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Hayao Miyazaki parla del suo ritiro

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Hayao Miyazaki parla del suo ritiro

hayao_miyazaki_Il regista Hayao Miyazaki ha annunciato il suo ritiro e la voce è stata confermata durante la conferenza del suo ultimo film presentato in concorso a Venezia 70, oggi arriva da Badtaste le dichirazioni del diretto interessato che parla della sua decisione:

So di aver menzionato più volte in passato il mio ritiro, quindi so che molti di voi penseranno: “Di nuovo”. Ma sappiate che questa volta è vero.

[…] Ci sono moltissimi anime che non sono riuscito a fare, ma ci sono dei motivi per cui non li abbiamo fatti. Avevo moltissime idee nella mia mente, ma non è qualcosa di cui voglio parlare pubblicamente.

[…] Finchè sarò in grado di giudare, andrò allo Studio Ghibli ogni giorno. E se ci sarà qualcosa che vorrò fare, la farò.

[…] Se mi venisse in mente di fare un nuovo film, ci metterei sei, sette anni per completarlo. Sento che i miei giorni nel mondo dei lungometraggi si sono esaurito. Se dicessi di voler fare un nuovo lungometraggio mi prendereste per un vecchietto che dice cose strane.

Vi ricordiamo che l’ultimo film sopra citato si intitola The Wind Rises (recensione) e sarà presto nelle sale italiane distribuito da Lucky Red. Il film è inoltre tra i papabili per un premio.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Fonte: Kotaku via Badtaste.it

Therese clip del film con Tom Felton

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Therese clip del film con Tom Felton

Therese tom feltonLa LD Entertainment ha rilasciato due clip e due foto del film Therese, il thriller erotico tratto dal romanzo scandaloso di Émile Zola, “Thérèse Raquin”. Nel cast del film ci sono Elizabeth Olsen, Tom Felton, Jessica Lange e Oscar Isaac.

La pellicola è ambientato nei bassi fondi della Parigi del 1860, e racconta la storia di Thérèse Raquin (Elizabeth Olsen), una giovane donna sessualmente repressa e bella, che è intrappolata in un matrimonio senza amore con il cuggino malato, Camille (Tom Felton) e la zia prepotente, La signora Raquin (Jessica Lange). Therese passa le sue giornate confinata dietro il bancone di un piccolo negozio e passa le sue serate a guardare la signora giocare a domino con un gruppo eclettico di amici. Dopo l’incontra con un amico seducente del marito, Laurent (Oscar Isaac), si imbarca in una relazione fuori dal matrimono che la porta a conseguenze tragiche.

Scritto e diretto da Charlie Stratton, Thérèse è prodotto da Mickey Liddell, CEO di LD Spettacolo, e William Horberg di Wonderful Films (The Kite Runner, Ritorno a Cold Mountain). Michael Zelman e Richard Sharkey sono i produttori esecutivi del film. LD Entertainment distribuirà la pellicola negli USA.

Tom Hiddleston nel cast di Crimson Peak di Guillermo del Toro

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Tom Hiddleston nel cast di Crimson Peak di Guillermo del Toro

Continua il casting del prossimo film di Guillermo del Toro, l’annunciato Crimson Peak e dopo l’abbandono di Benedict Cumberbatch per il conflitto della lavorazione con altri progetti, il regista ha ingaggiato l’attore Tom Hiddleston per sostituirlo e completare così il cast di protagonisti del nuovo film gotico del regista di Pacific Rim.

Nel film  Hiddleston si unisce al cast di protagonisti già confermati che sono  Charlie Hunnam, Mia Wasikowska  e Jessica Chastain

Il progetto riunisce Guillermo del Toro con la Legendary Pictures, già produttori di Pacific Rim l’atteso film evento in arrivo ad Agosto. Pare che secondo alcune fonti a distribuire questo nuovo film potrebbe esserci la Universal Pictures che vorrebbe continuare il rapporto con il regista e quindi finanziare e distribuire ogni sua opera, anche se sappiamo che la Legendary Pictures è una controllata del gruppo Time Warner. L’idea di Guillermo del Toro è quella di iniziare le riprese nel mese di Gennaio 2014.

Per quanto riguarda l’attore Tom Hiddleston noto per dare il volto al personaggio Marvel Studios Loki, ritornerà a novembre nelle sale di tutto il mondo con l’atteso secondo capitolo del film dedicato al Dio del Tuono Thor, che si intitolerà Thor The Dark World.

Tutte le foto in buona qualità le trovate nella nostra foto gallery del film:

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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film: Thor The Dark World Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: Anthony Hopkins, Chris Hemsworth, Christopher Eccleston, Idris Elba, Jaimie Alexander, Josh Dallas, Natalie Portman, Ray Stevenson, Stellan Skarsgård, Tadanobu Asano, Tom Hiddleston.  Il film esordirà nelle nostre sale il 20 novembre 2013.

Trama: Continuano le avventure di Thor, il più forte degli Avengers, che combatte per salvare la terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare l’universo. Thor lotta per ristabilire l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Affrontato da un nemico a cui nemmeno Odino e Asgard possono opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso ed introspettivo della sua vita, che lo ricongiungerà con Jane Foster e lo obbligherà a sacrificare tutto per salvare l’universo intero.

Venezia 70 Philomena vince il Mouse d’Oro

Il quinto Mouse d’Oro – il premio dei siti di cinema – assegnato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia va a Philomena di Stephen Frears, votato il miglior film del Concorso dalle 77 webzine della giuria. Mouse d’argento al miglior film fuori dalla competizione a At Berkeley di Frederick Wiseman, che lo aveva già vinto con La danse nel 2009.

La forte connotazione autoriale di Wiseman e l’equilibrio perfetto tra emozione e racconto in Philomena, sono state le principali caratteristiche distintive che hanno permesso ai due film di dominare la classifica fin dalla loro prima proiezione. Eppure, alcuni titoli hanno creato accesi sostenitori tanto da indurre la giuria a conferire, per la prima volta, due menzioni speciali. Menzione speciale Mouse d’Oro a Jiaoyou (Stray Dogs) di Tsai Ming-liang e menzione speciale Mouse d’argento a Die andere heimat – Cronik einer sehnsucht di Edgar Reitz.

La premiazione ufficiale – organizzata in collaborazione con Lo Scrittoiosi terrà sabato 7 settembre alle ore 11 presso la Disaronno Contemporary Terrace, interverrà Sara Sagrati, ideatrice e curatrice del premio, che consegnerà ai vincitori il tradizionale Mouse Pad commemorativo.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

The unknown known: recensione del film di Errol Morris, Venezia 70

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Dopo una carriera a realizzare documentari di successo, interessantissime storie di attualità politica e sociale, Errol Morris si dedica ad uno dei personaggi più affascinanti, controversi e importanti della storia politica degli Stati Uniti negli ultimi quarant’anni: Donald Rumsfeld nel film The unknown known. Il documentarista, come è nel suo stile, ripercorre la carriera di Rumsfeld con arguzia e intelligenza, conducendo un’intervista durante la quale il soggetto è messo più volte con le spalle al muro. Con la consueta eleganza che lo caratterizza, Morris ritrae il personaggio in tutti i suoi aspetti, riuscendo ad offrire un ritratto omogeneo e oggettivo di una figura politica forte e schierata che senza dubbio genera ancora oggi contrastanti idee nell’opinione pubblica.

The unknown known Da Reagan e Nixon, fino ad approdare al fianco di Bush Junior, Donald Rumsfeld è riuscito, nell’arco di più di 40 anni di carriera, a manovrare il Governo della più grande potenza mondiale, rimanendo in prima fila durante tutti gli ultimi e grandi sconvolgimenti (e scandali) che hanno coinvolto la Casa Binaca e il Presidente degli Stati Uniti d’America.

Morris conduce la narrazione alternando l’intervista a filmati d’epoca, documenti originali declassificati e un sapiente utilizzo della grafica che movimenta il racconto, rendendo il documentario, genere didattico e forse noioso per eccellenza, un vero e proprio pezzo di cinematografia moderna, all’altezza di grandi film di fiction.

The unknown known è stato presentato, accolto scroscianti applausi, alla 70esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Ana Arabia: recensione del film di Amos Gitai, Venezia 70

Ana Arabia: recensione del film di Amos Gitai, Venezia 70

ana arabia Yuval Scharf Quando una storia semplice viene raccontata attraverso un virtuosismo stilistico di grande rigore e pregio artistico, anche i momenti più banali e comuni della giornata diventano piccoli punti chiave per far procedere una narrazione basata sulla levità del passo, della parola e delle storie di quotidianità.

Una giornalista israeliana di religione mussulmana, si reca in un quartiere di Gerusalemme per realizzare un reportage. Qui entrerà in contatto con varie persone del posto, tra cui alcuni anziani, restando sempre più colpita dalle loro storie.

ana arabiaAna Arabia di Amos Gitai è stato presentato in Concorso alla 70esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, riscuotendo consensi e applausi principalmente perchè il film, 84 minuti, è costituito da un unico piano sequenza che si snoda all’interno di un cortile su cui affacciano le abitazioni di una famiglia allargata nel cuore di Gerusalemme. La protagonista, una bellissima Yuval Scharf, tiene in piedi la storia, costituendo, forse suo malgrado, il punto d’incontro, il destinatario prediletto di tutti i racconti messi in piazza dagli abitanti di questo microcosmo cittadino, che racchiude in sè tutte le caratteristiche di una comunità autosufficiente.

Con maestria ed eleganza, rivelando anche un grande talento per la gestione dello spazio e la scelta della location, Gitai si immerge in vicoli e cortili, entrando in case estranee che piano piano diventano note e così, insieme alla protagonista, anche noi diventiamo padroni dello spazio, della realtà che lo circonda e su cui si affacciano le casette basse dei protagonisti.

Un vero e proprio saggio di regia, Ana Arabia trova però un punto debole nell’appeal che le storie raccontate hanno sul pubblico: blande, con poche eccezioni, e forse non abbastanza coinvolgenti da rendere il film un capolavoro.

Miss Violence: recensione del film di Alexandros Avranas, Venezia 70

Non sempre un uomo votato alla violenza è un outsider. Spesso il mostro si nasconde vicino a noi, spesso sotto lo stesso tetto delle vittime, e Miss Violence di Alexandros Avranas con lucida, straziante e inquietante chiarezza, racconta una di queste storie.

In Miss Violence Angeliki è una ragazzina di undici anni. Il giorno del suo compleanno si toglie la vita gettandosi dal balcone di casa. La famiglia fa di tutto per superare in fretta l’accaduto, nella convinzione che la morte sia stata causata da un incidente. Cosa si cela dietro quella famiglia apparentemente ordinata e perbene? Il fratellino di Angeliki getta involontariamente delle ombre sull’accaduto, i misteri si svelano a poco a poco trascinando la famiglia in un clima di tensione perenne che culminerà con un altro atto cruento.

miss violence recensione poster

Presentato in concorso alla 70esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Miss Violence è un film straordinario, per il suo inizio cruento e per la sua evoluzione, potente e sconcertante, per la narrazione tesa ad emulare lo stile di un thriller, per la scomoda e spaventosa verità che rivela poco per volta, per la totale assenza di sottofondo musicale che astrae i soggetti e allo stesso tempo li rende pericolosamente vicini al reale.

Inquadrature perfettamente calibrate e messa in scena scarna ci fanno concentrare su una storia che potrebbe direttamente essere stata partorita da uno scrittore di romanzi dell’orrore ma che allo stesso tempo si rivela fin troppo presto essere plausibilmente anche tratta dalla vita reale.

Con uno svolgimento lentissimo ed equilibrato, un finale a sorpresa e dei protagonisti sconvolgenti nei loro ruoli ai confini dell’immaginabile, Miss Violence è un film che colpisce con violenza (appunto) lo spettatore, lasciandolo stordito e affascinato.

Venezia 70: Leoncino d’Oro a Sacro GRA di Gianfranco Rosi

Venezia 70: Leoncino d’Oro a Sacro GRA di Gianfranco Rosi

Sacro GRANell’ambito della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, oggi all’Hotel Excelsior, si è tenuta la cerimona di premiazione che ha conferito al film SACRO GRA di Gianfranco Rosi il Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema.

I 26 ragazzi membri della giuria hanno decretato miglior film, tra quelli in concorso alla 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Sacro Gra di Gianfranco Rosi con la seguente motivazione:

“Affresco urbano, puntuale e a tratti ironico. Lente di ingrandimento sulla provincialitá degli eventi che si allarga fino a includere un’umanitá diversificata e complessa, italiana e universale. La veste di documentario lascia spazio a una struttura narrativa disinvolta che ben si allontana da un punto di vista prettamente oggettivo dell’autore, grazie anche ad una fotografia innovativa che racconta senza invadere.

Viaggio ciclico attraverso l’inesorabilitá della vita che prosegue nell’eterno fluire del raccordo e trascende i destini individuali.

Per tali meriti assegniamo il Leoncino d’oro della 70. edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia a ‘Sacro Gra’ di Gianfranco Rosi”.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Venezia 70: Miss Violence vince il premio Fedeora

Venezia 70: Miss Violence vince il premio Fedeora

FEDEORA è una federazione nata a Cannes nel 2010 con sede a Londra ed è composta da critici europei e provenienti da paesi che si affacciano su Mediterraneo. FEDEORA istituisce delle giurie e attribuisce dei premi nei festival internazionali più importanti, organizza conferenze, pubblica articoli critici, saggi, reportage nel proprio sito web.

miss violence recensione posterPer la prima volta FEDEORA è presente a Venezia con una giuria che ha premiato i migliori film delle Giornate degli Autori, della Settimana della Critica e il miglior film dell’area mediterranea della Selezione Ufficiale della Mostra del Cinema.

La giuria era composta da: Dubravka Lakic (Serbia), Eva af Geijerstam (Svezia), Ninos Mikelides (Grecia), Nenad Dukic (Serbia), Zlatko Vidackovic (Croazia).

Ecco il Palmares di Fedeora 2013:

Giornate Degli Autori

Miglior Film: Bethlehem (Israele, Belgio, Germania) di Yuval Adler

Miglior regista esordiente: Milko Lazarov per Alienation (Bulgaria)

Menzione Speciale: La Belle Vie (Francia) di Jean Denizot

Settimana Internazionale della Critica

Miglior Film: Class Enemy (Slovenia) di Rok Biček

Premio per la migliore fotografia: Inti Briones per Las Niñas Quispe (Cila, Francia, Argentina) di Sebastián Sepúlveda

Menzione Speciale: Giuseppe Battiston interprete in Zoran, il mio nipote scemo (Italia, Slovenia) di Matteo Oleotto

Menzione Speciale: Anna Odell per l’insieme del lavoro svolto in The Reunion (Svezia)

Venezia 70

Premio per il miglior film europeo dell’area mediterranea: Miss Violence (Grecia) di Alexandros Avranas

Venezia 70: i premi collaterali

Venezia 70: i premi collaterali

venezia 70 pronosticiPREMIO SIGNIS a “PHILOMENA” di STEPHEN FREARS e MENZIONE SPECIALE a “ANA ARABIA” di AMOS GITAI

La giuria SIGNIS composta da Luis García Orso (Messico), Presidente, Massimo Giraldi (Italia), segretario, Walter Chikwendu Ihejirika (Nigeria), Valerio Sammarco (Italia) e Gustavo Andújar (Cuba), ha deciso di assegnare quest’anno il Premio al film “Philomena” con la seguente motivazione:

“Perché offre un intenso e sorprendente ritratto di una donna resa libera dalla fede. Nella sua ricerca della verità, sarà sollevata dal peso di un’ingiustizia subita grazie alla sua capacità di perdonare”.

La Giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale al film “Ana Arabia” con la seguente motivazione:

“E’ un film-manifesto sull’importanza della tradizione orale e un altro fulgido esempio nella filmografia del regista israeliano di come il cinema possa trasformarsi in “strumento di speranza”: per proseguire sulla strada della coesistenza e del dialogo”

PREMIO “CIVITAS VITAE – Rendere la longevità risorsa di coesione sociale” a UBERTO PASOLINI per “STILL LIFE”

Il Premio viene assegnato a un regista o interprete capace di veicolare un’immagine al di fuori degli schemi di una persona longeva. La Giuria composta dalla scrittrice Antonia Arslan (presidente); il sociologo e presidente del Censis Giuseppe De Rita; l’ex direttore generale di RAI e Sole24Ore GIanni Locatelli; l’amministratore delegato di Banca Prossima Marco Morganti; l’attore Alberto Terrani; il musicista e direttore dei Solisti Veneti Claudio Scimone;  la regista Costanza Quatriglio e il critico cinematografico Federico Pontiggia assegna il Premio Civitas Vitae 2013 a Uberto Pasolini per “Still Life”, nella sezione Orizzonti, prodotto in associazione con Rai Cinema e distribuito da BIM, con la seguente motivazione:

“Suonando il valzer degli addii, il regista Uberto Pasolini con Still Life ridà a chi è morto in assoluta solitudine il primo privilegio di un uomo: una storia, la propria. Impiegato del Comune incaricato di trovare i parenti di chi è deceduto, il protagonista Eddie Marsan incarna magnificamente le virtù del film: rispetto raro, sensibilità umanista e commozione senza tranelli. Still Life getta un ponte tra i vivi e i morti, portandone alla luce i legami che non si sciolgono”.

PREMIO INTERFILM a “PHILOMENA” di STEPHEN FREARS

Il “Premio per la Promozione del Dialogo Interreligioso” assegnato dalla Giuria Internazionale di INTERFILM vuole richiamare l’attenzione su film che rafforzano la mutua comprensione, il rispetto e la pace tra diverse tradizioni religiose e filosofiche.

La Giuria composta da: Werner Schneider-Quindeau (presidente), membro del Comitato direttivo di INTERFILM e pastore della Katharinenkirche di Francoforte (Germania); Freek L. Bakker, pastore e docente in studi religiosi dell’Università di Utrecht (Paesi Bassi) e Gaëlle Courtens, giornalista dell’informazione religiosa e addetta stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha assegnato il premio al film “Philomena”.

PREMIO CGS LANTERNA MAGICA a “L’INTREPIDO” di GIANNI AMELIO

La Giuria C.G.S. (Cinecircoli Giovanili Socioculturali), in collaborazione con il Comitato per la Cinematografia dei Ragazzi CCR, assegna il Premio Lanterna Magica all’opera più vicina per tematiche e linguaggi al mondo giovanile contemporaneo, al film “L’Intrepido” con la seguente motivazione:

“Per la capacità di raccontare un rapporto salvifico padre-figlio evitando gli schemi moralistici e fin troppo corteggiati dal cinema nazionale, in un contesto di crisi e di “li-quidità”  degli affetti e delle relazioni umane.

Il regista si serve di un linguaggio moderno senza dimenticare l’eredità del grande ci-nema del passato; rimangono evidenti, senza essere invadenti, rimandi a Keaton Chaplin e De Sica. Di quest’ultimo si apprezza un rinvio alla Milano del “Miracolo” dove è dalla periferia che si riaccendono le speranze.

La narrazione, discreta e significativa, si apprezza tanto più per la soavità nel trattare tematiche forti con equilibrio stilistico e di tono”.

PREMIO FEDIC a “ZORAN. IL MIO NIPOTE SCEMO” di MATTEO OLEOTTO e MENZIONE SPECIALE a “L’ARTE DELLA FELICITÀ” di ALESSANDRO RAK

Il Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) è destinato all’opera che meglio rifletta l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore. La Giuria presieduta da Roberto Barzanti è composta da Ugo Baistrocchi, Daniele Corsi, Ferruccio Gard, Nino Genovese, Carlo Gentile, Ernesto G. Laura, Franco Mariotti, Mario Mazzetti, Paolo Micalizzi e Giancarlo Zappoli.

Il Premio è assegnato a “Zoran. Il mio nipote scemo” con la seguente motivazione:

“Per la freschezza di una commedia che evita i luoghi comuni adottati perlopiù dal genere in Italia, proponendo un personaggio divertente e amaro insieme in un quadro ambientale insolito dove si confrontano due culture”

La giuria inoltre ha deciso di assegnare una menzione speciale al film “L’Arte della Felicità” di Alessandro Rak con la seguente motivazione:

Perché è un esperimento intelligente e coraggioso di animazione italiana, sullo sfondo di una Napoli non convenzionale,che sviluppa tematiche attuali adulte.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Venezia 70 pronostici di Cinefilos.it

Venezia 70 pronostici di Cinefilos.it
venezia 70 pronosticiDopo aver visto l’ultimo film presentato in concorso per questa 70esima edizione del Festival di Venezia, la redazione di Cinefilos.it può cominciare a fare un bilancio e un azzardo per i premi che verranno decisi dalla Giuria del Concorso presieduta da Bernardo Bertolucci e che verranno assegnati domani sera alle 19.00 in Sala Grande.
E’ necessario specificare che le previsioni, che proveremo a proporvi in questa sede, sono diverse dalle aspettative, che invece rispecchiano i gusti personali e il livello di gradimento verso i film del Concorso che abbiamo visto. In generale c’è da dire che diversi film si sono guadagnati da noi una piena suficienza, anche se in pochi sono riusciti a strappare l’applauso di Cinefilos.it; tra questi ci sono certamente The Wind Rises di Hayao Mmiyazaki e Miss Violence di Alexandros Avranas.
philomena-posterCominciamo però dai possibili attori che possono essere premiati con la Coppa Volpi: se la straordinaria Judi Dench di Philomena sembra avere già portato a casa il suo premio per la migliore interpretazione femminile, il premio al migliore attore sembra invece destinato a Scott Haze, protagonista del film di James Franco Child of God. La migliore sceneggiatura potrebbe essere assegnata a Philomena, di Stephen Frears, che tra lacrime e risate ha commosso pubblico e critica all’unanimità: avrà fatto lo stesso effetto sulla Giuria del Festival?
Per quanto riguarda il premio della Giuria, potrebbe essere questo l’anno di un riconoscimento a Miyazaki, prima di tutto per una oggettiva qualità del sul straordinario film, e poi come riconoscimento di una carriera eccezionale, costellata da successi premi e tanti capolavori, che proprio con The Wind Rises si è conclusa in bellezza.
Leone d’Argento a Amos Gitai per Ana Arabia, straordinario piano sequenza che ci introduce in una cultura per noi sconosciuta attraverso il movimento fisico e psicologico, mentre il Leone d’oro di quest’anno potrebbe essere per Miss Violence, straordinario film greco che nel silenzio domestico racconta tutto l’orrore della vita.
Voci di corridoio hanno però riferito che Bertolucci intende premiare i film inattesi, teoria confermata anche in conferenza stampa, e così le nostre previsioni diventano un gioco che facciamo insieme ai nostri lettori e che speriamo possa rivelarsi fondato.
Tutte le previosioni di cui sopra troveranno una vìconferma o una smentita domani sera, intorno alle 19.00, quando dalla Sala Grande verranno proclamati i vincitori della 70esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Tom à la ferme: recensione del film di Xavier Dolan

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Tom à la ferme: recensione del film di Xavier Dolan

Xavier Dolan, giovanissimo regista canadese di grandi speranze e con una carriera già proficua alle spalle, si cimenta in un film che sfiora il melò con Tom à la Ferme (Tom alla fattoria), presentato in concorso ufficiale alla 70esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

In Tom à la Ferme Tom, giovane pubblicitario, parte per la campagna per assistere ai funerali del suo amante morto in un incidente stradale. È in una fattoria isolata che incontra per la prima volta la madre del defunto. Lei non ha idea di chi sia o di cosa abbia visuto con suo figlio. Tom scopre allora tutta una realtà inventata dal suo amante: quella di un uomo innamorato di una donna che si chiama Sarah. Per salvaguardare l’onorabilità della famiglia e per non spezzare il cuore della madre, il fratello maggiore del defunto costringe Tom, con le minacce e le botte, a partecipare alla finzione.

Tom à la Ferme, il film

Dolan non ci spiega nulla ma ci mette davanti al fatto compiuto, ci introduce in un racconto dai toni all’inizio lenti, poi piano piano estremi, per farci vivere un “trapianto” d’ambiente, una costrizione forzata e a momenti decisamente violenta che il giovane protagonista vive per mano del fratello del suo defunto fidanzato. Violenza estrema e grande sofferenza sono i fili rossi che tengono insieme questo film che per altri versi risulta forse troppo ottimista nelle intenzioni.

tom a la ferme 2

Lunghi silenzi e utilizzo spiazzante della musica disorientano lo spettatore che, di fronte ad una storia simile, così raccontata, può trovarsi o irrimediabilmente affascinato, oppure smarrito, per un racconto che sembra presagire grandi momenti di pathos che si rompono, come bolle di sapone, variopinte e apparentemente indistruttibili ma che si infrangono in un unico leggero soffio di vento.

L’omosessualità, vissuta come tabù in un paesino canadese assume la valenza di segreto, attraverso il quale il ricatto si fa diretto e violento, in una escalation di paura per il protagonista che non sembra trovare poi giustificazione negli eventi narrati.

Atlas dei Coldplay è online per Hunger Games La ragazza di Fuoco

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Atlas dei Coldplay è online per Hunger Games La ragazza di Fuoco

Finalmente è disponibile il nuovo singolo dei Coldplay, intitolato Atlas che come molti di voi sapranno farà parte della colonna sonora dell’atteso Hunger Games La ragazza di Fuoco che vi ricordiamo è stato diretto da  Francis Lawrence. Di seguito potete ascoltare la canzone:

Ecco il testo:

Some saw the sun
some saw the smoke
some heard the gun
some bent the bow
sometimes the wire must tense for the note
caught in the fire say oh
were about to explode

Carry your world,
I’ll carry your world

Some far away
some search for gold
some dragon to slay
Heaven we hope is just up the road
Show me the way, Lord
because I
I’m about to explode

Carry your world,
I’ll carry your world
Carry your world and all you hurt.

Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

Marvel Studios pensa ad un film di supereroi al femminile

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Marvel Studios pensa ad un film di supereroi al femminile

Marvel StudiosL’universo cinematografico della Marvel Studios è in continua evoluzione e molte storie devono essere ancora raccontate. E’ di oggi l’interessante articolo di Comingsoon.net che ha intervistato il regista e produttore Louis D’Esposito che ha sottolineato come però ci sia un piano molto incerto sul futuro di un possibile film di supereroi al femminile:

“C’è ovviamente un interesse sempre più forte di chi vorrebbe vedere più supereroine sul grande schermo e noi abbiamo personaggi molto forti nei nostri film, da  Vedova Nera a Pepper Potts di Peggy Carter. Forse ci potrebbe essere un film dedicato  ad  una di loro, oppure anche Miss Marvel , perché no? “

Dalle parole sembra quasi inevitabile un film al femminile anche se per poterlo considerare una possibilità ci vuole ancora un po’ di tempo:

“E’ difficile, perché abbiamo un piccolo gruppo alla Marvel che ci lavora. Facciamo due film all’anno e produrli richiede unno sforso enorme, un sacco di lavoro e di mano d’opera. E abbiamo appena messo in lista un terzo film quindi è difficile. Al momento abbiamo questi 3, 4, 5 film in programma. Ci stiamo concentrando su questi progetti”

 Vi ricordiamo che il prossimo film Marvel sarà Thor The Dark World

Tutte le foto in buona qualità le trovate nella nostra foto gallery del film:

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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film:  Thor The Dark World.

Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: .  Il film esordirà nelle nostre sale il 21 novembre 2013.

Captain America il soldato d’inverno comprende nel cast già attori del calibro di Frank GrilloScarlett JohanssonEmily VanCamp e Toby Jones. Anthony Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per  il 4 Aprile 2014. Le riprese sono iniziate a Cleveland.

Dopo i catastrofici eventi che hanno coinvolto e semi distrutto New York, in Captain America Il Soldato d’Inverno troviamo Steve Rogers, aka Cap, che vive quietamente a Washington D.C. mentre cerca di adattarsi al mondo moderno. Ma quando lo S.H.I.E.L.D. è sotto attacco, Steve viene preso in una rete di imbrogli e intrighi che rischiano di mettere il mondo intero in pericolo. Unendo le sue forze a quelle della Vedova Nera, Cap cerca di smascherare il complotto, mentre ad ogni angolo si troverà a combattere contro terribili assassini professionisti ingaggiati per ucciderlo. Quando riusciranno a rivelare il complotto, Cap e la Vedova Nera chiederanno l’aiuto di un nuovo alleato: Falcon. Tuttavia presto si ritrovano davanti un inaspettato e terribile nemico, il Soldato d’Inverno.

Al momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro speciale: Captain America: il soldato d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda: Captain America: il soldato d’inverno.

Tutte le altre foto nella nostra foto gallery:

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Che strano chiamarsi Federico: recensione del film di Ettore Scola

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E’ come una riunione di famiglia, un racconto che sfiora l’autoreferenzialità ma che non può essere che così, perchè qui il soggetto e l’oggetto del racconto, la vita, l’hanno condivisa davvero. Stiamo parlando di Ettore Scola, che si è messo a raccontare, per la gioia di cinefili, innamorati di cinema e italiani orgogliosi, la vita di Federico Fellini, collega, amico e compagno di genialità cinematografica che tutto il mondo continua ad invidiarci.

La vita di Fellini ci viene raccontata per episodi, e Scola è molto attento a non essere didascalico, raccontando principalmente la passione, gli episodi, gli inizi e gli aneddoti che non tutti conoscono ma che lui ha vissuto e condiviso insieme al grande Federico. Registrazioni audio, immagini di repertorio e grandi emozioni fanno di questo documentario/racconto un film poetco, emozionante e forse un pizzico retorico, ma senza dubbio un documento affascinante che racconta non solo la figura di un genio, ma anche un pezzetto di un epoca in cui i giovani potevano sognare e realizzare i propri sogni sullo schermo, in cui Age e Scarpelli erano ancora ghost writer e il 16enne Scola guardava tutti con timida reverenza.Erano gli anni del Marc’Aurelio, la popolare rivista che ha visto passare, dalle stanze della sua redazione, tutte le grandi menti, le penne migliori e gli sguardi più famosi ed eleganti del nostro cinema.

La malinconia, propria del cinema di Scola, di amplifica in un racconto che ci mostra ancora una volta la luminosa meraviglia del cinema che fu, con uno sguardo privato, un po’ intrusivo, ma sempre divertente e allo stesso tempo struggente. Che strano chiamarsi Federico – Scola racconta Fellini è stato presentato Fuori Concorso alla 70esima edizione del Festival del Cinema di Venezia.

Robert Pattinson e Dane DeHaan in Life di Anton Corbijn

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Robert Pattinson e Dane DeHaan in Life di Anton Corbijn

Il nuovo film del regista Anton Corbijn ha trovato finalmente i suoi protagonisti. Secondo The Wrap gli interpreti saranno niente meno che Robert Pattinson e Dane DeHaan, che vedremo prossimamente in The Amazing Spider-Man 2. Anton Corbijn, già regista dell’acclamato Control e di The American con George Clooney, dirigerà i due attori in Life che racconterà la vera amicizia tra la leggenda James Dean (DeHaan) e il fotoreporter Dennis Stock (Pattinson).

A produrre la pellicola ci penseranno Iain Canning, Christina Piovesan e Emile Sherman, mentre le riprese del film inizieranano nel mese di febbraio 2014.

Richard Madden: intervista al Re del Nord lanciato nel mondo del cinema

Richard Madden-Venezia 70“Ho imparato molto da Alan, Patrice e Rebecca che hanno lavorato così tanto prima e più di me. Per me è una grande possibilità per me questo film”. A parlare è Richard Madden, giovane attore che abbiamo tutti imparato a conoscere granzie alla serie tv Il Trono di Spade, della HBO, in cui interpreta(va) Robb Stark.

Madden, di un pallore cereo e con degli occhi di un blu incredibile, è arrivato a Venezia in occasione dell’ultimo Festival del Cinema, per presentare Fuori Concorso il film Une Promesse, di Patrice Laconte, in cui recita accanto a Alan Rickman e Rebecca Hall. richard madden red carpet venezia 70Sorriso smagliante abbigliamento scuro e sportivo, Madden dimostra pur con grande umiltà, di essere a suo agio nei panni di neo divo, disponibilissimo con i fan e sempre gentile e pronto a soddisfare la curiosità dei giornalisti. Parlando della collaborazione con il regista francese Laconte, Richard Madden ha detto: “Patrice ha una cosa unica e rara nel modo in cui dirige la telecamera. A volte lo senti in mezzo alla scena con te, e c’è un livello di entusiasmo infettivo sul suo set. Se la scena è andata bene molla la telecamera e festeggia, saltellando per la stanza, è molto divertente. C’è stata una grande fiducia tra noi, cosa rara credo perchè si può lavorare con tante cineprese e tanti punti macchina, mentre lui ha deciso di girare tutte le scene in cui c’eravamo io, Rebecca e Alan. Se lui era contento del risultato la scena non andava ripetuta e si proseguive.

– Fino ad ora la tua carriera è stata caratterizzata dalla serie tv Il Trono di Spade, una storia in costume, e anche alcuni film ambientati nel passato. Ora sarai il Principe Azzurro di Cenerentola per Kenneth Branagh e anche in questo film indossi costumi dei primi anni ’20. Perchè scegli questi film in costume?

“Non è una cosa programmata quella di lavorare in film ambientati nel passato. Sono le sceneggiature che mi vengono proposte e che mi sono arrivate. In questo film mi affascinava il fatto che le persone dovessero controllarsi, dovessero tenersi le cose dentro, un comportamento così diverso da quello di oggi così comunicativo con Facebook e Twitter e tutto il resto.”

– Cosa ti affascinava in particolare di questa scelta?

“Oggi c’è un grande accesso ai sentimenti e alle persone, mentre c’è un modo molto diverso in questo film di affrontare i sentimenti e il lavoro che ho fatto è stato quello di imparare ad esprimere esperienze e sentimenti con gli occhi. Questa capacità è molto importante sempre, per un attore, e in tutte le epoche, e così ho avuto la possibilità di esplorare diverse sfumature dei comportamenti umani che fino ad ora non conoscevo.”

– Cosa ti senti di dire ai giovani attori come te che vogliono imparare questo mestiere?

Non ho ancora molta esperienza però un consiglio che posso dare è quello di leggere, leggere e ancora leggere. Bisogna studiare in continuazione, imparare e conoscere, arricchire il proprio bagaglio culturale ed emozionale, questo ti rende un attore migliore“.

Venezia 70 Richard MaddenVi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Robocop: nuove foto inedite del film

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Robocop: nuove foto inedite del film

Joel KinnamanSolo ieri sera abbiamo pubblicato il primo atteso trailer del nuovo remake di Robocop (qui) e oggi arriva una carrellata di nuove foto del film in cui vediamo gran parte del cast del film:

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Tutte le altre foto:

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Il film è al momento in post-produzione, sarà prodotto dalla Strike Entertainment, dalla MGM e dalla Columbia Pictures ed uscirà nelle sale il 7 Febbraio 2014 con un cast di tutto rilievo, composto, tra gli altri, da  Michael K. Williams, Jay Baruchel, Jennifer Ehle e Marianne Jean-Baptiste. Tutte le info sul film nella nostra Scheda: RoboCop.

Trama: E’ l’anno 2028 e il conglomerato multinazionale OmniCorp è al centro della tecnologia dei robot. I loro droni stanno vincendo le guerre americane in tutto il mondo e ora vogliono portare questa tecnologia sulle porte di casa. Alex Murphy (Kinnaman) è un marito amorevole, padre e buon poliziotto che fa del suo meglio per arginare l’ondata di criminalità e la corruzione a Detroit. Dopo esser stato gravemente ferito nella linea del dovere, la OmniCorp utilizza la sua notevole conoscenza robotica per salvare la vita di Alex. Ritornerà per le strade della sua amata città, con incredibili nuove abilità, ma con dei problemi che un uomo normale non ha mai dovuto affrontare prima.

Mad Max Fury Road nuova foto di Tom Hardy

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Mad Max Fury Road nuova foto di Tom Hardy

E’ stata una delle star più fotografate e chiacchierate alla settantesima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e oggi arriva una nuova immagine di Tom Hardy nei panni di Mad Max nel prossimo atteso Mad Max Fury Road. La foto arriva da CS.net:

Mad Max Fury Road

Nel cast di Mad Max Fury Road ci sono anche Nicholas Hoult, Zoe Kravitz, Riley Keough, Rosie Huntington-Whiteley, Hugh Keays-Byrne e Nathan Jones. La pellicola non ha ancora una data di uscita ufficiale. A dirigere la pellicola è stato lo storico regista della serie, George Miller, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Brendan McCarthy e Nico Lathouris.

Rob Corddry vorrebbe apparire in Ant-Man

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rob_corddryDurante un’intervista per presentare il suo prossimo film Hell Baby, l’attore comico statunitense Rob Corddry (Lo Spaccacuori) ha recentemente palesato il suo desiderio di apparire nel comicmovie Ant-Man diretto da Edgar Wright.

Nonostante fossimo abituati a vedere l’attore in ruoli più leggeri e scanzonati all’interno di commedie irriverenti in cui lo stesso Corddry si è ormai specializzato, le sue dichiarazioni lasciano intendere un leggero cambio di rotta rispetto ai suoi canoni.

Voglio giocare il ruolo del cattivo in Ant-Man. Il cattivo in Ant-Man. Dillo al mondo! 

La frase è stata pronunciata durante un’intervista con Comic Book Resources e, in base al tono dell’affermazione ed al fatto che non sono state ancora emanate notizie di casting in merito all’argomento, si potrebbe tranquillamente intuire che Corddry stesse semplicemente giocando con il pubblico. Ciò non priva comunque la news di un certo interesse, proprio a fronte della lontananza del mondo dei cattivi Marvel dalle classiche impersonificazioni dell’esperto commediante. Per cui, vederlo fronteggiare il più piccolo supereroe della casa di Stan Lee, potrebbe sicuramente rivelarsi un’occasione per osservarlo fuori dagli schemi.

Si attendono dunque sviluppi attorno all’esternazione dell’attore per vedere se il suo appello verrà effettivamente preso in considerazione.

Annunciata al Comic Con di San Diego 2012 dalla Marvel, la produzione del film Ant-Man, diretto da Edgar Wright, dovrebbe concludersi nel 2015 per la sceneggiatura di Joe Cornish e dello stesso Wright, giusto in tempo per permettere al personaggio di fare il suo ingresso nella Fase 2 dell’universo cinematografico targato Marvel.

Venezia 70: Zoran vince il premio del pubblico della Settimana della Critica

Zoran il mio nipote scemoIl Premio del Pubblico RaroVideo per il miglior film della 28. Settimana Internazionale della Critica, nell’ambito della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, è stato assegnato al film ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO di Matteo Oleotto.

 Il premio, del valore di 5.000 euro, sarà consegnato da Mimmo Calopresti oggi, venerdì 6 settembre, alle ore 16.30 presso la Terrazza Maserati all’Hotel Excelsior. Ritirerà il premio il regista Matteo Oleotto.

 Sarà presente anche la delegazione del film di chiusura, fuori concorso, Las Analfabetas di Moises Sepulveda con Paulina Garcia.

 Sabato 7 settembre in Sala Casinò alle ore 11:30 è in programma la proiezione aggiuntiva del film vincitore.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Robocop Trailer originale con Joel Kinnaman

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RoboCopEcco finalmente il Trailer originale dell’atteso remake di Robocop che come sappiamo è diretto da  Jose Padilha e che vede protagonista l’attore .

 

Tutte le altre foto:

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Il film è al momento in post-produzione, sarà prodotto dalla Strike Entertainment, dalla MGM e dalla Columbia Pictures ed uscirà nelle sale il 7 Febbraio 2014 con un cast di tutto rilievo, composto, tra gli altri, da  Michael K. Williams, Jay Baruchel, Jennifer Ehle e Marianne Jean-Baptiste. Tutte le info sul film nella nostra Scheda: RoboCop.

 

Thor The Dark World Trailer Ufficiale Italiano

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Thor The Dark World Trailer Ufficiale Italiano

thor-the-dark-world-i-character-poster-2Ecco un nuovo Trailer Ufficiale Italiano di Thor The Dark World.

Tutte le foto in buona qualità le trovate nella nostra foto gallery del film:

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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film:  Thor The Dark World.

Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: .  Il film esordirà nelle nostre sale il 21 novembre 2013.

Trama: Continuano le avventure di Thor, il più forte degli Avengers, che combatte per salvare la terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare l’universo. Thor lotta per ristabilire l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Affrontato da un nemico a cui nemmeno Odino e Asgard possono opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso ed introspettivo della sua vita, che lo ricongiungerà con Jane Foster e lo obbligherà a sacrificare tutto per salvare l’universo intero.

Jared Harris nel remake di Poltergeist

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Jared Harris nel remake di Poltergeist

Jared Harris (Sherlok Holmes – Gioco di Ombre) ha recentemente firmato un contratto con la Warner Bros. al fine di rivestire un ruolo da protagonista nel prossimo remake dell’originale pellicola targata Metro Goldwyn Mayer, Poltergeist.

Nel film Rosmarie DeWitt e Sam Rockwell sono stati incaricati di interpretare il ruolo dei coniugi Bowen, i genitori di una  sventurata ragazzina che sarà posseduta da oscure forze paranormali. Jared Harris, secondo le indiscrezioni del caso, interpreterà la figura di Carrigan: un ex professore universitario attualmente impegnato con un nuovo lavoro in una tv via cavo alla conduzione di una trasmissione intitolata Pulitori di Case Infestate. Queste sono le ultime e più interessanti notizie in merito alla produzione della pellicola che vanta tra i produttori uno dei maestri dell’orrore, Sam Raimi, che dopo aver recentemente portato nelle sale il remake del suo originale La Casa per la regia di Fede Alvarez, si prepara ad offrirci la rivisitazione di un’altro classico dell’horror.

Gil Kenan dirigerà da una sceneggiatura di David LindsayAbaire, con Sam Raimi(per l’appunto), Rob Tapert e Roy Lee nel ruolo di produttori. Al momento nessun programma di produzione è stato ufficializzato.

Jared Harris ha interpretato di recente in Shadowhunters, e lo rivedremo presto nel disaster-movie a tinte storiche diretto da Paul W.S. Anderson, Pompei.

Ian McKellen sarà uno Sherlock Holmes in pensione

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Ian McKellen sarà uno Sherlock Holmes in pensione

E’ il regista Bill Condon, in diretta dal Toronto Film Festival, ad annunciare via Deadline che dirigerà Ian McKellen in A Slight Trick Of The Mind, in cui l’attore interpreterà un anziano Sherlock Holmes ormai ritiratosi a vita privata ma ancora tormentato da un caso affrontato 50 anni prima.

La pellicola si baserà sul romanzo omonimo di Mitch Cullin ambientato nel 1947. Nel libro, l’ormai 93enne Sherlock Holmes, si gode il proprio pensionamento in una lontana casa coloniale nel Sussex, assieme a suo figlio e alla sua governante mentre è alle prese col decrescente potere della sua mente. Nonostante egli si trovi al crepuscolo della propria vita, proprio come le persone sono ancora lì a chiedergli risposte, così Holmes rivisita un caso del passato per dare a se stesso le risposte a domande sull’amore, sulla vita e sui limiti della mente umana.

E così dopo il restauro fatto alla figura dell’investigatore inglese di Baker Street attraverso le fattezze di Robert Downey Jr. e la visione di Guy Ritchie e dopo la versione moderna di Benedicth Cumberbatch in Sherlock, Hollywood da spazio anche alla versione senile dell’investigatore con il più alto tasso di ingegno ed intelletto nella storia della letteratura. In un’industria cinematografica sempre più a corto di idee, il reciclo o lo sfruttamento fino all’osso di idee già ampiamente sfuttate sembra ormai essere diventato una moda. Certo è che, in attesa anche del terzo capitolo con protagonista Downey Jr., l’idea di vedere Sir. Ian McKellen nelle vesti di Holmes risulta essere accattivante più che mai e desterà sicuro interesse anche da parte dei più scettici. Non resta che attendere il via a questo progetto per testarne la validità.

James Cameron: Gravity è il miglior space-movie

James Cameron è senz’altro una delle maggiori autorità in circolazione quando si parla di film ambientati nello spazio. Con Aliens ed Avatar ha spalancato le porte a dei veri e propri universi ed è per questo che, se uno come lui dice che Gravity sarà “il miglior film sullo spazio mai fatto”, la notizia assume una certa rilevanza.

E’ stata la rivista Variety ad incontrare il regista dopo l’esordio della pellicola di Alfonso Cuaron al Festival di Venezia e quando è stato interrogato in merito ai suoi pensieri riguardanti il film, l’autore di Titanic si è espresso con la massima apostrofazione possibile.

Ero sbalordito, assolutamente atterrito. Penso che sia la miglior fotografia dello spazio mai fatta, penso che sia il miglior film sullo spazio mai fatto ed è il film che io sono stato affamato di vedere da lunghissimo tempo.

Non c’è dubbio che l’esperienza nella fantascienza ed il suo know-how nell’apporto di nuove tecnologie alla realizzazione di questo tipo di film, renda il giudizio di Cameron insidacabile. E’ proprio questo a rendere merito ad Alfonso Cuaron che ha dovuto cimentarsi nell’uso di quegli apporti Hi-Tech che proprio lo stesso Cameron ha contribuito a sviluppare e a far evolvere nel corso della sua carriera (si ricordi come in epoche cinematografiche diverse The Abyss, Terminator 2 ed Avatar abbiano rappresentato veri e propri spartiacque nel campo degli effetti visivi).

Nel frattempo le affermazioni di James Cameron mettono sotto una nuova luce il lavoro fatto da Cuaron e le stesse impressioni del regista canadese sembrano essere confermate dall’entusiasmo del pubblico che ha accompagnato l’anteprima del film a Venezia. Per confermare il tutto, non ci resta che attendere l’uscita di Gravity nelle sale.

Gravity, il film

Il film si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre la fotografia è curata da Emmanuel Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4 ottobre.

Trama: Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e  Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio.

Sacro GRA: recensione del film di Gianfranco Rosi

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Sacro GRA: recensione del film di Gianfranco Rosi

Un universo atemporale, storie sospese e personaggi caratterristici sono i protagonisti di Sacro GRA, documentario di Gianfranco Rosi che racconta il Grande Raccorso Anulare, la principale arteria che collega Roma alla rete stradale italiana.

Vero nervo scoperto dei frequentatori dell’autostrada e dei lavoratori che lo affrontano ogni giorno in macchina, il GRA é in realtà depositario di una realtà sommersa, una fetta di umanità ancorata al passato che ristagna nel proprio brodo primordiale, eternamente immobile. Rosi si approccia alle sue storie con lo spirito dell’osservatore, senza sentire la necessità di raccontare e spiegare ció che vediamo. L’umanità che ci propone il regista non ha un futuro ma sembra nascere dallo stesso ciglio stradale lungo cui l’asfalto forma il grande cerchio, l’anello di Saturno che separa l’interno dall’esterno.

Donne che vivono di espedienti, l’ultimo anguillaio dell’Aniene, persone in atesa di prendere posto negli alloggi popolari loro assegnati di diritto, un uomo che lavora sulle ambulanze, un principe: le persone che popolano la strada si raccontano senza spiegarsi e forse per questo rimangono ancor apiù in testa allo spettatore, proprio perché ne destano la curiosità. A condurre il racconto, in senso esteso, c’è un palmologo che conduce ogni giorno la sua battaglia contro il punteruolo rosso che rischia di distruggere tutte le sue palme. Rosi, così come il palmologo, ascolta il ronzio delle larve, delle persone che brulicano instancabili e allo stesso tempo immobili intorno al grande anello di Saturno.

Presentato in concorso al Festival di Venezia 2013, Sacro GRA è un documentario atipico e anarrativo che per la sua natura astratta potrebbe affascinare anche il pubvlico internazionale.

Mood Indigo – La schiuma dei giorni: recensione del film

Mood Indigo – La schiuma dei giorni: recensione del film

Michel Gondry ritorna alla regia in Mood Indigo – La schiuma dei giorni Colin adattando il libro di Boris Vian, un classico della letteratura francese, in cui ritrova le radici surrealistiche e favolose che hanno segnato i suoi film più belli.

In Mood Indigo – La schiuma dei giorni Colin, giovane ricco e idealista vive sognando di incontrare il grande amore. Ad una festa il suo desiderio si avvera e conosce Chloe una giovane donna che sembra l’incarnazione della melodia di Duke Ellington, Mood Indigo. Si innamora e si sposano ma, poco dopo le nozze la loro felicità si trasforma, Chloe scopre di essere malata a causa di una ninfea che le cresce nei polmoni.

Mood Indigo – La schiuma dei giorni, il film

La sceneggiatura di Mood Indigo – La schiuma dei giorni è costruita per richiamare le diverse situazioni assurde e fantasiose, i personaggi si muovono tra invenzioni e oggetti quasi animati di vita propria diventando dei veri è propri protagonisti all’interno del film – come il campanello/insetto – restituendo così un mondo bizzarro da esplorare e conoscere grazie agli occhi di un ricco ma ingenuo protagonista che vive di idee e d’arte. Gondry partendo da queste basi, come un architetto, utilizza tutto ciò che gli consente la regia per entrare in questa Parigi simile a un “Paese delle meraviglie” sradicato dal suo tempo e collocandolo in un epoca non definita, che richiama gli anni ’40 per la forte componente jazzista e gli anni ’70 per le numerose lotte di contestazione. Per inquadrare questo mondo e trasformarlo di pari passo al film, utilizza tecniche quali la stop-motion, rallenty, reverse ma anche diversi tipi di obiettivi, che insieme alla scenografia molto complessa e dettagliata e a una fotografia studiata per passare da brillante e vivace, fino a colori plumbei per arrivare ad un bianco e nero opaco, fornisce al film quella grande continuità visiva e il pathos necessario che nel cinema di Gondry riesce a catturare e ammaliare lo spettatore.

Ciò in cui perde il film Mood Indigo – La schiuma dei giorni è l’estrema lunghezza nel citarsi e ribadire dei concetti già sviluppati, interropendo così gli elementi trainanti del film con parentesi collaterali, oppure con denunce molto delicate su tutte quelle componenti reali e materiali, quali la violenza, i soldi e le passioni smodate. Ci si allontana così da una storia il cui fulcro è estremante delicato e intinto in numerose allegorie e simboli che restituiscono una poetica davvero originale. Gli attori sono molto bravi nell’interpretare le peculiarità dei loro personaggi Romain Duris è un Colin che vive in un mondo incantato che pian piano muta con il sopraggiungere della malattia di Cholé che lo schiacciano e lo portano in una cruda realtà. Audrey Tauou interpreta il personaggio che rievoca una gentilezza e una delicatezza quasi fanciullesca, non avendo nessuna zona d’ombra ed emanando una sorta di disarmante fragilità. Gad Elmaleh ed Omar Sy contribuiscono in maniera opposta e con percorsi inversi ad essere amici della coppia, nei loro drammi. E se il primo diventa una vittima del sistema, il secondo sembra sopravvivere per una forte componente morale.

Mood Indigo – La schiuma dei giorni è una storia d’amore che esplora la perdita della persona amata e contemporaneamente mostra una panoramica di un passaggio insidioso, da un idillio a una sofferenza umana. Il film viene attraversato da numerosi sentimenti che strutturano la storia facendola diventare in alcuni punti leziosa e articolata, perdendo di vista lo sviluppo originale, ossia, un ragazzo che si innamora della sua anima gemella.

Jennifer Lawrence sulla sua nudità nel prossimo X-Men

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Jennifer Lawrence sulla sua nudità nel prossimo X-Men

Come sappiamo la vincitrice dell‘Oscar per la sua interpretazione ne Il Lato Positivo, Jennifer Lawrence, tornerà presto nelle sale nel ruolo della sexy mutante Mystica nel prossimo X-Men – Giorni Di Un Futuro Passato, ambientato nel 1970 e per l’esattezza 10 anni dopo gli avvenimenti di X-Men – L’inizio. Nel corso di una recente intervista l’attice ha avuto modo di riferire che dovrà ancora una volta spogliarsi e tingersi di blu per interpretare il ruolo, ma che di volta in volta dovrà indossare alcuni vestiti tipici degli anni ’70.

Sarò di nuovo nuda, ma quando dovrò vestirmi indosserò degli abiti anni 70. Li adoro!

La Lawrence ha anche spiegato che in alcune scene dovrà indossare un’apposita tuta invece di essere nuda dalla testa ai piedi e rivela che nel film diretto da Bryan Singer troveremo una Mystica molto cambiata nei suoi comportamenti.

Qualcosa nel look di Mystica sarà leggermente diverso, anche se stiamo ancora usando la stessa vernice blu. Ma anche lei sarà diversa in questo film. Nel primo stava lottando con il suo aspetto, proprio come fanno un sacco di umani, quindi era molto più vestita. Ma questa volta sarà Mutante e Fiera.

Buone notizie dunque per i fan della bella Jennifer, che potranno presto vedere la loro beniamina più blu e sexy che mai.

Jack Nicholson si ritira, arriva la smentita

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jack-nicholsonCi sono volute poco più di 24 ore affinchè la notizia dell’addio al cinema da parte di Jack Nicholson, emanata da Radar Online, facesse il giro del mondo ed ora, senza dare nemmeno il tempo ai sostenitori del settantaseienne attore americano di digerire la notizia, arriva prontamente la smentita da parte di una fonte interna alla NBC News. Ad interrompere le speculazioni in merito agli ultimi aggiornamenti, secondo cui Nicholson si sarebbe ritirato dalle scene poichè anziano ed ormai incapace di ricordare le proprie battute, ci pensa la giornalista Maria Shiver, evidenziando come l’interprete di Shining e Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo non avrebbe nessun tipo di problema legato alla memoria e che casomai sarebbe assorto nella disperata ricerca di sceneggiature valide per poter tornare presto sugli schermi.

Almeno per il momento il portavoce ufficiale di Nicholson non ha ancora proferito parola in merito al caso in questione ma, stando a quanto riportato dalla NBC, i fan del pluripremiato e pluricandidato interprete potranno trarre un sospiro di sollievo dato che Jack sembrerebbe ancora in forze e pronto a risalire in sella.

Interprete di Easy Ryder, Shining, Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo, Qualcosa è Cambiato, The Departed (giusto per citarne alcuni) e storico volto del Joker nel Batman di Tim Burton, Jack Nicholson vanta una straordinaria carriera che ha cavalcato 50 anni di cinema, accompagnata da 3 premi Oscar e dal record personale di essere l’attore di sesso maschile che vanta il maggior numero di candidature da parte dell‘Academy Awards.

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