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Morto Kirk Douglas: il protagonista di Spartacus aveva 103 anni

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Morto Kirk Douglas: il protagonista di Spartacus aveva 103 anni

Kirk Douglas, protagonista di Spartacus, si è spento all’età di 103 anni. Era il padre dell’attore Michael Douglas e patriarca di una famiglia di Hollywood tutta impegnata nel mondo del cinema.

Michael Douglas ha dato l’annuncio ufficiale via Instagram, dicendo: “È con tremenda tristezza che io e i miei fratelli annunciamo che Kirk Douglas ci ha lasciato oggi all’età di 103 anni.”

“Per il mondo era una leggenda – continua Michael Douglas – un attore dell’epoca d’oro di quei film che hanno vissuto quegli anni d’oro, un umanitario che ha perseguito la giustizia e le cause in cui credeva, stabilendo uno standard a cui tutti aspiriamo.

Ma per me, e per i mie fratelli Joel e Peter, era semplicemente papà, per Catherine, un magnifico suocero, per i suoi nipoti e pronipoti un amorevole nonno e per sua moglie, Anne, un meraviglioso marito.

La vita di Kirk è stata vissuta bene, e lui lascia un’eredità di film che vivrà per generazioni a venire, e una storia come filantropo che ha lavorato per il bene comune e per un mondo migliore.

Lasciatemi finire con le parole che gli ho detto al suo ultimo compleanno e che rimarranno sempre vere. Papà, ti voglio bene, e sono orgoglioso di essere tuo figlio.”

Birds of Prey: intervista a Margot Robbie e al cast del film

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Birds of Prey: intervista a Margot Robbie e al cast del film

Ecco l’intervista a Margot Robbie e al cast di Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell, Rosie PerezElla Jay Basco, insieme alla regista Cathy Yan. Il film arriverà al cinema il 6 febbraio distribuito da Warner Bros.

Birds of Prey, recensione del film con Margot Robbie

 

Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.

Birds of Prey, recensione del film con Margot Robbie

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Birds of Prey, recensione del film con Margot Robbie

Le Birds of Prey sono un gruppo di supereroine capitanate da Oracolo (ovvero Batgirl) che protegge Gotham. O almeno lo erano fino a questo momento, visto che dal 6 febbraio arriva in sala Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, film diretto da Cathy Yan che rilegge completamente quello che conosciamo dai fumetti.

Il film nasce dalle ceneri del disappunto di Suicide Squad e ne mantiene solo gli aspetti che erano stati bene accolti dal pubblico, ovvero il personaggio di Harley Quinn, interpretato da Margot Robbie (che qui è anche produttrice). La storia è infatti il seguito diretto della vicenda del personaggio raccontata nel film di David Ayer. Troviamo Harley scaricata da Joker e disperata per l’abbandono da parte del suo Puddin’. Di fronte alle sofferenze d’amore, però, la ragazza decide di rimboccarsi le maniche e di reinventarsi come soggetto singolo e autonomo, non più definito dalle azioni e dalle decisioni di un compagno prepotente come Mister J.

Harley Quinn si emancipa da Joker

In una Gotham niente affatto macabra ma piena di colori e di glitter (dopotutto la storia la racconta Harley stessa, era inevitabile che fosse così), la ragazza deve trovare la sua strada ma presto capisce che, interrotto il suo legame con il Clown Principe del Crimine, viene meno anche la protezione di cui lei godeva in quanto sua donna. E questo, alla luce del comportamento non sempre equilibrato della protagonista, vuol dire tanta gente che la vuole morta.

Come farà la nostra folle protagonista a sopravvivere da sola ad un nugolo di criminali da strapazzo che vuole vendicarsi? E soprattutto, come farà lei a sottrarsi al controllo di Maschera Nera, il boss dell’East End di Gotham? Nel suo percorso di fuga, Harley Quinn incontrerà altre donne, ferite e traumatizzate, che cercano la loro vendetta e che capiranno che a fare squadra contro un nemico comune ci guadagnano tutte.

Birds of Prey promuove l’indipendenza della donna

Il messaggio principale di Birds of Prey, su cui si calca la mano e al quale i filmmaker tenevano tanto, è sicuramente quello dell’emancipazione della donna dalla figura protettiva sì, ma anche invadente e prepotente dell’uomo. Harley  deve emanciparsi da Joker e dall’amore tossico che prova per lui, deve scoprirsi indipendente e capace di sopravvivere e di bastare a se stessa, e come lei anche le sue compagne di viaggio. Black Canary si emancipa da Maschera Nera e esplora il suo potenziale, Montoya fa i conti con un universo maschilista, la polizia di Gotham, Cacciatrice persegue la sua vendetta, mentre Cassandra Cain, da sempre abituata ad essere indipendente ma sola, scopre che può contare sull’amicizia di altre donne che, come lei, sono in difficoltà.

Mettiamo in guardia i fan del fumetto: chiunque tra loro leggesse il titolo del film, si troverebbe interdetto rispetto a ciò che troverà in sala. Niente di quello che accade nel film si rifà ai fumetti così come li conosciamo, e una volta messo in chiaro questo, possiamo farci trascinare in due ore di sconnessa follia in cui queste belle ragazze un po’ arrabbiate picchiano come fabbri, nella migliore tradizione action testosteronica.

film-più-attesi-birds-of-preyBirds of Prey è un action movie

Sotto questo punto di vista, Birds of Prey è un film divertentissimo, con musica invasiva e colori accesi ad accentuare la follia e l’eccitazione delle scene di lotta, in cui Harley e compagnia hanno la meglio su energumeni di ogni età, razza e stazza, a dispetto del loro essere esili donzelle (per niente in difficoltà). Si sono divertite le interpreti e si è divertita chiaramente anche la Yan, alla sua prima volta dietro alla macchina da presa di un film di genere.

Poco cinecomic, ma molto action movie con strizzate d’occhio ai mob e buddy movie declinati al femminile, Birds of Prey pecca però nelle basi del racconto. Tutta la prima parte del film dimostra una grandissima confusione nell’organizzazione narrativa, affidandosi al racconto in voice over di una logorroica Harley che però, forse a imitare la confusione della sua testa, sovrappone piani temporali a spiegoni fondamentali per inquadrare i personaggi con un risultato estremamente goffo. Arriva troppo tardi, nel film, il momento in cui le protagoniste fanno squadra ed è proprio da lì che l’azione e il racconto cominciano ad essere davvero efficaci.

La sceneggiatura firmata da Christina Hodson si dimostra confusa, forse perché la resa cinematografica cerca disperatamente di risultare originale, sopra le righe, gridando sguaiatamente il proprio messaggio: le donne possono fare tranquillamente a meno di relazioni tossiche e che minano la loro libertà e indipendenza.

Ed è tutto vero, sacro e giusto, e forse vale ancora la pena di insistere su questo concetto, in una società che continua a negare la disparità di genere. Resta un po’ di amaro in bocca, perché proprio il messaggio del film continua a contrapporre i generi, raccontandoli come avversari, invece di accostarli, metterli fianco a fianco e farli camminare, da pari, nella stessa direzione. Ma forse, prima di arrivare alla parità completa, questo è un passaggio obbligato.

Sam Elliott: 10 cose che non sai sull’attore

Sam Elliott: 10 cose che non sai sull’attore

Con un volto da vero cowboy, l’attore Sam Elliott ha negli anni costruito una carriera di tutto rispetto, partecipando ad importanti film d’autore al fianco di celebri attori. Interprete di personaggi divenuti iconici, Elliott ha ricevuto ogni onore possibile, venendo tributato come vera e propria leggenda vivente.

Ecco 10 cose che non sai di Sam Elliott.

Sam Elliott: i suoi film

 1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore fa il suo debutto al cinema recitando nel film Butch Cassidy (1969), per poi recitare in film come I formidabili (1970), Il testamento (1978), Dietro la maschera (1985), Un poliziotto in blue jeans (1998), Scappatella con il morto (1990), Gettysburg (1993) e Il grande Lebowski (1998), con cui ottiene maggior popolarità. Recita poi in Hulk (2003), Thank You for Smoking (2005), Ghost Rider (2007), La bussola d’oro (2007), Tra le nuvole (2009), Che fine hanno fatto i Morgan? (2009), La regola del silenzio (2012), Un tranquillo weekend di mistero (2015), L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot (2018) e A Star Is Born (2018), di Bradley Cooper, con cui ottiene nuova celebrità.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte a numerose serie o film TV. Tra i titoli più memorabili si ricordano Missione Impossibile (1970-1971), Militari di carriera (1976), Ovest selvaggio (1980), Rough Riders (1997), A prova di errore (2000) e Parks and Recreation (2013-2015). Dal 2016 ricopre il ruolo del capofamiglia Beau Bennett nella serie The Ranch, dove recita accanto all’attore Ashton Kutcher.

3. Ha lavorato come doppiatore. In diverse occasioni l’attore si è cimentato anche nel doppiaggio, ricoprendo tale ruolo per i film d’animazione Barnyard – Il cortile (2006), Sansone (2010), Il viaggio di Arlo (2015), e Rock Dog (2016). Nel 2019 doppia infine il personaggio dell’anziano cane Trusty nell’atteso live action di Lilli e il vagabondo. Per la sua voce calda e ruvida, l’attore ha inoltre svolto il ruolo di voce narrante per diversi film, tra cui Il grande Lebowski.

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Sam Elliott e Katharine Ross

4. La sua storia d’amore dura da molti anni. Sul set del suo primo film, Butch Cassidy, del 1969, Elliott incontra l’attrice Katharine Ross. Terminate le riprese, i due si persero di vista. Si ritrovarono solo nel 1978, quando recitarono entrambi nel film Il testamento. A questo punto ebbero modo di intraprendere una relazione, arrivando a sposarsi nel 1984, anno in cui nacque anche il loro primo figlio.

Sam Elliott ha un ruolo in Hulk

5. Accettò subito di partecipare al film. Nel film del 2003 Hulk, diretto da Ang Lee, l’attore ricopre il ruolo del generale Ross. Elliott dichiarò di aver accettato di partecipare senza neanche leggere la sceneggiatura, essendo semplicemente desideroso di poter lavorare con il celebre regista cinese.

Sam Elliott in Ghost Rider

6. Era il Ghost Rider originale. Nel film con Nicolas Cage, dedicato al celebre personaggio Marvel, l’attore appare nell’incipit nei panni di Carter Slade, il Ghost Rider della sua epoca, la fine del XIX secolo, che però si ribella a Mefistofele infrangendo il loro patto. Tramite le scene con Elliott viene così raccontato il legame che lega l’antieroe al re degli inferi.

Sam Elliott in Il grande Lebowski

7. Il ruolo è stato scritto per lui. Nel film Il grande Lebowski, l’attore interpreta Lo Straniero, un anziano cowboy che ha per lo più il compito di narrare il film, ma compare anche come figura di riferimento per il protagonista. I fratelli Coen hanno dichiarato di aver scritto il personaggio pensando proprio ad Elliott, secondo i quali aveva il carisma giusto per dar vita a tale personaggio.

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8. Ha lavorato sul set per pochi giorni. Data la sua scarsa presenza in scena, l’attore ha lavorato alle riprese del film soltanto per due giorni effettivi. Durante questi ha avuto modo di apparire nelle inquadrature che lo prevedevano. In seguito ha poi lavorato alla voce fuori campo del film.

Sam Elliott e il successo di A Star Is Born

9. Ha ottenuto un importante riconoscimento. Nel film diretto da Bradley Cooper, l’attore interpreta Bobby Maine, fratello maggiore del protagonista Jackson Maine. Per la sua interpretazione, l’attore ha ottenuto la sua prima nomination ai premi Oscar come miglior attore non protagonista, senza tuttavia riportare la vittoria.

Sam Elliott: età e altezza

10. Sam Elliott è nato a Sacramento, in California, Stati Uniti, il 9 agosto 1944. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Elisha Cuthbert: 10 cose che non sai sull’attrice

Elisha Cuthbert: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre grazie alla serie 24, l’attrice Elisha Cuthbert ha poi dato ulteriore prova del suo talento recitando in apprezzati film per il cinema. Considerata una delle donne più belle della televisione, nonché una vera e propria sex symbol, la Cuthbert ha negli anni attratto numerosi spettatori, i quali hanno poi continuato a seguirla nei suoi progetti alternati tra cinema e TV.

Ecco 10 cose che non sai di Elisha Cuthbert.

Elisha Cuthbert: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri commedie. Dopo aver recitato in film come Nico l’unicorno (1998), Due passi nel tempo (1999) e Believe (2000), l’attrice si fa notare per il suo ruolo nei film Old School (2003) e Love Actually – L’amore davvero (2003). Successivamente ottiene ulteriore fama partecipando a La ragazza della porta accanto (2004) e La maschera di cera (2005), per poi recitare in The Quiet – Segreti svelati (2005), Captivity (2007), Un uomo qualunque (2007), My Sassy Girl (2008), 6 mogli e un papà (2009), Just Before I Go (2014) e Goon: Last of the Enforcers (2017).

2. È celebre per i ruoli televisivi. L’attrice esordisce in televisione recitando nella serie Hai paura del buio? (1996-2000), ma il vero successo arriva con 24 (2001-2010), dove interpreta la figlia del protagonista. Successivamente partecipa a serie come The Forgotten (2010) e Happy Endings (2011-2013), per poi ottenere un ruolo da protagonista nella serie comedy The Ranch (2016-2020).

3. Ha prodotto un film. Nel 2005 l’attrice assume il ruolo di produttrice per il film The Quiet – Segreti svelati, di cui è anche interprete nel ruolo di Nina Deer. Il film è un thriller basato su un torbido segreto all’interno di una famiglia, che da apparentemente perfetta si rivelerà essere incredibilmente morbosa e peccatrice.

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Elisha Cuthbert è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 469 mila persone. All’interno di questo, la Cuthbert è solita condividere foto scattate in momenti di svago, in compagnia per lo più della propria famiglia. Non mancano però anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Elisha Cuthbert: chi è suo marito

5. È sposata. Nel settembre del 2012 l’attrice annuncia il proprio fidanzamento con il giocatore di hockey Dion Phaneuf. I due si sono in seguito sposati nel luglio del 2013. Nel corso degli anni la coppia si è mostrata durante importanti eventi di gala, ma anche ad occasioni pubbliche come gli incontri dove era coinvolto Phaneuf. Nel 2017 nasce la prima figlia della coppia.

Elisha Cuthbert in The Ranch

6. È tra i protagonisti della serie. Nella serie Netflix The Ranch, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Abby, ex cheerleader e vecchia fiamma di Colt, il protagonista interpretato da Ashton Kutcher, il quale dopo una fallita carriera con giocatore di football torna in Colorado per gestire il ranch di famiglia.

7. Non era realmente incinta. Nella quarta stagione della serie il personaggio di Abby rimane incinta, e questo ha portato i fan a chiedersi se anche la Cuthbert fosse realmente in dolce attesa. L’attrice ha tuttavia smentito le voci secondo cui la gravidanza del suo personaggio fosse stata usata per giustificare la sua, affermando di non essere stata in attesa di un nuovo figlio durante le riprese.

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Elisha Cuthbert: il suo 2019

8. Ha recitato in un nuovo film. Nel corso del 2019 l’attrice ha preso parte alle riprese del film che la riporterà sul grande schermo. Il titolo è Eat Wheaties!, ed è una commedia incentrata intorno al personaggio di Sid, la cui vita sembra cadere a pezzi nel tentativo di dimostrare di essere stato amico di una celebrità ai tempi del college. Nel film l’attrice interpreterà la sorella del protagonista.

9. Riprenderà il ruolo in the The Ranch. Nel 2019 l’attrice ha ripreso il ruolo di Abby per l’ultima stagione di The Ranch, i cui episodi conclusivi saranno disponibili dal 24 gennaio 2020 su Netflix. A riguardo l’attrice si è dichiarata entusiasta per il finale scritto per il suo personaggio, trovando che concluda nel modo migliore il suo arco narrativo.

Elisha Cuthbert: età e altezza

10. Elisha Cuthbert è nata a Calgary, in Canada, il 30 novembre 1982. L’attrice è alta complessivamente 159 centimetri.

Fonte: IMDb

Matilde Gioli: 10 cose che non sai sull’attrice

Matilde Gioli: 10 cose che non sai sull’attrice

Nel giro di pochi l’attrice Matilde Gioli ha raccolto grandi consensi, arrivando a lavorare con importanti registi e celebri attori. Giovane promessa della recitazione italiana, l’attrice continua a fare scelte non banali, che la pongono sempre più sotto i riflettori dell’attenzione di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Matilde Gioli.

Matilde Gioli: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film italiani. L’attrice esordisce al cinema recitando nel film Il capitale umano (2014), di Paolo Virzì, per poi recitare in Belli di papà (2015), Un posto sicuro (2015), Mamma o papà? (2017), The Startup (2017), 2night (2017), La casa di famiglia (2017), Ricchi di fantasia (2018), Moschettieri del re – La penultima missione (2018) e Gli uomini d’oro (2019).

2. Ha recitato in una celebre serie TV. L’attrice compie il suo debutto in televisione prendendo parte all’episodio Il ruggito della leonessa, di Gomorra – La serie (2014). Successivamente recita nell’episodio I rigori dell’armadio, della serie Untraditional, e nel 2017 partecipa alla miniserie Di padre in figlia.

Matilde Gioli è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 161 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, con amici o colleghi. Numerose sono anche le immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche foto realizzate per servizi di moda.

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Matilde Gioli e Olaz

4. È la nuova testimonial dei cosmetici. Nel 2019 l’attrice diventa il nuovo volto dell’azienda Olaz, celebre per i suoi prodotti di bellezza. La Gioli è infatti protagonista dello spot #fearless, che celebra le donne incoraggiandole a non sentirsi giudicate né a considerarsi eccessive.

Matilde Gioli è tifosa dell’Inter

5. È appassionata di calcio. In più interviste l’attrice ha dichiarato di essere una tifosa dell’Inter, nota squadra di calcio italiana. La Gioli ha affermato che la passione nasce da suo padre, con cui condivideva il guardare le partite in televisione o allo stadio. In più occasioni l’attrice è stata infatti vista prendere parte alle schiere di sostenitori della squadra durante alcune delle più importanti partite dell’anno.

Matilde Gioli: la sua vita privata

6. È molto riservata. L’attrice è nota per la sua riservatezza circa la propria vita privata, tanto da condividere raramente notizie a riguardo suoi propri account social. La Gioli ha però dichiarato di essere fidanzata con un operatore finanziario di nome Matteo, con cui condivide una storia d’amore fatta di libertà e passione.

Matilde Gioli esordisce con Il capitale umano

7. Si è presentata per caso. L’attrice partecipò al casting del film Il capitale umano, cercando lavoro come comparsa. Notata dagli organizzatori, le venne tuttavia fatto sostenere un provino più accurato e approfondito, e infine le fu assegnato il ruolo di Serena Ossola.

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8. È stata nominata per diversi premi. Per il suo ruolo nel film, l’attrice ha ottenuto il Premio Alida Valli come miglior attrice non protagonista al Bari International Film Festival, insieme al Premio Giuseppe De Santis – Giovani, consegnatole in occasione dei Nastri d’argento.

Matilde Gioli in Gomorra

9. Ha avuto un ruolo di rilievo. Nell’episodio Il ruggito della leonessa, l’attrice ricopre il ruolo di Perla, figlia del commercialista Franco Musi, con cui la famiglia Savastano era solita fare affari. Nell’episodio si celebrerà anche il 18esimo compleanno di Perla, mentre si scateneranno una serie di eventi irreversibili.

Matilde Gioli: età e altezza

10. Matilde Gioli è nata a Milano, Italia, il 2 settembre 1989. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Milo Ventimiglia: 10 cose che non sai sull’attore

Milo Ventimiglia: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre per i suoi ruoli televisivi, l’attore Milo Ventimiglia si è negli anni costruito una buona fama recitando in diverse serie di successo, arrivando così ad affermarsi presso il grande pubblico. Alla ricerca di personaggi sempre diversi, Ventimiglia ha dimostrato di possedere una buona versatilità, passando con naturalezza dal dramma al genere supereroistico.

Ecco 10 cose che non sai di Milo Ventimiglia.

Milo Ventimiglia: i suoi film e le serie TV

1. È stato protagonista di celebri serie televisive. Dopo aver esordito recitando in alcuni episodi di celebri serie come Willy, il principe di Bel-Air (1996), Sabrina, vita da strega (1996), Terra promessa (1999), Opposite Sex (2000) e CSI – Scena del crimine (2000), l’attore ottiene un ruolo di rilievo in Una mamma per amica (2001-2006), dove recita nel ruolo di Jess Mariano. Ottiene poi ulteriore popolarità recitando in American Dreams (2004-2005) e The Bedford Diaries (2006), ma la vera fama arriva grazie al ruolo di Peter Petrelli in Heroes (2006-2010). Successivamente partecipa a serie come Chosen (2013-2014), Gotham (2015) e The Whispers (2015), mentre dal 2016 ricopre il ruolo di Jack Pearson in This Is Us, che ne consacra la popolarità.

2. Ha preso parte a celebri film. L’attore esordisce al cinema con il film Kiss Me (1999), per poi recitare in Cursed – Il maleficio (2005), Stay Alive (2006) e Rocky Balboa (2006). Negli anni successivi prenderà poi a parte Blindato (2009), Indovina perché ti odio (2012), Un weekend da bamboccioni 2 (2013), Killing Season (2013), Grace di Monaco (2014), Joker – Wild Card (2015), e Creed II (2018), dove riprende il ruolo di Robert Balboa. Negli ultimi anni ha poi recitato in Ricomincio da me (2018) e Attraverso i miei occhi (2019).

3. Ha doppiato un celebre personaggio dei fumetti. Ventimiglia è noto anche per essere la voce della versione animata di Wolverine, il celebre mutante Marvel. L’attore ha infatti ricoperto tale ruolo per un episodio della serie Iron Man (2010) e in modo più ampio per la serie dedicata al personaggio, Wolverine (2011), e per Marvel Anime (2011). Ha doppiato nuovamente il mutante anche per un episodio di Blade (2011).

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Milo Ventimiglia è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 1,8 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere foto artistiche di oggetti o luoghi in cui si imbatte, personalizzando così il profilo con un proprio personale stile.

Milo Ventimiglia: la sua vita privata

5. Ha frequentato una collega di set. Nel 2002 l’attore rende nota la sua relazione con l’attrice Alexis Bledel, conosciuta sul set di Una mamma per amica, dove l’attore interpretata proprio il fidanzato della protagonista, interpretata dalla Bledel. La coppia tuttavia si separa nel 2006 senza fornire motivazioni pubbliche a riguardo. L’attore instaura poi un rapporto con l’attrice Hayden Panettiere, presente nel cast della serie Heroes, dove ha recitato anche Ventimiglia. I due si frequentano dal 2007 al 2009, interrompendo poi la relazione, anche in questo caso senza fornire chiarimenti.

Milo Ventimiglia in Gotham

6. Ha interpretato un pericoloso criminale. L’attore ha recitato negli episodi 19, 20 e 21 della prima stagione di Gotham, basata sui personaggi dell’Universo DC. Qui Ventimiglia ha ricoperto il ruolo di Jason Lennon, conosciuto anche come L’Orco. Spietato killer che è solito attirare giovani donne per sottoporle ad una serie di test, per trovare la compagna perfetta. Coloro che falliscono la prova, sono destinate a fare una fine tremenda.

Milo Ventimiglia in Rocky

7. Non è il figlio di Stallone. Ventimiglia ha interpretato il ruolo del figlio di Rocky Balboa nei film Rocky Balboa e Creed II. Tuttavia, tolta la parentela nei due film, l’attore non ha particolari legami famigliari con Sylvester Stallone. La somiglianza tra i due ha però generato molta confusione nei fan.

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Milo Ventimiglia in Heroes

8. Dopo la serie ha faticato a trovare lavoro. Dopo aver terminato con il personaggio di Peter Petrelli in Heroes, l’attore ha attraversato un anno particolarmente difficile, nel quale non riusciva più a trovare impiego presso alcuna serie o film. L’attore era sul punto di abbandonare il mestiere dell’attore, quando infine fu chiamato per una parte in un film. In breve l’attore tornò ad ottenere ruoli di rilievo.

Milo Ventimiglia in This Is Us

9. Ha diretto un episodio della serie. Grazie a This Is Us, Ventimiglia ha potuto cimentarsi anche nella regia, ricoprendo il ruolo per il quinto episodio della quarta stagione della serie. L’attore ha dichiarato di essersi sentito particolarmente nervoso a riguardo, ma ricorda anche di essere riuscito a controllare il set, facendo in modo che si creasse un clima rilassato.

Milo Ventimiglia: età e altezza

10. Milo Ventimiglia è nato a Anaheim, in California, Stati Uniti, l’8 luglio 1977. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

J. K. Simmons: 10 cose che non sai sull’attore

J. K. Simmons: 10 cose che non sai sull’attore

Noto inizialmente come caratterista, J. K. Simmons è oggi un acclamato attore, particolarmente prolifico tanto al cinema quanto in televisione. Resosi celebre grazie ad alcuni cinecomic di successo, Simmons ha poi saputo conquistare pubblico e critica con personaggi tanto brillanti quanto iconici.

Ecco 10 cose che non sai di J. K. Simmons.

J. K. Simmons: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a numerosi lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1994 con il film C’eravamo tanto odiati, per poi recitare in celebri pellicole come Celebrity (1998), Le regole della casa del sidro (1999), Gioco d’amore (1999) e Spider-Man (2002), con cui diventa popolare per il personaggio di J. Jonah Jameson. Riprende il ruolo in Spider-Man 2 (2004) e Spider-Man 3 (2007), per poi recitare in Juno (2007), Burn After Reading (2008), Tra le nuvole (2009), Jennifer’s Body (2009), e Jobs (2013). Nel 2015 ottiene la consacrazione grazie al suo ruolo nel film Whiplash, con cui vince numerosi premi. Negli ultimi anni ha poi preso parte ai film The Accountant (2016), La La Land (2016), 2 gran figli di… (2017), L’uomo di neve (2017), Justice League (2017), The Front Runner (2018), City of Crime (2019) e Spider-Man: Far From Home (2019), dove appare in un breve cameo.

2. Ha lavorato in numerose serie TV. L’attore si fa conoscere anche sul piccolo schermo grazie al suo ruolo nella serie Law & Order – I due volti della giustizia (1996-2010), ma recita anche in alcuni episoodi di Law & Order- Unità vittime speciali (2000-2001), E.R. – Medici in prima linea (2004) e The Closer (2005-2012). Negli ultimi anni ha preso invece parte a Family Tools (2013), Growing Up Fisher (2014) e Counterpart (2017-2019).

3. Ha una lunga carriera da doppiatore. Nel corso della sua carriera Simmons ha prestato la sua voce per alcune celebri serie animate, tra cui Justice League (2004-2006), I Simpson (2006-2019), Kim Possible (2007), La leggenda di Korra (2012-2014), Ultimate Spider-Man (2012-2015), e BoJack Horseman (2014-2019). Ha inoltre partecipato al doppiaggio dei film d’animazione Alieni in soffitta (2009), Megamind (2010), Kung Fu Panda 3 (2016), Zootropolis (2016) e Klaus – I segreti del Natale (2019), dove è la voce proprio di Klaus.

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J. K. Simmons è un premio Oscar

4. Ha vinto l’ambito premio. Nel 2015 l’attore viene nominato ai premi Oscar come miglior attore per il suo ruolo nel film Whiplash. Qui ha infatti interpretato Terrence Fletcher, spietato e esigente direttore d’orchestra, che spingerà il protagonista oltre i limiti pur di ottenere la performance desiderata. L’attore ha in seguito vinto l’ambito premio, consacrandosi agli occhi dell’industria.

J. K. Simmons in La La Land

5. Ha una piccola parte nel film. Nel film La La Land, l’attore torna a collaborare con il regista Damien Chazelle, che gli affida stavolta la parte di Bill. Questi è il direttore del locale dove si esibisce inizialmente Sebastian, interpretato da Ryan Gosling, il quale mal sopporta le scalette musicali che l’esigente datore di lavoro gli impone.

J. K. Simmons e Spider-Man

6. Ha indossato una parrucca. Nella realtà l’attore è completamente privo di capelli, così per farlo assomigliare al noto direttore dei Daily Bugle, la produzione gli fece indossare una parrucca e dei baffi finti. La sua interpretazione divenne così iconica che la gente lo riconosceva per strada anche senza il trucco apposito.

7. Ha ripreso il ruolo ad anni di distanza. Con le nuove trasposizioni del personaggio di Spider-Man, era inevitabile che prima o poi rifacesse la sua comparsa il personaggio di J. Jonah Jameson. Tuttavia fare meglio dell’interpretazione di Simmons era difficile, motivo per cui la produzione ha nuovamente affidato a lui il ruolo, comparso in un cameo introduttivo alla fine di Spider-Man: Far From Home.

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8. Ha doppiato il personaggio in versione animata. Fedele al personaggio che lo ha reso celebre, Simmons ha accetto di prestarvi la voce anche per la serie Ultimate Spider-Man, in onda dal 2012 al 2015, e ancora nella serie animata Avengers Assemble, trasmessa in televisione negli stessi anni.

J. K. Simmons in Justice League

9. Si è allenato duramente. Nel film Justice League l’attore ha ricoperto il ruolo del Commissario Gordon, per il quale si è allenato a lungo. Simmons aveva infatti in mente di dar vita ad una versione del personaggio particolarmente “cazzuto”, incurante del pericolo e pronto a battersi per il bene della sua città.

J. K. Simmons: età e altezza

10. J. K. Simmons è nato a Grosse Pointe, nel Michigan, Stati Uniti, il 9 gennaio 1995. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Oscar 2020: i ruoli dei candidati da recuperare – Parte I

Oscar 2020: i ruoli dei candidati da recuperare – Parte I

Domenica 9 febbraio saranno ufficialmente assegnati gli Oscar 2020, con Joker a farla da padrone con ben 11 candidature, seguito da 1917,C’era una volta a Hollywood e The Irishman (10 nomination a testa). Al di là dei film, dei registi e degli sceneggiatori, è innegabile quanto l’attenzione sia essenzialmente puntata (anche da parte di chi al cinema non è propriamente avvezzo) sulle star, ossia sugli attori e sulle loro interpretazioni in questo o quell’altro film.

In attesa di scoprire quali saranno i “migliori attori dell’anno”, abbiamo pensato di proporvi un ruolo da recuperare per ognuno dei candidati in vista della notte delle stelle: non si tratta necessariamente della “migliore interpretazione”, ma soltanto di un consiglio spassionato per approfondire il talento quel determinato interprete.

Dopo aver preso in esame le categorie Migliore Attrice e Attore Protagonista, passiamo ad approfondire quella relative a Migliore Attrice e Attore Non Protagonista:

Kathy Bates, L’ultima eclissi

Per la sua misurata interpretazione di una madre amorevole e fin troppo apprensiva in Richard Jewell di Clint Eastwood, Kathy Bates è riuscita a conquistare la sua terza candidatura agli Oscar come migliore attrice non protagonista. Già nel 1990, però, era riuscita a vincere l’ambita statuetta – quando era ancora un’attrice semi-sconosciuta – grazie all’indimenticabile infermiera psicopatica Annie Wilkes in Misery non deve morire di Rob Reiner.

Quel ruolo è ancora oggi scolpito nella memoria collettiva, ma forse non tutti ricordano che Kathy ha portato sul grande schermo un altro memorabile personaggio femminile partorito dalla mente di Stephen King: nel 1995, infatti, ha interpretato il ruolo di Dolores Claiborne ne L’ultima eclissi di Taylor Hackford, dando vita ad uno dei personaggi più incredibili di tutta la sua filmografia: una donna dalla personalità travolgente, una martire che in vita ha sopportato angherie e soprusi, disposta a tutto pur di vedere riconosciuta la propria innocenza e riconquistare una libertà che per troppo tempo l’è stata negata.

Laura Dern, Cuore selvaggio 

Musa del maestro David Lynch, negli ultimi anni Laura Dern ha vissuto una vera e propria rinascita tanto in campo televisivo quanto in ambito cinematografico, grazie soprattutto al successo della miniserie Big Litte Lies. Il 2019 è stato indubbiamente un anno importante nella carriera della figlia di Bruce Dern e Diane Ladd: Greta Gerwig l’ha voluta nel suo bellissimo adattamento di Piccole Donne, mentre Noah Baumbach, con Storia di un matrimonio, le ha regalato il ruolo che quasi sicuramente la porterà a trionfare come migliore attrice non protagonista la notte del 9 febbraio.

Dopo Velluto blu del 1986, nel 1990 la Dern torna a lavorare con Lynch nell’atipico road movie Cuore selvaggio, divenuto negli anni un vero e proprio cult. L’attrice e Nicolas Cage sono protagonisti di un thriller che mescola una storia d’amore dalle venature shakespeariane a eventi carichi di violenza e al limite del bizzarro. L’energica, fatale e pericolosa Lula è probabilmente uno dei personaggi più clamorosi della filmografia di Laura.

Scarlett Johansson, Lei 

Ci ritroveremo per ben due volte a parlare di Scarlett Johansson in questo nostro speciale approfondimento sugli Oscar 2020, dal momento che la Vedova Nera del MCU è riuscita a conquistare ben due nomination quest’anno: come migliore attrice protagonista per Storia di un matrimonio e come migliore attrice non protagonista per JoJo Rabbit, entrando di diritto in quella ristretta cerchia di attori che sono riusciti ad ottenere due candidature nello stesso anno.

Attrice dotata non solo di una bellezza mozzafiato ma anche di un talento così versatile da permetterle di spaziare con estrema disinvoltura tra i generi più lontani e disparati, dal dramma alla commedia, dalla fantascienza all’action, fino ad arrivare al genere supereroistico. Nel 2013 la sua voce sensuale viene scelta dal regista Spike Jonze per doppiare il sistema operativo provvisto di intelligenza artificiale Samantha nello struggente Lei. Scarlett non appare mai in scena, ma la sua voce è in grado di rendere Samantha un personaggio a tutti gli effetti, artificiale per natura ma profondamente umano.

Florence Pugh, Midsommar – Il villaggio dei dannati

Tra le più grandi sorprese nella cinquina della migliore attrice non protagonista, figura certamente Florence Pugh, che grazie alla sua convincente interpretazione di Amy March nel nuovo adattamento del celebre romanzo Piccole Donne di Louisa May Alcott è riuscita a convincere l’Academy del suo talento, non ancora comprovato, ma decisamente in crescita.

La filmografia dell’attrice britannica si compone di un numero ancora troppo esiguo di titoli, ma è impossibile dimenticare che lo scorso anno, prima di Piccole Donne, la Pugh è stata protagonista della seconda fatica dietro la macchina da presa dell’acclamato Ari Aster: Midsommar – Il villaggio dei dannati è un vero incubo ad occhi aperti e la Dani Ardor interpretata da Florence è un personaggio femminile incredibilmente vivido, che l’attrice ha saputo tratteggiare con grande maturità, nonostante la giovane età e la complessità della storia.

Margot Robbie, Maria regina di Scozia

Dopo i consensi ottenuti dalla critica grazie al ruolo di Tonya Harding nell’irriverente biopic Tonya, Margot Robbie torna protagonista nella cinquina delle migliori attrici, questa volta però in veste di non protagonista grazie al suo ruolo in Bombshell – La voce dello scandalo, che in Italia arriverà “soltanto” a partire dal prossimo 26 marzo.

Tra il film che le ha regalato la sua prima nomination all’Oscar e l’esperienza con Quentin Tarantino sul set di C’era una volta a Hollywood, la Robbie è stata coinvolta in un nuovo adattamento della celebre storia di Maria Stuarda, in cui ha vestiti i sontuosi abiti della regina Elisabetta I. In Maria regina di Scozia Margot conferma un talento maturo e sfaccettato, tratteggiando una Elisabetta tanto risoluta quanto dispotica, vittima dei suoi traumi e delle sue paure.

Tom Hanks, The Post 

Immancabile in ogni cinquina dedicata agli attori che si rispetti è il “veterano”, ossia quell’attore che la storia del cinema ha contribuito a scriverla grazie alla sue straordinarie interpretazioni. Quest’anno tocca a Tom Hanks, che per il ruolo del pastore protestante e personaggio televisivo americano Fred Rogers in Un Amico Straordinario – in uscita nelle nostre sale a marzo – è riuscito ad ottenere la sua sesta candidatura al prestigioso riconoscimento.

Tra i pochi attori nella storia dell’Academy ad aver vinto due Oscar consecutivamente (entrambi come migliore attore protagonista), Hanks ci ha lasciato in eredità un numero sconfinato di personaggi e ruoli indimenticabili, scolpiti tanto nella memoria quanto nel cuore degli spettatori. Tra i ruoli più recenti, uno dei più significativi è certamente quello di Ben Bradlee in The Post di Steven Spielberg: direttore del Washington Post dal 1968 al 1991, l’eroe, il professionista, l’uomo che Bradlee è stato riecheggiano nell’ennesima grande interpretazione di un gigante della settima arte.

Anthony Hopkins, Gli intrighi del potere – Nixon

Mancava nella cinquina dei migliori attori dal lontano 1998 e grazie alla sua interpretazione di Papa Benedetto XVI ne I due papi di  Fernando Meirelles, Anthony Hopkins ritorna a splendere agli occhi dell’Academy e conquista la sua seconda candidatura come migliore attore non protagonista. Prima, altre due candidature come migliore attore e una vittoria grazie all’iconico serial killer Hannibal Lecter nel capolavoro Il silenzio degli innocenti.

Una delle candidature come migliore attore è arrivata grazie ad un ruolo che forse non tutti ricorderanno: nel 1995, Oliver Stone ingaggia Hopkins per il ruolo di uno dei presidenti più controversi della storia degli Stati Uniti, Richard Nixon, ne Gli intrighi del potere – Nixon. Un biopic forse accademico che ripercorre tutte le principali fasi della vita politica e familiare di Nixon; l’ennesima magistrale interpretazione di un attore che forse Hollywood ha messo da parte troppo gratuitamente negli ultimi anni.

Al Pacino, Cruising

Per Al Pacino, vale il discorso fatto tanto per Tom Hanks quanto per Anthony Hopkins: un autentico cavallo di razza che non veniva nominato per una delle sue interpretazioni dal lontano 1993, quando riuscì finalmente a conquistare l’ambita statuetta per Scent of a Woman – Profumo di donna.

Quello di Jimmy Hoffa in The Irishman di Martin Scorsese si aggiunge alla lista di incredibili ruoli che hanno regalato all’attore statunitense una nomination agli Oscar: Il Padrino, Serpico, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Dick Tracy… soltanto per citarne alcuni. Un’interpretazione passata fin troppo inosservata però, anche a causa delle pesanti critiche che furono riservate al film, è quella dell’agente di polizia Steve Burns in Cruising: William Friedkin alla regia, anni ’80, un serial killer che abborda omosessuali nei bar per mutilarli e un Pacino pronto ad interrogarsi sul proprio orientamento sessuale. C’è davvero bisogno di aggiungere altro?

Joe Pesci, Mio cugino Vincenzo

Joe Pesci è innegabilmente uno degli attori più sottovalutati della storia del cinema. Erano anni che volontariamente aveva scelto di non apparire più sul grande schermo, ma si sa, quando Martin Scorsese chiama… bisogna rispondere! E così, a più di vent’anni dall’ultima apparizione cinematografica (se si esclude Love Ranch del 2010, passato totalmente inosservato), l’attore di origine italiana torna a recitare per il maestro in The Irishman e conquista la sua seconda candidatura come migliore attore non protagonista.

Eppure, gran parte del talento di Pesci è scolpito nella memoria collettiva grazie alla commedia: tralasciando l’indimenticabile “bandito del rubinetto” Harry Lime nei due film della saga Mamma, ho perso l’aereo, come non ricordare l’esuberante Vincenzo La Guardia Gambini, detto “Vinny”, in Mio cugino Vincenzo del 1992? Il regista Jonathan Lynn si prende gioco del genere legal thriller, spingendo Joe a regalarci una sorta di rilettura in chiave ironica del più celebre Tommy DeVito di Quei bravi ragazzi, ruolo grazie al quale nel lontano 1991 riuscì a vincere proprio l’ambita statuetta.

Brad Pitt, L’assassinio di Jesse James

Il 2020 sarà l’anno della consacrazione di Brad Pitt sul palco del Dolby Theatre. Come per Laura Dern nella corrispettiva categoria femminile, siamo quasi certi che sarà lui a portare a casa l’Oscar al migliore attore non protagonista per la sua interpretazione (forse più cool che davvero memorabile) in C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino.

Pitt aveva già vinto un Oscar come produttore nel 2014 per 12 anni schiavo, e in passato aveva ricevuto altre tre candidature per le sue prove attoriali. Forse, uno dei più grandi smacchi che l’Academy gli ha riservato, è stato il non aver riconosciuto con neanche una nomination la sua superba performance – premiata con una meritatissima Colpa Volpi al Festival di Venezia – del criminale dalla proverbiale mira Jesse James ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, probabilmente la sua migliore interpretazione ad oggi, spaventosa e carismatica allo stesso tempo.

Oscar 2020: l’Academy svela le sue previsioni

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Oscar 2020: l’Academy svela le sue previsioni

L’Academy ha pubblicato le sue previsioni agli Oscar 2020. Giunta alla sua 92a edizione, la cerimonia di assegnazione degli Oscar si svolge dal 1929 e con il tempo è diventata la notte più attesa di Hollywood e l’Academy Award il riconoscimento più importante della scena cinematografica americana e mondiale.

Questa importanza ha sempre generato un certo grado di curiosità da parte del pubblico e dei media su chi vince e chi porta a casa i grandi premi. Le cerimonie passate hanno visto sconvolgimenti importanti e non poche controversie, dal momento che la vittoria di un Oscar può determinare e condizionare per sempre la carriera di un interprete o di un regista o ancora di un tecnico del cinema.

Pochi possono dimenticare il fervido discorso di accettazione di Michael Moore dopo aver vinto l’Oscar per il miglior documentario con Bowling a Columbine nel 2002, per esempio, e ancora meno se ne dimenticano quando l’Oscar per il miglior film è stato erroneamente assegnato a La La Land invece di Moonlight.

Finora, la stagione dei premi a Hollywood è andata avanti senza grosse sorprese. La cerimonia degli Oscar è fissata per domenica 9 febbraio (la notte tra domenica e lunedì 10, per noi in Italia) e la votazione per gli ambìti premi si sono concluse il 4 febbraio.

Allo stato attuale delle cose, dato l’andamento della stagione dei premi dai Golden Globes a oggi, passando per i BAFTA, è difficile aspettarsi sorprese, tuttavia una mossa dell’Academy potrebbe far pensare diversamente.

In un Tweett, poi cancellato, dell’account ufficiale dell’Accademia, sono stati pubblicati quelli che dovrebbero essere le previsioni di vittoria dell’Academy stessa. E se invece si fosse trattato di un errore e quelli fossero in realtà i vincitori?

Ecco cosa ha pubblicato l’Academy, che ve ne pare?

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Disney: svelato il nuovo logo della 20th Century Studios (senza Fox)

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La Disney ha svelato il nuovo logo ufficiale dei 20th Century Studios (senza Fox) in testa al nuovo trailer di The Call of the Wild. Il prossimo mese la Casa di Topolino festeggerà il primo anno di presa di possesso dello Studio (un anno dalla finalizzazione dell’accordo) e di tutte le sue attività cinematografiche e televisive (anche se Fox News rimane sotto la Fox Corp di proprietà di Rupert Murdoch).

L’accordo da $ 71,3 miliardi ha comportato enormi cambiamenti per la Fox, cambiamenti che purtroppo hanno previsto licenziamenti dei dipendenti, annullamento dei film Fox e Fox 2000 completamente chiuso. Perfino la parola “Fox” è stata rimossa dai loghi delle divisioni 20th Century e Searchlight.

Oggi però sappiamo finalmente che i film Fox verranno distribuiti sotto il nome di 20th Century Studios o Searchlight Pictures. Ciò include i film che sono entrati in produzione prima che l’accordo Disney-Fox fosse finalizzato, come l’adattamento di The Call of the Wild di questo mese e lo spin-off di X-Men, The New Mutants.

Proprio in vista dell’uscita di questi due titoli, ecco il nuovo logo dello studio, che cancella Fox dal grande schermo:

Captain Marvel 2: Ms. Marvel apparirà nel film?

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Captain Marvel 2: Ms. Marvel apparirà nel film?

Sappiamo ormai da diverso tempo che il personaggio di Kamala Khan, aka Mrs. Marvel, debutterà in una serie Marvel a lei interamente dedicata e destinata al servizio di streaming Disney+. Prima del debutto nella serie, però, il personaggio potrebbe apparire anche al cinema, precisamente in Captain Marvel 2, annunciato sequel del cinecomic con protagonista Brie Larson.

Già in passato G. Willow Wilson, co-creatrice del personaggio, aveva spiegato in un’intervista che “alcuni supereroi sono nati per il grande schermo perché naturalmente cinematografici, e Ms. Marvel rientra fra questi. Abbiamo sempre pensato che ci fosse un evidente potenziale cinematografico per lei, quindi benedico tutti coloro che tenteranno di portarla in vita. Non so come andrà a finire, ma spero non in un modo inquietante.”

Adesso, come riportato da The Illuminerdi, pare che le riprese della serie Mrs. Marvel partiranno ufficialmente quest’estate, precisamente ad agosto. Al momento non sappiamo ancora chi sarà l’attrice che interpreterà la supereroina del titolo. Sempre la fonte ipotizza che il personaggio potrebbe fare la sua prima apparizione nel MCU nell’annunciato Captain Marvel 2, le cui riprese dovrebbero svolgersi nello stesso periodo di quelle della serie Disney+.

È interessante notare come la fonte sottolinei che la produzione di Mrs. Marvel occuperà un lasso di tempo molto esteso, da luglio 2020 a giugno 2021: ciò potrebbe indicare che la Marvel ha già pianificato i mesi necessari alla realizzazione di una seconda stagione della serie.

LEGGI ANCHE – Captain Marvel 2: il film potrebbe introdurre un nuovo supereroe gay

Captain Marvel 2, il sequel del cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers.

Il sequel di Captain Marvel dovrebbe arrivare già nel 2022.

The Gilded Age: Jeanne Tripplehorn nel cast

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The Gilded Age: Jeanne Tripplehorn nel cast

Arriva da Deadline la notizia che Jeanne Tripplehorn per entrare a far parte del cast di The Gilded Age, la serie drammatica di Julian Fellowes in arrivo alla HBO.

Tripplehorn interpreterà Sylvia Chamberlain, una figura enigmatica alta e bella. Un vero esperto di arti creative e un grande collezionista d’arte, è completamente esclusa dall’alta società a causa del suo sospetto passato fino a quando Marian non è gentile con lei.

La Tripplehorn sarà presto protagonista della miniserie FX e Hulu Mrs. America , in cui recita al fianco di Cate Blanchett, Rose Byrne e Sarah Paulson.

The Gilded Age: la serie tv

Creata, scritta e prodotta da Fellowes, The Gilded Age è ambientata nel 1882,  e racconta la storia della giovane Marian Brook (Louisa Jacobson), figlia orfana di un generale del sud che si trasferisce nella casa delle sue zie rigidamente convenzionali a New York City. Accompagnata dalla misteriosa Peggy Scott (Denée Benton), una donna afroamericana che si maschera da cameriera, Marian viene catturata dalle vite abbaglianti dei suoi vicini incredibilmente ricchi, guidata da uno spietato magnate della ferrovia e dalla sua ambiziosa moglie in lotta per l’accettazione da parte del Astor e Vanderbilt set.

Nel cast oltre a Jeanne Tripplehorn confermati ci sono Christine Baranski, Cynthia Nixon, Amanda Peet, Morgan Spector, Taissa Farmiga, Blake Ritson e Simon Jones.

A produrre ci sono anche Gareth Neame e il regista Michael Engler. Fellowes, Neame, Engler e David Crockett sono i produttori esecutivi, mentre Engler dirigerà alcuni episodi.

Captain America: Civil War, l’originale “introduzione” di Zemo

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Captain America: Civil War, l’originale “introduzione” di Zemo

In Captain America: Civil War, abbiamo incontrato per la prima volta il Barone Zemo di Daniel Bruhl mentre era intento a torturare un ex agente dell’HYDRA per riuscire a mettere le mani sul diario che gli avrebbe permesso di controllare il Soldato d’Inverno. Tuttavia, i piani originali del film erano un tantino diversi, e prevedevano un altro tipo d’ingresso per il personaggio all’interno della storia.

Inizialmente, infatti, avremmo dovuto incontrare Zemo per la prima volta in un’asta al mercato nero. Lo dimostra una scena tagliata dal film e finita online nelle ultime ore su Reddit: nella scena in questione, Zemo appare come un semplice compratore in incognito, prima di rivelare la sua natura, avvelenare tutti i presenti nella casa d’aste e rubare finalmente il diario.

Ricordiamo che Daniel Bruhl tornerà nei panni del Barone Zemo in The Falcon and the Winter Soldier, la serie Marvel che farà il suo debutto su Disney+ a partire da quest’anno. Nello show ci saranno anche Sebastian Stan (Bucky Barnes), Anthony Mackie (Sam Wilson) e Emily VanCamp (Sharon Carter).

Potete vedere la scena tagliata di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=ANMoZELInBY

LEGGI ANCHE – Captain America Civil War: recensione del film con Chris Evans

Captain America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo.  Dopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Ricordiamo che Captain America: Civil War è diretto da Anthony Joe Russo e vede nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America: Civil War è arrivato nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

Fonte: ComicBookMovie

Joaquin Phoenix sarà Hook nel live action di Peter Pan?

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Joaquin Phoenix sarà Hook nel live action di Peter Pan?

In attesa di scoprire quale destino sarà riservato a Joker durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2020 (ricordiamo che il film di Todd Phillips ha ricevuto il più alto numero di candidature, ben 11), arriva una nuova interessantissima indiscrezione a proposito di Joaquin Phoenix, che in futuro potrebbe ritrovarsi ad interpretare un villain forse meno tormentato del suo Arthur Fleck, ma altrettanto celebre.

The Illuminerdi riporta che la Disney avrebbe offerto all’attore candidato all’Oscar il ruolo di Hook nell’annunciato live action di Peter Pan, il cui titolo ufficiale sarà Peter Pan and Wendy. Al momento si tratta di una semplice indiscrezione: non significa che Phoenix ha firmato per la parte o che reciterà ufficialmente nel film.

E parlando sempre del casting del live action, proprio la scorsa settimana abbiamo appreso che Margot Robbie, vista di recente in C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, sarebbe la favorita della Casa di Topolino per interpretare il ruolo di Campanellino, la piccola fata alata, compagna di Peter, nel film.

Al momento non sappiamo se Peter Pan and Wendy arriverà al cinema o se – come già accaduto con Lilli e il Vagabondo – sarà destinato a Disney+, il servizio di streaming della multinazionale statunitense che in Italia arriverà a partire dal prossimo 24 marzo.

LEGGI ANCHE – Joaquin Phoenix arrestato alla vigilia delle nomination agli Oscar

In attesa di scoprire se Joaquin Phoenix sarà effettivamente coinvolto nel progetto, ricordiamo che l’attore è attualmente impegnato sul set di C’mon C’mon, il nuovo dramma di Mike Mills, regista di Beginners con Ewan McGregor e Christopher Plummer.

Grazie alla sua interpretazione di Arthur Fleck in Joker di Todd Phillips, Joaquin Phoenix ha ricevuto la sua quarta nomination agli Oscar come miglior attore. Dopo la vittoria ai Golden Globes, ai SAG Awards e ai BAFTA, è quasi matematico il suo trionfo anche in occasione della notte delle stelle di Hollywood.

Falcon and The Winter Soldier e WandaVision: ecco quando usciranno

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Dopo The Mandalorian 2, Deadline ha rivelato quando arriveranno le serie Falcon e Winter Soldier e WandaVision, prodotte dai Marvel Studios. Il noto sito americano grazie ad un report pubblicato in queste ore e riassunto di un incontro tra Disney e gli analisti ha confermato che The Falcon and The Winter Soldier e WandaVision arriveranno in anteprima rispettivamente in agosto e dicembre del 2020.

Inoltre nell’evento il CEO di Disney ha confermato agli analisti che la loro strategia di lanci dei prodotti in streaming rimarrà la stessa: ovvero un episodio a settimana, dunque in controtendenza con l’operato di Netflix.

La maggior parte delle domande degli analisti durante l’incontro era incentrata sullo streaming. “L’interesse e l’affinità con il marchio Disney sono aumentati” grazie al lancio di Disney+, ha affermato Iger. Con 28,6 milioni di abbonati pagati al 3 febbraio, Disney+ dopo poco meno di tre mesi negli Stati Uniti e in altri tre paesi, è quasi a metà strada verso la fascia bassa dell’obiettivo quinquennale della società da 60 a 90 milioni di abbonati. Entro la fine di marzo, sarà attivo anche nel Regno Unito, in Europa occidentale e in India.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, svelato il cameo di George Lucas

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George Lucas ha un piccolo (e nascosto) cameo vocale in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. A più di un mese dall’uscita del film nelle sale di tutti il mondo, il fandom continua a scoprire interessanti curiosità sul capitolo finale della saga degli Skywalker. Dopo i numerosi dettagli sulla versione di Episodio IX ad opera di Colin Trevorrow, siamo certi che ci sarà ancora tanto da scoprire sul film diretto da J.J. Abrams.

Guardando alla storia della saga, i membri della crew di Star Wars si sono sempre prestati a brevi cameo nei vari episodi, incluso lo stesso creatore del franchise, George Lucas. Il regista è apparso ne La Vendetta dei Sith dove ha interpretato Notluwiski Papanoida, e stando a quanto rivelato di recente, pare sia stato coinvolto in prima persona anche ne L’Ascesa di Skywalker, tramite un breve cameo vocale.

Come riportato da ABC News, infatti, George Lucas ha un cameo vocale in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker: un urlo che si sente nel film di J.J. Abrams, apparterrebbe proprio al papà della saga. A confermare la cosa sono stati David Acord e Matthew Wood, i progettisti del suono che hanno lavorato al film: sfortunatamente, nessuno dei due tecnici ha voluto rivelare in quale preciso momento della pellicola sia possibile udire l’urlo di Lucas, limitandosi a confermare la presenza di un “urlo speciale” all’interno de L’Ascesa di Skywalker. 

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 10 riferimenti alle vecchie trilogie che non avevi notato

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

The Mandalorian 2: ecco quando uscirà la seconda stagione

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The Mandalorian 2: ecco quando uscirà la seconda stagione

Arriva da Deadline la notizia che la Disney ha rivelato quando uscirà The Mandalorian 2, l’attesa seconda stagione della serie della LucasFilm The Mandalorian.

Ebbene secondo quanto apprendiamo dal noto sito i nuovi episodi dovrebbero arrivare ad ottobre del 2020. E’ stato anche rivelato che Falcon e Winter Soldier e WandaVision – arriveranno invece in anteprima rispettivamente in agosto e dicembre.

The Mandalorian è la serie di spin-off di Star Wars portata sul piccolo schermo dal regista di Lion King e Jungle Book Jon Favreau. E’ stata la serie firmata per Disney+, lanciata lo scorso 12 novembre. Disney non ha ancora fornito informazioni sugli spettatori dello show . In particolare in un mercato di streaming precedentemente orientato al binge, The Mandalorian ha pubblicato episodi su base settimanale e dirigenti Disney hanno rivelato che rimarranno con quella strategia.

La seconda stagione di The Mandalorian arriverà l’inverno del 2020 e sarà disponibile in streaming su Disney Plus. La seconda stagione è stata ordinata, per la messa in onda prevista per la fine del 2020. La serie ha ricevuto recensioni positive, con elogi per la sua scrittura, caratterizzazione, musica e immagini, mentre le critiche erano dirette al suo ritmo incoerente.

Thor: Love and Thunder, Christian Bale sarà il villain principale?

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All’inizio del mese di gennaio abbiamo appreso la notizia che il premio Oscar Christian Bale è in trattative per entrare a far parte del cast dell’attesissimo Thor: Love and Thunder di Taika Waititi. Ad oggi, non sappiamo ancora quale ruolo interpreterà l’ex Cavaliere Oscuro nel film Marvel in arrivo a novembre del prossimo anno.

Adesso, stando a quanto riportato da The Illuminerdi, sembra che Bale interpreterà un “villain intergalattico” nella quarta avventura cinematografica del Dio del Tuono. Sfortunatamente, la fonte non fornisce ulteriori dettagli circa il cattivo in questione, limitandosi a riportare che si tratterà del villain principale del film, un alieno che lo stesso sito definisce “ultraterreno”. 

Di quale personaggio si tratterà? Alcuni sostengono possa essere Gorr, mentre secondo altri si tratta di Beta Ray Bill (personaggio che, stando ai recenti rumor, dovrebbe apparire nel film). Sempre la fonte sottolinea che Bale non ha ancora firmato ufficialmente per il ruolo.

Il fumettista Jason Aaron aveva suggerito attraverso il suo account Twitter che Christian Bale potrebbe interpretare Minotauro in Thor: Love and Thunder, personaggio da lui creato sei anni fa proprio per la serie “Thor: God of Thunder”.

LEGGI ANCHE – Thor: Love and Thunder, 10 personaggi che potrebbe interpretare Christian Bale 

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo”.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Ashton Kutcher: 10 cose che non sai sull’attore

Ashton Kutcher: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Ashton Kutcher si è negli anni costruito una buona fama partecipando a numerose celebri commedie e film sentimentali, raggiungendo così un ampio pubblico. Con il tempo ha poi avuto modo di rinnovarsi, prendendo parte a generi sempre diversi in ruoli inediti, arrivando a lavorare al fianco di attori di spicco.

Ecco 10 cose che non sai di Ashton Kutcher.

Ashton Kutcher: i suoi film

1. Ha recitato in celebri commedie. L’attore esordisce al cinema con il film Pazzo di te (2000), per poi prendere parte a Trappola criminale (2000), Fatti, strafatti e strafighe (2000), Texas Rangers (2001), Oggi sposi… niente sesso (2003) e Una scatenata dozzina (2003). Acquista ulteriore popolarità recitando nel film drammatico The Butterfly Effect (2004), e in seguito recitare in Indovina chi (2005), Sballati d’amore (2005), The Guardian – Salvataggio in mare (2006), Notte brava a Las Vegas (2008), Toy Boy (2009), Appuntamento con l’amore (2010), Amici, amanti e… (2011), Capodanno a New York (2011), Jobs (2013) e Annie – La felicità è contagiosa (2014).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Kutcher diventa famoso grazie al ruolo del protagonista Michael Kelso nella sitcom That ’70s Show, nella quale recita dal 1998 al 2006. Successivamente prende parte ad alcune puntate di serie come Just Shoot Me! (2001) e Grounded for Life (2002). Dal 2011 al 2015 ricopre il ruolo di Walden Schmidt in Due uomini e mezzo, per poi affermarsi come protagonista di The Ranch, dove ricopre il ruolo di Colt Bennett dal 2016 al 2020.

3. Ha prodotto diversi film e serie. Nel corso della sua carriera l’attore si è affermato anche come produttore, ricoprendo tale ruolo per i film La figlia del mio capo, The Butterfly Effect e Toy Boy. Ha poi partecipato in qualità di produttore esecutivo alle serie documentario You’ve Got a Friend (2004) e Adventures in Hollywood (2007), e per Room 401 (2007), Beauty and the Geek (2005-2008), Numbnuts (2010), Punk’d (2003-2012) e The Ranch (2016-2018).

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Ashton Kutcher è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 3,9 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate durante momenti di svago, in compagnia di amici o della sua famiglia, ma molto presente sono anche immagini o video promozionali dei suoi progetti da interprete.

Ashton Kutcher: chi è la sua ex-moglie

5. È stato sposato con una celebre attrice. Nel 2003, durante i primi anni della sua popolarità, l’attore inizia a frequentare l’attrice Demi Moore, che sposa poi nel settembre del 2005. Per anni una delle coppie più celebri di Hollywood, data forse anche la loro differenza d’età, la coppia annuncia tuttavia la separazione nel 2011, ottenendo il divorzio due anni più tardi.

Ashton Kutcher e Mila Kunis

6. Sono sposati. Nel 2012, durante il periodo del suo divorzio, l’attore intraprende una relazione con l’attrice Mila Kunis, conosciuta sul set di That ’70s Show. I due si fidanzano ufficialmente nel marzo del 2014, e nell’ottobre dello stesso anno danno alla luce la prima figlia. Si sposano poi nel luglio del 2015, e nel novembre del 2016 nasce il loro secondo figlio.

Ashton Kutcher ha un fratello

7. È molto legato a suo fratello gemello. In pochi sanno che l’attore possiede un gemello, Michael Kutcher, il quale si occupa però di tutt’altro nella vita. Questi è infatti un uomo d’affari e oratore pubblico, che si batte per cause legate ai diritti dei bambini con paralisi cerebrale e donazione di organi. L’attore ha dichiarato di essere particolarmente fiero di suo fratello, il quale gli ha saputo insegnare modi nuovi di guardare alla vita.

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Ashton Kutcher: il suo 2019

8. Ha recitato in un nuovo film. Nel 2019 l’attore è protagonista del film drammatico The Long Home, diretto da James Franco, che figura anche come interprete. La storia ruota intorno ad un giovane imprenditore che viene assunto dall’assassino di suo padre per costruire un locale country nel Tennessee.

9. È protagonista di una serie. Nel 2019 l’attore è protagonista della quarta ed ultima stagione della serie The Ranch, i cui ultimi episodi saranno disponibili su Netflix a partire dal 24 gennaio 2020. Qui l’attore ricopre il ruolo di Colt Reagan Bennett, giocatore di football americano che non trovano più alcun ingaggio si vede costretto a tornare dalla sua famiglia, in Colorado, per gestire il loro ranch.

Ashton Kutcher: età e altezza

10. Ashton Kutcher è nato a Cedar Rapids, nell’Iowa, Stati Uniti, il 7 febbraio 1978. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri.

Fonte: IMDb

Diamanti grezzi: recensione del film con Adam Sandler

Diamanti grezzi: recensione del film con Adam Sandler

Per Josh e Benny Safdie, Diamanti grezzi è il film della svolta, che li impone all’attenzione della critica e del pubblico come nuovi autori a cui guardare per il futuro. Un’opera ambiziosa, cullata per anni, che porta all’estremo quelle caratteristiche rintracciabili già nel loro precedente lungometraggio, Good Time. Con Adam Sandler mattatore assoluto, il film si muove tra richiami al cinema newyorkese anni ’80 e una brillante attualità in quanto a forme e temi. Non a caso, è Netflix a distribuire il film al di fuori degli Stati Uniti, riproponendo così quel cortocircuito tra film d’autore su supporto da home-video.

Protagonista del film è Howard Ratner (Adam Sandler), affermato gioielliere di Manhattan con una grande passione per le scommesse e un’inclinazione naturale per la truffa. Dopo una serie di rischiose scommesse, che potrebbero però garantirgli vincite colossali, Howard si trova costretto a dover tenere sotto controllo la vita familiare e professionale mentre cerca di far fronte ad alcuni debiti ingenti, tra i quali quelli con il cognato Aron.

Diamanti grezzi: il vizio della dipendenza

Come al solito, la sequenza d’apertura ci dice già tutto ciò che occorre sapere sul film e sul suo protagonista. Attraverso le possibilità concesse dalla CGI, la camera entra all’interno dell’opale da tutti desiderato e compie uno psichedelico viaggio tra forme e colori, che mutano finché non capiamo di essere passati dall’interno della preziosa pietra a quello di un colon umano, più precisamente quello del protagonista. Una sequenza che nella sua metafora svela il bisogno incondizionato di Howard di essere un tutt’uno con il diamante grezzo, annunciando così il tema ricorrente del film, quello della dipendenza.

Una dipendenza che si manifesta in questo caso riguardo al gioco d’azzardo, di cui il protagonista sembra essere un incorreggibile schiavo. La sua vita è un totale caos, e per 135 minuti anche lo spettatore verrà travolto dalla miriade di rumori, voci e parole che l’arricchiscono fin quasi all’eccesso, con un lavoro sul sonoro di altissimo livello. Il primo quarto d’ora del film, a tal proposito, presenta in modo estremamente dinamico il contesto in cui Howard si muove, dimostrando la grandissima abilità dei Safdie di orchestrare e gestire una messa in scena tanto vivace quanto narrativamente ricca, che ricorda in più occasioni la corsa contro il tempo del dinamico Good Time.

Sorretto da una solida sceneggiatura, il film si svela infatti essere un susseguirsi di eventi per accumulo, da cui il protagonista sembra non potersi liberare né ottenere la gloria sperata. Senso di confusione, dunque, ma anche la claustrofobia è un altro aspetto ricorrente dell’opera, incarnata da ambienti squallidi e disorganizzati, che diventano il primo indice del crollo della vita di Howard. Un crollo con cui lo spettatore difficilmente riuscirà a non empatizzare.

Diamanti grezzi: la recensione del film

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Non stupisce trovare il nome di Martin Scorsese tra i produttori esecutivi del film, poiché i Safdie svelano in modo piuttosto evidente e ricorrente l’influenza dell’autore newyorkese nelle loro opere. E se Good Time si ispirava in modo particolare a Fuori orario, film di Scorsese del 1985, Diamanti grezzi è invece un progetto più ambizioso, che del regista rielabora le atmosfere ruvide e i personaggi controversi, donando al film quei toni da ambiente malsano, sporco, merito anche dell’utilizzo della pellicola 35mm.

Un film che di autoriale ha molto dunque, e che utilizza in modo intelligente le proprie caratteristiche per risultare imprevedibile e coinvolgente. Vero diamante del film è infine l’interpretazione di Sandler, che dà nuovamente prova di essere un ottimo attore drammatico, facendosi vero nucleo di un film costruito fino al minimo dettaglio. Egli diventa la maschera del suo tempo, di un’umanità frenetica e vittima del vizio, sia esso per le scommesse, il potere o peggio ancora.

Con Diamanti grezzi, loro quinto film di fiction, i Safdie portano avanti la loro idea di cinema, che trova le proprie origini nelle produzioni della fine del XX secolo, ma che presenta un’anima estremamente contemporanea, capace di dialogare tanto con i vecchi che con i nuovi formati. E con il nuovo film realizzano davvero il progetto che li impone necessariamente alle attenzioni di tutti.

Non solo Joker: 10 tragici villain DC che meritano un film

Non solo Joker: 10 tragici villain DC che meritano un film

Joker di Todd Phillips potrà anche essere basato sul Clown Principe del Crimine della DC Comics, ma è innegabile quanto il film presenti una versione del tragico personaggio assai diverse rispetto ai fumetti. Eppure, Joker non è l’unico criminale della DC ad avere tutte le carte in regola per essere il protagonista di uno stand-alone.

L’approccio adottato da Phillips con il cinecomic candidato a ben 11 premi Oscar potrebbe essere d’ispirazione per altri film basati su altri celebri villain della DC. Ecco di seguito 10 tragici villain DC che meriterebbero di approdare sul grande schermo grazie ad un film in solitaria:

Spaventapasseri

Abbiamo visto il personaggio di Jonathan Crane/Spaventapasseri adattato per il grande o piccolo schermo diverse volte, da Batman Begins di Christopher Nolan alla serie Gotham della Fox. Come la maggior parte dei cattivi di Gotham City, lo Spaventapasseri è una figura tragica le cui ossessioni hanno preso il sopravvento sulla sua vita.

Anche da adolescente, Crane si è sempre dilettato nell’utilizzare della paura contro le sue vittime, aspetto che incrementato la sua carriera in qualità di psicologo specializzato in paure e fobie. Osservare la trasformazione di Jonathan nello Spaventapasseri mentre è impegnato a lavorare come psicologo, sarebbe un racconto tanto scomodo quanto accattivante, proprio come quello di Joker.

Eclipso

Il potente villain Eclipso non è in realtà un personaggio tragico, ma quando utilizza la gemma chiamata “Cuore di Oscurità” per possedere e corrompere persone innocenti, sono molte le figure tragiche che cadono sotto il suo controllo. Nonostante la background story di Eclipso sia molto più soprannaturale di quello di Joker, un film potrebbe tranquillamente sviscerare la mentalità vendicativa di un essere criminale che si prepara ad essere corrotto dal “Cuore di Oscurità”.

Anche se si tratta di un personaggio non così radicato nel mondo reale (elemento che ha contribuito a rendere Joker il film meraviglioso che è), Eclipso resta comunque un grande villain al quale poter dedicare uno stand-alone, nonché un personaggio che potrebbe avere un grande impatto sul futuro della DC al cinema.

Bane

Un’altra nemesi di Batman che abbiamo già visto sul grande schermo è Bane, apparso sia in Batman & Robin di Joel Schumacher sia ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, anche se nessuna delle due incarnazione ha reso veramente giustizia al personaggio.

Nei fumetti, Bane è cresciuto in un ambiente malsano e costretto a subire le conseguenze della pena detentiva di suo padre. La sua vita è stata una battaglia costante per la sopravvivenza, tanto da diventare uno dei cattivi più induriti ma allo stesso tempo intelligenti che Batman abbia mai affrontato. Le possibilità con un personaggio che nel corso della sua storia editoriale ha persino assunto una dose di Venom sarebbero davvero infinite… 

Capitan Cold

Joker è riuscito a svincolarsi dal personaggio di Batman e dalla sua storia, cosa che anche un ipotetico film dedicato a Capitan Cold potrebbe fare, dal momento che la carriera del supercriminale Leonard Snart nei fumetti è stata fortemente influenzata da Flash. Tuttavia, se un film si concentrasse sull’infanzia di Len e di sua sorella (entrambi vittime di abusi da parte del padre) e sul loro rapporto, potrebbe davvero essere l’occasione perfetta per raccontare una storia di origini diversa dalle altre.

Quindi, la creazione della sua celebre pistola congelante potrebbe essere l’espediente narrativo per giustificare non il suo tentativo di fermare Flash, ma piuttosto il suo bisogno di vendetta contro Chillblaine, il super criminale che ha ucciso sua sorella. Il numero 182 della serie “The Flash” ha raccontato le origini di Snart e la sua battaglia contro Chillblaine: sicuramente, un ottimo materiale di partenza per un film sul personaggio in stile Joker. 

Clayface

Ci sono stati numerosi personaggi che nel corso della storia hanno assunto l’identità di Clayface. Una delle incarnazione più affascinanti è sicuramente quella di Basil Karlo, l’originale Faccia di Creta, un attore che impazzisce all’idea di un remake di un suo vecchio film ed inizia ad assassinare i membri della troupe e del cast.

Nei fumetti, Karlo inizia ad abusare di una sostanza in grado di modificare il viso di ogni essere umano: ciò lo condurrà prima alla follia e poi ad incidente letale che lo trasformerà nel terrificante mutaforma. Un eventuale film potrebbe esplorare gli standard di bellezza malsani che governano Hollywood, la natura ossessiva di Karlo e tutto l’orrore intrinseco in Clayface.

Brother Blood

Il personaggio di Brother Blood potrebbe apparire come un villain alquanto bizzarro a cui dedicare un intero film, ma le origini oscure del leader della “Chiesa del Sangue” potrebbero essere perfette per la realizzazione di un horror in piena regola.

Brother Blood è un titolo che è stato tramandato di generazione in generazione, con una storia particolarmente sanguinosa alle spalle: l’uccisione di un padre per mano di suo figlio. Abbiamo visto diversi film di bambini cresciuti all’interno di culti, ma mai nessuno con una storia così forte come quella di Brother Blood. Un eventuale film potrebbe addirittura esplorare l’elemento soprannaturale attraverso le connessioni della “Chiesa del Sangue” con il demone Trigon.

Poison Ivy

I fan morivano dalla voglia di vedere Poison Ivy sul grande schermo ancor prima dell’arrivo di Joker, sia in uno stand-alone che al fianco di Harley Quinn nel chiacchieratissimo Gotham City Sirens. L’incarnazione di Ivy di Uma Thruman in Batman & Robin è in realtà uno degli aspetti migliori del film, nonostante le sue origini non siano state raccontate nel migliore dei modi. 

Se Poison Ivy poteva apparire come un’ecoterrorista, la dottoressa Pamely Isley era una timida biochimica soggetta all’influenza del dottor Jason Woodrue/Uomo Floronico: Woodrue iniettò una serie sostanze chimiche nei pericolosi esperimenti di Isley e la trasformò nella potente Poison Ivy, una storia intrigante e affascinante che vorremmo venisse maggiormente approfondita sul grande schermo. 

Man-Bat

Joker sarà anche radicato nella realtà, ma molti dei criminali più tragici di Gotham sono intimamente connessi con elementi horror e fantasy che funzionerebbero alla grande in un film di origini. Man-Bat ne è un ottimo esempio: da un lato è un mostro inimmaginabile, dall’altro uno scienziato che si occupa di sconfiggere una malattia.

Il dottor Kirk Langstrom sperava di poter usare i pipistrelli per creare una cura contro la sordità, ma purtroppo si trasformò nel gigantesco Man-Bat. La storia di Kirk, da sola, sarebbe perfetta per un grande film horror, se non fosse che nei fumetti Langstrom trasforma anche sua moglie in un gigantesco pipistrello e gli viene anche rubato il siero per creare una lega di Ninja Man-Bat; c’è materiale a sufficienza per l’esplorazione del personaggio sul grande schermo.

Dex-Starr

Il personaggio di Dex-Starr presente nei fumetti su Lanterna Verde sarebbe un personaggio molto azzardato da usare all’interno di uno stand-alone. Ma la più sadica e malvagia delle Lanterne Rosse ha una storia incredibilmente tragica alle spalle che sarebbe molto interessante da adattare per il grande schermo, nonostante le sembianze del personaggio saino quelle di un enorme gatto blu terrestre.

In origine Dex-Starr era Dexter, un gatto che venne abbandonato e poi adottato da una dolcissima padrona che però venne assassinata: lo stesso Dexter venne maltrattato e gettata da un ponte. Successivamente venne condotto nel corpo delle Lanterne Rosse proprio a causa della rabbia di aver perso la sua padrona, ma prima si sarebbe vendicato dell’assassinio della sua padrona e dei bulletti che lo avevano chiuso in un sacco di juta e buttato in un fiume.

Mr. Freeze

I fan della serie animata su Batman degli anni ’90 hanno già avuto modo di vedere la migliore trasposizione possibile delle tragiche origini di Mr. Freeze, ma si tratta di una storia che siamo certi tutti vorrebbero ancora vedere in uno stand-alone in stile Joker. Arnold Schwarzenegger ha dato vita ad una versione abbastanza discutibile del personaggio in Batman & Robin, e sappiamo tutti che la storia di Mr. Freeze merita di meglio.

Mentre nella serie animata è stata introdotta Nora Fries, la moglie congelata criogenicamente di Mr. Freeze, e abbiamo così scoperto le ragioni dietro le sue azioni criminali, la linea “The New 52” ha dato alla storia una svolta più oscura, rivelando che Nora era già congelata ancora prima della nascita di Mr. Freeze, che si era invece infatuato di lei dopo anni di studio.

Fonte: ScreenRant

Oscar 2020: come si vota, chi vota e come si assegnano le ambite statuette

Nella notte tra il 9 e il 10 febbraio si celebrerà la 92° cerimonia degli Oscar 2020, l’evento che chiude la stagione cinematografica internazionale e che per appassionati, addetti ai lavori e anche neofiti è un momento per celebrare, al netto dei vincitori, un anno di cinema “industriale”.

Oscar 2020: tutti i nominati

Come ogni anno, l’assegnazione dei premi sarà seguita, ci scommettiamo, da uno stuolo di commenti e discussioni, soprattutto on line, dove ogni spettatore ed appassionato elegge a suo preferito questo o quel film, questo o quell’attore. Ogni spettatore che si rispetti ha un suo palmares ideale, un vincitore dei sogni, ma alla fine quelli che porteranno a casa la statuetta saranno coloro il cui nome verrà stampato nelle famose buste dei vincitori.

Ma come si arriva a finire dentro quelle buste? O meglio, quali sono i criteri di voto, chi assegna i premi e come si arriva ad assegnare le ambite statuette? Ecco una rapida guida.

Chi sono i votanti per gli Oscar?

I membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences sono divisi in 17 gruppi, che rappresentano rispettivamente i rami della produzione cinematografica. Per ogni membro è possibile far parte di uno solo di questi gruppi, con buona pace di chi invece è un poliedrico artista del cinema. Naturalmente, il gruppo formato dagli attori, è quello più numeroso e costituisce il 22% dei votanti dell’Academy.

Il Board of Governors, ovvero il Consiglio di Amministrazione, è l’organo deputato a decidere chi fa parte dell’Academy, secondo due criteri: o perché vince un Oscar in modo competitivo, o perché due membri di un determinato gruppo sponsorizzano il candidato per un’elezione a socio del loro stesso gruppo, sulla base di meriti legati alla professione per il cinema.

Al momento, il numero di membri complessivo dell’Academy si aggira intorno alle 6mila persone. Le ultime statistiche statistiche risalenti al 2012 dicono che dei 5 100 circa elettori attivi, il 94% era caucasico, il 77% era di sesso maschile, il 54% era di età superiore ai 60 anni e il 33% era costituito da ex-candidati (14%) e vincitori (19%).

Quali sono i criteri di eleggibilità per gli Oscar?

Per essere eleggibile e quindi candidato agli Oscar, un film statunitense deve essere stato distribuito nella Contea di Los Angeles nel corso dell’anno solare precedente, tra la mezzanotte del 1º di gennaio e la mezzanotte del 31 dicembre, e deve essere stato proiettato in sala per almeno sette giorni consecutivi. La candidatura nella categoria di Miglior film non in lingua inglese (una volta Miglior film straniero) non è sottoposta a tali clausole, ma vengono scelti tra una rosa di film che ogni paese presenta ogni anno per la candidatura. Ogni Paese può presentare un solo film all’anno. Il film che è stato proposto quest’anno dall’Italia è stato Il Traditore di Marco Bellocchio.

I produttori interessati a candidare il proprio film all’eleggibilità alle nomination agli Oscar devono compilare un modulo on-line sugli Official Screen Credits entro una scadenza che varia di pochi giorni ogni anno e che viene annunciata per tempo; questo passo è necessario per essere preso in considerazione dai votanti. I moduli compilati e considerati validi vengono inseriti in una lista delle pubblicazioni eleggibili all’Oscar, lista chiamata ufficialmente Reminder List of Eligible Releases.

Come si vota per gli Oscar?

A fine dicembre, ogni membro attivo e votante dell’Academy riceve una scheda elettorale e la sua copia della Reminder List of Eligible Releases. Per la maggior parte dei blocchi in cui sono divisi i membri dell’Academy, tali membri possono votare solo per determinare i candidati nelle categorie di loro competenza e appartenenza: per esempio i registi votano per determinare i candidati ai premi alla Miglior Regia, ma non quelli, ad esempio, al Migliore Attore. In tutte le principali categorie, gli elettori votano con un sistema maggioritario in cui i candidati sono scelti in base al maggior numero di voti che li stabilisce come primi in un sistema a voto singolo trasferibile (o single transferable vote (STV) è una formula elettorale proporzionale che permette all’elettore di assegnare più di una preferenza numerando i candidati sulla scheda elettorale.)

Questo sistema non viene utilizzato per tutte le categorie. Ad esempio, per le categorie “minori”, come quelle dei Premi al Miglior film in lingua non inglese, al Miglior documentario e al Miglior film d’animazione, i candidati sono selezionati da comitati di selezione composti da membri che provengono da tutti e 17 i gruppi previsti dall’Academy. Nel caso specifico del Premio al Miglior film, infine, tutti i membri votanti sono idonei a selezionare i candidati.

I vincitori vengono poi eletti con un secondo turno di votazioni in cui tutti i membri hanno la possibilità di votare per la maggior parte delle categorie, inclusa quella di Miglior Film. In questo caso, invece, il sistema è maggioritario e vince chi conquista il numero maggiore di voti.

Per scoprire cosa avrà deciso l’Academy per gli Oscar 2020, dobbiamo aspettare soltanto pochi giorni!

Black Widow: le emoji di Twitter anticipano un altro villain

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Black Widow: le emoji di Twitter anticipano un altro villain

Le emoji di Twitter dedicate a Black Widow, l’atteso cinecomic Marvel con Scarlett Johansson in arrivo nelle nostre sale a fine aprile, hanno accidentalmente confermato la presenza nel film di un altro villain principale oltre a Taskmaster, ossia Iron Maiden.

Al fianco della Johansson, nel film ci saranno Florence Pugh nei panni di Yelena Belova, David Harbour in quelli di Red Guardian e anche il premio Oscar Rachel Weisz, che interpreterà un misterioso personaggio di nome Melina. Adesso, sono state proprio le emoji di Twitter dedicate al film a svelare qualcosa di molto significato a proposito della vera identità del personaggio che avrà il volto della talentuosa attrice britannica.

In seguito alla diffusione online dello spot del film lanciato durante il Super Bowl, hanno fatto il loro debutto su Twitter anche le emoji ufficiali dedicate a Black Widow, che appariranno ogni qual volta gli utenti utilizzeranno uno degli hashtag collegati al cineomic.

Se si utilizzerà l’hashtag #BlackWidow, apparirà il simbolo del personaggio, mentre se si utilizzeranno gli hashtag #NatashaRomanoff, #RedGuardian e #YelenaBelova, appariranno i corrispettivi personaggi in versione emoji. È interessante notare come #Taskmaster non abbia ancora la sua emoji, mentre n’è stata creata una per l’hashtag #MelinaVostokoff, corrispondente al simbolo del personaggio della Weisz.

È la prima volta che il nome completo di Melina viene rivelato: ciò conferma, dunque, che Rachel Weisz potrebbe essere la villain Iron Maiden, dal momento che nei fumetti si tratta proprio dell’alter ego della Vostokoff.

Potete vedere le emoji così come appariranno su Twitter di seguito:

In passato, i vari trailer e spot di Black Widow apparsi in rete fino ad oggi, sembravano aver confermato che Taskmaster sarebbe stato il principale villain del film, nonostante il “vero” personaggio/attore sotto la maschera non sia ancora stato svelato. Alcuni hanno teorizzato che la Melina di Rachel Weisz sia in realtà proprio Taskmaster, mentre secondo altre speculazioni il villain sarà interpretato da un altro attore.

Considerato che Melina Vostokoff è a tutti gli effetti un cattivo nei fumetti, ossia Iron Maiden, è molto più probabile che in Black Widow la vedremo tradire la sua “famiglia” e ribellarsi a Natasha, piuttosto che assumere l’identità di Taskmaster.

LEGGI ANCHE – Black Widow: Iron Man ci sarà? Ecco la risposta di Robert Downey Jr.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Fonte: ScreenRant

Dopo il matrimonio: trailer del film con Michelle Williams

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Dopo il matrimonio: trailer del film con Michelle Williams

Lucky Red ha diffuso il trailer italiano di Dopo il matrimonio, il nuovo film scritto e diretto da Bart Freundlich con protagonisti Michelle Williams, Julianne Moore e Billy Crudup.

Dopo il matrimonio arriverà al cinema il 26 Febbraio 2020.

Dopo il matrimonio è il racconto potente di un grande amore, quello che lega due donne ad uno stesso uomo, quello che ogni madre prova nei confronti della propria figlia. Un viaggio improvviso è destinato a cambiare le sorti di tutti i protagonisti della storia. Due donne e due mondi diversi a confronto, l’una manager newyorkese di successo, l’altra un’idealista alla ricerca di fondi per l’orfanotrofio di cui si occupa in India, un mistero da svelare che fa da filo conduttore. Interpretato da due attrici in stato di grazia, Michelle Williams (quattro volte candidata all’Oscar) e Julianne Moore (premio Oscar per Still Alice), il film parla di perdita e rinascita, di passato e futuro, della forza di non arrendersi anche quando la vita sembra renderlo impossibile.

James Gunn: “Le morti nel MCU sono importanti”

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James Gunn: “Le morti nel MCU sono importanti”

James Gunn ha spiegato perché, dal suo punto di vista, nel MCU c’è bisogno di mostrare le morti di alcuni degli eroi più amati dal pubblico. Dopo un periodo abbastanza travagliato, in cui i rapporti tra il regista, la Disney e la Marvel si sono temporaneamente inclinati, Gunn è ufficialmente tornato al timone di Guardiani della Galassia Vol. 3, con il quale – come dichiarato di recente dallo stesso – spera di riuscire a chiudere tutte le storyline iniziate nel primo film.

Al momento non sappiamo molto sulla trama del terzo capitolo dedicato alle avventure dei Guardiani, ma stando agli eventi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, molti fan sono preoccupati circa il destino di Star Lord & co., convinti che uno o più di loro posso uscire definitivamente di scena. Di recente, un fan ha suggerito via Twitter a Gunn di non uccidere nessuno degli eroi principali in GOTG Vol. 3, ed è allora che il regista/sceneggiatore si è lasciato andare ad una breve riflessione sulla morte dei supereroi nel MCU.

Il regista ha spiegato che non ci sarà bisogno di farlo, dal momento che esistono altri modi per risolvere gli archi narrativi di ciascuno dei personaggi. Gunn, però, ha anche precisato che le morti di alcuni personaggi sono quasi “fondamentali”, non soltanto nei suoi film, ma in generale in tutti i film del MCU. Nella conversazione è poi intervenuto anche Chris Pratt (interprete di Star Lord), che ha ironicamente scherzato sul destino del suo personaggio e su quanto le parole di Gunn – in realtà – non anticipino nulla di positivo.

“Quindi, pensi che nessun personaggio nei film debba morire? Non sono d’accordo!”, ha risposto Gunn. “Penso che i film ci aiutino a comprendere meglio la nostra mortalità e la mortalità della persone che amiamo. Vedere tutto ciò attraverso la lente della storia, della favola, del mito è soltanto un beneficio per il pubblico.”

Già lo scorso anno James Gunn aveva gettato il fandom nel panico quando aveva anticipato la morte di uno dei membri più amati dei Guardiani nel terzo film. All’epoca il regista non aveva rivelato il nome del personaggio, ma le sue recenti dichiarazioni lasciano intuire che in GOTG Vol. 3 non dovremmo assistere a nessuna tragica dipartita: ciononostante, le preoccupazioni dei fan rimangono.

Potete leggere i tweet oggetto della discussione di seguito:

LEGGI ANCHE – Guardiani della Galassia Vol. 3: in che modo Thor può migliorare il film

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Fonte: ScreenRant

Venom 2 esplorerà il rapporto tra il simbionte e Carnage

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Venom 2 esplorerà il rapporto tra il simbionte e Carnage

Il 2020 sarà un anno particolarmente impegnato per Andy Serkis. Oltre alle riprese di The Batman, l’atteso cinecomic DC di Matt Reeves in cui avrà il ruolo di Alfred Pennyworth, l’attore sarà anche impegnato sul set di Venom 2, il sequel del cinecomic Sony con protagonista Tom Hardy, che segnerà ufficialmente la sua terza esperienza dietro la macchina da presa (dopo Ogni tuo respiro e Mowgli – Il figlio della giungla).

In occasione dei BAFTA 2020, è stato proprio Andy Serkis ad aver aggiornamento brevemente su Venom 2, parlando di ciò che i fan dovranno aspettarsi dal nuovo film. Ai microfoni di Digital Spy, l’attore/regista ha spiegato: “Sapete, non posso parlare tanto del film… lo so, è noioso! Posso dire però che siamo già da 40 giorni impegnati sul set e che è tutto veramente elettrizzante.”

Serkis ha poi aggiunto: “Abbiamo il magnifico Tom Hardy, che sarà ovviamente il centro del film. Approfondiremo quello che sarà il suo rapporto con un personaggio in particolare… una nemesi… questo è tutto quello che posso dire.”

La nemesi a cui fa riferimento Andy Serkis è ovviamente Cletus Kasady, l’ater ego di Carnage interpretato da Woody Harrelson. Sappiamo che nel film apparirà anche Frances Louise Barrison, alter ego di Shriek e principale interesse amoroso di Carnage, che sarà interpretata da Naomie Harris.

LEGGI ANCHE – Venom 2: un riferimento alle origini di Carnage nelle nuove foto dal set

Come già annunciato dal finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Double Tap) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

Nel frattempo è stato ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.

Avengers: Infinity War, Visione uccide Gamma Corvi in una scena tagliata

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Online è arrivata una scena eliminata da Avengers: Infinity War con protagonista il personaggio di Visione interpretato da Paul Bettany. La scena in questione è presente tra i contenuti speciali del box set “Infinity Saga”, uno speciale cofanetto da collezione uscito negli Stati Uniti lo scorso novembre, che contiene tutti i 23 film del MCU.

La scena in questione, diffusa online da MCU Direct (via ComicBookMovie), si collega al momento in cui Wanda e Visione vengono attaccati dall’Ordine Nero di Thanos. Nel film di Anthony e Joe Russo, il personaggio interpretato da Paul Bettany era stato criticato per il suo ruolo all’interno della pellicola: nella scena tagliata, che potrebbe indurre molti fan a ricredersi circa la “funzionalità” narrativa dell’androide sintezoide, vediamo Visione uccidere Gamma Corvi, il quale sfoggia un look molto diverso rispetto alla versione dello stesso che abbiamo visto nella versione finale del film.

Non sappiamo come mai questa scena sia stata poi modificata: è probabile che i Russo volessero semplicemente che Gamma Corvi morisse nell’atto finale del film, e non prima.

Potete vedere la scena di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=wYfw7DfQ4BA

Ricordiamo che Paul Bettany tornerà ufficialmente nei panni di Visione in WandaVision, la serie Marvel destinata al servizio di streaming Disney+ in cui ritroveremo anche Elizabeth Olsen nei panni di Scarlet Witch.

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Avengers: Infinity War è uscito al cinema cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si sono occupatidella sceneggiatura del film, mentre la regia è stata affidata a Anthony e Joe Russo.

Il cast del film al momento è composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict Wong, Pom Klementieff e Chadwick Boseman.

Indiana Jones 5 non sarà un reboot della saga

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Indiana Jones 5 non sarà un reboot della saga

Kathleen Kennedy, presidente della Lucasfilm, ha confermato che Indiana Jones 5 non sarà un reboot della saga. La notizia di un nuovo capitolo del franchise risale ormai a tre anni fa, con Harrison Ford che tornerà ufficialmente nei panni dell’iconico personaggio e Steven Spielberg coinvolto ancora una volta dietro la macchina da presa. Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso anno: dopo essere stato ufficialmente posticipato, una nuova data di uscita non è ancora stata annunciata.

Adesso, è stata proprio Kathleen Kennedy ad aggiornare brevemente sul film in occasione del red carpet dei BAFTA 2020. Ai microfoni della BBC, infatti, la produttrice cinematografica ha speigato: “Ci stiamo ancora lavorando. Stiamo portando la sceneggiatura nella direzione che ci sembra più opportuna. Poi saremo pronti a partire”. Nel corso degli anni, lo script di Indiana Jones 5 è stato rimaneggiato più e più volte: ciononostante, la Kennedy ha confermato che il film “non sarà un reboot, ma un prosieguo della saga”.

Stando a quanto emerso online ad agosto dello scorso anno, le riprese del film dovrebbero partire a Londra il prossimo aprile. Riuscirà la sceneggiatura ad essere pronta entro due mesi? In attesa di nuovi aggiornamenti, ricordiamo che dal 20 febbraio Harrison Ford sarà nelle nostre sale con Il Richiamo della Foresta, nuovo adattamento del celebre romanzo di Jack London.

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Indiana Jones 5 vedrà tornare Steven Spielberg e il leggendario protagonista, Harrison Ford. I veterani del franchise, Kathleen Kennedy e Frank Marshall, si occuperanno della produzione. A firmare la sceneggiatura sarà Jonathan Kasdan, figlio di Lawrence Kasdan (autore dello script de I predatori dell’arca perduta).

Si tratterà del primo film della serie a cui George Lucas non lavorerà, e sembra che questa cosa turbi un po’ Marshall che, consapevole del nuovo regime produttivo, ha comunque in altre sedi esternato il suo dispiacere per non poter godere anche questa volta della presenza e della consulenza di Lucas al film.

Alan Horn, Presidente dei Walt Disney Studios, aveva dichiarato: “Indiana Jones è uno dei più grandi eroi della storia del cinema. È raro avere una tale perfetta combinazione di regista, produttori, attore e personaggi e noi non potevamo essere più eccitati di avere quest’altra avventura con Harrison e Steven.”

Black Adam: si cerca l’interprete di Cyclone

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Black Adam: si cerca l’interprete di Cyclone

Lo scorso anno Dwayne Johnson aveva confermato che grazie a Black Adam, il cinecomic DC in arrivo nelle sale a dicembre 2021, verrà ufficialmente introdotta la Justice Society nel DCEU. Per chi non lo sapesse, la Justice Society of America (anche detta JSA), è il nome dato ad un gruppo di supereroi considerato il primo della storia editoriale e concepito da Sheldon Mayer e Gardner Fox nel 1940.

Adesso, stando a quanto riportato da The Illuminerdi, la produzione del film sarebbe alla ricerca di un’attrice per interpretare proprio uno dei membri del team, ossia Cyclone, personaggio creato da Mark Waid, Alex Ross, Geoff Johns e Dale Eaglesham. La Warner Bros. e la DC Films vorrebbero un’attrice di 20 anni per interpretare quello che, stando al casting call, sarà il personaggio femminile principale del film. Nel fumetti, Cyclone è l’alter ego di Maxine Hunkel, studentessa del college e nipote di Abigail “Ma” Hunkel, alter ego di Red Tornado.

È molto probabile che nel film vedremo in che modo Maxine si trasformerà in Cyclone ed entrerà a far parte della Justice Society. Ricordiamo che Dwayne Johnson aveva anticipato che Black Adam cambierà “la gerarchia del potere nell’Universo DC”. Le riprese del film partiranno quest’estate.

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Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run all night, The Shallows), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso Johnson.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni Duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.

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