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Il Favoloso Mondo di Amélie: recensione del film Jean-Pierre Jeunet

Il Favoloso Mondo di Amélie è il film di successo del 2001 diretto da e con protagonisti nel cast Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz e Johnny Depp.

  • Anno: 2001
  • Regia: Jean-Pierre Jeunet
  • Cast: Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz, Rufus, Lorella Cravotta, Serge Merlin, Jamel Debbouze, Clotilde Mollet, Claire Maurier, Isabelle Nanty, Dominique Pinon, Artus de Penguern, Yolande Moreau, Urbain Cancelier, Maurice Bénichou, Valerie Zarrouk, Michel Robin, Flora Guiet, Amaury Babault, André Dussolier.

Trama: Amélie ha avuto un’infanzia particolare. Traumatizzata dalla morte della madre e la freddezza del padre cresce solitaria. Una volta adulta è completamente indipendente e ha trovato un lavoro al Café des 2 Mulins. Vive in un mondo immaginario, tutto suo, ma arriverà Nino che le farà rendere conto di voler abbandonare la finzione per vivere nella realtà.

Il Favoloso Mondo di Amélie, romanticismo francesce

Analisi: Il mondo di Amélie è un universo a sé stante, ma allo stesso tempo plausibilmente reale. Per quanto i personaggi risultino strambi, i luoghi del film, dal Café des 2 Mulins alle stazioni Parigi, li collocano in una dimensione a noi vicina. Protagonista è Amélie (Audrey Tautou), l’eroina delle persone bizzarre che le difende dalla mediocrità dominante. Sin da piccola ha avuto a che fare con tali persone, primi fra tutti i suoi genitori, che le davano particolari attenzioni: l’unico contatto fisico con il padre dottore era lo stetoscopio durante le visite mediche, mentre la madre maestra era affetta da preoccupanti tic.

Forse sono stati proprio loro la causa che le ha permesso di costruire il favoloso mondo di Amélie. Arriva il tempo di crescere, di abbandonare l’immaginazione e magari riuscire a conquistare Nino (Mathieu Kassovitz), senza nascondersi dietro infantili cacce al tesoro. Con i suoi occhioni Amélie scruta il mondo con ingenuità, gioca con le passioni umane, veste i panni della paladina mascherata, ma con il passare del tempo sarà costretta a uscire allo scoperto e vivere nel mondo reale.

Un film unico e originale

 I personaggi che la circondano non sono mai sempliciotti, anche da loro possono venire lezioni di vita. C’è l’uomo di vetro (Serge Merlin), un vecchio solitario che sta chiuso in casa a dipingere La colazione dei canottieri di Renoir e si chiede come rendere al meglio l’espressione di una ragazza del quadro; potrà scoprirlo solo attraverso gli attimi di vita appositamente registrati da Amélie su videocassette. In realtà i due personaggi sono pressoché speculari, tanto che l’anziano aiuterà la ragazza a farle capire il comune sbaglio. La pellicola è una fiaba per adulti, composta da una sceneggiatura credibile di Guillaume Laurant che starebbe bene anche in un film d’animazione. In due ore lo spettatore viene continuamente stupito dalla storia, senza mai stancarsene.

Il Favoloso Mondo di Amélie filmL’immaginazione visionaria del regista Jean – Pierre Jenuet, si colloca bene all’interno del film rendendolo unico e originale, sebbene ci siano alcune citazioni che lo colleghino ad altre opere e registi, in particolare a François Truffaut. Il carattere immaginifico della pellicola non deve far pensare a un film per bambini, ma può essere visto come la straordinaria capacità di semplificare la natura umana e ciò che la regola, una sorta di riassunto della psicanalisi freudiana. Ognuno di noi ha fissazioni e nevrosi inconsce e, per questo, segrete che ci fanno capire quanto queste possano collocarsi sul sottile confine tra ragione e follia.

Il filone cinematografico ripreso da Jenuet è quello di Forrest Gump o, almeno, la morale è la stessa: il folle è spesso il più semplice e ragionevole, anche tra quelli che paradossalmente sono convinti di essere “sani”.

Al contrario di Forrest Gump, Il favoloso mondo di Amélie ha ottenuto le nomination per miglior film straniero, migliore sceneggiatura originale, migliore fotografia, migliore scenografia, miglior sonoro, ma non ne ha vinto nessuno. In compenso rimane un film da non perdere e di cui difficilmente rimanere delusi.

Il fascino discreto della borghesia: il film di Luis Buñuel

Il fascino discreto della borghesia: il film di Luis Buñuel

Il fascino discreto della borghesia è un film del 1972 diretto da Luis Buñuel con protagonisti Fernando Rey, Paul Frankeur, Delphine Seyrig, Milena Vukotic, Michel Piccoli, Bulle Ogier, Julien Bertheau, Stéphane Audran e Jean-Pierre Cassel.

Pedagogia o esorcismo? Delirio onirico o realtà? Cinismo o oggettività? Sembrerà forse bizzarro analizzare il cinema inquieto di Luis Buñuel, ponendo quesiti di questo calibro. Il film in questione, già nel titolo ingannevole Il fascino discreto della borghesia, ci illumina parodiando delle risposte.

Il fascino discreto della borghesiaIl soggetto della trentesima pellicola del regista spagnolo, è appunto la borghesia, i cui rappresentanti appaiono come un unico manichino tragico, composto da corpi convenzionali che imprigionano anime perverse: Don Rafael, (Fernando Rey), l’ambasciatore dell’irreale repubblica di Miranda, i suoi compari Thévenot (Paul Frankeur) e Sénéchal (Jean-Pierre Cassel), accompagnati dalla signora Thévenot (Delphine Seyrig), concubina segreta di Don Rafael, dalla signora Sénéchal (Stéphane Audran), dalla bella Florence (Bulle Ogier), vassalla dei signori Thévenot, ed infine dal vescovo (Julien Bertheau), futuro giardiniere di casa Sénéchal.

I tre bontemponi, invischiati in un traffico illecito di droga, costantemente in guardia senza mai spalleggiarsi, vagano perduti in nastri di celluloide, rincorrendo il desiderio di poter consumare un pasto in comunione. Durante tutta la pellicola, immagini fallaci danzano intorno alla realtà in veste di macabri incubi, dove le paure più profonde della classe borghese fagocitano il suo fascino discreto, rendendola schiava del proprio subconscio.

Il fascino discreto della borghesiaIl regista del Perro andaluso, gioiello del cinema surrealista, catapulta il suo pubblico in un allucinogeno terzo girone dantesco, quello dei golosi, la cui punizione consiste nel tenere celate le più oscure ambizioni e i più bassi desideri, alla ricerca di un equilibrio fittizio.

L’armonia bramata, raggiungibile attraverso la condivisione del cibo, è soltanto sfiorata durante incredibili viaggi onirici che mai si realizzano. I sogni infatti sollecitano la fantasia dei personaggi con violenza, tirando lentamente fuori gli istinti animaleschi, sintomi di un inguaribile frustrazione.

Il fascino discreto della borghesia, il film

Il burattinaio Buñuel, maneggiando con maestria i fili della trama senza farli intrecciare, riesce a delineare le anamnesi dei personaggi, scelti per mettere in scena una grottesca commedia. In questo contesto, la sceneggiatura sembra parafrasare l’interpretazione dei sogni di Freud, dove la cupidigia, l’intolleranza e l’insoddisfazione appaiono nel sonno come fantasmi di un vissuto irrisolto.

Ciò che più colpisce è forse la capacità del regista di non creare delle aspettative: l’intreccio sospeso e convulso, la fruizione voyeuristica, e il ritmo stonato che caratterizzano il film, rendono impossibile allo spettatore sia di immedesimarsi nei personaggi, sia di sperare nella loro catarsi. Per questo forse la pedagogia Buñueliana viene scambiata per puro cinismo. In realtà ciò che Buñuel vuole lasciar intendere è che la solitudine dei personaggi, di fatto respinta, è in realtà profondamente voluta, rappresentando il vero traguardo.

Nella loro individualità infatti ogni cosa è permessa, ogni azione è priva di vincoli morali, e il patto hobbesiano della civile convivenza viene sacrificato in nome dell’autoaffermazione. Eppure l’emancipazione sociale ed economica dei personaggi sembrerebbe delineare una condizione ideale, che invece viene smentita dalle loro continue ossessioni. Ciò che vivono è un buffo paradosso: intenti a mantenere il fascino discreto, combattono contro i loro istinti primitivi, tenendo separati i due scomparti esistenziali grazie all’ipocrisia. Il quadro che scarica il peso sul chiodo della coscienza, è però troppo fragile per sostenere l’insostenibile…

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa: recensione del film di Michel Ocelot

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Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa, nuovo film d’animazione del regista, sceneggiatore e animatore francese Michel Ocelot (Dilili a Parigi), sta per arrivare nelle nostre sale. Presentato in occasione della 46esima edizione del Festival internazionale del film d’animazione di Annecy il 14 giugno 2022 e distribuito in Francia a partire dal 19 ottobre 2022, la pellicola sarà rilasciata in Italia il prossimo 14 dicembre.

Prodotto, almeno in parte, con il contributo del Museo del Louvre e proiettato alla 17esima Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, il film giunge dunque nei cinema nostrani con circa dodici mesi di ritardo. E riporta su grande schermo le avventure animate di un cineasta che, nel corso degli ultimi 25 anni, ha saputo dare vita a un inconfondibile stile grafico e narrativo da mille e una notte.

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa: la trama

A seguito del racconto quasi “decameroniano” di Principi e Principesse e della (per ora) trilogia dedicata alle vicende di Kirikù, conclusasi ormai dieci anni fa, Ocelot torna a frammentare il proprio minutaggio; e affida a una stravagante narratrice, a colloquio con il proprio pubblico, tre fiabe dal consueto sapore esotico. Un viaggio attraverso i secoli guidato dalle forze di amore, destino e desiderio.

Nella terra di Kush, regno del Sudan di 3000 anni fa, il giovane Re Tanwekamani è innamorato della principessa Nasalsa, ma la madre di lei, la regina, ritiene che il solo faraone sia degno di chiederne la mano. Tanwekamani decide allora di risalire il Nilo e conquistare l’Egitto. Un’impresa che esige forza e saggezza; qualità necessarie per tornare in patria trionfante.

Un castello nell’Alvernia medievale è invece la cornice del secondo racconto, là dove il figlio di un Signore, costantemente sgridato dal padre, decide un giorno di rubare le chiavi del carceriere per liberare un prigioniero. Condannato a morte per tradimento, ma risparmiato dai suoi esecutori e abbandonato nel bosco, il ragazzo cresce lontano dal castello. Fino a quando le scorribande del “Bel Selvaggio”, divenuto eroe popolare leggendario, si intrecciano nuovamente con gli affari di corte.

A fare da sfondo alla terza e ultima storia è infine l’Oriente del XVIII secolo, terra d’incontro tra la Principessa delle rose, dama bellissima e ambita, e il cosiddetto Principe delle frittelle, costretto a fuggire dal proprio paese a causa di un gruppo di assassini e divenuto venditore in una città vicina sotto mentite spoglie. La bontà delle leccornie preparate dal giovane fornisce ai due ragazzi l’occasione di condividere alcuni momenti insieme, sebbene il sultano e le circostanze lottino strenuamente per separarli.

Un grande libro di racconti

Visionare un lungometraggio di Michel Ocelot equivale insomma, il più delle volte, a immergersi in un grande libro di racconti; a perdersi nei meandri favolistici di fiabe semplici, sovente slegate, unite però da un fil rouge tematico nonché stilistico. Ragion per cui Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa assume oggi, almeno in apparenza, le sembianze di una prosecuzione quasi prestabilita dell’opera dell’autore; capitolo nuovo, e innocuamente inserito, di una narrazione ormai settata e priva di sorprese.

Dopotutto queste tre nuove storie del regista – ancora storie di principi e principesse – si integrano perfettamente all’interno del percorso artistico dell’animatore francese. Sono favole “moraleggianti” e conciliatorie, pensate per un pubblico generalmente infantile; fiabe della buonanotte che raccontano d’amore, di coraggio e generosità; fiabe che pescano da stilemi riconoscibili e ritornanti, provenienti da un sottobosco popolare che nei decenni ha necessariamente ispirato differenti autori e case di produzione. Fiabe che dunque, inevitabilmente, risentono di echi facilmente individuabili, per lo più riconducibili a tradizioni culturali a lungo tramandate e mescolatesi l’una con l’altra.

Resistenza stilizzata

Eppure, sospesa nei “silenzi” tra una storia e la successiva, chirurgicamente dosata negli attimi di respiro della narrazione, la cornice de Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa è forse il suo elemento più significativo. Richiamo classicheggiante di una struttura tipica e al contempo lettura estremamente lucida del presente audiovisivo dominato dalla dimensione piattaforma; lì dove le più disparate richieste degli spettatori sagomati nei primi istanti di pellicola paiono poter configurare la narratrice come un ideale e servizievole algoritmo, chiamato a soddisfare qualsiasi richiesta del proprio pubblico.

E chissà che, a fronte di questo variegato melting pot di input, la scelta di Ocelot di distribuire i diversi spunti con ordine senza assommarli in un unico confuso agglomerato dai mille ingredienti, non sia allora da interpretare come un atto di resistenza alla dittatura del tutto, subito e tutto insieme. L’ennesimo silenzioso atto di forza di un regista che nell’epoca della tecno-rivoluzione oppone ancora l’ombra stilizzata delle proprie silhouette. Alla ricerca della meraviglia.

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa, recensione del film di Michel Ocelot

Michel Ocelot torna a dedicarsi all’animazione quattro anni dopo il suo ultimo film, Dililì a Parigi (2018), con Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa, presentato nell’ambito di Alice nella Città in occasione della Festa del Cinema di Roma. Con questa sua ultima prova, il regista fa ritorno allo stile narrativo che ha sempre prediletto: il segmento breve, a cui ha dato forma tramite serie televisive e cortometraggi solo in secondo luogo inglobati in lungometraggi diventati ormai celebri, tra cui Principi e Principesse (2000) e I Racconti della Notte (2011).

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa: la trama

Ai tempi dell’Antico Egitto, un giovane re diventa il primo faraone nero a meritare la mano della sua amata. Nel Medioevo francese, un misterioso ragazzo selvaggio ruba ai ricchi per dare ai poveri. Nella Turchia del XVIII secolo, un principe che cucina meravigliose frittelle e la principessa delle rose fuggono dal palazzo per vivere il loro amore.

Con questa nuova opera di Ocelot, ci distacchiamo dalla sperimentazione di Kirikù e la strega (1998), vero e proprio spartiacque nell’animazione francese o Azur e Asmar (2006), per fare ritorno a un progetto audiovisivo che vede nella suddivisione per racconti il mezzo perfetto per unire la tradizione orale del racconto ai mezzi di fruizione tipici della contemporaneità.

Non ci sono gli ormai iconici proiezionisti, ma una narratrice-cantastorie che ravviva l’atmosfera di un cantiere di lavoro catturando gli operai con racconti esoterici, lontani nel tempo e nello spazio, parentesi ludiche in cui rifugiarsi dalle fatiche di ogni giorno. Per Ocelot, le storie sono soprattutto questo: il ponte tra passato e presente, l’attimo di sperimentazione inafferrabile in cui possiamo diventare chi vogliamo, vestirci con gli abiti che più ci affascinano e confidare sempre nella giustizia di un lieto fine.Il Farone il Selvaggio e la Principessa

Poca attualità ma un’immensa bellezza visiva

Siamo di fronte a un’opera meno ambiziosa di Didilì a Parigi, sicuramente più convenzionale nel modo in cui si aggancia alla tradizione stilistica del regista, ma non per questo meno interessante. Laddove è possibile tracciare delle chiavi di lettura comuni tra i tre segmenti narrativi, fulcri tematici archetipici delle fiabe e della filmografia di Ocelot – la parabola di riscatto, la perseveranza che conduce agli obiettivi, il bigottismo genitoriale contrapposto all’intraprendenza giovanile – ogni storia presentataci si differenzia per registro linguistico e linee di disegno, adattandosi perfettamente all’atmosfera in cui è inserita.

L’animazione 2D portata avanti con orgoglio da Ocelot si rivela il mezzo perfetto per sondare le potenzialità grafiche di ogni racconto; dalla bidimensionalità quasi geroglifica de “Il faraone” si passa alle tonalità cupe e alle architetture gotiche de “Il selvaggio”, episodio ambientato nel medioevo, per culminare con le linee arabeggianti de “La principessa”, un tripudio di colori e scenografie dinamiche.

Il richiamo all’attualità, la capacità di adattamento a un’universo animato che sta dando tanto negli ultimi anni – è doveroso citare il Cartoon Saloon di Tomm Moore, Paul Young e Nora Twomey – ne Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa è forse più debole rispetto ad altre opere di Ocelot. Sembra difficile trovare una collocazione adatta a questa micro raccolta di racconti, quando il mezzo animato è ormai diventato uno dei canali privilegiati per la riscoperta della pluralità culturale di tantissime aree geografiche, distanziandolo dall’attinenza fiabesca che gli è sempre stata affibbiata e piegandolo a un’urgenza creativa che ha indubbiamente a che fare con l’oggi.

Nonostante ciò, la qualità tecnica del cinema di Ocelot rimane indubbia: Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa è uno spettacolo per gli occhi e sfrutta ogni potenzialità circostanziale per delineare al meglio uno scenario visivo e narrativo in cui la fiaba vuole ancora, prepotentemente, esistere. In cui è ancora un veicolo di comunicazione, non importa se tra lo ieri e l’oggi, se tra noi e gli altri o se tra tradizioni culturali differenti, che trovano nelle analogie caratteriali dei loro protagonisti il modo migliore per garantirne l’ascolto.

Il fantasma di Canterville: Hugh Laurie, Freddie Highmore e…

Il fantasma di Canterville: Hugh Laurie, Freddie Highmore e…

Si allarga il cast del film tratto dai racconti di Oscar Wilde, Il fantasma di Canterville. Il film diretto da Kim Burdon può contare ora su un cast davvero alla portata delle migliori aspettative: si sono uniti a Hugh Laurie (che tutti noi conosciamo per aver interpretato il Dottor House) e a Stephen Fry (Lo Hobbit: La desolazione di Smaug), Imelda Staunton, Freddie Highmore, Miranda Hart e Toby Jones.

Il fantasma di Canterville 2

Il fantasma di Canterville proporrà la storia di Sir Simon de Canterville che ha infestato la sua amata dimora per oltre trecento anni, spaventando chiunque abbia mai avuto l’intraprendenza di abitarla. Il lungometraggio animato sarà girato come un live-action ed è ora in fase di pre-produzione. Stiamo parlando di un prodotto adatto a tutta la famiglia e, da quanto trapela, sembra proprio che ci sarà da divertirsi!

Nel frattempo, qui di seguito, vi proponiamo una prima locandina del film. Non ci resta che attendere ulteriori notizie!

Il fantasma di Canterville

Fonte: Comingsoon.net

Il Fantasma dell’Opera, in lavorazione Phantom, una nuova versione in chiave moderna

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È in fase di sviluppo un film basato sul popolare romanzo e musical Il Fantasma dell’Opera, destinato a diventare un moderno thriller psicologico. Il romanzo di Gaston Leroux, Le Fantome de L’Opera, ha ispirato il famoso spettacolo di Broadway. È diventata un’opera ampiamente conosciuta e amata, resa popolare dai suoi numeri musicali spettacolari, personaggi memorabili e romanticismo tragico. Si è trasformato in un film live action nel 2004 con Emmy Rossum e Gerard Butler che ha ottenuto due nomination all’Oscar.

Ora Deadline riporta che è in fase di sviluppo un altro film basato sul libro. Questo nuovo film si chiamerà Phantom e sarà una versione modernizzata della storia ambientata nella scena musicale contemporanea di Londra. Si dice che il film sarà un thriller psicologico allo stesso modo di Black Swan e Misery ed esplorerà la relazione romantica e distruttiva originariamente rappresentata nel romanzo di Leroux. Con questa versione della storia, l’obiettivo non è quello di romanticizzare la relazione, ma di abbracciarne la suspense e l’orrore.

Il fan Christopher Nolan parla di Star Wars in intervista video!

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Dopo le tante chiacchiere sulla nuova versione di Star Wars, uscita nel nuovo cofanetto completo, ecco arrivare le interessanti opinioni di un fan sfegatato della serie: Christopher Nolan.

Il Falsario: concluse le riprese del film Netflix con Pietro Castellitto

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Si sono concluse le riprese de Il Falsario, il nuovo film Netflix prodotto da Cattleya, parte di ITV Studios, diretto da Stefano Lodovichi e scritto da Sandro Petraglia, con un cast d’eccezione che include Pietro Castellitto, Giulia Michelini, Andrea Arcangeli, Pierluigi Gigante, Aurora Giovinazzo con Edoardo Pesce e con Claudio Santamaria.

Roma, anni ’70. Quando Toni arriva in città nel suo bagaglio ha soltanto il talento per la pittura e il sogno di diventare un grande artista. Ma la sua fame di vita, il destino e forse anche la Storia lo porteranno a diventare il più grande di tutti i falsari, nonché una figura centrale nei misteri più fitti del nostro Paese.

I dettagli su Il Falsario

  • Una produzione Cattleya – parte di ITV Studios
  • Soggetto di Sandro Petraglia e Lorenzo Bagnatori
  • Sceneggiatura di Sandro Petraglia con la collaborazione di Lorenzo Bagnatori
  • Diretto da Stefano Lodovichi

Nel cast Pietro Castellitto, Giulia Michelini, Andrea Arcangeli, Pierluigi Gigante, Aurora Giovinazzo con Edoardo Pesce e con Claudio Santamaria.

Il fabbricatore di sogni dal paese del Sol Levante: Hayao Miyazaki

Hayao Miyazaki – A ventisei anni dalla sua uscita al cinema in Giappone e ad oltre dieci anni da una timida uscita per l’home video, arriva nelle nostre sale finalmente Il castello del cielo di Hayao Miyazaki, noto ai fan come Laputa, uno dei primi e più amati lungometraggi del maestro dell’animazione giapponese, che l’anno scorso ha festeggiato i settant’anni di una carriera coronata da successi e riconoscimenti non solo a livello giapponese.

Hayao MiyazakiHayao Miyazaki è riuscito a convincere i peggiori detrattori dell’animazione giapponese sulla validità della sua produzione artistica, che va oltre a quelli che sono indubbiamente alcuni dei limiti evidenti degli anime, quali la serializzazione e la sudditanza, spesso, all’industria del marketing per vendere gadget e simili, caratteristica comunque non certo aliena alla produzione animata a stelle e strisce.

Una carriera di oltre quarant’anni, la sua, che ha toccato l’animazione giapponese dagli anni Sessanta ad oggi, creando film e personaggi unici e portando il suo tocco a personaggi e storie di altri. Ma occorre andare per ordine, per ricostruire le tappe di un percorso ancora non certo concluso, anche se negli ultimi anni Hayao Miyazaki sembra più interessato a supervisionare.

Il fabbricatore di sogni dal paese del Sol Levante: Hayao Miyazaki

Nato nel 1941 a Tokyo, pochi mesi prima dell’entrata del Giappone in guerra, che influenzerà lui e altri colleghi suoi coetanei, sia pure in maniera diversa, Hayao Miyazaki cresce in una famiglia dove il padre ha una fabbrica di componenti per aerei, che gli farà nascere una passione poi presente nella maggioranza delle sue opere per il volo, gli aerei, il cielo. Un altro fatto che influenza la sua infanzia è una grave malattia che colpisce la madre, tema che si ritroverà in film come Tonari no totoro e il recente Arietty.

Hayao MiyazakiNegli anni Cinquanta, sull’onda dell’opera che sta facendo Osamu Tezuka di creazione di fumetti made in Japan, simili a tratti ma molto diversi dai loro omologhi a stelle e strisce, Hayao Miyazaki, da sempre bravo disegnatore, si appassiona al mondo delle nuvole parlanti, e dopo essersi laureato in Scienze politiche entra a lavorare alla Toei, allora la più importante casa di produzioni animate.

Il suo primo lavoro importante è come animatore chiave e scenografo per Horusu no daiboken, uscito in italiano con i due titoli La grande avventura del piccolo principe Valiant e Il segreto della spada del sole, che segna anche l’inizio del suo sodalizio con il collega e amico Isao Takahata. Nel1971 Hayao Miyazaki collabora alla prima serie di Lupin III, dal manga di Monkey Punch, e dal 1973 con Isao Takahata inizia invece un sodalizio con la Zuiyo Pictures, poi Nippon Animation, adattando in animazione alcuni classici per bambini occidentali, quali Heidi del 1974, Marco da Dagli Appennini alle Ande di De Amicis e Anna dai capelli rossi, che lo faranno conoscere non solo in Giappone.

Nel 1978 decide di adattare il romanzo di fantascienza per ragazzi The incredible tide di Alexander Key, che diventa la serie Conan, il ragazzo del futuro, considerato a tutt’oggi uno dei migliori anime giapponesi seriali di sempre, per il quale Hayao Miyazaki è regista, disegnatore, scenografo e supervisore degli storyboard. Il suo primo lungometraggio come regista è dell’anno successivo ed è Lupin III il castello di Cagliostro, per molti fan il migliore film dedicato al celebre ladro in salsa nipponica, che stravolge le atmosfere del manga in chiave favolistica e steam punk.

Dopo alcuni lavori in serie televisive, come Il fiuto di Sherlock Holmes, coprodotto con la Rai nel 1982, Hayao Miyazaki pubblica sulla rivista Animage il manga fantasy post apocalittico Nausicaa nella valle del vento, che poi decide di trasporre in animazione nel 1984. Il successo di questa storia di un’eroina che, in un mondo medievale post nucleare, dove le scorie hanno creato nuove creature e dove l’avidità di conquista vorrebbe risvegliare le antiche armi, è grandissimo e spinge Miyazaki con Isao Takahata a fondare un loro studio, lo studio Ghibli, che produrrà tutte le loro opere successive.

Il castello del cielo del 1986 è proprio il primo lungometraggio dello studio, e finalmente si potrà vedere anche da noi su grande schermo questa avventura che mescola Jonathan Swift e Jules Verne, tra pirati dell’aria e mondi fluttuanti nel cielo, arcani e con tecnologie incredibili e pericolose.

Nel 1988 Hayao Miyazaki realizza invece il più intimista e fiabesco Il mio vicino Totoro, dove due bimbe in una campagna reale ma incantata incontrano uno spirito misterioso a forma di grosso gatto che le consola dei loro problemi familiari. Totoro diventa il logo dello studio Ghibli, che nel 1989 bissa il successo con la commedia fantastica Kiki’s delivery service, storia di una streghetta che va in una cittadina terrestre a fare il suo apprendistato e che si inventa un’attività grazie alla sua scopa che le farà conoscere nuovi amici.

Nel 1992 è la volta di Porco rosso, film in cui l’autore dà libero sfogo alla sua passione per l’aviazione, leit motiv di tutti i suoi film, storia di un pilota da caccia con il volto di maiale che vive le sue avventure nell’Europa tra Grande guerra e avvento dei totalitarismi.

Negli anni successivi Hayao Miyazaki si occupa di sceneggiare, produrre e supervisionare altre opere dello studio Ghibli, finché nel 1997 non fa uscire Princess Mononoke, che batte ogni record d’incassi in Giappone e lo fa finalmente conoscere ufficialmente al pubblico internazionale, complice anche un doppiaggio statunitense con star del calibro di Claire Danes, Minnie Driver e Gillian Anderson. Princess Mononoke, fiaba ecologica dello scontro tra la foresta magica e impenetrabile e un Giappone medievale ma metafora di quello contemporaneo, con la sua voglia di costruire distruggendo la natura, propone un’eroina selvaggia e guerriera, cresciuta dai lupi e desiderosa di difendere il suo mondo anche se entra in contatto con quello dei suoi simili.

Nel 2001 nuovo successo con La città incantata, fiaba morale contro lo spreco di cibo, tra antiche leggende e il mondo di oggi, che vale al maestro l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e l’Oscar 2003 per il migliore lungometraggio animato, che però Hayao Miyazaki non va a ritirare per protesta contro la guerra in Iraq.

Nel 2004 è la volta della trasposizione animata del romanzo fantasy di Diana Wynne Jones, una delle ispiratrici di Jk Rawling per il suo Harry Potter, Il castello errante di Howl, storia di una ragazzina intrappolata nel corpo di una donna anziana che cerca di liberare un giovane mago da una maledizione, un film che viene presentato a Venezia, dove l’anno dopo, nel 2005, Miyazaki viene omaggiato con il Leone d’Oro alla carriera.

Il suo ultimo film come regista è la fiaba del 2008 Ponyo sulla scogliera, rilettura moderna ed ecologista della Sirenetta ma non solo, film che viene realizzato tutto con tecniche di disegno tradizionali a contrastare l’uso della grafica computerizzata, ormai unica tecnica dei cartoni animati della Disney, e largamente usata dagli anime.

Negli ultimi anni lo studio Ghibli supervisiona Terramare, del film di Hayao Miyazaki, Goro, tratto dal ciclo fantasy di Ursula K. Le Guin, mentre Hayao Miyazaki sceneggia Arietty, favola anti spreco dal romanzo di Mary Norton.

Nei suoi film Hayao Miyazaki parla di rapporti tra le generazioni, di amore e rispetto per l’ambiente e tutte le specie animali, di pacifismo e non violenza, di fantasia partendo dalle cose più semplici, di fiaba e fantastico che nascono nella vita di tutti i giorni, di sogni verso l’infinito del cielo e di quotidianità, tra poesia e sogno, tra i colori del verde e dei fiori e i richiami alla tradizione, tra leggende e classici steam punk, con macchine sempre inserite in mezzo alla natura. Uno stile lontano da molta altra animazione giapponese e da un mondo animato occidentale sempre più dominato dall’informatica e da logiche di vendita, che ha reso le opere del maestro amate come capolavori del cinema tout court, oltre che legati all’animazione giapponese.

In attesa di nuove opere o riproposizione di film di Miyazaki comunque è da vedere Il castello nel cielo, tra avventura e sogno, riflessione sui limiti della scienza e anelito verso l’infinito dei cieli e della fantasia.

Il duro Statham per l’adattamento di Heat firmato Brian De Palma

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Brian De Palma ha trovato in Jason Statham (The Snatch) il protagonista del suo adattamento di Heat, romanzo di William Goldman pubblicato

Il duetto che trionfa

Il duetto che trionfa

Il Duetto di Margherita Buy e Silvio Orlando, ormai uno degli appuntamenti più attesi nella sezione Extra della quinta kermesse capitolina, che ha visto negli anni passati, sul palco dell’Auditorium, confronti tra Muccino e Tornatore, Servillo e Verdone, Bertolucci e Bellocchio.

Il duello: trama, cast e curiosità sul film con Woody Harrelson

Il duello: trama, cast e curiosità sul film con Woody Harrelson

Ogni film western vanta sempre un certo fascino, specialmente se al suo interno si ritrovano tematiche che vanno dalla vendetta al desiderio di giustizia. Elementi, questi, che si ritrovano entrambi nel lungometraggio del 2016 Il duello, diretto da Kieran Darcy-Smith. Qui al suo secondo lungometraggio dopo Wish You Were Here, il regista dà vita ad una sceneggiatura di Matt Cook che da tempo aspettava di essere portata sul grande schermo. Prende da qui vita uno dei film di questo genere meno noti eppure particolarmente affascinanti tra quelli usciti negli ultimi anni.

La sceneggiatura di Cook circolava infatti già dal 2009, anno in cui venne inserita nella Black List dei migliori script ancora non realizzate. Noto anche per aver scritto film come Boston: Caccia all’uomo e The Informer – Tre secondi per sopravvivere, Cook trovò in Darcy-Smith l’uomo giusto per far prendere vita alla sua storia. Molto del merito va anche ad un cast di grandi attori che danno qui vita a personaggi complessi e ricchi di sfumature, perfettamente calati in un contesto western particolarmente curato. Nonostante tali elementi, Il duello mancò di diventare un titolo particolarmente noto, passando invece in sordina.

In breve, però, gli amanti del genere lo hanno riscoperto come un titolo a suo modo affascinante per la trattazione delle sue tematiche, per l’interpretazione dei due protagonisti e per l’intero contesto di contorno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il duello: la trama del film

La vicenda qui narrata si svolge nel Texas del 1887. Abraham Brant, conosciuto da tutti come “il predicatore”, è un despota dai fantomatici poteri divini che governa gli abitanti di Monte Hermon con soprusi e intimidazioni. Quando la voce su una serie di cadaveri ritrovati sulle rive del Rio grande giunge sino alla capitale del Texas, il governatore Ross decide di inviare il suo miglior ranger, David Kingston, per indagare sulla vicenda e risolvere il problema. A Brant, ovviamente, non va affatto a genio che qualcuno da fuori venga a ficcare il naso nei suoi affari e nei suoi illeciti.

Una volta a destinazione insieme a sua moglie Marisol, David, celatosi sotto falsa identità, riconosce in Abraham l’uomo che vent’anni prima uccise suo padre durante un duello. Accecato dalla sete di vendetta, il ranger decide di abbandonare la via della legge per dare inizio a una guerra senza esclusione di colpi per liberare la cittadina dal giogo del suo oppressore e vendicare la morte del genitore. Ma quando il predicatore mette in pericolo sua moglie, la missione si complica irrimediabilmente. Per David la vendetta acquisterà a quel punto tutto un altro valore.

Il duello cast

Il duello: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del tirannico Abraham Brant vi è l’attore candidato all’Oscar Woody Harrelson. Celebre per film come Tre manifesti a Ebbing, Missouri e per la saga di Hunger Games, egli si è preparato per questo ruolo ispirandosi parzialmente ad un villain già interpretato in precedenza. Si tratta di Harlan DeGroat, a cui aveva dato vita nel 2013 per il film Il fuoco della vendetta. Accanto a lui, nei panni del ranger David Kingston vi è invece l’attore Liam Hemsworth. Egli è noto in particolare per aver interpretato il personaggio di Gale Hawthorne in tutti e quattro i film della saga di Hunger Games, dove recitava proprio al fianco di Harrelson.

Accanto a loro, nei panni della moglie di David, Marisol Kingston, vi è invece l’attrice Alice Braga. Originaria del Brasile, questa si era già fatta notare in film come City of God, Io sono leggenda e nei panni della villain Cecilia Reyes nel film The New Mutants. Nel film si ritrovano poi Emory Cohen nel ruolo di Isaac Brant e Felicity Price in quelli di Naomi. William Sadler, noto per i film 58 minuti per morire – Die Harder e Le ali della libertà, interpreta invece il governatore Lawrence Sullivan Ross. Questi è una personalità realmente esistita, che ha ricoperto la carica di governatore del Texas dal 1887 al 1891. Sono infine presenti gli attori Benedict Samuel nel ruolo di George e Jason Carter in quelli di William.

Il duello: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il duello è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il Drago Invisibile: una nuova spettacolare clip

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Il Drago Invisibile: una nuova spettacolare clip

Disney Italia ha diffuso in rete una spettacolare clip da Il Drago Invisibile, l’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford. Di seguito potete vedere Eliott il drago che spicca il volo con Pete. Il film arriva oggi, 10 agosto, nelle sale italiane.

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Guarda il trailer italiano de Il Drago Invisibile

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Il Drago InvisibilePer anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Il Drago Invisibile: trailer italiano del film Disney

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Il Drago Invisibile: trailer italiano del film Disney

Ecco il trailer italiano de Il Drago Invisibile, il nuovo film Disney, remake che arriva a 40 anni da Elliot, il Drago Invisibile con gli effetti visivi della WETA Digital. Nel film Bryce Dallas Howard e Robert Redford.

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Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Per anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Il Drago Invisibile: trailer italiano del film con Bryce Dallas Howard

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Walt Disney Pictures Italia ha diffuso il primo trailer italiano di Il Drago Invisibilel’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford.

 

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Per anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il Drago Invisibile

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Il Drago Invisibile: prima clip con Bryce Dallas Howard

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Il Drago Invisibile: prima clip con Bryce Dallas Howard

Ecco la prima clip da Il Drago Invisibilel’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford. Diretto da David Lowery, il film è un remake del classico Disney Elliott il Drago Invisibile.

Ecco la clip:

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Guarda il trailer italiano de Il Drago Invisibile

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Il Drago InvisibilePer anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Fonte: CS

Il Drago Invisibile: nuovo trailer ufficiale del film Disney

Il Drago Invisibile: nuovo trailer ufficiale del film Disney

Ecco un nuovo trailer ufficiale de Il Drago Invisibilel’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford. Diretto da David Lowery, il film è un remake del classico Disney Elliott il Drago Invisibile.

Di seguito il video:

Guarda il trailer italiano de Il Drago Invisibile

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Il Drago InvisibilePer anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Fonte: Firstshowing

Il drago invisibile: nuova clip in italiano

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Il drago invisibile: nuova clip in italiano

Disney Italia ha diffuso in rete una nuova clip de Il Drago Invisibile, l’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford. Nella clip vediamo i protagonisti alle prese con Elliot, il drago del titolo.

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Guarda il trailer italiano de Il Drago Invisibile

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Il Drago InvisibilePer anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Il drago invisibile: l’amico immaginario nella nuova clip

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Il drago invisibile: l’amico immaginario nella nuova clip

Disney Italia ha diffuso in rete un’altra clip de Il Drago Invisibile, l’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford. Nella clip vediamo i due giovani protagonisti che parlano tra loro: il drago è un amico immaginario?

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Guarda il trailer italiano de Il Drago Invisibile

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Il Drago InvisibilePer anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Il drago invisibile: Elliot si mostra nella nuova clip

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Il drago invisibile: Elliot si mostra nella nuova clip

Disney Italia ha diffuso in rete via Youtube una nuova clip de Il Drago Invisibile, l’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford. Nella clip icontriamo Elliot, il drago verde del titolo.

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Guarda il trailer italiano de Il Drago Invisibile

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Il Drago InvisibilePer anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Il Drago Invisibile: due clip con Bryce Dallas Howard e Robert Redford

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Disney Italia ha diffuso in rete altre due clip de Il Drago Invisibile, l’atteso film con Bryce Dallas Howard e Robert Redford. Di seguito i video:

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Guarda il trailer italiano de Il Drago Invisibile

Il 10 agosto arriverà nelle sale italiane il nuovo film Disney live action Il Drago Invisibile, interpretato da Bryce Dallas Howard (Jurassic World), Oakes Fegley (This is Where I Leave You), Wes Bentley (Hunger Games), Karl Urban (Star Trek), Oona Laurence (Southpaw – L’Ultima Sfida), Isiah Whitlock, Jr. (Benvenuti a Cedar Rapids) e il premio Oscar Robert Redford (Captain America: The Winter Soldier). 

Il Drago InvisibilePer anni il signor Meacham (Robert Redford), un vecchio intagliatore di legno, ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard), che lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende… finché non incontra Pete (Oakes Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliott. Stando alle descrizioni di Pete, Elliott sembra estremamente simile al drago presente nei racconti del signor Meacham. Con l’aiuto dell’undicenne Natalie (Oona Laurence), figlia di Jack (Wes Bentley) proprietario della segheria locale, Grace deciderà di scoprire la verità su Pete e sul suo incredibile drago.

Il film è diretto da David Lowery (Senza Santi in Paradiso), scritto da Lowery e Toby Halbrooks sulla base della sceneggiatura di Malcolm Marmorstein e prodotto da Jim Whitaker, p.g.a. (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights), mentre Barrie M. Osborne (Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Il Grande Gatsby) è il produttore esecutivo.

Il Dottor Zivago restaurato in 4K, il trailer in alta definizione

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A quasi 50 anni dall’uscita sugli schermi americani de Il Dottor Zivago di David Lean, tratto dal famoso romanzo di Boris Pasternak, ecco spuntare un nuovo trailer del film curato dal British Film Institute.

Il video arriva in occasione della nuova uscita nelle sale dopo il restauro a 4K, prevista in America e in Inghilterra il 27 novembre prossimo.

Il dottor T e le donne: trama, cast e il finale del film con Richard Gere

Considerato tra i maggiori e più importanti registi di sempre, Robert Altman ha nel corso della sua carriera dato vita a grandi capolavori di generi diversi, legati però tra loro dal forte elemento satirico nei confronti di vari aspetti della società e dei suoi costumi. Tra gli ultimi film da lui realizzati vi è la commedia Il dottor T e le donne, uscito in sala nel 2000 e ancora oggi considerato uno dei suoi lavori più sottovalutati. Si tratta però di una brillante analisi di un certo modo di vedere la femminilità, che in quegli anni assumeva nuove sfumature anche grazie ad una serie di opere cinematografiche e televisive che manifestavano il crescente desiderio di emancipazione.

Girato nella città di Dallas, il film presenta infatti un ampio spettro di figure femminili, ognuna con le sue problematiche e i suoi vizi. Come sempre nel cinema di Altman, la satira diventa un modo per decostruire una realtà e presentarla sotto punti di vista nuovi, che ne pongono in evidenza tutte le fragilità e le mancanze. A sostenere tutto ciò vi è un grande cast di interpreti, principalmente femminili, attraverso cui i personaggi acquistano credibilità e fascino. Difficile rimanere indifferenti nei confronti delle vicende narrate dalla sceneggiatrice Anne Rapp, la quale aveva già collaborato con Altman per il precedente La fortuna di Cookie.

Nonostante le buone premesse e una buona accoglienza di critica, Il dottor T e le donne finì con l’essere pressocché snobbato dal pubblico. Con un incasso di appena 22 milioni di dollari, il film finì infatti con il passare inosservato nonostante la sua presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia. Ad oggi, dunque, è un titolo assolutamente da riscoprire in tutta la sua ancora attuale satira. Prima di intraprendere una visione del film, proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo bizzarro finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il dottor T e le donne: la trama del film

Protagonista del film è il dottor Sullivan Travis, da tutti noto come il Dr. T. Questi è il ginecologo preferito dalle donne dell’alta società di Dallas, essendo quanto mai esperto e diligente nel suo lavoro. Se nel suo studio appare essere impeccabile, altrettanto non si può dire nella vita privata. In casa, infatti, egli fa fatica a comprendere le donne che lo circondano, dalla moglie Kate alle figlie Dee Dee e Connie. La sua vita apparentemente perfetta inizia però a mostrare tutte le sue falle nel momento in cui Kate viene colpita da un disturbo psichiatrico che la porta a regredire, al punto da rendere necessario il suo ricovero in una clinica specializzata. A partire da tale scioccante evento, il dr. T si ritrova a dover fare i conti con tutte le donne che fanno parte, in modo più o meno invadente, della sua vita.

Tra queste vi è Carolyn, la sua segretaria da sempre innamorata di lui ma mai corrisposta, la quale cercherà ora di avere una nuova possibilità di conquistarlo. L’uomo sembra però più interessato alla bella Bree, istruttrice di golf con la quale ha una relazione piuttosto complessa. Oltre a loro, da dover gestire vi sono anche la cognata Peggy, la quale si intromette in ogni cosa, come anche le due figlie. Dee Dee, prossima al matrimonio, è in realtà innamorata della sua damigella Marilyn, mentre Connie è sempre più affascinata da strane teorie complottiste. Nel tentativo di dover gestire tutte queste situazioni senza mai perdere la calma che lo contraddistingue, Travis riuscirà forse a capire una volta per tutte il complesso universo femminile.

Il dottor T e le donne cast

Il dottor T e le donne: il cast del film

Come anticipato, il cast del film è composto da alcuni tra i più noti interpreti cinematografici di livello internazionale, tra cui anche alcuni premi Oscar. In primis, ad interpretare il dottor Sullivan Travis vi è Richard Gere. Per prepararsi al ruolo di un medico ginecologo, l’attore ha approfittato della nascita di suo figlio per fare una visita generale al reparto delle nascite, così da poter comprendere meglio l’atmosfera che vige in questo. Nei panni delle due figlie dell’attore si ritrovano Kate Hudson per Dee Dee e Tara Reid per il ruolo di Connie. Nonostante quest’ultima interpreti la sorella minore, ha in realtà circa tre anni in più rispetto alla Hudson. Nei panni di Marilyn, l’amante di Dee Dee, si ritrova invece l’attrice Liv Tyler.

Nei panni della moglie Kate vi è l’attrice Farah Fawcett. Pur di lavorare con Altman, questa accettò di fare avanti e indietro tra Dallas e la Nuova Scozia, pagandosi da sé i voli aerei. La Fawcett ha inoltre raccontato di non aver avuto alcun problema ad interpretare una scena di nudo, trovando la cosa perfettamente sensata per il personaggio. L’attrice ha così accettato di recitare nuda davanti alle tante comparse, nonostante il regista avesse proposto di farla essere sola per metterla più a suo agio. Nel film sono poi presenti le premio Oscar Helen Hunt nei panni della golfista Bree e Laura Dern in quelli della cognata Peggy. Shelley Long, invece, è la segretaria Carolyn.

Il dottor T e le donne: il finale, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Durante le riprese del film lo stesso Gere dichiarò di non aver compreso del tutto il finale del film. Questo assume infatti un significato prevalentemente metaforico. Come già avvenuto per il finale di America oggi, anche in Il dottor T e le donne si verifica un evento naturale che porta ad una generale “risoluzione” dei principali conflitti. A prendere forma qui è un vero e proprio diluvio universale, che porta il protagonista ad allontanarsi dal contesto in cui aveva sempre vissuto. Nell’ultima scena, infatti, lo si ritrova nel bel mezzo del deserto texano, impegnato a far partorire una donna messicana. Niente più vita raffinata e viziata per lui, che sembra invece tornato ad una realtà più umile.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il dottor T e le donne è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 20 marzo alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Il dottor Dolittle: trama e cast dei film con Eddie Murphy

Il dottor Dolittle: trama e cast dei film con Eddie Murphy

Nel corso degli anni Novanta l’attore Eddie Murphy era uno dei re della commedia, ed ha portato sul grande schermo personaggi divenuti iconici. Tra questi si annovera anche quello di John Dolittle, protagonista del film Il dottor Dolittle, uscito nei cinema di tutto il mondo nel 1998. Dato il grandissimo successo della pellicola, nel 2001 è stato realizzato un sequel semplicemente intitolato Il dottor Dolittle 2, sempre con Murphy nei panni del dottore in grado di parlare con gli animali. Questa non è la prima volta che il personaggio viene portato al cinema, essendo già stato protagonista di un film nel 1967. La versione di Murphy vanta però una particolarità che lo rende unico.

Il personaggio del dottor Dolittle nasce dalla serie di storie per bambini scritte da Hugh Lofting nel 1920. Il film con Murphy, tuttavia, hanno in comunque con queste soltanto il personaggio protagonista. Contrariamente al film del 1967, questi due nuovi film dedicati a Dolittle sono infatti delle complete rivisitazioni della storia originale, e non utilizzano nella loro trama nessuno degli elementi presenti nei libri. Ciò ha permesso ai produttori e agli sceneggiatori di avere a disposizione una maggiore libertà creativa. Molto dei film si basa anche sulla semplice presenza di Murphy, vero e proprio mattatore in grado di garantire il successo delle pellicole.

Insieme i film vantano infatti un budget complessivo di circa 140 milioni di dollari, molti dei quali investiti negli effetti speciali, ed un guadagno a livello mondiale di oltre 470 milioni. Tale successo spinse lo studios di produzione, la Davis Entertainment, a realizzare ben tre sequel. Murphy però non volle riprendere i panni di Dolittle, e così questi si concentrarono sulla figura della figlia del celebre dottore, la quale possiede i suoi stessi poteri. Concentrandosi però sui due veri e propri film della serie, si possono ritrovare numerose curiosità. Di seguito, inoltre, si vedrà dove è possibile trovare in streaming i due film.

Il dottor Dolittle: la trama dei film

Il dottor Dolittle (1998)

Protagonista del film è John Dolittle, il quale sin da ragazzo si ritrova con la straordinaria capacità di poter comunicare con gli animali. I genitori, però, sono spaventati dalla cosa, e decidono di far esorcizzare il figlio. Questi finisce così per dimenticare tale potere, crescendo come un ragazzo come un altro. Diventato adulto, Dolittle è ora uno stimato chirurgo di San Francisco, sposato e con due figlie. La sua vita è ricca di successi, ma prende una direzione inaspettata nel momento in cui, rischiando di investire un cane, riscopre il potere dimenticato da tempo. In breve, le sue capacità diventano note tra gli animali della zona, i quali iniziano a rivolgersi a lui in cerca di aiuto.

Notando strani comportamenti in lui, la famiglia prende la dolorosa decisione di far rinchiudere John in una clinica psichiatrica. Qui questi ha modo di riflettere sulle sue mancanze nei confronti della famiglia, e una volta uscito di lì si ripromette di essere un marito e un padre migliore. Mantenere la promessa diventa però complesso nel momento in cui una tigre si rivolge a lui in cerca di aiuto per la sua terribile emicrania. Dolittle dovrà dunque venire a patti con il suo dono, accettando la missione di salvare la vita ai suoi nuovi inaspettati amici.

Il dottor Dolittle 2 (2001)

Divenuto ormai celebre per la sua capacità di parlare con gli animali, Dolittle è sempre più indaffarato nel suo lavoro. Ciò lo porta a trascurare la famiglia, e in particolare la figlia Charisse. La crisi definitiva con questa arriva nel momento in cui si trova a dover rimandare i festeggiamenti per potersi recare ad un appuntamento di lavoro. Durante questo, però, Dolittle viene più volte interrotto da un procione ed un opossum, che gli chiedono di seguirli nel bosco. Attratto da quel mistero, il dottore arriva nel cuore di questo e si ritrova ad essere chiamato ad una nuova missione. Gli animali lì presenti, infatti, lo informano che la foresta sta per essere distrutta da un’azienda di legname.

L’unico modo che Dolittle sembra avere per poter impedire il disboscamento, e il conseguente sfollamento degli animali, è approfittare della presenza dell’orsa Ava. Questa appartiene infatti ad una rarissima sottospecie del grizzly. Trattandosi dell’ultimo esemplare della sua specie, va assolutamente protetta. Ottenuta dunque l’ingiunzione dal tribunale per far fermare i lavori, Dolittle deve però ora assicurarsi che la specie sopravviva. Per ottenere ciò, va alla ricerca di un orso con cui poter far accoppiare Ava. Lo trova in Archie, maschio della stessa specie cresciuto in un circo. L’unico problema è che questo non è mai stato in una foresta, e non sa come relazionarsi né con l’ambiente né con Ava.

Il dottor Dolittle: il cast dei film

Scelto per interpretare il ruolo del protagonista, Eddie Murphy rivelò soltanto un piccolo grande problema. L’attore era infatti terrorizzato all’idea di recitare insieme a veri animali, e richiese perciò che quanto più possibile questi venissero realizzati digitalmente. Quando ciò non era possibile, l’attore faceva lo sforzo di condividere la stanza con questi, ma ognuna di queste scene è riconoscibile poiché termina con Murphy in preda alle grida. Tale sforzo fu però ricompensato, poiché grazie al dottor Dolittle Murphy ebbe modo di consolidare ulteriormente la propria popolarità anche presso un pubblico di piccoli spettatori. Nonostante ciò, dopo aver recitato anche nel sequel, l’attore preferì non riprendere ulteriormente il ruolo, preferendosi dedicare ad altri progetti.

Accanto all’attore, si ritrovano poi gli interpreti Kristen Wilson in quelli di Lisa Dolittle, Kyla Pratt nel ruolo di Maya Dolittle, e Raven-Symoné per Charisse Dolittle. Peter Boyle dà invece vita al personaggio di Calloway, Olive Platt recita nei panni di Mark Weller, Paul Giamatti è Blaine Hammersmith, e Jeffrey Tambor ricopre il ruolo del dottor Fish. Nel primo film a dar voce agli animali protagonisti sono invece Norm MacDonald per il cane Lucky, Chris Rock per il maialino della Guinea Rodney, Albert Brooks per la tigre Jacob, John Leguizamo dà voce ad un topo e Jenna Elfman ad un gufo. Nel sequel, invece, l’orso Archie ha la voce di Steve Zahn, mentre l’orsa Ava è doppiata in originale da Mandy Moore e in italiano da Luciana Littizzetto.

Il dottor Dolittle cast

Il dottor Dolittle: dove vedere i film in streaming e in TV

Per gli appassionati dei film, o per chi desidera vederli per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla loro presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. I due film de Il dottor Dolittle sono infatti presenti su Google Play, Infinity, Tim Vision e su Disney+. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il dottor Dolittle 2 è inoltre in programma in televisione per giovedì 8 ottobre alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 

Il domani tra noi: il trailer del film con Kate Winslet e Idris Elba

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20th Century Fox Italia ha diffuso il trailer di Il domani tra noi (The Mountain Between Us in originale), con protagonisti Idris Elba e Kate Winslet. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Charles Martin e diretto dal regista palestinese Hany Abu-Assad (Paradise Now).

Il domani tra noi doveva essere interpretato inizialmente da Charlie Hunnam (Sons of Anarchy) e Rosamund Pike (L’amore bugiardo Gone Girl).

Di seguito la trama del romanzo: Un aereo da turismo cade sulle montagne innevate dello Utah. Ha solo due passeggeri: un ortopedico di trentanove anni, Ben Payne, e una giornalista di trentaquattro, Ashley Knox. Lui ha fretta di tornare a casa per rappacificarsi con la moglie con la quale aveva litigato, lei è in procinto di sposarsi. Il volo che avrebbero dovuto prendere a Salt Lake City per Denver è stato annullato per l’arrivo di una tempesta e Ben aveva noleggiato un aereo privato offrendo un passaggio alla ragazza conosciuta all’aeroporto. Ben, che ha delle costole rotte, e Ashley che ha una frattura al femore, devono affrontare una situazione al limite della sopravvivenza. Per fortuna lui è uno sportivo, un appassionato trekker e quindi in grado di organizzare riparo e di trovare cibo. Ben parla costantemente alla moglie in un piccolo registratore che lei gli ha regalato, rievocando la loro storia d’amore nel tentativo di riconciliarsi con lei. Ashley, che sente parti del monologo, incomincia a interrogarsi sulla reale natura del suo rapporto col fidanzato e si rende conto ogni giorno di più della forte attrazione che prova nei confronti di Ben. Finalmente, dopo un’odissea di settimane, i due raggiungono un punto abiato e vengono trasportati all’ospedale dove lei è raggiunta dal fidanzato. E Lui torna dalla moglie… La vita potrebbe riprendere come prima… ma niente è come appare e Ben e Ashley si troveranno di fronte a scelte del tutto inaspettate.

Il domani tra di noi: trama, cast e finale del film

Il domani tra di noi: trama, cast e finale del film

Le storie di sopravvivenza, in special modo quelle che si svolgono in luoghi impervi e ai confini del mondo civilizzato, sono il più delle volte un buono modo per affrontare tematiche esistenziali e legate all’animo umano. Titoli come Arctic, Cast Away, Vita di Pi o il più classico Un tranquillo weekend di paura sono alcuni esempi perfetti di questo filone narrativo. Nel 2017 è arrivato al cinema anche un altro titolo a suo modo appartenente a questo. Si tratta di Il domani tra di noi (qui la recensione), diretto dal regista palestinese candidato all’Oscar Hany Abu-Assad.

Scritto da Chris Weitz e J. Mills Goodloe, questo è l’adattamento cinematografico del romanzo The Mountain Between Us (in italiano tradotto come Le parole tra di noi). Si tratta dell’ottavo romanzo dello scrittore Charles Martin, pubblicato nel 2010. Per via dei numerosi premi vinti e dall’ottima accoglienza di pubblico che il libro ha suscitato, la Fox non ha esitato ad acquistarne i diritti per realizzare una trasposizione cinematografica. Ha così preso vita un racconto dove la speranza e l’ottimismo si riaffermano come valori necessari all’uomo per poter andare avanti contro le avversità.

Interpretato da due celebri attori di Hollywood e girato in vere location naturali, Il domani tra di noi si è a sua volta affermato come un buon successo, trovando in particolare l’approvazione degli appassionati del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il domani tra di noi: la trama del film e il finale

Il film ha inizio con due sconosciuti che si incontrano al gate, in attesa di imbarcarsi sull’ultimo volo disponibile. Lei è Alex Martin, una fotoreporter di successo in viaggio per partecipare alle sue nozze. Lui è Ben Payne, un medico di ritorno da una conferenza per un’operazione chirurgica programmata nel giorno seguente. Quando il volo viene cancellato per maltempo, Ashley pensa di noleggiare un aereo privato e suggerisce a Ben di dividere il mezzo. Il pilota riesce ad aggirare la tempesta ma un tragico incidente, mentre sorvolano le montagne del Colorado, fa precipitare l’aereo con i due passeggeri a bordo.

Ashley e Ben sopravvivono all’impatto, riportando gravi ferite su tutto il corpo. Smarriti in cima a un’isolata vetta innevata, sanno che a causa di un errore del pilota le squadre di soccorso non arriveranno mai, e che l’unica speranza di sopravvivenza è spostarsi in cerca di un riparo. Così il medico e la giornalista, estranei fino a poche ore prima, dovranno unire le forze e usare tutte le conoscenze a loro disposizione per individuare i primi segni di civiltà. Nel periglioso viaggio che dovranno affrontare ci sarà spazio per i ricordi, i racconti personali, e la nascita di un’inaspettata attrazione reciproca.

Per quanto riguarda il finale del film, senza fare qui spoiler, è necessario sapere che questo differisce parzialmente da quello del libro. I due protagonisti, infatti, non si rincontrano in un caffe, bensì in un altro luogo. Qui, oltre a parlare di quanto loro accaduto, si confidano gli ultimi segreti ancora non raccontati l’uno all’altro. Si compiono così una serie di rivelazioni sul passato di Ben, ma anche sulle rispettive vite presenti. Pur modificando aspetti di questo tipo, il film arriva ugualmente alla stessa conclusine, sottolineando dunque le emozioni e i sentimenti che hanno permesso ai due di affrontare quanto capitatogli.

Il domani tra di noi cast

Il domani tra di noi: il cast del film

Prima di arrivare ai due attori che hanno poi effettivamente interpretato i protagonisti, sono stati necessari diversi provini. Inizialmente, il ruolo di Ben Payne era stato offerto a Michael Fassbender e Charlie Hunnam, i quali hanno però rinunciato per via di altri impegni, portando a far ottenere la parte a Idris Elba. Per il ruolo di Alex Martin erano invece state prese in considerazione le attrici Margot Robbie e Rosamund Pike, ma la loro impossibilità a partecipare, anche in questo caso per via di altri impegni, ha spinto i produttori a contattare la premio Oscar Kate Winslet, che ha accettato.

La Winslet si è poi dedicata anima e corpo al suo personaggio, facendo pressione sul regista e i produttori affinché le permettessero di girare una scena immersa nell’acqua ghiacciata. Davanti alla loro titubanza, la Winslet sottolineò il fatto di essere più che preparata per questo tipo di scene, facendo riferimento all’esperienza del film Titanic. La sintonia generatasi poi tra la Winslet ed Elba ha favorito il rapporto che si genera tra i loro rispettivi personaggi. Accanto a loro, completano il cast gli attori Beau Bridges nei panni di Walter e Dermot Mulroney in quelli di Mark, il fidanzato di Alex. Linda Sorensen è Pamela, mentre Mercy Myrdal interpreta Sarah.

Il domani tra di noi: il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Il domani tra di noi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Il Domani Tra di Noi, recensione del film con Kate Winslet

Il Domani Tra di Noi, recensione del film con Kate Winslet

È arrivato al cinema il film Il Domani Tra di Noi, diretto da Hany Abu-Assad, adattamento del romanzo The Mountain Between Us di Charles Martin, dove due sconosciuti vengono uniti dal destino in un evento che gli cambierà la vita.

Ne Il Domani Tra di Noi Lei, Alex Martin, interpretata da Kate Winslet è una donna pratica e curiosa: zaino in spalla, cappello da avventura in testa e una macchinetta fotografica sempre in mano, pronta a catturare il momento perfetto. Lui invece, Ben Bass, è un elegante neurochirurgo con il volto di Idris Elba, sempre attaccato al suo telefono e molto riservato. Si incontrano per caso davanti al banco del check-in, dopo che il loro volo per Baltimora viene cancellato per via di una tempesta in arrivo. Ma Alex deve assolutamente partire, perché non può di certo mancare al suo matrimonio e così prenota un volo privato e sentendo che Ben deve operare un bambino il giorno dopo, gli “offre un passaggio”.

Tempo di entrare nell’hangar e vedere il piccolo aereo su cui dovranno volare, che si capisce che qualcosa andrà storto ed infatti poco dopo precipitano sulla cima di una montagna innevata, salvandosi non si sa in che modo, insieme al cane del pilota (che non sopravvive allo schianto) e con solo tanta, tantissima neve intorno a loro. Inizia così una corsa alla sopravvivenza: non solo per il freddo, la neve, il ghiaccio e il maltempo, ma anche per lo scarseggiare di cibo e le tante insidie che si nascondo nelle montagne.

Il domani tra noi: il trailer del film con Kate Winslet e Idris Elba

La montagna è senza dubbio la terza protagonista di questa storia, un vero survival movie che si svolge nel più classico dei modi: due persone totalmente opposte che messe in una situazione estrema stringono una amicizia, se non di più, imparando a collaborare, scontrandosi ma anche riuscendosi a capire. Ma se da una parte l’occasione ci invita ad indagare nell’aspetto psicologico dei due protagonisti, il regista ci fa rimanere sempre e solo sulla superficie con dialoghi telegrafici, non arrivando mai a farceli capire del tutto, ma anzi rendendo alcune loro azioni quasi incomprensibili dal nostro punto di vista.

Lasciando perdere effetti speciali sofisticati, la forza di Il Domani Tra di Noi sta nelle riprese realistiche dell’elemento naturale, girate da Abu-Assad e la sua troupe a grandi altezza e in mezzo alle intemperie, che fanno mantenere alta la tensione per grand parte del film e regalano fotografie spettacolari delle montagne canadesi.

Kate Winslet si ritrova suo malgrado in una situazione di sopravvivenza e anche qua, dopo aver lasciato andare Leonardo DiCaprio e essersi presa tutto il posto sulla porta, dimostra una bella dose di egoismo misto a testardaggine, che mettono anche in quest’occasione il suo compagno di avventura in pericolo. Indubbia la sua bravura, ma questo non è di certo un film degno della carriera della Winslet, né tanto meno di quella di Idris Elba.

Il film funziona finché rimane una corsa alla sopravvivenza per Ben e Alex, ma il finale prende delle svolte inaspettate dove si cerca anche un po’ di forzare la mano su una storia d’amore quasi inesistente fino a poco prima.

Occasioni mancate e una sceneggiatura banale, rendono Il Domani Tra di Noi un film decisamente dimenticabile nella filmografia dei suoi talentuosi protagonisti.

Il docu-fim dedicato a Mirigliani al Festival del Cinema di Roma

Verrà presentato il prossimo 16 novembre presso il cinema Barberini, nell’ambito del Festival del Cinema di Roma Storia di un ragazzo calabrese, docu-film dedicato alla vita di Enzo Mirigliani, per oltre 50 anni organizzatore del concorso di Miss Italia. Madrina dell’evento, Caterina Murino, che sul palco del concorso di bellezza più famoso d’Italia ha mosso i primi passi della carriera, nel 1997.

La pellicola seguirà le vicende del protagonista, partendo dal paese natio di Santa Caterina dello Jonio fino ai successi del concorso, attraverso le parole di coloro (amici, famigliari, ovviamente le sue Miss) che ne hanno incrociato la strada.

Il progetto, ideato e realizzato da un gruppo di giovani, capitanato da Nicola Pisu Mirigliani nipote del protagonista, e dal regista Simone di Maria (entrambi poco più che ventenni), insieme agli sceneggiatori Marco Brozzi e Myriam Caratù intende rivelarne al pubblico aspetti prima poco conosciuti, soffermandosi soprattutto sulla storia precedente al successo, lontana dai riflettori, raccontando una vicenda umana che ha attraversato la distruzione della guerra, ma che ha poi rappresentato lo spirito di rivalsa e la voglia di realizzazione che ha dominato la ricostruzione, fino all’ideazione del concorso, che in parte contribuì a ricreare un clima di ‘normalità’ e ‘leggerezza’ in Italia dopo il difficile periodo post-bellico.

Il docu-film, realizzato anche grazie al contributo della Regione Calabria, si avvale dei filmati storici del concorso, anche tratti dall’archivio dell’Istituto LUCE, ma anche di filmati amatoriali che riprendono la vita privata di Mirigliani. Tra le testimonianze contenute nella pellicola, quelle della figlia del ‘patron’ Patrizia Mirigliani, della moglie Rosy Ragno, Fabrizio Frizzi e Carlo Conti, do Martina Colombari, Denny Mendez, Mirka Viola, degli ex dirigenti di Raiuno Paolo De Andreis e Mario Maffucci.

 

Il Doctor Strange di No Way Home è cattivo? Ecco le “prove”

Il Doctor Strange di No Way Home è cattivo? Ecco le “prove”

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SPIDER-MAN: NO WAY HOME

Spider-Man: No Way Home

Ci sono alcune prove in Spider-Man: No Way Home che sembrano supportare la teoria che Doctor Strange sia stato malvagio per tutto il tempo. Benedict Cumberbatch interpreta ancora una volta Doctor Strange nel film MCU, ma questa volta non sembrava essere proprio se stesso. Sin dal debutto dei primi trailer di Spider-Man: No Way Home, le azioni di Doctor Strange sono sembrate sbagliate, in particolare il suo desiderio di aiutare Peter Parker con un incantesimo che ha conseguenze così disastrose.

Oltre a ciò, la sua mancanza di empatia per i cattivi raccolti dal multiverso sembra particolarmente insolita per qualcuno che dovrebbe essere un Vendicatore. Inoltre, Strange è distante per tutto il film, senza che ci venga mai fornito il suo punto di vista.

Un’ulteriore conferma sulle prove che Strange non fosse se stesso in Spider-Man: No Way Home è l’intera sequenza di esecuzione dell’incantesimo stesso, che attraversa le parti conosciute e sconosciute del multiverso. Wong mette in guardia Strange sull’usare l’incantesimo, ma Strange lo esegue comunque, come se fosse una cosa semplice. La mancanza di spiegazioni a Peter prima di lanciare l’incantesimo, in particolare con Peter che lo interrompe, e la mancanza di controllo di Strange su ciò che sta facendo, suggerisce che qualcosa non va nel buon dottore.

Doctor Strange è sempre stato arrogante e competitivo

doctor strange tonyIl dottor Strange è sempre stato un personaggio un po’ burbero, pieno di un’arroganza sfacciata che deriva dai suoi giorni come chirurgo di successo. In molti modi, questo è legato al fatto che il suo personaggio è ambizioso, il che può avere risultati devastanti per qualsiasi personaggio. Dopo il suo incidente d’auto in Doctor Strange, cerca modi per guarire se stesso e quando viene esposto alle possibilità di ciò che potrebbe imparare dallo Stregone Supremo, diventa ossessionato dall’apprendimento e dalla padronanza di quelle abilità. Alla fine usa i suoi nuovi doni a fin di bene, ma anche la minima deviazione da ciò avrebbe potuto portarlo in una direzione diversa.

Lo si vede di nuovo in Thor: Ragnarok dove aiuta Thor e Loki a trovare il loro padre, Odino, anche se tortura un po’ Loki con i suoi portali (un altro indizio sulla propensione di Strange per la mancanza di simpatia verso i cattivi). Le sue ultime due apparizioni in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame lo mostrano combattivo con Tony Stark, nell’alterco sull’affermarsi sull’altro (che ribatte a tono), anche se alla fine si setta sul quello che è un ruolo più eroico, dando a Stark la risposta di cui ha bisogno per battere finalmente Thanos. Alla fine ha sempre fatto la cosa giusta, ma la tendenza all’arroganza potrebbe facilmente trasformarlo in un Doctor Strange che imbocca la strada sbagliata, e c’è già un precedente per questo nel MCU.

L’MCU ha già anticipato quanto sarebbe facile avere un malvagio Doctor Strange

Il dottor Strange che diventa malvagio è già stato esplorato nel MCU nella serie Disney+ What If…? dopo che la conseguenza del suo incidente d’auto non sono le mani maciullate ma la morte di Christine Palmer (Rachel McAdams). La storia alternativa di quella storia vede Strange ancora alla ricerca delle arti mistiche, ma diventa ossessionato dall’idea di tornare indietro nel tempo per salvare Palmer. Fa molti tentativi di salvarla, ma la storia finisce sempre con la sua morte, un risultato che non può accettare.

Inizia ad assorbire altri esseri magici per diventare uno stregone onnipotente, deciso nella sua missione di salvare Christine senza riguardo per le conseguenze. Alla fine, diventa “Strange Supreme” e combatte il suo io buono, che assorbe per ottenere abbastanza potere per salvare Christine. Tuttavia, lei lo respinge nella sua forma malvagia; mostrando così che ha distrutto l’universo per niente e lasciandolo a soffrire da solo con il suo dolore e con ciò che è rimasto. Sebbene questa sia solo una realtà, è una perfetta intuizione di quanto lontano potrebbe spingersi Strange se si trovasse di fronte a un tale dilemma nell’attuale MCU, un percorso verso il male totale e completo.

Il comportamento di Doctor Strange No Way Home sembra strano

Per qualcuno che è diventato il nuovo erede al titolo di Stregone Supremo alla fine del suo primo film da solista, Doctor Strange sembra aver perso il suo tocco in Spider-Man: No Way Home. Wong è il nuovo Stregone Supremo, poiché ha assunto il ruolo quando Strange è stato fuori gioco per cinque anni, dopo i fatti di Avengers: Infinity War. Strange ha aiutato nella battaglia finale di Avengers: Endgame, ma la sua abilità magica in No Way Home non ha la sua solita precisione e concentrazione. L’atteggiamento di Strange sembra quasi ribelle, in particolare verso Wong quando avverte Strange dei pericoli di lanciare quel particolare incantesimo.

Le sue azioni non tornano, e la sua mancanza di umiltà nel rifiutarsi di ammettere di aver permesso che l’incantesimo fosse manomesso dall’inizio suggerisce che non è se stesso.

È anche strano che metta l’adolescente Peter Parker a capo di una spedizione per radunare i cattivi del multiverso. Potrebbe arruolare più stregoni per contribuire a portare a termine il compito, o altri Vendicatori, ma non lo fa, e la sua decisione di non farlo fa sembrare che stia cercando di mantenere segreto l’incidente. Arriviamo a porci la domanda: Doctor Strange aveva ulteriori motivi per cancellare la conoscenza di Spider-Man? Per non parlare dell’apertura di un multiverso per consentire ai cattivi di filtrare attraverso le fessure dello stesso.

L’attitudine di Strange verso la morte è molto sospetta

spider-man no way homeQuando i cattivi del multiverso iniziano ad apparire, Strange non solo costringe Spider-Man ad andare a radunarli, ma è pronto a mandarli immediatamente a morire. Mentre Spider-Man, che incontra per la prima volta questi nuovi cattivi in ​​No Way Home, scopre che possono essere riscattati o salvati, salvando potenzialmente molte vite in altri universi, Strange è categoricamente contrario. Questo alterco genera uno scontro trai due che sembra più una battaglia tra il bene e il male che un semplice malinteso morale.

Avendo appena salvato metà dell’universo, si potrebbe pensare che Strange sia disposto a salvare più vite, ma in questo caso vuole semplicemente che i villain spariscano premendo un pulsante. La sua posizione sulla volontà di mandare queste persone alla morte non è mai razionalizzata come “un bene più grande”, ma più come un problema che semplicemente non vuole affrontare.

Strange è estremamente incline a lasciar morire la gente, e anche alla fine, quando poi realizza il suo incantesimo, lo esegue con la fretta di sistemare un pasticcio che ha combinato, con l’ansia di farsi scoprire.

Il trailer di Doctor Strange 2 anticipa un malvagio Doctor Strange

Il più grande indizio di un Dottor Strange malvagio arriva sotto forma di scena dei titoli di coda, un teaser per Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Strange ha chiesto per la prima volta l’aiuto di Wanda Maximoff, alias Scarlet Witch, che si è dilettata nelle arti oscure e ha causato gravi danni durante gli eventi di WandaVision. Ma l’inquadratura finale mostra Strange che affronta una versione malvagia di se stesso che assomiglia in modo sorprendente a Strange Supreme di What If…?.

Questa versione malvagia di Doctor Strange dice: “Le cose sono appena sfuggite di mano”, il che potrebbe certamente essere parte della sua spiegazione rivolta allo Strange buono, in merito a ciò che ha causato la sua discesa nella cattiveria. Questa scena anticipata del sequel contiene forse le chiavi del comportamento di Strange in Spider-Man: No Way Home, forse alludendo al fatto che è stato sotto l’influenza di forze oscure per tutto il tempo, e sulla quali potrebbe non aver avuto alcun controllo. Tutto sarà (probabilmente) rivelato quando Doctor Strange in the Multiverse of Madness uscirà il 6 maggio 2022.

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