Sono ufficialmente iniziate le
riprese di Wonder Woman 1984, sequel che vedrà ancora
protagonisti Gal Gadot e Chris
Pine nei panni di Diana Prince e Steve Trevor. Proprio i
due attori sono stati “pizzicati” sul set, lei in costume, lui in
abiti civili, in una pausa tra un ciak e l’altro.
Potete dare uno sguardo al video e
alle foto qui sotto.
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder Woman 1984 sarà
ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca
iconica in cui svolgere le avventure
di Diana.
L’ordine cronologico del
personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui
non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà
ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Protagonista della scena post
credits di Avengers: Infinity War,
Samuel L. Jackson potrebbe essere trai personaggi
che torneranno nel MCU in Avengers 4, anche se lo vedremo
sicuramente in Captain Marvel, ambientato negli anni
’90.
L’attore che interpreta Nick Fury ed
è a bordo del progetto Marvel Studios dal Iron Man
(2008), ha parlato con Vulture, spiegando cosa crede
di aver intuito sul finale del film: “Chi è davvero morto e chi
è davvero in preda al vento della cenere Marvel, non so, ma so che c’è una
soluzione che non mi hanno detto, solo perché io so com’è Captain
Marvel e cosa
rappresenta.”
Sembra chiaro che, sebbene non
sappia quale sia la soluzione scelta dalla Marvel, la sua partecipazione a
Captain Marvel gli dà qualche
elemento di vantaggio per capire come si evolverà la storia in
Avengers 4.
La prima sinossi di Avengers
4: “Il culmine di 22 film interconnessi, il
quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a
essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I
nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà
e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.”
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Non sono bastati gli oltre 20 anni
per trovare i finanziamenti e il dubbio fin quasi al giorno prima
della presentazione del film a Cannes 2018, per
Terry Gilliam e il suo The Man Who Killed
Don Quixote i guai non sono ancora finiti. È notizia delle
ultime ore che il regista ha perso i diritti del suo film a seguito
di una battaglia legale.
La Corte d’Appello di Parigi ha
stabilito che l’ex produttore cinematografico Paulo
Branco detiene adesso i diritti sul progetto dopo aver
esaminato un contratto del 2016 che ha confermato il legame di
lungo corso di Branco stesso con il film. È stato il produttore ha
intentare causa, portando Gilliam in tribunale per ottenere i
diritti del film dopo aver affermato che il regista ha realizzato
il film illegalmente.
Durante un’intervista
a Screen
Daily, Paulo Branco ha dichiarato:
“Il film appartiene nella sua interezza alla [società di
produzione Alfama Films]. Il film è stato realizzato illegalmente.
È la prima volta che vedo tante persone intraprendere una missione
per produrre e sfruttare un film, senza detenerne i diritti. È un
caso unico.”
La sentenza della Corte d’Appello di
Parigi ha anche ordinato a Gilliam pagare € 10.000 ad
Alfama Films. Branco ha sottolineato che la sua
azienda chiederà un risarcimento danni di pari ammontare a tutti i
soggetti coinvolti nella produzione del film, tra cui “i
produttori del film, Kinology, tutti gli altri che hanno sostenuto
il film, compresi quelli che hanno distribuito il film in Francia e
il Festival
di Cannes, tutti.”
A questo punto non sappiamo quanto
valore possa avere l’acquisizione del film da parte della
M2 Pictures che doveva distribuire il film da noi,
in Italia.
Vi ricordiamo che il film avrà per
protagonisti Adam Driver, Jonathan Pryce
(che sostituisce John Hurt nei panni di Don
Quixote), Olga Kurylenko, Stellan Skarsgård.
Nel 2002 è
uscito Lost in La
Mancha, documentario che racconta il primo disastroso
tentativo di realizzare il film.
Non siamo ancora sicuri quando
vedremo Henry Cavill riprendere il volo nei panni di
Superman nell’atteso e discusso Man of Steel 2,
sequel de L’Uomo d’Acciaio. Tuttavia l’attore
ha condiviso un video sui suoi social mentre si ha ripreso ad
allenarsi duramente:
In merito al sequel di Man
of Steel si sa molto poco ma sono tanti i registi che
negli ultimi mesi si sono proposti, o sono stati accostati al
progetto, da Matthew Vaughn a Steven D.
DeKnight che vorrebbe il ritorno di Zack
Snyder, fino, addirittura, a George
Miller. Anche se gli ultimi rumors danno molto
vicino Christopher
McQuarrie che ha addirittura parlato del film a Cavill
stesso.
Se pensate che il MCU sia immenso, sappiate che non è
nulla in confronto al mondo dei fumetti.Infinity War ha
riunito tantissimi supereroi in un film solo, ma c’è ancora
un’infinità di nuovi personaggi che potrebbero arrivare sul grande
schermo.
Trasportare i supereroi dai fumetti
al MCU non è un lavoro da poco: per
produttori, registi e scrittori significa prendere delle decisioni
importanti. Il personaggio deve assomigliare esattamente a
quello del fumetto, o è meglio che il MCU lasci la propria impronta?
I cambiamenti ci sono stati. Alcuni personaggi sono stati cambiati
in modo tale da rendere i film più realistici, aggiornando eroi un
po’ troppo retrò e stereotipi oramai superati. Alcuni, invece, non
hanno avuto bisogno di modifiche, e il MCU li ha rappresentati alla
perfezione. La difficoltà sta anche, inoltre, nello scegliere
l’attore più adatto: meglio un attore che somigli fisicamente
al personaggio, uno che ne sappia renderne al meglio la
personalità, o uno che riesca a dare una svolta e svecchiare un
personaggio?
Sono scelte difficili. Quali sono
stati i cambiamenti più importanti? Ecco i 10 attori del
MCU che non assomigliano
assolutamente ai personaggi dei fumetti.
Winston Duke e M’Baku
È sicuramente stato uno dei
cambiamenti fatti per il meglio. Un’immagine invecchiata in
fretta, quella di M’Baku come “uomo scimmia” dei fumetti, è stata
scartata immediatamente dal MCU per Black Panther. La
Marvel Studios ha scelto l’attore Winston Duke
per interpretare il personaggio, creando con lui un personaggio
complesso e a tutto tondo, piuttosto che riprodurre il bizzarro
originale dei fumetti. E con successo: M’Baku ha finito per
diventare uno dei personaggio più interessanti di Black
Panther. Nonostante sia un oppositore di T’Challa, ha la
capacità di vedere il quadro generale. Non è più il personaggio
animalesco che voleva distruggere T’Challa a tutti i costi. Nel
film del MCU, M’Baku mette da parte i propri
problemi con lui per concentrarsi sullo sconfiggere quella che è la
minaccia più grande: Eric Killmonger.
Jeff Goldblum e il Gran
Maestro
La più grande differenza tra il
Gran Maestro nei fumetti Marvel e quello in Thor: Ragnarok è la pelle blu.
Originariamente, infatti, il gran maestro è un alieno umanoide
dalla pelle blu e i capelli bianchi. Nel MCU, invece, il Gran Maestro è Jeff
Goldblum con dei capelli pettinati in modo un po’ creativo e una
striscia blu che parte dal labbro e arriva al mento (e una giacca
dorata). Meglio così: lo spaventoso alieno azzurro sarebbe stato un
po’ troppo per Ragnarok, che è un film dai toni leggeri e
giocosi, e nel quale la versione di Goldblum funziona alla
perfezione. I capelli, la giacca dorata, e la linea blu sul viso
richiamano il personaggio dei fumetti, ma il film regala una
versione del personaggio più moderna e meno inquietante.
Tessa Thompson e Valchiria
Il personaggio di Valchiria è
cambiato radicalmente per Thor: Ragnarok, e ne è valsa la
pena. Tessa Thompson, una delle nuove stelle del film, ha portato qualcosa di molto nuovo
al personaggio. Nei fumetti, infatti, Valchiria è una donna
bionda e alta (come la maggior parte degli Asgardiani), mentre la
Thompson ha dato a Valchiria una vena più impetuosa e ruvida, a
volte comica. Ne è valsa la pena, e la sua Valchiria si è
addirittura aggiudicata una versione fumettistica.
Kurt Russel e Ego
In Guardiani della Galassia Vol.
2 vediamo molto Ego nella sua incarnazione umana,
interpretata da Kurt Russel. Addirittura, entriamo all’interno
del sistema nervoso di Ego, alla fine del film. Ego, quindi, non è
esattamente il Pianeta Vivente dei fumetti. Nei fumetti Marvel, Ego appare in più di una
occasione, interagendo con Thor più di una volta nelle sue storie.
Ego è conosciuto per essere un gigantesco pianeta violaceo
senziente. Fortunatamente, in Guardiani della Galassia,
non lo vediamo in tutta la sua bizzarra gloria violetta.
Marisa Tomei e Zia May
Chi ha un po’ di familiarità con i
fumetti di Spider-Man, saprà che la Zia May è sempre stata una
donna relativamente anziana, con i capelli bianchi, che si prende
cura del nipote Peter Parker. Con il succedersi degli adattamenti
cinematografici del supereroe, però, abbiamo visto dei cambiamenti
nell’età di May. E il cambiamento più notevole è stato sicuramente
quello di Spider-Man: Homecoming.
Interpretata da Marisa Tomei,
infatti, Zia May è diventata tutto tranne che una donna fragile dai
capelli bianchi. Infatti, è talmente bella da essere
l’argomento di alcune battute del film. Ma l’apporto dell’attrice
non è solo visivo: ha portato con sé una certa dinamicità, che
funziona.
Jeremy Renner e Occhio di
Falco
Jeremy Renner è un altro esempio
di opportunità mancata, per quanto riguarda i costumi (e non
solo). Ok, Occhio di Falco non sarà l’Avenger più importante,
ma se avesse avuto l’aspetto che ha nei fumetti, forse avrebbe
avuto un po’ di rilevanza in più. Nei fumetti, Occhio di Falco ha
l’aspetto di un vero supereroe, quelli vecchia scuola, e non
semplicemente quello di un tizio equipaggiato con arco e frecce.
Nei fumetti, infatti, il supereroe ha un costume viola completo
di maschera, che lo fa un po’ assomigliare a Batman, è un
arciere abile, e possiede altre abilità fisiche come fare
incredibili acrobazie, oltre a una forza notevole. Nel MCU, invece, non ha purtroppo le
stesse abilità, né la stessa apparenza. Sfortunatamente, è
opinione diffusa che Occhio di Falco sia uno dei personaggi meno
riusciti del MCU. E addirittura Renner è
d’accorso, e ha detto pubblicamente di essere aperto alla
possibilità di essere eliminato nel prossimo film degli
Avengers. Intanto, non è apparso in Infinity
War.
Tilda Swinton e l’Antico
Quando è stato rivelato che
Tilda Swinton avrebbe interpretato
l’Antico in Doctor Strange, i fan hanno reagito con
sorpresa. Perché? Perché nei fumetti l’Antico è un uomo
tibetano. La decisione di sostituirlo con un personaggio
bianco, cambiandone anche il sesso, chiaramente, ha suscitato
parecchie polemiche. Ma il regista del film, Scott
Derrickson, ha spiegato la decisione: ha ammesso di avere scritto
il ruolo appositamente per la Swinton, e di non aver mai avuto
l’intenzione di basarsi sull’originale. Inoltre, ha parlato di
etnie e stereotipi, affermando che l’Antico dei fumetti è sì un
uomo tibetano, ma basato su stereotipi americani, in
particolare quelli sulle persone asiatiche, che il regista ha
voluto evitare.
Michael B. Jordan e Erik
Killmonger
Michael B. Jordan nei panni di
Erik Killmonger è una presenza fantastica nel cast di Black
Panther. Non somiglierà alla versione dei fumetti, ma
Jordan è riuscito a renderlo altrettanto terrificante. Nei fumetti,
Erik Killmonger, o N’Jadaka, è
un uomo dalle dimensioni sovrumane, che nel MCU avrebbe avuto bisogno di CGI.
La decisione di smorzare un po’ il personaggio, anziché correre il
rischio di creare qualcosa di troppo finto, ha sicuramente
funzionato. Jordan è stato capace di mostrare potere e forza in
modo interessante e più umano.
Elizabeth Olsen e Scarlet
Witch
Il costume di Elizabeth Olsen nei
panni di Scarlet Witch è una di quelle modifiche che tutti hanno
apprezzato, in particolare per quanto riguarda l’assenza della
maschera /tiara attorno al viso. Detto questo, c’è da ammettere una
cosa: la giacca rossa non fa esattamente giustizia
all’eroina. Parlando della possibilità di un film dedicato a
Scarlet Witch, la Olsen stessa ha affermato di desiderare un nuovo
costume per il proprio personaggio. Immaginate, per un momento:
Scarlet Witch accanto a Visione, in un lungo mantello rosso.
Daniel Bruhl e Zemo
Quando Zemo ha fatto la
propria apparizione in Captain America: Civil War,
qualcuno avrà notato che la somiglianza con il personaggio dei
fumetti è davvero, davvero ridotta. Non è il personaggio che
molti conoscevano: il MCU ha deciso di liberarsi
dell’uniforme violacea e senza volto, preferendo dare a Bruhl
un look comune. Inoltre, non solo l’aspetto di Zemo è diverso nel
MCU, ma anche le sue intenzioni, e
la sua cronologia. Il che ci fa chiedere perché mai, a questo
punto, non abbiano deciso di creare un altro cattivo: divergere
così tanto dall’originale ha appunto reso Zemo irriconoscibile.
Detto ciò, la tendenza del MCU a rendere i cattivi più umani
aggiunge profondità a storie e personaggi che sarebbero stati
altrimenti un po’ troppo sopra le righe.
Nonostante non si siano ancora
ufficialmente incontrati nel Marvel Cinematic Universe, sia
Benicio del Toro che Jeff
Goldblum fanno parte del franchise nei ruoli rispettivi
del Collezionista e del Gran Maestro, fratelli.
Infinity War ci ha
mostrato la fine del Collezionista per mano di Thanos, mentre
sappiamo che da qualche parte il Gran Maestro dovrebbe essere
ancora vivo (lo abbiamo lasciato nelle grinfie dei predatori di
Sakaar, alla fine di Thor: Ragnarok). Tuttavia, sapendo
ormai che il tempo nel MCU diventerà una dimensione
liquida, a partire da Avengers 4, potremmo trovarci di
fronte all’eventualità che i due fratelli si possano riunire sul
grande schermo.
Per Benicio del
Toro in particolare sarebbe un grande onore, visto che,
parlando con Screen Rant, si è definito un
fan di Goldblum: “No, non gli ho parlato, ma sarebbe un onore
per me lavorare con lui, sono stato suo fan per molto tempo e
quindi sì, sarebbe davvero un onore per me.”
Che il futuro del MCU ci possa riservare un’altra
riunione di famiglia? Per adesso ci aspettano, sul grande schermo,
Ant-Man and the Wasp, Captain Marvel e Avengers
4.
Guardiani della Galassia Vol.
3 è stato annunciato molto prima che gli eventi
catastrofici di Infinity War ci facessero
interrogare sul futuro dei personaggi e su come la Marvel sarebbe stata in grado di
raccontare ancora delle storie dopo che così tanti personaggi
avevano perso la vita a causa di Thanos.
Il film dei Fratelli
Russo ha visto sopravvivere soltanto Star Lord e Rocket
Raccoon allo “schiocco di dita” eppure un terzo film sui Guardiani
si farà. Cosa vuol dire? A primo impatto, tutti hanno pensato che
la chiave sarebbe stata Captain Marvel e un ripristino dello status
quo, con diverse resurrezioni. Tuttavia, Anthony e Joe
Russo hanno aperto la porta a infinite possibilità,
parlando di tempo non lineare e di storia che non si proiettano per
forza in avanti, sulla linea temporale del MCU.
Alla luce di questi eventi la
recente dichiarazione di James
Gunn, che sta effettivamente lavorando a
Guardiani della Galassia Vol. 3, assume un
significato preciso. Il regista ha scritto su Twitter che “Vol.
3 terminerà questa iterazione dei Guardiani e completerà la storia
dei tre film”. Il significato sembra chiaro e tirando le somme
si potrebbe azzardare a dire che il Volume 3 sarà ambientato prima
di Infinity War, con la squadra al completo e che vedrà i Guardiani
noti cedere il passo a una nuova squadra, magari quella vista alla
fine del Volume 2, con Sylvester Stallone/Starhawk
a capo.
James Gunn tornerà
a scrivere e dirigere Guardiani della Galassia Vol.
3, mentre per quanto riguarda cast e protagonisti, alla
luce delle vicende di Avengers: Infinity War, non
abbiamo nessun dettaglio.
La fine di Avengers 4 aprirà definitivamente
le porte di scenari inediti per il MCU, e mentre ci avviamo verso la
risoluzione della Fase
3 (con Avengers: Infinity War), è
lecito fantasticare sul futuro del MCU anche in
previsione di ciò che conosciamo finora della Fase
4 e delle prospettive che si presentano agli
sceneggiatori per continuare o addirittura riavviare l’universo in
cerca di idee e soluzioni alternative per la Fase
5.
Mentre
aspettiamo di capire se l’accordo fra Disney e Fox si realizzerà o
meno, è giusto fantasticare sull’arrivo della prima “famiglia”
della Marvel nel MCU. Purtroppo i Fantastici
Quattro hanno avuto una storia cinematografica davvero
travagliata, tuttavia si potrebbero adattare perfettamente al tono
dei film dei Marvel Studios e siamo convinti che
Sue, Reed,
Johnny e Ben meriterebbero più di
quanto ottenuto in passato.
Moon Knight
Mentre i
Defenders rimarranno (per ora) legati a Netflix, i Marvel Studios potrebbero pensare
all’introduzione di Moon
Knight nell’universo cinematografico. Nei fumetti è
Marc Spector, un ex criminale che stringe un
legame con il Dio della Luna, Khonshu, insomma
qualcosa di mai visto prima nel MCU.
Gran Maestro
Come
saprete, Avengers: Infinity War ha messo
fine alla vita di molti eroi protagonisti del MCU (ma sarà davvero
permanente?) dopo lo schiocco di dita
di Thanos, ridotti a poco più che cenere sul
tragico finale del film.
Tuttavia restano dei
personaggi che non sono comparsi nel cinecomic e che, fuori scena,
potrebbero essere sopravvissuti al gesto del Titano Pazzo. Fra
questi c’è anche il Gran Maestro, o almeno è
ciò che sembrerebbe confermare – a modo suo – Jeff
Goldblum:
“Il Gran
Maestro ha più poteri di tutti i supereroi messi assieme. Non puoi
uccidermi, sono come un vampiro. Non conosco la morte e posso
uccidere le persone solo guardandole. Oppure posso resuscitarle
semplicemente guardandoli e pensando a loro. Posso fare di tutto.
Ma in realtà sono ovunque e da nessuna parte. Sono come Keyser
Söze.“
Non sarebbe fantastico
rivederlo in azione per cercare la sua personale vendetta?
Wiccan
Wiccan e
il fratello Speed sono i gemelli reincarnati dei
figli di Visione e Scarlet Witch,
anche se il primo ha anche altri due genitori (biologici) nei
fumetti. E nel caso in cui i Marvel Studios volessero aggiungere
più elementi “magici” al MCU, questi due potrebbero
rappresentare un’alternativa valida.
Nova Corps
I
Nova Corps fanno già parte del MCU, introdotti in Guardiani della Galassia
Vol.1 come forze di polizia spaziale su Xandar. Sappiamo
che sono stati disintegrati da Thanos, come da lui
dichiarato prima di Infinity War, ma
potrebbe anche essere che sono vivi da qualche parte
nell’universo. Chissà se li rivedremo a sorpresa nelle prossime
Fasi…
Teschio Rosso
Teschio Rosso è ricomparso, con grande
sorpresa dei fan, in Avengers; Infinity War come
custode della gemma dell’anima sul pianeta Vormir, dopo che
l’avevamo visto sparire dalle scene in Captain America: Il
Primo Vendicatore.
Inutile negare che
sarebbe molto interessante assistere ad un utilizzo alternativo del
personaggio nelle prossime fasi del MCU Se, ma sembra un’ipotesi
piuttosto irrealizzabile…
She-Hulk
Per ora i
Marvel Studios non hanno i diritti
escludivi sul personaggio, dunque la possibilità di realizzare un
film da solista su She-Hulk appare assai lontana. Certo, se
pensiamo ai fumetti, dove l’eroina è legata a Bruce
Banner e ottiene i suoi poteri in seguito ad un incidente
simile a quello del cugino, sarebbe bello vedere le stesse
dinamiche al cinema.
Beta Ray Bill
Nei
fumetti Beta Ray Bill
possiede la stessa abilità nel combattimento del Dio del Tuono
Thor, riuscendo perfino a batterlo quando i due
non avevano impugnato i rispettivi martelli
incantati. Certo, nel caso il personaggio fosse
introdotto nel MCU ci troveremmo di fronte ad una
copia di Thor, o quasi…
Miles Morales
Si era parlato dell’arrivo
di Miles Morales al cinema prima ancora che Tom
Holland venisse annunciato come terzo Peter Parker
nell’ambito del MCU, e sappiamo che
la Sony sta lavorando al lungometraggio
d’animazione che vede
proprio Morales protagonista.
Miles è un ragazzo afro-americano
(da parte di padre) con origini latine-portoricane (da parte di
madre), introdotto in seguito alla saga La morte di
Spider-Man, dove l’originale
supereroe, Peter Parker, viene ucciso dalla
sua nemesi, Norman Osborn: Miles è così
diventato il nuovo Ultimate Spider-Man.
Niente esclude però
che il personaggio possa fare il suo debutto nel MCU proprio nella Fase 5, magari
addestrato proprio da un Peter più maturo…
Bullseye
Mentre
alcuni rumor non ancora confermati parlando di un “ritorno” di
Bullseye nell’universo di
Daredevil nella terza stagione della serie
Netflix, il villain interpretato da Colin Farrell nel film
con Ben Affleck è stato sicuramente uno degli
adattamenti più riusciti sul grande schermo. E chissà se non
lo rivedremo nella Fase 5…
Korg
Korg è diventato forse uno dei personaggi più
amati degli ultimi film dei Marvel Studios, dopo aver debuttato
in Thor: Ragnarok interpretato con
performance capture dal regista Taika
Waititi.
Un po’ sciocco ma
anche incredibilmente bizzarro e molto divertente, Korg
potrebbe essere tra i sopravvissuti asgardiani che sono fuggiti da
Thanos prima che iniziasse la Guerra di Infinity
War…pensate che potremo rivederlo?
Gwen Stacy
Gwen Stacy ha finalmente avuto il suo momento
di gloria nei due film di The Amazing Spider-Man,
interpretata da Emma Stone, con un adattamento del
personaggio che sembra aver soddisfatto i fan dei
fumetti.
Sappiamo che i
Marvel Studios stanno lavorando al
prolungamento del franchise di Spider-Man: Homecoming,
dunque non è difficile immaginare che l’interesse amoroso di Peter
possa ripresentarsi in futuro…
Valchiria
La quantità esorbitante di
personaggi inseriti in Avengers: Infinity War ha
lasciato però fuori dai giochi uno dei nostri preferiti, ovvero la
Valchiria di Tessa Thompson vista
in Thor: Ragnarok. La speranza è che i Marvel Studios decidano di
riportarla presto nel franchise, in qualsiasi modo, così da
rivederla in azione.
Ms.Marvel
Intervistato dalla BBC in
occasione dell’uscita di Avengers: Infinity
War, Kevin Feige ha reso noti i
piani dei Marvel Studios che introdurranno
nell’universo cinematografico il personaggio di Kamala
Khan aka Ms. Marvel, uno degli alter
ego di Captain Marvel che ha debuttato nel 2013 sui
fumetti.
“Come
sapete stiamo attualmente girando Captain Marvel con Brie Larson, ma abbiamo
già dei piani per portare nel MCU Ms. Marvel, personaggio dei fumetti che
si ispira proprio a lei. E contiamo di introdurla già dopo l’uscita
nelle sale del film su Carol Danvers“.
Nei fumetti
Kamala Khan è un’adolescente americana di origini
pakistane che ammira molto Carol Danvers e che acquisirà
accidentalmente il potere della superelasticità, entrando a far
parte dei Vendicatori.
Insomma, sarebbe
fantastico vederla in azione nel futuro del MCU.
Dopo la prima misteriosa foto che
la ritraeva e il primo scatto ufficiale a Steve Trevor /
Chris Pine, ecco una nuova foto ufficiale di Wonder Woman 1984 che mostra la protagonista
Gal Gadot, nei panni di Diana Prince, o meglio
nella “divisa” della Principessa delle Amazzoni.
Si intitola Wonder Woman 1984 il sequel del film sul
personaggio DC Comics interpretato da Gal Gadot.
L’attrice israeliana torna nei panni di Diana Prince, ancora una
volta diretta da Patty Jenkins, per la sua seconda
avventura in solitaria, ambientata negli anni ’80.
Nel film torna anche Chris
Pine, mentre tra le news entry annoveriamo, per ora,
Kristen Wiig e Pedro Pascal.
Il film su Bumblebee,
primo spin off della saga dei Transformers, si preannuncia, a
giudicare dal primo trailer, ma anche nelle intenzioni dei
produttori, una storia “piccola” che torna alle origini del
franchise e che mette parzialmente da parte l’azione in favore dei
personaggi.
La protagonista del film, insieme
al maggiolino trasformabile (che era già stata una Camaro gialla),
è Hailee Steinfeld, che troverà l’Autobot e
se ne prenderà cura. Il produttore del film, Lorenzo di
Bonaventura, ha rivelato EW che
l’idea di una protagonista donna viene da Steven Spielberg: “Steven ha
sempre pensato che l’idea di una giovane donna protagonista al
fianco di Bumblebee sarebbe stata vincente, così abbiamo preso
quella direzione (…) È un cambiamento carino. Na stavamo
discutendo, e l’idea di una ragazza come protagonista ci è sembrato
un chiaro segno di voler cambiare direzione.”
A dirigere Bumblebee
c’è Travis Knight, già regista
di Kubo e la Spada Magica per
la Laika. Protagonista del film
è Hailee Steinfeld. Nel cast anche
John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby
Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura del film è firmata da Christina
Hodson.
Ecco la prima sinossi del
film: “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una
discarica in una piccola cittadina di mare della California.
Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e
mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee,
scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la
vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario
maggiolino giallo WV.”
Manca più di un mese al San
Diego Comic-Con 2018, ma la Hasbro si prepara già a
sorprendere i suoi fan con la presentazione delle prime statue da
collezione che saranno esposte di disponibili quest’anno per gli
avventori della convention. In particolare ecco due magnifiche
statue dedicate a Star
Wars.
La prima raffigura Han Solo e un mynock, la seconda, di incredibile impatto,
comprende Rey che affronta Kylo
Ren, nel duello nella neve sulla Starkiller alla fine de
Il Risveglio della Forza, a suon di spade
laser.
Entrambe le figure appartengono alla
linea Black Series. Eccole:
Star Wars: Episodio
IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto
da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20
dicembre 2019.
Confermati nel cast Daisy
Ridley, John Boyega, Adam Driver e Oscar
Isaac. Il film mostrerà anche come la produzione avrà
risolto il paradosso narrativo della Principessa/Generale Leia.
Quando i film hanno successo e
vengono accolti con fervore dagli spettatori, è normale che la
storia del film stesso diventa “scolpita nella pietra” senza che
nessuno riesca poi a immaginarne una versione alternativa, e questo
accade per la maggior parte dei film Marvel, sempre un grande
successo di pubblico.
In particolare, la storia raccontata
al cinema sembra sempre la più geniale possibile, ma spesso non si
sa abbastanza di ciò che la produzione voleva portare sullo schermo
e si valuta solo il prodotto finito.
Durante il podcast di Fatman on
Batman, gli sceneggiatori di Captain America: Civil
War, Christopher Markus e
Stephen McFeely, che hanno firmato anche
Infinity War e che hanno scritto Avengers 4, hanno parlato delle
infinite possibilità che c’erano nel terzo film dedicato a Cap.
Come sappiamo, la storia è
liberamente ispirata ai fumetti omonimi, e poi prende strade
diverse, mantenendo due fazioni di eroi che si scontrano. Nel film,
vediamo Ant-Man dalla parte di Cap, con
Scott Lang che si rivela grande fan di
Steve Rogers, mentre dall’altra vediamo che
Tony Stark va nel Queens a reclutare il giovane
Peter Parker, così che il personaggio di
Spider-Man possa debuttare nel MCU.
Quello che non sappiamo però è come
sarebbe stata la storia prima che la SONY
accettasse di condividere la proprietà dei diritti di sfruttamento
di Spider-Man con i Marvel Studios. I due sceneggiatori
hanno infatti spiegato che, nel caso in cui l’accordo con SONY
fosse saltato, Tony Stark avrebbe reclutato
Ant-Man.
I due hanno scherzato dicendo che
Tony sarebbe potuto andare a San Francisco, e si sarebbe messo a
guardare Scott Lang da lontano, mentre guardava la
figlia giocare. Sarebbe stato sicuramente un altro film!
Vedremo Ant-Man al
cinema quest’estate in Ant-Man and the Wasp,
mentre Tony Stark, e forse anche Spider-Man, torneranno in
Avengers 4.
Intervistati da Kevin Smith, gli sceneggiatori
di Avengers: Infinity War
Christopher Markus e Stephen McFeely hanno avuto modo di
parlare del film e proposto qualche “suggerimento” ai colleghi
della DC Films per emulare il successo dei
Marvel Studios.
Questa la riposta di Markus:
“Fossi in
loro, guarderei a ciò che i Marvel Studios hanno fatto per
necessità, quando non avevano accesso ai personaggi più famosi come
Spider-Man o gli X-Men. Scelsero una linea da seguire con Iron Man
e ne trassero un ottimo film“.
“Io
invece terrei Batman, Superman e Wonder Woman, che sta andando benissimo e ha un
sequel in lavorazione” ha continuato Markus. “Dovrebbero
attraversare il vasto universo dei fumetti DC e scegliere dei
personaggi per realizzare soltanto bei film, e non un universo,
vedendo cosa succede.“
“Non hi molta
familiarità con l’universo DC ma, strategicamente, realizzerei un
film alla volta“, ha aggiunto McFeely.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto
da Kevin Feige. Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Sono da poco iniziate le riprese di
Wonder Woman 1984, secondo capitolo dedicato
all’eroina della DC Comics interpretata sullo schermo da
Gal Gadot. Alla regia è tornata Patty
Jenkins, reduce dall’incredibile successo del primo film,
mentre il cast annovera – tra i volti noti – anche Kristen
Wiig, Pedro Pascal e Chris
Pine.
Ma cosa sappiamo finora del sequel
di Wonder Woman? Qui sotto le informazioni
principali:
Il titolo
Geoff
Johns, presidente e direttore creativo responsabile
della DC Comics, ha rivelato nelle ultime settimane il logo
di Wonder
Woman 2 e da allora il titolo è stato adottato
sia da Patty Jenkins che da Gal
Gadot per la promozione delle prime immagini ufficiali,
ovvero Wonder Woman 1984. Che sia questo
il nome definitivo del sequel? Sembra proprio di si.
L’ambientazione
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder
Woman 2 sarà ambientato negli anni Ottanta verso
la fine della Guerra Fredda, rivelando al pubblico un’altra epoca
iconica in cui svolgere le avventure
di Diana. L’ordine cronologico del
personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Cheetah è stata annunciata come la principale
antagonista (o almeno è ciò che crediamo finora…) di
Diana in Wonder Woman 1984, e il
personaggio sarà interpretato da Kristen Wiig. Non
sappiamo ancora con certezza come il villain sarà introdotto né la
maniera in cui interagirà con l’eroina, tuttavia alcuni rumor
parlano di Cheetah che inizierà nei panni di un’amica di
Diana, e non della sua acerrima nemica, ma per emulare Wonder Woman
sarà costretta a usurparla.
Il casting di Pedro Pascal
Lo scorso
Marzo è stato ufficializzato il casting di Pedro
Pascal, attore noto per la sua partecipazione alle serie
Game of Thrones e Narcos, tuttavia non è ancora
chiaro chi interpreterà nel sequel. Per alcuni vestirà i panni di
Maxwell Lord, che nei fumetti è un potente uomo
d’affari la cui influenza contribuì a formare la Justice League, e anche Patty
Jenkins ha lasciato intendere che Pascal ricoprirà un
ruolo fondamentale.
Steve Trevor
È stato
confermato dalla stessa Patty Jenkins con una foto
ufficiale che Chris Pine tornerà nei panni di
Steve Trevor anche nel sequel di Wonder
Woman. Ma come? In rete circolano già numerose teorie
sul modo in cui il personaggio potrebbe “resuscitare” e
ripresentarsi nella vita di Diana: è sopravvissuto all’esplosione
del suo areoplano? E se così fosse, perché non è invecchiato? Forse
quello che vedremo non è Steve Trevor? Oppure è stato Ade a
riportarlo in vita al fine di manipolare Wonder Woman?
Tre anni fa nessuno
avrebbe scommesso sulla possibilità di trasformare Sicario in
un franchise cinematografico, tuttavia l’inaspettato successo del
film diretto da Denis Villeneuve (presentato anche
in concorso a Cannes) ha convinto i produttori ad affidare allo
sceneggiatore Taylor Sheridan la “creazione” di
più capitoli, di cui uno è in uscita nelle sale (Sicario 2:
Day of the Soldado).
Nella pellicola sequel
però manca Kate Macer, personaggio interpretato da Emily
Blunt, che secondo Sheridan aveva concluso il suo arco
narrativo dunque non aveva senso inserirla nelle nuove indagini sul
cartello messicano con Josh Brolin e
Benicio Del Toro.
Ora però, da quanto
dichiarato dal produttore Trent Luckinbill, sembra
che si stia lavorando per riportare nel franchise l’attrice già nel
terzo capitolo:
“Penso che Taylor [Sheridan] abbia
certamente qualche idea su come farla tornare, mentre noi rimaniamo
aperti ad ogni possibilità. Ovviamente vorremmo riportare Emily, ma
non abbiamo ancora una sceneggiatura anche se la cosa avrebbe molto
senso. Siamo tutti fan del film, e siamo tutti giunti alla stessa
conclusione, ovvero che sarebbe bello rivederla in
azione“.
Di seguito la sinossi ufficiale di
Sicario 2: Day of the Soldado:
La lotta al narcotraffico fra
Stati Uniti e Messico si è inasprita da quando i cartelli hanno
iniziato a trasportare terroristi attraverso il confine americano.
Per combattere questa guerra, l’agente federale Matt Graver (Josh
Brolin) dovrà unire le forze con il misterioso e impenetrabile
Alejandro (Benicio Del Toro).
Il
film uscirà nelle sale americane il 29
giugno, su una sceneggiatura di Taylor
Sheridan (Sicario, Hell Or High Water,
Wind River) e vede nel cast Benicio Del
Toro, Josh Brolin, Isabela Moner, Jeffrey
Donovan, Manuel
Garcia-Rulfo e Catherine
Keener.
Il primo trailer ufficiale di
Aquaman debutterà tra poche settimane al
Comic Con di San Diego durante il panel dedicato
ai progetti in uscita della DC Films in collaborazione con Warner
Bros.
A confermarlo è proprio il regista
James Wan su Twitter con l’annuncio che vedete qui
sotto e il nuovo logo del film.
Prima di apparire come assoluto
protagonista, il personaggio di Jason
Momoa ha debuttato in Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Ecco il motion poster di Ride,
film diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e
supervisionato artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che
nel 2016 è stato accolto con favore da pubblico e critica come un
caso esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Ride è la
storia di Max (Lorenzo Richelmy)
e Kyle (Ludovic Hughes), due
riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in
palio 250.000$, accettano senza esitazione per poi scoprire –
ormai troppo tardi – di doversi spingere oltre i limiti delle
loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che
affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza.
Grazie alla potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
L’uso della CGI divide i
cinefili: può essere uno strumento rivoluzionario, capace
di creare nuovi mondi e realizzare l’immaginazione dell’autore; o
può purtroppo rimpiazzare la fantastica arte del costruire oggetti,
set, costumi, che spesso danno un aspetto più realistico ai film.
Tuttavia, spesso, nonostante gli enormi passi avanti della
tecnologia, la computer grafica “commette errori”. Ecco i
10 attori che hanno avuto problemi con la loro
ricostruzioni in CGI.
Dwayne Johnson: Re Scorpione
(La Mummia – Il ritorno)
Dwayne Johnson è
carismatico, ed è un attore amato dal pubblico. E oggi, è
protagonista di blockbuster che continuano a guadagnare parecchio
come Fast & Furious e,
recentemente, Rampagee Skyscraper. E gli
inizi? Risalgono al ruolo di Re Scorpione ne La Mummia –
Il ritorno, nel lontano 2001. Un franchise nel quale
l’ambizione, forse, superava le possibilità e il budget. E il Re
Scorpione ne ha subito le conseguenze. sembrava piuttosto fuori
posto, con i suoi movimenti facciali e il suo aspetto (in generale)
davvero innaturali. C’è un motivo per cui Johnson è all’inizio
della nostra lista di 10 attori: sembra più una bambola
animata che una persona/umanoide, ed è per questo più inquietante
che altro. E sorprende ancora di più che, nonostante
tutto, abbia avuto il proprio spin-off dedicato.
Eric Bana: Hulk
(Hulk)
Ang Lee ha raggiunto
risultati notevoli, nei propri film, con la
CGI: La tigre e il
dragone e Vita di Pi ne sono due
esempi. La cosa sorprendente, è quanto siano cambiate le cose
dall’Hulk del 2003. Lee voleva ricreare la stessa
atmosfera dei fumetti sullo schermo, ma il film aveva due problemi
principali: una storia contorta e una CGI piuttosto
scadente. In tanti, nel film, hanno sofferto di cattiva
CGI, ma nessuno quanto Hulk stesso: un gigantesco omone verde con
la pelle particolarmente brillante, proporzioni e movimenti
bizzarri, che sembra più un pupazzo animato che il gigantesco e
arrabbiatissimo mostro verde che conosciamo.
Henry Cavill: Superman/Clark Kent
(Justice League)
Nel corso degli anni, abbiamo
assistito a parecchi fallimenti di design dei personaggi. E ce ne
siamo fatti una ragione. Qualcosa del quale è difficile farsi una
ragione, però, è quando la CGI rovina, inultilmente, il
viso di un attore già particolarmente affascinante
di suo. Arriviamo quindi al pasticcio dei baffi di Superman. Quando
fu necessario rigirare alcune scene per Justice
Leage, Henry Cavill aveva fatto crescere i baffi per il
proprio ruolo in Mission Impossible 6. E non poteva
raderli. A quanto pare, addirittura, i baffi in questione furono
oggetto di contrattazioni tra la Paramount e la Warner Brothers.
La CGI utilizzata per rimuovere digitalmente i baffi
di Cavill hanno avuto effetti terribili sul suo viso: la
proporzione tra la sua bocca e il suo naso è particolarmente
improbabile.
Guy Henry/Peter Cushing: Tarkin
(Rogue One)
Riportare sullo schermo un
attore scomparso è un’idea nobile e ambiziosa, e che viene
sicuramente apprezzata dai fan. E Rogue One ci ha provato. Il
film è ambientato prima degli eventi di Episodio IV – Una
nuova speranza. Chiaramente, per la produzione sono stati
usati alcuni personaggi che comparivano nell’episodio. I problemi
sono sorti quando si è arrivati a voler usare Tarkin: Peter
Cushing, che ha interpretato Tarkin nell’episodio
originale, è morto nel 1994. Guy Henry ha preso il posto di
Cushing sul set, e la produzione di Rogue One ha
utilizzato la GGI per riportare l’attore in vita. Il
risultato è a metà tra l’inquietante e l’improbabile. Il
personaggio sembra un po’ fatto di plastica e con la pelle
stranamente lucida in confronto agli altri personaggi. Molti di noi
hanno provato una certa sensazione di disagio, davanti ad un
personaggio che, purtroppo, ha finito per non apparire molto
realistico.
Ciarán Hinds: Steppenwolf
(Justice League)
Parlando di fallimenti
moderni del CGI, Justice League ha un posto speciale nella
classifica. La ragione principale? Ciarán Hinds nel ruolo
di Steppenwolf. In molti si sono chiesti cosa sia successo, cosa
abbia interferito nel design del personaggio. Infatti, non sembra
finito. O sembra uno dei cattivi dei videogiochi. Quelli brutti,
che si affrontano per ultimi. Steppenwolf è un
altro di quei antagonisti bruti con una CGI mediocre. E i fan si
aspettavano qualcosa di epico, in questo caso: era la prima volta
che il gruppo appariva insieme sullo schermo. E doveva avere un
effetto fantastico ma, su questo fronte, il film ha fallito.
Matthew Lewis e Daniel Radcliffe:
Harry Potter e Neville Paciock (Harry Potter e la Pietra
Filosofale)
Dobby ha cambiato le carte
in tavola in termini di CGI nel franchise
di Harry Potter.Ma
prima di allora, la CGI non era decisamente a quei livelli,
soprattutto quando di trattava di intervenire sulle persone: basta
ridare un’occhiata alle scene di volo di Harry
Potter e la Pietra Filosofale. E sono stati gli
attori Daniel Radcliffe e Matthew Lewis a soffrirne. Quando è il
turno di Neville Paciock di salire di una scopa volante, la CGI
fatta su Lewis era non particolarmente brillante anche per gli
standard del 2001. Sembrava più un pupazzo non finito, soprattutto
prima che Neville arrivi a terra. E arriviamo, poi, al Quidditch.
Il film taglia costantemente tra persone reali e immagini CGI, che
purtroppo risulta in un’aumentato effetto di irrealtà per le scene
digitali.
Jeff Bridges: Kevin Flynn/CLU
(Tron: Legacy)
La tecnologia si evolve, e
gli studio amano usarla per ringiovanire gli attori quando la
storia lo richiede. Anziché utilizzare un altro attore,
più giovane, che assomiglia un po’ al personaggio più anziano, gli
studios provano ora a ringiovanire direttamente l’attore in
questione con la CGI. A volte funziona, a volte no. Un esempio di
ringiovanimento poco riuscito? Tron: Legacy.
Nonostante gli sforzi, il ringiovanito Jeff Bridges ha qualcosa di
strano. Stiamo parlando di un film altamente stilizzato, con
tantissima CGI. Il film voleva riportare sullo schermo la
giovinezza di Bridges per il programma CLU: in quanto programma,
infatti, non dovrebbe invecchiare. Il che ha senso. Ma il
risultato, purtroppo, non è stato all’altezza delle intenzioni.
Ryan Reynolds: Hal Jordan/Lanterna
Verde (Lanterna Verde)
Lanterna
Verde è arrivato nel 2011, e doveva essere
l’inizio dell’universo cinematografico DC. Ma le recensioni terribili e una
ricezione scontenta da parte del pubblico hanno messo
la parola fine ai piani. La storia era un po’ confusa, ma molte
critiche furono rivolte alla CGI. I personaggi del film sembravano
tutti un po’ troppo finti per interagire credibilmente con
Reynolds. Ma il fallimento più grande in termini di CGI fu,
comunque, la tuta da supereroe di
Reynolds. Si decise per una tuta interamente
realizzata con la CGI, che fa sembrare i muscoli dell’attore
esposti (e verdi). Nemmeno il pubblico apprezzò il design.
Jamie Bell: La Cosa (I
Fantastici 4)
I Fantastici
4 è uno di quei film di supereori talmente scadenti, che
si può parlare soltanto di quanto abbiano fallito. Ma non
è uno di quei film che sono talmente brutti da essere belli o
diventare cult (fan di Sharknado, fatevi sentire).
Mentre Michael Chicklis non aveva un look particolarmente
apprezzabile nei panni della Cosa nel film del 2005, Jamie Bell se
l’è passata addirittura peggio. Prima di tutto, non sembra finito
(come tutto il resto). Durante la produzione, si è speso tantissimo
tempo rigirando scene e aggiungendo attori digitalmente, ma in
molti hanno la sensazione che sarebbe stato meglio usare quel tempo
e quei soldi per lavorare al design della
Cosa.
Ahmed Best: Jar Jar
Binks(Star Wars)
E a completare la nostra lista di 10
attori che hanno avuto dei problemi con la CGI, c’è ovviamente
Jar Jar. È innegabile che, nel franchise di
Star
Wars, la CGI per il personaggio sia terribile.
In parte, è giusto ammetterlo, è perché i film sono realizzati tra
la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000: che sono tempi
non esattamente famosi per la qualità della CGI. In molti lo amano,
ma ha un aspetto un po’ inquietante. Una una buona parte del
franchise ha preferito costumi e oggetti reali alla CGI, puntando
al realismo in questo senso. Tutti è concreto. Yoda, nella trilogia
originale, è un pupazzo creato dalla Jim Henson Company, ad
esempio. E la decisione di abbandonare gli oggetti per passare alla
CGI fu un po’ sconvolgente per molti dei fan: per contrasto, la
finzione risalta. E Jar Jar è un esempio di CGI particolarmente
malriuscita, a metà tra un lucertolone e un polliccione con gli
occhi gialli. Ma noi lo amiamo lo stesso.
La prima foto ufficiale di
Aquaman che ritraeva Jason
Momoa nei panni di Arthur Curry è arrivata on line tempo
fa, prima dell’uscita in sala di Justice League.
L’immagine in questione mostrava
Momoa su fondo nero, con una scritta che recitava: riunisci i
sette (reunite the seven). Dal momento che l’immagine era
stata diffusa prima dell’uscita di Justice League,
si immaginava che “i sette” fossero i sette membri della squadra di
eroi DC, tuttavia con l’approssimarsi del film su Arthur Curry,
diretto da James Wan, sembra essere venuta fuori
la verità.
Con l’inizio della promozione di
Aquaman, con le prime foto su Entertainment
Weekly, “riunire i sette” sembra un riferimento al film stesso,
probabilmente ai sette mari che dovrebbero diventare il regno di
Arthur, nel film che racconterà la sua ascesa al trono di
Atlantide.
Aquaman: secondo
Jason Momoa è un personaggio con cui è facile
entrare in relazione
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa è stato trai protagonisti
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg). Il suo esordio sul grande schermo è
avvenuto in un cameo di Batman v Superman Dawn of
Justice.
Aquamansarà
diretto da James Wan (Insidious,
L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà
protagonista Jason Momoa (Game
of Thrones). Con lui ci sarà Amber
Heard (Magic Mike XXL, The Danish
Girl) nei panni di Mera. Al cast si
aggiungono Yahya Abdul-Mateen II, Patrick
Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.
Sinossi
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Come il martello per
Thor o l’arco per Occhio di
Falco, lo scudo è l’oggetto che contraddistingue il
personaggio di Captain
America.
Strumento di difesa, ma anche
offensivo all’occorrenza, quest’arma fatta di vibranio e forgiata
per Steve Rogers dopo la sua “trasformazione” in
super soldato ha attraversato nella storia dei fumetti diverse
vicissitudini, molte delle quali sconosciute alla maggior parte del
pubblico.
Ecco allora di seguito 15
segreti sullo scudo di Captain America che solo i veri fan
conoscono, racconti da CBR:
È stato realizzato usando del vibranio rubato
Lo scudo di
Captain America
è stato forgiato usando, oltre all’acciaio, il
vibranio, materiale che abbonda nel cuore
del Wakanda.
Si racconta però
che per costruirlo sia stato rubato questo speciale elemento,
tuttavia esistono varie teorie che potrebbero smentire questa
versione: una immagina che un meteorite di vibranio si è schiantato
più di 10.000 anni fa nell’Antartide, un’altra pensa che
Myron MacLain, il creatore dello scudo, abbia
semplicemente acquistato il vibranio da T’Chaka
stesso.
È stato vittima del “cancro” del vibranio
In
Captain America Vol 3 # 21, lo scudo soffre i sintomi di
una malattia pericolosa conosciuta come “cancro del
vibranio” che danneggia i materiali fondamentali dello
scudo e minaccia di distruggere tutto il vibranio del
Wakanda.
Fortunatamente,
Tony Stark riuscì a fermare il cancro dilagante
prima che contaminasse tutto il vibranio, impedendo alla malattia
di distruggere il mondo.
Lo scudo originale fu modificato per evitare una causa
legale
Il famoso
scudo a forma circolare di Captain America è stato
accolto dalle persone come simbolo di resilienza, ma sappiamo che
originariamente era stato concepito con un altro design.
Lo scudo
“medievale” utilizzato da Steve Rogers nelle sue
prime storie è stato costretto a cambiare forma perché considerato
troppo simile a quello di un altro supereroe chiamato The
Shield dei fumetti della MLJ
Publications.
Senza possibilità
di scelta, Jack Kirby dovette modificarne il look,
creando così lo scudo che tutti conosciamo e amiamo ancora oggi. Ma
se non fosse stato per la minaccia di causa legale da parte dei
concorrenti, forse non avremmo mai visto lo scudo di
Cap.
È stato usato come urna
L’uso dello
scudo di Captain America
come un’urna rappresenta una delle trame più dark e segrete
relative alle armi di un supereroe.
Quando Rick
Jones, amico di molti eroi Marvel, morì, ebbe l’onore di avere
come urna funeraria proprio lo scudo di Steve Rogers: l’abbiamo
visto raccontato in Incredible Hulk: Future Imperfect Vol 1 #
1, con Hulk che spediva le ceneri di Jones nello
spazio.
Ha fatto si che la testa del Barone Zemo rimanesse attaccata al
suo corpo
In Avengers Vol 1 # 16 abbiamo visto visto
Captain America usare il suo scudo in maniera del
tutto “bizzarra”, ovvero per tenere incollata la testa del
Barone Zeno al suo corpo.
Sfortunatamente per
lui però, questo ha significato che il villain doveva andarsene in
giro con un cappuccio rosa attaccato alla sua testa…
C’è però
un’interpretazione più dark delle azioni di Cap, ovvero che in
realtà l’eroe voleva che la colla si posasse sul viso di Zemo,
impedendogli così di respirare.
Steve Rogers l’ha trasformato in un mantello
Steve
Rogers ha abbandonato il suo scudo per indossare un mantello in
Captain America Vol 1 # 180, sotto le sembianze di un
nomade.
All’epoca molti fan
trovarono questo “rifiuto” dello scudo scioccante, e anche il
personaggio risentì dell’improvviso cambiamento.
Per un breve periodo ha avuto una svastica disegnata sopra
Capitan America
fu introdotto per la prima volta durante la seconda guerra
mondiale, combattendo contro i nazisti. Tuttavia, in Captain
America Vol 1 # 234, a Steve venne fatto il lavaggio del
cervello dal Terzo Reich e fu costretto ad obbedire ai loro
ordini.
Durante quel periodo Cap viene
mostrato mentre mostra con orgoglio il suo scudo con una svastica
che sostituisce la stella nel mezzo. Più tardi
Daredevil, nel tentativo di salvarlo
dall’incantesimo nazista, lotta con lui prima che Steve torni in
sé.
Ha aiutato qualcuno a togliersi la vita
C’è un
dettaglio sullo scudo di Capitan America che molti fan non
conoscono: ha aiutato qualcuno a togliersi la vita, e la
persona in questione era il villain noto come
Machinesmith.
Quando la mente del
personaggio fu trasferita nel corpo di un androide, questi voleva
soltanto fuggire da un’esistenza limitata e ormai segnata, e dopo
aver ingannato Capitan America, lo convinse ad aiutarlo con
l’obiettivo di porre fine alla sua vita.
Il Serpente è riuscito a spaccarlo a metà
Il
Serpente è uno fra i tanti cattivi che sono
riusciti nell’impresa di distruggere lo scudo presumibilmente
indistruttibile di Captain America.
Però il villain
dalle sembianze di un rettile si distingue dagli altri poiché ha
reso lo scudo più vulnerabile, spezzandolo a metà con la stessa
facilità con cui noi spezziamo un ramoscello.
Captain America l’ha usato per uccidere Vedova Nera
Secret
Empire ha raccontato forse l’atto più tragico commesso dallo
scudo di Captain
America: nei fumetti, Steve Rogers subisce il lavaggio
del cervello e si scaglia contro i suoi vecchi compagni
Vendicatori, uccidendo la sua amica Natasha
Romanoff.
È stato distrutto da Thanos con il Guanto dell’Infinito
Nella
miniserie a fumetti Infinity Gauntlet pubblicata negli
anni ’90, Thanos ha utilizzato il guanto
dell’infinito per distruggere lo scudo di Captain America, ma
questa non fu la prima e l’ultima volta nella storia
dell’arma.
Dobbiamo aspettarci
uno scenario del genere in Avengers 4?
È stato usato da un “altro” Captain America
Molti
credono che Steve Rogers sia l’unica incarnazione
di Capitan America ad aver portato lo scudo, tuttavia è una
considerazione errata. Perché?
Spesso nei fumetti
Steve ha lasciato cadere l’uniforme dell’eroe, e una volta è stato
sostituito da John Walker, anche se quest’ultimo
non è apparso mai all’altezza del ruolo e della responsabilità del
suo predecessore.
Steve Rogers fu seppellito con una copia dello scudo
In The Death of Captain
America, Steve Rogers viene drammaticamente assassinato da
Sharon Carter, dopo esser stato sottoposta al
lavaggio del cervello dalla nemesi di Cap, Teschio Rosso.
Più tardi l’eroe venne sepolto con
una copia perfetta del suo scudo e al commovente funerale
parteciparono tutti i suoi compagni Vendicatori. L’ originale fu
donato, come saprete, all’amico Bucky Barnes, che
poi diventerà il nuovo Capitan
America.
Thor ha cercato di struggerlo
Lo scudo di
Capitan America è in grado di resistere alla forza
di Hulk o al potere del martello di
Thor, tuttavia in Avengers Vol. 3,
abbiamo visto il Dio del Tuono scagliarsi furiosamente sull’arma di
Rogers riuscendo a graffiarlo.
Questa è una delle
uniche volte in cui lo scudo di Cap viene danneggiato da uno dei
suoi fidati alleati, con Thor che alla fine cerca di riparare il
danno provocato con il perdono del compagno.
Magneto e Laser Vivente hanno cercato di distruggerlo
Molti
personaggi (villain e non solo) sono riusciti a distruggere lo
scudo di vibranio apparentemente indistruttibile di Captain
America. Tra questi ci sono anche anche Magneto e
Laser Vivente, danneggiando lo scudo in due
occasioni separate.
In Avengers n.
35, Cap fu costretto a usare il suo scudo per bloccare la
potente trappola del Laser Vivente contro i Vendicatori e allo
stesso modo, in Exiles Vol 1 # 23, abbiamo assistito alle
devastanti conseguenze delle Guerre dei Mutanti, che hanno causato
enormi perdite da entrambe le parti.
Nell’ambito della 14° edizione del
Biografilm Festival (14-21 giugno), il prossimo 18
giugno alle 18.30 presso il Cinema Jolly, in
via Guglielmo Marconi a Bologna, si svolgerà una
proiezione gratuita di Agadah, il film di
Alberto Rondalli.
Per prenotare uno dei 300 posti
disponibili, clikka sul link di seguito:
Siamo nel 1815, il
conte Potoski sta lavorando al suo romanzo nell’elegante dimora in
cui vive. Maggio 1734, Alfonso di van Worden, giovane ufficiale
Vallone al servizio di Re Carlo, ha ricevuto l’ordine di
raggiungere il suo reggimento a Napoli nel più breve tempo
possibile. Nonostante Lopez, suo fedele
servitore, cerchi di dissuaderlo
dall’attraversare l’altopiano delle Murgie, perché
infestato da spettri e demoni
inquietanti, si mette ugualmente in
cammino. In un intreccio fantastico, tra sogno e
realtà, che ricorda il Decamerone e le Mille e una Notte, Alfonso
compirà un percorso iniziatico, durante dieci lunghe giornate, tra
allucinazioni e magia in caverne misteriose, locande malfamate,
amori scabrosi e apparizioni diaboliche. Ambientato all’indomani
della Battaglia di Bitonto, che portò il Regno di Napoli sotto il
dominio di Carlo di Borbone, il film, in un crescendo epico e
maestoso, intreccia, tra sogno e realtà, il destino di due uomini
uniti in modo indissolubile attraverso storie tra loro concatenate
in una realtà popolata da briganti, zingari, forche, cabalisti e
fantasmi. Alfonso non avrà mai certezza se la sua esperienza sia
stata reale o solo frutto dell’immaginazione…
Liberamente tratto dal celebre
Manoscritto trovato a Saragozza di Jan
Potocki, il film è una rilettura di uno dei grandi
classici della letteratura europea. Il romanzo fu scritto in
francese all’inizio del 1800 e ha avuto tra le peripezie più
singolari che la storia della letteratura ricordi. “Il Manoscritto”
è una serie di storie di fantasmi,
intrecciate l’una nell’altra come
scatole cinesi: «un decamerone nero»,
suggestivo e grandioso fatto di simbolismi a volte indecifrabili in
cui si ritrovano tutti gli elementi del romanticismo nero. Un
classico della letteratura, un’opera titanica e a
tratti inafferrabile che fu portata sullo schermo solo
una volta dal polacco Wojciech Jerzy Has nel 1964 e che tanto
affascinò Luis Buñuel.
Sarà una donna a comporre la colonna
sonora originale di Captain Marvel, il nuovo film dei
Marvel Studios con protagonista Brie
Larson nei panni di Carol Danvers.
Come confermato da Variety nelle ultime ore
infatti, Pinar Toprak è la prima musicista a
lavorare alle musiche di un cinecomic, anche se di recente aveva
contribuito ad alcuni brani di Krypton e
Justice League.
“Voglio ringraziare Anna Boden e
Ryan Fleck, i due registi, per avermi dato questa occasione: è
l’opportunità di una vita” ha confessato la Toprak,
“Inoltre far parte del Marvel Cinematic Universe è un
onore“.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic con protagonista Brie Larson,
ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck. Il film
invecearriverà al cinema l’8 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Secondo un’interessante
descrizione del film, Captain Marvel sarà “qualcosa di mai
visto prima nel MCU“:
“Anche
se Thor:
Ragnarok, Black
Panther e Avengers: Infinity
War erano tutti film diversi e originali, niente
sarà diverso e originale come Captain Marvel. Il film
di Anna Boden e Ryan
Fleck cambierà l’universo cinematografico Marvel regalandoci qualcosa che
nessuno ha mai visto prima nel MCU e qualcosa che nessun fan si
aspetta.“
Il report continua dicendo
che “SeWonder Woman è
stato ovviamente considerato un film molto importante per le donne,
Captain Marvel vi sorprenderà ancora di
più, ridefinendo completamente i film sui supereroi proprio come i
Marvel Studios hanno rivoluzionato
il cinecomic nel 2008.“
Nonostante M. Night
Shyamalan sia noto per l’utilizzo dei colpi di scena nei
suoi film, il finale di Split ha lasciato
moltissimi fan con la bocca aperta. A tanti anni da
Unbreakable, nessuno si sarebbe mai sognato di
veder ritornare sul grande schermo il David Dunn di Bruce
Willis, cosa che invece tutti aspettiamo per
Glass.
Ebbene, nessuno lo immaginava,
nemmeno Samuel L. Jackson, che nel film del 2000
interpretava Elijah Price, la nemesi dell’eroe. Shyamalan scrisse e
diresse Unbreakable con ogni intenzione di farne
un sequel, ma le performance al box office affossarono il suo
desiderio. Inserendo Willis in Split, Shyamalan è
stato in grado di mantenere quella promessa e di costruire un
sequel, mettendo anche in cantiere Glass, che
completa la trilogia e che arriverà in sala nel 2019. Nel film,
David Dunn se la vedrà con Kevin, l’antagonista affetto da multipla
personalità interpretato da James McAvoy. E sembra
che ancora una volta Elijah Price si troverà a dover interagire con
le forze del bene e quelle del male.
Samuel L. Jackson
ha di recente dichiarato a Vulture:“Mi ricordo
che Night mi chiamò e mi chiese di guardare quel film, ‘dopo che lo
avrai visto ti dirò cosa penso’ disse.”“Così ho guardato
Split, e alla fine, abbiamo Bruce e la ragazza, al cafè, che
parlano di Mr. Glass.” Jackson ha detto di aver sospirato in
quel momento, chiamando immediatamente il regista: “Gli ho
detto ‘quindi lo faremo?’ E Night rispose che sarebbe dipeso dal
weekend di apertura.”
Split si è
rivelato il miglior incasso di M. Night Shyamalan
negli ultimi 20 anni, con un’apertura di 40 milioni e un boxoffice
mondiale di 270 milioni, garantendo così i fondi per
Glass.
Dunn (Bruce Willis) sta dando
la caccia alla Bestia, controparte sovrumana di Crumb (James
McAvoy), scontrandosi con lui in maniera sempre più aspra. Intanto
Price (Samuel L. Jackson) emerge dall’ombra, nascondendo dei
segreti che si riveleranno pericolosi per entrambi.
Interpretato da
Samuel L. Jackson,
James McAvoy,
Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden
Globe
Sarah Paulson, Glass porta
avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il
Predestinato (2000) eSplit (2016),
entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass
vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin
Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri
sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo
de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti
decisivi per entrambi gli uomini.
È stato confermato
direttamente da Zack Snyder su Vero, in risposta
ad un fan, che il “vero” Doomsday è ancora vivo
nel DCEU, lasciando intendere che quello visto in Batman V Superman: Dawn of Justice
sia soltanto una copia diversa dall’idea originale del regista.
Il villain
era apparso nel finale del film come risultato di un esperimento ad
opera di Lex Luthor sul cadavere del generale
Zod. Contro di lui si erano poi scagliati
Batman, Wonder Woman e
Superman, sacrificando la vita dell’Uomo d’Acciaio
per sconfiggere il gigante.
Che ne pensate? Avremo la
possibilità di vedere in azione il vero Doomsday nel futuro
dell’universo DC?
Vi ricordiamo che l’ultima fatica
di Zack Snyder, Justice
League, è disponibile dal 21
Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito
da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come
Superman, Gal Gadot nel ruolo
dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra
Miller come The
Flash, Jason Momoa nei panni di
Aquaman e Ray Fisher come
Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai
fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi
membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una
marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il
disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al
cinema.
Se pensavate che Emilia
Clarke fosse l’unico membro del cast di Game of
Thrones ad essere apparso in Solo: A Star Wars Story,
bene, ora possiamo dirvi che vi sbagliavate.
È stato infatti rivelato durante
l’ultima puntata di The Star Wars Show
che nel film di Ron Howard il cane
lupo Saxon – che nella serie HBO interpreta
Nymeria – ha avuto il suo piccolo cameo durante le
sequenze di Corellia, il pianeta da cui Han e Qi’Ra cercano di
fuggire.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
La scena più discussa e
chiacchierata di Chiamami
col tuo nome sembra aver “ispirato” la promozione
del merchandise ufficiale del film, come omaggio al protagonista
del film Elio interpretato da Timothée
Chalamet.
Ebbene si, il prossimo 3 agosto
Music On Vynil
metterà in vendita 7.777 copie in edizione
limitata del vinile con la colonna sonora e la confezione profumerà
di…pesca!
Il disco
comprenderà i due brani originali scritti da Sufjan
Stevens, ovvero “Mystery of Love” e “Visions
of Gideon“, ma anche i pezzi di Psychedelic Furs, Ryuichi
Sakamoto e Giorgio Mororder.
Uno dei film più acclamati
dell’anno, nominato a quattro Premi Oscar, tra cui Miglior Film e
Miglior Attore e tra i film a distribuzione limitata più visti al
mondo su Rotten Tomatoes del 2017, con un punteggio di circa
105,9%, Chiamami
col tuo nome arriva in DVD e Blu-ray il 6
giugno distribuito da Universal Pictures Home Entertainment
Italia.
Diretto da Luca
Guadagnino (A Bigger Splash) questo dramma
romantico vede protagonisti Armie Hammer (The
Social Network) e Timothée Chalamet (Lady
Bird) in una storia sensuale e sublime sul primo amore, basata
sul best seller di André Aciman. Chiamami
col tuo nome ha tra gli interpreti Michael
Stuhlbarg (La forma dell’acqua) Amira
Casar (Saint Laurent) e Esther
Garrel (Camille redouble).
Di seguito la sinossi del film:
Figlio di un eminente professore universitario specializzato
nella cultura greco-romana che ogni anno ospita uno studente
straniero impegnato nella stesura della tesi di post dottorato,
Elio attende nella villa XVII secolo di famiglia l’arrivo di un
nuovo allievo di suo padre. A risalire il vialetto per trascorrere
le vacanze estive nella tenuta Perlman è il
giovane Oliver, un ventiquattrenne statunitense bello e
affascinante. I suoi modi disinvolti colpiscono immediatamente
l’adolescente impacciato, che comincia ad affacciarsi all’amore.
Gli incontri tra i due giovani sono permeati da un’intensità unica
e palpabile: tra lunghe passeggiate, nuotate e discussioni, nel
corso di un’estate che cambierà per sempre le loro vite, nasce tra
loro un desiderio travolgente e irrefrenabile.
Inside
Out, il film della Pixar del 2015 è amato da molti, e forse uno dei
migliori film della Pixar (difficile scegliere, però). Presenta una
situazione del tutto originale, dei personaggi con i quali gli
spettatori hanno simpatizzato, una storia di crescita che tutti
hanno amato e nella quale un po’ tutti si sono rivisti (a partire
da Mindy Kaling, che interpreta Tristezza nell’originale, che
sembra sia scoppiata a piangere addirittura leggendo il copione…).
È ora un classico della Disney, che non solo insegna qualcosa ai
bambini, ma che ricorda agli adulti come era essere bambini e ha
qualcosa da offrire anche a loro.
Ci è voluto un bel po’
perché il film arrivasse sullo schermo ed ha avuto una lavorazione
molto lunga, a partire dal fatto che ci sono voluti degli
anni extra già dalla pre-produzione. Ci sono stati tantissimi
cambiamenti, dal numero e il nome dei
personaggi, a quando lo scrittore principale del film Michael
Arndt (che ha scritto, tra gli altri, Toy Story 3, Little
Miss Sunshine e Hunger Games: La ragazza di
fuoco) lasciò il progetto nel 2011.
Ma è andato tutto per il meglio,
ovviamente, e tutti amiamo il risultato di questo lungo lavoro. Ma
ci sono tantissime curiosità da scoprire su Inside
Out: ecco quindi dieci curiosità su uno dei migliori
film della Pixar.
Inside Out: curiosità sul
film
1. La Memoria a Lungo
Termine è immensa. Chi non ha amato la trovata dei
lunghissimi scaffali che costituiscono la Memoria a Lungo Termine?
Chi non ha mai sognato di consultare i propri ricordi come in una
biblioteca? Secondo la Disney Pixar, tale biblioteca è immensa.
Infatti, stando alle descrizioni fornite proprio dalla Pixar: la
Memoria a Lungo Termine è leggermente più grande del Taiwan, e
copre circa 36.259 km quadrati (14.000 miglia quadrate). Ha oltre
17 miliardi di scaffali e ha posto per 1.2 trilioni di ricordi
(alcuni dei quali contengono scene dai film della Pixar, come la
scena “Married Life” di Up). Sempre stando a quello
che dice la Pixar, l’Isola della Famiglia è grande più o meno
quanto Disneyland.
2. Animare la particolare
texture della pelle dei personaggi è costato una fortuna.
La particolare texture delle pelle di Gioia doveva inizialmente
essere limitata solamente al personaggio: una pelle a bollicine,
effervescente, che rappresentasse la sua personalità. Gli animatori
ci lavorarono per otto mesi, arrivando al punto di non poterselo
più permettere a causa dei costi elevatissimi. Fu allora che John
Lasseter lo vide e disse: “È fantastico, facciamolo per tutti i
personaggi.” Seminando il panico tra gli animatori. E facendo
salire il budget alle stelle. Ma hanno trovato un modo di farlo
funzionare, e il risultato è perfetto: dà infatti l’idea del fatto
che le emozioni non siano fatte di materia, ma di energia.
3. La forma dei personaggi
e le emozioni. Peter Docter ha spiegato come sono nati i
design dei personaggi, e da dove è arrivata l’ispirazione per la
loro forma. Ogni emozione è basata su una particolare forma che ben
la rappresenta: la forma di Gioia è basata su una stella, Tristezza
è una lacrima, Rabbia è un mattone, Paura è un nervo, e Disgusto… è
ispirata ai broccoli.
4. I creatori hanno
lavorato in stretto contatto con psicologi ed esperti di
sogni. L’obiettivo era quello di rendere i meccanismi
della mente di Riley scientificamente accurati, per quanto
fantasiosi. Ad esempio, sembra che i ricordi della memoria a breve
termine, creati durante le nostre giornate, siano convertiti in
memoria a lungo termine durante il sonno. Che è esattamente ciò che
succede nella mente di Riley.
5. Le dimensioni della
console dipendono dall’età di Riley. Alla nascita di
Riley, la console è piccola piccola e ha un bottone solo. Tutto
quello che serve per far ridere e sorridere Riley, è che Gioia
prema il bottone. Poi è il turno di Tristezza, è Riley piange. Nel
tempo, la console diventa sempre più grande e con più bottoni e
leve. Verso la fine del film, vediamo addirittura che viene
installata una nuova console, con una luce di avvertimento per la
pubertà.
6. Il team degli effetti
digitali ha usato lenti vere, come in un film
live-action.Inside Out è il primo film
della Pixar a lavorare con il dipartimento addetto alle macchine da
presa, che ha modellato dei set di lenti reali da usare però come
strumenti virtuali. Per gli appassionati: in questo film, le lenti
utilizzate sono le Cooke S4 e Arri/Ziess Ultra Primes. Per ogni
lente, hanno creato dei grafici sulla distorsione creata dalla
lente, i cui dati sono stati poi importati nel sistema di strumenti
virtuali. Le lenti Cooke sono state usate per le scene ambientate
nel mondo reale, mentre le Ultra Primes sono state usate per quelle
nella mente.
7. Il film è stato ispirato
dall’adolescenza della figlia di Peter Docter. Il regista
e scrittore, infatti, di essersi ispirato a quel particolare
periodo nel quale ha visto la figlia attraversare una crescita
piuttosto turbolenta. E, se guardate bene, Riley le assomiglia
molto, anche fisicamente. Nel film, inoltre, la famiglia di Riley
si trasferisce dal Minnesota a San Francisco: allo stesso modo,
Docter è originario del Minnesota e ora vive in California.
Tristezza Inside Out
8. Tristezza è
fondamentale. Tristezza è una parte integrale del film, e
molti si sono chiesti perché. E l’hanno chiesto anche a Docter, che
ha risposto dicendo che “non c’è modo di evitare la tristezza nella
vita”. All’inizio, però, Tristezza doveva essere un personaggio
maschile, aveva un aspetto diverso, e ci sono voluti migliaia di
disegni per arrivare al personaggio che poi è stato quello del
film.
Gioia Inside Out
9. In una delle prime
versioni della sceneggiatura, Gioia si chiamava Ottimismo.
Il motivo, è che, per Peter Docter, “Ottimismo” aveva un qualcosa
di infantile. Ma venne poi cambiato e sostituito con Gioia, perché
“ottimismo” non è, tecnicamente, un’emozione. Inoltre, ad un certo
punto, tutte le emozioni avevano un nome: Anger si chiamava Ira,
Tristezza era Misty, Disgusto era Nadia.
Rabbia Inside Out
10. Tutti i doppiatori
volevano essere Rabbia. Quando a tutti i membri del cast è
stato chiesto quale emozione avrebbero voluto interpretare (diversa
da quella che interpretano nel film), Amy Poehler, Bill Hader,
Phyllis Smith e Mindy Kaling hanno tutti scelto Rabbia
(interpretato nella versione originale da Lewis Black). Black,
invece, ha detto che se avesse dovuto scegliere un altro
personaggio avrebbe scelto Disgusto.
Inside Out:
streaming
Come vedere Inside
Out in streaming in italiano? Il film è
acquistabile su YouTube e si può vedere in
streaming sul sito. È inoltre presente sul catalogo di
Netflix, e si può acquistare su iTunes e
Google Play.
L’evento CineEurope
tenutosi a Barcellona ha permesso a molte produzioni di mostrare
cosa hanno in serbo per i prossimi mesi di cinema e ovviamente,
Disney e Marvel hanno offerto una
sbirciata dietro le quinte di Avengers 4, che arriverà in sala
il prossimo anno.
Si è già parlato molto di viaggi nel
tempo e di Captain Marvel come unica arma in
grado di abbattere Thanos, in merito al film conclusivo della
Fase 3 del MCU, ma adesso è arrivata
una nuova indiscrezione che potrebbe confermare una teoria
particolare su Bruce Banner/Hulk.
Secondo l’utente di Twitter Nikita Byrkin,
durante l’evento è stata mostrata una piccola preview di
Avengers 4, inclusa un’immagine di Hulk in
armatura. Questa notizia potrebbe confermare la teoria sul
Professor Hulk, che abbiamo spiegato qui, ma
potrebbe anche essere soltanto una esagerazione dell’artwork del
film mostrato qualche giorno fa, in cui Hulk indossa effettivamente
una tutta (qui).
La prima sinossi di Avengers
4: “Il culmine di 22 film interconnessi, il
quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a
essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I
nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà
e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.”
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
La produzione del sequel di
Spider-Man: Homecoming è alla
ricerca di quattro attori che possano interpretare i nuovi compagni
di scuola di Peter Parker, come riportato nelle
ultime ore da That Hashtag Show.
Il casting prevede la selezione di
candidati di età compresa fra i 18 e i 25 anni, di cui uno
preferibilmente donna con caratteristiche da commediante, uno
maschio di bell’aspetto che vestirà i panni di un certo
Jason, infine uno di sesso non specificato.
Il sequel
di Spider-Man: Homecoming sarà diretto
ancora una volta da Jon Watts ed uscirà
nelle sale il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo i recenti report, il film
sarà girato in diverse città europee oltre che a New
York. Le fortunate capitale del Vecchio Continente
sono Londra,
Venezia e Praga.
Dopo la notizia che Jake Gyllenhaal è in
trattative per interpretare Mysterio nel sequel
di Spider-Man: Homecoming, arriva una nuova
conferma sul film che vedrà di nuovo Tom
Holland nei panni dell’Uomo Ragno.
Secondo Variety, Michael
Keaton tornerà a essere Avvoltoio nel film con vedrà
tornare nel cast
anche Zendaya e Marisa
Tomei, stando alle prime dichiarazioni ufficiali. Non
sappiamo però da che parte starà il “nuovo” Avvoltoio. Dato il
finale di Homecoming, sarebbe plausibile che questa volta il
personaggio possa essere dalla parte di Peter, ma non è detto che
invece si schieri con Mysterio, una volta accertato il
coinvolgimento del personaggio nel film.
La politica dei Marvel Studios non è cambiata neanche per
Avengers 4, con gli attori
“costretti” a mantenere il silenzio su trama e sviluppi del film
fino al giorno dell’uscita in sala. Lo stesso procedimento era
stato adottato per Avengers: Infinity War, con
qualche parentesi divertente (vedi i continui tentativi di spoiler
da parte di Tom Holland), eppure uno dei
protagonisti sembra aver infranto la promessa raccontando ad una
sua collega cosa succederà nell’atteso quarto capitolo dei
Vendicatori.
Stiamo parlando di
Chris Pratt, che durante la promozione di
Jurassic World: Il Regno Distrutto ha confessato
di essersi sbottonato sul film con Bryce Dallas
Howard, collega di set:
“Quando
firmo un accordo di non divulgazione, in fondo, tra parentesi,
specifico <Tranne Bryce>“, ha confessato Pratt
nell’intervista che trovate qui sotto.
La prima sinossi
di Avengers 4: “Il culmine di 22
film interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers
porterà gli spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di
un viaggio epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è
fragile questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.”
Avengers 4 è
ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo
ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa
parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin
Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che
il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler
per Avengers Infinity War, per cui non sarà
rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3
dei Marvel Studios.