Dopo il trailer che vi abbiamo
mostrato qualche giorno fa (qui), ecco che abbiamo la possibilità di
ammirare altre tre foto di Noah, prossimo
film ad ambientazione biblica che vede Darren
Aronofsky confrontarsi con un testo sacro e con un
personaggio apparentemente fuori dalle sue corde: Noè.
A dare volto a questo personaggio a
metà tra storia e leggenda ci pensa un solido attore hollywoodiano,
Russell Crowe, che nelle foto a seguire possiamo
ammirare insieme ai suoi colleghi di set: Jennifer
Connelly e Logan Lerman.
Ecco le immagini:
Il film di Aronofsky arriverà in Italia il prossimo 10 aprile, e
vede nel cast Russell Crowe, Emma Watson, Jennifer
Connelly, Logan Lerman, Ray
Winstone e Anthony Hopkins.
Già nelle sale da
lunedì il documentario Enzo Avitabile MusicLife, ad opera del regista premio Oscar Jonathan
Demme: un attestato di stima per il musicista napoletano nel
quale viene celebrata la sua musica e la sua città. Fama e
aspettative hanno preceduto l’uscita dell’attesissimo Thor
the dark world (qui la recensione) secondo episodio in
solitaria per il Dio del Tuono Thor, ancora intento a salvare i
Nove Regni. Regia affidata ad Alan Taylor e confermato quasi
tutto il cast del primo episodio composto da Chris
Hemsworth, Tom Hiddleston, Natalie Portman,
Stellan Skarsgård, Idris Elba ed Anthony
Hopkins. Dai fumetti della Marvel a un film d’animazione tutto
italiano del regista Alessandro Rak il quale ci racconta,
con L’arte della felicità, ambizioni, speranze e
ricordi di un tassista napoletano all’interno della sua auto da cui
guarda e vive il suo mondo per le strade di una città allo sbando,
sotto la tempesta. Altri tre i titoli italiani nelle sale: La
moglie del sarto, di Massimo Scaglione, interpretato
da Maria Grazia Cucinotta, Marta Gastini, Alessio
Vassallo, Ernesto Mahieux, Tony Sperandeo e
Aurora Quattrocchi, una storia di lutti e tentate rivincite
in un paesino del sud Italia dove una madre e una figlia, alla
morte del marito e padre, abbandonate da tutti, cercano di portare
avanti la sartoria di famiglia. Una commedia remake di un fortunato
film spagnolo del 2009 è quella dell’esordiente alla regia (ma non
alla recitazione) Paolo Ruffini che ripresenta l’avventura
di un gruppo di amici che fanno spalla all’innamorato da una vita
Emilio, Paolo Ruffini, disposto a fare carte false per
seguire Nadia, Olga Kent, fino ad Oxford; in Fuga di cervelli anche Luca
Peracino, Andrea Pisani, Guglielmo Scilla e
Frank Matano. Altro genere Il terzo tempo, un
film che intreccia sport e sentimenti e che racconta della
rivincita personale di Samuel, assidua presenza in riformatori e
carceri minorili, che grazie al rugby raggiunge l’amore e supera le
difficoltà impostegli dalla vita; regia di Enrico Maria
Artale, con Lorenzo Richelmy, Stefano Cassetti,
Stefania Rocca, Margherita Laterza, Edoardo
Pesce e Franco Ravera.Di nuovo sport, in questo caso la
vela, motore di In solitario(En
solitaire), un film francese di Christophe
Offenstein, interpretato da François Cluzet,
Guillaume Canet, Karine Vanasse, Arly Jover,
Josè Coronado e Jean-Paul Rouve: il 57enne Yann
realizza finalmente il sogno di una vita intraprendendo una regata
intorno al mondo da solo che dovrà portare a termine sfidando se
stesso e gli imprevisti.
Ricevuti alcuni tra i
premi più importanti in ambito cinematografico a livello mondiale
con Una separazione (film del 2011 Orso d’Oro a
Berlino e Vincitore dell’Oscar come miglior film straniero),
l’iraniano Asghar Farhadi, torna alla regia e alla
sceneggiatura con Il passato (Le
passé ,qui la nostra recensione), in concorso
all’ultimo festival
di Cannes, per raccontarci di Marie e Ahmad, ex coniugi,
ritrovatisi per questioni burocratiche costretti a dover fare i
conti con una scoperta del passato per poter andare avanti nelle
loro vite. Il cast è composto da Bérénice Bejo, Tahar Rahim,
Ali Mosaffa, Sabrina Ouazani, Pauline Burlet e
Elyes Aguis. Ancora da Cannes 2013 Il tocco del
peccato (Tian zhu ding,qui la nostra recensione), pellicola
cino-nipponica del regista Zhangke Jia sul conflitto tra
classi sociali della Cina moderna rappresentata attraverso quattro
storie al limite che vedono protagonisti Wu Jiang, Meng
Li, Lanshan Luo e Baoqiang Wang.
Alleggeriamo i toni con Alla
ricerca di Jane (Austenland), il
cui titolo originale ci aiuta a calarci meglio nell’ambientazione
di questo film inglese che ci introduce alla scoperta di interi
villaggi plasmati a memoria della scrittrice Jane Austen e dei suoi
romanzi, in cui la protagonista Jane, stereotipata 40enne, va alla
ricerca dell’uomo dei sogni incarnato da Darcy, protagonista del
romanzo Orgoglio e Pregiudizio; regia femminile di
Jerusha Hess per un cast composto da Keri Russell,
JJ Field, Bret McKenzie, Jennifer Coolidge,
Georgia King e James Callis.
Arrivano online il primo trailer ed
il primo poster ufficiali di Devil’s
Knot, la nuova pellicola del regista Atom
Egoyan (Chloe) con protagonisti i premi Oscar
Reese Witherspoon e Colin Firth.
Ispirato a fatti realmente accaduti, il film è stato presentato
all’ultima edizione del Toronto Film Festival e
racconta dell’omicidio di tre bambini avvenuto a Memphis nel 1993.
Di seguito il trailer ed il poster.
Trama: La storia racconta di
tre adolescenti del West Memphis, Arkansas, che vennero condannati
nel 1993 per l’omicidio di tre bambini, vittime di un probabile
rito satanico. Prima vennero arrestati per la confessione di
uno dei tre, inseguito sono stati rilasciati dopo vent’anni di
carcere poiché è stata dimostrata l’incapacità mentale del
confessore. Colin Firth interpreterà Ron Lax,
l’investigatore privato che si mise a lavorare sul caso pro bono a
servizio degli avvocati della difesa, mentre Reese
Witherspoon interpreterà Pam Hobbs, la madre di una delle
vittime.
Da pochissimo abbiamo
visto sfilare sul tappeto rosso del Festival Internazionale di Roma
Jared Leto, fondatore e frontman dei Thirty
Seconds To Mars. Oggi vi proponiamo un documento video che ha
moltissimo a che fare con lui. Si tratta infatti del trailer di
Artifact, il documentario sulla band
diretto da Jared stesso (sotto lo pseudonimo di
Bartholomew Cubbins) e ‘interpretato’ da lui con
gli altri due membri ‘superstiti’ del gruppo, il fratello
Shannon e Tomo Milicevic.
Il film è stato presentato in
anteprima al Festival di Toronto del 2012 e racconta la tormentata
fase di produzione dell’album This is War, terzo
dei Thirty Seconds To Mars. A Toronto,
Artifact ha ricevuto il premio del
pubblico come miglior documentario.
Non sappiamo ancora se il film avrà
una vera e propria distribuzione, dal momento che pur avendo
ricevuto molte proposte dal settembre 2012, non è stata
ancora ufficializzata nessuna data nè nessun distributore.
Piccola curiosità: lo pseudonimo con
cui Leto ha ‘coperto’ il suo nome nella
realizzazione del film, Bartholomew Cubbins, è un
personaggio ricorrente nelle favole del Dottor
Seuss.
Jared Leto è al
momento protagonista della scena hollywoodiana con il suo ultimo
film, Dallas Buyers Club, in cui
interpreta un trans affetto da AIDS. La sua performance, già
chiacchieratissima in quel di Hollywood, potrebbe portarlo molto
lontano in vista della prossima season awards.
Annunciato come regista all’inizio
di quest’anno, Scott Cooper ha deciso di
abbandonare The Stand, adattamento
cinematografico del romanzo di Stephen King ad
opera della Warner Bros. The Wrap ha rivelato che
l’abbandonato di Cooper è stato dettato da divergenze creative con
la grande major; nello specifico, il regista e gli studios avevano
idee completamente diverse sull’adattamento del materiale
originale. Al momento non è stato ancora annunciato chi andrà
a sostituire Scott Cooper.
The Stand
(L’ombra dello scorpione, in italiano) di
Stephen King era già stato portato sul piccolo
schermo nel 1994. Il libro, diviso in tre parti, racconta di un
disastro apocalittico su scala mondiale generatosi in seguito alla
diffusione di un potentissimo virus in grado di condurre alla
morte.
Scott Cooper,
regista di Crazy Heart, è stato di
recente uno dei protagonisti del Festival Internazionale del Film
di Roma, dov’è stato presentato in Concorso il suo film
Out of the Furnace, con Christian
Bale, Casey Affleck e Woody
Harrelson.
Tutto il mondo ha ormai goduto
della poderosa e poetica bellezza di
Gravity, film che ha aperto in grande
stile la 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia. Adesso, il brillante regista dietro a quell’idea,
Alfonso Cuaron, uno dei nomi più illustri e capaci
della sua generazione, ha deciso di regalarci un piccolo pezzetto
di storia in più, un cortometraggio intitolato
Aningaaq che ci spiega altro del film e dell’eroica
lotta di Sandra Bullock per cercare di ritornare sulla Terra, in
salvo.
Il cortometraggio
Aningaaq è stato diretto da Jonas
Cuaron, figlio di Alfonso, che ha cosceneggiato il film,
ed è stato prodotto dalla Warner Home Video per essere incluso poi
nella versione DVD BluRay del film.
Il cortometraggio, in poche parole,
mostra l’altra parte della miracolosa conversazione telefonica che
Sandra Bullock riesce ad intercettare mentre è intrappolata in una
capsula di salvataggio della stazione russa. Dopo essere stato
proiettato in diversi festival, la Warner ha considerato l’idea di
proporre il lavoro per la candidatura alla categoria di miglior
cortometraggio live action per il prossimi Academy Awards.
Di seguito potete vedere il
cortometraggio:
Gravity, il film
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre
la fotografia è curata da Emmanuel
Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle
numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la
tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà
in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4
ottobre.
Trama:
Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan
Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione
sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George
Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua
ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una
passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il
terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e Stone
e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità
completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio
assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto
con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura
si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco
ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe
essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante
distesa dello spazio.
Anche se Batman vs
Superman è il titolo che tutti noi ormai conosciamo
per il seguito de L’uomo d’acciaio, sappiamo
anche che questo non è il titolo definitivo. Quale sarà dunque?
Arriva da Superhero Movie News la notizia che la Warner Bros
avrebbe diffuso una serie di titoli provvisori. Eccoli di
seguito:
Man of Steel Battle the
Knight Man of Steel Beyond Darkness Man of Steel Black of Knight Man of Steel Darkness Falls Man of Steel Knight Falls Man of Steel Shadow of the Night Man of Steel The Blackest Hour Man of Steel The Darknness Within
Qual è, secondo voi, il più adatto?
Il vostro preferito? Rimaniamo in trepidante attesa dell’annuncio
ufficiale.
Inoltre ieri il produttore Charles
Roven ha svelato le motivazione della scelta di Ben
Affleck (Leggi
qui). In attesa di ulteriori novità vi ricordiamo
che sono già state girate alcune sequenze del film e sono
disponibili le prime foto delle divise da football di Metropolis e
Gotham visibili qui.
Per sapere di che riprese parliamo leggi qui.
Video dal set invece li trovate Qui.
Vi ricordiamo
che L’uomo d’Acciaio è
uscito negli USA il 14 giugno 2013, il 20 giugno in Italia, e nel
cast oltre a Henry
CavilleRussell Croweci sono
anche AmyAdams, Diane Lane, Kevin
Costner, Laurence Fishburne, Michael
Shannon. L’uomo d’Acciaioè
diretto da Zack
Snyder. In Batman Vs
Superman tornerà Henry
Cavill, accanto a Amy Adams, Laurence
Fishburne e Diane Lane. Il
nuovo film sarà scritto da David S.
Goyer e basato su una storia che ha lui stesso creato
con Zack Snyder, che tornerà a
dirigere. Charles
Roven e Deborah
Snyder produrranno, conBenjamin Melniker,
Michael E. Uslan e Wesley
Coller che compariranno in veste di produttori
esecutivi. Il film uscirà nei cinema il 17 luglio 2015.
The Wall Street Journal riporta la
notizia che alcuni personaggi di Star
Wars appariranno in The
Lego Movie, film diretto da Phil
Lord e Chris
Miller (21 Jump Street, Piovono Polpette),
in cui ogni singolo dettaglio è stato realizzato con i classici
mattoncini colorati. Dopo Batman, Superman, Wonder Woman, Lanterna Verde e le Tartarughe
Ninja, quali personaggi della nota saga fantascientifica vedremo
nel film? Al momento resta una sorpresa, considerando che nessun
nome è stato rivelato.
The
Lego Movie segue la storia di Emmett, il pupazzetto
Lego più ordinario, rispettoso delle regole e del tutto nella media
in circolazione. Un giorno viene scambiato per errore come la
persona più straordinaria esistente, la chiave per la salvezza del
mondo,così viene trascinato da una combriccola di gente che non
conosce per intraprendere un’epica avventura atta a fermare
l’operato di un malvagio tiranno.
Chris Pratt è
Emmett, mentre Elizabeth
Banks e Morgan
Freeman sono i suoi compagni di viaggio. Freeman è
Vitruvius, un vecchio mistico, mentre Banks è la tosta Lucy, che
scambia Emmett per il salvatore del mondo e lo accompagnerà lungo
la sua quest. Will Arnett dà invece voce
a Batman, con cui Lucy ha una storia.
Il film incorporerà alcuni dei più
celebri personaggi LEGO, insieme ad altri nuovi di zecca,
permettendo ai fan del brand che, per generazioni, hanno giocato
coi celebri mattoncini tanto nella loro forma di giocattolo quanto
in quella videoludica, di godere un nuovo livello d’intrattenimento
grazie a un nuovo mondo Lego visivamente innovativo”.
E’ da tempo ormai che si parla
della trasposizione cinematografica di
Sandman, la graphic novel di Neil
Gaiman. Il progetto potrebbe ben presto diventare una
realtà grazie alla Warner Bros e al regista e
autore di fumetti statunitense David S. Goyer
(Blade: Trinity, Il mai nato). Arriva proprio adesso da
Badass Digest un rumor alquanto interessante…
Sembra, infatti, che Joseph
Gordon Levitt interpreterà il ruolo di Morpheus nel film.
Naturalmente è soltanto un rumor; nessuna conferma ufficiale è
stata ancora rilasciata. Restiamo, dunque, in attesa di ulteriori
sviluppi.
Sandman è
una serie a fumetti che ha come protagonista Sogno, la
personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie, conosciuto
anche come Morpheus. Sogno è uno dei Sette Eterni, ossia le
incarnazioni di particolari aspetti dell’esistenza umana, cioè il
Destino, la Morte, il Sogno, la Distruzione, il Desiderio, la
Disperazione e il Delirio.
Il prossimo 28 novembre arriverà
sui nostri schermi il debutto alla regia di Joseph Gordon
Levitt, Don Jon, di cui l’attore
è anche sceneggiatore e interprete principale. Al suo fianco
Scarlett Johansson e
Julianne Moore.
L’attore britannico Jason
Flemyng, noto per i suoi ruoli nei film di Guy Ritchie e
per aver interpretato Azazel in X-Men – L’inizio, ha
postato sul suo account ufficiale di Instagram una foto dello
script di Star
Wars Episodio VII. L’immagine è stata
accompagnata dalla seguente didascalia: “Una birra e lo script
di Star Wars… ma specifichiamo, PROVINI!!!“. Eccola di seguito
senza didascalia, considerato che l’attore ha rimosso la foto pochi
minuti dopo la pubblicazione.
Intanto ieri è stata confermata una
presenza eccellente nel prossimo film (LEGGI QUI).
La pre-produzione
di Star Wars Episodio VII è
entrate nel vivo già da molte settimane. Vi ricordiamo
che Star Wars Episodio
VIIuscirà al cinema nel 2015, per
la regia di J.J. Abrams,
basato su una sceneggiatura di J.J.
Abrams e Lawrence
Kasdan. Per tutte le notizie sulla nuova trilogia
targata Disney vi segnaliamo il
nostro speciale:Star Wars. La scheda
del film: Star Wars: Episodio
VII.
La Warner Bros ha
svelato la data di uscita di Mad Max Fury
Road. Il film, diretto da George
Miller, uscirà in 3D il 15 Maggio 2015.
Il cast della pellicola include Tom Hardy (nel
ruolo di Mad Max), Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh
Keays-Byrne, Nathan Jones, Zoe Kravitz, Riley Keough e
Rose Huntington-Whiteley. George Miller, che ha
diretto tutti i precedenti film della saga, è autore anche della
sceneggiatura, scritta in collaborazione con Brendan
McCarthy e Nico Lathouris.
Di recente abbiamo visto Tom
Hardy in Locke, pellicola di
Steven Knight presentata Fuori Concorso all’ultima edizione del
Festival del Cinema di Venezia. Prossimamente lo vedremo nei due
thriller drammatici Animal Rescue e
Child 44, e nei panni di Elton John nel
biopic a lui dedicato.
Dopo gli aventi di The
Avengers, Loki viene riportato da Thor su Asgard per
affrontare il giudizio di Odino. La minaccia da parte di un nuovo e
potente nemico costringerà il dio del Tuono a stringere un accordo
con la persona di cui si fida di meno, riportando sulla scena suo
fratello Loki.
Chris Hemsworth e
Tom Hiddleston raccontano insieme al
regista Alan Taylor il rapporto tra i due
carismatici protagonisti, che porterà allo scontro finale fra Thor
e il malvagio Malekith, protagonisti della nuova clip dal
film Thor The Dark World
Sleepers è il film
del 1996 diretto da Barry Levinson con
protagonisti Kevin Bacon, Brad Pitt, Jason Patric e Robert De Niro.
Trama: A metà degli anni
’60, nel quartiere di Hell’s Kitchen a Manhattan, Lorenzo
Carcaterra (Jason Patric), Michael Sullivan (Brad
Pitt), John Reilly (Ron Eldard) e Tommy Cohen
Marcano (Billy
Crudup) sono tre ragazzini che vivono nel mezzo della
malavita e di situazioni familiari al limite del disumano. Attratti
dalle gesta del boss King Benny (Vittorio Gassman), i
quattro amici sognano di diventare veri gangster, e per provare il
loro valore decidono di rubare il carretto di un venditore
ambulante di hot-dog. Durante la roccambolesca fuga però, i ragazzi
feriscono accidentalmente un passante, e per questo vengono
condannati a passare alcuni mesi di dentizione nel riformatorio
maschile Wilkinson. Durante il loro soggiorno però, i quattro
ragazzini saranno vittime di abusi sessuali da parte dei secondini
dell’istituto, campeggiati dalla guardia Sean Nokes (Kevin
Bacon). Passano gli anni e i quattro amici intraprendono
strade diverse. Lorenzo è diventato giornalista, mentre Michael
procuratore distrettuale. John e Tommy, diventati nel frattempo
tossicodipendenti e killer professionisti, incontrano casualmente
in un bar proprio Nokes, e in un impeto di rabbia lo uccidono.
Rintracciati gli altri compagni, decidono così di mettere in atto
una vera e propria caccia all’uomo con cui scovare ed eliminare gli
aguzzi responsabili dei loro abusi giovanili.
Il film
Struggente opera autobiografica,
non esente da critiche morali e cinematografiche,
Sleepers si presenta come un film crudo e tagliente,
per nulla arido di dettagli e di sonore scudisciate alla
disturbante realtà di un fenomeno troppo a lungo celato. Il tema
dell’abuso infantili, perpetrato direttamente dall’autorità che
dovrebbe invece proteggerci, è una delle paure ancestrali della
società contemporanea, fatto di cronaca sempre più protagonista
della cultura del nostro tempo. Il regista Barry Levison, veterano
della commedia amara sulla società dei consumi (Toys, Jummy
Hollywood,
Disastro a Hollywood) si destreggia mirabilmente in un
tema scomodo, viscido e melmoso, attingendo fedelmente alla
struggente sceneggiatura-biografia di Lorenzo Carcaterra,
chiamato a narrare in prima persona il terribile dramma della sua
giovinezza. La pellicola ripropone fedelmente gli ambienti
oppressivi della Midtown West degli anni ’60, quando ancora Hell’s
Kitchen era un covo di malavita, sudiciume e destini
irrimediabilmente segnati.
La figura di padre Roberto
Carrillo, sacerdote dal passato violento mirabilmente interpretato
da Robert De Niro, rappresenta i due poli di questa immensa
contraddizione tra amore e odio, vita e morte, fede e ingiustizia.
Un cast di grande levatura, che annovera nomi di prima grandezza
come Jason Patric nel ruolo di Lorenzo, un perfetto Brad Pitt nei panni si Michael, senza poi dimenticare il
perfido villian Kevin Bacon nelle viscide vesti del secondino Nokes e il
monumentale Vittorio Gasman impegnato a dar corpo al
nostalgico boss “King” Benny. Figura infine la vecchia volpe
Dustin Hoffman, qui scaraventato nel ruolo di un
alcolizzato avvocato impegnato a difendere i ribelli Johnny e
Tommy.
Il contrappunto della pellicola,
perfetta nella brumosa fotografia di Michael Ballhaus, si
regge sulla splendida e struggente partitura di John
Williams, qui chiamata a sottolineare i mutamenti psicologici
di una società in balia dell’autodeflagrazione. Apiamente criticato
a causa del tema scottante trattato e accusato di essere
un’operazione commerciale dedita allo sfruttamento della
compassione per giustificare la violenza, Sleepers è comunque una
pellicola impossibile da ignorare, impossibile da non osservare
sotto la prospettiva della condanna.
Un film che parla di vendetta, una
giusta vendetta anche se compiuta da due killer; una vendetta che
parte da chi, come Michael, proprio la vendetta dovrebbe eliminare,
in nome della giustizia. Una vendetta che viene infine raccontata e
tramandata, come decide di fare Lorenzo, in modo che la memoria non
si offuschi e che altri poveri innocenti possano trovare la voce
che tanto hanno desiderato.
Guarda il nuovo spot latino
dell’atteso film Lo Hobbit la Desolazione di
Smaug, secondo capitolo della nuova trilogia
diretta da Peter Jackson che arriverà nelle sale il 12 Dicembre
2013. Nel nuovo spot Bilbo incontra
Smaug, interpretato dall’attore
Inglese Benedict Cumberbatch:
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Stati Uniti, anni ’80:
Edward Blake, l’ex giustiziere noto come Il
Comico, muore in circostanze misteriose;
Rorschach, l’ultimo a non essersi arreso alla
messa fuori legge dei vigilanti in costume indaga, coinvolgendo gli
ex compagni Gufo Notturno e Spettro di
Seta (nel frattempo ritiratisi nelle secche di una grigia
quotidianità) per scoprire che quell’omicidio è solo un piccolo
tassello di un più terrificante piano su larga scala, in un modo in
cui la nascita di supereroi o semplici giustizieri ha cambiato il
corso della storia, assistendo alla loro ascesa (a partire da
quella del Dr. Manhattan, un superessere dai
contorni quasi divini), trionfo e
caduta.
Adattare
Watchmen
Nel 2009 Zack
Snyder rende realtà un sogno covato da tutti gli
appassionati del fumetto supereroistico per l’ultimo quarto di
secolo: vedere trasposto sullo schermo
Watchmen, capolavoro di Alan
Moore e Dave Gibbons che, oltrepassando i
confini del ‘genere’, è ritenuto uno dei più grandi esempi di
narrativa disegnata, ottenendo una ‘dignità letteraria’ di certo
non frequente quando si tratta di ‘eroi in calzamaglia’. L’impresa
era improba: prevedibile fin dall’inizio che
Watchmen si sarebbe configurato come una
riduzione, piuttosto che come una fedele trasposizione.
Troppo ampia, articolata, complessa
l’opera originale, piena di livelli di lettura, personaggi e
sottotrame che si affiancavano alla vicenda principale. Snyder,
assieme agli sceneggiatori David Hayter ed
Alex Tse decide quindi di concentrarsi proprio su
quest’ultima, elidendo, dove possibile riassumendo e prendendosi le
libertà tipiche di questi casi, peraltro comprensibili se si pensa
che dall’uscita del fumetto sono passati quasi 25 anni e dunque il
pubblico è molto più ‘smaliziato’ di un tempo.
Zack Snyder
rielabora l’opera di Moore e Gibbon con grande
L’esito è apprezzabile, per quanto
controverso, avendo spaccato i cultori dell’originale tra
apprezzamento e palese rifiuto (a partire dallo stesso Alan
Moore, refrattario ad ogni progetto di cui lui non abbia
l’assoluto e totale controllo, mentre il disegnatore Dave
Gibbons ha invece collaborato al progetto). Lo spirito dei
personaggi e l’atmosfera generale della storia vengono rispettati e
riproposti con efficacia, a partire dal Dr. Manhattan e dalla sua
luminescenza blu; riuscitissima la sequenza iniziale, in cui sulle
struggenti note della dylaniana The times they are
A-changin’, vengono riassunte le vicende degli eroi in
maschera precedenti a quanto narrato nel film.
Contribuisce al risultato un
cast di buon livello che, privo di autentiche
primedonne, vede i partecipanti mettersi al servizio della
causa senza strafare, puntando tutto sulla presenza scenica di
personaggi e il fascino dei costumi, in un’opera in cui, come
tipico del cinema di Snyder, la fantasmagoria degli effetti visivi
prende per il sopravvento sulle singole interpretazioni.
Steven Soderbergh
caratterizza tutta la sua filmografia (quella che firma, senza
contare i lavori sotto pseudonimo) da un continuo alternarsi di
pellicole importanti con film a basso budget o con esiti poco
felici. Con Dietro i Candelabri, in
concorso all’ultima edizione del Festival
di Cannes, il regista si conferma capace di raccontare storie
complesse e sopra le righe, con grande profondità e
naturalezza.
Prima di Elvis, di Elton John, di
Madonna, Bowie e Lady Gaga, c’è stato Liberace: pianista virtuoso,
intrattenitore stravagante e figura originale del palcoscenico, del
music hall, della televisione. Wladziu Valentino Liberace (il nome
all’anagrafe del musicista nato in America da padre italiano e
madre polacca) ha rappresentato in scena come nella vita privata
tutto l’eccesso, il glamour e il kitsch che solo un
entertainer totale come lui poteva permettersi negli anni Cinquanta
e Sessanta. Nell’estate del 1977 Liberace conosce il giovane Scott
Thorson e, nonostante la differenza di età e l’appartenenza a mondi
decisamente lontani, i due diverranno amanti per 5 anni.
Dietro i
Candelabri racconta la storia d’amore, proibita e
tenuta sempre segreta, tra Lee (come si faceva chiamare dagli amici
il performer) e Scott, ruvido ragazzo cresciuto in un ranch. A dare
volto e corpo a questi due personaggi ci pensano due signori
attori: Michael Douglas, che senza alcuna inibizione e
con grandissimo talento, mette da parte il suo machismo per
interpretare un personaggio complesso, colorito e sfaccettato;
Matt Damon, praticamente perfetto nel ruolo dei toy
boy della grande star.
Soderbergh
realizza un film opulento, perfettamente curato nella messa in
scena e nei costumi, soprattutto, veri e propri tributi ad uno
stile inconfondibile e (per fortuna) passato di moda. Il racconto,
senza sbavature, procede in maniera lineare, concentrandosi su
questa strana convivenza tra due persone che si amano ma che alla
fine non riescono a rimanere insieme, tentando di ferirsi a
vicenda.
Il film, lontano da toni
propriamente drammatici, ha un che di beffardo e di intimamente
divertito, caratterizzandosi per la rappresentazione di un
personaggio profondamente e palesemente omosessuale, che però cerca
di mantenere una parvenza di eterosessualità che poco gli si
addice. Lo spettatore, rapito dal luccichio dei diamanti sui
costumi di Liberace e abbagliato dal gusto per il trash che pervade
tutto il film, rimane abbagliato per 117 minuti con una
disposizione d’animo a metà tra il divertito e l’imbarazzato, senza
avere il coraggio di distogliere lo sguardo dalla performance di un
Michael Douglas davvero in forma
smagliante.
Il film, nato come progetto
televisivo ma che uscirà il prossimo 5 dicembre in Italia, ha fatto
incetta di Primetime Emmy Awards riportando alla ribalta
Steven Soderbergh, da troppo tempo succube della
sua iperattività cinematografica.
Dopo i poster molto
espliciti che vi abbiamo mostrato qualche tempo fa, ecco altri
due manifesti che il regista Lars Von Trier ha
realizzato per il suo atteso film
Nymphomaniac.
Mentre uno dei due mostra i volti
estatici dei protagonisti tutti insieme, così come li avevamo visti
singolarmente nei character poster di cui sopra, l’altro è una
immagine ravvicinata del volto di
Charlotte Gainsbourg,
protagonista del film, mentre è rapita dall’estasi sessuale.
Nymphomaniac poster:
Nymphomaniac, la trama
“Nymphomaniac è la storia poetica e
selvaggia del viaggio erotico di una donna dalla sua nascita fino
all’età di cinquant’anni, raccontata dalla protagonista, la
ninfomane Joe. Una fredda sera d’inverno l’anziano scapolo
Seligman trova Joe in un vicolo, è stata picchiata. La porta a casa
sua, e cerca di curarla, chiedendole nel frattempo informazioni
sulla sua vita. Ascolta così il racconto in otto capitoli la storia
della sua complicata e lussuriosa vita, ricca di coincidenze
fortuite e collegamenti.”
La Walt Disney Pictures ha
svelato due nuovi video per Muppets Most
Wanted, il sequel de I
Muppets diretto da James Bobin in
cui ritroviamo Kermit la Rana, Miss Piggy, Fozzie Bear,
Gonzo, Animal, Ricky Gervais, Ty Burrell e Tina
Fey.
Il film uscirà nel 2014, il 21
marzo, e vedrà i pupazzi impegnati in un giro intorno al mondo, a
portare in giro il loro show soprattutto il Europa con le sue
capitali Berlino, Madrid, Londra. Ma il gruppo di strani amici si
trova coinvolto suo malgrado in un crimine di Constantine, il
criminale più ricercato del mondo.
In seguito all’ufficializzazione
della quanto mai data natalizia di rilascio (25 dicembre 2015) di
Mission: Impossible 5, quinto capitolo
della fortunata saga d’azione interpretata da Tom
Cruise, è arrivata anche la conferma del ritorno nel cast di Simon
Pegg.
L’attore, interprete di Benji
Dunn nelle ultime due pellicole della serie
(Mission: Impossible III, diretto
da J.J.
Abrams e Mission:
Impossible Protocollo
Fantasma di Brad Bird)
tornerà a vestire i panni dell’agente/tecnico nel ruolo di supporto
al solito Ethan Hunt (Tom Cruise) .
Pegg, intervenuto
ai microfoni
di MTVnel
corso della promozione del Blu-ray di The
World’sEnd, ha così risposto ad una
domanda circa il suo possibile ritorno nel brand:
“Sì, assolutamente, mi sto
preparando per questo. Ho già cominciato a mangiare una carota al
giorno in modo da entrare in forma.”
Quinto capitolo della
serie Mission: Impossible
5sarà diretto da Christopher
McQuarrie e si baserà su di uno script realizzato
da Drew Pearce, autore dell’ottimo lavoro
svolto in Iron
Man 3. Produttore del film sarà ancora
una volta Tom Cruise con il sostegno
della Bad Robot di J.J.
Abrams e dalla Paramount
Pictures. Skydance Productions, che
nella precedente pellicola aveva svolto il ruolo di co-finaziatore
e produttore esecutivo, tornerà a lavorare a stretto contratto con
il team nel corso del processo produttivo.
In un periodo storico
particolarmente florido per quanto riguarda i blockbuster dedicati
al mondo dei fumetti Marvel, continuano ad
arrivare come fiume in piena testimonianze
riguardanti I Guardiani della
Galassia, a pronunciarsi sulla pellicola in
uscita nelle sale la prossima estate è il turno di Zoe
Saldana, l’attrice dalle origini portoricane che
interpreterà Gamora.
Intervenuta ai microfoni
di MTV, Zoe
Saldana ha annunciato che il film porterà il concetto di
supereroe in un’esperienza assolutamente nuova:
“Sarà un nuovo modo di guardare
ai Supereroi. Adoro la natura dei classici e ciò che essi hanno
significato, ma personalmente ho bisogno di
innovazione […] Stiamo rendendo gli eroi dei
ladri, sono come dei Robin Hood ed è una cosa che adoro. Ho sempre
preferito la strada più lunga, la più difficile perché è l’unica
capace di insegnarti cose significative nella vita e questi
personaggi sono fantastici, vivranno il loro percorso di
redenzione […] Per me è un’emozione unica aver preso
parte ad una storia che racchiude in se tutto ciò che amo: lo
spazio, un grande regista […] degli attori fantastici
che non avresti mai pensato di ritrovare tutti insieme, ma eccoci
qui, disposti a dare il 150% per la storia che stiamo realizzando
ed amando.”
Anche Michael
Rooker ha rilasciato sulle pagine
di Total Film una breve
dichiarazione su Yondu, il personaggio da lui interpretato:
“Non credo di avere la libertà
di poter disquisire su alcuno dei poteri… Lo sapete, gran parte dei
ruoli che interpreto sono ruoli fenomenali. Si tratta di un mio
sguardo personale, di un mio modo di costruire il personaggio.
Quindi mi baso su questa struttura per ogni performance che ho
fatto e sarà lo stesso ne I Guardiani della Galassia.”
“Ciò che abbiamo realizzato ed
apparirà sullo schermo è qualcosa di veramente eccezionale ed ho la
sensazione che James saprà catturarlo in maniera meravigliosa. Sono
felice di aver lavorato con qualcuno come lui perché non
accade tutti i giorni di poter incontrare qualcuno che si
mostra così com’è e che non può essere paragonato a nessun
altro.”
Il film, diretto
da James Gunn, è previsto per le sale
il 1 agosto 2014.
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie)
n. 18 (gennaio 1969).
La stagione della Nexo
Digital, che porta nelle sale l’eccellenza delle produzioni
teatrali britanniche, prosegue al meglio grazie all’attesissimo
allestimento del Macbeth andato in scena in estate durante
il Manchester International Festival e co-diretto da Rob
Ashford e Kenneth Branagh. L’attore tornato in scena per
l’occasione nelle vesti di assoluto protagonista, dopo più di
dieci anni di lontananza dalle opere del Bardo.
A dispetto della preferenza verso
adattamenti dall’ambientazione alternativa dimostrata nella rosa di
titoli Shakespeariani da lui diretti e interpretati per il grande
schermo, per il suo ritorno sul palcoscenico Branagh sceglie di
attenersi a un fedele immaginario medievale trasportato per
l’occasione entro la cornice di una chiesa sconsacrata, magnetica e
suggestiva nel sottolineare la netta linea di separazione fra bene
e male e infondere nel dramma brivido e inquietudine: in una navata
ricolma di fango e sotto la pioggia battente, i Signori di Scozia
combattono e si sfidano, scagliandosi contro le gradinate di un
pubblico colto da emozioni antiche di imprevedibilità e sorpresa,
spesso tristemente smarrite nell’eccessiva distanza fra i
spettatori e la scena.
Le sfumature dell’interpretazione
di
Branagh colmano da sole qualsiasi incertezza: favorito
dall’aver abbracciato il ruolo nella maturità,
Branagh regala una prova magistrale che lascia
intravedere tutta la determinazione del guerriero, pronto a
combattere con coraggio e a cedere alle lusinghe del potere con
altrettanta ferocia, ma anche la nobiltà ultima nello sguardo
tremante e negli occhi lucidi un uomo vessato dal peso delle sue
colpe, consapevole di aver firmato con le sue mani insanguinate una
condanna all’oscurità.
Al riparo nell’abside e illuminata
da decine e decine di candele destinate a spegnersi sotto il peso
dell’ambizione e della sete di potere, la Lady Macbeth di Alex
Kingston fa subito il suo ingresso attendendo con la pazienza
che arrivi il momento di agire: la forte chimica fra lei e
Branagh benedice una delle unioni meglio riuscite
dell’intera produzione Shakespeariana con un’attrazione elettrica e
palpabile, ma se qualcuno potrà rimanere spiazzato da una Lady poco
glaciale pronta a tremare e a vacillare tanto quanto il marito,
l’interpretazione nervosa e caricata della Kingston asseconda al
meglio il bisogno di sottolineare con maggiore l’enfasi l’umanità
dei personaggi dell’opera, colti dall’ebbrezza delle opportunità
offerte dal destino e poi lasciati soli ad autodistruggersi.
L’emozione che avrebbe potuto
regalare la visione dal vivo di un gioiello come Macbeth non è in
discussione, ma quando l’alleanza fra teatro e cinema si traduce
nell’opportunità di assaporare uno spettacolo di tali dimensioni,
non possiamo che uscire dalla sala estasiati e augurarci che una
simile esperienza possa ripetersi il più presto possibile.
Ci siamo, a distanza di quasi 26
anni da quel lontano 1988 in cui vide la luce l’ormai
storico Beetlejuice, diretto
dal visionario Tim Burton ed interpretato da
un eccezionale Michael Keaton, si fanno
sempre più insistenti le voci riguardanti la futura lavorazione di
uno dei sequel più attesi delle prossime stagioni
cinematografiche.
Dopo che Tim
Burton sembrerebbe aver sciolto gli indugi, anche grazie
alla sceneggiatura scritta (su richiesta dello stesso regista)
da Seth Grahame-Smith, già sceneggiatore di
DarkShadows, sono giunte anche le
incoraggianti parole di Winona Rdyer,
protagonista a fianco di Michael Keaton della
pellicola originale.
Interpellata
da The DailyBeast, l’attrice originaria del Minesota
ha, in un certo senso, dato seguito alle dichiarazioni
di Michael Keaton che ad inizio mese confermò
il proseguo del progetto.
“Sono legata ad un giuramento
di riservatezza” ha detto l’attrice “Ma sembra
che stia per accadere.”
Ancora, circa lo script:
“Non è un remake, ha luogo 27
anni dopo. Ma devo confessare che amo molto Lydia. Lei è stata una
parte molto grande di me e sarei veramente interessata a sapere
cosa ha fatto in questi 27 anni.”
Ha inoltre aggiunto che lo sviluppo
della sua carriera è dipeso molto dal ruolo interpretato
in Beetlejuice.
Winona
Ryder ha poi ribadito l’interesse di prendere parte a
Beetlejuice 2 solo se vi saranno
coinvolti anche Tim
Burton e Michael Keaton per il
profondo affetto che prova nei loro confronti.
Poco tempo fa vi
avevamo annunciato l’arrivo di Dan
Aykroyd nel biopic dedicato alla vita
di James Brown, storica voce del blues, del
soul e del funk, ebbene, è notizia dell’ultima ora l’aggiungersi al
cast di Nick Eversman.
Eversman, apparso
recentemente in The Tomorrow Peaple, show
della CW, nel ruolo di Kurt Rundle, avrà
il difficile compito di portare sullo schermo
l’icona Mick Jagger, che, tra l’altro, si
occuperà di produrre la pellicola.
Vi ricordiamo che spetterà
a Chadwick Boseman interpretare il re del
soul, al suo fianco sfileranno poi Dan
Aykroyd, Viola
Davis, Octavia
Spencer, Lennie
James, Tika
Sumpter, Jill
Scott, Fred
Melamed, James
DuMont, Keith
Robinson.
Il film, diretto
da Tate Taylor, porterà il titolo di un
celebre brano del padrino del soul: Get
on upe ne racconterà la
vita partendo dai primi anni, raccontandone la difficile infanzia
vissuta in condizione di assoluta povertà, per poi descrivere
l’ascesa di una delle figure più influenti e significative del
panorama musicale mondiale.
Oltre al cast, anche il pool di
produttori sarà d’eccezione, oltre allo
stesso Taylor, saranno impegnati nella
produzione anche Mick
Jagger, Victoria
Pearman, Brian
Grazer, Erica Huggins.
Annunciato questa estate
dalla Universal Pictures, Get On
Up raggiungerà le sale il 17 ottobre
2014.
A distanza di due anni
dal pluripremiato Una separazione, il regista
iraniano Asghar Farhadi torna con Il passato,
il primo film francese della sua carriera, in uscita il 21
novembre. La pellicola, presentata a Cannes nel 2013, ha consegnato
il premio come migliore attrice alla protagonista Bérénice
Bejo (l’eloquente volto di The Artist).
Cosa succede quando il passato bussa
alla porta dopo un periodo di latitanza rivelando la sua intonsa
forza di incidere ancora sui ricordi e i sentimenti? Sono passati
quattro anni e, anche se Ahmad (Alì Mosaffa) torna a Parigi
dall’ex moglie Marie (Bérénice Bejo) solo per formalizzare
il divorzio e scrivere la parola fine al loro passato insieme, si
ritroverà soffocato da un guazzabuglio di relazioni frammentarie,
scomode verità e sibillini conflitti. Marie adesso sta con Samir
(Tahar Rahim) ma la loro è una relazione che vive di
fraintendimenti e sensi di colpa, frenata da un passato doloroso,
in bilico tra la vita e la morte. E Lucie, la primogenita di Marie,
divorata dall’angoscia del suo segreto, proprio non riesce a
mandare giù la nuova vita che la madre ha scelto per loro.
Il regista iraniano
sceglie la casa di Marie come microcosmo in cui far muovere i
personaggi, nuove generazioni che scalpitano e vecchie che
stagnano, naufragate in relazioni intense e contraddittorie,
appollaiate in una dimensione temporale in cui passato, presente e
futuro compenetrano. Farhadi lascia sullo sfondo una Parigi
periferica, lontana da quella turistica, per circoscrivere la sua
storia tra le mura domestiche di una casa in restauro, che nasconde
nelle pareti scrostate e nel cigolio dei polverosi infissi, il
sapore di un passato di cui non riesce ancora a liberarsi. Un tempo
quella casa era nido d’amore di Marie e Ahmad, ora è un focolare
allargato, nutrito dallo sguardo innocente dei figli, testimoni
critici dominati da una coscienza candida ma interagente.
Il passato, quindi,
come via di mezzo tra un presente troppo complicato e un futuro in
attesa di essere vissuto, prigioniero di una casa che lo induce a
fare i conti con se stesso. La scelta di girare quasi completamente
in interni ispessisce il ritratto psicologico della famiglia,
consentendone una messa a fuoco accurata e claustrofobica. Ognuno
di questi personaggi ha un rapporto ambivalente con il proprio
passato: Marie cerca di scansarlo con veemenza per darsi un’altra
possibilità, Lucie vi si aggrappa disperatamente provando gioia
solo nell’atto di riassaporarlo e Samir lo osserva con sguardo
interrogativo in attesa.
Attraverso lenti movimenti di
macchina Farhadi ci accompagna nel pathos e nello strazio della
casa dei ricordi dove (con grande abilità di scrittura e regia) ci
dimostra come guardarsi dentro, ripescare il passato, interrogarlo
e trovare il modo di conviverci, sia l’unica strada possibile per
andare avanti.
Risale all’ormai lontano 2013
l’annuncio di El Presidente,
commedia prodotta dalla Warner Bros che
avrà come protagonista Tom Cruise. Da allora
sono trapelate ben poche notizie inerenti il progetto, ma, in
giornata, The Hollywood
Reporterha svelato in esclusiva non solo il
nome di colui che si occuperà della regia, ma anche i piani
di Cruise per il ruolo di Presidente.
Secondo quanto evidenziato,
Tom Cruise, che sembra acquisire sempre più potere
nell’economia della produzione, non solo per la regia ha voluto
puntare fortemente su Doug Liman, con cui ha
già lavorato in Edge Of Tomorrow, film
d’azione dalle tematiche sci-fi che vedrà la luce entro il prossimo
anno, ma starebbe addirittura tentando di
coinvolgere Jack Nicholson a vestire i
panni del Presidente. Sembrerebbe che l’opera di
convincimento sia culminata in una visita a domicilio in
cui Cruise, con
cui Nicholson collaborò
in Codice d’Onore, avrebbe
addirittura affermato che in caaso di rifiuto avrebbe rinunciato a
prendere parte alla pellicola.
In attesa di sciogliere le riserve
circa la volontà di Nicholson, vi ricordiamo
che la sceneggiatura, firmata Jesse Armstrong
e Daniel J. Goor e revisionata
da Paul Attanasio, racconta di un agente del
Secret Service Americano (Tom Cruise) il cui
compito sarà quello di proteggere un alcolizzato, rude e donnaiolo
ex-Presidente degli Stati Uniti.
Keanu Reeves e il cast di
47 Ronin hanno presentati il film alla
premiere mondiale tenutasi in Giappone alla presenza del regista
del film, Carl Rinsch e con i protagonisti
Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki
Sanada e Rinko Kikuchi.
Del film sono state pubblicate poche
ore fa delle clip inedite (Vedi qui).
Tutte le foto della premiere:
[nggallery id=330]
47 Ronin è basato
su fatti realmente accaduti in Giappone nel 18° secolo e diventati
poi leggenda, infatti nel film ci saranno molti elementi fantasy e
fiabeschi. Reeves interpreta Kai, personaggio
creato appositamente per questa versione cinematografica della
storia, che è per metà inglese e per metà giapponese. Egli si unirà
ai samurai, i 47 Ronin, nella loro impresa per vendicare il loro
maestro ucciso dal tiranno Signore. I guerrieri si troveranno ad
affrontare dure prove per raggiungere il loro obiettivo. Kai, però
finirà per innamorarsi della figlia del maestro.
Il cast del film comprende
anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada, Cary-Hiroyuki
Tagawa, Tadanobu Asano e Rick Genest.
Vi ricordiamo che 47
Ronin è atteso in Italia a Marzo 2014.
La Sony e
la MGM hanno rilasciato un nuovo
trailer internazionale del
film RoboCop, remake del film
di Paul Verhoeven che questa volta vede protagonista nei panni
del leggendario poliziotto l’attore Joel
Kinnaman.
RoboCop, il film
RoboCop è
ilremake del film datato
1987, Robocop – Il futuro della
leggeche inaugurò il successo del franchise
legato al poliziotto metà uomo e metà macchina. Il
nuovo RoboCop,
diretto da Josè Padilha, sarà invece
interpretato da Joel Kinnaman. Il film è al
momento in post-produzione, sarà prodotto dalla Strike
Entertainment, dalla MGM e dalla Columbia Pictures ed uscirà nelle
sale il 7 Febbraio 2014 con un cast di tutto
rilievo, composto, tra gli altri, da
Joel Kinnaman,
Gary Oldman,
Abbie Cornish,
Samuel L. Jackson, Jackie Earle Haley, Jay Baruchel,
Michael Keaton.
RoboCop è
ambientato nel 2028, anno in cui la multinazionale conglomerata
OmniCorp è leader nell’industria robotica. All’estero, i droni da
essa prodotti, vengono impiegati dalle forze militari da anni, ma
sono stati vietati come tutori della legge all’interno dei confini
americani. Ora la OmniCorp vorrebbe impiegare questa controversa
tecnologia anche sul fronte interno, considerando questa
opportunità un’occasione d’oro. Quando Alex Murphy
(Joel
Kinnaman) – marito affettuoso, padre, e buon
poliziotto, facendo del suo meglio per arginare l’ondata di
criminalità e corruzione a Detroit – resta gravemente ferito,
la OmniCorp intravede un’occasione unica per creare un poliziotto
ibrido, in parte uomo ed in parte robot. La OmniCorp immagina
un futuro in cui ogni città avrà il suo RoboCop, con conseguenti
ricavi miliardari per i propri azionisti; ma alla OmniCorp stanno
dimenticando una cosa fondamentale: che c’è pur sempre un uomo
all’interno della macchina.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Guarda il Trailer americano del
film The Wind Rises,
l’atteso nuovo ed ultimo film di Hayao
Miyazaki che abbiamo visto e
recensito (recensione) a Venezia
70.
Il film narra la storia
di Jirō Horikoshi, un ingegnere aeronautico che progettò
numerosi aerei (ma sarebbe più corretti etichettarli come velivoli)
durante la seconda guerra mondiale, tra cui il Mitsubishi
A6M, meglio conosciuto con il nome
di Zero Fighter,
utilizzato dai giapponesi contro gli americani anche nell’attacco
di Pearl Harbor.
Si tratta, come già accaduto in
passato per altri suoi film, di un adattamento da un manga, scritto
e disegnato dallo stesso artista giapponese. Miyazaki è
assente dalla pagina cinematografica dal 2008, quando scrisse e
diresse Ponyo
sulla scogliera. Un’assenza di
qualche anno che alimenterà ulteriormente l’interesse che i
numerosi fan, orientali e non, nutrono sul regista, fumettista,
produttore (e chi più ne ha più ne metta) giapponese.
The Wind
Rises esce il 20 Luglio
2013 nelle sale giapponesi, ma non si conoscono date
per la distribuzione nelle altri parti del mondo.
Mentre Machete sta ancora uccidendo
qualche cattivone nei cinema italiani, Robert
Rodriguez ha deciso che i tempi erano maturi per mettere
in circolazione il trailer del film che dovrebbe (?) chiudere la
trilogia dedicata al ruvido eroe di origine messicana interpretato
da Danny Trejo. Il film si intitolerà
Machete Kills Again in Space e vedrà
tornare nel cast, oltre a Trejo, anche Michelle
Rodriguez e Lady Gaga. Nel film, come si
vede dal trailer di seguito, ci sarà anche un piccolo cameo di
Justin Bieber.
Come possiamo facilmente notare, il
film è ambientato in un universo simile a quello di
Star
Wars, con i dovuti cambiamenti di tono, che
sicuramente faranno la gioia degli amanti del trash.