Home Blog Pagina 3061

American Sniper: trailer e poster italiani del film di Clint Eastwood

0

Ecco il trailer italiano di  American Sniper, l’atteso film con protagonisti Bradley Cooper e Sienna Miller e diretto dal regista premio Oscar Clint Eastwood.

Ecco il poster del film:

American Sniper

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino.

Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

American Sniper: Trailer del film con Bradley Cooper

0
American Sniper: Trailer del film con Bradley Cooper

Dopo le prime foto arriva anche il trailer di American Sniper, l’atteso film con protagonisti Bradley Cooper e Sienna Miller e diretto dal regista premio Oscar Clint Eastwood.

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino.

Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

American Sniper: recensione del film di Clint Eastwood

American Sniper: recensione del film di Clint Eastwood

In American Sniper Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e i racconti del suo grande coraggio si diffondono velocemente tanto da essere soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa diventando il bersaglio primario per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa nel tentativo di essere sia un buon marito che un buon padre.

Il cinema americano non è nuovo ai ritratti di guerra, che siano di finzione o tratte da storie vere (come in questo caso), American Sniper, l’ultimo film di Clint Eastwood, segue da sceneggiatura le stesse complesse dinamiche della vite al fronte, dei nemici che si combattono e delle esperienze che restano e che segnano una vita intera. Ma la sceneggiatura di Jason Hall non vuole rimarcare lo stereotipo del soldato violento-dipendente da adrenalina, perciò si basa in parte sul romanzo, a cui lo stesso Kyle ha lavorato, ed in parte alle testimonianze di commilitoni e familiari che conoscevano l’umanità del cecchino più letale d’America.

American Sniper, il film

La trama di American Sniper si articola così in due prospettive che comunque rimangono fedeli alla biografia di un personaggio complesso e sfaccettato, rimarcando così i “mantra” cattolici-paterni su cui ha sempre vissuto il ragazzo del Texas che inevitabilmente si declinano in valori e motti militari di un corpo, i SEAL, e una specializzazione, il tiratore scelto, che ben presto tracciano e “risolvono” il percorso di Kyle.

Di conseguenza il punto di visa di Eastwood rimane il più fedele possibile a queste corde, concedendosi i grandi cambi di ritmo là dove la sceneggiatura incoraggia determinate reinterpretazione visive che danno estro alle sue sequenze più adrenaliniche del film, come “la sfida a distanza” con il cecchino Mustafa e le rappresaglie in zona di guerra. Per poi ribaltarsi  nelle tese atmosfere  familiari, contraddistinte dai rapporti con la moglie ed i primi tormenti.

In questa struttura, divisa “in turni”, inevitabilmente il personaggio di Cooper diventa nevralgico in ogni aspetto, riuscendo a costruire una perfetta immedesimazione che trascina lo spettatore nei suoi dolori e turbamenti che contemporaneamente esalta la figura del soldato americano. A stemperare i toni ed il personaggio ci penserà Taya (Sienna Miller), che seppur abbia una determinata personalizzazione, presto si perde nella schiera di moglie di soldati che attendono sempre buone notizie dall’altra parte del telefono.

America Sniper è un film che si iscrive perfettamente nel genere di guerra senza però diventare d’azione, riesce a regalare un biopic poco contestualizzato ma incorniciato dagli inossidabili valori di “Dio, Patria e Famiglia” che il cinema di Eastwood riesce sempre ad esaltare e valorizzare con studiate inquadrature e oggetti simbolici. Ma che non trasmette nulla di cinematograficamente innovativo se non l’ennesima dimostrazione del potenziale di Bradley Cooper.

American Sniper: prima clip del film con Bradley Cooper

0
American Sniper: prima clip del film con Bradley Cooper

Cresce l’attesa per l’uscita di American Sniper, il nuovo film di Clint Eastwood da Giovedì 1 GENNAIO 2015 al cinema e oggi arriva la prima clip ufficiale. Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino. Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti.

American Sniper, il film

Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

American Sniper: nuovo trailer del film con Bradley Cooper

0
American Sniper: nuovo trailer del film con Bradley Cooper

Warner Bros. Pictures ha appena rilasciato sul suo canale Youtube un nuovo trailer ufficiale per American Sniper, il prossimo film di Clint Eastwood dietro la macchina da presa. La pellicola vede protagonista Bradley Cooper nel ruolo del cecchino più letale d’America ed basata sull’omonima autobiografia di Chris Kyle.

Chris Kyle è un U.S. Navy SEAL che viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo.

Qui di seguito il nuovo trailer dal film:

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino.

Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

Fonte: Warner Bros. Youtube Channel

American Sniper: nuovo trailer con Bradley Cooper

0
American Sniper: nuovo trailer con Bradley Cooper

Guarda il nuovo trailer di American Sniper, il nuovo film di Clint Eastwood con protagonista l’attore Bradley Cooper.

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino. Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti.

Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

American Sniper: nuove foto del film con Bradley Cooper

0
American Sniper: nuove foto del film con Bradley Cooper

La Warner Bros ha diffuso dodici nuove foto dell’atteso film di Clint Eastwood, American Sniper, che vede protagonista l’attore Bradley Cooper. [nggallery id=680]

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino.

Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

American Sniper: nuova clip con Bradley Cooper

0
American Sniper: nuova clip con Bradley Cooper

Guarda la nuova clip di American Sniper il nuovo film di Clint Eastwood da Giovedì 1 GENNAIO 2015 al cinema e oggi arriva la seconda clip ufficiale. Nel fim anche Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban.

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino. Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti.

Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

American Sniper: foto di Bradley Cooper e Clint Eastwood sul set

0

Ecco nuovi scatti ufficiali dal set di American Sniper, il prossimo film di Clint Eastwood che si candida a protagonista della prossima stagione cinematografica. Eastwood dirige Bradley Cooper e Sienna Miller.

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino.

Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

Fonte: WB

American Sniper: ecco quando uscirà il film di Clint Eastwood

0

American Sniper, prossimo film diretto da Clint Eastwood con protagonista Bradley Cooper, uscirà al cinema nel giorno di Natale. Il film uscirà quindi negli USA per il 25 dicembre, mentre la Warner Bros.-Village Roadshow programma un’uscita mondiale per gennaio. Nel film anche Sienna Miller e Luke Grimes.

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino.

Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

Fonte: Variety

American Sniper: è record al box office

0
American Sniper: è record al box office

American Sniper di Clint Eastwood ha sedimentato il suo status di grande successo, superando le aspettative con un secondo fine settimana quotato più di 50 milioni di dollari, in 3.705 sale americane.

Alcune prime stime valutano il secondo “Sniper” week end prossimo ai 60 milioni di dollari, dato che vorrebbe gli incassi negli States vicini ai 200 milioni. In ogni caso, il dramma sulla guerra in Iraq si sta mostrando incredibilmente resistente, con un calo inferiore al 50% dopo un’apertura da record durante il week end dedicato a Martin Luther King Jr.

American Sniper ha avuto incassi talmente buoni da poter probabilmente guadagnare tre volte tanto il secondo film in classica al box office, The Boy Next Door , thriller interpretato da Jennifer Lopez. American Sniper ha avuto vittoria facile anche su Mortdecai, la nuova commedia di Johnny Depp può infatti considerarsi perdente in partenza con un esordio da soli 6 milioni di dollari.

Il film diretto da Clint Eastwood ed interpretato da Bradley Cooper  continua a sfidare le previsioni dei tecnici, superando ogni volta le stime d’incasso ipotizzate. American Sniper si è aggiudicato ben 6 nomination all’Oscar e continua ad essere il titolo più chiacchierato negli States e all’estero.

 Fonte: Variety

American Sniper: dietro le quinte con Bradley Cooper [Video]

0

E’ uscito al cinema l’atteso nuovo film di Clint Eastwood, American Sniper che vede protagonista nei panni di un cecchino eroe l’attore Bradley Cooper . Ebbene la Warner Bros ha diffuso un backstage del film:

American Sniper, il film

Dal regista Clint Eastwood arriva American Sniper, con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino. Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti.

Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Bradley Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook – Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby”, “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film American Sniper tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un best seller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

American Sniper è prodotto da Eastwood, Robert Lorenz, Andrew Lazar, Bradley Cooper  e Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Tim Moore, Jason Hall, Sheroum Kim e Bruce Berman. La troupe creativa dietro le quinte è formata dal direttore della fotografia candidato all’Oscar Tom Stern (“Changeling”); lo scenografo candidato all’Oscar James J. Murakami (“Changeling”) e la scenografa Charisse Cardenas; il montatore vincitore del premio Oscar Joel Cox (“Unforgiven-Gli Spietati”) ed il montatore Gary D.Roach; e la costumista Deborah Hopper.

American Sniper: 10 curiosità sul film

American Sniper: 10 curiosità sul film

Acclamato film del regista Clint Eastwood, American Sniper fa parte di quelle opere da lui dirette incentrate sulle nuove figure eroiche degli odierni Stati Uniti. Basato su una storia vera, il film ha ottenuto importanti riconoscimenti tanto da parte della critica quanto da parte del pubblico, e ha dato nuovamente prova delle abilità registiche di Eastwood anche per quanto riguarda il genere del war movie.

Ecco 10 cose che non sai su American Sniper.

American Sniper cast

American Sniper: la trama del film

10. Narra la storia di un celebre cecchino. Il film è basato sulla vita di Chris Kyle, divenuto noto per essere stato uno dei più letali cecchini di guerra durante il conflitto in Iraq conseguente all’attacco dell’11 settembre 2001. La sua vita si divide tra le missioni in terra straniera e i periodi di riposo a casa, in compagnia della moglie Taya e dei figli. Abituatosi all’ambiente di guerra, Kyle finirà però per sviluppare una difficoltà nel reinserirsi nella società.

American Sniper è tratto da un libro

9. È la trasposizione di un’autobiografica. Il lungometraggio di Eastwood si è basato sul libro American Sniper, autobiografia di Kyle pubblicata nel 2012, dove si ripercorre la sua carriera da cecchino, con all’attivo oltre 255 guerriglieri iracheni uccisi. Con più di 1,2 milioni di copie vendute, il libro è divenuto un vero e proprio best seller, permettendo alla storia del suo autore di diventare estremamente nota negli Stati Uniti.

American Sniper è in streaming

8. È presente su diverse piattaforme online. Per chi desidera vedere o rivedere il film, sarà possibile farlo affidandosi ad alcune tra le principali piattaforme streaming presenti oggi in rete. Tra queste si annoverano Rakuten TV, Chili, Infinity, Tim Vision e Amazon Prime. In base a quale di questa si sceglierà di utilizzare, per vederlo basterà sottoscrivere un abbonamento o noleggiare il singolo film.

American Sniper è anche su Netflix

7. È nel catalogo della celebre piattaforma. Attualmente, il film diretto da Eastwood è presente anche sulla piattaforma di Netflix. Se si possiede un abbonamento a questa, sarà possibile vedere il film senza nessun costo aggiuntivo, potendo anche scegliere se guardarlo in lingua originale o con il doppiaggio italiano.

American Sniper: le recensioni al film

6. Ha ricevuto critiche generalmente positive. Acclamato come uno dei migliori film di Eastwood degli ultimi anni, il film è stato accolto in modo generalmente positivo dalla critica. Sul sito Rotten Tomatoes, aggregatore di recensioni, questi ha un punteggio complessivo pari al 72%, mentre su Metacritics vanta una media di giudizi positivi pari a 8.3 su 10.

American Sniper finale

American Sniper: il cast del film

5. Bradley Cooper si è sottoposto ad un duro allenamento. Per poter dar vita a Chris Kyle nel film, Bradley Cooper dovette guadagnare circa 20 chili di muscoli. Per riuscirvi, si sottopose ad una dieta di circa seimila calorie al giorno, in aggiunta ad allenamenti fisici quotidiani di circa quattro ore. In aggiunta a ciò, Cooper ha dovuto allenare anche il proprio accento, affinché potesse somigliare a quello del vero soldato.

4. Cooper ha avuto modo di parlare con il vero Kyle. In seguito alla decisione di ricoprire il ruolo di protagonista, Cooper ebbe modo di avere una breve conversazione telefonica con il vero Kyle. Questa avvenne poche settimane prima della sua tragica morte, e non potendo più basarsi sul suo aiuto nell’interpretazione, Cooper fece di tutto per tenerne alta la memoria.

3. Sienna Miller ha interpretato la moglie del protagonista. In American Sniper, l’attrice Sienna Miller ha interpretato il ruolo di Taya Kyle, moglie di questi. Per essere certa di rendere giustizia alla vera Kyle, l’attrice l’ha voluta incontrare in diverse occasioni, studiandola nel suo modo di parlare e comportarsi, ma anche ascoltando il suo punto di vista sulla storia del marito.

American Sniper: il finale del film

[ALLERTA SPOILER]

2. Kyle è stato vittima di un incidente. Dopo essere tornato a casa da eroe di guerra, Kyle cerca di reintegrarsi nella società, riprendendo i rapporti con la propria famiglia e aiutando reduci come lui a superare i loro traumi. Sarà proprio uno di questi che, in circostanze mai del tutto chiarite, finirà per ucciderlo durante un esercitazione di tiro con il fucile.

1. Il film si conclude con i suoi funerali. A chiudere il film sono le vere immagini del funerale di Kyle. Si tratta di filmati di repertorio dove un lungo corteo scorta la bara attraverso la città in cui risiedeva. A colpire sono in particolare le numerose persone accorse per rendergli omaggio, sventolando in sua memoria la bandiera degli Stati Uniti che Kyle ha contribuito a difendere.

Fonte: IMDb

American Sniper, la spiegazione del finale: che cosa è successo a Chris Kyle?

Il film di guerra del 2014 di Clint Eastwood, American Sniper, è basato sull’avvincente storia vera di Chris Kyle, un Navy SEAL statunitense che ha prestato servizio in quattro campagne durante la guerra in Iraq. Il film è tratto dall’omonima autobiografia di Kyle, pubblicata due anni prima, nel 2012, ma include una scena finale che si svolge dopo gli eventi del libro, nel febbraio 2013. A questo punto del film, Kyle si è ritirato dal servizio militare e si gode la vita con la sua famiglia. Sua moglie Taya gli dice che è felice di riavere suo marito, e la storia di Kyle sembra avere un lieto fine.

Durante le due ore precedenti di American Sniper, assistiamo alla natura estenuante delle missioni di Kyle in Iraq, compresa la ricerca del leader di Al-Qaeda Abu Musab al-Zarqawi e del suo braccio destro, conosciuto semplicemente come “Il Macellaio”. Bradley Cooper interpreta brillantemente il peso emotivo che il ruolo di Kyle come cecchino dei Navy SEAL ha su di lui, in quello che è sicuramente uno dei migliori film mai realizzati sulla guerra in Iraq. Dato il suo avvincente mix di azione a tutto campo e studio approfondito dei personaggi, non sorprende che American Sniper sia stato recentemente tra i film più visti su Netflix.

Chris Kyle è stato ucciso da Eddie Ray Routh al poligono di tiro dopo la fine di American Sniper

Routh ha sparato a Kyle e al suo amico Chad Littlefield con le pistole di Kyle

In un tragico finale, American Sniper porta la vera storia di Chris Kyle oltre la sua autobiografia del 2012, fino all’ultimo giorno della sua vita, quando bacia sua moglie e i suoi figli e si dirige al poligono di tiro con un altro veterano delle forze armate. Quel veterano è Eddie Ray Routh, un ex marine statunitense di 25 anni che ha sparato e ucciso Kyle il 2 febbraio 2013. Routh ha anche ucciso l’amico di Kyle, Chad Littlefield. Sono stati uccisi con due pistole semiautomatiche, entrambe date da Kyle a Routh per usarle al poligono di tiro (via ABC News).

Con lo stile sobrio e rispettoso che contraddistingue i migliori film di Clint Eastwood come regista, American Sniper evita di mostrare l’uccisione di Chris Kyle. Il film spiega invece la sua morte in una sola riga di post scriptum e mostra un montaggio del corteo funebre di Kyle durante i titoli di coda.

Pur rifiutando di assumere una posizione morale esplicita sulle sue azioni, il film descrive senza dubbio Chris Kyle come una sorta di eroe, che eccelleva nel suo lavoro e sembrava aver trovato la pace con la sua amorevole famiglia prima di morire. La decisione di Eastwood di non mostrare come è morto significa che Kyle conserva la dignità nella morte che si è guadagnato nel corso del film.

Eddie Ray Routh soffriva di disturbo da stress post-traumatico quando ha ucciso Chris Kyle e Chad Littlefield

A Routh era stata anche diagnosticata la schizofrenia e la psicosi

American Sniper (2014)
Foto di Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc., WV Films IV LLC and Ratpac-Dune Entertainment LLC-U.S., Canada, Bahamas & Bermuda (c)

Al momento dell’omicidio di Chris Kyle, protagonista di American Sniper, e del suo amico Chad Littlefield, a Eddie Ray Routh era stata diagnosticata la schizofrenia e la psicosi. Il veterano dei Marines statunitensi soffriva anche di disturbo da stress post-traumatico (PTSD) a seguito del servizio militare (via The Washington Post). Routh ha poi spiegato di aver sparato a Kyle e Littlefield perché non gli avevano rivolto la parola mentre si recavano al poligono di tiro. Nel frattempo, Kyle aveva inviato a Littlefield un messaggio di testo prima di andare a prenderlo, in cui definiva Routh “completamente pazzo”.

Questo finale della storia di Kyle, in particolare, sembra una dolorosa ironia, dato che era sopravvissuto a quattro missioni in prima linea durante la guerra in Iraq e stava appena iniziando a dare una svolta alla sua vita quando gli è stata strappata via.

Sembra che né Chris Kyle né Chad Littlefield fossero a conoscenza delle condizioni di salute mentale diagnosticate a Eddie Ray Routh prima del loro viaggio al poligono di tiro Rough Creek Ranch-Lodge-Resort nella contea di Erath, in Texas. Questo finale della storia di Kyle, in particolare, sembra una straziante ironia, dato che era sopravvissuto a quattro mandati in prima linea durante la guerra in Iraq e stava appena iniziando a rifarsi una vita quando gli è stata tolta.

Perché Chris Kyle è andato al poligono di tiro nella scena finale di American Sniper

Sienna Miller in American Sniper (2014)
Foto di Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc., WV Films IV LLC and Ratpac-Dune Entertainment LLC-U.S., Canada, Bahamas & Bermuda (c)

Kyle aiutava altri veterani militari a superare le loro traumatiche esperienze di guerra

Chris Kyle frequentava i poligoni di tiro con i veterani militari già da tempo prima di quel fatidico giorno in cui lui e Littlefield portarono con sé Eddie Ray Routh, il 2 febbraio 2013. Come accenna American Sniper nei suoi ultimi minuti, Kyle decise di dedicarsi ad aiutare i veterani militari a superare i traumi di guerra come modo per guarire dalle proprie esperienze, su consiglio di uno psichiatra. Il suo modo di aiutare era apparentemente quello di trascorrere del tempo con i veterani in difficoltà facendo ciò che pensava potesse piacergli di più, sparare a bersagli con armi da fuoco vere.

Fu la madre di Routh a suggerire a Kyle che suo figlio avrebbe potuto aver bisogno del suo aiuto, quando lo incontrò fuori dalla scuola elementare dei suoi figli. Questo dettaglio è menzionato in una delle battute finali di quello che è sicuramente il ruolo più serio della carriera di Bradley Cooper, quando il personaggio interpretato dall’attore saluta la sua famiglia senza sapere che sarà l’ultima volta.

Nessuno avrebbe potuto prevedere cosa avrebbe fatto Eddie Ray Routh, ma la natura informale della richiesta di sua madre rese il viaggio un rischio enorme per Kyle e Littlefield. Probabilmente Taya Kyle non si accorse di nulla quando vide Routh nel vialetto di casa sua, come viene descritto nell’ultima scena di American Sniper, ma questa rappresentazione drammatica ci fa capire che, col senno di poi, Kyle non avrebbe mai dovuto accettare di aiutare in questo modo.

Cosa accadde dopo la morte di Chris Kyle a seguito del suo omicidio

Bradley Cooper American Sniper (2014)
Foto di Keith Bernstein – © 2014 – Warner Bros. Entertainment

È stato venerato dalla moglie e dai residenti del Texas, anche con una legge approvata in suo nome

Taya Kyle ha pubblicato le sue memorie dopo gli eventi di American Sniper, che includono il racconto della tragica morte del marito. È anche diventata un’attivista a favore dei veterani dell’esercito americano e negli ultimi dieci anni ha scritto e pubblicato altri libri. Inoltre, ha contribuito all’approvazione del Chris Kyle Bill, che ha reso i veterani dell’esercito idonei a ricevere licenze statali in Texas, lo stato di residenza di Kyle, per qualifiche professionali al momento del congedo dalle forze armate (tramite il Texas Military Department).

Il rinnovato successo del film di Clint Eastwood su Netflix farà conoscere a una nuova generazione la storia di Chris Kyle, che merita di essere approfondita più per le sue azioni in vita che per il tragico incidente che ha causato la sua morte.

Il film American Sniper è uscito meno di due anni dopo la morte di Chris Kyle, anche se la pre-produzione era iniziata quando Kyle era ancora in vita. La data della sua morte è stata poi proclamata “Chris Kyle Day” in Texas e un monumento in sua memoria è stato eretto a Odessa, la sua città natale. Il rinnovato successo del film di Clint Eastwood su Netflix farà conoscere a una nuova generazione la storia di Chris Kyle, che merita di essere approfondita più per le sue azioni in vita, sia dentro che fuori dall’esercito, che per il tragico incidente che ha causato la sua morte.

American Sniper maggior incasso USA del 2014

0
American Sniper maggior incasso USA del 2014

Nel suo monologo di apertura agli Oscar 2015, Neil Patrick Harris ha scherzato, dicendo che American Sniper, candidato a miglior film, aveva incassato più di tutti gli altri film in gara messi insieme. Adesso arriva la conferma che l’ultimo controverso lavoro di Clint Eastwood ha raggiunto la vetta del box office, diventando il maggior incasso USA del 2014.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DEL FILM

Considerando i film che sono stati distribuiti quest’anno negli States, tra franchise di successo, saghe fantasy e cinecomics attesissimi, Eastwood ha messo a segno un colpo da maestro, realizzando non solo il film che ha incassato di più nella sua intera carriera, ma anche il film che ha battuto concorrenti come Guardiani della Galassia e Hunger Games il canto della Rivolta parte I.

American SniperLa top ten dei maggiori incassi USA per il 2014 è la seguente:

1- American Sniper con $337,209,000

2- Hunger Games il canto della rivolta parte I con $336,962,000

3- Guardiani della Galassia con $333,176,600

4- Captain America the Winter Soldier con $259,766,572

5- The LEGO Movie con $257,760,692

6- Lo Hobbit la battaglia delle cinque armate con $254,456,608

7- Transformers l’Era dell’estinzione con $245,439,076

8- Maleficent con $241,410,378

9- X-Men Giorni di un futuro passato con $233,921,534

10- Big Hero 6 con $221,312,000

American Sniper Clint Eastwood alla regia

0

In seguito all’abbandono del progetto da parte di Steven Spielberg all’inizio di questo mese, Twitch ha rivelato che Clint Eastwood è attualmente in trattative per dirigere la pellicola della Warner Bros dal titolo American Sniper, nella quale Bradley Cooper vestirà i panni del protagonista.

Il film sarà basato sul libro di memorie di Chris Kyle dei Navy Seal, rilasciato lo scorso anno e scritto da Scott McEwen e Jim DeFelice, e racconterà la storia vera di Kyle, divenuto famoso per aver compiuto il maggior numero di uccisioni nella storia militare degli Stati Uniti (circa 255). L’uomo è morto lo scorso febbraio.

L’ultimo film da regista di Clint Eastwood è stato J. Edgar con Leonardo DiCaprio, uscito nel 2011. A breve inizierà le riprese del musical Jersey Boys con Christopher Walken, sempre prodotto dalla Warner Bros.

Fonte: Coming Soon

American Skin: il trailer del film di Nate Parker

0

Vertical Entertainment ha acquisito i diritti di American Skin, il dramma diretto, scritto ed interpretato da Nate Parker (The Birth of a Nation), prodotto da Tarak Ben Ammar (Eagle Pictures) e Mark Burg (Mark Burg Media). Presentato da Spike Lee in anteprima mondiale alla 76. Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, il film è pronto al debutto in alcune sale del Nord America ed in VOD dal prossimo 15 gennaio, dando il via alla possibile scalata verso la candidatura ai prossimi Academy Awards.

“È la dimostrazione che il grande lavoro di produzione che stiamo compiendo sta dando risultati tangibili e apprezzati in tutto il mondo – ha dichiarato Tarak Ben Ammar, Chairman di Eagle Pictures -. Con operazioni come American Skin e ‘La verità sul caso Harry Quebert’ (serie realizzata per la televisione), Eagle Pictures, che ci tengo a sottolineare, è una società Italiana al 100% ha aperto un corridoio verso gli Stati Uniti. Un corridoio che auspichiamo di far percorrere ad autori europei e storie che abbiano un respiro internazionale”.

American Skin è la storia intensa e drammatica di un padre che, accecato dal dolore per l’ingiusta morte del figlio, tenta con tutta la sua astuta determinazione di farsi giustizia riportando alla ribalta mediatica il caso volutamente insabbiato che coinvolge l’intera stazione di polizia della loro città. Contando sul supporto della popolazione nera, impegnata nel far valere i diritti di uguaglianza in una società che troppo spesso li emargina e discrimina, Lincoln mette in scena un processo in cui i detenuti nella stazione e gli altri civili presenti fungono da membri della giuria, che dovranno agire al posto del governo per stabilire finalmente la verità.

American Skin: dal 24 maggio su SKY il film di Nate Parker

0
American Skin: dal 24 maggio su SKY il film di Nate Parker

A un anno dalla morte di George Floyd, che ha scatenato la rivolta del movimento Black Lives Matter, portando alla ribalta il tema della violenza della polizia americana sui cittadini di colore e dopo la storica sentenza di condanna del poliziotto che l’ha ucciso, Sky presenta in prima visione assoluta American Skin, lunedì 24 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW. 

Il film, scritto, diretto e interpretato da Nate Parker (The Birth of a Nation), racconta la disperazione di un padre in cerca di giustizia per la morte del figlio adolescente ucciso da un poliziotto bianco, riflettendo sui temi della paura e delle divisioni culturali, ancor oggi radicate nella società americana. Nel cast, oltre a Nate Parker nel ruolo del protagonista Lincoln Jefferson, Omari Hardwick (A-Team, Middle of Nowhere, Miracolo a Sant’Anna) è Omar “Derwood” Scott amico di Linc, Theo Rossi (Luke Cage, Sons of Anarchy) è il poliziotto Dominic Reyes e Beau Knapp (Seven Seconds, Black and Blue) è il poliziotto Mike Randall, colpevole di aver ucciso il ragazzo. Il film, prodotto da Tarak Ben Ammar, Mark Burg e Lukas Behnken è distribuito da Eagle Pictures.

American Skin racconta le azioni disperate di Linc, un veterano della guerra in Iraq che, tornato in patria, vede il figlio quattordicenne Kijani morire davanti ai suoi occhi per mano di un poliziotto durante un controllo stradale. Privato di un processo equo, dopo l’assoluzione in tribunale di Mike Randall, il poliziotto che aveva sparato al ragazzo uccidendolo, Linc decide di farsi giustizia da solo. Ad accompagnare lo spettatore nel racconto Jordin King, uno studente di cinema deciso a girare un documentario sulla morte di Kijiani e sul desiderio di giustizia di Linc. Insieme alla sua troupe Jordin diventerà testimone diretto e protagonista dell’intera vicenda, con la responsabilità di farla conoscere al mondo.

Nate Parker ha trascorso gran parte della sua vita e della sua carriera combattendo le ingiustizie sociali e creando contenuti che affrontano il tema della disparità delle comunità emarginate in tutto il mondo. Si è guadagnato per la prima volta l’attenzione della critica con il suo ruolo da protagonista in The Great Debaters – Il potere della parola di Denzel Washington. Nate ha interpretato il ruolo di protagonista in Red Tails prodotto da George Lucas. Con il suo debutto alla regia in The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo ha vinto il Gran Premio della Giuria e del Premio del Pubblico al Sundance Film Festival nel 2016.

American Skin – Lunedì 24 maggio in prima visione alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su N0W e disponibile on demand.  Grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno prima di tutti on demand nella sezione extra.

American Rust: recensione della serie creata da Dan Futterman

American Rust: recensione della serie creata da Dan Futterman

Dopo aver visto le prime tre puntate della miniserie creata da Dan Futterman (candidato all’Oscar per gli script di A sangue freddo – Capote e Foxcatcher, entrambi di Bennett Miller) appare chiaro che lo scopo principale di American Rust sia quello di mettere in scena le condizioni tutt’altro che agiate in cui versa oggi una buona parte del Nord Est degli Stati Uniti. Tale intenzione si sovrappone alla trama principale dello show, cercando un equilibrio tra melodramma e thriller che pende fin troppo in favore del primo genere.

American Rust, la trama

Dal momento che l’ambientazione dello show trasmesso in America da Showtime è dunque fondamentale, un contesto storico-sociale è del tutto necessario. Il set principale della storia adattata dal romanzo di Philipp Meyer è Buell, cittadina del sud della Pennsylvania. Ovvero nel mezzo della cosiddetta “Rust Belt” (Cintura di Ruggine), territorio che in particolar modo dopo la Seconda Guerra Mondiale aveva sviluppato una fiorente economia basata sull’industria pesante, salvo poi essere stata “abbandonato” a se stesso a partire dalla fine degli anni ‘70. Il decennio successivo ha costretto larga parte dei cittadini alla disoccupazione, causando di conseguenza povertà, abuso di droghe, criminalità. È in questo clima di desolazione che si muovono i personaggi di American Rust: protagonista della serie è Del Harris, uomo di legge che deve catturare l’assassino di un suo ex-collega dal passato tutt’altro che integerrimo. Il principale indiziato è il giovane Billy Poe, figlio della donna con cui proprio Harris vorrebbe costruire il proprio futuro. Il dilemma è quindi semplice: fare il proprio dovere diretto verso la ricerca incondizionata del colpevole oppure “pilotare” le indagini in modo da deviare l’attenzione lontano dal ragazzo?

American Rust - Ruggine Americana

Il giallo è un pretesto

Fin dall’episodio pilota si può chiaramente intuire che in American Rust l’ossatura del giallo è poco più di un pretesto: il solo fatto che l’episodio venga costruito come un lungo flashback rivela quanto Futterman e il regista John Dahl – anni fa diresse il notevole ma sfortunato Il giocatore con Matt Damon ed Edward Norton – siano maggiormente interessati alla rappresentazione del contesto rispetto allo sviluppo della trama. L’interesse che American Rust suscita nello spettatore sta principalmente nella rappresentazione dell’umanità lasciata indietro in cittadine come Buell: la desolazione economica e soprattutto umana che lo show mette in scena possiede un realismo malinconico capace di non scivolare mai in atteggiamento pietistico.

Personaggi e figure in chiaroscuro, sconfitte dal tempo o dalle vicissitudini di una vita fatta di stenti, si alternano a momenti in cui la vitalità e la voglia di affermare il proprio valore colpiscono nel profondo, come in una bella sequenza di matrimonio nel secondo episodio. La rappresentazione sentita e partecipe di tale umanità non riesce però a distogliere l’attenzione dal fatto che il meccanismo di detection riguardante l’omicidio, ovvero il catalizzatore della trama, in realtà funziona a stento: le indagini si sviluppano con un meccanismo narrativo estremamente lento e tutto sommato poco interessante. I potenziali indiziati del crimine vengono sviluppati come personaggi stranamente inconsistenti, che nel corso degli episodi diventano sempre più stereotipati sia nelle azioni che nei meccanismi psicologici. E tale mancanza di presa emotiva sulla vicenda della soluzione del puzzle alla lunga mina l’efficacia degli episodi stessi.

American Rust - Ruggine Americana Jeff Daniels

Jeff Daniels merita la visione

Se American Rust merita comunque uno sguardo è senza dubbio per le interpretazioni corpose di alcuni attori del cast principale: prima di tutto il protagonista Jeff Daniels, capace di tratteggiare un Del Harris piegato dalla stanchezza e da un passato doloroso che tenta comunque di svolgere il proprio lavoro con la dignità rimasta. L’attore amato qualche anno fa nella serie The Newsroom creata da Aaron Sorkin lavora in questo caso con i mezzitoni e le sfumature del ruolo in maniera magistrale. Accanto a lui un altro “veterano” come Bill Camp – il quale ha ottenuto la consacrazione sul piccolo schermo con una miniserie poderosa quale The Night Of – contribuisce a impreziosire American Rust insieme alla sempre efficace Maura Tierney. Insomma, se scoprire il colpevole in questo show non sembra poi così avvincente o anche necessario, rimane comunque la soddisfazione di vedere all’opera attori di bravura consumata. 

American Rust 2: svelata la data di uscita insieme al primo trailer

0

American Rust 2 ha finalmente una data di uscita. La seconda stagione della serie con protagonista Jeff Danies debutterà giovedì 28 marzo. Ad annunciarlo è TVLine. 

Dove vederla American Rust 2?

I fan ricorderanno che la prima stagione della serie è stata trasmessa su Showtime, che ha cancellato lo spettacolo tre mesi dopo il suo finale. Nel giugno 2022, Freevee di Amazon ha annunciato di aver acquisito American Rust per la seconda stagione.

La seconda stagione, annunciata come American Rust: Broken Justice, ora verrà trasmessa in streaming su Prime Video. Tutti i 10 episodi della seconda serie usciranno il giorno della sua uscita. Lo streamer ha anche rilasciato il trailer ufficiale della seconda serie, che ora puoi guardare di seguito:

American Rust 2: la trama

La prossima stagione che si intitola American Rust: Broken Justice è ambientata ancora una volta a Buell, Penn., dove Del Harris di Daniels e Grace Poe di Tierney “cercano di ricostruire le loro vite dopo gli eventi strazianti della prima stagione”, si legge nel logline ufficiale. L’azione prende il via quando la città sperimenta una serie di “omicidi apparentemente non correlati“, continua la sinossi, “suggerendo una cospirazione molto più ampia che minaccia tutti in questa piccola e unita città“.

Oltre a Tierney e Daniels, il cast di ritorno include Mark Pellegrino, Rob Yang, Kyle Beltran, Alex Neustaedter, Julia Mayorga e David Alvarez. Le aggiunte alla stagione 2 includono Luna Lauren Velez ( Dexter ), Nick Sandow ( Orange Is the New Black ), Marc Menchaca ( Ozark ), Britian Seibert ( A Murder at the End of the World ), Amelia Workman ( FBI ), Christopher Denham ( Billions ), Leon Addison Brown ( The Knick ) e Sara Lindsey ( High Desert ).

American Reunion: video fotografico per il cast!

0

Ritornano tutti ma proprio tutti i protagonisti storici di American Pia, che tornerà nelle nostre sale con il suo quarto capitolo cinematografico American Reunion. Per vedere il video.

 

Il cast del film comprende tutti i vecchi i volti dei tre film: Tara Reid, Alyson Hannigan, Sean William Scott, Mena Suvari, Shannon Elizabeth, John Cho, Jason Biggs, Chris Klein, Jennifer Coolidge, Natasha Lyonne, Eugene Levy, Eddie Kaye Thomas. L’uscita americana è prevista per il 6 Aprile 2012. In Italia si attende una data ufficiale.

 

American Reunion: inziate le riprese, ecco le foto!

0
American Reunion: inziate le riprese, ecco le foto!

A distanza di Otto anni da American pie: il matrimonio, arriverà sul grande schermo un seguito dal titopo American Reunion.

American Prince/American Boy: A Profile of Steven Prince, recensione del documentario

American Prince/American Boy: a Profile Of Steven Prince; è questo il titolo completo del documentario evento della IV edizione del Festival internazionale del film di Roma per la sezione L’altro cinema – Extra diretta da Mario Sesti.

L’hanno ribattezzato il film ‘perduto’ di Martin Scorsese, un omaggio all’amico Steven Prince che ebbe una piccola parte in “Taxi Driver”. Tutto parte nel lontano 1978 quando Scorsese gira un lungo documentario, “American Boy: A profile of Steven Prince”, un’interminabile nottata hippy in cui Steven racconta la sua vita di eccessi, sospesa tra anfetamine, alcool, donne e loschi figuri.

Di lì il silenzio, durato oltre trent’anni ed oggi l’opera nascosta del regista italo-americano, che fece di Prince un’icona pop a cui anche Tarantino si sarebbe ispirato in “Pulp Fiction” (nella scena in cui una Uma Thurman in overdose si risveglia grazie ad un’improvvisata iniezione di adrenalina),  viene riportata alla luce da Tommy Pallotta, che ne riprende il viso in primo piano dopo tanti anni, ma che tutto sommato non sembra poi così cambiato, esclusi i capelli bianchi e un po’ di rughe; al tempo nemmeno uno stravagante come lui può sfuggire. Il nuovo documentario alterna alle testimonianze di oggi alcune immagini di ieri dirette da un Martin Scorsese ben vestito, dalla barba lunga e i capelli gellati.

American Prince/American Boy: a Profile Of Steven Prince è un viaggio nella vita di Prince che a tratti sembra la copia spudorata di una sceneggiatura, che ha nell’incredibile il suo forte e nella “fottuta fortuna”  del protagonista il surreale. Se non fosse che non è una sceneggiatura e quella non è una vita inventata. Seduto alla poltrona, bevendo un bicchiere di vino dopo l’altro il protagonista affronta i meandri della mente rievocando il suo passato sostenendo che la vita va presa al volo e che l’oggi è più importante del domani. Il tutto con la stessa follia e la stessa spensieratezza del Prince di Scorsese, come se in qualche modo il trascorrere del tempo non lo abbia nemmeno sfiorato.

American Primeval: i destini di Isaac e Sara nel finale spiegati dai protagonisti

American Primeval di Netflix si conclude con una nota agrodolce: i destini di Isaac e Sara si chiudono in sei episodi. Diretta da Peter Berg e interpretata da Taylor Kitsch e Betty Gilpin, la miniserie western si svolge nella frontiera caotica e senza legge dello Utah del 1857, descrivendo una dura e violenta lotta per la sopravvivenza mentre coloni, cultisti e tribù indigene si scontrano in brutali battaglie per il controllo delle terre appena rivendicate. Scritta e creata da Mark L. Smith, American Primeval ha ottenuto critiche dvisive, ma giudizi ampiamente positivi da parte degli spettatori.

Secondo Tudum di Netflix, nel finale Isaac (Kitsch) si sacrifica per salvare Sara Rowell (Gilpin). Sara, che ha iniziato la sua storia fuggendo da Philadelphia dopo un violento scontro, emerge come una sopravvissuta pronta a creare un nuovo percorso in California con suo figlio, Devin Rowell (Preston Mota), e Two Moons (Shawnee Pourier), una ragazza indigena in fuga. Berg e Kitsch hanno rivelato i retroscena delle decisioni sulla morte di Isaac e sulla trasformazione di Sara durante la produzione. Ecco i loro commenti qui di seguito:

Kitsch: Isaac è un uomo irrimediabilmente distrutto fin dall’inizio. È raro incontrare persone i cui problemi e situazioni di vita sono così tragici da far pensare che una morte nobile sia forse il miglior risultato possibile. Isaac si trova in quella zona d’ombra. Isacco è un uomo in lutto. Sara mostra a Isacco che c’è ancora luce nel buio. Lei rappresenta la speranza per lui, per quanto lui la combatta.

Berg: È triste. È un aspetto del cinema poco considerato. Non ho avuto problemi con la morte di Isaac, ma vedere Taylor morire e rendersi conto che è un mio amico e che un mio amico morirà un giorno, è una cosa che non si fa mai… Mi è capitato qualche volta nella mia carriera di regista. L’ha presa bene, ma credo che probabilmente fino a quando non abbiamo finito quel giorno ha creduto che avremmo potuto cambiare idea – e forse pensa ancora che non sia troppo tardi per tornare indietro e fare un veloce reshooting.

[La Sara alla fine della storia non avrebbe avuto bisogno della protezione dell’uomo che ha dovuto uccidere all’inizio della storia. Questo, per me, è il cuore di questa serie. Le sue capacità di sopravvivenza vengono messe alla prova in modi che una grande città non metterebbe alla prova. A New York si può comprare una Coca Cola. Se vogliamo raccontare la storia della misoginia, dobbiamo essere onesti su come era veramente. Era una persona che forse credeva alla menzogna che il suo scopo più alto fosse quello di sedersi in un salotto e aspettare il marito giusto, perché quella era l’opzione prevista per lei.

In pratica era un ******. Ed è qui che entra in gioco Isaac. Non è in grado di manipolare, costringere o fare a modo suo con Isaac come avrebbe potuto fare con altri in passato. Queste sono le cose di cui abbiamo parlato io e Betty. È quasi come se lui fosse l’incarnazione fisica di qualcosa che Sara ha sentito dentro per tutta la vita. Solo che non le è mai stato permesso di incarnarlo. Ho pensato di tracciare una mappa dell’Isaac interiore che viene fuori. Sara ha sempre saputo di essere forte, ma ora ha aggiunto una capacità alla sua forza. Posso sopravvivere. Sarò responsabile di mio figlio e di questa ragazza. E troveremo una soluzione”.

Cosa significa per l’eredità di American Primeval

La morte di Isaac è l’apice del tema centrale di American Primeval, ovvero la ricerca della redenzione in un mondo che non perdona. Fin dall’inizio della stagione, Isaac viene ritratto come un uomo distrutto dalla perdita della sua famiglia. Col tempo, il suo legame con Sara e Devin simboleggia un barlume di speranza. Anche nella disperazione, l’amore e il legame possono guidare chiunque verso uno scopo. Salvando Sara e Devin dalla taglia di Sara, Isaac raggiunge una morte nobile, chiudendo il suo arco narrativo in modo toccante.

Inoltre, lo sviluppo di Sara enfatizza l’evoluzione di una donna che si fa strada tra le costrizioni delle norme e delle circostanze della società del 1857. Dopo essersi affidata in passato a tattiche manipolatorie per sopravvivere, il viaggio di Sara verso la frontiera la riporta ai suoi istinti primordiali. Naturalmente, l’influenza di Isaac la aiuta a trovare la forza al di là dei ruoli tradizionali, consentendole di rimanere da sola e di trasferirsi in California quando lui muore.

Inoltre, le scelte creative fatte durante la produzione riflettono il rapporto di collaborazione tra Pete Berg e Taylor Kitsch, che hanno lavorato insieme in Friday Night Lights e da allora hanno mantenuto uno stretto rapporto. La decisione dello sceneggiatore di far morire Isaac nel finale di stagione indica la fluidità della progressione della storiadi American Primeval . Allo stesso modo, l’interpretazione di Sara da parte della Gilpin ha richiesto un ampio sviluppo della storia per poterne cogliere la trasformazione.

American Primeval, le storie vere che hanno ispirato la serie tv

American Primeval, le storie vere che hanno ispirato la serie tv

Lo chiamano il selvaggio West per una buona ragione. La nuova serie limitata di Netflix è American Primeval, uno sguardo sanguinoso e violento sui tentativi dei mormoni di insediarsi e costruire una casa nello Utah. Insieme ai mormoni ci sono quelli della tribù Shoshone e una donna (Betty Gilpin) e suo figlio che cercano di andare a ovest con una guida (Taylor Kitsch). In mezzo a tutto questo c’è nientemeno che il montanaro Jim Bridger.

Interpretato dal leggendario caratterista Shea Whigham, Bridger è il tessuto connettivo tra molti dei personaggi secondari di Primeval. In quanto tale, è come un buon playmaker, che prepara i personaggi della serie diretta da Peter Berg e scritta da Mark L. Smith a incontrarsi e interagire tra loro. È una versione leggermente meno minacciosa di Al Swearengen di Deadwood, ma altrettanto divertente e affascinante.

Tuttavia, Jim Bridger ha un’eredità importante nel West americano. Se questa settimana vi accingete a seguire American Primeval e volete saperne di più su uno degli uomini di montagna originali d’America, vi aiutiamo con questa pratica guida.

Qual è la storia di Jim Bridger prima di American Primeval?

Ole’ Jimmy nacque a Richmond, in Virginia, nel marzo del 1804 prima di trasferirsi a St. Louis. Rimasto orfano a 13 anni, fece un apprendistato da fabbro, ma rinunciò a questo per unirsi alla spedizione di William Henry Ashley per la cattura delle pellicce lungo il fiume Missouri, che portò avanti per circa 20 anni.

Bridger ha avuto un ruolo importante nell’incidente di Hugh Glass, come viene rappresentato in The Revenant – che, guarda caso, è stato scritto anche dallo sceneggiatore di Primeval Mark L. Smith. Si narra che facesse parte dell’equipaggio di Ashley quando il famoso orso attaccò Glass. Bridger, che nella storia viene identificato come Bridges (interpretato in The Revenant da Will Poulter), rimase nei paraggi con John Fitzgerald, aspettando che Glass morisse prima di prendere il fucile, il coltello e l’attrezzatura e fuggire dalla scena. Dopo che Glass era sopravvissuto, si mise alla ricerca di Fitzgerald e Bridger, trovando quest’ultimo in un accampamento alla foce del fiume Bighorn. Si dice che, data la giovane età di Briger, Glass lo perdonò.

Da lì, Bridger fu uno dei primi non indigeni a esplorare Yellowstone, spingendosi poi nella zona del Grande Lago Salato prima di stabilirsi e sviluppare l’area nota come Fort Bridger intorno al 1843. Bridger interagì anche con il Donner Party, che passò per il forte prima di dirigersi attraverso la famigerata Hastings Cutoff e rimanere intrappolato nell’inverno della Sierra Nevada.

Jim Bridger durante American Primeval

American Primeval Shea Wigham
© Netflix

Gli eventi di American Primeval corrispondono piuttosto bene alla vita reale. Nel corso della serie, Bridger è effettivamente al comando del forte. Nel 1853, i Mormoni si presentarono con un mandato di arresto. Si dice che sia sfuggito alla cattura, tornando in Oriente. Si dice che i mormoni abbiano acquistato il forte per 8.000 dollari in monete d’oro, vendendolo al compagno di montagna e commerciante Luis Vázquez. Un atto notarile del libro dei registri di Salt Lake City conferma che il forte fu effettivamente venduto alla Chiesa LDS.

Jim Bridger dopo American Primeval

Dopo aver lasciato Fort Bridger, il montanaro servì come guida durante la guerra dello Utah prima di diventare la guida principale della spedizione Raynold, che esplorò e mappò tra il Territorio del Dakota e il fiume Yellowstone. Il maltempo impedì alla spedizione di raggiungere Yellowstone, ma esplorò l’area intorno a Jackson Hole.

Inoltre, Bridger esplorò e coltivò un’area che in seguito sarebbe stata conosciuta come Bridger Pass. Il percorso alternativo contribuì ad accorciare l’Oregon Trail. Il passo sarebbe poi diventato il percorso prescelto per una serie di itinerari diversi, tra cui il Pony Express, la Union Pacific Railground Overland Route e, infine, l’Interstate 80.

Da lì, Bridger servì come scout per il colonnello Henry B. Carrington durante alcune battaglie, prima di essere congedato nel 1868. A metà del 1870 divenne cieco e tornò nel Missouri. Qui la figlia Virginia si prese cura di lui fino alla sua morte, avvenuta il 17 luglio 1881, all’età di 77 anni.

Centinaia di anni dopo, Bridger tornerà sotto i riflettori (anche se il nostro preferito rimane il suo riferimento in Bastardi senza gloria, dove il tenente Aldo Raine di Brad Pitt dichiara di essere un diretto discendentedi Bridger) grazie ad American Primeval, dove la sua eredità di uno dei più grandi apripista d’America sarà ancora una volta immortalata.

American Primeval è una storia vera? La ricerca dietro lo show di frontiera

American Primaval Peter Berg set
Matt Kennedy/Netflix

Cultura, religione e comunità si scontrano nella serie limitata American Primeval, una drammatizzazione straziante dello scontro mortale tra nativi, pionieri, soldati mormoni e governo degli Stati Uniti nel 1857.

Diretta dal regista e produttore esecutivo Pete Berg, dallo scrittore e produttore esecutivo Mark L. Smith e dal produttore esecutivo Eric Newman, la serie – ora in streaming su Netflix – è interpretata da Taylor Kitsch, Betty Gilpin, Kim Coates, Shea Whigham, Saura Lightfoot-Leon e Shawnee Pourier.

Peter Berg ha trovato l’ispirazione per American Primeval nel 2020 dopo essersi imbattuto in una storia sulla guerra dello Utah. “Ho letto un articolo su una cosa chiamata Massacro di Mountain Meadows”, ha raccontato Berg a Netflix. “[Era] qualcosa che mi interessava e ho iniziato a fare molte ricerche in merito”.

Il produttore esecutivo ha contattato lo sceneggiatore di The Revenant, Smith, per dare corpo alla sua idea di uno show autentico e grintoso ambientato nella frontiera americana. A sua insaputa, le basi dello show erano già state gettate. Mentre lavorava al film del 2015 con Leonardo DiCaprio, Smith ha letto tutto sul pioniere Jim Bridger (che appare come un ragazzino in The Revenant) e ha scritto un pilot sulla figura storica nel 2016.

“Ho imparato molto sul suo personaggio”, ha detto Smith a Netflix. “Sapevo di volerlo esplorare di più e questo me ne ha dato l’opportunità”.

Smith ha ambientato la storia di American Primeval a Fort Bridger con il famoso montanaro 50 anni dopo gli eventi di The Revenant e il resto è, beh, storia. Ma quanto è vero American Primeval? Scopriamo di seguito i fatti reali della serie.

Quali personaggi di American Primeval sono basati su persone reali?

American Primeval Betty Gilpin

Jim Bridger (Shea Whigham)

Il pioniere realmente esistito si è trovato in mezzo a fazioni in guerra, tra cui i nativi, i mormoni e il governo degli Stati Uniti, dopo aver costruito Fort Bridger in una piccola città ai margini della civiltà.

Brigham Young (Kim Coates)

Young era l’allora leader della Chiesa mormone con un proprio esercito, la Legione di Nauvoo. “Per questo tipo di storia, era molto importante rimanere autentici”, ha dichiarato il produttore esecutivo Smith. “Anche per tutti i sermoni e i discorsi di Brigham Young, molti dei suoi dialoghi li ho presi direttamente dal testo – sermoni reali che aveva tenuto – e ho usato le sue esatte parole”.

Wild Bill Hickman (Alex Breaux)

Hickman era un noto uomo di legge e un membro della Legione di Nauvoo.

Uccello d’inverno (Irene Bedard)

Sebbene il capo tribù Shoshone sia un personaggio di fantasia nello show, è basato su un capo reale che “si dice fosse lesbica [e avesse] più mogli”, dice Berg.

James Wolsey (Joe Tippett)

Wolsey è ispirato a un uomo che “fu realmente giustiziato per il suo ruolo nel Massacro di Meadows”, rivela Newman. “C’è sempre un’aria di ispirazione [e] di autenticità in ogni personaggio. Non c’è nessuno nello spettacolo che sembri una costruzione che non avrebbe fatto parte della storia reale”.

Perché c’è un conflitto tra i mormoni, i militari e le tribù native in American Primeval?

AMERICAN PRIMEVAL. Joe Tippett a

Berg ha notato che in American Primeval non ci sono eroi o cattivi, ma solo persone che cercano di sopravvivere.

“Brigham Young e i mormoni sentono che l’esercito sta per attaccarli in qualsiasi momento, quindi hanno creato un proprio esercito chiamato Legione di Nauvoo”, ha spiegato. “L’esercito americano si preoccupa di far uscire i mormoni dal territorio dello Utah, quindi sono preoccupati di morire combattendo contro i mormoni. Le tribù Shoshone e Paiute sono state estromesse dalle loro terre da entrambe le parti, quindi si sentono pronte a morire. I minatori e i trapper di Fort Bridger vedono le loro vite estinguersi a causa di compagnie di trapper più grandi che arrivano e li spremono. Tutti sono in ansia fin dall’inizio e tutti lottano davvero per rimanere in vita”.

Il Massacro di Mountain Meadows è basato su un evento vero?

Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Nel primo episodio della serie, Sara (Betty Gilpin) e suo figlio Devin (Preston Mota) corrono alla ricerca di un riparo mentre le frecce sfrecciano nell’aria e i corpi cadono intorno a loro. La scena, che raffigura dei soldati mormoni vestiti da nativi che attaccano un gruppo di pionieri diretti a ovest, è ispirata a eventi reali.

“L’abbiamo scelta perché c’era un’intersezione tra alcune diverse nazioni native, il governo degli Stati Uniti, i mormoni e i cittadini americani che sentivano di avere il diritto di muoversi in questa zona”, ha spiegato Newman. “Il massacro di Mountain Meadows è avvenuto… ed è diventato, per i nostri scopi narrativi, un incidente che ha scatenato il conflitto per il nostro cast di personaggi”.

Smith ha aggiunto che il loro obiettivo era quello di rappresentare una narrazione equilibrata della storia. “È stato guidato dalla Legione di Nauvoo, ma dobbiamo capire che l’hanno percepito come una minaccia”, ha detto. “Stavano entrando per difendere il loro mondo. È solo un altro passo – un passo molto violento – nelle lunghezze a cui si sono spinti”.

La sequenza del Massacro di Mountain Meadows è stata un’impresa enorme, che ha richiesto circa quattro mesi di pianificazione e la presenza di circa 280 attori che hanno colpito tutti insieme.

“È molto violento, molto caotico”, ha osservato Berg. “Abbiamo progettato un’unica grande ripresa che dura circa sei o sette minuti. L’attacco si svolge in tempo reale e noi restiamo con Sara e Devin che cercano di sopravvivere. Questa era la strategia: Presentiamo visivamente questo evento attraverso gli occhi di questa donna. C’è stato un grande lavoro di blocco, di coreografia dell’azione, e poi di capire come e dove si muove la macchina da presa in una serie di cinque o sei inquadrature che dovevano essere montate insieme”.

Fort Bridger è basato su un luogo reale?

American Primeval serie netflix
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Sì. Negli anni Cinquanta dell’Ottocento, il vero Fort Bridger era un punto di scambio per chi migrava verso Ovest.

“Era usato da tutti i pionieri [e] dai Mormoni. Era un punto di sosta”, ha detto Smith. “Quando il presidente Buchanan decise di voler controllare Brigham Young e ciò che stava crescendo nello Utah, vi dislocò l’esercito. Fort Bridger era il punto di raccolta per tutti”.

È stato necessario uno sforzo di collaborazione per costruire il set di Fort Bridger nel Nuovo Messico, dove è stato girato American Primeval. “Ci sono centinaia di alberi massicci di 80 piedi che sono stati usati per costruire le mura intorno a Fort Bridger”, ha raccontato Berg. “Negli anni ’50 dell’Ottocento non c’erano attrezzi elettrici, quindi dovevano essere tagliati a mano con le asce, e i costruttori erano lì fuori ogni giorno a costruire il set con attrezzi manuali”.

Il set è stato costruito in scala maggiore rispetto al vero Fort Bridger, ha detto Smith, perché “volevamo che ci fosse molta vita lì. È diventato come un piccolo villaggio. C’erano negozi, un dentista e un medico, bagni e cose che si rifacevano a quel periodo. Fort Bridger ha assunto una vita propria”.

Perché Jim Bridger ha venduto Fort Bridger?

Nell’episodio 6, Jim Bridger vende il suo forte a Brigham Young e scompare nella natura selvaggia mentre il forte brucia. Anche questo episodio si basa su eventi reali.

“Fort Bridger era percepito come un’incredibile risorsa dall’esercito americano e dalla chiesa mormone in termini di capacità di difesa reciproca”, racconta Berg a Tudum. “Bridger lo sapeva e ha resistito il più a lungo possibile. [Accettò il miglior affare possibile e partì per un ultimo capitolo della sua vita”.

Smith spiegò che Brigham Young acquistò il forte per “prenderne il controllo personalmente. Non per profitto, necessariamente, ma per sbarazzarsene in modo che [l’esercito americano] non fosse in grado di usarlo”. A quel punto, per Brigham Young, era una difesa dal mondo esterno”.

Allora, i registi hanno effettivamente bruciato il set di Fort Bridger? “Ne abbiamo bruciato circa la metà”, racconta Berg. “Era basato su un evento vero”.

Quali ricerche sono state condotte per la realizzazione di American Primeval?

Per dare un’impronta di autenticità alla serie, i creativi di American Primevalsi sono rivolti a esperti in tutti gli aspetti della produzione. “Avevamo consulenti militari, consulenti mormoni, consulenti trapper, ed erano tutti sul set”, ha spiegato Berg. “Sono andato con Dudley Gardner, il curatore del museo Bridger, a Fort Bridger nel Wyoming per cinque giorni per approfondire la conoscenza della vita in quel forte”. Il PE ha poi visitato il luogo del massacro con Richard E. Turley Jr. coautore di Vengeance Is Mine: The Mountain Meadows Massacre and Its Aftermath, per saperne di più.

Berg si è anche rivolto a consulenti della Tribù Shoshone e della Tribù Paiute, gestiti dalla consulente culturale indigena e consulente del progetto Julie O’Keefe.

“Il mio compito nello show era quello di gestire team organizzati di esperti culturali delle tribù coinvolte”, ha dichiarato O’Keefe a Netflix. “Gli artigiani, i parlanti di lingue tradizionali di ogni tribù e gli esperti culturali sono stati ingaggiati per creare e consigliare ogni reparto. Ho anche fatto ricerche e usato la mia rete per creare accampamenti autentici per gli Shoshone, i Paiute meridionali e gli Ute con [la scenografa] Renée Read per le scenografie, e ho lavorato con [la costumista] Virginia Johnson per aiutare a produrre abiti tradizionali specifici per l’epoca per i personaggi principali e quelli di sfondo”.

Inoltre, ha “reperito materiali come pelle di bufalo, pelle di alce, pelle di daino, perline, tela larga e coperte, seguendo le foto e le ricerche fatte da Virginia e dagli altri team del dipartimento”.

Aggiunge Newman: “Tutto è stato orientato all’autenticità. Ogni reparto ha fatto un’enorme quantità di ricerche. Abbiamo dovuto realizzare tutti gli oggetti che vedete sullo schermo. Tutti questi elementi dovevano essere costruiti. È un lavoro che richiede molto tempo, ma è essenziale, perché se qualcuno si presenta con un capo d’abbigliamento o un’arma che non esisteva nel 1857, hai già perso”.

C’è qualcosa di vero nella storia di Abish?

AMERICAN PRIMEVAL. Betty Gilpin e Preston Mota
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

L’arco narrativo di Abish (Lightfoot-Leon) è stato ispirato da testimonianze storiche di donne rapite dai nativi nell’attuale Utah. “Volevamo esplorare l’idea di questa giovane donna mormone che viene spinta in una vita e in un matrimonio che non aveva richiesto e che, per destino, finisce in un mondo molto diverso e non si assimila mai del tutto”, spiega Berg.

Cosa dovrebbero trarre gli spettatori da questa storia?

“Penso che il trionfo umano, il rafforzamento del bene di cui le persone sono capaci, sia molto importante per me come per Pete”, dice Newman. “L’altra parte di ciò che conta per me è l’importanza di uno sguardo anti-nostalgico e veritiero sulla nostra storia. Sono stato un grande fan di A People’s History of the United States di Howard Zinn, perché è stata la prima volta che mi sono confrontato con quella che ritenevo essere la verità. Che questi occhiali rosa con cui vediamo il passato, dal primo Ringraziamento in poi, sono una bugia. È una menzogna che serve a farci sentire bene su questo percorso davvero aspro e brutale che abbiamo intrapreso”.

E aggiunge: “Penso che ci rendiamo un cattivo servizio guardandolo in questo modo, perché ci impedisce di vederlo [accadere] di nuovo”.

American Primeval, la spiegazione del finale: perché vanno in California?

L’epica serie western di Netflix American Primeval si conclude con una sorprendente deviazione che porta Sara, Devin e Two Moons sulla rotta della Golden Coast. American Primeval è una nuova grande serie western in streaming, rilasciata su Netflix il 9 gennaio 2025. La serie si svolge alla frontiera dell’Ovest americano nel 1857, in particolare nel territorio selvaggio dello Utah. Il cupo, violento, caotico e spietato American Primeval mostra i primi coloni americani, i cultisti e le tribù indigene come assassini e sopravvissuti, impegnati in una serie di macabre lotte per il controllo del territorio appena scoperto.

American Primeval è stato scritto da Mark L. Smith, che ha co-scritto la sceneggiatura di The Revenant con Alejandro G. Iñárritu. In effetti, ci sono molte somiglianze stilistiche tra The Revenant e American Primeval, sia a livello narrativo che visivo. Peter Berg (Friday Night Lights, Lone Survivor) dirige tutti e sei gli episodi di American Primeval. Taylor Kitsch guida un cast corale che comprende Betty Gilpin, Dane DeHaan, Saura Lightfoot-Leon, Shea Whigham, Lucas Neff e Kim Coates. Alla fine di American Primeval, Isaac Reed, interpretato da Kitsch, porta a termine la sua missione di morire valorosamente per ricongiungersi con la sua famiglia defunta nell’aldilà.

Perché Sara, Devin e Two Moons decidono di andare in California, non a Crooks Springs

American Primeval
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Fin dall’inizio di American Primeval, Sara desidera portare Devin a Crooks Springs per ricongiungerlo con suo padre. Lungo la strada, i due vengono raggiunti da un fuggiasco Shoshone di nome Two Moons e cercano l’aiuto di Isaac Reed, che li protegge per tutta la serie. A sorpresa, Sara cambia idea alla fine della serie e si dirige invece in California.

Sara aveva pianificato di lasciare Devin con suo padre, sapendo che sarebbe stata inseguita senza tregua a causa della sua alta taglia. Sogna l’idea che Isaac possa andare in California con loro, ma lui rifiuta. Dopo la sua morte, Sara sceglie di iniziare una nuova vita in California e di non abbandonare Devin con suo padre.

Perché Isaac Reed è dovuto morire nel finale di American Primeval

Isaac non aveva più nulla per cui vivere dopo che la sua famiglia era stata uccisa dai ladri. Il dolore della perdita lo aveva lasciato privo di motivazioni per crearsi una nuova famiglia. Isaac rifiuta l’invito di Sara a recarsi in California, ma salva ancora una volta lei, Devin e Two Moons quando vengono attaccati dal vendicativo fratello di Virgil. Isaac lo uccide, ma viene colpito da diversi proiettili al busto, che ne causano la morte.

La vita di Isaac era ridotta a una brutale sopravvivenza, senza alcuna possibilità di redenzione personale. Salvando Sara e i bambini, ha trovato un modo per morire con onore, sacrificandosi per una causa al di fuori di sé stesso. Questo atto finale è stato l’unico modo in cui ha potuto dare un senso alla sua vita tormentata.

Non sorprende che, dopo tutto ciò che Isaac aveva fatto per Sara, lei avesse iniziato a sviluppare un’attrazione emotiva e romantica nei suoi confronti. Se Isaac non fosse stato così devastato dal dolore, forse avrebbe voluto unirsi a lei e Devin in California, trovando un nuovo scopo come loro protettore.

Durante la serie, Isaac assume persino un ruolo paterno nei confronti di Devin, specialmente quando lo aiuta brutalmente a riparare la gamba rotta. Dopo aver visto tutto ciò che Isaac aveva fatto per loro, Sara probabilmente non riusciva a immaginare di lasciare Devin con il suo vero padre.

Brigham Young ottiene ciò che vuole da Jim Bridger

Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Brigham Young riesce finalmente a ottenere ciò che vuole da Jim Bridger, offrendogli una cifra sbalorditiva che l’uomo non può rifiutare. Young rivela che il suo obiettivo non è utilizzare il forte, ma distruggerlo completamente. Questo piano è concepito per limitare il traffico di forestieri nella zona, in particolare i viaggiatori provenienti da est.

Senza Fort Bridger, i viaggiatori diretti a Salt Lake City dal Wyoming sarebbero stati costretti a entrare in contatto con Young e i suoi seguaci mormoni, che avrebbero cercato di convertirli alla loro Chiesa. Inoltre, la distruzione del forte rendeva più difficile per il governo federale inviare truppe nello Utah, ostacolando i tentativi di contrastare la visione dell’America proposta da Young.

Brigham Young e la guerra dello Utah dopo American Primeval

Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Dopo gli eventi di American Primeval, il presidente James Buchanan inviò truppe nel Territorio dello Utah, alimentando l’inquietudine di Young e della sua Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni. Per difendersi, i mormoni adottarono tattiche drastiche, impedendo alle truppe americane di rifornirsi di provviste e bloccandone l’accesso a Salt Lake City.

La tensione portò a tragici eventi, tra cui l’uccisione di coloni disarmati da parte della milizia mormone, che in seguito accusò alcune vittime di essere spie inviate dal governo. Si stima che circa 150 persone persero la vita durante la Guerra dello Utah, un conflitto che si concluse con un perdono presidenziale concesso ai Santi degli Ultimi Giorni e la sostituzione di Brigham Young con Alfred Cumming come governatore dello Utah.

Il vero significato di American Primeval

Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

American Primeval è una serie intensa e brutale, ma con un finale relativamente positivo. Sebbene Sara non sembri meritare il suo lieto fine, a causa degli errori che hanno quasi causato la morte di Isaac e di suo figlio, si dirige verso una vita promettente in California.

Isaac, con tutti i suoi eroismi, rimane una figura tragica, il cui sacrificio non migliora la sua condizione personale, ma lo consacra come martire della serie. La storia di Abish e Pratt termina con la morte di entrambi e con la perdita della loro fede nella Chiesa mormone.

Jim Bridger, dal canto suo, dimostra che ogni uomo ha un prezzo, mentre il tradimento del tenente Pepper rappresenta un esempio lampante della mentalità primitiva e spietata che domina in American Primeval.

Ci sarà una seconda stagione di American Primeval?

Al momento non ci sono conferme su una seconda stagione di American Primeval. Considerando che si tratta di una serie limitata e che molti dei personaggi principali muoiono nel finale, è altamente improbabile che ci sia un seguito. Se una seconda stagione fosse in lavorazione, probabilmente si concentrerebbe maggiormente sulla già citata Guerra dello Utah e sugli ultimi giorni di Brigham Young come governatore dello Utah.

Inoltre, Sara, Devin e Two Moons potrebbero ricominciare una nuova vita in California, affrontando nuovi pericoli se American Primeval dovesse proseguire.

American Primeval, dove è stato girata l’epica serie western? ecco tutte le location!

American Primeval di Netflix è stato finalmente rilasciato, ed ecco tutti i luoghi delle riprese che sono stati rivelati finora. La nuova miniserie drammatica western di Netflix racconta la storia di una donna e di suo figlio che tentano di attraversare la frontiera, con gran parte dello show che si svolge nel Territorio dello Utah nel 1857. A causa di questa ambientazione, American Primeval utilizza molte ambientazioni selvagge e forti, quindi ecco quali sono i luoghi del mondo reale presenti nella serie.

American Primeval è una serie western cupa e grintosa del regista Peter Berg e dello scrittore di The Revenant Mark L. Smith, che presenta molti dei tipi di location che sono diventati associati al genere. Treni di carri, eserciti mormoni, accampamenti di indigeni e animali selvatici costituiscono il mondo di American Primeval, con un design di produzione che rende perfettamente l’ambientazione del Vecchio West. Tuttavia, gran parte dell’atmosfera della serie è dovuta alla natura selvaggia in cui è girata, che evidenzia i pericoli della frontiera.

Studi Netflix, Albuquerque, Nuovo Messico

Uno dei luoghi principali in cui è stato girato American Primeval è il Netflix Albuquerque Studios. Lo studio cinematografico, che si trova nel quartiere Mesa del Sol di Albuquerque, era originariamente chiamato ABQ Studios ed era stato utilizzato per spettacoli come Breaking Bad. Tuttavia, nel 2018 Netflix ha acquisito lo studio, che dispone di dodici palchi sonori, uffici, un backlot e altro ancora. Oltre ad American Primeval, altri progetti girati nello studio includono The Avengers, The Lone Ranger, Independence Day: Resurgance, Logan, Stranger Things, Trigger Warning e altri ancora.

Sebbene non sia ancora stato rivelato quali scene specifiche di American Primeval siano state girate presso i Netflix Albuquerque Studios, è logico che gran parte della miniserie di Netflix sia stata girata nella proprietà di Netflix. È probabile che le poche scene in interni di American Primeval siano state girate sui palcoscenici, mentre le altre scene in esterni hanno utilizzato lo studio e le aree circostanti.

Bonanza Creek Ranch, Santa Fe, Nuovo Messico, USA

Il Bonanza Creek Movie Ranch è un luogo iconico che è stato utilizzato in tutti i tipi di film western, e American Primeval è l’ultimo progetto che si aggiunge alla lista. Sebbene l’area sia nata come città mineraria nel 1880, è stata trasformata in un ranch cinematografico tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, con una ricostruzione meticolosa di una città del vecchio West. Film western classici come Silverado, Un milione di modi per morire nel West, Django Unchained, Rust e altri hanno utilizzato questa location.

Molti degli edifici e delle aree cittadine che si vedono in American Primeval provengono dal Bonanza Creek Movie Ranch, anche se non se ne conoscono i nomi specifici. Tuttavia, è logico che American Primeval utilizzi questa iconica location western per dare corpo al suo mondo.

American Pie: Reunion, il trailer internazionale

0

Ecco il trailer internazionale di American Pie: Reunion. Tutto il cast è stato chiamato a raccolta per questa rimpatriata che coinvolgerà quelli che erano adolescenti quando la serie è iniziata

American Pie: Ancora Insieme, recensione del film

0
American Pie: Ancora Insieme, recensione del film

In American Pie: Ancora Insieme A otto anni dal matrimonio, Jim e Michelle sono due genitori ancora giovani ma un po’ “spenti”. Ognuno dei due cerca il piacere in “solitaria” e non si accorgono che si stanno allontanando. Di cosa parliamo? Sembra la premessa per un dramma familiare o di coppia e invece si tratta dell’attesissimo quarto episodio della straordinaria e licenziosa serie di American Pie, inaugurata nel 1999 con il famosissimo film sugli adolescenti il sesso e le prime volte.

Nel 2003 avevamo lasciato i nostri due protagonisti al loro matrimonio, giovani belli e desiderosi l’uno dell’altra; ora le cose sono cambiate, c’è di mezzo un figlio e la riunione della classe 1999 rischia di far saltare gli schemi e di far venire a galla tutti i problemi. Ma Jim non vede l’ora di tornare a gozzovigliare con Oz, Finch e Kevin, oltre all’immancabile Stifler che anche non invitato si intrufola ovunque portando con sé caos e scompiglio. American Pie: Ancora insieme è una grande operazione nostalgica, una commedia ridanciana e sboccata e per questo estremamente divertente.

Gli adolescenti che sono cresciuti con i primi tre film, che li hanno visti otto anni fa con timore e imbarazzo, guarderanno ora questo nuovo film sicuramente in modo più smaliziato ma con tanta nostalgia, quasi a dire: “Guardate i nostri ragazzi, come sono cresciuti!”. Ma non solo nostalgia poiché dove la trama ha una solida struttura classica, la sceneggiatura e i dialoghi si muovono con agilità sulle bocche dei personaggi che continuano a divertirci e a sorprenderci. Merito di Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, che insieme a Adam Herz, ideatore dei personaggi stessi, hanno dato vita ad un film che forse fatica un po’ ad ingranare la giusta marcia e che pur basandosi su stereotipi un po’ triti riesce con grande agilità a superare la prova degli anni, regalando ad ogni personaggio la sua cura, ad ogni situazione il suo spazio e ad ogni battuta la sua grassa risata.

American Pie: Ancora Insieme

In American Pie: Ancora Insieme tornano in formazione d’assalto tutti i protagonisti: oltre ai magnifici cinque Jason Biggs, Chris Klein, Thomas Ian Nicholas, Seann William Scott e Eddie Kaye Thomas e alla rossa Alyson Hannigan, arrivano anche Tara Reid e Mena Suvari nei ruoli rispettivamente di Vicky e Heater, tutti i gran forma. Ma grande spazio hanno in questa riunione anche i genitori dei (furono) ragazzi: il padre di Jim e la mamma di Stifler, già protagonisti a vario titolo dei film precedenti, tornano qui con i loro problemi legati alla solitudine e all’età che avanza regalandoci alcune delle scene più divertenti del film. Su tutti Eugene Levy, unico attore presente anche in tutti i film successivi ad American Pie Il Matrimonio e destinati solo all’Home Video, si dimostra ancora una volta divertente, teneramente impacciato e straordinariamente autoironico.

Un film veramente riuscito, che raccoglierà nuovi fan ma che darà soddisfazione a tutti quelli che hanno amato la prima trilogia. Nel finale si lascia aperta la porta al futuro: che ci sia in programma una riunione all’anno?

American pie: ancora insieme – Teaser Trailer italiano!

0

Arriva anche la versione italiana del teaser trailer di American pie: ancora insieme. American Pie – Ancora insieme (American Reunion) è un film del 2012 scritto e diretto da Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, basato sui personaggi creati da Paul Weitz, Chris Weitz e Adam Herz. L’uscita del film nelle sale cinematografiche è prevista per il 6 aprile 2012 in tutto il mondo. Il film riporta sul grande schermo i protagonisti dei primi tre film della fortunata saga di American Pie, iniziata con il film American Pie del 1999, diretto da Paul Weitz e Chris Weitz e scritto da Adam Herz. Il film prosegue la storia a partire dal terzo capitolo, American Pie – Il matrimonio (2003), presentando la vita coniugale di Jim e Michelle Levenstein, con tanto di prole al seguito, ed è inoltre il primo film dopo ben nove anni a presentare il cast completo della trilogia originale, alla quale sono seguiti quattro seguiti usciti direttamente in DVD e con il solo Eugene Levy presente in tutti i film.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità