L’uscita nelle sale di Joker
accompagnata da diverse polemiche non ha impedito al film di Todd
Phillips di registrare incassi stellari al box office di tutto il
mondo. Seguendo l’esempio la Warner Bros. potrebbe sviluppare altri
progetti interamente dedicati ai villain di casa DC, con nuovi
standalone indipendenti dall’universo di Aquaman e Wonder Woman e liberi di scrivere la
propria storia per un pubblico meno avvezzo al genere
cinecomic.
E allora quali potrebbero essere i
personaggi perfetti per questa operazione? Ecco alcuni validi
candidati:
Sinestro
Sinestro è uno dei
pochi villain della DC Comics che ha iniziato il suo percorso da
eroe: nato come uno delle Lanterne Verdi, venne cacciato per i suoi
metodi estremi e bandito nell’universo dell’antimateria finendo per
creare una delle nemesi più potenti che la squadra abbia mai
conosciuto. Sinestro tornò quindi al potere grazie ad un anello
giallo alimentato dalla paura.
Lex Luthor
Lex Luthor è uno
dei cattivi più brillanti e famosi dell’universo DC, tra i pochi
senza superpoteri a mettere in difficoltà Superman, abbastanza
popolare da diventare perfino Presidente degli Stati Uniti. Un film
sulla sua ascesa alla Casa Bianca sarebbe intrigante, soprattutto
se portasse poi ad un grande scontro con il figlio di Krypton.
Bane
Uno dei più grandi rivali di Batman
ha già avuto un ottimo adattamento al cinema, grazie alla trilogia
sul cavaliere oscuro di Christopher Nolan,
tuttavia è evidente – visto il potenziale inespresso del
personaggio – che Bane meriti più spazio in uno
standalone che racconti le sue origini tra le mura della prigione
di Santa Prisca.
Eobard Thawne (Reverse Flash)
Mentre aspettiamo l’arrivo nelle
sale dello standalone su Flash (ora affidato alla regia
di Andy Muschietti), sembra molto improbabile
che nel film vedremo la sua nemesi Eobard Thawne
aka Reverse Flash. Nato come grande fan di Barry Allen, il
personaggio finisce per viaggiare nel tempo diventando un
pericoloso antagonista del suo idolo.
Vandal Savage
Vandal Savage,
conosciuto anche come Vandar Adg, è un immortale che dalle origini
della storia umana ha seminato crimine e violenza sulla Terra.
Questo brillante stratega con immense conoscenze scientifiche è uno
dei più ricorrenti villain della DC e il fatto che abbia una linea
temporale così ampia potrebbe permettere agli sceneggiatori di
inserirlo in qualsiasi periodo.
Darkseid
Tra i vari cinecomic attualmente in
sviluppo tratti dai fumetti DC c’è anche New
Gods, affidato alla regia di Ava
DuVernay che scriverà la sceneggiatura insieme a
Tom King (fumetttista conosciuto per i suoi lavori
su Mister Miracle, Swamp Thing, Nightwing, The Vision).
Non abbiamo ancora nessun dettaglio sulla trama, ma proprio grazie
alla regista sappiamo che Darkseid, il principale
antagonista del Quarto mondo di Jack Kirby, sarà nell’adattamento.
Tuttavia sarebbe ugualmente interessante vedere al cinema uno
standalone dedicato slla sua storia di origine che coinvolge drammi
familiari, tradimento e fantasia.
Ecco sei villain cinematografici che
hanno fatto una fine stupida:
[nggallery id=1944]
I villain cinematografici sono
spesso i personaggi che lo spettatore ama di più, ma qualche volta
anche al cattivo più furbo e ostinato è destinata una fine
ingloriosa. Basti pensare al celebre Boba Fett in
Star
Wars il Ritorno dello Jedi, ucciso “per errore”
da un Han Solo accecato, oppure a Bane, in
Il Cavaliere Oscuro il Ritorno, che dopo
un terribile combattimento e una tragica vita di sofferenza viene
banalmente atterrato da un colpo di fucile dal Batpod da una
Catwoman quasi incurante.
Che ve ne pare? Qual è la fine più
stupida che ha fatto un villain secondo voi?
Netflix ha diffuso il primo trailer di 6
Underground il nuovo film di Michael
Bay con protagonista Ryan Reynolds.
Gli sceneggiatori di
Deadpool, Rhett Reese e
Paul Wernick, hanno scritto 6
Underground, e Ryan Reynolds è il
protagonista accanto a Ben Hardy, Dave Franco, Adria
Arjona, Manuel Garcia-Rulfo e Corey
Hawkins. All’inizio di questo mese, Reynolds ha pubblicato
un video dietro le quinte in cui ha scherzosamente parlato di
quanto adori i momenti “tranquilli” dei film di Bay… mentre, alle
sue spalle, si “svolgeva” un epico incidente automobilistico.
Michael Bay è meglio conosciuto come il regista
della saga di Transformers ed è famoso per il suo
amore per esplosioni e scene d’azione che distruggono la maggior
parte del panorama del film.
All’inizio della sua carriera, Bay
si era dedicato principalmente a film action, ricordiamo Bad Boys e
The Rock, e in un nuovo video pubblicato su Instagram descrive 6
Underground come un ritorno alle sue radici.
6 Underground
introduce un nuovo modello di eroe d’azione. Sei individui
provenienti da tutto il mondo, ognuno il migliore nel proprio
campo, sono stati scelti non solo per le loro abilità, ma per il
desiderio comune di cancellare il loro passato per cambiare il
futuro. La squadra è riunita da un enigmatico leader (Ryan
Reynolds), la cui unica missione nella vita è garantire che, mentre
lui e i suoi compagni non saranno mai ricordati, le loro
azioni lo saranno sicuramente.
Diretto da:
Michael Bay Scritto da: Paul Wernick & Rhett Reese Prodotto da: David Ellison, Don Granger,
Dana Goldberg, Ian Bryce
Co-prodotto da: Jonathan Hook, Michael Kase
Produttore esecutivo: Matthew Cohan Cast: Ryan Reynolds, Mélanie Laurent, Corey
Hawkins, Adria Arjona, Manuel Garcia-Rulfo, Ben Hardy Lior Raz,
Payman Maadi e Dave Franco.
In occasione dell’attività stampa
dedicata a 6
Underground, il nuovo film di Michael
Bay su Netflix, abbiamo intervistato uno dei protagonisti
del film, Ben Hardy, e un membro degli
Storror, il gruppo di parkour che ha lavorato al
film.
6 Underground è disponibile su
Netflix.
Gli sceneggiatori di
Deadpool, Rhett Reese e
Paul Wernick, hanno scritto 6
Underground, e Ryan Reynolds è il
protagonista accanto a Ben Hardy, Dave Franco, Adria
Arjona, Manuel Garcia-Rulfo e Corey
Hawkins. All’inizio di questo mese, Reynolds ha pubblicato
un video dietro le quinte in cui ha scherzosamente parlato di
quanto adori i momenti “tranquilli” dei film di Bay… mentre, alle
sue spalle, si “svolgeva” un epico incidente automobilistico.
Michael Bay è meglio conosciuto come il regista
della saga di Transformers ed è famoso per il suo
amore per esplosioni e scene d’azione che distruggono la maggior
parte del panorama del film.
All’inizio della sua carriera, Bay
si era dedicato principalmente a film action, ricordiamo Bad Boys e
The Rock, e in un nuovo video pubblicato su Instagram descrive 6
Underground come un ritorno alle sue radici.
6
Underground introduce un nuovo modello di eroe
d’azione. Sei individui provenienti da tutto il mondo, ognuno il
migliore nel proprio campo, sono stati scelti non solo per le loro
abilità, ma per il desiderio comune di cancellare il loro passato
per cambiare il futuro. La squadra è riunita da un enigmatico
leader (Ryan Reynolds), la cui unica missione nella vita è
garantire che, mentre lui e i suoi compagni non saranno mai
ricordati, le loro azioni lo saranno sicuramente.
Diretto da:
Michael Bay Scritto da: Paul Wernick & Rhett Reese Prodotto da: David Ellison, Don Granger,
Dana Goldberg, Ian Bryce
Co-prodotto da: Jonathan Hook, Michael Kase
Produttore esecutivo: Matthew Cohan Cast: Ryan Reynolds, Mélanie Laurent, Corey
Hawkins, Adria Arjona, Manuel Garcia-Rulfo, Ben Hardy Lior Raz,
Payman Maadi e Dave Franco.
Jonathan Majors e i Marvel Studios non lavoreranno più
insieme. Una notizia che, trovata la conferma, si è diffusa nel
giro di pochissimo tempo, ed è conseguenza di un verdetto atteso a
lungo, secondo cui l’attore è stato dichiarato colpevole di aver
commesso due reati di molestie e aggressioni. Chiusi i rapporti con
Majors, che dava volto e corpo a Kang il
Conquistatore – il grande villain dell’MCU
fino al 2027 – non si conosce ancora bene la linea che la casa di
produzione prenderà in merito. Ci sarà un recast, ignoreranno il
villain del multiverso oppure lo sostituiranno? Domande lecite, a
cui cerchiamo di dare risposta. Intanto, in una notizia recente
riportata da THR, Avengers:
The Kang Dynasty continuerà ad essere lavorato, ma
potrebbero esserci degli importanti cambiamenti creativi. E chissà,
le modifiche apportate magari andranno a salvare l’MCU da una posizione
al momento un po’ scomoda. Una cosa è certa: ci sono alcune
ottime soluzioni che potrebbero far continuare ad andare avanti il
Marvel Cinematic Universe senza
Kang.
La TVA potrebbe tenere sotto
controllo ogni variante di Kang
Nel finale della
seconda stagione di Loki,
vediamo la TVA mettersi alla ricerca delle varianti di Kang e di
altre potenziali figure che minacciano il multiverso. Un’operazione
possibile grazie solo a Loki, il quale ha distrutto il Telaio
Temporale di Colui che Rimane, per poi usare il proprio potere per
mantenere in vita la Sacra Linea Temporale, riformando questa in un
albero multiversale e mantenendo così tutte le linee temporali
ramificate. Ciò si traduce in una sola cosa: la TVA può
effettivamente essere un guardiano della pace per il multiverso,
anziché limitarsi solamente a tenere sotto controllo la Sacra Linea
Temporale secondo la volontà di Colui che Rimane.
Potremmo dire che,
“senza volerlo”, Loki potrebbe aver creato un finale narrativo
dignitoso per Kang. Supponendo che la TVA sia in grado di gestire
qualsiasi variante di Kang in futuro, potrebbe essere rivelato che
il Consiglio dei Kang – conosciuto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania – è stato interrotto
dall’azione di Loki, presente per l’appunto nel finale. Pur magari
non essendo la soluzione migliore, sarebbe di sicuro un escamotage
narrativo chiaro e completo che non avrebbe nessuna ripercussione
nel futuro del
MCU.
Dottor Destino
potrebbe mettere fine al Consiglio dei Kang
Che si voglia
ammetterlo oppure no, tutti (o quasi) aspettano l’arrivo nel
MCU di un villain in particolare: Victor Von
Doom, meglio conosciuto come Dottor
Destino. Che in fondo è uno dei protagonisti della
miniserie a fumetti crossover Secret Wars (e potrebbe esserlo anche
dell’omonimo film). Sugli schermi, in realtà, si è già visto, e per
chi nell’attesa volesse gustarsi la rivalità fra lui e Mister
Fantastic, il consiglio è di recuperare I Fantastici 4 (2005) e I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007).
Ad ogni modo,
tornando a Kang, l’MCU potrebbe farlo sostituire da un
villain ancor più grande del
Marvel Universe, che è per l’appunto Dottor Destino, e sarebbe
interessante mostrare il suo terrificante potere facendogli
distruggere il Consiglio dei Kang. Un modo, questo, per chiudere la
porta al precedente cattivo del Multiverso, e aprirne
contemporaneamente una a qualcuno di decisamente peggiore nel
MCU. In fondo, Dottor Destino è
molto più dell’acerrimo nemico di Mister Fantastic: è uno dei più
importanti cattivi Marvel e dunque rappresenta
un’oscura minaccia per il mondo intero e per tutti i suoi eroi.
La scena post-credits di Ant-Man
and the Wasp: Quantumania
La scena
post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che doveva segnare
poi la durata nel tempo del personaggio di Kang il Conquistatore, e
dunque di Jonathan Major, vedeva il villain e le sue versioni
riunite in un concilio dove figurano le varianti di tutti gli
universi. Essendo poi arrivato il problema dell’attore, l’MCU
potrebbe decidere di ignorare direttamente il Consiglio dei Kang,
pittosto che trovare un modo per continuare con esso e proseguirne
la storia.
Il MCU può concentrarsi solo sulle
Incursioni
Se l’intenzione era
puntare tutto su Kang il Conquistatore come previsto con Avengers:
The Kang Dynasty, i Marvel Studios potrebbero
concentrarsi di più sulla minaccia delle Incursioni multiversali
nel
MCU, introdotte per la prima volta in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Nonostante
il villain sia stato definito come il principale catalizzatore
delle Incursioni, altri personaggi ed eventi nel multiverso possono
crearle, come in fondo ci dimostra lo stesso Doctor Strange alla fine del film. Potrebbe
essere che un numero crescente di Incursioni sia la minaccia che
gli Avengers devono fermare in Avengers:
The Kang Dynasty, per poi fallire e provocare Avengers: Secret Wars e la fine della loro realtà
attraverso un’Incursione.
Questo sarebbe
simile alla storia …il tempo finisce, che ha fatto da
preludio alle Guerre segrete dei fumetti. Nonostante gli Illuminati
presenti nel cartaceo (un gruppo formato da alcuni dei supereroi
più famosi e potenti sulla Terra) si siano compromessi nella
convinzione di dover distruggere preventivamente altre realtà per
salvare la propria, un’Incursione è avvenuta lo stesso con, per
l’appunto, le Guerre segrete. Qualcosa che rispecchi questo
concetto potrebbe essere molto avvincente e non necessiterebbe per
forza di Kang il Conquistatore.
Galactus potrebbe sostituire
Kang
In linea con il
concetto di mondi distrutti, Galactus – il cui
vero nome è Galan – potrebbe diventare un convincente e funzionale
sostituto di Kang il Conquistatore. Il personaggio è conosciuto
come il Divoratore di Mondi o anche il Distruttore, oltre a essere
considerato un altro dei più grandi e importanti cattivi della
Marvel. Ciò che rende un pericolo
il villain è il fatto che, per nutrirsi, deve mangiare sempre mondi
ricchi di vita.
Potrebbe anche
essere che questa “qualità” venga potenziata, facendo in modo che
Galactus consumi proprio intere realtà, che andrebbero dunque a
intaccare il multiverso. Stando alle voci secondo le quali il
Divoratore di Mondi dovrebbe essere introdotto in Fantastici
Quattro, i Marvel Studios potrebbero pensare
di affidargli un ruolo più esteso e incisivo, facendolo diventare
il grande villain dell’intero
MCU.
Nessun main villain per Avengers:
Secret Wars
Infine, se
consideriamo l’idea che Avengers:
Secret Wars sarà con molta probabilità un’enorme resa dei
conti tra diverse realtà e varianti come quelle viste nella
controparte fumettistica, potrebbe non essere addirittura
necessario avere un villain principale come Kang il Conquistatore
(e, a questo punto, nemmeno un altro). Potrebbe, in sostanza,
essere solo una battaglia che si incentra sulla sopravvivenza, in
cui sono al centro diverse versioni di eroi che combattono per far
sì che i loro rispettivi mondi continuino a esistere nel multiverso
o in quello che verrà a sostituirlo in seguito. Insomma,
nell’eventualità che non ci sia un recast, ci sono alcune buone
possibilità per l’MCU
di abbandonare il personaggio di Kang.
Il contributo dei Marvel Studios ha cambiato (o
cambierà) la storia del cinema? Qual è stato l’impatto del
MCU sulla settima arte,
sul pubblico e sulle generazioni investite da questo fenomeno di
successo?
Ecco qualche risposta in merito per
analizzare tutti i modi in cui l’universo cinematografico Marvel può essere considerato caso
di studio:
Il commento sulla società contemporanea
Dieci anni fa, la sola idea di
produrre un blockbuster che trattava di problematiche reali come il
razzismo o il sessismo sarebbe sembrata impossibile, e in questa
direzione il MCU ha davvero fatto passi da
gigante sviluppando film commerciali che non mirano soltanto ad
intrattenere il pubblico, ma che lo incoraggiano a riflettere sulle
questioni della società contemporanea.
Ecco allora che Black
Panther mostra gli effetti del razzismo, Spider-Man:
Homecoming le conseguenze di un licenziamento che
spingono le persone a compiere atti violenti, e Captain
Marvel, che ha esplorato in che modo il sessismo può
influenzare negativamente il percorso professionale e privato di
una donna.
Le scene post credits
Prima del Marvel Cinematic Universe, il
pubblico era solito lasciare la sala dopo la fine del film senza
guardare i titoli di coda. Oggi invece, quando si va al cinema per
guardare un cinecomic Marvel (e non solo), rimanere
seduti è diventata la regola e l’attesa per la scena post credits è
diventata parte del divertimento.
Si, perché il MCU ha reso popolari questi brevi
frammenti che collegano un film all’altro, e che spesso rivelano
parti di trama del futuro del franchise con effetto sorpresa.
I riferimenti alla cultura pop
Il MCU è ricchissimo
di easter egg e riferimenti
alla cultura pop, non soltanto relativa al
mondo dei fumetti, ma a quello del cinema e della televisione in
generale. Così registi e sceneggiatori non perdono mai occasione di
citare una scena dei loro film preferiti che hanno segnato la
storia di Hollywood inserendo dettagli tra le pieghe dei
cinecomic.
Dall’omaggio – e fulcro del primo
film dei Guardiani della Galassia –
a Footloose (con Peter Quill che usa il musical come stratagemma
per insegnare a Gamora a ballare), al momento particolare
in Captain America:
Civil War, durante l’incredibile scena di
combattimento dell’aeroporto, in cui Spider-Man oscilla intorno
alle gambe di Giant-Man per farlo inciampare. Un piano che, senza
troppi indugi, omaggiava la sequenza de L’impero
colpisce ancora…
Per non parlare di quando in
Captain America:
The Winter Soldier, nell’inquadratura della finta
tomba di Nick Fury, è presente la famosa citazione biblica
di Pulp Fiction incisa sulla lapide
pronunciata dal personaggio di Samuel L.
Jackson, Jules, ogni volta che uccide qualcuno nel film di
Quentin Tarantino.
Il concetto di universo condiviso
Una volta se un film aveva un
discreto successo, il massimo che si poteva ottenere era un sequel
o uno spin-off. La Marvel invece ha espanso lo stesso
concetto contribuendo a creare un nuovo format per lo storytelling
cinematografico, ovvero il concetto di universo condiviso di cui
fanno parte tutti i personaggi.
Ogni aggiunta alla lineup dei
Marvel Studios esplora quindi un
nuovo aspetto di questo mondo, con i vari film che hanno il compito
di presentare storie di decenni diversi, sempre unite da una trama
onnicomprensiva.
La rappresentazione delle minoranze
Il travolgente successo di Black
Panther (uscito a febbraio 2018) ha messo in chiaro il
bisogno sempre più forte di rappresentare al cinema, specialmente
in questi film di ampio richiamo delle masse, tutte le minoranze e
la diversità sociale.
Perché di fatto è che il pubblico vuole.
Nel frattempo sappiamo che i
Marvel Studios hanno posto le basi
di un progetto che porterà alla diversificazione del MCU dei prossimi anni, dal film
sugli Eterni allo standalone
sull’asiatico Shang-Chi (per non
parlare del recente Captain Marvel con Brie
Larson, il primo del franchise ad avere una
supereroina protagonista).
Supereroi “cool”
C’è stato un tempo in cui dire di
essere un fan dei fumetti ti etichettava subito come uno sfigato.
Oggi invece, il rapporto tra il pubblico e questo mezzo di
comunicazione è drasticamente cambiato, anche grazie all’intervento
dei Marvel Studios che hanno saputo
rendere “cool” i supereroi e i loro mondi.
Inoltre, se pensiamo a personaggi
come Batman e Spider-Man che
avevano debuttato sulle pagine dei fumetti ben prima di
Iron Man, sembra siano stati scalzati nelle
classifiche di gradimento da eroi come Capitan
America e Thor, o anche Jessica
Jones, Visione e Scarlet
Witch, figure “nuove” che le persone hanno imparato ad
amare dopo averle viste e ammirate al cinema.
Kevin Bacon è
pronto a confrontarsi nuovamente con il grande schermo. L’attore
attualmente impegnato nella realizzazione della serie televisiva
The Following è ufficialmente
entrato a far parte del cast di 6 MirandaDrive, un thriller dalla produzione a basso
costo affidata alla Blumhousedi Jason
Blum.
6 Miranda
Drive sarà diretto da Greg
Mclean, di cui è anche autore della sceneggiatura, e si
focalizzerà su di una famiglia che, di ritorno da una vacanza al
Grand Canyon, porterà con sé, come souvenir del viaggio,
una misteriosa forza sovrannaturale.
Anche l’attrice australiana
Radha Mitchell, secondo quanto riportato, sarebbe
in procinto di aderire al progetto.
Ad affiancare Jason
Blum nella produzione saranno Matt
Kaplan di Chapter One Films
e Robyn Marshall.
Le riprese del film avranno inizio
nel mese di marzo a Los Angeles.
Il cast di 6
Miranda Drivesi arricchisce di
una nuova arrivata: Jennifer Morrison,
protagonista della serie tv Once Upon a
Time, si aggregherà a Kevin
Bacon, Radha
Mitchell e Ming-Na
Wen nella realizzazione dell’horror prodotto
dalla Blumhouse.
Il film, diretto
da Gregor McLean, regista australiano noto
per Wolf Creek, sarà ispirato
ad eventi davvero accaduti, e seguirà le vicende di una famiglia
che, di ritorno dalle vacanze nel Gran Canyon, porterà
inconsapevolmente con sé una forza soprannaturale.
Nutrendosi delle loro paure, la presenza malvagia cercherà di
distruggerli prendendosi le loro vite e la loro casa.
Jennifer Morrison
interpreterà la madre di una famiglia che si aggregherà a quella
di Bacon nel corso della loro vacanza.
Il film sarà prodotto
da Jason
Blum della Blumhouse, Matt
Kaplan di Chapter One
e Bianca Martino di Emu
Creek Pictures. Universal si
occuperà della distribuzione del film.
Il primo adattamento di
Iron Man al cinema ha restituito una corretta
rappresentazione di Tony Stark quale donnaiolo impenitente, cosa
che nei fumetti rispecchia moltissimo la sua personalità. Come
sappiamo, il personaggio si “accaserà” con Pepper Potts (Gwyneth
Paltrow) ma ancora in The Avengers lui stesso si auto-definisce
“genio, miliardario, playboy,
filantropo”.
Dalla sua creazione, nel 1963,
quando Stan Lee e Jack Kirby
utilizzarono Howard Hughes come modello,
Tony Stark si è gradualmente evoluto dall’industriale
della Guerra Fredda nel milionario, playboy e filantropo con una
propensione per le rosse (non le birre). Data questa nomea, si
pensa che Stark sia il più lascivo e promiscuo degli eroi Marvel, ma non è così! Ecco almeno
6 eroi Marvel che sono molti più
promiscui di Tony.
Daredevil
L’attrazione di
Matt Murdock per le rosse è persino “peggiore” di
quella di Tony. Se si guarda nella biancheria sporca, si vede che i
due hanno più volte condiviso la stessa donna. Ma mentre Tony
preferisce tradizionalmente avere a che fare con i ricchi che si
godono cene eleganti e si abbronzano su spiagge esotiche, Matt
tende a preferire donne appariscenti ma folli, che potrebbero
essere in grado di dargli del filo da torcere.
In molti decenni dal suo debutto,
Matt ha condiviso relazioni proibite con Vedova Nera, Dakota North, Echo, Lady
Deathstrike, Domino, Gatta Nera, Typhoid Mary, She-Hulk e ovviamente Elektra.
Occhio di Falco
Anche se il Marvel Cinematic
Universe, abbiamo scoperto, lo dipinge come un affezionato
padre di famiglia e marito devoto, Occhio di Falco è tutt’altro nei
fumetti.
Il cecchino degli Avengers non è
certo tipo da rimanere legato a una sola donna, anche se spesso si
è legato a Vedova Nera (di nuovo) e a Mockingbird,
con la quale è stato davvero sposato a un certo punto. A parte
queste due relazioni “storiche”, Occhio di Falco ha una lista di
amanti alquanto lunga tra cui compaiono She-Hulk, Wasp,
Moonstone, Echo, Spider-Woman, una Skrull e persino una Doombot di
Scarlet Witch, sì, proprio un robot.
Vedova Nera
Capita che Natasha Romanoff usa il suo fascino per
avvicinarsi a un obbiettivo, quando lavora sotto copertura. Ma più
spesso le piace soltanto divertirsi in giro. Dopotutto,
l’allenamento nella Stanza Rossa le ha insegnato che il sesso non è
altro che una pratica necessaria a mantenere la disciplina.
Il suo passato include infatti
“incontri” con Iron Man, Daredevil, il Soldato
d’Inverno, Ercole, Occhio di Falco, Dottor Destino, Red
Guardian e Alyosha Kravinoff. Coerentemente con il suo
nome in codice, i suoi partner vengono lasciati di solito con il
cuore spezzato, morti o privi di informazioni critiche.
She-Hulk
She-Hulk è senz’altro uno
dei personaggi Marvel più sessualmente liberi,
questo perché l’esposizione ai Raggi Gamma aumenta il suo desiderio
sessuale così come fa con i suoi muscoli. Combatte chi vuole, dorme
con chi vuole e arriva puntuale in tribunale il giorno dopo, pronta
a perseguire il nemico o l’amante allo stesso modo (che a
volte si rivelano essere la stessa persona). Sarebbe materiale
fantastico per una serie tv, infatti!
Nel corso degli anni, vari
scrittori e artisti Marvel hanno fatto accoppiare
Jennifer Walters con Occhio di Falco, Starfox,
Luke Cage, Hercules, Man-Wolf, Clay Quartermain e persino
Hulk. Esatto! In Vecchio Logan, Hulk e sua cugina hanno procreato,
invadendo il futuro con la propria prole demente.
Wolverine
Quando vivi tanto a lungo
come Wolverine, sei destinato ad avere una o due schermaglie
amorose nel corso degli anni. Le sue caratteristiche animali e i
suoi feromoni bestiali lo hanno portato a congiungersi con più di
una eroina e cattiva nel panorama Marvel.
Pur non avendo mai coronato il suo
sogno d’amore che Jean Grey, il suo vero amore,
Wolverine non è rimasto con gli artigli in mano e ha intrecciato
più di una tresca: Domino, Echo, Mystica, Squirrel
Girl, Itsu, Silver Fox, Remus, Gahck, Tyger Tiger,
Tempesta e Gatta Nera. Esiste addirittura un gruppo di
supporto per le sue ex, chiamato Seraph’s Angels. Si tratta di
un gruppo mercenario di ex del mutante canadese e guidato
da Seraph.
Luke Cage
Nessuno, nell’universo
Marvel Comics, si diverte in giro come Luke
Cage, nemmeno Wolverine che è stato in giro un secolo o due. Anche
se il suo punto massimo lo raggiunge probabilmente con Jessica
Jones, Cage ha fatto “grandi cose” ancor prima di incontrare la sua
collega Defender.
Spider-Woman, Jessica Jones, Claire
Temple, She-Hulk, Tigra, Spider-Woman, Black Cat, Darla Deering
ovvero Miss Thing e molte altre hanno “preso un caffè” con l’eroe
indistruttibile di Harlem. Il suo libro nero pre-matrimonio
comprende tutta la lista dei membri donna degli Avengers.
Negli ultimi anni, nonostante il
successo di pubblico, i CineComics sono stati un
po’ bistrattati dagli Oscar, il premio più ambito
dell’industria cinematografica, e nonostante film che hanno
convinto anche i critici come Guardians of The
Galaxy, l’Academy è sempre restia a premiare queste
opere. Proviamo oggi a fare una lista dei film che invece un premio
l’hanno vinto:
I film di supereroi non sono per tutti. Sono
molti gli attori che hanno indossato mantelli, mantelline e
spandex, ammettendo poi di non essersi divertiti e di non volerlo
rifare. Tuttavia, solo una piccola parte di attori è tornata a
ruoli che odiava.
Alcuni lo hanno fatto perché
obbligati dal contratto. Altri, invece, volevano una seconda
possibilità o hanno ricevuto un’offerta di denaro sufficiente a
fargli mettere da parte l’orgoglio. E poi c’erano quelli che
sembravano essere ghiotti di punizioni e non sapevano quando dire
“no”. Ecco 6 attori che sono tornati a ruoli di supereroi che
odiavano.
Dave Bautista – Drax
La star di Aquaman,
Jason Momoa, era originariamente in lizza per
interpretare Drax nel MCU, ma il ruolo è andato a
Dave Bautista (meglio conosciuto come Batista
nella WWE), attore di wrestling professionista.
L’attore ha rubato la scena sia in
Guardiani della Galassia che in
Avengers, ma mentre noi tutti abbiamo apprezzato
l’ilarità che ne è derivata, Dave Bautista non l’ha fatto. Ha
dichiarato che è stato un “sollievo” terminare il suo
tempo come eroe nel Vol. 3 e ha ammesso: “Non è stato tutto
piacevole. È stato difficile interpretare quel ruolo… Non so se
voglio che Drax sia la mia eredità: è un’interpretazione sciocca e
voglio fare cose più drammatiche“.
In seguito ha definito la sua
uscita dal MCU “perfetta“, ma ha
detto che i Marvel Studios hanno lasciato cadere
la palla sul personaggio e sulla trama più seria che ci era stata
promessa quando il Distruttore aveva giurato di vendicare
la morte di sua figlia uccidendo Thanos .
A un certo punto, i
Marvel Studios e James Gunn hanno riconosciuto che Dave Bautista aveva delle doti comiche e hanno
scelto di incasellare il personaggio. Di conseguenza, Dave Bautista ha continuato a tornare in
un ruolo che lo ha sempre più disilluso e frustrato.
James Franco – Harry Osborn
James Franco si è messo in luce interpretando
Harry Osborn nella trilogia di Spider-Man
di Sam Raimi. Il suo lavoro migliore è arrivato
nel sequel, ma quando è uscito il deludente terzo capitolo,
sembrava che stesse interpretando una parodia del personaggio (e
non solo a causa dell’assurdo costume da “Green Goblin”
che indossava).
James Franco ha poi chiarito abbondantemente
di non essersi divertito a interpretare Harry dopo il primo film,
affermando: “Ci ho lavorato molto duramente, ma non erano film
che mi interessavano. E dopo che sono usciti, mi sono sentito
malissimo“.
Ha poi ammesso che far parte del
franchise di Spider-Man gli ha fatto capire che,
come attore, “bisogna fare solo progetti a cui si tiene, in cui
si crede, e questa idea è nata proprio dall’esperienza negativa di
quei film“.
L’attore si è comunque riunito con
Sam Raimi per Il
grande e potente OZ, ma si è molto rammaricato di
essere stato vincolato a un contratto per tre film come parte della
prima trilogia del wall-crawler sul grande schermo.
Jennifer Garner – Elektra
Jennifer Garner ha interpretato
Elektra in Daredevil
del 2003 e, nonostante sia stata uccisa alla fine del film,
l’attrice è tornata due anni dopo per un’uscita da solista.
Che ci crediate o no, Ben Affleck – che ha apertamente criticato
Daredevil
e ha dichiarato di odiare il ruolo dell’Uomo senza paura – è
tornato nei panni di Matt Murdock per una scena eliminata,
probabilmente perché era obbligato per contratto a farlo. Jennifer Garner, nel frattempo, si è trovata
nella stessa situazione, ma è stata costretta a recitare in un
intero film terribile, invece di avere la fortuna di essere
lasciata in disparte.
L’attrice ha descritto il film del
2005 come “orribile“, mentre l’ormai ex fidanzato
Michael Vartan ha rivelato: “Ho sentito dire
che [Elektra] era orribile. [Jennifer mi ha chiamato e mi ha detto
che era orribile. Ha dovuto farlo per via di Daredevil. Era nel suo
contratto“.
Nonostante ciò, tutto lascia
pensare cheJennifer
Garner tornerà a vestire i panni di Elektra
in Deadpool &
Wolverine di quest’estate. Nonostante l’esperienza
terribile dell’ultima volta, l’attrice è chiaramente tentata di
tornare per un terzo e ultimo tentativo nel ruolo
dell’assassina.
Ryan Reynolds – Deadpool
Ryan Reynolds non ha mai odiato
Deadpool; anzi, lo ha amato a tal punto da essere
presumibilmente responsabile di aver fatto trapelare i filmati di
prova che hanno permesso al film del 2016 di diventare realtà.
Tuttavia, non è un segreto che
l’attore abbia odiato la versione di Wade Wilson che ha
interpretato in X-Men Origins: Wolverine del 2009. Questo
“Deadpool” è stato introdotto come il mercenario saccente
in una serie di scene d’azione smielate – ha tagliato un proiettile
a metà con una spada! – per poi diventare Arma XI, alias
“Barakapool”, nell’atto finale del film, stroncato dalla
critica.
“È stata un’esperienza molto
frustrante“, ha ricordato in seguito Ryan Reynolds. “Ero già impegnato nel film
di Deadpool. A quel punto non avevamo ancora scritto una
sceneggiatura. È arrivato [Wolverine] e mi hanno detto: ‘Interpreta
Deadpool in questo film o lo faremo fare a qualcun altro’. E io ho
detto: “Lo farò, ma è la versione sbagliata. Deadpool non è
corretto“. È stato un innegabile disastro e Ryan Reynolds ha dovuto persino inventare le
sue battute. Dobbiamo credere che sia tornato solo perché sapeva di
poter interpretare Deadpool.
Idris Elba – Heimdall
Come abbiamo stabilito, nemmeno il
Marvel Cinematic Universe
è immune dal lasciare gli attori insoddisfatti dei personaggi che
hanno interpretato. Solo uno ha continuato a tornare, senza che
nessuna delle sue apparizioni successive migliorasse in modo
sostanziale la precedente.
L’Heimdall di Idris Elba è stato un non-fattore in
Thor e al massimo una delusione in Thor:
The Dark World. Ripensando alle riprese del sequel,
l’attore ricorda di aver pensato: “È una tortura, amico. Non
voglio farlo“. Il mio agente mi disse: “Devi farlo, fa
parte dell’accordo“. Allora ero lì, in questa stupida
imbracatura, con questa parrucca, questa spada e queste lenti a
contatto. Mi ha strappato il cuore“.
Nonostante ciò, è tornato in
Thor:
Ragnarok di Taika Waititi, con un
ruolo leggermente migliore. I Marvel Studios hanno
finalmente liberato Idris Elba in Avengers:
Infinity War quando Thanos ha ucciso l’asgardiano, anche se
l’attore non può aver nutrito troppi rancori visto che è apparso
nella scena post-credits di Thor:
Love and Thunder.
Ben Affleck – Batman
Dopo aver passato un brutto periodo
nel ruolo di Daredevil, tutti sono rimasti
scioccati quando Ben Affleck ha deciso di firmare per
interpretare il Cavaliere Oscuro in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016.
Purtroppo, anche quel film è stato stroncato dalla critica (così
come Suicide
Squad, in cui Ben Affleck ha fatto un paio di camei), e
Justice
League del 2017 non è andato molto meglio.
Spinto al punto di rottura,
Ben Affleck ha deciso di abbandonare sia il
ruolo di Bruce Wayne che quello di The Batman, un progetto che inizialmente aveva
scritto, diretto e di cui era protagonista.
Le pressioni e i contraccolpi
derivanti dall’interpretazione di questo personaggio della DC
Comics hanno coinciso anche con i problemi pubblici dell’attore con
l’alcol, ed è chiaro che Batman è un ruolo di cui si è
disinnamorato e con il quale non vuole avere più nulla a che fare
(The
Batman era già abbastanza avanti che ha persino
rilasciato un filmato di prova di Deathstroke).
Sorprendentemente, alla fine ha
accettato di vestire i panni di Batman non una o
due volte, ma tre. Si tratta di camei in Zack
Snyder’s Justice League di Zack Snyder,
The
Flash e in una scena tagliata da Aquaman e il Regno
Perduto. Ora, scommettiamo che Ben Affleck non ha più bisogno del
mantello.
Il cacciatore di tesori Brock Lovett è alla
spasmodica ricerca del cuore dell’oceano, un leggendario diamante
blu che, si diceva, era appartenuto ad uno dei facoltosi passeggeri
del Titanic, il mastodontico transatlantico affondato tragicamente
durante il suo viaggio inaugurale. Dal momento che il diamante è
scomparso assieme alla nave, Lovett è convinto che si trovi ancora
a bordo,e organizza così una spedizione negli abissi dell’Oceano
Atlantico, per raggiungere i relitto e trovare finalmente il cuore
dell’oceano.
In occasione della
riuscita nei cinema statunitensi a 40 anni di distanza, la
Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia che Flashdance tornerà sul grande schermo anche in
Italia come film di apertura della 59esima edizione della Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida.
Per celebrare il
40° anniversario dell’uscita nelle sale, arriva al festival il film
che ha avuto un incredibile successo al botteghino mondiale
lanciando la nuova coppia di produttori, Don Simpson e Jerry
Bruckheimer. Flashdance ha segnato un’epoca e la
cultura pop degli anni ‘80, entrando nell’immaginario collettivo
anche per la declinazione al femminile del sogno americano, diretto
da Adrian Lyne con una giovanissima Jennifer Beals, nel ruolo
dell’indimenticabile Alex Owens, che Nanni Moretti ha voluto
incontrare dal vivo nel suo Caro diario accompagnato dal
celebre monologo: «…In realtà il mio sogno è sempre stato quello di
saper ballare bene…Flashdance si
chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la
vita…».
Una storia che ha
fatto sognare una generazione, dettato stili e mode, avvicinare il
grande pubblico al mondo della danza, con una colonna sonora
firmata dal maestro della musica elettronica Giorgio Moroder, con
il brano Flashdance… What a feeling premio Oscar®
come migliore canzone interpretata da Irene Cara, recentemente
scomparsa.
La Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al
24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e
della Regione Marche.
La Fondazione Pesaro
Nuovo Cinema annuncia le date della 59esima edizione della
Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema che si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno 2023
con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale
Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione
Marche.
In concomitanza con
l’annuncio, il festival diretto da Pedro Armocida apre i bandi
del Concorso Pesaro Nuovo Cinema, cuore della Mostra, per film
senza alcun vincolo di formato, genere e durata, del concorso di
critica cinematografica-Premio Lino Miccichè dedicato ai più
giovani e del primo concorso italiano di video-saggi rivolto
agli studenti di cinema di tutto il mondo.
La
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema sta lavorando alla
definizione di tutte le sezioni che compongono il festival e che
nella scorsa edizione hanno ricevuto una grande attenzione da parte
del pubblico. Mentre, per quanto riguarda il consueto Evento
speciale sul cinema italiano, organizzato
tradizionalmente con il Centro Sperimentale di
Cinematografia, il comitato scientifico del festival
(presieduto da Bruno Torri con Pedro Armocida, Laura Buffoni,
Andrea Minuz, Boris Sollazzo, Mauro Santini, Gianmarco Torri e
Walter Veltroni) ha deciso di dedicarlo a Giuseppe
Tornatore.
La
Mostra organizzerà la retrospettiva dei suoi film insieme alla
Cineteca Nazionale, mentre la monografia, curata da
Pedro Armocida e Emiliano Morreale, sarà pubblicata da Marsilio
Editori nella storica collana Nuovocinema. A conclusione
dell’Evento ci sarà una tavola rotonda in cui il regista, che
riceverà il Premio Pesaro Nuovo Cinema, dialogherà anche con il
pubblico.
Giuseppe Tornatore
ha così commentato l’omaggio a lui dedicato: “Sono felice di
apprendere della decisione di dedicarmi l’evento speciale sul
cinema italiano della prossima edizione del Festival. Ho sempre
seguito con interesse, nel mio semplice ruolo di spettatore e
amante del cinema, il prestigioso percorso di studio, indagine e
analisi svolto in tanti anni dalla Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema di Pesaro, è pertanto per me un duplice onore trovarmi a
partecipare come occasione di ulteriori approfondimenti”.
Il regista siciliano
(Bagheria, 1956) è reduce dal grandissimo successo del suo film
Ennio dedicato a Morricone e nella sua carriera ha ottenuto
i più prestigiosi premi internazionali tra cui il Premio Oscar per
il miglior film straniero con Nuovo Cinema Paradiso, un
Golden Globe, un Gran Prix Speciale della Giuria al festival
di Cannes, due premi BAFTA, undici David di Donatello.
Tra i professionisti che contribuirono al successo
di Nuovo Cinema Paradiso, vogliamo ricordare con
affetto il Direttore della Fotografia Blasco Giurato, recentemente
scomparso, con cui Tornatore collaborò anche per la realizzazione
di Il camorrista, Stanno tutti bene e Una pura
formalità.
La Fondazione Pesaro
Nuovo Cinema è lieta di annunciare le date della 58esima
edizione della Mostra Internazionale del
Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 18 al 25 giugno
2022 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione
Marche.
Il festival, diretto da
Pedro Armocida, annuncia le date e,
contemporaneamente, apre i bandi del Concorso Pesaro Nuovo
Cinema – Premio Lino Miccichè, per film senza alcun vincolo di
formato, genere, durata e lingua, del concorso di critica
cinematografica dedicato ai più giovani e del primo concorso
italiano di video saggi rivolto agli studenti di cinema di
tutto il mondo.
Dopo il
successo della scorsa edizione, la Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema sta preparando un programma sempre più attento alle nuove
forme e ai nuovi linguaggi del cinema. L’Evento Speciale sul
cinema italiano, in collaborazione con il Centro Sperimentale di
Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà dedicato a Mario
Martone. Attraverso la retrospettiva dei suoi film, la
pubblicazione di una monografia edita da Marsilio e una tavola
rotonda aperta al pubblico, la Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema omaggerà il grande regista napoletano reduce dal successo di
pubblico e di critica di Qui rido io,presentato alla scorsa Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e dalle riprese
del suo nuovo film Nostalgia, con
Pierfrancesco Favino, dal romanzo omonimo di
Ermanno Rea.
Mario
Martone ha così commentato l’omaggio a lui dedicato:
«Sono felice e
onorato che il direttore Pedro Armocida e il comitato scientifico
del festival di Pesaro mi abbiano proposto di presentare la
retrospettiva dei miei film, e li ringrazio. Lo spirito che ha
sempre animato il festival fa di Pesaro un appuntamento bellissimo
per chi ama il cinema. Mi sono sempre ritrovato pienamente da
spettatore in quello spirito e spero che i miei film costituiscano
ora un nuovo punto di vista nel grande panorama delle retrospettive
del festival. Mai come adesso vogliamo un cinema che si veda in
sala, che si discuta tra le persone a fine proiezione, che
costituisca un’esperienza viva. Appuntamento a Pesaro,
dunque!»
L’accesso ai bandi e tutte le informazioni sono sul sito
www.pesarofilmfest.it; tutti gli
aggiornamenti saranno disponibili anche sui canali social
ufficiali: Facebook, Instagram, Twitter.
Divenuta una delle saghe
cinematografiche d’azione più celebri di sempre, Die
Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala
in un arco temporale che va dal 1988 al 2013. Protagonista assoluto
è l’attore Bruce
Willis, che ricopre il ruolo del poliziotto John
McClane. Nel corso degli anni, questi si è trovato coinvolto in
avventure sempre più estreme e rischiose, in missioni adatte
soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per merito di ciò, il
personaggio è stato indicato come uno dei più iconici del cinema,
nonché uno dei più importanti nella carriera di Willis. Dopo il
grande successo del
primo film, nel 1990 arriva al cinema il sequel intitolato
58 minuti per morire – Die Harder, diretto da
Renny
Harlin.
Alla base della storia vi è
l’omonimo romanzo pubblicato nel 1987 da Walter
Wager. Protagonista del libro è in realtà un personaggio
chiama Frank Malone, ma per il film tale dettaglio viene modificato
al fine di permettere a John McClane di essere nuovamente il
protagonista. Per cercare similitudini con il precedente film,
anche i nemici vengono trasformati da un misterioso individuo ad un
gruppo di terroristi. Così facendo i produttori speravano di andare
incontro ad un nuovo successo sulla scia del precedente
capitolo.
Tale speranza diventò reale nel
momento in cui al box office il film incassò un totale di circa 240
milioni di dollari a fronte di un budget di circa 70. Tale
risultato superò di molto quello raggiunto dal precedente film, e
spinse i produttori ad investire in ulteriori film della saga. In
questo articolo, però, approfondiamo alcune delle principali
curiosità relative a questo secondo capitolo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle location. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
È di nuovo la Vigilia di Natale.
All’aeroporto di Washington John McClane attende
l’arrivo dell’aereo su cui viaggia la moglie
Holly. I due hanno in mente di trascorrere
finalmente insieme e in totale tranquillità quel periodo di festa.
Tale desiderio viene tuttavia stravolto nel momento in cui un
gruppo di terroristi assale l’aeroporto e ne blocca il traffico
aereo. Il colonello Stuart è a capo
dell’operazione. Ex membro dell’esercito espulso per via di azioni
illecite, questi punta a liberare l’ex generale corrotto,
Ramon Esperanza, il quale sta anch’egli arrivando
all’aeroporto per essere poi condotto a processo. I terroristi
prendono possesso della torre di controllo, impedendo l’atterraggio
dei voli in arrivo e lanciando la loro richiesta di
liberazione.
Ancora una volta McClane riesce ad
eludere la sorveglianza, iniziando a concepire un piano per salvare
la situazione. Si troverà però a dover agire in fretta, poiché gli
aerei in volo possiedono un’autonomia limitata. Quello su cui si
trova sua moglie, in particolare, ha solo 58 minuti a disposizione
prima di precipitare al suolo. A peggiorare l’azione ci pensa anche
l’arrivo della polizia, che si dimostra impreparata a gestire la
crisi. Tutto è nelle mani di McClane, e riprendere il controllo
della torre è l’unico modo per lui di salvare la situazione. Passo
dopo passo, il poliziotto dovrò così avvicinarsi a tale ambiente,
evitando di essere ucciso dai terroristi che pattugliano l’intero
aeroporto.
Il cast del film
Elemento indispensabile per dar vita
al film era ovviamente il ritorno di Bruce Willis nei panni del poliziotto John
McClane. Rimasto particolarmente entusiasta dell’esperienza con il
precedente film, l’attore si dichiarò ben lieto di riprendere il
personaggio. Nel farlo, egli ebbe inoltre la possibilità di dar
vita a maggiori improvvisazioni nelle battute. Poiché quelle da lui
inserite nel primo Die Hard ebbero un grande
successo, i produttori spinsero Willis a inserire più gag,
conferendo ulteriore carisma al personaggio. Tuttavia, al termine
delle riprese l’attore dichiarò di non aver particolarmente
apprezzato tale sequel, infastidito dalle eccessive somiglianze con
il precedente. Per tale motivo si dichiarò disponibile a riprendere
il personaggio solo se i successivi film fossero stati più diversi
tra loro.
Nel film è nuovamente presente anche
l’attrice Bonnie Bedelia, che riprende il
personaggio di Holly McClane, moglie di John. L’attore
William Atherton torna nei panni del giornalista
senza scrupoli Richard Thornberg, che ancora una volta mette in
pericolo la vita dei protagonisti. Ad interpretare il villain di
turno vi è William Sadler, che dà vita allo
spietato colonnello Stuart. Per interpretare tale personaggio,
l’attore ha dovuto allenarsi per diversi mesi nelle arti marziali,
in preparazione della scena di combattimento alla fine del film. Il
noto Franco Nero, invece, è presente nel film con
il ruolo del generale Ramon Esperanza, l’uomo che Stuart tenta di
liberare dall’arresto. Infine, l’attore John Amos
interpreta il maggiore Grant, mentre John
Leguizamo è Burke.
Quasi del tutto ambientato
nell’aeroporto di Washington, il film ha avuto in realtà come
location principale il Los Angeles International
Airport. Molte delle riprese interne sono infatti state
svolte in esso, mentre le riprese esterne sono state realizzate
all’aeroporto internazionale Stapleton di Denver.
Molte delle scene del film presentano però una gran varietà di
location, cosa che ha permesso alla produzione di poter camuffare
le differenze con i luoghi in cui dovrebbe essere realmente
ambientato il film. L’effetto finale permette di non avvertire
differenze, ma riesce a trasmettere la sensazione che tutto sia
effettivamente stato girato nello stesso luogo.
Il finale di 58 minuti per morire – Die
Harder
Nel finale del film, John
riesce a saltare sull’ala dell’aereo con cui il generale, i
terroristi e la squadra speciale cercano di fuggire. Dopo uno
scontro, riesce ad aprire un bocchettone di rifornimento sull’ala e
una volta a terra dà fuoco alla scia di carburante che ne
fuoriesce, facendo sì che l’aereo, proprio nell’attimo in cui si
stacca dal suolo e decolla, esploda a mezz’aria. Così facendo,
John, oltre ad eliminare in un sol colpo tutti i terroristi, riesce
anche ad illuminare la pista grazie alle fiamme sprigionate
dall’incendio del velivolo esploso e consentendo così a tutti gli
aerei in attesa in quota di atterrare agevolmente senza danni. John
riuscirà, così, a riabbracciare la moglie sana e salva.
Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
58 minuti per morire – Die Harder grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Disney+, Tim Vision e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film verrà inoltre trasmesso in televisione giovedì 13
marzo, alle ore 21:00 sul canale
Iris.
È stato rilasciato il trailer
ufficiale di 57 Seconds per il prossimo
thriller fantascientifico, con Josh
Hutcherson e Morgan
Freeman. Il film debutterà il 29 settembre nelle
sale e in digitale negli USA. In Italia non ha al momento una data
di uscita.
Il contributo presenta Franklin
interpretato da Josh Hutcherson mentre ottiene improvvisamente
un anello che viaggia nel tempo che gli consente di viaggiare nel
passato per 57 secondi. Usa il gadget rivoluzionario per vendicarsi
della compagnia farmaceutica, il cui farmaco ha portato alla morte
di sua sorella gemella. Dai un’occhiata al trailer di 57
Seconds qui sotto:
Cosa aspettarsi in 57 seconds?
“Quando un blogger tecnologico
scopre un dispositivo che altera il tempo, scatena il suo potere
per riscrivere il passato e cercare vendetta contro lo spietato
impero aziendale che ha distrutto la sua famiglia”, si legge nella
sinossi. “Ma le sue azioni innescano presto una terrificante
catena di eventi, spingendolo in una battaglia al cardiopalma per
la sopravvivenza in cui ogni secondo conta”.
57 seconds è
diretto da Rusty Cundieff da una sceneggiatura che ha
co-scritto con Macon Blair, basata sul racconto Lucifer di
EC Tubb. Ad unirsi a Hutcherson e Freeman nel thriller
d’azione al cardiopalma ci sono Greg Germann, Lovie Simone,
Bevin Bru e Sammi Rotibi.
Oltre a 57
seconds, Hutcherson apparirà anche nel prossimo
adattamento cinematografico di Blumhouse di Five
Nights at Freddy’s , basato sul popolare
videogioco horror con lo stesso nome. L’attesissimo film
arriverà nelle sale e su Peacock il 27 ottobre.
Non sono tutti capolavori della
storia del cinema universalmente riconosciuti, né sono trai più
famosi, ma senza dubbio rappresentano un ventaglio abbastanza
onnicomprensivo di storie che ripercorrono quasi 100 anni di
cinema.
Ecco 55 film da vedere almeno una
volta nella vita.
I leggendari mattoncini colorati
compiono 55 anni, e per festeggiare l’evento ‘mamma’ Lego ha
realizzato una serie di poster-quiz, in cui si possono cimentare i
cinefili
500 giorni
insieme è un film del 2009 diretto
da Marc Webb e con protagonisti nel cast
Joseph Gordon-Levitt (Tom), Zooey
Deschanel (Sole), Geoffrey Arend
(McKenzie) e Matthew Gray Gubler (Paul).
500 giorni insieme, la
trama: Los Angeles. Tom è un giovane architetto che, messi
da parte i sogni di gloria, lavora in una piccola società che
produce bigliettini di auguri. Un giorno in ufficio arriva Sole,
nuova assistente del capo. Bella, spensierata, un po’
sfuggente: per Tom è amore a prima vista. Il giovane architetto
riesce a toccare i tasti giusti, e i due cominciano a stare
insieme. Una relazione che nasce e si sviluppa, tra luci ed ombre,
nell’arco di 500 giorni. Sarà lieto fine?
Analisi:500 giorni insieme, lungometraggio d’esordio di
Marc Webb, veterano dei videoclip musicali, ci
racconta con originalità e garbo una bella storia di quasi amore
(scritta da Scott Neustadter e Michael H.
Weber). La vicenda di Tom e Sole viene percorsa con
un’esposizione non cronologica dei fatti; il racconto balza spesso
e volentieri avanti e indietro lungo la linea temporale (i 500
giorni del titolo), fornendo sempre pronte indicazioni – un magico
numerino che inaugura ogni saliscendi – allo spettatore, altrimenti
condannato a perdere la bussola. Una scelta interessante, vivace,
capace di suggerire orizzonti piacevolmente ingannevoli nel grande
gioco del racconto.
500 giorni
insieme
Bello il personaggio femminile,
così concentrato a non darsi del tutto all’amore e a Tom. A
concedere il corpo, il tempo e i sorrisi, ma non l’anima, né quella
complicità essenziale per invecchiare insieme. E Sole è così non
per scelte razionali: non è una donna “moderna” gelosa della sua
indipendenza. Al contrario, è terribilmente inafferrabile, anche
quando giace con Tom, apparentemente sua. Ricorda un po’
l’indimenticabile Catherine di Jules e
Jim, e tiene lo spettatore (maschile, soprattutto)
incollato allo schermo, pronto a divedere con Tom un po’ di
nottatacce e brutti pensieri.
Simpatica ed efficace la scelta
dell’IKEA come termometro amoroso della coppia: Tom e Sole vengono
mostrati nel noto santuario svedese sia ai lieti albori della loro
relazione, sia in un momento di stanchezza sentimentale. Nel primo
caso saltano spensierati tra cucine e salotti, immaginando il
futuro; nel secondo sono divisi, da un canyon di noia e timore.
Difficile non avere avuto dimestichezza (se non per esperienza
personale, almeno per buono spirito osservativo) con situazioni del
genere.
Infine, una nota di merito, tutta
per Marc Webb . Il regista evita infatti il
ricorso massiccio ai lineamenti del video musicale, suo territorio
di provenienza, aggirando quindi la tentazione di sottolineare la
propria origine artistica; al contrario, dosa il suo bagaglio con
gusto e accortezza, e lo fa esplodere per dipingere di gioia
coreografica l’animo dell’innamorato Tom che ha appena conquistato
Sole o, ancora, se ne avvale per raccontare una festa a casa di
Sole dividendo lo schermo in due: una metà dedicata a quanto
“realmente” accaduto, l’altra a come Tom avrebbe desiderato
andassero le cose.
Bel film, 500 giorni
insieme, ma non per tutti: chi ha qualche grana
sentimentale in corso potrebbe uscirne fortemente provato. Per gli
altri, sarà un piacere guardare e farsi coinvolgere.
Dal giorno della sua uscita fino a
questo momento, 500 giorni
insieme di Mark Webb si è
guadagnato lo status di piccolo cult movie di genere, una commedia
romantica che osa andare in controtendenza, senza dare il lieto
fine al suo protagonista.
Ebbene, può una storia così
anti-romantica insegnare qualcosa sull’amore? Decisamente sì! Ecco
le dieci importanti lezioni che ci insegna il film con Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschanel.
Va bene essere
Single/Soli/Indipendenti
Uno dei problemi di Tom,
nel film, è che pensa di dover avere per forza una relazione,
perché se non ha un legame romantico sente di stare sprecando la
sua vita. È un grosso problema e probabilmente uno dei maggiori
motivi per cui ha riposto così tante aspettative nella sua
relazione con Summer.
In definitiva, non puoi avere una
relazione sana e positiva se non sai come sentirti a tuo agio da
solo. Certo, a volte può essere dura essere sa soli, ma bisogna
imparare che va bene anche farsi compagnia da soli, per poter
essere felici accanto ad un’altra persona.
Non puoi forzare qualcuno ad
amarti
L’intero film è incentrato
sulla visione di Tom di ciò che vuole nella sua relazione con
Summer. Il giovane uomo ha cercato così tanto di trasformarla
nell’immagine che lui stesso aveva di lei e dell’amore, ma il suo
proposito non ha mai preso una piega concreta. Non importa quanto
ci provasse, e quanto lo desiderasse, Summer non avrebbe mai
provato quegli stessi sentimenti.
Non puoi costringere qualcuno ad
amarti, anche se fa male ammetterlo. Ognuno fa le proprie scelte e
ha i propri sentimenti e, a volte, ciò non si allinea con ciò che
sentiamo.
Le tue aspettative non saranno mai
le stesse della realtà
Una delle scene più
iconiche del film è il momento “aspettative vs realtà” di Tom che
vede di nuovo Summer dopo la loro rottura. Immagina il modo in cui
si aspettava di passare quel tempo, tutti pensieri che lasciano
sperare ad un riavvicinamento. La realtà dei fatti si rivela
differente dalle aspettative, e Tom torna a casa arrabbiato.
È pericoloso lasciare che le nostre
aspettative ci facciano perdere il contatto con la realtà dei
fatti. Perché spesso accade che il meglio di una relazione sia
vissuto nella testa di uno dei due, nei suoi pensieri e in quelle
aspettative che nella realtà si scontrano con il caso e con la
volontà degli altri.
Non ignorare i segni di
deterioramento di una relazione
Quando Summer lascia Tom,
sottolinea che la relazione non ha funzionato. Tom viene colto di
sorpresa, gli si spezza il cuore cuore e sprofonda rapidamente
nella depressione. Quindi questo ci dice che il ragazzo non ha
letto i segni che indicavano problemi nella loro relazione? O ha
semplicemente che si è rifiutato di vederli?
Può sembrare più facile e meno
doloroso ignorare i segni di una relazione che si sta deteriorando,
ma in realtà ci si rende solo la vita più difficile. Si vive in una
fantasia che non è destinata a durare, perché molto probabilmente
dall’altro, l’altra persona è molto più lucida e distaccata.
È importante essere
“sintonizzati”
Uno dei maggiori motivi per
cui la relazione di Tom e Summer diventa difficile è perché i due
non sono mai stati “sulla stessa pagina”, ovvero sintonizzati nella
loro volontà. Tom non ha mai espresso a Summer come si sentiva
davvero e cosa voleva davvero dalla relazione. Mentre Summer è
sempre stata molto più aperta, sin dal primo momento.
Per questo motivo, la loro
relazione diventa tesa quando Tom si rende conto che Summer non era
così dentro alla relazione come pensava che fosse. Se Tom avesse
espresso come si sentiva all’inizio e cosa voleva, la relazione
sarebbe potuta essere diversa.
Non lasciare che la tua felicità
dipenda da un’altra persona
Forse una delle lezioni
più importanti di 500 Giorni insieme è che la tua felicità non può
dipendere da un’altra persona. Summer diventa l’unica fonte di
felicità per Tom, e per questo lui perde se stesso.
Non è giusto esercitare tale
pressione su un’altra persona, ma anche su se stessi. Un approccio
così è destinato a finire molto male e a gettare il soggetto in
questione in una profonda depressione, molto simile a quella
vissuta da Tom. Se vuoi avere una buona relazione, devi assicurarti
di poterti rendere felice l’altro. Non significa che l’altra
persona non ti renderà felice, significa solo che non sarà l’unica
fonte di felicità.
Solo perché è iniziata bene, non
significa che andrà sempre bene
All’inizio, la relazione
di Tom e Summer è chiaramente felice. I due hanno gli stessi
interessi e vanno d’accordo facilmente, la loro storia d’amore è
adorabile. È chiaro che la storia cambia col passare dei giorni e
non rimane perfetta come all’inizio.
Ogni relazione ha i suoi alti e
bassi, ed è proprio questo che significa essere pienamente in una
relazione adulta. Devi capire che le cose non andranno sempre bene,
e potrebbe capitare che non tornerà mai più come prima.
I gusti musicali in comune non
garantiscono il lieto fine
Tom si innamora per la
prima volta di Summer perché scopre che ha i suoi stessi gusti
musicali, e apparentemente non ha mai provato prima una donna che
li avesse. Diventa il catalizzatore per l’intera storia e un
momento iconico nel film. Solo che la realtà non è così
semplice.
Non si è destinati a stare con
qualcuno solo perché si hanno gli stessi interessi. Potrebbe essere
eccitante per un momento che qualcuno ami la tua band preferita, ma
quella sensazione passa e ci sono così tanti altri elementi che
costituiscono variabili, in un rapporto. E, ad essere onesti,
queste variabili sono tutte più importanti della band
preferita.
Ci sono sempre due racconti della
stessa storia
Il punto di 500 Giorni
insieme è che la storia ci viene raccontata attraverso gli occhi di
un uomo che ha il cuore spezzato. A metà film, siamo tutti
innamorati di Summer, ma poi comincia a non piacerci perché spezza
il cuore del protagonista. Questo accade quando guardi una
relazione soltanto da un solo punto di vista.
Il film ci fa capire che l’opinione
di Tom non è necessariamente la verità, ma una versione distorta
degli eventi. Ogni relazione coinvolge due persone, e quindi ci
sono due facce di una storia e due sentimenti differenti. I
sentimenti di una persona non invalidano quelli di un’altra, ed è
importante in una relazione fare un passo indietro e vedere le cose
dal punto di vista dell’altra persona.
La vita continua dopo una rottura,
ma va bene soffrire
Tom prende molto male la
sua rottura con Summer. L’evento lo colpisce come un treno merci e
fa fatica a riprendersi dal colpo. Alla fine, però, lo fa. Si alza
e va avanti. Incontra persino un’altra donna della quale potrebbe
innamorarsi.
Ogni rottura è dura, è inevitabile.
Va anche bene piangerci un po’ su e prendersi il proprio tempo per
elaborare il dolore. Nessuno vive la tristezza allo stesso modo.
Tuttavia, la vita va avanti. Quando una storia d’amore finisce,
potrebbe sembrare la fine del mondo, ma non lo è. Promesso.
Tom è un giovane
architetto che, messi da parte i sogni di gloria, lavora in una
piccola società che produce bigliettini di auguri. Un giorno in
ufficio arriva Sole, nuova assistente del capo. Bella,
spensierata, un po’ sfuggente: per Tom è amore a prima vista. Il
giovane architetto riesce a toccare i tasti giusti, e i due
cominciano a stare insieme. Una relazione che nasce e si sviluppa,
tra luci ed ombre, nell’arco di 500 giorni. Sarà lieto fine?
500 giorni
insieme, lungometraggio d’esordio di Marc
Webb, veterano dei videoclip musicali, ci racconta con
originalità e garbo una bella storia di quasi amore (scritta da
Scott Neustadter e Michael H.
Weber). La vicenda di Tom e Sole viene percorsa con
un’esposizione non cronologica dei fatti; il racconto balza spesso
e volentieri avanti e indietro lungo la linea temporale (i 500
giorni del titolo), fornendo sempre pronte indicazioni – un magico
numerino che inaugura ogni saliscendi – allo spettatore, altrimenti
condannato a perdere la bussola. Una scelta interessante, vivace,
capace di suggerire orizzonti piacevolmente ingannevoli nel grande
gioco del racconto.
Bello il personaggio
femminile, così concentrato a non darsi del tutto all’amore e a
Tom. A concedere il corpo, il tempo e i sorrisi, ma non l’anima, né
quella complicità essenziale per invecchiare insieme. E Sole è così
non per scelte razionali: non è una donna “moderna” gelosa della
sua indipendenza. Al contrario, è terribilmente inafferrabile,
anche quando giace con Tom, apparentemente sua. Ricorda un po’
l’indimenticabile Catherine di Jules e
Jim, e tiene lo spettatore (maschile, soprattutto)
incollato allo schermo, pronto a divedere con Tom un po’ di
nottatacce e brutti pensieri.
Simpatica ed efficace la scelta
dell’IKEA come termometro amoroso della coppia: Tom e Sole vengono
mostrati nel noto santuario svedese sia ai lieti albori della loro
relazione, sia in un momento di stanchezza sentimentale. Nel primo
caso saltano spensierati tra cucine e salotti, immaginando il
futuro; nel secondo sono divisi, da un canyon di noia e timore.
Difficile non avere avuto dimestichezza (se non per esperienza
personale, almeno per buono spirito osservativo) con situazioni del
genere.
Infine, una nota di merito, tutta
per Marc Webb . Il regista evita infatti il
ricorso massiccio ai lineamenti del video musicale, suo territorio
di provenienza, aggirando quindi la tentazione di sottolineare la
propria origine artistica; al contrario, dosa il suo bagaglio con
gusto e accortezza, e lo fa esplodere per dipingere di gioia
coreografica l’animo dell’innamorato Tom che ha appena conquistato
Sole o, ancora, se ne avvale per raccontare una festa a casa di
Sole dividendo lo schermo in due: una metà dedicata a quanto
“realmente” accaduto, l’altra a come Tom avrebbe desiderato
andassero le cose.
Bel film, (500) giorni
insieme, ma non per tutti: chi ha qualche grana
sentimentale in corso potrebbe uscirne fortemente provato. Per gli
altri, sarà un piacere guardare e farsi coinvolgere.
50 volte il primo bacio (50 First Dates) è
il film del 2004 diretto da Peter Segal
e con protagonisti Adam Sandler e Drew Barrymore, Rob
Schneider (Ula), Dan Aykroyd (Dr. Keats), Sean Astin (Doug
Whitmore), Blake Clark (Marlin Whitmore).
La trama di 50 volte il primo bacio
Trama: Harry Roth,
veterinario alle Hawaii, è un infaticabile donnaiolo. L’incontro
con Lucy Whitmore, giovane insegnante d’arte, gli scombina i soliti
piani da gran seduttore di turiste. Se ne innamora a prima vista, e
pensa già in grande. Ma, nonostante il primo approccio con Lucy sia
positivo, ben presto Harry scopre un colossale problema: Lucy, a
causa di un brutto incidente che le ha causato danni cerebrali,
ogni notte dimentica cosa ha fatto e chi ha incontrato il giorno
precedente. E ogni giorno per Lucy – almeno finché regge
l’amorevole finzione organizzata da famigliari e amici – è sempre
quel dannato 13 ottobre, data dello schianto. Una situazione
difficile, un amore apparentemente impossibile… ma Harry non può
tirarsi indietro!
Il film di Peter Segal
Analisi: Tante
risate e qualche singhiozzo con 50 volte il primo
bacio, commedia sentimentale firmata Peter
Segal (Terapia d’urto) che
coccola lo spettatore con un’intelligente costrutto narrativo, temi
profondi, un finale non cartoonistico. E una serie di trovate
comiche gustose e spesso felicemente sconfinanti nella più
goduriosa scorrettezza; un autentico bombardamento di gag che ha in
uno straordinario Rob Schneider (nei panni dell’hawaiiano Ula),
nella famelica e mascolina Alexa (Lusia Strus),
assistente russa di Roth, e in Doug, fratello palestrato e tardo di
Lucy, tre infallibili portabandiera del buon umore. C’è anche
Dan Aykroyd, un po’
nascosto.
Affinità con Il
giorno della marmotta, storica pellicola con Bill Murray e Andy MacDowell,
diretta da Harold Ramis, nella quale una specie di
incantesimo punitivo rende letteralmente tutte uguali le giornate
dello scorbutico meteorologo Murray, che soltanto diventando un
uomo migliore riesce a evadere dalla gabbia temporale. Una
costrizione simile, in 50 volte il primo bacio, la affronta
inconsapevolmente Lucy (Drew
Barrymore), e di riflesso Harry (Adam
Sandler). Ma non c’è alcun sortilegio da interrompere.
C’è un danno cerebrale irreparabile. E il veterinario delle Hawaii
che, pur non essendo un cinico antipatico alla Murray, ha tanto da
imparare, fa il salto verso la vita adulta quando, scoperto
l’amore, sceglie di far di tutto per il bene di Lucy.
Efficaci e curiose le strategie
temporali del film, naturalmente influenzate dalla disgraziata
condizione della protagonista femminile. Il racconto si avvale
di significative accelerazioni: la prima, dopo i minuti
iniziali, racchiude rapidamente una serie di incontri ex
novo (per lei!) tra Lucy e Harry. Un’altra, permeata di una
fragilissima serenità, mette in fila i tanti primi baci tra i due;
una sequenza dolorosa, perché al di là di tutti gli stratagemmi
orchestrati per fornire artigianalmente a Lucy una memoria di
appunti e VHS, lo spettatore vive con Harry il dramma palpabile
della totale precarietà. A questi sommari si alternano momenti di
deciso rallentamento, che racchiudono gli snodi narrativi del film:
su tutti, si staglia la sequenza chiave in cui i due protagonisti
decidono di dividersi e metter fine a una recita che ha i
lineamenti della tortura.
Il finale conquista. È solenne,
prezioso, merita qualche lacrima e insegna. È l’invenzione di una
vita come continua e ciclica opera d’amore, di rinnovato amore.
Arriva la prima
immagini di 50 Sfumature di Nero,
l’attesissimo sequel del film campione d’incassi targato
Universal Pictures. La foto arriva grazia
all’uscita home video di 50 Sfumature di
Grigio, primo capitolo della saga creata da
E.L. James che sarà in vendita a partire dal 27
Maggio 2015. Come già annunciato, entrambe le edizioni home
video di 50 Sfumature di
Grigio conterranno una versione estesa del film
con scene inedite mai vista al cinema e un finale alternativo. Il
Blu-ray del film conterrà anche moltissimi contenuti speciali
per scoprire tutte le cinquanta sfumature di questo fenomeno
letterario ed ora anche cinematografico che ha conquistato il
mondo: dagli approfondimenti sui due protagonisti, alle
immagini di backstage, al confronto con la creatrice della
saga E.L.James e molto altro ancora!
Ecco infine il VIDEO che
annuncia l’attesa edizione home video:
Arriva in dvd, blu-ray e
4k l’edizione non censurata di 50 Sfumature di nero
(recensione),
Jamie Dornan e Dakota Johnson sono i
protagonisti del secondo alletante episodio del fenomeno
globale 50 Sfumature
di Nero.
Inizia
il countdown verso uno dei debutti in home video più anticipati
dell’anno. Tra meno di tre mesi, Universal Pictures Home
Entertainment Italia scatenerà
50 Sfumature di
Nero Edizione Non Censurata, immergendo i fan
ancora più in profondità nell’ipnotizzante mondo nascosto di
Christian Grey e Anastasia Steele, quando la storia d’amore più
calda dell’anno arriverà in Digital HD dal 24 maggio 2017 e in 4K
Ultra HD, Blu-ray™e DVD dal 7 giugno 2017 con Universal Pictures
Home Entertainment Italia.
50 SFUMATURE DI NERO FINALMENTE IN DIGITAL HD DAL 24 MAGGIO
2017 E IN 4K ULTRA HD,
BLU-RAY E DVD DAL 7 GIUGNO
2017
Il film
fenomeno globale innescato dalla trilogia di libri bestseller di
E.L. James ritorna con il secondo capitolo dell’invitante favola
dark che ha conquistato il mondo. I fan potranno finalmente stare a
casa e trascorrere una serata cinematografica estrema
con 50 Sfumature
di Nero Edizione Non Censurata
e questa volta non ci saranno regole né segreti.
Quando
un ferito Christian Grey (Jamie Dornan, “The Fall,”
Anthropoid) prova a sedurre una prudente Anastasia Steele
(Dakota Johnson, How to Be Single, Black Mass) per
riportarla nella sua vita, lei esige un nuovo accordo prima che lei
gli conceda un’altra possibilità. Mentre i due iniziano a costruire
fiducia e trovare stabilità, figure ombrose dal passato di
Christian iniziano a circondare la coppia. Jack Hyde (Eric Johnson,
“The Knick,” “Smallville”) e Elena Lincoln (Kim Basinger, L.A.
Confidential, 9 Settimane e Mezzo) rendono più intense
la storia, determinati a distruggere le speranze della coppia di un
futuro insieme.
Diretto
da James Foley (“House of Cards,”
Fear), 50 Sfumature
di Neroha
nel suo cast anche Bella Heathcote (Dark Shadows, “The Man
in the High Castle”) e due attori di
Cinquanta Sfumature di Grigio, il premio
Oscar Marcia Gay Harden (Miller’s
Crossing) e Rita Ora.
In
aggiunta sia alla versione cinematografica originale che alla nuova
fumante versione non censurata – con oltre 13 minuti di filmato non
visto al cinema
– 50 Sfumature di
Nero Edizione Non
Censurata arriverà in 4K Ultra HD,
Blu-ray, DVD e Digital HD con oltre 30
minuti di contenuti extra mai visti, tra cui interviste al cast,
contenuti dietro-le-quinte e uno sguardo a cosa ci attende, con un
esclusivo filmato mai-visto-prima dell’imminente Cinquanta
Sfumature di Rosso.
50 Sfumature di
Nero CONTENUTI EXTRA ESCLUSIVI IN
BLU-RAY:
Una regia più oscura
– Il regista James Foley spiega come la sua visione ha dovuto
soddisfare le aspettative dei fan.
Nuove minacce –
Un’introduzione ai nuovi, oscuri e minacciosi personaggi, tra cui
Jack Hyde, Leila e, naturalmente, Elena Lincoln – aka Mrs.
Robinson!
Il ballo in maschera
– Questo contenuto su una delle scene più iconiche del film –
l’evento benefico in maschera a palazzo Grey – esplora la
scenografia, i costumi e va dietro-le-quinte con i filmmaker e i
principali membri del cast.
Intimi con il
Nero – Uno sguardo intenso e una discussione sul mondo
provocatorio, intimo e sensuale
di 50 Sfumature
di Nero, inclusa una visita
alla Stanza Rossa e, naturalmente, uno sguardo ai nuovi
“giocattoli”!
50 Sfumature di
Nero CONTENUTI EXTRA ESCLUSIVI IN BLU-RAY E
DVD:
Scene
eliminate
Scrittura oscura –
L’autrice E.L. James e lo sceneggiatore Niall Leonard ripercorrono
la storia del libro e introducono gli spettatori alla storia molto
più oscura e al suo adattamento per il grande schermo.
Dark Reunion – I
filmmaker e i membri del cast parlano del ritrovarsi per questo
secondo film e di dove troviamo Ana, Christian e i loro
amici.
Il teaser di
Cinquanta Sfumature di Rosso – Un assaggio del prossimo
film della trilogia Cinquanta Sfumature.
50 Sfumature di Nero sarà disponibile anche in
4K Ultra HD in un pack che include anche il
Blu-ray. Il 4K Ultra HD conterrà
tutti i contenuti extra presenti sul disco
Blu-ray.
Il 4K Ultra HD
rappresenta la più avanzata esperienza per la visione di un film.
Il 4K Ultra HD è caratterizzato dalla combinazione della
risoluzione 4K per immagini Quattro volte più nitide dell’HD, la
brillantezza del colore dell’High Dynamic Range (HDR) con audio
immersivo che offre un’esperienza del suono
multidimensionale.
Il
Blu-ray scatena il potere della
tua HDTV ed è il modo migliore per guardare i film a casa, con una
risoluzione delle immagini sei volte superiore al DVD, esclusivi
contenuti extra e una qualità del suono
cinematografica.
La Universal Pictures ha
annunciato oggi al CinemaCon che il sequel 50 sfumature
di nero arriverà al cinema nel Febbraio del 2018. Il
film che al momento non ha un regista arriverà precisamente
il 10 febbraio 2017, mentre il terzo capitolo,Fifty Shades
Freed è stato collocato il 9 febbraio 2018.
Ricordiamo che il film è diretto
da Sam Taylor-Johnson e vedrà
protagonisti Dakota Johnson nella parte
di Anastasia Steele e Jamie Dornan, nel ruolo
di Christian Grey. Altri membri del cast
saranno Eloise Mumford, Jennifer Ehle, Luke Grimes,
Victor Rasuk.
Cinquanta sfumature di grigio è
diventato un fenomeno globale e la trilogia, dalla sua uscita, è
stata tradotta in cinquanta lingue in tutto il mondo. Ad oggi, ha
venduto oltre 70 milioni di libri e e-book, diventando da subito
una delle serie più acquistate. Il film si concentrerà sull’ inizio
della relazione tra la studentessa del college Anastasia Steele e
il miliardiario ventisettenne Christian Grey.
Si è tenuta a Los Angeles la
premiere di 50 Sfumature di Nero, l’atteso sequel
con protagonisti Dakota Johnson e Jamie
Dornan.
Cinquanta Sfumature di
Nero arriverà nel febbraio del 2017, mentre la chiusura
della trilogia, Cinquanta Sfumature di Rosso, è
programmata per il 2018.
Il film però vedrà una squadra
creativa completamente cambiata, visto che Sam
Taylor-Johnson, regista, e Kelly Marcel,
sceneggiatrice, si sono tirate indietro. Il loro posto è stato
preso da James Foley, che ha diretto 12 episodi di
House of Cards, e da Niall
Leonard, marito della James, autrice dei romanzi, che è
invece stato incaricato di scrivere entrambi i film.
50 Sfumature di Nero
Nel film torneranno Dakota
Johnson (Anastasia Steele), Jamie Dornan
(Christian Grey), Eloise Mumford (Kate),
Rita Ora (Mia Grey), Max Martini
(Taylor), Luke Grimes (Elliot Grey) e
Victor Rasuk (José Rodriguez).
Di seguito la trama del romanzo:
Mentre Christian combatte con i suoi demoni interiori, Anastasia
deve scontrarsi con la rabbia e l’invidia delle donne che sono
venute prima di lei.
Continua il casting
di 50 Sfumature di Nero, l’atteso
sequel del film di successo 50 Sfumature di
Grigio. Ebbene oggi arriva la notizia che
l’attrice Bella Heathcote è entrata a far
parte del cast del sequel per interpretare Leila, ex
amante del protagonista maschile, Christian Grey,
interpretato da Jamie Dornan. Leila porta
ancora le cicatrici sia fisiche che emotive di aver avuto una
relazione con Grey.
Cinquanta Sfumature di
Nero arriverà nel febbraio del 2017, mentre la chiusura
della trilogia, Cinquanta Sfumature di Rosso, è
programmata per il 2018.
Il film però vedrà una squadra
creativa completamente cambiata, visto che Sam
Taylor-Johnson, regista, e Kelly Marcel,
sceneggiatrice, si sono tirate indietro. Il loro posto è stato
preso da James Foley, che ha diretto 12 episodi di
House of Cards, e da Niall
Leonard, marito della James, autrice dei romanzi, che è
invece stato incaricato di scrivere entrambi i film.
Nel film torneranno Dakota
Johnson (Anastasia Steele), Jamie Dornan
(Christian Grey), Eloise Mumford (Kate),
Rita Ora (Mia Grey), Max Martini
(Taylor), Luke Grimes (Elliot Grey) e
Victor Rasuk (José Rodriguez).
Di seguito la trama del romanzo:
Mentre Christian combatte con i suoi demoni interiori, Anastasia
deve scontrarsi con la rabbia e l’invidia delle donne che sono
venute prima di lei.
Guarda la clip inedita che arriva
da 50 Sfumature di Neto edizione segreta, dedicata
al compleanno di Mr Grey.
https://youtu.be/WZsBW0a7X-8
L’ipnotizzante mondo nascosto di
Christian Grey e Anastasia Steele è ora svelato in
Cinquanta Sfumature di Nero Edizione
Segreta. Il film fenomeno globale innescato dalla
trilogia di libri bestseller di E.L. James ritorna con il secondo
capitolo dell’invitante favola dark che ha conquistato il mondo,
ora
in Digital HD, 4K Ultra HD,
Blu-ray e DVD con Universal Pictures Home Entertainment
Italia. In occasione del compleanno del personaggio di Christian
Grey (18 Giugno) in Italia celebriamo la ricorrenza imperdibile per
tutti i fan della trilogia con il rilascio di una clip esclusiva
con il backstage dedicato proprio alla festa di Mr. Grey, che è
anche il momento in cui verrà annunciato il fidanzamento dei due
protagonisti.
Diretto da James
Foley (House of Cards, Fear),
Cinquanta Sfumature di Nero ha nel suo
cast anche Bella Heathcote (Dark Shadows,
The Man in the High Castle) e due attori di
Ciquanta Sfumature di Grigio, il premio
Oscar Marcia Gay Harden (Miller’s
Crossing) e Rita Ora.
Quando un ferito Christian Grey
(Jamie
Dornan, The Fall, Anthropoid) prova
a sedurre una prudente Anastasia Steele (Dakota
Johnson,How to Be Single, Black
Mass) per riportarla nella sua vita, lei esige un nuovo
accordo prima che lei gli conceda un’altra possibilità. Mentre i
due iniziano a costruire fiducia e trovare stabilità, figure
ombrose dal passato di Christian iniziano a circondare la coppia.
Jack Hyde (Eric Johnson,The Knick,
Smallville) e Elena Lincoln (Kim
Basinger, L.A. Confidential, 9 Settimane e
Mezzo) rendono più intense la storia, determinati a
distruggere le speranze della coppia di un futuro insieme.
Arriva dagli Stati Uniti la notizia
che 50 Sfumature di Grigio, il film
tratto dal romanzo best-seller scritto da E. L.
James, è stato appena classificato dalla
MPAA (Motion Picture Association of America) come
R, che sta per “restricted”: questo significa che il film negli Usa
non potrà essere visto da un pubblico di età inferiore ai 17 anni,
a meno che non sia accompagnato da un adulto.
Le motivazioni riportate per questo
giudizio e per questa classificazione a livello di censura sono che
la presenza di “forte contenuto sessuale nei dialoghi e nel
linguaggio, qualche comportamento inusuale, nudità”, ma per
capire effettivamente fino a che punto si sono spinti, o potuti
spingere, gli sceneggiatori nell’adattare i contenuti espliciti del
famoso romanzo, non resta che aspettare l’uscita del film nelle
sale, la quale avrà luogo in tutto il mondo intorno a San Valentino
2015. 50 Sfumature di Grigio infatti
uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 12 febbraio 2015,
mentre negli Stati Uniti il 13 febbraio.
Ricordiamo che 50
Sfumature di Grigio è diretto da Sam
Taylor-Johnson e che Dakota Johnson
interpreterà Anastasia “Ana” Steele, mentre Jamie
Dornan vestirà i panni del miliardario Christian Grey.