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Squid Game 2: Gi-Hun è traumatizzato nella clip della seconda stagione

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Dopo aver invitato alcune star di Squid Game a parlare delle teorie dei fan sull’attesissima stagione 2 della serie sudcoreana, Netflix ha deciso di stuzzicare ancora un po’ i fan e ricordarci che il 26 dicembre è più vicino che mai. La nuova stagione dello show ci riporterà ai giochi mortali in cui solo un vincitore è in grado di ottenere il premio di 45 miliardi di won, ma questa volta le cose saranno diverse perché Gi-hun (Lee Jung-jae) è determinato a far fuori le persone che lo hanno traumatizzato.

Il teaser di Squid Game Season 2 – o semplicemente Squid Game 2, come rivela il titolo – pone solo una domanda: Siete pronti? I fan sono più che pronti, ovviamente, ma per ora non sappiamo che tipo di sorprese ha in serbo lo showrunner della serie Hwang Dong-hyuk per la seconda uscita della popolarissima serie televisiva. Da quello che sembra, la nuova edizione dei giochi almeno decollerà, il che significa che il piano di Gi-hun non inizierà immediatamente. Tuttavia, possiamo già vedere alcuni cambiamenti nella struttura, con nuove uniformi senza volto che si uniscono alla festa, nuovi giocatori che si preparano per giochi forse diversi e Gi-hun che si avvicina a scoprire chi sono i poteri dietro un evento così grande e segreto.

A questo proposito, sembra che il viaggio di Gi-hun sarà tutt’altro che tranquillo. Il trailer accenna a eventi di PTSD che potrebbe attraversare, come allucinazioni e incubi. Ma che siano reali o meno, il protagonista sarà ancora una volta al centro di un gioco pericoloso e sfiderà coloro che non vogliono essere smascherati. Fino a che punto riuscirà ad arrivare prima che decidano di farlo fuori? Dovremo aspettare fino a dicembre per scoprirlo.

Lo showrunner di Squid Game ha parlato anche della seconda stagione

Parlando con The Hollywood Reporter, il creatore della serie Hwang ha rivelato il suo approccio ai nuovi episodi e ha parlato di quale sarà la sua strategia per soddisfare l’enorme aspettativa che si è creata intorno alla sua creazione. Ha dichiarato:

“Ho visto molte reazioni da parte delle persone riguardo allo show, ma non voglio realizzare la seconda stagione come risposta a quelle reazioni. Le filosofie che ho messo nella prima stagione si estendono naturalmente alla seconda. Invece di cercare di soddisfare le aspettative degli spettatori, ho pensato all’ultimo momento, quando Gi-hun si è allontanato dall’imbarco dell’aereo, e ho pensato a quello che avrebbe fatto dopo. Ci sarà naturalmente un flusso di eventi che porterà fino alla fine della stagione. Non posso ancora condividere alcun dettaglio, ma sapete che Seong Gi-hun è diventato una persona completamente nuova alla fine della prima stagione, quindi la seconda stagione sarà incentrata su cosa farà questo nuovo Gi-hun e su come si svolgeranno le cose con questo nuovo tipo di personaggio”.

La nuova stagione di Squid Game vede nel cast anche Wi Ha-joon (Gyeongseong Creature), Lee Byung-hun (Our Blues), Kang Ae-shim (Frankly Speaking), Lee Da-wit (Itaewon Class), Yang Dong-geun (The Forbidden Marriage), Park Gyuyoung (Sweet Home) e Kang Ha-neul (Moon Lovers: Scarlet Heart). La seconda stagione di Squid Game sarà trasmessa da Netflix il 26 dicembre.

Valar: chi sono nella seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere

Se siete stati attenti mentre guardavate la serie di Prime Video Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, avrete probabilmente sentito il termine “Valar” una o due volte. Per chi non ha familiarità con i testi di Tolkiien, si tratta di una razza angelica di spiriti che sovrintendono non solo alla Terra di Mezzo, ma anche a tutta Arda. Nella seconda stagione, Sauron (Charlie Vickers), spacciandosi per il “Signore dei Doni” Annatar, dice a chi gli sta vicino di essere stato inviato per conto dei Valar, dichiarazione che gli conferisce un’autorità semi-divina su Celebrimbor (Charles Edwards). Ma chi sono davvero i Valar e che impatto hanno ne Gli Anelli del Potere?

I Valar esistono fin dalla creazione di Arda nella Prima Era

Prima che il Dio del leggendario di J.R.R. Tolkien, un essere chiamato Eru Ilúvatar, creasse il cosmo, il primo gruppo che portò all’esistenza fu quello degli spiriti immortali chiamati Ainur. Nel Silmarillion, Tolkien descrive un racconto della creazione, chiamato “Ainulindalë”, in cui Eru usa la musica degli Ainur (la Musica di Ilúvatar) per formare l’intero universo, chiamato Eä, compresa la Terra, chiamata Arda. È qui, all’inizio, che Melkor, un Vala anch’egli, inizia a seminare i suoi semi nel mondo di Eru, con l’intenzione di usurpare il suo Signore. Una volta completata la creazione, Eru dà agli Ainur la possibilità di scegliere, offrendo ad alcuni di loro l’opportunità di entrare nel mondo fisico per contribuire alla sua cura. I più forti furono chiamati Valar (le Potenze di Arda), mentre molti degli spiriti minori furono chiamati Maiar.

Il Signore dei Valar, un essere chiamato Manwë, è il re dei quindici Valar, mentre suo fratello Melkor è il più bello e potente. È questo che rende il suo passaggio alla malvagità così spiacevole, un po’ come Lucifero nella tradizione cristiana: l’angelo più bello agli occhi di Dio lo tradisce e per questo viene cacciato del paradiso. Alla fine Melkor viene bandito dai Valar, assumendo l’identità di Mortgoth, anche se convince molti Maiar a seguirlo nella sua ribellione, tra questi c’è Mairon, che in seguito sarà meglio conosciuto come Sauron. È allora che inizia la guerra tra luce e tenebre, quando i Valar aiutano gli Elfi e gli Uomini (i Figli di Ilúvatar) contro Morgoth e le sue forze vili e corrotte. Nella Prima Era, i Valar trovarono anche Valinor, nel continente più occidentale di Aman. Solo gli immortali, come gli Elfi, hanno il permesso di viverci, anche se, dopo la sconfitta di Sauron nella Terza Era, vengono fatte alcune eccezioni per tre Hobbit (Frodo, Sam e Bilbo, in quanto Portatori dell’Unico Anello) e un Nano (Gimli, per intercessione di Galadriel). A Valinor, i Valar creano i famigerati Due Alberi che vediamo nei flashback de Gli Anelli del Potere, che poi le forze di Morgoth distruggeranno in seguito.

Il Signore degli Agnelli: Gli anelli del Potere valinor trees
Credit © Prime Video

Oltre a Manwë – che è già stato citato per nome nella seconda stagione – e a Melkor, ci sono altri tredici Valar che hanno ciascuno diverse specialità. Solo Eru Ilúvatar è onnipotente, e quindi i Valar hanno ciascuno un ruolo specifico da svolgere nella creazione. Manwë è il Re dei Venti, mentre sua moglie Varda è la Regina delle Stelle. Ulmo è il Signore dell’Acqua, Aulë il Fabbro è il Signore della Terra (è anche il vecchio maestro di Sauron e uno dei pochi Valar a essere menzionato per nome in Anelli del Potere), Yavanna la Portatrice di Frutti è la Signora della Terra (un’altra indirettamente menzionata nello show), Estë è la Signora della Guarigione e del Riposo, e così via. Alcuni Valar rappresentano i sogni (Irmo), il giudizio (Námo) o la bellezza (Vána), mentre altri sono l’incarnazione della sportività (Oromë), della misericordia (Nienna) e delle arti (Vairë, Nessa). Data la devota fede cattolica di Tolkien, i Valar potrebbero quasi essere considerati santi patroni angelici, mentre altre interpretazioni accademiche li paragonano alle divinità romane o greche di un tempo.

I Valar sono profondamente legati al destino di Númenor nella Seconda Era

Uno degli aspetti più importanti del posto dei Valar nella Terra di Mezzo è il loro legame con Númenor. Nella Seconda Era, i Valar sollevarono l’isola di Númenor dalle profondità del mare per amore degli Edain, il gruppo di Uomini che aveva combattuto valorosamente nella Guerra dei Grandi Gioielli della Prima Era. Anch’essi si opposero a Morgoth, che fu bandito dai Valar in un Vuoto senza tempo, apparentemente per non tornare mai più. (Tuttavia, Tolkien propone un mito apocalittico per Arda chiamato “Dagor Dagorath”, in cui Morgoth viene presumibilmente liberato per un ultimo conflitto, come Satana alla fine del Libro biblico dell’Apocalisse). Consegnando Númenor agli Edain, i Valar non sono più coinvolti negli avvenimenti di Arda durante la Seconda Era. Con Sauron che ha preso il posto di Morgoth nella gerarchia del male, gli Uomini e gli Elfi (e i Nani, naturalmente) sono essenzialmente abbandonati a se stessi per affrontare il nascente Signore Oscuro.

Ma tutto questo cambiò quando i Númenóreani attaccarono. Sebbene in origine, dopo la Prima Era, i Númenóreani tenessero in grande considerazione i Valar, ritenendoli quasi degli dei, anni di silenzio, uniti agli inganni di Sauron, hanno fatto sì che Númenor voltasse le spalle ai vecchi modi e alle vecchie tradizioni. Questo è esattamente ciò che accade ne Gli Anelli del Potere, dove c’è una chiara tensione tra i Númenóreani più agnostici, che non hanno alcuna utilità per i Valar o gli Elfi, e i Fedeli, come Elendil (Lloyd Owen), che lottano per rimanere fedeli alla loro eredità. Sotto l’influenza del Signore Oscuro, i Númenóreani – sotto la guida di Ar-Pharazôn (Trystan Gravelle) – portano la lotta ad Aman, la patria dei Valar, con il risultato di un orribile tradimento. Disperato, Manwë implora Eru Ilúvatar di intervenire.

L’“Akallabêth” del Silmarillion descrive nei dettagli ciò che accade in seguito. Come il Grande Diluvio che si trova nel libro biblico della Genesi, Eru distrugge Númenor con una Grande Onda, risparmiando solo i Fedeli rimasti, come Elendil e la sua famiglia. Ma Eru non si fermò alla distruzione di Númenor. Rifece anche il mondo, trasformandolo dal suo aspetto originario di terra piatta in un globo sferico, e rimosse Aman da esso in modo che l’uomo non potesse mai più navigarvi se non attraverso un percorso specifico. Questo percorso porta gli Elfi completamente fuori da Arda, conducendoli nelle Terre Eterne che Eru Ilúvatar ha riservato per il bene dei suoi più grandi servitori.

I Maghi Istari furono originariamente inviati dai Valar nella Terza Era

Al tempo della Terza Era, i Valar interagiscono raramente con Arda. A parte qualche sporadica menzione ne Il Signore degli Anelli, i Valar sono in gran parte assenti dalla scena. Dopo la distruzione di Númenor, Sauron fu sconfitto alla fine della Seconda Era durante la Guerra dell’Ultima Alleanza, dove il figlio di Elendil, Isildur (Maxim Baldry), rimosse dal suo dito con la forza il suo Unico Anello del Potere. Ma nonostante il Signore Oscuro abbia faticato a riacquistare il suo aspetto fisico, era ancora una minaccia incombente sulla Terra di Mezzo. In risposta a ciò, i Valar si rifiutarono di lasciare che la Terra di Mezzo rimanesse completamente indipendente dalla loro influenza e inviarono cinque valorosi Maiar, chiamati “Istari”, nel mondo travestiti da uomini.

Olórin divenne Gandalf il Grigio (poi Gandalf il Bianco), Curumo divenne Saruman il Bianco e Aiwendil divenne Radagast il Bruno. C’erano altri due “Maghi Blu” di nome Alatar e Pallando che non compaiono mai né ne Lo Hobbit, né ne Il Signore degli Anelli, né in nessun altro racconto di Tolkien. Attraverso Gandalf e gli altri quattro Istari, i Valar contribuirono alla continua resistenza all’influenza di Sauron. Purtroppo, non diversamente da Sauron stesso, Saruman alla fine si rivoltò contro gli altri Maghi, i Valar, Eru Ilúvatar e tutta la Terra di Mezzo, alleandosi con il Signore Oscuro.

In effetti, nei Racconti incompiuti, Tolkien stesso nota che solo Gandalf alla fine rimase fedele al suo compito, e questo è senza dubbio il motivo per cui Eru Ilúvatar lo resuscitò dopo la sua fatale battaglia con il Balrog ne La Compagnia dell’Anello. Non si sa molto di più sui Valar, ma se Annatar/Sauron sostiene di essere il loro messaggero nella Terra di Mezzo ne Gli Anelli del Potere, sappiamo che non è vero. Semmai, i Maghi Istari sono la cosa più vicina a quel ruolo, e speriamo di vederne di più quando questo misterioso Straniero (Daniel Weyman) inizierà a scoprire di più sulle sue origini.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è ora in streaming su Prime Video.

Il Signore degli Agnelli: Gli anelli del Potere, il Fuoco Segreto conferma l’identità dello straniero

Tom Bombadil (Rory Kinnear) torna nell’episodio di questa settimana de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, “Dov’è?”, in cui si parla del ruolo dello Straniero (Daniel Weyman) come Istar nella Terra di Mezzo. Ancora confuso sul modo in cui dovrebbe diventare abbastanza potente da opporsi a Sauron (Charlie Vickers), lo Straniero chiede a Tom dei suoi poteri e di come possa “dominare il Fuoco Segreto”. Tom è colto di sorpresa da questa domanda – nessuno “padroneggia” il Fuoco Segreto, dopo tutto! – e le cose sembrano ancora più confuse. Cos’è dunque questo Fuoco Segreto che lo Straniero deve imparare a maneggiare?

Il Fuoco Segreto è il potere della vita e della creazione ne “Il Signore degli Anelli”.

Il Signore degli Agnelli: Gli anelli del Potere valinor trees
Credit © Prime Video

Quando parlano del Fuoco Segreto, sembra che lo Straniero e Tom Bombadil parlino prima di superpoteri e poi di qualcosa di simile alla Forza di Star Wars. Il Fuoco Segreto, però, è molto più complesso ed è legato ai numerosi motivi filosofici e religiosi che J.R.R. Tolkien ha utilizzato come fonte di ispirazione per scrivere la storia del suo Legendarium. In poche parole, il Fuoco Segreto (noto anche come “Fiamma Imperitura”) è il potere creativo di Erú Ilúvatar, l’essere supremo che ha creato il mondo della Terra di Mezzo e l’equivalente di Dio nel Legendarium.

Il Fuoco Segreto è spesso associato all’essenza della vita e della creazione, descritto come il potere che dà vitalità ed esistenza a tutte le cose. Ha un ruolo fondamentale nella creazione degli Ainur (esseri angelici come i Valar) e dell’intero mondo di Arda nel Silmarillion. Ilúvatar rivelò la sua visione della creazione agli Ainur attraverso una sinfonia divina nota come Ainulindalë, o Musica degli Ainur (raffigurata nei titoli di testa della Stagione 1). Sebbene gli Ainur abbiano contribuito a questa musica, fu Ilúvatar a darle vera vita inviando la Fiamma Imperitura nel cuore del mondo appena creato.

Sebbene gli Ainur siano certamente potenti e possano plasmare e governare parti del mondo, non possono creare la vita da soli. Il Fuoco Segreto, detenuto solo da Ilúvatar, è la fonte di tutta la vita ed è solo grazie alla sua volontà che il mondo e i suoi abitanti prendono vita. La Fiamma fa parte di ogni anima (o “fëar”) creata da Ilúvatar, compresi gli Elfi e gli Uomini. Egli ne ha impregnato anche i Nani, dopo che il Valar Aulë li ha creati. Il ruolo degli Ainur era quello di contribuire a plasmare il mondo, ma solo Ilúvatar, attraverso il Fuoco Segreto, poteva dargli vitalità – e questo finì per rendere gelosi alcuni degli Ainur.

Morgoth cercò di rubare il Fuoco Segreto per se stesso

Aulë può aver creato i Nani, ma se ne pentì subito, confessando a Ilúvatar che non aveva intenzione di ribellarsi attraverso di essi. Ciononostante, c’erano altri Ainur che invidiavano il potere della vita e della creazione che solo Ilúvatar deteneva, compreso il più potente degli Ainur, Melkor – poi noto come Morgoth. Egli ha sempre desiderato il potere della creazione per sé e si è inimicato Ilúvatar fin dall’inizio dell’Ainulindalë. Inizialmente Melkor intendeva cantare la propria canzone, ma ad ogni correzione da parte di Ilúvatar, iniziò a voler confondere anche gli altri Ainur.

Nel suo orgoglio e nella sua brama di potere, Melkor cerca il Fuoco Segreto, sperando di dominarlo e piegarlo alla sua volontà. Vaga per il Vuoto alla sua ricerca, ma non riesce a trovarlo; dopo tutto, la Fiamma Imperitura è detenuta solo da Ilúvatar. Questo fallimento frustra ulteriormente Melkor. Incapace di creare la vita, si dedica a corrompere e rovinare le creazioni di Ilúvatar e degli altri Ainur. Invece di diventare un vero creatore, Melkor diventa un distruttore, stravolgendo le cose che già esistono, come gli Elfi che corrompe in Orchi, ad esempio.

Il Fuoco Segreto è fondamentale per comprendere non solo la natura malvagia di Morgoth, ma anche l’idea di creazione di Tolkien e la storia che racconta con l’Ainulindalë. Per Tolkien, la creazione è un atto d’amore e di armonia, cosa che Morgoth, nel suo orgoglio, non è mai in grado di realizzare. Quindi, il desiderio di Morgoth per il Fuoco Segreto rappresenta la sua incapacità di creare veramente, il che lo distingue dalle forze benevole del Legendarium di Tolkien.

Il Fuoco Segreto fornisce ulteriori prove che lo Straniero è Gandalf

Quando lo Straniero chiede di “padroneggiare” il Fuoco Segreto, Tom Bombadil gli dice che, sebbene possa mostrare scorci di futuro chiari come il passato, non ha bisogno di un padrone. Il Fuoco Segreto è il potere della vita stessa e fa parte di tutti gli esseri viventi. Melkor voleva dominarlo e ha fallito. Quindi, non si domina il Fuoco Segreto, ma lo si può servire, e questa scena potrebbe essere un altro indizio su chi sia veramente lo Straniero.

Ci sono molte teorie sulla sua identità, ma, mentre la seconda stagione de Gli Anelli del Potere si avvia verso la fine, sembra che il fatto che sia Gandalf (Ian McKellen) sia la più popolare e probabile. La menzione del Fuoco Segreto è un altro cenno, questa volta a una delle scene più iconiche del Mago Grigio. Ne Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, Gandalf affronta il Balrog al Ponte di Khazad-dûm a Moria. Prima di rompere il ponte, dice: “Io sono un servitore del Fuoco Segreto, che possiede la fiamma di Anor. Il fuoco oscuro non ti servirà, fiamma di Udûn!”. “Anor” è la parola sindarin per ‘Sole’, mentre ‘Udûn’ significa ‘pozzo oscuro’ (è anche il nome della prima fortezza di Morgoth e di una regione di Mordor, entrambi non correlati). Quindi, in pratica, ciò che dice è qualcosa di simile a: “Io sono un servo di Dio, che esercita il potere della luce. Il fuoco oscuro non ti sarà utile, servo dell’inferno!”.

Oltre a menzionare il Fuoco Segreto, le scene de Gli Anelli del Potere e de La Compagnia dell’Anello sono collegate dall’idea di servire il Fuoco Segreto, non di dominarlo. Tom Bombadil dice che il Fuoco Segreto non ha bisogno di un padrone e Gandalf è uno dei suoi più grandi servitori. Ciò significa che se lo Straniero si rivela davvero Gandalf, in questo momento sta imparando a conoscere il suo ruolo e i suoi poteri, e capirà il significato del Fuoco Segreto e lo servirà correttamente. La seconda stagione de Gli anelli del potere è in streaming su Prime Video. I nuovi episodi vengono trasmessi ogni giovedì.

Mercoledì 2: prima clip dalla seconda stagione

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Mercoledì 2: prima clip dalla seconda stagione

Nell’ambito della Geeked Week di Netflix, lo streamer ha reso magico il macabro pubblicando uno speciale dietro le quinte sulla realizzazione della seconda stagione di Mercoledì. Dura solo 48 secondi, ma la clip della serie diretta da Tim Burton, che ha trasformato Jenna Ortega in una star, offre ai fan una buona visione di ciò che ci si può aspettare nei corridoi della Nevermore Academy per la prossima stagione, anche se Wednesday stessa ha detto che non può mostrarci di più, per evitare che i nostri occhi inizino a sanguinare. Anche se a lei sembra un piacere. Il video vede anche il ritorno sulla scena di attori del calibro di Burton, Catherine Zeta-Jones e Luis Guzman.

Già ad aprile era stato annunciato che una serie di grandi nomi si sarebbero aggiunti al cast sia come regular della serie che come guest star. Tra questi c’è Christopher Lloyd, come guest star. Lloyd ha interpretato lo zio Fester di Mercoledì nella Famiglia Addams (1991) e in Addams Family Values (1993). Billie Piper (Doctor Who) è stata annunciata come series regular. Anche Steve Buscemi è stato annunciato come series regular della seconda stagione. Non sappiamo molto dei loro ruoli e non vediamo nessuno di loro nello sneak peek, ma date le loro filmografie esistenti, sembrano essere molto adatti.

Mercoledì avrà una terza stagione?

Il co-creatore della serie Al Gough e il resto del team sono alacremente al lavoro per completare la seconda stagione della serie, ma la pianificazione non si ferma mai e, visto che Wednesday è un successo in tutto il mondo, è inevitabile che si parli di una terza stagione e oltre. Parlando con Collider, in una nuova intervista per Beetlejuice Beetlejuice, Gough ha spiegato perché lui e il suo partner creativo Miles Millar stanno tenendo aperte le loro opzioni per il futuro mentre navigano nelle sale della Nevermore Academy e oltre. Gough ammette di avere un’idea di base, una sorta di tabella di marcia, ma nulla di concreto potrebbe arrivare fino a quando non avranno la certezza di un rinnovo.

“È sempre un po’… Non è mai una cosa o l’altra. Non è come dire: ‘Oh, stiamo facendo solo una torta per questa stagione, poi penseremo alla torta successiva nella prossima stagione’. Penso che ciò che accade sia avere un’idea libera, e lo facevamo con Smallville, avevamo delle indicazioni. E poi, durante lo sviluppo di una stagione, iniziano a emergere alcune cose e ti rendi conto che è una storia interessante, o che c’è qualcosa di interessante, e questo potrebbe portarti alla terza stagione. Penso che qui, ancora una volta, abbiamo dei segnali, un’idea di dove vogliamo arrivare in ogni stagione, ma poi ci apriamo anche alla possibilità di vedere quali storie sono interessanti per noi, quali personaggi sono interessanti. Poi, quando si inizia a girare, si pensa: ‘Ok’”

Heartstopper Stagione 3: il trailer della serie Netflix!

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Heartstopper Stagione 3: il trailer della serie Netflix!

Heartstopper, la serie Netflix con il più alto tasso di zucchero (e non ci dispiace affatto) arriva alla terza stagione e si presenta con un nuovo trailer, diffuso dallo streamer in occasione della Geeked Week. Charlie e Nick sono pronti a portare le cose al livello successivo. Mentre si avvicinano in ogni modo, affrontano la sfida più grande della loro relazione.

Di cosa parla Heartstopper?

Prodotta fuori dal Regno Unito, la prima stagione dello show è stata un successo travolgente per Netflix ed è già stata commissionata per altre due stagioni. La commedia romantica di formazione segue Charlie e Nick, che si incontrano al liceo e scoprono rapidamente che la loro improbabile amicizia sta sbocciando in una storia d’amore inaspettata.

Dopo il successo delle prime due, la terza stagione vedrà ora la coppia riprendere i propri ruoli accanto a artisti del calibro di Stephen Fry, Olivia Colman e Yasmin Finney. La serie segue la storia d’amore, crescita e scoperta di Charlie (Joe Locke) e Nick (Kit Connor).

Agatha All Along, episodio 1 recap: nelle puntate precedenti, su Agnes di Westview…

È bello essere a casa. E per casa intendiamo ovviamente Westview, nel New Jersey. Sono passati tre lunghi anni dall’ultima volta che l’abbiamo visitata, e altrettanti da quando Agatha Harkness (Kathryn Hahn) si è ricordata chi era. Se avete bisogno di un aggiornamento, in WandaVision Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) ha lanciato una maledizione sulla città, facendo sì che tutti i suoi abitanti fossero intrappolati in una sit-com – beh, tutti tranne Agatha Harkness. Una strega in incognito di 350 anni, Agatha ha finto di essere una cittadina di Westview sotto il suo incantesimo per indagare su cosa Wanda stesse facendo e come. Dopo aver rivelato la sua vera identità attraverso una sigla virale estremamente orecchiabile (naturalmente), ha tentato di prendere il potere di Wanda ma è stata sconfitta, con Wanda che ha intrappolato Agatha nel ruolo di Agnes, la vicina ficcanaso.

Agatha è intrappolata in uno show di detective nell’episodio 1 di Agatha All Along

Kathryn Hahn in Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

L’episodio 1 di Agatha All Along riprende tre anni dopo quel fatidico giorno, con Agatha ancora fisicamente intrappolata nella versione sitcom di Agnes. Mentalmente, però, è protagonista di uno show tutto suo: non una commedia questa volta, ma una serie poliziesca, Agnes of Westview, con tanto di titoli di testa che dichiarano in modo esilarante che è “basata sulla serie danese Wandavisdysen”. (Chi di noi non ha mai apprezzato uno o due drammi polizieschi scandinavi?) È piuttosto appropriato, considerando che l’intera WandaVision ha visto Agatha cercare di capire chi fosse Wanda, e il primo episodio la vede lentamente mettere insieme chi è lei stessa. Se c’è una cosa che la creatrice Jac Schaeffer ama, è l’ironia. Se c’è un’altra cosa, è la parodia.

E parodia lo è, giocando con tutti i tropi del genere poliziesco. Forse non è così efficace e sofisticato come gli omaggi alle sitcom di WandaVision, ma è comunque molto divertente vedere Hahn masticare diversi scenari nei panni di una detective schietta e senza fronzoli. La prima scena la vede canticchiare un brano che diventerà presto molto familiare, “La ballata della strada delle streghe”, mentre si reca sulla scena del crimine di una donna assassinata che, come scopriremo in seguito, non è altro che Wanda Maximoff – più o meno. Come la maggior parte delle cose nella vita di Agatha in questo momento, si tratta di un’illusione.

In realtà, Scarlet Witch è presumibilmente ancora dove il Multiverso della Follia l’ha lasciata, sepolta sotto le macerie del Monte Wundagore, ma aggiungetelo alla lunga lista di cose che Agatha non sa al momento. Il fatto che la scena del crimine che Agatha visita sia nel bosco – lo stesso luogo in cui ha ucciso tutta la sua congrega, lo stesso luogo in cui si troverà la Strada delle Streghe – è un altro colpo di genio, in quanto funge da ambientazione statica che presenta le diverse sfide che Agatha deve affrontare in vari momenti della sua vita. E le difficoltà non mancano nemmeno all’epoca della detective Agnes. Scopriamo subito che è appena tornata dalla sospensione per aver preso a pugni un sospettato, quindi è subito chiaro che abbiamo a che fare con un Elliot Stabler qualunque.

Le crepe nella facciata di Agnes cominciano a manifestarsi altrettanto rapidamente, con Agatha che ha strani lampi di riconoscimento e confusione alla vista di alcune cose: le dita annerite del cadavere, come accade dopo l’uso del Darkhold, e un medaglione che trova in una pozzanghera vicina e che raffigura una madre, una fanciulla e una cagna, con tanto di ciocca di capelli castani all’interno. “Chi sei?” Agatha chiede al corpo. “Cosa ti è successo?”. Queste domande le pone a se stessa come alla donna morta. La Hahn è un’attrice comica fenomenale, ma questi piccoli momenti di vulnerabilità sono altrettanto impressionanti. In qualche modo contorto, non si può fare a meno di simpatizzare con questa intrigante serial killer e di desiderare che sia in grado di tramare e uccidere di nuovo.

I cittadini di Westview che abbiamo conosciuto in Wandavision sono tornati, anche se assumono ruoli diversi nella versione di Agatha. Herb/John (David Payton) è il partner di Agnes, mentre Phil/Harold (David Lengel) è il capo della polizia. È ancora sposato con Dottie/Sarah (Emma Caulfield Ford), che è la bibliotecaria, mentre Norm/Abilash (Asif Ali) lavora in un banco dei pegni. Le indagini di Agatha la portano a incrociare le strade di tutti loro, ricostruendo lentamente la propria storia con il pretesto di risolvere l’omicidio. La carta di credito che trova sulla scena del crimine, per esempio, la manda in alcune cataste incendiate, con “fino all’ultima copia” del libro che sta cercando (il cui titolo è l’acronimo di DARKHOLD) distrutta. Lo sporco sotto le unghie della vittima si trova solo nell’Europa dell’Est. E, è una mia impressione, ma la camicia di flanella che indossa assomiglia in modo sospetto a un famoso abito degli anni ’50?

Chi spezza l’incantesimo di Agatha nell’episodio 1 di “Agatha All Along”?

Agatha All Along

Oltre ai cittadini di Westview che conosciamo e amiamo, vengono introdotti due nuovi personaggi importanti: Rio Vidal (Aubrey Plaza) e Teen (Joe Locke). Rio entra nella vita di Agatha con il pretesto di essere un agente federale, che Agatha odia immediatamente, anche se ammette di non ricordare il perché. Rio si adegua ai tropi della serie poliziesca – portando la pizza a casa di Agatha e lasciandole esporre teorie su un incidente d’auto a Eastview, che potrebbe avere un qualche collegamento con l’omicidio – ma cerca di far uscire la vera Agatha dal suo guscio di Agnes sfidandola con alcune battute che strizzano l’occhio a lei. “È quasi come se fosse apparsa magicamente”, dice Rio parlando del corpo. “Hai vissuto qui per tutta la vita – non è vero, Agnes?”, incalza in un altro momento.

Va inoltre notato che, poco prima dell’arrivo di Rio a casa sua, lo show introduce anche Nicholas Scratch… più o meno. Nei fumetti, Nicholas Scratch è il figlio di Agatha e sembra che il MCU voglia mantenere questa tradizione. Vediamo brevemente Agatha sbirciare nella camera da letto del bambino, con tanto di orsacchiotto di peluche e una targa con il suo nome. Ma non è questo il bambino di cui ci occupiamo veramente, o almeno non crediamo che lo sia. Dopo aver sentito dei fruscii al piano superiore, Agatha trova un misterioso adolescente dark che salta freneticamente dalla finestra e tenta di fuggire. Non volendo lasciarlo scappare, Agatha lo insegue e lo cattura dopo che la signora Hart/Sharon Davis (Debra Jo Rupp) lo investe con la sua auto. Teen è incredibilmente impertinente nella stanza degli interrogatori e Agatha è, a sua volta, incredibilmente violenta, anche dopo che Rio, che sta osservando la situazione, la avverte di abbassare i toni. Teen dice ad Agatha di essere entrato in casa sua per cercare una strada, cosa che Agatha non capisce, così come non capisce l’incantesimo che lui inizia a mormorare in un’altra lingua. Al contrario, lei cambia le carte in tavola, mostrandogli le immagini raccapriccianti della scena del crimine e chiedendo di sapere cosa stesse facendo al momento dell’omicidio.

Ma si scopre che non ci sono affatto foto raccapriccianti. Piuttosto, Agatha gli mostra foto di fiori. E lo specchio unidirezionale che Agatha continua a scrutare per guardare Rio? Non è altro che un quadro. Frustrata, Agatha getta Teen in una cella di detenzione e si dirige all’obitorio per cercare di ottenere risposte sul corpo, e finalmente ci riesce. Il nome W. Maximoff compare sulla tessera della biblioteca accanto a 13 ottobre e Rio si materializza per dirle che Wanda è sparita, insieme al Darkhold. “Ci sono due Jane in questo caso”, dice. “Tu conosci il suo nome, qual è il tuo?”. Una A. Harkness appare nel punto sopra il nome di Wanda, accanto al 21 gennaio, e Agatha si scalda, tirando fuori il suo incantesimo – e tirando via tutti i diversi decenni di vestiti che le abbiamo visto indossare in WandaVision in una sequenza piuttosto malata.

Qual è la relazione tra Agatha e Rio nell’episodio 1 di Agatha All Along?

aubrey plaza agatha all along

Infine, Agatha si risveglia a casa sua, completamente nuda e, come scopre presto, anche completamente impotente. Questo porta a un’esilarante conversazione con il povero Herb/John, che si copre gli occhi mentre le spiega cosa ha fatto per tre anni. Per prima cosa, è stata molto meno lucida di quanto sembra essere ora, oltre che molto meno aggressiva. Agatha è, per usare un eufemismo, piuttosto arrabbiata e definisce Westview una “fogna… dove la speranza va a morire”. Si precipita nel seminterrato per scoprire che, in realtà, Wanda non le ha lasciato altro che elettrodomestici e il Señor Scratchy.

Sente un tonfo nell’armadio e scopre l’adolescente goth della sera prima. Ops, sembra che l’arresto sia stato più che altro un rapimento. Si rende conto che se Teen non era solo un frutto della sua immaginazione, allora significa che non lo era nemmeno Rio. Proprio in quel momento Rio irrompe, distruggendo buona parte della casa di Agatha. Ha voglia di sangue e cerca subito di pugnalare Agatha, ma Agatha è tenace e riesce a resistere per un po’ nonostante l’impotenza. Nel corso di questa sequenza di combattimenti, diciamolo pure, estremamente omoerotica, scopriamo molte cose interessanti: Agatha si è nascosta per molti anni dietro la magia nera, Rio non può ucciderla perché per qualche motivo “non le è permesso” e Rio ha un cuore nero che batte per Agatha. Questa relazione sarà deliziosamente tossica da vedere sullo schermo. Agatha convince Rio a lasciarle recuperare i suoi poteri prima di provare a ucciderla di nuovo. Dopotutto, ucciderla in questo stato sarebbe indegno e Rio adora quando Agatha è potente. Sebbene sia vero, Rio le ricorda che non è l’unica a volerla morta e che le manderà dietro i più affamati, i Sette di Salem, al calar del sole.

Agatha All Along Episodio 1 è divertente ma inutile

Joe Locke in Agatha All Along
Joe Locke in Agatha All Along. Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Questo episodio pilota è divertente. Guardare la Hahn fare il gigione non sarà mai uno spasso, e la scrittura rimane intelligente con tutti gli Easter eggs sparsi. Senza dubbio sarà ancora più piacevole da guardare dopo la messa in onda dell’intera serie, perché possiamo garantire che in ogni fotogramma ci sono anticipazioni e allusioni che non abbiamo ancora colto. Ma per quanto divertente, sembra anche un po’ inutile, almeno al momento.

La satira della sitcom ha funzionato così bene in WandaVision perché era un tema continuo con una progressione naturale, ma Agatha All Along non avrà quasi certamente lo stesso tipo di ritorno con la serie poliziesca. Dedicargli 10 minuti o poco più come gag di richiamo avrebbe potuto avere senso, ma passare una buona parte dell’episodio pilota in questo mondo fasullo sembra un piccolo passo falso in termini di ritmo. È quasi come quando una storia finisce con “E poi era tutto un sogno”. Probabilmente funzionerà meglio per le persone che hanno meno familiarità con il personaggio di Agatha e che non conoscono bene gli eventi di WandaVision, perché ci sarà un livello di mistero e sorpresa che non c’è per i fan che conoscono bene la serie.

Allo stato attuale, l’episodio 1 sembra più un prologo che un episodio pilota e, per quanto sia divertente, non si può fare a meno di essere ansiosi che la vera storia inizi. La serie inizia sul serio in quell’obitorio, quando Agatha scopre chi è, e anche se l’accumulo per arrivare a questo punto non è del tutto inutile, avremmo potuto arrivarci un po’ prima senza perdere nulla. D’altra parte, Agatha è rimasta intrappolata a Westview per 36 mesi: 26 minuti non sembrano poi così male in confronto.

I nuovi episodi di Agatha All Along vengono trasmessi ogni mercoledì alle 9 PM ET su Disney+.

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Avetrana – Qui non è Hollywood: il trailer della serie Disney+

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Avetrana – Qui non è Hollywood: il trailer della serie Disney+

Avetrana – Qui non è Hollywood sarà presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Disney+ ha inoltre diffuso il trailer, la key art e le prime immagini della nuova serie originale italiana che debutterà il 25 ottobre sulla piattaforma streaming in Italia.

Marracash è autore e interprete di “La Banalità del Male”, end credit song di Avetrana –Qui non è Hollywood. Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica.

https://www.youtube.com/watch?v=vUkAd4avO-4

La serie racconta il delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana.

Avetrana è un paese bruciato dal sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. La troveranno in fondo a un pozzo.

Giulia Perulli
Giulia Perulli – Avetrana – Qui non è Hollywood – Ph Credits Lorenzo Pesce

Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.

Avetrana – Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.

Anna Ferzetti
Anna Ferzetti – Avetrana – Qui non è Hollywood – Ph Credits Lorenzo Pesce

La serie è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana“, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla “Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Festa del Cinema di Roma 2024: svelato il programma della 19° edizione

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Si svolgerà dal 16 al 27 ottobre 2024 la diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma, come sempre presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ad aprire questa edizione, come reso noto nei giorni precedenti, ci sarà Megalopolis di Francis Ford Coppola, già presentato in concorso al Festival di Cannes.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma, Salvatore Nastasi, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, ha affermato: “L’identità della Festa del Cinema è chiara, si è trasformata molte volte, ma la cosa su cui credo di più è il fatto che si è allargata tantissimo per la città ed è diventata davvero un Festival del pubblico più che della critica. Non ci sono paragoni con altre realtà. Non esistono paragoni, il nostro modello è vicino a tutti i festival delle grandi città“.

Paola Malanga, Direttrice Artistica della Festa del Cinema di Roma, annuncia invece la celebrazione dei 100 anni dell’Istituto Luce, mentre è stato reso noto che Johnny Depp e Viggo Mortensen riceveranno il Premio alla carriera. Sarà l’occasione per i due attori di presentare le loro opere seconde alla regia. Depp ha infatti diretto Modì, dove si narra la vita di Amedeo Modigliani, interpretato da Riccardo Scamarcio, mentre Mortensen presenta The Dead Don’t Hurt, descritto come un western femminista con lui stesso protagonista al fianco di Vicky Krieps.

LEGGI ANCHE: Festa del Cinema di Roma: l’edizione 2024 sarà dedicata a Marcello Mastroianni

Anche quest’anno La Festa del Cinema di Roma propone un Concorso internazionale dal titolo Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani. Il pubblico assegnerà il premio tra i 18 film provenienti da 29 Paesi diversi con copruduzioni anche inedite. 4 sono i film italiani in concorso e 8 le première. Le opere prime parteciperanno anche ad una sezione specifica ad esse dedicata. I film del Concorso Progressive Cinema saranno giudicati da una giuria composta da professionisti del mondo del cinema, della cultura e delle arti che sarà annunciata prossimamente.

Di seguito, il programma ufficiale:

CONCORSO PROGRESSIVE CINEMA – VISIONI PER IL MONDO DI DOMANI

  • 100 LITRES OF GOLD di Teemu Nikki, Finlandia, Italia, 2024, 88’ |World Premiere
  • L’ALBERO di Sara Petraglia, Italia, 2024, 92’ | Opera prima | World Premiere
  • L’ART D’ÊTRE HEUREUX di Stefan Liberski, Belgio, Francia, 2024, 109’
  • BERLINGUER. LA GRANDE AMBIZIONE di Andrea Segre, Italia, Belgio, Bulgaria, 2024, 122’ | World Premiere
  • BRING THEM DOWN di Christopher Andrews, Irlanda, Regno Unito, Belgio, 2024, 105’ | Opera prima
  • LE CHOIX di Gilles Bourdos, Francia, 2023, 77’ | World Premiere
  • ES GEHT UM LUIS (ABOUT LUIS) | Opera prima | di Lucia Chiarla, Germania, 2024, 97’
  • GREEDY PEOPLE di Potsy Ponciroli, Stati Uniti, 2024, 115’
  • L’ISOLA DEGLI IDEALISTI di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2024, 114’ | World Premiere
  • JAZZY di Morissa Maltz, Stati Uniti, 2024, 86’
  • KUN BANG SHANG TIAN TANG (BOUND IN HEAVEN) di Huo Xin, Cina, 2024, 109’ | Opera prima
  • READING LOLITA IN TEHRAN (LEGGERE LOLITA A TEHERAN) di Eran Riklis, Italia, Israele, 2024, 108’ | World Premiere
  • LA NUIT SE TRAÎNE di Michiel Blanchart, Belgio, Francia, 2024, 91’ | Opera prima
  • POLVO SERÁN di Carlos Marques-Marcet, Spagna, Italia, Svizzera, 2024, 106’
  • QUERIDO TRÓPICO di Ana Endara, Panama, Colombia, 2024, 108’ | Opera prima
  • SPIRIT WORLD di Eric Khoo, Francia, Giappone, Singapore, 2024, 105’
  • PARADISO IN VENDITA di Luca Barbareschi, Italia, Francia, 2024, 107’ | World Premiere
  • THE TRAINER di Tony Kaye, Stati Uniti, 2024, 95’ | World Premiere

SEZIONE FREESTYLE

  • Arsa di MASBEDO
  • Pierce di Nelicia Low
  • Ciao bambino di Edgardo Pistone
  • Ghostlight di Kelly O’Sullivan, Alex Thompson
  • Grand Theft Hamlet di Pinny Grylls, Sam Crane
  • Marko Polo di Elisa Fuksas
  • McVeight di Mike Ott
  • Natale fuori orario di Gianfranco Firriolo
  • Nottefonda di Giuseppe Miale Di Mauro
  • On Falling di Laura Carreira
  • Sunlight di Nina Conti
  • Under a Blue Sun di Daniel Man

GRAND PUBLIC

  • La casa degli sguardi di Luca Zingaretti
  • Conclave di Edward Berger
  • Eterno visionario di Michele Placido
  • Fino alla fine di Gabriele Muccino
  • Hey Joe di Claudio Giovannesi
  • Libre di Mélanie Laurent
  • Longlegs di Osgood Perkins
  • Mani nude di Mauro Mancini
  • La pie voluese di Robert Guédiguian
  • Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri (con Alice della città)
  • The Return di Uberto Pasolini
  • Saturday Night di Jason Reitman
  • Storia di una notte di Paolo Costella
  • Supereroi di Stefano Chiantini
  • Il treno di bambini di Cristina Comencini
  • U.S. Palmese di Antonio Manetti, Marco Manetti
  • La Vallée Des Fous di Xavier Beauvois
  • We Live in Time di John Crowley

ARTS (DOC)

  • Aspettando Re Lear di Alessandro Preziosi
  • Il complotto di Tirana di Manfredi Lucibello
  • Duse, The Greatest di Sonia Bergamasco
  • Francesco Califano, nun ve trattengo di Francesca Romana Massaro, Francesco Antonio Mondi
  • Giulia mia cara! Giorgio di Maria Mauti
  • I Am Martin Parr di Lee Shulman
  • Italo Calvino nelle città di Davide Ferrario
  • Leonardo Da Vinci di Ken Burns, Sarah Burns, David McMahon
  • Musicanti con la pianola di Matteo Malatesta
  • Pellizza pittore da Volpedo di Francesco Fei
  • Pietre e mattoni di Saeid Shahparnia
  • Il re di Napoli. Storia e leggenda di Mario Merola di Massimo Ferrari
  • Road Diary: Bruce Springsteen and The Street Band di Thom Zimny
  • Si dice di me di Isabella Mari

SERIE

  • L’amica geniale. Storia della bambina perduta (ep. 1-2) di Laura Bispuri
  • Avetrana – Qui non è Hollywood (ep. 1-4) di Pippo Mezzapesa
  • Bellas Artes (ep. 1-6) di Mariano Cohn, Martín Bustos
  • Il conte di Montecristo (e. 1-2) di Bille August
  • La Maquina (ep. 1-2) di Gabriel Ripstein
  • Miss Fallaci (ep. 1-2) di Luca Ribuoli, Giacomo Martelli, Alessandra Gonnella
  • Vita da Carlo 3 (ep. 1-4) di Carlo Verdone, Valerio Vestoso

BEST OF 2024

  • Anora di Sean Baker
  • Architecton di Viktor Kossakovskij
  • Emilia Pérez di Jacques Audiard
  • En Fanfare di Emmanuel Courcol
  • Ernest Cole: Lost and Found di Raoul Peck
  • Les Femmes Au Balcon di Noémie Merlant
  • Megalopolis di Francis Ford Coppola (con Alice della città)
  • Nasty (Tudor Giurgiu, Cristian Pascariu, Tudor D Popescu)
  • On Becoming a Guinea Fowl di Rungano Nyoni
  • The Seed of The Sacred Fig di Mohammad Rasoulof
  • Small Things Like These di Tim Mielants
  • The Substance di Coralie Fargeat

 

Finché morte non ci separi: Samara Weaving conferma di essere “all in” per il sequel

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La commedia horror Finché morte non ci separi (qui un nostro approfondimento) si è rivelata un grande successo per il pubblico di genere, offrendo anche alla star Samara Weaving il suo ruolo d’esordio. La natura aperta del finale del film e la mitologia che la narrazione ha stuzzicato hanno lasciato i fan a chiedersi se fosse possibile avere un seguito che esplorasse ulteriormente questo mondo. All’inizio dell’anno è dunque stato annunciato un sequel e, mentre si ipotizzava un ritorno di Weaving, l’attrice ha confermato di essere “all in” dal progetto in arrivo.

Mentre su Finché morte non ci separi 2 non si ha ancora una data di uscita, la Weaving potrà essere vista in Azrael, che arriverà in alcune sale selezionate degli Stati Uniti il 27 settembre. Parlando con ComicBook a sostegno di Azrael e alla domanda sullo stato del sequel di Finché morte non ci separi, Weaving ha confermato: “Ci sto. Penso che ci siamo tutti, non lo so. Penso che ci siamo tutti. Non so se abbiamo avuto la nostra stretta di mano con il sangue, ma più o meno. Abbiamo fatto la stretta di mano con lo sputo, ma non ci siamo tagliati le mani e non abbiamo sfregato il nostro sangue”.

Per quanto riguarda la data in cui il progetto potrebbe andare avanti, Weaving ha scherzato: “Sono appena tornato a casa, devo fare qualche telefonata”. Fortunatamente per il suo personaggio Grace, nel primo film è sopravvissuta allo scontro, mentre i suoceri sono morti in un’enorme esplosione di sangue. Nel 2019, la Weaving aveva detto che pensava che le autorità non le avrebbero creduto quando fossero venute a indagare su ciò che era accaduto alla famiglia benestante.

Mi chiedo cosa succederà dopo. Andrà in prigione? Va in un manicomio per un aiuto psichiatrico? Eredita tutto? Non lo so”, aveva rivelato Weaving a ComicBook. “Oppure la polizia dirà che l’ha fatto di proposito. Non lo so… Seduta in una cella per 90 minuti, impazzirebbe”. Con la certezza di poter prima o poi vedere il sequel, non resta dunque che attendere di poter scoprire di più a riguardo.

Avatar: The Last Airbender stagione 2, Netflix annuncia l’inizio della produzione!

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Dopo l’annuncio di Netflix del rinnovo per la seconda e terza stagione, Avatar: The Last Airbender torna in produzione per la realizzazione del secondo ciclo di episodi che raccontano le avventure di Aang e dei suoi amici.

La serie è ambientato in un mondo diviso in quattro nazioni – le Tribù dell’Acqua, il Regno della Terra, la Nazione del Fuoco e i Nomadi dell’Aria – che un tempo vivevano in armonia, con l’Avatar, padrone di tutti e quattro gli elementi, incaricato di mantenere la pace tra loro. Ma tutto cambiò quando la Nazione del Fuoco attaccò e spazzò via i Nomadi dell’Aria, il primo passo compiuto dai Dominatori del Fuoco verso la conquista del mondo. Con l’attuale incarnazione dell’Avatar che deve ancora emergere, il mondo ha perso la speranza fino a che Aang (Gordon Cormier), un giovane dominatore dell’aria, si risveglia per prendere il posto che gli spetta. Insieme ai nuovi amici Sokka (Ian Ousley) e Katara (Kiawentiio), fratelli e membri della Tribù dell’Acqua del Sud, Aang intraprende una missione per salvare il mondo e combattere il Signore del Fuoco Ozai (Daniel Dae Kim), anche se il Principe Zuko (Dallas Liu) è determinato a catturarlo.

Nel cast anche Paul Sun-Hyung Lee. Albert Kim è lo showrunner. I produttori esecutivi includono Kim, Jabbar Raisani e Michael Goi. Inoltre, Dan Lin è stato produttore esecutivo della prima stagione insieme a Lindsey Liberatore per conto di Rideback, anche se da allora Lin è stato nominato capo della divisione film presso Netflix. I registi includono Raisani, Goi, Roseanne Liang e Jet Wilkinson. Takeshi Furukawa è il compositore. Kim ha discusso dei cambiamenti tra la serie Nickelodeon e l’adattamento Netflix in un’intervista con Variety.

Nel 2018, Netflix ha annunciato che avrebbe realizzato un remake live-action “reinventato” di Avatar: The Last Airbender. DiMartino e Konietzko sono entrambi produttori esecutivi e showrunner della serie. “Ambientato in un mondo asiatico devastato dalla guerra, dove alcune persone possono ‘piegare’ uno dei quattro elementi classici: acqua, terra, fuoco o aria”, si legge nella sinossi ufficiale. “Aang (Gordon Cormier) è l’”Avatar”, l’unico capace di piegare tutti gli elementi, ed è destinato a portare la pace nel mondo dalla Nazione del Fuoco. Con i suoi nuovi compagni Katara (Kiawentiio) e Sokka (Ian Ousley), Aang si propone di dominare gli elementi mentre viene inseguito dal principe in esilio della Nazione del Fuoco Zuko (Daniel Dae Kim), che cerca di riconquistare il suo onore catturando l’Avatar.

Netflix ha in programma di rilasciare ulteriori dettagli su Avatar: The Last Airbender durante la Geeked Week, che si terrà dal 6 al 12 novembre 2023. Avatar: The Last Airbender è uscito su Netflix il 22 febbraio 2024.

The Sandman 2: il dietro le quinte mostra Loki, Thor e Odino e una “cena di famiglia” tra gli Eterni

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Netflix ha svelato un’anteprima dietro le quinte della seconda stagione di The Sandman, l’adattamento in corso della serie di graphic novel DC di Neil Gaiman, nell’ambito della Geeked Week dello streamer. La stagione comprenderà la trama di “Stagione delle nebbie” dei fumetti, in cui Lucifero (Gwendoline Christie) abdica al controllo dell’Inferno e consegna a Morpheus, alias Dream (Tom Sturridge), la chiave per i suoi cancelli, facendo sì che molti immortali cerchino di convincere Morpheus a consegnare loro la chiave.

Il dietro le quinte offre un’anteprima di uno di quei contingenti: gli dei norreni Thor (Laurence O’Fuarain), Loki (Freddie Fox) e Odino (Clive Russell), che partecipano a quello che il produttore esecutivo e showrunner Allan Heinberg chiama un “banchetto” che Sogno organizza “per tutte le divinità, gli dei e le fate in visita”.

Il documentario anticipa anche l’introduzione degli altri fratelli di Sogno: Destino (Adrian Lester), Delirio (Esmé Creed-Miles) e il Prodigo (Barry Sloane), che partecipano a una “cena di famiglia” con il resto degli Endless, Morte (Kirby), Desiderio (Mason Alexander Park) e Disperazione (Donna Preston).

Cosa aspettarsi da The Sandman 2?

Sta iniziando un viaggio che ci porterà dal giardino del Destino all’Inferno, dal Cuore del Sogno all’Antica Grecia e alla Francia rivoluzionaria, e da lì a luoghi che nemmeno io riesco a immaginare sullo schermo. Sarò paziente. Le cose belle stanno per arrivare“, ha detto il creatore Neil Gaiman nella sua precedente lettera per celebrare il 35° anniversario dei suoi fumetti di The Sandman.

The Sandman è interpretato da Tom Sturridge nel ruolo di Sogno, Gwendoline Christie nel ruolo di Lucifero, Vivienne Acheampong nel ruolo di Lucienne, Kirby Howell-Baptiste nel ruolo di Morte, Patton Oswalt nel ruolo di Matthew il Corvo, Jenna Coleman nel ruolo di Johanna Constantine, Mason Alexander Park nel ruolo di Desiderio, Donna Preston nel ruolo di Disperazione e altri ancora. Finora, Netflix non ha ancora fatto alcun annuncio riguardo ai nuovi attori che si uniranno al cast della seconda stagione.

La serie live-action The Sandman è scritta da Neil Gaiman (American Gods) e dallo showrunner Allan Heinberg (Wonder Woman, Grey’s Anatomy). David S. Goyer (Batman Begins, Foundation) è il produttore esecutivo del dramma della Warner Bros. Television.

Speak No Evil: il regista dell’originale critica il finale del remake americano

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Diretto da James Watkins e ora nelle sale, Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è il remake dell’omonimo film danese del 2022 del regista Christian Tafdrup e, sebbene la risposta del pubblico e della critica al film di Watkins sia stata ampiamente positiva, Tafdrup non è tra coloro che ne tessono le lodi. Parlando con il programma radiofonico danese Kulturen (via World of Reel), il regista danese ha criticato il modo in cui la versione americana della storia ha dato a Speak No Evil un “lieto fine e ha affermato che la necessità che i buoni vincano è profondamente radicata nella cultura americana.

Quando ho visto il film ieri, ho capito che non avrebbero mai avuto successo con un film in cui i personaggi vengono lapidati a morte, come accade nel nostro film”, ha detto Tafdrup. “Queste persone [nella versione statunitense] devono lottare per la loro famiglia e sconfiggere i cattivi… È una sorta di lieto fine, ed è così profondo nella loro cultura che l’America deve essere in grado di offrire tutto questo”.

Per chi non conoscesse la versione danese di Speak No Evil, in quel film una coppia di danesi viene invitata da una coppia di olandesi nella loro casa di campagna per un weekend di vacanza, ma si scopre che la coppia di olandesi è composta da serial killer che prendono di mira le famiglie per ucciderle e rapire i loro figli, per poi ricominciare il processo. Il film si conclude con la coppia danese, Bjørn e Louise, lapidata a morte dal marito olandese, Patrick, e con la figlia di Bjørn e Louise, Agnes, ora muta perché le è stata tagliata la lingua e usata per aiutare Patrick e Karin a prendere di mira un’altra famiglia.

La versione americana ha un finale molto meno cupo: Ben e Louise (la controparte della coppia danese) fanno un’ultima resistenza contro Paddy e Ciara (la controparte della coppia olandese) che vede Louise uccidere Ciara e Ant, il bambino che Paddy e Ciara avevano usato nel loro piano, colpendo Paddy in faccia con un sasso dopo che Agnes ha reso inoffensivo Paddy iniettandogli una siringa di ketamina che lui aveva precedentemente cercato di usare su di lei. Alla fine, la famiglia e Ant si allontanano, dopo essere sopravvissuti e aver sconfitto gli assassini.

I due film hanno finali nettamente diversi e per Tafdrup è stato un aspetto che ha notato osservando le reazioni del pubblico. Tafdrup ha detto di aver visto il pubblico che usciva dal remake “completamente entusiasta e che applaudiva, rideva e urlava. Sembrava di essere a un concerto rock” e ha fatto un paragone con le reazioni al suo film in cui “la gente… lasciava il mio film traumatizzata”.

Scoot McNairy, Alix West Lefler e Mackenzie Davis in Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti (2024)

Tutto quello che sappiamo sul remake Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti

Quando una famiglia americana viene invitata a trascorrere il fine settimana nell’idilliaca tenuta di campagna di un’affascinante famiglia inglese con cui ha fatto amicizia in vacanza, ciò che inizia come una vacanza da sogno si trasforma presto in un incubo psicologico. Dalla Blumhouse, la casa produttrice di The Black Phone, Get Out e L’uomo invisibile, arriva un intenso thriller di suspense per la nostra epoca moderna, interpretato dal vincitore del premio BAFTA James McAvoy (Split, Glass) in una performance avvincente nei panni del carismatico proprietario della tenuta, maschio alfa, la cui sfrenata ospitalità nasconde un’indicibile oscurità.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è interpretato anche da Mackenzie Davis (Terminator: Dark Fate, Halt and Catch Fire) e il vincitore del premio SAG Scoot McNairy (Argo, A Quiet Place Part II) nei panni della coppia americana Louise e Ben Dalton che, insieme alla figlia undicenne Agnes (Alix West Lefler; The Good Nurse, Riverdale), accettano l’invito per il fine settimana di vacanza di Paddy (McAvoy), di sua moglie Ciara (Aisling Franciosi; Game of Thrones, The Fall) e del loro furtivo e muto figlio Ant (il nuovo arrivato Dan Hough).

Scritto per lo schermo e diretto da James Watkins, lo scrittore e regista di Eden Lake e della pluripremiata storia di fantasmi gotici The Woman in Black, Speak No Evil è basato sulla sceneggiatura del film horror danese del 2022 Gæsterne, scritto da Christian Tafdrup e Mads Tafdrup. Il film ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards, l’equivalente danese degli Oscar.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse e da Paul Ritchie (McMafia, The Ipcress File) ed è prodotto esecutivamente da Beatriz Sequeira per Blumhouse, Jacob Jarek e Christian Tafdrup.

Arcane 2: una clip dalla stagione in arrivo il 9 novembre su Netflix

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In occasione del GEEKED WEEK, Netflix svela la prima clip della Seconda Stagione di Arcane, la serie adult animation vincitrice di un Emmy che arriverà in tre Archi sulla piattaforma il 9, il 16 e il 23 novembre.

A PROPOSITO DELLA SECONDA STAGIONE DI ARCANE

In questo capitolo finale, l’attacco di Jinx al Consiglio getta le basi per una terribile escalation del conflitto tra Piltover e Zaun.

Da Riot Games, ARCANE torna per la sua seconda e ultima stagione a novembre su Netflix. La serie animata, basata League of Legends e una delle serie animate di maggior successo di Netflix, è stata creata da Christian Linke e Alex Yee. Tra i produttori esecutivi figurano Linke, Marc Merrill e Brandon Beck.  Lo studio di animazione è Fortiche Productions. Tra le voci figurano Hailee Steinfeld (Vi), la vincitrice dell’Annie Award Ella Purnell (Jinx) e Katie Leung (Caitlyn), Reed Shannon (Ekko), Amirah Vann(Sevika), Mick Wingert (Heimerdinger), Ellen Thomas (Ambessa), Brett Tucker (Singed) e altri ancora da annunciare.

Guarda il trailer della seconda stagione di Arcane di Netflix

La prima stagione di ARCANE ha consolidato la posizione di Netflix come leader nell’adattamento di franchise di videogiochi in fenomeni culturali animati. Apprezzata a livello mondiale come una delle migliori serie televisive del 2021, la serie si è aggiudicata anche quattro PRIMETIME EMMY AWARDS (2022), tra cui Outstanding Animated Program – prima serie in streaming vincitrice di tale premio. La serie ha conquistato gli Annie Awards 2022 vincendo in nove categorie, tra cui Miglior TV/Media, Miglior scrittura, Miglior voce (Ella Purnell), Miglior regia, Miglior design di produzione, Miglior animazione dei personaggi, Miglior storyboard, Miglior design dei personaggi e Miglior FX. La serie è stata riconosciuta anche dalla community dei videogiochi, vincendo il premio come miglior adattamento ai The Game Awards (2022).  Inoltre, l’album Arcane è stato nominato per un Billboard Music Award 2022 come Top Soundtrack.

La Passione di Cristo 2: il film riceve un importante aggiornamento

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La Passione di Cristo 2 di Mel Gibson ha ricevuto un importante aggiornamento. Come noto, il dramma epico del 2004 diretto da Gibson segue le ultime ore della vita di Gesù Cristo, prima della sua crocifissione. Il film è interpretato da Jim Caviezel nel ruolo di Gesù. Il film è stato candidato a tre premi Oscar, per la migliore fotografia, la migliore colonna sonora originale e il miglior trucco. Da tempo ormai si parla di un sequel apparentemente intitolato Resurrection.

Ora, come riporta Variety, è stato fornito un aggiornamento su questo La Passione di Cristo 2. L’aggiornamento è stato fornito da Alan Nierob, l’addetto stampa di Gibson, che ha confermato alcuni recenti progressi fatti per il film. “Tutto quello che possiamo confermare è che di recente hanno fatto dei sopralluoghi. Non c’è molto da discutere in questa fase iniziale”. Nierob ha anche specificato che qualsiasi dettaglio sul casting del sequel è prematuro.

All’inizio della settimana Gibson avrebbe fatto un tour a Malta con un team di produzione e successivamente è arrivato in Puglia, dove ha visitato diverse location rurali, tra cui le antiche città di Ginosa, Gravina Laterza e Altamura, ha dichiarato il direttore della Puglia Film Commission Antonio Parente. Non resta a questo punto che attendere per saperne di più riguardo questo misterioso, atteso e temuto progetto.

Cosa sappiamo su La Passione di Cristo 2?

Gibson avrebbe lavorato per anni alla sceneggiatura del sequel con lo sceneggiatore di “BraveheartRandall Wallace, che in un’intervista video rilasciata a ORMI Media in aprile ha dichiarato che la sceneggiatura era stata completata e che Jim Caviezel sarebbe tornato a interpretare Gesù. In un’intervista rilasciata al National Catholic Register nel 2022, invece, ha dichiarato che il film non segue “una narrazione lineare”, aggiungendo che “bisogna giustapporre l’evento centrale che sto cercando di raccontare con tutto ciò che lo circonda nel futuro, nel passato e in altri regni, e questo sta diventando un po’ fantascientifico”.

The Eternaut: il first look della serie Netflix basata sul famoso fumetto

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Tra i tanti video e contenuti di serie già di grande successo su Netflix, la Geeked Week ha svelato anche il first look di uno dei prodotti più interessanti del palinsesto: The Eternaut, l’adattamento del celebre fumetto argentino che per la piattaforma diventa una serie disponibile nel 2025.

Dopo che una nevicata mortale uccide milioni di persone, Juan Salvo e una banda di sopravvissuti combattono contro una minaccia aliena controllata da una forza invisibile. Basato sull’iconica graphic novel argentina, The Eternaut debutterà nel 2025.

Bruno Stagnaro è il creatore della serie live-action, che ha firmato la sceneggiatura insieme a Ariel Staltari. Stagnaro ha condiviso la sua emozione nell’essere impegnato con questo adattamento, raccontando un legame personale con il fumetto: “Rappresenta mio padre che mi portava i fumetti ogni settimana. Credo sia stata una delle prime cose che ho letto per intero nella mia vita, all’età di 10 anni, ed ha avuto un impatto profondo sul mio modo di comprendere la narrativa realizzata nel mio paese“.

The Eternaut, dal fumetto alla serie live-action

L’Eternauta (El Eternauta) è un fumetto di fantascienza scritto da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López, pubblicato dal 1957 al 1959 sulla rivista Hora Cero, in Argentina, dove raggiunse una notevole fortuna, venendo ristampato più volte, un successo estesosi nel resto del mondo, che gli ha fatto raggiungere una fama tale da venire considerato un capolavoro del fumetto mondiale.

La saga fu riscritta da Oesterheld nel 1969, rendendo più espliciti i riferimenti alla situazione geopolitica del Sudamerica del periodo e fu ridisegnata da Alberto Breccia in una personalissima e innovativa versione che viene considerata un capolavoro dalla critica. La trama è spesso considerata una sorta di anticipazione del golpe argentino del 1976 di Jorge Rafael Videla, del quale rimarrà vittima lo stesso Oesterheld, desaparecido nel 1978.

Terminator: James Cameron offre un aggiornamento sul nuovo film della saga

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Si può dire che il franchise di Terminator sembra aver raggiunto la sua conclusione qualche tempo fa. Ma se il creatore della serie, James Cameron, vuole fare la sua parte, i giorni di gloria sono destinati a tornare per la saga fantascientifica apocalittica. Cameron ha sbancato con Terminator 2 – Il giorno del giudizio, ma poi le cose si sono complicate e si è allontanato dal franchise. Terminator 3 – Le macchine ribelli di Jonathan Mostow è andato avanti senza di lui e Terminator Salvation ha cercato di dare una scossa alla situazione immergendosi nella guerra contro le macchine con Christian Bale che ha assunto il ruolo di John Connor.

Poi è arrivato Terminator Genisys, che ha tentato di remixare i più grandi successi della serie con un’accoglienza piuttosto scarsa. Cameron è salito nuovamente a bordo del franchise come produttore, mentre Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger sono tornati per Terminator: Destino Oscuro, che si proponeva come sequel diretto di Terminator 2 – Il giorno del giudizio, ma ha fatto fiasco. Tuttavia, Cameron non è preoccupato: è convinto che il franchise non sia ancora morto e ha rivelato a Empire Magazine di sapere esattamente come riportarlo in vita, e quando Cameron parla, dovremmo ascoltarlo.

Questo è il momento in cui si butta via tutto ciò che è specifico degli ultimi 40 anni di Terminator, ma si vive secondo quei principi”, ha detto Cameron. Per il regista, questo significa la necessità di andare oltre i personaggi originali e iconici che i fan hanno imparato a conoscere e amare nel corso degli anni, per raccontare nuove storie all’interno di una storia alternativa in cui l’intelligenza artificiale ci ha sconfitti. Cameron ha spiegato che il pubblico non è stato investito emotivamente in quei personaggi che non ha creato lui stesso, e che ha dovuto presentare nuove persone con nuove storie che il pubblico potesse apprezzare.

Se ci si addentra troppo, si perde un nuovo pubblico, perché al nuovo pubblico interessa molto meno di quanto si pensi. Questo è il pericolo, ovviamente, anche con Avatar, ma credo che abbiamo dimostrato di avere qualcosa per il nuovo pubblico. Ci sono personaggi principali impotenti, che lottano per la loro vita, che non ricevono alcun sostegno dalle strutture di potere esistenti e devono aggirarle, pur mantenendo in qualche modo una bussola morale. E poi si aggiunge l’intelligenza artificiale. Questi principi sono validi per la narrazione di oggi, giusto?”.

Cameron ha ribadito la sua convinzione che i nuovi film del mondo di Terminator saranno emozionanti per il pubblico, ma ha sottolineato la necessità di andare oltre ciò che li ha preceduti. “Non ho dubbi sul fatto che i successivi film di Terminator non solo saranno possibili, ma faranno faville. Ma questo è il momento in cui si abbandona tutta l’iconografia specifica”. Il regista ha concluso l’intervista con una stuzzicante pepita d’oro, aggiungendo che le sue idee per Terminator erano “più di un piano”.

Mercoledì, il primo video dal set della seconda stagione!

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Mercoledì, il primo video dal set della seconda stagione!

In occasione della Geeked Week, Netflix ha diffuso un primo video dal set di Mercoledì 2, in cui passeggiamo dietro le quinte dello show di Tim Burton, mentre Jenna Ortega e il resto del cast tornano nei panni dei loro personaggi. Ecco di seguito il video:

Mercoledì sta tornando! Con lei anche Mano, che ha consegnato al cast il copione dell’attesissima seconda stagione in occasione dell’inizio delle riprese in Irlanda. Dopo il successo da più di 250 milioni di views della prima stagione, rimasta in testa alla Global Top 10 di Netflix per 20 settimane ed entrata nella Top 10 di 93 Paesi, la serie, creata e diretta dalla mente geniale di Tim Burton, tornerà solo su Netflix con alcune nuove entusiasmanti aggiunte al cast.

Jenna Ortega riprende le iconiche vesti di Mercoledì Addams, affiancata da Catherine Zeta-Jones, Luis Guzmán e Isaac Ordoneznei ruoli rispettivamente di Morticia, Gomez e Pugsley Addams. Tra le novità del cast della seconda stagione vediamo l’ingresso di Steve Buscemi (Il grande Lebowski, Boardwalk Empire – L’impero del crimine) e la partecipazione di Christopher Lloyd (La famiglia Addams, Ritorno al futuro) come guest star della serie.

Le nuove aggiunte comprendono anche Billie Piper (Scoop, I Hate Suzie), Evie Templeton (Return to Silent Hill, Lord of Misrule), Owen Painter (Le piccole cose della vita, The Handmaid’s Tale) e Noah Taylor (Law & Order: Organized Crime, Park Avenue), affiancati da Joanna Lumley (Fool Me Once, Absolutely Fabulous), Thandiwe Newton (Westworld, Crash – contatto fisico), Frances O’Connor (The Missing, The Twelve), Haley Joel Osment (Il metodo Kominsky, Somebody I Used to Know), Heather Matarazzo (Pretty Princess, Scream) e Joonas Suotamo.

Siamo felici che nella seconda stagione la Famiglia Addams tornerà alla Nevermore Academy insieme a un cast da sogno di icone e nuove facce” hanno commentato i creatori, scrittori e showrunners Al Gough e Miles Millar.

MERCOLEDÌ – STAGIONE 2

La serie è un mystery con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy.

  • Regista/ Executive Producer: Tim Burton (Beetlejuice – Spiritello Porcello, Edward Mani di forbice)

  • Creatori/ Showrunners / Produttori Esecutivi: Al Gough e Miles Millar (Smallville, Into the Badlands)

  • Tra gli altri executive producer Steve Stark, Andrew Mittman, Tommy Harper, Karen Richards, Kayla Alpert, Jonathan Glickman, Gail Berman e Meredith Averill. E da questa seconda stagione, anche Jenna Ortega assume anche il ruolo di executive producer.

  • Altri registi della seconda stagione sono Paco Cabezas e Angela Robinson.

  • Studio: MGM Television

  • Cast: Jenna Ortega, Steve Buscemi, Emma Myers, Joy Sunday, Hunter Doohan, Victor Dorobantu, Moosa Mostafa, Isaac Ordonez, Luyanda Unati Lewis-Nyawo, Billie Piper, Georgie Farmer, Evie Templeton, Owen Painter, Noah Taylor with Luis Guzmán e Catherine Zeta-Jones; con la partecipazione di Joanna Lumley, Thandiwe Newton, Jamie McShane, Frances O’Connor, Haley Joel Osment, Heather Matarazzo, Joonas Suotamo con Fred Armisen e Christopher Lloyd e molti altri….

The Fantastic Four: First Steps, un dirigente Marvel offre entusiasmanti novità

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The Fantastic Four: First Steps è in arrivo il prossimo anno e alcuni nuovi commenti di un dirigente dei Marvel Studios dovrebbero rendere alcuni fan davvero entusiasti del futuro del franchise. Asad Ayaz è il chief brand officer di tutta la Disney e si è unito a Fast Company per parlare dei loro vorticosi progetti per il 2024. Durante la conversazione, il dirigente ha guardato al 2025 e ha preannunciato un programma entusiasmante con Captain America: Brave New World, il debutto dei Fantastici Quattro nel MCU e Thunderbolts*.

Ognuno di questi film ha un sapore particolare per il MCU. E, cosa molto interessante per alcuni spettatori, è necessaria una preparazione minima per entrare in contatto con le storie e i personaggi. “Se avete visto il primo trailer, si tratta di un thriller politico molto concreto. Non potrebbe essere più diverso [da Deadpool] sotto ogni aspetto. Quando vedrete il nostro lavoro sui Fantastici Quattro o sui Thunderbolts, vi sembrerà davvero unico”, ha spiegato Ayaz. “E anche se, sì, c’è una connessione tra questi personaggi nello stesso universo, è creativamente molto unico e sembra di poter entrare in uno qualsiasi di questi film”.

The Fantastic Four: First Steps – quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

Zack Snyder svela di quale dei suoi film tratti dai fumetti è più orgoglioso

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L’ultimo progetto di Zack Snyder, Twilight of the Gods, ha appena debuttato su Netflix, offrendo un viaggio ricco di azione nella mitologia norrena. Sebbene quest’ultimo progetto non rientri nelle scatole dei fumetti dei film passati, quei progetti saranno sempre vicini al suo cuore. In una nuova intervista rilasciata a ComicBook, è stato infatti chiesto a Zack Snyder quale sia il film a fumetti di cui va più fiero. A detenere questo prestigioso titolo non è altri che Watchmen (qui la recensione).

Beh, stranamente la vedo in due modi. In primo luogo penso che, naturalmente, Man of Steel, BvS, Justice League, siano una cosa a sé stante…. Non so se sia necessariamente un film sui fumetti nel senso classico del termine, per me. Ma posso capire che la gente lo dica perché si tratta di personaggi dei fumetti e quant’altro, ma è solo basato sulle idee che avevo sui personaggi dei fumetti”, ha detto Zack Snyder.

Dovrei dire Watchmen, probabilmente per me, come il processo di adattamento dal fumetto al design del film, tutte le cose che abbiamo fatto passando dal fumetto al film”, ha detto Snyder. “Penso che Watchmen sia il mio passaggio più pulito e più soddisfacente dal fumetto al materiale adattato”.

Watchmen Zack Snyder

 

Christopher Nolan elogia Watchmen di Zack Snyder

Watchmen di Zack Snyder è uscito nel 2009 ed è stata la seconda volta che Snyder ha adattato una delle proprietà della DC al grande schermo. Il suo primo film è stato 300, che ha avuto un enorme successo, e sebbene Watchmen non sia stato il successo finanziario di 300, ha introdotto una nuova generazione di fan alla storia e al mondo iconici del classico di Alan Moore.

In un’intervista a THR, il regista de Il Cavaliere Oscuro e di Oppenheimer Christopher Nolan ha rivelato che secondo lui Watchmen era in anticipo sui tempi e che le cose sarebbero andate diversamente se fosse uscito dopo film come Avengers. “Ho sempre creduto che Watchmen fosse in anticipo sui tempi”, ha detto Nolan. “L’idea di una squadra di supereroi, che sovverte così brillantemente, non era ancora una cosa da film. Sarebbe stato affascinante vederlo uscire dopo Avengers”.

Agatha All Along sale allo stato “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes

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I primi due episodi di Agatha All Along (qui la nostra recensione) dei Marvel Studios sono ora in streaming su Disney+. Dopo le reazioni molto positive sui social media, la prima ondata di recensioni complete è stata decisamente più contrastante, e lo show ha inizialmente debuttato con uno dei punteggi più bassi di qualsiasi progetto televisivo Marvel su Rotten Tomatoes, con il 69%. Tuttavia, con l’aggiunta di altre recensioni, Agatha All Along è ora salita al 78% ed è stata ufficialmente riconosciuta come “Certified Fresh” dall’aggregatore.

L’attesa per questa serie non era particolarmente alta nel periodo che ha preceduto l’uscita, ma alcuni trailer divertenti e dai toni horror e un cast forte hanno indubbiamente fatto guadagnare un po’ di buona volontà nei suoi confronti. I primi due episodi sembrano essere stati accolti piuttosto bene da chi è stato disposto a dar loro una possibilità e con le premesse ad oggi stabilite ci si aspetta che anche il prossimi episodi possano offrire le giuste soddisfazioni.

LEGGI ANCHE: WandaVision Recap: 10 cose da sapere prima di guardare Agatha All Along

Quello che sappiamo su Agatha All Along

Agatha All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di WandaVision, tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David Payton (John Collins), David Lengel (Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon), Amos Glick (Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria Dizzia.

Pochi dettagli ufficiali sono stati rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff (o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è “reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All Along debutta su Disney+ il 18 settembre.

28 anni dopo: l’attesissimo sequel è stato segretamente girato con un iPhone

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Per i fan di 28 giorni dopo, c’è molto da essere entusiasti del prossimo sequel 28 anni dopo. Non solo i fan dell’horror originale di Danny Boyle desiderano da tempo un terzo capitolo del popolare franchise, ma sono in lavorazione altri due film e ora c’è un’altra cosa da aggiungere alla lista. Secondo Wired, 28 anni dopo è stato girato con un iPhone 15 Pro Max, seguendo le orme di 28 giorni dopo in quanto anch’esso è stato girato con una tecnologia inaspettata e in qualche modo non standard.

Secondo il rapporto, il film – la cui produzione si è conclusa ad agosto – è stato girato con l’iPhone, anche se con alcune attrezzature aggiuntive, tra cui una gabbia con adattatore per l’attacco dell’obiettivo che consentiva l’uso di diversi obiettivi per le riprese. Secondo Wired, le riprese del film si sono svolte troppo presto perché la produzione potesse disporre della nuova serie di iPhone 16, per cui il film è stato girato con il 15 Pro Max, e allo staff del film è stato chiesto di firmare degli NDA per mantenere il segreto sui dettagli dell’iPhone.

Ciò che rende la cosa particolarmente interessante è che 28 anni dopo, girato con l’iPhone, non è certo la prima volta che un film di questa serie utilizza una tecnologia non standard e inaspettata per le riprese. Per 28 giorni dopo del 2002, Boyle e il direttore della fotografia Anthony Dod Mantle hanno girato il film con una Canon XL-1, una videocamera digitale piuttosto tecnologica e innovativa per l’epoca (la videocamera è uscita inizialmente nel 1998), dotata di obiettivi intercambiabili e di registrazione di dati su nastri MiniDV (video digitali).

L’uso della Canon XL-1 per le riprese di 28 giorni dopo non solo è stato probabilmente una buona scelta in termini di budget, ma grazie alle dimensioni della videocamera (era più piccola e molto più maneggevole rispetto alle tradizionali cineprese) ha permesso alla produzione di sfruttare meglio il breve tempo a disposizione per girare nelle location di Londra in orari in cui non c’erano traffico o pedoni. Inoltre, il film ha avuto un aspetto unico, adatto a ciò che ci si potrebbe aspettare da una vera apocalisse zombie, in parte perché è stato girato con una tecnologia in qualche modo disponibile per i consumatori dell’epoca.

Anche se al momento non si sa molto sulla trama di 28 anni dopo, è molto probabile che l’uso di un iPhone per girare questo film conferisca un senso di realtà alle cose. Dato che il film, in base al titolo, è ambientato 28 anni dopo il primo film, si potrebbe sostenere che la qualità visiva di qualcosa girato con uno smartphone (anche se con lenti potenziate) sembrerebbe più simile a quella del nostro mondo (non ci addentreremo nella discussione se la tecnologia dei telefoni e delle fotocamere in un mondo in cui esiste il virus Rage si sarebbe evoluta allo stesso modo di quella del nostro mondo, ma è certamente possibile).

Cosa sappiamo di 28 anni dopo?

28 anni dopo è previsto per un’uscita estiva, che vedrà il film nelle sale 23 anni dopo l’uscita del primo film. Boyle torna alla regia, Alex Garland alla sceneggiatura e la star originale Cillian Murphy torna a recitare nel prossimo sequel. Il film arriverà nelle sale il 20 giugno 2025 e includerà un cast di stelle, tra cui nomi come Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Jack O’Connell e Ralph Fiennes. Boyle e Garland si occuperanno della regia e della produzione, insieme ad attori del calibro di Andrew Macdonald, Peter Rice e Bernie Bellew. Non si sa molto della trama, ma all’inizio dell’anno ELLE ha riportato che la Comer adotterà un accento georgiano per il suo ruolo, suggerendo che il film potrebbe essere ambientato a Newcastle, nel Regno Unito.

Zack Snyder ha confermato che una serie spin-off di 300 è in lavorazione

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Da anni si sussurra di un potenziale spin-off di 300 per il piccolo schermo, e una recente indiscrezione sosteneva che una serie era finalmente nelle prime fasi di sviluppo. Ora il regista Zack Snyder ha confermato che i piani per una serie su 300 sono effettivamente in atto. “Ci stiamo preparando a tuffarci e a lavorarci su”, ha dichiarato il regista a Comicbook.com durante la promozione di Twilight of the Gods.

È super divertente, amo questo mondo. E anche solo nelle riunioni preliminari che abbiamo avuto parlando di ‘Cosa sarebbe successo se fosse successo questo o quello’, è stato molto divertente pensare: ‘Wow, è uno standard ricco’. È simile a questo [Twilight of the Gods] in un modo strano. Ci sono molte basi”.

Zack Snyder non ha rivelato alcun dettaglio, ma THR ha recentemente riportato che ha riacquistato i diritti di Blood and Ashes, che era stato originariamente proposto alla Warner Bros. come seguito di 300 e del suo sequel, L’alba di un impero. La storia, che Snyder ha iniziato a scrivere mentre lavorava a Army of the Dead, si allontana dagli spartani per concentrarsi sulla relazione tra Alessandro Magno e il suo secondo in comando, Haphaestion.

Abbiamo riavuto i diritti, quindi possiamo realizzarlo se vogliamo”, ha dichiarato Snyder in un’intervista a 2023. “Non so quale sia il mercato per un film incredibilmente omoerotico, super violento e super sessuale. Ma forse è perfetto”. Se questa è davvero la serie 300 che è attualmente in fase di sviluppo (c’è la possibilità che la WB detenga ancora i diritti sui personaggi spartani introdotti nel fumetto di Miller), sarà quasi certamente un progetto di Netflix, visto l’accordo in corso di Zack Snyder con lo streamer.

300 storia vera
Gerard Butler in 300. © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Cosa sappiamo dell’abbandonato sequel di 300?

Ecco che cosa ha detto il regista di Rebel Moon a proposito del film abbandonato Blood and Ashes durante la sua partecipazione a The Joe Rogan Experience all’inizio di quest’anno. “Non riuscivo proprio a metterci i denti. Durante la pandemia, avevo un accordo con la Warner Bros. e ho scritto quello che doveva essere essenzialmente il capitolo finale di 300. Ma quando mi sono seduto a scriverlo, non ho potuto fare a meno di pensare al film. Ma quando mi sono seduto a scriverlo, in realtà ho scritto un film diverso”.

Stavo scrivendo questa cosa su Alessandro Magno, e si è trasformata in un film sulla relazione tra Haphaestion e Alessandro. Si è rivelato una storia d’amore. Quindi non era adatto come terzo film”, ha detto Zack Snyder, aggiungendo: “C’era questo concetto, ed è venuto fuori molto bene. Si chiama “Sangue e cenere” ed è una bellissima storia d’amore, con tanto di guerra. Mi piacerebbe farlo, ma [la Warner Bros.] ha detto di no. Sai, non sono miei grandi fan. È quello che è”.

Squid Game: il primo teaser della seconda stagione di Netflix

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Squid Game: il primo teaser della seconda stagione di Netflix

Squid Game” è tornato e Netflix ha diffuso il primo teaser per la sua attesissima seconda stagione. Il filmato è stato diffuso nel corso del Geeked Week di quest’anno, l’evento dedicato ai fan.

Il teaser ci riporta agli eventi subito successivi al finale della prima stagione, quando Seong Gi-hun ha abbandonato i suoi piani di andare negli Stati Uniti e ha invece iniziato un audace inseguimento con un nuovo movente. Nel breve teaser, riappare nella sua uniforme 456 in mezzo a una folla di nuovi concorrenti. Li attende un altro enorme premio in denaro, con una rapida occhiata ai giochi a venire.

La trama di Squid Game

La serie coreana di successo mondiale segue individui in difficoltà finanziarie che competono in giochi mortali per la possibilità di vincere un premio che cambia la vita, rivelando le oscure profondità della disperazione e della resilienza umana.

La seconda stagione vede Lee Jung-jae, Lee Byung-hun, Wi Ha-jun e Gong Yoo riprendere i loro ruoli di sopravvissuti al sanguinoso gioco a eliminazione.

Si uniscono al cast dello show per la sua seconda puntata Yim Si-wan (“The Attorney”, “Emergency Declaration”), Kang Ha-neul (“Dongju: The Portrait of a Poet”), Park Gyu-young (“Attack the Gas Station”), Lee Jin-uk, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Kang Ae-sim (“Kim Ji-young: Born 1982”), Lee David (“The Terror Live”), Choi Seung-hyun, Roh Jae-won, Jo Yuri e Won Ji.

Netflix ha anche confermato che Hwang Dong-hyuk tornerà come regista, sceneggiatore e produttore. Firstman Studio sta producendo il drama.

L’universo di “Squid Game” è stato ampliato dopo la prima stagione di grande successo con un reality non-scripted, “Squid Game: La sfida“, nonché un videogioco in arrivo. Squid Game – Stagione 2 tornerà su Netflix il 26 dicembre.

One Piece Stagione 2: il primo sguardo a Chopper!

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One Piece Stagione 2: il primo sguardo a Chopper!

Un nuovo video dal set della seconda stagione di One Piece di Netflix svela un first look di un altro personaggio che diventerà importantissimo nello show. Guidati da Iñaki Godoy, il nostro Monckey D. Luffy, veniamo accompagnati nel backstage dello show e per la prima volta vediamo Chopper, quello che diventerà l’ufficiale medico della ciurma di Cappello di Paglia. Ecco il video!

https://www.youtube.com/watch?v=kjz–4ORYac

One Piece catapulterà gli eroi in una frenetica  seconda stagione

L’equipaggio del live-action dei Cappelli di Paglia comprende Iñaki Godoy (Luffy), Mackenyu (Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e Taz Skylar (Sanji).

Nella prossima stagione di One Piece, Cappello di Paglia si dirigeranno verso la Grand Line e l’equipaggio si scontrerà con un nuovo nemico: il sindacato criminale noto come Baroque Works. Tra i membri di Baroque Works figurano David Dastmalchian nel ruolo di Mr. 3, Camrus Johnson, che interpreterà Mr. 5, e Daniel Lasker che interpreterà Mr. 9. Mentre Baroque Works sarà un valido nemico per i Cappelli di Paglia nella prossima stagione, Netflix ha mantenuto segreti altri dettagli della trama. Tra le altre aggiunte di rilievo alla seconda stagione figurano Brendan Sean Murray nel ruolo di Brogy, Callum Kerr nel ruolo di Smoker, Clive Russell nel ruolo di Crocus, Jazzara Jaslyn nel ruolo di Miss Valentine, Julia Rehwald nel ruolo di Tashigi, Rob Colletti nel ruolo di Wapol, Ty Keogh nel ruolo di Dalton e Werner Coetser nel ruolo di Dorry.

La seconda stagione di One Piece è in fase di produzione. Tutti gli episodi della prima stagione sono disponibili su Netflix in questo momento.

Sebastian Stan difende il MCU e condivide nuove informazioni sul ruolo di Bucky

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Non è una novità che i registi o alcuni critici critichino i film di supereroi, ma con i Marvel Studios in difficoltà e con quelli che si sono rivelati 12 mesi quasi deludenti per il DCEU, l’anno scorso il tema della “stanchezza da supereroi” ha dominato i titoli dei giornali. Tuttavia, la star di Captain America: The Winter Soldier e Avengers: Endgame, Sebastian Stan non ne vuole sapere. Parlando con Variety del suo ruolo di un giovane Donald Trump in The Apprentice, l’attore ha infatti condiviso una forte difesa dei Marvel Studios.

È diventato davvero comodo prendersela con [i film Marvel]”, ha dichiarato. “E va bene così. Ognuno ha la sua opinione. Ma sono una grande parte di ciò che contribuisce a questo business e ci permette di avere anche film più piccoli. È un’arteria che viaggia attraverso il sistema di questo intero macchinario che è Hollywood. Si alimenta in molti più modi di quelli che la gente riconosce”. “A volte mi sento protettivo nei suoi confronti perché l’intenzione è davvero buona. È solo fottutamente difficile fare un buon film più e più volte”.

Parlando del contributo del presidente dei Marvel Studios Kevin Feige a Hollywood, Sebastian Stan ha aggiunto: “Sono uno che ha visto [il presidente dei Marvel Studios] Kevin Feige come l’uomo più altruista di questo pianeta che, nonostante l’enorme successo che ha avuto, non è mai cambiato o ha vacillato”. “Legittimamente passano così tanto tempo a pensare: come possiamo sorprendere le persone e dare loro qualcosa di diverso? Il suo grande motto è ‘L’idea migliore vince’. Viene semplicemente da un buon posto, ed è l’unico motivo per cui a volte mi sento protettivo nei suoi confronti. Perché l’intenzione è davvero buona”.

L’attore, ad oggi, ha interpretato Bucky Barnes per l’ultima volta in The Falcon e The Winter Soldier e sarà presente in Thunderbolts* del 2025. Parlando del suo ruolo nel film, Sebastian Stan ha descritto Bucky come “un ragazzo che arriva in questo gruppo caotico e degenerato, e in qualche modo trova il modo di unirlo”. Questo fa pensare che l’ex assassino dell’HYDRA sia alla guida della squadra, cosa che potrebbe avere senso vista la sua nuova visione eroica e il fatto che ha combattuto al fianco di Capitan America e di altri membri dei Vendicatori.

Tutto quello che c’è da sapere su Thunderbolts*

Diretto da Jake Schreier (Paper Towns), il cast di Thunderbolts* comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes, Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker, David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus ‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di Bob alias Sentry. Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della serie Marvel Disney Plus Occhio di Falco).

Inoltre, Julia Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine, con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di impegni). Lo sceneggiatore di Black Widow e Thor: Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts* arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate aggiornati sul MCU con la nostra guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.

The Penguin: Colin Farrell rivela che le protesi di Oz Cobb si sono estese fino a certi dettagli

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Colin Farrell ha subito un’incredibile trasformazione in The Batman per interpretare Oz Cobb, ma The Penguin porta questo camuffamento a un livello superiore. Come? Spogliando il cattivo per una tesa scena di interrogatorio nel primo episodio. “Avevo un body, quindi ero praticamente coperto dal polso alla caviglia. Le uniche cose che erano me erano le mani e i piedi”, racconta l’attore a PEOPLE. “Tutto il resto, comprese le orecchie, erano pezzi di trucco. Era tutto coperto”.

Questo ha richiesto tre ore al giorno sulla sedia del trucco e Farrell fa i complimenti all’artista Mike Marino per averlo trasformato nel gangster di Gotham City. “Se non fosse stato per il design di Mike, ve lo dico ora, se fossi stato solo io con una fottuta sigaretta e un cappello a cilindro e un po’ zoppicante e un ombrello che era una mitragliatrice, non avremmo avuto lo show della HBO”.

Ammettendo di “non essersi mai annoiato” durante l’estenuante processo di trasformazione, Farrell ha aggiunto: “Voglio dire, quando arrivavamo a due ore e 45 minuti, ero un po’… perché dovevano spruzzare la vernice a sette pezzi diversi, il cappello a palla, la parrucca sopra il cappello a palla, e poi spruzzavano ogni piccola macchia, ogni piccolo brufolo, ogni piccola piega, ogni piccola cicatrice”. Tornando alla scena di nudo, mentre non vediamo molto di Oz ne The Penguin, è emerso che le protesi si sono estese alle zone più intime di Farrell.

Marino è così contorto e brillante. Mi ha detto: ‘Ti ho fatto un pene di pinguino’”, ha ricordato Farrell con un sorriso. Io ho risposto: “Davvero? Non lo vedranno nemmeno. Non so se voglio andare sul set con un pene di pinguino”. E lui: ‘No, no, no, amico. È staccabile, è in velcro. Ha un becco alla fine”. Quindi avevo un pene di pinguino”. “Non potevo crederci, sì. Non avevo mai fatto nulla di simile”, ha concluso. “Muovi il viso e vedi cosa succede. Sapevo che le espressioni si manifestavano in un modo particolare attraverso la maschera e che era stata progettata in modo splendido, quindi ho scelto di farlo”.

The Penguin Colin Farrell
Colin Farrell è Oswald Coppelbot in The Penguin. Credit © HBO

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie The Penguin che debutterà il 20 settembre su SKY e NOW riprenderà subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Blitz: il trailer del film di Steve McQueen con Saoirse Ronan

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Blitz: il trailer del film di Steve McQueen con Saoirse Ronan

Apple Original Films ha presentato il primo trailer di Blitz, il film drammatico sulla Seconda Guerra Mondiale del regista premio Oscar e BAFTA Steve McQueen (12 anni schiavo), in cui la quattro volte candidata all’Oscar Saoirse Ronan recita accanto all’esordiente Elliott Heffernan. Il film è in arrivo su Apple TV+ il 22 novembre, dopo essere stato presentato in anteprima come film d’apertura del BFI London Film Festival.

Blitz segue l’epico viaggio di George (Heffernan), un bambino di nove anni nella Londra della Seconda Guerra Mondiale, la cui madre Rita (Ronan) lo manda al sicuro nella campagna inglese. George, sfiduciato e determinato a tornare a casa da sua madre e da suo nonno Gerald (Paul Weller) nell’East London, si imbarca in un’avventura, solo per ritrovarsi in un immenso pericolo, mentre una Rita sconvolta cerca il figlio scomparso.

Con una colonna sonora di Hans Zimmer che potrebbe essere candidata all’Oscar, il trailer vede George attraversare tunnel bui e una metropolitana di Londra allagata mentre la città intorno a lui viene distrutta, con sirene che suonano, un aereo in fiamme che si schianta contro un edificio e colpi di mitragliatrice che illuminano il cielo notturno.

Scritto e diretto da McQueen, noto anche per film come Widows – Eredità criminale, Shame e Hunger, il film ha il potenziale per diventare uno dei principali candidati ai premi dell’anno. Il cast comprende anche Harris Dickinson, Benjamin Clementine, Kathy Burke, Weller, Stephen Graham, Leigh Gill, Mica Ricketts, CJ Beckford, Alex Jennings, Joshua McGuire, Hayley Squires, Erin Kellyman e Sally Messham.

Quelli che mi vogliono morto: la spiegazione del finale del film

Quelli che mi vogliono morto: la spiegazione del finale del film

Taylor Sheridan, noto per aver scritto numerosi film ambientati nel moderno West, tra cui la tetralogia della frontiera americana, composta dai film Sicario, Hell or High Water, I segreti di Wind River e Soldado, ma anche per aver ideato la popolare serie TV Yellowstone, nel 2021 ha portato al cinema il suo terzo film da regista. Si tratta di Quelli che mi vogliono morto, basato sull’omonimo romanzo di Michael Koryta. Il film è un thriller d’azione che ruota attorno a temi come la redenzione e la lotta per la sopravvivenza, mescolando suspense, azione e dramma, offrendo quindi al pubblico un’esperienza cinematografica intensa e coinvolgente.

Il film affronta però anche tematiche più ampie, come la corruzione e il potere, attraverso la figura di assassini senza scrupoli che cercano qui di eliminare qualsiasi testimone scomodo. Questo aggiunge un livello di complessità alla trama, offrendo al pubblico qualcosa su cui riflettere oltre all’azione avvincente. Sheridan riesce infatti a costruire una tensione costante nel film, combinando abilmente sequenze d’azione mozzafiato con momenti di suspense e dramma emotivo. La fotografia del film, girato principalmente in ambientazioni naturali, offre poi allo spettatore la bellezza maestosa e allo stesso tempo minacciosa delle foreste del Montana.

Quelli che mi vogliono morto è dunque un thriller avvincente che offre una combinazione di emozioni forti, azione mozzafiato e interpretazioni potenti. Con una trama avvincente, una regia magistrale e un cast stellare, il film è destinato a tenere gli spettatori sul bordo del loro sedile dall’inizio alla fine. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Quelli che mi vogliono morto Angelina Jolie Jon Bernthal
Angelina Jolie e Jon Bernthal in Quelli che mi vogliono morto

La trama e il cast di Quelli che mi vogliono morto

La trama segue la storia di Hannah Faber, una specialista di soccorso in Montana che si è ritirata dopo un tragico incidente. La sua ricerca di tranquillità viene però spezzata quando incontra un ragazzino di nome Connor che è fuggito dalla sua casa dopo essere stato testimone di un omicidio brutale e ora in fuga da coloro che vogliono eliminarlo. Con lui, Hannah si imbarca dunque in una pericolosa fuga attraverso il selvaggio paesaggio montano. La situazione diventerà ulteriormente pericolosa, però, quando un grosso incendio divampa nel bosco in cui i due si trovano, costringendo Hannah a scontrarsi con i propri traumi passati.

Ad interpretare Hannah Faber vi è l’attrice Angelina Jolie, che prima di questo film aveva ridotto la propria presenza in progetti cinematografici. Ad averla convinta a partecipare a Quelli che mi vogliono morto, tuttavia, è stata la possibilità di lavorare con Sheridan. Quest’ultimo, inoltre, aveva scommesso con i produttori che se fosse riuscito ad avere Jolie nel ruolo della protagonista, allora avrebbero dovuto affidargli la regia. Contrariamente alle previsioni dei produttori, Sheridan ha effettivamente coinvolto l’attrice, ottenendo dunque la possibilità di dirigere il film. Per il ruolo di Hannah, Jolie si è poi preparata incontrando veri vigili del fuoco, apprendendo da loro i segreti del mestiere ma anche i tanti pericoli in cui si può incorrere.

Accanto a lei, nel ruolo del giovane Connor, vi è l’attore Finn Little, già visto anche in Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, Angel of Mine e nel ruolo di Carter nella serie Yellowstone. Nicholas Hoult interpreta invece Patrick Blackwell, mentre Aidan Gillen è Jack Blackwell. I due ricoprono nel film il ruolo degli assassini in cerca di Connor. Jake Weber interpreta Owen Casserly, padre di Connor, mentre Jon Bernthal è Ethan, ex-fidanzato di Hannah e vice-sceriffo. L’attore Tyler Perry interpreta Arthur Phillipp, il mandante dei due assassini, Boots Southerland è lo sceriffo e Medina Senghore ricopre il ruolo Allison Sawyer, moglie di Ethan. Per il film, il team di produzione ha allestito un enorme set boschivo, che è stato incendiato in tutta sicurezza.

Quelli che mi vogliono morto Finn Little Angelina Jolie
Finn Little e Angelina Jolie in Quelli che mi vogliono morto

La spiegazione del finale

Nel finale, i due fratelli Blackwell convincono Ethan – ex fidanzato di Hannah – a condurli alla ricerca del bambino attraverso il bosco, dirigendosi verso la torre di sorveglianza. Arrivativi, lo costringono a cercare Connor mentre lo sorvegliano da un albero. Nonostante Ethan tenti di convincerli che la torre sia vuota, Patrick lo vede parlare e gli spara, ferendolo gravemente. Vedendo Hannah e Connor fuggire dal retro, i Blackwell provano a prenderli ma vengono attaccati da Allison – moglie di Ethan – che li ha seguiti, e quindi si dividono.

Patrick insegue Hannah e Connor, mentre Jack rimane indietro per uccidere Allison, ma si fa invece uccidere da quest’ultima. Hannah distrae e trattiene Patrick per permettere a Connor di scappare, ma quest’ultimo, quando Patrick minaccia di uccidere la donna, ritorna sui suoi passi. Patrick tenta allora di ucciderlo, ma viene colpito da un colpo d’ascia di Hannah e muore nell’incendio. Allison si ricongiunge con Ethan ma a causa delle ferite riportate da lui non possono scendere dalla torre quindi rimangono lí in attesa del loro destino.

Per loro fortuna, Allison verrá salvata, mentre Hannah e Connor saltano in un fiume e guardano da sott’acqua l’incendio che divora la foresta. Il mattino seguente, la squadra dei vigili del fuoco di Hannah arriva e la salva insieme a Connor e Allison, mentre Ethan muore per via delle ferite riportate. Connor prepara poi le prove di suo padre da dare ai media, e Hannah gli promette di aiutarlo a superare il suo presente incerto. Insieme, dunque, capiscono di aver affrontato e superato le loro più grandi paure.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming  e in TV

È possibile fruire di Quelli che mi vogliono morto grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Tim Vision, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 19 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

La notte del giudizio per sempre: la spiegazione del finale del film

Quando è stato realizzato, La notte del giudizio per sempre è stato concepito come l’ultimo film di un franchise horror che ora comprende cinque uscite nelle sale e una serie televisiva con già due stagioni a suo nome. Sebbene abbia avuto difficoltà nell’esecuzione, la serie ha un concetto geniale: una notte all’anno, tutti i crimini sono legali. E, man mano che la serie è andata avanti, si è spinta sempre più direttamente verso il commento politico e sociale. Election Year è ad esempio stato girato sulla scia delle elezioni del 2016, con tanto di sosia di Clinton e Trump.

E La prima notte del giudizio è invece un prequel che ci ha riportato all’inizio, mostrando il governo inviare i suprematisti bianchi in un pacifico quartiere nero per istigare la violenza e dimostrare che l’Epurazione vale la pena di essere portata avanti. La notte del giudizio per sempre è apparentemente l’opposto. È una Purga finale, in cui suprematisti ed estremisti uniscono le forze per continuare l’evento annuale notturno fino al giorno successivo e oltre… finché non avranno cacciato tutti gli immigrati dall’America.

La trama e il cast di La notte del giudizio per sempre

Il film segue Juan (Tenoch Huerta) e Adela (Ana de la Reguera), una coppia di immigrati dal Messico, guidati dal loro capo bianco, Dylan (Josh Lucas), e dalla moglie incinta, Cassie (Cassidy Freeman), in una corsa verso il confine messicano per sfuggire a una nazione che non smette di perpetrare crimini nei confronti degli stranieri. Con questa premessa, è questo il film più politico della serie, con un finale che si dimostra particolarmente interessante per cercare di scoprire quale sarà il futuro della saga.

Will Brittain in La notte del giudizio per sempre
Cortesia di © Universal Pictures

Chi sopravvive alla notte del giudizio eterna?

Nella battaglia culminante del film, il leader tribale Chiago (Gregory Zaragoza) guida il nostro gruppo di eroi attraverso il confine messicano mentre entrambe le parti si armano per combattere. Da quando il gruppo ha ucciso sua madre, il suprematista bianco e purgatore Dalton (Joshua Dov) e il suo piccolo esercito di alleati inseguono i nostri eroi fino al confine. Messi alle strette, i buoni non hanno altra scelta che smettere di scappare e reagire. Durante la massiccia sparatoria che ne consegue, Chiago  porta Cassie e gli altri sopravvissuti dall’altra parte, mentre Juan, Adela e Dylan fanno del loro meglio per respingere l’assalto.

Pochi minuti dopo, Dalton e un altro Purger mettono alle strette Adela e Dylan e sembrano avere la meglio. Quando è quasi troppo tardi, Juan usa però il suo lazo di Chekov in un ultimo momento di coraggio per salvare la moglie, prima di abbattere Dalton con un proiettile nel cranio. I restanti eroi riescono ad attraversare il confine indenni e vengono accolti da una lieta notizia. Il travaglio di Cassie è stato un successo e Dylan viene ricompensato per i suoi commenti razzisti e la sua dubbia moralità con un nuovo bellissimo bambino.

Tutto è bene quel che finisce bene, almeno per Juan e Adela, che alla fine sono riusciti a tornare a casa. I film della saga sono brutali e, nella grande tradizione dell’horror, i personaggi a cui ci si affeziona vengono spesso uccisi in modo cruento. È quindi un miracolo che tutti i personaggi principali di La notte del giudizio per sempre siano vivi alla fine e abbiano qualcosa da festeggiare. Ma per il resto dell’America, il futuro potrebbe non essere così brillante.

Ana de la Reguera Josh Lucas e Zahn McClarnon in La notte del giudizio per sempre
Cortesia di © Universal Pictures

Cosa succede all’America?

Alla fine del film, abbiamo un finale sorprendentemente edificante per un film sulla “Purga”. Tutti coloro che vale la pena salvare riescono a uscire sani e salvi dal confine messicano. Cassie finisce per avere un bambino sano e sopravvive per crescerlo (supponiamo almeno per un po’). Juan e Adela riescono a tornare a casa e per loro è il finale più felice di tutti, perché non devono tornare in America. Ma se si sposta l’attenzione sulla nazione “un tempo grande”, si comincia a vedere il lato cinico del film. L’inquadratura finale mostra gli Stati Uniti d’America in fiamme. La radio parla di un conflitto, dicendo che la gente sta iniziando a reagire contro i suoi aggressori.

Non è chiaro quanto tempo sia passato tra l’inizio di La notte del giudizio per sempre e questa trasmissione, ma si può supporre che sia trascorso almeno un po’ di tempo. Il futuro degli Stati Uniti è lasciato ambiguo, ma gli estremisti che hanno organizzato questa grande Purga sono ancora là fuori e continuano a uccidere e distruggere. In questo senso, anche il finale di questo film è estremamente cupo e lascia il pubblico nell’incertezza su dove il franchise possa andare avanti. Lo stato della nazione è quello di una guerra civile, un inevitabile risultato finale dell’esperimento sociale del governo che ha dato inizio alla Purga annuale.

Cassidy Freeman in La notte del giudizio per sempre
Cortesia di © Universal Pictures

Perché attraversare il confine è così importante?

Quando ci vengono presentati tutti i protagonisti di La notte del giudizio per sempre, la trama parte in direzione del confine. La casa attuale di Juan e Adela si trova già in Texas, quindi il Messico non è molto lontano, e i quattro personaggi si dirigono verso la città di El Paso, dove l’attraversamento del confine diventa legale e ininterrotto per le successive sei ore. Ma quando raggiungono il confine, questo è pesantemente sorvegliato e i nostri eroi devono affrontare i Purgatori militarizzati in una battaglia culminante per farsi strada in Messico.

Ma se il passaggio sicuro non è più praticabile, perché andare? Questo ha molto a che fare con i personaggi e le loro motivazioni profonde. Juan e Adela vogliono tornare nella loro patria oltre il confine. Spinti dalla paura di trovarsi in un Paese violento e in guerra che li odia, non vedono più altra scelta. Anche Dylan è messo alle strette. Con una moglie incinta che sta per entrare in travaglio, decide di farsi avanti e di essere un leader, nonostante non ami il Paese in cui sta guidando un esercito o la sua gente.

Tuttavia, è importante che si incrocino perché il finale funzioni. Ma perché? Il messaggio politico finale di La notte del giudizio per sempre è un invito all’empatia, a immaginare di essere nei panni di qualcun altro. L’attraversamento degli americani in Messico è un simbolo di questo tema, e il finale suggerisce che sia il Canada che il Messico hanno fornito ai rifugiati americani aiuti sufficienti per iniziare a riconquistare il loro paese caduto.

Josh Lucas e Cassidy Freeman in La notte del giudizio per sempre
Cortesia di © Universal Pictures

Ci saranno altri film della saga?

Anche se inizialmente era stato annunciato come l’ultimo film della saga, La notte del giudizio per sempre non sarà il gran finale della serie. Dopo tutto, il finale lascia sicuramente spazio a storie più interessanti da raccontare e l’ideatore James DeMonaco ha infatti recentemente fatto sapere di aver completato la sceneggiatura di un The Purge 6, dunque ancora sprovvisto di titolo italiano, che avrà come protagonista Frank Grillo (già presente in due dei precedenti film) ed esplorerà la vita dopo il crollo degli Stati Uniti. Il racconto, quindi, si muoverà a partire dallo scenario di La notte del giudizio per sempre.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di La notte del giudizio per sempre grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 19 settembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Morbius: dal finale al sequel, tutte le curiosità sul film

Morbius: dal finale al sequel, tutte le curiosità sul film

Dopo essere stato più volte rimandato rispetto alla data iniziale del luglio 2020, principalmente a causa della pandemia COVID-19, Morbius (qui la recensione) è infine arrivato nei cinema di tutto il mondo nell’aprile del 2022. Si tratta della terza pellicola dedicata al mondo dell’Uomo Ragno dopo il successo degli spin-off Venom (2018) e Venom – La furia di Carnage (2021). Sfortunatamente, il film è stato un completo fallimento critico e commerciale, ricevendo critiche per la scrittura, gli effetti visivi e le scene post-credits.

Diretto da , il film ha però vissuto una vera e propria rinascita come fenomeno di internet dopo la sua uscita on demand. Diventò molto diffuso il falso slogan “It’s morbin’ time” (“È ora di morbare“), gioco di parole senza significato sul nome del film stesso e la frase di trasformazione dei Power Rangers “It’s Morphin’ time“. Gli utenti del server Discord ufficiale del film si chiamarono “Morbheads” e si impegnano a diffondere molte copie piratate su vari server.

Nel bene o nel male, dunque, è questo un film che ha segnato il suo anno cinematografico e che a seconda di come lo si guarda può regalare buon intrattenimento o grandi risate. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Morbius. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Jared Leto e Adria Arjona in Morbius
Jared Leto e Adria Arjona
in Morbius. © 2021 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

La trama e il cast di Morbius

Protagonista del film è il dr. Michael Morbius, un biochimico affetto da una rarissima malattia ematologica. Quando prova a inventare una cura per il suo disturbo, qualcosa nel suo esperimento va storto e il dottore si infetta con una forma di vampirismo, assumendo l’aspetto e le abilità soprannaturali di queste oscure creature. È così che il dottor Morbius, inizialmente incerto se lasciarsi morire o nutrirsi di sangue umano, si ritrova a dover imparare a controllare l’assetato mostro che vive dentro di lui.

Protagonista del film nel ruolo del Dr. Michael Morbius è Jared Leto, il quale si è detto attratto dalla lotta del personaggio con la sua malattia e dalle implicazioni morali di un eroe assetato di sangue. L’attore Matt Smith ricopre il ruolo di Lucien / Milo Morbius, il fratello surrogato di Michael. Dopo aver rifiutato altri ruoli in film di supereroi, Smith si è unito al film grazie al coinvolgimento di Daniel Espinosa. L’attrice Adria Arjona – recentemente vista in Hit Man – ricopre il ruolo della dottoressa Martine Bancroft, scienziata e collega di Michael.

Arjona ha dichiarato che il personaggio è “quello intelligente nella stanza” e si è ispirata alla politica e attivista Alexandria Ocasio-Cortez. Jared Harris interpreta il dottor Emil Nicholas, mentore e figura paterna di Michael e Milo, mentre Al Madrigal è Al Rodriguez, agente dell’FBI che dà la caccia a Michael insieme al suo partner Simon Stroud. Quest’ultimo è interpretato da Tyrese Gibson. Nei fumetti Stroud è bianco, ma i produttori ne hanno cambiato l’etnia desiderando ingaggiare proprio Gibson per il ruolo.

LEGGI ANCHE: Morbius: 10 differenze tra il film e i fumetti

Adria Arjona in Morbius
Adria Arjona in Morbius. Cortesia di Sony Pictures

Il finale e le scene post-credits del film

Nella battaglia culminante a New York, il dottor Michael Morbius deve infine uccidere il suo migliore amico, diventato nemico vampiro, Milo, utilizzando un’iniezione chimica di sua creazione. Sebbene i vampiri facciano parte della cultura pop di questa realtà, non sono reali, quindi i metodi folcloristici come le croci, l’acqua santa e la luce del sole non hanno alcun effetto su Morbius e Milo, poiché si tratta di vampiri viventi e non di non morti soprannaturali.

Milo ha spinto Morbius a questo conflitto finale attaccando e ferendo mortalmente la collega/amante di Michael, la dottoressa Martine Bancroft. Morbius tenta dunque di impedire a Martine di morire lasciando cadere una goccia del suo sangue nella sua bocca. Grazie a questo bacio insanguinato, Martine sopravvive, ma se da un lato viene salvata, dall’altro è stata maledetta a trasformarsi in un altro vampiro vivente.

Successivamente a questo finale, si hanno due scene post-credits, la prima delle quali si collega direttamente al finale di Spider-Man: No Way Home. La prima scena vede infatti una spaccatura cosmica colorata apparire nel cielo notturno sopra Manhattan. Sembra simile a quella vista durante il finale del film del MCU, quando Doctor Strange riporta gli Spider-Man e i loro rivali nei loro rispettivi universi.

Jared Leto e Matt Smith in Morbius
Jared Leto e Matt Smith in Morbius. Cortesia di Sony Pictures.

Si passa poi a una prigione di New York dove Adrian Toomes, alias Avvoltoio (Michael Keaton), si materializza all’interno di una cella. Nonostante la natura sconcertante e cosmica di ciò che è appena accaduto, Toomes sembra capire immediatamente di trovarsi in una realtà diversa e dice: “Spero che il cibo in questo posto sia migliore”. In seguito, un notiziario televisivo racconta dell’inspiegabile apparizione di questo misterioso prigioniero e di come, non essendoci alcuna traccia della sua esistenza, Toomes verrà rilasciato.

La seconda e ultima scena post-credits di Morbius ci mostra invece il protagonista in quello che è evidentemente un incontro prestabilito con l’Avvoltoio. Toomes dice a Morbius di essersi informato su di lui da quando è arrivato in questo universo, un evento fantastico con cui presume che l’Uomo Ragno abbia avuto a che fare. L’Avvoltoio dice a Morbius che quelli come loro dovrebbero formare una squadra per fare “del bene”. Morbius risponde che trova l’offerta interessante.

Morbius 2 si farà?

Date in particolare queste due scene post-credits, la Sony sembra aver voluto anticipare l’arrivo nel proprio universo legato a Spider-Man dei Sinistri Sei, sui quali già in passato si stava cercando di sviluppare un film. Si è dunque parlato per diverso tempo della possibilità di rivedere Morbius in dei progetti crossover con il Venom di Tom Hardy, il Blade di Mahershala Ali o lo Spider-Man di Tom Holland. Ad oggi non ci sono certezze su se e quando il personaggio tornerà, ma di certo ad oggi non si è parlato di un sequel diretto di Morbius.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in prima TV

È possibile fruire di Morbius grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Infinity Mediaset e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 19 settembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

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