Home Blog Pagina 1463

La ragazza del treno: recensione del film con Emily Blunt

La ragazza del treno

Tratto dall’omonimo best seller di Paula Hawkins, arriva al cinema La ragazza del treno, thriller con protagonista Emily Blunt nel difficile ruolo di una donna che ha perso tutto e che vede nella felicità altrui una speranza anche per sé, fino a che qualcosa di terribile non arriva a distruggere per sempre anche i suoi pochi sogni.

La storia raccontata in La ragazza del treno è quella di Rachel Watson, una giovane donna che non ha superato il suo divorzio e il fatto che il suo ex si sia prontamente risposato, e che si è attaccata troppo alla bottiglia, arrivando a perdere anche il lavoro. Ciò nonostante, prende ogni mattina il treno dei pendolari come se ancora dovesse recarsi in ufficio, guardando fuori dal finestrino e fantasticando sulle cose e le persone che osserva: in particolare, la sua attenzione si fissa su una coppia che, nella sua immaginazione, ritiene perfetta. Un mattino, però, Rachel vede la lei della coppia assieme a un altro uomo, e dopo pochi giorni la ragazza sembra essere svanita nel nulla. Rachel inizierà a indagare sulla sorte di questa sconosciuta, scoprendo una verità sconcertante.

La ragazza del treno recensione del film con Emily Blunt

Che fine ha fatto Tate Taylor? Quel regista che nel 2012 con brio, delicatezza e intelligenza ci aveva regalato The Help (altro adattamento da romanzo), adesso si arena nella trasposizione di un thriller psicologico che vuole rifare La Finestra sul Cortile senza però averne lo smalto, lo spirito innovativo, registico e tematico, risolvendosi in un pastrocchio drammatico e dalla risoluzione affrettata che funziona solo a metà.

L’aspetto molto interessante del film che gioca sui punti di vista, sui racconti, sulla fallacità del ricordo si disperde a causa di un racconto blando che si bea nelle magnifiche atmosfere invernali in cui è immerso, senza mai giungere al cuore dello spettatore.

La ragazza del treno

Nella prima parte della storia, Emily Blunt conduce il racconto con un ruolo costruito sui cliché che nonostante sia scritto in modo banale non offusca le ottime doti di interprete della Blunt che rimane comunque credibile. Con lei brillano anche le altre interpreti femminili del cast, Haley Bennet, dai lineamenti affilati e dal corpo sensuale, e Rebecca Ferguson, regale ed elegante.  Non reggono il confronto Luke Evans, nonostante il fascino, Edgar Ramirez, nonostante la bravura, e Justin Theroux, il peggiore dei tre.

Nonostante una qualità recitativa sotto tono, è nella scrittura e nell’adattamento che va riscontrato il problema de La ragazza del treno che, come spesso accade alle pellicole tratte dai bestseller estivi, nasconde la “fregatura” dietro l’angolo. Da Il Codice Da Vinci e Cinquanta Sfumature di Grigio, la recente storia dell’editoria è piena di “casi” di romanzi di successo di mediocre livello che si traducono in film di pari valore. E se la nostra ragazza, su quel treno ci sale di proposito, per spiare e indagare un mistero sanguinoso e violento, noi vorremmo scendere alla prima fermata disponibile.

La ragazza del treno

 
 

La ragazza del treno: libro, trama e cast del film con Emily Blunt

La ragazza del treno film

Negli ultimi anni si sono avvicendati sul grande schermo una serie di intriganti thriller psicologici con protagoniste figure femminili controverse e particolarmente carismatiche. Tra i titoli più noti si annoverano senza dubbio Gone Girl – L’amore bugiardo e Dark Places. Nel 2016 è invece uscito La ragazza del treno (qui la recensione), film diretto da Tate Taylor, il quale ha per protagonista una problematica donna alle prese con un mistero che la riguarda molto da vicino. Scritto da Erin Cressida Wilson, già autrice di Secretary e Chloe – Tra seduzione e inganno, il film è un puro giallo che coinvolge lo spettatore dall’inizio sino alla sua risoluzione.

Il lungometraggio è l’adattamento dell’omonimo romanzo best seller scritto da Paula Hawkins e pubblicato nel 2015. Fino a quel momento la Hawkins era nota come scrittrice di romanzi rosa, ma ha raggiunto il successo internazionale proprio grazie a La ragazza del treno, che ha segnato il suo passaggio al genere thriller. Caratterizzato da una narrazione che procede tra presente e flashback sul passato, il libro ha visto esaltata questa struttura nella sua trasposizione cinematografica. L’intento degli autori era quello di far provare anche allo spettatore il senso di spaesamento provato dalla protagonista.

Pur con i suoi difetti, il film non ha mancato di affermarsi come un grandissimo successo, guadagnando oltre 173 milioni di dollari a fronte di un budget di 45. La ragazza del treno ha così non solo ribadito la fortuna di cui gode il suo genere di riferimento, ma ha anche provato una volta di più la bravura della sua protagonista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La ragazza del treno: la trama del film

Il film racconta di Rachel Watson, una donna alcolizzata che condivide l’appartamento con l’amica Cathy, a seguito del sofferto divorzio. L’ex marito Tom, infatti, l’ha lasciata per l’amante Anna, che l’ha reso padre della piccola Evie. La frustrazione di Rachel è amplificata dalla dipendenza e dalle accuse di Tom, che le attribuisce la colpa del licenziamento. Fingendo di recarsi al lavoro per non insospettire la coinquilina, Rachel prende ogni giorno il treno e fantastica sull’emblema della coppia perfetta, incarnata da Scott e Megan, la cui villa è osservabile proprio dal finestrino del treno che Rachel è solita prendere.

Un giorno, tuttavia, Megan scompare a poche ore dall’ultimo avvistamento di Rachel, che l’ha osservata in compagnia di un misterioso uomo. La donna è decisa ad indagare e contatta Scott, fingendosi amica di sua moglie. Rintraccia poi, l’amante di Megan, lo psicologo Abdic Kamal, il suo indiziato numero uno. Quando Rachel crede di essere giunta alla soluzione dell’enigma, un uomo la avvicina sul treno e le rivela che, nel giorno della scomparsa di Megan, l’ha trovata svenuta sotto ad un tunnel, dopo averla sentita inveire contro una donna. La posizione di Rachel sembra complicarsi, con i sospetti pronti a ricadere tutti su di lei.

La ragazza del treno cast

La ragazza del treno: il cast del film

Ad interpretare il ruolo della protagonista, Rachel Watson, vi è l’attrice Emily Blunt, anche nota per i film Il ritorno di Mary Poppins, Sicario e A Quiet Place. All’inizio delle riprese l’attrice si scoprì anche incinta, ma decise di mantenere il segreto per non mettere in dubbio le sue possibilità di partecipare al film. Al termine delle riprese, la Blunt era ormai al quinto mese e poté rivelare la notizia. Per il ruolo si preparò in particolare approfondendo la condizione psichica degli alcolizzati, cercando di poter essere il più realistica possibile a riguardo. Ha inoltre indossato lenti a contatto iniettate di sangue per le scene in cui è fortemente ubriaca.

Accanto a lei, nei panni dell’ex marito Tom vi è l’attore Justin Theroux, da sempre amico della Blunt. La nuova amante di lui, Anna, è interpretata dall’attrice Rebecca Ferguson, anche nota per The Greatest Showman e Mission: Impossible – Rogue Nation Luke Evans, invece, è Scott Hipwell. Nel ruolo della moglie di questi, Megan, vi è Haley Bennett. Per questo ruolo erano state considerate anche le attrici Margot Robbie e Kate Mara. La premio Oscar Allison Janney interpreta il sergente Riley, mentre Edgar Ramirez è il dottor Kamal Abdic. Chiudono il cast Lisa Kudrow, la celebre Phoebe di Friends, nel ruolo di Martha, e Laura Prepon, celebre per la serie Orange is the New Black, in quello di Cathy.

La ragazza del treno: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La ragazza del treno è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Now, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

La Ragazza del Treno: il trailer ufficiale italiano con Emily Blunt

La 01 Distribution ha pubblicato il trailer italiano ufficiale de La Ragazza del Treno, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Paula Hawkins diretto da Tate Taylor e con protagonista Emily Blunt.

Di seguito potete vedere il video:

La Ragazza del Treno: trailer e foto dal film con Emily Blunt

Nel cast dei film Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Luke Evans, Haley Bennett, Justin Theroux, Lisa Kudrow, Édgar Ramírez e Allison Janney, mentre alla regia c’è Tate Taylor.

Di seguito la trama del romanzo omonimo di Paula Hawkins da cui sarà tratt il film:

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista,  le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono  Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?

 
 

La ragazza del mondo: recensione del film con Michele Riondino

La ragazza del mondo

In La ragazza del mondo Giulia e la sua famiglia fanno parte dei testimoni di Geova. La sua è una vita rigorosa, fatta di regole rigide che la costringono in un ambiente limitato, anche se protetto. Libero è appena uscito dal carcere, non conosce altri modi di guadagnarsi da vivere che non implichino l’infrazione di qualche regola. La madre di Libero pensa che forse qualche dio potrà aiutare suo figlio a trovare la  retta via, e accetta gli incontri di lettura della Bibbia di Giulia. Libero e Giulia sono inevitabilmente attratti l’uno dall’altra e ciò non può che complicare le loro vite.

In tempi in cui l’estremismo religioso fa molto parlare di sé, La ragazza del mondo di Marco Danieli, prodotto dalla Scuola Nazionale di cinema, analizza anche come la troppa fede, ma anche la sua totale assenza possa essere autolesionistica, e non portare all’amore, ma al suo esatto .opposto. Libero, nonostante il nome, fa di tutto per non essere tale, Giulia ha scelto una strada che la porta a scontrarsi con la realtà in cui vive, quella che i suoi “consociati” chiamano il Mondo, dando a questa parola una connotazione negativa, che si identifica con  le sue tentazioni e nega tutte le possibilità positive.

La ragazza del mondo

Quella che sembra una corruzione di un’anima pura è invece un percorso per far capire  alla protagonista che l’unica persona che le possa dire dove andare e cosa fare è lei stessa, non la famiglia, non il fidanzato. Michele Riondino, nei panni di Libero, offre un’intensa interpretazione del ragazzo perduto, e Sara Serraiocco, alla seconda prova da protagonista dopo Cloro, si conferma una buona nuova interprete.

Al cast si aggiunge anche Pippo Delbono, che dà al capo spirituale della comunità a cui appartiene Giulia un aspetto autoritario ma anche, e questo emerge in uno dei colloqui con la ragazza, dotato di una discreta dose di morbosità. Il regista Marco Danieli, diplomato presso il Centro Sperimentale di cinematografia è già autore di diversi cortometraggi selezionati ad esempio al Tau Film Festival di Tel Aviv, mentre esordisce con questo titolo alla regia di un lungometraggio. La ragazza del mondo è stato presentato al Festival di Venezia nell’ambito delle Giornate degli autori.

 

 
 

La ragazza del Mare: intervista la regista Joachim Rønning

Arriverà su Disney+ il prossimo 19 luglio La Ragazza del Mare, l’incredibile storia vera di Trudy Ederle, la prima donna ad attraversare a nuoto il Canale della Manica. La protagonista è interpretata da Daisy Ridley che per l’occasione si è allenata a nuotare in mare aperto. Questa è la nostra intervista la regista Joachim Rønning (Kon-Tiki).

Il film Disney La Ragazza del Mare (leggi la recensione), la straordinaria storia vera di Trudy Ederle, la prima donna ad aver attraversato a nuoto il canale della Manica, sarà disponibile in streaming su Disney+ dal 19 luglio.

Il film, uscito nelle sale statunitensi e inglesi il 31 maggio 2024, è stato accolto calorosamente dalla critica, così come l’interpretazione di Daisy Ridley. Katie Walsh del LOS ANGELES TIMES ha dichiarato: “Questo entusiasmante biopic sportivo è un ritorno a quelle storie ispirazionali che tanto amiamo che parlano di personaggi ‘underdog’, come ‘Rudy’, con al centro il tema di una donna che sfida la natura e combatte per il girl power”. Tomris Laffly di VARIETY ha scritto: “Daisy Ridley stupisce e fa piangere il pubblico in questo film meravigliosamente classico”.

La Ragazza del Mare dal 19 luglio su Disney+

La Ragazza del Mare vede protagonista Daisy Ridley nel ruolo dell’abile nuotatrice nata da genitori immigrati a New York nel 1905. Grazie al fermo sostegno della sorella maggiore e degli allenatori che l’hanno incoraggiata, superò le avversità e l’ostilità di una società patriarcale per scalare i ranghi della squadra di nuoto olimpica e completare un’impresa sbalorditiva: una nuotata di 21 miglia dalla Francia all’Inghilterra. La Ragazza del Mare, interpretato anche da Tilda Cobham-Hervey, Stephen Graham, Kim Bodnia, Christopher Eccleston e Glenn Fleshler, è diretto da Joachim Rønning, scritto da Jeff Nathanson ed è basato sul libro “Young Woman and the Sea: How Trudy Ederle Conquered the English Channel and Inspired the World” di Glenn Stout. I produttori sono Jerry Bruckheimer, Chad Oman e Jeff Nathanson, mentre John G. Scotti, Daisy Ridley e Joachim Rønning sono i produttori esecutivi.

 
 

La Ragazza del Mare con Daisy Ridley: dal 19 luglio su Disney+

Daisy Ridley La Ragazza del Mare

Il film Disney La Ragazza del Mare (leggi la recensione), la straordinaria storia vera di Trudy Ederle, la prima donna ad aver attraversato a nuoto il canale della Manica, sarà disponibile in streaming su Disney+ dal 19 luglio.

Il film, uscito nelle sale statunitensi e inglesi il 31 maggio 2024, è stato accolto calorosamente dalla critica, così come l’interpretazione di Daisy Ridley. Katie Walsh del LOS ANGELES TIMES ha dichiarato: “Questo entusiasmante biopic sportivo è un ritorno a quelle storie ispirazionali che tanto amiamo che parlano di personaggi ‘underdog’, come ‘Rudy’, con al centro il tema di una donna che sfida la natura e combatte per il girl power”. Tomris Laffly di VARIETY ha scritto: “Daisy Ridley stupisce e fa piangere il pubblico in questo film meravigliosamente classico”.

La Ragazza del Mare dal 19 luglio su Disney+

La Ragazza del Mare vede protagonista Daisy Ridley nel ruolo dell’abile nuotatrice nata da genitori immigrati a New York nel 1905. Grazie al fermo sostegno della sorella maggiore e degli allenatori che l’hanno incoraggiata, superò le avversità e l’ostilità di una società patriarcale per scalare i ranghi della squadra di nuoto olimpica e completare un’impresa sbalorditiva: una nuotata di 21 miglia dalla Francia all’Inghilterra. La Ragazza del Mare, interpretato anche da Tilda Cobham-Hervey, Stephen Graham, Kim Bodnia, Christopher Eccleston e Glenn Fleshler, è diretto da Joachim Rønning, scritto da Jeff Nathanson ed è basato sul libro “Young Woman and the Sea: How Trudy Ederle Conquered the English Channel and Inspired the World” di Glenn Stout. I produttori sono Jerry Bruckheimer, Chad Oman e Jeff Nathanson, mentre John G. Scotti, Daisy Ridley e Joachim Rønning sono i produttori esecutivi.

 
 

La Ragazza del Dipinto trailer italiano del film con Tom Wilkinson

La ragazza del dipinto

La ragazza del dipintoGrazie alla divisione italian di 20th Century Fox siam in grado di mostrarvi il primo trailer italiano di La Ragazza del Dipinto, il film di Amma Asante con Gugu Mbatha-Raw, Tom WilkinsonEmily WatsonPenelope Wilton, Miranda Richardson, Sarah Gadon e Sam Reid.
Di seguito potete vedere il trailer mentre qui trovate la nostra recensione.

Un dipinto del 1779 ritrae una ragazza bianca e una nera. Quest’ultima è Dido, nobildonna mulatta che ai tempi della schiavitù riesce a reclamare un’inedita posizione tra i privilegi del rango e la diversità della sua condizione.

Tratto da una storia vera, La ragazza del dipinto –Belle in originale – racconta una pagina storica poco nota e davvero affascinante, quella di Dido Elizabeth Belle Lindsay, figlia mulatta di un ammiraglio della marina britannica e di una schiava. Dopo la morte della madre della bambina, l’ufficiale riconosce legalmente la figlia e la affida alle cure dello zio, il Conte di Mansfield, giudice supremo della corte britannica.

Dido cresce come una ragazza aristocratica con la cugina Elizabeth, ma dovrà confrontarsi con le discriminazioni inevitabili a causa del colore della sua pelle.

 
 

La ragazza del dipinto recensione

La ragazza del dipinto

La ragazza del dipinto – Un dipinto del 1779 ritrae una ragazza bianca e una nera. Quest’ultima è Dido, nobildonna mulatta che ai tempi della schiavitù riesce a reclamare un’inedita posizione tra i privilegi del rango e la diversità della sua condizione.

Tratto da una storia vera, La ragazza del dipintoBelle in originale – racconta una pagina storica poco nota e davvero affascinante, quella di Dido Elizabeth Belle Lindsay, figlia mulatta di un ammiraglio della marina britannica e di una schiava. Dopo la morte della madre della bambina, l’ufficiale riconosce legalmente la figlia e la affida alle cure dello zio, il Conte di Mansfield, giudice supremo della corte britannica.

Dido cresce come una ragazza aristocratica con la cugina Elizabeth, ma dovrà confrontarsi con le discriminazioni inevitabili a causa del colore della sua pelle.

La ragazza del dipinto, un film sofisticato

Nell’anno della consacrazione di 12 anni schiavo, il tema della schiavitù viene declinato in maniera sofisticata nella pellicola diretta da Amma Asante senza cedere alla retorica dietro l’angolo. Se infatti non mancano elementi del repertorio austeniano come matrimoni combinati, gentiluomini dalla cospicua rendita e nobildonne in cerca di marito, il contesto sociale si arricchisce di temi drammatici e toccanti.

La ragazza del dipintoLa posizione della giovane Dido è ambigua: non può cenare con la famiglia, ma il suo rango è troppo elevato per la servitù; è altamente istruita, suscita curiosità e disprezzo, eppure diventa oggetto di interesse per via della sua condizione di ereditiera.

Una figura di donna complessa, indipendente e moderna, che rivendica la propria libertà e cerca di dare una voce a chi non la possiede con l’aiuto di un giovane avvocato idealista. Al centro della vicenda è il caso della nave negriera Zong, che gettò in mare 142 schiavi incatenati per ottenere l’assicurazione sulle perdite subite. Un caso che spalancò le porte dell’abolizione della schiavitù nel Regno Unito.

La ragazza del dipinto recensione, il cast

La ragazza del dipinto si avvale di uno splendido cast. Gugu Mbatha-Raw è la perfetta protagonista di questo film, affiancata da solidi veterani (Tom Wilkinson, Emily Watson, Penelope Wilton e Miranda Richardson) e da talentuosi coetanei: da Sarah Gadon che interpreta l’ingenua cugina, a Sam Reid, che veste i panni dell’appassionato avvocato John Davinier. L’alchimia tra i due protagonisti è notevole, offrendo non solo la parentesi romantica della vicenda ma ritraendo due anime affini anche sul piano intellettuale.

Con le incantevoli scenografie e i meravigliosi costumi, la pellicola di Amma Asante poggia su una ricostruzione storica impeccabile ed è accompagnata dalle straordinarie musiche del premio Oscar Rachel Portman.

Nella sua cornice romantica e avvincente La ragazza del dipinto tocca con profondità il contrasto di classe, il dramma della donna in un tempo in cui poteva solo diventare proprietà di un uomo, nonché nobili ideali rivendicati contro il potere, riuscendo a intrattenere e informare lo spettatore con un ammaliante tocco poetico.

 

 
 

La ragazza dei tulipani: libro, trama e cast del film con Alicia Vikander

La ragazza dei tulipani film

Per gli amanti del genere, i film in costume hanno sempre sfoggiato un certo fascino, specialmente nel momento in cui riescono a raccontare di sentimenti e vicende quanto più originali possibili. Tra gli ultimi titoli di questo filone vi è il film del 2017 La ragazza dei tulipani, diretto da Justin Chadwick, già autore di un altro noto film in costume come L’altra donna del re. Guidato da una struggente passione, il film conduce gli spettatori nei Paesi Bassi del XVII Secolo, dove si svolge una storia d’amore qui rappresentata dai tulipani del titolo. In pochi forse sano che è proprio questo splendido fiore a simboleggiare il sentimento d’amore vero, il quale permea qui sull’intera storia.

Il film non è però una storia originale, bensì la trasposizione cinematografica del romanzo Tulip Fever, scritto da Deborah Moggach nel 1999. Divenuto da subito molto popolare, questo sarebbe dovuto arrivare al cinema già nel 2004, con protagonisti gli attori Jude Law e Keira Knightley. A causa di problemi legislativi, però, la produzione venne sospesa, e fu solo nel 2014 che i lavori ripresero, seppur con un differente cast. I guai però non finirono qui, e anche ultimato il film vide rimandata continuamente la sua data d’uscita. Questo fu dovuto anche a causa degli scandali che in quel periodo colpirono il produttore Harvey Weinstein, coinvolto nel progetto.

Tutto ciò portò il film ad uscire in sordina, guadagnando appena 9 milioni di dollari a fronte di un budget di 25. La ragazza dei tulipani meriterebbe però una seconda possibilità, anche solo per il notevole cast di attori che vi hanno preso parte. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La ragazza dei tulipani: la trama del film

La storia si svolge nei Paesi Bassi del XVII secolo. Sophia Sandvoort è una fanciulla orfana cresciuta nel convento di Sant’Ursula. La badessa di questo organizza per lei un matrimonio combinato con un ricco mercante vedovo di mezz’età di nome Cornelis Sandvoort e così la giovane si trova a lasciare il convento per iniziare una nuova vita da moglie. Il matrimonio con Sandvoort prosegue, per Sophia, tra alti e bassi, senza alcuno slancio passionale. Per di più, Sophia non riesce a concepire. L’uomo desidera ardentemente avere un erede, e quella che per lui è una mancanza della moglie genera una continua tensione nel loro rapporto.

La vita di Sophia si trova improvvisamente ad un bivio nel momento in cui suo marito decide di farsi ritrarre insieme a lei da un giovane e talentuoso pittore. Così la ragazza conosce Jan Van Loos, personalità piena di passioni e fascino ma priva di una stabilità economica. Nonostante ciò, tra lei e l’artista nasce da subito un forte sentimento, che complicherà non poco la loro vita e di quelli che gli stanno intorno, come Maria, domestica e amica di Sophia. In un Olanda in preda al desiderio di possedere i tulipani, sempre più presenti in commercio, i due giovani dovranno così trovare il modo per far sbocciare il loro rispettivo amore.

La ragazza dei tulipani cast

La ragazza dei tulipani: il cast del film

Il cast di attori che compone La ragazza dei tulipani è quantomai variegato, comprendendo personalità particolarmente note del mondo del cinema, tra cui anche diversi premi Oscar. Protagonista, nei panni di Sophia Sandvoort, è l’attrice Alicia Vikander, divenuta celebre grazie ai film Ex Machina e The Danish Girl. Questa si preparò a lungo per la parte, approfondendo il ruolo della donna nel contesto storico in cui il film è ambientato. Nei panni del giovane artista Jan Van Loos vi è invece Dane DeHaan, noto per Chronicle e The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro. Per rappresentare al meglio lo stretto legame che unisce il suo personaggio con quello di Sophia, DeHaan ha raccontato di aver trascorso diverso tempo in compagnia della Vikander, sviluppando una convincente chimica di coppia.

Il severo Cornelis Sandvoort, marito di Sophia, ha invece il volto del due volte premio Oscar Christoph Waltz. Anche questi si è preparato al ruolo studiando gli usi e i costumi dei nobili del Seicento. Judi Dench interpreta la badessa del convento di Sant’Ursula, mentre Hollyday Grainger è Maria, la domestica di Sophia. Altro volto noto è quello di Zach Galifianakis, celebre per la trilogia di Una notte da leoni, questi interpreta qui Gerrit, l’assistente di Jan Van Loos. Infine, Cara Delevingne è la commerciante di tulipani Annetjie, mentre Jack O’Connell veste i panni del pescivendolo Willem Brok. Nei panni di Mattheus, amico stretto di Jan, i produttori desideravano avere il cantante Harry Styles. Questi tuttavia non poté partecipare a causa di altri impegni, e al suo posto venne scelto Matthew Morrison.

La ragazza dei tulipani: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La ragazza dei tulipani è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten Tv, Chili Cinema, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione in prima TV il giorno mercoledì 13 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

 
 

La ragazza con il braccialetto: la storia vera dietro il film

La ragazza con il braccialetto storia vera
Melissa Guers in La ragazza con il braccialetto. © Mathieu Ponchel - Petit Film - France 3 Cinéma - Frakas Productions - Le Pacte

Il francese Stéphane Demoustier, regista di Terre battute e Allons enfants, ha realizzato nel 2019 quello che è ad ora il suo film più noto: La ragazza con il braccialetto. Incentrato su una vicenda giudiziaria, questo è in realtà un viaggio esplorativo all’interno di un nucleo famigliare tipo, con il fine di indagarne i rapporti, gli equilibri e in che modo essi possono essere minati da un evento sconvolgente. Selezionato per essere proiettato nella sezione Piazza Grande al 72esimo Festival di Locarno, dove ha avuto la sua anteprima mondiale, il film è dunque un intenso dramma che non ha mancato di ottenere ampi riconoscimenti.

La ragazza con il braccialetto è infatti stato accolto con ottime recensioni da parte della critica e del pubblico, ed ha poi vinto premi in prestigiose cerimonie come i Lumières Awards, dove Demoustier ha vinto per la Miglior sceneggiatura, e agli ancor più importanti Cèsar Awards (gli Oscar francesi), dove sempre Demoustier ha trionfato nella categoria Miglior sceneggiatura adattata. Il suo film, infatti, è il remake di un noto lungometraggio argentino – di cui si parlerà più avanti in questo articolo – a cui però il regista francese ha aggiunto dettagli così da renderlo più personale e adeguato al proprio contesto di provenienza.

Per chi è dunque un appassionato di vicende giudiziarie, dove la colpevolezza o l’innocenza del sospettato di turno non sono mai evidenti, La ragazza con il braccialetto è allora un film da non lasciarsi sfuggire. Specialmente per il modo in cui indaga le ripercussioni che simili vicende hanno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle sue fonti di ispirazione. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La ragazza con il braccialetto trama
Anaïs Demoustier in La ragazza con il braccialetto. © Mathieu Ponchel – Petit Film – France 3 Cinéma – Frakas Productions – Le Pacte

La trama e il cast di La ragazza con il braccialetto

Protagonista del film è Lise, una ragazza di 18 anni accusata di aver ucciso la sua migliore amica e ora costretta alla libertà vigilata in attesa del giudizio della Corte d’assise. Motivo per cui alla caviglia porta un braccialetto elettronico che controlla i suoi movimenti. I genitori, Bruno e Céline affrontano l’accusa di omicidio della figlia in modi totalmente diversi: il padre è protettivo e cerca di sostenerla, mentre la madre è totalmente bloccata su come affrontare questo dramma familiare e il futuro di Lise. Quando la ragazza si presenta in tribunale, emergerà un suo stile di vita totalmente inaspettato per i genitori. Una vita sconcertante che finora ignoravano e che mette per la prima volta l’imputata a nudo.

Il film segna il debutto come attrice di Mélissa Guers, qui protagonista nel ruolo di Lise Bataille. Nei panni dei suoi genitori Bruno e Céline Batailler vi sono invece Roschdy Zem e Chiara Mastroianni. Il primo è noto anche come regista dei film Omar m’a tuer e Mister Chocolat, mentre Mastroianni (figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve) si è di recente distinta nei film L’hotel degli amori smarriti I figli degli altri. Anaïs Demoustier ricopre il ruolo dell’Avvocato Generale, mentre Annie Mercier il ruolo dell’avvocato di Lise. Completano il cast Paul Aïssaoui-Cuvelier nel ruolo di Jules Bataille e Pascal-Pierre Garbarini, un vero avvocato, nei panni del presidente del tribunale.

La ragazza con il braccialetto cast
Chiara Mastroianni e Roschdy Zem in La ragazza con il braccialetto. © Mathieu Ponchel – Petit Film – France 3 Cinéma – Frakas Productions – Le Pacte

Il film è ispirato ad una storia vera?

Per quanto riguarda la storia raccontata in La ragazza con il braccialetto, essa non è tratta da una vicenda reale, specialmente considerando che il film è un remake del lungometraggio argentino Acusada, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018 per la regia di Gonzalo Tobal. Nella realizzazione del suo film, quest’ultimo aveva dichiarato che nello scrivere la storia si è documentato su alcuni casi realmente avvenuti – senza però specificare quali – con giovani macchiatisi di omicidio. Il regista ha però poi preferito concentrarsi sull’elaborare una storia originale, essendo principalmente interessato ad esplorare il modo in cui un simile evento scuota l’equilibrio famigliare.

Allo stesso modo, per La ragazza con il braccialetto, il regista Stéphane Demoustier ha trascorso del tempo in un tribunale – più precisamente al tribunale di Bobigny, come da lui dichiarato – per assistere ai processi e quindi essere sicuro di attenersi il più possibile alla realtà. Demoustier, infatti, nel realizzare il remake si è preoccupato di adattare la vicenda al funzionamento del sistema giudiziario francese. Anche in questo caso, però, pur avendo seguito vicende reali, il regista ha scelto di non basarsi su nessuna di esse per gli stessi motivi riportati da Tobal, ovvero la possibilità di partire da questo evento per concentrarsi poi su dinamiche più intime e personali.

Il trailer di La ragazza con il braccialetto e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente, La ragazza con il braccialetto non è presente in Italia su nessuna tra le piattaforme streaming disponibili. Tuttavia, il film è presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 3. Pertanto, per un limitato periodo di tempo sarà poi possibile ritrovarlo sulla piattaforma RaiPlay, a cui si potrà accedere in modo del tutto gratuito per poter vedere il film.

 
 

La Ragazza che Giocava col Fuoco: David Fincher sul sequel di Millennium

Millennium Uomini che Odiano le Donne.

David-FincherA distanza di tre anni da quando nel 2011 David Fincher realizzò la sua personale rivisitazione di Millennium – Uomini che Odiano le Donne, il regista originario di Denver si è detto pronto a tornare a lavoro su La Ragazza che Giocava col Fuoco, sequel della pellicola, nonché secondo capitolo della trilogia Millennium dello svedese Stieg Larsson.

Secondo Fincher la Sony non sarebbe intenzionata ad abbandonare il progetto di remake dopo aver investito un’ingente quantità di denaro per accaparrarsi i diritti dei libri:

“La Sony ha già speso milioni di dollari sui diritti quindi credo che alla fine dallo script uscirà fuori qualcosa.”

Sempre in relazione alla sceneggiatura, inoltre, si è così pronunciato:

“Devo dire che la sceneggiatura che abbiamo adesso ha un grosso potenziale, non posso dire molto, ma è estremamente diversa dal libro.”

Vi ricordiamo che la trilogia di Millennium già era stata portata al cinema, in lingua svedese, nel 2009, mentre risale al 2011 il remake interpretato da Daniel Craig Rooney Mara.

Per quanto riguarda David Fincher, invece, in Italia è atteso al cinema con il thriller Gone Girl – L’amore Bugiardo, il cui protagonista sarà Ben Affleck, al suo fianco troveranno poi posto Rosamund PikeNeil Patrick HarrisTyler PerryKim DickensPatrick Fugit e Carrie Coon.

Fonte: Movie Player

 
 

La quinta stagione recensione

La quinta stagione recensione

La quinta stagione recensione

La quinta stagione è come un quadro metafisico di De chirico, dove il tempo e lo spazio sono vittime di un incantesimo che congela la vita: schiude lo scrigno delle anime mortali per rivelare il sacro che è insito nella natura delle cose, dell’essere e del non essere su questo mondo. Ma è anche un dipinto fiammingo di Brueghel dove figurine minuscole e laboriose come formiche popolano paesaggi innevati che preesistono, imponenti e indifferenti, alla transitoria presenza umana. Ed è un film di Bunuel nella misura in cui un angelo sterminatore, senza volto e onnipresente, si oppone all’agire dell’uomo, lo sovrasta, lo annebbia, lo sconfigge. E ricorda il cinema di Haneke quando racconta senza filtri il marcio delle dinamiche sociali, la brutalità e il cinismo della comunità che nessuna maschera bianca, sia essa un cappuccio o una forma animale, può nascondere e redimere. E’ il romanzo per immagini di Shane Jones, Io sono febbraio, per l’analoga minaccia misteriosa di una calamità naturale, però qui descritta senza le attenuanti della fiaba, dell’immaginazione o del surreale. E’ una variante sul tema di Melancholia di Lars Von Trier, per le atmosfere opprimenti e il lirismo della rappresentazione che trasforma i luoghi familiari in sconosciuti e i personaggi in sculture michelangiolesche, laddove la pietà ha preso il posto del dolore. Ed è il movimento herzoghiano della cinepresa che estrania e sospende la visione.

Ma, innanzitutto, è il film di Jessica Woodworth e Peter Brosens, una coppia di registi belgi capaci con quest’opera di evocare una grandezza trascendente e universale e, parallelamente, di renderla reale, tangibile a ogni inquadratura e ineluttabile, nel fluire ciclico degli eventi: poi disciolto in una perenne e tragica presentificazione. Perché in quell’isolato villaggio delle Ardenne l’inverno si è fermato, ha irrigidito il suo alito mortifero e respinto l’avvento della primavera, sottraendo alla terra l’impulso alla rigenerazione e scatenando negli abitanti quello animale di sopravvivenza.  Quanto prima era fonte rituale di incontro e di condivisione ora è soltanto motivo di arida contesa e di esplosioni violente ai danni di chi, per caso e per fragilità, è assunto a capro espiatorio della situazione, condannato a patire su di sè una colpa che è di tutti, come afferma con un rimasuglio di saggezza una donna della cittadina. Si assiste così a una progressiva e irreversibile perdita di fratellanza e carità, contro cui neanche la purezza intatta di due adolescenti, Alice (Aurélia Poirier) e Thomas (Django Schrevens) potrà lottare. Una parabola biblica e apocalittica che non risparmia sul peccato, sul male e sulla punizione.

 
 

La Quinta Onda: tre clip in italiano con Chloë Grace Moretz

Ecco tre clip da La Quinta Onda, adattamento cinematografico del primo capitolo della trilogia firmata da Rick Yancey, nei cinema italiani da oggi, 4 febbraio 2016.

Chloë Grace Moretz (Hugo Cabret, Kick-Ass 2)  interpreta Cassie Sullivan, una liceale che, in un mondo sconvolto da ondate di attacchi alieni, è alla ricerca disperata del fratellino Sammy. Sulla sua strada incontrerà l’ex compagno di scuola Ben Parish (Nick Robinson) ed un misterioso ragazzo che potrebbe essere la sua salvezza, Evan (Alex Roe).

La Quinta Onda, racconta delle quattro ondate di attacchi alieni che hanno decimato la popolazione sulla Terra. In uno scenario dominato dalla paura e dall’angoscia, l’adolescente Cassie (Chloë Grace Moretz) cerca disperatamente di salvare il fratellino Sammy. Mentre si prepara all’inevitabile e letale quinta ondata, Cassie incontra un giovane misterioso che potrebbe rivelarsi la sua unica speranza. La giovane eroina potrà però fidarsi ed accettare il suo aiuto?

 
 

La quinta onda: trama, cast e le differenze tra il libro e il film

La quinta onda film

Nell’ultimo decennio hanno preso vita al cinema una serie di popolari e film per young adult ambientate in mondi post-apocalittici, dove la speranza di una vita futura è interamente affidata alle giovani generazioni. Dopo titoli come Maze Runner, Divergent e Hunger Games è così arrivato sul grande schermo anche La quinta onda. Diretto nel 2016 da J Blakeson, qui al suo secondo film dopo La scomparsa di Alice Creed, questo ha alla sua base una serie di invasioni aliene che hanno decimato la popolazione terrestre. Un contesto particolarmente cupo, dunque, dove i protagonisti umani aspirano a ribaltare le sorti di quella battaglia per la supremazia.

Il film è un vero e proprio racconto di fantascienza, dove all’azione più sfrenata si unisce anche la paura di crescere e il desiderio di affermazione insito in ognuno di noi. Quella qui raccontata non è però una storia originale, bensì la trasposizione dell’omonimo romanzo scritto da Rick Yancey. Pubblicato nel 2013, questo è il primo di una trilogia proseguita poi con Il mare infinito e L’ultima stella. Divenuto particolarmente popolare, questo venne acquistato dalla Columbia Pictures, che diede così il via all’adattamento cinematografico. Girato prevalentemente nella città di Atlanta, in Georgia, il film si è avvalso di grandi effetti speciali e un cast ricco di grandi celebrità di Hollywood.

Arrivato in sala, però, questo venne accolto senza particolare entusiasmo. Pur avendo guadagnato circa 109 milioni, a fronte di un budget di 54, questo risultato non fu ritenuto soddisfacente al punto da dar vita ai due successivi sequel. La quinta onda rimane però ancora oggi un film da riscoprire, contenente non pochi elementi di fascino. Prima di intraprendere una visione del film sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La quinta onda: la trama del film

Il film racconta la storia dell’adolescente Cassie, la cui vita scorre tranquillamente tra la famiglia, gli amici e la scuola. Tutto ciò verrà però sconvolto dall’arrivo nei cieli di un’imponente astronave aliena. A pochi giorni da quella comparsa, ha inizio una vera e propria guerra, con gli extraterrestri intenti ad uccidere quanti più umani possibile. Gli attacchi, noti come “onde”, hanno lo scopo di compromettere la vita sul pianeta, spianando la strada alla discesa degli alieni sul suolo terrestre. Con suo padre e suo fratello minore, Cassie inizia così un disperato viaggio in cerca di rifugio. Ben presto, però, capirà di non potersi nascondere a lungo, ma di essere invece destinata a guidare la ribellione che porterà speranza nel futuro dell’umanità.

La quinta onda cast

La quinta onda: il cast del film

A dar vita alla protagonista, Cassie, vi è l’attrice Chloe Grace Moretz. Divenuta celebre per il ruolo della combattiva Hit-Girl in Kick-Ass, questa si è dichiarata estremamente entusiasta di poter recitare nel film. Ha infatti rivelato di essere una grande fan del romanzo, che ha letto per ben tre volte. Cassie è inoltre il suo personaggio preferito, e si è dedicata alla sua interpretazione con grande cura. Non solo si è infatti basata su quanto scritto su di lei nel libro, ma ha anche lavorato sul costruire e approfondire nuovi aspetti del personaggio. Il suo impegno è in seguito stato particolarmente apprezzato, e in molti l’hanno indicata come l’interprete migliore per la parte.

Accanto a lei, nel ruolo del padre Oliver, vi è invece l’attore Ron Livingston. Maggie Siff, nota per la serie Mad Men, è invece la madre Lisa. Nick Robinson, celebre in particolare come protagonista di Tuo, Simon, dà qui vita al personaggio di Ben Thomas Parish, uno dei ragazzi che aiuterà Cassie nella sua missione. Evan Walker, altro alleato della protagonista, ha invece il volto di Alex Rose, mentre la dura Ringer è interpretata da Maika Monroe, divenuta celebre grazie al film It Follows. Di particolare importanza è il personaggio del colonnello Vosch, comandante della resistenza. Questi ha il volto di Liev Schreiber, attore scelto dopo numerosi provini. Maria Bello, attrice nota per A History of Violence, recita invece nei panni del controverso colonnello Reznik.

La quinta onda: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo di Yancey, gli autori hanno cercato di mantenersi quanto più fedeli possibile a questo, così da rispettare quanto amato dagli appassionati della storia. Per dar vita al film, però, si sono ovviamente rese necessarie alcune modifiche, così da permettere al racconto di assumere una forma più cinematografica. La prima differenza la si ritrova nella costruzione del racconto. Nel libro, infatti, il passato arrivo degli alieni sul pianeta è intervallato al racconto di quanto si svolge nel presente. Per il film, invece, gli autori hanno preferito non mischiare troppo le cose, raccontando prima dell’intera invasione e soltanto dopo arrivando al presente, con la fuga e la ribellione di Cassie.

Ulteriori differenze sono per lo più riguardanti alcuni dei personaggi protagonisti. In particolare, il sergente Reznik, passa dall’essere un uomo nel romanzo all’essere una donna nel film. Questo cambiamento viene motivato dal desiderio di inserire ulteriori personaggi femminili, come anche quello di rendere diverso dal solito uno dei cattivi principali. Più ambiguo è anche il colonnello Vosch, che se nel libro si macchia dell’assassinio del padre di Cassie, nel film non viene ufficialmente indicato come artefice di ciò. Un’ultima differenza riguarda il programma “Mnemolandia”. Nel romanzo, questo serve per “vedere” i ricordi delle persone tratte in salvo dal campo profughi. Tutto ciò viene però ad essere completamente assente dal film, risultando un elemento non più indispensabile alla narrazione.

La quinta onda: il trailer e dove vedere il film in streaming

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La quinta onda è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 17 novembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, BookStacked

 
 

La Quinta Onda: poster e trailer del film con Chloë Grace Moretz

Ecco i poster italiani e il trailer de La Quinta Onda, adattamento cinematografico del primo capitolo della trilogia firmata da Rick Yancey, nei cinema italiani da febbraio 2016.

la quinta ondaChloë Grace Moretz (Hugo Cabret, Kick-Ass 2)  interpreta Cassie Sullivan, una liceale che, in un mondo sconvolto da ondate di attacchi alieni, è alla ricerca disperata del fratellino Sammy. Sulla sua strada incontrerà l’ex compagno di scuola Ben Parish (Nick Robinson) ed un misterioso ragazzo che potrebbe essere la sua salvezza, Evan (Alex Roe).

La Quinta Onda, racconta delle quattro ondate di attacchi alieni che hanno decimato la popolazione sulla Terra. In uno scenario dominato dalla paura e dall’angoscia, l’adolescente Cassie (Chloë Grace Moretz) cerca disperatamente di salvare il fratellino Sammy. Mentre si prepara all’inevitabile e letale quinta ondata, Cassie incontra un giovane misterioso che potrebbe rivelarsi la sua unica speranza. La giovane eroina potrà però fidarsi ed accettare il suo aiuto?

 
 

La Quinta Onda: nuova clip in italiano con Chloë Grace Moretz

Ecco una nuova clip in italiano da La Quinta Onda, adattamento cinematografico del primo capitolo della trilogia firmata da Rick Yancey, nei cinema italiani da oggi, 4 febbraio 2016.

Chloë Grace Moretz (Hugo Cabret, Kick-Ass 2)  interpreta Cassie Sullivan, una liceale che, in un mondo sconvolto da ondate di attacchi alieni, è alla ricerca disperata del fratellino Sammy. Sulla sua strada incontrerà l’ex compagno di scuola Ben Parish (Nick Robinson) ed un misterioso ragazzo che potrebbe essere la sua salvezza, Evan (Alex Roe).

La Quinta Onda, racconta delle quattro ondate di attacchi alieni che hanno decimato la popolazione sulla Terra. In uno scenario dominato dalla paura e dall’angoscia, l’adolescente Cassie (Chloë Grace Moretz) cerca disperatamente di salvare il fratellino Sammy. Mentre si prepara all’inevitabile e letale quinta ondata, Cassie incontra un giovane misterioso che potrebbe rivelarsi la sua unica speranza. La giovane eroina potrà però fidarsi ed accettare il suo aiuto?

 
 

La Quinta Onda: Chloe Grace Moretz protagonista della clip Human

Dopo avervi presentato una nuova featurette de La Quinta OndaChloe Grace Moretz torna protagonista nella clip Human, video reso disponibile dalla Sony Pictures Entertainment attraverso il canale ufficiale Youtube.

La Quinta Onda narra di quattro cataclismi di enorme portata che hanno afflitto la terra, decimando la popolazione mondiale. In un tumulto di paura e disperazione, la sedicenne Cassie sta cercando il fratello minore per salvarlo. Mentre si prepara per quella che si preannuncia come una quinta ondata finale, Cassie conosce un uomo che potrebbe essere la sua ultima speranza.

Mentre la sua uscita è annunciata per il 22 Gennaio del 2016, La Quinta Onda vede all’interno del suo cast Chloe Grace Moretz, Nick Robinson, Ron Livingston, Maggie Siff, Alex Roe, Maika Monroe, Zackary Arthur e Liev Schreiber. Diretto da J. Blakeson e scritto da Susannah Grant, il film è tratto dal libro di Rick Yancey.

Fonte: Sony Pictures Entertainment

 
 

La Quietud: recensione del film di Pablo Trapero

La Quietud Pablo Trapero

La selezione fuori concorso di Venezia 75 si arricchisce di un nuova opera diretta da Pablo Tapero che, con il suo La Quietud, si interroga sull’amore, sui legami affettivi e soprattutto sulla famiglia.

La vita tranquilla di una famiglia nella tenuta de La Quietud, in Argentina, vicino Buenos Aires, viene scossa da un evento tragico. A seguito del doppio ictus subito dal capofamiglia, Eugenia (Berenice Bejo), la figlia maggiore, decide di tornare a casa da Parigi per stare vicino a sua madre e a sua sorella minore Mia (Martina Gusman). La malattia del padre, ormai in uno stato comatoso irreversibile, e la convivenza forzata delle tre donne ripoteranno alla luce vecchi dissapori e la facciata di famiglia perfetta si sgretolerà piano piano rivelando alcune scomode verità.

La Quietud

leggi anche: Venezia 75: Doubles Vies, recensione del film con Guillaume Canet e Juliette Binoche

Vincitore tre anni fa del Leone d’Argento per la regia del suo El Clan, il regista Pablo Trapero torna a Venezia presentando stavolta un interessante melodramma familiare pieno di mistero e sensualità. Utilizzando l’improvvisa malattia del padre come espediente narrativo, Trapero si sbarazza di fatto dell’unica importante figura maschile di tutta la storia, lasciando che siano solo le donne a condurre il gioco.

Si parla di famiglia e di segreti nascosti per decenni che inevitabilmente hanno influenzato il rapporto delle figlie con i propri genitori. Mentre il padre sembra avere un legame speciale con la figlia minore Mia, la maggiore Eugenia, è di fatto la cocca di mamma. Ma a sorprendere e un tantino inquietare lo spettatore è il rapporto d’affetto morboso e quasi incestuoso delle due sorelle; la vicinanze delle due ragazze, incredibilmente somiglianti, sembra quasi voler sopperire alla mancanza di stabilità emotiva. Sin dalle prime scene, infatti, si avverte che l’immagine della famiglia felice, benestante e perfetta è in realtà solo un castello di carte pronto a volar via alla prima folata di vento. E il vento non tarda a arrivare!

leggi anche: Venezia 75: A Star Is Born recensione del film con Bradley Cooper e Lady Gaga

La quietud Berenice Bejo

Il regista Pablo Trapero è incredibilmente bravo a costruire, insieme a Alberto Rojas Apel, una sceneggiatura semplice ma dal ritmo sostenuto che svela i segreti della famiglia de La Quietud a piccole dosi. Lo spettatore, intrigato dall’alone di mistero che sembra avvolgere i personaggi, non può fare altro che continuare a seguire la storia. Nonostante si tratti di un ‘melodrammone’ familiare molto più adatto al piccolo che al grande schermo, il film di Trapero affascina e si lascia seguire dall’inizio alla fine.

 
 

La quattordicesima domenica del tempo ordinario, la recensione del film di Pupi Avati

la quattordicesima domenica del tempo ordinario

Iperattivo Pupi Avati torna al cinema con La quattordicesima domenica del tempo ordinario, il suo nuovo film, “quello più autobiografico, come dice lui, che da giovedì 4 maggio Vision Distribution porta nei cinema italiani. Dopo Il signor Diavolo del 2019, e il precedente Dante (2022), il regista bolognese torna a raccontare il suo mondo, dopo quel Lei mi parla ancora che nel 2021 aveva raccolto importanti candidature ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, che avevano consegnato il Premio Speciale della 75esima edizione al protagonista Renato Pozzetto.

Sogni, amore e amicizia: un triangolo

Allora protagonista di un’altra storia d’amore, finito per cause naturali, a differenza di quella al centro  del film che vede Gabriele Lavia ed Edwige Fenech interpreti della versione adulta dei due giovani protagonisti affidati al Lodo Guenzi dei Lo stato sociale e l’esordiente Camilla Ciraolo. Nel film Marzio Barreca e Sandra Rubin, due giovanissimi della Bologna anni ’70 con un sogno da realizzare. La musica per il primo, che con l’amico Samuele Mascetti (Nick Russo, e Massimo Lopez, quasi spaesato in una piccola parte) fonda il gruppo musicale I Leggenda e sogna il successo; la moda, per la ragazza, un fiore che aspira a diventare indossatrice.

Qualche anno dopo, nel la quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella ‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio locale. Ma è l’apice di un’epoca destinata a finire, come anche i rapporti tra i tre, che cambiano attraverso delusioni e tradimenti reciproci, che scopriamo vedendone i drammatici effetti che avranno nel futuro.

La quattordicesima domenica del tempo ordinario – Nostalgia canaglia

Quanto è lecito, e sano, restare aggrappati ai propri sogni? Rinunciare a tutto, o quasi, per realizzarli o vivere di essi nel tentativo di farne realtà? Non c’è una risposta, e forse nessuno dovrebbe permettersi di darne. Anche se in quello che Pupi Avati definisce come il proprio film “più sincero e autobiografico” la rilettura del passato messo in scena è decisamente amara e dolorosa. Una prova di coraggio per il regista bolognese – un’altra dopo il suo Dante – che stavolta rischia di non riuscire a raggiungere il pubblico o a farlo empatizzare con i personaggi messi in scena.

Divisi molto nettamente, come i piani temporali della narrazione, tra un livello intriso di nostalgia – soprattutto per quanti in gioventù hanno amato la Fenech e Sydne Rome (qui nel ruolo della madre di Marzio) – e quello dominato dalle ossessioni urlate di un poco coinvolgente Guenzi. Che non aiutano a trovare un equilibrio del quale probabilmente una confessione così viscerale non avrebbe bisogno, ma che avrebbe aiutato a restare in carreggiata tra ellissi che non suscitano le suggestioni volute e il ricco catalogo di immagini d’epoca e di ricordi come quello del chiosco di gelati di Romoli, “dove le cose che sognavi, accadevano”.

Purtroppo, stavolta la magia non riesce, e i sogni si confermano più deboli della realtà. Ben inquadrata, nello stile del regista, e che sicuramente meritava esser raccontata, magari senza affidarsi al solo profondo senso di tristezza e sconfitta che pervade i personaggi, per il resto in balia di interpretazioni troppo caricate, o troppo poco. Le illusioni alla fine restano nel passato, insieme all’innocenza, e sulla carta, ammesso che certe forzature non fossero già nella sceneggiatura. E a noi non rimane che sperare che l’insistito sfruttamento del piano onirico sia di buon auspicio per il prossimo horror che Avati ha detto di essere sul punto di girare e trovi miglior collocazione nei progetti della Horror Factory che il regista sogna di costruire.

 
 

La quattordicesima domenica del tempo ordinario di Pupi Avatisu SKY

La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Arriva in prima tv su Sky La quattordicesima domenica del tempo ordinario, di Pupi Avati, una pellicola intrisa di nostalgia e ironia, che riflette sul tempo che passa, sui legami, i sogni e i fallimenti, mercoledì 11 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Due (alle 21.45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Avati dirige un grande e sorprendente cast corale che comprende Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Massimo Lopez, Lodo Guenzi, Camilla Ciraolo, Nick Russo e Cesare Bocci. La quattordicesima domenica del tempo ordinario è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Vision Distribution in collaborazione con Sky.

La trama del film La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Bologna, anni 70. Marzio, Samuele e Sandra sono giovanissimi e ognuno ha un suo sogno da realizzare. La musica, la moda, o forse la carriera. I due ragazzi, amici per la pelle, fondano il gruppo musicale I Leggenda e sognano il successo. Sandra è un fiore di bellezza e aspira a diventare indossatrice. Qualche anno dopo, nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella ‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio locale. Poi un giorno di quei meravigliosi anni novanta in cui tutto sembra loro possibile, si appalesa all’improvviso la burrasca, un vento contrario e ostile che tutto spazza via.Li ritroviamo 35 anni dopo. Cosa è stato delle loro vite, dei loro rapporti? Ma soprattutto cosa ne è stato dei loro sogni?

 
 

La prova, la storia vera dietro alla serie Netflix

La prova

La prova o “The Breakthrough”, o “Genombrottet” come è conosciuto in origine, è una serie televisiva svedese di genere poliziesco che ruota attorno a un tragico duplice omicidio rimasto irrisolto per quasi vent’anni. Dopo che due residenti di Linköping, Adnan e Gunilla, vengono uccisi da un killer sfuggente, il detective John Sundin assume la direzione delle indagini. Tuttavia, quello che sembrava un caso facile da risolvere, con un testimone oculare e campioni di DNA sulla scena del crimine, finisce per gettare un’ombra sulla città e per 16 anni John non riesce a trovare alcuna pista concreta. Questo fino a quando John decide di collaborare con Per Skogkvist, un ricercatore genealogico il cui approccio innovativo al tracciamento del DNA potrebbe essere proprio ciò di cui il detective ha bisogno per risolvere il caso.

La serie Netflix approfondisce la psicologia traumatica delle persone colpite dai devastanti omicidi, puntando i riflettori sulle famiglie delle vittime e sui poliziotti che hanno lavorato al caso per più di un decennio. Questo, insieme alla rappresentazione autentica del contributo fondamentale di Per alle indagini, rafforza il legame della serie con la realtà.

La prova è basato su un libro di cronaca nera

La prova racconta una storia ispirata a un crimine reale, liberamente basata sul libro di saggistica “Genombrottet: Så Löste Släktforskaren Dubbelmordet i Linköping”, noto anche come “The Breakthrough: How the Genealogist Solved the Double Murder in Linköping”. Il libro è stato scritto da due autori svedesi, la giornalista Anna Bodin e il genealogista Peter Sjölund, e ruota attorno agli omicidi avvenuti nell’ottobre 2004 a Linköping. All’epoca, un bambino di 8 anni, Mohammed Ammouri, e un’insegnante di 56 anni, Anna-Lena Svensson, furono vittime di un attacco mortale nella zona di Åsgatan che portò alla loro tragica morte.

Nonostante le rigorose indagini della polizia, l’assassino è rimasto a piede libero per circa 16 anni. Tuttavia, nel 2020 la situazione ha subito una svolta dopo che le autorità hanno collaborato con Peter Sjölund, una figura di spicco nel settore della genealogia del DNA in Svezia. Grazie alla sua tecnologia di ricerca genealogica, che ha comportato la creazione di un albero genealogico dell’autore del reato e la ricerca approfondita nei database, Sjölund è riuscito a rintracciare l’assassino, Daniel Nyqvist, nel giro di cinque settimane. Il suo contributo alle indagini si è quindi rivelato inestimabile, poiché ha finalmente chiuso un caso tragico durato 16 anni.

Inoltre, ha segnato la prima volta che tale tecnologia è stata utilizzata per indagini penali in Svezia e nella storia europea in generale. Pertanto, la ricostruzione letteraria degli eventi da parte di Bodin e Sjölund rimane il più fedele possibile alla realtà, descrivendo in dettaglio il ruolo cruciale del genealogista nel caso di omicidio. Lo sceneggiatore Oskar Söderlund ha quindi utilizzato il libro come fonte di ispirazione per garantire che la sua ricostruzione romanzata dei dettagli e dei personaggi coinvolti nel caso rimanesse fedele alla realtà.

La prova drammatizza con cura la seconda più grande indagine di polizia della Svezia

Dopo gli omicidi di Mohammed Ammouri e Anna-Lena Svensson, la polizia di Linköping ha avviato una rigorosa indagine per catturare l’assassino. Inizialmente sono emersi alcuni indizi, tra cui l’arma del delitto, un berretto appartenente all’autore del reato e testimonianze oculari dell’assassino. Inoltre, le autorità hanno persino chiesto l’aiuto dell’FBI. Tuttavia, non è stato possibile compiere progressi sostanziali nel caso. Con il passare degli anni sono emerse altre piste, in particolare due identikit. Tuttavia, solo nel 2020, dopo l’arrivo di Peter Sjölund, è stato finalmente effettuato un arresto. Secondo quanto riferito, una segnalazione risalente al gennaio dello stesso anno da parte di un amico d’infanzia ha portato la polizia sulle tracce di Daniel Nyqvist.

Alla fine, il 9 giugno 2020, le autorità hanno arrestato Nyqvist, il cui DNA corrispondeva al 100% a quello dell’autore del delitto. Poco dopo l’arresto, ha confessato gli omicidi di Mohammed Ammouri e Anna-Lena Svensson. Secondo quanto riportato, Nyqvist, che all’epoca degli omicidi aveva 21 anni, sostiene di aver commesso gli orribili atti a causa di pensieri ossessivi che lo spingevano a uccidere. Si ritiene inoltre che abbia scelto le sue vittime a caso. Il 1° ottobre 2020, il tribunale ha condannato l’uomo, allora 37enne, per gli omicidi.

Poiché è stato concluso che agiva sotto l’influenza di un grave disturbo psicologico, Nyqvist sarebbe stato condannato a cure psichiatriche con dimissione speciale. È stato inoltre condannato a pagare un risarcimento di 350.000 corone svedesi (SEK) alla famiglia Ammouri e 1,4 milioni di SEK allo Stato. Pertanto, sebbene sia vero cheLa prova rimane fedele al caso criminale reale, è anche evidente che la serie si è discostata dalla realtà quando necessario. Di conseguenza, nonostante sia una serie poliziesca ispirata a una storia vera, l’indagine della polizia sullo schermo non è una ricostruzione biografica degli eventi.

Lo sceneggiatore Oskar Söderlund e il resto del team creativo hanno liberamente utilizzato la licenza creativa necessaria per creare una storia avvincente e coinvolgente. In una discussione sul progetto, Söderlund ha dichiarato a Netflix: “È un trauma terribile che ha colpito la popolazione e la città di Linköping, e voglio raccontare con rispetto i tentativi di superare tale trauma. Nel mezzo di questa tragedia, ci sono persone che rifiutano di arrendersi, che lottano per andare avanti e la cui vita è segnata da ciò che è successo“. Così, La prova emerge come una miscela tra realtà e finzione, alimentata da interpretazioni convincenti e da una trama avvincente.

 
 

La prossima vittima: la spiegazione del finale del film

Sally Field in La prossima vittima
Sally Field in La prossima vittima. Cortesia di Paramount Pictures

Quello del revenge movie è da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati, dove il protagonista di turno intraprende una spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Da prima genere prettamente pensato per un pubblico maschile, negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati sempre più film dove ad andare in cerca di vendetta è un personaggio femminile. Da Il buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint – L’angelo della vendetta fino a The Protégé. Accanto ad essi citiamo anche La prossima vittima.

Il film, uscito in sala nel 1996, è però a suo modo diverso dagli altri qui citati, in quanto pone la sua protagonista dinanzi ad una serie di dubbi morali riguardanti la volontà di farsi giustizia da sé, solo per poi risolverli in modo brusco senza troppi complimenti. A dirigere il film vi è John Schlesinger, regista premio Oscar per Un uomo da marciapiede e noto anche per Il maratoneta, qui al suo penultimo film. Un titolo poco apprezzato dalla critica, proprio per alcune problematiche etiche che solleva, ma ad ogni modo sostenuto da una serie di ottime interpretazioni.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da riscoprire a partire dal quale fare una serie di valutazioni e riflessioni sui temi trattati. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La prossima vittima. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sally Field, Ed Harris e Joe Mantegna in La prossima vittima
Sally Field, Ed Harris e Joe Mantegna in La prossima vittima. Cortesia di Paramount Pictures

La trama e il cast di La prossima vittima

Protagonista del film è Karen McCann, vive in un tranquillo rione di Los Angeles, in una villetta confortevole, col mariro Mack e le due figlie (Julie di diciassette anni e Megan di cinque), una vita serena di moglie, madre e lavoratrice in un centro televisivo. Julie, il giorno del quinto compleanno di Megan, rientrata a casa in anticipo dal liceo per i preparativi della festa della sorellina, viene aggredita, violentata e accoltellata selvaggiamente. L’assassino, però, viene rilasciato per via di un cavillo giudiziario. Distrutta, Karen deciderà di farsi giustizia da sola.

Ad interpretare il ruolo di Karen McCann vi è l’attrice Sally Field, due volte premio Oscar e ricordata in particolare per il suo ruolo in Mrs. Doubtfire. Accanto a lei, ruolo del marito Mack vi è l’attore Ed Harris, mentre Olivia Burnette interpreta Julie McCann e Alexandra Kyle è Megan McCann. Recitano poi nel film l’attore Kiefer Sutherland nel ruolo dell’assassino Robert Doob, Joe Mantegna in quello del Detective Joe Denillo e Charlayne Woodard nel ruolo dell’Agente dell’FBI Angel Kosinsky. Philip Baker Hall interpreta invece Sidney Hughes, facente parte del gruppo di sostegno a cui partecipa Karen.

La spiegazione del finale

Nel corso del film, dopo aver seguito ossessivamente Doob, Karen si iscrive a un corso di autodifesa, che aumenta la sua sicurezza, la aiuta a ravvivare la sua vita sessuale con Mack e migliora il suo rapporto con Megan. Tuttavia, dopo che Karen riceve un revolver da Sidney, Angel – un’altra donna del gruppo di sostegno – le confessa di essere un’agente dell’FBI sotto copertura che sta indagando sulle attività dei vigilanti all’interno del gruppo di sostegno e la avverte di non portare a termine il suo intento di auto giustizia. Non volendo diventare lei stessa un’assassina, Karen chiama Sidney e annulla il piano ai danni di Doob.

Kiefer Sutherland e Sally Field in La prossima vittima
Kiefer Sutherland e Sally Field in La prossima vittima. Cortesia di Paramount Pictures

Poco dopo, però, la donna che Karen aveva cercato di mettere in guardia viene violentata e uccisa da Doob, che viene arrestato. Con grande indignazione di Karen, l’uomo viene ancora una volta rilasciato per mancanza di prove ammissibili e lei decide di prendere in mano la situazione. Mentre Mack intende portare la famiglia in vacanza, Karen orchestra deliberatamente un’emergenza lavorativa come alibi che la costringe a rimanere indietro, dicendo a lui e a Megan di andare avanti. Poi si intrufola nell’appartamento di Doob mentre lui è via e lo distrugge, sapendo che lui capirà che è lei la responsabile.

Quella sera, Doob irrompe però in casa di Karen, ma lei lo sorprende con il revolver ricevuto da Sidney; i due lottano prima che Karen abbia la meglio e lo uccida. All’arrivo della polizia, l’agente Denillo dice a Karen che le sta addosso, ma non potendo provare che l’omicidio di Doob è stato premeditato, decide di dire al collega che Karen ha agito per autodifesa. Nello stesso momento, Mack e Megan tornano a casa, avendo scoperto il piano di Karen, e vedono la polizia che porta via il cadavere di Doob. Mack conforta Karen in silenzio, comprendendo ciò che ha fatto e accettandolo silenziosamente.

Il film affronta dunque il tema della delusione dinanzi ad una giustizia che non tutela come dovrebbe i cittadini, permettendo che piccoli cavilli permettano il rilascio di assassini. La prossima vittima si concentra però in particolare poi sulla ricerca di Karen di accettare quanto accaduto e allo stesso tempo di rapportarsi con il desiderio di farsi giustizia da sola. Alla fine, lei stessa si macchia di omicidio, evitando però il carcere per quelle stesse mancanze di prove che avevano a suo tempo permesso a Doob di evitarla.

Il critico Roger Ebert stroncò il film sostenendo che “è un piccolo esempio particolarmente sgradevole di manipolazione del pubblico che porta a una conclusione che, se l’avessi accettata, mi avrebbe lasciato un senso di impurità. Si tratta di una donna comune che è portata a cercare una vendetta di sangue, in una trama in cui la posta in gioco è così palesemente impilata da risultare spudorata. È ironico che questo film esca in contemporanea con “Dead Man Walking”. Quest’ultimo ci sfida ad affrontare un’ampia gamma di questioni etiche e morali. “Occhio per occhio“ ci fa cinicamente chiudere gli occhi, escludendo il più possibile la moralità, per servire una trama di sfruttamento”.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di sabato 5 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

 
 

La prossima trilogia di Spider-Man nel MCU si potrebbe concludere con un paio di cattivi molto familiari

Spider-Man/Peter Parker, 'Captain America: Civil War' (2016)

Quando i Marvel Studios hanno collaborato con Sony Pictures e hanno accettato di condividere Spider-Man, è stata presa rapidamente la decisione di concentrarsi sui cattivi che il lanciaragnatele non aveva mai affrontato prima sullo schermo.

Spider-Man: Homecoming presentava Shocker e Avvoltoio e ha persino posto le basi per l’eventuale debutto di Scorpion introducendo Mac Gargan. Spider-Man: Far From Home ha spostato l’attenzione su Mysterio, solo che Spider-Man: No Way Home ha messo il Peter Parker di Tom Holland contro i cattivi dei precedenti film di Spider-Man. L’eroe del MCU ha combattuto Green Goblin, Doctor Octopus, Electro, Sandman e Lizard; per quanto entusiasmante fosse per i fan questa decisione, apparentemente ha chiuso la porta a nuove versioni di quei cattivi che appaiono sulla Terra-616.

Ora, però, lo scooper Alex Perez afferma che Green Goblin e Doctor Octopus “saranno, in caso contrario, gli ultimi cattivi che l’Uomo Ragno di Holland dovrà affrontare quando il suo periodo come Spider-Man giungerà al termine”.

Non chiarisce se si tratterà delle varianti interpretate da Willem Dafoe e Alfred Molina o di versioni completamente nuove di ciascun personaggio; con Avengers: Secret Wars presumibilmente destinato a riavviare gradualmente l’MCU, sarebbe facile apportare sottili modifiche al mondo di Spidey.

Poi di nuovo, è possibile che Norman mentisse sul fatto di non avere un doppelganger della Terra-616 per impedire a Peter Parker di cercarlo e assicurarsi che non diventasse mai il Green Goblin. In ogni caso, lo scontro tra Spidey e Goblin e Doc Ock è una prospettiva entusiasmante.

“Se tutto andasse bene, certo”, ha detto in precedenza Dafoe riguardo alla possibilità di interpretare nuovamente Norman. “Voglio dire, è un ruolo fantastico. Mi è piaciuto il fatto che sia un doppio ruolo entrambe le volte. Vent’anni fa, e abbastanza recentemente, entrambe le volte [sono state] esperienze molto diverse, ma mi sono divertito in entrambe.”

Qual è lo stato di produzione di Spider-Man 4? 

Vedremo cosa succederà, ma Spider-Man 4 sembra essere una priorità per la Sony Pictures. Si dice che Venom farà la sua apparizione, mentre una recente indiscrezione sostiene che anche un personaggio inaspettato tornerà nel film.

La risposta semplice è che vorrò sempre fare film su Spider-Man“, ha detto Tom Holland a proposito della situazione di Spider-Man 4. “Devo la mia vita e la mia carriera a Spider-Man. Quindi la risposta semplice è sì. Vorrà sempre fare di più“.

Abbiamo i migliori del settore che lavorano per qualsiasi storia. Ma finché non l’avremo risolta, abbiamo un’eredità da proteggere”, ha spiegato l’attore. “Il terzo film è stato così speciale in tanti modi che dobbiamo assicurarci di fare la cosa giusta“.

È la prima volta in questo processo che faccio parte dei creativi così presto. È un processo in cui osservo e imparo. È una fase molto divertente per me“, ha aggiunto. “Come ho detto, tutti vogliono che accada. Ma vogliamo essere sicuri di non esagerare con le stesse cose“.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin, Drew Goddard, Adil El Arbi e Bilall Fallah. Ora possiamo aggiungere provvisoriamente il nome di Wingard alla lista.

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ. Si vocifera che Sydney Sweeney possa interpretare Black Cat, mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in considerazione come cattivi di Spider-Man 4. Al momento, il ruolo di The Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei social media.

Per quanto riguarda i dettagli della trama, di recente si è parlato della possibilità che Peter Parker indossi la tuta aliena introdotta per la prima volta alla fine di Spider-Man: No Way Home e che Venom appaia in qualche veste. Come sempre, restate sintonizzati per gli aggiornamenti su Spider-Man 4 non appena li avremo.

 
 

La promessa, recensione del film con Isabelle Huppert

la promessa film

La Promessa – Il prezzo del potere è un thriller politico graffiante, che immerge lo spettatore in un’atmosfera di costante intrigo. Per la regia di Thomas Kruithof, la pellicola è stata presentata a Venezia78 nella sezione Orizzonti e arriverà nelle sale italiane il 10 marzo 2022.

La Promessa: un dramma politico locale

Clémence (Isabelle Huppert), impavido sindaco di una cittadina vicino Parigi, sta completando l’ultimo periodo del suo mandato. Con il suo fedele braccio destro Yazid (Reda Kateb), ha combattuto a lungo per questa comunità afflitta da disuguaglianze, disoccupazione e povertà. Tuttavia, quando a Clémence viene offerta la carica di Ministro, la sua ambizione prende il sopravvento, mentre la devozione e l’impegno per i suoi cittadini iniziano a vacillare. La sua integrità politica e le promesse elettorali sopravvivranno a queste nuove aspirazioni?

Il mondo della politica è un oceano di squali, e gli idealisti fanno fatica a nuotarci dentro senza perdere gli arti: questo è essenzialmente ciò che apprendiamo da La Promessa.

E’ così che il film procede a mettere la politica e i legami sociali a confronto, cercando di cogliere davvero la complessità delle questioni in gioco, soprattutto in una fase in cui la figura politica è divisa tra le promesse da mantenere nei confronti degli elettori e, contemporaneamente, all’interno della stessa gerarchia politica. Viene illustrata una metaforica vasta scacchiera di accordi e compromessi, tanto più rilevante poiché evita di mettere in scena la strada più facile del manicheismo per evidenziare al meglio le contraddizioni insite al sistema politico.

La scelta di un contesto regionale per esaminarne l’ambiente politico e l’integrità dei suoi rappresentanti è ciò che di migliore il film porta su schermo, conferendo alla pellicola una base narrativa intima, viva e concreta, che permette tanto l’identificazione quanto a Isabelle Huppert di splendere nel ruolo di protagonista.

Kruithof opta per una direzione artistica spartana, realizzando la maggior parte delle riprese in stanze istituzionali poco illuminate e in spazi spogliati di alcuna personalità. A tratti dalla parvenza documentaristica, in La Promessa la mancanza di licenza drammatica è portata al limite: merito di Kruithof è infatti l’impressionismo verista tramite cui trasmettere la ripetitività stordente del mondo della politica locale.

La Promessa: l’energia della protagonista manca alla scrittura

Sicuramente, la tensione che viene costruita nel corso dello sviluppo narrativo, non sempre rimodellata a dovere rispetto alle vicende a cui assistiamo, riesce comunque a consolidare il prodotto, soprattutto perché sostenuta da un cast di prima qualità: Isabelle Huppert riesce a trasmettere sottilmente i dubbi e le perplessità insite al personaggio da lei interpretato, mentre Reda Kated regala una performance impressionante nella sua precisione e determinazione: fa di Jazid un personaggio mai monodimensionale, caratterizzato da un mix di giusta rabbia e calore umano a cui è difficile resistere e sono le sue azioni che garantiscono che le promesse di un politico possano, dopotutto, ancora contare qualcosa. Menzione speciale va poi all’ottimo Hervé Pierre, grande attore di teatro, visto recentemente in Benedetta di Paul Verhoeven.

The Social Network ha mostrato che i drammi penetranti possono essere ambientati in ambienti squallidi dominati da persone ambiziose e amorali, ma a La Promessa manca l’equivalente della sceneggiatura affilata di Sorkin. Kruithof e il co-sceneggiatore Jean-Baptiste Delafon si appoggiano molto sul dialogo per la caratterizzazione informativa, non sempre comprovata dall’effettiva scrittura caratteriale del personaggio. E’ invece la colonna sonora contenuta e ronzante di Gregoire Alger a fornire un senso implicito di drammaticità, segnalando la torbidezza del mondo in cui lei e i suoi colleghi vivono.

Il design della produzione svolge un ruolo efficace nel far corrispondere i contrasti interni ai personaggi con l’ambiente a loro circostante; il mondo professionale di Collombet è fatto di cemento e acciaio, la sua vita domestica è immersa in una luce soffusa e caratterizzata da arte costosa e arredi lussuosi. Il dietro-front politico della trama di La Promessa esclude tuttavia le sue possibilità di studio approfondito del personaggio, il che significa che il film non raggiunge mai la massima intensità in questo senso: c’è tanto di Clémence che vorremmo conoscere, soprattutto per quanto riguarda la sua relazione distaccata con il figlio, la sua quotidianità.

La Promessa si allontana dalla sua protagonista proprio nel momento in cui vogliamo impugnare la lente di ingrandimento sul personaggio, per poter cogliere un quadro di insieme certamente interessante, soprattutto tenendo a mente che il personaggio è interpretato da un’attrice del calibro di Huppert. Siamo di fronte a un film distintamente democratico, che avrebbe potuto però assecondare l’ego della sua eroina solo un po’ di più.

 
 

La promessa dell’assassino: trama, cast e finale del film con Viggo Mortensen

La promessa dell'assassino film

Considerato uno dei migliori film realizzati negli ultimi anni dal regista David Cronenberg, La promessa dell’assassino, uscito al cinema nel 2007, è un intricato thriller sul traffico sessuale e il mondo criminale. La storia è frutto di un’idea originale di Steven Knight, sceneggiatore noto per aver scritto numerosi film di grande successo, tra cui Locke. Si tratta di un film in puro stile Cronenberg, con una forte presenza della violenza e del corpo come strumento. Temi che si ritrovano condensati all’interno del protagonista Nikolai. Ad interpretarlo vi è l’attore Viggo Mortensen, che ha qui dato vita ad uno dei personaggi più memorabili della sua carriera e del cinema recente.

Ambientato a Londra, La promessa dell’assassino è anche il primo film del regista ad essere girato interamente al di fuori del Canada, suo paese natale. Ha infatti segnato una vera e propria svolta nella carriera del regista, che ha grazie a questo film conosciuto una popolarità ancor più grande di quella avuta fino a quel momento. Uscito in sala, il film arrivò infatti ad incassare un totale a livello globale di circa 56 milioni di dollari. Il titolo venne poi particolarmente apprezzato anche dalla critica, che ne lodò l’atmosfera, la sceneggiatura e le interpretazioni dei protagonisti.

L’apprezzamento nei confronti del film fu dunque da subito particolarmente entusiasta, e ciò portò la pellicola ad essere una dei principali partecipanti alla stagione dei premi cinematografici. Ricevette infatti diverse nomination ai Satellite Award, agli British Independent Film Award e ai Golden Globe. Il riconoscimento più grande lo ottenne poi Mortensen, ricevendo la sua prima nomination all’Oscar come attore non protagonista. Sono molte le curiosità relative alla sua interpretazione, dalle ricerche svolte per il ruolo alle lunghe ore di trucco a cui si è sottoposto. Proseguendo nella lettura si potranno scoprire le principali tra queste, come anche diversi altri retroscena legati al film.

La promessa dell’assassino: la trama del film

La vicenda del film ha inizio nel momento in cui l’ostetrica russa Anna si ritrova a dover accudire una neonata, la cui madre quattordicenne è deceduta durante il parto. La donna non può però tenere con sé la creatura, e cerca informazioni sulla ragazza per scoprire a chi poter affidare la bambina. Le sue ricerche la conducono all’anziano Semyon, il quale gestisce un ristorante. Questi si presenta come un uomo cordiale e dal carattere mite, dichiarandosi disponibile a prendere in affidamento la neonata. Semyon, tuttavia, è in realtà un malvivente senza scrupoli, a capo di un’organizzazione criminale che gestisce un traffico sessuale. Egli condivide il potere con il figlio Kirill, il quale a sua volta è molto legato all’autista Nikolai.

Ciò che Kirll non sa, però, è che Nikolai trama alla sue spalle con l’intenzione di diventare un membro importante dell’organizzazione, prendendo il controllo di questa. Le cose non vanno però come previsto per lui, che si ritrova ad essere improvvisamente tradito e condannato morte. Grazie alla sua esperienza riesce però a salvarsi e rifugiarsi presso Anna. La donna, che intanto ha scoperto la verità sulla ragazza morta di parto e la sua relazione con Semyon, chiede all’uomo di vendicarsi. Nikolai inizia così a riacquisire le proprie forze, organizzando un colpo decisivo a coloro che tanto aveva servito salvo poi ritrovarsi gettato via. Egli giura vendetta, e la sua è una promessa da assassino.

La promessa dell'assassino cast

 

La promessa dell’assassino: il cast del film

Cronenberg, che aveva già lavorato con Mortensen in A History of Violence, volle nuovamente l’attore come protagonista nel ruolo di Nikolai. Per prepararsi alla sua parte, egli intraprese un lungo processo di studio e ricerca sul personaggio. Decise infatti di trascorre un periodo da solo in alcune zone della Russia, per imparare la lingua e gli usi delle località frequentate. Egli divenne inoltre un grande esperto della gang criminale Vory v Zakone, a cui si ispira quella del film. Grande particolare del suo personaggio, però, sono i numerosi tatuaggi sfoggiati. Questi sono in tutto 43, e richiesero più di quattro ore in sala trucco per essere applicati. Mortensen spese tale tempo approfondendo il significato che questi hanno per i criminali che li portano sul proprio corpo.

Nel film è poi presente Naomi Watts, nel ruolo dell’ostetrica Anna. Per poter risultare credibile in tali vesti, l’attrice decise di spendere diverso tempo in un ospedale, per assistere delle vere ostetriche nel loro lavoro e apprendere i segreti del mestiere. Durante le riprese la Watts scoprì anche di essere incinta, e quando ciò iniziò ad essere sempre più evidente iniziò ad utilizzare degli abiti più larghi che le permettessero di nascondere la pancia. Nel film, in ruoli di grande rilievo, sono poi presenti anche gli attori Vincent Cassel e Armin Mueller-Stahl. Il primo interpreta il giovane Kirill, mentre il secondo è suo padre Semyon. Mueller-Stahl è noto in particolare grazie al film Shine, per cui venne nominato all’Oscar.

La promessa dell’assassino: il finale, il trailer, e dove vedere il film in streaming e in TV

Nel finale del film, Nikolai ed Anna riescono a salvare la neonata dalle grinfie di Semyon e Kirill. La donna decide così di prendersi cura della bimba, divenendo sua madre adottiva. Più controverso è invece il finale riservato a Nikolai. Questi aveva infatti intrapreso una vera e propria guerra contro il gruppo Vory v Zakone. Nell’ultima scena del film si scopre tuttavia come il suo obiettivo non fosse eliminare tale organizzazione, quando prenderne il potere, arrivando al vertice della sua gerarchia. Dopo aver eliminato Semyon, infatti, è ora egli a diventare il nuovo boss, e i tatuaggi che sfoggia sul suo corpo dimostrano la devozione a tale causa. Per quanto egli abbia agito nel bene, salvando la neonata, Nikolai dimostra di non aver mai abbandonato la volontà di perseguire i propri controversi obiettivi, riuscendo infine a raggiungerli.

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. La promessa dell’assassino è infatti presente su Chili Cinema, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 16 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 
 

La Promessa dell’Assassino 2: in primavera le riprese?

La Promessa dell'Assassino 2

Sembra che nonostante il lungo silenzio in merito, sia ancora in cantiere La Promessa dell’Assassino 2, sequel del film di David Cronenberg del 2007 con Viggo Mortensen. A dire il vero il film sembra avere molto poco in comune con il precedente buon lavoro di Cronenberg, dal momento che già il regista non sarà coinvolto.

Digital Spy riporta infatti che La Promessa dell’assassino 2  potrebbe essere ancora in piedi con una data di inzio riprese prevista per la prossima primavera. Secondo My Entertainment World il film avrebbe un nuovo titolo, Body Cross e sarà girato a Londra il prossimo marzo. Nella rivista si legge la seguente sinossi del film: il sequel partirà da dove finisce il film del 2007, con il boss incompetente Kirill convinto che lui e il suo tirapiedi autista Nikolai hanno davvero sgominato il signore del crimine suo padre, senza sapere che Nikolai è in realtà un agente clandestino che lavora in Russia sotto copertura per i servizi segreti.

La Promessa dell’Assassino 2 – le riprese in primavera?

La sceneggiatura di La Promessa dell’assassino 2, scritta dallo stesso Steven Knight, è stata per parecchio tempo in sospeso, ma adesso sembra aver avuto il via libera dall’autore stesso. Knight ha dichiarato: “Posso dire che la sceneggiatura per il secondo film è davvero migliore rispetto alla prima. Onestamente è una delle cose migliori che io abbia scritto e mi fa diventare matto… Quindi devo fare in modo di realizzarla.”

La promessa dell’assassino (Eastern Promises) è un film del 2007 diretto da David Cronenberg, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival. Con protagonista Viggo Mortense, il film fece molto parlare di sé all’epoca a causa di una scena di nudo integrale che vedeva l’attore impegnato in una furibonda lotta con altri attori in un bagno turco, completamente senza veli.

 
 

La promessa – il prezzo del potere dal 10 Marzo al cinema

La promessa - il prezzo del potere
© 2021, 24 25 FILMS – WILD BUNCH – FRANCE 2 CINEMA - ELLE DRIVER. Photo credits Jérôme Prébois

Ha aperto la sezione Orizzonti della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, La promessa – il prezzo del potere, secondo lungometraggio del regista Thomas Kruithof (La meccanica delle ombre), scritto dallo stesso regista insieme a Jean-Baptiste Delafon (sceneggiatore della celebre serie politica di Canal+ Baron Noir). Protagonista della pellicola, la carismatica musa del cinema francese Isabelle Huppert, nei panni di un sindaco dei sobborghi parigini in bilico tra fede politica e una ritrovata ambizione. Nel cast anche Reda Kateb, apprezzato interprete di pellicole d’autore come Django e The Specials e l’attrice premio César Naidra Ayadi (Polisse, Ha i tuoi occhi). La promessa – il prezzo del potere uscirà il 10 marzo prossimo nelle sale italiane distribuito da Notorious Pictures.

La promessa – il prezzo del potere, la trama

Clémence (Isabelle Huppert), impavido sindaco di una cittadina vicino Parigi, sta completando l’ultimo periodo del suo mandato. Con il suo fedele braccio destro Yazid (Reda Kateb), ha combattuto a lungo per questa comunità afflitta da disuguaglianze, disoccupazione e povertà. Tuttavia, quando a Clémence viene offerta la carica di Ministro, la sua ambizione prende il sopravvento, mentre la devozione e l’impegno per i suoi cittadini iniziano a vacillare. La sua integrità politica e le promesse elettorali sopravvivranno a queste nuove aspirazioni?

 
 

La profezia dell’Armadillo di Zero Calcare diventa un film

Arriva la notizia che La profezia dell’Armadillo  primo Album a fumetti dell’autore romano, diventerà un film, ad annunciarlo è lo stesso Zero Calcare dal suo blog ufficiale. La pellicola in live action sarà diretta dall’attore Valerio Mastandrea e sarà un film a low budget prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci. La sceneggiatura è scritta a quattro mani da Mastrandrea e Zero Calcare.  Al momento non si hanno ulteriori dettagli in merito, quindi non resta che aspettare ulteriori notizie.

La profezia dell’Armadillo volume è stato ripubblicato dalla casa editrice Bao Publishing (2012, pp 143, € 16,00), nella versione a colori “8-bit”.

 
 

La profezia dell’armadillo: trailer e poster italiani

È stato diffuso il trailer e il poster de La profezia dell’Armadillo, il film tratto dall’omonimo fumetto di Zerocalcare che sarà presentato alla prossima Mostra del cinema di Venezia. Ecco di seguito il trailer:

La profezia dell’Armadillo arriverà nelle sale italiane il 13 settembre, è diretto da Emanuele Scaringi e vede protagonisti Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro Castellitto, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Kasia Smutiniak, Diana del Bufalo, Adriano Panatta e Vincet Candela.

Ecco il poster del film:

Di seguito, la trama de La Profezia dell’Armadillo

Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti.

La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo.

A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l’amico d’infanzia Secco.
La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”.

 
 

La profezia dell’armadillo: Simone Liberati, Pietro Castellitto e Valerio Aprea

Oltre al regista abbiamo avuto modo di intervistare anche i protagonisti de La profezia dell’Armadillo: Simone Liberati, Pietro Castellitto e Valerio Aprea.

LEGGI ANCHE: La profezia dell’armadillo la recensione

Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti. La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre.  Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo.

A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l’amico d’infanzia Secco. La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”.