Finalmente annunciamo
l’arrivo in edizioni Blu-ray Alta Definizione e DVD l’epica e
monumentale prima stagione del fenomeno rivelazione di questa
stagione televisiva: Il Trono di
Spade – Stagione 1.
Il Trono di Spade – stagione 1: in Blu-ray dal 5 Settembre!
Il TriBeCa Film Festival sbarca online nel Regno Unito
Il TriBeCa Film Festival di Robert De Niro consolida la sua reputazione come una delle manifestazioni più innovative, grazie al lancio di un servizio di video on demand in Gran Bretagna: per otto settimane a partire dal prossimo 16 aprile, i cinefili potranno guardare alcuni dei film presentati al Festival senza dover volare oltreoceano.
Presentando l’iniziativa Jane Rosenthal, co-fondatrice del festival, ha spiegato che questa costituisce un ulteriore passo in avanti rispetto alla piccola filiale distributiva lanciata nel Regno Unito tre anni fa. Gli spettatori britannici portanno così guardare, tra gli altri, Greetings From Tim Buckley, dramma incentrato sul cantante Jeff Buckley e il suo rapporto con la figura del padre Tim, con Penn Badgley ed Imogen Poots, la commedia nera Fresh Meat, il documentario The Wild And Wonderful Whites Of West Virginia prodotto da Johnny Knoxville e altri tre film.
Il TriBeCa è stato lanciato da De Niro e Rosenthal nel 2001, nel tentativo di rivitalizzare l’area di New York, piegata dalle conseguenze dell’attacco alle Torri Gemelle.
Fonte: Empire
Il treno dei bambini: recensione del film di Cristina Comencini – #RoFF19
Nell’immediato dopoguerra, il Partito Comunista Italiano avviò un’iniziativa sociale per sostenere le famiglie del Sud, duramente colpite dal conflitto. Erano chiamati i “treni della felicità”, convogli che partivano dalle città devastate del Meridione verso il Nord. I vagoni erano pieni di bambini, accolti temporaneamente da famiglie più agiate che potevano garantire loro cibo e vestiti, in un tentativo di contrastare la povertà e il degrado. Dopo un periodo, infatti, avrebbero fatto ritorno dai loro cari.
Da questa vicenda, che è parte della nostra Storia, Viola Ardone trae ispirazione per il suo romanzo del 2019, Il treno dei bambini. Qualche anno dopo, Cristina Comencini ne presenta l’adattamento cinematografico alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public. La regista firma la sceneggiatura insieme a Furio Andreotti, Camille Dugay e Giulia Calenda, affidando i ruoli principali a un cast di grandi volti italiani: Stefano Accorsi nel ruolo di Amerigo da adulto, Serena Rossi, Barbara Ronchi e il giovane e promettente Christian Cervone. La pellicola, prodotta da Palomar, arriverà su Netflix il 4 dicembre.
Il treno dei bambini, la trama
Amerigo Speranza è un violoncellista famoso. Prima di uno spettacolo a teatro, viene raggiunto da una telefonata nella quale sua madre gli dice che sua madre è morta. Ma come è possibile? Nella scena seguente è il 1946. Amerigo è un bambino povero, che vive scalzo per le strade di Napoli contando le scarpe della gente. Scorrazza insieme al suo amico Tommasino e a volte fa dei lavoretti per portare qualche soldo a casa, dalla madre Antonietta, che cerca di crescerlo come meglio può. Finché non inizia a girar voce che il PCI sta organizzando dei treni per portare i bambini da famiglie più abbienti che se ne possano prendere cura per un periodo. Molte donne del quartiere cominciano a inveire contro l’iniziativa, spaventando tutti: dicono che li spediranno dai russi che li getteranno nel fuoco. La verità, però, è molto più dolce di quella descritta dalle signore e nasconde un atto di puro amore verso un Paese in ginocchio, che ha bisogno di ritrovare l’equilibrio partendo proprio dai bambini, gli uomini del domani. Seppur contrario alla partenza, una volta arrivato a Modena, Amerigo verrà accolto da Derna, che con i bambini proprio non ci sa fare. Amerigo le fa però riscoprire il suo lato materno, e una volta connessi, per i due sarà difficile separarsi.
Cosa definisce una madre?
Guardando Il treno dei bambini, è impossibile non pensare a ciò che sta succedendo nel mondo. I bambini che un tempo cercavano la felicità e la sicurezza sono gli stessi che oggi fuggono dalle guerre in Ucraina, Israele e Palestina. Passato e presente si intrecciano, dialogando tra loro e portandoci a continue riflessioni. Il film di Comencini si radica nel dopoguerra, che funge da scenario – ricordandoci però che la nostra realtà non è così lontana da quella di allora – per raccontare la storia di due madri. Chi è una madre? Cosa la rende tale? Sono domande che trovano risposta nelle figure di Derna e Antonietta, due donne agli antipodi per carattere e mentalità, ma profondamente simili quando si tratta di amare.
In un periodo in cui il concetto di maternità e il suo significato sono sempre più messi in discussione – basta pensare alle recenti leggi italiane – il film lancia un messaggio chiaro: madre è chi ama, indipendentemente dal legame biologico. Madre è colei che vede in un bambino un figlio, un legame che va oltre il sangue. E non esiste necessariamente una sola madre. Per Amerigo, entrambe lo sono, perché entrambe hanno costruito la sua vita, tassello dopo tassello, donandogli qualcosa di indimenticabile. Nel caso di Antonietta si tratta della musica, da cui imparerà ad avere l’orecchio per suonare il violino. Nel caso di Derna è la conoscenza e la possibilità di sognare.
Ronchi e Rossi: due interpreti d’eccezione
L’idea di fondo è potente, così come la storia che si porta sullo schermo. Barbara Ronchi e Serena Rossi dipingono il ritratto di due donne forti e vulnerabili allo stesso tempo, restituendoci la loro determinazione. Sono attrici mature, capaci di comporre le giuste espressioni sul volto per farci cogliere ogni sfumatura emotiva. Visivamente, la fotografia di Italo Petriccione rende bene le due facce del dopoguerra: da un lato la povertà e i colori spenti delle città devastate come la Napoli bombardata, dall’altro le tonalità più calde che avvolgono la tranquillità di Modena.
Comencini si concede spesso a scene di forte sentimentalismo, mirate a far scendere lacrime facili. Anche se a tratti questo può risultare eccessivo, il film riesce a raccontare una storia di vera bellezza, dove l’Italia, divisa ma mai arresa, ha trovato la forza di rialzarsi. E lo ha fatto grazie a molte donne come Antonietta e Derna, tanto diverse quanto unite, che hanno saputo collaborare per costruire il Paese che conosciamo oggi.
Il treno dei bambini: il teaser poster, il teaser trailer e le prime immagini
Netflix è lieta di mostrarvi oggi il teaser poster de IL TRENO DEI BAMBINI, il nuovo film della candidata all’Oscar® Cristina Comencini. Tratto dall’omonimo bestseller di Viola Ardone, IL TRENO DEI BAMBINI racconta la generosità dell’Italia del dopoguerra, un viaggio attraverso la miseria visto dagli occhi di un bambino diviso tra due madri.
Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Camille Dugay e dalla stessa Comencini, il film vede Barbara Ronchi e Serena Rossi nel ruolo rispettivamente di Derna e Antonietta, le due madri del piccolo Amerigo. Fanno parte del cast anche Christian Cervone (Amerigo), Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano e con la partecipazione di Stefano Accorsi che interpreta Amerigo da adulto.
IL TRENO DEI BAMBINI è prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar, e sarà disponibile prossimamente su Netflix.
IL TRENO DEI BAMBINI la trama
1946. Amerigo ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta. Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità” passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna, lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista una consapevolezza che lo porta ad una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita. Gli serviranno molti anni per scoprire la verità: chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare.
IL TRENO DEI BAMBINI le foto
Dal bestseller di Viola Ardone un film epico e struggente. Un viaggio attraverso la miseria, ma anche la generosità dell’Italia del dopoguerra, vista dagli occhi di un bambino diviso tra due Madri.
IL TRENO DEI BAMBINI il poster
- Regia di Cristina Comencini
- Data di uscita: Prossimamente su Netflix
- Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Cristina Comencini, Camille Dugay
- Dal romanzo “Il treno dei bambini” di Viola Ardone edito in Italia da Giulio Einaudi editore
- Prodotto da Carlo Degli Esposti, Nicola Serra
- Una produzione: Palomar con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna
- Cast: Barbara Ronchi, Serena Rossi, Christian Cervone, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano, Beatrice Schiros, Ivan Zerbinati, Lucio Morano, Jacopo Pagano Guerrieri, Domenico Rea, Sophia Cecere e con la partecipazione di Stefano Accorsi
Il treno dei bambini, la storia vera dietro al film: Amerigo Benvenuti è un vero violinista?
Il film di Netflix Il treno dei bambini trasporta gli spettatori in un periodo di crisi della storia italiana e racconta una storia edificante sull’unità di fronte alle avversità. Originariamente noto come Il treno dei bambini (la nostra recensione), il film storico ruota attorno ad Amerigo, un bambino di 8 anni che vive con la sua povera madre, Antonietta, nelle strade piene di conflitti della Napoli del dopoguerra. Per questo motivo, la madre lo iscrive al programma congiunto dell’Unione Donne Italiane e del Partito Comunista Italiano, che prevede il riaccoglimento momentaneo dei bambini del Sud presso le famiglie più ricche del Nord. Di conseguenza, Amerigo sale sul Treno della Felicità e arriva alle porte di Derna.
Nel corso dell’inverno, i due formano una propria famiglia che finisce per cambiare le loro vite per sempre. Questo film diretto da Cristina Comencini, traccia una storia commovente sulla famiglia e allo stesso tempo condivide la verità di un periodo epocale della storia italiana del secondo dopoguerra. Naturalmente, l’ambientazione del film negli anni ’40 sottolinea il viaggio di Amerigo e suscita curiosità per le affascinanti radici della storia nella realtà.
Il treno dei bambini è tratto dal romanzo storico di Viola Ardone

Il treno dei bambini è un adattamento per lo schermo dell’omonimo libro di narrativa storica del 2019, scritto da Viola Ardone con Clarissa Botsford come traduttrice per la traduzione inglese. La narrazione sullo schermo mantiene una base significativa nel romanzo, in quanto adatta la narrazione centrale dell’opera letteraria intorno ad Amerigo e al suo viaggio in treno. Anche se una certa dose di romanzatura permane intorno alla storia sia nelle istanze letterarie che in quelle cinematografiche, la premessa di base rimane radicata nella realtà.
Nel suo libro, Ardone affronta la storia di un giovane napoletano che cresce nell’immediato dopoguerra. Di conseguenza, i Treni Della Felicità, un’iniziativa reale intrapresa dal Partito Comunista Italiano e dall’Unione Donne Italiane tra il 1945 e il 1952, diventano una parte strumentale dell’infanzia del protagonista. All’epoca, l’Italia appena liberata era concentrata sulla ricostruzione dei suoi problemi economici e sociali. Tuttavia, Teresa Noce, dirigente del Partito Comunista Italiano di Milano, riconobbe le difficoltà dei bambini del Sud Italia, dove i postumi della guerra si manifestavano con un aumento della fame.
Di conseguenza, Noce collaborò con le donne del Partito Comunista di Reggio Emilia, città del Nord Italia, per istituire un programma in cui le famiglie del Nord avrebbero accolto i bambini del Sud per ospitarli per alcuni mesi. Questo ha portato alla formazione dell’Unione Donne Italiane e del programma Treni della Felicità. Il romanzo di Ardone mette al centro del suo racconto questa stessa iniziativa reale del dopoguerra, raccontando la storia di un bambino partecipante. Sebbene i dettagli narrativi che seguono rimangano inventati, cementando il romanzo come un’opera di finzione storica, il nucleo della storia è immerso nella storia reale dell’Italia.
Il treno dei bambini esplora la realtà dei treni della felicità

Poiché Il treno dei bambini è incentrato sulle esperienze di Amerigo come partecipante al programma Treni della felicità nel 1946, la storia finisce inevitabilmente per presentare una rappresentazione realistica del paesaggio sociale dell’epoca. Dopo la guerra, persistevano alcune differenze tra il Nord e il Sud Italia. La mancanza di comprensione di queste differenze creò alcuni attriti durante le prime fasi del programma Treni della felicità. All’epoca, a causa della forte propaganda, gli italiani del Sud sentivano storie diaboliche sui comunisti del Nord. Per lo stesso motivo, molte famiglie che iscrivevano i loro figli al programma inizialmente credevano che i nordisti mangiassero i bambini.
Tuttavia, una volta avviato il programma, migliaia di bambini del Sud Italia provenienti da Napoli, Lazio, Calabria, Sicilia e altre città trovarono nel Nord Italia nuove famiglie che si prendevano cura di loro. Ai bambini veniva fornito tutto, dai vestiti all’istruzione. L’iniziativa ha portato alla formazione di innumerevoli legami che sono rimasti anche dopo la fine del soggiorno dei bambini presso le loro famiglie del Nord. Attraverso la storia di Amerigo, il libro – e, per estensione, il film – presenta una comprensione sfumata degli stessi legami. Per questo motivo, anche se Il treno dei bambini non è un racconto biografico, rimane storicamente rilevante.
Amerigo Benvenuti de Il treno dei ragazzi esiste solo nel mondo della finzione

Quando si parla di allontanamento dalla storia documentabile, le esperienze personali di Amerigo Benvenuti (ex Speranza) ne Il treno dei bambini rimangono il contributo più significativo. Poiché Viola Ardone ha voluto presentare un racconto intimo e sentito del programma Treni della felicità, ne racconta la storia attraverso gli occhi di Amerigo, un partecipante di 8 anni. La sua storia inizia come quella di un giovane povero di Napoli che scopre la sua passione per la musica durante il periodo trascorso a Modena con Derna e la sua famiglia. Alla fine, dopo una serie di lotte e scelte di vita impossibili, Amerigo diventa un celebre violinista le cui esibizioni da solista richiamano grandi fanfare.
Sebbene il viaggio di Amerigo sia profondamente risonante ed emotivamente toccante, rimane una storia di fantasia. Nella vita reale, non esiste un solista di violino identico ad Amerigo Benvenuti. Pertanto, il personaggio diventa un’opera dell’immaginazione di Ardone adattata per lo schermo dagli sceneggiatori Furio Andreotti, Giulia Calenda, Cristina Comencini e Camille Duguay. Attraverso la sua storia fittizia, il film presenta una comprensione stratificata della famiglia, sia biologica che non. Inoltre, mette in evidenza il significato storico del programma “I treni della felicità”, attribuendo a questo concetto una narrazione riferibile. Per questo motivo, anche se il personaggio di Amerigo è fondamentale per la rappresentazione degli eventi storici su cui si basa Il treno dei bambini, il personaggio stesso rimane privo di una controparte nella vita reale.
LEGGI ANCHE: Il treno dei bambini, la spiegazione del finale: Cosa succede al violino di Amerigo?
Il treno dei bambini, la spiegazione del finale: Cosa succede al violino di Amerigo?
Il treno dei bambini (la nostra recensione) di Netflix è il film italiano emotivamente avvincente che racconta una storia fondamentale dell’Unità d’Italia negli anni ’40. Il bambino Amerigo cresce a Napoli dopo la seconda guerra mondiale, mentre la città soffre la povertà e la fame. Amerigo, otto anni, cresce a Napoli dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre la città soffre di povertà e fame. Tuttavia, una prospettiva brillante si presenta quando ai genitori viene offerta l’opportunità di mandare i figli a Modena, dove una nuova famiglia si prenderà cura di loro per alcuni mesi. Per questo, nonostante la difficoltà di dire addio a suo figlio, Antonietta fa salire Amerigo sui Treni della Felicità per condurlo verso un futuro più luminoso.
Amerigo passa così sotto le cure di Derna e della sua famiglia, scoprendo una nuova prospettiva di vita. Alla fine, quando si avvicina il momento di lasciare il Nord e tornare a Napoli, Amerigo si trova di fronte a una scelta impossibile. L’avventura che Amerigo intraprende può sembrare sottovalutata, ma definisce la traiettoria della sua vita in modi sfumati e sottili! SPOILER IN ARRIVO.
La trama del film Il treno dei bambini
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale si conclude anche il bombardamento di Napoli. Tuttavia, ciò non pone fine alla povertà che affligge molte città del Sud Italia. Di conseguenza, Antonietta, una madre single in difficoltà, pensa di iscrivere suo figlio, Amerigo, all’iniziativa del Partito Comunista “Treni della felicità”. Tuttavia, molti dei suoi vicini credono che i comunisti del Nord vogliano sfruttare i loro figli – o peggio, mangiarli vivi. Tuttavia, lei – e molti altri genitori come lei – riconoscono che i loro figli possono trovare un futuro migliore lontano dalle loro fatiscenti città d’origine. Per questo motivo, Amerigo e molti dei suoi coetanei salgono sul treno che parte da Napoli quando è il momento.
Sul treno, i ragazzi ricevono vestiti caldi e molti gettano i loro cappotti alle famiglie sulla banchina, sapendo che ne hanno più bisogno. Il viaggio dura tutta la notte prima di arrivare finalmente a Modena. All’arrivo, i bambini sono inizialmente scettici nei confronti del cibo della mensa, perché non conoscono molti dei ricchi sapori disponibili. Tuttavia, la loro stanchezza svanisce presto. In seguito, Amerigo osserva che tutti vengono adottati dall’ufficio, uno dopo l’altro, ciascuno da una coppia o da una famiglia. Quando rimane solo, uno dei membri del gruppo, Derna Benvenuti, che non ha intenzione di adottare un bambino, accetta a malincuore di portarlo con sé.
Derna è una donna gentile che offre ad Amerigo una stanza, del buon cibo e dei vestiti di seconda mano. Tuttavia, non crede di avere un istinto genitoriale naturale. Il ragazzo è cresciuto con una madre che faticava a mostrare affetto, il che lo fa stare perfettamente al fianco della sua nuova tutrice. Allo stesso modo, quando incontra la famiglia allargata di lei – il fratello Alcide e i nipoti Revu, Lution e Nary – col tempo riesce a legare con loro. Il primo, che di mestiere fa il falegname, gli dà persino lezioni di violino quando il ragazzo dimostra una certa inclinazione per questa forma d’arte. Riesce anche a frequentare la scuola, un’opportunità che in precedenza gli era stata negata a causa della situazione della sua famiglia. Sebbene all’inizio abbia difficoltà a inserirsi, con il passare del tempo impara a destreggiarsi nella sua nuova vita.
Il rapporto genitori-figli tra Amerigo e Derna migliora e i due si avvicinano. In poco tempo, Amerigo diventa una presenza costante nella famiglia Benvenuti. Tuttavia, troppo presto, l’inverno passa e i raccolti ingialliscono, segnalando il momento in cui Amerigo e gli altri bambini devono tornare alle loro case. Derna prepara le valigie del ragazzo con cibo e vestiti e il violino che Alcide gli ha regalato per il suo compleanno. È un addio amaro, ma si promettono di incontrarsi di nuovo in futuro e di scambiarsi lettere. Tuttavia, una volta che Amerigo torna a casa da Antonietta, non arrivano lettere indirizzate a suo nome. Peggio ancora, i modi pessimistici della madre sembrano essere uno shock dopo il periodo trascorso al Nord.
Antonietta si aspetta che Amerigo dimentichi il periodo trascorso con i Benvenutis, compresa la sua educazione e i suoi sogni musicali. Vuole invece che il figlio impari un mestiere per mantenere la famiglia a galla. Passano mesi prima che il ragazzo si rechi personalmente all’ufficio del Partito Comunista, per poi rendersi conto che Derna gli ha inviato lettere e pacchi per tutto questo tempo. Di conseguenza, scopre che la madre gli ha mentito per un po’ per tenerlo lontano dalla sua nuova famiglia del Nord.
Il finale de Il treno dei bambini: Perché la madre di Amerigo mente sulle lettere di Derna?

Il ritorno a casa di Amerigo è destinato ad essere triste. I mesi che il ragazzo trascorre a Modena con Derna lo introducono in un mondo di nuove possibilità. Dalle opportunità educative alla scoperta della sua passione per la musica, si rende conto che il suo futuro ha molte più potenzialità di quanto avesse immaginato. Tuttavia, se la separazione dai Benvenutis è difficile, il ricongiungimento di Amerigo con la madre lo è ancora di più. Fin dall’inizio, Antonietta sembra quasi fredda e distaccata nei confronti delle esperienze del figlio nella città del Nord. Si allontana quando lui cerca di condividere il cibo confezionato di Derna e gli proibisce di perseguire i suoi sogni musicali. Anzi, gli sottrae il violino di Amerigo e lo ripone sotto il letto singolo del loro appartamento fatiscente.
In seguito, Antonietta spinge Amerigo a imparare il mestiere di calzolaio per iniziare a guadagnare e portare soldi a casa. Inizialmente, il ragazzo si arrabbia con la madre che lo tratta male. Tuttavia, l’anziana vicina cerca di fargli capire che la madre non ha mai imparato a dimostrare affetto perché non l’ha mai ricevuto da bambina. Tuttavia, Amerigo non può fare a meno di sentirsi soffocato dal suo perenne pessimismo. La sua situazione è aggravata dalla continua ignoranza di Derna e della sua famiglia sul suo benessere. Mentre gli altri ragazzi del Treno della Felicità ricevono regali e lettere dalle loro famiglie del Nord, Amerigo rimane privo di tali gesti. Per lo stesso motivo, crede che Derna si sia già dimenticata di lui.
Tuttavia, alla fine di Il treno dei bambini le cose si fermano. Anche se Amerigo resta lontano dalla musica per mesi, l’artista affamato che è in lui lo spinge a cercarla mesi dopo. Tuttavia, con sua grande sorpresa e orrore, il suo violino sembra essere scomparso dall’appartamento. Questo spinge il ragazzo a cercare il membro del partito comunitario che ha facilitato il suo viaggio a Modena. Di conseguenza, si rende conto che gli uffici hanno decine di lettere che i Benvenutis gli hanno inviato. Tuttavia, dopo che l’ufficio ha contattato Antonietta a questo proposito, lei ha scelto di tenerle nascoste al figlio.
Antonietta si è probabilmente sentita insicura del suo posto nella vita di Amerigo dopo il suo ritorno dal Nord. Sa di non poter dare al ragazzo le opportunità che avrebbe avuto con Derna e gli altri. La madre vuole nascondere l’intera vicenda sotto il tappeto nel tentativo di tornare alla loro vecchia vita. Per lo stesso motivo, mente ad Amerigo sulle lettere. Dopo la morte dell’altro figlio, Luigi, e l’abbandono del marito, Amerigo è l’unica persona cara che le è rimasta. Pertanto, teme di perderlo per affidarlo a un’altra famiglia che possa dargli una vita migliore. Pertanto, conclude che l’unico modo per evitare che ciò accada è tagliare i suoi legami con Derna.
Amerigo torna a Derna?

Le azioni di Antonietta derivano dalla sua situazione avversa, dalle sue esperienze passate e dalle sue insicurezze. Tuttavia, non per questo fanno meno male ad Amerigo. La vita del ragazzo è stata stravolta più volte negli ultimi mesi. Eppure, si affida sempre all’amore della madre. Anche quando è a Modena, si aggrappa alla singola mela che la madre gli ha dato alla stazione ferroviaria come eterna fonte di conforto. Per questo motivo, è ferito e confuso quando la madre lo maltratta al suo ritorno. Antonietta ama suo figlio, ma i mesi trascorsi lontani hanno creato un cuneo tra loro. Si è persa alcune parti fondamentali del suo sviluppo e si rifiuta di recuperare. Vuole costringere Amerigo a tornare al suo passato, senza curarsi del dolore che questo sentimento gli provoca.
Alla fine di Il treno dei bambini, la goccia che fa traboccare il vaso arriva quando Antonietta ammette di aver impegnato il violino di Amerigo per denaro. L’azione è un tradimento insormontabile per il ragazzo, che ha difficoltà a perdonare la madre per aver mentito sulle lettere di Derna. Mentendogli e agendo alle sue spalle, Antonietta rompe la fiducia di Amerigo in modi che non possono essere riparati. E fa un ulteriore passo avanti schiaffeggiando il ragazzo quando lui la accusa di essere una bugiarda. In precedenza, Amerigo aveva detto a Derna che non avrebbe mai accettato uno schiaffo e si rifiuta di farlo anche questa volta.
La notte seguente, mentre Antonietta dorme, Amerigo si mette i vestiti e le scarpe e si lascia alle spalle la sua vecchia vita. Il mattino dopo, sale su un treno per Modena e individua la casa di Derna attraverso l’indirizzo di ritorno delle sue lettere. Derna, che non ha notizie del ragazzo da mesi, è sorpresa di vederlo ma lo accoglie a braccia aperte. Anche se in passato non si era mai considerata una figura materna, la presenza di Amerigo nella sua vita le conferisce un nuovo senso di sé. Di conseguenza, il ragazzo abbandona la sua vita a Napoli e ne adotta una nuova con i Benvenutis, dove può inseguire i suoi veri sogni. Alla fine, con il passare degli anni, diventa un celebre violinista, che si esibisce in concerti per sale piene di fan.
Antonietta vende il violino di Amerigo?

Dopo aver lasciato Napoli, in Il treno dei bambini Amerigo conclude un capitolo particolare della sua vita. Ciò diventa evidente durante il viaggio in treno verso Modena, quando racconta a un compagno di viaggio che sua madre è morta e che ora andrà a vivere con sua zia. La decisione di lasciare la casa della sua infanzia è una decisione importante, soprattutto per un giovane come Amerigo. Per lo stesso motivo, deve compartimentare il suo dolore per affrontarlo senza soccombere. Tuttavia, mentre questo lo aiuta ad arrivare all’età adulta, il passato torna a bussare alla sua porta. Nel 1994, quando Amerigo è un violinista di successo sulla cinquantina, riceve una telefonata per la morte di Antonietta.
Anche se Amerigo va avanti con il suo concerto sulla scia di questa notizia, il ricordo di Antonietta si blocca nella sua testa da quel momento in poi. Di conseguenza, non ha altra scelta che tornare a Napoli, occuparsi degli affari della madre e trovare una sorta di chiusura per se stesso. Di conseguenza, trova la custodia del suo vecchio violino infilata sotto il letto della madre. Si scopre che, negli anni trascorsi dalla partenza di Amerigo, la madre ha saldato il debito del violino in modo che un giorno potesse ricongiungersi al suo proprietario. Inoltre, ha lasciato una lettera nella custodia.
Nella lettera, Antonietta dice ad Amerigo che sapeva che era scappato a Modena quel fatidico giorno. Dopo il suo arrivo, Derna scrisse ad Antonietta per informarla della sorte del figlio. A sua volta, la madre disse all’altra donna di tenere Amerigo se lo voleva. Antonietta avrebbe potuto tentare di riavere il figlio, ma ha scelto di non farlo, rispettando la sua decisione. La lettera chiarisce che sapeva che Amerigo preferiva una vita lontana dal suo dolore e che non poteva dargli una vita ideale. Quindi, nonostante il dolore che le ha causato, è evidente che la madre di Amerigo lo amava abbastanza da lasciarlo andare.
Il trattamento reale: recensione del romantic movie Netflix
Laura Marano e Mena Massoud sono i protagonisti de Il trattamento reale, la commedia romantica Netflix diretta da Rick Jacobson. Il film, per quanto divertente, è l’emporio della finzione e della superficialità, un calderone in cui stereotipi culturali si mescolano al classico incontro poco realistico tra una ragazza di bassa estrazione sociale e un ricco e giovane principe. Niente di nuovo sul fronte Netflix.
La trama de Il trattamento reale
Isabella (Laura Marano) è una ragazza italo-americana che vive e New York e lavora nel negozio di parrucchiere di famiglia. Situato in una zona periferica, il saloon gestito dalla mamma e dalla nonna di Izzy non gode di ottime finanze, anzi. Per caso, un giorno arriva in negozio una chiamata insolita: Thomas (Mena Massoud), principe della località di Lavania è in visita in città e necessita di un taglio di capelli, a qualunque costo. Isabella, bisognosa di soldi, accetta l’incarico e conosce il principe. Dopo l’incontro Thomas, rimasto colpito dalla bravura e dal carattere di Izzy, decide di affidarle un compito ancora più importante: realizzare le acconciature per il giorno delle nozze con Lauren, la sua promessa sposa.
Incoraggiata dalla ricompensa di 500 mila dollari, Isabella e le sue colleghe partono per la Lavania, dove resteranno due settimane per prepararsi al grande giorno. Durante il soggiorno però, Isabella e Thomas scoprono di essere, nonostante tutto, anime molto affini…
Lasagne, Rita Pavone e un bicchiere di vino
La prima cosa che salta fastidiosamente all’occhio ne Il trattamento reale è la superficialità diffusa in ogni scena ed aspetto del film. La famiglia di Isabella, proprietaria del saloon, è italiana. Di conseguenza, per gli autori del film nel negozio deve per forza esserci una nonna con il grembiule che cucina lasagne e parla un italiano inascoltabile. Isabella e le altre lavoratrici, donne di bassa estrazione sociale, vengono rappresentate come delle ragazze chiassose, frivole, vestite succinte. Viene così ripreso uno stereotipo in primis già visto (tra gli altri, ricordiamo il film The Beauty Shop con), ma anche decisamente discriminatorio e per nulla al passo coi tempi. Nel lungometraggio ci sono una serie di elementi legati al pregiudizio e alle credenze popolare che oggi non si possono più tollerare.
Per aggiungere un ulteriore livello di kitsch, le colonne sonore de Il trattamento reale sono dominate da canzoni italiane anni 60, tra cui spicca Il ballo del mattone di Rita Pavone. La musica potrebbe dare colore e umorismo alla pellicola e forse tenta di farlo, ma il risultato non è quello sperato: non c’è affatto pertinenza tra le canzoni e le scene, soprattutto per un pubblico italiano.
Si parla ancora di poveri
e di ricchi
Isabella è una ragazza umile, Thomas è un principe. Questo tema antichissimo, proveniente da fiabe ancestrali, ne Il trattamento reale viene ripreso e inserito in un contesto attuale. Va detto però che per rendere la storia non per forza realistica, ma quanto meno plausibile, serviva uno sforzo maggiore. Nel film non c’è autenticità, né negli spazi umili dove vive Isabella, né nel castello di Lavania. Per non parlare della cittadina intorno al castello: un presepe vivente fatto di bancarelle in stile medievale e persone povere ma felici e solari. Tutto è palesemente finto e ricostruito, anche grossolanamente.
Ne Il trattamento reale quindi, si tocca il tema del divario sociale, ma ad un livello di frivolezza davvero disturbante. Banalmente, Thomas naviga nella sua ricchezza ma è ovviamente insoddisfatto, Isabella è al verde ma rimane generosa – offre gelati al principe che scorda sempre il portafoglio – e i poveri di Lavania ballano contenti in mezzo alla strada.
Flirt e triangoli amorosi
Laura Marano (Isabella) e Mena Massoud (Thomas) iniziano a flirtare fin dai primi incontri. Prima si battibeccano, poi diventano amici, poi amici intimi… Il solito percorso di un innamoramento da film romantico. La storia tra i due protagonisti non è avvincente, è già scritta prima ancora che inizi il film. L’unico vero ostacolo alla coppia è la promessa sposa di Thomas, Lauren, che però non viene mostrata come un’antagonista: non è gelosa di Isabella, non ha trame contro di lei e non vuole nemmeno sposare Thomas!
In conclusione, Il trattamento reale è un film che scorre, dall’inizio alla fine senza troppi intoppi (o con ostacoli depotenziati) ma anche senza vette emozionanti. Una nota di merito va ai personaggi secondari, anch’essi stereotipi di caratteri ben definiti, ma molto più coloriti e simpatici dei protagonisti.
Il Trailer Ufficiale di Viva La Libertà con Toni Servillo
Guarda il Trailer
Ufficiale di Viva La Libertà con
Toni Servillo, Valeria Bruni Tedeschi, Valerio
Mastandrea, Anna
Bonaiuto, Michela Cescon.
Il Trailer ufficiale di Tulpa di Federico Zampaglione!
Guarda il Trailer
ufficiale di Tulpa, il nuovo Thriller di
Federico Zampaglione con
protagonisti Claudia Gerini, Michele Placido, Michela
Cescon e Maria Grazia Cucinotta.
Il Trailer ufficiale di Trance di Danny Boyle!
Guarda il Trailer ufficiale di
Trance, il nuovo film
del premio Oscar Danny
Boyle. Il film vede protagonisti attori del
calibro di James
McAvoy, Rosario
Dawson e Vincent
Cassel.
Il Trailer ufficiale di Side Effects di Steven Soderbergh!
Arriva da Yahoo Movies il primo atteso Trailer di Side Effects, il nuovo film diretto da Steven Soderbergh con Rooney Mara, Catherin Zeta-Jones, Channing
Il trailer ufficiale di Pride and Prejudice and Zombies con Lily James
Screen Gems ha rilasciato un nuovo trailer di Pride and Prejudice and Zombies, parodia dell’opera letteraria Orgoglio e Pregiudizio. Nella storia originale di Jane Austen fanno infatti irruzione orde di zombie affamati, alle quali dovranno sfuggire Lily James (nei panni di Elizabeth Bennet), Sam Reilly (Mr. Darcy), John Huston, Matt Smith, Charles Dance e Lena Headey (questi ultimi due direttamente dal successo di Game of Thrones).
Il Trailer Ufficiale di Lincoln di Steven Spielberg!
Ecco finalmente il Trailer ufficiale
di Lincoln, nuovo atteso biopic di Steven
Spielberg, dove Daniel
Day-Lewis interpreta il Presidente Abramo Loncoln.
Il Trailer ufficiale di Il Sole Dentro con Angela Finocchiaro
Il Trailer Ufficiale di Greetings From Tim Buckley!
Il Trailer ufficiale di Grandi Speranze di Mike Newell
Il Trailer Originale di Pacific Rim di Guillermo Del Toro
Guarda il Primo Trailer del film Pacific Rim di Guillermo Del Toro che vede protagonisti Charlie Hunnam, Clifton Collins Jr., Idris Elba, Max Martini, Rinko Kikuchi e Ron Perlman. La pellicola dovrebbe debuttare in 2D e 3D il 12 luglio 2013.
Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: Pacific Rim.
Ecco tutte le foto del film:
[nggallery id=103]
Il trailer onesto di Captain America il Primo Vendicatore
Si fa un gran parlare di Captain America The Winter Soldier come del migliore film Marvel mai realizzato, ma tutti sappiamo che la storia cinematografica di Steve Rogers/Cap arriva da lontano, dal 2011, quando al cinema arrivò Captain America – Il primo vendicatore. Vi mostriamo oggi un trailer onesto del film, proposto da Bleeding Cool, in cui si mettono non solo in evidenza i difetti dello stesso, ma che ci ripropone la storia raccontata nel film con un tono davvero divertente, soprattutto nel finale, quando viene elencato il cast.
Ecco il video:
[iframe width=”640″ height=”360″ src=”//www.youtube.com/embed/Ist0v3Xhqzk” frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]
Captain America – Il primo vendicatore è un film del 2011 diretto da Joe Johnston. Nel cast del film Chris Evans, Hugo Weaving, Hayley Atwell, Tommy Lee Jones, Sebastian Stan, Dominic Cooper, Toby Jones, Stanley Tucci. Il film è basato su Capitan America, personaggio dei fumetti Marvel Comics, ed è stato il primo film ‘solo’ per Cap, che è servito principalmente ad introdurre il personaggio nel Marvel Cinematic Universe per poi utilizzarlo in The Avengers.
Fonte: BC
Il Trailer Italiano di Un weekend reale con Bill Murray!
Il Trailer italiano di The Master!
Il Trailer Italiano di The Impossible con Naomi Watts
Ecco il Trailer
Italiano ufficiale in HD di The Impossible
con Naomi Watts e Ewan
McGregor. Il film sarà nelle sale italiane nel 2013 ed è
diretto da J.A. Bayona (The
Orphanage).
Il Trailer Italiano di The Host di Andrew Niccol
Guarda il Trailer italiano di The Host di Andrew
Niccol con protagonisti Diane
Kruger, Jake Abel, Max
Irons,Saoirse Ronan e William
Hurt.
Il Trailer italiano di Red Lights di Rodrigo Cortès!
Ecco il Trailer
italiano di Red Lights di Rodrigo
Cortés (noto per aver diretto Buried – Sepolto) con Cillian
Murphy, Sigourney
Weaver e Robert De
Niro.
Il Trailer italiano di Promised Land con Matt Damon
Guarda il Trailer
italiano di Promised Land di
Gus Van Sant con protagonisti Matt
Damon, John
Krasinski, Frances
McDormand e Hal
Holbroock.
Il Trailer italiano di Moonrise Kingdom: una fuga d’amore di Wes Anderson
Ecco il Trailer italiano di Moonrise
Kingdom – Una fuga d’amore, film d’apertura del Festival
Di Cannes 2012 diretto da Wes Anderson
Il Trailer Italiano di Les Misérables con Hugh Jackman!
Il Trailer Italiano di Le Streghe di Salem di Rob Zombie
Uscirà il prossimo 18
aprile 2013 in prima mondiale proprio in Italia, distribuito da
Notorious Pictures, “Le streghe di Salem” di
Rob Zombie, artista eclettico,
musicista metal e regista horror di culto