Dopo il burrascoso confronto con la
stampa all’ultimo Festival di Berlino, durante il quale
Shia LaBeouf ha presentato con cast e regista
Nymphomaniac, il giovane attore sembra
adesso essersi calmato e sembra passare con serenità i giorni che
vedono l’uscita al cinema del chiacchieratissimo film. LaBeouf è
stato impegnato sul set prevalentemente con Stacy
Martin, l’attrice che ha condiviso con lui anche la parte
più ‘intima’ delle riprese, ovvero quella che mette in scena i
rapporti sessuali espliciti per i quali il film è stato così
chiacchierato.
L’attrice ha di recente rilasciato
un’intervista in cui parla proprio della realizzazione di quelle
scene, e di come sia stato … noioso realizzarle!
Ecco come le scene di sesso sono
state rese in maniera così realistica: “E’ successo che abbiamo
dovuto concordare una posizione che andasse bene per la CGI. Tutto
doveva essere preimpostato e così abbiamo girato la scena con Shia,
ma poteva essere chiunqeu altro, e avevamo dei puntini sul corpo
(per la CGI, ndt). Non è stato per niente erotico, molto tecnico ed
ad un certo punto è diventato anche noioso, perchè poi hanno dovuto
fare la stesso cosa con le controfigure, che erano attori porno. Ma
loro hanno fatto davvero sesso, e quindi hanno unito le due
cose.”
Quando il film venne annunciato,
Lars Von Trier dichiarò che gli attori
protagonisti avrebbero realmente fatto sesso sul set, poi
evidentemente le cose sono cambiate e si è optato per la CGI.
L’11 giugno 1984 moriva
Enrico Berlinguer. A trent’anni di distanza
Walter Veltroni rende omaggio allo storico segretario del
PCI con il docu-film Quando c’era Berlinguer,
prodotto da Sky in collaborazione con Palomar, che raccoglie
testimonianze, video e immagini di quello che è stato uno dei
personaggi più importanti e amati della politica italiana.
Chi è Enrico Berlinguer? Le
risposte della gente comune aprono e giustificano l’opera prima da
regista di Veltroni, dedicata all’ex leader comunista, il cui
ricordo si rivela una vecchia polaroid, tristemente sbiadita dal
tempo. Un presente, vuoto e in bianco e nero, nel campo lunghissimo
su Piazza San Giovanni, che muta, in un repentino flashback, nella
moltitudine rossa giunta a commemorare Berlinguer il giorno dei
suoi funerali. Significativo ossimoro visivo e cromatico, tra
modernità e passato. Questa una delle immagini più suggestive del
documentario che omaggia la figura di Enrico Berlinguer, in un
collage di filmati privati, trasmissioni televisive, tribune
politiche, comizi, telegiornali.
Quando C’era Berlinguer, il
film
Non è la biografia completa che
interessa mostrare, ma l’uomo e il leader di partito, attraverso i
passaggi più importanti della sua politica. Dal colpo di stato in
Cile del 1973, che segnerà profondamente le scelte del PCI, al
compromesso storico prima dell’omicidio Moro, momento spartiacque
della politica riformista di Berlinguer, fino al tragico comizio di
Padova. Il regista non si nasconde mostrandosi in prima persona
testimone degli avvenimenti e narratore. Sua la voce fuoricampo e
le interviste a figure istituzionali come Giorgio
Napolitano e Michail Gorbačëv, i cui interventi si
accompagnano, tra gli altri, a quelli di Bianca Berlinguer, del
capo scorta Alberto Menichelli, passando dal fondatore delle BR
Franceschini, a Eugenio Scalfari e Jovanotti. Impreziosiscono
l’opera Toni Servillo e Sergio Rubini, le cui voci sostituiscono quelle di
Berlinguer e Pasolini, oltre al brano inedito di Gino Paoli “Un
Addio”. Veltroni miscela in modo sapiente elementi di puro
documentarismo con spezzoni più leggeri e comici di film e
trasmissioni, collocati opportunamente a legare sequenze
successive, con lo scopo di abbassare il tono di un documentario
che le quasi due ore di durata potevano rendere poco
digeribile.
Quando c’era
Berlinguer si apre con i sorrisi e si chiude con momenti di
commozione autentica. Walter Veltroni, all’esordio dietro la
macchina da presa, riesce a tratteggiare un ritratto appassionato e
storicamente corretto del segretario comunista, senza scadere nella
facile retorica. Il risultato è un documentario ben riuscito e
toccante, sicuramente aiutato da una personalità come quella di
Enrico Berlinguer, il cui ricordo emozionerà i nostalgici, ma anche
i giovani pronti ad approfondirne la figura.
Scarlett Johansson è la misteriosa e letale
protagonista di Under the
Skin. In questa clip del film seguiamo l’attrice
mentre guida, mentre in sottofondo un commento musicale decisamente
inquietante ci prepara al peggio.
In merito alla sua nudità nel film
la Johansson ha dichiarato: “Sono una persona piuttosto
riservata. Non mi piace esporre mestessa ovunque. Ma credo di aver
capito che solo lasciandomi completamente andare, e permettendo a
me stessa come personaggio di essere completamente presente a se
stessa, sono riuscita a scoprire qualcosa di me, come è accaduto.
Ho capito che tipo di giudizio avevo di me stessa, e come sono
intimamente conscia di cose diverse. Non era solo la nudità, ma
tantissime situazioni diverse in cui ho dovuto mettermi. Non
saremmo riusciti a catturare quello di cui avevamo bisogno se non
mi fossi sentita libera da me stessa. E in realtà è stata
un’esperienza molto liberatoria.”
Nel cast di Under the
Skin oltre alla protagonista femminile
Scarlett Johansson anche gli
attori Antonia Campbell-Hughes, Paul Brannigan,
Krystof Hadek, Robert J. Goodwin, Scott Dymond, Michael Moreland,
Jessica Mance e Jeremy McWilliams. La
pellicola non ha ancora una data d’uscita in Italia e non ha avuto
una buona accoglienza alla Mostra. Under the
Skin è diretto da Jonathan
Glazer.
Dakota Johnson, l’Anastasia
Steele (protagonista femminile di 50 sfumature di
grigio) del grande schermo, è entrata a far parte del
cast di Black Mass, film che racconta la
storia di Whitey Bulger, mafioso di Boston e leggenda del crimine
americano.
Diverse case di produzione hanno
cercato nel tempo di trarre una storia dalla vita del boss della
mafia di Boston, e adesso sembra che finalmente si sia trovato il
modo giusto di raccontare una figura così nera e controversa della
storia americana.
Oltre ad essere un boss del crimine,
Bulger era anche un informatore dell’FBI che
usava il suo status per eliminare la concorrenza nel mondo del
crimine. Dopo essere stato tradito da un amico d’infanzia, Bulger
scappò nel 200 con la fidanzata, e andò a vivere in un edificio a
Santa Monica, dove fu trovato e arrestato solo nel 2011.
Black Mass
sarà diretto da Scott Cooper e vede nel cast
Johnny Depp, Guy Pearce, Joel Edgerton e
Dakota Johnson.
Ospite a The Tonight Show
di Jimmy Fallon, Kevin Bacon ha
fatto un’entrata da maestro, come solo lui può, ripercorrendo i
passi (letteralmente) di Footloose, film
che lo ha visto protagonista nel 1984 accanto a Lori
Singer e John Lithgow.
Musicassetta alla mano, una
bottiglia di birra scagliata al muro, una sigaretta e una
canottiera bianca e l’atmosfera diventa quella che conosciamo tutti
benissimo, inconfondibile! E non è un caso che proprio quest’anno
Bacon abbia deciso di fare questa entrata in grande stile, perchè
nel 2014 ricorre il trentesimo anniversario del film, anche se a
vedere l’amato Kevin, sembra essere passato molto di meno!
Finis Terrae: Leuca. La crisi che ha
messo in ginocchio l’intera Europa colpisce anche la piccola
fabbrica che Adele porta avanti con suo fratello Vito, sono
costretti a chiudere. Vito, dopo aver tentato i soldi facili
sobillato dall’ex marito di Adele, abituato a vivere di espedienti,
parte per la Svizzera. Adele, sua sorella Maria Concetta, con la
passione per la recitazione e sua figlia Ina si trasferiscono nella
casa di campagna della madre di Adele, dove iniziano a coltivare la
terra. La vita scorre e si trasforma, la terra diventa nuova fonte
di vita.
Edoardo
Winspeare, nome “straniero” che però da quasi un decennio
racconta con i suoi film il Salento, terra di confine, terra di
conquista, da parte dei ricchi stranieri e italiani che vogliono
accaparrarsi la sua naturale bellezza. Ma non tutto è in vendita,
dicono le donne di questo film, soprattutto i legami famigliari e
il legame con la terra di origine.
Winspeare realizza un film definito
“a km 0” perchè girato con gente del luogo, attori non
professionisti, nel luogo stesso di appartenenza e valorizzando,
grazie anche alle forze locali come l’Apulia Film Commission e la
Banca Popolare Pugliese un film la cui storia prende molto spunto
dalla realtà che viviamo in questi anni.
Ciò che è diverso dal solito è la
forza delle quattro protagoniste, tutte donne, di tre generazioni
diverse, ma con lo stesso sangue, che dimostrano nei loro gesti,
nelle loro parole, il loro attaccamento all’unica cosa di cui non
ci si può liberare: la propria origine. Sono donne in ribellione
con loro stesse, ma che restano sempre ferme nello stesso punto,
che si ribellano per poi accettare, che urlano per poi tacere. La
ribellione è più una sopravvivenza, ma forse è anche l’unico modo
per poter andare avanti. Il territorio è ricchezza e gabbia allo
stesso tempo, pare. Una madre acida da cui scappare, ma alla quale
alla fine, non si può che tornare.
Ci sono echi di neorealismo, di
padron ‘Ntoni e di Terra Trema, ma anche
di cinema italiano più recente come Speriamo che sia femmina di
Mario Monicelli, con il quale condivide molti
aspetti ma sicuramente dal quale si distacca per la scelta di un
cast tutto femminile ma di attrici non professioniste, che però
rendono perfettamente le modalità di relazione e anche di pensiero,
delle donne che rappresentano.
Per il
mondo Cosplay oggi vi proponiamo una vera
artista del travestimento, MarieDoll che interpreta nella
gallery molti personaggi che sono entrati nell’immaginario di fan
del fumetto e della serie animata. MarieDoll
è Velma di Scooby
Doo, Donna Troy della
DC, Black Widow della Marvel, ma non solo anche
Poison Ivy, Selina Kyle, Harley
Quinn, Black Canary.
Arriva nelle sale
italiano il biopic di Jalil
Lespert, Yves Saint Laurent
incentrato sulla vita e carriera di Yves Saint
Laurent, stilista francesce. La pellicola di Jalil Lespert
è musicata dal jazzista francese di origine
libanese Ibrahim Maalouf.
1. Oran (1:15) 2. For One Moment – Brisa Roché (4:09)
3. Paris (3:12) 4. Défilé Christian Dior (2:44) 5. Staying In- Brisa Roché (4:14) 6. Les quais (1:52) 7. Visite de l’appartement (1:22) 8. Paris Match (2:14) 9. Défilé 1962 (3:58) 10. Pierre et Victoire (1:14)
14. On the Road – The
Bossmen (2:48)[<iframe width=”640″ height=”360″
src=”//www.youtube.com/embed/vFZ1pTZSBw4?rel=0″ frameborder=”0″
allowfullscree][/iframe]
15. Looking for Love –
Chromatics (5:29) 16. Blind Alley – The Emotions (3:04)
17. La Traviata, Act I:
‘Libiam ne’ lieti calici’ (Alfredo, Chorus, Violetta) – Maria
Callas (4:09) 18. Tosca, Act II: ‘Vissi d’arte’ – Maria Callas
(3:16) 19. Function Underground – We the People
(2:43)
20. Pierre et Yves
(4:33) 21. Backstage défilé 1976 (2:42) 22. La Wally, Act I: ‘Ebben?… Ne Andrò Lontana’ – Maria
Callas (4:49) 23. Générique fin ‘My Name’ (3:01) 24. Générique fin Paris Match Version (2:25)
Arrivano nuove foto dal set italiano dell’attesissimo
sequel The Avengers Age of Ultron.
Oggi il nostro collaboratore da Aosta ci mostra il set catastrofico
in allestimento. Nelle immagini possiamo vedere veicoli di auto e
un autobus ribaltato.
[nggallery id=459]
Nelle altre foto di ieri invece, il
set sembrerebbe essere l’interno di un cargo da trasporto, dove
dovrebbero essere girate alcune sequenze. Sempre muovendoci sul
terreno delle congetture possiamo dire che non solo ci saranno
riprese in esterna, ma anche qualche interno per recuperare tempo
prezioso. Le foto confermano che il set italiano ricrea un Paese
dell’Est Europa, e che quindi saranno coinvolti nelle riprese i due
russi dell’assemble: QuickSilver/Aaron Taylor
Johnson e Scarlett Witch/Elizabeth
Olsen, oltre e Occhi di Falco/Jeremy
Renner. Da alcune indiscrezioni sembra anche
che Scarlett Johansson possa
arrivare sul set tra qualche giorno per girare alcune sequenze. In
un primo momento infatti si era detto che nessun attore del cast
principale sarebbe stato coinvolgo nelle riprese italiane, invece
da qualche giorno alcuni rumors stanno sostenendo il contrario.
Jeremy Renner, Elizabeth
Olsen e Aaron
Taylor-Johnson sono alloggiati al Grand Hôtel Billia
di Saint-Vincent.
Intanto vi ricordiamo che in questo
nuovo capitolo della fortunata saga ispirata ai comics della
Marvel troveremo le star
Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris
Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy Renner, Aaron
Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Samuel L.
Jackson, Claudia Kim e James Spader. Scritto e
diretto da Joss Whedon, il film uscirà nelle
sale il primo Maggio 2015.
È online la tracklist completa che
comporrà la colonna sonora di The Amazing Spiderman
2, delle cui musiche si occuperanno, tra gli
altri, Hans Zimmer e Pharrell
Williams. Ecco le 31 tracce, da Alicia Keys a Kendrick
Lamar:
Disc 1
1) I’m Electro
2) There He Is
3) I’m Spider-Man
4) My Enemy
5) Ground Rules
6) Look at Me
7) Special Project
8) You Need Me
9) So Much Anger
10) I’m Moving to England
11) I’m Goblin
12) Let Her Go
13) You’re My Boy
14) I Need to Know
15) Sum Total
16) I Chose You
17) We’re Best Friends
18) Still Crazy
19) The Rest of My Life
20) You’re That Spider Guy
Disc 2
1) The Electro Suite
2) Harry’s Suite
3) Cold War
4) No Place Like Home
5) It’s On Again
6) Song for Zula
7) That’s My Man
8) Here
9) Honest
10) Within the Web (First Day Jam)
11) Electro Remix
Al seguente link potrete ascoltare la preview dell’album, che
sarà disponibile dal 22 aprile: The Amazing Spiderman
Tracklist
In The Amazing Spider-Man 2,
per Peter Parker (Andrew Garfield) affronta la
vita post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori
si è ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
In un’intervista a Just Jared,
Miles Teller ha parlato del provino che ha
svolto per essere confermato come Mr.Fantastic nel reboot
I Fantastici 4.
Ecco il suo racconto
dell’audizione: Sono andato ad un test, come lo
chiamano , e ho letto con Mike (Michael B Jordan) e Kate (Mara) e
Trank (il regista) era lì. Lo abbiamo fatto davanti allo studio e
lo studio ha approvato. Gli ho mostrato le mie abilità di
allungamento e modellamento e ne sono rimasti
colpiti.
Teller ha confermato anche di
essere stato provinato solo per Mr.Fantastic: Mike
aveva già la Torcia Umana prenotata da un pò. Non ha detto nulla
perchè il film non era ancora sicuro al 100% di essere realizzato.
C’era davvero solo la parte di Mr.Fantastic. Avrei potuto
interpretare La Cosa ma mi avrebbero ricoperto di rocce. e non
voglio nascondere il mio volto.
Josh
Trank (il regista
di Chronicle) dirigerà il film da
una sceneggiatura do Simon Kinberg e
sarà interpretatoMichael B Jordan nel ruolo
di Johnny Storm . In attesa di
conferme circa il cast che sarà impegnato a far
rinascere Mr Fantastic, la Cosa,
la Donna Invisibile e la Torcia Umana,
l’unico dato certo di cui si è a conoscenza è la data di rilascio:
il 6 marzo 2015.
I Fantastici
4 erano già stati portati sul grande schermo
da Tim Story nel 2005 con un cast
composto da Ioan Gruffudd, Jessica Alba, Chris
Evans(oggiCapitan America)
e Michael Chiklis, per tornare tornare nel 2007
col sequel i Fantastici 4 e Silver
Surfer.
In attesa dell’uscita di Capitan America: The Winter Soldier,
prevista negli Stati Uniti per il 4 aprile, il critico e writer
Harry Knowles, ai più conosciuto per il suo sito
web Ain’t it Cool News, ha mostrato online un poster del
film in stile retrò, in cui sono rappresentati tutti i personaggi.
Ve lo mostriamo:
Capitan America: The Winter Soldier
comprende nel cast già attori del calibro di Chris
Evans, Sebastian
Stan, Anthony
Mackie, Frank
Grillo, Samuel L.
Jackson, Cobie
Smulders, Scarlett
Johansson, Emily
VanCamp e Toby
Jones.Anthony e Joe
Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense
è fissata per il 4 Aprile 2014.
La storia si legherà alla fine di
The Avengers, continuando a seguire Captain America impegnato con
Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al
momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Capitan America: The Winter
Soldier.
Dopo il trailer, pubblicato
pochi giorni fa, ecco online anche il primo poster di
Planes Fire and Rescue, sequel di
Planes, che era a sua volta nato come
spin-off di Cars.
Ecco il poster:
Planes: Fire &
Rescue segue le vicende di una stravagante
squadra d’élite di aerei antincendio, il cui compito è proteggere
lo storico Parco Nazionale di Piston Peak. Quando il famoso
campione di gare aeree Dusty (voce di Dane Cook) viene a sapere che
il suo motore è danneggiato e che rischia di non poter più
gareggiare, si trova costretto a cambiare i suoi paini, entrando
nel coraggioso mondo dei coraggiosi aerei antincendio. Dusty unisce
le forze con Blade Ranger, un elicottero con una lunga esperienza
nel soccorso antincendio, e con la sua squadra, che comprende lo
scooper Lil’ Dipper il possente elicottero Windlifter e l’ex
trasporto militari Cabbie. Sulla terraferma li supporta un team di
veicoli di soccorso altrettanto coraggiosi, come gli Smokejumpers.
Insieme questa squadra coraggiosa affronterà un enorme incendio e
Dusty imparerà cosa serve per diventare un grande eroe. cliccando qui sarete
indirizzati alla recensione del primo capitolo della saga.
Mentre Sin City A Dame
to Kill For si avvicina sempre più all’uscita,
prevista per il mese di agosto, Robert Rodriguez è
tornato a parlare del sempre più probabile terzo capitolo della
serie. Il regista aveva già parlato della possibilità concreta di
un nuovo sequel poche settimane fa.
Total Film ha ora raccolto
una nuova testimonianza di Rodriguez, che ha confermato i frequenti
contatti e colloqui col creatore del fumetto Frank
Miller: Abbiamo già parlato di un terzo film e
quali storie potrebbero essere coinvolte. Non abbiamo ancora
scritto nulla, ma sappiamo già quali potremmo fare, quali saranno
originali e quali adattamenti dal fumetto.
La possibilità di un terzo film
appare, quindi, sempre più concreta.
Ricordiamo che tornano nel
film Mickey Rourke come
“Marv,” Jessica Alba come
“Nancy,” Bruce Willis è di nuovo
Hartigan, Rosario Dawson “Gail”
e Jaime King è “Goldie/Wendy”con
l’aggiunta in questo secondo viaggio nella città del peccato
di Josh Brolin come
“Dwight,” Joseph Gordon-Levitt è
“Johnny”, Jeremy Piven è
“Bob”, Jamie Chung è
“Miho”, Ray Liotta è
“Joey”, Juno Temple è “Sally”
e Julia Garner “Marcy.”
Arrivano da Aosta le nostre foto in
esclusiva fatte sul set italiano dell’attesissimo
sequel The
Avengers Age of Ultron. Come molti di voi sapranno
oggi iniziavano le riprese nel nostro Paese e siamo riusciti a
fotografare, grazie ad un nostro lettore, quello che sembra essere
un allestimento di un set in corso per i prossimi giorni.
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Il set sembrerebbe essere l’interno
di un cargo da trasporto, dove dovrebbero essere girate alcune
sequenze. Sempre muovendoci sul terreno delle congetture possiamo
dire che non solo ci saranno riprese in esterna, ma anche qualche
interno per recuperare tempo prezioso. Le foto confermano che il
set italiano ricrea un Paese dell’Est Europa, e che quindi saranno
coinvolti nelle riprese i due russi dell’assemble:
QuickSilver/Aaron Taylor Johnson e Scarlett
Witch/Elizabeth Olsen, oltre e Occhi di
Falco/Jeremy Renner. Da alcune indiscrezioni
sembra anche che Scarlett Johansson possa
arrivare sul set tra qualche giorno per girare alcune sequenze. In
un primo momento infatti si era detto che nessun attore del cast
principale sarebbe stato coinvolgo nelle riprese italiane, invece
da qualche giorno alcuni rumors stanno sostenendo il contrario.
Jeremy Renner, Elizabeth
Olsen e Aaron Taylor-Johnson sono
alloggiati al Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent.
Intanto vi ricordiamo che in questo
nuovo capitolo della fortunata saga ispirata ai comics della
Marvel troveremo le star
Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris
Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy Renner, Aaron
Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Samuel L.
Jackson, Claudia Kim e James Spader. Scritto e
diretto da Joss Whedon, il film uscirà nelle
sale il primo Maggio 2015.
Sono online tre nuove clip di
Storia
di una ladra di Libri, film diretto dal
regista Brian Percival, con
protagonisti Geoffrey Rush e Emily
Watson, adattamento del romanzo di Zusak Markus La bambina
che salvava i libri.
Ecco le tre clip:
Questa la trama del film,
che arriverà in Italia il 27 febbraio
2014, distribuito dalla Twentieth Century Fox:
Fu a nove anni che Liesel iniziò la
sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele,
ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli
li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba
dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando
a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori
adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei
tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto:
case, negozi, sinagoghe, persone… Piano piano, con il tempo ne
raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla
carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse
incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto.
Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della
moglie del sindaco, un’intera stanza ricolma di volumi? Quando
arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore,
portandosi dietro il “Mein Kampf” e infinite sofferenze? Quando
iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando
s’infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse
queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la
catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree,
sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da
spettri, silenzi e segreti. (trama del libro “la bambina che
salvava i libri”)
I personaggi femminili forti e
combattivi sono la linfa vitale di moltissimi franchise
cinematografici. Se poi queste eroine appartengono anche al genere
action, sono sempre donne magnifiche, autonome, forti, pericolose,
che stimolano non solo la fantasia degli spettatori, ma anche la
simpatia delle spettatrici. Ecco di seguito una gallery delle
eroine action del cinema:
[nggallery id=458]
Tra queste, una delle più note e
amate è senza dubbio Sigourney Weaver, la Ripley
che le ha suonate di santa ragione agli alieni per un paio di
decenni, in giro per lo spazio; oppure la giovane Vedova
Nera/Scarlett Johansson, che
sicuramente non ha bisogno del fidanzato per farsi rispettare. E
che dire della sexy vampira Kate Backinsale? O
Milla Jovovich nei panni di Alice? Ma l’elenco è
lungo e tra le famose protagoniste dei franchise citati ci sono
anche personaggi che hanno fatto una fugace apparizione in ruoli
action, ma che sono diventate comunque icone di un genere:
Charlize Theron in Aeon
Flux, Olivia Wilde in
Tron Legacy, Jessica
Alba ne I Fantastici 4, oppure
la cara Anne Hathaway nei panni di Selina Kyle per
Il Cavaliere Oscuro il Ritorno.
Come ormai ben sappiamo, dopo la
pausa tristemente forzata delle riprese di Fast and
Furious 7, la Universal ha rimesso in moto la
macchina produttiva per completare il film con protagonista
Vin Diesel.
La major, dopo la notizia della
tragica morte di Paul Walker, ha deciso subito di
continuare con la produzione del film, dopo una dovuta pausa, in
modo da offrire a Walker e a tutti i suoi fan un’ultima volta
insieme sul grande schermo. L’attore 40enne aveva completato circa
metà delle sue scene, e sebbene adesso lo scrip sia stato
pesantemente modificato in modo tale da far ritirare il suo personaggio ad
un certo punto della storia, rimangono ugualmente alcuni
momenti in cui sarebbe stata necessaria la sua presenza.
NY Daily News ha diffuso in merito
una dichiarazione, in cui si dice che per sostituire Walker si
userà la CGI di concerto con delle controfigure. La fonte del Daily
News riferisce che sono stati assunti quattro giovani attori con
una corporatura molto simile a quella di Paul
Walker, che verrano usati per i movimenti e come base per
quello che sarà poi il lavoro della CGI, che si occuperà invece di
ricostruire il volto e la voce di Paul.
Sembrerebbero trapelare da
qualche giorno ormai, nuovi dettagli sul
Batman/Bruce Wayne che vedremo
nell’attesissimo sequel de L’uomo d’acciaio in
arrivo a Maggio 2016. Come detto si tratta solo di
rumors abbastanza fragorosi, quindi prendiamoli per quello che
sono. Tuttavia, a qualcuno di voi potrebbe interessare sapere che
qualche spifferino riportato più avanti potrebbe rappresentare
eventuali e potenziali SPOILER, quindi, prendete
le dovute distanze, se non volete rovinarvi nulla!
–Fatta eccezione
per alcuni dettagli, gli eventi che hanno avuto luogo nell’universo
creato da Christoper Nolan stanno per essere
rispettati. Il coinvolgimento di
Thalia negli eventi di
TDKR non sarà canonico, la presunta morte
di Bane non è canonico.
– Dopo gli eventi di
TDKR, “BatFleck” si è
ritirato a ricostruire Gotham come Bruce
Wayne. Robin diventa il
suo primo pupillo come
Nightwing. C’è un periodo di
tempo di 7 anni tra l’evento in TDKR e
MoS. Quindi,
“BatFleck” si è ritirato dalle scene come
vigilante per 7 anni
– Durante questo tempo,
sapendo che la criminalità deve essere affrontata,
“BatFleck” ha costruito la
Bat-Famiglia: Nightwing,
Batwing, BatGirl,
RedRobin e
Robin. Quest’ultimo è morto per
mano del Joker, fuggito durante l’evento
di TDKR, per poi ricomparire.
Per ottenere l’attenzione di
“BatFleck“, il Joker ha
escogitato un piano per attaccare uno dei suoi
protetti: il più giovane e meno esperto, Robin.
Dopo la morte di Robin per mano del clown
psicopatico, “BatFleck” ha
incolpato se stesso giorno e
notte.
– Bruce Wayne
è uno degli uomini più influenti del pianeta a causa della
ricostruzione di Gotham, e la crescita della
Wayne Enterprises.
– Gotham City
è sostanzialmente guidata da Bruce Wayne e dalla
Wayne Enterprises di giorno e dalla
BatFamiglia di
notte. Bruce Wayne deve trovare
il tempo per gestire entrambi i fronti e ci
riesce. Ci sono voci su un
Bruce Wayne alleato di
Batman. Bruce
ammette che lui ha finanziato Batman, ma
ammette di non aver mai realmente incontrato il
pipistrello. Egli sostiene che
Batman stia rendendo Gotham City
un luogo più sicuro e che senza di lui, la città finirebbe
distrutta.
– Batman è
diventato una leggenda internazionale, il suo simbolo è ora visto
come un simbolo di giustizia e coraggio. Tuttavia
alle autorità ciò non piace, perchè il mito del
pipistrello sta pian piano distruggendo l’autorità delle forze
dell’ordine agli occhi dei cittadini, in altre parole,
Batman è per loro motivo di imbarazzo, un
vero problema.
– “BatFleck”
è preoccupato per gli eventi di
MoS. Il terrore di
Bane a Gotham è ancora fresco
nella sua memoria, la ricostruzione della città non è completamente
compiuta. Ognuno ha visto quello che alieno
(Superman/Kal-El) è capace di
fare. Batman è il più grande
detective del mondo e decide di ricercare ogni
singolo dettaglio che c’è da sapere su
Kal-El.
– Bruce Wayne
vuole essere coinvolto nella ricostruzione di
Metropolis. Ciò significa che la
Wayne Enterprises e la LexCorp
dovranno lavorare insieme. Bruce non
è entusiasta, ma accetta di collaborare per un bene più
grande.
Il regista britannico Craig
Viveiros è stato scelto per guidare lo spy thriller
Queen & Country, con protagonista
Ellen Page. Il progetto è basato su una serie a
fumetti della Oni Press, “Queen and Country” di
Greg Rucka, e racconta le vicende di un agente
britannico, Tara Chace, che cerca di sventare una minaccia
terroristica contro l’Inghilterra. Ellen Page è
associata al progetto nei panni della protagonista del film dallo
scorso settembre.
“Sono eccitato all’idea di
lavorare con la Fox e con Ellen con il compito di portare sullo
schermo Tara Chace e ‘Queen & Country’ – ha dichiarato
Viveiros – La possibilità di fare un ottimo lavoro è già
custodita e promessa dallo straordinario lavoro originale di
Greg.“
Vi ricordiamo che a breve rivedremo
Ellen Page nei panni di Kitty Pride in
X-Men Giorni di un Futuro Passato, in un
ruolo sicuramente più importante e corposo rispetto alle sue
precedenti apparizioni nella squadra degli X-Men.
Wes Anderson si distingue nel
panorama dei giovani cineasti statunitensi per il suo tocco
incredibilmente leggero e trasognato, per i colori pastello dei
suoi film, per le immagini rassicuranti e allo stesso tempo un po’
inquietanti che ci propone sullo shcermo. Il regista, dotato di
questa fantasia indomabile, potrebbe essere potenzialmente un genio
della confusione, se non fosse per il suo strepitoso utilizzo dello
spazio all’interno dell’inquadratura, per il suo equilibrio nel
distribuire forme umane, naturali e architettoniche all’interno del
rettangolo della macchina da presa.
Ecco di seguito un video in cui
possiamo ammirare le geometrie di Wes
Anderson:
Vi ricordiamo che a breve Wes
Anderson tornerà sul grande schermo con il suo The
Grand Budapest Hotel, con protagonisti
di Grand Budapest Hotel sono
Ralph Fiennes, Edward Norton, Owen Wilson, Tilda Swinton,
Jude Law, Bill Murray, Adrien Brody, Harvey Keitel, Jason
Schwartzman, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Saoirse Ronan, Tom
Wilkinson, Mathieu Amalric, F. Murray Abraham, Bob Balaban
e Tony Revolori. Un cast straordinario per un film
che ha il sapore di una rimpatriata, di una riunione di attori che
sono uniti al loro regista non solo da vincoli professionali ma
anche, sembra, da profondi vincoli di amicizia.
Quel maledetto Treno
Blindato è il film cult di Enzo G.
Castellari con protagonisti nel cast Bo
Svenson, Peter Hooten, Fred Williamson, Michael Pergolani
e Jackie Basehart.
La Trama del
film: uscito in Italia con l’improbabile titolo
Quel Maledetto Treno Blindato, il film racconta le
vicende di un gruppo di soldati destinati alla fucilazione,
nell’Europa del 1944: il disertore Berle, il ladruncolo Nick
Colasanti, “L’assassino” Fred, l’ammutinato Tony e il tenente
Yeager, che si è rifiutato di adempiere a degli ordini; questo
manipolo è destinato ad una tragica fine, ma una gomma forata e
l’opportunità di scappare restituisce loro la speranza di passare
il confine e stabilirsi in Svizzera.
Quel maledetto Treno Blindato il
cult di Enzo G. Castellari
Il “Castellari- pensiero” può
essere riassunto con una sua massima: un buon film si riconosce a
partire dal titolo. Se il titolo provoca nello spettatore reazioni
di stupore e curiosità allora funziona. Una delle sue pellicole più
note ha un titolo che sicuramente desta queste sensazioni:
The Inglorious Bastards, i Bastardi
senza Gloria del titolo, incuriosiscono per il loro improbabile
e chiassoso assortimento, che regala ad un film- prevalentemente di
guerra- un gusto per la narrazione del tutto diverso, che lo rende
diverso da tutto quello che era stato girato fino a quel momento
(siamo nel 1978).
Quel maledetto Treno
Blindato è un film di guerra atipico proprio per via dei
suoi protagonisti: improbabili, chiassosi, recalcitranti, ecco
perché nel 2009 Quentin Tarantino dichiarerà di essersi-
palesemente!- ispirato alla pellicola di Castellari per realizzare
il suo Bastardi Senza Gloria, che non si
tratta di un remake dell’originale bensì di una personale
reinterpretazione del regista che omaggia un cult dimenticato, a
partire dal titolo. Tarantino già in altre pellicole precedenti
aveva omaggiato Castellari e il suo mondo “Bastardo”, facendolo
balzare nuovamente agli onori della cronaca cinefila.
Quel Maledetto Treno
Blindato si delinea come un prodotto “fumettoso”,
grazie pure al costante intercalare del personaggio di Nick
(“Gulp!”) che rende il personaggio caratteristico e allo stesso
tempo lo iscrive in un piano d’eccesso supportato dalle immagini
rutilanti e dalle situazioni “al limite della credibilità”: cult
dimenticato per anni e tornato alla ribalta da troppo poco tempo,
in realtà si configura come uno degli esempi più sfavillanti di
War Movie riletto in chiave anni ’70, grazie pure alla
sceneggiatura firmata anche da Sergio Grieco, che
nel corso della sua carriera ha realizzato numerosi Western
e poliziotteschi memorabili (soprattutto per gli appassionati
cultori del genere) tra i quali La Belva Col
Mitra (1977).
Nonostante la regia imperfetta e le
sviste tecniche disseminate in ogni inquadratura-e che rendono il
film proprio un prodotto di genere del suo tempo- tutti questi
elementi rendono Inglorious Bastards un
memorabile tentativo di contaminazione i generi nella suggestiva
cornice dei seventies.
Disponibile un primo trailer,
sottotitolato in inglese, di Rurouni Kenshin 2
Kioto Inferno, sequel dell’annunciata trilogia di
live-action ispirati al manga/anime Rurouni
Kenshin, conosciuto dai fans italiani come
Kenshin Samurai vagabondo. L’opera è
stata creata da Nobuhiro Watsuki e narra le
vicende di un letale assassino, Shishio Makoto
(interpretato da Tatsuya Fujiwara) armato di
katana divenuto giustiziere e protettore dei più deboli. Nella
sua precedente avventura era soprattutto preoccupato di proteggere
Kaoru Kamiya, ma la posta in gioco ora si è fatta
molto più alta mentre lotta per proteggere l’integrità dell’intera
nazione.
In questo sequel,
Rurouni Kenshin 2 Kioto
Inferno,Shinshio è aiutato da
un gruppo di guerrieri di cui è leader e noto come
Juppongatana, ovvero, “10 spade”.
Shishio crea il Juppongatana per
aiutarlo nel suo piano sovversivo che ha lo scopo di far cadere il
governo giapponese.
I membri del
Juppongatana includono Ryunosuke
Kamiki come Seta Sojiro (braccio
destro di Shishio), Ryosuke
Miura (Sawagejo
Cho), Kenichi
Takito (Sadojima
Hoji), Tomomi
Maruyama (Yukyuzan
Anji), Mitsu
Murata (Uonuma
Usui), Hiroko
Yashiki (Honjo
Kamatari),Yuuya Hara (Kariwa
Henya), Takao
Yamada (Iwanbo), Kentaro
Shimazu (Saizuchi)
e Kota
Yamaguchi (Fuji).
E’ stato confermato che il compositore
Brian Tyler, già al lavoro
per Iron
Man 3 e Thor The Dark
World, tornerà per un’altra avventura
Marvel, questa volta
fornendo il proprio supporto artistico per l’attesissimo
The Avengers Age of Ultron. Altre
composizioni di Tyler potranno anche essere
ascoltate nel prossimo Teenage Mutant Ninja
Turtles, o
inFast and Furious
7 e in Into the
Storm. Il compositore Alan
Silvestri ha lavorato nel primo capitolo MarvelThe
Avengers, interpretato da Robert Downey
Jr., Chris Hemsworth, Mark
Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson,
Jeremy Renner, Samuel L. Jackson,
Thomas Kretschmann, Aaron
Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen e
James Spader.
Vi ricordiamo che
in The Avengers Age of Ultron
troveremo le star Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark
Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders,
Jeremy Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany,
Samuel L. Jackson, Claudia Kim e James Spader.
Scritto e diretto da Joss Whedon, il film
uscirà nelle sale il primo Maggio 2015.
La metà oscura è
il film del 1993 diretto da George A. Romero con
Timothy Hutton, Amy Madigan,
Michael Rooker, Julie Harris.
La trama del film La metà
oscura
Thad Beaumont ha scritto per anni
libri con lo pseudonimo di George Stark; quando decide finalmente
di liberarsene firmando i libri in prima persona, l’alter ego,
assunta vita propria, pur di non farsi eliminare darà il via ad una
lunga scia di sangue, arrivando a minacciare la vita di coloro che
circondano Thad, fino al più classico shodown finale dove
l’esistenza di quel doppio verrà spiegata con un mix di elementi
terreni e sovrannaturali.
Il ritorno di George Romero
Dopo De Palma, Kubrick,
Cronenberg e Carpenter, un altro mostro
sacro come George Romero si cimenta con l’opera di
Stephen King. Il regista torna con sugli
schermi a tre anni di distanza dall’episodio di Due
occhi diabolici (progetto che lo vedeva affiancato a
Dario Argento) e a cinque da Monkey
Shines, non senza i problemi produttivi che sembrano
accompagnare costantemente i suoi lavori: in questo caso, dopo
essere stato girato il film resta nel limbo per due anni a causa
del fallimento della casa produttrice, la Orion.
Al momento dell’uscita, Romero
lamentò l’impossibilità di curare il montaggio finale e di dire la
sua riguardo i tagli apportati alla pellicola, avendo perso il
pieno controllo del progetto. Un ritardo che finirà per essere uno
dei motivi del fallimento commerciale del film, i cui ricavi non
riusciranno nemmeno a coprire i costi.
Nonostante questo, La metà oscura
può dirsi un adattamento riuscito: Romero riesce a tradurre sullo
schermo con discreta fedeltà e una buona scrittura un romanzo di
per se tortuoso, che nel suo procedere tradiva forse una certa
indecisione da parte dell’autore sul come risolvere lo snodo
dell’esistenza del doppio. A dare sostegno al film è soprattutto
l’interpretazione di un efficace Timothy Hutton,
che dopo l’Oscar vinto, appena ventenne, per Gente
Comune, aveva visto la propria carriera
progressivamente sfumare. Hutton supera la prova del doppio
ruolo dell’eroe e della sua controparte malvagia, riuscendo a
caratterizzare entrambe in maniera convincente, seppure in modo a
tratti un po’ calligrafico. Peccato che il resto del cast non sia
all’altezza del protagonista: affiancano Hutton tra gli altri
Amy Madigan (L’uomo dei sogni,
Pollock), Michael Rooker (Henry pioggia di
sangue), la veterana Julie
Harris.
Il risultato alla fine resta
comunque discreto: una delle rare escursioni di Romero nel cinema
ad elevato budget (ma ciò, come abbiamo visto, non ha evitato
nemmeno in questo caso al regista le consuete traversie
produttive), il film gioca bene le carte a sua disposizione, la
sceneggiatura efficace e la riuscita doppia interpretazione del
protagonista: questo non l’ha salvato dall’essere un fiasco
al botteghino, ma gli ha almeno garantito un certo sostegno da
parte di critica e appassionati.
La zona morta è un
film del 1983 diretto da
David Cronenberg e con protagonisti nel
cast Christopher Walken, Martin Sheen, Tom Skerritt e
Brooke Adams.
Trama del film La zona morta
Dopo essere rimasto a lungo in
coma, al suo risveglio Johnny Smith si trova in possesso dello
straordinario potere di leggere il passato e il futuro delle
persone solo toccandole; dopo aver usato le sue nuove capacità per
evitare varie disgrazie ed aiutare la polizia nello scovare un
serial killer, il protagonista si imbatte in Greg Stillson, anonimo
candidato senatore, scoprendo, stringendogli la mano, che
quell’uomo, diventato Presidente degli Stati Uniti, scatenerà un
conflitto nucleare. Johnny si impegnerà allora ad usare quel potere
per eliminare la minaccia…
Analisi de La zona
morta
Uscito nel 1983, autentico
‘anno di grazia’ per gli amanti di Stephen King, che lo
vedono approdare sugli schermi assieme a
Christine e
Cujo,La Zona Morta si
fa ricordare come uno dei migliori adattamenti dei romanzi del Re
del Brivido; merito innanzitutto della squadra, ottimamente
assortita dal team produttivo formato da Dino
DeLaurentiis e Debra Hill: David Cronenberg alla regia,
Christopher Walker e Martin Sheen
nei ruoli principali.
Il regista canadese, qui in una
delle poche produzioni ad alto budget della carriera, porta
efficacemente sullo schermo il materiale kinghiano, basandosi sulla
sceneggiatura stesa da Jeffrey Boam (Indiana
Jones e l’ultima crociata), per la quale
DeLaurentiis aveva inizialmente pensato allo stesso King, senza che
poi la collaborazione arrivasse in porto; da notare che per il
ruolo del protagonista, King aveva inizialmente pensato a
Bill Murray.
La zona morta
venne girato in condizioni climatiche estreme: i set
nordamericani furono teatro di un’ondata di gelo senza precedenti,
e forse questo ha contribuito all’atmosfera sospesa e
vagamente straniante che accompagna tutto il film; lo stesso dicasi
per l’interpretazione – eccezionale – del protagonista Walken, il
cui colorito costantemente livido rende ancora più pronunciata
l’espressione allucinata di un uomo che si ritrova in possesso di
un potere che lo spaventa e che lo separa progressivamente da
coloro che lo circondano, facendogli sfiorare – e in parte varcare
– i confini dell’alienazione.
Uno sguardo sofferente,
perennemente disagiato, che trova corrispondenza in quello del suo
antagonista Martin Sheen, anch’esso velato di
follia, ma stavolta quella derivante dall’ambizione sfrenata e dal
delirio di onnipotenza.
Nel resto del cast de La
zona morta spicca un faccia nota come quella di
Tom Skerritt; il ruolo femminile principale è
affidato a Brooke Adams; al film partecipa con un
cameo anche uno dei figli di Sheen, Ramon
Estevez.
Unico episodio della cinematografia
del regista in cui ad occuparsi delle musiche non è il fido
Howard Shore, ma Michael Kamen,
La zona morta resta ancora oggi un
efficacissimo film di ‘genere’ e non solo nella categoria degli
adattamenti di
Stephen King.
Creepshow è il
film del 1982 diretto da George A. Romero con Hal Holbrook,
Leslie Nielsen, Adrienne Barbeau,
Ed Harris,
Stephen King, Ted Danson, Gaylen Ross.
La trama di
Creepshow
Cinque episodi ispirati ai fumetti
horror degli anni ’50, introdotti da un incipit in cui un bambino
viene maltrattato dal padre proprio a causa della sua passione per
l’orrore. Un detestabile patriarca che, eliminato dalla famiglia
nel giorno della Festa del Papà, torna dall’aldilà un mese dopo per
vendicarsi, e consumare la torta che gli era stata negata; un
bifolco che si imbatte in un meteorite appena caduto dal cielo,
venendo infestato da spore che lo trasformeranno in un vegetale,
nel senso letterale del termine; una coppia di amanti, affogati dal
marito di lei, torna dalle acque per ottenere vendetta.
Un professore scopre nei
seminterrati di un liceo una cassa, all’interno della quale è
rinchiusa una creatura mostruosa e ne approfitta per liberarsi
della propria insopportabile moglie; un miliardario con
l’ossessione per l’igiene che vive recluso in un appartamento
asettico, viene attaccato da un’orda di scarafaggi. L’epilogo
riprende l’apertura, col bambino che attraverso una bambola voodoo
comprata per corrispondenza, si vendica delle vessazioni
paterne.
L’analisi del film di
George A. Romero
Un omaggio a un genere, quello dei
fumetti della E.C. Comics, a serie come Tales from the Crypt,
confezionato da una coppia di appassionati: se poi i due rispondono
ai nomi di George A. Romero e Stephen
King (che sarebbero tornati a collaborare per la
trasposizione di La metà oscura) l’operazione non può
che andare in porto con successo:
Creepshow è un film riuscito, lo si
guarda come se si leggesse un fumetto, grazie agli effetti usati da
Romero, che spesso trasforma le inquadrature in vere e proprie
vignette, anticipando per certi versi quanto in seguito fatto da
Ang Lee nel suo Hulk. Make-up curato dal
maestro Tom Savini.
Popola il film un cast variegato, e
per lo più efficace, a dare vita a personaggi per forza di cose
tagliati con l’accetta:
Ed Harris è uno dei componenti della famiglia del
primo episodio; Leslie Nielsen, Ted Danson e
Gaylen Ross (che con Romero aveva già lavorato in
Dawn of the dead) sono rispettivamente il
marito e i due amanti del successivo; il veterano Hal
Holbrook è il professore che usa la creatura mostruosa per
liberarsi della bisbetica moglie, che ha il volto di
Adrienne Barbeau (The
Fog, 1997 Fuga da New York); un altro
attore di lungo corso, E.G. Marshall, è il
miliardario igienista della storia conclusiva.
La partecipazione più gustosa è
però quella dello stesso Stephen King, che si
presta a dare il volto allo sciocco campagnolo con problemi di
‘potatura’, mentre il bambino protagonista delle scene
iniziali e finali è il figlio dello stesso King,
Joe. Il film fu un successo al botteghino,
raccolse consensi per lo più positivi dalla critica, pur con alcune
stroncature, ed è rapidamente diventano un cult per gli
appassionati del genere.
Dopo il disastro rappresentato dal
film con Will e Jaden SmithAfter Earth (recente vincitore di
tre premi Razzie) e la sua incursione
nell’anime L’ultimo dominatore
dell’aria , il regista M. Night
Shyamalan torna al genere thriller
con Sundowning. Il film low-budget vedrà
come protagonista Kathryn Hahn, apparsa
ultimamente nel film di Jason BatemanBad words: in questo nuovo lavoro
diShyamalan, Hahn
dovrebbe indossare i panni di una madre single con due bambini che
visitano i loro nonni prima che gli eventi che verranno narrati
comincino a prendere una piega davvero pessima…
Hahn è un’attrice che è apparsa in
molti film tra cui We’re the
Millers e La vita segreta di
Walter Mitty, nonchè presente in un ruolo nel film di
Brad
BirdTomorrowlande nel
This is where i leave youdi Shawn
Levy . Uno degli attori giovani che interpreterà uno
dei figli della Hanh sarà
Ed Oxenbould pronto a
successiva apparizioni come protagonista nell’adattamento
Disney di Alexander e il
Terribile, Horrible, No Good, Very Bad
Day al fianco di Jennifer Garner e
Steve Carell. La storyline del film è
descritta come “un fenomeno psicologico associato a un
aumento di confusione e irrequietezza nei pazienti con una qualche
forma di demenza: i sintomi includono inoltre agitazione e sbalzi
d’umore.”
Apparentemente Shyamalan sta
producendo e cercando di realizzare il film assieme a
Marc Bienstock e Ashwin
Rajan.
Edoardo Winspeare entra nella
sala della Casa del cinema di Roma dopo la proiezione del suo
ultimo film, In grazia di Dio, insieme al
suo cast: una maggioranza netta di donne, quattro e l’unico uomo
quasi protagonista, che, rivelerà in seguito, è anche il socio
della sua casa di produzione.
La prima domanda riguarda infatti il
cast:
Come ha messo insieme i
personaggi del suo film?
Winspeare risponde presentando ogni
singolo personaggio, a lui legato, a partire dalla protagonista
Celeste Casciaro, sua moglie, Laura sua figlia fino all’amica con
la passione per la recitazione, mostrando ciò che è il sogno di
molti coloro che vorrebbero fare cinema: mettere insieme un team
affiatato di amici o colleghi, con il quale lavorare.
Come è stato il lavoro sulla
fotografia?
Afferma Winspeare che “uno dei
registi che amo di più è Terrence Malick, e nei suoi film spesso la
luce è in macchina, o in controluce, nella scena del bacio ho
avuto, grazie al tramonto, l’occasione di realizzare
un’inquadratura simile, e ne ho approfittato. Per il resto, il
direttore della fotografia è stato molto bravo, all’inizio del film
la luce è fredda, industriale, distante, mano a mano che Adele si
sposta in campagna, ritrova le sue radici, il sorriso, l’amore, la
luce si fa più calda, accogliente, materna. La terra, da arida e
rifiutante, diventa di nuovo accogliente.”
Ci sono
stati problemi di produzione?
Il produttore, presente in sala ci
dice che “non ci sono stati molti problemi, una volta messo
insieme il budget tutto è filato liscio. Certo il budget non era
altissimo e siamo comunque ricorrere alla gentilezza degli abitanti
del paese. Per ringraziarli abbiamo allora pensato al cosiddetto
“pacco-baratto”, alcuni servizi in cambio di altri servizi: un
dentista addirittura ha messo a disposizione diversi buoni per la
pulizia dei denti.”