Arrivano nuovi aggiornamenti sul
remake de Il
Corvo, e stavolta non sono affatto positivi: la
produzione ha infatti rimandato le riprese del film perché sia
Jason Momoa che il regista Corin
Hardy hanno abbandonato il progetto, lasciando scoperte le
due posizioni più importanti.
A quanto
pare, la Sony – che nei mesi scorsi aveva annunciato la release
ufficiale del remake (11 ottobre 2019) – avrebbe incontrato alcune
divergenze creative e finanziarie con Samuel Hadida, presidente
della Davis Films, che detiene i diritti del personaggio e che
stava finanziando il film.
Incapaci di concludere un
accordo, le due parti hanno così scatenato una reazione a catena,
che comprende l’addio del regista e del protagonista. Le
riprese della pellicola sarebbero dovute iniziare fra poche
settimane a Budapest.
Il corvo – The
Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto
da Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il
film segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di
Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola
durante le riprese del film.
Proyas dovette ricorrere a trucchi
digitali e a controfigure per poter terminare l’opera,
raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film
ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad
incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170
milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il
corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi
al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il
corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto
il successo del primo capitolo.
A marzo di quest’anno erano stati
pubblicati online alcuni concept art del reboot mai realizzato
de Il
Corvo che ci hanno mostrato Tom Hiddleston e Luke
Evans con il classico trucco bianco e nero di
Eric Draven, il protagonista del celebre fumetto
di James O’Barr, già portato sul grande
schermo nel 1994 grazie al film con protagonista il
compianto Brandon
Lee.
Quei concept (che potete vedere
cliccando
qui) facevano riferimento al tentativo di riportare il fumetto
sul grande schermo da parte di F. Javier
Gutiérrez, regista spagnolo noto per The Ring
3. Dopo che quel tentativo naufragò, il progetto passò
ufficialmente nelle mani di Corin
Hardy (regista di The
Nun – La vocazione del male), con Jason
Momoa (star di
Aquaman) che avrebbe dovuto interpretare Eric Draven. In
seguito, entrambi annunciarono di aver abbandonato il progetto, che
da quel momento è ufficialmente morto.
Ora, è emerso online il test footage
che ci svela come sarebbe stato Momoa nei panni di Draven. Il
filmato è stato condiviso online da
Ryan Unicomb, che ammette di non sapere a quando risale
esattamente il materiale. Lo stesso ha poi taggato anche Hardy per
avere maggiori delucidazioni in merito, che purtroppo non sono
ancora arrivate.
Al momento non sappiamo se un reboot
de Il
Corvo verrà mai realizzato. A gennaio del 2020 era
trapelata la
notizia che il progetto fosse tornato in sviluppo alla Sony, ma
da allora non ci sono più stati aggiornamenti. Nonostante Jason Momoa sia uscito dal progetto, lui e il
regista Corin Hardy hanno sempre dichiarato di
essere molto legati al personaggio e al fumetto di O’Barr e che
forse, un giorno, quando sarà il momento giusto, potrebbero tornare
al lavoro sul loro film.
Nonostante il reboot de
Il Corvo
(The
Crow)abbia dovuto
affrontare numerose difficoltà sin dal momento della sua
ufficializzazione, il fumettista James O’Barr,
nonché ideatore della serie, si è detto ancora possibilista in
merito alla sua realizzazione.
Dopo l’abbandono da parte di ben
tre protagonisti principali ed i problemi finanziari che hanno
colpito la RelativityJames
O’Barr ha voluto far chiarezza sul futuro della
pellicola:
“La compagnia, Pressman Films,
che detiene i diritti cinematografici e televisivi de Il Corvo,
concesse questi ultimi alla Relativity. Tuttavia Relativity ha
prodotto un centinaio di film pessimi e perso molti soldi finendo
col trovarsi in difficoltà finanziarie, quindi i produttori,
qualora Relativity non potesse portare avanti il progetto, lo
daranno a qualche altro Studio. Si farà, ho parlato con la Pressman
Films due settimane fa e mi hanno assicurato che entro due o tre
settimane avrebbero individuato il nuovo studio. Il giorno che
Relativity annunciò i propri problemi finanziari arrivarono dozzine
di richieste indirizzate ad acquisire la proprietà de Il Corvo,
quindi si farà sicuramente.”
Non ci resta dunque che attendere
per scoprire quale sarà il destino di un franchise che non può far
altro che definirsi “maledetto”.
In seguito all’abbandono di
Luke Evans, il progetto di remake de
Il Corvo
(The
Crow)ha subito
una brusca frenata, costringendo la produzione a cercare un nuovo
volto per l’Eric Draven in passato interpretato
da Bradon Lee.
In seguito ai numerosi rumors
su chi avrebbe raccolto la pesante eredità, giunge finalmente
la conferma che sarà Jack Huston, la star
di Boardwalk Empire, a portare
nuovamente al cinema Il
Corvo di James O’Barr. A
darne la conferma lo stesso O’Barr: “Jack
Huston è stato scelto per il ruolo, sono veramente felice per la
scelta.”
Lo scrittore ha inoltre annunciato
che le riprese del film inizieranno entro un paio di
mesi.Il Corvo
(The
Crow)sarà diretto da Corin
Hardy (The Hallow) e sceneggiato da Cliff
Dorfman. James O’Barr, autore del fumetto
originale da cui è tratto il film, sarà il consulente creativo
della pellicola. Al momento non è stata ancora ufficializzata
nessuna data di uscita.
Dopo l’abbandono da parte di
Luke Evans del remake de Il Corvo
(The
Crow), da tempo ci si chiede chi raccoglierà la
pesante eredità lasciata da Brandon
Lee nel lontano 1994. Ebbene a
rompere il silenzio in merito al futuro di Eric
Draven è Deadline, il quale ci informa che Jack
Huston (Boardwalk Empire) sarebbe al momento il
favorito per vestire i panni dell’iconico personaggio maledetto.
L’attore sarà il protagonista di un altro attesissimo remake,
quello di Ben-Hur, le cui riprese sono
attualmente in corso a Matera e a Roma.
Ricordiamo che il remake de
Il Corvo
(The
Crow) sarà diretto da Corin
Hardy (The Hallow) e sceneggiato da Cliff
Dorfman. James O’Barr, autore del fumetto
originale da cui è tratto il film, sarà il consulente creativo
della pellicola. Al momento non è stata ancora ufficializzata
nessuna data di uscita.
Nuovo capitolo in vista per il
tribolato remake de Il Corvo
(The
Crow), nonostante le difficoltà finanziarie che
avevano costretto la Relativity ad un
brusco stop alla produzione, sembrerebbe che il progetto sia pronto
a ripartire con le riprese previste per il prossimo anno.
La Relativity ha infatti annunciato che:
“Nonostante i problemi andiamo avanti, Relativity sta
investendo una grossa quantità di denaro in questo
progetto.”
Inoltre, nonostante ancora non sia
stato trovato un erede di Brandon Lee la
produzione è convinta di “trovare al più presto Il Corvo
ed iniziare le riprese già nella prima metà del prossimo
anno”.
Al momento pare che la produzione
dovrebbe partire nel mese di Marzo, anche se al momento deve ancora
trovare un attore che assuma il ruolo iconico di Eric
Draven, personaggio reso famoso dal ritratto sfortunato di
Brandon Lee). Gli attori Luke Evans e
Jack Huston hanno abbandonato ormai il film, ma
di Hardy è incoraggiante dato che il suo The
Hallow ha avuto ottime recensioni dal Sundance Film
Festival.
15 anni dopo l’inizio dello sviluppo
del film, il remake di Il
Corvo di Rupert Sanders sembra
aver finalmente trovato una casa di distribuzione domestica nella
Lionsgate. Secondo The Hollywood Reporter, la
Lionsgate si occuperà infatti del rilascio sul territorio
statunitense del tanto atteso rifacimento del film, con Bill Skarsgard
nel ruolo principale. Secondo quanto riferito, CAA Media Finance ha
concluso l’accordo per la distribuzione e Charlotte
Koh, vicepresidente esecutivo, acquisizioni e coproduzioni
della Lionsgate, supervisionerà il processo di rilascio di Il
corvo alla Lionsgate.
La stessa Koh ha recentemente
parlato del profondo apprezzamento della troupe del remake per il
film originale e i suoi personaggi, affermando che il film in
uscita reinventerà la famosa storia nel modo più rispettoso
possibile. “Apprezziamo ciò che il personaggio del Corvo e il
film originale significano per legioni di fan e crediamo che questo
nuovo film offrirà al pubblico una reinterpretazione autentica e
viscerale del suo potere emotivo e della sua mitologia“, ha
affermato Koh.
Il corvo di Sanders si
baserà sulla sceneggiatura di Zach Baylin e
Will Schneider e seguirà Eric Draven, un musicista
deceduto e poi resuscitato, mentre si vendica di una banda per la
sua morte prematura e quella della sua fidanzata. Proprio come
il film di Alex
Proyas del 1994, anche questo remake sarà basato
sull’omonimo fumetto di James O’Barr, che ha
debuttato nel 1989. Skarsgard assumerà dunque il ruolo leggendario
di Eric Draven/Il Corvo, interpretato nel film originale dal
compianto Brandon Lee,
rimasto ucciso in seguito a un tragico incidente sul set nel
1993.
La cantante FKA Twigs
sembra interpreterà invece La fidanzata di Eric, Shelly
Webster. Altri membri del cast confermati includono
Danny Huston, Isabella Wei,
Laura Birn, Sami Bouajila e
Jordan Bolger. Victor Hadida,
Molly Hassell, John Jencks, il
defunto Samuel Hadida e il defunto Edward
R. Pressman sono invece accreditati come i produttori di
Il corvo. “Rupert ha magistralmente portato nuove
dimensioni per creare un universo contemporaneo per questa saga
senza tempo di amore eterno, e non vediamo l’ora di condividere
questa visione con il pubblico cinematografico”, hanno
dichiarato i produttori. Con l’ingresso della Lionsgate nel
progeto, si attende ora solo una data di uscita ufficiale.
Uno dei progetti più travagliati
degli ultimi anni è senza dubbio il remale de Il
Corvo (The Crow) , il
cult del 1994 con Brandon Lee. Hollywood
Reporter annuncia che il progetto avviato
da Relativity Media con il produttore del film
di Alex Proyas, Edward R.
Pressman, sarà portato a termine da una cordata
di nuovi produttori, dopo che il Ceo e fondatore di Relativity
Ryan Kavanaugh ha messo in vendita la società.
Pressman rimane a
bordo, affiancato dalla Davis Films di
Samuel Hadida, dall’Highland Film
Group (suoi i diritti internazionali) e dalla
britannica Electric Shadow. Le tre
societàhanno acquisito i diritti e
produrranno, finanzieranno e distribuiranno The Crow
Reborn. Ryan Kavanaugh, che
aveva sviluppato con lo storico produttore de Il
Corvo (The Crow)
un nuovo adattamento più fedele alla graphic novel originale
di James O’Barr, resterà produttore esecutivo.
Con il cambio di produttori resta
ancora da verificare la disponibilità di Jason
Momoa, l’interprete accreditato a incarnare il nuovo
protagonista, e del regista Corin Hardy a partecipare al
film. Le prime fasi di lavorazione del remake
dovrebbero comunque avvenire a inizio 2017.
Dopo i guai finanziari
di Relativity Media, sembra essere arrivata la svolta per il
travagliato remake. Sarà la volta buona?
Nel corso degli anni, diversi
registi hanno provato a riportare Il
Corvo al cinema. Tuttavia, ad oggi, nessuno è mai
riuscito nell’ardua impresa, nonostante siano stati comunque
realizzati ben tre sequel dell’originale e anche una serie tv.
Al momento non sappiamo se un reboot
de Il
Corvo verrà mai realizzato. A gennaio era
trapelata la notizia che
il progetto fosse tornato in sviluppo alla Sony, ma da allora non
ci sono più stati aggiornamenti. Ricordiamo che l’ultima volta il
progetto era nelle mani del regista Corin
Hardy (The
Nun – La vocazione del male) e che Jason
Momoa (Aquaman)
avrebbe dovuto interpretare Eric Draven. Entrambi hanno poi
annunciato di aver deciso, insieme, di abbandonare il film.
Ora, in una recente intervista con
ComicBook, è stato proprio Hardy a rivelare di credere ancora
nella sua visione, che spera di poter realizzare un giorno.
“Semplicemente, è una storia di cui sono innamorato e verso cui
mi sento come se fossi sposato”, ha spiegato il regista.
“Ci ho messo tre anni e mezzo a scriverla. Circa quattro anni
di vita, amore, sangue, sudore e lacrime. Ho un sacco di materiali,
quindi non lo so se un giorno… Suppongo che non voglio mostrarli
perché credo ancora che ci sarà una mia versione del Corvo prima o
poi, ma vedremo.”
Poi ha aggiunto: “Penso che
nonostante la graphic novel originale di James O’Barr e le
successive iterazioni a fumetti del personaggio, valga ancora la
pena di fare molto di più con il personaggio, con il concept, con
la mitologia del Corvo. Il tono e ciò che rappresenta è ancora
unico nel mondo in cui ci troviamo al momento.”
La storia de Il Corvo sul grande schermo
Il Corvo (The Crow) è un film del 1994
diretto da Alex Proyas, tratto dall’omonimo
fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e
più famosa interpretazione cinematografica di Brandon
Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola
durante le riprese del film. Proyas dovette ricorrere a trucchi
digitali e a controfigure per poter terminare l’opera,
raddoppiandone di fatto i costi.
Lo strepitoso successo del film
ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad
incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170
milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il
Corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi
al primo), Il Corvo 3 – Salvation e Il
Corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto
il successo del primo capitolo.
Sembra che il reboot de
Il Corvo sia ufficialmente tornato in
sviluppo alla Sony. Tutti ricordano quanto sia stato travagliato il
processo di realizzazione di un nuovo film basato sull’omonimo
fumetto di James O’Barr. Dopo gli ultimi
avvicendamenti (l’uscita di scena di Jason Momoa e
del regista Corin Hardy), il progetto sembrava
definitivamente morto. E invece, pare che la Sony non sia
intenzionata a gettare la spugna.
È Bloody Disgusting,
infatti, a riportare in esclusiva la notizia: pare che la Sony sia
tornata sui suoi passi e abbia nuovamente messo in cantiere lo
sviluppo di un nuovo adattamento de Il
Corvo. Sembra, inoltre, che i lavori sul reboot siano
già in fase avanzata. Nessun ulteriore dettaglio è stato sviscerato
dalla fonte, ma a questo punto è soltanto una questione di tempo
prima che la storia di Eric Draven torni nuovamente ad invadere lo
schermo, magari con una trasposizione più fedele al fumetto
originale rispetto al celeberrimo film del 1994 con Brandon
Lee, divenuto negli anni un vero e proprio cult.
Inizialmente, il reboot de
Il Corvo sarebbe dovuto arrivare nelle
sale l’11 ottobre 2019. La pre-produzione del film era già
cominciata, con Jason Momoa e il regista
Corin Hardy (The Nun – La vocazione del male) che
avevano condiviso attraverso i social il loro entusiasmo riguardo
il progetto. Improvvisamente, entrambi annunciarono di
aver deciso di lasciare il film, gettando nuovamente il reboot
in una sorta di limbo. Prima ancora del coinvolgimento di Momoa e
Hardy, per un periodo anche Luke
Evans è stato associato al progetto.
Il Corvo (The
Crow) è un film del 1994 diretto da Alex
Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James
O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa
interpretazione cinematografica di Brandon Lee,
morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le
riprese del film.
Proyas dovette ricorrere a trucchi
digitali e a controfigure per poter terminare l’opera,
raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film
ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad
incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170
milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il
corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi
al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il
corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto
il successo del primo capitolo.
Sony Pictures ha finalmente
annunciato la data di uscita ufficiale del remake de Il
Corvo, che vedrà Jason Momoa nei panni
del protagonista Eric Draven.
Il film arriverà nelle sale
l’11 Ottobre 2019, dunque si presume che la
produzione avrà inizio nel corso di quest’anno.
Corin Hardy,
regista di The Nun, è stato scelto per dirigere la
pellicola.
Il corvo – The
Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto da
Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film
segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di
Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola
durante le riprese del film.
Proyas dovette ricorrere a trucchi
digitali e a controfigure per poter terminare l’opera,
raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film
ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad
incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170
milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il
corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi
al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il
corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto
il successo del primo capitolo.
Proprio quando tutti pensavamo che
il reboot de Il Corvo
(The
Crow) fosse in agonia, pronto ad essere
accantonato, ecco che oggi The Wrap rivela che dopo i
fallimenti della Relativity Media, lo studio
ha messo sotto contratto il regista Corin Hardy e
dando priorità dunque a quello che probabilmente sarà il primo film
post-fallimento della società.
Al momento pare che la produzione
dovrebbe partire nel mese di Marzo, anche se al momento deve ancora
trovare un attore che assuma il ruolo iconico di Eric
Draven, personaggio reso famoso dal ritratto sfortunato di
Brandon Lee). Gli attori Luke Evans e
Jack Huston hanno abbandonato ormai il film, ma
di Hardy è incoraggiante dato che il suo The
Hallow ha avuto ottime recensioni dal Sundance Film
Festival.
Oggi considerato tanto un film di
culto quanto un film maledetto,
Il
corvo, distribuito al cinema nel 1994, viene in
particolare ricordato per la tragica morte del protagonista
Brandon Lee. Il
suo stile e i suoi temi hanno però permesso alla pellicola di
affermarsi anche al di là di tale evento, venendo particolarmente
apprezzato da critica e pubblico. Il suo successo diede vita ad un
vero e proprio franchise, che include tre sequel e una serie
televisiva.
La storia è tratta da quella
dell’omonimo fumetto, pubblicato tra il 1988 e il 1989 da James
O’Barr. Questi vi lavorò per metabolizzare la
scomparsa della sua fidanzata, evento che venne riproposto nella
trama dell’opera. Le atmosfere cupe permisero al titolo di
diventare un grandissimo successo, attirando l’attenzione della
casa di produzione Miramax. Questa acquisì i diritti dell’opera,
dando così vita alla sua trasposizione cinematografica, diretta da
Alex Proyas, autore di film come Io, Robot e Gods of Egypt.
La morte di Lee finì naturalmente
con il rallentare la produzione, costringendo ad una revisione
all’ultimo di diverse pagine della sceneggiatura. Ciò che non si
perse, fortunatamente, fu il carattere simbolista del film. Questo
si rivelò infatti una delle principali chiavi di successo del film.
Gli spettatori, infatti, rimasero affascinati dalla malinconia
suscitata e descritta in modo tanto velato quanto d’effetto. Film
maledetto o meno, Il corvo rimane ancora
oggi un brillante esempio di cinema dark, in bilico tra la vita e
la morte.
Il corvo: la trama e il cast del
film
La vicenda è incentrata sulla
vendetta di Eric Draven (Brandon
Lee), divenuto, in seguito alla sua morte, guardiano
della dimensione che collega il mondo dei vivi a quello
ultraterreno. Un anno prima, la sua promessa sposa Shelly Webster
(Sofia Shinas), venne aggredita e uccisa da una
banda di criminali. Grazie alla sua nuova natura sovrannaturale e
ai poteri del corvo, Eric è ora in cerca dei responsabili, per
ucciderli senza pietà. La possibilità di ricongiungersi alla sua
amata nell’aldilà, infatti, è ciò che sprona il vendicatore a
compiere la sua missione. La sua ricerca, tuttavia, si rivelerà
complessa, ostacolata da deprecabili personaggi appartenenti al
mondo della criminalità e da terribili verità.
A ricoprire il ruolo del
soprannaturale vendicatore è Brandon Lee. Non tutti erano però entusiasti
della sua scelta. L’autore del fumetto, infatti, temeva che egli
non fosse idoneo alla parte, e che il film avrebbe finito per
rivelarsi un insuccesso. Quando incontrò l’attore con il trucco
applicato in volto, tuttavia, dovette ricredersi, trovandolo
perfetto. Il segreto del successo di tale trucco fu che ad
applicarlo sul suo volto fu lo stesso Lee. Tale operazione gli fu
suggerita dal regista, affermando che in tal modo avrebbe acquisito
un aspetto più realistico e meno preciso.
L’attore era poi particolarmente
affascinato dal ruolo e dalle sue caratteristiche. Per prepararsi
al giusto mood, decise di visitare numerosi cimiteri e ascoltò
molte canzoni del gruppo The Doors facenti riferimento alla morte.
Inoltre, per ottenere un aspetto trascurato ed emaciato si
sottopose ad una dura dieta. Con questa arrivò a perdere ben 18
chili, risultando così ancor più vicino alla natura del
personaggio. Il ruolo permetteva poi all’attore di distaccarsi
dalle sue precedenti interpretazioni, sempre legate alle sue
abilità con le arti marziali. Sfortunatamente, Il corvo, pur
rendendolo famoso in tutto il mondo, fu l’ultimo film della sua
vita.
Il corvo: la morte di Brandon
Lee
Sono ancora molti i nodi non
sciolti intorno alla tragica morte di Lee. Tutto ebbe inizio
quando, il 31 marzo del 1993, l’attore venne ferito erroneamente da
un colpo di pistola. Questa era tenuta dall’attore
Michael Massee, che interpretava
Funboy, durante la scena in cui il personaggio di Lee torna nella
sua abitazione per ricordare il momento della sua morte. Secondo le
ricostruzioni successive, l’incidente avvenne per via di una
concatenazione di sfortunati eventi, come anche della negligenza
dei membri della troupe addetti al controllo e alla preparazione
delle armi da fuoco.
Questi, avendo bisogno di
proiettili inerti per una scena, li costruirono togliendo innesco e
polvere da sparo da veri proiettili invece che comprarli già
pronti. Per errore, uno dei proiettili non venne però privato
dell’innesco e il revolver venne lasciato carico anche dopo la
scena. Quando il grilletto della pistola fu successivamente
premuto, l’innesco rimasto ebbe abbastanza forza da spingere
comunque l’ogiva fino a metà canna, inceppando l’arma. Al momento
della scena fatale, la pistola era caricata con proiettili a salve,
ma quando venne esploso il colpo, l’ogiva precedentemente
incastrata nella canna venne sparata contro lo stomaco di
Brandon.
Ciò portò alla morte
dell’attore, il quale fu anche sottoposto ad una lunga e vana
operazione di salvataggio. A Lee mancavano soltanto tre giorni al
termine delle riprese del film. La pellicola, dopo un periodo di
stop, fu infine completata grazie all’utilizzo di controfigure e di
un parziale riutilizzo delle riprese svolte sino a quel momento.
L’utilizzo della computer grafica, infine, aiutò nel rendere tutto
il più naturale possibile, evitando di evidenziare la sostituzione
dell’attore. A rendere ancor più inquietante la vicenda, vi è il
fatto che come il personaggio da lui interpretato, anche Lee era
prossimo alle nozze, le quali dovevano avvenire in seguito alla
fine delle riprese del film.
Il corvo: le differenze con il
fumetto, i sequel
Pur mantenendo la trama generale
del fumetto a cui è ispirato, il film presenta naturalmente diverse
differenze da questo. Molti degli eventi sono infatti stati
riadattati affinché assumessero una natura più cinematografica. Tra
questi vi è quello relativo alla morte del protagonista. Nel
fumetto ciò avviene in seguito ad un’aggressione casuale, mentre
nel film questa è premeditata. In particolare, poi, diversi
personaggi subirono radicali trasformazioni, tra cui Sarah,
aiutante del protagonista, che contrariamente alla pellicola nel
fumetto è invece completamente trascurata e disillusa.
Dato il grandissimo successo del
film, si decise in seguito di realizzare ben altri tre sequel. Il
primo, Il corvo 2, uscì al cinema nel 1996, seguito poi da
Il corvo 3 – Salvation, nel 2000, e da Il corvo –
Preghiera maledetta, nel 2005. Ognuno di questi presenta un
diverso protagonista e diverse vicende, sempre legate però alla
mitologia e alle tematiche dell’opera letteraria. Tra i film non vi
è però alcun legame di continuità. Inoltre, a differenza
dell’originale, questi sequel si rivelarono dei grandi insuccessi
tanto di pubblico quanto di critica. Recentemente, è però stato
confermato un nuovo adattamento del fumetto, diretto da
Rupert Sanders e con Bill Skarsgard
nel ruolo principale. L’uscita di questo film è prevista
per il 2024.
Il corvo in streaming, ecco dove
vedere il film
Per gli appassionati de Il
corvo, o per chi desidera vederlo per la prima
volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo
di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili.
Il film è infatti presente su Chili,
Prime Video e Now. In
base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo.
Il reboot de Il Corvo
(The
Crow) continua ad incontrare una difficoltà
dopo l’altra. Dopo l’abbandono da parte di ben tre
protagonisti principali ed i problemi finanziari che hanno colpito
la Relativity, ora il film potrebbe perdere anche il suo
regista.
Il remake del film
Il Corvo
(The
Crow) di Alex Proyas del 1994
non riesce a trovare pace. L’ultimo regista ingaggiato,
Corin Hardy, sembra pronto ad abbandonare la
regia. La pellicola è attualmente senza una star, dopo l’abbandono
di Jack Huston. Dopo i tantissimi soldi spesi, i
diritti del film rimarranno alla Relativity per altri 18 mesi, ma
torneranno al produttore se non sarà entrato in produzione entro
quella data.
Non ci resta che attendere per
capire se questo reboot vedrà la luce o meno.
Dopo la conferma che Bill Skarsgård sarà Eric Draven nel prossimo
adattamento de Il Corvo, arriva la notizia che FKA
Twigs entra a far parte del progetto che sarà il più
importante della sua carriera d’attrice (FKA Twigs
è una musicista, principalmente).
Dopo aver trascorso anni
nell’inferno dello sviluppo attraverso attori, registi,
sceneggiatori e società di produzione, il moderno adattamento della
graphic novel di James O’Barr su un uomo risorto
per avere vendetta sui suoi aguzzini, vedrà di nuovo la vita.
Ed Pressman, produttore del film del 1994 di
Alex Proyas, ha recentemente annunciato che un
nuovo cast e una nuova troupe per il reboot de Il
corvo sarebbero stati rivelati “nel prossimo futuro” e le
notizie stanno cominciando ad uscire.
Rupert
Sanders dirigerà il progetto dopo aver lavorato in
Biancaneve e il cacciatore e nel remake americano
del 2017 di Ghost in the Shell. Zach
Baylin ha scritto la sceneggiatura ed è un’interessante
scelta dopo la sua nomination all’Oscar per King
Richard. Pressman torna al franchise come produttore,
affiancato da Malcolm Gray (co-produttore di
21 Bridges), con una produzione da 50 milioni di
dollari (stimata) che dovrebbe iniziare a giugno a Praga e Monaco.
In particolare, il ruolo di Eric Draven andrà a Bill
Skarsgård dopo quasi un decennio di tentativi di revival
del personaggio.
Skarsgård cercherà di onorare il
personaggio, che ha immortalato la carriera sullo schermo del
defunto Brandon Lee, un essere quasi invincibile
in cerca di vendetta per la sua fidanzata. Nuovi report indicano
che la controparte di Skarsgård nel riavvio non sarà altro che
l’artista inglese FKA Twigs, che ha fatto
irruzione nell’industria cinematografica con il suo ruolo di
debutto in Honey Boy al fianco di Shia
LaBeouf. Nel nuovo film Il Corvo, la
fidanzata di Draven sarà un personaggio reinventato, con Twigs che
fungerà da co-protagonista in un ruolo più ampio, ma i dettagli non
sono ancora chiari.
Continua la travagliata pre
produzione del remake de Il Corvo
(The
Crow) e oggi Deadline rivela che il
film che come sappiamo sarà ora diretto da Corin
Hardy, avrà nel cast Andrea
Riseborough per interpretare il villain Top
Dollar. Il personaggio secondo i dettagli rivelati sarà dunque
l’antagonista principale al personaggio protagonista, come avviene
del resto nella storia originale di Alex
Proyas nel quale il personaggio era interpretato da
Michael Wincott.
Come molti di voi sapranno ora
Il Corvo
(The
Crow) sarà interpretato dall’attore Jack Huston,
mentre Jessica Brown Findlay sarà Shelly.
Il Corvo
(The
Crow)sarà diretto da Corin
Hardy (The Hallow) e sceneggiato da Cliff
Dorfman. James O’Barr, autore del fumetto
originale da cui è tratto il film, sarà il consulente creativo
della pellicola. Al momento non è stata ancora ufficializzata
nessuna data di uscita.
Il remake de Il Corvo
(The
Crow), ultima pellicola interpretata
da Brandon Lee che nel corso delle
riprese perse drammaticamente la vita, è ufficialmente stato
sospeso a causa di problemi finanziari
della Relativity Media. Una notizia, questa,
che non fa altro che avvalorare la tesi di una vera e propria
maledizione pendente sul franchise basato sul fumetto firmato
da James O’Barr.
Le riprese di Il Corvo
(The
Crow), nonostante l’ennesimo abbandono da parte
dell’attore protagonista (questa volta Jack
Huston), avrebbero dovuto avere il via in primavera presso
gli studi Pinewood, tuttavia a causa di problemi finanziari
la Relativity Media si è vista costretta
a sospendere la produzione ed a destinare i diritti del film alla
vendita. Per ulteriori notizie in merito all’evolversi della
situazione non ci resta che attendere comunicazioni ufficiali.
Come molti di voi sapranno
Il Corvo
(The
Crow) sarà diretto da Corin
Hardy (The Hallow) e sceneggiato da Cliff
Dorfman. James O’Barr, autore del fumetto
originale da cui è tratto il film, sarà il consulente creativo
della pellicola. Al momento non è stata ancora ufficializzata
nessuna data di uscita. Nel cast ci saranno Jessica Brown
Findlay, che interpreterà Shelly, la ragazza di Eric, e
Andrea Riseborough, che sarà invece il villain Top
Dollar. Anche il premio Oscar Forest Whitaker
dovrebbe far parte del cast: l’attore, infatti, sarebbe in
trattative per il ruolo del sergente Darryl Albrecht, interpretato
nell’originale da Ernie Hudson.
Uno dei remake più discussi del
momento è senz’altro quello de Il Corvo,
The
Crow, (Il
Corvo) del quale abbiamo parlato qualche
settimana fa con il protagonista Luke Evans, che
ci ha rivelato le difficoltà produttive del progetto. Ebbene oggi
arrivano le parole del produttore Ed
Pressman, che ha confermato al The Hollywood
Reporter che le riprese del film inizieranno in primavera,
definendolo anche con un progetto di grande interesse per le nuove
generazioni e sottolineando che è quasi un “anti-Spider-Mam”. Ecco
le sue parole:
Poi a Luke Evans è stato chiesto qualcosa sul trucco…
“Mi sto preparando. Per il momento è tutto molto
fisico”
Vi ricordiamo che
The
Crow, (Il
Corvo)è infatti tratto da un comic
book firmato James O’Barr e che, nel
raccontare della tragica morte della coppia Eric
Draven e Shelly Webster, si ispira ad un
episodio che costò al fumettista la perdita della compagna. Il
nuovo film sarà diretto dal regista F. Javier
Gutierrez, e si baserà su uno script scritto
da Cliff Dorfman e si avvarrà della
collaborazione di James O’Barr come consulente creativo. Le
riprese del film dovrebbero iniziare nei prossimi mesi, mentre al
momento non è stata annunciata una data ufficiale di uscita.
In un lungo post su Facebook,
Proyas ha spiegato che Il
Corvo (The Crow) è
un film nato soltanto dalla forza e dalla volontà di
Brandon Lee. Il regista spiega che oltre a
collaborare su quel set, erano anche amici e che senza Lee, nessuno
avrebbe mai sentito parlare di questo fumetto underground. Il film
è stato completato dopo la morte dell’attore, in un incidente sul
set, e il regista lo ha fatto solo per l’amore che aveva per il suo
protagonista.
Alla fine del film, Proyas ha anche
rinunciato alla classica scritta “un film di“, volendolo
considerare “un film di Brandon Lee“, un po’ come accaduto
con Terry Gilliam e il suo Doctor
Parnassus, che all’inizio dei titoli di coda, ha voluto
che fosse scritto “un film di Heath Ledger e dei suoi
amici“. Anche per il film di Gilliam, infatti, il protagonista
morì durante le riprese.
Alex Proyas
conclude il suo post dicendo: “Per favore, lasciate che rimanga
un film di Brandon”.
Ecco il post del regista
del regista de Il Corvo
Nonostante l’accorato appello di
Proyas, sempre improbabile che il progetto venga interrotto a
questo punto.
Ricordiamo che nel corso di questi
anni tantissimi attori sono stati associati al remake del film, tra
cui Luke Evans, Tom Hiddleston, James McAvoy e Bradley Cooper, ma anche diversi registi
come Stephen Norrington, Juan Carlos
Fresnadillo e F. Javier Gutierez.
Il
Corvo (The Crow) (The
Crow) è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto
dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e più
famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto
accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese
del film.
Proyas dovette ricorrere a trucchi
digitali e a controfigure per poter terminare l’opera,
raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film
ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad
incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170
milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 –
La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il
corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta,
che però non hanno mai raggiunto il successo del primo
capitolo.
Le riavvio de Il
Corvo“lascerà a bocca aperta le
persone” e potrebbe generare un universo condiviso, anticipa
il produttore Sam Pressman. Basato sulla serie di
fumetti di James O’Barr, la storia è stata già
adattata nel 1994 e vedeva Brandon Lee nei panni
di Eric Draven, un musicista assassinato che viene resuscitato da
un corvo mistico e cerca vendetta contro la banda che ha ucciso lui
e la sua fidanzata. Il Corvo fu un grande successo al botteghino e
divenne un classico di culto, anche se i suoi sequel non riuscirono
a ottenere lo stesso successo. Il riavvio è stato annunciato da
diversi anni e adesso dovrebbe essere atteso entro il 2024.
In una recente intervista
con Deadline, Sam Pressman ha fornito un
aggiornamento sul riavvio de Il
Corvo, spiegando:
“Il Corvo è stato una
parte centrale e integrante della nostra azienda e sono davvero
orgoglioso dei progressi e del lavoro svolto. Penso che il film
lascerà a bocca aperta le persone. I nostri partner vogliono
affrontarlo a 360°, che si tratti di videogiochi, di una serie
animata o di un universo, ma ha questa eredità cosmica che può
espandersi oltre una singola storia. Siamo finalmente a un punto in
cui possiamo davvero esplorare quelle altre strade perché è una
proprietà davvero unica in quanto non è un film in studio, non è un
film Marvel – è una specie di film
anti-Marvel. Ho le più grandi speranze per questo e adoro davvero
ciò che Molly Hassell ha realizzato fino a questo momento e Rupert
Sanders è un vero visionario.”
Il riavvio a lunga
gestazione di Il
Corvo è entrato in sviluppo per la prima volta
nel 2008 e nel corso degli anni ha vissuto un complicato processo
di produzione con numerosi registi, sceneggiatori e attori
collegati al progetto in vari momenti. Nel corso degli anni molti
attori sono stati associati al ruolo di Eric Draven, tra questi
anche Bradley Cooper, Luke Evans, Jack Huston e
Jason Momoa. Gli sceneggiatori che hanno lavorato
alle versioni precedenti della sceneggiatura includono addirittura
Nick Cave.
L’attuale iterazione del
riavvio de Il
Corvo è diretta da Rupert
Sanders con una sceneggiatura di Zach Baylin e Will
Schneider che è, ovviamente, basata sul fumetto di O’Barr. Il
riavvio vede protagonista Bill Skarsgard
nel ruolo principale, mentre FKA Twigs interpreta
il ruolo della sua fidanzata assassinata, Shelly. Isabella Wei
interpreta un nuovo personaggio chiamato Zadie, mentre
Danny Huston, Laura Birn, Sami Bouajila e
Jordan Bolger sono stati tutti scelti in ruoli non
rivelati. Le riprese del film sono terminate l’anno scorso, molto
prima dell’inizio dello sciopero degli attori, e la sua uscita è
attualmente prevista per il 2024.
Arrivano aimé due buone notizie per
il remake del Corvo The
Crow. La prima riguarda la controversia legale
sui diritti del nuovo adattamento dell’opera. E’ di ieri la notizia
che la Relativity Media e The Weinstein Company hanno risolto il
problema e che sono pronte ora a produrre il film.
La seconda notizie è che questo ha
creato un indotto e le cose si stanno muovendo rapidamente, tanto
che la pellicola ha ora un nuovo regista, F. Javier
Gutierrez, e un nuovo sceneggiatore, Jesse
Wigutow. L’obiettivo è quello di andare sul set in
autunno. Ora non resta che aspettare notizie sul casting, vi
ricordiamo che il progetto è stato abbandonato da Bradley
Cooper.
Arrivano notizie fresche sul tanto
chiacchierato remake de Il Corvo The
Crow, e sul suo
possibile cast di attori. Infatti, secondo quanto rivela The
Schmoes Know lo studios che produce il remake vorrebbe
nel cast Norman Reedus (The
Walking Dead) come Eric Draven.
Ovviamente questi sono solo rumors,
ma se confermati significherebbe che non sarà più Luke
Evans il protagonista. Ma non è tutto, sembra infatti che
la produzione sia intenzionata ad ingaggiare
anche Kristen Stewart per la parte di
Shelly, l’amore perduto del protagonista. Anche se sembra che
quest’idea sia tramontata sul nascere perché riterrebbero la
Stewart non particolarmente attraente per il target di riferimento
del film.
Vi ricordiamo che al momento queste
sono solo speculazioni, anche se vedere Norman
Reedus nei panni del Corvo non ci dispiacerebbe.
Rimaniamo in attesa di ricevere nuovi sviluppi dalla produzione del
film.
Il noto sito americano The
Wrap conferma in via ufficiale che l’attore Luke
Evans non sarà più il protagonista del discusso
rebootThe
Crow, (Il Corvo).
Probabilmente le motivazioni di questo abbansono sono dettate dai
continui riinvii sul film e incombatibilità con la lavorazione
attuale.
Dunque dopo i vari cambi alla regia, ora la Relativity
Media dovrà trovare un nuovo protagonista per il remake
del film tratto dall’omonima graphic novel.
Si è tenuta ieri sera a Los Angeles
(a partire dalle 3.30 ora italiana) la premiere mondiale de
Lo
Hobbit: La Desolazione di
Smaug. Ovviamente presenti al grande evento
c’erano tutti gli attori che hanno partecipato al film, in
particolare Luke Evans, new entry nel cast e
interprete di Bard l’Arciere ha parlato, alla fine della breve
intervista da tappeto rosso, del suo futuro.
Ecco cosa ha detto l’attore:
“Ho appena finito di girare Dracula, è stato molto impegnativo.
Per cui ora sono un po’ stanco. A breve comincerò con le riprese de
Il Corvo, sono molto
impegnato!”
Smentite quindi le voci che
volevano un cambiamento alla testa del progetto con l’attore di The
Walking Dead Norman Reedus al posto di Evans nei
panni di Eric Draven.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Per la rubrica visioni in corto, vi
proponiamo il primo cortometraggio in italiano del genio creativo
di Tim Burton. Nel corto viene esplicitamente citato Edgar Allen
Poe. Godetevi il filmato:
BIM Distribution
ha diffuso il trailer ufficiale de
Il Corsetto Dell’Imperatrice, l’annunciato nuovo film
con Vicky Krieps e diretto da Marie Kreutzer,
candidato agli EFA come Miglior film, miglio regia e miglior
attrice. Un film di Marie Kreutzer con
Vicky Krieps, Premio Un Certain
Regard per la migliore interpretazione al Festival di
Cannes 2022 e acclamata protagonista de Il filo nascosto.
L’imperatrice Elisabetta d’Austria
è idolatrata per la sua bellezza e famosa in tutto il mondo per
essere una fonte di ispirazione per le nuove tendenze di moda. Ma
nel 1877, ‘Sissi’ celebra il suo quarantesimo compleanno e deve
combattere per preservare la sua immagine pubblica allacciando il
suo corsetto in modo sempre più stretto. Mentre, nonostante il suo
volere, il suo ruolo si riduce a mero atto performativo di
presenza, la sete di conoscenza di Elisabetta e il suo entusiasmo
per la vita la rendono sempre più irrequieta a Vienna. Inizia a
viaggiare in Inghilterra e in Baviera, si reca a fare visita ad ex
amanti e amici di vecchia data, alla ricerca dell’eccitazione e
della determinazione che provava in gioventù. Con un avvenire di
doveri strettamente cerimoniali già fissato che l’attende,
Elisabetta si ribella contro l’immagine iperbolica di se stessa e
architetta un piano per tutelare il suo lascito culturale.
Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2022 nella sezione
Un Certain Regard, da qualche mese Il
corsetto dell’imperatrice mantiene alta la sua reputazione
nel circuito dei Festival di cinema, soprattutto per quanto
riguarda l’interpretazione della splendida Vicky
Krieps, qui nei panni dell’Imperatrice Elisabetta
d’Austria, moglie di Francesco Giuseppe
I, conosciuta ai più semplicemente come
Sissi.
Il corsetto dell’imperatrice: una vita “ristretta”
Il destino da cui
Sissi avrebbe voluto sfuggire – era stata scelta
come propria sposa dall’imperatore Francesco Giuseppe, che avrebbe
dovuto sposare la sorella Nenè – è il fulcro tematico del film di
Marie Kreutzer, regista austriaca che guarda con
occhio disincantato dal punto di vista storico, ma non esente da
rielaborazioni favolistiche, la storia del suo Paese.
Il titolo del film si ispira a uno
degli accessori più infelicemente utilizzati da
Sissi soprattutto negli ultimi anni di vita: il
corsetto, rigorosamente strettissimo a sottolinearne il
punto vita, il fisico scolpito dai rigidi allenamenti e dalla dieta
pressante cui si sottoponeva l’Imperatrice, cercando di
riposizionare il suo esercizio del potere dalla sfera sociale a
quella privata. Il film della Kreutzer è forse il
primo in assoluto a togliere vita al personaggio di
Sissi, a volerne mostrare le pieghe nell’animo,
quelle che gli studi storici hanno sempre messo in evidenza ma i
prodotti audiovisivi hanno voluto accuratamente non considerare,
scegliendo di romanticizzare la relazione tra Elisabetta e
Francesco Giuseppe.
La Sissi de
Il corsetto dell’imperatrice non si perde nella
lettura, non impara, sa già le lingue, non si entusiasma per
niente; non ha più un ruolo – ma riflette nella sua persona la
decadenza di un Impero – non si reca più in Ungheria, non è stimata
dal popolo.
Uno sguardo che è prigione ma anche desiderio
Nelle nuove idee audiovisive di
biopic, quali i recenti Blonde e Spencer, c’è sempre un eccesso di emozione,
che sia paura, ribellione, angoscia, depressione: nella
rielaborazione di Kreutzer, c’è solo apatia. Tutti
i personaggi parlano allo stesso modo, non vi è colonna sonora – se
non qualche aggiunta musicale lontana da ogni caratterista sulla
scena – e che intima agli spettatori di andarsene via, di non
fermarsi ad ascoltare la storia di una donna che non voleva essere
più guardata – a dispetto del culto della bellezza da cui
Sissi era diventata ossessionata e del suo
desiderio inconscio di bramare lo sguardo altrui su di sè, piegando
il concetto di vanità esteriore alla necessità di sentirsi
compresi.
La Hofburg –
residenza della coppia imperiale per gran parte dell’anno e che
Sissi considerò sempre una prigione – assume ne
Il corsetto dell’imperatrice i connotati
dell’ospedale psichiatrico: quelli a cui fa visita spesso, che
cerca di sostenere anche economicamente; c’è qualcosa che la attira
nella condizione di isolamento dei pazienti, che le ricorda
l’anomia dei palazzi che abita, in cui le aspirazioni e gli
obiettivi tanto privati quanto sociali rimangono indeterminati e
l’ormai limitatissimo vigore del potere imperiale assume
concretezza.
Una storia che non esiste
Quella di Marie
Kreutzer è una Sissi che non viene mai
chiamata così: è una “semplice” Imperatrice, il cui ruolo
socio-politico è stato ridotto a mera performance; mancano i tratti
tipici della sua persona, la vitalità e l’ardore con cui studiava e
imparava. Non è mai in un posto fisso, eppure non visita mai quelli
che erano notoriamente il suo rifugio o, se vi si reca, ne calpesta
il suolo in punta di piedi, senza essere effettivamente presente
dal punto di vista psicologico.
Siamo di fronte a un personaggio
totalmente scollegato da ogni affetto e location che le è stata
imposta: non riesce mai a stabilizzarsi sul minimo livello di
contatto affettivo, neanche con i figli, appena con le damigelle –
che piegherà a sua immagine e volontà. Nella sceneggiatura de
Il corsetto dell’imperatrice, non verranno mai
espressamente dichiarati i disturbi alimentari e psichici di cui
Elisabetta soffriva e le violenze che imponeva a
se stessa: sono flagelli che rimangono paradossalmente suggeriti,
che lo spettatore deve silenziosamente cogliere, arrivando ad
accettare che Sissi non riuscirà mai a
esplicitarli nè ai personaggi sulla scena nè a noi fruitori della
storia che vorrebbe solo fosse sua, senza nessun disturbatore
esterno.
Un corsetto che, a dispetto delle
piaghe sul corpo, più viene stretto meno dolore provoca: essere
Imperatrice non è un compito per tutti e chi non lo hai mai
desiderato in primo luogo decide di disfarsene così. Sissi stringe,
si autoflagella, rende pressante ogni circostanza per lasciare
andare tutto; si butta a capofitto nel mare dell’anonimato, dove
può mimetizzarsi e delegare la scrittura della sua storia a noi
spettatori, senza indicazioni chiare. Inventiamo, prendiamo in
giro, riscriviamo: questo è ciò che avrebbe voluto
Sissi e che a
Elisabetta è sempre stato negato.
Sono passati oltre 10 anni da
Gran
Torino, da quel capolavoro che doveva essere il suo
addio al cinema, eppure Clint Eastwood non si è ancora stancato di
portare l’America sul grande schermo, e così torna al cinema con
Il Corriere – The Mule.
L’attore e regista torna in doppia
veste, dietro e davanti alla macchina da presa, e racconta di Earl
Stone (Clint
Eastwood), un uomo di 90 anni che si ritrova senza
soldi, in pessimi rapporti con la famiglia, colmo di rimpianto per
come ha lasciato andare in pezzi i suoi affetti. Per risolvere i
suoi problemi economici, decide di accettare un lavoro per un
cartello della droga messicano, finendo per fare il “mulo”, ovvero
un corriere della droga.
Tratto da una storia vera, il
nuovo film di
Clint Eastwood, dal 7 febbraio al
cinema, è un’altra fotografia degli Stati Uniti, di un
sogno americano che ormai vive soltanto sulla pelle di chi ha visto
cambiare il Paese sotto i propri occhi, ed è inevitabile pensare
che Earl è un po’ lo stesso Clint. Se da una parte abbiamo un
reduce, sopravvissuto, che non si connette con la realtà che è
cambiata, che perde completamente ogni filtro ma rimane fedele alla
sua indole educata e gentile (chiama “negri” una coppia di
afroamericani con l’auto in panne, quando si ferma ad aiutarli, sul
ciglio della strada), dall’altra abbiamo un uomo che con la sua
stessa esistenza mantiene viva la testimonianza di ciò che è stato
il cinema e la Storia di quel Paese.
Se all’inizio del film Earl ci
appare come un vecchio solitario e immediato nei modi e
nell’approccio, dopo un po’ cominciamo ad avvertire il suo
rimpianto, il suo rimorso nei confronti di quei valori familiari
che ha sempre messo da parte per un egoismo intrinseco, che lo
spingeva sempre lontano dalla moglie e dalla figlia. E infatti,
adesso, la moglie (diventata ex) non fa altro che rimproverarlo per
il passato, mentre la figlia ha completamente smesso di
parlargli.
Questo atteggiamento netto nei
confronti del personaggio, non solo da parte dei familiari, ma
anche da quella di tutti gli altri personaggi che interagiscono con
lui (il poliziotto della DEA Bradley Cooper o il boss del cartello Andy Garcia) crea una situazione in cui
l’unico ad essere vivo e mobile è lo stesso protagonista, il
monumentale Eastwood, mentre gli altri personaggi sono tutte
figurine, stereotipi che non vengono approfonditi né tratteggiati
come si dovrebbe, con il risultato di eliminare quasi completamente
il dialogo del film.
E il film è effettivamente un
monumento al cinema dell’icona americana: la regia asciutta, i
campi larghi e i ritmi da western, la tensione che cresce
soprattutto nella seconda parte, ma anche i momenti di feroce
ironia, le risate di gusto su alcuni scambi (la sceneggiatura è di
Nick Schenk, lo stesso di
Gran Torino), ogni parte è messa al posto giusto
dall’occhio essenziale dell’Eastwood regista, che è poi quello che
più ama il pubblico. Il Corriere – The Mule è un
inno che Clint Eastwood innalza a se stesso,
semplicemente mettendosi in gioco, senza ostentare grandezza o
prodigi, ma semplicemente continuando a raccontare e a raccontarsi
come testimone vivente di un mondo (del cinema e non solo) che non
esiste più.
Negli ultimi anni, il regista premio
Oscar Clint Eastwood si è
concentrato nel dar vita ad una serie di acclamati film biografici,
attraverso cui esalta tematiche come il patriottismo e la guerra
contro le ingiustizie. Titoli come American Sniper,
Sully, Richard Jewell o J. Edgar sono solo
alcuni dei più brillanti esempi di questo genere. Tra questi si
annovera anche Il
corriere – The Mule (qui la recensione), da lui
diretto e interpretato nel 2018. Questo nuovo lungometraggio ha
rappresentato il ritorno di Eastwood come attore dopo sei anni di
sole regie.
La volontà di recitare come
protagonista è motivata qui dalla presenza di un personaggio che
solo lui avrebbe potuto interpretare: un anziano temerario capace
di rinnovarsi e rispondere con vigore all’ingiustizia di un Paese
che abbandona i più fragili. Per quanto macchiatosi di crimini, il
protagonista interpretato da Eastwood è dunque un soggetto non
disposto a farsi mettere i piedi in testa. La vicenda, tanto
incredibile quanto adatta allo spirito tenace di Eastwood, è in
realtà tratta da una storia vera, raccontata dal giornalista
Sam Dolnick nel suo articolo dal titolo The
Sinaloa Cartel’s 90-Year-Old Drug Mule.
Il film ha dunque rappresentato per
Eastwood non solo una nuova occasione per tornare a recitare, ma
anche per portare avanti il suo elogio di chi si ribella ad una
società nella quale è sempre più difficile riconoscersi. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune curiosità relative a
Il corriere – The Mule. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è Earl
Stone, un ottuagenario reduce della Seconda guerra
mondiale. Con la passione per la guida e per i fiori, egli svolge
ormai da anni il mestiere di floricoltore, riponendo più interesse
in tale attività che non nella propria famiglia, composta
dall’ormai ex moglie Mary, dalla figlia
Iris e dalla nipote Ginny. Con il
passare degli anni, Earl si vede però costretto a chiudere la sua
attività imprenditoriale, che gli è stata pignorata a causa degli
scarsi incassi. La sua unica possibilità di salvezza sembra legata
a un lavoro per cui gli viene chiesto semplicemente di guidare una
macchina. Ben presto, però, Earl scoprirà di essere diventato un
corriere della droga.
Ad interpretare Earl Stone vi è
proprio Clint Eastwood, che non recitava dal 2012,
anno di Di nuovo in gioco. Il corriere – The
Mule è inoltre stata per lui una nuova esperienza come
regista e attore, cosa che non avveniva dal 2008 con Gran Torino. Come sempre,
egli si è preparato al ruolo con grande dedizione, ricercando
informazioni sul vero Leo Sharp, al fine di poter esaltare tutta la
sua umanità in contrasto alle vicende che gli si oppongono. Nei
panni della moglie Mary, invece, compare l’attrice Dianne Wiest, mentre ad
interpretare la figlia Iris vi è Alison Eastwood.
Quest’ultima, vera figlia del regista, aveva già recitato con il
padre per il film Corda tesa.
Nel ruolo di Ginny Stone, la nipote
di Earl, vi è invece la giovane Taissa Farmiga, celebre
per i suoi ruoli nella serie antologica American Horror
Story. Il corriere – The Mule segna invece la
seconda collaborazione tra Eastwood e l’attore Bradley Cooper dopo
American Sniper. Cooper interpreta qui l’agente Colin
Bates, mentre Michael Peña è il suo
collega Trevino. Laurence
Fishburne – Morpheus in Matrix – è invece l’agente
Warren Lewis. Nei panni del boss del cartello di droga, Laton, vi è
invece l’attore Andy Garcia.
Questi affermò di essere stato pronto ad accettare qualsiasi ruolo
pur di lavorare con Eastwood. Ignacio Serricchio,
infine, è presente nei panni di Julio Gutierrez.
In Il
corriere – The Mule, l’Earl Stone di Eastwood è basato
su Leo Sharp, conosciuto all’interno del Cartello
di Sinaloa come El Tata. Sharp era un veterano
della Seconda Guerra Mondiale che, dopo il fallimento della sua
compagnia aerea, era diventato un pioniere dell’orticoltura,
occupandosi in particolare di daylilies. Ma quando anche questa
attività cominciò a fallire, fu reclutato nel traffico di droga e
fu così bravo da diventare una specie di mito all’interno del
cartello. È poi però stato arrestato dalla DEA e condannato a tre
anni di carcere, di cui uno scontato.
Leo è infine stato rilasciato nel
2015 perché era un malato terminale ed è morto nel 2016 all’età di
92 anni. L’agente Bates (interpretato da Bradley Cooper) è invece basato sull’agente
speciale della DEA Jeff Moore, che ha catturato
Sharp nel 2011. L’arresto di Stone è avvenuto proprio come mostrato
nel film: è stato sorpreso su un’autostrada interstatale mentre
guidava un pick-up Lincoln. Dopo l’arresto, Sharp si è dichiarato
colpevole delle accuse, ma ha cercato di evitare il carcere vero e
proprio offrendosi di pagare la multa coltivando papaya hawaiane
per il governo degli Stati Uniti.
Nel film, invece, il protagonista si
assume in pieno la responsabilità di quanto compiuto. Ad ogni modo,
come mostrato nel film, è stato in grado di mantenere la sua
fattoria di ninfee mentre era in prigione. Ad ogni modo, sebbene
Il corriere – The Mule sia ispirato a una storia
vera, ci sono delle modifiche che vengono apportate. Lo Stone di
Eastwood è puramente fittizio e il modo in cui viveva la sua vita
quotidiana è stato creato per il film. Rimane solo il nocciolo
della storia vera, ovvero che Sharp era un anziano veterano di
guerra che iniziò a trasportare droga attraverso il Midwest.
La moglie, la figlia e la nipote
presenti in Il corriere – The Mule sono state
del tutto inventate. Eastwood ha anche cambiato molto di ciò che è
accaduto durante i viaggi, poiché non c’era modo di sapere cosa
fosse successo quando Sharp era da solo. Il più grande cambiamento
rispetto alla storia vera è però che il film lo mostra impegnato
solo in una dozzina di spedizioni in totale nell’arco di diversi
mesi. In realtà, Stone ha gestito la droga per 10 anni come uno dei
maggiori corrieri del cartello.
Questa è stata probabilmente la
causa della sua condanna al carcere, anche all’età di 90 anni. Il
procuratore Christopher Graveline ha spiegato
l’accaduto in un’intervista (via USA Today): “Veniva pagato
circa mille dollari per ogni chilo che consegnava, e il suo carico
normale era di circa 250 chili a Detroit. La gente dovrebbe
rendersi conto che il film è stato romanzato rispetto a ciò che è
realmente accaduto con Leo Sharp”. In entrambe le versioni,
Stone/Sharp spendeva molti dei suoi soldi per aiutare gli altri,
quasi come un moderno Robin Hood.
Il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il corriere – The
Mule è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Apple Tv e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 13 settembre alle ore
21:00 su Iris.
Protagonisti di Il
Corriere – The Mule un cast stellare che comprende il
candidato all’Oscar Laurence Fishburne (Tina –
What’s Love Got to Do with It, Black-ish per la TV) che interpreta
un agente speciale della DEA; Michael Peña
(Ant-Man and the Wasp, Narcos per Netflix) che interpreta un suo collega; il premio
Oscar Dianne Wiest (Pallottole su Broadway, Hannah
and Her Sisters, Life in Pieces per la TV) che interpreta la ex
moglie di Earl; Alison Eastwood (Rails & Ties) che
interpreta la figlia di Earl; Taissa Farmiga (The
Nun) che interpreta la nipote di Earl e Ignacio Serricchio (Lost in
Space per Netflix, The Wedding Ringer) che interpreta l’assistente
di cartello di Earl.
Il
Corriere – The Mule racconta di un orticoltore di 90
anni e veterano della seconda guerra mondiale che è stato
sorpreso a trasportare cocaina per un valore di $ 3 milioni per un
cartello messicano della droga attraverso il Michigan. Il film è
scritto da Nick Schenk ed è prodotto da Jillian
Apfelbaum, Clint Eastwood, Dan Friedkin, Jessica Meier, Tim
Moore, Kristina Rivera e Bradley Thomas. Ruben Fleischer, Todd
Hoffman e David Bernad sono executive producer.