Mentre il lavoro di Steven
Knight sullo script di World War Z
2 è finito qualche mese fa, sembra che la
sceneggiatura abbia ancora bisogno di essere sistemata. Variety infatti informa che
Dennis Kelly è stato assunto per lavorare al
progetto e scrivere una nuova stesura del film prodotto da
Paramount che vedrà di nuovo protagonista Brad
Pitt.
La Paramount Pictures ha annunciato
che World War Z 2 arriverà nelle sale il 9 giugno
2017.
World
War Z è la trasposizione cinematografica del
romanzo “World War Z La guerra mondiale degli zombi” di Max Brooks
del 2006. Brad Pitt tornerà nei panni di Gerry
Lanel, e sarà nuovamente produttore. Confermato invece il cambio di
regia, affidata a Juan Antonio Bayona. A
scrivere la sceneggiatura del film sarà lo scrittore e regista
Steven Knight, che ha scritto e diretto
l’apprezzatissimo Locke, con Tom
Hardy e visto al Festival di Venezia
2013. Inoltre, ha scritto le sceneggiature dei film in
arrivo Seventh Son, Madame Mallorye il piccolo chef indiano con
Helen Mirren e il biopic su Bobby Fischer,
Pawn Sacrifice. É sua anche la
sceneggiatura del film di
Cronenberg, La promessa
dell’assassino.
L’entrata di David
Fincher al timone di World War Z 2 ha
dato certamente nuova linfa al sequel del film con Brad
Pitt, anche se il progetto è ancora in fase embrionale e
non c’è una data precisa per l’inizio delle riprese.
Durante un’intervista
con Little White
Lies, il regista ha però rilasciato alcune dichiarazioni
sul progetto e sul suo sviluppo, spiegando che anche la scrittura
richiede del tempo. “Ci stiamo provando – ha detto
Fincher– Ci sono un sacco di pietre da
capovolgere. Stiamo decostruendo tutto, proprio adesso, rispetto
alla mitologia che già esiste e stiamo cercando di capire cosa
possiamo fare in merito.”
Sembra che il regista voglia essere
perfettamente sicuro di quello che racconterà prima di cominciare a
realizzare il film vero e
proprio.
World War Z 2: Paramount conferma
David Fincher e Brad Pitt
World
War Z è la trasposizione cinematografica del
romanzo “World
War Z La guerra mondiale degli zombi” di Max
Brooks del 2006.
Brad Pitt tornerà nei panni di Gerry Lanel, e
sarà nuovamente produttore. A scrivere la sceneggiatura del film
sarà lo scrittore e regista Steven Knight, che ha
scritto e diretto l’apprezzatissimo Locke, con Tom Hardy e visto al Festival di
Venezia 2013. Inoltre, ha scritto le sceneggiature dei
film in arrivo Seventh Son, Madame
Mallorye il piccolo chef
indiano con Helen Mirren e il biopic su Bobby Fischer,
Pawn Sacrifice. É sua anche la
sceneggiatura del film di
Cronenberg, La
promessa dell’assassino.
Il regista di Fight Club e Zodiac, David Fincher, ha rivelato
alcune delle idee che aveva avuto per World War Z
2, il ilsequel di World War
Zche avrebbe dovuto dirigere, e da
quello che sembra alcune di essere erano particolarmente affini ad
un’altra proprietà post-apocalittica.
Nessun fungo in World War Z
2
Durante una bella intervista
con GQ,
prima dell’uscita del suo ultimo film The Killer, con Michael Fassbender, a Fincher è stato chiesto
cosa avesse pianificato qualcosa per l’ormai defunto sequel di
World War
Z e lui ha rivelato che il film avrebbe avuto
qualcosa in comune conThe Last
of Us, in particolare l’adattamento
HBO di Craig Mazin.
“Beh, era un po’ come
The
Last of Us. Sono contento di non aver fatto quello che stavamo
facendo, perché The Last of
Us ha molto più spazio per esplorare le stesse cose“, dice
Fincher, “Nella sequenza dei titoli, avremmo usato il piccolo
parassita … l’hanno usato nella sequenza dei titoli, e in quella
meravigliosa apertura con il talk show in stile Dick Cavett, David
Frost.”
Fincher prosegue suggerendo
che qualunque versione del film la Paramount stia realizzando ora,
forse sarà più vicina al romanzo originale di Max Brooks.Fincher sta promuovendo la sua ultima collaborazione con
Netflix, The
Killer. Vede Michael Fassbender interpretare un eccentrico
sicario che è ossessionato dai dettagli e medita sugli Smiths. Il
film uscirà nei cinema questo venerdì prima di fare il suo debutto
in streaming su Netflix
il 10 novembre 2023.
Dopo mesi di trattative, Variety ci informa
che David Fincher è stato ufficializzato alla
regia di World
War Z 2, sequel del film
con Brad Pitt, il quale tornerà nei panni del
protagonista.
Secondo le ultime indiscrezioni,
anche se non è stato ancora dato l’ufficiale via libera al film da
Jim Gianopulos, si aspetta il via da un momento
all’altro, con le riprese che potrebbero cominciare già nel primo
quarto del 2018.
World
War Z è la trasposizione cinematografica del
romanzo “World
War Z La guerra mondiale degli zombi” di Max
Brooks del 2006.
Brad Pitt tornerà nei panni di Gerry Lanel, e
sarà nuovamente produttore. A scrivere la sceneggiatura del film
sarà lo scrittore e regista Steven Knight, che ha
scritto e diretto l’apprezzatissimo Locke, con Tom Hardy e visto al Festival di
Venezia 2013. Inoltre, ha scritto le sceneggiature dei
film in arrivo Seventh Son, Madame
Mallorye il piccolo chef
indiano con Helen Mirren e il biopic su Bobby Fischer,
Pawn Sacrifice. É sua anche la
sceneggiatura del film di
Cronenberg, La
promessa dell’assassino.
Arrivano da The
Hollywood Reporter le prime notizie sull’annunciato
sequel del film prodotto e interpretato da Brad Pitt,
World
War Z. Secondo il noto sito americano pare che il
regista del primo capitolo che ha incassato quasi 540 milion di
dollari, ovvero Marc Forster non sarà coinvolto in questo sequel. A
svelare questo particolare è proprio l’attore/produttore, che ha
parlato anche dello stato attuale del progetto:
Stiamo indagando su un
primo potenziale script, siamo solo all’inizio e abbiamo già
moltissime idee da portare avanti. Al momento però nessuno lo sta
scrivendo, stiamo solo mettendo insieme delle idee. Mi piace l’idea
di esplorare mondi diversi, mi piace la sfida di inventare un nuovo
genere..
Stiamo parlando del sequel.
Inizieremo con l’indagare un primo potenziale script, abbiamo
moltissime idee da inserirci. Nessuno lo sta scrivendo, al momento,
ma stiamo mettendo insieme le idee.
La Paramount Pictures e la Plan B
di Brad Pitt stanno già lavorando da tempo sullo sviluppo della
storia. Attualmente si sa molto poco sul sequel, quindi non resta
che aspettare ulteriori notizie o dichiarazioni.
Già tempo fa, avevamo dato conto di
alcuni rumours che facevano presagire la possibilità di un
sequel per World
War Z. Se prima erano solo chiacchiere, adesso,
alla luce dei 536 milioni di dollari incassati col
il mercato mondiale, probabilmente i rumours diventeranno realtà e
avremo la possibilità di leggere sui cartelloni il titolo
World War Z 2.
A semi-confermare il tutto, ci ha
pensato il diretto interessato attore protagonista Brad
Pitt, che, intervistato da Variety, ha rilasciato
qualche dichiarazione interessante in merito alle possibilità di un
sequel.
“Ne stiamo certamente parlando.
Abbiamo tante idee sul tavolo da quando abbiamo cominciato a
sviluppare questa cosa, tentando di capire come un mondo di zombie
può funzionare. Abbiamo davvero tante idee, tante informazioni,
tante cose su cui poter lavorare. Dobbiamo cercare di fare del
nostro meglio e vediamo cosa ne verrà fuori”.
Probabilmente Pitt non è
autorizzato a lasciarsi scappare qualcosa di più, ma siamo sicuri
che la notizia ufficiale di un World War Z
2 non si farà attendere così a lungo.
Nel frattempo, potete rituffarvi
nel primo capitolo con le nostre foto dal film, in fondo.
World War
Z è diretto da Marc Forster e vede
nel cast Anthony Mackie,
Brad Pitt, David Morse, James Badge Dale, Matthew Fox
e Mireille Enos. Ecco la trama del film: La storia
segue Gerry Lane, un impiegato delle Nazioni Unite(Brad Pitt), che
gira il mondo in una corsa contro il tempo per fermare una epidemia
che rovescia eserciti e governi e che minaccia di decimare la
popolazione mondiale.
La pellicola è tratta da
World War
Z. La guerra mondiale degli zombi (World War Z: An
Oral History of the Zombie War) romanzo horror fantascientifico
post apocalittico del 2006 di Max Brooks. È la seconda opera
letteraria di Brooks sull’argomento zombie, successiva a Manuale
per sopravvivere agli zombi (The Zombie Survival Guide) del 2003.
Dalla prospettiva del singolo individuo, e della narrazione, il
libro è considerato un romanzo epistolare, poiché la trama è
presentata dalle varie interviste sulle vicissitudini delle persone
incontrate.
Dopo una lunga e difficile campagna
d’acquisti, nel 2007 la Plan B Entertainment di Brad
Pitt riuscì ad ottenere i diritti cinematografici
di WWZ in concorrenza contro la Appian Way di
Leonardo DiCaprio.Qualche tempo dopo, il 13 novembre 2008 si
apprese, dalla rivista Variety, che Marc Forster era
stato avvicinato e poi confermato come regista; intervistato a
proposito, Forster spiegò che per alcuni aspetti il romanzo
presentava caratteristiche politico-thriller simili a Tutti
gli uomini del presidente.
Il succo è che la paura che i leader
mondiali hanno dei supereroi e il fatto che i Vendicatori non ci
siano più, porteranno a una sorta di corsa agli armamenti che li
vedrà tentare di creare i propri soldati e le proprie squadre
superumane. Questo spiega la sorprendente decisione della Francia
di provare a rubare il Vibranio dal Wakanda e i tentativi della
C.I.A. di mettere le mani sul prezioso e potentissimo metallo.
È stato già riportato che
Captain America: Brave New World vedrà diversi paesi
tentare di estrarre i resti del Tiamut Celeste per ottenere
l’adamantio, mentre Thunderbolts*
sembra destinato a introdurre il super soldato definitivo, Sentry.
Nel frattempo, The Leader dovrebbe creare superuomini per il
governo degli Stati Uniti e per il futuro Red Hulk, ovvero il
presidente “Thunderbolt” Ross.
Una scena di She-Hulk: Attorney at Law
Cosa potrebbe accadere in World War Hulk?
“I Marvel Studios stanno
preparando un progetto sulla World War Hulk, anche se non nel modo
in cui la gente si aspetterebbe”, si legge nel sito.
“L’idea è che Bruce Banner, che ha parlato dei pericoli
dell’utilizzo del sangue di Hulk già in She-Hulk: Attorney At Law,
veda finalmente il suo peggior incubo prendere vita: il governo
degli Stati Uniti e i governi di tutto il mondo che creano i loro
Hulk”.
“Questo potrebbe essere il punto
di rottura per Banner e potrebbe potenzialmente vedere il ritorno
dell’Hulk Selvaggio che la gente ha desiderato vedere per tanto
tempo, mentre si scontra con il Presidente Ross nei panni di Hulk
Rosso, cosa che mi è stato detto accadrà prima o poi”.
Quest’ultima parte è decisamente molto interessante, in quanto
suggerisce che non dovremo aspettare a lungo prima che tutte queste
diverse storyline si uniscano in un film evento che presumibilmente
si distinguerà da Avengers:
Secret Wars.
Alla luce di tali indiscrezioni si
può ripensare a come fino ad oggi siano state gettate le basi per
tutto questo e il fatto che il tutto culmini con Hulk al centro
della scena ha tutte le carte in regola per essere un grande film.
Tuttavia, si tratta anche di un significativo allontanamento dai
fumetti, che vedevano il gigante dichiarare guerra agli Illuminati
e all’intero pianeta. Ad oggi, World War Hulk è un
progetto non ancora confermato, ma i continui rumor a riguardo
suggeriscono che potrebbe prima o poi essere annunciato, per la
gioia dei fan.
Alcuni anni fa, è circolata online
una voce secondo cui i Marvel Studios erano al lavoro su
un film dedicato a Planet Hulk. Il report sembrava
un po’ inverosimile per diversi motivi (la Marvel non aveva ancora
riguadagnato i diritti di distribuzione dei film di Hulk da
solista, per esempio), e alla fine la notizia si è rivelata falsa,
anche se lo studio ha finito per adattare elementi della storia di
Planet Hulk per Thor:
Ragnarok.
Ora, si torna a parlare di Hulk e di
un film dedicato al Gigante di Giada in merito a voci che
vorrebbero un adattamento per il cinema di World War
Hulk. Secondo
il sito GWW, la produzione potrebbe cominciare già il prossimo
anno.
Per quanto ne sappiamo, la
Marvel/Disney ha completamente riguadagnato i diritti legati al
personaggio, quindi è certamente possibile che Kevin
Feige cercherà di capitalizzare il prima possibile, e
World War Hulk sarebbe un evento epico da cui
attingere materiale per un film. Certo, è altamente improbabile che
questo progetto sia un adattamento diretto del fumetto, ma la
premessa di base – un Hulk furioso in cerca di vendetta sugli eroi
più potenti della Terra – ha molto potenziale.
Bruce Banner (Mark
Ruffalo) è apparso nella scena post-crediti di
Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli e
avrà anche un ruolo nella prossima serie Disney+She-Hulk,
quindi ci sono chiaramente piani in atto per sfruttare al meglio la
collaborazione dell’attore con lo studio. Sarebbe senza dubbio
interessante da sviluppare questo sentiero, se non fosse però, e
non dimentichiamolo, che il
Banner dell’attuale linea temporale del MCU è ormai Smart Hulk
e che il suo tornare “indietro” allo stadio rabbioso di Hulk sembra
improbabile. Staremo a vedere.
Sarà Bill
Westenhofer il supervisore agli effetti visivi del
film incentrato sul mondo di World of Warcraft. Ad
annunciarlo è stato direttamente Nick
Carpenter
E’ stato annunciato il cast completo
di World of Warcraft, l’adattamento
cinematografico del noto videogioco che vedrà tra i
protagonisti Colin Farrell e che sarà
diretto da Duncan Jones. La Legendary
Pictures e la Universal Pictures hanno chiuso i contratti con
Ben Foster, Travis Fimmel, Paula Patton, Tobey
Kebbell e Rob Kazinsky, mentre
Dominic Cooper è ancora in trattative finali.
La pellicola, che uscirà
l’11 Marzo 2016, è sceneggiata dallo stesso Jones
che si è basato su uno script precedentemente ideato da
Charles Leavitt. La produzione del film comincerà
a Gennaio 2014 a Vancouver.
World of
Warcraft(letteralmente “Il mondo di Warcraft”,
spesso abbreviato in WoW) è un gioco di ruolo fantasy
tridimensionale. Sviluppato dalla Blizzard Entertainment, è stato
pubblicato il 23 novembre 2004. World of Warcraft è il gioco di
ruolo più giocato al mondo, con circa 12 milioni di iscrizioni
attive. Il gioco è ambientato nell’universo di Warcraft,
ambientazione nata con la pubblicazione di tre precedenti
videogiochi strategici in tempo reale della Blizzard (Warcraft,
Warcraft II, Warcraft III). Il server di gioco,
originariamente disponibili solo in inglese, francese e tedesco,
sono stati successivamente resi attivi in altre lingue, mentre il
supporto in italiano è arrivato solo il 29 agosto del 2012.
Sabato scorso, in occasione del
BlizzCon 2013, il regista Duncan Jones ha reso
pubblici i primi concept per il film World of
Warcraft, tratto dal leggendario gioco di ruolo e
finalmente in fase avanzata di pre-produzione.
Ecco i disegni:
Il film su World of
Warcraft si baserà sul popolare e omonimo
videogame e avrà a disposizione un budget di 100 milioni di
dollari, non tantissimi, ma comunque una cifra rispettabile per
realizzare un fantasy con i fiocchi.
Pre quanto riguarda il casting del
film, al progetto era stato accostato Johnny Depp, ma non si sa
ancora nulla di certo a riguardo.
Il film sarà basato su una
sceneggiatura di Charles Leavitt, già
sceneggiatore del bellissimo Blood
Diamond.
World of Warcraft (letteralmente
“il mondo di Warcraft”, spesso abbreviato in WoW) è un gioco di
ruolo fantasy tridimensionale. Sviluppato dalla Blizzard
Entertainment, è stato pubblicato il 23 novembre 2004. World of
Warcraft è il gioco di ruolo più giocato al mondo, con circa
12 milioni di iscrizioni attive. Il gioco è ambientato
nell’universo di Warcraft, ambientazione nata con la pubblicazione
di tre precedenti videogiochi strategici in tempo reale della
Blizzard (Warcraft, Warcraft II, Warcraft III). Il server di
gioco, originariamente disponibili solo in inglese, francese e
tedesco, sono stati successivamente resi attivi in altre lingue,
mentre il supporto in italiano è arrivato solo il 29 agosto del
2012.
Il progetto di fare un
film su World of Warcraft si sta
concretizzando con molta lentezza, e se qualche tempo fa vi abbiamo
detto che il regista del film sarebbe stato il talentuoso
Duncan Jones (Source Code,
Moon), oggi vi diciamo che l’intenzione di far uscire
il film nel 2015 potrebbe essere confermata.
Sappiamo infatti, direttamente
dalla bocca del produttore Charles Roven, che le
riprese sono state programmate durante i primi mesi del 2014 e
che il lavoro con Jones si sta rivelando davvero interessante.
Il film su World
of Warcraft si baserà sul popolare e omonimo
videogame e avrà a disposizione un budget di 100 milioni di
dollari, non tantissimi, ma comunque una cifra rispettabile per
realizzare un fantasy con i fiocchi.
Pre quanto riguarda il casting del
film, al progetto era stato accostato Johnny Depp, ma non si sa
ancora nulla di certo a riguardo.
Il film sarà basato su una
sceneggiatura di Charles Leavitt, già
sceneggiatore del bellissimo Blood
Diamond.
World of Warcraft
(letteralmente “il mondo di Warcraft”, spesso abbreviato in WoW) è
un gioco di ruolo fantasy tridimensionale. Sviluppato dalla
Blizzard Entertainment, è stato pubblicato il 23 novembre 2004.
World of Warcraft è il gioco di ruolo più giocato al mondo,
con circa 12 milioni di iscrizioni attive. Il gioco è
ambientato nell’universo di Warcraft, ambientazione nata con la
pubblicazione di tre precedenti videogiochi strategici in tempo
reale della Blizzard (Warcraft, Warcraft II, Warcraft III).
Il server di gioco, originariamente disponibili solo in
inglese, francese e tedesco, sono stati successivamente resi attivi
in altre lingue, mentre il supporto in italiano è arrivato solo il
29 agosto del 2012.
Nonostante le
difficoltà incontrare, continua lo sviluppo del film su
World of Warcraft da parte della Legendary
Pictures che come sappiamo ha affidato le redini del film
al regista
Per evitare di scontrarsi
con Star
Wars Episodio VII, è stata posticipata la data di uscita
di uno dei progetti più attesi della Universal.
World of Warcraft, l’adattamento
cinematografico del noto videogioco che vedrà tra i protagonisti
Colin Farrell e che sarà diretto da Duncan
Jones, slitta dal 18 Dicembre 2015 all’11 Marzo
2016. La pellicola sarà distribuita in 3D dalla
Legendary Pictures.
Inoltre, sempre la Universal ha
fissato la release di The Mummy, nuova
pellicola dedicata alla saga de La mummia, per il
16 Aprile 2016. Il nuovo film sarà diretto da
Andres Muschietti.
World of
Warcraft (letteralmente “Il mondo di Warcraft”,
spesso abbreviato in WoW) è un gioco di ruolo fantasy
tridimensionale. Sviluppato dalla Blizzard Entertainment, è stato
pubblicato il 23 novembre 2004. World of Warcraft è il gioco di
ruolo più giocato al mondo, con circa 12 milioni di iscrizioni
attive. Il gioco è ambientato nell’universo di Warcraft,
ambientazione nata con la pubblicazione di tre precedenti
videogiochi strategici in tempo reale della Blizzard (Warcraft,
Warcraft II, Warcraft III). Il server di gioco,
originariamente disponibili solo in inglese, francese e tedesco,
sono stati successivamente resi attivi in altre lingue, mentre il
supporto in italiano è arrivato solo il 29 agosto del 2012.
Una delle dinamiche più ricorrenti
nel cinema di genere fantascientifico è senza dubbio l’invasione
aliena. Si tratta di un evento temuto da sempre, che grazie ai
principali media del Novecento ha potuto ingigantire la sua
portata. Se è storica la lettura che nel 1938 Orson
Welles fece di La guerra dei mondi,
scatenando il panico in parte della popolazione statunitense,
innumerevoli sono i film che da quel momento hanno trattato
l’argomento, da L’invasione degli
ultracorpi fino ai più recenti Independence Day e
Signs. Un altro titolo,
meno noto, di questo filone è World
Invasion, diretto nel 2011 da Jonathan
Liebesman.
Scritto da Chris
Bertolini, questo film si ispira agli incidenti della
battaglia di Los Angeles (il titolo originale del lungometraggio è
infatti Battle: Los Angeles). Questa si svolse nella notte
tra il 24 e il 25 febbraio del 1942, quando venne lanciato un
allarme per un presunto attacco aereo convenzionalmente addebitato
all’Impero giapponese. Tale evento, poi declassificato dal governo
ad un falso allarme, generò numerose teorie, tra cui quella che
vede come artefice dell’attacco un ufo. Proprio da qui è partito
Bertolini per raccontare una storia ambientata ai nostri giorni ma
profondamente ispirata a quella leggenda.
Allo stesso tempo, World
Invasion si configura anche come un vero e proprio film di
guerra, ispirato a titoli come Black Hawk Down e
Salvate il soldato Ryan. Così facendo si è puntato ad
avere uno scontro quanto più realistico possibile tra l’essere
umano e la razza di alieni invasori. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
World Invasion: la trama del film
La vicenda narrata ha inizio
nell’agosto del 2011, quando cominciano a scagliarsi sulla Terra
degli strani meteoriti. Quanti si recano a verificarne la natura
scoprono che si tratta in realtà di navicelle con all’interno
extraterrestri. Così, vista la gravità della situazione,
intervengono immediatamente i marines di Camp Pendleton,
preoccupandosi di far evacuare le persone prima di dare il via ai
bombardamenti. Il sergente Michael Nantz, veterano
che ha perso la sua squadra durante la guerra in Iraq, è uno dei
soldati in azione. Fortemente voluto dai suoi superiori, nonostante
l’età pensionabile, egli è ora chiamato contro la sua volontà a
guidare il plotone della Compagnia Echo.
Nel corso della missione a loro si
aggiunge anche una squadra della Guardia Nazionale e una sergente
dell’Air Force, Elena Santos. Giunti a
destinazione, sono pronti a prelevare gli esseri umani da una
stazione di polizia. L’elicottero destinato a recuperarli viene
però abbattuto da un’astronave aliena, la quale lascia dunque
intendere che l’invasione vera e propria deve ancora iniziare. Per
loro fortuna, i soldati rintracciano un extraterrestre ferito,
prevelandolo nel tentativo di scoprirne il punto debole. Dovranno
però riuscire in ciò prima che sia troppo tardi e l’invasione abbia
realmente inizio.
World Invasion: il cast
del film
Ad interpretare il protagonista,
Michael Nantz, vi è l’attore Aaron Eckhart,
celebre per aver interpretato Harvey Dent nel film Il cavaliere
oscuro. Entusiasta del progetto di World Invasion,
egli ha in seguito affermato che di tutti i film a cui ha
partecipato, questo è stato il più divertente da realizzare, ma
anche il più complesso. Durante una scena, ad esempio, egli finì
con il rompersi un braccio. Nonostante tale infortunio, egli riuscì
a curare temporaneamente la cosa così da non perdere neanche un
giorno di riprese. Accanto a lui, si ritrovano poi gli attori
Ramon Rodriguez nel ruolo del tenente William
Martinez, Ne-Yo in quelli del caporale Kevin
Harris e Cory Hardrict in quelli del caporale
Lockett.
L’attrice Michelle
Rodriguez è invece il sergente Elena Santos. Il suo
personaggi è in realtà stato aggiunto soltanto un mese prima delle
riprese, in seguito ad alcune riscritture della sceneggiatura. Come
tutti gli altri membri del cast, anche lei dovette sottoporsi ad
alcune settimane di allenamento intensivo da militare. Ciò le
permise di sviluppare un fisico particolarmente muscoloso, per
quanto l’attrice abbia in più occasioni affermato di aver odiato le
prove di corsa. Completano poi il cast altri noti attori quali
Michael Peña
nei panni di Joe Rincon e Lucas Till in
quelli del caporale Grayston. Joey King, attrice
nota per la trilogia di The Kissing Booth, è invece
presente nel ruolo di Kirsten.
Il sequel di World
Invasion, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Dato il buon successo di pubblico, i
produttori si sono da subito dichiarati interessati all’idea di dar
vita ad un sequel di World Invasion, proprio come avvenuto
per Independence Day e il suo seguito. Lo stesso Eckhart,
protagonista del film, ha espresso il proprio interesse a ritornare
per un eventuale nuovo capitolo, mentre nel 2012 il regista
Liebesman ha annunciato che i lavori per la scrittura di una nuova
sceneggiatura erano iniziati. Da quel momento, tuttavia, non sono
state rilasciate ulteriori notizie. A distanza di un decennio è
dunque ipotizzabile che i progetti per il sequel siano stati
abbandonati.
È possibile fruire di
World Invasion grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 13 giugno alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Difficile parlare di World
Invasion (Battle L.A.: World Invasion); difficile
per la natura del film, per la sua estrema durata e per tutte le
potenzialità inespresse che poteva avere. Si è già capito quindi
che la pellicola diretta da Jonathan Liebesman ha
non poche crepe nel suo apparato e, mostrandosi per quello che è
cioè un popcorn/disaster movie senza alcuna articolazione
drammaturgica, fa affiorare alle labbra la peggiore delle
esclamazioni per un film: “Quando finisce?”.
Ma andiamo con ordine:
World Invasion ci introduce immediatamente in una
Los Angeles sotto assedio, siamo con un gruppo di marines che si
avviano in elicottero verso una battaglia che sembra ferocissima,
le voci dei giornalisti dai Tg ci fanno sapere che “il mondo è in
guerra”. Da qui veniamo catapultati in dietro di 24 ore, quando una
pioggia di meteoriti minaccia i mari intorno alle estese coste
nordamericane. Presto i meteoriti si trasformano in un attacco
terroristico che si rivelerà invece un vero e proprio attacco
alieno, e questa consapevolezza nei corpi armati mandati in
principio per evacuare le zone interessate dai fenomeni ‘celesti’ è
straordinariamente accettata come una possibilità naturale, e i
nostri marines, addestrati a non ritirarsi mai, affrontano con
coraggio e cameratismo questa battaglia: il loro compito è salvare
dei civili e difendere la città, unica rimasta in piedi dopo i
primi attacchi degli intrusi.
In realtà l’assunto che
World Invasion condivide da subito con il pubblico
è che non c’è una vera e propria trama, seguiamo solo questo gruppo
di valorosi soldati che si inoltrano nelle macerie di una città per
salvare degli inermi, il che in questo genere di prodotto non fa
una piega. Il vero problema è dilatare la narrazione per 120
lunghissimi minuti, quando le cose da dire sono davvero poche,
riducendosi a squallide battute a doppio senso, frasi che hanno il
sapore di aforismi stantii e conversazioni improbabili in mezzo
alle ceneri della battaglia. Non manca tuttavia il tentativo,
fiacco, di rimpolpare l’esiguo filo conduttore (non si può parlare
di una vera e propria trama) dando un’identità e un abbozzo di
storia ai soldati, ognuno dei quali ci viene presentato all’inizio
del film in situazioni ordinarie: che lo scopo sia quello di farci
affezionare a loro o semplicemente di renderli identificabili sotto
le divise identiche ha poca importanza, poiché in entrambi i casi
il risultato fatica ad arrivare.
Al comando di questi valorosi c’è
Aaron Eckhart, un sergente della Marina con i
sensi di colpa per aver fatto morire i suoi in battaglia, al suo
fianco diversi personaggi, che portano con loro diverse storie, e
tra tutti Michelle Rodriguez, nei panni di Elena Santos,
aereonautica, componente occasionale ma fondamentale al gruppo che
forse poteva essere sfruttata meglio, sia per le indiscusse doti
dell’attrice in questo tipo di ruoli, sia perché unica presenza
femminile di rilievo.
Nota positiva sono le musiche di
Brian Tyler che non è estraneo a film adrenalinici
tutti (o quasi) al maschile, vedi The Expandables o
John Rambo di Stallone, e che riesce a dare quella
dimensione in più ad alcune scene conferendo loro epicità, senza
però sopperire completamente alla mancanza di efficacia del film.
Anche la rappresentazione dei letali giocattoli alieni ricorda
molto altri mezzi di combattimento già visti al cinema, alcuni che
sembrano sbarcati direttamente da Pandora. World
Invasion può essere definito senza ombra di dubbio un
Transformers 2, senza però l’ironia di Sam
Witwicky.
Secondo Variety, la star di
Dracula UntoldLuke Evans e la star di Resident Evil
Milla Jovovich hanno firmato per i ruoli
principali del prossimo thriller d’azione fantascientifico
intitolato World Breaker. La produzione dovrebbe
svolgersi in Irlanda del Nord.
“Guidato da due delle più forti
star del genere e sotto la direzione del bravissimo Brad Anderson,
World Breaker è un film confezionato che non può mancare e che ha
una fortissima commercialità universale“, ha dichiarato in un
comunicato Nat McCormick, capo di The Exchange.
Oltre a World Breaker, Luke Evans è attualmente impegnato nella
serie drammatica britannica The Way della BBC One,
creata dal co-creatore e co-protagonista Michael
Sheen. Nel frattempo, Milla Jovovich sarà protagonista in In
the Lost Lands di Paul W.S. Anderson e nel thriller
d’azione Breathe di Stefon Bristol.
Chi è coinvolto in World
Breaker?
World Breaker sarà
diretto da Brad Anderson (The Call) da una
sceneggiatura scritta da Joshua Rollins. Il film è prodotto da
Martin Brennan per 23ten, mentre The Exchange si occuperà delle
vendite internazionali.
“La storia è incentrata su un
padre e sua figlia“, si legge nella sinossi. “Cinque anni
prima, uno strappo nel tessuto della realtà ha portato nel nostro
mondo creature provenienti da una dimensione alternativa e
intenzionate a distruggerci. Il padre nasconde la figlia su
un’isola per tenerla al sicuro, mentre la prepara alla
sopravvivenza e alle battaglie che verranno. Ma nessun luogo è
sicuro“.
Si è concluso ieri il primo
workshop di animazione stop-motion organizzato dal MURNAU
INSTITUTE, scuola di cinema romana di Stefano Bessoni, Leonardo
Cruciano, Officina Studios e Interzone Visions. Si è iniziato
lunedì 17 con una giornata di studio sulla storia di questa tecnica
e con l’analisi di alcuni autori: Stanislaw Starewich, Ray
Harryhausen, Jan Svankmajer, Brothers Quay ed Henry Selick.
Si è parlato dei grandi film in animazione
stop-motion, come Coraline, Fantastic Mr. Fox, The Corpse Bride,
ecc. Poi, martedì, una giornata dedicata alla fabbricazione degli
scheletri, da quelli semplici in filo di ferro intrecciato a quelli
complessi con snodi a sfere e microregolazioni a vite. Nel
pomeriggio, Leonardo Cruciano ha parlato delle varie tipologie di
materiali per la costruzione dei burattini, dalla modellazione allo
stampo e alle repliche in serie, portando poi i partecipanti al
workshop in visita nel suo laboratorio per mostrare praticamente le
caratteristiche di varie tipologie di plastilina, di schiume, di
resine e di lattice. Mercoledì, i partecipanti hanno iniziato la
fabbricazione di alcuni burattini sulla base di loro progetti
personali.
E’ un ottima notizia per il nostro
bel paese che, nonostante sia ingabbiato in un apparente
immobilismo e riluttante a dare spazio a film di genere o
fantastici nella fattispecie, riesce comunque a sperimentare e a
dar spazio a tecniche e tematiche che al momento ci vedono ai
margini delle cinematografie mondiali. Inoltre, la presenza del
Workshop in Brasile dimostra il grande interesse che ruota attorno
alla didattica in tal senso e che arriverà il momento in cui questo
nostro “immobilismo” comincierà a mostrare crepe di cedimento,
nella speranza di riuscire a ritornare per lo meno a fare una
cinematografia diversificata.
La scuola sta organizzando il
secondo workshop, che si terrà indicativamente nella prima metà di
marzo. Chi fosse interessato può scrivere all’indirizzo
e-mail [email protected] per chiedere
informazioni e per effettuare la prenotazione, visto che il
workshop è a numero chiuso.
La terza edizione si terrà invece in Brasile a Porto Alegre,
nell’ambito del FANTASPOA, festival specializzato in cinema
fantastico, dove sarà proiettato il film “Krokodyle” ultima
fatica cinematografica di Stefano Bessoni.
Vi segnaliamo il nostro speciale
dedicato al film indiependente Krokodyle.
Debutta oggi in libreria e online
il secondo volume di Workshop di Stop
Motion di Stefano Bessoni,
interamente dedicato al fabbricazione di burattini da animare a
passo uno. Il libro edito da Logos edizioni si può acquistare a
soli 13.50 €.
Per coloro che volessero
approfondire e mettersi in gioco possono iscriversi ai corsi
dell’autore che si svolgeranno a Roma a fine settembre e inizi
ottobre. Tutte le info le troverete sulla
pagina ufficiale di Bessoni.
Chi non conosce Jack e Sally di Tim
Burton’s Nightmare Before Christmas, o Coraline, o Paranorman, o
ancora Frankenweenie e Fantastic Mr Fox? Il burattino è il vero
attore della meravigliosa disciplina della stop-motion e i
protagonisti dei grandi film che abbiamo ammirato con stupore sul
grande schermo non hanno certamente nulla da invidiare ai loro
colleghi in carne e ossa, anzi in molti casi ottengono notorietà e
apprezzamenti ancora maggiori. Dopo la pubblicazione del manuale
Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie,
Stefano Bessoni approfondisce questa tecnica di animazione
attraverso un laboratorio articolato in due volumi illustrati,
corrispondenti al primo e al secondo livello dei workshop che tiene
abitualmente in Italia e all’estero. Grazie a Workshop di stop-motion. Primo livello, avrete
ormai acquisito le basi dell’animazione stop-motion cimentandovi
nelle tecniche più semplici e imparando a usare i software
dedicati. A questo punto siete pronti per scoprire tutti i segreti
che vi permetteranno di fabbricare i vostri attori ideali:
conoscerete i materiali, ne approfondirete le caratteristiche e
imparerete a combinarli tra loro in modo da mettere a punto una
tecnica personale per ottenere protagonisti stupefacenti. Non c’è
limite alla fantasia: i burattini possono essere fabbricati in una
miriade di modi diversi e con i materiali più disparati, come
gomma, silicone, gommapiuma, paste modellabili essiccabili
all’aria, cartapesta, plastilina, legno, stracci, pezzi di vecchi
giocattoli, meccanismi di orologi, e addirittura materiali organici
come ossa, tessuti mummificati, cortecce, semi e foglie.
L’essenziale è progettarli e costruirli seguendo dei metodi che li
rendano adatti a recitare e docili tra le mani dell’animatore. Non
bisogna mai dimenticare che il motivo principale per cui li abbiamo
sognati e fabbricati è muoverli con infinita pazienza fotogramma
dopo fotogramma al fine di dotarli di vita! Condividendo le proprie
esperienze e traendo ispirazione dai film che ama, con il suo
tipico stile chiaro e appassionato l’autore vi guiderà passo passo
fino alla realizzazione di burattini dalle fattezze rispondenti a
quelle che avete immaginato e perfettamente funzionali per
l’animazione stop-motion. Benvenuti nel magico e misterioso mondo
della puppet animation!
L’autore: Stefano
Bessoni, regista, illustratore e animatore
stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si
diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film
sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando
l’attenzione della critica. Negli anni ’90 lavora per alcune
società di produzione televisiva come operatore, direttore della
fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica
presso la NUCT a Cinecittà e presso l’Accademia Griffith di Roma.
Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all’estero, presso
scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e
animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a
Macerata.
Diversi i riconoscimenti ricevuti
con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di
interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film
fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film
internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione
Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema
Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al
FANTASPOA 2011.
Si
intitolerà Jenna’s Friend, Working The Engels
1×03 la terza puntata della nuova serie televisiva che
andrà in onda sul network americano FX
In Working The Engels
1×03, quando Jimmy consegna
l’anello di sua nonna a una
spogliarellista,Jenna è costretta ad
intervenire per riaverlo indietro e stringerà un’amicizia
improbabile nel tentativo di recupero del prezioso oggetto;
intanto, Sandy vince un corso gratuito
di hip hop per madri e figlie e
porta Ceil e comprendono subito che non
fa per loro, ma quando un ex amico prende in
giro Sandy, le due decidono di impegnarsi e
di vincere la gara di ballo.
Ecco una carrellata di working
class hero, uomini e donne che si sono sollevate a figure
eroiche dalla loro quotidianità. Il cinema è pieno di queste storie
di forza e desiderio di riscatto e di seguito vi mostriamo gli
esempi più famosi:
Words and
Pictures è una spiritosa commedia romantica che vede
come protagonisti il coinvolgente duo formato dal premio Oscar
Juliette Binoche e dal candidato
all’Oscar Clive Owen, per la prima volta insieme sul
grande schermo. La pellicola, diretta da Fred
Schepisi (regista di Un grido nella notte, La
casa Russia, 6 gradi di separazione e
Creature selvagge), non ha esattamente
tutte le potenzialità per essere il “film scolastico” di
questa generazione, identificandosi maggiormente con il racconto di
una grande storia d’amore tra due personaggi credibili,
interpretati da due attori dalle capacità eccezionali.
La trama di Words and
Pictures
In Words and
Pictures Jack Marcu (Clive
Owen), insegnante d’inglese, si lamenta
dell’ossessione dei suoi studenti per i media e per i voti
scolastici, e li incoraggia a sfruttare il potere della parola
scritta. Jack incontra una degna avversaria in Dina Delsanto
(Juliette
Binoche), una pittrice astrattista e nuova insegnante
nel campus. Jack vede il suo lavoro di insegnate improvvisamente a
rischio a causa della propria condotta non esemplare: per
riguadagnare terreno, escogita una geniale guerra tra parola e
immagine, fiducioso che la prima possa veicolare un significato più
profondo rispetto alla seconda. Diana e i suoi studenti d’arte
raccolgono la sfida. La battaglia avrà così inizio.
L’australiano Schepisi, che torna
alla regia a otto anni di distanza dall’ultimo Le
cascate del cuore, costruisce un racconto lineare
impreziosito da un linguaggio ricercato che conferisce
sofisticatezza e intelligenza ai due protagonisti, che nel loro
ostinato corteggiamento, nel loro costante stuzzicarsi, ma anche
nella loro perenne lotta, danno vita ai momenti migliori del
film. Juliette
Binoche e Clive Owen, due attori dagli approcci molto
diversi, danno prova di una buona alchimia sul grande schermo, e
nel mostrare quanto i loro personaggi riescano a superare ciò che
li impedisce di vivere appieno la loro vita, si rivelano la scelta
cinematografica vincente.
La buona sceneggiatura di
Gerald Di Pego ci consegna un testa a testa vivace
e al tempo stesso tenero , in cui le parole, usate in modo
magistrale, si fanno portavoce di una storia che elogia l’amore che
non conosce differenze, l’amore tra due persone con caratteri
diametralmente opposti (così come opposti sono le parole e le
immagini) che affrontano un momento difficile della loro esistenza
e che, proprio grazie a quelle differenze, riusciranno a tornare a
vivere.
Presentato in anteprima all’ultima
edizione del Toronto Film Festival, Words and
Pictures è un gradevole esaltazione dell’amore e
delle sue discordanze. Una commedia ironica e mai leziosa diretta
con stile, sorretta da una sceneggiatura brillante e ben
strutturata, e interpretata da un’inedita coppia di attori che
funziona alla perfezione. Nelle sale italiane dal 13 novembre.
Words and
pictures, al cinema dal 13
novembre con Clive Owen e
Juliette Binoche, diventa realtà attraverso un
evento che promuove l’argomento e la materia del film, distribuito
in Italia da Adler Entertainment.
Martedì 11 novembre alle ore
10.30, presso il multisala cinema Apollo
di Milano si disputerà un incontro/scontro tra le due scuole più
importanti sul territorio nazionale legate ai due universi di
riferimento del film; la Scuola Holden di Torino
in rappresentanza della parola e la Scuola di Visual
Communication dell’Istituto Europeo di Design di Milano
per l’immagine si incontreranno per la prima volta in assoluto al
fine di affermare la supremazia chi della prima, chi della seconda.
Proprio come accade nel film, alcuni rappresentanti delle due
scuole parteciperanno alla sfida con propri elaborati e creazioni,
guidati da due docenti delle rispettive scuole. A presiedere il
match il Prof. Stefano Zecchi, giornalista e
docente di estetica, disciplina super partes, che
concluderà l’evento con un’interessante disquisizione sul
significato e la potenza dell’espressione attraverso la parola e
l’immagine.
La sfida tra parole e immagini
coinvolgerà non solo gli studenti delle prestigiose scuole ma
chiunque vorrà schierarsi e dire la propria sul tema attraverso la
creazione di due hashtag appositi, appena lanciati dalla casa
cinematografica:
#iostoconleparole
#iostoconleimmagini
Diretta da Fred Schepisi (Vizio
di famiglia, 6 gradi di separazione), Words and pictures,
presentata allo scorso Festival di Toronto con il plauso di
pubblico e critica, è una commedia romantica ricca di humour che
oltre a mettere in scena una guerra all’ultimo sangue combattuta a
suon di parole e di immagini impersonificate nei ruoli di Owen e
Binoche -per la prima volta insieme sul grande schermo- racconta
della passione e dell’entusiasmo di due insegnanti per il loro
lavoro e per i loro alunni.
Prima dell’incontro/scontro dedicato
a parole e immagini, sarà programmato il film; l’evento sarà aperto
a tutti, fino ad esaurimento posti.
Un’insolita coppia, formata
da Clive Owen e dal Premio
Oscar Juliette Binoche, per la prima
volta insieme sul grande schermo, una guerra all’ultimo sangue
combattuta a suon di parole e di immagini, la passione di due
insegnanti per il loro lavoro: questi alcuni degli ingredienti
di Words and Pictures, da
giovedì 13 novembre sugli schermi
italiani con Adler Entertainment.
:
Finalmente disponibile il trailer
italiano della pellicola diretta da Fred
Schepisi (Vizio di famiglia, 6 gradi di
separazione) e presentata allo scorso Festival di Toronto con
il plauso di pubblico e critica, Words and Pictures è una commedia
romantica ricca di humour che racconta la strana sfida tra parole e
immagini all’interno di un college del New England. L’insegnante di
inglese Jack Marcus (Owen), con un passato da stella letteraria, si
scontra ogni giorno con la sintesi e l’asetticità dei suoi studenti
al tempo dei social network. Al fine di galvanizzare il loro
interesse per la materia e per risollevare le sue sorti da
insegnante compromesse dalla passione per l’alcol, Jack escogita il
piano geniale di dichiarare una guerra tra parola e immagine,
fiducioso che la prima possa trasmettere un significato più potente
e profondo rispetto alla seconda. La degna avversaria del
fantomatico match è Dina Delsanto (Binoche), una pittrice
astrattista conosciuta e apprezzata nel suo ambiente, arrivata da
poco nel campus, e che, immediatamente, desta curiosità e
attenzione nel Prof. Dina e i suoi studenti d’arte accetteranno la
sfida di Jack e dei suoi studenti d’inglese e la battaglia avrà
inizio, non solo a suon di dipinti, quadri, poesie e aforismi…Un
doppio significato tra immagine e parola attraverso il punto di
vista dei due protagonisti in uno scontro divertente e intenso che
si proietterà anche all’interno dei due personaggi, dei loro
problemi e dei loro sentimenti.
Insieme a Clive Owen e Juliette
Binoche, in Words and Pictures le interpretazioni di Keegan Connor
Tracy, Bruce Davison e Adam DiMarco. Dal 13 novembre nelle sale
italiane con Adler entertainment.
Dopo essere stato presentato al
Festival di Cannes nel 2012, arriva anche nelle sale italiane il
documentario sulla vita di una delle leggende viventi del cinema
americano: Woody Allen. Lungo la bellezza di 113 minuti
Woody è diretto da Robert Weide
ed è nato dal successo televisivo targato PBS e
dalla serie intitolata American Masters, dedicato proprio al
prolifico regista newyorkese. Forte del successo ottenuto in
televisione, Weide lavora su una versione cinematografica e il
risultato è Woody Allen: A Documentary, uno straordinario
viaggio nella vita dell’uomo Woody prima che del maestro.
Uno dei maggiori pregi del
documentario è certamente la capacità del racconto, molto
suggestivo ed evocativo, che consente allo spettatore un accesso
senza precedenti nella vita e soprattutto al processo creativo del
regista newyorkese, riuscendo a tirar fuori un affresco incredibile
che inizia dall’infanzia e finisce ai giorni nostri. In questo
excursus troviamo gli inizi sulla carta stampata, i primi
passi da cabarettista sui palcoscenici, per poi passare alla stella
della tv, fino ad arrivare agli esordi del mondo del cinema, dove
Allen trova la sua massima ispirazione. Da lì in avanti la storia
si concentra sul regista, attore, sceneggiatore e quindi vengono
raccontati con grande lucidità e anche sincero distacco il
virtuosismo di Allen che varia tra i genere, i successi, gli
insuccessi, le delusioni, le muse, gli Oscar e i film più
recenti.
Una storia fatta di acclamazione ma
anche di pesante condanna della vita privata, fatta di
testardaggine e indipendenza dagli Studios, amore per la scrittura
e per la libertà di espressione, che culminano finalmente con il
grande successo ai botteghini di
Midnight in Paris, il film che ha incassato di più
nella storia del regista e che, finalmente, per buona pace
dei critici, lo riporta alla consacrazione che merita.
Infine, molta attenzione è data
anche alla straordinaria peculiarità che contraddistingue Allen da
tutti gli altri registi viventi e non, ovvero la sua straordinaria
prolificità, che lo rende forse unico nel suo genere e ne fa uno
dei massimi filosofi della vita. A questo proposito è interessante
riprendere proprio una testimonianza del documentario, offerta da
un’altra leggenda come Martin
Scorsese, che proprio parlando del regista, rimarca a
più riprese come non esista nessuno nel panorama del cinema passato
e presente che abbia così tanto da dire sulla vita come lui, e
siamo d’accordo tutti che questo basta a conferirgli un aura di
leggenda. Anche per questo il film merita di essere visto e la vita
di Woody Allen merita di essere scoperta.
Lo sguardo folle e da psicopatico è
una cifra stilistica che lo contraddistingue, con cui sa giocare
perfettamente sia nel registro comico che in quello drammatico. Il
carisma e la versatilità lo rendono uno dei migliori caratteristi
in circolazione: parliamo di Woody Harrelson, il
texano eclettico adorato da critica e pubblico.
A prescindere dalla consistenza dei
ruoli che interpreta, Woody Harrelson è in grado
di calarsi perfettamente nei panni di personaggi complessi e
sfaccettati, sul grande e piccolo schermo, così come sul
palcoscenico: benché il cinema d’azione sia quello in cui si trova
maggiormente a suo agio, l’attore sa misurarsi con ruoli profondi e
spesso sfrontati grazie a una presenza scenica non
indifferente.
Woody Harrelson, biografia
Woodrow Tracy
Harrelson nasce nel Midland, Texas, il 23 luglio 1961 in
un contesto familiare dai problemi domestici rilevanti: i genitori
divorziano nel 1964, mentre suo padre Charles viene arrestato
quattro anni dopo per omicidio (muore in carcere nel 2007).
Nonostante tali ostacoli alla felicità familiare, l’attore confessa
di aver vissuto un’infanzia relativamente felice, benché sia stato
considerato un bambino iperattivo. Le principali distrazioni, oltre
il calcio e la religione, sono offerte dalle recite scolastiche cui
si dedica con passione.
Dopo il diploma, Harrelson
frequenta l’Hanover College e continua a dedicarsi alla
recitazione, provvedendo al proprio sostentamento con lavori di
fortuna. Nel 1983 si trasferisce a New York, dove affronta alcune
difficoltà che mettono a dura prova il suo lato selvaggio: dopo un
provino andato male per una soap opera, il giovane attore diventa
alquanto scostante e violento ed è sul punto di arrendersi quando
finalmente la sua carriera inizia a decollare, lavorando a teatro
nello spettacolo Biloxi Blues scritto da Neil Simon.
Woody Harrelson, filmografia
Viene poi ingaggiato dalla NBC
entrando nel cast corale della serie di successo Cin Cin
(Cheers): qui si fa conoscere e amare dal grande pubblico
nei panni del barista Woody Boyd, ruolo che interpreta per ben otto
anni. Per il suo lavoro nella popolare sitcom, Harrelson è anche
apprezzato dalla critica e nominato a cinque Emmy Awards, fino ad
aggiudicarsi il premio nel 1988. Oltre alla tv, alterna piccoli
ruoli sul grande schermo: il suo esordio è la commedia
Wildcats (1986), al fianco di
Goldie Hawn. L’attore non trascura il teatro, sua
prima passione, recitando in The Boys Next
Door e realizzando la sua prima opera teatrale 2
on 2.
Gli anni novanta lanciano
ulteriormente la sua carriera al cinema, innanzitutto
nell’esilarante commedia Doc Hollywood – Dottore in
carriera al fianco dell’icona Michael J.
Fox. Il registro comico segna anche il suo esordio da
protagonista in Chi non salta bianco è,
scritto e diretto da Ron Shelton, uno dei grandi
successi al botteghino americano nel 1992. La commedia tratta il
tema dei pregiudizi razziali e la performance di Harrelson nei
panni di Billy Hoyle, giocatore di basket, è particolarmente
apprezzata dal pubblico anche per l’ottima intesa con il
coprotagonista Wesley Snipes.
La popolarità internazionale giunge
con Proposta indecente di Adrian
Lyne, in cui interpreta il geloso marito di Demi
Moore e affianca Robert Redford.
Tuttavia, questa volta la sua interpretazione non convince e
l’attore finisce per aggiudicarsi il Razzie Award come peggiore
attore protagonista.
Nel 1994 torna a riscuotere ampi
consensi in Assassini nati di
Oliver Stone, da un soggetto di Quentin
Tarantino. Il film è una denuncia nei confronti dei mass
media e si avvale di un cast di contorno di tutto rispetto, fra cui
Juliette Lewis, Jared Harris, Robert Downey Jr. e
Tommy Lee Jones. Benché l’accoglienza della
critica sia caratterizzata da giudizi contrastanti, la prova di
Harrelson nel ruolo del serial killer Mickey Knox è da tutti
ammirata per la complessità psicologica mostrata nei panni del
personaggio che pronuncia l’iconica frase: “Un uomo non è
quello che fa, un uomo fa quello che è”.
Negli anni successivi continua a
lavorare per grandi registi. Nel 1996 è il protagonista del
biografico Larry Flynt – Oltre lo
scandalo di Milos Forman. L’attore
interpreta il noto e controverso editore pornografico diventato
miliardario in un film spudorato, divertente, talvolta retorico e a
tratti tragico, ma tutt’altro che scandaloso. Orso d’Oro a Berlino,
la pellicola è indubbiamente provocatoria (“Devi emigrare da
qualche altra parte, dove i pervertiti sono ben accetti:
Hollywood”, afferma Flynt) e ottiene ampi consensi di critica
e importanti riconoscimenti: due Golden Globe (regia e
sceneggiatura) e diverse nomination, tra cui la prima nomination
come Migliore attore protagonista a Woody
Harrelson sia ai Golden Globe che agli Academy Awards.
In questo periodo Harrelson diventa
un attore impegnato: attivista sociale per Amnesty International e
per la Pediatric AIDS Foundation, ambientalista convinto, la sua
versatilità in campo cinematografico si accompagna a pellicole più
impegnate di grandi autori. Fra questi, Benvenuti a
Sarajevo di Michael Winterbottom,
che polemizza sulla complicità delle istituzioni durante la guerra
in Bosnia. Altrettanto rilevante è la sua partecipazione al
capolavoro di Terrence Malick, La
sottile linea rossa: insieme a un cast grandioso, tra
cui Sean Penn, Jim Caviezel, Nick Nolte, Ben Chaplin, John
Cusack, Adrien Brody e tanti altri, Harrelson ha un ruolo
piccolo e nondimeno decisamente significativo. L’attore interpreta
il coraggioso sergente Keck, cinico quanto spavaldo, ma che va
incontro a una drammatica fine resa più tragica e patetica dalla
banalità che la provoca.
All’inizio degli anni duemila,
Harrelson appare spesso in ruoli di supporto o in qualche cameo,
fra cui la commedia Management, in cui
interpreta il fidanzato di Jennifer Aniston, una
rock star arrogante e possessiva, eppure un ruolo dall’ironia
irresistibile. Da menzionare anche la sua partecipazione a
North Country – Storia di Josey,
l’acclamato film con Charlize Theron e
Frances McDormand, dove interpreta un avvocato
idealista.
Memorabile la sua performance in
Non è un paese per vecchi dei fratelli
Coen, tratto dal romanzo di Cormac McCarty.
Harrelson interpreta Carson Wells, il cacciatore di taglie che
incrocia il destino di Llewelyn (Josh Brolin), in
fuga dall’assassino Anton Chigurh (Javier Bardem)
con una valigetta contenente due milioni di dollari, e che gli
offre protezione in cambio dei soldi: la sua performance misurata e
sottile contribuisce al successo del film che, fra gli altri
riconoscimenti, si aggiudica quattro premi Oscar.
Nel 2009 viene acclamato per
un’altra strepitosa interpretazione in Oltre le regole
–The Messenger di Oren
Moverman, in cui interpreta il capitano Tony Stone e per
cui ottiene una nomination ai Golden Globe e agli Oscar come
migliore attore non protagonista. Collabora nuovamente con il
regista in Rampart, per il quale ottiene
una candidatura agli Indipendent Spirit Award.
Da film indipendenti low budget Harrelson approda poi alle grandi
produzioni. Nel 2012 partecipa infatti a uno dei blockbuster più
attesi dell’anno,The Hunger Games
di Gary Ross, primo capitolo della trilogia fantascientifica
firmata da Suzanne Collins. Nel ritratto futuristico in cui gli
adolescenti americani si scontrano in una battaglia per la
sopravvivenza, Harrelson interpreta Haymitch Abernathy, un
precedente vincitore dei Giochi ora alcolizzato e che fa da mentore
alla protagonista Katniss Everdeen (Jennifer
Lawrence).
L’attore riprenderà il ruolo nel sequel,Hunger Games – La ragazza di
fuoco,
attualmente in lavorazione.
Harrelson non trascura tuttavia il
teatro. Dopo alcune opere scritte e dirette a partire dal 1999 fra
Broadway e Londra, di recente ha scritto e diretto
Bullet for Adolph, presentato a luglio.
Da non dimenticare i suoi lavori alla televisione: in Game
Change dell’HBO, diretto da Jay Roach e incentrato sull’ascesa
politica di Sarah Palin (Julianne Moore) al fianco
di John McCain (Ed Harris), Harrelson interpreta
l’esperto in comunicazione Steve Schmidt, ruolo per il quale viene
candidato agli Emmy come migliore attore in miniserie o film
tv.
Dal 15 novembre, Woody
Harrelson tornerà sugli schermi italiani in 7 psicopatici, la commedia nera
scritta e diretta da Martin McDonagh con un cast
stellare. L’attore interpreta Charlie, un gangster al quale viene
rubata l’adorata cagnolina, evento che innesca una serie di
rocambolesche (dis)avventure. Rivedremo dunque Harrelson in uno dei
ruoli che più gli si addicono, fra azione, follia, violenza e
immancabile ironia. E non possiamo che concordare con le parole del
regista, che ha trovato in Woody Harrelson
l’interprete più adatto al ruolo: “Avevo bisogno di qualcuno
che fosse assolutamente divertente, ma che diventasse inquietante
in un battito di ciglia. In questo senso, Woody è
perfetto”.
Woody Harrelson è
uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema moderno con
le sue innumerevoli ed iconiche rappresentazioni. Grazie al suo
talento e alle sue capacità recitative, l’attore è riuscito a farsi
apprezzare da diverse fasce di pubblico di tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Woody Harrelson.
2. È anche doppiatore,
produttore e regista. L’attore non ha mai svolto solamente
questa professione nel corso della sua carriera, ma anche
sperimentato, ad esempio, il doppiaggio, prestando la propria voce
per film come Free Jimmy (2006) e Free Birds –
Tacchini in fuga (2013). In quanto produttore, invece, ha
lavorato alla realizzazione del film Highwaymen – L’ultima
imboscata (2019) e della serie True Detective
(2014-2019). Inoltre, egli ha scritto, diretto, prodotto ed
interpretato Lost in London (2017).
Woody Harrelson in Hunger
Games
3. Sono state introdotte
delle accortezze. L’attore è notoriamente vegano e, quando
viene mostrato Haymitch, il suo personaggio, intento a mangiare,
egli è sempre inquadrato con dessert o verdure, oppure mentre beve.
Ciò ha permesso all’attore di non dover venire meno alle sue regole
etiche e allo stesso tempo di non dover rinunciare ad alcune scene
importanti per la storia.
Woody Harrelson è Carnage in Venom
4. Non voleva doppiare il
personaggio. Inizialmente Harrelson era riluttante a dare
la voce a Carnage stesso, poiché era nervoso per come sarebbe stato
percepito da fan e dai critici. L’attore aveva dunque suggerito al
regista Andy Serkis,
noto per i personaggi di Gollum e Cesare, di essere lui la voce
della creatura, poiché particolarmente più esperto con questo tipo
di personaggi. Serkis, tuttavia, era convinto che Harrelson avrebbe
potuto svolgere un ottimo lavoro e lo spinse a sperimentare,
convincendolo a dare lui voce a Carnage.
5. Ha personalmente curato
il look del suo personaggio. Woody Harrelson ha avuto un
grande potere decisionale circa il guardaroba del suo personaggio.
Ha anche insistito sul fatto che i suoi capelli dovessero essere
più realistici, poiché aveva particolarmente odiato la parrucca che
gli era stata fatta indossare nella scena post-credits del primo
film. Ai suoi occhi, infatti, questa risultava troppo stravagante e
“un po’ amatoriale“.
Woody Harrelson e Matthew
McConaughey
6. Ha accolto True Detective
con entusiasmo. Quando gli è stato offerto il ruolo di
Marty Hart, l’attore non ci ha pensato due volte ad accettare, sia
perché sapeva come lavora la HBO, sia per il fatto che ci fosse il
suo collega e grande amico Matthew
McConaughey. I due, infatti, avevano già lavorato
insieme in film EdTV e Surfer, Dude. Anche per
True Detective i due si sono trovati in perfetta sintonia,
costruendo insieme i loro rispettivi personaggi. Ancora oggi i fan
lodano in particolare la chimica che c’è tra loro come una delle
cose migliori della prima stagione.
Woody Harrelson e il padre
7. Non ha saputo chi fosse
veramente il padre fino all’adolescenza. Charles
Harrelson, padre dell’attore, aveva abbandonato la
famiglia quando Woody aveva appena sette anni. Tuttavia, cominciò a
farsi un’idea di chi fosse suo padre a dodici anni, nel 1973,
quando venne rivelato alla radio della sua condanna per l’omicidio
di Sam Degelia. Woody scoprì così che il padre era
un killer professionista.
8. Ha voluto stabilire un
rapporto con suo padre. Dopo l’accusa per l’omicidio del
giudice John H. Wood nel 1981, l’attore decise di
andare a trovare suo padre in carcere, ristabilendo un rapporto
padre-figlio che andava oltre gli omicidi da lui commessi e
presunti (si vociferava anche che potesse essere stato lui ad
uccidere John F. Kennedy nell’attentato a Dallas). I due
continuarono a frequentarsi anche dopo il suo tentativo di evasione
di Charles nel 1995 e fino alla sua morte, sopraggiunta in carcere
nel 2007.
Woody Harrelson: chi è sua
moglie
9. È sposato e ha un
divorzio alle spalle. Alla fine di giugno del 1985,
l’attore si era sposato con Nancy Simon, figlia di
Neil Simon. Sebbene i due si siano sposati in
Messico più per gioco che per vero amore, alla fine rimasero
legalmente sposati fino all’anno successivo, per poi,
inevitabilmente, divorziare. Nel 1987, invece, ha conosciuto
Laura Louie, allora sua assistente: i due sono
insieme da quell’anno e si sono sposati nel 2008. Dall’unione con
la sua attuale seconda moglie, sono nate tre figlie: Deni
Montana (nata il 5 marzo 1994), Zoe
Giordano (nata il 22 settembre 1996) e Makani
Ravello (nata il 3 giugno 2006).
Woody Harrelson: età e altezza
10. Woody Harrelson è nato
il 23 luglio del 1961a Midland, nel
Texas. La sua altezza complessiva corrisponde a 177
centimetri.
Woody Harrelson,
che vedremo a novembre in Hunger Games il Canto della
Rivolta Parte 2, è entrato a far parte del cast di
War of the Planet of the
Apes, prossimo capitolo del franchise de
Il pianeta delle scimmie.
Vi ricordiamo che War of
the Planet of the Apes arriverà al cinema il
14 luglio 2017.
Questa la trama del
film Apes Revolution Il Pianeta delle
Scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata
da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al
devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una
fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si
troveranno sul’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie
dominante sulla Terra.
Andy Serkis ritorna nel
ruolo di Caesar. Fanno parte del cast di Apes
Revolution Il Pianeta delle
Scimmie anche Jason
Clarke (Zero Dark Thirty, Public
Enemies, The Great Gatsby), Gary
Oldman (The Dark Knight Rises, The Harry
Potter film series), Keri Russell (The
Americans, Mission Impossible III), Toby
Kebbell (The Prince of Persia, Wrath of the
Titans, Rock N Rolla), Kodi
Smit-McPhee (Let Me
In, ParaNorman), Enrique
Murciano (Traffic, Black Hawk
Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line)
e Judy Greer (The
Descendants, Three Kings, 13 Going on
30).
Woody Harrelson è il protagonista
dell’esilarante e commovente storia di un ex allenatore di basket
di serie B che, dopo una serie di passi falsi, viene incaricato dal
tribunale di gestire una squadra di giocatori con disabilità
intellettive. Ben presto si rende conto che, nonostante i suoi
dubbi, questa squadra può andare più lontano di quanto abbia mai
immaginato.
Campioni è
un film diretto da Bobby Farrelly, con
Woody Harrelson e Ernie Hudson.
Uscirà in sala il 31 maggio 2023 distribuito da Universal
Pictures.
Empire ci informa che Woody
Harrelson e Rob Reiner potrebbe presto
tornare a lavorare insieme. In attesa di vedere infatti il nuovo
film del regista di Stand by Me e
Misery non deve morire, il biografico
LBJ basato sulla vita del Presidente
Lyndon B. Johnson che sarà interpretato proprio da Harrelson,
arriva la notizia che il duo potrebbe ritrovarsi di nuovo sul set
per Shock and Awe.
La storia del film, che sarà
sceneggiato nuovamente da Joey Hartstone (la mano
dietro lo script di LBJ), ruoterà attorno ad un gruppo di
giornalisti che devono rispondere a delle domande sul presunto
possesso di armi di distruzione di massa da parte di Saddam
Hussein, fatto che ha scatenato l’invasione dell’Iraq. Le riprese
del film dovrebbero partire entro la fine del 2016.
Di recente abbiamo visto
Woody Harrelson nelle nostre sale con Now You See Me
2, sequel della commedia in cui l’attore recita
al fianco di Mark Ruffalo, Jesse Eisenberg, Morgan
Freeman e Michael Caine. Prossimamente
invece sarà il protagonista del western The
Duel al fianco di Liam Hemsoworth,
di War of the Planet of the Apes e di
The Glass Castle al fianco del premio
Oscar Brie Larson.