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Francis Ford Coppola definisce Barbie e Oppenheimer una “vittoria per il cinema”

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Il settore cinematografico ha globalmente subito un duro colpo negli anni dalla pandemia, con le sale chiuse per periodi prolungati di tempo e magri incassi al box office. Il guadagno inaspettato di quasi un miliardo di dollari complessivamente prodotto dai film campione d’incassi Barbie e Oppenheimer, usciti nello stesso giorno in gran parte del mondo – è una grande vittoria per l’industria, secondo l’iconico regista premio Oscar Francis Ford Coppola, che ha condiviso la sua pensieri a riguardo tramite le Instagram Stories del suo profilo ufficiale.

Devo ancora vedere Barbie e Oppenheimer, ma il fatto che le persone stiano riempiendo i cinema pur di vederli e che entrambi i film non siano né sequel né prequel, né abbiano nessun altro tipo di numero legato a loro, nel senso che sono veri pezzi unici, è una vittoria per il cinema”, ha scritto Coppola, rispondendo ad un follower che gli chiedeva un parere riguardo ai due film del momento. In un altra Storia, Coppola è poi andato oltre, affermando che “la mia impressione è che siamo sull’orlo di una nuova età dell’oro. Cinema meraviglioso e illuminante visto nelle grandi sale.

Francis Ford Coppola torna al cinema con Megalopolis

Come noto, anche Coppola prossimamente tornerà al cinema con un suo blockbuster d’autore, il tanto atteso Megalopolis. Il  film è caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’innovativa idea di ricostruire New York City come un’utopica città all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture di quella originale. Fanno parte del cast di Megalopolis Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Dopo diversi decenni e qualche polemica, il progetto di passione di Coppola ha dunque finalmente iniziato a prendere vita, con le riprese che si sono ora concluse. Come noto, la prima idea molto ambiziosa per il progetto è da lui stata sviluppata nel 1980, ma il film richiedeva un finanziamento molto importante e così è stato davvero difficile metterlo in piedi. Contro ogni previsione, Coppola è però riuscito a far decollare il film tramite un proprio investimento, permettendo così di far iniziare ufficialmente la sua produzione. Attualmente, non è ancora stata comunicata la data di uscita in sala.

Tutto quello che c’è da sapere su Barbie e Oppenheimer

Barbie (qui la recensione) è il film della sceneggiatrice e regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird), con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. In esso si racconta del viaggio di Barbie da Barbieland al mondo reale per scoprire da cosa sono dovuti gli strani sintomi che la rendono meno perfetta delle altre. Da quando è uscito al cinema, il 21 luglio, Barbie ha ad oggi incassato 774 milioni, affermandosi come un successo clamoroso per la Warner Bros., lo studio che distribuisce il film.

Oppenheimer (qui la recensione) è invece il film scritto e diretto da Christopher Nolan, un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia dell’enigmatico uomo che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Cillian Murphy interpreta J. Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica, mentre accanto a lui si ritrovano anche Emily Blunt, Emily Blunt,  Robert Downey Jr. e altri ancora. Ad oggi il film, uscito a sua volta il 21 luglio, ha incassato ben 400 milioni di dollari, affermandosi come uno dei maggiori successi di Nolan.

Francis Ford Coppola dalla parte di Scorsese: “I cinecomic Marvel sono spregevoli”

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Francis Ford Coppola si unisce alla querelle che vede “schierato” Martin Scorsese contro i cinecomic della Marvel. Il regista di Apocalypse Now ha supportato le dichiarazioni del collega ed amico.

“Quando Martin Scorsese dice che i film Marvel non sono cinema, ha ragione, perché ci aspettiamo di imparare qualcosa dal cinema – ha spiegato Coppola – Ci aspettiamo di ottenere qualcosa che sia illuminazione, conoscenza, ispirazione. Non vedo in che modo qualcuno possa ottenere qualcosa guardando e riguardando sempre lo stesso film. Martin è stato anche gentile quando ha detto che non è cinema. Non ha detto che sono spregevoli e lo dico io”. Chiude, in maniera chiaramente provocatoria.

Francis Ford Coppola vs cinecomic, dalla parte di Scorsese

A chiusura del suo intervento, a Lione, dove è stato insignito di un riconoscimento per il suo contributo al cinema, Coppola ha dichiarato di essere al lavoro sul suo progetto più impegnativo, Megalopolis, che ha in cantiere da circa vent’anni.

“Vorrei fare un film sull’espressione umana di quello che è il paradiso in terra – ha detto – Direi che si tratta del mio film più ambizioso al quale ho lavorato, più di Apocalypse Now. Credo che costerebbe più di Apocalypse Now”.

Chissà cosa ne pensano i vertici Marvel Studios di questa posizione così decisa di Francis Ford Coppola nei confronti del genere cinema che ha guadagnato di più nel corso degli ultimi dieci anni.

Francis Ford Coppola contro i film Marvel: “Sono tutti uguali”

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Francis Ford Coppola contro i film Marvel: “Sono tutti uguali”

Francis Ford Coppola afferma che i Marvel Studios stanno rovinando i film dei grandi studi, film come Dune e No Time To Die, per esempio. Oltre ai film sui supereroi, ci sono una manciata di altri film usciti nel 2021 che sono diventati i preferiti dalla critica e dai fan. L’elenco include Dune di Denis Villeneuve per la Warner Bros. e il film di James Bond di Cary Fukunaga, No Time To Die. Secondo Coppola, anche questi film, diretti da persone di talento, risentono dell’estetica e del sistema di produzione dei film Marvel.

Sulla scia delle aspre osservazioni di Martin Scorsese contro i film Marvel nel 2019, Coppola si è unito alla conversazione per sostenere il suo collega. Il regista de Il Padrino ha fatto eco alle precedenti dichiarazioni di Scorsese sul fatto che l’MCU non fosse cinema. In effetti, ha anche fatto un ulteriore passo avanti, definendo il franchise “spregevole”. Il trambusto si è placato per un po’ fino a poco tempo fa, quando Ridley Scott e Roland Emmerich l’hanno rianimato condividendo essenzialmente Scorsese e il pensiero di Coppola.

Coppola sta espandendo le sue critiche ai film Marvel. In un’intervista con GQ, l’acclamato regista afferma che i film del MCU sono più o meno tutti gli stessi, qualcosa che ha già detto in precedenza. Ma aggiunge anche che crede che, a causa di quanto sia generico il franchise, stia indirettamente rovinando altri film in studio, citando sia le scene d’azione di Dune che No Time To Die come presumibilmente troppo simili.

“Una volta c’erano i film da studio. Ora ci sono i film Marvel. E cos’è un film Marvel? Un film Marvel è un film prototipo che viene realizzato ancora e ancora e ancora e ancora e ancora per sembrare diverso. Anche le persone di talento – potresti prendere Dune, realizzato da Denis Villeneuve, un artista estremamente talentuoso e dotato, e potresti prendere No Time to Die, diretto da… Gary? Cary Fukunaga – artisti estremamente dotati, talentuosi e bellissimi, e tu potresti prendere entrambi quei film, e tu e io potremmo tirare fuori la stessa sequenza da entrambi e metterli insieme. La stessa sequenza in cui tutte le auto si scontrano. Hanno tutti quella roba dentro e quasi devono averla, se vogliono giustificare il loro budget. E questi sono i buoni film e i registi di talento”.

Francis Ford Coppola condivide un video first look di Megalopolis!

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È Francis Ford Coppola in persona a condividere un video in cui possiamo dare un first look a Megalopolis, il suo prossimo film che sarà presentato in Concorso al prossimo Festival di Cannes. Nel giorno del compleanno di sua moglie, scomparsa pochi giorni fa, Coppola sceglie di diffondere il video del film che sarà dedicato a lei.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Francis Ford Coppola aprirà la 68edizione del Taormina Film Fest 2022

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Il leggendario regista, sceneggiatore e produttore statunitense Francis Ford Coppola aprirà la 68ma edizione del Taormina Film Fest con The Godfather (Il Padrino) domenica 26 giugno nella suggestiva cornice del Teatro Antico. Il grande regista presenterà la versione restaurata del suo film, che è stato distribuito quest’anno a livello mondiale da Paramount Pictures per celebrare il cinquantesimo anniversario.

Icona cinematografica senza eguali, Coppola ha creato indimenticabili pietre miliari nella storia del cinema quali La conversazione, Apocalypse Now e la stessa trilogia de Il Padrino e, nel corso di una carriera lunga settant’anni, ha ricevuto sei Premi Oscar, due Palme d’Oro al Festival di Cannes e il Leone alla Carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. È attualmente in preparazione il suo ultimo epico film Megalopolis con Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, John Voight e Lawrence Fishburne.

I direttori del Taormina Film Fest Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia dichiarano: “Avere il maestro Francis Ford Coppola per tenere a battesimo la 68ma edizione ci riempie di gioia e orgoglio. Assistere alla proiezione de Il Padrino al Teatro Antico alla presenza di uno dei massimi cineasti di sempre, si candida sin d’ora quale evento imperdibile dell’estate cinematografica e culturale italiana e internazionale”.

Tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, interpretato da Marlon Brando, Al Pacino, Diane Keaton, James Caan, Robert Duval, fra gli altri, il film acclamato dalla critica ha battuto numerosi record di incassi e si è attestato come campione di incassi nel 1972. Il Padrino ha vinto tre Oscar: Miglior film, Migliore sceneggiatura non originale per Francis Ford Coppola e Mario Puzo, Migliore attore a Marlon Brando.

Cinquant’anni dopo il film continua ad abitare il nostro immaginario collettivo, con un lascito culturale indelebile e un’impronta duratura nella società di massa.

Ambientato nella New York del Dopoguerra, Il Padrino racconta le vicende della famiglia Corleone guidata da don Vito Corleone (Brando), capo mafia più potente della Grande Mela. Rimasto vittima di un attentato orchestrato da un boss rivale, sarà il figlio Michael Corleone (Pacino) a scalare l’impero della famiglia, fino a diventare il nuovo padrino. Il film è stato girato negli Stati Uniti e in Sicilia.

Francis Ford Coppola a 360 gradi sulla sua carriera e sul futuro del cinema

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Uno degli eventi di punta della manifestazione Produced By è stata la conferenza di Francis Ford Coppola, il regista ha catalizzato l’attenzione del pubblico e dei giornalisti parlando di vari aspetti del cinema moderno, dalla piattezza del cinema commerciale, fino a nuove tipologie di spettacolo da sperimentare nel futuro.

Parlando dell’attuale Hollywood, Coppola ha riconosciuto come ci siano alcuni registi affiliati ai grandi studios che riescono a fare ottimo cinema (Wes Anderson, Alexander Payne, David O. Russell), ma sono poche eccellenze che combattono contro i numerosi “creatori di film industriali”, come li ha voluti definire il leggendario regista. Ha poi proseguito con una nuova possibilità di fare cinema (lui che in tempi non sospetti preannunciò la conversione da pellicola a digitale):

“Probabilmente il prossimo passo sarà una sorta di live-cinema in cui lo spettacolo è proiettato su un qualsiasi schermo all’istante, anche in streaming! una sorta di teatro che però si svolge sul set e non sul palco, in cui magari gli spettatori possono decidere cosa accadrà nelle prossime scene” Coppola ha poi raccontato un aneddoto su come ha superato alcune difficoltà durante le riprese de Il Padrino – Parte II con una divertente, quanta strana, affermazione in una sorta di monologo interiore: “Quando il produttore ha saputo che Brando non voleva partecipare al film è corso dal regista che gli ha risposto: vai dallo sceneggiatore”

Naturalmente tutti e tre i protagonisti della storia erano incarnati da una sola persona, ovvero Coppola stesso, che dice di essere stato estremamente soddisfatto dalla riscrittura di quella parte, sopratutto per non aver buttato soldi e tempo. E proprio mentre parlava della trilogia del padrino non ha mancato di ricordare Gordon Willis, il direttore della fotografia di tutti e 3 i film, scomparso di recente: “Aveva un’estetica precisa, pensava che il cinema dovesse essere raccontato con inquadrature precise ma che si doveva muovere la macchina da presa il meno possible e legare ogni inquadratura in modo da relazionarla con la seguente”

E restando in tema di grandi direttori della fotografia ha parlato anche di Vittorio Storaro, suo collaboratore per Apocalypse Now: “Vittorio pensava di poter scrivere il film con la macchina da presa, voleva utilizzarla come se fosse un uccello e catturare tutto dal volo”

Infine il regista ha chiuso parlando di Apocalypse Now e come fu poco apprezzato all’inizio (“ma l’arte ha la capacità di cambiare, e sopratutto di cambiare tutti con essa”) e delle possibilità per colmare il divario tra arte e l’essere commerciale: “Non credo si possa colmare più di tanto questo divario, penso anzi che bisognerebbe scegliere tra i due nonostante ci sia gente come George Gershwin e Steven Spielberg che riesce a coniugare benissimo queste due anime. Fare cinema non dovrebbe riguardare solo il fare soldi e diventare famoso, ognuno dovrebbe fare un lavoro personale in base a cosa sente e cosa conosce. L’arte deve essere personale e piena di vita, dovrebbe illuminare i nostri tempi”

Fonte: Variety

Francis And The Godfather, Oscar Isaac sarà Coppola per Barry Levinson

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Barry Levinson dirigerà Francis And The Godfather, con Oscar Isaac nei panni di Francis Ford Coppola e Jake Gyllenhaal nei panni di Robert Evans in un dramma sulle battaglie leggendarie e selvagge che hanno portato alla realizzazione del classico del 1972, Il padrino.

Il film è basato su una sceneggiatura della lista nera di Andrew Farotte che è stata rielaborata da Levinson. Mike Marcus, Doug Mankoff e Andrew Spaulding di Echo Lake Entertainment producono con Kevin Turen, Jon Levin e Jason Sosnoff della Baltimore Pictures.

Sebbene Il Padrino sia considerato uno dei più grandi film americani e un simbolo dell’era d’autore degli anni ’70, realizzarlo non è stato un compito facile. Coppola aveva 31 anni all’epoca, determinato a convincere Evans e lo studio a permettergli di girare a New York e caro prezzo la storia di un romanzo che sarebbe diventato un grande bestseller. Questo dopo che la sceneggiatura originale di Mario Puzo era ambientata nella contemporanea Kansas City.

Tra gli altri dibattiti c’era l’idea di scommettere su Marlon Brando, un personaggio eclettico che non recitava in un film di successo da anni, per interpretare il patriarca della famiglia mafiosa, Don Vito Corleone (per il quale avrebbe vinto l’Oscar come miglior attore), e anche Al Pacino nei panni di Michael Corleone, un personaggio che lentamente vorrebbe allontanarsi dall’attività di famiglia per riprenderla quando diventa chiaro che suo padre sarebbe stato ucciso e che lui era l’unico in grado di succedergli ai vertici della famiglia.

Restiamo in attesa di sapere come sarà composto il resto del cast e in che modo Levinson deciderà di compiere questa missione che sembra, sulla carta, difficile almeno quanto la realizzazione stessa del film. Non si tratta inoltre dell’unico film che racconterà il backstage di un capolavoro della storia del cinema, dal momento che anche David Fincher è alle prese con Mank, sulla realizzazione di Quarto Potere.

Fonte: Deadline

Franchise: 8 serie che dovrebbero finire

Franchise: 8 serie che dovrebbero finire

Inutile negarlo: sembra che in mancanza di solidi progetti e storie originali il cinema d’intrattenimento stia ripiegando su un approccio seriale grazie alla produzione di franchise.

Alcuni durano ormai da più di dieci anni (pensate al MCU), altri hanno attraversato e legato addirittura più di due generazioni di spettatori (vedi Star Wars), e poi ci sono quelli che resistono al tempo e alle critiche negative, riuscendo comunque a racimolare ottimi incassi al botteghino.

Leggi anche – 15 villain che hanno deluso le aspettative

Tuttavia, per quanto il pubblico possa amarli, ci sono dei franchise cinematografici che mostrano qualche cedimento e che dovrebbero finalmente chiudere il proprio ciclo.

CBR ne ha elencati 8 fra quelli ancora in vita: scopriamo di seguito il nome degli “sfortunati”.

Fast & Furious

Nato 2001, il franchise di Fast & Furious ha portato al cinema le appassionanti corse automobilistiche di Dominic Toretto e famiglia, con il pregio di aver saputo evolvere un semplice pretesto ludico in qualcosa di più concreto dal punto di vista narrativo. Dopo otto film però, il peso degli anni e di uno schema alquanto ripetitivo potrebbero essere problemi irrisolvibili; ovviamente, spinti dal guadagno economico che non accenna a diminuire, gli studios puntano a produrre ancora nuovi capitoli, con Vin Diesel che ha annunciato altri due film in programma per il 2020 e il 2021. Inoltre l’attore ha specificato che il decimo capitolo sarà anche l’ultimo della serie, ma non finisce qui: diversi spinoff sono attualmente in fase di sviluppo, e ruoteranno attorno ai personaggi di Hobbs e Shaw.

Star Wars

Per una parte di appassionati, Star Wars è fermo alla trilogia originale: il franchise avrebbe iniziato il suo lento declino dai tre film prequel (Episodio I, II e III) prima di ripetersi, almeno negli schemi narrativi, nella nuova serie di film che ha esordito con Il Risveglio della Forza e proseguito con il contestato Gli Ultimi Jedi. Ovviamente esiste una fetta di fan che non la pensa così, tuttavia è normale avere delle aspettative alte nei confronti di un marchio che ha regalato alle vecchie generazioni il cuore di un’epica moderna incentrata su grandi storie e personaggi ancestrali. Tutto sta nelle mani dei nuovi sceneggiatori e registi, che finora hanno proposto le loro visioni di Star Wars anche deragliando un po’ dalla strada maestra (vedi Rian Johnson con Gli Ultimi Jedi), oppure aggiungendo valore a film già molto classici (come Rogue One).

Indiana Jones

Si, Indiana Jones è un’icona culturale senza tempo, ma rivederlo in azione nel film del 2008 (Indiana Jones e il regno teschio di cristallo) ha leggermente diminuito l’entusiasmo nei confronti del personaggio e della storia. Anche la critica non si era mostrata benevola nei confronti del nuovo capitolo, eppure gli studios hanno già annunciato la produzione dell’ultimo film di Indiana Jones. Certo, il fatto che al timone ci sia ancora Steven Spielberg lascia ben sperare…incrociamo le dita.

X-Men

Il problema principale nel franchise di X-Men è sempre stata la coerenza in termini di timeline, ed era un limite che X-Men: Giorni di un futuro passato avrebbe dovuto risolvere.

Questo non è successo purtroppo, ma anzi abbiamo visto l’attenzione spostarsi sui personaggi di Mystique, Xavier e Magneto, invece di Wolverine, il personaggio forse più centrale dei vecchi film. Ora che Logan non c’è più, i film dovranno fare affidamento sugli altri personaggi per attirare il pubblico: ci riusciranno?

Harry Potter

La serie di film tratta dai romanzi di Harry Potter è stata un trionfo su tutta la linea: ognuno fedele a suo modo all’originale di J.K.Rowling, dove registi di talento si sono alternati per restituire al pubblico una degna rappresentazione della storia. E una volta che il ciclo si è concluso…i fan ne volevano ancora: ecco quindi arrivare al cinema Animali fantastici e dove trovarli, trasformato poi in vero franchise (il prossimo capitolo arriverà nel corso nel 2018). Ma è davvero possibile un confronto tra i due? Riuscirà questo ad emulare la magia di Harry Potter?

Pirati dei Caraibi

All’inizio degli anni duemila, La maledizione della prima luna (Pirati dei Caraibi) era riuscito a riproporre con successo un genere sepolto da decenni grazie soprattutto all’iconico personaggio di Jack Sparrow (e al rilancio di Johnny Depp nel cinema popolare), alle storie appassionanti e ad una gestione della narrazione esemplare. Tuttavia, dopo la prima trilogia e l’addio alla saga di Orlando Bloom e Keira Knightley (tornati per poche scene nell’ultimo capitolo), Pirati dei Caraibi ha subito un tracollo evidente. Trame incoerenti e ripetitive, unite ad una mancanza di idee sono stati i maggiori problemi. Un sesto film è attualmente in fase di sviluppo con Kaya Scodelario, ma le speranze di vedere qualcosa di entusiasmante stanno a zero.

James Bond

James Bond è la vera icona delle spie internazionali e per decenni il personaggio creato da Ian Fleming è stato sviluppato al cinema con grande stile e molte sfumature. Tuttavia, nel corso degli svariati capitoli, il franchise è diventato sempre più simile ad un complesso di film d’azione e thriller di spionaggio. Forse sarebbe meglio mettere un punto così da permettere ad un’altra figura di prendere il suo posto nel cinema.

Transformers

Sebbene abbia generato miliardi su miliardi di incasso, il franchise di Transformers iniziata da Michael Bay non è mai riuscita a coinvolgere il pubblico come i giocattoli e le serie di cartoni animati su cui si basava. Spesso il divertimento di fondo si è trasformato in roboanti esplosioni e in uno spettacolo intriso di umorismo adolescenziale; certo i progetti degli studios si stanno concentrando sul futuro del franchise, con Bay che si è detto fuori per adesso e uno spin-off in uscita incentrato su Bumblebee. Se ne sentiva davvero il bisogno?

Franchise: 10 sequel che non hanno convinto i fan

Franchise: 10 sequel che non hanno convinto i fan

Se un film ottiene un grande successo al botteghino, è molto probabile che se ne svilupperà un franchise, indipendentemente dal genere.

E, se questa scelta è spesso concorde coi desideri del pubblico che ha imparato ad affezionarsi a un personaggio, sperando di poterlo seguire in altre avventure, molto spesso accade invece che il sequel non sia all’altezza dell’originale, come ha messo in evidenza Screenrant.

Pirati dei Caraibi (2003, 2006, 2007, 2011, 2017)

Pirati dei Caraibi sequel franchiseNonostante si debba ammettere che Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma e Pirati dei Caraibi: ai confini del mondo siano sequel piuttosto sottovalutati all’interno del franchise, nessuno di questi è mai stato all’altezza di La maledizione della prima luna. La Disney ha anche provato a replicare quel successo al di fuori del franchise con il recente Jungle Cruise, ma ancora non è riuscita ad avvicinarsi al classico del 2003.

Anche se Jungle Cruise è sulla buona strada per avere dei sequel, si spera che questi siano migliori del “punto più basso” toccato da Pirati dei Caraibi, ovvero Pirati dei Caraibi: oltre i confini del mare. Il franchise si è ripreso poi di poco con Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar, seppur fosse già assodato che fosse ormai impossibile procedere oltre con ulteriori storyline.

Ti presento i miei (2000, 2004, 2010)

Ti presento i miei sequel franchiseTi presento i miei è stata una delle pellicole più iconiche dei primi anni ’80. E anche dopo la sua uscita nelle sale, è diventato un pilastro della TV via cavo. Quindi, naturalmente, i sequel ne sono stati la conseguenza diretta.

Sfortunatamente, questi sequel sono stati Mi presenti i tuoi e Vi presento i nostri, tutt’altro che apprezzati dai fan. Mi presenti i tuoi presenta certamente alcune buone citazioni e momenti, che sono tuttavia tipicamente troppo grossolani. Tutta la dolcezza di Ti presento i miei viene rimossa in favore di battute a sfondo sessuale, mentre in Vi presento i nostri è stato invece assemblato un cast di star, senza una solida sceneggiatura a sorreggerli. Anche con ripetute visioni, niente di Vi presento i nostri sarà conservato nella memoria del pubblico, il che è probabilmente dovuto al fatto che Ti presento i miei non ha mai avuto bisogno di un sequel in primo luogo.

Una notte da leoni (2009, 2011, 2013)

Una notte da leoni sequel franchiseVi era un clima di entusiasmo attorno all’uscita di Una notte da leoni, ma pochi avrebbero potuto prevedere che la commedia vietata ai minori sarebbe diventata l’evento che è stato. Il motivo per cui ha funzionato bene weekend dopo weekend è stata la rinfrescante mancanza di prevedibilità; si avvertiva infatti come la prima commedia dopo molto tempo che non avrebbe alimentato il pubblico con battute cliché e infantili.

Le qualità del successo del primo film svanirono purtroppo in Una notte da leoni 2. L’energia frizzante che permeava il primo film di Todd Phillips è stata sostituita da un tono cupo e da una posta in gioco forse troppo alta. Tuttavia, rispetto a Una notte da leoni 3 (pressoché privo di trama), il secondo capitolo è un seguito ancora ritenuto adeguato.

Men In Black (1997, 2002, 2012, 2019)

man in black sequel franchiseL’originale Men in Black è uno dei blockbuster per eccellenza: è frizzante e attraversa i generi, con performance clamorose da star come Tommy Lee Jones e Will Smith (che hanno una chimica notevole e inaspettata).

Il seguito Men in Black II è stato considerato molto più povero di spessore. Sorprendentemente, quella debacle apertamente sfacciata e orientata ai bambini (ma eccessivamente sessuale) viene dallo stesso regista del primo, grande film (così come il solido MiB 3). L’ultima uscita, Men in Black: International, è stato un tentativo di reboot che non è mai decollato e tanto meno si è avvicinato all’originale.

Iron Man (2008, 2010, 2013)

iron man franchiseIron Man è stato un caposaldo della stagione cinematografica estiva del 2008. E’ stato propulsore iniziatico di un movimento con una portata che non è ancora stata repressa (sia in termini di portata che di incassi): Il MCU.

Iron Man 2 è visto da molti come il nadir del Marvel Cinematic Universe e, mentre questo primo capitolo è stato reputato considerevole sotto tutti i punti di vista, il sequel è certamente carente. Iron Man 3  si comporta in maniera completamente diversa rispetto ai primi due capitoli del franchise, per lo più astenendosi dall’impiegare tropi di film di supereroi a favore di una sottotrama di PTSD che purtroppo non rivela molto di nuovo su Tony Stark. Questo di per sé è ciò che mette il primo Iron Man in cima: la pellicola ha infatti restituito un ottimo lavoro di caratterizzazione del personaggio, seguendolo attentamente tra prove da superare, tradimenti e l’acquisizione di un potere in crescita.

Il Re Leone (1994, 1998, 2004, 2019)

Il re Leone 2: il regno di Simba è meglio della maggior parte dei sequel Direct-to-DVD che la Disney ha sfornato sulla scia delle uscite teatrali di successo degli anni ’90. Tuttavia, anche con il ritorno di Matthew Broderick, Nathan Lane e Ernie Sabella, manca molto di ciò che era presente ne Il Re Leone.

Il Re Leone 3: Hakuna Matata è stato un’interessante rivisitazione del franchise, riportando ancora una volta gran parte del cast principale dell’originale per quello che equivaleva a un remake (dalla prospettiva di Timon e Pumbaa). Tuttavia, non poteva ancora reggere il confronto con la potenza dell’originale, proprio come il remake 2019 di Jon Favreau, pieno di CGI.

Alien (1979, 1986, 1992, 1997, 2012, 2017)

alienAlien di Ridley Scott è stato quasi eguagliato da Aliens di James Cameron, ma quello di Scott è considerato da molti il film migliore dell’intero franchise. Alien 3 ha comunque i suoi meriti, ma è stato definito da numerosi fan un vero “disastro” (anche se la director’s cut funziona). Alien: Resurrection è dimenticabile nel migliore dei casi per i fan, mentre “meno si parla di Prometheus o Alien: Covenant e meglio è” (entrambi avevano un grande potenziale che è stato sprecato in egual misura).
Si avverte tuttora come Alien sia sempre stato un film in anticipo sui tempi, il che è rafforzato da una legittimamente notevole uscita in 4K per l’originale di Scott. La Nostromo è un incubo dettagliato e terrificante di per sé: il suo design interno è grottesco come qualsiasi attributo dello xenomorfo, una creatura che non è mai stata più terrificante che qui.

Rocky (1976, 1979, 1982, 1985, 1990, 2006, 2015, 2018)

Pur considerando già Creed come un ottima pellicola, Rocky ha sancito l’inizio di uno dei franchise più amati di sempre. La svolta di Stallone è il film del benessere per eccellenza: tutto quello che dovrebbe esserci nella narrazione è lì, affermano i fan, e le performance in generale del franchise sono abbastanza organiche da non rendere i momenti saccenti opprimenti.

I sequel – soprattutto Rocky II, Rocky III e Rocky IV – hanno seguito l’intera struttura vita familiare-allenamento-combattimento in tre atti, ma con un effetto minore. Rocky V ha provato qualcosa di diverso ed è diventato conosciuto come il nadir della serie, mentre il reboot, Rocky Balboa, è andato sul versante deprimente/pedantico. E anche se Creed II ha i suoi momenti notevoli, non è niente in confronto a Creed, che si conferma ancora un sequel che non potrebbe superare Rocky.

Die Hard (1988, 1990, 1995, 2007, 2013)

I sequel di Die Hard variano notevolmente in termini di qualità. Il quarto capitolo del franchise, Live Free or Die Hard è un actioner troppo patinato che manca dello spirito di Die Hard; a Good Day to Die Hard si allontana da questo spirito ancora di più, difatti la maggior parte dei fan lo raputano privo di qualsiasi qualità redimibile.

Tuttavia, Die Hard 2 e Die Hard: With A Vengeance sono film solidi e rivedibili. La posizione dei sequel testimonia l’impatto del film originale: non importa quanto sia eccellente il seguito, non c’è niente di meglio dell’introduzione del pubblico al poliziotto medio John McClane.

Il franchise di 007 con Daniel Craig (2006, 2008, 2012, 2015, 2021)

daniel craigCasino Royale aveva la stessa grande pretesa alla corona e allo status di 007 di Goldfinger, tuttavia la corsa di Craig come Bond nel franchise non ha raggiunto picchi altrettanto elevati: Quantum of Solace è un film “a dir poco utile”, secondo le parole dei fan, che è stato anche vittima di uno sciopero degli sceneggiatori. Skyfall è stato un rimbalzo significativo che ha anche impostato il tono visivo per i film successivi.

Skyfall è stato l’apice dei restanti anni di Bond di Craig, ma sia Spectre che  No Time to Die hanno i loro meriti: infatti, l’ultima performance dell’attore nel ruolo è una delle sue migliori, il che aiuta ad elevare nel complesso No Time to Die, ma Casino Royale rimane l’apice del suo mandato come Bond.

Francesco Totti: al via le riprese del doc sull’attaccante romanista

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Sono partite a Roma le riprese del documentario su Francesco Totti, campione amatissimo, non solo dai tifosi della Roma, giocatore dalla carriera longeva e strabiliante, ambito da club nazionali e mondiali, uno dei pochi atleti al mondo che ha militato tutta la carriera in una sola squadra. Maglia, quella giallorossa, che il Capitano ha “tradito” solo per quella della nazionale.

Diretto da Alex Infascelli (Vincitore del David di Donatello per S is for Stanley), e tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò (edito da Rizzoli), il documentario sarà un viaggio emozionante, raccontato in prima persona da Totti stesso, che narra le imprese dell’uomo e del calciatore, e sarà arricchito da immagini inedite tratte dal suo archivio personale.

Co-prodotto dalla Wildside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani con FremantleCapri Entertainment di Virginia Valsecchi e Vision Distribution che lo distribuirà al cinema.

Francesco Patanè, intervista al protagonista di Ti Mangio il Cuore

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Ecco la nostra intervista a Francesco Patané, protagonista maschile di Ti mangio il cuore, di Pippo Mezzapesa, presentato a Giornate degli Autori nell’ambito di Venezia 79.

Puglia. Arso dal sole e dall’odio, il promontorio del Gargano è conteso da criminali che sembrano venire da un tempo remoto governato dalla legge del più forte. Una terra arcaica da far west, in cui il sangue si lava col sangue. A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali è un amore proibito: quello tra Andrea, riluttante erede dei Malatesta, e Marilena, bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione fatale che riporta i clan in guerra. Ma Marilena, esiliata dai Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e oltraggiata, si opporrà con forza di madre a un destino già scritto.

Nel cast del film di Pippo Mezzapesa anche Elodie, Lidia Vitale, Francesco Di Leva, Michele Placido e Tommaso Ragno.

Francesco Pannofino: 10 cose che non sai sull’attore

Francesco Pannofino: 10 cose che non sai sull’attore

Se non si ha mai avuto modo di vedere un film con Francesco Pannofino, si avrà però certamente avuto occasione di sentire la sua voce. Interprete di celebri film e serie TV, egli è infatti anche un notissimo doppiatore, che ha prestato la propria voce ad alcuni tra i più noti interpreti statunitensi. Versatile e carismatico, Pannofino è considerato uno dei migliori interpreti dell’attuale panorama cinematografico, con numerosi successi dalla sua parte.

Ecco 10 cose che non sai di Francesco Pannofino.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Pannofino Boris

Francesco Pannofino: i suoi film, le serie TV e il doppiaggio

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Pannofino debutta al cinema nel 1995 con il film Croce e delizia, per poi acquisire popolarità grazie a titoli come Così è la vita (1998), Fatti della banda della Magliana (2005), Notturno bus (2007), Lezioni di cioccolato (2007), Diverso da chi? (2009), Io & Marylin (2009), Maschi contro femmine (2010), con Fabio De Luigi, Boris – Il film (2011), Poker Generation (2012), Sono un pirata, sono un signore (2013), L’arbitro (2013), Il pretore (2014), Ogni maledetto Natale (2014), con Alessandra Mastronardi, Le frise ignoranti (2015), Patria (2015), Assolo (2016), di Laura Morante, L’uomo che comprò la luna (2019), con Stefano Fresi, A mano disarmata (2019) e Nati 2 volte (2019).

9. Ha preso parte a note produzioni televisive. Negli anni Pannofino non ha mancato di perseguire anche una carriera televisiva, iniziata recitando in serie come Cuore (2001), La squadra (2001), Distretto di polizia (2005), Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra (2006), e Il generale Della chiesa (2007). Il vero successo arriva però grazie alla serie Boris, dove dal 2007 al 2010 ricopre il ruolo di René Ferretti recitando accanto a Carolina Crescentini, Pietro Sermonti e Paolo Calabresi. Ha in seguito recitato in televisione anche per titoli come Un caso di coscienza (2009-2010), Nero Wolfe (2012), Adriano Olivetti – La forza di un sogno (2013), Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana (2018) ed Enrico Piaggio – Un sogno italiano (2019).

8. È un noto doppiatore. Pannofino deve molta della sua popolarità all’attività di doppiatore. Egli è infatti la voce ufficiale degli attori Denzel Washington, George Clooney, Philip Seymour Hoffman e Kurt Russell, ma tanti altri sono i celebri interpreti a cui ha prestato la voce, come ad esempio Tom Hanks per il film Forrest Gump. Ha inoltre partecipato al doppiaggio di numerosi film d’animazione come Fantastic Mr. Fox e Klaus, ma anche di serie televisive, cartoni animati e videogiochi. Ad oggi è una delle voci più note e apprezzate del doppiaggio italiano.

Francesco Pannofino: gli audiolibri

7. Ha registrato le sue letture di celebri libri. Attività particolarmente apprezzata dall’attore è anche quella della registrazione di audiolibri. Egli è infatti noto per le sue letture di alcuni dei romanzi dedicati al detective Sherlock Holmes come Sherlock Holmes e i cinque semi d’arancio e Sherlock Holmes e l’uomo dal labbro spaccato. In particolare, è noto per aver realizzato audiolibri dell’intera saga di Harry Potter, compresi Il Quidditch attraverso i secoli e Gli animali fantastici: dove trovarli.

Francesco Pannofino in Boris

6. Ama profondamente il suo personaggio. Il personaggio più famoso interpretato dall’attore è quello di René Ferretti nella serie Boris. Questi è il regista di una scalmanata troupe intenta a dar vita alle riprese di una soap opera di dubbio gusto intitolata Gli occhi del cuore. Pannofino ha sempre dichiarato di aver molto a cuore il ruolo, definendolo un incontro felice tra attore e personaggio. Più volte ha espresso il suo desiderio di poterlo riprendere in una quarta stagione della serie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Pannofino tifoso

Francesco Pannofino è tifoso della Lazio

5. È appassionato di calcio. Pur affermando di non essere un fanatico del calcio, Pannofino non ha mai nascosto la sua passione per tale sport, nata durante il periodo in cui lavorava allo stadio come “bibitaro”. In particolare, l’attore è un grande tifoso della Lazio, e squadra da lui tifata sin dal 1974, anno dello scudetto. La possibilità di essere presente per lavoro durante alcune delle loro partite gli fece sviluppare un naturale legame con tale squadra, da lui ancora oggi sostenuta, senza però gli estremismi da lui mal sopportati.

Francesco Pannofino è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 41,7 mila persone. All’interno di questo Pannofino è solito condividere immagini e video relative ai suoi lavori da interprete o doppiatore, svelando retroscena curiosità. Non mancano però anche immagini legate alla sua quotidianità, con momenti di svago in compagnia di amici o colleghi. Tramite il proprio profilo l’attore è poi solito sostenere alcune cause sociali da lui ritenute importanti.

Francesco Pannofino: la laurea

3. Non ha mai completato gli studi. Durante un’intervista l’attore ha affermato di non essersi mai laureato, ma di essersi iscritto all’Università per poter evitare la leva militare. Qui sostenne tre esami, grazie ai quali poté rimandare di circa un anno il suo coinvolgimento nelle forze armate. Decise però poi di lasciare gli studi e svolgere il suo periodo di leva, terminato il quale iniziò a dedicarsi alla carriera di interprete e doppiatore.

Francesco Pannofino: moglie e figlio

2. È sposato con un’attrice. Pannofino è sposato con Emanuela Rossi, anche lei celebre come attrice ma ancor più come doppiatrice. È infatti la voce italiana delle attrici Michelle Pfeiffer e Emma Thompson. I due si conoscono durante la loro attività di doppiaggio, e dalla loro unione nasce il figlio Andrea. La coppia si separa nel 2006, per poi però tornare insieme e sposarsi nel 2011. Per mantenere un loro equilibrio, tuttavia, hanno deciso di vivere in case separate, come dichiarato dallo stesso Pannofino.

Francesco Pannofino: età e altezza

1. Francesco Pannofino è nato a Pieve di Teco, in provincia di Imperia, in Liguria, il 14 novembre del 1958. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Francesco Nuti…e vengo da lontano

Francesco Nuti…e vengo da lontano

Al Festival Internazionale del film di Roma si omaggia un regista che da quattro anni non parla né cammina più, in seguito ad un coma durato due mesi e mezzo e che lo ha segnato duramente al risveglio: Francesco Nuti. Autore di questo docu-film dal titolo “Francesco Nuti…e vengo da lontano” è Mario Canale, già regista di due biografie dedicate a due mostri sacri del cinema italiano: Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni.

Francesco Montanari: “Non farò mai il regista”

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Francesco Montanari: “Non farò mai il regista”

Francesco Montanari al Lido di Venezia per il corto La Notte Prima. L’attore romano ha presentato durante la 75esima edizione del Festival di Venezia il corto della regista Annamaria Liguori con protagonisti Antonia Liskova, Giorgio Colangeli, Imma Piro, Alessandro Bardani ed Emanuela Grimalda.

Il corto è liberamente ispirato a una delle storie di donne con tumore al seno metastatico raccolte nell’ambito della campagna Voltati. Guarda. Ascolta., promossa da Pfizer in collaborazione con Fondazione AIOM, Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia con l’obiettivo di rompere il silenzio attorno a questa malattia. Alessandra è una giovane donna determinata e ambiziosa che si divide tra gli impegni professionali e i preparativi del matrimonio, ormai alle porte. Una diagnosi inaspettata, però, sconvolge all’improvviso la sua vita e la costringe a rivedere scelte fondamentali.

Parte da qua La notte prima di Annamaria Liguori: un cortometraggio d’autore dedicato alle donne con tumore al seno metastatico, per la sceneggiatura di Davide Orsini, che verrà presentato in anteprima internazionale lunedì 3 settembre, alle ore 18.00 al Cinema Astra, nell’ambito della 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – sezione Venice Production Bridge. Parte della colonna sonora del cortometraggio, è interpretato dal cantante Diodato e dal musicista Roy Paci ed è stato in gara al Festival di Sanremo 2018. Durante l’intervista abbiamo chiesto all’attore se ci sono velleità registiche nel suo futuro, ci ha risposto sicuro di sé: “non sarò un regista, non è nei miei piani futuri”.

Francesco Mandelli: 10 cose che non sai sull’attore

Francesco Mandelli: 10 cose che non sai sull’attore

Tra le personalità più eclettiche del nuovo panorama cinematografico italiano, Francesco Mandelli ha saputo affermarsi come attore in alcuni film di successo, per poi debuttare anche come regista, sceneggiatore e conduttore televisivo. In più occasioni, grazie ai suoi lavori, ha saputo conquistarsi la simpatia del pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Francesco Mandelli.

Francesco Mandelli film

1. Ha debuttato molto giovane. A soli 20 anni l’attore prende parte al suo primo lungometraggio, intitolato Tutti gli uomini del deficiente (1999). Successivamente partecipa ai film Ora o mai più (2003) e Manuale d’amore (2005), con cui ottiene una prima notorietà. E’ poi nel cast di Natale a Miami (2005), Natale a New York (2006) e Generazione 1000 euro (2009). Nel 2011 arriva il grande successo con I soliti idioti – Il film, di cui nel 2012 arriva il sequel intitolato I 2 soliti idioti. E’ poi il protagonista dei film Pazze di me (2013), Colpi di fortuna (2013), La solita commedia – Inferno (2015), Natale col boss (2015), I babysitter (2016), Super vacanze di Natale (2017) e Si muore tutti democristiani (2018).

2. E’ celebre per una serie TV. A conferire a Mandelli il vero successo è stata la serie TV I soliti idioti, composta di 38 episodi e andata in onda su MTV dal 2009 al 2012.

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Francesco Mandelli Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 235 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago o sui set dei film a cui prende parte. Non mancano inoltre anche foto promozionali dei suoi progetti futuri.

Francesco Mandelli fidanzata e figlia

4. E’ fidanzato. L’attore è fidanzato con Luisa Bertoldo, fondatrice di una propria agenzia di pubbliche relazioni. I due si sono conosciuti ad una festa di amici in comune a Milano, stringendo da subito un ottimo rapporto.

5. La coppia ha avuto una figlia. Mandelli e la Bertoldo hanno in seguito avuto una figlia, a cui l’attore ha dedicato il libro Mia figlia è un astronave.

Francesco Mandelli Fabrizio Biggio

6. Hanno costituito un popolare duo. Gli attori Mandelli e Biggio si sono fatti conoscere come I soliti idioti, duo comico celebre per l’omonima serie tv e relativi film cinematografici. Dopo il secondo film, uscito nel 2012, i due hanno deciso di sciogliere il duo, accortisi di aver perso il controllo del progetto alla base del loro successo. Nessun litigio, ma solo una pausa per intraprendere percorsi personali in attesa di tornare in seguito a lavorare insieme.

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Francesco Mandelli I soliti idioti

7. Non è soddisfatto dei film per il cinema. Dopo i due film usciti rispettivamente nel 2011 e nel 2012, il duo composto da Mandelli e Biggio si è sciolto. L’attore afferma infatti di non essere rimasto soddisfatto dei due lungometraggi, poiché questi estrapolavano i due personaggi più celebri della serie per costruire una loro personale storia. Al di fuori del loro contesto originario, questi hanno tuttavia riscontrato scarso successo, mostrando i limiti dell’operazione.

8. Ha detto basta al ruolo. Mandelli si è accorto in tempo che il suo ruolo nel duo stava diventando logoro, decidendo per ciò di abbandonare i personaggi ricoperti nella serie e la loro comicità. Da lì in poi ha cercato continuamente di rinnovarsi, partecipando a film indipententi, programmi culturali e portando avanti la sua passione per la musica. Così facendo l’attore spera di non essere più identificato con i personaggi con cui è divenuto celebre, ma con i nuovi progetti a cui si dedica da qualche anno a questa parte.

Francesco Mandelli libro

9. Ha pubblicato un romanzo. L’attore ha scritto un libro dal titolo Mia figlia è un’astronave, dedicato proprio alla figlia avuta dalla compagna. All’interno del romanzo, attraverso una storia semplice e sincerà, Mandelli si propone di approfondire il punto di vista maschile sulla paternità e su tutti i cambiamenti e gli stati d’animo che essa genera.

Francesco Mandelli età e altezza

10. Francesco Mandelli è nato a Erba, in provincia di Como, il 3 aprile 1979. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 

 

Francesco Gheghi: 10 cose che forse non sai sull’attore

Francesco Gheghi: 10 cose che forse non sai sull’attore

Grazie ad alcuni progetti cinematografici di alto profilo, Francesco Gheghi è stato capace di conquistare una sempre crescente popolarità e affermarsi come uno degli attori più dotati della sua generazione. Ci è riuscito con la sua delicatezza, con la fragilità ma anche l’ironia e la forza che sa far confluire nei suoi personaggi. Non sorprende dunque che sia oggi uno dei più richiesti del momento, distinguendosi per progetti diversi e dove riesce sempre a dare prova del suo talento.

I film e le serie TV a cui ha partecipato Francesco Gheghi

1. Ha recitato in noti film. Gheghi ha esordito sul grande schermo all’età di 14 anni col film di Daniele Luchetti Io sono Tempesta (2018), nel ruolo del figlio di Elio Germano. L’anno seguente si è fatto notare come protagonista del film Mio fratello rincorre i dinosauri, nel ruolo del fratello maggiore di un bambino con la sindrome di Down. È apparso poi in Padrenostro (2020), accanto a Pierfrancesco Favino, per poi recitare in Il filo invisibile (2022), Come le tartarughe (2022), Piove (2022), Roma Blues (2023), Maschile plurale (2024) e Familia (2024), con Barbara Ronchi e Francesco Di Leva.

2. Ha preso parte ad un film per la TV. Per quanto riguarda il piccolo schermo, ad oggi Gheghi ha partecipato unicamente ad un film per la TV, dal titolo A muso duro – Campioni di vita (2022), ispirato alla storia vera di Antonio Maglio, medico e dirigente INAIL che dedicò la sua vita al pieno recupero sociale delle persone disabili, e che nella Roma del 1960 organizzò i primi Giochi Paralimpici della storia.

La sua formazione da attore

3. Ha studiato in una nota scuola di recitazione. Gheghi comincia a studiare recitazione a tredici anni, partecipando a laboratori teatrali come Heart for Dance, Roma Arte e Spettacolo e Carpe Diem – Teatro. Importante per la sua formazione da attore sarà la sua frequentazione della scuola di recitazione “Jenny Tamburi”, tra i cui ex allievi oggi noti vi sono Ludovica Martino, Alessandro Borghi e Valentina Romani.

Francesco Gheghi in Piove
Francesco Gheghi in Piove. © Cymon Taylor Productions 2021 – Cymon Taylor, all rights reserved.

Francesco Gheghi ha vinto un premio a Venezia

4. Ha ottenuto un prestigioso riconoscimento. Il 2024 è un anno particolarmente importante per Gheghi, che interpreta un giovane parricida nel film tratto da una storia vera, Familia. La sua interpretaziione in questo film gli vale il premio Orizzonti al migliore attore alla Mostra del cinema di Venezia, all’età di 22 anni.

Francesco Gheghi in Maschile plurale

5. Ha recitato nel sequel di Maschile singolare. In Maschile plurale, il sequel del fortunato film con Giancarlo Commare, Gheghi interpreta Ricky, un ragazzo che vive nella casa di accoglienza, molto problematico, chiuso, scontroso e diffidente, che dichiara di essere eterosessuale e di far sesso con altri uomini solo a pagamento. Ricky viene coinvolto da Luca e Antonio nel progetto di riapertura di una vecchia pasticceria.

Francesco Gheghi in Familia

6. Ha convinto il regista con un provino molto particolare. Riguardo il suo ruolo di Luigi Celeste in Familia, Gheghi ha raccontato in un’intervista a Vanity Fair: “Ho comprato il libro di Luigi Gentile, l’ho letto in un paio di giorni. Lì ho avuto la certezza: era una storia a cui si doveva portare rispetto. L’ultimo provino doveva durare più di tre ore, ho convinto Costabile dopo un paio di minuti. Nel provare una scena mi sono lanciato contro una finestra, mi hanno dato 10 punti. Costabile mi aveva chiesto il sangue e io gliel’ho dato letteralmente”.

Francesco Gheghi e la sua famiglia

7. Ha sempre potuto contare sul sostegno dei genitori. Figlio di un pizzaiolo, dei suoi genitori Gheghi ha affermato: “Mi hanno sempre sostenuto. Ora il premio di Venezia è nella loro pizzeria a Marino, vicino Roma. Quando sono salito sul palco a ritirarlo, i miei erano lì e qualcuno ha girato un video di quel momento. Quando riguardo l’emozione che provano mentre vinco, inizio a piangere. L’unica condizione che aveva messo mia madre quando ho iniziato a recitare era che prendessi il diploma, e anche con un voto alto”.

Familia recensione Film 2024
Familia recensione Film 2024 – screenshot dal trailer Youtube

Francesco Gheghi è su Instagram

8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 27.200 persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena un centinaio di post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Francesco Gheghi è fidanzato con Lea Gavino

9. È fidanzato con una nota attrice. L’attore, come da lui reso noto in diverse occasioni, è fidanzato con l’attrice Lea Gavino, attrice nota per le ultime due stagioni uscite di SKAM Italia e per il film L’ombra di Caravaggio. I due, conosciutisi ad un provino, cercano comunque di mantenere un certo livello di riservatezza sulla propria vita privata, evitando di condividere troppo a riguardo sia durante le interviste che sui rispettivi social.

L’età e l’altezza di Francesco Gheghi

10. Francesco Gheghi è nato il 19 agosto 2003, Marino, comune della Città Metropolitana di Roma. L’attore è alto complessivamente 1,80 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Vanity Fair

Francesco Di Leva: intervista al protagonista di Benvenuti in Casa Esposito

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Francesco Di Leva (Il Sindaco del Rione Sanità) racconta la sua esperienza in Benvenuti in Casa Esposito, il nuovo film diretto da Gianluca Ansanelli e presentato in anteprima al Monte-Carlo Film Festival. Il film arriverà in sala il 2 agosto 2021, distribuito da Vision Distribution.

Tenetevi forte. Preparatevi a ridere e a commuovervi. Sono arrivati gli Esposito! Il rione Sanità, dove è nato il principe della risata Totò, è uno dei più affascinanti e misteriosi di Napoli. Qui vive, con la sua famiglia allargata, Tonino Esposito, orfano di un boss della camorra. Tonino riceve dal clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. Invece si intestardisce a voler imitare le gesta paterne, senza riuscirvi. Perché è goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi: un antieroe tragicomico e decadente, che tra incubi e visioni, ingenuità e imbranataggini, ne combina di tutti i colori. In un mix esilarante tra i Cesaroni e i Soprano, uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, capace però di non perdere mai la speranza per un futuro migliore.

Francesco Di Leva: 10 cose che non sai sull’attore

Francesco Di Leva: 10 cose che non sai sull’attore

Distintosi tra cinema, televisione e teatro, Francesco Di Leva è oggi uno dei più promettenti interpreti italiani. Attore brillante e in grado di assumere ruoli molto diversi tra loro, ha dato prova nel corso degli anni di saper scegliere i progetti più adatti a sé, arricchendoli con la propria presenza e il proprio carisma. Apprezzato dalla critica, l’attore è oggi uno dei nomi più richiesti per il cinema nazionale.

Ecco 10 cose che non sai di Francesco Di Leva.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Di Leva Gomorra

Francesco Di Leva: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Tra i primi ruoli ricoperti dall’attore per il cinema vi è quello nel film erotico La donna lupo (1999). Successivamente recitò per titoli come Pater familias (2003), Mater Natura (2005), Noi credevamo (2008) e Una vita tranquilla (2010), con Toni Servillo. Successivamente, grazie alla notorietà raggiunta, prende parte a film come Milionari (2014), La stoffa dei sogni (2014), con Sergio Rubini, Natale col boss (2015), Caccia al tesoro (2017), Metti la nonna in freezer (2018), con Miriam Leone, e Bob & Marys – Criminali a domicilio (2018), con Rocco Papaleo. Nel 2019 è protagonista del film Il sindaco del rione Sanità.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. All’inizio della sua carriera, Di Leva ha preso parte a titoli televisivi come il film Un nuovo giorno (1999) e le serie La squadra (2003), R.I.S. – Delitti imperfetti (2006), Crimini (2006) e Squadra antimafia – Palermo oggi (2010). Nel 2013 diventa celebre grazie al suo ruolo nella serie Il clan dei camorristi, dove recita accanto a Stefano Accorsi.

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Negli ultimi anni l’attore ha attirato su di sé le attenzioni della critica e dell’industria, che lo ha in particolare apprezzato nei suoi ruoli per i film Una vita tranquilla e Il sindaco del rione Sanità. Per questi, è infatti stato candidato rispettivamente come miglior attore non protagonista e miglior attore protagonista ai David di Donatello, nel 2011 e nel 2020.

Francesco Di Leva è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network con un profilo seguito da 13,7 mila persone. All’interno di questo, Di Leva è solito condividere prevalentemente immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, sia attraverso articoli sia attraverso interviste rilasciate. Non mancano però anche immagini della sua quotidianità.

Francesco Di Leva: ha una moglie?

6. È molto riservato. Della vita privata dell’attore si sa poco e nulla. Di Leva è più interessato a dar vita a discorsi sul proprio mestiere che sulla sua sfera sentimentale. Neanche dai suoi profili social è possibile determinare se abbia o meno una moglie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Di Leva Il sindaco del rione Sanità

Francesco Di Leva a teatro con Gomorra

5. Ha recitato nello spettacolo teatrale tratto dal romanzo. Nel 2007, l’attore è protagonista dell’adattamento teatrale del libro di Saviano, divenuto in seguito un film e una serie TV. Lo spettacolo, realizzato con il Teatro Stabile di Napoli, permise a Di Leva di ottenere grande visibilità a livello nazionale, e contribuendo alla maggior offerta di ruoli al cinema e in televisione.

Francesco Di Leva in Il clan dei camorristi

4. Era attratto dalla negatività del personaggio. Nella serie Il clan dei camorristi, l’attore ha ricoperto il ruolo dello spietato Ciccio Capuano. Nel parlare del personaggio, Di Leva ha affermato di essere da subito rimasto affascinato dalla sua malvagità. Per l’attore si tratte del classico “fascino del male”, e desideroso di comprenderne i meccanismi accettò il ruolo.

3. Ha studiato a lungo per il ruolo. Per poter dar vita ad un realistico ritratto del personaggio, l’attore si è concentrato sul ricostruire le fasi di quella che può essere realmente la vita di un boss malavitoso. In particolare, Di Leva ha puntato tutto sull’imprevedibilità di Capuano, elemento che lo rende tanto pericoloso.

Francesco Di Leva è Il sindaco del rione Sanità

2. Prova sentimenti contrastanti per il personaggio. Di Leva ha raccontato di essersi trovato davanti ad una grande sfida nell’interpretare Antionio Barracano, protagonista del film. In quanto attore, un ruolo del genere è per lui un’occasione magnifica, ma come uomo lo disprezza fortemente. Per lui è stato dunque complesso non giudicare il personaggio, ma limitarsi a dargli vita in modo oggettivo.

Francesco Di Leva: età e altezza

1. Francesco Di Leva è nato a Napoli, Italia, il 4 settembre 1978. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Francesco da Buenos Aires al cinema il 300 copie

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Francesco da Buenos AiresArriva nelle sale italiane il 28, 29 e 30 aprile Francesco da Buenos Aires – La rivoluzione dell’uguaglianza, il film biografico sulla vita di Jorge Mario Bergoglio.

Un’uscita record per il distributore Microcinema in oltre 300 copie, che oltre a confermare il grande interesse del pubblico per Papa Francesco, la rende l’unico, grande sfidante italiano rispetto ai blockbuster americani The Amazing Spider-Man 2NoahRio 2.

Il film, girato da Miguel Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci, narra la vita di Jorge Mario Bergoglio, dall’infanzia all’età adulta, da quando era arcivescovo a Buenos Aires fino all’elezione al Soglio Pontificio.

Moltissime le rivelazioni inedite del film, raccontate dalle voci stesse delle persone a lui più vicine, come la sorella Maria Elena e gli amici che gli furono accanto durante gli anni del vescovato in Argentina, compresa la sua attività per salvare diverse vite umane durante la dittatura militare.

Un appuntamento imperdibile per scoprire quegli aspetti più umani e popolari di Papa Francesco e che lo hanno reso così amato.

Francesca Scorsese terrorizzata all’idea di mostrare il suo film presentato a Cannes 2023 alla madre

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E’ facile immaginare che per Francesca Scorsese il mondo del Festival di Cannes non sia del tutto nuovo, ma è chiaro che partecipare al Festival con un cortometraggio in concorso è sicuramente un’esperienza differente. Scorsese, che al festival del 2023 presenta Fish Out of Water, ha parlato anche delle sue passate esperienze a Cannes: “Ricordo solo il tappeto quando ero più piccola e ricordo di aver guardato tutti perché avevo probabilmente 10 anni o addirittura di meno”.

Fish Out of Water segue la storia di una figlia che si riconnette con il padre separato e la madre sempre più malata, e Francesca Scorsese ha approfondito il concetto per la sua tesi di laurea alla New York University. Sebbene la relazione padre-figlia nel film non abbia, dice, alcuna relazione con la vita reale, c’erano aspetti in linea con le esperienze di sua madre.

“Penso che volevo principalmente raccontare una storia di legame familiare attraverso la malattia e momenti davvero difficili, così come la cura di un membro della famiglia, perché è qualcosa che ho fatto per la maggior parte della mia vita con mia madre che ha il Parkinson. Quindi, è stato un po’ il mio modo di affrontare quei ricordi.”

Suo padre, Martin Scorsese, ha sostenuto enormemente i suoi sogni di regista e questo film, ha detto. “L’ho mostrato a mio padre. Mio padre lo ha inviato ai suoi amici. Sono abbastanza sicuro che Ari Aster l’abbia visto. Ero tipo, ‘Oh mio dio.'”

Ma ha poi spiegato che a causa della rappresentazione della malattia del personaggio della madre, era estremamente nervosa all’idea di mostrare il film a sua madre. “È stato assolutamente terrificante mostrarlo a mia madre, più che a tutte le altre persone”, ha detto. “Lei diceva sempre, ‘Oh, voglio vederlo.’ E io dicevo, ‘OK, ma potresti non essere davvero felice.’ Ovviamente è un argomento molto delicato. Ma mostrandoglielo, mi sono seduta nella stanza e mio padre mi ha detto che dovevo restare nella stanza. Ero tipo, ‘Vado, andiamo’. E lui, ‘Siediti in quella stanza, resta nella stanza. Devi essere lì con lei, basta tenerle la mano.’ E e poi gli ho detto, ‘Hai ragione. Davvero.’”

Fonte: Deadline

Francesca Michielin canta Tu sei una favola per Ballerina

Francesca Michielin canta Tu sei una favola per Ballerina

Sarà quella di Francesca Michielin, la voce scelta da Videa per interpretare Tu sei una favola, canzone originale per il film d’animazione Ballerina nelle sale dal 16 febbraio, che appassionerà grandi e piccini e ambientato nell’incantato mondo della danza in una fiabesca Parigi di fine Ottocento.

Una tra le voci più belle del panorama musicale italiano FRANCESCA MICHIELIN per Tu sei una favola, canzone originale del film d’animazione BALLERINA – AL CINEMA DAL 16 FEBBRAIO

Dopo il grande successo del singolo doppio platino Nessun grado di separazione, con la quale ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest 2016 e gli ottimi risultati dei singoli Un Cuore in due e Almeno Tu che hanno dominato le classifiche radiofoniche, Francesca Michielin ha da poco terminato di 20are Live, il suo tour nei club completamente sold out.

SINOSSI BREVE

Ballerina è la storia di Felicie, una piccola orfana che sogna di diventare un’Etoile all’Opéra di Parigi. Un meraviglioso film d’animazione sull’importanza dei sogni, destinato ad emozionare grandi e piccini e che ci ricorda come nulla sia davvero impossibile.

 

Francesca Farago, chi è? Curiosità sulla star di Too Hot To Handle

Il mondo dei reality show non conosce crisi. Mentre autori e produttori impegnati si adoperano per diversificare i cataloghi delle piattaforme streaming e i palinsesti televisivi, la maggior parte dei pubblico predilige l’intrattenimento trash. Dopo una faticosa giornata di lavoro, passata magari a lottare con clienti maleducati e boss fin troppo esigenti, l’unica cosa che l’italiano medio vuole fare è rilassarsi davanti alla tv. I reality show sono perfetti per chi vuole semplicemente staccare la spina. Programmi come Il Grande Fratello, L’isola dei Famosi, Jersey Shore, Al Passo con i Kardashian, oltre a creare nuove piccole star della tv, forniscono la giusta dose d’intrattenimento. Uno dei reality più amati degli ultimi tempi è senza dubbio Too Hot To Handle, che ha fatto la fortuna di molti giovani influencer tra cui la bella Francesca Farago.

Se non avete mai visto una puntata di Too Hot To Handle e non sapete chi sia Francesca Farago, venite con noi a scoprire alcune delle curiosità sulla nuova stellina di web.

Francesca Farago, le origini: scopriamo chi è

Francesca Farago, età 26 anni, è nata il 19 novembre del 1994 a Victoria, in Canada, ed è una famosa modella e influencer. Dopo aver acquistato una certa notorietà a Vancouver, Francesca comincia a lavorare anche al di fuori dei confini canadesi. Grazie alla sua bellezza e alle sue curve mozzafiato, la Farago diventa molto famosa soprattutto sui social e ben presto comincia a viaggiare verso Los Angeles per lavoro.

Definita come ‘la Kim Kardashian canadese’ per il suo fisico statuario, Francesca decide di cavalcare l’onda del successo e ampliare i suoi orizzonti. Ben presto, infatti, la Farago si dà al fashion design, lanciando una linea di costumi da bagnoVegana per scelta e molto rispettosa verso l’ambiente, la ragazza avvia anche un suo marchio personale, Farago The Label, un e-commerce che produce in modo sostenibile e green.

Bellissima e intraprendente, tra le passioni di Francesca ci sono il fitness e la cura del corpo, indispensabili per il suo lavoro. Ma oltre a fare del semplice esercizio fisico, per mantenere intatte le sue curve, la ragazza è molto attenta alla sua alimentazione che spesso è argomento di conversazione sui suoi account social. A differenza, infatti, di molte sue colleghe, Francesca ama utilizzare il cibo e la sua passione per la cucina per nutrire il suo corpo nel modo giusto.

Oltre al fitness, Francesca ama molto la fotografia, la lettura e gli animali, in particolare i cani; la ragazza ha, infatti, un adorabile cagnolino, Romeo Jonathan Webb, che può vantare un suo personale profilo Instagram.

Tra le sue passioni, inoltre, c’è anche il mare. Francesca ama starsene al sole immersa in meravigliosi paradisi tropicali e pare, infatti, sia stata proprio questa sua passione a portarla sul set di Too Hot To Handle.

Francesca Farago in Too Hot To Handle

Nel 2019, i produttori britannici Laura Gibson e Charlie Bennett, hanno ideato un nuovo format per un reality show che ha come protagonisti alcuni dei single più sexy del web. Il programma, dal titolo Too Hot To Handle è stato rilasciato da Netflix all’inizio di quest’anno, il 17 aprile del 2020. La serie, ferma per ora a una sola stagione di 9 episodi di circa 40 minuto ciascuno, segue le avventure hot di dieci ragazzi e ragazze single.

I dieci concorrenti arruolati per questo misterioso reality, vengono condotti in un magnifico resort su di una spiaggia dove resteranno per quattro settimane. Durante questo periodo di convivenza forzata, i ragazzi potranno trovare l’amore e vincere bel 100 mila dollari. Ma l’entusiasmo dei concorrenti, fin troppo eccitati per l’esperimento, si spegno subito.

Dodici ore dopo il loro arrivo al resort, i ragazzi vengono informati sulle regole che dovranno osservare durante la loro permanenza per poter vincere il premio finale. I concorrenti potranno conoscersi e interagire tra loro ma non potranno avere nessun tipo di contatto fisico o sessuale. Ogni violazione al codice sottrarrà soldi al montepremi finale.

Nonostante lo shock iniziale, i ragazzi accettano di continuare la loro avventura ma, durante il corso delle settimane, diventerà per loro sempre più complicato seguire le regole. I concorrenti cominceranno a conoscersi e, complici vari giochi e prove hot, anche a piacersi.

Francesca Farago e Harry Jowsey

Tra i concorrenti di Too Hot To Handle, i più chiacchierati sono stati sicuramente Francesca Farago e Harry Jowsey. Conosciutisi all’interno del reality, tra i due sin da subito si è formata una forte attrazione fisica. Nonostante i tentativi da parte degli autori di complicare le cose forzando i ragazzi a interagire tra loro, esplorando più relazioni sentimentali, Francesca e Harry si sono mostrati la coppia più forte.

Francesca è stata oggetto di attenzioni da parte di più concorrenti, come Kelz e Kori, ma alla fine solo Harry l’ha spuntata. Il ragazzo è rimasto subito colpito dalla bellezza e dalla personalità prorompente della Farago e, conoscendosi meglio durante le settimane, la semplice attrazione fisica ha lasciato il posto a qualcosa di più.

I ragazzi si sono innamorati all’interno del reality è la loro relazione è poi continuata anche fuori dal resort. Francesca e Harry si sono fidanzati ufficialmente e pare che insieme stiano progettando un matrimonio in un futuro non troppo lontano. In un’intervista rilasciata ad aprile a Esquire, Francesca Farago ha dichiarato:

“Harry è davvero adorabile, la sua risata è contagiosa ed è così carino che è impossibile non andarci d’accordo […] Stiamo ancora insieme ma al momento [aprile 2020] siamo in quarantena e non siamo nemmeno nella stessa parte del mondo. E’ molto dura. Stiamo anche cercando il modo di oltrepassare il confine senza farci vedere per stare insieme [ride]. E’ davvero durissima stare lontani.” [fonte: Esquire]

Francesca Farago su Instagram

Se volete essere sempre aggiornati su tutte le avventure private e professionali di Francesca Farago, conosciuta da suoi amici e follower come Frankie, vi consigliamo di seguire il suo account Instagram. Un piccolo avviso però per tutti i deboli di cuore: armatevi di bibite ghiacciare e ventilatori perché Frankie è davvero too hot to handle!

Fonte: Esquire, Instagram, Wiki

Francesca Dellera: il ritratto di una femminilità carnale e di una bellezza seducente

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“La pelle più bella del cinema Italiano”: così, con poche e semplici parole, il regista Marco Ferreri descrive Francesca Dellera, determinandone la fama internazionale a Cannes con il film “La Carne”.

Con una carriera alle spalle che l’ha resa icona indiscussa di una femminilità carnale, Francesca Dellera si trasferisce a Roma dopo la maturità classica dove inizia a lavorare come fotomodella: ha infatti posato per alcuni dei più importanti maestri della fotografia internazionale, tra i quali Helmuth Newton, Michel Comte, Andrè Rau, Dominique Issermann e Greg Gorman.

Proprio grazie alle diverse apparizioni sulle copertine delle principali riviste internazionali, nonché modella e amica di Jean Paul Gaultier, Francesca Dellera viene notata anche da importanti registi come Giuseppe Patroni Griffi che la vuole protagonista nel film TV remake “La Romana” e che la fa conoscere ad Alberto Moravia, il quale le dedicherà un articolo su L’Espresso. La sua sensualità, evidenziata dalle doti artistiche, ha saputo suscitare l’interesse di personaggi di spicco del mondo cinematografico e artistico come il maestro Federico Fellini, che la sceglie per il ruolo della fata in “Pinocchio”, film mai realizzato per la prematura scomparsa del regista.

A007 Beauty Francesca DelleraDefinita dal critico cinematografico Tullio Kezichuna bellezza dalla fisicità parlante che possiede quel qualcosa in più che hanno le figure schermiche di eccezione”, Francesca Dellera è simbolo di una fascino senza tempo, condito da un carisma artistico esclusivo che ne ha determinato il successo. In occasione della 68esima edizione del Festival di Cannes, l’attrice fotomodella ha ritrovato lo stesso calore internazionale che ne aveva segnato la popolarità, accompagnata dall’attore e sex symbol Alain Delon con il quale aveva recitato nel film “L’ours en peluche” di Jacques Deray. La sua seducente bellezza, inoltre, ha fatto breccia nel cuore di personaggi celebri come l’attore Christopher Lambert, il musicista Prince e il tennista Noah.

Oggi Francesca è ancora un’ icona di affascinante femminilità nel panorama artistico cinematografico, un simbolo di quella bellezza parlante che l’ha resa la Romana di Patroni Griffi e la Contessa di Castiglione di Josèe Dayan allo stesso tempo, indelebile dalla mente dei suoi seguaci.

In occasione della pubblicazione del portale ufficiale, lo staff del sito hanno voluto regalare ai suoi fan una versione biografica totalmente esclusiva, accompagnata da una galleria inedita ed esaustiva di tutti gli scatti apparsi su copertine e prime pagine delle più rinomate riviste.

Nel frattempo, ci auguriamo di rivederla presto sul piccolo o sul grande schermo.

Francesca Comencini: intervista alla regista di Django – La Serie

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Francesca Comencini racconta della sua esperienza nella realizzazione di Django – La Serie, per la quale ha rivestito il ruolo di direttrice creativa e regista. La serie è disponibile su Sky e NOW dal 16 febbraio e vede protagonista Matthias Schoenaerts nei panni dello “Straniero”.

Django – La Serie, leggi la recensione dei primi episodi

Django, che rilegge in chiave contemporanea l’omonimo film di Corbucci, è una serie TV in dieci episodi prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+, in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno.

Completamente girati in inglese, i primi quattro episodi sono diretti da Francesca Comencini (Gomorra – La serie), anche direttrice artistica della serie, mentre i seguenti episodi sono diretti da David Evans (Downton Abbey) e da Enrico Maria Artale(Romulus). Le riprese si sono svolte in Romania, tra Racos, Bucharest e l’area del Danubio.

Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurmann. Tra gli altri interpreti: Jyuddah Jaymes, Benny O. Arthur e Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis e Tom Austen in quelli del cowboy Eljiah Turner.

Il premiato attore Matthias Schoenaerts è acclamato in tutto il mondo per film come Un sapore di ruggine e ossa, Bullhead – La vincente ascesa di Jacky, The Mustang, Amsterdam. Fra i suoi prossimi progetti il film The Way of the Wind di Terrence Malick, di cui sarà il protagonista, e la miniserie HBO The Palace, in cui diretto da Stephen Frears reciterà accanto a Kate Winslet; Nicholas Pinnock, fondatore della Silver Milk Productions, è apparso sul grande schermo nei film The Last Tree e Dark Encounter, ed è conosciuto in TV per le famose serie TV Counterpart, Top Boy, Fortitude, Marcella e, più di recente, For Life; la talentuosa attrice in ascesa Lisa Vicari è conosciuta per le sue performance nel film Luna e, negli ultimi anni, nella popolare serie TV Dark; la premiata  attrice Noomi Rapace è celebre per i suoi ruoli nella trilogia Millennium,  nei film Prometheus e Seven Sisters, così come per i film indipendenti Lamb e Non sarai sola.

Django è una coproduzione italo-francese creata e scritta da Leonardo Fasoli (Gomorra – La SerieZeroZeroZero) e Maddalena Ravagli (Gomorra – La Serie), entrambi anche co-autori del soggetto di serie insieme a Francesco Cenni e Michele Pellegrini. Completa il team di scrittura Max Hurwitz (ZeroZeroZeroManhunt), che firma due sceneggiature.  La distribuzione internazionale è di STUDIOCANAL.

Francesca Chillemi: 10 cose che non sai sull’attrice

Francesca Chillemi: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre dopo aver vinto il concorso Miss Italia, Francesca Chillemi ha nel tempo dimostrato non solo di essere una donna ricca di fascino, ma anche di talento. Sono infatti molti i ruoli, cinematografici e televisivi, con cui si è distinta nel mondo della recitazione, svolgendo dunque con sempre più costanza il ruolo di attrice e ricoprendo anche importanti ruoli da protagonista.

Ecco 10 cose che non sai di Francesca Chillemi.

Francesca Chillemi: i suoi film e le serie TV

1. È nota per diverse serie TV. Il suo primo ruolo da attrice la Chillemi lo ottiene per la fiction Un medico in famiglia, recitando nel ruolo di Costanza in due episodi della quarta stagione. Interpreta poi dal 2007 al 2008 il personaggio di Laura Flestero in Carabinieri, mentre sempre nel 2008 è Teresa Sciacca nell’episodio La luna di carta di Il commissario Montalbano, con Luca Zingaretti. Negli anni ha poi recitato nelle serie Squadra antimafia – Palermo oggi (2010), Sposami (2012) e Che Dio ci aiuti (2011-2021), ricoprendo qui i panni di Azzurra Leonardi per ben 112 episodi, recitando accanto ad Elena Sofia Ricci. Nel 2021 recita invece in Leonardo e Glow & Darkness (2021). Nel 2022 è invece protagonista della fiction Viola come il mare.

2. Ha recitato anche in diversi film. L’attrice ha debuttato sul grande schermo nel 2009, recitando nell’episodio Gaymers del film Feisbum – Il film. Nello stesso anno ha avuto un ruolo di maggior rilievo nel film campione d’incassi Cado dalle nubi, con Checco Zalone. È tornata poi sul grande schermo con Natale da chef (2017) e poi nuovamente in Reefa, Una relazione, con Guido Caprino, e Anima bella, tutti e tre del 2021.

Francesca Chillemi e Can Yaman

3. Sono i protagonisti di una nuova fiction. Dal settembre del 2022 l’attrice torna sul piccolo schermo con la fiction Viola come il mare, in onda su Canale 5. Basata sul romanzo Conosci l’estate? di Simona Tanzini, in essa la Chillemi recita nei panni di Viola Vitale, una giornalista alla ricerca del padre mai conosciuto. Mentre lavora per la cronaca neraa, farà la conoscenza dell’ispettore Francesco Demir, interpretato dall’attore Can Yaman, finendo con il lavorare fianco a fianco con lui.

4. Hanno presentato insieme la fiction a Venezia. Nel corso del Festival del Cinema di Venezia i due attori hanno avuto modo di presentare in anteprima la fiction Viola come il mare, sfilando insieme sul red carpet. La loro presenza ha mandato in estasi i loro fan, che non hanno mancato di notare come i due abbiamo scelto di presentarsi con abiti semplici ma eleganti e soprattuto abbinati tra loro.

Francesca Chillemi Can Yaman

Francesca Chillemi: il marito e la figlia

5. È fidanzata con un imprenditore. Dal 2015 la Chillemi ha una relazione con Stefano Rosso, imprenditore e dirigente sportivo italiano, figlio del noto Renzo Rosso. Inizialmente attivo nel campo della moda, essendo cofondatore e CEO di D-Cave e membro del consiglio di OTB Group, dal 2018 egli è anche presidente del club calcistico L. R. Vicenza.

6. Ha avuto una figlia. Dalla sua relazione con Stefano Rosso, l’attrice ha dato alla luce nel 2016 una figlia, di nome Rania. In più occasioni la Chillemi ha raccontato di quanto la figlia sia importantissima per lei e di come l’abbia messa davanti ad una crescita importante. L’attrice cerca però di essere anche protettiva nei confronti della figlia, evitando che venga esposta in modo eccessivo ai media.

Francesca Chillemi è su Instagram

7. Ha un profilo sul celebre social network. L’attrice possiede un proprio profilo con tanto di spunta blu sul celebre social network Instagram. Qui vanta ad oggi un totale di 1.2 milioni di followers e con i suoi oltre 800 post è solita condividere con i fan scatti dei progetti a cui ha partecipato come attrice e modella, ma anche foto che la ritraggono durante eventi di gala e premiere in giro per il mondo. Diverse sono però anche le immagini legate alla sua vita quotidiana, tra amici e famiglia. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Francesca Chillemi Instagram

Francesca Chillemi ha vinto Miss Italia

8. È stata eletta Miss Italia. Nel 2003, all’età di appena 18 anni, Francesca Chillemi viene eletta Miss Italia, ricevendo la corona dalla celebre attrice Claudia Cardinale. Grazie a quella vittoria, la Chillemi intraprende una carriera da modella, approdando poi alla recitazione e distinguendosi per il suo talento.

9. Ha completato gli studi. Dopo aver vinto il celebre concorso di bellezza, la Chillemi non si è però gettata subito tra le braccia della celebrità, preferendo tornare prima in Silicia, sua regione di nascita, per terminare gli studi. Qui consegue infatti il diploma al liceo classico. Solo dopo aver ottenuto ciò, nel 2004 ha iniziato a lavorare come modella e attrice, distinguendosi in entrambi i campi.

Francesca Chillemi: età e altezza dell’attrice

10. Francesca Chillemi è nata a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, il 25 luglio del 1985. L’attrice è alta complessivamente 1.71 metri.

Fonte: IMDb

Frances McDormand: 10 cose che non sai sull’attrice

Frances McDormand: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice dal volto unico, Frances McDormand è diventata negli anni una vera e propria icona, affermandosi non solo per le sue straordinarie doti recitative ma anche per il suo carattere dirompente. È noto il suo sodalizio con i fratelli Coen, ma molti sono i registi con cui ha avuto modo di collaborare, divenendo una tra le più celebri interpreti degli ultimi decenni.

Ecco 10 cose che non sai su Frances McDormand.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Frances McDormand: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film di culto. L’attrice debutta al cinema nel 1984 con il film Blood Simple – Sangue facile, di Joel Coen. Successivamente ha preso parte a pellicole come Arizona Junior (1987), Mississippi Burning (1988), Darkman (1990), Crocevia della morte (1990), America oggi (1993) e Fargo (1996), con cui si consacra come interprete. Negli anni successivi continua ad affermarsi grazie a film come Schegge di paura (1996), Quasi famosi (2000), L’uomo che non c’era (2001), Miss Pettigrew (2008), Burn After Reading (2008), con Brad PittTransformers 3 (2011), This Must Be the Place (2011), con Sean Penn, Moonrise Kingdom (2012), Ave, Cesare! (2016), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017), dove recita accanto a Sam Rockwell e Woody Harrelson, e The French Dispatch (2020).

9. Si è distinta come doppiatrice. Negli ultimi anni l’attrice ha ricoperto in diverse occasioni anche il ruolo di doppiatrice. In Madagascar 3 – Ricercati in Europa dà infatti la voce al personaggio del capitano Chantal Dubois, mentre nel film Pixar Il viaggio di Arlo è la voce della madre del protagonista. Più noto ancora è il suo doppiaggio per il film d’animazione L’isola dei cani (2018), dove è la voce dell’interprete Nelson.

8. Ha recitato anche per la televisione.  Nel corso della sua carriera l’attrice non si è fatta mancare alcuni ruoli televisivi. Nei primi anni ha infatti recitato in alcuni episodi di serie come Ai confini della realtà (1986), Un detective in gamba (1987), e Great Performances (1995), come anche in film come Pazze d’amore (1992), The Good Old Boys (1995) e Precint Hollywood (2005). Nel 2014 è protagonista della miniserie Olive Kitteridge, mentre nel 2019 è la voce di Dio della serie Good Omens.

Frances McDormand: chi è suo marito

7. È sposata con un noto regista. Nel 1984 l’attrice sposa il regista Joel Coen, conosciuto grazie al set di Blood Simple – Sangue facile. I due formano ancora oggi una delle coppie più note di Hollywood, e si sono distinti anche per la loro riservatezza. Nel 1994 i due adottano un bambino del Paraguay, che portano a vivere con loro a New York.

6. Ha recitato in molti film del marito. Dal primo film girato con il marito, Blood Simple – Sangue facile, l’attrice ha collaborato con Coen in altre sei occasioni. Arizona Junior, Crocevia della morte, Fargo, L’uomo che non c’era Burn After Reading, e Ave, Cesare!. Sia con ruoli da protagonista che non parti più marginali, l’attrice si è contraddistinta per aver sempre espresso al meglio lo humor nero ricercato dal marito.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Frances McDormand e gli Oscar

5. Ha vinto più volte l’ambito premio. Nel 1997, grazie al ruolo di Marge Gunderson, l’attrice vince il suo primo Oscar come miglior attrice protagonista. Un riconoscimento che le permette da quel momento di vivere una carriera ancor più ricca. Nel 2018, con la sua struggente performance in Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ottiene invece la sua seconda statuetta, sempre come protagonista. Vanta poi altre tre nomination come non protagonista per i film Mississipi Burning, Quasi famosi e North Country.

Frances McDormand in Fargo

4. Non era convinta del ruolo. Tra le interpretazioni più memorabili dell’attrice vi è quella della poliziotta incinta Marge Gunderson in Fargo, che le è valso anche il premio Oscar. L’attrice ha raccontato che tuttavia inizialmente non era convinta di voler accettare il ruolo, poiché alla ricerca di una parte da killer o da prostituta. Dopo aver accettato, affermò che quel personaggio è stato uno dei regali più belli della sua carriera.

3. Ha usato un cuscino per simulare il pancione. Per dare vita allo stato di gravidanza del suo personaggio, l’attrice ha indossato all’altezza dello stomaco uno speciale cuscino. Nel film, inoltre, l’attrice riproduce perfettamente i movimenti di una donna in quello stato, ma non è stata una cosa volontaria da parte sua. Il cuscino realmente limitava la sua agilità e il suo equilibrio.

2. Ha scritto la backstory del proprio personaggio. Il regista Joel Coen ha dato carta bianca all’attrice per scrivere una biografia del proprio personaggio, così da poter entrare meglio nella sua mentalità. La McDormand inventò allora di aver conosciuto suo marito sul lavoro, ed entrambi erano poliziotti. Al momento del matrimonio, decisero che uno dei due avrebbe rinunciato al proprio lavoro. Poiché Marge era un poliziotto migliore, fu lei a continuare la carriera nelle forze dell’ordine.

Frances McDormand: età e altezza

1. Frances McDormand è nata a Gibson City, Illinois, Stati Uniti, il 23 giugno 1957. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Frances McDormand presidente di Giuria al San Sebastian

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Frances McDormand presiederà la giuria del Festival di San Sebastian dal 16 al 24 settembre. La cittadina basca situata nel nord della Spagna arriverà quest’anno alla 59° edizione e vedrà in giuria un gruppo vario e valido di esperti di settore: Guillermo Arriaga (sceneggiatore e regista), Alex de la Iglesia (regista), Bent Hamer (regista), Bai Ling (attrice), Sophie Okonedo (attrice) e Sophie Maintigneux (direttore della fotografia).

L’attrice, da poco vista in Trasformers 3, è stata diretta da Paolo Sorrentino in This Must Be the Place, film che vedremo questo autunno in Italia.

Fonte: Comingsoon

Frances McDormand entra nel cast di Godzilla Vs. Kong

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L’attrice due volte premio Oscar Frances McDormand è entrata a far parte del cast di Godzilla Vs. Kong, stando a quanto riporta The Hashtag Show. L’attrice si unisce al cast del film di Adam Wingard in un ruolo non specificato.

Frances McDormand è stata protagonista dell’ultima stagione dei premi durante la quale ha vinto tutti i riconoscimenti per la migliore interpretazione femminile in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri. Le ultime informazioni che avevamo sul film erano relative alla writers room istituita per portare avanti la stesura di uno script.

Godzilla vs Kong al momento non ha ancora un regista ma ha un anno di uscita, il 2020. Il 22 marzo 2019 è invece atteso Godzilla King of Monsters, sequel del film diretto da Gareth Edwards e affidato a Michael Dougherty (Krampus) con protagonisti Kyle Chandler, Vera Farmiga e Millie Bobby Brown.

Frances Ha: recensione del film con Greta Gerwig

Frances Ha: recensione del film con Greta Gerwig

In Frances Ha Frances (Greta Gerwig) è il ritratto di una ragazza che corre, incessantemente e senza sosta, per le strade di New York sul ritornello di “Modern Love” di David Bowie, un po’ come corre la sua esistenza. Non ha un luogo fisso in cui vivere (o meglio, come diceva Holly Golightly, non ha ancora trovato un posto in cui si sente “a casa”), è squattrinata e costantemente denominata dal suo amico Benj “infidanzabile” (“undateable”) ovvero una persona che non riesce o non vuole mantenere dei rapporti e dei legami.

Frances, un po’ come tutti, insegue il suo sogno, quello di diventare una ballerina, attendendo pazientemente di entrare a far parte della compagnia per cui è ancora una semplice tirocinante. Condivide le giornate con la sua coinquilina e amica Sophie, con la quale intrattiene l’unico vero legame di amicizia, raccontato quasi come se fosse una storia d’amore. La storia segue uno spaccato della sua esistenza un po’ instabile esordendo con l’improvviso abbandono di Sophie che deciderà di andare a convivere con il fidanzato, lasciando Frances da sola e sgretolando così le poche sicurezze rimaste nell’eterna adolescente. Frances Ha si può definire come una commedia dolce ma allo stesso tempo molto introspettiva, che traccia con un naturalismo molto sentito le paure e le insicurezze di una ragazza che a fatica riesce a rimanere all’interno dei margini della società.

rances HaEppure la vera sfida per Frances è stare al passo di una realtà che non accenna minimamente a rallentare e che, spesso, non soddisfa le nostre aspettative (un concetto che si delinea particolarmente quando viene mostrato il viaggio “a vuoto” di Frances a Parigi). Buffa, dolce, goffa, inadeguata ma sempre speranzosa, Greta Gerwig riesce a dar anima a un personaggio di una disarmante ingenuità che tuttavia affronta con ottimismo tutte le sfortunate coincidenze che le prospetta il destino, un’icona quasi dei tempi moderni, alla ricerca di un suo posto nel mondo.

Un personaggio che si sposa alla perfezione con la ricerca del realismo e dell’improvvisazione nei dialoghi e nelle situazioni da parte del regista Noah Baumbach, che, con questa pellicola, consolida la seconda collaborazione con la Gerwig (entrambi avevano già lavorato insieme in Greenberg), qui non solo semplice musa del regista ma anche co-autrice della sceneggiatura. Baumbach ci offre la storia di una dimensione umana ricavata nella cornice di una metropoli newyorkese resa perfettamente romantica e  atemporale dalla fotografia in bianco e nero, con non pochi riferimenti alla New York di Woody Allen (Manhattan, Io e Annie) e al cinema francese. Uno sguardo ravvicinato a un’esistenza scoordinata alla ricerca di una destinazione.

Frances Fisher in The Host

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Uscito nel 2008,  The Host (L’Ospite), ha rappresentato l’abbandono da parte di Stephanie Meyer degli scenari vampireschi per esplorare territori più alieni. Come era prevedibile, il romanzo avrà presto un adattamento per il grande schermo, che sarà diretto da Andrew Niccol (Gattaca, Lord Of War, In Time).

Frances Fisher (il cui ruolo più conosciuto, in una carriera nella quale ha alternato cinema televisione, è stato forse quello della madre di Kate Winslet in Titanic) è la più recente aggiunta a un cast che vedrà Saoirse Ronan (Hanna) nel ruolo della protagonista affiancata tra gli altri da William Hurt, Diane Kruger e Jake Abel. Il film è ambientato trai pochi terrestri sopravvissuti a un particolare tipo di invasione aliena, quella delle Anime, che prendono possesso degli abitanti dei paesi da loro visitati per condurli a una vita pacifica. La protagonista si rivelerà particolarmente ‘resistente’ all’influenza aliena, cercando di convivere assieme a un piccolo gruppo di ribelli. Le riprese del film sono appena cominciate; l’uscita è prevista alla fine di marzo 2013.

Fonte: Empire