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Gli Asteroidi: il film italiano in concorso a Locarno70

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Gli Asteroidi: il film italiano in concorso a Locarno70

Gli Asteroidi di Germano Maccioni è il film italiano in Concorso al 70. Locarno Festival (2-12 agosto 2017). Prodotto da Articolture e Ocean Productions con RAI Cinema, e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, il film segna l’esordio al lungometraggio di Maccioni, regista classe 1977, reduce da importanti esperienze di cortometraggi e documentari, tra cui l’ultimo ‘Fedele alla Linea’ dedicato alla vita di Giovanni Lindo Ferretti, piccolo caso di pubblico e tenuta nelle sale.

Scritto dal regista insieme a Giovanni Galavotti, Gli Asteroidi porta per la prima volta sullo schermo un cast affiatato di giovani attori non-professionisti: Riccardo Frascari (nel ruolo di Pietro), Nicolas Balotti (Ivan) e Alessandro Tarabelloni (Cosmic), affiancati in ruoli chiave dal talento di Pippo Delbono e Chiara Caselli.

Ho da sempre pensato agli Asteroidi come a una piccola “fabula” di formazione, ambientata in provincia, nell’orizzonte piatto della pianura, fertile di campi lunghissimi, facce e storie pazze, balere e apparenti brutture architettoniche che a volte però sorprendono lo sguardo e ci fanno intravedere una grazia inaspettata.” ha commentato Germano Maccioni “In questo paesaggio tanto emiliano quanto metafisico, ho cercato anche una rappresentazione di una condizione umana. Sono onorato (e curioso) che l’anteprima mondiale del film avvenga nel concorso ufficiale di un festival internazionale e così aperto sul mondo come quello di Locarno, come il migliore dei contraltari.”

Un film che si avvale nel comparto tecnico di una evocativa colonna sonora che unisce la composizione originale di Lorenzo Esposito Fornasari a brani de Lo Stato Sociale.

Concepito, prodotto e realizzato interamente a Bologna e nella sua provincia – un territorio che diventa autentico protagonista della pellicola – il film si inscrive nel genere attualissimo del coming-of-age, un romanzo di formazione innestato su una trama vivace di azione, e su uno sguardo di camera che indaga un piano insieme intimo e sociale.

Protagonisti di questa favola avventurosa calata nella contemporaneità, sono tre ragazzi neppure ventenni legati da amicizia profonda, in un contesto in cui la crisi economica ha picchiato duro, e non ha risparmiato le loro famiglie, rendendo precari affetti e legami. Del futuro non pare esserci traccia.

Il presente sono giorni vuoti e ripetitivi: scuola, lavoro da quattro soldi, circolo ricreativo, vagabondaggi. Sullo sfondo due misteri: una serie di rapine nelle chiese, e il passaggio di un asteroide terribilmente vicino alla Terra…

Uno scenario da provincia ex-industriale sconfinata, che poggia su un passato dove tutto ormai vacilla e tuttavia può prestarsi, quasi epico, a cavalcate selvagge alla John Ford su un motorino smarmittato. E quasi aliena, sull’orizzonte piatto della pianura emiliana, la stazione astronomica che nutre i sogni di uno dei ragazzi, Cosmic: lo stesso osservatorio astronomico – la Stazione Radioastronomica di Medicina (Bologna) – del Deserto Rosso di Antonioni…

Una notte particolarmente stellata può segnare le vite dei ragazzi in maniera decisiva, e portare il loro viaggio, come quello dei corpi celesti del titolo, a una distruzione, o a un nuovo passaggio. 

Gli Asteroidi trama

Una provincia industriale, sconfinata, alienante. Un tempo florida, ora profondamente segnata dalla crisi economica. Provincia di campi allargati e capannoni dismessi, è l’universo in cui gravitano Pietro e il suo amico Ivan, diciannovenni in conflitto con la famiglia, con la scuola, con tutto. Sullo sfondo una serie di furti nelle chiese, compiuti dall’inafferrabile “banda dei candelabri”, e l’incombere di un grande asteroide, monitorato dalla stazione astronomica della zona perché in procinto di passare molto vicino alla Terra. Talmente vicino che un amico un po’ strambo, fissato con questioni astronomiche e filosofiche, è sicuro che precipiterà sul pianeta, annientando l’umanità. E mentre la “fine del mondo” si avvicina, Ivan convince Pietro a partecipare a un furto, con conseguenze drammatiche che colpiranno fatalmente il loro mondo. 

Gli artisti dei VFX Marvel Studios hanno votato per la sindacalizzazione

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Le squadre degli effetti visivi (VFX) che lavorano per i Marvel Studios hanno votato per il sindacalizzarsi. Un comunicato stampa rivela che “la stragrande maggioranza della squadra di oltre 50 lavoratori della Marvel ha firmato dei documenti che indicano che desiderano essere rappresentate dalla International Alliance of Theatrical Stage Employees (IATSE)”.

“Per quasi mezzo secolo, ai lavoratori dell’industria degli effetti visivi sono state negate le stesse protezioni e benefici su cui i loro colleghi e compagni di troupe hanno fatto affidamento dall’inizio dell’industria cinematografica di Hollywood”, ha dichiarato Mark Patch, organizzatore VFX per IATSE, in una dichiarazione. annunciando il deposito. “Questo è un primo passo storico per i lavoratori VFX che si uniscono con una voce collettiva che chiede rispetto per il lavoro che facciamo”.

Lo sforzo di sindacalizzazione segna la prima volta che i professionisti di VFX si sono uniti in questo modo, poiché questo segmento del settore è rimasto in gran parte non sindacale. IATSE rappresenta più di 168.000 tecnici e artigiani che lavorano nel cinema e in TV, ma mentre “posizioni come scenografi/direttori artistici, operatori di ripresa, audio, montatori, parrucchieri e truccatori, costumi/guardaroba, supervisori di sceneggiature, prese, luci, oggetti di scena e vernice, tra gli altri, sono stati storicamente rappresentati da IATSE”, spiega il comunicato, “i lavoratori nelle classificazioni VFX storicamente no.”

Gli artisti dei VFX Marvel Studios hanno votato per la sindacalizzazione

La coordinatrice degli effetti visivi Bella Huffman ha aggiunto: “I tempi di consegna non si applicano a noi, le ore protette non si applicano a noi e l’equità salariale non si applica a noi. Gli effetti visivi devono diventare un reparto sostenibile e sicuro per tutti coloro che hanno sofferto troppo a lungo e per tutti i nuovi arrivati che hanno bisogno di sapere che non saranno sfruttati”.

La decisione degli artisti VFX arriva anche nel mezzo di una più ampia ondata di attività sindacali quest’estate, mentre sceneggiatori e attori continuano a marciare sui picchetti in uno storico doppio sciopero.

“Stiamo assistendo a un’ondata di solidarietà senza precedenti che sta abbattendo vecchie barriere nel settore e dimostrando che siamo tutti insieme in questa lotta. Ciò non accade nel vuoto”, ha detto il presidente internazionale IATSE Matthew D. Loeb riguardo ai tempi del voto. “I lavoratori dello spettacolo di tutto il mondo si battono per i reciproci diritti, ecco di cosa tratta il nostro movimento. Mi congratulo con questi lavoratori per aver compiuto questo passo importante e aver usato la loro voce collettiva”.

Il reparto dei VFX Marvel Studios ha fatto notizia, nell’ultimo anno, per i cattivi risultati consegnati al pubblico in diverse occasioni, a partire dalla serie Disney+ She-Hulk: Attorney at Law, fino a Ant-Man and the Wasp: Quantumania e Thor: Love and Thunder. Già lo scorso anno sono venute fuori le prime informazioni relative ai ritmi di lavoro complessi e insostenibili, e questa azione collettiva dovrebbe regolamentare e tutelare un lavoro che nel cinema contemporaneo è ormai indispensabile.

Fonte: Variety

Gli artisti dei VFX Disney hanno votato per la sindacalizzazione

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Gli artisti dei VFX Disney hanno votato per la sindacalizzazione

A seguito delle accuse di maltrattamenti e superlavoro diffuse in tutto il settore, i lavoratori ai VFX della Disney hanno votato per la sindacalizzazione. I lavoratori degli effetti visivi dei Marvel Studios, filiale dei Walt Disney Studios, hanno votato a favore della sindacalizzazione all’inizio di questo mese.

Lo studio, che produce film e programmi TV del Marvel Cinematic Universe, è stato accusato dai suoi dipendenti di maltrattamenti. Si prevedeva che il loro passaggio alla sindacalizzazione avrebbe creato un precedente in grado di cambiare il settore, e gli effetti a catena si stanno già vedendo.

Poche settimane dopo che i Marvel VFX Workers hanno votato per la sindacalizzazione, le troupe degli effetti visivi della Walt Disney hanno seguito l’esempio. Secondo Variety, i lavoratori della Disney VFX hanno compiuto un passo significativo verso la sindacalizzazione richiedendo un’elezione attraverso il National Labor Relations Board (NLRB). Oltre l’80% dei 18 membri della squadra VFX impiegati direttamente dalla Walt Disney Pictures hanno presentato i documenti di autorizzazione indicanti la loro intenzione di formare un sindacato. Mark Patch, organizzatore IATSE VFX, e Matthew D. Loeb, presidente internazionale dello IATSE, hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Patch: Oggi, i coraggiosi lavoratori degli effetti visivi della Walt Disney Pictures hanno superato la paura e il silenzio che hanno impedito alla nostra comunità di avere voce in capitolo per decenni. Con una stragrande maggioranza di queste troupe che chiedono la fine del “modo in cui gli effetti visivi sono sempre stati”, questo è un chiaro segno che la nostra campagna non riguarda uno studio o una società. Riguarda i lavoratori VFX di tutto il settore che utilizzano gli strumenti a nostra disposizione per elevarci e creare un percorso migliore da seguire.

Loeb: La determinazione di questi lavoratori degli effetti visivi non è solo encomiabile, è rivoluzionaria. La loro azione collettiva contro lo status quo rappresenta un cambiamento epocale in questo momento critico per il nostro settore. Il coro di voci che chiedono un cambiamento non ha precedenti e dimostra che il nostro movimento unito non riguarda una sola azienda, ma crea un precedente di dignità, rispetto ed equità per tutti.

Da quando gli effetti visivi sono stati introdotti dai film di Star Wars negli anni ’70 e ’80, il settore non è mai stato unificato sotto un sindacato. Questo fino a quando i lavoratori della Marvel VFX hanno votato per la sindacalizzazione all’inizio di questo mese, segnando una prima volta a Hollywood che avrebbe dovuto creare un precedente rivoluzionario per il settore. Lo studio di proprietà della Disney è stato criticato da molti lavoratori VFX che hanno parlato delle pessime condizioni di lavoro della Marvel, inclusi compensi ingiusti e il carico di lavoro eccessivo, allo scopo di rispettare scadenze impossibili.

La Disney non ha la stessa reputazione di maltrattare i lavoratori degli effetti visivi, sebbene abbiano contribuito a creare film da miliardi di dollari – come La bella e la bestia, Aladin e Il re leone – da cui lo studio ha tratto enormi profitti. Come parte dei loro sforzi per sindacalizzare, i lavoratori della Disney VFX stanno avanzando richieste ragionevoli, che includono un equo compenso per tutte le ore lavorate, un’adeguata assistenza sanitaria e benefici pensionistici. Queste richieste fanno eco alle crescenti richieste di miglioramenti nel settore degli effetti visivi.

Il voto dei lavoratori della Disney VFX per la sindacalizzazione arriva anche mentre i sindacati degli sceneggiatori e degli attori, WGA e SAG-AFTRA, continuano a scioperare lottando per una retribuzione giusta e migliori condizioni di lavoro.

Gli Aristogatti: in arrivo il remake in live action

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Gli Aristogatti: in arrivo il remake in live action

Anche Gli Aristogatti riceverà il trattamento in live-action, dal momento che è attualmente in fase di sviluppo presso la Disney il film.

L’originale d’animazione, basato su una storia di Tom McGown e Tom Rowe, è stato distribuito nel 1970 dalla Walt Disney Productions. Il film segue una famiglia di gatti persiani che stanno per ereditare la fortuna del loro proprietario, ma devono trovare la strada di casa con l’aiuto di un gatto randagio, Romeo, dopo che il subdolo maggiordomo della loro proprietaria li ha rapiti e li ha abbandonati in campagna.

Secondo Comicbook.com, la Disney sta ora sviluppando un remake live-action dell’amato classico per bambini. La sceneggiatura del film è nelle mani di Will Gluck (Peter Rabbit) e Keith Bunin (Onward) e sarà prodotta dalla Olive Bridge Entertainment di Gluck. I dettagli sul progetto sono ancora scarsi poiché la fase di sviluppo è all’inizio, ma il film molto probabilmente seguirà un aspetto simile al remake live-action della Disney di Lilly e il Vagabondo.

Il remake live-action di Gli Aristogatti non dovrebbe sorprendere dal momento che la Disney nell’ultimo decennio sta lavorando a una serie continua di riadattamenti in live action dei suoi classici animati. E c’è da dire che sebbene alcune recensioni non siano propriamente entusiaste, il pubblico mostra di apprezzare tantissimo queste nuove narrazioni di classici senza tempo.

Gli Aristogatti: il remake in Live-Action ha trovato il suo regista

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È stato scelto il regista dell’annunciato remake ibrido live-action e CGI della Disney sul classico de Gli Aristogatti. A darne notizia è stato il noto sito americano Deadline riporta che il regista e musicista premio Oscar Ahmir “Questlove” Thompson dirigerà il remake, fungendo anche da produttore esecutivo e supervisionando la musica del film. Il film sarà scritto da Will Gluck, che produrrà per Olive Bridge, e Keith Bunin, mentre i produttori esecutivi saranno Tarik Trotter, Shawn Gee e Zarah Zohlman per Two One Five Entertainment.

Ahmir “Questlove” Thompson ha vinto un Oscar nel 2022 per il suo documentario Summer of Soul . Oltre al cinema, è un membro della famosa band di Filadelfia Roots e ha vinto sei Grammy Awards. Gli Aristogatti è stato originariamente pubblicato nel 1970 ed è stato l’ultimo film ad essere approvato personalmente da Walt Disney prima della sua morte nel 1966. Il film segue un gruppo di gatti aristocratici che devono collaborare con un carismatico gatto dopo essere stati rapiti da un maggiordomo nel tentativo di rubare la loro eredità.

Membro fondatore dell’iconica band hip hop di Filadelfia The Roots, il sei volte vincitore del Grammy Thompson ha fatto il salto alla regia con il suo documentario Summer of Soul, sul festival culturale di Harlem del 1969. Il film è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2021, portando a casa il Gran Premio della Giuria e iniziando la sua serie di riconoscimenti che sarebbero culminati il premio Oscar del 2022. Da allora, Thompson ha soppesato le sue opzioni prima di scegliere il progetto giusto con il quale fare il salto nella fiction, approdando infine alla Disney che lo ha ingaggiato per il suo remake Aristogatti. 

Gli annunci di Amazon MGM Studios e Prime Video al CCXP 2024

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Gli annunci di Amazon MGM Studios e Prime Video al CCXP 2024

Prime Video ha scelto la cornice del CCXP 2024 per annunciare tutti i nuovi prodotto in arrivo targati Amazon MGM Studios.

Reacher – Stagione 3

Reacher - Stagione 3

Con il rilascio di un teaser trailer ad alto tasso di adrenalina, Prime Video ha annunciato che la terza stagione della serie debutterà giovedì 20 febbraio 2025. La stagione si compone di otto episodi a cadenza settimanale, con i primi tre episodi in uscita il 20 febbraio e i successivi ogni giovedì fino al 27 marzo 2025, in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Basato sul romanzo La vittima designata (Persuader) di Lee Child, nella terza stagione di questa serie ricca di azione, Reacher precipita nel cuore oscuro di una vasta impresa criminale, nel tentativo di salvare un informatore della DEA sotto copertura il cui tempo sta per scadere. Basata sui romanzi di Lee Child, Reacher è prodotta da Amazon MGM Studios, Skydance Television e CBS Studios.

La Ruota del Tempo – Stagione 3

La Ruota del Tempo - stagione 3

Dal famoso Thunder Stage del CCXP24, Prime Video ha svelato un emozionante teaser trailer della terza stagione de La Ruota del Tempo, che debutterà in tutto il mondo il 13 marzo 2025. Il teaser mostra un mondo in evoluzione, in cui l’Ombra ha scavato radici profonde e la battaglia tra Luce e Oscurità è arrivata a una svolta talmente cruciale che Moiraine (la star della serie Rosamund Pike) ed Egwene non si fermeranno davanti a nulla pur di non lasciare Rand in balia delle tenebre.

Lo show è basato sulla serie di libri fantasy La Ruota del Tempo di Robert Jordan ed è stato adattato a serie tv dall’executive producer e showrunner Rafe Judkins (Agents of S.H.I.E.L.D., Hemlock Grove) ed è una co-produzione Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios.

Invincible – Stagione 3

Invincible 2

Basato sulla pluripremiata serie a fumetti di Robert Kirkman, del co-creatore Cory Walker e del contributing creator Ryan Ottley, Invincible racconta la storia del diciassettenne Mark Grayson che eredita i superpoteri del padre e si ripropone di diventare il più grande difensore della Terra, solo per capire che il compito è più impegnativo di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Tutto cambia quando Mark è costretto ad affrontare il suo passato e il suo futuro, per scoprire fino a che punto dovrà spingersi per proteggere le persone che ama. La serie è una co-produzione Skybound Entertainment e Amazon MGM Studios.

Gli Anni Ruggenti: il fascismo visto attraverso lo ironico di Luigi Zampa

Gli Anni Ruggenti è un film del 1962 diretto da Luigi Zampa e con protagonista nel cast Nino Manfredi, Gino Cervi, Michèle Mercier, Gastone Moschin.

La trama de Gli Anni Ruggenti

1937, XV anno fascista. Salvatore Acquamano (Gino Cervi) è il podestà di un piccolo paese a pochi chilometri da Alberobello; un cugino impiegato nel ministero lo avverte dell’arrivo imminente di un gerarca in incognito incaricato di effettuare un’ispezione sul territorio.

Convocato tutto il consiglio comunale, composto tra gli altri anche dal burbero segretario politico Carmine Passante (Gastone Moschin), il panico si diffonde immediato viste le innumerevoli magagne che rischiano di essere smascherate.

Il tanto temuto ispettore è individuato nella figura di un giovane forestiero appena giunto da Roma, un certo Omero Battifiori (Nino Manfredi) che si spaccia per un assicuratore in cerca di nuovi clienti. Peccato che il giovane e spigliato presunto gerarca sia in realtà quello che dice di essere ma il gioco degli equivoci è ormai iniziato e sarà quasi impossibile fermarlo.

Gli Anni Ruggenti, il film

E’ il 1962 quando Luigi Zampa dirige questo brillantissimo esempio di tragicommedia all’italiana; un affresco quanto mai ironico e divertente su un periodo storico molto particolare e di cui ancora, in quegli anni, si percepivano gli echi e i freschi ricordi.

Una sceneggiatura scritta a sei mani ed in cui Zampa si avvale della preziosissima collaborazione di Ruggero Maccari e sopratutto di Ettore Scola. E crediamo che proprio Scola abbia contribuito particolarmente, in sede di scrittura del film, a bilanciarne la forte carica ironico-satirica con una certa eleganza e gravità di base, tipica del suo fare cinema.

Gli anni ruggenti infatti non è solo una semplice commedia in cui si ride, e molto, grazie al susseguirsi di situazioni farsesche e divertenti rese ancor più esilaranti da attori eccezionali e dalla grande carica comica; ma è anche e innanzitutto un film che al contempo vuole riproporre e affrontare temi e problematiche legate al “ventennio” da poco concluso.

Divertire e far riflettere, sorridere sì ma di un sorriso spesso amaro che alla lunga si smorza in una sorta di ghigno, in una smorfia, come da tradizione della grande tragicommedia nostrana.

Mostrare la tipica società fascista di provincia, di una provincia lontana da Roma, da piazza Venezia e dalle grandi adunate; una provincia così lontana dal centro di potere da sentirsi al sicuro da occhi e orecchie indiscrete e poter così dar libero sfogo alla sua irresistibile smania di corruzione. Il quadro che Zampa ci propone è impietoso: funzionari di partito, dirigenti sanitari, scolastici e loschi mestieranti in camicia nera che utilizzano quella particolare congiuntura storico-politica per arricchirsi, ampliare il proprio volume di affari, assecondare i propri interessi e il tutto a scapito della povera gente.

Non c’è ideale, non c’è convinzione sincera in qualcuno o qualcosa ma solo sete di danaro, sete di ricchezza. Straordinari nel fornirci i classici esempi di questa provincia corrotta e basata sul malaffare sono Gino Cervi, podestà che utilizza la sua posizione per sfruttare più e peggio di prima gli stessi braccianti che lavorano le sue terre e Gastone Moschin, segretario politico dalla mascella protesa e il petto sempre gonfio ma in realtà pavido come un agnellino.

Nino Manfredi invece interpreta con la solita maestria il protagonista della storia, il vero perno su cui ruota tutta la narrazione. Giovane impiegato onesto e innocentemente fedele al partito, avrà suo malgrado modo di conoscere tutto il marcio che può nascondersi sotto il velo di legalità, fermezza morale e borghese di uomini fieri e orgogliosi fascisti. Avrà modo di constatare come le loro ruberie si riversino sulla povera gente che, in un piccolo borgo pugliese, può ancora vivere accampata nelle caverne nascoste tra le montagne. La composta ed educata amicizia che nasce con il dott. De Vincenzi, intellettuale anti-fascista, interpretato da un sempre meraviglioso Salvo Randone, aiuta il giovane protagonista ad aprire gli occhi su quello che si cela dietro ad un apparente benessere.

Il dott. De Vincenzi sarà per Omero una sorta di Virgilio che lo guiderà in questo viaggio dantesco verso la verità.

Attori impeccabili, straordinari nel rivestire ognuno il ruolo loro assegnato, una sceneggiatura elegante quanto divertente ed amara, una ricostruzione storica e sociale fedele ed impietosa. Gli anni ruggenti è un film che consigliamo fortemente in quanto diverte, fa conoscere e riflettere anche se alla fine, forse, è la nostalgia il sentimento che rimane…nostalgia di un cinema che fu.

Gli anni più belli: tutte le curiosità sul film di Gabriele Muccino

Da sempre interessato ai rapporti, più o meno sopra le righe, che si possono instaurare tra le persone, il regista Gabriele Muccino è recentemente tornato al cinema con quello che egli considera il suo film più importante: Gli anni più belli (qui la recensione del film). Reduce dal successo di A casa tutti bene, il regista si concentra qui sul raccontare le vicende di un gruppo di amici nel corso di quarant’anni di storia italiana, portando i suoi protagonisti ad evolvere (o involvere) di pari passo con i tanti cambiamenti che hanno segnato il Bel Paese dai complessi anni Ottanta fino ai giorni nostri.

Il film di Muccino è un esplicito omaggio ad uno più grandi capolavori del cinema italiano, ovvero C’eravamo tanto amati, diretto da Ettore Scola nel 1974. Anche in quel caso si ripercorrevano 30 anni di storia italiana visti attraverso gli occhi dei protagonisti, i quali riflettevano inesorabilmente anche sui loro cambiamenti personali. Muccino si fa dunque carico di questa eredita, facendo idealmente partire il racconto lì dove il film di Scola si fermava. Con la partecipazione di alcuni attori amici, ricorrenti nella sua filmografia, egli ha così portato al cinema quello che è da molti considerato uno dei suoi film più belli.

Penalizzato negli incassi dalla pandemia di Covid-19, Gli anni più belli ha comunque trovato il modo di continuare a far parlare di sé. Rimane senza dubbio un film che merita una visione, anche solo per il ritratto divertente e amaro allo stesso tempo di un’Italia cambiata forse troppo drasticamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Gli anni più belli cast attori
Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria in Gli anni più belli. © All rights reserved

La trama e il cast di Gli anni più belli

Gli anni più belli propone la storia di quattro amici: Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo, raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1982 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. Ognuno con le proprie speranze, le proprie delusioni lavorative e sentimentali, i propri successi e i fallimenti. Componenti che sono l’intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani. Il loro è grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti.

Ad intepretare i quattro protagonisti vi sono gli attori Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, con il primo e l’ultimo di questi con già diverse collaborazioni con Muccino alle spalle. Nel film è inoltre presente anche la cantante Emma Marrone, fortemente voluta da Muccino, che compie così il suo esordio nella recitazione con il personaggio di Anna, moglie di Riccardo. Si ritrovano poi anche gli attori Jacopo Maria Bicocchi nei panni di Fabio, Nicoletta Romanoff in quelli di Margherita Angelucci e Francesco Acquaroli nel ruolo di Sergio Angelucci. Ad interpretare i quattro protagonisti da adolescenti si ritrovano invece Francesco Centorame, Alman Noce, Andrea Pittorino e Matteo De Buono.

Gli anni più belli canzone
Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria in Gli anni più belli. © All right reserved

 

La canzone di Claudio Baglioni

Particolarmente importante all’interno del film è la colonna sonora. Questa è stata curata dal maestro premio Oscar Nicola Piovani e composta per esaltare la forte malinconia alla base del racconto. Di particolare rilievo è però il brano inedito di Claudio Baglioni, Gli anni più belli, che dà il titolo al film. Pubblicato il 3 gennaio del 2020, questo segna il ritorno del cantante sulla scena musicale dopo quattro anni. Si tratta di un brano il cui testo descrive tutto l’ardore degli anni giovanili. Anni in cui si è concentrati solo sull’esprimersi al massimo del proprio potenziale, nonostante le preoccupazioni date dal futuro. Gli anni più belli è poi stato candidato a numerosi premi, tra cui il David di Donatello.

Il trailer di Gli anni più belli e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Gli anni più belli grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 4 maggio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Gli anni più belli: recensione del film di Gabriele Muccino

Gli anni più belli: recensione del film di Gabriele Muccino

Dopo A casa tutti bene, Gabriele Muccino torna a dirigere con Gli anni più belli. Stavolta non sceglie un cast così ricco, ma punta su quattro assi del nostro cinema, a due dei quali – Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria – lo legano un’amicizia ventennale e quattro film. Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti sono invece diretti per la prima volta da Muccino. A questi si aggiungono altri due fuoriclasse: Nicola Piovani che firma le musiche originali e Claudio Baglioni con l’inedito Gli anni più belli, oltre ad altri due brani del suo repertorio.

Gli anni più belli, la trama

Il film segue le vicende di quattro amici, intrecciandole con quarant’anni di storia italiana, dagli anni Ottanta ad oggi. Gemma (Micaela Ramazzotti) è bella e inquieta, lei e Paolo (Kim Rossi Stuart) si amano, si lasciano, si riprendono, mentre Paolo, il più introverso e meno incline ai compromessi, insegna da precario e vive con la madre. Giulio (Pierfrancesco Favino), che invece i compromessi li accetta pur di affermarsi e togliersi di dosso “la puzza di fame” dei bassi da cui proviene, diventa avvocato e s’innamora di Gemma, ma poi sposa la figlia di un facoltoso uomo d’affari a cui evita la galera. Riccardo (Claudio Santamaria), giornalista squattrinato, sposa Anna (Emma Marrone), ma l’idillio lascia presto il posto a liti continue e al divorzio. I quattro si perdono, poi si ritrovano, ma forse Giulio è troppo cambiato, appartiene a un altro mondo, o forse no, anche lui ha nostalgia di quell’amicizia che infondo non si è mai spenta. Forse Paolo è troppo rigido e preferisce la compagnia dei suoi libri, mentre Riccardo, come al solito, si da un gran da fare per riunire il gruppo. E Gemma? Lo scopriranno tra il tavolo di un ristorante, un salotto e un balcone.

Muccino e gli omaggi al cinema in un film pretenzioso

Gli anni più belli ha grandi ambizioni, aspira ad essere un grande affresco storico-sociale dell’Italia e crea elevate aspettative, delle quali però non riesce ad essere all’altezza. La Storia è solo marginale, un tocco di colore con tante pennellate, forse troppe, ma appena accennate: dalla caduta del muro di Berlino a Tangentopoli, dall’11 settembre all’ascesa del Movimento 5 Stelle nel panorama politico italiano.

Il film riesce invece a ricreare le atmosfere anni Ottanta e Novanta, il tempo in cui la musica si ascoltava su cassetta, prima dell’avvento del digitale e dei telefoni cellulari, e anche Il tempo delle mele, solo uno dei tanti omaggi presenti nel film – da Fellini a Scola. L’ispirazione a un capolavoro come C’eravamo tanto amati è dichiarata. Purtroppo però, la scrittura è lontana anni luce da Scola, sceneggiatore di fama lui stesso, che si avvaleva lì del contributo di Age e Scarpelli. Muccino scrive di nuovo a quattro mani con Paolo Costella dopo A casa tutti bene, ma il risultato è debole.

Dialoghi poco sensati o banali – si pensi ad alcune battute di Nicoletta Romanoff (Margherita, moglie di Giulio) o alla ripetitività degli scambi tra Emma Marrone e Claudio Santamaria. Poca attenzione è posta nel delineare i personaggi, soprattutto quelli di Riccardo e Gemma. I tormenti interiori di lei sono solo suggeriti anziché trattati con efficacia, rendendo il personaggio piuttosto frivolo. Quello di Paolo è forse il più riuscito e Rossi Stuart ha una marcia in più, mettendo a frutto il suo estro anche nell’interpretare lo stile mucciniano.

Gli anni più belliGli anni più belli, enfasi e alta temperatura emotiva

Costanti del cinema di Muccino si confermano l’enfasi e la temperatura emotiva sempre alta, le urla non sempre motivate e le corse affannate dei protagonisti, all’inseguimento dei loro sogni.

Nonostante la bravura del regista nella scelta del cast -anche i quattro attori che interpretano i protagonisti da giovani, Francesco Centorame (Giulio), Andrea Pittorino (Paolo), Alma Noce (Gemma), Matteo De Buono (Riccardo), sono molto somiglianti e in parte; tra gli interpreti anche Francesco Acquaroli – per una buona metà del film e forse anche oltre, il lavoro non coinvolge. Neppure Favino, Rossi Stuart, Santamaria e Ramazzotti riescono a risollevarlo. Poi Muccino tira i remi in barca e prova a dare uno spessore al racconto, a far evolvere i personaggi. Talento e carisma dei quattro assieme al loro affiatamento – Santamaria e Favino ritrovano Rossi Stuart dopo Romanzo criminale, mentre quest’ultimo e Ramazzotti, alla loro terza collaborazione, si confermano in sintonia – possono così traghettare il film fuori dal guado.

Sulle note di  Piovani e Baglioni  –  assieme all’inedito anche E tu come stai?, Mille giorni di te e di me – senza rinunciare a Bennato e neppure a un accenno a De Andrè, lo spettatore segue  gli alti e bassi dei quattro amici in questo lavoro caotico, a tratti perfino bulimico, che vuole comprendere tutto, ma al quale manca un’idea chiara e davvero originale su cui fondarsi. Gli anni più belli resta un film che celebra il valore dell’amicizia autentica – di cui certo il regista è profondamente consapevole – capace di attraversare indenne le maree della vita ed essere una vera àncora di salvezza.

Gli Anni più belli: prime scene dal film di Gabriele Muccino

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Gli Anni più belli: prime scene dal film di Gabriele Muccino

01 Distribution annuncia Gli Anni più belli, il nuovo film diretto e scritto da Gabriele Muccino e con protagonisti Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria.

Gli Anni più belli arriverà al cinema dal 13 febbraio 2020 al cinema! Una produzione Lotus Production una società di Leone Film Group con Rai Cinema in associazione con 3 Marys Entertainment. Fanno parte del cast anche: Nicoletta Romanoff, Emma Marrone, Alma Noce, Francesco Centorame, Andrea Pittorino, Matteo De Buono, Francesco Acquaroli, Mariano Rigillo, Paola Sotgiu, Fabrizio Nardi.

Gli Anni più belli: teaser trailer

Gli Anni più belli: trama

“Gli Anni Più Belli” è la storia di quattro amici Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo, (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria), raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l’intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani. Un grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti. Il titolo riprende il brano inedito di Claudio Baglioni e la colonna sonora del film è di Nicola Piovani.

Gli anni amari, recensione del film di Andrea Adriatico

Gli anni amari, recensione del film di Andrea Adriatico

Gli anni amari è il nuovo lungometraggio del regista teatrale e cinematografico Andrea Adriatico. Si concentra su un’epoca abbastanza recente della storia italiana, che pure oggi appare lontana. Gli anni Settanta, il ’77 e i movimenti di contestazione giovanile, la liberazione sessuale, il femminismo, che raccoglievano il testimone del Sessantotto per portare ancora più in là le sue conquiste. È in questo contesto che si può leggere e apprezzare, la figura di Mario Mieli. La prima considerazione che viene da fare, dunque, è convenire con Umberto Pasti, col quale Mieli ebbe un’intensa relazione, che intervistato per il film dal regista ha dichiarato:“Era ora che qualcuno ci raccontasse questa storia”.

L’importanza socio-culturale della figura di Mario Mieli

Una storia che in parte coincide con quella del Fuori! – nome che riprende l’inglese “come out” – prima associazione a promuovere i diritti degli omosessuali in Italia, fondata nel 1971 da Angelo Pezzana. Mario Mieli, interpretato qui dal giovane Nicola Di Benedetto, vi si unisce l’anno successivo, partecipando alla prima manifestazione pubblica di omosessuali in Italia, a Sanremo, per contestare il Congresso internazionale sulle devianze sessuali del Centro Italiano di Sessuologia. Allora, infatti, l’omosessualità era considerata una depravazione, una malattia da curare. Mieli contribuisce alla crescita del movimento anche a livello internazionale, portando la sua esperienza londinese, grazie alla quale è venuto a contatto con movimenti omologhi. Nasce la rivista Fuori! che dà voce al movimento, della cui redazione Mieli fa parte. Poi Mario entrerà in polemica con la scelta di Pezzana di aderire al Partito Radicale, rivendicando  l’identità autonoma del movimento, fino alla rottura col suo fondatore.

L’attività di Mieli, però, non si ferma qui. È scrittore – Elementi di critica omosessuale e poi Il risveglio dei Faraoni. È animatore di un collettivo teatrale che con i suoi spettacoli promuove la liberazione omosessuale.

Gli anni amari e l’uomo Mieli

Il film non è solo la storia di uno dei padri del movimento per i diritti omosessuali. È la storia di un uomo, del suo complicato rapporto con la famiglia, la madre Liderica (Sandra Ceccarelli) e soprattutto il padre Walter (Antonio Catania), con cui a stento comunica. Mario è un eccentrico, un provocatore, un amante delle frasi ad effetto, un ammiratore di Oscar Wilde che ama travestirsi, spogliarsi e dissacrare. È spudorato. Così mette in crisi le granitiche certezze del mondo alto borghese in cui è nato, radicato nel tessuto sociale milanese con il setificio del padre, la cui eredità è stata raccolta dal figlio Giulio (Lorenzo Balducci). Una personalità intellettualmente lucida quanto inquieta e tormentata, come la sua storia d’amore con Umberto Pasti (Tobia De Angelis). Un uomo in bilico tra abissi di solitudine e gioia di vivere, anche a causa di disturbi mentali di cui nel film non si fa mistero. Tutto questo lo porta a togliersi la vita il 12 marzo del 1983 a soli 31 anni.

Nel raccontarci l’uomo, la sceneggiatura di Adriatico, Grazia Verasani e Stefano Casi si concentra molto sul personaggio Mieli, sulle sue eccentricità. Il regista si sofferma sugli abiti, i colori, sul suo essere elegantemente provocatore e sfrontato, trattando il tutto con estrema delicatezza. A passare a volte in secondo piano è ciò che il protagonista prova, che sente, emozioni e sensazioni che potrebbero arrivare allo spettatore, coinvolgerlo e portarlo realmente dentro la storia, mentre resta un po’ distante.

gli anni amariL’interprete principale, Nicola Di Benedetto, classe 1992, insegue e acciuffa la somiglianza nell’estetica e negli atteggiamenti, seppur con una fisicità diversa da quella esile di Mieli, ma manca un po’ di spessore, di profondità nel suo modo di affrontare un’interpretazione senza dubbio ardua, complice la sua giovane età. Dunque, non coinvolge fino in fondo. Solo in pochi momenti e nella parte finale del film traspare un’emozione autentica, vivida, quando le parole, le provocazioni lasciano finalmente il posto al reale tormento dell’anima di Mario, che sta arrivando alla tragica determinazione del suicidio.

Gli anni amari, un’occasione colta solo in parte

Una figura complessa quella di Mieli, con un’esistenza breve, ma che ha segnato un’epoca e contribuito ad importanti conquiste, di cui oggi vediamo i frutti. Possiamo dire che sia stato per l’Italia una sorta di Harvey Milk – l’attivista omosessuale americano che negli anni Settanta a San Francisco si batté in difesa dei diritti dei gay. Ebbene, anche Gli anni amari poteva essere di grande impatto, proprio come Milk, il film di Gus Van Sant in cui Sean Penn veste i panni dell’attivista americano, ma vi riesce solo in parte.

Nonostante ciò, Gli anni amari ha sicuramente il pregio di far conoscere la figura di Mario Mieli e una pagina poco nota della nostra storia, e anche quello di incuriosire, spingendo magari lo spettatore a documentarsi su Mieli e sulla stagione di cui è stato protagonista. Adriatico realizza un film per tutti, che non vuole fare scandalo, ma parlare di libertà e diritti, di una stagione di sogni e di lotte, non solo a favore del mondo LGBT, il cui spirito andrebbe forse riscoperto.

Gli anni amari, Andrea Adriatico presenta il suo film su Mario Mieli

Roma al tempo del Coronavirus. Davanti a un esiguo gruppo di tenaci giornalisti Andrea Adriatico e il cast de Gli anni amari presentano il film sulla figura di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale italiano. Il film è apparso per la prima volta alla Festa del Cinema di Roma 2019 ed esce nelle sale italiane il 12 marzo, anniversario della morte di Mieli, avvenuta nel 1983. L’imperativo è coniugare la fruizione delle attività culturali con le misure di prevenzione e sicurezza previste nel nuovo decreto della Presidenza del Consiglio, firmato il 1 marzo, che fornisce regole riguardanti musei, cinema e teatri: potranno restare aperti rispettando le regole di distanza. Sottolinea il distributore Andrea Romeo di I Wonder Pictures: “C’è un gran bisogno di cinema e di storie che fanno bene. […] E’ logico per noi essere presenti e disponibili. […] L’unica cosa da fare è attenersi alle misure previste, aprire i cinema rispettando la distanza di sicurezza di un metro. Se le direttive dovessero cambiare, ci atterremo”.

La figura di Mario Mieli

Andrea Adriatico spiega così il cuore del film, che dedica al giovane Zaky, detenuto in Egitto e studente a Bologna, città in cui il regista vive: “La storia di Mieli è la descrizione di un sogno, di un tema […] posto dal movimento del ’77: mettere al centro l’idea della felicità, perseguire il proprio obiettivo di benessere. È una cosa che abbiamo completamente perso di vista”. Un sogno svanito all’inizio degli anni ’80, “gli anni amari” del titolo, che riprende Voglio di più, canzone di Pino Daniele targata 1980. Svanito lasciando il posto al rimpianto per una sorta di rivoluzione mancata. Svanito con l’arrivo dell’AIDS, di cui in Italia si comincia a parlare proprio nel 1983, anno del suicidio di Mario Mieli. Prosegue il regista: “La cosa a cui tengo è che il film venga visto, in qualsiasi forma o maniera. Che porti quelle questioni di nuovo al centro di un dibattito sulla persona. […] Mieli non si batte per l’omosessualità, ma per la libertà, per quei concetti di diritto che devono essere estesi a tutti”.

Grazia Verasani, sceneggiatrice assieme al regista e a Stefano Casi, ricorda così la figura di Mieli: “È stato il cantore di una generazione che voleva fortemente uscire da una repressività. E lo voleva fare attraverso l’intellettualismo, la politica, ma anche e soprattutto la creatività”. “Era un intellettuale lucidissimo, ma anche una persona che conosceva l’arte della leggerezza”.

A chi gli domanda perché una figura come quella di Mieli sia stata rimossa nel dibattito del nostro paese il regista risponde: “Mieli non è stato considerato neanche allora un leader, ma un outsider all’interno di un movimento che ha contribuito a creare” – il movimento F.U.O.R.I. di Angelo Pezzana, primo nucleo del movimento di liberazione omosessuale italiano, cui Mieli si unisce dandogli un respiro internazionale. Antonio Catania, che interpreta il padre di Mario, aggiunge: “Erano anni in cui neanche da sinistra si riusciva ad accettare una figura come Mario Mieli, perché era troppo. Metteva il dito in un conformismo non solo sessuale, ma a tutti i livelli. […] Non erano ancora tempi in cui si poteva avere un atteggiamento così dissacrante come il suo”.

Gli anni amari,  una vicenda difficile da ricostruire 

Adriatico parla poi di una lavorazione difficile, dove si è trovato spesso osteggiato: “Durante la lavorazione ci siamo trovati di fronte a interrogazioni, a proteste. Ma sono molto contento di poter dire e condividere anche con la famiglia di Mieli, che il film è per tutti. Ha superato il visto censura. C’era il terrore che si potesse fare un film troppo eversivo. […] Oggi delle diversità sessuali si può parlare, sì, […] però bisogna stare dentro un meccanismo di mainstream molto ben regolato”.

“Gli ultimi 10 anni li ho impegnati a ricostruire una vicenda. La storia dell’omosessualità è una storia che in Italia non esiste, è scritta sull’acqua. Non ho potuto lavorare con agio, ho dovuto fare un lavoro di documentazione certosina. Ci sono ore di interviste che fissano la storia, la cristallizzano e mi danno la protezione legale per raccontare quello che ho raccontato”.

Gli interpreti de Gli anni amari e il lavoro sui personaggi

Nicola Di Benedetto parla così della sfida  di interpretare il ruolo del protagonista: “Ho letto molto prima di vedere. Andrea mi ha indirizzato verso questa strada: scoprire prima il pensiero, capire a fondo cosa diceva Mieli, prima che come lo diceva.[…] Mi sono ritrovato d’accordo con tutto il suo pensiero. È quello che mi è rimasto, un consolidamento di ciò che la mia generazione sta ricominciando a prendere in mano adesso”.

Antonio Catania, che veste i panni del padre di Mario, spiega le ragioni del suo personaggio, con cui il protagonista ha il rapporto più difficile: “In quegli anni, che vedevano sgretolare le istituzioni classiche come la scuola, la famiglia […] i padri erano quelli che meno capivano di tutta questa faccenda. Si trovavano i fronte a una ribellione che non riuscivano a comprendere, come il padre di questa famiglia borghese. […] Mario è il più giovane dei figli, cui tra l’altro è legato da particolare affetto, […] ma c’è l’incomprensione, non riuscire a capire perché questo comportamento così bizzarro”.

Sandra Ceccarelli della madre di Mario, Liderica, dice: “Penso che per questa madre gli anni veramente amari siano stati quelli successivi alla morte di Mario”. “Questa donna da una parte era in grande difficoltà, perché Mario la provocava anche in maniera molto pesante. D’altra parte mi sembra avesse voglia di capire. […] E’ un rapporto molto ricco, molto difficile, ma non credo lei si aspettasse una fine così drastica, così presto”.

Gli anni amari è in sala dal 12 marzo, prodotto da Cinemare con Rai Cinema e con Pavarotti International 23 e distribuito da I Wonder Pictures.

Gli Anime arrivano al cinema grazie a Nexo e Dynit

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Nexo Digital insieme a Dynit lanceranno una nuova stagione di programmazione nelle sale cinematografiche di Anime che prenderà il via a Marzo  2014. Tra i primi titoli annunnciati: Ghost in the ShellSpace Battleship Yamato e Il Giardino delle Parole e saranno distribuiti in 24 con surround 5.1. Ecco il manifesto ufficiale con tutte le prime date:

AnimeFonte: Badtaste.it

Gli Animali Fantastici e Dove Trovarli: il set a Liverpool

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Gli Animali Fantastici e Dove Trovarli: il set a Liverpool

Sarà Liverpool la città prescelta dalla Warner Bros per ospitare le uniche riprese in esterna di Gli Animali Fantastici e Dove Trovarli, spin off di Harry Potter e con protagonista Eddie Redmayne che si appresta a cominciare la fase di riprese.

Quelle nella città anglosassone saranno le uniche riprese al di fuori dei Leavesden Studios.

Ecco cosa ha dichiarato il produttore David Heyman:

Siamo felicissimi di portare Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli a Liverpool, una città che conserva molti miei ricordi. Mia madre veniva da lì e, da piccolo, ci andavo sempre per tornare a visitare i miei cari. L’architettura in questa splendida città è perfetta per il nostro film, ambientato nella New York del 1920; so che riceveremo un caloroso benvenuto.

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Gli animali fantastici dove trovarli uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

La sinossi: Newt Scamandro intendeva fermarsi a New York solamente per poche ore, ma le circostanze gli imposero di restare…

Gli animali fantastici dove trovarli vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice, affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei film di Harry Potter. Alla produzione ci sarà David Heyman, mentre David Yates sarà il regista.

Gli Animali Fantastici Dove Trovarli: una tempesta distrugge il set

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Momento critico per la Warner Bros e per la produzione di Gli Animali Fantastici Dove Trovarli, l’atteso prequel di Harry Potter. Infatti in queste ore una tempesta soprannominata “Barney” sta mettendo in ginocchio il Regno Unito e soprattutto il set del film con protagonista Eddie Redmayne. Secondo quanto riferisce il Mirror, i componenti del cast e della trouper per un totale di circa 400 persone hanno dovuto abbandonare il set con urgenza e il risultato è come potete vedere da quest’immagine, disastroso:

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Da quanto riferisce il Mirror, la lavorazione è ripresa in altre location ma pare che il set esterno di un’intera strada di New York (di cui in foto vediamo i marciapiedi) sia compromesso.

 

Gli animali fantastici dove trovarli uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e Alison Sudol.

La sinossi: Newt Scamandro intendeva fermarsi a New York solamente per poche ore, ma le circostanze gli imposero di restare…

Gli animali fantastici dove trovarli vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice, affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei film di Harry Potter. Alla produzione ci sarà David Heyman, mentre David Yates sarà il regista.

Gli animali fantastici dove trovarli: le riprese ad agosto

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Gli animali fantastici dove trovarliLa Warner Bros ha appena annunciato che le riprese de Gli animali fantastici dove trovarli, adattamento dell’omonimo libro di J.K. Rowling, inizieranno ad agosto. Non solo, la casa di produzione ha dato il via alla ricerca del cast per i personaggi del film, il primo della nuova trilogia, spin-off di Harry Potter.

Le riprese si terranno a New York e ai Leavesden Studios, a Londra. Gli animali fantastici dove trovarli uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter.

La sinossi: Newt Scamandro intendeva fermarsi a New York solamente per poche ore, ma le circostanze gli imposero di restare…

Gli animali fantastici dove trovarli vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice, affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei film di Harry Potter. Alla produzione ci sarà David Heyman, mentre David Yates sarà il regista.

Gli animali fantastici dove trovarli: Katherine Waterston nel cast

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katherine-waterstonDopo Eddie Redmayne, scelto come protagonista maschile per lo spin-off della Rowling Gli animali fantastici dove trovarli, la Warner Bros si sta occupando della selezione del resto del cast.

Si è da poco aggiunta infatti l’attrice Katherine Waterston, che avrà il ruolo di Tina, abbreviazione di Porpentina, una strega che – a differenza degli amati personaggi dei libri di Harry Potter – lavora con la sua magia negli Stati Uniti. Tina incontra Newt Scamandro (Redmayne) quando qust’ultimo si ferma a NY nel suo viaggio per trovare e documentare le creature magiche.

Due ruoli cardine del film devono essere ancora coperti: Queenie, la sorella minore di Tina, e Jacob, un rivale di Scamandro.

 Gli animali fantastici dove trovarli uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come protagonista Newt Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter.

La sinossi: Newt Scamandro intendeva fermarsi a New York solamente per poche ore, ma le circostanze gli imposero di restare…

Gli animali fantastici dove trovarli vedrà il debutto della scrittrice stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice, affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei film di Harry Potter. Alla produzione ci sarà David Heyman, mentre David Yates sarà il regista.

Fonte

Gli animali fantastici dove trovarli: annunciata la squadra creativa

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Gli animali fantastici dove trovarliLa Warner Bros ha annunciato i suoi piani per il prossimo futuro, e oltre ai supereroi della DC, ormai immancabili (leggi qui), sono previsti, come sappiamo, anche gli spin off di Harry Potter, con tre film tratti da Gli animali fantastici dove trovarli previsti per il 2016, 2017 e 2018.

La novità resa ufficiale da Kevin Tsujihara, CEO della WB, è che per realizzare i film tornerà in campo la squadra creativa degli ultimi quattro film del franchise: la regia è stata affidata a David Yates che va a riunirsi alla squadra formata da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.

Emozionati di rientrare nel mondo di Harry Potter?

Fonte: CS

Gli animali fantastici dove trovarli di J. K. Rowling parla il produttore David Heyman

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La settimana scorsa, la Warner Bros ha dato l’annuncio a sorpresa che lo studio è nuovamente a lavoro con l’autrice J. K. Rowling per un nuovo adattamento nell’universo cinematografico di Harry Potter (leggi qui). Oggi arrivano invece le dichiarazioni del produttore della saga di Harry PotterDavid Heyman sull’ambizioso ritorno del mondo magico:

“Non posso parlare molto su questo progetto ancora,” “Tutto quello che posso dire è che sarà grande. Jo(La Rowling) non aveva bisogno di ritornare di nuovo in quel mondo magico. Non si tratterà di Harry Potter  ma del suo mondo. Ha scelto di rifarlo perché sentiva il bisogno di raccontare una nuova storia. Quindi se lo sta facenvo vuol dire che sarà qualcosa di molto, molto speciale. “

Gli animali fantastici dove trovarli si dice che sia il primo di una nuova serie per il grande schermo in sviluppo.

 Gli Animali Fantastici dove trovarli,  vedrà come protagonista Newt Scamandro, autore (immaginario) del libro, e sarà ambientato a New York negli Anni Venti, circa 70 anni prima dell’arrivo di Harry Potter ad Hogwarts. La sceneggiatura sarà interamente curata da J.K. Rowling, che ha chiesto questo importante ruolo perché il film non si scosti troppo dai libri e dalla sua mente, come accade ed è accaduto spesso nelle trasposizioni cinematografiche.

Gli anelli di fidanzamento più costosi delle star

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Quando si tratta di star, tutto sembra concesso, dalle spese pazze alle pretese più assurde. E anche quando la star si innamora, lo fa in grande, specialmente quando si tratta di anelli di fidanzamento.

Ecco quelli più costosi delle star:

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Gli anelli del potere: la terza stagione è stata finalmente confermata dagli showrunner di LOTR dopo mesi di incertezze

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Gli showrunner di Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere Patrick McKay e J.D. Payne confermano lo stato della terza stagione. Dopo aver debuttato su Prime Video nel 2022, la serie di successo de Il Signore degli Anelli, che racconta l’ascesa al potere di Sauron durante la Seconda Era della Terra di Mezzo, è tornata per la seconda stagione la scorsa estate. Sebbene le recensioni siano state positive per la seconda stagione, gli spettatori hanno subito un calo e c’è stata una certa incertezza sullo stato della terza stagione de Gli Anelli del Potere.

Nel corso di una recente intervista con Screen Rant, McKay e Payne hanno confermato che il lavoro sulla terza stagione deGli anelli del potere è in corso , il che significa che lo show è stato apparentemente rinnovato. Sebbene gli showrunner siano attenti a non lasciarsi sfuggire alcun dettaglio su ciò che il pubblico deve aspettarsi, Payne rivela che si stanno “preparando ora, molto, molto intensamente”. Guardate il loro scambio completo qui sotto:

JD Payne: Ci stiamo lavorando.

Patrick McKay: Ci stiamo lavorando!

JD Payne: Ci stiamo preparando ora, molto, molto intensamente. Ehm…

Patrick McKay: Non possiamo dire altro!

[…]

JD Payne: Abbiamo [cose eccitanti in arrivo]. Sarà davvero bello. Siamo eccitati.

Patrick McKay: Sarà fantastico.

Cosa significa la conferma della terza stagione di Gli Anelli del Potere per lo show de Il Signore degli Anelli

Sebbene le recensioni della seconda stagione de Gli Anelli del Potere siano state in gran parte più positive di quelle della prima, gli spettatori sono diminuiti. Questo non è del tutto inaspettato, vista la massiccia spinta di marketing che ha sostenuto la prima stagione, ma ha sollevato domande sul futuro dello show. McKay e Payne – e Amazon – hanno da tempo dichiarato di avere un piano di cinque stagioni per The Rings of Power, e la conferma della terza stagione significa che questo piano è un passo più vicino alla realizzazione.

Per quanto riguarda la performance de Gli Anelli del Potere, Jennifer Salke, dirigente di Amazon, ha dichiarato a Variety in ottobre che si sente “davvero bene” e che “continuerà a fare lo show finché vedremo che i clienti globali lo amano e lo guardano”. Se la terza stagione continuerà ad avere un forte seguito di spettatori, quindi, sembra che altre due stagioni andranno avanti. Per quanto riguarda la data di arrivo della terza stagione dopo il finale della seconda stagione di Rings of Power, la conferma che McKay e Payne sono attualmente in fase di preparazione potrebbe suggerire che i nuovi episodi saranno girati l’anno prossimo, il che significa che è possibile un’uscita alla fine del 2026.

Gli Anelli del Potere: il calo degli spettatori della seconda stagione è stato rivelato da un nuovo rapporto

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La seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, ha subito un calo di spettatori rispetto alla stagione 1, e un nuovo rapporto ne rivela l’entità. Creata da Patrick McKay e J.D. Payne, la serie Prime Video Il Signore degli Anelli ha debuttato nel 2022, raccontando l’ascesa del male nella Terra di Mezzo durante la Seconda Era. Le recensioni della stagione 2 de Gli anelli del potere hanno salutato i nuovi episodi come un miglioramento rispetto alla stagione 1 nell’estate del 2024, ma il secondo episodio non ha raggiunto i livelli di audience della stagione di debutto.

Un nuovo rapporto di Luminate, una società di analisi dello streaming di terze parti, rivela che il calo di spettatori per la stagione 2 de Gli Anelli del Potere è stato piuttosto significativo. Secondo la società, nelle prime 12 settimane di disponibilità la stagione 2 ha registrato un calo del 60% rispetto alla stagione 1 in termini di minuti totali guardati. La notizia contenuta nel rapporto di Luminate arriva mentre la società rivela che il calo di spettatori de Gli Anelli del Potere ha accompagnato un calo anche per i contenuti Marvel e Star Wars, con tre grandi franchise in calo.

Cosa significa il calo di spettatori della seconda stagione de Gli anelli del potere per lo show

Prima dell’uscita della prima stagione de Gli anelli del potere, lo show era stato pubblicizzato come un’impresa da cinque stagioni per Amazon, con una spesa totale della società per la serie che avrebbe dovuto raggiungere il miliardo di dollari alla sua conclusione. Nonostante il calo di spettatori, Amazon sembra essere ancora impegnata in questo piano. McKay e Payne hanno recentemente rivelato di aver già iniziato a lavorare alla terza stagione di Gli anelli del potere, le cui riprese potrebbero iniziare quest’anno.

Secondo quanto riportato da THR, la direttrice degli Amazon Studios Jennifer Salke ha rivelato in ottobre che la società si aspetta che la seconda stagione de Gli anelli del potere raggiunga alla fine gli spettatori della prima stagione. La seconda stagione è rimasta in testa alle classifiche Nielsen per tutta la sua durata, con oltre 1 miliardo di minuti di streaming nelle prime due settimane. Il rapporto di THR rileva inoltre che lo show rimane uno dei 5 programmi di maggior successo di Prime Video.

Gli anelli del potere: 10 buchi nella trama non apprezzati dai fan

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha debuttato con una prima stagione su Prime Video. Dopo aver visto gli episodi, i fan della saga hanno rilasciato i primi commenti. Lo show ha ottenuto un 82% su Rotten Tomatoes e recensioni abbastanza discordanti. Gli Anelli del Potere apporta diverse modifiche ai libri di J.R.R. Tolkien e, proprio per questo, non è stato apprezzato da tutti. In particolare, la serie ha elaborato diverse trame che permettono ai personaggi di impostarsi per le stagioni future. Tuttavia, gli utenti di Reddit hanno notato che alcune di queste storie presentano dei buchi rispetto ai libri di Tolkien. Scopriamo i punti deboli de Gli Anelli del Potere che hanno infastidito maggiormente i fan.

La profezia del re perduto

Gli Anelli del PoterePoco dopo l’introduzione di Halbrand, viene rivelata una profezia secondo cui un re perduto delle Terre del Sud potrebbe tornare per guidare il suo regno. Tuttavia, più tardi si scopre che la discendenza reale si è in realtà conclusa mille anni prima e che, ne Gli Anelli del Potere, Halbrand è Sauron, non un re perduto. Si tratta di una rivelazione sorprendente. In particolare, l’utente Timely-Huckleberry73 trova strano il fatto che gli abitanti del villaggio del Sud riescano a riconoscere uno stemma risalente a 1000 anni prima. Sembra che la profezia abbia come unico scopo quello di ingannare il pubblico.

E gli altri abitanti della Terra di Mezzo?

Gli Anelli del PotereNe Gli Anelli del Potere, ci sono pochissimi esseri umani: i Númenóreani e gli abitanti di un piccolo villaggio nelle Terre del Sud. Nella serie viene detto che Adar e gli orchi hanno devastato diversi villaggi della regione, ma nessuno sembra essere troppo preoccupato. Questo appare strano a Wobquadleer: considerando che la Terra di Mezzo è piena diinsediamenti di Elfi e Uomini, l’utente Reddit Wobquadleer si chiede come queste popolazioni possano ignorare il mondo al di fuori deiloro regni. Stando a Gli Anelli del potere, nessuno, a parte i Númenóreani, è disposto ad agire.

Galadriel si fida troppo

Gli Anelli del PotereQuando Galadriel incontra Halbrand, quest’ultimo le rivela che gli orchi hanno conquistato le Terre del Sud. Galadrielvuole agire istantaneamente: la notizia conferma il suo presentimento, Sauron è ancora a piede libero. Questa impulsività lascia perplesso un utente di Reddit secondo cui Galadriel, vista la sua esperienza, avrebbe dovuto essere più sospettosa circa l’informazione ricevuta. Anche se la rivelazione di Halbrand si è dimostrata vera, ha poco senso che un elfo intelligente come Galadr non nutra alcun sospetto.

Il tempismo dei Númenóreani

NúmenórL’arrivo di Galadriel e dei Númenóreani giusto in tempo per salvare i sudisti da Adar è decisamente d’effetto. Ricorda l’arrivo di Gandalf alla Diga di Helm o quello dell’esercito di Aragorn ai Campi del Pelennor. Tuttavia, in entrambe le situazioni del Signore degli Anelli l’esercito in arrivo conosce le tempistiche della battaglia. Ne Gli Anelli del Potere questo non accade: un utente di Reddit evidenza criticamente il tempismo poco realistico dei Númenóreani che – senza farlo apposta – arrivano nel momento esatto in cui c’è bisogno di loro. La logica narrativa è un po’ troppo facile per essere davvero credibile.

Colpi casualmente mirati

Gli Anelli del PotereIl tempismo dei Númenóreani diventa ancora più straordinaro se si considera che i personaggi si muovono senza conoscere la loro destinazione. In particolare, DinoKebab trova strano il fatto che la regina Miriel e i suoi soldati abbiano tirato colpi “a miglia di distanza, come se sapessero che c’è anche una battaglia in corso“. Inoltre, manca un racconto dettagliato dei momenti che precedono lo scontro ed è difficile immaginare le circostanze che rendono sensato il loro arrivo.

Le contraddizioni de Gli Anelli del Potere

Gli Anelli del PotereNe Gli Anelli del Potere viene fatta una rivelazione che prefigura la fine della civiltà dei Nani e rievoca la battaglia iconica tra la bestia e Gandalf nel Signore degli Anelli. Si scopre che Balrog è sotto a Khazad-dum. Molti hanno colto e apprezzato l’Easter egg, ma non BearishGrylls. L’utente Reddit ha notato un’imprecisione rispetto al Signore degli AnelliGli Anelli del potere racconta quindi una storia contraddittoria, che modifica significativamente la fine di Khazaddum.

Chi è lo Straniero?

Gli Anelli del PotereIl mistero circa l’identità dello Straniero è un fatto centrale de Gli Anelli del Potere ed è l’essenza di molti episodi. Gli inquietanti poteri dello Straniero hanno indotto i personaggi e il pubblico a credere che sotto la sua identità potesse nascondersi Sauron. Tuttavia, il finale ci svela che non è così e allude al fatto che l’amico magico degli Harfoots sia Gandalf. Un utente Reddit è quasi infastidito da questo depistaggio, visto che non porta a nessuna rivelazione definitiva. Inoltre, l’opzione renderebbe insignificanti i momenti più spaventosi degli episodi precedenti.

Il milthril è l’unica salvezza per gli elfi

Gli Anelli del PotereLe opere di J.R.R. Tolkien affermano che, alla fine i corpi degli Elfi svaniscono molto lentamente nella Terra di Mezzo a causa del male portato da Morgoth. Diversamente, Gli Anelli del Potere aggiunge un colpo di scena: per salvarsi, gli esseri richiedono la luce dei Silmaril. Gli autori spiegano che gli Elfi hanno bisogno del milthril perché la “luce dei Silmaril” esiste nella Stella della Sera, l’astro che brilla continuamente sulla Terra di Mezzo. Nonostante ciò, Xinfinitejesterx crede che la motivazione sia troppo debole: la necessità del mithril non è ben contestualizzata e si rivela solo un buco nella trama.

I consigli di Halbrand

Il signore degli AnelliCelebrimbor è un artigiano leggendario, sia nel canone Tolkien che negli Anelli del Potere. Eppure l’abile fabbro non sa come combinare i metalli e si trova costretto a chiedere aiuto a Halbrand. Magicamente, quest’ultimo sa come comportarsi con tutti i metalli, anche con quelli inesplorati come il mithril. Halbrand arriva in scena e, in poco tempo, sistema tutto. Per VitaLonga, le soluzioni che egli fornisce sono troppo semplici per essere avvincenti e credibili.

La spada d’oro e d’argento

Il signore degli AnelliCelebrimbor afferma di aver bisogno dell’argento e dell’oro più puri per combinarli con il mithril. Assecondandolo, Galadriel gli fornisce il pugnale di suo fratello per farlo fondere. Si tratta di un grande sacrificio all’interno de Gli Anelli del Potere. Tuttavia, Glassy_Skies ha notato qualcosa di strano: nel momento in cui il pugnale viene gettato nelle fiamme, nessuno si preoccupa di estrarre la lama – che non è fatta di metallo prezioso – o di dividere le porzioni d’argento e d’oro. In questo modo diventa impossibile creare singoli anelli d’oro e d’argento.

Gli Anelli del Potere, seconda stagione: il primo teaser trailer

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Gli Anelli del Potere, seconda stagione: il primo teaser trailer

Prime Video ha diffuso il primo teaser trailer di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere seconda stagione.

Da quando la serie di Prime Video Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha concluso la sua prima stagione con quella che è sembrata una bomba, i fan sono stati ansiosi di sapere quando potremo tornare nella Terra di Mezzo, e ora abbiamo ufficialmente la risposta. Alla presentazione degli Amazon Upfront, è stato annunciato che la seconda stagione di Gli Anelli del Potere sarà trasmessa il 29 agosto 2024. Come se non bastasse, Prime Video ha rilasciato anche il primo teaser trailer della seconda stagione, che mostra una nuova oscurità che si insinua nella Terra di Mezzo.

O forse non è poi così nuova, visto che si scopre subito che questa oscurità non è altro che Sauron (Charlie Vickers), con un look molto più curato e raffinato – ci mancherai, Halbrand trasandato. Con la minaccia di Sauron in rapida ascesa e infiltrata in gran parte della Terra di Mezzo, gli Elfi, tra cui Galadriel (Morfyyd Clark), Elrond (Robert Aramayo) e Arondir (Ismael Cruz Córdova), si preparano a respingere l’oscurità. Ma i pericoli si estendono anche al di là degli Elfi, sia attraverso il mare verso Númenor, sia tra le montagne verso la città nanica di Khazad-dûm.

Cosa sappiamo sulla seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Nella seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Sauron è tornato. Scacciato da Galadriel, senza esercito né alleati, l’Oscuro Signore in ascesa deve ora contare sulla sua astuzia per ricostruire la sua forza e vigilare sulla creazione degli Anelli del Potere, che gli permetteranno di soggiogare tutti i popoli della Terra di Mezzo alla sua sinistra volontà. Partendo dalla portata epica e dall’ambizione della prima stagione, questo nuovo capitolo immerge anche i personaggi più amati e vulnerabili in una crescente ondata di oscurità, sfidando ciascuno a trovare il proprio posto in un mondo che è sempre più sull’orlo del baratro.

Elfi e nani, orchi e uomini, stregoni e Pelopiedi… mentre le amicizie si incrinano e i regni cominciano a sfaldarsi, le forze del bene lotteranno sempre più valorosamente per aggrapparsi a ciò che per loro conta più di tutto… esserci l’uno per l’altro.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita. Lo show ha inoltre battuto tutti i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America, Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel weekend.

La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.

Gli Anelli del Potere concluderà le riprese della seconda stagione, nonostante lo sciopero WGA

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Mentre molti show e serie tv stanno fermando i motori a causa dello sciopero degli sceneggiatori WGA, è stato riportato da Variety che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere di Prime Video rimarrà in produzione, con 19 giorni di riprese rimanenti.

I produttori esecutivi dello show J.D. Payne e Patrick McKay tuttavia, non saranno presenti sul set. I produttori non continueranno a lavorare alla prossima stagione a causa delle regole sullo sciopero della Writers Guild of America, che vietano agli sceneggiatori-produttori di lavorare in ruoli basati sulla scrittura per tutta la durata dello sciopero. I produttori e i registi che non scriveranno invece dirigeranno le riprese per la restante durata delle riprese, e saranno responsabili di eventuali decisioni creative prese sul set in assenza degli showrunner.

WGA ha già scioperato nel 2007 per 100 giorni, concludendo la protesta nel 2008, durante quel periodo molti show e film hanno dovuto affrontare decisioni simili, in merito all’opportunità di ritardare o annullare le produzioni o continuare ad andare avanti a prescindere. Un notevole esempio di una serie che ha preso la decisione di continuare la produzione è Heroes, serie supereroistica divenuta di culto, che con la sua prima stagione ha ottenuto ampi consensi dalla critica. Tuttavia, poiché la stagione 2, molto più breve della prima in termini di durata, è stata distribuita a seguito di una produzione colpita dallo sciopero, la stagione ha visto un netto calo della qualità e delle valutazioni.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere deve sfidare se stessa, perché Prime Video vuole mantenere affezionato il pubblico per tutto l’arco della stagione e non vedere accadere una replica di quanto successo per il primo ciclo, per il quale solo il 37 percento dei 25 milioni di spettatori della sua premiere ha superato il finale dello show. Prime Video farà tutto il possibile per garantire alla stagione 2 un ritorno al suo apice, soprattutto considerando il costo della serie. Si stima che la prima stagione sia costata circa 462 milioni di dollari, con lo studio pronto a spendere oltre 1 miliardo di dollari per le stagioni future.

Le riprese della seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere sono iniziate il 3 ottobre 2022, con la produzione della serie di otto episodi trasferita nel Regno Unito dalla Nuova Zelanda. Sebbene non sia stata ancora ufficializzata una data di uscita per la prossima stagione, i fan possono sperare di vederla tornare nel 2024.

Gli Anelli del potere – Stagione 2: le nuove foto mostrano un nuovo misterioso personaggio

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Il finale drammatico de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere Stagione 1 ha lasciato il pubblico a bocca aperta. Le Terre del Sud sono state decimate e dalle loro rovine sorge minacciosa Mordor.

Sia gli abitanti delle Terre del Sud che i Numenoreani hanno subito perdite significative durante il brutale conflitto, culminato nella sconvolgente rivelazione che l’Halbrand di Charlie Vickers non è altro che Sauron – un colpo di scena che, è vero, molti fan avevano previsto.

Con l’oscurità che si diffonde nella seconda stagione, il palcoscenico è pronto per nuove alleanze e nuovi volti. Una delle novità più interessanti del cast è Estrid, interpretata da Nia Towle, nota per il suo ruolo in Persuasione di Netflix e per il suo lavoro teatrale in Ocean at the End of the Lane di Neil Gaiman.

A prima vista, potrebbe sembrare solo un’altra umana intrappolata nel caos della Terra di Mezzo devastata dalla guerra. Tuttavia, le immagini esclusive di IGN, rivelate durante l’evento inaugurale IGN Live, la mostrano mentre condivide un momento particolarmente intimo con Isildur, suscitando l’immediato interesse dei fan. Il viaggio di Estrid inizia all’inizio della Stagione 2, quando incontra Isildur (Maxim Baldry) e Arondir (Ismael Cruz Cordova).

Si unisce al duo mentre Isildur si riprende dalle ferite riportate alla fine della prima stagione, mentre pianificano il loro trasferimento a Pelargir per sfuggire all’ombra del Monte Fato. Isildur stringe rapidamente un legame con Estrid, mentre Arondir rimane diffidente, sospettando che ci sia qualcosa di più sotto la superficie.

L’immagine accogliente di Estrid e Isildur ha scatenato speculazioni: Potrebbe essere la futura moglie di Isildur? I testi di Tolkien non nominano mai la moglie di Isildur, lasciando alla serie la libertà creativa di introdurre questo personaggio fondamentale, aggiungendo profondità a Isildur, la cui caduta in disgrazia mette in moto l’intera saga scritta da Tolkien quando cede alla tentazione dell’Unico Anello.

Cambierà il destino della Terra di Mezzo?

Considerati i precedenti della serie, che fonde nuovi elementi con la tradizione, sembra probabile che in questa stagione assisteremo all’inizio della loro storia d’amore. Gli appassionati della tradizione sanno che la caduta di Numenor è imminente e che Isildur sposa e genera il suo primo figlio, Elendur, prima di questo disastro. Con il tempo che stringe per tutti i regni, il momento sembra perfetto per Isildur per trovare il suo partner.

Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere tornerà il 29 agosto. Fino ad allora, i fan possono solo speculare sulle prossime avventure. Se non avete ancora visto la prima stagione, è disponibile in streaming su Prime Video. Preparatevi a un’altra epica saga nella Terra di Mezzo.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita.

Lo show ha inoltre battuto tutti i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America, Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel weekend.

La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.

La nuova stagione debutterà a livello globale giovedì 29 agosto 2024 su Prime Video, in più lingue e in oltre 240 Paesi e territori. Per rimanere aggiornati su tutte le novità relative alla serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, visitate la pagina dedicata sul sito di Amazon MGM Studios.

Gli amori immaginari: trama, cast e curiosità sul film di Xavier Dolan

Considerato un vero e proprio enfant prodige, il canadese Xavier Dolan è oggi uno degli autori più acclamati, interessanti e originali del cinema. Grazie a film come Mommy ed È solo la fine del mondo, con i quali ha vinto prestigiosi premi al Festival di Cannes, si è definitivamente consacrato a livello internazionale, cosa che ha permesso la riscoperta dei suoi primi lungometraggi. Dopo il folgorante esordio con J’ai tué ma mère, Dolan ha dato vita nel 2010 alla sua opera seconda, Gli amori immaginari. Anche in questo caso si tratta di un’opera da lui scritta, diretta, prodotta, interpretata e montata.

Se il primo film si concentrava sul rapporto con la madre, quest’opera seconda va invece a trattare i rapporti sentimentali, la scoperta dell’amore e della sessualità. Con Gli amori immaginari Dolan continua dunque la sua ricerca nei confronti dell’animo umano, mettendo ancora una volta molto di sé nel racconto. Così facendo, il giovane regista continua a dimostrarsi un vero talento, raccontando in modo sincero i sentimenti dei suoi personaggi, avvalendosi della composizione, della messa in scena, della fotografia cinematografica e dei costumi da lui curati.

Presentato al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, il film ha raccolto pareri particolarmente entusiasti, che hanno permesso a Dolan di imporsi sempre più nel panorama cinematografico mondiale, dando ulteriore lustro al cinema canadese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Gli amori immaginari: la trama del film

Protagonista del film è il ventenne Francis, da sempre amico stretto di Marie, di cinque anni più grande di lui. I due vivono a Montreal, città dove sono anche cresciuti condividendo ogni esperienza possibile. L’inaspettato si verifica per loro nel momento in cui arriva dalle loro parti il misterioso Nicolas, un ragazzo loro coetaneo proveniente dalla campagna. Sia Francis che Marie rimangono folgorati dall’incontro con il giovane, decidendo subito di volerlo attirare verso di loro. I due amici iniziano infatti una gara a chi sedurrà prima Nicolas, entrambi desiderosi di poter conquistare il cuore del nuovo arrivato.

Egli però non dimostra una preferenza esplicita per l’uno o per l’altro, ma anzi comprendendo la situazione inizia a divertirsi a far soffrire i due, dando vita ad atteggiamenti quanto mai ambigui. Ciò porta Francis e Marie a sviluppare un accesa rivalità, che rischia di deteriorare il loro rapporto d’amicizia. La situazione è destinata ad esplodere nel momento in cui Nicolas invita i due a passare una breve vacanza insieme nel suo chalet fuori città. Qui, soli, i tre andranno incontro a gelosie, risentimenti e confessioni indicibili, svelando i propri sentimenti e provando sulla propria pelle la vulnerabilità che ciò comporta.

Gli amori immaginari cast

Gli amori immaginari: il cast del film

Come anticipato, Xavier Dolan figura nel film anche come protagonista nei panni di Francis. Per questo ruolo, l’attore ha cercato di dar vita ad un interpretazione più matura rispetto a quella del precedente film, concentrandosi sugli effetti che la situazione sentimentale di Francis può avere sulla sua personalità e psicologia. Accanto a lui, nei panni dell’amica Marie vi è invece l’attrice di origini tunisine Monia Chokri, già nota per aver recitato in L’età barbarica e qui particolarmente apprezzata per la sua interpretazione. Grazie a Gli amori immaginari ha infatti raggiunto grande popolarità internazionali, venendo indicata come una delle migliori attrici dell’anno.

Il giovane Niels Schneider interpreta invece Nicolas, l’oggetto del desiderio dei due protagonisti. Questi aveva già avuto un ruolo nel precedente film di Dolan, ma ottenne grande popolarità proprio grazie a questo nuovo film. Per la sua interpretazione, Schneider ottenne anche il Trofeo Chopard come rivelazione maschile dell’anno al Festival di Cannes. Nel film è poi presente quella che è una delle attrici ricorrenti nel cinema di Dolan, Anne Dorval. Già protagonista femminile in J’ai tué ma mère e presente anche in alcuni dei successivi film del regista, questa interpreta qui il ruolo di Desiréé. Nel film, infine, fa un cameo finale anche il noto attore francese Louis Garrel, nei panni di un ospite ad una festa.

Gli amori immaginari: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Gli amori immaginari è infatti disponibile nel catalogo di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente, in prima TV assoluta, nel palinsesto televisivo di lunedì 14 giugno alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

 

Gli amori di Anaïs, recensione del film con Valeria Bruni Tedeschi

Presentato in anteprima in Italia alla XIII edizione del Festival fiorentino France Odeon, Gli amori di Anaïs di Charline Bourgeois-Taquet era già stato selezionato per la Semaine de la Critique a Cannes, approdando poi a Roma lo scorso 8 febbraio, all’Accademia di Francia. Qui ha ricevuto dal France Odeon il Premio per la Miglior colonna sonora, opera del Maestro Nicola Piovani. Dal 28 aprile fa il suo ingresso nelle sale cinematografiche. 

La trama di Gli amori di Anaïs

Anaïs, Anaïs Demoustier, è una ricercatrice universitaria trentenne. La sua vita è una continua corsa, con cui cerca di districarsi tra mille impegni, una madre malata, Anne Canovas, e un fidanzato col quale è in crisi. È giovane e non vuole rinunciare a vivere la sua vita pienamente. Una sera incontra Daniel, Denis Podalydès, un editore, più grande di lei, che subito viene attratto dalla sua freschezza ed eccentricità. Tra i due inizia una storia, ma Daniel è sposato con Emilie, Valeria Bruni Tedeschi, una scrittrice di successo, colta e affascinante. Anaïs resta subito colpita da Emilie, e pian piano scopre di provare per lei qualcosa che non aveva mai provato prima. 

Gli amori di Anaïs sono un invito al carpe diem e a vivere in piena libertà

Gli amori di Anaïs è il primo lungometraggio dell’attrice e regista Charline Bourgeois – Tacquet, qui anche sceneggiatrice. Il film ha un buon ritmo, è ironico ed ha un piglio piuttosto scanzonato. Ciò fa si che lo spettatore lo segua con piacere. Non è sdolcinatamente romantico, o melò, pur essendo una commedia sentimentale. Tratta l’amore tra due donne in modo delicato, garbato ed anche naturale, senza retorica o voyeurismo. Inoltre, non è questo l’unico tema del lavoro.

Al centro di Gli amori di Anaïs c’è la storia di una ragazza che sta cercando la propria strada, il proprio posto nel mondo, che ancora è confusa su ciò che vuole fare, come confusi sono la sua vita e la sua quotidianità, che sembrano un gran caos. Anche se in questo caos lei pare destreggiarsi benissimo. Forse vuole anche lei fare la scrittrice, come le consiglia la stessa Emilie: raccontare la sua vita, farne qualcosa di importante, non laciarla passare così. Forse Anaïs vede in Emilie tutto quello che vorrebbe essere: una donna colta, elegante, una scrittrice affermata, ma anche una persona che sa godersi la vita e non si lascia imprigionare da steccati ideologici o gabbie sociali.

C’è poi la dicotomia tra passione e ragione. Evidentemente, la bilancia della regista e il suo sguardo pendono dalla parte della prima, come dimostrato dalla scelta di un personaggio impulsivo, che segue l’istinto e vive alla giornata, quale è la protagonista. La cosa più importante, sembra dire Bourgeois Tacquet, è sentirsi liberi di vivere la propria vita come si vuole e a pieno. Emilie, nonostante una personalità decisa e libera da schemi, non lo fa da un po’. Anaïs riporta nella vita della scrittrice una ventata di freschezza e le ricorda ciò che vuole e di cui ha bisogno. Le ricorda di non accontentarsi. 

Il film ha la caratteristica di planare leggero sulle cose, senza essere superficiale. Gode di quella leggerezza, che non è frivolezza, di quel brio che alcuni film francesi sanno avere, come spesso succede ad esempio con i lavori di Valeria Bruni Tedeschi regista. Qui, da attrice, riesce a creare un bel contrappunto con Demoustier. Entrambe valorizzano la propria femminilità, interpretano con spontaneità e aderenza i rispettivi ruoli. Vestono di colori primari, una rosso e l’altra blu, ad indicare le loro personalità forti e differenti, ma anche complementari. Demoustier  – Miglior attrice emergente a Berlino 2010, Premio Cesar 2020 per Alice e il sindaco di Nicolas Pariser – ha debuttato con Michael Haneke ne Il tempo dei lupi del 2002 e aveva già lavorato con Bourgeois Tacquet nel cortometraggio Pauline asservie.  Qui interpreta un personaggio che ha il suo stesso nome e qualche tratto caratteriale in comune.  La protagonista è sconclusionata e vitale, come sono le scenografie in cui si muove, curate da Pascale Consigny, come lo è la sua casa. L’andare sempre veloce, macinando piani di scale a piedi, che la contraddistingue, è accompagnato in maniera impeccabile dalla musica di Nicola Piovani: briosa quando occorre, e delicata invece nei momenti più romantici. Anche i brani non originali della colonna sonora si adattano molto bene ai momenti che accompagnano. Al ritmo controbuisce l’efficace montaggio di Chantal Hymans.

Dove vedere Gli amori di Anaïs

Prodotto da Année Zéro e Les Films Pelléas, e distribuito da Officine Ubu, Gli amori di Anaïs si può vedere in sala  dal 28 aprile 2022.

Gli amici delle vacanze: trailer del film STAR con John Cena

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Gli amici delle vacanze: trailer del film STAR con John Cena

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale di Gli amici delle vacanze, il nuovo film Star Original, canale per adulti di Disney+ in arrivo. Il film arriverà in streaming sulle piattaforme Direct-to-Consumer Disney come Hulu Original negli Stati Uniti e come Star Original su Disney+ a livello internazionale.

Gli amici delle vacanze è un il film targato 20th Century Studios che arriverà il 27 agosto come Hulu Original negli Stati Uniti e come Star Original su Disney+ in Italia e nei mercati internazionali selezionati. Il film è interpretato da John Cena (Fast & Furious 9 – The Fast Saga, The Suicide Squad – Missione suicida), Lil Rel Howery (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), Yvonne Orji (Insecure, La scuola serale), Meredith Hagner (Search Party, Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani), Robert Wisdom (L’alienista, Ballers), Andrew Bachelor (The Babysitter, Holidate) e Lynn Whitfield (Greenleaf, Riunione di famiglia con pallottole). Gli amici delle vacanze è il primo film 20th Century Studios a debuttare in contemporanea mondiale sulle piattaforme streaming Hulu e Disney+.

Sing 2: il trailer ufficiale del sequel musicale

In questa commedia irriverente, i morigerati Marcus ed Emily (Lil Rel Howery, Yvonne Orji) fanno amicizia in un resort in Messico con Ron e Kyla (John Cena, Meredith Hagner), festaioli e sempre alla ricerca di nuove emozioni. Lasciandosi trasportare dal momento, la coppia solitamente rigorosa vive una settimana di divertimento disinibito e sregolatezza con i loro nuovi “amici delle vacanze”. Mesi dopo la loro vacanza fuori dagli schemi, Marcus ed Emily rimangono sconvolti quando Ron e Kyla si presentano senza invito al loro matrimonio, creando il caos e dimostrando che ciò che accade in vacanza, non necessariamente rimane in vacanza.

Diretto da Clay Tarver (Silicon Valley), Gli amici delle vacanze è stato scritto da Tom Mullen & Tim Mullen, Clay Tarver e Jonathan Goldstein & John Francis Daley. Todd Garner (Prendimi!Non si scherza col fuoco) e Timothy M. Bourne (Tuo, SimonIl coraggio della verità – The Hate U Give) sono i produttori, mentre Steve Pink e Sean Robins sono gli executive producers.

Il film sarà disponibile anche in America Latina all’interno del nuovo servizio direct-to-consumer Star+ che verrà lanciato il 31 agosto.

Gli amici delle vacanze, il film con John Cena debutta il 27 agosto in tutto il mondo

Il 27 agosto debutta in tutto il mondo Gli amici delle vacanze, il film targato 20th Century Studios, che arriverà come Hulu Original negli Stati Uniti e come Star Original su Disney+ in Italia e nei mercati internazionali selezionati.  Il film è interpretato da John Cena (Fast & Furious 9 – The Fast SagaThe Suicide Squad – Missione suicida), Lil Rel Howery (Scappa – Get OutJudas and the Black Messiah), Yvonne Orji (InsecureLa scuola serale), Meredith Hagner (Search PartyPalm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani), Robert Wisdom (L’alienistaBallers), Andrew Bachelor (The BabysitterHolidate) e Lynn Whitfield (GreenleafRiunione di famiglia con pallottole). Gli amici delle vacanze è il primo film 20th Century Studios a debuttare in contemporanea mondiale sulle piattaforme streaming Hulu e Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare Gli amici delle vacanze e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

 In questa commedia irriverente, i morigerati Marcus ed Emily (Lil Rel Howery, Yvonne Orji) fanno amicizia in un resort in Messico con Ron e Kyla (John Cena, Meredith Hagner), festaioli e sempre alla ricerca di nuove emozioni. Lasciandosi trasportare dal momento, la coppia solitamente rigorosa vive una settimana di divertimento disinibito e sregolatezza con i loro nuovi “amici delle vacanze”. Mesi dopo la loro vacanza fuori dagli schemi, Marcus ed Emily rimangono sconvolti quando Ron e Kyla si presentano senza invito al loro matrimonio, creando il caos e dimostrando che ciò che accade in vacanza, non necessariamente rimane in vacanza.

Diretto da Clay Tarver (Silicon Valley), Gli amici delle vacanze è stato scritto da Tom Mullen & Tim Mullen, Clay Tarver e Jonathan Goldstein & John Francis Daley. Todd Garner (Prendimi!Non si scherza col fuoco) e Timothy M. Bourne (Tuo, SimonIl coraggio della verità – The Hate U Give) sono i produttori, mentre Steve Pink e Sean Robins sono gli executive producers. Gli amici delle vacanze sarà disponibile anche in America Latina all’interno del nuovo servizio direct-to-consumer Star+ che verrà lanciato il 31 agosto.

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