Non ha rivelato granché sul
personaggio e sulla storia, ma in un’intervista con VarietyBrie
Larson ha raccontato dell’impatto umano dell’interpretare
Carol Danvers in Captain Marvel, eroina dai poteri
straordinari che si unirà presto all’universo cinematografico
Marvel.
“Prepararmi al ruolo mi ha fatto
rendere conto di quanto io sia forte, molto più di quanto credessi.
D’altronde capita solo quando giri un film che richiede così tanto
in termini di impegno e di tempo […] Ora riesco a
sollevare 215 libbre, e questo ha
davvero cambiato le mie prospettive e la comprensione che ho di me
stessa“.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic con protagonista Brie Larson,
ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck. Il film
invecearriverà al cinema l’8 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Secondo un’interessante
descrizione del film, Captain Marvel sarà “qualcosa di mai
visto prima nel MCU“:
“Anche
se Thor:
Ragnarok, Black
Panther e Avengers: Infinity
War erano tutti film diversi e originali, niente
sarà diverso e originale come Captain Marvel. Il film
di Anna Boden e Ryan
Fleck cambierà l’universo cinematografico Marvel regalandoci qualcosa che
nessuno ha mai visto prima nel MCU e qualcosa che nessun fan si
aspetta.“
Il report continua dicendo
che “SeWonder Woman è
stato ovviamente considerato un film molto importante per le donne,
Captain Marvel vi sorprenderà ancora di
più, ridefinendo completamente i film sui supereroi proprio come i
Marvel Studios hanno rivoluzionato il
cinecomic nel 2008.“
Dopo
la splendida cover di EW, ecco arrivare le
altre foto che sono corredare al lungo speciale che la rivista ha
dedicato questa settimana ad Aquaman. Nelle prime immagini oltre ad
Arthur Curry, vediamo anche per la prima volta
Patrick Wilson nei panni di Orm e Nicole Kidman
nei panni della regina Atlanna.
Arthur Curry
Aquaman
Questo bellissimo scatto è
apparentemente ambientato nella stessa locatione delle foto che
abbiamo visto precedentemente ma EW rivela
che Arthur Curry ha preso d’assalto un sottomarino che è
sotto attacco da parte dei pirati.
Aquaman e Mera
Aquaman e
Mera non hanno avuto il miglior esordio in Justice League, ma sono arrivati in
superficie per una sorta di ricerca. Ma è Arthur quello che le ha
dato le rose che porta?
Black
Manta
Nelle immagini possiamo vedere il
primo sguardo ufficiale a David Kane di Yahya Abdul-Mateen II,
alias Black Manta.
Ocean Master
E finalmente abbiamo
un primo sguardo di Orm di Patrick Wilson! Secondo
quanto riferito, Ocean Master vuole dichiarare
guerra al mondo di superficie e il suo iconico casco dei fumetti
può essere visto tra le sue mani.
Dietro le quinte, ecco Vulko
In questo dietro le quinte girate
dal film (e una sequenza chiaramente ambientata sott’acqua),
vediamo Aquaman e Mera che si incontrano con
Vulko di Willem Dafoe.
Atlanna
Da questa foto
possiamo comprendere che stiamo chiaramente esplorando la storia
originale di Arthur Curry. In questa immagine la
Regina Atlanna di Nicole Kidman è insieme a un
giovane Aquaman e suo padre.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa è stato protagonista
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Arriva dallo speciale di
EW le prime immagini di Aquaman, l’atteso nuovo film della
WB sull’universo DC Comics al
cinema, che come saprete è diretto da James Wan,
che nello speciale ha anche parlato del film.
“Il mondo marino in cui
si svolge il mio film è così separato e così lontano dai precedenti
film DC che è come se stessi realizzando il mio film di
fantascienza totalmente slegato” rivela il regista
James Wan. “Questo è un mondo sottomarino
completamente nuovo che nessuno ha mai visto prima in live
action”.
Da quanto si legge nello speciale
ci sono atlantidei che cavalcano grandi squali bianchi, polpi
giganti, sette diversi regni sottomarini, cannibali trincea e
perfino draghi marini.
Tutto il numero di questa settimana è dedicato ad Aquaman,
quindi possiamo aspettarci ulteriori foto inedite e molti dettagli
in più nelle prossime ore.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa è stato protagonista
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Continuano le speculazioni intorno
ad Avengers 4, con teorie e
congetture articolate intorno al film che chiuderà la Fase
3 del Marvel Cinematic
Universe.
Le foto e i video dal set ci hanno
suggerito che il film tornerà alle vicende della Battaglia di New York e che
quindi ci potrebbero essere dei viaggi nel tempo all’interno della
storia. La cosa, ormai data per assodata dai fan, non è stata
confermata ufficialmente dalla produzione, ma Evangeline Lilly,
interprete di Hope Van Dyne/Wasp, potrebbe aver confermato la
teoria.
Durante la promozione di Ant-Man and
the Wasp, l’attrice ha dichiarato: “Quando ho sentito parlare
di Infinity War [e Avengers 4] e della direzione che avrebbe presto
il film, ho avuto questa specie di déjà vu, come se mi
trovassi di nuovo nel franchise di Lost (un riferimento ai viaggi
nel tempo della serie di J.J. Abrams? ndt) Tutto sta per cambiare e
si sta per perdere il terreno solido da sotto ai piedi, e [Ant-Man
and the Wasp], ovviamente, giocherà un ruolo importante in
questo.”
La prima sinossi di Avengers
4: “Il culmine di 22 film interconnessi, il
quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a
essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I
nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà
e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.”
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Quello che certamente colpisce nel
film di Todd Haynes La stanza delle meraviglie, è
il complesso argomentare sul concetto di conservazione degli
oggetti e della relativa memoria che ogni cosa riesce a trattenere.
Si tratta di qualcosa così semplice e scontato da diventare spesso
difficile da raccontare, perché facilmente fraintendibile con la
passione o l’ossessione per il normale collezionismo.
Difficilmente nel cinema si è
toccato in maniera così esatta il tema della raccolta delle tracce
del quotidiano attraverso la sensazione di meraviglia. Viene
certamente in mente il protagonista del delicato e struggente
Ogni cosa è illuminata (2005) di Liev Schreiber,
interpretato da un Elija Wood in stato di grazia, che raccoglieva
normali oggetti legati al quotidiano e carichi di energia
mnemonica, per poi conservarli appesi in bustine di plastica su una
personalissima parete delle meraviglie.
La stanza delle
meraviglie va oltre e forse per la prima volta in un film
destinato alla grande distribuzione spiega, in maniera semplice e
comprensibile, il concetto di wunderkammer. Certo, molti film
d’autore sono stati strutturati attorno al concetto di camera delle
meraviglie, come ad esempio Něco z Alenky (1987)
di Jan Svankmajer, o molti film di Peter Greenaway, come
Prospero’s Books (1991), ma la loro diffusione di
nicchia non ha mai portato ad una conoscenza diffusa del tema in
questione.
Wunderkammer letteralmente significa
“camera delle meraviglie”. Il nome, appartenente ad un’antica
tradizione europea, indica una sorta di museo dove viene accumulata
senza ordine prestabilito qualsiasi cosa che possa destare stupore,
meraviglia. Le wunderkammer sono considerate i prototipi degli
odierni musei di storia naturale e possono essere accomunate ai
“gabinetti delle curiosità” tipici del rinascimento italiano.
Quello che spingeva alla creazione di una wunderkammer era il
desiderio, o forse il bisogno irrefrenabile, di riunire in un luogo
protettivo e magicamente astratto dalla realtà una campionatura del
mondo il più possibile estesa. La wunderkammer era un microcosmo a
parte generato secondo le regole di un demiurgo che attingeva dal
mondo circostante, trasformando una comune stanza in un museo del
mondo, in un tempio consacrato all’accumulo e al possesso.
La stanza delle
meraviglie, recensione del film di
Todd Haynes
Esistevano wunderkammer d’ogni
foggia e dimensione, potevano essere allestite in una piccola
stanza, essere contenute all’interno di un armadio o interessare un
intero edificio.
L’epoca di massimo splendore delle
camere delle meraviglie terminò verso la metà del settecento, con
l’avvento del moderno pensiero scientifico, anche se l’ impulso che
spinge alla loro creazione sopravvive tutt’oggi forte come non mai,
forse poiché coincide con un bisogno antico quanto l’uomo: quello
di possedere e controllare l’universo in cui vive.
Ci furono wunderkammer famose e
storicamente documentate come quella di Ferrante Imperato, di
Basilius Besler, di Francesco Calceolari, di Ole Worm, di Manfredo
Settala, del duca di Gottorp, di Ferdinando Cospi, dei duchi
diWurttemberg, di Athanasius Kircher, di Vincent Levin e di
Pietro il Grande, Zar delle Russie, la cui wunderkammer è la più
famosa mai esistita.
1 di 2
E La stanza delle
meraviglie di Todd Haynes attinge a piene mani a tutto
questo, utilizzandolo come struttura narrativa per orchestrare le
storie parallele di due bambini, entrambi privi di udito, che
vivono la loro fuga da una vita spietata, verso un sogno che
scaturisce nel cuore più profondo del Museo di Storia Naturale di
New York. Disseminate nel corso della vicenda si colgono
spiegazioni sulla storia delle wunderkammer e sul concetto di
curatore, ovvero di colui che per scelta professionale o per
vocazione decine di intraprendere la raccolta.
Il film è tratto dal romanzo
illustrato Wonderstruck di Brian Selznick, già
autore del libro da cui è tratto Hugo Cabret
(2011) di Martin Scorsese, altra pellicola dove il concetto di
camera delle meraviglie si affaccia timidamente. Selznick ha
lavorato personalmente sulla sceneggiatura del film, potendosi cosi
permettere di difendere i concetti base più importanti,
pericolosamente a rischio in un sistema produttivo che aborrisce
gli approfondimenti culturali, avulsi dalla mera
spettacolarizzazione.
1 di 2
L’aspetto più sorprendente de
La stanza delle meraviglie di Todd Haynes è
l’attenta e preziosa ricostruzione di una vera wunderkammer
allestita in occasione di una mostra sull’origine dei musei
all’interno del Museo di Storia Naturale di New York, nel 1927. Il
lavoro di visulizazzione è stupefacente, in ogni dettaglio, dai
singoli pezzi esposti nella collezione, al catalogo d’epoca, pieno
di antiche stampe e precise spiegazioni didattiche. Le scenografie
sono firmate da Mark Friedberg, prezioso collaboratore di autori
del calibro di Wes Andeson, Martin Scorsese e Jim Jarmush e sono
sapientemente spalleggiate dai costumi di Sandy Powell, qui in
veste anche di produttore esecutivo.
Per avere un idea precisa del lavoro
di ricerca e successiva ricostruzione è possibile ammirare un
pregiato backstage dove Friedberg, Haynes e Selznick raccontano il
loro viaggio alla scoperta della wunderkammer.
Emoziona vedere al cinema qualcosa
che coincide con l’essenza del cinema stesso, in fondo un film
altro non è che una camera delle meraviglie, nella quale l’autore
racchiude tutto ciò che per lui rappresenta forma di stupore e
meraviglia. Ed è peculiare che spesso la stessa cinepresa venga
chiamata camera.
L’ultimo appuntamento con
Todd Haynes su grande schermo, esattamente due
anni fa al Festival
di Cannes, ci aveva riportato negli Stati Uniti negli
anni ’50. Un’epoca tanto patinata quanto piena di preconcetti,
un’atmosfera in cui due donne scoprivano il loro amore reciproco e
carnale facendo scandalo e anticipando di molto i tempi. Oggi il
regista di Carol fa un passo indietro e mette da parte quel cinema
adulto, passionale, in favore di un racconto per ragazzi dall’alto
valore sociale. Un avventuroso viaggio alla ricerca della “stanza
delle meraviglie”, una La stanza delle meraviglie
per l’appunto, in compagnia di Ben e Rose, due ragazzini cresciuti
in epoche diverse che condividono una particolare condizione:
l’essere sordi. Il primo è un bimbo degli anni ’70, la seconda una
ragazza di fine anni ’20, le cui storie hanno certamente un filo
rosso da spartire – ma lasciamo che sia lo stesso Todd Haynes a
farvi scoprire come.
Al di là delle due storie montate in
modo alternato, a colori e in bianco e nero, e raccontate come una
favola della buonanotte prima di dormire, il regista lavora con
minuzia con le scenografie e con il sonoro, per metterci quanto più
nei panni dei due ragazzi. Le vicende di Rose diventano un vero e
proprio film muto, il viaggio di Ben invece risuona come un disco
Rhythm and blues, mescolando tutto si ottiene un’esperienza
sensoriale da provare nel buio della sala. La stanza delle
meraviglie gode infatti di una sensibilità fuori dal
comune, è capace di far provare al suo pubblico ciò che i suoi
giovani protagonisti provano, senza voci e suoni d’ambiente.
Proprio per questo motivo il valore sociale del film è
inestimabile, spiega in modo aggraziato la sordità a chi non sa
minimamente cosa si prova, inoltre lo fa con un comparto tecnico
impeccabile.
Chi conosce Todd
Haynes del resto sa bene con quale eleganza sia solito
confezionare i suoi lavori, all’interno dei quali ogni inquadratura
si trasforma in diamante – anche grazie al talento di
Edward Lachman, storico direttore della fotografia
dello stesso Haynes. Formalmente La stanza delle
meraviglie è forte di un linguaggio semplice,
lineare, che va sempre al sodo delle questioni, probabilmente anche
per colpire un target giovanissimo. Forse questo è l’unico vero
problema dell’opera, che nella sua seconda ora diventa
eccessivamente didascalica e si affida alla voce off (e alle parole
scritte) per snocciolare i nodi della storia. Questo però rende
accessibile il film a tutti, una favola della buonanotte – come
dicevamo sopra – da raccontare ai più piccoli prima di andare
a letto, utile a insegnare i valori dell’uguaglianza e del
rispetto, ad accettare la diversità e a comprenderla fino in fondo.
Una piccola stanza della meraviglie all’interno della quale sono
raccolte le bellezze della nostra umanità interiore, il nostro
smisurato amore, l’affetto dell’amicizia profonda – da attraversare
in punta di piedi.
Come annunciato ormai mesi fa, sarà
Cheetah l’antagonista principale di Diana
Prince in Wonder Woman 1984, interpretata da
Kristen Wiig.
Nelle ultime ore sono arrivati i
primi contenuti ufficiali del film, tra cui due foto con
Gal Gadot e Chris Pine e alcune
immagini trapelate dal set, mentre è il reporter di Vulture Kyle
Buchanan a rivelare qualche dettaglio proprio sulla villain di per
ora sappiamo davvero poco:
“Kristen Wiig inizierà nei
panni di un’amica di Diana, e non della sua acerrima nemica. Ma per
emulare Wonder Woman sarà costretta a usurparla“,
scrive Buchanan su Twitter.
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder Woman 1984 sarà
ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca
iconica in cui svolgere le avventure
di Diana.
L’ordine cronologico del
personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui
non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà
ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Ecco le foto degli ospiti d’onore
della serata di premiazione dei Globi d’Oro
2018. L’associazione della Stampa Estera in Italia annuncia i
vincitori della 58a edizione dei Globi d’Oro, i
premi della Stampa estera al cinema italiano, che saranno
consegnati questa sera durante la cerimonia di premiazione, a
inviti, a Villa Medici, insieme con i premi speciali.
Lo stesso autore della vignetta su
Shuri che vi avevamo mostrato qualche
settimana fa è tornato immaginando il momento in cui
Captain Marvel riceve l’sos di aiuto
di Nick Fury dopo il finale di Avengers: Infinity War.
Qui sotto potete dare uno sguardo
allo splendido lavoro di Stephen Byrne.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic con protagonista Brie Larson,
ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck. Il film
invecearriverà al cinema l’8 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Le sorti del DCEU
sono ormai nelle mani di chi verrà dopo Zack
Snyder, e ora che Walter Hamada è stato
nominato nuovo capo della DC Films, i fan attendono con ansia
giorni migliori di quelli vissuti negli ultimi cinque anni.
Molti i progetti annunciati, tra cui
spin-off e standalone su personaggi amati (vedi
Joker), mentre debutteranno sul grande schermo
eroi come Shazam! e la gang al femminile di
Birds of Prey.
Ecco allora tutti gli indizi sul
futuro del DCEU e alcuni dettagli sui prossimi
film in cantiere, racconti da CBM:
DC Dark o DC Black saranno i nomi della nuova etichetta per i
prossimi standalone
È stato annunciato tempo fa
che la Warner Bros. lancerà una nuova
etichetta interamente dedicata ad adattamenti di fumetti con budget
ridotti e un target più adulto. Questo “franchise” verrà aperto con
The Joker Origins, il film ambientato negli anni
’80 e diretto da Todd Phillips e già si vocifera
che lo studio chiamerà questa etichetta DC Dark o
DC Black.
The Flash avrà un tono più leggero e ispirato a Ritorno al
Futuro
Mentre la
precedente etichetta racconterà storie più dark, il resto dei film
del DC
universe si discosterà da quel tono a partire dallo standalone
su Flash, la cui produzione dovrebbe partire
all’inizio del prossimo anno.
Con John
Francis Daley e Jonathan Goldstein a
bordo, si vocifera che il progetto avrà come riferimento principale
un cult movie come Ritorno al futuro, ma non solo
per la questione dei viaggi nel tempo.
Ci sarà una versione più giovane di Batman
Il futuro
del cavaliere oscuro nel DCEU è avvolto da una
coltre di dubbi, anche legati all’ormai imminente addio di
Ben Affleck, tuttavia è stato confermato che
Matt Reeves continuerà il suo lavoro su
The
Batman.
Sembra che il
regista abbia già completato il primo atto di una nuova
sceneggiatura e che questa si concentri su una versione più giovane
del personaggio.
The Joker Origins sarà un film a basso budget
Come saprete già,
il futuro riserverà ben due film dedicati a Joker: The
Joker Origins di Todd Phillips con
Joaquin Phoenix, che avrà un budget di circa $55
milioni, e lo spin-off con Jared Leto che tornerà
nei panni del personaggio dopo Suicide Squad.
I progetti “al femminile” in sviluppo
Se escludiamo
Shazam! e The
Flash, i prossimi progetti in cantiere per il DCEU
vedranno tutti personaggi femminili al comando: Wonder Woman 1984, le cui riprese
sono appena iniziate, Birds of Prey e
Batgirl sono i tre grandi titoli in
lavorazione.
I piani di Walter Hamada
Il neo
nominato boss della DC Films Walter Hamada avrà il
compito di sistemare l’andamento dell’universo cinematografico dopo
i turbolenti anni iniziali. Si dice che Hamada abbia già
selezionato una serie di progetti, e che abbia in mente un design
specifico per i film che verranno.
A24 ha
appena diffuso il trailer ufficiale di The Children
Act, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di
Ian McEwan che vede protagonista il premio oscar
Emma Thompson.
Diretto da Richard
Eyre, il film arriverà nelle sale il prossimo 14
settembre.
The Children Act – il trailer
Di seguito la sinossi di The Children Act (in
Italia tradotto con La ballata di Henry):
Il giudice Maye, di cui, negli
ambienti giudiziari londinesi, si loda il «Divino distacco
e la diabolica perspicacia» è in servizio da vent’anni
presso la litigiosa Sezione Famiglia dell’Alta Corte. Un luogo in
cui si combattono “battaglie feroci per l’affidamento di
figli non più condivisi, baruffe patrimoniali, esplosioni
d’irrazionalità cui il giudice Maye oppone un paziente esercizio di
misura e sobrietà nella convinzione di «poter restituire
ragionevolezza a situazioni senza speranza”
Quando deve affrontare il caso
di Adam Henry, un bel ragazzo di diciassette anni che, sostenuto
dalla famiglia e dalla comunità dei Testimoni di Geova, cui
appartiene, si rifiuta di accettare una trasfusione di sangue che
potrebbe salvargli la vita, il giudice impone tutto il potere
razionale del suo ruolo e del suo sistema di valori,
per “preservare il benessere del minore” come suggerisce
il Children Act. Anche contro la volontà del minore stesso e della
sua famiglia. Fiona, in deroga all’etica professionale, ha deciso
di cercare un contatto diretto con il ragazzo e – complice anche la
fragilità della sua situazione sentimentale – si fa coinvolgere. Ma
solo fino a un certo punto. Oltre il quale il ragazzo, ora
maggiorenne, dovrà fare le proprie scelte da solo, nel più aspro
dei modi.
Come annunciato
da Kevin Feige, Avengers 4 chiuderà
definitivamente la Fase 3 e aprirà le
porte della Fase 4 dei Marvel Studios, nuova tappa di un percorso
decennale che proverà a eguagliare i record e la qualità raggiunti
dagli ultimi dieci anni di vita dell’azienda.
Ma, considerati gli eventi
di Avengers: Infinity War e
dell’addio imminente di alcuni membri del cast originale (fra
tutti Chris Evans e Robert
Downey Jr.), i fan si stanno chiedendo chi tornerà e chi
non rivedremo sul grande schermo nella fase successiva del
franchise.
ComicBookMovie ha provato ad
ipotizzare le strade che prenderanno i personaggi principali nella
Fase 4 del MCU. Ecco quali potrebbero
essere:
Occhio di Falco
L’agitazione scatenata
dall’assenza di Occhio di Falco in
Avengers: Infinity War ha dimostrato quanto il
personaggio sia diventato popolare e amato tra i fan, tuttavia
questo non significa necessariamente che i Marvel Studios lavoreranno ad uno
standalone.
Si vocifera che la produzione stia
progettando di spostare i riflettori su Kate
Bishop, una versione al femminile (nota nei fumetti
proprio come Occhio di Falco), ma è anche possibile che
Clint Barton possa tornare nel ruolo di suo
mentore…
Captain America
Chris Evans ha confermato che lascerà lo
scudo di Captain America dopo Avengers
4, e mentre abbiamo visto per poco tempo Steve
Rogers in Avengers: Infinity War, è
chiaro che il personaggio avrà molto da dire nel sequel.
Sfortunatamente
però, c’è una forte possibilità che il Vendicatore muoia
sacrificandosi per fermare Thanos.
Iron Man
Un altro
personaggio che potrebbe morire in Avengers 4 è
Iron Man: sappiamo che il contratto di
Robert Downey Jr. è in scadenza e che Tony Stark è
molto vicino alla fine del suo arco narrayivo ideale (sposerà
Pepper Potts? Avrà un figlio?), e tutti ci
aspettiamo un lieto fine per lui.
Thor
Prima di
Avengers: Infinity War chiunque avrebbe scommesso
sull’imminente fine del percorso di Thor nel
MCU, tuttavia il suo arrivo nel
Wakanda e il fatto che si sia forgiato una nuova arma lascia
presagire un futuro ancora più luminoso per il Dio del
Tuono.
Thor: Ragnarok ha praticamente
riavviato il personaggio, e siamo sicuri che i Marvel Studios troveranno il modo
di trattenere Chris Hemsworth ancora per un po’.
Di sicuro aspettiamoci grandi cose per Avengers
4.
Spider-Man
Peter Parker è tra le vittime dello schiocco
di dita di Thanos alla fine di Infinity
War, ma sappiamo che il personaggio tornerà la prossima
estate nel sequel di Spider-Man:
Homecoming.
Sarà divertente
vedere come i Marvel Studios promuoveranno il
film senza anticipare nulla di Avengers 4; per ora
è stato confermato che Peter combatterà contro
Mysterio (interpretato da Jake
Gyllenhaal).
Hulk
Bruce Banner sarà finalmente in grado di
trasformarsi in Hulk in Avengers
4? Quasi sicuramente si, o almeno è ciò che hanno
suggerito le prime foto trapelate dal set, con Mark
Ruffalo avvistato nel suo costume da
motion-capture.
Captain Marvel
Le origini
di Captain Marvel verranno raccontate
nel suo film standalone in uscita il prossimo marzo, e subito dopo
la vedremo in azione con i Vendicatori in Avengers
4 (come annunciato dalla scena post credits di
Infinity War).
Ma dopo, cosa
possiamo aspettarci? È probabile che ci sarà un sequel, e che
Carol Danvers finirà per guidare il futuro del
MCU.
Ant-Man e The Wasp
Scott Lang e Hope Van Dyne
torneranno presto nelle sale in Ant-Man and The
Wasp, il film che speriamo possa anticipare il loro ruolo
in Avengers 4.
Se il franchise sui
due supereroi possa continuare anche nella Fase 4 è ancora un
mistero, tuttavia entrambi potrebbero facilmente entrare nel team
dei Vendicatori.
Black Panther
Visto il
successo del primo film, è evidente che Black
Panther possa diventare – almeno commercialmente – un
personaggio fondamentale della Fase 4, anche se avrà poco spazio in
Avengers 4.
Non è chiaro come il personaggio
verrà riportato in vita, ma le sorti del Wakanda e gli impegni
internazionali di T’Challa riserveranno ancora innumerevoli
avventure.
Gamora
La morte di
Gamora sembrava essere definitiva, tuttavia c’è
una forte possibilità che l’eroina venga resuscitata grazie alla
gemma dell’anima. Se così fosse, non possiamo escludere che Gamora
torni sotto vesti inedite. Magari più dark?
Guardiani della Galassia
I
Guardiani della Galassia
torneranno in azione nel Volume 3, sempre scritto
e diretto da James
Gunn, ed è arrivato forse il momento giusto per far
incrociare la loro strada con quella di Adam
Warlock.
Thanos
Thanos è uscito vittorioso da
Avengers: Infinity War, ma tutti credono che verrà
ucciso alla fine di Avengers 4. Niente esclude
però una sua redenzione, o la possibilità di rivederlo nel MCU in futuro mentre torna per
vendicarsi. Il tempo saprà dirci quale direzione prenderà il Titano
Pazzo…
Nick Fury
Nick Fury ha avuto il suo breve cameo alla
fine di Avengers: Infinity War prima di diventare
polvere dopo lo schiocco di dita di Thanos, ma è certo che ne
sentiremo parlare nel 2019 con Captain Marvel, standalone
dedicato a Carol Danvers in cui vedremo la versione “giovane” del
boss dello SHIELD.
Shuri
Shuri ha avuto il suo piccolo spazio in
Avengers: Infinity War ma non è ancora chiaro se e
come la rivedremo in Avengers 4, o se diventerà la
nuova Black Panther.
C’è anche una
fortissima possibilità che Shuri diventi la prossima “mente” tech
del Marvel Cinematic Universe nel caso
dovesse morire Tony Stark.
Visione
Secondo
alcune teorie, Visione verrà resuscitato e
riavviato come personaggio privo di emozioni in Avengers
4, tuttavia le sorti dell’eroe restano ancora avvolte nel
mistero. Per non parlare del futuro del suo rapporto con
Scarlet Witch…
Eterni
I Marvel Studios stanno lavorando per
portare sul grande schermo un film dedicato
agli Eterni, personaggi ideati
da Jack Kirby (testi e disegni) e
pubblicati dalla Marvel Comics, apparsi la prima volta nel 1976
nel numero 1 di The Eternals.
Nella versione originale, gli Eterni
sono esseri sovraumani geneticamente modificati dai Celestiali
e in continua lotta con le loro controparti, i Devianti.
Il progetto
sugli Eterni potrebbe essere uno fra
quelli ancora senza nome annunciati dai Marvel Studios poche settimane dopo
l’uscita nelle sale di Black Panther ma
con associate già le release ufficiali.
Soldato d’Inverno
Bucky
Barnes che raccoglie lo scudo dell’amico Steve Rogers e
diventa il nuovoCapitan
America è il sogno di molti fan. Le recenti dichiarazioni
di Sebastian Stan però lasciano intendere che
questo scenario non si verificherà, ma mai dire mai…
Vedova Nera
Come già annunciato nei
mesi scorsi, i Marvel Studios stanno lavorando per
portare sul grande schermo un film interamente dedicato
a Vedova Nera, il personaggio interpretato
nel MCU da Scarlett Johansson.
Secondo quanto riportato,
lo standalone riprenderà le sorti
di Natasha Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti. Detto ciò, è
evidente che il film si piazzerà in un momento della timeline
antecedente a Iron Man 2 (dove Vedova
Nera debuttava ufficialmente).
Probabile
quindi un’ambientazione a metà degli anni 2000, una posizione
storica che potrebbe ammettere la tanto sperata reunion tra Natasha
e Clint Barton (Occhio di Falco) mentre
collaborano a Budapest, oppure il primo incontro fra l’eroina e
il Soldato d’Inverno.
Nebula
L’arco
narrativo di Nebula ha subito un’impennata
sorprendente alla fine di Avengers: Infinity War,
e speriamo che il suo viaggio di redenzione continui anche in
Avengers 4.
L’ipotesi più valida
è che i Fratelli Russo seguiranno la trama dei fumetti e troveranno
un modo per ripristinare il suo aspetto originale, portandola a
diventare un membro permanente dei Guardiani della
Galassia.
X-Men e Fantastici 4
C’è ancora
molta incertezza intorno alla fusione tra Fox e Disney, dunque
sull’entrata o meno di X-Men e Fantastici
Quattro nell’universo cinematografico Marvel. Kevin
Feige ha già aspresso il suo desiderio che ciò accada
prima possibile, ma è più probabile che questo scenario vnga
realizzato nella Fase 5.
Lo scorso gennaio si era diffusa la
notizia, riportata da Collider, di un possibile cameo
di Tom
Holland in Venom, lo spin-off
prodotto dalla Sony che porterà sul grande schermo il personaggio
Marvel, precisando che non vedremo
Spider-Man bensì Peter Parker.
Le ultime dichiarazioni del regista
Ruben Fleischer però lasciano qualche dubbio,
avendo precisato che questo “sarà il film di Venom, la sua
introduzione, e non so dirvi dove è diretto e chi incontrerà nei
prossimi capitoli“.
Niente Peter allora? Non è ancora
detto. C’è ancora chi sostiene di aver visto Tom
Holland sul set in borghese, senza il costume di
Spider-Man, mentre girava una piccola scena.
Nella stessa intervista Fleischer ha
parlato dei registi che hanno influenzato il suo lavoro,
daJohn Carpenter a
David Cronenberg, e della straordinaria
performance di Tom Hardy, “un tour de force
incredibile da guardare, sulla costruzione del dualismo e del modo
in cui guardi te stesso. Tom è davvero impressionante in
questo“.
Venom è atteso
nelle sale il 5 ottobre 2018 con la regia
di Ruben Fleischer. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Di seguito la sinossi del film:
Eddie Brock è un giornalista
che, cercando di svelare gli esperimenti illegali del dottor
Carlton Drake, finisce per essere contaminato da un organismo
alieno simbiontico, il quale, dopo averne preso il controllo, lo
trasforma in un essere chiamato Venom. Sfuggendo agli uomini di
Drake, Eddie dovrà vedersela anche con un altro contagiato, il
serial killer Cletus Kasady, trasformato in Carnage.
A quanto pare poche ore fa sono
stati mostrati i primi footage di Captain Marvel e Avengers 4 al CineEurope, e
sebbene i loro contenuti siano ancora tenuti sotto chiave, un
commento su twitter ha parlato della supereroina come “la
prossima guida del Marvel Cinematic
Universe“.
Ovviamente è lecito aspettarsi che
nelle prossime settimane i Marvel Studios rilascino qualche materiale
ufficiale del film, un’immagine di Brie Larson o
qualche clip. Staremo a vedere.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic con protagonista Brie Larson,
ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck. Il film
invecearriverà al cinema l’8 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Secondo un’interessante
descrizione del film, Captain Marvel sarà “qualcosa di mai
visto prima nel MCU“:
“Anche
se Thor:
Ragnarok, Black
Panther e Avengers: Infinity
War erano tutti film diversi e originali, niente
sarà diverso e originale come Captain Marvel. Il film
di Anna Boden e Ryan
Fleck cambierà l’universo cinematografico Marvel regalandoci qualcosa che
nessuno ha mai visto prima nel MCU e qualcosa che nessun fan si
aspetta.“
Il report continua dicendo
che “SeWonder Woman è
stato ovviamente considerato un film molto importante per le donne,
Captain Marvel vi sorprenderà ancora di
più, ridefinendo completamente i film sui supereroi proprio come i
Marvel Studios hanno rivoluzionato
il cinecomic nel 2008.“
Si avvicina l’uscita di
Ant-Man and The Wasp, ventesimo titolo del
MCU che vedrà protagonisti
Paul Rudd nei panni di Scott Lang e
Evangeline Lilly in quelli di Hope Van Dyne.
Quest’ultima è al centro del nuovo
spot rilasciato sui canali social ufficiali del film, promettendo
che “coprirà le spalle” al partner in crime Ant-Man.
Ant-Man and the
Wasp, full trailer: Scott e Hope in
azione
Dal Marvel Cinematic Universe, arriva
Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con
la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli
eventi di Captain America: Civil War, Scott
Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia
come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo
equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto
Ant-Man, deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym,
per una missione urgente. Scott deve indossare di nuovo la sua tuta
e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra
per collaborare e svelare dei mistero del passato.
Ant-Man and the Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. È diretto da Peyton
Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris
McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel
Ferrari. Nel cast sono stati confermati i
protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah
John-Kamen è Ghost, Randall
Park è Agent Jimmy Woo, Laurence
Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.
Empire ha pubblicato in
esclusiva le nuove immagini ufficiali di Mission
Impossible: Fallout, sesto capitolo del franchise con
Tom Cruise in arrivo ad agosto nelle sale.
Nelle foto, che trovate qui sotto,
possiamo dare un’occhiata alle automobili che Ethan
Hunt guiderà nel film, oltre ai possibili villain
Zola e White Widow.
Vi ricordiamo
che Mission Impossible: Fallout, diretto
da Christopher McQuarrie, uscirà nelle
nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast
anche Rebecca Ferguson, Simon
Pegg, Henry
Cavill e Angela Basset.
A causa di un infortunio
di Tom Cruise mentre eseguiva un salto
da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta
d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata
ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la
notte del Superbowl. Qui potete dare uno sguardo al video
dell’incidente.
Il regista ha inoltre commentato il
titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama:
“Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come
la minaccia di terrorismo nucleare che pende
sulla trama, ad altri più metaforici, come
l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle
scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo
passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di
tutte le sue buone intenzioni.”
Il suo personaggio era infatti
morto alla fine del primo film, tuttavia è chiaro che sia stato
trovato un modo per farlo tornare più di settant’anni dopo…
Qui sotto trovate un paio di foto scattate sul set.
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder Woman 2 sarà
ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca
iconica in cui svolgere le avventure
di Diana.
L’ordine cronologico del
personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pscal, di cui
non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà
ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Ewan McGregor
interpreterà la versione adulta di Danny Torrance
in Doctor
Sleep, annunciato sequel di Shining
anch’esso tratto dal bestseller di Stephen King. A
confermare il casting dell’attore è Variety.
In regia ci sarà Mike
Flanagan, che di recente ha diretto per NetflixGerald’s Game, ennesimo
adattamento di un’opera di King. La Warner Bros. mette dunque la
parola fine ad un progetto che dura ormai da molti anni: si era già
parlato di un possibile prequel intitolato The Overlook
Hotel, tuttavia è soltanto grazie al successo di
IT che gli studios hanno affrettato la produzione
di Doctor Sleep.
Nel romanzo
vediamo Danny Torrance, ormai adulto, sopportare il trauma vissuto
all’interno dell’ Overlook Hotel, diventato una sorta di riflesso
del padre omicida, sotto forma di rabbia persistente e alcolismo
che attenua il suo dolore così come i suoi poteri. La capacità di
avere visioni ritorna quando Danny torna sobrio e usa il suo dono
per aiutare i morenti in un ospizio…
Emily Dickinson è
considerata una delle più grandi poetesse del suo tempo, e grazie
al film A Quiet Passion, del regista britannico
Terence Davies, ha
modo di rivivere sul grande schermo attraverso l’interpretazione di
Cynthia Nixon, che lasciati i
panni di Miranda della serie Sex and the City, si immerge con
grande in quelli ottocenteschi della poetessa.
A Quiet Passion
racconta la vita della celebre poetessa Emily
Dickinson, dalla gioventù di ragazza ostinata e ribelle,
alla maturità di donna travagliata e complessa che ha trovato nella
poesia rifugio e conforto, dal rapporto con i famigliari a quello
con la società e la religione.
Esistono molteplici opere in costume
dedicate a celebri poeti e romanzieri, ma il film di
Terence Davies sembra avere una marcia in più. Pur
ripercorrendo in maniera agiografica la vita della poetessa, Davies
riesce ad esaltare con l’eleganza stilistica che gli è propria,
l’atmosfera che la lettura delle poesie della Dickinson emana. Egli
compone una messa in scena ricca, sontuosa, e su questa si sofferma
per estrapolarne i piccoli dettagli, i piccoli attimi cari alla
poetessa. Il suo cinema, come da lui stesso definito, costringe con
i suoi tempi dilatati e le lunghe inquadrature a guardare più a
fondo di quanto normalmente avviene. È per questo che i momenti più
importanti del film risultano anche i più difficili da digerire,
ricchi di un’emotività che richiede uno sforzo di sopportazione non
indifferente.
Nel suo provocare lo spettatore,
Davies ottiene così il risultato di dar vita ad un film
d’atmosfera, dove tutte le emozioni e le passioni sono, come da
titolo, sommesse, ma proprio per questo ancor più in grado di
incidere nel cuore dello spettatore. A conferire ulteriore pregio
al film vi è l’interpretazione di Cynthia Nixon,
che nel suo impersonare l’Emily della maturità restituisce con
delicatezza, intensità e profondità tutte le sfumature di
un’artista tanto amata quanto enigmatica.
Certo il film, nella sua durata di
poco più di due ore, presenta alcuni passaggi non supportati da
un’efficace scrittura, e che risultano per tanto poco convincenti o
coinvolgenti. L’operazione cinematografica tentata da Davies non è
certo semplice, e il suo uso della dilatazione temporale può in più
di un momento stancare la visione.
Tuttavia per la delicatezza con cui
i principali temi cari alla poetessa vengono trattati,
difficilmente si potrà rimanere estranei al film. La paura di una
vita nella norma, la paura della morte e dell’ignoto oltre la
morte, e allo stesso tempo l’elogio della bellezza, sono tematiche
universali nelle cui sfumature ognuno potrà riconoscersi. Attento
nell’evocare gli stati d’animo di una figura complessa come la
Dickinson, il regista fonde il film sulla sua vita al film sulla
sua poesia, ottenendo un’opera in grado di ragionare da più punti
di vista sulla materia in esame.
Ecco un video che riassume il cast
adulto di IT – Capitolo Secondo, che arriverà nel
2019 e continuerà a raccontare la sfida del Club dei Perdenti con
Pennywise.
L’uscita nelle sale
di IT – Capitolo Secondo è fissata
al 6 settembre 2019. Le riprese, sempre in
mano a Andy Muschietti, cominceranno a
Giugno a Toronto presso i Pinewood
Studios per quanto riguarda i teatri di posa, mentre
si suppone che Port Hope tornerà a essere Derry. La data di inizio
è 18 Giugno, mentre le riprese dovrebbero concludersi tra Ottobre e
Novembre.
Il Capitolo
Secondo ci riporterà a Derry, dopo 27 anni dalle
vicende raccontate nel film uscito a Ottobre, e vedrà i Perdenti,
ormai adulti, affrontare di nuovo le loro più profonde paure e la
creatura sotto le sembianze di Pennywise.
È stato distribuito il primo trailer
italiano di Giochi di Potere, il nuovo film di
Per Fly con protagonisti Theo James, Ben
Kingsley e Jaqueline Bisset. Il film
arriverà nelle sale italiane dall’11 luglio.
https://www.youtube.com/watch?v=PJjg6-4hh9M
Un giovane talentuoso e pieno di
ideali ottiene finalmente il lavoro dei suoi sogni alle Nazioni
Unite. Ma a volte i sogni nascondono una cruda e sconfortante
realtà. Tacere o raccontare quello che non avrebbe mai dovuto
scoprire, mettendo a repentaglio tutto, persino la propria vita e
quella della donna che ama? Ispirato all’autobiografia di Michael
Soussan, Backstabbing for Beginners: My Crash Course in
International Diplomacy, Giochi di Potere
racconta l’inquietante dietro le quinte del programma
“Oil-for-food” (letteralmente petrolio in cambio di cibo),
attivato dalle Nazioni Unite dal 1995 al 2003. Uno scandalo che
coinvolse moltissimi Paesi, Italia compresa, proprio per le
tangenti pagate al governo iracheno di Saddam Hussein in cambio di
milioni di barili di greggio. A dare il volto al protagonista di
questo incalzante political thriller è Theo James
(le saghe Divergent e Underworld) affiancato dal
Premio Oscar® Ben Kingsley e dall’affascinante
Jacqueline Bisset. Il film arriverà nelle sale
italiane l’11luglio distribuito
da M2 Pictures.
L’associazione della Stampa Estera
in Italia annuncia i vincitori della 58a edizione
dei Globi d’Oro, i premi della Stampa estera al cinema italiano,
che saranno consegnati questa sera durante la cerimonia di
premiazione, a inviti, a Villa Medici, insieme con i premi
speciali: il Globo d’Oro alla
Carriera al regista Gianni
Amelio, il Gran Premio della Stampa
Estera a L’esodo di
Ciro Formisano.
I titoli che concorrono al premio
Globo D’Oro vengono selezionati ogni anno dal comitato cinema della
Stampa Estera, fra le opere della stagione in corso. I premi
vengono assegnati con votazione, da una giuria di trentatré
giornalisti stranieri. Quest’anno sono stati selezionati 31
lungometraggi, 71 documentari e 90 cortometraggi.
Il Comitato Cinema della Stampa
Estera è composto da: Richard Heuzé, Tatiana Covor, Peter
Loewe, Bernard Bedarida, Carmen Del Vando,
Teresa Bustelo.
A seguire l’elenco dei
premi assegnati con le motivazioni.
MIGLIOR
CORTOMETRAGGIO
Stai
Serenodi Daniele Stocchi
Motivazione
Per come illustra, con assoluta
economia di tempo e mezzi, e senza mai cadere nella pedanteria o
nel pietismo, lo smarrimento e la vergogna dei tanti che perdono il
lavoro ma sono invitati ad essere sereni. Quelli che, diventati i
nuovi poveri, sono costretti a fingere che tutto va bene.
MENZIONE SPECIALE al
cortometraggioNumeruomini di
Gianfranco Ferraro
Motivazione
Una speciale menzione va a
“Numeruomini”, prodotto dalla ONG CESVI di Bergamo, realizzato con
il sostegno di Brembo, che si occupa di integrazione di migranti
minorenni arrivati in Italia da soli. Ci è sembrato giusto
incoraggiare questa collaborazione tra una ONG e una grande azienda
con l’augurio che anche altre realtà come queste possano seguirne
l’esempio di responsabilità sociale.
MIGLIOR
DOCUMENTARIO
Caravaggio – L’anima e
il
sanguedi Jesús Garcés Lambert
Motivazione
A partire dai documenti
originali dopo un’approfondita indagine in diversi archivi storici,
la narrazione si sviluppa su due livelli: quello della digressione
artistica con un’eccellente citazione dei luoghi e delle opere
dell’artista, mentre l’uomo viene esplorato attraverso scene
evocative e simboliche, come metafore della condizione esistenziale
di Caravaggio, consentendo di entrare nella sua mente, nei suoi
impulsi irrefrenabili.
MIGLIOR MUSICA
Dove non ho mai
abitato– Pino
Donaggio
Motivazione
Per aver saputo completare, con
le sue composizioni musicali raffinate, l’atmosfera elegante e
sofisticata raccontata da Paolo Franchi nel film “Dove non ho mai
abitato”, e sublimare i sentimenti e le emozioni dei due
protagonisti.
MIGLIOR
FOTOGRAFIA
The Place–
Fabrizio Lucci
Motivazione
Per aver dato una luce
particolare al lato oscuro che c’è in noi e aver punteggiato di
molteplici sfumature l’interno cupo di un bar romano nel quale si
confidano insospettabili protagonisti.
MIGLIOR OPERA
PRIMA
Maria per
Romadi Karen Di
Porto
Motivazione
Perché il cinema è questo, farci
guardare la realtà da un punto di vista sempre nuovo e il cinema di
Karen Di Porto guarda il mondo con gentilezza e sottile ironia.
“Maria per Roma” si muove tra inconcludenti casting, usuali
approfittatori ed esilaranti personaggi con la leggerezza di una
piuma.
MIGLIOR
COMMEDIA
Ammore e
malavitadei
Manetti Bros.
Motivazione
Per aver saputo trasformare la
classica commedia all’italiana in una pittoresca Sceneggiata
Napoletana, fatta di crisi isteriche, grandi sentimenti e
sparatorie ma senza dimenticare l’amore, anzi, l’Ammore e la
musica neomelodica, due inimitabili caratteristiche
partenopee!
MIGLIOR
SCENEGGIATURA
La ragazza nella
nebbia – Donato Carrisi
Motivazione
A Donato Carrisi per
aver trasformato il suo romanzo criminale in una sceneggiatura
spettacolare che rende i personaggi credibili e fedeli sullo
schermo conservando l’intensità e tutta l’atmosfera del suo
libro.
GRAN PREMIO DELLA STAMPA
ESTERA
L’esodo di Ciro Formisano
Motivazione
Un film dal grande coraggio che
riflette una realtà invisibile, scomoda ma estremamente vera.
Un’immagine forte della frattura esistente tra il “palazzo” e la
vita vera. Un vero film politico.
Un esempio anche di perfetta
simbiosi tra il lavoro del regista e l’interpretazione eccezionale
dell’attrice Daniela Poggi.
MIGLIOR ATTRICE
Paola Cortellesi – Come
un gatto in tangenziale
Motivazione
A Paola Cortellesi che
fin dalla prima immagine di “Come un gatto in tangenziale” provoca
un’immediata empatia nello spettatore: il suo tono a volte verace a
volte dolce fa di lei una delle attrici più spiritose del cinema
italiano.
MIGLIOR ATTORE
Luca
Marinelli – Una
questione privata
Motivazione
Luca Marinelli che in “Una
questione privata” mostra la sua totale devozione al cinema dando
di nuovo una grande prova di recitazione nell’ultimo gioiello
diretto da Paolo e Vittorio Taviani.
Toni
Servillo – La ragazza nella
nebbia
Motivazione
A Toni Servillo, attore che ci
ha regalato un Andreotti surreale, un Berlusconi con una
somiglianza da brivido per arrivare al corrotto e alternativo
ispettore Vogel, con una tale bravura e naturalezza come se fosse
al ristorante e si godesse la vita mentre passa dal primo al
secondo.
MIGLIOR FILM
L’intrusa di Leonardo Di
Costanzo
Motivazione
Per aver sfidato il pubblico
scegliendo un racconto frammentario che va ad incastrarsi come un
puzzle logico e visivo fino alla sorprendente soluzione: il mosaico
è completo.
GLOBO
D’OROALLA CARRIERA a
Gianni Amelio
Motivazione
A Gianni Amelio che ci ha
regalato tanti gioielli cinematografici, da “Colpire al cuore”,
“Porte aperte”, “Il ladro di bambini”, fino a “La tenerezza”,
descrivendo nel suo cinema indimenticabili figure paterne,
rendendole centri di gravitazione creativa attorno ai quali
costruire storie meravigliose.
L’Associazione della
Stampa Estera in Italia, fondata nel 1912, conta
350 corrispondenti esteri che rappresentano media di 54
Paesi.
Ecco il primo teaser trailer
italiano di
The Nun – La Vocazione del Male, il film spin off del
franchise di The Conjuring,
con Demian Bichir, Taissa Farmiga, Jonas Bloquet,
Charlotte Hope, Ingrid Bisu, Bonnie Aarons e diretto
da Corin Hardy. Il film arriverà nelle sale
italiane il 20 ottobre.
James Wan, regista
dei due horror di successo “L’evocazione – The Conjuring” e “The
Conjuring – Il caso Enfield”, torna ad esplorare un nuovo angolo di
questo oscuro universo attraverso il film
The Nun – La Vocazione del Male. Diretto da Corin
Hardy (“The Hallow”) è prodotto dallo stesso Wan e da Peter Safran,
produttore anche dei film della serie “The Conjuring”.
Quando una giovane suora di
clausura si toglie la vita in un’abbazia della Romania, un prete
con un passato burrascoso e una novizia sul procinto di prendere i
voti, vengono inviati dal Vaticano per fare luce sull’evento.
Insieme scopriranno il diabolico segreto dell’ordine. Mettendo a
repentaglio non solo le proprie vite, ma anche la loro fede e le
loro anime, si troveranno ad affrontare una forza malvagia che ha
le sembianze della stessa suora demoniaca che ha terrorizzato il
pubblico in “The Conjuring – Il caso Enfield” mentre l’abbazia
diventerà un campo di battaglia tra i vivi e i dannati.
In
The Nun – La Vocazione del Male il candidato Premio
Oscar Demian Bichir (“Per una vita migliore”) interpreta Padre
Burke, Taissa Farmiga (“American Horror Story” per la Tv) il ruolo
di Sorella Irene e Jonas Bloquet (“Elle”) quello di Frenchie, un
abitante del luogo. Il cast include anche Charlotte Hope
(“Il Trono di
Spade” per la Tv) nel ruolo di Sorella Victoria, Ingrid Bisu
(“Vi presento Toni Erdmann”) in quello di Sorella Oana, mentre
Bonnie Aarons riprende lo stesso ruolo di “The Conjuring – Il caso
Enfield”, quello della suora. Hardy dirige
The Nun – La Vocazione del Male da una
sceneggiatura di Gary Dauberman (“It”), tratta da un racconto di
James Wan e Gary Dauberman. I produttori esecutivi sono Dauberman,
Todd Williams e Michael Clear.
Nello staff di Hardy il direttore
della fotografia Maxime Alexandre (“The Voices” e “Annabelle 2:
Creation”), la scenografa Jennifer Spence (“Annabelle 2: Creation”,
“Lights Out – Terrore nel buio” e i film della saga di
“Insidious”), i montatori Michel Aller (“Lights Out – Terrore nel
buio”, “Paranormal Activity 5”) e Ken Blackwell (“Venerdi 13”), la
costumista Sharon Gilham (“Black Mirror” per la Tv). Le musiche di
“The Nun” sono di Abel Korzeniowski (“Animali Notturni”). Una
presentazione New Line Cinema, una produzione Atomic Monster /
Safran Company, “The Nun”, nelle sale italiane a partire dal 20
Settembre 2018, sarà distribuito da Warner Bros. Pictures, una
società della Warner Bros. Entertainment.
A pochi minuti dalla pubblicazione
delle prima immagine ufficiale di
Steve Trevor sul set di Wonder Woman 1984 (questo il titolo confermato
del sequel) da parte di Patty Jenkins, ecco
arrivare anche il primo scatto della protagonista, Gal
Gadot.
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder
Woman 2 sarà ambientato negli anni Ottanta,
rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le
avventure di Diana.
L’ordine cronologico del
personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Vi ricordiamo che le riprese
di Wonder Woman 2si svolgeranno
in America (e non più in Inghilterra), tra la Virginia del Nord e
il Distretto della Columbia. Per ora il titolo di lavorazione
del film è Magic Hour, ma abbiamo ragione di
sperare che il titolo definitivo verrà rivelato prossimamente dalla
Warner Bros.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pscal, di cui
non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà
ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Ciò che si vociferava qualche
settimana è stato appena confermato da Patty
Jenkins: con un tweet a sorpresa, la regista ha appena
condiviso la prima foto di Wonder Woman 2 con…Steve
Trevor!
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder Woman 2 sarà
ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca
iconica in cui svolgere le avventure
di Diana.
L’ordine cronologico del
personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Vi ricordiamo che le riprese
di Wonder Woman 2 si svolgeranno in
America (e non più in Inghilterra), tra la Virginia del Nord e il
Distretto della Columbia. Per ora il titolo di lavorazione del
film è Magic Hour, ma abbiamo ragione di
sperare che il titolo definitivo verrà rivelato prossimamente dalla
Warner Bros.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pscal, di cui
non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà
ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Wonder Woman
2 arriverà al cinema il 1 novembre
2019.
Dopo lo straordinario successo
ottenuto al box office italiano, il film di Stanley
Kubrick tornerà nelle sale italiane martedì 19 e mercoledì
20 giugno. Per continuare a celebrare il 50° anniversario di uno
dei più grandi capolavori cinematografici del XX secolo, Warner
Bros. Pictures riporterà 2001: Odissea nello
Spazio in cinema selezionati come evento speciale, in
versione rimasterizzata 4K.
Grande ammiratore dello scomparso
cineasta americano, Christopher Nolan ha lavorato
in collaborazione con il team di Warner Bros. Pictures al processo
di masterizzazione.
Christiane Kubrick
ha detto: “Sono felice che 2001: Odissea nello spazio esca di
nuovo al cinema. Se Stanley fosse ancora tra noi, ammirerebbe il
cinema di Christopher Nolan, che ringrazio a nome di tutta la
famiglia per il supporto dato al film”.
Nolan afferma: “Uno dei miei
primi ricordi da spettatore è l’aver visto 2001: Odissea nello
Spazio di Stanley Kubrick in 70mm, al Leicester Square Theatre di
Londra, con mio padre. L’opportunità di essere coinvolto nel
ricreare questa esperienza per una nuova generazione, introducendo
la nuova copia del capolavoro di Kubrick in tutta la sua gloria
analogica, è un onore e un privilegio”.
Bryan Singer sarà
accreditato come regista nei credits di Bohemian
Rhapsody. Il regista degli X-Men
aveva lasciato la produzione del film a riprese non ancora
terminate in coincidenza con le accuse di molestie contro di lui a
seguito dello scandalo Weinstein. Dopo il licenziamento, Singer ha
affrontato una causa con l’accusa di aver stuprato un teenager.
Come si legge su Collider, il
nuovo numero di Empire riporta che Bryan Singer è
stato accreditato come regista del film, nonostante le riprese
siano poi state portate a termine da Dexter Fletcher (Eddie the
Eagle). Il produttore del film, Graham King, ha dichiarato
a Collider: “Bryan Singer è il regista accreditato del film. In
pratica, Bryan ha avuto dei problemi personali. Voleva che le
riprese si interrompessero per risolverli, ma il film doveva essere
finito. Questo è accaduto e non si è trattato di reinventare il
progetto. Avevamo solo bisogno di qualcuno che finisse il lavoro, e
Fletcher ci ha fatto un grande favore.”
Oltre a Rami
Malek, che interpreterà Freddie Mercury,
nel film ci saranno Ben Hardy, che sarà il
batterista Roger Taylor, Gwilym
Lee il chitarrista Brian May e
Joe Mazzello sarà invece il bassista John
Deacon.
Bohemian Rhapsody, recensione del film
con Rami Malek
Quando George Lucas
ha ceduto alla Disney le sue proprietà Lucasfilm, ha rinunciato a
qualsiasi potere decisionale sugli sviluppi futuri del franchise di
Star
Wars. Certo, tutti i coinvolti si rivolgono a lui come
a un vate tutelare per avere benedizioni e approvazioni, ma alla
fine sono la Disney e la nuova direzione della Lucasfilm che
prendono decisioni.
Di recente però Lucas ha avuto la
possibilità di accennare a quelle che erano le sue idee per la
trilogia sequel, parlando di creature nuove, determinanti per la
storia, i Whills, che si nutrono di… Forza.
La dichiarazione di George
Lucas è stata subito seguita da una spiegazione in cui il
regista si dice sicuro che se le sue idee fossero state portate
avanti, i fan sarebbero stati furiosi, come come è accaduto per
La Minaccia Fantasma e così come sta accadendo
anche al nuovo corso segnato da Episodio VIII.
Star Wars: Episodio
IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto
da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20
dicembre 2019.
Confermati nel cast Daisy
Ridley, John Boyega, Adam Driver e Oscar
Isaac. Il film mostrerà anche come la produzione avrà
risolto il paradosso narrativo della Principessa/Generale Leia.
Nel corso dell’ultima decade i
Marvel Studios hanno portato sul
grande schermo la formazione degli Avengers al
completo, prima introducendo alcuni dei membri fondatori in
solitario (come Iron Man, Thor e
Captain America), e successivamente gli altri (in
attesa che vengano sviluppati nuovi standalone, vedi Vedova
Nera o Occhio di Falco).
E sebbene i fan abbiano apprezzato
la rappresentazione dei Vendicatori al cinema, ci sono ancora dei
dubbi circa i loro rapporti, la caratterizzazione dei poteri e
delle lacune narrative ancora irrisolti dai film.
Ecco di seguito 15 cose dei
film sugli Avengers che non hanno senso, raccolte da
ScreenRant:
Non si aiutano fra loro nei film “solisti”
Un esempio calzante di
questo “problema” è l’episodio di Spider-Man: Homecoming, in
cuiPeter Parker affronta da
solo Avvoltoio senza l’intervento di Iron
Man. Ma perché il ben più esperto e saggio Tony Stark non
interviene?
Altro esempio
riguarda Thor e la battaglia contro
Malekith in The Dark World,
oppure lo stesso Tony Stark quando indagava su una serie di
attacchi terroristici in Iron
Man 3: entrambi gli incidenti hanno minacciato la
sicurezza dell’umanità a livello globale, eppure la gravità del
problema sembra non aver richiamato l’attenzione degli altri
Vendicatori.
Nessuna menzione agli agenti dello S.H.I.E.L.D. o ai
Defenders
A
differenza dell’universo DC, che ha mantenuto separati cinema e
serie televisive, il MCU ha effettuato dei
crossover tra i due mezzi anche se né i
Defenders né gli agenti dello
S.H.I.E.L.D. vengono nominati nei film.
E mentre il mondo
continua a ricevere minacce sempre più catastrofiche, è davvero
difficile credere che questi due schieramenti (i Vendicatori al
cinema, Defenders e SHIELD in tv) vivano nello stesso
paese…
Il governo condanna i Vendicatori per aver salvato New York e
Washington
Nei fumetti
accade che gran parte dei cittadini americani vogliono far varare
il Superhuman Registration Act per “limitare” l’operato dei
Vendicatori e prevenire futuri disastri. Nel MCU invece, gli accordi di
Sokovia sono il frutto di una manovra del governo che vuole
incolparli per aver distrutto intere città e provocato morti, con
il solo scopo di “salvare” più persone possibili.
Facendo così però, è
come se il Governo non abbia riconosciuto l’inestimabile contributo
dei Vendicatori, senza contare che il mondo non sarebbe oggi lo
stesso dopo le minacce di Loki e
dell’Hydra.
Lo sviluppo dei personaggi viene abbandonato nei film sugli
Avengers
I film
sugli Avengers hanno fatto di tutto per assicurare
ad ogni personaggio il giusto tempo sullo schermo, tuttavia lo
sviluppo delle loro personalità è stato quasi abbandonato nel corso
del MCU, in alcuni casi
annullato.
Alla fine di
Iron Man 3, Tony Stark avvia il
Clean Slate Protocol, giurando di voler trascorrere più tempo con
Pepper, ma all’inizio di Age of Ultron, lo
rivediamo di nuovo al fianco dei Vendicatori come se nulla fosse
accaduto.
Più recentemente, lo
sviluppo del personaggio di Thor in
Ragnarok – dove l’eroe raccoglie l’eredità del
padre e impara ad essere forte anche senza il suo martello – viene
subito annullato in Infinity War quando impugna la
sua nuova arma, lo Stormbreaker.
In Civil War gli Avengers più forti restano in panchina
Il miglior
esempio di questo “problema” viene fornito da Captain America: Civil
War, dove Thor che
Hulk non compaiono. È evidente che se almeno
uno fra questi due personaggi si fosse unito allo scontro fra
Vendicatori in aeroporto, avrebbe facilmente chiuso i conti e
regolato la tensione fra gli schieramenti.
Visione è un altro eroe che è stato per lo
più tenuto in disparte durante la maggior parte del MCU, magari perché effettivamente
troppo potente fin dalla sua introduzione, e l’unico modo per
mantenere la lotta interessante era attribuirgli un conflitto
interiore che lo rendeva riluttante a prendere
posizione.
In Infinity War Steve e Natasha sono “sorpresi” di rivedere
Bruce
Era chiaro fin dall’inizio
che, date le ambizioni del film,Avengers: Infinity War
avrebbe messo da parte alcuni archi narrativi di dati personaggi
per favorire la storia principale.
Per questo l’
imbarazzante reunion tra Steve Rogers,
Natasha Romanoff e Bruce Banner
ha lasciato un po’ di dubbi tra i fan, per il modo in cui è stata
ripresa: quando Bruce si ricongiunge finalmente con i Vendicatori
nel Wakanda, Steve e Natasha sembrano “stupiti” della sua presenza.
Comprensibile la reazione di Natasha, che ha avuto una sorta di
relazione sentimentale con lui, ma il momento ha creato un
imbarazzo non necessario.
Sono gli artefici dei loro stessi “problemi”
Se
escludiamo Infinity War, i Vendicatori sono sempre
usciti vittoriosi dalle loro battaglie per salvare il mondo,
tuttavia alcune minacce sembrano esser state create direttamente da
loro.
Ultron è l’esempio perfetto di questa
affermazione. Tony Stark e Bruce
Banner hanno infatti creato inavvertitamente
l’intelligenza artificiale che minaccia il genere umano.
Il livello dei loro poteri cambia a seconda della storia
I fan amano
discutere su quale sia il più potente degli
Avengers ma quando gli eroi vengono messi a
confronto nei film, emergono alcune contraddizioni
evidenti.
Basta guardare i
personaggi di Thor e Iron Man:
nel suo primo standalone, il Dio del Tuono sembra avere poteri
quasi inarrestabili, ma già in Avengers riesce a
malapena a reggere il confronto con Iron Man.
Dov’è finito Nick Fury dopo il primo Avengers?
Nick Fury
è stato il collante dei Vendicatori, colui che ha assemblato questo
team di supereroi per salvare il mondo, tuttavia non è chiaro dove
sia andato e che fine abbia fatto dopo gli eventi del primo
Avengers.
Fury è rimasto, forse
convenientemente a livello di trama, in disparte quando i
Vendicatori hanno avuto più bisogno di lui, e senza il suo
contributo li abbiamo visti dividersi in due fazioni (Civil
War) o capitolare dopo lo schiocco delle dita di
Thanos.
Perché non hanno combinato le loro tecnologie prima?
Prima che
Shuri entrasse in scena, Tony
Stark era l’eroe più esperto di tecnologia, ma c’è una
parte dei fan che si chiede come mai il magnate non abbia offerto
ai suoi colleghi gli stessi congegni di Iron
Man.
Certo,
Captain America e Hulk sono quasi
indistruttibili, ma Vedova Nera e Occhio
di Falco? Non avrebbero avuto bisogno di maggiore
protezione mentre andavano in battaglia?
Tony ha hackerato i sistemi dello S.H.I.E.L.D. ma non ha
trovato nulla sull’HYDRA
Nel primo
film sugli AvengersTony Stark
riesce ad hackerare i sistemi dello S.H.I.E.L.D.
pur non trovando nulla di utile sull’organizzazione segreta
dell’HYDRA.
I computer non
contengono alcun riferimento al fatto che lo SHIELD sia in realtà
manovrato dall’ HYDRA, e questo perché i piani non erano ancora
stati completamente sviluppati nel MCU.
Perché non hanno reclutato periodicamente nuovi eroi?
Sei eroi
sono davvero abbastanza per salvare il mondo? Nel corso degli anni
alcuni membri si sono uniti al team dei Vendicatori, ma quasi tutti
“per caso”, come Scarlet Witch e
Quicksilver, mentre abbiamo visto Tony Stark
portare Peter Parker nel gruppo durante Civil
War.
Ma perché non hanno reclutato periodicamente nuovi
eroi? Il dubbio resta.
Sono tutti divertenti
Al centro
dei discorsi che paragonano l’universo Marvel quello
DC, c’è il fatto che i film del MCU sono troppo scherzosi
e che lo spettatore non avverte quasi mai il vero peso di un mondo
sull’orlo della distruzione.
E in effetti non ha
molto senso che ogni personaggio Marvel sia un specie di
cabarettista…
Perché Civil War non è un film sugli Avengers?
Civil War è stato uno dei più grandi eventi
nella storia dei fumetti Marvel e molti fan erano entusiasti
all’idea di vedere riprodotto l’epico scontro fra Vendicatori al
cinema.
Ma vista l’adunanza
di eroi, perché non chiamare il film Avengers: Civil
War invece di inserirlo nel franchise di Captain
America?
Non hanno un protocollo per “salvare” il mondo
Alla fine
del primo film sugli Avengers, ognuno dei sei eroi
prende la sua strada senza sottoscrivere ulteriori protocolli per
eventuali nuove missioni.
E mentre
Nick Fury è certo che i Vendicatori sapranno
subito quando è arrivato il momento di riunirsi, è davvero strano
che da con tutta questa tecnologia avanzata a loro disposizione,
non abbiano una linea diretta per comunicare l’uno con
l’altro.
Anche Jon
Bernthal si unisce al cast di Ford vs.
Ferrari, il biopic diretto da James
Mangold che sembra assumere contorni sempre più nitidi,
grazie anche al fatto che nel cast sono stati confermatiChristian
Bale e Matt Damon.
L’attore di The
Punisher sarà Lee Iacocca, un executive del marketing
alla Ford che è poi diventato Presidente e CEO della Chrysler
durante la sua carriera. Il ruolo poteva essere di Jon
Hamm che ha però rifiutato la parte aprendo la strada
a Jon Bernthal, con lui in Baby
Driver.
Prodotto dalla 20th Century Fox,
Ford vs Ferrari racconterà la storia vera
dietro l’opera di un intrepido gruppo di ingegneri incaricati
da Henry Ford II di sconfiggere il
dominante team Ferrari al Le Mans World
Championship del 1966.
Matt Damon vestirà i panni di Carol
Shelby, ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40 per Ford
mentre Christian Bale interpreterà il pilota Ken Miles.
La sceneggiatura verrà curata
da Jez e John-Henry Butterworth, autori
di Edge of Tomorrow, che lavoreranno allo
script con Mangold.