Ecco le prime foto ufficiali di
Humandroid, in USA Chappie, ultimo film
di Neill Blomkamp con protagonisti del film sono
Hugh Jackman e Dev Patel.
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La sinossi ufficiale di
Humandroid è la seguente: Ogni
bambino viene al mondo pieno di promesse, e cosi è per Chappie che
è straordinariamente dotato, unico nel suo genere, un prodigio.
Come ogni altro bambino Chappie dovrà farsi strada nel mondo con il
cuore e con l’anima, tra influenze buone e cattive, per trovare la
sua strada e diventare un uomo. Ma c’è una cosa che rende Chappie
diverso da ogni altro bambino: Chappie è un robot. Il primo robot
capace di pensare e provare emozioni. Ed è proprio per questo che
in molti vorrebbero fosse l’ultimo della sua specie…
Nel cast del film diretto
da Neill Blomkamp ci saranno Hugh
Jackman, Dev Patel, Sigourney Weaver, Dev
Patel, Ninja, Yolandi Visser, Jose Pablo Cantillo, Brandon
Auret e Sharito Coopley.
Chappie uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 9 aprile
2015.
Ecco il trailer italiano di
Chappie, prossimo film
di Neill Blomkamp che da noi uscirà con il
titolo di Humandroid. Protagonisti del
film sono Hugh Jackman e Dev
Patel.
Chappie,
nuovo e atteso film di Neill Blomkamp, uscirà in
Italia con il titolo di Humandroid.
La sinossi ufficiale di
Humandroid è la seguente: Ogni
bambino viene al mondo pieno di promesse, e cosi è per Chappie che
è straordinariamente dotato, unico nel suo genere, un prodigio.
Come ogni altro bambino Chappie dovrà farsi strada nel mondo con il
cuore e con l’anima, tra influenze buone e cattive, per trovare la
sua strada e diventare un uomo. Ma c’è una cosa che rende Chappie
diverso da ogni altro bambino: Chappie è un robot. Il primo robot
capace di pensare e provare emozioni. Ed è proprio per questo che
in molti vorrebbero fosse l’ultimo della sua specie…
Nel cast del film diretto
da Neill Blomkamp ci saranno Hugh
Jackman, Dev Patel, Sigourney Weaver, Dev
Patel, Ninja, Yolandi Visser, Jose Pablo Cantillo, Brandon
Auret e Sharito Coopley.
Chappie uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 9 aprile
2015.
Arriverà da noi il prossimo 9 aprile
con il titolo di Humandroid, e tutti i
fan del regista Neill Blomkamp stanno aspettando
questo nuovo appuntamento con la sua visionarietà tecnologica messa
al servizio della fantascienza e del cinema.
Per promuovere il film, Sony
Pictures e OMD hanno selezionato 12 influencer YouTube
provenienti da tutta Europa per partecipare ad un evento live
streaming che si è tenuto a Londra, presso l’Old Truman Brewery, lo
scorso 25 febbraio. Il video di questi Influencer supera il
miliardo e ognuno di loro ha avuto un ruolo fondamentale nella
produzione dell’opera d’arte più grande e social al fianco degli
artisti più autorevoli di Londra del Graffiti Life.
Dopo aver incontrato il regista
prima della proiezione del film, gli Influencer hanno realizzato un
fantastico graffito con le immagini iconiche del film su un muro
18×3 m. Gli influencer hanno contribuito nell’impresa, dipingendo
gran parte della tela in sole 3 ore! Una volta completata l’opera
d’arte, è stata suddivisa in 600 pezzi unici che sono stati poi
condivisi con i fan e followers degli influencer.
Twitch, la famosa piattaforma di
gaming online, ha trasmesso in live streaming l’evento durante il
quale gli influencer si sono messi alla prova giocando ad EVOLVE
con il famoso Spamfish di Twitch.
Dal 9 aprile al cinema
Humandroid (Chappie), l’action movie
distribuito in oltre 200 copie da Warner Bros. Entertainment Italia
diretto da Neill Blomkamp, che ne ha firmato anche
la sceneggiatura con Terri Tatchell.
https://www.youtube.com/watch?v=BQLvpsaTt5U
Nell’inedita versione
della terra immaginata dal regista, reso celebre da District
9 prima e poi da Elysium, i droidi della polizia tengono
il mondo sotto controllo e protezione; proprio in questo mondo
muove i passi Chappie, il primo robot dotato di libero arbitrio ed
emozioni creato da un giovane ingegnere impegnato nello sviluppo
dell’intelligenza artificiale, interpretato da Dev Patel (The
Millionaire, Marigold Hotel).
“L’idea era di
trovare qualcosa d’inumano come un robot, in special modo un robot
poliziotto, e dotarlo di caratteristiche umane, al punto di farlo
diventare più emotivo degli stessi personaggi umani del film –
ha spiegato Blomkamp – è questo il punto nevralgico del film:
un droide poliziotto che diventa senziente e inizia a mostrare
caratteristiche che sono più morali, etiche e coscienziose rispetto
a qualsiasi altro essere umano”.
L’attore sudafricano
Sharlto Copley, per la terza volta al fianco di Bloomkamp, dà vita
a Chappie e per conferirgli veridicità ha lavorato sul set accanto
agli altri protagonisti del film, indossando indumenti con sensori
di tracciamento per gli animatori e i maghi degli effetti visivi
che basandosi sui movimenti e le movenze di Copley hanno generato
digitalmente.
Contrario allo sviluppo
dell’intelligenza artificiale è l’ingegnere Vincent Moore,
interpretato da Hugh Jackman, questa volta negli insoliti panni di
un cattivo la cui malvagità è stimolata dalla sua incapacità di
perdere: “Credo di non essermi mai divertito così tanto come mi è
capitato nell’interpretare questo personaggio – ha detto Jackman –
Lui è Australiano, quindi è stato bello poter usare il mio accento.
La chiave per capire chi sia Vincent è che lui non perde mai. Anche
quando le probabilità gli sono avverse, anche quando i segnali
puntano verso tutt’altra direzione, quello è il momento in cui
comincia a picchiare più duro. Sente che quello che fa è
importante, che non può accettare le direttive di chiunque e
perfino il fatto che possano vincere gli altri”.
Completano il cast NINJA
e ¥O-LANDI VI$$ER, Jose Pablo Cantillo e Sigourney Weaver, nei
panni dell’ambizioso CEO Michelle Bradley che mettendo da parte
qualsiasi scrupolo mira al guadagno senza tenere conto dei danni
che la tecnologia può provocare. Molto apprezzata da
Blomkamp, l’attrice nominata tre volte agli Oscar si è detta
stupita dal “gran cervello” del regista: “Ha familiarità con ogni
tipo di tecnologia, non solo con quella classica dei film di fantascienza, ma anche con
quella attuale – ha raccontato – Mi ha fatto vedere delle cose sui
robot che sono in costruzione veramente strabilianti, e noi
pensiamo ancora che certe cose siano il futuro. Inoltre è
folgorante dal punto di vista visivo, ma il motivo per cui amo
lavorare con lui è il fatto che sia rilassato e cha sa esattamente
quello che vuole”.
Sinossi
In un prossimo futuro, a sorvegliare sul crimine c’è
una forza di polizia oppressiva meccanizzata. Quando un poliziotto
droide, Chappie, viene rubato e riprogrammato, si trasforma nel
primo robot con la capacità di pensare autonomamente. Quando forze
potenti e distruttive cominciano a vedere Chappie come un pericolo
per l’umanità e l’ordine, non si fermeranno davanti a nulla per
mantenere lo status quo e garantire che Chappie sia l’ultimo della
sua specie.
Humandroid sarà nei cinema italiani dal 9
Aprile 2015, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.
Uscirà con il titolo di
Humandroid (in originale
Chappie) il nuovo film di Neill
Blomkamp, prodigio del grande schermo che ha fatto gridare
al miracolo con il suo magnifico esordio, nel 2009,
District 9. Il regista, dopo il mezzo
passo falso di Elysium, ci riprova con il
genere che gli è caro, la fantascienza, e propone una storia di a
metà tra il viaggio di formazione e l’avventura per ragazzi,
raccontando una vicenda che nella molteplicità dei temi che tocca
trova la sua forza, ma anche la sua debolezza.
Ogni bimbo nasce puro,
pieno di meraviglia per il mondo, portando sulle spalle il peso
delle aspettative dei genitori e del mondo, ma pronto a imparare, a
bere come una spugna tutto il sapere che viene gli viene offerto.
Così accade anche il piccolo Chappie, solo che lui non è un bambino
come gli altri, lui è speciale.
Humandroid mette di fronte allo
spettatore un complesso e stratificato racconto che parla del
rapporto tra padre e figlio, tra creatura e creatore,
dell’immortalità dell’anima, della responsabilità che l’uomo ha
nell’utilizzo della tecnologia, e ancora del condizionamento, della
violenza, della prevenzione al crimine, della crudeltà umana. Tutti
temi complessi, alcuni filosofici, tutti toccati quasi con
leggerezza e poi lasciati in sospeso, senza la possibilità di
trovare uno spazio adeguato, una spiegazione, una risposta. Oltre
al problema contenutistico, Humandroid
risente anche di un problema di linguaggio che per tutta la parte
del film è delicato, quasi fiabesco, mentre nel finale
esplode, letteralmente, in un tripudio gore di violenza, a volte
gratuita, che vira completamente da quello che sembrava il binario
e il tono scelti per raccontare la storia.
Nonostante quest’incoerenza di
fondo, Humandroid, forse per l’estrema
ingenuità con cui si approccia a concetti universali e comunissimi
nel cinema di genere, ha una sua gradevole delicatezza che si
palesa soprattutto nelle scene in cui il protagonista assoluto è
questo androide pensante, che proprio come un bambino, cerca a
trovare il suo posto nel mondo, deve combattere contro cattiveria e
razzismo, e deve fare le proprie scelte di vita.
Neill Blomkamp non
replica il successo del suo primo approccio al cinema, ma realizza
un prodotto con una comprovata coerenza estetica e con qualche
sbalzo di linguaggio di troppo. Un misurato divertimento che però
rischia di non sapere bene a chi rivolgersi.
Ascolta la colonna sonora del
film Humandroid,”Chappie”
il nuovo sci-fi di Neal Blompkamp e che si avvale
delle musiche composte dal grande Hans Zimmer.
1. It’s a Dangerous City
2. The Only Way Out of This
3. Use Your Mind
4. A Machine That Thinks and Feels
5. Firmware Update
6. Welcome To the Real World
7. The Black Sheep
8. Indestructible Robot Gangster #1
9. Breaking the Code
10. Rudest Bad Boy In Joburg
11. You Lied To Me
12. Mayhem Downtown
13. The Outside Is Temporary
14. Never Break a Promise
15. We Own This Sky
16. Illest Gangsta On the Block
ComignSoon.it ha pubblicato in esclusiva il primo poster
italiano di Human, film straordinario di
Yann Arthus-Bertrand, presentato all’ultimo
Festival di Venezia. Il film sarà nei
nostri cinema per un evento speciale dal 29 febbraio al 2
marzo.
Human è un
dittico di storie e di immagini del mondo, per immergerci nella
profondità del genere umano. Attraverso testimonianze piene
d’amore, di felicità ma anche di odio e violenza, Human ci permette
di confrontarci con l’altro e riflettere sulla nostra vita.
Monologhi struggenti e di rara sincerità si alternano a immagini
aeree inedite, accompagnate da musiche particolarmente
coinvolgenti.
Filmato in 60 paesi in più di due
anni, le 2.020 persone intervistate ci guardano dritto negli occhi
e ci offrono storie autentiche e commoventi, raccontate in 63
lingue.
Con James Gunn alla guida dei DC Studios, ci
aspettiamo che un numero molto maggiore di personaggi poco noti dei
fumetti abbia la possibilità di brillare nel nuovo DCU. Questo è uno degli aspetti più entusiasmanti
per i fan e, se una nuova indiscrezione condivisa da FilmFront venisse confermata,
uno di questi sarebbe pronto a fare il suo debutto. Sarebbe infatti
in fase di sviluppo anche una serie TV su Human
Target.
Lo scrittore di fumetti Tom
King (che sta lavorando anche a Lanterns
e ha ispirato
Supergirl: Woman of Tomorrow con la sua serie omonima)
starebbe lavorando al progetto dall’inizio del 2024. Egli sarebbe
infatti lo sceneggiatore principale di Human
Target e si dice che sia in corso la ricerca di uno
showrunner e di un protagonista. Come ci si potrebbe aspettare,
Gunn e Peter Safran svolgerebbe il ruolo di
produttori esecutivi per questo progetto.
Il personaggio è in realtà stato già
adattato per un’opera audiovisiva. La Warner Bros. ha infatti
lanciato una serie televisiva su Human Target nel
2010 con Mark Valley nel ruolo del protagonista
Christopher Chance. La serie è andata in onda per due stagioni –
per un totale di 25 episodi – su Fox, mentre Wil
Traval ha interpretato il personaggio in un episodio di
Arrow del 2016. Molto prima di entrambi, Rick
Springfield ha interpretato Chance in una serie televisiva
del 1992. Se questo nuovo rumor venisse confermato, sarebbe
piuttosto sorprendente vedere gli studi DC tornare a questo
particolare personaggio, ma probabilmente è passato abbastanza
tempo per vedere Human Target di nuovo in live
action. Ad aiutare le cose c’è il fatto che si tratta di un altro
personaggio che King ha reinventato negli ultimi anni e che
potrebbe quindi facilmente affacciarsi sul piccolo schermo.
Il regista statunitense James
Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros.
‘The
Flash’ tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a
Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di
imagepressagency – DepositPhotos
Di cosa parla Human Target?
Len Wein e
Carmine Infantino hanno creato il personaggio in
Action Comics #419 del 1972. Il Human Target originale, Christopher
Chance, è un maestro dell’imitazione e una guardia del corpo che
assume l’identità di persone destinate all’assassinio. Ecco la
descrizione ufficiale del suo fumetto che, presumibilmente, servirà
da base per lo show:
Christopher Chance ha 12 giorni per
risolvere il suo stesso omicidio! Lo scrittore superstar Tom King e
l’acclamato artista Greg Smallwood collaborano per un nuovo esame
noir di un personaggio classico della DC!
Christopher Chance si è guadagnato
da vivere diventando un bersaglio umano: un uomo assunto per
travestirsi da cliente e invitare aspiranti assassini a tentare il
suo omicidio. Ha avuto una carriera notevole fino all’ultimo caso
in cui ha protetto Lex Luthor, quando le cose sono andate
storte.
Un attentato che Chance non aveva
previsto lo rende vulnerabile e lo lascia a cercare di risolvere il
suo stesso omicidio. Ha 12 giorni per scoprire chi nell’Universo DC
odiava Luthor al punto da volerlo morto con un veleno ad azione
lenta. E i primi sospettati sono… la Justice League International?
Human Target è una
storia hard-boiled e grintosa nella vena dei classici noir
polizieschi, raccontata dai creatori di bestseller e acclamati
dalla critica Tom King e Greg Smallwood!
Presentato fuori concorso a
Venezia 72 e proiettato all’Onu per il suo 70º
anniversario, Human è il nuovo film del
fotografo e regista francese Yann Arthus-Bertrand,
già autore di Home, pellicola
sull’ambiente, e della mostra 7 miliardi di Altri
sull’umanità attuale. Arthus-Bertrand si occupa da anni della
sensibilizzazione su questi temi con la sua Goodplanet, fondazione
no profit produttrice del film. Qui, ha scelto di fondere natura e
umanità in un unico viaggio, durato tre anni attraverso 60 paesi,
in cui incontrare uomini, donne e bambini che normalmente non hanno
voce e interrogarli sui grandi temi dell’esistenza e i mali del
mondo, a partire dalle proprie, spesso durissime, esperienze di
vita.
Da un lato, violenza, guerra,
immigrazione, omofobia, sfruttamento, tossicodipendenza, fame,
povertà, morte. Dall’altro, felicità, amore, famiglia, senso della
vita. C’è chi vive o ha vissuto sulla propria pelle i grandi
conflitti del nostro tempo – dalla II Guerra Mondiale al genocidio
in Ruanda, dal conflitto israelo-palestinese alle guerre nel mondo
arabo: Afghanistan, Iraq, Siria. C’è chi sperimenta in altro modo
le contraddizioni che lacerano il mondo moderno. Così, emerge ciò
che accomuna tutti, a qualsiasi latitudine, dall’aborigeno
australiano al soldato americano, dal contadino delle Ande al
bambino africano o brasiliano: gli stessi bisogni materiali (cibo,
lavoro, casa, salute), le stesse necessità esistenziali più
profonde: affetti, dignità, libertà, una vita serena.
Human, il film
di Yann Arthus-Bertrand
Ma emergono anche e soprattutto
disparità e disuguaglianze, assieme alle responsabilità
dell’Occidente, nonché della politica mondiale, nel determinarle
e/o non sanarle. Ciascuno è chiamato a riflettere sul proprio modo
di vita e sulla necessità di rimettere al centro l’uomo e i valori
fondamentali dell’esistenza, come invita a fare l’unico personaggio
noto tra gli intervistati: l’ex presidente uruguaiano Mujica.
Ancor più delle parole,
però, vera forza di Human sono
le immagini che fanno da contrappunto alle storie, specie le
splendide riprese aeree, in cui la bellezza dei paesaggi naturali
mitiga la durezza della condizione umana. Immagini dal fortissimo
senso artistico – a tratti sembra di avere di fronte i capolavori
di Turner, o di qualche maestro dell’astrattismo.
Per il regista la natura è dono da
preservare ed il legame uomo-natura è forte, anche laddove il loro
rapporto sembra difficile. Non mancano anche qui sequenze dure, che
illustrano solitudine, fatica, miseria, ma accanto alla riflessione
c’è la meraviglia per la loro bellezza. Dominano spazi immensi di
cui l’uomo è parte (infinitesimale), che portano a vedere
l’esistenza in una prospettiva più ampia e meno egoistica.
Human è
dunque un lavoro ampio (191 minuti), che ha in questa vastità la
sua forza, ma anche la sua debolezza. Se appare encomiabile nel
sensibilizzare – come non essere toccati da racconti così forti e
immagini tanto evocative? – d’altra parte, però, può facilmente
sopraffare lo spettatore col peso delle testimonianze e la
numerosità dei temi, allontanandolo.
La volontà di abbracciare tutte le
questioni fondamentali dell’esistenza è forse troppo ambiziosa,
mentre un taglio più circoscritto avrebbe reso più facilmente
fruibile un lavoro pur di alto valore etico ed estetico.
In circa 60 sale dal 29 febbraio al
2 marzo, Human arriverà nelle scuole in
versione ridotta.
Più di sessantacinque milioni di
persone nel mondo sono state costrette a fuggire da carestie,
cambiamenti climatici e guerre, provocando il più grande esodo
umano dalla seconda guerra mondiale. Ai Weiwei ha
raccolto immagini nel corso di un anno, in varie parti del pianeta,
per documentare in un epico viaggio cinematografico questa
sconvolgente migrazione di massa. È nato così Human
Flow.
Ai Weiwei è un
autore cinese, famoso per aver sfidato e denunciato pubblicamente
il governo di Pechino e per essere stato invitato alla Biennale
d’Arte Contemporanea di Venezia varie volte. È un artista che
sconfina tra varie forme d’espressione e che spesso ha scelto il
mezzo del documentario per portare avanti le sue istanze espressive
e ideologiche. Tra i suoi lavori più famosi ci sono A
Beautiful Life, Stay Home e
Remember.
Human Flow mostra
la catastrofica portata della crisi dei rifugiati, lontana da ogni
forma d’immaginazione. Il pregio maggiore del film è infatti il
fornire continuamente i numeri delle persone coinvolte nelle varie
migrazioni, andando a creare delle struggenti annotazioni alle
potentissime, quanto sconvolgenti immagini. A queste notizie
vengono alternate frasi di poeti e scrittori, che tendono però a
rendere il meccanismo didascalico e troppo reiterato.
Senza uno schema apparente e
soluzione di continuità il film rimbalza di paese in paese
documentando ciò che avviene in paesi come Afghanistan, Bangladesh,
Francia, Grecia, Germania, Iraq, Israele, Italia, Kenya, Messico e
Turchia. Peccato che Ai Weiwei si faccia
riprendere in continuazione, mentre filma, mentre osserva, mentre
aiuta, mentre arrostisce spiedini, per poi inserirsi
disinvoltamente nel contesto della narrazione filmica, andando a
tradire in pieno quel concetto di cinema verità che si dibatte e si
mette in discussione dagli albori della storia del cinema. Ma in
fondo lui è un artista, un provocatore, e gli artisti si sa, amano
apparire.
Ecco il discusso, disturbante, violento trailer di
Human Centipede 3:
Questa volta Tom
Six ha sottoposto alla “celebre” operazione 500 persone,
nel film comparirà anche lui nel ruolo di se stesso, insieme a
Martin (Laurence R.Harvey) e il Dr Heiter
(Dieter Laser). Che ve ne pare? Pensate fosse
necessaria un tale progetto?
Secondo un rapporto di
Ampere Analysis, l’app combinata Disney+Hulu
supererà Netflix
sia in termini di popolarità che di volume negli Stati Uniti.
Un terzo dei 100 titoli più
popolari del terzo trimestre nel loro mercato interno erano su
Disney+ e Hulu, ha rivelato
Ampere, con 17 sul primo e 16 sul secondo, posizionando la coppia
in cima alla classifica della popolarità. La cifre di
Netflix sono leggermente inferiori a 29, con
Max che si posiziona al terzo posto con
18 e Amazon Prime Video molto indietro con soli
11 titoli. Ampere Analysis misura la popolarità in
base a parametri chiave come il volume di interesse, il traffico
web e gli incassi al botteghino dei principali servizi come Google,
Wikipedia e IMDb.
Nel frattempo, in termini di
volume, Disney+ e
Hulu supereranno Netflix
diventando il secondo streamer più “popoloso” con
9.578 titoli, mentre Hulu detiene la maggioranza, 7.250. L’app
combinata è superiore a Netflix di oltre 1.000
titoli ed è seconda solo a Prime, anche con i 300
titoli che verranno rimossi in seguito all’acquisto da parte di
Disney+ della quota di Hulu di
Comcast. Dato che l’applicazione Disney+ Hulu non verrà
lanciata prima di alcuni mesi, queste cifre potrebbero
cambiare.
Disney+ e Hulu riuniscono
sigle di film e serie televisive molto note come Star
Wars, di film Pixar e di successi di Hulu come
Only Murders in the Building e American Horror
Story. La strategia di contenuti di Disney+ si basa sul suo solido
portafoglio di contenuti per bambini e famiglie e sulle uscite di
fantascienza di grandi franchise. Secondo Ampere,
questi rappresenterebbero l’81% dei 100 titoli più popolari della
piattaforma combinata, mentre la library di contenuti di Hulu
sarebbe complementare a quella di Disney+ in quanto comprende
generi poco sfruttati da Disney+ come Il crime, il
romanticismo e l’horror. Disney+ presenta già parte della
library di Hulu nei mercati internazionali con il
marchio Star.
A ottobre 2023,
Hulu aveva più abbonati di Disney+ negli Stati Uniti.
Secondo un sondaggio condotto da Ampere tra i consumatori, il 44%
degli abbonati statunitensi a Hulu ha già accesso a
Disney+, soprattutto grazie ai
bundle che offrono entrambe le piattaforme più ESPN.
Agatha
All Along introdurrà Billy Kaplan di
Joe Locke, un personaggio meglio conosciuto dai
fan dei fumetti come il figlio di Scarlet Witch, Billy
Maximoff/Wiccan. Sulla pagina, il suo interesse amoroso è Teddy
Altman, un ibrido Skrull/Kree meglio conosciuto come Hulkling. Ci
sono state alcune speculazioni sul fatto che il figlio di Hulk,
introdotto per la prima volta in She-Hulk: Attorney at Law, potrebbe essere
riconnesso a quel personaggio; ora, però, sembra che i Marvel Studios abbiano dei piani per
l’eroe.
Secondo @MyTimeToShineH e
Alex Perez di The Cosmic Circus, Kit
Connor, co-protagonista di Locke in
Heartstopper, è stato adocchiato per il ruolo di
Hulkling dai Marvel Studios. L’attore inglese è
noto anche per il suo lavoro in Rocketman,Rocket’s Island e His Dark
Materials.
Non è chiaro se i Marvel Studios abbiano intenzione
di annunciare un progetto Young Avengers al
Comic-Con alla fine di questo mese, ma sembrano esserci piani per
riunire il team nell’MCU dal momento che Ms.
Marvel recluta
Kate Bishop/Occhio di Falco nei momenti finali di
The
Marvels. Gli ultimi anni hanno visto anche
l’introduzione di personaggi come America Chavez, Kid Loki, Patriot
e Stature.
Nei fumetti, Hulkling è nato durante
la guerra Kree-Skrull per gentile concessione di un’avventura tra
la principessa Skrull Anelle e il campione Kree Capitano Mar-Vell.
Mandato sulla Terra da bambino, Teddy non aveva idea della sua
eredità aliena finché i suoi poteri non iniziarono a manifestarsi
quando era adolescente.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
In Avengers: Ago of
Ultron, scopriamo che Tony Stark e Bruce Banner hanno
lavorato al progetto “Veronica”, che non è altro che il nome in
codice per identificare Hulkbuster, una grande
armatura di “contenimento” di Hulk che i due scienziati hanno
progettato perché sono consapevoli della pericolosità del Gigante
di Giada.
Stando a quando ha dichiarato
Joss Whedon, il nome deriva da un omaggio ad
Archie Comics e alle storie di Archie Andrews, che
divideva il suo amore tra due ragazze, Betty e Veronica. Whedon ha
detto: “Sai, ho deciso di chiamarlo Veronica perché Bruce era
innamorato di una donna di nome Betty, e Veronica è esattamente il
suo opposto.” Riferendosi chiaramente alle Betty e Veronica
che competono per l’amore di Archie Andrews in Archie.
This comic image released by Archie Comics shows Veronica, left,
Archie, center, and Betty, characters from the Archie’s comic book
series. Archie Comics announced Thursday that Warner Bros. will
produce a live-action film based on the comic’s characters,
including Archie, Betty, Veronica and Jughead. It will be the first
feature film for the 72-year-old comic. (AP Photo/Archie
Comics)
Diretto da Joss
Whedon nel 2015, Avengers: Age of Ultron
è il secondo team-up dei Vendicatori, film in cui viene introdotto
il personaggio di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen)
che presto vedremo nella serie Diseny + WandaVision. Nel cast oltre a Johansson ed Evans,
anche
Robert Downey Jr,
Mark Ruffalo,
Chris Hemsworth, Jeremy Renner, Scarlett Johansson e James
Spader nei panni del villain Ultron.
Primo dell’uscita in sala di
Thor: Ragnarok, Mark
Ruffalo dichiarò che il terzo film dedicato a Thor era in
realtà il primo di una “trilogia interna” che avrebbe sviluppato in
maniera particolare e decisiva il suo personaggio di Bruce
Banner e di Hulk.
Alla luce di quanto avvenuto in
Ragnarok e di quello che abbiamo visto in Avengers: Infinity War,
abbiamo un quadro più preciso di questo arco narrativo e possiamo
anche ipotizzare come e dove si concluderà, negli eventi di
Avengers 4.
Ecco di seguito una teoria che potrebbe
anticipare l’esito di questo arco narrativo relativo al Gigante di
Giada.
L’arco narrativo che conduce ad
Avengers 4
Questo arco narrativo del
personaggio è iniziato con Hulk e Bruce Banner che si dividono in
due diverse identità. “Il fatto che Hulk parli in Thor:
Ragnarok, è l’inizio della separazione di questi due
individui”, ha spiegato Ruffalo, “queste identità sono una
sola identità separata in due.”
Sembra che Bruce Banner soffra di
una forma di disturbo di personalità multipla; ci sono due menti,
intrappolate nello stesso corpo. In forma umana, Bruce ha il
controllo; ma ogni volta che Banner si trasforma, l’altro
si mette al comando. L’MCU ha sempre trattato Banner e
Hulk come personaggi distinti, con Bruce che si riferisce al
Gigante di Giada come “l’altro ragazzo”. Ma Bruce ha iniziato a
capire che Hulk è una persona a pieno titolo, non
solo un mostro scatenato. Quando Hulk sceglie di
reindirizzare il Helicarrier dello S.H.I.E.L.D. per non mettere in
pericolo gli innocenti, Bruce si rende conto che il Gigante di
Giada ha davvero la capacità di entrare in empatia. Anche se Banner
non si fidava di lui – per questo che ha lavorato con Stark per
costruire l’armatura di Hulkbuster – ha iniziato a “farlo uscire”
ogni tanto.
Gli eventi di Thor:
Ragnarok hanno cambiato tutto. Bloccato su Sakaar,
Hulk ha deciso di sopprimere Bruce Banner, di rifiutarsi di tornare
indietro. Il Gigante di Giada ha mantenuto il controllo del corpo
di Banner per due anni, imparando e crescendo, sviluppando il
linguaggio. Come ha detto Ruffalo, “È come un bambino! È come
un bambino di cinque o sei anni, quindi ha la stessa sintassi, ha
la stessa visione del mondo”. Alla fine, Thor riesce a
convincere Hulk a tornare indietro, ma questa esperienza lascia
Bruce terrorizzato. Se si fosse trasformato di nuovo in Hulk,
sarebbe mai tornato indietro?
Ma Bruce Banner è un eroe. Vedendo
gli ultimi sopravvissuti Asgardiani minacciati da Hela, decise di
trasformarsi un’altra volta. La dinamica, però, è degna di note:
invece di uscire quando Banner salta sul Ponte Arcobaleno, Hulk
aspetta fino all’ultimo momento utile. È una scena divertente, ma
potrebbe essere anche un’obiezione da parte dell’Altro –
un’espressione di frustrazione per essere dato per scontato, per
essere trattato come un’arma da guerra. Passando a
Avengers: Infinity War, quando Thanos lo
sconfigge, il Gigante di Giada è spaventato. Il suo viaggio sulla
Terra lo trasforma di nuovo in Bruce Banner. Durante il film,
lui rifiuta di tornare. Come ha spiegato Joe
Russo: “Penso che se Hulk dovesse dire perché, sarebbe
[che] Banner vuole solo Hulk per i combattimenti, penso che ne
abbia abbastanza di salvare il culo a Banner”. Banner è stato
costretto a farsi avanti e diventare un eroe a pieno titolo, usando
Hulkbuster per affrontare gli Outriders. C’è una perfetta
continuità tra il terzo atto di Thor:
Ragnarok e l’arco di Hulk in Infinity
War.
Quello che sappiamo per il
prossimo Avengers
Thor:
Ragnarok e Avengers:
Infinity War hanno messo questi due personaggi in
conflitto. Hulk e Bruce Banner sono ora in posizione di antagonismo
reciproco, due persone che condividono lo stesso corpo e sembrano
avere una spietata avversione l’uno dell’altro. L’inizio di
Avengers 4 presumibilmente riprenderà con lo status
quo alla fine di Infinity War, con il Gigante di
Giada che ancora si rifiuta di fare il lavoro sporco per Banner. È
sicuro dire che i Russo stiano pianificando il ritorno del
personaggio, prima o poi.
Nel frattempo, mentre questa
potrebbe essere la fine di un arco di tre film per Hulk, non
significa necessariamente che il tempo del personaggio nella
MCU sia finito. Per
contratto, Avengers
4 è il film finale di Chris Evans,
mentre la maggior parte degli spettatori si aspetta che l’Iron Man
di Robert Downey Jr. paghi il prezzo più alto
nello sforzo di sconfiggere Thanos. Ma il contratto di Mark
Ruffalo potrebbe non finire. Si ritiene che abbia almeno
un film sul suo contratto dopo Avengers
4. Ciò significa che l’arco di Hulk probabilmente non
finirà con la morte, ma piuttosto creerà una sorta di nuovo status
quo, che la Marvel può esplorare in un altro
film sugli Avengers , o forse con un cameo di Hulk in un film su un
altro personaggio.
L’artwork anticipa un nuovo
Hulk
E questo ci porta a questo artwork
di Avengers 4. Questa immagine mostra
un Hulk che è molto diverso da quello che abbiamo visto fino ad ora
nel MCU. Non è così tanto “grosso”, la
faccia è più riconoscibile come quella di Mark
Ruffalo, e – soprattutto – indossa dei vestiti. Se questa
immagine è effettivamente correlata a Avengers 4,
prende in considerazione uno scenario in cui Hulk e Bruce Banner
sembrano essersi unificati. Dove queste due diverse identità sono
diventate una cosa sola.
Il processo di trasformazione da
Bruce Banner a Hulk di solito fa a brandelli gli abiti di Bruce.
Sembra quindi che Il Gigante di Giada e Banner abbiano trovato una
sorta di equilibrio.
Se è così, questa è la direzione in
cui sta viaggiando il personaggio. Hulk e Bruce Banner si
confronteranno e alla fine si uniranno. Il risultato sarà
presumibilmente simile a quello che i lettori di fumetti chiamano
“il Professor Hulk”.
Una spiegazione per il Professor
Hulk
L’idea ha un forte precedente a
fumetti, che si riferisce alla serie di The Incredible
Hulk di Peter David. David ha esplorato
l’idea che il Gigante di Giada sia nato dal trauma infantile di
Bruce Banner, per mano di un padre violento, e che la sua mente si
sia scissa molto prima dell’esposizione ai Raggi Gamma. Infatti,
David ha anche introdotto un terzo personaggio, il Grey Hulk! Nel
n. 376, in un numero intitolato “Conflitto di personalità”, le
diverse personalità di Bruce Banner entrano in in collisione
frontale. La questione conteneva scene sconcertanti in cui Bruce
barcollava, il suo corpo si ribellava al cambiamento, le sue mani
si allargavano e diventavano verdi e grigie. Presentava anche ampi
dialoghi in cui i personaggi si rivolgevano l’un l’altro attraverso
la bocca di Banner.
Se questo suona familiare, è perché
Avengers:
Infinity War ha riprodotto l’idea. Visivamente, le
scene di trasformazione parziale sono state prese direttamente da
The Incredible Hulk # 376. C’è anche un breve momento di dialogo
tra i due personaggi, con Banner che urla contro Hulk, e il Gigante
di Giada che urla “No”. L’incredibile Hulk # 376 si è concluso con
le personalità in conflitto disperate, che tentano di soffocarsi a
vicenda. Ci è voluto l’intervento dello psicologo Doc Samson per
porre fine al tumulto del personaggio. Questi ha usato la
suggestione post-ipnotica per impedire che i personaggi tornassero
in guerra, e poi ha costretto Banner ad affrontare il suo trauma
infantile. Il risultato fu l’integrazione finale delle diverse
personalità, creando il cosiddetto “Professor Hulk” – una singola
mente, con il genio di Bruce Banner e la forza di Hulk. Potrebbe
essere questa la logica conclusione di questo arco di tre film per
il personaggio.
Nonostante Mark
Ruffalo tornerà ad interpretare il gigante in
Thor Ragnarok, l’attore ha confermato che
al momento non sono previste pellicole interamente dedicate a Bruce
Banner ed al gigante verde.
Ecco quanto dichiarato dall’attore:
“Attualmente è una possibilità remota. Non è una proprietà
Marvel, è Universal. Non saprei il
tutto sembra molto problematico. Sono stato coinvolto abbastanza
per dire che mi sta bene così. Solo alcune cose sono in mio potere
e non intendo struggermi per qualcosa che non è in mio potere. Mi
piacerebbe farlo, sarebbe assoltuamente divertente. Ci sono tante
cose che si potrebbero fare col personaggio. Ogni volta provo a
pensare a dove potremmo portarlo.”
Cattive notizie, dunque per tutti
coloro che aspettano di verdere al cinema un adattamento di
Planet Hulk, non ci resta, dunque, che
attendere l’arrivo di Thor Ragnarok per
scorprire cosa la Marvel ha riservato a
Bruce Banner.
Ha “esordito” nell’universo
cinematografico Marvel con il volto di
Edward Norton, ma è grazie a Mark
Ruffalo che Bruce Banner, aka Hulk,
ha finalmente trovato la sua ragion d’essere nel racconto
contemporaneo del personaggio. Fragile, tormentato, ironico, questo
eroe potrebbe trovare la conclusione del suo arco narrativo in
Avengers:
Endgame o continuare il suo viaggio verso luoghi
inesplorati.
Ecco di seguito tutto quello che non
sapevate sull’Hulk interpretato da Ruffalo nel MCU:
Ruffalo vede Bruce come il perfetto opposto di Tony Stark
Per come lo vede Mark Ruffalo, Bruce
Banner è l’esatto opposto e l’alternativa a Tony
Stark dell’universo Marvel:
“Credo sia la versione di un
angelo caduto di Tony. Professore rinnegato, ribelle, arrogante,
che faceva cose che non erano proprio ortodosse. Tra di loro c’è
vera ammirazione, und dinamica interessante che spinge Stark a
godere davvero quando vede questo ragazzo trasformarsi in
Hulk.”
Thor: Ragnarok è stato importante per il suo arco
narrativo
Archiviata la parentesi di Avengers: Age of
Ultron, Hulk lascia temporaneamente i Vendicatori e
ritorna protagonista in Thor:
Ragnarok e di Bruce Banner non c’è quasi traccia.
Svolta narrativa che ha permesso all’attore di lavorare in modo
differente con il personaggio.
Per Ruffalo il film ha rappresentato
un passo importante per lo sviluppo di Hulk, perché l’ha reso
“molto più di un individuo rabbioso e macchina da guerra, e mi
ha dato l’opportunità di scavare nella sua emotività“.
Probabilmente non avrà mai il suo standalone
I diritti del personaggio sono
ancora nelle mani della Universal, cosa che rende alquanto
improbabile – al momento – la realizzazione di uno standalone su
Hulk nel MCU.
Ma sappiamo quanto i Marvel Studios siano capaci di scendere a
compromessi, come accaduto con la Sony e la condivisione
di Spider-Man, quindi la stessa situazione potrebbe verificarsi
con il gigante di giada…mai dire mai.
Ruffalo era già in lizza per L’Incredibile Hulk
Non tutti sanno che insieme a
Edward Norton, scelto per interpretare Bruce
Banner nel film del 2008, anche Mark Ruffalo era in lizza per il
ruolo, arrivato fino alla shortlist finale. Questo sostanzialmente
è il motivo per cui l’attore è stato scelto subito dopo l’addio di
Norton al franchise e in previsione di The
Avengers.
Insomma, i Marvel Studios sapevano già chi
volevano per il nuovo volto di Hulk, e sembra che non abbiano
faticato per ottenerlo.
Il design di Hulk combina il volto di Ruffalo con il fisico di
uno spogliarellista
Nell’universo cinematografico
Marvel il corpo di Hulk viene
interamente animato al computer, ma gli artisti degli effetti
visivi hanno comunque bisogno di un punto di riferimento con cui
iniziare.
La parte inferiore si basa sulla
ricostruzione del fisico di un bodybuilder e spogliarellista di
Long Island di nome Steve Romm mentre il volto è
modellato su quello di Mark Ruffalo.
Piccola curiosità: Romm era così
felice di prestare il suo corpo a Hulk che ha chiamato il suo gatto
Lou Ferrigno, una delle sue più grandi ispirazioni
e interprete di Bruce Banner nella celebre serie tv.
La voce di Hulk è un misto di Ruffalo e Lou Ferrigno
A proposito di Lou
Ferrigno, sapevate che la voce di Hulk è il risultato
della combinazione della sua voce con quella di Mark Ruffalo? Un
ottimo modo per omaggiare l’attore e culturista americano e volto
originale dell’eroe in tv.
Prima della CGI, Ferrigno interpretò
Hulk dipingendosi di verde senza effetti speciali e con i vestiti
strappati.
Infinity War ha messo in scena il conflitto tra Hulk e
Bruce
Avengers:
Infinity War ha sicuramente rappresentato un
punto di “stallo” per Bruce Banner, dal
momento che nel film l’eroe non riesce mai a trasformarsi nel
Gigante di Giada (fatta eccezione del prologo, quando affronta
Thanos). Tuttavia dietro questo passo indietro del personaggio
esistono delle ragioni dipendenti dal percorso iniziato
in Thor:
Ragnarok che – con molte probabilità – si
concluderà in Avengers:
Endgame.
A spiegarlo sono stati i registi del film Anthony e Joe
Russo:
“Diverse persone hanno
interpretato questa incapacità di Bruce come la reazione alla
paura. Si, è vero, è spaventato e traumatizzato, eppure ha
già avuto momenti simili in passato, è già stato battuto da
qualcuno e preso a pugni. Questo però è il risultato del viaggio di
Ragnarok. Bruce e Hulk sono due personaggi costantemente in
conflitto fra loro, sempre in bilico sul filo del
controllo.“
L’arco narrativo di Thor: Ragnarok si basa su Planet Hulk
Come è noto, Thor:
Ragnarok ha incluso nella sua storyline anche alcuni
eventi che ripercorrono le avventure di Hulk nella celebre serie
Planet Hulk. E in mancanza della possibilità di
realizzare un film MCU tutto sul Gigante di
Giada, lo Studio ha pensato bene di accorpare le due linee
narrative.
“C’è anche Hela e Balder e Beta
Ray Bill – ha spiegato Kevin Feige – e ci sono
tante altre cose che non abbiamo ancora inserito. Ma in termini di
personaggi che conoscevamo già, abbiamo pensato che sarebbe stato
divertente inserire un personaggio avrebbe aumentato la portata
eroica del film, un duo che era stato già apprezzato tantissimo,
Hulk e Thor. La coppia ha dimostrato grande potenziale comico,
soprattutto negli scambi da pesci fuor d’acqua tra Banner e Thor. E
così abbiamo pensato che quell’aereo, alla fine di Age Of Ultron,
sarebbe potuto andare nello spazio e così avremmo avuto la
possibilità di vedere il Pianeta dei Gladiatori.”
L’autoironia di Bruce ha una ragione specifica
Mark Ruffalo interpreta Bruce Banner
con grande autoironia, e non si tratta di una coincidenza, ma della
naturale progressione del personaggio da dove l’aveva lasciato
Edward Norton alla fine de L’incredibile
Hulk.
“Stiamo solo riprendendo la
strada conclusa da Ed. Adesso c’è un vecchio Banner, in fuga da
lungo tempo, ed è arrivato al punto in cui è stanco di correre, e
ha un certo senso dell’umorismo nei confronti di se stesso che lo
aiuta ad affrontare il mostro dentro di lui“.
Joss Whedon ha scritto le battute di Hulk durante le riprese di
Age of Ultron
Mark Ruffalo ha dovuto aspettare più
dei suoi colleghi la sceneggiatura con le sue battute di Avengers: Age of
Ultron, e la colpa è da addossare nientemeno che a
Joss Whedon. A quanto pare infatti il regista ha
scritto le sue scene durante la lavorazione del film.
Whedon ha poi spiegato che “Ciò
che rende Hulk così difficile da portare sulla pagina è il fatto
che finga di essere una specie di lupo mannaro quando è un
supereroe. Quindi, la domanda è: come progredisce? Come possiamo
apportare cambiamenti a ciò che fa Hulk?“
Diversi anni prima che il Marvel Cinematic
Universe diventasse una realtà consolidata, alcuni dei suoi
supereroi già calcavano autonomamente il grande schermo. Tra questi
si annoverano titoli come Spider-Man, I
Fantastici 4, Blade e
Hulk. Quest’ultimo, uscito nel 2003 e
diretto dal premio Oscar Ang Lee, ha portato per la prima volta il
celebre gigante verde della Marvel sul grande schermo,
esplorandone le origini e offrendo di lui un punto di vista inedito
e sottoposto agli interessi cinematografici di Lee. Non il solito
cinecomic dunque, ma un’opera più complessa che ragiona sull’animo
umano e sulla natura che ci circonda.
Sin dagli anni Novanta c’era ad
Hollywood la volontà di dar vita a questo progetto, ma continue
modifiche nella sceneggiatura e cambiamenti nella scelta del
regista hanno fatto ritardare l’effettiva realizzazione del film.
Con l’arrivo di Lee il progetto ha poi ulteriormente cambiato
volto, anche sulla base delle ispirazioni che il regista taiwanese
ha introdotto nel racconto. Lee ha infatti citato come importanti
fonti di ispirazione per Hulk pellicole come King
Kong, Frankenstein e La bella e la bestia. Allo stesso
tempo, egli si concentrò sul rendere più centrale il rapporto tra
padre e figlio, di suo grande interesse.
Arrivato in sala, Hulk fu
però accolto da opinioni contrastanti e si affermò come un flop al
box office. Soltanto in anni recenti è stato rivalutato come un
opera più complessa e filosofica di quanto sembrerebbe, ottenendo
tardive attenzioni. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama del film
Hulk
Il film si apre nel 1966, quando il
brillante ma bizzarro scienziato Dave Banner
sta lavorando a un progetto finalizzato a rafforzare il corpo umano
contro le malattie. Dopo i primi esperimenti con delle cavie, Dave
vuole passare ai test sull’uomo, ma viene bloccato dal generale
Thunderbolt Ross, il quale sospetta che il
ricercatore abbia intenzioni poco chiare. Dave allora decide di
fare alcuni esperimenti chimici su se stesso, alterando così il
proprio DNA. Dopo ciò sua moglie dà alla luce un bambino,
Bruce, il quale crescendo mostra un carattere
piuttosto irrequieto e ha difficoltà a gestire la rabbia.
Anni dopo, ormai diventato un uomo,
Bruce è un brillante scienziato che conduce le sue ricerche in un
laboratorio governativo. Qui collabora a stretto contatto con
Betty Ross, portando avanti esperimenti
riguardanti la genetica e le nanotecnologie. Quando un giorno Bruce
rimane vittima di un incidente, invece di morire egli afferma di
avvertire dei cambiamenti interni a sé. Questi si manifesteranno
ben presto, sollecitati anche dallo stesso Dave, che spera di
vedere finalmente i frutti dei suoi decenni di ricerche. Ciò che si
scatenerà a partire dalla rabbia di Bruce, tuttavia, è qualcosa di
totalmente inaspettato e ingestibile.
Hulk: il cast del film
Ad interpretare Bruce Banner,
protagonista del film, vi è l’attore Eric Bana. Egli non era un fan del personaggio
dei fumetti, ma adorava lo show televisivo degli anni Settanta e fu
questa sua passione a spingerlo ad accettare il ruolo. Benché per
interpretare Hulk fosse richiesto che l’attore avesse una
muscolatura esemplare, per ricoprire i panni dello scienziato Bruce
Banner era invece necessario che Bana apparisse dotato di una
corporatura normale. Per nascondere i suoi muscoli, dunque, la
costumista lavorò per procurargli abiti più larghi e formali del
dovuto. Per Bana, inoltre, il set è stato fonte di grande sforzo
fisico, dovendo egli girare più volte ogni scena per via della
volontà di Lee di realizzare degli split screen.
Accanto a lui, nel ruolo della
scienziata Betty Ross, vi è la premio Oscar Jennifer
Connelly. L’attrice, voluta da Lee dopo che egli
l’aveva vista in Requiem for a Dream, si disse
particolarmente interessata al progetto per via del punto di vista
adottato dal regista. L’attore Nick Nolte è invece
il padre di Bruce, Dave. L’attore ha paragonato il suo personaggio
a Re Lear, che si sente tradito dal mondo. Nolte si è inoltre fatto
crescere i capelli così da avere un aspetto più strampalato e
trasandato. L’attore Sam Elliott interpreta
il generale Thunderbolt Ross, mentre Josh Lucas è
l’arrogante soldato Glenn Talbot. Completano poi il cast le attrici
Cara Buono nei panni di Edith Banner e
Celia Weston in quelli di Mrs. Krenzler,
rispettivamente la madre naturale e adottiva di Bruce.
Hulk: il personaggio, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
La realizzazione di Hulk fu senza
dubbio la sfida più complessa del film. Per dar vita al gigante
verde si era inizialmente pensato di utilizzare un pupazzo
animatronic, ma c’erano dubbi sulla resa effettiva. Si decise
pertanto di realizzare il personaggio in CGI, con lo stesso Lee che
si occupò di fornire i movimenti del personaggio tramite motion
capture. Per realizzare poi il modello, furono necessarie 12.996
proiezioni in fase di texture mapping e 1.165 movimenti muscolari.
Ci vollero inoltre circa 2 milioni e mezzo di ore e 1 anno e mezzo
di pre-produzione. Il risultato finale fu sorprendente per l’epoca
e nel film si possono vedere ben tre differenti versioni di Hulk,
che differiscono per colorazione della pelle e altezza.
Per osservare tutto ciò, è possibile
fruire di Hulk grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple
TV+, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 17 luglio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Più il tempo passa e più ci
avviciniamo al momento in cui i Vendicatori saranno riuniti sul
grande schermo in Avengers Age of
Ultron, pellicola che di fatto chiuderà la Fase 2 del
Marvel Cinematic Universe.
Tra gli eroi che
ritroveremo al cinema, come sappiamo, sarà presente l’Hulk
interpretato da Mark Ruffalo, che oramai dal
lontano 2008 (quando ad interpretare il gigante verde
era Edward Norton) non è
protagonista di una pellicola.
Tuttavia, in questi giorni, a
perorare la causa di un nuovo film incentrato su Hulk è il
solito Lou Ferrigno, attore che a cavallo tra
gli anni ’80 e ’90 contribuì al successo della serie televisiva
dedicata all’eroe Marvel.
Queste le dichiarazioni
di Ferrigno:
“Credo che entro un anno
annunceranno un nuovo film su Hulk”
Inoltre l’attore si è anche
pronunciato sulla possibilità di vedere una nuova serie tv dedicata
al Golia Verde:
“Credo che la serie potrebbe
essere possibile nel momento in cui smetteranno di fare film sugli
Avengers o Hulk, questo è il mio pensiero.”
In attesa di ulteriori notizie, vi
ricordiamo che potrete ritrovare Hulk in Avengers Age of Ultron nel
cui cast sono presenti Robert Downey Jr., Chris Evans,
Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre
a Paul Bettany, Samuel L.
Jackson e James Spader. Il
terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come
sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno
avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios
(Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle
riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti
dell’Inghilterra.
Il polverone attorno a
The Avengers non si è ancora calmato e non accenna a calmarsi.Il
sito WorstPreviews ha infatti posto una domanda interessante,
scaturita dall ultime
Continuano i rumors e le
speculazioni su un possibile film singolo di Hulk
in cantiere ai Marvel Studios. Oggi arrivano anche
le parole del leggendario Lou Ferrigno,
l’attore che per anni ha interpretato il personaggio nella serie
televisiva. Ebbene l’attore ha rivelato che la Marvel ha in programma di fare un
altro film dedicato completamente a Hulk di
Mark Ruffalo.
Lou Ferrigno
ritornerà a dare la voce a Hulk nell’atteso Avengers
Age of Ultron, quindi è piuttosto coinvolto nel
lavoro della Marvel, quindi le sue parole
potrebbero essere attendibili. Ecco le sue parole rilasciate
a Latino-Review:
“..stanno per fare un altro film su Hulk dopo che
il secondo capitolo sui Vendicatori sarà
uscito”
Vi ricordiamo che in questo
nuovo capitolo della fortunata saga ispirata ai
Vendicatori della Marvel troveremo le star
Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris
Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Samuel
L. Jackson, Claudia Kim e James Spader. Scritto e
diretto da Joss Whedon, il film uscirà nelle
sale il primo Maggio 2015.
Prima che il MCU prendesse piede, i film su Hulk
sembravano la prima espressione del cinecomic al cinema realizzato
secondo un certo tipo di criterio, adottato poi dai Marvel Studios. Per un po’, dopo l’avvento di
Iron Man e compagnia, si è pensato che un
nuovo film su Hulk non fosse sostenibile
per una questione di personaggio.
Secondo Kevin
Feige invece non è così, si tratta, ancora una volta, di
diritti di sfruttamento e di accordi necessari alla produzione.
Ecco cosa ha dichiarato Feige: “Dunque, ci sono faccende
contrattuali per le quali non sono completamente responsabile.
Disney e Universal avrebbero bisogno di arrivare a un accordo che
possa permettere alla Marvel di realizzare uno standalone
su Hulk con il marchio Diseny. La cosa più bella di tutto questo è
che abbiamo Mark Ruffalo che approfitta di ogni piccolo spazio di
cui dispone per portare avanti l’idea. È stato un grande
piacere averlo con noi in The Avengers e sappiamo che la prossima
apparizione avverrà in Thor Ragnarok, il che ci permetterà di
raccontare una nuova avventura per lui che non vediamo l’ora di
vedere sul grande schermo”.
Che ve ne pare? Attendete un nuovo
film su Hulk con protagonsita Ruffalo?
Un talentuoso fan della Marvel ha realizzato una versione
alternativa della scena “Sono sempre arrabbiato” di Hulk da
The Avengers usando l’animazione del flipbook
disegnata a mano.
Bruce Banner / Hulk è diventato una
parte importante del Marvel Cinematic Universe da quando
la versione del personaggio di Mark Ruffalo è
stata introdotta in quel film. In qualità di uno dei sei
Vendicatori originali, Hulk ha avuto un ruolo importante in diversi
film MCU, tra cui Avengers: Endgame. Lì, ha debuttato in
versione “professor Hulk”, fornendo un elemento comico, ma anche
impugnando il Guanto dell’Infinito per riportare in vita coloro che
erano stati polverizzati in Avengers: Infinity War.
Ora, l’utente di
RedditIamHassee1 ha creato un’impressionante
rivisitazione della scena usando l’animazione in flipbook,
avvalendosi dell’audio originale del film. Eccolo di seguito:
Alla fine di Avengers: Endgame, abbiamo lasciato
Smart Hulk con un braccio gravemente ferito, presumibilmente di
base alla Avengers Facility, che dovrebbe essere stata ricostruita.
Non sappiamo se c’è ancora posto per il personaggio nel futuro del
Marvel Cinematic Universe, ma
sappiamo che sicuramente l’eroe ha trovato l’equilibrio che cercava
tra la sua parte rabbiosa e il suo geniale cervello. Sembra proprio
che adesso non sia più “sempre arrabbiato”.
Per quanto riguarda le prossime
apparizioni del personaggio, sappiamo che non sarà in un film
Marvel fino a Infinity
War, ma che potrebbe apparire in Civil
War. Che ve ne pare?
Hulk è stato il secondo eroe del MCU ad ottenere il suo film da
solista: da allora, il personaggio è cambiato parecchio. Il flop de
L’Incredibile Hulk ha portato Edward Norton ad abbandonare l’universo
condiviso: da quel momento non è stato più realizzato uno
standalone dedicato al Gigante Verde. Ciononostante, il personaggio
ha fatto il suo glorioso ritorno in
The Avengers, con Mark Ruffalo che ha raccolto l’eredità del
collega. Dati tutti i cambiamenti che il personaggio ha subito
nella sola Fase 1, non sorprende che Hulk abbia continuato ad
evolversi mentre il MCU andava avanti. Anche senza dei
film a lui interamente dedicati, il personaggio ha avuto un arco
affascinante ed un grande sviluppo che lo ha portato molto lontano
rispetto ai suoi “esordi”:
Il look
La versione di
Ang Lee di Hulk ha suscitato molte critiche: secondo i più, il
Gigante Verde sembrava piuttosto sciocco. Quando il MCU lo ha ridisegnato, gli ha
donato un’estetica più viziosa e spaventosa, abbracciando davvero
il fatto che si tratta diun mostro pieno di rabbia.
Tuttavia, il MCU ha ammorbidito l’aspetto di
Hulk in
The Avengers, continuando a modificare il
personaggio ad ogni nuova apparizione. Hulk inizia anche ad
assomigliare sempre più a
Mark Ruffalo fino alla sua apparizione in Avengers:
Endgame dove è praticamente impossibile non vedere una
“versione verde” dell’attore.
Il controllo di Hulk
Una caratteristica
fondamentale del personaggio di Bruce Banner è che lo stesso non ha
il controllo sul proprio alter ego. Ogni volta che si arrabbia,
Hulk si scatena e Banner si annienta, finché il Gigante Verde non
si calma di nuovo.
Ne L’Incredibile Hulk,
Banner sta cercando di controllarlo al meglio attraverso alcune
tecniche di respirazione, ma senza successo.
The Avengers ha introdotto un nuovo assunto secondo
cui Banner è, di base, sempre arrabbiato e Hulk è pronto a
scatenarsi in qualsiasi momento. Tuttavia, ciò risulta incoerente
rispetto ai film in cui Banner convoca Hulk secondo la sua volontà,
mentre altre volte non sembra in grado di riuscirsi.
In fuga
L’Incredibile Hulk
rinuncia a raccontare la storia delle origini del personaggio e
parte con lo stesso che è già in fuga. Dato il suo potere, viene
costantemente cacciato dai militari guidati dal Generale Ross. Non
solo Banner ha questo mostro dentro di sé, ma non è in grado di
riposare praticamente mai.
Nel tempo, Hulk diventa più simile
ad un eroe e i suoi giorni di fuga sembrano essere soltanto un
lontano ricordo. Quando viene reintrodotto come Smart Hulk, è un
membro accolto della società, che si diverte anche a scattarsi foto
con i fan.
L’intelligenza
Nonostante Banner sia una
delle persone più intelligenti nel MCU, quando diventa Hulk, sembra
perdere gran parte delle sue doti. Hulk ha una mente a senso unico,
e tutto ciò che vuole fare è distruggere.
Tuttavia, inizia a
diventare più intelligente, specialmente quando l’alter ego rimane
più a lungo. In Thor:
Ragnarok, viene rivelato che Banner è stato Hulk per anni
senza trasformarsi. Adesso può davvero parlare e conversare. Poi
arriva Smart Hulk, che è la combinazione perfetta del cervello di
Banner all’interno del corpo di Hulk.
Storie d’amore
Uno dei principali punti
della trama de L’Incredibile Hulk è la storia d’amore tra
Bruce e Betty Ross. I due stavano insieme prima del suo incidente,
ma la sua vita in fuga li ha tenuti separati per anni. Nonostante
tutto, si riuniscono ed è chiaro che si amano ancora.
Anche se sembra una
relazione molto significativa, dopo il film di
Ang Lee, Betty non verrà mai più menzionata nel MCU. Alla fine, Banner instaura una
relazione romantica con Natasha Romanoff/Vedova Nera, ma che dura
solo un film prima che venga anche questa totalmente
dimenticata.
Legami d’amicizia
Hulk non è sempre un tipo
facile con cui andare d’accordo, mentre Banner sembra una persona
davvero molto simpatica. Dopo essere stato da solo ne
L’Incredibile Hulk, Banner instaura una rapida amicizia
con Tony Stark quando si incontrano in
The Avengers.
Tuttavia, mentre i film continuano,
sviluppa altre relazioni con i suoi compagni eroi. Si avvicina a
Natasha e in Thor:
Ragnarok, sia Hulk che Banner stringono un
legame di amicizia con Thor.
Le sconfitte
Parte di ciò che sembra
guidare Hulk è che sa di essere l’essere più forte in circolazione.
Potrebbe non essere intelligente ma sa di poter vincere qualsiasi
combattimento. Questo rimane vero per gran parte del franchise,
fino a quando non incontra Thanos.
In una rappresentazione scioccante
del potere del Titano Pazzo, il villain batte facilmente Hulk.
Questo cambia Hulk, che diventa molto più riluttante a combattere
tutte le battaglie di Banner ora che ha sperimentato il dolore
della sconfitta.
Un’arma segreta
Sebbene fosse sempre un po
‘imprevedibile, Hulk è stato l’arma segreta per i Vendicatori. Ogni
volta che c’era una minaccia che sembrava più pericolosa di quanto
fossero in grado di gestire, Hulk veniva richiamato e
improvvisamente le cose venivano ribaltate a favore dei suoi
alleati.
Con il passare del tempo, le cose
cambiarono radicalmente e non perché Hulk non voleva più
combattere. Con l’introduzione di esseri sempre più poderosi e di
personaggi come Thor che diventavano sempre più potenti, non c’è
stato più così tanto bisogno di un eroe come Hulk.
Un personaggio tragico
Tra tutti gli eroi, Hulk è sempre
stato il personaggio più tragico. Banner ha vissuto una vita
miserabile, fatta di paura e solitudine. In
The Avengers spiega come, quando è Hulk, parla del
tentativo di uccidersi, mentre in Avengers:
Age of Ultron, si lamenta di non avere una famiglia.
Thor:
Ragnarok permette al personaggio di abbracciare il
suo lato più leggero. Hulk diventa molto più sciocco e persino
Banner diventa molto più divertente. Questo si ripercuote negli
altri film, con Banner che lotta con Hulk in Avengers:
Infinity War e diventa una grande spalla comica in
Avengers:
Endgame.
La dinamica Hulk/Banner
Il rapporto
tra Banner e Hulk è sempre stato affascinante. All’inizio, Hulk è
una cosa di cui Banner sta cercando di sbarazzarsi, ma poi si rende
conto che forse è solo qualcosa che deve essere in grado di
controllare.
L’evoluzione della
loro relazione è fantastica, poiché Hulk assume il ruolo di parte
dominante della loro personalità, prima di rifiutarsi di uscire.
Tutto porta alla fase finale, in cui Banner e Hulk imparano a
convivere.
Mentre tutti siamo ormai innamorati
di Mark Ruffalo nei panni del gigante di giada,
prima di lui ci sono stati anche Edward Norton e
Eric Bana. E proprio sull’interpretazione di
questo secondo si sofferma il trailer onest che i geni di Screen Junkies ci propongono.
Continuano a
susseguirsi le notizie sul prossimo film dedicato completamente
all’Hulk di Mark Ruffalo, e dopo qualche
indiscrezioni sull’adattamento di Planet Hulk e World
War Hulk,
Nonostante sia stato un punto fermo
del Marvel Cinematic Universe
nel corso degli anni, le questioni relative ai diritti che
circondano Bruce Banner/The Hulk hanno sempre reso
altamente improbabile la prospettiva di un altro film da solista su
HULK. HULK del 2003 e L’incredibile Hulk del 2008 sono
stati distribuiti dalla Universal Pictures, che è riuscita a
mantenere i diritti sul personaggio dopo l’acquisizione della
Marvel da parte della Disney.
Ciò significava che se Kevin Feige e co. avessero voluto
sviluppare un nuovo film di Hulk, questa pellicola sarebbe
dovuta essere lanciata da Universal. Tuttavia, all’inizio di
quest’anno, un report ha rivelato che i Marvel Studios potrebbero aver riacquistato
tutti i diritti sul gigante verde, e una nuova voce ora ha rivelato
che un film di Hulk sia addirittura in lavorazione. Potrebbe essere
questo il film di World War Hulk di
cui abbiamo sentito parlare un paio di anni fa?
Mark Ruffalo ha già espresso interesse
nell’esplorare questa storia sullo schermo e World War
Hulk sarebbe un evento epico da cui
attingere. Naturalmente, è altamente improbabile che questo
progetto sia un adattamento diretto del fumetto, ma la premessa di
base – un Hulk infuriato in cerca di vendetta sugli eroi più
potenti della Terra – ha molto potenziale.
Hulk/Banner è apparso nella scena
post-crediti di Shang-Chi
e la Leggenda dei Dieci Anelli e ha avuto un
ruolo significativo anche in She-Hulk:
Attorney At Law. Nel finale di stagione
della serie Disney+, Hulk è
apparso con suo figlio, Skaar, il che potrebbe dare più
credito alle voci sulla World War
Hulk.
Probabilmente non arriverà un
annuncio ufficiale relativo a qualsiasi potenziale progetto solista
di Hulk nell’immediato, ma con la maggior parte degli
attori titolari e Avengers originali che abbandonando i rispettivi
ruoli, sembra probabile che i Marvel Studios abbiano grandi piani
in atto per Mark Ruffalo che affronta l’iconico eroe
mentre ci dirigiamo verso
Avengers: The Kang Dynasty e Secret
Wars. Qualunque cosa lo studio possa avere
in serbo per il Golia Verde, molti fan sperano di vedere Banner
lasciarsi alle spalle “Smart Hulk” e liberare il mostro.
Per tutti il Bruce Banner aka
Hulk dell’universo cinematografico Marvel è Mark
Ruffalo, ma sappiamo benissimo che quando il
personaggio è stato introdotto nel 2009 venne interpretato da
Edward
Norton nel film snobbato di Louis Leterrier scritto
dallo stesso Norton. Tutto lasciava intendere, all’epoca, che
l’attore sarebbe tornato anche in un ipotetico sequel (o almeno
negli altri capitoli del MCU), ma le divergenze creative con
lo studio hanno reso possibile questo cambio in corso d’opera.
Intervistato dal New York Times in
occasione dell’uscita di Motherless
Brooklyn (scelto come film d’apertura della
quattordicesima edizione della Festa del Cinema di
Roma), Norton ha parlato del suo rapporto con la Marvel e dei piani mai
concretizzati su un altro capitolo delle avventure in solitaria di
Hulk:
“Ho adorato i fumetti di Hulk.
Pensavo avessero un che di mitologico. E quello che stava facendo
Christopher Nolan con Batman è un po’ la strada che avrei percorso
anche io: un racconto lungo, dark e serio. Hulk, per come lo
immaginavo io, aveva tutte quelle caratteristiche, perché è
letteralmente il mito di Prometeo. Quindi presentai ai Marvel Studios un’idea per due film: una
origin story e un seguito su Bruce Banner sognatore cosciente, un
personaggio che poteva gestire il viaggio. Prima mi dissero che era
ciò che volevano, poi si è scoperto che non era così. Ma mi sono
divertito moltissimo a farlo e mi è piaciuto lavorare con Kevin
Feige.“
Dunque è evidente che se Norton
avesse proseguito il suo percorso nel MCU, il suo Bruce Banner sarebbe
stato decisamente più oscuro del ritratto diversamente complesso di
Ruffalo, ispirato al lavoro di Nolan sulla trilogia del cavaliere
oscuro. Nell’intervista ha poi spiegato che quando discusse dei
suoi piani con i Marvel Studios, non era disposto a
dedicare tutto il tempo necessario per realizzare questa visione
creativa e che il budget non corrispondeva alle richieste
avanzate.
L’Hulk
dell’Universo Cinematografico Marvel è certamente uno
degli eroi più potenti in circolazione, con un potere ed una forza
che aumentano di pari passo alla crescita esponenziale e
incontrollabile della sua rabbia. Eppure – anche se per molti è
difficile immaginarlo -, il Gigante di Giada non è propriamente
l’eroe più forte che esista tanto nei fumetto quanto sul grande
schermo.
Ora che la Disney ha acquistato la
Fox (oggi conosciuta come 20th Century Studios), ci sarà – forse –
la possibilità di vedere uno scontro acceso tra il Vendicatore
interpretato al cinema da Mark Ruffalo e un noto villain che potrebbe
eguagliare Hulk in quanto a potenza: siamo parlando di Cain Marko,
meglio conosciuto come Fenomeno. Il personaggio
creato da Stan Lee e Jack Kirby ha fatto due apparizioni
nella saga Fox dedicata agli X-Men: in X-Men – Conflitto finale del 2006,
interpretato dall’attore Vinnie Jones, e io Deadpool
2, ricreato grazie all’animazione
digitale e al contributo di Ryan Reynolds.
Tralasciando l’iterazione mostrata
nel film di Bratt Rattner, è quella che abbiamo visto in Deadpool
2 che potrebbe dare del vero filo da torcere al
nostro amato Hulk, dal momento che stiamo parlando di un
antagonista letteralmente inarrestabile, soprattutto grazie alla
sua armatura, che lo rende invulnerabile a qualsiasi colpo gli si
possa infliggere.
Al momento non sappiamo se vedremo
nuovamente il personaggio di Fenomeno sul grande
schermo: uno scontro con Hulk sarebbe di certo
interessante, quantomeno per stabilire se esiste davvero un modo in
cui il Gigante Verde può battere il fratellastro di Charles Xavier.
Un ipotetico scontro cinematografico tra i due potrebbe prendere
spunto proprio dai fumetti: una volta, grazie ad una delle sue
incarnazioni più potenti – ossia War Hulk -, Hulk è stato in grado
di fermare fisicamente Fenomeno.
Ricordiamo che, dopo Avengers:
Endgame,Mark Ruffalo dovrebbe tornare a vestire i
panni di Hulk nell’annunciata serie dedicata a She-Hulk che
debutterà prossimamente su Disney+.