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Sedicicorto International Film Festival Forlì, tutti i premi del CortoInLoco

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Sedicicorto International Film Festival Forlì, dal 1° al 10 ottobre 2021, è tanti festival in uno. Per questo già nel primo weekend c’è stata una cerimonia di premiazione importante, quella che ha annunciato i vincitori della sezione CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker.

E quest’anno anche ai suoi attori, nello specifico un’attrice giovanissima, protagonista del cortometraggio di Valerio Gnesini Uno dopo l’altro, al fianco di un interprete raffinato come Ivano Marescotti. Sibel Dalia Selo ha ricevuto il premio CortoInLoco di Domani, assegnato dal comitato artistico del festival, con la seguente motivazione:

Una giovanissima attrice. Nata già nel mondo del cortometraggio, respirando sin da subito. La sua interpretazione in Uno dopo l’altro ci fa già presagire che stia nascendo una stella. Che porta il nome di Sibel Dalia Selo”.

Anche il pubblico di Sedicicorto si è espresso sul suo film preferito nella selezione di CortoInLoco. I favori sono andati a Mi chiamavo Eva, di Miriam Previati, che con il suo film affronta un fenomeno molto serio e dai risvolti drammatici come il Revenge Porn. Ecco la motivazione del premio, che è stato ritirato dalla stessa regista.

Un tema forte quanto delicato. Ma che la regista è stata capace di raccontare con una sensibilità narrativa e interpretativa in grado di coinvolgere il pubblico. Sperando che quello più giovane sappia coglierne la potenza del messaggio”.

La giuria di Sedicicorto, composta da Catia Donini, Luisa Ceretto e Gianpiero Ariola, ha assegnato due menzioni speciali. La prima è andata a Uno dopo l’altro, un secondo riconoscimento quindi per il film di Valerio Gnesini. Questa la motivazione:

Per aver saputo vivacizzare la materia di uno spot ecologista con una tensione di film di fiction. L’ambiguità che caratterizza l’azione è in grado di rafforzare emotivamente, con una vena thriller, il messaggio morale”.

Gnesini è in eccellente compagnia, dato che l’altra menzione speciale è andata a Giorgio Dirittie al suo cortometraggio Zombie, un inedito Halloween da parte di uno dei registi italiani più apprezzati degli ultimi anni. Diritti “conferma la sua sensibilità nel cogliere il manifestarsi del turbamento umano, mettendolo in dialogo con un mondo altro che è molto più vicino di quanto immaginiamo

Infine, la giuria ha assegnato il premio Luminor CortoInLoco 2021 al film Capitan Didier di Margherita Ferri, delicata storia di un bambino che sogna di costruire la sua barca fatta solo di cartoni per la pizza. Come spiega la motivazione, Margherita Ferri ha “saputo trattare tematiche come la solidarietà, come l’accoglienza, dando corpo ai sogni del piccolo protagonista. Una regia sicura che avvalendosi dell’uso della metafora, dà prova di consapevolezza linguistica, optando per una scelta stilistica non scontata”.

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2021, dal 1° al 10 ottobre, è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – MIC, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento, Cantine DreiDonà, Progetto Romagna e Acquainbrick, con il patrocinio del Parlamento Europeo, AFIC e FEDIC.

Sedicicorto International Film Festival celebra i 40 anni di Alien

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Sedicicorto International Film Festival Forlì festeggia il quarantesimo anniversario di Alien. Il capolavoro di Ridley Scott, perfetta sintesi di genere tra fantascienza e horror, arrivò infatti nelle sale italiane il 25 ottobre del 1979, quattro mesi dopo l’uscita americana. La manifestazione forlivese ha voluto quindi rendere omaggio a una pietra miliare del cinema moderno, ovviamente con un cortometraggio d’eccezione.

Grazie alla collaborazione con Twentieth Century Fox Home Entertainment e Chili TV, domenica 6 ottobre sarà presentato per la prima volta sul grande schermo Alien: Ore, diretto dalle sorelle Kailey e Sam Spear.

Alien: Ore racconta la storia di Lorreine, una minatrice di stanza su un pianeta-colonia minerario. Lorraine lavora sodo per migliorare la vita di sua figlia e dei suoi nipoti. Quando, durante il suo turno, un collega muore in circostanze misteriose, la donna è costretta a scegliere tra fuggire o sfidare gli ordini dei suoi superiori e affrontare le sue paure in una disperata lotta per la sicurezza della sua famiglia.

Alien: Ore è uno dei sei cortometraggi celebrativi realizzati da Twentieth Century Fox in collaborazione con Tongal. I sei cortometraggi sono tutti disponibili su Chili Tv, inseriti come contenuti speciali nel pacchetto di acquisto di Alien sulla piattaforma di streaming e download.

Per introdurre Alien: Ore, la proiezione sarà preceduta dalla presentazione del libro “Alien – Misteri, inquietudini e segreti del film di Ridley Scott“. L’autore del saggio, il giornalista e critico cinematografico Stefano Cocci, racconterà al pubblico la genesi del film, con molti gustosi retroscena e aneddoti per cinefili incalliti.

Sedicicorto International Film Festival Forlì 2019 si terrà dal 4 al 13 ottobre2019 a Forlì ed è realizzato con il contributo di Mibact – Direzione Generale Cinema, MIUR, Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Forlì, Regione Emilia Romagna, Intesa San Paolo, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli e della Romagna e in collaborazione di Mini e Cantine Drei Donà.

Sedicicorto International Film Festival 2019: parte l’Iranfest

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Sedicicorto International Film Festival 2019: parte l’Iranfest

Sedicicorto International Film Festival Forlì 2019 conserva anche quest’anno la su anima persiana, anzi, la incrementa. Iranfest torna e diventa competitivo a tutti gli effetti. Una finestra sul nuovo cinema iraniano, alla scoperta di un cinema indipendente che non passa, non ancora almeno, per I grandi festival internazionali.

Iranfest è anche l’occasione per scoprire e riflettere. Scoprire che ogni anno vengono prodotti in Iran oltre 2000 cortometraggi, un movimento ricchissimo artisticamente parlando, ma poverissimo di mezzi. Mancanze dovute anche all’embargo voluto dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei confronti del governo iraniano, ma che sta inevitabilmente anche il popolo iraniano e le attività cultrurali. Maggiori I costi di noleggio delle attrezzature, difficilissimo poter iscrivere I propri lavori ai festival fuori dall’Iran, perché in caso di tassa d’iscrizione, non è possibile trasferire denaro attraverso transazioni on line, anche di modesta entità.

Una realtà che è stata descritta durante questa I primi giorni di questa edizione di Sedicicorto da Arash Abbasi, filmmaker e drammaturgo iraniano presente nel concorso Cortinloco con il suo film Bologna, girato tutto nel capoluogo emiliano. Abbasi è anche uno dei tre giurati di Iranfest, e insieme ai suoi colleghi dovrà decretare I vincitori tra i quindici film in gara, selezionati dalle responsabili di sezione Jessica Milardo e Alessandra Orlo.
Iranfest si svolgerà dal 9 al 12 ottobre, naturalmente all’interno della programmazione di Sedicicorto 2019. Per scoprire I quindici film in concorso, basta andare sul sito.

Sedicicorto International Film Festival Forlì 2019 si terrà dal 4 al 13 ottobre2019 a Forlì ed è realizzato con il contributo di Mibact – Direzione Generale Cinema, MIUR, Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Forlì, Regione Emilia Romagna, Intesa San Paolo, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli e della Romagna e in collaborazione di Mini e Cantine Drei Donà.

Sedicicorto International Film Festival 2019, dal 4 al 13 ottobre

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Sedicicorto International Film Festival, sedicesima edizione, dal 4 al 13 ottobre 2019 a Forlì. Un gioco di numeri, che mai come quest’anno sono significativi per la manifestazione che celebra il cinema breve. 240 le opere selezionate, provenienti da 125 paesi, sono 164 in competizione e 76 fuori concorso, scelte tra le 5108 sottoposte al comitato del festival. Numero record, cifre che confermano l’importanza che l’evento forlivese, sempre sotto la direzione artistica del suo fondatore Gianluca Castellini e con il coordinamento di Joana Fresu de Azevedo, sta assumendo nel panorama internazionale, ormai una delle più importanti realtà italiane ed europee dedicate al mondo del cortometraggio cinematografico.

Un festival che si aprirà con il weekend di CortoInLoco, sezione competitiva dedicata ai film prodotti in Emilia Romagna, scoprendo storie del territorio, nuovi talenti dietro la macchina da presa e realtà produttive che da alcuni anni hanno portato la regione a essere tra le più attive in ambito cinematografico nel panorama nazionale.

A questi giovani talenti si uniscono quelli della sezione Movie, il concorso internazionale, una selezione  da anni di livello mondiale. La presenza quest’anno di Skin, il corto diretto da Guy Nattiv, vincitore dell’Oscar 2019, lo conferma.

Anche in CortItalia  troviamo a contendersi la vittoria opere che già con un ricco palmares. Da Frontiera, di Alessandro Di Gregorio, vincitore del David di Donatello 2019, a Falene, diretto da Marco Pellegrino e Luca Jankovic, fresco Nastro d’Argento. E direttamente dalla Mostra del Cinema di Venezia, Destino di Bonifacio Angius, e Super eroi senza super poteri di Beatrice Baldacci.

Diventa sezione ufficiale anche IranFest, il festival nel festival dedicato al nuovo cinema iraniano, una meritata promozione dopo il grande successo della prima edizione dello scorso anno, grazie all’ottimo lavoro delle due coordinatrici Jessica Milardo e Alessandra Orlo.

Sedicicorto 2019 sarà caratterizzato da una forte componente femminile, caratterizzata dal 43% di opere di registe donna in selezione e da uno dei premi alla carriera, che verrà assegnato a una grande donna del cinema e del teatro italiano, Milena Vukotic. L’attrice, che è anche protagonista del cortometraggio in concorso Il ricordo di domani, sarà  celebrata dal pubblico del festival sabato 12 ottobre.

Altrettanto importante è la prima edizione di Woman in Set, residenza artistica riservata a quattro aspiranti professioniste del cinema. Una regista, una sceneggiatrice, una montatrice e una cinematographer, coordinate dalla regista Emanuela Ponzano e la sceneggiatrice Alice Rotiroti.

Queste le prime notizie del programma dell’edizione 2019 di Sedicicorto International Film Festival, che si arricchirà ulteriormente nelle prossime settimane con altri ospiti ed eventi.

Sedicicorto Forlì, la 17° edizione on line e dal vivo

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Sedicicorto Forlì, la 17° edizione on line e dal vivo

Sedicicorto Forlì International Film Festival, la diciassettesima edizione si fa in due. Come molti altri festival in era Covid-19, sarà la rete la casa principale della manifestazione forlivese, ormai uno dei più importanti eventi europei per il mondo del cortometraggio, come dimostrato dalle oltre 4.758 iscrizioni giunte da 128 Paesi e i 220 cortometraggi selezionati.  L’appuntamento è fissato dal 2 all’11 ottobre 2020 su MyMovies.it. Ci sarà spazio però anche per la sala cinematografica, permettendo così al pubblico della cittadina romagnola di non perdere quella che è da anni una manifestazione sempre più attesa.

Ecco quindi come sarà strutturata l’edizione 2020 di Sedicicorto. I concorsi internazionali Movie, Animalab, Experia e nazionali CortItalia e Cortinloco, saranno disponibili nel periodo della manifestazione su MyMovies.it, con una programmazione strutturata esattamente come quella del festival. Oltre alla possibilità  di accedere a tanti contenuti extra, sul sito www.sedicicorto.it

Il Cinema San Luigi e Auditorium Intesa Sanpaolo, saranno invece i palcoscenici riservati alla terza edizione di IranFest, il festival dedicato alla cinematografia ed alla cultura Iraniana. Completano il programma in sala, La notte di Cabiria (corti Internazionali) un omaggio a Federico Fellini in occasione del centenario, Cinematica (cortometraggi internazionali dedicati al tema della tutela ambientale, e Cinemix, (Cortometraggi “Light “ per durata e/o Contenuto).  Le Sezioni Animare, Bebisciort e NO+D2, sono invece i 3 programmi pensati per il pubblico più giovane da 2 a 17 anni. Queste sezioni saranno disponibili per le scuole richiedenti e proiettabili nelle rispettive sedi.

Ma non sarà l’unico momento live di quest’anno. Il 14 e 15 settembre ci sarà un’anteprima speciale, due serate ricche di ospiti, cinema e intrattenimento per conoscere meglio il programma del festival. La cornice sarà l’arena estiva dei Musei San Domenico, una prestigiosa location, molto cara alla città.

Intanto l’appuntamento da mettere in agenda è quello per il XVII Sedicicorto Forlì International Film Festival, dal 2 al 11 Ottobre 2020, su MyMovies.it, sito sedicicorto, cinema  San Luigi e Auditorium Intesa Sanpaolo.

Sedicicorto Forlì International Film Festival è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema – Mibact e la sponsorship di Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine DreiDonà, con il patrocinio dal Parlamento Europeo

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020: voglia di ricominciare

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Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’ 11 ottobre 2020, annuncia la prima sezione competitiva. Si parte da CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker. Una selezione quanto mai importante quella di quest’anno. Oltre che per i meriti dei quindici film selezionati perché dimostra la vitalità di un territorio e l’efficacia di un sistema in un momento di estrema e tragica crisi.

La maggior parte delle opere erano state completate prima del lockdown per il Covid-19, il che dà loro un valore ancora più profondo. La selezione di CortoInLoco è già testimonianza di un cinema di un’altra epoca. L’Anno Zero Dopo Covid, in cui un film come L’estasi di Oleg, storia di un pittore senza ispirazione che decide di mettersi in quarantena per ritrovarla, ha un significato completamente diverso rispetto a pochi mesi fa

Lo stesso vale per Il fagotto, ambientato in un futuro mondo da ripopolare, in cui le donne non potranno più scegliere se, ma solo quando essere madri. Le storie hanno un valore diverso, un’intensità differente. Il pullman berlinese di Vomag di Riccardo Salvetti sembra oggi un’utopia meravigliosa. Il sogno di Leo, protagonista di Senza vento, di diventare un centometrista è un collettivo desiderio di libertà. Le preoccupazioni di Christian per suo fratello Giulio a ricordarci dell’importanza della tutela dei più piccoli, come raccontato in Giusto il tempo di una sigaretta di Valentina Casadei. Il piccolo protagonista di Sam’s Castle, che costruisce un castello di sabbia che non finisce mai, è una metafora della primavera perduta del 2020. Come il guardare al suo passato per riuscire a ricostruire il suo futuro, che ci porta nella Gas Station di Olga Torrico. A valutare la selezione sono stati chiamati gli studenti della Scuola di Cinema di Cesena, realtà accademica sempre più riconosciuta in Regione

La determinazione di Sedicicorto Forlì International Film Festival nel realizzare la sua diciassettesima edizione, in forma ibrida, con i concorsi “proiettati” in streaming su MyMovies.it, partner tecnico della manifestazione, sta tutta nel desiderio di continuare a raccontare storie.

CortoInLoco è solo formalmente una sezione regionale, perché segnare dei confini ha sempre meno senso in un mondo che si è scoperto interconnesso nel modo più drammatico. L’augurio di Orfeo Orlando, Buon viaggio, corto girato durante il lockdown, è quanto mai gradito e necessario.

CortoInLoco – Selezione ufficiale 2020

Balkanika, di Lu Pulici

Buon viaggio, di Orfeo Orlando | Italy

Cheratina Rossa, Alessandro Fiori | Italy

Disambigua, Francesca Leoni | Italy

Gas Station, Olga Torrico | Italy

Giusto il tempo per una sigaretta, Valentina Casadei

Il Fagotto, Giulia Giapponesi

L’ Attesa di Daouda, Kristian Gianfreda

L’ Estasi di Oleg, Francesco Selvi

L’ Occasione di Rita, Francesco Barozzi

Quasi Attori, Alessandro Valbonesi

Salse Connection, Francesco Barozzi

Sam’s Castle, Giona Dapporto

Senza vento, Christian Betti, Nicola Rossi

Vomag, Riccardo Salvetti

XVII Sedicicorto Forlì International Film Festival, dal 2 al 11 Ottobre 2020, su MyMovies.it, sito ufficiale Sedicicorto, Sala  San Luigi e Auditorium Intesa Sanpaolo.

Sedicicorto Forlì International Film Festival è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo.

Sedicicorto 2020: Giuliano Montaldo e Jafar Panahi premi alla carriera

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Sedicicorto Forlì International Film Festival annuncia che saranno Giuliano Montaldo e Jafar Panahi i premi alla carriera per l’edizione 2020, la numero diciassette. I riconoscimenti sono assegnati quest’anno in collaborazione con CinemaItaliano.info. Il portale, leader nella promozione del cinema italiano, è per il secondo anno media partner del festival romagnolo, in programma dal 2 all’11 ottobre in edizione ibrida, in streaming su MyMovies.it e dal vivo alla Sala San Luigi e all’Auditorium Intesa San Paolo di Forlì.

Giuliano Montaldo, nato a Genova il 22 febbraio del 1930, è uno dei più grandi cineasti del cinema italiano. Esordisce nel 1961 con Tiro al piccione, nel corso della sua carriera ha firmato opere indelebili per la cultura del nostro paese. Giordano Bruno, Sacco e Vanzetti, entrambi con uno straordinario Gian Maria Volonté, sono film politici di portata storica, oltre che due capolavori. Ha colto lo spirito del tempo con film come Il giocattolo, una lettura modernissima dell’Italia degli anni Settanta, ha contribuito a cambiare anche il concetto di serialità televisiva, realizzando il primo kolossal per il piccolo schermo, lo storico Marco Polo della RAI.

Si è cimentato anche nel cortometraggio. Arlecchino, del 1983, sarà proiettato il 14 settembre a Forlì, in occasione di Anteprima Sedicicorto all’Arena Musei San Domenico. Sarà la prima proiezione pubblica dal 2004, quando fu mostrato restaurato al Festival di Venezia.

Jafar Panahi è uno dei più importanti cineasti iraniani. Vincitore della Camera d’Ora a Cannes con il suo film d’esordio, Il palloncino bianco, ha poi frequentato tutti i più importanti festival del mondo le opere successive. Lo specchio fu Pardo d’oro al Festival di Locarno 1997, Il cerchio, vincitore del Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia del 2000. Taxi Teheran vinse l’Orso d’oro a Berlino nel 2015. Panahi è uno strenuo sostenitore dei diritti civili nel suo paese e oppositore del regime, una lotta che gli costò nel 2010 l’arresto e il divieto di girare film per vent’anni. Cosa che, naturalmente, non ha fatto, realizzando le sue opere in segreto e facendole uscire dal paese in tutti i modi possibili, persino spedendo un suo film dentro una torta. Un artista eccezionale, in tutti i sensi, a cui va il Premio IranFest alla Carriera.

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo.

Sedicicorto 2020: ecco le giurie della nuova edizione

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Sedicicorto 2020: ecco le giurie della nuova edizione

Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’11 ottobre in edizione ibrida, in streaming su MyMovies.it e dal vivo alla Sala San Luigi e all’Auditorium Intesa San Paolo di Forlì, presenta le giurie delle sezioni competitive.

Animalab: Monica Manganelli, dopo il grande successo di Butterflies in Berlin, cortometraggio animato che ha fatto incetta di premi negli ultimi 12 mesi, torna a Forlì in veste ufficiale. La affiancheranno i colleghi artisti Virgilio Villoresi e la sudcoreana Jooyoung Soheili.

CortItalia: Elena Bouryka, regista e attrice, si dovrà confrontare, per decidere quale cortometraggio vincerà il concorso riservato alle produzioni italiane, con due giornalisti e direttori di festival. Boris Sollazzo, voce di Radio Rock, firma di Rolling Stone e direttore artistico di Linea d’Ombra Festival. E poi Steve Della Casa, uno dei pilastri di Hollywood Party, mitica trasmissione sul cinema alla Radio(3), ex direttore del Torino Film Festival e regista di documentari sulle sue passioni di celluloide, dai musicarelli al cinema horror classico italiano.

IranFest diventa una sezione competitiva a tutti gli effetti, giuria compresa, composta da Giancarlo Zappoli, direttore editoriale di MyMovies.it. Aitor Arenas Suso, direttore del festival di cortometraggi Humor en Corto, ovviamente incentrato su brevi film per far ridere. Infine, in rappresentanza dell’Iran, il regista Milad Tangshir, che con i suoi film è stato selezionato a Venezia, Torino e al Sundance.

Chiudiamo con la sezione Movie. Per il concorso internazionale i giurati saranno: il giornalista britannico e Presidente del board della Short Film Conference Laurence Boyce. Giacomo Manzoli, direttore del dipartimento delle arti dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Infine, Sandrine Cassidy, produttrice e direttore del dipartimento festival e distribuzione della School of Cinematic Arts di LosAngeles.

A queste si aggiungono la giuria per la sezione sperimentale Experia, composta dal comitato di selezione di Sedicicorto, la giuria della sezione Animare, composta dai bambini iscritti alla newsletter dedicata del festival ai cui voti si aggiungeranno quelli arrivati sulla piattaforma di Il Cinemino, e la giuria per la sezione CortInLoco, composta dagli studenti della Scuola di Cinema di Cesena.

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento, Cantine DreiDonà e Acquainbrick, con il patrocinio del Parlamento Europeo e FEDIC.

Sedicicorto 2020: come guardare il festival!

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Sedicicorto 2020: come guardare il festival!

Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’11 ottobre annuncia l’offerta streaming disponibile sul canale dedicato di MyMovies.it. Nel frattempo, gli abbonamenti per assistere agli eventi live alla Sala San Luigi sono già quasi sold out.

Su MyMovies.it sarà possibile accedere a cinque sale virtuali, i cui nomi sono stati scelti per omaggiare il Maestro Federico Fellini nel centenario della sua nascita. La Sala Roma è dedicata alla sezione Movie, ovvero il concorso internazionale. A CortItalia, il concorso per le produzioni italiane, è riservata la Sala Amarcord. Animalab, la competizione per i cortometraggi animati, avrà come luogo virtuale deputato la Sala Fellini. Sala Casanova sarà il palcoscenico di CortInLoco, il concorso per le produzioni realizzate in Emilia Romagna. Infine, la Sala Giulietta sarà dedicata a una selezione dei cortometraggi animati per gli spettatori più piccoli, opere che hanno fatto parte della 10° edizione di Animare Cartoon Film Festival.

Un’offerta ricchissima di cortometraggi tutti disponibili per il periodo del festival per chi si collega dall’Italia e con un’ampia selezione disponibile anche per chi risiede fuori dai confini nazionali. Sedicicorto abbatte le frontiere per dieci giorni, offrendo ai cinefili appassionati di cinema breve una selezione di alto livello della produzione degli ultimi dodici mesi, con molte opere premiate nei più importanti festival del mondo.

Tre le tipologie di abbonamento: BASIC, SOSTENITORE e PARTNER. Per acquistare l’accredito:

https://www.mymovies.it/ondemand/sedicicorto/accrediti/

Il programma delle proiezioni è disponibile alla pagina:

https://www.mymovies.it/ondemand/sedicicorto/

Sedicicorto 2020, un’anteprima d’autore

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Sedicicorto 2020, un’anteprima d’autore

Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’11 ottobre in edizione ibrida, in streaming su MyMovies.it e dal vivo alla Sala San Luigi e all’Auditorium Intesa San Paolo di Forlì, annuncia il suo evento di preapertura.

L’appuntamento da mettere in agenda è per il 14 e 15 settembre. La location è d’eccezione, l’Arena Musei San Domenico, che per quelle due sere sarà completamente dedicata al mondo del cortometraggio per celebrare la diciassettesima edizione del festival forlivese, diventato ormai una tappa importantissima nel panorama internazionale.

Sarà l’occasione per il direttore artistico Gianluca Castellini, coadiuvato dalla coordinatrice del festival Joana Fresu de Azevedo e il supporto sul palco della giornalista Federica Aliano, di presentare ufficialmente tutte le sezioni competitive, le mostre di questa edizione e di consegnare ufficialmente tutti i premi speciali previsti.

Le mostre: saranno tre. Una dedicata a Federico Fellini, nel centenario della nascita e nella sua regione di nascita, l’Emilia Romagna. Una seconda dedicata al nuovo cinema iraniano, legata a IranFest, e infine una dedicata a Vincent Van Gogh.

I premi alla carriera, come annunciato, saranno consegnati al grande cineasta italiano Giuliano Montaldo e al regista iraniano Jafar Panahi. Entrambi saranno presenti virtualmente, così come i gemelli D’Innocenzo, che riceveranno il premio Amazing Birdmen, e Andrea Lattanzi e Ludovica Martino, che ottengono il Premio Generazione G offerto da Cinematographe. Sará invece presente a Forlí, la sera del 15, per ritirare il Premio Woman in Set, dato da Mymovies, la regista Roberta Torre.

Non mancheranno proiezioni speciali, intermezzi musicali e altre sorprese, per celebrare, più che mai quest’anno, il cinema e il mondo del cortometraggio. Nel rispetto delle disposizioni e misure anto-covid previste, è obbligatoria la prenotazione, da effettuare tramite invio di email a [email protected]

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento, Cantine DreiDonà e Acquainbrick, con il patrocinio del Parlamento Europeo e FEDIC.

Sedicicorto 2020, un successo in sala e on line

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Sedicicorto 2020, un successo in sala e on line

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020, si chiude la diciassettesima edizione del festival del cortometraggio romagnolo. Un appuntamento che nel corso degli anni si è ritagliato un posto importante nel panorama di settore internazionale, come dimostra la selezione, ogni anno sempre più ricca numericamente e qualitativamente. Quest’anno il festival diretto da Gianluca Castellini può essere preso come “case history” per tutti gli eventi che dovranno confrontarsi con il mondo nell’era del Covid.

Alcuni numeri di questa edizione: 4.758 Film iscritti da 128 Paesi, di cui 469 italiani ( 9,9%),  214 film selezionati da 48 Paesi, di cui 40 italiani, con una rappresentanza di genere pari al 64,7% di autori uomini e il 36,3% di autrici donne.

Pensato come festival ibrido già da aprile, Sedicicorto, come la Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ha confermato che la sala cinematografica è un posto sicuro, come dimostrato dal sold out registrato per tutte le proiezioni e gli eventi live.

Gli oltre 300 abbonamenti digitali acquistati su MyMovies.it, piattaforma all’avanguardia e con margini di crescita enormi, hanno confermato che l’interazione tra il mondo reale e quello virtuale offre l’opportunità di rivoluzionare il concetto stesso di festival, abbattendo confini fisici, sociali e culturali attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie di comunicazione che il lockdown ha portato in tutte le case.

Ancora numeri: Oltre 10.000 ore di visione, 30.000 utenti unici, un festival che ha superato i confini territoriali, con il 21% degli spettatori localizzati a Milano, a trecento chilometri dalla Sala San Luigi di Forlì, dove da venerdì 2 a giovedì 8 ottobre un pubblico in carne e ossa ha assistito alle proiezioni dei programmi speciali, della terza edizione di IranFest, rispettando le distanze di sicurezza, con la mascherina sul viso, in una sala sanificata dopo ogni proiezione. Sala San Luigi che ha riaperto il 15 giugno e che continua la sua programmazione, a dispetto di chi afferma che il cinema sul grande schermo ha fatto il suo tempo.

Non è così. Lo ha dimostrato Venezia, lo ha ribadito Sedicicorto, lo confermeranno tutti quei festival che nelle prossime settimane proietteranno i loro programmi in una sala.

L’appuntamento con Sedicicorto è per l’edizione 2021, la diciottesima, festeggiando la maggiore età di un piccolo grande festival riabbracciando una sala piena in ogni ordine di posti, ma anche continuando a portare i suoi film in giro per il mondo grazie alle proiezioni on line.

Come per tutti i festival, ci sono anche i premi. Di seguito la lista di tutti i riconoscimenti, anche se mai come quest’anno a Sedicicorto hanno vinto davvero tutti.

IL PALMARES DI SEDICICORTO 2020

  • ANIMARE Sezione dedicata ai film di animazione per bambini e ragazzi

Vince il premio LUMINOR
028 di Caussé, Collin, Grardel, Marchand, Merle, Meyran (France, 2019)

  • NO+D2 Sezione internazionale dedicata ai film brevissimi con durata non oltre i 2 minuti

Giuria composta da: 500 studenti tra i 13 e i 18 anni delle scuole medie e superiori del territorio di Forlì

Vince il premio LUMINOR Électrique, di François Le Guen (France, 2020)

  • CORTOINLOCO Sezione dedicata ai film di autori della regione E.R.

Giuria composta da: la scuola di Cinema di Cesena diretta da Giampaolo Mai

Vince il premio LUMINOR: Vomag di Riccardo Salvetti (Italy, 2020)

Vince il premio Womaninset: Gas Station di Olga Torrico (Italy, 2020)

  • EXPERIA Sezione internazionale dedicata ai film sperimentali. La giuria era composta da: I componenti dell’Associazione sedicicorto di Forlì.

Vince il premio LUMINOR: How to Disappear di Robin Klengel, Leonhard Mullner, Michael Stumpf (Austria, 2020).

  • IRANFEST Sezione dedicata da autori di origine Iraniana.

Giuria composta da: Milad Tangshir , Giancarlo Zappoli, Aitor Arenas Suso.

Vince il premio LUMINOR: Weekend di Ario Motevaghe (Iran 2019)

Menzione Speciale: The Visit di Azadeh Moussavi (Iran, 2020)

Sezione Animazione – Vince il premio LUMINOR The Eleventh Step di Maryam Kashkoolinia (Iran, 2020).

Menzione Speciale: Grandad was a Romantic di Maryam Mohajer (Iran, 2020)

  • CORTITALIA Sezione dedicata ai film di ogni genere realizzati da autori italiani o di origine italiana.

Giuria composta da: Elena Bouryka, Boris Sollazzo, Steve Della Casa

Vincono il premio LUMINOR EX AEQUO

La Grande Onda di Francesco Tortorella (Italy, 2020)

Settembre di Giulia Louise Steigerwalt (Italy, 2019)

  • ANIMALAB Sezione dedicata ai film di internazionali di animazione.

Giuria composta da: JooYoung Soheili, Monica Manganelli, Virgilio Villoresi

Vince il premio LUMINOR: Daughter di Daria Kashcheeva (Czech Rep., 2019)

  • MOVIE Sezione dedicata ai film internazionali di fiction e documentari

Giuria composta da: Sandrine Cassidy, Giacomo Manzoli, Laurence Boyce.

Vince il premio LUMINOR: The Present di Farah Nabulsi (Palestine, 2019)

Menzione Speciale: Bebaak di Iqbal Shazia (India, 2019)

SEDICICORTO 2020, CortItalia tra passato e futuro

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SEDICICORTO 2020, CortItalia tra passato e futuro

Sedicicorto Forlí International Film Festival presenta la selezione di CortItalia, il concorso dedicato alle produzioni e ai cineasti italiani. In un anno particolare come è stato, e ancora è, questo 2020, la scelta è stata non facile, ma non limitata. Il comitato di selezione e il direttore artistico Gianluca Castellini hanno scelto, anche inconsciamente, una linea temporale che definisse una precisa cesura tra un prima e un dopo, tra un passato e un futuro.

CortItalia 2020 è una competizione ricca e stimolante. Il tempo è quello del nostro paese a due velocità, quella diversamente veloce nel suo evolversi che troviamo nelle paure di un bambino in U Scantu di Daniele Suraci, ambientato in Calabria come La grande onda di Francesco Tortorella, racconto dell’ascesa al potere di uno dei troppi boss. C’è La Napoli di mio padre, ricordi di un tempo che fu di Alessia Bottone, e il Lievito madre di Muscolino & Garbo.

Una riscoperta delle nostre origini per intraprendere un viaggio che porta alla comprensione dell’altro, quanto mai importante in un mondo diventato minuscolo e sempre più dominato dall’odio per il diverso. Italiani sono il piccolo protagonista greco di Inverno, il film vincitore del David di Donatello 2020 di Giulio Mastromauro. I ragazzi e ragazze liberiani di La scuola nella foresta di Emanuela Zuccalà. Il giovane perseguitato de La ricreazione di Nour Gharbi e il gladiatore Klaudio Ndoja del Klod di Giuseppe Marco Albano. Le due donne che scoprono il loro tormentato amore davanti allo Specchio dell’esordiente Caterina Crescini.

Terre lontane, ma è pur vero che tanti italiani considerano tale anche la Sardegna, raccontata magistralmente nel tempo e nello spirito da Giovanni Battista Origo in Maria a chent’annos, con un magnifico Jacopo Cullin, e in Margherita di Alice Murgia, giovane talento da tenere davvero d’occhio.

Ce n’è tanto di talento in CortItalia 2020, anche già ben riconosciuto, come quello di Giulia Steigerwalt, attrice, sceneggiatrice e qui regista con il suo delicato Settembre. Quello ben più navigato di Alessandro Haber, che fa condurre Il gioco a Vinicio Marchioni in un film breve e inquietante. Come lo è, ancora di più perché tratto da una storia vera, Il muro bianco, un racconto che un vero segno dei tempi che stiamo vivendo.

Il cinema è testimone del tempo. CortItalia 2020 risponde perfettamente a questa oggi fondamentale istanza.

CortoItalia – Selezione ufficiale 2020

Apollo 18 di Marco Renda

Balkanika di Lu Pulici

Gira ancora di Elena Petitpierre

Il Gioco di Alessandro Haber

Il Muro bianco di Andrea Brusa, Marco Scotuzzi

Inverno di Giulio Mastromauro

Klod di Giuseppe Marco Albano

La Grande onda di Francesco Tortorella

La Napoli di mio padre di Alessia Bottone

La Ricreazione di Nour Gharbi

La Scuola nella foresta di Emanuela Zuccalà

Lievito Madre di Pierluigi Muscolino, Francesco Garbo

Margherita di Alice Murgia

Maria-A Chent’annos di Giovanni Battista Origo

Nikola Tesla – The Man From the Future di Alessandro Parrello

Paola Makes a Wish di Zhannat Alshanova

Settembre di Giulia Louise Steigerwalt

Specchio di Caterina Crescini

Testimoni di Rachid Benhadj

U scantu di Daniele Suraci

Yalla di Alberto D’Ursi

Sedicicorto 2020, a Roberta Torre il Woman in set Award

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Sedicicorto 2020, a Roberta Torre il Woman in set Award

Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’11 ottobre in edizione ibrida, in streaming su MyMovies.it e in parte dal vivo, è quasi ai nastri di partenza. Ma l’evento di anteprima ha decretato già il primo successo della diciassettesima edizione.

Tracce di Sedicicorto si è svolto nelle due serate del 14 e 15 settembre a l’Arena Musei San Domenico, facendo registrare sold out in entrambe le serate, un bellissimo messaggio per il cinema che dovrà affrontare un autunno caldo a causa del Covid.

Sedicicorto ci crede, non a caso ci sarà una parte importante dell’evento, la terza edizione di IranFest, che si terrà alla Sala San Luigi dal 4 al 6 ottobre e sarà solo uno degli eventi che ospiterà lo storico cinema del festival. Il direttore artistico Gianluca Castellini e lo staff di Sedicicorto credono nella sala, ma anche nell’edizione web, e la collaborazione con MyMovies.it è stata ulteriormente sancita dal premio Women in Set, quest’anno in collaborazione con il portale di cinema fondato da Gianluca Guzzo.

Il riconoscimento quest’anno è andato alla regista Roberta Torre, autrice che ha dato al cinema italiano opere innovative come Tano da morire, Sud Side Stori, Angela, Mare nero, I baci mai dati, fino all’ultimo Riccardo va all’inferno, geniale rilettura musicale del Riccardo III di William Shakespeare con protagonista uno straordinario Massimo Ranieri.

Un premio che vuole essere di buon auspicio, prima di tutto, e che sottolinea l’importanza che la regista ha avuto nel corso di tutti gli anni 2000 nel rappresentare le donne in un’industria, quella cinematografica, ancora troppo maschile e maschilista. Roberta Torre ha mandato un videomessaggio di ringraziamento, ma la direzione artistica di Sedicicorto si ripromette di poter avere lei e tutti gli ospiti che quest’anno potranno essere solo virtuali già dalla diciottesima edizione, nel 2021, quando il festival diventerà maggiorenne

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento, Cantine DreiDonà e Acquainbrick, con il patrocinio del Parlamento Europeo e FEDIC.

Sedicicorto 2020 celebra The Amazing Fratelli D’Innocenzo

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Sedicicorto 2020 celebra The Amazing Fratelli D’Innocenzo

Sedicicorto Forlì International Film Festival annuncia che il Premio Amazing Birdmen 2020 andrà ai fratelli Damiano e Fabio D’innocenzo. Il premio è stato ideato in collaborazione con il portale Birdmen Magazine, per la prima volta media partner del festival del cortometraggio, in programma dal 2 all’11 ottobre in edizione ibrida, in streaming su MyMovies.it e dal vivo alla Sala San Luigi e all’Auditorium Intesa San Paolo di Forlì.

Damiano e Fabio D’innocenzo, in quanto gemelli sono nati entrambi a Roma il 14 luglio del 1988. A Tor Bella Monaca, precisazione non da poco, perché il racconto della periferia disagiata romana in cui sono cresciuti li ha fatti conoscere al mondo con appena due film all’attivo, La terra dell’abbastanza e Favolacce. Entrambi sono stati presentati al Festival di Berlino, il primo nel 2018 nella sezione Panorama, il successivo nel 2020 nel concorso internazionale aggiudicandosi il premio per la migliore sceneggiatura. Le due opere hanno ricevuto critiche eccellenti e rivelato il talento di una coppia di autori di grande spessore. I fratelli D’Innocenzo hanno raccontato con crudo realismo, rinchiudendola in un inquietante globo di neve e disperazione, una società critica, un tumore in seno all’ipotetica culla dell’occidente che ha generato, alimentato e poi ignorato una sperequazione socio-culturale ghettizzante e degradata.

Damiano e Fabio D’innocenzo l’hanno guardata negli occhi, prima con quelli di Mirko e Manolo, protagonisti de La terra dell’abbastanza, che sfruttano un tragico incidente per intraprendere la strada più rapida verso il denaro e il rispetto, per poi tornare alla realtà nel modo più drammatico. E poi con quelli dei bambini di Favolacce, film che intreccia generi e suggestioni, da Pasolini a Truffaut passando per Stephen King, istantanea di un microcosmo in cui il concetto di valore è associato solo al denaro e allo status sociale che ne deriva, una comunità inevitabilmente senza futuro.

Un mondo che i gemelli raccontano con le immagini, ma anche con le parole, quelle scritte in Mia madre è un’arma, la loro prima raccolta di poesie scritte a quattro mani, edite nell’estate 2020 da La Nave di Teseo, versi sciolti che danno una ulteriore prospettiva sul mondo di questi due giovani artisti che hanno ancora tanto da raccontare. Il primo Amazing Birdmen Award non poteva trovare mani migliori in cui atterrare. Il premio sarà assegnato nel corso delle due serate di Anteprima Sedicicorto, il 14 e 15 settembre all’Arena Musei San Domenico.

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo e FEDIC.

Security: trama e cast del film con Antonio Banderas

Security: trama e cast del film con Antonio Banderas

Prima di recitare nell’acclamato Dolor y Gloria, il film di Pedro Almodovar che gli ha fatto guadagnare la sua prima nomination all’Oscar, Antonio Banderas ha preso parte, tra i tanti, al film Security, action thriller diretto da Alain DesRochers e scritto dagli sceneggiatori Tony Mosher e John Sullivan. All’interno di questo, uscito nel 2017, l’attore spagnolo interpreta un’inarrestabile guardia del corpo pronto a tutto pur di difendere un’innocente bambina. Nello stesso anno in cui recita in Vendetta finale, Banderas dimostra ulteriormente la sua predisposizione a tale genere, risultando minaccioso e agguerrito quanto occorre alla storia. Un ruolo non inedito, ma che gli permette di mettersi alla prova anche con prove più fisiche.

Girato in Bulgaria con un budget di 15 milioni di dollari, il film presenta tutte le principali caratteristiche che il genere richiede, con sequenze action di grande impatto ma anche tanta emotività. Al pari di titoli simili come Man on Fire o The Equalizer, anche qui si costruisce infatti una relazione tra un duro e una giovane da proteggere, insegnandosi molto a vicenda. Nonostante il cast di celebri attori presenti, però, Security è passato grossomodo inosservato, arrivando direttamente in streaming per molti paesi. Ciò ha dunque impedito al film di conoscere una maggior popolarità.

Per quanti sono curiosi di vedere Banderas in un ruolo diverso da suoi soliti, questo è però il titolo giusto. Allo stesso tempo, per gli amanti di questo genere si tratta di un buon prodotto in grado di regalare intrattenimento a volontà nella sua durata di appena un’ora e mezzo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Security: la trama del film

Protagonista del film è Eduardo “Eddie” Deacon, veterano delle forze speciali estremamente preparato ad ogni tipo di combattimento, sia con armi che a mani nude. Nonostante la sua gloriosa attività, da quando egli ha lasciato la Delta Company dei Marine non è più riuscito a trovare un’occupazione decente. Questo ha ovviamente avuto pesanti ripercussioni sulla sua vita, a partire da quella famigliare. La sua frustrazione si ripercuote infatti sui rapporti con la moglie e la figlia. Alla disperata ricerca di un nuovo impiego che gli permetta di ottenere un sostentamento minimo, Eddie finisce con l’accettare l’incarico di addetto alla sicurezza in centro commerciale.

Questo si trova però in una zona particolarmente malfamata della città, dove rapine e scontri con armi da fuoco sono pressocché all’ordine del giorno. Già alla sua prima notte di servizio, infatti, egli si ritrova coinvolto in un brutto affare. Una giova bambina di nome Jamie bussa infatti alle porte del centro, alla ricerca di un rifugio sicuro. Eddie apprenderà di come sia riuscita a scappare da un gruppo di assassini, i quali la vogliono morta in quanto testimone di un delicato processo. Prima che Eddie possa rendersene conto, il boss criminale Charlie e i suoi uomini circonderanno il centro commerciale, dando vita ad un assalto da cui sarà difficile uscire vivi.

Security cast

Security: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Eddie Deacon vi è l’attore Antonio Banderas. Entusiasta dalla possibilità di interpretare un ruolo tanto basato sulla fisicità, egli accettò da subito l’offerta, iniziando a prepararsi con grande dedizione. In particolare, Banderas si sottopose ad un rigido addestramento che gli ha permesso di interpretare quante più scene possibile, senza ricorrere troppo a controfigure. Allo stesso tempo, si è esercitato nell’utilizzo di varie armi, così da avere una maggiore padronanza di queste al momento delle riprese. Accanto a lui, nei panni della giovani Jamie, vi è l’attrice Katherine de la Rocha. Per lei si è trattato dell’esordio cinematografico in un ruolo di rilievo, ed è stata scelta tra numerosissime candidate.

Nei panni dello spietato criminale Charlie, invece, si ritrova l’attore premio Oscar Ben Kingsley. Noto per i suoi ruoli di vario genere, questi ha negli ultimi anni interpretato diversi villain, cercando però di distinguere ognuno di questi tra loro. Per questo nuovo personaggio, infatti, ha ricercato la freddezza necessaria per ordinare di far uccidere una bambina. Nel film si ritrova poi l’attore Liam McIntyre, celebre per essere stato il protagonista della serie Spartacus, nei panni di Vance. Cung Le, ex lottatore di arti marziali miste, interpreta Dead Eyes, mentre l’attore taiwanese Jiro Wang è Johnny Wei, qui nel suo primo film statunitense. Infine, Chad Lindberg recita nel ruolo di Mason.

Security: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Security è attualmente presente su Netflix, una delle piattaforme streaming più famose disponibili sul Web. Per poterlo vedere, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, cosa che permetterà l’accesso anche a tutti gli altri titoli presenti nel catalogo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 28 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset. Potrà dunque essere visto in quest’occasione da quanti ne sono incuriositi.

Fonte: IMDb

Security: la spiegazione del finale del film

Security: la spiegazione del finale del film

Il thriller del 2021 Security, diretto dal britannico ma con un cast tutto italiano, porta gli spettatori ad osservare la vita dei ricchi attraverso un sistema di telecamere di sorveglianza. La narrazione commenta il fatto che le loro vite sembrano perfettamente messe in scena. Dal loro galateo a tavola ai loro discorsi elitari, tutto è privo di sporcizia. Ma è proprio lì che si nascondono le loro bugie. Dietro la loro ricchezza. Perché, nella vita reale, la verità è spesso disordinata e questo non è qualcosa che possono questa classe sociale può permettersi di mostrare.

Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen Amidon, il film – girato prevalentemente a Forte dei Marmi ma con alcune scene ambientate nella zona di Roma Imperiale ed in centro – affronta dunque un tema come quello delle menzogne e degli orrori che si celano nell’esistenza di chi può permettersi di non far emergere il proprio marcio alla luce del sole. Un argomento affrontato anche da un altro film recente quale Villetta con ospiti, con cui Security condivide diversi elementi in comune. Chelson, anche regista di Shall We Dance?, affronta però il tutto con un tocco molto più thriller.

Si costruisce infatti qui una vera e propria indagine che porta a tremende scoperte, sfortunatamente non molto lontane da ciò che avviene o può avvenire nella realtà. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Security. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Security trama film
Marco D’Amore in Security. Foto di © Riccardo Ghilardi

La trama e il cast di Security

Protagonista del film è l’agente Roberto Santini, che gestisce un sistema di videosorveglianza attraverso il quale tiene sotto controllo la sicurezza delle ville di alcuni ricchi. Per lui tutto prende una piega inaspettata quando la giovane studentessa Maria Spezi denuncia la violenza subita da parte di un ragazzo nella villa di Curzio Pilati, ricco imprenditore che sta appoggiando la candidatura a sindaco di Claudia Raffaelli, moglie di Santini. L’agente non è però convinto, come riportato dalle autorità, che ad aver aggredito la ragazza sia il padre Walter, noto alcolizzato, ed inizia pertanto a condurre una propria indagine.

Ad interpretare Roberto Santini vi è l’attore Marco D’Amore, celebre per il ruolo di Ciro nella serie Gomorra. Accanto a lui, nel ruolo della moglie e candidata a sindaco Claudia Raffaelli vi è Maya Sansa, mentre Valeria Bilello interpreta Elena Ventini, vecchio amore di Roberto. Maria Spezi è interpretata dall’attrice Beatrice Grannò, mentre suo padre Walter ha il volto dell’attore Tommaso Ragno. Completano il cast Silvio Muccino nel ruolo del professor Stefano Tommasi, Giulio Pranno in quelli del sorvegliante Dario Ventini e Ludovica Martino in quello di Angela Santini, figlia di Roberto. Fabrizio Bentivoglio è invece Curzio Pilati.

Leggi anche: Security: chi sono i protagonisti del nuovo film Sky Original?

La spiegazione del finale: chi ha aggredito Maria?

La maggior parte delle indagini del film si concentra sulla ricerca del vero aggressore. La polizia ha ritenuto che il padre di Maria, Walter, fosse un bersaglio facile perché aveva un passato di violenza, abuso di sostanze e aggressioni. Anche il saggio di Maria a scuola, registrato in un video trapelato, suggeriva lo stesso. Ma Walter ha poco a che fare con i lividi della figlia. Il secondo sospettato principale è invece Dario Nobile, che lavora come custode della villa di un ricco politico, Curzio Pilati.  I filmati recuperati dalla villa di Pilati hanno rivelato che la notte dell’aggressione Dario era con Maria ed erano entrambi ubriachi.

Ma insieme a Dario c’erano anche altri due uomini, i cui volti non sono ben visibili. Dario è stato considerato il principale sospettato perché, quella notte, ha rotto una telecamera fuori dalla villa di Pilati, cosa che è stata percepita come un’azione per impedire la chiarezza su quanto stava per avvenire. Alla fine, però, i due uomini vengono rintracciati. Uno è lo scrittore e professore di inglese della città, Stefano Tommasi, e l’altro è Pilati stesso. In precedenza, Pilati aveva mentito sulla sua presenza nella Villa. Tuttavia, alla fine, Dario testimonia contro Pilati, che quella notte aveva aggredito Maria.

Security film sky original
Foto di © Riccardo Ghilardi

Pilati è un ricco uomo politico che sta aiutando la moglie di Roberto, Claudia, a diventare sindaco della città. Ma dietro la sua opera filantropica si cela un demone. Pilati soffre infatti di germafobia, a causa della quale non riusce a portare l’intimità nella sua vita purificata. Non appena qualcuno lo tocca, Pilati perde la testa. Così, per soddisfare i suoi desideri sessuali, assume Dario e gli affida la sua Villa perché portasse le ragazze e facesse sesso con loro. Durante l’atto, Pilati li osserva con compiacimento attraverso una telecamera segreta.

La notte con Maria, Pilati si spinge però un po’ oltre. Mischia dell’ossicodone nel caffè della ragazza e chiede a Dario di fare l’amore con lei. Quando Dario si rifiuta e lascia la villa, Pilati prende in mano la situazione. Ma ben presto la sua fobia si fa sentire e aggredisce senza pietà Maria. In seguito, ordina ai suoi uomini di far cancellare tutti i filmati. Roberto pensa a quel punto che la moglie abbia autorizzato la cancellazione, ma lei è ignara dell’accaduto. Per Claudia, Pilati è un Dio che le ha dato una seconda vita, un’ambizione di vivere, e quindi è troppo accecata per sospettare di lui.

Nel finale, lo stesso Walter convinto della colpevolezza di Dario tenta di aggredirlo ma viene per errore ucciso dalla polizia. Roberto rimane traumatizzato dalla morte dell’ex amico e decide quindi di fargli giustizia. Egli monta insieme tutti i filmati che rivelavano Pilati come il principale colpevole di aver corretto il drink di Maria. Poiché il filmato originario dell’aggressione è stato cancellato, Roberto realizza dunque una propria narrazione che indica Pilati come l’assassino, anche senza il filmato vero e proprio.

Trasmette poi il filmato sullo schermo di ogni casa, rendendo così pubblico quanto accaduto. “È triste che una comunità si unisca solo nei momenti di tragedia. È triste che gli esseri umani escano dalle loro fortezze solo per condividere il loro dolore, per ammettere la loro paura”, viene detto. Simbolicamente, Roberto suggerisce che quando Walter era vivo, nessuno ha prestato attenzione alla sua sofferenza. Ma è abbastanza sicuro che dopo la sua morte, la gente piangerà per lui, ora che conosce il vero volto dell’orrore.

Il trailer di Security e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Security grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Now e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 21 maggio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Security: il nuovo film Sky Original, Peter Chelsom tratto da un romanzo di Stephen Amidon

Arriverà prossimamente in prima assoluta su Sky e NOW il nuovo film Sky Original Security, diretto da Peter Chelsom (Serendipity, Shall We Dance?, Hannah Montana) e ispirato all’omonimo romanzo di Stephen Amidon (pubblicato in Italia da Mondadori), già acclamato autore de Il capitale umano.

Sceneggiato dallo stesso regista insieme a Tinker Lindsay, Silvio Muccino, Michele Pellegrini e Amina Grenci, da un soggetto di Peter Chelsom, Umberto Contarello e Sara Mosetti, il film è interpretato da Marco D’Amore che ne è protagonista accanto a Maya Sansa, Silvio Muccino, Valeria Bilello, Ludovica Martino, Giulio Pranno, Tommaso Ragno, Beatrice Grannò, Antonio Zavatteri e con la partecipazione di Fabrizio Bentivoglio.

Peter Chelsom si è avvalso anche della collaborazione del direttore della fotografia Mauro Fiore, vincitore del Premio Oscar nel 2010 per Avatar.

Il film è una produzione Vision Distribution e Indiana Production. Ne sono produttori Marco Cohen, Benedetto Habib, Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli.

Security film 2021

Dichiarazione del regista Peter Chelsom: “Ero un fan del film IL CAPITALE UMANO e quando Indiana Production di Milano mi ha mandato SECURITY dello stesso romanziere, Stephen Amidon, ho capito che anche questa storia avrebbe funzionato bene in Italia. L’ambientazione di Forte Dei Marmi sembrava perfetta. Era il momento giusto, cercavo un progetto europeo. Anche se parlo italiano, devo ammettere che ero un po’ preoccupato. Ma ad un certo punto ti rendi conto che, come i musicisti, abbiamo una lingua in comune, quella del cinema. Tutto il processo di girare in Italia è stato un grande piacere. Ho avuto la fortuna di aver lavorato con i migliori attori di Hollywood e posso dire che il mio cast italiano è stato eccezionale.”

Dichiarazione di Margherita Amedei, senior director di Sky Cinema: “Sky Cinema prosegue nella costruzione di un’offerta di film che spazia attraverso vari generi: oggi siamo orgogliosi di presentare Security, il primo thriller Sky Original, un prodotto italiano e internazionale al tempo stesso, con la regia di Peter Chelsom alla guida di un grande cast di attori italiani. Security indaga sulle nostre paure più recondite, rappresentando con grande efficacia come le apparenze siano sempre più ingannevoli. L’ambientazione originale – Forte dei Marmi d’inverno – accompagna lo spettatore attraverso una vicenda che mette in scena le debolezze umane, ma anche la forza della verità, che può emergere solo quando la si cerca con vera determinazione”.

La trama

In estate Forte dei Marmi è una cittadina tranquilla, un piccolo angolo di paradiso per i suoi cittadini benestanti. In inverno le giornate si accorciano, le notti si allungano e le ville diventano piccole fortezze custodite da sofisticati circuiti di telecamere di sicurezza. Questa è una storia invernale, una storia che sconvolge le vite dei propri personaggi e li cambia per sempre. Quando la paura abita all’interno delle case e delle persone, qual è il prezzo della sicurezza?

SECURITY, prossimamente in prima assoluta su Sky e NOW

Security: chi sono i protagonisti del nuovo film Sky Original?

Security: chi sono i protagonisti del nuovo film Sky Original?

Disponibile dal 7 giugno in prima assoluta su Sky Cinema e NOW, Security è il nuovo film Sky Original, diretto da Peter Chelsom, noto al grande pubblico per via di titoli quali Serendipity, Shall We Dance? e Hannah Montana. Il film è ispirato all’omonimo romanzo di Stephen Amidon (pubblicato in Italia da Mondadori), che ha già un ottimo rapporto con il cinema del nostro Paese, dal momento che è lo stesso autore che ha scritto Il capitale umano, anch’esso trasposto per il cinema da Paolo Virzì.

Il film è il primo thriller Sky Original, e si qualifica come un prodotto italiano nell’ambientazione (Forte dei Marmi d’inverno) che accompagna lo spettatore nella vicenda, ma universale nella messa in scena delle debolezze umane.

Uno degli elementi di maggiore interesse di Security è però l’ottimo cast, che vede schierata una scuderia di fuoriclasse tra veterani e volti giovani del nostro panorama cinematografico. Chi sono i protagonisti del film? Ecco chi c’è in Security, dal 7 giugno in prima assoluta su Sky Cinema e NOW.

Security è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

 

Tommaso Ragno

Vero e proprio volto internazionale del cinema e della tv, Tommaso Ragno è già su Sky e NOW con Anna, dal momento che è nel cast della serie di Niccolò Ammaniti. Presenza fondamentale per la scena italiana teatrale e radiofonica, ha collaborato con alcuni dei più grandi registi del nostro panorama, da Bernardo Bertolucci ad Alice Rohrwacher, passando per Virzì, Avati e Mazzacurati. Oltre a Security, lo vedremo anche a settembre in Tre Piani, il film che Nanni Moretti presenterà al Festival di Cannas 2021, il prossimo luglio.

Valeria Bilello

Valeria Bilello
ph. Riccardo Ghilardi

Siciliana che muove i suoi primi passi nella famiglia di MTV, Bilello si distingue presto per la sua presenza scenica di grande eleganza, che oltre a renderla interessante agli occhi del cinema e della tv italiane, la fa arrivare anche sotto i riflettori delle produzioni USA. Lavora con Avati, Salvatores, Golino, Bruno e anche con David Frankel, regista de Il diavolo veste Prada. Nel 2017 partecipa alla serie Netflix Sense8 di Lilly e Lana Wachowski. Trai suoi film più celebri, citiamo Beata Ignoranza e Mady in Italy di James D’Arcy, uscito negli USA nell’estate del 2020.

Silvio Muccino

Silvio Muccino e Ludovica Martino
ph. Riccardo Ghilardi

Nato (artisticamente e biologicamente) come il fratellino del più famoso Gabriele, Muccino esordisce con il bellissimo ruolo di Silvio in Come te nessuno mai, che ad oggi rimane la vetta della sua carriera d’attore. Dopo una seconda collaborazione con il fratello Gabriele ne L’Ultimo Bacio, intraprende in autonomia la sua strada che lo porterà a diventare a sua volta regista e sceneggiatore, ma anche romanziere, mentre raggiunge la migliore accoglienza di pubblico con il suo esordio alla regia, per il quale vince anche un David (quello assegnato dai giovani) con Parlami d’amore. Mancava dalle scene dal 2017, quando a partecipato al film corale di Paolo Genovese The Place.

Ludovica Martino

Ludovica Martino filmNon esiste ventenne che non sia innamorato di Ludovica Martino o che non voglia essere lei. Dotata di una bellezza molto particolare e di un grande talento, la giovane attrice ha raggiunto il successo grazie a Skam Italia, in cui interpreta Eva. Ha esordito al cinema con Il Campione di Leonardo D’Agostini e poi ha partecipato a Sotto il Sole di Riccione, sempre sotto al cappello della grande N rossa, ed è stata poi l’innamorata di Renato Carosone/Eduardo Scarpetta in Carosello Carosone. Con Security siamo sicuri che anche il pubblico internazionale si innamorerà di lei.

Fabrizio Bentivoglio

fabrizio-bentivoglio-filmUno dei volti più rappresentativi del nostro cinema, Bentivoglio ha costruito negli anni, a partire dal 1980, una lunga e ricca carriera di ruoli preziosi, collezionando una serie di collaborazioni illustri con alcuni dei più grandi registi del nostro panorama. Bolognini, Vanzina, Salvatores, Soldini, D’Alatri, Comencini, Placido, Luchetti, Taviani, Calopresti, Rubini, Sorrentino, Bruni, Brizzi, Virzì, Mordni e Sibilia: la carrellata di nomi potrebbe continuare ancora per molto, e al cinema alterna anche delle puntate in tv, partecipando anche a Il commissario Montalbano e a Il nome della rosa. Vincitore di tre David di Donatello, dei quali l’ultimo questo’anno, è tra gli attori più amati e premiati del nostro cinema.

Maya Sansa

Maya Sansa filmSplendida interprete del nostro cinema, può vantare un fascino e un carisma che travalicano l’indiscussa bellezza, doti che contribuiscono a rendere preziosa ogni sua interpretazione. Molto amata anche dal cinema europeo, Sansa ha collaborato con moltissimi registi di grande caratura, tra cui Diritti, Amelio, Mazzacurati e Giordana. Tra le collaborazioni illustri citiamo anche quella con Claude Miller nel 2011 in Voyez comme ils dansent, con Philippe Le Guay nel 2013 per Molière in bicicletta e con Hirokazu Kore’eda in Le verità, film d’apertura di Venezia 76. Nel 2013 vince il premio David di Donatello per Bella Addormentata di Bellocchio e nel 2004 il Nastro d’Argento per La meglio Gioventù, il suo primo ruolo di grande successo.

Marco D’amore

recensione L'immortale marco d'amoreAmatissimo dal grande pubblico che lo conosce con il nome di Ciro Di Marzio, Marco D’amore deve la sua fama e il suo successo all’Immortale di Gomorra – La Serie (disponibile su NOW e Sky). Di solida formazione teatrale, fa un sacco di gavetta che, oltre ad una collaborazione con la regista premio oscar Susanne Bier nel 2011 per All you need is Love, lo porta, nel 2014, ad essere scelto per interpretare Ciro Di Marzio, detto l’Immortale, nella serie Sky. Il ruolo gli aprirà la porta del successo che però D’Amore è cauto ad attraversare, continuando a scegliere con attenzione i suoi progetti e dedicandosi finalmente al suo esordio da regista. Nel 2019 esce L’Immortale, prosecuzione cinematografica della storia del suo personaggio di Gomorra – La Serie, che nel finale mostra il palese tre in con l’ultima stagione della serie. Tra gli altri ruoli particolarmente significativi per la sua carriera, ricordiamo quello di Brutti e Cattivi, di Cosimo Gomez. Sarà di nuovo su Sky e NOW in Security e nella quinta e ultima stagione di Gomorra.

Section 8: la spiegazione del finale del film

Section 8: la spiegazione del finale del film

In stile vecchia scuola come un film d’azione può essere, Section 8 non punta in alto con la complessità dei personaggi, ma fa quello che si propone di fare e lo fa bene. Christian Sesma ha dimostrato talento nel soddisfare gli appassionati di questo genere. Con un budget e delle risorse limitate, Sesma gioca quindi d’astuzia, non si prende troppi impegni e mantiene ciò che promette con questo film incentrato sulla vendetta. Pur mantenendo tutto il più semplice e lineare possibile, Section 8 è però spesso una corsa sfrenata con un colpo di scena dopo l’altro. E anche se i colpi di scena non sono particolarmente imprevedibili, sembrano possedere una duplice qualità, poiché ogni colpo di scena può portare in più direzioni.

La trama di Section 8

Cinque anni prima, a Mosul, in Afghanistan, un gruppo di soldati cadde in un’imboscata mentre cercava di eliminare una base talebana. Proprio mentre il protagonista, il soldato delle forze speciali Jake (Ryan Kwanten), sta per disinnescare una bomba, viene attaccato dai terroristi con le armi spianate. Mentre la maggior parte del gruppo perde la battaglia contro i nemici, la vita di Jake viene salvata dal colonnello Tom Mason (Dolph Lundgren). La storia torna poi ai giorni nostri e si vede Jake vivere una vita tranquilla dopo il suo congedo onorario dall’esercito. L’ex soldato ora lavora nell’officina dello zio Earl (Mickey Rourke) e guadagna a malapena.

Affogato nelle bollette e preoccupato per la moglie e il figlio, Jake si reca al lavoro con molti pensieri e si imbatte in un gruppo di teppisti e nel loro capo, Fresh (Robert LaSardo), che vuole soldi dallo zio. Jake si scontra con il gruppo e li picchia, riuscendo a cavarsela senza nemmeno un graffio. Quello che sembrava un incontro relativamente innocuo per un uomo abile nel combattimento come Jake si è rivelato la cosa peggiore che gli sia mai capitata. Jake torna a casa e trova moglie e figlio uccisi a sangue freddo. È troppo pieno di rabbia per parlare con i detective e abbandona la scena del crimine. Spara quindi a tutti i membri della banda, compreso Fresh, e si vendica.

Mickey Rourke in Section 8
Mickey Rourke in Section 8

Mentre sconta l’ergastolo per gli omicidi, la vita di Jake consiste ora in una dolorosa rievocazione dei ricordi della sua famiglia e nel vivere i suoi giorni senza speranza in prigione. Quando Mason va a trovarlo in prigione, incontra solo l’ostilità di Jake in lutto e la sfacciata dichiarazione della sua mancanza di rimpianti. Appena Mason se ne va, Jake riceve un’altra visita, uno sconosciuto di nome Ramsey (Dermot Mulroney), che gli offre la libertà in cambio del servizio come soldato nel suo gruppo di operazioni speciali segrete. Jake, tuttavia, rifiuta l’offerta e, con suo grande shock, viene rapito dagli uomini di Ramsey.

Ramsey lo aggiorna sulla visione della loro organizzazione. Jake è ora consapevole dell’esistenza di un’organizzazione governativa segreta che si occupa delle minacce al Paese con mezzi estremamente severi. Ramsey lo porta nell’ufficio della Sezione 8, un gruppo composto da ex soldati delle forze speciali. Jake viene fatto entrare nel gruppo e gli viene assegnato una sorta di supervisore, Mueller (Tracy Perez).

Jake, che già sospetta di Ramsey e dell’intera Sezione 8, si trova di fronte a un dilemma morale estremo quando gli viene chiesto di uccidere senza pensarci due volte; dopo aver esitato a uccidere un senatore dello Stato, Jake viene braccato dal gruppo e chiede aiuto a Mason. Ramsey mette sulle tracce di Jake il suo spietato killer assicurativo Locke (Scott Adkins). Durante il suo nascondiglio, Jake scopre informazioni sulla morte della sua famiglia. Essendo ora a conoscenza del possibile coinvolgimento della Sezione 8 nei brutali omicidi di sua moglie e suo figlio, la vendetta di Jake si scatena ancora una volta ed è ora in missione per sconfiggere Ramsey.

Dolph Lundgren in Section 8
Dolph Lundgren in Section 8

La spiegazione del finale di Section 8: chi c’è dietro l’omicidio della famiglia di Jake?

La girandola di colpi di scena inizia quando gli uomini di Ramsey trovano Jake. Con grande sorpresa, Mueller tradisce Ramsey e salva la vita di Jake. Tuttavia, nulla è come sembra nella folle corsa di Jake verso la vendetta. Proprio quando inizia a fidarsi di Mueller, lei lo consegna a Ramsey. Rinchiuso e sorvegliato a casa di Ramsey, Jake desidera che la sua vita finisca. La scena successiva rivela poi che il colonnello Mason ha collaborato con Ramsey per sconvolgere la vita di Jake. Apprendere che la persona di cui si fidava e che rispettava di più è coinvolta nell’omicidio della sua famiglia colpisce Jake come un treno.

I colpi di scena non però sono ancora finiti, perché si scopre che Mason sta facendo il suo stesso gioco, cercando di far fuori Ramsey. In un’accesa lotta con quest’ultimo, Mason finisce però per perdere la vita. Jake è ormai sicuro che Ramsey lo abbia preso in giro per molto tempo. È stato lui a pagare Fresh per uccidere la sua famiglia. Ha distrutto la vita di Jake per manipolarlo affinché si unisse alla Sezione 8 e diventasse la sua pedina.

Qual è la verità dietro la Sezione 8?

Dopo aver ucciso Ramsey e aver compiuto la sua vendetta finale, a Jake rimane solo la sua vita, che viene nuovamente minacciata quando Locke lo raggiunge. Jake lo elimina ma, proprio mentre sta per andare avanti con la sua vita, incontra il Procuratore Generale degli Stati Uniti, che gli rivela la realtà della Sezione 8. Si scopre che la salvezza del Paese è solo una copertura utilizzata per attirare Jake quando hanno venduto informazioni riservate ai nemici del Paese. A Jake viene nuovamente chiesto di unirsi alla loro operazione, ma non ha più alcuna motivazione per combattere.

Tuttavia, cambia idea quando vede una madre con il suo bambino sull’autobus. Probabilmente gli viene in mente la sua famiglia e ritrova la sua grinta. Allo stesso tempo, è anche possibile che la vista di madre e figlio gli abbia fatto capire che proteggere gli innocenti del suo Paese è qualcosa che la sua famiglia avrebbe voluto che facesse. Durante l’ultima scena, sentiamo una conversazione tra il Procuratore Generale e Jake, che lascia intendere la possibilità di un sequel con Jake che viene accolto nella Sezione 9.

Secrets of the Force Awakens: il trailer del documentario su Star Wars Episodio VII

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Ecco il trailer di Secret of the Force Awakens, il documentario realizzato durante le riprese di Star Wars il Risveglio della Forza. Nel video possiamo vedere molti particolari succulenti che sono rimasti finoa  questo momento inediti. C’è il provino di John Boyega, che poi ha ottenuto il ruolo di Finn, e c’è uno sguardo a Capitan Phasma senza il suo elmo!

Di seguito il trailer:

Inoltre a seguire, nella nostra gallery, potete vedere alcuni dei concept art originali realizzati per il look di Kylo Ren. In una prima intenzione il villain interpretato da Adam Driver era molto più simile a Darth Vader, non trovate?

LEGGI LA RECENSIONE

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Star Wars Il Risveglio della Forza è arrivato sul grande schermo il 16 dicembre 2015 con un cast che include il ritorno di Harrison Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony Daniels, Peter Mayhew e Kenny Baker con le nuove aggiunte John BoyegaDaisy RidleyAdam DriverOscar IsaacAndy SerkisDomhnall GleesonLupita Nyong’oGwendoline Christie Max von Sydow.Star Wars il Risveglio della Forza cast

 

Secret Wars: il film potrebbe “sminuire” l’intera Saga dell’Infinito

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In una recente intervista con BroBible, i registi Anthony e Joe Russo hanno parlato in maniera approfondita del loro viaggio attraverso la regia di ben quattro dei film dell’Universo Cinematografico Marvel e del loro contributo alla realizzazione di alcuni dei più maggiori successi cinematografici di tutti i tempi.

I due fratelli hanno parlato di cosa sarebbe necessario per spingerli ad accettare la regia di un nuovo film del MCU. Magari una storia come quella raccontata nella miniserie Secret Wars? Questa la risposta dei due registi: “Sai, ho letto quella serie quando avevo 10 o 11 anni”, ha spiegato Joe Russo. “Dentro c’erano praticamente tutti gli eroi dell’universo. È stata una delle prime miniserie a fare una cosa del genere. Per me è stato davvero il più grande esempio di racconto di eventi… di cosa succede quando metti insieme tante personalità diverse. E poi mi piaceva anche l’idea che i cattivi dovevano fare squadra con gli eroi. Io e mio fratello amiamo le relazioni complicate tra eroi e cattivi. Ci piacciono i cattivi che credono di essere degli eroi nelle loro run. E tutti questi aspetti sono chiaramente integrati in Secret Wars. Quello che abbiamo fatto in Infinity War era direttamente collegato al sogno di realizzare qualcosa come quella serie a fumetti, che naturalmente sarebbe un’impresa ancora più grande.”

Anthony Russo ha poi aggiunto: “Sarebbe il film più grande che si possa immaginare, ed è questo l’aspetto che che ci entusiasma davvero della storia: l’ambizione alla base della serie è ancora più grande dell’ambizione alla base dell’intera Saga dell’Infinito.”

Secret Wars potrebbe segnare il ritorno dei fratelli Russo nel MCU

Non è la prima volta che Anthony e Joe Russo tirano in ballo Secret Wars quando si parla di un loro ipotetico ritorno nell’Universo Marvel, ed è certamente interessante sentirli andare così in profondità in merito alle motivazioni che li spingerebbero a farsi carico di un progetto del genere. Quando hanno parlato dei “cattivi che devono fare squadra con gli eroi”, entrambi i registi hanno palesato di essere degli amanti delle complicate che possono instaurarsi tra i personaggi della serie, che a quanto pare potrebbe tranquillamente figurare tutti come degli eroi a sé stanti.

Anthony e Joe hanno già dato vita a titoli del MCU divenuti già dei classici, come Captain America: The Winter Soldier, Captain America Civil War e la monumentale combo Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Sarebbe quindi necessario un altro grande progetto come Secret Wars per convincerli a ritornare nella grande famiglia Marvel.

Secret Wars: 8 elementi dei fumetti Marvel che non possono mancare nel prossimo film Avengers

Durante il San Diego Comic-Con, la Marvel ha annunciato che a chiudere la Fase 6 ci saranno due film dei VendicatoriAvengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars usciranno nel 2025, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. I fan dei fumetti conoscono già Secret Wars. Ci sono due storie famose legate a questo titolo. Probabilmente, la miniserie più recente, quella che include il multiverso, le incursioni e un riavvio del Marvel Universe, sarà la principale fonte di ispirazione per il film Avengers. Forse non otterremo un adattamento completamente fedele, ma crediamo  che l’MCU saprà fare buon uso di alcuni elementi della storia originale…

La morte dell’Universo Marvel

marvel universeSecret Wars inizia in modo esplosivo, letteralmente. L’Universo Marvel e l’Ultimate Universe sono nel mezzo di un’incursione. Gli eroi di entrambi i mondi si riuniscono per cercare di salvare le realtà, anche adottando misure estreme, ma alla fine non c’è nulla che si possa fare per evitare la distruzione dei due universi.

L’Universo Marvel non ha una controparte. Chiudere la Fase 6 con la distruzione dell’MCU sarebbe sconvolgente, ma sicuramente il franchise saprà sviluppare la storia di Secret Wars in modo coerente.

La faccia di Destino

marvel fumetti

Pare che il Dottor Destino farà il suo debutto nell’MCU in Black Panther: Wakanda Forever e sicuramente Victor Von Doom resterà in giro nel franchise per i prossimi anni. Probabilmente, ad un certo punto la sua storia di origine sarà esplorata e siamo davvero curiosi di scoprire come i Marvel Studios ricreeranno il volto di Destino sotto all’iconica maschera.

L’interprete di Von Doom sarà sicuramente un attore di grande fama, ma se l’MCU seguirà la linea dei fumetti, ci sarà da attendere fino a Secret Wars prima di scoprirne il volto.

Tradimentomarvel comics

Dopo l’incursione, nel nuovo mondo di Secret Wars poche persone ricordano com’erano le cose in precedenza. Tra di loro c’è Doctor Strange. Doom diventa il Dio di questo nuovo mondo, ma i frammenti di realtà che ha riunito sono tutt’altro che perfetti e, per controllare il tutto, Destino ha bisogno di un aiuto. È qui che entra in gioco Stephen Strange. Inizialmente, Strange e Destino sembrano diventare amici, ma in seguito Stephen si rende conto che c’è la possibilità di rimettere il mondo nella giusta direzione.

Ovviamente, Victor non ne è felice e, con un semplice gesto della mano, uccide brutalmente il Doctor Strange. Sarebbe straziante assistere alla morte di Strange dopo così tanti anni (e film) nel Marvel Cinematic Universe, ma ci piacerebbe vedere i due personaggi lavorare insieme sulla scena.

Il Dottor Destino uccide Thanos

doctor doom thanosIn Secret Wars, il Dottor Destino si trova faccia a faccia con Thanos. Il Titano Pazzo è un altro sopravvissuto dell’Universo Marvel e crede di poter rovesciare Victor, ma presto scopre di non essere all’altezza del Dio.

Nei fumetti, Doom uccide Thanos con un pugno al petto, gli strappa via la spina dorsale e lo trasforma in polvere. Come Avengers: Infinity War ha dimostrato, Thanos è davvero potente. Se mai verrà ucciso da Destino, la lotta tra i due dovrà essere costruita in modo credibile.

Spider-Man e Miles Moralesmarvel comics mcu

Secret Wars è una storia intensa e di alto livello, ma non è priva di scene più leggere. Nella nuova realtà, Peter Parker e Miles Morales si riuniscono e cercano di capire cosa sta succedendo. Nel corso delle loro vicende, si trovano faccia a faccia con Molecola: si scopre che è il personaggio è il collante di questa nuova realtà. Speriamo che il Marvel Cinematic Universe includa questa parte in Avengers: Secret Wars, specialmente dopo aver visto i siparietti divertenti dei tre Spider-Man in No Way Home.

La morte della Cosa

la cosa marvel Essendo diventano un Dio, nella nuova realtà il Dottor Destino si prende la sua piccola rivincita sui Fantastici Quattro. Mister Fantastic sparisce, Torcia umana viene usata come “sole” del mondo, e la Donna Invisibile diventa la moglie di Victor Von Doom.

La Cosa, nel frattempo, viene trasformata in un muro per proteggere il mondo dai resti di realtà più oscure. Successivamente Franklin Richards, il figlio di Doom e Sue in questo mondo, ingaggia La Cosa e, attraverso Galactus, distrugge Ben. Al di là delle trame e sottotrame, vedere i Fantastici Quattro in queste particolari vesti sarebbe curioso per i fan del Marvel Cinematic Universe.

Ritorna il Guanto dell’Infinito

guanto dell'infinitoIn Secret Wars, Pantera Nera trova un Guanto dell’Infinito precedentemente nascosto da Dottor Strange. Nella Marvel ComicsT’Challa scatena il suo potere e lotta contro Victor. Ci piacerebbe vedere sul grande schermo il combattimento tra i due. Purtroppo, Chadwick Boseman non è più con noi, ma chiunque lo sostituirà sotto al mantello di Pantera Nera sarà in grado di affrontare Doom.

La guarigione del volto di Doom

doctor doom comics

Durante la battaglia finale, Doom finalmente fa pace con Mister Fantastic e si trova costretto ad ammettere che Reed avrebbe potuto creare un mondo molto migliore di lui se gli fosse stata data una possibilità.

È un momento umiliante per l’orgoglioso Dottor Destino, ma alla fine il leader dei Fantastici Quattro non si prende nessuna rivincita. Invece di cancellare Victor dall’esistenza, guarisce la faccia del suo più grande nemico, dimostrando fino in fondo di essere un uomo migliore. Chissà cosa succederà nella versione live-action di Secret Wars, chissà cosa hanno in mente i Marvel Studios per questa storia densa di personaggi, relazioni e conflitti.

Secret Wars: 6 varianti di Capitan America che Chris Evans potrebbe interpretare nel gran finale

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Chris Evans ha interpretato per la prima volta Steve Rogers in Captain America: Il primo vendicatore e, dopo numerose apparizioni nel MCU (anche nei franchise di Avengers e Spider-Man), l’attore ha finalmente detto addio al ruolo in Avengers: Endgame.

Da allora, Steve è diventato M.I.A., anche se il suo destino finale non è ancora stato rivelato. Tuttavia, con il Multiverso in gioco, ci sono infinite possibilità per quanto riguarda il ritorno di Capitan America in Avengers: Secret Wars.

Durante il fine settimana, è stato riferito che Chris Evans è ormai un punto fermo per quel film. Se da un lato prevediamo che si riunisca agli altri sei Vendicatori originali nel ruolo del Cap “classico”, dall’altro scommettiamo che l’attore interpreterà anche alcune varianti diverse. Di seguito, troverete alcune delle possibilità più eccitanti, intriganti e probabili…

Soldier Supreme

Soldier Supreme

Introdotto durante l’evento Infinity Wars del 2018, il Soldato Supremo è un’amalgama di Capitan America e Doctor Strange.

Non solo possiede la forza, l’agilità e le abilità di combattimento potenziate di Cap, ma il Soldato Supremo esercita anche la padronanza di Stephen Strange sulla magia e sugli artefatti mistici (rendendolo un supereroe formidabile su più fronti).

In questo modo Chris Evans avrebbe la possibilità di fare qualcosa di nuovo in un ruolo a cui è legato dal 2011, interpretando uno Steve simile a quello che tutti conosciamo e amiamo, anche se con un tocco magico diverso da quello che abbiamo visto prima d’ora.

Zombie CAP

Zombie Cap

Abbiamo già visto un Capitan America non-morto in What If…?, ma quello Steve Rogers non era altro che uno zombie barcollante. Tuttavia, se i Marvel Studios ci portano in un mondo di zombie più in linea con quanto visto sulla pagina, Evans potrebbe subire una rivelazione davvero sorprendente.

Onestamente, saremmo felici di vederlo trasformarsi nella Variante animata per una o due scene, ma il Colonnello Rogers sarebbe ancora meglio.

Un tempo Presidente degli Stati Uniti, è stato responsabile della trasformazione di Spider-Man e trasformato in un cattivo mangia-cervelli da nientemeno che il Teschio Rosso. Immaginate i Vendicatori che pensano di aver trovato Cap su un’altra Terra, solo per essere accolti da questo!

Cap-Wolf

Cap-Wolf

Nei fumetti, Steve è stato trasformato in un lupo mannaro in una storia che si è svolta sulle pagine di Capitan America #402 e #403. Infettato da un virus creato da Nightshade, Cap ha mantenuto la sua coscienza umana ma ha anche ceduto agli istinti primordiali di un lupo mannaro.

Cap-Lupo è diventato un beniamino dei fan e in seguito è stato reintrodotto come variante di Terra-666 in un mondo in cui i Vendicatori erano dei mostri. Tuttavia, nonostante il suo aspetto bestiale, Cap-Wolf era un eroe tanto quanto la sua controparte della Terra-616. Basterebbe un po’ di VFX per trasformare Chris Evans in un Capitan America che non avremmo mai immaginato di vedere in live-action.

Old Man Rogers

Old Man Rogers

I Marvel Studios non hanno ancora stabilito se lo Steve Rogers della Terra 616 sia vivo o morto. Sappiamo che ha viaggiato indietro nel tempo per ottenere il suo lieto fine con Peggy Carter, tornando poi nel presente per donare il suo scudo a Sam Wilson.

Supponendo che Steve sia ancora vivo, potrebbe tornare in azione come Old Man Rogers. Indossando l’armatura e utilizzando il siero del Super Soldato che gli scorre nelle vene, sarebbe bello vedere Chris Evans esplorare i limiti dell’eroe prima di essere probabilmente riportato alla sua giovinezza. Sarà anche il suo Vartiant della Terra-616 (sì, stiamo barando un po’), ma bisogna ammettere che sarebbe uno spasso vederlo sullo schermo!

President Rogers

President Rogers

In diverse realtà, esistono versioni di Capitan America che sono diventate Presidente degli Stati Uniti. Abbiamo persino intravisto uno di loro nella prima stagione di What If…?

Questa variante potrebbe fondersi con un’altra; ad esempio, pensiamo che sarebbe fantastico vedere un gruppo di Vendicatori viaggiare in un’altra realtà, entrare nella Casa Bianca e trovare il colonnello Rogers non morto seduto dietro la scrivania (come abbiamo accennato sopra).

Che si tratti di un Capitan America tirannico che detiene il potere nello Studio Ovale o di una Variante che ha cambiato il suo mondo in meglio, c’è qualcosa di interessante in questo concetto che Avengers: Secret Wars ha la possibilità di esplorare.

Hydra Cap

Hydra Cap

A proposito di varianti malvagie di Capitan America, non ce ne sono di peggiori di questa. Nelle pagine di Capitan America, abbiamo appreso che Steve era stato segretamente un fedele agente dell’HYDRA fin dall’infanzia, anche se è seguita una retcon che ha fatto sì che il Cubo Cosmico avesse semplicemente riscritto la realtà.

Alla fine, il Cap dell’HYDRA e lo Steve normale sono diventati due personaggi separati, rendendo più facile per i fan accettare che un doppelganger abbia fatto tutte le cose contro cui l’eroe si batte.

Siamo tutti entusiasti di vedere Chris Evans brandire di nuovo lo scudo, ma se fosse un Capitan America malvagio che, nel suo mondo, è fedele all’HYDRA? Naturalmente, vorrebbe ancora salvare il Multiverso per il proprio tornaconto e, senza dubbio, avrebbe una dinamica affascinante con i veri eroi della Terra-616.

Secret Wars introdurrà un nuovo Tony Stark?

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Secret Wars introdurrà un nuovo Tony Stark?

Iron Man ha incontrato una fine tanto tragica quanto eroica in Avengers: Endgame, film che ha segnato ufficialmente l’ultima apparizione di Robert Downey Jr. nel MCU. L’attore potrebbe ancora apparire in un cameo in Black Widow o prestare la sua voce nell’annunciata serie Disney+ dedicata ad Ironheart, ma è chiaro che il futuro cinematografico del MCU non include più la presenza dell’amatissimo Downey Jr.

Tuttavia, un altro Tony Star potrebbe apparire in Secret Wars, adattamento cinematografico della miniserie a fumetti creata da Jonathan Hickman e Esad Ribić, che potrebbe arrivare a seguito della scena post-credits di Spider-Man: Far From Home. Nell’ipotetico film, potremmo dunque vedere una versione più giovane del miliardario filantropo. La notizia è stata riportata da alcune fonti vicine a We Got Discovered, che proprio di recente aveva anticipato l’arrivo ufficiale della Snyder Cut di Justice League, poi ufficializzato dallo stesso Zack Snyder e della Warner Bros.

I fan dei fumetti sapranno molto bene che in Secret Wars del 2015, i vari eroi dell’universo Marvel vengono trasportati su Battleworld, un pianeta diviso in molti territori, ciascuno combinazioni di vari universi. Nella versione di Secret Wars ambientata nel MCU, uno di questi eroi potrebbe essere proprio una versione giovane di Tony proveniente da una realtà alternativa: quindi, per essere chiari, si tratterà di un personaggio che ovviamente non sarà interpretato da Robert Downey Jr. I piani potrebbero essere quelli di cercare un attore più giovane che, nella fattezze, ricordi la star hollywoodiana, probabilmente sui trent’anni.

Una versione più giovane di Tony Stark potrebbe apparire nell’ipotetico film basato su Secret Wars

Sempre la fonte riporta che nell’ipotetico film basato su Secret Wars, Tony incontrerà gli altri eroi coinvolti nella storia e interagirà con loro. Non è esclusa la possibilità che alla fine, questa versione di Tony più giovane, possa trovare un modo per entrare a far parte della linea temporale principale del MCU, incontrandosi quindi con i Vendicatori originali. Tutto ciò dipenderà probabilmente dal modo in cui il “nuovo” Tony verrà accolto dal pubblico e se la nuova versione del personaggio avrà successo o meno.

Gli scenari che potrebbero prendere vita con un eventuale adattamento di Secret Wars, sono comunque molteplici: essendo la serie a fumetti un incrocio tra due universi distinti – l’Universo Marvel e l’Universo Ultimate – non è da escludere che i Marvel Studios stiano progetto una sorta di loro personalissimo crossover sulla scia del Crisis on Infinite Earths dell’Arroweverse, con la speranza – magari – di includere anche il Wolverine di Hugh Jackman o il Daredevil di Ben Affleck.

Secret Team 355: trailer del film con Jessica Chastain

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Secret Team 355: trailer del film con Jessica Chastain

Guarda il trailer di Secret Team 355, dal produttore e regista Simon Kinberg (produttore della saga “X – Men”, “The Martian – Sopravvissuto”, Assassinio sull’Orient Express”, “Deadpool”), arriva uno spy thriller con un formidabile cast di star femminili guidato dal neo premio Oscar Jessica Chastain.

Una pericolosa arma segreta cade nelle mani di spietati mercenari e la sicurezza del mondo è in pericolo. Mason Brown “Mace” agente della CIA sotto copertura (Il Premio Oscar Jessica Chastain),  viene incaricata di  trovare l’arma a qualsiasi costo, per compiere la missione  deve  creare un team di eccellenza con le migliori spie internazionali: Marie (Diane Kruger) agente tedesca e sua diretta antagonista; Khadijah (Il Premio Oscar  Lupita Nyong’o) ex agente dell’MI6 e esperta informatica, Graciela (Il Premio Oscar Penelope Cruz) abile spia e psicologa colombiana e Lin Mi Sheng (Bingbing Fan) una donna elegante ed enigmatica parte dei servizi segreti cinesi.

La missione non conosce confini e le azioni si susseguono spaziando tra Parigi e il Marocco per arrivare alle prestigiose case d’asta di Shangai. La posta in gioco è molto alta e nelle mani del team di agenti speciali c’è la salvezza del mondo ….

Il film è interpretato inoltre da Édgar Ramirez (“La ragazza del treno”, “Resistance – La voce del silenzio”) e Sebastian Stan (“Captain America”, “The Avengers”, “Pam & Tommy”).

Secret Team 355: la vera storia dietro il film

Secret Team 355: la vera storia dietro il film

Secret Team 355 (qui la recensione) si ispira a una leggendaria spia femminile della Rivoluzione Americana nota come Agente 355, ma come si collega la sua storia al film? Diretto da Simon Kinberg, autore della saga degli X-Men, il film Secret Team 355 segue la missione dell’agente americano della CIA Mace Brown (Jessica Chastain), il cui mandato consiste nel recuperare un microchip in grado di armare qualsiasi forma di tecnologia, dai silos missilistici ai telefoni cellulari. La missione di Mace la vede anche collaborare con un gruppo di altre spie donne, tra cui Khadijah ( Lupita Nyong’o), Marie Schmidt (Diane Kruger) e Graciela (Penélope Cruz).

Anche l’agente cinese Lin Mi Sheng (Fan Bing-bing) si unisce al gruppo, mentre il collega di Mace, Nick Fowler (Sebastian Stan), finisce per essere un jolly della storia. Come ci si aspetterebbe da un film d’azione e di spionaggio, Secret Team 355 presenta molti colpi di scena, doppi giochi e un grande gioco del gatto e del topo di agenti segreti che si superano a vicenda. Come anticipato, nonostante non sia un film basato su una storia vera, affonda comunque le sue radici nell’era coloniale degli Stati Uniti. Ha infatti più che altro un legame spirituale con il suo omonimo attraverso le attività spionistiche delle sue protagoniste. In questo articolo, forniamo una panoramica su chi era l’Agente 355 e su come ha influenzato la storia del film.

Tutto ciò che il film Secret Team 355 rivela sull’Agente 355

Nonostante il titolo, Secret Team 355 non fa un’immersione profonda nella storia dell’Agente 355. Il principale riferimento del film a tale figura si ha quando Mace assume la designazione 355, mentre la squadra di cinque spie donne conduce operazioni simili in un contesto moderno. Inoltre, l’Agente 355 viene citato nella scena finale, quando la vendicativa Mace e i suoi collaboratori recuperano il chip da Nick Fowler. Mace fa a quel punto riferimento alla leggenda dell’Agente 355 mentre Nick si rende conto di essere stato avvelenato, dimostrando di paragonare la missione che lei e i suoi alleati hanno intrapreso a quella dell’Agente 355.

Penélope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong'o e Jessica Chastain in Secret Team 355
Penélope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong’o e Jessica Chastain in Secret Team 355

Nel complesso, Secret Team 355 non è però molto legato alla storia della leggenda dell’Agente 355 nella storia del film. Tuttavia, sembra che Kinberg intendesse stabilire un legame tematico tra le cinque eroine del film e la leggenda dell’Agente 355 nella sceneggiatura sua e di Teresa Rebeck. Anche l’Agente 355 faceva infatti parte di un giro di spionaggio noto come Culper Ring, e il cast di personaggi spionistici di Secret Team 355 forma anche un parallelo libero con un’organizzazione di intelligence simile. Questa organizzazione si rivelò una risorsa importante per i rivoluzionari coloniali durante la Rivoluzione Americana e fu coinvolta in numerose e note operazioni di intelligence. Una in particolare coinvolse anche l’uomo il cui nome è diventato sinonimo di “traditore”.

La spiegazione del reale agente 355 e de Culper Ring

Sebbene l’identità dell’Agente 355 sia sconosciuta, si dice che sia stata una spia durante la Rivoluzione americana e che abbia fatto parte del Culper Ring. Si trattava di una rete di spionaggio organizzata da George Washington e Benjamin Tallmadge, con Robert Townsend e Abraham Woodhall come capi. Tallmadge, Woodhall e Townsend adottarono rispettivamente gli pseudonimi di John Bolton, Samuel Culper Sr. e Samuel Culper Jr. per le operazioni del Culper Ring, tutti e tre alle dipendenze di Washington. La funzione principale del Culper Ring era quella di fornire informazioni sulle attività dell’esercito britannico. Il Culper Ring fu anche determinante nel fornire informazioni su numerosi attacchi e attività dietro le quinte delle forze britanniche durante la guerra rivoluzionaria.

Tra le operazioni del Culper Ring vi fu quella di fornire informazioni che avvertirono George Washington che il Tyron’s Raid era in realtà un’operazione del generale Henry Clinton volta a indebolire le forze americane. Forse la cosa più famosa è però che il Culper Ring scoprì il complotto di Benedict Arnold per consegnare una base americana agli inglesi. Il Culper Ring comprendeva anche alcune spie donne, come Sarah Townsend, e il non meglio identificato Agente 355, che sarebbe stato uno dei protagonisti di numerose operazioni di spionaggio del Culper Ring. Per quanto riguarda l’identità della donna, non sono mai state raccolte prove concrete. Tuttavia, ancora oggi esistono diverse teorie in merito.

Jessica Chastain e Lupita Nyong'o in Secret Team 355
Jessica Chastain e Lupita Nyong’o in Secret Team 355

Le teorie sulla vera identità dell’Agente 355

Un candidato suggerito per l’identità dell’Agente 355 è Anna Strong, nota per aver avvisato il Culper Ring della posizione di una delle loro spie, Caleb Brewster. Altre possibilità per l’identità dell’Agente 355 sono la già citata Sarah Townsend ed Elizabeth Burgin. È stata teorizzata anche la moglie comune di Robert Townsend, ma nel tempo è stata avanzata anche un’altra proposta. Questa vuole che non sia mai esistito un vero e proprio agente 355 in sé. Piuttosto, una donna non identificata potrebbe aver semplicemente fornito informazioni al Culper Ring senza esserne effettivamente un membro.

Secondo questa ipotesi, il numero 355 non sarebbe stato il nome in codice di un membro femminile del Culper Ring. In ogni caso, chiunque sia stata l’Agente 355, o se sia mai esistita una vera e propria Agente 355, la leggenda dei servizi forniti al Culper Ring deriva dalle sue attività. A causa della natura velata di chi fosse quest’agente, praticamente ogni teoria su chi potesse essere o sulla possibilità che fosse semplicemente una donna senza legami che forniva informazioni utili è ugualmente possibile.

Quasi certamente il mondo non conoscerà mai la vera identità dell’Agente 355, con secoli di teorie e molteplici possibilità ad oggi offerte. Allo stesso tempo, il mistero dell’Agente 355 è parte di ciò che rende la sua storia così affascinante. Secret Team 355 riprende quindi la storia dell’Agente 355 e la trasporta nel XXI secolo, raccontando una storia di spie che salvano il mondo dall’ombra. Il film collega poi le due storie attraverso le comuni abilità spionistiche e le azioni di protezione dei loro paesi e del mondo in modo clandestino.

Secret Team 355: la prima clip dal film con Jessica Chastain

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Secret Team 355: la prima clip dal film con Jessica Chastain

Guarda la prima clip di Secret Team 355, dal produttore e regista Simon Kinberg (produttore della saga “X – Men”, “The Martian – Sopravvissuto”, Assassinio sull’Orient Express”, “Deadpool”), arriva uno spy thriller con un formidabile cast di star femminili guidato dal neo premio Oscar Jessica Chastain.

Una pericolosa arma segreta cade nelle mani di spietati mercenari e la sicurezza del mondo è in pericolo. Mason Brown “Mace” agente della CIA sotto copertura (Il Premio Oscar Jessica Chastain),  viene incaricata di  trovare l’arma a qualsiasi costo, per compiere la missione  deve  creare un team di eccellenza con le migliori spie internazionali: Marie (Diane Kruger) agente tedesca e sua diretta antagonista; Khadijah (Il Premio Oscar  Lupita Nyong’o) ex agente dell’MI6 e esperta informatica, Graciela (Il Premio Oscar Penelope Cruz) abile spia e psicologa colombiana e Lin Mi Sheng (Bingbing Fan) una donna elegante ed enigmatica parte dei servizi segreti cinesi.

Secret Team 355: trailer del film con Jessica Chastain

La missione non conosce confini e le azioni si susseguono spaziando tra Parigi e il Marocco per arrivare alle prestigiose case d’asta di Shangai. La posta in gioco è molto alta e nelle mani del team di agenti speciali c’è la salvezza del mondo ….

Il film è interpretato inoltre da Édgar Ramirez (“La ragazza del treno”, “Resistance – La voce del silenzio”) e Sebastian Stan (“Captain America”, “The Avengers”, “Pam & Tommy”).

Secret Team 355, recensione del film con Jessica Chastain

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Secret Team 355, recensione del film con Jessica Chastain

A tre anni dal suo esordio da regista con X-Men: Dark Phoenix, Simon Kingber torna al timone di un progetto, Secret Team 355, che firma anche come sceneggiatore e che parte da uno spunto condiviso con lui proprio sul set del film dedicato ai mutanti Marvel da Jessica Chastain, ovvero una storia di spionaggio con protagoniste un gruppo di donne. 

La storia di Secret Team 355

Jessica Chastain interpreta Mace Browne, un’agente CIA che a seguito di una missione andata storta si vede costretta a collaborare con delle sue colleghe appartenenti però ai servizi segreti di altre nazioni: abbiamo così la caucasica Diane Kruger, la keniota Lupita Nyong’o, la latina Penelope Cruz e l’asiatica Fan Bingbing. Una squadra fortissima di donne che lavorano per l’intelligence del loro paesi e che collaborano per proteggere il mondo da una minaccia globale. 

Secret Team 355 cerca di rileggere il cinema contemporaneo attraverso il genere, è un film dichiaratamente militante e femminista, tuttavia si appoggia sugli stilemi del thriller di spionaggio, mantenendo pure un buon ritmo, ma senza scendere a fondo e senza sfruttare per niente il potenziale della storia, invero molto classica, e del cast eccezionale di cui si impreziosisce. 

Il parterre di nomi si è formato nel corso del festival di Cannes 2019, quando è stato annunciato il progetto, e sulla carte quel livello di talento e quella varietà di toni e stili di recitazione potevano davvero essere messi insieme in una maniera che potesse valorizzare ogni aspetto e ogni caratteristica delle protagoniste. Alla strega di un remake al femminile, in genere non troppo riusciti, Secret Team 355 non riesce a compiere la sua missione.

Un cast stellare non sfruttato

Tutte le premesse, il valore politico che c’erano nelle intenzioni, rimangono in superficie e dove Kingber non riesce a dare sostanza alla storia, ci prova Jessica Chastain, con il risultato però di fagocitare tutto il resto, compagne di set comprese, che si ritrovano in balia della personalità, che, seppure eccezionale e strabordante, non basta a dare sostanza a un film nato vecchio.

Il problema principale di Secret Team 355 è proprio questo: nonostante l’intenzione di raccontare una storia contemporanea, il film è completamente rivolto al passato, utilizza un linguaggio trito e svilisce la nobile intenzione di partenza che aveva il progetto.

Secret Team 355, la spiegazione del finale: come il film anticipa un sequel

Il finale di Secret Team 355 (qui la recensione), il film di spionaggio del 2022 di Simon Kinberg, lascia diversi interrogativi, dato che ci sono più di un colpo di scena prima dei titoli di coda. Questi sono generalmente attesi in un film sugli agenti segreti, ma Secret Team 355 li lancia al pubblico molto rapidamente e con poche spiegazioni. Ma andiamo con ordine. Il film segue una squadra di agenti donne interpretate da un cast all-star, tra cui Jessica Chastain, Lupita Nyong’o e Penélope Cruz. Ognuna di queste super-spie ha una serie di abilità diverse che utilizza per recuperare un pezzo di tecnologia che potrebbe portare il mondo al caos totale se finisse nelle mani sbagliate.

Sebbene ognuna delle donne lavori per una diversa agenzia di intelligence nazionale, imparano a fidarsi l’una dell’altra nel tentativo di ottenere il dispositivo. Il film contiene molti dei tratti distintivi dei film di spionaggio/agenti segreti, come le false morti e i doppi agenti. Tuttavia, Secret Team 355 ha ricevuto recensioni ampiamente negative prima e dopo la sua uscita, che sottolineano questi elementi e colpi di scena come cliché, oltre alla mancanza di sviluppo dei personaggi principali. Sebbene ci fosse la speranza che un approccio femminile alla “James Bond” proposto da questo film potesse smuovere e scuotere la formula, il risultato sono un sacco di domande rimast senza risposta.

Tutti in cerca del disco

Anche con i molteplici colpi di scena che si susseguono nel corso di Secret Team 355, i fili della trama continuano a intrecciarsi intorno a un misterioso disco rigido, un dispositivo introdotto nella prima scena del film e che passa più volte di mano in mano tra agenti dei servizi segreti e maestri criminali. In particolare, l’uomo dietro le quinte che cerca di impossessarsi del disco è Elijah Clarke (Jason Flemyng). Ma cosa rende speciale questo dispositivo apparentemente innocuo? Come si spiega vagamente nel corso del film, l’unità contiene uno speciale programma di decrittazione in grado di accedere a qualsiasi sistema. A un certo punto del film, quando il dispositivo è in mano al nemico, viene usato per causare interruzioni di corrente in tutta la città e incidenti aerei.

Penélope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong'o e Jessica Chastain in Secret Team 355
Penélope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong’o e Jessica Chastain in Secret Team 355

L’agente della CIA Mace (Jessica Chastain) e la sua compagnia sono terrorizzati da ciò che l’uso di questo dispositivo potrebbe significare, descrivendo un mondo che cade a pezzi. Non viene spiegato il motivo per cui l’unità è stata creata o il modo in cui effettivamente fornisce accesso e controllo rispetto a sistemi complicati, come l’elettricità cittadina, che viene gestita attraverso reti elettriche e non sistemi basati su computer. Nonostante ciò, il disco è molto richiesto. La CIA offre inizialmente un sacco di soldi a Luis Rojas (Edgar Ramirez), un agente disonesto del DNI colombiano, per l’unità prima che venga rubata, e in seguito viene messa all’asta per una cifra esorbitante sul darkweb.

Il tradimento di Nick e Mark

Il fascino del disco porta al più grande colpo di scena di Secret Team 355, sotto forma di tradimento di Nick Fowler (Sebastian Stan) nei confronti di Mace. Il drive è di per sé un McGuffin da manuale, ovvero un oggetto in un film che esiste realmente come espediente narrativo per guidare la trama (si pensi alla valigetta in Pulp Fiction). Come colleghi, Fowler e Mace iniziano a cercare il disco insieme, presumibilmente per conto della CIA. I due iniziano una storia d’amore prima di essere separati durante un intenso inseguimento. Sebbene a Mace sia stato detto che Nick è morto durante l’inseguimento, è scioccata dal fatto di trovarsi di nuovo faccia a faccia con lui.

Questo dopo che il suo superiore della CIA, Larry Marks (John Douglas Thompson), l’ha incoraggiata a fare la spia per recuperare il disco in suo onore. Nick rivela quindi a Mace di aver lavorato per Clarke per tutto il tempo e di essere stato inviato all’asta d’arte di Shanghai per fare un’offerta su un’opera d’arte in cui è nascosto il disco. Solo poco dopo si scopre che anche Marks era sul libro paga di Clarke e che Mace è stata ingannata da entrambi. Nick e Marks stavano sfruttando le capacità e la vena ribelle di Mace per ottenere l’unità per Clarke. La spia è quindi comprensibilmente sconvolta dal tradimento, ma è combattuta dal suo attaccamento a Nick, il che fornisce una posta in gioco emotiva.

Sebastian Stan in Secret Team 355
Sebastian Stan in Secret Team 355

La verità sull’asta di opere d’arte

Il tradimento di Nick viene quindi svelato nella scena più affascinante di Secret Team 355, una lucrosa asta d’arte in una galleria di Shanghai. Dopo aver trasformato l’unità in Marchi, viene rapidamente rubata di nuovo da un agente dell’MSS cinese (Bingbing Fan). L’ex agente dell’MI6 Khadijah Adiyeme (Lupita Nyong’o) rintraccia l’unità a Shanghai e informa Mace, l’agente tedesca Marie Schmidt (Diane Kruger) e la psicologa colombiana del DNI Graciela Rivera (Penélope Cruz). Con l’unità nascosta all’interno di un pezzo d’arte antica, i partecipanti hanno fatto offerte per il vaso e contemporaneamente per l’unità attraverso il darkweb. Le agenti elaborano quindi un piano per infiltrarsi nell’asta e recuperare il dispositivo, ma vengono ostacolate.

Vengono quindi portate in uno spazio sicuro dall’agente cinese, che si rivela essere Lin Mi Sheng, e dice al gruppo che l’asta era un’elaborata messinscena. Il colpo di scena di Secret Team 355 rivela dunque che Sheng e suo padre facevano parte di un piano dell’MSS per vedere chi si sarebbe presentato all’asta. L’MSS avrebbe poi usato queste informazioni per cercare di incastrare coloro che erano coinvolti in attività illegali. L’unità collocata nell’opera d’arte era dunque falsa; Sheng ha avuto l’unità per tutto il tempo. Il piano funziona per un breve periodo, finché Clarke non scopre che Nick ha offerto un’enorme quantità di denaro per un’unità falsa.

Come il film prepara un potenziale sequel

Nick cerca quindi di fare ammenda localizzando il rifugio di Sheng, minacciando i cari degli agenti finché Sheng non rinuncia al drive. Khadijah distrugge il disco, ma le donne vengono coinvolte nei crimini e si danno alla fuga. Un paio di mesi dopo, Mace e le altre donne cercano di vendicarsi di Nick, che è stato promosso dalla CIA. Mace inizia a ricordare a Nick la storia, raccontata durante l’addestramento, dell’agente 355, una donna senza nome che servì come spia per le colonie durante la Rivoluzione Americana. Dopo aver avvelenato Nick e averlo fatto arrestare per i suoi crimini, le donne si separano ma sembrano avere un’intesa sul fatto che probabilmente lavoreranno di nuovo insieme.

Jessica Chastain e Lupita Nyong'o in Secret Team 355
Jessica Chastain e Lupita Nyong’o in Secret Team 355

Il film non annuncia apertamente un sequel, come fanno i film Marvel con una scena post-credits, ma il finale lascia evidentemente aperta la storia per un sequel. Nonostante il titolo del film, il gruppo di protagoniste non viene mai chiamato formalmente “355”. Questo lascia un potenziale per il proseguimento della storia; forse Mace potrebbe fondare una nuova agenzia, insieme alle sue nuove compagne. O forse un sequel potrebbe rimanere con il nucleo di cinque donne come le 355, mentre cercano di indagare sulla corruzione delle loro agenzie di intelligence.

Il vero significato del finale di Secret Team 355

Il finale di Secret Team 355 non è particolarmente profondo, nonostante il numero di colpi di scena che lo caratterizzano. Il film, come già detto, è un thriller di spionaggio nella sua essenza, e rinuncia a temi pesanti in favore di azione e intrighi avvincenti. Nel migliore dei casi, il significato del finale potrebbe essere definito un messaggio che predica l’importanza dell’unità di fronte alla corruzione. La squadra si unisce per sconfiggere Nick, mettendo da parte le loro diverse ideologie per vendicarsi di un antagonista che rappresenta tutti coloro che utilizzano le agenzie di sicurezza internazionali per portare avanti i loro programmi personali.

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