Pubblicato online il trailer della
horror-comedy francese Goal of the Dead,
film incentrato su una squadra di calcio che si dirige in un
piccolo paesino nel nord della Francia per disputare un importante
match contro la squadra del posto; ma la serata non sarà così
tranquilla poiché un’apocalisse zombie trasforma giocatori,
spettatori e abitanti in creature assetate di sangue.
Il film è diviso in due segmenti, il primo intitolato First Leg è
stato diretto da Benjamin Rocher (The
Horde) mentre la seconda parte, intitolata Second
Leg, è stata girata da Thierry Poiraud
(Atomik Circus).
Di seguito trovate locandina e trailer del film francese.
Viggo Mortensen
(che sta per tornare sul grande schermo con The Two Faces of
January) è in trattative per il ruolo da
protagonista nell’ indie drama Captain
Fantastic di Matt
Ross (28 Hotel Rooms).
Il film racconta la storia di un padre che, dopo aver trascorso sei
anni nei boschi remoti della zona nord occidentale del pacifico,
decide di tornare alla società, al mondo civilizzato, ma sopratutto
dai suoi sei figli, pronto ad accettare tutte le conseguenze che il
tempo e la distanza hanno creato.
Will Smith è
pronto per indossare i panni dell’agente federale Nick Cooper
nell’adattamento del romanzo sci-fi
Brilliance di Marcus
Sakey. Universal e Legendary, che produrranno il film,
hanno già contattato Julius Onah per la regia,
mentre David Koepp (sceneggiatore di
Jurassic Park, Mission:
Impossible e molti altri grandi film) si occuperà
della sceneggiatura.
Questa la sinossi del libro: “Nello
stato del Wyoming, una bambina legge i segreti più oscuri delle
persone dal loro modo di incrociare le braccia. A New York, un uomo
percepisce i cambiamenti nel mercato azionario fino a $ 300
miliardi. A Chicago, una donna può diventare invisibile se nessuno
sta guardando. Si chiamano “brillanti”, e dal 1980, l’uno per cento
delle persone è nato così. Nick Cooper è tra loro: Cooper è un
agente federale, Cooper ha regalato le sue doti per la caccia ai
terroristi. Il suo ultimo obiettivo può essere l’uomo più
pericoloso in circolazione, un brillante intriso di sangue e
intento a provocare una guerra civile. Per prenderlo, Cooper dovrà
violare tutto ciò in cui crede e tradire la propria natura.”
Hollywood Reporter svela che
Marvel ha incontrato o sta
per incontrare quattro registi per decidere a chi affidare
Doctor Strange, i quattro
candidati sarebbero: il Mark Andrews
(Brave), Nikolaj
Arcel (A Royal Affair),
Dean Israelite (Welcome to
Yesterday) e Jonathan
Levine (50/50).
Per la sceneggiatura invece Jon Aibel e
Glenn Berger (sceneggiatori di Kung Fu
Panda) sembrerebbero i candidati principali
nonostante Marvel stia cercando un regista che
partecipi, o addirittura scriva, tutta la stesura. Kevin Feige ha fatto di tutto per inserire il
dottore nell’universo Marvel e sa che unire i gli
elementi strani, eccentrici tipici del fumetto con il
soprannaturale e integrare il tutto a una realtà verosimile
sarà una sfida importante per tutta la crew del film.
Guarda l’intervista al protagonista
di Pompei,
Kit Harington, noto per il suo ruolo di Jon Snow
nella serie HBO, Game of Thrones e ora al
cinema con l’ultimo film di Paul W. S.
Anderson.
Amore, avventura e un disastro
naturale di proporzioni catastrofiche sono gli elementi chiave del
film Pompei,
di Paul W. S. Anderson, epica ricostruzione di una delle tragedie
più sconvolgenti del mondo antico. Ambientato nel 79 d.C., Pompei
racconta la storia di Milo (Kit
Harington), uno schiavo diventato un invincibile
gladiatore che si ritrova a lottare contro il tempo per salvare la
donna che ama, Cassia (Emily Browning), la bella figlia di un ricco
mercante che è stata però promessa a un corrotto senatore romano.
Quando il Vesuvio esplode con un torrente di lava incandescente,
Milo deve riuscire ad abbandonare l’arena e salvare la sua amata,
mentre quella che un tempo era la splendida città di Pompei gli
crolla attorno. Il film è interpretato da
Kit Harington (“Trono di Spade”, The Seventh Son),
Carrie-Anne Moss (la serie Matrix, Memento),
Emily Browning (Sucker Punch, Lemony Snicket’s Una
serie di sfortunati eventi), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Thor: The Dark World, “Lost”),
Jessica Lucas (La casa, Cloverfield), con
Jared Harris (Shadowhunters – Città di ossa, “Mad
Men”) e
Kiefer Sutherland (“24”, Melancholia).
Pompei, il film
Pompei
una produzione Constantin Film e Impact Pictures (Pompei), è
diretto da Paul W.S. Anderson (Resident Evil: Retribution, I Tre
Moschettieri) da una sceneggiatura di Janet Scott & Lee Batchler
(Batman Forever) e Michael Robert Johnson (Sherlock Holmes). Pompei
è prodotto da Anderson e dal suo socio in Impact Pictures Jeremy
Bolt, lo stesso team che ha portato al successo la serie di film di
Resident Evil. Robert Kulzer (Shadowhunters – Città di ossa,
Resident Evil: Retribution) è il produttore per Constantin Film
International con Don Carmody (Chicago, Shadowhunters – Città di
ossa). I produttori esecutivi sono Martin Moszkowicz, Peter
Schlessel e Jon Brown. Il direttore della fotografia è Glen
MacPherson ASC, CSC (Resident Evil: Retribution, I Tre
Moschettieri), lo scenografo Paul Denham Austerberry (The Twilight
Saga: Eclipse, I Tre Moschettieri), il montaggio è di Michele
Conroy (Mama, Silent Hill: Revelation 3D), i costumi di Wendy
Partridge (Thor: The Dark World, Resident Evil: Retribution). Il
supervisore degli effetti visivi è Dennis Berardi (Resident Evil:
Retribution, I Tre Moschettieri), mentre gli effetti visivi
digitali sono di Mr. X Inc. Le musiche sono di Clinton Shorter,
mentre il casting è di Ronna Kress, C.S.A., e Deirdre Brown.
Ecco il primo poster di
Guardians of the Galaxy, del quale appena ieri
mattina abbiamo visto il trailer. Nel poster possiamo vedere in
bella mostra tutti e cinque i protagonisti del film, da sinistra:
Peter Quill/Star Lord (Chris Pratt); Drax il
Distruttore (Dave Bautista); Gamora (Zoe
Saldana); Groot (voce di Vin Diesel);
Rocket Raccoon (voce di Bradley Cooper).
Di seguito potete
trovare anche i link a dei brevi filmati di presentazione dei
protagonisti del film:
Ecco una brevissima featurette su
uno dei protagonisti dell’attesissimo nuovo film
Marvel, Guardians
of the Galaxy. Questa volta tocca a Peter
Quill/Star Lord interpretato da Chris Pratt.
Per ultimo ma non per questo il
meno importante arriva Dave Bautista che presenta Drax il
Distruttore, protagonista dell’attesissimo nuovo
film Marvel, Guardians
of the Galaxy.
Altra brevissima featurette,
l’attrice Zoe Saldana presenta il suo personaggio
protagonista nell’attesissimo nuovo film Marvel,Guardians
of the Galaxy. Questa volta tocca a Gamora:
Altra brevissima featurette su uno
dei protagonisti dell’attesissimo nuovo film Marvel, Guardians
of the Galaxy. Questa volta tocca a Rocket
Raccoon doppiato dall’attore Bradley
Cooper.
Ecco un poster davvero inquietante
per Godzilla, ennesimo remake del classico
giapponese, questa volta diretto da Gareth Edwards
alla sua prima regia con un alto budget. Il poster ci fa vedere il
terribile lucertolone in mezzo alla città semidistrutta.
Godzilla, il film
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Groot è
un personaggio dei fumetti Marvel Comics creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Dick Ayers. Appare per la prima volta in
Tales to Astonish n. 13 (novembre 1960). Il nome è basato sulle
parole in lingua inglese growth
(crescita) e root (radice).
Groot ha forza e resistenza proporzionali alla sua colossale
struttura arborea. Se viene distrutto, inoltre, può ricrescere
completamente a partire da un suo frammento.
Dopo il Trailer e le i
giochi lego arrivano anche le statue
collection di Guardians of the
Galaxy, ovvero un busto do Groot, una statua
di Rocket Racoon e annunciata la statua di Star-Lord
prossimamente. Ecco le foto in anteprima:
Aumenta la tensione e l’attesa per
la Notte degli Oscar 2014 e per ammorbidire un po’
le cose vi proponiamo oggi questa serie di immagini che vedono i
personaggi Disney Pixar al posto dei protagonisti dei film
candidati. Ed ecco che in Dallas Buyers
Club al posto di Matthew
McCounaughey troviamo Woody, e al
posto di Leonardo DiCaprio troviamo
Sindrome in The Wolf of Wall
Street.
“La parte più difficile nel
partecipare a Dallas Buyers Club è stata
probabilmente il fatto di riuscire a realizzare il
film”. Il protagonista di Dallas Buyers
ClubMatthew
McConaughey ha raccontato oggi alla stampa romana il
suo film, la sua esperienza, il suo momento d’oro (tra premi
arrivati e altri che forse arriveranno), ma ha anche parlato di
possibilità e di capacità, di volontà nel cambiare le cose e del
problema dell’HIV come un tema ancora attuale e di cui
discutere.
Di nuovo in forma, dopo la
disastrosa ma necessaria perdita di
peso, McConaughey non è apparso come
quei protagonisti che cercano la battuta, che ringraziano tutti e
che sono sempre e per forza sorridenti. Deciso nei commenti,
preciso nelle risposte, articolato nel raccontare la sua esperienza
sul set e le decisioni della sua vita, l’attore è riuscito a fare
qualcosa che poche personalità dello spettacolo riescono a fare:
rendere interessante una conferenza stampa. Ecco il video della
conferenza stampa che ha presieduto oggi a Roma.
Stamane abbiamo dato notizia della
partnership annunciata tra il film The Amazing Spider-Man 2 (leggi Qui) e il programma
del WWF Earth Hour. Ora pubblichiamo
immagini inedite dai video di presentazione della partnership.
Il regista di The Amazing
Spider-Man 2: Il Potere di Electro, Marc
Webb, è il primo celebre ambasciatore a promuovere il
progetto Earth Hour Blue che sostiene
fornitura di attrezzature migliori ai Rangers del WWF per la
salvaguardia della fauna selvatica in via di estinzione
dell’Indonesia, come la tigre di Sumatra, l’Elefante, il
Rinoceronte e l’Orango e i loro habitat naturali. “Earth Hour è
un movimento di supereroi che usano il potere della folla per
portare al benessere del pianeta: immaginate quanto potremmo fare
se ci unissimo tutti insieme” ha
dichiarato Webb.
In The Amazing Spiderman 2, per Peter
Parker (Andrew Garfield) affronta la vita
post diploma. Lasciatosi alle spalle le scuole superiori si è
ritrovato sempre più impegnato vestendo i panni di Spiderman,
senza, però, dimenticare la promessa fatta al padre di Gwen
(Emma Stone): proteggerla. A disturbare gli
equilibri ci penserà l’arrivo di un nuova nemesi, Electro
(Jamie Foxx) ed il ritorno di un vecchio amico,
Harry Osborn (Dane DeHaan).
Stamane abbiamo dato notizia della
partnership annunciata tra il film The Amazing Spider-Man 2 (leggi
Qui) e il programma
del WWF Earth Hour. Ora pubblichiamo
immagini inedite dai video di presentazione della partnership.
Il regista di The Amazing
Spider-Man 2: Il Potere di Electro, Marc
Webb, è il primo celebre ambasciatore a promuovere il
progetto Earth Hour Blue che sostiene
fornitura di attrezzature migliori ai Rangers del WWF per la
salvaguardia della fauna selvatica in via di estinzione
dell’Indonesia, come la tigre di Sumatra, l’Elefante, il
Rinoceronte e l’Orango e i loro habitat naturali. “Earth Hour è
un movimento di supereroi che usano il potere della folla per
portare al benessere del pianeta: immaginate quanto potremmo fare
se ci unissimo tutti insieme” ha
dichiarato Webb.
The Amazing Spider-man 2, il film
Come sempre ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti
Andrew Garfield e
Emma Stone ai quali si aggiungono
Jamie Foxxnel ruolo di Electro,
Dane
DeHaan come Harry Osborn, il villain
Paul Giamattie Felicity
Jones. Tutte le news sul film le trovate nel
nostro speciale: The
Amazing Spider-man 2. Mentre per tutte le
info sul film vi segnaliamo la nostra
Scheda Film: The
Amazing Spider-man 2. La pellicola è diretta
ancora una volta da Marc Webb su
una sceneggiatura di Alex
Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed
uscirà il 23 aprile 2014.
Trama ufficiale del film:
Abbiamo sempre saputo che la battaglia più importante di
Spider-Man è quella che combatte dentro di sé: la lotta tra gli
impegni quotidiani di Peter Parker, e le straordinarie
responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il
Potere di Electro, Peter Parker si ritrova a dover affrontare un
conflitto molto più grande. E’ bello essere
Spider-Man (Andrew
Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma
Stone). Ma essere Spider-Man però ha un prezzo: solo
Spider-Man può proteggere il suo concittadini newyorchesi dai
malvagi che minacciano la città. Con la comparsa di Electro
(Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un
nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio
amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi
avversarsi hanno una cosa in comune: la OsCorp.
Guarda il nostro servizio
dall’attesa anteprima evento tenutasi a Roma del film Disney
Saving Mr.
Banksdiretto da John Lee
Hancock con Tom
Hanks e Emma Thompson e
che racconta dell’appassionata e faticosa avventura cinematografica
che anticipò la realizzazione dell’amato classico Disney Mary
Poppins.
Si è tenuta ieri,
al The Space Cinema Moderno di Roma,
l’anteprima del film che ha ospitato un allestimento ispirato alle
magiche atmosfere della premiere americana di Mary Poppins del
1964. Marco Liorni ha dato il benvenuto ai tanti ospiti e accolto
proprio Mary Poppins, insieme ai suoi pinguini, sullo spettacolare
red carpet: tra gli alberi di ciliegio e le siepi a forma di
topolino, un’orchestra ha suonato dal vivo i brani più famosi della
colonna sonora del classico Disney, mentre su un mega LED wall sono
state proiettate le scene più salienti del film. Ad arricchire la
scenografia anche una collezione di auto FIAT, tra cui una storica
Topolino, e le nuove 500 contrassegnate dalla citazione che Disney
stesso amava riprendere per ricordare la sua filosofia di vita: “SE
PUOI SOGNARLO PUOI FARLO” (#SePuoiSognarloPuoiFarlo).
Partner della serata, oltre a FIAT,
anche Rizzoli (che ha appena ripubblicato il libro Mary Poppins in
edizione speciale) Radio Italia, Wella e Medicinema*.
La proiezione del film è stata preceduta da un assaggio
di Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore, l’esclusivo
documentario di Marco Spagnoli prodotto da The Walt Disney Company
Italia e Kobalt Entertainment, che, attraverso inedite immagini
d’archivio e interviste ad artisti italiani tra i più amati, ha
illustrato il legame speciale fra Walt Disney e il nostro Paese. La
versione integrale del documentario sarà poi sul grande schermo dal
10 al 12 febbraio, in tutte le sale del circuito The Space
Cinema.
Saving Mr.
Banks con protagonista
Tom Hanksnei panni di Walt
Disney, diretto da John Lee Hancock (The Blind
Side, Alamo-Gli Ultimi eroi) e scritto da Kelly
Marcel e Sue Smith.
Il film narra la storia dei
problemi affrontati da Walt Disney – per ben 14 anni – per portare
sullo schermo il romanzo di Pamela L. Travers,
Mary Poppins, e della difficoltà nel convincere l’autrice a cederne
i diritti. Saving Mr.
Banks segue la realizzazione di questo classico, in
fase di sviluppo, lavorazione e uscita. Mary Poppins, coi suoi 5
Oscar e lo stratosferico successo di pubblico, sarebbe poi
diventato uno dei fiori all’occhiello della Disney. Nonostante
questo, la bisbetica Travers odiò la pellicola, incluse le
straordinarie sequenze animate. Del cast fanno parte, oltre a
Tom Hanks,
Emma Thompso,
Colin Farrell, Bradley Whitford, Jason Schwartzman
e Paul
Giamatti. La release statunitense è fissata per il 20
dicembre 2013. Inoltre, qualora non l’abbiate fatto, vi consigliamo
di dare uno sguardo al trailer italiano
di Saving MrBanks.
Puntata ricca di
contenuti e curiosità quella che ci aspetta questa sera a
Pop Corn da Tiffany. Per l’appuntamento 147 è
stato programmato un confortevole angolo Nerd Herd in occasione
dell’uscita del secondo trailer esteso di Game of Thrones
4, poi si parlerà anche di Monuments
Men, film scritto diretto e interpretato da
George Clooney, uscito la scorsa settimana. Oltre
ai temi caldi della settimana ci saranno come al solito le rubriche
e le news di Francesca e Simone. Alla regia e non
solo Riccardo Iannaccone.
Questa settimana, eccezionalmente,
il buon Emanuele Rauco viene sostituito da Chiara Guida di
Cinefilos.it.
Tyrannosaur – Il
racconto per pure immagini, quello che riesce a farti vedere anche
ciò che non mostra, non è da tutti e non è per tutti. Paddy
Considine, con poetico disincanto, riesce a incastrare la
complessità di due solitudini uguali e contrarie che si scontrano
in una fredda e grottesca periferia inglese, donandosi finalmente
un’infantile e cruda intimità, mentre un Dio pigro sta a
guardare.
E’ un dio pigro quello che non fa
nulla quando la follia esplode nella testa di Joseph (Peter
Mullan), un vedovo sulla sessantina con problemi di gestione di
rabbia; è pigro quel dio che guarda mentre Hannah (Olivia
Colman) subisce inerme le umilianti violenze di un uomo che non
vuole più, ma che, nelle preghiere di lei sembra esistere ed essere
il tramite che permette alle due malinconie di toccarsi, in un modo
tutt’altro che usuale.
Quella di Dio è
un’assenza talmente grande, paragonabile al Tirannosauro del
titolo, che non ci è concesso non vederla. Allo stesso modo in cui
non ci è concesso non vedere la disarmante naturalezza che i
personaggi restituiscono a una storia che non ha niente di
naturale: l’ambientazione minimale e la bravura degli attori
permette a Considine di giocare con una
sceneggiatura dura, mai roboante, ma incisiva come solo la semplice
onestà può essere; che non si serve della magniloquenza ma si fonde
con una costruzione di immagini e tempi che vanno all’unisono, dove
la mano del regista sparisce per fare posto a un’opera che respira
da sola e che ci ricorda che, al cinema, le parole possono
finalmente ritornare a essere supplemento dell’immagine che, da
sola, esiste compiutamente.
Tyrannosaur recensione del film di
Paddy Considine
Attorno ai due (magnetici)
protagonisti, c’è un mondo strambo almeno quanto loro, in cui un
funerale diventa un momento di tenero romanticismo e non c’è filtro
tra il pensiero e l’azione, dove tutto è davvero assurdo
come sembra. Il debutto alla regia dell’attore Paddy
Considine ci regala un film dolorosamente bello che però,
in Italia, pochi hanno l’occasione di vedere: uscito nel Regno
Unito nell’ottobre del 2011, dopo aver trionfato in numerose
competizioni, vincendo, tra le altre cose, ben tre BAFTA (miglior
film inglese indipendente, miglior regista esordiente, miglior
attrice) e il Directing Award al Sundance , finalmente approda
quest’anno anche nel Bel Paese, solo per una sera, grazie
all’iniziativa del MAXXI che ogni mercoledì regala interessanti
anteprime.
Quanto ancora dovremo aspettare per
vederlo in sala? Forse per sempre. Quindi un consiglio spassionato
è fare il possibile per vedere questo film e ritrovare la bellezza
in quel cinema forte della sua identità, che, pur servendosi del
potere della parola, non vi si smarrisce.
Arriverà presto al cinema il nuovo
film Marvel della 20th
Century Fox, l’atteso The Amazing Spider-man
2che segnerà il ritorno dell’attore
Andrew Garfield nei panni di Peter
Parker. Ed ecco oggi una nuova foto di Green Goblin:
The Amazing Spider-man 2, il film
Come sempre ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti
Andrew Garfield e
Emma Stone ai quali si aggiungono
Jamie Foxxnel ruolo di Electro,
Dane
DeHaan come Harry Osborn, il villain
Paul Giamattie Felicity
Jones. Tutte le news sul film le trovate nel
nostro speciale: The
Amazing Spider-man 2. Mentre per tutte le
info sul film vi segnaliamo la nostra
Scheda Film: The
Amazing Spider-man 2. La pellicola è diretta
ancora una volta da Marc Webb su
una sceneggiatura di Alex
Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed
uscirà il 23 aprile 2014.
Trama ufficiale del film:
Abbiamo sempre saputo che la battaglia più importante di
Spider-Man è quella che combatte dentro di sé: la lotta tra gli
impegni quotidiani di Peter Parker, e le straordinarie
responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il
Potere di Electro, Peter Parker si ritrova a dover affrontare un
conflitto molto più grande. E’ bello essere
Spider-Man (Andrew
Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma
Stone). Ma essere Spider-Man però ha un prezzo: solo
Spider-Man può proteggere il suo concittadini newyorchesi dai
malvagi che minacciano la città. Con la comparsa di Electro
(Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un
nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio
amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi
avversarsi hanno una cosa in comune: la OsCorp.
Essere o non essere Amleto? La rosa
degli attori pronti a mettersi alla prova nel ruolo del Principe di
Danimarca continua ad allargarsi regalando al suo pubblico, ormai
familiare col capolavoro Shakespeariano e per questo ancora più
esigente, interpretazioni diversissime l’una dall’altra.
Hamlet ha sempre
assorbito senza difficoltà i dubbi dell’uomo contemporaneo, spinto
sull’orlo del baratro dalle sue scelte e dalle ambizioni di un
mondo lentamente destinato a sgretolarsi: l’allestimento
che Nicholas Hytner ha diretto per
il National Theatre nel 2010 e che abbiamo avuto
l’opportunità di vedere in sala lo scorso 28 gennaio è comunque
riuscito a restituire nuova freschezza all’Opera come al suo
protagonista, un Rory Kinnear (The Hollow
Crown, Skyfall) ancora
troppo poco conosciuto fuori dal Regno Unito rivelatosi un
interprete fine e versatile senza nulla da invidiare ai suoi
predecessori.
La Danimarca è una prigione più
tetra del solito nella visione di Hytner, parecchio insistente
nella costruzione di una nervatura politica che guarda ad Elsinore
come alla simbolo di una Dittatura Novecentesca, spalleggiata da
una polizia compiacente; le finestre che separano i singoli
ambienti della scena, scarna e cupa quanto il lutto che domina
ancora la mente e il cuore di Amleto, lasciano intravedere l’occhio
vigile di uno Stato che fra telecamere nascoste e bisbigli sommessi
lascia scoperti tutti i personaggi al punto da rendere
giustificabili, se pur discutibili in ordine alle intenzioni del
Bardo, inediti sviluppi nella storia (la morte di Ofelia
trasformata in un delitto opportunamente insabbiato).
Già ampiamente sperimentata con
esiti più o meno felici nelle versioni con Ethan Hawke e David Tennant,
l’attualità serve il dramma al meglio delle sue possibilità (lo
svelamento della rappresentazione dell’assassinio di
Gonzalo, accompagnato dall’elegante coreografia dei mimi
protagonisti, è un gioiello), ma il suo più grande merito va ben al
di là del mero abbellimento scenico: smessi gli abiti della
regalità e abbandonati polverosi schemi, il palcoscenico riscopre
l’atemporalità del verso in accordo a un’umanità che non ha mai
cessato di essere autentica, fragile e del tutto priva di
certezze.
Perfetto dunque è Rory
Kinnear, nei panni di un Amleto trentenne e infelice che
mantiene intatte l’intemperanza, l’ardore e la malinconia di una
giovinezza resa ancor più acerba da un destino troppo grande e
ineludibile; sempre pronta ad annegare i suoi fallimenti in un
bicchiere di Whisky, Claire Higgins è una
splendida Gertrude, mentre Patrick
Malahide (Game of
Thrones) interpreta Claudio con la compostezza e
la spavalderia di un moderno Capo di Stato.
La ricerca dell’Amleto definitivo è
una chimera affascinante che non possiamo fare a meno di inseguire,
ma forse non è ciò di cui abbiamo davvero bisogno: se il nostro
principe non è un Eroe multiforme ma soltanto un uomo, mai timoroso
di mostrarsi debole o esitante di fronte al suo pubblico, in un
mondo che forse comincia a stancarsi degli eroi e di inseguire
un’innaturale perfezione l’Amleto di Rory Kinnear non può che
ritrovare sé stesso.
In Un ragionevole dubbio
Mitch Brockden è un uomo di successo: membro dell’ufficio del
procuratore distrettuale, stimato avvocato con una bellissima
moglie ed una figlia appena nata, sembra avere una vita perfetta.
Una sera però, dopo una sbronza con alcuni colleghi, investe
accidentalmente un uomo. Mitch decide di fuggire, ma nei giorni
successivi viene a scoprire che l’uomo investito era un ex detenuto
in libertà vigilata, nel frattempo orrendamente ucciso. Le accuse
ricadono su un uomo di colore, un certo Clinton Davis, e Mitch
viene incaricato dal procuratore di presiedere l’accusa, ma un
inaspettato risvolto scagionerà il sospettato. Dopo il rilascio di
Davis però, altri delitti simili vengono commessi in città, e Mitch
sospetta che l’uomo possa essere realmente il killer ricercato.
Di sicuro il dono dell’originalità
non è marchio di fabbrica di ogni pellicola, men che meno di
Un ragionevole dubbio, legal thriller dei più
classici che impasta numerosi rimandi ormai divenuti un classico
del genere, da Nella morsa delragno
passando per La giuria, sfornando un
prodotto che, se certo non brilla di innovazione, quanto meno può
dirsi perfettamente degno della propria categoria. La solida
sceneggiatura di Peter A. Dowling, seppur non spicchi di
innovazione, si presenta perfettamente bilanciata come tempi
d’azione, atmosfere e qualche sano e ben costruito colpo di scena,
che di questi tempi di sicuro non guasta. Se non fosse poi per
l’epilogo eccessivamente sbrigativo, si potrebbe addirittura
gridare al miracolo.
Un ragionevole dubbio, il film
Peter Howitt, dopo essersi
fatto le ossa nell’ambiente con Pericolo in
rete e con l’irriverente Bond-parodia
Johnny English, dimostra di saper guidare
con mano sicura una narrazione nel complesso ben confezionata e
ponderata, serrando i tempi anche grazie all’ottimo montaggio di
Richard Schwadel e alla fotografia crepuscolare di Brian
Pearson.
Dubbi, incertezze e una sana dose
di suspencesono gli ingredienti vincenti di questa pellicola in cui
lo spettatore si trova ad essere virtualmente diviso tra due
coscienze; quella Mitch, colpevole a metà e deciso a svelare un
mistero più grande di lui, e quella di Davis, ambiguo personaggio
indecifrabile che parla molto lunga. Il duello di fatto si gioca
tra due grandi personaggi del calibro di Dominic Cooper e Samuel L.Jackson, che si trovano a dover combattere
l’uno contro l’altro, in un dello più mentale che fisico. E se
Cooper dimostra ancora una volta un camaleontico potere di
adattamento attoriale, il buon vecchio Jackson si sente ormai a
proprio agio nella cristallizzata armatura di cattivo uomo nero,
senza dare particolare sfoggio di innovazione. Una storia classica
ma pur sempre attuale; la colpa nascosta che ci portiamo dietro, il
segreto che si vuole celare a tutti i costi ma che ci porta verso
nuove verità e che sviluppa un nuovo dubbio. Anzi, un
ragionevole dubbio.
Guai in vista per Martin
Scorsese e per il suo The Wolf of Wall
Street. E’ stata infatti mossa ai danni del noto
regista e della Paramount, una causa di ben 25
milioni di dollari intentata dal broker Andrew
Greene, ex partner in affari di Jordan Belfort,
interpretato nel film da Leonardo DiCaprio.
Nonostante Greene non venga mai
menzionato nel film (o almeno non in maniera esplicita), l’uomo ha
accusato la produzione di aver leso la sua immagine, facendolo
emergere come un criminale e come un tossicodipendente.
Stando al ricorso legale, nel film
Greene sarebbe “rappresentato” dal personaggio di Nicky “Rugrat”
Koskoff, interpretato da P.J. Byrne. Secondo le
dichiarazioni di Andrew Greene, la pellicola di Scorsese ha
danneggiato la sua fama di “investment broker”.
È prevista una vera e propria
diatriba per la categoria Migliore Attore Protagonista in
questa 86esima edizione degli Academy Award, poiché ci sono
poche sorprese ma grandi incertezze. Un anno che possiamo definire
“delle prime volte e degli eterni candidati”, si perché se da una
parte abbiamo due grandi attori che non sono mai stati riconosciuti
per il loro valore, Bruce Dern e Leonardo DiCaprio
che si distinguono solo per la grande differenza di età, ma che per
carriera e talento hanno dimostrato in più di un occasione di fare
“la differenza” all’interno di una storia. Dall’altra parte ci sono
Matthew McConaughey e Chiwetel Ejiofor le “matricole”
di quest’anno che con interpretazioni solidissime e già premiate
arrivano all’appuntamento più importante della stagione
cinematografica con numerosi
consensi da parte di critica e pubblico. In disparte, ma solo
perché già conosce il luccichio dell’Oscar, c’è Christian
Bale che cercherà di bissare la vittoria del 2011.
Matthew McConaughey: Prima nomination
all’Oscar per l’attore statunitense che arriva all’appuntamento più
importante della sua carriera con un personaggio che ha già
conquistato il Golden Globes, lo Screen Actors Guild
Awards e il Festival Internazionale del film di Roma.
Nel ruolo di Ron Woodroof interpreta un elettricista che sul finire
degli anni ’80 ha contratto l’AIDS a causa di una vita segnata da
ogni tipo d’eccesso. Il film Dallas Buyers Club di
Jean-Marc Vallée gli richiede una trasformazione
fisica impressionante, e supportato dall’eccellente trucco
(anch’esso nominato all’oscar), riesce a restituire il ritratto di
un omofobo che percorre lentamente tutte le fasi dell’accettazione
di una condanna a morte attraverso un profondo senso anarchico che
sarà la chiave per arrivare alla sua umanità. Ma se la malattia è
una prigione del corpo e tema principale del film,
nell’interpretazione di McConaughey troviamo soprattutto la voglia
di reagire e ribellarsi con intelligenza ed ironia. Difatti nel
film l’attore dovrà affrontare i noti pregiudizi delle città
appartenenti ai “Grandi Stati Centrali” e le polemiche che sono
nate durante la sperimentazione e l’approvazione della cura con
FDA. Una nomination conquistata attraverso l’immedesimazione e
cavalcando l’emozione nelle sue più ampie sfaccettature mostrando
così una profonda maturità artistica.
Chiwetel Ejiofor: L’attore britannico, vincitore del
BAFTA, interpreta in 12 Anni Schiavo di
Steve McQueen Salomon Northup, uomo che nel 1841 fu illuso
da una falsa promessa di lavoro per essere rapito e venduto come
schiavo. Nei dodici anni di prigionia egli proverà la rabbia
dell’inganno, la frustrazione nel vedere calpestati i propri
diritti, l’indignazione per i suoi aguzzini e per quelle miserie
umane con cui è costretto a relazionarsi, nonché l’umiliazione di
essere privato della propria identità e memoria che nasconde per
“sopravvivere” mentre sarà proprio quest’ultima a riportarlo in
vita. L’interpretazione di Ejiofor è una vera costruzione di questo
percorso emotivo che vacilla tra il dolore e l’ingiustizia,
l’attore con naturale misura riesce ad evocare, per tutte le due
ore del film, la tenacia e la coscienza del sistema in cui è stato
trascinato ma conservando in sé una grande speranza nell’uomo e nel
trionfo della giustizia. L’intelligenza dell’attore si incentra nel
contenere il dramma nel solo sguardo, remissivo per paura o
contratto dal dolore, e nel lasciare che le trame delle incertezze
e delle paure prendano forma nella scena, trasportando così lo
spettatore in un sistema viziato e crudele in cui non tutti hanno
trovato la giusta redenzione.
Leonardo Di Caprio: Porta
sullo schermo la quinta collaborazione con l’ultimo grande maestro
del cinema Martin Scorsese, in The Wolf of Wall Street è
Jordan Belfort broker che negli anni ’80 è riuscito grazie alla
compravendita di titoli a creare una delle compagnie più importanti
di Wall Street eludendo le leggi del mercato e andando contro il
sistema della finanza. Nelle tre ore di film Di Caprio (ri)percorre
le tappe più importanti della vita del broker giocando con la
grammatica del cinema (e dei formati) incarnando un uomo senza
ideali, né valori, né modelli, ma con l’astuta consapevolezza di
sapere quello che vuole: potere e soldi che molto velocemente si
declineranno in sesso e droga. L’eccesso, è la chiave di lettura di
questo personaggio, un ventenne che con astuzia e senza freni
inibitori ha saputo essere il frutto tangibile della società
interpretata da Gordon Gekko: leggere al di fuori degli schemi,
gonfiando il nulla e mantenere constante quel bisogno di sogni e
speranze per trarne il profitto al solo scopo di possedere di più,
divertirsi di più, andare sempre e comunque oltre. Nel film la
sintassi trova il suo partner perfetto nella commedia, riuscendo
così a tratteggiare una biografia tragicomica e uno dei personaggi
più viziati e neri nella filmografia di Scorsese che non si vedeva
dai tempi di Quei Bravi Ragazzi.
Christian Bale: L’attore
inglese ha già conquistato una statuetta per un’altra delle sue
storiche trasformazioni in The Fighter e sempre
grazie alla sapiente regia di David O. Russell riesce a
ritagliarsi un importante posto nella cinquina. Liberamente
ispirato ad una storia vera American Hustle racconta
la storia di Irving Rosenfeld segnato da un
matrimonio difficile con Rosalyn e una relazione con Sydney con cui
avvia un piccolo giro di truffe. In seguito a questo viene
incastrato da un ambizioso e poco astuto agente dell’FBI,
Richie, che per scontargli la pena lo usa per smascherare la
corruzione nelle alte sfere della politica. Bale riesce già dai
primissimi minuti del film a trasportare nel suo corpo, ingrassato
e imbruttito, la carica di questo personaggio che vacilla tra
l’essere una vittima e un capo, troppo goffo per essere antipatico
e troppo corrotto per redimersi riesce però a ricoprire a tutto
tondo il ruolo dell’antieroe, essendo fedele ai suoi piccoli ma
onesti principi di truffatore che vengono tratteggiati da una
sceneggiatura (anch’essa candidata agli Oscar) segnata perlopiù da
perfetti tempi comici che si contraddistinguono soprattutto nelle
scene con la Lawrence e con Jeremy Renner, che confermano la
versatilità dell’attore in grado di attraversare qualunque genere
ed emergere al di sopra della sceneggiatura.
Bruce Dern: 78 anni e oltre cinquant’anni di carriera
in cui l’attore statunitense ha preso parte alla filmografia di
registi del calibro di Afred Hitchock ed Elia Kazan e che ha
lavorato così tanto da conquistare tante (e forse troppe)
nomination nei vari festival ma che solo a Cannes ha trovato
la giusta gratificazione. Alexander Payne in
Nebraska porta il conflitto “interiore” padre-figlio
in una cittadina della periferia nel Montana. Un road movie in cui
Dern è Woody Grant un uomo reduce della guerra del Guerra di Corea
che ha vissuto rifugiandosi nell’alcool e che a un certo punto
della sua vita si guarda indietro e fa il conto con quello che ha
avuto nella sua vita. Nell’intero film lo vedremo vacillare tra il
rimpianto e la speranza ma incorniciata in una sfera umoristica che
bilancia perfettamente la narrazione. Dern regala
un’interpretazione di misura, senza eccessi ma ricca di sfumature,
riesce ad essere lo spirito che dà vita al desiderio del figlio di
riconciliarsi con il padre e la sua figura che non ha mai realmente
conosciuto. Nel bianco e nero di una fotografia simile ai reportage
di Walker Evans riesce ad essere un uomo fragile, testardo ma
ingenuamente ironico regalando così un interpretazione
indimenticabile e commovente.
Cinque ritratti, di cui quattro
biografici, che toccano ogni genere e che si legano perfettamente
alla corporeità dell’attore che lo ha interpretato. L’Academy
dimostra per l’ennesima volta di prediligere i “percorsi di vita” e
le trasformazioni dell’anima. Eppure secondo i bookmaker questo
scontro tra talenti si muove sul confronto tra McCounaghey,
che sta vivendo un periodo di grazia, come dimostrano progetti
collaterali quali True Detective e lo stesso The Wolf
Of Wall Street, svestendosi dal macho “da copertina” ed
andando a fondo nel dramma contemporaneo, e LeonardoDiCaprio che seppur non abbia fatto bottino di nessun
premio resta una conferma per tutti i registi con cui ha lavorato,
dimostrando di essere in grado di calarsi in personaggi
anti-americani, interpretando ruoli scomodi, moralmente dubbi e
mentalmente disturbati ma che nel personaggio di Scorsese ha saputo
conciliare la poliedricità artistica con la storia d’autore. In
terza posizione, poco distante dai due contendenti c’è
ChiwetelEjiofor, che ha dimostrato di essere un vero
protagonista dopo tanti film come coprotagonista e pronto alla
rivincita dopo i Golden Globe.
Non ci resta che fare le ore
piccole il 2 marzo e verificare se la spunteranno uno dei
due contendenti oppure ci sarà qualcun altro ad entrare nella
storia della 86° edizione degli Academy Awards.
Uscirà oggi nei nostri cinema
l’attesissimo The Lego Movie e sappiamo
già da tempo che la Warner Bros ne realizzerà
anche un seguito. Quello che non sapevamo, e di cui apprendiamo
solo ora notizia, è che lo spin-off del film, dal titolo
Lego Ninjago, arriverà prima di The
LegoMovie
2.
Secondo le ultime indiscrezioni,
l’accordo tra la ditta danese e la grande major prevede solo un
altro film, ossia il sequel di The Lego Movie. Far uscire
in anticipo Lego Ninjago, quindi, rappresenterebbe un modo per
tenere ancora legata a sé la grande industria danese, creando un
nuovo universo cinematografico, prima dell’uscita al cinema delle
nuove avventure dei famosi mattoncini, basato su Ninjago.
Intervistato da Anne Thompson per
IndieWire, il maestro Hayao Miyazaki ha parlato
del suo ritiro dal mondo del cinema, per dedicarsi alla sua vita e
probabilmente a qualche altro progetto non legato al mondo della
settima arte.
“Mentre lavoravo a Si alza il
vento, non ho mai pensato che quello sarebbe stato il mio ultimo
film. Ho iniziato a pensarci dopo, quando il film era finito. E’
stato allora che forse ho realizzato di volerlo rendere il mio
ultimo lavoro. Sicuramente ci sono tante altre idee da realizzare,
ma ci vorrà tanto tempo prima di vedere qualcosa di concreto. Io,
quasi sicuramente, non farò più film.
L’idea per Si alza il vento mi
è venuta da un manga che avevo disegnato io stesso. Tutti i
personaggi che avevo disegnato avevano il volto di un cinghiale o
di un maiale. Il produttore allora mi ha chiesto se volessi
realizzare un film, e nonostante all’inizio non fossi convinto,
alla fine è nata l’idea di creare un lungometraggio.
Avevo parecchie ansie, perché
in un certo senso di trattava di abbandonare un pubblico composto
da bambini. Poi sono stato rassicurato da uno dei membri dello
Studio, che mi ha detto che i bambini, anche se non subito, un
giorno arriveranno a comprendere il vero significato della
pellicola. Quando abbiamo cominciato a lavorare al film era come se
ci stessimo scavando la nostra stessa tomba. Il risultato finale è
stato buono, ma abbiamo lavorato a questo film con un’ansia
notevole”.
Sul protagonista del film
Si alza il
vento, che è stato presentato a numerosi
festival, tra cui quello di Venezia, e che è attualmente in corsa
per gli Oscar nella categoria Miglior Film d’Animazione., Miyazaki
ha rivelato:
“C’è una certa somiglianza tra
me e lui. Ci somigliamo dal punto di vista lavorativo sicuramente.
Entrambi lavoriamo molto duro e siamo sempre concentrati sui nostri
progetti. Il protagonista è un mix tra l’ingegnere Jiro Horikoshi e
l’autore Tatsuo Hori, vissuti negli anni in cui la mia famiglia
viveva in Giappone. Erano delle persone davvero tranquille e
sincere. Io, personalmente, ho un modo di vivere che forse non è
intelligente come quello del protagonista. Forse siamo simili nel
modo di fumare.
Quando faccio un film penso
sempre a persone molto vicine a me. Per Si alza il vento mi è
venuto in mente un ragazzo. Non posso dirvi chi è perché neanche
lui sa che il film l’ho realizzato ispirandomi a lui. Ha comunque
visto il film e mi ha detto che gli è piaciuto tanto. Ha 14
anni”.
Sempre parlando della lavorazione
di Si alza il vento, il maestro ha detto:
“Era fondamentale ricreare
l’atmosfera di quel periodo in Giappone. Questa è stata la sfida
più grande. La parte più difficile è stata sicuramente disegnare le
scene. Quando si realizza una sequenza con moltissime persone,
bisogna rispettare ogni singolo individuo che poi finirà sul grande
schermo.
Sapevo che il film avrebbe
sollevato alcune polemiche in Giappone. Sapevo che alcuni
giapponesi non avrebbero accettato l’idea di un’ingegnere che
realizza aerei da combattimento. Dall’altra parte, però, sono molto
grato agli Stati Uniti che accolgono sempre molto bene i miei
film”.
In merito agli animatori degli
altri paesi, Miyazaki ha confessato:
“Dopo aver visto Si alza il
vento, Josh Lasseter mi ha detto che il film gli ricordava Il
Dottor Zivago. E’ stato strano, perché è la stessa cosa alla quale
ho pensato io mentre realizzavo il film. E’ stato davvero
divertente quando mi ha fatto questa confessione. Josh è uno degli
animatori che ammiro di più, insieme a Nick Park della Aardman
Animations e a Frederic Back e Yuriy Norshteyn. Sono persone che
vivono sulle nuvole”.
L’intervista si è concluca con un ultimo riferimento al suo
ritiro dalle scene:
“Cerco sempre di mettermi un
po’ in disparte rispetto a tutto ciò che accade all’interno dello
Studio. Penso che il rapporto continuerà più o meno nello stesso
modo. Quando avrò del tempo libero ci ritornerò senza ombra di
dubbio. In questo momento sto lavorando ad alcuni progetti
espositivi per il Museo Ghibli”.
Se pensavate che il genere
peplum fosse morto, vi sbagliavate di grosso. Arriva nelle
sale Pompei(leggi la recensione) di Paul W. S.
Anderson, sulla celebre eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che
fa un largo uso di computer grafica e sullo sfondo della catastrofe
naturale inserisce la storia di due amanti ostacolati: gli infelici
innamorati sono Kit Harington (Jon Snow di Game of
Thrones) e l’australiana Emily Browning (Sleeping
Beauty).
Ecco finalmente, per la gioia di
bambini più o meno cresciuti, l’attesissimo The Lego
Movie(leggi la recensione), regia di Phil
Lord e Chris Miller (Piovono Polpette),
coproduzione U.S.A.-Australia. Emmett, un ordinario pupazzo Lego,
si trova coinvolto in una missione incredibile: salvare l’universo!
Nella versione originale del film, Emmett è doppiato da Chris
Pratt (Everwood), ed il cast comprende celebrità
quali Morgan Freeman e Liam Neeson.
La settimana è
contraddistinta da una buona presenza di commedie, la più attesa
delle quali è sicuramente Saving Mr. Banks(leggi la recensione), diretto da John Lee
Hancock, che narra la vera storia di Pamela Lyndon Travers,
l’autrice di Mary Poppins, e del suo incontro con Walt Disney.
Emma Thompson e Tom Hanks interpretano i
protagonisti, affiancati da Colin Farrell e Paul
Giamatti. Se il film con Julie Andrews è uno dei musical
più famosi della storia del cinema, forse non molti sapevano che la
Travers fu a lungo reticente all’idea di concedere un adattamento
cinematografico del suo libro.
Le altre due commedie della
settimana sono entrambe di produzione italiana. Si parte con
Una domenica notte(leggi la recensione), storia di
un uomo che vuole realizzare un film horror piuttosto economico,
utilizzando come location nientemeno che un cimitero. Il regista,
Giuseppe Marco Albano, ha vinto il nastro d’argento 2012 con
il cortometraggio Stand By Me.
È invece di produzione italo-russa
Amori elementari(leggi la recensione) di Sergio Basso,
con Cristiana Capotondi, che narra quel delicato passaggio
dall’infanzia all’adolescenza, dove i primi amori si alternano alle
prime delusioni.
Farà giustamente
riflettere, come di recente ha fatto The Butler, il
nuovo film del regista inglese Steve McQueen, intitolato
12 anni schiavo(leggi la recensione). Ambientato negli Stati
Uniti nel 1840, è tratto dall’autobiografia di Solomon Northup,
musicista nero che fu strappato con l’inganno dalla propria
famiglia e costretto a dodici anni di schiavitù.
Chiwetel Ejiofor,
l’interprete principale, si è aggiudicato un BAFTA come miglior
attore protagonista ed è candidato per lo stesso titolo sia
all’Oscar che al Golden Globe. Del cast fanno parte anche
Michael Fassbender (300, Bastardi senza
gloria), e Benedict Cumberbatch
(Sherlock).
Due documentari cercano di fare luce
su due realtà diverse e distanti fra loro, ma ugualmente degne di
attenzione. È italiano Solving, di Giovanni
Mazzitelli, giovane regista già sceneggiatore di
Vitriol, thriller del 2012 dell’altrettanto giovane
regista Francesco Afro De Falco. Il documentario mostra uno
degli effetti più devastanti della crisi economica nel nostro
Paese, cioè la disperazione di molti imprenditori.
Il film d’azione della
settimana è Lone Survivor(leggi la recensione), di Peter Berg,
incentrato su quattro Navy SEAL che cercando di sopravvivere ad un
agguato dei talebani in Afghanistan. Protagonista è Mark
Wahlberg, uno dei volti più noti dei film d’azione degli ultimi
anni, oltre che di Ted (da Seth McFarlane,
creatore dei Griffin).
The Square, produzione
Egitto-U.S.A., racconta i difficili giorni vissuti dal popolo
egiziano nel passaggio dalla dittatura di Mubarak alla democrazia,
evidenziandone le speranze e le paure legate a questo evento. Il
film è stato presentato al Sundance Festival del 2013, vincendo il
premio del pubblico della sua categoria.
Alessandra
Mastronardi reciterà al fianco di Sir. Ben
Kingsley nel film Life del
regista Anton Corbijn. Ad annunciarlo è
The Hollywood Reporter che rivela anche
che i due si uniranno ai già confermati Dane
DeHaan e Robert Pattinson che
interpreteranno rispettivamente James Dean (DeHaan) e il
fotoreporter Dennis (Pattinson).
Vi ricordiamo che Alessandra
Mastronardi si è fatta notare ad Hollywood per
il ruolo nel film di Woody
Allen, To Rome with
Love.
Le riprese di
Life si svolgeranno a Toronto e si
baseranno su una sceneggiatura scritta da Luke
Davie. A produrre la pellicola saranno i produttori
Iain Canning , Christina Piovesan ed Emile
Sherman.
Anton Corbijn è è
un fotografo e regista olandese. Nella sua
carriera ha fotografato prevalentemente personaggi del mondo
dello spettacolo per numerose riviste (tra cui Vogue,
Rolling Stone, Details, Harper’s Bazaar, ELLE, Glamour e
Max). Celebri i suoi ritratti di musicisti e attori
(Joy Division, Tom Waits, Depeche Mode, U2, REM, John Lee
Hooker, Bryan Ferry, Rolling Stones, Nick Cave, ecc.). In
tal periodo inizia a girare come regista i suoi primi videoclip (a
tutt’oggi oltre 60) per gli artisti più disparati
(Coldplay, Depeche Mode, New Order, Nirvana, Red Hot Chili
Peppers, Joni Mitchell, Front 242, Henry Rollins, Metallica, Naomi
Campbell, U2, Nick Cave). Arriva al successo con il suo
film Control nel 2007, opera prima,
mentre nel 2010 dirige George Clooney in
The American, girato in Italia.
Il designer ed illustratore
Josh Lane ha sperimentato un qualcosa che, senza
ombra di dubbio, catturerà l’interesse di tutti i cinefili. In un
suo progetto, infatti, intitolato
Hero-Glyphics, ha provato a mescolare le
iconografie antiche con i classici del mondo del cinema, dei
cartoni e dei fumetti; nello specifico, l’artista ha sostituito gli
ideogrammi egizi con i protagonisti di pellicole cult, come
Avengers, Spiderman, X-Men, Star Trek, Tartarughe
Ninja.