Apple TV+
ha fissato la data per l’uscita nelle sale dell’epopea storica con
Joaquin Phoenix, Napoleon,
secondo quanto riportato da Variety. Il film arriverà nei
cinema a novembre, entro la fine dell’anno, giusto in tempo per la
stagione dei premi, prima di essere reso disponibile a livello
globale sul servizio di streaming. Il film diretto da Ridley Scott vedrà Phoenix nei panni
dell’imperatore e capo militare francese e segna la seconda
collaborazione tra il regista e l’attore dopo
Il Gladiatore, del 2000.
Insieme alla data di uscita, i
produttori hanno anche svelato la prima immagine ufficiale di Napoleon. Nella
nuova immagine, Joaquin Phoenixè visto
a cavallo con i suoi uomini che si lanciano in battaglia. Oltre a
raccontare la carriera militare e politica di Napoleone, il film
darà anche uno sguardo alla sua relazione instabile con sua moglie,
Josephine, interpretata dall’attrice
Vanessa Kirby.
Ridley Scott ha spiegato il processo creativo
che lo ha visto lavorare per la seconda volta al fianco dell’attore
premio Oscar, dicendo: “Joaquin è quanto di più lontano dal
convenzionale si possa ottenere. Non deliberatamente, ma per
intuizione. Questo è ciò che lo fa funzionare. Se qualcosa lo
infastidisce, te lo farà sapere.” Ha inoltre sottolineato il
contributo di Phoenix rivelando: “Ha reso [Napoleon] speciale
mettendosi costantemente in discussione. Con Joaquin, possiamo
riscrivere il dannato film perché è a disagio. E questo è successo
con Napoleone. Abbiamo scelto il film per aiutarlo a concentrarsi
su chi fosse Bonaparte. Dovevo rispettarlo, perché quello che
veniva detto era incredibilmente costruttivo. Ha reso tutto più
grande e migliore.”
Oltre a Phoenix e Kirby, il film
vede trai suoi protagonisti anche Tahar Rahim nei
panni di Paul Barras, Ben Miles nei panni di
Caulaincourt, Ludivine Sagnier nei panni di
Theresa Cabarrus, Matthew Needham nei panni di
Lucien Bonaparte, Youssef Kerkour nei panni del
generale Davout, Phil Cornwell nei panni di Sanson
‘The Bourreau’, Edouard Philipponnat come lo zar
Alessandro, Paul Rhys come Talleyrand,
John Hollingworth come il maresciallo Ney,
Gavin Spokes come Moulins e Ian
McNeice.
Scott dirige da una sceneggiatura di
David Scarpa. Il film è una produzione congiunta
tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions.
Ridley Scott e Joaquin Phoenix producono insieme a
Kevin Walsh e Mark Huffam mentre Michael
Pruss e Aidan Elliott sono i produttori esecutivi. Il film
arriverà nelle sale il 22 novembre prima di arrivare su Apple
TV+ in una data sconosciuta.
Il regista e produttore
Steven Spielberg ha dichiarato a
Canal+ che Napoleon, il progetto
leggendario risalente agli anni Sessanta di Stanley
Kubrick diventerà presto realtà come una miniserie a
puntate. Il regista non ha fornito ulteriori dettagli. Il
progetto mai realizzato su Napoleone Bonaparte di
Kubrick è noto a tutti e per anni ha accumulato
materiale e ricerche prima di arrendersi alle difficoltà produttive
della MGm e della United Artists. Successivamente portò invece a
compimento Barry Lindon.
La guerra, nelle sue terribili
forme, è stata più volte raccontata al cinema, da documentari e
film di fiction; nella sua terribile crudeltà e violenza è anche la
protagonista di Naples ’44, il documentario che
Francesco Patierno ha costruito basandosi sulle
memorie di Norman
Lewis, soldato dell’esercito britannico di stanza a
Napoli durante la fine della seconda guerra mondiale. Le memorie,
raccolte in una pubblicazione omonima, sono in forma di diario, in
cui Lewis racconta la sua esperienza a Napoli,
dopo servì nella “Field Security Service”
dell’Intelligence Corps, dal settembre del ’43, subito dopo
l’Armistizio, all’ottobre del ’44.
Il documentario Naples
’44 è il racconto illustrato di questo diario, narrato
dalla calda voce di Benedict Cumberbatch nella versione
internazionale, dallo sbarco di Lewis a Salerno fino alla lettera
dei superiori che gli comunicavano il trasferimento a Taranto, per
un’altra mansione.
Patierno sceglie
stralci di racconto precisi, che si concentrano sulle condizioni
della città, sulla mancanza di luce e acqua e sulla fame che
soffrivano i cittadini in tempo di guerra, ma anche sull’ingegno
della popolazione, sulla collaborazione servile di cui godeva
l’esercito degli Alleati da parte degli autoctoni, sulle brutture
di una città in rovina e anche sulle sue indiscusse bellezze
paesaggistiche e culturali. Passando per l’eruzione del
Vesuvio, che infierì su una popolazione già allo
stremo, fino alla festa di San Gennaro, con
annesso miracolo.
Patierno sceglie
di accompagnare il racconto verbale con una composizione variegata
di immagini: ci sono i filmati di repertorio, le ricostruzioni, le
sequenze di film ambientati in quell’epoca e le scene realizzate
ad hoc, che seguono un attore, nei panni dell’anziano
Lewis, che torna a camminare per i vicoli e le
stradine della Napoli di oggi, ricordando il suo passato.
Il risultato di questa
composita mescolanza di formati, immagini, parole e argomenti crea
un ritratto oggettivo, che non risparmia gli aspetti più crudi e
sporchi di Napoli e dei napoletani, ma che allo stesso tempo resta
irrimediabilmente incantato dalla bellezza di un mondo che, seppure
in guerra, sembra chiuso in una bolla magica di poesia, che si
mostra in ogni sorriso, espediente, gesto di cortesia e di
accoglienza che la popolazione partenopea ha riservato ai soldati
liberatori. Non si risparmia però anche l’aspetto negativo della
presenza delle truppe Alleate come disturbatrici
degli equilibri della società.
Naples ’44 è un
documentario lucido e poetico, commovente nella parte finale e
sapiente nella scelta di parole e immagini che riescono a
tratteggiare un periodo storico doloroso in una città splendida e
terribile, lodando e condannando, descrivendo e commentando, alla
fine eleggendo a patria adottiva un posto contro cui l’uomo e la
natura si accanisce ogni giorno, ma in cui l’umanità riesce a
sopravvivere.
Trai prodotti in top 10 di Netflix, compare
anche Napad – La rapina, il polacco diretto da
Michal Gazda, avvincente storia poliziesca
in cui un veterano della polizia viene richiamato in servizio
perché è il solo che riesce a decifrare gli indizi e le tracce di
una violenta rapina in banca. Ovviamante, l’eroe di turno,
Tadeusz Gadacz, riesce a risolvere il caso, ma
come ha fatto? Ecco la spiegazione del finale di Napad – La
rapina.
All’inizio di Napad – La
rapina, Tadeusz Gadacz aveva dei sospetti
su chi avesse eseguito la terribile rapina in banca, ma senza un
movente o senza confutare il solido alibi, non è riuscito a
risolvere il caso. Alla fine del film, ha scoperto il movente dei
tre amici, Kacper Surmiak, Bartek Sawczuk e
Marek Nowak.
Il movente in Napad – La
rapina
Dopo aver raccolto molte
informazioni con la sua collega poliziotta, Janicka
Aleksandra, Gadacz scopre che Kacper Surmiak voleva i
soldi per far uscire sua sorella dall’orfanotrofio. Ci sono altri
moventi, ovviamente; Bartek vuole trovare un modo per gestire
finanziariamente il suo negozio, ma il movente di Kacper è la
ragione di fondo per cui tutto è andato a rotoli nel corso della
rapina in banca.
Il movente di Kacper non è
razionale; crede che più soldi significhino una vita migliore per
sua sorella. Ma l’assistente sociale che si occupa del caso di sua
sorella ha chiarito ampiamente che le sue circostanze non cambiano
nulla.
Tuttavia, nonostante Tadeusz Gadacz
conosca il movente, non può confutare l’alibi, cosa per cui Kacper
lo prende in giro, dicendo all’ispettore che non ha nulla contro di
lui. (Questo atteggiamento è stato chiaramente poco saggio da parte
di Kacper, e ha anche messo in evidenza quanto sia squilibrato e
non adatto a occuparsi della sorella).
Napad – La rapina, Netflix 2024 – Foto di Bartosz Mrozowski
Le vittime in banca non facevano
parte del piano
Verso la fine del film, una serie di
flashback mostrano cosa è successo il giorno della rapina in banca.
Kacper Surmiak, Bartek Sawczuk e Marek Nowak si aspettavano di
trovare più soldi in banca ed erano furiosi quando hanno scoperto
che non c’era quasi niente; hanno calcolato male la loro
rapina.
Le vittime non facevano parte del
piano, poiché i colleghi della banca sono scesi al caveau prima del
previsto. Un altro flashback mostra come la rapina in banca sia
fallita quando uno dei ragazzi ha accidentalmente chiamato
“Kacper”, rivelando una delle loro identità. In un momento tragico,
Kacper Surmiak ha sparato a sangue freddo a due delle donne mentre
un’altra è stata strangolata.
Gadacz si concentra su un anello
debole
I metodi non convenzionali di Gadacz
portano persino la sua compagna, Janicka Aleksandra, a metterli in
discussione eticamente e moralmente. Tuttavia, con il tempo che
stringe, Gadacz scopre l’anello debole nei rapinatori di banche.
L’anello debole è Bartek, che soffre di un immenso senso di colpa
per come sono andate le cose nel corso della rapina.
Per aumentare il suo senso di colpa,
Gadacz invia a Bartek una foto di una delle donne assassinate
durante il colpo. Bartek intende confessare, ma Kacper lo ferma
sulla strada per la stazione di polizia e lo strangola a morte. Lo
fa sembrare un suicidio.
Successivamente, Kacper fa visita a
Marek, ma il suo amico è costernato dal fatto che abbia ucciso
Bartek e si rivolta contro di lui. Dice a Kacper che sua sorella
non ha bisogno di lui e che merita una vita normale. Kacper uccide
Marek e poi afferma che è stato per legittima difesa, continuando a
cercare di raggirare la polizia. Afferma anche che Bartek e Marek
lo hanno usato.
Da dove viene la pistola?
Gadacz continua il suo approccio
aggressivo e fa visita a Henio dalla base militare. Henio è amico
di Kacper, Marek e Bartek e ha fatto loro da alibi quando hanno
assistito al suo giuramento nell’esercito.
Gadacz è determinato a scoprire da
dove proviene la pistola usata nella rapina in banca. Tiene un
incontro con il colonnello e Henio. Henio, scosso, sapendo che la
sua carriera è in pericolo, crolla e ammette di aver perso la
pistola dopo la festa del giuramento, ma in seguito l’ha trovata
tra i cespugli vicino alla torre lì vicino e mancavano alcuni
colpi. Era la stessa pistola usata nella rapina in banca.
Napad – La rapina, Netflix 2024 – Foto di Bartosz
Mrozowski
Un caso risolto porta a una tragica
conclusione in Napad – La rapina
Quando giungiamo alla fine di
Napad – La rapina, Kacper ha esaurito gli alibi e
ci sono troppe prove contro di lui. È un caso risolto per Gadacz.
Sapendo che il suo tempo è scaduto, Kacper va all’orfanotrofio per
vedere sua sorella un’ultima volta prima di essere arrestato.
Gadacz chiede agli agenti di polizia che circondano l’edificio di
dare spazio a Kacper mentre entra per arrestarlo.
Kacper non oppone resistenza e
propone di essere arrestato fuori. Tuttavia, mentre esce, finge di
prendere una pistola così la polizia gli spara a morte. Teneva in
mano un pezzo di puzzle con cui stava aiutando la sorella.
Quando il film finisce, Gadacz torna
a essere un civile con un “passato sporco”. In un momento di rara
onestà, si apre con Janicka Aleksandra sul suo passato, che è
principalmente implicito nel corso del film; spiega come è stato un
cattivo marito e padre e ha deluso sua madre quando stava morendo.
Non gli importa delle promozioni o delle cose materiali: è
semplicemente bravo nel suo lavoro.
Spiega che è bravo nel suo lavoro
perché riesce a vedere attraverso le maschere delle persone, dato
che è bugiardo tanto quanto tutti gli altri. Si tratta di una
confessione cruda da parte del poliziotto in pensione; per la prima
volta, rivela chi è veramente e che, in senso riflessivo, crede di
essere cattivo quanto i criminali che cattura.
Divenuta inizialmente nota per la
sua partecipazione alla saga di Pirati dei
Caraibi, l’attrice Naomie Harris ha poi
mostrato una notevole maturazione come interprete, arrivando a
ricoprire ruoli di sempre maggior rilievo. Negli ultimi anni ha
così avuto modo di consacrare la propria carriera, ricevendo alcuni
tra gli onori più ambiti di Hollywood. Ecco 10 cose che non
sai di Naomie Harris.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Naomie Harris: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema nel 2002 con
il film 28 giorni dopo, con cui ottiene una prima
notorietà. Negli anni successivi recita in Trauma (2004),
After the Sunset (2004) e Pirati dei Caraibi – La
maledizione del forziere fantasma (2006), dove recita accanto
a Johnny
Depp e con cui acquista ulteriore popolarità nel ruolo
di Tia Dalma. Riprende il ruolo anche nel sequel Pirati dei
Caraibi – Ai confini del mondo (2007). Successivamente prende
parte a La notte non aspetta (2008), Skyfall (2012),
con Daniel Craig, Mandela – La lunga
strada verso la libertà (2013), Southpaw
(2015), Spectre
(2015), e Moonlight
(2016), grazie al quale si afferma ulteriormente. Negli ultimi anni
ha invece recitato in Collateral
Beauty (2016), con Will Smith, Helen Mirren,
Michael Peña,Keira Knightley,
Edward
Norton e Kate
Winslet, Rampage – Furia
animale (2018) e No Time to Die (2020).
9. Ha partecipato al
doppiaggio di un noto film. Nel 2018 l’attrice si cimenta
anche nel doppiaggio per il film Mowgli – Il figlio della
giungla, diretto da Andy
Serkis. Qui è la voce di Nisha, uno dei lupi che
prendono sotto la propria custodia il piccolo cucciolo d’uomo.
8. È stata nominata al
premio Oscar. Per il suo ruolo della madre del
protagonista di Moonlight, l’attrice ha ricevuto alcuni
dei più ambiti riconoscimenti della sua carriera. È infatti stata
nominata come miglior attrice non protagonista ai Bafta Awards, ai
Sag Awards, ai Golden Globe e, in ultimo, al prestigioso premio
Oscar. Pur non riportando vittorie, l’attrice si è imposta
all’attenzione dell’industria.
Naomie Harris è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un profilo seguito da 195 mila persone. All’interno
di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in
momenti di svago quotidiano, ma numerose sono anche le immagini e i
video promozionali dei suoi progetti da interprete.
Naomie Harris: chi è il suo
fidanzato
6. È molto riservata sulla
sua vita sentimentale. La Harris si è dimostrata negli
anni molto restìa a condividere dettagli circa le sue relazioni.
Tuttavia, secondo alcune voci tra le sue passate relazioni vi
sarebbero anche gli attori Chiwetel
Ejiofor e Orlando
Bloom. Dal 2012, invece, l’attrice sembra avere una
relazione con Peter Legler, estraneo al mondo dello spettacolo.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Naomie Harris in 007
5. Ha un celebre ruolo nei
nuovi film della saga. A partire da Skyfall,
ventitreesimo film dedicato al personaggio di James
Bond, l’attrice ricopre il ruolo di Eve Moneypenny. L’attrice è
la quarta interprete a ricoprire tale ruolo sin da quando la saga
ha avuto origine.
4. Si è allenata molto per
ricoprire il ruolo. Per poter soddisfare le esigenze del
personaggio, l’attrice fu affiancata da un coach, con il quale si
allenò per due mese, due ore al giorno per cinque giorni a
settimana. Tra le attività da lei ricoperte vi sono lo yoga,
kickboxing, combattimento e corsa.
Naomie Harris in Pirati dei
Caraibi
3. Non era benvista dal
regista. Inizialmente, il regista Gore
Verbinski non era d’accordo con la scelta della Harris per
il ruolo della maga Tia Dalma, ritenendola troppo giovane.
Tuttavia, il direttore del casting convinse il regista ad
incontrarla, e al momento del provino l’attrice risultò così
convincente da persuadere il regista ad assegnarle la parte.
2. Sua madre le è stata
utile ai fini del personaggio. Per interpretare Tia Dalma,
all’attrice venne richiesto un accento giamaicano, previsto per il
ruolo. L’attrice pensò così di farsi aiutare da sua madre, di
origini giamaicane, affinché potesse impararlo e sfoggiarlo al
meglio.
Naomie Harris: età e altezza
1. Naomie Harris è nata a
Londra, Inghilterra, il 6 settembre 1976. L’attrice è alta
complessivamente 173 centimetri.
La nominata agli
Oscar 2017 per Moonlight,
Naomie Harris, è entrata a far parte del cast di
Rampage, l’adattamento per il cinema dell’omonimo
videogioco che vede coinvolto nei panni del protagonista
Dwayne Johnson.
Naomie Harris nel
cast di Rampage con Dwayne
Johnson
The Hollywood
Reporter informa che l’attrice entra a far parte del progetto
che per ora ha una trama segreta ma che sappiamo avrà per
protagonisti un trio di mostri mutanti: un gorilla, un coccodrillo
e un lupo. Il personaggio di Johnson, un amante
degli animali, sarà naturalmente l’unica speranza per l’umanità. La
Harris, da parte sua, sarà una genetista con una
morale ferrea.
Il film, che sarà distribuito dalla
New Line Cinema e prodotto da Beau
Flynn, è la reunion del team dietro San
Andreas: la pellicola, infatti, sarà diretta da
Brad Peyton e sceneggiata da Carlton
Cuse (affiancato da Ryan Condal).
Apprezzata attrice hollywoodiana,
Naomi Watts si è costruita una fama grazie alla
sua partecipazione ad alcuni remake di successo, prendendo poi
parte a film che le hanno permesso di esprimere tutto il suo
potenziale. Tra le più apprezzate della sua generazione, la Watts
ha saputo reinventarsi attraverso ruoli completamente differenti
l’uno dall’altro. Ancora oggi l’attrice è indicata come una delle
migliori della sua generazione.
Ecco 10 cose che non sai di
Naomi Watts.
Naomi Watts: i suoi film
1. Ha recitato in film molto
famosi. L’attrice esordisce al cinema nel 1991 con il film
Flirting, e negli anni seguenti prende parte a pellicole
come Matinee (1993), Tank Girl (1995) e
Padrona del suo destino (1998). Raggiunge una prima
notorietà quando il regista David Lynch la sceglie
per il ruolo di protagonista nel film Mulholland Drive
(2001), e con The Ring (2002) e 21 grammi (2003)
consacra la sua fama. Negli anni prende così parte a film
particolarmente celebri come King Kong (2005), Il velo
dipinto (2006), La promessa dell’assassino
(2007), Funny Games (2007), Incontrerai l’uomo
dei tuoi sogni (2010), J. Edgar (2011),
The
Impossible (2012), Comic Movie (2013), Two Mothers
(2013), Birdman
(2014), Giovani si
diventa (2014), St. Vincent
(2014), La foresta dei
sogni (2015), The Divergent Series:
Insurgent (2015), The Divergent Series:
Allegiant (2016), Il libro di Henry
(2017), Ophelia (2018), e Luce
(2019).
2. È celebre anche per i
suoi ruoli televisivi. Nel 1991 l’attrice intraprende
anche la sua carriera televisiva recitando nella serie Home and
Away. La Watts prende poi parte alla serie
Sleepwakers (1997-1998) e ai film TV Inferno a Grand
Island (1996), Il Natale più bello della mia vita
(1998) e Mulholland Dr. (1999). Nel 2017 recita nella
serie Gypsy e nello stesso anno ricopre il ruolo
di Janey-E Jones nella serie Twin Peaks: il ritorno
(2017). Nel 2019 è invece tra le protagoniste della serie The
Loudest Voice, dove recita accanto all’attore Russell
Crowe.
3. Si è distinta come
produttrice. Nel corso degli anni l’attrice ha ricoperto
anche il ruolo di produttrice, in particolare per i film Il
velo dipinto, Funny Games e Two Mothers.
L’attrice ha inoltre prodotto la serie Gypsy.
Naomi Watts è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, dove ha un proprio profilo personale seguito da 1,2
milioni di persone. All’interno di questo la Watts è solita
condividere fotografie realizzate in momenti di svago, in compagnia
di amici o colleghi, ma non mancano anche immagini promozionali dei
suoi progetti da interprete.
Naomi Watts e Liev Schreiber
5. Ha avuto una lunga
relazione sentimentale con l’attore. I due attori si erano
incontrati per la prima volta al gala annuale sui costumi al
Metropolitan Museum of Art nel 2005. Dopo essere rimasti in
contatto, i due si sono poi rincontrati, ufficializzando la loro
relazione. La coppia ha poi avuto due figli, rispettivamente nel
2007 e nel 2008. Nel 2016, dopo undici anni di relazione, i due si
separano, rimanendo in ottimi rapporti e continuando a crescere
insieme i loro figli.
Naomi Watts e Heath Ledger
6. È stata fidanzata con
l’attore. Dal 2002 al 2004 l’attrice ha avuto una
relazione con l’attore Heath Ledger. Nonostante il
loro rapporto sia durato poco, la Watts ha affermato di ricordare
con grande affetto la sua storia d’amore con l’attore, poi
tragicamente scomparso nel 2008.
Naomi Watts in The Ring
7. È stata protagonista del
remake del film horror. Tra i ruoli che hanno reso celebre
l’attrice vi è quello di Rachel Keller, del film horror The
Ring, remake dell’originale giapponese. Il film ha ottenuto
ottimi riscontri di pubblico, divenendo uno dei film horror più
famosi del genere, e permettendo all’attrice di conquistare grande
popolarità.
Naomi Watts in King Kong
8. Ha avuto un incidente sul
set. Durante le riprese del film diretto da Peter
Jackson, l’attrice cadde da un’elevata altezza dentro ad
un fosso, spaventando l’intero cast e la troupe. Fortunatamente la
Watts non ha riportato ferite, ringraziando per ciò le sue
conoscenze di yoga.
Naomi Watts in Twin Peaks
9. Non ha avuto un proprio
copione della serie. L’attrice, che ha preso parte alla
terza stagione di Twin Peaks, ha affermato che il livello
di segretezza riguardo la trama era tale da non aver ricevuto un
proprio copione, ma dovendosi invece presentare a casa del regista
David Lynch per poter leggere le proprie
battute.
Naomi Watts età e altezza
10. Naomi Watts è nata a
Shoreham, in Inghilterra, il 28 settembre 1968. L’attrice
è alta complessivamente 164 centimetri.
Naomi Watts sarà la principessa Diana
nel film di Oliver Hirschbiegel “Caught In Flight”. Si tratta di un
progetto da tempo in preparazione, a cui per un po’ di tempo è
stata legata Jessica Chastain, e che è incentrato sugli ultimi 2
anni di vita della “principessa triste”.
Lo sceneggiatore è Stephen
Jeffreys, autore di The Libertine.
E’ ufficialmente confermata la
notizia, che già circolava da un po’ di tempo, che Naomi
Watts sostituirà la collega Charlize Theron in J.Edgar ,
il prossimo film dell’instancabile Clint Eastwood.
La bella attrice britannica
interpreterà il ruolo di Helen Gandy, l’assistente personale di
Hoover che dopo la sua morte nel 1972 distrusse tutti i file
personali, i quali contenevano segreti sui più importanti
personaggi della scena politica americana. Nel cast del film, oltre
a Naomi sono già confermati Leonardo DiCaprio nel ruolo del
protagonista, Josh Lucas, Judi Dench, Armie Hammer e Ed
Westwick.
Naomi Watts
(Mulholland Drive, 21 Grammi, The Ring, Birdman, The
Divergent Series, The Impossible) sarà nel cast del film
In the Wolf Hour, scritto e diretto da
Alistrair Banks Griffin. Le riprese del film si
svolgeranno a New York.
La storia segue June Leigh, un’icona
culturale caduta in disgrazia che deve contare sulle proprie forze.
Quando uno sconosciuto persecutore inizia a minare la sua
debolezza, la donna comincia ad affrontare i suoi demoni in una
calda estate a New York.
Dopo il flop della serie
Gyspy, Naomi Watts è nelle
sale americane con il film The Glass Castle e,
prossimamente, la vedremo inun nuovo adattamento del
classico di Shakespeare Amleto che si intitolerà
Ophelia e che avrà come protagonista Daisy
Ridley.
La donna nei panni della quale non
ci vorremmo mai trovare è quella Sally del non memorabile film di
Woody Allen Incontrerai l’uomo dei tuoi
sogni, quando, dopo essersi dichiarata al suo capo,
riceve un garbato, cortese, ma fermo “sono lusingato, ma no,
grazie”. Non vorremmo essere al posto di Sally anche perché, nella
migliore tradizione alleniana, ha già alle spalle un matrimonio
naufragato e una mamma (già mamma di Bridget
Jones,Gemma Jones) lasciata dal
marito Anthony Hopkins per un’oca, ma che, a
differenza della figlia, si consola facendosi prendere in giro da
una sedicente maga che le promette un futuro di passione. Se però
consideriamo che Sally è Naomi Watts, che
nonostante la mascellona e il fisico androgino, è una delle attrici
più carismatiche di Hollywood, stentiamo a credere che
Antonio Banderas – che ai tempi, tra l’altro, non
faceva ancora il fornaio – l’avrebbe rifiutata, nel mondo
reale.
Come si fa a dire no a una che nel
2002 è stata inserita dalla rivista People nella classifica
dei 50 più belli dello star system? Che da anni è una delle attrici
più attive nella lotta contro l’Aids? E se questo non bastasse,
come si fa a snobbare una diventata famosa a 32 anni, sotto l’ala
protettrice di David Lynch che inserisce in
Mullholland drive quei cinque minuti
saffici di lei insieme a Laura Harring, durante i
quali ogni uomo – e qualche donna – si dimentica di non aver capito
niente della trama e scopre uno spasmodico interesse per come andrà
a finire?
Per l’allucinato capolavoro del
2001, la Watts ottiene numerosi riconoscimenti, e nonostante siano
più apprezzati dalla critica che dal pubblico, i deliri lynchani le
permettono di raggiungere, dopo, anche il cuore del mainstreaming,
grazie al remake dell’horror giapponese The
Ring. E pensare che la Watts, nata nel Kent e
naturalizzata australiana, inizia a recitare a soli 18 anni, nel
1986, in un film intitolato For Love Alone.
Dopo quella breve parentesi, la bionda decide che, per lei, è più
adatto il mondo della moda e comincia a lavorare prima come
indossatrice poi come redattrice di riviste del settore, senza mai
interrompere lo studio della recitazione.
Sul set di
Flirting, infatti, conosce le future dive
Thandie Newton e Nicole Kidman,
divenendo amica di entrambe, soprattutto dell’ex signora Cruise.
Dagli anni Novanta, fino all’incontro con David Lynch,
Naomi Watts ottiene molte particine in serie e pellicole
per il cinema e la tv, senza che nessuno si accorga di lei.
Scorrendo i titoli, tuttavia, si avverte già in nuce la
flessibilità che tuttora la accompagna nella scelta dei ruoli,
nonostante la bella Naomi renda decisamente di più nei film
drammatici e nei panni di donne disperate e tormentate, che nelle
commedie. Dopotutto, la sua infanzia non è stata tutta rose e
fiori, prima per la separazione dei genitori, quando è ancora
piccola, poi per la morte del padre, ex collaboratore dei Pink
Floyd, per overdose di eroina nel 1976. “Quando ci trasferimmo
dal Kent nel Galles, io e mio fratello studiavamo la lingua del
posto, in una scuola in mezzo al nulla, mentre tutti gli altri
perfezionavano l’inglese. Ovunque ci trasferissimo assumevamo
l’accento di quella regione e questo forse mi ha aiutata nel mio
lavoro. Comunque ricordo una buona dose di tristezza nella mia
infanzia, ma l’amore non mi è mai mancato”.
A 14 anni, Naomi
Watts si trasferisce in Australia, insieme al fratello, la
madre e il patrigno. Poi, negli anni 90, incoraggiata anche da
Nicole Kidman, Naomi si trasferisce a Los Angeles,
dove iniziano anni difficilissimi in cui accetta tutte le “parti di
merda” che riesce a trovare. “Per un periodo sono tornata di
nuovo in Australia, sempre per piccole parti. Una volta rientrata a
Hollywood tutti quelli che mi avevano spronata non sembravano più
interessati. In pratica, dovetti ricominciare tutto da capo. Non mi
inviavano neanche lo script perché a loro non conveniva. Mi ricordo
che una volta dovetti guidare per ore nella Valley per andare a
prendere tre pezzi di carta scritti da qualche orrendo pezzo di
merda”. “Nicole (Kidman) mi ha sempre offerto un enorme
appoggio, ma ce l’ho fatta perché a poco a poco il mio motto è
diventato ‘il lavoro genera lavoro’, così continuavo ad accettare
tutto”. Per un soffio non ottiene la parte che poi sarebbe
andata a Charlize Theron in L’avvocato
del diavolo. La stessa cosa succede con Ti
presento i miei, ma proprio quando le speranze di
Naomi sembrano esaurirsi, Mister Lynch, senza aver visto nessuno
dei suoi precedenti lavori, la scrittura immediatamente per
Mullholland Drive: “Sentivo che la
persona che stavo guardando nella foto aveva un talento enorme. Ho
visto qualcuno con una bella anima e una bella intelligenza, capace
di supportare i ruoli più vari”. Dopo, la strada della ragazza
che nessuno voleva, è tutta in discesa.
Oltre a The
Ring, Naomi recita in Ned
Kelly – dove si innamorerà, ricambiata, di
Heath Ledger – e in Le
divorce, insieme a Kate Hudson, ma
anche negli inquietanti episodi di Rabbits,
firmati dal mentore Lynch.
Nel 2004, per l’interpretazione di
Ann Darrow nel remake di King Kong, firmato
da Peter Jackson, vince il Saturn Award come
migliore attrice protagonista, ma è nel 2006 che dà un’altra bella
prova, nel godibilissimo remake di una pellicola del 1934,
Il velo dipinto, dove veste i panni di una
moglie insoddisfatta che si accorge troppo tardi aver avuto accanto
per tutta la vita un marito migliore di lei e che, tra l’altro, è
Edward Norton. Per la parte di Kitty Garstin, la
stampa americana la paragona a Greta Garbo, prima a interpretare il
ruolo, e scrive che la Watts riesce a coinvolgere lo spettatore
quasi più della grande diva. Sul set de Il velo
dipinto, Naomi conosce anche l’attore e regista
Liev Schreiber, col quale intreccia una relazione
che dura tuttora e dalla quale sono nati Alexander e Samuel Kai. La
coppia, inoltre, ha recentemente dichiarato di desiderare una
bambina.
Nel 2007, per Naomi, arriva un
altro grande nome, quello del regista David
Cronenberg, nonostante in La promessa
dell’assassino l’attrice venga, in parte,
oscurata, così come Vincent Cassel, dalla
preponderanza del corpo di Viggo Mortensen e dalla
scena, ormai cult, di lui che, nudo e coperto solo dai tatuaggi,
combatte in una sauna contro due energumeni. Sempre nel 2007
interpreta Funny games insieme a
Tim Roth che non esita a definire la pellicola
“più più disturbante della mia carriera. È stata brutale”.
Dal canto suo, il regista Michael Haneke dichiara:
“Per quanto mi riguarda ho posto una sola condizione: che la
protagonista fosse Naomi Watts”. Arrivano poi, tra gli altri,
The International (2009) e il non eccelso
J. Edgar (2011), diretto da
Clint Eastwood, dove tutti gli
attori, lei compresa, non sono che delle comparse che supportano il
gioco tra Leonardo Di Caprio e Armie
Hammer.
Con The Impossible di Juan Antonio
Bayona, basato sulla vera storia di una famiglia scampata
allo tsunami del 2004, Naomi ottiene le nomination come miglior
attrice protagonista, concorrendo sia per l’Oscar, che per il
Golden Globe. Oggi, nonostante sia stata massacrata dalla stampa
inglese per la sua interpretazione di Lady Diana, ai suoi fan piace
sempre ricordarla, nominarla e magnificarla nel suo vero stato di
grazia, cioè nei panni di Cristina, la disperata vedova assetata di
vendetta, in 21 grammi. Il film di Alejandro
Gonzáles Inárritu, forse il vero capolavoro della sua
“Trilogia della morte”, mastica e sputa le certezze dello
spettatore. La “trinità” Watts, Sean Penn e
Benicio Del Toro – e diciamolo, la pazzesca
storia d’amore dei primi due – dà vita a un ingranaggio così
naturale e al tempo stesso sconvolgente, da far desiderare che una
come Naomi lasci definitivamente perdere le Kate
Hudson e i King Kong e scelga ancora di farci piangere
come si deve, come quando, dopo che le hanno investito il marito e
le figlie sussurra: “Non è vero quello che dicono tutti. La
vita non continua”.
Naomi Watts sarà la protagonista come moglie di un
Serial Killer nel prossimo film del documentarista Errol
Morris. Arriva
direttamente dal Toronto Film Festival la
rivelazione che l’attrice Naomi Watts ha da poco
firmato un contratto per recitare in Holland,
Michigan che è attualmente in fase di produzione ed è
stato descritto
al pubblico come un thriller di periferia con un filo di umorismo
dark.
Scritto dallo sceneggiatore Andrew Sodroski,
Holland, Michigan vedrà come interprete
principale la stessa Watts che vestirà gli abiti
di una moglie scopertasi profondamente ferita quando arriverà a
credere che il marito la stà tradendo.
Per vendicarsi, deciderà a quel punto di iniziare una relazione
tutta sua, ma alla fine scoprirà che il marito non stà vedendo
qualcun’altro bensì è un vero e proprioserial killer .
Queste sono le affascinanti premesse per quello che potrebbe
rivelarsi al pubblico come un thriller intrigante e molto
complesso.
Come documentarista, Morris ha ripetutamente fatto
propria l’arte di svelare le verità difficili nascoste dietro ad
argomenti tabù e conHolland, Michigan, effettuerà il salto
definitivo dai documentari al cinema
narrativo.
Nessuna data di uscita è stata ancora fissata ma entrambi,
Morris e Watts avranno altri
progetti da fronteggiare prima di potersi dedicare a questo nuovo
lavoro. Nel frattempo,
l’attrice due volte candidata all’Oscar sarà nelle sale il 1 °
novembre 2013 nei panni della principessa Diana
nel biopic Diana.
La bella Naomi
Watts sarà al fianco di Jake Gyllenhaal
in Demolition, nuovo film diretto da
Jean-Marc Vallée, regista nominato all’Oscar per
Dallas Buyers Club.
Demolition è la storia di un
banchiere che vede andare in frantumi la sua vita dopo la morte
della moglie, e che prenderà una misteriosa strada dopo aver
incontrato uno sconosciuto.
Naomi Watts
(Mulhollad Drive, The impossible, King Kong, Birdman) e
Octavia Spencer (Divergent saga, Il diritto di
contare), saranno nel cast di Luce. Il film sarà
diretto da Julius Onah e le riprese cominceranno a
New York.
Nel cast anche Tim
Roth (The Hateful Eight, Grace di Monaco, Tutti dicono I
love you, Pulp Fiction) e Kelvin Harrison Jr (12
anni schiavo, A Birth of a Nation, Mudbound). Il film è
scritto da Ohan e da JC Lee ed è basato su una
storia scritta da Lee. John Baker, Ohan e
Andrew Yang sono i produttori mentre Rob
Feng, Ameber Wang sono i produttori
esecutivi.
Kelvin Harrison Jr. interpreta
un adolescente africano ed ex soldato bambino che vive in un
sobborgo con i genitori interpretati da Naomi Watts e Tim Roth.
Octavia Spencer interpreta un insegnante che si rende conto della
sua visione riguardo alla violenza politica.
Montblanc festeggia il suo nuovo
Concept Store e più grande del mondo, situato in Giappone.
All’inaugurazione molte star presenti, fra le più belle Naomi Watts
e Jessica Alba, Amber Heard. Premiato anche Nicolas Cage.
Mai sottovalutare il potere del trucco
nel cinema e soprattutto di un naso in lattice, per ulteriori
conferme chiedere a Nicole Kidman che nel 2002 si aggiudicò l’Oscar
come
Arriva dall’Hollywood Reporter la
notizia che Naomi Watts è in trattative per
interpretare la madre di Brie Larson (premio Oscar
per Room) nell’adattamento
cinematografico di The Glass Castle,
libro di memorie di Jeanette Walls. La pellicola
racconterà la storia della Walls, una ragazza cresciuta con una
famiglia i cui ideali anticonformisti li portano a vivere come
nomadi per gran parte della loro esistenza, spostandosi tra le
città americane del deserto sud-ovest.
La sceneggiatura era stata scritta
inizialmente da Marti Noxon (Buffy the Vampire
Slayer, Fright Night) poi rielaborata da Andrew
Lanham. Alla regia ci sarà Destin
Cretton, che aveva già diretto Brie Larson nel film che
segnò il suo debutto al cinema, Short Term
12. Naomi Watts è attualmente nelle
sale italiane con The Divergent Series:
Allegiant. Prossimamente la vedremo in La
Foresta dei Sogni di Gus Van Sant al fianco di
Matthew McConaughey, in Demolition
insieme a Jake Gyllenhaal e in About Ray
con Elle Fanning.
L’attrice è entrata anche a far
parte del cast dell’attesissima terza stagione di Twin
Peaks, la celebre serie ideata da David
Lynch, con il quale la Watts aveva già lavorato in
Mullholland Drive. Tra i prossimi
progetti dell’attrice figurano anche il thriller psicologico
Shut In, il nuovo dramma di Colin
Trevorrow (regista di Jurassic
World) dal titolo The Book of
Henry, e il biopic sportivo The
Bleeder al fianco del compagno Liev
Schreiber.
Il castello di vetro, recensione del film con Brie
Larson
Vivace e affascinante attrice
emergente, Naomi Scott sta costruendo una solida
carriera attraverso ruoli dinamici accanto a importanti attori e
registi.
Di recente è apparsa nel film di
Patricia Riggen “The 33”
accanto a Juliette Binoche,
Gabriel Byrne e Antonio Banderas. Il film è
tratto dalla storia vera del salvataggio nel 2010 dei 33 minatori
cileni rimasti intrappolati per 69 giorni in una miniera d’oro e di
rame. Naomi Scott interpreta Escarlette, la figlia di Banderas, il
capo dei minatori.
Naomi Scott film foto
biografia
Inoltre è apparsa in The Martian di Ridley
Scott, è stata la protagonista nel film Disney Channel Lemonade
Mouth e del corto di Lee Toland Krieger
Modern/Love, prodotto da Roman
Coppola. In TV ha lavorato nella serie prodotta da
Steven Spielberg, Terra
Nova.
Oltre a saper recitare,
Naomi Scott è un’ottima cantante e compositrice.
Il suo EP “Promises” è stato pubblicato il 5 agosto del 2016.
Con ruoli da protagonista in recenti
film di grande successo, Naomi Scott è diventata
una delle attrici di punta del momento, pronta ad affermarsi sempre
più nell’industria cinematografica. Apprezzata per la sua
versatilità, l’attrice è dunque oggi impegnata su più fronti nel
far valere il proprio talento artistico.
Ecco 10 cose che non sai di
Naomi Scott.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Naomi Scott: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film
colombiano The 33 (2015), dove recita nei panni della
figlia del personaggio interpretato da Antonio
Banderas. Successivamente viene scelta per
ricoprire il ruolo di Kimberly, alias Pink Ranger nel film
Power Rangers
(2017), dove ha modo di recitare con Becky
G, Bryan
Cranston ed Elizabeth
Banks. Il vero successo arriva però nel momento in cui
viene scelta per interpretare Jasmine nel live action Disney di
Aladdin (2019),
con Will
Smith. Nello stesso anno è poi protagonista del film
Charlie’s Angels, con Kristen
Stewart e Ella
Balinska.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Il primo ruolo ricoperto dalla
Scott è stato quello di Megan per la serie televisiva Life
Bites (2009), per poi recitare nel film Lemonade
Mouth (2011), e in seguito in Terra Nova (2011), dove
interpreta il ruolo di Maddy Shannon. Prende poi parte a due
episodi della serie televisiva Lewis (2015).
8. Ha scritto, diretto e
prodotto un cortometraggio. Nel 2019 la Scott esordisce
alla regia del suo primo cortometraggio, scritto insieme al marito.
Si tratta di Forget You, visibile su YouTube, che
attraverso l’elemento musicale esplora le difficoltà del
dimenticare chi si è amato. Per l’occasione, la Scott ha inoltre
ricoperto per la prima volta anche il ruolo di produttrice.
Naomi Scott: chi è suo marito
7. Ha sposato uno
sportivo. Dal 2010 l’attrice ha una relazione con il
calciatore inglese Jordan Spence, appartenente
alla squadra ADO Den Haag. La coppia si è in seguito sposata nel
giugno 2014, mantenendo privata la cerimonia. I due, infatti, già
piuttosto esposti al pubblico per via dei loro mestieri, cercano di
mantenere il più possibile un velo di riservatezza sulla propria
vita privata.
Naomi Scott in The Martian
6. Ha un piccolo ruolo nel
film. Nel 2015, ancora semi sconosciuta, l’attrice ottiene
una piccola parte nel film The Martian,
con Matt
Damon. Qui è membro del JPL, ovvero il Jet Propulsion
Laboratory, ma il suo personaggio compare soltanto sullo sfondo
della scena in cui compare. Nella versione estesa del film, invece,
l’attrice è possibile sentire l’attrice recitare alcune
battute.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Naomi Scott canta Speechless in
Aladdin
5. Ha interpretato il nuovo
brano nel film. Per il film live action di
Aladdin sono stati riproposti alcuni dei celebri brani
dell’originale animato, a cui si è aggiunto il nuovo brano
Speechlees, in italiano tradotto come La mia
voce. Il brano, che ha ricevuto una nomination come miglior
canzone ai Critics’ Choiche Award come miglior canzone, è
stato personalmente eseguito dalla Scott, che oltre ad essere
attrice è anche un’affermata cantante.
Naomi Scott in Aladdin
4. Stava quasi per non
ottenere la parte. Presentatasi per il ruolo della
principessa Jasmine, l’attrice stava inizialmente perdendo la parte
in favore di un’altra attrice, di origini indiane. Tuttavia,
infine, il regista Guy Ritchie decise di optare
per la Scott poiché aveva riscontrato un maggior chimica di coppia
con l’interprete di Aladdin.
3. Ha ottenuto significativi
riconoscimenti. Per il suo ruolo nel film l’attrice è
stata particolarmente lodata per aver saputo rendere autoritario e
caratterialmente forte il personaggio di Jasmine. La Scott è stata
poi nominata ai Saturn Awards come miglior attrice non
protagonista, mentre ha vinto il Teen Choice Awards come miglior
attrice in un film fantasy/sci-fi.
Naomi Scott in Charlie’s
Angels
2. Aveva già lavorato con la
regista del film. Nel film Power Rangers,
l’attrice aveva avuto modo di lavorare con Elizabeth
Banks, che lì interpretava il ruolo della villain. Colpita
dalle capacità della Scott, la Banks decise di tenerla in
considerazione per un ruolo nel suo film Charlie’s Angels,
all’epoca in pre-produzione. Alla fine, le affidò quello di Elena
Houghlin, una delle tre protagoniste.
Naomi Scott: età e altezza
1. Naomi Scott è nata a
Londra, in Inghilterra, il 6 maggio 1993. L’attrice è alta
complessivamente 163 centimetri.
Naomi Scott è una
delle attrici del momento, capace in pochi anni di riuscire a
conquistare una grande fetta di pubblico con le sue performance,
tra cui quella recente di Aladdin in cui interpreta la principessa
Jasmine, oltre che con la sua innegabile bellezza. L’attrice ha
cominciato questa attività quando era ancora una ragazzina e sin da
subito ha dimostrato di scegliere i ruoli migliori tali da rendere
giustizia ai suoi talenti e al suo stile recitativo. Ecco,
allora, dieci cose da sapere su Naomi Scott.
Naomi Scott film
1. Ha iniziato con le serie
tv. L’attrice ha cominciato la sua carriera nel mondo
della recitazione, debuttando nella serie Life Bites nel
2009. In seguito, ha lavorato anche in Terra Nova (2011),
By Any Means (2013) e Lewis (2015). Inoltre ha
partecipato a diversi corti, come Lemonade mouth: Somebody
(2011), Modern/Love (2012), Our Lady of Lourdes
(2013), Hello, Again (2014) e Naomi Scott: Lover’s
Lies (2017), e anche nel film tv Lemonade Mouth
(2011).
2. Ha lavorato in alcuni
film. Nonostante la sua carriera si sia svolta
principalmente sul piccolo schermo, la giovane attrice ha lavorato
anche in alcuni film, come The 33 (2015), Power Rangers (2017) e
Aladdin (2019). Inoltre, la si vedrà a breve sul grande
schermo con il film
Charlie’s Angels (2019), reboot della serie di film dei
primi anni 2000 e ispirato alla serie che ha avuto successo tra gli
anni ’70 e ’80.
Naomi Scott Power Rangers
3. Si davvero tagliata i
capelli. In Power Rangers, durante la scena in
cui Kimberly, personaggio della Scott, si taglia i capelli,
l’attrice ha deciso di tagliarseli veramente, dando alla scena un
tocco più realistico.
4. Avrebbe dovuto
interpretare un altro personaggio. Inizialmente, Naomi
Scott, che interpreta Kimberly / Pink Ranger, aveva fatto il
provino per dare vita al personaggio di Trini / Yellow Ranger.
Tuttavia, l’attrice venne ritenuta più adeguata per il ruolo poi da
lei realmente interpretato.
Naomi Scott marito
5. Si è sposata molto
giovane. L’attrice, classe 1993, ha cominciato a
frequentarsi con Jordan Spence, calciatore inglese
del 1990, dal 2010. I due si sono sposati nel giugno del 2014 e da
allora non si sono più lasciati. La coppia non ha ancora avuto
figli.
Naomi Scott Aladdin
6. Stava per perdere il
ruolo. Quasi per un soffio, l’attrice stava per perdere il
ruolo di Jasmine che stava per essere affidato all’attrice indiana
Tara Sutaria. Tuttavia, il regista Guy Ritchie ha scelto Naomi principalmente
perché secondo lui la giovane attrice aveva una maggior chimica con
il Mena Massoud, protagonista del film. Una scelta vittoriosa per
il regista, dato che l’attrice ha dato vita ad una perfetta
principessa Jasmine.
7. Ha cantato in questo
film. L’attrice ha dichiarato di aver cantato in molte
parti del film, grazie al lavoro con Simon Hayes
(che aveva già lavorato per Les Miserables) per quanto concernevano i numeri
musicali. Per l’attrice “è stata una vera opportunità cantare live,
canto letteralmente a cappella sul set; la parte più brutta è che
non puoi realmente sentirti”.
Naomi Scott Instagram
8. Ha un profilo sul
social. L’attrice, come la maggior parte dei suoi
colleghi, ha aperto un proprio account su Instagram che è seguito
da qualcosa come 2,3 milioni di persone. Tra i vari post che
spuntano sulla sua bacheca, ci sono molte foto che la vedono
protagonista tra momenti lavorativi e di svago.
9. Sono molte le foto con il
marito. Grazie alla sua attività sul social, l’attrice
dimostra di avere una certa dose di ironia e di autoironia. La
giovane coinvolge il marito in molte sue foto che spesso hanno un
taglio spiritoso, ritratto in momenti quotidiani o di svago.
Naomi Scott: età e altezza
10. Naomi Grace Scott è nata
il 6 maggio del 1993 a Londra, in Inghilterra, e la sua
altezza complessiva corrisponde a 167 centimetri.
Dopo le prime immagini ufficiali
diffuse da Entertainment Weekly, ecco una nuova foto dal live
action di Aladdin che ritrae Naomi
Scott nei panni della principessa Jasmine. L’attrice,
vista in Power Rangers, incarnerà la principessa
Disney, sulla scia di quanto già fatto da Lily
James in Cenerentola e Emma
Watson in La Bella e la Bestia.
Aladdin: il
teaser trailer del
live action con Will Smith
Diretto da Guy
Ritchie (Sherlock
Holmes, Operazione U.N.C.L.E.) e
scritto da John August (Dark
Shadows, Big Fish – Le Storie di Una Vita
Incredibile), Aladdin
è interpretato da Will
Smith (Alì, Men in
Black) nei panni del Genio con il potere di esaudire
tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada
magica.
Mena
Massoud (Jack Ryan) è il
protagonista, lo sfortunato ma adorabile ragazzo di strada
innamorato della bellissima figlia del Sultano, la Principessa
Jasmine, interpretata da Naomi
Scott (Power Rangers), che
vuole scegliere liberamente come vivere la
propria vita. Marwan
Kenzari (Assassinio sull’Orient
Express) è Jafar, un malvagio stregone che
escogita un piano diabolico per destituire il Sultano e regnare su
Agrabah; mentre Navid
Negahban (Homeland: Caccia alla
Spia) interpreta il Sultano, il sovrano di
Agrabah, impaziente di trovare un marito adatto alla
figlia Jasmine.
Aladdin è
prodotto da Dan Lin (The LEGO
Movie), mentre il vincitore del Golden Globe
Marc Platt (La La
Land), Jonathan Eirich
(Deathnote) e Kevin De La
Noy (Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno) sono i produttori esecutivi. La colonna
sonora è composta dall’otto volte Premio Oscar Alan
Menken (La Bella e la
Bestia, La
Sirenetta) e comprende nuove versioni dei brani
originali scritti da Menken e dagli autori premiati con
l’Oscar Howard Ashman (La
Piccola Bottega degli Orrori) e Tim
Rice (Il Re Leone), oltre a
due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori,
vincitori dell’Oscar e del Tony Award, Benj Pasek e Justin
Paul (La La Land, Dear Evan
Hansen).
La super ex modella Naomi
Campbell è entrata a far parte del cast dell’attesa nuova
serie televisiva targata FOX, Empire che inizierà nel 2015 e che
vedrà protagonista l’attore Terrence
Howard nei panni di Lucious Lyon, star
della musica nonché manager alla guida della compagnia Empire
Entertainment. A confermare la voc è stato uno produttori dello
show, Lee Daniels, che ha così commentato: “Naomi è un’attrice
meravigliosa. Sottovalutata, nella mia mente. Sarà una Camilla
stupenda. Sono entusiasta di avere tra noi una delle mie più care
amiche.”
Lo show prodotto da Fox avrà in
cabina di comando Lee Daniels (The
Butler) e Danny Strong (Game
Change). La neo attrice invece
interpreterà Camilla, una donna seducente
coinvolta in una sensuale relazione
con Hakeem (Bryshere
Gray), un ragazzo ben più giovane di lei che è anche
l’erede al trono di suo padre, sul quale lei esercita una forte
influenza.
Sony
Pictures ha rilasciato un trailer
ufficiale di I
Wanna Dance With Somebody, il dramma
biografico in arrivo sulla vita e la musica di Whitney
Houston. Il video ci offre il nostro primo sguardo al
ritratto di Naomi Ackie della leggendaria
cantante. Il contributo video ci offre un’anteprima dell’ascesa
alla fama e della carriera di Houston, nonché del suo legame con il
produttore Clive Davis.
Il film dovrebbe arrivare
nelle sale il 21 dicembre, contrapponendolo direttamente al sequel
animato della DreamWorks:
Ilgatto con gli stivali: L’ultimo
desiderio. Nello stesso mese
debutteranno anche altri film di alto profilo, tra cuiAvatar:
The Way of
Water e Babylon.I Wanna Dance With Somebody,
titolo derivato da una delle canzoni iconiche di Houston, è diretto
da Kasi Lemmons (Harriet) da una
sceneggiatura scritta da Anthony McCarten (Bohemian
Rhapsody). Insieme ad Ackie ci
sono nel cast anche
Stanley Tucci, Ashton Sanders, Tamara Tunie, Nafessa Williams e
Clarke Peters.
“Il film è una
celebrazione potente e trionfante dell’incomparabile Whitney
Houston“, recita la sinossi. “È un
ritratto senza esclusione di colpi della donna complessa e
poliedrica dietro a The Voice. Da ragazza del
coro del New Jersey a uno degli artisti discografici più venduti e
premiati di tutti i tempi, il pubblico è coinvolto in un viaggio
stimolante, toccante e così emozionante attraverso la vita e la
carriera pionieristiche di Houston, con esibizioni mozzafiato e una
colonna sonora dei successi più amati dell’icona come non li hai
mai sentiti prima. Non vuoi
ballare?“
I produttori sono McCarten,
il produttore vincitore di un Grammy Clive Davis, Pat Houston, e
Larry Mester e Denis O’Sullivan della Primary Wave, con Stella
Meghie ( The Photograph), che in precedenza era stata assegnata alla regia, ma è
ancora produttore esecutivo. I
Wanna Dance With Somebody è una
coproduzione di The Whitney Houston Estate e Primary Wave. A
causa della benedizione dell’eredità di Houston e di Davis, il
progetto è stato autorizzato a utilizzare il catalogo e la voce del
defunto cantante. Anche Nicole Brown, Shary Shirazi e Brittany
Morrissey supervisioneranno il progetto per conto di TriStar
Pictures.
Iniziano oggi, lunedì 4
marzo, le riprese del nuovo film di Nanni Moretti, tratto dal romanzo Tre
piani di Eshkol Nevo. Prodotto da Sacher Film e Fandango, con
Rai Cinema e Le Pacte su sceneggiatura di Nanni Moretti,
Federica Pontremoli e Valia Santella, il film è interpretato da
Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Alba Rohrwacher, Adriano
Giannini, Elena Lietti, Nanni Moretti, Denise Tantucci, Alessandro
Sperduti, Anna Bonaiuto, Paolo Graziosi, Tommaso Ragno, Stefano
Dionisi.
Il film uscirà nel 2020 e
sarà distribuito in Italia da 01 Distribution, in Francia da Le
Pacte e nel resto del mondo da The Match Factory.
Tra gli autori con l’identità più
forte nel panorama cinematografico italiano, Nanni
Moretti è senza dubbio uno di quei registi per i quali il
pubblico affezionato si mette in fila al botteghino e prende nota
della data d’uscita del suo nuovo film. In questo 2023, il giorno
da cerchiare di rosso sul calendario è il 20 aprile 2023, quando
uscirà Il Sol
dell’Avvenire, distribuito da 01
Distribution, un viaggio nel mondo del cinema e del circo, in
cui Moretti ritrova una serie di volti che lo hanno accompagnato
per lungo tempo nella sua filmografia.
Margherita Buy, Barbora Bobulova,
Silvio Orlando e Mathieu Amalric sono
i protagonisti di questa storia in cui Moretti scrive, recita e
dirige se stesso.
In attesa dell’uscita in sala de
Il Sol
dell’Avvenire, vi suggeriamo di seguito cinque titoli
diretti dal regista che rappresentano se non il meglio in assoluto
della sua filmografia, sicuramente un riassunto, discrezionale e
dettato dal cuore, di una poetica forte, distintiva, sempre ironica
e contemporanea.
Ecce Bombo – 1977
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki
Lo studente universitario Michele
Apicella è un alter ego di Moretti e, dopo l’esordio di Io
sono un autarchico, ritrova qui quel piglio polemico e
satirico nei confronti della società post-sessantottina che in un
certo senso ha deluso le aspettative verso il futuro. Aspettative
che chiaramente il regista aveva, a 25 anni. Il film è passato alla
storia per molti momenti esilaranti, battute divenute iconiche e
scambi impareggiabili, ma il suo vero punto di forza è la sua
persistente attualità.
Se Ecce Bombo è
calato perfettamente nel proprio tempo, la sua critica, la sua
disillusione, la sua satira si fanno vivida rimostranza anche della
nostra contemporaneità, un cui (concetto trito ma sempre vero) i
ribelli di una volta sono diventati i padri dai quali ci si
ribellavano, c’è l’esigenza del divertimento a tutti i costi e
dell’autodeterminazione attraverso ciò che la gente pensa di noi.
Prima e meglio dell’Era dei social, Moretti aveva raccontato la
nostra realtà già con il suo secondo film.
Bianca – 1983
Ancora legato al “suo”
Michele Apicella, che questa volta diventa un professore di
matematica, Moretti si allontana per la prima volta dalla sua
impronta satirica e si affida a un personaggio più estremo,
esasperato e esasperante, esagerato, e soprattutto estremamente
solo. Il Michele di Bianca è il ritratto della
solitudine immerso in un mondo assolutamente surreale, in cui la
scuola dove insegna il protagonista “è la “Marilyn Monroe”,
istituto sperimentale formato da allievi studiosissimi e dal
comportamento irreprensibile, dotato di bar, pista elettrica,
flipper e slot machine per i professori, dove la foto del
Presidente della Repubblica è sostituita con quella di Dino Zoff e
i professori tengono lezioni su Gino Paoli e hanno uno psicologo a
disposizione.”
Soffermandosi sulle idiosincrasie
del suo protagonista, il film si ricorda anche per la sua
componente estremamente divertente, con molte scene (il barattolo
di nutella vi ricorda niente?) entrate nell’immaginario
collettivo.
Palombella Rossa – 1989
Uno dei film più iconici
della filmografia di Nanni Moretti, è anche uno dei suoi film più
amati e riconoscibili, che, ancora una volta, vede protagonista
Michele Apicella, questa volta funzionario del PCI. In seguito a un
incidente, Michele perde la memoria e non ricorda più chi è. Il
personaggio non si riconosce nel suo ambiente, e fatica a ricordare
la sua vita prima dell’incidente, quando all’improvviso, durante
una partita di pallanuoto, viene investito dai ricordi.
Ancora una volta la componente
autobiografica è importante, tuttavia in Palombella
Rossa il regista appare più disilluso, più personale nel
suo mostrare il cinismo con cui sta cominciando a guardare il
mondo, e per quanto il film mantenga il sarcasmo e il grottesco
ormai tipico del suo linguaggio, è un vero e proprio punto di
svolta nella filmografia del regista.
Caro Diario – 1993
Forse il film di maggiore
successo di Nanni Moretti fino a quel momento,
Caro Diario si pone come un ulteriore punto di
svolta nel racconto cinematografico che il regista fa del suo alter
ego Michele Apicella. Diviso in tre parti, il film è il racconto
per immagini di un diario personale che mostra questo protagonista,
ormai noto a chi ne segue la parabola attraverso la filmografia del
regista, che man mano si distacca da quella realtà in cui viveva
così a suo agio con le sue contraddizioni.
Questo Michele Apicella è più
disincantato e distante, forse più furbo, ma molto meno polemico,
più gentile e amabile, soprattutto quando si confronta con chi si
pone come custode culturale in un mondo verso il quale, sembra, è
sempre più estraneo. Il film gli è valso un Gran Prinx al
Festival di
Cannes, due David di Donatello al miglior film ella
migliore colonna sonora, e un Nastro d’Argento alla migliore
regia.
Mia Madre – 2015
Vero e proprio gioiello
nella sua produzione più recente, Mia Madre mette da parte Michele Apicella e
anche lo stesso Moretti come protagonista. Si affida però a
Margherita Buy, all’epoca alla terza
collaborazione con il regista (seguiranno Tre Piani e il prossimo Il
Sol dell’Avvenire) che nel film interpreta proprio una
regista che non si sente in grado di stare accanto alla madre
ammalata. Cosa che invece riesce benissimo a suo fratello Giovanni,
interpretato da un quantomai silenzioso Moretti, forse mai così
bravo, che nella realtà e nella finzione assume quasi le sembianze
di un angelo custode, una figura costante e presente che si prende
cura della madre, nella storia, così come del film stesso, nella
realtà.
In Mia Madre, Nanni Moretti
mette a nudo una inedita delicatezza, affidata principalmente alle
sue due splendide protagoniste, Buy e Giulia Lazzarini, che dirige
con tatto e attenzione, lasciando emergere un nuovo tono, un altro
colore, che non mette mai da parte completamente la sua
caratteristica ironia, ma la accompagna al dolore, in un costante
equilibrio di opposti.
Ci sono personaggi monumentali della
storia del cinema italiano che continuano a ispirare il pubblico
con opere accattivanti e illuminate. Uno di questi è proprio
Nanni Moretti, famoso attore, regista,
sceneggiatore e produttore italiano, conosciuto grazie a film come
Ebbe Bombo, Il Caimano,
La stanza del figlio e molti altri ancora.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Nanni Moretti e
la sua straordinaria carriera.
Nanni Moretti film
10. Nato a Brunico,
in provincia di Bolzano, il 19 agosto del 1953, da genitori di
origini calabro-romane, sin da ragazzo Nanni Moretti comincia a
coltivare due delle sue grandi passioni, la
pallanuoto e il cinema. Durante
l’adolescenza entra a far parte della S.S. Lazio Nuoto e nel 1970
arriva a giocare nella nazionale italiana juniores di
pallanuoto.
9. Nonostante la
sua passione per lo sport, Nanni continua sempre di più ad
innamorarsi del cinema tanto che arriva a vendere la sua collezione
di francobolli per acquistare una camera Super8.
In questo periodo quindi Moretti inizia a sperimentare e gira con
la sua Super8 due cortometraggi dal titolo La
Sconfitta (1973) e Patè de bourgois
(1973).
Nanni Moretti in Padre Padrone – Fonte: Wiki
8. Durante quegli
anni comincia anche a frequentare alcuni cineclub romani dove entra
in contatto con personalità importante del mondo del cinema e del
giornalismo, ampliando così i suoi orizzonti culturali. Grazie al
suo innato talento per la regia e alla sua voglia di sperimentare
nel 1976 Nanni gira il suo primo lungometraggio, Io sono un
autarchico, sempre girato in Super8, che attira
l’attenzione di alcuni importanti registi.
7. Nel 1977,
infatti, i famosi fratelli registi Paolo e Vittorio
Taviani, gli offrono una parte del film Padre
Padrone. Eppure la vera svolta nella sua carriera di
regista e attore arriva nel 1978, anno d’uscita di Ecce
Bombo.
Nanni Moretti in Ecce Bombo
6. Presentato al
31º Festival
di Cannes, Ecce Bombo è il primo film
davvero importante diretto e interpretato da Nanni
Moretti, film che segna l’inizio della sua folgorante
carriera nel cinema.
Protagonista del film è Michele
(Nanni Moretti), uno studente universitario,
impegnato con gli studi, i rapporti con gli amici di una vita Mirko
(Fabrio Traversa), Vito (Paolo
Zaccagnini) e Goffredo (Piero Galletti),
la famiglia e le ragazze. Il film è un semplice racconto della
quotidianità di Michele, un ragazzo semplice che ama trascorrere il
suo tempo libero al cinema, in pizzeria o a bere seduto al bar
insieme agli amici. Durante quelle serate Michele discute di tutto,
di problemi comuni come i difficili rapporti con la famiglia, con
la sua ragazza Silvia o con le donne in generale.
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki
Anche i suoi amici sono pieni di
problemi; Mirko non sa come comportarsi con Olga (Lina
Sastri), un ragazza schizofrenica che abita con lui; Vito
è un impiegato annoiato e scontento; mentre Goffredo è uno studente
universitario molto pigro. Dal canto suo Michele, invece, si tiene
impegnato facendo da tutor ai ragazzi del liceo che si preparano
per la maturità.
Un giorno Michele, stanco delle
serate passate a vegetare insieme ai suoi amici fuori al solito
bar, decide di trasformare le loro riunioni in una sorta di terapia
di gruppo, per tentare di risolvere così i loro rispettivi
problemi. Ben presto però i loro incontri si trasformano in lunghe
conversazioni filo esistenziali e senza un obiettivo preciso.
Il film incanta il pubblico e la
critica al Festival di Cannes e non solo. Ecce
Bombo, infatti, fa strage di consensi anche tra il pubblico pagante
e finisce con l’incassare 2 miliardi di vecchie
lire a fronte del 180 milioni spesi per la
realizzazione.
Nanni Moretti in Bianca
5. Dopo un
incredibile inizio, la carriera di Nanni Moretti
prosegue senza intoppi negli anni ottanta. Il pubblico e la
critica, entrambi incantati dallo stile così diretto di questo
giovane attore e regista, continuando a seguire con attenzione la
carriera di Moretti.
Nel 1981 è la volta di Sogni
d’Oro, il primo film di Nanni girato in 35 mm, che porta
il regista a concorrere alla a Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, conquistando
l’ambito Leone d’argento. Solo tre anni più tardi,
Moretti sbarca di nuovo al cinema con il film
Bianca.
Il film racconta la storia di
Michele Apicella (Nanni Moretti), un giovane
professore di matematica che cambia casa e comincia una nuova vita.
Pieno di fobie e ossessioni, come quella per l’igiene e
l’osservazione quasi maniacale dei dettagli, Michele fa fatica ad
adeguarsi alle nuove situazioni.
Nanni Moretti in Bianca
Nel nuovo palazzo conosce alcuni dei
suoi vicini, la coppia di sposi Massimiliano (Vincenzo
Salemme) e Aurora (Enrica Maria
Modugno), sempre pieni di preoccupazioni e problemi, e
Siro (Remo Remotti), un signore molto anziato ma
amante delle donne e della bella vita. Michele, inoltre, lavora in
una sorta di folle istituto sperimentale pieno di studenti
diligenti, dotato di bar e sala giochi, dove i professori
idolatrano Dino Zoff e tengono lezioni sulla musica di Gino
Paoli.
Nel suo tempo libero Michele si
diverte a osservare il comportamento delle sue coppie di amici,
trascrivendo tutte le sue riflessioni poi catalogate in un
archivio. La sua vita è ostaggio di una rassicurante routine fino a
quando un giorno tutto cambia a causa di una strana catena di
omicidi che coinvolgono i suoi amici. In questo frangente, Michele
inizia una relazione con Bianca (Laura
Morante), l’insegnante di francese della sua scuola,
relazione che il giovane non sa proprio come gestire.
Nanni Moretti in Caro Diario
4. Negli anni a
seguire, Moretti dirige e interpreta altri due film, La
Messa è Finita (1985) – vincitore dell’Orso d’Argento al
Festival di Berlino del 1986 – e
Palombella Rossa (1989). Arriviamo così agli anni
novanta e al film Caro Diario, vincitore del
premio per la migliore regia al Festival di Cannes
nel 1994.
Diventato un vero e proprio classico
della cinematografia morettiana, Caro Diaro è un film diviso in tre
episodi dal titolo In Vespa, Le
Isole e Medici, che hanno come
protagonista Moretti e la sua vita. In questi tre episodi Nanni
racconta e si racconta, parlando delle sue esperienze, del suo
rapporto col il cinema, la critica
cinematografica e Hollywood.
Nanni Moretti in Caro Diario
Nel primo episodio Moretti si
abbandona a una lunga passeggiata in una Roma
estiva e quasi completamente deserta, godendo degli splendidi
paesaggi e della splendida
architettura. Il secondo episodio invece vede il
regista in viaggio alle Isole Eolie, come in una
sorta di fuga dalla frenetica quotidianità dei centri urbani. Nel
terzo episodio, quello più importante e conclusivo, Nanni racconta
della sua malattia e di come è riuscito a
sconfiggere il linfoma di Hodgkin.
Dopo anni di sintomi invalidanti
come prurito agli arti, spossatezza e dimagrimento, e cure inutili
di medici incompetenti, grazie a un suo amico e a una semplice TAC,
Moretti scopre finalmente la malattia. Inizia quindi per lui un
lungo cammino di guarigione che prevede prima un importante
intervento chirurgico e poi una cura farmacologica.
Nanni Moretti in Aprile
3. Dopo il successo
di Caro Diario, Nanni Moretti nel 1998 esce con un
nuovo film dal titolo Aprile, presentato in
concorso al 51º Festival di Cannes.
Il film è in realtà una sorta di
documentario che racconta di un piccolo periodo della vita di
Nanni Moretti. CI troviamo nel 1994, anno della
vittoria della destra e di Silvio Berlusconi alle
elezioni politiche. Il regista, dichiaratosi sempre profondamente
di sinistra, è sconvolto dall’ascesa di Berlusconi e dall’evidente
conflitto d’interessi collegato alla sua vittoria. Decide quindi di
cominciare a lavorare su di un documentario dedicato proprio alla
figura di Berlusconi e alla sua vita politica. Il progetto tuttavia
viene messo in stand-by e sostituito momentaneamente da un
musical.
Nanni Moretti in Aprile – Fonte: Wiki
Con le elezioni anticipate del 1996,
però, Moretti torna sui suoi passi e decide di ripescare l’idea del
documentario politico. Nello stesso periodo, inoltre, sua moglie
scopre di essere incinta e il regista tenta di dividere il suo
tempo tra lavoro e famiglia. A causa quindi delle tante
responsabilità e del poco tempo a disposizione, la scelta del
documentario viene nuovamente abbandonata a favore del musical.
Questo film, all’apparenza un po’
bizzarro, è in realtà una lunghissima riflessione sul
cinema e la politica e ovviamente sull’importanza della
paternità.
2. Negli anni
successivi Nanni Moretti continua a lavorare ai suoi ambizioni
progetti cinematografici. Dal duemila in poi, il regista arriva al
cinema con La Stanza del Figlio (2001), Il
Caimano (2006) – film dedicato alla figura controversa di
Berlusconi -, Habemus Papam (2011) e infine Mia Madre (2015).
Nanni Moretti, Tre Piani: il suo
nuovo film
1. C’è un ultimo
progetto a cui Nanni Moretti lavora da tanti anni e che purtroppo
non è ancora riuscito a portare sul grande schermo. Si tratta del
film Tre Piani, attualmente fermo in
post-produzione a causa della pandemia di Corona Virus. Liberamente
tratto dal romanzo Shalosh Qomot di Eshkol
Nevo, il film di Moretti è ambientato in Italia e racconta
la storia di tre nuclei familiari che abitano in tre appartamenti
tutti nello stesso condominio borghese.
Inizialmente il film, che sarebbe
dovuto arrivare in sala nel 2020 e presentato alla
Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia di
quest’anno, è stato bloccato dalla pandemia e la sua uscita
rimandata ai primi mesi del 2021. Di questo nuovo progetto non si
conosce molto ma sappiamo che nel cast ci sono tantissimo nomi
importanti del cinema italiano contemporaneo come Alba
Rohrwacher,Margherita
Buy, Riccardo
Scamarcio, Adriano
Giannini e lo stesso Nanni
Moretti.
Nanni Moretti è pronto a tornare all’opera a
tre anni di distanza da Habemus
Papam, film con cui il regista italiano salì
agli onori delle cronache nel 2011, ricevendo numerosi
riconoscimenti tra cui tre David di Donatello e sei Nastri
d’Argento.
L’attore, regista e produttore, al
momento non sembra vivere un periodo d’oro, la propria casa di
produzione, la Sacher, non naviga in buone acque, recente è
infatti l’annuncio circa la sospensione di qualsiasi attività di
acquisizione e distribuzione. Tuttavia, nonostante le difficoltà,
Moretti si è detto pronto a tornare dietro la macchina da presa, da
gennaio, infatti, cominceranno a Roma le riprese del suo nuovo
film, dal titolo provvisorio MiaMadre.
Il film sarà prodotto dalla stessa Sacher, da
Le Pacte e da Arte France
Cinema ed avrà come
protagonista Margherita Buy, il cui sodalizio
con Nanni Moretti procede ormai da lungo tempo.
L’attrice avrà il compito di portare sullo schermo una versione
femminile dello stesso regista (che nel film interpreterà il
fratello della donna), rappresentata in un periodo di profonda
crisi artistica ed emotiva.
La sceneggiatura, scritta in
collaborazione con Francesco Piccolo (già
cofirmatario de Il
Caimanoed Habemus
Papam) e Valia Santella, avrà
il compito di “descrivere la nostra confusione, la nostra
difficoltà a comprendere e a raccontare una crisi culturale e
sociale che riguarda tutti”.
Conferenza stampa gremita al cinema
Nuovo Sacher di Roma per la presentazione
de
Il sol dell’avvenire, nuovo attesissimo film di
Nanni Moretti. Con questo lavoro il regista
partecipa al
prossimo Festival di Cannes, assieme ad altri due italiani,
Marco Bellocchio ed Alice
Rohrwacher – “una regista molto interessante”, afferma
Moretti. “Mi dispiace che non ci sia Matteo Garrone”,
aggiunge. Il film, ci tiene a sottolineare con una battuta, non è
certo il suo ultimo: “Forse chiudo questa primissima fase della
mia carriera, alla quale poi seguirà la seconda, di un’altra
cinquantina d’anni, e forse anche una terza”. A chi gli
domanda come si stia preparando a sbarcare sulla croisette di
Cannes, il regista risponde così: “Vado a Cannes con il solito
spirito”. A proposito dell’esperienza di quel festival
aggiunge: “È bello quando c’è una platea che ride e si
commuove. Ancora più bello quando questa è enorme come al Palazzo
del cinema di Cannes”.
La costruzione de Il sol
dell’avvenire di Nanni Moretti
Il primo nucleo de
Il sol dell’avvenire nasce diverso tempo fa:
“Per quanto riguarda il film ambientato nel ’56, alcuni anni
fa, prima di Tre piani con le sceneggiatrici Federica Pontremoli e
Valia Santella cercammo di scrivere un film ambientato a
quell’epoca. Però, non ne eravamo soddisfatti. […] Dopo Tre piani,
aggiungendo alla compagnia Francesca Marciano, ho pensato di tenere
quell’ambientazione del ’56, ma […] volevo raccontare anche la vita
del regista”. Nanni Moretti precisa poi che
Il sol dell’avvenire non è stato influenzato dallo scoppio della
guerra in Ucraina, poiché: “La prima stesura è del giugno
2021”. Le riprese sono iniziate a inizio marzo 2022, ma la
sceneggiatura non ha subito modifiche importanti a seguito degli
eventi. Moretti racconta poi come il finale del film si sia evoluto
nel tempo. Senza anticipare nulla, si può dire che “L’ultima
ventina di inquadrature non era prevista nella sceneggiatura”.
Il loro inserimento è avvenuto in due fasi diverse: la prima,
l’ultimo giorno di riprese, la seconda, a montaggio già
iniziato.
Una scrittura molto femminile ne Il
sol dell’avvenire
Anche in questo nuovo lavoro,
Nanni Moretti torna a collaborare dunque con due
donne, cui se ne aggiunge una terza: Francesca
Marciano. Il regista rimarca la loro influenza positiva:
“Con Santella e Pontremoli lavoro da tanto tempo. Ora anche con
Francesca Marciano. Questo si riflette molto
positivamente sulle sceneggiature e sul mio desiderio di raccontare
figure femminili”. Francesca Marciano aggiunge delle
considerazioni su come sia cambiata la scrittura per il cinema
oggi, rispetto al passato: “E’ normale, per noi che abbiamo una
certa età, trovare che le cose cambiano. […] Per chi scrivere un
film, oggi, ad esempio, è una domanda diversa da quello che poteva
essere 30 anni fa. Roma aveva una quantità di produttori
indipendenti. […] Adesso abbiamo le piattaforme e le sale vuote.
Dobbiamo pensare a fare un cinema che forse non è più in sincrono
con la realtà di oggi. […] Il film non ha un giudizio su questo.
[…] Noi vogliamo fare dei film, Nanni vuole fare film che ancora
assomigliano a lui, alla sua etica, ai suoi principi, a ciò che è
importante per lui. Tutto è diverso, ma […] c’è una coerenza nel
lavoro artistico e immaginativo in questo film. Penso che sia
importante. Penso che sia anche una libertà, oggi più di prima,
fare film che rispondono a una visione del mondo che continua ad
avere il suo potere”.
Il sol dell’avvenire nelle parole
dei protagonisti
Silvio Orlando: “Erano 17 anni che non lavoravo
con Nanni ed ero molto felice che mi avesse richiamato. – L’ultimo
lavoro insieme era stato Il Caimano ndr. […] Vedendo il film sono
stato ancora più felice di essereci, perchè effettivamente è un
film che è un po’ una summa, la chiusura di un cerchio, della
storia personale che ho con Nanni, iniziata con Palombella rossa.
Questo film mi ha scosso dal profondo. […] Non è un film qualsiasi
per me, al di là della mia partecipazione”. Poi scherza:
“Ho detto mille volte nelle interviste che quando Nanni mi
chiama sono molto contento, anche felice, ma quando non mi chiama
sono molto più sereno. Dopo 17 anni di serenità, sono rientrato di
nuovo nella squadra. Però devo dire che questa volta è stato
veramente una passeggiata, è stato tutto molto gradevole”. Il
film è stato girato prevalentemente negli studi di Cinecittà. A
proposito di questo,
Silvio Orlando commenta: “Mi piace moltissimo
recitare in studio. […] perchè c’è più possibilità di
concentrazione. […] Avvicina di più a un’esperienza teatrale. Ti
senti molto più a fuoco in un set ricostruito. Una giornata ne vale
due rispetto a un set dal vivo. Sappiamo come è complicato girare
per le strade di Roma, ad esempio, in questi ultimi anni”.
Barbora Bobulova si
commuove raccontando come è entrata a far parte di quella che
chiama “famiglia morettiana”: “Voi siete una famiglia. Sono
entrata in questa famiglia dall’esterno. Mi sono sentita molto
accolta. […] Per me è stato bellissimo. Mi sono sentita accudita,
accarezzata. Ogni giorno sul set per me era un dono”. Prosegue poi
parlando delle sue affinità col personaggio di Vera, che
interpreta: “Già dal provino […] ho capito che questo personaggio
doveva essere mio. L’ho proprio sentito. A partire dal fatto che
fosse una sarta, mia nonna era una sarta. Poi, l’invasione
sovietica in Ungheria, mia madre è ungherese. Sono vissuta nel
socialismo. C’erano tantissimi elementi che mi rendevano affine a
questo personaggio. Quando Nanni mi ha scelto sono scoppiata a
piangere, come adesso. È stato un viaggio bellissimo. […] È stato
un privilegio anche lavorare con Silvio, mi ha dato
tantissimo”.
Margherita Buy, al suo quinto film con Nanni Moretti,
si dice molto contenta di aver partecipato a un lavoro così
“complesso”: “Ero molto curiosa di vedere anche tutte le altre
storie che si intrecciavano come sarebbero state rese”.
Riguardo al ritorno da attrice al fianco di Moretti e al loro lungo
percorso artistico insieme afferma: “Con Nanni […] prima siamo
stati sposati, poi fratelli, ora separati. Abbiamo fatto tutto il
percorso familiare. È bello ritrovarsi sul set e […] ricominciare
questi rapporti che si interrompono, poi riprendono. Avevamo fatto
Tre piani, film bellissimo, ma c’era una parte di dolore molto
forte che abbiamo vissuto sul set. Questo è stato un film non
facile, però in alcuni momenti mi sono anche molto
divertita”.
Di industria
cinematografica, piattaforme e cambiamenti
Non mancano una serie di domande
sullo stato del cinema italiano, sull’evoluzione dell’industria
cinematografica, sul nuovo mercato delle piattaforme e la crisi
delle sale. Rispetto a questi temi, Moretti espone il proprio punto
di vista.
Lo stato del cinema italiano
Moretti si dice convinto della
validità di molti registi e film italiani, che dimostrano la buona
salute del nostro cinema. Tuttavia, si concentra su ciò che intorno
ad essi si muove, focalizzando l’attenzione sui problemi del
mercato e non solo: “Il cinema italiano è vivo, come sempre. Ci
sono tanti registi, anche giovani – fino ai 65 anni – poi ci sono
Amelio, Bellocchio. […] E’ un cinema vivo di registi e film, però
privo di una cura, di attenzione intorno. Parlo ad esempio della
mancanza di belle trasmissioni sul cinema in televisione. […] A
volte il pubblico dà delle sorprese piacevoli”, cita il caso
dell’ampio successo Le otto montagne, “però intorno a questi film e
registi non c’è un’attenzione, una cura, che meriterebbero”. “I
film d’autore […] un tempo venivano ben preparati, coccolati,
uscivano al momento giusto. […] Ormai ci sono tanti film che
vengono gettati allo sbaraglio. Il pubblico non capisce cosa sta
uscendo, non capisce che tipo di film siano. […] Non è bello”.
Prosegue: “Un problema negli ultimi anni […] è stato, poi, che
tanti film teoricamente commerciali, praticamente, commerciali non
lo sono stati per niente. Questo, a proposito di industria
cinematografica è un fenomeno su cui riflettere”.
Le piattaforme
Sulle piattaforme e il loro ruolo
nell’industria cinematografica, Moretti ha le idee chiarissime e le
riassume, oltre che in una spassosissima sequenza de Il Sol
dell’avvenire, anche in una semplice affermazione: “Le
piattaforme vanno bene per le serie. I film si devono fare per il
cinema”.
Gli esercenti
A chi gli domanda cosa dovrebbero
fare gli esercenti per portare il pubblico in sala, Moretti
risponde così, da esercente della sala nella quale si svolge
l’incontro stampa: “Programmare buoni film” e cita alcuni
dei titoli che hanno fatto parte della programmazione più recente
del Nuovo Sacher. “In questo forse sono un po’ vecchio. Penso
che programmare buoni film sia la cosa principale”.
Nanni Moretti, fieramente contro
corrente
In questo panorama, il regista de
Il sol dell’avvenire rivendica infine il suo
essere stato sempre “contro corrente”, fedele al proprio modo di
fare cinema e alla propria idea di fruizione cinematografica,
indissolubilmente legata alla sala. “Ho sempre reagito andando
contro l’onda del momento. […] A metà anni 80 c’era la tendenza a
fare film fintamente internazionali, con cast e ambientazione
internazionale, in Italia, Firenze, o Venezia. Io ho reagito a
questa tendenza dominante […] con una mia casa di produzione – la
Sacher Film ndr- e producendo film italiani. […] Qualche anno dopo,
i cinema chiudevano […] e io ho aperto questa sala, andando contro
questa tendenza. Così anche più di 15 anni fa, quando gli
esordienti non se li filava nessuno, ho cominciato a fare […] Bimbi
belli, il festival con i registi esordienti. Anche ora, appunto, in
un momento di difficoltà delle sale, ho fatto finta di niente e ho
continuato a pensare, scrivere, girare, montare il mio film per gli
spettatori in un cinema. Quindi, cerco sempre di non preoccuparmi
troppo di quello che sta succedendo intorno”.
Il sol dell’avvenire, prodotto da Sacher Film e
Fandango, con Rai Cinema, Le Pacte, in collaborazione con France 3
Cinema, è in sala dal 20 aprile.
Nanni Moretti, incontrando una
stampa che sembrava non voler affatto vedere, ha raccontato questa
mattina la genesi e la produzione del suo film: la storia di un
papa riluttante.