American Hustle arriverà al cinema dall’1 gennaio
2014 distribuito da Eagle Pictures. Il regista nominato all’Oscar
per Il lato positivo, David O.
Russell, ritorna al cinema e ci riprova questa volta
con un thriller in costume. Prodotto da Annapurna Pictures,
Atlas Entertainment e scritto da Eric Singer.
Trama: Il film, scritto da Eric
Singer, racconta la vera storia di un truffatore (Christian
Bale) e della sua amante e complice (Amy
Adams), che operano nel mondo della finanza, costretti
dall’FBI a mettere su, assieme a un agente fuori controllo
(Bradley
Cooper) una gigantesca operazione, chiamata in codice
Abscam, per smascherare altri truffatori, mafiosi e politici
corrotti.
Jeremy Renner è un personaggio fondamentale della
vicenda, nel ruolo di un leader politico e sindaco di una città del
New Jersey.
Jennifer Lawrence è la donna di
Christian Bale e
Alessandro Nivola. ha il ruolo di Reggio, un pubblico
ministero federale.
Trama: Le avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di
dodici nani di Thorin Scudodiquercia, formata da Balin, Dwalin,
Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Il
gruppo deve recuperare il tesoro posto nel cuore della
Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago Smaug.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Ritorna al cinema il regista di
Saw, James Wan con la sua
nuova creatura, l’atteso sequel Oltre i confini del male –
Insidious 2, dove torna a raccontare della famiglia
Lambert con la stessa verve di un tempo, in attesa di vederlo alle
prese con racconto più sobrio nel franchise di Fast and Furious 7 che è attualmente in
lavorazione.
Oltre i confini del male –
Insidious 2 racconta quindi della famiglia Lambert che ha
cambiato per l’ennesima volta casa, per dimenticare ciò che è
successo due anni prima, che ha segnato il loro momento peggiore.
Sembra tutto dimenticato, ma la signora velata vuole possedere Josh
Lambert ancora una volta e dovrà essere per forza fermata..
Oltre i confini del male –
Insidious 2 (com’è ormai consuetudine nei film di James
Wan) parte subito forte con un ritmo incalzante e un
prologo ricco di suspense e tensione, dove ritroviamo sin da subito
la storica famiglia Labert. Ma Insidious 2 ha forse un pregio
piuttosto raro nel franchise di questo genere: ovvero che l’opera è
completamente fruibile a tutti coloro che non hanno visto il primo
capitolo, grazie soprattutto ad un’autonomia narrativa piuttosto
indipendente.
Di conseguenza, la macchina da
presa si muove su un impianto narrativo che è tipico delle storia
di fantasmi (Ghost story) costruite con stilemi atti ad doc per far
sobbalzare lo spettatore, e Wan ci riesce facilmente a più riprese,
grazie anche ad un abile e sapiente uso dei movimenti di macchina
che sono tipici del cinema del regista malese naturalizzato
australiano. Tuttavia, quello che invece convince meno è il
costrutto narrativo della drammaturgia del film, che se da un lato
ricalca tutta la struttura tipica del genere, dall’altro, man mano
che la storia si evolve, prosegue verso una deriva inevitabile,
fatta di non sense, momenti al limite del ridicolo e
d’incongruenze sfacciate; tutti elementi che però sembrano
importare poco al cantastorie Wan. Purtroppo tutto
questo limitano il potenziale narrativo e visivo della storia che
in ogni caso rimane di buona fattura, comprese le performance del
cast. Bravi sono gli interpreti, a cominciare dal
protagonistaPatrick
Wilson, efficace paranoico papà allo sbando, fino ad
arrivare ai vari Leigh Whannell, Angus Sampson e
Lin Shaye, tutti piuttosto credibili nei loro
panni.
Quindi, anche se fatto di anelli
deboli, Oltre i confini del male – Insidious
2 è pieno di momenti da brividi e di una tensione
tagliente che di certo farà la gioia degli appassionati che non si
annoieranno nel vedere l’ennesimo film di un regista che si
conferma tra i più sicuri e prolifici dell’industria del
terrore.
La Walt Disney sta
lavorando ad un live action sul personaggio di Crudelia De
Mon. Dopo La carica dei 101 – Questa volta la
magia è vera del 1996 e La carica
dei 102 – Un nuovo colpo di coda del 2000,
entrambi interpretati dalla straordinaria Glenn
Close, la grande major ha in cantiere un nuovo progetto,
dal titolo Cruella, per riportare sul
grande schermo, in carne e ossa, uno dei villain femminili più
amati dell’universo cinematografico Disney.
Secondo The Hollywood Reporter,
Aline Brosh McKenna, sceneggiatrice de
Il diavolo veste Prada e del prossimo
Cinderella di Kenneth Branagh, starebbe
attualmente lavorando alla sceneggiatura della pellicola, anche se
al momento nessun dettaglio sulla trama è stato rivelato. Tra i
produttori del film ci sarà Andrew Gunn, mentre la
stessa Glenn Close sarà uno dei produttori
esecutivi. Il regista verrà ufficializzato nei prossimi mesi.
Arrivano da Just Jared le prime
immagini di Brad Pitt direttamente dal set di
Fury, il dramma d’azione in
uscita nei cinema il 14 novembre 2014 che
annovera nel cast anche Shia LaBeouf, Logan Lerman,
Michael Pena e Jon
Bernthal.
Fury,
diretto da David Ayer, è ambientato alla fine
della Seconda Guerra Mondiale, nell’aprile del 1945. I protagonisti
sono un gruppo di 5 soldati appartenenti all’esercito americano,
capitanati dal sergente Wardaddy (Pitt), che combattono contro i
tedeschi a bordo di un carro armato denominato appunto Fury.
Prossimamente vedremo Brad Pitt al
cinema in The Counselor – Il
procuratore di Ridley
Scott e in 12 Years a
Slavedi Steve
McQueen.
Julie Andrews, 1
ottobre 1935: nasce una bimba dalle prodigiose doti canore,
destinata a divenire una stella a 360° (vincitrice di tutti i premi
più importanti dello spettacolo), oltre a ricevere il titolo di
“Dame” dell’Impero Britannico, e ad avere l’onore di accogliere i
passeggeri della British Airways con la sua melodiosa voce
(registrata).
È infatti merito delle sue corde
vocali se Julie Andrews – al secolo Julia Elizabeth Wells –
sfonda a Broadway, fino a diventare la tata più desiderata da
bambini e genitori di tutto il mondo. Ha solo 27 anni ai tempi di
“Supercalifragilistichespiralidoso” e, vuoi per il sorriso, vuoi
perché sa volare, con Mary Poppins si becca l’Oscar
da protagonista, alla faccia di Audrey Hepburn, che neppure
viene nominata per la sua My Fair Lady. Tiè! Quando
ci vuole, ci vuole. Eh sì, perché nella versione cinematografica
del musical che la Andrews ha interpretato a teatro, i produttori
le preferiscono la Hepburn, più celebre (= remunerativa) di lei, ma
necessariamente doppiata. Il successivo Tutti insieme
appassionatamente – oggi il classico natalizio per
antonomasia – rende Julie famosa a tal punto che Hitchcock è
costretto a scritturarla ne Il sipario strappato (un
successone). Se più tardi la carriera zoppica (con l’eccezione di
Victor Victoria, girato col marito n°2, Blake
Edwards), poco male: la Andrews si reinventa scrittrice per
bambini (ha una certa esperienza, no?).
Julie Andrews
Purtroppo nel ‘97 un’operazione
alle corde vocali comprometterà per sempre la sua voce portentosa,
ma il risarcimento milionario aiuta… ed eccola sfoderare ancora le
sue doti canterine nel revival cinematografico degli ultimi anni.
C’è da vergognarsi al confronto, ma le intoniamo comunque il nostro
HAPPY BIRTHDAY TO YOU, DAME ANDREWS!
La Maxim ha distribuito in rete un
nuovo character poster di Machete
Kills, seconda avventura cinematografica di
Machete/Danny Trejo, diretta
da Robert Rodriguez. Il poster, che potete
ammirare di seguito, ha come protagonista Amber
Heard nei panni Ms. San Antonio.
Ecco la trama: L’ex-agente
Federale Machete Cortez, è stato assunto dal Presidente degli Stati
Uniti per una missione che sarebbe impossibile per qualsiasi uomo
mortale. Deve eliminare un rivoluzionario pazzo e un eccentrico
miliardario trafficante d’armi che ha ordito un piano per
diffondere la guerra in tutto il pianeta.
La Lionsgate ha diffuso online una
nuova immagine ufficiale di I,
Frankenstein, in attesa del primo trailer ufficiale
che arriverà venerdì 4 ottobre. La foto ritrae il protagonista
della pellicola Aaron Eckhart.
I, Frankenstein nuova
immagine
I, Frankenstein, basato
sulla graphic novel di Kevin Grievous, annovera
nel cast anche Bill Nighy,
Miranda Otto, Yvonne
Strahovski e Socratis Otto.
Uscirà nei cinema americani
in 3D il 24 gennaio
2014. Dietro la macchina da presa
troviamo Stuart Beattie.
La storia di I,
Frankenstein segue Adam (Aaron Eckhart), la creatura
del romanzo di Mary
Shelley, che, dopo esser sfuggito alla massa infuriata
dei contadini, arriva fino ai giorni nostri grazie alla genetica.
E’ così che Adam si ritrova in un’oscura metropoli, e viene
coinvolto nella battaglia centenaria tra due clan di creature
immortali.
JJ Abrams è
diventato uno dei registi più famosi di Hollywood, specie dopo il
suo lavoro nei primi due Star Trek e per
quello che avremmo modo di ammirare in Star
Wars Episodio VII. Se esiste però una cosa che i
fan criticano di Abrams è sicuramente il suo abuso del Lens Flare.
In una recente intervista, il regista ha dichiarato di non essersi
mai accorto di aver effettivamente abusato dell’effetto riflesso.
Ecco le sue dichiarazioni:
“So che tutti mi criticano per
questo – ha detto – Spesso capita che, mentre sto girando
una scena, penso: “Oh, questa sarebbe veramente incredibile… con un
lens flare”. Lo so che è veramente troppo, e per questo mi
scuso. Ne sono consapevole adesso. Una volta ho mostrato a mia
moglie una prima scena di Star Trek Into Darkness e mi ha detto:
“Non riesco a capire cosa sta succedendo. Non capisco questo
cos’è”. Ecco, queste sue parole mi hanno fatto letteralmente
impazzire“.
“Si, sono stupido – ha
continuato il regista – Talmente stupido che ho dovuto chiedere
alla Industrial Light & Magic di rimuovere i Lens Flare da alcune
scene. E’ veramente da idioti, ma se ci pensate per un drogato,
ammettere la propria dipendenza, è il primo passo verso la
guarigione“.
Sono iniziate oggi le riprese di
22Jump Street, seguito della
commedia d’azione 21 Jump Street uscita nel 2012. Il
sequel, che vede nuovamente
Channing Tatum e
Jonah Hill come protagonisti, verrà rilasciato il
13 giugno 2014. Nel frattempo, arrivano da Twitter
e da Instagram le prime immagini ufficiali direttamente dal
set.
Chris Miller,
regista del film insieme a Phil Lord, ha postato
attraverso il suo account di Twitter la seguente immagine:
Mentre Channing
Tatum ne ha condivise altre due attraverso il suo account
di Instagram:
La Sony ha anche rilasciato una
prima sinossi ufficiale del film. Eccola per voi: “Nella commedia
d’azione 22 Jump
Street, dopo essersi fatti le ossa al liceo (due volte),
gli agenti Schmidt (Hill) e Jenko (Tatum) affronteranno numerosi
cambiamenti quando andranno sotto copertura in un college della
zona”.
La Warner Bros Pictures ha diffuso
online tre nuovi banner esclusivi de Lo Hobbit La
desolazione di Smaug, in attesa del nuovo trailer
ufficiale che arriverà oggi intorno alle ore 15:00. Eccoli di
seguito.
Trama: Le avventure di Bilbo Baggins e
della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia, formata da
Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur,
Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Yahoo Uk ha diffuso in anteprima un
nuovo poster ufficiale di Hunger Games La ragazza di
fuoco. Il bellissimo poster, che vi presentiamo di
seguito, ha come protagonista assoluta Katniss, interpretata dal
premio Oscar Jennifer Lawrence.
La ragazza di fuoco
nuovo poster
Inoltre è approdata in rete la
canzone “We Remain”, brano interpretato da
Christina Aguilera per la colonna sonora ufficiale
della pellicola. Potete ascoltarla di seguito.
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo
la strada Katniss percepisce che la ribellione sta
montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di
mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta
preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter
Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della
nazione di Panem.
Gli ultimi anni di carriera di
Nicole Kidman non sono stati esattamente gloriosi,
e solo nell’ultimo periodo l’attrice premio Oscar sta ricominciando
a regalarci un po’ dello splendore che ci aveva fatti innamorare di
lei agli inizi. Tuttavia i suoi film restano, in media, tiepidi
incassi, e ora che la bella australiana arriverà al cinema con
Grace di Monaco, tutti si stanno
chiedendo che tipo di pubblico potrà avere un film biopic sulla
principessa di Monaco, fu musa di Alfred
Hitchcock.
Per Grace di
Monaco il destino sembrava diverso, dal momento che
il film era stato acquistato dalla Weinstein Company, nota per fare
un sacco di soldi con i film che distribuisce, grazie alle
nomination che in genere questi ottengono, per un’uscita intorno
alla fine di novembre, perfettamente in tempo per la stagione dei
premi e per una Nomination alla Kidman.
Lo spostamento alla prossima
primavera della data d’uscita del film ha però tolto allo stesso la
possibilità di un discreto incasso, sulla scia del periodo
natalizio, e alla Kidman di essere considerata per un’altra
Nomination. Così Nicole lascerà campo libero alle colleghe, tra le
quali spiccano le più accreditate ad oggi Sandra
Bullock (Gravity) e Cate
Blanchett (Blue Jasmine), ma ci
aggiungiamo anche la straordinaria Judi Dench
vista a Venezia in Philomena.
Grace di
Monaco seguirà la seconda parte della vita di Grace
Kelly e il suo ruolo di principessa di Monaco dopo il matrimonio
con il Principe Ranieri, interpretato da Tim
Roth; del cast faranno parte anche Parker
Posey, Frank
Langella, Paz
Vega e Milo Ventimiglia. La
sceneggiatura è opera di Arash
Amel (Erased).
Il film ha già suscitato polemiche e
l’aperto disconoscimento da parte dei figli della principessa, a
partire dal Principe Alberto di Monaco, che ne ha criticato la
versione della madre, giudicata eccessivamente glamour, oltre
che le gravi imprecisioni dal punto di vista storico e
l’inserimento di scene di pura finzione.
Sono anni ormai che i fan de
Il Diario di Bridget Jones aspettano gli
sviluppi per un terzo capitolo cinematografico delle disavventure
della loro beniamina. Più volte messo in cantiere e poi
abbandonato, il progetto potrebbe ora avere nuovi sviluppi con la
recente pubblicazione del terzo romanzo Bridget Jones: Mad
About The Boy.
Se non siete amanti degli spoiler,
allora cercate di stare bene attenti a questo. Infatti la notizia
shock stà nella decisione, da parte dell’autrice Helen Fielding , che la love story tra Bridget
Jones e l’avvocato
Mark Darcy non avrà il lieto fine a lungo sperato dal grande
pubblico. Bridget difatti si ritrova, in questa terza avventura
letteraria, vedova e madre di due figli.
E’ stato il giornale britannico The Times a
rivelare che il terzo romanzo inizia con la straziante rivelazione
che Marc è morto in un incidente stradale avvenuto 5 anni prima dei
fatti narrati nel libro. Bridget, dal canto suo, avrà a che fare
con l’educazione dei figli e con il nuovo amore nei confronti di un
Toy Boy e, oltre al problema del peso, doovrà adesso fronteggiare
anche quello delle rughe e dell’età.
Non si sà quanto la trama del
romanzo influirà sulla sinossi del film. Stà di certo che la
notizia ha portato scompiglio tra i fan del personaggio
interpretato da Renée Zellweger, i quali sperano vivamente che il
film si discosti dalle vicende narrate inBridget Jones: Mad About The Boy. Essendo
il film ancora in fase di sviluppo, ed essendo l’intenzione
originaria dei produttori quella di riunire il terzetto formato
dalla Zellweger assieme a Colin Firth ( Marc Darcy ) e Hugh
Grant ( Daniel Cleaver ), tutto è ancora
possibile.
IlDiario diBridgetJones è unacommediaromantica britannicadel2001
direttadaSharon Maguiree basatasulromanzoomonimodiHelenFielding,seguito nel 2004
dal sequelChe pasticcio, Bridget
Jones! diretto da Beeban
Kidron ed anchesso basato sul romanzo dallo stesso
titolo. Protagonista delle due pellicole è stata Renée
Zellweger nel ruolo di Bridget Jones.
Buone notizie per i fan
del noto franchise horror: Paranormal Activity
5 ha trovato il proprio regista assieme agli
sceneggiatori della pellicola. GregoryPlotkinfarà infatti il
suodebutto alla regia proprio alla
direzione di questo quinto capitolo,mentre il duo formato da
JasonPagane
AndreaDeutschmansi occuperà in
via ufficiale e definitiva dello
script.
Nonostante Plotkin
sia per la prima volta al timone di una produzione cinematografica,
ha in realtà una notevole esperienza con il materiale di
appartenenza della saga. Infatti ha già lavoratocome
editore co-produttoredegli ultimitre capitoli della
serie Paranormal Activity e del prossimo
spin-off Paranormal Activity: The Marked
Ones.
PaganeDeutschman , dal canto
loro e sebbene attualmente semisconosciuti, sono freschidellascritturadi
Almanac,thrillersci-fi prodotto da Michael
Bay.
E’ quindi un team creativo composto
per lo più da esordienti quello messo sù dalla produzione per la
messa in opera dei lavori.
Paranormal Activity
5 è previsto per il debutto nelle sale statutinensi
il 25
ottobre2014, preceduto da The
Marked Ones, lo spin-off diretto daChristopherLandon, il 3 gennaio
2014. Ricordiamo che Landon ha scritto gli ultimi
tre episodi della saga e che lascerà il franchise dell’orrore per
dirigere la commedia horror della Paramount,
Boy Scouts Vs
Zombies.
Avevano destato scalpore le
dichiarazioni di qualche tempo fa rilasciate tramite
Twitter da Sylvester Stallone a
seguito della fuoriuscita di Bruce Willis dal cast
de I Mercenari 3: Avido e
Pigro…. La formula sicura per una carriera
fallita!
A smorzare i toni è proprio lo
stesso Stallone, che in un’intervista rilasciata
ad Empire minimizza la cosa:
Si è trattato
esclusivamente di una questione economica. Bruce è stato l’amico di
una vita e lo considero ancora tale, almeno per quanto mi riguarda.
E’ stato tutto causato dalla frustrazione, ma tutto sembra essere
tornato ok. Forse non avrei dovuto essere così
esplicito.
Una sensibile retromarcia quindi,
dopo le accese affermazioni iniziali con cui lo stallone italiano
avea apostrofato l’amico e collega Willis.
A dirigere questo bel gruppo di
eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a
disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film:
ne I Mercenari
3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason
Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con
Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e
co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò
dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si
pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato
per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma
Barney ha piani diversi.
Warner Bros.
continua a condurre le operazioni di casting per il nuovo kolossal
diretto da Davis Yates Tarzan, ennesimo
adattamento cinematografico del romanzo nato dalla fantasia di
Edgar Rice Burroughs. Al momento l’unica conferma
avuta in merito al progetto è quella dell’ingaggio di
Alexander Skarsgard, incaricato di interpretare
proprio la parte dell’uomo cresciuto dalle scimmie. Ma è
Variety ad aggiornare le voci attorno alla
lavorazione del film, annunciando che Emma Stone e
Christoph Waltz sarebbero in lizza per entrare a
far parte del cast della pellicola. Per la Stone,
infatti, si vocifererebbe di un interesse da parte degli studios
per vederla nel ruolo di Jane, parte a cui pochi
mesi fà era stata accostata la rossa Jessica
Chastain, che a questo punto sarebbe fuori dalle mire
della Warner.
La notizia al momento non è ancora
ufficiale. Anche perchè la Stone sarebbe in
ballottaggio con la collega Margot Robbie (Pan Am) e
dovrà fronteggiare un’agenda fittissima di impegni che la
potrebbero portare a declinare l’invito.
Molto più vicino al progetto,
invece, sembrerebbe essere proprio l’austiaco Christoph
Waltz. L’attore sarebbe infatti in linea con le
caratteristiche richieste per il ruolo del Capitano Rom, un soldato
belga che cercherà di catturare Tarzan in cambio di un riscatto in
diamanti. L’interprete sarebbe vicino all’accordo e
rappresenterebbe un ingresso illustre all’interno del cast.
Nonostante la pre-produzione di
Tarzan abbia subito dei rallentamenti, lo
scouting per l’assemblaggio del cast continua a procedere, ed in
base ai nomi della Stone e di
Waltz appena citati, l’intento sembrerebbe proprio
quello di creare un ensamble composto da grandi nomi da mettere a
disposizione del regista David Yates, in attesa di
ricevere il semaforo verde per cominciare la produzione durante la
prossima estate.
Al momento il progetto non ha ancora
una data d’uscita né una sinossi ufficiale, per cui bisognerà
attendere la stesura definitiva della sceneggiatura.
Se scappi ti sposo
è un film del 1999 diretto da Garry Marshall e con
protagonista Julia Roberts (Maggie Carpenter), Richard
Gere (Ike Graham), Joan Cusack (Peggy), Hector Elizondo (Fisher),
Rita Wilson (Ellie), Christopher Meloni (Bob), Paul Dooley (Walter
Carpenter)
La Trama di Se scappi
ti sposo: Il fascinoso giornalista newyorkese Ike vuole
scrivere un pezzo su Maggie Carpenter, una bella ferramenta del
Maryland con uno strano vizio: scappare a due passi dall’altare,
prima del fatidico sì. Ha già fatto tre “vittime”, con le sue fughe
in abito da sposa.
Ike va a conoscerla personalmente,
si ferma nel Maryland, indaga, cerca di capire. Guadagnerà anche
lui un’avventura all’altare con Maggie, non senza sorprese!
Analisi di Se scappi ti
sposo: A una decina d’anni da Pretty Woman, la coppia Richard Gere –
Julia Roberts torna ad ammaliare il pubblico con
Se scappi ti sposo. Alla regia, in entrambi i
casi, il classe 1934 Garry Marshall, approdato alla regia ormai
cinquantenne dopo meritata gloria come autore televisivo (Happy
Days, Mork e Mindy). Se scappi ti
sposo è una riuscita commedia con solide basi
narrative e interessanti spunti tematici, trainata da due cavalli
di razza belli e bravi. La Roberts nei panni della Belle Ferroniere
provinciale, così rustica e così fragile, è irresistibile, anche
per Ike, smaliziato pennivendolo della Grande Mela. L’incontro e la
conoscenza tra i due è una reciproca e graduale terapia. Ike smette
i panni dello scialacquatore d’inchiostro, e con occhio da vero
cronista (senza più alcun articolo in programma!) indaga il mistero
delle fughe croniche e smaschera la morbosa tranquillità con cui la
comunità, famigliari compresi, pasteggia sul dramma della “mangia
uomini”, della “portaerei”. Maggie, trova in Ike la leva e il
movente della sua guarigione: nient’altro che una decisa pulizia
interiore, per diventare grande, decidere, non farsi travolgere più
da mille uomini e da altrettante ritirate matrimoniali.
Se scappi ti sposo, Julia Roberts e
Richard Gere nuovamente insieme
Se scappi, ti sposo tiene
ben desti fino alla fine, per una domanda semplice e vitale: perché
Maggie… è così? Non è una sempliciotta, una superficiale, una
mantide, un’ingenua ninfomane con nocche e polpastrelli da
meccanico e un sorriso intramontabile. Maggie è un enigma non privo
di purezza, da proteggere e inseguire, da scoprire sequenza dopo
sequenza in compagnia di Ike, a cui tornano a brillare gli
occhietti bastonati da divorziato solitario, che pensava d’averle
viste tutte. Se scappi ti sposo è un film che
scorre, e lo spettatore spera di veder spiccare il volo d’amore a
Richard e Julia, e benedire lo schermo.
Nota di merito per la
ben cesellata schiera dei personaggi secondari. I compaesani e la
famiglia di Maggie, la ex moglie di Ike e Fisher, il suo simpatico
uomo, l’iperproteico Bob (fidanzato di Maggie), i tre “quasi
mariti”. Questi, meno scolpiti in profondità, sono ottime sponde
narrative, utilissimi nella prima parte per far decollare la storia
e gettarne le basi. È proprio l’abbandonato n°3, un entomologo, a
innescare l’azione spifferando ad Ike la storia della sposa che
scappa, tra un singhiozzo d’ubriaco e un altro.
Ebbene, romantici, innamorati,
cercatori e sognatori, Runaway Bride è un
titolo da non perdere. Leggero come una bella piuma, e non come un
fazzoletto gualcito e inutile. Leggero senza stancare, capace di
insegnare ed emozionare.
Il trailer
originale di Se scappi ti sposo di
seguito:
Le migliori frasi di Se scappi ti sposo
Lo sai che è strano! Per essere un bello fanno presto a
scaricarti, l’avevi notato? (Barista) [a
Ike]
Salve sono io, lasciate un messaggio dopo il bip. Se volete
inviare un fax, compratemi il fax! (Segreteria di Ike)
Tu vuoi un uomo… che ti accompagni sulla spiaggia con una mano
sugli occhi, per farti sentire la sensazione della sabbia sotto i
piedi. Vuoi un uomo che… ti svegli all’alba… perché muore dalla
voglia di parlarti e non può aspettare per sentire cosa dirai. Ho
ragione? (Ike) [a Maggie]
Eh, Ike, sono felice per te tesoro. C’è una macchina sul retro
nel caso che lei decida di scappare! (Ellie)
La carriera di Chris
Hemsworth sembra proseguire a gonfie vele, tanto che
l’attore sembra inarrestabile e dopo il capolavoro Rush,
l’imminente Thor: The Dark World, lo
rivedremo presto nel prossimo film sempre di Ron
Howard, ma soprattutto in Cyber,
il nuovo atteso film di Michael Mann. L’attore
durante la promozione di Rush in Germani
ha parlato del film che presto lo rivedrà protagonista per
Mann:
“Ho appena finito di
girarlo. Parla del mondo del cyber-terrorismo”, ha detto
Hemsworth. “In pratica, qualcosa di simile al Chicago Board of
Trade è stato hackerato e si innesca una catena di eventi in
tutto il mondo, che colpisce il mercato azionario. Ed il codice che
è stato utilizzato per provocare l’hackeraggio è stato scritto anni
prima dal mio personaggio, quindi viene arrestato per crimini
informatici. Viene tirato fuori grazie alla sua disponibilità a
lavorare con la task force congiunta di FBI e del Governo cinese
nel tentativo di rintracciare il terrorista dietro a tutto ciò. Si
inizia a Chicago e finisce in Kuala Lumpur, a Hong Kong e in
Jakarta. E’ una sora caccia al topo
internazionale.
Poi l’attore
ha rivelato quello che sembra proprio uno SPOILERRRR:
“E ‘stato affascinante. Non sapevo nulla di quel mondo.’ Ora
guardo al quel mondo in modo diverso, come un cyber terrorista può
spegnere le reti elettriche di altri paesi. Nel nostro film, lui
(il cattivo) spegne le pompe idrauliche del sistema di
raffreddamento di una centrale nucleare e provoca un sacco
di caos. Quando conosci questo mondo, ti rendi conto di
quanto siamo vulnerabili.
Vi ricordiamo che l’attore sarà
presto al cinema in Thor: The Dark World. Tutte
le foto in buona qualità le trovate nella nostra foto gallery del
film:
[nggallery id=69]
Per le news sul film vi
segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info
sul film nella nostra
Scheda Film: Thor: The Dark
World.
Trama: Continuano le avventure
di Thor, il più forte degli Avengers, che combatte per salvare la
terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare
l’universo. Thor lotta per ristabilire l’ordine tra i pianeti… ma
un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Affrontato da un nemico a cui
nemmeno Odino e Asgard possono opporsi, Thor deve intraprendere
il viaggio più pericoloso ed introspettivo della sua
vita, che lo ricongiungerà con Jane Foster e lo obbligherà a
sacrificare tutto per salvare l’universo intero.
Insonnia d’amore è
un film del 1993 diretto da Nora Ephoron che vede
protagonisti Tom
Hanks (Sam Baldwin), Meg Ryan (Annie
Reed), Bill Pullman (Walter), Ross
Malinger (Jonah Baldwin), Rosie O’Donnell
(Becky), Carey Lowell (Maggie Abbott Baldwin).
Trama: Sam
Baldwin, giovane architetto rimasto vedovo, si trasferisce da
Chicago a Seattle con il figlio Jonah, 8 anni, sperando che il
cambio d’aria li aiuti a superare il dolore. A un anno e mezzo
dalla perdita, Jonah, di nascosto, chiama una trasmissione
radiofonica per parlare del padre, solo e triste. Spinto dal
figlio, controvoglia, anche Sam parla alla radio della sua
condizione. Tra gli ascoltatori c’è Annie, giovane giornalista di
Baltimora ormai a un passo dal matrimonio con l’ipocondriaco
Walter. La ragazza sente subito un magico feeling con il giovane
vedovo, “l’insonne di Seattle”. Amore? Pietà? Un fragile e
prevedibile desiderio di fuga dal matrimonio e dalle
responsabilità? Senz’altro qualcosa che Annie non può ignorare…
Insonnia d’amore
recensione
Analisi: Bravi
interpreti, musiche sognanti, dialoghi frizzanti, l’amore, il
destino (alleato fedele degli sceneggiatori!), il dolore: tutto
questo è Insonnia d’amore, commedia
sentimentale di Nora Ephron ispirato da
Un amore splendido, titolo del 1957 (con
Cary Grant e Deborah Kerr) che
trova generosamente spazio nei televisori e nelle parole dei
personaggi, con le storie dei due film che si inseguono senza
creare eccessivi e sgradevoli corto circuiti.
La nascita di un amore che
congiunge East e West Coast di un America piovosa e scintillante ha
in Jonah Baldwin (Ross Malinger) il suo
irriverente e precoce cupido di 8 anni. Il piccolo è davvero un
gioiellino e strappa più di un sorriso. Irresistibili i siparietti
con Victoria (Barbara Garrick), la iena che esce
con papà Sam (Tom Hanks). E nei panni del
messaggero d’amore, Jonah, non è niente male. Come biasimarlo:
Annie (una Meg Ryan d’incanto), come nuova mamma,
ce la vede proprio bene.
Anche la più semplice delle
commedie, per essere di qualità, non deve cedere alla
semplificazione estrema dei personaggi e delle situazioni. Una
tentazione che Insonnia d’Amore rifugge
agilmente. Lo dimostra, su tutto, la caratterizzazione di Walter
(Bill Pullman), promesso sposo di Annie.
È carino, affermato (è vice
direttore del giornale in cui lavora la Reed), elegante, ma è anche
e soprattutto ipocondriaco, paranoico, poco avventuroso, ingessato.
Tuttavia, questo sbilanciamento sul versante della noia e
dell’ordinarietà, non lo rende un fantoccio insapore da sposare per
una vita monotona. Non è l’uomo per Annie, probabilmente, e quando
lei glielo fa capire, Walter non azzarda un “non sai che ti perdi”:
la sparata tipica dei bellimbusti, tanto utili in certe pellicole
magari piene di colore, ma paludate in un eterno bianco e nero
sentimentale, morale, narrativo.
Ulteriore merito del film di Ephron
è il non dimenticare mai il dramma all’origine della storia – la
morte di una giovane moglie e madre – senza tuttavia zavorrare di
amaro miele e strazi l’intero lungometraggio. E il messaggio è
chiaro sin dall’inizio: c’è il diritto di cercare un’altra storia
d’amore. Non il dovere di appaiarsi per forza con qualcuno, né di
lasciarsi corrodere dall’insonnia e dal dolore. Né di accettare – è
il caso di Annie – una relazione che non ha più niente da dire;
accettarla magari solo per ragioni anagrafiche, per disincanto, per
pigrizia, per quella ragion di stato che si accoccola sulle spalle
dei trentenni e consiglia navigazioni rigorosamente
sottocosta.
Cast: John Cusack
(Jonathan Trager), Kate Beckinsale (Sara Thomas), Jeremy Piven
(Dean Kansky), Eugene Levy (commesso), John Corbett (Lars Hammond),
Molly Shannon (Eve)
Trama: Le vite
dell’americano Jonathan e dell’inglese Sara si incrociano in un
grande magazzino di New York a Natale. Giovani e carini, entrambi
mettono gli occhi su un paio di guanti da regalare ai rispettivi
partner. Scocca la scintilla: giusto seguirla? Sara è convinta che
sarà il destino a decidere se dovranno rincontrarsi. Si dividono,
tornano alle loro vite. Ma qualche anno più tardi, ecco che una
serie di tracce e le pieghe della vita fanno sì che i due, che non
si sono più visti né sentiti, riprendano a pensarsi e cercarsi.
Jonathan è a un passo da un matrimonio apparentemente da sogno,
Sarah è una professionista realizzata, fidanzata con un musicista
New Age di successo. Il destino chiama gli innamorati, difficile
non ascoltarlo.
Analisi: Un’ora e
venti di romanticherie che scorrono senza troppo impegno sui
concetti di Destino e Serendipità (trovare qualcosa mentre di sta
cercando altro: nel film, trovare l’Amore, cercando regali di
Natale), benché un certa superficialità sia concessa a una semplice
commedia sentimentale. Non indimenticabile, ma nemmeno da buttare.
I due protagonisti (Cusack e Beckinsale), soprattutto lei, sono
chiamati a una recitazione quasi costantemente agitata e sopra le
righe. Molto meglio gli elementi di contorno, che danno brio e
originalità. Su tutti l’irresistibile commesso interpretato da
Eugene Levy (il mitico papà Levenstein di
American Pie), che si ritaglia un
importante ruolo di “aiutante” dell’innamorato Jonathan,
tormentando quest’ultimo con il suo folle mix di stachanovismo,
stizza e senso degli affari. Non sono da meno Lars Hammond
(John Corbett), il musicista New Age che sta con
Sarah, villoso flautista che manda in visibilio pubblici di mezzo
mondo, né Eve (Molly Shannon), sguaiata
quarantenne amica della Beckinsale che finge interessi Flower Power
e Bio per tenere su una baracca londinese tutta incensi, thè in
foglie e manualetti profumati d’Oriente. Spassoso personaggio
secondario è anche il fedelissimo scudiero di Trager, Dean
(Jeremy Piven), orgoglioso del suo lavoro al
mitico New York Times, dove però, si scopre, ha tra le mani più che
altro un sacco di necrologi: e da vero amico, lascia indietro
qualche accorato saluto a noti estinti per aiutare Jonathan
nell’indagine che lo ricongiunge a Sara.
Si può guardare un film per il
contorno, visto che vale più del nocciolo? Probabilmente sì, ma con
un po’ di fatica. Perché il discorso sul Destino non è soltanto
superficiale (ma forse è superficiale l’idea stessa di Destino), ma
spinge i belli di turno, e con loro il film, in indesiderati spazi
tra il finto filosofico e la caccia al tesoro. Magari chi ama i
film romantici non chiede certe cose, ma si accontenta che la
complessità la faccia – ne è ben capace – la presenza dell’Amore,
con tutte le sfide che pone agli individui, su tutte il saper
mollare ogni tranquillità per seguire il vero fuoco, anche se
incontrato (o rincontrato) a trentacinque anni suonati, con un
matrimonio in calendario, tanta stabilità, genitori felici, suoceri
illuminati e una bellissima sposa. Tutto questo c’è, in
Serendipity, ma fa il paio con la fragile
e a tratti fastidiosa base “concettuale” dell’intero film di
Peter Chelsom. Senza, è chiaro, sarebbe un’altra
cosa, con un altro titolo.
Prima dell’alba è
un film del 1995 di Richard Linklater con
protagonista Ethan Hawke e Julie Delpy e film
indipendente americano.
Trama: Jesse è uno studente
americano di ritorno a casa. Celine una ragazza francese diretta a
Parigi. Si incontrano su un treno e subito si piacciono. Jesse
propone di scendere insieme a Vienna, dove lui deve aspettare una
coincidenza fino all’indomani mattina. Celine si fa convincere.
Passano le ore successive a conoscersi; parlano di tutto,
confrontando sogni e visioni della vita. S’innamorano, sapendo che
all’alba dovranno separarsi. L’indomani alla stazione si salutano,
ma decidono di darsi appuntamento a quello stesso binario dopo sei
mesi.
Analisi:Prima
dell’alba è per il suo regista, l’americano
Richard Linklater, una scommessa vinta: nato come
piccolo progetto indipendente, il suo successo ne travalica
abbondantemente i confini. Linklater è premiato come miglior
regista al Festival di Berlino e il film è oggi un cult del cinema
romantico degli ultimi vent’anni, che ha dato vita a una trilogia
(Prima
del tramonto – 2004 e Before Midnight, 2013). A questa riuscita commedia
sentimentale va anche il merito di aver dato la popolarità ai due
protagonisti: Ethan Hawke e Julie
Delpy. Il primo, già apparso ne L’attimo
fuggente e Giovani, carini e
disoccupati. La seconda, scoperta in Francia
da Godard, poi diretta da Kieslowski e infine approdata ad
Hollywood.
Prima dell’alba recensione del film
di Richard Linklater
I motivi della sua
fortuna sono vari: innanzitutto, la spontaneità e naturalezza dei
due attori, rivelatisi una perfetta coppia cinematografica, capace
di sostenere sulle proprie spalle l’intero film, sulla carta non
facile da rendere entusiasmante.
La pellicola si basa infatti sui
lunghi dialoghi che i protagonisti si scambiano mentre passeggiano
per le vie di Vienna, e che hanno per oggetto le più svariate
tematiche (amore, ma anche religione, famiglia, e quant’altro).
Dunque una struttura limitata, che riesce però a coinvolgere lo
spettatore per l’estrema autenticità dei protagonisti, dovuta anche
al fatto che gli attori (qui solo Delpy, ma successivamente anche
Hawke) scrivono parte delle battute dei loro personaggi, cercando
di restituire in esse le proprie vere convinzioni.
Il metodo trasforma il lavoro in
un’opera ancor più collettiva, in cui gli attori sono anche
sceneggiatori. Vedendo Jesse e Celine scambiarsi opinioni ed
esperienze, fare bislacchi incontri per le vie di una Vienna
cornice ideale – romantica ma anche piccola e raccolta attorno ai
protagonisti, affascinante ma non così tanto da rubare loro la
scena – si riesce a respirare quell’atmosfera di speranza e
apertura al futuro tipica dei vent’anni ed anche quel tanto
d’incoscienza e ingenuità che rende possibile vivere una storia
d’amore in poco più di dodici ore.
Altro aspetto curioso e intrigante
per lo spettatore è proprio la ristretta unità di tempo in cui si
svolge l’azione e il luogo prescelto, Vienna appunto, città di
passaggio per entrambi. Limiti spazio temporali ben precisi, che
circoscrivono la vicenda, rendendola una parentesi stra-ordinaria
nelle vite dei protagonisti, sospesa al di fuori delle normali
regole dell’esistenza, in cui perciò tutto può accadere. Il finale
aperto lascia poi spazio alle congetture su se e come l’avventura
romantica possa continuare.
Lo stile rimanda più alla
tradizione europea – e francese in particolare, come la sua
protagonista – che a quella della commedia
americana.
Il potere dei bambini è tanto,
soprattutto quando devono convincere i genitori a portarli al
cinema, e così succede che il Box office viene condizionato e porta
il sequel di Piovono polpette, in prima
posizione, con un incasso di 35 milioni di dollari. Segue, la prima
posizione della scorsa settimana, che era un outsider, una discreta
sorpresa che Prisoners, thriller con Hugh
Jackman e Jake Gyllenhall, resista al secondo posto con un incasso
di 11 milioni di dollari per un totale di 39. Una sorpresa
soprattutto per l’uscita di Rush, alla
seconda settimana di classifica; l’ultima fatica di Ron Howard che
dalle nostre parti ha avuto molto successo, in patria non sale più
del terzo posto con un incasso di 10 milioni di dollari.
In quarta posizione si attesta
invece Baggage claim, una commedia romantica che
incassa 9 milioni di dollari, in quinta posizione l’opera personale
di Joseph Gordon-Levitt. L’attore infatti scrive, intepreta e
dirige Don Jon, lasciando spazio almeno alla
controparte femminile, incarnata da Scarlett Johansonn. Il film si
incentra sulle peculiarità del protagonista che cerca di risolvere
trovando il vero amore. Il film ha incassato 9 milioni di dollari.
Il sesto posto è occupato invece da Insidious
2 che ha iniziato una lenta discesa nella classifica dei
dieci film più visti al box office USA, e che incassa quasi 7
milioni di dollari questa settimana per un totale di quasi 70.
Scende allo stesso
modo The family, commedia noir di Luc Besson
con cast importante, che dopo 3 settimane di classifica è in
settima posizione con un incasso totale di 31 milioni di dollari
raggiunto grazie ai 4 di questa settimana. L’ottava posizione è
occupata da No se aceptan devoluciones
che incassa 3 milioni di dollari che portano il suo totale a quasi
39, mentre al nono posto troviamo The
Millers, da due mesi in classifica, con 148 milioni di
dollari di incasso totale e 3 incassati questa settimana. Si chiude
con The butler, che incassa 2 milioni di
dollari questa settimana per un totale di 110.
La prossima settimana si attendono
le uscite di: Gravity, il nuovo film di
Alfonso Cuaròn che è stato ben accolto dalla critica alla Mostra
del cinema di Venezia, dove è stato presentato lo scorso mese,
e Runner runner, un thriller con Justin
Timberlake e Ben Affleck.
Hercules the Tracian
Wars sta diventando uno dei titoli più attesi del
2014. Il film, tratto da una graphic novel sta godendo di una
pubblicità virale senza eguali soprattutto se consideriamo che a
portarla avanti è il suoprotagonista, Dwayne “The Rock”
Johnson che interpreterà il semidio protagonista del
titolo.
Dopo le innumerevoli foto che
raffigurano scene dal film e dettagli del suo stesso trucco e
costume, oggi l’ex wrestler pubblica una foto di due illustri
colleghi in costume: si tratta di John Hurt e
Joseph Fiennes, vestiti di tutto punto e pronti
per recitare. Se di Hurt sappiamo che interpreterà il Re di Tracia,
il ruolo di Fiennes è ancora sconosciuto.
Ecco l’immagine direttamente dal
profilo Twitter di The Rock:
Tutti conoscono la leggenda di Ercole e delle sue dodici fatiche.
Questa storia comincia dopo le fatiche e la
leggenda… Ossessionato da un errore del suo passato, Hercules è diventato unmercenario. Insieme
ai suoi cinque fedeli compagni,
viaggerà nell’antica Grecia vendendo i suoiservizi per
l’oro, grazie
alla sua leggendaria reputazione di intimidire i
nemici. Ma quando il sovrano della Tracia e sua
figlia cercheranno il suo aiuto, Hercules tornerà a
lottare per il bene e il trionfo della giustizia,
tornando ad essere l’eroe di una volta. Dovrà abbracciare di
nuovo il suo mito e tornare ad essere Hercules.
Vi ricordiamo inoltre che il
titolo originale del film è Hercules The Thracian Wars ed è
stato scritto da Ryan Condal, Evan
Spiliotopoulos.
50 volte il primo bacio (50 First Dates) è
il film del 2004 diretto da Peter Segal
e con protagonisti Adam Sandler e Drew Barrymore, Rob
Schneider (Ula), Dan Aykroyd (Dr. Keats), Sean Astin (Doug
Whitmore), Blake Clark (Marlin Whitmore).
La trama di 50 volte il primo bacio
Trama: Harry Roth,
veterinario alle Hawaii, è un infaticabile donnaiolo. L’incontro
con Lucy Whitmore, giovane insegnante d’arte, gli scombina i soliti
piani da gran seduttore di turiste. Se ne innamora a prima vista, e
pensa già in grande. Ma, nonostante il primo approccio con Lucy sia
positivo, ben presto Harry scopre un colossale problema: Lucy, a
causa di un brutto incidente che le ha causato danni cerebrali,
ogni notte dimentica cosa ha fatto e chi ha incontrato il giorno
precedente. E ogni giorno per Lucy – almeno finché regge
l’amorevole finzione organizzata da famigliari e amici – è sempre
quel dannato 13 ottobre, data dello schianto. Una situazione
difficile, un amore apparentemente impossibile… ma Harry non può
tirarsi indietro!
Il film di Peter Segal
Analisi: Tante
risate e qualche singhiozzo con 50 volte il primo
bacio, commedia sentimentale firmata Peter
Segal (Terapia d’urto) che
coccola lo spettatore con un’intelligente costrutto narrativo, temi
profondi, un finale non cartoonistico. E una serie di trovate
comiche gustose e spesso felicemente sconfinanti nella più
goduriosa scorrettezza; un autentico bombardamento di gag che ha in
uno straordinario Rob Schneider (nei panni dell’hawaiiano Ula),
nella famelica e mascolina Alexa (Lusia Strus),
assistente russa di Roth, e in Doug, fratello palestrato e tardo di
Lucy, tre infallibili portabandiera del buon umore. C’è anche
Dan Aykroyd, un po’
nascosto.
Affinità con Il
giorno della marmotta, storica pellicola con Bill Murray e Andy MacDowell,
diretta da Harold Ramis, nella quale una specie di
incantesimo punitivo rende letteralmente tutte uguali le giornate
dello scorbutico meteorologo Murray, che soltanto diventando un
uomo migliore riesce a evadere dalla gabbia temporale. Una
costrizione simile, in 50 volte il primo bacio, la affronta
inconsapevolmente Lucy (Drew
Barrymore), e di riflesso Harry (Adam
Sandler). Ma non c’è alcun sortilegio da interrompere.
C’è un danno cerebrale irreparabile. E il veterinario delle Hawaii
che, pur non essendo un cinico antipatico alla Murray, ha tanto da
imparare, fa il salto verso la vita adulta quando, scoperto
l’amore, sceglie di far di tutto per il bene di Lucy.
Efficaci e curiose le strategie
temporali del film, naturalmente influenzate dalla disgraziata
condizione della protagonista femminile. Il racconto si avvale
di significative accelerazioni: la prima, dopo i minuti
iniziali, racchiude rapidamente una serie di incontri ex
novo (per lei!) tra Lucy e Harry. Un’altra, permeata di una
fragilissima serenità, mette in fila i tanti primi baci tra i due;
una sequenza dolorosa, perché al di là di tutti gli stratagemmi
orchestrati per fornire artigianalmente a Lucy una memoria di
appunti e VHS, lo spettatore vive con Harry il dramma palpabile
della totale precarietà. A questi sommari si alternano momenti di
deciso rallentamento, che racchiudono gli snodi narrativi del film:
su tutti, si staglia la sequenza chiave in cui i due protagonisti
decidono di dividersi e metter fine a una recita che ha i
lineamenti della tortura.
Il finale conquista. È solenne,
prezioso, merita qualche lacrima e insegna. È l’invenzione di una
vita come continua e ciclica opera d’amore, di rinnovato amore.
Dopo l’annuncio che James
Spader era stato scelto per interpretare il villain del titolo
in Avengers Age of Ultron,
l’attore ha adesso dichiarato al The Independent che non è
d’accordo a provare nuove esperienze cinematografiche tanto per
vedere come va, e così ha spiegato perchè ha accettato di essere
Ultron:
Credo che sarà molto divertente e incredibilmente nostalgico
per me. Quando ero piccolo, il mio migliore amico aveva pile di
fumetti e io non ne avevo nemmeno uno, così mi piaceva molto andare
a dormire da lui. Ho anche tre figli e due di loro sono molto
interessati ai fumetti, e così sono molto eccitati nel sapere che
interpreterò un ruolo in un film tratto dalla loro letteratura
preferita“.
ComingSoon.net ha
pubblicato la prima clip di Mr. Nobody,
film che vede protagonisti Jared Leto, Sarah Polley, Diane
Kruger, Linh-Dan Pham, Rhys Ifans, Natasha Little, Toby
Regbo e Juno Temple.
Nel film, un giovane è in piedi su
una banchina di una stazione ferroviaria, il treno sta per partire.
Dovrebbe partire con la madre, o forse restare con il padre?
Un’infinità di possibilità per la sua vita e il suo futuro si
diramano da questo momento e da questa decisione. Fino a che lui
stesso non prenderà una decisione, tutto è possibile. Ogni vita
merita di essere vissuta.
Il film è disponibile in DVD/iTUnes e arriverà al cinema il
primo novembre (USA).
I Puffi 2 rimane in testa al box
office, seguito dall’ottima resa di Rush e da Bling Ring, che ottiene la media
migliore della classifica. Incassi complessivamente in
crescita.
Un po’ modella, un po’ regina dei
calendari sexy, un po’ testimonial, un po’ attrice. Adesso anche un
po’ separata: dopo ben 14 anni, il suo matrimonio con Vincent
Cassel sembra giunto al capolinea.
Sicuramente, anche da neo-single,
Madame Bellucci non avrà grossi problemi di liquidità, con
un curriculum che vanta Dolce&Gabbana, Cartier e
Dior fra le griffe che l’hanno voluta come volto simbolo per
le loro campagne. Ne ha fatta di strada la ragazza di provincia (di
Perugia) che ha iniziato come modella per pagarsi gli studi di
giurisprudenza, ma ha finito per dedicarsi anima e corpo
(soprattutto corpo) alla passerella. Ecco quindi il calendario
Pirelli, e quelli di Max e GQ. Avrebbe anche
potuto fermarsi lì, ma il cinema (purtroppo) è un’attrazione
irresistibile per le top e, se già agli esordi ti capita di
lavorare con Coppola (in Dracula di Bram
Stoker, 1992), poi è difficile rinunciare. Certo, magari
potresti evitare Vanzina, ma i gusti son gusti.
Poco male: Monica (o Monicà, come
dicono i suoi concittadini a Paris) si rifa con l’arrivo del
Duemila, quando Malèna (di Tornatore) la
lancia a livello internazionale, per poi catapultarla nella realtà
virtuale di Matrix Reloaded e Matrix
Revolutions. Non aggiungeremo altro, a parte che la
Bellucci lavora anche con Terry Gilliam, Antoine
Fuqua e Mel Gibson, che ne La Passione di
Cristo le offre il ruolo abituale da ‘femme fatale’, ma ne
rivela le doti drammatiche praticamente insospettate. La sua Maria
Maddalena è molto convincente ed emozionante, anche se bisogna
ammettere che parla poco, e quel poco lo dice in aramaico, il che
aiuta… Noi ora aiutiamo lei a spegnere le sue (insospettabili) 49
candeline. BON ANNIVERSAIRE, MONICÀ!