Watch Dogs,
l’adattamento cinematografico del popolare gioco Ubisoft rimasto
bloccato in
fase di sviluppo per un decennio, ha finalmente ricevuto il via
alla produzione. In un post sui social media di ieri, Ubisoft ha
condiviso uno sguardo al ciak del film, che sarà diretto da
Mathieu Turi. Il gioco d’azione e avventura è
stato pubblicato per la prima volta nel 2014, con due giochi
successivi nel 2016 e nel 2020, oltre a diversi libri e miniserie a
fumetti ambientati nello stesso universo narrativo.
Non si sa molto del film, che è
stato realizzato da New Regency e vede come protagonisti
Tom Blyth, veterano di Hunger Games, e Sophie Wilde di
Talk To
Me. Della sceneggiatura originale si è invece occupata
Christie LeBlanc, nota per aver scritto la
sceneggiatura di Oxygen di Netflix. L’immagine, riportata qui di seguito, è
stata rilasciata su X con la sola didascalia
“lights_camera_action.exe“.
Sebbene non si conoscano ancora i
dettagli specifici della storia di questo film, possiamo presumere
che la premessa sarà strettamente legata ai giochi. Fino ad oggi
sono stati pubblicati
tre giochi di Watch Dogs e, sebbene presentino
personaggi principali diversi con vari obiettivi da raggiungere,
tutti ruotano in gran parte attorno ai protagonisti hacker
invischiati nella malavita, che affrontano aziende corrotte,
boss del crimine e hacker rivali.
I giochi sono tipicamente ambientati
in versioni romanzate di città reali. Il cuore di queste città è il
ctOS (sistema operativo centrale), una rete informatica
romanzata che collega tra loro tutti i dispositivi elettronici
della città e memorizza le informazioni personali della maggior
parte dei cittadini.
Quanti giochi sono il franchise di
Watch Dogs?
Il nucleo del gameplay di ogni gioco
di
Watch Dogs consiste nell’hackerare questo sistema per
ottenere un vantaggio sui nemici. I giocatori possono accedere al
ctOS e utilizzare vari dispositivi che li assistono nei
combattimenti, nella furtività o negli enigmi. Il primo gioco
Watch Dogs è uscito nel 2014 ed è ambientato in
una versione romanzata dell’area di Chicago.
La storia segue la ricerca di
vendetta dell’hacker/vigilante Aiden Pearce dopo l’uccisione di sua
nipote. Watch Dogs 2 è uscito nel 2016 e ci ha portato
in una versione romanzata della baia di San Francisco. Il gioco
seguiva un hacker di nome Marcus Holloway che lavorava con il
gruppo di hacker clandestini DedSec per distruggere l’avanzato
sistema di sorveglianza della città. Il gioco più recente della
serie di videogiochi è
Watch Dogs: Legion, uscito nel 2020.
Questo gioco ci porta oltreoceano, in una Londra futuristica e
distopica.
La storia segue il sindacato di
hacker DedSec nel tentativo di ripulire il proprio nome dopo essere
stato incastrato per una serie di attentati terroristici. Ciò che
rende questo gioco particolarmente unico è che si può giocare nei
panni di chiunque si trovi in città. Ogni personaggio che
incontrate può unirsi alla vostra squadra, portando con sé una
storia, una personalità e delle abilità uniche.
E’ stato il pittore russo
Wassily
Kandinsky, l’ultimo omaggio di Googl, infatti
a lui è stato dedicato il doodle di oggi, per
festeggiare il 148esimo anniversario della sua nascita.
Wassily
Kandinsky, è stato un pittore russo, creatore della
pittura astratta.
Nato a Mosca
il 16 dicembre del 1866, a 30 anni Wassily Kandinsky si stabilì a
Monaco e iniziò a frequentare l’Accademia delle Belle Arti. Nel
1902 espose per la prima volta, con quadri chiaramente influenzati
dall’espressionismo: otto anni dopo realizzò il suo primo
acquerello astratto e nel 1911 fondò il gruppo “Il Cavaliere
Azzurro” (“Der Blaue Reiter”). La prima mostra personale per
Wassily Kandinsky fu a Berlino nel 1912. Dopo un periodo trascorso
in Russia durante la Prima guerra mondiale, tornò in Germania dove
insegnò arte e architettura, ma a causa del nazismo abbandono il
paese trovando rifugio in Francia, dove sarebbe rimasto fino al
1944, anno in cui morì a Neully-sur-Seine, a nord-ovest di
Parigi.
Il percorso di Kandinskij verso
l’astrazione trova giustificazione teorica in Astrazione e
Empatia di Wilhelm Worringer, pubblicato nel 1908. Worringer
argomenta che l’usuale gerarchia di valori, basata su leggi
rinascimentali, non è valida per considerare l’arte di altre
culture; molti artisti creano dalla realtà ma con un impulso
astratto, cosicché le ultime tendenze dell’arte si trovano in
società meno materialiste. Kandinskij era anche interessato nella
Teosofia, intesa come la verità fondamentale che fa da sottofondo
alla dottrina ed ai rituali in tutte le religioni del mondo; il
credere in una realtà essenziale nascosta dietro le apparenze,
fornisce una naturale razionalità all’arte astratta.
Il veterano della mostra
Olivier Assayas, dopo Doubles
Vies dello scorso anno, porta in concorso a Venezia
il suo nuovo film Wasp Network, storia ambientata
a Cuba negli anni novanta e interpretata tra i tanti attori da
Gael García Bernal e Penélope
Cruz.
Nel film, basato su una storia
realmente accaduta, è raccontata la storia dei cosiddetti
“Cinque Cubani”, ovvero cinque prigionieri politici (in
realtà erano molti di più), accusati di spionaggio, omicidio,
traffico di droga e altri crimini e condannati a molti anni di
carcere dal governo Americano. Tra loro c’è René González,
un pilota cubano, che rubò un aereo e fuggì da Cuba, abbandonando
la moglie e la figlia. González, una volta arrivato
in Florida si costruì una nuova vita a Miami, entrando in
contatto con altri dissidenti, tutti impegnati nella
destabilizzazione del regime di Castro, ma in realtà si trattava di
agenti che dovevano raccogliere informazioni per sventare atti
terroristici a Cuba a danno dei turisti stranieri. Il gruppo di
infiltrati venne chiamato Wasp Network. La vicenda narrata
nel film inizia nel 1990, proprio con la fuga di René González, per
intrecciarsi poi con altre fughe ed espatri, in una ragnatela di
intrighi, bugie e continui voltafaccia.
Olivier Assayas
pensa che i fatti accaduti durante tutto il periodo della Guerra
Fredda abbiano influenzato il pensiero della sua generazione e
delineato i contorni del presente. Le ceneri di quei conflitti
ardono ancora, anche se poco visibili, ma possono riprendere
facilmente vigore e bruciare nuovamente. Per questo motivo ha
scelto di raccontare in Wasp Network la storia di
uno di questi avvenimenti, nella convinzione che la distanza
storica sia ormai tale da poterne discutere. Sicuramente non
distaccandosene, ma potendo “fruire di libertà e rigore in
un’analisi magnanima, seppur prudente. Senza farsi ingannare dalle
maschere dell’ideologia.” Assayas si dichiara
interessato alla storia moderna vista attraverso la lente della sua
umanità e chiamando in causa Shakespeare dice: “La politica,
come la vita, è un racconto narrato da uno stolto, pieno di rumore
e furore, che non significa nulla. Ma è di questa passione che gli
uomini vivono. E muoiono.”
Wasp Network è ben
costruito e descrive esaurientemente tutte le figure, gli intrecci
e le motivazioni che spinsero i personaggi reali fare scelte così
difficili. Tutto il cast è centrato e credibile. Su tutti spicca
l’interpretazione di Penélope Cruz, nel ruolo
della moglie del pilota, abbandonata a cuba con la figlia piccola.
Ma il film di Assayas manca di ritmo, in molte
sequenze la narrazione diviene didascalica e mera illustrazione di
una descrizione necessaria alla comprensione dello svolgimento dei
complessi fatti. Lo svolgimento della vicenda, che si dipana su
oltre un decennio, non aiuta certo ad alleggerire.
Ancora una volta, fumetti al
cinema: stavolta niente supereroi e niente ‘mainstream’, ma una
serie molto meno conosciuta, 2 Guns (scritta da Steven Grant e
uscita per l’editrice indipendente Boom! Studios), incentrata su
due agenti (uno della DEA, uno dell’NCIS), che si indagano
reciprocamente, perché entrambi hanno rubato dei soldi sequestrati
alla criminalità organizzata.
A dirigere il film doveva
inizialmente essere David O Russell, ma dopo dissapori con lo
stesso Wahlberg la scelta è stata dirottata da Baltasar Kormákur,
che con Wahlberg ha appena finito di lavorare su Contraband (in
uscita a maggio sugli schermi italiani). L’attore di Dorchester
sarà inoltre impegnato a breve accanto a Mila Kunis in Ted, diretto
dal creatore dei Griffin Seth McFarlane, mentre Denzel Washington
sarà protagonista di Fligh, prossimo film di Robert Zemeckis.
Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale e la key art della
serie originale Washington Black,
basata sull’omonimo romanzo bestseller e interpretata da
Sterling K. Brown, che ne è anche executive
producer. La serie debutterà con tutti gli otto episodi mercoledì 23 luglio su Disney+ a livello internazionale e su
Hulu negli Stati Uniti.
Washington Black segue
l’odissea ottocentesca di George Washington “Wash” Black, un
ragazzino di undici anni nato in una piantagione di canna da
zucchero delle Barbados, che grazie alla sua prodigiosa mente
scientifica si incammina verso un inaspettato destino. Quando uno
straziante incidente lo costringe alla fuga, Wash si ritrova
coinvolto in un’avventura in giro per il mondo che mette in
discussione e trasforma la sua idea di famiglia, libertà e amore.
Affrontando terre inesplorate e ostacoli insormontabili, Wash trova
il coraggio di immaginare un futuro oltre i confini della società
in cui è nato.
La serie è interpretata da Ernest
Kingsley Jr., Rupert Graves, Iola Evans, Edward Bluemel, Sharon
Duncan-Brewster, Eddie Karanja, Tom Ellis e Sterling K. Brown.
Washington Black è prodotta
da 20th Television Production in associazione con Indian Meadows
Productions e The Gotham Group e vede come executive producer
Selwyn Seyfu Hinds, Kimberly Ann Harrison, Sterling K. Brown, Ellen
Goldsmith-Vein, Wanuri Kahiu, Mo Marable, Rob Seidenglanz, Jeremy
Bell, Lindsay Williams, D.J. Goldberg, Jennifer Johnson e Anthony
Hemingway. Hinds e Harrison sono anche showrunner. Esi Edugyan è
co-produttore.
Un efficace sistema di parental
control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di
visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla
“Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati
possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un
pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per
garantire massima tranquillità ai genitori.
Washington Black
che ha debuttato su Prime Video è una serie drammatica epica
e avventurosa che segue la storia del personaggio principale
attraverso i numerosi alti e bassi della sua vita. Basata
sull’omonimo romanzo di Esi Edugyan, la serie di otto episodi offre
un viaggio ricco di azione che si conclude con una nota molto
emozionante per il protagonista. Dopo anni passati alla ricerca
della verità
su come sono andate le cose, Washington Black, alias Wash, si
ritrova finalmente faccia a faccia con le persone che lo hanno
perseguitato per tanto tempo. Le risposte che ottiene non sono
necessariamente quelle che cercava, ma sono comunque quelle di cui
aveva bisogno. SPOILER IN ARRIVO.
Cosa succede in Washington
Black
George Washington Black, alias
Wash, è nato in una piantagione dove ha vissuto al servizio della
famiglia Wilde. Tuttavia, le cose prendono una piega diversa con
l’arrivo di Christopher “Titch” Wilde, un uomo dallo spirito
scientifico che riconosce il forte senso dell’invenzione e
dell’esplorazione di Wash. Mentre Titch crede nel dare a Wash ogni
opportunità di imparare e crescere come scienziato, i suoi
fratelli, Phillip ed Erasmus, non la pensano allo stesso modo.
Quando Phillip muore e Wash si assume la responsabilità della sua
morte, Titch decide di portarlo via dalla piantagione, mentre
Erasmus manda un cacciatore di taglie alle sue calcagna.
Il viaggio porta Titch e Wash
attraverso molti alti e bassi, ma alla fine si separano
nell’Artico, dove Titch intendeva trovare suo padre, che si
presumeva morto. Anni dopo, Wash vive in Nuova Scozia, dove si è
affermato come un giovane uomo rispettabile con grandi sogni
sostenuti da Medwin Harris. Lì incontra anche Tanna Goff, una donna
di razza mista costretta a nascondere la sua identità nera e a
farsi passare per bianca. Mentre suo padre ha già combinato il suo
matrimonio con un certo signor McGee, lei si innamora di Wash. Nel
frattempo, la taglia che Erasmus ha messo sulla testa di Wash è
ancora valida e il cacciatore finalmente viene a cercarlo.
Alla fine della stagione, Wash è
riuscito a sbarazzarsi del cacciatore di taglie e si è riunito con
Tanna, con la quale parte per l’Inghilterra, sperando di trovare un
posto nella comunità scientifica del paese, grazie alla sua
invenzione dell’acquario. Tuttavia, quando il padre di Tanna
rivendica l’invenzione come propria, Wash decide di seguire la sua
strada creando un dispositivo volante su cui aveva lavorato con
Titch anni prima. Questo gli permette anche di viaggiare in lungo e
in largo per trovare finalmente le risposte che ha sempre cercato.
SPOILER IN ARRIVO.
Kit era la madre di Kit Wash?
Durante i suoi primi anni nella
piantagione, Wash non aveva idea di chi fosse e da dove venisse.
Una donna di nome Big Kit, un’altra schiava della piantagione, era
l’unica figura materna che conoscesse. Alla fine, però, scopre che
anche lei era sua madre biologica. Questa rivelazione sconvolge
Wash perché significa che era stato vicino a sua madre per tutto
questo tempo e che era stato abbandonato nella piantagione quando
era scappato con Titch. Alla fine, scopre tutta la verità su chi
era realmente sua madre.
Si scopre che prima di essere
costretta a una vita da schiava, Kit era una guerriera al servizio
del re di Dahomey. Faceva parte della sua squadra di protezione e
una delle regole del suo lavoro era che non poteva avere una
famiglia propria. Tuttavia, aveva segretamente avuto una relazione
con un uomo ed era rimasta incinta. L’uomo non tornò mai più, ma
quando il re scoprì che era incinta, la cacciò dalla sua squadra e
la punì vendendola a un uomo bianco. Quando Kit arrivò alla
piantagione Wilde, era già sul punto di dare alla luce Wash.
Per anni, Kit tenne segreto il suo
vero legame con Wash. In primo luogo, si sentiva in colpa per
averlo portato in un mondo in cui non poteva essere un uomo libero.
In secondo luogo, nonostante le circostanze, nutriva ancora la
speranza che Wash riuscisse a trovare una via d’uscita da quella
situazione atroce e a fare qualcosa della sua vita. Sapeva anche
che quando fosse arrivato il momento di andarsene, lui avrebbe
dovuto essere libero di seguire la propria strada e non restare
indietro per un senso di obbligo verso di lei come madre. A modo
suo, pensava di proteggere il bambino. La sua fiducia nel ragazzo
si rivela fondata quando lui lascia la piantagione e, nonostante
tutte le difficoltà incontrate lungo il cammino, diventa un
inventore con idee e pensieri che potrebbero cambiare il mondo.
Questo è ciò che Kit ha sempre voluto.
Perché Titch ha lasciato
Wash?
Se Kit era la figura materna di
Wash, Titch è diventato la sua figura paterna e il suo mentore,
almeno nei pochi anni che hanno trascorso insieme in fuga. Senza
Titch, la storia di Wash avrebbe potuto prendere una piega molto
diversa, e Wash era grato per tutto ciò che aveva imparato da lui.
Tuttavia, questo non cambia il fatto che Titch lo abbia abbandonato
nell’Artico. Il loro viaggio nella tundra ghiacciata era motivato
dalla scoperta che il padre di Titch, James Wilde, era vivo. Per
tutta la vita, Titch aveva cercato l’approvazione di suo padre, ed
era per questo che era rimasto ferito quando aveva scoperto che suo
padre aveva probabilmente finto la sua morte, credendo anche che
questa potesse essere la sua occasione per dimostrare a suo padre
che era uno scienziato bravo quanto lui, se non migliore.
Ciò che Titch ha trovato è stata
una delusione, poiché è venuto fuori che suo padre aveva
intenzionalmente lasciato tutto per concentrarsi interamente sulla
sua ricerca e per trascorrere del tempo con il suo amante, Peter.
Non sembrava importargli affatto che i suoi figli avessero
attraversato un periodo difficile, con uno di loro che era morto.
Non aveva alcuna intenzione di tornare, almeno non fino a quando
non avesse terminato la sua ricerca. Allo stesso tempo, suo padre
gli fece anche capire chiaramente che non lo aveva mai considerato
uno scienziato e che non lo avrebbe mai apprezzato come avrebbe
voluto. Il viaggio giunge al termine quando Titch decide di
avventurarsi nell’ignoto, lasciando Wash alle spalle. Naturalmente,
prende accordi affinché il ragazzo possa andare in Nuova Scozia e
ricominciare una nuova vita. Wash, tuttavia, ha sempre considerato
Titch l’unica famiglia che avesse mai avuto e quando l’uomo se ne
va, il ragazzo si sente abbandonato.
Anni dopo, quando Wash arriva a
Londra, scopre che Titch è sopravvissuto alla sua camminata nel
nulla innevato dell’Artico e che attualmente si trova in Marocco.
Per Wash, la scoperta che il suo mentore è sopravvissuto è enorme,
soprattutto perché è ancora tormentato dal suo abbandono. Quando si
incontrano, Wash si rende conto che anche Titch è ancora
perseguitato dal fantasma di suo padre. Sembra che, nonostante la
morte di James anni prima e l’apparente allontanamento di Titch,
l’uomo abbia continuato a nutrire l’ossessione di ottenere
l’approvazione di suo padre. Quando Wash si presenta davanti a lui,
il suo primo pensiero è come il ragazzo, ormai diventato un uomo,
possa aiutarlo a capire i meccanismi della macchina su cui sta
lavorando, che dovrebbe portarlo sulla luna.
Rendendosi conto che Titch è ancora
legato alle cose che lo hanno tenuto prigioniero per tutti questi
anni, capisce che non otterrà alcuna risposta da lui. Tuttavia, dal
comportamento di Titch si possono dedurre molte cose. Sembra che
Titch abbia sempre visto Wash come un mezzo per raggiungere un
fine. Aveva notato il talento del ragazzo e, sebbene provasse un
certo affetto per lui, non era abbastanza forte da tenerlo legato a
sé. Quando lo portò con sé in fuga, non pensò che prendersi cura di
un bambino fosse una responsabilità che richiedeva grandi
sacrifici. Alla fine, quando si è riunito con suo padre e ha subito
un dolore straziante, si è reso conto di non essere in grado di
essere ciò di cui Wash aveva bisogno. Alla fine, è diventato un
riflesso di suo padre, abbandonando Wash, che era come un figlio
per lui, al suo destino e scegliendo i propri motivi egoistici.
Cosa succede a Titch?
Quando Wash capisce che non otterrà
mai una spiegazione o delle scuse da Titch, decide di lasciare
l’uomo al suo destino. Invece di lasciarsi confondere dalla
decisione di averlo abbandonato, decide di rinunciare completamente
a Titch e all’influenza che questi potrebbe aver avuto su di lui.
In un gesto di gentilezza verso il suo ex mentore, Wash lascia
Titch con le ultime parole di suo padre, soprattutto dopo che
l’uomo gli chiede dei suoi ultimi momenti, considerando che lui era
una delle poche persone presenti.
Wash rivela che James gli ha detto
di dire a suo figlio di vivere la sua vita per se stesso e secondo
i propri termini, senza lasciarsi dettare dal desiderio di
compiacere qualcun altro, tanto meno lui. Queste parole colpiscono
profondamente Titch perché lui aveva fatto esattamente l’opposto.
Aveva vissuto una vita che pensava suo padre avrebbe approvato e,
così facendo, aveva dimenticato di vivere. È anche commosso dalla
consapevolezza che suo padre teneva a lui, dopotutto, e che ha
pensato a lui nei suoi ultimi momenti.
Mentre elabora queste informazioni,
Wash lo saluta senza alcuna intenzione di tornare da lui o di
cercarlo di nuovo. Questo è l’addio definitivo di Wash a Titch, e
non gli importa cosa farà l’uomo in futuro. Considerando quanto
Titch sia immerso nella sua attuale invenzione e quanto sia forte
il suo desiderio di dimostrare il proprio valore a suo padre,
sembra improbabile che lascerà il deserto. Tuttavia, le parole di
Wash dovrebbero dargli la prospettiva necessaria per abbandonare la
sua impresa folle, tornare a casa e riconsiderare le sue scelte di
vita.
Dove vanno Wash e Tanna?
Dopo aver ricevuto da Titch la
chiusura di cui aveva bisogno, Wash torna a costruire la sua nave
e, con l’aiuto di Tanna, ci riesce. I due si sposano e quando
raggiungono Dahomey, Tanna è incinta. Il ritorno in patria permette
a Wash di comprendere meglio il passato di sua madre, scoprendo che
il suo vero nome era Nawi. Scopre le sue origini guerriere e come è
stata costretta a lasciare la sua casa perché era rimasta incinta
di Wash. Quando chiede di suo padre, non ottiene una risposta
precisa, ma gli viene detto che dalla descrizione fatta da sua
madre sembra che suo padre non fosse altro che Nymae, il dio del
cielo e dell’acqua. Sebbene l’idea sia interessante, Wash fatica a
crederci.
Qualche tempo dopo, Tanna dà alla
luce la loro bambina, che chiamano Nawi. Alla fine, il soggiorno di
Wash e Tanna a Dahomey giunge al termine e i due riprendono il
volo. Questa volta vanno alle Isole Salomone, dove è il turno di
Tanna di ricongiungersi con la famiglia materna. Era stata tenuta
lontana da loro per tutti questi anni perché suo padre non voleva
che riconoscesse, e tanto meno accettasse, quella parte di sé.
Tuttavia, il ritorno alle Isole Salomone le permette di tornare
alle sue radici e ricongiungersi con sua madre, cosa che desiderava
fin da quando era bambina.
Alla fine, anche il soggiorno delle
due donne sulle isole giunge al termine e riprendono il volo. A
questo punto, la loro figlia è già cresciuta e il trio non vede
l’ora di esplorare nuovi luoghi e cose. Con Wash e Tanna liberi di
scegliere la vita che desiderano, il mondo è loro. Potrebbero
tornare in Inghilterra affinché Wash riprenda le sue invenzioni e
vinca l’expo. Tuttavia, lui non sembra più interessato
all’approvazione degli scienziati inglesi ed è più probabile che
lui e Tanna si concentrino interamente su ciò che vogliono creare e
inventare, senza essere influenzati dalle aspettative degli
altri.
Washington Black
che ha debuttato su Prime Video è un dramma storico in cui
uno spirito ottimista intraprende affascinanti avventure nel suo
viaggio verso la vera libertà. Creata da Selwyn Seyfu Hinds, la
serie segue una doppia linea temporale, entrambe guidate dal
protagonista George Washington “Wash” Black. Il giovane ragazzo
inizia la sua vita in una piantagione di canna da zucchero alle
Barbados, dove attira l’attenzione del fratello del proprietario
terriero, Christopher “Titch” Wilde. L’eccentrico inventore,
abolizionista per convinzione, si affeziona alla mente brillante
del giovane Wash e lo nomina suo assistente per le sue ricerche
scientifiche. Tuttavia, una tragedia nella piantagione costringe i
due a fuggire con il pericolo che li insegue ad ogni passo.
Anni dopo, Wash si ritrova a vivere
in incognito in Nuova Scozia, continuando a coltivare il sogno suo
e di Titch di creare un Cloud Cutter. Tuttavia, il suo passato
ineluttabile continua a incombere su di lui, costringendolo a
continuare a cercare la libertà. La serie accompagna gli spettatori
in un viaggio emozionante attraverso il mondo intorno al 1830, in
un clima di tensioni socio-politiche. Nonostante l’ambientazione
storica, la storia è intrisa di temi legati alle meraviglie delle
scoperte, sia scientifiche che personali.
Un caso storico ha ispirato
l’autrice Esi Edugyan a scrivere Washington Black
Washington Black è un romanzo
storico tratto dall’omonimo romanzo di Esi Edugyan pubblicato nel
2018. Inizialmente, durante la sua fase di sviluppo, il romanzo
aveva preso una direzione molto diversa. L’autrice canadese, nota
per le sue opere avvincenti sulla storia dei neri, era pronta a
scrivere un libro sul famigerato
caso Tichborne. Il caso, uno dei processi più lunghi nella
storia dei tribunali inglesi, ruotava attorno a una serie di
affermazioni fatte da un individuo alla fine degli anni ’60 del XIX
secolo. Il caso coinvolgeva un certo Arthur Orton (altrimenti noto
come il “Tichborne Claimant”), che sosteneva di essere Roger
Tichborne. Quest’ultimo era l’erede della nobile famiglia
Tichborne, presumibilmente morto in un naufragio. Ciononostante, il
macellaio australiano rivendicò la sua identità.
Dopo che Lady Tichborne, madre di
Roger, venne a conoscenza delle affermazioni di Orton, inviò Andrew
Bogle, un ex schiavo, per identificare e recuperare il pretendente.
Poiché quest’ultimo era stato al servizio dei Tichborne e conosceva
bene Robert, la sua identificazione del macellaio come erede della
nobile famiglia giocò un ruolo cruciale nel caso. Tuttavia, col
tempo, il suo contributo nel fornire a Orton informazioni sulla
famiglia durante i processi divenne oggetto di speculazioni. Alla
fine, il rapporto unico tra il pretendente Tichborne e Bogle si
trasformò in un notevole punto di ispirazione e influenza per
Edugyan. L’autrice era affascinata dalla “complessità del rapporto
tra colonizzatore e colonizzato”. Inoltre, voleva esplorare le
complessità di un percorso di auto-realizzazione all’interno dello
stesso contesto.
In un’intervista con The Booker Prizes, Edugyan ha
approfondito questo legame. Ha raccontato: “Ho scoperto che in
realtà era la voce del narratore (nel caso Tichborne) a
interessarmi di più, la posizione complicata di un uomo che era
stato trasportato a caso dal mondo violento della sua infanzia in
luoghi che erano razzialmente, socialmente e geograficamente
diversi da tutto ciò che aveva conosciuto. Questo è ciò che ho
tratto da quell’idea iniziale“. Di conseguenza, anche se il
romanzo, e per associazione la serie, tracciano un mondo narrativo
lontano dalla realtà del caso Tichborne, il personaggio di George
Washington Black e il suo viaggio rimangono intrinsecamente legati
ad esso.
Washington Black adatta il romanzo
attraverso una lente ottimistica
Per la maggior parte, ”Washington
Black” rimane un adattamento autentico del romanzo di Esi Edugyan.
Sia la serie che il romanzo sono incentrati sulle avventure di Wash
nel corso di diversi anni, durante i quali viaggia in vari angoli
del mondo. Il creatore Selwyn Seyfu Hinds, che ha diretto la
sceneggiatura insieme al suo team di scrittori, è stato ispirato ad
affrontare il progetto dal suo amore per il materiale originale.
Hinds ha scoperto il romanzo durante l’adolescenza. All’epoca, il
giovane immigrato caraibico era abituato a sradicare continuamente
la sua vita per spostarsi in cerca di nuove esperienze e
opportunità. Questo, insieme alle origini della sua famiglia,
originaria delle Barbados, ha naturalmente spinto il creatore a
trovare un senso di affinità tra sé stesso e l’eroe letterario.
Anche se le circostanze e la storia di Wash sono molto più cupe, il
nucleo della sua storia rimane qualcosa con cui può facilmente
identificarsi.
Di conseguenza, Hinds si è sentito
attratto dall’idea di adattare il progetto per il grande schermo.
Nel farlo, il creatore e la sua troupe si sono presi alcune libertà
creative, creando alcuni punti di distinzione tra la loro versione
della storia e il libro di Edugyan. In particolare, la serie cerca
di mettere in evidenza i temi della speranza e dell’evasione che il
materiale originale sottolinea in modo significativo. Tuttavia,
mentre la storia sullo schermo affronta questi argomenti
idealistici, mantiene la narrazione ancorata alla realtà storica.
Parlando della serie con UPI,
Hinds ha detto: “Un viaggio senza tempo per gli esseri umani è
quello di trovare speranza, gentilezza e gioia, e questo sembra
particolarmente rilevante in tempi difficili. Non è solo evasione
dalla realtà senza contenuto. È una sorta di evasione con uno scopo
tematico”.
La storia di George Washington
Black come inventore è un’opera di narrativa storica
In “Washington Black”, il
protagonista dagli occhi vivaci inizia la sua storia nei campi di
una piantagione delle Barbados e diventa uno scienziato a tutti gli
effetti. La serie descrive il suo apprendistato sotto la guida di
Titch e oltre, mentre continua a creare invenzioni per conto
proprio in Nuova Scozia. Sebbene la sua invenzione più amata, il
pallone aerostatico a vapore, rimanga una versione migliorata del
lavoro suo e di Titch, Washington Black scopre anche una passione
tutta sua per la biologia marina. Infatti, mentre il suo rapporto
con Tanna e suo padre, il signor Goff, progredisce, crea il primo
acquario dell’epoca.
L’autrice Esi Edugyan ha sviluppato
questi aspetti del personaggio del protagonista con grande cura e
attenzione. Ha condotto ricerche approfondite sul XIX secolo e
sulla realtà delle imprese scientifiche di quel periodo storico. Di
conseguenza, diversi aspetti del mondo scientifico della storia
sono strettamente legati alla vita reale. Tuttavia, il posto di
Wash nella storia di queste invenzioni rimane, com’era prevedibile,
frutto della fantasia. Invenzioni come la
mongolfiera e l’acquario
sono tutte emerse nel XIX secolo. Tuttavia, i loro inventori hanno
poco in comune con Wash e la sua storia. Pertanto, proprio come
Andrew Bogle, anche questi inventori storici possono essere solo
piccole fonti di influenza nel personaggio di George Washington
Black. In definitiva, non esiste un corrispondente reale dietro al
personaggio, rendendolo un’opera di fantasia.
Il detersivo Nelsen è uno dei tanti
prodotti storici che si trova in ogni casa italiana. Adesso, per
venire incontro alle esigenze economiche, ma anche di perso e
spazio di tutti, nasce Nelsen Ultra Concentrato,
un flacone di detersivo per i piatti da 600 ml che può durare fino
a 10 settimane. Ma come presentare in maniera innovativa al
pubblico un prodotto del genere? Nelsen Ultra
Concentrato ha scelto la strada della guerrilla
marketing, girovagando per tutta Italia (Milano, Torino,
Bologna e Verona) cercando di farsi conoscere dai consumatori.
“Se il tuo Nelsen potesse
trascorrere 10 settimane nella tua cucina, a cosa
assisterebbe?” E’ la simpatica domanda a cui i potenziali
consumatori hanno dovuto far fronte. E le risposte sono state varie
e anche divertenti: iniziare e finire una dieta mille volte,
mangiare di nascosto la cioccolata, cambiare colore di capelli,
lamentarsi per il rientro dalle ferie. Ogni affermazione è stata
fotografata e caricata sulla piattaforma web del brand.
Ma l’attività più divertente che ha
inconsapevolmente coinvolto i consumatori è stata quella di candid
camera, che vi mostreremo in calce, e che ha offerto a persone
ignare la possibilità di pagare il conto dell’happy hour o, in
alternativa, di lavare i piatti. La campagna, chiamata
Wash or Pay, è stata avviata con la
collaborazione di Scotch Brite di 3M. Il video, disponibile dall’11
ottobre, è stato girato al Carlsberg Barrio Alto di Via Serio 14,
noto locale milanese.
I clienti ignari si vedono proporre
dal cameriere di lavare i piatti con detersivo Nelsen Ultra
Concentrato e con la spugna di Scotch Brite al posto del “classico”
saldo del conto.
E’ interessante e divertente vedere
come hanno risposto i clienti e soprattutto in che modo la
pubblicità, oggi, può assumere sfaccettature sempre nuove e
intriganti per riuscire a proporsi al meglio sul mercato.
Sebbene Wash Me in the River
(il cui titolo originale è in realtà Savage Salvation) sia
un film d’azione incentrato sulla vendetta, è anche una storia
d’amore. Quasi metà della durata del film è infatti dedicata
all’esplorazione della relazione tra Shelby John (Jack
Huston) e Ruby Red (Willa Fitzgerald), due
individui tormentati che lottano contro la loro dipendenza da
oppioidi prima della morte di lei e della ricerca di vendetta da
parte di lui. Quindi, sebbene la vendetta sia un motivo importante
nel film, non è l’unico. In questo approfondimento andiamo dunque
ad esplorare il suo finale!
La trama di Wash Me in the
River
Non ci vengono mai fornite le
ragioni esatte per cui Shelby John e Ruby Red hanno cercato rifugio
nella dipendenza da oppioidi. All’inizio del film, sono già
tossicodipendenti e lottano con la presenza costante della loro
dipendenza nelle loro vite. Il film si apre inoltre con l’omicidio
in stile esecuzione di un uomo che più tardi scopriremo chiamarsi
Elvis. La storia poi torna indietro di un mese. Lo sceriffo
locale, Mike Church (Robert
De Niro), visita la scena dove l’ultima vittima della
dipendenza da oppioidi è morta per overdose. Si lamenta di ciò che
è diventata la sua comunità negli ultimi anni e di come le cose
siano peggiorate rispetto a quando era giovane.
La scena cambia e ci viene
presentato Shelby John, che sta tornando a casa in moto. Lungo la
strada, acquista un anello di plastica da un distributore
automatico. Una volta a casa, chiede a Ruby Red di sposarlo,
promettendole che in futuro le comprerà un anello con un diamante.
Lei, euforica, liquida il suo disagio, affermando di essere
perfettamente felice di ciò che ha ricevuto. Tuttavia, la loro
festa degenera presto nell’uso di droghe e apprendiamo quindi
semplicemente che entrambi fanno uso di droghe da tempo e si
ritrovano intrappolati in quella vita.
Robert De Niro in Wash Me in the River
Quando Ruby Red riprende conoscenza,
decide però di smettere completamente di drogarsi. Ora che sono
fidanzati, crede fermamente che debbano cambiare prima di essere
pronti a voltare pagina nella loro vita. Convince così Shelby John
a unirsi a lei, anche se lui la avverte che i prossimi giorni
saranno un incubo. Le cose infatti peggiorano prima di migliorare.
Ma durante tutto il processo, si sostengono a vicenda, riuscendo
alla fine a superare la loro dipendenza e dando il via a
cambiamenti positivi. La ragazza inizia a fare volontariato nella
chiesa locale e trova lavoro in un negozio dell’usato.
Shelby John, invece, cerca di
risparmiare abbastanza soldi per comprare un anello di diamanti
alla sua promessa sposa. All’inizio le cose vanno alla perfezione
per i due, ma poi l’uomo noto come Elvis si rende conto che Shelby
John ha smesso di comprare la sua droga e lo affronta. Capendo cosa
è successo, convince Ruby Red che Shelby John ha infranto la
promessa che le aveva fatto e ha ricominciato a drogarsi,
spingendola a farsi un’iniezione di eroina e a morire per
overdose.
Ritenendo responsabili Elvis e
coloro che gli hanno fornito la droga, Shelby John prende dunque di
mira sistematicamente l’organizzazione e dà vita alla sua personale
vendetta eliminando i suoi leader uno ad uno fino ad arrivare al
vertice. Non può infatti tollerare di aver perso la donna della sua
vita proprio nel momento in cui entrambi si stavano impegnando per
rimediare al loro passato. Nel frattempo, lo sceriffo Church, che
ha perso suo figlio a causa della droga, è solidale con Shelby John
e spera di catturarlo prima che vada troppo oltre.
John Malkovich, Willa Fitzgerald e Jack Houston in Wash Me in the
River
Chi c’è dietro il traffico di
droga?
Prima della ricomparsa di Elvis
nelle loro vite, Shelby John e Ruby Red stavano bene. Partecipano
anche alla festa di compleanno del nipote di lei, dove la sua
famiglia accoglie il suo promesso sposo. Il cognato di Ruby Red,
Peter (John
Malkovich), offre persino un lavoro al ragazzo. Anche se
inizialmente la madre di Ruby Red sembra scettica, non si oppone
attivamente alla relazione della figlia con Shelby John. La
speranza dei due di una vita insieme crolla però dunque dopo la
morte della ragazza. Anche se Ruby Red è morta per overdose di
eroina, non l’avrebbe mai presa se Elvis non le avesse mentito.
Poco dopo la morte della ragazza, John tende un agguato a Elvis
nella sua stessa casa.
Costringe la moglie e i figli
dell’uomo ad andarsene prima di torturarlo per ottenere il nome del
suo fornitore. Elvis inizialmente cerca di rimanere in silenzio, ma
la sua resistenza non dura a lungo, poiché Shelby John gli spara
con una pistola sparachiodi. Elvis rivela quindi che si rifornisce
da un uomo di nome Darius prima che Shelby John gli
conficchi diversi chiodi nella testa. Al contrario, Darius si
rivela molto accomodante. L’uomo capisce subito che solo la verità
potrà tirarlo fuori vivo dalla situazione in cui si trova quando
incontra Shelby John. Il suo complice non è altrettanto
intelligente e viene colpito alle ginocchia.
Darius dice quindi a Shelby John che
riceve la droga da un uomo chiamato Coyote, spingendolo così
ad attaccare il covo di Coyote e uccidere tutti i suoi uomini.
Quando Shelby John affronta il Coyote, arriva però lo sceriffo. Il
defunto figlio di Church, Maken, e Shelby John giocavano
entrambi nella squadra del liceo, quindi Church vede Shelby John
come un figlio e lo implora di arrendersi. E sembra che lui stia
per farlo quando però uno dei soci del Coyote spara contro di loro
e ferisce gravemente il partner di Church. Shelby John
prontamente uccide il socio, mentre Church uccide il
Coyote.
John Malkovich in Wash Me in the River
Prima di morire, Coyote chiama però
qualcuno. Quando Shelby John gli prende il telefono e compone il
numero, sente il messaggio di benvenuto registrato di una società
chiamata Wild Cat Tracking. Confuso, chiede a Coyote di cosa si
tratti, ma l’altro uomo si rifiuta di rispondere. Dopo che Church
ha portato il suo partner in ospedale, Shelby John rintraccia il
numero fino al capo del traffico di droga nella sua comunità, e si
scopre che non è altro che Peter, cognato di Ruby Red attraverso
sua sorella Darlene.
A quanto pare, anni fa un uomo si
era rivolto a Peter per consegnargli la sua merce. L’esperienza
iniziale aveva entusiasmato Peter, che aveva rilevato l’attività.
Da allora, ha avvelenato la sua stessa comunità, rovinandola
dall’interno. Dopo la grande rivelazione che Peter è quindi
responsabile dell’inondazione della loro comunità con farmaci
oppioidi, Shelby John lo raggiunge e gli mostra un ago ordinandogli
di usarlo su se stesso, rendendo chiara la sua intenzione di
uccidere Peter nello stesso modo in cui è morta Ruby Red. Peter
rifiuta però con veemenza, dichiarando di non essere un
tossicodipendente.
Peter riesce poi a sparare a Shelby,
ma lo ferisce solamente. I due uomini lottano poi disperatamente
fino a quando Shelby John ha la meglio sull’altro uomo e gli
inietta l’oppiaceo, uccidendolo. Se non altro, questo ha portato
alla comunità una tregua temporanea dalla droga. Probabilmente
qualcuno occuperà il posto lasciato vuoto da Peter in futuro,
perché è nella natura delle cose, ma per ora le persone che vivono
nella zona possono godersi un momento di pace.
Robert De Niro e Jack Huston in Wash Me in the River
La spiegazione del finale di
Wash Me in the River: lo sceriffo Church arresta Shelby
John?
Nei momenti finali del film, Shelby
John viene battezzato nel fiume, mantenendo la promessa fatta alla
sua ragazza morta. Vediamo Church che lo aspetta sulla riva del
fiume. Quando ha intrapreso quel percorso, era abbastanza sicuro
che sarebbe morto prima o poi, senza considerare la possibilità di
sopravvivere dopo che tutto fosse finito. E probabilmente non aveva
alcun problema al riguardo. Il suo dolore e il suo desiderio di
vendetta erano incommensurabili e lui si è lasciato controllare da
essi.
Shelby John voleva arrendersi a
Church quando quest’ultimo lo raggiunse, ma poi il partner dello
sceriffo è stato colpito da un proiettile e lo sceriffo dovette
battere in ritirata. Questo fece credere a Shelby John di avere
l’approvazione di Dio per ciò che aveva fatto. Tuttavia, le leggi
umane funzionano in modo diverso. Dopotutto, ha ucciso diverse
persone e, indipendentemente da chi fossero, la legge del paese non
permetterà a qualcuno di farla franca dopo aver commesso diversi
omicidi. Quindi, con ogni probabilità, Church arresta Shelby John.
Ma questo è necessario affinché egli possa portare avanti il
proprio percorso e redimersi.
L’attore Warwick
Davis è noto per aver recitato in alcuni dei più celebri
film cult degli anni Ottanta, ma anche per la sua partecipazione a
grandi saghe fantasy o di fantascienza. Oggi Davis vanta dunque uno
status da icona, personaggio estremamente popolare e amato dal
grande pubblico, che continua giustamente a celebrarlo. Con ogni
sua interpretazione, Davis non solo regala nuove emozioni ma
abbatte continuamente limiti e stereotipi.
2. Ha recitato anche per la
televisione. Oltre ad aver recitato in popolarissimi film
per il cinema, l’attore ha preso parte anche a numerosi progetti
per la televisione. In particolare, ha recitato nei film
L’avventura degli Ewoks (1984) e Il ritorno degli
Ewoks (1985). Ha poi recitato nelle serie Le cronache di
Narnia (1989-1990), Il magico regno delle favole
(2000), Merlin (2010), Life’s Too Short (2011) e
Doctor Who (2013). Dal 2022 è uno dei protagonisti della
serie Willow.
3. È anche sceneggiatore e
produttore. Oltre ad essersi distinto come attore, Davis
ha nel corso della sua carriera ricoperto anche il ruolo di
sceneggiatore. Ha infatti partecipato alla scrittura di Agent
One-Half, delle serie Life’s Too Short e Dwarves
Assemble e del cortometraggio Making of Star
Wars Caravan of Courage an Ewok Adventure. Per questi
progetti, a lui molto cari, Davis ha poi ricoperto anche il ruolo
di produttore.
Warwick Davis in Harry Potter
4. Ha interpretato un
professore di magia. Nella saga di Harry Potter
l’attore ha ricoperto più ruoli, ma quello principale e più iconico
è quello del professor Filius Vitious, insegnante di incantesimi e
direttore di Corvonero, caratterizzato naturalmente dalla bassa
statura, che gli rende necessario salire su una pila di libri per
vedere al di là della cattedra. Il personaggio sarà presente in
quasi tutti i film, acquisendo sempre più importanza, specialmente
ne I Doni della Morte, dove lo si può ritrovare anche
intento in alcuni duelli contro i Mangiamorte.
Warwick Davis in Star Wars
5. Ha interpretato diversi
personaggi nel corso della saga. La carriera di Davis è
strettamente legata alla saga di Star Wars, per la quale
ha interpretato diversi personaggi. In Il ritorno dello
Jedi, suo debutto cinematografico, ha interpretato il
guerriero ewok Wicket. W. Warrick, poi ripreso anche per i film
L’avventura degli Ewok e Il ritorno degli Ewok.
In La minaccia fantasma ha invece è comparso brevemente in
tre ruoli differenti, mentre ha poi interpretato Wollivan in
Il risveglio della forza, Weeteef Cyubee in Rogue
One, Wodibin in Gli ultimi Jedi, Weazel in
Solo, e infine di nuovo Warrick in L’ascesa di
Skywalker.
Warwick Davis in Willow
6. Il film è stato scritto
appositamente per lui. Dopo aver lavorato con l’attore sul
set di Il ritorno dello Jedi, George
Lucas decise di dar vita ad un film dove Davis potesse
essere il protagonista indiscusso, dimostrando le proprie qualità
come interprete. È così nato Willow, film fantasy divenuto
un vero e proprio cult, per il quale l’attore si è dovuto preparare
imparando un accento diverso dal suo solito, apprendendo come
prendersi cura di un bambino, come cavalcare un cavallo, come
combattere con la spada e come eseguire la magia.
7. Ha ripreso il ruolo a
trent’anni di distanza. In più occasioni Davis ha espresso
forte interesse all’idea di poter tornare ad interpretare Willow,
per scoprire cosa è cambiato nel corso della sua vita. Dopo anni di
speculazioni, l’occasione è infine arrivata grazie alla serie
Willow, disponibile dal 30 novembre su Disney+. Davis ha raccontato a riguardo di
essersi sentito sopraffatto dalle emozioni nel corso delle
riprese, avendo non solo avuto la possibilità di interpretare
nuovamente il suo caro personaggio ma anche di rivedere alcuni
luoghi dove era stato girato il film, ritrovandoli sempre
meravigliosi.
Warwick Davis: la moglie e i figli
8. È sposato. Sul
set del film Willow, che lo ha reso particolarmente
celebre, Davis conosce l’attrice Samantha D.
Burroughs, anch’ella affetta da nanismo. I due si sposano
poi nel 1991 e sono ancora oggi una coppia molto solida. Dal loro
matrimonio sono nati quattro figli, dove i primi due sono però
deceduti subito dopo la nascita. Annabelle è
invece nata nel 1997 e Harrison, l’ultimo figlio
della coppia, è nato nel 2003.
Warwick Davis è su Instagram
9.Ha un
profilo sul social network. Warwick Davis è presente sul
social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da
99.2 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato
appena una ventina di post, principalmente relativi a momenti
trascorsi in compagnia di amici o della famiglia in varie
occasioni. Non mancano però anche curiosità legate al suo lavoro
che l’attore condivide con i propri fan. Seguendolo si può dunque
rimanere aggiornati sulle sue attività.
Warwick Davis: età e altezza dell’attore
10. Warwick Davis è nato a
Epsom, in Inghilterra, il 3 febbraio del 1970. L’attore,
affetto da nanismo, è alto complessivamente 1,07 metri.
Nel cinema di Gavin
O’Connor la famiglia, i legami umani e il desiderio di
redenzione sono tra gli elementi di maggior importanza, tanto nel
bene quanto nel male. Tra i suoi film realizzati nel corso degli
anni, da In cerca d’amore fino al recente Tornare a vincere, uno dei
più personali è senza dubbio Warrior (qui la recensione). Girato nel
2011, questo è uno struggente dramma sportivo, la cui storia altro
non è se non una metafora per raccontare le divisioni a cui
facilmente si può andare incontro anche in una famiglia e di come
solo l’amore incondizionato possa riportare sui propri passi.
Apprezzato dalla critica e indicato
come uno dei migliori film del suo anno, quello di O’Connor è
un film originale, ma che prende spunto da vere vicissitudini
vissute dal regista. Questi si trovò infatti da giovane a separarsi
da suo fratello Greg a causa della separazione dei genitori. Da qui
prende dunque vita un racconto dove lo scontro fisico rappresenta
quello dell’animo lacerato, dove ogni colpo viene accusato sia da
chi lo riceve che da chi lo infligge. Ibridando in modo
straordinario delicatezza e brutalità, il regista dà così luogo ad
un vero e proprio percorso verso la riconciliazione e il
perdono.
Ancora oggi, a distanza di dieci
anni, Warrior è un film particolarmente apprezzato
dagli appassionati di questo genere, che possono ritrovare qui
tanta azione sapientemente accompagnata da profonde riflessioni e
sincere emozioni. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Warrior
La vicenda raccontata dal film si
apre sull’anziano Paddy Conlon, ex lottatore e
veterano di guerra dei Marines, il quale vive ormai nel rimpianto
di aver mandato in frantumi la sua famiglia a causa dell’alcolismo.
Rassegnatosi alla solitudine, egli rimane naturalmente molto
sorpreso nel ricevere un giorno la visita del figlio minore,
Tommy, con cui non aveva contatti da ben
quattordici anni, da quando il ragazzo era fuggito insieme alla
madre malata. Una fuga che gli era costata la sua promettente
carriera da lottatore e introducendolo invece in quella da soldato.
Tornato ora a casa, Tommy chiede al padre di addestrarlo per un
prestigioso torneo chiamato Sparta, il cui montepremi sono cinque
milioni di dollari.
Tommy sembra avere qualcosa da
nascondere, ma Paddy decide ugualmente di aiutarlo, nella speranza
di poter così recuperare il loro rapporto. Allo stesso tempo, però,
al torneo si iscrive anche Brendan, figlio
maggiore di Paddy. Insegnante di fisica, egli non ha mai smesso di
combattere in modo clandestino. Brendan, in particolare, ha
disperatamente bisogno di soldi, trovandosi in difficoltà
economiche per via delle cure mediche sostenute per il trapianto di
cuore di sua figlia. Ben presto, i due fratelli si troveranno a
scontrarsi, ognuno con le proprie motivazioni e con tutti i loro
trascorsi famigliari a gravare sulle spalle. Per la famiglia
Conlon, quello sarà il principio di qualcosa di nuovo.
Warrior: il cast del film
Ad interpretare Paddy Conlon vi è
l’attore Nick Nolte, consacratosi negli anni
Novanta grazie a titoli come Cape Fear, Il principe delle maree e La sottile linearossa. Nolte era però noto
anche per una serie di problemi legali e per questo i produttori
non approvavano la sua scelta per la parte. O’Connor, però, aveva
scritto il personaggio di Paddy proprio pensando a lui e fu
irremovibile a riguardo e finì così con l’ottenere di poter
assegnare il ruolo a Nolte. L’attore fu poi particolarmente lodato
per la sua struggente interpretazione, che gli è valsa anche una
candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista. Ad
interpretare Brendan, invece, vi è Joel Edgerton, attore
oggi noto per film come Loving e Black Mass.
Per poter interpretare al meglio le
scene di lotta, l’attore si alleno duramente per svariati mesi
insieme a dei veri allenatori di arti marziali miste. Poté così
apprendere le principali tecniche e acquisire una muscolatura
credibile. Edgerton non è stato però esente da infortuni, essendosi
strappato il legamento collaterale mediale. Nel ruolo di Tommy vi è
invece Tom Hardy, qui alle
prese con uno dei ruoli che lo hanno consacrato. Dedito al
personaggio, egli ha acquisito circa undici chili di massa
muscolare, si è allenato nelle arti marziali miste e si è a sua
volta fratturato diverse ossa nel corso delle riprese. Nel film è
poi presente l’attrice Jennifer Morrison nei panni di Tess, la moglie
di Brendan, e Frank Grillo in quelli
del lottatore Frank Campana.
Warrior: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.Warrior è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity,
Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 26
marzo alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Cinemax ha diffuso trailer
ufficiale di Warrior,
l’annunciata nuova serie tv basata sugli scritti della leggenda
leggenda delle arti marziali Bruce Lee, e creato e
prodotto da Jonathan Tropper.
I primi episodi di Warrior debutteranno venerdì 5 Aprile su
Cinemax.
https://youtu.be/b5Dt-5Pv61Q
Warrior
Warrior
è un dramma criminale denso e pieno d’azione ambientato
durante le brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco nella
seconda metà del 19° secolo. Creato e prodotto da Jonathan Tropper
e sarà lunga 10 episodi.
Warrior
segue Ah Sahm, un prodigio di arti marziali che emigra dalla Cina a
San Francisco in circostanze misteriose e diventa un ascia per una
delle più potenti pinze di Chinatown (la famiglia cinese della
criminalità organizzata).
In Warrior protagonisti sono Andrew Koji, che
interpreta Ah Sahm, i regulars della serie comprendono anche Kieran
Bew, Olivia Cheng, Dianne Doan, Dean Jagger, Langley Kirkwood, Hoon
Lee, Christian McKay, Joe Taslim, Jason Tobin, Joanna Vanderham,
Tom Weston-Jones e Perry Yung.
La serie tv è prodotto per
CINEMAX da Perfect Storm Entertainment, Tropper
Ink Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e prodotto
da Jonathan Tropper. La produzione esecutiva di Justin Lin e
Danielle Woodrow per conto di Perfect Storm Entertainment. La
produzione esecutiva di Shannon Lee per Bruce Lee
Entertainment. Esecutivo prodotto da Brad Kane e co-esecutivo
prodotto da Richard Sharkey. Pilot è stato produttore
esecutivo di Assaf Bernstein.
Max ha svelato il
trailer della terza stagione di Warrior,
il dramma storico ricco di azione ambientato durante le Tong Wars
alla fine del 1870 a San Francisco. La serie è basata su scritti
originali del leggendario artista marziale Bruce
Lee.
Il nuovo trailer della terza
stagione assicura ai fan che Warrior continuerà
a portare l’azione adrenalinica a nuove vette, nonostante il
passaggio a Max. Warrior è
nato come produzione originale Cinemax prima di essere cancellato
dopo due stagioni. Fortunatamente, Max della HBO ha
raccolto il destino della serie e rilanciata per una terza
stagione, offrendo ai fan l’opportunità di vedere come si sviluppa
la storia di Ah Sahm dopo il sanguinoso finale della seconda
stagione. Quindi, ormai manca davvero poco e anche se l’attesa
è stata lunga (la seconda stagione è del 2020), il nuovo trailer
conferma che i fan pazienti saranno premiati.
Cosa vedremo nella terza stagione
di Warrior?
Il nuovo trailer della terza
stagione di Warrior
riporta anche Dianne Doan nei panni di Mai Ling, la sorella di Ah
Sahm, che prende il controllo di Chinatown nel finale della seconda
stagione. Nella prossima stagione, Mai Ling utilizzerà i suoi
legami politici per consolidare i suoi poteri, mentre Ah Sahm
cercherà di trovare nuovi modi per sopravvivere in una città che è
diventata ostile alla sua esistenza.
Quando arriva la terza stagione
di Warrior su Max?
La terza stagione di Warrior vede
nel cast anche Olivia Cheng nei panni di
Ah Toy, Jason Tobin nei panni di Young
Jun, Kieran Bew nei panni dell’agente
“Big Bill” O’Hara, Dean Jagger nei panni
di Dan Leary, Joanna Vanderham nei panni
di Penelope Blake, Tom Weston-Jones nei
panni di Richard Lee , Hoon Lee nei
panni di Wang Chao, Joe Taslim nei panni
di Li Yong, Langley Kirkwood nei panni
di Walter Buckley, Christian McKay nei
panni del sindaco Samuel Blake, Perry
Yung nei panni di padre Jun, Dustin
Nguyen nei panni di Zing, Céline
Buckens nei panni di Sophie
Mercer, Miranda Raisoncome Nellie
Davenport, Chen Tang come Hong
e Maria-Elena Laas come Rosalita
Vega. La terza stagione
introdurrà anche Mark Dacascos nei
panni del malvagio Kong Pak e Chelsea
Muirhead nei panni di Yan Mi.
La terza stagione di Warrior
sarà presentata in anteprima con tre episodi il 29 giugno 2023,
esclusivamente su Max negli USA. Successivamente, nuovi
episodi arrivano sullo streamer ogni settimana. Dai
un’occhiata al nuovo trailer qui sotto.
The Tong Wars si riferisce a una
serie di violente dispute territoriali tra fazioni criminali con
sede a Chinatown e formate da immigrati cinesi che cercano di
costruire un impero nelle strade di San Francisco. La prima
stagione di Warrior segue
Ah Sahm (Andrew Koji), un prodigio di arti
marziali che arriva negli Stati Uniti alla ricerca della sorella
scomparsa. Sfortunatamente, la competenza del protagonista con
le arti marziali lo trasforma in una risorsa preziosa per i signori
del crimine che cercano di prendere il controllo di Chinatown, il
che mette Ah Sahm nel mezzo delle brutali battaglie per le strade.
Il viaggio di Ah Sahm è affascinante, fin dal primo episodio e la
serie tv presenta anche ipnotizzanti scazzottate che sottolineano
come i guerrieri di arti marziali possano essere usati come armi
mortali.
Cinemax ha diffuso
il trailer ufficiale di Warrior,
l’annunciata serie tv in arrivo questa primavera.
Warrior
è un dramma criminale denso e pieno d’azione ambientato durante le
brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco nella seconda
metà del 19° secolo. La serie segue Ah Sahm, un prodigio delle arti
marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze
misteriose, e diventa un ascia per una delle più potenti mafie di
Chinatown (la famiglia cinese della criminalità organizzata).
Warrior
debutterà il 5 aprile sul canale americano.
Warrior
è la nuova serie tv basata sugli scritti della leggenda delle arti
marziali Bruce Lee, e creato e prodotto da Jonathan
Tropper (“Banshee” di CINEMAX) con la sua Tropper Ink
Productions e Justin Lin per conto di Perfect
Storm Entertainment.
Warrior
è un dramma criminale denso e pieno d’azione ambientato durante le
brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco nella seconda
metà del 19 ° secolo. La serie segue Ah Sahm, un prodigio di arti
marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze
misteriose e diventa un ascia per una delle più potenti pinze di
Chinatown (la famiglia cinese della criminalità organizzata).
Nel cast di Warrior
protagonisti Andrew Koji, che interpreta Ah Sahm, i regulars della
serie comprendono anche Kieran Bew, Olivia Cheng, Dianne Doan, Dean
Jagger, Langley Kirkwood, Hoon Lee, Christian McKay, Joe Taslim,
Jason Tobin, Joanna Vanderham, Tom Weston-Jones e Perry Yung.
WARRIOR è prodotto per CINEMAX da Perfect Storm Entertainment,
Tropper Ink Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e
prodotto da Jonathan Tropper. La produzione esecutiva di
Justin Lin e Danielle Woodrow per conto di Perfect Storm
Entertainment. La produzione esecutiva di Shannon Lee per
Bruce Lee Entertainment. Esecutivo prodotto da Brad Kane e
co-esecutivo prodotto da Richard Sharkey. Pilot è stato
produttore esecutivo di Assaf Bernstein.
In Warrior Il
marine Tommy Conlon, tormentato da un tragico passato, torna a casa
dopo quattordici anni per chiedere a suo padre di aiutarlo ad
allenarsi per partecipare a “Sparta”, la più grande competizione di
arti marziali della storia. Da ex-prodigio del Wrestling, Tommy si
qualifica brillantemente, mentre il fratello Brendan, ex-lottatore
diventato professore di liceo, ritorna al ring in un tentativo
disperato di salvare la sua famiglia dalla rovina finanziaria.
Alcuni accenni di trama potrebbero
accumunarlo a un’altra pellicola che fu una piacevole sorpresa
nella passata stagione. Stiamo parlando di The
Fighter di David O.
Russell, che valse il Premio Oscar a due protagonisti,
Christian Bale e
Melissa Leo. Tuttavia Warrior si allontana
considerevolmente dal quel film, in primis perché in questo caso i
fratelli non combattono assieme ma seguono un percorso simile che
li porterà a scontrarsi inevitabilmente in un duello ricco di
emozioni e di tensione. Inoltre, le vicende umane che entrano in
gioco sono di una complessità maggiore rispetto al film di Russell.
La cosa che più sorprende della pellicola è la voglia dello
spettatore di non voler patteggiare per l’uno o l’altro, di voler
vedere entrambi trionfare in un duello senza esclusioni di colpi e
che ha nell’eticità la sua componente di maggior rilievo. Va dato
merito al regista (Gavin O’Connor) di averlo rappresentato in
maniere esemplare raggiungendo leve emozionali altissime.
La violenza di
Warrior diventa una danza di sopravvivenza dove i
cliché si perdono grazie alle convincenti interpretazioni dei
protagonisti. La bravura del regista sta anche in questo, mettere
al confronto due attori (Tom
Hardy e
Joel Edgerton) dirigendoli entrambi in maniera
eccellente. Senza contare un altro mostro per interpretazione che
fa da bilanciere fra le due vulcaniche personalità dei due
protagonisti, Nick
Nolte, chiamato a interpretare un ruolo complesso,
quello di un padre alcolizzato e assente. Il suo contributo alla
pellicola è inestimabile, aiuta tantissimo Warrior
a raggiungere a tratti anche momenti di poesia e raffinatezza che
in un film del genere non sono di certo scontati. Colpisce anche la
sobrietà con la quale il film procede verso il suo traguardo
finale, che è quello di mettere K.O. lo spettatore, estasiato e
impassibile di fronte a momenti catartici che redimono le vite di
ognuno.
Il regista di
Warrior, Gavin O’Connor,
è impegnato in questi giorni, insieme al suo cast, nella promozione
di The Accountant, film con
Ben
Affleck, JK Simmons e Anna Kendrick,
che qui in Italia verrà presentato alla Festa del Film di Roma 2016 al via il prossimo 13
ottobre.
Parlando proprio del suo
Warrior del 2011,
O’Connor ha considerato al possibilità di un
sequel alla storia dei due fratelli interpretati da Tom
Hardy e Joel Edgerton.
“Quando ho fatto il film questo
tipo di lottanon era molto famosa come lo è oggi. E per quel film,
più di ogni altro film che ho fatto, ho un incredibile seguito di
fan. Penso che è il film più personale che abbia mai fatto. Sono
davvero grato, forse ne faremo un altro! È qualcosa di cui abbiamo
parlato, io e gli attori.”
Di seguito la trama di
Warrior: Paddy Conlon, ex lottatore e
veterano della guerra in Vietnam, il cui alcolismo ha distrutto la
famiglia, dopo 14 anni vede tornare a casa uno dei due figli,
Tommy, scappato dai problemi del padre per proteggere la madre
malata. Dopo essere fuggito senza lasciare tracce e dopo la morte
della madre, Tommy si arruola nel corpo dei Marines con il quale
compie un gesto eroico in Iraq salvando altri soldati in difficoltà
e più tardi, dopo aver disertato a seguito di una missione finita
in tragedia, rientra in patria con il cognome della madre. Una
volta a casa, Tommy decide di tornare ad allenarsi nella lotta ed
in particolare nella nuova disciplina MMA (Mixed Martial Arts) per
partecipare ad un torneo gran premio (il torneo si chiama “Sparta”,
organizzato dal ricco manager JJ Riley) dove il vincitore si
porterà a casa l’intero montepremi. La sua forza dirompente e il
suo carattere duro come la roccia lo aiuteranno in questo
percorso.
Brendan, il figlio maggiore di
Paddy, vive con la moglie e le due figlie, lontano anche lui dal
padre e dal fratello, con il quale ha perso i contatti. Brendan
insegna fisica al liceo di giorno e, per sopravvivere alla crisi
economica, la sera arrotonda lo stipendio della scuola con
combattimenti clandestini di MMA, facendo credere alla moglie di
fare il buttafuori in un locale. A causa della crisi e della
minaccia di pignoramento della casa, anche Brendan decide di
tornare nella gabbia definitivamente, cominciando ad allenarsi
costantemente.
Nel tentativo disperato del
padre, lontano dall’alcool da alcuni anni, di ricostruire la
famiglia e riavvicinare i figli, le coincidenze porteranno i due
fratelli a partecipare insieme al torneo Sparta per sfidare i 16
migliori pesi medi al mondo. La forza e il coraggio che questi
uomini dimostreranno nella gabbia mostreranno la fragilità e
l’attaccamento che sempre ha tenuto uniti i due fratelli.
Basata sugli scritti
originali del leggendario Bruce Lee, torna con la sua terza ed ultima
stagione della serie HBO Warrior,
che andrà in onda con due nuovi episodi ogni venerdì dal 2 febbraio
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
La serie, un dramma
storico, ambientato durante le Tong Wars alla fine del 1870, vede
protagonista Ah Sahm (Andrew Koji), un immigrato cinese, maestro di
arti marziali, che diventa una delle punte di diamante di una delle
famiglie criminali più potenti di Chinatown nella San Francisco
dell’800. Combattendo le guerre Tong Ah ritrova sua sorella Mai
Ling (Dianne Doan) che però lavora per la fazione opposta. In
quest’ultimo capitolo Mai Ling prende il controllo di Chinatown.
Utilizzerà i suoi legami politici per consolidare i suoi poteri,
mentre Ah Sahm cercherà di trovare nuovi modi per sopravvivere in
una città che è diventata ostile alla sua esistenza.
Nel cast Andrew Koji
(Fast
& Furious 6), Dianne Doan (Good Trouble),
Olivia Cheng (Deadly Class), Jason Tobin (The Fast and the Furious:
Tokyo Drift), Dean Jagger (Il Trono di Spade) è Kieran Bew (Da Vinci’s
Demons). New entry nel cast di questa terza stagione Mark Dacascos
(Hawaii Five-0) e Chelsea Muirhead (Spare Parts).
WARRIOR – Terza
Stagione | Dal 2 febbraio in esclusiva su Sky e in
streaming su NOW
Diretto nel 2011 da Gavin
O’Connor, Warrior si colloca
perfettamente all’interno della filmografia del regista, per il
modo in cui fonde azione e dramma con un’intensa componente
emotiva. Già noto per Miracle (2004), basato sulla vera
storia della squadra di hockey statunitense, e per Pride and
Glory (2008), O’Connor ha spesso raccontato storie di uomini
in conflitto – con il mondo, con la famiglia, con se stessi. Con
questo film, firma una delle sue opere più riuscite, capace di
coniugare l’energia di un film sportivo con la profondità di un
dramma familiare. A sostenere il tutto, un cast potente guidato da
Tom Hardy, Joel Edgerton e Nick Nolte,
quest’ultimo poi candidato all’Oscar per il suo ruolo.
Il film racconta la storia di due
fratelli separati da anni – Tommy e
Brendan – che si ritrovano a gareggiare nello
stesso torneo di arti marziali miste, lo “Sparta”, ognuno per
motivi personali e profondamente diversi. Intorno a loro, la figura
del padre alcolizzato in cerca di redenzione e una serie di
dinamiche familiari spezzate, cariche di dolore e rabbia repressa.
Ma Warrior non è soltanto una storia di lotta
fisica: è un racconto di riconciliazione, perdono e sacrificio,
costruito con una sensibilità che lo eleva al di sopra del tipico
film sportivo.
Temi come la seconda possibilità, la
redenzione e il peso delle scelte personali sono centrali
nell’evoluzione dei personaggi. Il contesto sportivo dell’MMA
diventa così la metafora perfetta per affrontare i conflitti
interiori dei protagonisti. Proprio per la sua intensità e il suo
realismo emotivo, molti spettatori si chiedono:
Warrior è tratto da una storia vera? Nei prossimi
paragrafi risponderemo a questa domanda, analizzando le fonti
d’ispirazione del film e il suo legame con eventi reali.
Warrior è basato su una storia
vera?
La risposta è che no,
Warrior non è basato su una storia vera. La
sceneggiatura – scritta da Gavin O’Connor, Anthony
Tambakis e Cliff Dorfman – è interamente
inventata e concepita originariamente per il film. Secondo il
co-sceneggiatore e regista O’Connor, il film è però nato da
“qualcosa” della sua vita personale. “Credo che l’idea o la
comprensione del perdono fosse qualcosa che stavo davvero cercando
di afferrare, e quando dico questo non intendo solo le parole ma il
vero perdono nel cuore”, ha dichiarato a GQ.
Oltre al tema del perdono, lo sfondo
delle arti marziali miste deriva anche dalla vita personale di
O’Connor. “Credo che contemporaneamente l’idea di esplorare le
arti marziali miste come sfondo di un film mi allettasse perché
sono un fan di questo sport, lo seguo da un po’ e non l’ho mai
visto al cinema”, ha aggiunto. La storia di due fratelli
allontanati si è poi aggiunta all’idea che O’Connor stava
sviluppando. Per il regista, l’idea proponeva anche la questione di
come “guarire e perdonare”, che ha influenzato i conflitti tra
Tommy, Brendan e il loro padre.
La sfida successiva per O’Connor è
stata quella di concepire il torneo e il conflitto di due fratelli
che si battono in una gara a chi vince di più, il fulcro del dramma
sportivo. “[…] ho preso spunto dai tornei Pride e K1 in
Giappone, dove si svolgono i tornei Grand Prix. Ma questi ragazzi
[Tommy e Brendan] sono in rotta di collisione tra loro, e poi
quando devono entrare nella gabbia per il campionato mondiale dei
pesi medi, per chi fai il tifo? E questa per me è stata una sfida
interessante come regista, perché non ricordo di aver mai visto una
cosa del genere prima d’ora, in cui ti viene chiesto di
scegliere“, ha dichiarato a GQ.
Anche se il film è di fantasia, si
possono fare dei paralleli tra i personaggi e le figure reali. La
vita dell’ex campione dei pesi medi UFC Rich “Ace”
Franklin, che era un insegnante di scuola superiore,
assomiglia alla vita di Brendan come insegnante.
Secondo quanto riportato, la vita del sergente dei Marines degli
Stati Uniti Ewan G.P. Pennington ha invece
parzialmente ispirato il passato di Tommy nel corpo dei Marines.
Frank Grillo, che interpreta Frank Campana, si
sarebbe ispirato all’allenatore di MMA Greg
Jackson per concepire la sua performance.
L’“imbattibile”
Koba nel film assomiglia invece a Fedor
Emelianenko, un artista russo dei pesi massimi di arti
marziali miste. Il personaggio del commentatore Bryan
Callen ricorda il commentatore dell’UFC Joe
Rogan. Sebbene la narrazione di Warrior
sia effettivamente fittizia, nel film compaiono inoltre numerosi
combattenti di MMA e personaggi degli sport da combattimento
realmente esistiti, come Kurt Angle, Nate
Marquardt, Anthony Johnson, Roan
Carneiro, Yves Edwards, Amir
Perets e Dan Caldwell. L’aggiunta di
combattenti reali aumenta l’autenticità del film e lo avvicina
quindi alla realtà.
Warrior
è la serie tv sulle arti marziali creata da Jonathan Tropper e
prodotta da Shannon Lee e Justin Lin per Cinemax.
La serie si basa su un concetto originale e su un trattamento di
Bruce Lee.
Per Bruce Lee fu
il sogno di una vita. Un progetto a lungo cullato dalla leggenda
delle arti marziali ma mai andato in porto, un soggetto di poche
pagine scritte a mano da cui trarre una serie tv a metà fra action
e denuncia sociale, sulla condizione degli immigrati cinesi in
America.
Warrior: dove vederla in streaming
La prima stagione di
WARRIOR ha debuttato dal 15 luglio 2019,
ogni lunedì su Sky. WARRIOR in streaming è
disponibile su NOW.
Warrior: la trama e il cast
La serie nasce proprio da quegli
scritti grazie a Shannon Lee, figlia dell’attore e
produttore che intorno ai primi anni 2000, unica erede dopo la
scomparsa del fratello Brandon, ferito a morte in un incidente sul
set de Il Corvo, prese in consegna l’archivio del padre e
iniziò a coltivare l’idea di dare un seguito a quel trattamento per
una serie tv. Grazie a lei e a Justin Lin (regista degli ultimi e
dei prossimi capitoli della saga di Fast & Furious), al
quale la Lee si rivolse per dar forma al progetto del padre, il
sogno di Bruce Lee è diventato realtà. In 10 crudi e adrenalinici
episodi da un’ora diretti da Jonathan Tropper, creatore di
Banshee, e prodotta da Cinemax (HBO), Warrior è un
“kung-fu drama” che racconta il mondo senza scrupoli della San
Francisco di fine 1800.
Lo show segue Ah Sahm
(Andrew Koji, Fast & Furious 6), un
prodigio nelle arti marziali che arriva a San Francisco dalla Cina
in circostanze misteriose e diventa in breve l’uomo di fiducia di
una delle tong più potenti di Chinatown (completamente ricostruita
in Sudafrica, a Cape Town), le famiglia cinesi dedite al crimine
organizzato.
L’interprete principale della serie
è Andrew Koji nei panni del protagonista, nel cast
insieme a Kieran Bew (The Street), Olivia Cheng (Marco
Polo), Dianne Doan (Vikings), Dean Jagger
(Il
Trono di Spade), Langley Kirkwood (Invictus
– L’invincibile), Hoon Lee (Banshee – La città del
male), Christian McKay (Io e Orson Welles), Joe
Taslim (Fast & Furious 6), Jason Tobin (The Fast & the
Furious: Tokyo Drift), Joanna Vanderham (The
Paradise), Tom Weston-Jones (Copper) e Perry Yung (The
Knick).
Warrior: le stagioni
Nell’aprile 2019, Cinemax ha
rinnovato la serie per una seconda
stagione che è stata presentata in anteprima il 2 ottobre
2020. Era l’ultima serie di Cinemax prima di cessare la
produzione della programmazione originale. Nell’aprile 2021, la
serie è stata rinnovata per una terza
stagione, insieme all’annuncio che la serie passerà a
HBO
Max.
Warrior stagione 1
S.1 episodio 1: San Francisco,
1878. Ah Sahm, un immigrato cinese appena arrivato con serie
capacità di combattimento, viene presentato alla lingua più
spietata di Chinatown, l’Hop Wei, da Chao, un fixer. Dopo aver
impressionato Young Jun, figlio del leader tong padre Jun, Ah Sahm
viene marchiato e portato in un bordello, dove fa amicizia con Ah
Toy, una cortigiana con legami. Più tardi, alla ricerca di una
donna che aveva lasciato la Cina due anni prima, Ah Sahm incontra
Mai Ling e Li Yong, seguaci del leader rivale delle tong Long Zii,
che sta cercando di evitare una guerra dell’oppio con l’Hop Wei,
una guerra che Walter Buckley, …
S.1 episodio 2: Intercettando un
carico di oppio al molo, Young Jun, con Ah Sahm e il suo
luogotenente Bolo di Hop Wei al seguito, decide di inviare un
messaggio a Long Zii. Big Bill e Lee indagano su una macabra scena
di omicidio in un vicolo vicino a un bar irlandese, The Banshee.
Penny Blake, la giovane moglie del sindaco di San Francisco, si
trova in difficoltà mentre visita il molo con il suo servitore
cinese, Jacob. Ah Sahm paga un caro prezzo per aver interpretato
l’eroe. Il Long Zii ripulisce un casino e si prepara a ulteriori
spargimenti di sangue.
S.1 episodio 3: Accusato di
aggressione, Ah Sahm riceve una gelida spalla dall’Hop Wei, con il
suo destino nelle mani di un alleato inaspettato; Buckley esorta
Mai Ling a evitare la moderazione e ad iniziare una guerra con
l’Hop Wei.
S.1 episodio 4: Big Bill scopre
una possibile soluzione ai suoi eccessi di gioco; Penny rivela le
circostanze che l’hanno spinta a sposare il sindaco Blake; Mai Ling
offre ad Ah Sahm una via d’uscita da una lunga e sanguinosa guerra
con le lingue.
S.1 episodio 5: Ah Sahm e Young
Jun sono costretti a passare la notte con tre estranei in un saloon
di frontiera, finché la deviazione non diventa pericolosa quando
appare un famigerato fuorilegge alla ricerca di un lucroso giorno
di paga.
S.1 episodio 6: Le tensioni si
intensificano tra Hop Wei e Long Zii dopo un tentativo di omicidio;
Big Bill si propone di pagare il suo debito con Jack; Blake e
Buckley ricevono un mandato da Robert Crestwood.
S.1 episodio 7: Padre Jun manda
Bolo a dare la caccia a Long Zii e Mai Ling; Penny si trova di
fronte a una scelta sgradevole; Il passato di Lee lo
raggiunge.
S.1 episodio 8: Dopo un bagno di
sangue, Hop Wei e Long Zii considerano un nuovo modo per porre fine
alle ostilità; Ah Toy e il suo socio in affari hanno colpito un
bivio; Mai Ling avverte suo fratello di non intraprendere una
battaglia che potrebbe non vincere.
S.1 episodio 9: Chinatown si
riunisce per assistere a un “combattimento a premi” tra guerrieri
d’élite di Hop Wei e Long Zii. Buckley gioca un bluff nella
speranza di convincere Mercer ad abbassare la sua quota. Ah Sahm
ricorda le sue radici di combattente, mentre Ah Toy lo avverte dei
pericoli che lo attendono. Bill e Lee interrogano Wang Chao sulla
recente serie di uccisioni con la spada a San Francisco.
S.1 episodio 10: Ah Sahm rifiuta
le sue radici guerriere; Leary fa una visita violenta a
Mercer.
Secondo Deadline,
Max ha ufficialmente deciso di non rinnovare il
drama marziale Warrior
per una quarta stagione. La cancellazione arriva dopo quattro mesi
dalla conclusione della terza stagione di 10
episodi della serie diretta da Andrew Koji.
Inoltre, è stato confermato che
Netflix ha ufficialmente acquisito i diritti
di streaming non esclusivi per tutte e tre le stagioni di Warrior,
il cui debutto è previsto per febbraio 2024. Il sito fa notare che
c’è la possibilità che lo streamer dia il via libera anche alla
quarta stagione della serie, a seconda delle sue performance di
audience sullo streamer.
Cosa sappiamo su Warrior?
Basato sugli scritti della leggenda
delle arti marziali Bruce Lee, questo dramma
poliziesco grintoso e ricco di azione è stato creato e prodotto da
Jonathan Tropper. La storia è ambientata durante
le brutali guerre Tong della Chinatown di San Francisco alla fine
del XIX secolo. Segue Ah Sahm, un prodigio delle arti marziali che
emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze misteriose.
La serie è interpretata da
Andrew Koji, Kieran Bew, Celine Buckens, Olivia Cheng,
Dianne Doan, Dean Jagger, Langley Kirkwood, Maria-Elena Laas, Hoon
Lee, Christian McKay, Dustin Nguyen, Miranda Raison, Chen Tang, Joe
Taslim, Jason Tobin, Joanna Vanderham, Tom Weston-Jones e Perry
Yung. La serie è stato prodotto anche da Justin
Lin, Danielle Woodrow, Andre Schneider, Shannon Lee, Brad Kane,
Richard Sharkey, Kenneth Lin, Evan Endicott e Josh
Stoddard.
La serie drammatica Warrior arriverà
su HBO
Max per la sua terza stagione, ad annunciarlo è stato
Casey Bloys, Chief Content Officer, HBO e HBO Max.
Warrior 3 arriverà su HBO Max
negli USA.
Warrior 3 è stato creato ed è
prodotto da Jonathan Tropper (“Banshee”) per Tropper Ink
Productions, prodotto da Justin Lin (regista di “Star Trek Beyond”
e “Fast & Furious 9”) per Perfect Storm Entertainment, e produttore
esecutivo di Shannon Lee per Bruce Lee Entertainment.
Warrior 3: quando esce e dove
vederla in streaming
Warrior 3 uscirà nel 2022 negli USA
su HBO
Max. In Italia Warrior 3 andrà in onda su SKY. Warrior
3 in streaming sarà disponibile su NOW.
Warrior 3: la trama e il cast
Warrior
è un dramma poliziesco crudo e pieno d’azione ambientato durante le
brutali Tong Wars nella Chinatown di San Francisco alla fine del
XIX secolo e basato sugli scritti della leggenda delle arti
marziali Bruce Lee, le prime due stagioni, presentate in anteprima
su Cinemax, sono ora streaming su HBO Max tramite piattaforme
HBO.
In Warrior 3
ritorneranno Andrew Koji, Kieran Bew, Celine Buckens,
Olivia Cheng, Dianne Doan, Dean Jagger, Langley Kirkwood,
Maria-Elena Laas, Hoon Lee, Christian McKay, Dustin Nguyen (ha
anche diretto l’episodio 6), Miranda Raison, Chen Tang, Joe Taslim,
Jason Tobin, Joanna Vanderham, Tom Weston-Jones e Perry
Yung.
Casey Bloys, Chief Content Officer,
HBO e HBO Max citano: Warrior
ha introdotto gli spettatori in un mondo distinto del passato,
interpretato con azione dinamica e narrazione pertinente, con un
cast brillante guidato da Andrew Koji. Non vediamo l’ora di vedere
cosa porteranno Jonathan, Justin e Shannon nel prossimo capitolo di
questa serie su HBO Max “.
Shannon Lee, produttore esecutivo,
citazione di Bruce Lee Entertainment: “Justin, Jonathan e io siamo
rimasti entusiasti quando Warrior è stato messo su piattaforme HBO
per essere scoperto da una nuova legione di fan. Ora siamo
entusiasti e grati per l’opportunità di fare un’altra stagione, e
plaudiamo a HBO Max per aver compreso l’importanza di raccontare
questa storia e per continuare a supportare questo livello di
rappresentanza nel nostro settore. So solo che mio padre sta
sorridendo in questo momento nel vedere questo spettacolo che ha
sognato tanto tempo fa, continuando a battere le
probabilità. Abbiamo tutte le intenzioni di offrire lo stesso
alto livello di narrazione significativa e azione di Gung Fu nella
stagione 3! “
La serie è tornata per la sua
seconda
stagione di dieci episodi il 2 ottobre 2020 su
Cinemax. Salutata come “la serie d’azione più sottovalutata
del secolo” da Inverse, Vanity Fair l’ha definita una “cavalcata
affascinante e adrenalinica” che “infonde vita vivida agli aspetti
del passato americano” e The Ringer l’ha evidenziata come una
“corsa suprema “Serie con” sequenze di combattimento coreografate
in modo impressionante “.
Crediti: la seconda
stagione di Warrior è
stata prodotta per Cinemax da Perfect Storm Entertainment, Tropper
Ink Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e prodotto
da Jonathan Tropper. Justin Lin, Danielle Woodrow e Andrew
Schneider sono stati i produttori esecutivi per conto di Perfect
Storm Entertainment. Shannon Lee è stato produttore esecutivo
di Bruce Lee Entertainment. Prodotto esecutivo da Brad Kane e
Richard Sharkey. Co-produttore esecutivo di Kenneth Lin, Evan
Endicott e Josh Stoddard.
Warrior 2 è
l’annunciata seconda stagione della serie tv Warrior
creata da Jonathan Tropper e Justin
Lin e basata sull’idea originale di Bruce Lee.
Warrior 2: quando esce e dove
vederlo in streaming
La seconda stagione di
Warrior composta
da dieci episodi debutterà questo ottobre, in esclusiva su CINEMAX,
negli USA. In Italia la serie andrà in onda su Sky
Atlantic. Warrior 2 in streaming sarà disponibile
contestualmente con la messa in onda su NOWTV.
Warrior 2: trama e cast
La serie ambientato durante le
brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco alla fine del
XIX secolo. La serie segue Ah Sahm (Andrew Koji), un prodigio di
arti marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze
misteriose. Dopo aver dimostrato il suo valore come
combattente, Ah Sahm diventa un ascia per Hop Wei, una delle
tenaglie più potenti di Chinatown (famiglia cinese del crimine
organizzato). La seconda stagione segue la rivale Chinatown
Tongs mentre combattono per il dominio nel crescente fervore
anti-cinese che minaccia di distruggerli tutti.
La seconda stagione di
Warrior ritornano
i protagonisti Ah Sahm, interpretato da Andrew
Koji, esperto cinese di arti marziali di origine
parzialmente europea dal nonno americano bianco. Ah Toy,
interpretata da Olivia Cheng, Young Jun,
interpretato da Jason Tobin, Mai Ling,
interpretata da Dianne Doan, “Big Bill” O’Hara,
interpretato da Kieran Bew. Dylan Leary,
interpretato da Dean Jagger. Penelope Blake, interpretata da Joanna
Vanderham, Richard Lee, interpretato da Tom Weston-Jones, Wang
Chao, interpretato da Hoon Lee, Walter Buckley, interpretato da
Langley Kirkwood, Samuel Blake, interpretato da Christian McKay,
Padre Jun, interpretato da Perry Yung, Li Yong, interpretato da Joe
Taslim.
Warrior
è prodotto per CINEMAX da Perfect Storm Entertainment, Tropper Ink
Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e prodotto esecutivo
da Jonathan Tropper. Justin Lin e Andrew
Schneider sono i produttori esecutivi per conto di Perfect Storm
Entertainment. Il produttore esecutivo di Shannon
Lee produce per Bruce Lee Entertainment. Sono Produttori anche
Brad Kane e Richard Sharkey. Co-esecutivo prodotto da Kenneth Lin,
Evan Endicott e Josh Stoddard.
Warrior 2: teaser trailer
Gli episodi della seconda stagione
di Warrior
In Warrior
2×01 che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a
Bodyguard” Di ritorno con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre
le notti al Barbary Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo
anti-cinese, Teddy’s Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo
accusa di cercare un altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan)
autorizzata si preoccupa dei prossimi passi di suo
fratello. Nel frattempo, Bill (Kieran Bew) trova difficile
liberarsi dal suo ruolo di tutore per Zing; Penny (Joanna
Vanderham) è determinata a continuare a dirigere Mercer Steel, con
grande sgomento di Blake (Christian McKay); e Chao (Hoon Lee)
offre ad Ah Sahm alcuni consigli per il suo futuro con Young Jun
(Jason Tobin).
In Warrior 2×02
che si intitolerà “The Chinese Connection” Ah Sahm (Andrew
Koji) e Young Jun (Jason Tobin) cercano un posto discreto dove
nascondere il loro prodotto dopo aver raggiunto un accordo con un
nuovo fornitore di oppio. Mentre Lee (Tom Weston-Jones)
diventa sempre più dipendente dal laudano, lui e Bill (Kieran Bew)
continuano a indagare sugli omicidi dello spadaccino. Mai Ling
(Dianne Doan) invia Li Yong (Joe Taslim) e Zing (Dustin Nguyen) per
consegnare un messaggio a una tenaglia rivale. Penny (Joanna
Vanderham) chiede l’aiuto di Ah Sahm per proteggere la sua
fabbrica. Sophie (Celine Buckens) continua a suscitare
l’interesse di Leary (Dean Jagger). Ah Toy (Olivia Cheng)
riceve la visita di Nellie Davenport (Miranda Raison), una ricca
vedova impegnata a porre fine allo sfruttamento delle donne
cinesi.
In Warrior 2×03
che si intitolerà “Not How We Do Business” Con la loro nuova
impresa che sta andando bene, Young Jun (Jason Tobin) condivide le
sue preoccupazioni con Ah Sahm ( Andrew Koji) sui nuovi uomini che
padre Jun (Perry Yung) ha portato dalla Cina, e in seguito i
partner sono impressionati da Hong (Chen Tang), una recluta
entusiasta con un segreto. Nel frattempo, Chao (Hoon Lee) va da Mai
Ling (Dianne Doan) per chiedere aiuto a tenere Zing (Dustin Nguyen)
lontano dai suoi affari, Sophie (Celine Buckens) si avvicina a
Leary (Dean Jagger), la politica di Nellie (Miranda Raison) solleva
interrogativi dai suoi coetanei, e le cose prendono una piega
mortale a casa di Bill (Kieran Bew).
In Warrior 2×04
che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a Bodyguard” Di ritorno
con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre le notti al Barbary
Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo anti-cinese, Teddy’s
Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo accusa di cercare un
altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan) autorizzata si
preoccupa dei prossimi passi di suo fratello. Nel frattempo,
Bill (Kieran Bew) trova difficile liberarsi dal suo ruolo di tutore
per Zing; Penny (Joanna Vanderham) è determinata a continuare
a dirigere Mercer Steel, con grande sgomento di Blake (Christian
McKay); e Chao (Hoon Lee) offre ad Ah Sahm alcuni consigli per
il suo futuro con Young Jun (Jason Tobin).
In Warrior 2×05
che si intitolerà “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn
Prayer” Una colpevole Mai Ling (Dianne Doan) cerca di
sistemare le cose con Ah Sahm (Andrew Koji), che è più intenzionato
che mai a cercare vendetta. Penny (Joanna Vanderham) trova i
suoi affari nei guai e scopre che Ah Sahm l’ha usata. Leary
(Dean Jagger) riceve un avvertimento e ne offre uno tutto
suo. Ah Toy (Olivia Cheng) fa una visita emozionante alla
cantina Sonoma di Nellie (Miranda Raison). Bill (Kieran Bew) e
Chao (Hoon Lee) mettono in atto il loro complotto contro i Fung
Hai. “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn Prayer” è
stato scritto da Evan Endicott e Josh Stoddard e diretto da Loni
Peristere.
In Warrior 2×06
che si intitolerà “To a Man with a Hammer, Everything Looks
Like a Nail” Ah Sahm (Andrew Koji), Young Jun (Jason Tobin) , e
Hong (Hoon Lee) viaggiano con Vega (Maria Elena Laas) a Rooker’s
Mill, una città di confine tra Stati Uniti e Messico di proprietà
di Elijah Rooker (Conor Mullen), il ricco ospite di un lucroso
torneo di combattimento che Ah Sahm è determinato a vincere. Man
mano che apprende di più su Vega, Ah Sahm attira l’attenzione di un
altro combattente, Dolph (Mike Bisping) e, successivamente, dello
stesso Rooker. Scritto da Jonathan Tropper e Brad
Kane; Diretto da Dustin Nguyen
In Warrior 2×07 che si intitolerà “If You Wait
by the River Long Enough”
In Warrior 2×08 che si intitolerà “All
Enemies, Foreign and Domestic” La polizia ha chiuso Chinatown a
caccia di un assassino, proprio mentre l’Hop Wei fa una mossa che
mette in difficoltà Mai Ling. Buckley assume un nuovo ruolo e
prende in considerazione una proposta di Leary, che affronta le
domande dei lavoratori irlandesi. Ah Toy combatte per la sua
vita, mentre Chao affronta un grosso dilemma.
In Warrior 2×09 che si intitolerà – NON
DISPONIBILE
In Warrior 2×10 che si intitolerà “Man on the
Wall”
Le guerre Tong stanno tornando e
questa volta sono più cruente e spietate che mai. Dopo il grande
successo della prima stagione, trasmessa da Sky la scorsa estate,
da martedì 30 marzo alle 21.15 su Sky e NOW TV arriva Warrior
2, con i nuovi episodi della seconda
stagione di Warrior, il
“kung-fu drama” prodotto da Cinemax (HBO) e basato su alcuni
scritti del leggendario artista marziale, attore, regista e
produttore Bruce Lee. Con extra, il programma fedeltà di Sky, i
clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema vedranno i primi
episodi prima di tutti on demand nella sezione extra.
La figlia Shannon Lee, già
produttrice della prima stagione, costruisce, quindi, un seguito al
racconto a cui il padre aveva tanto sognato di dare vita: una serie
tv a metà fra action e denuncia sociale, sulla condizione degli
immigrati cinesi in America alla fine dell’800.
Nel primo capitolo della serie Ah
Sahm (Andrew Koji, Fast & Furious 6), prodigio delle arti marziali
che arriva a San Francisco dalla Cina alla ricerca della sorella
scomparsa, diventa in breve l’uomo di fiducia di una delle tong più
potenti di Chinatown, le famiglie cinesi dedite al crimine
organizzato. Ed è sempre da quella San Francisco di fine ‘800 che
riprende il racconto adrenalinico e coinvolgente della seconda
stagione di Warrior.
Attanagliate dal sempre più
radicato razzismo anti-cinese dell’epoca, le tong rivali Hop Wei e
Long Zii si trovano a lottare per il dominio di Chinatown in un
clima doppiamente ostile, fatto di minacce e tensioni. Dopo essere
miracolosamente sopravvissuto alla resa dei conti (nel finale della
prima stagione), Ah Sahm è tornato con l’Hop Wei, determinato a
vendicarsi sul nuovo leader di Long Zii, Mai Ling (Dianne Doan,
Vikings), la sorella che aveva tanto cercato e per cui aveva messo
a rischio la propria vita. Tra i locali disordini politici e la
crescente violenza delle bande, le tensioni a Chinatown minacciano
di trasformarsi in un guerra su vasta scala che aumenterà la posta
in gioco e metterà alla prova la capacità di sopravvivenza di
tutti.
Il successo della serie è anche
dovuto al formidabile cast capitanato dall’attore britannico di
origini giapponesi Andrew Koji nei panni del protagonista, insieme
a Kieran Bew (The Street), Olivia Cheng (Marco Polo), Dianne Doan
(Vikings), Dean Jagger (Il Trono di Spade), Langley Kirkwood
(Invictus – L’invincibile), Hoon Lee (Banshee – La città del male),
Christian McKay (Io e Orson Welles), Joe Taslim (Fast & Furious 6),
Jason Tobin (The Fast & the Furious: Tokyo Drift), Joanna Vanderham
(The Paradise), Tom Weston-Jones (Copper) e Perry Yung (The
Knick).
La seconda
stagione di Warrior (10X60’)
è prodotta da Cinemax (HBO), creata da Jonathan Tropper e Justin
Lin, produttori esecutivi Jonathan Tropper, Shannon Lee.
Il marine Tommy
Conlon (Hardy), tormentato da un tragico passato, torna a casa dopo
quattordici anni per chiedere a suo padre (Nick Nolte) di aiutarlo
ad allenarsi per partecipare a “Sparta”, la più grande competizione
di arti marziali della storia. Da ex-prodigio del Wrestling, Tommy
si qualifica brillantemente, mentre il fratello Brendan (Edgerton),
ex-lottatore diventato professore di liceo, ritorna al ring in un
tentativo disperato di salvare la sua famiglia dalla rovina
finanziaria. Ma quando lo sfavoritissimo Brendan arriva a
confrontarsi con l’inarrestabile Tommy, vedremo una sfida tra
fratelli in un climax tra i più avvincenti mai visti sul grande
schermo.
Ieri è arrivata la notizia che
Warren Beatty sarebbe ritornato alla regia. Oggi si sanno già
diversi particolari in più, come ad esempio l’argomento del film
che dovrebbe essere un biopic incentrato su Howard Hughes.
La decisione di WarnerMedia di
distribuire l’intero catalogo dei film della Warner
Bros. attesi per il 2021 in contemporanea nelle sale e in
streaming su HBO Max, è qualcosa che ha fatto molto discutere e
subito numerosi contraccolpi anche da parte di numerosi registi,
che pubblicamente hanno criticato la strategia della major.
Basti pensare a Christopher Nolan (Tenet) e
Denis Villeneuve (Dune),
mentre di recente la regista Patty Jenkins ha definito l’uscita congiunta
di Wonder
Woman 1984“un’esperienza straziante”. Ora,
anche Jason Kilar, CEO di WarnerMedia, ha ammesso i suoi dubbi in
merito alla decisione presa, riconoscendo che probabilmente ci
sarebbe dovuto essere un maggiore dialogo tra lo studio e i registi
coinvolti.
“Sarò il primo a dirlo, e me ne
assumo la piena responsabilità. Col senno di poi, avremmo dovuto
prenderci più tempo per avere quelle 170 conversazioni necessarie –
è questo è il numero di partecipanti alle pellicole del nostro
listino del 2021”, ha ammesso Kilar durante la Code Conference
di Vox Media (via
The Hollywood Reporter). Abbiamo cercato di fare tutto in
un lasso di tempo estremamente compresso, meno di una settimana,
perché eravamo consapevoli che ci sarebbe stata una fuga di notizie
e tutti avrebbero inevitabilmente detto la loro circa quello che
avremmo o non avremmo dovuto fare.”
“Abbiamo detto dall’inizio che
avremmo trattato ogni singolo film come un blockbuster, dal punto
di vista economico, per i partecipanti, che saremmo stati onesti e
generosi, che avremmo fatto la cosa giusta”, ha aggiunto.
“La buona notizia è che l’abbiamo fatto, abbiamo lavorato
veramente sodo per farlo. Ora siamo in un momento
favorevole”.
Mentre The
Batman è finalmente uscito in sala e sta
registrando incassi ottimi, il presidente e Chief Content Officer
della Warner Bros. Toby Emmerich ha parlato del
futuro dei film DC al cinema. Il dirigente ha affermato che il suo
impegno è volto a una produzione di qualità e non quantità e di
come non tutti abbiano bisogno di collegamenti e riferimenti
interni.
“Il segreto del cinema è la
qualità. Per noi è la migliore strategia aziendale sia per i film
al cinema che per i film di supereroi. I film non devono avere
tutti lo stesso tono, o riferirsi gli uni agli altri, o ancora
avere riferimenti interni l’uno all’altro. La qualità è il fattore
più importante per uno studio, e la cosa più importante per
determinare la qualità è il filmmaker che assumi.”
Sembra chiaro che Emmerich abbia
grande stima per Matt Reeves e, dalle sue parole,
sarà così per tutti i prossimi registi che la Warner Bros chiamerà
a dirigere i loro film sulle IP legate alla DC Comics.
Questa dichiarazione pone la
produzione DC al cinema agli antipodi di quella dei Marvel Studios. Ma, a giudicare da
quanto accaduto alla PI DC nel tentativo di emulare quanto fatto da
Marvel e company, e alla luce di Joker e The
Batman, sembra effettivamente la strada giusta per la
Warner Bros.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
La Warner Bros e
Dc Comics hanno rivelato i nuovi logo che vedremo
prima di tutte le serie televisive di questa nuova stagione, ovvero
Arrow, Costantine, Gotham e
Flash e sono davvero favolosi. Ecco tutti
i video:
Arrow è una serie
televisivastatunitense sviluppata da Greg
Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew
Kreisberg. È basata sul personaggio
di Freccia Verde,
supereroe protagonista di una serie
di fumetti pubblicata da DC
Comics. Viene trasmessa dal 10
ottobre 2012 sul
canale The CW. In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione
su Italia 1 dall’11
marzo al 27 maggio 2013.
Dal 10 gennaio va in onda in Italia la seconda stagione su Italia
1, anche se precedentemente la versione sottotitolata in italiano
della stessa stagione è stata trasmessa dal 22 ottobre 2013
suPremium Action.
Il cast dello show è
composto da Ben
McKenzie (Detective James
Gordon), Robin Lord
Taylor (Oswald Cobblepot/il
Pinguino), Sean Pertwee (Alfred
Pennyworth), Zabryna
Guevara (Capitano Essen)Erin
Richards (Barbara Kean). Donal
Logue(Harvey Bullock),Jada Pinkett
Smith (Fish Mooney), David
Mazouz (il giovane Bruce
Wayne)e Camren Bicondova (la
giovane Selina Kyle).
Gotham racconta la storia di
origine dei grandi supercriminali e vigilantes della DC
Comics, e racconta nuovi capitoli mai visti prima sulla
schermo.
Gotham sarà caratterizzata da un
giovane Bruce Wayne, i primi villain principali saranno Joker,
Catwoman, l’Enigmista e il Pinguino. Mentre il produttore esecutivo
sarà Bruno Heller (The
Mentalist) e a dirigere il pilot ci
sarà Danny Cannon (CSI).
Il primo dei cattivi noti sarà il Pinguino, ma essendo una storia
di origini difficilmente lo vedremo da subito in costume.
La settimana scorsa vi
avevamo informati che l’ex giornalista di Deadline, Nikki
Finke, aveva ipotizzato, in base a sue fonti, i prossimi
film targati DC/WB che vedremo al cinema (qui la lista completa). Adesso, partecipando ad
una trasmissione radio, Kevin Smith ha confermato
tutte le ipotesi di Nikki Finke, dicendo che
conosceva queste informazioni da un po’ ma che non poteva rivelare
nulla.
Certo, se la notizia arrivasse da un
interno della Warner Bros sarebbe decisamente più affidabile, ma
non dimentichiamo che Kevin Smith ha diffuso
dettagli e particolare del costume di Batman ancora prima che
questo venisse rivelato, per cui sembra una fonte (ad oggi)
abbastanza attendibile. Aspetteremo comunque dichiarazioni
ufficiali, o magari notizie dal prossimo Comic Con di San
Diego.
Di seguito, per chi volesse, ecco il podcast con le
dichiarazioni di Smith:
Dei titoli ipotizzati, in realtà,
solo quello sulla Justice League sembra trovare un vero
riscontro nella tabella di marcia della DC / WB in un film che
vedrebbe al timone sempre Zack Snyder.
Nikki Finke ha
inoltre rivelato che la causa dello spostamento della data d’uscita
del prossimo film su Batman e Superman deriva dal fatto che
nel film ci saranno dei cameo per i quali la Warner sta ancora
trattando con gli attori scelti. Per cui c’era bisogno di più tempo
per ultimare gli accordi e scegliere gli eroi che campariranno
brevemente in Batman V Superman Dawn of
Justice.
La foto nella nostra
Gallery: [nggallery id=674]
Ricordiamo come le riprese di
Batman v Superman Dawn of Justice stiano
avendo luogo nei Michigan Motion Picture Studios. Per quanto
riguardo le location esterne parliamo invece di Detroit, Michigan
,Illinois, Africa e il Sud Pacifico.
Nel cast, oltre ai protagonisti
interpretati da Henry Cavill e Ben
Affleck saranno presenti anche Amy Adams,
Laurence Fishburne, Diane Lane, Gal
Gadot, Jeremy Irons e Jesse
Eisenberg.
Batman v Superman Dawn
of Justice sarà diretto dal regista Zack
Snyder (300, L’uomo d’acciaio)
su sceneggiatura scritta dallo stesso regista in collaborazione con
Chris Terrio (Argo). Il
film si basa a sua volta su di una storia scritta da David
S. Goyer.
Batman v Superman Dawn
of Justice uscirà nelle sale di tutto il mondo
il 6 maggio 2016.