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Oscar 2018: Guillermo del Toro felice per i riconoscimenti agli horror

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Le nomination agli Oscar 2018 hanno visto trionfare Guillermo del Toro e il suo The Shape of Water con ben 13 candidature, tra premi tecnici e categorie principali.

Il regista messicano, che già ai Golden Globes ha vinto il premio alla regia, ha parlato con EW, lodando le scelte dell’Academy che ha deciso di premiare il film di genere, tra fantasy e l’horror.

“Si tratta di un anno che lascia il segno. Lo dico per Jordan Peele e me stesso, attraverso diverse alchimie, abbiamo preso il genere e ognuno ha adottato un approccio molto diverso e molto personale. Sono sempre stato interessato alla poetica oscura del genere. E Jordan ha evidentemente in maniera incredibile costretto a raccontare una storia da un punto di vista diverso, che la eleva a parabola dalla potenza sociale, credo, senza rivali.”

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

Sia Get Out che The Shape of Water, i film a cui si riferisce del Toro, sono infatti considerati film di genere. Il film di Peele ha ottenuto quattro nomination, tutte nelle categorie principali, miglior film, regia, attore e sceneggiatura originale.

Già la vittoria del fantasy di Guillermo del Toro al Festival di Venezia aveva portato il genere a sollevarsi tra il cinema d’autore che conta e adesso, alla luce delle nomination agli Oscar 2018, riceve la sua consacrazione.

Non sappiamo se e quanto i due film vinceranno, ma saranno sicuramente protagonisti tra tutti.

Slender Man: rimandata la data d’uscita

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Slender Man: rimandata la data d’uscita

La Screen Gems ha spostato l’uscita di Slender Man da Maggio ad Agosto 2018. L’annuncio arriva a seguito di una serie di spostamenti che la SONY, società “capo” della Screen Gems, ha già annunciato nelle ultime ore.

La Screen Gems aveva originariamente stabilito la data d’uscita del film per il 18 Maggio 2018, ma Bloody Disgusting ha riportato che l’horror arriverà ora nelle sale americane il prossimo 24 Agosto 2018.

Guarda il trailer di Slender Man

Il film è stato scritto da David Birke (Elle) e diretto da Sylvain White che non è nuovo alle pellicole horror e soprannaturali, visto che si è occupato della regia di alcuni episodi di The Originals e di Sleepy Hollow per il piccolo schermo.

Sony e Screen Gems hanno stabilito l’uscita del film nelle sale USA tra la data di Avengers: Infintiy War e quella di Solo: A Star Wars Story.

Chi è Slender Man?

Slender Man è il popolare e inquietante personaggio creato da Eric Knudsen in occasione di un concorso fotografico nel 2009 e diventato poi un famoso meme on-line, protagonista di storie horror e persino di videogiochi.

L’uomo ladro di bambini con arti lunghissimi e senza faccia sarà quindi il protagonista di un film che arriverà a fine 2017 o inizio 2018.

Baby Driver: Edgar Wright aveva “previsto” le nomination agli Oscar

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Tra gli outsider che quest’anno hanno ricevuto il riconoscimento dell’Academy Awards con almeno una nomination spicca Baby Driver, il film a metà tra musical, action e storia d’amore diretto da Edgar Wright.

Il film ha ricevuto tre nomination nelle categorie tecniche di Miglior Sonoro, Miglior missaggio sonoro e Miglior Montaggio. Almeno due di queste nomination sono state “profetizzate” dal regista stesso nel 2014, quando presentò la seconda stesura della sceneggiatura del film alla produttrice Nira Park.

Nella seconda pagina della condivisione, Wright scrive (era il 2014):

“Note di regia: Questo film ha un sacco d’azione e mentre non oserei mai dirti cosa fare, ti raccomando di leggere le note con la giusta musica nelle orecchie.

Questo film riguarda qualcuno che non può funzionare senza musica, quindi la sceneggiatura è solo una mappa di un film che dovrebbe, almeno, essere nominato per una delle due categorie riservate al suono durante gli Oscar 2017. Non importa quale.

Ho lavorato duro per riuscire a dire quello che stai ascoltando e quello che stai vedendo, quindi mentre da una parte sembra una sceneggiatura girata, dall’altra avrai un senso realistico di collisione tra musica e crimine, suono e azione.

Per favore, goditi l’intera esperienza audio-visiva che è Baby Driver.

EW, 2014.”

VIDEO CORRELATO

Ovviamente i successivi ritardi di produzione hanno fatto in modo che Baby Driver concorresse per gli Oscar 2018, per cui le previsioni del regista si sono più che avverate, facendo comparire il suo “piccolo” film al fianco di mostri quali Dunkirk e Blade Runner 2049.

Baby Driver: la recensione del film di Edgar Wright

Trama: La storia ruota attorno a un pilota che si presta a fughe criminali e che si affida al ritmo della sua musica preferita per essere il migliore nel campo. Costretto a lavorare per un boss, il ragazzo dovrà prestarsi ad una rapina destinata al fallimento che metterà a rischio la sua vita, il suo amore e la sua libertà. La vicenda è in parte ispirata al video musicale “Blue Song” della band Mint Royale, che Wright diresse nel 2003.

Grey’s Anatomy 14: Kim Raver nel cast

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Grey’s Anatomy 14: Kim Raver nel cast

Cresce il cast di Grey’s Anatomy 14, la quattordicesima stagione di Grey’s Anatomy attualmente in onda sulla ABC. Secondo quanto apprendiamo da TvLine Kim Raver apparirà nel corso della stagione in un arco narrativo che coprirà più episodi.

Kim Raver dovrebbe riprendere il suo personaggio Dr. Teddy Altman.

Iscriviti a Disney+ per guardare Grey’s Anatomy e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

LEGGI ANCHE: Grey’s Anatomy 14×10: promo esteso dall’episodio

Grey’s Anatomy 14

Il primo episodio di Grey’s Anatomy 14 ha debuttato il 28 settembre 2017.

Grey’s Anatomy 14  è la quattordicesima stagione della serie tv Grey’s Anatomy statunitense trasmessa dal 2005. È un medical drama incentrato sulla vita della dottoressa Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia nell’immaginario Seattle Grace Hospital di Seattle. Il titolo di Grey’s Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome della protagonista, Meredith Grey, e Henry Gray, autore del celebre manuale medico di anatomia Grey’s Anatomy (Anatomia del Gray). Seattle Grace (poi Seattle Grace Mercy West e, ulteriormente, Grey Sloan Memorial Hospital) è invece il nome dell’ospedale nel quale si svolge la serie. I titoli dei singoli episodi sono spesso i titoli di una o più canzoni.

Inizialmente partita come una serie tv in midseason, Grey’s Anatomy ha ben presto attratto pubblico, ricevendo anche numerosi premi e riconoscimenti nel corso degli anni. Insieme a Desperate Housewives e Lost, è considerata una delle serie TV che hanno riportato al successo il network televisivo statunitense ABC. Nel 2007 ha generato uno spin-off.

Made in Italy: recensione del film di Luciano Ligabue

Made in Italy: recensione del film di Luciano Ligabue

Made in Italy, il nuovo film di Luciano Ligabue, che torna al cinema dopo una pausa durata quindici anni e a vent’anni esatti da Radiofreccia, segue l’omonimo concept album del 2016 per raccontare in maniera più esaustiva la storia di Riko.

Riko (Stefano Accorsi) è un operaio della bassa padana, in crisi. Il suo rapporto con la compagna Sara (Kasia Smutniak) è sempre più difficile, non senza reciproci tradimenti, nonostante l’amore e un figlio, Pietro (Tobia De Angelis), ormai quasi ventenne. Del lavoro in un’azienda produttrice di mortadelle non è mai stato entusiasta. A stento riesce a pagare le spese della casa di famiglia, che forse dovrà vendere. Come se non bastasse, l’azienda sta tagliando  il personale e dopo trent’anni di sevizio, rischia di essere licenziato. Di certo può contare sui suoi amici, Carnevale (Fausto Maria Sciarappa), Max (Walter Leonardi), Matteo (Filippo Dini) e gli altri, loro su di lui. Quando anche le ultime certezze si sgretolano, Riko può crollare o mettere in atto quel cambiamento che aspetta da anni.

Made in Italy, un film “sentimentale”

Made in Italy è un film “sentimentale”, come lo definisce il suo regista e sceneggiatore, perché racconta la storia d’amore tra Riko e Sara e il valore dell’amicizia, a cui ci si aggrappa quando tutto il resto proprio non va. Lo è perché costituisce una manifesta dichiarazione d’amore all’Italia, con i suoi pregi spesso dimenticati e i difetti che nessuno corregge.

È il film con cui Ligabue ritrova Accorsi dopo vent’anni e vive del legame profondo di entrambi con la terra emiliana, testimoniato fin dalla prima scoppiettante sequenza tra mortadella e ballo, non senza autoironia. È qui ciò che di buono c’è in Made in Italy. Vi sono buone intuizioni e un racconto autentico della provincia e degli affetti, sostenuto da valide interpretazioni. Tuttavia il film, proprio come l’intrigante sequenza iniziale, che anziché trovare sviluppo nell’intreccio seguente, resta un unicum d’effetto, promette molto, mantenendo però solo in parte.

Made in Italy

microcosmo e macrocosmo

L’intento è unire microcosmo e macrocosmo, partire dalle persone per raccontare il Paese, ma non   si trova il giusto equilibrio tra i due poli. Per la maggior parte del film, la narrazione si concentra essenzialmente sui rapporti umani, di coppia e d’amicizia, scrutando i protagonisti con primissimi piani. Per quanto riguarda il macrocosmo, invece, si ambisce ad affrontare molti temi – il precariato, la crisi, l’inadeguatezza dell’imprenditoria, l’assenza della politica, il ruolo dei media – ma non si riesce a svilupparli adeguatamente.

Il tema della precarietà lavorativa, che sembra centrale,  viene trattato sì in più punti, ma in modo discontinuo e rapido. Si crea fin da subito l’aspettativa di un cambiamento esistenziale e lavorativo, a causa del sentimento di frustrazione e insoddisfazione che percorre il film, ma vi si arriva solo nel finale.

Made in Italy filmNell’ultima parte, si affronta più da vicino la perdita dell’impiego con le sue conseguenze più drammatiche, ma di nuovo si procede sbrigativamente, con fugaci pennellate, correndo verso l’epilogo senza dare luogo né a un discorso socio-politico più articolato, né a un vero scavo introspettivo sul protagonista. Se da un lato questo andamento diseguale può rappresentare la difficoltà del cambiamento stesso e le resistenze del protagonista  ad esso, dall’altro è una scelta poco efficace e lascia l’impressione che su questa parte il regista abbia un po’ rinunciato a costruire.

Alla fine, la bilancia del rocker di Correggio pende decisamente in favore dei sentimenti. Lo sguardo sulla realtà sociale resta di superficie, come le immagini in cui ritrae grandi città e piccoli borghi di un paese da cartolina, (quasi) sempre bellissimo nonostante i suoi guai.

Made in Italy, il trailer ufficiale

Captain Marvel: Brie Larson sta “imparando a volare”

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La notizia che Brie Larson, per prepararsi al ruolo di Carol Danvers in Captain Marvel, avesse passato del tempo con l’aeronautica militare trova adesso conferma nelle foto che l’attrice stessa ha condiviso su Instagram.

A commento della sua foto in tuta da paracadutista, la Larson ha scritto: “Imparando a volare“.

Carol Danvers fa parte dell’aeronautica e nella sua veste di eroina sfoggerà, insieme ai suoi poteri “fuori scala” anche l’abilità del volo. Dalle prime informazioni che abbiamo sul film, sappiamo che Carol dovrà scontrarsi con gli Skrull.

Captain MarvelBrie Larson e la pettinatura alla moicana

CORRELATI:

Alla regia del film, con protagonista Brie Larson, ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck. La pellicola sarà ambientata durante gli anni ’90 e vedrà la partecipazione di Samuel L. Jackson che torna nei panni di Nick Fury. Nel cast ci sono anche  DeWanda Wise, Jude LawBen Mendelson.

Scritto da Nicole Perlman (Guardians of the Galaxy) e Meg LeFauve (Inside Out), Captain Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

SONY posticipa l’uscita di Barbie e Quello che non uccide

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SONY posticipa l’uscita di Barbie e Quello che non uccide

La SONY sta risistemando le date d’uscita dei suoi prossimi progetti e due dei suoi film più attesi e che destano maggiore curiosità sono stati spostati. Si tratta di Quello che non uccide e di Barbie.

Il primo film, sequel ideale di Uomini che Odiano le donne, è stato spostato da Ottobre a Novembre 2018. Borys Kit di THR ha riportato che il film è stato spostato dal 19 Ottobre al 9 Novembre, nella data che prima era occupata dal film Holmes e Watson, film di Etan Cohen con Will Ferrell e John C. Reilly, finito invece il 21 Dicembre.

Barbie adesso si scontrerà con The Grinch, in cui Benedict Cumberbatch darà la voce al celebre personaggio. Tuttavia il film sembra non spaventare molto il progetto che riporterà sullo schermo Lisbeth Salander, interpretata da Claire Foy.

Sony a lavoro su Mysterio e Kraven the Hunter

Barbie sarà comunque in sala nel bel mezzo di un triangolo di blockbuster: X-Men: Dark Phoenix, Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, entrambi in sala dal 2 Novembre, e Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, che arriverà invece il 16 Novembre.

Nel cast del film sono stati confermati, al fianco della Foy, Sverrir Gudnason nei panni di Mikael Blomkvist, Sylvia Hoeks in quelli di Camilla Salander e Lakeith Stanfield è Alona Casales. Il cattivo del film sarà invece interpretato dall’attore danese Claes Bang.

Stando a Deadline, invece, la SONY ha spostato anche l’uscita del film su Barbie che al momento vede nel cast Anne Hathaway, e ben sei sceneggiatori a lavoro su uno script: Lindsey Beer, Jenny Bicks, Kim Caramele, Diablo Cody, Bert V. Royal e Hilary Winston. Alla regia, per adesso, c’è Alethea Jones.

Il film era previsto per il Giugno 2018, salvo poi saltare a causa dell’abbandono di Amy Schumer. Adesso il film è previsto per l’8 Maggio 2020.

Millennium – Quello che non uccide, recensione del film con Claire Foy

Scappa – Get Out: il trailer onesto del film con 4 nomination agli Oscar

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Dopo il travolgente successo al Box Office, Scappa – Get Out ha conquistato quattro nominations agli Oscar 2018 in quattro categorie assolutamente rilevanti.

Jordan Peele ha ricevuto ben tre nomination, per la Regia, la Sceneggiatura Originale e il Miglior Film, a queste si aggiunge il riconsocimento all’interpretazione di Daniel Kaluuya, che rientra nella cinquina dei migliori interpreti maschili.

Tutto questo successo non ha però impedito a Screen Junkies di realizzare un esilarante trailer onesto:

Scappa – Get Out, recensione del film di Jordan Peele

A metà tra un thriller avvincente ed un racconto provocatorio, Scappa – Get Out è scritto e diretto da Peele (Key and Peele) e prodotto dalla Blumhouse di Jason Blum, assieme a Sean McKittrick (Donnie Darko, The Box), Edward H. Hamm Jr. (The Box, Bad Words) e Peele. Il film è interpretato anche da Caleb Landry Jones (X-Men la serie), Stephen Root (Non è un paese per vecchi), Milton “Lil Rel” Howery (The Carmichael Show), Betty Gabriel (La Notte del Giudizio: Election Year), Marcus Henderson (Il Drago Invisibile), e Lakeith Stanfield (Straight Outta Compton).

Avengers 4: i registi sono “troppo stanchi” per fare scherzi

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Avengers 4: i registi sono “troppo stanchi” per fare scherzi

Le ultime foto dal set di Avengers 4 hanno mostrato l’evidenza che Maria Hill (Cobie Smulders) e Nick Fury (Samuel L. Jackson) sono presenti nel film. Tuttavia la rete si è scatenata in commenti e congetture: possibile che i fratelli Russo, registi del film, stessero pensando di prendere in giro i fan con delle scene “aggiuntive” per depistare gli spettatori?

Questa voce, decisamente fantasiosa, è arrivata alle orecchie di Anthony e Joe Russo, in occasione del podcast di MTV’s Happy Sad ConfusedI due registi hanno replicato che “sono effettivamente troppo stanchi per girare qualsiasi cosa che non sia strettamente per il film”.

Avengers 4: potrebbe davvero essere un film sui viaggi nel tempo

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Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.

Oscar 2018: i “poster onesti” dei nominati a Miglior Film

Oscar 2018: i “poster onesti” dei nominati a Miglior Film

Le nomination agli Oscar 2018 hanno regalato molte sorprese, dalla nomination alla sceneggiatura per Logan – Wolverine, alla prima volta nella storia che viene riconosciuto con una nomination il lavoro di un Direttore della Fotografia donna, Rachel Morrison per Mudbound.

Nonostante la bellezza dei film nominati, questo non li solleva dall’ironia della rete che ha generato questi poster, decisamente esilaranti:

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

Quali di questi film conquisterà il maggior numero di statuette durante la notte del 4 Marzo a Los Angeles?

15 villain che hanno deluso le aspettative

15 villain che hanno deluso le aspettative

Quante volte l’idea che ci siamo fatti del villain principale di un film è stata tradita dal risultato finale? Spesso capita di immaginare la portata e la potenza di un antagonista opposta agli eroi positivi, di sognare caratteri estremi e lodare ancora prima di vederli in azione la performance dell’attore che li interpreta; e molto spesso, invece, quelle aspettative vengono irrimediabilmente deluse quando si tratta di famosi blockbuster o affermati franchise, oggi più che mai cinecomic e saghe sci-fi come Star Wars o Star Trek.

Di seguito ecco la lista stilata da ScreenRant che riunisce i 15 villain della storia recente del blockbuster americano che non hanno retto le aspettative deludendo i fan.

Captain Phasma

Primo stormtrooper femminile ad apparire in un film di Star Wars, Captain Phasma era destinato a suscitare una speciale attenzione. Eppure, nonostante il look visivamente accattivante e la prova di Gwendoline Christie, il personaggio ha deluso le aspettative. Phasma non fa davvero niente di emozionante prima della sua improvvisa fine. 

Oberhauser

Quando fu annunciato Spectre, i fan di 007 hanno iniziato a speculare sulla presenza del leggendario villain Ernst Stavro Blofeld. Tuttavia, una volta rivelato il casting, è stato reso noto che il Bond di Daniel Craig si sarebbe scontrato con un nuovo personaggio, cioè Franz Oberhauser, interpretato da Christoph Waltz. Da lì partirono folli speculazioni sulla sua identità segreta, ovvero che “Oberhauser” fosse solo una copertura per  Blofeld. Alla fine nemmeno il mistero e la prova di Waltz sono stati all’altezza di quanto ci si aspettava.

The Joker

In Suicide Squad, il regista David Ayer e il montatore John Gilroy hanno tagliato la maggior parte delle scene con Jared Leto per concentrarsi meglio sulla narrativa principale del film. Ed è un peccato, considerando quanto hype girasse attorno al nuovo Joker, poichè l’attore ha una presenza innegabilmente raccapricciante e squilibrata.

Ultron

Nei fumetti è un androide genocida tra i più grandi nemici degli Avengers: per questo all’annuncio della presenza di Ultron come villain del secondo film sui Vendicatori, i fan si erano mostrati molto entusiasti. Il vero problema però risiede nella sceneggiatura di Joss Whedon che si basa troppo sull’umore tipico del regista: Whedon presenta Ultron così disinvolto da sminuire il suo senso di minaccia. Di conseguenza, siamo anche meno inclini a preoccuparci del destino dei Vendicatori…

John Harrison

Come Oberhauser, il villain di Star Trek Into Darkness John Harrison rappresenta un’altra mossa astuta che i fan hanno subito captato. Anche dopo che il regista J.J. Abrams e l’attore Benedict Cumberbatch hanno negato esplicitamente che Harrison fosse in  realtà l’iconica nemesi Khan Noonien Singh, le voci persistevano ancora. Non è stato uno shock quando le voci sono state convalidate, ma per alcuni fan l’inganno dei realizzatori è stato una ragione sufficiente per sentirsi delusi.

Venom

Anche se Topher Grace aveva portato in Spiderman 3 un’innegabile energia, sembra che il personaggio non abbia mai riscosso troppo successo. La CGI della maschera era poco convincente e insieme alla trama caotica del film, con tre principali antagonisti, Eddie Brock non ha mai avuto la possibilità di ritagliarsi lo spazio che gli spettava.

Darth Vader

Qui parliamo della versione giovane, cioè Anakin Skywalker, di Darth Vader interpretata da Hayden Christensen nella Vendetta ei Sith. Il personaggio, nonostante l’impegno, risulta ancora continua l’apprendista goffo e petulante del precedente film, con l’attore che non riesce a comunicare l’oscurità dell’anima di Anakin. Queste carenze, insieme ad una sceneggiatura spesso grossolana, rendono la prima apparizione cronologica di Darth Vader deludente sotto ogni aspetto.

Helmut Zemo

Daniel Brühl, che ha fatto il meglio che poteva nei panni di Helmut Zemo, in apparenza il principale villain di Capitan America: Civil War. In realtà, Zemo serviva da espediente narrativo per innescare il vero conflitto nel film tra Cap e Iron Man. Dimenticabile insomma.

Lex Luthor

Uno dei molti elementi di Batman v Superman che i fan continuano a discutere è l’interpretazione di Jesse Eisenberg nei panni di Lex Luthor. L’acerrimo nemico di Superman è un super-genio comico ed eccentrico molto distante dalla mente criminale taciturna dei fumetti. Alcuni sostengono che il personaggio avesse più in comune con il Joker che con il vero Luthor. 

The T-X

Terminator 3: Rise of the Machines è stato un passo falso nel franchise. Parte del problema era forse il personaggio di il T-X, deluso dagli snodi di sceneggiatura e privo di capacità (appartenenti ai vecchi villain della saga) di generare più di un leggero senso di suspense.

Steppenwolf

Nemmeno il talento dell’attore Ciarán Hinds è riuscito a salvare la tenue rappresentazione di Steppenwolf in Justice League. Effetti speciali a parte, dovuti all’entrata frettolosa di Joss Whedon in post produzione, il villain non regge il confronto con le aspettative risultando eccessivamente anonimo.

L’Enigmista

Il casting di Jim Carrey come l’Enigmista nel Batman di Joel Schumacher aveva all’epoca senso almeno da un punto di vista commerciale. Sfortunatamente, nel film Carrey ha deluso molto le aspettative.

Mandarino

Altra interpretazione al di sotto dell’hype, quella di Ben Kingsley nel ruolo del mandarino in Iron Man 3. Nonostante il colpo di scena e la rivelazione finale, è difficile non essere d’accordo con i fan dei fumetti amaramente delusi dal personaggio.

Apocalypse

Apocalypse è uno dei più temibili nemici degli X-Men: grazie ai suoi poteri devastanti e alla brutale mentalità, il villain ha costruito una solida reputazione tra i fan dei Merry Mutants della Marvel. Sfortunatamente, l’Apocalisse visto sullo schermo in X-Men: Apocalypse non è all’altezza degli standard stabiliti dalla sua controparte fumettosa, nonostante gli sforzi di Oscar Isaac.

Leader Supremo Snoke

Quando il Leader Supremo Snoke di Andy Serkis è apparso per la prima volta ne Il Risveglio della Forza, i fan della saga di Star Wars si sono subito incuriositi. Eppure nessuno avrebbe potuto prevedere la sua morte improvvisa alla fine di Episodio VIII, lasciando così irrisolte le domande sul suo passato. Resta il dubbio e il rammarico, ovviamente, ma niente esclude il suo ritorno.

Chiamami col tuo nome: Luca Guadagnino ha già delle idee per il sequel

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Fresco di nomination agli Oscar per le categorie Miglior Film, Miglior Attore Protagonista e Miglior Sceneggiatura Non Originale, Chiamami col tuo nome potrebbe presto tornare sullo schermo sotto forma di sequel, o almeno è ciò che spera il suo regista Luca Guadagnino, che si è mostrato aperto all’idea.

Addirittura, secondo le ultime dichiarazioni di Guadagnino, il romanzo di André Aciman potrebbe essere declinato in un canone di cinque pellicole (un po’ come la serie di film di Truffaut con Antoine Doinel), mentre l’ambientazione del primo dei seguiti sarebbe la Germania degli anni Novanta, subito dopo la caduta del muro di Berlino.

Credo che il prossimo capitolo prenderà vita appena dopo la caduta del muro, con la fine dell’URSS e i viaggi delle persone che lasciano la propria casa e iniziano a vagare per il mondo. È tutto ciò che posso dire per ora“.

Chiamami col tuo nome, recensione del film di Luca Guadagnino

Chiamami col tuo nome arriverà nelle nostre sale questo giovedì, 25 gennaio, dopo la calorosa accoglienza in terra americana. Nel cast Timothée Chalamet, Armie Hammer e Michael Stuhlbarg.

Di seguito la sinossi ufficiale:

Nel 1983 una calda estate segna per sempre la vita del diciassettenne Elio, un musicista più colto e sensibile dei suoi coetanei, che ogni estate trascorre le vacanze nella villa di famiglia. Il padre, un professore universitario, come ogni anno ospita uno studente straniero per lavorare alla sua tesi di post dottorato. L’arrivo di Oliver, ventiquattrenne statunitense, per la sua bellezza e i modi disinvolti, sconvolge la vita di Elio, che se ne innamora immediatamente. Tra lunghe passeggiate, nuotate e discussioni, tra i due giovani nasce un desiderio travolgente e irrefrenabile.

Chiamami col tuo nome: due clip dal film

Fonte: Collider

Avengers: Infinity War, un nuovo promo ci ricorda che mancano 100 giorni all’uscita

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Il countdown è ufficialmente iniziato: come ricorda il nuovo promo di Avengers: Infinity War comparso su Twitter, mancano esattamente cento giorni all’uscita nelle sale dell’attesissimo cinecomic diretto da Anthony e Joe Russo. Per la prima volta nella storia del MCU, vedremo riuniti sullo schermo Vendicatori, Guardiani della Galassia e altri supereroi Marvel contro la più grande delle minacce, Thanos.

Ecco di seguito il breve video.

https://twitter.com/AntMan/status/955832572453511168

Avengers: Infinity War, per Joe Russo il film “appartiene” a Thanos

Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia, diretto da Anthony e Joe Russo. Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Avengers: Infinity War, i personaggi non ancora confermati

Vedova Nera: Anthony e Joe Russo condividono i loro pensieri sul film

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Come annunciato poche settimane fa, i Marvel Studios stanno lavorando per portare al cinema il primo standalone dedicato a Vedova Nera, il personaggio dei fumetti Marvel apparso in Iron Man 2AvengersAvengers: Age Of UltronCaptain America: Civil War e prossimamente in Avengers: Infinity War interpretata da Scarlett Johansson.

La sceneggiatura del film verrà scritta da Jac Schaeffer (già autrice di TiMER, Nasty Woman, Frozen – Le avventure di Olaf) mentre si attendono conferme ufficiali da parte della produzione sulla presenza o meno dell’attrice.

Nel frattempo, in attesa di rivederla in azione in Infinity War, l’eroina è stata “preda” dei complimenti di Anthony e Joe Russo, i registi del cinecomic che uscirà nelle sale il prossimo 25 aprile e che hanno condiviso con i fan i loro pensieri sul progetto:

Vedova Nera: il film potrebbe arrivare al cinema già nel 2020

Siamo molto felici per questo film. Insomma, sapete anche voi quanto Vedova Nera sia un personaggio ricco di sfumature e interessante. C’è così tanto da esplorare con una come lei, la cui storia iniziava con un profilo da cattivo” hanno confessato i fratelli Russo. “Inoltre Scarlett ha fatto un ottimo lavoro di interpretazione e il pubblico si è così abituato al personaggio da dimenticare il suo passato. Di certo il suo lato oscuro potrà essere fonte di idee per la storia che si andrà a raccontare“.

E voi, cosa ne pensate? Cosa vorreste vedere nel film su Vedova Nera?

Vedova Nera: i Marvel Studios stanno lavorando al film

Fonte: GeekTyrant

Ant-Man and The Wasp: Hope Van Dyne in due nuove promo art

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Ant-Man and The Wasp: Hope Van Dyne in due nuove promo art

La pagina twitter ufficiale del MCU ha appena rilasciato due nuove promo art di Ant-Man and The Wasp, il cinecomic che vedrà tornare sul grande schermo Scott Lang dopo il film d’esordio del 2015 diretto da Peyton Reed. Insieme a lui ci sarà anche Hope Van Dyne, aka The Wasp.

Come potete vedere dalle immagini che vi lasciamo qui sotto, i due supereroi in azione presentano i costumi leggermente modificati rispetto al passato.

Ant-Man and The Wasp: Paul Rudd sulla convivenza con Michael Douglas e Michelle Pfeiffer

Ant-Man and the Wasp, arriverà al cinema il 6 luglio 2018. È diretto da Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel Ferrari. Nel cast sono stati confermati i protagonisti Paul Rudd e Evangeline Lilly.

Confermati nel cast Michael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian. Si sono uniti al cast anche Michelle Pfeiffer che interpreta Janet Van Dyne, Hannah John-Kamen è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.

Alla produzione ci sono Kevin Feige con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Stephen Broussard, Charles Newirth e Stan Lee nei panni di executive producers.

Ant-Man and the Wasp: i due eroi in costume nella nuova foto

Fonte: CBM

Black Panther: una sguardo a Wakanda nella nuova featurette

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Black Panther: una sguardo a Wakanda nella nuova featurette

È online una nuova featurette di Black Panther che mostra inediti e suggestivi scenari di Wakanda, il regno di T’Challa che vedremo esplorato nel cinecomic di Ryan Coogler. Manca davvero pochissimo all’arrivo nelle sale dell’attesa pellicola, descritta come qualcosa di mai visto prima nella storia del genere.

Di seguito potete dare un’occhiata alla featurette.

Black Panther: ecco come è stata scelta la lingua madre di Wakanda

Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Ryan Coogler ha scritto e diretto il film che seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther arriverà al cinema il 16 Febbraio del 2018.

Black Panther: 300 dollari a chi interrogherà Trump sui rapporti tra Usa e Wakanda

Logan: Hugh Jackman e la reazione alla nomination agli Oscar

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Logan: Hugh Jackman e la reazione alla nomination agli Oscar

Logan – The Wolverine è appena entrato nella storia: stamattina, dopo l’annuncio delle nomination della 90° edizione degli Academy Awards, è diventato infatti il primo cinecomic a ricevere una candidatura come Miglior Sceneggiatura Non Originale dividendo la categoria con illustri competitors (Chiamami col tuo nome, Mudbound, Molly’s Game e The Disaster Artist).

E per festeggiare la lieta notizia, Hugh Jackman ha twittato un post di celebrazione dedicato al suo regista James Mangold che “Oggi finalmente ha ottenuto il riconoscimento che meritava“, scrive l’attore.

https://twitter.com/RealHughJackman/status/955815910891294720?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Flogan-oscar-nomination-hugh-jackman-reaction%2F

Logan: il regista sulla pericolosità dell’acquisizione Disney della Fox

A diciassette anni dal primo X-Men, Jackman è tornato a vestire i panni del mutante per l’ultima volta sul grande schermo. Il film, che vede nel cast anche Patrick Stewart e la giovane rivelazione Dafne Keen, è uscito nelle sale italiane a marzo 2017 riscontrando ottimi pareri sia da parte della critica che del pubblico.

La nomination all’Oscar è solo il più importante e prestigioso riconoscimento ad un cinecomic atipico che segna un punto di non ritorno per il genere e un ottimo modello di riferimento per il futuro.

Logan: ecco Dafne Keen nei panni di X-23 – fanart

 

Chiamami col tuo nome: recensione del film

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Chiamami col tuo nome: recensione del film

Acclamato, esaltato, accolto come il capolavoro di Luca Guadagnino, italiano amato più all’estero che a casa sua, Chiamami col tuo nome arriva in sala il 25 Gennaio prossimo, distribuito da Warner Bros.

Chiamami col tuo nome, e io ti chiamerò col mio

“Chiamami col tuo nome, e io ti chiamerò col mio”. Luca Guadagnino prende il romanzo omonimo di André Aciman e lo affida alle sapienti mani di James Ivory per realizzare un film che ricorda da vicino Io Ballo da Sola di Bernardo Bertolucci, per evocazione di immagini e tema principale: l’educazione sentimentale, e sessuale, di un adolescente.

esplorazione, ragazze, corpi, desiderio

L’ingenua e avvenente Lucy (Liv Tyler) viene sostituita da Elio (Timothée Chalamet), un diciassettenne pelle e ossa, alle prese con l’estate più calda della sua vita: esplorazione, ragazze, corpi, desiderio, ma anche libri e cultura, nell’ambito di una famiglia alto borghese che gli consente l’accesso a un’educazione privilegiata, una moltitudine di lingue e un’apertura mentale propria di chi cresce in un ambiente così stimolante.

Questo idillio estivo, immerso nella luce gialla di agosto e nell’afa dei lunghi pomeriggi nelle campagne lombarde, viene interrotto da Oliver (Armie Hammer), avvenente stagista che arriva nella villa dei genitori di Elio per seguire gli studi del padre. Gioco, attrazione e rivelazione vengono accolti, con i dovuti preamboli, con divertimento e naturalezza, confermando che l’apertura mentale di cui i protagonisti godono, grazie alla loro educazione, in Elio, giovane alle prese con la costruzione del se stesso adulto, si tramuta in un’apertura anche emotiva, che gli permette di tuffarsi completamente in questa relazione segreta ma non clandestina.

Chiamami col tuo nome

Fluidi e movimenti dei corpi     

Oliver e Elio si nascondono, non come come due omosessuali il cui rapporto è considerato “peccaminoso”, ma come due amanti segreti, completamente presi dal corpo dell’altro. E Guadagnino ci permette di farci raccontare l’amore proprio da questi due corpi, diversi ma vicini, attraverso fluidi e movimenti che si mostrano senza spavalderia, con delicatezza e onestà, alla luce di una relazione tanto passeggera, finirà con l’estate, quando profonda, sconvolgerà completamente Elio.

Chalamet, giovanissimo eppure già maturo da un punto di vista artistico, ci consegna il ritratto di un adolescente perfettamente a proprio agio con il suo corpo scheletrico; vive con naturalezza la sua attrazione e la sua passione ma, e qui pesa la sua inesperienza da diciassettenne, viene totalmente sopraffatto dall’enormità dei sentimenti da cui è travolto. Elio sente con ogni sua fibra, del corpo e dello spirito.

un viaggio attraverso la ferocia dei sentimenti

Per questo motivo, Chiamami col tuo nome non è un racconto di formazione vero e proprio, dal momento che il protagonista è già consapevole dei suoi mezzi e della sua sessualità, ma più un viaggio attraverso la ferocia dei sentimenti. Il monologo finale di Michael Stuhlbarg, che interpreta il papà di Elio, è illuminante e struggente; offre una lezione, un consiglio non solo a chi, adolescente, si affaccia alla propria vita interiore, ai sentimenti, ma a ogni spettatore disposto a lasciarsi travolgere dal proprio sentire.

Con l’adattamento di Aciman, Luca Guadagnino realizza il suo film più maturo e personale, cospargendo di una estrema delicatezza ogni situazione, dalle discussioni politiche nell’Italia di Craxi, alle scene d’amore tra Oliver e Elio, fino alle corse in bicicletta sullo sterrato, raccontando quel mondo ricco e borghese che tanto ama e che diventa la location perfetta per questa storia. Contemporaneamente non rinuncia alla carnalità, raccontata nella sua sacralità, naturalezza e bellezza.

Chiamami col tuo nome trailer

Nell’universalità del suo messaggio, il film si chiude su uno struggente primo piano di Elio: la sua estate volge al termine, il suo amore brucia forte, la sua irruenza nel buttarsi a capofitto in questa storia gli costa la sofferenza che prova adesso, eppure non esiterebbe (e noi con lui) a rifare tutto dall’inizio. Perché, piuttosto che non sentire nulla, è molto meglio sentire, dolore e passione, con questa forza, con questa violenza; il dolce e l’amaro insieme.

Aciman, Ivory, Guadagnino, Chalamet ci insegnano ad abbracciare il dolore allo stesso modo con cui si accoglie la gioia, perché è solo “sentendo” che si cresce davvero, nello spirito.

Luciano Ligabue e il cast presentano Made in Italy

A pochi giorni dall’uscita nelle sale del suo terzo lavoro da regista, prevista per il 25 gennaio, Luciano Ligabue parla di Made in Italy, ritorno dietro la macchina da presa per il rocker emiliano a 20 anni dall’esordio con Radiofreccia. Accanto a lui i protagonisti Stefano Accorsi e Kasia Smutniak e il cast.

Il film nasce dall’album Made in Italy [del 2016 ndr], in che modo?

Luciano Ligabue: “Nasce come progetto “balordo”. Oggi è anacronistico fare un concept album, la musica si ascolta con una certa velocità […], chiedere a qualcuno di ascoltare un album intero è al limite della presunzione, ma era ciò che volevo fare. Da lì ho contattato Domenico Procacci [produttore del film ndr], che ha amato il disco, e a quel punto sono cadute le mie resistenze a fare un altro film. Fare film infatti è un mestiere faticosissimo per me, che sono abituato a fare i conti con emozioni che fluiscono. […] Significa un po’ “progettare” le emozioni, fare in modo che una serie di pezzetti di pochi secondi riescano, attraverso un processo molto mentale, a produrre qualcosa che tu vorresti fosse di cuore”. “Mi sono riavvicinato alla regia perché non avevo più la scusa di non avere una storia da raccontare”. E sul suo approccio da regista precisa: “Ho voluto sempre essere il più specifico possibile, già dai tempi di Radiofreccia. […] Continuano ad interessarmi storie specifiche che non per forza raccontano di tutti. Poi, se altri vi si riconoscono, vuol dire che l’opera di fantasia ha funzionato”.

Il  concetto di cambiamento è centrale nel film, ce ne parla?

Luciano Ligabue: “Il cambiamento fa paura, siamo propensi a pensare che non porti buone cose. Se poi ti ancori alle certezze, hai ancora meno voglia di avventurartici. Però, il cambiamento è il movimento naturale della vita. Più che gli eventi, è come noi reagiamo agli eventi a produrre la nostra realtà. […] Riko sente che ciò che ha gli va stretto, nonostante lo ami. Ha bisogno di cambiare il punto di vista. Il film è il racconto di questo suo percorso”.

È difficile tenere insieme storia d’amore e un discorso forte sull’Italia, come lei fa qui?

Ligabue: “Ho cominciato a raccontare del mio sentimento verso il paese dieci anni fa, con Buona notte all’Italia. […] Con questa e altre canzoni volevo raccontare l’amore per questo Paese, che non viene meno nonostante la frustrazione per tutti i problemi irrisolti. Nel film racconto questo sentimento attraverso gli occhi di chi ha meno privilegi di me. Riko vive una vita normale […] e ha un rapporto molto forte con le radici. […] Mi interessava soprattutto raccontare gli stati d’animo di un gruppo di persone per bene che, come tali mediamente non hanno voce in capitolo, o non vengono raccontate perché non sono interessanti dal punto di vista drammaturgico”.

Crede sia possibile spezzare il cordone ombelicale che la lega così fortemente alla provincia?

Ligabue: “No, non credo, perché ci vivo da un numero inenarrabile di anni e ci vivo bene. È la mia dimensione ed è anche per questo che magari il mio raggio d’azione è limitato geograficamente, perché voglio raccontare ciò che conosco bene”.

Come avete lavorato ai vostri personaggi e com’è stata quest’esperienza?

Kasia Smutniak: “Il personaggio di Sara è stato difficile da affrontare. Mi ha aiutato poter lavorare su una base di musica e parole ed avere molto chiaro il mondo nel quale mi trovavo, il mondo di Luciano. […] Mi sono ispirata alla forza delle donne. Di Sara mi piace la coerenza, il suo stare coi piedi per terra. È una donna che sa quello che vuole. […] Nei momenti difficili prende una decisione e non ha paura di farlo”.

Stefano Accorsi: “Riko è un uomo che sta, sta in questa sua vita avendo vissuto anche anni molto diversi per questo paese. Lo troviamo in un momento di crisi. […] Il bello è che non succede nulla di eclatante nella sua vita, se non cose normali. È il suo modo di rapportarsi a queste cose che cambia. Cambiando punto di vista, Riko si rigenera. È raro mettere in scena questo tipo di personaggi raccontati in questo modo. Di solito si cercano sempre i cattivi, o anche qualcosa di straordinario. Invece qui non è così. […] Questo è ciò che ci ha permesso di interpretare i personaggi in modo autentico.

Fausto Maria Sciarappa [nel film interpreta Carnevale, amico di Riko ndr]: “C’è una canzone di Luciano, […] G come giungla, che dice: non basta restare al riparo, chi vuol sopravvivere deve cambiare. […] Ho vissuto sulla mia pelle questo cambiamento. Negli anni ’90 ho lasciato l’Italia per l’Inghilterra, dove sono stato dieci anni. Vedere il film alla proiezione a Correggio mi ha emozionato. Una cosa che ha detto Luciano mi ha colpito molto: che uno dei suoi obiettivi era quello di far venire la nostalgia dell’Italia non agli italiani all’estero, ma a quelli che vivono in Italia”.

Avengers: Infinity War, per Joe Russo il film “appartiene” a Thanos

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A qualche mese dall’uscita nelle sale di Avengers: Infinity War, uno dei due registi, Joe Russo, è tornato a parlare del principale villain del film, il temibile Thanos interpretato da Josh Brolin, che vedremo finalmente in azione contro i Vendicatori. “Era molto importante per noi che Thanos fosse foto-realistico” ha raccontato Russo in un’intervista, “Il pubblico deve credere in lui“.

Sul personaggio il regista ha poi azzardato un importante paragone con la storia del cinema:

Darth Vader è stato il cattivo della mia infanzia, e abbiamo sperato di creare una sorta di Darth Vader per la nuova generazione, con la stessa complessità e capacità di incutere paura al cuore del pubblico e insieme fargli compiere un viaggio con lui. Francamente, credi che Avengers: Infinity War sia il suo film.

Avengers: Infinity War, i personaggi non ancora confermati

Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia, diretto da Anthony e Joe Russo. Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Avengers: Infinity War, un’occhiata alla nuova Hulkbuster

Fonte: CBM

Mission Impossible 6: Rebecca Ferguson e Henry Cavill nelle nuove foto

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Il regista Christopher McQuarrie ha da poco pubblicato due nuove foto ufficiali di Mission Impossible 6, prossimo capitolo del franchise, che vedrà protagonisti Rebecca Ferguson, Introdotta nel precedente film, e Henry Cavill. L’attrice tornerà nei panni dell’agente speciale Ilsa Faust al fianco di Tom CruiseSimon PeggAlec Baldwin e Cavill stesso.

Potete dare uno sguardo alle foto qui sotto.

https://www.instagram.com/p/BeQFqJGAgvt/?taken-by=christophermcquarrie

Mission Impossible 6: ancora stunt impossibili per Tom Cruise

A questa McQuarrie aggiunge uno scatto di Henry Cavill, sempre in bianco e nero, lasciando intendere che il trailer del film sarà presto reso disponibile.

Vi ricordiamo che Mission Impossible 6 arriverà nelle sale il 27 luglio 2018, distribuito da Paramount Pictures in 3D e IMAX 3D.

https://www.instagram.com/p/BeBRF0KgwX9/?utm_source=ig_embed&utm_campaign=embed_legacy

Mission Impossible 6: Tom Cruise è protagonista di un video dal set

E poi c’è Cattelan: stasera si parte con GHALI.

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Grande ritorno per E poi c’è Cattelan, il late show della seconda serata di Sky Uno HD condotto da Alessandro Cattelan, che questa sera riparte con una nuova imperdibile edizione ricca di grandi ospiti che, accompagnati della musica degli Street Clerks, si prestano per i divertenti giochi in studio e le gag marchio di fabbrica del programma. 

Il padrone di casa Alessandro Cattelan inaugurerà la nuova stagione accogliendo in studio il giovane re della trap italiana, Ghali. Il cantante avrà modo di raccontare di sé, della sua musica e del suo successo nel corso dell’intervista a cui si sottoporrà in studio. Poi, proverà ad avvicinare Alessandro al genere musicale che lo ha reso famoso, cantando insieme a lui una divertente canzone – scritta per l’occasione – con il vocoder, tipico del cantato della musica trap. 

La puntata di stasera, la prima delle quaranta e più della quinta stagione di E poi c’è Cattelan, verrà lanciata da una simpatica clip che vedrà protagonista, come ormai tradizione del programma, Cesare Cremonini, vero e proprio portafortuna del programma. Nella clip, la DeLorean con cui si era chiusa la scorsa edizione atterra nel futuro, nel 2030. Bologna, città natale del cantante, è stata fatta capitale. #EPCC è diventato “E poi c’è Cremonini”. Il cantante di Poetica nel frattempo è diventato Presidente e ha imposto il dialetto bolognese come lingua nazionale.

Martedì X Factor incontra #EPCC. Ospiti della seconda puntata, infatti, saranno i lanciatissimi Maneskin, a breve in giro per l’Italia con un tour già sold out da settimane. La band romana si divertirà a personalizzare in stile Maneskin le canzoni dell’oratorio e inaugurerà una nuova imperdibile rubrica. Con “Follow me, follow me now” il programma proverà a fare di uno dei ragazzi della produzione un influencer: l’obiettivo sarà quello di fargli raggiungere più follower possibili su Instagram.

Mercoledì sarà la volta di Frank Matano e Massimo Popolizio, a breve in tutte le sale con Sono tornato, il film distribuito da Vision Distribution e diretto da Luca Miniero. Giovedì sono attesi in studio il capitano della squadra femminile dell’Inter Regina Baresi e, al suo debutto come attore ne Il vegetale di Gennaro Nunziante, Fabio Rovazzi.

Venerdì sera andrà in onda un Best Of che racchiude tutti i momenti più esilaranti delle puntate in onda da lunedì a giovedì.

E POI C’E’ CATTELAN va in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata su Sky Uno HD

Ant-Man and The Wasp: Paul Rudd sul rapporto tra Scott Lang e Hope Van Dyne

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Si sono da poco concluse le riprese di Ant-Man and The Wasp, secondo capitolo della serie dedicata al personaggio di Scott Lang dopo Ant-Man del 2015, facente parte del MCU. In attesa di vedere il supereroe in azione in Avengers: Infinity War il prossimo aprile, Paul Rudd ha avuto modo di parlare del film durante il Sundance Film Festival (rassegna dove è stato presentato nelle scorse ore un progetto che lo vede nel cast), in particolar modo del rapporto fra Scott e la sua controparte femminile, Hope Van Dyne aka The Wasp (Evangeline Lilly).

Siamo partner, siamo una squadra, esattamente come nei fumetti. Abbiamo finito le riprese da poco quindi non so dirvi come sarà il film, ma so con certezza che vedrete Scott e Hope come due colleghi“.

Ant-Man and The Wasp: Paul Rudd sulla convivenza con Michael Douglas e Michelle Pfeiffer

Ant-Man and the Wasp, arriverà al cinema il 6 luglio 2018. È diretto da Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel Ferrari. Nel cast sono stati confermati i protagonisti Paul Rudd e Evangeline Lilly.

Confermati nel cast Michael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian. Si sono uniti al cast anche Michelle Pfeiffer che interpreta Janet Van Dyne, Hannah John-Kamen è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.

Alla produzione ci sono Kevin Feige con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Stephen Broussard, Charles Newirth e Stan Lee nei panni di executive producers.

Ant-Man and the Wasp: i due eroi in costume nella nuova foto!

Fonte: CBM

A Casa Tutti Bene: trailer del nuovo film di Gabriele Muccino

A Casa Tutti Bene: trailer del nuovo film di Gabriele Muccino

Rai Cinema ha diffuso il trailer di A Casa Tutti Bene, il nuovo film di Gabriele Muccino con Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Elena Cucci, Tea Falco, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Gianfelice Imparato, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino e Gianmarco Tognazzi.

Scritto da Gabriele Muccino e Paolo Costella A Casa Tutti Bene è la storia di una grande famiglia che si ritrova a festeggiare le Nozze d’Oro dei nonni sull’isola dove questi si sono trasferiti a vivere. Un’improvvisa mareggiata blocca l’arrivo dei traghetti e fa saltare il rientro previsto in serata costringendo tutti a restare bloccati sull’isola e a fare i conti con loro stessi, con il proprio passato, con gelosie mai sopite, inquietudini, tradimenti, paure e anche improvvisi e inaspettati colpi di fulmine.

A Casa Tutti Bene

Diretto da Gabriele Muccino A Casa Tutti Bene è prodotto da LOTUS PRODUCTION con RAI CINEMA in associazione con 3 MARYS ENTERTAINMENT S.r.l.. – Nelle sale dal 14 febbraio 2018

Shazam!: Marta Milans entra nel cast

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New entry ufficiale nel cast di Shazam!, il nuovo cinecomic dell’universo DC che vedrà sullo schermo per la prima volta il supereroe dei fumetti: si tratta dell’attrice Marta Milans, già vista in Shame e nella serie No Tomorrow, che nel film interpreterà la madre adottiva di Billy Batson, alter ego di Shazam.

Le riprese inizieranno tra poche settimane in Canada, con la Milans impegnata sul set insieme a Zachary Levi, Asher Angel, Grace Fulton e Jack Dylan Grazer. Si attende invece la conferma di Mark Strong, tra i nomi del papabili villain.

Shazam! sarà divertente, “ma non troppo”

Zachary Levi sarà l’eroe del titolo, mentre Asher Angel sarà Billy Baston, il ragazzino capace di trasformarsi in un supereroe adulto, Shazam appunto, soltanto pronunciando la parola, acronimo di nomi di grandi eroi del passato: Solomon, Hercules, Atlas, Zeus, Achilles e Mercury.

Shazam sarà diretto da David F. Sandberg (Annabelle: Creation) e si baserà su una sceneggiatura scritta da Henry Gayden e Darren Lemke.

Il film che farà parte dell’Universo Cinematografico DC dovrebbe essere pronto per debuttare al cinema nell’aprile 2019. Le riprese cominceranno il prossimo febbraio.

Shazam!: Ron Cephas Jones di This Is Us potrebbe essere il Mago

Fonte: ScreenRant

Oscar 2018: un commento alle nomination

Oscar 2018: un commento alle nomination

Nel bene e nel male, oltre le contraddizioni e la politica di certe scelte, quest’anno le nomination degli Academy Awards hanno scritto una pagina unica nella loro storia. Il numero più alto di candidature (ben 13, una in meno del record di Titanic) lo porta a casa la favola eterna di Guillermo Del Toro La forma dell’acqua, un classico di genere quasi istantaneo, la cui bellezza probabilmente rimarrà congelata nel tempo senza sgomitare troppo; ed è giusto così, come celebrazione di un’arte talmente pura che si posiziona sopra tutto e tutti e che merita questa celebrazione.

All’inseguimento di premi Dunkirk e L’ora più buia, i due colossi britannici casualmente narratori della stessa storia ma da due punti di vista differenti: il primo, l’opera mastodontica e surreale di Christopher Nolan, è quanto di più vicino al riprodurre l’esperienza della seconda guerra mondiale grazie a giochi di montaggio sonoro, fotografia, ritmo e umore (non a caso il film è stato candidato nelle categorie tecniche più importanti), il secondo invece, toccato dalla grazia di un artista come Joe Wright, autore che fa dell’esibizione dell’immagine il suo tratto distintivo, e dall’interpretazione di Gary Oldman, riporta in vita Winston Churchill durante le ultime ore del miracoloso salvataggio di Dunkirk.

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

Dunkirk

Si parlava di storia, e quella recente fomentata dai movimenti femministi per il raggiungimento della parità dei sessi (e diritti) anche nell’industria hollywoodiana sembra aver dato i suoi frutti: abbiamo – finalmente – la prima candidata donna nella categoria Miglior Fotografia, ovvero Rachel Morrison per l’eccellente e suggestivo lavoro di luce e colori in Mudbound (la pellicola diretta da Dee Rees, giovane filmaker afroamericana), mentre Greta Gerwig, grazie all’insperata nomination come Miglior Regia con l’opera prima Lady Bird, è soltanto la quinta donna della storia a ricevere questo riconoscimento. La quinta in novant’anni.

Ed è stata una gran bella stagione per le donne in generale, basti pensare alla quantità di talento che passa attraverso il gruppo di attrici protagoniste: dalla meravigliosa Sally Hawkins de La forma dell’acqua, alla caparbia Margot Robbie di I, Tonya, fino ad arrivare alla determinazione di Saoirse Ronan in Lady Bird e di Frances McDormand in Three Billboards outside Ebbing, Missouri. E che dire delle non protagoniste Allison Janney, Laurie Metcalf (splendida in Lady Bird), Octavia Spencer e Mary J. Blige (silenziosa leonessa in Mudbound)? Sarà davvero difficile scegliere la migliore fra tutte.

Lady Bird

Poche sorprese, tante e piacevoli conferme: forse la categoria più aperta rimane quella della sceneggiatura originale, un contenitore di piccoli gioielli di cinema indipendente che con coraggio ha proposto le sue storie “normali” senza aver paura di rischiare (The Big Sick, Get Out, Lady Bird, The Shape of Water, Three Billboards), a cui va aggiunto il collettivo del Miglior Film, con dura battaglia fra grandi titoli e piccole speranze. C’è un po’ di Italia, ma solo nel nome del regista Luca Guadagnino, con Chiamami col tuo nome candidato a Miglior Film, Attore Protagonista e Sceneggiatura Non Originale, e di questo siamo ovviamente felici. 

Di queste nomination resterà lo spettro del cambiamento alimentato da un vento di polemiche e politiche egualitarie, ragion per cui non ci stupisce affatto la presenza di pellicole come Get Out, o Lady Bird, entrambe molto amate sia in America che qui in Europa (e che al di là di qualsivoglia tendenza a sminuirne il valore, restano due prodotti incredibili). Ancora una volta, se richiesto, tiferemo per il buon cinema, e quest’anno ce n’è in abbondanza.

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

Sono state annunciate oggi le candidature agli Oscar 2018, la novantesima edizione degli Academy Awards, che ogni anno riuniscono sotto lo stesso tetto le principali maestranze dell’industria hollywodiana.

Oscar 2018 nomination – l’elenco completo

Miglior film

Chiamami col tuo nome
L’ora più buia
Dunkirk
Scappa – Get Out
Lady Bird
Il filo nascosto
The Post
The Shape of Water
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior regia

Jordan Peele – Scappa – Get Out
Christopher Nolan – Dunkirk
Greta Gerwig – Lady Bird
Paul Thomas Anderson – Il filo nascosto
Guillermo del Toro – The Shape of Water

Migliore attrice protagonista

Sally Hawkins – The Shape of Water
Frances McDormand – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Margot Robbie – I, Tonya
Saoirse Ronan – Lady Bird
Meryl Streep – The Post

Miglior attore protagonista

Daniel Day-Lewis – Il filo nascosto
Daniel Kaluuya – Scappa – Get Out
Timothée Chalamet – Chiamami col tuo nome
Gary Oldman – L’ora più buia
Denzel Washington – Roman J. Israel, Esq.

Miglior attrice non protagonista

Mary J. Blige – Mudbound
Allison Janney – I, Tonya
Leslie Manville – Il filo nascosto
Laurie Metcalf – Lady Bird
Octavia Spencer – The Shape of Water

Miglior attore non protagonista

Willem Dafoe – The Florida Project
Woody Harrelson – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Richard Jenkins – The Shape of Water
Christopher Plummer – Tutti i soldi del mondo
Sam Rockwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior fotografia

Blade Runner 2049 – Roger Deakins
L’ora più buia – Bruno Delbonnel
Dunkirk – Hoyte van Hoytema
Mudbound – Rachel Morrison
The Shape of Water – Dan Laustsen

Migliore scenografia

La Bella e la Bestia
Blade Runner 2049
L’ora più buia
Dunkirk
The Shape of Water

Miglior film straniero

L’insulto
Loveless
Una donna fantastica
Of Body and Soul
The Square

Migliori costumi

La Bella e la Bestia
L’ora più buia
Il filo nascosto
The Shape of Water
Victoria e Abdul

Miglior trucco e parrucco

L’ora più buia
Victora e Abdul
Wonder

Miglior montaggio

Baby Driver
Dunkirk
I, Tonya
The Shape of Water
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior colonna sonora

Dunkirk
Il filo nascosto
The Shape of Water
Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior film d’animazione

Baby Boss
Coco
Ferdinand
The Breadwinner
Loving Vincent

Sceneggiatura non originale

The disaster artist
Logan
Molly’s Game
Chiamami col tuo nome
Mudbound

Sceneggiatura originale

The Bick Sick
Scappa – Get Out
Lady Bird
The Shape of Water
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior canzone

Mistery of love – Chiamami col tuo nome
Remember me – Coco
Stand up for something – Marshall
This is me – The Greatest Showman
Mighty River – Mudbound

Migliori effetti visivi

Blade Runner 2049
Guardiani della Galassia Vol. 2
Kong: Skull Island
Star Wars: Gli Ultimi Jedi
The War – Il pianeta delle scimmie

Miglior montaggio sonoro

Baby Driver
Blade Runner 2049
Dunkirk
The Shape of Water
Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Miglior missaggio sonoro

Baby Driver
Blade Runner 2049
Dunkirk
The Shape of Water
Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Miglior corto d’animazione

Lou
Negative space
Dear Basketball
Garden Party
Rivolting Rhymes – Part I

Miglior cortometraggio

The Eleven O’clock
The Silent Child
Watu Wote: All of us
My Nephew Emmett
DeKalb Elementary

Miglior corto documentario

Edith + Eddie
Heaven is a traffic jam on the 405
Knife Skills
Heroin(e)
Traffic Stop

Miglior documentario

Abacus: Small Enough to Jail
De sidste mænd i Aleppo
Strong Island
Icarus
Visages villages

Sono già stati annunciati i premi speciali:

Oscar onorario

Charles Burnett
Owen Roizman
Donald Sutherland
Agnès Varda

Oscar Special Achievement Award

Alejandro González Iñárritu

La cerimonia si svolgerà la sera del 4 Marzo 2018 al Dolby Theatre. A condurre la serata è stato richiamato Jimmy Kimmel, dopo il successo dell’edizione 2017 (nonostante la chiusura a sorpresa).

Final Portrait, il film con Armie Hammer a cinema

Final Portrait, il film con Armie Hammer a cinema
Final Portrait è l’affascinante ritratto di un genio e la storia di un’amicizia tra due uomini profondamente diversi, eppure uniti da un atto creativo in costante evoluzione. Il film racconta anche le difficoltà del processo artistico – a tratti esaltante, a tratti esasperante e sconcertante – chiedendosi se il talento di un grande artista sia un dono o una maledizione.

In Final Portrait GEOFFREY RUSH È ALBERTO GIACOMETTI 

Dopo le indimenticabili performance in Shine, per cui vinse l’Oscar nel 1997, Il discorso del re per il quale ottiene una nuova nomination come Miglior Attore non protagonista e La migliore offerta di Giuseppe Tornatore, Geoffrey Rush torna al cinema con un ruolo che sembra essere stato pensato per lui: Alberto Giacometti, pittore e scultore di fama internazionale, protagonista del nuovo film diretto da Stanley Tucci.

Di lui Stanley Tucci ha detto: “Geoffrey Rush è un attore straordinario e l’ho sempre ammirato. Guardandolo ti accorgi subito che c’è una certa somiglianza con Giacometti, ma abbiamo dovuto faticare lo stesso per correggere alcune differenze. Fisicamente sono molto diversi: Geoffrey è alto e allampanato, mentre Giacometti era piuttosto basso e tarchiato, muscoloso, quindi abbiamo dovuto imbottirlo un po’. Geoffrey è un attore che si immerge totalmente nei personaggi che interpreta e sa essere incredibilmente affascinante e divertente, sullo schermo. Era l’interprete ideale.”

In Final Portrait ARMIE HAMMER È JAMES LORD

Dopo l’interpretazione in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino che gli è valsa la nomination come Miglior Attore protagonista in un film drammatico ai Golden Globe 2018, Armie Hammer torna sul grande schermo con “Final Portrait – L’arte di essere amici”, accanto al Premio Oscar Geoffrey Rush, nel ruolo dello scrittore e appassionato d’arte James Lord che nel libro “Un ritratto di Giacometti” racconta in 18 capitoli, le 18 estenuanti sedute necessarie per completare il suo ritratto.

Sul film ha detto: “Ho letto la sceneggiatura e mi è piaciuta moltissimo. In più, mi attirava l’idea di lavorare con Geoffrey e avevo sentito dire che ci sarebbe stato anche Tony, quindi non è stata una scelta difficile. Tra l’altro, buona parte del lavoro è consistita in interessanti conversazioni sul processo creativo di Alberto Giacometti e la natura dell’arte in sé. Un film fantastico!”.

Final Portrait, il trailer

PrimoCiak: il progetto che porta il cinema nelle scuole

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PrimoCiak: il progetto che porta il cinema nelle scuole

Una sala gremita da centinaia di persone, tra docenti, studenti ed operatori del settore cinematografico, hanno assistito questa mattina a Roma, presso il cinema The Space Moderno, alla presentazione di PRIMOCIAK – LA CATTEDRA E IL CINEMA, la nuova iniziativa promossa da AGISCUOLA che si rivolge principalmente agli insegnanti con l’obiettivo di far crescere la cultura cinematografica all’interno delle scuole. Nato da una intuizione del presidente nazionale AGISCUOLA Luciana Della Fornace e dall’esperto in comunicazione Gianni Chimenti, “PRIMOCIAK – LA CATTEDRA E IL CINEMA” partirà a titolo sperimentale nell’anno scolastico 2018-2019 inizialmente nel Lazio, offrendo l’opportunità agli insegnanti di utilizzare proprio i contenuti dei film di prossima uscita come strumento di ausilio alle proprie attività didattiche ed educative e di sviluppo di momenti di condivisione, di confronto e di socializzazione tra i propri studenti.

Il progetto si svilupperà attraverso una piattaforma web riservata esclusivamente ai docenti che potranno interagire tra loro, essere informati sulle attività in corso e scaricare i materiali dei film ad uso didattico consigliati da AGISCUOLA, e un account Facebook a gruppo chiuso a cui potranno accedere anche gli studenti. Le iniziative che verranno organizzate attraverso “PRIMOCIAK- LA CATTEDRA E IL CINEMA” saranno molteplici e spazieranno dalla partecipazione ad anteprime e proiezioni riservate a insegnanti e studenti, all’accesso a scontistiche e facility sull’acquisto dei biglietti cinema, alla partecipazione a incontri con registi, attori e tutte le figure professionali che operano nel mondo del cinema, alla partecipazione a contest che stimoleranno la creatività dei ragazzi.

Ufficializzate anche le prime due iniziative.

La prima riguarderà il film Sono tornato (in sala dal 1 febbraio per Vision Distribution) e prevedrà sconti per gli studenti sui biglietti degli spettacoli pomeridiani nei cinema aderenti e l’organizzazione di un contest che premierà la classe di chi posterà sulla pagina facebook PrimoCiak la recensione sul film, giudicata migliore da Agiscuola, con un incontro con il regista Luca Miniero e l’interprete Frank Matano.

La seconda vedrà invece protagonista il film Puoi baciare lo sposo (in sala dal 1 marzo per Medusa Film), con l’organizzazione di proiezioni ad invito riservate ad insegnanti e studenti. Maggiori informazioni su queste due iniziative saranno reperibili direttamente sul sito www.primociak.

Introdotta dal Presidente Nazionale di Agiscuola, Luciana Della Fornace, la presentazione ha visto gli interventi di Gildo De Angelis, Direttore Generale USR Lazio, e di Gianni Chimenti, co-autore del progetto. Ospite speciale il regista Paolo Genovese che ha dichiarato: “Io non sono così negativo sull’andamento cinema. I contenuti video oggi sono ovunque e magari la sala pesa di meno del passato ma i ragazzi sono esposti alle immagini 24 ore al giorno. Quello che manca è la cultura cinematografica. Un pubblico cinematografico colto è un pubblico che va in sala: questo portale è un passo importante per la sensibilizzazione della cultura nelle scuole.

Il cinema e il linguaggio delle immagini servono anche a far studiare altre materie meglio a volte che imparare a memoria date e nozioni”.

  Ad accompagnare la presentazione del progetto, stamattina, la proiezione in sala dei trailer dei film consigliati da Agiscuola: Alpha, Caravaggio, Final portrait, Gli invisibili, Il sole a mezzanotte, L’ora più buia, My generation, ore 15:17 attacco al treno, Puoi baciare lo sposo, Belle & Sebastien, Sea sorrow. Sono Tornato, Wonder, Zanna bianca, Heart, Love Simon.

Peter Dinklage vorrebbe una parte in Star Wars

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Peter Dinklage è protagonista in questi giorni del Sundance Film Festival, dove ha presentato il suo ultimo film,  I Think We’re Alone Now, in compagnia di Elle Fanning e di Reed Morano.

A intervistarli per IMDB c’era Kevin Smith, che ha colto l’occasione per chiedere sia alla regista che all’attore se fossero interessati a partecipare al franchise di Star Wars.

Peter Dinklage6 personaggi che potrebbe interpretare in Avengers: Infinity War

Dopo che la Morano ha rigettato i rumors che la volevano in trattative con la Lucasfilm, Peter Dinklage ha detto candidamente che vorrebbe davvero una parte, anche piccola, e proseguendo spiegando che sta facendo delle audizioni.

L’attore è atteso in un ruolo ancora misterioso in Avengers: Infinity War, mentre i suoi fan dovranno aspettare il 2019 per vederlo di nuovo nei panni di Tyrion Lannister in Game of Thrones, lo show HBO a cui deve la sua fama e che è arrivato alla stagione finale.

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