Il 3 luglio 2017 gli Studi
di Cinecittà, lo storico complesso di via Tuscolana 1055,
la fabbrica del cinema d’Italia e uno dei sinonimi del cinema nel
mondo, sono tornati – nell’80mo anniversario dalla loro
nascita – alla gestione pubblica, grazie all’acquisizione
di ramo d’azienda da parte di Istituto Luce-Cinecittà, la più
antica istituzione pubblica di cinema del mondo.
Un avvenimento per il cinema italiano di portata
storica, che segna la nascita di un soggetto rinnovato:
una delle più grandi aziende culturali pubbliche del
Paese.
E un avvenimento economico, come
può esserlo il ritorno in mano pubblica di un simile soggetto. Un
patrimonio spaziale, fisico, e immateriale, in un perimetro dove si
riuniscono il cinema e l’audiovisivo, la memoria storica
dell’Istituto Luce, con l’innovazione e creatività degli
Studios.
L’acquisizione degli Studios da
parte del Luce ha significato in primis la salvaguardia
delle professionalità presenti a Cinecittà.
Basti soltanto pensare alle maestranze, o ai tecnici di produzione
e post-produzione di film, di competenza nota nel mondo.
E ha significato l’apertura
del cantiere di una vera impresa culturale. In pochi
chiari numeri: oggi Istituto Luce Cinecittà conta circa 250
lavoratori; un piano di investimenti per il
periodo 2018-2022 di oltre 37 milioni di euro; un
ricavo di budget 2018 di 46 milioni di euro, di cui il 60%
autofinanziato da attività commerciale (affitti dei Teatri
di posa, eventi, servizi alle produzioni).
Numeri di un piano industriale
frutto di una visione generale: unire in un unico soggetto
le attività di mercato di Cinecittà Studios, legate alla gestione
dei Teatri e alla produzione di opere audiovisive – dai
film alle serie televisive, dai programmi TV alla pubblicità, alle
web series – con le attività di interesse generale
storicamente affidate a Istituto Luce: dalla promozione
all’estero del cinema italiano classico e contemporaneo, alla
conservazione e diffusione dello straordinario Archivio Storico
dell’Istituto Luce, il sostegno ai film opere prime e seconde, la
produzione di documentari, l’informazione cinematografica,
l’editoria, il realizzando MIAC – Museo Italiano del Cinema e
dell’Audiovisivo, la gestione dei Media Desk di Europa Creativa e
la gestione dei Fondi Cinema del MiBACT.
La creazione in una parola,
di un polo di riferimento per l’intero comparto
dell’audiovisivo. E uno strumento strategico del suo
sviluppo. In un unico complesso fisico, l’unione
dell’intera filiera del cinema: produzione e
post-produzione, distribuzione, promozione, merchandising, eventi,
attività culturali, espositive ed editoriali, formazione didattica
e professionale.
Un luogo interamente al
servizio del settore, e del suo pubblico. Della società civile.
I sei mesi dall’avviamento
del nuovo Piano di Sviluppo, hanno visto la partenza del ‘Cantiere
Cinecittà’ con l’inizio di molte attività già nel 2018, e
il varo dei progetti di maggiore respiro per il triennio
2018-2020.
NUOVE PRODUZIONI
Sono attesi per il 2018 i primi ciak
di nuove produzioni italiane e coproduzioni internazionali di serie
tv, realizzate nei Teatri di posa. La prima di questa
stagione, sul set da due settimane, è l’attesa trasposizione
televisiva de Il nome
della rosa, dal best-seller mondiale di Umberto
Eco, per la regia di Giacomo Battiato e
la fotografia di John Conroy. A vestire qui i
panni del protagonista Guglielmo da Baskerville, un attore di culto
come John Turturro, a fianco
dell’antagonista Rupert Everett. Il
nome della rosa è prodotto da 11 Marzo Film, Palomar
e TMG in collaborazione con Rai Fiction.
Si attendono a breve gli
annunci di altre produzioni di serie tv a Cinecittà, di livello e
firma internazionali.
NUOVI TEATRI (E TEATRI
RINNOVATI) Sono il centro
propulsivo di Cinecittà, e il suo cuore. Il piano del sito non può
non mettere i 20 Teatri di Cinecittà in testa al suo progetto di
sviluppo. Perciò il piano prevede un investimento di 7
milioni di euro per la manutenzione straordinaria: il
cablaggio, una nuova rete elettrica, il rifacimento delle strade
del Complesso, sono alcuni degli interventi per adeguare gli studi
alle esigenze di tutte le produzioni italiane e internazionali. Per
attirarle e comunicare con la loro qualità che se l’Italia e Roma
sono il set ideale per realizzare una storia, Cinecittà ha gli
strumenti più adeguati per farlo.
Il prossimo triennio vedrà
la costruzione di 2 nuovi grandi Teatri di posa,
maggiori per dimensione del mitico Teatro 5, la ‘seconda casa’ di
Federico Fellini. I nuovi spazi porteranno Cinecittà a un
livello di cubatura dei set tra i più alti al mondo.
Si ricostruirà anche il
Teatro 7, distrutto durante la Seconda
Guerra mondiale. L’interno ospiterà tra l’altro una
sofisticata piscina dedicata alle riprese
subacquee. Saranno poi notevolmente ammodernati i Teatri
20 e 21, e completamente ripristinata l’area
backlot, lo spazio per le riprese esterne di Cinecittà, 10
ettari di spazio che già ospitano set magnifici come quelli di
Rome e della Firenze rinascimentale, e una piscina già
teatro delle riprese del Casanova di Fellini.
NUOVI SPAZI CULTURALI,
FORMATIVI, DIDATTICI
In una visione finalmente organica
che riunisce tutta la filiera dell’audiovisivo, la
Cinecittà del futuro punta con ambizione alla sua vocazione
culturale. Gli 80 anni di Cinecittà, gli oltre 90
dell’Istituto Luce, hanno un valore storico, di memoria, di
immaginario collettivo, che non è un ‘a parte’ del fare
cinema, ma una sua continuazione: il legame tra il fare cinema e il
pubblico. Con la conoscenza, l’intrattenimento, l’offerta di
bellezza di quel patrimonio unico del nostro secolo che è
l’immagine in movimento. È il cinema come bene collettivo, utilità
sociale e accrescimento dei cittadini.
IL MIAC –
Punta di diamante di questa visione, già annunciato nei mesi
scorsi, è il MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del
Cinema, fortemente voluto da Luce-Cinecittà e dal MiBACT,
uno spazio polifunzionale che sarà installato negli spazi dell’ex
laboratorio di Sviluppo e Stampa, in una superficie di
4.000 metri quadrati. Uno spazio che ospiterà
un’esposizione permanente, spettacolare e
immersiva sull’immaginario degli italiani nel XX e XXI
secolo, e l’evoluzione della nostra società vista dalle
lenti del cinema, della TV, degli audiovisivi, attraverso filmati e
fotografie dei maggiori archivi e cineteche del Paese,
videoinstallazioni, materiali audio, testi, oggetti di scena,
macchinari. E ancora mostre temporanee, una biblio-videoteca, e
laboratori didattici.
Complementare al MIAC, una
serie di attività di formazione rivolte ai giovani, declinate in
formato ERASMUS con scambi e residenze internazionali,
svolta in collaborazione con il Centro Sperimentale di
Cinematografia e altre istituzioni di settore.
Nell’ambito del MIAC sarà inoltre
promosso un Laboratorio di Conservazione e
Restauro, specializzato nel restauro analogico della
pellicola. Nell’epoca segnata dal ‘passaggio al digitale’, un luogo
di attenzione a un supporto, come la pellicola, unico e
insostituibile, di cui è divenuta necessaria la conoscenza
per tutelare la sopravvivenza dei capolavori del
passato.
RESTYLING DI ‘CINECITTÀ
SI MOSTRA’ – Con migliaia di
visitatori ogni anno e i suoi percorsi storici e didattici,
Cinecittà si Mostra è divenuta nel tempo una delle
attrazioni cinematografiche della Capitale, aperta a un pubblico
trasversale di curiosi, turisti, scuole del territorio e non solo;
un momento di intrattenimento per tutti e di alfabetizzazione
all’immaginario cinematografico per i ragazzi. L’esposizione
permanente, curata da Alida Cappellini e Giovanni Licheri, la
ricerca scientifica di Italo Moscati, i costumi curati da Nicoletta
Ercole, la sezione didattica curata da Barbara Goretti con ‘Senza
titolo’ – Progetti aperti alla cultura, vedrà nel 2018
un grande riallestimento curato da due
firme della scenografia mondiale: i premi Oscar
Dante Ferretti e Francesca Lo
Schiavo.
NON SOLO CINEMA E TV:
CINECITTÀ COME CENTRO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA
La storia dell’arte cinematografica
lo insegna: l’evoluzione delle storie, delle narrazioni, sullo
schermo è spesso passata per l’evoluzione tecnica. Dalle lenti, ai
sistemi di ripresa e montaggio, agli aggiornamenti continui della
post-produzione… Una di queste grandi trasformazioni del racconto
per immagini ad opera della tecnologia è in atto da qualche anno,
con evidenza degli operatori del settore, e del pubblico, nella
sfera del videogame, un comparto che sempre più va
dialogando con il cinema. Non solo sotto forma di adattamenti sullo
schermo di giochi popolarissimi, ma come tecniche, linguaggio,
modalità espressive. E sempre più spesso alcuni videogiochi
realizzano scenari da film, da puro cinema. Il cinema italiano non
può restare indietro rispetto ai partner internazionali, in un
settore in via di affermazione definitiva dell’industria
creativa.
CINECITTÀ GAME HUB – La
Casa dell’industria del Videogame – In un quadro in cui
Luce-Cinecittà vuole giocare un ruolo leader nell’innovazione dei
processi di trasformazione del mercato audiovisivo, l’azienda
creerà nel 2018 Cinecittà Game Hub, un
grande incubatore di ricerca e sviluppo delle
relazioni tra videogame e audiovisivo. Un luogo fisico nel
complesso di Cinecittà, di 1000 metri quadri, in cui
svolgere attività a supporto della filiera videoludica: una
scuola di formazione finalizzata a corsi di tecnica
superiore e avviamento professionale; uno
sportello di consultazione e orientamento per le
imprese del settore; uno spazio di co-working per
piccole-medie imprese di settore, dove affermate imprese e
giovani professionisti faranno insieme ricerca e sviluppo su
start-up di videogame; un’offerta formativa dedicata alle
scuole.
L’Hub verrà concesso a un
gestore privato (singolo, o un raggruppamento di soggetti)
che lo coordinerà confrontandosi costantemente con
Luce-Cinecittà, attraverso un’innovativa procedura di
appalto. Un ‘dialogo competitivo’ in due fasi, di cui si trova già
on line il bando (www.cinecitta.com – Amministrazione
trasparente) e che sarà a breve diffuso sui media.
La più antica istituzione
di Cinema pubblico, il Luce, apre come già in passato (si
pensi al primo grande archivio filmico digitalizzato, alla
condivisione del patrimonio archivistico su YouTube) alle
frontiere del racconto per immagini. Con una consueta
visione doppia, di ricerca e di creatività, di servizio e di
mercato.
Un futuro di cui possiamo già
immaginare gli scambi creativi, a partire dal progetto di
un videogame ambientato a Cinecittà.
Inoltre, verrà creato il
primo Teatro di posa 4.0 di Cinecittà. Un Teatro
esclusivamente dedicato al sistema del Motion Capture, alle
produzioni in Realtà Virtuale, ai videogame. Un luogo di
realizzazione delle forme più avanzate di narrazione
cinematografica.
Infine Istituto
Luce-Cinecittà co-produrrà il Primo Festival dell’Industria
Videoludica ‘Romevideogamelab’, dal 4 al 6 maggio
2018. Un appuntamento per operatori, appassionati e
nuovi spettatori.
E se il Videogame immagina i
confini futuribili delle nuove attività di Cinecittà, un grande
appuntamento del prossimo futuro ci riporta alla sua più
immaginifica storia.
Nel 2020 si festeggiano i
100 anni di Federico Fellini. Il cineasta che più di
chiunque ci ha indicato Cinecittà come l’indirizzo dove il Cinema e
l’immaginario hanno la residenza ideale.
I binari paralleli della ricerca
sull’innovazione e di una festa per un Maestro dell’arte
cinematografica, vanno nella stessa direzione: il cinema e
l’audiovisivo come la possibilità che abbiamo di sognare la nostra
realtà, e progettarla più bella.
È questo che la Cinecittà Futura
vuole offrire nei prossimi anni ai suoi operatori, e alla comunità
dei suoi spettatori.
www.cinecitta.com