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Biancaneve: le prime proiezioni del box office prevedono una continua tendenza al ribasso per i remake Disney in live action

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A poco più di un mese dall’uscita del film, le prime proiezioni sugli incassi del remake live-action di Biancaneve si collocano a metà classifica. La vincitrice del Golden Globe Rachel Zegler guida il cast del film nel ruolo della protagonista. La storia vede ora Biancaneve come la figlia di un re che è stato usurpato dalla Regina Cattiva di Gal Gadot e, dopo essere fuggita dal suo castello, trama per reclamare il regno con l’aiuto di sette creature magiche. Diretto da Marc Webb, il remake di Biancaneve ha suscitato molte polemiche durante la sua produzione.

Nonostante le controversie, come riportato da Deadline, le prime proiezioni al botteghino di Biancaneve si stanno rivelando modeste. Il remake live-action di Zegler è attualmente sulla buona strada per un weekend di apertura nazionale di 63-70 milioni di dollari, come riportato sia da Quorum che dalle fonti della pubblicazione. Questo segnerebbe di fatto il weekend d’apertura di Zegler con i maggiori incassi fino ad oggi, mentre il record attuale è detenuto da Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes‘ 44,6 milioni di dollari.

Cosa significa per Biancaneve della Disney

Gal Gadot in Biancaneve
Foto Courtesy of Disney – © Disney

Sebbene un bottino di 63-70 milioni di dollari sia una cifra modesta, se dovesse rivelarsi più concreta all’uscita di Biancaneve il 20 marzo, non è un buon segno per il bilancio finale del film. Le notizie sul budget finale del film sono attualmente discordanti, anche se è stato riferito che il film potrebbe essere costato più di 269 milioni di dollari. Se si considerano i costi di marketing e di uscita nelle sale, che di solito sono pari a circa 2,5 volte il budget di produzione, il punto di pareggio del film sarebbe di circa 673 milioni di dollari.

Se si guarda al confronto tra l’apertura di Biancaneve e quella di altri remake Disney in live action, il film di Zegler si collocherebbe proprio a metà del gruppo, soprattutto se non si tiene conto di sequel e prequel. Oltre a essere il più basso dai tempi di Dumbo di Tim Burton, sarebbe anche una continuazione della tendenza al ribasso del genere al botteghino, con la maggior parte dei titoli che si collocano ben al di sotto dei 90-100 milioni di dollari che i primi remake hanno ottenuto nei loro weekend di apertura. Nel grafico che segue è possibile vedere come le previsioni di apertura di Biancaneve si confrontano con quelle di altri recenti remake e adattamenti Disney:

A parte Crudelia, che ha avuto un’uscita simultanea nelle sale e nella Disney+ Premiere a causa della pandemia COVID-19, la maggior parte degli altri remake Disney in live-action nello stesso weekend di apertura di Biancaneve sono stati ben al di sotto dei 600 milioni di dollari. Anche se Mufasa: Il Re Leone ha registrato una graduale ascesa dopo una partenza lenta, superando alla fine Sonic the Hedgehog 3 e diventando un successo, Biancaneve potrebbe non andare altrettanto bene, soprattutto dopo che le varie controversie del film hanno frenato l’attesa per il remake di Zegler.

Critics Choice Awards 2025: tutti i vincitori. Anora è il miglior film!

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Wicked, Emilia Pérez e The Substance hanno trionfato con tre vittorie a testa ai 30° Critics Choice Awards annuali di venerdì sera. Tuttavia, è stato Anora a vincere il premio per il miglior film alla cerimonia di quest’anno.

L’uscita Neon è entrata in gara con sette nomination, tra cui migliore attrice per Mikey Madison e miglior regista e sceneggiatura originale per Sean Baker. Ma alla fine, Anora se n’è andata con l’ambito premio per il miglior film, e niente di più.

Nel frattempo, il regista di Wicked Jon M. Chu, che non è stato nominato nella categoria miglior regista degli Academy Awards, ha battuto diversi candidati all’Oscar per vincere il premio come miglior regista ai Critics Choice Awards. “Vincerò quell’Oscar!” ha detto Chu scherzosamente sul palco.

Le categorie di recitazione cinematografica hanno avuto meno sorprese, poiché la cerimonia ha assegnato la migliore attrice a Demi Moore (The Substance), il miglior attore ad Adrien Brody (The Brutalist), la migliore attrice non protagonista a Zoe Saldaña (Emilia Pérez) e il miglior attore non protagonista a Kieran Culkin (A real pain).

Per quanto riguarda la televisione, “Shōgun” ha dominato con quattro vittorie, assicurandosi tutti i premi per i drama tranne quello per la migliore attrice, che è andato alla star di “MatlockKathy Bates, che ha superato la vincitrice dell’Emmy Anna Sawai. “Hacks” è seguito da vicino con tre vittorie, tra cui la migliore serie comica e i due premi per la recitazione femminile nella categoria commedia (Jean Smart e Hannah Einbinder).

Chelsea Handler ha presentato la 30a edizione annuale dei Critics Choice Awards, che è stata posticipata due volte a causa degli incendi di Los Angeles. La cerimonia si è tenuta al Barker Hangar di Santa Monica, in California.

Critics Choice Awards 2024Tutti i vincitori dei Critics Choice Awards 2025

CINEMA

BEST PICTURE – “Anora” (WINNER)

BEST ACTOR  – Adrien Brody – “The Brutalist” (WINNER)

BEST ACTRESS – Demi Moore – “The Substance” (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTOR – Kieran Culkin – “A Real Pain” (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTRESS – Zoe Saldaña – “Emilia Pérez” (WINNER)

BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS – Maisy Stella – “My Old Ass” (WINNER)

BEST ACTING ENSEMBLE – “Conclave” (WINNER)

BEST DIRECTOR – Jon M. Chu – “Wicked” (WINNER)

BEST ORIGINAL SCREENPLAY – Coralie Fargeat – “The Substance” (WINNER)

BEST ADAPTED SCREENPLAY – Peter Straughan – “Conclave” (WINNER)

BEST CINEMATOGRAPHY – Jarin Blaschke – “Nosferatu” (WINNER)

BEST PRODUCTION DESIGN – Nathan Crowley, Lee Sandales – “Wicked” (WINNER) 

BEST EDITING – Marco Costa – “Challengers” (WINNER)

BEST COSTUME DESIGN – Paul Tazewell – “Wicked” (WINNER)

BEST HAIR AND MAKEUP – Hair and Makeup Team – “The Substance” (WINNER) 

BEST VISUAL EFFECTS – Paul Lambert, Stephen James, Rhys Salcombe, Gerd Nefzer – “Dune: Part Two” (WINNER)

BEST ANIMATED FEATURE – “The Wild Robot” (WINNER)

BEST COMEDY – “A Real Pain” (WINNER — TIE)/ Deadpool & Wolverine” (WINNER — TIE)

BEST FOREIGN LANGUAGE FILM – “Emilia Pérez” (WINNER)

BEST SONG – “El Mal” – “Emilia Pérez” – Zoe Saldaña, Karla Sofía Gascón, Camille (WINNER) 

BEST SCORE – Trent Reznor & Atticus Ross – “Challengers” (WINNER)

TELEVISIONE

BEST DRAMA SERIES – “Shōgun” (FX / Hulu) (WINNER)

BEST ACTOR IN A DRAMA SERIES – Hiroyuki Sanada – “Shōgun” (FX / Hulu) (WINNER)

BEST ACTRESS IN A DRAMA SERIES – Kathy Bates – “Matlock” (CBS) (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTOR IN A DRAMA SERIES – Tadanobu Asano – “Shōgun” (FX / Hulu) (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTRESS IN A DRAMA SERIES – Moeka Hoshi – “Shōgun” (FX / Hulu) (WINNER)

BEST COMEDY SERIES – “Hacks” (HBO | Max) (WINNER)

BEST ACTOR IN A COMEDY SERIES – Adam Brody – “Nobody Wants This” (Netflix) (WINNER)

BEST ACTRESS IN A COMEDY SERIES – Jean Smart – “Hacks” (HBO | Max) (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTOR IN A COMEDY SERIES – Michael Urie – “Shrinking” (Apple TV+) (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTRESS IN A COMEDY SERIES – Hannah Einbinder – “Hacks” (HBO | Max) (WINNER)

BEST LIMITED SERIES – “Baby Reindeer” (Netflix) (WINNER)

BEST MOVIE MADE FOR TELEVISION – “Rebel Ridge” (Netflix) (WINNER)

BEST ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION
Colin Farrell – “The Penguin” (HBO | Max) (WINNER)

BEST ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION – Cristin Milioti – “The Penguin” (HBO | Max) (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION – Liev Schreiber – “The Perfect Couple” (Netflix) (WINNER)

BEST SUPPORTING ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION – Jessica Gunning – “Baby Reindeer” (Netflix) (WINNER)

BEST FOREIGN LANGUAGE SERIES – Squid Game” (Netflix) (WINNER)

BEST ANIMATED SERIES – “X-Men ’97” (Disney+) (WINNER)

BEST TALK SHOW – “John Mulaney Presents: Everybody’s in L.A.” (Netflix) (WINNER)

BEST COMEDY SPECIAL – “Ali Wong: Single Lady” (Netflix) (WINNER)

Act of Valor: la vera storia dietro il film

Act of Valor: la vera storia dietro il film

Più volte le gesta dei soldati sono diventate materia da film, dove si ricorda e celebra il loro valore. Il genere bellico è da sempre uno dei più popolari e apprezzati, perché permette di assistere a tutto il coraggio e la forza che l’essere umano scopre di disporre naturalmente in momenti di crisi. Titoli come The Hurt Locker, American Sniper o il più recente 1917 sono solo alcuni dei più acclamati a riguardo. Tra questi si colloca anche Act of Valor (qui la recensione del film), film del 2012 scritto da Kurt Johnstad e diretto da Mike McCoy e Scott Waugh. Come suggerisce il titolo, si tratta di un film che celebra gli atti di valore dei protagonisti.

In particolare, in questo caso, vengono portate sul grande schermo le gesta del corpo dei NAVI Seals. L’idea per il progetto è nata nei due registi dopo che ebbero realizzato un video promozionale per tale corpo militare. Passando molto tempo in mezzo a loro, decisero di dar vita ad un film che si ispirasse ad alcune delle loro vere missioni per mostrare le capacità e il coraggio di cui questi uomini e donne sono dotati. Nel realizzare Act of Valor, i due registi hanno potuto vantare anche la supervisione dello scrittore Tom Clancy, celebre per i suoi romanzi di spionaggio con protagonista Jack Ryan.

Il film si è poi affermato per il suo grande realismo, che sfiora il documentario, come anche per il suo essere un’opera che ribadisce come il punto di vista del cinema e quello dei videogiochi sparatutto inizi a coincidere sempre di più. Tantissima adrenalina e azione per un titolo imperdibile per i fan del genere. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Ailsa Marshall e Rorke Denver in Act of Valor
Ailsa Marshall e Rorke Denver in Act of Valor. Courtesy of IATM LLC – © 2011 Relativity Media, LLC. All rights reserved.

La trama di Act of Valor

Il film segue le vicende di una squadra di Navy Seals inviati in Costa a Rica per un’operazione di salvataggio di due agenti della CIA, Walter Ross e Lisa Morales. Questi sono infatti stati sequestrati poiché sulle tracce di un pericoloso trafficante di droga noto come Mikhail “Christo” Troykovich. In loro soccorso arrivano dunque sul territorio sette soldati speciali, i quali grazie alle loro abilità riescono a rintracciare rapidamente i due agenti. Per loro è però soltanto l’inizio di quella che si rivela essere una missione più delicata e complessa del previsto.

Attaccati dagli uomini di Christo, i soldati si trovano a dover trovare rifugio presso un loro campo base, ma si tratta di una protezione temporanea. È solo questione di tempo prima che vengano circondati e abbattuti. Il motivo di tale spietato contrattacco sta nel fatto che fuggendo la Morales ha portato via con sé un prezioso cellulare con informazioni importantissime. Tra queste vi sono anche documenti che testimoniano del rapporto tra Christo e il pericoloso terrorista Abu Shabal. I Seals si troveranno così oltre a doversi salvare anche a scoprire quali sono i piani dei due criminali.

 

Il cast del film

Nel dar vita al film, i registi si resero conto ben presto che dei veri attori non avrebbero potuto interpretare realisticamente i ruoli dei soldati che avevano scritto e così i Seals passarono da semplici consulenti ad attori veri e propri. I nomi dei soldati sono però rimasti anonimi, in quanto per riservatezza nessuno dei loro nomi appare nei crediti del film. Tra gli attori professionisti si possono però ritrovare Roselyn Sanchez, attrice nota per il ruolo di Elana Delgado nella serie Senza traccia, che interpreta l’agente Lisa Morales. Nestor Serrano è invece l’agente Walter Ross, mentre Alex Veadov è il narcotrafficante Christo. Sono infine presenti Gonzalo Menendez nei panni del comandante Pedros ed Emilio Rivera in quelli di Sanchez, membro del cartello di droga.

Act of Valor film
Courtesy of IATM LLC – © 2011 Relativity Media, LLC. All rights reserved.

La vera storia dietro al film

Se le vicende raccontate nel film sono state scritte appositamente per il cinema, queste sono comunque basate su una serie di missioni realmente intraprese dai Seals nel corso degli anni, e che i due registi hanno avuto modo di apprendere durante le conversazioni dirette con i soldati. In particolare, sono state alcune delle loro operazioni ad averli colpiti a tal punto da spingere lo sceneggiatore a basarsi su di essere. In primis, è possibile notare che il film si apre con un attentato a Manila, nelle Filippine. La scelta di tale località non è un caso, poiché tra gli Stati Uniti e il Paese asiatico vige un controverso accordo militare noto come Visiting Forces Agreement, che stabilisce le regole che i soldati devono seguire sul territorio filippino.

Le vicende che nel film si concentrano invece sulla lotta dei Seals contro i narcotrafficanti richiama ovviamente le numerosissime operazioni antidroga condotte dalle truppe statunitensi nei Paesi latinoamericani. Quelli riportati nel film sono anche in questo caso eventi desunti dai veri racconti che i due registi hanno potuto udire. Allo stesso modo, i due Seals che nel film vengono inviati in Somalia è un riferimento all’Operazione Gothic Serpent del 1993, quando al culmine della battaglia di Mogadiscio i soldati statunitensi arrivarono nel Paese africano per porre fine alla guerra civile e alla presidenza del terrorista Mohamed Farrah Aidid.

Intensi scontri a fuoco, raffinati dispositivi di comunicazione e realistici assalti sono elementi chiave di Act of Valor. Così come i fondali appropriati girati in Messico, Cambogia, Porto Rico, Ucraina e Florida. Persino alcuni scambi di armi appaiono sorprendentemente reali, con alcune scene in cui vengono esplose munizioni ad alto calibro. “Siamo estremamente orgogliosi di come questo film sia riuscito a creare un nuovo genere di azione autentica”, ha dichiarato McCoy durante un’intervista. “Gli uomini e le donne in uniforme ci dicono che questo film è fedele alle loro esperienze”. In effetti, i SEAL del film hanno tranquillamente accolto Act of Valor come una rappresentazione accurata di ciò che fanno.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Act of Valor è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, un poster potrebbe nascondere in bella vista un cameo dai fumetti

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I Marvel Studios hanno pubblicato il primo teaser trailer di I Fantastici Quattro: Gli Inizi all’inizio di questa settimana insieme ad alcuni poster unici che, brevemente, hanno causato qualche controversia relativa all’intelligenza artificiale (in realtà, era solo un pessimo Photoshop).

Guardando questi poster con attenzione, i fan credono di aver individuato un potenziale Easter Egg importante su uno dei poster, un riferimento che rende omaggio alla serie di fumetti in quattro numeri del 1994 di Kurt Busiek e Alex Ross, Marvels.

Come puoi vedere nel post di Reddit qui sotto, il fotografo in prima fila e al centro ha una sorprendente somiglianza con Philip Sheldon. Nel fumetto, Sheldon è un fotografo di cronaca che assiste ad alcuni momenti incredibili nella storia della Marvel Comics, nell’arco di diversi decenni, dalla prospettiva di un uomo qualunque. “Stesso vestito, un occhio coperto dalla telecamera (nasconde la benda?), stessa età”, sottolinea questo fan. “Sheldon stava fotografando tutti i principali eventi canonici dell’MCU durante l’età d’oro dei fumetti, quindi questo si adatterebbe.”

È difficile negare la somiglianza e, sebbene questo possa essere poco più di un divertente Easter Egg incluso nel poster per i fan, è possibile che Sheldon avrà un piccolo ruolo da svolgere in I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Dopotutto, con il regista Matt Shakman che abbraccia l’estetica degli anni ’60 e probabilmente rende omaggio a quell’era della narrazione dei fumetti Marvel, ci saranno sicuramente molti riferimenti profondi simili per i fan di lunga data dei fumetti.

Possible Philip Sheldon Cameo in F4 Poster?
byu/ellefeelds inmarvelstudios

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Tutto quello che c’è da sapere su I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film I Fantastici Quattro: Gli Inizi è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà I Fantastici Quattro: Gli Inizi, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter HauserJohn MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero inoltre comparire nel film.

Clayface: trovato il regista, ha una comprovata esperienza nell’horror

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C’è molta eccitazione attorno al film di Clayface dei DC Studios. Mike Flanagan di La caduta della casa degli Usher e Doctor Sleep ha scritto la sceneggiatura e non è un segreto che volesse provare a interpretare il personaggio da diversi anni ormai. Nel frattempo, James Gunn ha confermato che Clayface sarà ambientato nel DCU, il che significa che c’è almeno una possibilità che vedremo il Batman di The Brave and the Bold fare un cameo.

Oggi, lo scooper @MyTimeToShineH riporta la notizia che il regista James Watkins è in trattative per dirigere Clayface per i DC Studios. Dopo aver diretto l’agghiacciante film horror britannico, Eden Lake, il regista ha continuato a dirigere The Woman in Black e l’apprezzato – e decisamente brutale – remake di Speak No Evil dell’anno scorso.

Se Clayface sta percorrendo la strada dell’horror vietato ai minori, allora possiamo aspettarci che Watkins offra un’interpretazione agghiacciante del cattivo che vedrà questo film inclinarsi verso la grottesca natura di questo mostro. Indipendentemente da ciò, mentre il cattivo mutaforma ha già fatto il suo debutto nel DCU in Creature Commandos, ci sono più versioni del personaggio nel canone DC Comics, quindi potrebbe essere stato solo un Clayface (in entrambi i casi, la serie è stata sviluppata prima che questo film diventasse realtà, il che significa che Gunn potrebbe dover retcon la scomparsa del cattivo).

“Non avevo pianificato di fare un film su Clayface”, ha detto Gunn in precedenza del progetto. “Mike è entrato. Ha lanciato questa fantastica idea. Ho pensato, ‘Accidenti, non posso credere che mi hai fatto venire voglia di fare un film su Clayface.’ Ma lui deve scrivere la sceneggiatura e chissà come funzionerà.”

“Va e scrive la sceneggiatura. La prima bozza è fantastica. La seconda bozza è ancora meglio. E poi io dico, ‘Facciamolo'”, ha continuato il regista. “Quindi abbiamo trovato un posto per questo perché se c’è roba di qualità, possiamo trovare un modo per inserirla.”

Clayface arriverà nelle sale l’11 settembre 2026.

Daredevil: Rinascita, Ayelet Zurer condivide spoiler e nuovi dettagli sulla dinamica tra Wilson e Vanessa Fisk

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Durante la serie originale di Daredevil su Netflix, abbiamo iniziato lentamente a vedere l’influenza reciproca che Wilson Fisk e la mercante d’arte Vanessa hanno avuto l’uno sull’altra. I due alla fine si sono sposati e, quando è finita la terza stagione, lei era praticamente una vera e propria cattiva.

Parlando con Business Insider, Ayelet Zurer, che inizialmente è stata sostituita nella serie da Sandrine Holt prima della revisione creativa, ha condiviso alcuni dettagli intriganti su cosa è successo a Vanessa dopo il violento scontro tra The Kingpin e Daredevil.

“Da quando se n’è andato, lei ha preso un po’ il sopravvento ed è molto difficile staccarsi da questo. Quindi alcune cose trai due non vanno bene e devono farci i conti”, ha stuzzicato l’attore. “Le cose sono cambiate nella loro relazione. Arriviamo dopo un intervallo di tempo in cui non sono stati insieme, non dirò troppo a riguardo. Ma quando tornano, sono gli amanti molto strani che sono”.

Non è ancora chiaro come i Marvel Studios intendano colmare il divario tra la terza stagione di Daredevil e Daredevil: Rinascita. Hawkeye ha confermato che Fisk era a capo della malavita di New York City, anche se essere stato colpito alla testa da Maya Lopez lo avrà sicuramente messo da parte per un bel po’ di tempo.

Ora, si sta preparando a diventare sindaco della Grande Mela, un altro possibile motivo per cui Vanessa sarebbe incaricata di supervisionare l’impero criminale del marito in sua assenza. Zurer ha aggiunto che “partono dalla sfiducia e tornano alla fiducia, che è la loro essenza fondamentale” e ha continuato “È stata una bella sorpresa, sai, per me, perché mi è piaciuto davvero tanto lo show, e mi piace molto il rapporto, e lavorare con Vincent è sempre stato uno dei miei, sai, momenti salienti della carriera”, ha concluso.

Il cast di Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 4 marzo 2025.

My Soul to Take – Il cacciatore di anime: la spiegazione del finale

Il regista Wes Craven è unanimemente considerato uno dei maestri del genere horror, con film come L’ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi, Nightmare – Dal profondo della notte e la saga di Scream affermatisi come titoli ancora oggi imprescindibili. Proprio prima di dirigere Scream 4, il suo ultimo film, Craven aveva dato vita sul grande schermo ad un nuovo slasher di particolare fascino. Si tratta di My Soul to Take – Il cacciatore di anime, il quale è anche il primo film che Craven scrive e produce dai tempi dell’ultimo capitolo di Nightmare.

All’interno di questo il regista ripropone una situazione classica dello slasher movie, con un mostro assassino di rara forza e un gruppo di adolescenti costretti a doversi confrontare con lui. Naturalmente il regista dà vita ad una serie di risvolti e colpi di scena che rendono questo un film diverso dai suoi simili, dotandolo anche di un’atmosfera quasi fiabesca che dona alla storia un atmosfera nuova. Il titolo, infatti, è tratto dalla conclusione di Now I Lay Me Down to Sleep, una preghiera della buonanotte originaria del XVIII secolo che recita: Se dovessi morire prima di svegliarmi, prego il Signore di prendere la mia anima.

Per tuttti gli amanti del genere e del cinema di Craven, si tratta dunque di un’opera da non perdere, uno degli ultimi regali del maestro dell’orrore ai suoi fan. Pur al netto dei suoi difetti, è infatti un titolo capace di regalare genuini brividi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

My Soul to Take - Il cacciatore di anime cast
Denzel Whitaker, Max Thieriot e John Magaro in My Soul to Take – Il cacciatore di anime

La trama di My Soul to Take – Il cacciatore di anime

Le vicende del film si svolgono nella cittadina di Riverton, terrorizzata da un assassino psicopatico. Dopo la presunta morte del serial killer, però, il clima di tensione non sembra svanire. Nel paese inizia infatti a circolare una leggenda, secondo la quale il pazzo omicida avrebbe giurato che sarebbe tornato per uccidere i sette bambini nati a Riverton la notte della sua scomparsa. Da quel momento, ogni anno, viene compiuto uno speciale rito che punta ad allontanare il ritorno del mostro. Il gruppo di sette bambini, ora divenuti adolescenti, si accinge dunque a compiere tale sortilegio, ma qualcosa sembra non andare come previsto.

Non passa molto tempo, infatti, che a Riverton cominciano a sparire misteriosamente alcune persone. Bug, uno dei sette ragazzi nati la notte della morte dell’assassino, inizia a soffrire a causa di spaventosi incubi, in cui sogna atroci uccisioni che sembrano quasi reali. Egli si convince dunque del ritorno del mostro e sa di dover fare qualcosa per salvare se stesso e gli altri sei ragazzi da un destino malvagio. Un atroce dubbio inizia però ad insinuarsi nel gruppo: l’assassino di Riverton è sopravvissuto a quella tragica notte di sedici anni prima o si è reincarnato in uno dei sette giovani?

Il cast del film

Per dar vita al gruppo dei sette ragazzi protagonisti, Craven si affidò ad attori con esperienze pregresse ma non particolarmente noti. Nel ruolo di Bug, il principale protagonista, vi è ad esempio l’attore Max Thieriot, visto anche in Jumper – Senza confini e nella serie Bates Motel. Originariamente era stato scelto l’attore Henry Hopper, figlio del celebre Dennis, ma dovette rinunciare dopo aver contratto una malattia. Accanto a Thieriot si ritrovano poi John Magaro nel ruolo di Alex Dunkelman e Emily Meade in quelli di Leah “Fang” Hellerman. Denzel Whitaker, noto per Training Day, Warrior e Black Panther, è invece Jerome King.

Nel ruolo di Brandon O’Neil vi è invece Nick Lashaway, promettente attore poi tragicamente deceduto in seguito ad un incidente d’auto nel 2016. Paulina Olszynski e Zena Grey interpretano invece Brittany Cunningham e Penelope Bryte. Nel cast sono poi presenti attori più noti come Frank Grillo, noto in particolare per il personaggio di Leo Barnes nella saga di La notte del giudizio, qui nel ruolo del detective Paterson. L’attrice Danai Gurira, celebre in particolare per essere Michonne nella serie a tema zombi The Walking Dead, è invece Jeanne-Baptiste. L’attore Raul Esparza, visto in serie come Law & Order – Unità vittime speciali e Hannibal, è invece l’assassino Abel Plenkov.

Max Thieriot e Emily Meade in My Soul to Take - Il cacciatore di anime
Max Thieriot e Emily Meade in My Soul to Take – Il cacciatore di anime. Photo Credit: Rogue Pictures – © 2010 Rogue Pictures. All Rights Reserved.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, Fang rivela di essere la sorella di Bug e che entrambi sono i figli di Abel Plenkov, l’uomo affetto da disturbo dissociativo dell’identità che si era scoperto essere l’assassino noto come Lo Squartatore. Riguardo quest’ultimo, Alex si convince della sua reincarnazione in uno dei sette ragazzi di Riverton. Le cose precipitano quando, mentre fa visita a Bug, si imbattono proprio nell’assassino. Bug sta per essere ucciso ma lo Squartatore sente un rumore al piano superiore. Bug torna a quel punto nella sua stanza e scopre Jerome, ferito a morte, nel suo armadio.

Dopo la morte di Jerome, Alex riappare e suggerisce che Bug ha ereditato il Disturbo Dissociativo dell’Identità dal padre e che ha inconsapevolmente ucciso tutti. Bug rifiuta però questa idea. Sono proprio le anime dei sette morti, che sono ora parte di lui, ad aiutarlo a dedurre che Alex è, in realtà, quello con l’anima dello Squartatore. Alex ammette dunque la colpa e confessa la sua vendetta. Propone di uccidere Zanna e di incolpare Jerome degli omicidi per apparire loro due come eroi. Bug però si rifiuta, pugnalando Alex allo stomaco. Liberato dall’anima dello Squartatore, Alex muore come se stesso in un toccante momento tra migliori amici.

Sebbene Bug si aspetti di essere arrestato, Fang racconta tutto alla polizia, scagionando il suo nome. La città lo proclama eroe. Nonostante non si senta tale, racconta che “fingerà di essere buono” per onorare la memoria di Alex. Parlando del finale e dei temi del film, Craven ha poi affermato: “Penso che molte cose in questo campo – anime, paradiso, inferno, Dio – siano tentativi da parte degli esseri umani di attribuire parole a cose che sentiamo che ci sono – in qualche modo, forma o modo. Per me, un’anima potrebbe essere il DNA o i ricordi di una famiglia, per esempio. Ma tutti percepiamo che quando qualcuno muore, il corpo improvvisamente non è più quella persona“.

Quindi, qualunque cosa sia e dovunque vada, se va da qualche parte, per me è un concetto interessante da mettere al servizio della storia di un personaggio il cui padre influisce sul personaggio stesso a causa di chi era il padre. Questa sorta di “soulness”, credo che tutti noi abbiamo la sensazione istintiva che ci sia qualcosa del genere, che accade negli esseri umani. Ha a che fare con la consapevolezza di sé e con tutte quelle cose misteriose che abbiamo e che nessun altro animale ha”.

Max Thieriot e John Magaro in My Soul to Take - Il cacciatore di anime
Max Thieriot e John Magaro in My Soul to Take – Il cacciatore di anime. Photo Credit: Rogue Pictures – © 2010 Rogue Pictures. All Rights Reserved.

Ci sarà un sequel di My Soul to Take – Il cacciatore di anime?

Al momento dell’uscita, Wes Craven si è così espresso parlando con ScreenRant di un possibile sequel: “Onestamente, non ho mai pensato che avrebbe avuto un seguito. In effetti, ho ucciso la maggior parte dei personaggi. Si tratta di tenere questo pensiero fuori dalla mente e di cercare di non progettare le cose intorno a quell’idea, perché credo che questo possa davvero bloccare le cose. Si trattava piuttosto di mettere a punto la storia giusta, ed era già abbastanza difficile pensare a storie con sette personaggi e due archi temporali. Ho pensato soprattutto a questo: come si svolge questo dramma e come lo si risolve?”. La scomparsa di Craven nel 2015 ha poi posto una pietrà su ogni possibile sequel.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente My Soul to Take – Il cacciatore di anime non è presente su nessuna delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 febbraio alle ore 21:15 sul canale Italia 2, e di conseguenza anche sulla piattaforma Mediaset Play. Si potrà dunque vederlo in questa occasione, nella speranza che torni in seguito ad essere disponibile anche in streaming.

Weekend a Taipei: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Nel 2013, il regista Luc Besson e la produttrice Virginie Besson-Silla hanno girato a Taiwan il film di fantascienza francese Lucy. Il duo è rimasto così impressionato dai paesaggi della città da dichiarare di voler tornare lì per un altro progetto. Nel 2022, il regista taiwanese-americano George Huang ha concepito un film su una donna pilota mercenaria ambientato in Asia e ha contattato proprio Besson per aiutarlo a sviluppare il progetto. Inizialmente ambientato a Hong Kong, Besson suggerì poi a Huang di cambiare l’ambientazione a Taipei. È così stato realizzato Weekend a Taipei.

Qui al suo primo lungometraggio dopo How To Make a Monster del 2001, Huang ha scritto la sceneggiatura insieme allo stesso Besson. Insieme, hanno dunque dato vita ad un’adrenalinico film d’azione che trova molto del suo fascino proprio nell’esotica location, esplorata attraverso molteplici ambienti. Come quasi ogni film a cui Besson partecipa, come autore o produttore, anche Weekend a Taipei presenta degli importanti elementi sentimentali, che conferiscono così alla vicenda del protagonista una maggiore forza emotiva nei confronti dello spettatore.

Insomma, si tratta di un titolo che nessun appassionato del genere dovrebbe perdere e che può ora riscoprire grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Weekend a Taipei. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla descrizione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Luke Evans e Gwei Lun-mei in Weekend a Taipei
Luke Evans e Gwei Lun-mei in Weekend a Taipei

La trama di Weekend a Taipei

Protagonista del film è John Lawlor, un agente della DEA, che sotto copertura va in missione in un ristorante cinese a Minneapolis per trovare prove del traffico di droga da parte di un miliardario commerciante di pesce, Kwang. Un informatore anonimo di Taipei gli rivela di possedere il suo libro mastro e John informa il suo supervisore, che però non gli crede e lo manda in ferie. Lui, convinto della veridicità di quelle informazioni, si reca però a Taipei sotto falsa identità. Una volta lì, inizierà ad indagare per conto suo sulla facenda, imbattendosi però anche in inaspettati ritorni dal passato.

Il cast del film

Nel ruolo di John Lawlor, l’agente della DEA americana, vi è l’attore Luke Evans, celebre per i film Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, La bella e la bestia e Dracula Untold. Accanto a lui, nel ruolo di Joey, pilota di Taipei con cui Lawlor ha dei precedenti sentimentali, vi è invece Gwei Lun-mei, principalmente nota per i suoi lavori in Taiwan ma vista anche nel film Il lago delle oche selvatiche. Recita poi nel film Sung Kang nel ruolo di Kwang, il leader di un cartello della droga. L’attore è celebre come uno dei personaggi più amati dai fan del franchise di Fast and Furious, ovvero Han.

Recitano poi nel film Wyatt Yang nei panni di Raymond, il figlio di Joey e John e Pernell Walker nel ruolo di Charlotte Fields, supervisore della DEA di John. Tuo Tsung-hua ricopre il ruolo del vice Liu, un detective della polizia taiwanese, Lu Yi-ching quello di Po-po, la nonna di Joey e Patrick Lee quello di Bolo, guardia del corpo e braccio destro di Kwang. Nel film compaiono anche Andy Wu e Fay Wu nel ruolo degli assistenti di Kwang, Janet Hsieh in un cameo nel ruolo di una donna che assiste al test di gravidanza di Joey in bagno e Allison Lin in un cameo nel ruolo di un’assistente di volo.

Luke Evans e Wyatt Yang in Weekend a Taipei
Luke Evans e Wyatt Yang in Weekend a Taipei

Il finale del film

Nel finale del film, dopo essere sfuggita agli uomini di Kwang e alla polizia, Joey porta John e Raymond al villaggio di pescatori dove è cresciuta, rifugiandosi a casa della nonna. La donna rivela che John è in realtà il padre di Raymond, scioccando entrambi. John si confronta dunque con Joey, che ha conosciuto sotto copertura come trafficante di droga 15 anni prima, rivelandole la sua vera identità dopo essersi innamorato e averla aiutata a fuggire. Joey rivela che all’epoca era incinta, ma non aveva avuto modo di dirlo a John prima di partire, e le si spezza il cuore nel rendersi conto che John le aveva mentito per tutto il tempo.

Lui si scusa e promette di non abbandonare mai più lei e Raymond, giungendo così ad una riconciliazione. Nel frattempo, Raymond si accorge che la miniatura di un rinoceronte sulla scrivania di Kwang è in realtà una chiavetta contenente una versione digitale del suo libro mastro. Nonostante le obiezioni dei genitori, Raymond esce di nascosto dal villaggio per tornare a casa e rubare la chiavetta di Kwang, ma viene catturato da quest’ultimo. Kwang tiene quindi in ostaggio Raymond e chiama Joey e John per negoziare. Quest’ultimo si offre di scambiare le loro vite e le due fazioni accettano di incontrarsi a Ximending.

Durante l’incontro, però, Kwang non mantiene la promessa, rifiutandosi di liberare Raymond e rapendo anche Joey. Poco prima che i suoi uomini giustizino John, quest’ultimo li supera e abbatte tutti gli esecutori di Kwang. Poi si muove tra i vicoli del complesso e raggiunge il veicolo di Kwang in fuga, buttandolo fuori e costringendolo a fuggire a piedi. L’inseguimento continua, culminando in una rissa in un teatro, dove John sottomette Kwang e lo fa arrestare dalla polizia in arrivo. Riunita con Joey e Raymond, la famiglia si riconcilia e fa un viaggio a Parigi, dove Joey rivela di essere incinta del loro secondo figlio.

Il trailer di Weekend a Taipei e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Weekend a Taipei grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

The Island: la spiegazione del finale del film con Scarlett Johansson

Noto prevalentemente per film d’azione particolarmente esplosivi come Armageddon, The Rock e Transformers, il regista Michael Bay ha negli anni realizzato anche pellicole che corrispondono meno alle caratteristiche per cui è noto. Tra questi titoli si colloca anche il thriller di fantascienza del 2005 The Island. Incentrato sulle tematiche della clonazione e della maternità surrogata, il film si presenta quasi come un unicum nella filmografia del regista, dando vita a non pochi elementi fino a quel momento per lui inediti.

Si costruisce così un contesto a suo modo futuristico, simile a quello riscontrabile in film come Gattaca – La porta dell’universo o In Time. Più che con questi titoli, The Island vanta in realtà numerose somiglianze con il film del 1979 Parts: The Clonus Horror, anch’esso riguardante la clonazione umana a scopo di trapianto. Al di là del mondo narrativo, Bay ha poi lavorato minuziosamente per ricostruire un contesto futuristico ma allo stesso tempo vicino alla contemporaneità, così da permettere una maggior identificazione del pubblico nelle vicende e nei personaggi raccontati.

Il film è poi divenuto negli anni un vero e proprio cult, continuamente ricercato dai fan del genere di riferimento e del regista. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Island. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Island cast
Ewan McGregor e Djimon Hounsou in The Island. © TM &2005 DreamWorks Productions, LLC. All Rights Reserved.

La trama e il cast di The Island

La vicenda narrata si svolge in un distopico 2019 dove la contaminazione globale ha reso pressocché inabitabile la superficie terrestre. I pochi superstiti vivono ora in una gigantesca struttura altamente tecnologica dove la vita è organizzata e controllata sin nei minimi dettagli. Una vera e propria lotteria organizzata dai gestori della comunità seleziona a cadenza regolare alcuni di questi sopravvissuti per mandarli su di un’isola considerata l’ultimo ambiente naturale del pianeta, quello da cui l’umanità potrà ricominciare la propria vita.

Tutti scelgono di riporre fiducia in quel luogo paradisiaco, tranne Tom Lincoln. Egli, infatti, arriva a mettere in dubbio la reale esistenza di condizioni inospitali sulla terra, dimostrandosi determinato a scoprire cosa si nasconda oltre la struttura in cui l’umanità è ora confinata. Ben presto, giungerà a scoprire sconcertanti verità tanto su questo aspetto quanto sulla misteriosa isola. Divenuto una minaccia, Lincoln si ritrova a dover fuggire dal sicario Albert Laurent e dal dottor Merrick, potendo contare solo sull’aiuto dell’amica Sarah Jordan.

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista del film, Tom Lincoln, vi è il noto attore Ewan McGregor, il quale si dichiarò da subito particolarmente entusiasta del progetto, contribuendo attivamente alla scrittura del suo personaggio. Lincoln ha così ereditato da lui alcuni dei suoi tratti caratteristici, come l’essere originario della Scozia e la predilezione per sport come il ciclismo. Accanto a lui, nei panni del sicario Albert Laurent vi è invece l’attore Djimon Hounsou, il quale aveva avuto modo di collaborare con Bay anni prima per un videoclip.

Sarah Jordan è invece interpretata da Scarlett Johansson. Come ormai noto, per una scena di sesso presente nel film l’attrice aveva proposto di recitare completamente nuda, non apprezzando i costumi che le erano stati proposti. Bay ha tuttavia rifiutato la cosa, consapevole che tale nudità avrebbe portato il film ad avere problemi con la censura. Nel film recitano poi Sean Bean nel ruolo del dottor Merrick, Steve Buscemi in quelli del tecnico James McCord e Michael Clarke Duncan nei panni di Starkweather, uno dei vincitori della lotteria.

The Island trama
Scarlett Johansson in The Island. © TM &2005 DreamWorks Productions, LLC. All Rights Reserved.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, Tom Lincoln capisce così che non esiste nessun’isola e che i vincitori sono tutti destinati a una morte orrenda. Riuscendo a scappare dalla struttura scopre poi che questa si trova sottoterra e che il paesaggio che si vedeva dagli edifici è solo un ologramma. I sospetti di Lincoln vengono così confermati: non esiste nessuna contaminazione del pianeta Terra. Progressivamente, Tom e Sarah arrivano così a scoprire l’orrenda verità del luogo in cui hanno vissuto fino a quel momento.

I “sopravvissuti” della comunità sono in realtà cloni degli esseri umani che abitano nel mondo in superficie, creati dunque come vere e proprie riserve di organi dei loro originali. Viene così inscenata una vita fittizia per i cloni poiché, senza un’esistenza cosciente, gli organi risulterebbero inefficaci per i trapianti. La storia della “contaminazione” serve dunque unicamente a controllare e mantenere i cloni all’interno del complesso, e non è altro che il risultato di una memoria indotta artificialmente.

Il meccanismo della lotteria, infine, serve a prelevare i cloni al momento opportuno senza destare sospetti. Nel finale, Tom e Sarah riescono a disattivare questo sistema di ologrammi, svelando la verità a tutti gli altri cloni della comunità. Il film si chiude dunque con tutti loro che, successivamente alla morte di Merrick, escono nel mondo esterno che non hanno mai potuto conoscere, finalmente liberi di vivere una vita vera. Tom e Sarah, invece, hanno ora modo di vivere il loro amore, sentimento che prova a tutti gli effetti la loro umanità.

Il film, infatti, similmente a quanto avviene in titoli come Blade Runner, Lei o il recente I’m Your Man, affronta il tema della capacità delle intelligenze artificiali, dei replicanti o – in questo caso – dei cloni, di provare sentimenti ed emozioni che non dovrebbero essergli proprie. Nel loro riuscire ad accedere ad essi, però, si sollevano questioni riguardanti la natura della vita e dei sentimenti, che in The Island manifestano dunque l’effettiva umanità di persone ritenute fino all’ultimo sottoprodotti privi di questa qualità.

Il trailer di The Island e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Island grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Il colore delle magnolie – Stagione 4, la spiegazione del finale

Il colore delle magnolie – Stagione 4, la spiegazione del finale

Il finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie ha provocato una montagna russa di emozioni per Maddie, Helen e Dana Sue, tutte per motivi diversi, e ha delineato un futuro molto diverso per le Sweet Magnolias in una potenziale quinta stagione. Iniziata all’indomani delle dimissioni del sindaco di Serenity, la quarta stagione di Il colore delle magnolie ha mostrato una nuova normalità per gli abitanti della cittadina della Carolina del Sud, di cui le vite personali e professionali di Helen, Dana Sue e Maddie facevano parte in modo massiccio. Il loro lavoro alla fondazione ha continuato a tenere unita la città in momenti felici e difficili, come hanno dimostrato gli sforzi di ricostruzione dopo la tempesta.

Il finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie  è stato il culmine dei vari drammi della stagione, a partire dalla morte scioccante di Bill e dall’impatto che il suo funerale ha avuto su tutti gli abitanti di Serenity nel corso della quarta stagione, soprattutto attraverso sua madre Bonnie, che ha causato la sua parte di problemi. Con la tempesta che arriva subito dopo e che finalmente riunisce Helen ed Erik, Serenity non ha avuto un momento di calma nella quarta stagione di Il colore delle magnolie . Tuttavia, gli sviluppi più importanti si sono concentrati sui percorsi che hanno portato Maddie, Dana Sue e Helen in direzioni opposte, mettendo alla prova la loro amicizia in modi nuovi nonostante il loro legame sia più forte che mai nella quarta stagione di Il colore delle magnolie.

Perché Maddie accetta l’offerta di lavoro lontano da Serenity

È il lavoro dei sogni di Maddie e tutti sono felici per la sua carriera

La più grande minaccia alla vita felice di Maddie, Dana Sue e Helen a Serenity è il nuovo lavoro di marketing di Maddie a Manhattan con una casa editrice indipendente. Maddie, che studia marketing ma non è in grado di utilizzare la sua laurea, è stata una storia chiave di Il colore delle magnolie  fin dalla prima stagione, in quanto Maddie ha messo in pausa la sua carriera per fare la casalinga. Per questo motivo è stato molto difficile rifiutare la proposta della casa editrice, soprattutto dopo che la stessa Maddie ha ammesso che la parte migliore del diventare autrice è stata la commercializzazione del suo libro.

Maddie era riluttante ad accettare l’offerta di lavoro perché l’avrebbe allontanata da Serenity, ma oltre a farla uscire dalla sua zona di comfort, l’avrebbe resa finalmente felice dal punto di vista professionale. L’accettazione del cambiamento è stata al centro della quarta stagione di Il colore delle magnolie , con Dana Sue che ha dovuto accettare che i sogni di Annie la portassero via dal Serenity e la relazione tra Helen ed Erik che era abbastanza solida da essere disposta a superare qualsiasi tempesta potesse arrivare. Questo fa sì che Maddie accetti l’offerta di lavoro come unica scelta possibile, perché realizzerebbe il suo sogno, cosa a cui le Magnolie non si opporrebbero mai.

La storia d’amore tra Helen ed Erik sembra finalmente destinata a durare dopo la quarta stagione di Il colore delle magnolie 

JoAnna Garcia Swisher e justing Bruening in Il colore delle magnolie 4

Erik ed Helen si fidanzano finalmente nel finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie 

La vita sentimentale di Helen ha subito grandi sconvolgimenti dalla stagione 1 di Il colore delle magnolie , ma la sua chimica con Erik è sempre stata innegabile. All’inizio i due avevano cercato di esplorare i sentimenti romantici che provavano l’uno per l’altra, ma tra i problemi di Erik nel voltare pagina dopo la morte della moglie e il ritorno a Serenity di Ryan, il primo amore di Helen, Helen ed Erik non hanno mai potuto dedicarsi completamente l’uno all’altra. Anche l’ inizio della quarta stagione di Il colore delle magnolie  sembrava allontanarli, con Helen che usciva con Alexander ed Erik che stava ancora con Genevieve, ma il finale di stagione ha fatto finalmente sbocciare il loro amore.

La relazione che [Helen ed Erik] hanno costruito è stata finalmente aperta e solidale, con i due che hanno riconosciuto i problemi che hanno dovuto affrontare e come questo li abbia resi partner migliori l’uno per l’altro.

La consapevolezza che le loro rispettive relazioni non erano le storie d’amore che volevano dalle loro vite ha convinto Helen ed Erik a rompere, nonostante non sapessero che entrambi avevano intenzione di farlo. Tuttavia, è stata Helen a rischiare la vita guidando nella tempesta che ha effettivamente riunito Helen ed Erik, che l’ha salvata da un albero abbattuto. La relazione che hanno costruito è stata finalmente aperta e solidale, con i due che hanno riconosciuto i problemi che hanno dovuto affrontare e come questo li ha resi partner migliori l’uno per l’altro, con il finale della quarta stagione che ha consolidato il loro legame con Erik che ha chiesto a Helen di sposarlo.

Perché Annie rifiuta l’offerta di Tyler di andare in tournée

Tyler ha mostrato una mancanza di sostegno quando ha chiesto ad Annie di unirsi a lui nel tour

La quarta stagione di Il colore delle magnolie  ha visto anche un’altra coppia amata dai fan riunirsi finalmente dopo anni, con Ty che ha trovato il coraggio di ammettere i suoi sentimenti per Annie ad Halloween. Sebbene il loro incontro sia stato atteso per intere stagioni, è avvenuto in un momento particolarmente difficile per entrambi, poiché Annie era alle prese con le domande di ammissione al college e la band di Ty stava per partire per il tour. Questo ha fatto sì che Ty e Annie trascorressero i primi mesi a distanza e dopo una buona dose di sviluppi drammatici, visto che prima di partire Ty ha dovuto affrontare la morte del padre e scoprire che Isaac era segretamente suo fratello.

Il ritorno a Serenity per Natale ha fatto capire a Ty come voleva che fosse il suo futuro, essendo fiducioso e felice per il suo tour in Europa in apertura di una band conosciuta durante il tour negli Stati Uniti. Tuttavia, chiedere ad Annie di mettere da parte i suoi sogni di fotografa per seguirlo in Europa è stato del tutto ingiusto e qualcosa che Ty avrebbe dovuto aspettarsi che Annie rifiutasse, conoscendo il suo entusiasmo per la scuola dei suoi sogni che aveva accettato la sua domanda. Il fatto che Ty sia stato lontano da Annie per la maggior parte del tempo in cui sono stati insieme rende comprensibile la sua richiesta, ma avrebbe potuto distruggere il loro rapporto se Annie avesse detto di sì.

Come Dana Sue e Ronnie hanno finalmente risolto i loro problemi e cosa significa per la quinta stagione

Il loro primo impulso è quello di risolvere i loro problemi insieme

La relazione tra Ronnie e Dana Sue era praticamente finita all’inizio di Il colore delle magnolie, quando i due si erano separati, ma pian piano hanno riconquistato la fiducia reciproca e sono tornati insieme, con la terza stagione di Il colore delle magnolie che ha permesso loro di celebrare i progressi compiuti con il rinnovo delle promesse nuziali. La sorprendente morte di Bill ha comunque lasciato Ronnie alle prese con quale sarebbe stata la sua eredità dopo la sua morte, portando all’acquisto estemporaneo di una moto che ha ricordato a Dana Sue le volte in cui non poteva contare su Ronnie, cosa che l’ha portata a cacciarlo da Serenity.

Ronnie viene presentato solo nel finale della prima stagione, in Il colore delle magnolie, e la sua apparizione a sorpresa sottolinea quanto fosse grave la situazione tra lui e Dana Sue, che prima di allora lo aveva appena nominato.

Il superamento dei loro problemi nella stagione 3 di Il colore delle magnolie ha dato una chance alla relazione tra Dana Sue e Ronnie, ma l’acquisto spontaneo di Ronnie ha fatto temere a Dana Sue il ritorno dei suoi peggiori impulsi nella stagione 4 di Il colore delle magnolie. La loro prima reazione di andare volontariamente in terapia con il pastore June ha dimostrato quanto sia migliorato il rapporto tra Dana Sue e Ronnie, che non hanno dovuto affrontare troppe prove e tribolazioni prima di decidere di capire la causa principale delle azioni di Ronnie, dimostrando che i problemi principali che incombevano su di loro erano finalmente risolti.

Come il finale della stagione 4 di Sweet Magnolias prepara la stagione 5

Il colore delle magnolie 4 finale

Il finale della stagione 4 di Sweet Magnolias prepara una trama improbabile per la stagione 5

Anche se la quinta stagione di Il colore delle magnolie non è ancora stata confermata, il finale della quarta stagione la rende estremamente diversa da tutte le stagioni precedenti. Infatti, con la scelta di Maddie di accettare un’offerta di lavoro che la porterà fuori da Serenity, la quinta stagione di Il colore delle magnolie potrebbe includere la prima volta che le Magnolie del titolo vivono separate l’una dall’altra e non tutte a Serenity. Il lavoro di Maddie che la porta a Manhattan significherebbe anche che tutti i Townsend del bar Ty si trasferirebbero con lei, insieme a Cal, lasciando intendere un futuro inaspettato per molti dei personaggi centrali di Il colore delle magnolie.

Il finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie comprendeva anche la straziante separazione tra Ty e Annie dopo che lui l’aveva spinta a unirsi a lui nel suo tour invece di andare al college dei suoi sogni, incrinando il loro rapporto e lasciando intendere che il loro futuro immediato nella quinta stagione sarebbe stato trascorso separati. Allo stesso tempo, il fidanzamento di Helen ed Erik nel finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie indica anche che Serenity vedrà presto un altro matrimonio, rendendo le vite di Helen e Dana Sue particolarmente impegnate nella loro città natale, dato che probabilmente saranno entrambe coinvolte nell’organizzazione della cerimonia di Helen ed Erik.

Il colore delle magnolie – Stagione 3: la spiegazione del finale: L’amicizia tra Maddie, Dana Sue e Helen è sopravvissuta?

Il colore delle magnolie – Stagione 3 ha preparato perfettamente la quarta stagione di Il colore delle magnolie. Basata sull’omonima serie di romanzi di Sherryl Woods, Il colore delle magnolie racconta la storia di tre amiche nella cittadina di Serenity, in South Carolina. Maddie (JoAnna Garcia Swisher), Dana Sue (Brooke Elliott) e Helen (Heather Headley) sono un trio di donne di mezza età molto affiatate che si definiscono “Sweet Magnolias”. Migliori amiche fin dall’infanzia, le donne si aiutano l’un l’altra a superare i vari ostacoli della vita adulta, tra cui la famiglia, la carriera e l’amore.

La serie ha debuttato nel maggio 2020 e la stagione 1 di Il colore delle magnolie si è conclusa con un tragico cliffhanger che ha portato alla stagione 2, che ha debuttato nel febbraio 2022. Nel luglio 2023, la terza stagione ha debuttato su Netflix, riportando in streaming il cast e i personaggi di Il colore delle magnolie. Il finale della terza stagione non avrebbe colpito così duramente se le Magnolie stesse non fossero state così ben sviluppate. La quarta stagione è arrivata nel febbraio del 2025 e il finale della terza stagione ha contribuito a molte storie che hanno preso il via nella nuova stagione dello show.

Cosa è successo nel finale della terza stagione di Il colore delle magnolie?

Dana Sue e Ronnie rinnovano le promesse di matrimonio

Il colore delle magnolie – stagione 3 riprende subito dopo gli eventi scioccanti del cliffhanger della seconda stagione, che ha lasciato in sospeso il litigio di Cal (Justin Bruening) con il suo sostenitore impiccione, Stu (David MacDonald). La trama si basa su questo sviluppo, portando a un finale che collega molte trame sviluppate nel corso della serie.

Dana Sue Sullivan rinnova i suoi voti con Ronnie (Brandon Quinn) per consolidare la forza del loro rapporto e il suo ruolo di collante della comunità. Molte persone partecipano alle promesse, anche se l’evento dovrebbe essere piccolo, con Ronnie che spera di usare i soldi per corrompere Kathy e allontanarla da Serenity. Poco prima del finale, la disapprovazione di Maddie e Dana Sue nei confronti di Ryan (Michael Shenefelt) porta a uno dei più grandi scontri della serie.

Tuttavia, il finale dI Il colore delle magnolie – stagione 3 rafforza l’amicizia tra Dana Sue, Maddie e Helen, che collaborano per organizzare il rinnovo dei voti. Con le tre amiche più unite che mai e con il programma di sicurezza alimentare che sarà il loro prossimo progetto, si conclude finalmente la storia del denaro di Miss Frances (Cindy Karr) misteriosamente lasciato a Dana Sue. Il finale dI Il colore delle magnolie – stagione 3 dimostra che Maddie, Helen e Dana Sue sosterranno sempre la loro comunità.

Bill che si scusa con Maddie chiude finalmente una storia irrisolta di Il colore delle magnolie – Stagione 1

Bill si assume finalmente le sue responsabilità

Il comportamento di Bill (Chris Klein) è stato spesso discutibile in Il colore delle magnolie; non si è mai assunto la responsabilità dei suoi errori e si è sempre aspettato che Maddie e Noreen lo perdonassero. Tuttavia, l’essersi fatto carico dei mancati appuntamenti di fisioterapia di Ty e l’avergli insegnato gli errori commessi, ha fatto capire a Bill che doveva assumersi la responsabilità delle sue malefatte.

La quarta stagione di Sweet Magnolias ha debuttato il 6 febbraio 2025.

Anche il rifiuto di Noreen di fargli passare del tempo con Rebecca ha spinto Bill a fare meglio, e le sue scuse a Maddie nel finale della terza stagione di Il colore delle magnolie hanno dimostrato che finalmente si è impegnato per migliorare se stesso. Dopo tre stagioni, Bill ha finalmente smesso di dare per scontati i suoi cari.

L’uscita di scena di Kathy e le scuse a Dana Sue e Ronnie 

Il ritorno della sorella di Ronnie, Kathy (Wynn Everett), aveva già fatto presagire qualcosa nel finale della seconda stagione di Il colore delle magnolie , e la terza stagione della serie tv di Netflix l’ha confermata come agente del caos. Non solo Kathy ha cercato di rubare Erik (Dion Johnstone) al Sullivan’s, ma ha anche distrutto la cucina del ristorante. L’ostinazione di Kathy nell’andare contro i desideri di Dana Sue e Ronnie l’ha portata persino a cercare di avvicinare Annie (Anneliese Judge) alla festa di compleanno della ragazza.

La terza stagione di Il colore delle magnolie ha dimostrato che Ronnie e Dana Sue avevano ragione nel volerla fuori dalle loro vite.

Il comportamento di Kathy durante la terza stagione di Il colore delle magnolie ha dimostrato che Ronnie e Dana Sue avevano ragione a volerla fuori dalle loro vite e lontano da Serenity. Tuttavia, il commovente regalo di Kathy per il rinnovo del voto di Dana Sue e Ronnie ha suggerito la sua volontà di seppellire l’ascia di guerra. Anche se Kathy ha sempre pensato che la Sullivan’s sarebbe dovuta andare a lei, le scuse per il caos e il danno che ha creato erano dovute.

Mentre sembrava che Dana Sue e Ronnie non avessero alcuna intenzione di riaccoglierla nelle loro vite in Il colore delle magnolie, il regalo e le scuse di Kathy hanno almeno permesso loro di voltare pagina. Il fatto che sia stato Bill a ispirarla a farlo è stato ancora più sorprendente ed è stato uno dei momenti più inaspettati della terza stagione di Sweet Magnolias.

Il sostegno di Ty ad Annie in Sweet Magnolias S3 lascia intendere la fine della loro storia d’amore

Ty e Annie hanno un futuro insieme

Annie ha trascorso la maggior parte della terza stagione di Sweet Magnolias uscendo con Jackson (Sam Ashby), ma era chiaro che i suoi sentimenti per Ty (Carson Rowland) erano ancora forti. Anche se il suo bacio ubriaco con Ty nella stagione 1 di Sweet Magnolias ha colto entrambi di sorpresa, la sua nota vocale trapelata ha fermato ogni possibilità che si mettessero insieme. La seconda stagione diSweet Magnolias è iniziata con Jackson come suo interesse amoroso.

Tuttavia, l’allontanamento dei Lewis da Serenity ha reso le cose difficili per Annie e Jackson, soprattutto perché Jackson era nervoso all’idea di farsi vedere in pubblico con Annie. Ty non solo ha tenuto nascosta la storia d’amore tra Annie e Jackson, ma si è anche spinto oltre, accompagnando Annie nei loro incontri per aiutarla a nascondere la sua relazione.

Il sostegno incrollabile di Ty nel corso della terza stagione conferma che i due finiranno per stare insieme.

Ty è stato un vero amico che ha sostenuto Annie, anche se i suoi sentimenti persistenti per lei sono stati evidenti per tutta la terza stagione. Annie si è opposta a Jackson e ha rotto con lui nel finale della terza stagione di Sweet Magnolias. L’abbraccio furtivo tra Ty e Annie nella scena finale della terza stagione di Sweet Magnolias, insieme al sostegno incrollabile di Ty per tutta la terza stagione, conferma che i due finiranno per stare insieme nella quarta stagione.

La rinnovata amicizia tra Maddie, Dana Sue e Helen torna al centro della storia

Il colore delle magnolie – Stagione 3 è migliore quando le amiche sono insieme

Anche se i problemi di rabbia di Cal potrebbero essere scambiati come il problema principale dI Il colore delle magnolie – Stagione 3, in realtà è stata la lite tra Dana Sue, Maddie e Helen nell’episodio 5, “On This Foundation”. Il punto di forza del drama di Netflix è sempre stato l’unione delle tre amiche che, pur non trovandosi d’accordo su tutto, raramente si sono perse una riunione “per discutere” e hanno sempre affrontato le sfide a testa alta.

Per questo motivo, la natura intensa del loro disaccordo dopo il viaggio di Helen a Tampa e la rabbia di Dana Sue nei confronti di Maddie è stata devastante. Sebbene si siano riappacificate prima del finale della terza stagione di Sweet Magnolias, è stata la pianificazione della cerimonia di rinnovo delle promesse di Dana Sue e Ronnie che ha davvero consolidato la riconciliazione delle tre amiche. Non solo hanno superato il loro più grande litigio, ma il trio ha anche organizzato un bellissimo evento che ha messo al centro la comunità di Serenity.

Le amiche hanno incanalato esattamente ciò che Miss Frances avrebbe voluto.

Così facendo, gli amici hanno incanalato esattamente ciò che Miss Frances avrebbe voluto, dimostrando che la sua scelta di lasciare loro la casa era giustificata. Con il decollo del loro progetto di sicurezza alimentare, Dana Sue, Maddie e Helen sono tornate al centro della storia, suggerendo che una potenziale quarta stagione di Sweet Magnolias si concentrerebbe sulla loro nuova impresa.

La chiusura di Helen con Ryan le permette finalmente di esplorare un futuro con Erik

Ryan ha lasciato Helen per il meglio

La rottura di Helen con Erik all’inizio dI Il colore delle magnolie – Stagione 3 è stata dolorosa per entrambi, ma lei ha dovuto dare una possibilità alla sua relazione con Ryan per liberarsi dalle preoccupazioni del “e se”. Tuttavia, Ryan la lascia presto perché non riesce a costruirsi una vita a Serenity, dimostrando che le loro differenze sono fondamentalmente inconciliabili. Questo è stato doloroso ma ha fornito a Helen la chiusura necessaria, confermando che Ryan non era quello giusto.

Sebbene la relazione di Erik con il nuovo personaggio di Sweet Magnolias, Genevieve (Nikki Estridge), sia un fattore di complicazione, nel finale della terza stagione di Sweet Magnolias è rimasto qualcosa di non detto tra Erik e Helen, lasciando intendere una possibile riconciliazione nella quarta stagione.

Il ruolo di Dana Sue in Serenity è solido come Frances avrebbe voluto

Miss Frances voleva che tutti si sentissero a casa in Serenity

Scoprire la verità sul perché Miss Frances abbia lasciato a Dana Sue tutti quei soldi è stato un punto di svolta in Il colore delle magnolie – Stagione 3. Ha finalmente messo in prospettiva molti sviluppi precedenti. Tuttavia, l’importanza di Dana Sue per Serenity poteva già essere una spiegazione, poiché Miss Frances ha sempre voluto far sentire chiunque a casa propria a Serenity e credeva che Dana Sue lo facesse con Sullivan.

Tuttavia, il nuovo progetto di sicurezza alimentare di Dana Sue, Helen e Maddie nella terza stagione di Sweet Magnolias ha dimostrato che Miss Frances ha scelto le persone giuste per continuare la sua missione comunitaria. Le tre amiche hanno lasciato un’impronta duratura su Serenity, che non sarebbe stata possibile senza l’ambizione di Dana Sue Sullivan.

Come il finale prepara la quarta stagione di Il colore delle magnolie 

Ty avrà probabilmente un ruolo importante insieme a Dana Sue, Maddie e Helen

La quarta stagione di Sweet Magnolias è arrivata nel febbraio 2025. Sulla base del finale della terza stagione, la stagione dovrebbe concentrarsi sulla nuova avventura di Dana Sue Sullivan, Maddie e Helen. Potrebbe anche esaminare le relazioni di Dana Sue e Maddie con Ronnie e Cal. Con il desiderio di Ty di prendersi un anno sabbatico per imparare cose più pratiche, la quarta stagione di Sweet Magnolias dovrebbe esplorare il suo viaggio, insieme a CeCe, Annie, Olivia e all’eccentrico gruppo di amici di Kyle.

Come è stato accolto il finale della terza stagione di Sweet Magnolias

I fan sono rimasti sorpresi dal fatto che non ci sia stato un finale con un cliffhanger

Mentre Sweet Magnolias è stata elogiata, con il 78% e l’80% di rating fresco per le prime due stagioni, è scivolata nella terza stagione, con il 57% su Rotten Tomatoes. I fan sono stati solo leggermente più divertiti, con una valutazione del 66%. Analizzando i problemi, un recensore del pubblico ha scritto di amare lo show, ma sembra che “stianocercando troppo di far sembrare tutti perfetti”. Ha sottolineato che gli argomenti sembrano costruiti e che la punizione di Cal sembra esagerata.

Le recensioni professionali della terza stagione sono state meno numerose di quelle delle prime due. In una recensione leggermente positiva per Collider, il critico Jay Snow ha scritto: “C’è molta più storia da raccontare, compresi gli sviluppi di questa stagione che hanno un fantastico potenziale per il futuro. Dopo tanta crescita dei personaggi, sarebbe davvero un peccato non vedere come le loro vite progrediscono dopo le rispettive valutazioni di ciò che è importante e di come le loro vite dovrebbero andare avanti”.

Per quanto riguarda il finale in sé, un utente di Reddit sembra sorpreso che la stagione si sia conclusa senza un cliffhanger, facendo pensare ad altri che lo show sia stato cancellato. Nat_berniice ha scritto: “Penso che l’unico ‘cliffhanger’ che hanno creato sia stato issac che dice a Noreen che devono parlare. Gli sguardi di Helen ed Eric alla fine dopo la cattura del boquete e Annie e Ty che si tengono per mano. Ma sicuramente non qualcosa che ti ha fatto venire voglia di guardare un’altra stagione”.

Avatar 3: il Capo Na’vi interpretato da David Thewlis svelato in una nuova immagine

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Avatar: Fuoco e cenere si arricchisce di una nuova immagine che rivela un primo sguardo al personaggio Na’vi di David Thewlis. Dopo il grande successo di Avatar: La via dell’acqua nel 2022, il franchise fantascientifico di James Cameron tornerà quest’anno con il suo terzo capitolo. La storia di Avatar 3 riprenderà dopo il finale de La via dell’acqua, con la famiglia Sully in lutto che entrerà in contatto con due nuovi clan Na’vi, il Popolo delle Ceneri e i Mercanti del Vento, con il primo che avrà un ruolo da cattivo. Il ruolo di Thewlis nella storia, tuttavia, è rimasto un mistero.

Empire condivide ora un nuovo sguardo ad Avatar 3, che rivela maggiori informazioni sul personaggio di Thewlis, Peylak. Peylak è il capo del nuovo clan dei Wind Trader, noto anche come Tlalim, e la prima immagine che lo ritrae suggerisce che ha un senso della moda piuttosto audace. Nella concept art è raffigurato con una veste arancione brillante e un’acconciatura a treccia unica nel suo genere, mai apparsa in un film di Avatar. Inoltre, presenta un colore della pelle blu più tradizionale, invece del verde acqua del clan Metkayina. Guardate il concept art di Peylak qui sotto:

La costumista di Avatar: Fuoco e cenere, Deborah L. Scott, ci parla anche dei Mercanti del Vento e ci dice che sono molto diversi dal più malvagio Clan Ash. Secondo la Scott, il pubblico può aspettarsi che i Mercanti del Vento siano molto più allegri, e Thewlis brilla davvero nel suo ruolo:

“Sono ottimisti, felici, colorati. E quando arrivano nel nostro film, tutti sono entusiasti di vederli. È come se il circo fosse in città”.

“In origine il mantello di [Peylak] era un po‘ più robusto, un po’ più rustico. Ma con lo sviluppo di tutti i clan, Jim [Cameron] ha detto: ‘Non credo che sia abbastanza grandioso’. Così sono tornato indietro e l’ho reinventato. Il modo in cui [Thewlis] si porta, ha un’ottima postura. È assolutamente stupefacente nel film”.

Thewlis è noto al pubblico soprattutto per il ruolo di Remus Lupin nei film di Harry Potter, ma è apparso anche in progetti come la serie televisiva Fargo, Wonder Woman (2017) e War Horse (2011).

Cosa significa l’introduzione di Peylak per Avatar 3

Fonte Empire

Fuoco e cenere complicheranno una dinamica chiave dei Na’vi

Il cast del sequel di Avatar del 2022 ha introdotto una serie di nuovi personaggi mentre Cameron esplorava nuove regioni di Pandora, e il terzo film non sarà diverso. Thewlis e Oona Chaplin sono le due aggiunte chiave al cast di Avatar: Fire and Ash, e ora è chiaro che i due potrebbero non essere amici. Sebbene Peylak sembri essere un Na’vi molto più amichevole, la Chaplin interpreterà Varang, il leader del clan delle ceneri.

Cameron ha già anticipato che il Popolo delle Ceneri complicherà la dinamica “Na’vi buoni contro umani malvagi” dei primi due film, con Varang disposta a fare di tutto per proteggere la sua gente. I Wind Traders, d’altra parte, sono un popolo nomade che viaggia pandora simile alle “carovane di cammelli della Via delle Spezie nel Medioevo”, ha detto Cameron a Empire in precedenza. È stato inoltre confermato che i Trafficanti del Vento utilizzano enormi creature volanti per viaggiare, molto più grandi di qualsiasi ikran.

Milla Blake è basata su una persona reale? la spiegazione del personaggio di Alycia Debnam-Carey in Apple Cider Vinegar

Apple Cider Vinegar si concentra principalmente su Belle Gibson, ma gli spettatori potrebbero chiedersi se una certa Milla Blake sia davvero in competizione con lei. Lo show di Netflix si basa sul romanzo giallo di Beau Donelly e Nick Toscano, “La donna che ingannò il mondo”, e cerca di raccontare e reimmaginare gli eventi e le azioni della donna che ha creato un impero del benessere mentendo sul cancro. Mentre l’attrice Kaitlyn Dever interpreta la famigerata influencer, Alycia Debnam-Carey ha un ruolo altrettanto importante, che sta già ricevendo elogi nelle recensioni di Apple Cider Vinegar.

Ambientata nei primi anni 2010 e con l’ascesa di Instagram, Apple Cider Vinegar indaga su una specifica influencer olistica e sul ruolo che potrebbe aver avuto nell’informare Belle Gibson delle sue terribili azioni. All’inizio di ogni episodio, tuttavia, i personaggi di Apple Cider Vinegar rompono la quarta parete per chiarire che, anche se la narrazione si basa su una verità, “alcuni nomi sono stati cambiati e alcuni personaggi inventati”. È il caso della Milla Blake di Alycia Debnam-Carey che, nonostante sia essenziale per il solido punteggio diApple Cider Vinegarsu Rotten Tomatoes, non è tecnicamente basata su una persona reale.

Milla Blake non è basata su una persona reale in Apple Cider Vinegar

Alycia Debnam-Carey e Aisha Dee in Apple Cider Vinegar
Photo by Ben King © Netflix

Milla Blake rappresenta le influencer a cui Belle Gibson si è ispirata

In Apple Cider Vinegar, Alycia Debnam-Carey interpreta Milla Blake, un’influencer del benessere che gestisce il blog greenstonehealing.com. La piattaforma online di Milla viene presentata come la cosa a cui Belle si ispira maggiormente, arrivando persino a copiare parola per parola gli scritti della Blake nei suoi discorsi. Dopo essersi convinta di aver sconfitto il cancro con i trattamenti olistici, Blake si impegna a condividere le sue scoperte con gli altri e a incoraggiare i malati di cancro a prendere il controllo del proprio corpo e a cercare la guarigione nella natura.

Sebbene il suo viaggio possa essere simile a quello di molte persone reali, non esiste una persona reale di nome Milla Blake nella storia vera. Piuttosto, Milla Blake vuole rappresentare un’amalgama di influencer olistici che diffondono la speranza quando la medicina convenzionale spesso non ci riesce. Apple Cider Vinegar sostiene che, avendo riconosciuto il messaggio potente e apprezzato dagli influencer del benessere dei malati, Gibson era motivato a replicarlo. Tuttavia, il viaggio di Milla va ben oltre la competizione con il personaggio di Kaitlyn Dever di The Last Of Us, poiché Milla ha effettivamente il cancro.

Tuttavia, secondo Today, Debnam-Carey ha dichiarato che Milla è stata parzialmente ispirata dalla storia vera di Jessica Ainscough. Alla quale è stato diagnosticato un sarcoma epitelioide nel 2008 all’età di 22 anni, la Ainscough era una redattrice della rivista per adolescenti Dolly che si era soprannominata “La guerriera del benessere” e aveva aperto un blog con lo stesso nome. Ainscough scriveva spesso delle sue esperienze con metodi alternativi per il trattamento del cancro, come la “Terapia Gerson”, e ospitava eventi “Wellness Warrior” per permettere ad altri di discutere le loro esperienze. Nel 2019 la Ainscough è morta di cancro all’età di 29 anni.

Cosa succede a Milla Blake in Apple Cider Vinegar

Apple Cider Vinegar storia vera Belle Gibson
Photo by Ben King © Netflix

Sebbene Milla Blake sia presentata come una donna forte e un po’ narcisista, è solo una vittima della disinformazione e della paura. Nel 2009, a Blake viene diagnosticato un cancro chiamato sarcoma pleomorfo indifferenziato, che ha formato dei tumori nel suo braccio. Quando i medici consigliano di amputare il braccio per evitare che si diffonda, Milla non riesce ad accettarlo. Va su Internet e cerca una miriade di alternative, convincendosi di non dover seguire la medicina convenzionale.

Il successo esterno di Milla sembra rispecchiare la sua guarigione interna, ma ciò non può essere più lontano dalla verità.

Di conseguenza, Milla si rivolge all’Istituto Hirsch in Messico, una cosiddetta clinica del cancro che utilizza un protocollo di salute olistico. Convinta che una dieta rigorosa a base di succhi misti e clisteri di caffè la stia curando, Milla inizia a condividere il suo viaggio e le sue scoperte online, dando la possibilità ad altri di prendere il controllo del proprio corpo e di cercare la guarigione nella natura. Diventa una popolare influencer e mentore, crea il suo marchio di succhi e pubblica persino un libro. Il successo esterno di Milla sembra rispecchiare la sua guarigione interna, ma non potrebbe essere più lontano dalla verità.

Sicura di sé, Blake arriva persino a convincere la madre a sottoporsi allo stesso trattamento quando le viene diagnosticato un cancro. Tuttavia, la madre di Milla muore proprio prima del loro volo verso l’Hirsch Institute, inducendo la donna a riconoscere finalmente il declino della propria salute. La storia di Milla Blake è la più straziante di Apple Cider Vinegar, soprattutto perché la sua tragica fine è opera sua. Il personaggio di Debnam-Carey muore perché il cancro al braccio si è diffuso in metastasi ai polmoni, alle costole e all’osso sacro.

Il vero significato del personaggio di Milla Blake in Apple Cider Vinegar

Per capire il ruolo di Alycia Debnam-Carey in Apple Cider Vinegar e il motivo per cui gli sceneggiatori hanno creato il suo personaggio, è importante analizzare il suo messaggio online e la sua esperienza di vita. A differenza di Belle, Milla ha il cancro. Anche se afferma di essere una sopravvissuta, Blake soffre per tutto il tempo dei sintomi della sua malattia e, come altre persone affette da una malattia terminale, odia la sensazione di non avere il controllo. Per questo motivo, e come molti altri, è pronta a credere nella medicina alternativa, che le dà la speranza di una cura magica e miracolosa.

Mentre Gibson ama l’attenzione e il successo, Blake pensa che la medicina olistica le abbia davvero salvato la vita. Belle non solo toglie a Milla la voce e l’esperienza reale, ma la usa per fare carriera. La presenza di Milla in Apple Cider Vinegar peggiora le azioni di Belle, che finge qualcosa che sta attivamente danneggiando e uccidendo gli altri. Sebbene lo show faccia credere che la distruzione di Belle da parte di Milla sia un atto di giustizia poetica, in definitiva, Apple Cider Vinegar mette in evidenza che il cancro non è una cosa da manipolare a proprio piacimento, ma una malattia molto seria e reale.

Sigourney Weaver parla del suo ruolo in The Mandalorian & Grogu

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Sigourney Weaver ha appena condiviso ciò che l’ha spinta a partecipare al prossimo film di Star Wars, The Mandalorian & Grogu, e tutto ciò ha a che fare con il protagonista e il personaggio preferito dai fan, Grogu. The Mandalorian and Grogu è forse il film più atteso tra quelli in uscita di Star Wars, anche se i dettagli su The Mandalorian & Grogu sono ancora per lo più tenuti nascosti. Tuttavia, con l’avvicinarsi della data di uscita del film, il 22 maggio 2026, il pubblico è ansioso di scoprire di più su ciò che questa nuova storia di Star Wars potrebbe comportare.

Secondo GamesRadar, Grogu ha avuto un ruolo importante nella decisione di Sigourney Weaver di firmare per The Mandalorian & Grogu. La Weaver ha condiviso:

“Ho la possibilità di avere delle scene con un piccolo Grogu, che probabilmente è il motivo per cui ho fatto il film…. Ed è anche un po’ cazzuto. Sarà meraviglioso per le persone vedere cosa sta facendo Grogu ora, perché è cresciuto un po’ ed è capace di molto di più di quello che pensiamo guardando la serie”.

Oltre a condividere la spiegazione (piuttosto divertente) della Weaver sul suo interesse per The Mandalorian & Grogu, questa intervista rivela molto di più su come la storia di Grogu potrebbe essere sorprendente per molti nel film in uscita.

Grogu è diventato molto più potente dalla prima stagione di The Mandalorian

Grogu può aver iniziato come “baby Yoda” in The Mandalorian, ma è cresciuto in più di un modo nel corso delle tre stagioni dello show. Il finale della terza stagione di The Mandalorian lo ha dimostrato chiaramente quando Grogu ha usato l’incredibile potere della Forza Barriera di Forza e ha salvato se stesso, Din Djarin e Bo-Katan Kryze dall’essere inghiottiti dalle fiamme e morire insieme al Moff Gideon. Grogu è chiaramente passato da un bambino a un personaggio di Star Wars molto più potente e, evidentemente, The Mandalorian e Grogu lo vedranno crescere ancora di più.

Non è chiaro se i commenti di Weaver si riferiscano specificamente alle capacità della Forza di Grogu, soprattutto se si considera che Grogu ha deciso di allontanarsi dagli insegnamenti di Luke e dal percorso Jedi ne Il libro di Boba Fett. Che questi commenti si riferiscano o meno all’uso della Forza da parte di Grogu, comunque, è chiaro che è diventato un po’ più vecchio e ancora più potente dalla fine della terza stagione di The Mandalorian. Sarà emozionante vedere quale forma prenderà questo sviluppo.

Apple Cider Vinegar, la spiegazione del finale: cosa succede a Belle Gibson spiegato dal creatore e dalla star

Il finale di Apple Cider Vinegar è stato spiegato dalla creatrice Samantha Strauss e dalla star Kaitlyn Dever, che hanno spiegato cosa è successo a Belle Gibson nei momenti finali dello show. L’originale di Netflix racconta le imprese reali della Gibson (Dever), che ha finto di aver curato una falsa diagnosi di cancro al cervello al quarto stadio con rimedi naturali e una dieta sana. La storia vera di Apple Cider Vinegar si è conclusa con una disastrosa intervista a 60 Minutes , in cui la finta guru della salute ha cercato di evitare di rispondere alle domande sulla realtà della sua diagnosi di cancro. Questo si riflette anche nei momenti finali dello show.

Parlando con Tudum di Netflix, Strauss e Dever hanno spiegato che il finale di Apple Cider Vinegar sottolinea il rimpianto della Gibson per tutto ciò che ha fatto per promuovere una falsa cura per il cancro. Gli ultimi momenti in cui va in piscina con suo figlio e Clive (Ashley Zukerman) evidenziano come lei voglia davvero essere una brava persona per la sua famiglia. Tuttavia, c’è una tragedia di fondo a causa di tutto ciò che ha fatto, definita per sempre dal dolore che ha causato. Scoprite cosa hanno detto Strauss e Dever qui sotto:

Samantha Strauss: Sta dicendo: “Spero davvero di poter stare bene”. Belle pensa che sia una truffatrice? Penso che ognuno sia l’eroe della propria storia. Nessuno si vede come il cattivo.

Kaitlyn Dever: Vuole dare amore a suo figlio. In fondo, Belle vuole davvero essere una buona madre. È a questo che pensavo in quel momento. Quella scena è davvero contorta. È cupa, straziante, triste: sono tante emozioni racchiuse in una sola. Concludere la serie in questo modo è davvero, davvero potente.

Samantha Strauss è stata anche scrittrice della serie thriller e misteriosa Nine Perfect Strangers (2021) di Hulu.

Cosa dice la spiegazione del finale di Apple Cider Vinegar sullo show

Apple Cider Vinegar storia vera Belle Gibson
Photo by Ben King © Netflix

La complessa moralità della serie definisce i suoi momenti finali

Nel corso della serie, la falsa diagnosi di cancro di Belle e i successivi falsi programmi di cura sono evidenziati come dannosi e manipolativi, in quanto rovinano innumerevoli vite a scopo di lucro. Tuttavia, la serie sottolinea anche il suo senso di colpa per tutto ciò che è accaduto, bilanciando i suoi sentimenti interiori con la realtà delle molte vite che ha influenzato negativamente a causa di ciò che ha fatto. Questo spiega perché le recensioni di Apple Cider Vinegar sono così positive, sottolineando come lo show riesca a bilanciare la scrittura dei personaggi con la realtà oscura di ciò che ha fatto la sua protagonista.

I momenti finali dello show intersecano questi due elementi, indicando il senso di colpa che Belle prova per i suoi piani senza togliere il danno che ha fatto. Si tratta di un attento equilibrio evidenziato nella scena della piscina, con gli ultimi momenti dello show dedicati a simboleggiare l’oscurità della situazione che ha causato. Anche se ci sono alcuni elementi abbelliti in Apple Cider Vinegar, come il fatto che Milla (Alycia Debnam-Carey) sia un personaggio fittizio basato su Jessica Ainscough, le complessità del racconto generale sono ancora in linea con la storia su cui si basa.

La nostra opinione sul finale di Apple Cider Vinegar

Un finale appropriato per la serie di storie vere

Sebbene lo show offra un sottile strato di compassione per Belle nella sua umanizzazione, il finale rende l’idea che può sentirsi in colpa, ma non può essere completamente assolta da ciò che ha fatto. Essere presente per la sua famiglia è tutto ciò che può fare, ora, con l’Aceto di sidro di mele che sottolinea il suo nuovo scopo nella vita dopo tutti i danni che ha causato. Anche se non tutto può essere perdonato, questo aggiunge una giusta complessità allo show, demistificando il suo personaggio e mettendo in evidenza elementi che vanno oltre i suoi schemi da guru.

Apple Cider Vinegar in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Apple Cider Vinegar, la storia vera di Belle Gibson e dove si trova oggi

La miniserie Apple Cider Vinegar racconta la storia vera della truffatrice australiana Belle Gibson tra il 2009 e il 2015, sollevando la questione di cosa sia successo dopo che i giornalisti hanno smascherato le sue bugie. Netflix si è guadagnata una reputazione per i suoi contenuti true crime e Apple Cider Vinegar è un’ottima aggiunta al suo catalogo. La serie con protagonista Kaitlyn Dever è simile a Inventing Anna di Netflix, in quanto entrambe seguono una giovane e bella donna che ha mentito e derubato le persone per fare carriera.

Tuttavia, la miniserie 2025 ha un umorismo più cupo e un tono tagliente che ha portato a recensioni positive per Apple Cider Vinegar. La serie si discosta dalla norma anche per un altro aspetto. Sebbene sia basata su una storia vera, la serie non include le diapositive alla fine che rivelano il destino dei personaggi dopo che Gibson è stato smascherato. Tuttavia, dal 2015 Gibson è andato in tribunale, ha evitato le conseguenze e ha iniziato a chiamarsi con un altro nome.

Apple Cider Vinegar è ispirato al libro di cronaca nera The Woman Who Fooled The World di Beau Donelly e Nick Toscano.

Belle Gibson ha ammesso di aver mentito sulle sue affermazioni sul cancro nel 2015

Penguin Random House ha smesso di stampare l’intera dispensa

Dopo essere stata smascherata dai giornalisti investigativi Beau Donelly e Nick Toscano sul Sydney Morning Herald, Belle Gibson ha rilasciato al The Australian Women’s Weekly un’intervista esclusiva in cui ha ammesso di aver mentito per la prima volta sulle sue affermazioni sul cancro. Quando le è stato chiesto direttamente se avesse avuto il cancro in passato o nel presente, ha risposto: “No, non è vero. Tuttavia, le dichiarazioni effettive contenute nell’articolo sono frustrantemente contraddittorie e fanno ricadere la colpa su altri.

Il risultato più importante dell’intervista di The Australian Women’s Weekly è che Belle Gibson è una narratrice inaffidabile delle cui parole non ci si può fidare.

Nella stessa intervista, Belle Gibson afferma di aver ricevuto una diagnosi di cancro nel 2009 e nel 2014, spiegando che si trattava di qualcosa di vero per lei, oltre al fatto di essere alta, bionda e con gli occhi nocciola. Clair Weaver afferma che gli amici della Gibson l’hanno contattata per metterla in guardia dalle sue bugie. Nell’intervista, inoltre, la truffatrice fa molte affermazioni che gridano all’esagerazione. Il risultato più importante dell’intervista al Women’s Weekly è che Belle Gibson è una narratrice inaffidabile delle cui parole non ci si può fidare.

Belle Gibson è stata multata per quasi 410.000 dollari per le false affermazioni sulle sue donazioni in beneficenza.

Kaitlyn Dever in Apple Cider Vinegar
Photo by Ben King © Netflix

Belle Gibson deve ancora soldi al governo australiano

Alla fine della miniserie di Netflix, il protagonista di Apple Cider Vinegar dice sfacciatamente al pubblico che può andare a cercare su Google quello che è successo dopo, invece di fare l’intero segmento “quello che è successo dopo” che è tradizionale nei programmi televisivi sui veri crimini. Alla fine il governo australiano ha portato Belle Gibson in tribunale nel 2017.

La Gibson è finita davanti alla Corte Federale Australiana per aver violato le leggi sui consumatori. Aveva promesso di donare i proventi del suo libro e della sua app The Whole Pantry. Tuttavia, gli enti di beneficenza e i destinatari dichiarati non avevano alcuna traccia delle sue donazioni. Secondo l’Herald Sun, i tribunali australiani le hanno inflitto le seguenti multe (in dollari australiani):

  • 90.000 dollari per due affermazioni secondo cui avrebbe donato denaro a enti di beneficenza grazie alle vendite dell’azienda e dell’applicazione
  • 150.000 dollari per aver truffato la famiglia di Joshua Schwarz, un bambino di nove anni morto per un tumore terminale al cervello. Aveva promesso che i proventi di The Whole Pantry avrebbero generato un reddito per la sua famiglia.
  • 30.000 dollari per una promozione per la festa della mamma in cui prometteva che i fondi sarebbero stati donati al progetto 2H e alla Fondazione Bumi Sehat.
  • 50.000 dollari per false dichiarazioni sulle donazioni di beneficenza al momento del lancio di The Whole Pantry.

Le multe ammontano a 410.000 dollari australiani, pari a circa 256.500 dollari americani. Si tratta di una cifra molto inferiore rispetto agli 1,1 milioni di dollari australiani che avrebbe potuto affrontare. Il giudice le ha impedito di dire che le era stato diagnosticato un cancro al cervello prima del 24 maggio 2016 e non può dire di aver curato il cancro rifiutando la medicina convenzionale. Tuttavia, le è stata concessa una grande clemenza: a Belle Gibson non è stato richiesto di presentare scuse pubbliche.

Nonostante le multe, la Gibson non ha voluto pagare, secondo l’Australian Broadcasting Corporation, sostenendo di non potersi permettere di pagare i 410.000 dollari. Tuttavia, l’ente di controllo dei consumatori ha scoperto che tra il 2017 e il 2019 ha speso 91.000 dollari per acquistare vestiti e fare viaggi a Bali e in Africa. Nel 2021, l’ufficio dello sceriffo di Victorian ha fatto irruzione nella sua casa con un mandato di sequestro e vendita per recuperare parte delle multe arretrate, che hanno superato i 500.000 dollari australiani a causa di sanzioni e interessi (via Australian Broadcasting Corporation). Purtroppo, al momento del rilascio dell’Apple Cider Vinegar, la donna non aveva pagato nulla, secondo quanto riportato dal sito Herald Sun.

Belle Gibson è rimasta per lo più lontana dall’attenzione del pubblico dopo lo scandalo.

Da quando nel 2015 si è diffusa la notizia della truffa di Belle Gibson, la truffatrice ha mantenuto una vita privata. Nel 2020, l’Australian Broadcasting Corporation ha riferito che la Gibson si era integrata nella comunità Oromo di Etheopia a Melbourne, in Australia, facendosi chiamare Sabontu. Sebbene fosse coinvolta dal 2016, la comunità sarebbe stata all’oscuro della sua identità fino al gennaio 2020. Tuttavia, secondo The Australian Women’s Weekly, il leader della comunità le ha chiesto di andarsene nel 2021 dopo aver appreso la sua identità, affermando alla pubblicazione che stava “sfruttando il buon cuore delle persone della nostra comunità.

Non è chiaro cosa abbia fatto esattamente da quando ha lasciato la comunità Oromo. Nel febbraio 2024, A Current Affair l’ha raggiunta mentre si trovava in una stazione di servizio e viveva nella periferia nord dell’Australia. Quando il giornalista le ha chiesto della multa, ha dichiarato a A Current Affair di non aver pagato la multa perché non poteva permettersela e si è rifiutata di rispondere alla domanda se le sue vittime meritassero delle scuse. Considerato il suo desiderio di rimanere lontana dagli occhi del pubblico, è altamente improbabile che l’attrice commenti l’Apple Cider Vinegar di Netflix.

Dexter: Original Sin – Sstagione 1, episodio 9: la spiegazione del finale

Il finale dell’episodio 9 di Dexter: Original Sin, episodio 9, “Blood Drive”, vede Dexter lasciare sorprendentemente andare Aaron Spencer dopo che è già stato avvolto sul suo famigerato tavolo delle uccisioni. Dopo la conferma che Aaron Spencer era in realtà un rapitore e un assassino di bambini in Dexter: Original Sin, Dexter si propone di consegnare il capitano della Omicidi di Miami alla sua giustizia. Spencer, interpretato da Patrick Dempsey, sembra aver ingannato tutti alla polizia di Miami con la sua recita da “padre arrabbiato e sofferente”, che ha quasi ucciso il partner di lunga data di Harry, Bobby Watt. Dexter, tuttavia, riesce a vedere oltre la facciata di Spencer.

A un solo episodio dalla prima stagione di Dexter: Orginal Sin, Dexter dovrà decidere cosa fare di Spencer, il che potrebbe richiedere l’aiuto di suo padre, Harry. Sebbene Harry non abbia creduto alle affermazioni iniziali di Dexter sul fatto che Spencer avesse un Passeggero Oscuro, Harry potrebbe essere più ricettivo dopo aver scoperto che lo sfogo di Spencer nella casa del cartello è quasi costato la vita a Bobby. Nel frattempo, Harry è anche alle prese con la ricomparsa di Brian Moser, il fratello biologico di Dexter, che cerca di attirare l’attenzione di Dexter in modo vendicativo. Tuttavia, il fatto che Dexter abbia lasciato che Spencer scendesse dal suo tavolo solleva delle domande per il finale.

Dexter ha lasciato fuggire Spencer di proposito per poterlo seguire e trovare Nicky

L’“errore da principiante” di Dexter ha teso una trappola a Spencer

A prima vista, nel penultimo episodio della stagione 1 di Dexter, sembra che Dexter abbia accidentalmente tagliato la pellicola protettiva che teneva Spencer sul tavolo. Questo “errore da principiante” porta Spencer a liberarsi dal tavolo dopo che Dexter lascia insolitamente la sala delle uccisioni, cosa che non aveva mai fatto nella serie originale, a meno che non fosse dovuto a forze fuori dal suo controllo. Spencer afferra il suo dito mozzato e le fotografie delle sue due vittime conosciute, Jimmy Powell e suo figlio, Nicky Spencer. Nicky, però, è ancora vivo, ed è proprio per questo che Dexter ha teso una trappola a Spencer per farlo cadere.

La scena finale di Dexter: Original Sin, episodio 9, suggerisce che Dexter stesse aspettando la fuga di Spencer per poterlo seguire fino alla posizione di Nicky. Dal momento che Nicky è ancora vivo, Dexter deve capire dove Spencer lo stia nascondendo, altrimenti Nicky potrebbe non essere mai trovato. Dexter deve anche stabilire se Spencer sta lavorando con qualcuno e se ci sono questioni in sospeso. Spencer rivela di aver rapito Nicky per vendicarsi della sua ex moglie, ma le sue vere motivazioni rimangono poco chiare. È possibile che Spencer non agisca da solo o che sia stato potenzialmente incastrato.

Chi è “Victor” in Dexter: Original Sin e come è collegato ad Aaron Spencer?

Quando Spencer vede il biglietto del “padre di Nicky” sulla sua porta verso la fine di Dexter: Original Sin, urla “F*****g Victor!” e prende la sua pistola. Victor non è ancora stato presentato o identificato in Dexter: Original Sin, il che solleva un’enorme curiosità su chi sia e perché Spencer pensi di ricattarlo.

Dexter ha chiaramente lasciato il biglietto, ma Spencer non se ne rende conto e lo conduce alla sala giochi preferita di Nicky dove Dexter lo sta aspettando. Ora che Spencer è fuggito, potrebbe dirigersi direttamente verso il personaggio di Victor, che potrebbe essere coinvolto nei crimini.

Victor potrebbe rivelarsi il drogato che Spencer ha pagato per piazzare la maglia insanguinata di Nicky nella casa del cartello in Dexter: Original Sin, episodio 8.

Victor potrebbe rivelarsi il drogato che Spencer ha pagato per piazzare la maglia insanguinata di Nicky nella casa del cartello in Dexter: Original Sin, episodio 8. Victor potrebbe anche essere un personaggio di cui si è parlato nella serie ma che non è ancora stato rivelato, come il ricco padre di Gio. Un personaggio preesistente di nome Victor è apparso nella stagione 7 di Dexter come membro della Confraternita Koshka insieme a Issak Sirko. È improbabile che il Victor di Original Sin sia lo stesso della stagione 7 di Dexter. Chiunque sia, deve aspettarsi una visita da parte di uno Spencer arrabbiato nel finale della prima stagione.

Dove andrà Aaron Spencer dopo Dexter: Original Sin Stagione 1 Episodio 9?

L’episodio 10 di Dexter: L’episodio 10 di Original Sin dovrebbe riprendere proprio da dove si era interrotto l’episodio 9 , con Dexter che segue Spencer. Spencer potrebbe andare direttamente alla stazione della metropolitana di Miami, affermando di essere stato attaccato dal rapitore di Nicky ma di essere riuscito a fuggire. Ora che ha visto il Passeggero Oscuro di Dexter, potrebbe cercare di smascherare Dexter, ma questo non farebbe che aumentare i sospetti anche su di lui. Probabilmente Spencer si sta recando al suo nascondiglio dove tiene Nicky o dove vive Victor. Potrebbe anche correre in ospedale o fare visita al suo amico di lunga data, Harry Morgan, nel finale di Dexter: Original Sin, il finale della prima stagione.

The Creator: la spiegazione del finale del film di fantascienza

The Creator: la spiegazione del finale del film di fantascienza

The Creator si conclude con un’esplosione e un barlume di speranza per la popolazione delle IA. Il film, diretto da Gareth Edwards da una sceneggiatura scritta insieme a Chris Weitz, vede Alphie (Madeleine Yuna Voyles) e Joshua (John David Washington) raggiungere il loro obiettivo di abbattere il Nomad dell’esercito americano, ma devono superare alcuni ostacoli lungo la strada. Dopo la scoperta dello stato comatoso di Maya (Gemma Chan), Joshua e Alphie le dicono addio e Joshua le stacca il supporto vitale. La ragazza ha creato Alphie per sconfiggere il Nomad, essendo stata cresciuta dai simulanti e provando dei sentimenti per loro, così Joshua, nonostante in precedenza credesse che gli esseri A.I. non fossero persone “reali”, decide che il Nomad deve essere fermato.

Joshua e Alphie vengono catturati dall’esercito americano e a Joshua viene chiesto di uccidere Alphie, ma lui si limita a metterla in attesa. Joshua e Alphie fuggono su una navetta verso il Nomad per distruggerlo una volta per tutte. Devono combattere contro i soldati prima di poter sistemare correttamente gli esplosivi. Il film si conclude con un finale emozionante in cui i sentimenti di Joshua nei confronti dell’IA vengono messi in prospettiva, mentre il destino dell’umanità e la guerra con l’IA prendono una nuova piega. Ciò significa che il finale di The Creator (la nostra recensione) va in una direzione diversa da quella che ci si poteva aspettare, dato che le principali rivelazioni sulla trama e sui personaggi arrivano durante i momenti finali.

Chi era Nirmata?

Spiegati l’identità e il piano del Creatore

Maya aveva un grande affetto per la comunità delle I.A., che l’aveva accolta e curata. Questo l’ha portata a diventare Nirmata dopo la morte del padre, che era il primo a detenere il titolo. Joshua scopre che sua moglie era proprio la persona a cui la sua unità stava dando la caccia solo anni dopo la sua morte, anche se la sua unità ne è venuta a conoscenza la notte dell’attacco che si pensava avesse ucciso Maya. Maya entra in coma dopo l’attacco del Nomade e vi rimane per cinque anni, mentre la minaccia del piano di Nirmata persiste.

Il piano finale di Maya consisteva nell’assicurarsi che il Nomad fosse distrutto per sempre, poiché l’esercito aveva usato l’arma spaziale per terrorizzare i simulanti per anni. L’obiettivo di Maya non solo avrebbe liberato i simulanti, ma, combinato con l’esistenza e le capacità di Alphie, avrebbe creato un modo per la comunità delle A.I. di reagire. La creazione di Alphie da parte di Maya è stata la fase successiva dell’evoluzione, poiché ha usato il bambino non ancora nato di lei e Joshua come base per l’aspetto di Alphie. Se i precedenti esseri A.I. erano semplicemente un copia-incolla di esseri umani, la capacità di Alphie di evolversi mentalmente e di accrescere i propri poteri avrebbe colmato il divario tra umani e simulanti.

Perché Joshua ha dovuto uccidere Maya e come ritorna

A scene still from 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

I Simulanti non sono riusciti a porre fine alle sue sofferenze

Una delle grandi rivelazioni del finale di The Creator è che Maya non è morta durante l’attacco del Nomade a Nirmata, molti anni fa. Viene rivelato che i simulanti sono riusciti a salvarla, ma che è stata gravemente ferita durante l’attacco, lasciandola in coma. I simulanti rivelano di essersi presi cura di Maya negli anni successivi in uno dei loro quartieri generali segreti. Questo è dovuto almeno in parte al fatto che uccidere è contrario alla programmazione dei simulanti, quindi hanno dovuto mantenere Maya in vita. Questo spiega perché Joshua ha dovuto staccare la spina del suo supporto vitale, permettendole di essere finalmente in pace.

Prima che Joshua prenda la difficile decisione di uccidere Maya dopo averla finalmente trovata, prende una chiavetta con il suo cervello scaricato. Lui e Alphie hanno la possibilità di utilizzare la memoria quando Alphie trova un simulante con le sembianze di Maya nel magazzino del Nomad. Alphie libera il simulante che assomiglia a Maya e incorpora i ricordi della Maya originale nel simulante. In questo modo l’A.I. ottiene tutti i ricordi di Maya, rendendo il ricongiungimento tra l’A.I. Maya e Joshua un momento emozionante per entrambi. È attraverso questo atto che il Creatore gioca con l’idea che nessuno muore veramente finché ci sono i simulanti.

Perché Joshua si è sacrificato per salvare Alphie e distruggere Nomad

The-Creator-trailer

Non c’era altro modo per porre fine al Nomad per sempre

La grande decisione che arriva alla fine di The Creator è la scelta di Joshua di sacrificarsi. L’eroe di John David Washington prende la decisione di intrappolare Alphie in una capsula di salvataggio, in modo da riportarla al sicuro sulla Terra, mentre lui orchestra la distruzione del Nomad. Joshua lo fa nonostante Alphie lo supplichi di non farlo. Alla fine riesce a rimandare Alphie sulla Terra e ad armare la bomba finale per distruggere il Nomad, che esplode proprio mentre lui si riunisce con Maya. Questo è il culmine dell’arco narrativo di Joshua: Il Creatore uccide il suo protagonista perché vede i Simulanti come suoi pari.

Inizialmente Joshua pensava che i simulanti non fossero persone reali, ma le sue interazioni con Alphie gli fanno cambiare idea. Nel corso del film vede quanto Alphie sia sensibile, gentile e protettiva e il suo legame emotivo con lei è ciò che inizia ad allontanarlo dalle sue convinzioni iniziali. Il fatto che Joshua abbia cambiato idea su A.I. dimostra che le persone possono essere spinte a rivalutare una posizione precedentemente bigotta. Il fatto che Joshua sia arrivato ad amare Alphie – non solo perché è diventata come una figlia per lui, ma anche per la sua determinazione e convinzione di amare – è una testimonianza dell’evoluzione dell’umanità e della sua capacità di amare invece di odiare.

Cosa indicano l’esistenza e i poteri di Alphie per il futuro di A.I.

THE CREATOR
© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Alphie può elevare la razza dei simulanti

Alphie è unico: il bambino di A.I. non è un copia-incolla di codice, ma un simulante in evoluzione che può provare sentimenti ed empatia, oltre a sviluppare poteri in grado di controllare qualsiasi tipo di tecnologia. Si tratta di una grande novità per l’A.I. e l’esistenza di Alphie potrebbe portare un grande progresso per quanto riguarda le funzionalità dell’A.I.. È possibile che i poteri e le abilità di Alphie vengano replicati o studiati per contribuire all’evoluzione dei simulanti. Alphie è essenzialmente il prossimo passo nel futuro dell’I.A. e saperne di più sulle sue funzionalità specifiche potrebbe cambiare il modo in cui la comunità dell’I.A. gestisce gli attacchi da parte di Nomad, qualora dovessero verificarsi.

Le capacità di Alphie potrebbero anche sollevare la questione dell’eccessivo potere delle I.A., ma questo aspetto non viene esplorato a fondo nel film.

Questi progressi potrebbero anche cambiare il modo in cui i simulanti interagiscono con la società. Mentre le I.A. sono più integrate in tutta la Nuova Asia, il fatto che Alphie sia il ponte tra l’umanità e i simulanti potrebbe risollevare questi ultimi e dare loro più potere nelle relazioni umane, nel lavoro e in altri ambiti della vita quotidiana in tutto il mondo.

Ora che il Nomade non è più un problema, la presenza e il potere di Alphie non sono più un simbolo di speranza, ma possono cambiare la percezione delle I.A. e la loro posizione a livello globale, consentendo loro di evolversi ulteriormente rispetto al passato. Le capacità di Alphie potrebbero anche sollevare la questione dell’eccessivo potere delle I.A., ma non è un aspetto che il film esplora a fondo.

Perché il colonnello Howell ha mentito a Joshua sul fatto che Maya fosse viva

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A scene still from 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

L’inganno l’ha aiutata a raggiungere i suoi obiettivi

Il colonnello Howell aveva una missione: distruggere tutte le IA ad ogni costo. Mentire a Joshua sul destino di Maya era un male necessario. A lei non importava nulla di Joshua e probabilmente era infastidita dal fatto che lui si fosse innamorato di una persona che lei vedeva come un nemico. Tuttavia, questo non significava che Howell volesse gettare via l’opportunità di sfruttare il legame emotivo di Joshua con Maya.

Howell sapeva che l’unico modo per ottenere l’arma di Maya era attraverso Joshua: era capace di conquistare la fiducia e abbastanza determinato a ritrovare sua moglie da essere disposto a fare qualsiasi cosa. Sono state anche queste caratteristiche a ritorcersi contro Howell, che ne ha pagato il prezzo.

Chi ha davvero scatenato la guerra delle IA dell’umanità nel Creatore?

L’intera storia di The Creator ruota attorno alla premessa che l’umanità è stata in guerra con le I.A. negli ultimi anni. Il film inizia affermando che ciò è dovuto al fatto che l’IA ha bombardato Los Angeles 10 anni prima, scatenando una guerra enorme che è ancora in corso. Per la maggior parte del film, questo viene trattato come un dato di fatto, ma il Creatore indica brevemente che questa non è la vera verità. Sebbene cambiare la verità sia una delle grandi paure dell’I.A., Harun (Ken Watanabe) a un certo punto accenna al fatto che l’attentato di Los Angeles fu in realtà un errore di codifica umano, non un piano dell’I.A..

Considerando che Il Creatore non rivaluta mai questa nuova informazione e che proviene da un solo personaggio, potrebbe esserci ancora qualche dubbio su quale sia la verità effettiva dietro l’inizio della guerra. Tuttavia, il film adotta un approccio ai temi e alla narrazione per lo più favorevole alle I.A. e contrario all’umanità. Questo indicherebbe che Harun sta dicendo la verità sull’origine della guerra. In questo caso, sembrerebbe che l’America abbia coperto il proprio errore e lo abbia usato per lanciare una guerra con un pretesto.

Come il finale di The Creator prepara un sequel

Con Nomad distrutto e Alphie sopravvissuto ma solo nel mondo, The Creator 2 potrebbe portare a una vera e propria rivoluzione per la comunità delle IA. La distruzione del Nomad potrebbe anche significare che gli Stati Uniti si prepareranno a una rappresaglia, magari costruendo un altro Nomad (o qualcosa di ancora più distruttivo), e un sequel di The Creator potrebbe affrontare ciò che questo potrebbe significare per i simulanti. Un sequel potrebbe anche raccontare cosa succede ad Alphie dopo la distruzione del Nomad e come potrebbe aiutare l’IA.

È probabile che li adotti come famiglia e che continui a lottare per la liberazione dell’IA. Alphie ha visto di cosa era capace Nomad e ha assistito in prima persona all’odio che i simulatori devono affrontare. Il sequel di The Creator potrebbe seguire la prossima fase della vita di Alphie, il modo in cui i suoi poteri influenzeranno il futuro di A.I. e cosa succederà dopo che Nomad non sarà più una minaccia. Al momento il regista di The Creator non ha in programma un sequel, ma se mai ce ne sarà uno, Gareth Edwards ha molto materiale su cui lavorare.

Cosa ha detto Gareth Edwards sul finale di The Creator

The Creator Gareth Edwards
Cortesia di 20th Century Studios

Il regista opta per un’interpretazione ottimista

La lettura tematica de Il creatore è discutibile fino a un certo punto, ma questo dovrebbe avvenire tenendo conto delle intenzioni del regista. Gareth Edwards ha condiviso alcune riflessioni su ciò che il finale di The Creator intendeva trasmettere attraverso l’ambiguità. Ha confermato che ha sempre voluto che ci fosse una “visione ottimisticadella fine della storia, che segnala addirittura “che ci sarà la pace nel mondo ”, secondo quanto dichiarato a Inverse.

Tuttavia, ha ammesso di aver apprezzato il fatto che alcuni spettatori abbiano provato “un po’ di tristezza ” per il finale. Per quanto riguarda la sua risposta definitiva sul significato del finale di The Creator, ha detto: “Non conosco la risposta, è tutto da decidere”. Ciò significa che gli spettatori sono liberi di giungere alle proprie conclusioni su ciò che il film di Edwards sta cercando di dire sul mondo, sull’umanità, sull’IA e su altri argomenti. Inoltre, vale la pena di esaminare questi elementi sapendo come egli considerava originariamente il nucleo tematico e il messaggio del film.

Il vero significato del finale di The Creator

The Creator

I temi del bigottismo e del pregiudizio sono il messaggio centrale de The Creator

Sebbene The Creator colpisca da vicino l’ascesa dell’IA, è anche una metafora del bigottismo, in quanto mostra il modo in cui alcuni gruppi vengono disumanizzati e fatti sentire inferiori semplicemente per quello che sono. I simulanti nel film sono trattati come cittadini di seconda classe, creati per lavorare per gli umani. Anche dopo essersi evoluti per creare comunità, non vengono mai considerati o trattati come qualcosa di diverso dai robot, nonostante la loro integrazione nella società. Sono semplicemente visti come un pericolo, e The Creator mette in guardia da un simile trattamento. I Simulanti sono la controfigura dei diseredati del mondo e della disumanizzazione che subiscono da parte della società.

Inoltre, The Creator riconosce anche l’uso dell’IA e come la sua ascesa nella società sia in definitiva inevitabile. Sebbene sia difficile immaginare che l’intelligenza artificiale abbia una coscienza, non è il primo film che affronta il tema dell’intelligenza artificiale come un progresso al di là di ogni immaginazione. Tuttavia, il film stabilisce che i simulatori non sono un pericolo, ma un’evoluzione delle prime I.A. che non rappresentano una grande minaccia al di là di ciò che sono programmate a fare; ogni vera minaccia è nella codifica, con il film che mostra come le azioni umane siano più dannose di qualsiasi cosa l’I.A. possa effettivamente fare.

Come è stato accolto il finale del creatore

Le opinioni su ogni aspetto dello sci-fi del 2023 sono state divergenti

La risposta a The Creator è stata per lo più positiva quando è uscito nel 2023, con molti critici che ne hanno sottolineato le caratteristiche visive particolarmente degne di nota. Tuttavia, il pubblico lo ha apprezzato molto di più dei recensori professionisti, come dimostra il 76% del Popcornmeter (pubblico) rispetto al 68% del Tomatometer (critica) su Rotten Tomatoes. Tuttavia, mentre gli straordinari effetti fantascientifici sono stati ampiamente elogiati, anche la storia e il finale di The Creator sono stati apprezzati da diversi critici.

Ad esempio, il critico Alex Godfrey, nella sua recensione per Empire, non ha fatto altro che elogiare la narrazione de The Creator. Come sottolinea nella sua recensione, è chiaro che il messaggio alla base del film è forse più importante dei particolari della trama. La storia e il finale sono pensati per creare riflessioni e conversazioni piuttosto che per intrattenere semplicemente – e per Godfrey e molti altri critici, questo funziona incredibilmente bene per The Creator:

“La visione distinta di Gareth Edwards permea ogni fotogramma di The Creator, ed è davvero emozionante vedere una grande esplosione di genere che si sente libera da interferenze. Al di là di tutto il futurismo, questa è una fantascienza riflessiva, con enigmi etici e riflessioni morali, una storia che si chiede cosa significhi essere umani in un mondo in cui i robot hanno spesso più umanità delle persone. La trama – in cui una formidabile arma IA, un giovane e sensibile “Simulante” (interpretato in modo emotivo da Madeleine Yuna Voyles, sette anni), viene guidata attraverso le zone di guerra da un sergente americano in conflitto (il sempre convincente John David Washington) incaricato di ucciderlo – si contorce e si trasforma, iniziando in modo più binario prima di immergersi nelle sfumature di grigio. Scritto da Edwards prima di ulteriori stesure da parte di Chris Weitz, mescola le sue esplorazioni meccaniche con la filosofia orientale, con l’obiettivo di mettere in discussione e provocare piuttosto che semplicemente abbagliare ed emozionare.”

Chi apprezza le trame cerebrali della fantascienza ha apprezzato la storia, il finale e i messaggi di The Creator , un filo conduttore tra le reazioni al film di Gareth Edwards. Naturalmente, anche molti critici non hanno apprezzato The Creator, come il critico di Roger Ebert Christy Lemire. Per Lemire, i temi e il filosofeggiare del film di fantascienza del 2023 erano tutt’altro che accattivanti. Inoltre, Lemire ritiene che il finale di The Creator avrebbe potuto (e dovuto) arrivare in diversi momenti:

“Edwards bilancia goffamente le nozioni serie su cosa significa essere umani con sequenze d’azione impressionanti ed esplosive, dato che ‘Il creatore’ continua ad andare avanti e indietro con finali multipli. Quando Joshua si ritrova a rischiare la vita in un’enorme scena culminante, ci si può chiedere cosa ci faccia esattamente lì, tanto è contorta la logica del film. Nonostante le promesse iniziali del film, potreste chiedervi anche voi cosa ci fate lì”.

In definitiva, il finale di The Creator non sembra influire molto sul gradimento o meno del film da parte di un critico o di uno spettatore. Se sono fan della fantascienza introspettiva e cerebrale, allora hanno risposto positivamente al film e hanno ritenuto che il finale fosse adeguato. Se The Creator non è di loro gradimento, allora il finale sarà comprensibilmente visto come un’ulteriore esposizione che crea domande, quando invece è necessaria una conclusione più solida della narrazione.

X-Men: Tom Glynn-Carney potrebbe aver incontrato la Marvel!

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X-Men: Tom Glynn-Carney potrebbe aver incontrato la Marvel!

I rumor sugli X-Men continuano a girare e ora possiamo aggiungere un altro nome alla lista dei potenziali attori che i Marvel Studios stanno prendendo in considerazione per completare la rosa di eroi mutanti dell’MCU. Sebbene non abbiamo un personaggio specifico per questo, Jeff Sneider di The Hot Mic ha sentito che la star di House of the Dragon Tom Glynn-Carney è qualcuno che lo studio “apprezza” per un ruolo non divulgato.

A quanto pare, Glynn-Carney, che interpreta Re Aegon Targaryen nella serie prequel di Game of Thrones della HBO, ha preso parte a un incontro che “è andato bene”, ma per il momento non abbiamo molto altro su cui basarci. Supponendo che Glynn-Carney sia preso in considerazione per una parte nel film sugli X-Men, chi sarebbe il più adatto a interpretare il trentenne britannico? Ovviamente ci sono diverse possibilità e non siamo ancora sicuri di quali personaggi comporranno il team.

X-Men - L'inizio film 2011Sebbene stiamo ancora aspettando un annuncio ufficiale, la Marvel sembra muoversi dietro le quinte su questo progetto. Non è stato assegnato alcun regista (che sappiamo), ma la quantità di voci di casting provenienti da varie fonti affidabili che circolano sembrerebbe indicare che lo studio sta assemblando silenziosamente la sua nuova formazione.

Le voci precedenti hanno affermato che Harris Dickinson (Babygirl, The Iron Claw, Triangle of Sadness) e Jack Champion (Avatar, Scream 6) sono stati presi di mira per interpretare Ciclope, con l’ex di Stranger Things Sadie Sink una probabile scelta per Jean Grey. Abbiamo anche sentito che Ayo Edebiri di The Bear è sul radar dello studio per interpretare Tempesta. Si prevede che anche Kitty Pryde e Gambit (ma sarà Channing Tatum?) saranno nel team. Più di recente, si vocifera che Hunter Schafer (Cuckoo, Euphoria) sia in lizza per Mystique e che Julia Butters (The Gray Man, The Fablemans) sia in trattative per interpretare Pryde.

Cassandra, la spiegazione del finale: cosa accade alla fine al bambino?

La nuova miniserie in sei episodi di Netflix Cassandra sembra un lungo episodio di Black Mirror. La serie prodotta in Germania è piena di colpi di scena, ciò include un bel po’ di sorprese che gli spettatori potrebbero non aspettarsi. Il trailer e la sinossi della serie propongono un concept oscuro sulla base del classico: tecnologia che si vota al male. Una famiglia si trasferisce in quella che viene definita una delle prime case intelligenti, progettata negli anni ’70. Sono i primi residenti della proprietà da quando i precedenti proprietari sono morti in circostanze misteriose.

Non molto tempo dopo essersi sistemati, Samira, suo marito David insieme ai loro due figli, Juno e Fynn, si imbattono in una tecnologia unica. È ciò che appartiene all’assistente virtuale della casa chiamata Cassandra, che si risveglia da un riposo durato decenni. Cassandra ora percepisce una seconda possibilità. Si vede presto come un membro paritario della famiglia e fa tutto il possibile per non essere lasciata di nuovo sola. Ma c’è molto di più. Ecco cosa succede negli episodi finali e cosa è successo davvero per tutto il tempo.

Cosa succede in Cassandra?

Cassandra – Immagine dal set

Ciò che la sinossi o il trailer non dicono agli spettatori, ma che diventa presto chiaro, è che la serie è in realtà raccontata in due diverse linee temporali. Ci sono eventi attuali che si concentrano su Samira e la sua famiglia che hanno a che fare con una Cassandra che appare sui monitor in casa e come un robot umanoide su ruote. Poi c’è una trama ambientata nel 1972, che porta a mostrare la morte dei precedenti proprietari di casa, rivelando anche che Cassandra non è un esempio di IA. Viveva in casa con suo marito Horst e suo figlio, Peter.

Il suo destino viene realmente mostrato durante il penultimo episodio. Mentre Cassandra era incinta del suo secondo figlio, suo marito, Horst, la convinse a usare una nuova invenzione per vedere se il bambino fosse maschio o femmina. Tuttavia, la tecnologia utilizzava radiazioni che sembravano causare la morte prematura del bambino e lasciarono Cassandra con un cancro incurabile.

Nonostante sapesse che suo marito aveva una relazione con la sua amica Birgit per tutto il tempo, lei accetta comunque la sua prossima grande idea. Caricare il suo cervello in una macchina. Quel macchinario è legato alla casa, il che significa che Cassandra non è affatto un’intelligenza artificiale. Tuttavia, in seguito, suo figlio apre la borsa che viene portata fuori con i suoi resti fisici e vede il suo corpo.

Cassandra, ora una macchina, cerca di rendere di nuovo felici suo marito e suo figli, rimasti soli. Tuttavia, il favore che ha imposto agli altri scienziati che hanno lavorato al progetto che le ha causato il cancro è di assicurarsi che l’interruttore di spegnimento installato sia un falso. Cassandra si “risveglia” dopo che Horst consente a Birgit di trasferirsi con il loro bambino, Thomas.

Ai giorni nostri, Cassandra è accusata di aver ucciso la sua famiglia, ma vediamo che in realtà è stato suo figlio, che cercava di uscire dall’auto in movimento, a causare l’incidente. Guardare suo figlio morire sulla scena sembra causare una sorta di sovraccarico a casa e Cassandra perde energia. La luce del forno si accende e si spegne ed è controllata da un bambino. Si scopre che la figlia di Cassandra è sopravvissuta, anche se è nata sfigurata. Horst le ha detto crudelmente che sarebbe stata trattata come un mostro e l’hanno tenuta nascosta.

L’episodio finale di Cassandra

Cassandra – Immagine dal set

Nell’episodio finale, Samira è ancora in ospedale la vigilia di Natale, dopo essere stata accusata di essere malata di mente e incolpata per aver intrappolato un bambino nel forno. A casa, il resto della famiglia è tenuto prigioniero da Cassandra che ancora una volta sta cercando di giocare a fare le famiglie felici. Cassandra è convinta a permettere a David, a cui è già stato amputato un dito, di uscire per comprare un albero di Natale. Lui è diventato instabile e non riesce a ottenere aiuto.

Sentendo che la sua famiglia è in pericolo, Samira lascia la clinica per tornare a casa. Cassandra minaccia David e gli chiede di uccidere la moglie al suo ritorno. Sorprendentemente, lui la attacca quando lei arriva, dicendole che non ha scelta e teme che Cassandra possa fare del male ai bambini. Mentre Samira si nasconde, si imbatte in una stanza segreta piena di giocattoli per bambini. È lì che era tenuta prigioniera la figlia di Cassandra. Trovandola dentro, Cassandra pugnala Samira dopo aver visto le foto della figlia, Maggie, insieme al suo corpo. Torniamo di nuovo al 1972, quando Horst aveva promesso di portare la figlia con sé e la sua nuova famiglia prima di darsi subito alla fuga.

Cassandra si è convinta a lasciar andare Samira, ma non prima di rivelare che, nonostante ciò che le aveva detto suo marito, non avrebbe mai fatto del male ai bambini. Samira dice a David “è finita”, prima di realizzare che il gas è stato acceso e scappano tutti appena prima che Cassandra dia fuoco alla casa. L’immagine finale mostra una Cassandra spettrale con sua figlia mentre escono dai confini della sua camera da letto segreta. C’è forse un dettaglio in sospeso, tuttavia. Nel primo episodio, vediamo Birgit e il piccolo Thomas sopravvivere allo schianto, ma il loro destino in seguito non viene mostrato.

The Breaking Ice al cinema dal 13 marzo, ecco il trailer

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The Breaking Ice al cinema dal 13 marzo, ecco il trailer

Arriva dal 13 marzo nei cinema italiani The Breaking Ice, l’intenso romantic drama diretto da Anthony Chen che esplora le relazioni umane nella delicata fase che conclude l’adolescenza. L’identità, le scelte e la ricerca di connessione in un contesto contemporaneo sempre più frammentato sono le parole chiave di questo film presentato nella sezione Un certain regarddel Festival di Cannes e poi al TIFF – Toronto Film Festival. The Breaking Ice sarà distribuito da Tucker Film.

Per Anthony Chen – primo regista di Singapore premiato a Cannes nel 2007 per il corto Ah Ma e nel 2013 per Ilo Ilo che gli valse il Premio Camera D’Or per la Miglior Opera Prima – The Breaking Ice è la prima volta in Cina. Anthony Chen sceglie di girare sul confine a Nord, a Yanji, uno dei luoghi più freddi dell’intero continente! E sceglie, per questo menage a trois, un terzetto di attori d’eccezione: la diva Zhou Dongyu (indimenticabile protagonista del candidato agli Oscar, Better Days), Liu Haoran (celebre per la saga campione di incassi Detective Chinatown) e Qu Chuxiao (star del kolossal di fantascienza The Wandering Earth).

“The Breaking Ice è nato perché, dopo due anni di isolamento durante la pandemia, sentivo l’urgenza di girare un film: stavo vivendo un’enorme crisi d’identità e avevo bisogno di ‘esistere’ di nuovo. Come uomo e come regista – ha raccontato Chen che per la prima volta ha girato in Cina ed in lingua cinese – È un film che ho realizzato in brevissimo tempo, dall’ideazione al completamento: l’impresa più folle in cui mi sia imbarcato da parecchi anni a questa parte. È stato un atto di fede per tutti noi. Un’avventura davvero selvaggia in un luogo davvero gelido!”.

La trama di The Breaking Ice

Il profilo maestoso del monte Changbai. La neve. Il freddo. L’inverno. E tre ragazzi che quella neve, quel freddo, quell’inverno ce li hanno dentro: Haofeng, Nana e Xiao. Haofeng arriva a Yanji per un banchetto di matrimonio e là, dove Cina e Corea del Nord sono così vicine da sfiorarsi, la sua esistenza si intreccia casualmente con quella di due perfetti sconosciuti, anime dolenti e complicate che, proprio come Haofeng, sentono forte l’esigenza di sentirsi vivi, esistere.  Di quanto tempo ha bisogno l’estraneità per diventare intimità? A volte servono anni, altre è questione di pochi e intensi istanti. Le solitudini di Haofeng, Nana e Xiao, guidate dall’invisibile fuoco dell’attrazione superano le distanze emotive perforando il ghiaccio e rivelandosi finalmente le une alle altre. Amore, amicizia, attrazione?  Prendendo ispirazione da un classico del cinema come Jules e Jim (1962), Anthony Chen racconta, attraverso la disillusione e i conflitti dei suoi giovani protagonisti, le inquietudini di un’intera generazione nella Cina contemporanea.

Åremorden – Gli omicidi di Åre, la spiegazione del finale: cosa è successo a Hanna Ahlander?

Åremorden – Gli omicidi di Åre è una nuova serie thriller poliziesca in streaming su Netflix che si concentra su due casi di omicidio, svelando il mistero in modo molto avvincente. Adattata dalla serie di romanzi di Viveca Sten, la serie Netflix di cinque episodi copre i contenuti dei suoi primi due libri. Segue un’agente di polizia di nome Hanna Ahlander, che arriva nella città di Are in Svezia, proprio mentre una ragazza adolescente scompare in circostanze misteriose. Siamo poi testimoni di eventi di un paio di mesi dopo, quando viene trovato il corpo smembrato di un uomo, e Hanna deve indagare anche su questo caso.

Di cosa parla Åremorden – Gli omicidi di Åre?

Åremorden – Gli omicidi di Åre inizia con scene di una festa che si tiene a casa di un’adolescente di nome Ebba Niemi, dove un’altra ragazza della sua età la tiene d’occhio in modo sospettoso. La ragazza chiama quindi il padre, ma invano, perché lui è troppo impegnato per accorgersi che il telefono sta squillando. L’uomo è impegnato con una donna, probabilmente la sua amante segreta, mentre sono in intimità in macchina, e la ragazza decide di lasciare un messaggio vocale, affermando che vuole lasciare la festa e che vuole che lui venga a prenderla.

Viene poi vista camminare lungo le strade desolate, apparentemente diretta a casa, quando arriva un’auto e le suona ripetutamente il clacson. È chiaro che l’autista vuole parlarle, e quando finalmente cede e si avvicina all’auto, la scena sfuma nel nero, a simboleggiare come questa sarà in realtà l’ultima volta che verrà vista viva. Quella stessa notte, una donna di nome Hanna Ahlander guida verso la città di Are, dove sua sorella, Lydia, ha una baita dove in genere la famiglia va in vacanza. Tuttavia, Hanna si sta dirigendo lì per prendersi una pausa dallo stress della sua vita, derivante principalmente dalla sua professione di agente di polizia, e vuole solo prendersi qualche giorno di pausa da qualsiasi crimine serio da risolvere. Tali piani non durano a lungo, tuttavia, poiché Hanna si imbatte in un messaggio la mattina successiva, condiviso tra gli impiegati delle forze dell’ordine, che annuncia che una ragazza di 17 anni di nome Amanda Halvorsen è scomparsa da quasi un giorno. Considerando l’età della ragazza scomparsa e pensando agli innumerevoli potenziali pericoli in cui potrebbe trovarsi, Hanna decide di unirsi alla squadra di ricerca organizzata per trovarla. Qui incontra un altro agente di polizia di Are, Daniel Lindskog, e vede anche i genitori addolorati di Amanda, Harald e Lena.

L’intera scena tocca una corda nella mente di Hanna, e le viene nuovamente ricordato il motivo per cui si era unita alle forze di polizia. Quindi, decide di tirarsi indietro dai suoi piani per le vacanze e incontra il commissario di polizia di Are per parlare. Hanna chiede un trasferimento temporaneo in città dal suo incarico abituale a Stoccolma e accetta di iniziare a lavorare mentre la documentazione è ancora in fase di preparazione. Presto si associa a Daniel per indagare sul caso della scomparsa di Amanda, e decide persino di restare una volta risolto.

Åremorden. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Cosa è successo a Hanna a Stoccolma?

Quando Hanna chiede di lavorare per il dipartimento di polizia di Are e le viene anche concesso un incarico, Daniel non è molto contento della decisione. Affronta il commissario e gli parla in merito sulla necessità di effettuare controlli dei precedenti penali sulle persone, anche se sono ufficiali di polizia in altre parti del paese, e gli viene concesso il permesso di controllare Hanna. È Daniel a scoprire che è in corso un’indagine contro la stessa Hanna, perché è stata accusata di aver molestato un collega e forse è stata anche temporaneamente sospesa dal servizio. Questa informazione, insieme all’introduzione un po’ insolita del suo personaggio, rende Hanna piuttosto sfuggente all’inizio, sebbene le sue esperienze a Stoccolma vengano rivelate più avanti nella serie.

Hanna è sempre stata un’agente di polizia appassionata e dedita che voleva aiutare le persone attraverso il suo servizio e si è opposta con veemenza all’idea della corruzione della polizia. Pertanto, quando un collega agente di polizia è stato accusato di aver ucciso la propria moglie, Hanna è rimasta scioccata e arrabbiata e voleva che l’uomo venisse punito. Tuttavia, poiché la corruzione sistemica e la cecità delle amicizie maschili vanno di pari passo, altri due poliziotti hanno immediatamente testimoniato il falso in tribunale a favore dell’ufficiale accusato, fornendogli un falso alibi. Di conseguenza, l’uomo colpevole se l’è cavata con l’omicidio della moglie, e questo ha fatto infuriare Hanna a tal punto che ha affrontato direttamente l’uomo alla stazione di polizia.

Sembra probabile che Hanna abbia ripetutamente affrontato l’ufficiale, il che lo ha portato a sporgere denuncia ufficiale contro di lei, ed è per questo che è stata avviata un’indagine contro di lei. A peggiorare le cose, c’era stata una triste svolta anche nella sua vita personale, perché la sua relazione con il suo fidanzato storico, Christian, si era interrotta, molto probabilmente a causa dell’indagine contro di lei. Forse a Christian non piaceva il fatto che lei difendesse sempre ciò che era giusto, e alla fine ci fu una lite importante tra loro, che si concluse con la cacciata di Hanna dall’appartamento. Dopo essere arrivata ad Are e aver controllato i social media, scopre che Christian ha già avuto una relazione con un’altra donna, il che le conferma che non ha mai provato veri sentimenti per lei. La vita personale e professionale di Hanna prende una piega positiva nel corso di Åremorden – Gli omicidi di Åre, poiché l’indagine contro di lei alla fine viene archiviata e lei sviluppa anche un forte legame con il suo partner, Daniel.

Åremorden. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Perché Ludde, il cane, deve morire?

Una delle morti più sfortunate in Åremorden – Gli omicidi di Åre è quella del cane degli Halvorsen, Ludde, che è coinvolto nelle gelosie di umani imperfetti senza alcuna colpa da parte sua. Ludde è visto sempre scappare di casa a ogni occasione ed è riluttante a rientrare perché ama correre in giro ed essere inseguito dai membri della famiglia. Tuttavia, anche prima che il cadavere di Amanda venga trovato sulla funivia, Ludde viene ucciso da qualcuno e il suo corpo viene lasciato proprio dietro la casa degli Halvorsen, quasi come un avvertimento per la famiglia. Harald è comprensibilmente molto turbato da questo omicidio dell’innocente cane di famiglia, ed è anche piuttosto spaventato, temendo che ognuno dei membri della sua famiglia possa essere ferito da qualche aggressore sconosciuto. Ma l’intera questione è in realtà legata alla sua relazione extraconiugale con una dipendente della sua azienda, Mira, con la quale ha avuto rapporti intimi quasi ogni giorno, nonostante sia sposato con Lena.

Si suggerisce che Amanda probabilmente sapesse che suo padre aveva una relazione con Mira, sebbene nessun altro ne fosse a conoscenza. Ma quando lasciò il suo telefono nell’auto di Mira la notte stessa della scomparsa di Amanda, fu trovato dal marito di Mira, Fredrik, che sospettò immediatamente che sua moglie lo tradisse. Fredrik aveva già qualche sospetto che sua moglie e Harald stessero tramando qualcosa, e il telefono dell’uomo nella macchina della moglie fu una prova sufficiente per lui, sebbene non la affrontò con la verità.

Qualche tempo dopo, dopo che il corpo di Amanda fu trovato, Fredrik visita Harald e gli offre le sue condoglianze per la sua perdita, ma poi lo mette anche in guardia dal non avvicinarsi a Mira, rivelando che in realtà conosce la verità. Questo fa insospettire Harald del fatto che deve essere stato Fredrik a uccidere Amanda per punirlo per aver dormito con sua moglie, e l’uomo attacca persino Fredrik sul posto di lavoro. È allora che Fredrik ammette di aver ucciso l’amato animale domestico di Harald, Ludde, ma dice che non ha fatto nulla ad Amanda. Semplicemente coinvolto in tutta la situazione solo per il fatto di esistere ed essere l’amato amico del suo padrone, Ludde doveva morire perché Fredrik voleva vendicarsi dell’uomo che stava cercando di rubargli la moglie.

Åremorden. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

In che modo la serie commenta lo stigma sociale contro l’omosessualità?

Nella seconda metà di Åremorden – Gli omicidi di Åre, che è un adattamento di “Hidden in the Shadow” di Sten, la serie commenta lo stigma che esiste ancora contro l’omosessualità, in una certa misura, soprattutto se un agente di polizia è gay. Uno degli ufficiali del dipartimento dei vigili del fuoco, Anton Lundgren, è un uomo gay represso che sviluppa un interesse romantico per un giovane di nome Carl Wilner, che incontra in uno dei club della città. Ma anche prima che la loro storia d’amore nascente possa prendere forma, Carl si rivela essere parte del mistero che circonda l’omicidio di Johan Andersson. Sciatore di professione in pensione, Johan gestisce attualmente un’azienda di sport d’avventura, ma il suo corpo smembrato è stato trovato in un campo vicino ai binari della ferrovia. Sebbene inizialmente sembrasse che l’uomo fosse stato ucciso da un treno in corsa, l’autopsia ha confermato che era stato assassinato con un corpo contundente prima di essere gettato davanti al treno.

Sfortunatamente per Anton, Carl si rivela essere uno dei primi sospettati del caso, e quindi non può corteggiare l’uomo a causa del possibile conflitto di interessi. Tuttavia, quando il pastore della chiesa locale, Ole, sembra essere il sospettato più probabile per aver commesso l’omicidio, Anton si mette immediatamente in contatto con Carl e gli racconta lo sviluppo, anche se non fa il nome del sospettato. Anton evidentemente compie questo passo molto rischioso perché è disperato e vuole una storia. Come ammetterà in seguito ad Hanna, Anton ha bisogno di nascondere la sua omosessualità perché verrebbe ridicolizzato dal resto delle forze di polizia e potrebbe persino portarlo a perdere il lavoro. Tuttavia, il genuino interesse per Carl gli fa ignorare la normale procedura per informarlo che possono di nuovo uscire insieme.

Le cose prendono una piega ancora più sinistra quando si scopre che il furgone guidato da Carl è stato usato per scaricare il corpo di Johan vicino ai binari ferroviari, e per un attimo sembra che l’amante di Anton sia l’assassino. È lo stesso agente di polizia a notare l’indizio cruciale sul furgone di Carl, e si confida immediatamente con Hanna su tutto ciò che è accaduto nella sua vita personale. Ciò conferma che, indipendentemente da ciò che accade nella sua vita personale, Anton è più dedito ai suoi obblighi professionali e non metterà mai a rischio la vita degli altri solo per la sua convenienza. Alla fine, quando si scopre che Carl in realtà non ha avuto nulla a che fare con l’omicidio, Anton trova anche il coraggio di fare coming out e inizia ufficialmente una relazione con Carl.

Åremorden. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Gli assassini vengono infine arrestati?

Poiché Åremorden – Gli omicidi di Åre ha due storie separate, tecnicamente ha anche due finali, uno nell’episodio 3 e l’altro alla fine, nell’episodio 5. Nel caso dell’omicidio di Amanda Halvorsen, viene rivelato che il vero motivo della sua morte era che aveva scoperto una vasta rete di tratta di esseri umani e sfruttamento. Un uomo d’affari di nome Bosse Lundh aveva gestito un’organizzazione di beneficenza attraverso la quale aveva fatto entrare rifugiati indifesi e li aveva intrappolati sottraendo loro i passaporti. Sua moglie, Annika, gestiva un’azienda di servizi di pulizia e molti di questi rifugiati erano costretti a lavorare per questa azienda con un compenso molto basso. Anche la domestica di Amanda, Zuhra, era stata vittima di questa trappola di sfruttamento e quando la ragazza lo scopre, vuole ottenere giustizia. Ecco perché affrontò Bosse la sera della festa e l’uomo la seguì in macchina per fingere di avere solo una conversazione. Ma quando Amanda entrò in macchina, Bosse la strangolò a morte e poi lasciò il suo corpo nella funivia per evitare ogni sospetto.

Il secondo caso di omicidio, quello di Johan Andersson, si rivela essere una questione di complicate relazioni familiari e problemi nella sua vita personale. Sposato con una donna di nome Marion da un po’ di tempo, Johan all’improvviso voleva lasciarla e sistemarsi con il suo nuovo amore, Rebecka. Ciò provocò una discussione accesa tra i due a casa loro, che il loro figlio, Leo, ascoltò. Sebbene Leo non fosse il figlio biologico di Johan e fosse nato dal primo matrimonio di Marion con un uomo di nome Jens Wenolf, lui amava il ragazzo e lo aveva cresciuto come se fosse suo figlio. Tuttavia, quando Johan annunciò che voleva lasciare la famiglia, Leo non riuscì a sopportare di vedere sua madre così ferita, e così colpì il suo patrigno con una pala, uccidendolo all’istante. Marion chiese quindi aiuto a Jens per ripulire il pasticcio e coprire l’omicidio che il figlio aveva appena commesso, e lasciarono intenzionalmente il corpo di Johan sui binari per far sembrare la sua morte un incidente ferroviario. Alla fine, tutti e tre i membri della famiglia vengono arrestati, anche se Leo forse non sapeva che avrebbe finito per commettere un omicidio, e i suoi genitori hanno fatto essenzialmente del loro meglio per proteggerlo a tutti i costi.

Il colore delle magnolie: guida al cast e ai personaggi della quarta stagione

Il colore delle magnolie ha appena debuttato su Netflix con la quarta stagione in cui vediamo di ritorno gran parte del cast originale. Basato sulla serie di libri Sweet Magnolias di Sherryl Woods, l’adattamento televisivo segue tre migliori amiche, Maddie Townsend, Dana Sue Sullivan e Helen Decatur, che vivono e lavorano nella città immaginaria di Serenity, nella Carolina del Sud. Ogni donna si trova in un momento molto diverso della propria vita quando inizia la serie e Il colore delle magnolie copre le rispettive storie d’amore, rotture e cambiamenti di carriera mantenendo al centro il loro legame di amicizia.

Il cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie dovrà affrontare le conseguenze del finale della stagione 3 ed è composto principalmente da volti noti, fatta eccezione per il recast di Katie Townsend, la figlia più piccola di Bill e Maddie. Sfortunatamente, Il colore delle magnolie ha detto addio alla signorina Frances di Cindy Karr nella stagione 2 quando il personaggio è tragicamente scomparso. Ma tutto sommato, ci sono un sacco di sorprese in serbo per i protagonisti!

Sweet Magnolias. (L to R) Brooke Elliott as Dana Sue Sullivan, Heather Headley as Helen Decatur and JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend in episode 402 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

JoAnna Garcia Swisher nel ruolo di Maddie Townsend

Personaggio: JoAnna Garcia Swisher guida il cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie nel ruolo di Maddie Townsend. Maddie ha lottato per crescere i suoi tre figli dopo la separazione da Bill, ma si fa coinvolgere in una nuova storia d’amore con l’allenatore di baseball di Tyler, Cal. Apre anche The Corner Spa con il suo gruppo di amici. Sfortunatamente, Maddie scopre che Cal ha seri problemi di rabbia nella seconda stagione e nella terza stagione la coppia ha dovuto affrontare vari problemi relazionali dopo il suo arresto.

Attrice: Swisher ha iniziato nella serie Nickelodeon Are You Afraid of the Dark? nel ruolo di Sam. Swisher ha avuto la sua grande occasione interpretando Cheyenne Hart-Montgomery in Reba. È anche nota per aver interpretato Sandy Sue nel film satirico Not Another Teen Movie, Megan in The Internship e Christy in American Pie 2. Oltre a recitare in Il colore delle magnolie, Swisher ha recentemente interpretato Becky nel film natalizio Christmas with the Campbells e Lindsey Johnson nel film per la TV As Luck Would Have It.

Brooke Elliott nel ruolo di Dana Sue Sullivan

Personaggio: Brooke Elliot interpreta Dana Sue Sullivan nel cast della quarta stagione di Il colore delle magnolie. Dana Sue è la chef del locale più in voga di Serenity, Sullivan’s, e ha trascorso la seconda stagione a riconciliarsi con il marito Ronnie. Mentre i due sembrano felici ora che sono di nuovo insieme, una figura misteriosa del loro passato è tornata nel finale della seconda stagione, ma la terza stagione ha visto Dana Sue e Ronnie rinnovare i loro voti. Donna Sue ha anche utilizzato i soldi lasciatile da Miss Francis per Serenity stessa.

Attrice: Elliot ha debuttato sul grande schermo interpretando una comparsa in What Women Want. Ha ricevuto il plauso della critica per aver interpretato Jane Bingum in Drop Dead Diva, vincendo un premio Women’s Image Network e molti altri riconoscimenti. Elliot ha recentemente interpretato Nancy in un episodio di Dolly Parton’s Heartstrings e Chrissy Kessler nel film natalizio A Country Christmas Harmony. Ha ottenuto un grande successo con Il colore delle magnolie e non lascerà lo schermo molto presto.

Heather Headley nel ruolo di Helen Decatur

Personaggio: il personaggio di Heather Headley in Il colore delle magnolie è Helen Decatur, l’ultimo membro del gruppo di amici protagonisti. Helen è un’avvocatessa affermata che è stata in un triangolo amoroso per la terza stagione. Mentre si è divertita a uscire con il sous chef di Dana Sue, Erik Whitley, il finale della seconda stagione ha visto Ryan fare la proposta di matrimonio. Tuttavia, la terza stagione ha visto la cosa risolta quando Ryan ha rotto con lei e lei sembrava pronta a dare a Erik una seconda possibilità. Helen ha anche acquistato una villa che ha trasformato in The Corner Spa con Maddie e Dana Sue.

Attrice: Headley è molto nota sia sul palcoscenico che sullo schermo. Ha ottenuto la sua grande occasione doppiando Nala nel film d’animazione originale Il Re Leone. Headley è meglio conosciuta per aver interpretato la cantante Rosa Negra in Dirty Dancing: Havana Nights e Clara Ward in Respect. Ha vinto un Tony Award come migliore attrice protagonista in un musical per il suo ruolo in Aida e ha sette album al suo attivo come artista solista. Non è estranea alla televisione e ha interpretato la dottoressa Clara Jamison in She’s Gotta Have It e ha avuto un’apparizione in Chicago Med come Gwen Garrett.

Sweet Magnolias. (L to R) Caroline Lagerfelt as Paula Vreeland, JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend, Wynn Everett as Kathy, Judith Ivey as Bonnie and Don Henderson Baker as Tripp Townsend in episode 404 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

Justin Bruening nel ruolo di Cal Maddox

Personaggio: Justin Bruening interpreta Cal Maddox nel cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie. Allenatore di baseball di Tyler e interesse amoroso di Maddie, Cal purtroppo si è lasciato sopraffare dalla rabbia nella stagione 2. È stato licenziato dal consiglio scolastico e poi arrestato per una rissa al Sullivan’s. La serie vedrà una delle migliori storie d’amore vacillare mentre lui e Maddie cercano di rimettere insieme i pezzi. I problemi di rabbia di Cal sono continuati nella stagione 3 e la quarta stagione tratterà la relazione di Maddie con lui.

Attore: Bruening ha iniziato apparendo nel video musicale di Britney Spears per “Boys” prima di ritrovarsi in vari ruoli da guest. È noto soprattutto per piccole apparizioni in programmi TV, ma il suo ruolo di successo è senza dubbio quello di Jamie Martin nella serie ABC All My Children. È apparso anche in popolari programmi televisivi come Hawaii Five-O, CSI: NY e Lucifer. Bruening ha interpretato di recente Chase Weston nel film per la TV Reindeer Games Homecoming e Warren in Vanished: Searching for My Sister.

Chris Klein nel ruolo di Bill Townsend

Personaggio: Chris Klein si unisce al cast di Il colore delle magnolie nel ruolo di Bill Townsend. Bill è l’ex marito donnaiolo di Maddie e padre dei loro tre figli Tyler, Kyle e Katie. Bill è il medico locale di Serenity, che ha avuto una relazione con l’infermiera Noreen, che ha portato alla nascita della loro figlia Rebecca nella seconda stagione. Il colore delle magnolie ha rivelato che i genitori di Isaac sono in realtà Bill e Peggy. Alla fine della terza stagione, Bill sembrava pronto a migliorare se stesso quando si è scusato con Maddie per tutto ciò che aveva fatto.

Attore: Chris Klein è stata una star emergente negli anni ’90, con il suo debutto come Paul Metzler nella commedia romantica Election. Klein è rapidamente diventato una stella nascente quando è stato scelto per il suo ruolo più riconoscibile dopo Election come Oz nella serie American Pie. Klein è noto per aver interpretato Jack Geoghegan in We Were Soldiers e Dusty Dinkleman nella commedia di Ryan Reynolds Just Friends. Ha anche interpretato la parte di Orlin Dwyer/Cicada nella serie TV The Flash e ha interpretato Ben McGrath in Benchwarmers 2: Breaking Balls.

Dion Johnstone nel ruolo di Erik Whitley

Personaggio: il personaggio di Dion Johnstone in Il colore delle magnolie è Erik Whitley. Erik è uno dei personaggi più simpatici della serie. È il sous chef di Dana Sue al Sullivan’s e spesso fa da mentore a Isaac. Lui e Helen hanno condiviso una dolce storia d’amore nella seconda stagione. Tuttavia, con l’improvvisa apparizione e la proposta di Ryan, la loro relazione è presto finita. Detto questo, Helen e Ryan si sono finalmente lasciati per sempre nella terza stagione e sembra che lui potrebbe tornare con lei nella quarta stagione.

Attore: Dion Johnstone è apparso per la prima volta sullo schermo come Natty Bookman nella serie TV classica di culto originale di Disney Channel So Weird. Da allora ha avuto una carriera piuttosto brillante, ma ha ottenuto la sua più grande occasione con Il colore delle magnolie. Johnstone è noto soprattutto per aver interpretato Calibano in The Tempest, l’ingegnere di volo Timmins in The Core e per aver interpretato Craig Brooks nella serie di breve durata Star Falls. Tra i crediti più contemporanei di Johnstone ci sono l’apparizione come Andre in un episodio di Jane, Brady nel film TV Baking Spirits Bright ed Evan in Harland Manor.

Brandon Quinn come Ronnie Sullivan

Personaggio: Brandon Quinn interpreta Ronnie Sullivan nel cast di Il colore delle magnolie. Promosso a personaggio fisso della serie, Ronnie è il marito separato di Dana Sue e il padre di Annie, con cui Dana Sue fa ammenda nella seconda stagione. La coppia è forte. Tuttavia, una figura misteriosa del loro passato ha minacciato di scuotere il gioco nella terza stagione. Fortunatamente, sono sopravvissuti a questo tumulto e la coppia ha rinnovato i voti nuziali alla fine della terza stagione.

Attore: Brandon Quinn è apparso per la prima volta sullo schermo come Charlie Murphy nel cortometraggio Express: Aisle to Glory. Oltre al ruolo di Gabe Duncroft in The Fosters, Il colore delle magnolie può essere considerato il grande successo dell’attore. Quinn è più ampiamente riconosciuto per aver interpretato Thompson McIntyre nella serie TV Rebel e Tommy Dawkins nella serie soprannaturale Big Wolf on Campus. Più di recente, Quinn può essere visto interpretare Ellis in On a Wing and a Prayer, Danny in Die Hart e Drake nel film TV Cloudy With a Chance of Christmas.

Carson Rowland nel ruolo di Tyler Townsend

Personaggio: Carson Rowland si unisce al cast della quarta stagione di Il colore delle magnolie nel ruolo del figlio maggiore di Maddie e Bill, Tyler. Mentre Tyler ha iniziato come un prodigio del baseball, si è rotto un braccio e lotta con la decisione di continuare a praticare questo sport a lungo termine. Tyler affronta anche lotte sentimentali nella terza stagione, poiché esce con CeCe ma prova sempre più sentimenti per la figlia di Dana Sue, Annie. Sembra, all’inizio della quarta stagione, che Ty e Annie potrebbero essere una storia d’amore finale per la serie.

Attore: Carson Rowland è relativamente nuovo sullo schermo, ha ottenuto il suo primo ruolo nel 2015, interpretando Riley Sturgis nella serie Tweet: The Series. Il colore delle magnolie è il suo primo ruolo di successo. Oltre a recitare nella serie Netflix, Rowland è nota per aver avuto un arco narrativo in Pretty Little Liars: Original Sin come Chip Langsberry, una breve apparizione in American Housewife come Will Hansen e per aver recitato nella serie di podcast Ghost Tape. Di recente, Rowland è apparsa come Matty nel cortometraggio After, Jessie nel cortometraggio Run e Slippy nel film Santa in Training.

Logan Allen come Kyle Townsend

Personaggio: il personaggio di Logan Allen in Il colore delle magnolie è Kyle Townsend, il figlio di mezzo di Maddie e Bill che è stato coinvolto in un grave incidente d’auto alla fine della prima stagione. Kyle è interessato al teatro e inizialmente era interessato alla figlia di Dana Sue, Annie. Tuttavia, ha iniziato a frequentare Nellie, ma non si sa come si sentirà riguardo all’interesse di suo fratello per la sua ex fiamma durante la terza stagione. La quarta stagione sembra pronta a concentrarsi di più su Kyle e il suo eccentrico gruppo di amici.

Attore: Logan Allen è apparso per la prima volta sullo schermo interpretando un compagno di classe nel cortometraggio del 2014 Birthday Boy prima di ottenere la sua grande occasione interpretando Kevin Ryan in Bernie and the Dolphin. Allen ha ripreso il ruolo di Kevin per Bernie and the Dolphin 2 ed è anche noto per aver interpretato Harold nel segmento “The Companion” della serie horror Creepshow e Vinnie per un piccolo arco in Talia in the Kitchen. Molti potrebbero anche riconoscere l’attore Logan Allen per aver interpretato Jake in tre episodi di Stranger Things.

Sweet Magnolias. (L to R) Caroline Lagerfelt as Paula Vreeland, JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend, Wynn Everett as Kathy and Don Henderson Baker as Tripp Townsend in episode 404 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

Anneliese Judge nel ruolo di Annie Sullivan

Personaggio: Anneliese Judge interpreta Annie Sullivan nel cast di Il colore delle magnolie, la figlia adolescente di Ronnie e Dana Sue. Annie è una fotografa di talento che ha una relazione complicata con i fratelli Townsend. Mentre baciava Tyler, finì per uscire con il figlio del sindaco Jackson. Tuttavia, tra Kyle che sviluppava dei sentimenti per lei e il disprezzo del sindaco per le Sweet Magnolias, Annie era sotto molta pressione nella terza stagione, ma sembra diretta verso una storia d’amore finale con Ty nella quarta stagione.

Attrice: Nata a Pinehurst, nella Carolina del Nord, Judge ha avuto la sua grande occasione con Il colore delle magnolie, poiché in precedenza aveva interpretato Jessica solo in Where’s Rose. Presto la vedremo nel cortometraggio Theo nel ruolo di Lexi. Per quanto riguarda la sua carriera di attrice, Il colore delle magnolie è davvero il suo unico ruolo importante.

Cast e personaggi secondari della quarta stagione di Il colore delle magnolie

Jamie Lynn Spears nel ruolo di Noreen Fitzgibbons: Jamie Lynn Spears riprende il ruolo di Noreen nel cast di Il colore delle magnolie, inizialmente amante di Bill e ora madre di suo figlio. Spears è meglio conosciuta per il suo ruolo da protagonista nella serie di Nickelodeon Zoey 101, ma ha anche avuto ruoli in Miss Guided, All That e Crossroads.

Ella Grace Helton nel ruolo di Katie Townsend: l’attrice Ella Grace Helton ha sostituito Bianca Berry Tarantino nel ruolo di Katie Townsend, la figlia più piccola di Maddie e Bill, nonché sorella di Tyler e Kyle. Helton ha interpretato Jessa Phillips in Hubie Halloween ed è anche apparso in Witching Hour e United We Fall.

Simone Lockhart nel ruolo di Nellie Lewis: Simone Lockhart interpreta Nellie nel cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie, la ragazza di Kyle. Lockhart ha anche interpretato Anna in Jungle Cruise e può essere vista in un episodio di Manhunt.

Harlan Drum nel ruolo di CeCe Matney: Harlan Drum riprende il ruolo di CeCe in Il colore delle magnolie, la ragazza di Tyler che potrebbe non prendere troppo bene il suo crescente legame con Annie. Drum ha precedentemente interpretato Sophie in Grace Point, Anna in Hightown e Brooklyn nella serie reboot di MacGyver.

Sam Ashby nel ruolo di Jackson Lewis: Sam Ashby interpreta Jackson nel cast di Il colore delle magnolie, l’amante sfortunato di Annie e figlio del sindaco. Ashby ha recitato in Legacies nel ruolo di Connor, ma è anche apparso in The Desperate Riders, Queens e Heartstrings di Dolly Parton.

Chris Medlin nel ruolo di Isaac Downey: Chris Medlin torna nei panni del beniamino del pubblico Isaac in Il colore delle magnolie, un cuoco del ristorante Sullivan’s di Dana Sue che ha recentemente scoperto la sua problematica parentela. La serie Netflix è probabilmente il suo ruolo rivelazione, ma l’attore fa parte del cast originale di Mean Girls the Musical e Diana.

Caroline Lagerfelt nel ruolo di Paula Vreeland: Caroline Lagerfelt interpreta Paula Vreeland nel cast di Il colore delle magnolie, la madre di Maddie Townsend e nonna di Tyler, Kyle e Katie. Lagerfelt ha precedentemente avuto ruoli in Gossip Girl, Minority Report e Law & Order: Organized Crime.

Felicity Jones: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Felicity Jones: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Affermatasi sempre di più negli ultimi anni, l’attrice Felicity Jones è oggi una delle interpreti più richieste del momento, merito anche delle interpretazioni fin qui realizzate, che le hanno permesso di sfoggiare le proprie doti. Con la sua versatilità, l’attrice ha inoltre avuto modo di recitare in film particolarmente differenti gli uni dagli altri, passando con naturalezza dal grande blockbuster al piccolo film indipendente.

Ecco 10 cose che forse non sai di Felicity Jones.

I film di Felicity Jones

1. Ha recitato in noti lungometraggi. Dopo aver debuttato nel film Flashback of a Fool (2008), l’attrice ha acquisito popolarità recitando in Ritorno a Brideshead (2008), Chéri (2009), L’ordine naturale delle cose (2010), The Tempest (2010), Like Crazy (2011), Hysteria (2011), Passione innocente (2013), The Invisible Woman (2013) e The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014). La consacrazione arriva però con il film La teoria del tutto (2014), dove recita accanto a Eddie Redmayne. Successivamente prende parte a True Story (2015), Autobahn – Fuori controllo (2016), Sette minuti dopo la mezzanotte (2016), Inferno (2016) e Rogue One: A Star Wars Story (2016), condividendo la scena con Diego Luna, Una giusta causa (2018) e The Aeronauts (2019). Ha poi recitato in The Midnight Sky (2020), L’ultima lettera d’amore (2021), Dead Shot – Vendetta disperata (2023) e The Brutalist (2024) con Adrien Brody.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. La Jones intraprende la propria carriera da attrice recitando inizialmente in TV, dapprima per il film The Treasure Seekers (1996), successivamente per le serie The Worst Witch (1998-1999), Weirdsister College (2001-2002), Servants (2003), Cape Wrath (2007), Doctor Who (2008) e The Diary of Anne Frank (2009). Spostatasi poi al cinema, l’attrice tornerà sul piccolo schermo per i film Page Eight (2011) e In guerra tutto è concesso (2014).

3. È stata nominata al premio Oscar. Per il suo ruolo di Jane Hawking in La teoria del tutto, la Jones è stata nominata nel 2015 ai premi Oscar come miglior attrice protagonista. Pur non riportando la vittoria, andata all’attrice Julianne Moore, la giovane interprete ha avuto modo di ottenere una maggior visibilità, che le ha permesso di diventare particolarmente richiesta all’interno dell’industria.

Felicity Jones e Eddie Redmayne in La teoria del tutto

 

Felicity Jones in La teoria del tutto

4. Era la prima scelta per il ruolo. Il regista James Marsh ha dichiarato di essere un grande fan della Jones, e di aver pensato a lei per la parte di Jane Hawking in La teoria del tutto dopo averla vista recitare in alcuni suoi precedenti film. La Jones fu così la prima scelta per il ruolo, ed in seguito l’attrice accettò di ricoprire la parte. Per prepararsi al ruolo, Jones ha speso molto tempo a contatto con l’autrice del romanzo, Jane Wilde Hawkings, ex moglie del celebre fisico Stephen, incorporando i suoi manierismi e il suo modo di parlare, tanto da sorprendere la vera Jane con il suo risultato, molto apprezzato poi da critica e pubblico.

Felicity Jones in Rogue One: A Star Wars Story

5. Ha vissuto a stretto contatto con i suoi colleghi. Per la parte di Jin Erso in Rogue One: A Star Wars Story, ovvero di colei che guida la squadra il cui compito è rubare i piani della Morte Nera, si erano presentate al provino anche attrici del calibro di Rooney Mara e Kate Mara. Le due celebri sorelle sono tuttavia state battute dalla Jones, ritenuta più idonea per un ruolo di questo tipo. Durante le riprese del film, l’attrice ha poi convissuto per alcune settimane su di una barca con i co-protagonisti Diego Luna e Alan Tudyk. Così facendo, tra i tre è nata un’ottima intesa, che gli ha permesso di sfoggiare anche sullo schermo un’ottima chimica.

Felicity Jones ha recitato in The Amazing Spider-Man

6. Ha interpretato un noto personaggio. In The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, con l’attore Andrew Garfield, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Felicia Hardy. I fan del personaggio sanno bene che si tratta di Gatta Nera, celebre alleata e nemica di Spider-Man. Il personaggio avrebbe probabilmente dovuto essere sviluppato in un terzo capitolo, che non fu però mai realizzato, di fatto impedendo all’attrice di poter dare uno sviluppo a questo suo ruolo.

Felicity Jones in The Brutalist

7. Il suo accento ungherese è stato “ritoccato”. In fase di montaggio sonoro, l’accento di Brody e Jones nei dialoghi in ungherese è stato ritoccato tramite il software di intelligenza artificiale generativa Respeecher per correggere la pronuncia di determinate lettere o dittonghi. Il regista Brady Corbet ha difeso l’uso dell’IA generativa, controverso nel mondo dell’arte, definendo il processo come “interamente manuale” e fatto “col massimo rispetto” per il lavoro degli attori, che si erano allenati per mesi con la dialect coach Tanera Marshall prima delle riprese.

Adrien Brody e Felicity Jones in The Brutalist
Adrien Brody e Felicity Jones in The Brutalist

Il marito e il figlio di Felicity Jones

8. Ha sposato un regista. Dal 2015 l’attrice ha una relazione con il regista Charles Guard. Il loro fidanzamento viene ufficializzato nel maggio del 2017, e nel giugno del 2018 i due si sposano. Particolarmente riservati, i due sono soliti non condividere informazioni relative alla loro vita privata. Nel dicembre del 2019, tuttavia, l’attrice fa sapere tramite un suo rappresentante di essere incinta del primo figlio.

Felicity Jones non è su Instagram

9. Non possiede un profilo sul social network. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.

L’età, l’altezza e il fisico di Felicity Jones

10. Felicity Jones è nata a Birmingham, Inghilterra, il 17 ottobre 1983. L’attrice è alta complessivamente 1,60 metri. Grazie ad alcuni film che le richiedevano impegnative prove fisiche, l’attrice si è sottoposta ad intensi allenamenti, che le hanno permesso di ottenere un fisico atletico. Ma Jones è sempre stata fisicamente molto forte, avendo in passato praticato sport come tennis o hockey su prato. Ha inoltre affermato di tenersi in forma grazie anche alla sua attenzione al mangiar sano.

Fonte: IMDb

Adrien Brody: 10 cose che forse non sai sull’attore

Adrien Brody: 10 cose che forse non sai sull’attore

Attore di grande fama e talento, Adrien Brody è senza dubbio uno dei migliori interpreti della sua generazione. Nel corso della sua carriera ha dato prova di grande versatilità, nonché di poter dar vita a personaggi notoriamente complessi. In breve tempo ha così raggiunto i massimi onori dell’industria hollywoodiana, affermando sempre di più il suo status. Oggi Brody continua a recitare in titoli di grande rilievo, fornendo sempre performance di grande intensità.

Ecco 10 cose che forse non sai di Adrien Brody.

 

I film di Adrien Brody

1. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film ad episodi New York Stories (1989), per poi conoscere maggior popolarità grazie a Piccolo, grande Aaron (1993), Bullet (1996), L’ultima volta che mi sono suicidato (1997), e La sottile linea rossa (1998), con Sean Penn. La consacrazione arriva però grazie a Il pianista (2002), che lo rende famoso in tutto il mondo. Da quel momento inizia a prendere parte a celebri film come The Village (2004), King Kong (2005), con Jack Black, Il treno per Darjeeling (2007), Giallo (2009), Splice (2010), Predators (2010), Detachment – Il distacco (2011), Midnight in Paris (2011), con Owen Wilson, Third Person (2013), con Olivia Wilde, Grand Budapest Hotel (2014), con Ralph FiennesShiraz – La città delle rose (2015), Bullet Head (2017), The Bombing (2018) e The French Dispatch (2020), Clean (2021), Omicidio nel West End (2022), Blonde (2022), Manodrome (2023), Ghosted (2023), Asteroid City (2023) e The Brutalist (2024).

Adrien Brody Peaky Blinders
Adrien Brody in Peaky Blinders

2. Ha preso parte a celebri serie televisive. Negli ultimi anni Brody si è distinto anche per aver recitato in alcune note serie televisive, come Houdini (2014), dove interpreta il celebre mago. Celebre è poi il suo Luca Changretta, mafioso giunto in Inghilterra per uccidere la famiglia Shelby in Peaky Blinders (2017), con Cillian Murphy. Torna poi in televisione grazie alla serie horror Chapelwaite, nel ruolo del protagonista Charles Boone, il quale si troverà a dover combattere contro un’antica e malvagia maledizione che tormenta la sua famiglia da secoli. La serie è basata sul racconto Jerusalem’s Lot del celebre scrittore del brivido Stephen King. Tra il 2022 e il 2023 recita invece in Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers.

Adrien Brody ha vinto un Oscar

3. Detiene un primato con il premio Oscar. A definitiva consacrazione del successo ottenuto con il film Il pianista, dove l’attore interpreta Wladyslaw Szpilman, un pianista riuscito a sopravvivere agli orrori della guerra grazie alla sua arte, Brody arriva ad ottenere una nomination ai premi Oscar come miglior attore. Nonostante l’agguerrita concorrenza in categoria di attori del calibro di Michael Caine, Nicolas Cage, Daniel Day-Lewis e Jack Nicholson, Brody riesce a vincere il premio. Allo stesso tempo Brody stabilisce un significativo primato divenendo, all’età di 29 anni, il più giovane interprete a vincere in quella categoria.

Adrien Brody in The Brutalist

4. Ha un legame particolarmente stretto con il film. In diverse interviste Brody ha spiegato che il progetto ha avuto un grande significato per lui, perché la sua famiglia visse un’esperienza simile a quella del suo personaggio. “È un personaggio ben costruito su carta, ma allo stesso tempo l’ho immediatamente sentito mio, l’ho compreso. Mia mamma è Sylvia Plachy, grande fotografa che lavora a New York: è fuggita dall’Ungheria, è stata quindi una rifugiata e, come László, ha cominciato la sua vita da capo, ma ha seguito il suo sogno di essere un’artista. Capisco molto le ripercussioni di tutto questo sulla sua vita e sulla sua produzione artistica“, ha affermato l’attore.

the brutalist recensione adrien brody
Adrien Brody in The Brutalist di Brady Corbet.

 

Adrien Brody in Il Pianista

5. Ha imparato a suonare il piano. Scelto per il complesso ruolo del personaggio protagonista, Brody si è da subito dichiarato disponibile ad imparare realmente a suonare il pianoforte. Ciò gli ha permesso di evitare l’utilizzo di controfigure, e così facendo ha potuto calarsi ulteriormente nei panni del sofferente personaggio. Le numerose scene in cui lo si vede suonare, dunque, non sono finte. Sono piuttosto il frutto di ore e ore di intenso studio, che ha permesso all’attore di poter eseguire anche i brani più complessi previsti dal copione.

6. È dimagrito molto. Deciso a voler rendere quanto più possibile realistico il suo ritratto del protagonista, che si trova a soffrire la fama e la sete tra gli orrori della guerra, Brody si è sottoposto per un periodo ad una ferrea dieta. L’attore, infatti, per sei settimane ha mangiato soltanto uova per colazione, un piccolo pollo a pranzo e del pesce per cena. Ciò gli ha permesso di passare da un peso di 73 chili ad uno di 59 chili, assumendo dunque un aspetto particolarmente emaciato e denutrito.

Adrien Brody non ha origini italiane

7. Ha origini europee, ma non italiane. Nella serie Peaky Blinders Brody interpreta Luca Changretta e in alcune scene lo si può anche ascoltare mentre parla in italiano e in siciliano. Questa sua capacità ha portato a credere che l’attore possieda delle origini italiane, ma così non è. Il padre di Brody è di origine ebrea polacca, mentre la madre, che è stata cresciuta in modo cattolico, è nata a Budapest, in Ungheria, ed è figlia di un padre aristocratico ungherese cattolico e di una madre ebrea ceca. Sono dunque queste le sue vere origini.

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Adrien Brody in Il pianista

Adrien Brody ha moglie e figli?

8. Ha avuto fidanzate celebri. L’attore è sempre stato piuttosto riservato sulla propria vita privata, ma in diverse occasioni non ha mancato di farsi vedere in pubblico in compagnia delle proprie fidanzate. La prima di cui si hanno notizie è Michelle Dupont, operante nell’industria della musica, con cui ha avuto una relazione dal 2003 al 2006. Successivamente, l’attore è stato legato dal 2006 al 2009 con l’attrice Elsa Pataky. Nel febbraio del 2020, invece, viene riportato il suo legame con l’attrice Georgina Chapman. Ad oggi, l’attore non ha avuto figli.

Adrien Brody ha un naso particolare

9. È noto per il suo naso. Il tratto forse più caratteristico del volto dell’attore è il suo naso, dalla conformazione insolita. Ciò è in realtà dovuto ad una serie di incidenti di cui l’attore è stato vittima nel corso degli anni. Il primo di questi avvenne nel 1992, quando mentre si trovava in moto si trovò a scontrarsi contro un’auto, rompendosi così diverse ossa tra cui il naso. Brody, in seguito, si è nuovamente rotto tale parte del volto a causa di alcune acrobazie compiute sui set di alcuni suo film. L’attore, infatti, non voleva che venissero utilizzate controfigure, ma girare personalmente le scene in questione si rivelò per lui fatale.

L’età e l’altezza di Adrien Brody

10. Adrien Brody è nato a New York, Stati Uniti, il 14 aprile del 1973. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Mission: Impossible – The Final Reckoning, Tom Cruise è svenuto durante gli stunt del film

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Il diavolo lavora sodo, ma Tom Cruise e Christopher McQuarrie lavorano di più. Siamo a mesi da Mission: Impossible – The Final Reckoning, ovvero l’attesissimo MI8, che fungerà da capitolo conclusivo di Dead Reckoning del 2023 (e probabilmente dell’intera saga).

Con l’avvicinarsi della data di uscita, i fan stanno dando un’occhiata a ciò che l’attore e il regista hanno in serbo e, ovviamente, le acrobazie spericolate sono in cima alla lista. In una nuova intervista con Empire Magazine, Tom Cruise e Christopher McQuarrie hanno condiviso i dettagli di una misteriosa acrobazia che ha lasciato l’attore senza fiato e che supererà qualsiasi cosa abbiamo visto finora sul grande schermo.

Cruise è ben noto per eseguire le sue acrobazie, che si tratti di pilotare un jet da combattimento, correre per lunghe distanze, andare in bici giù da scogliere e qualsiasi cosa che induca adrenalina a cui si possa pensare. “Ci sono acrobazie in questo film che ti faranno sciogliere il cervello”, ha detto McQuarrie. Ha dichiarato: “Ci sarebbe un giorno in Africa, qualsiasi giorno in Africa, in cui Tom uscirebbe e farebbe qualcosa che supererebbe qualsiasi cosa avesse mai fatto prima”.

I fan vanno al cinema per vedere Tom Cruise eseguire delle acrobazie strabilianti che creano davvero l’esperienza cinematografica nei suoi film. Dato che The Final Reckoning potrebbe chiudere il franchise, Cruise e McQuarrie hanno sicuramente pianificato di uscire con il botto. La misteriosa acrobazia sembra essere aerea, dato che Cruise ha spiegato di aver dovuto imparare a respirare e ha ammesso che sarebbe svenuto. Ha spiegato.

“Quando tiri fuori la faccia, andando a oltre 120-130 miglia orarie, non ricevi ossigeno. Quindi ho dovuto allenarmi a respirare. Ci sono state volte in cui svenivo fisicamente; non ero in grado di tornare nella cabina di pilotaggio”.

Il trailer di Mission: Impossible – The Final Reckoning

Mission: Impossible – The Final Reckoning, l’attesa seconda parte di Reckoning arriverà al cinema il 21 maggio 2025. Protagonisti Tom CruiseSimon Pegg, Vanessa Kirby, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Mariela Garriga, Henry Czerny, Holt McCallany, Janet McTeer, Nick Offerman, Hannah Waddingham, Angela Bassett, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles Parnell, Frederick Schmidt.

Ari Aster ha ottenuto una finestra di distribuzione per il suo Eddington

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Gli appassionati del genere horror adorano il lavoro di Ari Aster che in poco tempo con i suoi film, Midsommar, Hereditary, Beau ha Paura, si è costruito la fama di grande esperto del genere.

Ora, il regista realizzerà Eddington progetto che ora ha trovato il sostegno di A24, lo studio che ha anche portato sul grande schermo le altre opere di Aster, e ha fissato una finestra di distribuzione per il lungometraggio. Variety riferisce che A24 sta tenendo d’occhio un’uscita estiva per il film, che vede protagonisti Joaquin Phoenix, Emma Stone, Austin Butler, Pedro Pascal, Deirdre O’Connell, Michael Ward e Clifton Collins Jr.

Cosa sappiamo dell’Eddington di Ari Aster?

Ari Aster ha scritto la sceneggiatura di Eddington, che “è incentrato su uno sceriffo di una piccola città del New Mexico con nobili aspirazioni”. Ari Aster sta anche producendo il film insieme a Lars Knudsen. Descritto come un “thriller elettrico”, il film è anche in lizza per il debutto a Cannes, evento che segnerà anche il debutto di Aster al festival. Il lungometraggio ha iniziato la produzione a marzo 2024 ed è attualmente in post-produzione. Secondo il rapporto, A24 porterà il film all’European Film Market di Berlino questo mese.

Ulteriori dettagli sulla trama di Eddington sono tenuti nascosti in questo momento. A24 sta finanziando e producendo il film. Aster ha lavorato con A24 in tutti e tre i suoi film precedenti: che hanno prodotto e distribuito i tre film precedenti di Aster – Hereditary, Midsommar e Beau ha Paura – altre a Dream Scenario e l’imminente Death of a Unicorno. L’Eddington di Aster non ha ancora una data di uscita ufficiale da A24.

Sarah Michelle Gellar rompe il silenzio sul reboot di Buffy: “Faremo questo show solo se riusciremo a farlo bene”

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In un post su Instagram, Sarah Michelle Gellar ha commentato la notizia del revival di Buffy l’ammazzavampiri in lavorazione su Hulu. Secondo alcune fonti, il reboot avrebbe la sua star, Gellar, ma sarà incentrato su una Cacciatrice più giovane. “Quindi… potreste aver sentito qualche novità questa settimana, ma mi rendo conto che non avete sentito niente da me”, ha detto Sarah Michelle Gellar.

Ha continuato a descrivere la storia di come è iniziato il il progetto: “Tre anni fa, ho ricevuto una chiamata dalla mia cara amica e mentore, Gail Berman. Mi ha detto che voleva che mi sedessi con Chloé Zhao per ascoltare la sua opinione su un potenziale revival di Buffy. Sono rimasta sbalordita dal fatto che Chloé sapesse chi fossi, ma, come ho sempre fatto, ho detto a Gail che non vedevo proprio un modo per far esistere di nuovo lo show. Eravamo sempre state d’accordo su questo, ma questa volta ho sentito qualcosa di diverso nella sua voce. Alla fine ho accettato di andare (principalmente solo per incontrare Chloé) e il nostro caffè di venti minuti si è rapidamente trasformato in un’avventura di quattro ore. Abbiamo riso, abbiamo pianto, ma soprattutto abbiamo parlato entrambe di quanto questo show significhi per noi”.

“Ho sempre ascoltato i fan e ho sentito il vostro desiderio di rivisitare Buffy e il suo mondo, ma non era qualcosa che potevo fare a meno che non fossi stata sicura che avremmo fatto le cose per bene. È stato un lungo processo e non è ancora finito”, ha scritto. “Vi prometto che realizzeremo questo show solo se sapremo di poterlo fare bene. E vi dirò che siamo sulla buona strada.”

Buffy l’ammazzavampiri preferita dai fan ha concluso il post aggiungendo: “Mi sento così fortunata a essere in questo viaggio con queste quattro donne incredibilmente talentuose, che amano tutte Buffy tanto quanto me. E quanto voi. Grazie a tutti i fan che non hanno mai smesso di chiedermelo. Questo sarà per voi.”

Buffy l’ammazzavampiri è andato in onda in televisione dal 1997 al 2003. Nel corso degli anni, ci sono stati tentativi di riportare in auge la serie horror con Sarah Michelle Gellar. Tuttavia, ha detto a dicembre, che era “molto orgogliosa dello show che abbiamo creato e che non c’è bisogno di farlo.” Il revival sarà “il prossimo capitolo del Buffyverse” e dovrebbe avere Chloé Zhao alla regia.

Superman vs I Fantastici Quattro: Gli Inizi, è scontro di visualizzazioni per i trailer!

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In una significativa attestazione di forza, Superman di James Gunn ha raggiunto un traguardo notevole. Il teaser trailer ufficiale del film ha ottenuto oltre 250 milioni di visualizzazioni nelle prime 24 ore di uscita, diventando il trailer più visto e discusso nella storia sia della DC che della Warner Bros.

In confronto, il teaser trailer I Fantastici Quattro: Gli Inizi dei Marvel Studios, distribuito poco dopo, ha accumulato 202 milioni di visualizzazioni nelle sue prime 24 ore. Questa cifra impressionante segna il terzo miglior debutto di trailer per la Marvel, dietro solo a Deadpool & Wolverine e Spider-Man: No Way Home.

Guarda il trailer di Superman

L’audience senza precedenti del trailer di Superman sottolinea le grandi aspettative che circondano la visione di James Gunn per l’iconico supereroe. Il film, la cui uscita è prevista per l’11 luglio 2025, vede David Corenswet nei panni di Clark Kent/Superman e Rachel Brosnahan nei panni di Lois Lane. Il trailer offre uno scorcio di una narrazione che bilancia l’eredità kryptoniana di Superman con la sua educazione umana, promettendo una nuova interpretazione dell’amato personaggio.

Guarda il trailer di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Nel frattempo, I Fantastici Quattro: Gli Inizi, diretto da Matt Shakman, introduce la First Family della Marvel nel Marvel Cinematic Universe. Ambientato su uno sfondo retro-futuristico degli anni ’60, il film vede protagonisti Pedro Pascal nei panni di Reed Richards/Mister Fantastic, Vanessa Kirby nei panni di Sue Storm/Invisible Woman, Joseph Quinn nei panni di Johnny Storm/Human Torch ed Ebon Moss-Bachrach nei panni di Ben Grimm/The Thing. Il trailer evidenzia la dinamica del team e accenna alle loro prossime sfide.

I consistenti numeri di spettatori per entrambi i trailer riflettono un forte interesse per le narrazioni sui supereroi, con il pubblico che attende con ansia queste nuove interpretazioni. Le prestazioni dei trailer indicano un notevole entusiasmo per entrambi i franchise mentre si preparano a fare i rispettivi debutti cinematografici nel 2025.

Andrew Garfield: 10 cose che forse non sai sull’attore

Andrew Garfield: 10 cose che forse non sai sull’attore

Tra i più talentuosi interpreti della sua generazione, Andrew Garfield ha negli anni dimostrato di non essere di passaggio nel panorama cinematografico. A partecipando a noti film d’autore, come anche a grandi blockbuster, l’attore si è affermato per la sua versatilità, arrivando ad ottenere alcuni dei maggiori riconoscimenti dell’industria hollywoodiana.

Ecco 10 cose che forse non sai su Andrew Garfield.

I film di Andrew Garfield

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film Leoni per agnelli (2007), dove ricopre un ruolo di rilievo, per poi farsi notare in Boy A (2007), L’altra donna del re (2008), Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (2009) e Non lasciarmi (2010), dove recita accanto a Keira Knightley. Si mette ulteriormente alla prova con il film The Social Network (2010), dove recita accanto a Jesse Eisenberg, e grazie al quale acquista maggior notorietà. Veste poi i panni di Spider-Man per i film The Amazing Spider-Man (2012) e The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014), dove condivide la scena con Emma Stone. Dopo aver recitato in 99 Homes (2015), si consacra definitivamente grazie ai film Silence (2016) e La battaglia di Hacksaw Ridge (2016), di Mel Gibson.

I nuovi film di Andrew Garfield

Negli ultimi anni l’attore ha invece recitato in Ogni tuo respiro (2017), Under the Silver Lake (2018), Mainstream (2020), Gli occhi di Tammy Faye (2021), Tick… Tick… Boom! (2021) e Spider-Man: No Way Home (2021). Nel 2022 si concede una partecipazione ad una serie televisiva, assumendo il ruolo di protagonista in In nome del cielo. Dopo tre anni, torna sul grande schermo con We Live in Time (2024), film romantico in cui recita accanto a Florence Pugh.

We live in time film 2024
Andrew Garfield e Florence Pugh in We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo – Cortesia di Lucky Red

2. È il protagonista di un noto cortometraggio. Nel 2010, durante il periodo dei suoi grandi successi cinematografici, l’attore partecipa nel ruolo del protagonista al cortometraggio I’m Here, del regista Spike Jonze. Il corto, che sarà la basa di partenza per il successivo Her, narra le vicende di Sheldon e Francesca, due robot che vivono un’insolita e movimentata storia d’amore in una Los Angeles fantascientifica. Particolarmente apprezzata, l’opera racconta in modo semplice ma coinvolgente quanto si può essere disposti a sacrificarsi per amore.

3. Ha ricevuto due nomination all’Oscar. Nel 2017 l’attore riceve la sua prima nomination come miglior attore protagonista ai prestigiosi Premi Oscar. Candidato per il ruolo di Desmond Doss nel film La battaglia di Hacksaw Ridge, l’attore non riporterà la vittoria, andata a Casey Affleck per Manchester by the sea, ma gli permetterà di consacrarsi definitivamente e di aprire una nuova e ricca fase della sua carriera. Ha poi ricevuto una seconda nomination nel 2022, sempre come Miglior attore, per Tick… Tick… Boom!.

Andrew Garfield è Spider-Man

4. Ha pianto quando ha indossato la prima volta il costume. Interpretare un supereroe al cinema è il sogno di molti attori, interpretare un supereroe amato come Spider-Man è un privilegio raro. Non sorprende dunque che al momento della prima prova del celebre costume l’attore si sia messo a piangere per l’emozione. Questo è un dettaglio che Garfield ricorda con piacere, e che svela la sua devozione al personaggio. In più occasioni, infatti, l’attore ha affermato di essere un grande fan di Spider-Man e che interpretarlo è stato un vero e proprio sogno divenuto realtà.

andrew garfield Spider-Man 4
Andrew Garfield in Spider-Man: No Way Home

5. Ha studiato il movimento dei ragni. Per prepararsi al ruolo, l’attore ha rivelato di aver guardato molti documentari dedicati agli aracnidi, per studiarne i movimenti e farli suoi il più possibile. Durante le riprese molti membri della troupe rimasero impressionati dal suo lavoro a riguardo, arrivando ad affermare che molto più che il costume a fare di lui Spider-Man era il modo in cui si muoveva. Una preparazione che ha dunque permesso all’attore di risultare ancor più credibile nel ruolo.

Andrew Garfield e Florence Pugh nel nuovo film We Live in Time

6. Hanno dato vita ad una discussa scena di sesso. Nel 2024 l’attrice Florence Pugh recita accanto ad Andrew Garfield nel romantico We Live in Time. A quanto riportato, durante le riprese i due si sono spinti più in là del dovuto con una scena di sesso. “Facemmo la prima ripresa di questa scena di sesso davvero molto intima. Nella stanza c’eravamo solo io e Florence e l’operatore. La scena comincia e diventa subito molto passionale grazie alla nostra coreografia. Ci siamo sentiti così coinvolti che ci siamo spinti probabilmente un po’ più in là di quanto avremmo dovuto perché non abbiamo sentito dire ‘stop’“, ha raccontato Garfield.

Andrew Garfield e Emma Stone

7. Ha avuto una relazione con la nota attrice. Conosciutisi sul set di The Amazing Spider-Man, Garfield e la premio Oscar Emma Stone hanno rivelato nel 2011 di essere una coppia. I due non hanno però mai spettacolarizzato la propria relazione, evitando di attirare troppa attenzione mediatica. Allo stesso modo, quando nel 2015 decisero di lasciarsi lo fecero senza clamore, mantenendo la cosa il più riservata possibile. Nonostante la rottura, i due attori non hanno mai negato di provare ancora molto affetto l’uno per l’altra. Garfield si è infatti dichiarato il più grande fan dell’attrice, e nel momento in cui lei vinse l’Oscar per La La Land, egli fu il primo ad alzarsi per applaudirla, mostrando così concretamente il rispetto e l’affetto che ancora scorre tra loro.

Andrew Garfield e Emma Stone in The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro
Andrew Garfield e Emma Stone in The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro. Foto di Niko Tavernise – © 2013 Columbia Pictures Industries, Inc.

Andrew Garfield ha una fidanzata?

8. È tornato single. Dopo Emma Stone, a Garfield sono state attribuite diverse altre relazioni, come quella poi confermata con la modella Alyssa Miller (dal novembre 2021 all’aprile 2022) e quella con Kate Thomas, iniziata nel marzo 2024 e terminata solo qualche mese dopo. Ad oggi, dunque Garfield sembra essere tornato single e, data la volontà dell’attore di tenere privata la propria vita fuori dai riflettori, non si hanno molte altre notizie riguardo il suo attuale status.

Andrew Garfield non è su Instagram

9. Non possiede un account sul social. Garfield si è sempre dimostrato molto attento a tenere la propria vita privata lontano dai riflettori della celebrità. Ad oggi sono infatti molte poche le notizie su di lui al di fuori dell’ambito lavorativo e a tale mancanza di informazioni contribuisce anche la non esistenza di account social ufficiali dell’attore. Garfield, infatti, ha confermato di non essere iscritto su nessuna piattaforma di questo tipo, neanche su Instagram, proprio per evitare l’invadenza altrui. Sono però presenti alcune fanpage dedicate all’attore, grazie alle quali si potrà rimanere informati sulle sue attività.

L’età e l’altezza di Andrew Garfield

10. Andrew Garfield è nato a Los Angeles, California, Stati Uniti, il 20 agosto 1983. L’attore è alto complessivamente 1.79 metri.

Fonte: IMDb, Cosmopolitan

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