Ecco altre due foto inedite
diHunger Games: La ragazza di
Fuocodalle pagine dello speciale dedicato al
film di Entertainment
Weekly. Questa volta protagonisti delle
immagini Jennifer
Lawrence, Josh Hutcherson e Liam
Hemsworth e il restante del cast, compreso la new
entryPhilip Seymour
Hoffman.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Pare che il nuovo film di Steven Spielberg, Robopocalypse previsto
per uscire il 25 Aprile 2014 è stato messo in attesa indefinita,
almeno è quello che si apprende stamane dall’Hollywood Reporter.
Interstellar è
stato definito uno dei copioni più interessanti degli ultimi anni,
tanto da essere stato per anni in mano a Steven Spielberg prima che il regista
optasse per il meno costoso Robopocalypse,
Tra poche ore, esattamente dalle
14:30, ora italiana, seguiremo in diretta live streaming le attese
nomination agli Oscar 2013. A presentare l’evento dal Samuel
Goldwyn Theater di Hollywood
Questa notte al Nokia Theatre di
Los Angeles si è tenuta la cerimonia di premiazione dei
People’s Coice Awards 2013, che inaugurano ufficialmente
la stagione
Cloud
Atlas : Il film racconta una storia in cui le azioni
e le conseguenze delle nostre vite hanno impatto l’un l’altra
attraverso passato, presente e futuro, come se una sola anima
trasformasse un assassino in un salvatore e un unico atto di
gentilezza si espandesse attraverso i secoli per ispirare una
rivoluzione.
Gabriele Muccino torna al cinema dopo
Sette Anime, e lo fa con Quello
che so sull’amore: una commedia sui sentimenti, sulla
maturità e sulla necessità di crescere. Il regista italiano
trapiantato a Hollywood racconta la storia di un ex calciatore
professionista che cerca di recuperare il rapporto con il figlio,
mentre la sua ex moglie sta per risposarsi. Impantanato in
un’esistenza infantile, il protagonista di Quello che so
sull’amore si trova una via di salvezza nella relazione
con suo figlio, diventando l’allenatore della sua squadra di calcio
e suscitando grande scompiglio nelle mamme single dei ragazzini.
Alla fine però, il nostro cercherà di emergere dal baratro del
fallimento innescando una serie di reazioni impreviste e
cominciando, per la prima volta, a prendersi delle responsabilità
verso le persone che ama.
Il film di
Muccino è una storia semplice e lineare, che
dall’inizio annuncia il suo lieto fine, con uno svolgimento un po’
insolito per il regista, che in Italia ci aveva abituato a storie
tragiche e donne isteriche. Quello che so
sull’amore non racconta nulla di tutto ciò, mostra
solamente, in tono purtroppo piatto, una piccola parte della vita
di una persona, nel momento in cui decide di diventare un uomo
diverso. Ad interpretare il protagonista è Gerard Butler, affiancato da un gruppo di
bellissime capeggiato da Jessica Biel, a cui fanno seguito
Catherine Zeta-Jones e Uma Thurman.
Piccolo e colorito ruolo anche per
Dennis Quaid che sembra calato a pennello nel
personaggio del viscido riccone. Il film arriva in Italia dopo un
sonoro insuccesso al botteghino in America che ha fatto discutere
molto intorno alla validità del film. In realtà, lungi dall’essere
un film di Muccino, quello in questione è una classica commedia
americana a sfondo romantico, in cui dopo tante scelte sbagliate i
protagonisti si ritrovano e si perdonano. Unica nota diversa è che
il film manca di brio e di spinta, rivelandosi un ozioso
trascinarsi in avanti di scene, legate da una trama, ma senza
nessun sobbalzo emozionale. Un po’ in ombra anche la colonna sonora
del sempre bravo Andrea Guerra, che continua la fortunata
collaborazione con Muccino, ma che qui si distingue un po’ meno
rispetto al suo solito.
Sappiamo però bene che Gabriele
riesce a realizzare ottimi film, e anche in questo caso, la sua
regia accompagna di discrezione gli eventi, riservandosi qualche
guizzo estetico, senza però strafare. Quello che so
sull’amore è un film godibile, senza pretese, che
siamo sicuri possa riscuotere un buon successo qui in Italia,
soprattutto considerando il forte seguito che il regista continua
ad avere in patria.
Con Cloud Atlas
– L’Atlante delle Nuvole, lo scrittore
David Mitchell ha realizzato una vera e proprio
Odissea moderna, che parte dal ‘600 per arrivare in un fantomatico
tempo post-apocalittico in cui l’uomo è regredito allo stato di
pastore, come conseguenza dell’avidità di pochi. Adesso questo
grandissimo ed affascinante romanzo è diventato un film, adattato
per lo schermo e diretto a sei mani da Lana Wachowski, Tom
Tykwer e Andy Wachowski.
Cloud Atlas, la trama
Lo straordinario apparato narrativo
di Mitchell diventa, nelle mani dei registi, un alternarsi rapido e
serrato di tempi storici, momenti drammatici e esilaranti, storie,
passioni, amori, dolori e viaggi. E’ molto difficile sintetizzare
la trama del film (e del libro), per cui basterà dire che la storia
segue la parabola discendente della storia umana attraverso sei
storie ambientate in periodi storici diversi e tra di loro connesse
in maniera più o meno diretta, riprendendo con grande omogeneità di
stili e temi, il tema fondamentale del film: la connessione tra
ogni essere vivente attraverso le conseguenze delle nostre azioni.
Proprio in questo nodo sta la fondamentale differenza del film dal
romanzo, poiché nel secondo quello che sembra essere il tema
portante è semplicemente l’uomo e la sua brama di attraversare la
storia, legandosi poi inevitabilmente a quelli che gli sono
intorno.
La grande pecca del film è però
quella di lasciar andare con troppa facilità la peculiarità del
romanzo di partenza, ovvero il diverso stile con cui viene
raccontata ogni singola storia. In Cloud Atlas,
l’unica cosa a cambiare è l’ambientazione e i personaggi, ma mai lo
stile della regia, che rimane omogeneo e unificante.
Cloud Atlas l’uomo al centro della
narrazione
Cloud Atlas si
fregia di un cast artistico di prima grandezza, che vede i tanti
attori impegnati in vesti diverse a seconda dell’epoca che viene
raccontata, e così Tom Hanks può essere un pastore valligero o
uno scienziato che lavora in una centrale nucleare, e Halle Barry passa con disinvoltura dalla
giornalista al medico secessionista che aiuta dei ribelli a
scappare in un lontano futuro. Si uniscono al cast anche
Jim Broadbent, il fedele Hugo Weaving che per i Wachowski è sempre
pronto ad indossare le sue varie e superbe maschere da cattivo,
Jim Sturgess, Doona Bae,
Ben Whishaw, James D’Arcy e in piccoli ruoli anche
Susan Sarandon e Hugh Grant.
La scelta di
trasformare gli attori e di adattarli alle varie storie si sposa
alla perfezione con l’idea di base del film, che vuole connesso
tutto l’universo tramite le azioni umane, e così quella coppia che
in una storia non ha potuto godere della felicità, si ritroverà in
un’altra epoca, in un altro mondo a ricongiungere quei fili
destinati a legarsi. Sono diverse le scene in cui si sente in
maniera preponderante la mano registica dei Wachowski, ma è
altrettanto vero che tutto il film non mostra tutta la
spettacolarità promessa dal trailer e soprattutto dai nomi
coinvolti. Il vero punto di forza del film è che nonostante i
viaggi e le avventure che vengono raccontate, il nucleo di tutto è
semplicemente l’uomo, con le sue imperfezioni e le sue paure, con
la sua immortalità che si rivela nella conseguenza delle proprie
azioni e con la sua straordinaria e imperitura capacità di
amare.
L’intimità di Cloud
Atlas travalica ogni aspettativa, raggiunge le viscere e
corona un grande film.
Arriva anche nelle sale
cinematografiche italiane A Royal Weekend, il film
che racconta in chiave leggera la nascita dell’alleanza tra Stati
Uniti e Gran Bretagna prima del catastrofico secondo conflitto
mondiale.
A Royal Weekend
racconta le note vicende del giugno 1939, quando il Presidente
Franklin Delano Roosevelt e sua moglie Eleanor ospitano il re e la
regina di Inghilterra per un weekend nella loro casa di Hyde Park
on Hudson. La prima visita di un monarca inglese in America sarà
l’occasione per una speciale relazione tra i due Paesi, ma anche
per una profonda comprensione dei misteri dell’amore e
dell’amicizia.
A Royal Weekend, il film
Quello che appare più ovvio
dall’inizio del film e che in fin de conti è l’unica nota positiva
di A Royal Weekend è l’aver scelto due interpreti
come Bill Murray (nel ruolo del presidente
Franklin Delano Roosvelt) e Laura Linney (in quello della cugina Daisy Suckley),
abili nel regalare ad una storia mal sviluppata, due notevoli
performance attoriali, che confermano l’enorme talento dei due
interpreti. Invece, quello che colpisce in negativo del film è la
sua lentezza e l’assoluta inesistenza di ritmo, piaga insuperabile
per un film che si presenta come una rivisitazione storica in
chiave ironica di una dei momenti cruciali della storia del
900.
Questa mancanza è dovuta
principalmente all’eccessivo utilizzo della voice over e
all’ostinata intenzione di voler rappresentare gli eventi
attraverso il punto di vista privilegiato del personaggio della
cugina Daisy Suckley, i quali finiscono per diventare delle catene
indissolubili per una narrazione che avrebbe meritato più margini
di manovra. Ad esempio fra i pochi momenti degni del film c’è il
dialogo solitario fra il Presidente e il Re, che per la prima volta
permette allo spettatore di osservare la vicenda senza
l’ingombrante filtro del personaggio di Daisy.
A Royal Weekend
prosegue su quelle intenzioni diventando un manifesto stilizzato e
manierista di una messa in scena (seppur degna) fine a se stessa.
Infatti, la pecca più grande del film è di non riuscire a conferire
all’aneddoto più importante (l’inizio di una salda amicizia fra due
potenze), il degno e meritato spazio, offuscato da una giostrina
sulla quale le uniche a divertirsi sono le interpreti femminili e
il regista. Per finire, altra nota di merito va dedicata ad alcune
battute degne del più brillante umor inglese, senza quella
fastidiosa aurea di presunzione.
Arriva un primo sguardo a
Hunger Games: La ragazza di Fuoco. Infatti, è
Entertainment Weekly
a dedicare al film la cover di questa settimana, presentandolo come
uno dei film più attesi dell’anno appena iniziato. Protagonisti
della copertina Jennifer Lawrence e Sam Claflin. Il
giornale ha inoltre promesso un grosso approfondimenti nel numero
con le prime foto ufficiali del film e interviste ai protagonisti
dell’adattamento dei romanzi di Suzanne Collins.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Grandinata di nomination per
Lincoln, Vita di Pi e I
Miserabili: questi i primi verdetti delle nomination ai
Bafta Awards.
Il colossal storico firmato da
Spielberg va addirittura in doppia cifra toccando
quota 10 candidature, tallonato dagli adattamenti del classico di
Victor Hugo e del più recente libro di Yann Martel. Se la cavano
bene anche Skyfall, con otto nomination
Argo con sette e Anna
Karenina con sei; risultati meno brillanti, per
quanto apprezzabili per Zero Dark Thirty
e Django Unchained; resta però da vedere
quante, e soprattutto quali, di queste candidature si tradurranno
in premi effettivi.
Argo, Vita di Pi, I Miserabili, Lincoln e Zero Dark Thiry si
disputeranno il premio per il miglior film; Ang
Lee, Kathryn Bigelow e Ben
Affleck si contenderanno il premio per il miglior regista
con Quentin Tarantino e Michael
Haneke. Affleck completa la tripletta con la nomination
per il miglior attore, affiancato da Hugh Jackman,
Joaquin Phoenix, Bradley Cooper e
Daniel Day-Lewis. Marion
Cotillard, Helen Mirren, Jessica
Chastain, Jennifer Lawrence ed
Emanuelle Riva si disputeranno il premio per la
miglior attrice.
Brave,
Frankenweenie e
Paranorman gareggeranno nella categoria
animazione. Unica candidatura italiana, quella di Dario
Marianelli per la colonna sonora di Anna Karenina
Questo l’elenco dettagliato delle
nomination:
BEST FILM
Argo
Les Misérables
Life Of Pi
Lincoln
Zero Dark Thirty
OUTSTANDING BRITISH FILM
Anna Karenina
The Best Exotic Marigold Hotel
Les Misérables
Seven Psychopaths
Skyfall
OUTSTANDING DEBUT BY A BRITISH
WRITER, DIRECTOR OR PRODUCER
Bart Layton (Director), Dimitri Doganis (Producer) The Imposter
David Morris (Director), Jacqui Morris (Director/Producer)
McCullin
Dexter Fletcher (Director/Writer), Danny King (Writer) Wild
Bill
James Bobin (Director) The Muppets
Tina Gharavi (Director/Writer) I Am Nasrine
FILM NOT IN THE ENGLISH LANGUAGE
Amour
Headhunters
The Hunt
Rust And Bone
Untouchable
DOCUMENTARY
The Imposter
Marley
McCullin
Searching For Sugar Man
West Of Memphis
ANIMATED FILM
Brave
Frankenweenie
Paranorman
DIRECTOR
Michael Haneke – Amour
Ben Affleck – Argo
Quentin Tarantino – Django Unchained
Ang Lee – Life Of Pi
Kathryn Bigelow – Zero Dark Thirty
ORIGINAL SCREENPLAY
Michael Haneke – Amour
Quentin Tarantino – Django Unchained
Paul Thomas Anderson – The Master
Wes Anderson, Roman Coppola – Moonrise Kingdom
Mark Boal – Zero Dark Thirty
ADAPTED SCREENPLAY
Chris Terrio – Argo
Lucy Alibar, Benh Zeitlin – Beasts Of The Southern Wild
David Magee – Life Of Pi
Tony Kushner – Lincoln
David O. Russell – Silver Linings Playbook
LEADING ACTOR
Ben Affleck – Argo
Bradley Cooper – Silver Linings Playbook
Daniel Day-Lewis – Lincoln
Hugh Jackman – Les Misérables
Joaquin Phoenix – The Master
LEADING ACTRESS
Emmanuelle Riva – Amour
Helen Mirren – Hitchcock
Jennifer Lawrence – Silver Linings Playbook
Jessica Chastain – Zero Dark Thirty
Marion Cotillard – Rust and Bone
SUPPORTING ACTOR
Alan Arkin – Argo
Christoph Waltz – Django Unchained
Javier Bardem – Skyfall
Philip Seymour Hoffman – The Master
Tommy Lee Jones – Lincoln
SUPPORTING ACTRESS
Amy Adams – The Master
Anne Hathaway – Les Misérables
Helen Hunt – The Sessions
Judi Dench – Skyfall
Sally Field – Lincoln
ORIGINAL MUSIC
Anna Karenina – Dario Marianelli
Argo – Alexandre Desplat
Life Of Pi – Mychael Danna
Lincoln – John Williams
Skyfall – Thomas Newman
CINEMATOGRAPHY
Anna Karenina – Seamus McGarvey
Les Misérables – Danny Cohen
Life Of Pi – Claudio Miranda
Lincoln – Janusz Kaminski
Skyfall – Roger Deakins
EDITING
Argo – William Goldenberg
Django Unchained – Fred Raskin
Life Of Pi – Tim Squyres
Skyfall – Stuart Baird
Zero Dark Thirty – Dylan Tichenor, William Goldenberg
PRODUCTION DESIGN
Anna Karenina – Sarah Greenwood, Katie Spencer
Les Misérables – Eve Stewart, Anna Lynch-Robinson
Life Of Pi – David Gropman, Anna Pinnock
Lincoln – Rick Carter, Jim Erickson
Skyfall – Dennis Gassner, Anna Pinnock
COSTUME DESIGN
Anna Karenina – Jacqueline Durran
Great Expectations – Beatrix Aruna Pasztor
Les Misérables – Paco Delgado
LIincoln – Joanna Johnston
Snow White And The Huntsman – Colleen Atwood
MAKE UP & HAIR
Anna Karenina – Ivana Primorac
Hitchcock – Julie Hewett, Martin Samuel, Howard Berger
The Hobbit: An Unexpected Journey – Peter Swords King, Richard
Taylor, Rick Findlater
Les Misérables – Lisa Westcott
Lincoln – Lois Burwell, Kay Georgiou
SOUND
Django Unchained – Mark Ulano, Michael Minkler, Tony Lamberti,
Wylie Stateman
The Hobbit: An Unexpected Journey – Tony Johnson, Christopher
Boyes, Michael Hedges, Michael Semanick, Brent Burge, Chris
Ward
Les Misérables – Simon Hayes, Andy Nelson, Mark Paterson, Jonathan
Allen, Lee Walpole, John Warhurst
Life Of Pi – Drew Kunin, Eugene Gearty, Philip Stockton, Ron
Bartlett, D. M. Hemphill
Skyfall – Stuart Wilson, Scott Millan, Greg P. Russell, Per
Hallberg, Karen Baker Landers
SPECIAL VISUAL EFFECTS
The Dark Knight Rises – Paul Franklin, Chris Corbould, Peter Bebb,
Andrew Lockley
The Hobbit: An Unexpected Journey – Joe Letteri, Eric Saindon,
David Clayton, R. Christopher White
Life Of Pi – Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De
Boer Marvel Avengers Assemble – Nominees
TBC
Prometheus – Richard Stammers, Charley Henley, Trevor Wood, Paul
Butterworth
SHORT ANIMATION
Here To Fall
I’m Fine Thanks
The Making Of Longbird
SHORT FILM
The Curse
Good Night
Swimmer
Tumult
The Voorman Problem
THE EE RISING STAR AWARD (voted for
by the public)
Elizabeth Olsen
Andrea Riseborough
Suraj Sharma
Juno Temple
Alicia Vikander
Guarda il nuovo trailer italiano del
film Gangster
Squadcon protagonisti Sean
Penn, Ryan Gosling, Emma Stone, Giovanni
Ribisi, Josh Brolin e Nick Nolte.
In Gangster
Squad lo spietato gangster Mickey Cohen (Sean Penn)
domina la città, raccogliendo guadagni illeciti dalla droga, dalle
armi, dalla prostituzione e dalle scommesse. E tutto questo avviene
non solo con l’aiuto dei suoi scagnozzi, ma anche con quello di
politici e agenti corrotti. Sembrerebbe sufficiente a intimidire
perfino il più coraggioso e duro poliziotto di strada… a parte,
forse, la piccola e segreta squadra della LAPD guidata dal sergente
John O’Mara (Josh Brolin) e dal suo braccio destro Jerry Wooters
(Ryan Gosling), decisi a tutto per catturare Cohen.
Diretto da Ruben
Fleischer (“Benvenuti a Zombieland”), Gangster
Squad è un gangster movie che racconta gli sforzi
della polizia di Los Angeles per contrastare il potere del più
spietato boss mafioso di tutti i tempi. Nel film il candidato agli
Oscar Josh Brolin (“Milk”, “Il Grinta”) e Ryan Gosling (“Half
Nelson”, “Blue Valentine”) nel ruolo, rispettivamente, del sergente
John O’Mara e di Jerry Wooters; il premio Academy Award Sean Penn
(“Milk”, “Mystic River”) in quello del gangster Mickey Cohen; il
candidato agli Oscar Nick Nolte (“Affliction,” “Il Principe delle
Maree”) in quello del Capo della Polizia di Los Angeles “Whiskey
Bill” Parker e Emma Stone nei panni di Grace Faraday, la donna di
Cohen, oggetto però anche delle attenzioni di Wooters.
Nel film anche Anthony Mackie (“I
guardiani del destino”) nei panni di Coleman Harris, un poliziotto
armato di coltello a serramanico cui è affidata una delle zone più
malfamate della città; Giovanni Ribisi (“Avatar”) l’esperto di
elettronica Conway Keeler; Robert Patrick (“Flags of Our Fathers”),
l’ufficiale di polizia Max Kennard che pattuglia Olvera Street;
Michael Peña (“World Invasion”), il suo braccio destro, Navidad
Ramirez; e Mireille Enos, Connie la moglie di O’Mara.
Comincia ad assumere una certa
fisionomia la lista degli attori in carne ed ossa che
parteciperanno a The Muppets 2: dopo
Ricky Gervais e Ty Burrell,
sarebbe ora la volta di Tina Fey, che secondo
Hollywood Reporter si trova nelle fasi finali delle trattative per
partecipare al progetto.
Il nuovo capitolo cinematografico
dei Muppet vedrà Kermit & Co. in trasferta in Europa, finire in un
intrigo internazionale; avendo a che con, tra gli altri, un agente
dell’Interpol (Ty Burrell) e la guardia di un campo di prigionia
russo (Tina Fey).
Tina Fey peraltro non è nuova a
‘frequentazioni’ coi Muppets, che sono stati omaggiati nel corso di
30 Rock, serie che l’attrice ha
contribuito a creare e scrivere e della quale è la protagonista,
nel ruolo di Liz Lemon; in cambio, la stessa 30 Rock è stata citata
nel corso dello spettacolo dei Muppets.
L’inizio delle riprese, dirette da
Josh Bobin, cominceranno a breve. Il prossimo
impegno di Tina Fey sarà la conduzione, a a fianco di
Amy Poehler, della cerimonia di premiazione dei
Golden Globes, domenica prossima.
Brolin, reduce da Men
In Black III, interpreterà il ruolo di Dwight,
sostituendo così Clive Owen: il cambio di volto
del protagonista è peraltro una necessità derivante dalla stessa
storia, antecedente a quelle del primo film, e nella quale Dwight
ha un volto completamente diverso…
Robert
Rodriguez e Frank Miller hanno spiegato che la vicenda
narrata in A Dame To Kill For è un episodio cruciale nella vita di
Dwight, un personaggio ricorrente all’interno dei vari cicli di
storie ambientati nel mondo creato da Miller.
Mark Romanek
(One Hour Photo, Non
lasciarmi) abbandona il progetto del film in live
action dedicato a Cenerentola: a d
annunciarlo è stata la Disney in una recente
dichiarazione raccolta da Hollywood Reporter; la ricerca di un
nuovo regista è giù stata avviata.
Dichiarazioni di circostanza a
parte, i motivi dell’interruzione della collaborazione non sono del
tutto chiari: Deadline suggerisce che alla base ci sia stata una
divergenza di opinioni sulla strada da far prendere al progetto:
mentre il regista pensava a qualcosa di oscuro, la Disney vorrebbe
seguire la strada già segnata con Alice in
Wonderland, con un film certo originale, ma che possa
comunque intercettare il grande pubblico.
Romanek si era già trovato in una
situazione simile con la Universal ai tempi di The
Wolfman, progetto nel quale resto coinvolto per anni,
per poi uscirne, venendo sostituito da Joe
Johnston. Staremo a vedere a chi sarà ora affidato il
compito di portare sullo schermo la sceneggiatura già firmata da
Chris Weitz e Aline Brosh
McKenna. Poco si sa ancora riguardo al cast, anche se da
tempo si parla di una partecipazione di Cate
Blanchett.
Sono state annunciate le nomination
dei Razzie awards, il premio per i film più brutti dell’anno che
quest’anno anticipano di un giorno l’annuncio delle nomination
all’Oscar che avverrà domani.
Guarda il dietro le quinte del
nuovo film di Tim
Burton, Frankneweenie, pellicola in
stop-motion. dietro le quinte del film c’è l’Ospedale dei
pupazzi: un team di artisti che con grande
Jack Reynor entra
ufficialmente nel cast di Transformers 4, la notizia arriva
dal sito ufficiale di Michael
Bay. L’attore è stato notato dal regista in un “grande
piccolo film irlandese”.
Più che una conferenza, è stato un
vero e proprio sfogo per il regista Gabriele
Muccino, l’incontro con la stampa italiana questa
mattina a Roma. Il regista romano,
Con La scoperta
dell’alba la regista Susanna
Nicchiarelli è al suo secondo lungometraggio, tratto
dall’omonimo romanzo con cui Walter Veltroni ha
fatto il suo esordio nel mondo della narrativa.
In La scoperta dell’alba il
Professor Mario Tessandori viene ucciso con sette colpi di
rivoltella da due brigatisti, nel cortile dell’università e sotto
gli occhi di tutti. Muore tra le braccia di Lucio Astengo, suo
amico e collega. Poche settimane dopo, Lucio Astengo scompare nel
nulla. Siamo nel 2011. Caterina e Barbara Astengo, che avevano sei
e dodici anni quando è scomparso il padre, mettono in vendita la
casetta al mare della famiglia, oramai abbandonata da tempo. La
casa è piena di ricordi di un’infanzia interrotta dalla sparizione
del papà, di una famiglia spezzata e mai più ricomposta. In un
angolo, c’è un vecchio telefono ancora attaccato alla presa. È uno
di quei telefoni con la rotella, che fa nostalgia solo a guardarlo:
Caterina solleva la cornetta e scopre che dà segnale di libero. Il
fenomeno è inspiegabile, la linea è staccata, prova a fare dei
numeri ma il telefono rimane muto… poi, quasi per gioco, le viene
in mente di provare a fare il numero della loro casa di città di
trent’anni prima. Questa volta, dall’altra parte sente squillare:
le risponde una voce di bambina…
La scoperta dell’alba, il film
Dopo
Cosmonauta, la Nicchiarelli adatta e
riscrive il romanzo di Veltroni, trasformando il protagonista
maschile in una donna priva dei cliché di cui soffriva il
personaggio del libro che però trova un grande sbarramento
nell’assenza di ritmo e nella capacità di rapire l’attenzione dello
spettatore, inversamente proporzionale all’infittirsi del mistero.
Sebbene la Nicchiarelli metta insieme un cast di attori che non
hanno bisogno di mettersi alla prova, come la sempre ottima
Margherita Buy o Sergio Rubini, che riesce a dare quel tono di
leggerezza anche nei momenti più drammatici, poco felice risulta la
scelta di cambiare la prospettiva della Buy, tendenzialmente
ingabbiata nel ruolo della moglie depressa e tradita ribaltando
l’asse e trasformandola di fatto in compagna traditrice e depressa.
Così come poco vincente risulta l’inserimento di svariate storyline
oltre a quello principale di dubbio interesse per il pubblico e per
lo svolgimento stesso della narrazione.
Nota di merito va comunque alla
regista che si riserva anche la parte di attrice, nel tentativo di
portare una serie di elementi atipici per il cinema italiano in una
pellicola dal soggetto interessante che purtroppo si scontra con il
solito già visto di certo non aiutato da una sceneggiatura a volte
banale o implausibile. Un esperimento riuscito a metà che non
riesce a far empatizzare il pubblico con i personaggi ma che va
comunque lodato per la prova a cui la regista sottopone il genere,
nel tentativo maldestro di portare una ventata di novità.
Fandango Movies &
Entertainment ha pubblicato online una
lunga clip che presenta i primi 4
minuti in lingua originale diWarm Bodies, il film
di Jonathan
Levine
Finite le feste, cambia
l’aspetto della classifica del box office USA. Basta con le facce
rassicuranti e i paesaggi fatati sebbene non certo tranquilli, è
tempo per Leatherface rieditato in 3D in Texas
Chainsaw 3d, il killer con il volto coperto e armato
di sega circolare terrorizza e attira in sala. Il suo film, diretto
da John Luessenhop, un quasi esordiente, ma sicuro questo non
interessa a chi va a vedere questo genere di film, che incassa 23
milioni di dollari. In seconda posizione
troviamo Django Unchained, ultima fatica di
Tarantino dalla durata da Sergio Leone, più di due ore e quaranta
di film, che incassa 20 milioni di dollari per un totale di 106.
Scende in terza posizione The
hobbit, che incassa 20 milioni questa settimana
raggiungendo un totale di 264, mentre in quarta posizione rimane
stabile Les Misérables, che aggiunge altri 16
milioni al suo incasso totale che raggiunge i 104.
La commedia sul digital divide che
separa nonni e nipoti, rappresentata da Parental
guidance, si mantiene stabile a metà classifica,
incassando altri 10 milioni di dollari per un totale di quasi 53,
mentre in sesta posizione troviamo Jack
Reacher, che scende la classifica dopo tre settimane di
classifica, raggiungendo la sesta posizione e un incasso totale di
quasi53 milioni di dollari. Il settimo posto è occupato dalla
commedia This is 40, che incassa 8 milioni
questa settimana, raggiungendo quota 54, mentre l’ottavo è
di Lincoln, ormai all’inizio del terzo mese di
classifica e un incasso totale di 144 milioni di dollari.
The guilt
trip scende in nona posizione dopo solo tre settimane
in sala e un incasso settimanale di 4 milioni di dollari per un
totale di 31, chiude la classifica Promised
land il nuovo film di Gus Van Sant con Matt
Damon.
La prossima settimana usciranno:
l’atteso Gangster squad, con un cast di
tutto rispetto, tra i protagonisti c’è infatti Sean Penn, Ryan
Gosling e Josh Brolin,Sellebrity, che vuole essere
un documentario sui paparazzi e come i vip vivono questi continui
assalti, e l’altro evento importante Zero dark
thirty, film di Katherine Bigelow sulla cattura di Osama
Bin Laden che fino ad ora era uscito solo in poche sale.
Arriva la conferma tramite IGN e direttamente da Guillermo del Toro che è in fase di
sviluppo un film basato su alcuni personaggi soprannaturali
dell’universo DC Comics.
Guarda una versione alternativa del
trailer di Pacific
Rim di Guillermo del Toro, pubblicata
da Qualcomm. Il filmato è stato utilizzato nella presentazione
della società al CES di Las Vegas. Nel video presenti nuove
immagini del film che vi ricordiamo uscirà negli usa il 12 Luglio
in 3D, 2D e IMAX 3D.
Nel cast di Pacific
Rim Charlie Hunnam, Clifton Collins
Jr., Idris Elba, Max Martini, Rinko
Kikuchi e Ron Perlman.
Ulteriori info sul film nella nostra scheda: Pacific Rim.
La Sony Pictures
adatterà per il grande schermo un film tratto dal
videogioco Shadow of the
Colossus,e per scrivere la sceneggiatura ha
ingaggiato Seth Lochhead,
Arriva la notizia da
Deadline che Brad
Pitt potrebbe interpretare per il grande schermo
Ponzio Pilato, prefetto romano che autorizzò la
crocifissione di Gesù Cristo.