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Lanterna Verde interpretato da Armie Hammer? L’attore prende in giro i fan

armie hammer lanterna verde

I fan della Justice League sanno che, trai membri della formazione annunciati per il film diretto da Zack Snyder mancano almeno tre elementi importanti per la squadra: Lanterna Verde, Hawkgirl e Martian Manhunter. Quest’ultimo ha esordito lo scorso anno nella prima stagione di Supergirl, in tv, e allo stesso modo, Kendra Saunders aka Hawkgirl è trai protagonisti di Legends of Tomorrow, sempre per la tv. Resta Lanterna Verde, per cui è previsto un film standalone nel 2020. Ma chi sarà l’attore che interpreterà Hal Jordan?

Lanterna Verde interpretato da Armie Hammer?

Di recente, alcuni rumors hanno cominciato a far circolare il nome di Armie Hammer come possibile attore scelto per interpretare questo ruolo, e, sebbene non ci siano state conferme o smentite da parte della Warner Bros, sembra che Hammer non abbia perso l’occasione di prendere in giro i suoi fan.

Ecco cosa ha scritto Armie Hammer sul suo account Twitter.

Lanterna Verde dovrebbe arrivare al cinema nel 2020 con un progetto che coinvolgerà il Corpo delle Lanterne Verdi. Non c’è ancora alcun nome collegato al ruolo, che nel 2011 è stato interpretato da Ryan Reynolds in un dei flop più grandi della storia della Warner.

 
 

Lanterna Verde e The Flash: parla il produttore

Qualche settimana fa era stata diffusa la notizia che Greg Berlanti aveva iniziato a lavorare assieme a Michael Green e Marc Guggenheim agli script del film di Flash e del sequel di Lanterna Verde.

 
 

Lanterna Verde

 

 
 

Lansky: trama, cast e la storia vera dietro al film con Harvey Keitel

Lansky è un dramma criminale biografico del 2021 sul famoso gangster Meyer Lansky, scritto e diretto da Eytan Rockaway. Il film è interpretato da Harvey Keitel, Sam Worthington, AnnaSophia Robb, Minka Kelly, David James Elliott, John Magaro.

La trama di Lansky

Nel film l’anziano Meyer Lansky viene indagato per l’ultima volta dai federali, che sospettano che abbia nascosto milioni di dollari in mezzo secolo, il gangster in pensione racconta una storia vertiginosa, rivelando la verità non raccontata sulla sua vita di famigerato boss della Murder, Inc. e del Sindacato Nazionale del Crimine.

Il cast del film

Protagonisti del film Harvey Keitel nel ruolo di Meyer Lansky, John Magaro nel ruolo del giovane Meyer Lansky. Sam Worthington è David Stone, AnnaSophia Robb è Anne Lansky.

Fanno parte del cast anche Dodge Prince nel ruolo di Giovane Buddy Lansky, Beau Hart nei panni di Buddy Lansky bambino. Jackie Cruz è Dafne, David Cade è Ben Siegel e David James Elliot.

La storia vera di Meyer Lansky

Rockaway ha scritto la sceneggiatura da una storia di Ido Fluk e Sharon Mashihi, in parte basata su interviste con il vero Lansky condotte dal padre di Rockaway, il professore di storia Robert Rockaway.

Il film è incentrato su un Lansky ormai anziano che vive nell’anonimato a Miami Beach dopo essere stato indagato e perseguito per decenni dall’FBI. Quando si rivolge a un giovane giornalista di nome David Stone (Worthington) per raccontare la sua storia, i federali lo usano come pedina per rintracciare le centinaia di milioni di dollari che si sospetta il mafioso nasconda.

Stone si ritrova nel mezzo di un gioco del gatto e del topo, scoprendo la verità nascosta sulla vita del famigerato boss della Murder Inc. e del Sindacato Nazionale del Crimine.

Harvey Keitel è il protagonista di questa avvincente semi-biografia di Meyer Lansky, che racconta la sua vita per mezzo di flashback. La storia si basa su eventi veri e riguarda i suoi inizi come immigrato ebreo, la sua carriera di successo nel gioco d’azzardo, nel contrabbando e nel racket e infine l’omicidio.

Meyer Lansky figura chiave nella creazione, nel 1934, del sindacato nazionale del crimine

Da un’infanzia povera nel Lower East Side di New York, all’ascesa nei ranghi della criminalità organizzata, fino a diventare una figura chiave nella creazione di un sindacato nazionale del crimine nel 1934, il fascino macabro del boss Meyer Lansky continua ancora oggi.

Sebbene si sia scritto molto sull’uomo che ha catturato l’immaginazione del pubblico – il personaggio di Hyman Roth nel Padrino II è ispirato a Lansky – il regista e scrittore Eytan Rockaway ha un asso nella manica nel suo ultimo film “Lansky”. Suo padre, Robert, è stato uno dei pochi a cui è stata concessa un’intervista con Lanksy prima della morte del boss nel 1983.

Inizi e ascesa di Lanksy

Nel corso degli anni Venti la banda di Lansky si ramificò in furti, contrabbando di liquori e altri racket e passò sotto l’egida del boss Giuseppe Masseria. Lansky e Siegel avevano anche sviluppato una squadra di assassini professionisti su commissione, il prototipo della successiva Murder, Inc. guidata da Louis Buchalter e Albert Anastasia. Lansky si naturalizzò cittadino nel 1928.

Sarebbe stato Lansky a convincere il boss Lucky Luciano, di origine italiana, a far assassinare Masseria nel 1931 e a fornire i servizi di Siegel a tale scopo, rendendo la squadra di quattro uomini rappresentativa delle principali fazioni criminali di New York. Tra il 1932 e il 1934 Lansky si unì a Luciano e al gangster americano Johnny Torrio, tra gli altri, per formare il sindacato nazionale del crimine e divenne uno dei suoi principali supervisori e banchieri, spesso riciclando fondi attraverso conti esteri.

Nel 1936 Lansky aveva iniziato a sviluppare operazioni di gioco d’azzardo in Florida e a New Orleans e anche a Cuba, dove organizzò pagamenti al dittatore cubano Fulgencio Batista. Finanziò anche gli sviluppi del casinò di Siegel a Las Vegas (e ordinò l’esecuzione di Siegel nel 1947, dopo che Siegel si era dissociato dal sindacato). Quando Fidel Castro salì al potere a Cuba nel 1959, Lansky si rivolse alle Bahamas, costruendo negli anni ’60 casinò sulle isole Grand Bahama e Paradise dopo aver favorito la cooperazione del governo. Estese il suo impero del gioco d’azzardo anche ad altre aree dei Caraibi e persino oltre l’Atlantico, a Londra. Era coinvolto nel contrabbando di narcotici, nella pornografia, nella prostituzione, nel racket del lavoro e nell’estorsione e aveva il controllo di imprese legittime come alberghi, campi da golf e un impianto di confezionamento della carne. Il denaro era nascosto in banche svizzere. Nel 1970 il suo patrimonio complessivo era stimato in 300 milioni di dollari.

Nel 1970, temendo una convocazione del Gran Giurì e un’incriminazione per evasione fiscale, fuggì in Israele, cercando di rimanere sotto la Legge del Ritorno; tuttavia, Israele alla fine lo espulse e lui finì di nuovo negli Stati Uniti per affrontare diverse incriminazioni. Nel 1973 è stato condannato per oltraggio al Gran Giurì, verdetto ribaltato in appello, ma assolto dall’accusa di evasione fiscale. I processi per altre accuse furono abbandonati nel 1974, in parte a causa della sua salute cronica. Nel 1979 la Commissione Assassini della Camera dei Rappresentanti, al termine di due anni di indagini sul rapporto della Commissione Warren, collegò Lansky a Jack Ruby, il proprietario del nightclub che uccise l’assassino del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, Lee Harvey Oswald.

Lansky morì di cancro ai polmoni e fu sepolto a Miami con una cerimonia ebraica ortodossa.

 
 

LanParty H48 al Florence Fantastic Festival di Firenze

LanParty H48-Uno dei LanParty più importanti del Paese si svolgerà nell’ambito del Florence Fantastic Festival di Firenze (Fortezza da Basso 10/12 maggio). Cinque le differenti

 
 

Lang Lang: intervista esclusiva al pianista

In occasione della sua collaborazione nel film Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni (recensione) abbiamo avuto il piacere di intervista il pianista Lang Lang. Lang Lang ha collaborato insieme al compositore del film James Newton Howard.

Da moltissimi anni, “Lo Schiaccianoci” riporta alla mente immagini di decorazioni natalizie, un soldatino di legno, fiori danzanti e una bambina terrorizzata da topi. Scritto nel 1816 da E.T.A. Hoffmann, il racconto originale “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” ha conquistato l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo, ispirando spettacolari adattamenti teatrali che hanno affascinato il pubblico per generazioni e, ora, anche un’epica avventura cinematografica. Ecco cosa ci ha detto il pianista in merito alla sua esperienza:

In Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, Keira Knightley veste i panni della Fata Confetto e Mackenzie Foy interpreta la giovane protagonista. Clara. Helen Mirren dà vita alla temutissima Madre Cicogna, mentre Morgan Freeman interpreta Drosselmeyer, l’eccentrico padrino di Clara. Eugenio Derbez e Richard E. Grant sono rispettivamente Biancospino e Brivido, i reggenti della Terra dei Fiocchi di Neve e della Terra dei Fiori. Jayden Fowora-Knight è stato scelto per interpretare Phillip Hoffman, il soldato Schiaccianoci che prende vita. Matthew Macfadyen, Ellie Bamber e Thomas Sweet sono stati ingaggiati per interpretare rispettivamente il padre di Clara, il signor Stahlbaum, la sorella Louise e il fratello Fritz. Omid Djalili e Jack Whitehall interpretano le guardie del palazzo Cavaliere e Arlecchino. Il film è arricchito da una performance speciale eseguita dai grandi ballerini classici Misty Copeland e Sergei Polunin.

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

Tutto ciò che Clara (Mackenzie Foy) desidera è una chiave: una chiave unica nel suo genere, in grado di aprire una scatola che contiene un dono inestimabile ricevuto dalla sua defunta madre. Un filo d’oro, ricevuto durante l’annuale festa natalizia del suo padrino Drosselmeyer (Morgan Freeman) la conduce verso l’ambita chiave, che però scompare immediatamente in uno strano e misterioso mondo parallelo. È qui che Clara incontra un soldato di nome Phillip (Jayden Fowora-Knight), una banda di topi e i reggenti che governano tre Regni: la Terra dei Fiocchi di Neve, la Terra dei Fiori e la Terra dei Dolci. Clara e Phillip devono coraggiosamente avventurarsi nel minaccioso Quarto Regno, in cui vive la malvagia Madre Cicogna (Helen Mirren), per recuperare la chiave di Clara e riportare l’armonia nell’instabile mondo.

 
 

Lando: Donald Glover fornisce un promettente aggiornamento sul film di Star Wars

Lando Solo: a star wars story

Donald Glover condivide un aggiornamento entusiasmante sul prossimo film di Star Wars interamente dedicato a Lando Calrissian. Quando il progetto è stato annunciato per la prima volta nel dicembre 2020, doveva essere una serie televisiva sviluppata dal creatore di Dear White People Justin Simien. Nel 2023 Simien ha però abbandonato il progetto, con Glover e suo fratello Stephen Glover che sono a quel punto stati assunti come sceneggiatori e showrunner. Glover riprenderà anche il ruolo del giovane Lando, che aveva interpretato per la prima volta in Solo: A Star Wars Story. Il progetto, infine, è stato riformulato come un film anziché come serie televisiva.

Parlando con The Hollywood Reporter, Glover ha ora fornito un promettente aggiornamento sul suo coinvolgimento centrale nello sviluppo e nella partecipazione al film su Lando. Spiega che “sento di avere il controllo” e che “il controllo permette alla visione di essere unica. E se la visione è unica, la gente la vorrà di più. Meno è singolare, meno la gente la vorrà, perché sente che avrebbe potuto realizzarla chiunque“. Nonostante le richieste spesso costrittive dell’industria dell’intrattenimento, soprattutto quando si sviluppa un progetto per un franchise enorme, sembra dunque che Glover stia portando avanti la propria idea.

Lando, il progetto di Star Wars firmato da Donald Glover

La fiducia di Glover nella sua singolare visione è dunque un segno promettente per il film su Lando, che suggerisce che l’attore ha un significativo controllo creativo sul progetto. La sua interpretazione di Lando è stata uno degli elementi più apprezzati di Solo e oltre al suo talento di attore, Glover non è nuovo alla realizzazione e alla regia di una storia originale e avvincente, come ha fatto con la pluripremiata serie televisiva Atlanta. Questo fa di Glover la persona perfetta per guidare lo sviluppo e interpretare il ruolo di protagonista nel film su Lando.

Molti dei migliori progetti di Star Wars degli ultimi anni hanno dato ai loro showrunner e scrittori una quantità significativa di controllo creativo, come Tony Gilroy che ha sviluppato la sua visione singolare per l’acclamato Andor, ora considerato da molti il miglior show di Star Wars. Avendo già interpretato Lando e conoscendo bene il personaggio, il controllo creativo di Glover può permettergli di sviluppare una storia che renda giustizia al personaggio. Il fatto di conoscere bene le sfide dell’industria dell’intrattenimento può anche aiutare Glover a evitare le tradizionali insidie di Hollywood e di far parte con successo di uno dei più grandi franchise del mondo.

 
 

Lando Carlissian: Donald Glover è entusiasta di lavorare allo spin-off

Come annunciato nei giorni scorsi al Festival di Cannes, la Lucasfilm lavorerà per portare in sala uno spin-off interamente dedicato a Lando Carlissian, il personaggio ripreso da Donald Glover in Solo: A Star Wars Story.

Proprio l’attore si è detto entusiasta all’idea di poter tornare nei panni del contrabbandiere in un film tutto suo, rilasciando queste dichiarazioni a EW:

Sarebbe divertente tornare a essere di nuovo Lando e mi piacerebbe farlo in un altro film. Ci sono storie da raccontare oltre la tradizione degli Skywalker, che sono un po’ come la Bibbia, storie di pirati dello spazio e giocatori d’azzardo con cui poter sperimentare e divertirti molto di più. Inoltre amo la commedia, la stupidità e anche l’avventura, e credo sarebbero elementi ben combinabili in uno spin-off su Lando“.

Star Wars: la Lucasfilm svilupperà uno spin-off su Lando Calrissian

Vi ricordiamo che Lando sarà presente in Solo: A Star Wars Story, ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza.

Il film arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Sali sul Millennium Falcon e viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story, un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo, oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Solo: A Star Wars Story, recensione del film di Ron Howard

 
 

Landman: Sam Elliott si unirà al cast della seconda stagione della serie

Sam Elliott film

Paramount+ ha annunciato che il candidato all’Oscar e vincitore del Screen Actors Guild Award Sam Elliott (1883) si unirà al cast della seconda stagione della serie di successo di Taylor SheridanLandman.

Sam Elliott ha vinto lo Screen Actors Guild Award per il suo ruolo in 1883 di Taylor Sheridan e ha ricevuto una nomination agli Oscar e un premio dal National Board of Review per la sua performance in A Star Is Born. Le sue numerose performance cinematografiche includono The Big LebowskiTombstone e The Contender. Per la televisione, Elliott ha vinto il Critics Choice Award per la sua interpretazione in Justified, oltre a Parks & RecGrace and Frankie e The Ranch.

I protagonisti di LANDMAN sono il vincitore dell’Oscar Billy Bob Thornton, la candidata all’Oscar Demi Moore, il candidato all’Oscar Andy Garcia, il candidato all’Oscar Sam Elliott, Ali Larter, Jacob Lofland, Michelle Randolph, Paulina Chávez, Kayla Wallace, Mark Collie, James Jordan e Colm Feore.

La serie drammatica originale LANDMAN è creata da Taylor Sheridan e Christian Wallace e la produzione della seconda stagione è attualmente in corso in Texas.

Di cosa parla la serie Landman

LANDMAN è ambientata nelle proverbiali città in espansione del Texas occidentale ed è una storia moderna di ricerca della fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. Basata sul noto podcast in 11 episodi“Boomtown” di Imperative Entertainment e Texas Monthly, la serie racconta una storia di operai e miliardari senza scrupoli che alimentano un business così grande da rimodellare il nostro clima, la nostra economia e la nostra geopolitica.

Billy Bob Thornton ha ottenuto una nomination ai Golden Globe come Miglior Attore in una Serie Drammatica per il suo ruolo in LANDMAN come Tommy Norris. I produttori esecutivi della serie sono: Taylor Sheridan, David C. Glasser, David Hutkin, Ron Burkle, Bob Yari, Christian Wallace, Billy Bob Thornton, Geyer Kosinski, Michael Friedman e Stephen Kay. Dan Friedkin e Jason Hoch per Imperative Entertainment, e J.K. Nickell e Megan Creydt per Texas Monthly sono anche produttori esecutivi. Tommy Turtle è co-produttore esecutivo. La serie è prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions di Sheridan. Landman è distribuito da Paramount Global Content Distribution.

La prima stagione di LANDMAN è sempre disponibile in streaming in esclusiva su Paramount+ e rappresenta l’ultimo titolo che si aggiunge alla crescente lista di produzioni di Sheridan su Paramount+ che include: 1923, 1883, Lioness, Mayor of Kingstown, Tulsa King e Lawmen: Bass Reeves.

 
 

Landman: in arrivo la nuova serie di Taylor Sheridan

Landman

Paramount+ ha annunciato oggi che la nuova attesissima serie drammatica originale Landman, interpretata dal premio Oscar Billy Bob Thornton, arriverà a novembre in esclusiva su Paramount+. Creata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan, Landman è prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions di Sheridan in esclusiva per Paramount+.

Landman: la trama della serie tv

Ambientata nelle proverbiali “boom town” del Texas occidentale, Landman racconta la ricerca di fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. Basata sul famoso podcast in 11 puntate “Boomtown” di Imperative Entertainment e Texas Monthly, la serie è una storia di manovali e miliardari selvaggi che alimentano un fenomeno così grande da modificare clima, economia e geopolitica.

Landman: il cast

Oltre a Thornton, la serie in dieci episodi è interpretata da Ali Larter (The Last Victim), Michelle Randolph (1923), Jacob Lofland (Joker 2), Kayla Wallace (When Calls the Heart), James Jordan (Yellowstone), Mark Collie (Nashville), Paulina Chávez (The Expanding Universe of Ashley Garcia) e Demi Moore (Feud: Capote Vs. The Swans). Jon Hamm (Mad Men) avrà un ruolo ricorrente come guest star, oltre alle guest star Andy Garcia (Expendables franchise) e Michael Peña (End of Watch).

Landman è prodotto da Taylor Sheridan, David C. Glasser, David Hutkin, Ron Burkle, Bob Yari, Christian Wallace, Geyer Kosinski, Michael Friedman e Stephen Kay. Dan Friedkin e Jason Hoch, per Imperative Entertainment, e J.K. Nickell e Megan Creydt, per Texas Monthly, sono anche produttori esecutivi. Peter Feldman è produttore esecutivo.LANDMAN è distribuita da Paramount Global Content Distribution.

La serie è l’ultima aggiunta alla ricca slate di contenuti di Sheridan su Paramount+, che comprende anche 1923, 1883, LIONESS, MAYOR OF KINGSTOWN, TULSA KING e LAWMEN: BASS REEVES.

 
 

Landman – Stagione 2: conferme e tutto quello che sappiamo

Landman

La proficua collaborazione tra Paramount+ e Taylor Sheridan ha prodotto un altro successo, Landman, che andrà in onda nel 2024 e tornerà per la seconda stagione. Creata da Sheridan e Christian Wallace, la serie racconta il business del petrolio nel Texas occidentale e la miriade di personaggi che ruotano attorno a un settore così esplosivo. Proprio come Yellowstone di Sheridan, Landman si trova al centro di una serie di temi scottanti, tra cui le questioni ambientali, l’etica aziendale e la politica generale di una nazione dipendente dai combustibili fossili. Dietro a tutto questo, però, ci sono drammi avvincenti sulle persone che guidano il settore.

Sebbene sia separato dal già citato franchise di YellowstoneLandman è molto simile al suo predecessore neo-western sotto molti aspetti. Forse la cosa più importante è che Landman presenta una serie di personaggi complessi e multidimensionali che rispecchiano le complesse questioni affrontate su scala più ampia dalla serie. Tutto questo si aggiunge a un altro grande successo per Paramount+, a dimostrazione che Sheridan è ancora il più grande nome della TV moderna. Ora, Landman ha ottenuto il rinnovo per la seconda stagione, e questo è il primo passo sulla lunga strada per diventare un’altra istituzione televisiva.

Ultime notizie su Landman – stagione 2

Anche se era scritto nel destino che una seconda stagione fosse imminente, ci è voluto fino a marzo 2025 perché la seconda stagione di Landman venisse rinnovata. La notizia è arrivata pochi giorni dopo l’annuncio dei casting in Texas, segnalando che il lavoro era in corso dietro le quinte prima che l’editto ufficiale della Paramount fosse rivelato. Con l’inizio dei lavori previsto a breve, è chiaro che il successo in streaming arriverà prima piuttosto che dopo, ma per ora non si conosce ancora una tempistica precisa.

La prima stagione di Landman è terminata il 12 gennaio 2025.

Confermata la seconda stagione di Landman

Il successo di Taylor Sheridan tornerà per la seconda stagione

Con i casting che sono stati lanciati prima ancora che la stagione fosse rinnovata, Paramount+ sta chiaramente cercando di accelerare il ritorno di Landman.

Dopo essere diventato il miglior debutto di Paramount+ in 2 anni, sembrava inevitabile che Landman venisse ripreso per una seconda stagione. L’annuncio è finalmente arrivato nel marzo 2025, con sorpresa di quasi nessuno, e la serie di successi di Taylor Sheridan sul piccolo schermo continua. Con il rinnovo di Landman, quasi tutti i programmi di Taylor Sheridan sono andati in onda per almeno due stagioni. I lavori dovrebbero iniziare a metà del 2025, ma non è ancora stata rivelata una tempistica completa. Con i casting che sono stati lanciati prima ancora che la stagione fosse rinnovata, Paramount+ sta chiaramente cercando di accelerare il ritorno di Landman.

Lawmen: Bass Reeves e 1883 sono le uniche serie di Taylor Sheridan che non sono state rinnovate per una seconda stagione.

Landman non è uno spin-off di Yellowstone

yellowstone kevin costner

Un dramma completamente nuovo, separato dal neo-western

Con Yellowstone che cavalca verso il tramonto, anche se il suo franchise si espande, è importante notare che Landman non fa parte dell’universo di Yellowstone. Anche se affronta molti degli stessi temi di Yellowstone, Landman non è collegato, né intende sostituirlo. La famiglia Dutton non ha nulla a che fare con la storia di Landman, che è stata persino tratta da una serie di podcast basata su eventi reali. Questo significa che Landman ha la possibilità di uscire dall’ombra di Yellowstone e affermarsi come un successo a sé stante.

Dettagli sul cast della seconda stagione di Landman

Billy Bob Thornton e il resto del cast torneranno?

Prevedere il cast della seconda stagione di Landman non è particolarmente difficile, poiché il dramma petrolifero dovrà riportare il suo cast per raccontare una storia avvincente. Anche se le morti sono sempre una possibilità nel mondo degli spettacoli di Taylor Sheridan, è altamente probabile che il cast principale sarà di nuovo disponibile per riprendere i propri ruoli. Ciò significa che Billy Bob Thornton dovrebbe interpretare ancora una volta il dirigente della compagnia petrolifera in crisi, Tommy Norris. Sorprendentemente, Monty Miller, il dirigente petrolifero interpretato da Jon Hamm, è morto nel finale della prima stagione, il che significa che il rivale di Tommy non tornerà.

Nel frattempo, torneranno anche grandi star come Ali Larter (che interpreta la moglie di Tommy, Angela), così come Demi Moore nel ruolo della cara amica di Tommy, Cami, che è anche la vedova di Monty. Il piccolo ruolo di Moore nella prima stagione è stato in qualche modo criticato per aver sottoutilizzato la recente vincitrice del Golden Globe, ma potrebbe avere presto un ruolo più importante. Il cast di supporto è un po’ meno certo, ma una cosa che rende gli spettacoli di Sheridan così avvincenti è la pletora di trame che si intrecciano attorno al conflitto principale.

Dettagli sulla trama di Landman – Stagione 2

Per non essere da meno rispetto ad altre serie di Taylor Sheridan, il finale della stagione 1 di Landman è stato un gioco pieno di colpi di scena che ha cambiato l’intero aspetto della serie in futuro. A partire dalla morte di Monty, nell’episodio finale della prima stagione, la vedova Cami prende il comando. Lei sceglie di ignorare il consiglio di Tommy di liquidare l’azienda e vivere bene per il resto della sua vita, e decide invece di raddoppiare il rischioso piano di trivellazione petrolifera. Nel frattempo, Tommy viene catturato e torturato dal cartello prima di apprendere che Galino spera di entrare nell’industria petrolifera.

Tutto questo crea un grande scontro, poiché i piani di Cami potrebbero andare in fumo, mentre un elemento pericoloso come Galino e la sua banda iniziano a farsi strada nel cosiddetto business legale. Nel mezzo c’è Tommy, che fa da intermediario tra i due mondi, anche se non è contento della sua posizione poco lusinghiera. Altrove, la relazione tra Cooper e Ariana ha fatto un grande passo avanti, e la coppia si è avvicinata ancora di più quando lui ha accettato il suo dolore. Resta da vedere se la previsione di Tommy sulla loro relazione si avvererà nella seconda stagione di Landman.

 
 

Landman – stagione 1, la spiegazione del finale: cosa succederà a Tommy dopo questi colpi di scena?

Landman serie tv

Taylor Sheridan ha portato a termine il finale della prima stagione di Landman, uno dei migliori episodi della serie finora, offrendo una tonnellata di drammi interessanti mi da analizzare. L’ultima serie dell’acclamato creatore di Yellowstone è incentrata sull’industria petrolifera del Bacino Permiano e su una società fittizia chiamata M-Tex. Billy Bob Thornton guida il cast di Landman nei panni di Tommy Norris, il responsabile della gestione delle crisi della M-Tex, di proprietà del Monty Miller di Jon Hamm, amico di vecchia data di Tommy. Il finale dell’episodio 9 vede Monty ricoverato in ospedale per problemi cardiaci, e questa trama si protrae fino al finale.

L’episodio inizia con il peggioramento delle condizioni cardiache di Monty Miller, che ne causano la morte. Quando Monty è in stato di incapacità, Tommy ottiene il controllo dell’azienda e del patrimonio di Monty. Tommy consiglia a Cami (Demi Moore) di vendere l’azienda, liquidando il possibile in modo che la sua famiglia possa vivere agiatamente per generazioni, ma lei decide di puntare tutto su un’operazione di trivellazione petrolifera. Più avanti nell’episodio, Tommy viene catturato e torturato dal Cartello prima che un signore della droga di nome Gallino (Andy Garcia) arrivi e lo fermi. L’episodio si conclude con Tommy che osserva ancora una volta un coyote nel suo giardino.

Perché il boss del Cartello ha salvato Tommy e cosa significa per Landman

Il penultimo episodio della stagione 1 di Landman ha visto Tommy parlare al telefono con Jiminez, un boss del Cartello di livello inferiore che nel finale decide di prendere in mano la situazione. Jiminez cattura Tommy e fa esplodere una trivella petrolifera M-Tex. Gallino è un nuovo personaggio introdotto nel finale della prima stagione di Landman, che porta con sé un’altra veterana star del cinema. Andy Garcia, noto soprattutto per i suoi ruoli in Gli intoccabili e Ocean’s Eleven, oltre a molti altri film iconici, si presenta come un leader del Cartello sofisticato e dignitoso che spera di porre fine al ciclo della violenza.

Gallino e Tommy discutono di come potrebbero prosperare contemporaneamente, imparando a collaborare e a generare reddito insieme. Tommy suggerisce che l’attività di Gallino nel settore della droga è in declino e Gallino suggerisce che potrebbe essere interessato a passare al petrolio. Tommy è riluttante a stringere accordi con il Cartello, ma Gallino stringe un duro accordo, rispondendo alle minacce di Tommy con i propri fatti. La narrazione lascia intendere che, per avere successo in futuro, Tommy potrebbe dover iniziare a fare accordi con il diavolo.

Cosa significa la morte di Monty per Tommy e Cami

La morte di Monty mette Tommy in difficoltà, perché ora lavora essenzialmente per conto di Cami. Ora è il presidente della società, ma ha ancora intenzione di rispettare le decisioni di Cami e di spendere i soldi come lei vuole, consigliandola lungo il percorso. Tommy vuole aiutarla, ma conosce gli immensi rischi che si corrono immergendosi nel business del petrolio e sa che lo stress del rischio costante di fare o rompere è ciò che ha portato Monty alla morte. In senso letterale e figurato, Tommy non vuole che lo stesso accada a Cami, o a se stesso, se è per questo.

La riporta come avvocato principale, con lei destinata a essere la negoziatrice, mentre Nathan fornisce al team legale una maggiore esperienza nell’industria petrolifera. I due organizzano la loro strategia prima che Tommy venga rapito dal Cartello, e questa narrazione viene lasciata per la prossima stagione.

Perché Tommy vede di nuovo il coyote nella scena finale di Landman Stagione 1

La visione del coyote da parte di Tommy ha un significato simbolico importante per la sua storia. Nel complesso, è un uomo che si concentra sul suo lavoro, spesso sacrificando la felicità personale o il tempo trascorso con la sua famiglia. A causa di una serie di fattori nella prima stagione, tra cui la morte di Monty con il rimpianto di non aver trascorso più tempo con i suoi figli, Tommy inizia a riconsiderare il suo ruolo nell’industria. Questo è uno dei motivi per cui vuole che Cami venda l’azienda, perché correre un rischio maggiore significa per lui meno stabilità, più stress e la probabilità di diventare come Monty.

Il primo coyote, alla fine dell’episodio 9, è stato ucciso dal vicino di Tommy. La seconda volta che ne vede uno, lo incoraggia a scappare, dicendo che “da queste parti sparano ai coyote”. Il coyote è un simbolo della libertà di Tommy e della libertà generalizzata della frontiera occidentale. Con la morte di Monty e l’assunzione da parte di Tommy di un ruolo più importante nell’azienda, per non parlare del fatto che è entrato a far parte del Cartello, è più che mai intrappolato nella sua vita lavorativa, condannandolo essenzialmente allo stesso destino di Monty.

Perché ci sono cose che Tommy non può dire ad Angela

Tommy torna a casa dopo essere stato rapito dal Cartello con lividi su tutto il viso, suscitando immediatamente la preoccupazione di Angela (Ali Larter). Con fare da padrino, Tommy le suggerisce che ci sono cose che non può dirle sul suo lavoro, chiudendo essenzialmente la porta tra la sua vita lavorativa e quella domestica. Angela vuole che Tommy sia felice e non sarebbe entusiasta dei rischi che sta correndo con il lavoro. Chiudendola fuori, lui fa quello che deve fare per potersi concentrare sull’M-Tex.

Cosa sta succedendo a Cooper e Ariana?

Cooper e Ariana sono diventati il tira e molla di Landman per tutta la prima stagione, in quanto Ariana è vedova da poco e giovane madre single. Tommy consiglia a Cooper il potenziale della sua instabilità e il finale di stagione la mostra in lutto per la perdita del marito. Tuttavia, invece di creare una frattura tra loro, Cooper è comprensivo e la incoraggia a provare le emozioni che ha bisogno di provare. Abbracciandola, la rende felice e alla fine i due si avvicinano. Per quanto riguarda Cooper, il suo piano di entrare nell’industria petrolifera è partito con successo, ma non ci sono stati molti sviluppi nell’episodio.

La seconda stagione di Landman si farà?

Con Landman che sta preparando le storie per la seconda stagione, sembra probabile che il pubblico possa tornare a vedere lo show di successo di Paramount+. Il servizio di streaming non ha ancora annunciato la produzione di una nuova stagione, ma la serie è stata molto apprezzata. Inoltre, Taylor Sheridan è la principale fonte di contenuti originali per Paramount+, quindi se è interessato e ha il tempo di scrivere un’altra stagione, sarebbe scioccante se lo rifiutassero. Tutto sommato, è probabile che Landman abbia una seconda stagione, ma non c’è ancora un annuncio ufficiale in merito.

 
 

Land, la spiegazione del finale: Emma riuscirà a sopravvivere da sola nel Wyoming?

Land spiegazione finale film

Quando una tragedia ci colpisce, spesso sembra la fine di tutto ciò che conosciamo e amiamo, un tema esplorato in modo toccante nel film “Land”. Questo dramma psicologico, diretto e interpretato da Robin Wright, scava negli abissi della disperazione e del viaggio verso la ricerca di un nuovo significato della vita. Edee Holzer, interpretata dalla Wright, affronta una tragedia devastante che la porta a considerare l’idea di rinunciare alla vita stessa. Il finale di Land (2021) chiude con forza il suo viaggio, evidenziando la resilienza dello spirito umano.

Edee cerca una terapia per riprendersi, ma presto decide di fuggire in un luogo remoto, lontano dalle persone e dalla vita che conosceva un tempo. Inizialmente sembra che voglia ricominciare da capo, ma con il passare del tempo il desiderio di porre fine alla sua vita si intensifica progressivamente. “Land” affronta domande esistenziali sulla fonte del significato della vita, sulla nostra capacità di vivere in solitudine e sull’essenza dell’esistenza. La narrazione lenta e malinconica del film, arricchita da splendidi scenari, invita gli spettatori a riflettere su questi temi profondi.

La musica di sottofondo di “Land” risuona con le emozioni dello spettatore, allineandole con le lotte di Edee nel Wyoming. Il suo viaggio per superare sfide immense, aiutato dalla gentilezza inaspettata di uno sconosciuto, illustra l’imprevedibilità della vita e le ragioni che possono emergere per rinnovare la speranza. Questa esplorazione culmina nel finale del film, offrendo un’avvincente testimonianza dei percorsi imprevedibili che le nostre vite possono prendere di fronte alle avversità.

La trama di Land

Il marito di Edee Holzer, Adam (Warren Christie), e il figlio Drew (Finlay Wojtak-Hissong) sono stati uccisi da un tiratore casuale in una sala da concerto. Edee è quindi completamente distrutta. Non sa cosa fare. Su consiglio della sorella Emma (Kim Dickens), incontra un terapeuta che pensa possa risolvere la magia e aiutarla a superare i suoi problemi. Dopo il tragico incidente, Edee ha perso la fiducia e la sicurezza nelle persone.

Trova difficile stare vicino alle persone che crede vogliano che lei stia sempre meglio. Quando il terapeuta le chiede perché ha difficoltà a condividere la sua vita con gli altri, lei risponde che non vuole condividere i suoi sentimenti e che non vuole che gli altri siano partecipi di ciò che prova. Edee è riluttante a condividere ciò che sta passando e deve vivere da sola con il dolore che sta sopportando dopo aver perso l’amato marito e il figlio.

La fuga di Edee in terra straniera

Volendo sfuggire ai giudizi e alle continue domande, Edee si reca nel Wyoming portando con sé il cibo e le altre necessità di base. Acquista una piccola casa in cima a una collina circondata dalla Foresta Nazionale di Shoshone e da terre tribali e vuole non essere influenzata dal rumore del mondo competitivo. Si sbarazza del cellulare e dell’auto per stare lontana dal mondo moderno.

La casa che ha acquistato ha bisogno di una ristrutturazione, è vecchia e ha preso polvere. È facile che animali come un coyote o un orso siano suoi ospiti indesiderati. Edee legge libri, cercando di imparare a sopravvivere in questa terra in cui è arrivata. Allo stesso tempo, le vengono ricordati il dolore e il trauma e si chiede costantemente: “Perché sono ancora qui?”. Le parole della sorella Emma, “Non farti del male”, le danno il coraggio di andare avanti. Prova a tagliare la legna e a pescare, ma senza successo.

Quando niente funziona per Edee

In un caso, un orso entra in casa sua e mangia tutte le sue provviste. Edee rimane senza provviste e senza legna da ardere per riscaldarsi. Così tenta di spararsi con il fucile da caccia. Ma, richiamata dalle parole della sorella Emma, si ferma. Una tempesta di neve si abbatte sul posto e il tetto metallico della casa, che si è staccato, deve essere riparato. Ma nel tentativo di ripararlo viene ferita. Fortunatamente, un cacciatore locale, Miguel (Demian Bichir), vede Edee in difficoltà e, assistito da Alawa (Sarah Dawn Pledge), un’infermiera, soccorre Edee.

Il buon cuore di Miguel fornisce le provviste e si prende cura di Edee. Le insegna a cacciare e la accompagna per qualche giorno. Lascia anche il suo cane, Potter, perché Edee se ne prenda cura. Edee è grata a Miguel per la sua gentilezza e lentamente si apre all’idea di interagire con il mondo, cioè di conoscere la vita al di fuori del luogo in cui vive.

Miguel condivide con Edee la storia della sua vita, quando perse moglie e figlia in un incidente stradale. Edee impara a sopravvivere da sola, dalla caccia alla semina di qualche ortaggio, lontano dalla distruzione da parte degli animali. Più tardi, viene a sapere che Miguel è sul letto di morte per un cancro alla gola. Racconta a Edee che era un ubriacone e che stava guidando l’auto quando è avvenuto l’incidente. Dice anche a Edee che lei gli ha insegnato a morire in stato di grazia. Lei, in cambio, gli dice che lui le ha insegnato a voler vivere di nuovo.

Cosa succede nel finale del film Land 

Vivere da soli sembra a volte una soluzione a tutti i problemi che incontriamo. A volte ci fa pensare che la vita sia migliore quando non interagiamo con il mondo in difficoltà. Ma ogni condizione di vita ha i suoi problemi. Quando Edee pensa di essere abbastanza al sicuro con le provviste acquistate e di poter sopravvivere in una terra straniera senza interazione o attrezzature moderne, la presenza di animali intorno a lei e le condizioni meteorologiche avverse rendono la sua vita vulnerabile al pericolo. Non ha pensato a una riserva o ha deliberatamente scelto di non averla.

Cosa succede a Edee quando l’orso mangia tutte le provviste?

Quando si trova in una baita vicino a casa sua, sente un orso che ringhia e si dirige verso la sua casa. L’orso distrugge tutte le provviste e le mangia tutte, senza lasciare nulla a Edee. Edee si sente persa e non sa cosa fare. Non sa come cacciare e tutto ciò che pianta viene distrutto dagli animali. Così, Edee pensa a se stessa che nulla funziona.

Perde la speranza di sopravvivere. Tutti i suoi tentativi di sopravvivenza sono annacquati e quindi rinuncia alla vita. Aveva già perso la battaglia e ancora una volta, quando questa tragedia si abbatte su di lei, conferma il suo pensiero di porre fine alla sua vita. L’ingresso dell’orso in casa sua simboleggia le tempeste, le difficoltà e le sfide che possono ripetersi nella sua vita.

La domanda è se sarà in grado di affrontarle al meglio. Edee ha bisogno di un compagno che si prenda cura di lei. Per farla sentire amata. E le uniche persone in grado di farlo sono il marito, il figlio e l’amata sorella. E al momento è abbandonata a se stessa, avendo perso il marito e il figlio ed essendo lontana dalla sorella.

Perché Miguel sceglie di aiutare Edee?

Miguel stava rientrando quando ha notato Edee a terra e ha deciso di aiutarla. Chiedendo l’aiuto di Alawa, un’infermiera, medica Edee. Miguel crede di fare la cosa giusta e non riceve il denaro che Edee vuole dargli per l’aiuto prestato. Quando Miguel ha perso la moglie e la figlia, Miguel era il conducente ed era ubriaco, quindi si è assunto la responsabilità della morte della moglie e della figlia. Così, questa volta, quando vede Edee lottare da sola, decide di essere vigile e responsabile. Miguel coglie l’occasione per riconciliarsi. Impara a perdonarsi. Facendo questo gesto gentile, Miguel vuole dare speranza a Edee.

Miguel aiuta Edee prendendosi cura di lei quando è malata. L’aiuta accompagnandola quando si sente sola. Le porta delle scorte di cibo, le fa le analisi mediche e fa avere i referti a Edee. Miguel insegna anche a Edee a cacciare per poter sopravvivere in terra straniera. Aiuta Edee, rispettando la sua decisione di risiedere in un luogo isolato. Inoltre, Miguel non impone a Edee le sue idee, ma si limita ad accompagnarla con calma e a insegnarle che ci sono molte ragioni a nostra disposizione per scegliere di sopravvivere.

Emma sopravviverà da sola nel Wyoming?

Emma sopravvive da sola in Wyoming, ma non subito. È un processo graduale. Quando si reca nel Wyoming, pensa di poter sopravvivere nonostante abbia tagliato i ponti con il mondo esterno. Per questo motivo, si sbarazza immediatamente dell’auto e rimane rintanata nella casa fatiscente. Raccoglie tutte le sue provviste, solo che in seguito vengono divorate e mangiate da un orso. Perde la speranza, ma ritrova il coraggio quando Miguel viene in suo aiuto. In seguito, impara a cacciare e a difendersi dagli animali selvatici. Miguel, uno sconosciuto che la aiuta senza aspettarsi nulla in cambio, le insegna a sopravvivere e a vivere di nuovo.

Land” ci accompagna in un viaggio dolce-amaro della vita di Edee e ci fa pensare che, nonostante la nostra vita sia vulnerabile, dovremmo imparare a trovare un senso e a lottare per sopravvivere, indipendentemente dagli ostacoli che possiamo incontrare. E che ci sono molte ragioni per vivere nonostante le tragedie che ci colpiscono.

 
 

Land of Mine: trailer e poster italiano del film di Martin Zandvliet

Pubblicato il poster e trailer italiano di Land of Mine, presentato all’ultima edizione del Festival del Cinema di Roma, diretto da Martin Zandvliet e in uscita il prossimo 24 marzo.

LEGGI ANCHE: Festa di Roma 2015: Land of Mine recensione del film di Martin Zandvliet

Il film racconta i giorni che seguirono la resa della Germania nazista nel maggio del 1945. I soldati tedeschi in Danimarca furono deportati e vennero messi a lavorare per quelli che poco tempo prima erano stati i loro prigionieri.

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Il film è diretto e scritto da Martin Zandvliet e vede nel cast Roland MøllerMikkel Boe FølsgaardLaura Bro. Nelle sale italiane dal 24 marzo 2016.

 
 

Land of Bad: Trailer dell’action thriller con Liam Hemsworth e Russell Crowe

Land of Bad film 2024

È stato diffuso il trailer ufficiale di Land of Bad, il prossimo thriller d’azione di The Avenue con Liam Hemsworth e Russell Crowe.

Il video mostra Liam Hemsworth nei panni di un ufficiale alle prime armi, la cui operazione segreta deraglia, lasciando lui e la sua squadra bloccati in territorio nemico. Spetta al personaggio di Russell Crowe, pilota di droni dell’Air Force, guidarli verso la salvezza prima che sia troppo tardi. Il film debutterà nelle sale americane il 16 febbraio 2024.

Di cosa parla Land of Bad?

Nel film, un’operazione segreta delle Forze Speciali nel sud delle Filippine si trasforma in una brutale battaglia di 48 ore per la sopravvivenza“, si legge nella sinossi. “Quando una squadra di estrazione d’élite cade in un’imboscata in territorio nemico, l’ufficiale Kinney (Hemsworth), alle prime armi, si ritrova in inferiorità numerica ma determinato a non lasciare indietro nessuno. Con un attacco aereo in avvicinamento, l’unica speranza di Kinney dipende dalla guida del pilota di droni dell’Air Force Reaper (Crowe), che naviga in un pericolo inconoscibile dove ogni mossa potrebbe essere l’ultima. 

Land of Bad è diretto da William Eubank da una sceneggiatura scritta insieme a David Frigerio. Il film, vietato ai minori, è interpretato anche da Luke Hemsworth, Ricky Whittle, Milo Ventimiglia, Daniel MacPherson, George Burgess e altri. Il film è prodotto da Luke Hemsworth, Tracey Robertson, Nathan Mayfield, Tracey Vieira, Jack Bear Liu, Vanessa Yao Guo, Delphine Perrier, Sophie Jordan e altri.

 
 

Land Man: Ali Larter e altri due attori nel cast della serie di Taylor Sheridan

Paramount+

Michelle Randolph e Jacob Lofland si sono uniti a Billy Bob Thornton nella prossima serie di Taylor Sheridan Land Man alla Paramount+. A darne la notizia è stato il noto sito americano Variety che ha appreso in esclusiva che anche Ali Larter reciterà nella serie. Secondo il logline ufficiale, la serie “è ambientata nelle proverbiali città del boom del Texas occidentale ed è una moderna storia di persone in cerca di fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. La serie racconterà la storia sia ai piani alti che ai piani bassi che alimentano un boom così grande che sta rimodellando il nostro clima, la nostra economia e la nostra geopolitica”. La serie è basata sul podcast “Boomtown“.

Michelle Randolph interpreterà Ainsley Norris, descritta come “la selvaggia e volitiva figlia diciassettenne di Tommy Norris (Billy Bob Thornton)”. Lofland interpreterà Cooper Norris, “il figlio di Tommy, che è nuovo al lavoro impegnativo nei giacimenti di petrolio e gas del Texas occidentale”. Ali Larter interpreterà Angela, l’ex moglie di Tommy. La serie vedrà riunirsi Sheridan e Randolph, dopo aver recitato insieme nella serie prequel di Yellowstone1923. È anche nota per ruoli in film come “The Resort” e “5 Years Apart”.  Lofland è esploso con il suo ruolo di debutto nei panni di Neckbone nel film del 2012 Mud con Matthew McConaughey e Tye Sheridan. Da allora ha continuato a recitare nel franchise cinematografico “Maze Runner” e in spettacoli come “Justified”, “Texas Rising” e “The Son”. Apparirà anche nel sequel “Joker: Folie à Deux”. 

Land Man è co-creato e prodotto da Taylor Sheridan e Christian Wallace. Sheridan è produttore esecutivo sotto la sua società Bosque Ranch Productions, che è attualmente impegnata con un ricco accordo generale con Paramount Global. Billy Bob Thornton è anche produttore esecutivo oltre a recitare. David Glasser, David Hutkin, Ron Burkle e Bob Yari sono anche produttori esecutivi tramite 101 Studios. Geyer Kosinski è produttore esecutivo insieme a Dan Friedkin e Jason Hoch per Imperative Development LLC, e Scott Brown e Megan Creydt per Texas Monthly. Peter Feldman è il co-produttore esecutivo. MTV Entertainment Studios sta producendo la serie.

 
 

Lance Reddick, morto l’attore di John Wick, The Wire e Fringe

Lance Reddick

Lance Reddick, il prolifico attore che ha interpretato il personaggio di Charon in tutti e quattro i film di John Wick ed è stato regular in serie come The Wire, Fringe e Bosch, tra dozzine di altri ruoli che hanno attraversato un quarto di secolo, si è spento all’età di 60 anni.

Il suo rappresentante di Portrait PR ha confermato la notizia, dicendo che è l’attore morto per cause naturali ma senza fornire altri dettagli. Lance Reddick aveva rilasciato delle interviste per l’imminente John Wick 4 con Keanu Reeves proprio questa settimana. Sarebbe dovuto apparire anche nello spin-off del franchise, Ballerina.

Il suo ruolo più famoso è forse quello di Cedric Daniels in Ballerina, drama della HBO ideato e scritto da David Simon. Sebbene all’epoca non fosse un successo straordinario, la serie è diventata tra le più acclamate e influenti del 21° secolo. Apparso in tutti i 60 episodi, il personaggio di Reddick è una forza in ascesa nel dipartimento di polizia di Baltimora ed è promosso da tenente a maggiore a commissario durante le sue cinque stagioni.

Reddick ha poi preso parte a Ballerina della Fox nei panni di Phillip Broyles, un agente speciale della Homeland Security che gestiva la divisione Fringe che indagava su fenomeni inspiegabili e terrorismo. È apparso nella maggior parte dei 100 episodi della serie creata da J.J. Abrams, Roberto Orci e Alex Kurtzman, andato in onda dal 2008 al 2013. Sono seguiti molti altri spot televisivi per Reddick dopo la conclusione di Fringe, tra cui The Blacklist, Wilfred e un arco narrativo su Intelligence. Poi è arrivato il turno di John Wick.

Lance Reddick ha recitato nel primo film del franchise del 2014 nei panni di Charon, il concierge del Continental Hotel di New York che lavora spesso con il personaggio di Keanu Reeves. È apparso in tutti i film di Wick, incluso il capitolo quattro, che arriverà a breve al cinema. Avrebbe ripreso il suo ruolo di Charon per Ballerina, il film spin-off di John Wick con Ana de Armas.

Lance Reddick lascia sua moglie, Stephanie, e i loro figli Yvonne e Christopher.

 
 

Lance Reddick da Fringe a White House Down?

La star di Fringe Lance Reddick è in trattive per entrare nel cast di White House Down, action-thriller del catastrofilo Roland Emmerich. Per l’attore afroamericano

 
 

Lana e Lilly Wachowski chiudono il loro studio di Chicago

Lana e Lilly Wachowski stanno per chiudere il loro studio di produzione di Chicago mettendo in vendita lo spazio, stando a quanto riporta il Crain’s Chicago Business. Le sorelle filmmaker hanno gestito la struttura, situata in un edificio a Ravenswood Avenue, per più di un decennio, nell’arco del quale hanno prodotto Speed Racer (2008), Cloud Atlas (2012), Jupiter Ascending (2015) e la serie Netflix Sense8 (2015-2018).

“Lilly e io abbiamo sempre cercato di costruire una famiglia ovunque lavorassimo, e per anni questo edificio è stato la casa di quella famiglia” ha dichiarato Lana Wachowski al Chicago Business.

Le sorelle Wachowski hanno lavorato fuori dall’edificio dal 2007. Mentre giravano spesso i loro progetti a Berlino e nei dintorni, hanno acquistato gli uffici di Chicago per avere uno spazio dedicato alla scrittura, alla preproduzione e alla postproduzione. Karin Wachowski, la moglie di Lana, ha detto che la ragione per la chiusura dell’ufficio è perché non ci sono al momento nuove produzioni in programma. Karin ha definito l’ufficio come uno “spazio dei sogni”.

Wachowski: una rilettura di Matrix alla luce della transessualità delle registe?

L’ufficio di Chicago è stato quotato a poco meno di 5 milioni di dollari, che Karin ha definito un prezzo molto più basso rispetto a quello sborsato per acquistare e ristrutturare lo spazio stesso. Sotto le Wachowski, l’ufficio di quasi 2mila metri quadrati comprendeva uno spazio per 45 impiegati, un cinema per 36 persone, sale per conferenze, una sala massaggi, una cucina e una palestra di pallacanestro al coperto a metà campo. Lo spazio ospitava anche numerosi oggetti di scena delle produzioni Wachowski, così come i quattro Oscar che la compagnia vinse nel 2000 con The Matrix.

Sense8, la serie Netflix creata dalle Wachowski, si è conclusa l’8 giugno, con la distribuzione sulla piattaforma dell’ultimo mega episodio conclusivo. L’ultimo lungometraggio cinematografico è stato l’avventura fantascientifica Jupiter Ascending, che ha avuto una dura vita al botteghino del 2015. Il duo è da tempo legato alla saga della guerra in Iraq Cobalt Neutral 9, ma la chiusura di l’ufficio significa che il progetto continua ad essere in pausa prolungata.

Fonte

 
 

Lana del Rey Young and Beautiful per Il Grande Gatsby

Dopo la preview di  Florence+The Machine ecco arrivare quella della canzone di Lana del Rey Young and Beautiful, altra splendida canzone che sentiremo vedendo  Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann che come sappiamo aprirà Cannes 2013.

 

Il Grande Gatsby, il film

Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.

Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

 

Fonte: Soundcloud

 

 
 

Lana Del Rey ha scritto musica per Il Grande Gatsby?

Secondo alcune fonti piuttosto attendibili sembra che la cantante Lana Del Rey sia attualmente a lavoro sulla colonna sonora di uno dei film più attesi della seconda parte dell’anno, Il Grande Gatsby.

La pellicola diretta da Baz Luhrmann e con protagonisti Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton. La cantante in una recente intervista si è così espressa: “Ho aiutato alcuni compositori a scrivere colonne sonore per un grosso film che esce in estate che è ambientato nel 1920 ed è stato divertente per me scrivere canzoni d’amore per la donna che è la stella della storia.

Il Grande Gatsby, il film

Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.

Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

 
 

Lana Condor vorrebbe tornare ad interpretare Jubilee per gli X-Men

Lana Condor Jubilee

Anche se la serie di film sugli X-Men di Fox è quasi finita, l’attrice di X-Men: Apocalypse Lana Condor ha espresso l’interesse di tornare a vestire i panni di Jubilee. I fan erano molto felice all’idea di vedere il personaggio per la prima volta in primo piano in un film live action, tuttavia, il ruolo di Jubilee nel film si è rivelato essere molto piccolo, poco più di un cameo.

Alcune scene con Condor sono state eliminate dal montaggio finale, ed è stata esclusa da Dark Phoenix, nonostante tutto il resto del giovane cast è tornato nel film arrivato in sala nella scorsa stagione cinematografica.

Da allora, Condor è diventata un nome familiare al grande pubblico al suo ruolo di Lara Jean Covey nel film Netflix Tutte le volte che ho scritto ti amo. Il sequel P.S. Ti Amo Ancora è stato presentato in anteprima sullo streamer la scorsa settimana e il terzo e ultimo film della serie è già stato girato. Di recente, Condor ha ammesso di voler interpretare una Spider-Man al femminile.

Allo stesso tempo, Condor non è ancora disposto a rinunciare a Jubilee. Durante un’intervista con The Wrap, Condor ha confessato di avere ancora la speranza che Jubilee possa fare un’altra apparizione sul grande schermo. Ha anche rivelato che le piacerebbe rendere giustizia al personaggio.

“Penso che ora sia un buon momento e mi piacerebbe davvero renderle giustizia perché non cinque anni fa non ha avuto giustizia, e non è mai successo. È un personaggio fantastico e ora penso sia il momento perfetto per darle quello che merita, quindi mi piacerebbe tornare indietro e fare qualcosa con lei.

Non ho [sentito nulla dalla Disney], ma ho visto alcuni dei cineasti alla [festa degli Oscar di Vanity Fair] l’altra sera e ho detto loro di non dimenticarsi di lei”.

Il futuro degli X-Men è ora nelle mani della Disney, che distribuirà The New Mutants e poi si avvierà lungo il cammino di un reboot che dovrebbe portare i mutanti Marvel nel MCU.

 
 

Lamezia International Film Fest: aperte le iscrizioni per il concorso internazionale cortometraggi

Lamezia International Film Fest

Nell’ambito della nuova edizione del Lamezia International Film Fest, l’Associazione Culturale “Strade Perdute” bandisce il concorso per cortometraggi COLPO D’OCCHIO.
La sezione principale prevede il tema: Chi Sarò Io?

Colpo d’Occhio – Chi sarò io? Fantasie e realtà sulla convivenza fra l’uomo e l’intelligenza artificiale La millenaria ricerca intorno all’identità dell’essere umano sta affrontando una nuova sfida. Con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale la domanda da porsi, adesso, è in divenire: chi stiamo diventando? E soprattutto a cosa servirà un essere umano in ambiti come il lavoro, la creatività, l’etica, la gestione del potere? Sarà capace di affrontare un “vuoto”, quantomeno iniziale, prima di un nuovo auspicabile assestamento? Al centro dell’indagine della sezione di Colpo D’Occhio – Concorso internazionale, questa è la domanda a cui viene chiesto di dare una risposta personale con un cortometraggio.

Chi Sarò Io? è solo il corpo centrale dell’intero concorso: sarà possibile partecipare anche con lavori che non siano collegati al tema AI, ma che, come ogni anno, possano spaziare attraverso i vari generi e le declinazioni narrative. La direzione artistica del concorso sarà curata dalla scrittrice e giornalista Cristiana Allievi.

Sono ancora in corso, inoltre, i laboratori con le scuole primarie di secondo grado e secondarie: corsi sulla comprensione del testo audiovisivo e per la finbalizzazione di cortometraggi interamente realizzati dagli studenti, che saranno proiettati durante il LIFF10.

Ideato e diretto da Gianlorenzo Franzì, già collaboratore di Cinematografo di RaiUno e membro di giuria dei Nastri d’Argento, il LIFF nasce nel 2007, e da allora ha ospitato e premiato artisti del calibro di Abel Ferrara, Peter Greenaway, Lars Von Trier, Carlo Verdone, Lina Wertmuller, Mario Martone e tantissimi altri. Fino a Toni Servillo e Ornella Muti, star del 2022, quando il LIFF, finanziato con Avviso Pubblico dalla Calabria Film Commission, ha trovato posto nel parco della Pedichiusa, in pieno centro storico di Lamezia.

 
 

Lamborghini: The Man Behind the Legend, recensione del film con Frank Grillo

Le auto sono le protagoniste di Lamborghini: The Man behind the Legend, scritto e diretto da Bobby Moresco e basato sulla biografia Ferruccio Lamborghini: la storia ufficiale, di cui è autore il figlioTonino Lamborghini. Questo biopic dalla produzione accidentata, di cui si è iniziato a parlare già nel 2015, si configura come un racconto pomposo che riesce nell’intento più semplice – esaltare le bellezze italiane e le automobili d’epoca – ma fallisce in tutto ciò che riguarda gli esseri umani, primo fra tutti il suo protagonista.

La storia di Ferruccio Lamborghini

Lamborghini: The Man behind the Legend racconta la storia del geniale Ferruccio Lamborghini (Frank Grillo), nato nel 1916 a Renazzo (FE) in una famiglia di contadini e che, nel 1963, ha fondato a Sant’Agata Bolognese il marchio di auto sportive e SUV di lusso Automobili Lamborghini, divenendo un industriale di fama mondiale. Il sogno di Ferruccio era quello di battere il suo rivale di sempre Enzo Ferrari e di dimostrare a se stesso e agli altri che avrebbe potuto creare l’auto più veloce ed esteticamente più bella del mondo. Ma inseguire i propri sogni può comportare un prezzo enorme da pagare e Ferruccio era pronto a sacrificare tutto: era un visionario, qualcuno che riusciva a vedere cose che il resto di noi non solo non vede, ma riesce a malapena a immaginare. Attraverso questo film, il regista Bobby Moresco si è chiesto dunque cosa significhi essere qualcuno che pensa in modo diverso da tutti gli altri e ha il coraggio di agire in base a questi istinti e idee.

Prima di questo momento, del successo e della fantomatica “leggenda” del titolo, c’é però il racconto delle origini del giovane Ferruccio (Romano Reggiani) che, ispirato dalla sua formazione meccanica durante la Seconda Guerra Mondiale, sfida il padre agricoltore (Fortunato Cerlino) dedicandosi alla costruzione di trattori invece che alla loro guida. Decide di fare socio il suo migliore amico Matteo (Matteo Leoni) e riceve il sostegno dell’adorata moglie Clelia (Hannah van der Westhuysen), ma finirà per perderli entrambi: uno a causa di una tragedia, l’altro per l’arroganza.

Le auto da corsa al cinema

Dal punto di vista cinematografico, un progetto sull’automobile forse più conosciuta al mondo era assolutamente destinato a realizzarsi; dopo il successo di Ford V Ferrari (Le Mans ’66), era solo questione di tempo prima che altri registi si accodassero a racconti di questo tipo. Il prossimo anno, sarà poi Ferrari di Michael Mann, con Adam Driver e Penélope Cruz come protagonisti, a continuare questa tendenza.

Le continue modifiche nel pre e durante la produzione del film sono probabilmente la causa della scarsa organicità del film che, all’epoca, era stato pubblicizzato come un biopic dalla portata gigantesca. Inizialmente, Antonio Banderas e Alec Baldwin dovevano essere i protagonisti del film, ma il ruolo di Banderas è stato poi affidato a Frank Grillo che, per quanto tenti di entrare nel personaggio, non sopperisce alla terribile domanda del “come lo avrebbe interpretato Banderas”, che si porranno tutti gli spettatori durante la visione.

Con Lamborghini: The Man behind the Legend lo sceneggiatore/regista Bobby Moresco cerca di raccontare in meno di 90 minuti la vita personale e professionale di Ferruccio Lamborghini, scalfendone solamente la superficie. Si percepisce chiaramente l’urgenza di raccontare i principali successi del personaggio, limitandosi ad accennare i dettagli biografici necessari per ritrarre Lamborghini, un magnate dell’industria ma con molte zone d’ombra nell’animo.

Il cast di Lamborghini: The Man Behind The Legend

Lamborghini: il ritratto superficiale di un uomo complesso

Lamborghini: The Man Behind the Legend si concentra sui momenti salienti della carriera del protagonista, lasciando tutto il resto in secondo piano. Alla fine, non si percepisce quasi nulla dell’uomo e le belle auto servono a malapena per ricordarci la leggenda. Il ritratto indubbiamente affettuoso dello sceneggiatore e regista Bobby Moresco è un’opera soffocante nella sua estetica, che romanticizza tutto, dalle piazze ai vigneti, dai pavimenti delle fabbriche ai motori delle auto, ma che non riesce mai a mettere in scena le conquiste di un sognatore o – quando si trattava di contrastare il dominio della Ferrari nel mondo dell’auto – la grinta di un concorrente.

 
 

Lamborghini: AMBI Group a lavoro sul biopic

AMBI Group di Andrea Iervolino e Monika Bacardi ha opzionati i diritti per realizzare un biopic su Ferruccio Lamborghini, fondatore del celebre marchio di automobili.

Il film dovrebbe comicniare la fase di produzione quest’estate in Italia anche se sono previste location in tutto il mondo che faranno parte della storia che come titolo di lavorazione ha Lamborghini – The Legend.

Basato sul libro e sul contributo del figlio di Ferruccio, Tonino Lamborghini, il film avrà un’impronta biografica e racconterà la vita dell’imprenditore in maniera cronologica.

“Sono molto orgoglioso di produrre un film sull’iconico uomo che ha avuto un impatto così importante su tutto il mondo, e ha lasciato un’eredità che vive in uno spirito così forte – ha dichiarato Iervolino – Ferruccio Lamborghini è stato un pioniere che ha portato onore all’Italia e ha contribuito ad accrescere la fama del made in Italy in fatto di automobili”.

Monika Bacardi ha aggiunto: “Questa storia non parla solo di automobili, ingegneri e una carriera importante. C’è anche fascino, e soprattutto gli aspetti meno noti della sua vita privata e una bellissima storia d’amore, tutto raccontato nel nostro film”.

Fonte: CS

 
 

Lamb – recensione del film con Noomi Rapace #RFF16

lamb recensione

Al suo esordio da regista, lo sceneggiatore e curatore di effetti speciali Valdimar Jóhannsson sceglie la svedese Noomi Rapace come protagonista di Lamb. È lei a traghettare lo spettatore in un universo quasi primordiale nella sua semplicità, a veicolare una riflessione sulla volontà umana di sottomettere la natura alle proprie esigenze e l’illusione di poterne uscire indenni. Premio per l’originalità al Festival di Cannes 2021.

Lamb, la trama 

In mezzo alla natura islandese vive una coppia di allevatori di ovini, Maria, Noomi Rapace, e Ingvar, Hilmir Snær Guđnason. Un giorno accade un fatto inaspettato, che ha del soprannaturale: una delle loro pecore partorisce un agnellino per metà umano. Che fare col piccolo, anzi, con la piccola? Maria non ha dubbi: alleverà la creatura come la figlia che non ha potuto crescere. Lei e Ingvar, infatti, hanno perso la loro figlia Ada in tenera età e non si sono più ripresi da quel lutto. Per Maria l’arrivo di questa creatura è un segno del destino, un’opportunità di ritrovare la felicità, a cui non è disposta a rinunciare. Ma quanto durerà e quale sarà il suo prezzo? 

Lamb, un racconto oscuro sulla volontà dell’uomo di piegare la natura ai propri scopi

Mai come in questo ultimo anno e mezzo si è avuta l’occasione di riflettere sul rapporto che ci lega alla natura di cui siamo parte. Con la pandemia ci si è resi più che mai conto di quanto l’uomo sia fragile e impotente di fronte alla natura, nonostante si sforzi continuamente di governarla e indirizzarla secondo i propri scopi. Si è riflettuto sui danni che questa manipolazione arreca alla natura stessa e sulla necessità di tornare a vivere in equilibrio con essa. È proprio questo il punto nodale di Lamb.  Cosa accade quando l’uomo forza la natura a proprio piacimento, anziché rispettarla? Come è opportuno guardare ad essa? È una nemica da sconfiggere, o piuttosto un’alleata da salvaguardare? Verrebbe spontaneo propendere per la seconda opzione, ma, come dimostra il film, nella realtà non è così facile come si potrebbe pensare. Le due spinte opposte sono ancora più evidenti proprio per il tipo di vita che la coppia di protagonisti conduce.

In quanto allevatori, infatti, sono tra coloro che più conoscono la natura, gli animali e i loro ritmi. Vivono a stretto contatto con loro ogni giorno e sembrano attenti e scrupolosi nel prendersi cura del gregge. Ma quando Maria intravede la possibilità di soddisfare un suo bisogno e riparare così, in un certo senso, a un torto subito dalla natura stessa con la perdita della figlia, non esita a stravolgerne l’equilibrio. Il tema del lutto è infatti l’altro cardine del film. la perdita, e in particolare di quella che appare più innaturale tra tutte: la perdita di un figlio. Così difficile da elaborare che può essere devastante. Nel caso dei protagonisti, sembra averli svuotati completamente. Maria è la più battagliera e cerca con tutte le sue forze qualcosa per aggrapparsi ancora alla vita, lo trova nella piccola agnellina-umana. Ingvar sembra più rassegnato, ma la segue.

Maria e Ingvar sono quasi simbolo dell’umanità intera. Il regista li mostra immersi in un mondo di cui sembrano i soli abitanti. Colpisce, infatti, l’assenza di scambi, di relazioni umane, fatta salva l’incursione del fratello di Ingvar, Petur, interpretato da Björn Hlynur Haraldsson. Un’assenza che l’ambientazione nella campagna islandese, tra montagne innevate e ampie distese erbose, non basta a giustificare, inducendo a pensare a una precisa scelta stilistica. I protagonisti paiono esemplificare, nella visione di Jóhannsson, l’atteggiamento umano di fronte al mondo.

Tra thriller, favola e fumetto, una fusione non riuscita

Volendo parlare di generi, si potrebbe dire che Lamb sia un thriller che si mescola con la favola e il fumetto. Il regista afferma di essersi ispirato ai racconti popolari islandesi e di  aver attinto al folklore del suo paese. L’espediente della creatura metà uomo e metà animale, però, rimanda più a un fumetto o a una favola, sia concettualmente, che fisicamente. Anche se il regista ha cercato di usare il più possibile il vero agnello per rendere realistico il personaggio, infatti, la bambina-pecorella ha spesso l’aspetto artefatto di un oggetto animato, specie se deve muoversi. D’altro canto, è il regista stesso a dire che il film ha iniziato a prendere forma da una graphic novel.

L’inserimento di questo elemento in un contesto che vuole essere realistico e anche crudo per certi versi, stride, non solo per la discrepanza tra gli stili, ma anche perchè risulta un espediente un po’ troppo semplice per lo spettatore adulto. Rimanda infatti al mondo infantile, pur trattandosi di un film duro, drammatico ed evidentemente non destinato ai più piccoli. Esso allontana chi guarda, non lo coinvolge, dandogli una sensazione di messinscena, provocando straniamento. L’idea della creatura soprannaturale avrebbe reso forse meglio se questa, ad esempio, non fosse stata mostrata, ma soltanto evocata, lasciando la possibilità di immaginare. 

L’elemento soprannaturale e il modo in cui viene accolto portano una nota inquietante. Nella seconda parte del film ci sono diversi indizi che creano suspense, alimentata anche dall’atmosfera visivamente cupa: nebbie, tempo grigio, vento, pioggia. Questo però non basta a rendere il lavoro avvincente. 

Delle molte strade possibili per parlare del complesso rapporto uomo-natura, ivi compresa quella documentaristica, che negli ultimi anni ha dato più di una soddisfazione – basti pensare, ad esempio a un lavoro come Genesis 2.0 di Christian Frei e Maxim ArbugaevJóhannsson sceglie forse la meno adatta, creando un crossover tra generi troppo azzardato, che non convince, nonostante il  premio per l’originalità ricevuto a Cannes. 

Distribuito da Wanted Cinema, Lamb arriverà nelle sale a marzo 2022.

 
 

Laika: il paese dei balocchi di Travis Knight

Dietro il nuovo meraviglioso film in animazione stop-motion Kubo e La Spada Magica c’è Laika, una società di produzione americana, che film dopo film ha portato questa tecnica allo stato dell’arte,  compiendo uno strabiliante salto avanti dal punto di vista tecnico ed espressivo. Attiva ormai da dieci anni, questa produzione ha sede in Oregon, a Hillsboro per la precisione.

Laika, dal nome della prima cagnetta inviata nello spazio, è la realizzazione di un sogno meraviglioso che Travis Knight accarezzava fin da giovanissimo, quando nel garage della sua casa sperimentava la magia e il mistero dell’animazione a passo uno, emulando Ray Harryhausen e i grandi maestri dei paesi dell’est. Ma Travis ha avuto la grande fortuna di avere un papà che, oltre ad assecondare con entusiasmo le sue pulsioni espressive, lo ha anche sostenuto economicamente permettendogli di arrivare a gestire quel paese dei balocchi che oggi Laika rappresenta. Già, perché il padre di Travis è Philiph Knight, proprietario del colosso delle calzature sportive Nike. Nel 2005 il signor Knight entrò in partecipazione finanziaria con i Will Vinton Studios, società che realizzava spot commerciali e dove Travis cominciò a lavorare come animatore. Successivamente padre e figlio acquisirono completamente lo studio e fondarono Laika, dividendola in due dipartimenti, Laika Entertainment per la realizzazione di grandi film animati per il cinema e Laika/House destinata alla produzione di spot e contenuti commerciali.

  • Kubo e La spada Magicarecensione del nuovo film Laika

I primi due progetti che Laika mise in cantiere, oltre alla collaborazione nella produzione de La Sposa Cadavere di Tim Burton, furono un film in animazione 3D  Jack & Ben’s Animated Adventure e uno in stop-motion Coraline e La Porta Magica. Il primo non venne mai realizzato e il progetto fu completamente abbandonato, mentre il secondo, tratto da un romanzo di Neil Gaiman fu diretto da Henry Selick, coautore anni prima con Tim Burton di Tim Burton’s Nightmare Before Christmas e regista di James e La Pesca Gigante. Coraline ebbe un successo di pubblico e critica eccezionale e il suo stile nero, macabro, gotico, divenne il tratto distintivo della società di produzione guidata da Travis Knight, che da quel momento seguì i film in cantiere con la duplice veste di produttore e di capo animatore. Anche la tecnica della stop-motion, impiegata su quel primo fortunato lungometraggio, divenne l’altro elemento distintivo di Laika, il marchio di fabbrica.

laikaA Coraline seguirono Paranorman e Boxtrolls – Le scatole magiche. A ogni film le animazioni si sono arricchite e complicate, si sono moltiplicati i personaggi, le scene di massa, le ambientazioni, le azioni si sono evolute in maniera spettacolare, portando la stop-motion nella grande distribuzione e affiancandola ai prodotti delle grosse major di film animati, come Pixar Animation Studios o Dreamworks Animation.

Oggi Laika è una comunità di talenti creativi che hanno coronato il sogno folle di dare vita a creature inanimate scaturite dalla fantasia grazie al magico tocco delle loro mani. Ma è anche un laboratorio sofisticato in cui si sperimentano nuove tecniche, materiali e software. Tutti i film realizzati da Laika sono stati candidati al premio Oscar e siamo sicuri che anche Kubo e La spada Magica, non mancherà al prestigioso appuntamento.

laika-travis-knightVolete provare a entrare nella grande famiglia Laika? Basta compilare il form sul sito ufficiale.

Se avete tanto talento e anche un po’ di fortuna, parlate perfettamente inglese, disegnate magnificamente o siete dei provetti e pazienti animatori, magari potremo leggere il vostro nome nei credits del prossimo sogno a passo uno guidato da Captain Travis.

 
 

Laika: il celebre studio di animazione stop-motion produrrà il suo primo live action

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Laika, il celebre studio di animazione stop-motion statunitense, produrrà il suo primo live action. Da oltre 15 anni, Laika produce film d’animazione che hanno ricevuto ottime recensioni da parte della critica, come Coraline e la porta magica (candidato all’Oscar come miglior film d’animazione), ParaNorman e Kubo e la spada magica.

Tuttavia, nonostante il grande successo di critica, i film di Laika hanno sempre zoppicato parecchio al box office. Il più grande incasso dello studio è stato il sopracitato Coraline, mentre l’ultima loro fatica, Mister Link, si è purtroppo rivelato un autentico flop: a fronte di un budget di 100 milioni di dollari, ne ha portati a casa appena 26 milioni, con perdite per lo studio che ammontano a oltre 100 milioni di dollari.

Ora, sembra che lo studio abbia deciso di intraprendere una nuova strada. Come riportato da Deadline, infatti, Laika produrrà il suo primo live action, adattando per il grande schermo Seventeen, romanzo d’esordio di John Brownlow (sceneggiatore del film Sylvia con Gwyneth Paltrow) che uscirà prossimamente. Al momento non sono stati condivisi dettagli sulla trama, ma sappiamo che si tratterà di un thriller.

Travis Knight, CEO di Laika nonché regista di Kubo e la spada magica, ha dichiarato a proposito dell’opera di Brownlow: “Seventeen è un cocktail perfetto di malvagia arguzia, azione esilarante ed autentica emozione. John ha una voce davvero unica. Ha creato un universo brillante grazie alla sua potente identità. Seventeen è un thriller ricco di anima, un sinuoso action adrenalinico con un cuore sincero che batte sotto i suoi pettorali pompati.”

 
 

Laika: dopo Boxtrolls – Le scatole magiche arrivano tre nuovi film

Boxtrolls - Le scatole magiche

In seguito al successo riscontrato da Boxtrolls – Le scatole magiche, ultimo film d’animazione partorito dal team Laika, padre anche dei successi Coraline (2009) e ParaNorman (2012), lo studio d’animazione ha siglato con la Focus Feature una partnership che prevede una ulteriore collaborazione per la realizzazione di tre nuove pellicole. Anche in questo caso la Focus si occuperà della distribuzione dei film sul territorio nazionale, mentre sarà la Universal Pictures a gestire i diritti verso i paesi esteri.

Queste le parole attraverso cui Peter Schlessel, CEO di Focus Feature, ha reso ufficiale il sopravvenuto accordo: “Travis e la sua compagnia hanno una certa arte nella realizzazione di film d’animazione e noi siamo fieri di essere partecipi del loro successo.”

Vi ricordiamo che Boxtrolls – Le scatole magiche ha guadagnato oltre 17 milioni di dollari al suo debutto negli Stati Uniti, sancendo di fatto un record nella storia della produzione della Laika. Boxtrolls – Le scatole magiche è un film evento per famiglie dei creatori di Coraline e la Porta Magica ParaNorman, entrambi candidati all’Oscar per il Miglior Film d’Animazione. Si tratta della terza produzione cinematografica dello studio d’animazione con sede in Oregon, LAIKA. Girato in loco presso gli studi LAIKA, in 3D e con metodi avanzati manuali e tecnologici, Boxtrolls Le Scatole Magiche utilizza disegni manuali, formato grafico ibrido d’animazione in CG e tecnica dello stop-motion, per rappresentare la storia del best-seller fantasy  d’avventura di Alan Snow “Arrivano I Mostri!”.

Boxtrolls – Le scatole magiche presenta al pubblico ad una nuova specie di famiglia –  I Boxtrolls, una comunità di creature bizzarre e dispettose, che hanno amorevolmente adottato e cresciuto un ragazzino orfano, Uovo (doppiato nella versione originale da Isaac Hempstead Wright di Game of Thrones), fin dall’infanzia nella splendida casa nelle caverne che hanno costruito sotto i viottoli di Pontecacio. Qui vivono una vita felice ed armoniosa, lontano dalla società; i residenti snob della cittadina di epoca vittoriana sono ossessionati dalla ricchezza, dalla classe sociale, e dal benessere… ma soprattutto dai formaggi puzzolenti. Lord Gorgon-Zole (Jared Harris di Mad Men), il sindaco de facto, detta legge circondato dai suoi uomini snob e d’élite delle Tube Bianche. Come tutti gli altri, crede alle leggende spaventose sui Boxtrolls, divulgate in lungo e in largo per oltre un decennio dal malvagio Archibald Arraffa (l’attore premio Oscar Ben Kingsley). Determinato ad ottenere il consenso delle Tube Bianche, Arraffa ha imprigionato il geniale inventore ed amico dei Boxtrolls Herbert Trubshaw (Simon Pegg di Star Trek), ed ha reclutato una banda nota come ‘Tube Rosse’ per catturare tutti i Boxtrolls. Delle Tube Rosse fanno parte l’implacabile Mr. Nervetto (Tracy Morgan di 30 Rock), il goffo Mr. Pasticcio (Richard Ayoade di The IT Crowd), e l’impassibile Mr. Trota (Nick Frost di The World’s End).

Fonte: Hollywood Reporter

 
 

Lago Film Fest: dal 22 al 30 luglio torna il festival indipendente di cinema di ricerca

Lago Film Fest
© Lago Film Fest ph. Filippo Silvestrin

Dal 22 al 30 luglio 2022 ritorna Lago Film Fest, il festival indipendente di cinema di ricerca che da diciotto anni propone un’esperienza unica all’insegna di cinema, arte, musica e ambiente nell’affascinante borgo di Revine Lago, immerso nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Per nove giorni, il piccolo borgo diventa teatro di suggestive proiezioni in riva al lago, incontri, laboratori per adulti e bambini, masterclass e performance a sorpresa tra i suoi vicoli medievali, in un’atmosfera unica e sospesa nel tempo.

Per l’edizione 2022, il fitto programma di Lago Film Fest prevede 155 film provenienti da 45 Paesi suddivisi in 7 concorsi ufficiali, affiancati da una rassegna di proiezioni fuori concorso tra le più ampie mai viste a Lago, comprendente fireworks (retrospettive dedicate a giovani autori), focus tematici e curatoriali e proiezioni speciali. Quest’anno Lago Film Fest diventa festival internazionale di cinema di ricerca, in grado di mappare le traiettorie dell’arte cinematografica del futuro e di diventare la casa dei giovani talenti del cinema mondiale. Un unicum in Italia per l’idea che porta avanti e per la modalità in cui riesce a farlo: un connubio che lo rende uno dei luoghi più innovativi per il mondo del cinema in Italia.

Tra gli ospiti d’eccezione di quest’anno il regista boliviano Kiro Russo, premio della giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, e la filmmaker indiana Payal Kapadia, vincitrice del Golden Eye Award come miglior film documentario al Festival di Cannes 2021, entrambi protagonisti di una retrospettiva; il georgiano Alexandre Koberidze, autore di What Do We See When We Look at the Sky?, vincitore del premio della critica alla Berlinale, votato tra i 10 migliori film del 2021 da testate come Cinema-Scope e Cahiers du Cinéma, che ritorna a Lago Film Fest con un focus da lui curato sul cinema georgiano perduto; Francesco Montagner, trevigiano d’origine e Pardo d’oro a Locarno con Brotherhood, recentemente distribuito in sala in Italia e Rosa Palasciano, co-autrice e protagonista di Giulia di Ciro De Caro, nonché candidata finalista ai David di Donatello per la miglior interpretazione femminile.

Il festival dedica ampio spazio anche al dialogo tra cinema e musica con la partecipazione dell* musicist* Adele Altro (Any Other) e Ginevra Nervi, giovanissima compositrice di colonne sonore tra cui quella di Non Odiare di Mauro Mancini, e la presentazione in anteprima assoluta del documentario dedicato al cantautore, produttore e compositore IOSONOUNCANE. Sarà inoltre assegnato il premio L.O.S.T. alla miglior colonna sonora: tra i componenti della giuria anche Mirko Perri, tre volte vincitore del David di Donatello nella categoria Miglior Suono, con due nomination nel 2022 per È Stata la Mano di Dio di Paolo Sorrentino e Freaks Out di Gabriele Mainetti.

Una sezione speciale della rassegna è riservata agli spettatori più giovani grazie ai concorsi patrocinati dall’Unicef: a un pubblico diviso tra kids e teens è affidato il compito di votare e scegliere un vincitore tra 37 film partecipanti.

Lago Film Fest si riconferma un appuntamento annuale con il cinema internazionale del presente e del futuro che si distingue per la qualità dei contenuti e per le coinvolgenti modalità di fruizione – a partire dai tre schermi sull’acqua –, in grado di trasformare il paesaggio e le acque di Lago nel perfetto ecosistema per l’evoluzione dell’immagine in movimento. Un’identità anfibia, quella di Lago, che è anche al centro dell’immagine guida della nuova edizione del festival, firmata da Piero Percoco che torna a Revine Lago con un progetto fotografico inedito incentrato sul rapporto tra l’ecosistema lacustre e i suoi frequentatori, disponibile sul sito nuovevisioni.com.

A partire da quest’anno, sarà possibile acquistare un abbonamento a vita per Lago Film Fest e garantirsi un posto in prima fila sulle sponde del cinema anfibio più visionario d’Italia.