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Giornate degli Autori: il programma della XV edizione

Giornate degli Autori: il programma della XV edizione

La XV edizione delle Giornate degli Autori si svolgerà nel quadro della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 29 agosto all’8 settembre. Grazie al sostegno delle associazioni italiane degli autori (Anac e 100autori), all’impulso del Presidente Roberto Barzanti, alla collaborazione di istituzioni pubbliche (in primis il MiBAC e la SIAE) e soggetti privati (dal main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas al creative partner Miu Miu), al lavoro di una fantastica squadra di professionisti che negli anni ha saputo rinnovarsi e dare continuità al lavoro dei Delegati (Fabio Ferzetti e oggi Giorgio Gosetti) e del Vice direttore Sylvain Auzou, le Giornate degli Autori sono una realtà vivace e feconda che porta alla Mostra il coraggio della creatività, le voci di autori da tutto il mondo, un modello indipendente e diverso di interpretare l’idea stessa del Festival.

“Quando abbiamo cominciato nel 2004, con Citto Maselli, Emidio Greco, Roberto Barzanti – dice il Delegato generale, Giorgio Gosetti – avevamo meno di tre mesi davanti, zero budget, tante idee e una scommessa comune da vincere, in piena sintonia con la Biennale. Oggi crediamo di proporre un programma che va ben oltre la semplice vetrina dei film della selezione ufficiale, una luminosa finestra aperta sul lavoro degli autori, sulle loro sfide e sulle emergenze e le prospettive di un cinema in piena trasformazione”.

11 film in concorso, una serie molto articolata di eventi speciali tra cui un omaggio speciale al Leone d’oro Alexander Kluge e il programma speciale Women’s Tales in collaborazione con il creative partner Miu Miu, un fitto programma di immagini e parole che animeranno le serate alla Villa degli Autori, un riconoscimento al cinema al femminile delle Giornate presentato dal gruppo Hearst Italia, il Label di Europa Cinemas, il premio SIAE per un autore italiano (Mario Martone) nel quadro di una collaborazione che ci accompagna per tutti i giorni di Venezia, il premio del pubblico assegnato dagli spettatori nel segno di BNL, il premio delle Giornate realizzato con il sostegno del Parlamento Europeo (progetto “28 volte cinema” per il Lux Film Prize) con la splendida e giovanissima giuria presieduta quest’anno da un regista italiano, Jonas Carpignano.

Che volto avrà la selezione di quest’anno? La vitalità e la qualità delle proposte giunte quest’anno a Venezia (solo per la nostra sezione quasi 1000 pellicole visionate) garantisce di un’annata davvero ricca di talenti, sia affermati che giovani o esordienti. Ed è un segno prepotente ed incoraggiante per tutta la Mostra, per tutte le sue sezioni. Noi abbiamo scelto di dedicare l’apertura delle Giornate degli Autori a un grande maestro, a un cineasta come Rithy Panh che ha fatto della memoria e del pensiero sul passato la chiave per leggere il presente, convinti che la sua ricerca sia in totale sintonia con la nostra visione del valore del cinema nella società. E abbiamo affidato la nostra chiusura a una commedia, nella tradizione delle Giornate che hanno sempre aperto le loro porte ai generi, all’intrattenimento intelligente e provocatorio. Le opere prime non mancano nel programma (e ancor più numerose sono le opere seconde), ma non sono state la bussola della nostra ricerca che ha privilegiato il coraggio e il rinnovamento come dimostra il bellissimo, nuovo film di Joachim Lafosse, un moderno western al femminile, significativo fin dal titolo.

È straordinariamente forte quest’anno la presenza femminile nella nostra selezione: 6 film su 12 (compresa la chiusura dell’8 settembre) sono firmati da autrici e in tutti i film i personaggi femminili giocano un ruolo cruciale, sintomo di un tempo in cui al centro della ricerca c’è sempre più spesso il nucleo originale della società: una famiglia scomposta, disgregata, riaggregata, messa in discussione dal ruolo che la donna porta con sé. Anche questa scelta è il risultato di una ricerca senza steccati e presupposti: abbiamo cercato il meglio (nell’ambito di ciò che potevamo scoprire e avere) e spesso lo abbiamo trovato nella sensibilità femminile. Il numero delle nazionalità rappresentate (oltre 15) conferma del resto che le Giornate spaziano nelle cinematografie di tutto il mondo e che se costanti esistono, queste non hanno bandiera o limiti.

Un discorso a parte merita il cinema italiano che porta alle Giornate degli Autori un film in concorso (Ricordi? di Valerio Mieli) e un evento speciale come Il bene mio di Pippo Mezzapesa. Dopo l’ampia rappresentanza dello scorso anno si potrebbe pensare a un passo indietro dovuto anche alle difficili condizioni in cui autori e produttori hanno potuto operare in questi 12 mesi. Noi preferiamo sottolineare invece che ci ha colpito la varietà dei formati e delle idee di cinema che la difficoltà del mercato ha incentivato. Così troviamo molte finestre italiane aperte sul programma e siamo orgogliosi di aver dato spazio a formati diversi (per la prima volta c’è più di un cortometraggio anche se ogni scelta in questo campo va ricondotta a una specificità di linguaggio) e con un’attenzione particolare allo spazio del documentario, protagonista delle “Notti veneziane” alla Villa degli Autori. Se dovessimo scegliere un portabandiera di questo spazio penseremmo a Stefano Savona cui affidiamo una “carta bianca” per scardinare il modello di un festival come puro spazio delle opere in vetrina e in anteprima.

La Villa degli Autori avrà quindi – una volta di più – centralità assoluta nel nostro progetto di “festival nel festival”. Sarà come sempre luogo di convivialità e di dialogo, momento di ospitalità degli autori italiani per quelli che invitiamo a Venezia. Ma sarà anche un luogo per interrogarci sul futuro, un’occasione per la riflessione e il confronto, grazie agli incontri che stiamo progettando con il Gruppo Hdrà. Ecco perché, con la consueta complicità di Immagine&Strategia, abbiamo scelto per quest’edizione un’immagine doppia (un uomo e una donna), allegra e combattiva come i guantoni da boxe che vorremmo indossassero tutti quelli che saranno con noi, fin dalla serata di pre-apertura dedicata ai nuovi talenti di “Bookciak, Azione!”. È il nostro modo di ricordare un’altra stagione, 50 anni fa, in cui i giovani conquistarono il centro del ring e furono campioni; è il nostro modo di ricordare a noi stessi che il talento, la fantasia, la determinazione possono sfondare i muri delle convenzioni e dell’impossibile.

Nel momento in cui presentiamo un programma di cui siamo specialmente orgogliosi per come alterna innovazione e continuità, sentiamo di dovere un ringraziamento speciale alla Direzione Generale Cinema che sostiene noi come tutta la Mostra e che è il punto di riferimento di un cinema italiano che merita attenzione e fiducia, e alla Biennale di Venezia con cui abbiamo sempre sviluppato un rapporto di collaborazione e lealtà reciproca che dovrebbe essere il modello per tutti gli operatori di cultura nell’Italia di oggi.

Giornate degli Autori

SELEZIONE UFFICIALE
IN CONCORSO

Film d’apertura
Il senso della memoria
LES TOMBEAUX SANS NOMS (GRAVES WITHOUT A NAME) di Rithy Panh
Cambogia/Francia, 2018, 115’, prima mondiale
Produzione: CDP Catherine Dussart Production
Vendite estere: Playtime

Dopo L’immagine mancante (vincitore del Certain Regard nel 2013 e candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2013) ed Exile, Rithy Panh continua il suo percorso di ricerca personale e spirituale. S21 – la macchina di morte dei Khmer Rossi e Duch, le maître des forges de l’enfer analizzavano i meccanismi del crimine. Les tombeaux sans noms è l’espressione del bisogno di ritrovare la pace. Quando un uomo, che a tredici anni ha perso quasi tutta la sua famiglia sotto il regime dei Khmer rossi, va alla ricerca delle tombe dei suoi familiari, non importa se su un terreno d’argilla o puramente spirituale, cosa trova? E soprattutto, cosa sta cercando? Alberi spettrali? Villaggi ormai irriconoscibili? Testimoni tanto spaventati da non voler parlare? Il tocco etereo del corpo di un fratello o di una sorella al calare della notte? Un film che va ben oltre la storia di un singolo Paese assumendo una dimensione universale. “Eravamo in undici quando lasciammo Phnom Penh. Solo due di noi sono sopravvissuti. Venti anni dopo, nel 1996, torno regolarmente a Char, Trum, Wat PÔ. Ma perché ripresentarsi in questi posti? Per cercare cosa? Non vi sono tracce delle tombe di mio padre e dei miei nipoti. Dove si trovano le fosse comuni in cui sono sepolte mia madre e le mie sorelle? La morte è invisibile”. (Rithy Panh)

Che cos’è la tenerezza?

C’EST ÇA L’AMOUR (REAL LOVE) di Claire Burger
Francia, 2018, 98’, prima mondiale
Con Bouli Lanners, Justine Lacroix, Sarah Henochsberg
Produzione: Dharamsala
Vendite estere: Indie Sales Company

Debutto “in solitaria” dalla regista che nel 2014 vinse la Caméra d’or con il collettivo Party Girl. È il racconto della vita di Mario, un uomo che, da quando sua moglie se n’è andata, deve occuparsi della casa e crescere due figlie adolescenti in piena crisi. Un ritratto solo apparentemente sommesso e quotidiano che diventa racconto corale, confronto di solitudini e sentimenti, orchestrato dal grande Bouli Lanners di Louise-Michel e di Petit Paysan.

“Come nei miei lavori precedenti mi sono ispirata alla mia storia e alla cittadina dove sono cresciuta, Forbach, che quando ero piccola fu devastata dalla crisi delle miniere mentre la mia famiglia andava in pezzi per la partenza di mia madre. Questo film è per me un percorso di resilienza in cui accettare di perdere l’altro può alla fine condurre a ritrovarsi”. (Claire Burger)

Un western al femminile
CONTINUER (KEEP GOING) di Joachim Lafosse
Belgio/Francia, 2018, 100’, prima mondiale
Con Virginie Efira, Kacey Mottet Klein
Produzione: Versus Production, Les films du Worso
Vendite estere: Le Pacte

Sybille trascina il giovane Samuel in un viaggio iniziatico che li vede soli, coi loro cavalli, in una terra magnifica e pericolosa, ricca di ricordi per lei, ostile e ribelle per lui. Divorziata, inquieta, posseduta dalle ombre del passato, Sybille vuole tenere Samuel lontano dal fascino pericoloso della violenza e della rabbia. Oltre gli incontri con i Kirghisi lungo il percorso, l’avventura si trasforma però, per la donna e il giovane, in un inevitabile confronto… Primo adattamento letterario per Joachim Lafosse (il romanzo omonimo di Laurent Mauvignier è stato pubblicato nel 2016), il film è un autentico western femminile, ambientato in una terra senza tempo, di bellezza folgorante.

La commedia umana tra Buñuel e Altman
DOMINGO di Clara Linhart & Fellipe Barbosa
Brasile/Francia, 2018, 95’, prima mondiale
Con Itala Nandi, Ismael Caneppele, Camila Morgado
Produzione: República Pureza Filmes
Vendite estere: Films Boutique

Primo gennaio 2003. Mentre il Brasile celebra l’investitura storica del presidente Lula, due famiglie della classe media del Rio Grande do Sul si riuniscono in una vecchia casa mal tenuta, intorno a un barbecue, tra segreti e frustrazioni. La domenica potrebbe essere una giornata come tante altre, dolce e pacifica. Ma i cambiamenti che il nuovo presidente ha promesso al popolo brasiliano, preoccupano profondamente Laura, la matriarca, che teme di vedere scomparire poco alla volta autorità e ricchezza.
Opera seconda dell’autore di Gabriel e la montagna (premiato a Cannes nel 2017), il film è firmato da Barbosa e Linhart con uno stile che ricorda la tragicommedia surreale.

“Domingo – dicono gli autori – potrebbe chiamarsi ‘ritratto di famiglia in Brasile’ ma il titolo rimanda all’allegoria del settimo giorno, quello del riposo, per evocare lo stato in cui i personaggi vivono. Per loro ogni giorno è uguale all’altro e il senso del tempo si perde così come quello delle loro vite”.

Con gli occhi delle protagoniste
JOY di Sudabeh Mortezai
Austria, 2018, 100’, prima mondiale
Con Joy Alphonsus, Mariam Precious Sanusi, Angela Ekeleme
Produzione: Freibeuter Film
Vendite estere: Films Boutique

Joy viene dalla Nigeria. È partita giovanissima per l’Europa con il sogno di guadagnare per mantenere la sua famiglia, ma è anche attratta dal mondo delle luci e del lusso. Ben presto finisce nel circolo vizioso della prostituzione e dello sfruttamento sessuale. Legata alla Madame che la protegge e la sfrutta allo stesso tempo, vive ormai per pagare il suo debito e mandare dei soldi a casa. Ma quando si trova a dover proteggere la giovane Precious e i suoi affetti, comincia a pensare alla ribellione. Nel suo viaggio verso la libertà Joy scoprirà quanto è difficile trovare il proprio posto, tra un destino da vittima e una responsabilità da complice, in questo micidiale sistema dello sfruttamento degli esseri umani.
“Volevo fare un film che restituisse uno sguardo intimo e autentico sulle vite di queste donne, facendone le vere protagoniste delle loro storie”. (Sudabeh Mortezai)

Anatomia di un cambiamento
JOSÉ di Li Cheng
Guatemala/Stati Uniti, 2018, 93’, prima mondiale
Con Enrique Salanic, Manolo Herrera
Produzione: YQstudio LLC

José ha 19 anni e vive con sua madre in Guatemala: una vita dura in uno dei paesi più violenti e religiosi dell’America latina. La sua è una vita fatta di telefoni (il suo prezioso cellulare), autobus stracarichi, lavoro per strada e sesso occasionale. Quando però incontra Luis la sua vita cambia e il ragazzo si tuffa in una nuova passione che è anche sofferenza. Intanto la madre, che non accetta le scelte del figlio, prega perché ritrovi la retta via. Finché Luis chiede a José di scegliere…
Di famiglia cinese, formatosi negli Stati Uniti, Li Cheng lavora da qualche anno in Sud America e porta per la prima volta nella storia della Mostra, un film guatemalteco a Venezia.

Nella West Bank 15 anni dopo…
MAFAK (SCREWDRIVER) di Bassam Jarbawi
Palestina/Stati Uniti/Qatar, 2018, 105’, prima mondiale, opera prima
Con Ziad Bakri, Areen Omari, Jameel Khoury
Produzione: Rimsh Film, Dialectic

Dopo 15 anni passati in prigione, Ziad combatte per ritrovarsi nella Palestina di oggi e sostenere il ruolo di eroe che si ritrova cucito addosso. Incapace di distinguere tra realtà e allucinazione, Ziad crolla e ritorna là dove tutto era cominciato. Nella lunga notte in cui deve decidere cosa fare, l’uomo cerca se stesso e una risposta alla vita senza speranze del suo popolo.

“La dipendenza dei prigionieri in isolamento per la propria fantasia come una tecnica di sopravvivenza ha colpito la mia immaginazione e ha largamente influenzato la storia di Mazak. Il film è ambientato nel contesto del conflitto tra Israele e Palestina, ma si connette a una narrazione più universale che riguarda la prigione, la tortura e la lotta contro la propria immagine e il riflesso che sta nel nostro cervello”. (Bassam Jarbawi)

72 ore nel regno del body building
PEARL di Elsa Amiel
Francia/Svizzera, 2018, 76’, prima mondiale, opera prima
Con Julia Föry, Peter Mullan, Arieh Worthalter
Produzione: Unite de Production, Bande a Part Films
Vendite estere: MK2 Films

Mancano 72 ore alla finale di un campionato internazionale di bodybuilding femminile. Léa Pearl è pronta a gareggiare per il prestigioso titolo di Miss Heaven. Ma proprio allora riemerge il suo passato: il suo ex-compagno Ben si presenta alla finale con un figlio avuto con Pearl 6 anni prima e che lei praticamente non ha mai conosciuto.

“Questo mondo complesso del bodybuilding, paradossale e molto cinematografico, mi ha fatto venir voglia di mettere in discussione alcuni luoghi comuni attraverso il personaggio femminile di Léa Pearl. Questa moderna eroina ha costruito la propria identità a partire dal proprio corpo come oggetto di desiderio, sottomissione, performance, memoria. Volevo mettere in discussione le questioni di genere legate alla maternità, al di là degli imperativi imposti dalla società. In un mondo fondato sulle apparenze e l’appiattimento, Pearl mostra come gli sforzi di un’atleta che mira all’eccellenza è anche la lotta di una donna che cerca di essere se stessa”. (Elsa Amiel)

Sui sentieri dell’amore e dell’inconscio
RICORDI? di Valerio Mieli
Italia/Francia, 2018, 106’, prima mondiale
Con Luca Marinelli, Linda Caridi
Produzione: Bibi Film Tv, Les Films d’Ici, Rai Cinema, con il contributo del MiBAC, con il sostegno di Regione Lazio, CNC
Vendite estere: Le Pacte

Una lunga storia d’amore raccontata attraverso i ricordi, falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dalle differenze di punto vista dei giovani protagonisti. Il viaggio di due persone negli anni: insieme e divise, felici, infelici, innamorate tra loro, innamorate di altri, in un unico flusso di emozioni e colori. Nel corso del film lui scopre che è possibile un amore che dura, lei impara invece la nostalgia. Ma anche i loro ricordi cambiano col tempo: sbiadiscono, o invece si saturano di gioia, in un presente che scivola via per farsi subito memoria.
“È la nostalgia che rende tutto bello e inventiamo una felicità perfetta che non c’è mai stata o siamo stati davvero felici, ma lo capiamo solo dopo? È da questa domanda che sono partito. Spero che la storia dei personaggi risuoni con i ricordi e le emozioni di ciascuno di noi essendo, secondo me, anche la nostra vita un unico flusso di sensazioni e memoria”. (Valerio Mieli)

I tre volti di una favola moderna
THREE ADVENTURES OF BROOKE di Yuan Qing
Cina/Malesia, 2018, 100’, prima mondiale, opera prima
Con Xu Fangyi, Pascal Greggory
Produzione: Beijing Beauty Culture Communication Co.
Vendite estere: Parallax Films

Xingxi (Brooke) viaggia da sola verso Alor Setar, città nella Malesia del nord. In seguito alla foratura di una gomma della sua bicicletta, finisce in tre diverse storie con diverse soluzioni, dal momento che ogni volta si presenta con una diversa identità e molti segreti. Nella prima storia Brooke è una turista, nella seconda un’antropologa, nella terza una giovane donna divorziata che, per un tratto, viaggia con uno scrittore francese che vorrebbe esserle amico. Quando la storia volge alla fine l’ombra di Alor Setar cede il passo alla Natura incontaminata che regalerà a Brooke il magico fenomeno delle Lacrime Blu.
“Nell’esprimere il mio rispetto più sincero e profondo per Eric Rohmer, spero che il mio film riesca a mostrare il lato luminoso, caldo, privato delle ‘variabili dell’esistenza’ attraverso gli occhi di una giovane donna”. (Yuan Qing)

Joseph, l’oceano e il senso della vita
VILLE NEUVE di Félix Dufour-Laperrière
Canada, 2018, 76’, film di animazione, prima mondiale, opera prima
Produzione: Productions l’unité centrale
Vendite estere: UDI – Urban Distribution International

Un’estate sulla costa atlantica del Québec nei giorni che precedono il referendum sull’indipendenza del 1995. Un racconto d’animazione che mette insieme destini personali e collettivi. Joseph si trasferisce nella casa al mare di un amico e cerca di riannodare un rapporto con la donna che lo ha lasciato. Una fragile speranza diventa concepibile mentre il Québec è, forse, alla vigilia della sua indipendenza.
“Volevo raccontare una storia di emancipazione che tenesse insieme impegni, fragilità e ricostruzione di sé. La cronaca di un abortito ritorno alle radici e il doloroso riscatto afferrato con tutta la forza che è dentro di noi”. (Félix Dufour-Laperrière)

FUORI CONCORSO

Film di chiusura
Trentenni: istruzioni per l’uso
LE SUICIDE D’EMMA PETEERS (EMMA PETEERS) di Nicole Palo
Belgio/Canada, 2018, 82’, prima mondiale
Con Monia Chokri, Fabrice Adde, Andréa Ferréol
Produzione: Take Five

Emma, una giovane attrice di 34 anni alla quale nella vita non è riuscito nulla di ciò che avrebbe desiderato, comincia a pensare che forse è il caso di farla finita. Ma, proprio mentre si prepara al suicidio, incontra Alex, impiegato in un’agenzia di pompe funebri, che sebbene non riesca a dissuaderla, si rivelerà un sostegno inaspettato. Questa è una commedia a tutti gli effetti, a dispetto del titolo che potrebbe lasciar intendere altro. Nicole Palo tratta il tema abbastanza ricorrente del malessere dei trentenni, in modo inconsueto, fantasioso e ironico. Protagonista è la nuova star del cinema canadese rivelata da Denys Arcand e Xavier Dolan e poi da Sandrine Dumas, ma nel cast brilla il caméo di Andréa Ferréol

EVENTI SPECIALI

AS WE WERE TUNA di Francesco Zizola
Stati Uniti/Italia, 2018, 18’, documentario, prima mondiale
Produzione: 10B Photography

Realizzato durante due stagioni di pesca al tonno rosso (2016/2017) presso le ultime tonnare operative nel Mediterraneo, in Sardegna, il documentario vuole costruire un percorso narrativo che offre una visione complessa di questo antico e sostenibile metodo di pesca.
“Il linguaggio non si avvale di un testo didascalico ma vuole suggerirci una metafora dell’eterno conflitto tra l’uomo e la natura, una riflessione sulla Hybris dell’uomo contemporaneo. “Ho cercato di offrire diversi punti di vista che corrispondono ai diversi protagonisti mostrati; il mare e i tonni , i pescatori e la loro antica sapienza in via di scomparsa, lo sguardo dal cielo dei gabbiani che accompagnano da millenni questa particolare pesca”. (Francesco Zizola)

DEAD WOMEN WALKING di Hagar Ben-Asher
In collaborazione con il Tribeca Film Festival
Stati Uniti, 2018, 100’, prima internazionale
Con Dale Dickey, Dot Marie Jones, Lynn Collins, Colleen Camp, June Carryl, and Ashton Sanders
Produzione: Blackpills & HK Corp
Vendite estere: Seville International

Nove storie per raccontare le fasi che portano al momento dell’esecuzione di nove donne nel braccio della morte, in un percorso doloroso che mostra il tributo di umanità imposta dalla pena di morte, non solo alle detenute ma anche a coloro che le incontrano nelle ultime ore di vita.
Allo stesso tempo Dead Women Walking mostra in modo toccante ed efficace come la violenza contro le donne, la povertà, le tensioni razziali e l’ingiustizia siano determinanti nel segnare il destino di queste donne.
“Non è solo un film sulla pena di morte, ma su tutti quegli eventi che hanno portato le nostre protagoniste al punto in cui si trovano, comprese le circostanze socio-economiche, le storie personali ed affettive, il fatto che le donne rappresentino la percentuale con un maggior indice di crescita nella popolazione carceraria, i conflitti irrisolti tra vittime e persecutori, e l’orribile dato statistico che dice che l’88% delle donne oggi detenute hanno subito in passato violenze sessuali o altri terribili abusi”. (Hagar Ben-Asher)

GOODBYE MARILYN di Maria Di Razza
Italia, 2018, 13’, film di animazione, prima mondiale
Produzione: Marechiarofilm
Distribuzione italiana: Zen Movie

In occasione del suo novantesimo compleanno, Marilyn Monroe riceve la lettera di un giornalista che vorrebbe intervistarla. La grande diva di Hollywood non si concede al pubblico da cinquant’anni, da quando, senza alcuna spiegazione, ha deciso di ritirarsi per sempre dalle scene. Sorprendentemente, Marilyn decide di rompere il silenzio e di concedere l’intervista. Il giornalista cercherà di decifrare il mistero di una donna che, all’apice del successo, rinunciò alla fama in nome della propria libertà, diventando un mito.

HAPPY LAMENTO di Alexander Kluge
Germania, 2018, 93’, prima mondiale
Produzione: Kairos-Film Alexander Kluge
Vendite estere: Rapid Eye Movies

“Questo è un film d’autore, come altri che ho fatto in passato. Al contempo mette in risalto il lavoro straordinario del giovane regista filippino Khavn De La Cruz. Visto tutto insieme il risultato è un film musicale di genere del tutto speciale. In sintesi questo film parla di luce elettrica, del circo, della canzone “Blue Moon” e delle guerre di strada fra le gang giovanili di North Manila, un deserto di norma inaccessibile agli occhi occidentali. “Blue Moon”, un tempo identificata con la voce di Elvis Presley, richiama una fase della luna che potrebbe non esistere più ai giorni nostri: proprio come accade spesso con l’amore. Ma talvolta il “mai” accade. Gli elefanti erano già presenti con un ruolo importante nel mio film Artisti sotto la tenda del circo: perplessi presentato a Venezia giusto 50 anni fa. Ma quanto sono violentemente diverse le immagini di Happy Lamento se le accostiamo a quelle del mondo di cinquant’anni fa!”. (Alexander Kluge)

IL BENE MIO (MY OWN GOOD) di Pippo Mezzapesa
Italia, 2018, 94’, prima mondiale
Con Sergio Rubini, Sonya Mellah, Teresa Saponangelo
Produzione: Altre Storie, Rai Cinema, con il contributo del MiBAC, con il sostegno di Fondazione Apulia Film Commission
Distribuzione italiana: Altre Storie

Elia, ultimo abitante di Provvidenza, paese distrutto da un terremoto, rifiuta di adeguarsi al resto della comunità che, trasferendosi a “Nuova Provvidenza”, ha preferito dimenticare. Per Elia, invece, il suo paese vive ancora e, grazie all’aiuto del suo vecchio amico Gesualdo, cerca di tenerne vivo il ricordo. Quando il sindaco gli intima di abbandonare Provvidenza, Elia sembrerebbe quasi convincersi a lasciare tutto, se non cominciasse, d’un tratto, ad avvertire una strana presenza. In realtà, a nascondersi tra le macerie della scuola, dove durante il terremoto perse la vita sua moglie, è Noor. Lei è una giovane donna in fuga e sarà questo incontro, insieme al desiderio di continuare a custodire la memoria di Provvidenza, a mettere Elia di fronte a una inesorabile scelta.
“Mi hanno sempre turbato i paesi fantasma, le case abbandonate, le strade deserte attraversate dall’eco di un passato dissolto. Così come provo una profonda fascinazione per chi di quei luoghi dimenticati, in fondo traditi, diventa custode. È per questo che ho deciso di raccontare la lotta di Elia, l’ultimo abitante di Provvidenza, la sua resistenza, lo strenuo tentativo di recuperare una comunità smembrata”. (Pippo Mezzapesa)

THE GHOST OF PETER SELLERS di Peter Medak
Cipro, 2018, 93’, prima mondiale
Produzione: Vegas Media

Questo film è una tragicommedia sulla vicenda di un regista che deve sopravvivere al più grande disastro della sua vita artistica. Nel 1973 Peter Sellers accettò la proposta della Columbia di girare una commedia piratesca in mare aperto. Perse quasi subito fiducia nel progetto e, mentre le riprese continuavano, cercò di sabotare in ogni modo il film: prima cacciando i produttori, poi rivoltandosi contro il suo amico, il regista Peter Medak. Per lui, che veniva dal clamoroso successo di The Ruling Class, quel disastro fu fatale. Il film con Peter Sellers non fu mai finito.
“Fare questo documentario è stato probabilmente il più folle esercizio della mia carriera. Mi ha spinto a cercare nel profondo e a viaggiare nei ricordi della peggiore esperienza professionale di tutta la mia vita, mi ha costretto a rivivere tutti i momenti camminando sulla mia ombra di 46 anni fa. Peter Sellers e Spike Milligan erano allora due geni della commedia e avrei dovuto realizzare una delle migliori commedie di tutti i tempi. Invece fu un miserabile disastro che mi ha perseguitato per il resto della mia vita. Questo film è stato un viaggio davvero emozionante in cui non mi sarei mai voluto imbarcare…ma sono così contento di averlo fatto…”. (Peter Medak)

WHY ARE WE CREATIVE? di Hermann Vaske
Germania, 2018, 82’, prima mondiale
Produzione: Emotional Network Production
Vendite estere: Celluloid Dreams
Distribuzione italiana: I WONDER PICTURES

In oltre 30 anni di incessante ricerca Hermann Vaske ha girato il mondo intero, incontrato le più diverse personalità, frequentato i festival di cinema, le mostre d’arte, i simposi internazionali per porre ad artisti e intellettuali la stessa domanda: “Perché siamo creativi?”. Alcune delle folgoranti risposte di vincitori del Nobel o dell’Oscar, protagonisti della scena e del cinema, furono presentate molti anni fa in una mostra. Adesso il viaggio è finalmente completato (temporaneamente) e il film vero e proprio vede la luce alla Mostra di Venezia. Tra i protagonisti: David Bowie, Ai Weiwei, Björk, Wim Wenders, Philippe Stark, Yoko Ono, John Hegarty, David Lynch, Yohji Yamamoto, Damien Hirst, Angelina Jolie, Nobuyoshi Araki, Quentin Tarantino, Bono, Nick Cave, Neo Rauch, Stephen Hawkins, il Dalai Lama, Peter Ustinov, Marina Abramovic, Diane Kruger, Julian Schnabel, John Cleese, Jimmy Page, Vivienne Westwood, Takeshi Kitano.

NOTTI VENEZIANE
alla Villa degli Autori

CARTA BIANCA A STEFANO SAVONA
Una serata tra storie, immagini, ricordi e racconti. L’autore del film più sorprendente dell’anno, Samouni Road, ripercorre la lunga strada che lo ha portato a Gaza, dialoga con gli autori sul senso del mestiere e sulla natura del “cinema del reale”, mostra e commenta immagini inedite del suo lavoro, di ieri e di oggi. È questo il senso delle “Notti veneziane” alla Villa degli Autori: uno spettacolo della parola e delle immagini, un momento di sosta e dialogo nella corsa a perdifiato della kermesse chiamata festival.

IL TEATRO AL LAVORO (THEATRE AT WORK) di Massimiliano Pacifico
Italia, 2018, 58’, prima mondiale
Produzione: Teatri Uniti
L’avventura umana e artistica della creazione di “Elvira”, lo spettacolo di Toni Servillo prodotto insieme al Piccolo Teatro di Milano, tratto dalle lezioni di Louis Jouvet al Conservatorio d’Arte drammatica di Parigi nel 1940. Lo sguardo degli autori segue Servillo e i suoi giovani compagni dalla partenza alla Biennale di Venezia all’approdo al Théâtre de l’Athénée a Parigi, attraverso Napoli e Milano. Con Toni Servillo e gli altri protagonisti, la serata diventa anche un dialogo sul mestiere e sull’etica dell’interpretazione.

I VILLANI di Daniele De Michele (Don Pasta)
Italia, 2018, 83’, prima mondiale
Produzione: Malia
“La cucina popolare italiana, amata e imitata in tutto il mondo, sta morendo. Ma in tanti provano a salvarla. Il film racconta il mio incontro con otto personaggi, uomini e donne di ogni età, che nel loro fare quotidiano rappresentano la sintesi delle infinite resistenze e reticenze a adottare un modello gastronomico e culturale uguale in tutto il mondo. Quattro generazioni a confronto, per poter verificare se la cucina italiana sia ancora un patrimonio vivo, se il passaggio di informazioni tra generazioni esiste ancora, se la tradizione così come l’abbiamo ereditata si salverà o scomparirà”. (Don Pasta)

L’UNICA LEZIONE di Peter Marcias
Italia, 2018, 14’, prima mondiale
Con Riccardo Cara, Mostafa Ghoratolhamid
Produzione: ULTIMA ONDA PRODUZIONI – KIO FILM – Celcam, Università di Cagliari

“Rovistando per caso nel mio archivio privato, ho trovato un filmato, girato di nascosto, della lezione che Abbas Kiarostami tenne a Cagliari nel 2001. I miei alunni si sono innamorati di queste immagini e da li è nato L’unica lezione, un film breve realizzato nell’ambito del mio primo corso da insegnante di regia all’Università di Cagliari, raccontato anche attraverso le poesie del Maestro”. (Peter Marcias)

ONE OCEAN di Anne de Carbuccia
Italia, 2018, 11’, prima mondiale
Produzione: Art + Vibes e FilmMaster Productions
Un documentario su “quello che abbiamo, quello che potremmo perdere e quello che abbiamo già perso”. One Ocean, ideato e diretto dalla celebre artista Anne de Carbuccia, musicato da Ludovico Einaudi, parte dall’incredibile bellezza dell’oceano per mostrare come l’umanità stia minacciando il proprio futuro. In un mondo in cui tutto è connesso, fenomeni come il riscaldamento del pianeta, le foreste in fiamme in Siberia e il consumo della plastica usa e getta hanno dirette e terribili conseguenze sull’oceano. Ma c’è ancora tempo per cambiare le cose. “L’Oceano è sacro, o almeno questo è quello che si diceva una volta. Io vengo dalla Corsica, una montagna nel mare, e amo l’Oceano. Lo amo come una bambina stregata dai suoni, canzoni, racconti, leggende, tutto ciò che narra della magica chimica e della generosità di questo mondo”. (Anne De Carbuccia)

MIU MIU WOMEN’S TALES
#15 HELLO APARTMENT di Dakota Fanning
Italia, Stati Uniti, 2018, 11’, prima italiana
Con Eve Hewson, Tom Sturridge, Christina Rouner
Produzione: Hi Production, Next Wednesday
Ava entra nel loft di Brooklyn per la prima volta. È vuoto. Verniciato di fresco, ma vecchio. La luce del sole entra dalle grandi finestre, sul pavimento in legno, consumato e con i segni dei precedenti abitanti. Ava si siede. Ed è subito casa. La sua casa. È qui che incontrerà un ragazzo e si innamorerà. È qui che berranno insieme del vino a una festa. È qui che si urleranno addosso e decideranno che è finita. L’appartamento diventerà un testimone della storia personale di Ava, gioia e tristezza, speranze e delusioni, quello spazio universale in cui tutti noi ci ritroviamo a diventare adulti.
Hello Apartment è stato scritto da Liz Hannah (coautrice di The Post di Steven Spielberg candidato all’Oscar). Liz descrive l’idea del corto come un “rivivere il passato mentre si vive il presente, in un unico spazio”. Dakota Fanning afferma che la storia “è stata ispirata dalla mia prima casa, dove tutt’ora vivo. È un reliquiario di esperienze”. Alla domanda se prevede di lasciare il posto in cui vive, risponde: “Mi è difficile anche solo pensarlo. Cosa ne sarebbe di tutti quei ricordi?” Alla sua prima esperienza come regista, Dakota ammette: “Dovevo avere un pò di paura”. E aggiunge: “Miu Miu è per me come una famiglia. È stato un vero piacere fondere insieme i diversi aspetti”.

#16 THE WEDDING SINGER’S DAUGHTER di Haifaa Al-Mansour
Italia, Stati Uniti, 2018, 8’, prima mondiale
Con Haylie Neimann, Adam Neimann, Rotana Tarabzouni
Produzione: Hi Production, Anonymous Content
È notte a Riad, in Arabia Saudita, negli anni Ottanta. Donne avvolte nei tradizionali abaya neri, dirigendosi verso una sala ricevimenti per matrimoni, rivelano scarpe dai tacchi scintillanti. Una volta all’interno, mostrano ciò che indossano sotto: splendidi abiti e acconciature selvagge, la loro essenza più vera rimessa in libertà, invisibile agli occhi degli uomini. Nei matrimoni sauditi vigono infatti regole molto severe sulla separazione tra sessi. Tutti gli occhi e le orecchie sono puntati sulla cantante del matrimonio … fino a quando la corrente elettrica si interrompe improvvisamente. “Questa è la peggiore cantante da matrimonio mai sentita,” borbottano gli ospiti con condiscendenza. Riuscirà la giovane figlia a salvare la dignità di sua madre?

Haifaa Al-Mansour, che oggi lavora a Los Angeles, è considerata la prima regista donna saudita. Il film del suo debutto, La bicicletta verde (2013) – su una ragazzina ribelle che vuole infrangere le leggi della società e pedalare sulla sua bicicletta – è stato un successo che l’ha resa subito famosa, ed è il primo lungometraggio dall’Arabia Saudita mai ammesso agli Oscar nella categoria migliore film in lingua straniera. Ora che il paese sta vivendo una fase di riforme culturali senza precedenti e di recente ha assistito alla concessione alle donne del diritto di guidare e alla comparsa dei primi cinema aperti al pubblico, il prossimo film di Al-Mansour, The Perfect Candidate, sarà il primo ad avere il sostegno del nuovo Saudi Film Council nazionale. Sarà una commedia-drammatica e racconterà la storia di una giovane dottoressa che sogna di partecipare alle elezioni comunali, totalmente dominate dagli uomini.

GIORNATE DEGLI AUTORI: GDA 2024, presentato il programma

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GIORNATE DEGLI AUTORI: GDA 2024, presentato il programma

É stato presentato oggi nel corso della conferenza stampa il programma della ventunesima edizione delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà nell’ambito dell’81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024.

Giornate degli Autori 2024, XXI edizione: 10 film in concorso, 1 film di chiusura fuori concorso, 5 eventi speciali e 3 cortometraggi (due per il progetto Women’s Tales e uno in omaggio alla vincitrice delle Giornate nel 2022), tutti in anteprima mondiale in Sala Perla in accordo con la Mostra.

9 Notti Veneziane in Sala Laguna, i lungometraggi tra finzione e documentario dello spazio off realizzato in collaborazione con Isola Edipo; un ricordo di Emidio Greco (cofondatore della nostra sezione) a 50 anni dal suo esordio con L’invenzione di Morel nel 1974 e un altro dedicato alla Napoli di Gaetano Di Vaio ed Enzo Moscato con Dadapolis di Carlo Luglio e Fabio Gargano. Un nuovo spazio tra parole e immagini, intitolato Confronti, è dedicato a temi e storie che raccontano la memoria e il futuro del nostro mondo. Infine il saluto di tutta Venezia (insieme alla Mostra e alla SIC) a Massimo Troisi, 30 anni dopo la prima mondiale del suo ultimo capolavoro, Il postino. Nel concorso figurano 5 opere prime e 13 sono i lavori firmati da registe nella selezione ufficiale (5 in concorso e 8 negli eventi fuori concorso). Altre 5 registe partecipano alle Notti Veneziane, dove tutti i film sono presentati in prima mondiale e Quasi a casa di Carolina Pavone (film inaugurale) è anche un debutto corale. Nel programma sono ben 27 le nazionalità rappresentate e per la prima volta figura la Repubblica Dominicana. Nel 2024 sono stati visionati 1.260 film, tra submission e visioni nei maggiori festival e mercati.

Le Giornate degli AutoriGIORNATE DEGLI AUTORI – SELEZIONE UFFICIALE

IN CONCORSO

ALPHA. – di Jan-Willem van Ewijk – Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia, 2024, 100’

  • Con: Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija Lederberger
  • Produzione: BALDR Film
  • Co-produzione: Lomotion, Staragara in collaborazione con: VPRO, SRF, Blu
  • Con il sostegno di: Netherlands Film Fund, Netherlands Film Production Incentive, CoBO, Creative Europe Media, Federal Office of culture – FISS, Burgermeinde, Slovenian Film Centre
  • Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l’indiscusso protagonista di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola.

ANTIKVARIATI (THE ANTIQUE) – di Rusudan Glurjidze – Georgia, Svizzera, Finlandia, Germania, 2024, 132’

  • Con: Salome Demuria, Sergey Dreiden, Vladimir Daushvili
  • Produzione: Cinetech, Cinetrain
  • Co-produzione: Whitepoint Digital, Basis Berlin Filmproduction
  • Vendite Internazionali : MPM Premium
  • Un giovane georgiano di nome Lado è coinvolto nel contrabbando di mobili antichi dalla Georgia alla Russia. Stanca della sua immaturità, Medea, la fidanzata di Lado, acquista per sé un appartamento nel centro storico di San Pietroburgo. Il prezzo è molto basso perché viene venduto con all’interno il suo proprietario, Vadim Vadimich, un uomo all’antica e supponente. Al momento della deportazione illegale di migliaia di georgiani dalla Russia, Lado viene catturato e deportato. L’antico magazzino viene saccheggiato, mentre Medea si nasconde nell’appartamento di Vadim.

BOOMERANG – opera prima – di Shahab Fotouhi – Germania, Iran, 2024, 83’

  • Con: Arash Naimian, Yas Farkhondeh, Ali Hanafian, Shaghayegh Jodat
  • Produzione: New Matter Films
  • Co-produzione: Rainy Pictures, Zohal Films
  • Vendite Internazionali: Cercamon
  • Stanca del suo matrimonio con Behzad, Sima cerca una nuova casa per sé e per la figlia adolescente Minoo, senza dirlo al marito. Behzad, a sua volta, ha un appuntamento con l’ex fidanzata, nella speranza di ridestare l’intimità del passato. Inoltre, cerca senza successo una specie rara di gufo fuori Teheran. Minoo, invece, prende l’iniziativa a un semaforo e inizia un flirt con Keyvan. Per magia, si conoscono e iniziano a condividere i loro pensieri più intimi. Nel corso di una settimana, Boomerang dipinge un’istantanea sociologica della Teheran moderna. Se da un lato, il matrimonio di due persone che appartengono a una generazione apparentemente senza speranza e sconfitta, volge al termine, dall’altro è appena iniziata una storia d’amore tra due giovani che, in modo nuovo, stanno scoprendo la città e le sue realtà politiche.

MANAS – opera prima – di Marianna Brennand – Brasile, Portogallo, 2024, 101’

  • Con: Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga, Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo Maia
  • Produzione: Inquietude
  • Co-produzione: Globo Filmes, Canal Brasil, Pródigo, Fado Filmes
  • Con il supporto di: Ancine, FSA-BRDE, República Portuguesa Cultura – ICA
  • In associazione con: Les Films du Fleuve, VideoFilmes
  • La tredicenne Marcielle vive sull’isola di Marajó, nel cuore della foresta amazzonica. Prigioniera della rassegnazione della madre e, al tempo stesso, incoraggiata dalla fuga idealizzata della sorella maggiore, inizia a capire che il futuro non ha granché da riservarle. Determinata a cambiare il suo destino, decide di affrontare il sistema violento che governa la sua famiglia e le donne della sua comunità.

SANATORIUM UNDER THE SIGN OF THE HOURGLASS – di Quay Brothers – Gran Bretagna, Polonia, Germania, 2024, 76’

  • Con: Tadeusz Janiszewski, Wioletta Kopańska, Andrzej Kłak
  • Produzione: Koninck Studios SpK Galicia Limited, IKH Pictures Production SP Z O.O.
  • Co-produzione: The Match Factory GmbH, Institute Adam Mickiewicz
  • Vendite internazionali: The Match Factory GmbH
  • Il viaggio spettrale di un treno che procede su una diramazione abbandonata. A bordo c’è Jozef, un figlio che si sta dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano. All’arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito dall’ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in alcuna forma tangibile.

SELON JOY (THE BOOK OF JOY) – opera prima – di Camille Lugan – Francia, 2024, 86’

  • Con: Sonia Bonny, Volodymyr Zhdanov, Raphaël Thiéry, Asia Argento
  • Produzione: Barney Production
  • In una città spenta e desolata, Joy è un’orfana con una fede profonda che non esce quasi mai dalla sua chiesa. Fino al giorno in cui incontra Andriy, un giovane che viene picchiato davanti a lei. Presto si convince che le loro strade erano destinate ad incrociarsi.

SUPER HAPPY FOREVER – di Kohei Igarashi – Francia, Giappone, 2024, 94’

  • Con: Hiroki Sano, Yoshinori Miyata, Nairu Yamamoto, Hoang Nhu Quynh
  • Produzione: MLD Films, Nobo
  • Vendite Internazionali: BAC Films International
  • Accompagnato dall’amico Miyata, Sano torna a Izu, una località balneare del Giappone dove cinque anni prima si era innamorato della moglie Nagi.

SUGAR ISLAND – opera prima – di Johanné Gómez Terrero – Repubblica Dominicana, Spagna, 2024, 91’

  • Con: Yelidá Díaz, Ruth Emeterio, Juan María Almonte, Génesis Piñeyro, Diógenes Medina
  • Produzione: Guasábara Cine
  • Co-produzione: Tinglado Film
  • Con il contributo di: DGCINE, FONPROCINE, ICAA, Programa Ibermedia, Primera Mirada, Television Canaria
  • Vendite Internazionali: Patra Spanou
  • Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre è influenzata da spiriti della tradizione chiamati “Misteri”, suo nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.

TAXI MONAMOUR – di Ciro De Caro – Italia, 2024, 110’

  • Con: Rosa Palasciano, Yeva Sai, Valerio Di Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi, Taras Synyshyn, Halyna Havryliv, Laurentina Guidotti
  • Produzione: Kimerafilm, MFF con Rai Cinema
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • In collaborazione con: Adler Entertainment
  • Distribuzione Italiana: Adler Entertainment
  • Il film racconta l’incontro tra due donne all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è in conflitto con sé stessa e la propria famiglia e affronta in solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.

TO KILL A MONGOLIAN HORSE – opera prima – di Xiaoxuan Jiang – Malesia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea, Giappone, 2024, 98’, prima mondiale

  • Con: Saina, Undus, Qilemuge, Tonggalag, Qinartu
  • Produzione: Da Huang Pictures
  • Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo si reiventa come performer, occupandosi del suo ranch di giorno ed esibendosi a cavallo per il pubblico di notte. A differenza del regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà quotidiana, Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo di un baratro.

FUORI CONCORSO

BASILEIA – opera prima, film di chiusura – di Isabella Torre – Italia, Svezia, Danimarca, 2024, 90’, prima mondiale

  • Con: Elliott Crosset Hove, Angela Fontana, Koudous Seihon
  • Produzione: Stayblack Productions con Rai Cinema
  • Co-produzione: Snowglobe, Film I Väst
  • Con il contributo di: Calabria Film Commission
  • Vendite internazionali: Luxbox
  • Tra la fitta nebbia e la natura selvaggia dell’Aspromonte, un archeologo e i suoi aiutanti cercano un antico tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto villaggio di montagna.

EVENTI SPECIALI

ALMA DEL DESIERTO (SOUL OF THE DESERT) – di Mónica Taboada-Tapia – Colombia, Brasile, 2024, 87’

  • Con: Georgina Epiayu, María Santa Pushaina Pushaina , Antonio Ipuana, Francisco ‘Jesús’ Urrariyu, Florentina Vanegas, Yesid de Jesus Bouriyu
  • Produzione: Guerrero Films, Estudio Giz
  • Negli aridi paesaggi di La Guajira, in Colombia, Georgina, una donna transgender Wayúu al terzo atto della sua vita, sa che il suo tempo sta per scadere e vuole cambiare la sua esistenza. Non avendo nulla da perdere, decide di incontrare i suoi fratelli, che non parlano spagnolo e sopravvivono a malapena ai margini dell’opaco sistema burocratico colombiano. Tra ferite aperte, ricordi e distanze geografiche ed emotive insondabili, Georgina e la sua gente decidono che è ora di cambiare le cose. Alma del Desierto nasce come una storia di resilienza, un simbolo di speranza e una fervente lotta per la giustizia.

COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA (THE OPEN COUPLE) – di Federica Di Giacomo – Italia, 2024, 120’

  • Con: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti, Efrem Sposini
  • Produzione: Nemesis con Rai Cinema
  • Co-produzione: Ballandi
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • Distribuzione Italiana: I Wonder Pictures
  • Un film sul desiderio di felicità tratto dallo spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Chiara, attrice e scrittrice di successo, porta in scena da anni il testo di Coppia aperta quasi spalancata, che racconta la sempiterna favola o il sempiterno martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di più. È la storia di Antonia, alla quale il marito propone di spalancare la coppia. Lei accetta pur di non perdere l’uomo, ma tutto cambia nel momento in cui comincia ad ascoltarsi e guardare oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro – decide di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli anni Settanta, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani) «contro» la monogamia, di femministe e party sex positive. Un viaggio dentro se stessa, la vita e i suoi affetti, farcito delle domande, dei dubbi, delle risate e delle granitiche certezze a cui tutti noi ci appigliamo per non tracimare.

KORA – di Cláudia Varejão – Portogallo, 2024, 28’

  • Con: Inna Klochko, Lana Alkouse, Margarita Sharapova, Norina Sohail, Zohra Ghadr Alzaman
  • Produzione: Terratreme Filmes
  • Kora delinea le storie di donne rifugiate che vivono in Portogallo. Tutte portano con sé il proprio passato
  • attraverso i corpi e le parole, nonché i volti dei propri cari in fotografia. Attraverso questi ricordi abbiamo accesso allo sguardo intimo e politico di chi ricostruisce (il proprio) presente.

MOGUĆNOST RAJA (POSSIBILITY OF PARADISE) – di Mladen Kovačević – Serbia, 2024, 75’

  • Con: Ivana Sahami, Dino Magnatta, Ling Lai, Shinta Sukmawati, Mcintosh Cooey, Kieran Cooey, Anna Kadek, Branko Milovanović
  • Produzione: Horopter Film Production
  • Co-produzione: MDEMC Produktion
  • Con il contributo di: Film Center Serbia
  • Gli scolari che vivono sulla cima di un’isola paradisiaca aspettano che smetta di piovere. Un’ex pubblicitaria sta portando a termine un affare fondiario per la sua nuova villa. Un imprenditore lotta contro la natura mentre costruisce un resort nella giungla. Un veterinario lavora per eliminare i serpenti dai giardini degli stranieri. Una influencer, disillusa dall’amore, si riprende dopo aver perso tutto in una notte. Un padre e un figlio si preparano ad andarsene via, senza sapere la meta. Una ballerina assume una nuova identità, allontanandosi da tutto ciò che ha sempre conosciuto. I sommozzatori si avventurano in acque inesplorate, rischiando la vita per il gusto della conquista. Le tensioni tra le varie possibilità dell’esistenza ruotano intorno alla domanda su quale vita si dovrebbe condurre, visto che ogni decisione porta a una diversa versione di sé. E mentre il paradiso terrestre potrebbe essere nient’altro che un ideale dell’immaginazione, l’umanità continua incessantemente a cercare la felicità.

PEACHES GOES BANANAS – di Marie Losier – Francia, Belgio, 2024, 73’

  • Produzione: Tamara Films, Michigan Films
  • Vendite Internazionali: Best Friend Forever
  • Negli ultimi 17 anni, Marie Losier ha filmato la cantante Peaches, regina del punk-elettro e vera icona queer femminista. Tra concerti stracolmi, uno stretto rapporto con la sorella Suri e la messa in scena della sua prima opera, Peaches sente sempre il bisogno di reinventarsi ed esplorare i propri confini. Dentro e fuori dal palco, un ritratto intimo di un’artista stimolante, dotata di un’energia sconfinata, che infrange i tabù e che abbraccia ogni fase della vita trasformando il suo corpo in arte.

SOUDAN, SOUVIENS-TOI (SUDAN, REMEBER US) – di Hind Meddeb – Francia, Tunisia, Qatar, 2024, 76’

  • Produzione: Echo Films
  • Co-produzione: Blue Train Films, My Way Production Tounès
  • Con il supporto di: CNC, Quiet, CNC-CNCI, Doha Film Institute, AFAC, Region Ile de France, Fonds Image
  • Francophone OIF, Final Cut in Venice, TitraFilm, MAD Solutions, Rai Cinema, Red Sea Fund, El Gouna Film Festival, Ateliers de l’Atlas – Festival International du Film de Marrakech, CPH:DOX
  • Shajane, Maha, Muzamil, Khattab. Sono sudanesi di vent’anni, politicamente attivi e artisticamente creativi. Questo film è un coro cinematografico, il ritratto collettivo di una generazione che lotta per la libertà con le proprie parole, poesie e canti. Di fronte a un esercito corrotto, responsabile dei crimini di guerra in Darfur, Kordofan e Nilo Azzurro, avrebbero potuto perdersi d’animo ancor prima di iniziare. Senza un sogno che li guidasse, il potere dell’immaginazione e la forza del discorso poetico, non avrebbero rovesciato il regime precedente. La regista Hind Meddeb ha seguito questi giovani sudanesi dal sit-in rivoluzionario di cinquantasette giorni a Khartoum, davanti al quartier generale dell’esercito, al massacro del 3 giugno 2019, quando quell’esercito ha attaccato il sit-in uccidendo in poche ore centinaia di persone che stavano resistendo al colpo di stato militare dell’ottobre 2021. E poi ha continuato a riprenderli fino a quando la guerra è iniziata, causando morte e distruzione ovunque, costringendo tutti a prendere le strade dell’esilio.

MIU MIU WOMEN’S TALES

Il progetto Miu Miu Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al femminile. Ogni anno Miu Miu, creative partner delle Giornate degli Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione di un cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i corti vengono proiettati in anteprima mondiale nella Sala Perla del Palazzo del Casinò di Venezia, durante i giorni della Mostra, alla presenza delle registe e del cast. La proiezione è seguita nei due giorni successivi da quattro appuntamenti, ospitati negli spazi dell’hotel Excelsior, in cui ospiti internazionali del mondo dello spettacolo raccontano al pubblico il proprio mestiere da un punto di vista femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni: Liliana Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara, Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota Fanning, Juno Temple, Kate Bosworth, Zosia Mamet, Chloë Sevigny, Tessa Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel, Carla Simón, Maggie Gyllenhaal.

#27 I AM THE BEAUTY OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR – di Chui Mui Tan – Malesia, Italia, 2024, 21’

  • Con: Jo Kukathas, Sdanny Lee, Zhiny Ooi, Jean Seizure
  • Produzione: HiProduction, Da Huang Pictures
  • Gita lascia il suo lavoro in Cina e si trasferisce in Malesia. Voleva prendersi una pausa per ripensare la sua vita. Grazie all’amicizia e ai combattimenti, finalmente si lascia andare liberando la sua forza interiore.

#28 EL AFFAIRE MIU MIU (THE MIU MIU AFFAIRE) – di Laura Citarella – Argentina, 2024

  • Con: Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Cecilia Rainero, Rafael
  • Spregelburd, Guillermina Villa Simon
  • Produzione: HiProduction, El Pampero Cine

NOTTI VENEZIANE – in accordo con Isola Edipo

A MAN FELL – di Giovanni C. Lorusso – Italia, Libano, Francia, 2024, 70’

  • Con: Arafat Yasser Al Ali, Muhammad Ramzi Zayed, Jinen Al Ali, Jihad Khalaf Esa, Nour Amjad Al Nasim, M M Obama, Muhammad Esam Ghannam, Bissan Yasser Al Ali.
  • Produzione: Labo GCL
  • Con il supporto di: Atelier Milano Film Network 2023
  • Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra (Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia probabilmente falsa di un uomo che è caduto dal quarto piano dell’edificio per motivi ignoti.

BOSCO GRANDE – di Giuseppe Schillaci – Francia, Italia, 2024, 77’

  • Con: Sergio Spatola, Clotilde Gaglio, Daniela Spatola, Maria Sardina, Luisa Sardina, Fabio Sgroi, Fabrizio Puleo, Dottore Maurizio Renda, Dottore Giuseppe Rotondo, Billo Svergognino.
  • Produzione: France Télévisions, Wendigo Films
  • Co-produzione: Drôle de trame, Malfé Film
  • Sergione, tatuatore cinquantenne di 260 chilogrammi, ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco Grande. È uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la cultura borghese e mafiosa degli anni Ottanta. Trent’anni dopo, Sergio è ancora là: seduto davanti alla porta della casa materna, a bere e scherzare con gli amici del quartiere. Ogni volta che il regista Giuseppe Schillaci torna nella sua città natale, ascolta i suoi aneddoti tragicomici e i sogni di una vita diversa, fuori dalla prigione che si è costruito. Con il corso delle stagioni, pero’, la sua situazione di salute peggiora. Per salvarsi la vita, Sergio deve andare in un centro specializzato per obesi, da cui scappa appena un mese dopo. Di ritorno a Bosco Grande, fedele al suo mantra punk «live fast – die young», sprofonda nella spirale delle sue dipendenze.

DESERT SUITE – di Fabrizio Ferraro – Italia, 2024, 85’

  • Con: Gianmaria D’Alessandro, Rachele Roggi, Cécile Delamere, Francesco Pesci, Manuel Di Vecchi Staraz, Ullamp, Marco Fellini, Antonio Sinisi.
  • Produzione: Boudu
  • Co-produzione: Limen Shine
  • In collaborazione con: Virages Films Paris
  • Vendite internazionali: Boudu
  • Distribuzione italiana Boudu
  • Un giovane uomo attraversa l’Europa in cerca di una nuova Itaca. Deluso dal proprio paese, passa dall’infruttuosa e arida vendemmia di Banyuls-sur-mer a un incontro seduttivo e melanconico con una giovane donna di Bruxelles, fino a rifugiarsi in una gelida suite di un grattacielo di Rotterdam. Qui, come un angelo sterminatore, mette in scena un macabro gioco fatto di stordimento digitale e droga.

L’OCCHIO DELLA GALLINA (THE EYE OF THE HEN) – di Antonietta De Lillo – Italia, 2024, 93’

  • Con: Antonietta De Lillo, Maria De Medeiros, Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani, Marcello Garofalo, Luca Musella, Adele Pandolfi.
  • Produzione: marechiarofilm
  • Con il contributo di MiC – DGCA, Film Commission Regione Campania
  • Distribuzione italiana: marechiarofilm
  • L’occhio della Gallina è una storia di violenza e isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente, remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto contro l’ingiusto isolamento.

QUASI A CASA – opera prima – di Carolina Pavone – Italia, 2024, 94’

  • Con: Lou Doillon, Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati, Michele Eburnea, Francesco Bianconi.
  • Produzione: Sacher Film, Vivo film
  • Con: Rai Cinema
  • In associazione con: Totem Films
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • Vendite internazionali: Totem Films
  • Distribuzione italiana: Fandango Distribuzione
  • Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo iniziare a capire quale sia il nostro posto nel mondo. Caterina ha vent’anni e potrebbe averlo scoperto: vuole fare la musicista, ma è paralizzata dalla paura e dall’insicurezza. Un’estate conosce il suo idolo, la cantante francese Mia. È l’inizio di un rapporto complesso, che accompagnerà Caterina negli anni e le permetterà finalmente di sentirsi a casa. Quasi.

LA SCOMMESSA – UNA NOTTE IN CORSIA (HIGH STAKES – A NIGHT IN THE WARD) – di Giovanni Dota – Italia, 2024, 84’

  • Con: Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone, Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella Sorrentino, Iaia Forte.
  • Produzione: Italian International Film
  • Con: Rai Cinema
  • Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
  • È il giorno di Ferragosto in un desolato ospedale napoletano. I due infermieri, Angelo e Salvatore, sono di turno quando viene ricoverato in gravissime condizioni il signor Caputo. Ad Angelo, infermiere navigato, basta un’occhiata per capire che l’uomo non supererà la notte. Salvatore, che non sopporta Angelo, decide però di scommettere il contrario. In palio, le ferie natalizie: chi vince sarà in vacanza nel periodo più ambito dell’anno. Angelo accetta la sfida. Da quel momento in poi, la notte trascorrerà tra il tentativo di Salvatore di tenere in vita il signor Caputo e quello di Angelo di giocare sporco pur di vincere la sua scommessa. Tra colpi bassi, primari cocainomani e loschi figuri che si aggirano per l’ospedale, in quella notte può succedere di tutto.

SEMPRE – di Luciana Fina – Portogallo, 2024, 107’

  • Produzione: Cinemateca Portuguesa
  • In collaborazione con: RTP
  • In associazione con: LAFstudio
  • Vendite internazionali: Cinemateca Portuguesa
  • A cinquant’anni dal 25 aprile 1974, Luciana Fina rivisita le immagini della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, provenienti dagli archivi della Cinemateca Portuguesa e della RTP. Partendo dal cinema di quegli anni, SEMPRE ripensa al passaggio dal fascismo alla liberazione e al processo di costruzione di un nuovo Paese, per la sua emancipazione e il suo futuro. È un omaggio al cinema che ha interferito nella storia e restituisce oggi l’ipotesi di un momento straordinario. Il film attraversa l’asfissia del Salazarismo e della PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do Estado), le occupazioni studentesche del 1969, il Movimento delle Forze Armate del 1974, i sogni, i programmi e le prospettive del PREC (Processo Revolucionário em Curso), il «Verão quente», la decolonizzazione e, soprattutto, ripropone i gesti di grandi cineasti che entrarono in azione insieme a artisti, cantautori, compositori e registi radiofonici.

TENGA DURO SIGNORINA! ISABELLA DUCROT UNLIMITED – (HOLD ON MISS! ISABELLA DUCROT UNLIMITED) – di Monica Stambrini – Italia, 2024, 87’

  • Con: Isabella Ducrot
  • Produzione: Eolo Films Productions
  • Quando a cinquantacinque anni Isabella Ducrot, al secolo Antonia Mosca, ha iniziato a dedicarsi all’arte, nessuno, tantomeno lei, poteva immaginare che oggi, novantenne, sarebbe diventata un’artista contesa dalle maggiori gallerie di tutto il mondo. Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited la segue per due anni, tra successi internazionali e rivelazioni private, offrendo in controluce, dietro al racconto dell’artista quotata, autodidatta e lontana dall’accademia, anche il ritratto di una donna che ha attraversato il Novecento per rivelarci infine che «la vita felice comincia a sessant’anni!». E noi, meravigliati da ciò che dice e che fa, le crediamo.

VAKHIM – di Francesca Pirani – Italia, 2024, 98’

  • Con: Vakhim Borra, Maklin Tosi, Simone Borra, Francesca Pirani, Lavinia Mancusi
  • Produzione: Land Comunicazioni
  • Con il contributo di MiC – DGCA
  • Adottato in Cambogia a quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, però, non scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi, decidono di andarla a cercare.

Giornate degli Autori: Francesca Gastone firma il manifesto della 21° edizione

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Le Giornate degli Autori – sezione indipendente promossa da ANAC e 100autori nell’ambito della Mostra d’arte cinematografica di Venezia, in programma a Venezia dal 28 agosto al 7 settembre – svelano l’immagine che accompagnerà la 21a edizione.

Dopo le opere artistiche firmate nel 2021 e nel 2022 rispettivamente da Rä di Martino e Anna Franceschini, è ancora un’artista a dare vita al manifesto delle Giornate degli Autori, questa volta con un’immagine realizzata appositamente per l’edizione di quest’anno. Si tratta dell’illustratrice e architetto Francesca Gastone.

Appassionata da sempre a tutte le forme d’arte, Francesca Gastone ha iniziato la sua carriera come architetto in studi italiani e poi all’estero, prima a San Paolo in Brasile e poi a Hong Kong. Tornata a Milano, si è specializzata in illustrazione editoriale, collaborando con istituzioni, importanti case editrici e testate giornalistiche come il Politecnico di Milano, Mondadori, Electa, “L’Espresso”, “Jacobin Italia”, “La Nuova Ecologia”, “Anorak Magazine”. La tecnica che predilige è il collage: elementi analogici e fotografici convivono all’interno di uno spazio i cui assi cardinali sono rappresentati dall’architettura e dalla presenza umana. Attualmente si divide tra il suo studio, Atelier Fyumi, situato nel mezzo del parco del Ticino e lo spazio condiviso Bota Fogo, nel quartiere Isola di Milano.

“I lavori che preferisco sono quelli che non forniscono risposte certe ma innescano domande”: una poetica che si sposa perfettamente con l’immagine che Francesca Gastone ha realizzato per le Giornate degli Autori 2024, raffigurante una ragazza in bilico su una corda tesa nel nulla e sospesa su una vertiginosa metropoli contemporanea. A farle compagnia degli aironi in volo, il pensiero sospeso tra le nuvole e lo sguardo, interrogativo, rivolto all’osservatore.

Giornate degli Autori: Francesca Gastone firma il manifesto della 21° edizione

Giornate degli Autori: Francesca Gastone firma il manifesto della 21° edizione
@ Francesca Gastone

“La nuova immagine delle Giornate degli Autori è stata una sfida”, dice Francesca Gastone“Si porta dentro il mondo intero, con le sue contraddizioni e le sue ombre, ma anche il grande sommovimento di un cuore che disegna una nuova strada, tra paura ed emozione, e gli occhi verso ciò che ancora possiamo disegnare insieme. Grazie alla guida e alla capacità di visione delle persone che hanno percorso con me questa strada, tra confronto e fiducia. Per tutte le strade che ancora potremo disegnare, che possano andare lontano.”

“Per il manifesto di quest’anno”, dichiara Gaia Furrer, direttrice artistica delle Giornate, “volevamo un’immagine se possibile ancora più evocativa di quelle degli scorsi anni, qualcosa in grado di cogliere la precarietà su cui poggia un mondo lacerato da contrasti sempre più profondi. Grazie alla sensibilità di Francesca Gastone e alla sua abilità di costruttrice di mondi, siamo approdati a una bellissima rappresentazione che, oltre a essere metafora della contemporaneità, ribadisce l’importanza dell’atto creativo e della visione degli Autori per dipanare, indagare, anticipare la complessità dell’epoca in cui viviamo.”

Giornate degli Autori: a Laurent Cantet il Venice Days Award

La Giuria Ufficiale del Venice Days Award presieduta da Diego Lerman ha assegnato, nell’ambito della Selezione Ufficiale 2014, il Premio Giornate degli Autori a:

RETOUR A ITHACARETOUR A ITHACA – RITORNO A L’AVANA di Laurent Cantet, Francia (Vendite internazionali: Funny Balloons, distribuzione italiana: Lucky Red).

La Giuria era composta dai partecipanti al programma “28 Volte Cinema” del Parlamento Europeo. Questa la motivazione: “Con un luogo e un tempo delimitato, il regista riesce a realizzare un racconto emotivo e complesso su come affrontare i segreti del passato”. Sul sito www.venice-days.com è disponibile la registrazione integrale dell’incontro durante il quale la giuria ha emesso il verdetto, che è stato trasmesso in diretta streaming. Il Premio consiste in un Trofeo offerto dalla vetreria storica di Murano Seguso e in un contributo in denaro di Euro 20.000 che viene egualmente ripartito tra il regista e il suo distributore internazionale che si impegna ad utilizzare la cifra ricevuta per la promozione internazionale del film vincitore.

Il film italiano I NOSTRI RAGAZZI diretto da Ivano De Matteo si è aggiudicato l’undicesima edizione del Label Europa Cinemas come miglior film europeo delle Giornate degli Autori.

Ricevendo questo riconoscimento, I nostri ragazzi può beneficiare di un supporto promozionale da Europa Cinemas e di una migliore visibilità grazie all’incentivo finanziario per una rete di sale che lo programmerà. La Giuria ha attribuito il Premio con la seguente motivazione:

«Il film di Ivano De Matteo propone una storia solida, ben scritta e meravigliosamente costruita. Mette insieme in modo articolato molti temi forti – tra gli altri, l’alienazione tra genitori e figli, la rivalità tra fratelli, e quello della legge – senza mai trasformarsi in qualcosa di scontato. Gli attori nel loro insieme offrono una prova corale convincente, capaci di sviluppare personaggi che prendono letteralmente vita durante il film. Per la forte varietà di temi affrontati, la distribuzione di questo lavoro si rivolge a un pubblico non esclusivamente giovane».

Questa la giuria composta da esercenti che ha deciso l’attribuzione del Premio:

Louis Anschütz – Studio Isabella – Monaco di Baviera (Germania)

Zita Hosszuova – Kino Lumiere / Slovak Film Institute – Bratislava (Slovacchia)

Giuseppe Perico – Conca Verde – Bergamo (Italia)

Simon Ward – Independent Cinema Office – Londra (Regno Unito)

Giornate degli Autori, ecco il programma ufficiale della ventesima edizione

É stato presentato oggi nel corso della conferenza stampa il programma della ventesima edizione delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà nell’ambito dell’80 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre.

Per le Giornate degli Autori la ventesima edizione è una sorta di “rito di passaggio”, ben rappresentato dall’immagine dell’anno, tratta dalla performance “Doposole” di Anna Franceschini, in cui il passato dialoga con il presente, il tempo viene interrogato alla ricerca di una identità. Un’indagine che ben si accompagna alla scelta di autrici e autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro comfort zone; registi che, come si dovrebbe fare a vent’anni, partono alla scoperta del mondo, spesso un mondo lontano da quello in cui vivono, ma che serve a meglio definire la costruzione di un’identità adulta.

Le Giornate degli Autori compiono vent’anni, escono dall’adolescenza, fanno i primi conti con un segmento di passato e gettano le basi per l’avvenire. E noi festeggiamo questo importante compleanno con autrici e autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro zona di comfort.

A partire dal film di apertura del Concorso internazionale delle Giornate degli Autori, Los océanos son los verdaderos continentes, esordio al lungometraggio del regista milanese Tommaso Santambrogio. Il film, co-produzione italo-cubana, è integralmente ambientato a Cuba e della Cuba contemporanea riesce a restituire malinconia e vitalità, speranze e sogni perduti, attraverso una storia che tocca tre generazioni.

La regista francese Élise Girard si trasferisce in Giappone per il suo terzo lungometraggio, Sidonie au Japon. Bisogna andare in capo al mondo per ritrovare se stessi? Per Sidonie, magnificamente interpretata da Isabelle Huppert, pare proprio di sì. In un luogo sconosciuto e impenetrabile, in un continuo alternarsi tra passato e presente, tra fantasmi e persone reali, la donna ritrova senso e identità perduti.

Restiamo in Giappone con Kyoshi Sugita, uno dei nomi più interessanti del cinema asiatico contemporaneo che in Kanata no uta affronta, con uno stile lineare, semplice ma mai semplicistico, il tema dell’empatia e dell’altruismo. Qui una ragazza solitaria osserva il dolore nei volti di sconosciuti, altrettanto solitari, che poi si trasformano in persone familiari da abbracciare.

La sofferenza ritratta dall’esordiente olandese Stefanie Kolk in Melk potrebbe apparire come un muro invalicabile che non offre alcuna speranza. Ma donare agli altri ciò che la sorte ha reso inutile per se stessi – in questo caso il latte materno destinato a un bambino mai nato – è un segnale probabilmente spiazzante, sicuramente forte. Ed è l’indicazione, non retorica, ma pratica, di un voler rinascere con gli altri.

La belga Delphine Girard in Quitter la nuit, sorta di sequel del cortometraggio Une sœur che le valse la candidatura agli Oscar 2020, è lucida e mai retorica nel narrare l’indagine poliziesca che ruota attorno a una violenza di stupro e riesce a restituire la forza salvifica di un sodalizio femminile (in questo caso tra la vittima e la poliziotta).

Un figlio, una madre biologica, una madre adottiva. La più classica delle triangolazioni narrative che portano al conflitto. E invece il basco Víctor Iriarte (Sobre todo de noche), rompendo convenzioni letterarie e con l’aiuto delle straordinarie interpreti Lola Dueñas e Ana Torrent, formula il racconto di un’alleanza sorta per cercare e difendere il senso autentico delle relazioni, anche di quelle che spesso sono intrappolate in vincoli burocratici costruiti da chi non pensa ai sentimenti.

La canadese Ariane Louis-Seize è interprete di un cinema indipendente e di genere e in Vampire humaniste cherche suicidaire consentant mette in scena una giovanissima vampira malata di empatia. Rifiuta di nutrirsi perché ucciderebbe, sovvertendo dunque la regola scritta da chi per vivere si sente autorizzato a sopraffare il prossimo.

E parlano di sodalizi ed alleanze artistiche due film pur molto distanti tra loro, il marocchino Backstage di Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane e il greco To kalokairi tis Karmen di Zacharias Mavroeidis. Nel primo, sorta di road movie danzante che si avvale delle bellissime coreografie del belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui, i registi si addentrano nella vita di una compagnia di ballo e di questa svelano le dinamiche interne tra piccole vendette e regolamenti di conti, segreti e confessioni. Il secondo è una commedia apertamente queer che esplora il significato di varie relazioni, tra cui quelle con la famiglia, i partner, gli amici e gli animali domestici e racconta di due amici che si godono una giornata nella spiaggia gay di Atene collaborando a un’idea di lungometraggio.

A una presa di coscienza collettiva si affida Wu yue xue di Chong Keat Aun. Fantasmi di una tragedia passata che nel presente provano a riproporsi per riportare alla luce il rimosso. I massacri della storia spesso sono dimenticati. E allora un regista dalla Malaysia sfida il silenzio con l’immaginazione e con un linguaggio personale.

Dal teatro di strada di Chong Keat Aun alla commedia greca di Aristofane (Lisistrata) come fonte di ispirazione per il regista iraniano Ayat Najafi. Dal concorso agli eventi speciali, permane il serrato confronto tra vita e arte. Aftab mishavad, film che inaugura il nostro fuori concorso, racconta di una potente e complessa ribellione, del rischio della vita, delle repressioni, di libertà da conquistare, di donne che si prendono in carico il compito di sovvertire regole che non sono state scolpite sulla pietra e che dovrebbero, al più presto, dissolversi per una volontà generale.

Due registi slovacchi, Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík (Photophobia), arrivano in Ucraina. Tra le rovine di una guerra devastante decidono di assumere un punto di vista alternativo, quello dei bambini che hanno trovato riparo in una stazione della metropolitana. Non hanno intenzione di nascondere nulla, semplicemente inseguono il quotidiano nella distruzione, pedinano la vita ostinata.

Gianluca Matarrese in L’expérience Zola ci porta in un altrove linguistico e letterario dove lavora con una coppia di attori teatrali francesi e con loro percorre il tragitto che dalla realtà porta alla finzione e viceversa in uno scambio continuo tra arte e vita.

La regista franco-palestinese Lina Soualem (Bye Bye Tibériade) compie un percorso a ritroso nel tempo, incontrando sua madre, la nota attrice Hiam Abbass, e le altre donne che compongono una grande famiglia, quelle che hanno vissuto nella Palestina del secolo scorso, tra guerre, speranze, ingiustizie, diaspore e quella fiera volontà di restare per affermare la propria presenza.

Un altro regista italiano, Edoardo Morabito (L’avamposto), si mette in movimento, prende la direzione della foresta amazzonica per seguire le tracce di un eco-guerriero scozzese che all’Amazzonia ha dedicato la sua vita. Il mondo così com’è ora non corrisponde ai nostri desideri. O meglio, i nostri desideri non dialogano con le nostre pratiche e quel mondo reagisce, muta, talvolta diventa inospitale. Si può cambiare rotta? Possiamo affidarci agli ideali di chi pare destinato a una grandiosa sconfitta?

E poi, la celebre regista francese Céline Sciamma, Presidente di giuria della scorsa edizione, ci fa omaggio di un breve film girato a Roma in modalità produttiva completamente autonoma e avvalendosi del contributo artistico della cantante Chiara Civello: un piccolo gioiello legato al nome di Patrizia Cavalli (This is how a child becomes a poet).

Lo stesso giorno, alla stessa ora, nella stessa sala, Sciamma si troverà accanto a Teona Strugar Mitevska (21 days until the end of the world). Anche la regista macedone ha deciso di regalare qualcosa al pubblico, un diario intimo, una riflessione politica, un atto di ribellione. E chi meglio di Mitevska e Sciamma per l’insubordinazione?

Film di chiusura fuori concorso è lo statunitense Coup! di Austin Stark e Joseph Schuman con Peter Sargsaard. Protagonista è un piccolo gruppo asserragliato in una villa nel 1918 per proteggersi dall’Influenza Spagnola in preda agli istinti umani dai quali dovremmo liberarci. Egoismi, ambizioni, sotterfugi, trame oscure, tradimenti. Saremo mai in grado di essere migliori?

Giornate-degli-autori-2023

Giornate degli Autori – Venice Days 2015, il programma

Giornate degli Autori – Venice Days 2015, il programma

Giunte alla loro XII edizione, le Giornate degli Autori – Venice Days promosse da Anac e 100autori si terranno dal 2 al 12 settembre 2015, all’interno della 72 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Dirette da Giorgio Gosetti e presiedute da Roberto Barzanti, le Giornate si presentano quest’anno in un’edizione che Gosetti definisce: “con molti colori, molte culture, con un’Europa che sa guardare altrove e speriamo con molto divertimento e musica”, mentre pillole di tutte pellicole in selezione ufficiale, ma anche delle altre sezioni, vengono proposte nell’incontro stampa.

Un’edizione cosmopolita con lavori da tutti i continenti, 11 film in concorso per il Venice Days Award, assegnato da una giuria composta da giovani provenienti dai 28 paesi dell’Unione Europea, presieduta da Laurent Cantet, vincitore del premio lo scorso anno. Si parte con il thriller spagnolo El desconocido di Dani de la Torre, per passare al cileno La memoria del agua di Matías Bize. Ci sono poi le primavere arabe in As I open my eyes, opera prima di Leyla Bouzid; l’India contemporanea di Island City e la Cina di Underground fragrance; una visione dell’Olocausto nel polacco Klezmer, esordio di Piotr Chrzan; l’incomunicabilità vista da Michael Rowe nel suo Early Winter.

La “pattuglia italiana” in concorso è di tre film: La prima luce di Vincenzo Marra, nato, afferma il regista, “da un’urgenza personale”, tratta di un figlio conteso tra Italia e Cile, con Riccardo Scamarcio. Viva la sposa, opera seconda per il grande schermo di Ascanio Celestini, “è la storia di un gruppo di persone che vivono al Quadraro e ruotano attorno a un bar. Vivono una vita fatalista e al di sopra delle loro storie c’è quella di una sposa, un’attrice americana in viaggio di nozze in Italia”, spiega il regista e attore. Nel cast accanto a lui, Alba Rohrwacher. Infine l’esordio di Carlo Lavagna, Arianna, sulla scoperta del corpo e della propria identità da parte della giovane protagonista, interpretata da Ondina Quadri. Su di lei il regista si esprime così: “E’ molto adatta al ruolo e l’abbiamo trovata dopo due anni di ricerca. Speriamo che sia la rivelazione delle Giornate. Chiude la selezione ufficiale l’australiano The Daughter di Simon Stone, con Geoffrey Rush, fuori concorso.

Del programma fanno parte anche alcune proiezioni in accordo con le Giornate degli Autori, come quella del 1 settembre che presenterà il nuovo lavoro di Stefano Chiantini Storie sospese, con Marco Giallini e Maya Sansa.

Oltre al Venice Days Award, vengono poi assegnati numerosi altri premi. Innanzitutto il Premio Lux del Parlamento Europeo, i cui finalisti, annunciati dal Vicepresidente vicario del Parlamento Europeo Antonio Tajani sono: Mediterranea di Jonas Carpignano, che parte dalla rivolta di Rosarno del 2010 per raccontare un’odissea di migrazione verso l’Italia; Mustang, opera prima della regista turca Deniz Gamze Ergüven sulla condizione femminile nel suo paese; il bulgaro-greco The Lesson di Kristina Grozeva e Petar Valchanov. Tajani insiste poi sull’importanza dell’industria cinematografica: “un settore che sottolinea la nostra identità culturale e avvicina i giovani e i cittadini alla cultura italiana ed europea”. Da citare anche il Label Europa Cinemas, assegnato da una giuria di esercenti al miglior film europeo della selezione 2015, il Premio del Pubblico BNL, il Premio De Laurentiis per la migliore opera prima e i Premi SIAE all’Innovazione e al Talento emergente.

La creatività femminile è al centro del progetto Miu Miu Women’s tales. Fiori all’occhiello di quest’anno sono De Djess di Alice Rorwacher e #10 Les 3 boutons di Agnès Varda, Palma d’Oro alla carriera allo scorso Festival di Cannes.

Molti gli eventi speciali di questa edizione. Dalla prima mondiale del film di Alessandro Rossellini Viva Ingrid!, sulla vita italiana di Ingrid Bergman, ricostruita attraverso immagini di famiglia nel centenario della nascita dell’attrice, al collettivo Milano 2015, documentario diretto da Silvio Soldini, Giorgio Diritti e Walter Veltroni, con gli esordienti Cristiana Capotondi, Roberto Bolle ed Elio, sull’identità della città nell’anno dell’EXPO. Fino al progetto Laguna Sud, curato da Gosetti e Andrea Segre, che spiega: “Portiamo così la mostra fuori dal Lido, in quel pezzo di laguna dove non è mai arrivata”. L’iniziativa si articolerà tra Chioggia (21- 24 agosto), dove saranno proposti alcuni dei migliori film delle precedenti edizioni, e la Remiera di Pellestrina, dove si svolgeranno tre serate-evento (11-13 settembre). Una sarà dedicata a Eugenio Barba e all’ “utopia esistente dell’Odin Teatret”, come la definisce Jacopo Quadri, che omaggia Barba col film Il paese dove gli alberi volano, diretto assieme a Davide Barletti. Mentre la serata conclusiva vedrà l’anteprima italiana del documentario di Andrea Segre I sogni del lago salato.

Evento speciale anche per Argentina di Carlos Saura – un viaggio negli stili musicali che sono nel DNA del paese sudamericano – che riporta ad altre latitudini, come anche la narrazione di Orhan Pamuk, protagonista di Innocence of memories – Orhan Pamuk’s museum and Istanbul di Grant Gee.

Infine, si dibatterà di cinema e scuola nell’incontro L’ora di cinema, organizzato da Fabio Ferzetti, che lo illustra: “ora l’insegnamento del cinema è all’ordine del giorno nei progetti di riforma e noi che da anni portiamo i classici del cinema nelle scuole, a Venezia vorremmo cominciare a riflettere su cosa deve essere quest’ora di cinema, su come rivolgersi alla platea delle scuole e come dare ai ragazzi gli strumenti per padroneggiare un linguaggio in continua evoluzione, oltre a far conoscere un minimo di storia”.

Giornate degli Autori XIII edizione: ecco il programma

Giornate degli Autori XIII edizione: ecco il programma

Si svolgerà a Venezia dal 31 agosto al 10 settembre la XIII edizione delle Giornate degli Autori, organizzate dall’Associazione presieduta da Roberto Barzanti, promosse da Anac e 100autori, dirette da Giorgio Gosetti, organizzate con il sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT e il contributo di partner pubblici e privati.

Giornate degli Autori 2016Sezione autonoma e indipendente nel quadro della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, conosciute nel mondo con il brand internazionale di Venice Days, le Giornate sono ormai una realtà strutturale nel più antico festival cinematografico del mondo ma, da sempre, affiancano alla selezione del cinema indipendente di qualità una fitta attività di ricerca, incontri e dibattiti che hanno il loro fulcro nella Villa degli Autori.

Prettamente internazionale, con una selezione di prime mondiali e internazionali e con una speciale attenzione all’Europa grazie alla partnership con il Parlamento europeo per il progetto 28 Times Cinema e il Premio LUX, l’immagine delle Giornate degli Autori difende la creatività, l’innovazione e la ricerca dei nuovi linguaggi dell’audiovisivo così come la libera circolazione delle idee.

«Il segno forte di questa selezione – osserva il delegato Giorgio Gosetti – è la creatività femminile che attraversa la gran parte dei film che abbiamo visionato e la maggior parte di quelli selezionati. È la conferma di quell’attenzione all’universo femminile che ormai da anni – anche grazie al creative partner Miu Miu con il progetto “Women’s Tales” – abbiamo posto al centro della nostra ricerca. Ma è anche un segno forte di vitalità e ringiovanimento dell’arte cinematografica che, non a caso, si conferma nell’eccezionale numero e qualità di opere prime e seconde in cui crediamo».

Venti nazionalità rappresentate (comprese quelle degli autori), sette opere prime, sette autrici, tre film italiani realizzati con il contributo del MiBACT, undici titoli in concorso per il Venice Days Award (con una dotazione di 20.000 euro equamente divisi tra il regista e il distributore internazionale) assegnato da una giuria di ventotto giovani europei appassionati di cinema, selezionati in collaborazione con il Parlamento europeo ed Europa Cinemas e coordinati dal direttore artistico del Karlovy Vary Film Festival, Karel Och.

A presiedere la giuria sarà il geniale scrittore, fotografo, regista canadese Bruce La Bruce, già presente alle Giornate nel 2013 con Gerontophilia.

I film europei della selezione concorreranno al Label Europa Cinemas attribuito da una giuria di esercenti, mentre un Premio del Pubblico sarà stabilito dal pubblico della Mostra grazie al contributo di BNL – Gruppo BNP Paribas (main sponsor).

Le opere prime delle Giornate degli Autori concorreranno infine al Premio Luigi De Laurentiis per l’opera prima designato tra gli esordi di tutte le sezioni della Mostra.

Molti dei generi più popolari del racconto per immagini saranno rappresentati in questa selezione, sia pure sotto l’emblema forte dell’originalità espressiva: il documentario (The War Show), il racconto di formazione (Heartstone e Polina), il melodramma (Indivisibili e Pamylia Ordinaryo), il suspence thriller (Hounds of Love), il western (Pariente), il road-movie (The Road to Mandalay), senza dimenticare il dramma familiare declinato in chiave realista (La ragazza del mondo), grottesca (Quit Staring at My Plate), memoriale (Sami Blood). Dalla Siria alla Bolivia, dalla Svezia all’Asia, i grandi temi della politica e del disagio sociale corrono come vene scoperte o sotterranee in molti dei titoli della selezione; ma una volta di più è l’individuo singolo a combattere contro la crudezza del destino e della società. Segno di uno smarrimento senza facili soluzioni consolatorie che caratterizza questo momento delle nostre civiltà. Anche per questo contrasto drammatico e per la forza devastante di una realtà che non è mai semplice spettacolo, l’apertura delle Giornate 2016 è riservata all’emozionante video-diario dal cuore della Siria The War Show del danese Andreas Dalsgaard e della siriana Obaidah Zytoon.

Gli eventi speciali, che quest’anno caratterizzeranno anche alcune delle serate alla Villa degli Autori, sono presentati fuori concorso per i temi, i motivi e il carattere che mettono in luce e che alimentano la riflessione e il dialogo tipici delle Giornate. Così è per la prima co-produzione ufficiale tra l’Italia e la Cina, Coffee di Cristiano Bortone, a completare una serie di iniziative dedicate al dialogo tra le due culture che prosegue anche quest’anno con la terza edizione del China Film Forum; così è per i dialoghi sulla fede, l’accoglienza, l’umanità che accomunano le riflessioni di due artisti molto diversi come Giorgio Pressburger (Il profumo del tempo delle favole) e Pippo Delbono presente alle Giornate come attore (La ragazza del mondo) e regista/narratore nel suo provocatorio Vangelo. Così è per i ritratti di due icone della trasgressione come Rocco e You Never Had It, conversazione venuta dal passato con lo “scandaloso” Charles Bukowski.

La serie degli eventi speciali si completa con il gemellaggio con il Tribeca Film Festival che ogni anno porta alle Giornate uno dei suoi titoli statunitensi in anteprima internazionale (Always Shine di Sophia Takal), i film brevi della serie Women’s Tales firmati quest’anno da due autrici come Naomi Kawase e Crystal Moselle, un film-sorpresa che verrà annunciato in seguito così come il film di chiusura dell’edizione 2016.

Molti i partner che anche quest’anno affiancano e arricchiscono l’attività delle Giornate degli Autori: la SIAE che assegnerà il Premio alla Carriera e una Speciale Menzione a uno dei titoli italiani della selezione; le associazioni degli autori (Anac e 100autori) che animeranno le giornate di approfondimento tematico; Miu Miu con la serie di conversazioni sulla creatività femminile; Bridging the Dragon che collabora al China Film Forum insieme a Doc/it che porterà a Venezia la sua attività a sostegno del cinema del reale; i media partner Cinecittà News, Cineuropa e Fred, il Premio LUX che porta a Venezia i tre titoli finalisti dell’anno; la Trentino Film Commission, Sub-ti.

Le Giornate degli Autori sono realizzate in accordo con La Biennale di Venezia.

«Mitica, seducente, mutante, inquietante è quest’anno la Sirena – dice Giorgio Gosetti -, l’immagine simbolo della XIII edizione: un omaggio alla femminilità e al mare che di Venezia sono l’origine; ma anche a quella dimensione inafferrabile e unica che è dell’arte e dell’invenzione umana. Noi non siamo sirene, ma per la loro sopravvivenza ci battiamo».

Giornate degli Autori 2016 poster

SELEZIONE UFFICIALE

FILM DI APERTURA – IN CONCORSO

THE WAR SHOW di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon

Danimarca / Finlandia, 2016, prima mondiale

Produzione: Fridthjof Film in co-produzione con Oktober Oy, Dharma Film

Vendite internazionali: DR Sales by Kim Christiansen

Obaidah e un gruppo di amici partono da Damasco per un viaggio attraverso la Siria per prendere parte alla rivoluzione. Sarà un’esperienza destinata a cambiare le loro vite perché saranno testimoni della spirale che ha portato il paese alla guerra civile. Il materiale girato appartiene in gran parte al gruppo di amici che si vedono sullo schermo, specialmente Dana e Obaidah che cominciarono a girarlo nel 2011.

Obaidah Zytoon ha vissuto in Turchia fino al 2014. Vive in Danimarca dal dicembre 2015 ma poiché non ha voluto fare richiesta di asilo politico si trova in una situazione critica non potendo rientrare né in Turchia né nel suo paese. Forse andrà in Libano dove oggi vivono i suoi genitori.

Andreas Dalsgaard è stato coinvolto nel progetto dalla produzione Fridthjof nel giugno 2014 dopo che una serie di contrasti tra il team danese e i protagonisti siriani avevano bloccato la lavorazione del film. Con lui hanno lavorato al montaggio finale il celebre montatore Adam Nielsen e il Ceasar Groep per le immagini fotografiche.

La rabbia, la rivolta, la guerra civile: nel cuore dell’inferno siriano raccontato senza sensazionalismi, quasi un video-diario cominciato nel 2011 e vissuto come un road movie molto personale in cui si stagliano personaggi tanto epici quanto reali. La guerra non è uno spettacolo, è sangue, speranze, sofferenze e delusioni.

CONCORSO

HJARTASTEINN (HEARTSTONE) di Guðmundur Arnar Guðmundsson

Opera prima

Islanda / Danimarca, 2016, prima mondiale

Con: Søren Malling, Baldur Einarsson, Blær Hinriksson, Diljá Valsdóttir

Produzione: SF Studios Production ApS, Join Motion Pictures

Vendite internazionali: Films Boutique

In un piccolo villaggio di pescatori gli adolescenti Thor e Christian vivono un’estate turbolenta: mentre il primo cerca di conquistare il cuore di una ragazza, l’altro scopre nuove emozioni nella complicità tra maschi. Quando l’estate finisce e l’aspra natura dell’Islanda riprende il sopravvento viene il tempo di lasciare il mondo dei giochi per affrontare la brutalità dell’età adulta.

Ciò che ha fatto improvvisamente grande e appassionante il nuovo cinema islandese è il vibrante confronto tra l’uomo e la natura. Ma questo racconto tra due stagioni e due amori è anche un viaggio nel mito.

HOUNDS OF LOVE di Ben Young

Opera prima

Australia, 2016, prima mondiale

Con: Emma Booth, Ashleigh Cummings, Stephen Curry, Susie Porter

Produzione: Factor 30 Films

Vendite internazionali: Urban Distribution Intl.

La diciassettenne Vicki Malonie si imbatte in una coppia di pericolosi maniaci che la rapiscono in una strada di periferia. Osservando le dinamiche del rapporto che lega i suoi torturatori, Vicki capisce presto che, per poter restare viva, dovrà far leva su un possibile punto di rottura tra i due…

Sulla scena australiana degli anni ‘80, il più teso e nevropatico dei thriller diventa un ring claustrofobico per una partita a tre contro la morte. Ma ben presto le regole del gioco si alterano per sviluppi imprevedibili.

INDIVISIBILI (INDIVISIBLE) di Edoardo De Angelis

Italia, 2016, prima mondiale

Con: Angela Fontana, Marianna Fontana, Antonia Truppo, Tony Laudadio, Antonio Pennarella, Peppe Servillo, Gaetano Bruno

Produzione: Tramp in co-produzione con O’ Groove, con il contributo del MiBACT

Vendite internazionali: True Colours

Distribuzione italiana: Medusa Film

Due gemelle siamesi cantanti, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere…

In un territorio tanto realista quanto onirico, in un litorale campano che raccoglie un universo visionario ed estremo nasce la strana favola di Viola e Dasy, indivisibili, sognatrici, disperate e felici. La conferma di un autore che rinnova il cinema italiano.

NE GLEDAJ MI U PIJAT (QUIT STARING AT MY PLATE) di Hana Jušić

Opera prima

Croazia / Danimarca, 2016, prima mondiale

Con: Mia Petričević, Nikša Butijer, Arijana Čulina, Zlatko Burić

Produzione: Kinorama

Vendite internazionali: New Europe Film Sales

Tutta la vita di Marjana ruota intorno alla sua famiglia, che lo voglia o no. Vivono stipati in un piccolo appartamento e rischiano di andare fuori di testa finché un ictus che trasforma il padre in un vegetale costringe la ragazza a farsi carico dei superstiti: una madre onnipresente e un fratello handicappato. Marjiana adesso fa due lavori, cerca una boccata d’ossigeno in fuggevoli rapporti erotici con estranei, assapora il gusto della libertà. Ma cosa fare di se stessa una volta assaggiata la nuova condizione?

Si potrebbe dirlo con Hana Juŝić: «Lo stile del mio film oscilla fra il grottesco di Rabelais e il realismo psicologico dei miei personaggi che sono animali strani, ma anche capaci di profondità interiore e di drammi reali». Un esordio che non si dimentica.

PAMILYA ORDINARYO di Eduardo Roy, Jr.

Filippine, 2016, prima internazionale

Con: Ronwaldo Martin, Hasmine Killip, Maria Isabel Lopez, Sue Prado, Ruby Ruiz

Produzione : Found Films in coproduzione con Cinemalaya Foundation

Vendite internazionali: Ignatius Films

È il ritratto di famiglia di Jane, 16 anni, e del suo ragazzo, Aries, che vivono da soli nelle caotiche strade di Manila. Sopravvivono con piccoli furti ed espedienti ma la loro esistenza cambia quando si scoprono, senza preavviso, genitori. Appena un mese dopo la nascita, il loro bambino viene rubato. Nell’intento di riaverlo, i due smarriti genitori devono adottare misure estreme…

L’autore di Baby Factory e Quick Change, visto alla Berlinale del 2013, ritorna con un dramma “sulla strada” che sorprende per il punto di vista insolito e conferma che il nuovo cinema di Manila non si ferma dalle parti di Lav Diaz e Brillante Mendoza.

PARIENTE (GUILTY MEN) di Iván D. Gaona

Opera prima

Colombia, 2016, prima mondiale

Con: Willington Duarte, René Calderón, Leidy Herrera Castillo, Christian Hernández, Alfonso López

Produzione: La Banda del Carro Rojo, con il supporto di Proimágenes Colombia e Fondo Cinematográfico

Mancano otto giorni al matrimonio tra Mariana e René, il cugino di Willington che ama la donna in segreto. Non avendo i soldi per il matrimonio, René decide di rubarli. Nella regione si sta ufficialmente sciogliendo un gruppo illegale di vigilantes, ma una serie di morti sospette getta una luce sinistra anche sulle nozze imminenti. Così il futuro di René finirà, per uno scherzo del destino, a dipendere da Willington.

Western rurale e contemporaneo, una ballata degna di Sam Peckimpah, una storia di vendette private che ha sullo sfondo il disastro di un paese e di una società corrotta dal sogno della ricchezza e dalla brutalità politica.

POLINA, DANSER SA VIE (POLINA) di Valérie Muller e Angelin Preljocaj

Opera prima

Francia, 2016, prima mondiale

Con: Nastya Shevtzoda, Aleksey Guskov, Juliette Binoche, Niels Schneider

Produzione: Everybody On Deck

Vendite internazionali: TF1 International

Nella Mosca dei primi anni ‘90, quando la cortina di ferro è appena caduta, una bambina di otto anni scopre le sue incredibili doti di ballerina grazie alla severa scuola del maestro Bojinski che la preparerà per il Teatro Bolshoi. Dieci anni dopo la giovanissima allieva incontra l’amore e l’ispirazione grazie al francese Adrien, un suo coetaneo che la porterà ad Aix-en-Provence dove Polina apprende i segreti della danza moderna. La sua parabola si compirà però tra Anversa, Montpellier, Avignone quando Polina sarà ormai diventata una donna.

Danzare la vita non significa poter superare di slancio la paura, la durezza, la solitudine. Nel tragitto della bambina Polina, della giovane étoile, della donna che scopre se stessa lontano dal progetto che il destino sembra assegnarle, uno dei più grandi coreografi del mondo, insieme a sua moglie Valérie, firma un esordio che va ben oltre la danza. Ispirato alla graphic novel di Bastien Vives, «il viaggio di Polina – dicono gli autori – è tanto un’avventura fisica ed emotiva quanto un percorso di crescita artistica».

LA RAGAZZA DEL MONDO (WORDLY GIRL) di Marco Danieli

Opera prima

Italia, 2016, prima mondiale

Con: Sara Serraiocco, Michele Riondino, Marco Leonardi, Stefania Montorsi, Lucia Mascino, Pippo Delbono

Produzione: CSC Production, Rai Cinema in co-produzione con Barbary Films

Vendite internazionali: Intramovies

Distribuzione italiana: Bolero Film

Quello di Giulia è un mondo antico e sospeso, fatto di rigore e testi sacri, che esclude con ferocia chi non vi appartiene. Quello di Libero è il mondo di tutti gli altri, di chi sbaglia, di chi si arrangia cercando un’altra possibilità e di chi ama senza condizioni. Quando Giulia incontra Libero scopre di poter avere un altro destino, tutto da scegliere. La loro è una storia d’amore purissima e inevitabile e per i due ragazzi inizia un intenso periodo di vita insieme, scelta che comporterà per Giulia una totale esclusione dal mondo dei Testimoni di Geova al quale appartiene.

Quella dei Testimoni di Geova in Italia è un delle comunità più fiorenti e significative d’Europa. Il film d’esordio dell’ex allievo e ora docente del CSC Marco Danieli (classe 1976) non vuole però proporsi come un documento su questo mondo; piuttosto un confronto fra due idee di libertà e felicità che stringono Giulia fino quasi a stritolarla.

SAMEBLOD (SAMI BLOOD) di Amanda Kernell

Opera prima

Svezia / Danimarca / Norvegia, 2016, prima mondiale

Con: Lene Cecilia Sparrok, Mia Erika Sparrok, Maj Doris Rimpi

Produzione: Nordisk Film Production Sverige in co-produzione con Sveriges Television, Bautafilm, Digipilot,

Vendite internazionali: LevelK

A 14 anni Elle Marja è una ragazzina innocente della comunità Sami, i “nativi” dell’estremo nord svedese. Esposta al razzismo coloniale degli anni ‘30 e alla certificazione della razza a cui è sottoposta a scuola, la ragazza sogna una vita diversa in cui non doversi sentire ogni volta ‘diversa’. Per ottenerla dovrà però tagliare ogni ponte con la sua famiglia, con la cultura della sua gente e diventare un’altra. Tanti anni dopo Elle Marja ritorna alla sua terra d’origine…

Lo Yoik è un ormai quasi dimenticato canto tradizionale del popolo Sami. «Questo film – dice la sua autrice – è una storia di canto e sangue, una dichiarazione d’amore per quelli che scapparono e per quelli che restarono durante una delle pagine più oscure del colonialismo svedese». Ma è anche un emozionante viaggio nell’idea stessa di identità culturale al tempo dell’omologazione globale.

ZAI JIAN WA CHENG (THE ROAD TO MANDALAY) di Midi Z

Myanmar / Taiwan Cina / Francia / Germania, 2016, prima mondiale

Con: Kai Ko, Wu Ke-Xi

Produzione: Seashore Image Productions, Flash Forward Entertainment, Myanmar Montage Films, House on Fire in co-produzione con Pop Pictures Company Limited, Bombay Berlin Film Production

Lianging e Guo si incontrano durante il loro passaggio clandestino attraverso il confine tra Burma e la Thailandia. Lianging trova lavoro come lavapiatti in città mentre lui finisce in una fabbrica di tessuti della periferia. Mentre la fiducia di Lianging nel suo cavalier servente viene pian piano meno, la fedeltà cieca di Guo non muta. Eppure il loro amore è ormai irrimediabilmente compromesso…

Il tema del viaggio, insieme a quello del femminile, caratterizza la selezione di quest’anno: viaggio come ricerca, movimento, simbolo del cambiamento, corsa ignara verso il vuoto. Midi Z si conferma uno dei più esplosivi talenti del cinema asiatico e porta alla ribalta una cinematografia – quella birmana – quasi sconosciuta in Occidente.

WOMEN’S TALES

 #11  SEED di Naomi Kawase

Italia / Giappone, 2016

Con: Sakura Ando, Jiji Boo, Wakato Kanematsu

Produzione: Hi! Production

Una ragazza compie un viaggio, spostandosi dalla natura selvaggia di Nara alla folla e alle strade congestionate di Tokyo. Lungo il cammino, incontra un ragazzo che le fa dono di una mela. Lei la offrirà in seguito a un senzatetto, che ricambia con uno svolazzante tessuto di chiffon. Nel corso delle diverse trasformazioni, la ragazza si muove come un albero che ondeggia al vento, espressione di uno spirito che scorre segretamente in questi oggetti e luoghi diversi, pulsanti di vita.

Della protagonista interpretata da Sakura Ando, Naomi Kawase dice: «Sembra piuttosto una fata, una creatura misteriosa». La narrazione della storia cambia la nostra percezione. «Che succede se vediamo le cose capovolte?». Il suo è anche un ritratto pieno di sentimento della femminilità asiatica, che la regista definisce «primitiva, originaria ed erotica allo stesso tempo».

#12 THAT ONE DAY di Crystal Moselle

Italia / Stati Uniti, UK, 2016, Prima mondiale

Con: Rachelle Martinez, Nina Moran, Ardelia Lovelace, Ajani Russell, Jules Lorenzo, Brenn Lorenzo, Kabrina Adams, Amber Coffman

Produzione: Hi! Production !, Somesuch

In un solo giorno può cambiare tutto. Rachelle, una ragazza di 17 anni della periferia di New York, se ne rende conto durante un viaggio alla scoperta di se stessa a bordo del suo skateboard. Intimorita da un sessismo machista e indifferente, si imbatte per caso in una gang di skater, piene di carisma e senza paura, che le mostrano l’esistenza di un altro mondo. Un universo femminile fatto di amicizia, forza e senso di appartenenza.

Crystal Moselle è una regista americana che vive a New York, nota soprattutto per “The Wolfpack”, il documentario vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance 2015.

EVENTI SPECIALI

In accordo con il Tribeca Film Festival

ALWAYS SHINE di Sophia Takal

Stati Uniti, 2016, prima internazionale

Con: Davis Mackenzie, Caitlin Fitzgerald

Produzione: Little Teeth Pictures in associazione con Salem Street Entertainment

Vendite internazionali: Visit Films

Due attrici si mettono in viaggio verso Big Sur per curare la loro amicizia, ma la gelosia riapre antiche ferite. È il terreno di racconto ideale per un complicato e suggestivo thriller che ruota intorno a temi come ossessione, celebrità, femminilità.

CAFFÈ (COFFEE) di Cristiano Bortone

Italia / Belgio / Cina, 2016, prima mondiale

Con: Hishem Yacoubi, Arne De Tremerie, Koen De Bouw, Lu Fang-Sheng, Zhuo Tan, Sarah Li, Dario Aita, Miriam Dalmazio, Ennio Fantastichini

Produzione: Orisa Produzioni (Italia), Savage Film (Belgio), Road Pictures, China Blue Film (Cina) con il contributo del MIBACT, in collaborazione con Rai Cinema, D’Hive, Yunnan Communication Group, Lucent Pictures

Distribuzione italiana: Officine Ubu

I sommelier dicono che il caffè abbia tre sapori: l’amaro, l’aspro e una nota finale profumata. Attraverso l’elemento comune di questo prodotto così evocativo, il film racconta tre storie ambientate in tre parti del mondo molto lontane fra di loro, tre destini che si intrecciano nei tempi confusi e incerti che il nostro mondo sta vivendo.

IL PROFUMO DEL TEMPO DELLE FAVOLE di Mauro Caputo

Italia, 2016, prima mondiale

Dal testo omonimo di Giorgio Pressburger

Produzione Vox Produzioni, Istituto Luce Cinecittà

Distribuzione italiana e vendite internazionali: Istituto Luce – Cinecittà

Trieste, città di confine e simbolo dell’unione cosmopolita, dove convivono persone di culture e nazionalità diverse, che hanno mantenuto vive le proprie tradizioni nei luoghi di culto, come i nove cimiteri appartenenti a diverse religioni. In questo contesto e in questi luoghi, Giorgio Pressburger cerca, tra dubbi e tormenti, i segni della propria fede, mettendo a nudo la sua esperienza, scardinando certezze e false ipocrisie, entrando nelle pieghe più nascoste della mente umana.
Il film verrà presentato nella cornice di una serata multimediale alla Villa degli Autori

ROCCO di Thierry Demaiziere e Alban Teurlai

Francia, 2016, prima mondiale

Produzione: Program 33, Mars Films, Falabracks

Vendite internazionali: Wild Bunch

Distribuzione italiana: BIM Distribuzione

Rocco Siffredi sta alla pornografia come Mike Tyson alla boxe, Mick Jagger al rock ‘n’ roll: una leggenda vivente. Oggi si racconta, a rischio di infrangere il mito; un “dietro le quinte” sul mondo del porno e delle sue stelle.

VANGELO di Pippo Delbono

Italia / Belgio, 2016, prima mondiale

Con: Pippo Delbono, Safi Zakria, Nosa Ugiagbe, nel ruolo di loro stessi e con l’amichevole partecipazione di Petra Magoni e Ilaria Fantin e con Bobò e Pepe Robledo

Produzione: Stemal Entertainment con Rai Cinema, in associazione con DO Consulting&Production, con Ventura Film, Snaporaxverein (Svizzera), Les films du fleuve (Belgio), in associazione con CDP e Arte France – La Lucarne, in collaborazione con Alce Nero

Pippo, regista teatrale, si reca in un centro dove i profughi trovano asilo e condivide la loro quotidianità fatta di tempo sospeso tra dolorose memorie e incerto futuro. Poco alla volta i rifugiati si aprono al regista, gli raccontano le loro storie. Qualcuna di queste sarà nel film, altre rimarranno segrete. E alla fine l’idea di mettere in scena il Vangelo prende una sua forma incarnandosi nelle vite di queste persone, inevitabili protagoniste di un tempo nuovo.

YOU NEVER HAD IT – AN EVENING WITH BUKOWSKI di Matteo Borgardt

Stati Uniti / Messico / Italia, 2016, prima mondiale

Con: Charles Bukowski, Silvia Bizio, Linda Lee Beighle, Frances Schoenberger, Michael Montfort, James Borgardt

Produzione: Alevi, Itaca Films

Vendite internazionali: Latam Pictures

Distribuzione italiana : Alevi

Questo breve documento nasce dalla video-intervista realizzata dalla giornalista italiana Silvia Bizio nel gennaio del 1981 con Charles Bukowski nella sua casa di San Pedro, California. E’ stata una lunga notte di sigarette e vino con lo scrittore e la sua futura moglie Linda Lee Beighle, a parlare di ogni possibile soggetto, dagli scrittori al sesso, dall’amore all’umanità. L’intervista fu registrata su nastri Umatic che poi rimasero dimenticati per oltre 30 anni; sono stati digitalizzati e editati con l’inserzione di nuove scene girate appositamente in Super8 e con alcune poesie lette dallo stesso Bukowski.

28 SGUARDI DALL’EUROPA. LA GIURIA DEL VENICE DAYS AWARD

Per il terzo anno consecutivo, il premio delle Giornate degli Autori Venice Days Award verrà assegnato da una giuria d’eccezione: i 28 giovani europei di 28 Times Cinema. Il progetto, che giunge quest’anno alla sua VII edizione, è promosso dalle Giornate degli Autori, dal LUX Film Prize del Parlamento europeo e dal network di sale d’essai di Europa Cinemas, con la collaborazione di Cineuropa.

28 Times Cinema è nato nel 2010 dall’esigenza di coinvolgere e interrogare le nuove generazioni, percepite sempre più lontane dalla sala cinematografica e in generale dal cinema d’essai. In questi anni 28 ragazzi tra i 18 e i 25 anni, ciascuno proveniente da un paese dell’Unione europea, sono stati invitati a Venezia per osservare da vicino il festival più antico d’Europa, arricchendolo con uno sguardo originale. Questa esperienza continua a dimostrare ogni anno l’interesse dei più giovani per il cinema indipendente, europeo e non. Il ventiquattrenne olandese Matthijs van der Veer non ha dubbi in proposito: «Il cinema d’essai soffre di una stigmatizzazione di prodotto vecchio e noioso. Riportarlo al centro della scena è il primo passo per riportarlo verso il pubblico».

La curiosità verso il nuovo anima da sempre i dibattiti che si svolgono alla Villa degli Autori. Per tenere unite le fila di una giuria così numerosa e varia, le Giornate degli Autori hanno preso in prestito il direttore artistico del Festival di Karlovy Vary, Karel Och, nel ruolo di coordinatore. «Non vedere l’ora di venire alla Mostra del Cinema significa per me non vedere l’ora di passare tempo con un gruppo di giovani appassionati di arte cinematografica le cui genuine opinioni sui film sono una boccata d’aria fresca insieme ad un raro arricchimento».

Per 15 giorni, 17 ragazze e 11 ragazzi provenienti da tutt’Europa e accomunati solo dalla passione per il cinema, si confronteranno su 11 film in concorso per il Venice Days Award, nonché sui temi di maggiore attualità nella scena cinematografica europea. Si tratterà di un gruppo assolutamente eterogeneo che conta al suo interno molti ragazzi appena usciti da scuola, studenti universitari di cinema e di animazione, giornalisti, blogger (quello di Adrià Guxens Chaparro vanta 400.000 lettori) musicisti, attori, ma anche storici, ingegneri e tuttofare come il ceco Jakub Brych: di giorno commesso e lavapiatti, di notte proiezionista. Alcuni di loro sono già inseriti nel mondo dei cinema: Mónika Bajnóczi (Ungheria) lavora da due anni come assistente editoriale con FIPRESCI, Elvire Munoz (Francia) firma sceneggiature per la TV belga, Maj Rafferty (Danimarca) dirige e produce video musicali anche per grandi produzioni scandinave, Carla Fotea (Romania) lavora nella casa di produzione fondata da Cristian Mungiu, Steven Armour (UK) cura il programma di corti a tema LGBT in uno dei principali cinema di Edimburgo mentre la svedese Clara Gower gestisce insieme ad altri tre volontari l’intera programmazione dell’unico cinema d’essai della sua città.

Da questo incrocio di passioni, culture, professioni e lingue diverse nascerà il verdetto decisivo che sancirà il vincitore della XIII edizione delle Giornate degli Autori.

Giornate degli Autori Venice Days, 11° edizione – la conferenza stampa

a4.inddPresentata a Roma l’11° edizione delle Giornate degli Autori, rassegna promossa da Anac e 100autori, col sostegno del MiBACT, nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre prossimi, presieduta da Roberto Barzanti e diretta da Giorgio Gosetti.

Novità di questa 11° edizione: il Premio del Pubblico BNL, assegnato dagli spettatori accreditati alle Giornate, che decreteranno il miglior film della Selezione Ufficiale; i Premi SIAE ad autori nostrani, alla Carriera e alla Migliore Sceneggiatura; ma soprattutto il Premio Venice Days, conferito da 28 spettatori europei tra i 18 e i 26 anni, selezionati tra gli appassionati di cinema, con discussione finale pubblica e vincitore decretato il 5 settembre: 20.000 euro da dividere tra il regista dell’opera premiata e il distributore internazionale del film.

Restano confermati anche per questa edizione il Leone del Futuro, cui concorrono tutte le opere prime delle Giornate, il Premio Fedeora della critica euro-mediterranea e quello di Europa Cinemas al miglior film europeo. Annunciati poi con un messaggio della neopresidente della Commissione cultura al Parlamento Europeo, Silvia Costa, i finalisti del Premio Lux, voluto dallo stesso Parlamento, al V anno di partnership con le Giornate degli Autori. Sono: lo sloveno Class enemy di Rok Biček, il francese Girlhood di Céline Sciamma e il polacco Ida di Pawel Pawlikowski, i cui autori saranno presenti a Venezia. Gli stessi film saranno poi proiettati in tutta Europa nei Lux Film Days, mentre il vincitore verrà decretato il 17 dicembre a Strasburgo.

Si rinnova poi la partnership col marchio Miu Miu, curatore di Women’s Tales, sezione al femminile delle Giornate degli Autori, che prevede due corti: Spark and light di So Yong Kim e Somebody di Miranda July.

La Selezione Ufficiale è di 14 lavori e, illustra Gosetti, “si occupa delle età dell’uomo, in particolare è molto polarizzata su giovani e vecchi”, ma lo è anche “fra ciò che pensiamo possa piacere al pubblico e un cinema che stimoli la ricerca, la voglia di nuovo, di linguaggi diversi. Conta nomi di registi importanti e premiati. I loro film ci hanno convinto perché fanno qualcosa di diverso, osano e sfidano sè stessi”. Si apre con il cinema coreano di Kim Ki-duk e la prima internazionale del suo One on one, fuori competizione. Tra i nomi noti del panorama internazionale anche il regista Laurent Cantet, già Palma d’Oro per La classe, presente con il suo Retour à Ithaque, film sulla Cuba contemporanea. Spazio anche all’Argentina con il nuovo film di Adrián Biniez, El 5 de talleres. Al paese latinoamericano è dedicata l’ultima giornata del Festival e i Venice Days chiudono col docufilm fuori concorso, Messi, sul calciatore argentino, diretto da Alex De la Iglesia.

Ma la selezione è anche ricca di opere prime: “Ne abbiamo scelte non poche”, chiarisce Gosetti, “perché abbiamo riconosciuto dei talenti che ci sembra importante mettere all’attenzione di un grande festival internazionale. Vogliamo essere gregari di buona qualità rispetto alla Mostra e concentrarci su quel cinema significativo che altrimenti rischierebbe di non essere a Venezia”. Tra queste, l’americano Shawn Christensen, autore del corto vincitore dell’Oscar 2013, che a partire da questo, dirige Before I disappear; ma anche il minimalista Between 10 and 12 dell’olandese Peter Hoogendoorn, il western rurale britannico The Goob di Guy Myhill e il francese Les nuits d’ete, diretto da Mario Fanfani. L’Italia scommette su Ivano De Matteo con I nostri ragazzi, protagonisti Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova – “Il film nasce da una domanda: che farei se mio figlio dovesse commettere un crimine? Ed è incentrato sul conflitto tra le ragioni del cuore e quelle della giustizia, della coscienza”, spiega il regista – ma anche su Felice Farina, che definisce il suo Patria come “un esperimento sulla memoria e sul linguaggio, che mescola fiction e materiale di repertorio”, film sugli ultimi trent’anni italiani, dall’omonimo testo di Enrico Deaglio.

Per quanto riguarda gli eventi speciali – tre film italiani e uno statunitense – segnaliamo The show MAS go on della videoartista Rä di Martino, che di questo eclettico progetto sugli storici Magazzini allo Statuto di Roma – con Sandra Ceccarelli, Maya Sansa, Iaia Forte e Filippo Timi – spiega: “E’ nato come un doc, poi è diventato un ibrido tra videoarte, documentario e citazioni cinematografiche”. Mentre in 9×10 Novanta nove registi, scelti tra i nuovi autori di casa nostra, mostrano ciascuno dieci minuti selezionati dal materiale dell’Archivio Luce per celebrare i novant’anni dell’Istituto. Tra i cineasti coinvolti, Alice Rohrwacher e Giovanni Piperno.

Giornate degli Autori 2023: João Pedro Rodrigues Presidente di Giuria

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Sarà João Pedro Rodrigues a presiedere quest’anno la giuria delle Giornate degli Autori. Il regista, sceneggiatore, montatore, attore e produttore portoghese, nel 1997 porta alla Mostra del Cinema di Venezia il cortometraggio a tematica LGBT, Parabéns!. Dopo un paio di mediometraggi, nel 2000 torna alla Mostra di Venezia, questa volta in concorso, con l’opera prima O Fantasma. Nel corso degli anni i suoi film sono selezionati nei maggiori festival internazionali (Rotterdam, Berlino, Cannes, Karlovy Vary, Locarno, Toronto, San Sebastián e naturalmente la già menzionata Venezia). Nel 2016 Rodrigues si aggiudica il premio per la miglior regia a Locarno con O Ornitólogo. Lo scorso anno realizza Fogo-Fatuo, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs e nella cinquina finalista del LUX Audience Award 2023.

Nessuno meglio di lui potrà dunque guidare quest’anno il progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il LUX Audience Award del Parlamento europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione con Cineuropa, che vedrà 27 giovani cinefili europei, ambasciatori del Parlamento Europeo, essere la giuria ufficiale delle Giornate degli Autori. Coordinati dal Direttore del Festival di Karlovy Vary, Karel Och, i ragazzi e le ragazze decreteranno a Venezia, insieme al Presidente João Pedro Rodrigues, il film vincitore del GdA Director’s Award, unico riconoscimento ufficiale della sezione autonoma promossa da ANAC e 100autori nell’ambito della Mostra del Cinema.

Dopo Céline Sciamma e l’inedito duo composto da Mina Mileva e Vesela Kazakova che due anni fa premiò il rumeno Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark, poi vincitore anche del Premio De Laurentiis per la migliore opera prima di tutta la Mostra, a João Pedro Rodrigues spetta quest’anno il compito di accompagnare per dieci giorni i suoi giovani compagni d’avventura nella ricerca del film che, all’interno della Selezione Ufficiale delle Giornate, avrà saputo meglio cogliere il senso del premio: il coraggio di guardare al mondo con occhi nuovi.

“Sono entusiasta all’idea di presiedere una giuria di 27 giovani cinefili europei – ha dichiarato il regista nato a Lisbona – Da giovane cinefilo sin dall’età di quindici anni, ho sviluppato una relazione con il cinema appassionata e radicale. E non vedo l’ora di scoprire lo sguardo unico di ciascuno dei membri della giuria.”

“A distanza di un anno dalla vittoria del portoghese Lobo e Cão di Claudia Varejão come miglior film delle Giornate degli Autori – dichiara Gaia Furrer, direttrice artistica delle Giornate degli Autori –, è un immenso piacere per me continuare la storia d’amore con il cinema lusitano accogliendo uno dei maggiori registi contemporanei. Scegliere João Pedro Rodrigues come Presidente della Giuria per il 20° anniversario delle Giornate degli Autori, significa festeggiare un cinema libero, provocatorio, versatile, capace di interrogare il nostro tempo con audacia e irriverenza. Sono certa che confrontarsi con un regista di tale portata, sarà per i giovani giurati delle Giornate degli Autori un’esperienza elettrizzante”.

“Ci sono molti modi per interpretare il ruolo di presidente di una giuria – sottolinea il Delegato generale Giorgio Gosetti – Si può far uso del proprio carisma per affermare una specifica idea di cinema; si può decidere di mettersi al servizio di una piccola comunità di ‘esperti’ per mediare tra loro un verdetto convincente. Ma nel caso unico della giuria delle Giornate, fare il Presidente significa disporsi all’ascolto del nuovo che occhi giovani sanno cercare e scoprire, farsi maestro e allievo nello stesso momento. La storia e il talento del nostro Presidente di quest’anno – la ventesima edizione della rassegna – sono garanzia di questa unicità.”

Giornate degli Autori 2022: Céline Sciamma presidente di giuria

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Giornate degli Autori 2022: Céline Sciamma presidente di giuria

Sarà la regista e sceneggiatrice Céline Sciamma a presiedere quest’anno la giuria delle Giornate degli Autori. Per la regista di Ritratto della giovane in fiamme (premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura) si tratta di un “ritorno a casa”, dopo essere stata tra i finalisti del LUX Prize nel 2014 nel quadro del progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il LUX Audience Award del Parlamento europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione con Cineuropa. Saranno infatti proprio i 27 giovani europei che animano il campus delle Giornate ad affiancare Céline Sciamma componendo così la speciale giuria che, con il coordinamento del Direttore del Festival di Karlovy Vary, Karel Och, assegnerà il GdA Director’s Award, unico riconoscimento ufficiale della sezione autonoma promossa dagli autori italiani nell’ambito della Mostra del Cinema.

Per il secondo anno consecutivo è una donna a presiedere la Giuria, dopo l’inedito duo composto da Mina Mileva e Vesela Kazakova che un anno fa premiò il rumeno Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark, poi vincitore anche del Premio De Laurentiis per la migliore opera prima di tutta la Mostra. A Céline Sciamma il compito di accompagnare per dieci giorni i suoi giovani compagni d’avventura nella ricerca del film che, all’interno della Selezione Ufficiale delle Giornate, avrà saputo meglio raccogliere il senso del premio: il coraggio di guardare al mondo con occhi nuovi.

“Sono grata”, ha commentato Céline Sciamma, “di poter condividere le mie riflessioni sul cinema contemporaneo con un così giovane gruppo di spettatori, per di più in un momento tanto rilevante dal punto di vista politico per il cinema indipendente. Mi sento vicinissima allo spirito delle Giornate degli Autori e sono eccitata all’idea di viverlo appieno facendo parte del team di questa edizione. Non vedo l’ora di vedere come andrà!”

“Scegliere Céline Sciamma come presidente di giuria”, dichiara la direttrice artistica Gaia Furrer“non significa solo avere alle Giornate degli Autori una delle voci più intriganti della cinematografia contemporanea ma anche, e soprattutto, abbracciare la sua visione della realtà. Da sempre interessata alle questioni dell’identità, Céline Sciamma ha sovvertito con il suo cinema l’ordine prestabilito, ha rovesciato le strutture fondamentali della nostra società ed è stata capace di creare nuove immagini e nuove memorie. Attraverso il suo ultimo film, Petite Maman, ha inoltre dato ulteriore dimostrazione che mettere in discussione il modello produttivo canonico e dominante è possibile. Sono certa che confrontarsi con un’artista di tale portata sarà per i giovani giurati delle Giornate degli Autori un’avventura entusiasmante”.

“Non sono solo i suoi film da regista, accolti ovunque da consensi importanti”, osserva il delegato delle Giornate Giorgio Gosetti, “a fare di Céline Sciamma una vera artista. Altrettanto importante, a mio parere, è il suo lavoro come sceneggiatrice, capace di sposare il talento con forme espressive diverse, dal cartone animato alla serialità televisiva, e con autori di generazioni diverse come André Techiné o Jacques Audiard”.

Giornate degli Autori 2021: presentato il programma

Giornate degli Autori 2021: presentato il programma

Dopo la presentazione del programma della SIC e della Selezione ufficiale di Venezia 78, arriva anche il programma delle Giornate degli Autori, che con l’edizione 2021 compie 18 anni.

MADELEINE COLLINS di Antoine Barraud con Virginie Efira,  Jacqueline Bisset, Nadav Lapid;  SENZA FINE di Elisa Fuksas con Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Vinicio Capossela, Samuele Bersani; LOVELY BOY di Francesco Lettieri con Andrea Carpenzano, Ludovica MartinoTHREE MINUTES – A LENGTHENING di Bianca Stigter con Helena Bonham Carter voce narrante; IL SILENZIO GRANDE di Alessandro Gassmann con Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia FotarasIL PALAZZO di Federica Di Giacomo; i corti di MIU MIU WOMEN’S TALESSHANGRI-LA di Isabel Sandoval e I AND THE STUPID BOY di Kaouther Ben Hania.

Tra i film delle Notti Veneziane, realizzate in collaborazione con Isola Edipo:

UNA RELAZIONE di Stefano Sardo con Guido Caprino, Elena Radonicich, Federica Victoria Caiozzo aka Thony, Libero De Rienzo, Tommaso RagnoISOLATION di Michele Placido, Julia von Heinz, Olivier Guerpillon, Jaco van Dormael, Michael Wintebottom con Roberto Bolle, Andrea Bocelli, Rosa von PrunheimI NOSTRI FANTASMI di Alessandro Capitani con Michele Riondino, Paolo Pierobon, Alessandro HaberWELCOME VENICE di Andrea Segre con Paolo Pierobon, Andrea Pennacchi, Roberto Citran, Ottavia Piccolo.

SELEZIONE UFFICIALE

IN CONCORSO

SHEN KONG di Chen Guanopera prima – film di apertura

Macao, 2021, 101’, prima mondiale Con: Wei Ruguang, Deng Keyu

Produzione: Blue-sea HR&CS Co.ltd, Macau Produzione esecutiva: Cheng Qingsong

Allo scoppio della pandemia, a Li You viene accordato un lungo periodo di ferie mentre Xiaoxiao è costretta a restare in una città che non conosce. I due vagano per le strade di quella città alla ricerca di cose divertenti da fare, mentre una strana atmosfera pesa sul paesaggio urbano. Per entrambi, un po’ alla volta, tutte le emozioni, gli stati d’animo, i valori morali e gli istinti diventano meri strumenti per soddisfare i loro desideri. Ma dopo averli soddisfatti e aver raggiunto l’apice dell’euforia, cosa possono fare ancora per continuare a vivere delle emozioni? Tutto quello che resta sono solo i segni che hanno inferto alla città.

AL GARIB (THE STRANGER) di Ameer Fakher Eldinopera prima

Siria, Germania, Palestina, 2021, 112’, prima mondiale

Con: Ashraf Barhoum, Amal Kais, Mohammad Bakri, Amer Hlehel, Hitham Omari Produzioni: Fresco Films, Red Balloon Film GmbH

Co-produzioni: Metafora Production In associazione con: Apricot Films

In un villaggio delle alture siriane del Golan, occupate dall’esercito israeliano nel 1967, la vita di un uomo che non è mai riuscito a laurearsi in medicina e che attraversa una profonda crisi esistenziale, viene scossa nuovamente dall’incontro con un ragazzo ferito nell’attuale conflitto siriano. Disattendendo tutte le attese e le tradizioni della sua comunità, le convenzioni e le abitudini legate alla guerra e al perdurante conflitto, decide di andare incontro a quello che sente come il suo nuovo destino.

ANATOMIA (ANATOMY) di Ola Jankowskaopera prima

Polonia, Francia, 2021, 108’, prima mondiale

Con: Karolina Kominek, Andrzej Poniedzielski, Anna Krotoska, Krzysztof Zarzecki Produzione: Opus Film

Co-produzioni: Kometa Films, EC1 Lodz MiastoCultury, CANAL+ Polska S.A., Opus TV, Coloroffon Con il sostegno di: Polish Film Institute

Mika torna in Polonia per andare a trovare suo padre ricoverato in ospedale per una grave malattia che gli ha causato anche la perdita della memoria. È la prima volta che si vedono dopo molti anni, ma il padre crede che vivano ancora insieme e che lei sia ancora un’adolescente. Per un po’ Mika decide di assecondare questa illusione del padre, aiutandolo ad orientarsi nel labirinto sempre più oscuro dei suoi ricordi. Così facendo finisce con l’affrontare un percorso che la porta anche a definire se stessa.

CALIFORNIE di Alessandro Cassigoli, Casey Kauffmanopera prima

Italia, 2021, 78’, prima mondiale

Con: Khadija Jaafari, Ikram Jaafari, Maria Amato Produzione: Ang Film con Rai Cinema

Co-produzione: La Mansarde Cinema

Vendite internazionali e Distribuzione italiana: Fandango

Girato in 5 anni, Californie è la storia di Jamila, una ragazza marocchina che vive in una città portuale dell’Italia del Sud. A 9 anni Jamila ha sogni, modelli di riferimento e curiosità per la vita, ma le difficoltà e il senso di emarginazione che prova quando è con i suoi coetanei la induriscono e la rendono sempre più diffidente. Comincia allora ad idealizzare il suo Paese di origine, dove dichiara di voler tornare, e lascia la scuola per andare a lavorare a tempo pieno nel negozio “Californie” per poter diventare un giorno una brava parrucchiera.

DESERTO PARTICULAR di Aly Muritiba

Brasile, Portogallo, 2021, 120’, prima mondiale Con: Antonio Saboia, Pedro Fasanaro Produzione: Grafo Audiovisual

Co-produzione: Fado Filmes Vendite internazionali: Intramovies

Il quarantenne Daniel è stato sospeso dal servizio attivo in polizia ed è al centro di una investigazione interna per uso eccessivo di violenza. Quando Sara, con la quale ha una storia d’amore virtuale, smette di rispondere ai suoi messaggi Daniel decide di andarla a cercare partendo verso Nord e iniziando così quello che sembra il viaggio disperato di un folle. Nessuno sembra riconoscere la persona ritratta nella foto che Daniel mostra a chiunque incontri, fino a quando un uomo gli dice di potergli organizzare un incontro con la donna che sta cercando, ma a determinate condizioni.

IMACULAT (IMMACULATE) di Monica Stan e George Chiper–Lillemarkopera prima

Romania, 2021, 114’, prima mondiale

Con: Ana Dumitraşcu, Vasile Pavel, Cesar Grumăzescu

Produzione: Axel Film

Con il sostegno: Romanian Film Center

Quando la giovanissima Daria entra in un centro di disintossicazione per liberarsi dalla dipendenza dalla droga alla quale l’ha iniziata il suo primo amore, la sua disarmante innocenza la salva dalle avance sessuali dei tossicodipendenti dell’istituto, quasi tutti maschi, che anzi assumono nei suoi confronti un atteggiamento protettivo. Trovatasi all’improvviso piacevolmente al centro dell’attenzione, Daria scoprirà però che questo trattamento speciale ha un costo alto da pagare.

MADELEINE COLLINS di Antoine Barraud

Francia, Belgio, Svizzera, 2021, 105’, prima mondiale

Con: Virginie Efira, Quim Gutiérrez, Bruno Salomone, Jacqueline Bisset, Nadav Lapid Produzione: Les Films du Bélier

Co-produzioni: Frakas Production, Close Up Films, VOO & Be tv, RTBF (Belgian TV)

Con il sostegno di: Cinema and Audiovisual Centre of the Wallonia-Brussels Federation, RTS Radio Télévision Suisse – SRG SSR Vendite internazionali: Charades

Judith conduce una frenetica doppia vita tra la Svizzera e la Francia. Da una parte c’è Abdel, con il quale ha una bambina, dall’altra Melvil, con il quale ha due figli più grandi. Un po’ alla volta però questo delicato equilibrio basato su bugie, segreti e continui andirivieni, comincia ad incrinarsi. Intrappolata, Judith decide di fuggire da tutto ma la situazione precipita e va fuori controllo.

PIEDRA NOCHE (DUSK STONE) di Iván Fund

Argentina, Cile, Spagna, 2021, 87’, prima mondiale

Con: Maricel Álvarez, Mara Bestelli, Alfredo Castro, Marcelo Subiotto Produzione: Rita Cine, Insomnia Films

Co-produzioni: Globo Rojo Films, Nephilim Producciones

Con il sostegno di: San Sebastian WIP Award, INCAA, Ibermedia, Mecenazgo Fund Vendite internazionali: Elle Driver

Meno di un anno prima, il figlio di Greta è misteriosamente sparito in mare. Mentre lei e suo marito Bruno cercano di elaborare il lutto per superare la terribile perdita, arriva un’amica di Greta, Sina, per aiutarli a vendere la loro casa sulla costa, dove trascorrevano abitualmente le vacanze. Stanno svuotando la casa, impacchettando oggetti e preparandosi a traslocare, quando Bruno afferma di aver visto qualcosa che confermerebbe le strane credenze degli abitanti del posto: l’emergere dal mare di un’inquietante e misteriosa creatura.

TRES (OUT OF SYNC) di Juanjo Giménez

Spagna, Lituania, 2021, 104’, prima mondiale

Con: Marta Nieto, Miki Esparbé, Fran Lareu, Luisa Merelas, Cris Iglesias, Julius Cotter, Iria Parada Produzione: Frida Films

Co-produzione: M-Films Vendite internazionali: Le Pacte

C. è una sound designer di talento, appassionata al suo lavoro. Quando però consegna un paio di lavorazioni sul mix del suono con evidenti difetti di sincronizzazione, i suoi colleghi ipotizzano che stia attraversando una fase di instabilità psicologica e smettono di affidarle nuovi progetti. C. si rende conto che, come in un film dalla colonna sonora fuori sync, la sua mente ha iniziato a processare i suoni in ritardo rispetto alle immagini. Giorno dopo giorno l’intervallo di tempo tra immagini e suono aumenta e C. è costretta a lasciare il lavoro e a riconsiderare tutta la sua vita.

TU ME RESSEMBLES (YOU RESEMBLE ME) di Dina Ameropera prima

Egitto, Francia, Stati Uniti, 2021, 94’, prima mondiale

Con: Lorenza Grimaudo, Illona Grimaudo, Mouna Soualem, Sabrina Ouazani, Dina Amer, Alexandre Gonin Produzione: The Othrs, VICE/ RYOT

Co-produzioni: Dartagnan, Hameda’s Stories Vendite internazionali: The Match Factory/ CAA

Quando il legame tra due sorelle si spezza, una bambina può trasformarsi in qualcun altro nel nome dell’appartenenza e della resistenza. La regista Dina Amer prende spunto da uno dei fenomeni più terribili e inquietanti del nostro tempo, quello del terrorismo musulmano in Occidente, per scomporlo in una storia che parla di famiglia, amore, sorellanza e identità scissa.

FUORI CONCORSO

LOVELY BOY di Francesco Lettierifilm di chiusura, concorre al “Premio del Pubblico BNL”

Italia, 2021, 105’, prima mondiale

Con: Andrea Carpenzano, Daniele Del Plavignano, Ludovica Martino, Enrico Borello, Riccardo De Filippis, Pierluigi Pasino, Martino Perdisa, Federica Rosellini

Un film Sky Original Produzione: Indigo Film

Co-produzione: Vision Distribution

Con il sostegno di IDM e della Provincia Autonoma di Bolzano Vendite Internazionali: True Colours

Distributore italiano: Vision Distribution

Nic, in arte Lovely Boy, è l’astro nascente della scena trap romana. Tatuaggi sul volto e talento puro, forma insieme all’amico Borneo la XXG, un duo trap lanciato verso il successo. Figli della buona borghesia romana, i due ragazzi si muovono in una città allucinata e feroce, popolata da una fauna disperata. Risucchiato in una spirale di autodistruzione, Nic si troverà a fare i conti con se stesso solo una volta lontano da tutto quel rumore. In un vecchio albergo sulle Dolomiti che ora accoglie persone che, come lui, sono finite nel baratro della droga, tenterà faticosamente di ritrovarsi. Fino a rendersi conto, proprio quando penserà di aver perso la cosa più importante, di essere finalmente diventato adulto.

EVENTI SPECIALI

IL PALAZZO (THE PALACE) di Federica Di Giacomo

Italia, Repubblica Ceca, 2021, 100’, prima mondiale

Con: Mauro Fagioli, Corrado Puccetti, Andrea Sanguigni, Alessandra Tosetto, Tiziana Della Rocca, Francesca Duscià, Simone Vricella, Virginia Zulli

Produzioni: Dugong Films con Rai Cinema Co-produzione: Mimesis Film

Con il sostegno di: Regione Lazio, Lazio Cinema International

Nel cuore di Roma si erge un Palazzo. Il proprietario, come un mecenate rinascimentale, negli anni ha offerto asilo ad una eclettica comunità di amici. Il nascondiglio perfetto dove coltivare i più aleatori progetti artistici. Oggi cinquantenni, gli ex-condomini si riuniscono a seguito della morte prematura del più emblematico del gruppo, Mauro, visionario regista che non ha mai finito un film nella sua vita. Mauro si lascia dietro un’eredità: ore di filmati in cui dirige gli abitanti di quella comunità nei ruoli più stravaganti, complici di un capolavoro incompiuto. La veglia per la sua morte risveglia le memorie del tempo che fu, scuotendo lo spirito assopito del gruppo, in questo grottesco romanzo di formazione fuori tempo massimo.

IL SILENZIO GRANDE di Alessandro Gassmann

Italia, Polonia, 2021, 106’, prima mondiale

Con: Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia Fotaras, Emanuele Linfatti, Roberto De Francesco

Produzione: Paco Cinematografica Co-produzione: Agresywna Banda

In collaborazione con: Vision Distribution, Amazon Prime Video, Sky e Rai Cinema

Con il sostegno di: MIC, Regione Campania, Campania Film Commission, Regione Lazio Vendite internazionali e Distribuzione italiana: Vision Distribution

Villa Primic, un tempo lussuosa dimora, ora scricchiolante magione che sembra uscita da un racconto di fantasmi, è stata messa in vendita. Una decisione dolorosa, presa dalla signora Primic, Rose, e condivisa dai due eredi della fortuna dilapidata della famiglia, Massimiliano e Adele: l’unico che non è affatto contento è il capofamiglia, Valerio, che scoprirà di non aver mai davvero conosciuto i suoi cari e, forse, nemmeno se stesso, fino a raggiungere l’amara consapevolezza che vivere non significa essere vivi.

SENZA FINE di Elisa Fuksas

Italia, 2021, 80’, prima mondiale

Con: Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Vinicio Capossela, Samuele Bersani

Produzioni: Tenderstories, Wildside, società del gruppo Fremantle, e Indiana Production

Una località termale fuori dal tempo, un hotel anni ’40, un luogo che sposta il presente chissà dove. Non la vita di Ornella Vanoni ma la rivelazione della sua intimità esibita. L’energia, il carattere, la musica, le sue bizze da diva che costringono la troupe a fermarsi più volte. Elisa, la regista, che riprende tutto, senza risparmiare niente, nemmeno le discussioni. Poi gli incontri. Amici, musicisti, la tromba di Paolo Fresu che risuona negli spazi vuoti del grande albergo dove tra giornate identiche scandite da cure e trattamenti prende spazio il racconto, la memoria, ma anche il futuro mentre Ornella si prepara a diventare creatura fantastica, destinata all’eternità.

MIZRAHIM, LES OUBLIÉS DE LA TERRE PROMISE (THE FORGOTTEN ONES) di Michale Boganim

France, 2021, 93’, prima mondiale

Con: Maayane Elfassy Boganim, Reuben Abergel, Erez Biton, Michael Biton, Amit Chai Cohen, Neta Elkayam, Carmen Elmakies, Koby Efrach

Produzione: Ex Nihilo

Co-produzioni: Lama Films, Bonne Nouvelle, Studio Orlando

Con il sostegno di: CNC – Aide aux Cinémas du Monde, Institut Français, La Région Ile-de-France Vendite internazionali: Reservoir Docs

La società israeliana è segnata da un tabù. Quello della sistematica discriminazione degli ebrei che arrivano nella Terra Promessa dai Paesi arabi, una ferita ancora oggi aperta. Negli anni ‘70, in un quartiere povero di Gerusalemme, Musrara, era nato un movimento ispirato alle Black Panthers americane per chiedere il riconoscimento dei diritti fondamentali per i cosiddetti Mizrahim, gli ebrei originari del Nord Africa e del Medio Oriente. Ricordando il padre, membro di questo movimento, Michale Boganim, regista franco- israeliana, mette a confronto le vicende personali e familiari con la Storia, esplorando insieme a sua figlia il passato ed incontrando diverse generazioni di Mizrahim. Il film è un road movie nelle regioni dimenticate alla periferia dello Stato israeliano, per riflettere sui concetti di esilio ed eredità storica.

THREE MINUTES – A LENGTHENING di Bianca Stigter

Paesi Bassi, 2021, 69’, prima mondiale

Con: Helena Bonham Carter [voce narrante] Produzione: Family Affair Films

Co-produzione: Lammas Park

Con il sostegno di: Netherlands Film Fund, Amsterdam Fund for the Arts, VPRO Vendite internazionali: Autlook Filmsales

In Three Minutes A Lengthening viene esaminato un filmino amatoriale girato nel 1938 in una città polacca abitata da ebrei, ritardandone la fine. Un saggio sul cinema, sulla storia e sulla memoria.

Giornate degli Autori – il poster

Giornate degli Autori

Giornate degli Autori 2020: presentata la 17° edizione

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Giornate degli Autori 2020: presentata la 17° edizione

Si svolgerà come da tradizione da mercoledì 2 settembre (giorno d’apertura della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia) a sabato 12 settembre la XVII edizione delle Giornate degli Autori, presieduta da Andrea Purgatori e di cui Giorgio Gosetti è il Delegato Generale. Molte le novità previste per quest’anno da Gaia Furrer, che per la prima volta firma come responsabile artistica la selezione ufficiale della sezione autonoma e indipendente promossa dalle associazioni italiane degli autori, ANAC e 100autori.

La prima riguarda il carattere generale del programma, improntato al tema del coraggio e concepito come una risposta alla difficile stagione del cinema mondiale che proprio a Venezia vuole riaffermare la forza della creatività e degli autori posti di fronte a una tragedia collettiva senza precedenti.

La seconda sta nell’idea di una collaborazione tra voci diverse che si riuniscono insieme in nome di una comune visione del valore del cinema, dell’impegno culturale, della volontà di reagire. Così si motiva la collaborazione con Bookciak, Azione! (ormai un appuntamento fisso alla vigilia della Mostra insieme a SNGCI), quella con Laguna Sud, che porta l’esperienza delle Giornate degli Autori e di ZaLab a Chioggia aspettando la Mostra “fuori dal palazzo” sotto le stelle d’agosto, quella del progetto Miu Miu Women’s Tales che conferma una speciale attenzione alla creatività femminile nell’ambito delle Giornate. E da quest’anno si realizza il progetto comune con Edipo Re (che da anni realizza l’evento Isola Edipo al Lido) per creare insieme un programma di incontri, visioni e iniziative sociali che si completa con lo spostamento delle Notti Veneziane alla nuovissima Isola degli Autori, con una scelta condivisa delle opere nel segno di un “cinema dell’inclusione” e del dialogo tra le arti che è da sempre l’elemento distintivo di Isola Edipo.

La terza novità consiste nell’assetto stesso delle Giornate degli Autori in cui il Delegato Generale continua a garantire la struttura operativa della rassegna a Venezia ma si impegna, insieme agli autori, in un più vasto disegno culturale nel corso dell’anno, mentre la selezione artistica trova una guida rinnovata e ringiovanita, grazie al lavoro di Gaia Furrer, affiancata da un comitato di selezione e da una importante squadra di consulenti e visionatori, giustificata dall’importante numero di film proposti, oltre 1.000 quest’anno.

“In un anno oggettivamente difficile e che rimarrà irripetibile anche nella storia della Mostra del Cinema – dice Andrea Purgatorile Giornate avviano un percorso di rinnovamento e crescita che ci proietta nel futuro. In questa prospettiva vogliamo rilanciare anche la nostra vocazione originaria che non si limita alla vetrina degli autori in mostra, ma si articola in un progetto permanente di ricerca e dibattito come è nelle aspettative degli autori. Anche per questo abbiamo deciso, unanimemente, di ricordare quest’anno il centenario di un grande creatore di storie come Ugo Pirro che sarà protagonista naturale della fascia di incontri a cui affidiamo un valore importante per la prossima edizione”.  

“Insieme a Laguna Sud prima e a Isola Edipo durante la Mostra – dice Giorgio Gosetti – abbiamo ridisegnato il profilo del nostro coinvolgimento sul territorio, associandoci a due realtà altrettanto giovani e capaci di portare contenuti di qualità. La conferma delle Notti Veneziane (selezionate da Gaia Furrer insieme a Silvia Jop) indica una strada importante nel segno della collegialità. D’altro canto, la preziosa collaborazione con il Premio LUX del Parlamento europeo con il progetto “27 Times Cinema” e la scelta di un giovane maestro come Nadav Lapid a Presidente della nostra giuria confermano una vocazione internazionale che trova riscontro nelle molte nazionalità presenti nella selezione ufficiale e fa del brand delle Giornate un marchio forte e riconosciuto che porta i nostri film in tutto il mondo”.

L’immagine 2020 delle Giornate – firmata da PIZZETTIePARTNER – raffigura il tuffo di una donna. Il suo è un tuffo a bomba, fiducioso e vitale, ma anche sospeso e onirico. E rappresenta molto bene il nostro stato d’animo pronto a una nuova sfida.

Sono 10 i film in concorso di cui 5 opere prime, 4 gli eventi speciali e 11 titoli selezionati nelle rinnovate Notti Veneziane – L’isola degli Autori per un totale di 26 nazionalità rappresentate e 11 donne dietro la macchina da presa (comprese le registe dei “Miu Miu Women’s Tales”). Il film di chiusura è firmato con il consueto stile spiazzante e irriverente da un regista di casa alle Giornate degli Autori come Bruce LaBruce.

Per il terzo anno consecutivo, le Giornate degli Autori, in collaborazione con Isola Edipo, presentano “Il cinema dell’inclusione – Omaggio ai maestri e alle maestre del cinema internazionale” che quest’anno verrà dedicato alla regista Liliana Cavani.

Come da tradizione, i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria ufficiale delle Giornate. Sono inoltre considerati per i premi collaterali della Mostra e per il Leone del Futuro riservato alle opere prime presenti in tutte le sezioni del festival.

A rendere possibili le Giornate degli Autori sono anche quest’anno la Direzione Cinema del MiBACT, il Main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas, cui si affiancano Miu Miu per le giornate di “Women’s Tales” e la SIAE con il suo riconoscimento alla carriera; la Commissione Cultura del Parlamento europeo per il LUX Film Prize e il progetto “27 Times Cinema”; la piattaforma digitale MYmovies, i media partner e i nostri tradizionali technical partner; la Regione Veneto e il Comune di Chioggia per “Laguna Sud”. Oltre, naturalmente, alla Fondazione La Biennale di Venezia e alla Direzione della Mostra del Cinema.

Giornate degli Autori 2020: omaggio a Ugo Pirro

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Giornate degli Autori 2020: omaggio a Ugo Pirro

Il 2020, oltre a essere l’anno del centenario della nascita di Federico Fellini e di Alberto Sordi, è anche l’anno del centenario di Ugo Pirro, scrittore e sceneggiatore. Dunque, un regista, un attore e uno sceneggiatore: tre figure professionali che riassumono, in molti casi, le ragioni del grande successo di un film.

Proprio perché anche la figura dello sceneggiatore, spesso un passo indietro quanto a visibilità, abbia il giusto riconoscimento alla Mostra del Cinema di Venezia, le Giornate degli Autori hanno accolto all’unanimità la proposta dell’ANAC – di cui fu tra i fondatori – di dedicare a Ugo Pirro la loro prossima edizione. “L’intenzione – dice Francesco Ranieri Martinotti – non è solo di tributare un omaggio a uno degli scrittori di cinema più prolifici e premiati ma anche di analizzare la figura dello sceneggiatore oggi, avviando una riflessione sulle dinamiche legate al valore della scrittura nel mondo dell’audiovisivo in continua evoluzione.”

Autore di capolavori del cinema italiano tra cui A ciascuno il suo, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Il giardino dei Finzi Contini, Ugo Mattone, in arte Ugo Pirro, era nato a Salerno il 26 aprile 1920 ma si sentiva da sempre cittadino di Battipaglia. Molti dei suoi film sono stati premiati negli anni con l’Oscar per il miglior film straniero, il Grand Prix al Festival di Cannes e le Nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale e non originale.

Nella seconda parte del festival, le Giornate degli Autori, in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare Cinema e Arti dello Spettacolo, ricordano Ugo Pirro con un incontro a cui parteciperanno Andrea Purgatori, sceneggiatore e Presidente delle Giornate, Giorgio Gosetti, Delegato Generale delle Giornate, Francesco R. Martinotti, Presidente dell’ANAC, l’On. Nicola Acunzo, Presidente dell’Intergruppo Cinema e Arti dello Spettacolo della Camera e Donata Carelli (un dottorato internazionale di ricerca su Ugo Pirro e co-sceneggiatrice nel 2008 del documentario Soltanto un nome sui titoli di testa per la regia di Daniele Di Biasio). Di Donata Carelli sarà inoltre presentato il libro Ugo Pirro. La scrittura del conflitto (UniversItalia, 2020) che ricostruisce la biografia densa di accadimenti dello sceneggiatore e i suoi primi romanzi nei quali appare già riconoscibile lo stile asciutto, la vena ironica e irriverente del futuro grande sceneggiatore del cinema italiano. Tra gli ospiti più attesi, Marina Cicogna, produttrice di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e La classe operaia va in paradiso), e attori e protagonisti del cinema italiano.

Giornate degli autori 2020: Nadav Lapid presidente di Giuria

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Giornate degli autori 2020: Nadav Lapid presidente di Giuria

Nadav Lapid ha accettato l’invito delle Giornate degli Autori intendendolo come un servizio al cinema in un’annata tanto difficile. Guiderà una giuria anomala, composta da 27 giovani appassionati di cinema provenienti da tutti i Paesi europei, nell’ambito del progetto del Parlamento Europeo 27 Times Cinema che a Venezia sarà coordinato dal direttore del festival di Karlovy Vary, Karel Och. La giuria ufficiale delle Giornate, presieduta da Nadav Lapid, assegnerà il GdA Director’s Award, consistente in un premio di 20.000 euro al miglior film della selezione ufficiale (composta da 10 titoli) nel corso di una delibera pubblica, trasmessa in streaming sui canali social delle Giornate venerdì 11 settembre.

Ha 45 anni, tre lungometraggi, numerosi corti e documentari alle spalle e nel 2019 ha vinto l’Orso d’oro alla Berlinale con Synonymes. Ha studiato filosofia e si è diplomato in cinema al Sam Spiegel Film and Television School di Gerusalemme. In patria è stimato anche come scrittore ma il nuovo cinema israeliano si rispecchia in lui che pure vive fra Tel Aviv e Parigi. È stato membro di giuria alla Semaine de la Critique di Cannes e al Festival di Locarno.

“Da sempre intendiamo il nostro concorso – dice il Delegato Generale Giorgio Gosetti – non come una semplice gara di eccellenze ma come un’opportunità per sostenere il miglior cinema indipendente dopo l’anteprima mondiale veneziana. Per questo cerchiamo personalità di grande forza e lungimiranza come Nadav Lapid per guidare la discussione di un gruppo eterogeneo di spettatori appassionati che sanno guardare il cinema del futuro. Desideriamo ringraziarlo di aver accettato e siamo certi che saprà imprimere la sua visione alla prossima edizione della sezione indipendente della Mostra, voluta dagli autori italiani per promuovere talenti di ogni nazione”.

“Persino nel film più nichilista, misantropo, ironico e disperato – scrive Nadav Lapid – c’è, inevitabilmente, una radice di speranza. Di conseguenza un ottimismo. La fiducia nella capacità di un certo suono e una certa immagine di coesistere e fondersi. Bisogna credere che l’audiovisivo abbia un’eco sull’animo umano, che le cose abbiano un senso e che tale senso possa essere costruito sullo schermo. Questa radicata fiducia che tutto ciò abbia un significato, che sia in connessione, rappresenta il modo in cui mi sento per il ruolo che sono stato invitato a svolgere come Presidente di giuria delle Giornate al prossimo Festival del cinema di Venezia. In tempi normali, essere membro di una giuria è qualcosa di funzionale, in qualche modo un atto burocratico, al servizio della fragile e meravigliosa macchina del cinema internazionale. Ma questa pandemia ci obbliga a guardare oltre l’orizzonte del nostro universo cinematografico, a chiederci che senso ha tutto questo? Quanto peso? È ancora tanto importante? Dobbiamo ancora credere nel cinema?  Forse, speriamo, l’esistenza stessa della Biennale può essere una risposta.”

“Siamo felici e orgogliosi di avere Nadav Lapid come Presidente della Giuria – osserva Gaia Furrer, che da quest’anno firma la selezione delle Giornate –. Nello scandagliare i meandri della psiche umana nei suoi angoli più remoti, il cinema di Lapid rappresenta un atto di risveglio, rinascita e di rivolta.  È un cinema ribelle, urgente e catartico. E mai come adesso abbiamo bisogno di autori che sappiano confrontarsi con il contemporaneo e che sappiano interrogare il cinema e le sue possibilità”.

La giuria ufficiale delle Giornate è resa possibile dal progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il Lux Film Prize del Parlamento europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione con Cineuropa.

Nadav Lapid (Tel Aviv, 1975) ha studiato filosofia all’Università di Tel Aviv. Dopo il servizio militare, si trasferisce a Parigi, per tornare in Israele e laurearsi alla Sam Spiegel Film & Television School di Gerusalemme. Il suo secondo cortometraggio, Kvish, è stato proiettato nel 2005 alla Berlinale (Panorama). Nel 2011 vince il Premio speciale della Giuria a Locarno con il suo film d’esordio, Hashoter. Tre anni dopo partecipa alla Semaine de la critique di Cannes con l’opera seconda, Haganenet. Nel 2015, Lama? è selezionato nella sezione Shorts della Berlinale. È stato insignito della medaglia dell’Ordine francese dei Cavalieri delle arti e delle lettere. Lo scorso anno con Synonymes si è aggiudicato l’Orso d’Oro alla Berlinale.

2019 Synonymes [Synonyme]
2016 Myomano Shel Tzlam Hatonot [From the Diary of a Wedding Photographer, cm]
2015 Lama? [Why?, cm]
2014 Love Letters to Cinema [autori vari, cm]
2014 Haganenet [The Kindergarten Teacher]
2011 Ha-shoter [Policeman]
2006 Ha-chavera shell Emile [Emile’s Girlfriend, cm]
2005 Kvish [Road, cm]
2003 Proyect gvul [cm]

Giornate degli Autori 2019: a Marco Bellocchio il premio SIAE

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Giornate degli Autori 2019: a Marco Bellocchio il premio SIAE

l Premio SIAE, assegnato ogni anno nel quadro delle Giornate degli Autori, va quest’anno a Marco Bellocchio che raccoglie il testimone di Mario Martone, premiato nel 2018.

La motivazione del premio, che sarà consegnato alle 17.30 del 2 settembre alla Villa degli Autori, spiega: «Con questo riconoscimento la Società Italiana degli Autori ed Editori saluta, all’indomani dell’unanime consenso per il suo ultimo film ‘Il Traditore’, Marco Bellocchio, figura unica di regista, intellettuale e organizzatore culturale, uomo di cinema che ha sempre saputo connotare con una cifra originale e personale la sua arte. Il suo lavoro riflette un pensiero di respiro internazionale erede di una riflessione politica e storica che ha radici nella migliore cultura italiana. Ribelle lucido e osservatore critico, viaggiatore curioso e testimone del suo tempo, Marco Bellocchio sa coniugare l’analisi introspettiva di sé con quella di una nazione, senza fare sconti all’individuo e alla società civile, ma indicando una consapevolezza che contrasta, ieri come oggi, ogni tipo di conformismo. Il riconoscimento gli viene assegnato in un anno importante della sua carriera segnato dal completamento di una trilogia di storia italiana che ha già regalato capolavori come ‘Buongiorno notte’ e ‘Vincere’. Ma il premio segnala anche il suo impegno costante a difesa dei diritti di tutti gli autori».

Dopo la consegna del riconoscimento, Marco Bellocchio dialogherà con Andrea Purgatori e Giorgio Gosetti sul suo cinema e sul tema del tradimento nella sua tradizione storica italiana (anche cinematografica) e come concetto più che ambivalente.

Sarà un incontro pubblico, aperto specialmente ai giovani, che si inserisce a pieno titolo in quell’attività di ricerca e approfondimento che rappresenta la vera costante delle Giornate degli Autori.

Inoltre, come ogni anno, SIAE conferisce il premio speciale a un film italiano della selezione delle Giornate. Il premio al “Talento Creativo” andrà per il 2019 a Gianfranco Pannone e ad Ambrogio Sparagna per l’originale lavoro tra immagini d’archivio e la ricerca cinematografica e musicale che raggiunge sorprendenti risultati nel film Scherza coi fanti, evento speciale delle Giornate 2019.

Il programma di Giornate degli Autori 2019

Giornate degli Autori 2016: Venice Days e “China Film Forum”

Giornate degli Autori 2016: Venice Days e “China Film Forum”

Sarà la collaborazione tra le Giornate degli Autori 2016 e il network internazionale Bridging the Dragon, insieme a Doc.it, a promuovere la terza edizione del China Film Forum in programma alla Mostra del Cinema il 2 settembre e dedicata ai temi, alle storie, alla creatività sull’asse Europa-Cina.

Le Giornate degli Autori – Venice Days riservano ogni anno uno speciale momento di approfondimento alla realtà in poderosa trasformazione del sistema cinematografico e audiovisivo cinese in rapporto con la creatività europea e italiana. L’appuntamento del China Film Forum (organizzato già da tre anni con In Thinker Studio e Youthminds) si trasforma, grazie a questa partnership, in un forte momento di sviluppo delle idee e delle forme espressive comuni a culture tanto diverse quanto votate alla collaborazione.

Bridging the Dragon è un’associazione internazionale creata per connettere autori e operatori europei e cinesi, organizzando eventi e momenti di incontro e scambio nei maggiori festival internazionali, ma soprattutto creando occasioni di supporto e consulenza per lo sviluppo di nuovi progetti. Quest’anno Bridging the Dragon, già partner di realtà importanti come lo EFM della Berlinale e il Marché du Film di Cannes, ha scelto la piattaforma dei Venice Days per una nuova tappa europea della sua attività.

Doc.it prosegue la sua collaborazione con le Giornate degli Autori portando a Venezia, con la collaborazione del Sino-Italian Campus Tongji University e di GZDoc, International Documentary Film & Market, la realtà di scambi culturali e progetti di coproduzione già in atto con la Cina, nella linea di una speciale attenzione al cinema del reale che caratterizza in questo momento una delle forme più vitali e vincenti di creazione cinematografica sia in Italia che in Cina.

In Thinker Studio fondato da Andrea Cicini dodici anni fa a Pechino, si occupa di comunicazione e marketing per incentivare le opportunità di sviluppo dell’audiovisivo tra Italia e Cina. Lavora con i maggiori player quali CFCC, iQIYI, XinHua, Sogu, Fuson, Youko, Chengdutv, BTV, CCTV, Huai Bros, Lumiere Pavillon, Wanda e Alibaba. Durante lo scorso Festival di Pechino, assieme ad un partner terzo, ha reso possibile la firma dell’accordo di sviluppo per un film del Premio Oscar Giuseppe Tornatore prodotto da Alibaba Pictures.

Il 1 settembre giungeranno a Venezia i partecipanti al secondo modulo di progetti di sviluppo e coproduzione avviati con il supporto di Bridging the Dragon dopo una “due-giorni” di lavoro ospitata in Italia grazie al supporto della Trentino Film Commission e animeranno una serata di matchmaking alla Villa degli Autori per festeggiare la nuova edizione del China Film Forum.

Il 2 settembre, nello spazio dell’Ente dello Spettacolo all’Hotel Excelsior, in accordo con altri soggetti istituzionali, sponsor privati e media partner, si svolgerà la terza edizione del China Film Forum alle Giornate degli Autori con la partecipazione di autori italiani e cinesi come lo sceneggiatore LU WEI (“Addio mia concubina”, “Il matrimonio di Tuja”), SHU HUAN (il creatore di “Lost in Thailand”, “Lost in Hong Kong”, due dei maggiori incassi della storia del cinema cinese) e la sceneggiatrice YUAN YUAN (“Goodbye Mr Tumor”, candidato cinese all’Oscar 2015 e grande successo dell’anno). A dialogare con loro, tra gli altri, in rappresentanza degli autori del cinema italiano, il presidente dei 100 Autori, Francesco Bruni e quello dell’Anac, Francesco Ranieri Martinotti.

Nella stessa giornata Bridging the Dragon curerà un workshop professionale di formazione dedicato ai produttori e autori italiani su realtà, potenzialità e modalità della coproduzione con la Cina, aperto anche alle produzioni del documentario.

Infine, in occasione del China Film Forum, le Giornate degli Autori annunceranno il gemellaggio con il Silk Road International Film Festival, in un ideale abbraccio tra le grandi tradizioni delle due culture sulla Via della Seta.

Il programma completo del China Film Forum che sottolinea la speciale attenzione del sistema audiovisivo italiano ed europeo per le trasformazioni e l’internazionalizzazione della cinematografia cinese, i contenuti degli incontri e la partecipazione di partner e sponsor verranno annunciati il 26 luglio in occasione della conferenza stampa di presentazione della XIII Edizione delle Giornate degli Autori (Venezia, 31 agosto – 10 settembre 2016).

Giornate degli Autori 2014: il programma

Giornate degli Autori 2014: il programma

a4.inddLe Giornate degli Autori, promosse da Anac e 100autori, realizzate nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presiedute da Roberto Barzanti e dirette da Giorgio Gosetti, entrano nella loro età adulta dopo un decennio di consenso diffuso e di affermazioni convincenti, grazie al sostegno convinto di tutti coloro che, fin dal primo anno, hanno guardato al nostro lavoro con simpatia, attenzione, rigore critico e vera partecipazione. Le istituzioni, i media, i partner e gli sponsor – certo – ma soprattutto grazie al pubblico e agli addetti ai lavori che hanno fatto della sezione autonoma e indipendente della Mostra un successo stimolante e ogni volta diverso.

Ricominciare dall’undicesima edizione significa rimettersi in gioco e questo abbiamo inteso fare con una selezione ormai storicamente “asciutta” – appena dodici film e qualche evento speciale negli undici giorni di programmazione -, una serie di iniziative mirate ai temi che le associazioni degli autori hanno ritenuto di stretta attualità, un tono generale che cerca la provocazione e la diversità. Non per il piacere di stupire e di scandalizzare, ma per rispondere alla richiesta di novità e di intelligenza che il pubblico ormai attende con insistenza dai grandi festival, per non vederli ridotti a semplice vetrina del consenso. Nel motto «scopriamo un nuovo pubblico per un cinema nuovo» c’è tutta la nostra sfida dei prossimi anni che punta a uno svecchiamento deciso dei linguaggi e delle liturgie, a un cinema “giovane” nelle intenzioni e nelle esigenze.

Tutte le opere prime delle Giornate degli Autori concorreranno al Leone del Futuro – Premio Luigi De Laurentiis per il miglior esordio di tutta la Mostra; sono confermati il Label di Europa Cinemas (Programma Media) per il miglior film europeo e il Premio Fedeora (federazione della critica euro-mediterranea) per il miglior film e il miglior esordiente. Ma da quest’anno nasce anche uno speciale riconoscimento (che sarà un autentico sondaggio tra un campione di spettatori molto particolari): il Premio Venice Days che attribuirà 20mila euro divisi equamente tra il regista vincitore e il distributore internazionale della pellicola scelta.

Un Premio del Pubblico scelto dagli spettatori accreditati alla Mostra viene invece messo in palio dal main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas. Insieme a questo partner “storico” che ci segue fin dalla fondazione delle Giornate nel 2004, il nostro ringraziamento va alle istituzioni pubbliche (Direzione Generale Cinema del MiBACT e il Parlamento europeo) e ai soggetti privati (in prima fila il creative partner Miu Miu, la SIAE, Toscana Castelfalfi Resort, Santa Margherita) senza i quali non saremmo in grado di portare a Venezia la voce degli autori. E un grazie va ovviamente alla Fondazione La Biennale di Venezia e alla Direzione della Mostra con cui da sempre collaboriamo con lealtà pur nella nostra indipendenza.

Teniamo in modo particolare alle iniziative speciali che trovano posto nel nostro programma tra le sale del Casinò (Perla e Perla 2), il Film Market all’Hotel Excelsior e l’ormai storica Villa degli Autori che per l’occasione ha nuovamente trasformato la sua immagine e si è arricchita di nuovi spazi e servizi.

Per il terzo anno portiamo a Venezia con Miu Miu il programma “Women’s Tales” dedicato alla creatività femminile con la presentazione di due cortometraggi nella giornata del 28 agosto e quattro incontri con protagoniste del cinema mondiale il 29 e 30 agosto.

Per il quinto anno, grazie alla Commissione Cultura del Parlamento europeo, a Europa Cinemas e a Cineuropa realizziamo il programma “28 Volte Cinema” che, nel segno del Premio LUX, riunisce in un inedito campus formativo 28 giovani spettatori provenienti dai 28 paesi dell’Unione Europea.

Rilanceremo la partnership con il Tribeca Film Festival, un dialogo tra due “isole della cultura” che porterà a Venezia, per il secondo anno consecutivo, un lungometraggio statunitense rivelatosi a Tribeca e che proprio alle Giornate comincia il suo percorso internazionale.

Festeggiamo il progetto speciale “100+1: cento film e un paese, l’Italia” che, lanciato dal critico Fabio Ferzetti nel 2006, si è trasformato via via in una realtà-pilota grazie alla collaborazione delle istituzioni territoriali laziali e ora, insieme alla Regione Lazio, a Istituto Luce Cinecittà e al programma “Cinema e Storia”, è una iniziativa che si apre anche alla scena internazionale.

Uno speciale ringraziamento infine ai nostri media partner (Cinecittà News, Cineuropa, Fred, web radio&tv dei festival, Ciak, la 27ma Ora, pagina al femminile di Corriere.it), e ai partner tecnici: specialmente a Sub-ti (che ancora una volta rende possibile il sottotitolaggio elettronico dei nostri film), I-Club, Frame By Frame (cui si deve la nostra sigla con le musiche dei Têtes de Bois), L’Eco della Stampa, 64 Biz che cura la digitalizzazione dei nostri filmati e Immagine & Strategia (che cura tutta la nostra immagine e firma il manifesto dell’anno, a cura di Antonella e Maria Teresa Pizzetti).

La selezione

Il gioco del fil rouge appassiona ogni anno la stampa e i selezionatori, soprattutto prima che la festa cominci, quando è necessario incasellare titoli e autori ancora da scoprire. Nella realtà si cerca il buon cinema – verrebbe da dire il cinema necessario – da un’edizione all’altra, appassionandosi al percorso degli autori più amati e più legati alla nostra proposta, andando in cerca di nuovi talenti, accompagnando il coraggio e le sfide diverse di registi famosi. Il programma si compone allora sulla base della migliore offerta, della possibilità reale, talvolta della fortuna e dell’azzardo. Capita così che, con le dovute eccezioni, la selezione 2014 delle Giornate punti specialmente sulle mille facce della gioventù attuale e sul modo in cui autori adulti cercano di raccontarla, di captarne l’inquietudine, la rabbia, il disagio e le attese. Capita così che abbiamo scelto la strada della provocazione e dell’eccesso per illuminare un cinema che in tutto il mondo fotografa una trasformazione profonda della società. Capita che abbiamo forzato all’estremo l’identità del nostro brand verso la ricerca da un lato e l’intrattenimento intelligente dall’altro. Se il cinema deve essere l’istantanea del tempo scattata in anticipo, grazie alla sensibilità degli artisti, allora ci auguriamo che questa selezione restituisca al festival – che del resto sembra muoversi sulla stessa linea d’onda con diversa sensibilità – il piacere della scoperta.

Da sempre crediamo di dover svolgere un ruolo complementare rispetto alla Mostra, in una leale competizione che aumenti le possibilità e le occasioni di trovare un cinema nuovo e vitale. Ancora una volta vorremmo essere giudicati per questo.

I numeri delle Giornate

Tra gennaio e luglio abbiamo ricevuto 678 lungometraggi, ma aggiungendo festival e mercati il numero dei film visionati sale a circa 1.350. Alla fine abbiamo scelto 20 film, di cui 6 opere prime e 3 cortometraggi, provenienti da 12 paesi.

Organizzeremo 14 incontri all’Hotel Excelsior e alla Villa degli Autori e collaboreranno con noi 14 volontari del Dams di Bologna e dello Iulm di Milano. Alla Villa serviremo 1.100 pasti mettendo in tavola oltre 600 bottiglie di vino, spumante italiano, birra e grappa, organizzeremo la prima deliberazione di giuria in diretta streaming nella storia dei festival cinematografici, inviteremo i registi esordienti di Biennale College, offriremo al campus di “28 Volte Cinema” tre laboratori di formazione e sei incontri con registi e addetti ai lavori.

Il Premio Venice Days

Gli autori non premiano gli autori: è un principio che ha sempre guidato il nostro lavoro e a cui non deroghiamo neppure nell’anno in cui istituiamo il Premio Venice Days. Nessuna giuria tradizionale in campo, nessun rituale consueto. Vogliamo invece che sia il pubblico – per quanto si tratti di un campione accuratamente selezionato e internazionale – a prendere in mano il senso stesso di un riconoscimento, facendone oggetto di riflessione e dibattito. Proprio ciò che a nostro avviso si è perso nella tradizione delle grandi rassegne e che va invece riconquistato come strumento per costruire una nuova platea di spettatori appassionati. Così i giurati del Premio Venice Days saranno i 28 ragazzi di “28 Volte Cinema”: competenti, motivati, diversi per sensibilità e formazione e chiamati a dibattere per 10 giorni, attraverso il confronto con i film della nostra selezione, sul senso del cinema di oggi, sul lavoro degli artisti e sul valore di ogni pellicola, sia essa firmata da un esordiente o da un autore consacrato. Per stimolarli, guidarli, dialogare con loro abbiamo voluto un Presidente di giuria scelto tra i professionisti internazionali più stimati e un direttore di festival che farà le veci di un vero e proprio tutor organizzando i lavori della giuria. Siamo convinti che le fasi preparatorie e la discussione finale che porterà al verdetto e che sarà pubblica – vi potranno assistere sia quanti saranno alla Villa degli Autori la mattina del 5 settembre, sia quanti vorranno collegarsi in diretta streaming – saranno inedite occasioni di confronto sui film, una vera e propria lezione di cinema da cui far emergere una scelta, magari irrituale, ma non per questo meno professionale e qualificata.

Al vincitore del Premio Venice Days verrà consegnato un assegno di 20mila euro da dividere in parti uguali tra il regista del film e il suo venditore internazionale. Pensiamo si tratti di un sostegno concreto sia alla creatività dell’autore che alla visibilità nel mondo dell’opera così segnalata dalle Giornate.

Personaggi in Villa

Il glamour non è il nostro mestiere e sul nostro ideale tappeto rosso si vola con uno skateboard o si cammina per andare fino alla sala, il luogo più bello del mondo in cui scoprire il grande cinema di domani. Eppure, grazie alla fiducia di produttori, autori e distributori, è già lunga la lista dei personaggi di spicco che saranno con noi quest’anno: Jeanne Balibar, Barbora Bobulova, Nicolas Bouchaud, Laurent Cantet, Sandra Ceccarelli, Shawn Christensen, Roberto Citran, Alex De la Iglesia, Ivano De Matteo, Guillaume De Tonquédec, Felice Farina, Iaia Forte, Alessandro Gassmann, Claudio Giovannesi, Christophe Honoré, Kim Ki-duk, Esteban Lamothe, Luigi Lo Cascio, Alina Marazzi, Pietro Marcello, i Masbedo, Giovanna Mezzogiorno, Leonardo Padura Fuentes, Francesco Pannofino, Jorge Perugorría, Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio, Paola Randi, Alice Rohrwacher, Emmy Rossum, Maya Sansa, Raymond Thiry, Filippo Timi, Jorge Valdano, Lambert Wilson.

Ma la lista è destinata naturalmente ad allungarsi perché da sempre la Villa degli Autori è il luogo d’incontro di quanti, giunti alla Mostra, trovano nel nostro giardino il loro “posto delle fragole”.

IL PROGRAMMA

SELEZIONE UFFICIALE

Film d’apertura – Fuori competizione

ONE ON ONE di Kim Ki-duk

con Don Lee, Kim Young-min, Lee Yi-kyung, Cho Dong-in, Yoo Teo

Corea del Sud, prima internazionale

produzione Kim Ki-duk Film – vendite internazionali Finecut

distribuzione italiana Fil Rouge Media

Una studentessa viene rapita, stuprata, assassinata. Sette persone, appartenenti alla setta delle Ombre (The Shadows), terrorizzano i sette sospettati del delitto. “Ma chi di quei sette sei tu?”.

Di One on One il regista ha detto: «È un film sul posto in cui vivo, la Corea. Che si sia d’accordo o meno con il finale del film, se non ci si sente ammazzati non bisogna mettersi a guardarlo. L’ho fatto perché qualcuno capisca. Sennò non ha senso. Questo è ciò che siamo noi ora».

 

EL 5 DE TALLERES di Adrián Biniez

con Esteban Lamothe, Julieta Zyllberberg

Argentina, prima mondiale

vendite internazionali Films Boutique

Si chiama Patón Bonassiolle, ha trentacinque anni, gioca a calcio ed è il capitano di una squadra della serie C argentina. Mentre la sua relazione sentimentale con Ale risente della frustrazione di un uomo che si scopre senza futuro, Patón capisce che dopo una “vita da mediano”, deve confrontarsi con la vita reale in cui i sogni sono morti prima dell’alba.

Il nuovo film dell’autore di Gigante racconta una società in cui il disagio batte alla porta e il vero eroe è il perdente. Una giornata dei Venice Days è dedicata anche per questo all’Argentina di oggi.

 

RETOUR A ITHAQUE (RITORNO A L’AVANA) di Laurent Cantet

con Jorge Perugorría, Isabel Santos, Pedro Julio Díaz Ferran, Fernando Hechevarria

Francia, Belgio, prima mondiale

vendite internazionali Funny Balloons – distribuzione italiana Lucky Red

Scritta dal romanziere cubano Leonardo Padura con il regista, la sceneggiatura comincia su una terrazza che sovrasta l’Avana, al tramonto. Cinque amici sono riuniti per festeggiare il ritorno di Amadeo dopo sedici anni di esilio. Dal crepuscolo all’alba, rievocano la loro giovinezza, il gruppo che formavano, la fiducia che avevano nel futuro, ma anche le loro delusioni.

Il vincitore della Palma d’Oro (La classe) ritorna con un racconto intimo, quasi l’istantanea di una generazione che deve fare i conti con le scelte fatte o subite da ciascuno.

 

 

BEFORE I DISAPPEAR di Shawn ChristensenOpera prima

con Shawn Christensen, Fatima Ptacek, Emmy Rossum, Paul Wesley

Stati Uniti, Regno Unito, prima internazionale

produzione Fuzzy Logic Picture

Al punto più basso della sua resistibile esistenza Richie riceve una telefonata che potrebbe cambiargli la vita: la sorella gli chiede di badare per qualche ora alla nipotina Sophia di undici anni. Non sa in che guaio sta per cacciarsi…

Sviluppato a partire dal cortometraggio Curfew con cui ha vinto l’Oscar nel 2013, il film d’esordio dell’attore e regista Shawn Christensen è stato la rivelazione del cinema indipendente americano di quest’anno. L’impianto narrativo è da classica commedia degli equivoci, ma lo sviluppo rivela un talento del tutto originale.

 

I NOSTRI RAGAZZI (THE DINNER) di Ivano De Matteo

con Alessandro Gassmann, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova

Italia, prima mondiale

produzione Rodeo Drive, Rai Cinema – con il contributo del MiBACT – distribuzione italiana 01 Distribution – vendite internazionali Rai Com

Due fratelli, opposti nel carattere come nelle scelte di vita, uno avvocato di grido, l’altro pediatra impegnato e le loro rispettive mogli perennemente ostili l’una all’altra, s’incontrano da anni, una volta al mese, in un ristorante di lusso. Fino a quando, una sera, una bravata dei rispettivi figli manda in frantumi l’equilibrio delle due famiglie. Liberamente ispirato al libro La cena di Herman Koch, la storia entra violentemente nella realtà borghese della famiglia scardinandone le fondamenta. Il nuovo film dell’autore de Gli equilibristi.

LES NUITS D’ETE di Mario FanfaniOpera prima

con Guillaume de Tonquédec, Jeanne Balibar, Nicolas Bouchaud

Francia, prima mondiale

produzione 24 mai Production vendite internazionali Le Pacte

Nella Francia del 1959, mentre i coscritti partono per l’Algeria, Michel e Hélène vivono la loro esistenza di coppia esemplare. Lui è un notaio ambizioso, lei divide il suo tempo tra le opere di beneficenza e l’educazione del figlio. Sarebbe un quadro perfino banale se Michel non nascondesse un segreto inconfessabile. Il regista e la sceneggiatrice Gaëlle Macé (Grand Central) si sono ispirati a un volume fotografico sul travestitismo maschile degli anni Cinquanta e Sessanta, e hanno ambientato la storia nella regione di Strasburgo con speciale attenzione a un contesto d’epoca in cui “la Francia perse la sua innocenza e vide stroncare con durezza l’anelito alla libertà”.

PATRIA di Felice Farina

con Francesco Pannofino, Roberto Citran, Carlo Gabardini

Italia, prima mondiale

produzione Nina Film – con il contributo del MiBACT – con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – distribuzione italiana Istituto Luce Cinecittà

Un operaio, un sindacalista e un impiegato, arroccati in cima a una torre mentre la loro fabbrica si prepara a chiudere per la crisi economica, raccontano e rivivono i passaggi della vita italiana sul filo di trenta anni di emozioni e drammi, dal delitto Moro a oggi. Dall’alto e da lontano guardano un paese che non riescono più a interpretare. Non un film sulla memoria, non un instant movie sulla crisi, ma il flusso di coscienza di una generazione. Dal libro omonimo di Enrico Deaglio.

METAMORPHOSES di Christophe Honoré

con Amira Akili, Sébastien Hirel, Damien Chapelle

Mélodie Richard, Georges Babluani, Vimala Pons

Francia, prima mondiale

produzione Les Films Pelléas – vendite internazionali MK2

Quando Europa scappa da scuola a bordo di un camion guidato da un giovane fascinoso di nome Giove, sa ben poco del viaggio iniziatico che la aspetta. Appena oltre l’asfalto dell’autostrada c’è una terra abitata da dei potenti che sanno trasformare gli uomini in animali e piante in un batter d’occhio. Giove, Bacco, Orfeo: Europa tutto guarda, ascolta e impara in questo confronto fra dei e mortali, assaporando il sapore più intenso della vita e dell’amore nel confronto con questi dolcissimi e micidiali seduttori. Le pagine di Ovidio rivivono in una scena contemporanea in cui ciascuno dà nomi nuovi al mito antico.

 

TUSSEN 10 EN 12 (BETWEEN 10 AND 12) di Peter HoogendoornOpera prima

con Raymond Thiry, Nasrdin Dchar, Cynthia Abma, Olga Louzgina, Elise van’t Laar, Ko Zandvliet

Belgio, Francia, Olanda, prima mondiale

produzione Keren Cogan Films, Phanta Film

Ambientato in una classica giornata estiva, questo film descrive gli effetti devastanti della notizia che due normali poliziotti sono incaricati di portare a una famiglia; una notizia che cambierà per sempre la vita di altre persone. Man mano che il viaggio dei due poliziotti prosegue, la loro auto diventa sempre più affollata: a ogni sosta si aggiunge un membro della famiglia con il suo carico di dolore e sgomento. «C’è una tensione che attraversa la vita – dice il regista – e collega le orribili tragedie che ci colpiscono e l’essenza delle preoccupazioni quotidiane cui facciamo fronte. È questa tensione che mi ha affascinato».

 

MITA TOVA (THE FAREWELL PARTY) di Sharon Maymon e Tal Granit

con Zeev Revah, Levana Finkelstein, Alisa Rozen, Ilan Dar

Israele, prima mondiale

produzione Pie Films – vendite internazionali Beta Cinema

Un gruppo di anziani che vivono insieme in una casa di riposo si ingegnano a mettere a punto un rudimentale strumento per dare la “dolce morte” a un amico che vuole finire la sua vita con dignità, nonostante una legislazione che vieta l’eutanasia. Ma quando la notizia si sparge sempre più ospiti della casa di riposo si rivolgono agli improvvisati inventori e li mettono di fronte a un dilemma senza soluzione obbligata. Una black comedy dolce e aspra sulla vita e la morte, sul difficile momento di congedarsi dalla vita. Dai produttori di Bethlehem, un film sorprendente che conferma la vitalità della cinematografia dell’anno.

THE GOOB di Guy MyhillOpera prima

con Liam Walpole, Sean Harris, Sienna Guillory, Olivier Kennedy, Marama Corlett

Regno Unito, prima mondiale

produzione Emu Films

Nel pieno di un’ondata di calore che stringe alla gola la campagna assolata di Fenland, il sedicenne Goob Taylor incontra la seducente Eva. Fino ad allora Goob ha passato le sue estati ad aiutare la mamma. Ma adesso la donna ha altri pensieri per la testa, dopo che ha incontrato, a sua volta, uno straniero affascinante come Gene Womack. Goob tutto a un tratto si sente un pensiero ingombrante e comincia a sognare per sé una vita diversa.

Dai produttori di Catch Me Daddy presentato all’ultimo festival di Cannes.

 

ASHA JAOAR MAJHE (LABOUR OF LOVE) di Adityavikram SenguptaOpera prima

con Ritwick Chakraborty, Basabdutta Chatterjee

India, prima mondiale

produzione Salaam Cinema

Come in un racconto di Italo Calvino, marito e moglie condividono la stessa casa e un amore intenso ma sono costretti a non incontrarsi quasi mai. Se non quando il destino decide di forzare, come per caso, le regole della loro faticosa esistenza. Lei lavora di giorno, lui di notte; lei prepara pranzi che non mangerà; lui fa la spesa per una casa che non vive. Sullo sfondo la periferia popolosa di Calcutta stretta nella morsa della crisi economica, del lavoro che non c’è o che non basta, della depressione e del silenzio.

In questa sorprendente opera prima tutte le voci e i rumori vengono dall’esterno. Nella casa nessuno parla.

HE OVAT PAENNEET (THEY HAVE ESCAPED) di JP Valkeapää

con Roosa Söderholm, Teppo Manner, Pelle Heikkilä, Petteri Pennilä

Finlandia, Olanda, prima mondiale

produzione Helsinki-filmi – vendite internazionali The Yellow Affair

Un ragazzo, addetto al servizio civile in un centro per adolescenti problematici, si innamora di una delle pazienti. La ragazza arde di un fuoco pericoloso, una sete di vita che non può essere controllata e compressa, mentre il suo giovane guardiano è d’indole mite e introversa. Ma anche in lui pulsa un desiderio di libertà che si oppone a quel mondo fatto di regole, punizioni, costrizioni. I due rubano una macchina e fuggono verso un destino che rischia di essere mortale, un viaggio su una strada senza uscita. Dal regista di The Visitor rivelato alle Giornate nel 2008.

Film di chiusura – Fuori competizione

MESSI di Alex De la Iglesia

Spagna

produzione MediaPro

Girato tra Buenos Aires, Rosario e Barcellona su sceneggiatura del campione del mondo argentino Jorge Valdano, che ne è anche il narratore, Messi mischia ricostruzioni interpretate da attori, materiale d’archivio e interviste a ex calciatori e allenatori come César Luis Menotti e Alejandro Sabella, Diego Armando Maradona e Johan Cruyff, giornalisti argentini e spagnoli, i compagni di squadra Mascherano, Pinto, Iniesta e Piqué, l’endocrinologo che curò il piccolo Lionel per il suo disturbo della crescita, e i dirigenti del suo club, lo F. C. Barcelona.

 

WOMEN’S TALES

 

#7 So Yong Kim

SPARK AND LIGHT

con Riley Keough, María Ellingsen, Laufey Elíasdóttir, Sjón, Benjamin Smith-Petersen

Italia, Stati Uniti

produzione Hi! Production, soandbrad

«La mamma è stabile, dorme. Guida con prudenza! Baci. Papà». Elizabeth ha ricevuto da poco questo messaggio, ma sua madre non è l’unica a perdersi nel sonno. L’auto della ragazza è in panne. Fuori si gela, intorno non ci sono segni di vita. Elizabeth non può fare altro che aspettare con pazienza. I soccorsi arriveranno presto. Nel frattempo, si scalda le mani sulle bocchette del riscaldamento, sprofonda in uno strano torpore, seguito da un risveglio ancor più surreale. Paesaggi islandesi si fondono con i suoi ricordi. Le paure si trasformano magicamente in tessuti confortevoli e fantastici. Papà, di sopra, da solo.

#8 Miranda July

SOMEBODY

con Hope Shapiro, Steven Lamprinos, Ian Lerch, Sophie Mann, Cory Roberts, Lika Bosman, Athena Hunter, Miranda July

Italia, Stati Uniti, prima mondiale

produzione Hi! Production

Il telefono è scomodo, l’email è vecchio, un sms è di cattivo gusto. Non sarebbe bello poter consegnare i messaggi verbalmente, faccia a faccia, anche quando non puoi (o non vuoi) esserci fisicamente? Molto divertente e stranamente toccante, il film presenta un sistema di messaggistica radicalmente nuovo inventato dall’artista Miranda July. Con questa moderna tecnologia, gli affascinanti personaggi del cast, fra cui la stessa July, litigano, si riappacificano e fanno l’amore.

EVENTI SPECIALI

 

In accordo con la 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

9×10 NOVANTA di Marco Bonfanti, Claudio Giovannesi, Alina Marazzi, Pietro Marcello e Sara Fgaier, Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio, Paola Randi, Alice Rohrwacher, Roland Sejko

Italia, prima mondiale

produzione Istituto Luce Cinecittà

Nove registi per un grande archivio. Nel 2014 l’Istituto Luce ha compiuto novanta anni. Una lunga storia che ha accompagnato l’Italia attraverso il cinema, e con quel patrimonio di immagini unico al mondo che è l’Archivio Luce. Per festeggiare questo compleanno, alcuni dei più apprezzati nuovi autori del nostro cinema sono stati invitati a realizzare un piccolo film, ciascuno con dieci minuti di immagini dell’Archivio, scelte tra le migliaia di ore di filmati che esso contiene.

Ne è nato un album di narrazioni diverse. I film raccontano del primo giorno di una guerra, e di invocazioni di pace; di crolli e di ricostruzioni; memorie di paesaggi e realtà (forse) perdute; miracoli, superstizioni e sogni. Si parla della condizione delle donne, di sessualità, del significato di una canzone, della Luna. Ci sono la favola e il diario, la fantastoria e la poesia, le parole di grandi scrittori accanto alle voci di persone comuni. Con personaggi reali e storici, e personaggi di pura finzione.

In accordo con Tribeca Film Festival

FIVE STAR di Keith Miller

con James Primo Grant, John Diaz

Stati Uniti, prima internazionale

produzione Up The Street Films, LLC

Dopo che il padre dell’adolescente John è stato colpito da una pallottola vagante, Primo decide di farsi carico dell’educazione del ragazzo alla legge della strada. Esponente di spicco della gang dei Bloods – sia nel film che nella realtà – Primo conosce soltanto le strade di Brooklyn. Mentre John è incerto se entrare o no in questa vita, Primo deve decidere se e come lasciarsi il suo passato alle spalle per essere un padre e un marito migliore. Girato durante l’estate newyorchese, il film mostra la cultura delle gang schivando ogni possibile stereotipo e lasciando volutamente nell’ambiguità la distanza tra fiction e vita reale.

 

THE SHOW MAS GO ON di Rä di Martino

con Sandra Ceccarelli, Iaia Forte, Maya Sansa, Filippo Timi

Italia, prima mondiale

produzione Produzioni Illuminati

MAS, i Magazzini allo Statuto, aprono a Roma all’inizio del secolo scorso come grandi magazzini di lusso. Di quell’epoca sono rimasti solo i lampadari a mezz’aria e i Mas sono diventati i magazzini del Popolo. Migliaia di metri quadrati, quantità incalcolabili di polvere e sopratutto un’umanità vasta e variopinta: dalle drag-queen alle badanti rumene, dai giovani sposi moldavi alle suore che scelgono la biancheria intima nei cestoni disordinati. Questo luogo di culto diviene un “palcoscenico” su cui il tessuto urbano che normalmente lo frequenta si intreccia a scene recitate e citazioni cinematografiche, per cercare di restituirne lo spirito, la potenzialità e l’energia.

THE LACK di Masbedo

con Lea Mornar, Xin Wang, Giorgia Sinicorni, Ginevra Bulgari

Italia, prima mondiale

produzione In Between Art Film – co-produzione Vivo Film

The Lack è tratto da un soggetto originale di Beatrice Bulgari e Mitra Divshali, ha la fotografia di Gherardo Gossi e Giuseppe Domingo Romano, si avvale del montaggio e sound design di Benni Atria ed è stato girato tra l’Islanda e Lisca Bianca nelle Eolie. Il film mette in scena quattro variazioni sul tema della “mancanza”, rappresentata da sei personaggi femminili. Ognuna di queste donne è immersa in una propria natura silenziosa e primitiva.

28 VOCI D’EUROPA PER UN SOLO VERDETTO:

IL PREMIO DELLE GIORNATE

Si festeggia quest’anno la V edizione di 28 Volte Cinema che rilancia la partnership delle Giornate degli Autori con il Premio LUX del Parlamento europeo, con Europa Cinemas e la collaborazione con Cineuropa.

I ragazzi di 28 Volte Cinema saranno i protagonisti della grande novità della nostra XI edizione: il Premio delle Giornate degli Autori. Chi meglio di questi giovani spettatori (dai 18 ai 26 anni), provenienti da tutti i paesi membri dell’UE, potrà infatti giudicare i film del concorso tenendo lo sguardo dritto sul futuro del cinema e del mondo?

Ciascuno di loro è stato selezionato dalle sale del circuito Europa Cinemas; tra le centinaia di candidature pervenute, sono state premiate l’originalità, l’impegno e soprattutto la passione degli aspiranti giurati. Insieme al Presidente della Giuria (una personalità del cinema internazionale) e con l’aiuto di un esperto come Karel Och (direttore artistico del Festival di Karlovy Vary nonché membro del comitato di selezione del premio LUX), i ventotto giurati vivranno un’esperienza quasi da campus universitario nel cuore del più antico festival del mondo e saranno un probante campione del gusto del nuovo pubblico per un cinema nuovo.

Tra le fila degli inediti giurati si contano traduttori (Ieva Keruka, Lettonia), burattinai (Edi Ćelić, Croazia) e poeti (Stefan Prohorov, Bulgaria), ma anche attivisti LGBTI (Anna Nygren, Svezia), oltre che naturalmente documentaristi e filmmaker. Marek Łużyński (Polonia) a ventiquattro anni ha già lavorato in sette diversi festival cinematografici, tre sale, e una scuola di cinema: c’è da credergli quando afferma: «I do not believe in life beyond films».

Quasi tutti collaborano con blog e riviste di critica cinematografica e le penne migliori saranno selezionate per partecipare al workshop di critica condotto da un esperto del comitato del LUX. Tutti inoltre contribuiranno quotidianamente al blog di Cineuropa creato per l’evento. In parallelo alle loro mansioni di giurati, i 28 si dedicheranno all’esplorazione della nuova edizione del Premio LUX, visionando i tre film finalisti e confrontandosi con i loro autori e con i membri del parlamento europeo presenti a Venezia.

Perfetto campione del nuovo pubblico d’essai, i nostri ventotto giurati si inchinano davanti ai capolavori classici senza storcere il naso davanti ai successi di botteghino, i loro gusti spaziano da minuscole coproduzioni europee agli spettacolari Wuxia cinesi. Sarà un coro di voci molto diverse quello che animerà i dibattiti della giuria. E la sfida del presidente sarà proprio quella di armonizzare tutte le tonalità in un verdetto finale che premi lo spirito di una giuria così speciale.

La finlandese Ida-Maria Olva dichiara di non aver ancora visto il suo film del cuore. Speriamo possa premiarlo lei stessa alle Giornate!

DA DOVE RICOMINCIARE?

Roberto Barzanti, Presidente

Raggiunto il traguardo dell’undicesima edizione, le Giornate degli Autori intendono rafforzare i caratteri della loro originale e autonoma presenza nel quadro del programma della Mostra d’Arte Cinematografica. Promossa da Anac e 100autori, interprete dell’intero e variegato mondo associativo di chi fa cinema, la nostra Associazione ribadisce la sua fedeltà ai chiari propositi per i quali è nata su impulso di Emidio Greco e Citto Maselli. Vogliamo continuare a essere uno spazio di dialogo e di confronto critico sui linguaggi dell’audiovisivo in una fase di febbrili mutamenti, a partire anzitutto dalla rassegna di opere di particolare significato. Saremo ancora un osservatorio qualificato sulle politiche nazionali ed europee per il cinema e per le culture, in una fase sempre più dominata da una globalizzazione invasiva e priva di regole. Accentueremo, infine, la funzione formativa e di tutela e diffusione del patrimonio storico ignorato o marginalizzato.

Il pubblico delle Giornate sarà chiamato a essere un interlocutore attivo, a discutere e a giudicare. Per la prima volta, infatti, la nostra selezione sarà valutata da un duplice campione di spettatori, e non con semplici premiazioni, non con giurie tradizionali.

Sarà poi, come sempre, un’edizione con un forte segno europeo, evidenziato dalla collaborazione con la Commissione Cultura guidata ora da Silvia Costa che ha creduto, fin dall’inizio, nella nostra esperienza. Il Premio LUX, guidato da Doris Pack, presenterà proprio a Venezia i tre film finalisti del 2014 che saranno accompagnati dai loro autori.

Al di là di interventi dall’impatto simbolico, si tratterà di approfondire potenzialità e rischi connessi alle discussioni avviate dalla Commissione di Bruxelles – si è svolto già il sesto round – per definire il Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Transatlantic Trade and Investmemt Partnership). Rinnovare la richiesta perché sia rispettata l’“eccezione culturale” è fondamentale, ma non basta: è l’insieme della logica geopolitica sottesa al TTIP che sollecita una riflessione più comprensiva e consapevole. I problemi relativi alla circolazione dei beni della creatività e alla protezione dei diritti degli autori non sono disgiungibili dalle dinamiche generali. E il governo italiano quale futuro pensa per la produzione cinematografica e audiovisiva? Il ministro Dario Franceschini ha mostrato fin dall’inizio del suo incarico una sollecita capacità di sintonizzarsi con talune delle più urgenti richieste provenienti da chi si occupa di cultura. In ambito cinematografico c’è urgenza di una legislazione sistematica, attesa da troppo tempo, e non mancheranno le occasioni per chiarire gli obiettivi che più stanno a cuore agli autori, che desiderano partecipare a pieno titolo a consessi talvolta sbilanciati più sul versante economico.

Senza il sostegno del Ministero non potremmo neppure esistere: pertanto viva è la nostra gratitudine verso il MiBACT. Al direttore generale per il cinema Nicola Borrelli rinnovo una gratitudine non rituale. Anche la SIAE sarà partecipe del nostro programma premiando un giovane talento italiano che abbia lavorato sull’intreccio dei linguaggi.

Decisivo è stato ed è l’apporto di soggetti privati che hanno stabilito con le Giornate un vero e proprio legame di corresponsabilità nell’ideazione, nell’erogazione di servizi tecnici e nell’articolazione stessa dell’agenda del Lido. Miu Miu, ad esempio, completa quest’anno un primo tratto del percorso a mille facce nell’universo della creatività femminile esaltato dal progetto Women’s Tales.

Inutile ripetere che in mancanza dello spirito collaborativo e del vivo incoraggiamento della Biennale non saremmo in grado di assolvere la nostra missione, che abbiamo sempre interpretato e praticato come complementare nel vasto panorama della Mostra. Con il presidente Paolo Baratta e con il direttore Alberto Barbera abbiamo costruttivamente affrontato le difficoltà operative e logistiche, con reciproca lealtà e amichevole rispetto. Il più antico e prestigioso Festival cinematografico del mondo richiede via via aggiustamenti accorti e sostanziosi miglioramenti che ne serbino alta e ben percepibile la vitalità artistica. In anni – vano nasconderlo – irti di ostacoli e di incognite.

 

IL CINEMA CHE CI CHIAMA

Giorgio Gosetti Delegato generale

Abbiamo girato una pagina – quella del decennale – e sentiamo adesso la consapevolezza di dover avviare un percorso nuovo sulla scena del festival più antico. In tempi di nuovismo esasperato viene da guardare con sospetto a un eccesso di enfasi sul tema del rinnovamento. Ma le Giornate degli Autori hanno la ricerca del futuro radicata nel loro codice genetico, in parallelo con una passione per la memoria che consideriamo il valore non negoziabile per crescere in una società civile e una cultura che sanno cambiare senza tradire se stesse.

Per questo, se volessimo citare due titoli emblematici della selezione 2014, penseremmo naturalmente a un maestro come Kim Ki-duk, che sa mettersi in gioco ogni volta come se fosse la prima, e all’omnibus 9X10 Novanta promosso da Istituto Luce Cinecittà in cui la memoria visiva dell’Italia di ieri è stata affidata a dieci giovani autori del cinema italiano di oggi. Non a caso One on One dell’artista coreano è stato scelto come film d’apertura, mentre 9X10 è condiviso con la Mostra del Cinema, perché la creatività dei nostri talenti è patrimonio comune a tutta la scena veneziana.

Abbiamo scelto i film – e il plurale è d’obbligo per un lavoro che ha coinvolto allo stesso modo chi scrive, il vice-direttore Sylvain Auzou, Gaia Furrer e Renata Santoro dell’ufficio cinema, il comitato internazionale di selezione, i consulenti e i collaboratori – sulla base di ciò che ci è sembrata la loro “necessità”: testimoni di un cinema che si trasforma, cangiante e vitale oltre le barriere delle nazionalità e delle tradizioni. È davvero un cinema globale quello che abbiamo voluto a rappresentare i nostri gusti e le nostre passioni. Una globalità data dalla circolazione delle esperienze, dalla consonanza della creatività, dal desiderio di conservare le radici senza paura di affrontare il presente.

Abbiamo scelto un motto per il nostro lavoro da qui in avanti: «scopriamo un nuovo pubblico per un cinema nuovo»,e a questo pubblico – cercato, sperato, voluto – dedichiamo il nostro lavoro e undici giorni che ci auguriamo pieni di sorprese. Sentiamo il bisogno, appunto “necessario”, di trasmettere agli spettatori di domani l’entusiasmo, la curiosità, la fame di cinema che sono appartenuti alle generazioni precedenti. Vogliamo che la platea dei festival sappia essere l’occasione per toccare con mano il piacere dell’intelligenza che la creatività degli artisti sa innescare. E crediamo che il nostro compito, nel mosaico della Mostra di Venezia, sia proprio quello di aggiungere sale alla passione impigrita degli spettatori d’oggi. Che ciò avvenga con la visione di un film, un incontro capace di cambiare la nostra percezione delle cose, una chiacchiera a notte alta o una discussione dai toni accesi, poco importa. Quel che conta è questa rinnovata – ma tutta da costruire – voglia di riappropriarsi da parte dello spettatore dello “sguardo degli artisti”: una visione che trascende la cronaca per diventare immaginazione, profezia, memoria collettiva ed esperienza di crescita. E a questo compito ci dedichiamo con gli strumenti consoni a una rassegna voluta dagli autori e pensata per gli autori.

È in questa logica che va iscritto anche il Premio che per la prima volta attribuiamo a uno dei nostri film; è qui che può avere un senso un verdetto popolare affidato agli spettatori che seguono la proposta culturale delle Giornate; è su questa strada che dovremo impegnarci anche oltre gli undici giorni della Mostra.

Altri ringraziano giustamente in queste pagine tutti coloro – istituzioni pubbliche e soggetti privati – che ogni anno forniscono opportunità, mezzi e stimoli creativi al nostro lavoro. Vorrei invece dire grazie a quelli che per le Giornate lavorano nei mesi precedenti l’entrata in scena e quelli che offrono il loro volontario impegno durante le giornate al Lido. Ogni volta mi stupiscono per la capacità di essere giovani e professionali, competenti ed entusiasti con un calore e uno spirito di squadra che trasforma il lavoro in esperienza di vita. E grazie anche agli addetti ai lavori che scommettono su di noi e su un marchio di qualità che negli anni – con la guida sicura del Presidente Barzanti, la fiducia delle associazioni, i successi conseguiti – ha reso i Venice Days il luogo naturale per il cinema che si rinnova.

Giornate degli Autori – Venice Days 2016: il palmares ufficiale

Giornate degli Autori – Venice Days 2016: il palmares ufficiale

VENICE DAYS AWARD

La Giuria Ufficiale del Venice Days Award presieduta da Bruce LaBruce ha assegnato, nell’ambito della Selezione Ufficiale, il Premio Giornate degli Autori a:

THE WAR SHOW di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon

La Giuria era composta dai giovani europei del programma 28 Times Cinema, che ha decretato il film vincitore con la seguente motivazione:

“The War Show ha provocato una reazione fortissima da parte della giuria. Siamo rimasti immediatamente colpiti dal significato e dall’urgenza del film, apprezzandone al contempo l’approccio cinematografico coraggioso e innovativo. Ci siamo chiesti se questo documentario straziante dovesse essere considerato insieme al resto della selezione delle Giornate degli Autori, composta da film di finzione, e abbiamo convenuto che The War Show non solamente fa appello alla nostra coscienza ma si distingue per i suoi meriti cinematografici, che lo rendono un’opera autentica e straordinaria. The War Show è un film di grande attualità che punta i riflettori su un conflitto tuttora in corso troppo spesso ignorato o mal rappresentato dai media. Crediamo fermamente che si tratti di un film che ciascuno di noi dovrebbe vedere.”  

Il Premio comprende un contributo in denaro di 20.000 Euro che viene egualmente ripartito tra il regista e il venditore internazionale del film, che si impegna a utilizzare la cifra ricevuta per la promozione dell’opera.

Giornate degli Autori 2016PREMIO DEL PUBBLICO BNL

Promosso da BNL Gruppo BNP Paribas

Pamilya ordinaryo di Eduardo Roy Jr.

LABEL EUROPA CINEMAS

SAMI BLOOD di Amanda Kernell vince il premio assegnato da Label Europa Cinemas come miglior film europeo delle Giornate degli Autori. Ricevendo questo riconoscimento, il film beneficerà di un supporto promozionale da Europa Cinemas e di una migliore visibilità grazie all’incentivo finanziario per una rete di sale che lo programmerà.

La Giuria ha attribuito il Premio con la seguente motivazione:

“Questo film d’esordio è un potente esempio di story-telling. Sguardo carico d’emozione sulla ricerca dell’identità, il film introduce il pubblico alla storia quasi sconosciuta del popolo dei Sami nel nord della Scandinavia. Ma soprattutto Sami Blood celebra l’enorme coraggio di una ragazza pronta a rischiare tutto per uscire dai limiti della propria vita.  Padroneggiando la materia cinematografica e con grandi performance, il regista riesce ad evitare i soliti trucchi narrativi per consegnarci un film accattivante e originale, capace di riecheggiare ben oltre i confini della Scandinavia.”

PREMI FEDEORA

La Giuria della Federazione dei Critici Cinematografici Europei e del Mediterraneo ha assegnato i seguenti premi ai film della Selezione Ufficiale delle Giornate degli Autori:

Miglior film: THE ROAD TO MANDALAY di Midi Z

Miglior regista esordiente: Amanda Kernell per SAMI BLOOD

Miglior attrice: Ashleigh Cummings per HOUNDS OF LOVE

Miglior film europeo: QUIT STARING AT MY PLATE di Hana Jušić

PREMIO LIZZANI

LA RAGAZZA DEL MONDO diMarco Danieli

PREMIO FRANCESCO PASINETTI – SNGCI

Miglior film: INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis

Miglior attore: Michele Riondino per LA RAGAZZA DEL MONDO di Marco Danieli

Miglior attrice: Sara Serraiocco per LA RAGAZZA DEL MONDO di Marco Danieli

Menzione speciale alle attrici Angela e Marianna Fontana per INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis

PREMIO FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub)

INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis

PREMIO BRIAN

LA RAGAZZA DEL MONDO di Marco Danieli

QUEER LION 

HEARTSTONE di Guðmundur Arnar Guðmundsson

PREMIO LINA MANGIACAPRE

INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis

PREMIO OPEN

al regista Pippo Delbono per VANGELO

PREMIO GIANNI ASTREI – VENEZIA 2016

INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis

PREMIO MIGRARTI

NO BORDERS di Haider Rashid

Giornate degli Autori – Venice Days 2016: i premi collaterali

Giornate degli Autori – Venice Days 2016: i premi collaterali

Dopo l’assegnazione di questa mattina del Venice Days Award 2016 da parte della giuria dei 28 giovani europei, presieduta da Bruce LaBruce, a */The War Show /*(di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon), le Giornate degli Autori si preparano ad accogliere altri illustri premiati.

La sezione indipendente della Mostra, nel ringraziare tutte le Giurie che hanno voluto riconoscere un merito agli undici titoli della 13ª edizione, alle 18.30 di questo pomeriggio ospita alla Villa degli Autori una cerimonia di premiazione in cui saranno consegnati numerosi riconoscimenti.

Giornate degli Autori 2016*Il PREMIO LABEL EUROPA CINEMA *va a*/SAMI BLOOD/* di Amanda Kernell che riceverà il premio insieme al produttore Lars G. Lindström.**

Il Label Europa Cinemas, dedicato ai film di produzione e co-produzione europea. Il Label, creato nel 2003 da un network di esercenti europei di qualità (oltre 2.300 schermi in più di 500 città europee), con il sostegno del Programma MEDIA dell’Unione europea, consiste in un contributo economico alla distribuzione e alla promozione nonché alla permanenza del film vincitore nelle sale aderenti al network.

I*PREMI FEDEORA *(Federazione dei Critici Europei e dei Paesi Mediterranei).
Miglior film*: /THE ROAD TO MANDALAY/* di Midi Z, presente alla cerimonia per ritirare il premio.

Miglior regista esordiente: *AMANDA KERNELL* (per il film */SAMI BLOOD/*), presente alla cerimonia per ritirare il premio.

Miglior attrice: *ASHLEIGH CUMMINGS* per il film */HOUNDS OF LOVE/* di Ben Young, che riceverà il premio per l’attrice.

Miglior film europeo: */QUIT STARING AT MY PLATE/*//di//Hana Jušić, presente alla cerimonia per ritirare il premio insieme alla produttrice Ankica Tilic.

Il *PREMIO LIZZANI* va a */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli

Il premio Lizzani, istituito dall’ANAC, è dedicato al regista Carlo Lizzani, figura fondamentale della nostra cinematografia e direttore della Mostra dal 1979 al 1982. Si tratta di un premio per gli esercenti cinematografici più coraggiosi. Quest’anno è Sino Accursio Caracappa, esercente di Sciacca, che ha scelto il film vincitore al quale garantirà la promozione e la distribuzione nelle sue sale.

I*PREMI PASINETTI*:

Miglior film: */INDIVISIBILI /*di Edoardo De Angelis.

Miglior attore: *MICHELE RIONDINO* per il film */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli.

Miglior attrice: *SARA SERRAIOCCO* per il film */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli.

Marco Danieli riceverà il premio per i suoi attori.

Menzione speciale alle attrici *ANGELA* e *MARIANNA FONTANA* per */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis che ritirerà il premio.

Il Premio Pasinetti, dedicato al regista sceneggiatore, critico e fotografo Francesco Pasinetti, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), è uno dei premi collaterali della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il *QUEER LION *va a*/HEARTSTONE/ *di Guðmundur Arnar Guðmundsson

Il Queer Lion è un premio cinematografico attribuito annualmente dal 2007 al “Miglior Film con Tematiche Omosessuali & Queer Culture”. Ritira il premio il regista Guðmundur Arnar Guðmundsson.

Il *PREMIO LINA MANGIACAPRE* va al film */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis.

Ideato nel 1987 da Lina Mangiacapre, affiancata da una giuria composta da giornalisti e critici cinematografici (al 50% uomini e donne), il premio è finalizzato a “segnalare le opere filmiche che mostrano nel segno della differenza il cambiamento dell’immagine della donna, soggetto di storia e di cultura.” Ritireranno il premio Edoardo De Angelis (regista) e Pierpaolo Verga (produttore).

Il*PREMIO BRIAN* va a */LA RAGAZZA DEL MONDO/ *di Marco Danieli*. *

La UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) assegna un premio per il miglior film presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia//che sarà ritirato dal regista Marco Danieli.

Il *PREMIO GIANNI ASTREI – VENEZIA 2016* va al film */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis.

L’Associazione Fiuggi Family Festival in collaborazione con Ente dello Spettacolo attribuisce il premio al film italiano che, tra tutti quelli presentati alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, valorizza al meglio l’esperienza cinematografica intesa come arricchimento e ri-elaborazione della visione del mondo nel singolo e nella società.

Le Giornate degli Autori – Venice Days, sono una sezione indipendente della 73 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, promossa da ANAC e 100autori.

Giornata mondiale dell’ambiente: tra documentari e musica, ARTE.TV

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L’intervento dell’uomo sta cambiando radicalmente il pianeta e gli ecosistemi ed è importante intervenire a livello globale per riuscire ad arginare i danni e le devastanti conseguenze delle azioni umane. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), il canale culturale Arte in Italiano (arte.tv/it) presenta Toxic Tour, la serie in sei episodi che accompagna alla scoperta del fascino malsano dei paesaggi europei rovinati dall’industrializzazione, e Le quattro stagioni (incerte), il concerto che, attraverso la musica, vuole sensibilizzare sulla crisi climatica e sull’urgenza di un’azione globale.

Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.

Francia: il fango radioattivo

In Provenza, sulle colline nei dintorni di Gardanne, una fabbrica di allumina scarica tonnellate di fango rosso tossico nelle campagne e nei torrenti. Questa situazione va avanti dagli anni Sessanta a causa del via libera dato dalle autorità e dal comandante Cousteau. Ma ora si può fare qualcosa per farli smettere?

Romania: il lago avvelenato

In Romania, nel cuore dei Carpazi, fino alla fine degli anni Settanta esisteva un piccolo villaggio come tanti altri. Oggi, a causa di una decisione del dittatore comunista Nicolae Ceaușescu, non solo il villaggio è totalmente abbandonato, ma è anche sommerso dalle acque velenose di un lago colmo dei rifiuti della vicina miniera di rame.

Spagna: il fiume acido

I turisti adorano il paesaggio quasi marziano del Rio Tinto, in Andalusia. Nelle sue acque rosso sangue, però, non sopravvive nemmeno un pesce. Acido e pieno di metalli pesanti, questo grande fiume brucia infatti ogni cosa che incontra sul suo cammino.

Italia: schiuma corrosiva

Con le sue acque turchesi e la sabbia bianchissima, la spiaggia di Rosignano, in provincia di Livorno, sembra un paradiso per surfisti. Ma questo sito apparentemente immacolato è dovuto, in realtà, a una fabbrica chimica che da più di un secolo scarica i rifiuti di carbonato di sodio sulle coste limitrofe.

Germania: la miniera affamata

In Renania, una gigantesca miniera di carbone a cielo aperto sta inghiottendo interi villaggi, gradualmente cancellati dalla mappa da un’industria estremamente inquinante destinata alla produzione di elettricità. Basteranno pochi attivisti per fermare la macchina infernale che sta creando questo paesaggio lunare?

Ucraina: i lupi di Chernobyl

Il 26 aprile 1986, il cuore del reattore della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, esplose. La zona è ancora oggi contaminata, reattiva e inabitabile per l’essere umano, ma queste condizioni uniche ne hanno fatto una riserva naturale senza precedenti. Questo documentario esplora l’area seguendo le tracce dei lupi che sono tornati in questi territori nuovamente selvaggi: ecco che forma assumerebbe la natura dopo una catastrofe.

Le quattro stagioni (incerte)

Le quattro stagioni (incerte) è una “ricomposizione algoritmica” dell’Autunno di Vivaldi. Sviluppata da compositori, musicisti, scienziati del clima e informatici utilizzando le previsioni del clima geospaziale per il 2050, descrive come potrebbe essere il futuro del mondo se non dovessimo invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. A portarla in scena durante l’iniziativa internazionale ALPHA MISSION – ΔELOS, che si svolgerà in parallelo con la MISSIONE ARTEMIS della NASA e che unirà mitologia, arte, scienza e tecnologia spaziale, sarà la European Union Youth Orchestra (EUYO), insieme a musicisti e solisti ucraini e russi.

L’evento, che mira a sensibilizzare il pubblico sulla crisi climatica e sull’urgenza di un’azione globale, si svolgerà lunedì 30 maggio (ore 19.30 CET) sull’isola greca di Delos, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO minacciato dall’innalzamento delle acque, e sarà trasmesso in diretta dal canale culturale europeo ARTE e proiettato sui grandi schermi allestiti in diverse città del continente, tra cui Venezia. Lo spettacolo sarà poi disponibile in streaming su ARTE fino alla fine di agosto.

Giornata Mondiale degli Oceani: al via la campagna Sky Ocean Rescue

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In occasione della XXVIII Giornata Mondiale degli Oceani  indetta dall’ONU, lunedì 8 giugno Sky proporrà una programmazione dedicata per sensibilizzare il pubblico sul tema della salvaguardia dei mari. Prosegue dunque l’impegno di Skynella difesa degli oceani con la campagna Sky Ocean Rescue, grazie alla quale ha eliminato la plastica monouso dalle sedi e dal packaging dei propri prodotti, e più in generale nella salvaguardia dell’ambiente, con la campagna Sky 0, con cui si impegna a divenire la prima azienda media e di intrattenimento net zero carbon in Europa entro il 2030.

Diversi contenuti saranno sui canali della piattaforma durante tutta la giornata, mentre sarà disponibile on demand su Sky e NOW TV una collezione dedicata con film, documentari e approfondimenti sul tema.

Oltre a ricordare la giornata con servizi e interviste ad esperti, Sky TG24, proporrà alle 21.00 il documentario “Plastic Busters”. Prodotto dalla testata all news e realizzato da Daniele Moretti, il doc racconta gli effetti della presenza di plastica e microplastica nel santuario di Pelagos, un’area del Mediterraneo con una incredibile biodiversità. Al seguito dei ricercatori impegnati sul campo del progetto Plastic Busters, promosso dal Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena in collaborazione con un consorzio di partner internazionali, il documentario mostra gli sforzi degli studiosi per analizzare le conseguenze delle micro e macro-plastiche sulla flora e la fauna marina e sulle specie a rischio di estinzione e cerca di spiegare non solo quale sia la situazione presente nell’area, ma anche come la ricerca provi a combattere questo preoccupante fenomeno.  

Sempre lunedì 8 giugno, Sky Cinema Family trasmetterà alcuni film a tema ambientale, incentrati sulla salvaguardia dell’oceano e delle creature che lo abitano: si parte alle 16.25 con Echo il mio amico delfino, il film ambientato su un’isola paradisiaca che celebra l’amicizia tra un bambino e uno splendido delfino; si prosegue alle 18.00 con l’avventurosa animazione Il Delfino nel variopinto mondo degli abissi, seguita alle 19.30 da Bernie il delfino, la fiaba ambientata sulle spiagge della Florida che vede protagonista una giovanissima studiosa dell’oceano, in grado di parlare con i delfini. In prima serata alle 21.00, appuntamento con Qualcosa di straordinario, la storia vera in cui John Krasinski e Drew Barrymore interpretano un reporter e una volontaria di Greenpeace che si mobilitano per salvare tre balene intrappolate nei ghiacci. Chiude la giornata sul canale il film Flipper, la commedia ecologista tratta dalla famosa serie tv che vede protagonista un giovane Elijah Wood.

Infine, anche i canali Discovery Channel e National Geographic Wild proporranno una programmazione speciale dedicata alla Giornata Mondiale degli Oceani. In particolare, Discovery Channel lunedì 8 giugno trasmetterà alle 21.55, Missione pianeta pulito, lo speciale con Zac Efron, in cui la star hollywoodiana viaggia in giro per il mondo alla scoperta di gruppi di volontari che si sono organizzati per ripulire alcuni dei mari e territori più inquinati del mondo. Un viaggio emozionante che lancia un messaggio di sensibilizzazione in merito al tema dell’inquinamento da rifiuti e come tutti noi possiamo fare qualcosa per ridurre questo fenomeno disastroso.

Su National Geographic Wild, invece, la programmazione dedicata alla salvaguardia degli oceani inizierà il 10 giugno e si prolungherà per tutto il mese. Ogni mercoledì alle 21.10, verrà proposta una selezione di titoli nei quali si andrà alla scoperta delle barriere coralline, di luoghi esotici e di bizzarre e straordinarie creature che vivono in fondo agli abissi. Tra i titoli in programmazione: Le meraviglie dell’oceano, Balene assassine, Meraviglie dagli abissi, Abissi: Animali assassini e Monster Fish: Squali mortali.

Giornata della Terra: la programmazione di Apple TV+

Giornata della Terra: la programmazione di Apple TV+

In onore della Giornata della Terra, Apple TV+ rende disponibile la sua serie di pluripremiati programmi originali che narrano storie avvincenti sul nostro straordinario pianeta. Dalle meraviglie de “Il pianeta preistorico”, narrate da Sir David Attenborough; alla nuova edificante serie “Jane”, ispirata al lavoro della leggendaria ambientalista Dr. Jane Goodall, fino alla lotta per il nostro futuro di fronte al cambiamento climatico di “Extrapolations – Oltre il limite”, Apple TV + è il luogo per celebrare la Giornata della Terra.

La nuova programmazione include “Jane”, una serie ispirata al lavoro della famosa etologa Jane Goodall; uno speciale della celebre serie animata “I tuoi amici Sago Mini”; la nuova docuserie “Big Beasts – Maestose creature”, narrata da Tom Hiddleston, con le specie più imponenti della terra; e la nuova serie per bambini e famiglie “Rana e Rospo”, basata sugli amati libri vincitori dei premi Caldecott Award e Newbery Award.

Tra gli altri contenuti sulla Giornata della Terra già disponibili su Apple TV+, la docuserie candidata ai BAFTA “Il pianeta notturno a colori”, narrata da Tom Hiddleston; il docufilm candidato agli Emmy Award “La madre degli elefanti”, narrato da Chiwetel Ejiofor; l’epico documentario “Il pianeta preistorico”, di Jon Favreau; il film dal cast stellare “Extrapolations – Oltre al limite”, del produttore esecutivo Scott Z. Burns; il documentario candidato agli Emmy “The Year Earth Changed”; Snoopy presenta “Le piccole cose contano, Charlie Brown”; i Peanuts Classics “È Arbor Day, Charlie Brown”; lo speciale della Giornata della Terra “Acquasilente” e l’evento televisivo vincitore dei Daytime Emmy e BAFTA Award “Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra”.

Le serie originali, gli speciali e i cortometraggi che verranno presentati in una raccolta speciale per la Giornata della Terra su Apple TV+ includono (in ordine di novità):

“Jane” – in anteprima da venerdì 14 aprile

Creata dal vincitore dell’Emmy Award J.J. Johnson (“Ghostwriter”, “Dino Dana”), da Sinking Ship Entertainment e dal Jane Goodall Institute, “Jane” è una nuova serie in 10 episodi per bambini e famiglie ispirata al lavoro della dottoressa Jane Goodall.

Ava Louise Murchison (“Reacher”) interpreta Jane Garcia, un’ambientalista in erba di nove anni alla ricerca di animali in via di estinzione. Usando la sua potente immaginazione, Jane porta i suoi migliori amici David – interpretato da Mason Blomberg (“Shameless”) –  e Greybeard lo scimpanzé in avventure epiche per aiutare a proteggere gli animali selvatici in tutto il mondo perché, come dichiara il suo idolo la dottoressa Jane Goodall: “Solo se capiamo, ci importerà. Solo se ci teniamo, aiuteremo. Solo se li aiutiamo, possono essere salvati”.

Speciale per La giornata della terra “I tuoi amici Sago Mini” in anteprima venerdì 14 aprile

Giusto in tempo per la Giornata della Terra, è disponibile lo speciale “I tuoi amici Sago Mini” in cui un vecchio porta pranzo trova nuova vita quando Harvey lo trasforma in uno scrigno pieno di oggetti unici per i suoi amici. “I tuoi amici Sago Mini” è un adorabile inno alla gratitudine, con protagonisti Harvey, il cane dalle orecchie flosce, e i suoi migliori amici, Jinja il gatto, Jack il coniglio e Robin l’uccellino.

Insieme a un cast unico di abitanti colorati come il loro mondo stravagante, i quattro amici giocano, esplorano, immaginano e festeggiano ogni giorno nella loro gioiosa città di Sagoville. Harvey e tutti i suoi amici esprimono la loro vera gratitudine per tutte le cose grandi e piccole, attraverso l’ottimismo, la gentilezza, l’umorismo e canzoni originali indimenticabili!

“Big Beasts – Maestose creature” – in anteprima venerdì 21 aprile

Dall’acclamato team creativo della premiata docuserie di Apple TV+ “Tiny World”, arriva “Big Beasts – Maestose creature”. Girata nell’arco di due anni, la serie porta il pubblico in un viaggio epico intorno al globo, dai poli gelidi alle foreste pluviali tropicali, per incontrare i giganti più affascinanti della natura.

“Big Beasts – Maestose creature” è narrato da Tom Hiddleston e presenta alcune delle specie più imponenti del mondo filmate in 17 paesi, tra cui la balena grigia, l’elefante marino, la lontra gigante, il gorilla, l’ippopotamo, l’orso bruno, lo struzzo, l’orangutan, la tigre e l’orso polare. Gli spettatori vedranno che non è facile essere grandi – più grande è l’animale, maggiori sono le sfide che deve affrontare – poiché la serie mostra filmati rari e inediti utilizzando attrezzature speciali e tecniche di ripresa di nuova generazione.

“Rana e Rospo” – in anteprima venerdì 28 aprile

“Rana e Rospo”, l’attesissima serie animata per bambini e famiglie basata sui libri di Arnold Lobel, vincitori del Caldecott e del Newbery Award. Rana e Rospo hanno molto in comune… ma sono anche molto diversi. Sono migliori amici che sanno che il vero segreto dell’amicizia non è solo godersi le cose che si hanno in comune, ma accettare le cose che rendono diversi. Poiché le nostre differenze sono ciò che ci rende speciali, Rana e Rospo celebrano ciò che li rende unici!

Il cast dei doppiatori comprende il vincitore dell’Oscar Nat Faxon (“Our Flag Means Death”, “The Connors”) e il candidato all’Emmy Award Kevin Michael Richardson (“I Simpson”, “I Griffin”) nei panni di Rana e Rospo, oltre alle apparizioni di Ron Funches (“Trolls”), Fortune Feimster (“Good Fortune”, “Kenan”), Cole Escola (“At Home with Amy Sedaris”), Aparna Nancherla (“The Great North”), John Hodgman (“Up Here”), Yvette Nicole Brown (“Disenchanted”, “Act Your Age”), Stephen Tobolowsky (“The Goldbergs”), il candidato all’Emmy Award Tom Kenny (“SpongeBob SquarePants”), Selene Luna (“Coco”), la candidata all’Emmy Award Margaret Cho (“Fire Island”) e Betsy Sodaro (“Duncanville”). “Frog and Toad” è ora in streaming su Apple TV+

“Il pianeta notturno a colori”

Una punto di riferimento per le serie sulla storia naturale, narrata da Tom Hiddleston, “Il pianeta notturno a colori” utilizza telecamere di nuova generazione per catturare la vita notturna degli animali, per la prima volta in assoluto a colori.

Girata in sei continenti, dalc Circolo Polare Artico alle praterie africane, questa serie pionieristica segue i comportamenti degli animali al chiaro di luna, rivelando nuovi dettagli e comportamenti mai visti prima. “Il pianeta notturno a colori” è prodotto da Offspring Films. La serie è prodotta da Alex Williamson e Isla Robertson e prodotta da Sam Hodgson.

“La madre degli elefanti”

“La madre degli elefanti” è un documentario sulla fauna selvatica che attraversa i generi, realizzato in modo unico con la narrazione incentrata sui personaggi. I temi sono costruiti su una base di autenticità e integrità, realizzati dai registi Mark Deeble (“Voyage of Time”) e Victoria Stone (“The Queen of Trees”), con 60 anni di esperienza nella creazione e produzione nella ricca tradizione del documentario sulla fauna selvatica. Deeble e Stone, vincitori degli Emmy e Peabody Award, hanno trascorso 25 anni vivendo nella boscaglia dell’Africa orientale, preparandosi per l’indimenticabile odissea di “La madre egli elefanti”.

La madre degli elefanti è Atena, una maestosa matriarca, che guida la sua famiglia attraverso un paesaggio naturale spietato ma cinematografico fatto di praterie e boschi, punteggiato da pozze d’acqua stagionali. Gli elefanti condividono la loro casa con delle specie che sono personaggi di supporto e che forniscono consistenza e ricchezza all’ecosistema degli elefanti. Athena, essendo la leader del branco, intuisce che la stagione in arrivo porta siccità, capisce che ci sono tempi di magra in arrivo. Con le pozze d’acqua che si prosciugano, non ha altra scelta che portare la sua famiglia in un viaggio insidioso attraverso paesaggi ancora più inquietanti. Queste maestose creature cercano rifugio fino a quando le piogge non cadranno di nuovo.

“Extrapolations – Oltre il limite”

“Extrapolations – Oltre il limite”, del produttore esecutivo Scott Z. Burns, è una serie limitata avvincente, ambientata in un futuro prossimo in cui gli effetti caotici del cambiamento climatico sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana. Otto storie provenienti da tutto il mondo e che intrecciano amore, lavoro, fede e famiglia porteranno il pubblico a esplorare le scelte più intime, quelle in grado di cambiare la vita e che devono essere fatte quando il pianeta si trasforma più velocemente della popolazione. Ogni storia è diversa, ma la lotta per il nostro futuro è universale. Siamo abbastanza coraggiosi da divenire la soluzione alla nostra stessa rovina prima che sia troppo tardi?

La serie è composta da un cast stellare che vede protagonisti Shahidi, Kit Harington, Daveed Diggs, Matthew Rhys, Heather Graham, Sienna Miller, Tahar Rahim, Meryl Streep, David Schwimmer, Neska Rose, Judd Hirsch, Cherry Jones, Edward Norton, Michael Gandolfini, Indira Varma, Diane Lane, Adarsh Gourav, Gaz Choudhry, Keri Russell, Gemma Chan, Marion Cotillard, Forest Whitaker, Hari Nef, Eiza González, Tobey Maguire, Ben Harper, Murray Bartlett e MaameYaa Boafo.

“Cinque giorni al Memorial”
“Cinque giorni al Memorial” è una potente serie limitata basata su eventi reali e adattata dall’omonimo libro. Dal premio Oscar John Ridley e dal vincitore dell’Emmy Award Carlton Cuse, che sono entrambi anche registi, e interpretato da un premiato cast corale che include Vera Farmiga, Cornelius Smith Jr. e il vincitore dell’Emmy Award Cherry Jones, “Cinque giorni al Memorial” racconta l’impatto dell’uragano Katrina e le sue conseguenze su un ospedale locale.

Con il salire delle acque alluvionali, il distacco della corrente e il caldo rovente, gli esausti operatori sanitari di un ospedale di New Orleans si vedono costretti a prendere decisioni che li avrebbero perseguitati per gli anni a venire.

“Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra”

“Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra” è un evento televisivo basato sul libro bestseller del New York Times e del TIME Best Book of the Year di Oliver Jeffers. Il cortometraggio animato presenta un cast di voci stellari tra cui la vincitrice di Oscar e Golden Globes Meryl Streep, il vincitore di Emmy e BAFTA Chris O’Dowd, il candidato al SAG Award e vincitore del Critics’ Choice Award Jacob Tremblay, la candidata all’Oscar Ruth Negga.

L’accattivante film d’animazione per famiglie segue un bimbo precoce di 7 anni (doppiato da Tremblay) che, nel corso della Giornata della Terra, viene a conoscenza delle meraviglie del pianeta dai suoi genitori (doppiati da O’Dowd e Negga) — e da una misteriosa mostra in un museo chiamato Museo di tutto. La voce narrante è di  Meryl Streep.

Peanuts Classics “È Arbor Day, Charlie Brown”

Celebra l’ambiente con lo speciale Peanuts Classics della Mendelson/Melendez Productions, “È Arbor Day, Charlie Brown”. Per celebrare l’Arbor Day, la squadra di baseball di Charlie Brown trasforma il campo da gioco in un rigoglioso giardino, mettendo fuori gioco Piperita Patty.

“Il pianeta preistorico”

Dai produttori esecutivi Jon Favreau e Tim Gunton, BBC Studios Natural History Unit (“Planet Earth”), e narrato da Sir David Attenborough, “Il pianeta preistorico” trasporta gli spettatori 66 milioni di anni nel passato alla scoperta del nostro mondo e dei dinosauri che lo popolavano – tutto con dettagli sbalorditivi e con una colonna sonora originale del pluripremiato premio Oscar Hans Zimmer. L’innovativa serie combina i pluripremiati film sulla fauna selvatica, le ultime scoperte paleontologiche e la tecnologia all’avanguardia per svelare gli habitat spettacolari e gli abitanti della  preistoria in un’esperienza immersiva unica nel suo genere.

Snoopy presenta “Le piccole cose contano, Charlie Brown”
“Le piccole cose contano, Charlie Brown” narra del legame di Sally con un fiorellino che si trova sul campo da baseball che potrebbe essere disastroso per la partita. Per Charlie Brown e la sua squadra, diventa invece l’ispirazione di cui avevano bisogno per avere un impatto positivo sul loro ambiente.

Speciale Giornata della Terra “Acquasilente”
In “Una goccia fa un oceano”, Acquasilente mostra ai bambini il suo allevamento di vermi e altre cose che fa per vivere in modo ecosolidale, il che ispira i bambini a trovare altri modi per aiutare la Terra.

La serie vincitrice del Peabody e del Daytime Emmy Award, è incentrata sui fratelli Karl, Addy e Michael, che affrontano sfide quotidiane – grandi e piccole – che a volte sembrano insormontabili. Fortunatamente per loro, hanno  come vicino di casa Acquasilente, un saggio panda. Attraverso il suo esempio, le sue storie e il suo umorismo gentile, Acquasilente offre ai bambini una comprensione più profonda dei loro sentimenti nonché strumenti che li aiutano ad affrontare le sfide quotidiane.

“Acquasilente” – Nuovi corti
Prima del lancio il 19 maggio della terza stagione di “Acquasilente”, basata sul pluripremiato e bestseller Scholastic “Zen Shorts” di Jon J Muth, Apple TV+ ha presentato in anteprima tre nuovi cortometraggi sulla piattaforma e li ha resi disponibili anche sul canale YouTube di Scholastic. Segui il gatto Jasper in “Il giretto di Jasper” in un viaggio consapevole attraverso il giardino di Acquasilente, unisciti al panda in “Onde” mentre crea nuovi motivi nel suo giardino zen e guarda Karl che si unisce a Acquasilente in “Respira” per scoprire come la respirazione può aiutare a farlo sentire meglio quando ha sentimenti di rabbia.

“Tiny World”

Narrato da Paul Rudd, “Tiny World” ha una prospettiva unica sul mondo naturale, esplorando l’ingegnosità e la resilienza degli animali più piccoli del pianeta. La nuovissima tecnologia ci consente, per la prima volta, di vedere il mondo attraverso gli occhi delle creature più piccole e assistere alle cose straordinarie che fanno per sopravvivere.

“The Year Earth Changed”

Mostrando filmati da tutto il mondo girati durante l’anno del lockdown “The Year Earth Changed” è uno speciale documentario che presenta un nuovo approccio alle storie edificanti che ne sono scaturite. Dall’ascoltare il canto degli uccelli nelle città deserte e vedere le balene a Glacier Bay, all’incontrare i capibara nei sobborghi di tutto il Sud America, le persone in tutto il mondo hanno avuto la possibilità di interagire con la natura come mai prima d’ora.

In questo documentario speciale, gli spettatori saranno testimoni di come i più piccoli cambiamenti nel comportamento umano – la riduzione del traffico delle navi da crociera, la chiusura delle spiagge alcuni giorni all’anno, l’identificazione di modi più armoniosi per la coesistenza di esseri umani e fauna selvatica – possano avere un profondo impatto sulla natura. Il documentario, narrato da David Attenborough, è una lettera d’amore al pianeta Terra, che mette in luce i modi in cui la resilienza della natura e sua la capacità di riprendersi possono darci speranza per il futuro.

Giornata della Memoria: Sky ricorda l’Olocausto con una serie di film

In occasione della Giornata della Memoria, l’annuale commemorazione delle vittime della Shoah celebrata il 27 gennaio, come ogni anno su Sky molti appuntamenti per non dimenticare.

Su Sky Cinema si parte lunedì 23 gennaio, con una intera Settimana della Memoria: dal 23 al 29 gennaio Sky Cinema Hits HD (canale 304) dedica la programmazione della prima e della seconda serata ai film che meglio hanno raccontato la persecuzione e il genocidio degli ebrei e gli orrori perpetrati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHELunedì 23 gennaio aprono la programmazione IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE, che racconta la storia di una toccante amicizia tra due bambini sullo sfondo dell’Olocausto e CORRI RAGAZZO CORRI, adattamento del romanzo Run, Boy, Run di Uri Orlev, che racconta le vicende, basate su eventi reali, del giovane Srulik in fuga dal ghetto di Varsavia.

IL LABIRINTO DEL SILENZIO

IL LABIRINTO DEL SILENZIOMartedì 24 gennaio si continua con la prima visione IL LABIRINTO DEL SILENZIO, dove un giovane procuratore nella Germania dell’Ovest, indaga su una cospirazione di massa messa in atto per coprire i passati oscuri e la connivenza con il regime nazista di importanti personaggi pubblici.

SUITE FRANCESE

SUITE FRANCESE

A seguire SUITE FRANCESE, l’impossibile e dolorosa storia d’amore tra un ufficiale tedesco e una ragazza francese, durante l’occupazione nazista.

LA CHIAVE DI SARA

LA CHIAVE DI SARAMercoledì 25 gennaio in prima serata è la volta di LA CHIAVE DI SARA con Kristin Scott Thomas protagonista e con la storia di solidarietà e coraggio di MONSIEUR BATIGNOLE. 

IL FIGLIO DI SAUL

IL FIGLIO DI SAULGiovedì 26 gennaio andrà in onda la prima visione premio Oscar IL FIGLIO DI SAUL,  film d’esordio dell’ungherese Làzlo Nemes, vincitore del Premio Oscar 2016 come miglior film straniero, che racconta la disperazione di un padre durante l’Olocausto: un ebreo ungherese deportato ad Auschwitz viene costretto ad assistere allo sterminio del suo popolo e a rimuovere i corpi dalle camere a gas. Quando tra i cadaveri Saul riconosce il corpo di suo figlio, tenta a tutti i costi di dargli una degna sepoltura.

IL SEGRETO DEL SUO VOLTO

IL SEGRETO DEL SUO VOLTOA seguire IL SEGRETO DEL SUO VOLTO, con Nina Hoss nei panni di una moglie sopravvissuta miracolosamente all’orrore di Auschwitz, che va alla ricerca di vendetta.

THE EICHMANN SHOW – IL PROCESSO DEL SECOLO

THE EICHMANN SHOW – IL PROCESSO DEL SECOLOVenerdì 27 gennaio, maratona per tutto il Giorno della Memoria con, in prima serata, la prima visione del film THE EICHMANN SHOW – IL PROCESSO DEL SECOLO, un film che indaga le dinamiche comunicative alla base del processo a carico di Adolf Eichmann, nazista responsabile del traffico ferroviario che trasportava gli ebrei nei campi di concentramento. La pellicola racconta la storia dei due uomini che trasmisero in TV il processo e che per la prima volta presentarono al mondo intero la progettazione ed esecuzione dello sterminio di massa.

CONSPIRACY

CONSPIRACY In seconda serata CONSPIRACY, che ripercorre la riunione che si tenne a Wannsee nell’invjerno del 1942, dove fu pianificato nei minimi dettagli lo sterminio degli ebrei.

IN DARKNESS

IN DARKNESSSabato 28 gennaio andrà in onda IN DARKNESS, la storia vera di Leopold Socha, un operaio fognario che durante l’occupazione nazista nascose diverse famiglie ebree nei cunicoli sotterranei, salvandole da morte certa e a seguire IL LABIRINTO DEL SILENZIO.

UNA VOLTA NELLA VITA

UNA VOLTA NELLA VITAChiudono l’appuntamento, domenica 29 gennaio, la prima visione UNA VOLTA NELLA VITA, la storia di un’insegnante che cerca di avvicinare i suoi alunni alla tematica della Shoah attraverso un progetto speciale e WOMAN IN GOLD, che racconta la storia della battaglia legale combattuta tra l’erede di un dipinto di Klimt sottratto alla sua famiglia dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e il governo austriaco.

La maratona prosegue con..

Programmazione speciale anche su Sky Arte HD (canale 120 e 400 di Sky) che venerdì 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, propone alle 21.15 la prima tv del film PERCHÉ SONO UN GENIO! LORENZA MAZZETTI, presentato nel corso dell’ultimo Festival del Cinema di Venezia, che racconta la storia della regista e scrittrice Lorenza Mazzetti, la nipote di Albert Einstein. Con gli interventi degli amici Bernardo Bertolucci e Malcolm Mc Dowell, Lorenza racconta l’incredibile storia della sua vita. Venne adottata con la sorella dal cugino di Albert Einstein, e fu testimone dell’omicidio di tutta la sua famiglia nell’eccidio nazista di Rignano del 1944, a cui lei riuscì a sfuggire.

Ma decise che la sua storia non poteva finire così: per scappare dagli orrori partì per Londra e riuscì ad entrare in una prestigiosa scuola d’arte, la sua unica motivazione per essere ammessa? «Perché sono un genio!». Un film emozionante che si concentra sugli anni incredibili in cui Lorenza scopre e comincia ad esplorare il suo “genio”, che poi troverà nuove forme di espressione, non solo in film e libri, ma anche con la collaborazione alla rivista Vie Nuove, in cui analizzava i sogni degli italiani, con i burattini del Puppet Theatre e con la pittura.

Partecipa alla Giornata della Memoria anche History HD (in esclusiva su Sky al canali 407) che venerdì 27 gennaio trasmetterà dalle 6.30 una serie di documentari che, da angolature differenti, racconteranno una delle pagine più tragiche del ventesimo secolo. In prima visione assoluta verrà proposto alle 21.00 il documentario LA DONNA CHE HA PERDONATO I NAZISTI. Lei è una dei sopravvissuti agli esperimenti del dottor Mengele. Lui è un ex nazista accusato di complicità nell’omicidio di 300 mila persone. Dopo 70 anni si sono incontrati. Nel 1962 la giustizia tedesca stabilì che coloro che avevano ucciso sotto l’influenza della propaganda nazista non potevano essere considerati colpevoli di omicidio. Ma nel 2011 il caso dell’aguzzino del campo di Sobibor, condannato a 70 anni dagli avvenimenti, ha ribaltato l’interpretazione della legge penale e ha portato al processo di Oskar Groening il “contabile di Auschwitz”. Durante il processo, la testimone Eva Kor, una delle sopravvissute ad Auschwitz, perdona l’imputato “per aver avuto la decenza di ammettere le proprie responsabilità”. L’abbraccio finale tra i due coglie tutti di sorpresa.

Tra gli altri programmi della maratona si segnala:

NAZISMO, DAL TRAMONTO ALL’ALBA (ore 11.10), un viaggio nella mente dei nazisti attraverso testimonianze e confessioni degli ufficiali di partito messi a processo al termine della Seconda Guerra Mondiale. Chi ha attuato l’ideologia di Hitler e come è possibile impedire che torni di nuovo?

OSTAGGI DELLE SS SULLE ALPI (ore 18.10), l’incredibile storia di un gruppo di prigionieri nei lager nazisti che, negli ultimi mesi della guerra, furono presi in ostaggio dagli ufficiali delle SS per trattare la resa con gli Alleati.

GLI APOSTOLI DI HITLER (ore 20.05), le menti criminali che eseguivano senza scrupoli gli ordini di Hitler: dall’élite intellettuale ai pubblici ufficiali, passando per i criminali di basso livello che si occupavano del “lavoro sporco”. Chi erano queste persone e come hanno fatto a diventare così?

GLI EROI DI DACHAU (ore 22.40), la storia della liberazione dei prigionieri di Dachau attraverso le toccanti testimonianze dei deportati e dei loro salvatori. 70 anni dopo la liberazione, le vittime della follia nazista e i soldati americani tornano insieme nel campo di concentramento di Dachau per ricordare il passato e raccontare la loro storie. 

Giornata della Memoria

Su Sky Sport HD il ricordo è affidato a Federico Buffa con FEDERICO BUFFA RACCONTA ARPAD WEISZ (venerdì 27 gennaio su Sky Sport Mix HD alle 11, alle 15 e alle 21 e su Sky Sport 1 HD alle 13.30, 19 e mezzanotte). Si tratta del racconto della storia del grande allenatore di Inter e Bologna deportato e ucciso ad Auschwitz nel gennaio del 1944. Una originale rilettura dello storyteller di Sky Sport, che trae origine dal libro “Arpad Weisz, dallo Scudetto ad Auschwitz”, scritto da Matteo Marani, vicedirettore di Sky Sport24. Il documentario sarà inoltre proiettato martedì 24 gennaio al Teatro Dal Verme di Milano, all’interno di un evento organizzato dalla Comunità Ebraica di Milano, in collaborazione con il Comune di Milano e Sky Sport.

Sempre venerdì 27 gennaio, una puntata speciale de L’UOMO DELLA DOMENICA condotto da Giorgio Porrà (su Sky Sport Mix HD alle 12, alle 16 e alle 22 e su Sky Sport 1 HD alle 12 e alle 20). Al centro della puntata, la Run for Mem, la prima corsa organizzata dalla Comunità ebraica nei luoghi più significativi della Shoah a Roma, in programma domenica 22 gennaio e di cui Sky è media partner garantendo collegamenti in diretta su Sky Sport24 HD. Si tratta di una manifestazione che vuole portare il giorno della Memoria fuori dal suo aspetto più istituzionale e rappresentare un momento di fratellanza e condivisione. In programma un’intervista a un personaggio straordinario: Shaul Ladany, grande atleta israeliano sopravvissuto alla Shoah e miracolosamente non coinvolto nell’attentato palestinese ai Giochi Olimpici di Monaco ’72.

Anche Sky TG24 HD celebrerà la giornata della Memoria, con servizi, approfondimenti e le immagini delle commemorazioni. Il dramma della Shoah sarà ricordato anche all’interno dei programmi “Dentro i fatti, con le tue domande”, in onda dalle 10, e Sky TG24 Pomeriggio, in onda dalle 15, con ospiti in studio.

Infine, una collezione dedicata alla programmazione speciale per “Il Giorno della Memoria” è disponibile anche in modalità non lineare su Sky Go e Sky On Demand.

Giorgio Pasotti: 10 cose che non sai sull’attore

Giorgio Pasotti: 10 cose che non sai sull’attore

Noto attore italiano, Giorgio Pasotti si è negli anni affermato recitando in noti lungometraggi nazionali, spaziando dalla commedia al dramma e affermandosi per la sua versatilità. Ha poi conquistato il grande pubblico prendendo parte a note produzioni televisive, grazie alle quali si è svelato come attore completo.

Ecco 10 cose che non sai di Giorgio Pasotti.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Giorgio Pasotti instagram

Giorgio Pasotti: i suoi film e i programmi televisivi

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1991 con il film L’anno del terrore, per poi recitare in I piccoli maestri (1998), Ecco fatto (1998), di Gabriele Muccino, L’ultimo bacio (2000), Dopo mezzanotte (2004), Quale amore (2005), Le rose del deserto (2006), Baciami ancora (2010), dove recita accanto agli attori Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria. È poi tra i protagonisti di La grande bellezza (2013), accanto a Toni Servillo, e prende parte a Sapore di te (2014), Un matrimonio da favola (2014), Mio papà (2014), e Nove lune e mezza (2017), di Michela Andreozzi.

9. Ha presto parte a produzioni televisive. Negli anni l’attore recita anche per la televisione, divenendo famoso per il ruolo dell’ispettore Paolo Libero nella serie Distretto di polizia (2002-2005). Recita poi in E poi c’è Filippo (2006), La scelta di Laura (2009), Il mistero sottile (2016-2017), Il capitano Maria (2018), La compagnia del cigno (2019) e Il silenzio dell’acqua (2019), accanto all’attrice Ambra Angiolini.

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Nel 2005 l’ottore ottiene la sua prima candidatura ai David di Donatello come miglior attore per il film Dopo mezzanotte, dove interpreta il personaggio di Martino. Nello stesso anno l’attore viene premiato al Festival di Berlino come miglior stella emergente del cinema italiano.

Giorgio Pasotti è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 127 mila persone. All’interno di questo Pasotti è solito condividere diverse tipologie di fotografie, da quelle scattate in momenti di svago a quelle ritraenti luoghi o curiosità da lui viste. Non mancano però anche numerose immagini promozionali dei suoi progetti da interpreti.

Giorgio Pasotti ed Elisa

6. Ha avuto una relazione con la celebre cantante. Nel 2001 l’attore partecipa al videoclip del brano Luce (tramonti a nord est), della cantante Elisa. Con lei intraprende una relazione, di cui tuttavia si hanno pochi dettagli. I due, molto riservati, evitano infatti di condividere in modo pubblico la propria storia sentimentale, di cui per tanto non si sa con esattezza l’anno in cui sia terminata.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Giorgio Pasotti La grande bellezza

Giorgio Pasotti: ha una figlia

5. È padre di una bambina. Nel gennaio del 2010 l’attore diventa padre per la prima volta, insieme all’allora compagna Nicoletta Romanoff. La relazione dei due dura fino al 2016, momento in cui si separano citando differenze inconciliabili. Nonostante ciò, rimangono in buoni rapporti anche per crescere la figlia.

Giorgio Pasotti in La grande bellezza

4. Ha interpretato il personaggio di Stefano. Nel film La grande bellezza, premiato con l’Oscar, l’attore è Stefano, uomo particolare e misterioso, il quale possiede una valigetta con le chiavi dei più bei palazzi di Roma, inaccessibili a tutti tranne che a lui. L’attore lo ha descritto come il custode della “grande bellezza” di cui parla il film.

3. Ha lavorato personalmente al look del personaggio. Tra i motivi che hanno portato alla scelta di Pasotti per il ruolo vi è la grande disponibilità dell’attore a mettersi in gioco con look sempre diversi. Per il personaggio di Stefano ha infatti personalmente ideato alcune soluzioni visive poi finite nel film, come ad esempio il bastone da appoggio.

Giorgio Pasotti in Baciami ancora

2. Si è trasformato esteticamente per il ruolo. Per riprendere, a quasi dieci anni di distanza, il personaggio di Adriano in Baciami ancora, l’attore si è sottoposto ad un processo di trasformazione estetica che lo ha portato a sfoggiare una calvizie, ottenuta tramite il trucco. Appena uscito dal carcere, il personaggio doveva infatti avere un aspetto decisamente sfatto.

Giorgio Pasotti: età e altezza

1. Giorgio Pasotti è nato a Bergamo, Italia, il 22 giugno 1973. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Giorgio Marchesi: 10 cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi: 10 cose che non sai sull’attore

Noto attore del panorama cinematografico italiano, Giorgio Marchesi ha negli anni costruito la propria carriera dividendosi tra cinema e televisione, e partecipando ad alcuni tra i titoli di maggior successo in entrambi gli ambiti. Ancora oggi non manca di ricoprire ruoli di rilievo, dimostrandosi particolarmente prolifico e attento nella scelta dei suoi ruoli. Ecco 10 cose che non sai di Giorgio Marchesi.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi moglie

Giorgio Marchesi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film La spettatrice (2004), per poi recitare in film internazionali come Los Borgia (2006) e Mission: Impossible III (2006), di J. J. Abrams con Tom Cruise. Negli anni successivi ottiene ruoli di rilievo anche nelle pellicole Mine Vaganti (2010), con Riccardo Scamarcio e Carolina Crescentini, Magnifica presenza (2012), con Elio Germano, ACAB – All Cops Are Bastards (2012), con Pierfrancesco Favino e Romanzo di una strage (2012), con Valerio Mastandrea. Il suo ultimo ruolo al cinema è stato quello del padre della protagonista nel film Un bacio (2016).

9. Ha preso parte a note produzioni televisive. Marchesi si è in particolare distinto per la sua partecipazione a film e serie per il piccolo schermo. In particolare, si forma recitando in Un posto tranquillo 2 (2005), La figlia di Elisa – Ritorno a Rivombrosa (2007), con Sarah Felberbaum, e Un medico in famiglia, dove dal 2011 al 2016 recita nel ruolo di Marco Levi accanto a Claudia Pandolfi. Negli anni successivi è po in Una grande famiglia (2012-2015), con Alessandro Gassmann, La strada dritta (2014), Bracialetti rossi 3 (2016), L’allieva 2 (2018), con Alessandra Mastronardi, La stagione della caccia (2019), Oltre la soglia (2019) e I Medici (2019).

Giorgio Marchesi: ha una moglie?

8. Non è sposato. Marchesi è noto per la sua attività teatrale. Grazie allo spettacolo Le relazioni pericolose (2004), conosce l’attrice Simonetta Solder, con la quale intraprenderà da subito una relazione. Negli anni la coppia si è dimostrata particolarmente unita, senza il bisogno di dar vita ad un matrimonio. Dalla coppia sono poi nati i due figli dell’attore.

Giorgio Marchesi è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 105 mila persone. All’interno di questo è solito condividere molte sue foto, il più delle quali scattate in momenti di svago o per lavoro. Non mancano infatti anche immagini e video con i quali Marchesi promuove il suo lavoro da interprete.

Giorgio Marchesi in Braccialetti rossi

6. Ha avuto un ruolo nella serie. Marchesi ha avuto la possibilità di recitare nella terza stagione della fortunata serie intitolata Braccialetti rossi. Qui ha interpretato il ruolo di Piero Baratti, burbero ma talentuoso chirurgo con l’indole del playboy. Per costruire il proprio personaggio, l’attore ha ammesso di essersi ispirato al celebre Dr. House.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Giorgio Marchesi braccialetti rossi

Giorgio Marchesi in Mine Vaganti

5. Ha recitato nella versione teatrale del film. Dopo aver ricoperto un piccolo ruolo nel film del 2010, nel 2020 l’attore partecipa alla trasposizione teatrale di Mine Vaganti, per la regia sempre di Ferzan Ozpetek. Qui, contrariamente al lungometraggio, Marchesi ricopre il ruolo di Antonio Cantone, uno dei protagonisti, che nel film era invece interpretato da Alessandro Preziosi.

Giorgio Marchesi in I Medici

4. Ha avuto un ruolo chiave nell’ultima stagione. Nel 2019 l’attore ha recitato nell’acclamata serie I Medici nel ruolo di Giacomo Spinelli, rivale di Lorenzo il Magnifico. Per prepararsi al ruolo Marchesi ha raccontato di aver svolto molte ricerche storiche su Spinelli, approfondendo in particolare la concezione della politica nella Firenze del Quattrocento.

3. Ha recitato in inglese. Per un attore italiano non capita tutti i giorni di avere l’occasione di poter recitare in lingua inglese. Per via del cast internazionale della serie, Marchesi si è trovato dinanzi a tale sfida. Ha tuttavia dichiarato di non esserne stato spaventato, trovando anzi l’opportunità particolarmente stimolante. Recitare in inglese gli ha permesso di sperimentare nuovi modi di lavorare e aggiungere difficoltà al proprio mestiere.

Giorgio Marchesi in Mission: Impossible III

2. Ha avuto un cameo nel film. Ancora alle prime esperienze, l’attore ha modo di partecipare al prestigioso set internazionale del film Mission: Impossible III. Dato che alcune scene sono state ambientate in Italia, e più di preciso nei pressi di Città del Vaticano, Marchesi ha avuto modo di comparire brevemente nel film nei panni di uno dei poliziotti in cui si imbatte il protagonista.

Giorgio Marchesi: età e altezza

1. Giorgio Marchesi è nato a Bergamo, Italia, il 23 febbraio 1974. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Giorgia sarà la voce di Matangi in Oceania 2, ecco il cast vocale del film Disney!

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Disney Italia ha annunciato le voci italiane di Oceania 2, il nuovo lungometraggio animato targato Walt Disney Animation Studios che arriverà nelle sale italiane il prossimo 27 novembre.

Sarà Giorgia a dare voce a Matangi, figura misteriosa che si inserisce tra i nuovi personaggi di Oceania 2, interpretando anche il nuovo brano “Perditi”. Dopo il primo film tornano Emanuela Ionica che darà voce ai dialoghi di Vaiana e Chiara Grispo che interpreterà le canzoni della protagonista, Fabrizio Vidale (Maui), Angela Finocchiaro (Nonna Tala) e molti altri.

Il cast completo di voci italiane comprende:

– Emanuela lonica è Vaiana (dialoghi)
– Chiara Grispo è Vaiana (canzoni)
– Fabrizio Vidale è Maui
– Danilo Salpietro, è Moni, il cantastorie
– Giulia Luzi è Loto, inventrice con un grande cuore
– Marco Mete è Kele, membro dell’equipaggio di Vaiana
– Giorgia, è Matangi, una figura misteriosa
– Luna Tosti, è Simea, sorella minore di Vaiana
– Roberto Pedicini, è Capo Tui, papà di Vaiana e rispettatissimo leader di Motunui
– Micaela Incitti è Sina, mamma di Vaiana e rispettatissima leader di Motunui
– Angela Finocchiaro è Nonna Tala
– Dario Oppido è Tautai Vasa, antico antenato di Vaiana e della sua famiglia
– Alistair Abell è Heihei, il gallo sprovveduto grande fan di Vaiana
– Roberto Fidecaro è Nalo, il dio delle tempeste
– Sophie Murgia, Giulietta Rebeggiani & Emma Puccio sono i Vaianabes

L’annuncio di Giorgia:

Giorgia è Matangi, una figura misteriosa che mette in discussione tutto ciò che Vaiana pensa di sapere su se stessa. Circondata da pipistrelli e volpi volanti, Matangi è un tutt’uno con il suo esercito alato, il che rende un po’ complicato lavorare con lei. “Amo Matangi”, afferma il regista David Derrick Jr. “È stato Nalo a darle quel ruolo per impedire a chiunque di raggiungere Motufetú. Non le piace essere intrappolata e vuole la sua libertà”.

Emanuela Ionica e Chiara Grispo interpretano rispettivamente i dialoghi e le canzoni di Vaiana, la stessa giovane donna tenace che, diventata una navigatrice, aveva attraversato l’oceano e affrontato il fuoco e i pericoli di Te Kā per trovare e liberare Te Fiti. Leader entusiasta e devota della sua isola di Motunui, Vaiana continua a guardare ai suoi antenati per capire chi è e da dove proviene. Il suo legame con il mare è forte, ma la sua nuova missione la costringerà a fare appello a una forza interiore che non è sicura di avere.

Fabrizio Vidale è Maui che torna a essere un semidio formidabile, brandendo il magico amo da pesca che gli permette di trasformarsi in vari animali a seconda di ciò che la situazione richiede. Dopo l’avventura che gli ha cambiato la vita al fianco di Vaiana ha continuato a fare ciò che fanno i semidei, incrociando le strade di altri semidei e cercando avventure. Ma quando Vaiana ha bisogno che si unisca a lei nel suo viaggio più impegnativo di sempre, Maui accetta. Chee-hoo!

Angela Finocchiaro è Nonna Tala, il cui spirito resta con Vaiana, soprattutto quando si trova di fronte alle scelte più difficili. “Nonna Tala è uno dei nostri personaggi più speciali”, afferma lo sceneggiatore Jared Bush. “Ha lasciato un’impronta indelebile nel primo film ed è ancora una volta fondamentale per il viaggio di Vaiana”.

Giona A. Nazzaro è il nuovo direttore artistico del Locarno Film Festival

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Delegato generale della Settimana Internazionale della Critica della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dal 2016 e membro del comitato artistico di IFFR – International Film Festival di Rotterdam, Giona A. Nazzaro nasce a Zurigo nel 1965. Laureato in Lingua e letteratura tedesca e inglese, è stato già programmatore e curatore del comitato di selezione di Visions du Réel di Nyon dal 2010 al 2020 e ha anche partecipato al Locarno Film Festival in qualità di moderatore.

Giona A. Nazzaro ha collaborato con diversi Festival di cinema come il Torino Film Festival, il Festival internazionale di Roma e il Festival dei Popoli di Firenze. È stato autore e curatore di monografie dedicate a registi come Gus Van Sant, Spike Lee e Abel Ferrara. Ha inaugurato lo studio del cinema di Hong Kong in Italia, curando diversi libri, e approfondito lo studio di nuove strategie della narrazione seriale televisiva. Interessato alle nuove tecnologie nel cinema e nell’arte, è professore di Media Design and MultiMedia Arts alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti). Giornalista di formazione, collabora con numerose testate internazionali. È anche membro della Commissione federale del cinema CFC.

Il Presidente Marco Solari ha dichiarato: “Con Giona Nazzaro abbiamo la persona che corrisponde pienamente al profilo artistico del Locarno Film Festival. Solide competenze, grande conoscitore della nostra manifestazione, capacità progettuale per l’indispensabile futura innovazione in campo digitale del nostro Festival. Giona A. Nazzaro ha una mentalità internazionale e allo stesso tempo un forte legame con il Ticino e la Svizzera.” 

Giona A. Nazzaro ha commentato così la propria nomina: “È un onore dirigere il Locarno Film Festival, istituzione che ha sempre promosso il cinema d’autore e di qualità, oggi più che mai un laboratorio di grande vitalità proiettato verso il futuro dell’immagine in movimento. Mi metterò subito al lavoro nella speranza di poter riaprire Piazza Grande, cuore pulsante della manifestazione e simbolo della resistenza del cinema.

Giona A. Nazzaro, che assumerà il pieno incarico il 1° gennaio 2021, lavorerà da subito al fianco di Nadia Dresti, responsabile ad interim della direzione artistica sino a fine dicembre 2020. Nadia Dresti manterrà la responsabilità del coordinamento di Locarno pro anche nei primi mesi del 2021, fino a nuovo avviso.

La 74esima edizione del Locarno Film Festival si terrà dal 4 al 14 agosto 2021. Le modalità precise verranno indicate a tempo debito, qualora le condizioni sanitarie e le normative nazionali imponessero modifiche.

Gioco di ruolo: recensione del nuovo film Prime Video

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Gioco di ruolo: recensione del nuovo film Prime Video

È appena approdato su Prime video Gioco di ruolo, una commedia d’azione diretta da Thomas Vincent e con l’attrice Kaley Cuoco (Penny nella serie The big bang theory) nel ruolo della protagonista Emma/Anna. Nel cast si ritrovano altre figure già ben note nel panorama cinematografico nazionale e internazionale. David Oyelowo, ben noto per la sua interpretazione di Martin Luther King nel film Selma, qui si ritrova nei panni di Dave, marito di Emma. Bill Nighy (Love Actually, Davy Jones nell’universo di Pirati dei Caraibi) e Connie Nielsen (Ippolita in Wonder Woman, Il gladiatore) in Gioco di ruolo sono rispettivamente nei panni di Bob, un sicario internazionale e di Gwen, capo della Sovereign.

Un gioco di ruolo sfuggito di mano

Emma vive una doppia vita: qualche volta l’anno fa dei “viaggi di lavoro” in cui uccide bersagli designati per denaro, tutto il resto del tempo è un amorevole madre e moglie di famiglia. Ma qualcosa inizia ad andar storto: non riesce più a conciliare al meglio le sue due realtà. Si dimentica il proprio anniversario, le vengono assegnati più lavori di seguito, ha tutta l’attenzione della polizia internazionale puntata addosso. E non solo: la Sovereign, una misteriosa agenzia di sicari per cui Emma ha lavorato in passato, sembra cercarla.

Per farsi perdonare da Dave, Emma organizza per loro una serata particolare in hotel: i due fingeranno di essere due persone diverse, due sconosciuti. Ma Bob si metterà tra i due al bar dell’albergo, dando inizio a tutti i problemi di Emma, o forse dovremmo dire Anna?

Gioco di ruolo: un cliché da spia

Una caratteristica che salta subito all’occhio dello spettatore vedendo Gioco di ruolo è certamente la mancanza di originalità della trama. Il cliché della spia che vive una doppia vita è stato portato più e più volte sul grande schermo: si pensi allo stesso Mr & Mrs Smith, con Angelina Jolie e Brad Pitt. L’utilizzo di questa chiave narrativa non viene arricchito da altri fattori che possano dare una sua individualità al film.

Lo stesso utilizzo di giochi di ruolo di questo tipo tra coppie sposate lo ritroviamo in altri esempi, in questo caso in una serie tv in chiave più comica. Si tratta di Modern Family: già dalle prime stagioni Phil e Claire prendono l’abitudine di darsi appuntamento in albergo, fingendosi altre persone.

Gioco di ruolo film 2024
© Amazon Studios

Dave il padre di famiglia ed Emma la spia

Un altro elemento di Gioco di ruolo è il contrasto tra i due personaggi di Dave e Emma che porta un’atmosfera comica nel film. Dave viene presentato come un padre amorevole e attento alla propria famiglia, che percepiva qualcosa di strano nei continui viaggi di lavoro della moglie, senza però potersi spiegare inizialmente in cosa consistessero. Nel momento in cui scopre la realtà su Emma/Anna ha il coraggio di scavare a fondo in cerca di verità e di continuare a supportare la donna che ama, nonostante sia una killer professionista. Si ritrova in una situazione in cui lui, che spergiura l’uso della violenza, è costretto, per quanto poco gli sia possibile, ad usarla.

Dall’altro lato invece abbiamo Emma, una madre che è disposta a fare di tutto pur di proteggere la propria famiglia, ma anche una pluriomicida ricercata e molto brava nel proprio lavoro. Si vede fin dalle prime scene di Gioco di ruolo come Emma sia una perfetta calcolatrice, che cerca di mantenere tutto sotto controllo, abbandona la propria famiglia proprio per difenderla. Di conseguenza, per quanto Emma sia un sicario, non viene percepita in questo modo dal pubblico proprio per l’attenzione che mostra verso i propri figli e verso Dave. Gli spettatori finiscono quasi per appoggiarla e sperare nella sua vittoria, in modo tale che, in un gran finale positivo, Emma e Dave possano tornare insieme ai loro bambini alla loro vita normale nel New Jersey.

I Combattimenti finali

Per quanto si tratti di una commedia d’azione, si nota una quasi totale assenza di scene di combattimento nella prima parte del film. Tale penuria viene però compensata parzialmente nella seconda metà della pellicola, dopo la fuga di Emma. Qui la scena d’azione che maggiormente cattura l’attenzione del pubblico è il combattimento finale con Gwen.

Per quanto Gioco di ruolo pecchi di originalità, la presenza di scene d’azione e l’utilizzo di un sottofondo musicale teso, che aumenta la suspense, contribuiscono a rendere questo film piacevole da vedere e da seguire per gli spettatori.

Gioco d’amore: libro, trama e cast del film con Kevin Costner

Gioco d’amore: libro, trama e cast del film con Kevin Costner

Il regista Sam Raimi ha debuttato nel 1981 con il suo primo lungometraggio, La casa, e da quel momento si è costruito una fama come autore di opere che fondevano al loro interno tanto l’horror quanto la commedia. Nel corso degli anni Novanta, però, egli si è cimentato anche con generi ben differenti, tra cui spicca il dramma di Gioco d’amore. Girato nel 1999, è questo un film particolarmente insolito nella filmografia di Raimi, nonché uno dei meno noti, ma dimostra anche le sue capacità in territori che sembrerebbero appartenergli meno. Tra sport, sentimenti e dramma, si costruisce così un’opera delicata e nostalgica, tutta da riscoprire.

Scritto da Dana Stevens, il film è la trasposizione cinematografica del romanzo La partita perfetta, scritto da Michael Shaara nel 1991. Divenuto un libro di buon successo, questo attrasse da subito Raimi, il quale si disse profondamente commosso dalla storia e in quanto egli stesso appassionato di baseball chiese di poterlo dirigere. Il suo obiettivo era quello di dar vita ad un film che facesse sentire lo spettatore proprio sul campo di gioco, permettendo un forte coinvolgimento. Il mancato successo economico del film, però, finì con il far passare Gioco d’amore quasi inosservato.

Successivamente Raimi si dedicò alla regia della trilogia di Spider-Man, e il film del 1999 venne ben presto dimenticato. Ancora oggi, però, si tratta di uno dei film tanto più insoliti quanto più personali del regista, che ha riposto in questo aspetti della sua personalità difficilmente ritrovabili altrove. Per gli appassionati del suo cinema, Gioco d’amore è un titolo da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Sarà qui possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Gioco d’amore: la trama del film

Protagonista del film è Billy Chapel, un giocatore di baseball quarantenne e ormai prossimo al ritiro. Questo momento, che sperava di non vedere mai arrivare, non è però come se lo immaginava. Dopo quasi 20 anni di carriera nei Detroit Tigers, la squadra sta per essere venduta e i nuovi proprietari intendono cedere Billy ad un’altra squadra. Piuttosto che unirsi a qualcosa che non gli appartiene, Billy preferirebbe ritirarsi, ma la paura per quella decisione lo porta a rimandare continuamente. Arrivato a giocare quella che sarà la sua ultima partita con i Detroit Tigers, il giocatore inizia a riflettere sulla sua vita.

Mentre è in campo, flashback della sua vita fino a quel momento iniziano a passargli davanti agli occhi. Egli rivive così diversi momenti salienti, dal difficile rapporto con il padre all’amore per Jane Aubrey, l’unica donna che abbia mai amato e che sta ora per lasciarlo per sempre. Mentre tutti gli occhi sono puntati su di lui, Billy capisce che è arrivato il momento di riflettere su quale vita desidera veramente. Tra un dolore alla spalla che lo limita fortemente e l’esultazione dei fan che vogliono ancora vederlo giocare, egli si trova nel momento più impensabile e meno adatto a dover compiere una scelta definitiva.

Gioco d'amore cast

Gioco d’amore: il cast del film

A ricoprire il ruolo del protagonista Billy Chapel vi è l’attore Kevin Costner, il quale interessatosi alla parte accettò di ridurre il proprio salario al fine di aiutare nella realizzazione del film. A lui fu anche concesso il privilegio del final cut, solitamente affidato al regista o al produttore. Così egli ottenne un forte controllo sul film, contribuendo attivamente nella sua costruzione. Per Costner, inoltre, si trattò del terzo titolo incentrato sul mondo del baseball dopo Bull Durham – Un gioco a tre mani e L’uomo dei sogni. Naturalmente, egli si preparò al ruolo allenandosi con un vero coach di baseball, al fine di poter interpretare personalmente le proprie scene e risultare realistico in queste.

Nei panni di Jane Aubrey, la donna amata da Billy, vi è l’attrice Kelly Preston, anche nota per i film Battaglia per la terra e Jack Frost. Originariamente, in realtà, il ruolo era stato offerto all’attrice Annette Bening, che era però già occupata con le riprese di American Beauty. John C. Reilly compare invece nei panni di Gus Sinski, il migliore amico di Billy, che lo aiuterà nelle sue scelte. L’attore Brian Cox è invece Gary Wheeler, proprietario dei Detroit Tigers, e figura paterna per Billy. Il premio Oscar J. K. Simmons è invece Frank Perry, il successivo proprietario della squadra. La giovane Jena Malone, anche nota per i film Donnie Darko e The Neon Demon, è Heather Aubrey, la figlia di Jane.

Gioco d’amore: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Gioco d’amore è infatti disponibile nel catalogo di Chili e Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 11 luglio alle ore 21:10 sul canale La 5.

Fonte: IMDb

 

Giochi di Potere: recensione del film con Theo James

Esce l’11 luglio nei cinema italiani un thriller geopolitico dal titolo Giochi di Potere, che a scanso di equivoci va detto non avere nulla a che fare con l’omonimo film del 1992 con Harrison Ford.

Giochi di Potere, diretta dal regista danese Per Fly, trae spunto dal libro-denuncia di Michael Soussan, “Backstabbing for Beginners: my crash Course in International Diplomacy” (2010). Autobiografia satirica entrata nella top ten del Wall Street Journal, lo scritto metteva alla berlina la corruzione su scala globale dell’organizzazione umanitaria “Oil for food” (tradotto: petrolio in cambio di cibo) promossa niente di meno che dall’ONU.

In Giochi di Potere Michael (Theo James) è un giovane ambizioso che riesce ad ottenere il lavoro dei suoi sogni: lavorare alle Nazioni Unite. Si ritroverà a dover coordinare il programma “Oil for food” – che porta viveri e beni di prima necessità nell’Iraq di Saddam – arrivando però a scoprire che il progetto è corrotto dall’interno, a partire dal suo mentore Pasha (Ben Kingsley).

Giochi di Potere parla di vicende reali e tristemente note. La Oil for Food operò dal 1995 al 2003, per essere poi cancellato a causa degli illeciti compiuti dalle nazioni partecipanti al programma, che più che aiutare i popoli vessati dalla guerra, si assicuravano di ricavare tangenti da milioni e milioni di dollari. Il film di Per Fly cerca di conferire un andamento action ad un film altrimenti più votato al genere documentaristico, senza però riuscire del tutto nel suo proposito.

La situazione irachena durante l’assedio di Saddam e i relativi embarghi, vengono marginalmente sfiorati quando avrebbero potuto essere campo fertile per una trattazione più approfondita e personale. Come sempre tutto sa di già visto, a partire dal rifiuto di guardare più a fondo la politica statunitense, come i magheggi della presidenza Clinton e dei coinvolgimenti USA durante la Guerra del Golfo.

Gli attori sono poco convinti, compreso un Ben Kingsley ormai lontano dagli anni d’oro della sua carriera, e sempre più calato nei panni di una macchietta. Giochi di Potere è un sedicente thriller politico dalla scarsa suspense, che non riesce a coinvolgere del tutto lo spettatore. Tralasciando la notorietà dei fatti, la trama non aggiunge quel quid necessario affinché quanto meno ci si possa interessare ai personaggi o alla loro psicologia.

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