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Venezia 79, Premio Francesco Pasinetti 2022 a Siccità di Paolo Virzì

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Va a Siccità di Paolo Virzì (Venezia 79) e al cast corale dei suoi protagonisti il Premio Francesco Pasinetti 2022 assegnato a Venezia, come tradizione, dal Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).

Lo annuncia il Direttivo del Sindacato precisando che il vincitore è stato scelto considerando tutti i film italiani presentati nelle diverse sezioni e sottolineando, comunque, la qualità e l’originalità delle proposte viste nelle diverse sezioni e in particolare nella ‘rosa’ di Venezia 79 ricca di opere che confermano la vivacità e la vocazione anche internazionale di un cinema che, grazie anche all’offerta della Mostra, merita di riaccendere l’attenzione del pubblico nelle sale.

La motivazione – Siccità, nella rappresentazione distopica di una realtà messa a dura prova da una catastrofe mette a fuoco la confusione di un tempo che la pandemia e la crisi, anche economica, rende ancora più difficile mettendo in primo piano la difficoltà delle solitudini che Virzì mette in scena anche con lo sguardo alla tradizione della commedia italiana grazie a un cast corale nel quale spiccano con diverse sfumature i personaggi interpretati da Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Monica Bellucci, Diego Ribon, Max Tortora, Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi e Sara Serraiocco.

Il film nasce da un soggetto di Paolo Giordano e Paolo Virzì. Scritto da Francesca Archibugi, Paolo Giordano, Francesco Piccolo e Paolo Virzì, è una produzione Wildside, società del gruppo Fremantle e Vision Distribution, in collaborazione con Sky, in collaborazione con Prime Video. Sarà sale dal 29 settembre per Vision Distribution.

Venezia 79, le foto dal red carpet: Nicolas Winding Refn, Susanna Nicchiarelli e …

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Siamo quasi al gran finale a Venezia 79, ieri sul red carpet hanno sfilato le ultime delegazione prima della serata di chiusura, tra gli altri la regista italiana Susanna Nicchiarelli che ha presentato insieme al cast il film in concorso Chiara. Sul red carpet anche Nicolas Winding Refn con il suo Copenhagen Cowboy, presentato fuori concorso.

Nel film Chiara ha diciotto anni, e una notte scappa dalla casa paterna per raggiungere il suo amico Francesco. Da quel momento la sua vita cambia per sempre. Non si piegherà alla violenza dei famigliari, e si opporrà persino al Papa: lotterà con tutto il suo carisma per sé e per le donne che si uniranno a lei, per vedere realizzato il suo sogno di libertà. La storia di una santa. La storia di una ragazza e della sua rivoluzione.

TUTTE LE FOTO DAL RED CARPET di VENEZIA 79

Il commenti della regista di Chiara

La storia di Chiara e Francesco è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale, della ‘radicalità’ delle loro vite – la povertà, la scelta di condurre un’esistenza sempre dalla parte degli ultimi ai margini di una società ingiusta, il sogno di una vita di comunità senza gerarchie e meccanismi di potere – significa riflettere sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l’energia del rinnovamento, l’entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé.

La serie tv Copenhagen Cowboy

Copenhagen Cowboy è una serie noir in sei episodi satura di luce al neon e adrenalina che parla di una giovane ed enigmatica eroina, Miu. Dopo una vita di servitù, alle soglie di un nuovo inizio, si aggira nel tetro paesaggio del mondo criminale di Copenaghen. Alla ricerca di giustizia e vendetta, Miu incontra la sua nemesi, Rakel, e insieme intraprendono un’odissea nel naturale e nel soprannaturale. Alla fine, il passato trasforma e definisce il loro futuro e le due donne scoprono di non essere sole, ma di essere molti.

Venezia 79, le foto dal red carpet: Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby e…

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Ieri è stata una giornata ricca di star quella di Venezia 79, sul red carpet hanno sfilato i protagonisti del film The Son, che è stato presentato in concorso. Insieme al regista Florian Zeller sul red carpet hanno sfilato i protagonisti Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby e Zen McGrath.

The Son segue una famiglia che lotta per tornare unita dopo essersi sfasciata. The Son è incentrato su Peter, la cui vita frenetica con il figlio appena nato e la nuova compagna Beth viene sconvolta quando l’ex moglie Kate ricompare con il figlio Nicholas, ormai adolescente. Il giovane manca da scuola da mesi ed è tormentato, distante e arrabbiato. Peter si sforza di prendersi cura di Nicholas come avrebbe voluto che suo padre si fosse preso cura di lui, mentre si destreggia tra il lavoro, il nuovo figlio avuto da Beth e l’offerta della posizione dei suoi sogni a Washington. Tuttavia, cercando di rimediare agli errori del passato, perde di vista il modo in cui tenersi stretto Nicholas nel presente.

Il commento del regista

The Son è un film sul senso di colpa, sui legami familiari e, in ultima analisi, sull’amore. Volevo realizzarlo da diversi anni. Ero così determinato a raccontare questa storia che non avrei potuto raccontarne nessun’altra, né da un diverso punto di vista. È in parte ispirato a emozioni che conosco personalmente. Volevo condividerle con il pubblico perché so che molte persone si confrontano con i disturbi mentali e che la vergogna e lo stigma associati a questi problemi possono ostacolare conversazioni necessarie e talvolta vitali.

Venezia 79, le foto dal red carpet: Harry Styles, Florence Pugh, Olivia Wilde, Chris Pine e Gemma Chan

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Fuori concorso è stato presentato stasera Don’t worry darling, con protagonisti Florence Pugh, Olivia Wilde, Chris PineGemma Chan, Nick Kroll, Harry Styles. Ecco tutte le foto dei protagonisti sul red della 79esima Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia. 

Il commento di Olivia Wilde

Questo film è la mia lettera d’amore a quel cinema che supera i confini della nostra immaginazione. È ambizioso, ma penso che abbiamo realizzato qualcosa di molto speciale. Immaginate una vita in cui avete tutto quello che desiderate. Non soltanto le cose materiali o tangibili come una bella casa, auto meravigliose, cibo delizioso e feste a non finire, ma anche le cose veramente importanti: l’amore vero con il partner perfetto, gli amici migliori e una vita con uno scopo significativo. Che cosa vi farebbe rinunciare a tutto questo? Cosa sacrifichereste per fare la cosa giusta? Sareste disposti a smantellare il sistema che è stato progettato al vostro servizio? Questo è il mondo, e la domanda, di Don’t worry darling.

La trama di Don’t worry darling

Alice e Jack vivono nella comunità idealizzata di Victory, la città aziendale sperimentale che ospita gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory e le loro famiglie. L’ottimismo della società degli anni Cinquanta, propugnato dall’amministratore delegato Frank – in egual misura visionario aziendale e life coach motivazionale – caratterizza ogni aspetto della vita quotidiana nell’affiatata utopia del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project, lavorando allo “sviluppo di materiali avanzati”, le loro mogli – tra cui l’elegante compagna di Frank, Shelley – possono trascorrere il loro tempo godendosi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, con tutti i bisogni dei residenti soddisfatti dall’azienda. Tutto ciò che chiedono in cambio è discrezione e impegno indiscusso per la causa di Victory. Ma quando iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca, mostrando sprazzi di qualcosa di molto più sinistro che si nasconde sotto la facciata attraente, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo a Victory, e perché. Quanto è disposta a perdere Alice per svelare ciò che sta realmente accadendo in questo paradiso?

Venezia 79, le foto dal red carpet: Casey Affleck, Zooey Deschanel, Walton Goggins

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Si è tenuta ieri sera la premiere del film Fuori Concorso Dreamin’ Wild diretto da Bill Pohlad che ha sfilato sul red carpet della 79esima Mostra d’Arte Internazionale Cinematografica di Venezia al fianco dei suoi protagonisti Casey Affleck, Noah Jupe, Zooey Deschanel, Jack Dylan Grazer, Walton Goggins e Beau Bridges. Di seguito tutte le foto della serata.

In merito al film Bill Pohlad ha rivelato, “La storia di Donnie Emerson intreccia amore, lealtà, seconde occasioni e la possibilità di vedere i propri sogni avverarsi. Al contempo è anche una storia di dolore, di rimpianto e delle complicazioni che i sogni possono portare con sé. Dreamin’ Wild possiede una tranquilla semplicità. Esplora la fede e la famiglia, il senso di colpa e la responsabilità. In definitiva, parla di guarigione: ed è ciò di cui oggi abbiamo più che mai bisogno nel mondo. Ecco perché sono stato attratto da questa storia. Il nucleo centrale del film è la musica: Baby girava nella mia testa mentre scrivevo, e l’anima e la passione di questa canzone permeano il film. Vi è un senso di magia che attraversa questa storia. Lo si può sentire riecheggiare in Baby. E lo percepirete in Dreamin’ Wild.”

La trama di Dream’ wild

Cosa succederebbe se un sogno d’infanzia si avverasse all’improvviso – ma trent’anni più tardi? È quanto accade al cantautore Donnie Emerson. Il sogno di avere successo si realizza improvvisamente – e inaspettatamente – quando si sta avvicinando ai cinquant’anni. E se ciò da un lato porta con sé la speranza di seconde occasioni, dall’altro lato evoca anche i fantasmi del passato frammisti a emozioni a lungo sepolte, mentre Donnie, il fratello Joe e l’intera famiglia si ritrovano a fare i conti con la fama recentemente conquistata. Dreamin’ Wild è un’incredibile storia vera di amore, speranza, famiglia, senso di colpa e responsabilità.

Venezia 79, foto dal red carpet: Penelope Cruz, Tilda Swinton, Julianne Moore e…

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Ecco tutti i protagonisti della sesta giornata di Festival, alla 79esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia protagonisti sul red Penelope Cruz, Tilda Swinton, Julianne Moore. Di seguito tutte le foto: 

Tilda Swinton ha presentato in concorso The Eternal Daughter. Tornate nell’antica dimora di famiglia, trasformata in un hotel ma carica di un misterioso passato, un’artista e la madre anziana affrontano segreti rimasti a lungo sepolti.

Il commento della regista di The Eternal Daughter

Alla fine ho scoperto che il mio personale senso di colpa, naturalmente legato a quello di mia madre, mi impediva di creare una storia simile. Quando però, due anni fa, ho deciso di ambientarla in un hotel inquietante e misterioso, qualcosa è cambiato: ho capito che i fantasmi possono intrecciarsi alle nostre emozioni più profonde e intime.

Venezia 79, foto dal red carpet: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Phoebe Waller-Bridge e…

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Ecco tutte le foto del primo red carpet di oggi per l’atteso nuovo film Martin McDonagh,  Gli Spiriti dell’Isola(The Banshees of Inisherin).  Sul tappeto rosso della 79esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia, Brendan Gleeson, Colin Farrell, Kerry Condon, e a sorpresa Phoebe Waller-Bridge. Di seguito tutti gli scatti: 

In  Gli Spiriti dell’Isola(The Banshees of Inisherin) Ambientato su una remota isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, The Banshees of Inisherin segue le vicende di due amici di vecchia data, Padraic e Colm, che si ritrovano in un’impasse quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, sbalordito, non accetta questo rifiuto e tenta di ricucire la relazione, aiutato dalla sorella Siobhan e da Dominic, un giovane isolano tormentato. I ripetuti sforzi di Padraic, tuttavia, non fanno che rafforzare la determinazione dell’ex amico e, quando Colm lancia un disperato ultimatum, gli eventi precipitano rapidamente, con conseguenze scioccanti.

 

Venezia 79, foto dal red carpet: Christoph Waltz, Willem Dafoe, Rachel Brosnahan e Walter Hill

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Si è tenuta ieri sera la premiere di Dead for a Dollar, il nuovo film del regista Walter Hill che ha ricevuto ieri anche il Leone d’Oro alla carriere. Insieme al regista ad accompagnarlo i protagonisti del film Christoph Waltz, Willem Dafoe, Rachel Brosnahan, Warren Burke, Benjamin Bratt.

Nel film Siamo nel 1897. Dead for a Dollar segue il famoso cacciatore di taglie Max Borlund fin nelle profondità del Messico; qui si imbatte in Joe Cribbens – giocatore d’azzardo professionista e fuorilegge e suo nemico giurato – che Max aveva spedito in prigione alcuni anni prima. Borlund è in missione: deve ritrovare e portare a casa Rachel Kidd, moglie di un ricco uomo d’affari di Santa Fe, rapita e presa in ostaggio. Quando scopre che la donna è in realtà scappata da un marito violento, Max deve fare una scelta: portare a termine la missione disonesta per cui è stato ingaggiato, o farsi da parte mentre spietati fuorilegge mercenari e il rivale di lunga data si fanno sempre più vicini… Max e il suo aiutante Alonzo Poe non hanno nulla da guadagnare se resistono: nulla, a parte l’onore.

TUTTE LE FOTO DAL RED CARPET

Venezia 79, foto dal red carpet per la premiere di Monica di Andrea Pallaoro

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Sul red carpet della 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia arriva il regista italiano Andrea Pallaoro per presentare in concorso Monica, il suo nuovo film. Insieme al regista sul tappeto rosso hanno sfilato anche gli interpreti Trace Lysette, Patricia Clarkson, Joshua Close.

Il film racconta di Monica torna a casa per la prima volta dopo una lunga assenza. Ritrovando sua madre e il resto della sua famiglia, da cui si era allontanata da adolescente, intraprende un percorso nel suo dolore e nelle sue paure, nei suoi bisogni e nei suoi desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del proprio passato. Il ritratto intimo di una donna che esplora i temi universali dell’abbandono e dell’accettazione, del riscatto e del perdono.

 

Venezia 78: tre proiezioni speciali completano il programma

Venezia 78: tre proiezioni speciali completano il programma

Tre Proiezioni speciali integrano e completano il programma della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1 – 11 settembre 2021) della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera.

Venezia 78: annunciato il sontuoso programma della Mostra 2021

Due sono documentari che hanno al centro il tema dell’Architettura:

– Ricostruire insieme – Biennale Architettura 2021 di Graziano Conversano (Italia, 52’), produzione Rai Cultura, racconto degli argomenti, delle opere e dei protagonisti della 17. Mostra Internazionale di Architettura 2021 della Biennale di Venezia, intitolata How will we live together?, in corso ai Giardini e all’Arsenale fino al 21 novembre

– GES – 2 di Nastia Korkia (Russia, 77’), riflessione visiva sulla riqualificazione da parte del Renzo Piano Building Workshop di un’ex centrale elettrica nel centro di Mosca, dal 2014 della V-A-C Foundation

I due titoli entrano nel palinsesto della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nel segno di quel dialogo stretto fra le diverse arti, che caratterizza sempre più la Biennale quale laboratorio permanente di ricerca sulla creatività contemporanea.

Il programma delle proiezioni prevede:

giovedì 2 settembre, Teatro Piccolo Arsenale
ore 16.30 Ricostruire insieme – Biennale Architettura 2021 di Graziano Conversano (Italia, 52’)
a seguire,
GES – 2 di Nastia Korkia (Russia, 77’)

Il terzo titolo è Pietro il grande di Antonello Sarno, omaggio a Pietro Coccia (1962-2018), uno dei più talentuosi fotoreporter del cinema italiano, con una carriera durata oltre trent’anni. Pietro il grande è l’omaggio al professionista e all’amico ultratrentennale di tutti i grandi protagonisti del nostro cinema, una carriera ricostruita in circa 400 scatti accompagnati da 8 grandi colonne sonore.

Programma delle proiezioni:

mercoledì 1 settembre, Sala Giardino, ore 11 / giovedì 2 settembre, Sala Giardino, ore 17 / venerdì 3 settembre, Teatro Piccolo Arsenale, ore 14.30

· Ricostruire insieme – Biennale architettura 2021 di Graziano Conversano
E’ il racconto dei temi e dei protagonisti della 17a Biennale di Architettura 2021, che il curatore Hashim Sarkis ha voluto compendiare in una domanda cruciale: “How will we live together?”. Saremo in grado di realizzare uno stile di vita pacifico e inclusivo per tutti gli esseri viventi che popolano il pianeta e nel rispetto degli individui che chiedono equità, solidarietà, giustizia sociale, e naturalmente il rispetto dell’ecosistema?  La domanda echeggia in un mondo attraversato da una grande crisi globale, tra diseguaglianze economiche, il cambiamento climatico che fa sentire i suoi effetti catastrofici, in ogni parte del globo e naturalmente una grande pandemia che è ancora in corso. La crisi ci costringe a ripensare al modo in cui viviamo e sfruttiamo le risorse, e questo fa dell’attuale stagione della Biennale un luogo in cui provare a dare risposta ai maggiori interrogativi del nostro tempo. Con il contributo di architette e architetti provenienti da ogni luogo del
mondo, anche da aree un tempo non adeguatamente rappresentate, che portano alla ribalta sensibilità e proposte nuove. E’ una produzione Rai Cultura.

Graziano Conversano. Regista e sceneggiatore, laureato presso la Sapienza di Roma in Arti e scienze dello spettacolo. Negli ultimi anni ha diretto documentari e programmi televisivi, specializzandosi nella produzione di documentari a carattere storico/civile, focalizzando la sua attività sul docudramma, utilizzando attori nella drammatizzazione tra fiction ed immagini d’archivio.  Ha esordito nel 2001 con il cortometraggio Faiuno! Premiato con il Sacher d’argento di Nanni Moretti. Tra i suoi ultimi lavori per Rai: Maxi Il grande processo alla mafia; Alighieri Durante, detto Dante. Vita e avventure di un uomo del Medioevo; Io sono Venezia;  Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte.

· GES-2 di Nastia Korkia
Nel 2014, la V–A–C Foundation ha acquisito 20.000 mq di un’ex centrale elettrica, GES-2, incaricando il Renzo Piano Building Workshop della sua trasformazione. Nei successive cinque anni, le cineprese hanno seguito i lavori di riqualificazione insieme alle iniziative culturali della Fondazione. Nel film, questi eventi sono intrecciati in un singolare ordine non cronologico. “Ho passato cinque anni – dichiara Nastia Korkia –  in mezzo a una magica trasformazione: una centrale elettrica già usata per fornire energia al Cremlino, stava rigenerandosi per fornire energia culturale alla cittadinanza. Il film intende materializzare esperienze artistiche nei momenti più inaspettati. E’ assemblato come un caleidoscopio, dove episodi apparentemente non legati fra loro si fondono in un insieme di persone con  le più diverse ambizioni e aspirazioni, riunite in uno sforzo commune per realizzare una nuova istituzione culturale nel cuore di Mosca. La questione più importante per me
era illustrare questo grande evento attraverso piccoli accadimenti. Perché la vita non è possibile senza un tocco di assurdita”. Sentiamo ad esempio le parole di Francesco Bonami all’inizio del film, seduto in una vetrina del più grande emporio di Mosca: “Mentre mi stai filmando, sembra che io sia reale. Ma se fai due passi indietro, si comincia a capire che sono in una vetrina. Così, anch’io sono arte. Perché se collocate una cornice, una soglia fra la realtà e ciò che sta dentro la cornice, state forse creando un’opera d’arte.  Non tutti possono avere successo in questo, ma è importante iniziare creando un’invisibile cornice, o una soglia, fra la realtà e qualcosa d’altro”.

Nastia Korkia, è una regista che vive e lavora a Mosca. Laureata in Filologia all’Università Statale di Mosca, ha studiato regia alla Scuola del Nuovo Cinema di Mosca con Bakur Bakuradze, e l’arte del documentario con Werner Herzog a Cuba. I suoi film sono stati presentati, fra gli altri festival, al DOK Leipzig, al True/False, allo Sheffield DocFest.

· Pietro il grande di Antonello Sarno
Pietro Coccia (1962-2018) è stato uno dei più talentuosi fotoreporter del cinema italiano durante una carriera durata oltre trent’anni. Pietro il grande è l’omaggio al professionista e all’amico ultratrentennale di tutti i grandi protagonisti del nostro cinema, una carriera ricostruita in circa 400 scatti accompagnati da 8 grandi colonne sonore. Per ricreare – nello spazio di un breve film che abbraccia un artista e un uomo grande – la magia che più di ogni altra è quella propria di una fotografia che riesce a fermare l’incanto del cinema. Come Pietro sapeva fare. “Quando Pietro è scomparso, all’improvviso, da solo, a casa sua, appena rientrato da Cannes 2018 – spiega Antonello Sarno – ho pensato immediatamente di rendergli un omaggio approfittando del mio know-how di documentarista sul cinema. Essendo scomparso all’improvviso, come fossimo all’inizio di un mistery purtroppo reale, Pietro ha lasciato una quantità enorme di fotografie, stampe, diapositive, scatti di
gitali, computer densi di immagini ma senza password. L’amicizia con Pietro, che risale ai banchi di scuola, al Giulio Cesare di Roma, imponeva di affrontare la sfida: guardare decine di migliaia di foto per sceglierne le poche centinaia che sarebbero entrate nel documentario. Per questo ringrazio suo fratello Benedetto e Tiziana Rocca che con pazienza mi hanno accompagnato in questo lavoro”. Produzione: Istituto Luce Cinecittà e Agnus Dei – Tiziana Rocca Production. Montaggio: Stefano Farruggia. Una realizzazione SEa – Videoeuropa 2000 srl

Antonello Sarno, giornalista cinematografico da oltre 35 anni, è caporedattore cinema alle Reti Mediaset dove, per 8 anni e 320 puntate ha curato l’unica trasmissione sul cinema delle tv generaliste: Supercinema. Come regista ha realizzato oltre 30 documentari, tra cui anche alcuni lungometraggi usciti in sala, dei quali 12 già presentati alla Mostra del cinema e dedicati alla storia del festival più antico, bello e importante del mondo e vincendo i massimi premi cinematografici italiani e internazionali. Pietro il grande è il suo 13⁰ titolo “veneziano”.

Venezia 78: The Card Counter con Oscar Isaac

Venezia 78: The Card Counter con Oscar Isaac

Paul Schrader presenta a Venezia 78 The Card Counter, il film che vede protagonisti Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan e Willem Dafoe.

Nel film William Tell è un ex inquirente militare che vive nell’ombra e fa il giocatore d’azzardo, ma senza correre troppi rischi. La sua vita meticolosa finisce nello scompiglio dopo l’incontro con Cirk, un giovane intenzionato a vendicarsi di un comune nemico. Con l’aiuto della misteriosa finanziera La Linda, Tell introduce Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Ma i fantasmi del passato non lo abbandoneranno tanto facilmente.

COMMENTO DEL REGISTA William Tell è un uomo solo nella sua stanza di motel. Gioca a poker. Ammazza il tempo. Porta un peso. Poi, qualcosa accade.

Venezia 78: Spencer di Pablo Larraìn in Concorso

Venezia 78: Spencer di Pablo Larraìn in Concorso

Dopo la conferma ufficiale che Dune di Denis Villeneuve aprirà Fuori Concorso la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 78, arriva da Variety anche la notizia che Spencer, il nuovo film di Pablo Larraìn, debutterà al Lido in Concorso.

Il regista ha presentato alla Mostra i suoi ultimi due film, Jackie, su Jackie Kennedy con Natalie Portman, nel 2018 e Ema nel 2019. Con Spencer, Larraìn continua a raccontare grandi biografie, come accaduto anche con Neruda, e questa volta si affida a Kristen Stewart per offrire un ritratto inedito della Principessa Diana Spencer.

Spencer sarà ambientato nell’arco di un fine settimana, e racconterà il momento in cui Lady D. decise che il suo matrimonio con il principe Carlo era finito e sarà sicuramente destinato a far discutere, come accade ogni volta che il cinema racconta la storia della “principessa triste”. In merito al film, Larraìn ha dichiarato:

“Siamo tutti cresciuti, almeno la mia generazione, sapendo cosa fosse una fiaba. In genere, il principe arriva e trova la principessa, la invita a diventare la sua moglie e poi lei diventa regina. Questa è una fiaba. Quando qualcuno però decide di non essere regina, e dice che preferisce andarsene ed essere se stessa, prende una decisione molto importante, e la fiaba si capovolge. Sono sempre rimasto impressionato da decisioni così, pensando anche a quanto deve essere difficile. Questo è il cuore del film.  Come e perché decidi di farlo? È una storia universale che può toccare milioni e milioni di persone, e noi vogliamo fare questo. Vogliamo fare un film che possa andare a fondo, connettersi con il pubblico di tutto il mondo che prova interesse verso una vita tanto affascinante.” 

Spencer – quello che sappiamo sul film di Pablo Larraìn

Pablo Larraìn ha presentato nel 2019 al Festival di Venezia il suo ultimo film, Ema, con una straordinaria protagonista femminile (interpretata da Mariana DI Girolamo) e sempre a Venezia, due anni prima, aveva portato Jackie, in cui raccontava un pezzo della vita di Jackie Kennedy/Natalie Portman.

Kristen Stewart è invece reduce dal flop di Charlie’s Angels, diretto da Elizabeth Banks e finito direttamente in VOD qui in Italia. Insieme a Stewart, nel cast di Spencer sono stati confermati Timothy Spall (Mr. Turner), Sally Hawkins (The Shape of Water) e Sean Harris (Mission: Impossible – Fallout).

Venezia 78: Serena Rossi condurrà le serate di apertura e chiusura

L’attrice Serena Rossi condurrà le serate di apertura e di chiusura della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera.

Serena Rossi aprirà la 78. Mostra di Venezia nella serata di mercoledì 1 settembre 2021, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 11 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 78. Mostra.

Serena Rossi nasce a Napoli il 31 agosto del 1985. A 16 anni debutta in teatro con “C’era una volta… Scugnizzi”, il musical di successo scritto da Claudio Mattone ed Enrico Vaime. La notorietà arriva nel 2002 con “Un Posto al Sole” e negli anni a seguire con numerose serie di successo per Rai e Mediaset come “Il Commissario Montalbano”, “Il clan dei camorristi”, “Sant’Agostino”, “Adriano Olivetti”, “Che Dio ci Aiuti”, “L’ispettore Coliandro”.
Ritorna in teatro con il ruolo di Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini, commedia musicale con la quale dal Teatro Sistina approda al New York City Center di Broadway.
Sul grande schermo è protagonista della fortunata pellicola dei Manetti Bros “Song ‘e Napule” (2012) e delle commedie “Al Posto Tuo”, “Troppo Napoletano” e “Caccia al tesoro”.
Alla 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è in concorso con “Ammore e Malavita” dei Manetti Bros, per la cui interpretazione vince un David di Donatello, un Nastro d’Argento e un Ciak d’Oro.
“Brave Ragazze” di Michela Andreozzi e “7 ore per farti innamorare” di Giampaolo Morelli le valgono la candidatura ai Nastri d’Argento come migliore attrice protagonista di commedia nel 2020 e al Ciak d’Oro come miglior attrice protagonista. Nello stesso anno è protagonista in “Lasciami andare” di Stefano Mordini, che viene presentato alla 77. Mostra di Venezia.
Dopo l’uscita in streaming de “La tristezza ha il sonno leggero” di Marco Mario de Notaris, è in attesa di presentare in sala l’attesissimo “Diabolik” dei Manetti Bros.
E’ nei panni di Mia Martini nel film “Io sono Mia” di Riccardo Donna, presentato al Festival di Sanremo, che Serena raggiunge la definitiva consacrazione di attrice e cantante, con la vittoria di un Nastro d’Argento Speciale e una candidatura come migliore attrice protagonista al Ciak d’Oro.
Nel 2021 è diretta da Tiziana Aristarco in “Mina Settembre”, serie di Raiuno record d’ascolti, liberamente ispirata ai racconti di Maurizio de Giovanni.
In veste di doppiatrice presta la sua voce a vari personaggi Walt Disney: è la principessa Anna della saga di “Frozen”, è Cenerentola in “Into the Woods” ed è la voce cantata di Emily Blunt ne “Il ritorno di Mary Poppins”.
La musica è una costante nella carriera artistica di Serena Rossi e ha un ruolo determinante nell’ambito delle sue capacità.
È per questa sua passione e questo suo talento che, giovanissima, incide due album per approdare nel 2014 al programma di Rai 1 “Tale e Quale Show”, condotto da Carlo Conti, vincendo per 2 anni di seguito.
Inizia da quel momento anche una carriera di conduttrice televisiva:  da “Celebration”, “Da qui a un anno” a “Cinepop” fino al programma “Canzone Segreta”.

Venezia 78: scelte le opere di Venice VR Expanded

Venezia 78: scelte le opere di Venice VR Expanded

Sono state scelte le opere in Virtual Reality della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1-11 settembre 2021) della Biennale di Venezia per la sezione denominata Venice VR Expanded, che si terrà nelle seguenti date e luoghi:
· 1 – 11 sett, on site (Sala Amici, Palazzo del Casinò, Lido di Venezia)
· 1 – 19 sett, online e nei Satellite Venues (14 luoghi, 10 paesi)

La sezione Venice VR Expanded della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dopo il successo dell’edizione 2020, si terrà ancora una volta online, estendendo la sua durata dall’1 al 19 settembre 2021.

Da quest’anno, inoltre, dall’1 al 11 settembre e per tutta la durata della Mostra, sarà presente in uno spazio del Palazzo del Casinò (Lido di Venezia), la Sala Amici, spazio  dove saranno messi a disposizione degli accreditati su prenotazione delle postazioni attrezzate per poter visionare online i progetti della selezione ufficiale Venice VR Expanded.

Le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra saranno fruibili online sulle piattaforme HTC’s Viveport e Facebook’s Oculus, attraverso visori PCVR e Oculus Quest.

Il Venice VR virtual world, progettato col supporto tecnico di VRrOOm con VRChat, presenterà una versione virtuale di Venezia e dell’isola del Lazzaretto Vecchio, accessibile a tutti coloro che saranno registrati su VRChat. All’interno del Venice VR virtual world, i visitatori potranno visionare le anteprime della selezione ufficiale, socializzare con altri visitatori, visitare le sessioni di creazione, le feste di apertura e di chiusura e altri spettacoli ed eventi. All’interno di questo mondo virtuale, a seguito del successo dell’edizione 2020, è avviata una nuovissima sezione, la VRChat Worlds Gallery, che prevede una selezione di 35 mondi virtuali che usano VRChat come piattaforma per costruire i loro mondi di fantasia. Si terranno inoltre 5 eventi speciali, incluse live performance, che si svolgeranno in 5 diversi luoghi virtuali di VRChat.

Venice Vr Expanded presenterà 37 progetti da 21 paesi e 35 VRChat worlds:
● 23 progetti in Concorso
● 1 Evento Speciale – Fuori Concorso
● 12 progetti Fuori Concorso – Best Of (selezione internazionale delle migliori opere VR presentate a partire dall’edizione 2020)
● 1 progetto sviluppato nel corso della quinta edizione di Biennale College Cinema – VR
● 35 mondi selezionati nella VRChat Worlds Gallery con 5 Eventi Speciali

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stata uno dei primi festival di cinema al mondo a manifestare interesse per la Virtual Reality. La realizzazione di un VR Theater nel 2016 ha suscitato enorme interesse tra i partecipanti del Venice Production Bridge. A partire dal 2017, la Biennale di Venezia ha dato il via alla prima competizione di opere in Realtà Virtuale tra i principali festival, tenutasi per tre edizioni, fino al 2019, sulla location dell’isola del Lazzaretto Vecchio al Lido, con una Giuria internazionale. L’accessibilità online di Venice VR Expanded rappresenta dall’anno scorso un nuovo impegno e una sfida per garantire la presenza, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dell’esperienza di questa nuova forma d’arte in rapida evoluzione rappresentata dalla Realtà virtuale.

Gli accreditati della Mostra di Venezia avranno accesso a tutti i titoli del programma online. Inoltre sarà disponibile uno speciale accredito VR per gli interessati non accreditati alla Mostra.

La Giuria internazionale di Venice VR Expanded è composta da:
· Michelle Kranot – presidente
· Maria Grazia Mattei
· Jonathan Yeo

La Giuria Venice VR Expanded assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR, Migliore esperienza VR e Migliore storia VR.

VENICE VR EXPANDED

In Concorso

ENGELEN VAN AMSTERDAM (ANGELS IN AMSTERDAM)
di ANNA ABRAHAMS, AVINASH CHANGA
Paesi bassi / 30’
END OF NIGHT
di DAVID ADLER
Danimarca, Francia / 49’

LA PLAGE DE SABLE ÉTOILÉ
di NINA BARBIER, HSIN-CHIEN HUANG
Francia / 15’

CAVES
di ISABEL GARCIA CARLOS
Svizzera / 19’

BEDLAM
di MAT COLLISHAW
Francia, UK, Taiwan / 45’

GENESIS
di JOERG COURTIAL
Germania / 13’

SPIRIT OF PLACE
di DALE DEACON
Sudafrica, Danimarca / 30’

TEARLESS
di KIM GINA
Corea del Sud, USA / 12’

LUN HUI (SAMSARA) COMPLETE PART 1 AND 2 VERSION
di HSIN-CHIEN HUANG
Taiwan / 21’

CLAP
di KEISUKE ITOH
Giappone / 13’

LE BAL DE PARIS DE BLANCA LI
di BLANCA LI
Francia, Germania, Lussemburgo / 35’

BLISS IN THE EAR OF A STORM
di ADAM LIEBER, HAL SORTA
UK, Sudafrica, USA/ 20’

IL DUBBIO – EPISODIO 2
di MATTEO LONARDI, JAVIER LAJARA, JAVIER MARTINEZ
Spagna, Italia / 7’

ANANDALA
di KEVIN MACK
USA / 15’

GOLIATH: PLAYING WITH REALITY
di BARRY GENE MURPHY, MAY ABDALLA
UK, Francia / 25’

MONTEGELATO
di DAVIDE RAPP
Italia / 28’

THE SEVERANCE THEORY: WELCOME TO RESPITE
di LYNDSIE SCOGGIN
USA / 60’

CONTAINER
di MEGHNA SINGH
Sudafrica / 16’

BING MEI GUEI (THE SICK ROSE)
di TANG ZHI-ZHONG, HUANG YUN
Taiwan / 17’

MYRIAD.WHERE WE CONNECT. |VR EXPERIENCE
di LENA THIELE, SEBASTIAN BAURMANN, DIRK HOFFMANN
Germania / 31’

THE LAST WORKER
di JÖRG TITTEL
UK / 30’

EXPLORING HOME
di SARA LISA VOGL
Germania / 16’

YI YUAN (THE FINAL WISH)
di WANG HAIPEI, WANG SHANSHAN
Cina / 20’

Evento Speciale – Fuori Concorso

IN THE MIST
di CHOU TUNG-YEN
Taiwan / 15’

Best of VR Expanded– Fuori Concorso
(una selezione internazionale delle migliori opere VR)

MASKMAKER
di BALTHAZAR AUXIETRE
Francia / 300’

MIND VR EXPLORATION
di DENG ZUYUN
Cina / 15’

KUSUNDA
di FELIX GAEDTKE, GAYATRI PARAMESWARAN
Germania, Nepal, Svezia, Svizzera, Taiwan / 23’

MICRO MONSTERS WITH DAVID ATTENBOROUGH
di ELLIOT GRAVES
UK, USA / 5’

MARE
di RUI GUERREIRO
Giappone, Svezia / 180’

SPACE EXPLORERS: THE ISS EXPERIENCE – EPISODI 1-2
di FÉLIX LAJEUNESSE, PAUL RAPHAËL
Canada, USA / 55’

SAM MAX: THIS TIME IT’S VIRTUAL!
di MICHAEL LEVINE
USA / 300’

MYST
di RAND MILLER, HANNAH GAMIEL, ERIC ANDERSON
USA / 120’

KNOT: A TRILOGY
di GLEN NEATH, DAVID ROSENBERG
UK / 65’

WRAITH: THE OBLIVION – AFTERLIFE
di ERIK ODELDAHL
Svezia / 480’

JURASSIC WORLD AFTERMATH
di RICHARD SNOWDON
UK, Australia, USA / 180’

REEDUCATED
di SAM WOLSON, BEN MAUK, NICHOLAS RUBIN, MATT HUYNH
USA, Kazakistan / 20’

Biennale College Cinema – VR – Fuori Concorso

LAVRYNTHOS
di AMIR ADMONI e FABITO RYCHTER, produttore: FABITO RYCHTER
Brasile, Perù / 16’
prodotto col Biennale College Cinema VR grant

VRChat Worlds Gallery

A MAZE․ TRAIN STATION

AQUARIUS

ATLANTIS˸ SUPERRARE EXHIBITION

CLUB GUMBALL

CRAFTY CLIMBERS

CRYPT OF THE SPIRITS

CRYSTAL DUNES

CYCLE OF LIFE

DEEP BLUE NIGHT

EDEN

FFCR

FRANK

GUMBALL LOUNGE

KARAOKE CENTRA

LAST HOPE WATCH TOWER

LOST IT

MIRЯIM

MONORAIL COASTER

MONORAIL COASTER LITE

MOSCOW TRIP 1952

MUSEUM-OF-VRPAINTING

NOIR – CALL OF THE VOID (SPOOKALITY RELEASE|TECH DEMO)

RAAWRS’ ELNO-THEL FOREST

SAPIENSTRUCT

SUBMERGE 2

SURREAL HAZARD

SXSW XR 2021

THE DEVOURING

THE EDGE

THE FORT

THE HALLWYL MUSEUM

THE JUNKYARDǃ

TREEHOUSE IN THE SHADE

UNCANNY ALLEY

WORLD.EXECUTE (ME)

VRChat Worlds Gallery – Special Events

BRAINDANCE

JEAN MICHEL JARRE CONCERT

M.A.S.S.

MYCELIA

SHELTER

Venice VR Expanded Satellite Programme/
accessibile in prestigiose istituzioni culturali
di 14 città da 10 nazioni di tutto il mondo

Le opere di Venice VR Expanded (1 – 19 settembre 2021) saranno accessibili anche grazie agli spazi fisici allestiti nelle seguenti istituzioni culturali nel mondo:

· Centre PHI, Montréal, Canada
· Sandman Studios – Sandbox Immersive Festival, Pechino e Shanghai, Cina
· MC2: Grenoble, Grenoble, Francia
· Centquatre-Paris, Parigi, Francia
· Invr.Space, Berlino, Germania
· Meet Digital Communication –  MEET Digital Culture Center, Milano, Italia
· Fondazione Giacomo Brodolini – Laboratorio Aperto di Modena, Modena, Italia
· Museo Nazionale del Cinema, Torino, Italia
· M9 – Museo del ‘900, Venezia Mestre, Italia
· Eye Filmmuseum, Amsterdam, Paesi Bassi
· Less Media Group – Moscow Museum of Modern Art (MMOMA),  Mosca, Russia
· Espronceda – Institute of Art & Culture, Barcellona, Spagna
· Virgile Film Yapim Ticaret Limited Şirketi – Iksv Salon and Kolektif House (Levent and Maslak), Istanbul, Turchia
· Portland Art Museum & Northwest Film Center – Portland Art Museum, Portland, USA
Grazie alla disponibilità di queste istituzioni, che formano il Venice VR Expanded Satellite Programme, sarà possibile, per il pubblico che non dispone delle necessarie attrezzature VR per le opere online, prendere visione dei progetti di Venice VR Expanded in queste location fisiche, dotate delle tecnologie necessarie. Il pubblico accederà al programma Venice VR Expanded prenotando direttamente in ogni location.

Ognuna di queste istituzioni, per il periodo dall’1 al 19 settembre, allestirà uno spazio aperto al pubblico, equipaggiato con visori VR, dove gli spettatori  potranno prendere visione dei progetti in concorso di Venice VR Expanded, i progetti Fuori Concorso – Best of VR Expanded  (inclusa la VRChat Worlds Gallery, una selezione di 35 mondi e 5 eventi speciali in VRChat) e i progetti sviluppati nel corso della quinta e di precedenti edizioni di Biennale College Cinema – VR, più un Evento Speciale – Fuori Concorso (solo ON SITE e ON SATELLITE, non ONLINE).

Le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra del Cinema, saranno interamente fruibili online, grazie a una innovativa piattaforma digitale realizzata con il sostegno di HTC VIVEPORT e Facebook’s Oculus, con il supporto di VRChat e VRrOOm.

Venezia 78: Qui Rido Io, intervista ai protagonisti

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Venezia 78: Qui Rido Io, intervista ai protagonisti

Ecco la nostra intervista a Mario Martone, regista, e a Iaia Forte e Maria Nazionale, tra i protagonisti di Qui rido io, il film sulla vita e sull’opera di Eduardo Scarpetta presentato in concorso a Venezia 78 e in sala dal 9 settembre con 01 Distribution.

Leggi la recensione di Qui rido io

Arriverà il 9 settembre al cinema Qui rido io, il nuovo film di Mario Martone che sarà presentato a Venezia 78. Nel cast del film Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell’Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta, Roberto De Francesco, Lino Musella, Paolo Pierobon, con Gianfelice Imparato e con Iaia Forte. Il film è distribuito da 01 Distribution.

La trama di Qui rido io

Agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Époque, splendono i teatri e il cinematografo. Il grande attore comico Eduardo Scarpetta è il re del botteghino. Il successo lo ha reso un uomo ricchissimo: di umili origini si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella. Il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravita anche tutto il suo complesso nucleo familiare, composto da mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. Al culmine del successo Scarpetta si concede quello che si rivelerà un pericoloso azzardo. Decide di realizzare la parodia de La figlia di Iorio, tragedia del più grande poeta italiano del tempo, Gabriele D’Annunzio. La sera del debutto in teatro si scatena un putiferio: la commedia viene interrotta tra urla, fischi e improperi sollevati dai poeti e drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo e Scarpetta finisce con l’essere denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio. Inizia, così, la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia. Gli anni del processo saranno logoranti per lui e per tutta la famiglia tanto che il delicato equilibrio che la teneva insieme pare sul punto di dissolversi. Tutto nella vita di Scarpetta sembra andare in frantumi, ma con un numero da grande attore saprà sfidare il destino che lo voleva perduto e vincerà la sua ultima partita.

Venezia 78: premio Kinéo, tutti i vincitori

Venezia 78: premio Kinéo, tutti i vincitori

Sono stati annunciati i vincitori del premio Kinéo, nell’ambito di Venezia 78. Il premio arriva alla sua 19° edizione, e per celebrarla, è stata scelta come madrina Madalina Ghenea. I premi verranno consegnati DOMENICA 5 SETTEMBRE 2021, h. 19.00 (Spazio Regione Veneto – Italian Pavilion – Hotel Excelsior).

Ecco tutti i vincitori del premio Kinéo:

  • Miglior Film e Miglior Regia: MISS MARX di Susanna Nicchiarelli
  • Miglior Opera Prima: GOVERNANCE – IL PREZZO DEL POTERE di Michael Zampino
  • Miglior Sceneggiatura: EST di Antonio Pisu
  • Pubblico&Critica SNCCI: IL BUCO IN TESTA di Antonio Capuano
  • Serie Tv/Piattaforme Italiana: ROMULUS di Matteo Rovere e Michele Alhaique
  • Serie Tv/Piattaforme Internazionale: CHIAMI IL MIO AGENTE! di Fanny Herrero
  • Miglior Film Internazionale in sala: NOMADLAND di Chloé Zhao 
  • MigliorFilm Internazionale in streaming: MANK di David Fincher
  • ITTV/Kinéo: ANDREA SCROSATI
  • Miglior Attore Protagonista: MASSIMO POPOLIZIO per Governance – Il prezzo del potere di Michael Zampino
  • Miglior Attrice Protagonista: LORENZA INDOVINA per Cosa sarà di Francesco Bruni
  • Miglior Attrice Non Protagonista: CLOTILDE COURAU per Il cattivo poeta di Gianluca Jodice
  • Premio CSC Giovani Rivelazioni: ELEONORA CONTESSI
  • Premio CSC Giovani Rivelazioni: IRENE CASAGRANDE
  • Premio CSC Giovani Rivelazioni: ANTONIA FOTARAS
  • Miglior Attore Co-Protagonista: MICHELE RAGNO per The School of Mafia di Alessandro Pondi
  • Miglior Attore Co-Protagonista: LORENZO ZURZOLO per Morrison di Federico Zampaglione
  • Premio Kinéo Arte/ Lirica: DAMIANO MICHIELETTO
  • Premio Kinéo Movie for Humanity Award: CINZIA ANGELINI per Mila
  • Miglior Attore Protagonista Internazionale: GARY OLDMAN per Mank di David Fincher
  • Miglior Attrice Internazionale: OLIVIA WILLIAMS per The Father – Nulla è come sembra di Florian Zeller
  • Miglior Regista Internazionale (Serie): DAVID WARREN per Grace and Frankie
  • Premio Arte/Musica: LOLA ASTANOVA
  • Premio Arte/Letteratura Kinéo e La Nave di Teseo: KATRIN TUIL per Le cose umane (Les Choses Humains)

Guest stars:
FRANCESCA VALTORTA, BIANCA NAPPI, MARGHERITA TIESI (testimonial di Medicina Solidale e Fonte D’Ismaele)
l’attrice MARIA PIA CALZONE
la regista CINZIA TH TORRINI
l’attore RALPH PALKA
il regista ANDREA PALLAORO
la direttrice di fotografia KATE ARZIMENTI

Venezia 78: Premio Internazionale Roberto Rossellini

Venezia 78: Premio Internazionale Roberto Rossellini

E’ stato presentato in anteprima alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia presso l’Italian Pavilion la nuova edizione del Premio Internazionale Roberto Rossellini, diretto da Roberto Petrocchi.

Presenti all’incontro Renzo Rossellini, Roberto Petrocchi e il Preside della Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Adriano De Santis.

E’ intervenuto, inoltre, Francesco Verdinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Calvi dell’Umbria – dove questa estate si è svolto il Premio Nazionale in onore di Rossellini.

L’Evento di Calvi apre alla prospettiva di manifestazioni analoghe nell’intero territorio nazionale, purché coerenti con gli obiettivi del Premio e in sinergia con il Premio Internazionale Roberto Rossellini, con la finalità di valorizzare il patrimonio artistico-culturale della provincia.

Nato nel 1999 a Maiori – località particolarmente cara al maestro del cinema italiano, in cui ha girato diversi film come: Paisà, 1946; L’amore, 1948; Viaggio in Italia, 1954 – per volontà di Renzo Rossellini (figlio del celebre cineasta), il Premio è stato sospeso nel 2013 a causa della mancanza dei necessari apporti finanziari.

Dopo questa lunga pausa, durata circa un decennio, la manifestazione riprende finalmente la sua attività.

Il Premio Internazionale Roberto Rossellini, ha l’ambizione d’incentivare i giovani talenti, in Italia e nel mondo – importante, in tal senso, il contributo dell’Istituto Italiano di Cultura di New York e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, assieme alle partnership degli Istituti di Los Angeles e di Pechino, e ad altri istituti italiani operanti nel mondo – ed inaugurare un percorso di studio parallelo e coincidente con il Progetto completamento dell’Enciclopedia Audiovisiva della Storia, fortemente voluta da Roberto Rossellini.

Il punto di partenza sarà il rinnovato omaggio al maestro, portando avanti la sua idea di cinema e di arte: cinema etico e Umanesimo, ricerca di verità nel frammento del presente ed interpretazione della storia.

La cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Roberto Rossellini si terrà alla Casa del Cinema di Roma il 18 dicembre 2021, all’interno della XIII edizione dell’International Fest Roma Film Corto.

Il disegno del logo del Premio Rossellini è stato realizzato da Fabrizio Cintoli.

NOTE DEL DIRETTORE ARTISTICO ROBERTO PETROCCHI

“Quando Renzo Rossellini – al quale avevo proposto un convegno permanente sull’opera e la figura di Roberto Rossellini, che ne permettesse un approfondito studio in ambito scolastico e universitario – mi ha proposto di ridare vita al Premio intitolato a suo padre, sono stato investito immediatamente dalla volontà di ricercare i presupposti necessari affinché il Progetto si realizzasse ma, soprattutto, facendo mio il desiderio di Renzo, che potesse attuarsi nel pieno rispetto delle volontà di Roberto Rossellini: fare del cinema un’arte davvero utile alle persone. Va in questa direzione il suo grande Progetto, al quale dedicò molte delle sue energie, di un’Enciclopedia Audiovisiva della Storia, ma anche il proposito d’incentivare il Talento di giovani autori e registi.

Quanto ha rappresentato Roberto Rossellini per il cinema e la cultura, c’impone la sfida di ridare vita definitivamente al Premio, a Roma, come riteniamo giusto che sia, con una connotazione Internazionale, pur lasciando aperta la possibilità ad iniziative analoghe, sempreché rispettose delle finalità del Progetto, che potranno nascere nella provincia dell’intero territorio nazionale – è il caso del Premio, svoltosi questa estate a Calvi dell’Umbria –, con lo scopo di valorizzarne il patrimonio, ed operare in autonomia, ma sempre in modo sinergico con l’Evento di Roma,. senza escludere la prospettiva di Premio itinerante”.

(Roberto Petrocchi)

Venezia 78: Per Grazia Ricevuta restaurato e presentato in preapertura

Si svolgerà con un eccezionale doppio programma la Preapertura della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che avrà luogo martedì 31 agosto alla Sala Darsena del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia).

Il doppio programma della Preapertura della 78. Mostra prevede la proiezione di:

· ore 18.30: La Biennale di Venezia: il cinema al tempo del Covid, un diario filmato da Andrea Segre, prodotto dalla Biennale di Venezia con Rai Cinema e Istituto Luce Cinecittà, sul “dietro le quinte” dell’edizione 2020 della Mostra del Cinema, svoltasi con le limitazioni imposte dai protocolli di sicurezza dovuti alla pandemia da Covid-19. “L’anno scorso la Biennale mi ha chiesto di documentare un’edizione forse unica, forse storica (ancora la domanda è aperta) della Mostra del Cinema, quella organizzata nel cuore di una pandemia globale – dice Andrea Segre – Ero impegnato in un altro lavoro e avevo pochi giorni a disposizione, ma la sfida era bella e l’ho accettata. Ne è nato un piccolo diario filmato, non posso chiamarlo film, sono appunti in presa diretta di un pezzo inatteso della storia della Mostra e del cinema, sono semplicemente uomini e donne incontrate nel cuore della Mostra, che riflettono su quanto stanno e stiamo vivendo”.

· ore 21.00: Per grazia ricevuta (1971), scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, omaggio all’attore e regista per i 100 anni dalla nascita. Il film, presentato in una nuova copia restaurata, è il lungometraggio d’esordio nella regia di Manfredi, all’epoca da lui fortemente voluto contro tutti e a sorpresa accolto molto favorevolmente dal pubblico. Il restauro è stato realizzato nel 2021 dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e da Istituto Luce – Cinecittà a partire dal negativo scena originale 35mm messo a disposizione da RTI-Mediaset in collaborazione con Infinity+. Per la colonna sonora è stato utilizzato un positivo ottico della Cineteca Nazionale. Laboratorio: Istituto Luce -Cinecittà.

  • Per grazia ricevuta
    Sinossi
    Benedetto Parisi è in ospedale in gravi condizioni dopo un tentativo di suicidio. Mentre è in corso l’operazione per salvargli la vita, con una serie di flashback viene ricostruita la sua vita. Da bambino, rimasto orfano, vive con una zia nubile che usa la religione per impressionarlo e nascondere le sue relazioni clandestine. Il giorno della Prima Comunione sentendosi nel peccato si butta da un dirupo, ma, uscitone incolume, viene considerato un miracolato degli altri paesani. Viene mandato a vivere in un convento di frati che lo educano, ma mandato via anche da lì, va a vivere da un farmacista ateo, innamorandosi, ricambiato, della figlia. Condividendone sempre più le idee, quando crede di vedere il farmacista in punto di morte baciare il crocifisso, confuso e ferito si butta da uno strapiombo. Ma anche questa volta miracolosamente si salva.

    “Per grazia ricevuta è una storia semplice, accaduta a tanti, con la quale desidero affrontare un tema difficile ma che sento molto: la crisi religiosa. Il mondo di oggi mi sembra il più adatto ad afferrare questa tematica; le conquiste tecniche e la civilizzazione in progresso continuo hanno fatto dimenticare ciò che ognuno di noi ha dentro di sé. Intendiamoci, non voglio fare un film intellettualistico perché so che il mio pubblico ama ridere; affrontare un tema importante in maniera umoristica mi sembra il migliore modo di dire qualcosa e spero di riuscirci” (Nino Manfredi)

Venezia 78: Penelope Cruz e Pedro Amodovar presentano Madres Paralelas

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Film d’apertura della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Madres Paralelas vede il ritorno sul grande schermo di Penelope Cruz, diretta da Pedro Almodovar, che la diresse per la prima volta quando lei aveva soltanto 16 anni in Lègami!. Da allora, i due hanno lavorato insieme a sette progetti e lei è stata la sua musa ispiratrice, da Carne Tremula del 1997 a Tutto su mia madre del 1999, fino a Volver del 2006.

Prima della cerimonia d’apertura e della proiezione ufficiale del film, Cruz e Almodovar sono apparsi in conferenza stampa insieme al Palazzo Del Casino, dove hanno parlato del loro rapporto di lavoro che dura da 24 anni. Cruz ha detto che non chiede mai al regista di scriverle una nuova parte, ma aspetta di vedere se lui immagina un ruolo per lei dopo aver finito con una sceneggiatura.

“Lo rispetto troppo per bombardarlo di richieste”, ha detto Cruz. “Mi sento la ragazza più fortunata del mondo per aver lavorato con lui per così tanti anni, sette progetti diversi…Quando mi chiama, è la chiamata che mi rende più felice. È il motivo per cui ho iniziato a lavorare come attrice”.

Il regista spagnolo di 71 anni ha ammesso che Penelope Cruz è sempre il primo attore a cui pensa ogni volta che ha un personaggio da assegnare che rientra nella sua fascia d’età. “La ammiro molto come attrice, ma quello che per me vale di più è che è molto importante per me che ci capiamo – ha detto Almodovar – Parliamo la stessa lingua. Sono un regista molto esigente e lei mi dà tutto quello che le chiedo”.

Cruz ha detto che Almodovar passa mesi a rendersi disponibile agli attori prima che inizino le riprese di un film, in modo che possano costruire i personaggi insieme da zero. “A volte mi dice che soffro troppo quando iniziamo le riprese”, ha dichiarato Penelope Cruz. “Ci sono alcune cose inevitabili quando prendi sul serio il tuo lavoro, devi davvero scoprire parti di te stesso.”

Cruz ha ricordato che quando ha letto la sceneggiatura di Madres Paralelas, in cui interpreta una donna alle prese con i suoi doveri di madre, “mi sono detta, Pedro ha scritto ancora una volta un pezzo che è una meraviglia”. “È un personaggio molto difficile. Penso che sia uno dei personaggi più difficili che abbia mai interpretato. Ma non mi sono mai sentita sola”.

Venezia 78: Paul Schrader presenta Il collezionista di Carte

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Venezia 78: Paul Schrader presenta Il collezionista di Carte

Paul Schrader afferma che il suo film Il collezionista di Carte, in cui Oscar Isaac interpreta un ex interrogatore di Abu Ghraib che ha scontato il carcere per i suoi crimini, “non riguarda un ri-racconto della storia”, ma piuttosto si concentra sulla memoria di un soldato, un tema molto attuale, che si ripropone nella storia.

Il film della Focus Features in concorso a Venezia 78 non offre crude visioni nel rappresentare scene di tortura e violenza contro i detenuti, ma si concentra sui ricordi che il personaggio di Isaac rievoca, in merito alla sua esperienza, lì.

“Utilizzando questo tipo di impianto, siamo stati in grado di entrare in un ricordo distorto di ciò che rimane nella memoria”, ha detto Schrader. “Sono sicuro che questi soldati statunitensi che sono stati all’aeroporto di Kabul negli ultimi 10 giorni, avranno dei ricordi e sentiremo parlare di loro per i prossimi 10-20 anni”. Prosegue il regista, con un occhio vicinissimo all’attualità, dal momento che fa riferimento ai fatti contemporanei dell’Afghanistan.

Riguardo al suo ruolo, Isaac ha detto di aver conservato le foto nella sua roulotte della vera prigione, che usava spesso come punto di riferimento per “come ci siamo sentiti tutti quando abbiamo visto quelle foto, il disgusto e la vergogna di vederle. Ma in quelle scene, non avrei dovuto mettere in scena la vergogna, ma il pensiero che stavo facendo qualcosa per il mio paese”.

Nel film anche Tiffany Haddish e Tye Sheridan, che proprio a Venezia ha inaugurato la sua carriera come vincitore del premio Marcello Mastroianni. Il collezionista di Carte arriverà al cinema il 3 settembre.

Venezia 78: Paolo Sorrentino presenta È stata la mano di Dio

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Venezia 78: Paolo Sorrentino presenta È stata la mano di Dio

Trai titoli più attesi di Venezia 78 c’è sicuramente il film di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio, in cui il regista racconta una storia autobiografica tragica che adesso si è sentito in grado di trasformare in un film.

È stata la mano di Dio è una metafora emblematica, una frase significativa per chi crede in Dio. Io personalmente credo nel potere semidivino di Maradona. Sono in un momento della mia vita in cui mi sento abbastanza maturo per affrontare un film personale, per fare un bilancio del passato e rivivere la mia adolescenza, piena di amore e dolore” così ha commentato la scelta di fare adesso un film che raccontasse la morte dei genitori e l’intercessione di Maradona, nella sua versione dei fatti, che gli ha permesso di rimanere in vita e di cominciare a fare il lavoro che poi lo ha reso famoso portandolo anche a vincere un premio Oscar.

“A un certo punto si fanno i bilanci, mi sono reso conto che nella mia vita da ragazzo c’era stato tanto amore e tanto dolore. Ho voluto mettere tutto questo in un racconto cinematografico. L’ho fatto adesso perché ho l’età giusta per farlo, 50 anni. Ero abbastanza grande e maturo per fare un film personale.” Sembra proprio che È stata la mano di Dio sia effettivamente un film diverso dal “solito” Sorrentino, dal momento che per fare spazio alle emozioni, che dovevano essere le protagoniste della storia, il regista abbia messo da parte i suoi virtuosismi, costruendo a tutti gli effetti un film diverso.

E sull’iconico calciatore argentino, il regista ha poi aggiunto: “È un mio grande rammarico non aver potuto fargli vedere. Non era un uomo accessibile, non ho avuto modo prima della sua scomparsa, e per quanto riguarda le polemiche sorte all’inizio della lavorazione, credo davvero che fossero obiezioni che venivano soltanto dal suo entourage, e non da lui.”

È stata la mano di Dio arriverà al cinema il 24 novembre mentre sarà disponibile su Netflix a partire dal 15 dicembre.

Venezia 78: Leone d’Oro a L’Événement, premiati anche Sorrentino, Cruz e Campion

Sono stati assegnati i premi di Venezia 78. La giuria presieduta da Bong Joon-ho ha proclamato i suoi vincitori in una serata condotta con allegria e spontaneità dalla madrina, Serena Rossi. Ecco di seguito tutti i vincitori di Venezia 78:

Concorso

Leone D’Oro:L’Événement,” Audrey Diwan

Leone d’argento premio speciale della giuria: “È stata la mano di Dio,” Paolo Sorrentino

Leone d’argento regia: “The Power of the Dog,” Jane Campion

Coppa Volpi migliore attrice:Madres Paralelas,” Penélope Cruz

Coppa Volpi migliore attore: “On the Job: The Missing 8,” John Arcilla

Migliore Sceneggiatura:The Lost Daughter,” Maggie Gyllenhaal

Premio Speciale della Giuria:Il Buco,” Michelangelo Frammartino

Premio Marcello Mastroianni: “È stata la mano di Dio” Filippo Scotti

ORIZZONTI AWARDS

Best Film: “Pilgrims,” Laurynas Bareisa

Best Director: “Full Time,” Eric Gravel

Special Jury Prize: “El Gran Movimiento,” Kiro Russo

Best Actress: “Full Time,” Laure Calamy

Best Actor: “White Building,” Piseth Chhun

Best Screenplay:  “107 Mothers,” Ivan Ostrochovský, Peter Kerekes

Best Short Film: “Los Huesos,” Cristóbal León, Joaquín Cociña

LUIGI DE LAURENTIIS AWARD

Miglior opera prima: “Imaculat,” Monica Stan, George Chiper-Lillemark

VENICE VR EXPANDED AWARDS

Grand Jury Prize for Best VR Work: “Goliath: Playing With Reality,” Barry Gene Murphy, May Abdalla

Best VR Experience: “Le Bal de Paris de Blanca Li,” Blanca Li

Best VR Story: 
“End of Night,” David Adler

ORIZZONTI EXTRA

Armani Beauty Audience Award: “The Blind Man Who Did Not Want to See Titanic,” Teemu Nikki

Venezia 78: le foto del Leone d’Oro a Jamie Lee Curtis

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Venezia 78: le foto del Leone d’Oro a Jamie Lee Curtis

È stato attribuito all’attrice statunitense Jamie Lee Curtis il Leone d’Oro alla carriera della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (1 > 11 settembre 2021).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

La consegna del Leone d’oro alla carriera Jamie Lee Curtis avrà luogo mercoledì 8 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), prima della proiezione fuori concorso di Halloween Kills, diretto da David Gordon Green e interpretato da Jamie Lee Curtis, presentato da Universal Pictures, Miramax, Blumhouse Productions e Trancas International Films. Halloween Kills sarà nelle sale il 15 ottobre.

DICHIARAZIONE DI JAMIE LEE CURTIS

“Sono incredibilmente onorata di ricevere questo premio dalla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia”, ha dichiarato Jamie Lee Curtis. “Mi sembra impossibile di essere stata così a lungo nel mondo del cinema da ricevere un riconoscimento alla carriera, e che ciò accada oggi, con Halloween Kills, è particolarmente significativo per me. Halloween – e il mio sodalizio con Laurie Strode – ha lanciato e sostenuto la mia carriera, e rappresenta davvero un regalo il fatto che questi film abbiano dato vita a un nuovo franchise, amato dal pubblico di tutto il mondo. Il cinema italiano ha sempre onorato ed esaltato il genere che ha segnato la mia carriera, così non potrei essere più orgogliosa e felice di accettare questo premio dalla Mostra di Venezia, da parte di Laurie e di tutte le coraggiose eroine nel mondo che affrontano a testa alta ostacoli insormonta

Venezia 78: le foto dal red carpet, il cast di Freaks Out

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Venezia 78: le foto dal red carpet, il cast di Freaks Out

E’ stato presentato in concorso a Venezia 78 l’attesissimo Freaks Out di Gabriele Mainetti, il film che vede protagonisti Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Tutti presenti sul red carpet del lido, ecco tutte le foto!

SINOSSI

Roma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Quando quest’ultimo scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro “fenomeni da baraccone” restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini… e il corso della Storia.

COMMENTO DEL REGISTA

Freaks Out nasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e – non ultima – una riflessione sulla diversità. Per farlo ci siamo avvicinati alla Roma occupata del 1943 con emozione e rispetto, ma allo stesso tempo abbiamo dato libero sfogo alla fantasia: sono nati così i nostri quattro freak, individui unici e irripetibili, protagonisti di una Storia più grande di loro.

Venezia 78: La Pellicola D’oro, tutti i vincitori

Venezia 78: La Pellicola D’oro, tutti i vincitori

Si è tenuto oggi il Premio Collaterale de “La Pellicola D’oro” presso la Sala – Spazio Italian Pavillon all’interno dell’Hotel Excelsior nell’ambito della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. “La Pellicola D’oro”, promossa ed organizzata dall’Associazione Culturale “Articolo 9 Cultura & Spettacolo” e dalla “Sas Cinema” di cui è Presidente lo scenografo e regista Enzo De Camillis (ideatore dell’evento), è il primo premio in Europa a riconoscere i mestieri e l’artigianato del cinema. Erano presenti all’evento: Enrico Bufalini (Responsabile archivio storico di Cinecittá) Nicola Maccanico (amministratore di Cinecittá), Antonio Falduto (regista) e la Direttrice Laura Nobili che ha ritirato il premio per la Sartoria Tirelli. Si ringrazia per questa occasione, La Biennale di Venezia.

Si premia per la V Edizione le maestranze e l’artigianato dei seguenti film in concorso:a

FREAKS OUT” di Gabriele Mainetti

Miglior Tecnico di Effetti Speciali: Maurizio Corridori

FREAKS OUT” di Gabriele Mainetti

Miglior Capo Elettricista: Loris Felici

IL BUCO” di Michelangelo Frammartino

Miglior Operatore di Macchina: Luca Massa

QUI RIDO IO” di Mario Martone

Miglior Sartoria Cineteatrale Tirelli

La giuria è composta da:

1)     Presidente –  Francesco Martino De Carles (Produttore esecutivo)

2)     Giurato – Franco Mariotti (Giornalista)

3)     Giurato – Gianluca Leurini (Produttore esecutivo)

4)     Giurato – Blasco Giurato (Autore della Fotografia)

5)     Giurato – Luciano Odorisio (regista)

6)     Giurato – Enzo de Camillis (Presidente de LA PELLICOLA D’ORO)

7)     Giurato – Gianni Quaranta (Scenografo)

Venezia 78: la mostra tornerà alla normalità, Dune e Freaks Out primi titoli in ballo

La Mostra del Cinema di Venezia si prepara al ritorno alla normalità con l’organizzazione di un evento al 100% in presenza, con il ritorno del red carpet e una selezione di titoli di alto profilo.

Mentre il Toronto Film Festival, che si svolgerà dal 9 al 18 settembre, si sta settando per una combinazione di proiezioni digitali e in presenza, così come il Sundance 2022, l’imminente edizione della Mostra di Venezia, prevista dall’1 all’11 settembre, salvo complicazioni, sta puntando ad un ritorno alle modalità pre-pandemia.

Questo è lo scenario che l’organizzazione madre del festival, la Biennale di Venezia, sta cercando di realizzare per la sua imminente Biennale di architettura che ha il tema tempestivo di “How Will We Live Together?” che apre a Venezia il 22 maggio.

Si prevede che a Venezia arriveranno presto delegazioni in rappresentanza di oltre 100 progetti della Biennale di Architettura da 46 paesi, insieme a più di 400 giornalisti internazionali. Seguiranno naturalmente i protocolli di sicurezza prescritti in conformità con le normative italiane COVID-19. Il Veneto è attualmente una cosiddetta “zona gialla” a basso rischio dove bar e ristoranti possono rimanere aperti tutto il giorno fino al coprifuoco delle 22.00, anche se solo per il consumo all’aperto. Le mascherine sono ancora obbligatorie.

Nel frattempo, le prime voci sui titoli dei film che andranno a Venezia stanno iniziando a diffondersi con Dune di Denis Villeneuve che dovrebbe essere presentato al Lido – sebbene sia la Warner Bros., il distributore del film, sia il festival non hanno risposto alle richieste di conferma. Villeneuve è stato a Venezia nel 2016, presentando il suo magnifico film di fantascienza non convenzionale, Arrival.

Altre voci parlano di titoli italiani attesissimi che potrebbero sbarcare al Lido, dal dramma intimo e personale di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio, che è un originale italiano di Netflix, al genre bender del collega Gabriele Mainetti Freaks Out.

L’anno scorso Venezia è stata l’unico festival cinematografico di alto livello a realizzare un’edizione fisica, anche se con meno stelle del solito e un contingente minore di ospiti e giornalisti internazionali presenti.

Anche se meno forte rispetto agli altri anni sui titoli statunitensi di alto profilo, l’edizione 2020 del Lido ha lanciato Nomadland, che ha vinto tre premi Oscar, confermando lo status di Venezia come uno dei principali produttori di film vincitori della stagione dei premi. Come lo scorso anno, il festival riveste un significato speciale per l’Italia come un forte simbolo della sua ripresa post COVID.

Come annunciato in precedenza, il regista di Parasite Bong Joon-Ho presiederà la giuria principale di Venezia, mentre l’attrice italiana Serena Rossi sarà la maestra di cerimonie. Il pluripremiato Roberto Benigni riceverà un premio alla carriera.

Venezia 78: l’intervista ai protagonisti di Freaks Out

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Venezia 78: l’intervista ai protagonisti di Freaks Out

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Freaks Out, con Franz Rogowski, Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini e il regista, Gabriele Mainetti. Il film arriverà il 24 ottobre al cinema. Freaks Out è il quarto film italiano in Concorso a Venezia 78.

Guarda il trailer ufficiale di Freaks Out

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Venezia 78: Kristen Stewart presenta Spencer con il regista Pablo Larraìn

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Tra i film più attesi di Venezia 78, in Concorso, c’era sicuramente Spencer, di Pablo Larraìn, con protagonista Kristen Stewart nei panni della Principessa Diana. Il film ha suscitato grande consenso ed emozione tra la stampa presente al Lido, un apprezzamento trapelato tutto durante la conferenza stampa di presentazione del film.

Kristen Stewart ha dichiarato: “Ho provato più piacere nella mia fisicità nel realizzare questo film di quanto non ne abbia avuto in qualsiasi altra cosa. Mi sentivo più libera e viva e in grado di muovermi, e anche più alta”.

“Una volta che ho imparato a fare la riverenza e ho imparato che non dovevo andare in cucina da sola a rubare il cibo, tutti quei dettagli non li ricordo neanche. Ma c’era sempre qualcuno che si assicurava che non uscissimo fuori dagli schemi e rimanessimo autentici”. Ha dichiarato Stewart in merito al protocollo reale che ha dovuto mettere in scena per impersonare la Principessa del Galles.

L’attrice, che ha partecipato alla conferenza stampa con Larrain, ha parlato con passione della defunta principessa, morta in un incidente automobilistico a Parigi nel 1997. “La guardo, le foto e i video fugaci, e sento la terra tremare e non so cosa accadrà”, ha commentato Stewart in un moto di ammirazione verso la principessa, osservando che Diana “si distingue dagli altri come una casa scintillante in fiamme”. “Penso che sia solo qualcosa con cui è nata”, ha poi commentato.

La conferenza stampa di Spencer a Venezia 78

“Ci sono alcune persone dotate di un’energia innegabile e penetrante. La cosa veramente triste di lei è che, per quanto normale, casuale e disarmante nel suo modo di essere, immediatamente si è sentita anche così isolata e sola. Ha fatto sentire tutti gli altri accompagnati e sostenuti da questa luce e tutto ciò che voleva era riaverla”.

In risposta a una domanda sullo stile leggendario di Diana, la Stewart ha affermato che, alla fine, “non importava davvero cosa indossasse. Era una persona che usava i vestiti come armature ma era così costantemente disponibile e visibile. Non poteva nascondersi, portava il suo cuore a vista e questa, per me, è stata la cosa più bella che ha fatto”.

Per quanto riguarda Pablo Larraìn, il regista ha detto che semplicemente “voleva fare un film che sarebbe piaciuto a mia madre”. “Volevo anche fare un film che potesse in qualche modo riguardare ciò che penso che qualcuno come mia madre veda in Diana – ha continuato – Diana ovviamente era un’icona molto famosa e bella a molti livelli, ma era una madre. E, cosa più importante, è stata una persona che ha creato qualcosa di incredibilmente bello con il livello di empatia che aveva”.

Sia Larrain che Stewart hanno parlato a lungo dell’inconoscibilità della principessa e di come, nonostante l’estrema attenzione dei media che ha ricevuto, fosse impossibile conoscere la persona reale. “Tutti si sentono come se la conoscessero. Questo è ciò che è bello di lei, che è accessibile“, ha detto Kristen Stewart. “Ti senti come se fossi sua amica, come se fosse tua madre. Ma ironia della sorte è che lei era una persona inconoscibile…”.

Venezia 78: Jane Campion mette l’accento sul cinema diretto da donne

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Tra i nomi di grande spessore che sono maggiormente attesi al Lido, per Venezia 78, quello di Jane Campion è sicuramente uno dei più illustri. Regista donna che ha raggiunto la fama e il riconoscimento mondiale molto prima che questo venisse incoraggiato, la regista ha parlato proprio della figura della regista donna, durante la conferenza stampa di presentazione di Il Potere del Cane, il suo ultimo film, prodotto da Netflix, con Benedict Cumberbatch, nella sezione in Concorso del Festival.

“Tutto quello che posso dire è che da quando è nato il movimento #MeToo, sento un cambiamento sostanziale nel tempo. È come se fosse caduto il muro di Berlino”. Campion ha citato Chloe Zhao (Nomadland) che, dopo aver vinto il Leone d’Oro lo scorso anno, ha vinto l’Oscar per la regia ad aprile e Julia Ducournau (Titane) che ha vinto la Palma d’oro a Cannes a luglio come esempi di progresso nel mondo del cinema per narratrici.

“Penso che le ragazze stiano andando molto bene. La grande perdita per tutti è che non ci sono abbastanza voci femminili”. Sottolineando che in tv il cambiamento è invece molto più rapido, in questo momento, tanto che lei stessa, già nel 2013, ha diretto la serie tv australiana Top of the Lake.

Campion ha detto che Netflix le ha dato il budget più grande di cui abbia mai disposto per il suo Il potere del Cane, film che ha deciso di girare, dopo aver letto il romanzo storico di Thomas Savage, del quale è appunto un adattamento. “In genere, non finisco quasi mai i romanzi in questo periodo, ma in questo mi sono completamente immersa”, ha detto Campion. “Nelle settimane successive, scene e temi del libro continuavano a tornarmi in mente, quindi non potevo dimenticarlo”.

Nel film, Benedict Cumberbatch interpreta Phil Burbank, un crudele proprietario di un ranch che non sopporta la nuova moglie di suo fratello, Rose (Kirsten Dunst). Cumberbatch si è trovato così a interpretare un personaggio che è saldamente radicato nei tropi della mascolinità tossica. “Penso che per me, la tossicità è un prodotto della sua cultura, della sua educazione, delle sue circostanze. Non è niente che sia concluso a tutti gli effetti. Viene fuori dalle circostanze. Quindi posso capirlo. Posso esaminarlo e apprezzarlo. Non perdonarlo, ma comprenderlo”.

Kirsten Dunst ha parlato di com’è stato creare un personaggio per Jane Campion: “C’è sicuramente una sensualità nei film di Jane: fai una sciarpa intorno al collo di qualcuno, dove crei qualcosa di magico”, ha detto Dunst. “C’è una sensibilità e una crudeltà nei suoi personaggi. Come una donna che osserva i suoi personaggi femminili nel corso degli anni, mi sembrano tutte delle vere donne”.

Venezia 78: Jamie Lee Curtis tra Leone d’Oro e Halloween Kills

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Venezia 78: Jamie Lee Curtis tra Leone d’Oro e Halloween Kills

Jamie Lee Curtis ha avuto una carriera incredibile, piena di ogni sorta di opportunità. Lei stessa lo ha affermato in conferenza stampa a Venezia 78, dove presenta in anteprima, fuori concorso, Halloween Kills, ma dove riceve anche il Leone d’Oro alla Carriera. “Sono un’attrice. Scrivo libri per bambini. Creo siti web e podcast. Ho venduto yogurt che ti fa fare la cacca. Ho fatto pubblicità Hertz con O.J. Simpson. Sono stata in grado di fare così tanto e sono molto fortunata a poter fare quello che faccio, in qualunque forma sia”. Queste le sue parole alla platea di giornalisti accorsi ad ascoltarla.

Jamie Lee Curtis Leone d’oro alla carriera a Venezia 78

Eppure, il riconoscimento del Leone d’oro alla carriera al Festival Internazionale del Cinema di Venezia 78 la sorprende molto, nonostante sia alla Mostra per presentare l’ennesimo capitolo di una saga che porta avanti dal 1978.