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Kaboom! rassegna di cinema post-apocalittico

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Il post-apocalittico è un genere parecchio sottovalutato e poco studiato, specialmente in Italia, dove non è affatto facile reperire una bibliografia adeguata che consenta di esplorare il filone a 360°.

K.O., spiegazione del finale: come fa Bastien a salvare Léo?

K.O., spiegazione del finale: come fa Bastien a salvare Léo?

Alla fine del thriller d’azione francese K.O. disponibile su Netflix, Bastien deve combattere con le unghie e con i denti per proteggere il figlio dell’uomo che ha ucciso, mentre gli inseguitori si avvicinano sempre di più. Con la posta in gioco alta, l’ex lottatore UFC e il suo nuovo compagno, Kenza, falciano orde di nemici nel tentativo di raggiungere il ragazzo prima che i famigerati Manchour prendano la parola. Nel corso della narrazione, vediamo Bastien e Kenza confrontarsi con il loro passato e affrontare diverse prove per trovare Léo, ma una misteriosa talpa continua a ostacolare i loro sforzi. Nel finale, Bastien e Kenza devono affrontare le battaglie più importanti della loro vita e sperare che le cose volgano a loro favore, soprattutto con la vita di Léo in pericolo. 

La trama di K.O.

Bastien è un ex campione di MMA che si è ritirato dopo aver inferto accidentalmente un colpo fatale al suo avversario, Enzo Prince, mentre la moglie, Emma, ​​e il figlio, Léo, hanno assistito agli ultimi istanti di vita del loro caro. Tormentato dal senso di colpa per aver ucciso un uomo, Bastien diventa un recluso, lavorando in una miniera di sale. Anche le cose prendono una piega oscura per Léo, che entra nel mondo oscuro del crimine quando la morte del padre lo lascia alla deriva senza meta finché non rimane intrappolato in una rete troppo grande da districare. Quando scompare, sua madre è abbandonata all’angoscia. Senza il supporto della polizia, Bastien diventa la sua ultima speranza. Bastien decide di trovare Léo e riportarlo a casa, poiché questa potrebbe essere la sua unica possibilità di sistemare le cose e trovare la pace interiore.

Il viaggio di Bastien lo porta a Marsiglia, in Francia, dove incontra Kenza Alaoui, un capitano di polizia anche lei alla ricerca di Léo. Bastien capisce che Léo è il suo informatore e che i due devono collaborare per trovarlo. La loro indagine li porta a una foto di una ragazza e a un ospedale dove l’amico di Léo giace brutalmente picchiato. Léo racconta loro che la ragazza nella foto è Inaya e che conosce sua sorella, Fatou, che lavora al Pop Club. Tuttavia, i tentativi di contattare Fatou vengono prontamente sventati dagli aggressivi buttafuori del locale. Segue una violenta sequenza di rissa, mentre Bastien li elimina tutti da solo e, insieme a Kenza, si guadagna la fiducia di Fatou. Quella notte, Bastien e Kenza si avvicinano; condividono il loro trauma e si sostengono a vicenda. La loro crescente fiducia e amicizia creano un legame intimo.

Le informazioni di Fatou li conducono al nascondiglio di Inaya e Léo, e la tensione aumenta quando l’intero gruppo si riunisce. Léo detesta ancora Bastien per la morte di suo padre. Prima che le cose tra i due possano sistemarsi, tuttavia, la banda dei Manchour li raggiunge e inizia a circondare l’edificio, innescando una fuga anticipata. Mentre il gruppo è alle strette, Bastien chiede a Kenza di correre con i ragazzi e affronta coraggiosamente da solo la furia dell’intera banda. Quest’azione si rivela superflua, poiché la polizia entra finalmente in scena, sopraffacendo la banda dei Manchour e portando in salvo gli innocenti. Tornati alla stazione, tutto sembra andare per il meglio, con Léo che si sta affezionando a Bastien. La loro pace, tuttavia, è di breve durata poiché i Manchour hanno altri piani.

Il finale K.O.: come fa Bastien a salvare Léo?

Bastien è sconvolto nello scoprire che i Manchour, nella loro disperazione per Léo, si sono infiltrati nella stazione di polizia, pronti a uccidere chiunque si trovino sulla loro strada. Al termine di un feroce inseguimento, Bastien e Kenza affrontano da soli i due furiosi boss dei Manchour. Kenza deve sopravvivere al leader, Abdel, mentre Bastien è affiancato dal fratello di Abdel, il potente Driss. Dopo le loro vittorie duramente conquistate, Bastien e Kenza riescono finalmente a recuperare Léo e a portarlo in salvo.

Quando una misteriosa telefonata allerta la banda di Manchour che la polizia intende portare Léo fuori da Marsiglia, i membri della banda vanno nel panico, preparandosi a trovare e uccidere Léo con qualsiasi mezzo. Il loro piano è quello di scatenare una massiccia attività criminale in tutta la città, costringendo all’invio di numerosi agenti di polizia. Con le forze ridotte al minimo, rimangono solo una manciata di agenti, tra cui Kenza, i suoi colleghi Sarkissian e Vasseur, e il loro capo, Samuel. Mentre sono impegnati con l’interrogatorio di Léo, gli uomini armati di Manchour distruggono i sistemi di sicurezza della stazione ed entrano, aprendo il fuoco immediatamente. Mentre Bastien si unisce al resto dei suoi alleati, sono costretti a spostarsi da una stanza all’altra, evitando per un pelo di essere uccisi a ogni passo.

I fratelli Manchour si avvicinano, con totale disprezzo per la propria vita, mentre uccidono il Commissario Samuel e usano uno di loro come scudo umano. Senza via d’uscita, Bastien e Kenza affrontano finalmente i Manchour. Finiscono per dividersi, con Bastien che si lancia in un feroce combattimento corpo a corpo con Driss Manchour, i cui pugni con le nocche d’ottone lo mettono quasi fuori combattimento in diverse occasioni. Bastien prende il sopravvento e tenta di strangolare Driss, ma riesce a liberarsi pugnalando Bastien all’addome. Rifiutandosi di accettare la sconfitta, Bastien riesce a usare la stessa scheggia per pugnalare Driss alla gamba e prosegue con una combinazione di attacchi che rispecchia la stessa tecnica usata nell’incontro di MMA all’inizio del film, uccidendo Driss.

Contemporaneamente, Kenza scambia una raffica di colpi con Abdel, ma viene rapidamente sopraffatto. Inizia a prenderla in giro picchiandola, sottolineando che non si sta più mettendo in mostra. Quando lei si rifiuta di cedere, si prepara a finirlo strangolandola a morte. Usando tutta la forza che le rimane, lei estrae il manganello, che è stata la sua arma preferita per tutto il film, e glielo conficca nell’occhio prima di tirarsi contro il muro, lasciando che il manganello penetri più a fondo nella testa di Abdel, uccidendolo all’istante. Così, i due fratelli Manchour trovano la loro fine alla stazione di polizia.

Chi è la talpa nel dipartimento di polizia?

Un altro grande mistero nella narrazione è l’identità della talpa nella stazione di polizia, che si rivela essere nientemeno che Vasseur. Poco prima dell’attacco dei fratelli Manchour, Léo inizia il suo racconto della notte in cui ha visto Andalou essere intercettato. Nascosto in un angolo, nota uno scambio di battute tra i Manchour e il misterioso contatto di Andalou. Nota che questo intermediario, il cui volto è rimasto nascosto, ha tradito Andalou e ne ha ricevuto il pagamento. Si lascia intendere che sia lo stesso uomo a informare i Manchour della situazione attuale di Léo. Abdel gli ricorda poi il denaro che ha preso, minacciando di rivelare la sua identità se la loro situazione non fosse stata risolta.

Léo ha ancora timore di parlare dei dettagli di quest’uomo misterioso, poiché sono legati al motivo per cui è fuggito da Kenza dopo aver visto la polizia accompagnarla. Quando Kenza lo rassicura sulla sua incolumità, rivela che l’uomo è conosciuto negli ambienti criminali come “Il Poliziotto”. Questa informazione sconvolge Kenza, poiché implica che la loro stazione abbia una talpa. Immediatamente, il suo sguardo si posa su Sarkissian, il suo amico di lunga data. Sebbene inizialmente tra loro esista un profondo legame, tanto che lei è persino la madrina di suo figlio, i suoi sentimenti cambiano dopo la sospensione. Sarkissian la aliena, proprio come tutti gli altri. Questo, unito alla nuova rivelazione, la rende sospettosa nei suoi confronti. Prima ancora che possa reagire, tuttavia, viene pugnalato al collo da Vasseur.

Fin dall’inizio del film, Vasseur si oppone a Kenza, in particolare alla sua insistenza riguardo all’esistenza dei Manchour. Con questa nuova rivelazione, quel dettaglio assume un nuovo significato. Per tutto il tempo, Vasseur ha lavorato per i Manchour, coprendone le tracce e aiutandoli a concludere accordi loschi. Scoperto il suo segreto, non ha altra scelta che uccidere tutti quelli presenti in quella stanza. Si avventa su Kenza, dicendole che non ha idea di quanto siano potenti, ma prima che possa toglierle la vita, lei gli spara. Con Vasseur a terra, prende la mano di Léo e inizia il loro pericoloso viaggio verso la salvezza.

Cosa riserva il futuro per Bastien e Kenza?

Dopo molte prove e tribolazioni, Bastien e Kenza riescono finalmente a liberare Léo dalle grinfie dei Manchour e ora riflettono sul loro futuro. L’associazione di Léo con il crimine è una conseguenza dell’oscurità che ha dovuto sopportare dopo la morte del padre, eppure, allo stesso tempo, la sua associazione con Kenza dimostra la sua bontà d’animo. Alla fine, si siede in riva al mare con la sua ragazza; voltandosi, trova sua madre. Mentre entrambi condividono un incontro commosso, Bastien e Kenza osservano da lontano, e Kenza nota che sembra particolarmente felice. In effetti, Bastien, dopo aver protetto il figlio dell’uomo che ha ucciso, trova la redenzione che aveva tanto desiderato.

Questa è anche una vittoria personale per Kenza, che ha sempre covato un sentimento di vendetta personale contro i Manchour. In un momento di intimità con Bastien, Kenza rivela che lei e suo fratello sono cresciuti nei quartieri dei Manchour e che suo fratello lavorava con loro. A seguito di intensi disaccordi, i Manchour decisero di punirlo bruciandolo vivo. Emotivamente segnato a vita, Kenza cerca vendetta e la fine dell’impero Manchour a Marsiglia. Nella stessa conversazione, Bastien rivela di sentirsi vicino a Léo, essendo anche lui cresciuto senza un padre. Pertanto, entrambi i personaggi sono guidati da emozioni forti e da un forte senso di responsabilità.

Ora che entrambi i personaggi raggiungono i loro obiettivi, guardano all’orizzonte, discutendo di cosa riserva loro il futuro. Dopo aver ritrovato la fiducia in se stessi, Bastien desidera trovare qualcosa di nuovo per cui lottare. Questo suggerisce molte possibilità, due delle quali interessanti sono l’approfondimento della loro relazione appena sbocciata tra Bastien e Kenza. Sebbene la loro storia d’amore sia descritta come informale, la loro alchimia è palpabile, con la possibilità di trasformarsi in qualcosa di più grande. Un’altra possibilità è che Bastien si unisca alla Polizia, dove la sua forza, le sue capacità e la sua tempra morale sono molto necessarie. Queste e molte altre possibilità possono essere esplorate in un sequel di “K.O.”, poiché la storia lascia abbastanza spazio per proseguire le avventure ricche d’azione di Bastien.

K.O. è una storia vera? Bastien è ispirato a un vero lottatore di MMA?

Diretto da Antoine Blossier, “K.O.” segue le vicende di Bastien, un ex lottatore di MMA la cui carriera è finita bruscamente dopo aver accidentalmente ucciso un avversario durante un incontro sul ring. Tormentato dal senso di colpa, Bastien cerca di fare ammenda con la famiglia dell’avversario morto, in particolare con sua moglie Emma e suo figlio Leo, ma riceve solo odio da loro, che lo incolpano di avergli portato via la persona amata. Anni dopo, Bastien, ormai recluso, viene incaricato di trovare Leo dopo che il ragazzo è finito coinvolto in affari loschi che mettono in pericolo la sua vita. Bastien intraprende così un viaggio per espiare i peccati del passato e assicurarsi che le conseguenze delle sue azioni non ricadano sulle spalle di un ragazzino. Il film d’azione Netflix riprende la formula collaudata della narrazione di redenzione e la ambienta in un mondo fatto di sangue, caos e combattimenti letali.

K.O. esplora il trauma di una morte nel mondo dello sport

Per la maggior parte, “K.O.” è una storia di fantasia scritta e diretta da Antoine Blossier, che approfondisce la realtà cruda di una vita dedicata alla violenza e al crimine. Il film lo fa attraverso gli occhi di un combattente di MMA pentito, Bastien, che ha visto e contribuito a spargimenti di sangue che hanno cambiato la sua mentalità. Nelle scene iniziali, vediamo il protagonista lottare con le unghie e con i denti per la vittoria contro un avversario di nome Enzo Prince all’interno della gabbia. Le cose vanno male quando, nella sua ricerca della vittoria, Bastien esagera con le mosse e finisce per uccidere Enzo sul ring, sotto gli occhi di sua moglie e suo figlio, che alla fine pagano il prezzo della morte di Enzo. Tuttavia, la storia si concentra sul senso di colpa che rimane nell’anima di Bastien per il mostruoso atto di aver ucciso qualcuno.

Sebbene il film descriva una narrazione fittizia, il suo contesto ricorda molti casi reali di morti tragiche nel campo dello sport. Ad esempio, l’industria delle MMA ha registrato oltre una dozzina di decessi durante incontri autorizzati. La probabilità è molto maggiore nelle arti marziali miste perché, a differenza di altri sport da combattimento, le lesioni al collo e alla testa sono frequenti e possono complicare gravemente la situazione della vittima. Nel 2023, il giocatore di hockey su ghiaccio Adam Johnson, che giocava per i Nottingham Panthers, è deceduto dopo che il suo collo è stato reciso durante uno scontro con Matt Petgrave, un difensore della squadra degli Sheffield Steelers. L’incidente ha causato un enorme effetto a catena in tutto il settore dell’hockey su ghiaccio e anche in altri sport in generale, mettendo in evidenza i rischi associati agli sport di alto livello.

Anche se le azioni di Bastien sono frutto di fantasia, casi come quello di Adam Johnson evidenziano il confine sottile tra la vita e la morte e come questo possa avere conseguenze enormi e involontarie per chi è vicino alla tragedia. Come concetto, lo sport ha lo scopo di incoraggiare la competizione tra individui altamente qualificati e motivati per mettersi alla prova sul palcoscenico più importante. Ma “K.O.” pone una domanda: cosa succede quando il desiderio e l’ambizione vanno troppo oltre e finiscono per costarti caro? In questo caso, la vittima non è solo colui che ha perso la vita, ma anche colui che ha causato la morte in modo accidentale. Bastien fa della sua missione di vita quella di rimediare ai propri errori salvando il figlio del suo avversario morto. Questo lo rende umano e vulnerabile, rendendo la narrazione fittizia autentica.

Bastien: un lottatore di MMA vagamente radicato nella realtà

K.O. spiegazione del finale

Il protagonista di “K.O.” è senza dubbio Bastien, il risoluto protagonista che cerca di rimediare a un terribile incidente. Sebbene sia descritto come un ex lottatore di MMA al culmine della carriera, Bastien non esiste nella realtà, il che recide la maggior parte dei suoi legami con persone reali. Tuttavia, Ciryl Gane, che interpreta Bastien, è un lottatore di MMA francese che ha illuminato il ring con la sua atleticità, la sua abilità tecnica e tattica e i suoi colpi potenti. È quindi altamente plausibile che lo sceneggiatore e regista Antoine Blossier abbia modellato il suo protagonista su Gane, rendendolo perfetto per interpretare il personaggio sullo schermo. Ciò è particolarmente vantaggioso quando si tratta delle complesse coreografie di combattimento sparse in tutto il film, che consentono a Gane di mostrare le sue abilità contro orde di nemici.

Uno degli aspetti degni di nota di “K.O.” è il modo in cui cerca di includere momenti di debolezza e stanchezza nelle lunghe scene di combattimento che coinvolgono Bastien. Durante questi combattimenti, spesso si prende il tempo di riprendere fiato prima di affrontare il prossimo gruppo di nemici, il che sembra realistico e ricorda molto progetti come “Daredevil” di Netflix. Gane, che ha una vasta esperienza nei combattimenti MMA, tra cui alcune gare nell’UFC (Ultimate Fighting Championship), potrebbe anche aver dato il suo contributo durante queste impegnative routine di combattimento create per il film, influenzando ulteriormente i movimenti di Bastien e ricalcando i propri. Pertanto, il protagonista ha un potenziale legame generale con i combattenti MMA della vita reale attraverso la performance di Gane, che lo rende in parte basato sulla realtà.

K-11 – il trailer vietato del film diretto dalla mamma di Kristen Stewart

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Guarda il Trailer vietato ai minori di K-11 di Jules Stewart, mamma della più nota Kristen Stewart che debutterà con questo film drammatico e violento. Anche se meno nota della figlia Jules Stewart

Justin Timberlake: 10 cose che non sai sull’attore

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Justin Timberlake: 10 cose che non sai sull’attore

Justin Timberlake è uno di quegli attori che ha conquistato il mondo con la sua simpatia e con la sua versatilità nell’interpretare ruoli molto diversi tra loro. Egli, però, deve molto anche alla sua carriera di cantante, attiva dagli anni ’90, che gli dà dato un’immensa popolarità. Una strada che continua a seguire con la stessa passione della recitazione.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Justin Timberlake.

Justin Timberlake: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera in campo recitativo di Timberlake inizia nel 2001, quando appare nel film On the Line, anche se non viene accreditato. In seguito, lavora in Long Shot (2001), Edison City (2005), Alpha Dog (2006), Southland Tales – Così finisce il mondo (2006), Love Guru (2008) e The Open Road (2009). In seguito, è apparso in The Social Network (2010), Bad Teacher – Una cattiva maestra (2011), Amici di letto (2011), In Time (2011) e Di nuovo in gioco (2012). Tra i suoi ultimi lavori vi sono A proposito di Davis (2013), Runner Runner (2013) e La ruota delle meraviglie (2017). Inoltre, l’attore è apparso anche in televisione nel programma Mickey Mouse Club (1993-1995), nelle serie Sabrina, vita da strega (1999), Ragazze a Beverly Hills (1999) e Il tocco di un angelo (1999).

2. È anche doppiatore, sceneggiatore e produttore. Nel corso della sua carriera nel mondo del cinema, Timberlake ha intrapreso diverse strade, come quella del doppiaggio, prestando la propria voce alla serie I Simpson (2001) e per i film Shrek terzo (2007), L’orso Yoghy (2010) e Trolls (2016). In quanto sceneggiatore, ha lavorato alla stesura del video Justin Timberlake: TKO (2013) e della serie Spin the Wheel (2019). Inoltre, in quando produttore ha partecipato alla realizzazione delle serie The Phone (2009) e Spin the Wheel, oltre che del corto televisivo 901 Silver Tequila: Improved by Use (2010) e del documentario The Short Game (2013).

justin timberlake

Justin Timberlake: le sue canzoni, da Mirrors a Can’t Stop the Feeling

3. La sua carriera musicale con gli N’Sync. La carriera di Timberlake è nata grazie alla sua partecipazione al programma Mickey Mouse Club che gli ha fatto conoscere JC Chasez, con il quale decide formare una boyband che si farà chiamare *NSYNC che sarà composta anche da Lance Bass, Joey Fatone e Chris Kirkpatrick. Il gruppo ha avuto un enorme successo in tutto il mondo, realizzando molti videoclip e facendo diversi tour. In seguito, la band si è sciolta nel 2002.

4. Ora è un cantante solista. Dopo lo scioglimento della band, il cantante e attore ha deciso di intraprendere una carriera solista che si è rivelata molto fortunata. Tra le sue canzoni più famose ci sono Cry Me a River, SexyBack, What Goes Around… Comes Around, Give It to me, Mirrors e Can’t Stop the Feeling. Inoltre, ha prodotto molti brani, come quelli delle colleghe Rihanna e Leona Lewis.

Justin Timberlake, Britney Spears e sua moglie

5. È sposato con Jessica Biel. I due attori si sono conosciuti ad una festa hollywoodiana del 2006 e da allora non si sono più lasciati. Spesso ognuno dedica il proprio amore all’altro, anche tramite social, dichiarando di essersi influenzati a vicenda. Dopo cinque anni di fidanzamento, la coppia ha deciso di coronare il proprio amore sposandosi nell’ottobre 2012 in Puglia, mentre nell’aprile del 2015 è nato il loro primo figlio, Silas Randall. Nel 2020 nasce il secondo figlio di nome Phineas.

6. Ha avuto diverse fidanzate famose. Prima di incontrare Jessica Biel, l’attore e cantante ha avuto due frequentazioni molto importanti: dal 1999 al 2002 ha avuto una relazione con Britney Spears, conosciuta al Mickey Mouse Club, mentre dal 2003 al 2006 si è frequentato con Cameron Diaz. Tra i vari flirt attribuitegli, oltre alla frequentazione con Danielle Ditto durata dal 1994 al 1996, ci sarebbero quelli con Olivia Wilde, Rihanna, Scarlett Johnannson, Emma Bunton, Alyssa Milano e Alicia Keys.

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Justin Timberlake in In Time

7. Si è sentito vecchio. Nel film fantascientifico In Time Timberlake interpreta il rotagonista Will Salas. L’attore ha rivelato di essersi sentito vecchio durante la realizzazione del film per il semplice fatto che tutti gli altri suoi colleghi erano più giovani di lui. Tra l’altro lui è più vecchio di Olivia Wilde che, in In Time, interpreta sua madre.

8. Ha accettato la parte dopo alcune conversazioni con il regista. Nel corso di alcune interviste Timberlake ha rivelato di non essere stato da subito certo di voler partecipare al film. L’attore ha però accettato la parte soltanto dopo diverse conversazioni avute con il regista Andrew Niccol. Grazie a questi incontri ha infatti avuto modo di comprendere al meglio l’ambientazione, le tematiche e i personaggi, rimanendone affascinato. La particolare visione che il regista aveva del film è infatti ciò che ha fatto la differenza agli occhi dell’attore.

Justin Timberlake: oggi

9. Ha diversi progetti tra le mani. Timberlake è una delle personalità più instancabili del mondo del cinema e della musica. Sempre ricco di progetti, egli ha di recente dato voce al personaggio di Branch nel film d’animazione Trolls World Tour 2 (2020). Ha poi recitato nel film Palmer, dove interpreta un ex detenuto che fa amicizia con un ragazzo proveniente da una famiglia problematica. Prossimamente, invece, avrà un ruolo nel film Reptile, mentre è stato annunciato come parte del cast di una serie basata sul libro Confessioni di una mente pericolosa.

Justin Timberlake: età e altezza

10. Justin Timberlake è nato il 31 gennaio del 1981 a Memphis, nel Tennessee. La sua altezza complessiva corrisponde a 183 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider, Ranker

Justin Timberlake vivo grazie al bacio di Amy Adams

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Justin Timberlake vivo grazie al bacio di Amy Adams

Incidente pericoloso sul set di Trouble with the Curve. L’attore protagonista, Justin Timberlake stava per andare in ipotermia a causa della temperatura bassissima che c’era sul set, ma la sua collega e compagna di set, Amy Adams, visto il volto quasi cianotico di Justin non ha esitato a operargli una respirazione bocca a bocca, salvandogli così la vita.

 Tutta colpa di una scena in cui Timberlake era immerso in un ruscello, le cui acque erano ad una temperatura di poco inferiore ai 10 gradi.

Justin Timberlake con Juno Temple per Woody Allen

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justin timberlakeJustin Timberlake e Juno Temple si sono uniti a Kate Winslet e Jim Belushi per entrare nel cast del nuovo film di Woody Allen.

Allen dirigerà, scriverà e produrrà il film che non ha ancora un titolo e, così come gli altri recenti progetti del regista, anche in questo caso trama e dettagli d’altro tipo sono segreti.

A produrre il film la solita squadra di Allen: Letty Aronson, Stephen Tenenbaum e Edward Walson. Anche se non c’è ancora una distribuzione ufficiale, sembra che Amazon sia interessata al progetto.

Woody Allen è anche al lavoro di post-produzione del suo primo show televisivo, una serie di sei episodi scritta e diretta per Amazon, che è ancora senza titolo e che ha per protagonisti Miley Cyrus e Elaine May. La serie verrà distribuita su Amazon Prime Video alla fine dell’anno.

Justin Timberlake continua così ad arricchire la sua carriera di attore, che già vanta partecipazioni a The Social Network, Bad Teacher, Runner Runner e A Proposito di Davis.

Per Juno Temple, figlia d’arte che aspetta ancora il ruolo della vita, la sua carriera si sta costruendo su tanti piccoli ruoli in attesa della consacrazione. Trai titoli che l’hanno vista trai protagonisti ricordiamo Il Cavaliere Oscuro il Ritorno, Black Mass, Maleficent, Killer Joe e la serie HBO Vinyl, cancellata dopo la prima stagione.

Fonte: Variety

Justin Timberlake alcolista in The Last Drop!

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In attesa di vedere il sul ultimo film Trouble with the Curve di Clint Eastwood con Amy Adams, oggi vi diamo la notizie che Justin Timberlake sarà il protagonista di  The Last Drop,

Justin Timberlake + The Tennessee Kids: Trailer del film di Netflix

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Netflix ha diffuso il trailer e la locandina del film Justin Timberlake + The Tennessee Kids,  diretto dal premio Oscar Jonathan Demme (Il silenzio degli innocenti, Neil Young: Heart of Gold) e prodotto da Gary Goetzman, premio Emmy (Band of Brothers: Fratelli al fronte, John Adams).

Il film sarà disponibile su Netflix dal prossimo 12 ottobre, mentre la première si terrà il prossimo 12 settembre in occasione del Toronto Film Festival.

Questo film originale Netflix presenta la serata finale del 20/20 Experience World Tour alla MGM Grand Garden Arena di Las Vegas.

Con i 25 membri della band The Tennessee Kids e le straordinarie performance di una delle tournée con i maggiori incassi del decennio, questo film rappresenta il culmine dei 134 spettacoli del cantante in 2 anni “on the road”.

Il film si unisce ai titoli originali del catalogo Netflix, tra cui Altruisti si diventa (con Paul Rudd, Craig Roberts and Selena Gomez – dal 24 agosto 2016) e Tallulah (con Ellen Page e Allison Janney – dal 29 luglio 2016). Tra i prossimi in arrivo, Mascots (diretto da Christopher Guest – dal 13 ottobre) e True Memoirs of an International Assassin (dall’11 novembre).

Justin Theroux: 10 cose che non sai sull’attore

Justin Theroux: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Justin Theroux si è negli anni affermato come interprete tanto di commedie quanto di ben altri generi, dimostrando una versatilità che è sempre stato il suo punto di forza. Attivo tanto al cinema quanto in televisione, Theroux ha guadagnato con i suoi ruoli il favore del pubblico e della critica. Personalità dalle mille abilità, nel corso della sua carriera ha ricoperto anche ruoli come quello di sceneggiatore, regista, doppiatore e produttore.

Ecco 10 cose che non sai di Justin Theroux.

Justin Theroux: i suoi film

1. Ha recitato in lungometraggi di diverso genere. L’attore debutta al cinema nel 1996 con il film Ho sparato a Andy Warhol. Negli anni successi ottiene ruoli di rilievo nei film Romy & Michelle (1997), Party fatale (1997), American Psycho (2000), Il club dei cuori infranti (2000), per poi affermarsi con il film Mulholland Drive (2001). Ancor più popolarità arriva con il film Zoolander (2001). L’attore partecipa a questo punto a celebri film come Charlie’s Angels – Più che mai (2003), Duplex – Un appartamento per tre (2003), Miami Vice (2006), Inland Empire – L’impero della mente (2006), Sua Maestà (2011), Zoolander 2 (2016), La ragazza del treno (2016), dove recita accanto all’attrice Emily Blunt, Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017), Mute (2018), Il tuo ex non muore mai (2018) e Una giusta causa (2018).

2. Ha recitato anche in televisione. Nel corso della sua carriera l’attore si è affermato anche per diversi ruoli televisivi, recitando in episodi di serie come Ally McBeal (1998), Sex and the City (1998-1999), The District (2000-2002), Alias (2003), Sex Feet Under (2003-2004), John Adams (2008), Parks and Recreation (2010). Tra i ruoli per cui è più conosciuto in TV si hanno quello di Kevin Garvey in The Leftovers (2014-2017) e del dottor James K. Mantleray in Maniac (2018), dove recita accanto agli attori Jonah Hill e Emma Stone.

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3. Si è distinto come doppiatore. Theroux si è affermato anche nel settore del doppiaggio, prestando la sua voce per film d’animazione come Magamind (2010) e LEGO Ninjago – Il film (2017). L’attore ha inoltre doppiato il personaggio di Dropkick nel film Bumblebee (2018) e quello di Biagio nella trasposizione live action del film Lilli e il vagabondo (2019).

4. È anche sceneggiatore. Tra le sceneggiature più celebri a cui l’attore ha partecipato vi sono quelle dei film Tropic Thunder (2008) e Zoolander 2 (2016), entrambi diretti da Ben Stiller. Theroux ha inoltre collaborato nella scrittura dei film Iron Man 2 (2010) e Rock of Ages (2012).

Justin Theroux è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 760 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie ritraenti momenti di svago in compagnia di amici o colleghi, ma molto presenti sono anche foto scattate nel dietro le quinte dei set a cui l’attore prende parte, nonché immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Justin Theroux e Jennifer Aniston

6. È stato sposato con la celebre attrice di Friends. Nel 2011 l’attore si fidanza con Jennifer Aniston, attrice nota per le sue commedie romantiche e per la serie televisiva Friends. I due si sposano in seguito nell’agosto del 2015. Nel febbraio del 2018 annunciano tuttavia la separazione, dopo aver vissuto un periodo di distanza.

Justin Theroux ha una nuova fidanzata

7. È impegnato in una nuova relazione sentimentale. Dopo una serie di rumors, l’attore è stato visto in compagnia della sua nuova fidanzata, l’attrice e modella Laura Harrier, già vista nei film BlackKklansman (2018) e Spider-Man: Homecoming (2017).

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Justin Theroux in Sex and the City

8. Ha interpretato due differenti personaggi. L’attore è apparso in due differenti episodi, nella prima e nella seconda stagione, della serie Sex and the City, recitando accanto all’attrice Sarah Jessica Parker. Per poter ricoprire due ruoli differenti, l’attore si è sottoposto ad un cambiamento d’aspetto, tagliandosi drasticamente i capelli.

Justin Theroux in Joker

9. Ha un cameo nel film DC. L’attore appare in un breve cameo all’interno del film Joker (2019), grande successo di critica e pubblico con Joaquin Phoenix. Qui Theroux interpreta tale Ethan Chase, ospite presso il Murray Franklin Show, e di cui Arthur Fleck studia le movenze in previsione della sua partecipazione al programma.

Justin Theroux età e altezza

10. Justin Theroux è nato a Washington, Stati Uniti, il 10 agosto 1971. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Justin Theroux sull’esperienza con Iron Man 2 e con i Marvel Studio

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Ospite alla premiere romana di Zoolander 2, Justin Theroux ha ricordato la sua esperienza come sceneggiatore di Iron Man 2, uno dei film Marvel più discussi e poco graditi al grande e appassionato pubblico del franchise supereroistico. Ecco cosa ha ricordato: “Sai, come accade molto spesso, non è semplice tenere fede alle aspettative. E dopo il primo Iron Man, quelle per il secondo erano elevatissime. Vai a vederlo con un enorme bagaglio di aspettative e… il film aveva una data di uscita anche prima che cominciassimo a lavorarci per cui abbiamo dovuto lavorare velocemente. E non voglio lamentarmi di niente e di nessuno, sia chiaro… Si è trattato di un lavoro di squadra e io amo davvero gente come Jon Favreau e Robert Downey Jr. Abbiamo cercato di accontentare i fan e di dare forma a qualcosa di spettacolare… Ma a volte le cose finiscono per non andare per il verso giusto, anche se ci sono parti del film di cui sono davvero orgoglioso.

Che ne pensate voi?

Fonte: BT

Justin Theroux e Kathy Bates nel cast di On the Basis of Sex

Justin Theroux, Kathy Bates e Sam Waterson saranno nel cast di On the Basis of Sex, biopic su Ruth Bader Ginsburg.

Come già annunciato, Armie Hammer sarà il marito della Ginsburg, Marty, che portano alla Corte Suprema il primo caso di discriminazione di genere. Nel cast anche Felicity Jones, Jake Reynor, Stephen Root, Cailee Spaeny. Il film è diretto da Mimi Leader e scritto da Danielm Stiepleman. nipote di Ruth Ginsburg.

Il film è prodotto da Robert Cort per Partecipant Media, Jeff Skoll e Jonathan King, Karen Loop e Betsy Danbury. L’uscita è prevista nel 2018. Justin Theroux sarà Mel Wulf, direttore legale dell’American Civil Liberal Union, Kathy Bates l’attivista Dorothy Kenyon e Sam Waterson Erwin Griswold, procuratore generale sotto il mandato dei Presidenti Lyndon e Nixon.

Star Wars Gli Ultimi Jedi: svelato il cameo di Justin Theroux

“La storia di Ruth ha una risonanza a più livelli, dall’ispirare la collaborazione nel matrimonio, dal vincere le avversità come donna scoprire la forza della propria voce, il suo bisogno di una voce senza discriminazione di razza, genere, stato, o religione ” dichiara Leader.

In questi tempi tumultuosi, storie che parlano al cuore dell’umanità e ci ricordano cosa significa imparare con amore e compassione sono la strada per guardare avanti “.

Il film è realizzato grazie al contributo della Participant, Ambin Partners, Focus Features si occuperà della distribuzione domestica.  Partners internazionali sono la  Entertainment One, Nordisk, CJ Entertainment, Alibaba Picture, Reliance Entertainment e Lev cinema. Lionsgate lo distribuirà nei territori internazionali.

Fonte: Variety 

 

Justin Lin lancia Sam Dryden, nuovo eroe dei film d’azione

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Sam Dryden: segnatevi questo nome, perché potrebbe entrare nel novero degli  ‘eroi’ del cinema d’azione: il personaggio, nato dalla penna di Patrick Lee, deve ancora esordire nelle librerie, ma come avviene sempre più spesso, i diritti del libro sono già stati opzionati per una versione cinematografica, alla quale starebbe già lavorando Justin Lin (regista di ben quattro capitoli della saga di Fast & Furious).

Dryden è un ex agente delle forse speciali che ha deciso di girare il mondo, in cerca d’avventura: il primo romanzo prende le mosse dal classico incontro con la ragazza misterioso che non è ciò che sembra… Nonostante la dubbia originalità del tutto, la Warner sembrerebbe puntare molto sul personaggio e su un’eventuale nuova saga cinematografica a lui dedicata. Patrick Lee nel frattempo vedrà un’altra sua opera portata sullo schermo: David Goyer sta infatti lavorando all’adattamento di The Breach.

Justin Lin è attualmente impegnato negli ultimi ritocchi a Fast & Furious 6 e sembra ancora essere coinvolto nel rilancio di Higlander, anche se a quando sembra non sarà lui a dirigerlo.

Fonte: Empire

Justin Lin fa un giro a Times Square

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TLa Focus Features si è assicurata i diritti della sceneggiatura Times Square, presente nella Black List del 2012 e ha incaricato il regista Justin Lin, che ha diretto quattro dei sette film del franchise di Fast and Furious, per dirigere il film. La sceneggiatura scritta da Taylor Materne e Jake Rubin è così raccontata nella sinossi ufficiale.

Ambientata nella trasformazione di Times Square dal quartiere più ricco di New York alla Disneyland commercializzata che è oggi, lo script racconta che, quando un segreto del suo passato è portato alla luce, la lealtà di un giovane uomo si divide tra il suo capo quartiere che lo ha allevato e il brizzolato ex poliziotto che ha giurato di proteggerlo.

Ma il periodo per Justin Lin è particolarmente prolifico, in quanto il regista è anche incaricato di dirigere in nuovo film di Bourne per la Universal, oltre ad avere diversi altri progetti televisivi da sviluppare con la CBS.

Fonte: CS

Justin Lin e gli altri progetti dopo The Fast and The Fourios

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La Universal Pictures ha acquisito i diritti per la commedia sci-fi, Subdivision , degli scrittori Morgan Jurgenson ( Tucker e Dale vs Evil ) e Ankeles Alex, insieme al regista di Taiwan

Justin Lin alla regia di The Bourne Legacy: il sequel

Justin Lin alla regia di The Bourne Legacy: il sequel

Dopo aver lasciato la regia di Fast and Furious, Justin Lin sarà alla regia del sequel di The Bourne Legacy, che vedrà l’attore Jeremy Renner di nuovo nei panni di Aaron Cross. Stavolta il film sarà sceneggiato da Anthony Peckham ( Sherlock Homes e Invictus), e Lin prenderà il posto del regista secolare della saga The Bourne, Tony Gilroy che è stato anche sceneggiatore degli altri film.

La saga di The Bourne è ispirata ai libri scritti da Eric Van Lustbader, che ha proseguito la saga iniziata nel 2001 dallo scrittore Robert Ludlum. Ancora non è stato annunciato un titolo ufficiale, ma se si seguirà l’ordine dei romanzi potrebbe essere The Bourne Betrayal- La colpa di Bourne. Anche la trama dovrebbe essere simile a quella del libro:

Jason Bourne si è lasciato tutto alle spalle: la CIA, l’identità fittizia della quale era rimasto prigioniero e il dolore per la perdita della propria famiglia. Ma quando Martin Lindros, vicedirettore della Central Intelligence e suo amico, scompare durante un’azione in Etiopia, solo un cane sciolto come Bourne può scoprire cosa sia veramente successo, e sperare di salvargli la vita. La data d’uscita dovrebbe essere fissata per l’estate 2015, ma ancora non si sa niente di certo.

Justin Lin abbandona Fast & Furious 7

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Justin Lin, veterano della serie di Fast & Furious, ha deciso di prendersi una pausa dalla saga e non ne dirigerà il settimo capitolo. Secondo quanto pubblicato da The Hollywood Reporter, alla base della decisione non vi sarebbero screzi né divergenze di vedute con la produzione o col protagonista Vim Diesel, ma semplicemente una mancanza di tempo del regista che, impegnato in altri progetti, ha deciso di passare la mano.

Lin ha diretto ben quattro dei sei capitoli della saga, a partire da Tokyo Drift. La Universal, che ha portato avanti il progetto, ha deciso di battere il ferro finché è caldo, e di portare sugli schermi il settimo capitolo della serie già nel 2014, mentre il sesto sarà nelle sale italiane il 22 maggio; un ritmo decisamente troppo serrato per Lin, che tra l’altro vorrebbe anche dedicarsi ad altro rispetto alle solite corse su auto ipermodificate. La Universal sta già cercando un sostituto che riesce a rispettare la tabella di marcia del film le cui riprese sono previste in estate.

Fonte: Empire

Justin e i cavalieri valorosi recensione del film diretto da Manuel Sicilia

Justin e i cavalieri valorosi recensioneAntonio Banderas si fa promotore, nonché doppiatore, di questo cartoon di produzione spagnola, Justin e i cavalieri valorosi, prodotto della Kandor Graphics, che ha lavorato a questo progetto per 4 anni, ottenendo un risultato davvero soddisfacente.

Justin è un ragazzo che ha un sogno: diventare un cavaliere e difendere il regno, come suo nonno Sir Ronald. Ma, purtroppo, vive in un paese governato da burocrati che hanno estromesso i cavalieri dal potere. Il più importante avvocato del regno è proprio il padre di Justin, Reginald, primo consigliere della Regina, che ha deciso di mandare il ragazzo alla scuola per avvocati. Nonostante il disappunto del padre, Justin decide lo stesso di partire per realizzare il suo sogno, incontrando sul suo cammino la brillante e avventurosa Talia, che lo aiuterà nell’ultima parte dell’avventura, un mago strambo di nome Melquiades e Sir Clorex, un aitante giovane che, per la sua brama di ricchezza, si fingerà cavaliere. Il giovane aspirante cavaliere verrà addestrato da tre monaci Blucher, Legantir e Braulio, che lo metteranno a dura prova per testare la sua tempra e il suo coraggio. Non mancheranno, però, ostacoli sul cammino di Justin, che dovrà affrontare Sir Heraclio, ex cavaliere in esilio che vuole ribellarsi alla Regina, aiutato da Sota e i suoi scagnozzi.

Justin e i cavalieri valorosi recensione posterIl regista Manuel Sicilia insieme allo sceneggiatore Matthew Jacobs (Le Follie dell’imperatore) ci regalano una storia piena di valori e di buoni propositi, con un pizzico di umorismo e tanto divertimento che non possono mancare mai.

Interessante, nel film, la distinzione tra i due mondi, voluta apertamente dal regista: quello degli avvocati e quello dei cavalieri. Questa differenza è marcata soprattutto dai colori utilizzati, più spenti nel primo e più vivaci nel secondo, ma anche dal fatto che sembra che le due dimensioni siano in due epoche diverse, Medioevo per il mondo degli eroi e un simil-rinascimento per quello degli avvocati, con qualche accenno di barocco.

In questo mondo variegato, Justin è un ragazzo che sfida tutto e tutti per arrivare al suo obiettivo, per realizzare un sogno in un mondo dove non c’è più spazio per gli eroi, ma la sua forza di volontà è più forte di tutto. Grazie a queste caratteristiche, Justin e i Cavalieri Valorosi, che uscirà al cinema il 24 Ottobre, è un film che farà divertire i più piccini, ma farà anche riflettere i più grandi sul credere sempre in quello che si fa, senza farsi bloccare dalle difficoltà e dagli ostacoli della vita.

Justin e i cavaliere valorosi Trailer italiano

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Justin e i cavaliere valorosi Trailer italiano

Justin e i cavaliere valorosiGuarda il Trailer italiano ufficiale di Justin e i cavaliere valorosi, film d’animazione prodotto e interpretato da Antonio Banderas in uscita al cinema in Autunno 2013.

Justin Chambers: dieci cose che non sai sull’attore

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Justin Chambers: dieci cose che non sai sull’attore

Justin Chambers è un attore affermato, interprete di uno dei ruoli più longevi ed amati di Grey’s Anatomy, quello del dottor Alex Karev. Ma è molto di più, è stato un apprezzato modello e una delle persone più umili dello star system, sempre pronto a partecipare ad iniziative benefiche e ad insegnare questi valori a tutti i suo cinque figli. Ma non è tutto, ci sono cose sul conto che non tutti sanno.

Ecco, allora, dieci cose che forse non sapevate su Justin Chambers.

Justin Chambers: modello per Calvin Klein

1. Justin Chambers ha iniziato la sua carriera facendo il modello. Durante una vacanza a Parigi, Justin Chambers è stato scoperto da un talent scout ed è stato presto assunto come modello per Calvin Klein e Giorgio Armani, viaggiando per l’Europa, il Giappone e gli Stati Uniti. Nel 1990 si è poi stabilito a New York, dove ha studiato agli H.B. Studios per quattro anni. Questi studi gli hanno permesso di dedicarsi al mondo della recitazione, apparendo in diverse produzioni off-Broadway e di interpretare diversi ruoli televisivi.

2. È stato uno dei modelli più noti degli anni Novanta. Grazie al suo fisico possente e al carisma naturalmente sfoggiato sulle passerelle, Chambers è diventato uno dei modelli più noti della sua generazione, nonché uno dei volti di punta di Calvin Klein. Per la nota casa di moda ha infatti vestito numerosi capi d’abbigliamento, contribuendo alla rinnovata popolarità di questa.

Justin Chambers: i film e le serie TV

3. È noto per le sue serie televisive. La prima apparizione di Justin Chambers è stata nella soap Destini, per poi apparire in Harvest of Fire l’anno successivo e in La piccola Rose della CBS, con Jennifer Garner. Dopo queste apparizioni, Chambers viene catapultato nella lista di Harper’s Bazaar nel 1998, descritto come metà James Dean e metà Marlon Brando. Successivamente recita in serie come Four Corners (1998), Seasons of Love (1999) e Cold Case – Delitti irrisolti (2003). Dal 2005 entra a far parte del cast di Grey’s Anatomy nei panni del dottor Alex Karev, recitando accanto agli attori Ellen Pompeo e Patrick Dempsey.

4. Ha recitato in alcuni noti film. La prima apparizione sul grande schermo avviene in Liberty Heights (1999) di Barry Levinson. In seguito ha preso parte al cast di D’Artagnan (2001), accanto a Catherine Deneuve e Mena Suvari, e nella commedia romantica Prima o poi mi sposo (2001), accanto a Jennifer Lopez e Matthew McConaughey. Per qualche anno la sua carriera ha subito qualche battuta d’arresto, interpretando piccole parti per film o in televisione, tranne una parte importante di supporto ad Uma Thurman e Gena Rowlands per Gli occhi della vita (2002) e il ruolo dell’ossessionato detective di The Zodiac (2005). Successivamente è tornato al cinema in La terrazza sul lago (2008) e Broken City (2013).

5. Interpreterà Marlon Brando. Attualmente l’attore è impegnato nelle riprese della serie The Offer, prevista per il 2022, e incentrata sul making-of del celebre capolavoro del 1972 Il padrino. In questa, che ha per protagonisti gli attori Miles Teller, Matthew Goode e Juno Temple, l’attore interpreterà niente di meno che Marlon Brando, il protagonista del film di Coppola.

Justin Chambers in Grey’s Anatomy

6. È uno degli attori più longevi della serie. Nel 2005 Chambers ha iniziato ad interpretare uno dei ruoli, se non il ruolo, che lo ha reso famoso in tutto il mondo, quello del Dr. Alex Karev di Gray’s Anatomy. Di questa serie è uno degli attori più longevi, con il suo personaggio che dura dalla prima stagione: da specializzando dell’ospedale è infatti diventato un professionista compassionevole, legato al suo passato tormentato.

7. Ha detto addio alla serie. Nonostante la sua popolarità e longevità all’interno della serie, Chambers ha infine preferito allontanarsene dopo quindici anni. La sua decisione ha costretto gli sceneggiatori a costruire una giustificazione per la sua uscita di scena, un risvolto però da molti giudicato poco credibile. In seguito, l’attore ha motivato la sua scelta affermando di aver sentito il bisogno di cambiare vita e routine, riavvicinandosi alla famiglia e ricercando nuovi ruoli in cui cimentarsi.

Justin Chambers Grey's Anatomy

Justin Chambers, Keisha Chambers e Jackson Chambers

8. È sposato con una talent scout di modelli. Justin è Keisha Chambers si sono incontrati mentre lui era un modello di Calvin Klein e si sono poi sposati nel 1993, senza più lasciarsi. I due hanno poi dato vita ad una famiglia numerosa composta da Isabella, le gemelle Maya e Kaila, Eva e Jackson. Newyorkesi convinti, Justin ha preferito fare la spola per molti anni tra Los Angeles e New York. Recentemente, però, lui, la moglie e i figli hanno deciso di trasferirsi proprio a L.A. lasciando loro casa di New York.

Justin Chambers è su Twitter e Instagram

9. Justin Chambers è molto attivo sui social. Justin Chambers possiede un account Twitter nel quale prevalentemente ritwitta o cita cause per il sociale, eventi cultural o fatti riguardanti la sua serie cult, Gray’s Anatomy. Oltre a Twitter ha anche un account ufficiale su Instagram, con 1,7 milioni di follower. Le immagini non sono molte, anzi, per la verità non arrivano nemmeno alla decina, ma quelle che ci sono riguardano la sua vita quotidiana, fatta di relax, di momenti in famiglia, senza dimenticare i post ad effetto nostalgia.

Justin Chambers: età e altezza dell’attore

10. Justin Chambers, William di secondo nome, è nato l’11 luglio 1970 a Springfield, in Ohio. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonti: IMDb

Justin Bieber: Never Say Never: recensione del film

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Justin Bieber: Never Say Never: recensione del film

“Never say Never, ecco il messaggio ottimista e incoraggiante di Justin Bieber, protagonista del documentario Justin Bieber: Never Say Never in uscita nei cinema italiani il 21 aprile. Justin Bieber: Never Say Never, misto di fotografie, interviste, video amatoriali fatti in casa e clip del grande concerto che il giovane divo ha tenuto al Madison Square Garden, racconta della sua ascesa al successo, di come da youtube è stato notato e di come grazie all’intercessione del famoso Usher ha cominciato ad incidere i suoi primi successi.

Justin Bieber: Never Say Never, il film

Diventando quasi subito un personaggio di richiamo per un pubblico femminile molto giovane, Justin vive il suo successo nella più normale delle maniere, continuando a vedere gli amici e mostrandosi molto generoso con le accanite fan, che in preda a vere e proprie tempeste ormonali si offrono a lui come possibili spose, urlando il loro amore. Isterismo collettivo quindi per questo ragazzino che muove le folle (di giovanissime e non solo…) e mostra, con grande realismo, come, un entourage ben assortito, dei manager capaci e la giusta dose di faccia tosta, possano fare molto di più di un grande talento, che in questo caso, se non completamente assente, sicuramente non eccelso come lo si vuol far credere.

Un fenomeno mediatico quindi, che nasce da internet ed arriva in vetta, Bieber arriva quindi anche in Italia, a furor di popolo in questo film Justin Bieber: Never Say Never in 3D. Sono in 3D per la verità solo le immagini del grande concerto del 31 agosto del 2010 che si mescolano, in una confeziona davvero notevole, con le dichiarazioni di chi, a diverso titolo ha fatto si che questo ragazzino dall’incredibile energia sia giunto così in alto. Due sono i momenti che sottolineano quest’ottima fattura: prima di tutto il momento in cui si racconta la rapida ascesa di Bieber sottolineata oltre che dal montaggio anche dal brano del norvegese Edvard Grieg, The Hall of the Mountain King, sentito da poco in versione ‘moderna’ nella soundtrack di The Social Network premiata con l’Oscar. Altro momento indicativo è la consapevole presa in giro del giovanotto in fatto di acconciature: scene al ralenti ed espressioni sognanti delle fans sono un mix davvero e volutamente divertente.

Ma a parte la bella confezione, c’è poco di interessante in questo film, troppo lungo per raccontare gli appena 16 anni del cantante famoso in tutto il mondo e troppo indirizzato verso un solo e ristretto target di pubblico per poter sperare di ottenere buoni incassi.

Justin Bieber’s Believe Trailer originale

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Justin Bieber's BelieveGuarda il trailer di Justin Bieber’s Believe, il film sulla giovane star diretto da Jon M. Chu, già regista di Never Say Never, GI Joe: Retaliation. La pellicola ripercorre il successo del cantante noto in tutto il mondo che fa impazzire migliaia di giovani, ed è ricco di filmati di concerti mai visti prima e corredato di dietro le quinte mai pubblicati. Nel film inoltre le apparizioni speciali di  Scooter Braun, Patti Mallette, Usher, Ludacris e molti altri.

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Justin Bieber rompe il silenzio dopo le sue foto nudo: “Mi sento violato”

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Dopo l’uscita delle foto che lo ritraevano nudo a Bora Bora, Justin Bieber è praticamente rimasto in assoluto silenzio, fino ad ora. L’artista ha rotto il no comment durante un’intervista a Access Hollywood che andrà in onda lunedì 19 ottobre, dicendo: “La prima cosa che ho pensato è stata… come possono fare questo? Mi sento violato, intrappolato, come se non potessi neppure uscire fuori, come se non potessi stare nudo in una mia casa privata. Non posso sentirmi tranquillo neppure in una mia proprietà.”

Le foto arrivano in un momento particolare per il cantante, che sta per uscire con un nuovo album chiamato Purpose a novembre. Con il suo pezzo “What Do You Mean?” è riuscito ad arrivare al numero 1 delle Hot 100 di Billboard lo scorso mese: “Per tanto tempo la gente ha pensato che fossi stato già numero 1 ed è vero, su iTunes per esempio, ma non su Billboard. È qualcosa di davvero speciale, credo di essere l’artista più giovane a raggiungere quel risultato, è sconvolgente.”

Justin Bieber Never say never 3D sarà distribuito!

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Justin_Bieber

A grandissima richiesta l’Universal Pictures International Italy ha deciso di distribuirenelle sale italiane Justin Bieber: Never Say Neverin 3D. Ecco l’elenco degli schermi…

 

Justin Bieber diventa attore

Justin Bieber, da cantante ad attore. L’idolo pop delle ragazzine è in procinto di intraprendere la carriera cinematografica. A riferirlo è l’attore Mark Wahlberg che ha specificato che

Justin Bieber a Roma, faccia a faccia con Ben Stiller

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Justin Bieber a Roma, faccia a faccia con Ben Stiller

Si era già vociferato in merito alla presenza di Justin Bieber a Roma, per partecipare alle riprese di Zoolander 2, film di Ben Stiller che si sta girando in queste settimane nella città eterna. Secondo quanto riportato alcuni siti di gossip, le riprese del cameo di Bieber si svolgeranno proprio oggi, mercoledì 29 aprile, nella zona di Piazza Barberini, anche se non possiamo confermare la cosa.

A confermare la presenza di Bieber a Roma ci ha pensato Ben Stiller che ha pubblicato sul suo profilo Instagram uno scatto in cui si trova faccia a faccia con il cantante. Nella gallery trovate lo scatto:

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Zoolander 2, scritto e diretto da Justin Theroux, vedrà ancora una volta come protagonisti Ben Stiller e Owen Wilson nei panni di Derek Zoolander e Hansel. Confermata anche la presenza nel cast di Chrtsine Taylor e di Will Ferrell nei panni di Mugatu. Le riprese si terranno anche a Roma e l’uscita è prevista per il 12 febbraio 2016.

Justin Bartha in CBGB

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Fin da quando si è cominciato a parlare di un film dedicato agli anni d’oro del CBGB, mitologico locale newyorkese, culla delpunk americano, l’attenzione e la curiosità degli appassionati si sono concentrate sul classico ‘chi interpreterà chi’; il regista e co-sceneggiatore Randall Miller sta continuando ad assemblare il cast: ultima acquisizione quella di Justin Bartha (Una notte da Leoni, 1 e 2) nel ruolo di Stiv Bators, cantante chitarrista dei Dead Boys, scomparso nel 1990 all’età di 41 anni. Il cast del film vede tra le sue fila Alan Rickman nel ruolo del fondatore del CBGB Hilly Crystal, Ashley Greene in quello della figlia, Malin Akerman come Debbie Harry dei Blondie e, tra gli altri, Rupert Grint, Johnny Galecki, Taylor Hawkins, Stana Katic, Joel David Moore, Estelle Harris e Kerry Bishe. L’inizio delle riprese è prevista per il prossimo mese: inizialmente si girerà in Goergia, per poi ovviamente trasferirsi a New York ; non definita invece la data di uscita.

Fonte: Empire

Justified: City Primeval, recensione della serie su Disney+

Justified: City Primeval, recensione della serie su Disney+

Justified: City Primeval Una delle regole non scritte eppure maggiormente veritiere dello storytelling racconta che quando hai un antagonista più interessante dell’eroe, allora qualcosa a livello narrativo non funziona come dovrebbe. E questo revival della serie di culto tratta ispirata dal personaggio creato dalla penna di Elmore Leonard lo conferma purtroppo con pienezza.

Da cosa deriva tale problema? In Justified: City Primeval principalmente dal fatto che le nuove otto puntate che vedono protagonista Raylan Givens lo hanno più o meno necessariamente dovuto adattare ai tempi, in sostanza snaturandone il senso e lo spirito. Prima di tutto l’ambientazione principale delle nuove otto puntate, ovvero le strade suburbane di Detroit, non posseggono minimamente l’appeal e la forza metaforica dei setting rurali del Justified originale: le strade sterrate, le fattorie abbandonate, le miniere in disuso erano terreno fertile per destrutturare la mitologia del western contemporaneo che scorreva nelle vene della precedente serie. Paesaggi che raccontavano la brutalità delle persone che li abitavano, che mettevano in scena l’assenza di legge e codici morali che lo “sceriffo” Givens tentava di riportare.

Le vie di periferia di Detroit, quanto anche minacciose, non possiedono quello “status” mentale ed emozionale che ti fanno pregustare il duello finale, l’attesa trepidante che saprai ti porterà a vedere l’eroe estrarre la pistola e sparare al cattivo un decimo di secondo in anticipo. A quanto pare questo tipo di narrazione “forte”, con tutte le sue indubbie contraddizioni morali e “sociali”, non incontra più il favore dell’opinione pubblica, e anche Raylan Givens si è dovuto sottomettere la lavacro lustrale dei tempi che corrono. Ed ecco allora che a prendere le redini dello show arriva Boyd Holbrook, attore dotato del carisma e della presenza scenica necessarie per rendere il “villain” Clement Mansell un criminale psicopatico e sanguinario da cui però non si può non rimanere almeno minimamente affascinanti. Un personaggio che possiede lo charme del caso, ha le battute migliori, guida lo sviluppo narrativo (comunque blando e stiracchiato) della serie mentre Givens e gli altri tutori dell’ordine gli corrono dietro fin troppo confusamente. Questo rimane a suo modo un personaggio che rende onore allo spirito e allo stile di Elmore Leonard, mentre gli altri sembrano usciti dalla sceneggiatura mai girata di un episodio di Law & Order.

Justified: City Primeval
Foto: Chuck Hodes/FX

Justified: City Primeval, la recensione

Perché allora non bocciare in maniera ancora più netta un revival edulcorato come Justify: City Primeval? La ragione principale sta nella prima parte dell’ultimo episodio, che possiede un paio di momenti di tensione drammatica e almeno una svolta narrativa sorprendenti, capaci di gettare una luce diversa su quanto visto in precedenza. A livello di caratterizzazione del ruolo di Givens, c’è un momento nella puntata finale in cui almeno per un minuto ritorna l’eroe che deve seguire il proprio codice morale anche quando si rivela la scelta maggiormente dolorosa o rischiosa. E questo lo porterà ovviamente a estrarre ancora una volta la pistola, in un climax che si rivela invece inaspettato ed estremamente interessante. Ed ecco allora che Timothy Olyphant dimostra ancora una volta di essere un attore capace di sfumature malinconiche, di una propensione all’introspezione troppo spesso non sottolineata. Peccato che l’attore e la sua figura emergano davvero soltanto a tratti nel corso delle otto puntate, davvero troppo poco per convincere.

Se non avete mai visto il Justified originale – serie che abbiamo snobbato per anni ma una volta vista tutta d’un fiato è diventata tra le nostre preferite in assoluto – forse potrete apprezzare questo revival aggiornato e corretto. In fondo, molto in fondo, magari possono essere intravisti i bagliori che hanno reso Raylan Givens un nome di culto per gli amanti del piccolo schermo. Il nostro consiglio però rimane quello di fare binge-watching di City Primeval e poi correre a cercare le stagioni dello show originale, dal momento che siamo parlando di un livello di intrattenimento e di uno spessore drammatico enormemente superiori. A partire dalla prima, iconica sequenza del pilot…

Justice Society VS Justice League: 9 grandi differenze

Justice Society VS Justice League: 9 grandi differenze

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Shazam! Furia degli dei

Il nuovo film della DC Shazam! Furia degli dei offre un interessante spunto per riflettere sulla Justice Society. Nella prima scena post-credits, ARGUS / Emilia Harcourt e John Economos cercano di reclutare Billy per farlo entrare nella Justice Society. Questo team era stato introdotto nel DCEU da Black Adam e non è da confondere con la Justice League.

Prima dell’uscita di Shazam 2, Black Adam  si poneva come un film autonomo – seppur ambientato nell’Universo DC – che non rivelava molto dei supereroi esterni alla Justice Society. Con Furia degli Dei, Justice League e ustice Society si trovano a convivere. Ma in cosa differiscono esattamente i due team? Ecco nove grandi differenze tra la Justice League e la ustice Society.

La Justice Society è più antica della Justice League

The Justice Society Of America dc

La Justice Society arriva prima della Justice League, sia nei fumetti che nel DCEU. La squadra viene creata per la rivista All Star Comics dell’editore All-American publications, antesignano della DC Comics. Nel 1940,la Justice Society debutta con All Star Comics #3. La DC Justice League arriva solo 20 anni dopo in The Brave and the Bold #28.

Tuttavia, al suo debutto la Justice Society non è un team particolarmente attivo, ma serve come espediente all’inizio di ogni numero per introdurre le varie storie. In ogni caso, gli eroi della JSA possono essere considerati i predecessori della Justice League. Anche in Black Adam viene confermata questa tesi: la Justice Society nasce decenni prima che Batman crei la Justice League e attraversa la linea temporale della DCEU per combattere Black Adam.

Il multiverso DC dipende dalla JSA

Sia l’MCU che l’Universo DC sono fortemente orientati verso il multiverso: il primo affronta il tema attraverso la Saga del Multiverso e il secondo con il film The Flash. Fatto curioso: il multiverso, nei fumetti, diviene così diffuso grazie alla JSA. Per spiegare il ritorno della Justice Society of America dopo anni lontano dai fumetti, la DC stabilisce che la squadra ha continuato ad esistere su Terra-2, una Terra appuntodiversa da quella vista nei soliti crossover di Superman e Batman.

Questa escamotage, ad esempio, ha reso più facile la spiegazione dell’esistenza di due uomini diversi (Jay Garrick e Barry Allen) nei panni di Flash. La storia “Flash of Two Worlds” del fumetto Flash #123 mostra per la prima volta Jay Garrick e Barry Allen nella stessa vicenda e stabilisce l’esistenza  del multiverso DC. Il multiverso aiuta anche nella spiegazione del rapporto tra Justice League e Justice Society. Nella linea temporale Arrowverse pre-crisi, una versione della Justice Society vive nello stesso universo di FrecciaVerde e Flash. Allo stesso modo, la JSA fa parte dello stesso DCEU di Wonder Woman e di Superman.

La Justice Society si è sciolta e riformata

Justice League

Il fatto che la Justice Society sia sempre esistita nella linea temporale del DC Universe rischiava di creare un grande buco nella trama. Com’è possibile che Batman e Wonder Woman non sappiano nulla di loro? La soluzione viene offerta da Black Adam (ed è stata usata anche in altri adattamenti della DC): per un dato periodo di tempo, la Justice Society è rimasta sciolta.

Infatti, i fumetti di Black Adam (Black Adam: The Justice Society Files) rivelano che la JSA originale era formata da Dottor Fate, Hawkman e dal primo Atom Smasher. Decenni dopo lo scioglimento, Hawkman e Doctor Fate hanno deciso di mettere insieme una nuova versione della JSA con Cyclone e il secondo Atom Smasher.

Il numero dei membri

Nei fumetti, la JSA ha originariamente otto membri – Dottor Fate, Lanterna Verde, Flash Hawkman, Hourman, The Sandman, The Spectre e The Atom.

Diversamente, all’inizio di Black Adam, la Justice Society ha quattro membri: Dottor Fate, Hawkman, Cyclone e Atom Smasher. Nel film assistiamo però alla morte del Dottor Fate. Per ora, la Justice Society del DC Universe è composta da tre supereroi. Tuttavia, stando alla scena post-credits di Shazam! Furia degli Dei, la formazione della JSA potrebbe guadagnare un nuovo membro. Infine, la Justice League del DC Universe è formata da Batman ha sei membri.

Gli eroi più anziani vs i più giovani

Doctor fate Justice Society

Dal momento che la JSA del DCEU è più antica della Justice League, è logico che la prima siaformata da supereroi più anziani e saggi. L’elmo del Dottor Fate è uno dei manufatti più antichi dell’Universo DC: anche Kent Nelson se ne è servito per alcuni decenni. Allo stesso modo, Hawkman è immortale, cosa che lo rende uno dei guerrieri più esperti del DCEU. Questa regola non vale invece per Cyclone e il secondo Atom Smasher, che sono supereroi più recenti.

La Justice League, ha invece Wonder Woman come supereroe più esperto. Certo, Batman combatte il crimine per 20 anni prima di formare il team, ma il dato non è così impressionante se paragonato ai numeri di Hawkman o del Casco del Destino. Anche Superman è un eroe fresco fresco – si rivela al mondo solo nel 2013 durante gli eventi di Man of Steel – per non parlare dei più recenti Flash, Aquaman e Cyborg.

Il rapporto con l’ARGUS

Amanda wallerForse la più grande differenza tra la Justice Society e la Justice League è che la prima è strettamente collegata ad Amanda Waller. È stata proprio l’ARGUS, attraverso Amanda Waller, ad avvertire la JSA dell’arrivo di Black Adam. Da lì in poi, i due gruppi hanno continuato a lavorare insieme per tutto il film.

La scena post-credits di Shazam 2 conferma questa teoria: anche nel DCEU la Justice Societyopera sotto ARGUS, dato che a reclutare Billy Batson ci sono Harcourt ed Economos.

La Justice League è più potente (nel DCEU)

justice leaguePer quanto riguarda il DCEU, la Justice League sembra essere più potente della Justice Society. Per prima cosa, la Justice League ha due membri in più della JSA – tre ora che il Dottor Fate è morto. In effetti, la morte del Dottor Fate in Black Adam ha reso la Justice Society significativamente depotenziata, dal momento che è venuto a mancare uno degli esseri più potenti dell’Universo DC.

Attualmente, Hawkman, Cyclone e Atom Smasher non riuscirebbero ad affrontare gli otto della Justice League. Le cose cambierebbero se Shazam si unisse alla JSA

La sede della Justice Society

black Adam headquarters DC

Una significativa differenza tra la Justice Society e la Justice League nel DCEU è che la prima ha una vera e propria sede. La struttura della Justice Society è presente già nei fumetti: lì gli eroi della JSA si incontrano per condividere le loro ultime avventure tra di loro – e con i lettori.

Nel DCEU la Justice Society opera dalla villa di Hawkman. Al contrario, la Justice League, non ha ancora una sede nel DCEU.

Che ne è della Justice League?

Shazam! Fury of the Gods DC

La Justice League non appare sul grande schermo dal lontano 2017.  Certo, Zack Snyder’s Justice League ha offerto uno sguardo prolungato sulla storia di origine della Justice League, ma da allora il DCEU ha subito importanti cambiamenti. Che cosa ne è stato esattamente della Justice League nel mentre rimane un mistero.

Viceversa, dopo Shazam! La furida degli Dei lo status della JSA sembra più chiaro: il team è ancora operativo e i suoi membri stanno pensando di sostituire Dottor Fate con Shazam.

Justice Society of America, spiegazione: membri, origini e poteri

I membri della Justice Society of America svolgono un ruolo fondamentale in Black Adam e hanno origini e poteri variegati. La squadra di supereroi, comunemente nota come JSA, è apparsa per la prima volta in All-Star Comics #3 della DC nel 1940 e comprendeva il Dottor Destino, Hawkman, The Spectre, Sandman, Atom, Flash, Green Lantern e Hawkman. Il nuovo trailer di Black Adam ci presenta i membri selezionati per apparire nel film, ma dobbiamo ricordarci che si tratta di una squadra la cui formazione è cambiata costantemente nei fumetti, con rotazione regolare di nuovi e vecchi membri. Inoltre, La JSA ha preceduto la Justice League di due decenni, essendo la prima squadra di supereroi della DC.

Il coinvolgimento di Black Adam nella Justice Society of America risale alla fine degli anni ’90, quando ha combattuto per la prima volta contro il gruppo di supereroi prima di unirsi ai loro ranghi e formare uno stretto legame con Atom Smasher, che considera come il fratello che non ha mai avuto. Oltre a questi, scopriamo insieme quali altri membri della JSA vedremo in Black Adam.

Dottor Destino (Pierce Brosnan)

Il Dottor Destino è un personaggio magico della DC il cui potere deriva da Nabu, un essere cosmico affiliato ai Signori dell’Ordine, una delle originali entità incorporee che hanno creato l’universo. Nabu fu assegnato alla Terra, dove alla fine assunse forma umana, diventando Nabu il Saggio e servendo come consigliere del principe Khufu Kha-taar nonché alleato di Teth-Adam per un certo periodo prima della sua “morte”.

All’inizio degli anni Venti, Kent Nelson e suo padre scoprirono la tomba di Nabu, riportando in vita l’antico stregone mistico, che nel frattempo uccise accidentalmente il padre di Kent. Nabu ebbe pietà di Kent e decise di insegnargli a padroneggiare le abilità da stregone per ben due decenni, donandogli l’iconico Elmo del Destino, l’Amuleto di Anubi e il Mantello del Destino, che contribuirono ad amplificare i poteri di Kent come Dottor Destino. In seguito, il Dottor Destino diventerà uno dei membri fondatori della JSA.

La magia è l’elemento chiave dei poteri del Dottor Destino, che si dice sia il personaggio magico più potente dell’Universo DC. È un maestro incantatore con capacità quali il volo, l’invisibilità, il teletrasporto e la telecinesi. Interpretato da Pierce Brosnan, il Dottor Destino è anche immortale, il che lo rende ancora più potente tra i suoi simili. E’ il suo elmo che conserva la maggior parte del suo potere e lo rende immune ad attacchi magici esterni.

Hawkman (Aldis Hodge)

Black-Adam-Hawkman-Aldis-HodgeIl personaggio di Hawkman ha un’origine complessa e nel corso degli anni vi sono state più versioni di questa figura. La sua origine della Golden Age è strettamente legata sia a Black Adam che al Dottor Destino, e potrebbe essere la sua origin story privilegiata anche per Black Adam, dove sarà interpretato da Aldis Hodge (Leverage, L’uomo Invisibile). In questa versione, Hawkman è lo spirito reincarnato del principe Khufu Kha-taar, che nel presente assume la forma dell’archeologo americano Carter Hall. Hall realizza da sè le proprie armi: una cintura gravitazionale, le ali, l’elmo, gli stivali, il guanto e l’armatura con il metallo Nth, ricavato da un’astronave precipitata appartenente alla razza aliena Thanagariani.

Lo schianto dell’astronave è stato profetizzato da Nabu, lo stregone che in seguito avrebbe addestrato il Dottor Destino e gli avrebbe conferito i suoi poteri magici; Khufu e Teth-Adam (la prima incarnazione di Black Adam) hanno indagato e raccolto l’astronave. Khufu (reincarnato in Carter Hall) assunse il mantello di Hawkman, unendosi poi ad altri eroi DC per formare la JSA. In un’altra versione delle sue origini, è invece un poliziotto alieno proveniente dal pianeta Thanagar di nome Kator Hall, che si schianta sulla Terra.

I poteri di Hawkman sono caratterizzati da molti elementi, il primo dei quali è legato al suo spirito reincarnato. Essendo in origine il Principe Khufu, il suo spirito si è reincarnato più volte e ogni nuovo corpo che ha abitato ha acquisito l’esperienza e le competenze del precedente, rendendolo un guerriero formidabile con una moltitudine di armi e abilità. Quando diventa Carter Hall, forgia l’armatura, l’elmo e la cintura di Hawkman, che gli conferiscono il potere del volo, oltre a una maggiore velocità, visione, forza, ecc.

Atom Smasher (Noah Centineo)

L’Atom Smasher di Black Adam, alias Albert Rothstein, è il figlioccio di Al Pratt, l’Atom della Golden Age, e il nipote di Cyclotron, un eroe reticente che ha acquisito capacità sovrumane dopo essere stato sottoposto a esperimenti dal cattivo Ultra-Humanite. Ciclotrone morì sconfiggendo il cattivo dopo essere stato manipolato per combattere Atom, al quale aveva inavvertitamente conferito i suoi poteri. Anche la figlia di Cyclotron, Terri, assorbì alcune delle radiazioni di Cyclotron, che a loro volta si trasferirono al figlio Albert, il quale iniziò in seguito la sua carriera da supereroe nei panni di Nuklon, prima di passare ad essere Atom Smasher, quando infine si unì alla JSA e strinse un’amicizia duratura con Black Adam.

Analogamente agli altri membri della sua stirpe, Atom Smasher può aumentare di dimensioni, raggiungendo il record di 60 piedi nei fumetti, il che lo rende un temibilissimo avversario per una miriade di supercriminali (ed eroi). La sua superforza e la capacità di modificare la sua struttura molecolare lo rendono un membro formidabile della JSA, anche se è ancora suscettibile a personaggi troppo potenti, come Superman o Black Adam, che possono mettere fuori gioco Atom Smasher con un solo pugno. Oltre ai suoi superpoteri, Atom Smasher è anche un abile pilota e meccanico, spesso incaricato di pilotare il jet della JSA, lo Steel Eagle. Atom Smasher è interpretato da Noah Centineo, noto soprattutto per la sua performance nella serie di film Tutte le volte che ho scritto ti amo di Netflix.

Cyclone (Quintessa Swindell)

Cyclone è il personaggio più recente tra i membri della JSA in Black Adam, avendo fatto la sua prima apparizione sulle pagine di Justice Society of America #1 nel 2006. Nipote del Red Tornado originale della DC, Cyclone, alias Maxine Hunkel, è cresciuta avendo come idoli i membri della JSA. In giovane età, è stata rapita dallo scienziato pazzo T.O. Morrow (che ha creato il secondo androide Red Tornado) e le sono stati iniettati i nanobiti della tecnologia Red Tornado, le cui conseguenze si sono manifestate solo anni dopo, quando ha acquisito la capacità di controllare e creare energia eolica. La chiacchierona e vivace Cyclone viene invitata a unirsi alla JSA quando questa apre i propri ranghi a nuovi eroi, diventando così uno dei membri più recenti (e più giovani) della squadra.

La manipolazione del vento è il potere chiave di Cyclone, che le permette di generare cicloni, vortici, tornadi, ecc. e di sprigionare a piena potenza l’energia del vento. Possiede anche la capacità di planare sulle correnti d’aria, leggermente diversa dal volare. Può deviare gli attacchi con il potere del vento, evocando grandi raffiche di energia aerea per allontanare gli attacchi. Inoltre, Cyclone è in grado di controllare le anomalie naturali del vento e i modelli meteorologici utilizzando i suoi poteri, che le torneranno sicuramente utili in Black Adam. Cyclone è interpretata da Quintessa Swindell, nota soprattutto per le sue perfomance in Trinkets e In Treatment.