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Biancaneve e il Cacciatore – Intervista a Chris Hemsworth

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Biancaneve e il Cacciatore – Intervista a Chris Hemsworth

Intervista a Chris Hemsworth, nei panni del Cacciatore nel film Biancaneve e il Cacciatore. Dall’11 Luglio al cinema.

Biancaneve e il Cacciatore, il film

Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l’unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla. Ma quello che non avrebbe mai immaginato la regina malvagia è che la ragazza che minaccia il suo regno è stata iniziata all’arte della guerra dal Cacciatore (Chris Hemsworth, Thor) che era stato da lei inviato per ucciderla. Sam Claflin (Pirati dei Caraibi) completa il cast , interpretando il principe stregato dalla potenza e dalla bellezza di Biancaneve.

La nuova versione mozzafiato della leggendaria fiaba è opera di Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland, del produttore Sam Mercer (Il Sesto Senso) e dell’acclamato regista televisivo e visualista d’avanguardia Rupert Sanders.

Biancaneve e i sette nani: recensione del film

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Biancaneve e i sette nani: recensione del film

La recensione del cult d’animazione Biancaneve e i sette nani, il film targato Walt Disney del 1937.

Biancaneve e i sette nani

Anno: 1937

Regia: David Hand, Perce Pearce, William Cottrell, Larry Morey, Wilfred Jackson, Ben Sharpsteen

Con le voci di: Rosetta Calavetta e Melina Martello (Biancaneve nel 1938 e nel 1972), Lina Pagliughi e Gianna Spagnulo (Biancaneve canto nel 1938 e nel 1972), Giulio Panicali e Romano Malaspina (il principe nel 1938 e nel 1972), Tina Lattanzi e Benita Martini (Grimilde nel 1938 e nel 1972), Dina Romano e Wanda Tettoni (la strega nel 1938 e nel 1972), Olinto Cristina e Roberto Bertea (Dotto nel 1938 e nel 1972), Amilcare Pettinelli e Manlio Busoni (Brontolo nel 1938 e nel 1972), Gianni Mazzanti e Giancarlo Maestri (Pisolo nel 1938 e nel 1972), Gero Zambuto e Vittorio di Prima (Eolo nel 1938 e nel 1972)

Sinossi:

C’era una volta Grimilde, una regina bellissima e malvagia, dedita alla magia nera, che era invidiosa di chiunque potesse attentare al suo fascino, come la principessina Biancaneve, che mise a fare la sguattera vestita di poveri stracci. Malgrado il suo aspetto dimesso, Biancaneve era amata dai suoi amici animali e, oltre ad essere bellissima, aveva una voce d’angelo, con la quale attirò un giorno un principe di passaggio.

Grimilde chiedeva tutti i giorni al suo specchio magico chi era la più bella del reame, ed un giorno lo specchio le rivelò che era Biancaneve la più bella di tutte. Per questo, la perfida donna incaricò un suo fido guardacaccia di portare la principessina nella foresta e di ucciderla, ma lui non ne ebbe il coraggio, e la piccola Biancaneve fu costretta a fuggire, in mezzo agli alberi, in un mondo ostile. Con l’aiuto degli animaletti del bosco, Biancaneve arrivò in una casina misteriosa e un po’ disordinata, che mise in ordine prima di addormentarsi. Al suo risveglio si trovò di fronte gli abitanti della casina, sette nani burberi e minatori, che dopo qualche perplessità la accolsero a vivere con loro.

Purtroppo però Grimilde interpellò di nuovo il suo specchio, che le rivelò che Biancaneve viveva nella casa dei nani. Trasformatasi in una spaventosa e vecchia strega, Grimilde andò da Biancaneve con una mela avvelenata, lasciandola come morta. Mentre fuggiva inseguita dagli animaletti e dai nani cadde in un burrone, ma per i sette nani e le bestiole del bosco non rimase altro che piangere la loro Biancaneve, mettendola in una bara di vetro.

Biancaneve e i sette nani: recensione del film 

Il principe che aveva incontrato tempo prima Biancaneve e non l’aveva mai dimenticata si recò nella foresta e volle dare un bacio alla bellissima fanciulla morta nella bara di vetro: Biancaneve si risvegliò, salutò i nani e gli animaletti, e poi andò a vivere, per sempre felice e contenta, con il suo principe nel suo castello.

Analisi

Primo film d’animazione di Disney, rimasto nell’immaginario di diverse generazioni, a cominciare da chi era bambino negli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, Biancaneve e i sette nani è ancora oggi un classico e un capolavoro della storia del cinema tout court, al di là dei limiti dell’animazione. Un film amato ma anche odiato da Goebbels, che si dice ne fosse talmente ossessionato da essersene procurato una copia personale in un’epoca in cui non esistevano né vhs né dvd, e fu considerato per tutto il periodo di realizzazione come una follia da parte dello stesso Disney, perché non si erano mai visti lungometraggi d’animazione. I cartoni animati, fino a Biancaneve e i sette nani, venivano usati per gli stacchetti tra film e film.

Interamente disegnato ed animato a mano, con risultati ancora stupefacenti in un’era in cui sembra che senza computer non si possa più fare niente, Biancaneve e i sette nani si ispira ad una delle fiabe più cupe dei fratelli Grimm, che nella Germania di inizio Ottocento raccolsero storie di magia, mistero e orrore delle popolazioni rurali, un po’ come fece Italo Calvino oltre un secolo dopo in Italia.

Chiaramente ci sono modifiche nella trama, come avverrà sempre quando Disney si incontra con la letteratura alta e bassa: ma lo spavento e l’incanto rimangono sempre, e non è un caso che alcuni citino il Biancaneve e i sette nani disneyano come un esempio di cinema horror.

Carina ma decisamente di maniera la Biancaneve proposta, che diverrà sessant’anni dopo un’icona della linea per bimbe Le principesse: i punti di forza di questo primo lungometraggio sono la cura degli ambienti e dei disegni in particolare degli animaletti del bosco (che ospitano tra di loro, con un evidente errore spaziale, due procioni, specie caratteristica del Nord America), ma soprattutto i Nani e la regina Grimilde.

I sette nani, emblema di vizi e di virtù del genere umano e soprattutto di quello maschile, sono esilaranti e saggi, capaci di emozionare e di divertire, e sono loro i veri protagonisti del film, oltre che vere e proprie icone ormai dell’immaginario ancora oggi.

Grimilde, il cui personaggio era ispirato a Uta von Ballenstedt, oscura nobildonna medievale teutonica ancora oggi immortalata nel duomo di Naumburg, e ancora di più ad Erzsebeth Bathory, la contessa ungherese che sacrificava giovani fanciulle in nome dell’eterna giovinezza, spaventa ed affascina fin dalla sua prima comparsa, ed è capace di terrorizzare ancora oggi nella scena epica e terrificante della metamorfosi in strega orrenda, votata come una delle più spaventose della storia del cinema, insieme al brano de La notte sul monte Calvo di Fantasia sempre di Disney.

Certo, ci sono alcuni pezzi che sentono degli anni passati, in particolare quelli cantati dalla stessa Biancaneve (la marcia dei Nani è ancora deliziosa oggi), ma Biancaneve e i sette nani è e resta un must nella videoteca di ogni appassionato di cinema tout court, di animazione, e anche di folklore e immaginario.

Da segnalare, per gli amatori, che in Italia uscirono alcuni fumetti ispirati a Biancaneve, molto ben fatti, che presentavano una specie di seguito: uno in particolare, Biancaneve e il mago Basilisco, rappresenta una continuazione in pieno stile del film, ed è da provare a cercare, se non lo si è ereditato da qualche bambino o bambina degli anni Trenta, magari nei mercatini o su Ebay.

Per incantarsi, spaventarsi e divertirsi, a qualsiasi età, Biancaneve e i sette nani è e resta un appuntamento irrinunciabile, disponibile tra l’altro in dvd con extra e altri contenuti piuttosto interessanti e intriganti.

Biancaneve con Julia Roberts in Tv

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Biancaneve con Julia Roberts in Tv

BiancaneveSerata all’insegna della favole quella in programma su Rai 2, infatti in prima serata verrà trasmesso Biancaneve (Mirror Mirror), commedia fantastica del 2012 diretta da Tarsem Singh (Immortals) e interpretata da Lily Collins, Julia Roberts, Armie Hammer e Sean Bean.

Dopo la scomparsa dell’amatissimo Re (Sean Bean), la perfida moglie (Julia Roberts) assume il controllo del regno e tiene la bellissima figliastra diciottenne, Biancaneve (Lily Collins), rinchiusa nel palazzo. Ma quando la principessa conquista il cuore di un affascinante e ricco principe di passaggio (Armie Hammer), la Regina, in preda alla gelosia, relega la ragazza in una foresta vicina.

Biancaneve trova ospitalità presso una simpatica gang di sette nani ribelli e generosi, che la aiutano a trovare il coraggio di lottare per salvare il suo paese dalla Regina Cattiva. Insieme ai suoi nuovi amici, Biancaneve parte alla riconquista del trono che le spetta di diritto e del cuore del suo adorato Principe.

Curiosità:

– Gli splendidi costumi realizzati per il film sono della costumista giapponese Eiko Ishioka (1938-2012) che per il suo lavoro nel film ha ricevuto una candidatura all’Oscar. La Ishioka ha vinto un Premio Oscar per i costumi del Dracula di Francis Ford Coppola ed ha realizzato i costumi di tutti i film del regista Tarsem Singh.

– Lily Collins ha ammesso in un’intervista che lei originariamente fece un provino per il ruolo di protagonista per il fantasy Biancaneve e il cacciatore, ma il ruolo andò a Kristen Stewart.

– Durante le riprese di una scena di lotta tra la Regina cattiva e Biancaneve, Julia Roberts ha accidentalmente strappato qualche capello a Lily Collins.

– Sam Claflin ha sostenuto un provino per il ruolo del Principe andato invece ad Armie Hammer. Casualmente in seguito fu lanciato nel progetto rivale Biancaneve e il cacciatorenel ruolo del Principe Azzurro.

– La sceneggiatura originale prevedeva una scena tra un principe a torso nudo (Armie Hammer) e la Regina (Julia Roberts), in cui la Regina osservava ammirata quanto fosse liscio il petto dell’uomo. Questa scena ha dovuto essere modificata quando Hammer ha rifiutato si radersi i peli dal petto.

– Quasi tutti i trattamenti estetici apparentemente improbabili che la Regina subisce sono in realtà veri e propri trattamenti che si possono ottenere presso centri benessere in tutto il mondo. Tra quelli veri ci sono: maschera con escrementi di uccelli, massaggio con serpenti, bava di lumaca, vermi e piccoli pesci che mangiano le cellule morte della pelle. Uno dei pochi (se non l’unico) trattamento inventato mostrato nel film è la puntura d’ape sulle labbra per renderle più piene, anche se esistono applicazioni per le labbra che realmente contengono sostanze irritanti (di solito di origine vegetale o chimica e non provenienti da insetti).

– Per tutto il film Julia Roberts indossa enormi abiti da ballo. Sul set i suoi figli si nascondevano sotto la gonna senza che nessuno se ne accorgesse.

– Julia Roberts ha detto in un’intervista: “Ero convinta che fosse una pessima idea, ero contro il ruolo al mille per cento“. Tuttavia quando la Roberts ha avuto un incontro con il regista Tarsem Singh le sue opinioni sono cambiate completamente: “Sono un grande fan di Tarsem  e sono caduta sotto il suo incantesimo“.

– Questo è il secondo film di Julia Roberts in cui interpreta un ruolo in una fiaba; due decenni prima era stata Campanellino in Hook – Capitan Uncino (1991).

– I pavoni dipinti sul muro nella stanza della regina sono copie esatte di quelli dipinti da James Abbott McNeill Whistler nella sua famosa “La stanza del pavone” (1876-1877). I tavoli in vetro sono stati progettati dal famoso gioielliere art nouveau e artista René Lalique.

– Saoirse Ronan è stata considerata per il ruolo di Biancaneve, ma la differenza di età tra lei e Armie Hammer era troppo grande.

– Tutti gli alberi della foresta sono betulle.

– Questa è la seconda volta che Martin Klebba ha ritratto uno dei sette nani in un film di Biancaneve, la prima volta è stata in La vera Storia di Biancaneve (2001).

– Una delle prime linee di dialogo del Principe, “Gli alberi sono solo legno” , è un riferimento al musical di Broadway “Into The Woods”.

– Alex Pettyfer, James Holzier e James McAvoy sono stati tutti presi in considerazione per la parte del principe Andrew Alcott.

– Il budget del film è stato stimato in 86 milioni di dollari (alcune fonti dicono sia lievitato fino a 100) per un incasso worldwide di 166 milioni.

Biancaneve – Trailer Italiano

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Finalmente è online il Trailer italiano di Biancaneve(Mirror Mirror) rifacimento della favola con Julia Roberts, Lily Collins e Arnie Hammer. Per vederlo…

Biancaneve – Trailer Italiano

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Biancaneve (Mirror Mirror) è un film del 2012 diretto da Tarsem Singh e con protagonisti , , , , , , , , , . Il film si basa sulla fiaba dei fratelli Grimm Biancaneve e i sette nani.

Biancaneve (Mirror, Mirror): le curiosità sul film con Julia Roberts

Tra le tante versioni della fiaba di Biancaneve che Hollywood ha portato sullo schermo, si è distinta, nel 2012, il film diretto da Tarsem Singh con protagonista Lily Collins e Julia Robert, in un improbabile scontro di bellezza, dal momento che, seppure Collins era molto giovane e avvenente, Robert è da sempre e per sempre la pretty woman del grande schermo. Fatto sta che l’attrice premio Oscar si è cimentata con grande divertimento, suo e del pubblico, nel ruolo della Regina Cattiva. Ecco di seguito le curiosità su Biancaneve (Mirror, Mirror) che forse non conoscete:

Biancaneve (Mirror, Mirror), gli abiti di Julia Roberts

Durante tutto il film, Julia Roberts indossa enormi abiti da ballo. Sul set, i suoi figli si nascondevano sotto la sua gonna senza che nessuno lo sapesse. Tra una ripresa e l’altra, la Roberts fece allontanare i suoi figli dal set perché temeva che potessero sentire i suoi “vili” dialoghi da Regina Cattiva.

Quasi tutti gli improbabili trattamenti di bellezza a cui si sottopone la Regina sono in realtà trattamenti reali che si possono ricevere nelle spa di tutto il mondo. Tra quelli veri ci sono: la pasta di cacca di uccello, la maschera al cioccolato (o all’argilla, non è chiaro quale delle due sia dato il colore), il massaggio al serpente, la bava di lumaca, i vermi e i piccoli pesci che mangiano le cellule morte della pelle. Uno dei pochi (se non l’unico) trattamenti falsi mostrati è la puntura d’ape sulle labbra per rimpolparle, sebbene i rimpolpanti per labbra contengano davvero sostanze irritanti (di solito botanici o chimici, non insettoidi).

Il primo film di Julia Robert (secondo i suoi figli)

Secondo Julia Roberts, Biancaneve (Mirror, Mirror) è il primo film che ha fatto sapere ai suoi bambini che la loro madre era una famosa attrice cinematografica. Nonostante i suoi figli mostrassero un grande entusiasmo per la Regina Cattiva, Roberts non gli fece vedere il film perché erano “troppo piccoli”. Infatti, l’attrice tenne nascosto il suo lavoro ai figli mentre stava girando il film. “Sono troppo piccoli per questo (il film) e penso che lo troverebbero (io) inquietante”, ha detto.

Il principe è nudo!

La sceneggiatura originale includeva una scena tra un Principe a torso nudo (Armie Hammer) e la Regina (Julia Roberts) in cui la Regina osserva quanto sia liscio il suo petto. Questa battuta dovette essere modificata quando Hammer si rifiutò di radersi i peli dal petto per la scena.

In molte tradizioni di Biancaneve, l’attrice che interpreta la Regina Cattiva interpreta anche il ruolo della Strega/Megera con la mela avvelenata. I produttori hanno tenuto nascosti video e fotografie della trasformazione in “strega” di Julia Roberts prima che il film uscisse, sia per sorprendere che per attirare il pubblico. Tuttavia, il regista Tarsem Singh ha rivelato in un’intervista: “Alla fine Julia diventa una strega, è piuttosto disgustoso”.

Bianca Panconi: 10 cose che non sai sull’attrice

Bianca Panconi: 10 cose che non sai sull’attrice

Alla giovane attrice Bianca Panconi sono bastati una manciata di ruoli tra cinema e televisione per dar prova del proprio talento e guadagnare una buona popolarità. Passando con naturalezza da un genere all’altro, l’attrice ha dimostrato di non temere nessuna sfida e il suo futuro appare ora ricco di progetti particolarmente interessanti, con i quali si potranno avere ulteriori assaggi delle sue doti recitative.

Ecco 10 cose che forse non sai di Bianca Panconi.

Bianca Panconi: i suoi film e le serie TV

1. È nota per diverse serie TV. Il primo ruolo televisivo è per l’attrice quello nella fiction La vita promessa 2 (2019). Nello stesso anno recita poi anche in Doc – Nelle tue mani, con Luca Argentero e Matilde Gioli. Nel 2020 è invece tra i protagonisti della fiction Cuori, mentre nel 2022 la si vedrà in Romulus 2, seconda stagione della serie tratta dal film Il primo re, e in Bosé.

2. Ha recitato anche per il cinema. Il debutto sul grande schermo arriva per l’attrice nel 2019 con Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, film diretto da Giulio Base e di cui è protagonista nel ruolo di Sofia Bianciardi. Prossimamente è invece attesa nel film Il ritorno di Casanova, diretto dal premio Oscar Gabriele Salvatores e interpretato da Toni Servillo.

3. Ha recitato anche in cortometraggi e videoclip. Oltre ad essere comparsa al cinema e in televisione, l’attrice ha anche avuto modo di recitare nel cortometraggio Le Mythe, diretto dal noto regista Matteo Garrone per Dior. È invece poi comparsa anche nei videoclip dei brani Maledetto, di Mida, Monnalisa, di Marina Acton, e Ti prometto che un giorno partiremo, di Fasma.

Bianca Panconi Cuori

Bianca Panconi in Doc – Nelle tue mani

4. È la serie che l’ha resa celebre. Nella prima stagione della serie Doc – Nelle tue mani, l’attrice compare in alcuni episodi interpretando l’ex fidanzata di Riccarco Bonvegna, il personaggio a cui dà volto l’attore Pierpaolo Spollon. Pur se secondario, è stato proprio questo personaggio a permettere all’attrice di acquisire una notevole fama, anche considerando la popolarità della serie presso il grande pubblico. Si tratta dunque di uno dei suoi primi e più importanti ruoli.

Bianca Panconi in La vita promessa

5. Ha recitato nella seconda stagione. Nel 2019 arriva un altro importante ruolo televisivo, ovvero quello di Sarah Morelli nella fiction La vita promessa, di cui entra però a far parte a partire dalla seconda stagione. Qui ha modo di confrontarsi con attori come Luisa Ranieri, Stefano DionisiFrancesco Arca. La Panconi in particolare interpreta la versione più adulta di Sarah, che nella fiction compare anche come bambina ma interpretata da Sara Ciocca.

Bianca Panconi in Cuori

6. Interpreta uno dei personaggi principali. Nella fiction Cuori, in produzione dal 2021, l’attrice interpreta il ruolo di Virginia Corvara, figlia di Cesare, il protagonista interpretato da Daniele Pecci. Per la Panconi si è trattato di uno dei ruoli più importanti ad oggi interpretati, che le ha permesso di raggiungere un’ulteriore popolarità presso il grande pubblico.

Bianca Panconi è su Instagram

7. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo seguito da 17.9 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare quasi 200 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e modella, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Bianca Panconi Instagram

Bianca Panconi: qual è la sua agenzia

8. È rappresentata da una nota agenzia. L’attrice è attualmente rappresentato dallo Studio Segre, un’agenzia di rappresentanza, consulenza e promozione artistica rivolta ad attori, sceneggiatori e registi. Grazie al lavoro con quest’agenzia, che rappresenta numerosi volti noti del cinema italiano, la Panconi ha avuto possibilità di trovare importanti opportunità come attrice, recitando in diversi progetti.

Bianca Panconi ha un fidanzato?

9. È molto riservata. Nonostante la popolarità raggiunta, l’attrice non si è lasciata andare ad un’eccessiva sovraesposizione mediatica, mantenendo invece un forte riserbo per quanto riguarda la sua vita privata. Al momento, dunque, non è noto se sia o meno impegnata in una relazione sentimentale. La Panconi non lascia infatti trasparire nulla a riguardo, né nelle sue interviste né sui suoi profili social.

Bianca Panconi: età e altezza dell’attrice

10. Bianca Panconi è nata a Firenze il 20 gennaio del 2000. L’attrice è alta complessivamente 1,72 metri.

Fonte: Instagram, StudioSegre

Bianca come il latte rossa come il sangue: stasera in tv

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Bianca come il latte rossa come il sangue: stasera in tv

Andrà in onda questa sera su RaiUno Bianca come il latte rossa come il sangue, film del 2013 diretto da Giacomo Campiotti e adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alessandro D’Avenia.

Nel cast del film ci sono Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Gaia Weiss e Luca Argentero nel ruolo del Professore.

Leggi la nostra recensione del film

Di seguito la trama di Bianca come il latte rossa come il sangue:

Leo è un giovane liceale del terzo anno che ama le chiacchiere tra amici e il calcetto. Ha un sogno: è innamorato di Beatrice, una ragazza più grande di lui di un anno e che vede solo a scuola o alla fermata dell’autobus. Bianca come il latte rossa come il sangue posterLeo ha anche una compagna di classe che conosce dall’infanzia e che è innamorata di lui da alcuni anni, Silvia, che frequenta spesso e con la quale si confida perché considera la migliore amica. Dopo le vacanze di Pasqua, Leo scopre che Beatrice è ricoverata in ospedale perché affetta da leucemia. Questo porterà Leo a fare di tutto pur di conoscere la ragazza e continuare a credere nel suo sogno: decide di diventare donatore di midollo osseo, nella convinzione di poter salvare Beatrice. Ma il midollo osseo non risulta compatibile a quello di Beatrice e Leo, disperato, cerca di farla felice e realizzare i sogni della ragazza. Intanto, a scuola, il protagonista instaura un rapporto di amicizia con il giovane supplente di lettere. L’insegnante incoraggia i suoi alunni a credere nei propri sogni, e Leo tormentato da tutto questo chiede aiuto proprio al supplente, soprannominato il sognatore. Silvia si è pentita di avere dato a Leo il numero sbagliato di Beatrice, e lo incoraggia così a dichiararle il suo amore. Beatrice conoscendo i due compagni di classe intuisce che sono fatti l’uno per l’ altra e confida a Leo che quello è l’amore vero. La ragazza è molto ammalata, ma mente dicendo a Leo di aver trovato un donatore di midollo osseo compatibile con il suo, che sarebbe andata in Francia con la sua famiglia per due mesi e infine gli chiede di non chiamarla. Quando Beatrice muore, Leo si ritrova senza più sogni per cui vivere, ma in compenso trova l’amore di Silvia. Il film termina con la fine dell’anno scolastico e la vincita della coppa del calcetto, da parte della squadra di Leo.

Bianca come il latte rossa come il sangue: recensione

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Bianca come il latte rossa come il sangue: recensione

Bianca come il latte, rossa come il sangue è un film tratto dall’omonimo best seller di Alessandro D’Avenia, professore di un liceo romano che con la sua classe, una quarta ginnasio, ha cominciato un lungo percorso che dalle prime bozza battute su carta è arrivato prima ad un romanzo campione di vendite, e poi ad un film, che quegli stessi studenti ginnasiali vedranno da giovedì 4 al cinema, nell’anno del loro esame di maturità.

La storia ruota intorno a Leo, un sedicenne come tanti, che ama tanto il calcetto e ama poco la scuola, che ha pochi amici e una migliore amica, Silvia, ma soprattutto che è innamorato perso di Beatrice, la bella e misteriosa ragazza del quarto, con i capelli rossi come la vita che lui stesso si sente scorrere dentro ogni volta che la vede. La vita però non è mai come ce l’aspettiamo, e così nel momento in cui Leo riesce ad avvicinarsi alla sua bella, scopre che Beatrice sta affrontando una difficilissima prova, che la metterà a dura prova e farà crescere molto in fretta Leo stesso, deciso in tutti i modi ad aiutarla. Accanto a lui il nostro protagonista avrà la presenza costante di Silvia, la sua migliore amica, e dei genitori, che pur non capendo bene cosa il figlio stia affrontando, cercano di aiutarlo come possono. Bianca come il latte, rossa come il sangue è una storia di crescita e di vita raccontata con tatto e semplicità.

Giacomo Campiotti dirige un cast di giovani attori in una storia complessa e dolorosa, che può toccare la quasi totalità del pubblico, dal momento che tutti hanno avuto momenti dolorosi come quelli raccontati dal film, chi per diretta esperienza di vita, chi anche solo per essere entrato in contatto con una circostanza analoga. Questo elemento di appartenenza più o meno generale al vasto pubblico fa di questo film un prodotto appetibile a molti, soprattutto perché all’amarezza dei destini che vengono raccontati alterna sempre una gioia di vivere e una vitalità propria dei ragazzi, dei giovani che nella loro incoscienza riescono a vivere pienamente sia la felicità più intensa che il dolore più profondo, senza filtri e senza risparmiarsi, avendo sempre però la forza di guardare alla vita che hanno dispiegata davanti.

Nella prima parte melenso e banale, il film riesce poi a coinvolgere proprio per questo bellissimo e vitale valore universale che trasmette, indipendentemente dalle performance degli attori che forse potevano essere più convincenti. Il giovane Filippo Scicchitano che aveva incantato il pubblico in Scialla! sembra essere un po’ imbrigliato in un ruolo che non riesce ad esprimere con naturalezza, e lo stesso vale per Aurora Ruffino, Silvia nel film, e per Luca Argentero, il professore alternativo che insegna la vita e la letteratura ai suoi studenti. Caso a parte ovviamente per Flavio Insinna che con grande facilità si cala nei panni del padre severo e apprensivo e per la sua consorte sullo schermo Cecilia Dazzi. Anche la bella protagonista Gaia Weiss riesce ad essere convincente, malgrado un reparto trucco che mal rappresenta la sua condizione all’interno della storia.

Bianca come il latte, rossa come il sangue è un film che di addice particolarmente ad un pubblico adolescente, ma che si lascia guardare da ogni tipo di pubblico grazie all’universalità della trama. Degna di nota la colonna sonora firmata dai Modà particolarmente presenti soprattutto con il brano “Se si potesse non morire”.

Bianca come il latte rossa come il sangue: libro, trama e cast del film

Al momento della sua uscita, il romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue diventa un vero e proprio caso editoriale. Con oltre un milione di copie vendute e traduzioni in più di diciannove lingue, l’opera prima di Alessandro D’Avenia è ad oggi un best seller internazionale. Con questo successo, era solo questione di tempo prima che tale libro venisse adattato in un film per il grande schermo. Nel 2013 questo (qui la recensione del film) si concretizza per la regia di Giacomo Campiotti, celebre anche per la serie Braccialetti rossi. A scrivere la sceneggiatura, invece, insieme a Fabio Bonifacci si ritrova lo stesso D’Avenia.

Quello di Bianca come il latte, rossa come il sangue è un romanzo di formazione, nel quale si racconta la crescita del protagonista in rapporto alla malattia della ragazza da lui amata. Amore e morte si mescolano così in un viaggio emotivo che diventa lezione di vita. Particolarmente struggente, coinvolgente ma anche divertente, il racconto di D’Avenia è stato liberamente ispirato dalla vicenda di una ragazza affetta da leucemia, la quale frequentava il liceo romano dove l’autore a quel tempo insegnava. Trattando la malattia in modo che fosse comprensibile e non facesse più paura, lo scrittore ha così confezionato un’opera capace di parlare ad ogni tipologia di lettore.

Allo stesso modo il film, pur se presentando significative differenze rispetto al romanzo, in particolare per quanto riguarda la cronologia degli eventi, ha ottenuto un buon successo, specialmente tra le generazioni più giovani. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bianca come il latte, rossa come il sangue: la trama del film

Protagonista del film è Leo, un giovane liceale del terzo anno che ama le chiacchiere tra amici e il calcetto. Ancor di più, però, nutre un profondo amore per Beatrice, una ragazza più grande di lui di un anno e che vede solo a scuola o alla fermata dell’autobus. Leo ha anche una compagna di classe e migliore amica, Silvia, che conosce dall’infanzia e che, segretamente, è innamorata di lui da alcuni anni. Il ragazzo però non ha occhi che per Beatrice, ma proprio quando arriva a conoscerla meglio scopre una terribile realtà: la ragazza è gravemente affetta da leucemia. Questa consapevolezza non lo farà però desisteste, ma anzi lo sprona a voler stare accanto a lei quanto più possibile.

Leo inizia dunque ad impegnarsi quanto più possibile per rendere felice Beatrice, distogliendola dalla sua malinconia. Confrontarsi con la malattia, però, sarà difficile anche per lui, che ora come non mai avrà bisogno di qualcuno su cui poter fare affidamento. Per sua fortuna, questo qualcuno è il nuovo giovane professore di lettere, il quale lo incoraggerà a non desistere e a credere fermamente nei suoi sogni. Con il peggiorare della malattia di Beatrice, però, le cose si faranno sempre più difficili, e Leo si troverà a doversi confrontare con una serie di scelte che sperava di non dover mai prendere. Mentre la sua vita sembra andare a rotoli, Leo dovrà imparare a capire davvero le sue emozioni.

Bianca come il latte rossa come il sangue cast

Bianca come il latte, rossa come il sangue: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo di Leo, è l’attore Filippo Scicchitano. Prima di recitare in questo film, egli aveva già acquistato popolarità grazie ai film Scialla! (Stai sereno) e Un giorno speciale. In seguito ha ottenuto ruoli di rilievo anche in Allacciate le cinture, Croce e delizia e Weekend. In Bianca come il latte, rossa come il sangue, egli è poi affiancato da Cecilia Dazzi, nei panni di Angela la madre di Leo e da Flavio Insinna, il quale è invece il padre Ettore. Aurora Ruffino, attrice anche nota per le serie Questo nostro amore, Braccialetti rossi e Un passo dal cielo 6, interpreta qui Silvia, l’amica di Leo. Romolo Guerreri, celebre per essere stato Nico in Quelli dell’intervallo, è Niko. Ad interpretare il professore di lettere si ritrova invece Luca Argentero, mentre l’attrice francese Gaia Weiss è Beatrice.

Bianca come il latte, rossa come il sangue: il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Bianca come il latte, rossa come il sangue è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 21 luglio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Biagio: recensione del film di Pasquale Scimeca

Biagio: recensione del film di Pasquale Scimeca

“Prima avevo tutto e non ero mai contento. Ora non ho niente e sono sereno.” Pasquale Scimeca porta al Festival di Roma 2014, in concorso, nella sezione Cinema D’Oggi, Biagio, storia del famoso missionario di Palermo. Ripercorrendo passo passo cosa ha portato Biagio Conte alle scelte radicali della sua vita, Scimeca ci offre un personaggio ispirante, poco conosciuto dalle generazioni più giovani.

Parte di una famiglia benestante di Palermo, Biagio (Marcello Mazzarella) decide di andarsene di casa a 25 anni. Cercato dalla famiglia anche tramite Chi L’Ha Visto?, era lui stesso a non voler essere trovato. Nauseato dal materialismo e dal consumismo che lo circondavano nella vita di tutti i giorni,oltre che alla sofferenza che vedeva nei volti di tante persone, decide di riavvicinarsi alla verità immergendosi nella natura. Vive  da eremita per un po’ in mezzo alle montagne siciliane, aiutato dai pastori locali (Vincenzo Albanese e Omar Noto), che si accorgono da subito che quell’uomo magrolino e con un berretto ricavato da una manica di un maglione non poteva nuocere a nessuno. In solitudine Biagio ritrova la serenità e si ritrova negli scritti e nella spiritualità di San Francesco.Si reca in pellegrinaggio a piedi ad Assisi e di ritorno, pronto ad andare ad aiutare i poveri in Africa, si sentirà costretto a rimanere a Palermo. Il degrado e la sofferenza che ritrova nella sua città gli fanno capire che la sua missione è lì, proprio nel luogo da cui era scappato. Nasce così la sua Missione di Speranza e Carità dove aiuta le persone più bisognose, i suoi “fratelli”.

Biagio, il film

Storie come questa sono illuminanti di questi tempi, un periodo storico che non comprende scelte del genere, una popolazione devota al dio denaro e l’accumulo di beni non primari. Biagio Conte è un uomo che ha votato la sua vita all’aiuto del prossimo, missionario non in luoghi lontani, ma nel suo stesso paese che lo ha esasperatamente portato alle scelte drastiche della sua vita. Scimeca racconta in modo intimo e coinvolgente quest’uomo, rendendoci partecipi delle sue scelte e immedesimandosi con lo stesso Biagio, senza giudicare o osannare le sue azioni e regalando una splendida fotografia dell’entroterra siciliano.

 

 

BFI London Film Festival 2024: il programma completo

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BFI London Film Festival 2024: il programma completo

Anora di Sean Baker (Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024), The Room Next Door di Pedro Almodovar e Nightbitch di Marielle Heller con Amy Adams sono tra i titoli annunciati nell’ambito del programma completo del 68° London Film Festival del British Film Institute (BFI). Dal 9 al 20 ottobre, il LFF presenterà dunque 40 anteprime mondiali (16 lungometraggi, 2 serie, 19 cortometraggi, 3 immersive), 12 anteprime internazionali (6 lungometraggi, 4 cortometraggi, 2 immersive) e 21 anteprime europee (17 lungometraggi, 1 serie, 3 cortometraggi).

Tra i titoli più interessanti del lancio odierno figurano anche l’ultimo film di Edward Berger, Conclave, e il tanto chiacchierato biopic su Donald Trump, The Apprentice di Ali Abbasi. Ma anche altri titoli molto attesi che arrivano dai festival autunnali come il biopic su Maria Callas di Pablo Larraín con Angelina Jolie e Hard Truths di Mike Leigh.

Nella sua quarta edizione, la sezione LFF Series ritorna e proietterà l’apprezzato adattamento del romanzo Disclaimer di Alfonso Cuarón con Cate Blanchett, la prima incursione di Thomas Vinterberg nella televisione con Families Like Ours e l’ultima serie A Thousand Blows del creatore di Peaky Blinders, Steven Knight con Stephen Graham.

Parlando della programmazione del suo secondo anno di presidenza, la direttrice del festival Kristy Matheson ha dichiarato: “Le idee cinematografiche si materializzano in molte forme, e quest’anno gli artisti ci hanno portato ad altezze vertiginose e a frugare nei nostri teneri ventri. Storie tormentate rimangono in superficie accanto a futuri ottimisti, tutti esplorati in modi unici e creativi. Con il cambio di stagione e l’autunno, invitiamo tutti a venire al BFI London Film Festival per scoprire e godere dell’intero spettro delle immagini in movimento”.

Il programma completo del LFF:

  • GALÀ DI APERTURA
    • Gala di apertura – BLITZ (regista e sceneggiatore Steve McQueen, Regno Unito)
    • Gala American Express – ELTON JOHN: NEVER TOO LATE (Registi R.J. Cutler, David Furnish, USA)
    • ANORA (Regista e sceneggiatore Sean Baker, USA)
    • THE APPRENTICE (Regista Ali Abbasi, Canada-Danimarca-Irlanda)
    • BIRD (Regista e sceneggiatore Andrea Arnold, Regno Unito)
    • CONCLAVE (Regista Edward Berger, Regno Unito-USA)
    • EMILIA PÉREZ (Regista e sceneggiatore Jacques Audiard, Francia)
    • Gala dei Patroni del BFI – HARD TRUTHS (Regista e sceneggiatore Mike Leigh, Regno Unito-Spagna)
    • Gala Cunard – JOY (Regista Ben Taylor, Regno Unito)
    • MARIA (Regista Pablo Larraín, Italia-Germania-USA)
    • NIGHTBITCH (Regista e sceneggiatrice Marielle Heller, USA)
    • Family Gala – THAT CHRISTMAS (Regista Simon Otto, Regno Unito)
    • THE ROOM NEXT DOOR (Regista e sceneggiatore Pedro Almodóvar, Spagna)
    • The Mayor of London’s Gala – WE LIVE IN TIME (Regista John Crowley, Regno Unito-Francia)
    • Gala di chiusura – PIECE BY PIECE (Regista Morgan Neville, USA)
  • PRESENTAZIONI SPECIALI
    • ALL WE IMAGINE AS LIGHT (Regista e sceneggiatore Payal Kapadia, Francia-India-Paesi Bassi-Lussemburgo)
    • Presentazione speciale Experimenta – THE BALLAD OF SUZANNE CÉSAIRE (Regista Madeleine Hunt-Ehrlich, USA)
    • Presentazione speciale documentario – DAHOMEY (regista e sceneggiatore Mati Diop, Francia-Senegal-Benin)
    • ENDURANCE (Registi Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin, Natalie Hewit, Regno Unito-USA)
    • HARVEST (Regista Athina Rachel Tsangari, Regno Unito-Germania-Grecia-Francia-USA)
    • I’M STILL HERE (Regista Walter Salles, Brasile-Francia 2024)
    • Presentazione speciale BFI Flare – A NICE INDIAN BOY (Regista Roshan Sethi, USA-Canada)
    • NICKEL BOYS (Regista RaMell Ross, USA)
    • THE PIANO LESSON (Regista Malcolm Washington, USA)
    • QUEER (Regista Luca Guadagnino, Italia-USA)
    • A REAL PAIN (Regista e sceneggiatore Jesse Eisenberg, USA-Polonia)
    • THE SEED OF THE SACRED FIG (Regista-Sceneggiatore Mohammad Rasoulof, Iran-Germania-Francia)
    • Presentazione speciale Treasures – SILENT SHERLOCK (Registi Maurice Elvey, George Ridgwell, Regno Unito)
    • THE WILD ROBOT (Regista e sceneggiatore Chris Sanders, USA)
  • PREMI LFF
  • CONCORSO UFFICIALE
    • APRIL (Regista e sceneggiatore Dea Kulumbegashvili, Francia-Italia-Georgia)
    • BRING THEM DOWN (Regista e sceneggiatore Christopher Andrews, Irlanda-Regno Unito-Belgio)
    • THE EXTRAORDINARY MISS FLOWER (Registi Iain Forsyth, Jane Pollard, Regno Unito)
    • FOUR MOTHERS (Regista Darren Thornton, Irlanda-Regno Unito)
    • LIVING IN TWO WORLDS (Regista Mipo O, Giappone)
    • MEMOIR OF A SNAIL (Regista e sceneggiatore Adam Elliot, Australia)
    • ON BECOMING A GUINEA FOWL (Regista e sceneggiatore Rungano Nyoni, Zambia-Regno Unito-Irlanda)
    • THANK YOU FOR BANKING WITH US (Regista e sceneggiatrice Laila Abbas, Palestina-Germania)
    • UNDER THE VOLCANO (Regista Damian Kocur, Polonia)
    • VERMIGLIO (Regista e sceneggiatrice Maura Delpero, Italia-Francia-Belgio)
    • THE WOLVES ALWAYS COME AT NIGHT (Regista Gabrielle Brady, Australia-Mongolia-Germania)

 

  • CONCORSO LUNGOMETRAGGI
    • CROCODILE TEARS (Regista e sceneggiatore Tumpal Tampubolon, Indonesia-Francia-Singapore-Germania) Hanami (Regista Denise Fernandes, Svizzera-Portogallo-Capo Verde)
    • HAPPYEND (Regista-Sceneggiatore Neo Sora, Giappone-USA)
    • LAST SWIM (Regista Sasha Nathwani, Regno Unito)
    • MY ETERNAL SUMMER (Regista Sylvia Le Fanu, Danimarca)
    • OLIVIA & THE CLOUDS (Regista-Sceneggiatore Tomás Pichardo Espaillat, Repubblica Dominicana)
    • ON FALLING (Regista e sceneggiatrice Laura Carreira, Regno Unito-Portogallo)
    • SANTOSH (Regista e sceneggiatrice Sandhya Suri, Regno Unito-Francia-Germania)
    • SEPTEMBER SAYS (Regista e sceneggiatrice Ariane Labed, Irlanda-Regno Unito-Germania)
    • TO A LAND UNKNOWN (Regista Mahdi Fleifel, Regno Unito-Palestina-Francia-Grecia-Paesi Bassi-Germania-Qatar-Arabia Saudita)
    • WHO DO I BELONG TO (Regista e sceneggiatore Meryam Joobeur, Francia-Canada-Tunisia)
  • CONCORSO DOCUMENTARI
    • COLLECTIVE MONOLOGUE (Regista-Sceneggiatrice Jessica Sarah Rinland, Argentina-Regno Unito)
    • HOLLOWAY (Registi Sophie Compton, Daisy-May Hudson, Regno Unito)
    • KAMAY (Registi Ilyas Yourish, Shahrokh Bikaran, Afghanistan-Belgio-Francia-Germania)
    • MOTHER VERA (Registi Cécile Embleton, Alys Tomlinson, Regno Unito)
    • RISING UP AT NIGHT (Regista e sceneggiatore Nelson Makengo, Repubblica Democratica del Congo-Belgio-Germania-Burkina Faso-Qatar)
    • SEEKING MAVIS BEACON (Regista Jazmin Jones, USA)
    • THE SHADOW SCHOLARS (Regista Eloise King, Regno Unito)
    • WITCHES (Regista e sceneggiatrice Elizabeth Sankey, Regno Unito)

BFI London Film Festival 2023: il programma completo

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BFI London Film Festival 2023: il programma completo

Mentre Telluride e Venezia sono in pieno svolgimento, anche il BFI London Film Festival, un altro tra gli importanti festival autunnali, annuncia il suo ricchissimo programma che vedrà in apertura Saltburn, il nuovo film di Emerald Fennell (Una donna promettente). Ecco di seguito tutta la lista dei film che verranno presentati nel corso della manifestazione dal 4 al 15 ottobre 2023.

HEADLINE GALAS

· Opening Night Gala – SALTBURN (UK, dir.-scr. Emerald Fennell)

· Closing Night Gala – THE KITCHEN (UK, dir. Kibwe Tavares, Daniel Kaluuya)

· American Express Gala – ONE LIFE (UK, dir. James Hawes)

· ALL OF US STRANGERS (UK, dir.-scr. Andrew Haigh)

· THE BIKERIDERS (USA, dir. Jeff Nichols)

· THE BOOK OF CLARENCE (USA, dir.-scr. Jeymes Samuel)

· The Mayor of London’s Gala – CHICKEN RUN: DAWN OF THE NUGGET (UK, dir. Sam Fell)

· Cunard Gala – THE HOLDOVERS (USA, dir. Alexander Payne)

· THE KILLER (USA, dir. David Fincher)

· KILLERS OF THE FLOWER MOON (USA, dir. Martin Scorsese)

· MAESTRO (USA, dir. Bradley Cooper)

· MAY DECEMBER (USA, dir. Todd Haynes)

· NYAD (USA, dir. Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin)

· Poor Things (UK, dir. Yorgos Lanthimos)

SPECIAL PRESENTATIONS

· THE BOY AND THE HERON (Japan, dir. Hayao Miyazaki)

. COBWEB (South Korea, dir. Kim Jee-woon)

· BFI Patron’s Special Presentation – THE END WE START FROM (UK, dir. Mahalia Belo)

· FALLEN LEAVES (Finland, dir.-scr. Aki Kaurismäki)

· FOE (Australia, dir. Garth Davis)

· Series Special Presentation – GRIME KIDS (UK, dir. Abdou Cisse)

· HIT MAN (USA, dir. Richard Linklater)

· BFI Flare Special Presentation – HOUSEKEEPING FOR BEGINNERS (North Macedonia-Poland-Croatia-Serbia-Kosovo, dir.-scr. Goran Stolevski)

· LES INDÉSIRABLES (France-Belgium, dir. Ladj Ly)

· MEMORY (Mexico-USA-Chile, dir.-scr. Michel Franco)

· OCCUPIED CITY (UK-Netherlands, dir. Steve McQueen)

· PRISCILLA (USA-Italy, dir.-scr. Sofia Coppola)

· THE ZONE OF INTEREST (USA-UK-Poland, dir.-scr. Jonathan Glazer)

LFF AWARDS

OFFICIAL COMPETITION

· BALTIMORE (Ireland-UK, dir.-scr. Christine Molloy, Joe Lawlor)

· DEAR JASSI (India, dir. Tarsem Singh Dhandwar)

· EUROPA (Austria-UK, dir.-scr. Sudabeh Mortezai)

· EVIL DOES NOT EXIST (Japan, dir.-scr. Ryusuke Hamaguchi)

· FINGERNAILS (USA, dir. Christos Nikou)

· GASOLINE RAINBOW (USA, dir.-scr. Bill Ross IV, Turner Ross)

· I AM SIRAT (Canada, A COLLABORATION BETWEEN DEEPA MEHTA AND SIRAT TANEJA)

· THE ROYAL HOTEL (Australia, dir. Kitty Green)

· SELF PORTRAIT: 47 KM 2020 (China, dir. Zhang Mengqi)

· STARVE ACRE (UK, dir.-scr. Daniel Kokotajilo)

· TOGETHER 99 (Sweden-Denmark, dir.-scr. Lukas Moodyson)

FIRST FEATURE COMPETITION

· BLACK DOG (UK, dir. George Jaques)

· EARTH MAMA (USA-UK, dir-scr. Savanah Leaf)

· HOARD (UK, dir.-scr. Luna Carmoon)

· IN CAMERA (UK, dir.-scr. Naqqash Khalid)

· MAMBAR PIERRETTE (Belgium-Cameroon, dir.-scr. Rosine Mbakam)

· PARADISE IS BURNING (Sweden-Italy-Denmark-Finland, dir. Mika Gustafson)

· PENA CORDILLERA (Chile-Brazil, dir.-scr. Felipe Carmona)

· THE QUEEN OF MY DREAMS (Canada, dir.-scr. Fawzia Mirza)

· SKY PEALS (UK, dir.-scr. Moin Hussain)

· TIGER STRIPES (Malaysia-Taiwan-Singapore-France-Germany-Netherlands-Indonesia-Qatar, dir.-scr. Amanda Nell Eu)

· TUESDAY (UK-USA, dir.-scr. Daina O. Pusić)

DOCUMENTARY COMPETITION

· BYE BYE TIBERIAS (France-Palestine-Belgium-Qatar, dir. Lina Soualem)

· CELLULOID UNDERGROUND (UK-Iran, dir. Ehsan Khoshbakht)

· CHASING CHASING AMY (USA, dir. Sav Rodgers)

· A COMMON SEQUENCE (USA-Mexico, dir. Mary Helena Clark, Mike Gibisser)

· DANCING ON THE EDGE OF THE VOLCANO (Germany-Lebanon, dir-scr. Cyril Aris)

· THE KLEZMER PROJECT (Austria-Argentina, dir-scr. Leandro Koch, Paloma Schachmann)

· QUEENDOM (France-USA, dir. Agnilia Galdanova)

· THE TASTE OF MANGO (UK-USA, dir. Chloe Abrahams)

SHORT FILM COMPETITION

· THE ARCHIVE: QUEER NIGERIANS (UK, dir. Simisolaoluwa Akande)

· AREA BOY (UK, dir. Iggy London)

· BOAT PEOPLE (Canada, dir. Thao Lam, Kjell Boersma)

· ESSEX GIRLS (UK, dir. Yero Timi-Biu)

· THE GOOSE’S EXCUSE (Egypt-UK, dir. Mahdy Abo Bahat)

· KHABUR (Germany-Iran, dir. Nafis Fathollahzadeh)

· ONSET (UK-Poland, dir. Anna Engelhardt, Mark Cinkevich)

· THE SINGER (UK, dir. Cora Bissett)

· THE WALK (UK, dir. Michael Jobling)

· WELLS OF DESPAIR (Netherlands, dir. sata taas)

LOVE

· PERFECT DAYS (Japan, dir. Wim Wenders)

. UNICORNS (UK, dirs. Sally El Hosaini, James Krishna Floyd)

. 20,000 SPECIES OF BEES (Spain, dir.-scr. Estibaliz Urresola Solaguren)

· ÀMA GLORIA (France, dir.-scr. Marie Amachoukeli)

· BANEL & ADAMA (France-Senegal-Mali, dir.-scr. Ramata-Toulaye Sy)

· BLACKBIRD BLACKBIRD BLACKBERRY (Switzerland-Germany-Georgia, dir. Elene Naveriani)

· THE ETERNAL MEMORY (Chile, dir. Maite Alberdi)

· FANCY DANCE (USA, dir. Erica Tremblay)

· GIRL (UK, dir.-scr. Adura Onashile)

· GOODBYE JULIA (Sudan-Egypt-Germany-France-Saudi Arabia-Sweden, dir.-scr. Mohamed Kordofani)

· MONSTER (Japan, dir. Hirokazu Kore-eda)

· OUR BODY (France, dir. Claire Simon)

· ROBOT DREAMS (Spain-France, dir.-scr. Pablo Berger)

· SILVER HAZE (Netherlands-UK, dir.-scr. Sacha Polak)

· SLOW (Lithuania-Spain-Sweden, dir.-scr. Marija Kavtaradze)

· TÓTEM (Mexico-Denmark-France, dir. Lila Avilés)

DEBATE

· ALLENSWORTH (USA, dir. James Benning)

· FIRE THROUGH DRY GRASS (USA, dir. Alexis Neophytides, Andres ‘Jay’ Molina)

· FOUR DAUGHTERS (France-Tunisia-Germany-Saudi Arabia, dir.-scr. Kaouther Ben Hania)

· THE GOLDMAN CASE (France, dir. Cédric Kahn)

· HIGH & LOW – JOHN GALLIANO (France-USA-UK, dir.-scr. Kevin Macdonald)

· KIDNAPPED (Italy-France-Germany, dir. Marco Bellocchio)

· THE MISSION (USA, dir. Jesse Moss, Amanda McBaine)

· ON THE ADAMANT (France-Japan, dir. Nicolas Philibert)

· THE PIGEON TUNNEL (UK, dir. Errol Morris)

· THE RYE HORN (Spain-Portugal-Belgium, dir.-scr. Jaione Camborda)

· SHOSHANA (UK-Italy, dir. Michael Winterbottom)

· WILDING (UK, dir. David Allen)

· YOUTH (SPRING) (France-Luxembourg-Netherlands, dir. Wang Bing)

LAUGH

· ASOG (Philippines-Canada, dir. Seán Devlin)

· BONUS TRACK (UK, dir. Julia Jackman)

· THE BOOK OF SOLUTIONS (France, dir.-scr. Michel Gondry)

· DAAAAAALI! (France, dir.-scr. Quentin Dupieux)

· THE HYPNOSIS (Sweden-Norway-France, dir. Ernst De Geer)

· MOLLI AND MAX IN THE FUTURE (USA, dir.-scr. Michael Lukk Litwak)

· THE NATURE OF LOVE (Canada-France, dir.-scr. Monia Chokri)

· THE PRACTICE (Argentina-Chile-Portugal, dir. Martín Rejtman)

· POOLMAN (USA, dir. Chris Pine)

· SHORTCOMINGS (USA, dir. Randall Park)

· TERRESTRIAL VERSES (Iran, dir.-scr. Ali Asgari, Alireza Khatami)

DARE

· ANIMALIA (France-Morocco-Qatar, dir.-scr. Sofia Alaoui)

· BEHIND THE MOUNTAINS (Tunisia-France-Belgium-Italy-Saudi Arabia-Qatar, dir.-scr. Mohamed Ben Attia)

· EILEEN (USA, dir. William Oldroyd)

· FOREMOST BY NIGHT (Spain-Portugal-France, dir. Víctor Iriarte)

· INSIDE THE YELLOW COCOON SHELL (Vietnam-Singapore-France-Spain, dir.-scr. Thien An Pham)

· LAST SUMMER (France, dir. Catherine Breillat)

· LITTLE GIRL BLUE (France-Belgium, dir.-scr. Mona Achache)

· MUSIC (Germany-France-Serbia, dir.-scr. Angela Schanelec)

· OMEN (Belgium-Netherlands-Democratic Republic of Congo-France-South Africa, dir.-scr. Baloji)

· THE PEASANTS (Poland-Serbia-Lithuania, dir.-scr. DK Welchman, Hugh Welchman)

· POWER ALLEY (Brazil-France-Uruguay, dir. Lillah Halla)

· A PRINCE (France, dir. Pierre Creton)

· RED ISLAND (France-Belgium-Madagascar, dir. Robin Campillo)

· SAMSARA (Spain, dir. Lois Patiño)

THRILL

· THE ANIMAL KINGDOM (France, dir. Thomas Cailley)

· THE BUCKINGHAM MURDERS (India-UK, dir. Hansal Mehta)

· COPA ’71 (UK, dir. Rachel Ramsay, James Erskine)

· CULPRITS (UK, dir-scr. J Blakeson)

· GASSED UP (UK, dir. George Amponsah)

· LOST IN THE NIGHT (Mexico-Germany-Netherlands, dir. Amat Escalante)

· LUBO (Italy-Switzerland, dir. Giorgio Diritti)

· ONLY THE RIVER FLOWS (China, dir. Shujun Wei)

· SHAME ON DRY LAND (Sweden-Malta, dir.-scr. Axel Petersén)

· STOLEN (India, dir. Karan Tejpal)

· UNMOORED (UK-Poland-Sweden, dir. Caroline Ingvarsson)

CULT

· THE BEAST (France-Canada, dir.-scr. Bertrand Bonello)

· BIRTH/REBIRTH (USA, dir. Laura Moss)

· LATE NIGHT WITH THE DEVIL (Australia, dir.-scr. Cameron Cairnes, Colin Cairnes)

· NIGHTWATCH – DEMONS ARE FOREVER (Denmark, dir.-scr. Ole Bornedal)

· RED ROOMS (Canada, dir.-scr. Pascal Plante)

· SCALA!!! (UK, dir.-scr. Jane Giles, Ali Catterall)

· STOPMOTION (UK, dir. Robert Morgan)

· VINCENT MUST DIE (France-Belgium, dir. Stéphan Castang)

JOURNEY

· ALL DIRT ROADS TASTE OF SALT (USA, dir.-scr. Raven Jackson)

· THE BRIDE (Rwanda, dir.-scr. Myriam U. Birara)

· THE DELINQUENTS (Argentina, dir.-scr. Rodrigo Moreno)

· THE ECHO (Mexico-Germany, dir.-scr. Tatiana Huezo)

· EXPATS (USA-Hong Kong, dir.-scr. Lulu Wang)

· HAAR (UK, dir.-scr. Ben Hecking)

· HOW TO HAVE SEX (UK-Greece, dir.-scr. Molly Manning Walker)

· IF ONLY I COULD HIBERNATE (Mongolia-France-Switzerland-Qatar, dir.-scr. Zoljargal Purevdash)

· INSHALLAH A BOY (Jordan-France-Saudi Arabia-Qatar-Egypt, dir. Amjad Al Rasheed)

· THE LOST BOYS (Belgium-France, dir. Zeno Graton)

· THE NEW BOY (Australia, dir.-scr. Warwick Thornton)

· RAMONA (Dominican Republic-UK, dir. Victoria Linares Villegas)

· THE SETTLERS (Chile-Argentina-France-Denmark-UK-Taiwan-Sweden-Germany, dir. Felipe Gálvez Haberle)

· SHAYDA (Australia, dir.-scr. Noora Niasari)

· THE SPECTRE OF BOKO HARAM (Cameroon-France, dir. Cyrielle Raingou)

· THE SWEET EAST (USA, dir. Sean Price Williams)

· THAT THEY MAY FACE THE RISING SUN (Ireland-UK, dir. Pat Collins)

CREATE

● ANITA (USA, dir. Alexis Bloom, Svetlana Zill)

● ANSELM (Germany, dir. Wim Wenders)

● APOLONIA, APOLONIA (Denmark- Poland-France, dir. Lea Glob)

● CLOSE YOUR EYES (Spain-Argentina dir. Víctor Erice)

● THE DAUGHTERS OF FIRE (Portugal, dir. Pedro Costa)

● CROMA KID (Dominican Republic, dir. Pablo Chea)

● GOING TO MARS: THE NIKKI GIOVANNI PROJECT (USA, dir.-scr. Michèle Stephenson, Joe Brewster)

● IN RESTLESS DREAMS: THE MUSIC OF PAUL SIMON (USA, dir. Alex Gibney)

● MENU-PLAISIRS LES TROISGROS (USA, dir. Frederick Wiseman)

● THE POT AU FEU (France, dir. -scr. Anh Hung Tran)

● RYUICHI SAKAMOTO | OPUS (Japan, dir. Neo Sora)

● SWAN SONG (Canada, dir. Chelsea McMullan)

● THEY SHOT THE PIANO PLAYER (Spain-France-Netherlands, dir. Fernando Trueba, Javier Mariscal)

● THIS IS GOING TO BE BIG (Australia, dir. Thomas Charles Hyland)

● YOU CAN CALL ME BILL (USA, dir.-scr. Alexandre O. Philippe)

EXPERIMENTA

● THE LOST ART OF THE FUTURE (Canada, dir.-scr. Theo Cuthand)

● A RADICAL DUET (UK, dir. -scr. Onyeka Igwe)

● SPEECH FOR A MELTING STATUE (Belgium-Democratic Republic of Congo, dir. Collectif Faire-part)

● WELLS OF DESPAIR (Netherlands, dir.-scr. sata taas)

● THE ARCHIVE: QUEER NIGERIANS (UK, dir. Simisolaoluwa Akande)

● EVERYTHING WORTHWHILE IS DONE WITH OTHER PEOPLE (UK, dir.-scr. Rehana Zaman)

● NIGHT FISHING WITH ANCESTORS (Australia, dir. Elizabeth Povinelli)

● MINEVISSAM (I AM WRITING) (UK, dir.-scr. Niki Kohandel)

● NOTES FROM GOG MAGOG (Indonesia, dir.-scr. Riar Rizaldi)

● CODERS (Lithuania, dir.-scr. Anastasia Sosunova)

● PLATFORM GHOSTS – TURKER, FARMER, BOT (India, dir. Aarti Sunder)

● ONSET (UK-Poland, dir. Anna Engelhardt, Mark Cinkevich)

● GUSH (USA, dir. Fox Maxy)

● PACIFIC CLUB (France-Qatar, dir.-scr. Valentin Noujaïm)

● IT CAN’T BE THAT NOTHING THAT CAN BE RETURNED (Ukraine. dir. Dana Kavelina)

● TIMEKEEPERS OF THE ANTHROPOCENE (Mexico-USA, dir. Federico Cuatlacuatl)

● TRISTXTOTL (UK, dir. Mădălina Zaharia)

● MANGOSTEEN (Thailand, dir. Tulapop Saenjaroen)

● THE GOOSE’S EXCUSE (Egypt-UK, dir. Mahdy Abo Bahat, Abdo Zin Eldin)

● ROOM IN A CROWD (Philippines, dir.-scr. John Torres)

● TEMPO (Japan, dir. Yu Araki)

● ALL THE DAYS OF MAY (Canada, dir.-scr. Miryam Charles)

● WOOD FOR THE TREES (Germany, dir. Rob Crosse)

● SUNFLOWER SIEGE ENGINE (USA, dir.-scr. Sky Hopinka)

● A THROWING FORTH (USA-China, dir. Xiao Zhang)

● LEVITATE (Italy-Spain-France, dir. Iván Argote)

● DESERT DREAMING (Sri Lanka, dir.-scr. Abdul Halik Azeez)

● KHABUR (Germany-Iran, dir. Nafis Fathollahzadeh)

SHORTS

● PU EKAW TNOD (UK, dir. Rebecca Culverhouse)

● STRANGERS (UK, dir.-scr. Rob Price)

● DORIS (Ghana-USA, dir. Edem Dotse)

● PREDATORS (UK, dir.-scr. Jack King)

● THE TEST (USA, dir.-scr. Olivia Marie Valdez)

● YUMMY MUMMY (UK, dir.-scr. Gabriela Staniszewska)

● FOREIGNERS ONLY (Bangladesh-USA, dir. Nuhash Humayun)

● THE GARDEN OF HEART (Hungary-Slovakia, dir.-scr. Olivér Hegyi)

● TORN (Denmark-Sweden, dir. Jahfar Muataz)

● SOUTH FACING (UK, dir.scr. Reneque Samuels)

● HAFEKASI (Australia, dir.-scr. Annelise Hickey)

● NOW AND THEN (UK, dir. Harris Alvi)

● RIZOO (Iran-USA, dir. Azadeh Navai)

● I AM MORE DANGEROUS DEAD (USA-Nigeria-UK, dir.-scr. Majiye Uchibeke)

● BOAT PEOPLE (Canada, dir.-scr. Thao Lam, Kjell Boersma)

● WAKING UP IN SILENCE (Ukraine-Germany, dir.-scr. Mila Zhluktenko, Daniel Asadi Faezi)

● GRAVEYARD OF HORSES (China, dir. Xiao Xuan Jiang)

● WILDMEN OF THE GREATER TORONTO AREA (Canada, dir.-scr. Solmund MacPherson)

● THE WALK (UK, dir. Michael Jobling)

● ESSEX GIRLS (UK, dir. Yero Timi-Biu)

● ALL THE LIGHTS STILL BURNING (UK, dir. Dominic Leclerc)

● THE SCOTTISH PLAY (UK, dir. James Soldan)

● FESTIVAL OF SLAPS (UK, dir. Abdou Cissé)

● ONLY YOURSELF TO BLAME (UK, dir. Noomi Yates)

● SMOKING DOLPHINS (UK, dir. Sean Lyons)

● THE SINGER (UK, dir. Cora Bissett)

● BLOOD (UK-Australia, dir.-scr. Vathana Suganya Suppiah)

● AREA BOY (UK, dir.-scr. Iggy London)

● MOTHER OF MINE (UK, dir.-scr. Jesse Lewis Reece)

● MAKING BABIES (Canada, dir.-scr. Eric K. Boulianne)

● SOUND & COLOUR (Ireland, dir. Emma Foley)

● GORKA (UK, dir.-scr. Joe Weiland)

LFF EXPANDED

· COLORED (France-Taiwan, Lead Artists – Pierre-Alain Giraud, Stéphane Foenkinos, Tania de Montaigne)

· CONSENSUS GENTIUM (UK-Australia-USA, Lead Artist – Karen Palmer)

· FLOW (Netherlands-France, Lead Artist – Adriaan Lokman)

· FORAGER (USA, Lead Artists – Winslow Porter, Elie Zananiri)

· THE FURY (USA, Lead Artist – Shirin Neshat)

· THE IMAGINARY FRIEND (Netherlands-Belgium, Lead Artist – Steye Hallema)

· LETTERS FROM DRANCY (UK-USA, Lead Artist – Darren Emerson)

· MURALS (Poland-Ukraine-USA, Lead Artists – Alex Topaller, Daniel Shapiro, Artem Ivaneko)

· THINGS FALL APART: A MUSICAL INSTALLATION IN MIXED REALITY (Germany-Israel-India, Lead Artist – CyberRäuber)

· HAUNTED HOTEL – A MELODRAMA IN AUGMENTED REALITY (Germany, Lead Artist – Guy Maddin)

· FLEETING FIGURES (Sweden-UK, Lead Artists – Åsa Cederqvist, Lundahl & Setil, Untold Garden, Pastelae, Oscar Häggström, SONG)

· GHOSTS OF SOLID AIR (UK, Lead Artist – Amy Rose)

· MY TRIP 2023 (UK, Lead Artist – Bjarne Melgaard)

· ELSEWHERE IN INDIA (India-UK-USA, Lead Artists – Murthovic, Thiruda)

FAMILY

· DANCING QUEEN (Norway, dir. Aurora Gossé)

· DEEP SEA (3D) (China, dir.-scr. Xiaopeng Tian)

· KENSUKE’S KINGDOM (UK-Luxembourg-France, dir. Kirk Hendry, Neil Boyle)

· THE SACRED CAVE (Cameroon-Burkina Faso-France, dir. Daniel Minlo)

· ANIMATED SHORTS FOR YOUNGER AUDIENCES

o POND (Switzerland, dir.-scr. Lena von Döhren, Eva Rust)

o SWING TO THE MOON (France, dir. Marie Bordessoule, Adriana Bouissie, Nadine De Boer, Elisa Drique, Chloé Lauzu, Vincent Levrero, Solenne Moreau)

o THE DAY I BECAME A BIRD (UK, dir. Andrew Ruhemann)

o THE SWINEHERD (Denmark, dir. Magnus Igland Møller, Peter Smith)

o ONCE UPON A STUDIO (USA, dir. Trent Correy, Dan Abraham)

o AHRU (Argentina, dir. Leandro Martinez)

o HOOBA (Netherlands, dir.-scr. Sem Assink)

o UPSIDE DOWN (Latvia, dir.-scr. Dace Rīdūze)

TREASURES

· THE BLACK PIRATE (USA, dir. Albert Parker)

· THE DUPES (Syria, dir.-scr. Tewfik Saleh)

· MACARIO (Mexico, dir. Roberto Gavaldón)

· PEEPING TOM (UK, dir. Michael Powell)

· PRESSURE (UK, dir.-scr. Horace Ové)

· THE STRANGER AND THE FOG (Iran, dir.-scr. Bahram Beyzaie)

BFF: le 10 migliori amicizie nel Marvel Cinematic Universe

BFF: le 10 migliori amicizie nel Marvel Cinematic Universe

Il carisma dei personaggi Marvel ha molto influenzato il successo del singolo, ma è innegabile che i momenti migliori del MCU sono quelli legati alle relazioni che legano questi personaggi tra loro. È incredibilmente divertente vedere questi individui così straordinari e potenti, combattere, scherzare e condividere lo stesso mondo fianco a fianco. E proprio per questo profondo grado di condivisione, ecco che vi raccontiamo quali sono le migliori coppie di BFF, ovvero migliori amici del Marvel Cinematic Universe.

STEPHEN STRANGE E WONG

Nel loro primo incontro, il dottor Strange e Wong sembrano amici improbabili. Wong è il rigoroso guardiano del sanatorio dove Stephen va per curare le sue mani e il suo spirito, e non sembra molto colpito dall’atteggiamento strafottente e un po’ arrogante di Strange, né dalla sua inosservanza delle regole. Ma nel tempo entrambi crescono, come personaggi, e creano una solida collaborazione che diventa amicizia. Questo lo notiamo all’inizio di Infinity War, quando li troviamo gestire insieme il Sancta Sanctorum: hanno un rapporto divertente e si sono allentati l’uno con l’altro. Anche se Strange sembra aver preso il comando, siamo sicuri che Wong abbia ancora molto da insegnargli.

KORG E MIEK

Thor: Ragnarok è stato un capitolo importantissimo nel percorso cinematografico di Thor, ma forse i contributi più memorabili al MCU sono stati quelli offerti da Korg e Miek. Queste due strane creature sono tra i nuovi amici che Thor incontra durante il suo soggiorno obbligato su Sakar. Non sappiamo come si sono incontrati o se si capiscono, ma sembrano affiatati. Nonostante il fatto che Korg sembri poco attento all’amico, quando pensa che Miek sia morto, i due sono inseparabili. Sembrano anche essere diventati dei cari amici per Thor, rimanendogli vicini nel momento in cui il Re di Asgard ha perso tutto e si lascia andare alla sofferenza.

SCOTT LANG E LUIS

Scott Lang sembra il più alla mano di tutti i Vendicatori. È un ragazzo normale e spesso, in compagnia degli Avengers famosi si comporta come farebbe uno di noi, è un vero fan di Steve Rogers, per esempio. Questo atteggiamento è probabilmente condiviso con il suo amico Luis, una delle persone più positive al mondo. Scott e Luis sono, sì, ex-criminali ma sembrano persone abbastanza gradevoli, tutto sommato. Sono ancora disposti a fare la cosa giusta quando vengono chiamati in causa e trovano il modo di farlo, divertendosi. Potrebbero sembrare eroi improbabili, ma si fidano l’uno l’altro anche quando nessun altro lo fa.

TONY STARK E JAMES RHODES

Anche con un recasting importante, questo duo è riuscito a mantenere una bella alchimia. Tony e Rhodey hanno quell’atteggiamento reciproco rilassato e sicuro, oltre a un continuo scambio di battute che deriva solo da una relazione che dura da tempo. In passato hanno avuto gravi divergenze, ma il più delle volte si sono coperti le spalle a vicenda. Robert Downey Jr. e Terrence Howard avevano una grande chimica in Iron Man, ma quando Don Cheadle sostituì Howard, regalò al personaggio un tocco più leggero. La routine della coppia di sposi è divertente, ma questi due hanno anche condiviso alcuni momenti difficili insieme e si sono aiutati a vicenda attraverso tutto questo.

CAROL DANVERS E NICK FURY

Nick Fury non sembra il tipo di ragazzo che ha molti amici. Anche quando esce con tutte le super persone che conosce, non sembra affatto impressionato dalla compagnia o coinvolto in alcun modo. Forse è perché è difficile paragonare chiunque al suo migliore amico, Capitano Marvel. Fury e Carol si sono conosciuti negli anni ’90 e hanno rapidamente formato una sorta di relazione molto divertente, una specie di coppia di poliziotti molto buffa. Fury aiutò Carol a scoprire il suo passato mentre lei lo rendeva testimone dell’esistenza dei supereroi. Sono due professionisti seri che non lasciano che nessuno si frapponga tra loro e la loro missione, e sembrano aver trovato un buon amico l’uno nell’altra.

TONY STARK E HAPPY HOGAN

La collaborazione tra Robert Downey Jr. e Jon Favreau è una parte importante del motivo per cui la MCU è diventata quella che è oggi. Per fortuna, i due sono anche una squadra efficace sullo schermo. Nonostante il rapporto datore di lavoro-dipendente, sembrano più che fratelli. Tony non perde mai occasione per concedere a Happy qualche privilegio da dipendente preferito, mentre Happy aiuta Tony a mantenersi radicato nella realtà. A testimonianza della forza della loro relazione, il coinvolgimento di Happy in Spider-Man: Far From Home ha contribuito a far sembrare Tony ancora più parte di quella storia.

NATASHA ROMANOFF E CLINT BARTON

Essendo le uniche due persone normali gettate in un gruppo di supereroi, ha senso che Natasha e Clint tendano a rimanere uniti. Tuttavia, la loro storia insieme va più indietro di quanto abbiamo visto sul grande schermo fino ad ora. Quando Natasha era un’assassina di fama mondiale, fu Clint che decise di farla diventare una dello S.H.I.E.L.D. piuttosto che ucciderla. Quando Clint percorse un sentiero oscuro simile, è Natasha a riportarlo indietro. Conoscono i segreti oscuri l’uno dell’altra e si fidano a vicenda senza esitazione. Come abbiamo visto in Endgame, sono entrambi disposti a morire per salvare l’altro.

PETER PARKER E NED LEEDS

Per un ragazzo delle superiori nascondere il fatto di essere segretamente un supereroe deve essere stressante. Fortunatamente per Peter Parker, il suo migliore amico Ned ha scoperto il suo segreto abbastanza rapidamente. Peter e Ned hanno quel tipo di amicizia adolescenziale in cui possono davvero essere se stessi, quando sono insieme, non importa quanto siano strani. A parte alcune domande iniziali sui suoi poteri che sono molto comprensibili, Ned non tratta Peter in modo diverso. E anche se ogni tanto Peter esce con gli Avengers, non trascura mai Ned.

ROCKET E GROOT

La relazione tra Rocket e Groot è cresciuta in modo significativo da quando abbiamo conosciuto per la prima volta la coppia. Essendo due dei personaggi più stravaganti nel MCU, Rocket e Groot sembravano una coppia piuttosto disomogenea, ma non appena trascorri qualche minuto con loro, capisci immediatamente che sono fatti l’uno per l’altro. Sebbene all’inizio Rocket sia duro con Groot, la morte di Groot mostra quanto a questi due importi davvero gli uni degli altri. La relazione di Rocket con Baby Groot è più genitoriale e nonostante si trasformi, rimane un legame molto solido e bello.

STEVE ROGER E BUCKY BARNES

Anche se è stato commovente vedere Steve Rogers conquistare il suo lieto fine con Peggy Carter, è un po’ triste che abbia dovuto dire addio al suo migliore amico, Bucky. Anche Steve e Sam Wilson condividono un’amicizia molto solida, ma Steve e Bucky hanno vissuto molto di più insieme. Da prima che Steve diventasse un super soldato, questi due si cercavano l’un l’altro, si conoscevano e si proteggevano a vicenda. Sebbene uno sfortunato lavaggio del cervello li abbia resi nemici per un po’, Steve non ha mai rinunciato a Bucky e lo ha aiutato a fuggire dal suo oscuro passato. È chiaro che questi due farebbero qualsiasi cosa l’uno per l’altro.

Beyond: recensione del film di Pernilla August

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Beyond: recensione del film di Pernilla August

Pernilla August dirige Beyond, uno struggente dramma interiore, la lotta di una donna contro un passato che si era solo illusa di aver dimenticato.

In Beyond una giovane donna che vive felice insieme alla propria bellissima famiglia, una telefonata che improvvisamente la riporta di fronte ad un angoscioso passato, un passato che si era solo illusa di aver sepolto nella memoria. Un film che parla di una lotta, la lotta di Leena contro i ricordi di un’infanzia terribile, una lotta contro le proprie radici,   la fuga da ciò che si credeva ormai dimenticato. Svezia, oggi. Una giovane donna, Leena (Noomi Rapace), vive in armonia e serenità con l’amatissimo marito Johan (Ola Rapace) e le due piccole e bellissime figlie; una famiglia unita, una famiglia felice.

Una mattina, nel giorno di Santa Lucia, la serenità di questa famiglia viene interrotta bruscamente da una telefonata, dall’altra parte del telofono Leena riconosce la voce roca e malferma della madre (Outi Maenpaa), una madre che non vede e non sente ormai da molti anni. Leena istintivamente riattacca ma quando il telefono torna a squillare ed il marito la obbliga a rispondere nuovamente, non udirà più la voce della madre ma quella di un’infermiera che le annuncia il desiderio della donna, ormai molto malata, di vedere la figlia per un’ultima volta.

Beyond è l’opera prima di Pernilla August

Improvvisamente riaffiorano dalla memoria immagini, emozioni e ricordi che Leena si era illusa di aver sepolto per sempre, reminiscenze di una vita passata, quell’infanzia traumatizzante al fianco di genitori alcoolizzati e violenti che si era quasi convinta appartenessero non più a lei, ma ad un’altra persona. Nel viaggio verso l’ospedale, nell’incontro con la vecchia madre gravemente malata e riaprendo la porta del piccolo appartamento teatro della sua tormentata fanciullezza, la protagonista è continuamente pervasa da ricordi e immagini, flash back che permettono allo spettatore di conoscere le terribili esperienze della piccola Leena (Tehilla Blad). Gradualmente e con angoscia sempre crescente abbiamo così modo di capire cosa induce Leena a chiudersi anche nei confronti dell’amato marito; i ricordi del padre Kimmo (Ville Virtanen), emigrante finlandese mai adattatosi alla moderna Svezia, alcoolizzato e disturbato mentalmente; la madre, vittima delle violenze del marito ma a sua volta debole e incline al bere; e sopratutto lo struggente ricordo del fratellino minore, Sakari, debole ed indifesa vittima di tale squallore da cui la giovane Leena cerca disperatamente di proteggerlo.

Beyond è l’opera prima di Pernilla August, famosa attrice svedese scoperta da Ingmar Bergman per cui ha recitato prima a teatro e poi per il cinema con ” Fanny e Alexander”; una carriera proseguita in modo brillante e con diversi riconoscimenti anche internazionali ( miglior interprete femminile al festival di Cannes nel 1992 con il film ” Con le migliori intenzioni” di Billy August ). Il film in questione, Beyond, che vede il suo esordio alla regia, narra una storia tratta dal best-seller “Svinalangorna” dell’autrice svedese-finlandese Susanna Alakoski.

“Quando ho iniziato a lavorare a questo film” dichiara la regista, “ho pensato che il tema sarebbe stato: crescere in una famiglia violenta”, una storia sulle difficoltà e, aggiunge la August, “su quanto sia terribilmente difficile essere poveri, venire da un altro paese, non parlarne la lingua”.

Procedendo con la stesura della sceneggiatura però, la regista svedese si convince che  “sarebbe stato più interessante” afferma lei stessa, “combinare la storia dell’infanzia di Leena con la storia della sua vita da adulta e raccontare cosa voglia dire mentire a se stessi e alle persone che ci circondano”. E’ in questa sua ultima riflessione che risiede il segreto, l’anima, di questo bellissimo film dalla coinvolgente e struggente intensità. Beyond è la storia di una donna e della sua battaglia per la felicità, una felicità intesa come una vita tranquilla accanto ad un marito amorevole e due bellissime figlie. Questa battaglia si disputa contro il proprio passato, un passato che Leena si illude di aver sepolto, rigettato dalla propria mente, lasciatosi definitivamente alle spalle. Ma quando questo passato si ripresenta nella pace del suo presente, tutto quel muro interiore crolla come un castello di carta e le immagini, le angoscie di quegli anni terribili riaffiorano spietate e intatte. “Ho capito che Svinalangorna” afferma sempre la August, ” era un libro sul vivere dentro e insieme alla menzogna”, ed così che la protagonista, Leena, interpretata dalla stupefacente Noomi Rapace, rimane arroccata per quasi tutto il film nei suoi silenzi, nella tremenda desolazione interiore che la induce ad una totale chiusura anche e sopratutto verso le persone più care, più amate.

Il dolore di Leena è solo di Leena, è troppo intimo, un dolore rigettato per anni di duro lavoro interiore tanto da crederlo non più suo, non reale; un viaggio dentro i ricordi che non concede aiuti esterni, un viaggio esclusivamente personale. Eppure tra quei ricordi non c’è solo violenza e squallore, non c’è spazio solo per le violente litigate tra i genitori, il padre abbandonato nel salotto agonizzante tra i suoi rifiuti o la madre ubriaca che non si cura del debole figliolo in attesa di un pranzo decente. Tra quei ricordi ci sono anche i pochi momenti felici, gli scostanti gesti di tenerezza del padre, i consigli della madre ed i suoi racconti su un adolescenza da provetta nuotatrice, i giochi con l’amato fratellino a cui cercava, da giovane donna più matura della sua età, di risparmiare le urla e le scenate dei genitori. Ed è proprio questo che Leena teme, la sua paura più grande è ammettere e realizzare che quanto lei possa sforzarsi quella era e rimarrà sempre la sua famiglia, le sue inestirpabili radici. Quando il suo rifiuto e questo timore raggiungono l’apice arriva a litigare furiosamente con il marito Johan, con il quale si abbandona agli stessi isterismi della madre tanti anni prima in quella stessa casa; a porre fine a quell’esplosione di ira ci penserà proprio sua madre, la cui morte è annunciata da una telefonata improvvisa.

Ecco quello che non ti aspetti: dopo aver mostrato, per tutto il corso del film, prima indifferenza e poi odio e rabbia verso la madre morente, Leena, alla notizia della sua morte, scoppia in un pianto disperato e inconsolabile non riuscendo a dire altro che “la mia mamma…il mio papà…”. Nonostante tutto erano loro i suoi genitori, erano loro la sua famiglia, bella o brutta che potesse essere quella era. Non c’è scelta, non c’è possibilità di accettare o meno, Leena ritrova quel sentimento filiale, la tenerezza verso persone che a loro modo l’hanno amata e che a in qualche modo sono stai la “sua mamma” ed il “suo papà”. Un film dalla potentissima carica emotiva e dall’intensità drammatica notevole; una schiera di interpreti eccellenti su cui spicca per bravura e passione recitativa Noomi Rapace, unica tra loro conosciuta al grande pubblico come la Lisbbeth Salander nella Trilogia Millenium tratta dai romanzi di Stieg Larsson.

Con il personaggio di Leena, Noomi Rapace riesce con sorprendente bravura ad alternare le stesse espressioni dure e severe della Lisbeth di “Uomini che odiano le donne” con la tenerezza di una madre amorevole e le sequenze finali dove Leena esplode in tutta quella disperazione rimasta così a lungo trattenuta. Oltre al bravo Ola Rapace, marito nella realtà di Noomi e attore e musicista alquanto amato in patria, sono da segnalare le degnissime interpretazioni di Outi Maenpaa e di Ville Virtanen, attore, scrittore e sceneggiatore finlandese. Senza il minimo dubbio una considerazione particolare va concessa alla giovanissima Tehilla Blad, Leena da giovane, la quale affronta un ruolo di tale difficoltà in un film tanto impegnativo con ammirevole maturità ed indubbia personalità. Sesta di otto fratelli, tutti impegnati nel mondo dello spettacolo, siamo quasi certi che di questa piccola grande attrice sentiremo, in futuro, ancora parlare.

Beyond: recensione del docufilm di e con Alex Bellini

Beyond: recensione del docufilm di e con Alex Bellini

Si dice spesso che “la natura chiama”, ma non tutti sono pronti ad ascoltarla… e ancora meno a rispondere al suo richiamo. Lasciare alle spalle il comfort della città, la sicurezza della propria casa e l’amore della propria famiglia richiede coraggio, resilienza, spirito d’avventura, capacità di rinuncia e, soprattutto, una grande attitudine all’adattamento. Chi non riesce a compiere questo passo osserva chi ne è capace con straniamento, incomprensione e, forse, anche con una buona dose di scetticismo. È proprio da una domanda semplice e potente — perché esplorare? — che nasce Beyond, il nuovo documentario dell’esploratore e divulgatore italiano Alex Bellini. Presentato in anteprima sabato 26 aprile al 73° Trento Film Festival, nella sezione ALP&ISM, l’opera di Bellini si configura come un diario intimo e audace, in cui l’autore interroga se stesso e lo spettatore sul senso profondo dell’avventura e sul nostro rapporto con la natura e l’ignoto.

Beyond porta la firma di Alex Bellini alla regia, affiancato da Francesco Clerici, che cura anche il montaggio. La colonna sonora originale è composta da Michele Braga. Il documentario è prodotto da Francesca Urso per The 5th Element, con il sostegno di APF Valtellina by Provincia di Sondrio, e realizzato in collaborazione con La Scala – Società tra Avvocati, Montura e UNIMATIC Watches.

Beyond. Per gentile concessione di Storyfinders.
Beyond. Per gentile concessione di Storyfinders.

Oltre il ghiaccio, dentro se stessi

Nel gennaio 2025, Alex Bellini sceglie di tornare in quell’immenso mare di neve che, otto anni prima, lo aveva messo alla prova duramente: il ghiacciaio Vatnajökull, in Islanda, il più grande d’Europa. Nel 2017, su quella sterminata e ostile distesa di ghiaccio, Bellini aveva vissuto un’esperienza estrema, ai limiti della sopravvivenza, capace di segnare profondamente il suo percorso umano e professionale, tanto da spingerlo a ritornare in quei luoghi isolati e silenziosi.

Otto anni più tardi, quella spedizione non rappresenta più soltanto il ricordo di un’impresa fisica: si trasforma in un’occasione per una nuova narrazione e “una riflessione profonda sul concetto di limite, sulla rinuncia, sulla perseveranza e sul legame primordiale tra l’essere umano e la natura”. Munito solo di attrezzatura essenziale (e di una GoPro, un microfono e un drone) e affiancato da un complice d’eccezione — un fotografo d’avventura, anch’egli animato dallo stesso spirito di ricerca — Bellini conduce lo spettatore in uno degli angoli più remoti del pianeta e dell’anima, alla ricerca del significato profondo dell’”andare oltre”. Cosa ci spinge ad andare oltre? Da dove nasce questo bisogno di superare confini visibili e invisibili?

“Ogni tanto mi chiedo perché faccia tutto questo: scappo da qualcosa o inseguo qualcos’altro? Oppure sento il bisogno, l’urgenza di confrontarmi con un limite? Ma qual è questo limite?” — Alex Bellini

Beyond. In foto l'esploratore Alex Bellini.
Beyond. In foto l’esploratore italiano Alex Bellini.

Esplorare i propri limiti per comprendere l’essenza della vita

Davanti al microfono, Alex Bellini fa un rapido “prova, uno due tre”, poi volge lo sguardo al di là della camera e commenta: “Ah, l’inizio di tutto?”. È così che si apre il suo diario cinematografico, un racconto sospeso tra passato e presente, tra esplorazione e meditazione. Con calma, lucidità ed estrema serietà, Bellini si prepara a narrare e a guidare lo spettatore in un viaggio profondo, segnato da emozioni autentiche e ricordi che ancora oggi gli appaiono limpidi e vivissimi.

La narrazione è lenta, la sua voce timida e pacata: anche nelle scene più angoscianti e pericolose, Bellini mantiene un tono misurato, quasi meditativo. Non c’è enfasi, non c’è dramma forzato: c’è rispetto. I ricordi che riporta alla luce si ammantano di una solennità naturale, assumendo un significato più grande attraverso la sua riflessione pacata, che, in un modo o nell’altro, finisce per interrogare anche noi, spettatori, soprattutto chi non ha ancora trovato il coraggio di “andare oltre” i propri limiti e i confini rassicuranti del mondo conosciuto.

Fin dai primi minuti, Bellini affronta indirettamente alcune delle domande che più spesso si pongono a chi esplora la natura e si confronta con i suoi pericoli: perché intraprendere simili sfide? Cosa spinge a superare i propri limiti? Come si affronta la paura di non riuscire a tornare a casa? La risposta, tanto semplice quanto difficile da accogliere, si fa strada tra le righe di questo diario: si esplora spinti dal bisogno profondo di cercare un senso più grande. Di fronte all’immensità della natura – che si tratti di oceani, ghiacciai o deserti – è impossibile non sentire tutta la nostra piccolezza e fragilità. È lì che si accende una fiamma inarrestabile, il bisogno primordiale di trovare delle risposte, di capire quale sia il nostro posto nel mondo e che senso abbia il nostro cammino. È quello che accade anche a Bellini: nonostante il gelo, l’isolamento, la durezza dei luoghi, la lontananza dagli affetti e il peso della memoria, il desiderio di dare un significato profondo alla sua vita, e alla missione vissuta otto anni prima, resta qualcosa di troppo potente per essere soffocato o ignorato.

Beyond. Per gentile concessione di Storyfinders.

“Non si viaggia per fuggire dalla vita, ma perché la vita non ci sfugga”

In poco meno di 45 minuti, Alex Bellini porta sul grande schermo i suoi pensieri e le sue riflessioni sull’esplorazione, invitando lo spettatore a intraprendere a sua volta un viaggio interiore, fatto di dubbi, domande e incertezze. “Non smettere mai di cercare, non accontentarti di ciò che conosci”, afferma Bellini verso la fine del docufilm, condensando il vero spirito dell’esplorazione: non fermarsi ai confini del noto, ma spingersi oltre, per scoprire cosa si cela al di là della propria personale “caverna di Platone”. Esplorare significa rifiutare la prigionia del proprio piccolo mondo e scegliere invece di abbracciare, per quanto possibile, la meravigliosa e disarmante vastità della realtà.

Nella sua apparente semplicità e nella sua profonda fragilità, Beyond si rivela così un’opera intensa: una meditazione sull’essenza stessa dell’umanità e sul nostro rapporto con il mondo. E, nel farlo, lancia un messaggio urgente e silenzioso: un invito a rispettare la natura che ci è stata affidata, nella sua autenticità e nel suo mistero.

Beyond the Wall (Oltre il Muro), recensione del film di Vahid Jalilvand

Dopo che Il dubbio – un caso di coscienza del regista iraniano Vahid Jalilvand è stato candidato nel 2019 come Miglior film straniero, il regista viene accolto da un’altra vetrina importante – il concorso di Venezia 79 – per presentare la sua ultima opera Beyond the Wall (Oltre il Muro), potente nella sua essenza di film di genere, forse addirittura una delle visioni più di intrattenimento del festival, nonostante la sua dura natura.

Il male esiste anche oltre il muro

Dopo lo stupendo Il male non esiste, vincitore dell’orso d’oro a Berlino, ci immergiamo nuovamente nell’intricato arazzo dell’apparato repressivo dell’Iran, della crudeltà e violenza del suo spietato sistema giudiziario, presentandoci scelte narrative che – non essendo state approvate dal governo italiano – lo collocano sicuramente nella schiera di dissidenti cinematografici più audaci, insieme ai tre registi già incarcerati Jafar Panahi (sempre in concorso con il suo No Bears a Venezia), Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad.

Ali, un uomo cieco, sta tentando di suicidarsi quando la sua terribile intenzione viene interrotta dal portiere del suo palazzo. Viene informato che la polizia è alla ricerca di una donna fuggita e nascosta da qualche parte nell’edificio. A poco a poco, Ali scopre che la donna, Leila, si trova nel suo appartamento. Dopo aver partecipato a una protesta dei lavoratori finita nel caos, la donna è sconvolta dalla perdita del figlio di quattro anni, che non vede da quando è stata portata via da un furgone della polizia. A poco a poco, Ali si lega emotivamente a lei. Desideroso di fuggire dalla realtà, aiutare Leila diventa un rifugio nella sua stessa immaginazione, in cui ci è concesso – non senza poca fatica – di entrare con gli occhi socchiusi.

Beyond the Wall: il fim più di genere di Jalivand

Navid Mohammadzadeh, co-protagonista del precedente film del regista e nel cast di Leila’s Brothers, film acclamatissimo a Cannes 2022, torna a collaborare con il regista nei panni di un personaggio enigmatico, che ci conduce nei meandri di una storia sul senso di colpa e sul sacrificio per l’altro, in cui un montaggio e riprese frenetiche spesso rendono difficile la decodifica di prospettive apparentemente agli antipodi, ma che capiamo fin dall’inizio che dovranno intersecarsi.

Beyond the Wall non fatica a catalizzare l’attenzione dello spettatore su di sè, avvalendosi di un crescendo tensivo verace, che lo avvicina quasi agli schemi dei film mainstream, più che d’autore, aspetto che potrebbe sorprendere positivamente anche chi non è avvezzo al cinema israeliano. Non stiamo parlando di un film perfetto, ma di un racconto che sceglie di srotolare la propria matassa di dubbi, denunce e prospettive, allacciandosi all’impianto teatrale, quel palcoscenico che ha visto Jalivand crescere e affermarsi come regista. La chiusura spazio-temporale vivifica le sorti di un protagonista indebolito dall’impossibilità di movimento e che deve trovare nel suo ignegno la chiave di lettura di un rompicapo in cui sono coinvolte più esistenze.

Anche se il finale perde di tono rispetto alle drammatiche prospettive iniziali, fondamento della storia di Ali, Beyond The Wall (Oltre il Muro) farà parlare di sè, anche solo per la sua audacia nell’assumere i connotati da film “di genere” e di gran lunga più accessibile rispetto agli altri di Jalivand.

Beyond The Reach: trailer del film con Michael Douglas

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Beyond The Reach: trailer del film con Michael Douglas

Beyond The Reach,nuova pellicola che vede protagonisti Michael Douglas Jeremy Irving, si mostra in un primo trailer ufficiale.

In Beyod The Reach la coppia di attori composta da Michael Douglas Jeremy Irving si avventurerà in una battuta di caccia nel deserto. In seguito ad un increscioso incidente, che potrebbe minare il buon nome del personaggio interpretato da Douglas (un agiato dirigente aziendale), l’uomo deciderà di eliminare la propria guida (Irving) prima di uscire dal deserto. Tra i due, dunque, si avvierà una vera e propria caccia all’uomo.

Diretto da Jean-Baptiste Léonetti ed ispirato al romanzo Deathwatch di Robb White, la pellicola giungerà nei cinema americani il prossimo 17 aprile, mentre nel Regno Unito dovranno attendere sino al 17 luglio.

Fonte: Games Radar

Beyond the Edge: finite le riprese del film con Antonio Banderas

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Sono terminate le riprese a Roma di Beyond the Edge, action movie prodotto da AMBI Media Group di Andrea Iervolino e Monika Bacardi con KINODANZ del produttore russo Evgeniy Melentyev e Victor Denisyuk. La produzione esecutiva è stata affidata ad ARES FILM.

Il progetto cinematografico vede nuovamente la collaborazione di AMBI con l’attore spagnolo Antonio Banderas, che ha da poco terminato le riprese del biopic sulla vita di Andrea Bocelli “The Music of Silence” e che poco più di un anno fa è stato il protagonista, al fianco di Jonathan Rhys Meyers, del thriller psicologico “Black Butterfly”. Entrambi i film sono stati prodotti da Andrea Iervolino e Monika Bacardi.

Il film è diretto dal regista russo Aleksander Boguslavskiy e co-diretto dall’italiano Francesco Cinquemani. Protagonisti del film, oltre ad Antonio Banderas, Milos Bikovich e Petar Zekavica.

Beyond the Edge è la storia di Michael, uno dei migliori bari in circolazione. Da mesi prepara un piano per sbancare un casinò avvalendosi di tutte le tecniche di sua conoscenza. Sembra andare tutto bene, fino a quando al tavolo da gioco non si siede un uomo misterioso, Alex, che vince quaranta milioni di euro. Alex riesce a sparire e nel frattempo Michael scopre che ha utilizzato dei poteri magici per poterlo battere al casinò. Così si affida a un gruppo di persone con delle capacità paranormali per riuscire ad emularlo: telecinesi, ipnosi e perfino una donna telepatica. Il colpo è previsto in un altro casinò europeo. Sembra andare tutto bene, fino a quando Michael non si imbatte nuovamente in Alex. Sarà costretto ad affrontare i poteri magici dell’uomo misterioso. E alla fine dovrà mettere in gioco tutto quello che ha, anche la sua stessa vita.

Le scene romane sono state girate nel centro storico capitolino (nei pressi del teatro Marcello) e negli studi di Augustus Color e proseguiranno in Russia e Georgia nelle prossime settimane.

 AMBI Distribution, sales agency del gruppo AMBI, si occuperà come sempre delle vendite internazionali.

 

Beyond Due Anime Trailer del gioco con Ellen Page e Willem Dafoe

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Beyond Due Anime Trailer del gioco con Ellen Page e Willem Dafoe

Beyond Due Anime-trailerEcco in Trailer completo del nuovo atteso gioco sviluppato dallo studio francese Quantic Dream, la protagonista Jodie Holmes è interpretata dall’attrice canadese Ellen Page attraverso la motion capture.

Beyond di Alex Bellini in anteprima al 73° Trento Film Festival

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“Perché esplorare?” È da questa domanda che prende vita Beyond, il nuovo documentario realizzato dall’esploratore e divulgatore Alex Bellini, in anteprima sabato 26 aprile al 73° Trento Film Festival nella sezione ALP&ISM. La proiezione al Supercinema Vittoria di Trento alle 16.45 a cui seguirà un Q&A, alla presenza del regista e del co-regista e montatore Francesco Clerici e della produttrice Francesca Urso.

Beyond è il racconto di un viaggio difficile e intenso sul più grande ghiacciaio d’Europa, il Vatnajökull, in Islanda. Nel gennaio 2025 Alex Bellini decide di fare ritorno nei luoghi della missione che lo aveva visto protagonista otto anni prima.

Ne emerge un viaggio intimo e potente e non è solo il racconto di un’avventura estrema, ma il risultato di un percorso che intreccia esplorazione e consape­volezza, portando lo sguardo oltre la sfida fisica per abbracciare un messaggio più ampio e universale. Beyond è una riflessione sul concetto di limite, sulla rinuncia, sulla perseveranza, e sul legame profondo tra l’essere umano e la natura. A otto anni dalla spedizione che nel 2017 lo aveva portato sull’orlo della morte, Bellini decide di tornare su quel ghiacciaio per rileggere l’esperienza con occhi nuovi e cercare una risposta alla domanda che da sempre lo accompagnano: cosa significa davvero andare oltre?

Attraverso la ricostruzione di quell’impresa estrema, il documentario vuole contribuire a una riflessione universale sul senso dell’esplorazione, sul concetto di limite e sulle leggi che governano la natura. Affiorano le urgenze del nostro tempo: il cambiamento climatico, la crisi dei ghiacciai e la necessità di rimettere al centro la relazione tra uomo e natura. Girato con mezzi essenziali: una GoPro, un microfono, un drone e footage originali del 2017, il film costruisce un ponte tra passato e presente. La narrazione in prima persona si intreccia con le voci e i volti di chi ha accompagnato Bellini nel suo cammino, restituendo un affresco corale di rara autenticità.

Anche APF Valtellina e Provincia di Sondrio hanno voluto far parte di questa “spedizione”, sostenendo con orgoglio Alex Bellini e il suo documentario Beyond, “un progetto che incarna i valori della sostenibilità, dell’esplorazione e della riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Il contributo di APF Valtellina e Provincia di Sondrio a questa produzione sottolinea l’impegno degli enti locali nel sostenere iniziative culturali che promuovano la consapevolezza ambientale. Beyond non è solo la narrazione di un’avventura estrema, ma un potente strumento per sensibilizzare le comunità sull’importanza della tutela del nostro pianeta”.

Beyond è diretto da Alex Bellini e co-diretto e montato da Francesco Clerici, con la colonna sonora originale firmata dal compositore Michele Braga, è prodotto da Francesca Urso per The 5th Element con il supporto di APF Valtellina by Provincia di Sondrio. In collaborazione con La Scala – Società tra Avvocati, MonturaUNIMATIC Watches.

Beyoncé lascia il cast del remake di È nata una star

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Beyoncé non farà parte del cast del prossimo progetto di Clint Eastwood, il remake di A star is born. Visto il ritiro della cantante dalla curiosa collaborazione, nuova

Beyonce Knowles nei piani della Marvel Studios?

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Arriva dal The Daily Star l’indiscrezione secondo cui la Marvel Studios per i prossimi ruolo femminili vorrebbe la cantante e attrice Beyonce KnowlesOvviamente essendo solo un rumors non si hanno ulteriori dettagli ma pare che una fonte vicina alla Walt Disney Pictures abbia già dato l’assenso all’ingaggio della showgirl.

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Ora partendo dal presupposto che le voci siano vere e non solo un rumors, quale personaggio potrebbe interpretare la bellissima attrice e cantante?

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Beyhadh, serie tv: cast, trama e dove vederla in streaming

Beyhadh, serie tv: cast, trama e dove vederla in streaming

Per anni Europa e America hanno fatto il bello e il cattivo tempo in campo televisivo. La maggior parte dei contenuti disponibili agli utenti in tv e sulle piattaforme streaming, fino a qualche tempo fa, escludeva automaticamente alcuni paesi. Per fortuna oggi non è più così. I prodotti disponibili sono maggiormente diversificati e gli utenti possono accedere a film e serie tv innovative come lo spy crime israeliano Teheran, oppure come la serie romance thriller indiana Beyhadh.

Creata da Prateek R Sharma per Sony TV, Beyhadh è andata in onda dal 2016 al 2020, con un intervallo tra le due stagioni di ben due anni. La serie infatti a oggi conta un totale di 2 stagioni e 273 episodi al suo attivo. A causa della Pandemia di Coronavirus, la produzione della terza stagione si è interrotta a marzo del 2020.

Beyhadh cast e trama

La serie Beyhadh ha come protagonista la bella Maya Mehrotra (Jennifer Winget), proprietaria di una rivista di moda con un passato doloroso alle spalle. La sua infazia, infatti, è stata rovinata dal padre, Ashwin Mehrotra (Rajesh Khattar), un uomo cattivo e violento. Nonostante Maya sia diventata una donna di successo, adulta e con la testa sulle spalle, vive sempre in un clima di ansia e terrore a causa della presenza del padre.

Con Maya lavorano l’avvocatessa Saanjh Mathur (Aneri Vajani), sua migliore amica, e il fotografo Arjun Sharma (Kushal Tandon), un uomo molto allegro e dal carattere solare. ‘Costretti’ a lavorare sempre a stretto contatto, tra loro si forma una sorta di involontario triangolo amoroso. Saanih è infatti innamorata di Arjum che invece la considera solo come la sua migliore amica. Come se non bastasse, Arjum sviluppa una particolare simpatia per Maya, il suo capo, con la quale condivide un’esperienza alquanto traumatica.

Per caso, infatti, Arjun salva Maya dagli attacchi di suo padre, ancora fin troppo presente nella vita della ragazza. Grazie al suo intervento provvidenziale, Maya riesce a scampare al suo carnefice e comincia una frequentazione con il suo giovane e bel fotografo. Tra i due le cose comincano a farsi serie e Maya finalmente racconta a Arjun la triste storia della sua infanzia.

Nonostante i continui ostacoli della vita, Maya e Arjun finiscono con l’innamorarsi e il ragazzo decide di organizzare per la sua bella una proposta di matrimonio indimenticabile. I due quindi partono per le Mauritius, dove Arjun finalmente chiede la mano di Maya. La notizia del loro matrimonio, accolta da tutti con grande entusiasmo, distrugge Saanjh, ancora innamorata di Arjun.

[SPOILER ALERT]

Mentre i due promessi sposi preparano le nozze, Maya è infastidita dalla costante presenza di Saanjh e intima a Arjun di interrompere ogni contatto con la ragazza. Ma quello che Maya non sa è che dietro l’insistenza di Saanjh c’è lo zampino di suo padre, deciso a fargliela pagare e a distruggere le sue chance per una vita felice.

Ashwin quindi le tenta tutte per aizzare Saanjh contro Maya ma sua figlia scopre il suo malvagio piano e decide di farla finita una volta e per tutte. La sposina si reca a casa del padre per parlargli a muso duro ma la loro discussione degenera e Maya finisce con l’uccidere suo padre. Sconvolta dall’accaduto, la ragazza tenta di coprire le sue tracce e di nascondere la sua colpevolezza. Nonostante tutto, Maya sposa Arjun e corona il suo sogno d’amore.

Nel frattempo, le indagini per la morte di Ashwin continuano e la madre di Maya, Jhanvi (Kavita Ghai), scopre che è stata proprio la figlia a uccidere suo marito. Di ritorno dal viaggio di nozze con Arjun, Maya ha un confronto assai acceso con la madre che le confessa di aver scoperto il suo segreto. Arrabbiata e spaventata, Maya spinge la madre dal balcone e la donna entra in coma. La ragazza riesce nuovamente a nascondere le prove del delitto e, per allontanare ancora di più i sospetti su di lei, finge di aver avuto un aborto.

Maya incolpa Saanjh di aver perso il suo bambino, a causa del dolore per l’incidente di sua madre e i continui attacchi della sua rivale. Così facendo Arjun si allontana definitivamente da Saanjh che si trasferisce a Londra.

Beyhadh 2 cast e trama

Tre anni più tardi, Maya e Arjun sono ancora sposati ma le cose per loro non vanno affatto bene. Lui è ormai completamente isolato dal resto del mondo ed è sempre più consapevole del delicato stato mentale della moglie. Non sapendo più come gestire i suoi attacchi di follia, Arjun prova a lasciare Maya chiedendo il divorzio ma senza riuscirci.

[SPOILER ALERT]

Nel frattempo Saanjh torna in India con il suo nuovo fidanzato Samay Ahuja (Piyush Sahdev), una vecchia conoscenza di Maya. Si scoprirà più tardi che Samay è stato l’amante di Maya, della quale era ossessionato. Ma nonostante questa scoperta, le vite di tutti vanno avanti. Saanjh e Samay cominciano a programmare le nozze, e Maya e Arjun si preparando all’arrivo del loro primo figlio.

Tuttavia c’è qualcuno che trama nell’ombra. Ayaan (Sumit Bhardwaj), fratello di Arjun, sembra aver scoperto i segreti di Maya ed è deciso a smascherarla. Ma la furia omicida di Maya non si ferma e la ragazza tenta di uccidere Ayaan investendolo con la macchina. Suo cognato non muore ma resta gravemente ferito. Anche Jhanvi, ancora in coma, riceve la visita di sua figlia, che tenta nuovamente di ucciderla ma senza riuscirci.

La storia si interrompe e con un salto temporale ci porta a sei mesi dopo gli ultimi avvenimenti. Maya sceglie volontariamente di farsi ricoverare in un ospedale psichiatrico per farsi curare. Nel frattempo però Vandana (Swati Shah), la matrigna di Arjun, convince il figliastro ad abbandonare la moglie, troppo instabile e pericolosa. Durante un acceso confronto tra Arjun, Vandana e Maya, quest’ultima cade dalle scale, perdendo purtroppo il suo bambino non ancora nato.

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Il trauma per la perdita di suo figlio, scatena di nuova la follia omicida di Maya che, accecata dalla rabbia, uccide Vandana. Ma il suo piano diabolico non finisce qui. Tornata a casa, Maya stende Arjun e inscena la sua morte e sparizione, facendo ricadere la colpa su suo marito. Maya quindi sparisce e Arjun viene incriminato per omicidio e condannato a morte per impiccagione.

Convinto che Maya sia ancora viva e che abbia orchestrato tutto questo per vendicarsi, Arjun scappa dal carcere e chiede aiuto a Saanjh. Nel frattempo Maya si allea con Samay, convincendolo di essere stata raggirata da suo marito e da Saanjh. Il suo piano però stavolta non ha effetto sul suo ex amante che la abbandona al suo destino.

Come sempre Maya decide di agire da sola. Bramando vendetta, Maya uccide Samay e rapisce Saanjh per attirare a sé anche Arjun e farla finita una volta e per tutte. Ma il piano pluriomicida di Maya fallisce e la donna viene finalmente presa in custodia dalla polizia. Grazie alla testimonianza di sua madre Jhanvi, ridestatasi dal coma, Maya viene dichiarata colpevole di omicidio. Liberi dalle grinfie di Maya e della sua follia, Arjun e Saanjh si sposano.

Cinque anni più tardi Maya evade di prigione, inscenando nuovamente la sua morte e svanendo nel nulla. Nel frattempo Arjun è diventato un milionario e vive con sua moglie Saanjh e i loro bambino in una perfetta armonia. La coppia, troppo vecchia per poter avere altri figli, decide di optare per la surrogazione e, tramite un’agenzia, avvia le pratiche. Il destino vuole che la madre surrogata del loro bambino sia proprio Maya, creduta morta ormai da tempo.

Il finale a sopresa di Beyhadh 2

La coppia quindi decide di prendersi cura di Maya (Jennifer Winget) nonostante tutto per poter salvare cosi il bambino. Ma la donna ha già in mente un piano per vendicarsi della coppia di traditori. Alla fine della gravidanza, Maya mette al mondo una splendida bambina e, subito dopo, sparisce con la piccola senza lasciare traccia.

Le indagini per ritrovare Maya e la bambina proseguono per settimane senza risultati. A essere decisivo è l’intervento di Arjun (Kushal Tandon) che, conoscendo fin troppo bene i processi mentali della sua malvagia ex moglie, riesce a mettersi sulle tracce di Maya. Saranno infatti Arjun e Saanjh (Aneri Vajani) a ritrovare la donna e la bambina, affrontandola in un pericoloso conflitto finale.

Stanca di dover sopportare ancora una volta che Saanjh le porti via l’unico uomo che abbia mai amato, Maya punta una pistola contro la sua rivale, pronta a fare fuoco. Ma stavolta Arjun è preparato al peggio e, prima ancora che Maya possa premere il grilletto contro Saanih, l’uomo spara alla sua ex moglie uccidendola. Maya muore tra le braccia di Arjun confessando tutti i suoi peccati commessi per proteggere il suo sposo, l’unico uomo che abbia mai amato.

Beyhadh streaming, dove vederla

Prodotta da Sony TV, la serie Beyhadh purtroppo a oggi non è ancora disponibile in streaming nel territorio europeo. Gli episodi al momento sono stati mandati in onda solo sulla tv indiana ma potrebbero arrivare anche qui in Italia in un prossimo futuro. Continuate quindi a seguirci e vi terremo aggiornati.

https://youtu.be/de6Rb_mhV7o

Fonte: Wiki, IMDB

Bewitched: in arrivo il sequel targato NBC

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BewitchedI fan della serie cult Bewitched possono sperare ancora. Infatti, dopo che CBS e Sony hanno rinunciato a produrre il reboot della storica serie televisiva oggi arriva la conferma che il network NBC è intenzionata a rispolverare lo show e lanciare presto un sequel con un’operazione simile a quella fatta con un’altra celebre serie, Doctor Who.

Vita da strega (Bewitched) è una sitcom statunitense per la televisione prodotta dalla Screen Gems tra il 1964 ed il 1972.

Protagonista è Samantha (Elizabeth Montgomery), giovane strega sposata al pubblicitario Darrin Stephens (Dick York). La sit-com gioca sul fatto che solo il consorte conosce gli straordinari poteri della donna e della loro piccola figlia Tabatha (interpretata dalle gemelle Erin e Diane Murphy). È presente l’attrice Agnes Moorehead nel ruolo di Endora, madre di Samantha e caustica suocera di Darrin.

Tra gli altri personaggi il principale di Darrin, Larry Tate (David White); il dottor Bombay (Bernard Fox), stregone e medico improvvisato, costantemente alle prese con avvenenti infermiere ed improbabili spedizioni in ogni angolo del mondo; la cugina Serena, trasgressiva e dispettosa che per la sua forte somiglianza con Samantha spesso la mette nei pasticci. L’intreccio è surreale e privo di volgarità. Come la gran parte delle sitcom dell’epoca, anche questa è stata doppiata per la televisione italiana senza le risate in sottofondo (laugh track).

Nel 1969 Dick York, svenuto sul set televisivo per via dello stress lavorativo, ma ancor di più per la sua assuefazione (dipendenza) ai farmaci antidolorifici che assumeva per fronteggiare i postumi di un serio infortunio alla schiena procuratosi nel 1959 durante le riprese del film Cordura, venne sostituito da un altro attore, Dick Sargent.

La serie terminò il 25 marzo del 1972, quando venne trasmesso l’ultimo episodio.

Nel 2005 dalla sitcom è stato tratto un omonimo film realizzato da Nora Ephron. La parte di Samantha è stata affidata a Nicole Kidman, mentre Shirley MacLaine è Endora.

Beverly Hills Cop: trama, cast e sequel del film con Eddie Murphy

La trilogia cinematografica di Beverly Hills Cop è una delle più apprezzate di sempre, in particolare per la sua capacità di mescolare crime e commedia in modo originale e brillante. Con guadagni elevatissimi in tutto il mondo, i film della serie si sono affermati come veri e propri cult, merito soprattutto dell’indomabile protagonista Alex Foley, interpretato dall’attore Eddie Murphy. Il primo film, Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills, uscito nel 1984 e diretto da Martin Brest, è ancora oggi considerato un punto di svolta nella carriera dell’interprete, avendo contribuito in modo decisivo alla sua popolarità mondiale. Nel 2000 è inoltre stato inserito al 63° posto tra le 100 migliori commedie statunitensi mai realizzate.

L’idea nacque dal produttore Don Simpson, della Paramount. Questi desiderava dar vita al personaggio di un poliziotto che si trovava a dover indagare su un omicidio nella zona di Beverly Hills. Inizialmente, il progetto doveva essere intitolato Beverly Drive, ma dopo diverse riscritture della sceneggiatura assunse il titolo con cui oggi è divenuto celebre. Con un budget di soli 15 milioni di dollari, il film si rivelò un successo inaspettato, arrivando ad un guadagno di circa 316 milioni di dollari. Venne inoltre nominato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, e ai Golden Globe per il miglior film e il miglior attore.

Un simile successo spinse la produzione a mettere in cantiere altri due sequel. A distanza di anni ancora si parla della possibilità di dar vita ad un quarto capitolo della serie. Negli ultimi tempi la volontà dei produttori sembra essere divenuta più concreta, con anche Murphy dichiaratosi pronto a riprendere il ruolo. Prima di intraprendere una visione del primo capitolo, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi due sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Beverly Hills Cop: la trama del film

Protagonista assoluto è Axel Foley, poliziotto dalle ottime capacità ma poco incline a seguire le regole del suo mestiere. Questi è inoltre amico da sempre con Michael Tandino, un piccolo ladruncolo con problemi con la giustizia. Durante una serata insieme, i due si ritrovano improvvisamente aggrediti da due misteriosi killer, i quali finiscono con l’uccidere Michael. Foley desidera rendere giustizia all’amico, e chiede che gli venga affidato il caso. Il suo obiettivo è infatti quello di scoprire perché il suo amico sia stato ammazzato e cosa si nasconda dietro tale vicenda. Il suo capo, l’ispettore Todd, decide però di affidare l’indagine ad un altro poliziotto, convinto che Foley sia troppo coinvolto a livello personale per essere obiettivo e lucido.

Insoddisfatto, il poliziotto decide allora di prendersi alcune settimane di vacanza. Con questa scusa, si reca in California, a Beverly Hills, per indagare in proprio sulla faccenda. Qui ritrova una vecchia amica d’infanzia, Jenny, la quale gli rivela che Michael era stato assunto come custode della galleria d’arte di un certo Victor Maitland. Foley decide allora di iniziare ad indagare su costui, ma si ritrova ben presto arrestato con l’accusa di aggressione. Per evitare che possa cacciarsi nuovamente nei guai, l’ispettore Todd affianca a Foley l’ingenuo poliziotto alle prime armi Billy Rosewood e il burbero e anziano sergente John Taggart. Questo non lo fermerà però dal voler ricercare la verità, continuando così ad indagare a costo della propria incolumità.

Beverly Hills Cop cast

Beverly Hills Cop: il cast del film

Oggi sarebbe impensabile immaginare il personaggio del poliziotto Alex Foley con un volto diverso da quello di Murphy. Eppure, questi non fu la prima scelta per il ruolo, che anzi era pensato per un attore bianco. I primi attori contattati furono Mickey Rourke e Sylvester Stallone, i quali rifiutarono entrambi per diversi motivi. A questo punto entrò in gioco Eddie Murphy, il quale fino a quel momento aveva girato solo i film 48 ore e Una poltrona per due. Venuto a conoscenza della sceneggiatura del film, l’attore espresse il suo interesse a recitare il ruolo nel protagonista. Dopo un incontro con i produttori, questi riscrissero il personaggio di Foley affinché potesse adattarsi meglio alla personalità di Murphy. A sole due settimane dalle riprese, il film trovò così il suo protagonista. Durante la lavorazione, l’attore improvvisò molte delle sue battute.

Accanto a lui, nei panni di Jenny Summers, vi è l’attrice Lisa Eilbacher, divenuta nota grazie a questo film e a Ufficiale e gentiluomo. Michael Tandino, l’amico ucciso di Alex, ha invece il volto di James Russo. Di particolare rilievo sono gli agenti Billy Rosewood e John Taggart, interpretati rispettivamente da Judge Reinhold e John Aston. Entrambi torneranno poi anche per i successivi film della trilogia. Steven Berkoff, recentemente visto nella serie Vikings, ricopre il ruolo del misterioso Victor Maitland, possessore di una galleria d’arte. È inoltre presente anche Jonathan Banks, celebre per aver dato vita al personaggio di Mike Ehrmantraut nelle serie Breaking Bad e Better Call Saul. Questi ricopre qui il ruolo di un letale scagnozzo di Victor.

Beverly Hills Cop: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, sono poi stati realizzati due sequel, rispettivamente nel 1987 (qui la scheda di approfondimento) e nel 1994 (qui la scheda di approfondimento) . Nel primo, Foley è impegnato nella ricerca dei responsabili del collega Andrew Bogomil, mentre nel secondo si trova a dover fare i conti con l’assassinio del suo storico capo, l’ispettore Douglas Todd. Pur non ottenendo l’apprezzamento avuto dal primo, i successivi capitoli riuscirono ugualmente a dar vita a buoni incassi, che portarono il guadagno complessivo della trilogia ad un totale di 735 milioni di dollari, a fronte di un budget complessivo di 110. Merito di ciò è anche la presenza costante di Murphy, mattatore imprescindibile della saga.

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire di Beverly Hills Cop grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 8 febbraio alle ore 23:35 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Beverly Hills Cop: le curiosità sulla trilogia con Eddie Murphy

Beverly Hills Cop: le curiosità sulla trilogia con Eddie Murphy

La trilogia cinematografica di Beverly Hills Cop è una delle più apprezzate di sempre, in particolare per la sua capacità di mescolare crime e commedia in modo originale e brillante. Con guadagni elevatissimi in tutto il mondo, i film della serie si sono affermati come veri e propri cult, merito soprattutto dell’indomabile protagonista Alex Foley, interpretato dall’attore Eddie Murphy. Usciti tra il 1984 e il 1994, questi titoli sono oggi considerati fondamentali nella carriera dell’interprete, avendo contribuito in modo decisivo alla sua popolarità mondiale.

L’idea nacque dal produttore Don Simpson, della Paramount. Questi desiderava dar vita al personaggio di un poliziotto che si trovava a dover indagare su un omicidio nella zona di Beverly Hills. Inizialmente, il progetto doveva essere intitolato Beverly Drive, ma dopo diverse riscritture della sceneggiatura assunse il titolo con cui oggi è divenuto celebre. Con un budget di soli 15 milioni di dollari, il primo film si rivelò un successo inaspettato, arrivando ad un guadagno di circa 316 milioni di dollari. Venne inoltre nominato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, e ai Golden Globe per il miglior film e il miglior attore.

Un simile successo spinse la produzione a mettere in cantiere altri due sequel. Pur non ottenendo l’apprezzamento avuto dal primo, i successivi capitoli riuscirono ugualmente a dar vita a buoni incassi, che portarono il guadagno complessivo della trilogia ad un totale di 735 milioni di dollari, a fronte di un budget complessivo di 110. A distanza di anni ancora si parla della possibilità di dar vita ad un quarto capitolo della serie. Negli ultimi tempi la volontà dei produttori sembra essere divenuta più concreta, con anche Murphy dichiaratosi pronto a riprendere il ruolo. Notizie ufficiali in merito devono però ancora essere rilasciate.

Beverly Hills Cop: la trama dei film

Beverly Hills Cop (1984)

Protagonista assoluto è Axel Foley, poliziotto dalle ottime capacità ma poco incline a seguire le regole del suo mestiere. Questi è inoltre amico da sempre con Michael Tandino, un piccolo ladruncolo con problemi con la giustizia. Durante una serata insieme, i due si ritrovano improvvisamente aggrediti da due misteriosi killer, i quali finiscono con l’uccidere Michael. Foley desidera rendere giustizia all’amico, e chiede che gli venga affidato il caso. Il suo obiettivo è infatti quello di scoprire perché il suo amico sia stato ammazzato e cosa si nasconda dietro tale vicenda. Il suo capo, l’ispettore Todd, decide però di affidare l’indagine ad un altro poliziotto, convinto che Foley sia troppo coinvolto a livello personale per essere obiettivo e lucido.

Insoddisfatto, il poliziotto decide allora di prendersi alcune settimane di vacanze. Con questa scusa, si reca in California, a Beverly Hills, per indagare in proprio sulla faccenda. Qui ritrova una vecchia amica d’infanzia, Jenny, la quale gli rivela che Michael era stato assunto come custode della galleria d’arte di un certo Victor Maitland. Foley decide allora di iniziare ad indagare su costui, ma si ritrova ben presto arrestato con l’accusa di aggressione. Per evitare che possa cacciarsi nuovamente nei guai, l’ispettore Todd affianca a Foley l’ingenuo poliziotto alle prime armi Billy Rosewood e il burbero e anziano sergente John Taggart. Questo non lo fermerà però dal voler ricercare la verità, e continuerà così ad indagare a costo della propria incolumità.

Beverly Hills Cop II (1987)

Nel secondo capitolo della trilogia, Foley è ora impegnato nelle indagini riguardanti il tentato omicidio nei confronti del capitano Andrew Bogomil, suo caro collega. Questi, che era infatti impegnato in un delicato caso di corruzione e traffico d’armi, ricorda solo di essere stato ferito da una seducente dama in nero. Ancora una volta, il poliziotto protagonista desidera andare in cerca della verità, ma viene ostacolato dal suo nuovo capo, Harold Lutz. Ma Foley non è mai stato incline a seguire le regole, e così insieme ai fedeli Billy Rosenwood e John Taggart si reca nuovamente a Beverly Hills, per scoprire i motivi dietro l’attentato.

Per prima cosa, però, Foley e i suoi colleghi dovranno riuscire a decifrare un messaggio anonimo, composto da lettere dell’alfabeto ritagliate, giunto fino a loro. Questo li riconduce alla misteriosa Karla Fry, che si rivela essere la direttrice di un club molto riservato. Intraprendendo delle indagini su di esso, i tre poliziotti scoprono che dietro vi si nasconde un giro di rapine. I soldi ricavati da queste vengono poi utilizzati per acquistare delle micidiali armi, poi rivendute nel Centro e nel Sud dell’America. Dietro all’operazione si nasconde lo spietato boss Maxwell Dent. Fermare lui e far crollare la sua attività è l’unico modo che Foley ha per rendere giustizia al collega.

Beverly Hills Cop III (1994)

Nella terza delle sue avventure, il poliziotto Alex Folely deve fare i conti con l’assassinio del suo storico capo, l’ispettore Douglas Todd. Questi viene infatti ucciso da un misterioso criminale, coinvolto nelle losche operazioni di cui aveva scoperto qualcosa di troppo. Ancora una volta, Foley desidera fare giustizia, e le sue ricerche lo condurranno nuovamente a Los Angeles. Qui incontra il vecchio collega Bily Rosenwood, ora divenuto vicedirettore del comando speciale. I due devono però fare i conti con il pensionamento di Taggart, e ad affiancarli avranno ora un nuovo collega, chiamato Jon Flint. Conducendo delle indagini, questi vengono indirizzati verso il parco divertimenti Wonder World.

Qui Foley riconosce il responsabile della sicurezza Ellis Dewald come responsabile della morte di Todd. Sfortunatamente, non ha prove per incastrarlo e deve dunque trovare una via alternativa per riuscirvi. Intrufolatosi nel parco, riesce ad esplorare delle attrazioni ancora in fase di progettazione. All’interno di una di esse si imbatte però in una stamperia segreta di banconote false. Foley ha ora le prove che cercava, ma dovrà studiare molto attentamente il suo piano. Il minimo errore rischierebbe di compromettere la missione, la sua vita e anche quella dei suoi colleghi. Per rendere giustizia al suo vecchio capo, dovrà per una volta seguire i consigli di questi e agire come un vero poliziotto. Foley, però, non farà di certo mancare la sua irruenza nel tentare di risolvere il caso.

Beverly Hills Cop: il cast del film

Oggi sarebbe impensabile immaginare il personaggio del poliziotto Alex Foley con un volto diverso da quello di Murphy. Eppure, questi non fu la prima scelta per il ruolo, che anzi era pensato per un attore bianco. Il primo nome contattato fu quello di Mickey Rourke. Questi, all’epoca, era infatti divenuto celebre grazie a film come Brivido caldo e Rusty il selvaggio. Rourke firmò anche un contratto d’esclusiva per poter prendere parte al film, ma con l’allungarsi dei tempi di lavorazione preferì sottrarsi al progetto, dedicandosi ad un altro film. Il ruolo venne allora offerto a Sylvester Stallone, il quale accettò a condizione di poter fare delle modifiche al personaggio. Queste non soddisfarono però i produttori, che preferirono dunque congedare l’attore.

È soltanto a questo punto che entra in gioco Murphy. Questi, fino a quel momento, aveva girato solo i film 48 ore e Una poltrona per due, ma era una vera e propria star del Saturday Night Live. L’attore era venuto a conoscenza della sceneggiatura del film ed espresse il suo interesse a recitare il ruolo del protagonista. Dopo un incontro con i produttori, questi riscrissero il personaggio di Foley affinché potesse adattarsi meglio alla personalità di Murphy. A sole due settimane dalle riprese, il film trovò così il suo protagonista. Grazie a Beverly Hills Cop Murphy ebbe modo di ottenere fama mondiale, dando il via ad una carriera cinematografica che lo avrebbe portato ad essere uno degli attori più richiesti degli anni Ottanta e Novanta.

Beverly Hills Cop cast

Beverly Hills Cop: dove vedere i film in streaming

Per gli amanti della trilogia, o per chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I film di Beverly Hills Cop sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Microsoft Store, Apple iTunes, Tim Vision e Netflix. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

 

Beverly Hills Cop IV: Brett Ratner in trattative per la regia

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Beverly Hills Cop IV: Brett Ratner in trattative per la regia

Beverly Hills Cop IVDopo l’annuncio di qualche giorno fa di Jerry Bruckheimer che ritorno a produrre con la Paramount Pictures dopo la fortunata parentesi con Disney, ecco che Deadline rivela che l’annunciato Beverly Hills Cop IV ha forse già trovato un regista. Infatti secondo il noto sito Brett Ratner è in trattative per dirigere il film  con la produzione che sarà capitanata da  Jerry Bruckheimer.  La sceneggiatura del film sarà scritta da Josh Appelbaum e Andre Nemec.

Vi ricordiamo che  Brett Ratner sarà preso al cinema con l’atteso Hercules The Tracian Wars con protagonista Dwayne JohnsonIl film, che come sappiamo sarà diretta e prodotta da Brett Ratner è attualmente in fase di ripresa a Budapest, in Ungheria. Nel cast di Hercules oltre al protagonista ci sono attori del calibro di  e . Il film uscirà negli USA il 25 Luglio 2014.

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Tutti conoscono la leggenda di Ercole e delle sue dodici fatiche.Questa storia comincia dopo le fatiche e la leggenda. Ossessionato da un errore del suo passato, Hercules è diventato un mercenario. Insieme ai suoi cinque fedeli compagni, viaggerà nell’antica Grecia vendendo i suoi servizi per l’oro, grazie alla sua leggendaria reputazione di intimidire i nemici. Ma quando il sovrano della Tracia e sua figlia cercheranno il suo aiuto, Hercules tornerà a lottare per il bene e il trionfo della giustizia, tornando ad essere l’eroe di una volta. Dovrà abbracciare di nuovo il suo mito e tornare ad essere Hercules.

Tutte le altre foto del film:

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Beverly Hills Cop IV sarà ambientato di nuovo a Detroit

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Beverly Hills Cop IV sarà ambientato di nuovo a Detroit

La Michigan Film Office ha annunciato oggi che Beverly Hills Cop IV, il nuovo capitolo del franchise con protagonista Eddie Murphy, sarà ambientato nuovamente a Detroit, esattamente come il film originale. La pellicola riceverà diversi finanziamenti dallo stato e verrà girata non solo a Detroit ma anche nei comuni circostanti.

La Paramount Pictures ha annunciato che Beverly Hills Cop IV, che sarà diretto da Brett Ratner (X-Men: Conflitto finale, Hercules – Il guerriero) e prodotto da Jerry Bruckheimer, uscirà il 25 Marzo 2016. Ciò che renderà questa data un appuntamento davvero imperdibile per chi ha amato BHC è rappresentato dal ritorno di Eddie Murphy nei panni dell’agente Foley. Forse qualcuno se lo aspettava, sicuramente altri erano apparsi abbastanza scettici in merito, ma sta di fatto che il protagonista del sequel non sarà Brandon T. Jackson (da quello che si era capito da qualche rumors) nei panni di un ipotetico figlio dell’agente Foley: questa ipotesi sembra, difatti, morta già prima di pensare seriamente alla produzione di un sequel. Cosa c’è di meglio dell’originale Foley?!

Fonte

Beverly Hills Cop III: cast, colonna sonora e sequel del film

Beverly Hills Cop III: cast, colonna sonora e sequel del film

La trilogia cinematografica di Beverly Hills Cop è una delle più apprezzate di sempre, in particolare per la sua capacità di mescolare crime e commedia in modo originale e brillante. Con guadagni elevatissimi in tutto il mondo, i film della serie si sono affermati come veri e propri cult, merito soprattutto dell’indomabile protagonista Alex Foley, interpretato dall’attore Eddie Murphy. Il terzo, e ad oggi conclusivo, film, Beverly Hills Cop III – Un piedipiatti a Beverly Hills III, uscito nel 1994 e diretto da John Landis, ha infine rappresentato un punto di svolta nella vicenda, andando a rappresentare una maturazione tanto nei temi quanto nell’approccio dei personaggi.

Per Murphy, infatti, il film doveva segnare un netto distacco rispetto ai precedenti, con il protagonista ormai cresciuto e non più in vena di dar vita a certi siparietti comici. Proprio per tale volontà, realizzare il terzo capitolo fu un’esperienza strana per tutti. Il regista Landis, che aveva già lavorato con Murphy per Una poltrona per due, ha raccontato di aver avuto in più occasioni contrasti con Murphy proprio riguardo al tono che il film avrebbe dovuto avere. Questo e l’assenza di alcune delle caratteristiche dei primi due film resero Beverly Hills Cop III il titolo di minor successo della trilogia.

Eppure, il desiderio di far prevalere l’aspetto crime della vicenda lascia intravedere alcuni aspetti interessanti, che avrebbero forse meritato un maggior sviluppo. Pur con i suoi difetti, il film rappresenta una conclusione piacevole della trilogia, anche se un quarto capitolo sembra essere ad un passo dall’essere realizzato. Prima di intraprendere una visione di questo terzo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alla sua colonna sonora e al probabile sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Beverly Hills Cop III: la trama del film

Nella terza delle sue avventure, il poliziotto Alex Foley deve fare i conti con l’assassinio del suo storico capo, l’ispettore Douglas Todd. Questi viene infatti ucciso da un misterioso criminale, coinvolto nelle losche operazioni di cui aveva scoperto qualcosa di troppo. Ancora una volta, Foley desidera fare giustizia, e le sue ricerche lo condurranno nuovamente a Los Angeles. Qui incontra il vecchio collega Billy Rosenwood, ora divenuto vicedirettore del comando speciale. I due devono però fare i conti con il pensionamento di Taggart, e ad affiancarli avranno ora un nuovo collega, chiamato Jon Flint. Conducendo delle indagini, questi vengono indirizzati verso il parco divertimenti Wonder World.

Qui Foley riconosce il capo della sicurezza Ellis De Wald come responsabile della morte di Todd. Sfortunatamente, non ha prove per incastrarlo e deve dunque trovare una via alternativa per riuscirvi. Intrufolatosi nel parco, riesce ad esplorare delle attrazioni ancora in fase di progettazione. All’interno di una di esse si imbatte però in una stamperia segreta di banconote false. Foley ha ora le prove che cercava, ma dovrà studiare molto attentamente il suo piano. Il minimo errore rischierebbe di compromettere la missione, la sua vita e anche quella dei suoi colleghi. Per rendere giustizia al suo vecchio capo, dovrà per una volta seguire i consigli di questi e agire come un vero poliziotto. Foley, però, non farà di certo mancare la sua irruenza nel tentare di risolvere il caso.

Beverly Hills Cop III cast

Beverly Hills Cop III: il cast del film

Ad interpretare il celebre poliziotto Alex Foley, come anticipato, vi è nuovamente l’attore Eddie Murphy. Questi, che in quel periodo aveva visto molti dei suoi film andare male al box office, decise di smettere di puntare solo sulla commedia. Per questo motivo insistette per rendere più maturo il suo personaggio. Accanto a lui torna l’attore Judge Reihold, il quale riprende per la terza volta il personaggio di Billy Rosenwood, ora divenuto sergente. Sono poi presenti gli attori Gilbert R. Hill nei panni del capo della polizia Douglas Todd, e Héctor Elizondo in quelli del nuovo collega Jon Flint. Timothy Carhart è il controverso Ellis De Wald, mentre Theresa Randle è Janice, impiegata del parco giochi, di cui Alex si infatuerà. Nel film è inoltre presente un cameo del celebre George Lucas, padre di Star Wars, che compare nei panni di un anonimo signore in cui Alex si imbatté al luna park.

Beverly Hills Cop III: il sequel del film

Un quarto capitolo della serie era stato inizialmente annunciato già in seguito all’uscita del terzo, nella metà degli anni Novanta. Tuttavia, per anni il progetto è finito in un limbo, con innumerevoli tentativi di realizzarlo davvero ma senza che nulla avvenisse davvero. Beverly Hills Cop IV sembrava dunque essere destinato a non vedere mai la sua realizzazione. Nel 2019, tuttavia, Murphy ha annunciato che una nuova sceneggiatura era stata scritta e che le riprese sarebbero iniziate subito dopo la conclusione di quelli di Il principe cerca figlio. Il film, inoltre, sarebbe stato realizzato con il supporto di Netflix, che l’avrebbe poi distribuito tramite la propria piattaforma. A causa della pandemia di Covid-19, tuttavia, il progetto si è fermato e ad oggi non ci sono novità in merito.

Beverly Hills Cop III: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Anche il terzo capitolo della trilogia si è naturalmente avvalso di una grande colonna sonora che ne supportasse il ritmo e le scene. Tale soundtrack, in particolare, è composta da brani di genere R&B e Hip Hop, tra cui spiccano The Right Kinda Lover di Patty LaBelle, Luv 4 Dem Gangsta’z di Eazy-E e The Place Where You Belong di Shai. Altri brani sono Mood di Chanté Moore e Axel F di Nile Rodgers e Richard Hamilton. Al momento del suo rilascio, l’album raggiunge la posizione numero 158 della prestigiosa Billboard 200, e negli anni è una colonna sonora che i fan del film ricercano continuamente.

Ad oggi è possibile fruire di Beverly Hills Cop III grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 1 ottobre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

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