I fan della Justice
League sanno che, trai membri della formazione annunciati
per il film diretto da Zack Snyder mancano almeno
tre elementi importanti per la squadra: Lanterna
Verde, Hawkgirl e Martian
Manhunter. Quest’ultimo ha esordito lo scorso anno nella
prima stagione di Supergirl, in tv, e allo stesso
modo, Kendra Saunders aka
Hawkgirl è trai protagonisti di Legends of
Tomorrow, sempre per la tv. Resta Lanterna
Verde, per cui è previsto un film standalone nel 2020. Ma
chi sarà l’attore che interpreterà Hal Jordan?
Lanterna Verde interpretato da
Armie Hammer?
Di recente, alcuni rumors hanno
cominciato a far circolare il nome di Armie Hammer
come possibile attore scelto per interpretare questo ruolo, e,
sebbene non ci siano state conferme o smentite da parte della
Warner
Bros, sembra che Hammer non abbia perso l’occasione di prendere
in giro i suoi fan.
Lanterna Verde
dovrebbe arrivare al cinema nel 2020 con un progetto che
coinvolgerà il Corpo delle Lanterne Verdi. Non c’è
ancora alcun nome collegato al ruolo, che nel 2011 è stato
interpretato da Ryan Reynolds in un dei flop più
grandi della storia della Warner.
Qualche settimana fa era stata
diffusa la notizia che Greg Berlanti aveva iniziato a lavorare
assieme a Michael Green e Marc Guggenheim agli script del film di
Flash e del sequel di Lanterna Verde.
Lansky è un dramma
criminale biografico del 2021 sul famoso gangster Meyer
Lansky, scritto e diretto da Eytan Rockaway.
Il film è interpretato da Harvey Keitel,
Sam Worthington, AnnaSophia Robb, Minka Kelly, David James
Elliott, John Magaro.
La trama di Lansky
Nel film l’anziano Meyer
Lansky viene indagato per l’ultima volta dai federali, che
sospettano che abbia nascosto milioni di dollari in mezzo secolo,
il gangster in pensione racconta una storia vertiginosa, rivelando
la verità non raccontata sulla sua vita di famigerato boss della
Murder, Inc. e del Sindacato Nazionale del Crimine.
Il cast del film
Protagonisti del film Harvey
Keitel nel ruolo di Meyer Lansky, John Magaro nel ruolo
del giovane Meyer Lansky.
Sam Worthington è David Stone, AnnaSophia
Robb è Anne Lansky.
Fanno parte del cast anche
Dodge Prince nel ruolo di Giovane Buddy Lansky,
Beau Hart nei panni di Buddy Lansky bambino.
Jackie Cruz è Dafne, David Cade è
Ben Siegel e David James Elliot.
La storia vera di Meyer Lansky
Rockaway ha scritto la sceneggiatura
da una storia di Ido Fluk e Sharon Mashihi, in parte basata su
interviste con il vero Lansky condotte dal padre di Rockaway, il
professore di storia Robert Rockaway.
Il film è incentrato su un Lansky
ormai anziano che vive nell’anonimato a Miami Beach dopo essere
stato indagato e perseguito per decenni dall’FBI. Quando si rivolge
a un giovane giornalista di nome David Stone
(Worthington) per raccontare la sua storia, i
federali lo usano come pedina per rintracciare le centinaia di
milioni di dollari che si sospetta il mafioso nasconda.
Stone si ritrova nel mezzo di un
gioco del gatto e del topo, scoprendo la verità nascosta sulla vita
del famigerato boss della Murder Inc. e del Sindacato Nazionale del
Crimine.
Harvey Keitel è il
protagonista di questa avvincente semi-biografia di Meyer Lansky,
che racconta la sua vita per mezzo di flashback. La storia si basa
su eventi veri e riguarda i suoi inizi come immigrato ebreo, la sua
carriera di successo nel gioco d’azzardo, nel contrabbando e nel
racket e infine l’omicidio.
Meyer Lansky figura chiave nella
creazione, nel 1934, del sindacato nazionale del crimine
Da un’infanzia povera nel Lower East
Side di New York, all’ascesa nei ranghi della criminalità
organizzata, fino a diventare una figura chiave nella creazione di
un sindacato nazionale del crimine nel 1934, il fascino macabro del
boss Meyer Lansky continua ancora oggi.
Sebbene si sia scritto molto
sull’uomo che ha catturato l’immaginazione del pubblico – il
personaggio di Hyman Roth nel Padrino II è ispirato a Lansky – il regista e
scrittore Eytan Rockaway ha un asso nella manica nel suo ultimo
film “Lansky”. Suo padre, Robert, è stato uno dei pochi a cui è
stata concessa un’intervista con Lanksy prima della morte del boss
nel 1983.
Inizi e ascesa di Lanksy
Nel corso degli anni Venti la banda
di Lansky si ramificò in furti, contrabbando di liquori e altri
racket e passò sotto l’egida del boss Giuseppe Masseria. Lansky e
Siegel avevano anche sviluppato una squadra di assassini
professionisti su commissione, il prototipo della successiva
Murder, Inc. guidata da Louis Buchalter e Albert Anastasia. Lansky
si naturalizzò cittadino nel 1928.
Sarebbe stato Lansky a convincere il
boss Lucky Luciano, di origine italiana, a far assassinare Masseria
nel 1931 e a fornire i servizi di Siegel a tale scopo, rendendo la
squadra di quattro uomini rappresentativa delle principali fazioni
criminali di New York. Tra il 1932 e il 1934 Lansky si unì a
Luciano e al gangster americano Johnny Torrio, tra gli altri, per
formare il sindacato nazionale del crimine e divenne uno dei suoi
principali supervisori e banchieri, spesso riciclando fondi
attraverso conti esteri.
Nel 1936 Lansky aveva iniziato a
sviluppare operazioni di gioco d’azzardo in Florida e a New Orleans
e anche a Cuba, dove organizzò pagamenti al dittatore cubano
Fulgencio Batista. Finanziò anche gli sviluppi del casinò di Siegel
a Las Vegas (e ordinò l’esecuzione di Siegel nel 1947, dopo che
Siegel si era dissociato dal sindacato). Quando Fidel Castro salì
al potere a Cuba nel 1959, Lansky si rivolse alle Bahamas,
costruendo negli anni ’60 casinò sulle isole Grand Bahama e
Paradise dopo aver favorito la cooperazione del governo. Estese il
suo impero del gioco d’azzardo anche ad altre aree dei Caraibi e
persino oltre l’Atlantico, a Londra. Era coinvolto nel contrabbando
di narcotici, nella pornografia, nella prostituzione, nel racket
del lavoro e nell’estorsione e aveva il controllo di imprese
legittime come alberghi, campi da golf e un impianto di
confezionamento della carne. Il denaro era nascosto in banche
svizzere. Nel 1970 il suo patrimonio complessivo era stimato in 300
milioni di dollari.
Nel 1970, temendo una convocazione
del Gran Giurì e un’incriminazione per evasione fiscale, fuggì in
Israele, cercando di rimanere sotto la Legge del Ritorno; tuttavia,
Israele alla fine lo espulse e lui finì di nuovo negli Stati Uniti
per affrontare diverse incriminazioni. Nel 1973 è stato condannato
per oltraggio al Gran Giurì, verdetto ribaltato in appello, ma
assolto dall’accusa di evasione fiscale. I processi per altre
accuse furono abbandonati nel 1974, in parte a causa della sua
salute cronica. Nel 1979 la Commissione Assassini della Camera dei
Rappresentanti, al termine di due anni di indagini sul rapporto
della Commissione Warren, collegò Lansky a Jack Ruby, il
proprietario del nightclub che uccise l’assassino del Presidente
degli Stati Uniti John F. Kennedy, Lee Harvey
Oswald.
Lansky morì di cancro ai polmoni e
fu sepolto a Miami con una cerimonia ebraica ortodossa.
Uno dei
LanParty più importanti del Paese si svolgerà
nell’ambito del Florence Fantastic Festival di
Firenze (Fortezza da Basso 10/12 maggio). Cinque le differenti
In occasione della sua
collaborazione nel film Lo Schiaccianoci e i Quattro
Regni (recensione)
abbiamo avuto il piacere di intervista il
pianista Lang Lang. Lang Lang ha
collaborato insieme al compositore del film James Newton
Howard.
Da moltissimi anni, “Lo
Schiaccianoci” riporta alla mente immagini di decorazioni
natalizie, un soldatino di legno, fiori danzanti e una bambina
terrorizzata da topi. Scritto nel 1816 da E.T.A. Hoffmann, il
racconto originale “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” ha
conquistato l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo,
ispirando spettacolari adattamenti teatrali che hanno affascinato
il pubblico per generazioni e, ora, anche un’epica avventura
cinematografica. Ecco cosa ci ha detto il pianista in merito alla
sua esperienza:
In Lo
Schiaccianoci e i Quattro Regni,
Keira Knightley veste i panni della Fata Confetto e Mackenzie
Foy interpreta la giovane protagonista. Clara. Helen Mirren dà vita
alla temutissima Madre Cicogna, mentre Morgan Freeman interpreta
Drosselmeyer, l’eccentrico padrino di Clara. Eugenio Derbez e
Richard E. Grant sono rispettivamente Biancospino e Brivido, i
reggenti della Terra dei Fiocchi di Neve e della Terra dei Fiori.
Jayden Fowora-Knight è stato scelto per interpretare Phillip
Hoffman, il soldato Schiaccianoci che prende vita. Matthew
Macfadyen, Ellie Bamber e Thomas Sweet sono stati ingaggiati per
interpretare rispettivamente il padre di Clara, il signor
Stahlbaum, la sorella Louise e il fratello Fritz. Omid Djalili e
Jack Whitehall interpretano le guardie del palazzo Cavaliere e
Arlecchino. Il film è arricchito da una performance speciale
eseguita dai grandi ballerini classici Misty Copeland e Sergei
Polunin.
LoSchiaccianocie i Quattro
Regni
Tutto ciò che Clara (Mackenzie Foy)
desidera è una chiave: una chiave unica nel suo genere, in grado di
aprire una scatola che contiene un dono inestimabile ricevuto dalla
sua defunta madre. Un filo d’oro, ricevuto durante l’annuale festa
natalizia del suo padrino Drosselmeyer (Morgan Freeman)
la conduce verso l’ambita chiave, che però scompare immediatamente
in uno strano e misterioso mondo parallelo. È qui che Clara
incontra un soldato di nome Phillip (Jayden
Fowora-Knight), una banda di topi e i reggenti che governano tre
Regni: la Terra dei Fiocchi di Neve, la Terra dei Fiori e la
Terra dei Dolci. Clara e Phillip devono coraggiosamente
avventurarsi nel minaccioso Quarto Regno, in cui vive la
malvagia Madre Cicogna (Helen Mirren), per recuperare la
chiave di Clara e riportare l’armonia nell’instabile mondo.
Parlando con The Hollywood Reporter, Glover
ha ora fornito un promettente aggiornamento sul suo coinvolgimento
centrale nello sviluppo e nella partecipazione al film su Lando.
Spiega che “sento di avere il controllo” e che “il
controllo permette alla visione di essere unica. E se la visione è
unica, la gente la vorrà di più. Meno è singolare, meno la gente la
vorrà, perché sente che avrebbe potuto realizzarla chiunque“.
Nonostante le richieste spesso costrittive dell’industria
dell’intrattenimento, soprattutto quando si sviluppa un progetto
per un franchise enorme, sembra dunque che Glover stia portando
avanti la propria idea.
Lando, il progetto di Star Wars firmato da
Donald Glover
La fiducia di Glover nella sua
singolare visione è dunque un segno promettente per il film su
Lando, che suggerisce che l’attore ha un significativo controllo
creativo sul progetto. La sua interpretazione di Lando è stata uno
degli elementi più apprezzati di Solo e oltre al suo
talento di attore, Glover non è nuovo alla realizzazione e alla
regia di una storia originale e avvincente, come ha fatto con la
pluripremiata serie televisiva Atlanta. Questo fa di
Glover la persona perfetta per guidare lo sviluppo e interpretare
il ruolo di protagonista nel film su Lando.
Molti dei migliori progetti di
Star
Wars degli ultimi anni hanno dato ai loro showrunner e
scrittori una quantità significativa di controllo creativo, come
Tony Gilroy che ha sviluppato la sua visione singolare per
l’acclamato Andor, ora considerato da molti il miglior
show di Star Wars. Avendo già interpretato Lando e
conoscendo bene il personaggio, il controllo creativo di Glover può
permettergli di sviluppare una storia che renda giustizia al
personaggio. Il fatto di conoscere bene le sfide dell’industria
dell’intrattenimento può anche aiutare Glover a evitare le
tradizionali insidie di Hollywood e di far parte con successo di
uno dei più grandi franchise del mondo.
Proprio l’attore si è detto
entusiasta all’idea di poter tornare nei panni del contrabbandiere
in un film tutto suo, rilasciando queste dichiarazioni a EW:
“Sarebbe
divertente tornare a essere di nuovo Lando e mi piacerebbe farlo in
un altro film. Ci sono storie da raccontare oltre la tradizione
degli Skywalker, che sono un po’ come la Bibbia, storie di pirati
dello spazio e giocatori d’azzardo con cui poter sperimentare e
divertirti molto di più. Inoltre amo la commedia, la stupidità e
anche l’avventura, e credo sarebbero elementi ben combinabili in
uno spin-off su Lando“.
Vi ricordiamo che Lando sarà
presente in Solo: A Star Wars Story,
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza.
Il film arriverà nelle sale il 25
maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Paramount+ ha annunciato che il candidato
all’Oscar e vincitore del Screen Actors Guild
Award Sam Elliott (1883) si
unirà al cast della seconda
stagione della serie di successo di Taylor
Sheridan, Landman.
Sam Elliott ha
vinto lo Screen Actors Guild Award per il suo ruolo
in 1883 di Taylor Sheridan e ha ricevuto una
nomination agli Oscar e un premio dal National Board of Review per
la sua performance in A Star Is Born. Le sue numerose
performance cinematografiche includono The Big
Lebowski, Tombstone e The
Contender. Per la televisione, Elliott ha vinto il Critics
Choice Award per la sua interpretazione in Justified,
oltre a Parks & Rec, Graceand
Frankie e The Ranch.
I protagonisti di LANDMAN sono il vincitore
dell’Oscar Billy
Bob Thornton, la candidata all’Oscar Demi Moore, il
candidato all’Oscar Andy Garcia, il candidato all’Oscar Sam
Elliott, Ali Larter, Jacob Lofland, Michelle Randolph, Paulina
Chávez, Kayla Wallace, Mark Collie, James Jordan e Colm Feore.
La serie drammatica originale
LANDMAN è creata da Taylor Sheridan e Christian Wallace e la
produzione della seconda stagione è attualmente in corso in
Texas.
Di cosa parla la serie Landman
LANDMAN è ambientata
nelle proverbiali città in espansione del Texas occidentale ed è
una storia moderna di ricerca della fortuna nel mondo delle
piattaforme petrolifere. Basata sul noto podcast in 11
episodi“Boomtown” di Imperative Entertainment
e Texas Monthly, la serie racconta una storia di
operai e miliardari senza scrupoli che alimentano un business così
grande da rimodellare il nostro clima, la nostra economia e la
nostra geopolitica.
Billy Bob Thornton ha ottenuto una
nomination ai Golden Globe come Miglior Attore in una Serie
Drammatica per il suo ruolo in LANDMAN come Tommy Norris. I
produttori esecutivi della serie sono: Taylor Sheridan, David C.
Glasser, David Hutkin, Ron Burkle, Bob Yari, Christian Wallace,
Billy Bob Thornton, Geyer Kosinski, Michael Friedman e Stephen Kay.
Dan Friedkin e Jason Hoch per Imperative Entertainment, e J.K.
Nickell e Megan Creydt per Texas Monthly sono anche produttori
esecutivi. Tommy Turtle è co-produttore esecutivo. La serie è
prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch
Productions di Sheridan. Landman è distribuito da Paramount Global
Content Distribution.
La prima stagione
di LANDMAN è sempre disponibile in streaming in
esclusiva su Paramount+ e rappresenta l’ultimo titolo che si
aggiunge alla crescente lista di produzioni di Sheridan su
Paramount+ che include: 1923, 1883,
Lioness, Mayor of Kingstown,
Tulsa King e Lawmen: Bass Reeves.
Paramount+
ha annunciato oggi che la nuova attesissima serie drammatica
originale Landman, interpretata dal premio
Oscar Billy Bob Thornton, arriverà a novembre in
esclusiva su Paramount+.
Creata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan,
Landmanè prodotta da MTV
Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions di
Sheridan in esclusiva per Paramount+.
Landman: la trama della serie tv
Ambientata nelle proverbiali “boom
town” del Texas occidentale,
Landmanracconta la ricerca di
fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. Basata sul famoso
podcast in 11 puntate “Boomtown” di Imperative Entertainment e
Texas Monthly, la serie è una storia di manovali e miliardari
selvaggi che alimentano un fenomeno così grande da modificare
clima, economia e geopolitica.
Landman: il cast
Oltre a Thornton, la serie in dieci
episodi è interpretata da Ali Larter (The Last Victim), Michelle
Randolph (1923), Jacob Lofland (Joker 2), Kayla Wallace (When Calls
the Heart), James Jordan (Yellowstone), Mark Collie (Nashville),
Paulina Chávez (The Expanding Universe of Ashley Garcia) e Demi
Moore (Feud: Capote Vs. The Swans). Jon Hamm (Mad Men) avrà un
ruolo ricorrente come guest star, oltre alle guest star Andy Garcia
(Expendables franchise) e Michael Peña (End of Watch).
Landman è
prodotto da Taylor Sheridan, David C. Glasser, David Hutkin, Ron
Burkle, Bob Yari, Christian Wallace, Geyer Kosinski, Michael
Friedman e Stephen Kay. Dan Friedkin e Jason Hoch, per Imperative
Entertainment, e J.K. Nickell e Megan Creydt, per Texas Monthly,
sono anche produttori esecutivi. Peter Feldman è produttore
esecutivo.LANDMAN è distribuita da Paramount Global Content
Distribution.
La serie è l’ultima aggiunta alla
ricca slate di contenuti di Sheridan su Paramount+, che comprende
anche 1923, 1883, LIONESS, MAYOR OF KINGSTOWN, TULSA KING e
LAWMEN: BASS REEVES.
La proficua collaborazione
tra Paramount+ e Taylor Sheridan ha prodotto un
altro successo, Landman,
che andrà in onda nel 2024 e tornerà per la seconda stagione.
Creata da Sheridan e Christian Wallace, la serie racconta il
business del petrolio nel Texas occidentale e la miriade di
personaggi che ruotano attorno a un settore così esplosivo. Proprio
come Yellowstone di Sheridan, Landman si trova
al centro di una serie di temi scottanti, tra cui le questioni
ambientali, l’etica aziendale e la politica generale di una nazione
dipendente dai combustibili fossili. Dietro a tutto questo, però,
ci sono drammi avvincenti sulle persone che guidano il settore.
Sebbene sia separato
dal già citato franchise di
Yellowstone, Landman è molto simile al suo
predecessore neo-western sotto molti aspetti. Forse la cosa più
importante è che Landman presenta una serie di
personaggi complessi e multidimensionali che rispecchiano le
complesse questioni affrontate su scala più ampia dalla serie.
Tutto questo si aggiunge a un altro grande successo per Paramount+, a dimostrazione che Sheridan è ancora
il più grande nome della TV moderna. Ora, Landman
ha ottenuto il rinnovo per la seconda stagione, e questo è
il primo passo sulla lunga strada per diventare un’altra
istituzione televisiva.
Ultime notizie
su Landman – stagione 2
Anche se era scritto nel destino che
una seconda stagione fosse imminente, ci è voluto fino a marzo 2025
perché la seconda stagione di Landman venisse
rinnovata. La notizia è arrivata pochi giorni dopo l’annuncio dei
casting in Texas, segnalando che il lavoro era in corso dietro le
quinte prima che l’editto ufficiale della Paramount fosse rivelato.
Con l’inizio dei lavori previsto a breve, è chiaro che il
successo in streaming arriverà prima piuttosto che dopo, ma per
ora non si conosce ancora una tempistica precisa.
La prima stagione di Landman
è terminata il 12 gennaio 2025.
Confermata la seconda stagione
di Landman
Il successo di Taylor Sheridan
tornerà per la seconda stagione
Con i casting che sono stati
lanciati prima ancora che la stagione fosse rinnovata, Paramount+
sta chiaramente cercando di accelerare il ritorno di
Landman.
Dopo essere diventato il miglior
debutto di Paramount+ in 2 anni, sembrava inevitabile
che Landman venisse ripreso per una seconda
stagione. L’annuncio è finalmente arrivato nel marzo 2025, con
sorpresa di quasi nessuno, e la serie di successi di Taylor
Sheridan sul piccolo schermo continua. Con il rinnovo
di Landman, quasi tutti i programmi di Taylor Sheridan
sono andati in onda per almeno due stagioni. I lavori
dovrebbero iniziare a metà del 2025, ma non è ancora stata
rivelata una tempistica completa. Con i casting che sono stati
lanciati prima ancora che la stagione fosse rinnovata, Paramount+
sta chiaramente cercando di accelerare il ritorno
di Landman.
Lawmen: Bass
Reeves e 1883 sono le uniche serie di
Taylor Sheridan che non sono state rinnovate per una seconda
stagione.
Landman non è uno spin-off di
Yellowstone
Un dramma completamente nuovo,
separato dal neo-western
Con Yellowstone che
cavalca verso il tramonto, anche se il suo franchise si espande, è
importante notare che Landman non fa parte
dell’universo di Yellowstone.
Anche se affronta molti degli stessi temi
di Yellowstone, Landman non è collegato, né intende
sostituirlo. La famiglia Dutton non ha nulla a che fare con la
storia di Landman, che è stata persino tratta da una
serie di podcast basata su eventi reali. Questo significa
che Landman ha la possibilità di uscire dall’ombra
di Yellowstone e affermarsi come un successo a sé
stante.
Dettagli sul cast della seconda
stagione di Landman
Billy Bob Thornton e il resto
del cast torneranno?
Prevedere il cast della seconda
stagione di Landman non è particolarmente
difficile, poiché il dramma petrolifero dovrà riportare il
suo cast per raccontare una storia avvincente. Anche se le
morti sono sempre una possibilità nel mondo degli spettacoli di
Taylor Sheridan, è altamente probabile che il cast principale sarà
di nuovo disponibile per riprendere i propri ruoli. Ciò significa
che Billy
Bob Thornton dovrebbe interpretare ancora una volta il
dirigente della compagnia petrolifera in crisi, Tommy Norris.
Sorprendentemente, Monty Miller, il dirigente petrolifero
interpretato da Jon Hamm, è morto nel finale della prima stagione,
il che significa che il rivale di Tommy non tornerà.
Nel frattempo, torneranno anche
grandi star come Ali Larter (che interpreta la moglie di Tommy,
Angela), così come Demi
Moore nel ruolo della cara amica di Tommy, Cami, che è
anche la vedova di Monty. Il piccolo ruolo di Moore nella prima
stagione è stato in qualche modo criticato per aver sottoutilizzato
la recente vincitrice del Golden Globe, ma potrebbe avere presto un
ruolo più importante. Il cast di supporto è un po’ meno certo, ma
una cosa che rende gli spettacoli di Sheridan così avvincenti è la
pletora di trame che si intrecciano attorno al conflitto
principale.
Dettagli sulla trama di Landman
– Stagione 2
Per non essere da meno rispetto ad
altre serie di Taylor Sheridan, il
finale della stagione 1 di Landman
è stato un gioco pieno di colpi di scena che ha cambiato
l’intero aspetto della serie in futuro. A partire dalla morte di
Monty, nell’episodio finale della prima stagione, la vedova Cami
prende il comando. Lei sceglie di ignorare il consiglio di
Tommy di liquidare l’azienda e vivere bene per il resto
della sua vita, e decide invece di raddoppiare il rischioso piano
di trivellazione petrolifera. Nel frattempo, Tommy viene catturato
e torturato dal cartello prima di apprendere che Galino
spera di entrare nell’industria petrolifera.
Tutto questo crea un grande scontro,
poiché i piani di Cami potrebbero andare in fumo, mentre un
elemento pericoloso come Galino e la sua banda iniziano a farsi
strada nel cosiddetto business legale. Nel mezzo c’è Tommy, che fa
da intermediario tra i due mondi, anche se non è contento della sua
posizione poco lusinghiera. Altrove, la relazione tra Cooper e
Ariana ha fatto un grande passo avanti, e la coppia si è avvicinata
ancora di più quando lui ha accettato il suo dolore. Resta da
vedere se la previsione di Tommy sulla loro relazione si avvererà
nella seconda stagione di Landman.
Taylor Sheridan ha
portato a termine il finale della prima stagione di Landman,
uno dei migliori episodi della serie finora, offrendo una
tonnellata di drammi interessanti mi da analizzare. L’ultima serie
dell’acclamato creatore di Yellowstone è incentrata sull’industria
petrolifera del Bacino Permiano e su una società fittizia chiamata
M-Tex. Billy
Bob Thornton guida il cast di Landman nei panni di
Tommy Norris, il responsabile della gestione delle crisi della
M-Tex, di proprietà del Monty Miller di Jon
Hamm, amico di vecchia data di Tommy. Il finale
dell’episodio 9 vede Monty ricoverato in ospedale per problemi
cardiaci, e questa trama si protrae fino al finale.
L’episodio inizia con il
peggioramento delle condizioni cardiache di Monty Miller, che ne
causano la morte. Quando Monty è in stato di incapacità, Tommy
ottiene il controllo dell’azienda e del patrimonio di Monty. Tommy
consiglia a Cami (Demi
Moore) di vendere l’azienda, liquidando il possibile
in modo che la sua famiglia possa vivere agiatamente per
generazioni, ma lei decide di puntare tutto su un’operazione di
trivellazione petrolifera. Più avanti nell’episodio, Tommy viene
catturato e torturato dal Cartello prima che un signore della droga
di nome Gallino (Andy Garcia) arrivi e lo fermi. L’episodio si
conclude con Tommy che osserva ancora una volta un coyote nel suo
giardino.
Perché il boss del Cartello ha
salvato Tommy e cosa significa per Landman
Il penultimo episodio della stagione
1 di Landman ha visto Tommy parlare al telefono con Jiminez, un
boss del Cartello di livello inferiore che nel finale decide di
prendere in mano la situazione. Jiminez cattura Tommy e fa
esplodere una trivella petrolifera M-Tex. Gallino è un nuovo
personaggio introdotto nel finale della prima stagione
di Landman,
che porta con sé un’altra veterana star del cinema. Andy
Garcia, noto soprattutto per i suoi ruoli
in Gli
intoccabili e Ocean’s Eleven, oltre a molti altri film
iconici, si presenta come un leader del Cartello sofisticato e
dignitoso che spera di porre fine al ciclo della violenza.
Gallino e Tommy discutono di come
potrebbero prosperare contemporaneamente, imparando a collaborare e
a generare reddito insieme. Tommy suggerisce che l’attività di
Gallino nel settore della droga è in declino e Gallino suggerisce
che potrebbe essere interessato a passare al petrolio. Tommy è
riluttante a stringere accordi con il Cartello, ma Gallino stringe
un duro accordo, rispondendo alle minacce di Tommy con i propri
fatti. La narrazione lascia intendere che, per avere successo in
futuro, Tommy potrebbe dover iniziare a fare accordi con il
diavolo.
Cosa significa la morte di Monty
per Tommy e Cami
La morte di Monty mette Tommy in
difficoltà, perché ora lavora essenzialmente per conto di Cami. Ora
è il presidente della società, ma ha ancora intenzione di
rispettare le decisioni di Cami e di spendere i soldi come lei
vuole, consigliandola lungo il percorso. Tommy vuole aiutarla, ma
conosce gli immensi rischi che si corrono immergendosi nel business
del petrolio e sa che lo stress del rischio costante di fare o
rompere è ciò che ha portato Monty alla morte. In senso letterale e
figurato, Tommy non vuole che lo stesso accada a Cami, o a se
stesso, se è per questo.
La riporta come avvocato principale,
con lei destinata a essere la negoziatrice, mentre Nathan fornisce
al team legale una maggiore esperienza nell’industria petrolifera.
I due organizzano la loro strategia prima che Tommy venga rapito
dal Cartello, e questa narrazione viene lasciata per la prossima
stagione.
Perché Tommy vede di nuovo il
coyote nella scena finale di Landman Stagione 1
La visione del coyote da parte di
Tommy ha un significato simbolico importante per la sua storia. Nel
complesso, è un uomo che si concentra sul suo lavoro, spesso
sacrificando la felicità personale o il tempo trascorso con la sua
famiglia. A causa di una serie di fattori nella prima stagione, tra
cui la morte di Monty con il rimpianto di non aver trascorso più
tempo con i suoi figli, Tommy inizia a riconsiderare il suo ruolo
nell’industria. Questo è uno dei motivi per cui vuole che Cami
venda l’azienda, perché correre un rischio maggiore significa per
lui meno stabilità, più stress e la probabilità di diventare come
Monty.
Il primo coyote, alla fine
dell’episodio 9, è stato ucciso dal vicino di Tommy. La seconda
volta che ne vede uno, lo incoraggia a scappare, dicendo che “da
queste parti sparano ai coyote”. Il coyote è un simbolo della
libertà di Tommy e della libertà generalizzata della frontiera
occidentale. Con la morte di Monty e l’assunzione da parte di Tommy
di un ruolo più importante nell’azienda, per non parlare del fatto
che è entrato a far parte del Cartello, è più che mai intrappolato
nella sua vita lavorativa, condannandolo essenzialmente allo stesso
destino di Monty.
Perché ci sono cose che Tommy non
può dire ad Angela
Tommy torna a casa dopo essere stato
rapito dal Cartello con lividi su tutto il viso, suscitando
immediatamente la preoccupazione di Angela (Ali Larter). Con
fare da padrino, Tommy le suggerisce che ci sono cose che non può
dirle sul suo lavoro, chiudendo essenzialmente la porta tra la sua
vita lavorativa e quella domestica. Angela vuole che Tommy sia
felice e non sarebbe entusiasta dei rischi che sta correndo con il
lavoro. Chiudendola fuori, lui fa quello che deve fare per potersi
concentrare sull’M-Tex.
Cosa sta succedendo a Cooper e
Ariana?
Cooper e Ariana sono diventati il
tira e molla di Landman per tutta la prima stagione, in quanto
Ariana è vedova da poco e giovane madre single. Tommy consiglia a
Cooper il potenziale della sua instabilità e il finale di stagione
la mostra in lutto per la perdita del marito. Tuttavia, invece di
creare una frattura tra loro, Cooper è comprensivo e la incoraggia
a provare le emozioni che ha bisogno di provare. Abbracciandola, la
rende felice e alla fine i due si avvicinano. Per quanto riguarda
Cooper, il suo piano di entrare nell’industria petrolifera è
partito con successo, ma non ci sono stati molti sviluppi
nell’episodio.
La seconda stagione di Landman si
farà?
Con Landman che sta preparando le
storie per la seconda stagione, sembra probabile che il pubblico
possa tornare a vedere lo show di successo di Paramount+. Il
servizio di streaming non ha ancora annunciato la produzione di una
nuova stagione, ma la serie è stata molto apprezzata. Inoltre,
Taylor Sheridan è la principale fonte di contenuti originali
per Paramount+,
quindi se è interessato e ha il tempo di scrivere un’altra
stagione, sarebbe scioccante se lo rifiutassero. Tutto sommato, è
probabile che Landman abbia una seconda stagione, ma non c’è ancora
un annuncio ufficiale in merito.
Quando una tragedia ci colpisce,
spesso sembra la fine di tutto ciò che conosciamo e amiamo, un tema
esplorato in modo toccante nel film “Land”. Questo
dramma psicologico, diretto e interpretato da Robin Wright, scava negli abissi della
disperazione e del viaggio verso la ricerca di un nuovo significato
della vita. Edee Holzer, interpretata dalla
Wright, affronta una tragedia devastante che la porta a
considerare l’idea di rinunciare alla vita stessa. Il finale di
Land (2021) chiude con forza il suo viaggio,
evidenziando la resilienza dello spirito umano.
Edee cerca una terapia per
riprendersi, ma presto decide di fuggire in un luogo remoto,
lontano dalle persone e dalla vita che conosceva un tempo.
Inizialmente sembra che voglia ricominciare da capo, ma con il
passare del tempo il desiderio di porre fine alla sua vita si
intensifica progressivamente. “Land” affronta domande esistenziali
sulla fonte del significato della vita, sulla nostra capacità di
vivere in solitudine e sull’essenza dell’esistenza. La narrazione
lenta e malinconica del film, arricchita da splendidi scenari,
invita gli spettatori a riflettere su questi temi profondi.
La musica di sottofondo di “Land”
risuona con le emozioni dello spettatore, allineandole con le lotte
di Edee nel Wyoming. Il suo viaggio per superare sfide immense,
aiutato dalla gentilezza inaspettata di uno sconosciuto, illustra
l’imprevedibilità della vita e le ragioni che possono emergere per
rinnovare la speranza. Questa esplorazione culmina nel finale del
film, offrendo un’avvincente testimonianza dei percorsi
imprevedibili che le nostre vite possono prendere di fronte alle
avversità.
La trama di Land
Il marito di Edee Holzer, Adam
(Warren Christie), e il figlio Drew
(Finlay Wojtak-Hissong) sono stati uccisi da un
tiratore casuale in una sala da concerto. Edee è quindi
completamente distrutta. Non sa cosa fare. Su consiglio della
sorella Emma (Kim Dickens), incontra un terapeuta
che pensa possa risolvere la magia e aiutarla a superare i suoi
problemi. Dopo il tragico incidente, Edee ha perso la fiducia e la
sicurezza nelle persone.
Trova difficile stare vicino alle
persone che crede vogliano che lei stia sempre meglio. Quando il
terapeuta le chiede perché ha difficoltà a condividere la sua vita
con gli altri, lei risponde che non vuole condividere i suoi
sentimenti e che non vuole che gli altri siano partecipi di ciò che
prova. Edee è riluttante a condividere ciò che sta passando e deve
vivere da sola con il dolore che sta sopportando dopo aver perso
l’amato marito e il figlio.
La fuga di Edee in terra
straniera
Volendo sfuggire ai giudizi e alle
continue domande, Edee si reca nel Wyoming portando con sé il cibo
e le altre necessità di base. Acquista una piccola casa in cima a
una collina circondata dalla Foresta Nazionale di Shoshone e da
terre tribali e vuole non essere influenzata dal rumore del mondo
competitivo. Si sbarazza del cellulare e dell’auto per stare
lontana dal mondo moderno.
La casa che ha acquistato ha
bisogno di una ristrutturazione, è vecchia e ha preso polvere. È
facile che animali come un coyote o un orso siano suoi ospiti
indesiderati. Edee legge libri, cercando di imparare a sopravvivere
in questa terra in cui è arrivata. Allo stesso tempo, le vengono
ricordati il dolore e il trauma e si chiede costantemente: “Perché
sono ancora qui?”. Le parole della sorella Emma, “Non farti del
male”, le danno il coraggio di andare avanti. Prova a tagliare la
legna e a pescare, ma senza successo.
Quando niente funziona per
Edee
In un caso, un orso entra in casa
sua e mangia tutte le sue provviste. Edee rimane senza provviste e
senza legna da ardere per riscaldarsi. Così tenta di spararsi con
il fucile da caccia. Ma, richiamata dalle parole della sorella
Emma, si ferma. Una tempesta di neve si abbatte sul posto e il
tetto metallico della casa, che si è staccato, deve essere
riparato. Ma nel tentativo di ripararlo viene ferita.
Fortunatamente, un cacciatore locale, Miguel (Demian Bichir), vede
Edee in difficoltà e, assistito da Alawa (Sarah Dawn Pledge),
un’infermiera, soccorre Edee.
Il buon cuore di Miguel fornisce le
provviste e si prende cura di Edee. Le insegna a cacciare e la
accompagna per qualche giorno. Lascia anche il suo cane, Potter,
perché Edee se ne prenda cura. Edee è grata a Miguel per la sua
gentilezza e lentamente si apre all’idea di interagire con il
mondo, cioè di conoscere la vita al di fuori del luogo in cui
vive.
Miguel condivide con Edee la storia
della sua vita, quando perse moglie e figlia in un incidente
stradale. Edee impara a sopravvivere da sola, dalla caccia alla
semina di qualche ortaggio, lontano dalla distruzione da parte
degli animali. Più tardi, viene a sapere che Miguel è sul letto di
morte per un cancro alla gola. Racconta a Edee che era un ubriacone
e che stava guidando l’auto quando è avvenuto l’incidente. Dice
anche a Edee che lei gli ha insegnato a morire in stato di grazia.
Lei, in cambio, gli dice che lui le ha insegnato a voler vivere di
nuovo.
Cosa succede nel finale del
film Land
Vivere da soli sembra a volte una
soluzione a tutti i problemi che incontriamo. A volte ci fa pensare
che la vita sia migliore quando non interagiamo con il mondo in
difficoltà. Ma ogni condizione di vita ha i suoi problemi. Quando
Edee pensa di essere abbastanza al sicuro con le provviste
acquistate e di poter sopravvivere in una terra straniera senza
interazione o attrezzature moderne, la presenza di animali intorno
a lei e le condizioni meteorologiche avverse rendono la sua vita
vulnerabile al pericolo. Non ha pensato a una riserva o ha
deliberatamente scelto di non averla.
Cosa succede a Edee quando
l’orso mangia tutte le provviste?
Quando si trova in una baita vicino
a casa sua, sente un orso che ringhia e si dirige verso la sua
casa. L’orso distrugge tutte le provviste e le mangia tutte, senza
lasciare nulla a Edee. Edee si sente persa e non sa cosa fare. Non
sa come cacciare e tutto ciò che pianta viene distrutto dagli
animali. Così, Edee pensa a se stessa che nulla funziona.
Perde la speranza di sopravvivere.
Tutti i suoi tentativi di sopravvivenza sono annacquati e quindi
rinuncia alla vita. Aveva già perso la battaglia e ancora una
volta, quando questa tragedia si abbatte su di lei, conferma il suo
pensiero di porre fine alla sua vita. L’ingresso dell’orso in casa
sua simboleggia le tempeste, le difficoltà e le sfide che possono
ripetersi nella sua vita.
La domanda è se sarà in grado di
affrontarle al meglio. Edee ha bisogno di un compagno che si prenda
cura di lei. Per farla sentire amata. E le uniche persone in grado
di farlo sono il marito, il figlio e l’amata sorella. E al momento
è abbandonata a se stessa, avendo perso il marito e il figlio ed
essendo lontana dalla sorella.
Perché Miguel sceglie di
aiutare Edee?
Miguel stava rientrando quando ha
notato Edee a terra e ha deciso di aiutarla. Chiedendo l’aiuto di
Alawa, un’infermiera, medica Edee. Miguel crede di fare la cosa
giusta e non riceve il denaro che Edee vuole dargli per l’aiuto
prestato. Quando Miguel ha perso la moglie e la figlia, Miguel era
il conducente ed era ubriaco, quindi si è assunto la responsabilità
della morte della moglie e della figlia. Così, questa volta, quando
vede Edee lottare da sola, decide di essere vigile e responsabile.
Miguel coglie l’occasione per riconciliarsi. Impara a perdonarsi.
Facendo questo gesto gentile, Miguel vuole dare speranza a
Edee.
Miguel aiuta Edee prendendosi cura
di lei quando è malata. L’aiuta accompagnandola quando si sente
sola. Le porta delle scorte di cibo, le fa le analisi mediche e fa
avere i referti a Edee. Miguel insegna anche a Edee a cacciare per
poter sopravvivere in terra straniera. Aiuta Edee, rispettando la
sua decisione di risiedere in un luogo isolato. Inoltre, Miguel non
impone a Edee le sue idee, ma si limita ad accompagnarla con calma
e a insegnarle che ci sono molte ragioni a nostra disposizione per
scegliere di sopravvivere.
Emma sopravviverà da sola nel
Wyoming?
Emma sopravvive da sola in Wyoming,
ma non subito. È un processo graduale. Quando si reca nel Wyoming,
pensa di poter sopravvivere nonostante abbia tagliato i ponti con
il mondo esterno. Per questo motivo, si sbarazza immediatamente
dell’auto e rimane rintanata nella casa fatiscente. Raccoglie tutte
le sue provviste, solo che in seguito vengono divorate e mangiate
da un orso. Perde la speranza, ma ritrova il coraggio quando Miguel
viene in suo aiuto. In seguito, impara a cacciare e a difendersi
dagli animali selvatici. Miguel, uno sconosciuto che la aiuta senza
aspettarsi nulla in cambio, le insegna a sopravvivere e a vivere di
nuovo.
“Land” ci
accompagna in un viaggio dolce-amaro della vita di Edee e ci fa
pensare che, nonostante la nostra vita sia vulnerabile, dovremmo
imparare a trovare un senso e a lottare per sopravvivere,
indipendentemente dagli ostacoli che possiamo incontrare. E che ci
sono molte ragioni per vivere nonostante le tragedie che ci
colpiscono.
Pubblicato il poster e trailer
italiano di Land of Mine, presentato
all’ultima edizione del Festival del Cinema di Roma, diretto
da Martin Zandvliet e in uscita il prossimo
24 marzo.
Il film racconta i giorni che seguirono la resa della Germania
nazista nel maggio del 1945. I soldati tedeschi in Danimarca furono
deportati e vennero messi a lavorare per quelli che poco tempo
prima erano stati i loro prigionieri.
Il film è diretto e scritto
da Martin Zandvliet e vede nel
cast Roland Møller, Mikkel Boe
Følsgaard, Laura Bro. Nelle
sale italiane dal 24 marzo 2016.
Il video mostra
Liam Hemsworth nei panni di un ufficiale alle prime
armi, la cui operazione segreta deraglia, lasciando lui e la sua
squadra bloccati in territorio nemico. Spetta al personaggio di
Russell Crowe, pilota di droni dell’Air Force,
guidarli verso la salvezza prima che sia troppo tardi. Il film
debutterà nelle sale americane il 16 febbraio 2024.
Di cosa parla Land of Bad?
“Nel film, un’operazione
segreta delle Forze Speciali nel sud delle Filippine si trasforma
in una brutale battaglia di 48 ore per la sopravvivenza“, si
legge nella sinossi. “Quando una squadra di estrazione d’élite
cade in un’imboscata in territorio nemico, l’ufficiale Kinney
(Hemsworth), alle prime armi, si ritrova in inferiorità numerica ma
determinato a non lasciare indietro nessuno. Con un attacco aereo
in avvicinamento, l’unica speranza di Kinney dipende dalla guida
del pilota di droni dell’Air Force Reaper (Crowe), che naviga in un
pericolo inconoscibile dove ogni mossa potrebbe essere
l’ultima. “
Land of
Bad è diretto da William Eubank da
una sceneggiatura scritta insieme a David Frigerio. Il film,
vietato ai minori, è interpretato anche da Luke Hemsworth,
Ricky Whittle,
Milo Ventimiglia, Daniel MacPherson, George Burgess e
altri. Il film è prodotto da Luke Hemsworth,
Tracey Robertson, Nathan Mayfield, Tracey Vieira, Jack Bear Liu,
Vanessa Yao Guo, Delphine Perrier, Sophie Jordan e
altri.
Michelle Randolph e
Jacob Lofland si sono uniti a Billy Bob Thornton nella prossima serie di
Taylor SheridanLand
Man alla Paramount+.
A darne la notizia è stato il noto sito
americano Variety
che ha appreso in esclusiva che anche Ali
Larter reciterà nella serie.Secondo il
logline ufficiale, la serie “è ambientata nelle proverbiali
città del boom del Texas occidentale ed è una moderna storia di
persone in cerca di fortuna nel mondo delle piattaforme
petrolifere. La serie racconterà la storia sia ai piani alti che ai
piani bassi che alimentano un boom così grande che sta rimodellando
il nostro clima, la nostra economia e la nostra geopolitica”.
La serie è basata sul podcast “Boomtown“.
Michelle Randolph
interpreterà Ainsley Norris, descritta come “la selvaggia e
volitiva figlia diciassettenne di Tommy Norris (Billy
Bob Thornton)”. Lofland interpreterà Cooper Norris,
“il figlio di Tommy, che è nuovo al lavoro impegnativo nei
giacimenti di petrolio e gas del Texas occidentale”. Ali
Larter interpreterà Angela, l’ex moglie di
Tommy. La serie vedrà riunirsi Sheridan e
Randolph, dopo aver recitato insieme nella serie prequel di
Yellowstone
e 1923.
È anche nota per ruoli in film come “The Resort” e “5 Years
Apart”. Lofland è esploso con il suo ruolo di
debutto nei panni di Neckbone nel film del 2012 Mud con
Matthew McConaughey e Tye Sheridan. Da allora ha continuato a
recitare nel franchise cinematografico “Maze
Runner” e in spettacoli come “Justified”, “Texas
Rising” e “The Son”. Apparirà anche nel sequel “Joker: Folie à
Deux”.
Land Man è co-creato e prodotto da
Taylor Sheridan e Christian Wallace. Sheridan è
produttore esecutivo sotto la sua società Bosque Ranch
Productions, che è attualmente impegnata con un ricco
accordo generale con Paramount Global. Billy Bob Thornton è anche produttore
esecutivo oltre a recitare. David Glasser, David Hutkin, Ron
Burkle e Bob Yari sono anche produttori esecutivi tramite 101
Studios. Geyer Kosinski è produttore esecutivo insieme a Dan
Friedkin e Jason Hoch per Imperative Development LLC, e Scott Brown
e Megan Creydt per Texas Monthly. Peter Feldman è il
co-produttore esecutivo. MTV Entertainment Studios sta
producendo la serie.
Lance Reddick, il
prolifico attore che ha interpretato il personaggio di Charon in
tutti e quattro i film di John Wick ed è stato
regular in serie come The Wire,
Fringe e Bosch, tra dozzine di
altri ruoli che hanno attraversato un quarto di secolo,
si è spento all’età di 60 anni.
Il suo rappresentante di Portrait PR
ha confermato la notizia, dicendo che è l’attore morto per cause
naturali ma senza fornire altri dettagli. Lance
Reddick aveva rilasciato delle interviste per l’imminente
John Wick 4 con Keanu Reeves proprio questa
settimana. Sarebbe dovuto apparire anche nello spin-off del
franchise, Ballerina.
Il suo ruolo più famoso è forse
quello di Cedric Daniels in Ballerina,
drama della HBO ideato e scritto da David Simon. Sebbene all’epoca
non fosse un successo straordinario, la serie è diventata tra le
più acclamate e influenti del 21° secolo. Apparso in tutti i 60
episodi, il personaggio di Reddick è una forza in ascesa nel
dipartimento di polizia di Baltimora ed è promosso da tenente a
maggiore a commissario durante le sue cinque stagioni.
Reddick ha poi preso parte a
Ballerina
della Fox nei panni di Phillip Broyles, un agente speciale della
Homeland Security che gestiva la divisione Fringe che indagava su
fenomeni inspiegabili e terrorismo. È apparso nella maggior parte
dei 100 episodi della serie creata da J.J. Abrams, Roberto
Orci e Alex Kurtzman, andato in onda dal
2008 al 2013. Sono seguiti molti altri spot televisivi per Reddick
dopo la conclusione di Fringe, tra cui The Blacklist,
Wilfred e un arco narrativo su
Intelligence. Poi è arrivato il turno di John
Wick.
Lance Reddick ha
recitato nel primo film del franchise del 2014 nei panni di Charon,
il concierge del Continental Hotel di New York che lavora spesso
con il personaggio di Keanu Reeves. È apparso in
tutti i film di Wick, incluso il capitolo quattro, che arriverà a
breve al cinema. Avrebbe ripreso il suo ruolo di Charon per
Ballerina,
il film spin-off di John Wick con Ana de Armas.
Lance Reddick lascia sua moglie, Stephanie, e i
loro figli Yvonne e Christopher.
La star di Fringe Lance Reddick
è in trattive per entrare nel cast di White House Down,
action-thriller del catastrofilo Roland Emmerich. Per l’attore
afroamericano
Lana e Lilly
Wachowski stanno per chiudere il loro studio di produzione
di Chicago mettendo in vendita lo spazio, stando a quanto riporta
il Crain’s Chicago Business. Le sorelle filmmaker hanno gestito la
struttura, situata in un edificio a Ravenswood Avenue, per più di
un decennio, nell’arco del quale hanno prodotto Speed
Racer (2008), Cloud Atlas
(2012), Jupiter
Ascending (2015) e la serie Netflix
Sense8 (2015-2018).
“Lilly e io abbiamo sempre
cercato di costruire una famiglia ovunque lavorassimo, e per anni
questo edificio è stato la casa di quella famiglia” ha
dichiarato Lana Wachowski al Chicago Business.
Le sorelle Wachowski hanno lavorato
fuori dall’edificio dal 2007. Mentre giravano spesso i loro
progetti a Berlino e nei dintorni, hanno acquistato gli uffici di
Chicago per avere uno spazio dedicato alla scrittura, alla
preproduzione e alla postproduzione. Karin
Wachowski, la moglie di Lana, ha detto che la ragione per
la chiusura dell’ufficio è perché non ci sono al momento nuove
produzioni in programma. Karin ha definito l’ufficio come uno
“spazio dei sogni”.
L’ufficio di Chicago è stato quotato
a poco meno di 5 milioni di dollari, che Karin ha definito un
prezzo molto più basso rispetto a quello sborsato per acquistare e
ristrutturare lo spazio stesso. Sotto le Wachowski, l’ufficio di
quasi 2mila metri quadrati comprendeva uno spazio per 45 impiegati,
un cinema per 36 persone, sale per conferenze, una sala massaggi,
una cucina e una palestra di pallacanestro al coperto a metà campo.
Lo spazio ospitava anche numerosi oggetti di scena delle produzioni
Wachowski, così come i quattro Oscar che la compagnia vinse nel
2000 con The Matrix.
Sense8, la serie
Netflix creata dalle Wachowski, si è conclusa l’8 giugno, con la
distribuzione sulla piattaforma dell’ultimo mega episodio
conclusivo. L’ultimo lungometraggio cinematografico è stato
l’avventura fantascientifica Jupiter Ascending,
che ha avuto una dura vita al botteghino del 2015. Il duo è da
tempo legato alla saga della guerra in Iraq Cobalt Neutral
9, ma la chiusura di l’ufficio significa che il progetto
continua ad essere in pausa prolungata.
Dopo la preview di
Florence+The Machine ecco arrivare quella
della canzone di Lana del Rey Young and
Beautiful, altra splendida canzone che sentiremo vedendo
Il Grande
Gatsby di Baz
Luhrmann che come sappiamo aprirà Cannes 2013.
Il
Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al
cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra
scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale
del film qui.
Il film racconta la storia di un
aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest
Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in
cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In
cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di
casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay
Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della
baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’
allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei
super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi
testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori
impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di
drammaticità.
Secondo alcune fonti piuttosto
attendibili sembra che la cantante Lana Del Rey
sia attualmente a lavoro sulla colonna sonora di uno dei film più
attesi della seconda parte dell’anno, Il Grande
Gatsby.
La pellicola diretta da Baz
Luhrmann e con protagonisti Leonardo
DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel
Edgerton. La cantante in una recente intervista si è così
espressa: “Ho aiutato alcuni compositori a scrivere colonne
sonore per un grosso film che esce in estate che è ambientato nel
1920 ed è stato divertente per me scrivere canzoni d’amore per la
donna che è la stella della storia.
Il
Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al
cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra
scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale
del film qui.
Il film racconta la storia di un
aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest
Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in
cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In
cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di
casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay
Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della
baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’
allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei
super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi
testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori
impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di
drammaticità.
Anche se la serie di film sugli
X-Men di Fox è quasi finita, l’attrice di
X-Men:
ApocalypseLana Condor ha
espresso l’interesse di tornare a vestire i panni di
Jubilee. I fan erano molto felice all’idea di
vedere il personaggio per la prima volta in primo piano in un film
live action, tuttavia, il ruolo di Jubilee nel film si è rivelato
essere molto piccolo, poco più di un cameo.
Alcune scene con Condor sono state
eliminate dal montaggio finale, ed è stata esclusa da Dark Phoenix,
nonostante tutto il resto del giovane cast è tornato nel film
arrivato in sala nella scorsa stagione cinematografica.
Da allora, Condor è diventata un
nome familiare al grande pubblico al suo ruolo di Lara Jean
Covey nel film Netflix Tutte le volte che ho
scritto ti amo. Il sequel P.S. Ti Amo
Ancora è stato presentato in anteprima sullo streamer
la scorsa settimana e il terzo e ultimo film della serie è già
stato girato. Di recente, Condor ha ammesso di voler interpretare
una Spider-Man al femminile.
Allo stesso tempo, Condor non è
ancora disposto a rinunciare a Jubilee. Durante un’intervista con
The Wrap,
Condor ha confessato di avere ancora la speranza che Jubilee possa
fare un’altra apparizione sul grande schermo. Ha anche rivelato che
le piacerebbe rendere giustizia al personaggio.
“Penso che ora sia un buon
momento e mi piacerebbe davvero renderle giustizia perché non
cinque anni fa non ha avuto giustizia, e non è mai successo. È un
personaggio fantastico e ora penso sia il momento perfetto per
darle quello che merita, quindi mi piacerebbe tornare indietro e
fare qualcosa con lei.
Non ho [sentito nulla dalla
Disney], ma ho visto alcuni dei cineasti alla [festa degli Oscar di
Vanity Fair] l’altra sera e ho detto loro di non dimenticarsi di
lei”.
Il futuro degli
X-Men è ora nelle mani della Disney, che
distribuirà The New
Mutants e poi si avvierà lungo il cammino di un
reboot che dovrebbe portare i mutanti Marvel nel
MCU.
Nell’ambito della nuova edizione del
Lamezia International Film Fest, l’Associazione
Culturale “Strade Perdute” bandisce il concorso per cortometraggi
COLPO D’OCCHIO.
La sezione principale prevede il tema: Chi Sarò Io?
Colpo d’Occhio – Chi sarò
io? Fantasie e realtà sulla convivenza fra l’uomo e
l’intelligenza artificiale La millenaria ricerca intorno
all’identità dell’essere umano sta affrontando una nuova sfida. Con
lo sviluppo dell’intelligenza artificiale la domanda da porsi,
adesso, è in divenire: chi stiamo diventando? E soprattutto a cosa
servirà un essere umano in ambiti come il lavoro, la creatività,
l’etica, la gestione del potere? Sarà capace di affrontare un
“vuoto”, quantomeno iniziale, prima di un nuovo auspicabile
assestamento? Al centro dell’indagine della sezione di Colpo
D’Occhio – Concorso internazionale, questa è la domanda a cui viene
chiesto di dare una risposta personale con un cortometraggio.
Chi Sarò Io? è solo
il corpo centrale dell’intero concorso: sarà possibile partecipare
anche con lavori che non siano collegati al tema AI, ma che, come
ogni anno, possano spaziare attraverso i vari generi e le
declinazioni narrative. La direzione artistica del concorso sarà
curata dalla scrittrice e giornalista Cristiana
Allievi.
Sono ancora in corso, inoltre, i laboratori con le scuole primarie
di secondo grado e secondarie: corsi sulla comprensione del testo
audiovisivo e per la finbalizzazione di cortometraggi interamente
realizzati dagli studenti, che saranno proiettati durante il
LIFF10.
Ideato e diretto da
Gianlorenzo Franzì,
già collaboratore di
Cinematografo
di RaiUno e membro di giuria dei
Nastri d’Argento,
il
LIFF
nasce nel 2007, e da allora ha ospitato e premiato artisti del
calibro di
Abel Ferrara, Peter Greenaway, Lars Von Trier, Carlo Verdone,
Lina Wertmuller, Mario
Martone
e tantissimi altri. Fino a
Toni Servillo
e
Ornella Muti,
star del 2022, quando il LIFF, finanziato con
Avviso Pubblico dalla Calabria Film Commission,
ha trovato posto nel parco della Pedichiusa, in pieno centro
storico di Lamezia.
Le auto sono le protagoniste di
Lamborghini: The Man behind the Legend, scritto e
diretto da Bobby Moresco e basato sulla biografia
Ferruccio Lamborghini: la storia ufficiale, di cui è
autore il figlioTonino Lamborghini. Questo biopic dalla produzione
accidentata, di cui si è iniziato a parlare già nel 2015, si
configura come un racconto pomposo che riesce nell’intento più
semplice – esaltare le bellezze italiane e le automobili d’epoca –
ma fallisce in tutto ciò che riguarda gli esseri umani, primo fra
tutti il suo protagonista.
La storia di Ferruccio
Lamborghini
Lamborghini: The Man behind
the Legend racconta la storia del geniale
Ferruccio Lamborghini (Frank
Grillo), nato nel 1916 a Renazzo (FE) in una famiglia
di contadini e che, nel 1963, ha fondato a Sant’Agata Bolognese il
marchio di auto sportive e SUV di lusso Automobili
Lamborghini, divenendo un industriale di fama mondiale. Il
sogno di Ferruccio era quello di battere il suo rivale di sempre
Enzo Ferrari e di dimostrare a se stesso e agli
altri che avrebbe potuto creare l’auto più veloce ed esteticamente
più bella del mondo. Ma inseguire i propri sogni può comportare un
prezzo enorme da pagare e Ferruccio era pronto a
sacrificare tutto: era un visionario, qualcuno che riusciva a
vedere cose che il resto di noi non solo non vede, ma riesce a
malapena a immaginare. Attraverso questo film, il regista
Bobby Moresco si è chiesto dunque cosa significhi
essere qualcuno che pensa in modo diverso da tutti gli altri e ha
il coraggio di agire in base a questi istinti e idee.
Prima di questo momento, del
successo e della fantomatica “leggenda” del titolo, c’é però il
racconto delle origini del giovane Ferruccio
(Romano Reggiani) che, ispirato dalla sua
formazione meccanica durante la Seconda Guerra Mondiale, sfida il
padre agricoltore (Fortunato Cerlino) dedicandosi
alla costruzione di trattori invece che alla loro guida. Decide di
fare socio il suo migliore amico Matteo (Matteo
Leoni) e riceve il sostegno dell’adorata moglie
Clelia (Hannah van der
Westhuysen), ma finirà per perderli entrambi: uno a causa
di una tragedia, l’altro per l’arroganza.
Le auto da corsa al cinema
Dal punto di vista cinematografico,
un progetto sull’automobile forse più conosciuta al mondo era
assolutamente destinato a realizzarsi; dopo il successo di Ford V Ferrari (Le Mans ’66), era solo
questione di tempo prima che altri registi si accodassero a
racconti di questo tipo. Il prossimo anno, sarà poi
Ferrari di Michael Mann, con
Adam Driver e Penélope Cruz come
protagonisti, a continuare questa tendenza.
Le continue modifiche nel pre e
durante la produzione del film sono probabilmente la causa della
scarsa organicità del film che, all’epoca, era stato pubblicizzato
come un biopic dalla portata gigantesca. Inizialmente,
Antonio Banderas e Alec Baldwin
dovevano essere i protagonisti del film, ma il ruolo di Banderas è
stato poi affidato a Frank Grillo che, per quanto
tenti di entrare nel personaggio, non sopperisce alla terribile
domanda del “come lo avrebbe interpretato Banderas”, che si
porranno tutti gli spettatori durante la visione.
Con Lamborghini: The Man
behind the Legend lo sceneggiatore/regista Bobby
Moresco cerca di raccontare in meno di 90 minuti la vita
personale e professionale di Ferruccio Lamborghini, scalfendone
solamente la superficie. Si percepisce chiaramente l’urgenza di
raccontare i principali successi del personaggio, limitandosi ad
accennare i dettagli biografici necessari per ritrarre
Lamborghini, un magnate dell’industria ma con
molte zone d’ombra nell’animo.
Lamborghini: il ritratto
superficiale di un uomo complesso
Lamborghini: The Man Behind
the Legend si concentra sui momenti salienti della
carriera del protagonista, lasciando tutto il resto in secondo
piano. Alla fine, non si percepisce quasi nulla dell’uomo e le
belle auto servono a malapena per ricordarci la leggenda.
Il ritratto indubbiamente affettuoso dello sceneggiatore e regista
Bobby Moresco è un’opera soffocante nella sua
estetica, che romanticizza tutto, dalle piazze ai vigneti, dai
pavimenti delle fabbriche ai motori delle auto, ma che non riesce
mai a mettere in scena le conquiste di un sognatore o – quando si
trattava di contrastare il dominio della Ferrari nel mondo
dell’auto – la grinta di un concorrente.
AMBI Group di Andrea
Iervolino e Monika Bacardi ha opzionati i
diritti per realizzare un biopic su Ferruccio
Lamborghini, fondatore del celebre marchio di
automobili.
Il film dovrebbe comicniare la fase
di produzione quest’estate in Italia anche se sono previste
location in tutto il mondo che faranno parte della storia che come
titolo di lavorazione ha Lamborghini – The
Legend.
Basato sul libro e sul contributo
del figlio di Ferruccio, Tonino Lamborghini, il
film avrà un’impronta biografica e racconterà la vita
dell’imprenditore in maniera cronologica.
“Sono molto orgoglioso di
produrre un film sull’iconico uomo che ha avuto un impatto così
importante su tutto il mondo, e ha lasciato un’eredità che vive in
uno spirito così forte – ha dichiarato Iervolino –
Ferruccio Lamborghini è stato un pioniere che ha portato onore
all’Italia e ha contribuito ad accrescere la fama del made in Italy
in fatto di automobili”.
Monika Bacardi ha
aggiunto: “Questa storia non parla solo di automobili,
ingegneri e una carriera importante. C’è anche fascino, e
soprattutto gli aspetti meno noti della sua vita privata e una
bellissima storia d’amore, tutto raccontato nel nostro
film”.
Al suo esordio da
regista, lo sceneggiatore e curatore di effetti speciali
Valdimar Jóhannsson sceglie la svedese Noomi Rapace come protagonista di
Lamb. È lei a traghettare lo spettatore in un
universo quasi primordiale nella sua semplicità, a veicolare una
riflessione sulla volontà umana di sottomettere la natura alle
proprie esigenze e l’illusione di poterne uscire indenni. Premio
per l’originalità al Festival di Cannes 2021.
Lamb, la trama
In mezzo alla natura
islandese vive una coppia di allevatori di ovini, Maria,
NoomiRapace, e Ingvar, Hilmir Snær Guđnason.
Un giorno accade un fatto inaspettato, che ha del soprannaturale:
una delle loro pecore partorisce un agnellino per metà umano. Che
fare col piccolo, anzi, con la piccola? Maria non ha dubbi:
alleverà la creatura come la figlia che non ha potuto crescere. Lei
e Ingvar, infatti, hanno perso la loro figlia Ada in tenera età e
non si sono più ripresi da quel lutto. Per Maria l’arrivo di questa
creatura è un segno del destino, un’opportunità di ritrovare la
felicità, a cui non è disposta a rinunciare. Ma quanto durerà e
quale sarà il suo prezzo?
Lamb, un racconto oscuro sulla volontà
dell’uomo di piegare la natura ai propri scopi
Mai come in questo ultimo
anno e mezzo si è avuta l’occasione di riflettere sul rapporto che
ci lega alla natura di cui siamo parte. Con la pandemia ci si è
resi più che mai conto di quanto l’uomo sia fragile e impotente di
fronte alla natura, nonostante si sforzi continuamente di
governarla e indirizzarla secondo i propri scopi. Si è riflettuto
sui danni che questa manipolazione arreca alla natura stessa e
sulla necessità di tornare a vivere in equilibrio con essa. È
proprio questo il punto nodale di Lamb. Cosa accade quando l’uomo
forza la natura a proprio piacimento, anziché rispettarla?
Come è opportuno guardare ad essa? È una nemica da
sconfiggere, o piuttosto un’alleata da salvaguardare? Verrebbe
spontaneo propendere per la seconda opzione, ma, come dimostra il
film, nella realtà non è così facile come si potrebbe pensare. Le
due spinte opposte sono ancora più evidenti proprio per il tipo di
vita che la coppia di protagonisti conduce.
In quanto allevatori,
infatti, sono tra coloro che più conoscono la natura, gli animali e
i loro ritmi. Vivono a stretto contatto con loro ogni giorno e
sembrano attenti e scrupolosi nel prendersi cura del gregge. Ma
quando Maria intravede la possibilità di soddisfare un suo bisogno
e riparare così, in un certo senso, a un torto subito dalla natura
stessa con la perdita della figlia, non esita a stravolgerne
l’equilibrio. Il tema del lutto è infatti l’altro cardine del film.
la perdita, e in particolare di quella che appare più innaturale
tra tutte: la perdita di un figlio. Così difficile da elaborare che
può essere devastante. Nel caso dei protagonisti, sembra averli
svuotati completamente. Maria è la più battagliera e cerca con
tutte le sue forze qualcosa per aggrapparsi ancora alla vita, lo
trova nella piccola agnellina-umana. Ingvar sembra più rassegnato,
ma la segue.
Maria e Ingvar sono quasi
simbolo dell’umanità intera. Il regista li mostra immersi in un
mondo di cui sembrano i soli abitanti. Colpisce, infatti, l’assenza
di scambi, di relazioni umane, fatta salva l’incursione del
fratello di Ingvar, Petur, interpretato da Björn Hlynur
Haraldsson. Un’assenza che l’ambientazione nella campagna
islandese, tra montagne innevate e ampie distese erbose, non basta
a giustificare, inducendo a pensare a una precisa scelta
stilistica. I protagonisti paiono esemplificare, nella visione di
Jóhannsson, l’atteggiamento umano di fronte al mondo.
Tra thriller, favola
e fumetto, una fusione non riuscita
Volendo parlare di
generi, si potrebbe dire che Lamb sia un thriller che si
mescola con la favola e il fumetto. Il regista afferma di essersi
ispirato ai racconti popolari islandesi e di aver attinto al folklore del
suo paese. L’espediente della creatura metà uomo e metà animale,
però, rimanda più a un fumetto o a una favola, sia concettualmente,
che fisicamente. Anche se il regista ha cercato di usare il più
possibile il vero agnello per rendere realistico il personaggio,
infatti, la bambina-pecorella ha spesso l’aspetto artefatto di un
oggetto animato, specie se deve muoversi. D’altro canto, è il
regista stesso a dire che il film ha iniziato a prendere forma da
una graphic novel.
L’inserimento di questo
elemento in un contesto che vuole essere realistico e anche crudo
per certi versi, stride, non solo per la discrepanza tra gli stili,
ma anche perchè risulta un espediente un po’ troppo semplice per lo
spettatore adulto. Rimanda infatti al mondo infantile, pur
trattandosi di un film duro, drammatico ed evidentemente non
destinato ai più piccoli. Esso allontana chi guarda, non lo
coinvolge, dandogli una sensazione di messinscena, provocando
straniamento. L’idea della creatura soprannaturale avrebbe reso
forse meglio se questa, ad esempio, non fosse stata mostrata, ma
soltanto evocata, lasciando la possibilità di
immaginare.
L’elemento soprannaturale
e il modo in cui viene accolto portano una nota inquietante. Nella
seconda parte del film ci sono diversi indizi che creano suspense,
alimentata anche dall’atmosfera visivamente cupa: nebbie, tempo
grigio, vento, pioggia. Questo però non basta a rendere il lavoro
avvincente.
Delle molte strade
possibili per parlare del complesso rapporto uomo-natura, ivi
compresa quella documentaristica, che negli ultimi anni ha dato più
di una soddisfazione – basti pensare, ad esempio a un lavoro come
Genesis
2.0 di Christian Frei e Maxim Arbugaev –
Jóhannsson sceglie forse la meno adatta, creando un
crossover tra generi troppo azzardato, che non convince,
nonostante il
premio per l’originalità ricevuto a Cannes.
Distribuito da Wanted
Cinema, Lamb arriverà nelle sale a marzo 2022.
Dietro il nuovo meraviglioso film
in animazione stop-motion Kubo e La Spada Magica
c’è Laika, una società di produzione americana,
che film dopo film ha portato questa tecnica allo stato dell’arte,
compiendo uno strabiliante salto avanti dal punto di vista
tecnico ed espressivo. Attiva ormai da dieci anni, questa
produzione ha sede in Oregon, a Hillsboro per la
precisione.
Laika, dal nome
della prima cagnetta inviata nello spazio, è la realizzazione di un
sogno meraviglioso che Travis Knight accarezzava fin da
giovanissimo, quando nel garage della sua casa sperimentava la
magia e il mistero dell’animazione a passo uno, emulando Ray
Harryhausen e i grandi maestri dei paesi dell’est. Ma Travis ha
avuto la grande fortuna di avere un papà che, oltre ad assecondare
con entusiasmo le sue pulsioni espressive, lo ha anche sostenuto
economicamente permettendogli di arrivare a gestire quel paese dei
balocchi che oggi Laika rappresenta. Già, perché
il padre di Travis è Philiph Knight, proprietario del
colosso delle calzature sportive Nike. Nel 2005 il
signor Knight entrò in partecipazione finanziaria con i
Will Vinton Studios, società che realizzava spot
commerciali e dove Travis cominciò a lavorare come animatore.
Successivamente padre e figlio acquisirono completamente lo studio
e fondarono Laika, dividendola in due
dipartimenti, Laika Entertainment per la
realizzazione di grandi film animati per il cinema e
Laika/House destinata alla produzione di spot e
contenuti commerciali.
Kubo e La spada
Magica – recensione del nuovo film
Laika
I primi due progetti che
Laika mise in cantiere, oltre alla collaborazione
nella produzione de La Sposa Cadavere di Tim Burton, furono un film in animazione 3D
Jack & Ben’s Animated Adventure e uno in
stop-motion Coraline e La Porta Magica. Il primo
non venne mai realizzato e il progetto fu completamente
abbandonato, mentre il secondo, tratto da un romanzo di Neil
Gaiman fu diretto da Henry Selick, coautore anni
prima con Tim Burton di Tim Burton’s
Nightmare Before Christmas e regista di James
e La Pesca Gigante. Coraline ebbe un
successo di pubblico e critica eccezionale e il suo stile nero,
macabro, gotico, divenne il tratto distintivo della società di
produzione guidata da Travis Knight, che da quel momento
seguì i film in cantiere con la duplice veste di produttore e di
capo animatore. Anche la tecnica della stop-motion, impiegata su
quel primo fortunato lungometraggio, divenne l’altro elemento
distintivo di Laika, il marchio di fabbrica.
A
Coraline seguirono Paranorman e Boxtrolls – Le scatole magiche. A ogni film le
animazioni si sono arricchite e complicate, si sono moltiplicati i
personaggi, le scene di massa, le ambientazioni, le azioni si sono
evolute in maniera spettacolare, portando la stop-motion nella
grande distribuzione e affiancandola ai prodotti delle grosse major
di film animati, come Pixar Animation Studios o
Dreamworks Animation.
Oggi Laika è una
comunità di talenti creativi che hanno coronato il sogno folle di
dare vita a creature inanimate scaturite dalla fantasia grazie al
magico tocco delle loro mani. Ma è anche un laboratorio sofisticato
in cui si sperimentano nuove tecniche, materiali e software. Tutti
i film realizzati da Laika sono stati candidati al
premio Oscar e siamo sicuri che anche Kubo e La
spada Magica, non mancherà al prestigioso
appuntamento.
Volete provare a entrare
nella grande famiglia Laika? Basta compilare il form sul sito ufficiale.
Se avete tanto talento e
anche un po’ di fortuna, parlate perfettamente inglese, disegnate
magnificamente o siete dei provetti e pazienti animatori, magari
potremo leggere il vostro nome nei credits del prossimo sogno a
passo uno guidato da Captain Travis.
Laika, il celebre studio di animazione
stop-motion statunitense, produrrà il suo primo live action. Da
oltre 15 anni, Laika produce film d’animazione che hanno ricevuto
ottime recensioni da parte della critica, come Coraline e
la porta magica (candidato all’Oscar come miglior film
d’animazione), ParaNorman e Kubo e la spada magica.
Tuttavia, nonostante il grande
successo di critica, i film di Laika hanno sempre zoppicato
parecchio al box office. Il più grande incasso dello studio è stato
il sopracitato Coraline, mentre l’ultima loro fatica,
Mister Link, si è purtroppo rivelato un
autentico flop: a fronte di un budget di 100 milioni di dollari, ne
ha portati a casa appena 26 milioni, con perdite per lo studio che
ammontano a oltre 100 milioni di dollari.
Ora, sembra che lo studio abbia
deciso di intraprendere una nuova strada. Come riportato da
Deadline, infatti, Laika produrrà il suo primo live action,
adattando per il grande schermo Seventeen, romanzo
d’esordio di John Brownlow (sceneggiatore del film
Sylvia con
Gwyneth Paltrow) che uscirà prossimamente. Al momento non sono
stati condivisi dettagli sulla trama, ma sappiamo che si tratterà
di un thriller.
Travis Knight, CEO
di
Laika nonché regista di
Kubo e la spada magica, ha dichiarato a proposito
dell’opera di Brownlow: “Seventeen è un cocktail perfetto di
malvagia arguzia, azione esilarante ed autentica emozione. John ha
una voce davvero unica. Ha creato un universo brillante grazie alla
sua potente identità. Seventeen è un thriller ricco di anima, un
sinuoso action adrenalinico con un cuore sincero che batte sotto i
suoi pettorali pompati.”
In seguito al successo riscontrato
da Boxtrolls
– Le scatole magiche, ultimo film d’animazione
partorito dal team Laika, padre anche dei
successi Coraline
(2009) e ParaNorman (2012), lo
studio d’animazione ha siglato con la Focus
Feature una partnership che prevede una ulteriore
collaborazione per la realizzazione di tre nuove pellicole. Anche
in questo caso la Focus si occuperà
della distribuzione dei film sul territorio nazionale, mentre sarà
la Universal Pictures a gestire i
diritti verso i paesi esteri.
Queste le parole attraverso
cui Peter Schlessel, CEO
di Focus Feature, ha reso ufficiale il
sopravvenuto accordo: “Travis e la sua compagnia hanno una
certa arte nella realizzazione di film d’animazione e noi siamo
fieri di essere partecipi del loro successo.”
Vi ricordiamo che Boxtrolls
– Le scatole magicheha
guadagnato oltre 17 milioni di dollari al suo
debutto negli Stati Uniti, sancendo di fatto un record nella storia
della produzione della Laika.
Boxtrolls – Le scatole magiche è un film evento per
famiglie dei creatori di Coraline e la Porta
Magica e ParaNorman, entrambi
candidati all’Oscar per il Miglior Film d’Animazione. Si
tratta della terza produzione cinematografica dello studio
d’animazione con sede in Oregon, LAIKA. Girato in loco presso gli
studi LAIKA, in 3D e con metodi avanzati manuali e
tecnologici, Boxtrolls Le Scatole Magiche utilizza disegni
manuali, formato grafico ibrido d’animazione in CG e tecnica
dello stop-motion, per rappresentare la storia del best-seller
fantasy d’avventura di Alan Snow “Arrivano I Mostri!”.
Boxtrolls
– Le scatole magiche presenta al pubblico ad una nuova
specie di famiglia – I Boxtrolls, una comunità di creature
bizzarre e dispettose, che hanno amorevolmente adottato e cresciuto
un ragazzino orfano, Uovo (doppiato nella versione originale da
Isaac Hempstead Wright di Game of Thrones), fin dall’infanzia nella
splendida casa nelle caverne che hanno costruito sotto i viottoli
di Pontecacio. Qui vivono una vita felice ed armoniosa, lontano
dalla società; i residenti snob della cittadina di epoca vittoriana
sono ossessionati dalla ricchezza, dalla classe sociale, e dal
benessere… ma soprattutto dai formaggi puzzolenti. Lord Gorgon-Zole
(Jared Harris di Mad Men), il sindaco de facto, detta legge
circondato dai suoi uomini snob e d’élite delle Tube Bianche. Come
tutti gli altri, crede alle leggende spaventose sui Boxtrolls,
divulgate in lungo e in largo per oltre un decennio dal malvagio
Archibald Arraffa (l’attore premio Oscar Ben Kingsley). Determinato
ad ottenere il consenso delle Tube Bianche, Arraffa ha imprigionato
il geniale inventore ed amico dei Boxtrolls Herbert Trubshaw (Simon
Pegg di Star Trek), ed ha reclutato una banda nota come ‘Tube
Rosse’ per catturare tutti i Boxtrolls. Delle Tube Rosse fanno
parte l’implacabile Mr. Nervetto (Tracy Morgan di 30 Rock), il
goffo Mr. Pasticcio (Richard Ayoade di The IT Crowd), e
l’impassibile Mr. Trota (Nick Frost di The World’s End).
Dal 22 al 30 luglio
2022 ritorna Lago Film Fest, il
festival indipendente di cinema di ricerca che da
diciotto anni propone un’esperienza unica all’insegna di cinema,
arte, musica e ambiente nell’affascinante borgo di Revine
Lago, immerso nel cuore delle Colline del Prosecco di
Conegliano e Valdobbiadene. Per nove giorni,
il piccolo borgo diventa teatro di suggestive proiezioni in
riva al lago, incontri, laboratori per adulti e bambini,
masterclass e performance a sorpresa tra i suoi vicoli
medievali, in un’atmosfera unica e sospesa nel tempo.
Per l’edizione 2022, il fitto
programma di Lago Film Fest prevede 155 film provenienti da
45 Paesi suddivisi in 7 concorsi ufficiali, affiancati da
una rassegna di proiezioni fuori concorso tra le più ampie mai
viste a Lago, comprendente fireworks (retrospettive dedicate a
giovani autori), focus tematici e curatoriali e proiezioni
speciali. Quest’anno Lago Film Fest diventa festival
internazionale di cinema di ricerca, in grado di
mappare le traiettorie dell’arte cinematografica del futuro e di
diventare la casa dei giovani talentidel
cinema mondiale. Un unicum in Italia per l’idea
che porta avanti e per la modalità in cui riesce a farlo: un
connubio che lo rende uno dei luoghi più innovativi per il mondo
del cinema in Italia.
Tra gli ospiti d’eccezione di
quest’anno il regista boliviano Kiro Russo, premio
della giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, e la
filmmaker indiana Payal Kapadia, vincitrice del
Golden Eye Award come miglior film documentario al Festival di
Cannes 2021, entrambi protagonisti di una retrospettiva; il
georgiano Alexandre Koberidze, autore di What
Do We See When We Look at the Sky?, vincitore del premio della
critica alla Berlinale, votato tra i 10 migliori film del 2021 da
testate come Cinema-Scope e Cahiers du Cinéma, che ritorna a Lago
Film Fest con un focus da lui curato sul cinema georgiano perduto;
Francesco Montagner, trevigiano d’origine e Pardo
d’oro a Locarno con Brotherhood, recentemente distribuito
in sala in Italia e Rosa Palasciano, co-autrice e
protagonista di Giulia di Ciro De Caro, nonché candidata
finalista ai David di Donatello per la miglior interpretazione
femminile.
Il festival dedica ampio spazio
anche al dialogo tra cinema e musica con la partecipazione dell*
musicist* Adele Altro (Any Other) e
Ginevra Nervi, giovanissima compositrice di
colonne sonore tra cui quella di Non Odiare di Mauro
Mancini, e la presentazione in anteprima
assoluta del documentario dedicato al cantautore,
produttore e compositore IOSONOUNCANE. Sarà
inoltre assegnato il premio L.O.S.T. alla miglior colonna
sonora: tra i componenti della giuria anche Mirko
Perri, tre volte vincitore del David di Donatello nella
categoria Miglior Suono, con due nomination nel 2022 per È
Stata la Mano di Dio di Paolo Sorrentino e Freaks Out
di Gabriele Mainetti.
Una sezione speciale della rassegna
è riservata agli spettatori più giovani grazie ai concorsi
patrocinati dall’Unicef: a un pubblico diviso tra
kids e teens è affidato il compito di votare e scegliere un
vincitore tra 37 film partecipanti.
Lago Film Fest si riconferma un
appuntamento annuale con il cinema internazionale del presente e
del futuro che si distingue per la qualità dei contenuti e per le
coinvolgenti modalità di fruizione – a partire dai tre
schermi sull’acqua –, in grado di trasformare il paesaggio
e le acque di Lago nel perfetto ecosistema per l’evoluzione
dell’immagine in movimento. Un’identità anfibia, quella di Lago,
che è anche al centro dell’immagine guida della nuova edizione del
festival, firmata da Piero Percoco che torna a
Revine Lago con un progetto fotografico inedito
incentrato sul rapporto tra l’ecosistema lacustre e i suoi
frequentatori, disponibile sul sito nuovevisioni.com.
A partire da quest’anno, sarà
possibile acquistare un abbonamento a vita per
Lago Film Fest e garantirsi un posto in prima fila sulle sponde del
cinema anfibio più visionario d’Italia.