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Samuel L. Jackson parla di Django Unchained!

Django Unchained

L’Hollywood Reporter durante la promozione di The Avengers è riuscito a strappare a Samuel L. Jackson qualche commento sul suo ruolo in Django Unchained, nuovo attesissimo film-western  di Quentin Tarantino. L’attore interpreta uno “schiavo di casa”. Ecco le dichiarazioni

Per me rappresenta l’opportunità di esplorare un luogo della mia storia sul quale non ho mai riflettuto molto, e trattarlo in maniera onesta e molto drammatica. E’ una opportunità lavorare con uno dei registi più iconici che abbiamo mai avuto.

 Il sito riporta anche alcune indiscrezioni sulla preparazione di Samuel L. Jackson. L’attore avrebbe visto Addio Zio Tom, film del 1971 falso documentario diretto da Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi che sembra aver ispirato il regista di Pulp Fiction nello sviluppo della storia.

Continua Jackson a questo proposito: Ma Quentin fa sempre omaggi e citazioni a diversi generi. E’ il suo punto di vista, la sua versione di quei film. E in questo caso non si tratta di qualcosa che non faccia parte del tessuto di questa nazione: è avvenuto davvero.

Nel cast del film che uscirà il 25 Dicembre negli USA e il 4 Gennaio 2013 in Italia ci sono Christoph Waltz, Don Johnson, Gerald McRaney, James Remar, James Russo,Jamie Foxx, Kerry Washington, Kurt Russell, Leonardo Di Caprio,Sacha Baron Cohen, Samuel L. Jackson, Todd Allen, Tom Savini, Tom Wopat. Ulteriori info nel nostro speciale dedicato al film Django Unchained.

 
 

Samuel L. Jackson non sa perché non è in Captain America Civil War

Samuel L. Jackson

Il Nick Fury di Samuel L. Jackson è sicuramente uno dei personaggi collante dell’universo Marvel, tanto da comparire in alcuni episodi di Agents of S.H.I.E.L.D.. Eppure non sarà presente in Captain America Civil War, il film che ci farà assistere alla guerra tra Captain America e Iron Man. Lo ha confermato lo stesso Jackson durante un’intervista rilasciata al sito Collider, dove ha avuto modo di dichiarare il suo sconfinato amore per la Marvel Studios.

“È un divertimento incredibile” ha detto Samuel L. Jacksonl’anno scorso ho incontrato Mark Millar, mentre stavo girando Kingsman, e ho colto la possibilità di ringraziarlo per aver fatto diventare Nick Fury nero cambiando tutta la dinamica. È fantastico essere il tessuto connettivo tra così tanti personaggi diversi in così tanti film diversi, e fare in modo che si riuniscano tutti. Ma non ci sarò in Captain America Civil War. Non so bene perché, ma non ci sarò. Probabilmente sarò ancora in giro per capire cos’è successo allo S.H.I.E.L.D.. Ma è un grande onore essere Nick Fury, far parte di quel mondo, ed essere un personaggio in cui la gente crede. Sono grato di farne parte, proprio come sono grato di aver fatto Star Wars con George Lucas, interpretando un personaggio che la gente ricorda, Mace Windu. È tutto grandioso. Se la gente studierà i film nei prossimi 200 anni, parleranno di Star Wars, della saga degli Avengers e di tutto il resto”.

Il contratto di Jackson, che ha recitato in sette film dei Marvel Studios, ne prevede soltanto altri due, probabilmente per le due parti di Avengers Infinity War, ma l’attore ha confessato che sta lavorando a un’estensione del contratto perché “ne voglio fare ancora”.

Ricordiamo che Captain America Civil War sarà diretto da AnthonyJoe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel Bruhl. Il film uscirà il 6 maggio 2016.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Samuel L. Jackson non apparirà in Iron Man 3 e in Thor 2

Durante un’intervista con TotalFilm, Samuel L. Jackson ha detto qualcosa in relazione ai prossimi film Marvel in uscita, rivelando che non riprenderà il suo ruolo

 
 

Samuel L. Jackson nel trailer di Reasonable Doubt

reasonable-doubt-samuel-l-jacksonArrivano online i primi materiali per Reasonable Doubt, crime-thriller con Samuel L. Jackson e Dominic Cooper.
il film per la regia di Peter P. Croudins, seguirà le vicende del procuratore distrettuale Mitch Brockden,che cercherà di fermare un presunto omicida scagionato diverse volte dalle autorità e sul quale non sono mai state trovate prove certe.
Di seguito potete trovare poster e trailer per il film che in USA uscirà il 17 Gennaio.

reasonable-doubt

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Fonte: Cominsoon.net

 
 

Samuel L. Jackson in The Secret Service di Matthew Vaughn

Matthew Vaughn 2024

La stella dello S.H.I.E.L.D. Samuel L. Jackson è entrato ufficialmente nel cast dell’atteso adattamento di The Secret Service di Mark Millar che sarà diretto da Matthew Vaughn. A confermare la notizie è Variety che annuncia che l’attore si unisce già ad un cast d’eccezione che comprende gli attori Colin Firth e Michael Caine.

Secondo l’autorevole sito altri attori erano accreditati per il ruolo (Leonardo DiCaprio e Tom Cruise) ma alla fine sarà Samuel L. Jackson ad interpretare il villain principale dell’adattamento della serie di Mark Millar e Dave Gibbons. Altra new entry è invece l’attore sconosciuto Taron Egerton che interpreterà Gary, mentre è ancora aperta la caccia alla protagonista femminile, sulle quali si fanno sempre più insistenti le voci su due nomi, la bellissima Emma Watson e l’attrice vista in Dark Shadows Bella Heathcote.

The Secret Service vede protagonista un piccolo criminale originario dei sobborghi di Londra (interpretato da Taron Egerton) che viene reclutato dallo zio (Colin Firth) e portato in una scuola di spie che forgia raffinati e sofisticati gentlemen alla 007. Vaughn ha firmato la sceneggiatura del film insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore tramite la sua Marv Films.

 
 

Samuel L. Jackson in RoboCop!

Dopo Gary Oldman, un altro volpone del grande schermo entra nel cast del RoboCop di José Padilha: Samuel L. Jackson! Reboot del lungometraggio diretto negli anni ’80 da Paul

 
 

Samuel L. Jackson in Old Boy!

Il remake americano di Old Boy vede aggiungersi al cast un altro nome illustre: sembra che Samuel L. Jackson entrerà nel film per vestire i panni di un uomo torturato dal protagonista( Josh Brolin) in una scena chiave di vendetta.

La scena era già presente nella versione originale, ma la fonte assicura che il genere di tortura utilizzata nel remake non sarà necessariamente dello stesso tipo ma “altrettanto dolorosa” Il Los Angeles Times ha anche rivelato che a comporre la colonna sonora sarà il cantante Bruce Hornsby. Le riprese del film, diretto da Spike Lee e basato su una sceneggiatura di Mark Protosevich, partiranno a settembre.

fonte: badtaste.it

 
 

Samuel L. Jackson in Kite

Samuel L. Jackson parteciperà a Kite, adattamento dell’omonimo anime diretto da David R. Ellis (Final Destination 2, Cellular): i due avevano già collaborato in occasione di Snakes On A Plane , nel 2006.

A dare l’annuncio del proprio coinvolgimento nel progetto è stato lo stesso Jackson, spiegando che le riprese verranno effettuate a Johannesburg. Al centro dell’anime originale, uscito nel 1998, una studentessa orfana,  Sawa, che si mette alla ricerca degli assassini dei genitori per ottenere vendetta; ad aiutarla saranno due poliziotti corrotti che seguono il caso, che la mettono sotto la loro protezione, anche se con Akai la ragazza intreccerà una perversa relazione sessuale: questo, insieme all’elevato livello di violenza della storia, fa pensare che ne uscirà un film decisamente non adatto a tutti.

Fonte: Empire

 
 

Samuel L. Jackson ha detto la sua sulla rivalità Marvel vs DC

Samuel L. Jackson

Quando si parla di cinecomic non si può fare a meno di pensare immediatamente a Marvel e Dc Comics e alla loro rivalità, che dal campo del fumetto si è spostata al cinema.

Samuel L. Jackson è attualmente  impegnato nel press tour dell’ultimo film di Tim Burton, Miss Peregrine’s Home for Peculiar Children. All’attore, che interpreta Nick Fury nell’universo Marvel, è stato chiesto circa lo scontro tra le due fanbase, che battagliano online. “Il successo genera disprezzo”, ha risposto Jackson.

Quando gli è stato chiesto il motivo per cui questo scontro è così acceso e non ci siano probabilità perchè le due fanbase vadano d’accordo, Jackson ha lanciato una sottile stoccata alla concorrenza.

Non è una domanda che si chiedono le persone alla DC? (Ride) La gente della Marvel no, non credo che le persone alla Marvel si facciano questa domanda.

L’intervistatore ha oltretutto manifestato a Jackson il suo amore per Man of Steel. L’attore ha risposto:

Speriamo che Wonder Woman sarà altrettanto grande, sai, perché un mio amico la allena, quindi spero che sia un buon film. Sai, penso che ci sia spazio per tutti di esistere qui, e il fatto che qualcosa non stia funzionando o non funzioni, o che la gente voglia una cosa specifica, voglio dire questo è ciò che rende i film dei film e ciò che rende il pubblico un pubblico. Quindi speriamo che realizzeranno uno di quei film uno di questi giorni e che sarà grande come un film Marvel.

Come ricordato da Samuel L. Jackson, Gal Gadot ha fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill. Oraè pronta per un film stand-alone.

Wonder WomanTrama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Vi ricordiamo che il film è diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris PineConnie NielsenRobin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Guarda il trailer del Comic Con di Wonder Woman

Fonte: CB

 
 

Samuel L. Jackson e Luke Wilson insieme per Meeting Evil

La Motion Picture Corporation of American ha messo in cantiere un film che avrà trai protagonisti Samuel L. Jackson, Luke Wilson e Leslie Bibb. Il film che alle atmosfere thriller aggiungerà il sapore della black comedy sarà tratto dal romanzo di Thomas Berger, Meeting Evil, edito nel 1992 e avrà alla regia il Chris Fisher di S. Darko.

La trama del film:

John Felton (Wilson) è un depresso agente immobiliare, recentemente licenziato. Dopo aver condiviso alcune esperienze con un misterioso sconosciuto chiamato Richie (Jackson), la coppia si imbarca in una giornata piena di criminalità e violenza durante la quale i due svilupperanno un curioso rapporto di simbiosi, in cui anche Felton scoprirà ben presto il proprio lato oscuro.

Fonte: badtaste.it

 
 

Samuel L. Jackson e John C. Reilly in trattative per Kong Skull Island

Il progetto legato alle origini di King Kong, dal titolo Kong Skull Island, ha subito diversi problemi in fase di pre-produzione. Tra gli ultimi ci sono l’abbandono da parte di J.K. Simmons (Wiplash) e Michael Keaton (Birdman), costretti a rinunciare al progetto a causa dei continui ritardi dell’inizio delle riprese. La produzione è quindi alla ricerca dei loro sostituiti.

La notizia di oggi è che Samuel L. Jackson (The Avengers) sarebbe in trattative iniziali per sostituire Simmons, mentre John C. Reilly (Chicago) sarebbe il favorito per il ruolo precedentemente pensato per Keaton. Anche a Tom Wilkinson (Batman Begins) sarebbe stata offerta una parte nella pellicola.

Kong Skull Island, prodotto dalla Legendary Pictures diretto da Jordan Vogt-Roberts sulla base dello script di John GatinsMax Borenstein, avrà come protagonista Tom Hiddleston e la storia si svolgerà sull’isola natia della gigantesca scimmia King Kong, del quale ci verranno finalmente narrate le origini. Nel cast ci sarà anche Brie Larson, scelta per la parte della protagonista femminile. Anche Russell Crowe avrebbe dovuto far parte del cast, ma ad oggi sembra che il suo nome non sia più associato al progetto.

Fonte

 
 

Samuel L. Jackson è il Presidente USA nel trailer di Big Game

Samuel L. Jackson

Dalle pagine di Yahoo Movies arriva il nuovo trailer di Big Game, film diretto dal regista finlandese Jalmari Helander con protagonisti Samuel L. Jackson (uno degli attori prediletti di Quentin Tarantino) e Onni Tommila.

Ecco la trama: Oskary (Onni Tommila) è un tredicenne che cerca di dimostrare il suo valore alla propria famiglia attraverso un lungo viaggio in solitaria in luoghi spietati e inospitali. Nel bel mezzo della sua avventura però troverà una capsula di salvataggio dell’Air Force One contenente il presidente degli Stati Uniti in carne ed ossa (Samuel L. Jackson).

Nel cast figurano anche Ray Stevenson, Jim Broadbent, Felicity HuffmanVictor Garber e Ted Levine. Il film arriva in Europa a partire dal prossimo 25 marzo.

Vi lasciamo al trailer del film:

Fonte: Yahoo Movies

 
 

Samuel L. Jackson condivide una chat di gruppo con il cast di The Hateful Eight

The Hateful Eight

Samuel L. Jackson ha rivelato che il legame più forte che abbia mai costruito con un gruppo di suoi colleghi è quello che ha instaurato con il cast di The Hateful Eight. L’ottavo film diretto da Quentin Tarantino ha riunito un gruppo di attori a dir poco formidabile, tra cui anche Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins e Bruce Dern.

Jackson ha recitato in numerosi film di Tarantino, con l’attore che nel corso degli anni è diventato uno dei collaboratori più frequenti del regista. Jackson ha una lunga e leggendaria carriera alle spalle; tuttavia, l’esperienza sul set di The Hateful Eight non è stata la prima volta che l’attore si è dovuto confrontare con un ensemble. Jackson ha infatti interpretato Mace Windu nei prequel di Star Wars e, in quello che è forse diventato il suo ruolo più popolare negli ultimi anni, ha interpretato il direttore dello SHIELD Nick Fury nel MCU.

Di recente l’attore è stato insignito del Legend of Cinema Award al SCAD Savannah Film Festival e in occasione di un’intervista con EW, ha ricordato proprio il forte legame con gli altri attori del cast di The Hateful Eight, i celebri “The Haters”. Jackson ha ammesso che si tratta del legame tra colleghi più stretto che sia mai riuscito a costruire durante la sua carriera, anche più forte delle esperienze avute con la saga di Star Wars e con il MCU.

L’attore ha anche rivelato che il gruppo si sente periodicamente attraverso una chat di messaggistica: “Io e gli hater di Hateful Eight abbiamo una chat di gruppo in cui ci scambiamo messaggi tutte le settimane per sapere dove siamo, cosa facciamo e cosa ne pensiamo dell’attuale situazione politica. Si tratta del legame cinematografico più forte che abbia mai avuto.”

Samuel L. Jackson ha lavorato a stretto contatto con Quentin Tarantino per tutta la sua carriera e ha dato vita ad alcune delle sue migliori performance grazie al regista. Non sorprende, quindi, che sia stata proprio una collaborazione con Tarantino ad avergli suscitato tali sentimenti. Considerando il fatto che The Hateful Eight si svolge in gran parte in un unico ambiente, gli attori saranno stato sicuramente rinchiusi insieme in quel luogo per tutta la durata delle riprese, cosa che avrà certamente contribuito a rafforzare il loro legame così speciale.

 
 

Samuel L. Jackson anticipa il ritorno dello SHIELD nel MCU

Dopo Captain America The Winter Soldier e Avengers Age of Ultron, non abbiamo più visto Samuel L. Jackson vestirei i panni di Nick Fury. Nel corso di una recente intervista per la promozione di Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, il nuovo film di Tim Burton, lo stesso attore ha parlato di un possibile ritorno dello SHIELD e dell’agente segreto all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel.

Queste le sue parole:

“Sì, sicuramente. Non ci sono dubbi al riguardo. Per quale motivo non dovrebbe tornare? Nick Fury è là fuori. Ovunque si trovi, bisogna capire cosa è successo e come si è arrivati a quel punto. Forse scopriranno che tutto faceva parte di un piano ancora più grande. Sarebbe fantastico. Sicuramente mi faranno tornare. In un modo o nell’altro. Voglio dire, non mi hanno di certo tirato in ballo soltanto per tenere a bada questa banda di ragazzini che sono sgattaiolati fuori dalle loro stanze e hanno combinato un bel po’ di casini… Vedremo cosa accadrà”.

Cosa ne pensate? È lecito a questo punto sperare in un ritorno di Nick Fury, ad esempio, in Avengers Infinity War?

Samuel L. Jackson

Samuel L. Jackson anticipa il ritorno dello SHIELD nel MCU

In attesa di eventuali aggiornamenti, ricordiamo che Avengers Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è affidata a Anthony e Joe Russo.

Fonte: CBM

 
 

Samuel L Jackson potrebbe tornare in Die Hard 6

Un personaggio chiave del franchise di Die Hard potrebbe ritornare sul grande schermo nel prossimo episodio della saga, Die Hard 6. Latino Review ha postato un tweet (che potete leggere di seguito) in cui afferma che la 20th Century Fox ha incontrato gli sceneggiatori per discutere a proposito di un possibile ritorno del personaggio di Zeus Carver, interpretato da Samuel L Jackson in Die Hard Duri a Morire (Die Hard with a Vengeance), terzo capitolo della saga uscito nel 1995.

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Al momento si tratta soltanto di un rumor, quindi non esiste ancora nessuna conferma ufficiale in merito ad un eventuale coinvolgimento di Samuel L Jackson nel progetto. Ad ogni modo, Bruce Willis aveva confermato già tempo addietro che un sesto film su Die Hard avrebbe presto visto la luce. Vi terremo aggiornati.

Fonte: CS

 
 

Samuel L Jackson nell’adattamento di Cell di Stephen King

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Dopo il thriller soprannaturale del 2007 1408, diretto da Mikael Hafstrom, Samuel L Jackson e John Cusack torneranno a lavorare insieme per un nuovo adattamento cinematografico dell’opera di Stephen King. Variety, infatti, riporta la notizia che Jackson sarà il co-protagonista insieme a Cusack di Cell, un romanzo di fantascienza dalla trama piuttosto complessa, uscito nel 2006. Richard Saperstein, che avevà già prodotto 1408, produrrà anche Cell insieme alla sua Genre Company e ai colleghi Brian Witten e Shara Kay. La sceneggiatura è opera dello stesso King in collaborazione con Adam Alleca (L’ultima casa a sinistra).

Prossimamente vedremo Samuel L Jackson nel nuovo film di Spike Lee Oldboy e nuovamente nei panni di Nick Fury in Captain America: The Winter Soldier.

Fonte: Coming Soon

 
 

Samuel L Jackson e Michael Caine insieme in Harry And The Butler

Secondo quanto rivelato in esclusiva da HollywoodReporter, l’attore inglese Michael Caine e l’americano Samuel L. Jackson formeranno una coppia d’eccezione nel film Harry and the Butler. Prodotto da Philippe Rivier di Spirit Films e da Colin Callender di Playground Entertainment, il film sarà diretto da George C. Wolfe (Come un uraganoLackawanna Blues) e vedrà Samuel L. Jackson vestire i panni di un meccanico ex musicista jazz e Michael Caine quelli di un maggiordomo inglese.

Harry and the Butler è basato sull’omonimo film danese del 1962 diretto da Bent Christensen e nominato agli Academy Awards come miglior film straniero. La storia racconta di Harry (Samuel L. Jackson) un ex musicista jazz arrangiatosi meccanico che prosegue la sua vita aggiustando montagne russe e vivendo in un vagone di un treno dismesso. Un giorno Harry erediterà una grossa somma di denaro e, nel corso di festeggiamenti a base di alcool, decide di assumere un maggiordomo inglese (Michael Caine).

I due produttori, Rivier Callender hanno commentato così la scelta del cast (che inizialmente sembrava dover essere formato da Anthony Hopkins Morgan Freeman):

“Siamo orgogliosi di poter unire insieme due icone del cinema come Sam Jackson e Michael Caine sotto la direzione del grande George C. Wolfe. Harry and the Butler entra in quel filone di film della tradizione incentrato sull’incontro fra due personaggi profondamente diversi che cambierà per sempre la loro vita.”

Attualmente Michael Caine è impegnato alla realizzazione di Interstellar film sci-fi diretto da Christopher Nolan, mentre Samuel L. Jackson tornerà a vestire i panni di Nick Fury in Captain America: The Winter Soldier.

Fonte: Hollywoodreporter.com

 
 

Samuel L Jackson a teatro per The Hateful Eight di Tarantino

Non molto tempo fa vi avevamo rivelato che Quentin Tarantino aveva deciso di non realizzare più il film basato su una sua sceneggiatura intitolata The Hateful Eight e che, invece di rinunciare a sfruttare questo suo script, il regista di Pulp Fiction aveva  deciso di spendere il suo lavoro in una lettura pubblica, che si sarebbe tenuta al County Museum of Art’s Bing Theater di Los Angeles con Film Indipendent. 

Tale lettura si terrà oggi 19 Aprile e pare che tra gli attori che saranno presenti sul palco ci sarà il grandissimo Samuel L Jackson. La lettura del copione di The Hateful Eight è stata organizzata da Tarantino per raccogliere fondi per la sopracitata Film Indipendent, organizzazione no-profit che organizza ogni anno anche gli Independent Spirit Awards e il Los Angeles Film Festival.

Di seguito un poster rilasciato online dell’evento, i cui biglietti I biglietti per partecipare costano circa 200 dollari:

 

 
 

Samsung eSport Palace, a Bergamo luogo per gli appassionati di Gaming ed eSport

Samsung eSport Palace

Ieri, alla presenza del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e dell’Assessore all’Istruzione Loredana Polli, si è tenuta a Bergamo la conferenza stampa per la presentazione del Samsung eSport Palace, luogo dedicato a tutto gli amanti dei videogames e degli eSport, le competizioni online a livello professionistico.

Nel mondo è un momento particolarmente positivo per gli eSports e l’Italia è in scia con un trend in forte crescita. Stiamo parlando di un mercato globale che nel 2017 ha raggiunto i 655 milioni di dollari e, secondo il report Global Esports Market di Newzoo, quest’anno il giro d’affari toccherà quota 905,6 milioni di dollari, con la stima di arrivare a ben 1,6 miliardi nel 2021.

Intercettando questo momento favorevole per il settore Samsung, in collaborazione con AK Informatica, ha deciso di investire in una struttura che viene annunciata come il primo Palace in Italia interamente dedicato agli eSport. In realtà, iniziative private simili già ne esistono ma questo progetto ha dimensioni e ambizioni di altro respiro. Una riprova né il supporto ricevuto dalla Giunta Bergamasca che, con lungimiranza non comune, crede in questo mercato e in questa iniziativa come opportunità di formazione per i giovani e come generatore di nuove figure professionali.

L’eSport Palace è una struttura su tre piani che si trova in Via Carducci 4 a Bergamo. Al piano terra è presente un Bar con un Ristorante, ma soprattutto lo Store AK Informatica dove i visitatori potranno acquistare prodotti e accessori per il Gaming. Il cuore pulsante degli eSports si trova al secondo piano con una LAN di circa 40 postazioni che, per garantire prestazioni da vero online Gaming viaggia con una banda di 40-50 Gigabit tramite una dorsale in fibra garantita da InternetOne, uno degli altri partner del progetto. Le postazioni a disposizione si avvalgono di componenti hardware delle ultime generazioni fornite dagli altri partner del progetto: Intel, Zotac, Cooler Master, Astro e Sparco e D-Link.

Ma il Samsung eSport Palace non è solamente un luogo di aggregazione per tutti gli appassionati di Gaming ed eSport, è anche la casa e luogo di allenamento per i quattro team Morning Stars che sono già dei professionisti partecipando ai tornei di Overwatch, CS:GO e Hearthstone. Infatti, il secondo piano è il loro regno, un ambiente interamente dedicato dove i componenti delle squadre potranno allenarsi quotidianamente in privato. Lo spazio è dotato inoltre di una regia nella quale si lavorerà costantemente per preparare contenuti che andranno in onda su Facebook e su Twitch, permettendo agli appassionati di tenersi sempre aggiornati sulle novità del Palace e dei Morning Stars. I quattro team sono sponsorizzati da Samsung e fanno parte del progetto Samsung Morning Stars Akademy, una vera e propria accademia che dà ai ragazzi non ancora professionisti la possibilità di mettere in luce le proprie doti di videogiocatori e di candidarsi online per entrare a far parte della squadra a livello preprofessionale.

Vi ricordiamo che il Samsung eSport Palace inaugurerà ufficialmente il 26 e 27 maggio in Via Carducci 4 a Bergamo con un grande evento aperto ai consumatori che darà l’opportunità di visitare la struttura e scoprire i suoi tre piani. Credendo in un luogo di incontro e in un ambiente nel quale poter respirare un’aria di divertimento e di crescita professionale, Bergamo si candida così ad esser la capitale italiana in pectore degli eSports.

 
 

Samsara: recensione del film di Lois Patiño

Samsara recensione

Arriva sugli schermi italiani Samsara di Lois Patiño, con una proiezione in anteprima nel corso della diciassettesima edizione di La Nueva Ola – Festival del cinema spagnolo e latinoamericano al cinema Barberini di Roma. Nelle sale sarà disponibile dal 23 maggio e per fortuna, perché un progetto come questo può trovare la giusta forma di fruizione solo come rito collettivo. Il film selezionato in concorso alla Berlinale 2023 si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria in Encounters. Siamo in Laos, un paese dove ancora la natura si manifesta nella sua imponenza al cui cospetto gli esseri umani appaiono per quello che sono: minuscoli di fronte a maestose cascate e fitte foreste frequentate da elefanti in libertà.

Qui seguiamo i giovanissimi monaci nei loro sanghati color zafferano, sospesi tra le antiche pratiche della meditazione tradizionale e i tanti stimoli della rete che attraverso i moderni smartphone si insinuano anche all’interno della disciplina del tempio. Samsara è un termine sanscrito, il cui significato è ‘scorrere insieme’ e nella dottrina buddhista sta a indicare l’affrancamento dal ciclo delle rinascite. Un obiettivo, un’aspirazione che in questa religione viene perseguito reincarnazione dopo reincarnazione, vita dopo vita. Lo sa bene Mon, un’anziana donna che sente di essere ormai prossima alla morte e vuole prepararsi al viaggio che la attende. Lo fa attraverso un testo cardine del buddhismo: il Bardo Thodol, ovvero ‘Il Libro tibethano dei morti’. Un’esperienza che il regista ci invita a vivere, letteralmente, insieme a lei. Alla sua morte, infatti, lo spettatore viene invitato a seguire il viaggio della sua anima in quello spazio intermedio che trasporta la mente da un corpo all’altro.

Samsara sperimenta le forme espressive offerte dalla pellicola 16mm

Quindici minuti in cui ci viene suggerito di rimanere ad occhi chiusi e di abbandonarsi ad un volo di proporzioni intercontinentali: lo si percepisce dalle varie lingue (tra cui anche l’italiano) che si attraversano. Un’esperienza che, vissuta all’interno di una sala collettiva, riporta il cinema alla concretezza degli albori, quando oltre alla visione venivano sollecitati anche altri sensi, come l’olfatto grazie ai profumi diffusi durante le proiezioni, ad esempio. Chi avesse la curiosità di sbirciare durante questo lungo segmento di proiezione (ma il consiglio è quello di unirsi alla meditazione di gruppo), vedrà frammenti luminosi imprecisi ottenuti attraverso l’utilizzo di una 16mm, come i colori descritti nel libro, che ricordano le sperimentazioni su pellicola di Hans Richter negli anni Venti. E alla fine del viaggio siate pronti ad approdare dove il karma ha deciso, seguendo anche la nuova strada che al vivere viene assegnata, senza giudizi, proprio come il personaggio protagonista della seconda parte di un racconto visivo che offre immagini di grande suggestione.

SamsaraDal Laos a Zanzibar: un omaggio alla diversità culturale

Il regista spagnolo ha dichiarato che Samsara deve essere letto come una celebrazione della diversità culturale e delle leggi invisibili che sostengono e accompagnano il nostro vivere e morire. Il montaggio attenua gli effetti di quella che sembra essere una presa diretta per la lentezza con cui si conduce e che è frutto di una ricerca precisa. Il samsara viene ricreato in ogni inquadratura come tentativo di fermare il tempo attraverso la sua dilatazione fino agli estremi, con sostanziosi fermi immagine paesaggistici e un’attenzione anche alle forme di vita che abitano i dintorni della storia, pur senza attraversarla, come i piccoli animali marini nella nuova vita di Mon. “Meno male che facciamo dei sogni” dice la donna, prossima al trapasso nella prima parte del film. “Quando andiamo a dormire ci raccontano delle storie così belle”.

E come un sogno è Samsara, una pellicola che si prende la libertà di rivoluzionare il ritmo della narrazione per far emergere quell’invisibile che nel quotidiano serrato che ciascuno di noi si trova a vivere inevitabilmente si perde. O forse no? Da questo punto di vista il film d Patino rappresenta un tentativo di coraggioso di dare spazio alla filosofia e alla religione cercando la costruzione di una nuova forma espressiva: se si tenta di leggere il film al di fuori di questa prospettiva di sperimentazione, altrimenti, Samsara rischia di apparire solo un documentario che cerca senza riuscirci di nascondere la macchina da presa mentre è molto di più.

Un suggerimento: se avete amato le atmosfere di Samsara non perdetevi Le quattro volte di Michelangelo Frammartino.

 
 

Sammy 2 – Teaser Trailer Italiano Ufficiale

Teaser trailer italiano ufficiale di SAMMY 2, a Natalel 2012 al cinema! La tartaruga in 3D più simpatica del mondo è tornata. Sammy e Ray si stanno godendo l’acqua e la sabbia di un atollo, mentre guidano i neonati Ricky e Ella verso il mare. Improvvisamente, un bracconiere si avventa su di loro e, dopo averli catturati, li spedisce a Dubai dove dovranno far parte di uno spettacolare show acquatico per turisti. Il boss del posto, il cavalluccio marino Big D, li vorrebbe organizzare con loro una grande fuga. Ma con i loro nuovi amici, Jimbo il pesce blob, Anabel la dolce piovra e una intera famiglia di pinguini, Sammy e Ray elaborano un piano di fuga tutto loro. Nel frattempo arrivano Ricky ed Ella, determinati a fare irruzione per salvare i loro amici. Dopo una serie di emozionanti avventure durante le quali per poco non ci lasciano la pelle, i nostri eroi si dirigono verso sud per incontrare Shelly, il primo e mai dimenticato amore di Sammy.

 
 

Sammy 2 – La grande fuga: recensione del film

Sammy 2 - La grande fuga

In Sammy 2 – La grande fuga Amici da sempre, Sammy e Ray, due tartarughe marine, trascorrono giorni felici nella barriera corallina. Un giorno mentre guidano i primi passi verso il mare dei loro nipotini, Ricky ed Ella, si ritrovano prigionieri di una rete da pesca. Catturati dai bracconieri, Sammy e Ray vengono venduti e si ritrovano ben presto in un gigantesco acquario sottomarino di Dubai. Qui faranno la conoscenza di pesci provenienti da tutto il mondo, alcuni simpatici, altri un po’ matti, e tutti insieme tenteranno di scappare dal grande acquario, con l’aiuto di due alcuni amici molto speciali.

Il secondo lungometraggio animato della coppia Stassen e Kesteloot (il primo fu infatti Le Avventure di Sammy uscito nel 2010) riprende il filo da dove si era concluso il precedente. Sammy e Ray sono ormai cresciuti e sono addirittura diventati nonni. La nuova avventura coinvolge questa volta non solo loro ma anche i loro neonati nipotini. Dall’uscita di Alla ricerca di Nemo in poi, tutte le case produttrici di film d’animazione si sono cimentate con l’argomento delle avventure sottomarine, costruendo in alcuni casi personaggi e storie molto credibili, e in alcuni altri prodotti molto meno convincenti.

Sammy 2 – La grande fuga, il film

Sammy 2 - La grande fuga

È purtroppo il caso di Sammy 2 – La grande fuga. La galleria di personaggi che i due incontrano durante la loro prigionia del grande acquario di Dubai è sicuramente poco convincente: un cattivo poco cattivo che non suscita quel naturale sentimento di rabbia e frustrazione, la parte dei “giullari” invece è affidata a fin troppi personaggi (addirittura tre) che si spartiscono quel tocco di pazzia e simpatia che li contraddistingue, risultando poco efficaci. Il mondo subacqueo creato dai registi olandesi a ben poco a che fare, poi con la prigione in cui le due anziane tartarughe si sentono rinchiuse: ampi spazi, cibo a volontà, e l’attenzione dei clienti del ristorante extralusso non sembrano poi così insopportabili da giustificare il frettoloso bisogno di fuga, se non fosse per i due neonati bisognosi di aiuto.

I lungometraggi di animazione ci avevano abituati, negli ultimi anni, a esempi di scrittura cinematografica e maestria tecnica ottimi (basti ricordare, tra gli altri, le prove della Pixar e della Disney), nel caso di Sammy 2 – La grande fuga, invece alla validità della proiezione 3D, che ci trasporta completamente sotto i mari, non segue un’eguale energia narrativa.

 
 

Samira Wiley possibile Sue Storm per I Fantastici 4

I Fantastici 4

Parlando del prossimo reboot de I Fantastici 4, Saoirse Ronan è stata continuamente accostata alla parte di Sue Storm alias La Donna Invisibile. Ora sembra giunto un cambio di rotta da parte della produzione legato al possibile ingaggio di Michael B. Jordan per interpretare il ruolo di Johnny Storm/La Torcia Umana.

Il vero problema nasce dal fatto che la differente etnia della Ronan e di Jordan renderebbe difficile giustificare all’interno della pellicola il rapporto di parentela tra Sue e Johnny Storm, che tutti sappiamo essere fratelli all’interno della versione a fumetti dei supereroi di casa Marvel. E’ per questo che la 20Th Century Fox avrebbe deciso di orientarsi sul casting di due attori di origine afro-americana,  pur di continuare a seguire le trattative per l’ingaggio dell’attore.

Alla luce di quanto appena detto, secondo i rumors il nome più papabile per vestire i panni dell’eroina sarebbe quello di Samira Wiley, nota al grande pubblico per la serie Tv Orange Is The New Black e per la sua partecipazione a Lo Spaventapassere. L’attrice non ha confermato le indiscrezioni, ma affronta il discorso con entusiasmo: Ho visto gli articoli su Internet con il mio nome gettato nel mix e sono super sorpresa, onorata ed entusiasta. Il solo fatto che il mio nome sia lì e che vi sia questa possibilità è una cosa fantastica. E ‘bello avere il mio nome in quel mix assieme a quello di splendide attrici.

Una volta chiamata a confermare i rumors, Samira Wiley aggiunge all’argomento: Ancora non ho fatto nessun test, ma speriamo di poter vedere cosa succederà al riguardo. Sarebbe incredibile, ede il fatto che ne stiamo parlando dimostra quanto siamo arrivati lontani. Il fatto che nel 2013 un’afroamericana possa sognare di diventare un’attrice mi rende grata nei confronti di chi è venuto prima di me.

Fonte: MovieWeb

 

 
 

Samba recensione del film con Charlotte Gainsbourg e Omar Sy

Samba

Dopo l’incredibile successo di Quasi Amici del 2011, Éric Toledano e Olivier Nakache tornano nelle sale italiane con Samba e una storia – come tradizione ormai – di altissimo impegno sociale. I due autori francesi si lasciano alle spalle il tema della disabilità per raccontare, in modo piuttosto dettagliato, l’universo sotterraneo degli immigrati a Parigi. Immigrati extracomunitari che, a differenza di noi europei, hanno davvero un’odissea da affrontare per conquistare il possesso di documenti, contratti di lavoro, visti, permessi e quant’altro.

Samba2A tal proposito, da cittadino italiano trapiantato proprio a Parigi, chi scrive si è scontrato con la macchinosa burocrazia d’oltralpe senza mai subire scossoni particolari. Alla fine di ogni documento, di ogni modulo, c’è sempre la parte dedicata “agli allegati extra”, ulteriori carte da fornire ma “solo per i residenti fuori dall’Unione Europea”. Samba è invece di nazionalità senegalese, nonostante viva à Paris da dieci anni ha ancora difficoltà a integrarsi legalmente. Non solo gli è precluso ogni contratto ufficiale di lavoro, ad ogni controllo rischia di finire in galera con un conseguente obbligo di espulsione. È frequentando gli affollati uffici dell’assistenza sociale che incontra Alice, l’unica persona che prende seriamente a cuore – in senso letterale – la sua storia.

SAMBA3Replicare, o comunque avvicinare, la perfezione stilistica di Quasi Amici, un film ottimamente bilanciato, compatto e scritto meravigliosamente, era per forza di cose molto difficile. Samba strizza l’occhio ai fratelli Dardenne durante un’ottima prima parte, per poi sfaldarsi pian piano in un potpourri di elementi diversi fra loro. A mettere troppa carne al fuoco si rischia ovviamente di far perdere interesse allo spettatore, di confondere e di smarrire l’orizzonte. Un peccato, al netto dei buoni e impegnati contenuti, che comunque appassionano il giusto e incuriosiscono. Promossi a pieni voti invece gli interpreti, Omar Sy, che al quarto film con il duo Toledano-Nakache si conferma loro attore feticcio, è sempre più maturo e ha pieno controllo della scena.

Charlotte Gainsbourg riesce ancora a sorprendere in modo semplice dando vita a un’assistente sociale impacciata, fragile, spaesata, un lavoro completamente opposto rispetto – tanto per fare un esempio lampante – al più deciso ruolo di Nymphomaniac, segno di immenso talento. A smuovere il paesaggio, incarnando l’ironia feroce dei due autori francesi, un Tahar Rahim sfrenato e dinamico, svantaggiato soltanto dai tratti sommari del suo personaggio. Si risolve il tutto in un finale ambiguo, durante il quale ottimismo e pessimismo urtano fragorosamente sotto le note dell’onnipresente Ludovico Einaudi, autore della colonna sonora. L’unica certezza è che ciò che conta realmente è ciò che siamo, nel profondo, oltre ogni linea stampata sui nostri documenti, visti e contratti. Uomini.

 
 

Samaritan: dal cast al fumetto da cui è tratto, tutte le curiosità sul film

Sylvester Stallone e Javon 'Wanna' Walton in Samaritan
Sylvester Stallone e Javon 'Wanna' Walton in Samaritan. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures/Metro Goldwyn Mayer Pictures - © 2022 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Nel corso della sua lunga e gloriosa carriera Sylvester Stallone è divenuto principalmente conosciuto per l’interpretazione di due tra i più iconici personaggi della storia del cinema, il pugile Rocky Balboa e il reduce della guerra del Vietnam John Rambo, protagonisti di due popolari saghe cinematografiche iniziate con le pellicole Rocky (1976) e Rambo (1982). Negli ultimi anni si è però divertito a sperimentare anche con diverse tipologie di personaggi, tra cui spicca il supereroe protagonista di Samaritan (qui la recensione).

Diretto da Julius Avery (regista anche di Overlord L’esorcista del Papa) e scritto da Bragi F. Schut., questo film è descritto come una visione grintosa e oscura dei film di supereroi, con una storia precedentemente adattata nelle graphic novel di Mythos Comics da Schut, Marc Olivent e Renzo Podesta. In questa pellicola Stallone assume il ruolo di un vecchio e stanco supereroe, richiamato però ad una nuova e forse ultima battaglia.

Un ruolo a suo modo inedito, che ha però permesso all’attore di farsi nuovamente notare per la sua prestanza fisica. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Samaritan. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pilou Asbæk e Moises Arias in Samaritan
Pilou Asbæk e Moises Arias in Samaritan. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures/Metro Goldwyn Mayer Pictures – © 2022 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

La trama e il cast di Samaritan

Protagonista del film è il tredicenne Sam Cleary convinto che il suo misterioso e solitario vicino Joe Smith sia in realtà un leggendario supereroe in incognito. Vent’anni prima, il vigilante con superpoteri di Granite City, Samaritan, era stato dichiarato morto dopo una battaglia contro il suo rivale, Nemesis, in un magazzino andato a fuoco. In molti credono che Samaritan sia morto nell’incendio ma altri in città, come Sam, sperano che sia ancora vivo. Con l’aumentare delle azioni criminali e la città sull’orlo del caos, Sam decide di convincere il suo vicino a uscire allo scoperto per salvarli dalla rovina.

Ad interpretare il ruolo di Joe Smith vi è, come anticipato, Sylvester Stallone. Accanto a lui, nel ruolo del giovane Sam Cleary vi è invece Javon “Wanna” Walton. Attore noto soprattutto per aver interpretato Ashtray in Euphoria e per aver lavorato nella serie televisiva The Umbrella Academy. Egli è però anche un pugile e questo film è la prima volta che in un film vediamo il background pugilistico di Javon ‘Wanna’ Walton. L’attore Pilou Asbæk – noto per il ruolo di Euron Greyjoy nella serie televisiva Il Trono di Spade ricopre qui il ruolo di Cyrus alias Nemesi II.

Completano il cast Dascha Polanco nel ruolo di Tiffany Cleary, Moisés Arias nel ruolo di Reza e Martin Starr in quello di Albert Casier. Ci sono Sophia Tatum nel ruolo di Sil, Jared Odrick nel Farshad e Michael Aaron Milligan nel ruolo di Tonno. Henry G. Sanders Shameik Moore interpreta invece Arthur e Devin Holloway. Samaritan ha numerosi personaggi interpretati da attori truccati per dare l’impressione di essere pesantemente tatuati. Sylvester Stallone, che in realtà è tatuato sul petto e sulla parte superiore delle braccia, si trucca per interpretare un personaggio non tatuato.

Sylvester Stallone, Julius Avery e Pilou Asbæk in Samaritan
Sylvester Stallone, Julius Avery e Pilou Asbæk in Samaritan. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures/Metro Goldwyn Mayer Pictures – © 2022 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Il fumetto da cui è tratto

Come anticipato, il film è tratto da un fumetto omonimo ideato e scritto da Bragi F. Schut, anche sceneggiatore del film. Come da lui chiarito, egli aveva in realtà scritto la sceneggiatura prima di adattare la storia nel fumetto poi pubblicato da Mythos Comics. Quest’ultiimo è dunque stata un’opera derivativa ma che per prima ha permesso di far conoscere la storia di Samaritan. Dato il buon riscontro ottenuto dal fumetto, Schut è poi riuscito ad ottenere il via libera anche per il film.

Samaritan 2, il sequel si farà!

Come noto, un sequel di Samaritan del 2022 è in lavorazione presso gli Amazon MGM Studios con il ritorno di Sylvester Stallone come protagonista del film. A darne conferma è stato il noto sito americano The Hollywood Reporter. Anche lo sceneggiatore Bragi F. Schut, tornerà per scrivere il sequel, mentre non è chiaro se il regista Julius Avery tornerà nel suo ruolo. Il sequel è stato confermato in virtù del fatto che il film è stato un successo a sorpresa, affermandosi come titolo numero uno su Prime Video per tre settimane consecutive dopo la sua uscita.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Samaritan grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 1 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

 
 

Samaritan, recensione del film con Sylvester Stallone

Sylvester Stallone in Samaritan

Sylvester Stallone è diventato un supereroe. In un qualche modo – e per molti fan – ne aveva già conquistato il titolo con Rocky Balboa. Ma ora, con l’arrivo di Samaritan su Amazon Prime Video, ha ricevuto dei veri e proprisuperpoteri. Non sarà il vigilante più appariscente in circolazione, ma è Sylvester Stallone e, almeno sulla carta, può fare quello che vuole. Diretto da Julius Avery (Overlord) da una sceneggiatura di Bragi F. Schut, il film è disponibile dal 26 agosto sulla piattaforma streaming.

Samaritan è il sogno di un bambino

Prodotto da Metro-Goldwyn-Mayer e Balboa Productions, Samaritan è sostenuto da un potente incipit in stile Watchmen. I titoli di testa animati in stile cartone animato raccontano la storia del grande eroe della città, dai suoi inizi alla sua inevitabile conclusione. La traslazione al presente rende ancora più forte l’impatto dell’erosione umana, economica e sociale che ha colpito la squallida Granite City. La città è stata quasi completamente consumata e, ad eccezione di alcuni pazzi che credono ancora nei miracoli, gli altri abitanti hanno deciso di giocare secondo le regole di un gioco che ormai non conosce più limiti.

La storia di Samaritan è raccontata dal punto di vista di Sam Cleary (Javon Walton),  tredicenne che vive in un quartiere malfamato della città con la madre e che deve fare i conti con grosse difficoltà economiche e con un quartiere ormai diventato una zona di guerra, dove la criminalità e la violenza dilagano. Ma Sam Cleary ha una speranza, o meglio, un grande sogno. Sogna il giorno in cui Samaritan, il leggendario supereroe che proteggeva la città e che è morto 20 anni prima, tornerà a salvare Granite City. C’è infatti chi crede ancora nella sua esistenza, sperando che si sia soltanto nascosto temporaneamente e che, un giorno, riuscirà a disinnescare il seme di brutalità che permea la città.

Credo che Samaritan sia ancora vivo“, annuncia Sam con gli occhi spalancati, dopo aver scelto un vicino solitario, l’anziano netturbino Joe Smith di Stallone, come ultimo “sospettato”. La sua prestanza fisica e l’alone di mistero che ne circonda la figura lo rendono infatti il perfetto candidato corrispondente all’identikit che Sam ha tracciato di Samaritan.

Un po’ Joker, un po’ Unbreakable

Quella di Samaritan è una trama solida, con tratti contemporanei che sottendono gli strati di sporcizia che ne impregnano la fotografia – molto simile a quella del Joker di Todd Phillips curata da Lawrence Sher. La dinamica adulto-bambino e come questa viene plasmata dalle regole di un ambiente ostile e in cui nessuno si sente a casa combacia perfettamente con il topos dell’eroe stanco e abbandonato. Ma tutto ciò ricorda qualcosa che abbiamo già visto e fa vacillare l’esperienza visiva di Samaritan, facendoci chiedere come guarderemmo questo film, con quali occhi, senza l’ampio bagaglio di cinecomics che ci portiamo dietro da due decenni a questa parte.

Se ci mettessimo a tracciare la parentela spirituale più evidente di Samaritan sarebbe quella con Unbreakable di M. Night Shyamalan. Ma c’è anche un accenno al suo recente impegno col franchise di Creed in questa sua interpretazione di un vecchio supereroe inavvicinabile che aiuta a malincuore un adolescente, per poi focalizzarsi sull’indagine a ritroso del proprio essere, della validità delle gesta che ha compiuto e delle conseguenze derivatene. In questo senso, Samaritan dà probabilmente il meglio di sé quando il taciturno Joe e l’impaziente Sam iniziano a conoscersi gradualmente con tutte le difficoltà del caso: Sam scatena in men che non si dica il fanboy che è in lui mentre cerca di convincere “il vecchio” a togliersi una maschera e a reclamarne un’altra.

L’eroe solo richiamato all’ordine

La storia di Schut, unita alle immagini del direttore della fotografia David Ungaro e alla messa in scena di Julius Avery – che aveva già collaborato con il regista in Overlord, sottolinea costantemente lo scenario di un mondo i cui eroi sono solo un lontano ricordo. In questa città è sempre buio, pioggia e sporco macchiano le coscienze dei cittadini, e i personaggi sembrano costantemente intrappolati in questo incubo. Solo l’eroe, o la fede nel mito a lui associato, può costituire un barlue di salvezza. Questa non è una premessa necessariamente innovativa aall’interno del genere, ma è messa in scena in modo quantomeno affascinante per gli spettatori di Prime Video.

Come Rocky Balboa, il mito di Samaritan è la metafora di una comunità che ha perso la speranza e il cui mondo sta sprofondando nella disoccupazione, nella criminalità e nella brutalità. Il volto di Stallone, nascosto sotto il cappuccio, illustra questa frantumazione e rassegnazione di fronte a un processo che non può più essere fermato. Non sorprende quindi che l’interpretazione stoica e taciturna di Stallone sia ciò che, in definitiva, rende Samaritan degno di essere visto.

Come il recente successo cinematografico The Batman di Matt Reeves, Samaritan si interroga su una domanda cruciale: se i supereroi non impediscano, in ultima analisi, un reale progresso sociale poiché si servono della violenza per mantenere lo status quo. Un approccio emozionante che dà alla storia altrimenti convenzionale di un mentore e del suo protetto nella lotta contro il male un giro di vite.

Un perfetto film “da piattaforma”, con qualche difetto

L’idea di raccontare una storia di supereroi dal punto di vista di un ragazzo è la carta vincente di Samaritan. Sebbene nessuna scena di questo film d’azione si avvicini mai al valore roboante e spettacolare della concorrenza Marvel, l’uscita dell’eroe di Stallone potrebbe ugualmente suscitare meraviglia nei più giovani. La prospettiva infantile fa sembrare ogni scazzottata e ogni piccolo segno di superpoteri ancora più sorprendente. Il regista Julius Avery lascia abilmente che il suo pubblico guardi attraverso gli occhi di un adolescente e di come questi percepisca l’eroismo.

Anche se la trama del film soffre del fatto che i principali colpi di scena siano rapidamente prevedibili, Samaritan è un film “da piattaforma” che unisce l’azione vecchia scuola alla commedia e al dramma, aggiungendovi personaggi che dovrebbero unire diverse generazioni sul divano di casa. Chiunque voglia far conoscere ai propri figli l’eroe d’azione della propria giovinezza, sarà ben servito.

 
 

Samaritan 2 in sviluppo per Amazon, Sylvester Stallone pronto al ritorno

Samaritan 2

Samaritan 2, un sequel di Samaritan del 2022 è in lavorazione presso gli Amazon MGM Studios con il ritorno di Sylvester Stallone come protagonista del film, a darne conferma è stato il noto sito americano The Hollywood Reporter .

Il sequel del film sui supereroi vedrà Sylvester Stallone tornare come produttore (come parte della sua Balboa Productions) e recitare nel film. Prima dello sciopero SAG-AFTRA in corso, Stallone aveva raggiunto un accordo per tornare, ha fatto notare THR.

Anche lo sceneggiatore del primo film, Bragi F. Schut, tornerà per scrivere il sequel. Tuttavia, al momento non è chiaro se il regista Julius Avery tornerà anche come regista del film. Diffuso originariamente nel 2022 come esclusiva Prime Video, il film è stato un successo a sorpresa per Amazon. Secondo THR, il film è stato il titolo numero uno su Prime Video per tre settimane consecutive dopo la sua uscita.

Di cosa parlava Samaritan?

“In Samaritan, il tredicenne Sam Cleary sospetta che il suo misterioso e solitario vicino, il signor Smith, sia in realtà una leggenda nascosta in bella vista”, si legge nella sinossi. “Vent’anni fa, il vigilante superpotente di Granite City, Samaritan, fu dato per morto dopo un’infuocata battaglia in un magazzino con il suo rivale, Nemesis. Molti credono che Samaritan sia morto nell’incendio, ma alcuni in città, come Sam, sperano che sia ancora vivo. Con la criminalità in aumento e la città sull’orlo del caos, la missione di Sam è convincere il suo vicino a uscire allo scoperto per salvare la città dalla rovina”.

Samaritan è stato prodotto da Stallone e Braden Aftergood, con Scut, David Kern, Adam Rosenberg e Guy Riedel come produttori esecutivi.

 
 

Samantha Morton: 10 cose che non sai sull’attrice

Samantha-Morton-film

L’attrice Samantha Morton è una delle più grandi trasformiste del cinema hollywoodiano, capace di trasformarsi a livello psicologico e fisico per dar vita a personaggi memorabili. Passando con naturalezza attraverso generi diversi e da personaggi positivi ad altri invece estremamente crudeli, la Morton si  è guadagnata una popolarità e un rispetto invidiabili.

Ecco 10 cose che non sai su Samantha Morton.

Samantha Morton: i suoi film e le serie TV

1. È celebre per alcuni film. La Morton ha ottenuto grande popolarità recitando in Accordi e disaccordi (1999), di Woody Allen. Con la popolarità ottenuta ha poi recitato in Pandaemonium (2000), Eden (2001), Minority Report (2002), con Tom Cruise, In America – Il sogno che non c’era (2002), Codice 46 (2003), The Libertine (2005), con Johnny Depp, Control (2007), Elizabeth: The Golden Age (2007), con Cate Blanchett, Synecdoche, New York (2008), Oltre le regole – The Messenger (2009), John Carter (2012), Cosmopolis (2012), con Robert Pattinson, e Animali fantastici e dove trovarli (2016). Torna poi al cinema nel 2022 con i film Anche io e The Whale, con Brendan Fraser.

2. Ha recitato anche in note serie televisive. L’attrice ha iniziato la sua carriera recitando in serie TV quali Soldier Soldier (1991), Cracker (1994), The Vet (1995), Band of Gold (1995-1996) e The History of Tom Jones, a Foundling (1997). È tornata poi a recitare per la televisione in The Last Panthers (2015), Rillington Place (2016) e Harlots (2017-2019). Dal 2019 al 2020 è invece stata Alpha nella serie zombie The Walking Dead, recitando accanto a Norman Reedus e Jeffrey Dean Morgan. Ha poi ripreso il personaggio nel terzo episodio della serie antologica Tales of the Walking Dead (2022). Nel 2022 è poi protagonista nei panni di Caterina de Medici nella serie The Serpent Queen.

3. Doveva essere Samantha in Her. Chi ha visto il film del 2013 Her sarà rimasto incantato dalla voce di Scarlett Johansson nei panni di Samantha, il sistema operativo iper intelligente che sviluppa una relazione molto complessa con il protagonista, interpretato da Joaquin Phoenix. Originariamente, però, la voce di Samantha era data dalla Morton, la quale recitò tutte le sue battute salvo venire poi sostituita in fase di montaggio. Il regista, Spike Jonze, si accorse infatti che il lavoro svolto dall’attrice non si incastrava come avrebbe dovuto con il tono del film e, di comune accordo con la Morton, decise di far ridoppiare il personaggio alla Johansson.

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Samantha Morton in Minority Report

4. È una dei pre-cog nel film. Nel film fantascientifico di Steven Spielberg, ambientato in un futuro in cui grazie al sistema Precrimine è stata eliminata ogni forma di criminalità, l’attrice interpreta una dei tre pre-cog, individui dotati di poteri extrasensoriali di precognizione: Agatha, descritta come la più talentuosa dei tre. Il film è stato per lei la definitiva consacrazione a Hollywood,  avendola resa particolarmente celebre.

5. Si è rasata i capelli per il ruolo. Nel corso della sua carriera, Samantha Morton ha mostrato una forte propensione a cambiare il suo aspetto in base al ruolo che le veniva assegnato di interpretare. In Minority Report sfoggia dunque una testa parzialmente rasata. L’attrice ha racontato di non aver avuto nessuna esitazione a farlo, proprio perché entusiasta di potersi mettere in gioco anima e corpo. 17 anni dopo essersi tagliata i capelli per questo film, si è completamente rasata a pelle quando ha assunto il ruolo dell’arcinemico Alpha in The Walking Dead.

Samantha Morton in Animali fantastici e dove trovarli

6. Ha avuto un ruolo nel film. Nel film Animali fantastici e dove trovarli, primo titolo della saga prequel di Harry Potter, l’attrice compare nel ruolo di Mary Lou Barebone, una no-mag, ovvero una non maga, dalle idee conservatrici e leader del gruppo estremista I Secondi Salemiani, che aspira a scovare e uccidere tutti i maghi e le streghe. Il personaggio riveste una particolare importanza nel film anche in quanto madre adottiva di Credence Barebone, intrepretato da Ezra Miller. La Morton, tuttavia, non ha ripreso il ruolo nei film successivi.

Samantha-Morton-The-Walking-Dead

Samantha Morton è Alpha in The Walking Dead e Tales of the Walking Dead

7. Ha costruito da sé il personaggio. Scelta per interpretare la pericolosa Alpha nelle stagioni 9 e 10 di The Walking Dead, l’attrice ha raccontato di non aver avuto da subito una sceneggiatura da leggere e che pertanto ha iniziato a costruire il personaggio basandosi su proprie riflessioni e su ciò che le era stato raccontato di lei, esplorando cosa significasse essere una leader madre in quel mondo devastato dall’apocalisse zombie. La sua interpretazione di Alpha è poi stata particolarmente apprezzata dai fan, che la ritengono una degli antagonisti migliori della serie.

8. Ha esplorato le origini del suo personaggio. Grazie alla serie antologica Tales of the Walking Dead, l’attrice ha potuto riprendere il personaggio come Alpha esplorando la sua vita prima di diventare la leader dei Sussurratori. Nel terzo episodio della serie, infatti, la si incontra come Dee, madre protettiva che cerca di garantire una salvezza per sé e sua figlia, ancora non trasformatasi nella spietata donna conosciuta in The Walking Dead. L’attrice si è detta estremamente grata di aver potuto riprendere tale ruolo, considerandolo estremamente prezioso.

Samantha Morton e gli Oscar

9. È stata candidata due volte al prestigioso premio. Nel 2000, ovvero pochi anni dopo aver intrapreso la sua carriera d’attrice, la Morton è stata candidata al premio Oscar come miglior attrice non protagonista per il film Accordi e disaccordi. A vincere in quell’occasione fu però Angelina Jolie per Ragazze interrotte. Nel 2004 torna agli Oscar candidata come miglior attrice per In America – Il sogno che non c’era, ma anche in questa seconda occasione non vince, battuta da Charlize Theron per Monster.

Samantha Morton: età e altezza dell’attrice

10. Samantha Morton è nata il 13 maggio del 1977 a Nottingham, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1,60 metri.

Fonte: IMDb

 
 

Samantha Barks nel cast di Dracula

samantha-barks-eponineSamantha Barks, che ha debuttato sul grande schermo nei panni di Eponine in Les Miserables di Tom Hooper, è appena entrata nel cast della nuova versione di Dracula diretta da Gary Shore e scritta da Matt Sazama e Burk Sharpless .

 
 

Sam Worthington: il giovane muratore che divenne una star

Sam Worthington film

E’ curiosa e non propriamente convenzionale la carriera cinematografica di Sam Worthington, uno dei volti nuovi di Hollywood e oggi tra i più richiesti e ricercati da produttori e registi americani.

Innanzitutto l’attore inglese non ha conosciuto la popolarità particolarmente presto anzi il successo, quello vero, lo ha incontrato ben dopo i trenta quando con Avatar (2009) si è tirato fuori da una situazione di vita molto difficile. Si dice infatti che, prima di quella fortunatissima scrittura, Worthington fosse stato addirittura costretto a vendere tutti i pochi beni a disposizione e a vivere nell’auto acquistata con il magro bottino ricavato.

Sam Worthington: il giovane muratore che divenne una star

Una cosa è certa, a Sam non dispiace affatto aver raggiunto il successo dopo i trent’anni in quanto “se tutto questo fosse arrivato quando avevo vent’anni, probabilmente sarei diventato un gran cretino. Ma a 35 tendi a stare con i piedi per terra” afferma, e continua”  cucino uova, dormo fino a tardi, vado a fare passeggiate e guardo robaccia alla tv come America’s next top model. Né più né meno di quello che fa la gente normale”.

Ma andiamo con ordine e proviamo a ricostruire i vari passaggi della sua fortunatissima carriera.

Sam Worthington nasce a Godalming in Inghilterra, nella contea del Surrey, il 2 agosto del 1976. Presto si dovrà trasferire in Australia, a Perth, dove il padre trova lavoro nella locale centrale elettrica; trasferitosi successivamente a Warnbro, periferia di Rockingham, passerà qui la sua infanzia cresciuto insieme con la sorella minore dalla madre casalinga.

Abbandonati presto gli studi Sam lavorerà sino al 1995 come muratore prima a Rockingham poi a Sidney dove si trasferirà all’età di diciassette anni e dove per accompagnare la propria ragazza ad un provino alla Premier Drama School sarà lui ad essere preso in seguito ad un’audizione tentata quasi per caso…dopo una settimana la ragazza lo mollerà.

Dopo tre anni di studi inizierà a recitare in varie compagnie teatrali e ad accettare le prime comparsate cinematografiche; un anno importante è per lui il 2000 in quanto esordisce nelle produzioni tv con una piccola parte in un episodio di JAG- Avvocati in divisa e soprattutto quando viene chiamato ad affiancare Adam Garcia nel musical Bootmen di Dein Perry. Il primo grande riconoscimento arriverà però solo nel 2004 quando recita accanto a Abbie Cornish in Somersault un film indipendente in cui interpreta Joe, figlio di un ricco fattore che aiuterà una ragazza scapestrata, Heidi, in fuga da una famiglia disastrata, a ritrovare l’amore e la gioia di vivere. L’interpretazione di Joe gli frutterà il premio dell’Australian Film Institute ( l’Oscar australiano) cui nomination aveva già ricevuto per Bootmen.

Sam cavalca l’onda di un 2004 particolarmente fortunato e si butta nella realizzazione di Enzo un corto di sette minuti di cui è produttore, regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e compositore.

In realtà la prima metà del decennio duemila non è particolarmente esaltante per l’attore inglese, al di là del riconoscimento di cui accennavamo prima non risultano altre grandi scritture; per Sam si parla per lo più di ruoli secondari e marginali sia per il grande che per il piccolo schermo. Il suo sogno, la sua ambizione è quella di approdare ad Hollywood, la mecca agognata da tutti i giovani attori o aspiranti tali. Riesce ad ottenere le prime parti in film statunitensi, anche se marginali, tra le prime e più significative quella in Sotto corte marziale (2002) con Bruce Willis e Colin Farrell così come la parte in Dirty Deeds. Le regole del gioco commedia sui giochi di potere tra la malavita di Chicago e di New York.

Il 2006 è l’anno della grande illusione per Sam; infatti dopo una parte nella curiosa commedia Fink, Sam Worthington entra nella ristrettissima lista di candidati per sostituire Pierce Brosnan nei panni del più famoso agente segreto del cinema: James Bond.

Martin Campbell, regista di Casinò Royale, ammetterà poi che solo Sam e Henry Cavill rappresentarono una seria alternativa a Daniel Craig che però, come è noto, sarà l’azzeccatissimo prescelto per la parte di 007.

La delusione per l’occasione mancata non durerà molto in quanto da lì a poco si apriranno per Sam, ormai trentenne, una serie di occasioni importanti che rappresenteranno il vero trampolino di lancio.

Nel 2007 ha un ruolo in Rogue ma è poco dopo che arriva la vera svolta con il provino per entrare nel cast di Avatar e il conseguente incontro con James Cameron, l’uomo che cambierà per sempre la sua vita. Il grande regista non solo gli affiderà la parte di Jake Sully come co-protagonista in uno dei film più rivoluzionari nella storia del cinema e ancora oggi record di incassi, ma lo proporrà anche per la parte di Markus Wright in Terminator Salvation di McG.

Con una raccomandazione tale la parte non può che essere sua così potrà recitare al fianco del grande Christian Bale come “intruso” nella lotta tra resistenti e robot.

Sono questi due film girati nel suo “magico” 2009 che proiettano Sam Worthington nell’olimpo di Hollywood come uno degli attori più apprezzati o quantomeno più acclamati e richiesti. Di lui si apprezza la duttilità ed una buona dose di eclettismo che gli permette di interpretare ruoli spesso molto diversi ma è leggendo stralci di interviste varie rilasciate qua e là che si può apprezzare la sua dote forse più importante: l’umiltà.

“Amo il mio lavoro e amo il mondo in cui vivo”, ha affermato di recente, “ma non voglio una donna che sia soltanto attratta da quello scintillio”; la donna ideale per Sam deve accettare tutto il suo mondo con i suoi pregi e i suoi difetti, “se anche mi sveglio tardi la mattina o i miei calzini puzzano” aggiunge, “deve volere l’intero pacchetto”, non male.

Non si sente un duro, non si vede proprio come il classico macho che non deve chiedere mai, “nei film ti fanno sembrare tosto, coraggioso e tutto il resto ma poi nella vita reale è tutta un’altra cosa” e aggiunge, “forse recito queste parti per compensazione perchè nella realtà sono timido e riservato e diciamo pure…forse pure un po’ imbranato”.

Tanto semplice e imbranato da rimanere di stucco e senza parole come un fan qualunque quando trovatosi di fronte Brad Pitt, che gli chiedeva delle olimpiadi di Sidney, lui non seppe dire altro che:” eh beh sì è molto bello poter parlare con te”.

La sua popolarità è testimoniata dalla prolificità incredibile degli ultimi due anni dove interpreta Perseo in Scontro tra titani ( 2010) e La furia dei titani (2012), quindi in Last night di Massy Tadjedin e Il debito di John Madden, per concludere con Le paludi della morte in uscita il prossimo giugno e 40 carati dove reciterà per quasi tutto il film appollaiato su un cornicione di New York a 80 metri di altezza. Di sicuro non rischia, almeno per ora, di essere dimenticato.