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Novità per il sequel di Woman In Black

Oltre al sottotitolo – Angels of Death – noto da tempo, si comincia a sapere qualcosa di più riguardo il seguito di The Woman

 
 

Novità nel cast di Mission: Impossible 4

MissionImpossible

Continua il casting di Mission: Impossible 4, l’atteso quarto episodio della serie con Tom Cruise a cui si aggiunge uno dei protagonisti di Lost: Josh Holloway!

 
 

Novità in vista per la saga di Jason Bourne

The Bourne Legacy

Dopo che già qualche settimana fa il produttore di The Bourne Legacy Frank Marshall aveva lasciato capire che la saga sarebbe

 
 

Novità dal set de I Guardiani della Galassia

Arrivano notizie inedite sul film in lavorazione I Guardiani della Galassia, nuovo prodotto Marvel, che sta per arrivare nei cinema nel 2014.

Un fotografo inglese, che ha visitato il set in questi giorni, ha spifferato qualcosa sul personaggio di Ronan l’accusatore, interpretato nel film da Lee Pace. Egli afferma che i costumi e le scene sono fantastiche e che Lee Pace è davvero bravo e credibile nei panni di Ronan. Spiega poi, quasi nel dettaglio, il trucco dell’attore:

“Ha un sacco di protesi sulla fronte e sul mento ma il suo volto è riconoscibile, la sua pelle è di un blu simile a quello di Mystica degli X-Men!”

In più, su instagram, è stata pubblicata la foto che vedete in basso da Jamie Bakewell, che ha immortalato la maglia della crew del film.

i guradiani della galassia

Tutte le foto del film:

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I Guardiani della Galassia è atteso negli USA il 1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra scheda: Guardians of the GalaxyNel cast del film ci sono  , Benicio Del Toro e Vin Diesel.

Il film è attualmente in pre produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo agosto 2014. I Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie) n. 18 (gennaio 1969).

fonte: Comicbookmovie.com

 
 

Novità dal set

Moltissime novità e video su Transformers 3, che si sta rivelando una vera e propria impresa per portata tecnologica e logistica dei set sparsi in tutti gli States.

Le riprese del film si sono spostate a Detroit: sono stati avvistati i veicoli di Ironhide, Ratchet, Prime (con il rimorchio), dei Decepticon, i Wreckers e Sideswipe (ma non è detto che verranno usati tutti).Potete vedere un video qui sotto:  http://www.youtube.com/watch?v=CnyGI9yherE&feature=player_embedded

Pare inoltre che sia anche stata girata una scena ambientata nel 1960 (ma non ci sono conferme):http://www.youtube.com/watch?v=wvVIgwE0h3c&feature=player_embedded

E a proposito di rumour sulla trama del film, secondo TFW2005 l’ex agente Simmons interpretato da John Turturro nel terzo adattamento del film potrebbe diventare… milionario. Il sito fa riferimento ad alcune immagini in cui Turturro compariva vicino a una Maybach 625 Landaulet  bianca, una macchina sicuramente non economica. A supporto di questa teoria alcuni video in cui la famigerata macchina compare assieme ad alcuni Autobot, tra cui la Ferrari 458 Italia, su un set allestito in un molo di Chicago.

http://www.youtube.com/watch?v=EZQ0FhKJifo&feature=player_embedded

http://www.youtube.com/watch?v=21oZu48NZ8c&feature=player_embedded

Una delle ipotesi più plausibili è quella che vede Simmons autore di una serie fortunata di libri provenienti dalla sua esperienza nel Settore 7. Indubbiamente il nuovo status-quo di Simmons potrebbe regalare non poche gag divertenti al film. Sempre da Detroit viene un filmato che ci mostra le riprese del deragliamento di un treno: una fonte vicina al produttore Don Murphy sostiene che questa scena completi quanto rimasto in sospeso a Chicago. Nel film questa scena sarà ambientata a Chicago: riguarda l’ingresso in scena di uno dei principali antagonisti. Non rivelerò adesso chi sia: si trasformerà e rivelerà di aver orchestrato lui il caos sulla Terra. Arrivano alcuni Autobot (Bumblebee, Ratchet, Sideswipe, Wheeljack, and the Ferrari) e lo combattono. Prime, Ironhide, and Josh Duhamel sono coinvolti in una sottotrama che verrà rivelata successivamente.

http://www.youtube.com/watch?v=YNTCtl6JDmw&feature=player_embedded

Dal 19 Settembre al 05 Ottobre la produzione dovrebbe spostarsi in Florida sulla Space Coast: secondo Don Murphy entro metà Ottobre le riprese saranno terminate.

C’è stata però anche una piccola polemica avvenuta tra Michael Bay e Screenrant sull’utilizzo o meno del 3D nativo.

…la prossima estate vedrete ancora un altro prodotto colpevole dell’utilizzo di 3D convertito in post produzione. Sembrava che le riprese fossero iniziate in 3D nativo, ma Michael Bay ha cambiato tutto quando la produzione si è spostata a Chicago.

Secca la risposta di Bay:

Chi è questo deficiente che scrive su quello che uso per le riprese? La gente non sa quanto abbiamo lavorato sodo per portare il 3D nelle riprese live action. Abbiamo inventato equipaggiamenti e sistemi per sistemare le telecamere 3D come non ha fatto nessun’altro film in live action prima d’ora. La prova ne verrà fuori alla fine.

 
 

Novembre in sala: arrivano i pupazzi di Five Nights at Freddy’s

Five Night's at Freddy's film recensione

Ogni mese escono tantissimi film e anche questo novembre in sala è pronto a regalarci sul grande schermo tutte le emozioni che cerchiamo. Al cinema in Italia, già dal 31 ottobre, è già possibile vedere Comandante, il film di Edoardo De Angelis con protagonista Pierfrancesco Favino. La pellicola che ha inaugurato la 80esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia racconta la storia del Comandante Salvatore Todaro alla guida del sommergibile Cappellini della Regia Marina che salvo la vita a ben 26 naufraghi di un mercantile di nazionalità belga, altrimenti condannati ad affogare e morire.

Vediamo insieme le novità di novembre in sala di questa prima settimana del mese

Dirty Difficult Dangerous

Dirty difficult dangerousDirty Difficult Dangerous è il primo film di novembre in sala ed è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia 2022 dove ha aperto le Giornate degli Autori e ha vinto il Premio Label Europa Cinemas come Miglior Film Europeo. Questa emozionante opera diretta da Wissam Charaf è ambientata a Beirut al confine tra Libano e Siria. La pellicola segue l’intensa relazione tra una ragazza etiope e un profugo siriano: una storia d’amore raccontata con un tocco leggero e dai toni fiabeschi. Sullo sfondo invece c’è la realtà fatta di guerra, poveri rifugiati, traffico di esseri umani, tematiche difficili che il regista usa come denuncia sociale.

Il Libro delle Soluzioni

Il libro delle soluzioni film 2023Il geniale regista Michel Gondry finalmente torna dietro alla macchina da presa, dopo ben otto anni di pausa. La trama di questa commedia francese segue Marc, estroso e impulsivo regista in crisi che per terminare il suo nuovo film si rifugia a casa di sua zia, in uno sperduto villaggio nelle Cevennes. Qui, la sua creatività esplode in mille direzioni diverse, gettando la lavorazione nel caos e per fronteggiare la situazione il regista inizia a comporre Il libro delle soluzioni, un manuale che unisce anche le soluzioni a tutti i problemi del mondo. L’attore Pierre Niney e l’attrice Blanche Gardin sono i protagonisti di questa riflessione ironica, intelligente e parzialmente autobiografica dell’autore del cult Se mi lasci ti cancello.

The New Toy

The New Toy, una scena del filmPresentato in anteprima ad Alice nella città nell’ambito della Festa del cinema di Roma esce nelle sale italiane uno dei lungometraggi campione d’incassi nel 2022 in Francia. The New Toy è il remake di un classico della commedia francese, Professione… giocattolo’ di Francis Veber del 1976 che affronta il divario economico tra un bambino e un uomo qualunque. Una favola senza tempo per tutta la famiglia che parla di paternità, del lutto, di solitudine, dell’infelicità e delle differenze tra classi sociali differenti. Il giocattolo umano è interpretato dall’attore Jamel Debbouze.

À la Recherche

À la Recherche Anne ParillaudÀ la Recherche si svolge in Italia nel 1974, dove Ariane, una bella donna dell’aristocrazia francese e Pietro, sceneggiatore italiano di B movie, provengono da delle realtà molto differenti ma sono accomunati dal ritrovarsi a un punto di stallo della loro vita. Insieme trovano quindi l’occasione per riscattarsi: scrivere una sceneggiatura tratta dal romanzo À la Recherche du Temps Perdu di Marcel Proust da sottoporre ad uno dei massimi espositori del cinema di quel tempo cioè Luchino Visconti. I protagonisti di questo film presentato alla Festa del cinema di Roma sono il regista stesso Giulio Base e l’attrice francese Anne Parillaud.

Five Nights at Freddy’s

Five Nights at Freddy'sFive Nights at Freddy’s di Emma Tammi è l’adattamento cinematografico del videogioco survival horror del 2014. Al centro della trama c’e Mike Schmidt, interpretato da Josh Hutcherson, una guardia di sicurezza con un sacco di problemi che si ritrova appunto a dover fare da custode al Freddy Fazbear’s Pizza, un tempo un locale per famiglie molto di successo e ora attività spaventosa e inquietante. Quello che non sa, però, è che le mascotte del locale, Freddy Fazbear ma anche gli altri come Bonnie the Bunny, Chica the Chicken e Foxy the Pirate Fox sono misteriosamente programmati per uccidere chiunque incontrino nel ristorante dopo mezzanotte. Dopo la bambola robot da compagnia assassina Megan ora al cinema è la volta di un orso e altre figure animatroni pronti per spargere sangue. 

Joika – A un passo dal sogno

Joika recensioneLa protagonista di Joika – A un passo dal sogno è Joy Womack, una ballerina quindicenne, che lascia la casa della sua famiglia in Texas e vola a Mosca, diventando la prima statunitense ad essere stata accettata all’Accademia russa di balletto del Bolshoi. Il sogno della ragazza è di diplomarsi lì e diventare la prima ballerina del tempio del balletto classico mondiale. Ovviamente non è la sola candidata e soprattutto dovrà fare i conti con la leggendaria e severa insegnante, Tatiyana Volkova, interpretata dall’attrice Diane Kruger. Questo film del regista neozelandese James Napier Robertson è tratto da una storia vera e si ispira al documentario del 2021 Joy Womack: The White Swan ma è impossibile non pensare alla pellicola Il cigno nero di Darren Aronofsky.

La guerra del Tiburtino III

La guerra del Tiburtino IIILa guerra del Tiburtino III presentato in concorso nella sezione Panorama Italia ad Alice nella Città è anche l’ultimo film di questo novembre in sala. Questa pellicola diretta da Luna Gualano unisce diversi generi come la commedia con il sci-fi che mescola poi azione e fantascienze. La storia è ambientata Al Tiburtino III, nell’estrema periferia romana, dove un piccolo meteorite cade dal cielo e viene raccolto da Leonardo De Sanctis, uno spacciatore del posto. Nei giorni successivi, quasi tutti gli abitanti del quartiere iniziano a comportarsi in modo strano, alzando delle barricate attorno al loro territorio anche per difendersi dagli alieni che vogliono conquistare il mondo. Il cast è composto da Antonio Bannò, Sveva MarianiPaolo Calabresi, Paola Minaccioni, Pier Giorgio Bellocchio, con Veronika Logan, la partecipazione amichevole di Francesco Pannofino e la partecipazione straordinaria di Carolina Crescentini.

 
 

Novembre al cinema: tra le supereroine di The Marvels e Trolls 3

The Marvels film recensione

Questa settimana di Novembre al cinema è piena di titoli e due arrivano direttamente dal Concorso di Cannes e Venezia. Questa però è anche quella del ritorno sul grande schermo di una delle supereoine Marvel più amate e interpretata sempre da Brie Larson. Da mercoledì è gia in sala The Marvels, il 33esimo film dell’immenso Universo dell’MCU e parte della Fase 5. Questo sequel di Captain Marvel del 2019 diretto dalla regista Nia DaCosta inizia dopo gli eventi di Ms. Marvel, Carol Danvers, la giovanissima Kamala Khan e Monica Rambeau iniziano a scambiarsi di posto ogni volta che usano i loro poteri e devono collaborare per capirne il motivo.

Vediamo insieme le novità di novembre al cinema di questa seconda settimana del mese

Club Zero

club zero recensione

Il primo film di Novembre al cinema è uno dei titoli più chiaccherati, nel bene e nel male dalla critica, dell’edizione di quest’anno del Festival di Cannes. Club Zero è un dramma audace che segue la storia di Miss Novak, un’insegnante che stravolge le abitudini alimentari di un liceo privato. Mia Wasikowska è l’attrice che interpreta la protagonista, una nutrizionista che introduce nel suo gruppo di studenti un innovativo programma dietetico che si trasformerà in una vera setta. Alla base del lungometraggio della regista Jessica Hausner ci sono di base attuali come il consumismo, l’ecologia ma anche l’anoressia, il fanatismo e i legami familiari sempre più superfiali tra i figli e genitori in società borghese.

Il Meglio di te

Il Meglio di te di Fabrizio Maria Cortese vede come protagonisti l’attrice Maria Grazia Cucinotta e l’attore Vincent Riotta. Nicole è una donna brillante invece Antonio è un uomo di successo, i due si sono amati intensamente e sono stati gli interpreti perfetti di quella che possiamo definire banalmente una favola. Tuttavia, prima di arrivare al cosiddetto “vissero per sempre felici e contenti”, il loro mondo è esploso e si sono trovati delusi, lontani, dispersi e pieni di colpa. L’inevitabile separazione dura però solo qualche anno e traccia un confine molto netto tra le loro vite. Ma il destino molto spesso ha na trama nascosta da tirare fuori al momento più opportuno per ribaltare piani. Nel cast anche anche Dafne Scoccia, Anita Kravos, Simone Montedoro e Giusi Merli.

Lubo

Franz Rogowski in una scena del film Lubo

Giorgio Diritti pochi mesi fa ha portato Lubo in Concorso al Festival di Venezia 2023 con per protagonista l’attore Franz Rogowski. Il regista italiano ha scritto questa sceneggiatura con Fredo Valla ispirandosi liberamente al romanzo Il seminatore di Mario Cavatore, edito da Einaudi. Lubo è un nomade della Svizzera, un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini nomadi. L’uomo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui.

Rabbracciare Parigi

Rabbracciare Parigi racconta di Mia, una traduttrice dal russo, che vive a Parigi con il fidanzato medico Vincent. La sera del 13 novembre 2015, la donna decide di fermarsi in un locale del centro: sarà una delle centinaia di persone ferite ma sopravvissute agli attentati terroristici di quella sera. Per reazione allo shock, nei mesi successivi l’attentato Mia dimentica tutto e nel tentativo di recuperare i ricordi di quella sera e di ridare un senso alla sua vita comincia a ricostruire ciò che ha vissuto, cercando in particolare la persona con la quale ha passato quei tragici momenti. La protagonista di questo film di Alice Winocour è l’attrice belga naturalizzata francese belga naturalizzata francese Virginie Efira.

Soldato Peter

Soldato Peter dei registi Gianfilippo Pedote e Giliano Carli è ambientato nel 1918, poco prima della fine della Grande Guerra. Un soldato austriaco oltrepassa lo sbarramento delle linee italiane e fugge. È molto giovane, solo e spaventato, nel suo percorso in quella terra nemica nei pressi del Monte Grappa i suoi pensieri sulla terribile esperienza sul fronte si alternano ai ricordi d’infanzia. Lungo il cammino la morte lo prende e lo rimette nel flusso della natura, a cui ha sempre sentito di appartenere. Il soldato protagonista, rinominato Peter Pan, è interpretato da Ondina Quadri.

Trolls 3 – Tutti insieme

Trolls 3 - Tutti Insieme

Dopo due film dei Trolls all’insegna della vera amicizia e del continuo flirt di Poppy e Branch sono ora ufficialmente, finalmente, una coppia. Pian piano che si legano sempre di più, Poppy scopre che il suo compagno ha un passato segreto e faceva parte della sua boyband preferita, la BroZone, insieme ai suoi quattro fratelli. I BroZone si sono sciolti quando Branch era ancora un bambino, così come la sua famiglia, e da allora lui non ha più visto i suoi fratelli. Ma quando un fratello viene rapito da una coppia di malvagie popstar, la novella coppia intraprende un viaggio straordinario ed emozionante per riunire la famiglia e salvare Floyd da un destino ancora peggiore dell’oscurità della cultura pop.

 
 

November – I cinque giorni dopo il Bataclan, recensione del film con Jean Dujardin

November – I cinque giorni dopo il Bataclan recensione

November – I cinque giorni dopo il Bataclan racconta proprio ciò che promette nel titolo: il breve tempo successivo a quel 13 novembre del 2015 che la Francia (ma non solo) ricorda come una delle infinite ferite inferte dalla follia degli attentati terroristici che hanno caratterizzato il nostro secolo.

Diretto da Cédric Jimenez, presentato al Festival di Cannes dello scorso anno e candidato a ben sei premi César, November è fedele allo stile del suo regista, anche se la sceneggiatura è stata scritta da Olivier Demangel. L’ultimo film di Jimenez era stato infatti BAC Nord del 2020, un’altra pellicola ad altissimo tasso adrenalinico che vedeva sempre le forze dell’ordine all’opera nello sventare rischi, in quel caso localizzati ad una zona ristretta della Francia e nell’ambito del narcotraffico.

November – I cinque giorni dopo il Bataclan, la recensione

Il regista di Marsiglia è infatti avvezzo all’analisi di profili duri, com’era stato nel 2017 per L’uomo dal cuore di ferro, la storia dell’agghiacciante gerarca nazista Reinhard Heydrich chiamato proprio da Hitler con l’appellativo che dà il nome al titolo del film. Ed è attratto da racconti che vedono messa in scena l’eterna lotta tra chi combatte per il bene e chi lo fa per il male, tra legalità e crimine, tra buoni e cattivi, come French Connection del 2014 che raccontava di un giudice determinato a stanare il capo di un’organizzazione di stampo mafioso.

È insomma il tema principale anche di November, quel dubbio atroce che accompagna il ritmo febbrile di tutto il film, nella corsa estenuante dei personaggi di fantasia interpretati da Jean Dujardin, Anaïs Demoustier, Jérémie Renier e Sandrine Kiberlain. I cinque giorni dopo il Bataclan sarebbero appunto il concentrato delle ricerche che la sezione antiterrorismo della polizia francese mette in atto con foga e impiegando decine di operatori istituendo una rete di ricerche senza sosta, nella speranza di scovare i responsabili della carneficina avvenuta a Parigi consistita in tre esplosioni nei pressi dello stadio e delle sparatorie in più luoghi pubblici – tra cui, appunto, il celebre teatro – causando la morte di 137 persone e 368 feriti.

Ma nel film di Cédric Jimenez la parte degli attentati rivendicati dall’ISIS non si vede nemmeno per un attimo. Tutto il racconto si svolge all’interno delle stanze degli uffici della polizia, non viene mostrata la vita personale di nessun agente e tutto convoglia verso il tentativo di riuscita delle indagini: nei ragionamenti dei protagonisti, nella loro raccolta ansiosa di tracce, anche le più trascurabili, che potrebbero ricondurre a un minimo barlume di risoluzione.

Il presidente Hollande, allora in carica, dichiara lo stato di emergenza e chiude le frontiere. La Francia è in ginocchio anche perché, a gennaio di quello stesso anno, era stata attaccata la sede del giornale Charlie Hebdo. Il regista fa trasudare tutto questo: la responsabilità profonda che ognuno sente per il proprio ruolo di fronte alla difesa del Paese, insieme allo smarrimento e all’angoscia nell’eventualità di prendere piste false. Le riprese sono alternate tra movimenti di macchina chiari, con lo stile delle serie tv statunitensi sulle unità anticrimine, e riprese da videocamere a infrarossi poste sugli elmetti dei soldati, o dall’alto in notturna con droni. Il ritmo serrato è dunque agevolato dal punto di vista della macchina da presa, ma non vuole limitarsi a quello.

Traspare chiaramente in November il sentimento del regista che vive le emozioni dei personaggi che riprende, che empatizza con la paura, il desiderio di riuscita e, forse per alcuni aspetti, l’ammirazione per l’eroismo di chi ha scelto un mestiere che con ottime probabilità espone a una morte violenta. November pone molti interrogativi, e riesce a far osservare quei fatti partendo dalla prospettiva di chi mette la propria umanità fallibile al servizio della possibilità di salvare vite umane e arginare problemi di proporzioni mondiali. Ma riesce a farlo senza patriottismo e, piuttosto, con un ottimo andamento registico e narrativo.

 
 

November – I cinque giorni dopo il Bataclan, il trailer del film dal 20 aprile al cinema

Tratto da fatti realmente accaduti, November – I cinque giorni dopo il Bataclan di Cédric Jimenez (BAC Nord) arriva nelle sale italiane dopo essere stato presentato con successo all’ultimo Festival di Cannes ed essere stato candidato a ben 6 Premi César. In uno spy thriller adrenalinico, il film ricostruisce quei terribili giorni del novembre 2015, quando una serie di attentati terroristici sconvolse la Francia e proietta lo spettatore nel fulcro dei servizi antiterrorismo francesi, in una caccia all’uomo senza esclusione di colpi. Pluripremiato il cast: il Premio Oscar Jean Dujardin e i Premi César Anaïs DemoustierSandrine Kiberlain e Lyna Khoudri.

November – I cinque giorni dopo il Bataclan sarà distribuito da Adler Entertainment a partire dal 20 aprile.

 
 

Nove ruoli da uomo riscritti per protagoniste donne

La parità di genere a Hollywood sembra molto lontana, considerando le rivendicazioni che con la grossa eco che dal discorso di premiazione di Patricia Arquette agli Oscar del 2015 è arrivata forte e potente fino a oggi e alla vigilia degli Oscar 2016.

Pochi ruoli importanti per donne, poche registe e poche maestranze del gentil sesso. È un dato di fatto, ma è anche vero che ultimamente si sta sviluppando un fenomeno molto interessante che consiste nel trasformare ruoli pensati per uomini in ruoli da donna. Eccone qualche esempio recente:

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Mentre in alcuni casi si tratta di vere e proprie riscritture, in altri casi siamo di fronte a un progetto pensato di nuovo, da principio. Esempio del primo caso è Il Segreto dei Suoi Occhi, il remake americano che ha per protagonista Julia Robert nel ruolo che fu di Ricardo Darín nell’originale del 2009. Nel secondo caso invece poniamo alla vostra attenzione l’operazione Ghostbusters, in cui i due film degli anni ’80 vengono ripresi e omaggiati con una storia tutta nuova e con delle protagoniste donne.

 
 

Nove lune e mezzo in prima tv su Sky

Nove lune e mezzo film

A pochi mesi dall’uscita nelle sale cinematografiche, Sky Cinema presenta NOVE LUNE E MEZZA, il film diretto – al suo debutto alla regia – da Michela Andreozzi (Basilicata coast to coast, Nessuno mi può giudicare), prodotto da Paco Cinematografica in collaborazione con Vision Distribution, arriva in prima tv esclusiva lunedì 12 marzo su Sky Cinema Uno HD (Disponibile anche su Sky On Demand).

Un viaggio tutto al femminile che racconta la storia di due sorelle quarantenni molto diverse tra loro: Modesta detta ‘Tina’ (Michela Andreozzi), un vigile urbano con una laurea chiusa nel cassetto perché rassegnata al “posto fisso”, e Livia (Claudia Gerini, Diverso da chi?Viaggi di Nozze), una violoncellista bella e strampalata, dall’anima rock.

Entrambe convivono con un compagno: Tina con Gianni (Lillo, Forever Young, Natale col boss), un collega con il quale tenta da anni di avere un figlio senza però risultati, e Livia con Fabio (Giorgio Pasotti, L’ultimo bacio, La grande bellezza), un carismatico osteopata.

Dopo numerosi e vani tentativi, Tina comincia a perdere la testa in attesa di un figlio che non arriva e Livia per aiutarla – consigliata dall’amico ginecologo Nicola (Stefano Fresi, Smetto quando voglio, La casa di famiglia) – decide di portare avanti una gravidanza al posto della sorella. 

Nei successivi nove mesi le due sorelle daranno vita ad una serie di situazioni tragicomiche ed equivoci che coinvolgeranno l’intera famiglia.

Una commedia ironica sulle donne e per le donne, che affronta tematiche attuali con delicatezza. Come ha infatti raccontato la regista, Michela Andreozzi «Quando penso alla nascita di ‘Nove lune e mezza’ penso a una gestazione: lo pensi, lo sviluppi, lo dirigi (e qualche volta lo interpreti, come nel mio caso) e un film diventa un figlio. E l’idea era quella di parlare delle donne di oggi, del rapporto con la natura femminile, con la maternità, la bellezza, le altre donne, il tempo che passa, il mondo del lavoro, gli obiettivi, i desideri, le frustrazioni. Di cosa significa essere donna oggi».

Fanno parte del cast anche Massimiliano Vado (Nessuno mi può giudicare), Claudia Potenza (Basilicata coast to coast), Alessandro Tiberi (Boris – il film), Nello Mascia (La cena), e Paola Tiziana Cruciani (Che ne sarà di noi).

«Ho avuto la fortuna di dirigere un cast stellare e generosissimo insieme» – ha commentato la regista – «il film vive grazie al talento genuino e alla bellezza di Claudia Gerini, l’empatia e l’entusiasmo di Lillo, la grazia e la forza di Giorgio Pasotti, la raffinatezza di Stefano Fresi e l’incredibile lavoro del foltissimo gruppo di protagonisti».

NOVE LUNE E MEZZA in prima tv esclusiva lunedì 12 marzo alle 21:15 su Sky Cinema Uno HD (Disponibile anche su Sky On Demand).

 
 

Nove Lune e Mezza: anteprima gratuita con Cinefilos.it

Nove Lune e Mezza

Uscirà il prossimo 12 ottobre distribuito da Vision Distribution Nove Lune e Mezza, il film scritto, diretto e interpretato da Michela Andreozzi, al suo esordio dietro al macchina da presa. Protagonisti del film, al fianco dell’Andreozzi, ci sono Claudia Gerini, Giorgio Pasotti, Lillo, Michela Andreozzi, Alessandro Tiberi, Claudia Potenza, Massimiliano Vado, Stefano Fresi, Nunzia Schiano, Nello Mascia, Paola Tiziana Cruciani.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film gratis, in antreprima, il 9 ottobre, alle 20.30. Vai a link di seguito e cerca la tua città.

Clicca su questo LINK e registrati per partecipare e avere due biglietti per l’anteprima gratuita del film.

NB: Se si accede con account Facebook o Twitter, si deve inserire 2 volte una password. Il nome e l’indirizzo e mail sono necessari per ricevere la conferma della prenotazione.

Fare attenzione a selezionare bene la sala e indicare il numero di posti – la scelta è tra 1 e 2, non è automatico, si deve selezionare che è per 2.

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Nove Lune e Mezza – il trailer

Nove Lune e Mezza – la trama

Due donne di oggi, due modi diametralmente opposti di stare al mondo: Livia e Tina sono due sorelle sulla quarantina, tanto unite quanto diverse. Livia (Claudia Gerini) è una violoncellista bella e sfrontata, dall’anima rock. Nove Lune e Mezza posterModesta, detta Tina (Michela Andreozzi), è un timido vigile urbano che ha buttato una laurea per il posto fisso. Entrambe hanno un compagno: Livia convive con Fabio (Giorgio Pasotti) un osteopata dolce e accogliente, Tina con Gianni (Lillo) un collega ordinario e intollerante. Livia difende da sempre la sua posizione di donna che non desidera avere figli, mentre Tina tenta da anni di restare incinta, senza risultato: quando Tina, nella sua ricerca, inizia a perdere la testa, Livia, consigliata dall’amico ginecologo, l’audace Nicola (Stefano Fresi), decide di portare avanti una gravidanza per lei. Nei successivi nove mesi, Livia dovrà nascondere la pancia crescente, mentre Tina fingerà di essere incinta, dando vita a una serie di situazioni tragicomiche che coinvolgeranno anche la famiglia di origine: una mamma campionessa di ragù, un padre idealista e sognatore, un fratello neocatecumenale con moglie devota e quattro figlie femmine. Il tutto lungo un percorso pieno di situazioni paradossali e incontri folgoranti di ogni tipo con la più varia umanità. Un viaggio al femminile di 9 lune e mezza alla scoperta degli infiniti modi di essere donne e madri.

 
 

Nove lune e mezza al cinema dal 12 ottobre

Nove lune e mezza

Debutterà in sala dal 12 ottobre Nove lune e mezza, l’opera prima di Michela Andreozzi con Claudia Gerini, Lillo Petrolo, Giorgio Pasotti, Michela Andreozzi e Stefano Fresi distribuito da Vision Distribution. 

Nel cast di anche e con Claudia Potenza, Alessandro Tiberi, Massimiliano Vado, Nunzia Schiano e con Nello Mascia e Paola Tiziana Cruciani.

In Nove lune e mezza due donne di oggi, due sorelle, due modi diametralmente opposti di stare al mondo: Livia e Tina entrambe sulla quarantina, tanto unite quanto diverse.
Livia (Claudia Gerini) è una violoncellista bella e sfrontata, dall’anima rock. Modesta, detta Tina (Michela Andreozzi), è un timido vigile urbano che ha messo da parte la laurea per il posto fisso.

Entrambe hanno un compagno: Livia convive con Fabio (Giorgio Pasotti) un osteopata dolce e carismatico, Tina con Gianni (Lillo) un collega ordinario e intollerante. Livia difende da sempre la sua posizione di donna che non desidera avere figli, mentre Tina tenta da anni di restare incinta, senza risultato: quando Tina, dopo tanti tentativi inizia a perdere la testa, Livia, consigliata dall’amico ginecologo, l’audace Nicola (Stefano Fresi), decide di portare avanti una gravidanza per lei.

Nove lune e mezza

Nei successivi nove mesi, Livia dovrà nascondere la pancia crescente, mentre Tina fingerà di essere incinta, dando vita a una serie di situazioni tragicomiche che coinvolgeranno anche la famiglia di origine: una mamma campionessa di ragù, un padre idealista e sognatore, un fratello neocatecumenale con moglie devota e quattro figlie femmine. Tutto questo accadrà lungo un percorso pieno di situazioni paradossali e incontri folgoranti di ogni tipo con la più varia umanità che porterà Tina e Livia a scontrarsi, poi comprendersi e infine cambiare, per ritrovarsi sempre più unite.

 
 

NOVA: si dice che Glenn Close e John C. Reilly riprenderanno i ruoli di GOTG per la serie Disney+

Nova

I Nova Corps sono stati introdotti per la prima volta in Guardiani della Galassia e una nuova indiscrezione sostiene che due dei membri più importanti della forza di pace intergalattica torneranno nella prossima serie Nova Disney+.

Secondo MTTSH, sia Glenn Close che John C. Reilly riprenderanno i rispettivi ruoli di Nova Prime Rael e Rhomann Dey. Si ritiene che questi personaggi, insieme al resto del Corpo, siano stati distrutti da Thanos poco prima degli eventi di Avengers: Infinity War, ma è logico che alcuni di loro siano sopravvissuti all’attacco. D’altra parte, c’è sempre la possibilità che appaiano solo nei flashback.

La conferma che i Marvel Studios stavano progettando di introdurre Nova nel Marvel Cinematic Universe è arrivata per la prima volta nel 2022 e da allora ci sono state notizie contrastanti sul mezzo di comunicazione per cui il progetto era stato sviluppato.

Cosa sappiamo sulla serie tv su Nova? 

Il responsabile dei Marvel Studios per lo streaming, la televisione e l’animazione, Brad Winderbaum, ha recentemente confermato che Nova si sta effettivamente dirigendo verso il piccolo schermo e ha condiviso alcuni intriganti aggiornamenti sui piani dello studio per l’eroe spaziale… o sarebbe meglio dire gli eroi?

Parlando al podcast di Phase Zero, Winderbaum ha descritto la serie Nova come un “incredibile pezzo d’insieme con un grande cast di personaggi”, forse indicando che sia Richard Rider che Sam Alexander saranno presenti. Ha anche detto che la serie avrà “sfumature” sia di Star Trek che di Battlestar Galactica.

Ecco cosa ha detto Feige sull’introduzione di Nova nel MCU nel 2021. “Il tempo è relativo, giusto?”, ha detto il boss dei Marvel Studios. “Credo di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima che uscisse quel film. Quindi, ‘potenziale immediato’ è relativo. Ma è chiaro che non ci stiamo tirando indietro di fronte alla fine cosmica della narrazione, proprio nel punto più delicato dei Nova Corps e di Nova stesso”.

Sam Alexander è apparso per la prima volta nel one-shot Marvel Point One nel novembre 2011, prima di diventare protagonista di una serie tutta sua a partire dal febbraio 2013. L’adolescente dell’Arizona ha ereditato l’elmo Nova dal padre scomparso e ha assunto ufficialmente il ruolo dopo essere stato addestrato da Gamora e Rocket Raccoon, membri dei Guardiani della Galassia.

Voci precedenti hanno affermato che Ryan Gosling (Barbie, Blade Runner 2049) potrebbe essere in lizza per il ruolo di protagonista di Nova (si ritiene che abbia discusso con Feige di un possibile ingresso nel MCU, ma una serie Disney+ potrebbe essere un po’ eccessiva), e abbiamo anche sentito che si sta cercando un “giovane protagonista”. Se la notizia fosse esatta, ciò suggerirebbe ulteriormente la presenza di Rider e Alexander.

 
 

Nova: secondo alcuni rumors il progetto passa da serie tv a film!

Nova-fumetti

Sono ormai anni che condividiamo voci su un progetto Nova, ma il vecchio Buckethead non ha ancora fatto il suo debutto nel MCU. Il regista dei Guardiani della Galassia James Gunn ha introdotto i Nova Corps nel 2014, solo per poi chiarire che Richard Rider non era un personaggio su cui aveva qualche interesse 

In Avengers: Infinity War, Thanos ha devastato il Nova Corps e i Fratelli Russo hanno confermato di essere stati vicini a introdurre Nova (solo per poi asserire che non c’era abbastanza spazio per lui nel film già molto ricco di personaggi). 

Non molto tempo fa, abbiamo sentito dire che Nova avrebbe potuto ricevere il trattamento di “Presentazione Speciale”, mentre si parlava anche di una serie Disney+. Qualunque cosa avverà, la nostra aspettativa è che qualsiasi storia debba ruotare necessariamente sia attorno a Richard che al molto più giovane Sam Alexander. Ebbene, secondo Daniel Richtman, il piano ora dei Marvel Studios è di rielaborare Nova come film.

Non si sa nulla su un team creativo, quindi siamo ancora agli inizi. Onestamente, non saremmo sorpresi se Nova facesse il suo debutto nel MCU dopo Avengers: Secret Wars, poiché è difficile dire dove ci sarà effettivamente spazio per lui nella saga del Multiverso

Cosa sappiamo sul progetto NOVA targato Marvel Studios?

Alla domanda nel 2021 se i fan non vedono l’ora di vedere Richard Rider e/o Sam Alexander in un film o in qualsiasi altro progetto imminente del MCU, Kevin Feige ha risposto con  “beh, sì e sì”  a entrambe le domande.  “Il tempismo è relativo, giusto?”  Lui continuò. “Penso di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima che uscisse il film. Quindi, il ‘potenziale immediato’ è relativo. Ma chiaramente, non stiamo rifuggendo dalla fine cosmica della narrazione proprio nel punto debole della Nova. Corps e Nova stesso.”

Nei fumetti, i Novas sono i detentori del Nova Corps. Esistono molte classifiche diverse all’interno del Nova Corps e anche diversi tipi di Nova. Richard Rider detiene i titoli “Gold-Dome” e Centurion e Sam Alexander detiene rispettivamente i titoli Supernovas e Centurion.

Sam è l’attuale Nova, un adolescente che usa l’elmo e si unisce agli Avengers. Richard Rider è stato creato da Marv Wolfman, Joe Sinnott e John Buscema ed è apparso per la prima volta in Nova #1 del 1976 . Sam Alexander, nel frattempo, è stato creato da Jeph Loeb e Ed McGuinness, apparendo per la prima volta in Point One #1 nel 2011. Chissà quale NOVA vedremo! 

 
 

NOVA: secondo alcune voci sarà una serie Disney+, forse incentrata su Sam Alexander

NOVA serie Sam Alexander

La prima conferma che i Marvel Studios stavano progettando di introdurre Nova nel Marvel Cinematic Universe risale al 2022, e da allora ci sono state notizie contrastanti su quale fosse il medium per cui il progetto era stato sviluppato. L’ultima notizia era che lo studio aveva optato per un film, ma un nuovo rumor sostiene che Nova farà il suo debutto sul piccolo schermo.

Secondo Daniel Richtman, Nova sarà una serie Disney+ e la produzione dovrebbe iniziare l’anno prossimo. L’affidabile insider ha anche saputo che la serie sarà incentrata su un “giovane protagonista”, il che significa che è molto probabile che non si tratti di Richard Rider, ma della più recente incarnazione dell’eroe spaziale della Marvel Comics, Sam Alexander.

Un protagonista giovane indica anche che Ryan Gosling non interpreterà il personaggio! L’anno scorso la star di Barbie e The Fall Guy avrebbe incontrato Kevin Feige per discutere di un possibile ingresso nel Marvel Cinematic Universe e Nova sarebbe stato uno dei personaggi discussi.

I Nova Corps sono stati introdotti in Guardiani della Galassia, il che ha portato a speculazioni sul fatto che Richard Rider sarebbe entrato a far parte del franchise di GOTG. James Gunn ha mostrato scarso interesse per il personaggio, ma la serie di Nova – se davvero si tratta di questo – sarà probabilmente il risultato della decimazione della maggior parte dei Corpi da parte di Thanos nel periodo precedente ad Avengers: Infinity War.

Ecco cosa aveva detto Kevin Feige  sull’introduzione di Nova nel MCU nel 2021. “Il tempo è relativo, giusto?“, ha detto il boss dei Marvel Studios. “Credo di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima dell’uscita di quel film. Quindi, ‘potenziale immediato’ è relativo. Ma è chiaro che non ci stiamo sottraendo all’estremità cosmica della narrazione, proprio nel punto di forza dei Nova Corps e di Nova stesso“.

Chi è Sam Alexander come Nova

Sam Alexander è apparso per la prima volta nel one-shot Marvel Point One nel novembre 2011, prima di diventare protagonista di una serie tutta sua a partire dal febbraio 2013. L’adolescente dell’Arizona ha ereditato l’elmo Nova dal padre scomparso e ha assunto ufficialmente il ruolo dopo essere stato addestrato da Gamora e Rocket Raccoon, membri dei Guardiani della Galassia.

 
 

Nova: la serie Marvel è descritta come “un’opera corale”

Nova MCU

La prima conferma che i Marvel Studios stavano progettando di introdurre Nova nel Marvel Cinematic Universe risale al 2022, e da allora ci sono state notizie contrastanti sulla destinazione del progetto. Ora, il responsabile dei Marvel Studios per lo streaming, la televisione e l’animazione, Brad Winderbaum, ha confermato che Nova si sta effettivamente dirigendo verso il piccolo schermo e ha condiviso alcuni intriganti aggiornamenti sui piani dello studio per l’eroe spaziale… o sarebbe meglio dire gli eroi?

Parlando al podcast di Phase Zero, Winderbaum ha descritto la serie Nova come un “incredibile opera corale con un grande cast di personaggi”, forse indicando che sia Richard Rider che Sam Alexander saranno presenti. Ha inoltre affermato che la serie avrà “sfumature” sia di Star Trek che di Battlestar Galactica. Winderbaum ha anche confermato che sono in arrivo altre presentazioni speciali, anche se non ha rivelato ulteriori dettagli.

I Nova Corps sono stati introdotti in Guardiani della Galassia, il che ha portato a speculazioni sul fatto che Rider avrebbe trovato la sua strada nel franchise di GOTGJames Gunn ha però mostrato scarso interesse per il personaggio, ma è probabile che la serie Nova derivi dalla decimazione della maggior parte dei Nova Corps da parte di Thanos nel periodo precedente ad Avengers: Infinity War.

Cosa sappiamo della serie Nova?

Ecco cosa ha detto Feige sull’introduzione di Nova nel MCU nel 2021: “Il tempo è relativo, giusto?”, ha detto il boss dei Marvel Studios. “Credo di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima che uscisse quel film. Quindi, ‘potenziale immediato’ è relativo. Ma è chiaro che non ci stiamo tirando indietro di fronte alla fine cosmica della narrazione, proprio nel punto più delicato dei Nova Corps e di Nova stesso”.

Sam Alexander è apparso per la prima volta nel one-shot Marvel Point One nel novembre 2011, prima di diventare protagonista di una serie tutta sua a partire dal febbraio 2013. L’adolescente dell’Arizona ha ereditato l’elmo Nova dal padre scomparso e ha assunto ufficialmente il ruolo dopo essere stato addestrato da Gamora e Rocket Raccoon, membri dei Guardiani della Galassia.

Voci precedenti hanno affermato che Ryan Gosling potrebbe essere in lizza per il ruolo di protagonista (si ritiene che abbia discusso con Feige di un possibile ingresso nel MCU, ma una serie Disney+ potrebbe essere un po’ eccessiva), e abbiamo anche sentito che si sta cercando un “giovane protagonista”. Se la notizia fosse esatta, ciò suggerirebbe ulteriormente la presenza di Rider e Alexander.

 
 

Nova: la Marvel al lavoro su un progetto dalle sceneggiatore di Moon Knight

Nova

In esclusiva da Deadline arriva la notizia che Richard Rider alias Nova è prossimo a far parte del Marvel Cinematic Universe poiché la Marvel sta sviluppando un progetto su Nova con lo sceneggiatore di Moon Knight Sabir Pirzada. Per ora non è noto se questo sarà sviluppato come un lungometraggio o una serie limitata per Disney+. Come sempre, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige produrrà il progetto.

Nova è apparso per la prima volta in un numero del 1966 di Super Adventures era un membro della forza di polizia intergalattica nota come Nova Corps, per la quale ha acquisito abilità sovrumane tra cui super forza, volo e resistenza alle lesioni. Sebbene il personaggio non abbia avuto molti scontri con alcune delle figure principali dell’MCU attuale o passato, si è scontrato con gli Skrull, che hanno ruoli importanti in progetti Marvel recenti e prossimi, tra cui Captain Marvel e la serie limitata Secret Invasion.

Per quanto riguarda Pirzada, come tanti sceneggiatori che realizzano un progetto Marvel di alto profilo da sviluppare, è emerso attraverso la comunità di scrittori dello studio, facendosi notare, di recente, dalla writers room di Moon Knight, che arriverà su Disney+ il 30 marzo.

 
 

Nova: Kevin Feige conferma che la serie si farà

Nova MCU

Abbiamo incontrato per la prima volta i Nova Corps nei Guardiani della Galassia del 2014. Tuttavia, James Gunn non era interessato a portare Richard Rider sul grande schermo e il Corpo fu descritto come poco più di una normale forza di polizia intergalattica.

Avengers: Infinity War ha poi suggerito che Thanos li avesse devastati, anche se questa idea ha lasciato aperta la porta a una opzione: il loro potere sopravvive attraverso Richard o forse anche il molto più giovane Sam Alexander. Il film (o la serie tv) su Nova è nell’aria da tanto tempo, ma non è mai stato ufficializzato nulla.

Nova sarà una serie tv per Disney+

Parlando con ComicBook.com, il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha detto: “Sta accadendo, si sta realizzando. Richard Rider, sì.” Ha continuato confermando che sarà “una serie” e ha rivelato che, per ora, “mancano tre o quattro anni“.

I Marvel Studios hanno rallentato la produzione dell’offerta Disney+ e con Daredevil: Born Again, Ironheart e Wonder Man in attesa, non siamo scioccati nell’apprendere che Nova non arriverà ancora per un po’.

Creato dallo sceneggiatore Marv Wolfman e dall’artista John Romita Sr., Richard Rider è apparso per la prima volta in The Man Called Nova n. 1 nel 1976. Ha acquisito i suoi poteri quando l’ultimo centurione sopravvissuto del Nova Corps, Rhomann Dey, gli ha trasferito le sue abilità in battaglia.

Decenni dopo, Marvel Point One #1 del 2011 ha presentato Sam Alexander, un adolescente che ha scoperto l’elmo Nova di suo padre, rivelando il suo passato come membro dei Nova Corps. Sam ha quindi assunto il ruolo di Nova.

 
 

Nova: Kevin Feige conferma che ci saranno due versioni nel MCU

Nova

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, anticipa che due versioni di Nova saranno presenti nel MCU. Da quando l’universo condiviso ha iniziato a esplorare le meraviglie del cosmo grazie a Guardiani della Galassia, c’è stato molto interesse da parte dei fan nel vedere Nova. L’identità originale del personaggio – almeno quella più nota – è quella di Richard Rider: si tratta di uno dei più grandi eroi cosmici della Marvel. Tuttavia, i fumetti hanno recentemente introdotto una versione più giovane di Nova, un adolescente latino di nome Sam Alexander.

In passato, Feige aveva più volte affermato che Nova ha il “potenziale immediato” per entrare a far parte del MCU. Allo stato attuale, i Marvel Studios hanno annunciato 25 film e serie tv che comporranno la Fase 4. Tuttavia, non ci sono ancora piani confermati per l’introduzione di Nova. Il MCU aveva già contribuito a gettare le basi per il debutto di Richard Rider dopo la profanazione dei Nova Corps e di Xandar per mano di Thanos prima di Avengers: Infinity War. Nonostante sia un personaggio dall’eredità alquanto longeva, i fan della Marvel continuano a chiedersi quale versione tra Rider e Alexander apparirà effettivamente nel MCU.

Ora, in occasione della promozione della serie tv WandaVision, a Kevin Feige è stato chiesto proprio del futuro di Nova nell’Universo Cinematografico Marvel. ComicBook ha infatti chiesto a Feige se sarà Richard Rider o Sam Alexander il Nova ufficialmente del MCU. Dalla risposta del boss della Marvel, è apparso chiaro che entrambe le versioni, quindi sia Richard Rider che Sam Alexander, faranno il loro debutto nell’universo cinematografico condiviso. Per quanto riguarda, invece, quando una delle due versioni debutterà, Feige è stato decisamente più vago:

“Il tempismo è relativo, giusto? Penso di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima che uscisse quel film. Quindi, quel ‘potenziale immediato’ è relativo. Chiaramente, non ci stiamo allontanando dalla fine cosmica della narrazione proprio nel punto debole dei Nova Corps e dello stesso Nova.”

Due versioni di Nova nel MCU: quando debutteranno?

Resta da capire se le due iterazioni del personaggio si uniranno al MCU già a partire dalla Fase 4. Rider potrebbe essere un personaggio introdotto in un’altra proprietà cosmica, come Guardiani della Galassia Vol. 3. Molto probabilmente arriverà prima nel MCU, proprio come ha fatto nei fumetti, poiché i Marvel Studios devono spiegare il potere e le responsabilità di Nova.

Con una storia di origini che può essere collegata agli eventi del 2018 nel MCU, il fatto che siano trascorsi almeno cinque o sei anni nella timeline dà già alla Marvel la capacità di rendere Rider un eroe più esperto in un certo senso. In questo modo, potrebbero presentare Alexander in un futuro non troppo lontano. Non sarebbe neanche così sorprendente se il debutto di Rider nei panni di Nova arrivasse sul grande schermo, mentre la storia di Sam iniziasse su Disney+ con un progetto in stile Young Avengers.

 
 

Nova: il personaggio debutterà nella Fase 5 del MCU?

Nova

Negli ultimi mesi si è parlato spesso del possibile arrivo di Nova nel MCU, suggerito anche dalle parole del presidente dei Marvel Studios Kevin Feige a proposito dei piani sul personaggio, e da quanto riportato dal sito MCU Cosmic in via non ufficiale, sembrerebbe tutto pronto per accogliere il razzo umano nella Fase 5 insieme a Blade, Fantastici Quattro e X-Men.

A quanto pare un adattamento interamente dedicato a Richard Rider è in sviluppo da diversi anni, ma le fonti non specificano se si tratterà di un film o di un’altra serie televisiva destinata a Disney +. Per ora sappiamo che l’unico titolo confermato per la prossima Fase dell’universo cinematografico è Black Panther 2, che uscirà nelle sale il 6 maggio 2022.

Vi ricordiamo che un dettaglio presente in una scena di Spider-Man: Far From Home aveva in qualche modo anticipato il discorso su Nova e sulla sua “esistenza” nel MCU, perché sull’aereo che porta Peter Parker e i compagni a Venezia uno dei documentari selezionabili riportava il nome del personaggio con una locandina che presentava la foto del fisico Erik Selvig (interpretato da Stellan Skarsgård).

Che si trattasse di un semplice easter egg o di un’anticipazione dell’arrivo del film resta un mistero, tuttavia è evidente che i Marvel Studios amano seminare nel corso dei loro cinecomic piccoli indizi su storie e personaggi dei fumetti, alcuni dei quali nemmeno sfruttati in futuro. Tempo fa era stato lo stesso Feige a rivelare che Richard Rider figurava tra i supereroi con il “potenziale più immediato” per via della sua connessione con l’universo dei Guardiani della Galassia e per gli spunti interessanti provenienti dai fumetti originali.

Fonte: MCU Cosmic

 
 

Nova: i Marvel Studios sono al lavoro sul film?

Superati gli ostacoli della conclusione della Fase 3, che coincide con Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home, i Marvel Studios sono pronti a gettarsi a piene mani su tutti quegli angoli di storie  dei fumetti finora inesplorati. Un progetto che inizierà dall’arrivo degli Eterni e, secondo gli ultimi rumor, dall’introduzione nell’universo cinematografico di un altro personaggio noto ai fan: Nova.

A quanto pare infatti il team creativo di Kevin Feige potrebbe già essere al lavoro su uno standalone, e se ricordate era stato lo stesso presidente dello studio a rivelare che Richard Rider figurava tra i supereroi con il “potenziale più immediato” per via della sua connessione con l’universo dei Guardiani della Galassia e per gli spunti interessanti provenienti dai fumetti originali.

Parlando di Endgame in un recente Q&A, l’editor di Comicbook Brandon Davis ha chiesto a Joe Russo se lui e suo fratello avevano mai considerato di inserire nel film o in Infinity War questo personaggio molto amato dai fan, e la risposta del regista sembra suggerire che spetti a James Gunn, l’uomo dietro il successo del franchise sui Guardiani, presentarlo nel terzo capitolo o comunque nel futuro cosmico del MCU.

Dunque ci sono due possibili scenari da analizzare, nel caso questa voce venisse confermata: nel primo, Gunn introdurrà Nova come eroe partecipante alle avventure nello spazio di Guardiani della Galassia Vol.3, andando a complicare le teorie circa la struttura di un film con il vecchio cast e Thor (che si è unito al team dopo Endgame), mentre nel secondo lo studio svilupperà un titolo indipendente con Richard Rider protagonista assoluto e maggiori libertà di movimento per la trama.

Che ne pensate?

Nova: in arrivo lo standalone?

Fonte: Comicbook

 
 

Nova: dopo 3 anni di silenzio, novità sul progetto MCU

Nova MCU

L’iconico supereroe, Nova, si sta finalmente preparando per unirsi al Marvel Cinematic Universe. Un dirigente dei Marvel Studios conferma i piani per portare il personaggio sul grande schermo in live-action. Uno degli eroi che molti aspettavano di vedere apparire nell’MCU è Nova, dopo il debutto dei Nova Corps durante le fasi precedenti (in Guardiani della Galassia). Mentre l’MCU si espande con nuovi eroi e cattivi, Nova continua ad essere uno dei personaggi che i fan sperano di vedere rappresentato in futuro.

In una nuova intervista con ComicBook.com, Brad Winderbaum, responsabile della televisione, dello streaming e dell’animazione dei Marvel Studios, ha confermato la voce secondo cui Richard Rider, alias Nova, sarebbe effettivamente uno dei prossimi personaggi del MCU. Sottolineando che sono in “uno sviluppo davvero iniziale” di un progetto per il personaggio, Winderbaum ha confermato che sperano di vedere Rider alla guida di una serie o di film MCU.

“Adoriamo Nova. Siamo davvero nelle prime fasi dello sviluppo di Nova. Abbiamo un nuovo sistema dietro le quinte ai Marvel Studios. Adesso siamo più come uno studio tradizionale. Stiamo sviluppando più di quanto effettivamente produrremo. Ci sono piani per sviluppare Nova. Anch’io amo Nova. Adoro anche Rich Rider. Spero che arrivi sullo schermo. C’è sempre una grande confusione e spesso devi lottare per vedere realizzate certe cose, ma mi piacerebbe vedere uno spettacolo dei Nova un giorno.”

Nel 2021 alla domanda se i fan non vedono l’ora di vedere Richard Rider e/o Sam Alexander in un film o in qualsiasi altro progetto imminente del MCU, Kevin Feige ha risposto con un “Beh, sì e sì” – “Il tempismo è relativo, giusto?”  Ha continuato. “Penso di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima che uscisse il film. Quindi, il ‘potenziale immediato’ è relativo. Ma chiaramente, non stiamo rifuggendo dalla fine cosmica della narrazione proprio nel punto debole della Nova. Corps e Nova stesso.”

Nei fumetti, i Novas sono i detentori del Nova Corps. Esistono molte classifiche diverse all’interno del Nova Corps e anche diversi tipi di Nova. Richard Rider detiene i titoli “Gold-Dome” e Centurion e Sam Alexander detiene rispettivamente i titoli Supernovas e Centurion.

Sam è l’attuale Nova, un adolescente che usa l’elmo e si unisce agli Avengers. Richard Rider è stato creato da Marv Wolfman, Joe Sinnott e John Buscema ed è apparso per la prima volta in Nova #1 del 1976 . Sam Alexander, nel frattempo, è stato creato da Jeph Loeb e Ed McGuinness, apparendo per la prima volta in Point One #1 nel 2011. Chissà quale NOVA vedremo!

 
 

Nova potrebbe essere il sostituto ideale di Iron Man nel MCU

Nova

Con la morte di Iron Man, Nova/Richard Rider potrebbe diventare il sostituto perfetto di Tony Stark nel MCU. Secondo gli ultimi report, un film basato su Nova sarebbe in sviluppo presso i Marvel Studios, ed è possibile che il personaggio venga impostato per diventare l’Iron Man di questa nuova fase del MCU, dal momento che entrambi condividono alcune caratteristiche nelle pagine a fumetti (e che non riguardano soltanto i rispettivi costumi).

In Avengers: Endgame, Iron Man ha sacrificato la sua vita nella battaglia finale contro Thanos e il suo esercito, integrando le Gemme dell’Infinito al suo costume, cosa che gli ha permesso di cancellare dall’esistenza il Titano Pazzo e le sue forze. Di conseguenza, esiste ancora un vuoto nel MCU lasciato dalla dipartita di Iron Man, e finora nessun eroe si è davvero fatto avanti per cercare di riempirlo (ammesso che possa riuscirci!). Tuttavia, se c’è un eroe tra quelli che a breve dovrebbero debuttare nel MCU ad avere le carte in regola per “sostituire” Tony Stark, questi è proprio Richard Rider, che nel corso della sua storia ha anche ricevuto una parte del potere del Nova Corps.

Scelto a caso da un ufficiale del Nova Corps gravemente ferito dopo un attacco devastante che ha spazzato via il pianeta Xandar e l’intero Corpo, Richard Rider è diventato un eroe della Terra. Conosciuto come il Razzo Umano, Rider ha acquisito i poteri del volo, della super forza e della manipolazione dell’energia, ma anche la capacità di scatenare potenti esplosioni. Una volta che il Nova Corps venne ricostruito, Rider, carismatico e testardo, divenne un vero ufficiale. Tuttavia, Rider divenne nuovamente l’Ultima Nova quando Xandar venne attaccato ancora una volta.

All’epoca, Nova è diventato Nova Prime, brandendo l’intera Forza Nova, la fonte di energia destinata a ogni ufficiale del Corpo, ospitando anche il Worldmind, un’intelligenza artificiale contenente la conoscenza collettiva di Xandar, che guidò proprio Richard durante la battaglia (qualcosa di molto simili a JARVIS, anche se molto più avanzato). Proprio per questo, molti degli elementi caratteristici di Rider possono essere riscontrati anche in Tony Stark, rendendo l’Ultima Nova un sostituto ideale dell’ex Vendicatore corazzato.

Anche se Rider dovesse servire come un eroe del cosmo in qualità di Nova Prime, a causa della distruzione di Xandar da parte di Thanos, potrebbe facilmente servire anche come sostituto di Iron Man in diversi modi, soprattutto per via della sua posizione di frequente membro dei Guardiani della Galassia (qualcosa di molto simile allo stato di Iron Man come fondatore degli Avengers). A patto che i Marvel Studios scelgano un attore con la personalità giusta per interpretare Richard Rider, Nova Prime potrebbe alla fine diventare un nome familiare e molto amato nel MCU, al pari di quanto accaduto con lo stesso Tony Stark.

Sappiamo che sarebbe difficile sostituire completamente Iron Man nel MCU, ma le caratteristiche comuni a entrambi i personaggi rendono Nova Prime un candidato ideale. Entrambi gli eroi esercitano fonti di energia uniche, mentre indossano le loro armature con tanto di elmo che gli consentono di volare utilizzando incredibili capacità difensive. Possono anche contare su intelligenze artificiali per offrire supporto durante le loro missioni e sono disposti a fare tutto il necessario per mantenere la Terra e l’universo al sicuro.

 
 

Nova poteva essere in Infinity War e Endgame

Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame hanno visto riuniti sul grande schermo quasi tutti i personaggi dell’universo cinematografico Marvel introdotti da Iron Man del 2008 fino a oggi. Tra questi, uno molto atteso dai fan avrebbe potuto debuttare proprio nel corso di questi due film, come rivelato di recente dagli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, ovvero Richard Rider aka Nova.

Nel grande manifesto che avevamo realizzato per Infinity War e Endgame c’era ogni possibile trama che avrebbe offerto uno sguardo su tutto ciò che ruotava intorno all’universo, il che includeva Nova e il supercomputer senziente di Xandar Worldmind” raccontano Markus e McFeely. “Eravamo diretti in quella concezione, con Nova che sarebbe stato l’araldo, non diversamente da Hulk, sostituendo Silver Surfer, come unico membro dei Nova Corps che sopravviveva all’attacco di Thanos. La Worldmind sarebbe stata doppiata da Glenn Close e Richard Rider sarebbe poi arrivato sulla terra.

Negli ultimi mesi si è parlato spesso del possibile arrivo di Nova nel MCU, suggerito anche dalle parole del presidente dei Marvel Studios Kevin Feige a proposito dei piani sul personaggio, e da quanto riportato dal sito MCU Cosmic in via non ufficiale, sembrerebbe tutto pronto per accogliere il razzo umano nella Fase 5 insieme a Blade, Fantastici Quattro e X-Men.

Leggi anche – Nova: il personaggio debutterà nella Fase 5 del MCU?

A quanto pare un adattamento interamente dedicato a Richard Rider è in sviluppo da diversi anni, ma le fonti non specificano se si tratterà di un film o di un’altra serie televisiva destinata a Disney +. Per ora sappiamo che l’unico titolo confermato per la prossima Fase dell’universo cinematografico è Black Panther 2, che uscirà nelle sale il 6 maggio 2022.

Vi ricordiamo che un dettaglio presente in una scena di Spider-Man: Far From Home aveva in qualche modo anticipato il discorso su Nova e sulla sua “esistenza” nel MCU, perché sull’aereo che porta Peter Parker e i compagni a Venezia uno dei documentari selezionabili riportava il nome del personaggio con una locandina che presentava la foto del fisico Erik Selvig (interpretato da Stellan Skarsgård).

Che si trattasse di un semplice easter egg o di un’anticipazione dell’arrivo del film resta un mistero, tuttavia è evidente che i Marvel Studios amano seminare nel corso dei loro cinecomic piccoli indizi su storie e personaggi dei fumetti, alcuni dei quali nemmeno sfruttati in futuro. Tempo fa era stato lo stesso Feige a rivelare che Richard Rider figurava tra i supereroi con il “potenziale più immediato” per via della sua connessione con l’universo dei Guardiani della Galassia e per gli spunti interessanti provenienti dai fumetti originali.

Fonte: Comicbook

 
 

Nouvelle Vague: recensione del film di Richard Linklater – Cannes 78

Nouvelle Vague recensione film
Guillaume Marbeck in Nouvelle Vague

Esattamente come nel 2022 Richard Linklater portava alla Mostra del Cinema di Venezia il suo Hit Man, una ventata di aria fresca in un anno segnato dalla quasi totale assenza delle celebrità a causa degli scioperi, il cineasta di Austin arriva al Festival di Cannes 2025 con Nouvelle Vague, un omaggio a Jean-Luc Godard e alla rivoluzione cinematografica partita dai Cahiers du Cinema nel 1959.

Tutti vogliono… Godard!

C’è un momento, tra le citazioni brillanti e i sogni cinematografici di Nouvelle Vague, in cui Jean-Luc Godard – o meglio il suo alter ego interpretato dal sorprendente Guillaume Marbeck – pronuncia una frase apparentemente semplice: «Ogni giorno voglio cercare quello che devo filmare, non prepararlo». È forse questo l’approccio con cui anche Richard Linklater ha costruito il suo omaggio più sentito e cinefilo, un film che non ambisce a riscrivere la storia, ma a condividerne l’energia. A viverla, più che a raccontarla.

Dopo Tutti vogliono qualcosa, dove l’idea di gruppo era già centrale, Linklater torna a esplorare una comunità di giovani uomini e donne uniti da un amore comune: non più il baseball, ma il cinema. Nouvelle Vague è prima di tutto un film sull’essere insieme. Sulla complicità intellettuale, sull’energia collettiva di chi si riconosce in un’idea e in un’utopia. È il racconto di come si diventa autori prima ancora di esserlo, grazie a una rivista (i Cahiers du cinéma), a una cinepresa rubata, a una teoria che prende fuoco appena diventa azione.

La Nouvelle Vague sembra rivivere: un cast incredibile

Zoe Deutch – già nel cast di Tutti vogliono qualcosa – qui ha finalmente la sua occasione per brillare davvero: nel ruolo di Jean Seberg sembra uscita direttamente da una pellicola degli anni Sessanta. Ha la grazia, la presenza, ma anche quella nota straniante che Linklater sfrutta benissimo nel contrasto con lo stile ruvido e imprevedibile del giovane Godard. Ma è il cast francese a sorprendere di più: ogni attore che interpreta un membro dei Cahiers – da Truffaut a Rivette – dona al personaggio un’umanità inattesa, affettuosa e ironica. Il Godard di Marbeck, in particolare, è irresistibile: presuntuoso, vulnerabile, affamato di cinema e incapace di nasconderlo. Sembra un Danny Zuko cinefilo, con la sigaretta sempre accesa e un’idea radicale ogni cinque minuti.

Il film racconta le settimane che precedono e accompagnano il set di Fino all’ultimo respiro, ma più che una cronaca filologica è una fuga libera tra la ricostruzione e l’invenzione. Si citano i dettami estetici («una ragazza e una pistola»), le insicurezze di Godard rispetto agli amici già affermati («è troppo tardi»), e quella strana idea che più take fai, più il film perde vita. Le regole non valgono, se non per infrangerle. La realtà non è continuità. Il cinema è un affare morale, dice Godard. Ma anche romantico, risponde Linklater.

Zoey Deutch in Nouvelle Vague
Zoey Deutch in Nouvelle Vague

Il fare cinema come esperienza collettiva

In effetti, tutto in Nouvelle Vague è attraversato da un’ironia dolceamara che rende il film una vera delizia. Non ha l’urgenza del presente né una visione sul futuro – e probabilmente non vincerà premi – ma possiede quella grazia sottile che appartiene solo alle opere fatte per il piacere della condivisione. Come spesso accade nei film di Linklater, il tempo diventa un alleato: Nouvelle Vague trova la sua misura perfetta nel minutaggio contenuto, senza un secondo sprecato, capace di restituire lo spirito di un’epoca in cui venti giorni sembravano una vita intera.

«L’arte non può finire, può solo essere abbandonata» dirà a un certo punto Gordard. E forse Nouvelle Vague è proprio questo: una lettera d’amore lasciata aperta, un tributo non definitivo ma necessario, scritto da un regista che ha sempre saputo come restituire il battito vitale delle relazioni umane, che fossero d’amore, d’amicizia o – come in questo caso – di cinefilia.

 
 

Notturno: il trailer del film di Gianfranco Rosi in Concorso a Venezia 77

Ecco il trailer con le prime immagini dell’atteso film di Gianfranco RosiNotturno, in concorso al Festival di Venezia, e in sala dal 9 settembre con 01 Distribution.

Con Notturno Rosi dà voce ad un dramma umano che trascende le divisioni geografiche e il tempo dei calendari; illumina, attraverso incontri e immagini, la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS. Storie diverse, alle quali la narrazione conferisce un’unità che va al di là dei confini. La guerra non appare direttamente: la sentiamo nei canti luttuosi delle madri, nei balbettii di bambini feriti per sempre, nella messinscena dell’insensatezza della politica recitata dai pazienti di un istituto psichiatrico. Un cantore di strada intona le lodi dell’Altissimo. Un bracconiere fra i canneti e i pozzi di petrolio. La grazia delle guerrigliere peshmerga. I terroristi dello Stato Islamico in carcere. L’angoscia di una madre yazida per la figlia prigioniera. Alì, adolescente, che fatica per portare il pane ai suoi fratelli… Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni giorno da un notturno che pare infinito. Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia.

SINOSSI BREVE

Notturno racconta la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS: Rosi ha girato nel corso di tre anni in Medio Oriente sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, per raccontare storie diverse, al di là delle divisioni geografiche ma unite dalla narrazione. Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni giorno da un Notturno che pare infinito. Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia.

Dichiara Gianfranco Rosi – Leone d’Oro con Sacro Gra, Orso d’Oro e Nomination agli Oscar con Fuocoammare«Ho cercato di raccontare la quotidianità di chi vive lungo il confine che separa la vita dall’inferno. Durante i tre anni di viaggio ho incontrato le persone che vivono nelle zone di guerra. Ho voluto raccontare le storie, i personaggi, oltre il conflitto. Sono rimasto lontano dalla linea del fronte, ma sono andato laddove le persone tentano di ricucire le loro esistenze. Nei luoghi in cui ho filmato giunge l’eco della guerra, se ne sente la presenza opprimente, quel peso tanto gravoso da impedire di proiettarsi nel futuro»

Dopo Venezia, Notturno è stato selezionato dai tre Festival americani tra i più importanti  – Toronto, Telluride e New York Film Festival – confermando l’interesse degli USA verso il cinema di Rosi, dopo la Nomination agli Oscar con Fuocoammare.

 
 

Notturno, recensione del film di Gianfranco Rosi #Venezia77

Notturno

Mentre si aspetta il verdetto della Giuria della Mostra Internazionale di Cinema di Venezia, il Notturno di Gianfranco Rosi si offre al giudizio del pubblico italiano con una uscita in sala coraggiosa. Come coraggioso è stato il progetto che per tre anni ha portato il regista e la sua crew ad attraversare il Medio Oriente, costantemente sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano.

In quelle zone si svolge il film, un documentario sui generis, forse troppo costruito e ricercato per essere considerato tale. Non certo un reportage di guerra, quanto più il tentativo di raccontare “la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS”, come dichiarano le note di produzione. E l’umanità di alcune delle tante persone incontrate dal regista, lontano dalla linea di fuoco, ma mai senza rischi… e comunque sempre osservando il dolore e la speranza di personaggi che non faticheranno a imprimersi nella nostra immaginazione.

Soldati, donne, bambini

La prima scena è subito emblematica: siamo in una zona di esercitazioni militari e nell’inquadratura – fissa – entrano ed escono squadre di soldati che lanciano versi gutturali, di guerra, mentre corrono intorno a un campetto. In questa ripetizione c’è molto della situazione che Rosi racconta, e che questa parte di Medio Oriente vive da sempre. Un continuo ritorno, della guerra, delle sue conseguenze, un circolo vizioso che sembra impossibile da spezzare e nel quale ogni speranza sembra svanire.

Anche il cacciatore notturno di anatre, che incontriamo all’inizio e alla fine del film regala spunti di riflessione. Nella sua ‘missione’ solitaria c’è il tentativo di sopravvivere, anche attraverso l’inganno, anche a scapito di altri esseri viventi. Anche in questo caso senza posa, senza cambiamenti sostanziali, sia che intervenga la morte di qualcuno dei coinvolti sia che nulla succeda lasciando chiudersi la giornata nell’attesa della prossima.

Sono personaggi che non hanno una casa, un luogo di appartenenza, a volte nemmeno un nome, per una precisa scelta del regista che spersonalizzando gli oggetti dell’osservazione punta a renderli universali, a farne parti di un affresco più grande. E drammatico. A emergere sono in pochi, su tutti il piccolo Alì, ragazzino che si vende a giornata come cane da caccia. E che ogni mattina lascia il proprio salotto, tappezzato di stuoie e materassi dove trovano posto fratelli e familiari, per andare sulla strada ad adescare uno dei tanti che fanno dell’uccidere un divertimento.

Immagini forti e curatissime

A rendere indimenticabili certe figure sono anche le immagini, ovviamente, poche volte come in questo caso curate e costruite. Un ‘dettaglio’ che sembra aver scatenato molti detrattori, dimentichi – nonostante le polemiche sollevate recentemente dai fortunati film di Michael Moore e la stessa storia del documentario, forma cinematografica paradossale per antonomasia – dell’impossibilità (o quasi) di mostrare su uno schermo la vita vera, non mediata, ‘senza filtri’.

Dietro ogni tableau, ogni storia, c’è una preparazione certosina, minuziosa, paziente da parte di Rosi, che ha dichiarato più volte di cercare la naturalezza dei suoi ‘protagonisti’ con un metodo che anche qui ha applicato. Alla scelta dell’inquadratura seguono quella del soggetto da inserirvi e del momento in cui farlo: un metodo che richiede tempi lunghi, ma che assicura una spontaneità da parte dell’osservato che gli viene dall’essersi abituato a quello che lo circonda, in questo caso il regista e la macchina da presa.

È abbastanza per soddisfare i puristi? Non lo sarà mai? Potrebbe mai esserlo? Domande capziose e piuttosto inutili che nulla tolgono al totale della composizione. Perfettamente riuscita e fin troppo bella da vedere. Il rischio è certo che tanta estetizzazione possa distrarre, o allontanare a livello emotivo, ma abbandonando le proprie aspettative e una forma preconcetta di osservazione, sarà più facile anche oltrepassare quei confini e accettare la realtà che ci viene raccontata e che in molti casi non avremmo mai conosciuto.

 
 

Notturno è nella short list agli Oscar 2021 come Miglior Documentario

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È arrivato a mezzanotte, ora italiana, l’atteso annuncio che NOTTURNO di Gianfranco Rosi è nelle short list agli Academy Awards® tra i candidati a Miglior Documentario. Un ulteriore traguardo nella corsa alla più prestigiosa delle statuette che avrà il suo prossimo step il 15 marzo, data in cui saranno rese note tutte le nomination.

«Notturno di Gianfranco Rosi si afferma in una competizione molto difficile dove gareggia la grande diversità del cinema di tutto il mondo – dichiara Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. È il suo sguardo universale sulle guerre, la sua intensità e la sua personale visione di cinema che riesce ancora una volta a farsi intendere ad ogni latitudine.

Nelle storie dimenticate delle vittime e in quelle individuali di sopravvivenza Gianfranco Rosi mette sempre al centro l’uomo, può mostrarci i confini tra la vita e la morte, tra la vita e l’inferno, può calarsi nell’orrore della guerra e nella semplice quotidianità di chi tenta di ricucire la propria esistenza, nel suo cinema scorgeremo sempre la verità e l’intimità dell’animo umano. È questa la forza di Notturno, è questo che spinge le sue storie oltre ogni confine.

Ora ci aspetta un percorso ancora molto duro, la qualità degli altri titoli in gara è straordinariamente alta, ma la candidatura anche nella categoria del Miglior Film ha contribuito a dare maggiore visibilità in un anno in cui fare campagna è stato particolarmente difficile. Notturno si è battuto contro 238 documentari, molti dei quali americani, per Rai Cinema è un onore essere ancora una volta al fianco di Gianfranco Rosi e Donatella Palermo».

Aggiunge la produttrice Donatella Palermo«Notturno ha avvicinato noi occidentali alla comprensione del Medioriente. Una volta visto il film, i volti e le parole dei bambini, delle donne restano per sempre nel cuore degli spettatori. È come se i protagonisti del film avessero affidato a Gianfranco il mandato di far conoscere al mondo la loro storia, le sofferenze patite e l’ingiustizia subita. Per questo, per tutti loro oggi sono felice per questo passo avanti nel cammino di Notturno.

In questi mesi, dall’anteprima veneziana ad oggi Notturno è stato visto da tantissime persone. Ha avuto pagine e pagine di giornali in tutto il mondo e l’endorsement sentito e appassionato di grandi personalità. E la designazione italiana è stata fondamentale anche per arrivare alla long list del Documentary Award, per la visibilità e l’attenzione che ha dato al film».

Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è poi passato nei maggiori festival internazionali, da Toronto a Londra, da Chicago a New York, da San Paolo Busan, da Tokio all’IDFA di Amsterdam (dove Rosi è stato ospite d’onore con una personale a lui dedicata), ottenendo ovunque un grande consenso.

Il film di Rosi, che è da poco uscito in Nord America distribuito dalla SUPER LTD – NEON (la stessa che ha portato agli Oscar Honeyland e Parasite) è anche tra i cinque titoli scelti – unico film italiano – come Miglior Film Indipendente Internazionale ai BIFA – British International Film Awards, e ha ricevuto il Nastro d’Argento dell’anno 75 per il Cinema del reale.

Molte le lodi arrivate dalla critica internazionale: la prestigiosa firma del NEW YORK TIMES A.O. Scott ne ha scritto come «Il devastante e sorprendentemente delicato film di Rosi sulla guerra e la sopravvivenza in Medio Oriente, che vale la pena cercare»; definito come «ipnotico, Notturno sfida la mente e premia l’occhio. Le qualità del film sono chiare come il giorno» da Ben Croll per INDIWIRE; per ROLLING STONE Notturno “è tra i dieci migliori film visti a Toronto”. Per THE WRAP è “Una delle opere più contemplative sulla guerra”. Per David Katz di THE FILM STAGE “Il documentario straordinario conferma ulteriormente la padronanza di Gianfranco Rosi dello stile da lui scelto”. Mentre su THE GATE, Andrew Parker scrive “Silenziosamente incendiario. Rosi è un maestro nel catturare immagini profonde che parlano della condizione umana, e il suo ultimo, Notturno, non fa eccezione…”. Per Pat Mullen per POV MAGAZINE “Gianfranco Rosi dimostra perché è un Maestro. Uno dei documentari di punta non solo del Toronto International Film Festival, ma dell’anno”. Secondo A. Katrin Titze di EYE FOR FILM “La macchina da presa di Rosi lascia che la luce e i paesaggi, le case in frantumi e l’umanità fratturata parlino da soli”. E ancora “Notturno colpisce e impatta enormemente” per Dustin Chang di SCREENANARCHY.

Notturno è una produzione 21Uno Film – Stemal Entertainment con Rai Cinema e Istituto Luce – Cinecittà, con il contributo di Dg Cinema e Audiovisivo – Mibact e con il supporto di Eurimages, e in coproduzione con Les Films D’Ici con Arte France Cinéma e con No Nation Films – Mizzi Stock Entertainment con Medienm Board e Dhoa Film Institute.

È distribuito in Italia da 01 Distribution. Le vendite internazionali sono di The Match Factory che lo ha venduto tra gli altri paesi in Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Slovenia, Croazia, Serbia, Portogallo, Polonia, Svizzera, India, Giappone, Taiwan, Regno Unito, Turchia, tutti i paesi dell’America Latina e in America del Nord.

 
 

Notturno di Gianfranco Rosi in Concorso a Venezia 77

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Gianfranco Rosi – Leone d’Oro con Sacro Gra, Orso d’Oro e Nomination agli Oscar con Fuocoammare – torna al Festival di Venezia in Concorso con Notturno, girato nel corso di tre anni trascorsi sui confini fra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano.

Con questo film Rosi dà voce ad un dramma umano che trascende le divisioni geografiche e il tempo dei calendari; illumina, attraverso incontri e immagini, la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS. Storie diverse, alle quali la narrazione conferisce un’unità che va al di là dei confini. La guerra non appare direttamente: la sentiamo nei canti luttuosi delle madri, nei balbettii di bambini feriti per sempre, nella messinscena dell’insensatezza della politica recitata dai pazienti di un istituto psichiatrico. Un cantore di strada intona le lodi dell’Altissimo. Un bracconiere fra i canneti e i pozzi di petrolio. La grazia delle guerrigliere peshmerga. I terroristi dello Stato Islamico in carcere. L’angoscia di una madre yazida per la figlia prigioniera. Alì, adolescente, che fatica per portare il pane ai suoi fratelli… Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni giorno da un notturno che pare infinito. Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia.

«Durante tre anni di viaggio in Medio Oriente, – racconta Rosi – ho incontrato le persone che vivono nelle zone di guerra. Ho voluto raccontare le storie, i personaggi, oltre il conflitto. Sono rimasto lontano dalla linea del fronte, ma sono andato laddove le persone tentano di ricucire le loro esistenze. Nei luoghi in cui ho filmato giunge l’eco della guerra, se ne sente la presenza opprimente, quel peso tanto gravoso da impedire di proiettarsi nel futuro. Ho cercato di raccontare la quotidianità di chi vive lungo il confine che separa la vita dall’inferno».

La regia, fotografia e suono sono di Gianfranco Rosi, il montaggio di Jacopo Quadri, con la collaborazione di Fabrizio Federico.

Il film è una produzione 21Uno Film – Stemal Entertainment con Rai Cinema, con il contributo di Dg Cinema Audiovisivo – Mibact e con il supporto di Eurimages, in associazione con Istituto Luce – Cinecittà, prodotto da Donatella Palermo per Stemal Entertainment e Gianfranco Rosi per 21Uno Film.

Una coproduzione Italo Franco Tedesca con Les Films D’Ici in coproduzione con Arte France Cinéma e con No Nation Films – Mizzi Stock Entertainment. Il film è distribuito in Italia da 01 Distribution. Le vendite estere sono di The Match Factory.