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Questo mondo non mi renderà cattivo, il teaser ufficiale della serie di Zerocalcare

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Ecco il teaser ufficiale di Questo mondo non mi renderà cattivo, la nuova serie di Zerocalcare per Netflix, che arriva dopo il grande successo di Strappare lungo i bordi.

Questo mondo non mi renderà cattivo, la seconda serie di animazione per Netflix scritta e diretta da Zerocalcare,  debutterà il 9 giugno in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Nel teaser trailer che Netflix rilascia oggi, le prime immagini dell’attesissima serie animata.

Prodotta da Movimenti Production, società del gruppo Banijay, in collaborazione con BAO Publishing, sarà composta da 6 episodi, da circa mezz’ora ciascuno, che entreranno ancora più a fondo nelle tematiche care all’autore.

In Questo mondo non mi renderà cattivo torneranno il mondo narrativo, il linguaggio unico e i personaggi storici e inconfondibili dell’universo di Zerocalcare. A Zero, Sarah, Secco, l’Armadillo, l’immancabile coscienza di Zero, doppiato anche questa volta dalla voce inconfondibile di Valerio Mastandrea, si aggiunge un nuovo, centralissimo personaggio: Cesare.

Questo mondo non mi renderà cattivo, la trama

Un vecchio amico torna nel quartiere dopo diversi anni di assenza e fatica a riconoscere il mondo in cui è cresciuto. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per lui ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto nel mondo. 

Questo mondo non mi renderà cattivo racconta la difficoltà di rimanere se stessi in mezzo alle contraddizioni della vita. Il titolo stesso della serie, che trae ispirazione da un brano di un cantautore romano, rappresenta una sorta di mantra, una frase che lo stesso Zerocalcare si ripete, quasi per auto-convincersi, nei momenti più difficili, quelli in cui diventa più forte il rischio di fare scelte sbagliate e rinnegare i propri ideali pur di togliersi dai guai.

Questo mondo non mi renderà cattivo, ecco il titolo della nuova serie di Zerocalcare

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A un anno esatto dal debutto di Strappare lungo i bordi, il primo progetto seriale di Zerocalcare osannato da pubblico e critica, il fumettista romano annuncia, attraverso una delle sue tavole, il titolo della seconda, attesissima serie di animazione per Netflix: Questo mondo non mi renderà cattivo, un progetto completamente originale, che sarà disponibile sul servizio nel 2023.

Prodotta da Movimenti Production, società del gruppo Banijay, in collaborazione con BAO Publishing, scritta e diretta da Zerocalcare, Questo mondo non mi renderà cattivo sarà composta da 6 episodi, da circa mezz’ora ciascuno, che entreranno ancora più a fondo nelle tematiche care all’autore.

Il titolo dello show rappresenta una sorta di mantra, una frase che lo stesso Zerocalcare si ripete, quasi per auto-convincersi, in quei momenti della vita in cui ci si sente accerchiati, senza via di fuga, in cui sarebbe più facile fare scelte sbagliate, rinnegare ideali e princìpi pur di togliersi dai guai. Una frase che ciascuno, con le proprie esperienze, le proprie vite e le proprie storie, potrebbe trovare utile ripetersi.

In Questo mondo non mi renderà cattivo torneranno il mondo narrativo, il linguaggio unico e i personaggi storici e inconfondibili dell’universo di Zerocalcare. Zero, Sarah, Secco, l’Armadillo, l’immancabile coscienza di Zero, doppiato anche questa volta dalla voce inconfondibile di Valerio Mastandrea, saranno i protagonisti di una narrazione fatta di digressioni, aneddoti,  emotività e colpi di scena.

Questo mondo non mi renderà cattivo – l’annuncio del titolo

Questione di Tempo: trailer italiano del film

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Questione di Tempo: trailer italiano del film

Ecco il Trailer italiano di Questione di Tempo, la nuova commedia che parla d’amore e di un viaggio nel tempo di Richard Curtis (Love Actually) con Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

 

All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy) rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare.

Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a conquistare il suo cuore. Il giovane a quel punto usa il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile ingorgo di traffico ad Abbey Road. Tuttavia, nel corso della sua insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno di viaggiare nel tempo.

Questione di Tempo: Richard Curtis parla del film

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Questione di Tempo: Richard Curtis parla del film

Ha stregato i cuori di tutti gli spettatori con la sua ultima commedia romantica (che definire così è riduttivo!), e ora Richard Curtis ci racconta com’è stato lavorare a Questione di Tempo, sugli schermi da inizio novembre.

Ecco di seguito un’intervista al regista e sceneggiatore inglese:

All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy) rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare. Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a conquistare il suo cuore. Il giovane a quel punto usa il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile ingorgo di traffico ad Abbey Road. Tuttavia, nel corso della sua insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno di viaggiare nel tempo.

Questione di Tempo è la nuova commedia che parla d’amore e di un viaggio nel tempo. Diretto da Richard Curtis, con Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

Questione di Tempo: recensione del film di Richard Curtis

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Questione di Tempo: recensione del film di Richard Curtis

La vita è Questione di Tempo, di attimi, di momenti propizi, di incontri che si susseguono e nella miriade di eventi che ogni giorno ci investono spetta a noi riuscire a cogliere l’attimo, a fermare il momento giusto, a capire che quel momento è e sarà per sempre passato, nel momento esatto in cui lo viviamo.

La stessa riflessione deve essere passata per la testa di Richard Curtis che ha pensato di scrivere una storia a riguardo, dando però la possibilità al suo protagonista di tornare indietro nel tempo, di rivivere i suoi giorni e di “aggiustare il tiro” ogni volta che ne aveva la possibilità.

Quando Tim compie 21 anni il padre gli confessa che gli uomini della loro famiglia sanno viaggiare indietro nel tempo. Ma con questa confessione arriva anche il fardello della scelta: cosa cercherà di guadagnare Tim dalla vita grazie al suo dono? Come userà il suo potere? Per il giovane non ci sono dubbi, il suo “unico motore” è la ricerca del vero amore.

Quando i film parlano di viaggi nel tempo, è sempre dietro l’angolo il puntiglioso spettatore che addita paradossi temporali, problemi di consecutio, incongruenze e anelli deboli nella storia. Ovviamente il film di Curtis non è esente da questi difetti, ma quello spettatore puntiglioso può anche tornarsene da dove è venuto, perché Questione di Tempo è un film che si comincia a guardare comodamente seduti, e si finisce di guardare con i gomiti sulle ginocchia e la testa tra le mani, tirando su con il naso mentre gli occhi sono lucidi e la bocca è atteggiata ad un divertito sorriso. Perché Richard Curtis fa esattamente questo, ci racconta storie, d’amore e di vita, con una sincerità ed una poesia tali da coinvolgerci e assorbirci completamente.

Questione di Tempo recensione 2Principe assoluto del film è il giovane e talentuoso Domhnall Gleeson, “troppo alto, troppo magro e troppo rosso di capelli”, guardandolo è difficile non ripensare a tutti gli eroi del regista e sceneggiatore inglese: dolci, buoni, impacciati, sempre apparentemente in difficoltà ma capaci di affrontare una straordinariamente ordinaria vita a testa alta. Accanto a Gleeson, Curtis ha voluto la bellissima Rachel McAdams e il caro amico Bill Nighy, nei panni di un padre prezioso, disponibile, ironico. Il cast resta a tutti gli effetti un punto fortissimo del film, che gode anche di una delicata colonna sonora e di una sceneggiatura forse dilatata nella parte centrale, ma ricca di dialoghi brillanti permeati da uno humor persistente e sottile, marchio di fabbrica di Curtis stesso.

Questione di tempo ci ricorda con emozione il valore dei momenti, il valore di una storia d’amore e della vita che intorno ad essa si può costruire, soprattutto ci mostra con candida semplicità la bellezza dei legami, la sofferenza intrinseca nella condizione umana e l’unicità di una vita abbracciata con il sorriso.

Questione di tempo: la colonna sonora del film di Richard Curtis

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Questione di tempo: la colonna sonora del film di Richard Curtis

Lo scorso 7 novenbre è uscito nei cinema italiani Questione di tempo, la commedia romantica di Richard Curtis di cui oggi vi proponiamo la colonna sonora ufficiale.

Il regista Richard Curtis ha scelto personalmente tutti i brani realizzando una poliedrica compilation, passando dal melodico datato all’attuale ritmo, per arrivare alla romanticissima How Long Will I Love You, mentre i pezzi originali del film sono del londinese Nick Laird-Clowes.

Questione di tempo la colonna sonora

1. The Luckiest (Ben Folds)
2. How Long Will I Love You (Jon Boden, Sam Sweeney, Ben Coleman)
3. Mid Air (Paul Bucchanan)
4. At The River (Groove Armada)
5. Friday I’m In Love (The Cure)
6. Back To Black (Amy Winehouse)
7. Gold In Them Hills (Ron Sexsmith)
8. The About Time Theme (Nick Laird-Clowes)
9. Into My Arms (Nick Cave & The Bad Seeds)
10. Il Mondo (Jimmy Fontana)
11. Golborne Road (Nick Laird-Clowes)
12. Push The Button (Sugababes)
13. All The Things She Said (t.A.T.u)
14. When I Fall In Love (Barbar Gough, Sagat Guirey, Andy Hamill, Tim Herniman)
15. Spiegel im Spiegel (Arvo Part, Sebastien Klinger, Jurgen Kruse)
16. How Long Will I Love You (Ellie Goulding)

Il cast del film è composto da Rachel McAdams, Domhall Gleeson e Bill Nighy.

All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy) rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare.
Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a conquistare il suo cuore.
Il giovane a quel punto usa il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile ingorgo di traffico ad Abbey Road.
Tuttavia, nel corso della sua insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno di viaggiare nel tempo.

Questione di Tempo: clip dal film di Richard Curtis

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Questione di Tempo: clip dal film di Richard Curtis

Ecco una clip del film Questione di Tempo, l’atteso ritorno alla regia di Richard Curtis, genio comico e romantico che il mondo invidia alla terra inglese. Nel cast del film la bella Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

Trama: All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy) rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare.

Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a conquistare il suo cuore.

Il giovane a quel punto usa il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile ingorgo di traffico ad Abbey Road.

Tuttavia, nel corso della sua insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno di viaggiare nel tempo.

Questione di tempo: clip con Il mondo di Jimmy Fontana

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Questione di tempo: clip con Il mondo di Jimmy Fontana

Arriva una nuova clip del nuovo film di Richard Curtis, Questione di Tempo (recensione) che vede protagonisti tutto il cast con Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.. La clip è quella del matrimonio, una delle scene più memorabili del film con sottofondo Il mondo di Jimmy Fontana.

Questione di Tempo è la nuova commedia che parla d’amore e di un viaggio nel tempo. Diretto da Richard Curtis, con Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy) rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare. Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a conquistare il suo cuore.

Il giovane a quel punto usa il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile ingorgo di traffico ad Abbey Road.

Tuttavia, nel corso della sua insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno di viaggiare nel tempo.

Questione di Tempo recensione blu-ray

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Questione di Tempo recensione blu-ray

Arriva oggi 5 marzo in Blu-ray e DVD la commedia romantica Questione di tempo, l’ultimo film che vede dietro la macchina da presa Richard Curtis, ideatore del personaggio di Mr. Bean e sceneggiatore di grandi successi come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Love Actually (di cui è anche regista).

Il film vede Domhnall Gleeson nei panni del protagonista Tim, assieme a Rachel McAdams nella parte della compagna Mary e Bill Nighy in quella del padre di Tim.

Commento all’edizione Blu-ray: Ancora una volta le edizione blu-ray di Universal Pictures si confermano tra le migliori edizioni in home video, e i motivi sono presto svelati. Innanzitutto per uno standard qualitativo sempre su alti livelli con i quali riescono ad attenere serpe una perfezione massima di suoni e immagini. Ma la vera specialità di casa Universal sono i contenuti. Infatti, le edizioni blu-ray sono sempre ricce di contenuti speciali che arricchiscono l’esperienza cinematografica, non limitandola dunque alla singola visione del film. Ebbene in Questione di tempo sono imprendibili tutti i contenuti, dalle scene eliminate con l’introduzione del regista Richard Curtis, alle Papere: Fare film è una cosa seria; ma non dimentichiamoci anche il delizioso contributo racchiuso in Tim e i viaggi nel tempo; L’aspetto, lo stile e le location; Il mondo di Richard Curtis.

Per gli appassionati di musica infine troviamo Il brano musicale “The Luckiest”; Il video musicale di “How long will I love you? “ di Ellie Goulding;

Questione di Tempo è la nuova commedia che parla d’amore e di un viaggio nel tempo. Diretto da Richard Curtis, con Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

Questione di tempo nuovo trailer del film di Richard Curtis

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Questione di tempo nuovo trailer del film di Richard Curtis

Ecco il nuovo trailer della prossima commedia di Richard Curtis, Questione di Tempo, che mescola film romantico e viaggi nel tempo con protagonisti Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

Trama: All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy) rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare.

Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a conquistare il suo cuore.

Il giovane a quel punto usa il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile ingorgo di traffico ad Abbey Road.

Tuttavia, nel corso della sua insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno di viaggiare nel tempo.

Questione di tempo in blu-ray e dvd

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Questione di tempo in blu-ray e dvd

Arriva oggi 5 marzo in Blu-ray e DVD la commedia romantica Questione di Tempo, l’ultimo film che vede dietro la macchina da presa Richard Curtis, ideatore del personaggio di Mr. Bean e sceneggiatore di grandi successi come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Love Actually (di cui è anche regista).

Il film vede Domhnall Gleeson nei panni del protagonista Tim, assieme a Rachel McAdams nella parte della compagna Mary e Bill Nighy in quella del padre di Tim. Questi i dettagli delle edizioni DVD e Blu-ray:

Info tecniche del DVD:

Contenuti audio: Inglese, Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo, Turco SURROUND 5.1

Sottotitoli: Inglese n/u, Italiano, Francese, Spagnolo, Arabo, Danese, Olandese, Finlandese, Islandese, Norvegese, Portoghese, Svedese, Turco

Info tecniche del Blu-ray:

Contenuti audio: Inglese DTS-HD MASTER AUDIO 5.1; Italiano,Francese, Tedesco, Spagnolo DTS DIGITAL SURROUND 5.1

Sottotitoli: Inglese n/u, Francese, Italiano, Tedesco, Spagnolo, Danese, Olandese, Finlandese, Islandese, Norvegese, Portoghese, Svedese, Arabo

Contenuti extra: Scene eliminate con l’introduzione del regista Richard Curtis; Papere: Fare film è una cosa seria; Tim e i viaggi nel tempo; L’aspetto, lo stile e le location; Il mondo di Richard Curtis; Il brano musicale “The Luckiest”; Il video musicale di “How long will I love you? “ di Ellie Goulding; Commento al film del regista Richard Curtis e dei membri del cast Domhnall Gleeson, Bill Nighy, Vanessa Kirby, Lydia Wilson e Tom Hollander

Questione di Tempo è la nuova commedia che parla d’amore e di un viaggio nel tempo. Diretto da Richard Curtis, con Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

Questione di tempo ecco un video dietro le quinte del film

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Questione di tempo ecco un video dietro le quinte del film

Ecco un video che ci mostra il dietro le quinte di Questione di Tempo, la prossima commedia romantica diretta da Richard Curtis con un cast di tutto rispetto: Rachel McAdams, Domhnall Gleeson e Bill Nighy.

Trama: All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy) rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come potrebbe sembrare.

Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a conquistare il suo cuore.

Il giovane a quel punto usa il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile ingorgo di traffico ad Abbey Road.

Tuttavia, nel corso della sua insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno di viaggiare nel tempo.

Questione di Karma: Trailer ufficiale del film con Fabio De Luigi

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Guarda il trailer ufficiale di Questione di Karma, il film di Edoardo Falcone con Fabio De Luigi, Elio Germano, Daniela Virgilio, Valentina Cenni, Massimo De Lorenzo, Corrado Solari, Isabella Ragonese, Philippe Leroy

La trama di Questione di Karma

Giacomo (Fabio De Luigi) è lo stravagante erede di una dinastia di industriali: la sua è una vita segnata dalla scomparsa del padre quando era molto piccolo e, più che interessarsi all’azienda, preferisce occuparsi delle sue mille passioni.

L’incontro con un eccentrico esoterista francese, però, cambia le sue prospettive: lo studioso infatti afferma di aver individuato l’uomo in cui si è reincarnato suo padre.

Trattasi di tal Mario Pitagora (Elio Germano), un uomo tutt’altro che spirituale, interessato solo ai soldi e indebitato con mezza città. Questo incontro apparentemente assurdo cambierà la vita di entrambi.

Questi sono i 40 di Paul Rudd secondo Judd Apatow

Questi sono i 40 di Paul Rudd secondo Judd Apatow

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Questi sono i 40 (titolo originale, This is 40) è il quarto lungometraggio scritto, diretto e co-prodotto da Apatow; si può definire, come dice la tagline, una sorta di sequel di Molto Incinta (2007), visto che stavolta la storia si concentra sulla coppia sposata che prima fungeva da spalla, ovvero Debbie/Leslie Mann e suo marito Pete/Paul Rudd. Se il primo film raccontava la nascita casuale e improvvisa di una relazione, il suo sequel/spin-off racconta cosa succede a una coppia molti anni dopo, quando i figli sono adolescenti e le candeline sulla torta sono 40. Come spiega il regista newyorkese: “L’idea del film è nata dalla voglia di raccontare cosa accade quando si arriva ai quarant’anni, si fa l’inventario della propria vita e ci si rende conto che non si può più essere qualcun altro: cosa si fa con quello che si ha? Poi ho pensato a tutte le cose divertenti che succedono a casa mia, a come mia moglie, le mie figlie ed io ci relazioniamo. Così ho cominciato a pensare ai possibili ruoli e mi sono accorto che già avevo quei personaggi: erano Pete e Debbie”.

questi-sono-i-40-leslie-mann-paul-rudd-iris-apatow-maude-apatow-foto-dal-film-1_midOltre ai due protagonisti, tornano nel sequel anche le due bambine, Sadie/ Maude Apatow, Charlotte/Iris Apatow (figlie del regista e di Leslie Mann) e Jason/Jason Segel, ora personal trainer di Debbie; mentre non compaiono nemmeno in una scena i precedenti protagonisti, Seth Rogen e Katherine Heigl, ai quali però viene fatto riferimento in un paio di occasioni. Si aggiungono al vecchio cast: Melissa McCarthy/Cathrine, Chris O’Dowd (Le Amiche della Sposa)e Lena Dunham (“Girls”), impiegati di Pete, Megan Fox, impiegata di Debbie, Albert Brooks (Drive), papà di Pete, John Lithgow (L’alba del Pianeta delle Scimmie), papà di Debbie.

 Concluse le riprese nel Settembre del 2011, con un budget di 35 M di dollari, il film era previsto al cinema per il 1° Giugno successivo, ma la Universal, per competere meglio con Biancaneve della Relativity Media, decise poi di posticipare Questi sono i 40 a Dicembre, cedendo la sua data di uscita estiva a Biancaneve e il Cacciatore. Nonostante il periodo natalizio, il film si è qualificato come il peggiore weekend d’apertura del regista (12 M), dopo Quarant’anni Vergine (21.4 M), Funny People (22.6 M) e Molto Incinta (30.6 M).

leslie-mann-megan-fox-This-Is-40La critica ricevuta è stata mista: positiva per quanto riguarda il cast, la recitazione e l’acuta comicità delle scene; negativa per l’eccessiva durata (134’) e alcuni momenti superflui. Riguardo quest’ultime caratteristiche, vanno segnalate tre scene eliminate  postate da Funnyordie.com, una delle quali mostra un assurdo e divertentissimo colloquio tra il front-man dei Green Day, Billie Joe Armstrong, e Pete, in quanto proprietario di un’etichetta discografica indipendente.

Degna di nota è la ricca lista di canzoni della colonna sonora, tra cui il brano originale, Dull Tool, realizzato per Apatow da Fiona Apple; invece, la parte strumentale è stata composta da Jon Brion, che ricordiamo in alcuni film di Paul Thomas Anderson (Sidney, Magnolia, Ubriaco d’amore) e in Se mi lasci, ti cancello.

Questi sono i 40 arriverà nelle sale italiane il prossimo 18 Aprile.

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Questi Giorni: recensione del film di Giuseppe Piccioni #Venezia73

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A quattro anni da Il Rosso e il Blu, Giuseppe Piccioni torna dietro la macchina da presa e presenta in Concorso a Venezia 73 Questi Giorni, road movie con quattro giovani e brave protagoniste alle prese con il mondo, la paura, le scelte e la crescita.

Una città di provincia. Tra le vecchie mura, nelle scorribande notturne sul lungomare, nell’incanto di un temporaneo sconfinamento nella natura, si consumano i riti quotidiani e le aspettative di quattro ragazze la cui amicizia non nasce da passioni travolgenti, interessi comuni o grandi ideali. A unirle non sono le affinità ma le abitudini, gli entusiasmi occasionali, i contrasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove le attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro.

Questi giorni – trailer del film di Giuseppe Piccioni in concorso a Venezia 73

Questi Giorni

Caterina (Marta Gastini), Angela (Laura Adriani), Liliana (Maria Roveran) e Anna (Caterina Le Caselle) potrebbero essere ognuno di noi, in un momento della vita in cui la vita appare confusa e incerta, in cui le scelte sono difficili e tutto ciò che sembra avere un senso improvvisamente si sgretola. Ma Questi Giorni è anche un semplice racconto di quattro amiche, un film che non ha altra ambizione, all’apparenza, che raccontare un viaggio, incontri, litigi, vicende che si susseguono, uno spaccato di vita.

Il risultato però è stentato, le interpreti brave ma non supportate da una sceneggiatura sostanziosa e realistica e i piccoli ruoli affidati ai grandi del nostro cinema (Margherita Buy, Filippo Timi e Sergio Rubini tra gli altri), costituiscono una parte così frivola e trascurabile della storia che, invece di impreziosire il film, potevano anche non essere chiamati in causa, lasciando che la totale attenzione della macchina da presa fosse sulle quattro protagoniaste. Questi Giorni è  un lavoro poco realistico che nel road movie trova una collocazione di genere ma non una sostanza narrativa che manca già in fase di scrittura.

Questi giorni trailer del film di Giuseppe Piccioni in concorso a Venezia 73

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Ecco il primo trailer di Questi giorni di Giuseppe Piccioni, uno dei tre film italiani in concorso alla prossima Venezia 73. Interpreti del film sono Margherita Buy, Maria Roveran, Marta Gastini, Caterina Le Caselle, Laura Adriani, Filippo Timi, Alessandro Averone, Mina Djukic, Sergio Rubini.

Venezia 73: il programma della Mostra

Sinossi: Una città di provincia. Tra le vecchie mura, nelle scorribande notturne sul lungomare, nell’incanto di un temporaneo sconfinamento nella natura, si consumano i riti quotidiani e le aspettative di quattro ragazze la cui amicizia non nasce da passioni travolgenti, interessi comuni o grandi ideali. Ad unirle non sono le affinità ma le abitudini, gli entusiasmi occasionali, i contrasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove l’attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro.Questi giorni

Fonte: BIM Distribution

Questi fantasmi!, tutto quello che c’è da sapere sul film

Questi fantasmi!, tutto quello che c’è da sapere sul film

La Collection De Filippo è un ambizioso progetto della Rai che porta sul piccolo schermo i capolavori teatrali di Eduardo De Filippo, personalità che non ha bisogno di presentazioni e che ha saputo raccontare l’Italia con comicità e inquietudine, offrendo un ritratto amaro e ironico della società. Sotto l’apparente leggerezza dei suoi testi si cela l’analisi dell’animo umano e delle dinamiche sociali, che rendono i suoi lavori universali e sempre attuali. Ad oggi sono già stati realizzati Natale in casa Cupiello, Non ti pago(entrambi con Sergio Castellitto), Napoli milionaria!, Sabato, domenica e lunedì e Filumena Marturano. A questi si aggiunge ora Questi fantasmi!.

Il film, che è diretto da Alessandro Gassmann, è dunque basato sull’omonima Commedia scritta nel 1945 da Eduardo De Filippo, che debuttò il 7 gennaio 1946 al Teatro Eliseo di Roma, con la Compagnia “Il Teatro di Eduardo con Titina De Filippo”. Si tratta inoltre della quarta trasposizione per lo schermo di quest’opera dopo un film omonimo, diretto da Eduardo stesso e interpretato nel 1954, seguito nel 1962 da un altro adattamento per la tv diretto e interpretato dallo stesso De Filippo e da un film per il cinema del 1967 diretto da Renato Castellani, e con protagonisti Vittorio Gassman e Sophia Loren.

Alessandro Gassmann ha dunque ripreso in mano un’opera con cui si era già confrontato anche suo padre e attua un adattamento che mira a far scoprire anche alle nuove generazioni la costante attualità di Eduardo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Questi fantasmi!. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato dell’opera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Massimiliano Gallo in Questi fantasmi!
Massimiliano Gallo in Questi fantasmi! Cortesia di © Rai

La trama di Questi fantasmi!

Protagonista del film è Pasquale Lojacono, un uomo in difficoltà economiche, che si trasferisce insieme alla moglie Maria in un ampio e decadente appartamento situato in un vecchio palazzo napoletano. La loro permanenza nell’immobile è frutto di un insolito accordo con il proprietario: in cambio dell’affitto gratuito, Pasquale deve dissipare le dicerie che dipingono la casa come infestata da fantasmi, restituendo così alla proprietà il suo valore e la sua reputazione. Con il passare dei giorni, strani avvenimenti sembrano confermare la presenza di entità sovrannaturali.

Il protagonista si trova infatti a ricevere regolarmente misteriose somme di denaro, che attribuisce alla generosità di spiriti benevoli. Convinto della solidarietà ultraterrena, Pasquale si immerge in una sorta di sogno ad occhi aperti, ignaro che dietro questa apparente fortuna si nasconde una realtà ben più terrena: il denaro proviene infatti da Alfredo, l’amante di Maria, che trama nell’ombra per mettere a tacere il marito e organizzare una fuga con lei.

Questo intricato triangolo amoroso si arricchisce di una vivace galleria di personaggi: Raffaele, il portiere del palazzo, e sua sorella Carmela, sempre pronti a sfruttare a loro vantaggio la leggenda della casa infestata; la famiglia di Alfredo, coinvolta indirettamente nei piani dell’uomo; e soprattutto il professor Santanna che, dalla finestra dell’appartamento di fronte, assiste agli eventi con un misto di ironia e critica pungente. Tra equivoci, inganni e riflessioni sulla credulità umana, la vicenda si snoda svelando poco a poco i desideri, le paure e le debolezze dei suoi protagonisti.

Anna Foglietta e Massimiliano Gallo in Questi fantasmi!
Massimiliano Gallo e Anna Foglietta in Questi fantasmi! Cortesia di © Rai

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista Pasquale Lojacono vi è l’attore Massimiliano Gallo, oggi celebre per la fiction Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso ma già protagonista in TV di un’opera di De Filippo con Napoli milionaria!. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Maria, vi è invece l’attrice Anna Foglietta, già diretta da Alessandro Gassmann in Il premio. Recitano poi nel film anche Alessio Lapice – visto nel film Il primo re e nella fiction  Imma Tataranni – Sostituto procuratore nel ruolo di Alfredo Marigliano.

Completano il cast Gea Martire nel ruolo di Carmela, Maurizio Casagrande nel ruolo di Raffaele, il portiere, Viviana Cangiano in quello di Armida e Tony Laudadio in quello di Gastone Califano. Lello Serao è il Barone Carlo De Nittis, mentre Flavia LietoRosa Nunzi sono rispettivamente la prima e la seconda figlia di Alfredo. Luciana Zazzera è la padrona di casa e Vincenzo Castellone è il barbiere. Mariano Rigillo, infine, è la voce del professor Santanna.

Il significato dell’opera di Eduardo De Filippo

Questi fantasmi! affronta uno dei temi principali della produzione eduardiana, ovvero l’imposizione di una maschera da parte dei personaggi dettata unicamente dalle circostanze. Dai toni scherzosi della commedia si passa infatti alla riflessione sull’autenticità degli uomini e al tentativo della riappropriazione della dignità di un uomo in crisi lavorativa e coniugale. Questo è Pasquale Lojacono, il quale porta gli spettatori a nutrire il dubbio se egli sia realmente un ingenuo o un abile opportunista, intenzionato a sfruttare le condizioni che gli si presentano anche quando ne è in realtà una vittima o, volendo, il fantasma del titolo.

Dove vedere il film in streaming e in TV

Il film è presente nel palinsesto televisivo di lunedì 30 dicembre alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Queste Oscure Materie: Il Libro della Polvere sarà una trilogia

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Queste Oscure Materie è senz’altro una delle migliori trilogie per ragazzi (e non solo) mai realizzate nell’era moderna. L’autore dei romanzi, Philip Pullman, ha dichiarato tempo fa di essere a lavoro su un nuovo romanzo, Il Libro della Polvere, che doveva uscire nel 2012.

Tuttavia il libro è rimasto inedito e adesso sappiamo che Pullman realizzerà in realtà una trilogia che racconterà del periodo a cavallo di quello raccontato in Queste Oscure Materie

Il primo romanzo arriverà il 19 ottobre ed è ancora senza titolo. Ecco cosa ha raccontato Pullman a NPR: “La nuova storia inizierà prima di Queste Oscure Materie e continuerà dopo di esso. Non sarà necessario leggere questi libri prima di leggere Queste Oscure Materie, è un’altra storia, non è un seguito né un prequel: è parallela”

Lyra Belacqua, già protagonista di Queste Oscure Materie, sarà il centro della storia: nel primo libro, ambientato dieci anni prima di La Bussola d’Oro, sarà solo una bambina di sei mesi (“non potrà fare molto, ma sarà comunque al centro delle attività di una parte dei protagonisti” dice l’autore), negli altri due, ambientati dieci anni dopo Il Cannocchiale d’Ambra, sarà una giovane donna.

Questi nuovi romanzi, stando al titolo, si concentreranno sulla Polvere, già elemento fondamentale per i primi romanzi. “È la Polvere ciò che voglio realmente esplorare in questo nuovo lavoro, la sua natura, la coscienza e cosa significhi essere un umano. […] Quando ho iniziato questo lavoro, mi sono reso conto che si trattava di una storia molto ampia, ho percepito la presenza di una storia che non era stata raccontata… mi sono avvicinato, ci ho pensato sopra, ci ho vissuto per un po’ e mi sono accorto che sì, era una storia più grande e meritava di essere raccontata.”

Queste Oscure Materie: la serie è ancora in sviluppo

La trilogia di Pullman ha visto il grande schermo con il rovinoso adattamento de La Bussola d’Oro. La produzione quindi non ha proseguito nella trasformazione degli altri due romanzi in film. Nel 2015 è stata annunciata una serie tv che è ancora in sviluppo e che procede lentamente a causa della mole di materiale da adattare.

Fonte

Questa storia qua: recensione del film

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Questa storia qua: recensione del film

Dopo essere stato grandemente anticipato anche grazie al palcoscenico della Mostra del cinema di Venezia, esce in sala, con un enorme e immediato riscontro di pubblico, Questa storia qua, documentario a quattro mani di Sybille Righetti e Alessandro Paris che ripercorre la vita e i successi della rockstar italiana Vasco Rossi partendo dal suo luogo di origine, Zocca, un piccolo paese di montagna in Emilia Romagna.

In Questa storia qua materiale di archivio e immagini evocative di quegli anni si alternano a video del cantante e performance live e anche con interviste agli abitanti del paese, alcuni dei quali hanno realizzato progetti con lui, come una radio indipendente o fondato la prima band. I documentari servono ad analizzare una situazione, un luogo, descrivere una personalità. Molte volte portano alla ribalta avvenimenti o storie che conoscono in pochi. Il pregio del documentarista è quello di trovarsi nel momento giusto al posto giusto e decidere di testimoniare ciò che vede. Così come a volte fanno anche i poeti, o nei nostri tempi, i cantanti.

Questa storia qua, il film

Questo è il caso di Sybille Righetti, regista, insieme ad Alessandro Paris, di Questa storia qua, un documentario su Vasco Rossi, che viene distribuito da Lucky Red dopo la presentazione all’ultimo Festival del cinema di Venezia (il sospetto è che sia un po’ veicolato) in un momento in cui del rocker di Zocca si parla moltissimo, sia per le sue uscite sul web, sia per il suo stato di salute. Zocca, piccolo paese in provincia di Bologna, è infatti il secondo protagonista, così come lo sono i suoi abitanti, che ovviamente sono tutti amici di Vasco.

L’intero paese è in scena (e applaudito fragorosamente durante la proiezione in Sala Darsena al Festival di Venezia) tranne Vasco, che è invece una voce narrante che ci guida nel racconto della sua vita. Il documentario di per sé, oltre che farci conoscere il dietro le quinte della vita di Vasco, ossia il periodo precedente alla fama nazionale, è un bel documento anche degli anni ’70, periodo in cui proliferavano modalità innovative di pensiero e di movimento, come le radio libere, presenti anche appunto in piccoli paesi come Zocca.

Il territorio è quindi importante, così come le amicizie, i legami, che hanno anche una certa influenza sul cantautore Vasco, la cui personalità prende un’altra dimensione, più umana, oltre che quella di rockstar maledetta che prima di invecchiare ed avere i primi acciacchi, è sempre stato utilizzatore di ogni tipo di sostanza, come ammette lui stesso nel documentario. E’ anche interessante il racconto della genesi di alcune canzoni tra le più famose come “Albachiara” e “Bollicine”, che è avvenuto nel più semplice dei modi, ossia con l’ispirazione di un momento. Anche in questo caso, si è trattato di essere al posto giusto al momento giusto.

Questa notte parlami dell’Africa: al via le riprese

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Questa notte parlami dell’Africa: al via le riprese

Iniziate oggi in Kenya le riprese di Questa notte parlami dell’Africa, primo lungometraggio narrativo diretto da Carolina Boco (il docu-film Notturno) e Luca La Vopa (il documentario Il tocco dello sciamano), tratto dall’omonimo romanzo di Alessandra Soresina e prodotto da Draka Production di Corrado Azzollini. Nel cast Roberta Mastromichele (Manuale d’amore 1 e 2, Come tu mi vuoi, Una moglie bellissima) al suo debutto da protagonista, Corrado Fortuna (Baarìa, Scusate se esisto!, I più grandi di tutti), Diane Fleri (Mio fratello è figlio unico, Solo un padre), Marlon Joubert (Romulus) e Maria Grazia Cucinotta. Un film sul valore universale dell’amicizia, in cui l’incontro tra due donne diventa il simbolo dei due mondi che esse rappresentano: l’Europa e il mondo arabo-africano. Sei le settimane di riprese previste, tra il Kenya, a Watamu e Malindi, e l’Italia, in Puglia.

Questa notte parlami dell’Africa è co-prodotto da Draka Production con Italian Dreams Factory e Seven Dreams Productions di Giulio Violati, in collaborazione con la BK Prdu (Marocco), con il supporto di Apulia Film Commission, la collaborazione della Film Commission Kenya, e come partner la compagnia aerea Air Ethiopian. Sarà distribuito prossimamente per l’Italia da Draka Distribution e Coccinelle per l’estero.

Due donne molto diverse fra loro si incontrano sullo sfondo della magia e delle contraddizioni dell’Africa subsahariana. Emma, un’avvocatessa che vive una profonda crisi personale, decide di prendersi una pausa partendo per l’Africa. La giovane Nuri, invece, stretta fra i rigidi codici morali della famiglia musulmana da cui proviene, nutre il desiderio di scoprire cosa c’è fuori dal suo mondo. Le due entreranno in contatto con un gruppo di attivisti impegnati nella lotta al bracconaggio di elefanti, tra cui l’affascinante e misterioso Dylan e Finn, un giovane dal passato burrascoso. Emma e Nuri faranno i conti con i loro fantasmi interiori e scopriranno la propria strada, seguendola senza rimpianti.

Quentin Tarantino: un horror e un gangster movie nel suo futuro?

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The Hateful Eight è l’ottavo lungometraggio di Quentin Tarantino che, a quanto dichiarato da lui più volte, vorrebbe smettere di fare cinema dopo aver realizzato dieci lungometraggi.

Mentre aspettiamo di vedere a partire dal 4 febbraio in Italia il film, il regista si pronuncia su quali sono i genere che gli piacerebbe affrontare nel suo prossimo futuro da cineasta, prima della ‘pensione’.

“Non è rimasto nessun genere in cui senta un desiderio bruciante di fare qualcosa come è stato per la seconda guerra mondiale (Bastardi senza gloria) o le arti marziali (Kill Bill). Forse potrebbe essere un gangster movie sul genere di quegli degli anni 30, tipo su John Dillinger. Mi interessa anche fare qualcosa di contemporaneo, in cui c’è un personaggio che entra in macchina e accende la radio e mi permette di fare un bel montaggio su lui mentre guida. Se avessi tutto il tempo del mondo, mi piacerebbe tantissimo fare un horror davvero molto pauroso, come L’Esorcista”.

Avremo quindi un horror e un gangter movie targati Tarantino nei prossimi anni? E che fine ha fatto il progetto di Kill Bill 3 in merito al quale il regista si diceva fiducioso? Non ci resta che aspettare!

Quentin Tarantino: tutti i misteri dei suoi film che il regista ha risolto

Uno dei pregi di Quentin Tarantino è il non aver mai costruito storie troppo contorte o poco chiare, pur essendo queste scritte e pensante per avere vari livelli di lettura. Sono pochi, soprattutto, i misteri all’interno delle trame, e se qualcuno di questi non è mai stato risolto, molti altri invece hanno trovato una spiegazione in seguito all’uscita del film. Il regista, ad ogni modo, ha sempre cercato di chiarire qualsiasi punto lasciato in sospeso, al fine di soddisfare il suo pubblico che, nel frattempo, non ha mai smesso di fabbricare teorie. Perciò, in attesa di sapere di più sull’ultimo film, The Movie Critic, che metterà un punto fermo alla sua carriera nella direzione dei lungometraggi, scopriamo quali sono i misteri svelati e i dubbi risolti.

Pulp Fiction: cosa c’è nella valigetta?

pulp fiction

In Pulp Fiction è presente un mistero molto grande, che per diverso tempo ha incuriosito il pubblico. Parliamo di cosa ci fosse nella valigetta di Marsellus Wallace: nelle prime scene del film, Jules e Vincent arrivano nell’appartamento di uno dei soci d’affari di Marsellus, Brett, per recuperare proprio l’oggetto. Quando Vincent poi la apre, per poter verificare che il suo contenuto sia effettivamente lì, ne rimane ipnotizzato. D’altro canto, però, se lui ha “la fortuna” di aver scoperto cosa si nasconde al suo interno, lo spettatore vede solo una luce arancione. Nelle battute finali di Pulp Fiction, la valigetta viene riaperta quando Jules ne mostra il contenuto a Pumpkin, rimanendone anche lui affascinato. Quentin Tarantino non ha mai mostrato cosa si celasse dentro, e questo ha fatto sì che venissero costruite diverse ipotesi. Lo stesso regista è poi arrivato in soccorso, per cercare di rispondere all’enorme punto interrogativo del pubblico. Cosa ha detto? Solo che la valigetta è stata inserita per essere un semplice MacGuffin, quindi non essenziale ai fini della storia. La risposta non ha però soddisfatto i suoi fan, i quali nonostante la spiegazione hanno continuato a fabbricare congetture e teorie, tanto che qualcuno ha addirittura ipotizzato che dentro ci fosse Dio.

Cosa è successo alla moglie di Cliff Booth?

C'era una volta a... Hollywood cast

L’ultimo film di Quentin Tarantino, C’era una volta a.. Hollywood, si incentra sull’attore Rick Dalton e il suo stuntman nonché migliore amico Cliff Booth. Quest’ultimo è finito a fare un lavoro poco soddisfacente dopo che l’industria cinematografica lo ha rifiutato a causa di voci che lo incolpavano di aver ucciso la moglie. Il regista non ha mai dato una vera spiegazione a riguardo, anzi ha indotto il pubblico a chiedersi per tutto il tempo se fosse o meno davvero stato lui (ricordiamo la scena flashback in cui lei e Cliff stanno discutendo sulla barca e lui ha una pistola in mano ma non sappiamo se spara). A rispondere al dubbio è poi arrivato l’omonimo romanzo, scritto da Tarantino stesso, il quale conferma l’omicidio perpetrato dall’uomo. Ne dà anche i particolari, scrivendo che Cliff le spara un po’ sotto l’ombelico, strappando il suo corpo a metà. Dopo il gesto, Booth si è però subito pentito e ha tentato di tenere i suoi pezzi insieme fino all’arrivo dei soccorsi.

Il destino di Mr. Blue

LE IENE

Continuiamo con Le iene, esordio alla regia di Quentin Tarantino. Il focus sono un gruppo di ladri, ognuno di essi con un nome di un colore, il quale dopo un colpo ad una gioielleria andato male si ritrova diviso e dimezzato. Molto del film ruota principalmente attorno a Mr. White e Mr. Orange, con una buona fetta di spazio anche per Mr. Blonde e Mr. Pink. Sono quindi solo Mr. Brown, interpretato dallo stesso regista come spesso accade nei suoi lavori, e Mr. Blue, ad essere presenti esclusivamente nelle prime scene. Sappiamo che il primo viene colpito alla testa da un poliziotto subito dopo l’inconclusa rapina, mentre il secondo non viene più mostrato. In seguito il capo del gruppo, Joe Cabot, arriva al magazzino (dove sono gli altri) dicendo che Mr. Blue è stato ucciso, ma non è davvero chiaro cosa gli sia successo dopo il colpo. A rispondere alla domanda che nel tempo è affiorata nel pubblico, ci ha pensato un videogioco del 2006 basato proprio su Le iene, che ne seguiva pedissequamente la trama arricchendola però con alcuni elementi inediti. Fra questi c’è proprio il destino di Mr. Blue, il quale fugge dalla gioielleria e si nasconde in un cinema, dove viene poi trovato e assassinato dalla polizia.

Il destino di Hans Landa

Hans Landa

 

Proseguiamo con un altro mistero risolto facente parte di Bastardi senza gloria. In questo film Quentin Tarantino rilegge la Seconda Guerra Mondiale, o meglio ne dà una versione alternativa, riguardante soprattutto il periodo del nazismo. L’obiettivo principale dei Bastardi, un gruppo che mira a catturare e scotennare i nazisti (quelli che poi rimanevano vivi ricevevano una svastica sulla fronte), è non solo quello di arrivare a uccidere Hitler ma anche l’ufficiale delle SS Hans Landa, il quale viene presentato al pubblico nell’iconica scena iniziale in una campagna francese. Alla fine di Bastardi senza gloria, il leader Aldo Raine riesce a vendicarsi su di lui, incidendogli una svastica sulla fronte. Dopodiché, ciò che si sa è che in seguito al suo “capolavoro” Raine lo lascia andare. Dunque il destino di Landa rimane sconosciuto o comunque non si sa niente di come prosegue la sua vita. In soccorso, ancora una volta, arriva il regista, il quale in un podcast (Happy Sad Confused), dice che intanto Hans Landa nei libri di storia è stato riconosciuto come un eroe per il suo coinvolgimento nella fine della guerra, e infine afferma che dopo alcuni anni l’ufficiale si trasferisce sull’isola di Nantucket, dove inizia una nuova carriera come detective.

Come prosegue la carriera di Rick Dalton?

Rick-Dalton-Quentin-Tarantino

Abbiamo parlato dell’infelice carriera di Cliff Booth in C’era una volta a… Hollywood, ma non di quella di Rick Dalton, anch’essa non proprio soddisfacente per il suo protagonista. Nel film, infatti, facciamo la conoscenza di un attore in declino. Nel finale, dopo che Dalton affronta i seguaci di Charles Manson intenzionati ad uccidere sia lui che il suo stuntman, lo vediamo parlare per l’ultima volta con Sharon Tate e Jay Sebring, i quali lo invitano a bere qualcosa insieme a loro (anche qui Quentin Tarantino dà un epilogo diverso all’attrice, moglie di Polanski, nella realtà morta per mano di Manson). Come prosegue, dunque, la sua carriera? A rispondere arriva il romanzo omonimo il quale scrive che Rick inizia ad acquistare nuova fama grazie al suo essere ospite fisso del Tonight Show Starring Johnny Carson. Il regista poi, prima dell’uscita del libro, in un’intervista con The Wrap ha sottolineato che Rick Dalton è riuscito ad avere più successo nel mondo del cinema dopo gli eventi presenti nel film. Inoltre, si apprende che nel 1988 si ritira dalla recitazione trasferendosi alle Hawaii con la moglie Francesca Capucci, e incontra anche Tarantino all’Hawaii International Film Festival del 1996.

Beatrix uccide Elle Driver?

Kill Bill Vol.2 Elle Driver

Concludiamo con l’ultimo mistero svelato riguardante Kill Bill: Vol. 2. Protagoniste sono Beatrix Kiddo (aka La Sposa/Black Mamba) e Elle Driver, uno dei sicari coinvolti nel tentato assassinio della prima. In questo secondo capitolo, Beatrix continua la sua missione di vendetta contro la squadra di Bill (vero artefice di tutto), e ora il suo obiettivo è Elle Driver. Le due le incontriamo nella roulotte di Budd (altro membro del gruppo), in uno scontro corpo a corpo dalle sequenze fenomenali. Nell’intenso combattimento, ad avere la meglio è Beatrix, la quale riesce a strappare anche l’altro occhio a Elle, che inizia a scalpitare dal dolore mentre lei se ne va. Dentro la roulotte, però, pur essendosene andata, Elle ha a che fare con un black mamba, usato poco prima dell’arrivo della Sposa per uccidere Budd, uno dei suoi partner in crime. Quentin Tarantino non rivela in quel momento se la donna verrà morsa dal serpente oppure no, lasciando con il dubbio se sia morta o meno. Il mistero si infittisce nei titoli di coda del film: quando passa il nome di Elle Driver e Daryl Hanna (la sua interprete) c’è un punto interrogativo. È il regista a rispondere alla domanda ad un podcast di Joe Rogan nel 2021 (via The Playlist), affermando che Elle è sopravvissuta.

Quentin Tarantino: Sky dedica un canale e in arrivo The Hateful Eight

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Un canale interamente dedicato a QUENTIN TARANTINO con i principali successi dell’eclettico regista, sceneggiatore ed attore e la prima tv del premio Oscar THE HATEFUL EIGHT (lunedì 6 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD).

Da sabato 4 a domenica 12 febbraio, Sky Cinema Hits HD (canale 304 di Sky) si trasforma in un canale interamente dedicato e acceso 24h su 24 all’eclettico regista, sceneggiatore ed attore. Una vera e propria TARANTINO MANIA con alcuni tra i principali successi, a partire dall’ultimissimo pluripremiato THE HATEFUL EIGHT, in prima visione assoluta lunedì 6 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e alle 21.45 su Sky Cinema Hits HD.

LE IENE

LE IENELa Tarantino Mania si accende su Sky Cinema Hits da sabato 4 febbraio e la prima serata (ore 21.15) è dedicata all’iconico film che nel 1992 ha segnato il debutto cinematografico di Quentin Tarantino: LE IENE, con Harvey Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi e Michael Madsen.

DJANGO UNCHAINED

DJANGO UNCHAINEDDomenica 5 febbraio (ore 21.15) sarà invece il giorno di DJANGO UNCHAINED, il film che omaggia il western di Sergio Corbucci del 1966, con un cast eccezionale (Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson e Kerry Washington), vincitore di due Premi Oscar  nel 2013 per la Miglior Sceneggiatura Originale a Quentin Tarantino e per il Miglior Attore Non Protagonista a Christoph Waltz.

THE HATEFUL EIGHT

THE HATEFUL EIGHTLunedì 6 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD (e alle 21.45 sul canale 304) sbarca in prima visione assoluta per l’Italia THE HATEFUL EIGHT.

Scritto e diretto da Quentin Tarantino, interpretato da Samuel L. Jackson, Kurt Russell e Jennifer Jason Leigh, racconta la storia di cacciatori di taglie qualche anno dopo la guerra civile americana. Il film, peraltro il più lungo della carriera di Tarantino, ha incassato numerosi premi, tra cui l’Oscar, il Golden Globe e il BAFTA per la Miglior Colonna Sonora firmata da Ennio Morricone. Molta attesa anche per la puntata speciale di RACCONTI DI CINEMA che aprirà la serata di Sky Cinema Hits dalle 21.05, in cui verrà raccontato Quentin Tarantino in tutte le sue sfaccettature (attore, regista, sceneggiatore) con contenuti, curiosità, aneddoti e dichiarazioni esclusive.

JACKIE BROWN

JACKIE BROWNNon potevano mancare anche JACKIE BROWN (martedì 7 febbraio alle 21.15), terzo film del regista tratto dal romanzo Rum Punch di Elmore Leonard con Pam Grier, Robert De Niro e Bridget Fonda, che racconta la storia di una hostess di colore che contrabbanda denaro sporco, e soprattutto KILL BILL VOL.1 (mercoledì 8 febbraio, 21.15) e KILL BILL VOL.2 (giovedì 9 febbraio, 21.15) con una strepitosa Uma Thurman protagonista.

FOUR ROOMS

FOUR ROOMSSpazio anche a L’UOMO DI HOLLYWOOD (venerdì 10 febbraio alle 21.15), quarto episodio di FOUR ROOMS, il film in quattro momenti legati dalla figura del fattorino Ted (Tim Roth), che si aggira per le quattro stanze di un celebre hotel di Los Angeles.

DAL TRAMONTO ALL’ALBA

DAL TRAMONTO ALL’ALBASabato 11 febbraio sempre alle 21.15 l’appuntamento è con DAL TRAMONTO ALL’ALBA, cult dell’horror diretto da Robert Rodriguez, sceneggiato e interpretato da Quentin Tarantino, insieme a George Clooney, Harvey Keitel e Juliette Lewis che racconta la lotta spietata tra un gruppo di criminali e un’orda di vampiri e mostri assetati di sangue all’interno del misterioso Titty Twister, un bar messicano aperto…dal tramonto all’alba.

PULP FICTION

PULP FICTIONInfine, domenica 12 febbraio ore 21.15, la Tarantino Mania si chiude con il capolavoro della storia del cinema PULP FICTION, con John Travolta, Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Bruce Willis e Tim Roth, vincitore della Palma d’Oro a Cannes e valso l’Oscar, il Golden Globe e il BAFTA a Quentin Tarantino per la Miglior Sceneggiatura Originale.

QUENTIN TARANTINO

Una programmazione interamente dedicata ad uno dei principali geni cinematografici di tutti i tempi, con la maggior parte dei film sempre disponibili in HD anche su Sky On Demand e Sky Go, anche all’interno di una sezione interamente dedicata a Tarantino.

Tutti gli aggiornamenti sulla programmazione e le curiosità sono disponibili su skycinema.it/tarantino, sulle pagine Facebook, Twitter e Instagram di Sky Cinema (@SkyCinemaIT).

Quentin Tarantino: la sua bizzarra Top 3 dei film del 2019

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Si fosse trattato di qualsiasi altro regista, la cosa avrebbe sorpreso un po’, eppure, visto che stiamo parlando di Quentin Tarantino, tutto sembra perfettamente “in parte”. Il regista di Jackie Brown aveva già espresso all’inizio di novembre il suo grande amore per Crawl – Intrappolati, un film uscito quasi in sordina nel nostro Paese, diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi) e prodotto da Sam Raimi. Si tratta di un thriller-horror in cui i protagonisti (Barry Pepper e Kaya Scodelario) sono minacciati da alligatori durante un’alluvione che rende le loro case habitat naturale per gli aggressivi rettili.

Oltre a questa rivelazione, Quentin Tarantino ha aggiunto altri due titoli alla sua Top 3, senza mancare di sorprendere, ancora una volta, il suo pubblico. Oltre a Crawl, il regista ha nominato The Irishman di Martin Scorsese, che promette di fare la parte del leone durante la prossima stagione dei premi, e Doctor Sleep di Mike Flanagan, il sequel di Shining che invece tutta la stampa, e anche il pubblico, non ha affatto apprezzato.

Dal canto suo, lo stesso Tarantino ha realizzato quest’anno, con C’era una volta a Hollywood, un film che siamo sicuri comparirà trai nominati della prossima season awards (con Brad Pitt che punta dritto all’Oscar come migliore non protagonista) e che sicuramente sarà in molte Top 10 dei migliori film usciti in sala negli ultimi 12 mesi.

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Quentin Tarantino: il suo nono film ha una data d’uscita

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Dopo l’odiato ottavo (The Hateful Eight), Quentin Tarantino sta lavorando al suo nono (e penultimo?) film in carriera, e arriva da Variety la notizia che il film ha già una data d’uscita.

Il 9 Agosto 2019 arriverà al cinema il film di cui al momento si sa davvero poco. Originariamente si pensava che il film potesse parlare degli omicidi commessi da Charles Manson, salvo poi chiarimenti di Tarantino stesso, che ha spiegato che il film sarebbe stato più una fotografia della Hollywood del 1969.

I primi elementi della trama indicano che la storia si incentrerà su un attore di tv che vuole fare breccia a Hollywood, con l’elemento macabro di Manson e dalla sua “famiglia” sullo sfondo. La produzione potrebbe cominciare il prossimo anno.

Quentin Tarantino vorrebbe dirigere un film di Star Trek

Il film è stato al centro di grandi discussioni, dato che Quentin Tarantino lavorerà per la prima volta senza collaborare con The Weinstein Company, a seguito delle accuse di molestia e violenza sessuale imputate a Harvey Weinstein, sul produttore e collaboratore di sempre.

Il mese scorso, la Sony l’ha spuntata con gli altri studios concorrenti e non ha perso tempo a dare precedenza al film sul suo calendario.

Sempre Variety conferma che Tarantino non vuole lo scontro al box office con Artemis Fowl, il nuovo progetto Disney che adatterà l’omonima serie di romanzi. Tuttavia il target completamente diverso dei titoli non dovrebbe renderli diretti concorrenti.

I primi report sul progetto parlano di Margot RobbieJennifer Lawrence come possibili interprete di Sharon Tate, mentre Brad Pitt, che ha già lavorato con Quentin Tarantino in Bastardi Senza Gloria potrebbe far parte del cast del film.

Charles Manson è innegabilmente un personaggio tarantiniano, se non fosse che la realtà, la sua vita, è stata decisamente più efferata di un qualsiasi film del regista de Le Iene.

Quentin Tarantino: dalla tv per HBO alla letteratura?

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Quentin Tarantino: dalla tv per HBO alla letteratura?

Arrivano dichiarazioni sorprendenti dalla bocca di Quentin Tarantino che dopo aver spaventato i suoi fan con la volontà di non continuare ancora per molto la carriera di regia, arriva un’altra dichiarazione di quanto il regista americano sia un po’ stufo del mondo del cinema. Le dichiarazioni sono stare rilasciate durante la storica  roundtable organizzata da The Hollywood Reporter:

Non ho intenzione di fare il regista ancora per molto. Mi piacerebbe lavorare ad un romanzo o libri sul cinema, anche di critica. Le vie che sta prendendo il cinema è sconvolgente. Le proiezioni digitali sono praticamente televisione proiettata. Preferirei adattate per la tv una mia grossa sceneggiatura, farne una serie con la HBO, senza avere limiti di tempo e contenuti. Punterei a una mini-serie da sei ore.

Per scoprire tutta la conversazione vi rimandiamo all’articolo originale: The Hollywood Report

Quentin Tarantino: ancora dettagli sul suo nuovo film

Quentin Tarantino sta girando un nuovo film e sono stati rivelati ulteriori dettagli in merito. Il film non sarà solo su Charles Manson ma sugli eventi di Hollywood nella seconda parte degli anni Sessanta. Il film sarà prodotto dalla Sony, dopo che il regista ha lasciato la Weinsten Company.

Riguardo al cast si sono fatti i nomi di Brad Pitt, Leonardo DiCaprio e Tom Cruise e  pare che Tarantino abbia in serbo veramente  qualcosa di speciale. I pochi dettagli che si conoscono rivelano che ci ritroveremo nel mondo consueto di Tarantino.

Come riporta Vanity Fair, il film è su un attore della TV che, dopo svariate serie, vuole avere un ruolo nel business dei film.

Quentin Tarantino: in trattative con Tom Cruise per il suo prossimo film

Gli omicidi di Manson faranno da sfondo al film: Sharon Tate, moglie di Roman Polanski e incinta di otto mesi del loro primo figlio, vittima di Manson, potrebbe essere interpretata da Margot Robbie, stando alle preferenze di Tarantino stesso.

Le riprese si svolgeranno a Los Angeles e inizieranno la prossima estate.

Quentin Tarantino: 7 misteri dei suoi film che non verranno mai risolti

Quentin Tarantino è uno dei registi più completi che operano nel cinema da diverso tempo. Uno di quelli con la capacità di tenere dentro una sala un pubblico molto eteorgeneo, poiché regala sempre storie stratificate, capaci di essere decodificate a livelli, in base al tipo di spettatore che si è. Ogni sua pellicola contiene perciò una trama – nella maggior parte dei casi – definita e completa, piena di omaggi e reference ai grandi generi, come il western o le arti marziali. Ciò non vuol dire però che le sue opere non siano esenti da misteri o piccole lacune. È capitato, in alcuni suoi film, che qualche personaggio venisse lasciato in sospeso, oppure qualche dettaglio del racconto non trovasse soluzione o svelamento. Considerato poi che il regista non fa sequel (Kill Bill è un’eccezione), ci sono alcune narrazioni rimaste indefinite, le quali contribuiscono ad alimentare teorie e domande dei fan. Di seguito, tutti i misteri che non verranno mai risolti.

Il periodo di Vincent e Vic Vega ad Amsterdam

LE IENE

Per quelli che non lo sapessero, alcuni film di Quentin Tarantino hanno fra loro dei collegamenti. Quello che potrebbe considerarsi il più famoso riguarda Vic Vega, alias Mr. Blonde di Le iene (primo lungometraggio del regista) e Vincent Vega di Pulp Fiction. Mentre dirigeva Bastardi senza gloria, a Tarantino venne l’idea di produrre una pellicola che avesse come protagonisti proprio i due fratelli, intitolata Double V Vega, la quale doveva fungere da crossover/spin-off tra i due film sopracitati. La storia avrebbe seguito i Vega nel loro periodo trascorso ad Amsterdam, di cui si ha un accenno proprio in Pulp Fiction. In una scena, infatti, Vincent dice di essere appena tornato dalla città olandese, nella quale stava facendo qualcosa per il suo capo, Marsellus Wallace. Purtroppo, però, Double V Vega fu cancellato dal regista, indi per cui quel periodo rimane un mistero.

Hugo Stiglitz: perché i nazisti non lo riconoscono?

Bastardi senza gloria

Uno dei film più soddisfacenti di Quentin Tarantino non può che essere Bastardi senza gloria. Il regista, come sempre d’altronde, fornisce una sua versione sul periodo del nazismo, quasi come se fosse un “what if…”, portando sullo schermo una folle squadra di sicari con l’obiettivo di uccidere quanti più nazisti possibili. Essa è capitanata da Aldo Raine, il quale ad un certo punto recluta un ex soldato dell’esercito tedesco, Hugo Stiglitz. Del suo background sappiamo che Stiglitz ha ucciso 13 ufficiali della Gestapo, ma invece di essere ucciso a sua volta, viene rispedito a Berlino e imprigionato come esempio per gli altri soldati. Il volto di Stiglitz, perciò, appare su tutti i giornali e questo lo rende, in un certo senso, famoso. Soprattutto per i tedeschi. Perciò risulta abbastanza strano il fatto che non venga riconosciuto da nessuno quando entra nella taverna Wicki e Hicox per incontrare Bridget von Hammersmark, dato che è piena di soldati nazisti.

La figlia di Vernita Green si vendicherà?

kill bill

Quentin Tarantino ama il mash-up di generi e gli omaggi al grande cinema, e tutti i film ne sono prova. Kill Bill: Vol.1 (ma anche il Vol. 2) è l’esempio perfetto. Il regista gioca molto sia con il western, regalando inquadrature memorabili, che con il Kung Fu, di cui la protagonista, Black Mamba, ne conosce ogni mossa. Al centro delle due pellicole c’è una donna, chiamata anche La Sposa, in cerca di vendetta contro coloro che volevano ucciderla il giorno delle nozze. È questo il motore della storia, che spinge Black Mamba a intraprendere un viaggio alla ricerca “dei suoi sicari”. La prima con cui si confronta è Vernita, con la quale inizia una lotta a suon di coltelli, interrotta ad un certo punto dalla figlia della prima, Nikki. Vernita cerca in quell’occasione di uccidere la Sposa con una pistola nascosta nei cereali, salvo poi venire uccisa da quest’ultima che, proprio davanti alla figlia, le ficca un coltello nel petto. Nikki, perciò, è testimone dell’atroce atto commesso, tanto che ad un certo punto Black Mamba le si avvicina dicendole che, quando sarà cresciuta, quasi certamente vorrà vendicarsi della morte della madre. Se Kill Bill Vol. 3 avesse visto la luce, una delle sue linee narrative sarebbe potuta essere questa, ma non essendo mai stato realizzato non si saprà mai.

Che fine fa Elle Driver?

Kill Bill Vol.2 Elle Driver

Passiamo a Kill Bill Vol. 2 e prendiamo in analisi il combattimento fra Elle Driver e Black Mamba. Proprio come nel caso di Vernita, anche lei è un suo bersaglio. Le due donne si affrontano nella roulotte di Budd, altro obiettivo della Sposa, e la sequenza costruita da Quentin Tarantino è più che fenomenale. Sappiamo che entrambe sono state addestrate da Pai Mei, indi per cui il loro scontro è uno dei più avvincenti ed emozionanti (quanto è suggestiva la scena in cui la Sposa le strappa l’altro occhio?). Vinta la battaglia, Black Mamba lascia la rivale nel dolore e nelle urla, e neanche da sola. Il serpente che Elle Driver ha usato per uccidere Budd è ancora lì, e potrebbe essere un pericolo anche per lei. Solo attraverso i titoli di coda ci viene data la conferma che il suo destino rimane sconosciuto, e non essendoci, come dicevamo, un Kill Bill Vol. 3, anche questo rimarrà un mistero.

Che fine fa Mr. Pink?

Le iene Mr Pink

Riavvolgiamo il nastro e torniamo a Le iene. Fra i rapinatori che riescono a tornare al magazzino dopo la sparatoria iniziale c’è Mr. Pink (a cui dà pelle e voce Steve Buscemi) il quale, in seguito allo stallo messicano tra Eddie, Joe Cabot e Mr. White, in cui sembrano tutti morti, riesce a prendere i diamanti e scappare. Dopodiché si sente Mr. Pink avere un diverbio con la polizia fuori dal magazzino, tutto in fuori campo, ma lo spettatore alla fine non conoscerà il suo destino. Viene colpito? Arrestato? Muore? Il dubbio nascente ha fatto sì che si creasse una teoria secondo la quale Mr. Pink sarebbe il cameriere di Jack Rabbit Slim in Pulp Fiction, sempre interpretato da Buscemi.

Hans Landa riconosce Shosanna al ristorante?

Hans Landa

La prima opening di Bastardi senza gloria può considerarsi una delle migliori fra i film di Quentin Tarantino. In una campagna francese, Hans Landa, dopo una conversazione spinosa con il proprietario, uccide una famiglia ebrea nascosta sotto le tavole di legno dell’abitazione. L’unica che riesce a scappare è Shosanna che, guardata da lontano dal colonnello tedesco, la si vede correre incontro alla libertà con le lacrime agli occhi. Dopo alcuni anni, la donna assume un’altra identità, prendendo il nome di Emmanuel Mimieux. Un giorno, corteggiata da un soldato nazista, Fredrick Zoller, si imbatte in Hans Landa quando il primo la porta in un ristorante per incontrare Joseph Goebbels, il quale vuole che il loro nuovo film venga proiettato in anteprima nel cinema di Shosanna, ereditato dagli zii. La tensione comincia a crescere quando ad un certo punto Landa inizia a fissarla nel bel mezzo di una conversazione, affermando subito dopo di aver dimenticato cosa stesse per domandare. Questo momento, insieme ad altri dettagli come, ad esempio, l’ordinazione del colonnello di un bicchiere di latte per la donna, hanno portato il pubblico a chiedersi se l’avesse o meno riconosciuta. Purtroppo, però, rimarrà sempre un mistero.

Cosa c’era nella valigetta di Pulp Fiction?

Jules-And-Vincent-Pulp-Fiction

Concludiamo con il mistero forse più grosso e intrigante dei film di Quentin Tarantino, contenuto in Pulp Fiction: il contenuto della valigetta di Marsellus. Nelle due occasioni in cui viene aperta, da essa esce solo una luce arancione, e noi spettatori possiamo solo vedere le reazioni dei personaggi sullo schermo, che ne restano ipnotizzati. Purtroppo, però, il regista non ha mai rivelato cosa ci fosse al suo interno e, ancora una volta, questo ha dato modo di specularci sopra. Alcune teorie sostengono che ci fossero i gioielli della rapina de Le iene, altri invece hanno pensato che ci fosse Dio. Il regista, pur ammettendo che la valigetta fosse un MacGuffin, non è mai riuscito a spegnere la curiosità sul suo contenuto.

Quentin Tarantino: 60 anni dentro al cinema

Quentin Tarantino: 60 anni dentro al cinema

Nel 1970, a Los Angeles, un bambino di 7 anni andava al cinema a gustarsi un doppio spettacolo con i genitori al Tiffany Theatre per poi disquisirne con loro nell’auto sulla via del ritorno a casa. Questo bambino andava a vedere La guerra del cittadino Joe e Senza un filo di classe, un drama e una comedy. A sette anni, ribadiamo. Quanti si sarebbero annoiati? Probabilmente molti, ma non lui. Non Quentin Tarantino, proprio quello che andava a fruire pellicole anche violente a nove anni ridendo di gusto o rimanendo estasiato davanti al grande schermo, e che non è cambiato molto da quando era fanciullo, oggi compie sessant’anni. Ed è, oltre che un cinefilo fiero e grato alla settima arte, uno dei registi più influenti della sua generazione.

Cominciamo dicendo che il cinema di Quentin Tarantino è stratificato oltre che citazionista, dentro i suoi film ci sono omaggi a Sergio Leone, Sergio Corbucci, John Woo e perfino Dario Argento. Ecco perché i suoi film possono essere letti e apprezzati a diversi livelli di profondità, come accade solo alle opere d’arte più riuscite. Più riferimenti si colgono e più la lettura del film sarà dettagliata e completa. A volte ci vogliono anche più visioni nel tempo per comprendere, ad esempio, il finale epico di Django Unchained, in cui risuona Trinity, canzone nota per essere parte iconica della colonna sonora di Lo chiamavano Trinità con Terence Hill. E questo è solo un gioco in più che Tarantino fa con il suo pubblico, perché proprio per la componente pop insita nei suoi film, lo spettatore è sempre in grado di avere un’esperienza di grande intrattenimento.

I film di Tarantino – chi più chi meno – sono anche politici. Uno dei più politici è proprio il penultimo, The Eightful Eight, in cui è evidente, più dell’altro sopracitato, la componente razzista e di odio fra sudisti e nordisti americani, fra bianchi e neri, fra uomini e donne. Ed è una visione che richiede grande attenzione per poter essere decodificata al meglio. Perché magari ci si lascia prendere dal suo essere diretto, crudo ed eccessivo. Ma in questo modo di fare un cinema tanto pop, che parla a tutti, si nasconde il suo pensiero. Un po’ come accadeva in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! di Don Siegel, in cui dietro scene apparentemente brutali e  insignificanti si celava il racconto della situazione politico-sociale statunitense degli anni Settanta. Con sequenze che, iconograficamente parlando, risultavano potentissime. Oltre alle citazioni e ai riferimenti specifici, il cinema di Tarantino è accessibile a tutti. E come tanti altri cineasti ha dei “marchi di fabbrica” volti a distinguere il suo linguaggio e la sua regia, elementi riconducibili a lui e al suo modo di costruire le storie.

Quentin Tarantino sul set di C'era una volta a Hollywood
Quentin Tarantino sul set di C’era una volta a Hollywood – Gentile concessione © Sony Pictures Motion Picture Group

L’auto, il topos più emblematico di Tarantino

Come spesso accade ai narratori, Tarantino sfrutta i topoi per edificarci attorno l’intero impianto narrativo della storia. Questi motivi ricorrenti sono visibili a occhio nudo e per chi ama il suo cinema sarà bastato aver visto almeno tre quarti delle sue opere per individuarli. Il buon Quentin ne ha tanti, ma quello più simbolico è l’automobile. Come dice Vito Zagarrio, “la macchina e la strada sono il “Vanishing Point” tarantiniano, le icone del Mito americano.” La ritroviamo in molte pellicole e spesso sono l’ambiente in cui si svolgono avvenimenti o vengono “consumati” i tipici dialoghi crudi e sopra le righe che il regista tanto ama scrivere. Emblematico è l’uso che se ne fa in Le iene, esordio alla regia di Quentin Tarantino, dove la macchina diventa luogo in cui tutto succede: si narrano storie, si fugge nella speranza di salvarsi (una delle scene d’apertura con Mr. White e Mr. Orange), si muore e si uccide. Uno “spazio metaforico”, come dice Zagarrio, ma anche uno “status symbol” (in Pulp Fiction, secondo film) in cui diventa membro del duo formato da Vincent Vega e Jules Winnifield. Per Tarantino diventa talmente essenziale da dedicarle un’intera sequenza con protagonista Mr. Wolf, quando Vincent e Jules si ritrovano a ripulire con meticolosità l’abitacolo dell’auto completamente imbrattato di sangue.

È anche il mezzo che conduce Beatrix (La Sposa) verso la vendetta, in un bellissimo primo piano in bianco e nero, in cui lei rompe la quarta parete per dialogare proprio con il suo spettatore. O ancora in C’era una volta a…Hollywood, in questo caso la macchina diventa costante luogo in movimento che porta i suoi protagonisti principali, Rick Dalton e e Cliff Booth, a muoversi nei meandri di una florida e soleggiata Los Angeles di fine anni Sessanta. Insomma, è chiaro che Tarantino fa diventare l’automobile una delle sue protagoniste, un po’ come McDonagh fa con i suoi bellissimi paesaggi, che sia Bruges, Ebbing o Inisherin.

Un’inquadratura e un piano

I marchi di fabbrica di Quentin Tarantino sono parecchi. E lui, cineasta che inghiotte non solo generi ma anche stili, non poteva che trasformare le sue pellicole in esposizione di incredibili inquadrature e di peculiari escamotage narrativi. Partiamo dalle inquadrature: una di quelle più ricorrenti è la contre plongeé, un’inquadratura dal basso verso l’alto, anomala e qualche volta straniante. Se pure usata da molti cineasti, Tarantino l’ha personalizzata, affibbiandola spesso al punto di vista di personaggi rinchiusi nei bagagliai delle automobili (di nuovo loro!), tanto che in alcuni casi si parla proprio di truck shot, in cui noi spettatori entriamo nella soggettiva del personaggio morto (diventando cadaveri) o incosciente. Ed è questa la sua potenza a livello visivo. È così che noi pubblico in quel momento dobbiamo sentirci. Tale inquadratura è presente in molte pellicole, ad esempio in Kill Bill, nella scena del massacro dei due pini, quando la Sposa è colpita e giace a terra. La macchina da presa inquadra O-Ren, Vernita, Elle e Budd, mentre guardano una indifesa Beatrix. In quel momento il nostro sguardo si sovrappone a quello della Sposa, e siamo noi, come lei, a guardare i quattro personaggi. La stessa inquadratura la troviamo in Bastardi senza gloria, quando il tenente Aldo Raine e il sergente Donnie Donowitz mutilano i nazisti. Ad un certo punto uno di loro è inchiodato a terra, impossibilitato a muoversi, mentre i due lo guardano con soddisfazione. E  noi, come la vittima, siamo costretti a subire. Stessa cosa accade in Pulp Fiction, quando Jules e Vincent chiudono nel bagagliaio un cadavere e noi diventiamo quel corpo morto che guarda i suoi aguzzini.

Quentin Tarantino Pulp FictionDal punto di vista della scelta dei piani, figlio affezionato del western, Quentin Tarantino ama molto il primo piano e l’utilizzo dello sguardo in macchina, che viene utilizzato dal regista per rendere ancor più suggestiva e coinvolgente la scena. In questo modo i personaggi dei suoi film cercano da una parte di tirare dentro il pubblico, dall’altra di  allontanarlo facendogli sentire la presenza della finzione. Emblematica è la scena di Kill Bill Vol. 2, quando La Sposa rompe la quarta parete per comunicare allo spettatore dove sta andando, ossia ad uccidere Bill. Nei lavori tarantiniani questo espediente continua a ritornare in maniera assidua. Pensiamo anche a Pulp Fiction, quando nella scena del bar Butch guarda in macchina come se dall’altra parte ci fosse una qualche sorta di complice, per poi rivolgersi a Vincent e Marcellus. Come dice sempre Zagarrio “è come se Tarantino ponesse degli accenti sulle frasi, creando degli echi interni ai suoi film, dal punto di vista della sintassi e della costruzione del simbolico oltre che dal punto di vista, più ovvio, delle tematiche.”

Quentin Tarantino è uno di quelli che il cinema lo sa fare. Lo sa maneggiare, sa dialogare con il suo pubblico., facendolo divertire e al contempo stimolandone il pensiero critico. Sa distinguersi, è un regista iconico che negli anni ha occupato un posto di spicco nel discorso cinefilo. Uno di quelli che riesce a coniugare sempre l’industria e l’arte. La sua narrazione è pop, ricca di riferimenti, a cavallo trai generi, e forse proprio per questo ha un fascino irresistibile. Perciò, non ci resta che dirgli: grazie Quentin, e buon compleanno!

Quentin Tarantino: 10 cose che non sai sul regista

Quentin Tarantino: 10 cose che non sai sul regista

Considerato uno dei registi più influenti della sua generazione, Quentin Tarantino ha contribuito in modo inequivocabile a ridefinire il cinema degli ultimi tre decenni, pur avendo diretto soltanto nove lungometraggi. Con le sue opere ha portato all’ennesima potenza il postmodernismo, dando vita a nuovi linguaggi e tecniche oggi di estrema popolarità.

I dialoghi iperrealistici, la violenza eccessiva, la non linearità della narrazione e il citazionismo sono tra i suoi principali marchi di fabbrica. Il tutto condito da quell’estetica pulp che da sempre contraddistingue il suo cinema. Ogni suo nuovo film è atteso come un vero e proprio evento, che non manca di dividere critica e pubblico, ma suscitando sempre e comunque emozioni forti.

Ecco 10 cose che non sai di Quentin Tarantino.

Quentin Tarantino Pulp Fiction

Quentin Tarantino: la sua filmografia

10. Ha scritto e diretto film estremamente famosi. Tarantino debutta al cinema nel 1992 con il film Le iene, dove dirige gli attori Steve Buscemi e Tim Roth. La consacrazione arriva però nel 1994 con Pulp Fiction, con John Travolta e Samuel L. Jackson, che gli vale la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Successivamente dirige l’episodio L’uomo di Hollywood del film Four Rooms, e poi Jackie Brown (1997), Kill Bill: Volume 1 (2003), Kill Bill: Volume 2 (2004), Grindhouse – A prova di morte (2007), con Kurt Russell, Bastardi senza gloria (2009), con Brad Pitt, Django Unchained (2012), con Jamie Foxx e Christoph Waltz, The Hateful Eight (2015) e C’era una volta a… Hollywood (2019), con Leonardo DiCaprio e Margot Robbie.

9. È solito comparire in dei cameo nei suoi film. Tarantino è noto anche per compiere dei cameo da attore all’interno dei suoi film. Ciò avviene sin dal suo primissimo titolo, Le iene, dove ricopre il ruolo di Mr. Brown, uno dei membri della banda criminale destinato a fare una brutta fine. Il suo cameo più noto è però quello di Jimmie Dimmick in Pulp Fiction, il quale si lancia in un divertente monologo che lascia trasparire tutte le nevrosi del personaggio. Celebre è anche la sua breve apparizione in Django Unchained, dove viene letteralmente fatto esplodere dal protagonista. Infine, in Bastardi senza gloria appare come uno dei nazisti a cui i protagonisti hanno fatto lo scalpo.

8. Ha vinto due premi Oscar. Tarantino è unanimemente apprezzato per le sue sceneggiature, da sempre caratterizzate da una scrittura brillante, dialoghi complessi e un’originale reinvenzione dei generi. Non sorprende dunque che egli abbia vinto ben due Oscar per la miglior sceneggiatura originale, rispettivamente per Pulp Fiction e Django Unchained. Tarantino vanta poi altre due nomination nella medesima categoria, per Bastardi senza gloria C’era una volta a… Hollywood, tre candidature come miglior regista e una per il miglior film.

Quentin Tarantino dirige Pulp Fiction

7. Rifiutò grandi progetti per poter lavorare al film. In seguito al successo di Le iene, Tarantino era diventato una vera e propria celebrità. Ogni produttore voleva lavorare con lui, e in diversi gli offrirono la regia di titoli poi divenuti grandi successi. Tra questi, Tarantino avrebbe potuto dirigere Speed e Man in Black. Egli, tuttavia, non riteneva affini a sé tali storie e preferì ritirarsi ad Amsterdam per poter lavorare in pace ad una sua sceneggiatura originale. In breve, diede vita a Pulp Fiction. Tale film gli portò ancor più fortuna del primo, e lo consacrò come uno dei registi più affermati e talentuosi della scena indipendente americana.

6. Cercò in tutti i modi di convincere Uma Thurman a recitare nel film. Per il ruolo di Mia Wallace, tra i più importanti del film, Tarantino aveva in cima alla sua lista delle preferenze l’attrice Uma Thurman. Questa, tuttavia, inizialmente rifiutò il ruolo, non convinta del progetto. Disperato, Tarantino la contattò telefonicamente, leggendole personalmente l’intera sceneggiatura. L’attrice, a quel punto, si convinse della qualità del progetto, e finì con l’accettare la parte. Questa si rivelò poi una delle sue interpretazioni più famose e universalmente acclamate.

Quentin Tarantino: chi è sua moglie

5. Ha sposato una cantante. Da sempre molto riservato riguardo la propria vita sentimentale, Tarantino ha tuttavia annunciato, nel giugno del 2017, il proprio fidanzamento ufficiale con la cantante israeliana Daniella Pick. I due si erano conosciuti nel 2009, quando il regista si trovava in Israele per promuovere il suo nuovo film, Bastardi senza gloria. La coppia giunge poi al matrimonio nel novembre del 2018, con una cerimonia ebraica. Pochi mesi dopo, nell’agosto del 2019, hanno invece annunciato di aspettare il loro primo figlio, Leo, nato poi il 22 febbraio del 2020. Attualmente la coppia risiede a Tel Aviv, in Israele.

Quentin Tarantino è su Instagram?

4. Non possiede un profilo social. Negli anni Tarantino ha più volte dichiarato di non essere un grande fan dei social network e simili, confermando di non possedere alcun account di questo tipo. Su Instagram, tuttavia, è possibile trovare diverse fan page dedicate a lui e al suo cinema. La più popolare di queste è seguita da ben 559 mila persone, e tra gli oltre 554 post è possibile ritrovare sia immagini o video tratti dai suoi film, come anche retroscena, curiosità, immagini dal set o ancora di eventi di gala a cui Tarantino ha personalmente preso parte.

Quentin Tarantino: il suo patrimonio

3. Possiede un ricco patrimonio. Nonostante abbia diretto soltanto nove film, la popolarità di Tarantino è talmente tanta che ha permesso a questi di diventare dei grandissimi successi di botteghino. Occorre però calcolare che egli non si è limitato a tale attività, occupandosi anche di scrivere sceneggiature per film diretti da altri, come anche di produrre opere di alcuni suoi amici registi. La sua grande influenza nell’industria lo ha così portato anno dopo anno a maturare un patrimonio sempre più consistente. Oggi questo è stimato intorno alla cifra di 120 milioni di dollari.

Quentin Tarantino: ha origini italiane

2. È da sempre molto legato all’Italia. Tarantino è noto anche per il suo grande apprezzamento nei confronti del cinema italiano degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, e ha indicato gli autori Sergio Leone, Mario Bava e Lucio Fulci come suoi grandi idoli e fonti di ispirazione. Molti dei suoi film dimostrano infatti un grande debito nei confronti di questi e altri celebri registi del Bel Paese. Egli stesso, inoltre, vanta delle origini italiane. Suo padre Tony, infatti, era figlio di immigrati, i quali provenivano dalla Campania, e più precisamente da Portici e Castellammare di Stabia.

Quentin Tarantino: età e altezza

1. Quentin Tarantino è nato a Knoxville, nel Tennessee, Stati Uniti, il 27 marzo del 1963. Il regista è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

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