Orfani di WandaVision
non disperate, finalmente un’altra grande serie Marvel
sta per arrivare ad allietare i nostri venerdì, infatti
The Falcon And The Winter Soldier sarà
disponibile dal 19 marzo su Disney+.
L’operazione della
Marvel, dopo lo straordinario
successo di WandaVision,
è ormai chiara, quella di farci incontrare piano piano tutta una
serie di “amici”, vivere con loro delle esperienze bellissime e poi
salutarli. Doloroso? Alquanto. Ne vale la pena? Certamente.
Di sicuro
The Falcon And The Winter Soldier racconta
un’altra storia rispetto alla prima serie tv presentata su Disney+, ma in egual misura, dopo la
visione del primo episodio, si può dire che questi personaggi
stanno combattendo delle battaglie, stanno soffrendo per la perdita
di qualcuno, stanno cercando qual è il loro posto nel
mondo.
Anthony Mackie e
Sebastian Stan tornano nei panni che li hanno
accompagnati negli ultimi anni, il primo (Sam Wilson), combattivo
come sempre, pronto all’azione e riflessivo, il secondo (Bucky
Barnes), in piena crisi esistenziale, lo vediamo andare dallo
psicologo e mentire spudoratamente, fare incubi e cimentarsi con un
appuntamento. Cosa li accomuna? L’assenza di Capitan America, che
pesa come un macigno sulle loro vite, facendoli sentire orfani in
cerca di affetto e di un obbiettivo da perseguire.
Alla presentazione alla
stampa insieme ai due interpreti erano presenti la regista Kari
Skogland, il creatore Malcolm Spellman e il Presidente
Marvel Studios Kevin Feige.
The Falcon and The Winter Soldier, l’incontro con i
protagonisti
Questa è il secondo
progetto che arriva su Disney+, perché c’era bisogno di
approfondire questa storia?
Kevin Feige:
“Abbiamo voluto dimostrare che non è perché è in TV non
significa che non sarà così grande come potrebbe essere un film, ci
abbiamo lavorato altrettanto duramente mettendoci tutto il sangue,
il sudore e le lacrime. Ecco perché questo primo episodio inizia
davvero con il botto. Continuavamo a dire: “Se vogliamo fare una
serie con Falcon e Winter Soldier, dobbiamo almeno iniziare con la
migliore azione che abbiamo mai visto”. In più ora puoi scoprire
chi sono, sappiamo qualcosa di Bucky Barnes e di quello che aveva
passato, mentre di Sam Wilson a parte che gli piace il lavoro, e ha
dei principi morali fortissimi, che è un uomo che ha prestato
servizio e ha lavorato con una PTSD, non ne sapevamo molto. Questa
è un’opportunità per andare in profondità e scoprire chi sono
questi due personaggi”.
Kari, come hai
lavorato alla serie per garantire lo stesso intrattenimento del MCU
ai fan?
“Mi sono approcciata
come se fosse un film di 6 ore, capendo dove tagliare per dividere
gli episodi. Con Malcom abbiamo visto tanti show e film che
potessero fare riferimento alle tematiche della serie, tipo Un Uomo
da Marciapiede, anche se può sembrare da pazzi come accostamento.
Prendo ispirazione da tante cose, metto tutto in una pentola, provo
a mescolarlo e inventare qualcosa che possa essere una firma unica
per il nostro show. Era importante ricordarsi che saremmo stati
nella prospettiva delle persone e quindi dovevamo davvero entrare
nel profondo ed essere in grado di poterlo sostenere. Questo
comprendeva il capire come muovere la macchina da presa, come
avvicinarci ai personaggi, per esempio quando Bucky è in terapia,
il modo in cui alterniamo la camera è per entrare in contatto con
lui e comprenderlo il più possibile.”
Malcom: “C’è
stata una guerra civile di circa 12 secondi in cui sembra che ogni
singolo fan della Marvel, Kevin Feige, e tutti i suoi partner
sapessero che questi due ragazzi sarebbero stati in grado di
supportare film o franchise. Il tono della serie è stato ispirato
da tante cose, si passa dal grintoso a grintoso come in 48 ore, al
comico come in Due Mine Vaganti, ma nel mezzo c’è una sorta di
primo Arma Letale e del primo Bad Boys.
Ci piaceva questa
idea, che poi permette anche a Sebastian e Anthony di fare quello
che fanno e creare quella magia, ma permette anche una creatività
più ampia, hai bisogno di affrontare un problema reale o se hai
bisogno di entrare in qualcosa che riguarda il mondo Marvel. È una
forma di narrazione molto, molto durevole.”
Cosa avete pensato
quando avete letto la sceneggiatura?
Anthony Mackie: “Ho pensato che fosse
fantastico. Sam Wilson si è sempre evoluto nel mondo dei fumetti
Marvel e ora si è evoluto anche nell’universo cinematografico
Marvel.
Quando conosciamo
Sam nei fumetti, è un semplice imbroglione di Harlem, poi, quando
la cultura afroamericana si è evoluta, Stan Lee lo ha fatto
crescere nel fumetto in diverse incarnazioni di se stesso. Sono
entusiasta che tutti vedano il nuovo, e migliorato, Sam
Wilson”.
Sebastian Stan:
“Io imparo sempre qualcosa su me stesso da questo personaggio.
Ho trascorso 10 anni in sua compagnia e alla fine cresci e ti
evolvi con il personaggio. Pensavo di conoscere Bucky, ero molto a
mio agio e familiare nei film, quando ci poi siamo inoltrati in
questa avventura ho pensato “Va bene e com’è adesso?”.
È stato bellissimo
concentrarci sul suo senso dell’umorismo, fa parte del tono stesso
della serie e della sua dinamica con Sam Wilson.
Questo nuovo Bucky
da vivere è stato ed eccitante. Finalmente stiamo approfondendo la
sua ricerca di identità e, la sua voglia di accettare davvero il
passato, rieducarsi, e adattarsi al mondo in cui si trova
adesso.”
Il primo episodio di
The Falcon and The Winter Soldier arriverà venerdì
su Disney+, e a seguire, ogni venerdì per
sei settimane.
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