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Berlino 2016: George Clooney, Tilda Swinton, Josh Brolin e…

Ecco le prime immagini direttamente dal Festival di Berlino 2016, la sessantaseiesima edizione della Berlinale che si svolgerà nella capitale tedesca dall’11 al 21 febbraio.

Ecco le immagini:

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Berlino 2016: “Meno surreale di Donald Trump”, i Coen presentano il loro Cesare

Nel giorno zero del Festival di Berlino 2016, sotto una pioggia copiosa e un freddo come sempre pungente, è Ave, Cesare dei fratelli Coen ad aprire le danze alla presenza dei due registi e di gran parte dello sterminato cast del film. Un lavoro eclettico all’estremo, surreale, che omaggia una romantica Hollywood anni ’50, ma attenzione a chiamarlo “nostalgico”. “Non possiamo certo definirci nostalgici, non abbiamo vissuto quella epoca” ha subito chiarito Joel Coen, “ci piaceva soltanto omaggiare un’idea di perfezione che avvolgeva quel tipo di produzioni, molto patinate, ma che è comunque lontana dal nostro modo di fare cinema.” Si parla di un’epoca in cui tutto era sopra le righe, artefatto ma allo stesso tempo molto umano, durante la quale non mancavano certo i problemi: il soggetto del film si basa proprio sulla vita di Eddie Mannix, un ’fixer’ pronto a risolvere qualsiasi problema, anche scatenato da incompatibilità fra registi e attori.

234915“Non abbiamo mai avuto grossi problemi con i nostri attori, nella nostra carriera. Non abbiamo avuto neanche bisogno di trattarli male, solo una volta ci siamo comportati in modo pessimo con Michael Stuhlbarg. Gli abbiamo detto che avrebbe avuto una parte in A Serious Man ma senza entrare nello specifico, se non fino a tre/quattro settimane prima dell’inizio delle riprese, siamo stati abbastanza cattivi.” Abbiamo parlato di un film surreale, con decine di attori magnifici autorizzati a rompere le righe e ad esagerare, secondo i registi però la vera surrealtà è altrove: “L’idea che Donald Trump possa guidare gli Stati Uniti, quello si che è surreale”. Chi invece non ha bisogno di etichette, poiché può essere qualsiasi cosa solo volendolo – dal cronista impegnato al giullare a comando – è George Clooney, nel film invischiato in un complotto comunista: “Se sono mai stato iscritto al partito della falce e del martello? Mi appello al quinto emendamento, no comment.”

hail_caesar_trailer_screenshot_-_h_2015_copyÈ solo la prima scintilla di un One Man Show, come di solito accade alle conferenze che vedono Clooney tra i partecipanti: “La vita è tutta un complotto, anzi vi rivelo una cosa sconvolgente: i Coen non sono affatto fratelli, sono in realtà cugini. Volete davvero che parli di loro? Che dire, è il quarto film che giro con loro ma non sono mai stato così libero di fare l’idiota, mi piace che mi prendano in giro. Se ho mai parlato bene di loro? Certamente dovevo essere ubriaco.” Pedina importante del cast del film anche Channing Tatum, che ci conferma attore sempre più versatile e convincente: “Se i Coen ti chiamano, tu rispondi di si subito, senza neanche leggere il copione. Infatti mi hanno ingannato, sulla sceneggiatura c’erano solo vaghi accenni alla scena in cui invece canto e ballo per 6 interminabili minuti, per fortuna ero in buone mani.

hail-caesar05-711x400Probabilmente lo rifarò, ma in un lontano futuro.” Che il risultato sia estremamente divertente per il pubblico è abbastanza obiettivo, ma com’è stato girarlo per Tilda Swinton e Josh Brolin? “È stato incredibilmente divertente girarlo, interpreto due gemelle frustrate che si sono gettate nel campo del giornalismo per farsi costantemente guerra, come potevo non divertirmi.” La vera ciliegina sulla torta è stata però affidata a Brolin: “Schiaffeggiare George in scena è stata una delle cose più divertenti della mia vita, una cosa che tutti – prima o poi – desiderano fare.” Povero Clooney.

Batman v Superman: l’epico poster IMAX

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Ecco l’epico poster IMAX di Batman v Superman Dawn of Justice in cui vedremo fronteggiarsi l’Uomo Pipistrello e l’ulitmo figlio di Krypton.

GUARDA IL FINAL TRAILER

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Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

The Divergent Series Allegiant: nuovi character poster

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Ecco i nuovo character poster di The Divergent Series Allegiant, con protagonisti Tris (Shailene Woodley), Quattro (Theo James), Peter (Miles Teller), Christina (Zoe Kravitz) e Caleb (Ansel Elgort).

The Divergent Series Allegiant, attesissimo terzo capitolo della saga di Divergent, sarà nelle sale italiane dal 9 marzo in anteprima mondiale, distribuito da Eagle Pictures, in collaborazione con Leone Film Group.

In The Divergent Series Allegiant, Tris (Shailene Woodley) e Quattro (Theo James) si trovano a dover fare i conti con la dolorosa verità appresa al termine di Insurgent: il sistema delle fazioni non era altro che un esperimento. I colpi di scena, però, non sono finiti: i due giovani decidono infatti di intraprendere un coraggioso viaggio nel mondo esterno, dove si imbattono in una misteriosa agenzia, il Dipartimento di Sanità Genetica, che rivelerà loro altre scottanti verità che finiranno per vanificare le loro convinzioni e cambiare il loro destino. Tris, Quattro, Caleb, Christina, Peter e gli altri si troveranno alle prese con il coraggio, la lealtà, il sacrificio e l’amore, e dovranno trovare la forza di abbattere il muro che li separa dalla verità. Oltre a Shailene Woodley e Theo James, The Divergent Series: Allegiant – diretto da Robert Schwentke – vede protagonisti Zoë Kravitz, Naomi Watts, Jeff Daniels, il Premio Oscar Octavia Spencer, Ray Stevenson, e Miles Teller.

Tutti i libri della serie bestseller scritta da Veronica Roth (oltre 500.000 copie vendute) sono pubblicati in Italia da De Agostini Libri, che per l’occasione riporta in libreria Divergent, Insurgent, Allegiant e Four in una nuova edizione limitata da collezione con preziose copertine metallizzate.

L’ultimo episodio dell’iconica franchise sci-fi sarà Ascendant, nei cinema nel 2017.

Nicholas Hoult e Kristen Stewart nel primo trailer di Equals

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L’abbiamo visto e recensito all’ultimo Festival di Venezia, adesso arriva il primo trailer di Equals, sci-fi distopico con Nicholas Hoult e Kristen Stewart.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Ecco il video:

Il film vede nel cast anche Guy Pearce e Jacki Weaver ed è stato scritto dallo sceneggiatore di Moon, Nathan Parker. Il film, lo ricordiamo, sarà una riproposizione moderna di 1984 di George Orwell, ambientato in un mondo in cui le emozioni sono state eliminate. Un collasso virale rischia però di riportarle a galla, e a farne l’esperienza saranno proprio i due protagonisti.Di seguito la trama di 1984: si tratta di uno dei più celebri romanzi di George Orwell, pubblicato nel 1949 ma scritto nel 1948 (il titolo è ottenuto invertendo le ultime due cifre del primo anno dell’ultima stesura).

È stato definito il romanzo distopico per eccellenza. l protagonista del romanzo, Winston Smith, è un membro subalterno del partito, incaricato di “correggere” i libri e gli articoli di giornale già pubblicati, cioè modificarli in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito; egli inoltre si occupa di modificare la storia scritta, contribuendo così ad alimentare la fama di infallibilità del Partito stesso. Apparentemente è un tipo malleabile, ma Winston in realtà mal sopporta i condizionamenti del partito e non riesce ad adeguare la propria mente al bispensiero. Accanto a lui agiscono altri due personaggi: Julia (della quale Winston è innamorato malgrado i divieti del partito), una giovane che si adatta al partito solo per convenienza, e O’Brien, un importante funzionario nel quale il protagonista vede una figura paterna. Nonostante il partito imponga la castità, Winston e Julia diventano amanti e decidono di collaborare con un’organizzazione clandestina, la Confraternita (Brotherhood): così ricevono da O’Brien un libro, Teoria e prassi del collettivismo oligarchico, il manifesto dell’organizzazione, che ne espone le ideologie. Arrestati, vengono interrogati proprio da O’Brien, che in realtà è un agente della psicopolizia, il cui fine è far penetrare in Winston, evidentemente refrattario al condizionamento sociopolitico del Socing, la tecnica del Bispensiero attraverso tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. Il tentativo riuscirà perfettamente, e Winston finirà così allineato al regime.

Batman v Superman: il final trailer del film

Ecco lo spettacolare trailer finale di Batman v Superman Dawn of Justice in cui vedremo fronteggiarsi l’Uomo Pipistrello e l’ulitmo figlio di Krypton.

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Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Johnny Depp diventa Donald Trump per Funny or Die

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Dopo tanti personaggi iconici della storia e della cultura pop, Johnny Depp si cimenta con un ruolo che senza dubio parà parlare di sè!

L’attore si è infatti prestato a interpretare Donald Trump nel nuovo film di Funny or Die.

Eccolo di seguito:

Lo Chiamavano Jeeg Robot: anteprima gratuita con il cast a Milano e Brescia

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Uscirà il 25 febbraio Lo Chiamavano Jeeg Robot, il primo film di Gabriele Mainetti che ha già raccolto consensi e ovazioni dalla critica e dal pubblico che è già riuscito a vederlo.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film gratis, in compagnia del cast (Claudio Santamaria, Luca Marinetti, Ilenia Pastorelli) e del regista.

Manda una e-mail a [email protected] specificando NOME COGNOME E CITTA’ per avere la possibilità di vincere un invito valido per 2 persone!

  • The Space Oden (Milano) 17 Febbraio 2016 – 20:00
  • Multisala Oz (Brescia) 18 Febbraio 2016 – 20:00

Seguiranno altre anteprime in tante altre città italiane, continuate a seguirci per saperne di più!

Ai link seguenti potete trovare la nostra recensione in anteprima e l’intervista a Claudio Santamaria.

Di seguito la trama del film: Enzo Ceccotti entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere un forza sovraumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’acciaio.

Single ma non troppo recensione del film con Dakota Johnson

Arriva oggi al cinema Single ma non troppo la nuova commedia un po’ sboccata e al femminile diretta da Christian Ditter (#ScrivimiAncora) e basata sull’omonimo romanzo di Liz Tuccillo, la mente dietro a Sex and the City e La verità è che non gli piaci abbastanza. Delle precedenti storie, entrambe adattate per il piccolo e grande schermo, Single ma non troppo riprende il punto di vista al femminile e i temi portanti, il sesso e le relazioni di coppia.

Esiste un modo giusto di essere single ed uno sbagliato, poi c’è Alice. E Robin. Lucy. Meg. Tom. David. New York City è piena di cuori solitari che cercano l’anima gemella, che sia la storia d’amore della vita, l’avventura di una sera o una relazione a metà strada tra le due. E tra flirt via sms e storie senza domani, queste persone hanno tutte bisogno di imparare a essere single, in un mondo in cui la definizione di amore è in continua evoluzione.

Single ma non troppo: il film

Single ma non troppo è la storia, già vista, di una ragazza che cerca se stessa, che attraverso vicende piuttosto scontate e momenti straordinariamente esilaranti (solo grazie a Rebel Wilson), giunge a un assunto leggermente innovativo, non inaspettato ma sicuramente costruttivo, che non conclude il viaggio della protagonista per forza e necessariamente nella riconosciuta superiorità di una donna “accoppiata” piuttosto che di una single. Il film, nella sua elementare semplicità fa anche di più: spiega che non c’è una strada giusta, che non ci sono soluzioni esatte per tutti, soprattutto quando si parla di vita e di amore, e se per alcuni l’anima gemella è un completamento, per altri imparare a stare da soli è la cosa più importante e l’amore può essere, in prospettiva, solo una cosa bella che si aggiunge a un’autosufficienza già guadagnata.

Single ma non troppo

Protagonista del film è Dakota Johnson, che purtroppo non riesce nemmeno per un attimo a intrattenere lo spettatore. Lo sguardo trasognato e le movenze impacciate rendono il personaggio appena tollerabile e confermano le scarsissime doti di questa giovane attrice che sicuramente però farà strada. Controparte rock e scatenata è Rebel Wilson, nei panni della libertina e sboccata Robin. I ruoli comici si addicono particolarmente a questa giovane attrice che non teme rivali. Completano il cast la solita Leslie Mann e un cast più o meno noti di bellissimi e giovani volti, impossibili da incontrare nella stessa vita.

Il punto forte del film resta la città, una New York viva a satura di colori e giovinezza, un posto che sembra magico, rappresentato non solo nei suoi scorci caratteristici ma anche nei suoi vicoli e balconi più insoliti. Peccato che la narrazioni sia slegata e spesso si areni su se stessa, dando del film un’apparenza raffazzonata e poco attenta.

Mancano la spregiudicatezza di Sex and The City e il “crudo” realismo de La Verità è che non gli piaci abbastanza.

Il caso Spotlight e The Danish Girl per Sala Bio

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Con l’avvicinarsi della cerimonia di premiazione degli Oscar 2016, la prossima settimana Sala Bio raddoppia e propone al pubblico milanese del Cinema Colosseo le attesissime anteprime in lingua originale e sottotitolate di due film che hanno fatto incetta di nomination.

Martedì 16 febbraio si comincia con IL CASO SPOTLIGHT, il film diretto da Tom McCarthy sulla storica inchiesta giornalistica del Boston Globe vincitrice del Premio Pulitzer che nel 2002 ha rivelato la copertura sistematica da parte della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali.

Il film, interpretato da un cast d’eccezione in cui figurano, tra gli altri, Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams e Stanley Tucci, è candidato a 6 premi OscarÒ, tra cui quelli come Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura Originale. Il caso Spotlight sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 18 febbraio da Bim Distribuzione.

Mercoledì 17 febbraio invece sarà la volta dell’anteprima di THE DANISH GIRL, il nuovo film del regista premio Oscar Tom Hooper (Il Discorso del Re, Les Misérables) sulla commovente storia d’amore ispirata dalle vite degli artisti Einar e Gerda Wegener, il cui lavoro e matrimonio sono travolti dalla scelta di Einar di intraprendere la pionieristica scelta di diventare la prima transessuale al mondo, Lili Elbe.

Il film è candidato 4 premi Oscar, tra cui quello come Miglior Attore protagonista per Eddie Redmayne e quello come Miglior Attrice Protagonista per Alicia Vikander. The Danish Girl sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 18 febbraio da Universal Pictures.

Martedì 16 febbraio, ore 21.00

Il caso Spotlight

di Tom McCarthy

(USA / 2015 / 128’)

La storia del team di giornalisti investigativi del Boston Globe soprannominato Spotlight, che nel 2002 ha sconvolto la città con le sue rivelazioni sulla copertura sistematica da parte della Chiesa cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, in un’inchiesta premiata col premio Pulitzer. Quando il neodirettore Marty Baron arriva da Miami per dirigere il Globe nell’estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent’anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un’istituzione com la Chiesa cattolica a Boston, il caporedattore del team Spotlight, Walter “Robby” Robinson, i cronisti Sacha Pfeiffer e Michael Rezendes e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll cominciano a indagare sul caso.

Uscita: 18 febbraio (Bim Distribuzione)

Mercoledì 17 febbraio, ore 21.00

THE DANISH GIRL

di Tom Hooper

(Regno Unito, Belgio, USA / 2015 / 119’)

Basato sul libro di David Ebershoof, The Danish Girl è la straordinaria storia d’amore ispirata alle vite di Lili Elbe e Gerda Wegener – interpretati dal premio Oscar Eddie Redmayne (La Teoria del Tutto) e Alicia Vikander (Ex Machina) – e diretto dal premio Oscar Tom Hooper. La carriera e la storia d’amore tra Lili e Gerda si evolve, mentre i due navigano nel rivoluzionario viaggio intrapreso da Lili per diventare pioniera dei transgender.

Uscita: 18 Febbraio (Universal Pictures)

Gods of Egypt: ecco il trailer ufficiale italiano

Ecco il trailer ufficiale italiano di Gods of Egypt, il prossimo film di Alex Proyas con protagonisti Gerard Butler e Nikolaj CosterWaldau nei panni, rispettivamente, Set e Horus.

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Gods of Egypt è diretto da Proyas e si basa su una sceneggiatura scritta da  Proyas, insieme a  Matt Sazama e Burk Sharpless.

Trama: Magico, mostri, dei e follia regnano nei palazzi e nelle piramidi della valle del Nilo in questo film action d’avvenura ispirato alla mitologia classica dell’Egitto. Con la sopravvivenza del genere umano in bilico, un eroe inaspettato intraprende un emozionante viaggio per salvare il mondo e salvare il suo vero amore. Set (Gerard Butler), lo spietato dio delle tenebre, ha usurpato il trono d’Egitto, facendo precipitare l’impero, una volta pacifico e ricco, in caos e conflitti. Con pochissimi ribelli eroici che si contrappongono al selvaggio governo di Set, Bek (Brenton Thwaites), un mortale audace e provocatorio, arruola l’aiuto del potente dio Horus (Nikolaj CosterWaldau) in un’improbabile alleanza contro il signore del male. Dato che la loro battaglia mozzafiato contro Set e i suoi scagnozzi ha luogo nell’aldilà, sia gli Dei che i mortali devono superare prove di coraggio e di sacrificio se sperano di prevalere nello spettacolare scontro finale.

La data di uscita nelle sale cinematografiche di Gods of Egypt è prevista per il 12 febbraio 2016.

Uscite al cinema dell’11 febbraio 2016

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L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo di Jay Roach: Negli anni 40, Dalton Trumbo (Bryan Cranston) è uno tra gli sceneggiatori più pagati al mondo e scrive i testi di pellicole classiche di Hollywood. Presenza fissa nella scena sociale hollywoodiana, schierato con i sindacati e attivo politicamente per il riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione, Trumbo, insieme ai suoi colleghi, è chiamato a testimoniare di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane nell’ambito dell’ampia indagine sulle attività comuniste negli Stati Uniti. Trumbo si rifiuta di rispondere alle domande della Commissione: per questo motivo riceve una condanna con arresto in una prigione federale che gli causa, tra le altre cose, anche l’ostilità della potente giornalista anti comunista Hedda Hopper (Helen Mirren). Nei successivi tredici anni, tutte le più importanti produzioni di Hollywood si rifiutano di far lavorare Trumbo, per paura d’essere associate alle sue opinioni politiche, percepite come estremiste. Costretto a vendere la sua casa ed emarginato da amici, colleghi e vicini, Trumbo fatica per mantenere la sua famiglia, scrivendo per lo più film a basso costo, sotto falso nome.

Zoolander 2 di Ben Stiller: È stato il modello più famoso al mondo. Le sue espressioni hanno cambiato radicalmente il mondo della moda. Ora Derek Zoolander deve tornare nel mondo dell’alta moda per salvare le popstar del mondo in Zoolander 2.

Milionari di Alessandro Piva: Ascesa e caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua famiglia, scissa tra l’aspirazione a una vita borghese e le pulsioni profonde della sopraffazione. Trent’anni di storia di una delle città più belle e discusse del mondo, il sogno di un ragazzo che si fa travolgere dalla brama di un potere fine a se stesso, per diventare l’incubo di un uomo e di chi gli vive accanto.

Mózes, il pesce e la colomba di Virág Zomborácz: Il giovane protagonista, l’insicuro Mózes, è assillato dal fantasma del padre appena morto, un pastore protestante autoritario e ingombrante. Il tema della morte, dell’elaborazione del lutto, del disagio psichico e del rapporto genitori-figli viene raccontato con profondità e allo stesso tempo con ironia e leggerezza: Mózes porterà a termine le opere lasciate in sospeso dal padre per liberarsi del suo fantasma, riconciliandosi con la figura genitoriale, dopo aver tentato di scacciare la scomoda presenza con tentativi bizzarri e alleati strampalati. Il tutto all’interno di una famiglia ultra-tradizionale, in un piccolo e un po’ bigotto villaggio ungherese.

Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese: Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio nella nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Perfetti sconosciuti è un film dove tutto è il contrario di tutto, dove ognuno può raccontare la sua esperienza, può fissare dei confini tra cose giuste e sbagliate, corrette e scorrette, disdicevoli o no, parlando di vite segrete, di quello che non possiamo o non vogliamo raccontare. Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Parte così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo.

Single ma non troppo di Christian Ditter: Esiste un modo giusto di essere single ed uno sbagliato, poi c’è Alice. E Robin. Lucy. Meg. Tom. David. New York City è piena di cuori solitari che cercano l’anima gemella, che sia la storia d’amore della vita, l’avventura di una sera o una relazione a metà strada tra le due. E tra flirt via sms e storie senza domani, queste persone hanno tutte bisogno di imparare ad essere single, in un mondo in cui la definizione di amore è in continua evoluzione. Di una cosa possiamo essere certi: andare a letto di qua e di là nella città che non dorme mai non è mai stato così divertente.

The End of the Tour di James Ponsoldt: Il film porta al cinema un ritratto intimo e complesso dello scrittore David Foster Wallace, una delle stelle della letteratura americana e mondiale dei nostri anni, morto suicida il 12 settembre del 2008. Il libro di Lipsky, da cui il film è tratto, è la cronaca di cinque giorni da lui trascorsi assieme a DFW mentre era in giro per gli Stati Uniti per un tour di reading del suo “Infinite Jest”, e The End of the Tour lo adatta aggiungendoci anche alcuni spunti dalla biografia ufficiale dello scrittore, “Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi” (Einaudi), firmata dal giornalista del New Yorker D.T. Max.

The End Of The Tour: recensione del film su David Foster Wallace

Alla Festa del Cinema di Roma 2015 è stato presentato The End of the Tour, film di James Ponsoldt, un preciso ritratto dello scrittore David Foster Wallace tragicamente scomparso nel 2008. La storia è tratta dal libro autobiografico “Come diventare se stessi” di David Lipsky, che nel 1996 si ritrovò a passare 5 giorni in compagnia di Wallace durante l’ultima tappa del tour promozionale di Infinite Jest, per raccogliere materiale per un intervista per il Rolling Stones.

Ad interpretare il novellista americano troviamo Jason Segel, al suo primo grande ruolo drammatico, che con bandana e look trasandato si trasforma alla perfezione distaccandosi dal suo famoso personaggio televisivo. A guidarci all’interno della vita dello scrittore, Jesse Eisenberg che porta in scena il giornalista Lipsky, un giovane nervoso, preciso e molto ambizioso. Joan Cusack, Anna Chlumsky, Mamie Gummer e Mickey Summer completano il cast.The End of the tour recensione

Un duetto continuo, uno scambio di parole e emozioni. Lento, pensato ma spontaneo, molto intelligente: il discorso tra Lipsky e Wallace è il vero protagonista della storia. Se si pensa che, tutto quello che esce dalla bocca di Jason Segel è stato realmente detto nel ’96 da Wallace (il libro di Lipsky è basato proprio sulle trascrizioni dell’intervista, quindi nessuna “attualizzazione” è stata fatta e si spera nessuna manipolazione in fase di stesura della sceneggiatura) si rimane a bocca aperta. Grazie a gli appunti di Lipsky si scoprono le manie, le debolezze e le passioni di Wallace: la persona dietro lo scrittore.

Ponsoldt dirige un film intimista, senza troppe pretese, ma che intrattiene e mai annoia su due menti simili ma anche molto distanti. Un film che di certo non deluderà i lettori di uno degli scrittori più influenti degli ultimi 20 anni.

Theo James sexy testimonial di Hugo Boss [foto]

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Just Jared ha pubblicato in esclusiva le nuove immagini della campagna Hugo Boss con testimonial l’affascinante Theo James, che vedremo presto in The Divergent Series – Allegiant.

Zoolander 2: recensione del film di e con Ben Stiller

Sono passati quindici anni dall’uscita di Zoolander, il film di Ben Stiller che non aveva sconvolto all’uscita in sala ma che è riuscito negli anni a diventare un cult di genere grazie ai suoi personaggi sopra le righe e le battute esilaranti conosciute da tutti. E allora l’attore e regista ci riprova con Zoolander 2: stessa formula, stessi personaggi vincenti, location diversa e ancora più egocentrismo. Sì perché se nel 2001 la vanità estrema di Derek e Hansel poteva essere collegata principalmente al mondo della moda, nel 2016 trova tutto un nuovo significato in una società sempre con il telefono in mano per fare il selfie perfetto, anzi… Zelfie!

Zoolander 2: ritorna la magnum di Derek Zoolander

In questo secondo capitolo al cinema dall’11 Febbraio, scritto e diretto da Stiller insieme agli amici Justin Theroux, Nicholas Stoller e John Hamburg, ritroviamo il nostro stupidissimo modello Derek Zoolander (Ben Stiller) totalmente perso e dimenticato dal mondo della moda. Troverà la forza di ricominciare a calcare le passerelle grazie ad una minaccia che lo porterà fino a Roma insieme al collega Hansel (Owen Wilson) e all’agente dell’Interpol Valentina Valencia (Penelope Cruz). Dopo aver sventato l’attentato al Primo Ministro della Malesia in Zoolander, la spy-comedy torna a farla da padrona anche qui quando un complotto mette a rischio altre vite.

Zoolander 2

Girato quasi interamente a Roma, Zoolander 2 regala una bellissima panoramica della città eterna, sempre piena di vecchie ‘500 e paesaggi romantici, ma meno “paesana” di come l’hanno descritta altri registi prima di Stiller (vedi Woody Allen o Ryan Murphy), ambientando certe scene chiave in luoghi meravigliosi come Le Terme di Caracalla e ville storiche.

Anche se sono passati tanti anni, Ben Stiller e Owen Wilson sono rientrati perfettamente nei panni stretti e lucenti dei due super modelli, strappando diverse risate con riferimenti al loro passato e, insieme a Penelope Cruz, formano una squadra ben oliata. Esilarante come sempre Will Ferrell, che con il suo Mugatu e le sue battute taglienti colpisce e affonda diversi personaggi, e Kristen Wiig, quasi irriconoscibile sotto diversi strati di trucco, che ci offre un’esibizione magistrale che meriterebbe di essere vissuta in versione originale.

Se nel primo film la sorpresa maggiore fu vedere David Bowie come arbitro nella scena della Walf Off, in Zoolander 2 sarà difficile tenere il conto dei volti noti che si sono prestati al sequel in una continua passerella veloce, una sorta di vetrina dell’apparire, come è il mondo della moda in fin dei conti. Viaggiando sempre sopra alle righe con una comicità demenziale ben studiata, Zoolander 2 non deluderà i fan e se ne farà sicuramente di nuovi attirati da Justin Bieber nel cast. Se invece il primo film non vi strappava nemmeno una risata, risparmiate i soldi del biglietto.

Zoolander 2

Deadpool 2: parlano gli sceneggiatori, Cable in arrivo?

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Rhett Reese e Paul Wernick, sceneggiatori di Deadpool, sono stati incaricati di scrivere anche la sceneggiatura del sequel del film hanno parlato del lavoro che li aspetta e soprattutto di quello che troveremo nel secondo film.

In merito a Cable e Siryn, hanno dichiarato: “Sì, assolutamente. Penso che questi due personaggi siano vicini al cuore dei fan di Deadpool e che se saremo così fortunati da avere dei sequel potremo esplorarli come si deve. Se dovessimo avere l’ok a più film, Cable sarà sicuramente uno di quelli che comparirà.”

Ma parlando di Cable è inevitabile citare anche la X-Force, il cui progetto adesso è una priorità per Ryan Reynolds. “La X-Force è amata da tutti, e Deadpool ne è un pezzo importante. Ci piacerebbe davvero portarla nell’universo X.”

Che ve ne pare?

Fonte: CBM

Thor Ragnarok: un possibile spoiler sul destino di Heimdall

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Le uniche cose certe di cui siamo al corrente in merito a Thor Ragnarok sono relative alla presenza, nel film, dell’eroe del titolo e di Bruce Banner/Hulk. Tutti gli altri personaggi che potremo ritrovare o incontrare perla prima volta rientrano nella sfera indefinita della congettura, dal momento che non ci sono ancora nomi ufficiali legati al film, se non quello della villain Cate Blanchett che dovrebbe interpretare Hela.

Ebbere secondo Latino Review, sarà proprio Hela a causare la morte del migliore amico di Thor, Heimdall, scatenando una serie di conseguenze tra cui l’ira del Dio del Tuono. Il custode dei cancelli però potrebbe tornare nella seconda parte del film, quando l’esercito di morti di Hela stessa se la vedrà con le Valkyrie.

Ovviamente si tratta di congetture non confermate e per le quali avremo una smentita o una conferma nei prossimi mesi.

Che ne pensate?

Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel film torneranno, confermati per adesso, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Cate Blanchett, Jaimie Alexander, Mark Ruffalo e Anthony Hopkins.

La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Guardians of the Galaxy Vol. 2: la Gemme dell’Infinito non faranno parte della storia

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Nonostante il ruolo chiave che hanno avuto nel primo film, le Gemme dell’Infinito non faranno parte della storia di Guardians of the Galaxy Vol. 2. A dichiararlo è James Gunn in persona che ribadisce anche un’altra importante assenza dal sequel della fortunatissima space opera di casa Marvel.

Thanos non ci sarà nel film, credo che sarà piuttosto impegnato altrove in preparazione di una certa guerra – ha detto Gunn – inoltre abbiamo altri pesci da friggere in Guardians of the Galaxy Vol. 2. Non avremo molto a che fare con le Gemme dell’Infinito. Credete sia uno spoiler? No in realtà è un dettaglio di pocaimportanza.”

Che ne pensate? Che vi aspettate dal secondo film sui Guardiani?

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In Guardiani della Galassia Volume 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper. Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Bruce Wayne è pronto alla guerra nella nuova foto di Batman v Superman

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L’ultima volta che abbiamo visto il Bruce Wayne di Ben Affleck, è stato nell’ambito dello spot della Turkish Airlines, in occasione del Super Bowl. Ma il Mr. Wayne che incontriamo nella nuova foto da Batman v Superman Dawn of Justice è molto diverso. Il sorriso affascinante dell’uomo più ricco di Gotham ha lasciato il posto alla maschera di rabbia e sofferenza di un uomo pronto a sfidare la divinità venuta da Krypton.

Nella gallery la nuova immagine di Wayne/Affleck:

GUARDA IL TRAILER

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Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Berlino 2016: i Coen e Ave Cesare! tagliano il nastro di partenza

Comincia oggi, 11 febbraio, la sessantaseiesima edizione del Festival di Berlino, la kermesse cinematografica continentale per eccellenza, che all’inizio dell’anno cinematografico comincia a sfoderare i titoli e i nomi che ci accompagneranno per tutta la durata dei prossimi 12 mesi di cinema.

Taxi Theran e The Club ci hanno seguiti per tutto lo scorso anni, mentre la migliore attrice dell’edizione 2015, Charlotte Rampling per 45 anni, concorre adesso agli Oscar 2016 come migliore protagonista femminile.

berlino 2016Insomma un altro grande anno di cinema si apre oggi a Berlino 2016 e ad inaugurare la prima serata del festival ci saranno i Fratelli Coen con Ave Cesare!, e con loro una parata di stelle di prim’ordine. Da George Clooney a Scarlett Johansson, passando per Josh Brolin, Tilda Swinton e Ralph Fiennes, sono tutti attesi all’ombra dell’Orso per aprire le danze di un nuovo festival (e di un nuovo anno) all’insegna del cinema.

Nella giuria ufficiale del Festival di Berlino 2016, presieduta da Meryl Streep, figurano: Alba Rohrwacher, Clive Owen, l’attore tedesco Lars Eidinger, la filmaker polacca Malgorzata Szumowska, il critico inglese Nick James e la fotografa francese Brigitte Lacombe.

Deadpool: quattro Mondo Poster per il film con Ryan Reynolds

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Ecco quattro bellissimi Mondo Poster per Deadpool, film con protagonista Ryan Reynolds che arriverà in sala il prossimo 18 febbraio.

Guarda il secondo trailer del film

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Il primo film in stand-alone dedicato al mercenario chiaccherone promette un’ enorme dose di politicamente scorretto pronta ad abbattersi sul pubblico all’uscita in sala, il 4 Febbraio. “Questo film funziona tranquillamente all’interno dell’universo X-Men” ha dichiarato Reynolds ad Empire, “ma non per questo include la sensibilità dei film dedicati ai mutanti. È come prendere un personaggio degli X-Men, imbottirlo di LSD e rispedirlo su schermo.”

A proposito di X-Men: chi ha visto il trailer avrà notato che la presenza dei mutanti su schermo sarà decisamente corposa. Andre Tricoteux sostituisce Daniel Cudmore nei panni di Colossus, ed appare nella nuova immagine rilasciata da empire pochi minuti fa a fianco di un Deadpool che pare intento a rompere la quarta parete.

Vi ricordiamo che in  Deadpool ci sono confermati con Ryan Reynolds anche Morena Baccarin, T.J. Miller, Ed Skrein, Gina CaranoDeadpool è scritto da Paul Wernick e Rhett Reese, diretto da Tim Miller e sarà nei cinema USA dal 12 febbraio 2016.

Alien Covenant: Danny McBride in trattative

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The Wrap informa che Danny McBride è intrattative per unirsi al cast di Alien Covenant, sequel di Prometheus che vedrà Ridley Scott tornare nello spazio profondo a raccontare di alieni e Xenomorfi. Se l’attore dovesse firmare, si unirà al cast composto già da Michael Fassbender, che torna nei panni dell’androide David, e di Katherine Waterston, che invece sarà la protagonista femminile del film.

Ridley Scott dirigerà il film che vedrà protagonista Michael Fassbender con un breve cameo di Noomi Rapace e con la new entry Katherine Waterson, nel ruolo per ora misterioso di Daniels. Nel film vedremo anche lo Xenomorfo in tutte le sue forme e stadi di crescita.

Di seguito la trama ufficiale:

Ridley Scott ritorna nell’universo da lui creato in Alien con Alien: Covenant, il secondo capitolo della trilogia prequel iniziata con Prometheus e che si collegherà direttamente all’opera di fantascienza del 1979.

Diretta verso un pianeta remoto ai confini estremi della galassia, la ciurma della navicella Covenant scopre un presunto paradiso inesplorato che in realtà è un mondo oscuro e pericoloso. L’unico abitante è il “sintetico” David (Michael Fassbender), sopravvissuto della fallimentare spedizione Prometheus.

Wonder Woman: ecco quando inizieranno le riprese in Italia, primi casting!

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Come molti di voi già sapranno Wonder Woman sarà girato anche in Italia, in Basilicata. Ebbene oggi apprendiamo che il film attualmente in lavorazione a Londra, una volta ultimate le riprese in Inghilterra si sposterà in Italia. Questo dovrebbe accadere nel mese di Aprile.

Ma non è tutto sappiamo che casting sono già in corso per cercare attrici per interpretare il ruolo di “Amazzone”. Inoltre sappiamo che si cercano donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni, eleganti, magre, naturali, di diverse etnie, con un’altezza di almeno 174 centimetri. E’ preferibile che si presentino al casting donne vestite con abiti attillati, tipo leggings e canotta, per valutare se possono interpretare il ruolo richiesto. Le riprese inoltre sono confermate a Matera, già set hollywoodiano per Mel Gibson The Passion of Christ. 

Sembra inoltre che il film si intitoli “Nightingale”, forse il nome fittizio della produzione.

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wonder-womanWonder Woman è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Vi ricordiamo che il film verrà diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonisti Gal Gadot e Chris Pine. Wonder Woman arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Via SLive

Sonic the Hedgehog: film in arrivo, nuovi dettagli!

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Arrivano oggi nuovi aggiornamenti sul film Sonic the Hedgehog, il noto franchise videoludico targato SEGA Group. Infatti il CEO di SEGA, Hajime Satomi ha confermato che il progetto è ancora in sviluppo nonostante il primo annuncio sia datato 2014. Ma no è tutto perché ha anche rivelato che film dovrebbe arrivare nel 2018 grazie a Sony Pictures Entertainment:

“SEGA sta attualmente pianificando con Sony Pictures per creare un film ibrido in animazione e live-action  ‘Sonic the Hedgehog’ prevista per ill 2018,” ha confermato Satomi. “Con questa produzione/animazione CG, vorremmo espandere il nostro business in altre aree di intrattenimento al di là dei progetto nel quale siamo attualmente coinvolti.”

Sonic the Hedgehog è un vero e proprio brand della storia dei giochi dato che ha venduto 1 miliardo e 140 milioni di copie nella sua storia.

Via io9

Star Wars Episodio VIII: iniziate le riprese del film e …

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Mentre la Walt Disney Company rende noto gli utili di redditività di Star Wars, oggi il CEO Bob Inger ha confermato che le riprese di Star Wars Episodio VIII sono ufficialmente iniziate. Ma non è tutto, dato che Inger ha anche rivelato che lo sviluppo di Star Wars Episodio IX è già in corso.

Le riprese di Star Wars: Episodio VIII, il prossimo capitolo della saga leggendaria sono appena iniziate e che sarà nelle sale a Dicembre 2017. Mentre la pre-produzione di Episodio IX, previsto per il 2019, è iniziata.”

Star Wars Episodio VIII sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. In Star Wars Episodio VIII  torneranno Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Adam Driver, Carrie Fisher, Mark Hamill, Domhnall Gleeson e Gwendoline Christie. 

Via CS

L’ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo: recensione del film con Bryan Cranston

Anche la più luminosa e rappresentativa delle Democrazie, se minacciata, può generare orrori contro i diritti del cittadino e della persona in generale, e trasformarsi negli stessi mostri che tenta di combattere. È quello che è accaduto all’indomani della Seconda Guerra Mondiale negli Stati Uniti e più precisamente a Hollywood. Le liste nere, il maccartismo, l’esigenza di essere fedeli ai propri ideali e la paura rossa sono il cuore di L’ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo, film diretto da Jay Roach e interpretato da un sublime Bryan Cranston nei panni del protagonista.

La pellicola ripercorre tutta la vicenda umana e professionale di Trumbo, sceneggiatore hollywoodiano segnalato nelle liste nere, incarcerato e costretto a scrivere sotto falso nome alcune delle sceneggiatura più famose della storia del cinema, come quella di Vacanze Romane o quella de La più grande corrida, entrambe premi Oscar attribuiti a un prestanome (nel secondo caso inesistente).

L’ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo di Roach, alla sua prima prova con il registro drammatico, si fonda sull’intrecciare la vicenda umana di Trumbo con quella professionale, entrambe saldamente legate perché condizionate reciprocamente dagli ideali del protagonista, soggetto scomodo a Hollywood che ha pagato per molti dei suoi colleghi un prezzo che solo alla fine della sua vita gli è stato scontato. Un film di scrittura che si muove agilmente sulla sceneggiatura firmata da John McNamara e basata sul romanzo Dalton Trumbo di Bruce Cook.

L'ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo

Ma una sceneggiatura solida non può nulla senza il volto, il corpo, la voce di un grande interprete, e il film di Roach si avvale di uno dei più grandi, Bryan Cranston. Dopo una carriera di ruoli minori, anche comici, l’avvento della serie AMC Breaking Bad ha conferito a Cranston una gravitas cinematografica tutta nuova, gettando una grande luce su questo straordinario camaleonte che fonda le sue interpretazioni non tanto sull’immedesimazione fisica quanto sulla trasposizione dell’essenza del carattere, del personaggio, sul grande schermo. A livello cinematograficamente narrativo, il film si arena nella parte centrale, trainato a gran forza dal protagonista che, in un finale emozionante e paradossalmente inaspettato, è il vero vincitore morale di una caccia alle streghe che ha funestato Hollywood per parecchi, troppi decenni.

Il punto forte de L’ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo sta tutto nel racconto attraverso gli occhi di un personaggio che ha subìto gli effetti della paura e della follia, mascherata da patriottismo, che la stessa liberale America ha saputo produrre. Una storia vera e spaventosa, che sembra terribilmente attuale in un momento storico in cui la guerra si combatte istillando il terrore nel cuore dell’avversario e l’amico si trasforma in nemico senza che ci sia la possibilità di rendersene conto.

10 cose che forse non sapete sul Batman di Tim Burton

Ecco dieci curiosità poco note sul leggendario film dedicato all’Uomo Pipistrello, il Batman di Tim Burton del 1989, interpretato da Michael Keaton nei panni del protagonista e da Jack Nicholson in quelli del leggendario Joker.

Kevin Smith ha contestato la fedeltà al fumetto del film

Kevin SmithKevin Smith è stato trai contestatori del film, in merito alla fedeltà al testo originale. Tim Burton in una chiacchierata con Smith stesso ammise che non era un fan del fumetto e Smith dal canto suo dichiaro: “Beh credo che ora è spiegato del perché di Batman”. Poi si scoprì che in realtà Burton non ha mai letto quel fumetto perché da bambino soffriva di dislessia, disturbo che gli impediva di leggere fumetti.

Ha spesso dichiarato che tempo dopo fu catturato dalle immagini e dalla mitologia di Batman, anche se non l’ha ben compresa fino all’uscita di “The Killing Joke” di Alan Moore.

Robin Williams fu vicino ad interpretare il ruolo di Joker

Robin WilliamsFin dall’inizio Jack Nicholson è stata la prima scelta per il ruolo di Joker sia di Tim Burton che dello Studios ma quando l’attore era in forse, lo studios stava per affidare il ruolo a Robin Williams.  Poco tempo dopo la notizia spinse Jack Nicholson ad accettare immediatamente il ruolo, portando lo studios a scaricare di fatto Robin Williams

La cosa portò lo studios a rovinare il rapporto professionale con Robin Williams, al tempo una delle più redditizie star in ascesa. Tempo dopo la Warner Bros offrì il ruolo di The Riddler in Batman Forever ma l’attore rifiutò la parta ancora offeso. Williams non tornò a lavorare con lo studio fino a che non ricevette delle scuse per quanto accaduto all’epoca del Batman di Tim Burton. Tempo dopo l’attore ritornò a lavorare con lo studios.

 Jack Nicholson si addormentò sulla sedia del trucco

Jack NicholsonDurante le riprese  Jack Nicholson si addormentava spesso sulla sedia del trucco, aneddoto rivelato da Michael Keaton. L’attore veniva sottoposto a due ore e mezza di trucco al giorno per essere Joker. 

Inoltre sembra che per contratto Jack Nicholson non era obbligato ad essere sul set prima delle 10. Durante il trucco gli venivano messi 355 strati di silicone adesivo. 

 

La genesi del film all’Università

Michael UslanNel 1971, il fan della DC, professor Michael Uslan fondò il primo corso di studio sui fumetti all’università dell’Indiana. Poco tempo dopo lasciò l’università per assumere un incarico presso la DC Comics.

Nel 1979, Uslan acquistò i diritti cinematografici di Batman dalla DC Comics. Lui e il produttore di film Benjamin Menker iniziarono lo sviluppo del film insieme sulla riscoperta di una storia più oscura e cupa rispetto a quella ideata da Bob Kane e dal co-creatore di Batman Bill Finger concepita nel 1930. 

Lo script però fu rifiutato da molti studi cinematografici, compreso Universal Studios e Columbia Pictures, perché desideravano una versione del film molto più simile alla famosa serie TV degli anni 60′. Fortunatamente, la Warner Bros. tempo dopo acquistò i diritti di Batman. Uslan  da allora è ancora produttore esecutivo per i film di Batman, compreso l’ultimo Batman v Superman: Dawn of Justice.

Il talento comico di Michael Keaton

Batman Michael KeatonAll’epoca Michael Keaton era più conosciuto per le sue commedie e la sua comicità che per essere un attore drammatico. Ma la vena comica dell’attore ha contribuito a dare più dimensionalità al personaggio.

Ad esempio nella scena tra Bruce Wayne e Vicki Vale fu di keaton l’idea di farli sedere a distanza l’uno dall’altra, particolare da cui scaturì la battuta “Non credo di essere stato in questa stanza prima”.

Sean Young doveva interpretare Vicki Vale

Blade RunnerQuando l’attrice Sean Young è stata lanciata come Vicki ma durante le prime riprese del film si ruppe la clavicola in una scena a cavallo con Michael Keaton, scena che fu poi tagliata dallo script. 

Tim Burton aveva molte altre opzioni, ma spinse per ottenere la giovane Michelle Pfeiffer per interpretare il ruolo. L’unico problema era che lei e Michael Keaton all’epoca erano coinvolti in una relazione. Per questa ragione decise che forse sarebbe stato un po’ un problema quindi Burton accettò il consiglio del produttore Jon Peters che gli aveva suggerito Kim Basinger che accettò il ruolo immediatamente. 

Successivamente Tim Burton ritornò a pensare a Michelle Pfeiffer  che la scelse nel sequel per interpretare Catwoman.

Un giovane Tim Burton dirige Batman

Batman Tim Burton

Quando Tim Burton diresse il film era molto giovane e alle spalle aveva solo un paio di film. In una scena Jack Palance non rispose all’azione chiamata dal regista che subito si irritò con la star di Hollywood, per poi scoprire che in realtà l’attore era parzialmente sordo e non aveva sentito l’azione.  

L’attore infastidito disse: “Ho fatto più di 100 film, tu quanti nei hai fatto?” l’aneddoto è stato reso noto da Burton stesso che dichiarò di non aver mai dimenticato quel momento ed è stato molto felice di avere un attore del calibro di Jack Palance.  

Il vero nome del JOKER

Jack Nicholson JOKERCome molti di voi sapranno, JOKER non ha un vero nome nei fumetti, ed il suo anonimato spesso svolge un ruolo importante nel fumetto di Batman. Per il film i creatori si sono riuniti per trovargli un nome che poi fu quello di  “Jack Napier“.

Il nome è un gioco della parola che deriva da “Jackanapes”, termine inglese medioevale per definire un uomo stupido che sembrava apprezzato da una scimmia.

Il nome è però anche un omaggio all’attore britannico Alan Napier ed era conosciuto per aver interpretato il maggiordomo Alfred nella serie con Adam West. 

 

Robin era presente nello script originale del film

The Flying GraysonsRobin era presente nello script originale e dovevano fare un’apparenza nella scena della sfilata come i The Flying Graysons. In quella scena il Joker uccideva John e Mary lasciando orfano il piccolo Dick,  personaggio che poi sappiamo diventerà Robin. 

Allora il ruolo era stato offerto al 19enne Kiefer Sutherland, ma la scena fu poi tagliata dallo script. La sequenza animata con gli storyboard originali è presente in una Special Edition in DVD del film. 

Bob Kane, creatore di Batman doveva apparire in un cameo

Bob Kane MichellePfeifferBob Kane, creatore di Batman, è stato consulente creativo della produzione. Kane doveva fare un cameo nel film. Purtroppo durante le riprese si è ammalato e non ha potuto prendervi parte.

La scena in questione doveva essere quando Alexander Knox entra nella sala stampa e un giornalista gli dà uno schizzo di Batman (come pipistrello) in un abito a righe. Quello schizzo è stato disegnato e firmato da Kane stesso. Avrebbe dovuto essere il fumettista che realizza quel disegno. Più tardi però Kane comparirò nel sequel del film, Batman Forever.

Da Topolino a Judy: lo stereotipo animalesco alla Disney

Topolino, Bugs Bunny, Picchiarello e Spongebob hanno tutti qualcosa in comune: sono “funny animals”. Con questo termine nel mondo dell’animazione e dei comics si indicano gli animali antropomorfi, ovvero personaggi che, pur mantenendo indubbiamente caratteristiche animali evidenti e riconoscibili (la coda, le orecchie, il becco) sono allo stesso tempo un “doppio” dell’essere umano. I funny animals camminano su due zampe, parlano, spesso vivono in città e case in tutto e per tutto simili alle nostre, indossano vestiti, guidano l’automobile e utilizzano il cellulare.

Non è difficile capire come mai questa tipologia di cartoon abbia avuto così tanta fortuna. Innanzitutto, i funny animals sono, molto banalmente, più semplici da disegnare e da animare rispetto a una figura umana realistica. Non a caso, infatti, per la sua prima serie di cortometraggi, le Alice Comedies, la Disney si trovò costretta a utilizzare un’attrice in carne e ossa per la parte della bambina protagonista, Alice, mentre i suoi amici animali potevano essere tranquillamente disegnati e animati con foglio e matita. Questo tipo di personaggi si prestava inoltre moltissimo alla comicità fisica, basata sulle leggi della slapstick. In un’epoca in cui non esisteva ancora il sonoro sincronizzato era impossibile far ridere gli spettatori attraverso le battute, e dunque era particolarmente importante lavorare con forme semplici che potessero deformarsi, schiacciarsi e allungarsi all’occorrenza per creare ilarità nel pubblico. E ancora, non bisogna dimenticare che il mondo animale è protagonista di favole e leggende fin dall’antichità. Lo spettatore tende ad associare ogni animale ad alcune particolari caratteristiche, che in animazione possono essere esagerate per ottenere effetti comici oppure per evidenziare alcuni tratti della personalità. L’animazione è spesso una questione di silhouette, ovvero di “forma”: a colpo d’occhio lo spettatore deve essere in grado di decifrare il ruolo del personaggio che si trova sullo schermo. È un eroe? Un cattivo? Una spalla comica? Una principessa? È chiaro che un rinoceronte antropomorfo grande e grosso sarà probabilmente un personaggio tosto, forse un bullo, mentre non diremmo mai lo stesso guardando il canarino Titti.

Alice Comedies

GUARDA – Disney: i protagonisti animali reinventati come essere umani [fan-art]

Ma i funny animals hanno anche un altro grande punto di forza: la loro doppia natura che li rende allo stesso tempo animali e umani, e tuttavia mai completamente l’uno o l’altro. Questa loro natura di “ibridi” permette molta libertà e li rende perfetti per la satira o, talvolta, per trasmettere messaggi politici che sarebbero troppo pericolosi se venissero dalla bocca di un essere umano. Negli stessi anni in cui George Orwell pubblicava il capolavoro La fattoria degli animali, anche i personaggi Disney provavano a combattere le dittature con la satira. Paperino si rivelò l’attore ideale: lo ricordiamo specialmente nel geniale cortometraggio Premio Oscar Der Fuehrer’s Face, in cui il povero papero sogna di essere un operaio in una fabbrica nella Germania nazista (chiamata Nutziland). Che effetto avrebbe fatto il corto, se al posto di Paperino ci fosse stato un personaggio umano?

Col tempo i funny animals si sono molto distaccati dai loro scopi primari: superati tutti i problemi legati alla realizzazione materiale dell’animazione, la Disney ha potuto fare della categoria una vera e propria tradizione parallela a quella delle grandi fiabe (i cosiddetti princess movies che sono forse il filone con cui il grande pubblico tende a identificare maggiormente la Casa di Topolino). Ovviamente è nei cortometraggi che si hanno i primi gioiellini con protagonisti degli animali: il più noto è probabilmente I Tre Porcellini, che all’epoca divenne un vero e proprio fenomeno grazie al brano “Who’s afraid of the big bad wolf?”. Uno dei miei preferiti in assoluto è però Woodland Cafè, una geniale parodia dell’America degli anni ’30 e del mondo dei cafè e dei pub, con le loro danze sfrenate a ritmo della musica jazz.

Der Fuehrer’s Face

https://www.youtube.com/watch?v=PeC6GBnFebs

Il capolavoro Disney con un cast completamente composto da animali antropomorfi è sicuramente Robin Hood. L’intuizione di portare sul grande schermo la leggenda del ladro che rubava ai ricchi per donare ai poveri utilizzando solo un cast animale fu a dir poco brillante: oggi Robin, Little John, il Principe Giovanni e tutti gli altri sono entrati nell’immaginario collettivo, grazie alla loro straordinaria caratterizzazione. Anche qui, le caratteristiche ma soprattutto gli stereotipi associati agli animali si sono rivelati indispensabili per far breccia nei cuori degli spettatori. E così, l’astuto Robin Hood non poteva che essere una volpe, il suo compare Little John è un orso amichevole e bonaccione, mentre Re Riccardo è ovviamente un maestoso leone.

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Di prossima uscita, anche il nuovo Classico Disney Zootropolis riprende questa grande tradizione del mondo dei funny animals e si diverte a giocare con gli stereotipi e i pregiudizi. Ormai l’abbiamo capito: non è solo un tema sociale e culturale importante da trattare, non è solo una morale, ma è anche in qualche modo la decostruzione di un intero genere dell’animazione che si basa sul presupposto che lo spettatore sappia già con sicurezza cosa aspettarsi da un determinato tipo di personaggio. Zootropolis prende questo principio e lo rovescia grazie al personaggio di Judy Hopps, “tenera” coniglietta che in realtà vuole essere una poliziotta ed è convinta che tutti possano diventare ciò che vogliono. Il film, insomma, promette di reinventare il genere “animalesco” esattamente come ha fatto Frozen per il princess movie. Per scoprire se l’obiettivo è stato raggiunto o no non ci resta che aspettare il 18 febbraio.

The Wizarding World of Harry Potter: prime foto dalla nuova attrazione

In esclusiva per Entertainment Weekly, ecco 30 foto inedite del The Wizarding World of Harry Potter, l’attrazione potteriana per eccellenza costruita nel cuore di Hollywood.

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L’attrazione degli Universal Studios a Hollywood aprirà ufficialmente i battenti il 7 aprile 2016.

The Hateful Eight: Morricone contro i Subsonica dopo le accuse di plagio

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Si sta scatenando una bagarre legale per la colonna sonora del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Infatti dopo le accuse di qualche giorno fa (via Facebook) dei Susbonica, Ennio Morricone non ci sta e preannuncia oggi azioni legali:

“Il brano composto dal Maestro Ennio Morricone, inserito nella colonna musicale del film Hateful Eight, premiata con il Golden Globe ed in corsa per l’Oscar, non ha nulla a che vedere con la canzone ‘Tutti i miei sbagli’ interpretata dai Subsonica”. Lo dichiara Giorgio Assumma, legale del maestro Ennio Morricone, a proposito del post Fb del gruppo che parlava della somiglianza tra i due brani, annunciando urgenti ”azioni legali”.

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The Hateful Eight‘Non v’è tra le due composizioni alcuna identità o somiglianza o colleganza ispirativa; peraltro quattro note non costituiscono neppure una unità creativa idonea a ricevere una seppur minima considerazione artistica e legale”, continua l’avvocato Assumma a nome di Morricone.

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”Al fine di tutelare la propria onorabilità ed originalità creativa, Ennio Morricone, che non ha mai subito nella sua lunga carriera censure di plagio – conclude l’avvocato –, mi ha dato incarico di intraprendere con urgenza le azioni legali più appropriate”.

Via ANSA