ATTENZIONE –
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU CAPTAIN MARVEL

Il Tesseract nelle mani dei
Kree?
Il nuovo film Marvel Studios, Captain
Marvel, con Brie
Larson e Samuel L. Jackson, è
ambientato negli anni ’90, nel 1995 per la precisione, e da alcune voci girate in
rete sapevamo già che nel film sarebbe comparso il
Tesseract.
In particolare, a oltre metà film,
scopriamo che il Tesseract è custodito sulla base spaziale
orbitante Kree di Mar Vell, personaggio interpretato da
Annette Bening. Ma in che modo ci è finito il
Tesseract nello spazio nel 1995?
L’oggetto è andato distrutto in
Avengers: Infinity
War, quando Thanos lo ha estorto dalle mani di Loki per estrarne
la Gemma dello Spazio, collezionata poi sul suo Guanto
dell’Infinito. Prima ancora era custodito nella cripta di Odino, ad
Asgard, dove è stato messo da Thor in persona, alla fine di
The Avengers, quando il Dio del Tuono ha riportato
a casa, in catene, il fratellastro e il prezioso oggetto.
Ricostruiamo, però, la storia del
prezioso artefatto…
Il Tesseract nel MCU
Su Marvel Cinematic Universe Fandom
Wiki si legge, a proposito del Tesseract:
Il Tesseract, chiamato anche Cubo,
era un vaso di contenimento cristallino a forma di cubo per la
Gemma dello Spazio, una delle sei Pietre Infinite che precedono
l’universo e possiedono un’energia illimitata. Fu usato da varie
civiltà antiche prima di entrare nelle mani degli Asgardiani,
custodito all’interno della cripta dei tesori di Odino. Alla fine,
fu portato sulla Terra e lasciato a Tønsberg, dove fu custodito da
devoti adoratori asgardiani.
Nel 1942, il Tesseract fu recuperato
da Johann Schmidt, il leader di HYDRA, che usò il
suo potere per potenziare le armi per sconfiggere gli Alleati
durante la seconda guerra mondiale. Dopo la sconfitta di
Schmidt/Teschio Rosso per mano di Capitan America
nel 1945, il Tesseract cadde nelle acque dell’Artico, dove fu
recuperato da Howard Stark. Dopo aver studiato l’oggetto, Stark ne
cedette la custodia allo S.H.I.E.L.D., dove rimase finché non fu
rubato da Loki che usò il Tesseract per aprire un wormhole e
consentire ai Chitauri di invadere New York City. Dopo la Battaglia
di New York, di The Avengers, il Tesseract è stato
requisito da Thor, che lo ha portato con sé ad Asgard.
Dopo aver usato il Tesseract per
ricostruire il Ponte del Bifrost, Odino affida a Heimdall, il
guardiano del regno, il compito di proteggere il Tesseract.
Tuttavia, dopo che Loki ha usurpato il trono e si è camuffato da
Odino, ha anche accusato Heimdall di tradimento, costringendolo a
fuggire, mentre il Tesseract era di nuovo riposto nella cripta di
Odino. Durante la distruzione di Asgard, raccontata in Thor: Ragnarok, Loki
nota il Tesseract e lo prende prima che il caveau, insieme al
pianeta, venga distrutto. Thanos in seguito conquista il Tesseract
e lo distrugge per prelevare dal suo interno la Gemma, inserendola
sul suo Guanto.
Qualcosa non torna
Abbiamo quindi tracciato
chiaramente, in base agli avvenimenti raccontati nei film, il
percorso del Tesseract nel Marvel Cinematic
Universe. Tuttavia, con Captain
Marvel, scopriamo che l’oggetto, almeno tra il 1989 e il
1995, è stato nella base orbitante, nelle mani di Mar Vell, oggetto
dei suoi esperimenti e motore primario del suo congegno per i
viaggi alla velocità della luce.
Effettivamente c’è una zona d’ombra,
nella storia del Tesseract, che va dagli anni ’50 circa, fino al
2012 (anno in cui è ambientata la Battaglia di New York). Ci
spieghiamo meglio: nel 1945 il Tesseract, insieme a Captain
America, precipitano nell’Artico. Non sappiamo esattamente quando,
ma plausibilmente negli anni ’50, Howard Stark lo trova e lo
studia, lo sappiamo perché Tony trova degli appunti del padre in
merito.
Si suppone che Stark Senior abbia
poi consegnato il cubo cosmico allo S.H.I.E.L.D., che lo ha
classificato nel progetto
P.E.G.A.S.U.S., che viene nominato anche in
Captain Marvel e al quale stava lavorando proprio
Mar Vell, sotto l’identità segreta della Dottoressa Lawson, mentore
e mito di Carol Danvers.
Nel film con Brie
Larson, proprio la Lawson era in possesso del Tesseract, e
proprio lei lo colloca nella base orbitante Kree, base che utilizza
per tenere al sicuro i profughi Skrull. Tutto questo nel 1989, anno
in cui la Lawson / Mar Vell muore nell’incidente in cui è coinvolta
anche Carol, che le dà i poteri (oltre a renderla “prigioniera” dei
Kree e di Yon-Rogg). Fino al ’95, il Tesseract rimane nello spazio,
quindi.
Come ci è finito il Tesseract nelle
mani di una Kree sotto copertura sulla Terra, se doveva essere in
custodia presso lo S.H.I.E.L.D.?
Una ret-con all’orizzonte?
L’opzione più probabile, visto che i
Marvel Studios non lasciano nulla al caso, è che
Mar Vell si sia infiltrata nello S.H.I.E.L.D., dove Howard Stark
aveva lasciato l’artefatto, per recuperarlo e usarlo agli scopi
della sua ricerca e che, come vediamo nella seconda scena post credits di
Captain Marvel, alla fine di quest’avventura,
torna nelle mani dello S.H.I.E.L.D.
Il personaggio di
Annette Bening appare come il risultato
dell’unione di più identità provenienti dai fumetti di
Kelly Sue DeConnick, e proprio in quelle storie,
Helen
Cobb (pilota e mentore di Carol, uno dei personaggi
confluiti a costruire quello della Bening) incontra Howard Stark,
più o meno negli anni ’60. Sembra quindi plausibile che, per
spiegare questo presunto errore di continuity, lo Studio
possa appellarsi a questo incontro nei fumetti, durante il quale
potrebbe essere avvenuto il passaggio di mani del Tesseract, che
poi sarebbe finito solo dopo nelle mani dello S.H.I.E.L.D.
Questo spiegherebbe anche come mai
il giovane Nick Fury, nel 1995, non sa ancora nulla del cubo
cosmico. Nonostante non sia ancora a capo dell’agenzia, risulta
poco credibile che non fosse nemmeno a conoscenza del progetto
P.E.G.A.S.U.S., che, stando così
le cose, potrebbe essere stato “inaugurato” proprio all’indomani
dei fatti che vediamo accadere in Captain Marvel.
Siamo sicuri che in qualche modo i
Marvel Studios riusciranno a sistemare quello che
sembra un errore grossolano nella perfetta continuity dei
suoi film, così come è stato fatto con “l’errore” temporale di
Spider-Man: Homecoming.