Che succede se la tua amica con cui
dovevi andare ad un party ti dà buca all’ultimo minuto? Provate a
chiederlo a Jennifer Lawrence, che domenica sera
avrebbe dovuto accompagnare Emma Stone ad una
festa dopo la cerimonia dei Golden Globes (dove la
Stone era nominata nella categoria Miglior Attrice in una Commedia)
e che, come potete vedere nel video qui sotto, si è ritrovata a
casa con il viso truccato a metà.
“Mi hai detto che ero la tua
compagna per il party dei Golden Globes, così ho preso i biglietti,
ho affittato una macchina ed ero a metà del mio processo glam
quando mi hai chiamata per dirmi che non volevi più
andarci“.
Nel video, pubblicato dalla
Lawrence sul suo profilo Facebook ufficiale, l’attrice parla
direttamente con la responsabile dell'”incidente” Emma Stone:
“Volevi venire a casa mia, allora ho mandato a casa il mio team
di truccatrici ed ecco il risultato“.
Le due sono ottime amiche da
quando, qualche anno fa, Woody Harrelson le aveva
fatte conoscere e da allora sembrano inseparabili. “Ci siamo
scritte ogni giorno per un anno“, hanno raccontato in
un’intervista, “E abbiamo anche uno stalker in
comune!“.
Poche ore fa abbiamo riportato delle
dichiarazioni di Matt Reeves in merito a
The
Batman, secondo cui la storia sarebbe pronta, ma la
sceneggiatura del film ancora no.
Adesso torniamo a parlare del film
grazie alle dichiarazioni di un illustre ex: Gary
Oldman. L’attore, che ha interpretato il Commissario
Gordon nella trilogia del Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan, ha espresso la sua preferenza
in merito a un nuovo interprete del Crociato di Gotham.
Parlando con TooFab l’attore, reduce da
una magnifica vittoria ai Golden Globes per la sua
interpretazione di Winston Churchill ne L’Ora Più
Buia, ha dichiarato che gli piacerebbe vedere
Joaquin Phoenix nel ruolo di Batman al posto di
Ben Affleck.
Oldman ha dichiarato: “Mi
piacerebbe vedere qualcuno come Joaquin Phoenix nel ruolo. Non
intendo mancare di rispetto a Ben Affleck, penso sia tutto legato a
chi è al timone del progetto.”
Phoenix era già in lizza per il
ruolo di Doctor Strange per i Marvel Studios, ruolo andato poi a
Benedict Cumberbatch, mentre Ben
Affleck non è ancora stato dismesso da ruolo che ha già
interpretato in tre film.
The
Batman sarà prodotto da Ben
Affleck e Geoff Johns che
firmano anche la sceneggiatura. Nel
cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe
Manganiello sarà Deathstroke. Alla
regia Matt Reeves.
Dopo la fine delle riprese di
Avengers 4, Chris
Hemsworth è tornato a parlare del suo futuro nel MCU e del contratto in scadenza, ma
sono altrettanto interessanti le recenti dichiarazioni in merito al
trailer di Avengers: Infinity War, il
prossimo film che lo vedrà fra i protagonisti insieme agli altri
vendicatori. Per l’attore di Thor: Ragnarok infatti, il footage
montato non svelerebbe nulla di importante ai fini della trama:
“Di sicuro il trailer non
contiene spoiler, perché ricordo di averlo guardato e pensato che
non dicesse abbastanza al pubblico. Poi ho parlato con Joe Russo –
uno dei due registi – e mi ha detto che non c’è bisogno di svelare
qualcosa, perché non è ciò che i fan vogliono“.
Ciò nonostante, il trailer è
diventato il più visto nella storia dopo sole 24 ore dal suo
rilascio in rete, una prova del fatto che non è importante cosa le
immagini possano o non possano raccontare della trama, quanto
invece accontentare l’euforia e l’attesa degli appassionati.
Vi ricordiamo che Avengers:
Infinity War è stato diretto da Anthony e Joe
Russo e arriverà nei nostri cinema il 25
aprile 2018. Di seguito la sinossi del film.
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Le prime immagini di Black
Panther hanno rivelato che il film di Ryan
Coogler, in arrivo a Febbraio, avrà trai protagonisti lo
stesso stato del Wakanda, una nazione mitica,
selvaggia e allo stesso tempo ultra-tecnologica.
Per dare la massima resa di questa
ambientazione, e per dare giustizia alle mozzafiato sequenze
d’azione, il regista ha realizzato una formattazione speciale del
film per lo schermo IMAX, una versione che
permetterà allo spettatore di vedere il 26% in più delle immagini
del film.
Su Twitter, l’account ufficiale IMAX fa l’annuncio in
concomitanza delle aperture delle prevendite per il Nord
America.
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
Jude Law ha dato un
tocco di magia alla sua carriera, entrando a far parte del cast
di Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald nell’importante
ruolo del giovane Albus Silente.
L’attore, reduce da una nomination
ai Golden Globes per The Young
Pope, ha partecipato all’evento di Los Angeles e ha
parlato con ET del
suo ruolo e di come si è preparato a interpretare il mago più
famoso, dopo Harry Potter, della moderna cultura
pop.
A quanto pare, Law ha avuto il
privilegio di raccogliere informazioni dalla fonte diretta,
J.K. Rowling in persona: “Sapete
cosa ho fatto? Mi sono seduto a un tavolo con J.K. Rowling, e ho
ascoltato le sue straordinarie parole di saggezza. Lei è stata
abbastanza gentile da condividere con me l’intera storia e le sue
future speranze per questa giovane versione di Silente, e questo ha
disegnato il mio percorso. Ho semplicemente seguito quello che ha
detto lei.”
Sembra quindi che l’attore inglese
sia al corrente di tutto ciò che serve per dare giustizia al
personaggio sul grande schermo, in questa nuova, giovane
versione.
Animali Fantastici: i
Crimini di Grindelwald – first look
In uscita il 15 novembre 2018, il
film presenta un cast capitanato da Eddie Redmayne,
Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra
Miller, con Jude Law e Johnny
Depp.
Alla fine del primo film, il potente
mago oscuro Gellert Grindelwald era stato catturato dal MACUSA (il
Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt
Scamander. Ma, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a
fuggire e inizia ad adunare i suoi sostenitori, la maggior parte
dei quali ignorano il suo vero obiettivo: far salire i maghi
purosangue a capo di tutti gli esseri non magici.
Per sventare i piani di Grindelwald,
Albus Silente recluta il suo ex studente
Newt Scamander, che acconsente ad aiutarlo, ignaro
dei pericoli che lo aspettano. Si creano divisioni, mentre l’amore
e la lealtà vengono messi alla prova, anche tra gli amici più
sinceri e in famiglia, in un magico mondo sempre più
frammentato.
Animali Fantastici: i
Crimini di Grindelwald è diretto da David
Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K.
Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling,
Steve Kloves e Lionel Wigram.
Mentre la Warner Bros. è al lavoro
sulla pre-produzione del film, il protagonista di Shazam!Zachary Levi ha
avuto modo di parlare delle sue previsioni e di quale supereroe
vorrebbe incontrare nel cinecomic DC che sarà diretto
da David F. Sandberg (Annabelle:
Creation). Sembra proprio che l’attore abbia un’unica
preferenza: Wonder Woman, o almeno è ciò che si
evince dalle sue parole.
“Vorrei lei perché è
straordinaria. Certo, un qualsiasi altro cameo di un supereroe DC
sarebbe grandioso, ma Gal Gadot è la mia preferita. Ha un tale
fascino, è forte, è una mamma, è stata nell’esercito
israeliano…Sarebbe bello vedere il giovane Billy Batson interagire
con Wonder Woman che è una meravigliosa amazzone“.
Le riprese di
Shazam! partiranno tra un mese ad Atlanta, con
Levi già confermato nel cast insieme ad Asher
Angel, Jack Dylan Grazer, Grace
Fulton, Cooper Andrews e Faithe
Herman. Nessun dettaglio sulla trama ufficiale del film è
ancora trapelata e un cameo di Wonder Woman, a questo punto della
produzione, appare davvero un’idea lontanissima. Ma staremo a
vedere.
Vi ricordiamo che
Shazam! farà parte dell’Universo
Cinematografico DC e dovrebbe
esserepronto per debuttare al cinema nell’aprile
2019.
Ryan Meinerding ha condiviso un
nuovo concept dedicato a Spider-Man, in cui
possiamo vedere un look alternativo che l’Uomo Ragno avrebbe potuto
avere nella sua breve apparizione in Captain America: Civil
War.
Nella didascalia al concept,
Meinerding ha specificato che il disegno è stato realizzato con lo
scopo di porgere un omaggio al look dello
Spider-Man di Ben Reilly, che è stato realizzato da Mark Bagley per i fumetti.
Naturalmente, come ben sappiamo, il
costume di Spidey di Civil War è stato poi realizzato secondo un
design più classico, cosa che ha poi permesso uno sviluppo del
costume del personaggio in Avengers: Infinity War, dove, stando
al trailer, potremo vedere in azione Iron Spider, lo stesso
presentatoci alla fine di Spider-Man: Homecoming.
Per quanto riguarda il personaggio,
lo rivedremo, sempre interpretato da Tom Holland, in Infinity War,
mentre dovremo aspettare il 2019 per vedere il sequel di
Spider-Man: Homecoming, già in pre-produzione.
Del film sappiamo ancora poco,
tranne che Jon Watts tornerà alla regia e
Holland a interpretare il protagonista. Inoltre
sappiamo che si sta cercando un’attrice europea che dovrebbe
interpretare Gwen Stacy.
È stato diffuso un nuovo trailer di
Black Panther in cui si inneggia “lunga vita al
re”. Si tratta ovviamente di T’Challa, erede al trono di Wakanda
dopo la morte (vista in Captain America: Civil
War) di T’Chaka.
Di seguito la prima sinossi del
film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di
Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e
tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per
prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio
nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano
e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in
un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in
pericolo.
Ryan
Coogler scriverà e dirigerà Black
Pantherche seguirà la storia di T’Challa, il re
guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil
War.
Non è ancora chiaro quali altri
personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona
possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito
in Avengers Age of Ultron con il volto
di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa
essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre
in Civil War con il volto
di Martin Freeman.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Black
Pantherarriverà al cinema il 16 Febbraio del
2018.
A differenza degli altri film CD
Comcis fino a questo momento arrivati al cinema, Wonder Woman ha avuto un discreto
successo, anche da parte del pubblico che ha cominciato ad amare
Gal Gadot, nonostante le iniziali critiche in
merito alla sua scelta per interpretare Diana Prince.
Parlando con Entertainment
Weekly , l’attrice ha spiegato come si è sentita a
raccontare una Wonder Woman che passa da un film
in solitaria a uno in cui è parte di un gruppo.
“Quando ho cominciato a girare
Justice League era letteralmente il giorno
dopo in cui ho finito le riprese di Wonder Woman. Quindi per me è
stato lo stesso, ma allo stesso tempo differente, ed è stato molto
bello dividere la scena con il gruppo, e tornare a lavorare con
alcuni di loro. Molto divertente. Naturalmente non si trattava di
Wonder Woman; in questo caso era di supporto alla storia più
grande. Sono molto eccitata ora di tornare a lavorare per Wonder Woman 2.”
In merito al futuro del personaggio,
Gal Gadotha detto: “A parte ciò che
ha fatto Lynda Carter in tv, questo personaggio non è mai stato
davvero raccontato sul grande schermo, l’abbiamo vista solo nella
sua storia di origini. Ma c’è così tanto da esplorare con un
personaggio che ha un’eredità di 75 anni, c’è così tanto materiale
e così tanti modi per raccontarlo che sono completamente
assorbita.”
In merito a quanto altro tempo la
vedremo nei panni di Wonder Woman,
Gal è stata onesta dicendo: “Penso che nel
momento in cui sono lì, e sentirò il desiderio di andare avanti,
allora lascerò il ruolo. Per adesso non so quanto
continuerò.”
Leggi la nostra recensione di Wonder
Woman con Gal Gadot
Patty Jenkins
tornerà alla regia del film che vedrà ancora come protagonista
Gal Gadot. Il film sarà ambientato nell’Era
moderna e la sceneggiatura è in fase di scrittura, con
Goeff Johns e Patty Jenkins a
lavoro a quattro mani.
Wonder Woman 2
arriverà al cinema l’1 novembre 2019.
Michael Pena, che
in Ant-Man ha interpretato il divertentissimo
Luis, amico di Scott Lang (Paul Rudd), sembra aver
confermato che la Marvel ha già in mente una trilogia
per il personaggio arrivato sul grande schermo nel 2016.
“Ne abbiamo parlato dal primo
giorno – ha dichiarato Pena – Si tratta di un club
completamente nuovo in cui essere, quello del Marvel Universe. Non so se mi
useranno nel terzo film, ancora non lo so, ma è bello lasciare un
piccolo segno in questo universo, è un bel club, i ragazzi guidano
uno studio vincente.”
Sulla sua eventuale presenza in
Infinity War, Pena ha replicato: “Non ho mai lavorato con
nessun altro del Marvel Cinematic Universe. Ho
lavorato con Paul ed Evangeline Lilly, e Michael Douglas, che è
comunque una bella lista.”
Su quello che dovremmo aspettarci da
lui nel secondo film, ha detto: “Non posso dire nulla ma credo
che siano bravi ragazzi, lo sono sempre stati e immagino lo
rimarranno. Devo rimanere molto vago, generale, ma credo che
riguardi il sogno Americano e il fare del proprio meglio con se
stessi. Luis ama quel mondo, e tutti conoscono Tony Stark. Sta
cercando di migliorare la sua vita. È il miglior modo per
dirlo.”
Ant-Man and the
Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. Alla regia potrebbe
tornare Peyton Reed, mentre alla
sceneggiatura c’è Adam McKay. Nel cast sono
stati confermati i protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah John-Kamen
è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy
Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster,
aka Goliath.
Ecco il secondo trailer di Red
Sparrow, in cui Jennifer Lawrence
diventa un’assassina. L’attrice premio Oscar è diretta
da Francis Lawrence.
In italiano:
Francis Lawrence,
che ha già diretto l’attrice premio Oscar omonima in tre dei
quattro film della saga di Hunger Games,
dirige su un film basato sull’omonimo romanzo di Jason
Matthews.
Red Sparrow, dal romanzo
di Jason Matthews
La data d’uscita di Red
Sparrowè il 10 novembre 2017. La
sceneggiatura è firmata da Justin Haythe che ha
rimaneggiato uno script precedentemente realizzato di Eric
Warren Singer.
Il libro è ambientato in Russia ai
nostri giorni, dove una giovane donna, che fa parte della sezione
burocratica dei servizi segreti, che si sposta nella sezione
operativa e diventa un passero (Sparrow del titolo), un’infiltrata
nella CIA.
Continuano a essere vaghe le notizie
in merito a The
Batman, il film standalone per l’Uomo Pipistrello, che
sarà diretto da Matt Reeves.
In occasione della Q&A
With Jeff Goldsmith, il regista ha però aggiornato il
pubblico in merito allo stato della storia del film, spiegando:
“Sto delineando. La storia è pronta, funziona, e sto delineando
tutto.”
L’affermazione lascia immaginare che
mentre la storia è pianificata, sembra che manchi ancora una
sceneggiatura, il che vuol dire che lo script precedente è stato
completamente cestinato.
The
Batman sarà prodotto da Ben
Affleck e Geoff Johns che
firmano anche la sceneggiatura. Nel
cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe
Manganiello sarà Deathstroke. Alla
regia Matt Reeves.
Il genere dei
cinecomic ha radici profonde nella storia
dell’intrattenimento americano che risalgono agli anni Quaranta,
con una serie di produzioni rivolte soprattutto ad un pubblico
giovane che si sono poi evolute nella forma che conosciamo oggi.
Dopo una prima fase di assestamento dal 1978 al 1999, il film di
supereroi si è affermato come realtà assoluta dal grande potere
economico, stabilendosi puntualmente in cima al box office e
consegnando al pubblico tutto ciò che fa parte del Marvel Cinematic Universe
e del DC
Universe (i due colossi dell’intrattenimento
supereroistico attuale).
Eppure ci sono diversi titoli e
progetti lasciati nel cassetto dei desideri di registi, attori e,
ovviamente, fan, che ScreenRant ha raccolto in una
lista di 15 cinecomic mai realizzati. Ecco quali
sono:
Batman 3 di Tim Burton
Il terzo e mai realizzato
capitolo di Batman firmato da Tim
Burton resta tra i progetti più ambiti e desiderabili di
tutti. Giudicato fin troppo dark per vendere giocattoli e
quant’altro, il film venne interrotto per dare spazio ad una
versione più commerciale del perdonaggio.
Spider-Man 4 di Sam Raimi
Dopo Spider-Man
3Sam Raimi avrebbe accettato di tornare
per un altro film del franchise, con una trama abbastanza
tradizionale e nuove aggiunte al cast originale (come John
Malkovich e Anne Hathaway). Non convinti del progetto in sè, gli
studios lasciarono in sospeso tutto quanto, e solo successivamente
si decise di riavviare la sorte di Spider-Man al cinema con
The Amazing Spider-Man.
Green Arrow: Escape From Supermax
L’arrivo di Freccia
Verde in tv, con la serie targata CW, ha allontanato la
possibilità di vedere presto al cinema il personaggio, eppure
esisterebbe uno script basato sulla
trilogia Blade and Dark
Knight e curato da David S. Goyer che
sembrerebbe interessante.
X-Men Origins: Magneto
Che futuro attende gli
X-Men dopo Dark Phoenix? Cosa ne
sarà dei mutanti dopo l’accordo tra Disney e Fox? Verranno
realizzati altri spin-off sui singoli personaggi? Tra questi, uno
dei desiderabili è proprio quello sulle origini di
Magneto, interpretato nelle trilogie da
Ian McKellen e Michael
Fassbender.
The Sinister Six
2014, la Sony fa uscire The
Amazing Spider-Man 2 lasciando sui titoli di coda una
scena che lasciava intendere il futuro del franchise legato ai
Sinistri Sei. Come avrete visto, Spider-Man è
tornato nelle mani dei Marvel Studios, mentre i villain dei fumetti
sono oggi protagonisti di attesi spin-off (il primo è
Venom con Tom Hardy), dunque
potremmo aspettarci anche un film sui Sinistri Sei. Niente è ancora
confermato.
Doctor Strange di Wes Craven
Da Doctor
Mordrid a Doctor Strange, il progetto legato al
personaggio dei fumetti Marvel doveva essere realizzato da
Wes Craven all’inizio degli anni Novanta. Il
regista si era poi spostato su altri lavori, lasciando in sospeso
il cinecomic per occuparsi di franchise come
Nightmare.
She-Hulk
Verso la fine degli anni
Ottanta il regista di b-movie King Larry Cohen aveva iniziato
a lavorare sul progetto di She-Hulk, potenzialmente trasformabile in
una serie tv come L’incredibile Hulk. Non se ne
fece più nulla.
Iron Man di Stuart Gordon
Altro progetto risalente
agli anni Novanta mai realizzato, quello su Iron
Man con la regia di Stuart Gordon e
un’idea inedita di Tony Stark come moderno Howard Hughes depresso e
ritiratosi dalla vita da supereroe. All’epoca la Marvel doveva fare i conti con la
bancarotta, così decise di allontanare ogni ipotesi di
realizzazione del film.
Silver Surfer
Dopo l’uscita del primo
Fantastici 4, la Marvel era pronta a realizzare un
film su Silver Surfer, idea successivamente
naufragata nel sequel Fantastic Four: Rise of the Silver
Surfer.
Spider-Man di James Cameron
Diversi anni fa James
Cameron aveva tra le mani uno script su
Spider-Man (incredibile ma vero), ovviamente mai
trasformato in un film e incentrato su un Peter Parker adolescente.
Ad interpretarlo, così si vociferava, sarebbe arrivato nientemeno
che Leonardo DiCaprio.
Catwoman di Tim Burton
Dopo aver diretto i film su
Batman, Tim Burton sembrava pronto ad affrontare
un cinecomic dedicato a Catwoman con
Michelle Pfeiffer nel ruolo della
protagonista. Preoccupati dal tono che avrebbe assunto, i
vertici della Warner Bros. hanno continuato a rimandare la
produzione finchè nel 2004 è uscito nelle sale
Catwoman con Halle Berry, una
sorta di riavvio del personaggio che abbandonava la continuity di
Burton.
Dazzler
Musicista di giorno,
supereroina di notte, Dazzler era tra i papabili
progetti da portare sul grande schermo grazie alle atmosfere anni
Settanta e il fascino retrò di un personaggio poco noto al
pubblico.
Wonder Woman di Joss Whedon
Joss
Whedon, alla regia dei primi due Avengers
e prossimo regista di Batgirl, avrebbe dovuto
dirigere anni fa un film su Wonder Woman (poi affidato, come
sapete, a Patty Jenkins). Cosa è andato storto?
Problemi sulla sceneggiatura, a quanto pare, con la Warner Bros.
che continuava a rigettare ogni idea di Whedon, tra l’altro
accusato dalla ex moglie di essere un falso femminista.
Superman Lives
Grazie a The Death of
Superman Lives: What Happened?, il documentario sulla
realizzazione (che non ha portato ad alcun film) del cinecomic con
Nicolas Cage nei panni di Superman, abbiamo avuto
un assaggio di ciò che avrebbe potuto essere, magari nelle mani
di Tim Burton e Kevin Smith.
Purtroppo il progetto non ha trovato seguito per ragioni ancora
ignote.
Justice League: Mortal
Il progetto di George
Miller legato a Justice League stava quasi per
concretizzarsi quando la produzione ha deciso di annullare tutto
dopo una serie di sventure, come la morte del costumista o il
continuo rimando delle riprese che non coincideva con gli impegni
degli attori. A detta di molti lo script era quanto di più fedele
ai fumetti, ma la Warner Bros. ha preferito focalizzarsi sugli
standalone dei personaggi singoli.
Il nero come segno di protesta, il
tappeto rosso orfano del colore, i discorsi pieni di rabbia e
passione, poi i premi, le conferme, le sorprese, qualche delusione
sparsa, tutto è stato inghiottito nel cuore della notte (ore 5
della mattina in Italia) al termine della cerimonia dei
Golden Globes 2018.
Un evento mai come quest’anno
caratterizzato dalla responsabilità politica e dai messaggi contro
quel potere maschile che ha governato l’industria cinematografica –
e non solo – sopprimendo la controparte femminile; ecco spiegata
allora la scelta, delle attrici, di indossare solo abiti neri,
l’assenza (finalmente!) di domande sciocche dal red carpet (“Cosa
indossi stasera?”), la solidarietà collettiva opposta agli abusi
sessuali, alle molestie, alle ingiustizie di ogni tipo.
“Il tempo è scaduto”, ha tuonato
Oprah sul palco mentre riceveva il Cecil
B. DeMille Award, una nuova pagina di storia sociale è
stata scritta, e questi Golden Globes non fanno che ribadire la
portata del movimento e la sua influenza, inevitabile, sulla
direzione intrapresa dalla Hollywood Foreign Press
nell’assegnazione dei premi. Ma procediamo con ordine.
Il prodotto televisivo che meglio
cavalca il risveglio femminile-femminista dell’ultimo anno
appartiene alla scuderia HBO – garanzia di qualità e di una certa
libertà creativa – e ha praticamente spazzato via la concorrenza
nella categoria miniserie dei Golden Globes 2018,
vincendo quattro premi (Miglior Attrice Protagonista, Miglior
Attore Non Protagonista e Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior
Miniserie Drammatica).
Il “caso” della stagione appena
trascorsa è la realizzazione di un progetto collettivo, nato
dall’intuito imprenditoriale di Reese Witherspoon
e dal coinvolgimento dell’amica Nicole Kidman (lei
che nel 2017 avrebbe meritato una maggiore attenzione per la prova
ne L’Inganno di Sofia Coppola, ma
tant’è…) e incanala tutti i discorsi sollevati dopo lo scandalo
Weinstein, ma va anche oltre i confini dell’industria dello
spettacolo, tra le mura domestiche dove si consumano le violenze
sulle donne, con un tempismo perfetto.
Non stupisce affatto l’entusiasmo
scatenatosi attorno a Big Little Lies, che pure
rimarrà un episodio degno di lode nel panorama televisivo (per il
magnifico affiatamento del cast e la densità delle interpretazioni,
la messa in scena e la regia di Jean Marc Vallée),
come non è da sottovalutare l’impegno emotivo e sociale che permea
la produzione; tuttavia questo sembra aver prevalso in maniera
indiscutibile sulla concorrenza che invece della politica ha
preferito altre strade. E in tempi come questi, è davvero difficile
capire se il valore oggettivo possa essere oscurato dalla portata
sociale. Visto l’andamento dei premi, la risposta è piuttosto
chiara.
Mostri americani e giovani
speranze: la sconfitta di I, Tonya e il trionfo di Lady
Bird
Passiamo al nostro argomento
favorito della serata, il confronto che più attendevamo con
curiosità, trattandosi di due piccole produzioni entrambe “guidate”
da una figura femminile molto forte. Stiamo parlando di
Lady Bird, l’acclamata opera prima di
Greta Gerwig e I, Tonya, atipico
biopic dedicato alla pattinatrice olimpica Tonya
Harding, pellicole lontane per intenzioni, genere e
carattere cinematografico purtroppo finite nella stessa, già
contraddittoria, categoria (quella della Commedia o Musical).
Ironia e dramma si fanno spazio tra
le sceneggiature della Gerwig, da una parte, e di Steven
Rogers dall’altra, mettendo sotto i riflettori storie di
vere underdog, che in un’ottica generale di grandi titoli e anziana
concorrenza sono parse le cose migliori della serata (e forse
dell’intera stagione).
È però il dolce-amaro coming of age
della Gerwig a dominare i premi: Miglior Commedia e Miglior Attrice
Protagonista in una Commedia (Saoirse Ronan),
praticamente sfilandoli dalla tasca di Margot
Robbie e compagni. La stampa americana ha adorato
Lady Bird, ma ha anche saputo apprezzare le
oggettive potenzialità di I, Tonya, film
scorretto, politicamente schierato, “uncomfortable” direbbero loro,
ovvero scomodo. Forse troppo. E questo dice molto della difficoltà
perpetua, di generazione in generazione di critici, di accettare il
contraddittorio. L’America non è (ancora) pronta per premiare una
pellicola come I, Tonya, come non è pronta per
premiare chi le ride in faccia confessando la verità.
La vendetta della
periferia sulla favola e il romanticismo: Three Billboards Outside
Ebbing, Missouri batte The Shape of Water
L’altro grande scontro di questa
edizione dei Golden Globes vedeva protagonisti The Shape of
Water, ultima opera di Guillermo Del Toro
già Leone D’oro a Venezia, e Three Billboards Outside
Ebbing, Missouri, di Martin McDonagh.
L’amore puro che combatte barriere
fisiche e sociali opposto al racconto di una vendetta personale e
di un’acredine tutta femminile, sono stati i concorrenti in lizza
per i premi più ambiti nella categoria Film Drammatico, portati a
casa – tutti tranne uno – dalla pellicola di McDonagh; a Del Toro
non resta che il riconoscimento alla Regia, in una cinquina che
quest’anno non ha riservato sorprese.
Ciò che stupisce in effetti è
l’assoluto disinteressamento dell’Hollywood Foreign Press nei
confronti di The Shape Of Water, che seppure
insignito del numero più alto di nomination, ha guadagnato
prevedibilmente il premio che da diversi anni viene assegnato a
filmaker messicani (vedi Alfonso Cuaron e
Alejandro Gonzalez Inarritu). Così, tanto per
alimentare i dubbi, sembra che dietro queste decisioni ci sia
soltanto l’idea di un’integrazione, di un cinema americano che
accoglie artisti stranieri, ma che poi di fatto non è mai in grado
di sostenere pienamente. Ci voleva coraggio, quello che la Mostra
di Venezia ha dimostrato, a premiare come Miglior Dramma un film di
genere, anzi, un film di mostri che nasconde al suo interno
un’infinità di discussioni etiche, sociali, culturali e
politiche.
Di questi Golden Globes ci
porteremo il ricordo di Frances McDormand,
leonessa sul palco mentre riceve il suo meritatissimo premio, la
fierezza di Allison Janney, la purezza di
Saoirse Ronan che saluta la mamma in collegamento
telefonico, l’emozione di Greta Gerwig che
ringrazia Sacramento, ma anche la rivincita delle seconde linee,
Sam Rockwell splendido cowboy e James Franco.
Nemmeno la conduzione di Seth Meyers, tra alti e
bassi, il monologo-sermone di Oprah e i riferimenti agli scandali
sessuali di Hollywood potranno mai offuscare la bellezza offerta da
tutti questi interpreti del cinema, dell’arte, e della vita.
Nonostante il nuovo film di
Alex Garland, Annientamento (qui il trailer), sia
l’adattamento del primo romanzo di una trilogia, il regista non ha
pianificato ancora nessun sequel per la storia che vedrà
protagonista Natalie Portman.
Parlando con Coming
Soon Garland ha dichiarato: “Non ho piani, non li
ho mai. Quando ho scritto la sceneggiatura, ed eravamo nel cuore
del processo per cominciare le riprese, Jeff (VanderMeer, autore
della trilogia) stava ancora scrivendo il secondo e terzo capitolo.
Ho letto la bozza del primo romanzo, non era stato ancora
pubblicato, e non ho pensato che ci fossero altri due libri, non mi
interessa l’idea di altre persone che lavorano a questo
franchise.
Non giudico, va bene, ma è
qualcosa che non sono interessato a fare. Quello di cui parlo va da
quello che ho raccontato in Ex
Machina e in Annientamento, in Non Lasciarmi e in Dredd, o un
28 Giorni Dopo a Sunshine, I non voglio passare altro tempo nello
stesso mondo in cui sono stato per tre anni. Voglio fare altro,
quindi l’idea dei sequel non mi interessa nemmeno un po’. Non ne ho
avuto nessun desiderio, senza disprezza nessuno che vuole
realizzare la trilogia di Jeff o altro. Parlo da un punto di vista
personale.”
Nel cast con Natalie
Portman ci sono anche Oscar Isaac, Jennifer Jason
Leigh, Gina Rodriguez e Tessa
Thompson.
Il romanzo è il primo della trilogia
nota con il nome di Southern Reach composta dai romanzi
Annihilation, Authority, e
Acceptance.
La storia del romanzo ruota intorno
a una biologa (Natalie Portman) in cerca di
risposte in seguito alla tragica scomparsa del marito volontario
per una spedizione governativa. Quello che scopre è una primigenia
zona selvaggia e una misteriosa forza oscura.
I produttori del franchise degli
X-Men alla Fox non vedono l’ora di partecipare
alla produzione di un film sui mutanti Marvel in compagnia di
Kevin Feige.
Ecco quanto ha
dichiarato Lauren Shuler Donner, produttrice
anche della serie tv The Gifted, che durante
un’intervista con Rotten
Tomatoes, ha espresso il suo essere elettrizzata all’idea
di collaborare con Feige in futuro.
“Bisogna aspettare ancora 18
mesi, quindi chissà. Per me, penso che Bob Iger sia uno degli
uomini più svegli in giro. Un vecchio amico di Alan Horn. Kevin
Feige è stato un mio interno e assistente e poi mio produttore
associato con gli X-Men. Io e Kevin abbiamo cominciato insieme con
gli X-Men, quindi, se dovessi di nuovo lavorare con lui, ne sarei
molto felice.”
Marvel: Disney rimugina
sugli X-Men, ma la decisione spetta a
Kevin Feige
Chiaramente l’accordo Fox-Disney
deve essere ultimato e perfezionato, ma si sa che la Marvel ha dei piani in serbo per i
mutanti.
Intanto, quest’anno si aspettano
almeno tre film della “vecchia” Fox: Deadpool 2,
che mira a confermare il grande successo del primo film con
Ryan Reynolds; The New Mutants,
un nuovo approccio ai mutanti, un teen movie in chiave horror;
chiude il terzetto X-Men: Dark Phoenix, che
prosegue invece il canone classico del franchise.
Si chiude il periodo delle Feste con
il fine settimana dell’Epifania, che vede Jumanji – Benvenuti nella Giungla
trionfare al box office italiano con 3,1 milioni di euro. Uscito a
Capodanno, il film con Dwayne Johnson è già a quota 5,6 milioni di
euro.
Coco scivola in seconda
posizione con 2,6 milioni di euro e sfiora il tetto degli 8 milioni
complessivi alla sua seconda settimana di programmazione.
Ferdinand scende in ottava posizione con
642.000 euro e giunge a quota 5,5 milioni, mentre
Star Wars: Gli Ultimi Jedi raccoglie altri 598.000 euro e
arriva alla bellezza di 14,6 milioni di euro.
A didascalia della sua ultima
condivisione su Instagram, una foto in cui l’attore “sorregge” il
logo degli Avengers, RDJ ha chiesto ai fan del franchise se sono
pronti a fare la loro parte, visto che lui lo sta ancora facendo:
il meglio deve ancora venire.
Avengers: Infinity
War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
Durante il prossimo weekend,
Todd McFarlane presenterà il panel del ACE
Comic-Con che avrà come ospite d’onore Stan Lee.
Durante un’intervista con AZ
Central in merito ai suoi progetti e al suo
lavoro, McFarlane ha spiegato che il suo nuovo adattamento di
Spawn non dovrà essere considerato un film di
supereroi.
“Abbiamo concluso la sceneggiatura,
e stiamo lavorando al budget. Stiamo anche cominciando a scegliere
gli attori… Sarà oscuro e pesante, serio, un film con un rating R.
Non sarà un film di supereroi. Sarà un thriller soprannaturale,
come un sacco di altri bei film inquietanti. L’unica cosa
fantastica del film sarà Spawn, il resto sarà tutto ordinario,
normale.”
Nel
1997, Spawn ha già avuto un adattamento
cinematografico, diretto da Mark A.Z. Dippé. Si tratta della
trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto creato
da Todd McFarlane per la Image Comics. Dippé ha
anche partecipato alla stesura della sceneggiatura, mentre
McFarlane ha svolto il ruolo di produttore esecutivo.
Tra gli interpreti si
ricordano Michael Jai White nel ruolo di Al
Simmons/Spawn, John Leguizamo nella parte del
Clown/Violator e Melinda Clarke in quella di Jessica
Priest.
Dopo l’ingresso nel DC
Universe dalla porta principale, con il lavoro a
Justice League, Joss
Whedon si deve mettere a lavoro su
Batgirl, il prossimo progetto a cui lavorerà per
la Warner Bros.
Il regista e sceneggiatore non ha
ancora scelto l’attrice che interpreterà Barbara
Gordon, ma non gli mancano certo le candidate, lunga lista
a cui si aggiunge adesso un altro nome.
Lindsay Lohan ha
esternato su Twitter la sua
volontà di interpretare l’eroina dalla chioma rossa, chiedendo ai
suoi follower un parere su un eventuale casting.
Sembra decisamente improbabile che
la scelta di Whedon ricada sull’ex bambina prodigio di casa Disney,
ma questo non ha fermato la Lohan dal fare la sua proposta.
Sembra che nel film ci sarà spazio
per altri personaggi di Gotham. Ci aspettiamo
quindi di vedere il Commissario
Gordon, o magari Batman, o
addirittura
il Joker e Harley
Quinn.
La sceneggiatura sarà ispirata
a New 52 di Gail
Simone, uscito nel 2011. Il film sarà scritto, diretto e
prodotto da Joss Whedon.
Ridley Scott è al cinema con Tutti i Soldi del
Mondo, film che racconta il rapimento di Paul
Getty III, vicenda di cronaca che risale al 1973 e che ha
tenuto con il fiato sospeso l’opinione pubblica.
Il regista è reduce da un anno
molto impegnativo, che oltre al lavoro con Tutti i Soldi
del Mondo lo ha visto impegnato anche nella produzione di
Blade Runner 2049, sequel del suo film del 1982
che ha diretto Denis Villeneuve.
Parlando con Digital Spy,
Scott ha spiegato che la storia dei cacciatori di Replicanti non si
è ancora chiusa, e che ha altre idee che potrebbe sviluppare in
futuro.
“Credo che ci possa essere
un’altra storia. Ne ho un’altra pronta per essere sviluppata,
quindi c’è sicuramente qualcosa che deve essere fatto.”
Di seguito la sinossi del
film: “Trent’anni dopo gli eventi del primo film, un nuovo
blade runner, l’Agente LAPD K (Ryan Gosling), dissotterra un segreto a
lungo sepoltoche
potrebbe avere il potere di gettare nel caos quello che
è rimasto della società. La scoperta di K lo guida in una ricerca
con lo scopo di trovare Rick Deckard (Harrison Ford), un ex blade
runner della LAPD che è rimasto nasconsot per 30
anni.”
Di quando Denis
Villeneuve “cacciò” dal set
Ridley Scott
Nel cast del film
figurano Ryan Gosling, Harrison Ford,
Robin Wright, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Carla Juri, Mackenzie
Davis, Barkhad Abdi, Dave Bautista, David Dastmalchian, Lennie
James, Hiam
Abbass e Jared
Leto.
La
sceneggiatura del sequel è affidata a Hampton
Francher e Michael Green e
segue la storia originale scritta da Francher e David
Peoples basata sul romanzo di Philip K.
DickIl Cacciatore di
Androidi.
Produttori esecutivi del film sono Frank Giustra
e Tim Gamble, CEO di Thunderbird Film. Lo stesso
Ridley Scott sarà produttore esecutivo della
pellicola così come Bill Carraro.
Chris Hemsworth ha
partecipato ai Golden Globes 2018, dove ha
presentato uno dei premi assegnati dalla Hollywood Foreign
Press Association in coppia con Jessica
Chastain.
Abbiamo visto l’attore in sala alla
fine del 2017, in Thor: Ragnarok, e il personaggio
tornerà sullo schermo per Avengers: Infinity War. Come
i suoi colleghi del MCU, Robert Downey
Jr. e Chris Evans, anche Hemsworth
potrebbe dire addio al personaggio dopo Avengers 4, anche se sembra che
l’attore abbia altri programmi.
Innanzitutto, Chris vorrebbe
incrociare il martello del Dio del Tuono con gli artigli di
adamantio di Wolverine: “Amo molto il personaggio, sapete cosa
intendo? Amo anche Hugh Jackman, ma purtroppo è morto nell’ultimo
film, giusto?”
In merito ad Avengers
4, le cui riprese Chris Hemsworth ha
terminato pochi giorni fa, sembra che l’attore non voglia lasciar
andare il personaggio.
“Ho appena finito di girare due
giorni fa Avengers 4, e il mio contratto è finito. Il mio
preesistente contratto è completo adesso, quindi adesso non so. Due
o tre film fa ho detto ‘Okay, facciamone un altro paio’. Mi è
piaciuto ma mi sono sentito un po’ vincolato… Ma dopo l’esperienza
con Taika e dopo gli ultimi due Avengers, mi sembra che il
personaggio sia stato reinventato e persino con questi altri due si
evolve ancora, e in genere, dopo un franchise non hai questa
possibilità. Quindi mi sento decisamente rinnovato ed eccitato, mi
piacerebbe continuare.”
Rivedremo Chris
Hemsworth nei panni di Thor in Avengers: Infinity
War.
Avengers: Infinity
War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
Dopo aver diffuso in esclusiva il
trailer di Slender
Man, IGN promette ai suoi
lettori un lungo elenco di anteprime per tutto il mese di Gennaio
2018, proseguendo con Venom.
Il sito non ha specificato di che
contenuto si tratterà, se sarà un trailer o la prima foto ufficiale
di Tom Hardy nei panni di Eddie Brock, tuttavia
possiamo aspettarci qualcosa di molto interessante entro la fine
della settimana.
L’uscita di Venom è stata fissata al
5 ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer (Zombieland, Gangster
Squad). Tom Hardy interpreterà
il protagonista Eddie Brock. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Il sito disenystudiosawards.com ha
diffuso nuove inedite immagini da Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, foto dal film che non abbiamo mai visto e che
rappresentano alcuni dei momenti più emozionante dell’avventura di
Rian Johnson.
Tra questi, spica senz’altro la
battaglia nella sala del trono di Snoke tra Kylo Ren e Rey, da una
parte, e la guardia pretoriana dall’altra:
1 di 10
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Ecco tutti i look dal red carpet
dei Golden Globes 2018. Le celebrazioni della 75°
edizione del premio, che ancora una volta si svolge al
Hilton Hotel di Beverly Hills,
sono state caratterizzate dai total black, in occasione di
Time’s Up, la protesta al femminile che sta
coinvolgendo tutti i vertici di Hollywood.
Nella notte tra il 7 e l’8 Gennaio,
si svolgerà la cerimonia di premiazione dei settantacinquesimi
Golden Globes 2018, i premi che la stampa
estera in USA assegna a cinema e tv.
Di seguito vi proponiamo le
previsioni di Cinefilos.it: da una parte c’è chi
dovrebbe vincere, dall’altra chi invece vorremmo vincesse. Perché i
premi, si sa, sono il più delle volte simbolici o rappresentativi
di altro e non sempre sanciscono “il migliore”, ma al cuore
cinematografico di ognuno non si comanda, per cui, di seguito ecco
congetture, preferenze e qualche riflessione sui possibili
vincitori.
Perché vincerà Martin
McDonagh: Con Tre Manifesti a Ebbing,
Missouri, il regista e sceneggiatore britannico ha
adottato ancora un altro punto di vista sul genere umano,
tratteggiando, all’interno di un dramma, personaggi complessi,
divertenti e sofferenti, con cui lo spettatore non può fare a meno
di simpatizzare. La sua agile penna ha conquistato il
riconoscimento della Giuria di Venezia 74,
conquisterà anche l’HFPA. In attesa degli Oscar.
Perché vorremmo vincesse
Greta Gerwig: L’attrice alla sua prima regia, firma anche
la sceneggiatura di un film piccolo e comune, che riesce però a
racchiudere con grande intensità la verità di un periodo della
vita, l’adolescenza, a cui tutti gli adulti sono sopravvissuti.
Sarebbe un buon modo per celebrare un’artista ancora poco nota ma
che sembra avere molto da dire.
MIGLIOR ATTRICE
NON PROTAGONISTA
Perché vincerà Allison
Janney: Parliamoci chiaro: Allison Janney è un’attrice
pazzesca, e lo è da sempre. Chi ha avuto la fortuna di vederla a
teatro almeno una volta confermerà, ma anche il suo percorso
cinematografico non conosce punti bassi. È arrivato il momento
di riconoscere a questa incredibile artista il primo Golden Globe
della carriera (per lei già sei nomination) e la sua performance in
I, Tonya sarebbe l’occasione perfetta.
Perché vorremmo
vincesse Laurie Metcalf: Non c’è recensione d’oltreoceano
di Lady Bird che non abbia speso parole entusiaste
per l’interpretazione di Laurie Metcalf.
L’attrice, nella parte della madre di Saoirse
Ronan, si è rivelata la scelta più azzeccata per il ruolo
da parte di Greta Gerwig, in un film che non fa
che incoraggiare le doti di un’artista spesso sottovalutata e poco
conosciuta.
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA
Perché vincerà Christopher
Plummer: Hollywood ha bisogno delle sue certezze e delle
sue giustificazioni, e probabilmente l’uomo che ha “salvato” il
film di Scott dalla presenza di un
attore denunciato per abusi sessuali (Kevin
Spacey) deve essere premiato, per riconoscerne il valore
morale (a differenza di quello dell’attore che si è travato a
sostituire). Poco importerà se Plummer ha effettivamente consegnato
al pubblico una delle sue migliori interpretazioni di carriera.
Perché vorremmo vincesse
Sam Rockwell: Perché l’attore che si muove da tempo ai
margini dello star system lo fa sempre con ruoli particolari,
attenti e mai sul filo della banalità. In Tre Manifesti a
Ebbing, Missouri, Rockwell mette a nudo la sua anima e
coglie la possibilità, offertagli da un copione straordinario, di
mettere a segno la sua migliore interpretazione.
MIGLIOR FILM
STRANIERO
Perché vincerà The
Square: L’arte vista con occhio diverso, a metà tra
adorazione e profanazione, in un’opera, già premiata a Cannes, che
esalta il gesto e il genio, con approccio brillante, ironico,
inedito.
Perché vorremmo vincesse
Loveless: Perché è un piccolo gioiello di regia, che
racconta una vicenda dolorosa, giocando con gli spazi e i
silenzi.
MIGLIOR FILM
D’ANIMAZIONE
Perché vincerà
Coco: Perché la Pixar ha messo a segno un
nuovo colpo vincente, un piccolo gioiello d’animazione, che parla
di famiglia e ricordi e che, ancora una volta, allarga i confini
etnici dei protagonisti del grande cinema.
Perché vorremmo che
vincesse The Breadwinner: Come già detto, nell’anno della
“rivincita delle donne” il film d’animazione dà
ulteriore dignità a una storia di tenacia e sacrificio, in un luogo
dove la libertà è negata.
MIGLIORE ATTRICE
COMICA
Perché vincerà Margot
Robbie: Quest’anno non ha davvero rivali. La giovane
attrice australiana scoperta da Scorsese, ha messo a segno una
serie di performance interessanti (e altre memorabili) ma in
I, Tonya è semplicemente incredibile. Il suo
ritratto folle, spietato ma anche sensibile della pattinatrice
olimpica è quasi commovente e merita il premio.
Perché vorremmo vincesse
Saoirse Ronan: La splendida irlandese dal nome
impronunciabile è una delle interpreti più delicate e intelligenti
del panorama hollywoodiano. Dopo la conferma di Brooklyn, è
arrivata l’occasione della vita: il ruolo da protagonista
nell’esordio alla regia di Greta Gerwig, commedia
pura dai risvolti drammatici. Un passo indelebile di una carriera
già meravigliosa che meriterebbe almeno un riconoscimento. Sarebbe inoltre divertente sentir pronunciare quasi
sicuramente male il suo nome.
MIGLIOR ATTORE
COMICO
Perché vincerà Hugh
Jackman: Dopo anni in cui ha sfruttato la sua prestanza
fisica, Jackman ha finalmente abbracciato la sua vera natura
artistica e, dopo la bella performance in Les
Misérables, torna al musical, in cui è il vero mattatore.
È lui il più grande showman di
Hollywood.
Perché vorremmo vincesse
James Franco: La sua prolifica attività di regista,
produttore, sceneggiatore e attore fanno spesso pensare che dietro
a tutto questo indaffararsi non ci sia un vero talento. Eppure, con
The Disaster
Artist, Franco ha esorcizzato i suoi demoni, non ha
tradito la sua natura “alternativa” e, come fondamentale, ha
offerto la sua migliore interpretazione in carriera.
MIGLIOR ATTRICE
DRAMMATICA
Perché vincerà Frances
McDormand: Dopo un anno di rivoluzione per le donne,
premiare la McDormand sarebbe una simbolica affermazione di un
modello di donna dello spettacolo che ha sempre fondato la sua
carriera su solide interpretazioni, lontananza dall’attenzione dei
media, dai lustrini, una donna concreta, intelligente, che potrebbe
rappresentare un ottimo modello per le generazioni a venire. Oltre
naturalmente al fatto che in Tre Manifesti offre
una delle migliori interpretazioni della sua carriera.
Perché vorremmo vincesse
Sally Hawkins: Perché con femminilità, dolcezza e
gentilezza, Sally ha portato sullo schermo un personaggio poetico,
interpretato per sottrazione, con sguardi, espressioni, gesti
delicati, come se fosse una principessa delle fiabe antiche,
tuttavia consapevole come una donna moderna che lotta per ciò che
vuole e che ama.
MIGLIOR ATTORE
DRAMMATICO
Perché vincerà Gary
Oldman: Perché ha offerto, ne L’Ora più Buia, la
performance della vita, dando corpo e spirito a una delle
personalità più complesse dello scorso secolo. Il lavoro di make up
e trasformazione fisica hanno fatto il resto. Gary Oldman fa
rivivere Winston Churchill. L’HFPA ne terrà conto.
Perché vorremmo vincesse
Daniel Day-Lewis: È la sua ultima interpretazione al
cinema, salvo miracolosi ripensamenti. Per Paul Thomas
Anderson è già stato Oscar come miglior attore con
Il Petroliere, e siamo piuttosto certi che anche
con Il Filo Nascosto Day-Lewis ci possa consegnare
l’ennesima performance indimenticabile. Più una previsione sulla
fiducia che altro, ma l’attore è quasi sempre una certezza.
MIGLIORE
REGIA
Perché vincerà Guillermo del
Toro: Dai tempi de La Spina del Diavolo,
Guillermo del Toro ha dimostrato di sapere ciò che
fa con la macchina da presa. In una categoria di giganti,
quest’anno la spunterà (secondo noi) lui perché ha realizzato un
film al meglio delle sue possibilità, riportando il cinema
all’essenza: la narrazione, i personaggi, la luce.
Perché vorremmo vincesse
Christopher Nolan: Perché nonostante le divisioni che
sempre generano i suoi film, Dunkirk è la
conferma che Nolan è diventato grande. Messe da parte le velleità
artistiche e le frivolezze che hanno reso troppo difficili i suoi
ultimi film, con questo racconto il regista britannico ha elevato
all’ennesima potenza il suo ruolo di regista, addomesticando ogni
aspetto della produzione al suo volere.
MIGLIOR FILM
COMMEDIA
Perché vincerà Scappa – Get
Out: Perché è stato il caso al box office dell’anno
e perché è stato amato dal pubblico e dalla critica, soprattutto
negli USA. Il racconto, ironico, cinico, attraverso il linguaggio
del thriller ha spiazzato gli spettatori. Il valore sociale è poi
la ciliegina sulla torta e il premio sarebbe una chiusura perfetta
per il film, che in altre sedi non avrebbe altrettanto spazio.
Perché vorremmo vincesse I,
Tonya: Perché è il film più scorretto della
stagione, una commedia nerissima che non ha paura di svelare il
lato oscuro della cultura americana (nello sport e non solo),
diretta, scritta e montata egregiamente. Un premio che
riconoscerebbe il lavoro svolto da un regista molto sottovalutato
nell’industria (Craig Gillespie) e il coraggio di
una produzione indipendente (fondata dalla stessa Margot
Robbie).
MIGLIOR FILM
DRAMMATICO
Perché vincerà The Shape of
Water: Perché Guillermo del Toro, uscito
trionfante da Venezia 74 con
questo stesso film, ha lottato per mettere insieme una pellicola
che rappresenta l’aspetto più autentico del fare cinema,
realizzando una storia magica ma al tempo stesso attuale, che parla
d’amore, di diversità, di paura. Estremamente realistico pur
immerso nell’atmosfera di fiaba.
Perché vorremmo vincesse
Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: Perché è un film che racconta un’umanità
straziata dalla vita, che però ride delle sue miserie con lucido
cinismo. Un film cattivo che però vuole profondamente bene
all’umanità rotta che racconta. Impreziosito da interpreti sublimi,
scritto in maniera eccelsa.
Domani, domenica7 gennaio 2018, in diretta e in esclusiva su
Sky Atlantic HD
la 75° edizione della Cerimonia di Premiazione dei Golden
Globes 2018. A partire dalle 23.25 la
premiazione sarà preceduta da uno speciale sulla
storia dello storico riconoscimento e all’01.00
dal red carpet, che sarà popolato come sempre
dalle tante celebrities presenti
all’evento.
La cerimonia, presentata dal
popolare comico e conduttore televisivo americano Seth
Meyers, inizierà alle 02.00 e si svolgerà
al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills. Quest’anno sarà possibile
seguire la diretta su Sky Atlantic HD anche con i
sottotitoli in italiano.
Quella del 2018 è
un’edizione ricca di candidature per l’Italia:
Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino
è stato candidato come Migliore film drammatico, Miglior interprete
protagonista (Timothée Chalamet) e Miglior attore non protagonista
(Armie Hammer). Candidata anche Helen Mirren come
Migliore attrice protagonista per Ella & John – The Leasure Seeker di Paolo
Virzì mentre Jude Law è candidato come
Migliore attore protagonista in una serie o film per la tv per la
sua interpretazione in The Young Pope, la serie originale
Sky di Paolo Sorrentino.
Per le serie tv,
spiccano le sei candidature del titolo HBO Big Little Lies
(disponibile su Sky Box Sets) nella categoria Miglior miniserie per
la televisione e con il supercast formato da Nicole
Kidman, Reese Witherspoon,Laura
Dern, Shailene Woodley e
Alexander Skarsgard.
Golden Globes 2018
Su Sky Cinema Cult
HD, in occasione della cerimonia, l’intera giornata del 7
gennaio sarà dedicata ai Golden Globes con una maratona di alcuni
memorabili “Golden Gentlemen” e “Golden Ladies”
premiati per la migliore prova attoriale. Tra i film trasmessi,
IL DISCORSO DEL RE (ore 16.40) con protagonista
Colin Firth, vincitore nel 2011 per l’eccezionale interpretazione
di Re Giorgio VI; BARRIERE (ore 18.40) di Denzel
Washington con cui nel 2017 Viola Davis vinse il Golden Globe come
miglior attrice non protagonista, mentre il protagonista della
prima serata sarà Geoffrey Rush che, nei panni del pianista
australiano David Helfgott in SHINE (ore 21.00),
ha vinto come Miglior attore drammatico nel 1997.
LA 75° EDIZIONE DEI
GOLDEN GLOBES IN DIRETTA IN ESCLUSIVA SU SKY ATLANTIC HD DOMENICA 7
GENNAIO DALLE 23.25.
IL MEGLIO DEI GOLDEN
GLOBES LUNEDÌ 8 GENNAIO, DALLE 19.40 SU SKY ATLANTIC HD E SKY ON
DEMAND
Cresce il cast
di Outlander 4, l’attesa quarta inedita
stagione della serie tv di successo Outlander
targata Starz. Secondo quanto apprendiamo oggi da EW
l’attore Colin McFarlane è entrato a far
parte del cast di protagonisti della prossima stagione.
Colin McFarlane
interpreterà Ulisse, il maggiordomo della piantagione di
River Run in North Carolina. Come i lettori dei romanzi di
Outlander già sapranno, Ulisse è un uomo istruito e incline alla
musica che è stato venduto in schiavitù quando era
giovane. Viene acquistato da Hector Cameron e diventa il
fidato servitore della moglie di Hector, Jocasta.
Outlander 4 è la
quarta stagione della serie tv creata
da Ronald D. Moore per il canale americano
Starz.
In merito al finale e alla quarta stagione Outlander
Donald D Moore intervistato da Deadline ha rivelato
Tobias tornerà in qualche modo
per la Stagione 4?
MOORE: (ride) Penso che ci sia una forte possibilità che lo
faremo. Abbiamo parlato del modo di riportare Tobias nello
show della quarta stagione, almeno per alcuni flashback o qualche
altro tipo di sequenze. Quindi niente è stato ancora
impegnato, ma sì, è sul tavolo.
Outlander 4
Nella quarta stagione di
Outlander ritorneranno
Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in
corso), interpretata da Caitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Frank
Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato
da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser
Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura
Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso),
interpretato da Steven Cree, Roger
Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato
da Richard Rankin, Brianna “Bree”
Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata
da Sophie Skelton, Lord John William
Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David
Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in
corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel
“Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato
da César Domboy e Capitano Raines
(stagione 3-in corso), interpretato da Richard
Dillane.