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Lucca Comics & Games 2013: il programma dell’area Movie

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Lucca Comics & Games 2013: il programma dell’area Movie

Lucca comics-&-games 2013Da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre torna Lucca Comics & Games 2013 con interamente dedicati agli appassionati di cinema, fumetti e giochi. Torna anche quest’anno Movie Comics & Games, l’area di Lucca Comics & Games interamente dedicata al mondo del cinema e ai suoi protagonisti. Giunta ormai alla sua terza edizione, è diventata un appuntamento irrinunciabile per tutti gli appassionati del genere: forte del successo delle precedenti annate, Movie Comics & Games torna con tante novità e anteprime esclusive. Le più importanti case di distribuzione cinematografica hanno confermato Lucca come palcoscenico ideale per la promozione dei propri film, e grazie alla collaborazione con QMI quest’anno saranno presenti a Lucca con anteprime o contenuti esclusivi: The Walt Disney Company ItaliaWarner Bros Pictures ItaliaUniversal Pictures Italy01 DistributionLucky RedMedusaEagle PicturesCinecittà LuceMinervaNexo DigitalExit med!a e la 20th Century Fox Home Entertainment.

Lo Stile di Capitol City
In linea con il tema “questione di stile” di Lucca Comics & Games 2013, all’area Movie, lo stile Hunger Games è protagonista in attesa dell’uscita del secondo episodio della saga, Hunger Games: La Ragazza di Fuoco, al cinema dal 27 novembre. Sabato 2 novembre, al Loggiato Pretorio, il look maker Stefano Bongarzone e lo stilista Fabrizio Crispino trasformeranno cinque modelle e un modello professionisti e uno tra i selezionati al casting in cittadini a pieno titolo di Capitol City. Il casting si tiene nei due giorni precedenti presso l’atelier di Hunger Games.

Thor, a Lucca l’anteprima nazionale
Ne ha parlato anche la prestigiosa rivista “The Hollywood Reporter”: The Walt Disney Company Italia ha scelto Lucca per l’anteprima italiana del secondo capitolo della saga Thor: The Dark World. Il countdown per l’anteprima inizierà venerdì 1 novembre in Piazza San Michele con musiche e un set d’effetto per l’inaugurazione della suggestiva installazione dedicata al film. Sabato 2 novembre si celebrerà il SATHORDAY, con tre proiezioni gratuite in anteprima nazionale al Cinema Astra. Inoltre, nello stesso giorno è atteso l’arrivo in città del puppet di Thor, che concluderà a Lucca il suo viaggio realizzato in collaborazione con Marvel Cosplay Italia.

Ogni giorno soprese e anteprime esclusive
Come sempre le numerose anteprime di Movie Comics & Games spaziano tra i generi più cari al pubblico di Lucca: si comincia giovedì 31 ottobre al cinema Astra con due film di animazione: il pluripremiato Arrugas di Ignacio Ferreras tratto dall’omonimo graphic novel, scritto da Paco Roca e L’arte della felicità, dell’italiano Alessandro Rak, direttamente dalla 28esima Settimana della Critica all’ultima Mostra del cinema di Venezia.
Venerdì 1 novembre sarà la volta di altre due anteprime nazionali: Prisoners di Denis Villeneuve e l’attesissimo Machete Kills di Robert Rodriguez, preceduto dalla presentazione dell’attesissimo Capitan Harlock 3D, il nuovo adattamento in grafica digitale 3D del celebre pirata spaziale creato dal maestro Leiji Matsumoto. La presenza della grande animazione è rafforzata anche dalla presentazione in anteprima di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, accompagnata dall’inaugurazione di tre statue di ghiaccio ispirate al film.
Al cinema Centrale si festeggia il 25° anniversario dell’uscita di Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki, con una proiezione speciale del film; a seguire la proiezione di Sharknado, il fenomeno virale di quest’anno che è già diventato un cult su internet.
La giornata terminerà con un evento speciale dedicato a Ender’s Game e a seguire la proiezione del film.

Sabato 2 novembre, oltre agli appuntamenti del SATHORDAY, il programma è ricco di altri appuntamenti tra cui i nuovi episodi della 7° stagione di The Big Bang Theory. La serata proseguirà con una proiezione speciale dei cortometraggi d’autore presentati all’ultima edizione del Japan Media Arts Festival, un evento in collaborazione con il prestigioso Festival di arti multimediali, che viene organizzato annualmente in Giappone dal Ministero della Cultura Giapponese e dalla televisione nazionale NHK. Al termine dell’evento, per celebrare l’uscita dell’edizione home video di Wolverine – L’immortale, tutti i fan di Logan sono invitati alla Maratona Wolverine in cui verranno proiettati i due capitoli della saga cinematografica del mutante con lo scheletro di adamantio.
Domenica 3 novembre saranno presentati tra gli altri, la nuova edizione restaurata di Frankestein Junior di Mel Brooks introdotto da una sessione di trucco “mostruosa” ad opera della Compagnia della Rancia e un contenuto esclusivo di Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato.

Gli ospiti dell’edizione 2013
Per questa edizione Movie Comics & Games ha il piacere di ospitare due giovani artisti italiano molto amati dal pubblico, che quest’anno debuttano alla regia cinematografica: si tratta di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif,
Paolo Ruffini.
Pif, seguitissimo con il suo programma Il testimone in onda su MTV, sarà protagonista sabato 3 novembre con una masterclass aperta al pubblico per parlare della sua carriera e del suo esordio alla regia cinematografica con La mafia uccide solo d’estateDomenica 3 novembre sarà la volta di un altro attore, autore, conduttore e adesso anche regista: Paolo Ruffini. Il livornese conosciuto anche per i ridoppiaggi dell’Associazione Cinematografica il Nido del Cuculo, incontrerà il pubblico per parlare della sua prima opera da regista cinematografico, Fuga di Cervelli, insieme al cast del film.

Wash or Pay: la nuova campagna per Nelsen Ultra Concentrato

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Nelsen Ultra ConcentratoIl detersivo Nelsen è uno dei tanti prodotti storici che si trova in ogni casa italiana. Adesso, per venire incontro alle esigenze economiche, ma anche di perso e spazio di tutti, nasce Nelsen Ultra Concentrato, un flacone di detersivo per i piatti da 600 ml che può durare fino a 10 settimane. Ma come presentare in maniera innovativa al pubblico un prodotto del genere? Nelsen Ultra Concentrato ha scelto la strada della guerrilla marketing, girovagando per tutta Italia (Milano, Torino, Bologna e Verona) cercando di farsi conoscere dai consumatori.

Se il tuo Nelsen potesse trascorrere 10 settimane nella tua cucina, a cosa assisterebbe?” E’ la simpatica domanda a cui i potenziali consumatori hanno dovuto far fronte. E le risposte sono state varie e anche divertenti: iniziare e finire una dieta mille volte, mangiare di nascosto la cioccolata, cambiare colore di capelli, lamentarsi per il rientro dalle ferie. Ogni affermazione è stata fotografata e caricata sulla piattaforma web del brand.

Ma l’attività più divertente che ha inconsapevolmente coinvolto i consumatori è stata quella di candid camera, che vi mostreremo in calce, e che ha offerto a persone ignare la possibilità di pagare il conto dell’happy hour o, in alternativa, di lavare i piatti. La campagna, chiamata Wash or Pay, è stata avviata con la collaborazione di Scotch Brite di 3M. Il video, disponibile dall’11 ottobre, è stato girato al Carlsberg Barrio Alto di Via Serio 14, noto locale milanese.

I clienti ignari si vedono proporre dal cameriere di lavare i piatti con detersivo Nelsen Ultra Concentrato e con la spugna di Scotch Brite al posto del “classico” saldo del conto.

E’ interessante e divertente vedere come hanno risposto i clienti e soprattutto in che modo la pubblicità, oggi, può assumere sfaccettature sempre nuove e intriganti per riuscire a proporsi al meglio sul mercato.

Di seguito il video:

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Stan Lee ai Legacy Studios si diletta in un video divertente

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Arriva da  Stan Winston School un divertentissimo video in cui vediamo il leggendario Stan Lee in visita ai Legacy Studios dove lo staff lo ha accompagnato per un intenso viaggio nello spazio dedicato ai suoi personaggi. Il video è stato ripreso da Badtaste:

Vi ricordiamo che il prossimo film che vedremo dall’universo creato da Stan Lee sarà Thor The Dark World

Tutte le foto della premiere:

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Tutte le foto ufficiali:

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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film:  Thor: The Dark World.  Tutte le foto in buona qualità le trovate nella nostra foto gallery del film:

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Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: .  Il film esordirà nelle nostre sale il 20 novembre 2013.

Trama:

Il film Marvel Thor: The Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, costretto a stringere un’alleanza con lo sleale Loki per salvare non solo il suo popolo e coloro che ama… ma l’intero universo.

Stan Lee

Fonte: Stan Winston School via Badtaste

Runner Runner: recensione del film con Ben Affleck

Runner Runner: recensione del film con Ben Affleck

Quando il gioco d’azzardo diventa un argomento inflazionato e le possibilità di parlarne in modo ancora diverso e, allo stesso tempo, convincente sono pericolosamente vicine al nulla, allora vuol dire che è arrivato il momento di cambiare argomento! Runner Runner!

In Runner Runner dopo il crollo del mercato di Wall Street, Richie Furst (Justin Timberlake), un giovane con grande acume per gli affari, è costretto a ricominciare da zero: inizia a studiare senza sosta a Princeton e, per pagarsi la retta, mette in piedi un circuito di gioco d’azzardo online all’interno dell’università. Quando anche questo lucroso progetto va in fumo a causa di un sito di scommesse che lo ha raggirato, Richie parte senza troppe esitazioni per la Costa Rica, per affrontare direttamente il pezzo grosso del business del gioco d’azzardo online: Ivan Block (Ben Affleck). Tuttavia, in Costa Rica, Richie ottiene molto più di quello che aveva sperato: Block diviene il suo mentore e lo introduce alla bella vita, quella dai soldi facili e qualche affare sporco di poco conto.

Runner Runner trova il suo punto debole nella scrittura. Chiudendo anche un occhio sulla trama già vista, sui clichè del ragazzo brillante costretto ad immischiarsi in affari loschi per permettersi gli studi, quello del mentore che apre tutte le porte del paradiso, mentre prenota i biglietti per l’inferno e del triangolo con la ‘donna del capo’; volendo anche godere del minimo intrattenimento con poche pretese, non si riesce comunque a trovare in Runner Runner una minima dose di coinvolgimento che possa spingere lo spettatore a godere della visione del film.

Non c’è suspense, non c’è contrasto, non c’è emozione, non c’è verve, non ci sono dialoghi brillanti, non c’è neanche l’emozione per la più banale storia d’amore perché tutto è approssimativo, senza la minima cura del dettaglio. La visione del film procede senza infamia e senza lode, con un susseguirsi di luoghi comuni che sembrano voler bastare a se stessi, senza necessità di dare coesione ad una storia che non può certo reggersi solo sui personaggi canonici del film di genere. Gli sceneggiatori hanno purtroppo dato un po’ per scontato le dinamiche drammaturgiche, lasciando il da fare a personaggi che nella migliore delle ipotesi sono poco più che abbozzati.

Curioso come Ben Affleck, fresco di Oscar con il suo Argo non si sia accorto della cantonata a cui andava incontro accettando il copione, di profilo talmente basso da non poter neanche giudicare le performance degli attori, che, fossero stati dei volti sconosciuti, non avrebbero tolto nulla al film.

The Secret Service: Sofia Boutella nel cast del film di Matthew Vaughn

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Dopo le prime foto dal set del film (vedi qui) ecco arrivare una nuova news sul cast dell’annunciato film The Secret Service diretto da  Matthew Vaughn e adattamento dell’omonima serie a fumetti scritta da Mark Millar, già autore fra gli altri di Kick-Ass. L’attrice  Sofia Boutella è entrata ufficialmente nel cast, a confermarlo è il noto sito Deadline, quindi la Boutella si unisce ai già confermati Colin Firth, Taron Egerton, Michael Caine, Samuel L. Jackson e Sophie Cookson. Nel cast anche Lady Gaga, David Beckham, Adele e Elton John.

Tutte foto del film nella nostra foto gallery:

The Secret Service vede protagonista un piccolo criminale originario dei sobborghi di Londra (interpretato da Taron Egerton) che viene reclutato dallo zio (Colin Firth) e portato in una scuola di spie che forgia raffinati e sofisticati gentlemen alla 007. Vaughn ha firmato la sceneggiatura del film insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore tramite la sua Marv Films. Il Secret Service è impostato per uscire il 14 Novembre 2014 negli USA.

Thor The Dark World: Vinci l’anteprima di un film Marvel a Londra

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Thor-The-Dark-World-concorsoIn vista dell’uscita nelle sale il 20 novembre del nuovo e attesissimo film Marvel Thor The Dark World, Disney Italia ha ideato uno speciale concorso dedicato ai blogger italiani con il quale mette in palio due esclusivi viaggi a Londra all’anteprima di un film Marvel di prossima uscita.

Tutti gli utenti potranno, infatti, vincere un viaggio a Londra votando il blogger che a loro giudizio abbia scritto il miglior articolo, resoconto, critica, recensione, relativamente al mondo del possente dio del Tuono.

Il concorso terminerà il 24 novembre e, sia per il blogger che avrà raccolto il maggior numero di voti che per uno dei votanti estratto a sorte, Disney Italia mette in palio un viaggio A/R con soggiorno a Londra valido per 2 persone per assistere all’anteprima di un film Marvel di prossima uscita e un kit Thor composto dall’edizione speciale della Graphic Novel di Loki e da altri gadget del film.

Inoltre tanti altri premi in palio per i 4 blogger successivi in graduatoria per numero di voti e per i 4 utenti estratti dopo il primo.

Per partecipare al concorso, gli utenti potranno recarsi sulla pagina Facebook del film, scegliere uno dei blogger già candidati e votarlo. In alternativa, utilizzando la maschera presente nell’applicazione all’indirizzo https://www.facebook.com/Thorilfilm/app_314481778692137, è possibile candidare il proprio blogger inserendo i suoi dati (comprensivi di indirizzo e-mail) e le URL del blog o sito e della news nel quale si trova un contenuto dedicato al mondo di Thor e votarlo.

Maggiori informazioni e il regolamento completo del concorso sono disponibili sulla pagina Facebook del film http://fb.com/Thorilfilm o direttamente sulla pagina del concorso https://www.facebook.com/Thorilfilm/app_314481778692137.

Tutte le foto della premiere:

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Tutte le foto ufficiali:

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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film:  Thor: The Dark World.  Tutte le foto in buona qualità le trovate nella nostra foto gallery del film:

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Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: .  Il film esordirà nelle nostre sale il 20 novembre 2013.

Trama:

Il film Marvel Thor: The Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, costretto a stringere un’alleanza con lo sleale Loki per salvare non solo il suo popolo e coloro che ama… ma l’intero universo.

Nikolaj Coster-Waldau protagonista per Susanne Bier

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Nikolaj Coster-Waldau protagonista per Susanne Bier

Nikolaj Coster-Waldau (Game of Thrones) sarà il protagonista di A Second Chance, il nuovo film della regista danese Susanne Bier. Noto ai più per il ruolo di Jaime Lannister nella serie Game of Thrones della HBO, Nikolaj Coster-Waldau ha all’attivo anche una promettente carriera cinematografica. Dopo la recente apparizione in Oblivion al fianco di Tom Cruise, giunge notizia che l’attore danese sarà il protagonista di A Second Chance, il nuovo film di Susanne Bier.

Al momento disponiamo di scarse informazioni su A Second Chance. Sappiamo che il film è scritto dallo sceneggiatore Anders Thomas Jensen (In un mondo migliore) e che uscirà nell’autunno 2014. Per Nikolaj Coster-Waldau si tratta del primo ruolo da protagonista in un film danese dopo ben dieci anni.

La regista ha ultimato le riprese di un lungometraggio in lingua inglese intitolato Serena, che schiera la coppia de Il Lato Positivo Jennifer Lawrence e Bradley Cooper. Coster-Waldau è invece attualmente impegnato nelle riprese della quarta stagione di Game of Thrones, ma apparirà prossimamente sul grande schermo in Gods of Egypt e The Other Woman.

Fonte: Deadline

Fast and Furious 7: nuova foto con Vin Diesel e Dwayne Johnson

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Fast and Furious 7: nuova foto con Vin Diesel e Dwayne Johnson

Ormai sono iniziate le riprese dell’atteso Fast and Furious 7 e l’attore protagonista e produttore Vin Diesel non la smette di postare foto dal suo profilo Facabook. Arriva, infatti, un nuovo scatto che  ritrae l’attore in compagnia di Dwayne Johnson:

Fast and Furious 7

 

Tutte le foto del film:

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Nel cast di Fast and Furious 7 confermati Vin Diesel, Paul Walker, Jason Statham, Kurt Russell, Ronda Rousey, Tony Jaa e Tyrese Gibson. Al momento non si hanno ulteriori notizie riguardo al ruolo che dovrebbe interpretare. Vi ricordiamo che la pellicola sarà in sala dall’11 luglio del 2014, e vedrà James Wan per la prima volta alla regia del franchise, con Chris Morgan autore dello script.

Fast and Furious 7 sarà diretto dal regista malese James Wan (Saw – L’enigmista; The Conjuring), alla sua prima volta con un episodio della saga Fast and Furious. Considerando che gli ultimi 4 capitoli della serie erano stati diretti da Justin Lin, si tratta di una piccola rivoluzione. Arriva il 10 Luglio 2014 

Fonte: Facebook

The Wolf of Wall Street: nuovo trailer con Leonardo DiCaprio

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The Wolf of Wall Street: nuovo trailer con Leonardo DiCaprio

Arriva a sorpresa un nuovo trailer dell’atteso nuovo film di Martin ScorseseThe Wolf of Wall Street, con protagonisti un cast d’eccezione composto da  Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Matthew McConaughey, Jon Bernthal, Cristin Milioti.

The Wolf of Wall Street è scritto da Terence Winter e diretto da Martin Scorsese. Nel film accanto a Leonardo DiCaprio ci sono Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Bernthal, Jon Favreau e Jean Dujardin.

Trama: Jordan Belfort, un broker di Long Island, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso di frode atto a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni ’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano.

50 Sfumature di grigio: riprese rinviate di un mese

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Nonostante la produzione abbia completato il cast in tempo utile per l’inizio delle riprese, oggi arriva una notizia che non farà felici i fan in trepida attesa dell’adattamento 50 Sfumature di grigio. Infatti, pare che le riprese siano state rimandate di circa un mese, motivo, l’abbandono di Charlie Hunnam per la frivola sceneggiatura ha fatto riflettere la Focus e la Universal che hanno ingaggiato un nuovo sceneggiatore,  Mark Bomback per rimaneggiare lo script, operazione che ha fatto slittare il via delle alle riprese di un mese esatto. Quindi dai primi di Novembre si passerà al 2 Dicembre, giorno in cui gli attori Jamie Dornan, Luke Grimes, Dakota Johnson e Jennifer Ehle faranno rivivere in carne ed ossa i personaggi partoriti dalla penna di El James

Ma i dolori non finiscono qui, perche il nuovo sceneggiatore non è certo un nome per cui stare sonni tranquilli, infatti i suoi precedenti non fanno ben sperare,  The Wolverine, Live Free or Die Hard, il nuovo Total Recall non erano certo grandi film. In ogni caso il 1 Agosto 2014, salvo slittamenti il film uscirà nelle sale USA per quella che certamente sarà una nuova trilogia.

50 sfumature di grigio è un romanzo, caratterizzato dalla descrizione di scene di esplicito erotismo e da elementi di pratiche sessuali BDSM, ha in breve tempo raggiunto una vasta popolarità e un grande successo di vendite negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. L’intera serie ha venduto oltre 70 milioni di copie in tutto il mondo e i diritti sono stati venduti in 37 paesi.

Il film è stato scritto da Kelly Marcele, mentre a dirigere sarà Sam Taylor-Johnson (moglie dell’attore Aaron Taylor-Johnson). A produrre il film, invece, ci saranno Michael De Luca, Dana Brunetti e  l’autrice del romanzo E.L. James, per un’uscita fissata per il 14 Agosto 2014.

Giovane e Bella: recensione del film di François Ozon

Giovane e Bella: recensione del film di François Ozon

Crescere è la cosa più difficile che viene richiesta ad ogni essere umano. Non tutti cresciamo allo stesso modo. Ognuno di noi intraprende il proprio percorso per cercare di capire se stesso e il mondo che lo circonda. Tutto è finalizzato, nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta, alla ricerca della propria verità. Il francese François Ozon, regista di Nella casa, arrivato in Italia lo scorso Aprile, torna sui nostri schermi con una storia del genere, la storia della crescita di una ragazzina diciassettenne e della sua trasformazione in una giovane donna; un viaggio fatto di scelte di vita discutibili, che la maggior parte di noi sarebbe subito pronta a definire estreme o forse, addirittura, prive di senso.

In Giovane e bella, Isabelle, interpretata dalla bellissima Marine Vacth, decide, al rientro dalle vacanze estive, di cominciare a prostituirsi. È una scelta assolutamente libera, e in questa scelta Isabelle intravede l’unico modo per riuscire a conoscersi, a esplorarsi, a comprendersi. Non lo fa per soldi, né tantomeno per seguire una perversione. La prostituzione è per lei un mezzo per giustificare un fine: quello di fuggire dalla realtà, da quella sensazione di insoddisfazione tipica degli adolescenti di oggi, per confrontarsi con i conflitti che tormentano il suo fragile animo.

giovane e bella 2

La narrazione si svolge lungo l’arco di quattro stagioni. Il film comincia in estate, quando Isabelle conosce la propria sessualità; prosegue in autunno, quando il suo alter ego Lea (così si fa chiamare dai clienti) vive ormai di luce propria; si complica in inverno, quando la giovane è inevitabilmente costretta a fare i conti con le conseguenze delle sue scelte; termina in primavera, dove quella maturità tanto ricercata sembra fare capolino e dove Isabelle appare finalmente pronta ad assumersi la responsabilità delle sue azioni. A scandire il passaggio da una fase all’altra, fatto di specifici rituali come in ogni esperienza proibita che si rispetti, ci pensano anche le canzoni di François Hardy, che accentuano il carattere malinconico della pellicola già filtrato attraverso i disordini interiori della sua protagonista.

Il film di Ozon non offre una spiegazione psicologica al comportamento di Isabelle, lo spettatore dunque può tranquillamente giustificare come preferisce la protagonista e le sue azioni. Inoltre, seppur non emergendo per una sceneggiatura particolarmente brillante, la pellicola si distingue per la singolare capacità di non giudicare mai gli atti della ragazza, limitandosi a osservarli e a raccontarli con profondità e leggerezza allo stesso tempo.

Nelle sale italiane dal 7 novembre, Giovane e bella, presentato in concorso all’ultima edizione del Festival di Cannes, non sconfina mai nell’indagine sociologica, ma si impone come il racconto multiforme e misterioso di una maturazione, non solo sessuale, ma anche, e soprattutto, intima e personale.

Tutte le donne di François Ozon

Tutte le donne di François Ozon

François Ozon all’età di soli quarantacinque anni vanta già una solida formazione nel settore che gli ha permesso di affermarsi come una delle figure di spicco della cinematografia francese. È ormai prossimo all’uscita nelle sale il suo nuovo film Giovane e bella che racconta la storia di Isabelle, acerba ragazza diciassettenne alla scoperta della propria sessualità la cui maturazione, scandita in quattro diversi capitoli, avviene tramite la decisione di prostituirsi sotto la falsa identità di Lea. Ozon torna dunque ad indagare le complesse dinamiche della sessualità e le sue sfaccettate implicazioni nell’universo femminile.

Dopo aver frequentato la scuola di cinema La Fémis, François Ozon si laurea in storia del cinema nel 1993 ed esordisce nel 1998 con il suo primo lungometraggio Sitcom- La famiglia è simpatica. Non a caso proprio il tema della famiglia, con le sue relazioni di facciata che rispondono all’ipocrisia di una società che resta di fatto immutata dagli anni Cinquanta ad oggi, costituisce una dei pilastri portanti della sua filmografia.

Il più delle volte al suo seguito troviamo un cast formidabile tutto al femminile: oltre all’eccezionale Valeria Bruni Tedeshi (CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa, 2004; Il tempo che resta, 2005), i suoi film recuperano quanto sembrano perdere a livello di funzionamento della trama narrativa grazie all’interpretazione di attrici del calibro di Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Charlotte Rampling, Emmanuelle Béart. Difficile definire il genere prediletto di questo autore in grado di giocare con i più diversi stili dei generi classici e di saper ogni volta reinventare un modo di fare cinema ricorrendo a tinte che vanno dal gotico al musical, dal thriller alla favola moderna (quale ad esempio quella di Ricky in Ricky –Una storia d’amore e libertà dove una mamma operaia dà alla luce un bimbo a cui crescono misteriosamente le ali), dalla commedia teatrale al racconto romanzesco.

Famosa inoltre la «Trilogia del lutto» (Sotto la sabbia, 2000; Il tempo che resta, 2005; Il rifugio, 2009) in cui il regista mette a nudo il sentimento del dolore e della perdita tramite tre diverse storie: la prima racconta di una coppia di mezz’età misteriosamente separatasi, la seconda di un giovane fotografo che decide di vivere la fase terminale della sua malattia in totale solitudine e la terza di una ragazza tossicodipendente che resta incinta del suo compagno morto di overdose. L’amore omosessuale rappresenta certo una costante per questo regista dichiaratamente gay, anche quando non direttamente messo in scena. Tuttavia la pellicola che lo consacra al grande pubblico è la commedia noir Otto donne e un mistero, film del 2002 ambientato negli anni Cinquanta dove un ben architettato coro di attrici francesi (Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Virginie Ledoyen, Danielle Darrieux, Ludivine Sagnier, Firmine Richard) si staglia su di una scena di impianto più prettamente teatrale (il film è infatti ispirato alla pièce teatrale Huit femmes di Robert Thomas) che non prevede l’apertura a spazi esterni e che in un crescendo di sospetti e in un continuo alternarsi di stacchetti musicali spingerà le otto donne ad indagare su un omicidio rimanendo sempre rinchiuse tra le quattro mura domestiche.

In Swimming pool (2003) una scrittrice di gialli interpretata da Charlotte Rampling che da Londra si trasferisce nella casa francese del suo editore per ritrovare la concentrazione, è costretta invece a condividere la casa con una ragazza sessualmente disinibita che la coinvolgerà in un omicidio simile a quelli che la scrittrice immagina per il suo pubblico. L’attrazione tra le due, non dichiarata, è comunque sempre costantemente percepibile. Ma nella trama c’è l’inganno che si rivela inaspettato alla fine del film. Ecco delineato un altro tema portante del linguaggio cinematografico di Ozon: l’interfacciarsi continuo tra realtà e immaginazione, spesso realizzato proprio grazie allo stratagemma della scrittura che consente l’effetto a scatola cinese della “storia nella storia”; è quanto avviene ad esempio nel film Nella casa (2012) dove un adolescente portato per la scrittura ed incoraggiato dal suo insegnante inizia a fantasticare sulla vita famigliare di un compagno di classe, che tra l’altro si innamora di lui, frequentando quotidianamente la casa dove abita, spiando di soppiatto i problemi che la riguardano e facendo di essa la principale fonte d’ispirazione dei suoi racconti, gli stessi che tanto appassionano l’insegnante contro ogni ossequio al rispetto e alla morale.

Ad un certo punto il film prosegue rendendo sempre più difficile allo spettatore il compito di distinguere cosa è reale e cosa appartiene invece alla mente creativa del ragazzo. La scrittura e la conseguente dicotomia realtà-immaginazione è al centro di un altro film intitolato Angel – La vita, il romanzo; questa volta la figura femminile eletta da Ozon è una giovane scrittrice inglese che agli inizi del Novecento, pur essendo impreparata e incolta, tenta di mettere a frutto il suo talento e la sua traboccante capacità immaginativa per elevarsi dalle sue origini proletarie e diventare una famosa scrittrice di best-seller rosa che ottengono un enorme successo di pubblico. Ma la vita che ha puerilmente immaginato, la stessa che ha messo su carta, si scontra con una realtà più dura che indirizzerà inevitabilmente la sua ascesa verso la caduta. Angel è un angelo caduto che ricorda a tratti la Madame Bovary vittima delle sue letture, a tratti L’Anna Karenina vittima della sua passione. Ma è al genere classico del melò hollywoodiano anni Quaranta che Ozon guarda reinterpretando il melodramma nella sua maniera moderna e originale.

Nel 2010 il film Potiche – La bella statuina con Catherine Deneuve e Gérard Depardieu, ottiene vasti consensi dalla critica ricevendo quattro candidature ai premi César 2011. Di nuovo una figura femminile questa volta magistralmente interpretata da Catherine Deneuve: una donna che negli anni Settanta del Novecento abbandona il ruolo di “bella statuina” all’interno della casa, di moglie premurosa e accondiscendente verso un marito arrogante e dispotico, l’industriale Robert Pujol, per riscoprire la sua natura carismatica, mettersi a capo della fabbrica del marito e difendere i diritti dei lavoratori. Da “bella statuina” a “iron lady”.

È evidente che l’universo femminile sia il più delle volte al centro dell’opera artistica di questo giovane regista pieno di sorprese. L’occhio attento alla condizione della donna e alla sua sessualità tenta di scavalcare e di abbattere l’ipocrisia moralistica che regge tanto la società quanto l’istituzione famigliare. La restrizione in cui la donna il più delle volte viene relegata facilita ovviamente ogni discorso sull’indipendenza e l’affermazione di sé, così come l’attenzione posta alle differenze di classe. Ma tale riflessione è sempre alleggerita da toni sarcastici, allegri e spesso paradossali. Si tratta, forse, di una tematica prevedibile che accomuna tanti registi omosessuali e alla quale Ozon si allinearsi, avvitandosi su degli stilemi ricorrenti. Ma la sua originalità va riconosciuta, in lui non c’è sentimento di rivalsa che vada ad incupire la trama narrativa, ma semplicemente una genuina e divertita presa d’atto. Originale è anche il modo con cui, giocando tra realtà e finzione, invita a riflettere sulle apparenze e sul perbenismo di facciata che spesso dettano le regole. Per questo, se già è possibile prevederne alcuni aspetti, il film Giovane e bella lascia comunque un’attesa piena di aspettative.

 

The Amazing Spider-Man 2 il trailer con Lo Hobbit la Desolazione di Smaug

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the-amazing-spider-man-2-nuove-immaginiArrivano novità riguardo al primo trailer di The Amazing Spider-man 2. A quanto pare Mark Webb è una persona piuttosto chiara e così ha deciso di dirci, via Twitter, quando potremo vedere il primo trailer del suo prossimo film sul Spiderman.

Il regista ha tweettato una frase in elfico, che, tradotta in inglese, non lascia dubbi: “Watch for The Amazing Spider-Man 2 trailer in front of The Hobbit in 3D” (Guardate per il trailer di The Amazing Spider-Man 2 in testa a Lo Hobbit 3D, ndt). La frase sembra specificare che il trailer sarà visibile solo in testa alle copie 3D del film di Peter Jackson, e non anche prima di quelle in 2D.

Intanto ecco una nuova foto dal film:

amazing-spider-man-2

Tutte le foto di  The Amazing Spider-man 2:

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Come sempre ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti  e  ai quali si aggiungono  in Electro, ​​ come Harry Osborn, il villain Paul Giamatti . Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-man 2Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-man 2La pellicola è diretta ancora una volta da  su una sceneggiatura di   ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Ecco anche la trama del film:

In The Amazing Spiderman 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di  proteggerla – ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.

 Fonte: Collider

La Notte che Evelyn Uscì dalla Tomba: recensione del film di Emilio P. Miraglia

La Notte che Evelyn Uscì dalla Tomba è il film del 1971 di Emilio P. Miraglia con Anthony Steffen; Marina Malfatti; Rod Murdock; Giacomo Rossi Stuart; Umberto Raho; Enzo Tarascio; Roberto Maldera; Joan C. Davies; Erika Blanc

La trama di La Notte che Evelyn Uscì dalla Tomba

La Notte che Evelyn Uscì dalla Tomba racconta le macabre vicende che vedono coinvolto il nobile inglese Lord Alan Victor Cunningham, uomo ossessionato dalla morte della moglie Evelyn. Per colmare questa enorme mancanza e i sensi di colpa che lo attanagliano, Alan si dedica ad un hobby particolare: l’omicidio, con la predilezione verso giovani donne dai capelli rossi so miglianti alla compianta sposa. Successivamente si sposa con Gladys, ma l’uomo continua a mostrare segni di squilibrio, a maggior ragione quando compare lo spirito di una misteriosa donna che tutti riconoscono come la compianta Evelyn e una serie di strane morti turbano la quiete del maniero

L’analisi del film

Si tratta di un tipico esempio di horror italiano anni ’70, sulla scia dei tanti capolavori di Mario Bava e dell’enfant prodige Dario Argento. Stephen King liquidò il film in poche righe, con un commento negativo a piè di pagina; probabilmente il noto scrittore non ha apprezzato la pellicola, un anomalo e sperimentale connubio tra due generi diversi come il gotico, caratterizzato da atmosfere retrò inquietanti e fatiscenti, e l’horror- thriller argentiano di ultima leva che aveva portato il noto regista alla ribalta grazie a pellicole immortali e cult evergreen come Il Gatto a Nove Code, L’uccello dalle Piume di Cristallo, Quattro Mosche di Velluto Grigio e tanti altri. Molto probabilmente il film paga il fatto di essere vittima di effetti speciali improvvisati ma forte del suo impatto emotivo legato all’immortale fascino del gotico, perché in fondo le storie di fantasmi, manieri diroccati, possessioni e delitti fanno sempre presa sul pubblico in cerca di emozioni travolgenti.

In occasione dell’uscita del film, addirittura, la distribuzione si organizzò per servire al pubblico che si recava al cinema dei pop corn di colore rosso (tanto per sottolineare il mood macabro della pellicola). Girato in inglese e doppiato in un secondo tempo in italiano, il film vanta nella distribuzione internazionale nei paesi anglofoni circa nove versioni, molte delle quali pesantemente censurate o vittima di tagli di montaggio che ne hanno alterato la coerenza della trama.

Ma non sono solo questi accorgimenti che hanno relegato il film nella nicchia dei cosiddetti B- Movies: Alcuni errori tecnici o sviste pesanti (come la palese presenza di luci extra- diegetiche in presenza di scene scarsamente illuminate) oppure il fatto di voler ambientare a tutti i costi una storia del genere nella suggestiva Inghilterra, ma girandola interamente in Italia (in Veneto, per la precisione) come si deduce dalle targhe applicate alle auto e dalla loro improbabile guida- improvvisata- a sinistra servono in realtà ad accrescere il fascino cult di una pellicola entrata di diritto nell’immaginario dei film “weird” tipici della nostra filmografia di genere anni ’70.

Blood Simple – Sangue facile: recensione del primo film dei Fratelli Coen

Blood Simple – Sangue facile è il film del 1984 diretto da Joel Coen con protagonisti Dan Hedaya, Frances McDormand, John Getz, M. Emmet Walsh, Samm-Art Williams, Deborah Neumann, Raquel Gavia, Van Brooks, Loren Bivens, William Creamer, Nancy Finger, Shannon Sedwice.

La trama di Blood Simple – Sangue facile

Il film ruota intorno alla liaison clandestina tra Abby, moglie di Marty, proprietario di un locale dalle indiscutibili origini greche, e Ray, un suo lavoratore stipendiato. Tra i due si accende la passione travolgente, ed è galeotta una “passeggiata” in auto per riaccompagnare la donna a casa, durante la quale riescono ad esternare entrambi i loro sentimenti e decidono di agire affittando la stanza di un motel e facendo subito l’amore.

Marty, dal canto suo, non accetta di essere cornuto e contento, così assolda un investigatore privato, tale Loren Visser, per spiare le loro messe. Quando l’uomo conferma ad un gelosissimo Marty che i due amanti traditori continuano a vedersi, l’uomo decide di pagare lautamente Visser affinché elimini fisicamente i due con un mossa sola.

L’analisi di Blood Simple – Sangue facile

Blood Simple – Sangue facile, nella traduzione italiana, è l’opera prima dei fratelli del Minnesota.  La storia segue fondamentalmente una tradizionale trama noir, con un triangolo amoroso, omicidi, sangue e tensione: ma l’abilità dei fratelli Coen (Joel, accreditato come regista, ed Ethan, solo come produttore) sta proprio nel sovvertire le regole di un genere che ben conoscono e con il quale sono cresciuti, al fine di decostruirlo e ristrutturarlo in un modo totalmente diverso ed atipico.

Particolare triangolo di inganni e riflessi, come in un gioco di specchi, tutti i personaggi coinvolti sono allo stesso tempo vittime e carnefici, predatori e prede, accollandosi colpe non loro e macchiandosi di peccati incancellabili anche quando sono palesemente innocenti oppure, in realtà, proprio per via dei loro comportamenti scorretti pagano l’ironia sadica di un destino beffardo?

I Coen, ancora lontani dall’umorismo prettamente cinico e cattivo che li contraddistingue, si concedono però di riprendere con sguardo beffardo il destino crudele che accomuna Marty, Abby, Ray e Visser: pedine sulla scacchiera della vita colta nelle sue infinite sfumature di bianco e nero, con la luce borderline che taglia il nero denso della notte irrompendo, come un faro, sulla colpevolezza delle loro nefandezze. Gli esseri umani sono tendenzialmente cinici e malvagi, e così si comportano se viene data loro l’occasione; alcuni critici hanno mosso al film particolari critiche legate alla crudeltà delle immagini e dei suoi personaggi, all’odio che traspare dalla storia e dalla pellicola stessa.

Blood Simple – Sangue facile è stato definito duro, irritante e rozzo (anche a livello tecnico), senza però negare la sottile genialità e il talento di Joel Coen, premiato dalla giuria del Sundance Film Festival del 1985, che confeziona in coppia con il fratello un prodotto ben lontano dagli standard e dalle finezze del genere noir, caratterizzato da meccanismi perfetti ad orologeria, ma forse troppo chiuso nella sua austera e rarefatta perfezione tanto da perdere di vista la verità dei personaggi e il realismo antropologico dei comportamenti umani.

Nel 2009 il regista cinese Zhang Yimou ne realizza un remake più in salsa comedy intitolato Blood Simple – a Woman, a Gun and a Noodle Shop.

L’inglese recensione del film di Steven Soderbergh

L’inglese recensione del film di Steven Soderbergh

L'inglese recensione poster Steven SoderberghAnno: 1999

Regia: Steven Soderbergh

Cast: Terence Stamp, Peter Fonda, Luis Guzman, Lesley Ann Warren, Barry Newman, Melissa George

Trama: L’inglese Wilson (Terence Stamp), attempato rapinatore che ha passato metà della vita al fresco, lascia la madrepatria per recarsi in California e scoprire la verità sulla tragica fine della figlia Jennifer (Melissa George), che negli USA di era legata a Terry Valentine (Peter Fonda), ricco e potente produttore discografico coinvolto in loschi traffici.

Analisi: Spesso si parla di autore per indicare un cineasta che scrive e gira il film, dando vita a un prodotto che è figlio adorato dell’anima del creatore. Per uno come Steven Soderbergh è buona cosa scomodare il termine autore, anche se il nostro non ama imbracciare la penna (ma lo ha fatto, per esempio, con il celebrato lungometraggio d’esordio: Sesso, bugie e videotape); Soderbergh ha infatti costruito negli anni un suo inconfondibile stile mostrativo e narrativo, pronto a cogliere storie (d’altri, va bene) e a restituirle allo spettatore lasciando indubbia traccia, senza paura di suggerire a chi guarda interrogativi sulla sostanza del cinema e dei suoi meccanismi.

l'anglaisLa vena “personale” dell’autore di Atlanta – decisamente meno registrabile nei suoi tanti film legittimamente commerciali, più tradizionali – percorre il prezioso L’inglese, opera d’arte incastrata tra il clooneyano Out of Sight e l’attillato Erin Brockovich. Film breve (meno di un’ora e mezza), L’inglese racconta una bella e semplice storia di (quasi) vendetta e tardiva maturazione personale che fa perno sul grande Terence Stamp, dinoccolato protagonista-manichino dal piglio british, il cuore inquieto e l’occhio che perfora. Soderbergh racconta frammentando la linea temporale, confondendo piccoli pezzi di storia, che si mescolano e inseguono, giocando senza requie con la temporalità della colonna visiva e della colonna sonora; e dà vita a un dinamico affresco che molto deve alla fotografia di Edward Lachmann e che a tratti, di concerto con la recitazione assente di Stamp, con il goffo evolversi delle scene violente, fa prendere al film pieghe di sognante irrealtà.

Per rispolverare il passato di Wilson, Soderbergh attinge alla storia del cinema, ripescando Poor Cow, un film di Ken Loach degli anni sessanta proprio con Terence Stamp (che fa il delinquente) uscito poco prima della potentissima hit degli Who The Seeker che apre L’inglese … all’inglese. Uno squarcio in ricordo di Sua Maestà, un istante prima di tuffarsi in cerca di vendetta e verità nel sole e nelle piscine della West Coast. A proposito di musica: è validissima la colonna sonora originale, firmata da Cliff Martinez (batterista dei primi Red Hot Chili Peppers e fedelissimo di Soderbergh), capace di seguire con azzeccati motivi l’enigmatica costruzione del film e i travagli del protagonista. Ottime le prove fornite da tutti gli interpreti – spiccano un falsissimo Peter Fonda e l’immutabile caratterista Luis Guzman – chiamati al difficile compito di recitare per poi finire frullati nella sinfonia audiovisiva di Steven Soderbergh. Dell’autore Steven Soderbergh.

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone: recensione del film con Patrick Dempsey

Un amore di testimone è il film del 2008 diretto da Paul Weiland e con protagonisti Patrick Dempsey, Michelle Monaghan, Kevin McKidd, Sydney Pollack, Busy Philipps

InUn amore di testimone un’amicizia nata tra le lenzuola ai tempi dell’università. Una stanza al buio, la scelta di una maschera sadomaso per rendere l’incontro off-limits e Tom (Patrick Dempsey) che finisce nel letto della ragazza sbagliata. Ovviamente quella notte andrà in bianco, ma da quel momento Anna (Michelle Monaghan), da comico errore di una notte decisamente troppo alcolica, diventerà la sua migliore amica. E dopo dieci anni nulla è cambiato. Tom è il solito casanova assetato di donne, e Anna la sua adorata e affezionata spalla, sua dama ai matrimoni nonché sua  confidente d’eccezione. Non c’è romanticismo tra i due, ma quando, in Scozia, Anna incontrerà il duca dei suoi sogni e con cui deciderà di convolare a nozze, Tom non potrà più nascondere i suoi sentimenti. E allora da “damigella d’onore”, in qualità di suo migliore amico, si trasformerà nel guastafeste di turno, ostinato a trovare nella vita edulcorata del lord scozzese scabrosi nei che possano far desistere Anna dallo sposarlo.

Un amore di testimone, l’analisi

Un amore di testimone è una commedia anglo-americana realizzata dal creativo e regista (per lo più televisivo) britannico Paul Weiland, conosciuto soprattutto per aver ideato alcuni tra gli spot pubblicitari più premiati e per aver diretto Rowan Atkinson nella serie Mr Bean, padrona indiscussa del british humour da tubo catodico.

Non sempre un talento riesce a trovare il modo di esprimersi attraverso tutti i canali e linguaggi, quello che risulta creativo nella pubblicità o in televisione non è necessariamente originale al cinema così com’è valido il contrario. E parlando di Paul Weiland e del suo amore di testimone, non si può certo dire che il linguaggio cinematografico sia proprio nelle sue corde. Che fosse una commedia piena di cliché era chiaro sin dall’inizio, è bastata l’intro dell’errore di letto a dichiarare l’intento del film e la sua formula banale. Non era un mistero neanche che fosse una commedia assolutamente prevedibile e senza colpi di scena. Magagne su cui, tuttavia, avremmo potuto chiudere un occhio, considerando la fiacca e trita retorica che ormai regna nella maggior parte delle commedie rosa, come se il romanticismo  al cinema fosse l’equivalente di “storia frivola, inconsistente ed effimera, priva di qualunque  accortezza stilistica e sostanza narrativa”.

Ma la nota veramente stonata della pellicola di Paul Weiland è la sua profonda inettitudine a stimolare anche la fantasia e il sogno d’amore della più romantica delle donne. Non genera alcuna piacevole immedesimazione, nessuna forma di tenera sublimazione, né tantomeno quella conviviale forma di abbandono che, di solito, si prova assistendo ad un accadimento già scritto. Alle volte, lasciarsi trasportare da storie presumibili, è garanzia di appagamento emotivo. E’ come vedere per l’ennesima volta la stessa scena o lo stesso episodio di una serie tv: sapere come va a finire ti consente di godere maggiormente dei dettagli della storia e di trovare rifugio nella sua certezza, gravida di inequivocabili punti fermi. Un amore di testimone è purtroppo non molto di più della brutta copia de Il matrimonio del mio miglior amico.

Star Wars scoperti 30 minuti di montaggio alternativo

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Star Wars scoperti 30 minuti di montaggio alternativo

star warsIn un periodo storico in cui l’idea di una terza trilogia dedicata all’universo di Star Wars apre all’innovazione attraverso la figura di J.J. Abrams e guarda ai classici con il ritorno alla sceneggiatura di Lawrence Kasdan, storico sceneggiatore de L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello jedi, a consolare i fan preoccupati ci pensa la scoperta di un Laser Disc contenente ben 30 minuti di montaggio alternativo dell’ultimo episodio della saga.

Il disco, presentato da George Lucas nel lontano 1984 al fine di pubblicizzare un macchinario per il montaggio digitale realizzato dalla Lucas Film è ricomparso dopo quasi 30 anni, acquistato da un collezionista anonimo che ne ha resa possibile la fruizione attraverso la seguente pagina facebook.

In attesa di notizie circa il settimo episodio di un’opera infinita, gli appassionati potranno rivivere alcuni dei momenti più emozionanti della saga attraverso punti di vista nuovi di zecca.

Fonte: Everyeye.it

I Fantastici 4: Miles Teller sul reboot

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Miles Teller, nel corso del Savannah Film Festival, ha rilasciato alcune dichiarazioni circa la sua presenza nel reboot firmato Josh Tank de I Fantastici 4. Teller, primo indiziato a rivestire il ruolo di Mr Fantastic, al momento è in attesa di iniziare le riprese di Insurgent, sequel di Divergent, ad aprile. L’attore si è manifestato interessato a prendere parte al nuovo film firmato 20th Century Fox, sebbene le sue parole siano rimaste nel vago (“Se tutto dovesse andare per il meglio, allora sarò eccitato”).

In attesa di conferme circa il cast che sarà impegnato a far rinascere Mr Fantastic, la Cosa, la Donna Invisibile e la Torcia Umana, l’unico dato certo di cui si è a conoscenza è la data di rilascio: il 6 marzo 2015.

Fonte: Fandango.com

Kevin Feige e un progetto segreto della Marvel

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Kevin Feige e un progetto segreto della Marvel

Il produttore Kevin Feige, nel corso di un’intervista ai microfoni di Collider, ha rilasciato alcune dichiarazioni circa Thor: The Dark World, seconda pellicola dedicata al personaggio Marvel. In attesa dell’uscita del film nelle sale, Feige ha già speso parole circa i contenuti extra presenti nel Blu-Ray, in particolar modo ha sostenuto che il disco conterrà circa 10 minuti di scene eliminate.

Ancora, si è soffermato sull’umorismo presente nel film, sostenendo che così come in Iron Man o nel precedente Thor, anche in questo sequel ci saranno dei momenti esilaranti, negando ogni intenzione di passare a tematiche più “dark”, nonostante il titolo.

In un secondo momento, Feige ha lanciato uno sguardo al futuro, suo e della Marvel, sostenendo di essere intenzionato a continuare il lavoro con la casa di produzione e sostenendo che prima della fine dell’anno arriveranno ulteriori notizie circa il casting del film dedicato ad Ant-Man. Infine ha aperto le porte ad ulteriori annunci che potrebbero allietare i fan Marvel già a partire da metà del prossimo anno.

Fonte: Collider.com

David S. Goyer e la Warner Bros firmano un contratto di tre anni

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Dopo anni di proficua collaborazione sfociata nella rinascita di brand di successo come la trilogia di Batman o il reboot di un classico come Superman, sembrerebbe che lo sceneggiatore David S. Goyer e la Warner Bros. hanno siglato un contratto di tre anni. È il primo accordo che lo sceneggiatore firma con la Warner, in quanto, le precedenti collaborazioni non prevedevano alcun contratto di esclusiva.

In cima ai progetti di cui Goyer si occuperà risalta un thriller dai risvolti Hitchockiani caratterizzato da ambientazioni e tematiche sci-fi (attualmente è incaricato alla scrittura del progetto Doug Jung). Mentre l’accordo prevede ovviamente anche il film sulla Justice League.

Goyer, al momento impegnato nella stesura di Batman Vs. Superman, si è detto assolutamente felice del contratto offertogli, dl momento che, negli ultimi dieci anni, proprio la Warner è stata la sua principale fonte di impiego. Infine Goyer ha commentato la scelta di Ben Affleck come nuovo Batman, sostenendo che l’attore interpreterà il ruolo con “orgoglio”.

Fonte: Collider.com

Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

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Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

E’ sempre difficilissimo superarsi, e quando si torna alla ribalta dopo un grandissimo successo è sempre dietro l’angolo lo spettro delle aspettative, la paura di non farcela e di non essere all’altezza di se stessi. Così capita a Checco Zalone, che dopo Che Bella Giornata, stratosferico successo al botteghino italiano (45 milioni circa, l’incasso più alto di sempre), torna con Sole a Catinelle, una commedia leggera, ambientata nella quotidianità della crisi economica, con un protagonista che proprio delle crisi non vuole saperne.

“Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Peccato però che papà Checco mantiene sempre le promesse, e che Niccolò riesce nell’impresa di guadagnare tutti 10 alla fine dell’anno. Che fare visto che per Checco la situazione economica non è delle migliori? L’uomo si imbarca in una avventura con il figlio scettico, ma si imbatterà in Zoe, una ricca ereditiera che permetterà a lui e al suo bimbo di vivere davvero la vacanza dei sogni. Immerso in uno stile di vita a lui totalmente sconosciuto, Checco si troverà con brio e ingenuità a fronteggiare situazioni che lo vedranno perennemente fuori posto ma allo stesso tempo sempre vincente per il suo innato ottimismo e la sua travolgente simpatia.

Scritto a quattro mani dal regista Gennaro Nunziante e dal protagonista Luca Medici, alias Checco Zalone, Sole a Catinelle è il perfetto continuum cinematografico delle precedenti storie raccontate dal comico nato a Zelig. Adesso il personaggio Zalone è padre, un uomo immerso nei guai economici fino al collo, che nonostante tutto cerca nell’ottimismo la soluzione a tutto. I suoi metodi servono a poco nella vita vera, ma la sua indole ingenua e la sua simpatia gli permetteranno di aiutare, inconsapevolmente, altre persone e di trovare infine una via d’uscita.

Nunziante dirige un film semplice, che come unica pretesa ha quella di ricercare la risata a tutti i costi attraverso la mimica del suo personaggio principale, noto per la sua indole fondamentalmente razzista, omofobica e qualunquista, che fa della parolaccia la sua arma segreta e dell’ottimismo la sua bandiera. Nonostante le sue grandi pecche, Checco fa simpatia al suo pubblico che però questa volta non ride, non abbastanza. Nel pieno stile “zaloniano” il film è disseminato di canzoni, scritte ed interpretate dallo stesso Checco, che appesantiscono la narrazione e stancano con la reiterazione dei luoghi comuni e del linguaggio volutamente scorretto, suo marchio di fabbrica.

La percezione a caldo, è che Sole a Catinelle riuscirà a raggiungere incassi di tutto rispetto, anche se probabilmente, dato il momento storico, non batterà i celeberrimi 45 milioni; allo stesso tempo il film ci mette davanti al mistero imperscrutabile dei gusti cinematografici dello spettatore medio italiano.

Festival di Roma Anna Foglietta protagonista della Cerimonia di premiazione

anna folgietta 2Il prossimo 16 novembre, l’attrice Anna Foglietta condurrà la serata di premiazione dell’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre 2013) e continuerà a fare gli onori di casa anche nella seconda parte della serata, nel corso della cerimonia di assegnazione del Maverick Director Award a Tsui Hark, il regista, produttore e sceneggiatore che ha guidato la rivoluzione del cinema di Hong Kong a partire dalla fine degli anni Settanta. Alla premiazione seguirà la proiezione dell’ultimo film di Tsui Hark, Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon 3D (Di Renjie zhi shendu longwang 3D).

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ANNA FOGLIETTA: note biografiche

Attrice cinematografica, televisiva e teatrale. Nata a Roma, ha recitato per alcuni dei più noti registi della commedia italiana come Carlo Vanzina (Ex – Amici come prima!, 2011, e Mai Stati Uniti, 2013) e Neri Parenti (Colpi di fulmine, 2012). Inizia a farsi notare sul grande schermo con una parte nell’episodio La donna del mister diretto da Claudio Cupellini, all’interno del film 4-4-2 – Il gioco più bello del mondo (2006) prodotto da Paolo Virzì.

Nel 2010 fa parte del cast internazionale di The American, diretto da Anton Corbijn, con protagonista George Clooney. Nel 2011 interpreta il brillante ruolo di Eva in Nessuno mi può giudicare, diretto da Massimiliano Bruno, con Paola Cortellesi e Raul Bova, che le vale la nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior attrice non protagonista. Per lo stesso film vince il Premio Ischia Breakout Actress Award come attrice rivelazione dell’anno e il Premio Antica Fratta come miglior attrice nell’ambito della commedia ai Nastri d’Argento 2011. Nel 2012, è la protagonista de L’amore è imperfetto di Francesca Muci, mentre in Colpi di fulmine (con Christian De Sica e, tra gli altri, Lillo & Greg, Luisa Ranieri, Arisa), Anna Foglietta è la pittoresca pescivendola Adele, per cui viene nominata ai Nastri d’Argento 2013 come miglior attrice non protagonista. È stata tra gli interpreti principali dell’ultimo film di Carlo Vanzina, Mai Stati Uniti (2013), commedia corale con Vincenzo Salemme, Ambra Angiolini, Ricky Memphis e Giovanni Vernia.

Anna Foglietta ha al suo attivo una lunga carriera teatrale, iniziata nel 1997, durante la quale ha interpretato opere del grande teatro italiano (De Filippo, Scarpetta, Pirandello). È conosciuta e amata dal grande pubblico anche per il ruolo dell’agente scelto Anna De Luca nella serie televisiva La squadra, in onda su Rai 3 dal 2004 al 2005. Nel 2008 è entrata a far parte del cast della serie Distretto di polizia, dove interpreta l’ispettore Elena Argenti. A gennaio 2014 sarà protagonista della nuova commedia di Paolo Genovese, Tutta colpa di Freud, al fianco di Marco Giallini, Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni.

anna fogliettaCINEMA

2006 “SFIORATI” regia di Angelo Orlando

2005 “LA DONNA DEL MISTER”, episodio di “4-4-2 – IL GIOCO PIÙ BELLO DEL MONDO”, regia di Claudio Cupellini

2006 “TARTARUGHE – EUCLIDE ERA UN BUGIARDO”, regia di Viviana Di Russo

2008 “SE CHIUDI GLI OCCHI”, regia di Lisa Romano

2008 “SOLO UN PADRE”, regia di Luca Lucini

2009 “ARRIVANO I MOSTRI”, regia di Enrico Oldoini

2009 “FEISBUM! IL FILM – EPISODIO: DEFAULT”, regia di Alessandro Capone

2009 “THE AMERICAN”, regia di Anton Corbjin

2009 “IL VELO DI WALTZX” (cortometraggio) regia di Sergio Stivaletti

2010 “NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE”, regia di Massimiliano Bruno

2011 “EX – AMICI COME PRIMA!”, regia di Carlo Vanzina

2011 “LA NUOVA OSSESSIONE”, regia di Luca Tornatore

2012 “L’AMORE È IMPERFETTO”, regia di Francesca Muci

2012 “MAI STATI UNITI”, regia di Carlo Vanzina

2012 “COLPI DI FULMINE”, regia di Neri Parenti

2013 “TUTTA COLPA DI FREUD”, regia di Paolo Genovese

TELEVISIONE

2004 – 2005 “La Squadra” VI/VII/VIII serie – AA.VV.

2009 “DISTRETTO DI POLIZIA 9”, regia di Alberto Ferrari

2008 “DISTRETTO DI POLIZIA 8”, regia di Alessandro Capone

2011 “IL COMMISSARIO REX”, un episodio, regia di Andrea Costantini
2012 “CESARE MORI – IL PREFETTO DI FERRO”, miniserie in due puntate, regia di Gianni Lepre

2013 “RAGION DI STATO”, regia di Marco Pontecorvo

2013 “L’ORO DI SCAMPIA”, regia di Marco Pontecorvo

TEATRO

1997 “L’ISOLA DI TULIPATAN” da J. Offenbach, regia di P. Gallina

1998 “TEATRO IN PEZZI” di P. Gallin, regia di P. Gallina

1999 “LE FALSE CONFIDENZE” da Marivaux, regia di E. Metalli

2000 “BARBABLÙ” da J. Offenbach, regia di P. Gallina

2000 “A NUTTATA ‘E SAN LORENZO” di C. Belsito, regia di M. Conte

2000 “DONNE DI RIPICCHE” di A. Quadrelli, regia di Pastiglia, Conte, Turchetta

2000 “PULCINELLA SCIÒ” di A. Petito, regia di A. Avallone

2000 “TRE PECORE VIZIOSE” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2000 “MORTE DI CARNEVALE” di R. Viviani, regia di A. Avallone

2001 “MISERIA E NOBILTÀ” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2001 “O SCARFALIETTO” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2001 “UOMO E GALANTUOMO” di E. de Filippo, regia di A. Avallone

2002 “QUESTI FANTASM” di E. de Filippo, regia di A. Avallone

2002 “CAFÉ CHANTANT” di E. Scarpetta, regia di A. Avallone

2003 “MILES GLORIOSUS” di T.M. Plauto, regia di V. Zingaro

2009 “LA NIPOTE DELLA BABILA” di A. Foglietta, regia di A. Foglietta

2011 “ALLA RICERCA DELLA ROMANITÀ PERDUTA”, curato da Fabrizio Sabatucci

La Giovane e Bella Marine Vacth raccontata da Francois Ozon

La Giovane e Bella Marine Vacth raccontata da Francois Ozon

 giovane e bella Le vediamo nelle loro espressioni di marmo, nei loro corpi androgini che sembrano rispecchiare l’assenza di emozioni in passerella. Eppure alla presentazione del film, sul tappeto rosso di Cannes, Marine Vacth ha ceduto alla commozione. Di sicuro non era la prima volta che si trovava sotto i riflettori, tuttavia, questa volta non ha messo in gioco solo la sua immagine ma anche il suo debutto da attrice, dopo alcuni ruoli secondari. È lei la protagonista di Giovane e bella, ultima pellicola di François Ozon, in uscita il 7 novembre in Italia.

Quattro diverse melodie composte da Françoise Hardy ci accompagneranno nelle quattro stagioni dell’adolescenza di Isabelle, ognuna delle quali narrata dal punto di vista di un personaggio (il fratello, un cliente, la madre e il patrigno). La diciassettenne, dopo aver perso la verginità durante l’estate, tornerà in città e inizierà, quasi per gioco, a prostituirsi, fin quando, in uno degli incontri, un avvenimento cambierà la sua vita.

giovane e bella posterAd affiancare la Vacth, ci sarà, nei panni della madre, Charlotte Rampling, nella sua quarta collaborazione con Ozon, ma anche Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Nathalie Richard e Johan Leysen.

Un film girato con la consapevolezza di dover rappresentare uno dei periodi più complessi della vita, un periodo in cui, ha ammesso Ozon, “violentiamo il nostro corpo per riuscire a sentirlo e spingere all’estremo i limiti”. La prostituzione si prestava a questo scopo. Isabelle cresce in una famiglia benestante, non ci sono problemi economici o famigliari a turbarla, c’è solo la voglia di riconfigurare la sua identità: è ancora ragazza, ma sta diventando una donna e, per farlo, cerca di accumulare esperienza senza che a muoverla ci sia la perversione. Il racconto dei diversi punti di vista è utile a far comprendere allo spettatore che le trasformazioni che coinvolgono la ragazza in primo luogo, hanno conseguenze sui personaggi che ha attorno.

Con la Trilogia del Lutto (Sotto la sabbia, Il tempo che resta, Il rifugio) il regista aveva sondato le dinamiche della perdita e della rinascita, della vita e della morte, passando poi per il successo internazionale con 8 donne e un mistero, un noir che riportava in auge alcune importanti attrici francesi (Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Virginie Ledoyen) e mescolava la commedia, il giallo e il musical. Oltre alla straordinaria capacità di sperimentare i generi più disparati, Ozon non disdegna di ispirarsi ad altre forme di narrazione come il teatro (dapprima con Gocce d’acqua su pietre roventi, 8 donne e un mistero, poi con Potiche – La bella statuina, fino al più recente Nella casa) e il romanzo (Angel – La vita, il romanzo, Ricky – Una storia d’amore e libertà).

È probabilmente uno dei registi che tiene alta la qualità del cinema francese, ormai priva di Rohmer e Truffautt. L’interesse per le dinamiche umane combinato a uno spirito ironico, fa sì che anche la tematica della sessualità venga trattata senza banalità e generalizzazioni.

giovane e bella 2

Sole a Catinelle parlano Checco Zalone, il produttore Valsecchi e il regista Nunziante

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sole a catinelle 2 Alla sua terza prova da attore cinematografico con Sole a Catinelle, Checco Zalone (alias pubblico di Luca Medici) deve fare i conti con il peggior nemico di sempre, se stesso, o meglio con il suo precedente e travolgente successo, Che Bella Giornata, film che ha portato a casa 45 milioni di euro, l’incasso più alto della storia del cinema italiano, di tutti i tempi.

A parlare per primo di questo “nemico”, questo grande fantasma che grava sulle aspettative di tutti, è stato Pietro Valsecchi, che produce, con Taodue Film, il film diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone.

Eravamo preoccupati! – ha detto Valsecchi – non è un caso se a scrivere questa storia abbiamo impiegato due anni. Gli applausi che ho sentito poco fa (a fine proiezione stampa, ndr.) mi fanno pensare che vincerò una scommessa che abbiamo fatto Checco ed io sugli incassi di Sole a catinelle. Se vinco io, offro una bella vacanza a Checco, altrimenti lui mi paga una cena. Sono contento anche della grande fiducia che ci hanno dimostrato gli esercenti italiani, che hanno messo a disposizione del nostro film più di 1200 sale. Sole a catinelle non è un film pensato a tavolino, scritto per compiacere, è stato più difficile degli altri due, più costoso, ma dopo la proiezione di oggi, sento che potrò dormire sonni tranquilli“.

A fare i conti con le prenotazioni registrate nelle ultime 24 ore nei due principali circuiti che distribuiscono il film, The Space e UCI, sembra che Valsecchi possa davvero dormire tranquillo: sono infatti 30.000 i biglietti già prenotati. Ma in conferenza stampa il regista Gennaro Nunziante non deve fare solo i conti con le lodi e gli applausi. “Noi odiamo il buonismo – dice il regista, il cui film è stato accusato di buonismo appunto – ma ancora di più detestiamo il cinismo. Nella commedia il cinismo non è una qualità: è una cagata che qualcuno ha incensato e che poi è diventata di gran moda. Non accusateci di essere trash. Non siamo mai stati trash, e se dite che il nostro film in alcuni momenti è sboccato, ci rovinate. Noi non siamo volgari: per noi è volgare tutto quello che è goffo. Ci opponiamo alla gag telefonata e alla battuta scontata e abbiamo capito la cosa per noi più importante è fare davvero quello che ci piace”.

A Checco invece non resta che raccontare la genesi del progetto: “Ci piaceva l’idea che il protagonista della vicenda fosse un padre – io lo sono diventato da pochi mesi nella vita. Non è stato semplice arrivare a questa storia: mica ci vengono sempre in mente delle cagate da farvi vedere! Ci divertiva il fatto che il Checco del film fosse il prodotto di 20 anni di berlusconismo: lui è uno che ci ha creduto, uno a cui però vuoi bene. Il nostro atteggiamento nei suoi confronti è bonario, non di condanna. Ci siamo concentrati sulla crisi, anche se ci siamo andati leggeri. Il nostro personaggio doveva far finta che non ci fosse. Volevamo un uomo completamente refrattario alla crisi“.

L’attore, comico e cantante continua, parlando della fruttifera collaborazione con Nunziante: “Siamo una coppia di fatto, viviamo in appartamenti contigui e praticamente facciamo tutto insieme, semplicemente non ci baciamo. Ci capita di raccontarci un fatto, di riderci sopra e di costruirci una storia. Questa l’abbiamo ambientata in tante diverse regioni d’Italia, in luoghi uno più bello dell’altro. Quello che ho amato di più è stato il Molise, a cui però non ho reso giustizia perché l’ho descritto come un posto terribile. Quando il presidente della regione mi ha detto: ‘Voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per noi’, mi sono sentito una cacca“.

E mentre Checco Zalone ancora non sa spiegare il motivo del suo successo e Nunziante, pur provandoci, sembra dare risposte poco soddisfacenti (“la ricetta della nostra commedia migliore, quella che ha saputo pescare dalla realtà“), Valsecchi ritorna su toni seri, abbozzando un discorso sui problemi del cinema italiano: “Il cinema italiano è vecchio, bisogna cercare nuovi linguaggi, dobbiamo ripettare le esigenze, i gusti e i desideri del pubblico più giovane. Noi l’abbiamo fatto scommettendo su I soliti idioti. Per un produttore portare un film in sala è una responsabilità, dobbiamo incentivare le novità. Con la mia Taodue avrei potuto riposare sugli allori, invece mi sono da poco lanciato in una nuova avventura: un film con i comici Pio e Amedeo in cui credo molto“. Insomma, un discorso che più che cercare di individuare una soluzione sembra limitarsi all’auto-celebrazione.

Sole a Catinelle, in cui troviamo anche Aurore Erguy, Miriam Dalmazio e il piccolo Robert Dancs, uscirà il prossimo giovedì 31 ottobre, distribuito da Medusa Film in circa 1200 copie.sole a catinelle

Venere in pelliccia recensione del film di Roman Polanski

Venere in pelliccia recensione del film di Roman Polanski

Venere in pellicciaRitorno al cinema per uno dei grandi registi viventi della storia del cinema, Roman Polanski, il tanto chiacchierato e discusso regista di origine polacca, trapiantato in Francia. L’autore de Il Pianista, dopo tanti problemi personali e qualche progetto naufragato, ritorna con un’opera profondamente sua, che entra di diritto nella sua straordinaria filmografia. Ancora una volta Polanski mette in scena l’inconsistenza del genere umano, attraverso la rappresentazione delle sue debolezze e delle sue incertezze, spesso legati a un’ideale di mondo troppo lontano dalla realtà tangibile.

La pellicola racconta di un regista teatrale che deve mettere in scena una piece ispirata ad un romanzo che tratta di masochismo e non riesce a trovare l’attrice giusta per il ruolo di protagonista. Improvvisamente irrompe una donna decisa letteralmente a tutto pur di ottenere la parte: tra i due si instaurerà un complesso gioco di potere.

Venere in pelliccia-posterVenere in pelliccia è un’incredibile rappresentazione grottesca delle ossessioni e perversione, ispirato a una pièce teatrale tratta da un romanzo. L’impianto stilistico è molto simile al penultimo film del regista, quel Carnage (sempre tratto da una pièce) costruito sull’insofferenza di quattro personaggi e al limite dell’esercizio di stile. In questo caso i personaggi sono addirittura solo due, un regista e una musa interpretata ancora una volta dalla compagna nella vita di Polanski, l’Emmanuelle Seigner già vista e apprezzata in tanti suoi film. L’attrice, attraverso la sua sensuale e persuasiva interpretazione ci conduce in un teatro di maschere, dove un perverso gioco delle parti tramuta la finzione in realtà e dove il cinema diventa teatro di magiche perversione, come sottolineato dalla partitura pregevole di Alexander Desplat.

Il risultato è un film di un’ironia pungente ed efficace, un gioco di ruoli e ossessioni travolgente, di un insano e perverso gusto per una teatralità referenziale che destabilizza completamente i personaggi all’interno dei suoi continui e repentini balzi.  E’ in tutto e per tutto Roman Polanski, tanto che le urla dell’Inquilino del terzo piano, la follia di Luna di fiele, l’ironia sarcastica di Per favore non mordermi sul collo echeggiano nel teatro più volte, ricordandoci che forse stiamo gustando e apprezzando qualcosa di non troppo originale, già visto e conosciuto.

In fin dei conti poco importa se si è autoreferenziali, ripetitivi o schiavi di un virtuoso gioco di stile, il film è la prova tangibile che si può fare grande cinema anche parlando di teatro, con due personaggi e un luogo unico, con due bravi attori (Seigner e Amalric) e un grande regista.

Festival di Roma 2013: la giuria al completo

Festival di Roma 2013Completata la Giuria Internazionale che assegnerà i premi ai film in Concorso nell’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre 2013): al fianco del Presidente James Gray, già annunciato, ci saranno la regista argentina Verónica Chen, il regista, sceneggiatore e produttore italiano Luca Guadagnino, l’attore e produttore russo Aleksei Guskov, la regista, sceneggiatrice e attrice francese Noémie Lvovsky, il regista iraniano Amir Naderi e il regista cinese Zhang Yuan. La Giuria assegnerà ai lungometraggi in Concorso il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film, il Premio per la migliore regia, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la migliore interpretazione maschile, il Premio per la migliore interpretazione femminile, il Premio a un giovane attore o attrice emergente, il Premio per il migliore contributo tecnico, il Premio per la migliore sceneggiatura.

Presidente

JAMES GRAY

Nato a New York nel 1969, è regista, sceneggiatore e produttore. Nel 1994, dopo aver frequentato la School of Cinematic Arts della University of Southern California, debutta come regista all’età di 25 anni: il primo film da lui scritto e diretto, Little Odessa, un noir con Tim Roth, Vanessa Redgrave, Maximilian Schell e Edward Furlong, vince numerosi premi fra cui il Leone d’Argento e la Coppa Volpi alla migliore attrice non protagonista (Vanessa Redgrave) nel corso della 51ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. I suoi successivi film, che inaugurano il sodalizio artistico fra il regista statunitense e l’attore Joaquin Phoenix, vengono tutti presentati in Concorso al Festival di Cannes. Il primo, The Yards (2000), thriller con Mark Wahlberg, Joaquin Phoenix, Charlize Theron, James Caan, Faye Dunaway, Ellen Burstyn, Tomas Milian è una storia di corruzione e traffici illegali ambientata a New York, mentre I padroni della notte (We Own the Night, 2007) racconta le vicende di due fratelli (interpretati da Mark Wahlberg e Joaquin Phoenix, affiancato da Eva Mendes, nel ruolo della findanzata) che si riavvicinano per vendicare la morte del padre (Robert Duvall). Con Two Lovers (2008), che prende ispirazione da un racconto di Dostoevskij, “Le notti bianche”, Gray cambia registro spostandosi sul genere della love story. Il film ospita per l’ennesima volta un cast stellare con Joaquin Phoenix, Gwyneth Paltrow, Isabella Rossellini, Vinessa Shaw. Infine, The Immigrant (2013), in Concorso a Cannes, con protagonisti Jeremy Renner, Marion Cotillard e Joaquin Phoenix, affronta le difficoltà di due sorelle che partono dalla natia Polonia per cercare fortuna negli Stati Uniti d’America.

VERÓNICA CHEN

Nata a Buenos Aires nel 1969, dopo gli studi in lettere classiche si diploma in regia al Centro de Experimentacion y réalización Cinematográfica. Dopo aver lavorato come montatrice per il regista Daniel Burman, nel 2001 ha diretto il suo primo lungometraggio, Vagon fumador, presentato alla Mostra di Venezia nella Settimana Internazionale della Critica e vincitore della Carabela de Plata per il miglior film d’esordio al Festival del cinema latinoamericano di Huelva (Spagna). Il suo secondo film, Agua (2006), la storia del tentativo di redenzione di un ex campione di nuoto accusato ingiustamente di doping, vince il premio della Giuria ecumenica al Festival di Locarno. Nel 2010 partecipa al Festival internazionale del cinema indipendente di Buenos Aires con Viaje sentimental. Il suo ultimo film è il thriller Mujer conejo (2013).

LUCA GUADAGNINO

Regista, sceneggiatore e produttore, nasce a Palermo, nel 1971, trascorre la sua infanzia in Etiopia. Il suo debutto alla regia avviene con il film The Protagonists (65esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia). Seguono altri quattro lungometraggi: Mundo Civilizado, Cuoco Contadino, Melissa P. e Io sono l’Amore che ottiene la candidatura agli 82esimi Academy Awards per i migliori costumi e la candidatura come miglior film straniero alla 68esima edizione dei Golden Globe e alla 64esima edizione dei BAFTA – British Academy Awards. Ha partecipato alla giuria della 67 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

ALEKSEI GUSKOV

Attore e produttore russo, Aleksei Guskov è nato a Brzeg (Polonia) nel 1958. Ha frequentato l’Università tecnica statale moscovita Bauman, ma dopo quasi cinque anni ha abbandonato gli studi di ingegneria per entrare nella scuola del Teatro d’Arte di Mosca. Attualmente lavora e insegna al Teatro Vakhtangov di Mosca. Conosciuto in Occidente grazie al ruolo da protagonista nel film Il concerto (Le concert, 2009), Guskov in Russia ha recitato in più di 60 film tra cinema e televisione. In patria è diventato popolare grazie alla serie tv Granitsa. Tayozhnyy roman (2001) e al film Musorshchick (2002), nel quale interpreta un ex serial killer che lavora come netturbino in provincia. Nel 2011 ha interpretato il ruolo di Mako in Italian Movies di Matteo Pellegrini. Nel 2013 è stato scelto per interpretare Papa Giovanni Paolo II nella fiction Era santo, era uomo. Gabriele Salvatores lo ha voluto nel cast del suo prossimo film, Il ragazzo invisibile.

NOÉMIE LVOVSKY

Regista, sceneggiatrice e attrice, Noémie Lvovsky è nata a Parigi. Dopo essersi diplomata alla Fémis, ha iniziato a lavorare come sceneggiatrice, collaborando con Arnaud Desplechin alla stesura di La Vie des morts (1991) e La Sentinelle (1992). Nel 1994 ha diretto il suo primo lungometraggio, Oublie-moi, interpretato da Valeria Bruni Tedeschi. Il suo secondo film La vie ne me fait pas peur (1999) ha ricevuto il Premio Jean Vigo. Les sentiments (I sentimenti, 2003) ha vinto il Premio Louis Delluc e ottenuto la nomination per il miglior film ai César del 2004. In qualità di attrice ha ricevuto cinque nomination ai César, la prima nel 2001, al suo esordio davanti alla macchina da presa nel film Ma femme est une actrice (Mia moglie e un’attrice) di Yvan Attal. Nel 2012 ha scritto, diretto e interpretato Camille redouble, presentato a Cannes nella Quinzaine des Réalisateurs, vincitore del Variety Piazza Grande Award al Festival di Locarno e nominato a 13 César.

AMIR NADERI

Fin dagli anni 70, Amir Naderi è una delle figure più influenti del Nuovo Cinema Iraniano. Ha maturato la sua cultura cinematografica lavorando sui set fin da adolescente per poi guadagnare la ribalta internazionale grazie a classici come Saz Dahani (1973), Davandeh (Il corridore, 1985) e Āb, bād, khāk (Acqua, vento, sabbia, 1987). I film americani di Naderi hanno colto in maniera unica l’anima effimera di New York e sono stati presentati in rassegne come il New Directors/ New Films, la Mostra di Venezia, il Festival di Cannes, il Tribeca, il Sundance. Sound Barrier (2005) ha vinto il Premio Filmcritica Bastone Bianco al Festival di Torino. Vegas: Based on a True Story (2008) ha partecipato in concorso a Venezia. Il suo ultimo lavoro, Cut, girato in Giappone, ha aperto la sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia del 2011. Nello stesso anno ha vinto il premio per la miglior regia al 21° Japanese Professional Movie Awards.

ZHANG YUAN

Nato a Nanjing, è considerato uno dei pionieri della cosiddetta Sesta Generazione. Debutta ufficialmente alla regia nel 1990 con Mama, un racconto semidocumentaristico su una madre con un figlio ritardato. Beijing za zhong (1993) segue la giovane subcultura e Erzi (1999) ridefinisce i confine tra fiction e documentario. La natura trasgressiva di questi film non sfugge al Ministero della Cultura, che gli vieta di realizzare altri film. Nel 1996 gira Dong gong xi gong, il primo film cinese con personaggi omosessuali, fatto uscire clandestinamente dalla Cina e proiettato al Festival di Cannes nel 1997. Diciassette anni (Guo nian hui jia), vincitore del premio per la miglior regia alla Mostra di Venezia, è il primo film cinese ad avere ottenuto il permesso di girare all’interno di un carcere. Nel 2006 ha diretto Kan shang qu hen mei (La guerra dei fiori rossi), vincitore del premio C.I.C.A.E. al Festival di Berlino.

 

X-Men Days of Future Past trailer ufficiale

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x men days of future past trailerE’ on line il primo emozionante trailer di X-Men Days of Future Past. Il video è lo stesso di cui abbiamo avuto un assaggio all’ultimo Comic Con di San Diego e possiamo capire già da queste brevi immagini che il personaggio fondamentale del film sarà Logan/Wolverine (ancora Hugh Jackman) che avrà a che fare con uno Xavier come non lo ha mai conosciuto.

Ecco il trailer:

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Tutte le foto del film nella nostra gallery:

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X-Men giorni di un futuro passato-logoLa trama di X-Men Days of Future Past, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men Days of Future Past. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

X-Men Days of Future Past: Bryan Singer parla del tono del film

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Bryan Singer ha parlato ad Empire di come passato e futuro si alterneranno all’interno di X-Men Days of Future Paste di come le sequenze del film saranno assolutamente cruciali per capire i collegamenti con X-Men Conflitto finale e X-Men L’inizio.

Il regista ha svelato che il film sarà ambientato per il 30% nel futuro, mentre la restante parte riguarderà il passato. Le scene del futuro si svolgeranno nel 2023 e il motivo per cui Wolverine verrà mandato indietro nel tempo è per impedire l’assassinio di una figura chiave per mano di Mystica, evitando così la distruzione totale ad opera delle Sentinelle. A spedire Wolverine nel passato ci penserà Kitty Pryde. Inoltre, Bryan Singer ha dichiarato che, nel 1973, la scuola di Xavier sarà chiusa da dieci anni ed è questa la ragione del perché gli X-Men non esistono più.

Stando sempre alle parole del regista, il tono del film sarà molto più cupo rispetto alle pellicole precedenti, in particolare a causa del fatto che Wolverine potrebbe tornare nel futuro e rendere il mondo un posto ancora più oscuro.

Fonte: Comicbookmovie

Ben Kingsley in un nuovo progetto targato Marvel

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Durante la promozione di Ender’s Game, il premio Oscar Ben Kingsley ha rivelato a The Belfast Telegraph di aver partecipato ad un altro progetto targato Marvel. Secondo alcune voci di corridoio, è possibile che si tratti di un nuovo corto della serie “Marvel One-Shot”, che verrà probabilmente inserito tra i contenuti speciali del DVD/Blu-ray di Thor the Dark World e in cui viene rivelato che in realtà Il Mandarino, la nemesi di Iron Man, è proprio lui, nonostante quanto elaborato all’interno di Iron Man 3.

Arriva adesso da Latino Review l’ennesima notizia bomba. Un’interessantissimo rumor a tal proposito, naturalmente ancora privo di qualsiasi conferma. Sembra infatti che Il Mandarino, quello vero, sia rimasto estremamente deluso per la messa in scena architettata attorno al personaggio di Trevor Slattery per nascondere l’identità di Aldrich Killian. Ciò significa che il personaggio di Kingsley non è nient altro che un impostore, esattamente come quello di Killian, e che Il Mandarino reale è pronto a mettersi in gioco per dimostrare a tutti di cosa è veramente capace.

Se questo scoop dovesse trovare una conferma, bisognerà allora cominciare ad interrogarsi su chi sia il vero Mandarino e come verrà corretto quanto realizzato in Iron Man 3.

Fonte: Latino Review

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