Si intitola Giorni di un futuro
passato la mostra che fino a oggi ha permesso al pubblico di
ammirare le sculture di Adrian Tranquilli nella
cornice del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Di seguito qualche scatto dalla
mostra che ogni appassionato di fumetti deve vedere!
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L’artista australiano è noto al
pubblico per le sue opere sui supereroi, che per l’occasione sono
state esposte a Napoli in uno spiazzante contrasto con i pezzi
classici del museo. I lavori di Tranquilli sono infatti stati
accostati alle statue della Collezione Farnese, all’interno di un
percorso espositivo che si snoda tra le Gallerie Farnesiane, i
cortili e il primo piano.
Eroi antichi e contemporanei a
confronto, quindi, a testimonianza del dualismo
salvezza-sacrificio che queste figure rappresentano nella cultura
occidentale. La mostra è fino ad oggi la più grande dedicata
al poliedrico artista, che da sempre spazia tra diverse forme
d’arte, tra cui scultura e disegno, per rappresentare supereroi
contemporanei come Joker, Batman e Yoda.
In mezzo agli orrori della guerra,
l’incontro tra due anime solitarie accomunate da simili traumi può
essere la miccia che riaccende nei coinvolti la speranza
nell’umanità. Si basa su queste premesse il film del 2020
Giorni d’estate (qui
la recensione), diretto da JessicaSwale. In questo racconto, la guerra funge da
sfondo che amplifica i suoi temi, mettendo in luce la fragilità
della vita e l’importanza delle relazioni umane, ma anche il
rapporto materno che la protagonista sarà chiamata a
riscoprire.
Giorni
d’estate si basa inoltre sul concetto di
Summerland (che è il titolo originale del lungometraggio),
un’idea pagana di un aldilà che coesiste con il nostro mondo e
rappresenta il cuore filosofico del film. La regista ha spiegato:
“Summerland è una nozione di un luogo che esiste accanto al nostro,
e l’idea che si possa comunicare tra questi due mondi è qualcosa
che rappresenta la possibilità di qualcosa oltre e di qualcosa di
magico”.
Si tratta dunque di un film
emotivamente forte, che permette però anche di riscoprire la forza
delle relazioni e della vita umana. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Giorni d’estate. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Giorni d’estate
Protagonista del film è
Alice, una scrittrice indipendente ed esperta di
folklore, che conduce una vita solitaria tra le scogliere a picco
sul mare nell’Inghilterra meridionale. Siamo negli anni della
Seconda guerra mondiale e Alice ha deciso di isolarsi nel suo
studio, lontano dai bombardamenti, per dedicarsi ai miti,
analizzandoli in un’ottica scientifica e cercando di sfatarli per
negare l’esistenza della magia.
La donna trascorre le sue giornate
da sola ed è perseguitata da una storia d’amore del passato, da
quando è finita, infatti, non ha più aperto il suo cuore a nessuno.
Un giorno le viene affidato un giovanissimo sfollato londinese di
nome Frank. Alice deve prendersi cura di lui, dopo
che la città è stata bombardata, ma vede il ragazzo solo come un
ostacolo ai suoi studi e alle sue ricerche. Giorno dopo giorno,
però, i due si renderanno conto di aver più cose in comune nel loro
passato.
Il cast e le location dove si sono svolte le riprese
Ad interpretare Alice vi è l’attrice
Gemma Arterton, vista nei film
Scontro tra titani e The
King’s Man – Le origini. L’attore Lucas
Bond, noto per aver interpretato il giovane Cassian in
Andor, è qui presente nel ruolo di Frank.
GuguMbatha-Raw, recentemente
vista nel ruolo di Ravonna Renslayer in
Loki, interpreta invece Vera. Completano poi il cast
Penelope Wilton nel ruolo di Alice da anziana,
Tom Courtenay in quello di Mr Sullivan e
Dixie Egerickx nel ruolo di Edie.
Le riprese di Giorni
d’estate sono state effettuate nell’EastSussex, nelle città di Seaford e
Brighton e nella contea del Kent.
Le location nel Kent comprendevano il ChathamHistoric Dockyard e Anchor Wharf,
con riprese del Dover Castle a
Dover. Gli esterni del Sail and Colour
Loft, Church Lane e
Ropery del Dockyard sono stati
interpretati come strade della East London durante
il Blitz; la Captain’s House
sulla Officer’s Terrace è stata utilizzata come
casa bombardata e le cantine della Fitted Rigging
House sul Wharf sono state utilizzate
come rifugio antiaereo.
Il finale del film
Nel corso del film, il giorno prima
del compleanno di Frank, Alice viene informata che suo padre è
stato ucciso in battaglia e deve dargli la notizia. Essendo stata
devastata dall’analoga perdita del padre, Alice decide di rimandare
la comunicazione a Frank. Il bambino, però, finisce con lo
scoprirlo comunque e incolpa Alice per non averglielo detto. Nel
corso della discussione, il bambino cade e scivola dalla scogliera
in mare, dove Alice si tuffa poi per salvarlo. Il giorno dopo,
Alice porta la colazione a Frank, che inizialmente la rifiuta.
Alice gli rivela di aver perso il
padre anni prima e di aver faticato a farsene una ragione. Gli
mostra poi la stanza che ha preparato per lui, confortandolo quando
si arrabbia guardando alcune foto di famiglia. Quando tornano a
casa, qualche giorno dopo, trovano Vera ad aspettarli. Per sua
fortuna non era in casa al momento dell’attentato. Vera confessa di
aver architettato la scelta di Alice come ospite per Frank, perché
sapeva che se le fosse successo qualcosa, Alice si sarebbe presa
cura di lui.
Il racconto si sposta poi al
presente, dove Alice sta completando il suo manoscritto quando Vera
la interrompe improvvisamente. Dopo essersi riunite qualche tempo
fa, le due vivono ora insieme. Mentre passeggiano sulla spiaggia,
si unisce a loro un Frank adulto, venuto in visita. Frank scopre la
dedica nel manoscritto di Alice e, con sua grande sorpresa, è
dedicata a lui.
Il trailer di Giorni
d’estate e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Giorni
d’estate grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 8
luglio alle ore 21:20 sul canale
Cielo.
In arrivo nelle sale italiane il 25
agosto, Giorni d’estate (Summerland) è un film
della regista Jessica Swale, con Gemma Arterton, Gugu
Mbatha-Raw e Lucas Bond protagonisti. La
giovane Jessica Swale si era già fatta un nome nel
teatro inglese, vincendo l’ambito Laurence Olivier
Award per la sua commedia Nell Gwynn,
alla quale ha lavorato sempre con Mbatha-Raw e
Arterton, che sta tra l’altro per essere
trasformata in un lungometraggio. Con Giorni
d’estate, suo primo lungometraggio che ha scritto e
diretto, ha invece ricevuto il BAFTA JJ Writers’
Fellowship nel 2012, convertendosi rapidamente in un nome
di spicco tra i registi esordienti.
Giorni d’estate, la trama: una
“gravidanza” inaspettata
In Inghilterra, durante la Seconda
Guerra Mondiale, molti bambini vengono evacuati dalle città e
inviati in piccoli villaggi presso famiglie locali che si prendono
temporaneamente cura di loro. Quando Frank
(Lucas Bond), uno di questi bambini, arriva a casa
di Alice (Gemma Arterton), una
scrittrice solitaria perseguitata da una passata storia d’amore,
lei è riluttante ad accettarlo. A poco a poco, però, man mano che
si conoscono, l’innocenza e la curiosità di Frank aprono il cuore
di Alice, permettendole di svelare ricordi e sentimenti che pensava
di aver dimenticato. La nostra protagonista di renderà presto conto
che le ferite possono guarire e che la speranza e le seconde
possibilità esistono. Insieme scopriranno di avere in comune molto
più di quanto immaginassero e che, a volte, lasciar correre la
fantasia può condurci in luoghi che non avremmo mai pensato
potessero esistere.
Il racconto di Giorni
d’estate è immerso in un’estetica che nuota tra il
fantastico e il realistico. Di conseguenza, la direzione artistica
ha sì sviluppato una messa in scena che ricrea il momento storico
in cui il film è ambientato, ma concentrandosi sugli universi
narrativi che ne vengono proposti all’interno e su quell’ingenuità
fuori e dentro dallo schermo che trasporta il pubblico in quegli
specifici ideali. La fotografia sfrutta al meglio gli esterni, che
danno vera vita al film, evocando i miti e le leggende citati, una
parentesi “artistica” che si contrappone efficacemente alla cornice
della Londra in guerra.
Un cast diretto splendidamente
La sceneggiatura di Giorni
d’estate si avventura anche nella rivendicazione
dell’omosessualità femminile, evidenziando le difficoltà che il XX
secolo poneva nei confronti di tutto ciò che non era socialmente
non accettato. Se a questo aggiungiamo il cuore di un bambino
bisognoso di affetto, troviamo gli elementi giusti per realizzare
un dramma con un chiaro aspetto ideologico e che punta direttamente
alle corde dello spettatore.
Giorni d’estate
supera quelle che potrebbero porsi come formule convenzionali di
sceneggiatura grazie a una produzione meticolosa, attenta ai
dettagli e all’atmosfera, alla personalità di ogni inquadratura e
sequenza e, soprattutto, a un lavoro efficace con un cast
impeccabile. Il film di Swale è un incantevole
gioco di equilibrio tra passato, presente e futuro, narrato dal
presente di Alice, con occasionali salti soprattutto in un passato
che vuole dimenticare. Ogni filo gioca su diversi tropi familiari
di altri film d’epoca queer, armonizzandoli per raccontare un tipo
diverso di narrazione.
Non c’è quindi da stupirsi che
Gemma Arterton, se da un lato ha dentro di sé
l’ironia e l’amarezza tipica dello humor inglese, dall’altro
contrappone questa inclinazione a un’umanità e a una sensibilità
che estrapola al suo personaggio attraverso l’espressività. Essendo
la colonna portante della storia, mantiene questa intensità scenica
per tutto il film, umanizzando il suo ruolo in misura notevole. In
questo modo, riesce a entrare in contatto sia con il pubblico che
con il resto dei suoi compagni. L’altro protagonista principale è
Lucas Bond, che interpreta Frank. Nonostante la
giovane età, ha già realizzato diversi progetti, ma con questo film
emana un’energia speciale, che si fonde perfettamente con quella
della Arterton. Gugu Mbatha-Raw, invece, appare in
alcuni frangenti ricorrenti nel corso del film, ma in ogni scena
lascia trasparire un’eleganza e un romanticismo naturali che la
rendono eccezionale.
Il “Summerland” di Alice
Basandosi sul termine
Summerland, un luogo immaginario della mitologia wiccan,
la regista e sceneggiatrice Jessica Swale articola in
Giorni d’estate un manifesto personale e per nulla
pretenzioso che, riafferma la singolare alleanza tra la causa
LGTBIQ+ e la filosofia New Age. E’ interessante notare che
Summerland è originariamente stato distribuito nelle sale
statunitensi nel 2020, anno che aveva già accolto un altro film
d’epoca queer di successo, Ritratto della Giovane in
Fiamme di Céline Sciamma, premiato a
Cannes e ambientato nella Bretagna del 1770.
Swale dà vita a una storia
drammatica ambientata geograficamente e mentalmente in un luogo
assolutamente idilliaco – le zone costiere di Dover, che non
conoscono guerra e il Summerland, rifugio spazio-temporale dalle
interperie storiografiche che vogliono minare non solo l’infanzia
di tanti bambini, ma anche la crescita della bambina più grande di
tutte, Alice, per cui l’isolamento a Dover diventa
opportunità di apprendimento, di incontro con chi non pensava
sarebbe mai stata in grado di instaurare un rapporto. E,
soprattutto, di incontro con un pubblico che si innamorerà del suo
personaggio, trasportandolo alto nella vastità narrativa del
Summerland.
Terzo giorno all’Hilton
Sorrento Palace e aria decisamente elettrica per la presentazione,
questa mattina, del listino Warner Bros per i primi sei mesi del
2013. Come si ci aspettava la major ha fatto la parte
Dopo la conclusione
della remunerativa Saga di Twilight, la Eagle si guarda intorno per
cercare di sostituire una tale macchina fabbrica soldi. Cerca di
farlo puntando su un’altra Saga fantasy per ragazzi,
Continua a gonfie vele
la presentazione dei listini delle principali case di distribuzione
italiane che popoleranno le nostre sale nei prossimi sei mesi. Come
le sue colleghe, anche la 20th Century Fox
Si conclude oggi la 44° edizione
delle Giornate Professionali di Cinema – Energy l’appuntamento che
come di consueto ha unito e accolto l’intera industria del cinema
italiano coinvolgendo artisti e operatori del settore. Organizzato
dall’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) con la
collaborazione dell’ANICA (Associazione Nazionale Industrie
Cinematografiche Audiovisive e Digitali), il sostegno del Ministero
della Cultura, del Comune di Sorrento e della Regione Campania e il
patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica.
E’ stato Eternals
a vincere il Biglietto d’oro per il maggiore numero di biglietti
venduti della stagione. Il film Disney ha totalizzato 8,1 milioni
di incasso ad oggi e così si posiziona davanti a No Time
To Die della Universal, con 8 milioni, e a Dune
della Warner con 7,3 milioni.
Conquistano il podio nella
classifica dei film italiani più visti della stagione, i Me
contro Te – Il mistero della scuola incantata di Gianluca
Leuzzi distribuito da Warner. Uscito il 18 agosto e con le sale a
capienza ridotta, il film del duo diventato famoso su YouTube è
stato lo stesso un grandissimo successo mettendo insieme 5,1
milioni di euro. Secondo classificato Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di
Morto con 3,1 milioni di euro, atteso sequel del
campione di incassi con il medesimo cast e medesimo team creativo,
mandato in sala da Vision anch’esso in un periodo non facile, per
aiutare l’esercizio (26 agosto) e terzo Freaks
Out di Gabriele Mainetti per 01 Distribution che ad
oggi ha incassato 2,5 milioni di euro. Sceneggiatori e registi di
questi primi 3 film hanno ricevuto le Chiavi d’oro.
Premio speciale alla miglior uscita
evento andato a Time Is
Up di Elisa Amoruso e ancora premi
speciali Claudio Zanchi e Pietro Coccia consegnati dall’ANEC
rispettivamente al talento emergente (Aurora Giovinazzo, Lorenzo
Zurzolo) e al regista esordiente (Gianluca Jodice), ma anche un
premio speciale ANEC a Carlo Bernaschi e il Premio alla carriera
all’ex numero 1 di Universal Italia Richard Borg.
Nell’ultimo giorno all’Hilton,
gli attori Giovanni Esposito e Gianluca Di Gennaro insieme al
regista Alessandro Giglio hanno parlato del film “Black Partenope”;
il regista Giuseppe Alessio Nuzzo ha presentato il documentario
“Farina, acqua e lievito”; il regista Luca Cesana Trovellesi
insieme a Andrea Beruatto, Ugo Dighero, Giacomo Bottoni, Martina
Fusaro, Greta Oldoni, Carola Addalla Said e Kelly Chen hanno
presentato “Criminali si diventa”, il regista Vito Zagarrio con
Andrea Renzi, Antonella Stefanucci, Antonello Cossia, Serena
Marziale il film “Le seduzioni”. Tutti saluteranno il
pubblico in sala alle anteprime aperte al pubblico al Cinema Tasso:
“Black Parthenope” (venerdì 3, ore 21.15), “Farina, acqua,
lievito”con la voce narrante di Marisa Laurito (sabato 4, ore
18.30). Film di chiusura delle Giornate Professionali di Cinema
sarà “Nowhere special – Una storia d’amore” di Uberto Pasolini con
James Norton, Daniel Lamont (sabato 4, ore 21.15). Gli inviti per
le anteprime saranno in distribuzione, fino ad esaurimento, a
Sorrento presso l’Info Point di piazza Tasso. Il programma completo
ed aggiornato è disponibile sul sito www.giornatedicinema.it.
Direttamente dalle Giornate
Professionali di Cinema di Sorrento, arriva il listino
Lucky Red, che ha presentato le sue uscite per i
prossimi sei mesi di cinema in sala. Ecco di seguito i titoli:
Sole a catinelle,
Cattivissimo me 2, Il principe abusivo, vincono il
Biglietto d’Oro nella classifica dei film più
visti in Italia, posizionandosi rispettivamente al primo, secondo e
terzo posto. Si aggiudica invece il Biglietto
d’Oro come film italiano più visto, oltre a Sole a
catinelle e Il principe abusivo, anche
Colpi di fulmine.
I Biglietti d’Oro del
cinema italiano vengono assegnati
dall’ANEC, associazione esercenti cinema, ai film
che, nelle sale monitorate da Cinetel, hanno
venduto più biglietti nella stagione cinematografica 2012-2013, con
riferimento al periodo 1 dicembre 2012 – 30 novembre 2013.
I riconoscimenti verranno
consegnati mercoledì 4 dicembre al Teatro Tasso
alle 21.30, nella serata condotta da Lorena
Bianchetti e Paolo Ruffini, nell’ambito
della 36° edizione delle Giornate Professionali di
Cinema, iniziata oggi a Sorrento.
Ai registi, agli sceneggiatori,
agli interpreti principali dei primi tre film italiani in
classifica vengono assegnate le Chiavi d’oro del
successo. Tra i premiati presenti a Sorrento,
Checco Zalone, Alessandro Siani, Christian De Sica, Neri
Parenti, Lillo e Greg.
Alle società Warner Bros
Italia, UniversalPictures e Medusa Film va il
Biglietto d’Oro per le case di distribuzione classificate
rispettivamente al primo, secondo e terzo posto per numero di
spettatori.
La targa Anec “Claudio
Zanchi” ai giovani artisti va ad Alessandra
Mastronardi e Matteo Oleotto, mentre il premio Agiscuola
va al film Lincoln di Steven Spielberg.
Alle Giornate Professionali
di Cinema, organizzate dall’ANEC, in
collaborazione con gli esercenti dell’ANEM e i
distributori dell’ANICA, vengono presentati, ad
una platea di operatori del settore, i film che usciranno nei
prossimi mesi attraverso convention, trailer, anteprime e incontri
con gli artisti.
Il programma di domani, 3
dicembre, prevede il saluto dei presidenti
Lionello Cerri (ANEC), Andrea
Occhipinti (sezione distributori ANICA) e Carlo
Bernaschi (ANEM), preceduto dalla proiezione del film
Disconnect diretto da Henry Alex Rubin ed
interpretato da Jason Bateman, Alexander Skarsgard e Andrea
Riseborough. Seguiranno le convention di diverse case di
distribuzione e le anteprime dei film Il capitale
umano di Paolo Virzì, con Fabrizio Bentivoglio, Valeria
Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni e Valeria Golino e di
Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée con Matthew
McConaughey che verrà proiettato al Teatro Tasso alle 21.30 e sarà
aperto al pubblico.
In programma anche il convegno
La pirateria audiovisiva nell’era digitale,
organizzato dall’ANEC, in collaborazione con FAPAV e ANICA.
Intervengono Francesco Posteraro, commissario AGCOM, Nicola
Borrelli, direttore generale Cinema del MiBACT, Lionello Cerri,
presidente ANEC, Federico Bagnoli Rossi, segretario generale FAPAV,
Andrea Occhipinti, presidente Lucky Red e sezione distributori
ANICA, Francesca Rispoli, ufficio presidenza LIBERA, Luciana Della
Fornace, presidente AGISCUOLA, Carlo Bernaschi, presidente ANEM,
Sonia Fois, direttore marketing UCI Cinema, Giorgio Bozzetti,
internet operations FAPAV. Modera Mario Mazzetti, responsabile
ufficio cinema ANEC.
Fervono
i preparativi per la 39 edizione delle Giornate
Professionali di Cinema di Sorrento 2016, in programma dal
28 novembre all’1 dicembre. Organizzata dall’ANEC in collaborazione
con ANEM e ANICA, e con il sostegno del Comune di Sorrento e della
Regione Campania, la manifestazione è realizzata anche grazie a
numerosi sponsor e partner. Tra gli sponsor, un ringraziamento
particolare va a marchi storici come Zurich, a Fun Food Italia che
conferma la partnership come sponsor bar delle Giornate, alla
Tipografia Gamberini per il prezioso supporto sui materiali
promozionali, e a Sony Digital Cinema 4K che – novità di quest’anno
– è il partner tecnico ufficiale dell’edizione 2016 e cura
l’allestimento tecnologico della sala Sirene e tutte le
proiezioni.
Giornate
Professionali di Cinema di Sorrento 2016
Tra le
partnership, ricordiamo Italo che per la prima volta permette agli
accreditati di viaggiare in treno con tariffe scontate, Computime
che cura l’allestimento della sala stampa, la consolidata
collaborazione con San Benedetto, e le new entry Xelecto, Telaro,
Bernabei. Mentre hanno rinnovato la partnership Moviemedia, Cinestat, Suma Events,
Blu & Blu Network, MultiVision, LedVision, Prima Fila, Controlcine,
Bellini, Cotril, Firecars e Hilton, da anni sede
dell’evento.
Si sono aperte con la presentazione
del listino Universal le Giornate Professionali del cinema di
Sorrento, con il film Filmauro e la presentazione dell’intero
listino della Universal Pictures Italia.
Lillo, Greg e Ambra Angiolini, in
compagnia di Aurelio DeLaurentiis, hanno presentato il listino
Filmauro per i prossimi messi di programmazione. Il film di punta
del listino è senza dubbio il film di Natale Un Natale
Stupefacente, che per la prima volta dal 1983, anno di uscita di
Vacanze di Natale, non è un cosiddetto cinepanettone, ma un
prodotto comico con protagonisti i due amati comici Lillo e Greg.
Il Presidente della Filmauro ha tenuto a sottolineare la difficoltà
di dare nuova linfa ad un prodotto, quello cinematografico
natalizio, che da anni va avanti. Il discorso di De Laurentiis si è
concentrato particolarmente sulla collaborazione tra distributori e
esercenti, sulla necessità di un “unicità di intenti”, per evitare
una “deflagrazione irreversibile”.
Il listino Universal si è poi
dispiegato dando spazio ai quattro titoli italiani e poi alla
ricchissima offerta di film stranieri.
Prodotti italiani:
La prima volta (di mia figlia) è l’esordio alla regia di Riccardo
Rossi, attore che ha sempre trovato piccoli spazi al cinema e che
adesso passa dietro la macchina da presa con una storia in cui è
anche protagonista accanto Anna Foglietta. Nel cast anche Fabrizia
Sacchi, Stefano Fresi e Benedetta Gargani. Al cinema dal 19 marzo
2015.
Solo per il week end di Director Kobayashi, regista alla sua opera
prima con un target particolarmente preciso e dei riferimenti
ambiziosi, quali Una Notte dal Leoni e Paura e Delirio a Las Vegas.
Nel cast Alessandro Roja, Stefano Fresi, Francesca Inaudi, Marina
Rocco, Matilde Gioli, Walter Leonardi. Al cinema dal 30 aprile
2015.
Uno, anzi Due di Francesco Pavolini con Maurizio Battista
protagonista di una commedia classica. Maurizio Battista, Paola
Tiziana Cruciani, Ninetto Davoli, Riccardo Graziosi, Stefano
Ambrogio e Giuseppe Laudisa completano il cast. Dal 9 aprile 2015
al cinema.
Nessuno si salva da solo è il ritorno di Sergio Castellitto alla
regia, con protagonisti Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca. Il
film è tratto ancora una volta da Un omonimo romanzo di Margaret
Mazzantini. Il film racconta una storia d’amore con protagonisti
due trentenni, la “generazione Ikea” per il regista Castellitto; i
due si incontrano da separati, dopo aver lasciato andare il loro
amore e aver avuto due figli. Al cinema dal 5 marzo 2015.
Prodotti esteri:
Titoli di punta sono certamente La Teoria del Tutto, con Eddie
Redmayne e Felicity Jones, e Unbroken, biopic che racconta
l’avventurosa storia del campione olimpico Louis Zamperini diretto
da Angelina Jolie. I due film sono attesissimi contendenti durante
la stagione dei premi americana. Tra gli altri titoli che destano
un certo interesse c’è Blackhat, che segna il ritorno di Michael
Mann al cinema e, per il protagonista Chris Hemsworth, un’altra
collaborazione con un importante regista hollywoodiano, dopo il
Rush di Ron Howard.
Per quanto riguarda l’animazione, la Universal pensa ad un pubblico
molto piccolo, con la distribuzione di Minions, spin off di
Cattivissimo Me, e SpongeBob Fuori dall’acqua.
Segnaliamo anche Il Settimo Figlio, fantasy adrenalinico con
protagonisti Jeff Bridges e Julianne Moore.
L’horror targato Universal è quello di Ouija, storia che utilizza
l’omonima tavoletta per costruire una storia di spiriti che
coinvolgerà un gruppo di sprovveduti adolescenti.
Sempre agli adolescenti si rivolge Pitch Perfect 2, mentre per il
filone che potremmo definire erotico, la Universal fodera l’atteso
50 Sfumature di Grigio e Il Ragazzo della Porta Accanto.
Un prodotto particolare e apparentemente molto interessante è
Ex
Machina di Alex Garland, con Domhnall Gleeson e Oscar
Isaac.
Chiudono il listino Universal due film appartenenti a due franchise
particolarmente amati e significativi. Da una parte arriverà il
nuovo Fast and Furious 7, mentre dall’altra si avvicina il momento
del ritorno dei Dinosauri al cinema, con Jurassic World.
Le Preview del listino sono Everest, girato in parte a Roma, con
protagonisti Jason Clarke e Jake Gyllenhaal, Termanator Genisys,
reboot del franchise, che avrà protagonista Emilia Clarke e Jay
Courtney, Trainwreck, Ted 2 e il nuovo prossimo lavoro di Guillermo
Del Toro, Crimson Peak, di cui è stato mostrato il trailer in
anteprima.
Apre il listino Videa
The Imitation Game, con Benedict
Cumberbatch e Keira Knightley, che uscirà
il primo gennaio 2015. Il film è uscito nel Regno Unito e negli USA
in uscita limitata distribuito da Wenstein Company che lo porterà
agli Oscar.
Michele Williams è
la protagonista di Suite francese, film
diretto dal regista de La Duchessa,
accanto a Kristin Scott Thomas.
Tratto da John Le
Carré arriva al cinema Il nostro traditore
tipo, con Ewan McGregor protagonista
insieme a Damian Lewis, Stellan
Skarsgard e Naomie Harris.
Morgan Freeman e
Diane Keaton ci raccontano la storia d’amore
Ruth e Alex.
Stephen Frears
torna con una biografia famosa, dopo
Philomena arriva la storia di
Lance Armstrong, con Ben Foster,
un film che racconta la vita, la malattia, lo sport e le difficoltà
del grande ciclista.
Boulevard
è l’ultimo film con protagonista Robin Williams,
distribuito da Videa in marzo. Il film racconta un’intensa storia
di scelte di fronte alle quali si trova il personaggio interpretato
dal compianto attore.
Nuovo adattamento per la tragedia
delle tragedie, dai produttori de Il Discorso del
Re.Michael Fassbender e
Marion Cotillard sono Macbeth e la sua terribile
consorte, Lady Macbeth, per un film epico e sanguinoso che
ripercorre la vicenda shakespeariana tante altre volte narrata dal
cinema.
Sir Ian McKellen
diventa Sherlock Holmes per Bill
Condon in Mr Holmes, un racconto
struggente di un anziano detective che ripercorre la sua fulgida
carriera di consulente investigativo per cercare di risolvere il
suo ultimo è caso.
The Whole Thruth,
Freeheld, Always in my Mind, Three Generations, Elvis e
Nixon sono le altre anticipazioni che completano un
listino vario e molto interessante, che potrebbe portare alla Videa
un altro anno positivo.
Italo
apre il listino Notorius. Si tratta di un film su
una storia vera ambientata in Sicilia e con protagonista un cane
sulla scia di Belle e Sebastien, film che ha condizionato in
maniera prepotente e positiva gli incassi della casa di
Distribuzione.
Segue l’animazione con Mune, dai creatori
di Kung Fu Panda, che esce due mesi prima
rispetto a tutto il Mondo. Il film francese è un fantasy per
ragazzini, e arriverà il 5 febbraio 2015.
Importante film per la corsa agli Academy Awards è
Selma, del quale è stato mostrato un
trailer molto emozionante. Il film esce il 12 di febbraio in Italia
e negli Usa sta diventando particolarmente importante soprattutto
alla luce dei fatti di Ferguson. Sarà presentato al Festival
di Courmayer in anteprima mondiale è Black
Sea, diretto da Kevin McDonald con
protagonista Jude Law. Left
Behind è un film post apocalittico basato su una
collana di libri che ha prodotto già una serie ti negli anni
’80. A Pasqua arriverà Wolf Totem
3D, colossal di Jean Jacques Annaud
co-prodotto con la Cina. The Reach arriverà invece in estate,
verrà presentato al Festival di Taormina in anteprima Mondiale con
protagonista Michael Douglas e Jeremy
Irvine e diretto da Jean-Baptiste
Léonetti.
Per le anticipazioni della seconda parte del 2015 si comincia con
il guru del Manga Mamoru, e poi Cell con protagonisti John
Cusack e Samuel L. Jackson. Wes
Bentley e Zac Efron sono il
We are friends, mentre Aaron
Eckhart sará protagonista di Bleed for
this, di Martin Scorsese. Per
Natale 2015 si aspetta invece il sequel di Belle e Sebastien, film
del quale é stato presentato un primo footage.
Tra cinema italiano, progetti
piccoli ma interessanti, e pellicole con una fortissima
caratterizzazione generazionale, la Lucky Red ha
presentato alle Giornate Professionali del Cinema di Sorrento il
suo listino, guardando molto in avanti e mettendo sul piatto della
bilancia anche progetti che arriveranno in sala nel 2016. Ecco i
film nel listino.
Ma tu di che segno
sei? è il film di natale di Neri
Parenti dall’11 dicembre al cinema a concorrere con la
altre pellicole natalizie di casa nostra. Sempre l’11 arriva il
film prodotto da Pedro Almodòvar,
Storie pazzesche, una commedia che invita
a tirar fuori il lato selvaggio nascosto in ognuno di noi. Il primo
gennaio è il turno del grande Tim Burton che
ritorna al cinema con Big Eyes, in cui
dirige Amy Adams e Christoph
Waltz. Sempre Lucky Red si è aggiudicata i diritti del
film vincitore del Leone d’Oro a Venezia 2014 Un
Piccione Seduto su un Ramo Riflette Sull’Esistenza
diretto dallo scandinavo Roy Andersson. Per
l’Italia, diretto da Francesca Archibugi, arriva
un remake di un film francese, Il nome del
figlio, con protagonisti Alessandro
Gassman e Rocco Papaleo.
Seguiranno nei prossimi mesi:
I Cavalieri dello
Zodiaco di Keiichi Sato, sulla scia
di Capitan Harlock.
Il Segreto
con Richard Gere che interpreta un milionario che
nasconde un segreto.
Superfast
Superfurious, la parodia di Fast and
Furious sulla scia di Ghost
Movie.
La Scelta
di Michele Placido con Raul Bova
e Ambra Angiolini. Un film intenso che parla di
una scelta, appunto, che una coppia molto unita deve fare.
Dopo il successo di
Viaggio sola, Maria Sole
Tognazzi torna con una storia al femminile con
Io e Lei. Protagonista Sabrina
Ferilli e Margherita Buy.
Carol di
Todd Haynes con Rooney Mara e
Cate Blanchet racconta il complicato rapporto di
due donne nella New York degli anni ’50. Sono state mostrate delle
immagini del film in cui notiamo prima di tutto lo stile con cui
Haynes ha deciso di girare il film, come fosse un film degli anni
’50, non solo nel loop delle protagoniste ma anche nella fotografia
e nello stile di ripresa.
Sulla scia del franchise di
Step Up, Breaking
Through è il nuovo film sul ballo di strada.
Il Piccolo
Principe, che sarà presentato al Festival
di Cannes 2014, uscirà il primo gennaio 2016 ed è la versione
animata del celebre romanzo di Antoine de
Saint-Exupery, diretto dal regista di Kung Fu
Panda, Mark Osborne.
99 Homes,
che abbiamo visto e recensito in occasione della 71esima Mostra
d’Arte Cinematografica di Venezia, con Andrew
Garfield e Michael Shannon aspetta l’ok
della distribuzione americana per arrivare anche sui nostri
schermi.
Eventi e anticipazioni. Per la
Giornata della Memoria Corri Ragazzo Corri, per l’animazione
Naruto, Lupin, Pokemon, Doraemon.
Gus Van Sant dirige Matthew
McConaughey in Sea Of Tree,
Nice Guys con Ryan
Gosling e Russell Crowe per un thriller
ambientato negli anni ‘70, Florence con
Meryl Streep, A Walk in the
Woods che segna il ritorno di Robert
Redford con Nick Nolte, Max
Steel adattamento cinematografico dall’omonimo gioco
della Mattel.
La Eagle Pictures ha presentato il
suo listino esordendo con un titolo a brevissimo nei nostri cinema,
St. Vincent, film con un grandissimo
Bill Murray in odore da nomination. Nel film ci
sono anche Melissa McCarthy e Naomi
Watts.
Altro prodotto di punta della
distribuzione è Paddington, il film di
Natale per famiglie scelto dalla Eagle per accompagnare al cinema
gli spettatori durante la vacanze. Nel cast del film, oltre
all’orsetto in CGI, ci saranno Hugh Bonneville, Julie
Walters, Sally Hawkins, Nicole Kidman e Peter
Capaldi.
Antonio Banderas è
il protagonista di Autòmata, uno sci fi
ambientato nel 2044, in un anno in cui le macchine si auto riparano
e cominciano a venir meno alle regole della robotica portando a
conseguenze irreparabili.
Russell Crowe
esordisce alla regia in The Water
Diviner, film in cui è anche protagonista accanto a
Olga Kurylenko. Alan Rickman
dirige A Little Chaos, un dramma storico
ambientato alla corte di Versailles in cui l’attore è anche
protagonista accanto ad una intensa Kate Winslet.
The Age of Adeline è un dramma fantastico
con protagonista Blake Lively, una donna che non
invecchierà mai. Con Richard Gere.
Big Game è
un prodotto particolare, a metà tra il thriller e la parodia con
protagonista Samuel L. Jackson. La Eagle Pictures
continua la sua saga young adult con The Divergent
Saga: Insurgent, con protagonista Shailene
Woodley che torna nei panni dell’eroina Tris.
Rock The Kasbah, il remake di
Point Break,
Selfless, Il Luogo delle
Ombre, While We Are Young
concludono il listino come anticipazioni speciali per la seconda
parte dell’anno.
Maleficent, Frozen,
Captain America The Winter Soldier, Thor The Dark
World, Guardiani della
Galassia sono solo alcuni dei titoli che hanno
caratterizzato un 2013 trionfante per la Disney. I
titoli della prima parte dell’anno per la casa di produzione e
distribuzione si presentano ugualmente interessanti e di
successo.
Cenerentola è il primo prodotto
presentato dalla casa di Topolino, che uscirà non più il 2
ma il 12 marzo 2015, in day and date.Il film diretto da
Kenneth Branagh vede protagonista Lily
James e Richard Madden con due guasta star d’eccezione,
Helena Bonham Carter nei panni della Fata Madrina
e Cate Blanchett nei panni della crudele
Matrigna. Into The Woods di Rob
Marshall arriverà invece il 2 aprile, portando nei cinema
italiani la magia del musical di Broadway con protagonisti
Meryl Streep, Johnny Depp, Anna Kendrick, Emily Blunt,
James Corden e Chris Pine. Il film esce in Usa a Natale e
la Disney ha alte ambizioni per il progetto nell’ambito della
stagione dei premi. Tomorrowland di Brad
Bird uscirà invece in primavera e vede protagonista
George Clooney per un’avventura a misura di
ragazzo. È stato mostrato il primo teaser trailer italiano del film
che sembra visivamente molto interessante e sicuramente
coinvolgente per un pubblico teen.
Primo film Marvel ad essere presentato è
ovviamente Avengers Age of Ultron che
uscirà al cinema in Italia una settimana prima rispetto al resto
del Mondo, nella fortunata data di The
Avengers e di Iron
Man 3, il 22 aprile 2015.
È il turno di Ant-Man, chiacchierato e
dalla preproduzione complicata, con protagonisti Paul Rudd
e Michael Douglaus. Pixar arriva con Inside Out in estate, e
insieme al trailer del film è stato presentato in anteprima anche
il corto che precederà in sala il film, Lava.
Ha chiuso la convention il teaser trailer di Star Wars
il Risveglio della Forza che ha spopolato in rete è
che su grande schermo è davvero un’emozione potente.
Il listino BIM di
quest’anno si apre con la presentazione di un film italiano,
La Prima Luce, con protagonista
Riccardo Scamarcio e l’attrice cilena
Daniela Ramirez. Il film è diretto da
Vincenzo Marra. Apre il listino
internazionale il film con Robert Pattinson e Dane
Deaan, Life, biopic sul
James Dean. Segue l’oscuro
Foxcatcher con protagonista Steve
Carrell, Channing Tatum e Mark Ruffalo. Il film si è
distinto a Cannes 2014 per l’ottima performance del cast
d’insieme.La BIM ci riserva anche un tuffo nell’arte con il biopic
sul pittore Turner, interpretato dal
magnifico Timothy Spall, diretto da Mike Leigh,
anche questo acclamato a Cannes. The cut di Fatih Akin,
con protagonista Tahar Rahim (Il Profeta), e Le
vacanze del piccolo Nicolas arricchiscono un listino che si
conferma interessante è che comprende anche la commedia con
Jason Sudeikis, Swop.
Kodi Smith McPhee e Michael
Fassbender sono i protagonisti di Slow
West, un western vecchio stile diretto da
John Maclean. Sarà distribuito dalla BIM,
The Messenger, con protagonista
Jeremy Renner, Paz Vega e Andy Garcia.
Il listino Adler per il
2014 ha offerto interessanti prodotti che vedremo in Italia nel
2015.
Professore … Per
forza con Hugh Grant e Marisa Tomei,
diretto da Marc Lawrence, arriva il 15 gennaio
2015. Il progetto forse più atteso è senza dubbio
Mortdecai, con Johnny Depp,
Gwyneth Paltrow, Paul Bettany, Olivia Munn e Ewan
McGregor che arriverà il 19 febbraio 2015. Ridley
Scott produce il primo film della trilogia letteraria
best-seller di Tom Rob Smith, Child
44, diretto da Daniel Espinoza con
un cast stellare: Tom Hardy, Gary Oldman, Vincent Cassell,
Jason Clarke e Noomi Rapace. Torna Terrence
Malick con Knight of Cups con
Christian Bale, Natalie Portman, Cate Blanchett, Imogen
Potts e Antonio Banderas. Sono state mostrate alcune immagini del film in
anteprima.
Nel listino Adler c’è spazio anche
per Tracers, l’action in salsa teen, con
protagonista Taylor Lautner. Segue la commedia
romantica How to make love like an
englishman con Pierce Brosnan che
interpreta un gentleman, un professore di poesia e un donnaiolo.
Con lui Jessica Alba e Salma Hayek.
Celebrity Movie raccoglie tutti i sosia
delle star di Hollywood per una storia folle e dissacrante che si
rifà ai ritmi della trilogia di Ocean e in cui il gruppo di
scapestrati ha come obbiettivo il rapimento di Justin
Bieber.
In Solace,
Anthony Hopkins e Colin Farrell sono protagonisti
di un thriller diretto da Alfonso Poyart. Nel cast
anche Jeffrey Dean Morgan e Abbie
Cornish. Ethan Hawke e Emma
Watson sono i protagonisti di
Regression, un thriller horror che indaga
i luoghi del paranormale sfociando nei territori oscuri del
satanismo. Alla regia il grande Alejandro Amenàbar
che aveva già fatto tremare il pubblico con il bellissimo
The Others.
American
Ultra è invece una commedia action con
Kristen Stewart e un inedito Jesse
Eisenberg nei panni di un agente della CIA dormiente.
The Last Witch Hunter con protagonista
Vin Diesel arriverá a dicembre al cinema;
Nicholas Hoult e Kristen Stewart
sono i protagonisti di Equals, prodotto
da Ridley Scott; Gods of
Egypt porterà sul grande schermo l’antico Egitto;
chiude Project V prossimo film di
Terrence Malick che racconta la storia di un uomo
che vuole diventare una rock-star e del quale sono state mostrate le prime immagini.
La 20th Century Fox
distribuisce L’Amore Bugiardo, l’ultimo
film di David Fincher che concorrerà senza dubbio
alla stagione dei premi. I protagonisti sono Ben
Affleck e Rosamund Pike. Si chiude la
trilogia dei Musei, con Una Notte al Museo
3 il Segreto del Faraone. Tornano protagonisti
Ben Stiller e Robin Williams.
Jean Marc Vallèe
dirige Reese Witherspoon in
Wild. L’attrice già premio Oscar è tra le
principali candidate ad entrare nella cinquina delle nominate ai
prossimi Academy Awards. Liam Neeson torna per
chiudere i conti in sospeso. Arriva Taken
3 la resa dei conti, l’ultimo atto della una trilogia
campione d’incassi. Un altro sequel per la Fox, si ritorna al
Marigold Hotel con Maggie Smith,
Judi Dench, Richard Gere, Bill Nighy e Dev
Patel. La Fox si è aggiudicata che
Birdman di Alejandro Gonzales
Inarritu, film d’apertura dell’ultimo Festival di Venezia con protagonisti
Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone.
La Fox si è sempre distinta per una
certa attenzione all’animazione, e con
Home nel 2015 replica il sodalizio con la
DreamWorks. Kingsman – Secrets Service è
il prossimo film che vedrà protagonista Colin
Firth nei panni di un agente super segreto. Il film
diretto da Matthew Vaughn è tratto da una graphic
Nobel e vede trai protagonisti Mark Strong, Samuel L.
Jackson e Michael Caine. Nelle preview
presentate a Sorrento ci sono anche Fantastic Four, The
Martian, il progetto misterioso in cui
Steven Spielberg dirige Tom
Hanks ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ancora Kung Fu Panda 3, Il libro della
vita, prodotto da Guillermo Del Toro,
Snoopy and Friends – il film dei Penauts
con i personaggi di Charles Schulz.
Con Exodus Dei e
Re, Ridley Scott torna a raccontare
una storia epica e avvincente, la storia di Mosè e della
liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d’Egitto.
Christian Bale è Mosè che si confronterà con il
Ramses di Joel Edgerton.
Nonostante il film più atteso e apprezzato dai
presenti sia stato Tale of Tales di
Matteo Garrone, il listino 01 non si esaurisce
con il fantasy di ambientazione partenopea del regista di
Gomorra.Paolo Del
Brocco, amministratore delegato Rai Cinema, dichiara che
le scelte di listino, quest’anno, sono state dettate dalle storie e
non sai generi. Ecco cosa ci offrirà Rai Cinema e 01 nel 2015. Stefano Sollima alla sua seconda regia porta al
cinema, distribuito da 01, Suburra. A seguire la commedia con
Torno indietro e cambio vita. Poi la
nuova regia di Sean Penn con Charlize
Theron e Javier Bardem. Seguono le opere
seconde di tre registi che hanno esordito l’anno scorso:
Pif, Sidney Sibilia e Giorgia
Farina. Debutto al cinema per Massimo Gaudioso con La
Grande Seduzione. Tutto può succedere a Hollywood è il titolo
italiano di She’s funk that way, di
Peter Bogdanovich, visto al Festival di Venezia 2013.Seguono le
generiche notizie sui prossimi film di Pieraccioni e Tornatore. Alessandro Gassman e Marco
Giallini sono i protagonisti di Se Dio
Vuole di Edoardo Falcone, una
commedia degli equivoci che tratta temi inediti per un film
italiano dai toni leggeri. The Gunman con protagonista un
adrenalinico Sean Penn, nel film anche
Javier Bardem, Ray Winstone, Idris
Elba e Jasmine Trinca al suo debutto in
una produzione estera. Omar Sy e Charlotte Gainsbourg
sono i protagonisti della commedia romantica
Samba, dai registi di Quasi Amici. GabrieleMuccino torna a dirigere
un super cast hollywoodiano in Fathers and
Daughters, dramma familiare con protagonisti
Russell Crowe, Amanda Seyfried, Aaron Paul e con
la partecipazione di Janet McTeer, Jane Fonda e Diane
Kruger.
Cristina Comencini
presenta Latin Lover, una commedia con un
cast corale, mentre è francese l’altra commedia con protagonista
una famiglia piena di donne e di incroci razziali che promette
grandi risate.
Torna il regista Michel Hazanavicius premio Oscar
per The Artist, con un film sulla guerra
e sulla violenza fatta alle sue giovani vittime con protagonista
Berenice Bejo, Annette Bening: The Search.
Arriva finalmente al cinema anche Hungry
Hearts di Saverio Costanzo, film
presentato all’ultimo Festival di Venezia, dove ha conquistato le
Coppe Volpi al migliore attore e alla migliore attrice
(Alba Rohrwacher e Adam
Driver).
Sei mai stata sulla Luna? È la nuova commedia romantica di Paolo
Genovese che ricorda molto vagamente il Bisbetico Domato. Mia Madre è il nuovo film di
Nanni Moretti in cui Margherita
Buy è la protagonista, una regista che sta lavorando ad un
film il cui protagonista è interpretato da John
Turturro.
Ultimo film ad essere presentato e primo film 01 ad essere
distribuito al cinema è Si Accettano
Miracoli, diretto e interpretato da
Alessandro Siani.
Due mesi di battaglia sul filo del
Web, oltre 10.000 partecipanti e 50 film in lizza: sono questi i
numeri del referendum on line “Vota il Film del decennio” istituito
quest’anno dalle Giornate degli autori per festeggiare i suoi primi
10 anni e decretare il titolo più amato dal suo pubblico
Il “contest”, nato sulla pagina di
facebook “ Giornate degli Autori”, si è concluso, dopo una lotta
accanita a colpi di “like” e “condivisioni”, con la vittoria,
secondo i frequentatori del social Network, di un film da non
perdere che viene direttamente dall’altra parte del mondo, da
Santiago del Cile: LA VIDA DE LOS PECES di Matias Bize.
Presentato in anteprima mondiale a Venezia nel 2010, premiato poi
con l’ambito Premio Goya in Spagna, il film è, nelle parole della
critica “un film sulla propria memoria personale che racconta di un
presente sempre incerto e pericolosamente sospeso su un cammino che
porta verso un futuro dall’insicuro equilibrio”.
La vida de los peces ha
ottenuto dalla platea della Rete ben 2.002 voti davanti al
georgiano Keep smiling di Rusudan Chkonia (2012) con 1.470
voti. Terzo classificato Machan, l’opera prima di Uberto
Pasolini che ritorna quest’anno alla mostra con Still Life
selezionato a “Orizzonti”.
La scelta degli addetti ai lavori
ha invece premiato un altro titolo tra i dieci finalisti del
referendum. Il Premio Speciale del Decennio va dunque a
C.R.A.Z.Y. di Jean-Marc Vallée presentato alle Giornate
degli Autori nel 2005, venduto in oltre 40 paesi, premiato in tutto
il mondo e unanimemente osannato dalla critica internazionale come
un capolavoro di equilibrio tra tematiche “diversamente scomode” e
sentimenti “dolcemente universali”.
“Le regole del gioco di un
referendum popolare come questo – dice Giorgio Gosetti, delegato
generale delle Giornate degli Autori – sono semplici e condivise
fin dall’inizio: il Film del Decennio non vince un vero
“premio”, se non il consenso del suo pubblico e, poiché tutti
possono votare, spesso restano incise le opere più recenti e gli
autori più capaci di farsi amare. Nei nove anni della breve storia
delle Giornate abbiamo potuto registrare, per fortuna, che questi
film e questi autori sono numerosi e restano nella memoria di molti
come dimostrano i ‘magnifici dieci’ risultati finalisti. A fianco
del giudizio del pubblico abbiamo voluto così dar voce anche
all’opinione degli addetti ai lavori e ‘laureare’ un secondo titolo
con il Premio Speciale che va ad un’opera capace di
riassumere al meglio i valori di ricerca, linguaggio, originalità
che caratterizzano le nostre selezioni. Ringraziamo di cuore tutti
coloro, autori, produttori e internauti che ci hanno subissato di
mail e giudizi in questi due mesi e siamo contenti che nella sala
virtuale di MyMovies.it dedicata quest’anno alla storia della
nostra rassegna trovino posto i finalisti e i due vincitori. Che
del resto festeggeremo a Roma, al termine della rassegna “Venezia a
Roma” riproponendo i film vincitori al pubblico italiano”.
Un iBook delle Giornate degli Autori
arrivate al loro primo decennio.
Si legge su iPad, si scorre come il
nastro della memoria, si vede come un mini-film lungo dieci anni. È
lo speciale diario di bordo in formato elettronico che le Giornate
degli Autori, in collaborazione con BNL – gruppo BNP Paribas si
sono regalate per festeggiare insieme la prima decade della loro
collaborazione. Se infatti il festival celebra i suoi primi dieci
anni, BNL, main sponsor della sezione indipendente della Mostra del
Cinema di Venezia fin dalla prima edizione, festeggia un secolo di
storia della banca e i suoi ottanta anni a fianco del cinema.
Un iBook per sua natura è un
piccolo tesoro di testi, immagini, contenuti multimediali, link e
rimandi ipertestuali che sono preclusi all’editoria tradizionale.
Un’iniziativa che segna un esordio rivoluzionario, è infatti il
primo iBook realizzato per un festival di cinema.
Oltre cento pagine in lingua
inglese, che sono naturalmente molte di più grazie allo scroll dei
testi. Si possono ripercorrere le nove edizioni, la decima sarà
possibile riceverla dopo l’aggiornamento a fine festival,
attraverso i testi di presentazioni del presidente Roberto Barzanti
e dei delegati Giorgio Gosetti e Fabio Ferzetti, autori anche di un
dialogo serrato che riporterà alla memoria le scelte e i programmi
della manifestazione.
Non solo testi ma anche gallerie
fotografiche che ricordano le numerose presenze alla Villa degli
Autori e alla Pagoda, e video, dai trailer dei film alle interviste
realizzate da Cineuropa.org. Ai quattro Leoni del Futuro e ai nove
Label Europa Cinemas è dedicata l’attenzione con una sezione
specifica.
Altri contributi importanti sono
stati creati per l’occasione con venti titoli selezionati
attraverso dei testi critici che mostrano quanto il cinema e, in
particolare, i film delle Giornate abbiano dato luogo a riflessioni
non strettamente legate agli addetti ai lavori e non
necessariamente affidate alla sola critica cinematografica.
Infine alcune delle iniziative e
degli eventi che si sono imposti all’attenzione della critica e del
pubblico, a partire dal progetto “100 + 1. Cento film e un paese,
l’Italia”, per proseguire con le fruttuose collaborazioni con Miu
Miu Women’s Tales, con le attività della SIAE e quelle del Premio
LUX.
L’iBook si scarica su iPad
attraverso iBooks e su computer su iTunes, cercando “Giornate degli
Autori”. È stato creato da Immagine e Strategia per mano di
Antonella e Teresa Pizzetti e Massimo De Sanctis, curato da Mazzino
Montinari con l’assistenza per le ricerche di Christina Elisha.
Tra gli undici film in concorso è
La Llorona il vincitore del
GdA Director’s Award nella sedicesima edizione
delle Giornate degli Autori.
L’opera di Jayro
Bustamante è stata premiata dalla giuria presieduta da
Karim Ainouz e composta dai membri del progetto
28 Times Cinema: ventotto giovani spettatori
provenienti ognuno da un diverso Paese dell’Unione Europea.
Questa la motivazione con la quale
hanno sostenuto la scelta: “Il vincitore del GdA Director’s
Award è La Llorona di Jayro Bustamante. Desideriamo anche
mettere in rilievo gli altri film nella shortlist – Only the
Animals di Dominik Moll per il suo preciso e profondo affresco
della solitudine e Corpus Christi di Jan Komasa per il suo
sguardo irriverente sulla religione. Bustamante, una delle voci più
singolari del cinema dell’America Latina, intreccia un ritratto
della tragica storia del Guatemala e le sue ferite aperte ispirato
all’omonimo racconto popolare. La combinazione di poesia e politica
costruisce una fiaba inquietante e acuta che parla non solo del
passato ma anche del presente. La Llorona è un’intima
storia di fantasmi raccontata attraverso un vivido personaggio
femminile che tratta i temi della perdita, della negazione e
dell’accettazione. Come recita il verso della canzone “La Llorona”:
Dicen que no tengo duelo, Llorona, porque no me ven llorar. Hay
muertos que no hacen ruido, Llorona !Y es mas grande su penar! Che
possano questi versi di tristezza ma anche di forza diffondersi nel
mondo.”
Il GdA Director’s Award ha un valore
di 20.000 euro: metà destinata al regista, il restante cinquanta
percento a Film Factory Entertainment, venditore
internazionale del film, per aiutare la circolazione internazionale
del film.
Quando il generale in pensione
responsabile del genocidio in Guatemala viene prosciolto causa
l’annullamento del processo, lo spirito de la Llorona (spettro del
folklore dell’America latina) comincia a vagare per il mondo come
un’anima perduta tra i vivi. Di notte, il generale sente i suoi
lamenti, mentre sua moglie e sua figlia credono che stia avendo
manifestazioni di demenza legate all’Alzheimer. Non possono
sospettare che la loro nuova governante, Alma, sia lì per ottenere
quella vendetta negata dal processo.
Jayro Bustamante si è formato tra il
Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e Parigi e ha
lavorato negli Stati Uniti prima di tornare in Guatemala dove, nel
2017, ha inaugurato “La Sala de Cine”, primo cinema del Paese
dedicato alla programmazione di film indipendenti.
Il suo primo lungometraggio,
Ixcanul, ha ottenuto oltre sessanta riconoscimenti nei
festival internazionali tra cui un premio alla Berlinale (2015).
La Llorona è il suo secondo lungometraggio.
“Avevo bisogno di catturare
l’interesse internazionale”, ha detto il regista, “ma
soprattutto quello della mia gente. E così ho iniziato questo
viaggio partendo dalle paure della mia infanzia per arrivare a
quelle nuove da adulto, e al mio interesse per la narrazione. Una
denuncia fatta attraverso il cinema come intrattenimento ma senza
mai perdere di vista quello che universalmente viene definito come
cinema d’autore”.
La XV edizione delle Giornate degli
Autori si svolgerà nel quadro della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia dal 29 agosto all’8 settembre. Grazie al
sostegno delle associazioni italiane degli autori (Anac e
100autori), all’impulso del Presidente Roberto Barzanti, alla
collaborazione di istituzioni pubbliche (in primis il MiBAC e la
SIAE) e soggetti privati (dal main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas
al creative partner Miu Miu), al lavoro di una fantastica squadra
di professionisti che negli anni ha saputo rinnovarsi e dare
continuità al lavoro dei Delegati (Fabio Ferzetti e oggi Giorgio
Gosetti) e del Vice direttore Sylvain Auzou, le Giornate degli
Autori sono una realtà vivace e feconda che porta alla Mostra il
coraggio della creatività, le voci di autori da tutto il mondo, un
modello indipendente e diverso di interpretare l’idea stessa del
Festival.
“Quando abbiamo cominciato nel 2004,
con Citto Maselli, Emidio Greco, Roberto Barzanti – dice il
Delegato generale, Giorgio Gosetti – avevamo meno di tre mesi
davanti, zero budget, tante idee e una scommessa comune da vincere,
in piena sintonia con la Biennale. Oggi crediamo di proporre un
programma che va ben oltre la semplice vetrina dei film della
selezione ufficiale, una luminosa finestra aperta sul lavoro degli
autori, sulle loro sfide e sulle emergenze e le prospettive di un
cinema in piena trasformazione”.
11 film in concorso, una serie molto
articolata di eventi speciali tra cui un omaggio speciale al Leone
d’oro Alexander Kluge e il programma speciale Women’s Tales in
collaborazione con il creative partner Miu Miu, un fitto programma
di immagini e parole che animeranno le serate alla Villa degli
Autori, un riconoscimento al cinema al femminile delle Giornate
presentato dal gruppo Hearst Italia, il Label di Europa Cinemas, il
premio SIAE per un autore italiano (Mario Martone) nel quadro di
una collaborazione che ci accompagna per tutti i giorni di Venezia,
il premio del pubblico assegnato dagli spettatori nel segno di BNL,
il premio delle Giornate realizzato con il sostegno del Parlamento
Europeo (progetto “28 volte cinema” per il Lux Film Prize) con la
splendida e giovanissima giuria presieduta quest’anno da un regista
italiano, Jonas Carpignano.
Che volto avrà la selezione di
quest’anno? La vitalità e la qualità delle proposte giunte
quest’anno a Venezia (solo per la nostra sezione quasi 1000
pellicole visionate) garantisce di un’annata davvero ricca di
talenti, sia affermati che giovani o esordienti. Ed è un segno
prepotente ed incoraggiante per tutta la Mostra, per tutte le sue
sezioni. Noi abbiamo scelto di dedicare l’apertura delle Giornate
degli Autori a un grande maestro, a un cineasta come Rithy Panh che
ha fatto della memoria e del pensiero sul passato la chiave per
leggere il presente, convinti che la sua ricerca sia in totale
sintonia con la nostra visione del valore del cinema nella società.
E abbiamo affidato la nostra chiusura a una commedia, nella
tradizione delle Giornate che hanno sempre aperto le loro porte ai
generi, all’intrattenimento intelligente e provocatorio. Le opere
prime non mancano nel programma (e ancor più numerose sono le opere
seconde), ma non sono state la bussola della nostra ricerca che ha
privilegiato il coraggio e il rinnovamento come dimostra il
bellissimo, nuovo film di Joachim Lafosse, un moderno western al
femminile, significativo fin dal titolo.
È straordinariamente forte
quest’anno la presenza femminile nella nostra selezione: 6 film su
12 (compresa la chiusura dell’8 settembre) sono firmati da autrici
e in tutti i film i personaggi femminili giocano un ruolo cruciale,
sintomo di un tempo in cui al centro della ricerca c’è sempre più
spesso il nucleo originale della società: una famiglia scomposta,
disgregata, riaggregata, messa in discussione dal ruolo che la
donna porta con sé. Anche questa scelta è il risultato di una
ricerca senza steccati e presupposti: abbiamo cercato il meglio
(nell’ambito di ciò che potevamo scoprire e avere) e spesso lo
abbiamo trovato nella sensibilità femminile. Il numero delle
nazionalità rappresentate (oltre 15) conferma del resto che le
Giornate spaziano nelle cinematografie di tutto il mondo e che se
costanti esistono, queste non hanno bandiera o limiti.
Un discorso a parte merita il cinema
italiano che porta alle Giornate degli Autori un film in concorso
(Ricordi? di Valerio Mieli) e un evento speciale come Il bene mio
di Pippo Mezzapesa. Dopo l’ampia rappresentanza dello scorso anno
si potrebbe pensare a un passo indietro dovuto anche alle difficili
condizioni in cui autori e produttori hanno potuto operare in
questi 12 mesi. Noi preferiamo sottolineare invece che ci ha
colpito la varietà dei formati e delle idee di cinema che la
difficoltà del mercato ha incentivato. Così troviamo molte finestre
italiane aperte sul programma e siamo orgogliosi di aver dato
spazio a formati diversi (per la prima volta c’è più di un
cortometraggio anche se ogni scelta in questo campo va ricondotta a
una specificità di linguaggio) e con un’attenzione particolare allo
spazio del documentario, protagonista delle “Notti veneziane” alla
Villa degli Autori. Se dovessimo scegliere un portabandiera di
questo spazio penseremmo a Stefano Savona cui affidiamo una “carta
bianca” per scardinare il modello di un festival come puro spazio
delle opere in vetrina e in anteprima.
La Villa degli Autori avrà quindi –
una volta di più – centralità assoluta nel nostro progetto di
“festival nel festival”. Sarà come sempre luogo di convivialità e
di dialogo, momento di ospitalità degli autori italiani per quelli
che invitiamo a Venezia. Ma sarà anche un luogo per interrogarci
sul futuro, un’occasione per la riflessione e il confronto, grazie
agli incontri che stiamo progettando con il Gruppo Hdrà. Ecco
perché, con la consueta complicità di Immagine&Strategia,
abbiamo scelto per quest’edizione un’immagine doppia (un uomo e una
donna), allegra e combattiva come i guantoni da boxe che vorremmo
indossassero tutti quelli che saranno con noi, fin dalla serata di
pre-apertura dedicata ai nuovi talenti di “Bookciak, Azione!”. È il
nostro modo di ricordare un’altra stagione, 50 anni fa, in cui i
giovani conquistarono il centro del ring e furono campioni; è il
nostro modo di ricordare a noi stessi che il talento, la fantasia,
la determinazione possono sfondare i muri delle convenzioni e
dell’impossibile.
Nel momento in cui presentiamo un
programma di cui siamo specialmente orgogliosi per come alterna
innovazione e continuità, sentiamo di dovere un ringraziamento
speciale alla Direzione Generale Cinema che sostiene noi come tutta
la Mostra e che è il punto di riferimento di un cinema italiano che
merita attenzione e fiducia, e alla Biennale di Venezia con cui
abbiamo sempre sviluppato un rapporto di collaborazione e lealtà
reciproca che dovrebbe essere il modello per tutti gli operatori di
cultura nell’Italia di oggi.
SELEZIONE UFFICIALE
IN CONCORSO
Film d’apertura
Il senso della memoria
LES TOMBEAUX SANS NOMS (GRAVES WITHOUT A NAME) di Rithy Panh
Cambogia/Francia, 2018, 115’, prima mondiale
Produzione: CDP Catherine Dussart Production
Vendite estere: Playtime
Dopo L’immagine mancante (vincitore
del Certain Regard nel 2013 e candidato all’Oscar come Miglior Film
Straniero nel 2013) ed Exile, Rithy Panh continua il suo percorso
di ricerca personale e spirituale. S21 – la macchina di morte dei
Khmer Rossi e Duch, le maître des forges de l’enfer analizzavano i
meccanismi del crimine. Les tombeaux sans noms è l’espressione del
bisogno di ritrovare la pace. Quando un uomo, che a tredici anni ha
perso quasi tutta la sua famiglia sotto il regime dei Khmer rossi,
va alla ricerca delle tombe dei suoi familiari, non importa se su
un terreno d’argilla o puramente spirituale, cosa trova? E
soprattutto, cosa sta cercando? Alberi spettrali? Villaggi ormai
irriconoscibili? Testimoni tanto spaventati da non voler parlare?
Il tocco etereo del corpo di un fratello o di una sorella al calare
della notte? Un film che va ben oltre la storia di un singolo Paese
assumendo una dimensione universale. “Eravamo in undici quando
lasciammo Phnom Penh. Solo due di noi sono sopravvissuti. Venti
anni dopo, nel 1996, torno regolarmente a Char, Trum, Wat PÔ. Ma
perché ripresentarsi in questi posti? Per cercare cosa? Non vi sono
tracce delle tombe di mio padre e dei miei nipoti. Dove si trovano
le fosse comuni in cui sono sepolte mia madre e le mie sorelle? La
morte è invisibile”. (Rithy Panh)
Che cos’è la tenerezza?
C’EST ÇA L’AMOUR (REAL LOVE) di
Claire Burger
Francia, 2018, 98’, prima mondiale
Con Bouli Lanners, Justine Lacroix, Sarah Henochsberg
Produzione: Dharamsala
Vendite estere: Indie Sales Company
Debutto “in solitaria” dalla regista
che nel 2014 vinse la Caméra d’or con il collettivo Party Girl. È
il racconto della vita di Mario, un uomo che, da quando sua moglie
se n’è andata, deve occuparsi della casa e crescere due figlie
adolescenti in piena crisi. Un ritratto solo apparentemente
sommesso e quotidiano che diventa racconto corale, confronto di
solitudini e sentimenti, orchestrato dal grande Bouli Lanners di
Louise-Michel e di Petit Paysan.
“Come nei miei lavori precedenti mi
sono ispirata alla mia storia e alla cittadina dove sono cresciuta,
Forbach, che quando ero piccola fu devastata dalla crisi delle
miniere mentre la mia famiglia andava in pezzi per la partenza di
mia madre. Questo film è per me un percorso di resilienza in cui
accettare di perdere l’altro può alla fine condurre a ritrovarsi”.
(Claire Burger)
Un western al femminile
CONTINUER (KEEP GOING) di Joachim Lafosse
Belgio/Francia, 2018, 100’, prima mondiale
Con Virginie Efira, Kacey Mottet Klein
Produzione: Versus Production, Les films du Worso
Vendite estere: Le Pacte
Sybille trascina il giovane Samuel
in un viaggio iniziatico che li vede soli, coi loro cavalli, in una
terra magnifica e pericolosa, ricca di ricordi per lei, ostile e
ribelle per lui. Divorziata, inquieta, posseduta dalle ombre del
passato, Sybille vuole tenere Samuel lontano dal fascino pericoloso
della violenza e della rabbia. Oltre gli incontri con i Kirghisi
lungo il percorso, l’avventura si trasforma però, per la donna e il
giovane, in un inevitabile confronto… Primo adattamento letterario
per Joachim Lafosse (il romanzo omonimo di Laurent Mauvignier è
stato pubblicato nel 2016), il film è un autentico western
femminile, ambientato in una terra senza tempo, di bellezza
folgorante.
La commedia umana tra Buñuel e
Altman
DOMINGO di Clara Linhart & Fellipe Barbosa
Brasile/Francia, 2018, 95’, prima mondiale
Con Itala Nandi, Ismael Caneppele, Camila Morgado
Produzione: República Pureza Filmes
Vendite estere: Films Boutique
Primo gennaio 2003. Mentre il
Brasile celebra l’investitura storica del presidente Lula, due
famiglie della classe media del Rio Grande do Sul si riuniscono in
una vecchia casa mal tenuta, intorno a un barbecue, tra segreti e
frustrazioni. La domenica potrebbe essere una giornata come tante
altre, dolce e pacifica. Ma i cambiamenti che il nuovo presidente
ha promesso al popolo brasiliano, preoccupano profondamente Laura,
la matriarca, che teme di vedere scomparire poco alla volta
autorità e ricchezza.
Opera seconda dell’autore di Gabriel e la montagna (premiato a
Cannes nel 2017), il film è firmato da Barbosa e Linhart con uno
stile che ricorda la tragicommedia surreale.
“Domingo – dicono gli autori –
potrebbe chiamarsi ‘ritratto di famiglia in Brasile’ ma il titolo
rimanda all’allegoria del settimo giorno, quello del riposo, per
evocare lo stato in cui i personaggi vivono. Per loro ogni giorno è
uguale all’altro e il senso del tempo si perde così come quello
delle loro vite”.
Con gli occhi delle protagoniste
JOY di Sudabeh Mortezai
Austria, 2018, 100’, prima mondiale
Con Joy Alphonsus, Mariam Precious Sanusi, Angela Ekeleme
Produzione: Freibeuter Film
Vendite estere: Films Boutique
Joy viene dalla Nigeria. È partita
giovanissima per l’Europa con il sogno di guadagnare per mantenere
la sua famiglia, ma è anche attratta dal mondo delle luci e del
lusso. Ben presto finisce nel circolo vizioso della prostituzione e
dello sfruttamento sessuale. Legata alla Madame che la protegge e
la sfrutta allo stesso tempo, vive ormai per pagare il suo debito e
mandare dei soldi a casa. Ma quando si trova a dover proteggere la
giovane Precious e i suoi affetti, comincia a pensare alla
ribellione. Nel suo viaggio verso la libertà Joy scoprirà quanto è
difficile trovare il proprio posto, tra un destino da vittima e una
responsabilità da complice, in questo micidiale sistema dello
sfruttamento degli esseri umani.
“Volevo fare un film che restituisse uno sguardo intimo e autentico
sulle vite di queste donne, facendone le vere protagoniste delle
loro storie”. (Sudabeh Mortezai)
Anatomia di un cambiamento
JOSÉ di Li Cheng
Guatemala/Stati Uniti, 2018, 93’, prima mondiale
Con Enrique Salanic, Manolo Herrera
Produzione: YQstudio LLC
José ha 19 anni e vive con sua madre
in Guatemala: una vita dura in uno dei paesi più violenti e
religiosi dell’America latina. La sua è una vita fatta di telefoni
(il suo prezioso cellulare), autobus stracarichi, lavoro per strada
e sesso occasionale. Quando però incontra Luis la sua vita cambia e
il ragazzo si tuffa in una nuova passione che è anche sofferenza.
Intanto la madre, che non accetta le scelte del figlio, prega
perché ritrovi la retta via. Finché Luis chiede a José di
scegliere…
Di famiglia cinese, formatosi negli Stati Uniti, Li Cheng lavora da
qualche anno in Sud America e porta per la prima volta nella storia
della Mostra, un film guatemalteco a Venezia.
Nella West Bank 15 anni dopo…
MAFAK (SCREWDRIVER) di Bassam Jarbawi
Palestina/Stati Uniti/Qatar, 2018, 105’, prima mondiale, opera
prima
Con Ziad Bakri, Areen Omari, Jameel Khoury
Produzione: Rimsh Film, Dialectic
Dopo 15 anni passati in prigione,
Ziad combatte per ritrovarsi nella Palestina di oggi e sostenere il
ruolo di eroe che si ritrova cucito addosso. Incapace di
distinguere tra realtà e allucinazione, Ziad crolla e ritorna là
dove tutto era cominciato. Nella lunga notte in cui deve decidere
cosa fare, l’uomo cerca se stesso e una risposta alla vita senza
speranze del suo popolo.
“La dipendenza dei prigionieri in
isolamento per la propria fantasia come una tecnica di
sopravvivenza ha colpito la mia immaginazione e ha largamente
influenzato la storia di Mazak. Il film è ambientato nel contesto
del conflitto tra Israele e Palestina, ma si connette a una
narrazione più universale che riguarda la prigione, la tortura e la
lotta contro la propria immagine e il riflesso che sta nel nostro
cervello”. (Bassam Jarbawi)
72 ore nel regno del body
building
PEARL di Elsa Amiel
Francia/Svizzera, 2018, 76’, prima mondiale, opera prima
Con Julia Föry, Peter Mullan, Arieh Worthalter
Produzione: Unite de Production, Bande a Part Films
Vendite estere: MK2 Films
Mancano 72 ore alla finale di un
campionato internazionale di bodybuilding femminile. Léa Pearl è
pronta a gareggiare per il prestigioso titolo di Miss Heaven. Ma
proprio allora riemerge il suo passato: il suo ex-compagno Ben si
presenta alla finale con un figlio avuto con Pearl 6 anni prima e
che lei praticamente non ha mai conosciuto.
“Questo mondo complesso del
bodybuilding, paradossale e molto cinematografico, mi ha fatto
venir voglia di mettere in discussione alcuni luoghi comuni
attraverso il personaggio femminile di Léa Pearl. Questa moderna
eroina ha costruito la propria identità a partire dal proprio corpo
come oggetto di desiderio, sottomissione, performance, memoria.
Volevo mettere in discussione le questioni di genere legate alla
maternità, al di là degli imperativi imposti dalla società. In un
mondo fondato sulle apparenze e l’appiattimento, Pearl mostra come
gli sforzi di un’atleta che mira all’eccellenza è anche la lotta di
una donna che cerca di essere se stessa”. (Elsa Amiel)
Sui sentieri dell’amore e
dell’inconscio
RICORDI? di Valerio Mieli
Italia/Francia, 2018, 106’, prima mondiale
Con Luca Marinelli, Linda Caridi
Produzione: Bibi Film Tv, Les Films d’Ici, Rai Cinema, con il
contributo del MiBAC, con il sostegno di Regione Lazio, CNC
Vendite estere: Le Pacte
Una lunga storia d’amore raccontata
attraverso i ricordi, falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dalle
differenze di punto vista dei giovani protagonisti. Il viaggio di
due persone negli anni: insieme e divise, felici, infelici,
innamorate tra loro, innamorate di altri, in un unico flusso di
emozioni e colori. Nel corso del film lui scopre che è possibile un
amore che dura, lei impara invece la nostalgia. Ma anche i loro
ricordi cambiano col tempo: sbiadiscono, o invece si saturano di
gioia, in un presente che scivola via per farsi subito memoria.
“È la nostalgia che rende tutto bello e inventiamo una felicità
perfetta che non c’è mai stata o siamo stati davvero felici, ma lo
capiamo solo dopo? È da questa domanda che sono partito. Spero che
la storia dei personaggi risuoni con i ricordi e le emozioni di
ciascuno di noi essendo, secondo me, anche la nostra vita un unico
flusso di sensazioni e memoria”. (Valerio Mieli)
I tre volti di una favola moderna
THREE ADVENTURES OF BROOKE di Yuan Qing
Cina/Malesia, 2018, 100’, prima mondiale, opera prima
Con Xu Fangyi, Pascal Greggory
Produzione: Beijing Beauty Culture Communication Co.
Vendite estere: Parallax Films
Xingxi (Brooke) viaggia da sola
verso Alor Setar, città nella Malesia del nord. In seguito alla
foratura di una gomma della sua bicicletta, finisce in tre diverse
storie con diverse soluzioni, dal momento che ogni volta si
presenta con una diversa identità e molti segreti. Nella prima
storia Brooke è una turista, nella seconda un’antropologa, nella
terza una giovane donna divorziata che, per un tratto, viaggia con
uno scrittore francese che vorrebbe esserle amico. Quando la storia
volge alla fine l’ombra di Alor Setar cede il passo alla Natura
incontaminata che regalerà a Brooke il magico fenomeno delle
Lacrime Blu.
“Nell’esprimere il mio rispetto più sincero e profondo per Eric
Rohmer, spero che il mio film riesca a mostrare il lato luminoso,
caldo, privato delle ‘variabili dell’esistenza’ attraverso gli
occhi di una giovane donna”. (Yuan Qing)
Joseph, l’oceano e il senso della
vita
VILLE NEUVE di Félix Dufour-Laperrière
Canada, 2018, 76’, film di animazione, prima mondiale, opera
prima
Produzione: Productions l’unité centrale
Vendite estere: UDI – Urban Distribution International
Un’estate sulla costa atlantica del
Québec nei giorni che precedono il referendum sull’indipendenza del
1995. Un racconto d’animazione che mette insieme destini personali
e collettivi. Joseph si trasferisce nella casa al mare di un amico
e cerca di riannodare un rapporto con la donna che lo ha lasciato.
Una fragile speranza diventa concepibile mentre il Québec è, forse,
alla vigilia della sua indipendenza.
“Volevo raccontare una storia di emancipazione che tenesse insieme
impegni, fragilità e ricostruzione di sé. La cronaca di un abortito
ritorno alle radici e il doloroso riscatto afferrato con tutta la
forza che è dentro di noi”. (Félix Dufour-Laperrière)
FUORI CONCORSO
Film di chiusura
Trentenni: istruzioni per l’uso
LE SUICIDE D’EMMA PETEERS (EMMA PETEERS) di Nicole Palo
Belgio/Canada, 2018, 82’, prima mondiale
Con Monia Chokri, Fabrice Adde, Andréa Ferréol
Produzione: Take Five
Emma, una giovane attrice di 34 anni
alla quale nella vita non è riuscito nulla di ciò che avrebbe
desiderato, comincia a pensare che forse è il caso di farla finita.
Ma, proprio mentre si prepara al suicidio, incontra Alex, impiegato
in un’agenzia di pompe funebri, che sebbene non riesca a
dissuaderla, si rivelerà un sostegno inaspettato. Questa è una
commedia a tutti gli effetti, a dispetto del titolo che potrebbe
lasciar intendere altro. Nicole Palo tratta il tema abbastanza
ricorrente del malessere dei trentenni, in modo inconsueto,
fantasioso e ironico. Protagonista è la nuova star del cinema
canadese rivelata da Denys Arcand e Xavier Dolan e poi da Sandrine
Dumas, ma nel cast brilla il caméo di Andréa Ferréol
EVENTI SPECIALI
AS WE WERE TUNA di Francesco
Zizola
Stati Uniti/Italia, 2018, 18’, documentario, prima mondiale
Produzione: 10B Photography
Realizzato durante due stagioni di
pesca al tonno rosso (2016/2017) presso le ultime tonnare operative
nel Mediterraneo, in Sardegna, il documentario vuole costruire un
percorso narrativo che offre una visione complessa di questo antico
e sostenibile metodo di pesca.
“Il linguaggio non si avvale di un testo didascalico ma vuole
suggerirci una metafora dell’eterno conflitto tra l’uomo e la
natura, una riflessione sulla Hybris dell’uomo contemporaneo. “Ho
cercato di offrire diversi punti di vista che corrispondono ai
diversi protagonisti mostrati; il mare e i tonni , i pescatori e la
loro antica sapienza in via di scomparsa, lo sguardo dal cielo dei
gabbiani che accompagnano da millenni questa particolare pesca”.
(Francesco Zizola)
DEAD WOMEN WALKING di Hagar
Ben-Asher
In collaborazione con il Tribeca Film Festival
Stati Uniti, 2018, 100’, prima internazionale
Con Dale Dickey, Dot Marie Jones, Lynn Collins, Colleen Camp, June
Carryl, and Ashton Sanders
Produzione: Blackpills & HK Corp
Vendite estere: Seville International
Nove storie per raccontare le fasi
che portano al momento dell’esecuzione di nove donne nel braccio
della morte, in un percorso doloroso che mostra il tributo di
umanità imposta dalla pena di morte, non solo alle detenute ma
anche a coloro che le incontrano nelle ultime ore di vita.
Allo stesso tempo Dead Women Walking mostra in modo toccante ed
efficace come la violenza contro le donne, la povertà, le tensioni
razziali e l’ingiustizia siano determinanti nel segnare il destino
di queste donne.
“Non è solo un film sulla pena di morte, ma su tutti quegli eventi
che hanno portato le nostre protagoniste al punto in cui si
trovano, comprese le circostanze socio-economiche, le storie
personali ed affettive, il fatto che le donne rappresentino la
percentuale con un maggior indice di crescita nella popolazione
carceraria, i conflitti irrisolti tra vittime e persecutori, e
l’orribile dato statistico che dice che l’88% delle donne oggi
detenute hanno subito in passato violenze sessuali o altri
terribili abusi”. (Hagar Ben-Asher)
GOODBYE MARILYN di Maria Di Razza
Italia, 2018, 13’, film di animazione, prima mondiale
Produzione: Marechiarofilm
Distribuzione italiana: Zen Movie
In occasione del suo novantesimo
compleanno, Marilyn Monroe riceve la lettera di un giornalista che
vorrebbe intervistarla. La grande diva di Hollywood non si concede
al pubblico da cinquant’anni, da quando, senza alcuna spiegazione,
ha deciso di ritirarsi per sempre dalle scene. Sorprendentemente,
Marilyn decide di rompere il silenzio e di concedere l’intervista.
Il giornalista cercherà di decifrare il mistero di una donna che,
all’apice del successo, rinunciò alla fama in nome della propria
libertà, diventando un mito.
HAPPY LAMENTO di Alexander Kluge
Germania, 2018, 93’, prima mondiale
Produzione: Kairos-Film Alexander Kluge
Vendite estere: Rapid Eye Movies
“Questo è un film d’autore, come
altri che ho fatto in passato. Al contempo mette in risalto il
lavoro straordinario del giovane regista filippino Khavn De La
Cruz. Visto tutto insieme il risultato è un film musicale di genere
del tutto speciale. In sintesi questo film parla di luce elettrica,
del circo, della canzone “Blue Moon” e delle guerre di strada fra
le gang giovanili di North Manila, un deserto di norma
inaccessibile agli occhi occidentali. “Blue Moon”, un tempo
identificata con la voce di Elvis Presley, richiama una fase della
luna che potrebbe non esistere più ai giorni nostri: proprio come
accade spesso con l’amore. Ma talvolta il “mai” accade. Gli
elefanti erano già presenti con un ruolo importante nel mio film
Artisti sotto la tenda del circo: perplessi presentato a Venezia
giusto 50 anni fa. Ma quanto sono violentemente diverse le immagini
di Happy Lamento se le accostiamo a quelle del mondo di
cinquant’anni fa!”. (Alexander Kluge)
IL BENE MIO (MY OWN GOOD) di Pippo
Mezzapesa
Italia, 2018, 94’, prima mondiale
Con Sergio Rubini, Sonya Mellah, Teresa Saponangelo
Produzione: Altre Storie, Rai Cinema, con il contributo del MiBAC,
con il sostegno di Fondazione Apulia Film Commission
Distribuzione italiana: Altre Storie
Elia, ultimo abitante di
Provvidenza, paese distrutto da un terremoto, rifiuta di adeguarsi
al resto della comunità che, trasferendosi a “Nuova Provvidenza”,
ha preferito dimenticare. Per Elia, invece, il suo paese vive
ancora e, grazie all’aiuto del suo vecchio amico Gesualdo, cerca di
tenerne vivo il ricordo. Quando il sindaco gli intima di
abbandonare Provvidenza, Elia sembrerebbe quasi convincersi a
lasciare tutto, se non cominciasse, d’un tratto, ad avvertire una
strana presenza. In realtà, a nascondersi tra le macerie della
scuola, dove durante il terremoto perse la vita sua moglie, è Noor.
Lei è una giovane donna in fuga e sarà questo incontro, insieme al
desiderio di continuare a custodire la memoria di Provvidenza, a
mettere Elia di fronte a una inesorabile scelta.
“Mi hanno sempre turbato i paesi fantasma, le case abbandonate, le
strade deserte attraversate dall’eco di un passato dissolto. Così
come provo una profonda fascinazione per chi di quei luoghi
dimenticati, in fondo traditi, diventa custode. È per questo che ho
deciso di raccontare la lotta di Elia, l’ultimo abitante di
Provvidenza, la sua resistenza, lo strenuo tentativo di recuperare
una comunità smembrata”. (Pippo Mezzapesa)
THE GHOST OF PETER SELLERS di Peter
Medak
Cipro, 2018, 93’, prima mondiale
Produzione: Vegas Media
Questo film è una tragicommedia
sulla vicenda di un regista che deve sopravvivere al più grande
disastro della sua vita artistica. Nel 1973 Peter Sellers accettò
la proposta della Columbia di girare una commedia piratesca in mare
aperto. Perse quasi subito fiducia nel progetto e, mentre le
riprese continuavano, cercò di sabotare in ogni modo il film: prima
cacciando i produttori, poi rivoltandosi contro il suo amico, il
regista Peter Medak. Per lui, che veniva dal clamoroso successo di
The Ruling Class, quel disastro fu fatale. Il film con Peter
Sellers non fu mai finito.
“Fare questo documentario è stato probabilmente il più folle
esercizio della mia carriera. Mi ha spinto a cercare nel profondo e
a viaggiare nei ricordi della peggiore esperienza professionale di
tutta la mia vita, mi ha costretto a rivivere tutti i momenti
camminando sulla mia ombra di 46 anni fa. Peter Sellers e Spike
Milligan erano allora due geni della commedia e avrei dovuto
realizzare una delle migliori commedie di tutti i tempi. Invece fu
un miserabile disastro che mi ha perseguitato per il resto della
mia vita. Questo film è stato un viaggio davvero emozionante in cui
non mi sarei mai voluto imbarcare…ma sono così contento di averlo
fatto…”. (Peter Medak)
WHY ARE WE CREATIVE? di Hermann
Vaske
Germania, 2018, 82’, prima mondiale
Produzione: Emotional Network Production
Vendite estere: Celluloid Dreams
Distribuzione italiana: I WONDER PICTURES
In oltre 30 anni di incessante
ricerca Hermann Vaske ha girato il mondo intero, incontrato le più
diverse personalità, frequentato i festival di cinema, le mostre
d’arte, i simposi internazionali per porre ad artisti e
intellettuali la stessa domanda: “Perché siamo creativi?”. Alcune
delle folgoranti risposte di vincitori del Nobel o dell’Oscar,
protagonisti della scena e del cinema, furono presentate molti anni
fa in una mostra. Adesso il viaggio è finalmente completato
(temporaneamente) e il film vero e proprio vede la luce alla Mostra
di Venezia. Tra i protagonisti: David Bowie, Ai Weiwei, Björk, Wim
Wenders, Philippe Stark, Yoko Ono, John Hegarty, David Lynch, Yohji
Yamamoto, Damien Hirst, Angelina Jolie, Nobuyoshi Araki, Quentin
Tarantino, Bono, Nick Cave, Neo Rauch, Stephen Hawkins, il Dalai
Lama, Peter Ustinov, Marina Abramovic, Diane Kruger, Julian
Schnabel, John Cleese, Jimmy Page, Vivienne Westwood, Takeshi
Kitano.
NOTTI VENEZIANE
alla Villa degli Autori
CARTA BIANCA A STEFANO SAVONA
Una serata tra storie, immagini, ricordi e racconti. L’autore del
film più sorprendente dell’anno, Samouni Road, ripercorre la lunga
strada che lo ha portato a Gaza, dialoga con gli autori sul senso
del mestiere e sulla natura del “cinema del reale”, mostra e
commenta immagini inedite del suo lavoro, di ieri e di oggi. È
questo il senso delle “Notti veneziane” alla Villa degli Autori:
uno spettacolo della parola e delle immagini, un momento di sosta e
dialogo nella corsa a perdifiato della kermesse chiamata
festival.
IL TEATRO AL LAVORO (THEATRE AT
WORK) di Massimiliano Pacifico
Italia, 2018, 58’, prima mondiale
Produzione: Teatri Uniti
L’avventura umana e artistica della creazione di “Elvira”, lo
spettacolo di Toni Servillo prodotto insieme al Piccolo Teatro di
Milano, tratto dalle lezioni di Louis Jouvet al Conservatorio
d’Arte drammatica di Parigi nel 1940. Lo sguardo degli autori segue
Servillo e i suoi giovani compagni dalla partenza alla Biennale di
Venezia all’approdo al Théâtre de l’Athénée a Parigi, attraverso
Napoli e Milano. Con Toni Servillo e gli altri protagonisti, la
serata diventa anche un dialogo sul mestiere e sull’etica
dell’interpretazione.
I VILLANI di Daniele De Michele (Don
Pasta)
Italia, 2018, 83’, prima mondiale
Produzione: Malia
“La cucina popolare italiana, amata e imitata in tutto il mondo,
sta morendo. Ma in tanti provano a salvarla. Il film racconta il
mio incontro con otto personaggi, uomini e donne di ogni età, che
nel loro fare quotidiano rappresentano la sintesi delle infinite
resistenze e reticenze a adottare un modello gastronomico e
culturale uguale in tutto il mondo. Quattro generazioni a
confronto, per poter verificare se la cucina italiana sia ancora un
patrimonio vivo, se il passaggio di informazioni tra generazioni
esiste ancora, se la tradizione così come l’abbiamo ereditata si
salverà o scomparirà”. (Don Pasta)
L’UNICA LEZIONE di Peter Marcias
Italia, 2018, 14’, prima mondiale
Con Riccardo Cara, Mostafa Ghoratolhamid
Produzione: ULTIMA ONDA PRODUZIONI – KIO FILM – Celcam, Università
di Cagliari
“Rovistando per caso nel mio
archivio privato, ho trovato un filmato, girato di nascosto, della
lezione che Abbas Kiarostami tenne a Cagliari nel 2001. I miei
alunni si sono innamorati di queste immagini e da li è nato L’unica
lezione, un film breve realizzato nell’ambito del mio primo corso
da insegnante di regia all’Università di Cagliari, raccontato anche
attraverso le poesie del Maestro”. (Peter Marcias)
ONE OCEAN di Anne de Carbuccia
Italia, 2018, 11’, prima mondiale
Produzione: Art + Vibes e FilmMaster Productions
Un documentario su “quello che abbiamo, quello che potremmo perdere
e quello che abbiamo già perso”. One Ocean, ideato e diretto dalla
celebre artista Anne de Carbuccia, musicato da Ludovico Einaudi,
parte dall’incredibile bellezza dell’oceano per mostrare come
l’umanità stia minacciando il proprio futuro. In un mondo in cui
tutto è connesso, fenomeni come il riscaldamento del pianeta, le
foreste in fiamme in Siberia e il consumo della plastica usa e
getta hanno dirette e terribili conseguenze sull’oceano. Ma c’è
ancora tempo per cambiare le cose. “L’Oceano è sacro, o almeno
questo è quello che si diceva una volta. Io vengo dalla Corsica,
una montagna nel mare, e amo l’Oceano. Lo amo come una bambina
stregata dai suoni, canzoni, racconti, leggende, tutto ciò che
narra della magica chimica e della generosità di questo mondo”.
(Anne De Carbuccia)
MIU MIU WOMEN’S TALES
#15 HELLO APARTMENT di Dakota Fanning
Italia, Stati Uniti, 2018, 11’, prima italiana
Con Eve Hewson, Tom Sturridge, Christina Rouner
Produzione: Hi Production, Next Wednesday
Ava entra nel loft di Brooklyn per la prima volta. È vuoto.
Verniciato di fresco, ma vecchio. La luce del sole entra dalle
grandi finestre, sul pavimento in legno, consumato e con i segni
dei precedenti abitanti. Ava si siede. Ed è subito casa. La sua
casa. È qui che incontrerà un ragazzo e si innamorerà. È qui che
berranno insieme del vino a una festa. È qui che si urleranno
addosso e decideranno che è finita. L’appartamento diventerà un
testimone della storia personale di Ava, gioia e tristezza,
speranze e delusioni, quello spazio universale in cui tutti noi ci
ritroviamo a diventare adulti.
Hello Apartment è stato scritto da Liz Hannah (coautrice di The
Post di Steven Spielberg candidato all’Oscar). Liz
descrive l’idea del corto come un “rivivere il passato mentre si
vive il presente, in un unico spazio”. Dakota Fanning afferma che
la storia “è stata ispirata dalla mia prima casa, dove tutt’ora
vivo. È un reliquiario di esperienze”. Alla domanda se prevede di
lasciare il posto in cui vive, risponde: “Mi è difficile anche solo
pensarlo. Cosa ne sarebbe di tutti quei ricordi?” Alla sua prima
esperienza come regista, Dakota ammette: “Dovevo avere un pò di
paura”. E aggiunge: “Miu Miu è per me come una famiglia. È stato un
vero piacere fondere insieme i diversi aspetti”.
#16 THE WEDDING SINGER’S DAUGHTER di
Haifaa Al-Mansour
Italia, Stati Uniti, 2018, 8’, prima mondiale
Con Haylie Neimann, Adam Neimann, Rotana Tarabzouni
Produzione: Hi Production, Anonymous Content
È notte a Riad, in Arabia Saudita, negli anni Ottanta. Donne
avvolte nei tradizionali abaya neri, dirigendosi verso una sala
ricevimenti per matrimoni, rivelano scarpe dai tacchi scintillanti.
Una volta all’interno, mostrano ciò che indossano sotto: splendidi
abiti e acconciature selvagge, la loro essenza più vera rimessa in
libertà, invisibile agli occhi degli uomini. Nei matrimoni sauditi
vigono infatti regole molto severe sulla separazione tra sessi.
Tutti gli occhi e le orecchie sono puntati sulla cantante del
matrimonio … fino a quando la corrente elettrica si interrompe
improvvisamente. “Questa è la peggiore cantante da matrimonio mai
sentita,” borbottano gli ospiti con condiscendenza. Riuscirà la
giovane figlia a salvare la dignità di sua madre?
Haifaa Al-Mansour, che oggi lavora a
Los Angeles, è considerata la prima regista donna saudita. Il film
del suo debutto, La bicicletta verde (2013) – su una ragazzina
ribelle che vuole infrangere le leggi della società e pedalare
sulla sua bicicletta – è stato un successo che l’ha resa subito
famosa, ed è il primo lungometraggio dall’Arabia Saudita mai
ammesso agli Oscar nella categoria migliore film in lingua
straniera. Ora che il paese sta vivendo una fase di riforme
culturali senza precedenti e di recente ha assistito alla
concessione alle donne del diritto di guidare e alla comparsa dei
primi cinema aperti al pubblico, il prossimo film di Al-Mansour,
The Perfect Candidate, sarà il primo ad avere il sostegno del nuovo
Saudi Film Council nazionale. Sarà una commedia-drammatica e
racconterà la storia di una giovane dottoressa che sogna di
partecipare alle elezioni comunali, totalmente dominate dagli
uomini.
É stato presentato oggi nel corso
della conferenza stampa il programma della ventunesima edizione
delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà
nell’ambito dell’81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024.
Giornate degli Autori 2024,
XXI edizione: 10 film in concorso, 1
film di chiusura fuori concorso, 5 eventi
speciali e 3 cortometraggi (due per il
progetto Women’s Tales e uno in omaggio alla vincitrice delle
Giornate nel 2022), tutti in anteprima mondiale in Sala Perla in
accordo con la Mostra.
9 Notti Veneziane
in Sala Laguna, i lungometraggi tra finzione e documentario dello
spazio off realizzato in collaborazione con Isola Edipo; un ricordo
di Emidio Greco (cofondatore della nostra sezione)
a 50 anni dal suo esordio con L’invenzione di Morel nel
1974 e un altro dedicato alla Napoli di Gaetano Di Vaio ed Enzo
Moscato con Dadapolis di Carlo Luglio e Fabio Gargano. Un
nuovo spazio tra parole e immagini, intitolato
Confronti, è dedicato a temi e storie che
raccontano la memoria e il futuro del nostro mondo. Infine il
saluto di tutta Venezia (insieme alla Mostra e alla SIC) a
Massimo Troisi, 30 anni dopo la prima mondiale del
suo ultimo capolavoro, Il postino. Nel concorso figurano
5 opere prime e 13 sono i lavori firmati da
registe nella selezione ufficiale (5 in concorso e 8 negli eventi
fuori concorso). Altre 5 registe partecipano alle Notti Veneziane,
dove tutti i film sono presentati in prima mondiale e Quasi a
casa di Carolina Pavone (film inaugurale) è anche un debutto
corale. Nel programma sono ben 27 le
nazionalità rappresentate e per la prima volta
figura la Repubblica Dominicana. Nel 2024 sono stati visionati
1.260 film, tra submission e visioni nei maggiori
festival e mercati.
GIORNATE DEGLI AUTORI –
SELEZIONE UFFICIALE
IN CONCORSO
ALPHA. – di
Jan-Willem van Ewijk – Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia, 2024,
100’
Con: Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van
Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija
Lederberger
Produzione: BALDR Film
Co-produzione: Lomotion, Staragara
in collaborazione con: VPRO, SRF, Blu
Con il sostegno di: Netherlands Film Fund,
Netherlands Film Production Incentive, CoBO, Creative Europe Media,
Federal Office of culture – FISS, Burgermeinde, Slovenian Film
Centre
Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un
piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare
e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina
quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l’indiscusso
protagonista di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa
essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la
nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein
ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due
continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile.
Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e
pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le
suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si
scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il
dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola.
ANTIKVARIATI (THE ANTIQUE)
– di Rusudan Glurjidze – Georgia, Svizzera, Finlandia,
Germania, 2024, 132’
Con: Salome Demuria, Sergey Dreiden, Vladimir Daushvili
Produzione: Cinetech, Cinetrain
Co-produzione: Whitepoint Digital, Basis Berlin
Filmproduction
Vendite Internazionali : MPM Premium
Un giovane georgiano di nome Lado è coinvolto nel contrabbando
di mobili antichi dalla Georgia alla Russia. Stanca della sua
immaturità, Medea, la fidanzata di Lado, acquista per sé un
appartamento nel centro storico di San Pietroburgo. Il prezzo è
molto basso perché viene venduto con all’interno il suo
proprietario, Vadim Vadimich, un uomo all’antica e supponente. Al
momento della deportazione illegale di migliaia di georgiani dalla
Russia, Lado viene catturato e deportato. L’antico magazzino viene
saccheggiato, mentre Medea si nasconde nell’appartamento di
Vadim.
BOOMERANG – opera prima – di Shahab Fotouhi –
Germania, Iran, 2024, 83’
Con: Arash Naimian, Yas Farkhondeh, Ali Hanafian,
Shaghayegh Jodat
Produzione: New Matter Films
Co-produzione: Rainy Pictures, Zohal Films
Vendite Internazionali: Cercamon
Stanca del suo matrimonio con Behzad, Sima cerca una
nuova casa per sé e per la figlia adolescente Minoo, senza dirlo al
marito. Behzad, a sua volta, ha un appuntamento con l’ex fidanzata,
nella speranza di ridestare l’intimità del passato. Inoltre, cerca
senza successo una specie rara di gufo fuori Teheran. Minoo,
invece, prende l’iniziativa a un semaforo e inizia un flirt con
Keyvan. Per magia, si conoscono e iniziano a condividere i loro
pensieri più intimi. Nel corso di una settimana, Boomerang dipinge
un’istantanea sociologica della Teheran moderna. Se da un lato, il
matrimonio di due persone che appartengono a una generazione
apparentemente senza speranza e sconfitta, volge al termine,
dall’altro è appena iniziata una storia d’amore tra due giovani
che, in modo nuovo, stanno scoprendo la città e le sue realtà
politiche.
MANAS –
opera prima – di Marianna Brennand – Brasile, Portogallo, 2024,
101’
Con: Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga,
Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo
Maia
Produzione: Inquietude
Co-produzione: Globo Filmes, Canal Brasil, Pródigo,
Fado Filmes
Con il supporto di: Ancine, FSA-BRDE, República
Portuguesa Cultura – ICA
In associazione con: Les Films du Fleuve,
VideoFilmes
La tredicenne Marcielle vive sull’isola di Marajó,
nel cuore della foresta amazzonica. Prigioniera della rassegnazione
della madre e, al tempo stesso, incoraggiata dalla fuga idealizzata
della sorella maggiore, inizia a capire che il futuro non ha
granché da riservarle. Determinata a cambiare il suo destino,
decide di affrontare il sistema violento che governa la sua
famiglia e le donne della sua comunità.
SANATORIUM UNDER
THE SIGN OF THE HOURGLASS – di Quay Brothers – Gran
Bretagna, Polonia, Germania, 2024, 76’
Con: Tadeusz Janiszewski, Wioletta Kopańska, Andrzej
Kłak
Produzione: Koninck Studios SpK Galicia Limited, IKH
Pictures Production SP Z O.O.
Co-produzione: The Match Factory GmbH, Institute
Adam Mickiewicz
Vendite internazionali: The Match Factory GmbH
Il viaggio spettrale di un treno che procede su una
diramazione abbandonata. A bordo c’è Jozef, un figlio che si sta
dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano.
All’arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito
dall’ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la
morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è
ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di
un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il
Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la
veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in
alcuna forma tangibile.
SELON JOY (THE
BOOK OF JOY) – opera prima – di Camille Lugan – Francia,
2024, 86’
Con: Sonia Bonny, Volodymyr Zhdanov, Raphaël Thiéry,
Asia Argento
Produzione: Barney Production
In una città spenta e desolata, Joy è un’orfana con
una fede profonda che non esce quasi mai dalla sua chiesa. Fino al
giorno in cui incontra Andriy, un giovane che viene picchiato
davanti a lei. Presto si convince che le loro strade erano
destinate ad incrociarsi.
SUPER HAPPY
FOREVER – di Kohei Igarashi – Francia, Giappone,
2024, 94’
Accompagnato dall’amico Miyata, Sano torna a Izu,
una località balneare del Giappone dove cinque anni prima si era
innamorato della moglie Nagi.
SUGAR ISLAND
– opera prima – di Johanné Gómez Terrero – Repubblica
Dominicana, Spagna, 2024, 91’
Con: Yelidá Díaz, Ruth Emeterio, Juan María Almonte,
Génesis Piñeyro, Diógenes Medina
Produzione: Guasábara Cine
Co-produzione: Tinglado Film
Con il contributo di: DGCINE, FONPROCINE, ICAA,
Programa Ibermedia, Primera Mirada, Television Canaria
Vendite Internazionali: Patra Spanou
Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una
piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la
costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre
è influenzata da spiriti della tradizione chiamati “Misteri”, suo
nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione
industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun
indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya
ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione
soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.
TAXI MONAMOUR
– di Ciro De Caro – Italia, 2024, 110’
Con: Rosa Palasciano, Yeva Sai, Valerio Di
Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi, Taras Synyshyn, Halyna
Havryliv, Laurentina Guidotti
Produzione: Kimerafilm, MFF con Rai Cinema
Con il contributo di: MiC – DGCA
In collaborazione con: Adler Entertainment
Distribuzione Italiana: Adler Entertainment
Il film racconta l’incontro tra due donne
all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è
in conflitto con sé stessa e la propria famiglia e affronta in
solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene
lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo
compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in
Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.
TO KILL A
MONGOLIAN HORSE – opera prima – di Xiaoxuan Jiang –
Malesia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea, Giappone, 2024, 98’, prima
mondiale
Con: Saina, Undus, Qilemuge, Tonggalag, Qinartu
Produzione: Da Huang Pictures
Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo
si reiventa come performer, occupandosi del suo ranch di giorno ed
esibendosi a cavallo per il pubblico di notte. A differenza del
regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà
quotidiana, Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo
di un baratro.
FUORI
CONCORSO
BASILEIA
– opera prima, film di chiusura – di Isabella Torre – Italia,
Svezia, Danimarca, 2024, 90’, prima mondiale
Tra la fitta nebbia e la natura selvaggia
dell’Aspromonte, un archeologo e i suoi aiutanti cercano un antico
tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche
che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto
villaggio di montagna.
EVENTI
SPECIALI
ALMA DEL DESIERTO
(SOUL OF THE DESERT) – di Mónica Taboada-Tapia – Colombia,
Brasile, 2024, 87’
Con: Georgina Epiayu, María Santa Pushaina Pushaina
, Antonio Ipuana, Francisco ‘Jesús’ Urrariyu, Florentina Vanegas,
Yesid de Jesus Bouriyu
Produzione: Guerrero Films, Estudio Giz
Negli aridi paesaggi di La Guajira, in Colombia,
Georgina, una donna transgender Wayúu al terzo atto della sua vita,
sa che il suo tempo sta per scadere e vuole cambiare la sua
esistenza. Non avendo nulla da perdere, decide di incontrare i suoi
fratelli, che non parlano spagnolo e sopravvivono a malapena ai
margini dell’opaco sistema burocratico colombiano. Tra ferite
aperte, ricordi e distanze geografiche ed emotive insondabili,
Georgina e la sua gente decidono che è ora di cambiare le cose.
Alma del Desierto nasce come una storia di resilienza, un simbolo
di speranza e una fervente lotta per la giustizia.
COPPIA APERTA
QUASI SPALANCATA (THE OPEN COUPLE) – di Federica Di
Giacomo – Italia, 2024, 120’
Con: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl
Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti,
Efrem Sposini
Produzione: Nemesis con Rai Cinema
Co-produzione: Ballandi
Con il contributo di: MiC – DGCA
Distribuzione Italiana: I Wonder Pictures
Un film sul desiderio di felicità tratto dallo
spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Chiara, attrice e scrittrice
di successo, porta in scena da anni il testo di Coppia aperta quasi
spalancata, che racconta la sempiterna favola o il sempiterno
martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di
più. È la storia di Antonia, alla quale il marito propone di
spalancare la coppia. Lei accetta pur di non perdere l’uomo, ma
tutto cambia nel momento in cui comincia ad ascoltarsi e guardare
oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo
compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro –
decide di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli
anni Settanta, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani)
«contro» la monogamia, di femministe e party sex positive. Un
viaggio dentro se stessa, la vita e i suoi affetti, farcito delle
domande, dei dubbi, delle risate e delle granitiche certezze a cui
tutti noi ci appigliamo per non tracimare.
Kora delinea le storie di donne rifugiate che vivono in
Portogallo. Tutte portano con sé il proprio passato
attraverso i corpi e le parole, nonché i volti dei propri cari
in fotografia. Attraverso questi ricordi abbiamo accesso allo
sguardo intimo e politico di chi ricostruisce (il proprio)
presente.
MOGUĆNOST RAJA
(POSSIBILITY OF PARADISE) – di Mladen Kovačević – Serbia,
2024, 75’
Con: Ivana Sahami, Dino Magnatta, Ling Lai, Shinta
Sukmawati, Mcintosh Cooey, Kieran Cooey, Anna Kadek, Branko
Milovanović
Produzione: Horopter Film Production
Co-produzione: MDEMC Produktion
Con il contributo di: Film Center Serbia
Gli scolari che vivono sulla cima di un’isola
paradisiaca aspettano che smetta di piovere. Un’ex pubblicitaria
sta portando a termine un affare fondiario per la sua nuova villa.
Un imprenditore lotta contro la natura mentre costruisce un resort
nella giungla. Un veterinario lavora per eliminare i serpenti dai
giardini degli stranieri. Una influencer, disillusa dall’amore, si
riprende dopo aver perso tutto in una notte. Un padre e un figlio
si preparano ad andarsene via, senza sapere la meta. Una ballerina
assume una nuova identità, allontanandosi da tutto ciò che ha
sempre conosciuto. I sommozzatori si avventurano in acque
inesplorate, rischiando la vita per il gusto della conquista. Le
tensioni tra le varie possibilità dell’esistenza ruotano intorno
alla domanda su quale vita si dovrebbe condurre, visto che ogni
decisione porta a una diversa versione di sé. E mentre il paradiso
terrestre potrebbe essere nient’altro che un ideale
dell’immaginazione, l’umanità continua incessantemente a cercare la
felicità.
PEACHES GOES
BANANAS – di Marie Losier – Francia, Belgio, 2024, 73’
Produzione: Tamara Films, Michigan Films
Vendite Internazionali: Best Friend Forever
Negli ultimi 17 anni, Marie Losier ha filmato la
cantante Peaches, regina del punk-elettro e vera icona queer
femminista. Tra concerti stracolmi, uno stretto rapporto con la
sorella Suri e la messa in scena della sua prima opera, Peaches
sente sempre il bisogno di reinventarsi ed esplorare i propri
confini. Dentro e fuori dal palco, un ritratto intimo di un’artista
stimolante, dotata di un’energia sconfinata, che infrange i tabù e
che abbraccia ogni fase della vita trasformando il suo corpo in
arte.
SOUDAN,
SOUVIENS-TOI (SUDAN, REMEBER US) – di Hind Meddeb –
Francia, Tunisia, Qatar, 2024, 76’
Produzione: Echo Films
Co-produzione: Blue Train Films, My Way Production
Tounès
Con il supporto di: CNC, Quiet, CNC-CNCI, Doha Film
Institute, AFAC, Region Ile de France, Fonds Image
Francophone OIF, Final Cut in Venice, TitraFilm, MAD
Solutions, Rai Cinema, Red Sea Fund, El Gouna Film Festival,
Ateliers de l’Atlas – Festival International du Film de Marrakech,
CPH:DOX
Shajane, Maha, Muzamil, Khattab. Sono sudanesi di
vent’anni, politicamente attivi e artisticamente creativi. Questo
film è un coro cinematografico, il ritratto collettivo di una
generazione che lotta per la libertà con le proprie parole, poesie
e canti. Di fronte a un esercito corrotto, responsabile dei crimini
di guerra in Darfur, Kordofan e Nilo Azzurro, avrebbero potuto
perdersi d’animo ancor prima di iniziare. Senza un sogno che li
guidasse, il potere dell’immaginazione e la forza del discorso
poetico, non avrebbero rovesciato il regime precedente. La regista
Hind Meddeb ha seguito questi giovani sudanesi dal sit-in
rivoluzionario di cinquantasette giorni a Khartoum, davanti al
quartier generale dell’esercito, al massacro del 3 giugno 2019,
quando quell’esercito ha attaccato il sit-in uccidendo in poche ore
centinaia di persone che stavano resistendo al colpo di stato
militare dell’ottobre 2021. E poi ha continuato a riprenderli fino
a quando la guerra è iniziata, causando morte e distruzione
ovunque, costringendo tutti a prendere le strade dell’esilio.
MIU MIU WOMEN’S
TALES
Il progetto Miu Miu
Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di
collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il
fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al
femminile. Ogni anno Miu Miu, creative partner delle Giornate degli
Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione di un
cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i corti
vengono proiettati in anteprima mondiale nella Sala Perla del
Palazzo del Casinò di Venezia, durante i giorni della Mostra, alla
presenza delle registe e del cast. La proiezione è seguita nei due
giorni successivi da quattro appuntamenti, ospitati negli spazi
dell’hotel Excelsior, in cui ospiti internazionali del mondo dello
spettacolo raccontano al pubblico il proprio mestiere da un punto
di vista femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni:
Liliana Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara,
Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota Fanning, Juno Temple,
Kate Bosworth,Zosia Mamet, Chloë Sevigny, Tessa
Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel,
CarlaSimón, Maggie Gyllenhaal.
#27 I AM THE
BEAUTY OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR – di
Chui Mui Tan – Malesia, Italia, 2024, 21’
Con: Jo Kukathas, Sdanny Lee, Zhiny Ooi, Jean
Seizure
Produzione: HiProduction, Da Huang Pictures
Gita lascia il suo lavoro in Cina e si trasferisce
in Malesia. Voleva prendersi una pausa per ripensare la sua vita.
Grazie all’amicizia e ai combattimenti, finalmente si lascia andare
liberando la sua forza interiore.
#28 EL AFFAIRE
MIU MIU (THE MIU MIU AFFAIRE) – di Laura Citarella –
Argentina, 2024
Con: Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana
Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Cecilia Rainero, Rafael
Spregelburd, Guillermina Villa Simon
Produzione: HiProduction, El Pampero Cine
NOTTI VENEZIANE
– in accordo con Isola Edipo
A MAN FELL
– di Giovanni C. Lorusso – Italia, Libano, Francia, 2024,
70’
Con: Arafat Yasser Al Ali, Muhammad Ramzi Zayed,
Jinen Al Ali, Jihad Khalaf Esa, Nour Amjad Al Nasim, M M Obama,
Muhammad Esam Ghannam, Bissan Yasser Al Ali.
Produzione: Labo GCL
Con il supporto di: Atelier Milano Film Network
2023
Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un
simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra
(Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani
dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo
vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad
addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come
esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e
morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia
probabilmente falsa di un uomo che è caduto dal quarto piano
dell’edificio per motivi ignoti.
BOSCO GRANDE
– di Giuseppe Schillaci – Francia, Italia, 2024, 77’
Sergione, tatuatore cinquantenne di 260 chilogrammi,
ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco
Grande. È uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la
cultura borghese e mafiosa degli anni Ottanta. Trent’anni dopo,
Sergio è ancora là: seduto davanti alla porta della casa materna, a
bere e scherzare con gli amici del quartiere. Ogni volta che il
regista Giuseppe Schillaci torna nella sua città natale, ascolta i
suoi aneddoti tragicomici e i sogni di una vita diversa, fuori
dalla prigione che si è costruito. Con il corso delle stagioni,
pero’, la sua situazione di salute peggiora. Per salvarsi la vita,
Sergio deve andare in un centro specializzato per obesi, da cui
scappa appena un mese dopo. Di ritorno a Bosco Grande, fedele al
suo mantra punk «live fast – die young», sprofonda nella spirale
delle sue dipendenze.
DESERT SUITE
– di Fabrizio Ferraro – Italia, 2024, 85’
Con: Gianmaria D’Alessandro, Rachele Roggi, Cécile
Delamere, Francesco Pesci, Manuel Di Vecchi Staraz, Ullamp, Marco
Fellini, Antonio Sinisi.
Produzione: Boudu
Co-produzione: Limen Shine
In collaborazione con: Virages Films Paris
Vendite internazionali: Boudu
Distribuzione italiana Boudu
Un giovane uomo attraversa l’Europa in cerca di una
nuova Itaca. Deluso dal proprio paese, passa dall’infruttuosa e
arida vendemmia di Banyuls-sur-mer a un incontro seduttivo e
melanconico con una giovane donna di Bruxelles, fino a rifugiarsi
in una gelida suite di un grattacielo di Rotterdam. Qui, come un
angelo sterminatore, mette in scena un macabro gioco fatto di
stordimento digitale e droga.
L’OCCHIO DELLA
GALLINA (THE EYE OF THE HEN) – di Antonietta De Lillo –
Italia, 2024, 93’
Con: Antonietta De Lillo, Maria De Medeiros,
Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani,
Marcello Garofalo, Luca Musella, Adele Pandolfi.
Produzione: marechiarofilm
Con il contributo di MiC – DGCA, Film Commission
Regione Campania
Distribuzione italiana: marechiarofilm
L’occhio della Gallina è una storia di violenza e
isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di
carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla
critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di
consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha
sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai
margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo
film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film
ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della
protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il
paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è
insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non
lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo
stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente,
remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e
artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto
contro l’ingiusto isolamento.
QUASI A
CASA – opera prima – di Carolina Pavone – Italia,
2024, 94’
Con: Lou Doillon, Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati,
Michele Eburnea, Francesco Bianconi.
Produzione: Sacher Film, Vivo film
Con: Rai Cinema
In associazione con: Totem Films
Con il contributo di: MiC – DGCA
Vendite internazionali: Totem Films
Distribuzione italiana: Fandango Distribuzione
Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo iniziare a capire
quale sia il nostro posto nel mondo. Caterina ha vent’anni e
potrebbe averlo scoperto: vuole fare la musicista, ma è paralizzata
dalla paura e dall’insicurezza. Un’estate conosce il suo idolo, la
cantante francese Mia. È l’inizio di un rapporto complesso, che
accompagnerà Caterina negli anni e le permetterà finalmente di
sentirsi a casa. Quasi.
LA SCOMMESSA –
UNA NOTTE IN CORSIA (HIGH STAKES – A NIGHT IN THE WARD)
– di Giovanni Dota – Italia, 2024, 84’
Con: Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone,
Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella
Sorrentino, Iaia Forte.
Produzione: Italian International Film
Con: Rai Cinema
Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
È il giorno di Ferragosto in un desolato ospedale
napoletano. I due infermieri, Angelo e Salvatore, sono di turno
quando viene ricoverato in gravissime condizioni il signor Caputo.
Ad Angelo, infermiere navigato, basta un’occhiata per capire che
l’uomo non supererà la notte. Salvatore, che non sopporta Angelo,
decide però di scommettere il contrario. In palio, le ferie
natalizie: chi vince sarà in vacanza nel periodo più ambito
dell’anno. Angelo accetta la sfida. Da quel momento in poi, la
notte trascorrerà tra il tentativo di Salvatore di tenere in vita
il signor Caputo e quello di Angelo di giocare sporco pur di
vincere la sua scommessa. Tra colpi bassi, primari cocainomani e
loschi figuri che si aggirano per l’ospedale, in quella notte può
succedere di tutto.
SEMPRE – di Luciana
Fina – Portogallo, 2024, 107’
Produzione: Cinemateca Portuguesa
In collaborazione con: RTP
In associazione con: LAFstudio
Vendite internazionali: Cinemateca Portuguesa
A cinquant’anni dal 25 aprile 1974, Luciana Fina
rivisita le immagini della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo,
provenienti dagli archivi della Cinemateca Portuguesa e della RTP.
Partendo dal cinema di quegli anni, SEMPRE ripensa al passaggio dal
fascismo alla liberazione e al processo di costruzione di un nuovo
Paese, per la sua emancipazione e il suo futuro. È un omaggio al
cinema che ha interferito nella storia e restituisce oggi l’ipotesi
di un momento straordinario. Il film attraversa l’asfissia del
Salazarismo e della PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do
Estado), le occupazioni studentesche del 1969, il Movimento delle
Forze Armate del 1974, i sogni, i programmi e le prospettive del
PREC (Processo Revolucionário em Curso), il «Verão quente», la
decolonizzazione e, soprattutto, ripropone i gesti di grandi
cineasti che entrarono in azione insieme a artisti, cantautori,
compositori e registi radiofonici.
Quando a cinquantacinque anni Isabella Ducrot, al
secolo Antonia Mosca, ha iniziato a dedicarsi all’arte, nessuno,
tantomeno lei, poteva immaginare che oggi, novantenne, sarebbe
diventata un’artista contesa dalle maggiori gallerie di tutto il
mondo. Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited la segue per
due anni, tra successi internazionali e rivelazioni private,
offrendo in controluce, dietro al racconto dell’artista quotata,
autodidatta e lontana dall’accademia, anche il ritratto di una
donna che ha attraversato il Novecento per rivelarci infine che «la
vita felice comincia a sessant’anni!». E noi, meravigliati da ciò
che dice e che fa, le crediamo.
Adottato in Cambogia a
quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e
tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per
adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, però, non
scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e
dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim
che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi,
decidono di andarla a cercare.
Le Giornate degli
Autori – sezione indipendente promossa da ANAC e
100autori nell’ambito della Mostra d’arte cinematografica di
Venezia, in programma a Venezia dal 28 agosto al 7
settembre – svelano l’immagine che accompagnerà la 21a
edizione.
Dopo le opere artistiche firmate nel
2021 e nel 2022 rispettivamente da Rä di Martino e Anna
Franceschini, è ancora un’artista a dare vita al manifesto delle
Giornate degli Autori, questa volta con un’immagine realizzata
appositamente per l’edizione di quest’anno. Si tratta
dell’illustratrice e architetto Francesca
Gastone.
Appassionata da sempre a tutte le
forme d’arte, Francesca Gastone ha iniziato la sua carriera come
architetto in studi italiani e poi all’estero, prima a San Paolo in
Brasile e poi a Hong Kong. Tornata a Milano, si è specializzata in
illustrazione editoriale, collaborando con istituzioni, importanti
case editrici e testate giornalistiche come il Politecnico di
Milano, Mondadori, Electa, “L’Espresso”, “Jacobin Italia”, “La
Nuova Ecologia”, “Anorak Magazine”. La tecnica che predilige è il
collage: elementi analogici e fotografici convivono all’interno di
uno spazio i cui assi cardinali sono rappresentati
dall’architettura e dalla presenza umana. Attualmente si divide tra
il suo studio, Atelier Fyumi, situato nel mezzo del parco del
Ticino e lo spazio condiviso Bota Fogo, nel quartiere Isola di
Milano.
“I lavori che preferisco sono
quelli che non forniscono risposte certe ma innescano
domande”: una poetica che si sposa perfettamente con
l’immagine che Francesca Gastone ha realizzato per le Giornate
degli Autori 2024, raffigurante una ragazza in bilico su una corda
tesa nel nulla e sospesa su una vertiginosa metropoli
contemporanea. A farle compagnia degli aironi in volo, il pensiero
sospeso tra le nuvole e lo sguardo, interrogativo, rivolto
all’osservatore.
Giornate degli Autori: Francesca Gastone firma il manifesto
della 21° edizione
@ Francesca Gastone
“La nuova immagine delle
Giornate degli Autori è stata una sfida”,
dice Francesca Gastone, “Si porta
dentro il mondo intero, con le sue contraddizioni e le sue ombre,
ma anche il grande sommovimento di un cuore che disegna una nuova
strada, tra paura ed emozione, e gli occhi verso ciò che ancora
possiamo disegnare insieme. Grazie alla guida e alla capacità di
visione delle persone che hanno percorso con me questa strada, tra
confronto e fiducia. Per tutte le strade che ancora potremo
disegnare, che possano andare lontano.”
“Per il manifesto di
quest’anno”, dichiara Gaia Furrer,
direttrice artistica delle Giornate, “volevamo un’immagine
se possibile ancora più evocativa di quelle degli scorsi anni,
qualcosa in grado di cogliere la precarietà su cui poggia un mondo
lacerato da contrasti sempre più profondi. Grazie alla sensibilità
di Francesca Gastone e alla sua abilità di costruttrice di mondi,
siamo approdati a una bellissima rappresentazione che, oltre a
essere metafora della contemporaneità, ribadisce l’importanza
dell’atto creativo e della visione degli Autori per dipanare,
indagare, anticipare la complessità dell’epoca in cui
viviamo.”
La Giuria Ufficiale del Venice Days
Award presieduta da Diego Lerman ha assegnato,
nell’ambito della Selezione Ufficiale 2014, il Premio Giornate
degli Autori a:
RETOUR A ITHACA –
RITORNO A L’AVANA di Laurent Cantet, Francia (Vendite
internazionali: Funny Balloons, distribuzione italiana: Lucky
Red).
La Giuria era composta dai
partecipanti al programma “28 Volte Cinema” del Parlamento Europeo.
Questa la motivazione: “Con un luogo e un tempo delimitato, il
regista riesce a realizzare un racconto emotivo e complesso su come
affrontare i segreti del passato”. Sul sito www.venice-days.com è
disponibile la registrazione integrale dell’incontro durante il
quale la giuria ha emesso il verdetto, che è stato trasmesso in
diretta streaming. Il Premio consiste in un Trofeo offerto dalla
vetreria storica di Murano Seguso e in un contributo in denaro di
Euro 20.000 che viene egualmente ripartito tra il regista e il suo
distributore internazionale che si impegna ad utilizzare la cifra
ricevuta per la promozione internazionale del film vincitore.
Il film italiano I NOSTRI RAGAZZI
diretto da Ivano De Matteo si è aggiudicato l’undicesima edizione
del Label Europa Cinemas come miglior film europeo delle Giornate
degli Autori.
Ricevendo questo riconoscimento, I
nostri ragazzi può beneficiare di un supporto promozionale da
Europa Cinemas e di una migliore visibilità grazie all’incentivo
finanziario per una rete di sale che lo programmerà. La Giuria ha
attribuito il Premio con la seguente motivazione:
«Il film di Ivano De Matteo propone
una storia solida, ben scritta e meravigliosamente costruita. Mette
insieme in modo articolato molti temi forti – tra gli altri,
l’alienazione tra genitori e figli, la rivalità tra fratelli, e
quello della legge – senza mai trasformarsi in qualcosa di
scontato. Gli attori nel loro insieme offrono una prova corale
convincente, capaci di sviluppare personaggi che prendono
letteralmente vita durante il film. Per la forte varietà di temi
affrontati, la distribuzione di questo lavoro si rivolge a un
pubblico non esclusivamente giovane».
Questa la giuria composta da
esercenti che ha deciso l’attribuzione del Premio:
Louis Anschütz – Studio Isabella –
Monaco di Baviera (Germania)
Zita Hosszuova – Kino Lumiere /
Slovak Film Institute – Bratislava (Slovacchia)
Giuseppe Perico – Conca Verde –
Bergamo (Italia)
Simon Ward – Independent Cinema
Office – Londra (Regno Unito)
É stato presentato oggi nel corso
della conferenza stampa il programma della ventesima edizione
delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà
nell’ambito dell’80
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia dal 30 agosto al 9 settembre.
Per le Giornate degli Autori la
ventesima edizione è una sorta di “rito di passaggio”, ben
rappresentato dall’immagine dell’anno, tratta dalla
performance “Doposole” di Anna Franceschini, in cui il passato
dialoga con il presente, il tempo viene interrogato alla ricerca di
una identità. Un’indagine che ben si accompagna alla scelta di
autrici e autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro comfort
zone; registi che, come si dovrebbe fare a vent’anni, partono alla
scoperta del mondo, spesso un mondo lontano da quello in cui
vivono, ma che serve a meglio definire la costruzione di
un’identità adulta.
Le Giornate degli Autori compiono
vent’anni, escono dall’adolescenza, fanno i primi conti con un
segmento di passato e gettano le basi per l’avvenire. E noi
festeggiamo questo importante compleanno con autrici e autori che
hanno il coraggio di uscire dalla loro zona di comfort.
A partire dal film di apertura del
Concorso internazionale delle Giornate degli
Autori, Los océanos son los verdaderos
continentes, esordio al lungometraggio del regista
milanese Tommaso Santambrogio. Il film,
co-produzione italo-cubana, è integralmente ambientato a Cuba e
della Cuba contemporanea riesce a restituire malinconia e
vitalità, speranze e sogni perduti, attraverso una storia che
tocca tre generazioni.
La regista
francese Élise Girard si trasferisce in
Giappone per il suo terzo lungometraggio, Sidonie
au Japon. Bisogna andare in capo al mondo per
ritrovare se stessi? Per Sidonie, magnificamente interpretata
da Isabelle
Huppert, pare proprio di sì. In un luogo sconosciuto
e impenetrabile, in un continuo alternarsi tra passato e presente,
tra fantasmi e persone reali, la donna ritrova senso e identità
perduti.
Restiamo in Giappone
con Kyoshi Sugita, uno dei nomi più
interessanti del cinema asiatico contemporaneo che
in Kanata no uta affronta, con
uno stile lineare, semplice ma mai semplicistico, il tema
dell’empatia e dell’altruismo. Qui una ragazza solitaria osserva il
dolore nei volti di sconosciuti, altrettanto solitari, che poi si
trasformano in persone familiari da abbracciare.
La sofferenza ritratta
dall’esordiente olandese Stefanie
Kolk in Melk potrebbe
apparire come un muro invalicabile che non offre alcuna speranza.
Ma donare agli altri ciò che la sorte ha reso inutile per se
stessi – in questo caso il latte materno destinato a un bambino mai
nato – è un segnale probabilmente spiazzante, sicuramente forte.
Ed è l’indicazione, non retorica, ma pratica, di un voler
rinascere con gli altri.
La belga Delphine
Girard in Quitter la
nuit, sorta di sequel del cortometraggio Une
sœur che le valse la candidatura agli Oscar 2020, è
lucida e mai retorica nel narrare l’indagine poliziesca che ruota
attorno a una violenza di stupro e riesce a restituire la forza
salvifica di un sodalizio femminile (in questo caso tra la vittima
e la poliziotta).
Un figlio, una madre biologica, una
madre adottiva. La più classica delle triangolazioni narrative che
portano al conflitto. E invece il basco Víctor
Iriarte (Sobre todo de
noche), rompendo convenzioni letterarie e
con l’aiuto delle straordinarie interpreti Lola Dueñas e
Ana Torrent, formula il racconto di un’alleanza sorta per cercare e
difendere il senso autentico delle relazioni, anche di quelle che
spesso sono intrappolate in vincoli burocratici costruiti da chi
non pensa ai sentimenti.
La canadese Ariane
Louis-Seize è interprete di un cinema indipendente e
di genere e in Vampire humaniste cherche
suicidaire consentant mette in scena una
giovanissima vampira malata di empatia. Rifiuta di nutrirsi perché
ucciderebbe, sovvertendo dunque la regola scritta da chi per vivere
si sente autorizzato a sopraffare il prossimo.
E parlano di sodalizi ed alleanze
artistiche due film pur molto distanti tra loro, il
marocchino Backstage di Afef
Ben Mahmoud e Khalil Benkirane e il
greco To kalokairi tis
Karmen di Zacharias
Mavroeidis. Nel primo, sorta di road movie danzante che si
avvale delle bellissime coreografie del belga-marocchino Sidi Larbi
Cherkaoui, i registi si addentrano nella vita di una compagnia di
ballo e di questa svelano le dinamiche interne tra piccole vendette
e regolamenti di conti, segreti e confessioni. Il secondo è una
commedia apertamente queer che esplora il significato di varie
relazioni, tra cui quelle con la famiglia, i partner,
gli amici e gli animali domestici e racconta di due amici che
si godono una giornata nella spiaggia gay di Atene collaborando a
un’idea di lungometraggio.
A una presa di coscienza collettiva
si affida Wu yue
xue di Chong Keat Aun.
Fantasmi di una tragedia passata che nel presente provano a
riproporsi per riportare alla luce il rimosso. I massacri della
storia spesso sono dimenticati. E allora un regista dalla Malaysia
sfida il silenzio con l’immaginazione e con un linguaggio
personale.
Dal teatro di strada di Chong Keat
Aun alla commedia greca di Aristofane (Lisistrata) come fonte di
ispirazione per il regista iraniano Ayat
Najafi. Dal concorso agli eventi speciali, permane il
serrato confronto tra vita e arte. Aftab
mishavad, film che inaugura il nostro fuori concorso,
racconta di una potente e complessa ribellione, del rischio della
vita, delle repressioni, di libertà da conquistare, di donne che
si prendono in carico il compito di sovvertire regole che non sono
state scolpite sulla pietra e che dovrebbero, al più presto,
dissolversi per una volontà generale.
Due registi
slovacchi, Ivan Ostrochovský e Pavol
Pekarčík (Photophobia),
arrivano in Ucraina. Tra le rovine di una guerra devastante
decidono di assumere un punto di vista alternativo, quello dei
bambini che hanno trovato riparo in una stazione della
metropolitana. Non hanno intenzione di nascondere nulla,
semplicemente inseguono il quotidiano nella distruzione, pedinano
la vita ostinata.
Gianluca
Matarrese in L’expérience
Zola ci porta in un altrove linguistico e
letterario dove lavora con una coppia di attori teatrali francesi e
con loro percorre il tragitto che dalla realtà porta alla finzione
e viceversa in uno scambio continuo tra arte e vita.
La regista
franco-palestinese Lina
Soualem (Bye Bye
Tibériade) compie un percorso a ritroso nel tempo,
incontrando sua madre, la nota attrice Hiam Abbass, e le altre
donne che compongono una grande famiglia, quelle che hanno vissuto
nella Palestina del secolo scorso, tra guerre, speranze,
ingiustizie, diaspore e quella fiera volontà di restare per
affermare la propria presenza.
Un altro regista
italiano, Edoardo
Morabito (L’avamposto), si
mette in movimento, prende la direzione della foresta amazzonica
per seguire le tracce di un eco-guerriero scozzese che
all’Amazzonia ha dedicato la sua vita. Il mondo così com’è ora
non corrisponde ai nostri desideri. O meglio, i nostri desideri non
dialogano con le nostre pratiche e quel mondo reagisce, muta,
talvolta diventa inospitale. Si può cambiare rotta? Possiamo
affidarci agli ideali di chi pare destinato a una grandiosa
sconfitta?
E poi, la celebre regista
francese Céline Sciamma,
Presidente di giuria della scorsa edizione, ci fa omaggio di un
breve film girato a Roma in modalità produttiva completamente
autonoma e avvalendosi del contributo artistico della cantante
Chiara Civello: un piccolo gioiello legato al nome di Patrizia
Cavalli (This is how a child becomes a
poet).
Lo stesso giorno, alla stessa ora,
nella stessa sala, Sciamma si troverà accanto a Teona
Strugar Mitevska (21 days until the end
of the world). Anche la regista macedone ha deciso di
regalare qualcosa al pubblico, un diario intimo, una riflessione
politica, un atto di ribellione. E chi meglio di Mitevska e Sciamma
per l’insubordinazione?
Film di chiusura fuori concorso è
lo
statunitense Coup! di Austin
Stark e Joseph Schuman con Peter Sargsaard.
Protagonista è un piccolo gruppo asserragliato in una villa nel
1918 per proteggersi dall’Influenza Spagnola in preda agli istinti
umani dai quali dovremmo liberarci. Egoismi, ambizioni, sotterfugi,
trame oscure, tradimenti. Saremo mai in grado di essere
migliori?