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Gary Oldman e Tom Hardy in Child 44

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Gary Oldman e Tom Hardy in Child 44

L’ultima volta che si sono incontrati sul grande schermo, Tom Hardy aveva picchiato quasi a sangue il povero Gary Oldman, fino a farlo strisciare dritto in una fogna.In seguito i due hanno girato assieme The Dark Knight Rises, ed ora si preparano a tornare insieme al cinema (sicuramente non in condizioni migliori del loro ultimo incontro) nel cast del nuovo attesissimo Child 44.

In questi ultimi giorni infatti i due attori hanno firmato ufficialmente il contratto di partecipazione al nuovo thirller diretto da Daniel Espinosa e adattato da Richard Prince dall’omonimo romanzo di Tom Rob Smith. Il film, ambientato nella Russia del 1950, racconta le vicende di un membro della polizia sovietica (Tom Hardy) impegnato in ad indagare su una serie di omicidi che vedono coinvolti dei bambini. Nel cast anche Noomi Rapace nel ruolo dell’inaffidabile e camaleontica moglie di Hardy, mentre Joel Kinnaman sarà un collega debole e pieno di complessi di colpa. Infine Oldman impersonerà il capo della polizia, impegnato ad indagare sugli omicidi e che incomincia a sviluppare strani sospetti verso il giovane poliziotto. Espinosa ha annunciato che le riprese partiranno a giugno, e nel frattempo vedremo presto il ritorno di Oldman nel dramma di spionaggio aziendale Paranoia, mentre è molto attesa la sua partecipazione in due grandi film di fantascienza; Dawn Of The Planet Of The Apes, in uscita il 23 maggio, e il reboot di RoboCop, in uscita il 7 febbraio.

Fonte: empire

Christina Applegate in trattativa per il reboot di Vacation

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Christina Applegate è obiettivamente una delle attrici più fortunate del momento. In che senso? In primo luogo perché la vedremo presto in un ruolo di primo piano in Anchorman: La leggenda continua, e inoltre è attualmente in trattative per una partecipazione da co-protagonista nel reboot di National Lampoon’s Vacation, chiamata per l’occasione semplicemente Vacation.

Ed Helms è stato ingaggiato come protagonista della nuova pellicola che dovrebbe essere al tempo stesso un remake, sequel e prequel dell’originale, incentrata sulle avventure di Rusty Griswold, giovane padre di famiglia impegnato in una folle corsa on the road per l’America con moglie e figli al seguito. Burt Burt Wonderstone , John Francis Daley e Jonathan M. Goldstein sono gli sceneggiatori del progetto originale, e hanno in programma di debuttare in questo nuovo remake in qualità di registi. David Dobkin sarà il principale produttore e consulente alla regia, e le riprese dovrebbero iniziare entro la fine di quest’anno.

Fonte: empire

Gli errori di The Dark knight in 4 Minuti!

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Gli errori di The Dark knight in 4 Minuti!

Arriva da CinemaSins, un divertente video realizzato che mette a nudo il capolavoro di Christopher Nolan, The Dark Knight , ecco tutti gli errori contenuti nel film in 4 minuti:

Omar Sy incontra la stampa romana per presentare Due agenti molto speciali

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Omar_Sy E’ stato coprotagonista di uno dei miracoli del botteghino dello scorso anno, è stato anche il primo attore di colore a vincere un Premio Cesar (l’Oscar francese) strappandolo dalle mani nientemeno che di Jean Dujardin nell’anno d’oro di The Artist, è un ragazzone di più di un metro e novanta e si presenta con una umiltà ed una simpatia fuori dal comune: è Omar Sy, che oggi a Roma ha presentato il suo ultimo film da protagonista, Due agenti molto speciali.

Su Re: recensione del film di Giovanni Columbu

Su Re: recensione del film di Giovanni Columbu

Su Re è il racconto dei momenti conclusivi della vita di Gesù, dall’ultima cena al tradimento di Giuda nel giardino del Getsemani, dal processo alla crocifissione, passando per tutti gli episodi più importanti avvenuti nelle ore che ne precedono la morte. La Passione trasposta in quella Sardegna tanto cara a Giovanni Columbu, già regista di Arcipelaghi, impressa su pellicola e distribuita dalla Sacher di Nanni Moretti. Una storia tra le più affrontate in campo cinematografico, rielaborata e rappresentata in chiave nuova, grazie all’utilizzo di numerosi espedienti che fanno di Su Re una versione della Passione coraggiosa e innovativa.

La vicenda ci viene presentata a partire dal finale, mentre Maria (Pietrina Menneas), in lacrime, stringe tra le mani il volto del figlio senza vita. Stesso punto d’inizio e fine, cui si ritorna attraverso una struttura slegata da un filo cronologico, costruita sull’utilizzo di numerosi flashback, che si alternano senza un ordine temporale preciso, come fossero ricordi confusi dei protagonisti. Una dimensione al di fuori del tempo, trasmessa grazie alla scelta di trasportare la storia tra i paesaggi brulli e pietrosi della Sardegna, tra i costumi e il linguaggio locale. Tutto il film è, infatti, totalmente recitato in dialetto sardo e sottotitolato, un espediente che riesce a dare un sapore arcaico alla rappresentazione, ma allo stesso tempo rende più ostica la visione per lo spettatore.

Su ReLa messa in scena è tecnicamente ben curata, con attimi inquadrati da diverse prospettive, una fotografia splendida, un sonoro assoluto protagonista delle scene più crude, spesso lasciate fuoricampo, particolarmente studiato per penetrare nella testa dello spettatore, come la frusta e i chiodi penetrano nella carne di un Cristo dal volto mai così umano e terreno, interpretato da Fiorenzo Mattu. Proprio la potenza dei volti è la peculiarità più importante del film. Sono le facce dei sofferenti e degli emarginati, segnate dal dolore. Personaggi che hanno un che di pasoliniano, intrisi di umanità e umiltà. Gli attori sono tutti non professionisti, presi dalla strada o addirittura da alcuni centri di salute mentale, eppure capaci di trasmettere emozioni autentiche.

Columbu ha il merito di riportare sullo schermo la Passione di Cristo nell’unico modo in cui poteva avere un senso, caratterizzandola e dandole un taglio più personale, che si discostasse completamente da trasposizioni precedenti. Se dal punto di vista tecnico il film possiede alcuni pregi evidenti, le stesse scelte che lo particolareggiano ne appesantiscono la visione, già debilitata da una trama nota, resa ancor più ostica dal ritmo lento e dalle molte scene di sola mimica. Malgrado ciò la bilancia pende dalla parte di Columbu e il risultato è comunque positivo. Un’opera complessa ma emozionante, suggestiva, umana.

 

Spettacolare Featurette per Oblivion con Tom Cruise

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Guarda la nuova spettacolare Featurette di Oblivion con Tom CruiseOlga Kurylenko e Morgan Freeman. La pellicola fantascientifica è diretta da Joseph Kosinski (Tron:Legacy).

Tom Cruise è il protagonista di Oblivion, un evento cinematografico originale e rivoluzionario dal regista di TRON: Legacy Joseph Kosinski e dal produttore de L’Alba del Pianeta delle scimmie. Nel cast anche Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Zoe Bell, Melissa Leo, Andrea Riseborough

In un spettacolare pianeta Terra del futuro che si è evoluto fino a diventare irriconoscibile, un uomo si confronta col passato che lo porterà ad affrontare un viaggio di redenzione e ricerca mentre si batterà per salvare l’umanità. Jack Harper (Tom Cruise) è uno degli ultimi riparatori di droni operanti sulla Terra. Parte di una massiccia operazione per estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il destino dell’umanità. Tutte le info sul film nella nostra scheda film: Oblivion.

Ryan Gosling si prende una pausa dal cinema

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Ryan Gosling si prende una pausa dal cinema

Stiamo attendendo con ansia l’arrivo del 4 Marzo, per poter vedere Ryan Gosling, al fianco di Eva Mendez e di Bradley Cooper nel film Come un tuono, che questa mattina ci giunge una notizia inaspettata. L’amato attore americano, famoso per Crazy Stupid Love e Blue Valantine tante per citare due film molto mainstream, decide di prendersi una pausa dal cinema. “Recitare? Meglio sparire per un pò dalla circolazione” , queste le parole rilasciate all’autorevole Huffington post.

Non sappiamo da cosa sia dovuta questa sua scelta, ma almeno siamo sicuri che non è un addio, ma un arrivederci. Ryan Gosling infatti, consapevole che spezzerà il cuore di molti fan, afferma che sta girando molti film, e che questa sua pausa gli servirà per fare un punto della sua carriera. Sperando che ritorni sui suoi passi, lo attendiamo con trepidazione dal prossimo 4 Aprile in Come un tuono.

Prende forma la trama di Transformers 4

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Prende forma la trama di Transformers 4

Transformers 4

I lavori del quarto capitolo del giocattolone cinematografico di Michael Bay, Transformers 4, stanno procedendo a gonfie vele. E’ il Michigan Film office a confermare che le riprese del film,

Un nuovo spot televisivo per Iron Man 3

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Un nuovo spot televisivo per Iron Man 3

Il terzo capitolo di Iron Man, scalpita per invadere le sale cinematografiche, ed intanto nuovi trailer seppur brevi vengono rilasciati in rete. In particolare quest’ultimo che vi mostriamo su queste frequenze, verrà rilasciato durante la prossima edizione dei Kid’s Choise awards. La data scelta è il prossimo 23 Marzo, e quindi durante la pausa pubblicitaria della kermesse, il pubblico americana potrà ammirare questo nuovo trailer. Non sarà esclusivo come quello trasmesso durante gli Oscar, ma fa sempre un certo effetto vedere un supereroe del calibro di Iron Man sullo schermo.

Vi ricordiamo che Iron Man 3 sarà in 2D, 3D e IMAX e uscirà in USA il 3 maggio 2013. Diretto da Shane Black vede protagonisti Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Guy Pearce, Don Cheadle, Rebecca Hall, Paul Bettany, Ben Kingsley e Jon Favreau.

Into Darkness – Star Trek, il nuovo trailer internazionale

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Into Darkness – Star Trek, il nuovo trailer internazionale

Il 6 Giugno è ancora lontano, eppure la campagna pubblicitaria di Into Darkness – Star Trek, sta cominciando nel migliore dei modi. Come sappiamo J.J. Abrams è al timone del fortunato seguito di Star Trek, e promette scintille per il secondo capitolo della saga sci-fi più famosa al mondo.

La Paramount intanto, pubblica in rete un nuovo e  stuzzicante trailer del lungometraggio, dove rispetto ai precedenti, ci sono molte scene d’azione e si intuisce qualcosa sulla vicenda. Se siete curiosi, gustatevi allora questo “promo” lungo ben 2 minuti, e capire che siamo di fronte, ad uno dei lungometraggi più attesi della stagione estiva.

Vi ricordiamo che il prossimo film Into Darkness – Star Trek uscirà nelle sale il 06 Giugno 2013. Nel cast del film Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: Star Trek 2.

Trama: Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.

 

Outing – fidanzati per sbaglio: recensione del film

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Outing – fidanzati per sbaglio: recensione del film

Nicolas Vaporidis, Andrea Bosca, Massimo Ghini, Claudia Potenza, Giulia Michelini, Camilla Ferranti, Mia Benedetta e Lorenzo Zurzolo costituiscono il folto cast che ci racconto questa storia un po’ disconnessa e strampalata, che ricorda vagamente il film di qualche anno fa con protagonista Adam Sandler e Jessica Biel, Vi dichiaro Marito e Marito, ma che, perfettamente ancorato al panorama italico, si colloca a pennello nella dimensione del nostro Paese.

In Outing – fidanzati per sbaglio Federico e Riccardo, amici fin da quando erano bambini, prendono due strade diverse. Federico, playboy spiantato e con un fratellino a carico, rimane in Puglia, mentre Riccardo si trasferisce a Milano per inseguire il suo sogno di diventare stilista, ritrovandosi a fare l’impiegato. Un bando della regione Puglia per il finanziamento ai giovani imprenditori fa pensare a Riccardo e Federico che sia giunta la loro grande occasione. C’è però un problema: il bando è riservato esclusivamente alle coppie di fatto, quindi Federico e Riccardo per ottenerlo dovranno fingersi gay.

Il tema principale di Outing – fidanzati per sbaglio potrebbe sembrare quello delle coppie di fatto, delle relazioni omosessuali e della precarietà di legislazione che esiste nel nostro paese in merito a questo argomento. Tuttavia si scopre fin troppo presto che il film mette in piazza tanti temi, finendo per non approfondirne nessuno. La raccomandazione in ambito lavorativo, le speculazioni mafiose e la mancanza di supporti per i giovani e le loro idee e inclinazioni diventano gli ingredienti di una immensa e torbida minestra che finisce per strabordare, sfuggendo di mano al cuoco/regista e diventando poi un unico grande pasticcio.

Non mancano i momenti divertenti, seppure minati da tempi comici molto blandi e da una coppia di protagonisti un po’ sottotono. Si distingue invece Massimo Ghini, nella sua rappresentazione di un omosessuale che per la prima volta forse si distacca dalla macchietta pur essendo perfettamente inserito nel meccanismo della commedia.

Matteo Vicino, alla sua opera prima edita, si occupa della regia, del montaggio e della sceneggiatura in maniera apparentemente molto controllata ma allo stesso tempo troppo incisa, marcando momenti importanti con scavalcamenti di campo, fermi immagine e sfuocature tipiche del video-clip, associando ai colori saturi ritmi e montaggio che aumentano la sensazione di trovarsi su MTv invece che in una sala cinematografica. Outing – fidanzati per sbaglio è una commedia che con l’ansia di dire tanto finisce col non dire nulla di specifico, pur facendolo con un tocco di ironia e un approccio visivo irritante.

Come un Tuono: recensione del film con Ryan Gosling

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Come un Tuono: recensione del film con Ryan Gosling

Da poco il suo Blue Valentine è uscito nelle sale italiane, pur essendo datato 2010, e Derek Cianfrance si ritrova a illuminare gli schermi del nostro Paese con Come un Tuono (in originale The Place Beyond the Pines) storia di vendetta, redenzione e lotta contro una realtà ed un destino che sembra ineluttabile.

In Come un Tuono un uomo, motociclista di professione, resta sconvolto dalla notizia di essere diventato padre. Decide di lasciare la sua vita da ambulante e di provare ad occuparsi del bambino, ma la strada che sceglie è quella della rapina, che inevitabilmente lo porta a cacciarsi nei guai. A dargli la caccia c’è un poliziotto, un animo nobile e integerrimo che però si trova coinvolto in un giro di corruzione e di droga che gli farà capire presto il modo di agire corretto in una tale società. Quindici anni dopo, due adolescenti turbolenti si incontrano a scuola e fanno amicizia, ma una terribile verità che li accomuna potrebbe avere devastanti conseguenze.

Cianfrane ritrova l’ottimo Ryan Gosling e gli affida la prima parte del film, il ruolo di Luke il Bello che l’attore di Drive interpreta con l’ormai mono-espressiva efficacia che lo contraddistingue e che costituisce il mistero e il motivo del suo talento. A Ryan Gosling si affianca Eva Mendes, che in Come un Tuono interpreta la bella Romina, una donna normale, con un bambino e un compagno, che la accoglie in casa sua nonostante il figlio non sia suo, una madre alla quale badare e un lavoro che le serve per mandare avanti la baracca, una donna normale, un po’ sciatta a volte, eppure straordinariamente bella nella sua verace sensualità e nel suo solido e discreto talento.

Come un Tuono, il film

A loro fa seguito Bradley Cooper,  che interpreta l’integerrimo poliziotto Avery, uomo ligio al dovere, attento al protocollo, che non si risparmia suo campo e fuori, che va a scontrarsi “di faccia” contro la corruzione che si è infiltrata in maniera capillare nel suo stesso distretto. Userà quest’arma nel modo migliore e più conveniente alla sua carriera, ma a che prezzo? L’attore, reduce dalla straordinaria performance de Il Lato Positivo, ci regala in questo caso una interpretazione più ordinaria ma ugualmente interessante nella messa in scena del conflitto interiore di un uomo che rinuncia irrimediabilmente alla sua moralità per riuscire a rimanere a galla.

Nel terzo e conclusivo atto, il film sembra raccontarci che le colpe dei padri vengono ereditate dai figli, che se un uomo è cattivo, o se fa qualcosa di cattivo, la sua progenie lo sarà altrettanto, ricordando vagamente, seppure con qualche variante, l’ereditarietà della colpa cantata da Sofocle nel sul Edipo Re.  A raccontarci questo terzo capitolo ci sono due giovanissimi attori: Emory Cohen e Dane Dehaan, entrambi molto bravi e promettenti.  Se Cohen è noto principalmente per la sua partecipazione alla serie Smash, Dehaan ha già dato prova di grande talento in Chronicles e ora lo vedremo presto nel sequel di The Amazing Spider-Man, nei panni di Harry Osborn.

La tripartizione suddivide il film per argomenti e ritmi, cosa che ne appesantisce la fruizione, dando al film una struttura disomogenea. Cianfrance ci racconta la storia addentrandosi con la sua macchina da presa tra i personaggi, nel mezzo delle situazioni, prediligendo una ripresa mobile e dei primi piani ravvicinati, quasi a voler entrare nella testa dei suoi personaggi, a mostrarceli nella loro complessità, a dare una ragione anche al peggiore degli esseri umani che mette in scena.

Finale alternativo sconvolgente per Paperman!

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Finale alternativo sconvolgente per Paperman!

PapermanArriva da Collage Humor, un finale alternativo del cortometraggio vincitore dell’Oscar 2013 Paperman,

Star Trek: Into Darkness, due nuove foto de film di J.J. Abrams

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Star Trek: Into Darkness, due nuove foto de film di J.J. Abrams

Arrivano due nuove foto ufficiali di Star Trek: Into Darkness di J.J. Abrams, protagonisti delle nuove immagini sono il trio che probabilmente sarà al centro della storia di questo atteso secondo capitolo del reboot della saga.

Star Trek: Into Darkness

Star Trek: Into Darkness

Vi ricordiamo che il prossimo film Star Trek: Into Darkness uscirà nelle sale il 06 Giugno 2013. Nel cast del film Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: Star Trek 2.

Trama: Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.

 

I Figli della Mezzanotte: recensione del film di Deepa Mehta

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I Figli della Mezzanotte: recensione del film di Deepa Mehta

L’adattamento cinematografico del celebre bestseller del 1981 di Salman Rushdie, I Figli della Mezzanotte, nonostante gli sforzi titanici per piegare il romanzo in sceneggiatura, si può infatti definire un’impresa riuscita solo a metà.

In I Figli della Mezzanotte allo scoccare della mezzanotte l’India dichiara l’Indipendenza dalla Gran Bretagna. La gente balla per strada, il cielo è illuminato a giorno dai fuochi d’artificio e in una clinica, a pochi attimi di distanza, due bambini vengono al mondo: il primo è il figlio di una poverissima cantante di strada che muore di parto, il secondo è il fortunato pargolo di una coppia agiata. Mary (Seema Biswas), l’infermiera del reparto, per dare il suo contributo simbolico alla nascita di una nuova era nella quale, idealmente, i ricchi saranno poveri e viceversa, scambia i due piccoli in culla determinandone il destino. Shiva (Siddhart), nato benestante, cresce povero e Saleem (Satya Bhabha), al contrario, si trova a vivere da re.

Le loro esistenze scorrono parallele, incrociandosi periodicamente solo durante le “Conferenze” dei Figli della Mezzanotte: incontri dove tutti i bambini nati durante la proclamazione dell’Indipendenza, esseri magici, si riuniscono attorno a Saleem per mettere alla prova i loro poteri.

Con il passare degli anni l’India è lacerata da una serie di conflitti sanguinosi: Shiva, aggressivo e combattente, diventa un eroe di guerra, mentre Saleem, pacifista, resta senza famiglia, né status. La Storia, nel suo incedere, intacca anche questo nuovo equilibrio e porta i protagonisti ad intrecciare ancora le loro vite in maniera inattesa. Peccato che, a questo punto del film, i capovolgimenti continui che hanno caratterizzato le prime due ore, fanno sperare in un finale piuttosto che in un nuovo colpo di scena.

La regista Deepa Mehta, candidata all’Oscar per Water nel 2006, ricostruisce perfettamente gli ambienti storici, facendo respirare l’aria dell’India, riempie le sue sequenze di colori, di ironia, di magia, trasmettendo lo spirito dei tempi di cui narra, cura ogni dettaglio, posizionando la macchina da presa in modo da ottenere riprese originali, ma non sa creare il pathos necessario affinché I Figli della Mezzanotte funzioni.

La voce fuoricampo del protagonista, il preludio alla sua nascita con la storia dei suoi antenati, le sequenze cantate, le digressioni sugli altri personaggi, necessariamente brevi e dunque superflue, sono tutti elementi che distolgono l’attenzione dallo scheletro della vicenda sottraendo fluidità all’insieme.

E se le parole di Rushdie possono unire realtà e magia con facilità, seguendo il filo del pensiero e dell’immaginazione, al cinema, per non creare un effetto quasi ridicolo soprattutto nelle scene più drammatiche, ci si aspetta qualcosa di più della logora formula “Abracadabra”.

I Figli della Mezzanotte arriva nelle sale dal 28 marzo.

Oblivion: tra fantascienza e redenzione torna Tom Cruise

È possibile dimenticare un luogo in cui non si è mai stati? Questa la domanda posta da Oblivion, l’attesa pellicola fantascientifica diretta da Joseph Kosinski in arrivo sui nostri schermi.

Scenari infiniti di un pianeta devastato, vorticosi viaggi nei cieli, memorie inspiegabili di un passato con cui confrontarsi, lottando per se stesso e per l’umanità. Gli ingredienti della pellicola post-apocalittica ci sono tutti: azione, fantascienza, avventura, effetti speciali mozzafiato. E un’immancabile storia d’amore. Ma l’operazione in atto è piuttosto intrigante poiché, come riporta la tagline del film, “La Terra è un ricordo per cui vale la pena combattere”.

Jack è uno degli ultimi riparatori di droni operanti sulla Terra devastata dalla guerra contro una razza aliena. Parte di una massiccia operazione per estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il destino dell’umanità.

In cabina di regia siede Joseph Kosinski, già apprezzato regista del fantascientifico TRON: Legacy. È lo stesso Kosinski ad aver sviluppato la storia originale del film, collaborando poi alla sceneggiatura insieme a William Monahan, Michael Arndt (Oscar per Little Miss Sunshine) e Karl Gajdusek.

In Oblivion, Kosinski torna inoltre a collaborare con Claudio Miranda, il direttore della fotografia di TRON: Legacy, nonché fresco premio Oscar per il suo lavoro in Vita di Pi.

A guidare il cast del film, girato nel 2012 in risoluzione digitale 4K tra Stati Uniti e Islanda, troviamo il divo action per eccellenza, Tom Cruise, perfettamente a suo agio in ruoli d’avventura che mettono alla prova il suo senso del pericolo. Da un lato, Cruise si trova a fronteggiare un mostro sacro come Morgan Freeman, dall’altro è affiancato dal premio Oscar Melissa Leo (The Fighter) e da due stelle emergenti: si tratta di Andrea Riseborough, che ricordiamo nei panni di Wallis Simpson nel sottovalutato W.E. – Edward e Wallis, e Olga Kurylenko, protagonista dell’atteso To the Wonder di Terrence Malick. Quest’ultima sostituisce Jessica Chastain, che ha dovuto rinunciare a Oblivion per difficoltà di conciliazione della sua agenda ricchissima di impegni cinematografici.

Oltre al maestoso apparato visivo, a destare un particolare interesse per la pellicola è indubbiamente la colonna sonora curata da Anthony Gonzales degli M83, il gruppo elettronico che riscuote sempre più successo nell’ambiente cinematografico – impossibile, ad esempio, scindere Cloud Atlas da “Outro” che accompagnava il trailer del film. Il regista di Oblivion commenta il lavoro musicale in questi termini:

Anthony crea una musica che è aspirazionale, emotiva e unicamente sua. Ho collaborato con Joe Trapanese per il mio primo film, un altro talento fenomenale. Insieme hanno creato ciò che ho sognato da quando ho messo questa storia su carta otto anni fa”.

Costato ben 140 milioni di dollari, Oblivion sarà distribuito da Universal Pictures dall’11 aprile.

Tom Cruise è il protagonista di Oblivion, un evento cinematografico originale e rivoluzionario dal regista di TRON: Legacy Joseph Kosinski e dal produttore de L’Alba del Pianeta delle scimmie. Nel cast anche Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Zoe Bell, Melissa Leo, Andrea Riseborough

In un spettacolare pianeta Terra del futuro che si è evoluto fino a diventare irriconoscibile, un uomo si confronta col passato che lo porterà ad affrontare un viaggio di redenzione e ricerca mentre si batterà per salvare l’umanità. Jack Harper (Tom Cruise) è uno degli ultimi riparatori di droni operanti sulla Terra. Parte di una massiccia operazione per estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il destino dell’umanità. Tutte le info sul film nella nostra scheda film: Oblivion.

Peter Dinklage svela il suo ruolo in X-Men: giorni di un futuro passato?

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Peter-dinklage-fotoL’attore Peter Dinklage è stato intervistato da MTV, durante la premiere Hollywoodiana della terza stagione del Trono di Spade in uscita a fine marzo e la giornalista gli ha chiesto qualcosa riguardo al suo ruolo nel prossimo X-Men: giorni di un futuro passato. Ebbene sembra proprio che sia stato svelato il suo ruolo che fino ad oggi non era stato rivelato.

Alla domanda “Sarai Balivar Trask?”, Dinglage ha risposto sorpreso “chi ti ha detto questa cosa, è stato un corvo a portarti questa notizia?” — “Ho bisogno id leggere la sceneggiatura prima di dirti cosa interpreterò!” 

Tuttavia, l’imbarazzo mostrato dall’attore ci lascia intendere che forse l’osservazione è quella giusta.

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Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: “Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

Tutta la foto gallery:

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Uscite al cinema del 21 marzo 2013

gli-amanti-passeggeriGli Amanti Passeggeri – Un gruppo di variopinti personaggi si trova in una situazione di pericolo in un aereo diretto a Città del Messico. Un guasto tecnico mette a rischio la vita delle persone che viaggiano sull’aereo della compagnia Península 2549. I piloti, professionisti esperti e pronti ad ogni evenienza, fanno il possibile per trovare una soluzione insieme ai loro colleghi del Centro di Controllo. Gli assistenti di volo e il commissario di bordo sono personaggi atipici e barocchi che di fronte al pericolo cercano di mettere da parte le loro personali vicissitudini e si impegnano anima e corpo al fine di garantire ai passeggeri il miglior viaggio possibile, in attesa che venga trovata una soluzione. La vita tra le nuvole continua ad essere complicata come lo è rasoterra e per le stesse ragioni che si riducono sostanzialmente a due: il sesso e la morte.

Disney: in arrivo il remake di Elliot, il Drago Invisibile

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Disney: in arrivo il remake di Elliot, il Drago Invisibile

Remake in vista per un vecchio film della Disney: oggetto del restyling dovrebbe essere Elliot il Drago Invisibile (titolo originale: Pete’s Dragon); la sceneggiatura è stata affidata a David Lowery.

Uscito nel 1977, il film originale vedeva un orfano (Sean Marshall), in fuga dai maltrattamenti dei suoi genitori adottivi, giungere in una piccola città, accompagnato dal suo drago Elliot (che naturalmente può vedere solo lui); del cast facevano parte anche Shelley Winters e Mickey Rooney. Caratteristica peculiare del film era l’interazione trai personaggi umani in carne ed ossa e il drago, che era invece animato, in un mix che avrebbe poi raggiunto l’apice in Chi ha incastrato Roger Rabbit?

Lowery sarà affiancato dal suo sodale Toby Halbrooks: i due soono reduci dal Sundance, dove hanno presentato Ain’t Them Bodies Saints (protagonista Casey Afflech), che ha ottenuto una buona accoglienza.

Fonte: Empire

Lynne Ramsay lascia Jane Got A Gun

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Parte decisamente male l’avventura del western Jane Got A Gun: la regista Lynne Ramsay ha lasciato il set nella prima giornata di riprese, in quello che a quanto pare è l’abbandono definitivo del progetto.

La decisione di rinunciare sarebbe maturata alla fine dello scorso fine settimana, durante il quale si sarebbe consumata un’insanabile frattura tra la regista e il resto della produzione. La scelta di Ramsay mette ovviamente nei guai la produzione, costretta a sospendere improvvisamente il progetto e a cercare in fretta e furia un nuovo regista.

Interpretato da Natalie Portman (che partecipa al progetto anche in veste di produttrice), Jude Law e Joel Edgerton, Jane’s Got a Gun sembra decisamente nato sotto una cattiva stella: il film ha subito già un rinvio,  che ha costretto Michael Fassbender a rinunciarvi (a causa del suo impegno con il nuovo film degli X-Men), sostituito da Edgerton, il quale faceva già parte del progetto nel ruolo del cattivo, il quale è stato poi affidato a Jude Law.

L’accaduto ha fatto naturalmente andare su tutte le furie il produttore Scott Steindorff, che si è detto shockato per il fatto che qualcuno possa decidere di abbandonare un progetto cui 150 persone hanno dedicato tempo, energia, impegno e professionalità e che adesso si trova privo di un regista. Steindorff ha comunque affermato che l’arrivo di un nuovo regista è imminente.

Jane  Got a Gun vede protagonista una donna (Portman) che ingaggia il suo ex amante (Edgerton) per proteggere il proprio marito, dai componenti della sua ex banda, intenzionati a farlo fuori.

Fonte: Empire

Alex Garland dirigerà Ex-Machina

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Alex Garland dirigerà Ex-Machina

Dopo aver visto Danny Boyle portare sugli schermi il suo The Beach, nel corso del tempo lo scrittore Alex Garland si è progressivamente avvicinato la mondo del cinema, cominciando a pensare di parteciparvi attivamente: il momento sembra definitivamente giunto, grazie all’adattamento di Ex-Machina.

Il film, la cui sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Garland, vedrà un miliardario invitare un proprio dipendente a trascorrere una settimana in una sua remota proprietà, ma tutto si rivelerà parte di un test nell’ambito dello sviluppo di una nuova invenzione: un’intelligenza artificiale dalle sembianze femminili. A portare avanti il progetto è DNA Films, che ha già lavorato con Garland su vari titoli, tra cui DreddNever Let Me Go, assieme a Scott Rudin ed Eli Bush. Il budget stanziato è di circa 15 milioni di dollari, le riprese sono previste entro il 2013.

Fonte: Empire

Dwayne Johnson e lo Spin – Off di Fast & Furious

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Dwayne Johnson e lo Spin – Off di Fast & Furious

In occasione della presentazione di G.I. Joe: Retaliation, Dwayne Johnson ha parlato del possibile spin-off della serie Fast Furious che lo vedrebbe protagonista.

Al centro del film vi sarebbe naturalmente il poliziotto Luke Hobbs, già interpretato da Johnson nel quinto film della serie; il lavoro potrebbe essere realizzato prima dell’uscita del prossimo capitolo della saga, il sesto.
Johnson ha comunque specificato che al momento non vi è nulla di deciso e dunque non si sa nemmeno quale sarà l’evoluzione del personaggio: magari diventerà anche lui un ladro di auto… non resta che aspettare e vedere…

Fonte: Empire

Hugh Jackman in Six Years

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Nuovo progetto per Hugh Jackman: l’attore, reduce dalla nomination all’Oscar per la sua interpretazione ne I Miserabili, è dato come probabile protagonista di Six Years, tratto dall’omonimo romanzo di Harlan Coben.

Il protagonista della storia è Jake Fisher, che perde l’amore della sua vita, Natalie, sposatasi con un altro; quando sei anni dopo legge per caso il necrologio dell’uomo, Jake si presenta al funerale, con la speranza di poter rivedere Natalie, trovandosi però di fronte a un’altra donna, finendo così in un vortice in cui finirà per dubitare di tutto ciò che ricorda del proprio passato.

Il romanzo di Coben esce in questi giorni nelle librerie britanniche; la prima ad averne acquisiti i diritti ancor prima dell’uscita, pratica ormai consueta, è stata la Paramount, che cercherà ora sceneggiattore e regista.
Six Years sarà il secondo adattamento cinematografico di un libro do Coben, dopo il francese Non dirlo a nessuno, firmato nel 2006 da Guillaume Cantet.

Jackman sta giranto attualmente Prisoners e tornerà sugli schermi il 25 luglio nei panni di Wolverine.

Fonte: Empire

Godzilla: Gareth Edwards in un video dal set!

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Godzilla: Gareth Edwards in un video dal set!

Sono iniziate ufficialmente le riprese di Godzilla e arriva un primo contributo dal set dove il regista Gareth Edwards ha mostrato il set in anteprima. Ecco le immagini:

Godzilla, il film

Vi ricordiamo che Godzilla, diretto da Gareth Edwards, comprende nel cast attori del calibro di Aaron Taylor-JohnsonBryan CranstonElizabeth Olsen David Strathairn, Juliette Binoche e la new entry Ken Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio 2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in questa rivisitazione, tornando sul set di Godzilla a sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.

Scritto da Max Borenstein, che ha rielaborato uno script di David S. Goyer e David Callaham, Godzilla sarà il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel 16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.

Primo trailer Italiano di Cattivissimo Me 2

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Primo trailer Italiano di Cattivissimo Me 2

Guarda il nuovo trailer di Cattivissimo Me 2, il sequel del fortunatissimo fillm d’animazione dell’Universal Studios e Illumination Entertainment, pronti ad assistere alle nuove follie dei Minion in Cattivissimo Me 2?

Il blockbuster globale Cattivissimo Me di Universal Pictures e Illumination Entertainment nel 2010 ha ottenuto un enorme successo in tutto il mondo, incassando oltre 540 milioni di dollari e posizionandosi come il 10° film animato più importante della storia degli Stati Uniti.

Il 17 Ottobre 2013 tenetevi pronti ad assistere alle nuove follie dei Minion in Cattivissimo Me 2. Chris Meledandri e la sua apprezzata squadra cinematografica, sono i creatori di una nuova e avventurosa commedia che presenta il ritorno dell’(ex?) supercattivo Gru (Max Giusti), delle sue adorabili figlie e degli imprevedibili e buffi Minion .. oltre ad una schiera di nuovi e divertentissimi personaggi.

La Madre: recensione dell’horror con Jessica Chastain

La Madre: recensione dell’horror con Jessica Chastain

Arriva al cinema l’horror prodotto da Guillermo del Toro, La Madre diretto da di Andres Muschietti con Jessica Chastain e Nikolaj Coster-Waldau e distribuito da Universal Pictures.

Nel film La Madre Cinque anni prima, le sorelle Victoria e Lilly scomparvero dal quartiere in cui abitavano, senza lasciare traccia. Da allora lo zio Lucas e la sua fidanzata Annabel non hanno fatto altro che cercarle. Ma quando le ragazze vengono ritrovate vive in un rifugio fatiscente, la coppia inizia a chiedersi se le due siano gli unici ospiti ad essere stati accolti nella loro casa. Mentre Annabel cerca di ricreare una vita normale per le due sorelle, cresce la sua convinzione che in casa aleggia una presenza maligna. Mentre la donna cerca risposte a queste domande spaventose, si renderà conto che i sussurri che echeggiano in casa quando le ragazze vanno a letto, provengono dalle labbra di una presenza letale.

La Madre mostra subito un grande pregio per un film di genere a metà fra l’horror puro e il thriller: l’originalità con la quale cerca di muoversi attraverso espedienti e meccanismi collaudati del classico racconto sovrannaturale. Questo pregio va senza dubbio attribuito alla ventata di freschezza apportata dal talento di Andres Muschietti che sa muovere la macchina da presa e suscitare suggestione con le sue mirabolanti sequenze. Il cortometraggio da cui il film è tratto e che è stato diretto dallo stesso Muschietti è senza dubbio la fonte primaria di questa suggestione, che però risulta anche il limite del film.

La Madre

La Madre film Jessica Chastain

Infatti quello che basta ad un corto, per un lungometraggio compiuto può non essere sufficiente e qui il film cade, perché sembra non avere il coraggio di andare oltre, e superare quell’aura di mistero e sospensione che aveva fatto la fortuna del cortometraggio, non diventando così un’opera più ampia e maggiormente approfondita. Causa di ciò è la sceneggiatura, che mostra i suoi punti deboli nella mancata decisione di scegliere un protagonista vero attraverso il quale raccontarne tutta la vicenda, ma soprattutto nell’approssimazione della costruzione dell’intreccio.

Nella prima parte del film infatti ogni personaggio ha una sua discreta costruzione, che lo rende credibile senza però approfondirne eccessivamente il vissuto; nella seconda parte invece la protagonista diventa il personaggio magistralmente interpretato dalla Chastain, che ugualmente però non riesce a diventare unico punto di vista narrante, cosa che avrebbe dato più credito e coerenza alla storia. D’altro canto l’intreccio lascia moltissime porte aperte, e tante spiegazioni non date, risultando palesemente incompiuto nel finale.

Di grande levatura sono invece le performance del cast, con la già citata Jessica Chastain che ancora una volta colpisce per la genuinità con la quale interpreta il suo ruolo, capace di regale momenti di grande intensità solo mostrando un semplice gesto, una piccola sfumatura o qualche sguardo. Di notevole fattura invece tutta la messa in scena a partire dalle scenografie sino alla musica e alla CGI. Resta il rammarico per un’opera che ha un enorme potenziale inespresso che lo relega alla sufficienza.

Star Wars VII: Harrison Ford conferma il ritorno di Han Solo!

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Star Wars VII: Harrison Ford conferma il ritorno di Han Solo!

han-solo-fordSappiamo ormai che Mark Hamill, Carrie Fischer e Harrison Ford potrebbero tornare ad interpretare i loro storici ruoli in Star Wars Episodio VII.

500 giorni insieme: recensione del film di Marc Webb

500 giorni insieme: recensione del film di Marc Webb

500 giorni insieme è un film del 2009 diretto da Marc Webb e con protagonisti nel cast Joseph Gordon-Levitt (Tom), Zooey Deschanel (Sole), Geoffrey Arend (McKenzie) e Matthew Gray Gubler (Paul).

500 giorni insieme, la trama: Los Angeles. Tom è un giovane architetto che, messi da parte i sogni di gloria, lavora in una piccola società che produce bigliettini di auguri. Un giorno in ufficio arriva Sole, nuova assistente del capo.  Bella, spensierata, un po’ sfuggente: per Tom è amore a prima vista. Il giovane architetto riesce a toccare i tasti giusti, e i due cominciano a stare insieme. Una relazione che nasce e si sviluppa, tra luci ed ombre, nell’arco di 500 giorni. Sarà lieto fine?

Analisi: 500 giorni insieme, lungometraggio d’esordio di Marc Webb, veterano dei videoclip musicali, ci racconta con originalità e garbo una bella storia di quasi amore (scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber). La vicenda di Tom e Sole viene percorsa con un’esposizione non cronologica dei fatti; il racconto balza spesso e volentieri avanti e indietro lungo la linea temporale (i 500 giorni del titolo), fornendo sempre pronte indicazioni – un magico numerino che inaugura ogni saliscendi – allo spettatore, altrimenti condannato a perdere la bussola. Una scelta interessante, vivace, capace di suggerire orizzonti piacevolmente ingannevoli nel grande gioco del racconto.

500 giorni insieme

Bello il personaggio femminile, così concentrato a non darsi del tutto all’amore e a Tom. A concedere il corpo, il tempo e i sorrisi, ma non l’anima, né quella complicità essenziale per invecchiare insieme. E Sole è così non per scelte razionali: non è una donna “moderna” gelosa della sua indipendenza. Al contrario, è terribilmente inafferrabile, anche quando giace con Tom, apparentemente sua. Ricorda un po’ l’indimenticabile Catherine di Jules e Jim, e tiene lo spettatore (maschile, soprattutto) incollato allo schermo, pronto a divedere con Tom un po’ di nottatacce e brutti pensieri.

Simpatica ed efficace la scelta dell’IKEA come termometro amoroso della coppia: Tom e Sole vengono mostrati nel noto santuario svedese sia ai lieti albori della loro relazione, sia in un momento di stanchezza sentimentale. Nel primo caso saltano spensierati tra cucine e salotti, immaginando il futuro; nel secondo sono divisi, da un canyon di noia e timore. Difficile non avere avuto dimestichezza (se non per esperienza personale, almeno per buono spirito osservativo) con situazioni del genere.

500 giorni insieme

Infine, una nota di merito, tutta per Marc Webb . Il regista evita infatti il ricorso massiccio ai lineamenti del video musicale, suo territorio di provenienza, aggirando quindi la tentazione di sottolineare la propria origine artistica; al contrario, dosa il suo bagaglio con gusto e accortezza, e lo fa esplodere per dipingere di gioia coreografica l’animo dell’innamorato Tom che ha appena conquistato Sole o, ancora, se ne avvale per raccontare una festa a casa di Sole dividendo lo schermo in due: una metà dedicata a quanto “realmente” accaduto, l’altra a come Tom avrebbe desiderato andassero le cose.

Bel film, 500 giorni insieme, ma non per tutti: chi ha qualche grana sentimentale in corso potrebbe uscirne fortemente provato. Per gli altri, sarà un piacere guardare e farsi coinvolgere.

Via Col Vento: recensione film di Victor Fleming

Via Col Vento: recensione film di Victor Fleming

Via Col Vento è un film del 1939 diretto dal grande Victor Fleming che vede protagonisti Vivien Leigh, Clark Gable, Olivia de Havilland, Leslie Howard, Hattie McDaniel.

La trama del film Via col vento

Sud degli Stati Uniti alla vigilia dello scoppio della Guerra di Secessione. Due ricche e felici famiglie della Georgia: gli O’Hara e i Wilkes. La figlia maggiore degli O’Hara ama Ashley Wilkes, che però vuole sposare Melania Hamilton. Durante il ricevimento per l’annuncio delle nozze, nella tenuta dei Wilkes, Rossella parla con Ashley e gli dichiara il suo amore, ma questi non intende cambiare idea sul suo matrimonio.

Intanto si prepara la guerra, in cui si fronteggeranno due opposte visioni: i nordisti, che vogliono un’America industriale libera dalla schiavitù, e i sudisti, come le due famiglie protagoniste, che sulla schiavitù basano la loro fortuna, facendo coltivare proprio agli schiavi neri i loro campi di cotone. Ashley sposa Melania e Rossella per ripicca accetta di sposare il fratello di lei Carlo. Entrambi gli uomini partono per la guerra, mentre un altro personaggio conosciuto da Rossella a casa dei Wilkes accumula fortune durante il conflitto: lo scaltro Rhett Butler.

Durante la guerra Carlo muore e Rossella, rimasta vedova, raggiunge Melania e la zia ad Atlanta. Melania aspetta un bambino da Ashley e partorisce proprio quando la guerra volge a sfavore dei sudisti e i nordisti assediano la città. Appena dopo il parto, perciò, le due donne, con l’aiuto di Rhett Butler, fuggono da Atlanta per tornare nella tenuta degli O’Hara, Tara. Rhett, prima di lasciarle e arruolarsi, dichiara il suo amore a Rossella, la quale però lo respinge, perché ama ancora Ashley. A Tara, tutto è cambiato: la famiglia di Rossella distrutta, la miseria, la terra incolta. Solo la schiava governante Mamy accoglie la padrona come un tempo. Rossella si fa coraggio e prendere le redini della proprietà, che con duro lavoro e fatica, assieme alle sorelle, riesce a rimettere in piedi, ma senza i fasti di un tempo.

A guerra finita, Ashley torna e resta a Tara con moglie e figlio, collaborando alla gestione della tenuta. Bisognosa di denaro per pagare le nuove tasse, Rossella non trova di meglio che “rubare” il fidanzato alla sorella Susele e sposarlo non solo per i soldi, ma anche per convincerlo ad aprire una segheria, che poi gestirà lei stessa e che farà la sua fortuna. La donna infatti è ossessionata dal desiderio di ricchezza e non si fa scrupolo di fare affari anche coi nordisti. Alla morte del secondo marito, Rossella si ritrova sola e accetta così finalmente la proposta di matrimonio di Rhett. I due hanno una figlia, Diletta. Ma Rossella non sembra essere una buona madre, inoltre Rhett, il cui amore è sincero, si accorge che lei non ha ancora dimenticato Ashley ed è sempre più infastidito dalla volubilità della donna. Quando Diletta muore in un incidente, i rapporti tra i due s’incrinano definitivamente. Solo dopo la morte di Melania, quando Ashley ammette di aver sempre amato solo sua moglie, Rossella si accorge di aver inseguito un’illusione e scopre che il suo unico sentimento reale è quello nei confronti di Rhett. Nonostante lui l’abbia lasciata, lei non si perde d’animo e si ripromette di tornare a casa, a Tara, e di riconquistarlo.

Via col vento, il film dei record

Via col vento recensioneVia col vento  è senza dubbio il film dei record:  è una delle più grandi produzioni della sua epoca, ad opera di David O. Selznick – che volle portare sullo schermo il romanzo omonimo di Margaret Mitchell – nonché il film che ha incassato di più in assoluto (è stato scalzato dalla vetta solo nel 2010 da Avatar) e la prima pellicola che spopolò in tutto il mondo.

Da record anche la durata di Via col vento: quasi quattro ore. O. Selznick chiamò a dirigerlo Victor Fleming, ma alla regia lavorarono anche George Cukor e Sam Wood. Il cast vanta una star come Clark Gable tra i protagonisti e Vivien Leigh, già attrice di teatro, che proprio con la sua complessa e intensa interpretazione di Rossella vinse il suo primo Oscar e raggiunse la fama internazionale. A renderlo di indubbio fascino sono poi i temi: da un lato la storia coinvolgente dell’eroina romantica, coraggiosa, bella e capricciosa che è Rossella.

Una ragazza e una donna che vive del suo amore ideale per un uomo, ma che al tempo stesso non si tira indietro di fronte alle difficoltà concrete della vita, che affronta con coraggio la guerra, la fatica, il duro lavoro, che con la sua indipendenza e spregiudicatezza, inusuali per l’epoca, dirige proficuamente un’azienda. Un’eroina anche cinica, egoista e ipocrita, che paga alla fine questa sua indole con la solitudine e l’abbandono. Personaggio sfaccettato di non facile catalogazione, cui Vivien Leigh sa dare corpo in maniera egregia, come farà spesso nella sua carriera trovandosi alle prese con ruoli complessi. Senza dimenticare, poi, il grande affresco storico creato dal regista e fortemente voluto dal produttore, il cui intento era quello di non relegare quest’elemento a mero sfondo.

durata di Via col vento

E dunque l’America lacerata dalla guerra di secessione, un paese ridotto alla fame e a un cumulo di macerie da una guerra civile. A questo proposito, è vero che Via col vento evoca spesso nostalgicamente il vecchio sud prebellico (e dunque anche schiavista) e i suoi valori, primo tra tutti il forte legame con la propria terra, più volte ribadito. Tuttavia, per contro assistiamo all’emergere sulla scena proprio degli schiavi che cessano di essere tali, e assumono un ruolo tutt’altro che secondario nella narrazione. Emblematico in proposito il personaggio di Mamy, che ha le fattezze, la vitalità e l’efficacia di Hattie McDaniel e che è stata tra i premiati con l’Oscar per la sua interpretazione.

Altro punto di forza di Via col vento è poi il bilanciamento tra le componenti: quella sentimentale e melodrammatica è certamente assai rilevante – legata al tema dell’amore, della guerra e delle sue conseguenze – ma accanto ad essa troviamo quella realistica e pragmatica e anche quella ironica e sarcastica, affidata principalmente alle pungenti battute di Rhett (Clark Gable), che svelano l’ipocrisia di Rossella, e guardano con disincanto al mondo. Tra queste, l’ultima da lui pronunciata è celeberrima: quel “Francamente, me ne infischio.” con cui lascia, forse per sempre, una Rossella disperata. Ma come suo costume, la protagonista non si perde d’animo, ribadendo la perseveranza e l’incrollabile determinazione che l’hanno sempre contraddistinta nell’altrettanto celeberrimo: “E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!”.

La pellicola resta perciò una delle più famose di tutti i tempi, nonché delle più premiate. Ha infatti al suo attivo ben nove statuette, tra cui: miglior film, regia, attrice protagonista Vivien Leigh, attrice non protagonista appunto la McDaniel, sceneggiatura, montaggio. In Italia, Via col vento arrivò solo nel 1948.

Mea maxima culpa: recensione del film il silenzio nella casa di Dio

Mea maxima culpa: il silenzio nella casa di Dio è un film-documentario diretto dal regista americano Alex Gibney (premio Oscar nel 2007 con il suo Taxi to the dark side ) che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 20 marzo.

In Mea maxima culpa tutto ha inizio quando quattro ex allievi della St, John’s for the Deaf di Milwakee (un istituto cattolico per bambini sordo-muti) decidono di unire le loro forze e le loro terribili testimonianze per denunciare il direttore dell’istituto, padre Lawrence Murphy, che per anni aveva abusato impunemente di loro. Inizia una lunga battaglia legale che dovrà scontrarsi con la tenace opposizione delle istituzioni, sia civili che religiose. Partendo da questa terribile vicenda si dipana una documentatissima e fedelissima cronostoria dei casi più celebri di pedofilia che hanno coinvolto la Chiesa di Roma negli ultimi trent’anni. I silenzi, le omissioni, gli insabbiamenti che hanno coinvolto le gerarchie più alte del Vaticano; crimini mai puniti, una giustizia mai arrivata ma che oggi le centinaia di vittime, non solo americane, reclamano senza più vergognarsi.

Mea maxima culpa, il film

Mea maxima culpa è un film sconvolgente e incredibile, per la sua spietata e dettagliatissima ricostruzione storica, per la ricchezza impressionante di materiale archivistico e documentaristico edito ed inedito, per la forza emotiva e l’intensità drammatica delle testimonianze dirette. Un lavoro enorme svolto con solerzia e precisione che dipinge un quadro agghiacciante sul come le istituzioni vaticane abbiano taciuto e non agito di fronte alle centinaia di accuse susseguitesi nel tempo nei confronti di sacerdoti pedofili.

Inchieste e indagini che nel tempo hanno appurato come le più alte cariche del Vaticano siano perfettamente al corrente di ogni singolo caso, a partire da quel padre Murphy, al centro della prima parte del film, che pur ritenuto colpevole di oltre duecento casi di violenza ha potuto continuare ad “officiare” per oltre venti anni dopo le prime accuse.

Una spietata requisitoria che non risparmia nessuno a partire dagli ultimi due pontefici: papa Giovanni Paolo II, amico affezionatissimo di quel Marcial Maciel Degolado cui si appureranno innumerevoli e terrificanti reati, sino a papa Benedetto XVI che, sedendo a capo della Congregazione per la dottrina cattolica per oltre venticinque anni, ha studiato caso per caso ogni singola denuncia di ogni singolo prete finito sotto accusa.

Ed è proprio la figura dell’allora cardinale Joseph Ratzinger che suscita le più interessanti oltre che inquietanti riflessioni; grazie a varie testimonianze possiamo trarre un ritratto controverso quanto esemplificativo sia del cardinale che della Chiesa stessa. Ratzinger da uomo di teologia, da fine pensatore oltre che da uomo di fede, dimostrò più volte il desiderio di voler fare qualcosa di concreto in favore delle vittime, di voler agire in modo drastico per estirpare questa piaga, ma alla fine è anch’egli rimasto vittima di un millenario impianto inossidabile basato su leggi assurde, inattaccabili ed unicamente finalizzate alla difesa e alla sopravvivenza della Chiesa stessa.

Mea maxima culpa è un film forte, spietato e sconvolgente che mai come in questi giorni assume un’importanza particolare; oggi sul soglio di Pietro siede un nuovo pontefice, Francesco, che ha preso il posto di un vecchio e stanco ex cardinale tedesco che forse non ha più retto il peso dei misteri, dei segreti e delle colpe che era chiamato a difendere. Oggi sul soglio pontificio siede un papa che ha subito conquistato tutti per semplicità e umiltà dando la speranza di poter e voler aprire una breccia tra le secolari chiusure e contraddizioni di  una Chiesa da riformare.

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