Arriva online il nuovo
trailer di Deliver Us From Evil, film che
tutti gli amanti dell’horror non vorranno lasciarsi scappare data
la regia di Scott Derrickson, uno dei pochi
registi che con l’horror sembra avere un feeling particolare come
dimostrano gli ottimi The Exorcism of Emily
Rose e Sinister.
In “Deliver us from evil” il
poliziotto di new york Ralph Sarchie (Eric Bana),
alle prese con i suoi problemi personali, inizia a indagare su una
serie di reati inquietanti e inspiegabili. Sarchie fa squadra con
un prete dai metodi ben poco convenzionali (Edgar Ramirez) istruito
nei rituali di esorcismo, per combattere spaventose e demoniache
possessioni che stanno terrorizzando la loro città. Il film è
basato sul libro di Sarchie che descrive dettagliati e
agghiaccianti casi reali.
Nel cast oltre a Eric Bana troviamo Olivia Munn, Joel
McHale e Sean Harris
In molti definiscono le sue
interpretazioni affascinanti, aggressive e pungenti con un stile a
tratti menefreghista e schivo a tratti essenziale e duro. Molto
spesso, proprio per questo, lo si ritrova nel ruolo di “cattivo”.
E’ conosciuto come Mr Orange, come Zucchino, il rapinatore di
caffetterie o come il pianista Novecento: è Timothy Simon Smith o
più semplicemente Tim Roth.
Figlio di un giornalista e di una
pittrice di paesaggi, nasce a Londra il 14 maggio del 1961. Il suo
cognome tedesco Roth è frutto di un’espediente del padre per
nascondere la reale nazionalità della sua famiglia nel periodo
della seconda guerra mondiale, mentre si ritrovarono a viaggiare in
paesi ostili all’Inghilterra e in segno di solidarietà per le
vittime dell’olocausto.
Il giovane Tim, nonostante la sua
famiglia appartenesse alla middle class inglese e sia in grado di
offrirgli degli studi in una scuola privata, non si mostra
particolarmente dedito all’apprendimento e finirà con il diplomarsi
alla scuola pubblica, la Strand School di Tulse Hill. Prosegue gli
studi volenteroso di seguire le orme artistiche materne e si
specializza in scultura alla Camberwell College of Arts ma non sarà
questa la sua strada: dopo diciotto mesi abbandona l’istituto per
dedicarsi alla recitazione, un esordio che avviene nei bar e nei
piccoli teatri londinesi.
Nel 1982 che arriva la botta di
fortuna: a causa di una gomma della bicicletta forata si ritrova di
fronte alla Oval House dove entra per chiedere in prestito una
pompa e dove stavano avvenendo le audizioni per una serie tv Made
in Britain. Grazie all’interpretazione particolarmente incisiva di
uno skinhead neonazista del 1962 riesce a farsi ben notare dai
produttori inglesi per il suo stile aggressivo e per la foga con
cui affronta il suo personaggio. Nello stesso periodo partecipa
anche un episodio del telefilm Not Necessarly dove paradossalmente
interpreta un ruolo di un omosessuale, interpretazione molto
distante dalla precedente, con un discreto successo. Ma è grazie
all’amico Gary Oldman, conosciuto nella stessa
compagnia teatrale, che prende parte al film
Meantime di Mike Leigh
dove interpreta un giovane uomo con disturbi mentali, ruolo che
Roth considera ancora oggi uno dei sui migliori progetti. I primi
anni ’80 gli portano fortuna: dalla sua relazione con Lori
Bake, nel 1983 nasce il figlio Jack.
Tim Roth: da Mr. Orange a Principe
di Monaco
Il suo esordio, e una nomination ai
BAFTA come migliore scoperta, arrivano però con il noir
Vendetta (1984) nei panni del misterioso
Myron. Se la prima metà degli ’80 lo vedeva in ascesa non si può
dire lo stesso purtroppo per l’altra metà. Nel 1987 infatti la sua
vita privata con la Baker collassa e dal punto di vista lavorativo
non riesce a trovare nulla che soddisfi le sue aspettative: si
accontenta di fermarsi per un po’ a Parigi dopo le riprese di To
Kill A Priest nel 1988, accumulando qualche debito ma riuscendo a
starsene via da una Londra dalla prospettiva sempre più tetra.
Ritorna in patria per vedere la sua situazione anche peggiorata. La
ex vive con il figlio a New Cross, mentre lui si accontenta di
vivere in un malandato appartamento a Sydenham, bevendo un po’
troppo e “prostituendosi”, com’è nelle sue parole, a lavori
cinematografici che assolutamente non sono nelle sue corde.
Tim Roth non si
scoraggia: gli anni successivi saranno completamente dedicati a
rafforzare il suo personaggio e la sua formazione artistica e
puntare sempre più in altro recitando nel crime-drama
The Cook, the Thief, His Wife & Her Lover
(1989), prestando particolarmente attenzione alla costruzione del
personaggio di Vincent Van Gogh in Vincent &
Theo (1990) e tornando nuovamente a recitare con
Oldman in Rosencrantz e Guildenstern sono
morti (1990). Tim Roth ha un
obbiettivo molto chiaro: il sogno americano.
L’incontro con
Quentin Tarantino sarà provvidenziale per la
sua carriera e per portarlo via dall’Inghilterra: il regista
visionario e talentuoso ancora agli esordi, vede in Roth il volto
perfetto per il personaggio del poliziotto infiltrato Mr Orange in
Le Iene, il gangster movie del 1992,
dove la storia si snoda sul filone della sfortunata rapina mano
armata di diamanti. La leggenda vuole che il provino si sia
consumato in un bar di Los Angeles alimentato dall’alcool, e Roth
non ha tardato ad accettare la parte.
L’America gli darà infatti non solo
lavoro e successo, ma anche una moglie, la biondissima
Nikki Butler, sposata in Belize nel 1993, e due
figli: Timothy Hunter (1995) e Michael
Cormac (1996), nomi presi dagli scrittori preferiti della
coppia, ovvero Hunter Thompson e Cormac McCarthy. I due si sono
conosciuti durante il Sundance Film Festival del 1992.
Dopo quest’interpretazione di Mr
Orange e il matrimonio, si rivela essere, nel 1994, il perfetto
rapinatore di ristoranti soprannominato Zucchino da Amanda
Plummer in Pulp Fiction, film capolavoro
assoluto di Tarantino degli anni 90. Roth, collabora per la terza
volta con l’ormai affermato regista in Four
Rooms (1995). L’attore inglese pare inarrestabile:
per levarsi velocemente di dosso lo stereotipo di attore
tarantiniano (vedi Uma Thurman, Samuel L Jackson),
recita nello stesso anno in Little Odessa
e Cuore di Tenebra ma soprattutto,
non ancora del tutto soddisfatto, con Rob Roy (1995) si cuce
definitivamente addosso il ruolo del cattivo per antonomasia
interpretando il il cinico e fatuo Archibald Cunningham, una
performance che gli vale la candidatura all’Oscar.
“La conquista della terra, per
lo più, vuol dire portarla via a chi ha una pelle diversa e un naso
leggermente più schiacciato del nostro. Non è molto carino se ci si
riflette a fondo.”
Cuore di Tenebra (1994)
L’anno seguente, desideroso di
mettersi continuamente alla prova e recitare in ruoli il più
diversificati possibili, si ritrova a far parte della brillante
commedia diretta dal genio di Woody Allen, Tutti dicono I Love
You, e affiancato da Julia Roberts e
Goldie Hawn. Roth è già uno degli attori più
versatili e camaleontici del periodo, in grado di adottare accenti
diversi, tanto da venire addirittura spesso scambiato per nativo
americano. Tra il 1995 ed 2008 partecipa infatti a qualcosa come 29
film: è protagonista di Libertà vigilata
(1997), L’impostore (1997), con
Chris Penn e Renée Zellweger e
Gridlock’d – Istinti criminali, al fianco
dell’attore/rapper Tupac Shakur.
Nel 1999 interpreta Novecento, un
ruolo magistrale e toccante nel film La leggenda del
pianista sull’oceano dell’italianissmo
Giuseppe Tornatore: nonostante abbia ammesso di non
essere assolutamente in grado di suonare il piano è davvero
Tim Roth “che fa finta di suonare”, gli è stato
insegnato l’esatto movimento da fare e le posizioni corrette delle
dita. L’interpretazione di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento
resterà sempre una delle preferite dei suoi fan. Altro grande
personaggio che influirà sulla sua via, sarà il malinconico
Wim Wenders che prima lo dirige in una piccola
parte ne The Million Dollar Hotel (2000)
con Mel Gibson, poi gli offrirà una parte più
cospicua ne Non bussare alla mia porta
(2005). Ama Tim Roth per lo stesso motivo per cui
è apprezzato dall’Europa e dall’America: perché è graffiante,
sempre significativo e nitido nella recitazione. Lo stesso Roth
desideroso di concedersi un po’ a Hollywood, lo fa con la commedia
Magic Numbers (2000) con John
Travolta poi torna in Europa con
Vatel (2000) con Gérard Depardieu e un incerto
D’Artagnan (2001) con Catherine
Deneuve.
“Me lo chiedo ancora se ho
fatto bene ad abbandonare la sua città galleggiante e non lo dico
solo per il lavoro. Il fatto è che un amico come quello, un amico
vero, non lo incontri più se solo hai deciso di scendere a terra,
se solo vuoi sentire qualcosa di solido sotto i piedi e se poi
intorno a te non senti più la musica degli dei. Ma, come diceva
lui, non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia
e qualcuno a cui raccontarla.” La Leggenda del pianista
sull’oceano (1998)
Proprio a causa del suo carattere
inaccontentabile e una voglia irrefrenabile di mettersi sempre in
gioco, Tim Roth decide di verificare lui stesso
cosa significa stare dietro la macchina da presa: Zona
di guerra è il titolo del suo film al debutto alla
regia e, magistralmente, la pellicola è un successo in tutta
l’Europa, tanto da meritarsi l’European Film Award per la migliore
scoperta dell’anno. La storia che l’ha rapito e spinto a
intraprendere l’impresa alla regia è tratta dal romanzo di
Alexander Stuart raccogliendo nel cast Ray Winston,
Tilda Swinton e Colin Farrell, una storia che ruota attorno al
tema degli abusi familiari, un tema molto vicino a Tim
Roth che rivelerà solo in questi anni di essere stato a
sua volta una vittima proprio di tali abusi in tenera età, anche se
non dirà mai di chi pur precisando che non si tratta di un membro
stretto della sua famiglia.
Torna in breve davanti la macchina
da presa per Tim Burton che lo vuole come antagonista
“scimmiesco” del suo remake Planets of Apes – Il
pianeta delle scimmie (2001), venendo molto
apprezzato anche dal pubblico più giovane che lo nomina miglior
cattivo all’MTV Award: il ruolo di villain è decisamente quello che
gli calza meglio. Iil remake di Burton lo impegnò particolarmente
ed è questa la causa per la quale rifiuta il ruolo di uno dei
personaggi più ambigui del cinema, quello di Severus Piton in
Harry Potter e la Pietra Filosofale
(2001), parte che viene assegnata ad Alan Rickman:
dice Roth “Avrei dovuto fare tutti e due i film, volare dal set
americano di Tim a quello inglese di La pietra filosofale. I miei
figli non me lo hanno ancora perdonato.”
Vanta una filmografia smisurata ma
sono tuttavia sono degne di nota le sue interpretazioni di
Emil Blonsky ne The Incredible Hulk
(2008) della Marvel, Dominic in
Un’altra giovinezza (2007) di Francis Ford Coppola, dove ha dovuto parlare e
recitare in diverse lingue ovvero cinese, latino, armeno, tedesco e
sanscrito. Particolarmente rilevante anche la parte del padre di
famiglia vittima delle torture di due sadici sconosciuti nel remake
di Funny Games (2008) con Naomi
Watts, un ruolo che, afferma, è stato il più disturbante
tra tutti quelli che abbia mai fatto “Sono state cinque
settimane di lacrime. È stato brutale: si è trattata di una delle
volte peggiori sul set per me. Non avrei mai voluto
guardarlo!”
Tim Roth serie
tv
Dal 2009 al 2011 si
dedica, seguendo le orme di altri suoi
colleghi come il caso di Hugh Laurie alias Dr
House, al piccolo schermo facendosi amare come il misterioso dottor
Cal Lightman per la serie tv trasmessa da Fox,
Lie to Me, in cui Tim
Roth è un esperto di cinesica (comunicazione non verbale)
ed infallibile nel comprendere quando le persone mentono,
semplicemente guardandole negli occhi. Pare che la fortunata serie
tv sia servita per le sue finanze, desideroso di ritentare in
futuro la carriera da regista. Dopo il thriller finanziario di
Nicholas Jarecki, La Frode (2012),
tornerà ad ammaliarci nel recentissimo Grace di
Monaco, film che il 14 maggio apre il festival
di Cannes in cui interpreta il principe Ranieri III di Monaco:
ruolo inaspettato quello del “principe” come dichiarato da lui
stesso ma al nostro Tim Roth piace moltissimo
mettersi in gioco e ce l’ha dimostrato alla perfezione in
tutti questi anni, non cucendosi una sola etichetta addosso ma
riuscendo sempre a emergere e a distinguersi in ruoli sempre
diversificati, un acclamato e affascinante talento che ha saputo
costruirsi una carriera andando oltre il suo aspetto.
Uno sguardo unico ed una
personalità intrigante, estremamente simpatica e divertente che
traspare dalle sue interviste, tanto quanto la sua modestia e la
sua voglia di starsene fuori dalle luci della ribalta. Tim
Roth è stato il cattivo, il pianista, il ladro, il
dottore, il principe e molto altro, un personaggio assolutamente
camaleontico e in grado di accettare ogni tipo di sfida e
purtroppo, molto spesso, un fenomeno assai sottovalutato e che
meriterebbe molto di più.
Arriva finalmente il secondo atteso
trailer del film,Transformers 4 L’Era
dell’Estinzione, quarto capitolo del franchise
diretto da Michael Bay e con
protagonisti Mark
Wahlberg, Jack Reynor,Nicola Peltz.
Piccole
anticipazioni sulla trama. Il film comincerà dove è
finito il terzo capitolo, in un mondo in cui,
nonostante la minaccia dei Deception sia stata
debellata, l’umanità ne è uscita distrutta. La pace non durerà poi
così tanto, sarà infatti interrotta dalle ricerche
sulla tecnologia dei robot alieni da parte di alcuni
uomini potenti.
Arriva online il primo trailer e il
poster per V/H/S Viral ultimo film della trilogia V/H/S.
Anche questo film, come i precedenti, è diviso in segmenti a
tematica comune (per questo film sarà la voglia di successo dei
giovani della generazione-internet) ma con diversi registi, che per
questo capitolo sono: Marcel Sarmiento
(Deadgirl, the incredible The ABCs of Death segment “D
Is for Dogfight”), Nacho Vigalondo
(Timecrimes, Extraterrestrial),
Gregg Bishop (The Other Side, Dance of
the Dead), Todd Lincoln
(The Apparition), e la
coppia Justin Benson & Aaron
Moorhead (Resolution,
Spring).
The Great
Passage (Fune Wo Amu),
inserito nella lista dei film papabili per l’Oscar 2014 da parte
dei responsabili orientali, ma non rientrato nella cinquina, e
presentato al WA! Japan Film Festival di Firenze 2014, è
un film di Yuya Ishii, uno dei nuovi veri talenti
del cinema giapponese contemporaneo. Tratto dall’omonimo romanzo di
successo di Shiwon Miura, racconta la storia lunga
quattordici anni della genesi di un dizionario. Segue le vicende di
Mitsuya Majime (Ryuheu Matsuda), il quale diventa
curatore di un nuovo dizionario, Il grande guado, nel
quale devono essere contenuti tutti i termini esistenti, compresi
gli slang moderni. Laureato in lingua e adoratore di libri e
parole, ma anche goffo e imbranato, Majime è, a detta di tutti, un
uomo più di parole che d’azione, che sul piano personale deve
scontrarsi ogni giorno con l’amore per Kaguya Hayashi (Aoi
Miyazaki), una cuoca, nipote della sua affittuaria, alla
quale, nonostante la passione per le parole, non riesce a
confessare i propri sentimenti.
Lo si potrebbe riassumere come il
dietro le quinte della creazione di un dizionario, ma come giudizio
è troppo superficiale, in quanto dietro a questa pellicola vi è
molto di più. Il film infatti può essere visto attraverso diverse
chiavi da lettura: da un lato come una storia di formazione, che
vede il protagonista crescere e cambiare nel corso di questi
quattordici anni, e divenire da bibliomane introverso e con
problemi di comunicazione a uomo adulto con un proprio scopo nella
vita, aspirando al fine ultimo della realizzazione professionale e
amorosa. Nel film si possono trovare riassunti molti dei valori
tradizionali giapponesi, quali la dedizione assoluta ad un
progetto, la predominanza del lavoro di gruppo rispetto al lavoro
dei singoli e la perseveranza ai limiti della resistenza fisica.
Infine vi è da considerare il ruolo del dizionario in quanto
metafora del valore e del significato dell’uso della parola,
rendendo il curatore una sorte di traghettatore che permette alle
persone di esprimersi.
The Great
Passage è un film ben girato, con una regia
invisibile e un ritmo tranquillo che accompagna perfettamente le
tematiche affrontate, enfatizzando i silenzi e i gesti. Per quanto
riguarda il tono della narrazione questa si sviluppa
complessivamente in maniera un po’ troppo convenzionale, non
trasmettendo quindi particolari emozioni, anche se bisogna
sottolineare che riesce a far riflettere, in quanto parla di
oggetti che hanno fatto il loro tempo e ai quali la gente ormai non
bada più, perché sostituiti dalle moderne tecnologie. Il film si
può definire una commedia, poiché punta al lieto fine, non
prendendo quindi sul serio gli elementi di dramma, ma porta
comunque con sé molta della realtà dei nostri giorni, in cui non
basta impegnarsi per superare tutte le avversità prodotte dal
caso.
Ecco nuove immagini dal film
3 Days to
Kill(qui la nostra
recensione), film che vede tornare nei panni dell’eroe action
Kevin Costner. Ecco le immagini di seguito nella
nostra gallery: [nggallery id=686]
Ecco la trama di 3
Days to Kill: Ethan Runner è un ex agente della
CIA impiegato in loschi affari internazionali a cui viene
diagnosticata un’improvvisa malattia. Avendo solo alcuni mesi di
vita decide così di recarsi a Parigi per cercare di riallacciare i
rapporti con la moglie Christine e la figlia Zoey, ormai
abbandonate da molto tempo. I primi approcci non sono dei migliori,
ma appena le cose sembrano andare per il meglio, Ethan viene
avvicinato dalla misteriosa e conturbante Vivi, agente dei servizi
segreti che gli propone un farmaco sperimentale che potrebbe
allungargli la vita, a patto di rintracciare ed eliminare un
pericoloso criminale chiamato “Il Lupo”, assieme al suo braccio
destro, “L’albino”. Ethan dovrà operare una scelta molto difficile,
col rischio di compromettere tutto ciò che ha faticosamente
ricostruito.
Pubblicato online da Paramountun
nuovo teaser che preannuncia il trailer per
Transformers L’era dell’Estinzione,
ultima produzione di Michael Bay nel mondo dei
robottoni che per questa nuova trilogia non avrà Shia
LaBeouf come protagonista ma bensì Mark
Wahlberg.
Piccole
anticipazioni sulla trama. Il film comincerà dove è
finito il terzo capitolo, in un mondo in cui,
nonostante la minaccia dei Deception sia stata
debellata, l’umanità ne è uscita distrutta. La pace non durerà poi
così tanto, sarà infatti interrotta dalle ricerche
sulla tecnologia dei robot alieni da parte di alcuni
uomini potenti.
Il buon vecchio Kevin Costner, un poco attempato ma più in
forma che mai, torna alla riscossa con 3 Days to
Kill, una classica pellicola di spionaggio dal vago
retrogusto gangster movie anni ’50 che frulla senza
vergogna thiller, dramma e una piccantissima dose di umorismo
alquanto insolita per un genere che Hollywood sembrava aver
condannato all’ennesima cristallizzazione dei cliché. Una
sceneggiatura forte e ben costruita, seppur canonica e non certo
originale, che butta un occhio a Due ore
ancora mentre strizza l’occhio al noir di De
Palma e al cromatismo allucinato di Winding
Refn. Si respira a pieni polmoni la ventata cine-pop di
Luc Besson, co-auotore assieme a Adi
Hasak di un plot che ci offre una sana dose di adrenalina
miscelata con siparietti e gag che rendono il prodotto finale
piacevole e grottesco, anche grazie ad uno stile visivo dinamico e
frizzante ottenuto dalla fotografia di Thierry
Arbogast e al montaggio frenetico di Audrey
Simonaud. La regia di McG, carico
dell’esperienza di Charlie’s Angels e
Terminator Salvation, risulta ben
orchestrata e partecipe, soprattutto nelle scene d’azione e nei
dialoghi al limite del kitch degni di
Tarantino.
La trama
In 3 Days to Kill
Ethan Runner è un ex agente della CIA impiegato in loschi affari
internazionali a cui viene diagnosticata un’improvvisa malattia.
Avendo solo alcuni mesi di vita decide così di recarsi a Parigi per
cercare di riallacciare i rapporti con la moglie Christine e la
figlia Zoey, ormai abbandonate da molto tempo. I primi approcci non
sono dei migliori, ma appena le cose sembrano andare per il meglio,
Ethan viene avvicinato dalla misteriosa e conturbante Vivi, agente
dei servizi segreti che gli propone un farmaco sperimentale che
potrebbe allungargli la vita, a patto di rintracciare ed eliminare
un pericoloso criminale chiamato “Il Lupo”, assieme al suo braccio
destro, “L’albino”. Ethan dovrà operare una scelta molto difficile,
col rischio di compromettere tutto ciò che ha faticosamente
ricostruito.
Kevin
Costner fa più che bene il suo mestiere, delineando un
personaggio che pare un ibrido fra un James
Bond attempato e il Bruce Willis di Trappola di
Cristallo, con un sottile e pungente velo di ironia
che lo rendono ancora più indimenticabile, creando un personaggio
combattuto fra lo scrupolo per il suo lavoro e il tentativo di
riparare i proprie errori con la giovane Zoey, la strepitosa
Hailee Steinfeld de Il
Grinta. Applausi a scena aperta per il personaggio
assolutamente fuori luogo (ma è un gran bene) di Vivi, una
stralunata femme fatale interpretata dall’affascinate
Amber Heard, abile trasformista nel colore delle
proprie parrucche e incapsulata di pelle nera, inseparabile dalla
sua arma come una delle canoniche eroine di Robert
Rodriguez. Un film piacevole e a tratti anche divertente,
seppur con qualche ingenuità di troppo (soprattutto nel finale),
che comunque non toglie nulla a una sana ventata di sperimentalismo
che fa godere gli occhi e anche il cuore dei cinefili.
Esce oggi al cinema Ghost
Movie 2 – Questa volta è guerra, sequel della parodia
degli horror found footage con
protagonista Marlon Wayans e diretta dal
regista Michael Tiddes e scritta dai creatori
di Scary Movie. Notorious
Picturesha reso disponibili tre nuove clip in
italiano:
Notorious
Pictures ha reso disponibili tre nuove clip in
italiano tratte da Ghost Movie 2 – Questa volta è guerra, film che
vede l’attore Marlon Wayans, il regista Michael Tiddes e i creatori
di Scary Movie dare un sequel alla loro precedente parodia degli
horror found footage e alla lunga lista di pellicole citate si
aggiungono Insidious, Sinister, The Possession e L’evocazione – The
Conjuring.
Nelle clip si citano nell’ordine
“Sinister” con Malcolm (Wayans) che trova uno scatolone con alcuni
film in pellicola in cui scoprirà un “inquietante” presenza; nella
seconda “L’evocazione” con un’altretanto inquietante bambola e
infine nella terza “The Possession” con tanto di scatola
“posseduta” e sciame di falene.
Il cast del film include Jaime
Pressly (Non è un’altra stupida commedia americana), Essence Atkins
(Due sballati al college), Gabriel Iglesias (Magic Mike), Missi
Pyle (Palle al balzo – Dodgeball), Ashley Rickards (in tv One Tree
Hill), Affion Crockett (Dance Flick), Rick Overton (Bad Teacher),
Hayes MacArthur (Lei è troppo per me), Dave Sheridan (Scary Movie),
Cedric the Entertainer (Big Mama) e l’esordiente Steele
Stebbins.
Notorious Pictures ha reso
disponibili tre nuove clip in italiano tratte da Ghost Movie 2 –
Questa volta è guerra, film che vede l’attore Marlon Wayans, il
regista Michael Tiddes e i creatori di Scary Movie dare un sequel
alla loro precedente parodia degli horror found footage e alla
lunga lista di pellicole citate si aggiungono Insidious, Sinister,
The Possession e L’evocazione – The Conjuring.
Nelle clip si citano nell’ordine
“Sinister” con Malcolm (Wayans) che trova uno scatolone con alcuni
film in pellicola in cui scoprirà un “inquietante” presenza; nella
seconda “L’evocazione” con un’altretanto inquietante bambola e
infine nella terza “The Possession” con tanto di scatola
“posseduta” e sciame di falene.
Il cast del film include Jaime
Pressly (Non è un’altra stupida commedia americana), Essence Atkins
(Due sballati al college), Gabriel Iglesias (Magic Mike), Missi
Pyle (Palle al balzo – Dodgeball), Ashley Rickards (in tv One Tree
Hill), Affion Crockett (Dance Flick), Rick Overton (Bad Teacher),
Hayes MacArthur (Lei è troppo per me), Dave Sheridan (Scary Movie),
Cedric the Entertainer (Big Mama) e l’esordiente Steele
Stebbins.
Megan Ellison
della Annapurna Pictures ha acquistato i diritti del libro
di Anand Giridharadas, True American:
Murder & Mercy in Texas. Il romanzo diventerà quindi un film
che vede per adesso nei panni del protagonista Tom
Hardy, mentre in veste di regista è stata coinvolta
Kathryn Bigelow.
La storia racconta di Raisuddin
Bhuiyan, un ufficiale della Bangladesh Air Force che sogna di
immigrare in America e lavorare nel campo della tecnologia.
Tuttavia, dopo l’11 settembre, un cittadino americano, che
“combatte il terrorismo”, di nome Mark Stroman, entra a Dallas nel
locale dove Bhuiyan ha trovato un lavoro temporaneo e gli spara,
lasciandolo in fin di vita.
Tom Hardy, dopo le
lusinghiere e meritatissime recensioni positive di
Locke, ha davanti a sè un paio di anni
molto impegnati avendo in cantiere diversi progetti impegnativi.
Trai tanti citiamo The Drop, con
James Gandolfini, Child
44 e il biopic su Elton John dal
titolo Rocket Man. L’attore sarà anche
protagonista del film basato sul videogioco della Ubisoft
Splinter Cell.
Dal canto suo, la Bigelow ha già
lavorato con Annapurna nel suo film precedente, Zero
Dark Thirthy, protagonista della stagione dei premi
del 2013, durante la quale però non ha portato a casa grandi
riconoscimenti.
Il regista Nicolas
Winding Refn, in questi giorni illustre componente della
giuria del Festival
di Cannes 2014, è in trattative con la
Sony Pictures per dirigere il
film The Bringing. La
pellicola è un horror soprannaturale basato su una sceneggiatura
scritta da Brandon e Phillip Murphy.
La storia è liberamente ispirata
alla misteriosa morte di Eliza Lam. Il corpo di La è stato
rinvenuto in una acquedotto sul tetto del Cecil Hotel a Los
Angeles, nel frebbraio del 2013. Successivamente sono stati poi
rilasciati dei video dalle telecamere di sicurezza che mostrano la
defunta Lam interagire con un’entità apparentemente invisibile.
Anche se la sceneggiatura sembra che non si concentrerà sul
personaggio di Lam, è ambientata nello stesso albergo e segue un
uomo indagato di una morte simile molto misteriosa.
A produrre il film ci sarà il
produttore di The Amazing Spider-Man 2Matt Tolmach, accanto Daniela
Cretu a della First Born Films.
Nicolas Winding Refn recentemente ha diretto il
film Solo dio perdona con protagonista
Ryan Gosling.
Si è chiusa ieri la prima giornata
del Festival
di Cannes 2014 con il primo film in
concorso, Timbuktu di
Abderrahmane Sissako. Oggi invece tocca a a
due film, prima dell’intenso weekend. Si tratta di Mr.
Turner di Mike Leigh che presenta il
suo ultimo film Mr. Turnr. Ma non è il
solo, oggi è anche il giorno del
l’italiano, Sebastiano Riso con il
suo Più buio di mezzanotte, nonché
all’atteso Bande de filles di
Céline Sciamma.
Le nostre foto: [nggallery id=678]
Tra gli attesi ci
saranno ovviamente Robert Pattinson, Julianne
Moore e Mia
Wasikowska protagonisti dell’atteso nuovo film
di David Cronenberg, Map to
the stars. Arriverà anche la
grande Meryl
Streep e Hilary Swank che
presenteranno il film The
Homesmandi Tommy Lee
Jones. Ma non è tutto, fra i nomi più attesi
anche Juliette Binoche, Chloe Grace Moretz,Ryan
Reynolds, Eleonore Rigby,James
McAvoy, Jessica Chastain, Gong Li-Zhang
Yimou e molti altri. Insomma, come ogni anno quello
che non manca sono le star che come di consueto sfileranno sul red
carpet della kermesse.
La 67ª edizione
del Festival di Cannes 2014 avrà luogo a
Cannes dal 14 maggio al 25 maggio 2014. La giuria di quest’anno è
stata affidata alla regista neozelandese Jane
Campion.Il film di apertura del festival
sarà Grace di Monaco diretto da
Olivier Dahan e con Nicole Kidman nel ruolo della principessa e
attrice Grace Kelly.A causa delle elezioni europee che si
svolgeranno il 25 maggio, la Palma d’oro verrà
consegnata al film vincitore il 24 maggio. Il 23 maggio invece è
stata scelta come la data di premiazione della sezione Un
Certain Regard.La selezione ufficiale dei film che
parteciperanno al festival è stata annunciata il 17 Aprile 2014.
L’attore francese Lambert Wilson sarà
l’ospite che aprirà e chiuderà la cerimonia.
Sarà presentato durante
il Festival
di Cannes 2014 l’atteso film The
Rover con protagonisti Robert
Pattinson e Guy Pearce. Thriller
post apocalittico ambientato 10 anni dopo il decadimento della
società e dello stato di diritto. Ecco la prima clip del film. Il
film è diretto dal regista dell’apprezzatissimo Animal
Kingdom, David Michôd.
La pellicola racconta
di Eric, un uomo solitario a cui viene rubata
l’auto da una banda di ladri mentre attraversa delle strade
desolate dell’entroterra. I malviventi nel fuggire, lasciano
indietro un giovane ferito di nome Rey,
quest’ultimo sarà costretto ad
aiutare Eric nell’estenuante ricerca dei
ladri e della sua auto, unico bene rimastogli.
Eric e Ray, saranno interpretati
rispettivamente da Guy
Pearce e Robert Pattinson, ma
nel cast troveremo anche Scoot
McNairy, Susan
Prior, Gillian
Jones, Anthony
Hayes e David Field
Un attesissimo film d’azione, un
film biografico incentrato su una grande diva e una corposa
alternanza di commedie e di pellicole drammatiche. Sarà una
settimana ricchissima di uscite al cinema, anche se caratterizzate
da trame e toni piuttosto diversi fra loro.
Esce nei nostri cinema
Godzilla (leggi la recensione), regia di Gareth
Edwards, reboot della saga in cui il famoso mostro avrà
l’aspetto non di un’iguana gigante (come nella versione di
Roland Emmerich) bensì di un grosso dinosauro.
Nicole Kidman interpreta Grace
Kelly in Grace di Monaco
(leggi la recensione), biografia della diva che
rinunciò al cinema per amore, diventando non solo una principessa
ma anche una delle personalità più affascinanti del ‘900.
Jim Jarmusch torna
al cinema con Solo gli amanti
sopravvivono (leggi la recensione), in cui Tilda
Swinton e Tom Hiddleston sono due vampiri
il cui amore dura da alcuni secoli, questa volta ostacolato dai
cambiamenti del mondo attorno a loro. Per gli appassionati di
parodie arriva Ghost Movie 2 – Questa volta è
guerra, seguito del film del 2013, protagonista
ancora una volta Marlon Wayans.
Un buon numero di uscite anche per
quanto riguarda l’Italia. Fra le commedie segnaliamo
Pinuccio Lovero – Yes I can (leggi la recensione), in cui il becchino che
da’ il nome al film decide di entrare in politica nel suo paesino
pugliese, dando il via ad una campagna elettorale fuori dal comune.
Abbiamo poi Sogni di gloria, film a basso
budget diviso in due episodi, realizzato da un collettivo riunito
sotto il nome di John Snellinberg.
Più buio di
mezzanotte è invece un film drammatico diretto da
Sebastiano Riso interpretato, fra gli altri, anche
da Pippo Delbono e Micaela
Ramazzotti. Protagonista de La moglie del
sarto (al cinema dal 18, leggi la recensione) è Maria Grazia
Cucinotta nei panni di una donna forte e anticonformista,
che nell’Italia meridionale degli anni ’60 dovrà affrontare non
pochi ostacoli. Abbiamo infine St@lker,
incentrato su figure maschili caratterizzate da comportamenti
ossessivi e insistenti nei confronti delle donne amate.
Dalla Croazia arriva
Padre Vostro, commedia fortemente
surreale che prende il via da una scelta un po’ insolita compiuta
da un anziano parroco.
A chiudere la settimana
cinematografica troviamo due produzioni, la prima giapponese e la
seconda statunitense. Il giardino delle
parole è infatti un film d’animazione di
Makoto Shinkai che narra la nascita di un forte
sentimento fra il giovane Takao, quindicenne, e Yukino, una donna
con alcuni anni più di lui.
Esce in un solo cinema romano, il
Lux, E fu sera e fu mattina (leggi l’intervista al regista), film
apocalittico a basso budget che vede protagonista un peasino del
nord Italia alla vigilia della fine del mondo. Chiudono le uscite
del 15 maggio Mademoiselle C
eNon Dico Altro. Il primo è un
documentario su Carine Roitfeld, editor di moda che ha fondato la
rivista CR, il secondo è una commedia sentimentale divertente e
leggera con protagonista James Gandolfini.
Grace di
Monaco (recensione) ha aperto ufficialmente la
67esima edizione del Festival
di Cannes 2014. Presenti in conferenza stampa c’erano il
regista Olivier Dahan e il cast del film
Nicole Kidman, Tim Roth, Jeanne Balibar e
Paz Vega, oltre al direttore della fotografia
Eric Gautier e ai produttori Pierre-Ange
le Pogam e Uday Chopra.
L’attrice australiana, protagonista
del film, ha cominciato a parlare per prima: “E’ stata una vera
sfida, è uno di
queipezziche
hanno fattouna particolareimpressione su di me.”
Tim Roth intanto è
intervenuto, spiegando che lui sapeva pochissimo di Ranieri prima
del film: “Ero incuriosito, non sapevo molto su di lui, il che
non è una cosa cattiva perchè mi ha dato un po’ di libertà in
più.”
Olivier Dahan si è focalizzato sull’ongolo
della narrazione che prende il film: “Guardando solamente al
1962, volevo dare un ritratto completo dell’attrice e della donna
in un contesto intimo, nel momento in cui fa scelte molto
personali. E’ sposata, ha figli, è alle prese con alcuni battaglie
interiori importanti. Volevo fare un film sul cinema, riguarda
un’attrice. Non è un biopic, anche se è tutto vero. Sono una
persona che legge tanto e colleziona informazioni. Le scelte
private di Grace Kelly sono vere, sono state ben documentate, ma
sono meticoloso, e mi sono ispirato a quello che ho letto. Non ho
mostrato solo quello che era effettivamente accaduto, ma volevo
andare più in profondità.”
Come molti di voi sapranno
Simon Kinberg qualche giorno fa ha confermato che
le riprese di The Fantastic Four sono
iniziate già da una settimana e che Josh
Trank ha poi continuato le riprese. Ebbene, in
serata arrivano le foto di alcuni membri del cast che si aggirano
in abiti civili durante una pausa dalle riprese. Si tratta
di Miles Teller (Reed Richards), Kate
Mara (Sue Storm), Jamie Bell (Ben Grimm),
e Reg E. Catchey (Franklin Tempesta):
[nggallery id=685]
The Fantastic
Four è previsto in uscita il 19 giugno 2015.
Ricordiamo che Kate
Mara vestirà i panni di Sue Storm / La Donna
Invisibile. Jamie Bell quelli
invece di Ben Grimm / La
Cosa. Miles Teller interpreterà il
ruolo di Reid Richards /
Mr. Fantastic, mentre Michael B.
Jordan sarà Johnny Storm / La Torcia Umana. Nel cast
anche Tim Blake Nelson e Reg E.
Cathey.
Basato sul fumetto “The Ultimate
Fantastic Four”, il nuovo adattamento si concentrerà sui personaggi
più giovani. Josh Trank dirigerà il film
basato su una sceneggiatura Kinberg, Matthew
Vaughn e Gregory
Goodman che saranno anche produttori
esecutivi. Fantastic Four uscirà il 19 Giugno 2015. Lo
studio ha già annunciato per il 2017 l’uscita
di The Fantastic Four 2.
Secondo Latino Review, Zac
Efron sarebbe in trattative per entrare a far parte del
Cinematic Marvel Universe. Stando alle fonti
della generalmente attendibile rivista americana, Efron avrebbe
addirittura ricevuto una sceneggiatura relativa ad un prossimo
progetto della Marvel.
I progetti della casa di fumetti,
trasformatasi in major cinematografica sotto l’egida della Disney,
sono davvero tantissimi e non sappiamo a quale ruolo potrebbe
essere associato Zac, ma visto che a breve il progetto delle serie
Netflix targate Marvel dovrebbe prendere maggiore
corpo, l’attore potrebbe entrare nella rosa dei candidati ad
interpretare un giovane Daredevil oppure Iron Fist. Le possibilità
sono innumerevoli e non sappiamo davvero se l’attore è
effettivamente coinvolto in qualche progetto del genere.
A favore della fondatezza di questa
ipotesi, c’è anche il fatto che, a differenza della sua co-star
Vanesse Hudgens, Zac Efron ha tenuto buoni rapporti con la casa che
lo ha visto nascere in High School Musical, quindi il ragazzo, ha
appena 26 anni, potrebbe effettivamente decidere di “tornare a
casa”.
Uscirà questo venerdì negli USA
l’atteso reboot Godzilla diretto da Gareth
Edwards. Del film abbiamo visto molte immagini e video
oltre ovviamente alla nostra recensione che vi segnaliamo. Oggi
però arrivano una serie di concept design sul mostro, tutti diversi
e tutti utilizzati per arrivare al risultato finale visibile nel
film. Eccoli:
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Arriva un’incredibile nuova clip
dell’atteso film X-Men Giorni di un futuro
passato di Bryan Singer. Nella clip
possiamo vedere tutto il potere di Magneto, interpretato da
Michael Fassbender, che solleva letteralmente
un’intero stadio di Baseball.
Ecco le foto della première di Londra [nggallery id=672]
X-Men Giorni di un futuro passato, il film
La trama diX-Men
giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo
fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un
imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle,
mentre i mutanti vivono confinati in campi di
concentramento. Kitty Pride torna
indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi
precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del
futuro in un inferno di reclusione.
Si è tenuta questa sera la cerimonia
d’apertura dell’atteso Festival
di Cannes 2014, giunto alla sua sessantasettesima
edizione. Film d’apertura Grace di Monaco
di Olivier Dahan,
con protagonisti Nicole Kidman, Tim Roth e
Paz Vega. Come di consueto tanto glamour e molte star
presenti all’inaugurazione della kermesse francese. Tutte le
foto:
Le nostre foto: [nggallery id=678]
Tra gli attesi ci
saranno ovviamente Robert Pattinson, Julienne
Moore e Mia
Wasikowska protagonisti dell’atteso nuovo film
di David Cronenberg, Map to
the stars. Arriverà anche la
grande Meryl
Streep e Hilary Swank che
presenteranno il film The
Homesmandi Tommy Lee
Jones. Ma non è tutto, fra i nomi più attesi
anche Juliette Binoche, Chloe Grace Moretz,Ryan
Reynolds, Eleonore Rigby,James
McAvoy, Jessica Chastain, Gong Li-Zhang
Yimou e molti altri. Insomma, come ogni anno quello
che non manca sono le star che come di consueto sfileranno sul red
carpet della kermesse.
La 67ª edizione
del Festival di Cannes 2014 avrà luogo a
Cannes dal 14 maggio al 25 maggio 2014. La giuria di quest’anno è
stata affidata alla regista neozelandese Jane
Campion.Il film di apertura del festival
sarà Grace di Monaco diretto da
Olivier Dahan e con Nicole Kidman nel ruolo della principessa e
attrice Grace Kelly.A causa delle elezioni europee che si
svolgeranno il 25 maggio, la Palma d’oro verrà
consegnata al film vincitore il 24 maggio. Il 23 maggio invece è
stata scelta come la data di premiazione della sezione Un
Certain Regard.La selezione ufficiale dei film che
parteciperanno al festival è stata annunciata il 17 Aprile 2014.
L’attore francese Lambert Wilson sarà
l’ospite che aprirà e chiuderà la cerimonia.
Dopo
aver realizzato il sogno di tutta la sua vita gareggiando intorno
al mondo nell’emozionante e divertente film
Disney Planes, Dusty è pronto per vivere una nuova
avventura e sta per incontrare un gruppo di simpatici personaggi
destinati a cambiare la sua vita per sempre.
Il film
Disney Planes 2 – Missione antincendio è la
nuova avventura aerea in arrivo nelle sale italiane ad Agosto 2014,
che parla di seconde opportunità e che vede protagonista una
coraggiosa squadra di velivoli antincendio d’alto livello impegnati
nella salvaguardia dello storico Parco Nazionale Piston Peak da un
vastissimo incendio.
Quando il famoso campione mondiale
di volo Dusty scopre che il suo motore è danneggiato e potrebbe non
gareggiare mai più, decide di cambiare rotta e lanciarsi nel mondo
delle squadre aeree antincendio. Dusty si unisce al veterano delle
missioni antincendio, l’elicottero Blade Ranger, e al suo
coraggioso team, di cui fanno parte il simpatico aereo cisterna
Dipper, il sollevatore di pesi Windlifter, l’ex mezzo di trasporto
militare Cabbie e un vivace gruppo di coraggiosi veicoli di terra,
conosciuti come I Smokejumpers. Insieme, l’impavido team affronterà
un vastissimo incendio e Dusty imparerà come si diventa un vero
eroe.
Diretto da Bobs Gannaway
(Trilli e il segreto delle ali), Planes 2 –
Missione antincendioatterrerà nelle sale italiane ad Agosto
2014, anche in 3D.
Sarà Lo
Hobbit La Battaglia delle Cinque Armate il titolo
italiano ufficiale della terza ed ultima parte della trilogia
diretta da Peter Jackson e tratta dal romanzo di
J. R.R. Tolkien,Lo Hobbit.
I precedenti titoli
erano There and Back
Againche riprendeva il titolo del libro
rosso di Bilbo, il resoconto delle sue avventure con i nani, ma
allo stesso modo Into the
Fire riprende il titolo di un capitolo de Lo
Hobbit.
Una delle più grandi sorprese per
il prossimo Batman vs Superman è stato il
casting dell’attore Jesse Eisenberg come nemesi di
Superman, Lex Luthor. Ebbene oggi l’attore
intervistato da IGN ha parlato del rullo
che dovrà interpretare.
Riguardo a Lex Luthor: “Io non
conosco la storia così come i realizzatori del film, quindi credo
che si debba chiedere a loro quanto vogliono
distanziarsi dalle precedenti incarnazioni di Lex. Ma voglio
trattarlo come se fosse un ruolo mio, senza altre incarnazioni. Non
c’è modo di interpretare un ruolo e giocare, o fare riferimento
alle altre interpretazioni del personaggio nella storia del
cinema. Non mi sembra un modo responsabile di agire. Così mi
limiterò a farlo come se fosse un personaggio unico, come si fa in
un film, ad esempio come in The Double , che è un film più piccolo
– ma solo, trattarlo come un personaggio è basta è probabilmente il
miglior modo per interpretarlo, credo.“
Gli è stato chiesto se si raserà i
capelli per il ruolo, l’attore non ha rispost: “Non mi è permesso
di dire nulla, a causa della loro privacy”.
Gli è stato anche chiesto se ha
scelto di interpretare il ruolo a causa del fatto che sarebbe stato
la prima parte in un franchise di queste proporzioni o più per il
personaggio in sé:
“Il personaggio è davvero buono,
quindi è come fare qualsiasi altra cosa. Fanno un sacco di film del
genere, quindi se sei un attore, probabilmente prima o poi ad un
certo punto ti capitano queste occasioni. Ma il personaggio
è scritto davvero bene. E ‘davvero un grande ruolo. “
Eccolo nella nostra foto gallery:
[nggallery id=674]
Ecco Henry
Cavill insime alla sua bella Gina
Carano mentre cenano a Detroit in compagnia
di Zack Snyder e il product
designer Patrick Tatopoulos. Anche se non si
tratta di una cena ufficiale, è chiaro che il gruppo si sta
riunendo vista la prossimità dell’inizio riprese
di Batman Vs Superman.
Vi ricordiamo
inoltrecheBatman
Vs Supermansarà diretto dal
regista Zack
Snyder su sceneggiatura scritta in
collaborazione con Chris
Terrio (Argo),sulla
base di una storia già scritta da David S.
Goyer. Confermati
nel cast del film Henry Cavill, Ben
Affleck, Amy Adams, Laurence Fishburne, Diane
Lane, Gal Gadot, Jeremy
Irons, Ray
Fisher e Jesse Eisenberg.
Sarà al cinema come protagonista
femminile nell’atteso reboot Godzilla, ma molti sapranno che la
bella Elizabeth Olsen sarà anche
nell’attesissimo sequel Avengers Age of
Ultron, dove interpreterà il ruolo di Scarlet
Witch. Ebbene oggi è lei stessa a parlarci del suo personaggio
nell’Universo Marvel Studios:
“Il mio personaggio è incredibile,
ed è assolutamente fuori di testa” rivela l’attrice “[È]
incredibilmente passionale e pensa che lei tenga sottocontrollo il
suo potere molto più di quello che realmente riesce a fare. Quindi
è davvero divertente interpretarla e vedere tutti questi fan
appassionati, per me è un onore.”
Gli è stato poi chiesto se avesse
fatto qualche allenamento specifico per entrare nel ruolo:
“Mi piace sempre lavorare fuori dal set. Credo nelle capacità
atletiche in un attore, ma non è un personaggio così, è …una
strega, così mi capita di usare campi di energia…ma questo è tutto.
(ride)“
Ecco la nostra gallery del
film:
[nggallery id=395]
In Avengers Age of
Ultron troveremo le star Robert Downey
Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Samuel
L. Jackson, Claudia Kim e James Spader. Scritto e
diretto da Joss Whedon, il film uscirà nelle
sale il primo Maggio 2015.
Michela Andreozzi, attrice e autrice, in
quest’occasione è anche una delle protagoniste e co-sceneggiatrice
(insieme alla regista Manuela Tempesta) della divertentissima
commedia targata Rai Cinema Pane e
Burlesque.
L’istrionica attrice è reduce dal
gran successo teatrale che ha visto il tutto esaurito, “Maledetto
Peter Pan”, l’esilarante spettacolo sulle difficoltà della vita di
coppia, sui tradimenti e le crisi di mezza età che colpiscono
frequentemente gli over quaranta.
Pane e Burlesque è un
film in cui Michela ha avuto l’occasione di cucirsi addosso il suo
personaggio, la sarta Teresa, mettendo in evidenza pregi
e difetti di una donna normale che si reinventa all’improvviso
ballerina di Burlesque per poter arrivare a fine
mese, salvare la sua vita nonché il suo
matrimonio in crisi. I costumi di scena, decisamente
succinti, in perfetta aderenza con la realtà del Burlesque,
hanno sapientemente valorizzato le curve di cui Michela va
tanto fiera e che ha sempre difeso, non cedendo mai agli stereotipi
fisici imposti dal mondo dello spettacolo: non solo, per
questo film, l’attrice ha seguito una
dieta ipercalorica per acquisire le due taglie in più che il
ruolo richiedeva.
Ad affiancarla
nel film anche la bellissima Laura Chiatti e la divertentissima
Sabrina Impacciatore.
Pane e Burlesque di
Manuela Tempesta, distribuito da Rai Cinema e 01 Distribution, sarà
nelle sale dal 29 maggio.
Per il cinema Michela ha
appena finito di girare “Io e mio fratello” con Luca Argentero e
Raoul Bova e inizierà a breve le riprese sul set del nuovo
film dei fratelli Vanzina.
SINOSSI
Un paese del Sud Italia naviga in
cattive acque: da quando la fabbrica di ceramiche Bontempi ha
chiuso, i suoi ex operai giocano al fantacalcio nella storica
sezione del centro, gestita da Frida (Caterina Guzzanti), una
rappresentante sindacale impegnata nelle giuste cause, mentre la
piccola merceria di Vincenzo e di sua moglie Matilde, dove lavora
anche la sarta Teresa, non riesce più ad andare avanti. Tutto
sembra andare a rotoli quando, all’improvviso, un ciclone vero e
proprio investe la vita del paese: Mimì La Petite (Sabrina
Impacciatore), ovvero Giuliana, figlia della “buonanima” del
Cavalier Bontempi, torna in paese dopo più di vent’anni insieme
alle Dyvettes, il suo gruppo di Burlesque, per vendere le proprietà
di famiglia. Ma Le Dyvettes ordiscono una truffa contro di lei e
Giuliana, con il conto in rosso, decide di mettere su un nuovo
gruppo di Burlesque, reclutando tre paesane: Matilde (Laura
Chiatti), Teresa (Michela Andreozzi) e Viola (Giovanna Rei),
giovane e sexy cameriera del paese, che sogna di andarsene in
America…
La Alcon
Entertainmentannuncia ufficialmente che l’attore Edgar
Ramirez prenderà il posto di Gerard
Butler nell’annunciato remake di Point
Break che sarà diretto dal
regista Ericson Core.
Ad annunciare il nuovo attore, gli
amministratori, Broderick Johnson e Andrew Kosove:
“Consideriamo Edgar uno dei migliori attori del mondo, e siamo
entusiasti che sarà lui a far rivivere l’iconico personaggio di
Bodhi . “
L’attore Edgar
Ramirezgià visto in Zero Dark thirty ha
recentemente concluso le riprese di Hands of
Stone, il biopic di Robert Duran in
cui recita al fianco di Robert De Niro. Inoltre
sarà protagonista prossimamente nel thriller con Eric
BanaDeliver Us From Evil,
oltre che nel poema epico The
Liberator.
A dirigere il film
sarà Ericson Core, già direttore della
fotografia di Fast and Furious, Payback, e
regista di Imbattible e della serie Tv campione di ascolti in
America The Courier. Il remake è ambientato nel mondo
degli sport estremi; oltre al surf, già protagonista del film
originale, si vedranno scene di paracadutismo, wingsuit e
snowboard.
Arriva il poster ufficiale in
italiano dell’atteso nuovo film Transformers 4
L’Era dell’Estinzione, il quarto capitolo del
franchise diretto da Michael Bay.
Protagonisti di questa nuova avventura Mark
Wahlberg, Jack Reynor,Nicola Peltz, Stanley
Tucci e Kelsey Grammer.
Piccole
anticipazioni sulla trama. Il film comincerà dove è
finito il terzo capitolo, in un mondo in cui,
nonostante la minaccia dei Deception sia stata
debellata, l’umanità ne è uscita distrutta. La pace non durerà poi
così tanto, sarà infatti interrotta dalle ricerche
sulla tecnologia dei robot alieni da parte di alcuni
uomini potenti.
Film d’apertura della 67esima
edizione del Festival del
Cinema di Cannes, Grace di Monaco racconta un
anno nella vita di Grace Kelly, principessa di
Monaco dal 1956 al 1982, ed ex musa ispiratrice di Alfred Hitchcock. Mentre riflette sull’offerta
fattale dal maestro del brivido di tornare a lavorare ad Hollywood,
Grace piomba in una fase di profonda crisi personale quando la
modernizzazione del decadente Principato di Monaco voluta da
Ranieri subisce un improvviso arresto per
l’ingerenza del presidente francese Charles De
Gaulle, che minaccia di imporre il sistema fiscale
francese al Principato e di annettersi Monaco con l’uso della
forza. È quello il momento in cui l’icona del cinema dovrà prendere
una decisione difficile: tornare alla sua vita di star del cinema o
assumere a pieno il suo nuovo ruolo di principessa e adempiere ai
doveri assunti nei confronti della sua famiglia e del secondo più
piccolo principato del mondo.
Il regista francese Olivier
Dahah si dimostra ancora una volta (dopo il bellissimo
La vie en rose) un attento e
sensibile maestro nel portare al cinema la storia vera di una delle
donne che, con la sua grazia ed il suo ascendente, ha influenzato
non solo un’intera epoca, ma ha in parte anche lasciato un segno
indelebile nelle relazioni (mai idilliache) tra due diverse
culture. La regia di Dahan riesce a tirar fuori tutto il lato
drammatico e spaventosamente introspettivo dell’intera vicenda:
minuziosa e sempre compatta, si abbandona nei momenti più
appassionanti a degli incredibili primi piani della sua bellissima
interprete che riescono a rendere tangibile tutto il dolore e la
sofferenza di una vita divisa tra l’istinto e il dovere,
perennemente alla ricerca di una serenità (presunta o
illusoria).
Il lavoro di Dahan si accompagna in
maniera superlativa ad una sceneggiatura che potremmo definire a
due livelli, in cui viene dato il giusto spazio, senza soffocare
nessuna delle controparti, sia al dramma interiore della
principessa sia agli eventi storici che provocano tali turbamenti.
In questo senso, Grace di Monaco si svela
un po’ alla volta, mantenendo sempre alta l’attenzione e il suo
stato drammatico (che in più di un’occasione sfocia nel tensivo),
raccontando gli eventi in ordine cronologico e lasciando che lo
spettatore di appassioni alla storia di Grace anche semplicemente
attraverso i suoi occhi, degli occhi profondi e intensi che si
fanno carico di due pesi differenti ma ugualmente imponenti come
macigni: il peso della storia e degli eventi vissuti e il desiderio
di poter conciliare passato e presente senza per forza essere
costretti a dover scegliere.
Nicole
Kidman è assolutamente incredibile nei panni
dell’icona che, prima di essere l’attrice premio Oscar per
La ragazza di campagna e poi la
Principessa Grace, è una donna fortemente divisa tra il bisogno di
perseguire un’ideale di vita molto vicino alla favola e quello di
assolvere ai doveri che determinate scelte comportano.
Straordinario è anche l’intero cast che circonda la Kidman, a
partire dal dispotico, ma non esule dal provare reali emozioni,
Tim Roth (nei panni di Ranieri), e dal sempre
bravissimo Frank Langella (Francis Tucker),
protagonista di una delle sequenze più toccanti del film.
Sfarzoso ma sempre elegante nelle
scenografie, sobrio e raffinato nella fotografia (opera di
Eric Gautier, che dona alla pellicola quel tipico
stile anni ’60), Grace di Monaco è un
biopic meticoloso nella scrittura, magnifico nella direzione e
magistrale nelle interpretazioni, che ci mostra la crisi e
l’evoluzione della donna dietro il personaggio pubblico, pronta a
rinunciare ad una vita sotto le luci del cinema per assumere
davvero lo status di Sua Altezza Serenissima Principessa di
Monaco.
Ogni Festival che si rispetti ha i
suoi film più attesi, quelli con un esordio alla regia particolare,
o con un illustri ritorno dietro la macchina da presa. Ecco i 25
titoli del Festival
di Cannes 2014 da non perdere: [nggallery id=683]
Più atteso, spesso, non vuol dire
più bello, anzi capita spesso che l’attesa non sia ripagata e che i
film più piccoli siano le sorprese più belle, ma in questo elenco
di 25 film, crediamo, ci aspettano alcuni dei migliori film di
questa stagione.
Cominciato oggi, 14 maggio, il
festival di Cannes 2014, 67esima edizione, si concluderà il 25
maggio con la proclamazione dei vincitori eletti trai film in
Concorso dalla giuria presieduta da Jane Champion.
Una giuria mai tanto cosmopolita, dal momento che comprende talenti
e artisti che provengono da Corea, Cina, Danimarca, Iran, Stati
Uniti, Messico e Francia. Si tratta di: la regista Sofia
Coppola, il regista danese Nicolas Winding
Refn, l’attrice iraniana Leila Hatami
(già in Giuria a Roma due anni fa), la diva francese Carole
Bouquet, poi l’attore Willem Dafoe, il
regista, produttore e attore messicano Gael Garcia
Bernal, l’attrice coreana Jeon Do-yeon e
il regista cinese Jia Zhang-ke.
Arrivano dal Festival
di Cannes 2014 i due teaser poster con
protagonisti Michael Fassbender e Marion
Cotillard nell’atteso
film Macbeth di Justin
Kurzel. La pellicola è presente al Le marché du film
per essere venduto nel mondo.
[nggallery id=676]
Macbethè
diretto da Justin Kurzel. Il film,
attualmente in lavorazione è stato scritto
da Todd
Louiso e Jacob Koskoff e
nel cast comprende anche Sean
Harris,Jack
Reynor e Marion
Cotillard nei panni di Lady Macbeth.
Macbethè prodotto
da Iain Canning e Emile
Sherman, che hanno alle spalle ottimi precedenti
con Il discorso del
re eShame.
Macbeth è tra i più conosciuti
drammi di Shakespeare, nonché la tragedia più breve. Frequentemente
rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, è divenuta
archetipo della brama di potere e dei suoi pericoli. Per la trama
Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico del re
Macbeth di Scozia di Raphael Holinshed e a quello del filosofo
scozzese Hector Boece. Ci sono molte superstizioni fondate sulla
credenza che il dramma sia in qualche modo “maledetto” e molti
attori non vogliono menzionarne ad alta voce il titolo, riferendosi
ad esso come “Il dramma scozzese”. Pronunciare il suo nome dentro
un teatro è considerato un atto capace di trasformare qualsiasi
spettacolo in un fiasco. Molto popolare è anche la versione
operistica di questa tragedia, musicata da Verdi su libretto di
Francesco Maria Piave e considerata, se possibile, ancora più
malaugurante del dramma shakespeariano.