Finalmente
Judas and Black Messiah, l’attesissimo film di Shaka
King candidato a 6 Premi Oscar, tra cui miglior film e miglior
attore non protagonista, arriva in Italiain esclusiva digitale da venerdì 9
Aprile,disponibile per l’acquisto e il noleggio
premium su tutte le principali piattaforme.
Judas
and Black Messiah è infatti nominato per sei premi
alla prossima edizione degli Academy Awards, per miglior film,
miglior attore non protagonista (Daniel
Kaluuya e LaKeith Stanfield), per la fotografia (Sean Bobbitt),
per la canzone originale (“Fight For You,” musica di H.E.R. e
Dernst Emilie II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas), e miglior
sceneggiatura originale (sceneggiatura di Will Berson & Shaka King,
soggetto di Will Berson & Shaka King e Kenny Lucas & Keith
Lucas).
Daniel Kaluuya ha inoltre già vinto il Golden Globe 2021 come
miglior attore non protagonista proprio per
Judas and Black Messiah.
L’informatore dell’FBI William
O’Neal (LaKeith Stanfield), è infiltrato nel partito delle Black
Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro
carismatico leader, il Presidente Fred Hampton (Daniel Kaluuya).
Ladro di professione, O’Neal sembra divertirsi a correre il rischio
di manipolare sia i suoi compagni che il suo “supervisore”,
l’Agente Speciale Roy Mitchell (Jesse Plemons). L’influenza
politica di Hampton è in forte ascesa proprio quando incontra e si
innamora della sua compagna di rivoluzione Deborah Johnson
(Dominique Fishback). Nel frattempo, nella mente di O’Neal prende
vita un dilemma. Si allineerà alle forze benevole? O
contribuirà ad affossare Hampton e Le Pantere con ogni mezzo, come
comanda il Direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (Martin Sheen)?
Ispirato a eventi realmente
accaduti, “Judas and the Black Messiah” è diretto da Shaka King,
all’esordio con un lungometraggio per una major. Il progetto ha
avuto origine da King e il suo partner di sceneggiatura, Will
Berson, e da Kenny Lucas & Keith Lucas, autori del soggetto assieme
a Berson & King. King, collaboratore da molto tempo del regista
Ryan Coogler (“Black Panther”, “Creed”, “Fruitvale Station”), ha
sottoposto l’idea del film a Coogler e a Charles D. King (“Just
Mercy”, “Fences”), che sono poi diventati produttori del film con
Shaka King. I produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler,
Kim Roth, Poppy Hanks, Ravi Mehta, Jeff Skoll, Anikah McLaren,
Aaron L. Gilbert, Jason Cloth, Ted Gidlow e Niija Kuykendall.
In “Judas and the Black Messiah”
troviamo i candidati all’Oscar® Daniel Kaluuya (“Get Out”,
“Widows”, “Black Panther”) nel ruolo di Fred Hampton e LaKeith
Stanfield (“Atlanta”, “The Girl in the Spider’s Web”) in quello di
William O’Neal. Fanno parte del cast anche Jesse Plemons (“Vice”,
“Game Night”, “The Post”), Dominique Fishback (“The Hate U Give”,
“The Deuce”), Ashton Sanders (“The Equalizer 2”, “Moonlight”) e
Martin Sheen (“The Departed”, “The West Wing” e “Grace & Frankie”
per la TV).
Nel cast anche Algee Smith (“The
Hate U Give”, “Detroit”), Darrell Britt-Gibson (“Just Mercy”,
“Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”), Dominique Thorne (“If
Beale Street Could Talk”), Amari Cheatom (“Roman J. Israel, Esq.”,
“Django Unchained”), Caleb Eberhardt (“The Post”) e Lil Rel Howery
(“Get Out”).
Il team creativo dietro la macchina
da presa include il direttore della fotografia, Sean Bobbitt (“12
Years a Slave”, “Widows”), lo scenografo Sam Lisenco (“Shades of
Blue”), il montatore Kristan Sprague (“Random Acts of Flyness”) e
la costumista Charlese Antoinette Jones (“Raising Dion”). Le
musiche sono di Craig Harris e Mark Isham.
La Warner Bros. Pictures presenta,
in associazione con MACRO/Participant/BRON Creative, una produzione
MACRO Media/Proximity, un Film di Shaka King, “Judas and the Black
Messiah”.
Juan Carlos. La caduta di
un re è la nuova docu-serie Sky Original, presentata in
anteprima mondiale al Festival di
Cannes, che racconta l’ascesa e la caduta dell’ex re spagnolo
Juan Carlos I, in arrivo in esclusiva su Sky Documentaries
e in streaming solo su NOW dal 21 maggio alle 21.15.
La serie, in quattro parti,
ripercorre il regno di re Juan Carlos I, per molti anni considerato
un eroe spagnolo, celebrato in tutto il mondo per aver riformato la
Spagna con i suoi valori moderni, progressisti e democratici. Ha
guidato il suo paese dalla dittatura franchista alla monarchia
parlamentare, trasformando la Spagna in un moderno stato europeo e
diventando il sovrano spagnolo più popolare della storia.
Re Juan Carlos aveva una regina
fedele, una famiglia amorevole, rispetto internazionale, amici
nelle alte sfere e sudditi fedeli; aveva tutto ciò che un re può
desiderare. Allora, come ha fatto un venerato monarca a subire una
caduta così drastica da essere costretto ad abdicare nel 2014 e
infine a fuggire in esilio nel 2020?
L’avvincente documentario propone
interviste esclusive ad amici intimi, giornalisti e sostenitori del
Re, oltre che alla sua ex amante, Corinna zu Sayn-Wittgenstein. Tra
gli altri intervistati l’ex agente dei servizi segreti José Manuel
Villarejo, il biografo Jaime Peñafiel, l’ex presidente della banca
Mario Conde e l’ex marito di Corinna zu Sayn-Wittgenstein, Philip
Adkins.
Juan Carlos. La caduta di
un re parte per una caccia internazionale attraverso
Londra, Monaco, Ginevra, Abu Dhabi e New York per scoprire come
Juan Carlos sia arrivato alla sua enorme fortuna e rispondere alle
domande sui suoi affari finanziari, sui suoi lucrosi legami e sul
suo presunto coinvolgimento in casi di corruzione globale.
La serie mostra come una fatidica
battuta di caccia in Botswana abbia rivelato la storia d’amore
segreta del Re con la compagna, Corinna zu Sayn-Wittgenstein, e
abbia dato il via a una serie di eventi che hanno scosso
profondamente la monarchia spagnola e fatto sgretolare il castello
di carte. C’è poi l questione del perché Juan Carlos abbia
trasferito la somma di 65 milioni di euro sul conto di Corinna poco
prima della fine del suo regno.
Christian
Beetz, coautore, produttore, Gebrueder beetz
Filmproduktion: “Quando abbiamo iniziato a produrre questa
serie investigativa sul re Juan Carlos I di Spagna, non eravamo
consapevoli dell’entità e della portata dello scandalo reale,
finanziario e politico. Poco alla volta si è dipanata una rete di
intrighi, avidità e giochi di potere, che affondano le loro radici
nei circoli più alti della società spagnola e che ancora oggi sono
protetti dal servizio segreto spagnolo CNI. È una storia
straordinaria e che abbiamo cercato di raccontare senza timori o
favori”.
Dopo l’horror di The
Orphanage e il dramma famigliare sullo sfondo della
catastrofe di The Impossible, il prossimo
progetto di Juan Antonio Bayona potrebbe essere un film di
frantascienza.
Il progetto, ancora senza titolo, è in corso di scrittura;
al momento nulla è trapelato riguardo la storia; a produrre
il film sarà Kevin McCormick (Gangster
Squad, The Lucky One); Eric
Roth (Molto forte, incredibilmente
vicino, Forrest Gump,
The Insider, Il curioso caso
di Bejamin Button) si sta occupando della
sceneggiatura.
The Impossible sarà nel frattempo
nelle sale tra qualche giorno, con protagonisti Ewan
McGregor e Naomi Watts, che ha ricevuto
al candidatura all’Oscar come miglior attrice.
La 20th Century Fox ha diffuso il trailer
italiano di Joy, il film di David
O Russell con protagonista l’attrice premio
Oscar Jennifer LawrenceRobert
De Niro, Bradley Cooper e Edgar
Ramirez.
Il film
Joy ruoterà intorno ad una figura di
donna forte, Joy Mangano, la casalinga che ha
inventato il Miracle Mop, strumento che ha cambiato per sempre la
vita delle donne che vivono e lavorano in casa. Al momento la
signora Mangano è presidente della Ingenious Designs.
Il film diretto da David O.
Russell vede protagonista Jennifer
Lawrence. Il cast comprende anche Robert De Niro,
Bradley Cooper eEdgar Ramirez.
Ecco tante nuove clip e featurette
di Joy, ultimo film di David O. Russell con
protagonista il premio Oscar Jennifer
Lawrence.
Dal regista di Il
lato Positivo e American
Hustle, Joy è la storia
turbolenta di una donna e della sua famiglia attraverso quattro
generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino alla costruzione
di un impero imprenditoriale che sopravvive da decenni.
Tradimento, inganno, perdita dell’innocenza e pene d’amore sono gli
ingredienti di questa intensa ed emozionante storia sul diventare
un punto di riferimento sia nella vita privata sia nell’ambito
professionale, scontrandosi con un mondo del lavoro che non
perdona. Gli alleati diventano nemici e i nemici diventano alleati,
sia dentro che fuori la famiglia, ma il lato più intimo di Joy e la
sua fervida immaginazione la aiutano a superare i problemi con cui
si dovrà scontrare. Un film con Jennifer Lawrence,
Robert De Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Isabella Rossellini,
Diane Ladd e Virginia Madsen. Diretto da David O.
Russell,
Joy sarà al cinema da gennaio 2016.
David O. Russell è un regista abitudinario, lo
abbiamo capito dai suoi ultimi film: quando si trova bene con un
attore è davvero difficile che lo lasci andare.
Così come ha coinvolto nel ruolo
della protagonista Jennifer Lawrence per il suo
nuovo film, Joy, il regista de
Il Lato Positivo ha voluto con sé anche
Robert De Niro, che si ritroverà accanto a
Jennifer (e diretto da O. Russell) per la terza volta, nella storia
della casalinga che ha inventato il Miracle Mop, il mocio per i
pavimenti. A dare la notizia è The Hollywood Reporter che
però parla ancora di ‘fase di trattative’.
De Niro potrebbe interpretare il
padre di Joy (Jennifer Lawrence), un uomo single
che, iniziando con il Miracle Mop, è diventato poi famoso in tutto
il mondo per la sua attività di vendita sull’Home Shopping
Network.
La produzione di
Joy comincerà a febbraio 2015; la
sceneggiatura originale del film è stata scritta da Annie
Mumolo (Le Amiche della Sposa) e
riscritta in un secondo momento da David O.
Russell.
John Davis e John Fox della Davis
Entertainment produrranno con Ken Mok.
David O. Russell
si muove in un mondo perfettamente disegnato dalla sua percezione
dell’American Way of Life. Alla sostanza delle storie che
ci ha raccontato ha applicato la sua personalissima lente
d’ingrandimento con costante efficacia. E nella forma in
cui vede le cose, rientra anche la sua squadra di stelle, il cui
nucleo resta invariato per il terzo film consecutivo.
Joy è la
storia di una famiglia sull’orlo di un vorticoso ed eterno
fallimento che si avvia al culmine, fino a quando la disperazione
diventa così forte da generare la speranza. Ingegnosa inventrice di
soluzioni domestiche sin da bambina, Joy (Jennifer
Lawrence) è un’adulta che stenta a mantenere se
stessa, i figli, la madre soap-opera dipendente e un ex marito che
continua a vivere sotto il suo stesso tetto. Costretta ad
affrontare il mondo reale, mentre le persone che la circondano
hanno preferito rifugiarsi nel proprio, troverà nelle sua vocazione
la forza per costruire un impero dal duraturo successo, che
inizierà con l’invenzione del rivoluzionario Miracle Mop
(mocio).
Ai fondamentali fatti reali ai
quali si ispira il film, O. Russell sovrappone una struttura di
tipo teatrale nella gestione degli spazi e dei corpi degli attori.
L’intero peso materiale del film è affidato alla sua eroina ed è in
questo ordine di idee che è costruita non solo la sceneggiatura, ma
anche la scenografia. Joy attrae l’occhio
dello spettatore con un’architettura che si basa su una meccanica
di incastro, coerente con la forma mentis del personaggio
di cui si narra. L’eroina è sola, così come l’attrice che ne veste
i panni: sulle spalle di Jennifer Lawrence c’è tutta la struttura
drammaturgica del film. Un peso che l’attrice regge bene – le è
valso anche un Golden Globe – ma che non riesce a convincere fino
in fondo.
Il risultato è un film che si fa
ricordare soprattutto per la consueta atmosfera grottesca,
doppiamente messa in risalto dalla spassosa soap opera che apre il
film e ne intervalla gli atti. Un espediente interessante, che non
riesce però a sviluppare fino in fondo la sua carica comica e
richiama alla memoria la lynchiana Invito
all’amore, riflettendo una volta di più la forma
rovesciata dell’American Dream messo in scena dal regista.
Impossibile, mentre ci si muove tra
le mura della casa di Joy, non pensare alla stramba famiglia Ward
(The
Fighter). Un’analogia che fa suonare il
campanello dall’allarme della ripetitività dell’autore su formule
collaudate, ma che non può non far pensare a una precisa scelta di
poetica, sull’America dell’ultimo ventennio che, se da una parte
contribuisce alla celebrazione del successo capitalistico,
dall’altra ne svela l’elemento disturbante e disturbato, con
personaggi che sembrano essere stati creati in serie. La sensazione
è che Joy, in uscita il 28 gennaio 2015,
tenderà a creare una divisione anche tra i fedelissimi di
David O. Russell.
In attesa del nuovo film di
David O. Russell, è stata pubblicata una
nuova featurette di Joy che vede
protagonista la premio Oscar Jennifer
Lawrence. Diamogli uno sguardo.
Dal regista di Il
lato Positivo e American
Hustle, Joy è la storia
turbolenta di una donna e della sua famiglia attraverso quattro
generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino alla costruzione
di un impero imprenditoriale che sopravvive da decenni.
Tradimento, inganno, perdita
dell’innocenza e pene d’amore sono gli ingredienti di questa
intensa ed emozionante storia sul diventare un punto di riferimento
sia nella vita privata sia nell’ambito professionale, scontrandosi
con un mondo del lavoro che non perdona. Gli alleati diventano
nemici e i nemici diventano alleati, sia dentro che fuori la
famiglia, ma il lato più intimo di Joy e la sua fervida
immaginazione la aiutano a superare i problemi con cui si dovrà
scontrare. Un film con Jennifer Lawrence, Robert De
Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Isabella Rossellini, Diane
Ladd e Virginia Madsen. Diretto da David O. Russell,
Joy sarà al cinema da gennaio 2016.
È stata pubblicata online una nuova
featurette di Joy, nuovo film
di David O. Russell che vede protagonista
l’attrice premio Oscar Jennifer Lawrence. Ve
la mostriamo.
Dal regista di Il
lato Positivo e American
Hustle, Joy è la storia
turbolenta di una donna e della sua famiglia attraverso quattro
generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino alla costruzione
di un impero imprenditoriale che sopravvive da decenni.
Tradimento, inganno, perdita
dell’innocenza e pene d’amore sono gli ingredienti di questa
intensa ed emozionante storia sul diventare un punto di riferimento
sia nella vita privata sia nell’ambito professionale, scontrandosi
con un mondo del lavoro che non perdona. Gli alleati diventano
nemici e i nemici diventano alleati, sia dentro che fuori la
famiglia, ma il lato più intimo di Joy e la sua fervida
immaginazione la aiutano a superare i problemi con cui si dovrà
scontrare. Un film con Jennifer Lawrence, Robert De
Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Isabella Rossellini, Diane
Ladd e Virginia Madsen. Diretto da David O.
Russell, Joy sarà al cinema da gennaio 2016.
Atteso nei cinema italiani il
prossimo gennaio, Joy, nuova
pellicola diretta da David O. Russell che
torna a collaborare con Jennifer
Lawrence e Bradley Copper,
torna a far parlare di se attraverso una nuova clip che ci mostra
il duo composto
da JenniferLawrence e
Edgar Ramirez impegnato in una performance
canora.
Dal regista di Il lato Positivo e American
Hustle, Joy è la storia
turbolenta di una donna e della sua famiglia attraverso quattro
generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino alla costruzione
di un impero imprenditoriale che sopravvive da decenni.
Tradimento, inganno, perdita
dell’innocenza e pene d’amore sono gli ingredienti di questa
intensa ed emozionante storia sul diventare un punto di riferimento
sia nella vita privata sia nell’ambito professionale, scontrandosi
con un mondo del lavoro che non perdona. Gli alleati diventano
nemici e i nemici diventano alleati, sia dentro che fuori la
famiglia, ma il lato più intimo di Joy e la sua fervida
immaginazione la aiutano a superare i problemi con cui si dovrà
scontrare. Un film con Jennifer Lawrence, Robert De
Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Isabella Rossellini, Diane
Ladd e Virginia Madsen. Diretto da David O. Russell,
Joy sarà al cinema da gennaio 2016.
Pubblicato un nuovo spot tv del nuovo film
Joy di David O.
Russell, che ritorna con il trio Jennifer
Lawrence, Bradley Cooper e Robert De Niro.
Dal regista di Il lato
Positivo e American Hustle, Joy è la
storia turbolenta di una donna e della sua famiglia attraverso
quattro generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino alla
costruzione di un impero imprenditoriale che sopravvive da
decenni.
Tradimento, inganno, perdita dell’innocenza e pene d’amore sono gli
ingredienti di questa intensa ed emozionante storia sul diventare
un punto di riferimento sia nella vita privata sia nell’ambito
professionale, scontrandosi con un mondo del lavoro che non
perdona. Gli alleati diventano nemici e i nemici diventano alleati,
sia dentro che fuori la famiglia, ma il lato più intimo di Joy e la
sua fervida immaginazione la aiutano a superare i problemi con cui
si dovrà scontrare.
Un film con Jennifer
Lawrence, Robert De Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Isabella
Rossellini, Diane Ladd e Virginia Madsen. Diretto da David O.
Russell,
In attesa di poter riabbracciare al
cinema la coppia composta da Jennifer
Lawrence e Bradley Cooper, il
regista David O. Russell ha rilasciato una serie di
dichiarazioni su Joy e sul
personaggio interpretato proprio da Jennifer
Lawrence.
“Per me è il primo film con
protagonista una donna, è la storia di una donna e ne approfondisce
la crescita da 10 anni fino a 43. Non l’ho mai fatto prima e non mi
sono mai cimentato in un film su di una persona matura, una persona
ordinaria che diventa straordinaria, ma che straordinaria già lo
era in giovane età. Approfondirò la magia della gioventù, gli
incubi e vedremo come sarà quando dovrà avere a che fare col
successo.”
Anche Jennifer
Lawrence ha, inoltre, voluto commentare
il proprio personaggio:
“Interpreto una donna che
attraversa quattro generazioni, il che è incredibile per un
attore.”
Dal regista di Il lato
Positivo e American Hustle, Joy è la
storia turbolenta di una donna e della sua famiglia attraverso
quattro generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino alla
costruzione di un impero imprenditoriale che sopravvive da
decenni.
Tradimento, inganno, perdita dell’innocenza e pene d’amore sono gli
ingredienti di questa intensa ed emozionante storia sul diventare
un punto di riferimento sia nella vita privata sia nell’ambito
professionale, scontrandosi con un mondo del lavoro che non
perdona. Gli alleati diventano nemici e i nemici diventano alleati,
sia dentro che fuori la famiglia, ma il lato più intimo di Joy e la
sua fervida immaginazione la aiutano a superare i problemi con cui
si dovrà scontrare. Un film con Jennifer Lawrence, Robert
De Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Isabella Rossellini, Diane
Ladd e Virginia Madsen. Diretto da David O. Russell,
Joy sarà al cinema da gennaio 2016.
Continua a crescere il cast
dell’annunciato Joy, il nuovo film
di David O’Russell e oggi Variety
conferma che l’attrice Elisabeth Rohm si è
unita al cast dei già confermati Jennifer
Lawrence, Edgar Ramirez, Robert De Niro e
Bradley Cooper.
Il film Joy ruoterà intorno ad una
figura di donna forte, Joy Mangano, la casalinga
che ha inventato il Miracle Mop, strumento che ha cambiato per
sempre la vita delle donne che vivono e lavorano in casa. Al
momento la signora Mangano è presidente della Ingenious
Designs.
Il film diretto da David O.
Russell vede protagonista Jennifer
Lawrence. Il cast comprende anche Robert De Niro,
Bradley Cooper e Edgar Ramirez.
Joy è uno di quei
film che cercano di raccontare fatti veramente accaduti senza
restare ancora alla biografia vera e propria, servendosi di
interpreti stellari. Questo film racconta la storia di colei che
inventò il cosiddetto mocio, il panno per lavare il pavimento
auto-strizzante, semplificando la vita di milioni di persone in
tutto il mondo. Ecco, allora dieci cose da sapere su
Joy.
Joy film
1. Non è una vera
biografia. La sceneggiatura originale di Annie
Mumolo era basata su Joy Mangano,
un’italo-americana, inventrice ed imprenditrice nota per le
invenzioni come il Miracle-Mop. Quando David O.Russell è entrato nel progetto, ha
aggiunto molti altri personaggi di supporto e ha intrecciato la
biografia originale di Mangano con storie di altre donne che hanno
cambiato la loro vita. Russell ha ammesso di non aver avuto alcuna
fretta nell’incontrare l’inventrice nella vita reale, perché voleva
fare il film a modo suo, parlandoci solo per telefono.
2. Per O. Russell è stato
il film più ambizioso. Secondo il regista, Joy è stato
anche uno dei
film più difficili, per il semplice fatto che tutti si sono
ammalati, Jennifer Lawrence compresa. Paradossalmente,
tutto ciò ha fatto in modo di dare un tono ulteriore di
vulnerabilità alla protagonista, con un film reso più formale e
audace.
3. Il primo del regista con
una donna protagonista. O. Russell ha sempre rappresentato
sul grande schermo donne forti, eppure questo è il primo film in
cui una donna è protagonista assoluta e in cui viene raccontata
quasi la sua intera vita.
Joy streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo,
è opportuno sapere che è possibile farlo grazie alla sua presenza
sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten
Tv, Chili, Google Play, Infinity, iTunes e Tim Vision.
Joy cast
5. Jennifer Lawrence ha
indossato delle parrucche. Per la maggior parte delle
riprese, l’attrice
ha indossato parrucche e altri articoli per capelli. Durante la
scena del taglio di capelli, la Lawrence si è accidentalmente
tagliata dei suoi capelli insieme a quelli posticci.
7. Joan Rivers è
interpretata da sua figlia. In questo film, Rivers ha il
volto di sua figlia Melissa. Il regista David O.
Russell ha chiesto a Melissa degli input per il dialogo scritto per
sua madre, in particolare nelle scena in cui dà il feedback
sull’abbigliamento di Joy.
Joy trailer
8. Un trailer pieno di
aspettative. Prima di vedere il film, potrebbe essere
opportuno dare un’occhiata al
trailer, anche per capire se possa essere adatto ai propri
gusti cinematografici.
Joy trama
9. La creazione di un
impero.Joy racconta la storia di una donna e
della sua turbolenta famiglia, partendo dall’adolescenza fino alla
creazione di un impero. Joy dovrà affrontare numerosi ostacoli
lungo la strada per poter realizzare i propri sogni, diventando
imprenditrice di successo ed inventrice di prodotti per la casa
atti a semplificare i lavori domestici.
Joy frasi
10. Un film dalle frasi
significative. Era inevitabile che un film come Joy
contenesse delle frasi davvero indimenticabili ed incisive. Ecco
qualche esempio:
Non pensare mai che il mondo ti
debba qualcosa, perché non è così! (Joy
Mangano)
Io credo che l’ordinario incontri
lo straordinario ogni singolo giorno. (Neil
Walker)
Sei una fuga di gas, non ti
vediamo, non sentiamo il tuo odore ma ci stai uccidendo in
silenzio. (Rudy)
Quando ti nascondi sei al sicuro
perché le persone non ti vedono, ma la cosa buffa del nascondersi è
che sei nascosto anche a te stesso. (Joy
Mangano)
E ti accorgi che l’unica cosa che
avrai è quello che crei… (Joy Mangano)
E’ stato Lorenzo
Cherubini Jovanotti il protagonista assoluto di oggi
alla Festa del cinema di Roma 2016, il cantante ha
attraversato selvaggiamente il red carpet prima di incontrare il
pubblico dell’Auditorium. Ecco tutte le foto:
Selezionato per la
Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes
2018, Joueurs (Treat Me Like Fire) è
il debutto cinematografico di Marie Monge, giovane
e promettente regista francese. Il film è una pura storia d’amore,
che ha per interpreti principali l’attrice Stacy Martin, famosa per il ruolo
di protagonista in Nymphomaniac di Lars
Von Trier, e Tahar Rahim, celebre invece
per il suo ruolo ne Il profeta, Jacques
Audiard.
Quando Ella (Stacy
Martin) incontra Abel (Tahar Rahim) la
sua vita viene irreversibilmente sconvolta. Attratta in modo
irresistibile dal modo di fare di lui, la giovane ragazza lo
seguirà alla scoperta del mondo segreto del gioco d’azzardo di
Parigi, dove soldi e adrenalina la fanno da padroni. La loro storia
d’amore a sua volta diventa una scommessa, che evolve sempre più in
una passione divorante.
È una vera e propria inversione dei
ruoli quella che la regista sottopone ai suoi personaggi,
assegnando il punto di vista principale alla protagonista
femminile. Benché il film parli di dipendenza, in questo caso dal
gioco d’azzardo, l’interesse è focalizzato su coloro che vivono
accanto al dipendente. Attraverso gli occhi di Ella seguiamo
infatti i vani e disperati tentativi di un’innocente ragazza che
cerca in tutti i modi di salvare la sua storia d’amore. Assistiamo
al suo cadere sempre più in un vortice che la allontana da tutto e
tutti, ma proprio qui sta l’elemento che rende interessante il suo
personaggio, salvandolo da una possibile banalizzazione.
Nel caso di questa storia è Ella la
figura che si prende su di sé tutte le responsabilità, è
consapevole di ciò che accade, scegliendo di addentrarsi nel
pericoloso mondo di Abel e anzi dimostrandosi più in grado di lui
nel gestirlo. Il personaggio di Stacy Martin risulta essere un vero
e proprio catalizzatore di attenzioni e motore della narrazione. La
brava attrice aggiunge poi del suo, riuscendo a far convivere in
Ella fragilità e forza d’animo. Non da meno è il protagonista
maschile, interpretato da un sempre bravo Tahar Rahim, che riesce a
rendere umano un uomo prigioniero dei suoi vizi. L’attore non scade
mai nel macchiettistico, ma dona al suo Abel una profondità d’animo
che lo differenzia da tanti altri simili personaggi visti sullo
schermo. Entrambi sono dei veri e propri giocatori, come suggerisce
il titolo francese, pronti a mettere in palio ogni cosa, perfino sé
stessi.
Joueurs affida
inoltre molto della narrazione all’ambiente che circonda i suoi
personaggi, al modo in cui questo viene fotografato. I due
protagonisti vengono contrapposti per colori, luci, suoni,
raccontandoci così molto più di quello che le parole comunicano. È
un’idea l’ambientazione parlante, quella degli esterni
metropolitani, che la regista riprende su sua ammissione da fonti
di ispirazione quali Martin Scorsese e i fratelli Safdie,
riadattandola alle luci e ai rumori di una Parigi cupa e
violenta.
Come in ogni opera prima che si
rispetti, questa non è esente da difetti. Alcuni risvolti narrativi
poco convincenti rallentano il ritmo e l’attrattiva del film, ma la
bravura degli interpreti e una regia solida rendono
Joueurs un intrigante prodotto, che indaga gli
effetti di un amore tormentato, che come un gioco trascina nel suo
vortice fino a lasciare chi vi ha fatto parte privo di forze,
costringendolo a ricominciare da zero una nuova esistenza.
Non è la prima volta
che il regista di Avengers Age of
Ultron, Joss Whedon, parla in favore
di una giusta rappresentazione delle donne sia al cinema che in
tv.
“Sono troppo occupato a pensare che
questa clip non sia in stile sessimo anni ’70. Lei è una rigidona,
lui una forza della natura. Davvero? Ancora?” Questo ciò che ha
tweettato Whedon dopo aver visto la prima clip di
Jurassic World, l’atteso quarto
episodio della saga creata
da Steven Spielberg e tratta dai
romanzi di Michael Crichton.
Nella scena
vediamo Bryce Dallas Howard che
chiede a Chris Pratt di collaborare all’apertura
del Jurassic World, in quanto in grado di “controllare i
raptor”. Pratt risponde che non è in grado di controllare i raptor,
ma che si tratta di una relazione “basata sul rispetto reciproco”.
Allo stesso tempo Pratt flirta con lei e la stuzzica riferendosi al
loro passato appuntamento romantico.
A giudicare dalla clip, il regista americano non ha tutti i
torti, ma il personaggio della Howard avrà più di due ore di
film per dare prova del contrario.
Jurassic
World uscirà al cinema negli USA il 12 Giugno
2015.
In occasione di una proiezione
speciale di The Avengers
per la Directors Guild of America, ad Hollywood, Joss
Whedon ha parlato del superguppo, offrendo rivelazioni sul
‘cast’ degli eroi inizialmente previsto e su ciò che i fan possono
aspettarsi dal seguito.
La notizia più interessante è il
fatto che nella sceneggiatura originale la formazione del
supergruppo comprendeva anche Wasp, che
assieme ad Ant Man è stata una dei due primissimi
componenti della formazione fumettistica, poi non inclusi nella
versione cinematografica (lo scienziato Hank Pym ha ideato una
formula per rimpicciolire le proprie dimensioni, diventando Ant
Man; sperimentando una simile formula sulla sua collaboratrice e
compagna Janet Van Dyne, la donna assume la capacità di
diventare una sorta di vespa umana, con tanto di ali). In seguito
il personaggio è stato eliminato, e sostituito con la Vedova Nera.
Whedon ha inoltre rivelato che originariamente
nel film era previsto un secondo cattivo, a fianco di Loki, senza
però specificare di chi si trattasse, alludendo al fato che
potrebbe essere utilizzato in futuro.
Al di là di tali modifiche,
Whedon ha comunque confermato la piena
soddisfazione per i personaggi inseriti e per l’esito del
film. Riguardo il secondo capitolo, il regista ha ricordato
come una delle caratteristiche principali del gruppo sia quella di
cambiare spesso i suoi componenti: Whedon ha ricordato ad esempio il numero 150 della
serie, la cui copertina era una gruppo di volti di vari supereroi
Marvel con la scritta: “Chi entrerà
nel team?”; per questo, Whedon ha confermato che nel lavorare al
sequel vorrebbe riprendere parte di quella filosofia: cosa questo
voglia dire concretamente resta da vedere, bisognerà pazientare
‘solo’ fino al 1 maggio 2015, data fissata al momento per
l’uscita.
Whedon continuerà nel frattempo a
lavorare sull’universo Marvel, scrivendo e dirigendo l’episodio
pilota della serie tv Marvel’s
S.H.I.E.L.D., prodotta dalla ABC, che dovrebbe
approdare sugli schermi nell’autunno del 2013.
Vi ricoridamo che tutte le news sul
prossimo film le trovate nel nostro speciale dedicato a The
Avengers. Per tutte le info utili sul film
vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Avengers 2
Joss Whedon: non più solo il
responsabile della saga degli Avengers, al timone della quale
resterà anche in occasione del secondo episodio, ma una sorta di
‘supervisore’ di tutto il Marvel – Universe portato sul
grande schermo. La collaborazione tra Joss Whedon e la ‘Casa delle
Idee’ sembra destinata ad ampliarsi e a consolidarsi, o almeno
questo è quanto suggeriscono le affermazioni rilasciate dal regista
nel corso del tour promozionale giapponese di The Avengers, uscito
solo di recente nel Paese del Sol Levante. Whedon ha dichiarato che
i suoi rapporti con la Marvel non si limiteranno al secondo film
sui Vendicatori; sarà profondamente coinvolto anche in tutto il
resto: il suo contratto prevede infatti un suo ruolo da consulente
per l’intera versione cinematografica dell’Universo Marvel, che non
si limiterà al grande schermo, sbarcando prossimamente anche in
televisione, con una serie tv.
L’obbiettivo è di creare un
universo integrato, come già avviene nei fumetti, nel quale ogni
personaggio agirà certo in maniera autonoma, facendo parte però di
un unico grande contesto. Riguardo il secondo film sugli Avengers,
Whedon ha affermato di voler in una certa misura dare vita a un
film più ‘piccolo’ rispetto al precedente: il regista ha
rassicurato gli spettatori – nel prossimo capitolo non mancherà
l’azione e verranno inseriti nuovi personaggi – tuttavia non è
detto che il film per avere successo dovrù per forza essere portato
su una scala più grande, l’importante sarà mantenere
un’personale. Per sapere quali siano le intenzioni di Whedon
biosgnerà aspettare il 15 maggio 2015, data di uscita prevista
negli Stati Uniti.
Brutta notizia per i fan in attesa
di un’edizione “Director’s Cut” di Avengers:
Age of Ultron (in originale lungo quasi 3
ore e mezza). Parlando al pannel di HQ Nerd al Comic-Con di questo
fine settimana, il regista Joss Whedon ha infatti
escluso la possibilità di un’edizione speciale del film in un
prossimo futuro, un po’ per riluttanza a rimettersi a lavorare ad
un progetto ormai concluso, un po’ per effettiva pigrizia.
Promettendo (tuttavia) numerosi
contenuti extra nella versione DVD, il regista fa sapere: “Non
ho mai voluto realizzare un Director’s Cuts, ho sempre voluto
creare con lo studio esattamente il film che entrambi volevamo
fare. Ultron era molto complesso. Il mio istinto mi suggerisce di
non farlo. Come artista sono tremendamente pigro e sarebbe qualcosa
di difficile. Non credo che ci sia interesse a realizzarlo, in
questo momento. Vedrete un mucchio di roba nei contenuti extra del
DVD, come era stato deciso. Ma la narrazione ha preso forma nel
modo in cui speravo, e io non credo che abbia bisogno di essere
ulteriormente affinata.”
“La prima volta che ho sentito
un remix, avevo 13 anni e stavo ascoltando la radio. Ho sentito una
canzone che era stata remixata e mi sono spaventato così tanto che
ho spento la radio e non l’ho mai più riascoltata, letteralmente.
Mi sentivo come “Aspetta, quella era la canzone. Non puoi farlo!”
Tutta la nostra cultura si basa esattamente questo, ma io non
ci sto. Se io racconto una storia, voglio che quella sia la
storia che racconto. Ultron può avere alcune transizioni che non
condivido al 100% ma è anche una delle cose più personali che
io abbia mai messo sullo schermo. Il fatto che la Marvel mi abbia dato questa
opportunità e mi abbia sostenuto, mi rende felice e molto
orgoglioso di tutti coloro che hanno lavorato al progetto. Non
sento il bisogno di andare a correggere. Mi sento come se fosse a
posto così come è.”
La trama ufficiale del film diretto
da Joss Whedon è la seguente: Quando Tony Stark cerca di avviare un
programma di pace, le cose degenerano e i più grandi eroi della
Terra, tra cui Iron Man, Captain America, Thor, l’Incredibile Hulk,
Vedova Nera e Occhio di Falco, saranno messi alla prova, mentre il
destino del pianeta è a rischio. Il villain Ultron emerge, e
spetterà agli Avengers impedirgli di attuare i suoi terribili
piani, e presto scomode alleanze e situazioni inaspettate apriranno
la strada a un’avventura originale, su scala globale. La squadra
deve riunirsi per sconfiggere James Spader nei panni di Ultron, un
terrificante megacattivo deciso ad annientare il genere umano.
Sulla strada, gli eroi affronteranno due misteriosi nuovi arrivati,
Wanda Maximoff, interpretata da Elizabeth Olsen, e Pietro Maximoff,
interpretato da Aaron Taylor-Johnson, incontrando anche un vecchio
amico in vesti nuove, quando Paul Bettany diventerà Visione.
Avengers:
Age of Ultron uscirà – nei formati 2D, 3D e IMAX 3D –
il primo maggio 2015 negli Stati Uniti mentre per quanto concerne
le sale cinematografiche italiane l’uscita è prevista qualche
giorno prima, il 22 aprile 2015.
Joss Whedon ha
pubblicato sul suo sito ufficiale una lettera in cui ringrazia i
fan per il supporto e la calorosa accoglienza offerta a The
Avengers; ha inoltre parlato de Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, spiegando come non si senta coinvolto in una
competizione violenta e fratricida con Christopher Nolan e il suo film sull’uomo
pipistrello. Ecco un esempio delle “carezze” riservate da Whedon ai
fan:
La gente mi ha detto che tutto
ciò conta davvero qualcosa, che la mia vita sta per essere
rivoluzionata. Ne sono certo anche io. E il cambiamento è sempre un
fattore positivo – ti travolge di sensazioni sconvolgenti […] Ciò
che non cambia mai è quel che davvero ha importanza nella vita di
una persona. Quello che non è mai mutato per me è che ho sempre
potuto fare affidamento sul più intelligente, fedele, appassionato,
articolato gruppo di – non dirò neanche fan. Dirò “compari” –
che nessuna strana setta, neanche la versione melefica del
sottoscritto, sarebbe mai riuscita neppure a sognare…
Ora, invece, il Whedon-pensiero sul
rapporto tra The Avengers e il terzo Batman firmato Nolan, con
allegata la domanda posta dal fantaintervistatore Rutherford D.
Actualperson.
RDA: Ho sentito un sacco di chiacchiere su
questa sfida fra Gli Inutili [The Availers in inglese] e Il
Cavaliere Oscuro – Il Ritorno. Come ti sentiresti se fossi
eclissato da Nolan?
JW: Sono lieto
che tu me l’abbia chiesto. Mi sentirei triste. Ma guardiamo il
quadro nel suo complesso; non lo ripeterò mai abbastanza: QUESTO
NON è UN GIOCO A SOMMA ZERO. I nostri successi, indipendentemente
da chi ne ottenga di più, sono un reciproco beneficio. Stiamo
cercando di provare che i film di supereroi non sono caramelline
per gli occhi (sono TARTUFI per gli occhi!). La gente sembra
crederci seduti uno di fronte all’altro, in competizione, e anche
se sono orgoglioso di essere il Woody Strode di quel Kirk Douglas
di Christopher Nolan, stanno decisamente mancando il bersaglio. A
prescindere dagli incassi che farà Il cavaliere oscuro – Il ritorno
nel primo week end, l’unica statistica che varrà qualcosa per me,
sarà il biglietto che senza dubbio acquisterò. Nolan e Raimi hanno
inventato il film di supereroi, yo! (una menzione speciale va a Jon
Favreau e James
Gunn). Sono felice di essere in questo gruppo.
Ricordiamo che The Avengers è
uscito nelle sale italiane il 25 aprile. Per
Il cavaliere oscuro – Il ritorno si dovrà
attendere il 29 agosto 2012. Nei panni di Batman ci sarà ancora,
naturalmente,
Christian Bale;
Durante un’intervista con Complex, Joss
Whedon ha di nuovo affrontato il fatidico argomento
Marvel vs DC. Il regista,
che ha lavorato con la Marvel prima con i fumetti e poi al cinema,
non ha mai nascosto il suo interesse, dall’altro lato, per la DC e
in particolare per il personaggio di Wonder
Woman.
Parlando della ‘rivalità’ tra le
due case di fumetti, Whedon ha dichiarato:
“Non ho visto Suicide Squad. Ho visto Batman v Superman. Ognuno
ha il suo metodo. Credo che la Marvel abbia raggiunto un successo
maggiore sistematicamente. La DC ha un approccio più
cinematografico, le loro cose hanno un aspetto straordinario, ma
credo che d’altro canto Kevin Feige sia un narratore eccellente. Tiene
molto alla coerenza, e credo che in ogni film aggiunga un po’ di
personalità. L’hanno fatto con Ant-Man e lo faranno con Doctor
Strange, e in tv stanno realizzando cose magnifiche. Il lavoro di
Marvel-Netflix è straordinario. La decisione della DC di
tenere separati cinema e televisione, con attori diversi che
interpretano gli stessi personaggi contemporaneamente è davvero
interessante.”
Sicuramente l’approccio di
Whedon non è di ostilità, ma mette in gioco molti
fattori e dimostra di apprezzare il metodo creativo che per ora
vige alla Warner Bros, avendo specificato
l’efficacia visiva dei prodotti DC Films.
Il regista di Avengers
Age of Ultron, Joss Whedon è tornato
a parlare della versione di Ant-Man firmata
Edgar Wright. Come ricorderete, l’abbandono
di Wright suscitò un sentimento di caloroso
affetto in Whedon che culminò nella foto
postata su twitter inneggiando un cornetto in onore della nota
trilogia di Wright. Ebbene oggi
Whedon intervistato da BuzzFeed ha rivelato
interessanti giudizi in merito agli “inconciliabili divergenze
creative” che hanno portato all’allontanamento del regista dopo un
lavoro durato quasi dieci anni con la Marvel.
Non ho ancora capito. Non solo pensavo che lo script di
Edgar Wright e Joe Cornish fosse il migliore mai fatto per un film
dei Marvel Studios: era anche quello più “Marvel”, nel vero senso
della parola, che avessi mai letto. Ant-Man non mi
interessava. Poi lessi lo script e mi sono detto: È
fantastico! Mi aveva ricordato i fumetti di Ant-Man, quando li
avevo letti. Irrivetente, divertente, poteva rendere enorme ciò che
era minuscolo e vice versa. Non so quale sia stato il momento in
cui le cose sono andate storte, ma la cosa mi ha intristito. Ho
pensato questo sarà un vero successo. E qualsiasi divergenza si sia
venuta a creare, qualsiasi cosa sia success non capisco come possa
essere più importante di un matrimonio che sembrava così perfetto.
Non voglio dire che sia tutta colpa della Marvel, né che Edgar
fosse pazzo. Mi sembrava che potessero completarsi a vicenda nella
loro diversitò, e invece..
Le parole di Kevin Feige sono di estrema
professionalità al riguardo:
Ha chiamato un paio di mesi fa, non era obbligato a farlo ma
è stato super figo e super gentile. Noi non possiamo che
appoggiarlo. Vogliamo vedere un film impressionante su Batgirl
firmato da Joss Whedon.
Secondo le prime indiscrezioni
Batgirl di Joss Whedon sarà
basato su Barbara Gordon di The New 52, e ad opera
di Gail Simone in cui
Batgirl torna a vigilare sulle strade di Gotham
City dopo aver riacquistato la mobilità dopo essere stata
paralizzata, anni prima, dal Joker.
Ad Aprile Joss
Whedon aveva annunciato che era tornato a scrivere pe run
progetto originale. Adesso ha raccontato a Complex che il suo prossimo
progetto, proprio quello che stava scrivendo, è un horror e che
sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.
“Sono nel mezzo di una
sceneggiatura della quale sono estremamente appassionato. Si tratta
certamente di un allontanamento dal tipo di cose per cui sono
famoso. Non ho mai scritto niente di così oscuro (…) Si tratta di
un horror storico di fiction ambientato in un periodo in cui il
mondo intero era impazzito: la Seconda Guerra Mondiale. Ti dirò,
ero in Germania e Polonia per fare ricerche per questo film e non
ho potuto fare a meno di trovare delle assonanze con quello che c’è
negli Stati Uniti. Sarebbe strano comparare il piccolo omino
arancione (Trump) con quello piccolino con i baffetti (Hitler), ma
ci sono degli inevitabili parallelismi in termini di propaganda, di
stato del paese.”
Wonder Woman: per Joss Whedon il
trailer è stato “magnifico”
Voi che ne pensate? siete curiosi
di vedere come Joss Whedon racconterà la Seconda
Guerra Mondiale nel suo horror?
Di recente Ray Fisher è balzato all’attenzione della
stampa e dei fan per
alcune dichiarazioni certamente poco lusinghiere nei confronti
del regista Joss
Whedon e del suo presunto comportamento durante le
riprese aggiuntive di Justice
League. Adesso, alla voce dell’attore si è unita anche
quella della coppia formata da Jeff Pruitt e Sophia Crawford,
coordinatori degli stunt che hanno lavorato con Whedon durante gli
anni della popolare serie tv Buffy
l’ammazzavampiri.
Alle pagine di
Metro, Jeff Pruitt ha definito Whedon un “egomaniaco”,
mentre Sophia Crawford ha raccontato di un comportamento
inaccettabile assunto dal regista durante le riprese dello show:
“Una volta sono stata chiamata nel suo ufficio e mi ha dato un
ultimatum. Mi disse: ‘Puoi tornare nello show, ma devi lasciare
Jeff… altrimenti non ti scomodare a tornare.Ho
praticamente iniziato a piangere. E ho detto: ‘F*****o! Tutto ciò è
orribile, me ne vado’.”
Sembra, quindi, che la decisione di
Ray Fisher di denunciare pubblicamente i
comportamenti di Joss
Whedon abbia ispirato altre persone a fare lo
stesso. L’attore ha anche condiviso l’articolo del Metro
contenente le dichiarazioni di Pruitt e Crawford, scrivendo sul suo
profilo
Twitter: “Credo alle parole di Jeff Pruitt e Sophia
Crawford. Grazie ad entrambi per esservi esposti ed aver
parlato.”
Ray Fisher non ha ancora “chiuso”
con Joss Whedon: rivelerà presto altri dettagli sui comportamenti
del regista?
Dopo aver accusato Joss
Whedon di aver assunto un comportamento
“schifoso, offensivo, non professionale e completamente
inaccettabile” durante la post-produzione di Justice
League, Ray Fisher ha spiegato di non aver potuto
rivelare maggiori dettagli sulla sua esperienza con il regista
perché vincolato da un accordo di riservatezza. L’attore, però, ha
già anticipato che,
appena gli sarà possibile (presumibilmente quando non ci sarà più
alcun vincolo contrattuale), avrà intenzione di rivelare
ulteriori particolari. Ad oggi, è l’unico membro del cast ad aver
condannato pubblicamente il presunto atteggiamento del regista
durante le riprese aggiuntive.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Tra Buffy l’ammazzavampiri,
Firefly, Astonishing X-Men e The
Avengers, Joss Whedon era una delle
figure più amate nella comunità dei nerd, con fan adoranti in tutto
il mondo. Purtroppo per lui, la sua fama è precipitata agli occhi
dei fan nel momento in cui Ray Fisher, tra gli attori che lui aveva
diretto per un breve periodo in Justice
League, aveva rilasciato delle dichiarazioni con
pesanti accuse nei suoi confronti, in merito alla sua condotta sul
set del film.
A queste prime dichiarazioni sono
seguite molte altre testimonianze che hanno disegnato un quadro
abbastanza impressionante di quello che sarebbe stato il reale
comportamento di Joss Whedon sui set dei suoi film e delle sue
serie tv.
Dopo mesi di silenzio assoluto in
merito alle dichiarazioni contro di lui, Joss Whedon ha finalmente
risposto a quasi tutte queste accuse, ma sembra che i suoi commenti
non abbiano cambiato la percezione di lui che ormai ha il pubblico.
In sostanza, Joss ha negato categoricamente gran parte di ciò che è
stato detto e ha risposto con alcune sue affermazioni.
Di seguito, grazie a
CBM, possiamo vedere un elenco schematico dei punti di maggiore
interesse della conversazione che il regista ha avuto con Vulture,
da ciò che è accaduto sul set di Justice
League con Fisher e con Gal Gadot, a quello che è venuto fuori dagli
altri set su cui ha lavorato nel corso degli anni.
Quelle accuse da Buffy
L’ammazzavampiri
Per quanto controverse possano
essere quelle riprese di Justice
League, molto è stato detto anche su quello che è
successo sul set di Buffy l’ammazzavampiri. La
costumista Cynthia Bergstrom afferma che un
disaccordo con Whedon sulla scelta del guardaroba di Sarah
Michelle Gellar lo ha portato ad afferrarle il braccio e
ad affondare le dita fino a quando lei ha sottolineato che la stava
facendo male.
Uno sceneggiatore di
Firefly ha affermato che Whedon ha deriso una
scrittrice senza pietà per 90 minuti dopo aver ritenuto che il suo
lavoro non fosse all’altezza, e la replica del regista è stata:
“Ero giovane. Ho urlato, e a volte dovevi urlare. Se sto
sconvolgendo qualcuno, sarà un problema per me. Non ci credo. So
che mi sono arrabbiato spesso, ma non sono mai stato fisico con le
persone”.
Rispondendo alle numerose accuse di
Charisma Carpenter (in particolare per quanto
riguarda la sua gravidanza), Whedon ammette: “Non sono stato
educato. La maggior parte delle mie esperienze con Charisma sono
state deliziose e affascinanti. A volte ha discusso per le sue
battute, ma nessuno è riuscito a discutere una battuta con più
convinzione di lei. Non l’ho chiamata grassa. Certo che non l’ho
fatto.”
La controversia in merito a Agents
of S.H.I.E.L.D.
Per quanto riguarda l’MCU, nessuno ha mai parlato
negativamente di Whedon. In effetti, il regista è apparso molto nel
libro La storia dei Marvel Studios, il che non
sorprende dato il suo coinvolgimento con la compagnia, ma genera
anche una sorta di shock dopo le accuse che lo hanno circondavano
negli ultimi mesi.
Erin Shade ha
incontrato Whedon nel 2013 dopo essere diventata l’assistente di
uno showrunner in Agents of S.H.I.E.L.D.“Lui aveva 49
anni, lei 23 ed era vergine”, si legge nel rapporto. “Un
giorno, Whedon le ha mandato un messaggio con una richiesta
insolita: sarebbe dovuta andare a casa sua per il fine settimana
per vederlo scrivere? Avrebbe guadagnato $ 2.500 in più rispetto a
quanto Shade guadagnava in un mese come assistente. C’era un
avvertimento: doveva nasconderlo ai suoi capi”.
Si sono frequentati a intermittenza
per un anno prima che lei andasse a letto con lui, anche se in
seguito Whedon le avrebbe inviato un’e-mail per dirle che non
poteva avere una relazione con lei. Anni dopo, riflettendo sul suo
abuso di potere, ha semplicemente dichiarato che “avrebbe
dovuto gestire meglio la situazione”.
Per tutto il pezzo, Whedon parla di
un’infanzia traumatica e rivela che sentiva di dover fare sesso con
le donne più giovani con cui lavorava a causa di una dipendenza che
significava che temeva che si sarebbe sempre pentito di non averlo
fatto. Ora, ripensa a quel momento con “orrore”.
Whedon risponde ai fan
Fisher ha dato a molti dei
sostenitori di #ReleaseTheSnyderCut le munizioni di cui avevano
bisogno per cercare di convincere Warner Bros. a ripristinare la
visione originale di Snyder per la Justice
League (un piano che alla fine ha
funzionato).
Whedon crede che a coloro che hanno
iniziato ad attaccarlo online “non frega niente del
femminismo” e dice che è stato “preso di mira dalla mia ex
moglie, e la gente lo ha sfruttato cinicamente. Lei ha pubblicato
una lettera in cui diceva qualcosa di negativo, cose che avevo
fatto, dicendo cose false su di me, ma avevo fatto cose cattive e
quindi la gente sapeva che ero vendibile”.
Quanto a come si sente ora riguardo
al modo in cui il suo fandom un tempo fedele gli ha voltato le
spalle, Joss Whedon ha commentato: “L’inizio
di Internet mi ha innalzato e Internet moderno mi ha tirato giù. La
perfetta simmetria non è persa per me.”
Il regista sta sicuramente recitato
la parte della vittima, anche se, come abbiamo visto, i lavori sul
set di Buffy e quelli con la Marvel non sono stati esenti da
polemiche e recriminazioni a posteriori.
Ray Fisher è stato il primo a portare
l’attenzione sul comportamento di Whedon sul set durante le riprese
di Justice
League, e il regista afferma di essere rimasto
“sbalordito” dal fatto che l’attore aveva dichiarato che lui,
Whedon, avesse schiarito la carnagione di Fisher in
post-produzione. A questa accusa in particolare, Whedon ha
replicato che ha deciso di schiarire tutto il film, cosa che si
nota dai diversi trailer del film.
Ma Ray Fisher aveva un motivo preciso per
avercela con Whedon: il regista aveva completamente tagliato la sua
storyline dal film, come il pubblico ha scoperto dopo aver visto la
Snyder Cut di Justice League.
Il regista ha affermato che c’erano
due ragioni per cui aveva scelto di ridurre il ruolo di Cyborg. La
prima era la trama “logicamente priva di senso” per lui,
mentre la seconda era che Whedon sentiva che la sua recitazione era
pessima (un sentimento con cui fan e critici non sono d’accordo,
dopo la risposta straordinariamente positiva al lavoro di Ray Fisher in
Justice League Snyder’s Cut).
Il
sito ha parlato con alcune fonti che affermano che le
proiezioni di prova hanno visto Cyborg nominato “il peggiore di
tutti i personaggi del film”, quindi questo punto resta oscuro.
Indipendentemente da ciò, Whedon afferma di aver trascorso ore in
conversazioni “amichevoli e rispettose” con Fisher e
sostiene che nessuna delle accuse mosse è “vera né merita di
essere discussa”.
Per quanto riguarda i motivi per
cui Fisher gli ha rivolto quelle accuse a suo dure infondate,
sembra che Whedon incolpi Snyder. “Stiamo parlando di una forza
malevola. Stiamo parlando di un cattivo attore in entrambi i
sensi”. In seguito avrebbe detto “Non so chi l’abbia
spinto a parlare. So solo a nome di chi è stato fatto”.
Joss Whedon contro Wonder
Woman
Tempo fa, Joss
Whedon aveva scritto una sceneggiatura per un film di
Wonder Woman che non è mai stata sviluppata in
forma di film, ma quando è venuta fuori, molti l’hanno definita
inquietante e sessista. Si penserebbe quindi che avrebbe colto al
volo l’occasione di lavorare con Gal Gadot data la sua storia con il
personaggio, ma sembra che i due non siano andati d’accordo sin
dall’inizio.
Rispondendo alle accuse
dell’attrice di aver minacciato la sua carriera, Whedon risponde:
“Non minaccio le persone. Chi lo fa? L’inglese non è la sua
prima lingua e tendo ad essere fastidiosamente fiorito nel mio
discorso”. Ha poi riflettuto su una scena che voleva tagliare,
portandolo a scherzare sul fatto che se voleva che ciò accadesse,
avrebbe dovuto legarlo a un binario della ferrovia e passare sopra
al suo cadavere.
“Poi mi è stato detto che avevo
detto qualcosa sul suo cadavere e sull’averla legata ai binari
della ferrovia”, ha aggiunto, il che ha portato Gal Gadot nuovamente a replicare: “Ho
capito perfettamente”, dice. “Non lavorerò mai con
lui e non consiglierei mai a nessuno dei miei colleghi di lavorare
con lui in futuro”.
Alla domanda su come sia stato
coinvolto in Justice
League, Whedon ha detto “Mi hanno chiesto di
aggiustarlo e ho pensato di poter aiutare”. Ora, lo definisce
uno dei più grandi rimpianti della sua vita, e quello che è
iniziato come un ruolo di scrittore e consulente lo ha presto visto
collocato sulla sedia del regista. Whedon sostiene che ciò sia
avvenuto una volta che la Warner Bros. ha perso la fiducia nella
visione di Snyder, anche se lo studio lo nega.
Supervisionando 40 giorni di
riprese, secondo quanto riferito, c’era una tensione immediata tra
il regista e il suo cast. Mentre Snyder aveva dato agli attori
molto controllo creativo, consentendo improvvisazioni in fase di
riprese, Whedon voleva che si attenessero a ciò che aveva scritto.
Questo è stato accolto negativamente e Whedon afferma che Gal Gadot ha detto che lui non sapesse
come funzionavano i film di supereroi nonostante avesse diretto
blockbuster da miliardi di dollari come The
Avengers e
Avengers: Age of Ultron.
La tensione era così alta che
Whedon a un certo punto ha interrotto le riprese e ha dichiarato di
non aver mai lavorato con “un gruppo di persone più maleducato”,
secondo un membro della crew.
Ieri sera la Film Society of Lincoln
Center ha ospitato “Una serata con Joss Whedon“, durante
la quale è stato proiettato anche il suo adattamento in chiave
moderna di Molto Rumore per Nulla di
William Shakespeare. Dopo la proiezione, che ha raccolto molti
applausi, Joss Whedon si è prestato ad una
sessione classica di domanda/risposta durante la quale, come era
prevedibile, si è parlato anche del suo coinvolgimento nei progetti
della Marvel Studios.
Il regista ha parlato anche del
franchise di Firefly, il videogame, e del suo adattamento
cinematografico, ma anche di altri argomenti abbastanza succulenti.
In particolare ha chiarito che, pur non potendone parlare
apertamente, Quicksilver e Scarlet Witch saranno in The
Avengers 2,
indipendentemente da ciò che farà Brian Synger con
i suoi X-Men.
Ma la cosa più interessante è stata
detta, come c’era da aspettarsi, in merito a quale altro
personaggio Marvel il regista avrebbe potuto trasferire sul grande
o piccolo schermo. La risposta a sorpresa è stata: Batman!
Joss Whedon è
considerato all’unanimità il realizzatore di sogni dei fan della
Marvel dopo aver portato
sul grande schermo TheAvengers,
ma prima di entrare ai Marvel Studios il
regista aveva già una folta e vasta gavetta alle spalle. Una
carriera già avviata che nasconde piccole curiosità che di seguito
vi sveliamo.
Ecco 15 curiosità su Joss
Whedon
Ha lasciato il set del film su Buffy
Mentre tutti conosciamo la
serie tv con Sarah Michelle Gellar, quasi nessuno
ricorda il film su Buffy
L’Ammazzavampiri per cui Whedon firmò la
sceneggiatura. Joss però finì per lasciare la produzione per colpa
di Donald Sutherland, che nel film interpretava Merrick, perché
voleva sempre che le sue battute venissero riscritte, comportandosi
come un “c*****e” (prick).
Tra i primi lavori di
Joss Whedon si ricorda il rimaneggiamento della
sceneggiatura di Toy Story, che John Lasseter
gli affidò perché pare che la prima stesura fosse terribile.
Femminismo
Joss
Whedon è sempre stato un personaggio pubblico che ha speso
molte parole in favore delle donne, definendosi un femminista.
Tuttavia spesso è stato al centro delle polemiche per questo,
specialmente di recente a causa della sua rappresentazione
bidimensionale di
Vedova Nera nei film degli Avengers.
Ha abbandonato Twitter, tornando solo per Trump
Dopo Avengers Age of Ultron, Joss
Whedon ha abbandonato Twitter a causa delle critiche al
film e al suo lavoro, salvo poi tornare sul social in occasione
delle Presidenziali per il divertente video realizzato contro la
corsa alla Casa Bianca di Trump… Peccato che non sia servito.
Avengers Age of Ultron
Lo stesso regista ha
confessato in merito al secondo film di gruppo sui Vendicatori:
“The
Avengers è stato davvero davvero davvero difficile, ma
Age of Ultron mi ha spezzato.”
Mutant Enemy Productions
Nel 1996, Joss ha fondato
la Mutant Enemy Productions, casa di produzione che ha prodotto
tutti i suoi show televisivi e lavora anche adesso, producendo
Agents of SHIELD, tra gli altri show.
Ha esperienza di attore
A parte essersi ritagliato
qualche cameo in alcune puntate di Buffy, Joss
Whedon è comparso in qualità di attore in altri show
televisivi e film, come Firefly, Serenity e come doppiatore in
Robot Chicken.
I miti dei suoi show
Sono tanti i temi sempre
presenti nei prodotti di Whedon. Sesso e perdita, e altri temi non
adatti ai bambini sono ricorrenti nella poetica del regista, luoghi
comuni che ha dovuto accantonare per lavorare con
Marvel/Disney.
I fumetti di Buffy
Nonostante Buffy
L’Ammazzavampiri si sia concluso alla settima
stagione, i capitoli 8,9 e 10 sono stati approfonditi e affrontati
da Whedon in una serie a fumetti.
I fumetti
Il lavoro con i fumetti di
Joss Whedon è noto e giustamente molto apprezzato.
Tra le run migliori a cui Whedon abbia mai lavorato si ricorda
Astonishing X-Men.
Sceneggiatore fantasma
All’inizio della sua
carriera, Joss Whedon ha lavorato tanto come sceneggiatore di
supporto, tanto che c’è il suo zampino anche nella sceneggiatura di
X-Men di Bryan Singer.
Una famiglia di sceneggiatori
Tom Whedon, padre, e John
Whedon, nonno, sono stati entrambi sceneggiatori.
I bagni sul set di Alien la Clonazione
Il suo lavoro alla
sceneggiatura di Alien la Clonazione è stato
particolarmente stressante. I continui cambiamenti allo script, da
lui firmato, senza nessuna spiegazione apparente lo hanno reso così
teso che un giorno si è chiuso in un bagno del set e ha sfondato
una parete divisoria tra un cubicolo e l’altro.
Wonder Woman
Il primo script per un
potenziale film su Wonder Woman porta la sua firma.
Nonostante sia adesso molto lontano
dal Marvel Cinematic Universe,
Joss Whedon ha raccontato sul grande schermo i
primi due film degli Avengers, vincendo una
scommessa rischiosa nel 2012 e replicando nel 2015. Tuttavia, non
tutto ciò che ha fatto e deciso per i film è stato vincente.
Ecco 10 cose che
Joss Whedon non ha fatto bene nei suoi due film
sugli Avengers.
Hulk e Vedova Nera
In The Avengers, si è
avuto la sensazione che ci fosse qualcosa tra Vedova Nera e Occhio
di Falco, mentre in Captain America: The Winter Soldier si trattava
di lei e Steve Rogers. Possibile che in ogni film natasha debba
essere anche l’interesse amoroso?
Bene, Whedon sembrava pensarla
così, quando ha deciso che anche in Age of Ultron dovesse esserci
una nuova “coppia”; quella formata da lei e Bruce Banner. Tuttavia,
data la storia forzata, nessuno è sembrato entusiasta di questa
potenziale relazione e in Civil War, sembra che si sia scampata la
necessità di associare la Vedova Nera a un altro Vendicatore in
senso romantico. Staremo a vedere se Infinity War continuerà la
storia.
La famiglia di Occhio di
Falco
Occhio di Falco dimostra
di essere uno dei membri più controversi dei Vendicatori. Ha una
fanbase rabbiosa che rivendica il fatto che il personaggio non è
sul poster di Avengers: Infinity War, eppure è
ancora considerato uno dei meno amati eroi della squadra.
Il personaggio non avrà un film da
solista, anche se in Age of Ultron lo abbiamo visto alle prese con
la sua famiglia, entrando nel suo privato come si trattasse di una
parentesi dedicata esclusivamente a lui. Come a voler aprire una
porta sulla classe lavoratrice normale, che, nel gruppo di super
eroi, era rappresentata da Clint.
Tutto è sembrato davvero strano, e
indipendentemente da ciò che Whedon stesse leggendo in quel
momento, quello non era affatto il nostro Occhio di Falco.
I gemelli Maximoff
La premessa doverosa è
che l’introduzione dei gemelli Maximoff nel MCU fallì
principalmente a causa di X-Men: Giorni di un Futuro Passato.
In quel film, la Fox ha portato
sullo schermo la sua versione di Quicksilver, interpretato da Evan
Peters. Il risultato è stato un enorme successo per il personaggio
e per la “scena della cucina” che lo rappresenta, nel film di Bryan
Singer.
Sfortunatamente, il Pietro Maximoff
di
Aaron Taylor-Johnson è un fallimento rispetto a quello di
Peters, e la sua la morte rapida non ha fatto molto per
ispirarci.
Molto meglio è stato fatto con
Wanda, per merito della grazia e del talento di Elizabeth Olsen, ma
qualcosa ci dice che il personaggio non è stato ancora sfruttato a
pieno.
Mentre l’introduzione dei gemelli
Maximoff aveva un immenso potenziale e l’annuncio nella scena post
credits di The Winter Soldier aveva emozionato i fan di lunga data,
il loro impatto complessivo sul MCU è stato tutt’altro che
spettacolare.
Dialoghi banali
Mentre rivela sempre una
buona capacità nello scrivere dialoghi dinamici, Whedon a volte
tende a calcare troppo la mano sulla banalità di alcuni scambi.
Un buon esempio è Avengers: Age of Ultron, che ha
sofferto di troppi whedonismi. Il dialogo è passato in secondo
piano, come se fosse stato scritto alla fine degli anni ’90 per un
film alla American Pie. Guardando indietro, è abbastanza ovvio che
Whedon stava scrivendo sotto pressione.
In The Avengers, questo tipo di
banalità è minima, ma quando si considerano progetti di maggiore
responsabilità come Avengers: Age of Ultron e Justice League, si identifica immediatamente
l’inadeguatezza.
Loki
Si potrebbe facilmente
sostenere che Loki è stato uno dei migliori cattivi del MCU fino ad
oggi, e questo grazie alla sceneggiatura e alla regia di Whedon in
The Avengers. Tuttavia, mentre Tom Hiddleston ha entusiasmato
tutti, il trattamento del suo personaggio è stato povero,
guardandosi indietro.
Ad esempio, la famosa scena “Hulk
smash” in cui Loki viene trattato come un giocattolo di Hulk.
Mentre è stato esilarante per tutti e un momento memorabile del
film, ha distrutto la maggior parte della progressione minacciosa
che Loki aveva costruito nella trama. Distruggere l’apoteosi del
villain, per inseguire la battuta e la risata del pubblico.
La sua presenza è stata così
danneggiata da questo momento che le sue scene in Avengers: Age of
Ultron sono state tagliate perché erano irrilevanti.
Vedova Nera
Ne abbiamo già parlato in
precedenza, ma Whedon non ha fatto favori alla Vedova Nera, nei
suoi film, trattandola come un interesse amoroso riutilizzabile per
passare da un personaggio all’altro. Avrebbe meritato molto più
rispetto di quello che ha ricevuto nei primi due film sugli
Avengers.
Almeno Whedon abbia cercato di
darle una parvenza di un arco narrativo in Avengers: Age of Ultron,
dove abbiamo scoperto di più sul passato di Romanoff. Anche se nel
film rimane la “consolatrice” di Hulk e il love interest di
Banner. Tuttavia, non possiamo fare a meno di pensare che sia
stata sprecata in questi film.
La scena tagliata di Thor
Tra un regista e lo
studio, vengono prese molte decisioni. Mentre siamo tutti d’accordo
sul fatto che bisogna scendere a compromessi per far funzionare le
cose, a volte ci troviamo di fronte a scelte sconcertanti. Una
delle decisioni più strane è stata il taglio della scena più
interessante di Thor in Avengers: Age of Ultron.
Certo, il film sembrava il peggior
incubo di un montatore che saltava di scena in scena in modo
furioso, ma la parte in cui Thor viaggia nella Grotta di Norn era
cruciale per la trama di Avengers: Infinity War.
Piuttosto che creare l’atmosfera
per il film in uscita, abbiamo ricevuto brevi flash di ciò che Thor
stava facendo: all’apparenza un veloce bagno in
piscina. Perché Whedon non ha lottato più duramente per
includere questa scena?
Avengers: Age of Ultron
Finanziariamente,
Avengers: Age of Ultron è stato un successo. Potrebbe non aver
portato la stessa quantità di denaro del primo, ma è improbabile
che qualcuno dei dirigenti della Marvel Studios piangesse a
proposito dei risultati al box office.
Tuttavia, il prodotto reale ha
deluso. Il film era stranamente disgiunto e soffriva di troppe
storie in una sola trama. Mentre il primo film aveva il vantaggio
di essere il punto culminante della prima fase della MCU, questo
aveva il non invidiabile compito di dare il via a un sacco di altri
film. Lo stesso Whedon non è stato orgoglioso del film, il che è un
peccato perché dietro alla maggior parte delle sciocchezze, si
intravedono belle intuizioni.
L’agente Coulson
L’agente Coulson è stato
una parte importante della costruzione di The Avengers, quindi è
stato uno shock il modo in cui ha incontrato la sua fine nel film.
Come ogni fan di Agents of S.H.I.E.L.D. sa, però, Coulson non è
morto sul serio ed è riapparso in tv.
E questo è il problema. L’impatto
emotivo della sua morte fu annullato dalla sua ricomparsa nello
show televisivo.
La Marvel teme nell’uccidere i
personaggi amati, e se lo fanno, è tutto uno stratagemma per farli
comparire più avanti, nel MCU.
Sfortunatamente, la morte e la
rinascita di Coulson sembra ancora una scelta sbagliata. Se Whedon
avesse avuto il coraggio di distruggerlo nel film, avrebbe dovuto
lasciarlo morto.
La scena dello shawarma
Ricordate come abbiamo
detto che Whedon scrive cose banali a volte? Bene, la scena dello
shawarma è un perfetto esempio di qualcosa che era completamente
inutile in The Avengers.
A quale scopo è servita questa
scena nel grande schema delle cose? Certo, era una scena in più da
far assaporare ai fan, ma c’era molto di più che Whedon avrebbe
potuto fare. Dopo che il mondo sta per finire, la prima cosa che
fanno i Vendicatori è mangiare shawarma?