Stamane abbiamo dato notizia della
partnership annunciata tra il film The Amazing Spider-Man 2 (leggi
Qui) e il programma
del WWF Earth Hour. Ora pubblichiamo
immagini inedite dai video di presentazione della partnership.
Il regista di The Amazing
Spider-Man 2: Il Potere di Electro, Marc
Webb, è il primo celebre ambasciatore a promuovere il
progetto Earth Hour Blue che sostiene
fornitura di attrezzature migliori ai Rangers del WWF per la
salvaguardia della fauna selvatica in via di estinzione
dell’Indonesia, come la tigre di Sumatra, l’Elefante, il
Rinoceronte e l’Orango e i loro habitat naturali. “Earth Hour è
un movimento di supereroi che usano il potere della folla per
portare al benessere del pianeta: immaginate quanto potremmo fare
se ci unissimo tutti insieme” ha
dichiarato Webb.
The Amazing Spider-man 2, il film
Come sempre ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti
Andrew Garfield e
Emma Stone ai quali si aggiungono
Jamie Foxxnel ruolo di Electro,
Dane
DeHaan come Harry Osborn, il villain
Paul Giamattie Felicity
Jones. Tutte le news sul film le trovate nel
nostro speciale: The
Amazing Spider-man 2. Mentre per tutte le
info sul film vi segnaliamo la nostra
Scheda Film: The
Amazing Spider-man 2. La pellicola è diretta
ancora una volta da Marc Webb su
una sceneggiatura di Alex
Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed
uscirà il 23 aprile 2014.
Trama ufficiale del film:
Abbiamo sempre saputo che la battaglia più importante di
Spider-Man è quella che combatte dentro di sé: la lotta tra gli
impegni quotidiani di Peter Parker, e le straordinarie
responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il
Potere di Electro, Peter Parker si ritrova a dover affrontare un
conflitto molto più grande. E’ bello essere
Spider-Man (Andrew
Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma
Stone). Ma essere Spider-Man però ha un prezzo: solo
Spider-Man può proteggere il suo concittadini newyorchesi dai
malvagi che minacciano la città. Con la comparsa di Electro
(Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un
nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio
amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi
avversarsi hanno una cosa in comune: la OsCorp.
Guarda il nostro servizio
dall’attesa anteprima evento tenutasi a Roma del film Disney
Saving Mr.
Banksdiretto da John Lee
Hancock con Tom
Hanks e Emma Thompson e
che racconta dell’appassionata e faticosa avventura cinematografica
che anticipò la realizzazione dell’amato classico Disney Mary
Poppins.
Si è tenuta ieri,
al The Space Cinema Moderno di Roma,
l’anteprima del film che ha ospitato un allestimento ispirato alle
magiche atmosfere della premiere americana di Mary Poppins del
1964. Marco Liorni ha dato il benvenuto ai tanti ospiti e accolto
proprio Mary Poppins, insieme ai suoi pinguini, sullo spettacolare
red carpet: tra gli alberi di ciliegio e le siepi a forma di
topolino, un’orchestra ha suonato dal vivo i brani più famosi della
colonna sonora del classico Disney, mentre su un mega LED wall sono
state proiettate le scene più salienti del film. Ad arricchire la
scenografia anche una collezione di auto FIAT, tra cui una storica
Topolino, e le nuove 500 contrassegnate dalla citazione che Disney
stesso amava riprendere per ricordare la sua filosofia di vita: “SE
PUOI SOGNARLO PUOI FARLO” (#SePuoiSognarloPuoiFarlo).
Partner della serata, oltre a FIAT,
anche Rizzoli (che ha appena ripubblicato il libro Mary Poppins in
edizione speciale) Radio Italia, Wella e Medicinema*.
La proiezione del film è stata preceduta da un assaggio
di Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore, l’esclusivo
documentario di Marco Spagnoli prodotto da The Walt Disney Company
Italia e Kobalt Entertainment, che, attraverso inedite immagini
d’archivio e interviste ad artisti italiani tra i più amati, ha
illustrato il legame speciale fra Walt Disney e il nostro Paese. La
versione integrale del documentario sarà poi sul grande schermo dal
10 al 12 febbraio, in tutte le sale del circuito The Space
Cinema.
Saving Mr.
Banks con protagonista
Tom Hanksnei panni di Walt
Disney, diretto da John Lee Hancock (The Blind
Side, Alamo-Gli Ultimi eroi) e scritto da Kelly
Marcel e Sue Smith.
Il film narra la storia dei
problemi affrontati da Walt Disney – per ben 14 anni – per portare
sullo schermo il romanzo di Pamela L. Travers,
Mary Poppins, e della difficoltà nel convincere l’autrice a cederne
i diritti. Saving Mr.
Banks segue la realizzazione di questo classico, in
fase di sviluppo, lavorazione e uscita. Mary Poppins, coi suoi 5
Oscar e lo stratosferico successo di pubblico, sarebbe poi
diventato uno dei fiori all’occhiello della Disney. Nonostante
questo, la bisbetica Travers odiò la pellicola, incluse le
straordinarie sequenze animate. Del cast fanno parte, oltre a
Tom Hanks,
Emma Thompso,
Colin Farrell, Bradley Whitford, Jason Schwartzman
e Paul
Giamatti. La release statunitense è fissata per il 20
dicembre 2013. Inoltre, qualora non l’abbiate fatto, vi consigliamo
di dare uno sguardo al trailer italiano
di Saving MrBanks.
Puntata ricca di
contenuti e curiosità quella che ci aspetta questa sera a
Pop Corn da Tiffany. Per l’appuntamento 147 è
stato programmato un confortevole angolo Nerd Herd in occasione
dell’uscita del secondo trailer esteso di Game of Thrones
4, poi si parlerà anche di Monuments
Men, film scritto diretto e interpretato da
George Clooney, uscito la scorsa settimana. Oltre
ai temi caldi della settimana ci saranno come al solito le rubriche
e le news di Francesca e Simone. Alla regia e non
solo Riccardo Iannaccone.
Questa settimana, eccezionalmente,
il buon Emanuele Rauco viene sostituito da Chiara Guida di
Cinefilos.it.
Tyrannosaur – Il
racconto per pure immagini, quello che riesce a farti vedere anche
ciò che non mostra, non è da tutti e non è per tutti. Paddy
Considine, con poetico disincanto, riesce a incastrare la
complessità di due solitudini uguali e contrarie che si scontrano
in una fredda e grottesca periferia inglese, donandosi finalmente
un’infantile e cruda intimità, mentre un Dio pigro sta a
guardare.
E’ un dio pigro quello che non fa
nulla quando la follia esplode nella testa di Joseph (Peter
Mullan), un vedovo sulla sessantina con problemi di gestione di
rabbia; è pigro quel dio che guarda mentre Hannah (Olivia
Colman) subisce inerme le umilianti violenze di un uomo che non
vuole più, ma che, nelle preghiere di lei sembra esistere ed essere
il tramite che permette alle due malinconie di toccarsi, in un modo
tutt’altro che usuale.
Quella di Dio è
un’assenza talmente grande, paragonabile al Tirannosauro del
titolo, che non ci è concesso non vederla. Allo stesso modo in cui
non ci è concesso non vedere la disarmante naturalezza che i
personaggi restituiscono a una storia che non ha niente di
naturale: l’ambientazione minimale e la bravura degli attori
permette a Considine di giocare con una
sceneggiatura dura, mai roboante, ma incisiva come solo la semplice
onestà può essere; che non si serve della magniloquenza ma si fonde
con una costruzione di immagini e tempi che vanno all’unisono, dove
la mano del regista sparisce per fare posto a un’opera che respira
da sola e che ci ricorda che, al cinema, le parole possono
finalmente ritornare a essere supplemento dell’immagine che, da
sola, esiste compiutamente.
Tyrannosaur recensione del film di
Paddy Considine
Attorno ai due (magnetici)
protagonisti, c’è un mondo strambo almeno quanto loro, in cui un
funerale diventa un momento di tenero romanticismo e non c’è filtro
tra il pensiero e l’azione, dove tutto è davvero assurdo
come sembra. Il debutto alla regia dell’attore Paddy
Considine ci regala un film dolorosamente bello che però,
in Italia, pochi hanno l’occasione di vedere: uscito nel Regno
Unito nell’ottobre del 2011, dopo aver trionfato in numerose
competizioni, vincendo, tra le altre cose, ben tre BAFTA (miglior
film inglese indipendente, miglior regista esordiente, miglior
attrice) e il Directing Award al Sundance , finalmente approda
quest’anno anche nel Bel Paese, solo per una sera, grazie
all’iniziativa del MAXXI che ogni mercoledì regala interessanti
anteprime.
Quanto ancora dovremo aspettare per
vederlo in sala? Forse per sempre. Quindi un consiglio spassionato
è fare il possibile per vedere questo film e ritrovare la bellezza
in quel cinema forte della sua identità, che, pur servendosi del
potere della parola, non vi si smarrisce.
Arriverà presto al cinema il nuovo
film Marvel della 20th
Century Fox, l’atteso The Amazing Spider-man
2che segnerà il ritorno dell’attore
Andrew Garfield nei panni di Peter
Parker. Ed ecco oggi una nuova foto di Green Goblin:
The Amazing Spider-man 2, il film
Come sempre ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti
Andrew Garfield e
Emma Stone ai quali si aggiungono
Jamie Foxxnel ruolo di Electro,
Dane
DeHaan come Harry Osborn, il villain
Paul Giamattie Felicity
Jones. Tutte le news sul film le trovate nel
nostro speciale: The
Amazing Spider-man 2. Mentre per tutte le
info sul film vi segnaliamo la nostra
Scheda Film: The
Amazing Spider-man 2. La pellicola è diretta
ancora una volta da Marc Webb su
una sceneggiatura di Alex
Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed
uscirà il 23 aprile 2014.
Trama ufficiale del film:
Abbiamo sempre saputo che la battaglia più importante di
Spider-Man è quella che combatte dentro di sé: la lotta tra gli
impegni quotidiani di Peter Parker, e le straordinarie
responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il
Potere di Electro, Peter Parker si ritrova a dover affrontare un
conflitto molto più grande. E’ bello essere
Spider-Man (Andrew
Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma
Stone). Ma essere Spider-Man però ha un prezzo: solo
Spider-Man può proteggere il suo concittadini newyorchesi dai
malvagi che minacciano la città. Con la comparsa di Electro
(Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un
nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio
amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi
avversarsi hanno una cosa in comune: la OsCorp.
Essere o non essere Amleto? La rosa
degli attori pronti a mettersi alla prova nel ruolo del Principe di
Danimarca continua ad allargarsi regalando al suo pubblico, ormai
familiare col capolavoro Shakespeariano e per questo ancora più
esigente, interpretazioni diversissime l’una dall’altra.
Hamlet ha sempre
assorbito senza difficoltà i dubbi dell’uomo contemporaneo, spinto
sull’orlo del baratro dalle sue scelte e dalle ambizioni di un
mondo lentamente destinato a sgretolarsi: l’allestimento
che Nicholas Hytner ha diretto per
il National Theatre nel 2010 e che abbiamo avuto
l’opportunità di vedere in sala lo scorso 28 gennaio è comunque
riuscito a restituire nuova freschezza all’Opera come al suo
protagonista, un Rory Kinnear (The Hollow
Crown, Skyfall) ancora
troppo poco conosciuto fuori dal Regno Unito rivelatosi un
interprete fine e versatile senza nulla da invidiare ai suoi
predecessori.
La Danimarca è una prigione più
tetra del solito nella visione di Hytner, parecchio insistente
nella costruzione di una nervatura politica che guarda ad Elsinore
come alla simbolo di una Dittatura Novecentesca, spalleggiata da
una polizia compiacente; le finestre che separano i singoli
ambienti della scena, scarna e cupa quanto il lutto che domina
ancora la mente e il cuore di Amleto, lasciano intravedere l’occhio
vigile di uno Stato che fra telecamere nascoste e bisbigli sommessi
lascia scoperti tutti i personaggi al punto da rendere
giustificabili, se pur discutibili in ordine alle intenzioni del
Bardo, inediti sviluppi nella storia (la morte di Ofelia
trasformata in un delitto opportunamente insabbiato).
Già ampiamente sperimentata con
esiti più o meno felici nelle versioni con Ethan Hawke e David Tennant,
l’attualità serve il dramma al meglio delle sue possibilità (lo
svelamento della rappresentazione dell’assassinio di
Gonzalo, accompagnato dall’elegante coreografia dei mimi
protagonisti, è un gioiello), ma il suo più grande merito va ben al
di là del mero abbellimento scenico: smessi gli abiti della
regalità e abbandonati polverosi schemi, il palcoscenico riscopre
l’atemporalità del verso in accordo a un’umanità che non ha mai
cessato di essere autentica, fragile e del tutto priva di
certezze.
Perfetto dunque è Rory
Kinnear, nei panni di un Amleto trentenne e infelice che
mantiene intatte l’intemperanza, l’ardore e la malinconia di una
giovinezza resa ancor più acerba da un destino troppo grande e
ineludibile; sempre pronta ad annegare i suoi fallimenti in un
bicchiere di Whisky, Claire Higgins è una
splendida Gertrude, mentre Patrick
Malahide (Game of
Thrones) interpreta Claudio con la compostezza e
la spavalderia di un moderno Capo di Stato.
La ricerca dell’Amleto definitivo è
una chimera affascinante che non possiamo fare a meno di inseguire,
ma forse non è ciò di cui abbiamo davvero bisogno: se il nostro
principe non è un Eroe multiforme ma soltanto un uomo, mai timoroso
di mostrarsi debole o esitante di fronte al suo pubblico, in un
mondo che forse comincia a stancarsi degli eroi e di inseguire
un’innaturale perfezione l’Amleto di Rory Kinnear non può che
ritrovare sé stesso.
In Un ragionevole dubbio
Mitch Brockden è un uomo di successo: membro dell’ufficio del
procuratore distrettuale, stimato avvocato con una bellissima
moglie ed una figlia appena nata, sembra avere una vita perfetta.
Una sera però, dopo una sbronza con alcuni colleghi, investe
accidentalmente un uomo. Mitch decide di fuggire, ma nei giorni
successivi viene a scoprire che l’uomo investito era un ex detenuto
in libertà vigilata, nel frattempo orrendamente ucciso. Le accuse
ricadono su un uomo di colore, un certo Clinton Davis, e Mitch
viene incaricato dal procuratore di presiedere l’accusa, ma un
inaspettato risvolto scagionerà il sospettato. Dopo il rilascio di
Davis però, altri delitti simili vengono commessi in città, e Mitch
sospetta che l’uomo possa essere realmente il killer ricercato.
Di sicuro il dono dell’originalità
non è marchio di fabbrica di ogni pellicola, men che meno di
Un ragionevole dubbio, legal thriller dei più
classici che impasta numerosi rimandi ormai divenuti un classico
del genere, da Nella morsa delragno
passando per La giuria, sfornando un
prodotto che, se certo non brilla di innovazione, quanto meno può
dirsi perfettamente degno della propria categoria. La solida
sceneggiatura di Peter A. Dowling, seppur non spicchi di
innovazione, si presenta perfettamente bilanciata come tempi
d’azione, atmosfere e qualche sano e ben costruito colpo di scena,
che di questi tempi di sicuro non guasta. Se non fosse poi per
l’epilogo eccessivamente sbrigativo, si potrebbe addirittura
gridare al miracolo.
Un ragionevole dubbio, il film
Peter Howitt, dopo essersi
fatto le ossa nell’ambiente con Pericolo in
rete e con l’irriverente Bond-parodia
Johnny English, dimostra di saper guidare
con mano sicura una narrazione nel complesso ben confezionata e
ponderata, serrando i tempi anche grazie all’ottimo montaggio di
Richard Schwadel e alla fotografia crepuscolare di Brian
Pearson.
Dubbi, incertezze e una sana dose
di suspencesono gli ingredienti vincenti di questa pellicola in cui
lo spettatore si trova ad essere virtualmente diviso tra due
coscienze; quella Mitch, colpevole a metà e deciso a svelare un
mistero più grande di lui, e quella di Davis, ambiguo personaggio
indecifrabile che parla molto lunga. Il duello di fatto si gioca
tra due grandi personaggi del calibro di Dominic Cooper e Samuel L.Jackson, che si trovano a dover combattere
l’uno contro l’altro, in un dello più mentale che fisico. E se
Cooper dimostra ancora una volta un camaleontico potere di
adattamento attoriale, il buon vecchio Jackson si sente ormai a
proprio agio nella cristallizzata armatura di cattivo uomo nero,
senza dare particolare sfoggio di innovazione. Una storia classica
ma pur sempre attuale; la colpa nascosta che ci portiamo dietro, il
segreto che si vuole celare a tutti i costi ma che ci porta verso
nuove verità e che sviluppa un nuovo dubbio. Anzi, un
ragionevole dubbio.
Guai in vista per Martin
Scorsese e per il suo The Wolf of Wall
Street. E’ stata infatti mossa ai danni del noto
regista e della Paramount, una causa di ben 25
milioni di dollari intentata dal broker Andrew
Greene, ex partner in affari di Jordan Belfort,
interpretato nel film da Leonardo DiCaprio.
Nonostante Greene non venga mai
menzionato nel film (o almeno non in maniera esplicita), l’uomo ha
accusato la produzione di aver leso la sua immagine, facendolo
emergere come un criminale e come un tossicodipendente.
Stando al ricorso legale, nel film
Greene sarebbe “rappresentato” dal personaggio di Nicky “Rugrat”
Koskoff, interpretato da P.J. Byrne. Secondo le
dichiarazioni di Andrew Greene, la pellicola di Scorsese ha
danneggiato la sua fama di “investment broker”.
È prevista una vera e propria
diatriba per la categoria Migliore Attore Protagonista in
questa 86esima edizione degli Academy Award, poiché ci sono
poche sorprese ma grandi incertezze. Un anno che possiamo definire
“delle prime volte e degli eterni candidati”, si perché se da una
parte abbiamo due grandi attori che non sono mai stati riconosciuti
per il loro valore, Bruce Dern e Leonardo DiCaprio
che si distinguono solo per la grande differenza di età, ma che per
carriera e talento hanno dimostrato in più di un occasione di fare
“la differenza” all’interno di una storia. Dall’altra parte ci sono
Matthew McConaughey e Chiwetel Ejiofor le “matricole”
di quest’anno che con interpretazioni solidissime e già premiate
arrivano all’appuntamento più importante della stagione
cinematografica con numerosi
consensi da parte di critica e pubblico. In disparte, ma solo
perché già conosce il luccichio dell’Oscar, c’è Christian
Bale che cercherà di bissare la vittoria del 2011.
Matthew McConaughey: Prima nomination
all’Oscar per l’attore statunitense che arriva all’appuntamento più
importante della sua carriera con un personaggio che ha già
conquistato il Golden Globes, lo Screen Actors Guild
Awards e il Festival Internazionale del film di Roma.
Nel ruolo di Ron Woodroof interpreta un elettricista che sul finire
degli anni ’80 ha contratto l’AIDS a causa di una vita segnata da
ogni tipo d’eccesso. Il film Dallas Buyers Club di
Jean-Marc Vallée gli richiede una trasformazione
fisica impressionante, e supportato dall’eccellente trucco
(anch’esso nominato all’oscar), riesce a restituire il ritratto di
un omofobo che percorre lentamente tutte le fasi dell’accettazione
di una condanna a morte attraverso un profondo senso anarchico che
sarà la chiave per arrivare alla sua umanità. Ma se la malattia è
una prigione del corpo e tema principale del film,
nell’interpretazione di McConaughey troviamo soprattutto la voglia
di reagire e ribellarsi con intelligenza ed ironia. Difatti nel
film l’attore dovrà affrontare i noti pregiudizi delle città
appartenenti ai “Grandi Stati Centrali” e le polemiche che sono
nate durante la sperimentazione e l’approvazione della cura con
FDA. Una nomination conquistata attraverso l’immedesimazione e
cavalcando l’emozione nelle sue più ampie sfaccettature mostrando
così una profonda maturità artistica.
Chiwetel Ejiofor: L’attore britannico, vincitore del
BAFTA, interpreta in 12 Anni Schiavo di
Steve McQueen Salomon Northup, uomo che nel 1841 fu illuso
da una falsa promessa di lavoro per essere rapito e venduto come
schiavo. Nei dodici anni di prigionia egli proverà la rabbia
dell’inganno, la frustrazione nel vedere calpestati i propri
diritti, l’indignazione per i suoi aguzzini e per quelle miserie
umane con cui è costretto a relazionarsi, nonché l’umiliazione di
essere privato della propria identità e memoria che nasconde per
“sopravvivere” mentre sarà proprio quest’ultima a riportarlo in
vita. L’interpretazione di Ejiofor è una vera costruzione di questo
percorso emotivo che vacilla tra il dolore e l’ingiustizia,
l’attore con naturale misura riesce ad evocare, per tutte le due
ore del film, la tenacia e la coscienza del sistema in cui è stato
trascinato ma conservando in sé una grande speranza nell’uomo e nel
trionfo della giustizia. L’intelligenza dell’attore si incentra nel
contenere il dramma nel solo sguardo, remissivo per paura o
contratto dal dolore, e nel lasciare che le trame delle incertezze
e delle paure prendano forma nella scena, trasportando così lo
spettatore in un sistema viziato e crudele in cui non tutti hanno
trovato la giusta redenzione.
Leonardo Di Caprio: Porta
sullo schermo la quinta collaborazione con l’ultimo grande maestro
del cinema Martin Scorsese, in The Wolf of Wall Street è
Jordan Belfort broker che negli anni ’80 è riuscito grazie alla
compravendita di titoli a creare una delle compagnie più importanti
di Wall Street eludendo le leggi del mercato e andando contro il
sistema della finanza. Nelle tre ore di film Di Caprio (ri)percorre
le tappe più importanti della vita del broker giocando con la
grammatica del cinema (e dei formati) incarnando un uomo senza
ideali, né valori, né modelli, ma con l’astuta consapevolezza di
sapere quello che vuole: potere e soldi che molto velocemente si
declineranno in sesso e droga. L’eccesso, è la chiave di lettura di
questo personaggio, un ventenne che con astuzia e senza freni
inibitori ha saputo essere il frutto tangibile della società
interpretata da Gordon Gekko: leggere al di fuori degli schemi,
gonfiando il nulla e mantenere constante quel bisogno di sogni e
speranze per trarne il profitto al solo scopo di possedere di più,
divertirsi di più, andare sempre e comunque oltre. Nel film la
sintassi trova il suo partner perfetto nella commedia, riuscendo
così a tratteggiare una biografia tragicomica e uno dei personaggi
più viziati e neri nella filmografia di Scorsese che non si vedeva
dai tempi di Quei Bravi Ragazzi.
Christian Bale: L’attore
inglese ha già conquistato una statuetta per un’altra delle sue
storiche trasformazioni in The Fighter e sempre
grazie alla sapiente regia di David O. Russell riesce a
ritagliarsi un importante posto nella cinquina. Liberamente
ispirato ad una storia vera American Hustle racconta
la storia di Irving Rosenfeld segnato da un
matrimonio difficile con Rosalyn e una relazione con Sydney con cui
avvia un piccolo giro di truffe. In seguito a questo viene
incastrato da un ambizioso e poco astuto agente dell’FBI,
Richie, che per scontargli la pena lo usa per smascherare la
corruzione nelle alte sfere della politica. Bale riesce già dai
primissimi minuti del film a trasportare nel suo corpo, ingrassato
e imbruttito, la carica di questo personaggio che vacilla tra
l’essere una vittima e un capo, troppo goffo per essere antipatico
e troppo corrotto per redimersi riesce però a ricoprire a tutto
tondo il ruolo dell’antieroe, essendo fedele ai suoi piccoli ma
onesti principi di truffatore che vengono tratteggiati da una
sceneggiatura (anch’essa candidata agli Oscar) segnata perlopiù da
perfetti tempi comici che si contraddistinguono soprattutto nelle
scene con la Lawrence e con Jeremy Renner, che confermano la
versatilità dell’attore in grado di attraversare qualunque genere
ed emergere al di sopra della sceneggiatura.
Bruce Dern: 78 anni e oltre cinquant’anni di carriera
in cui l’attore statunitense ha preso parte alla filmografia di
registi del calibro di Afred Hitchock ed Elia Kazan e che ha
lavorato così tanto da conquistare tante (e forse troppe)
nomination nei vari festival ma che solo a Cannes ha trovato
la giusta gratificazione. Alexander Payne in
Nebraska porta il conflitto “interiore” padre-figlio
in una cittadina della periferia nel Montana. Un road movie in cui
Dern è Woody Grant un uomo reduce della guerra del Guerra di Corea
che ha vissuto rifugiandosi nell’alcool e che a un certo punto
della sua vita si guarda indietro e fa il conto con quello che ha
avuto nella sua vita. Nell’intero film lo vedremo vacillare tra il
rimpianto e la speranza ma incorniciata in una sfera umoristica che
bilancia perfettamente la narrazione. Dern regala
un’interpretazione di misura, senza eccessi ma ricca di sfumature,
riesce ad essere lo spirito che dà vita al desiderio del figlio di
riconciliarsi con il padre e la sua figura che non ha mai realmente
conosciuto. Nel bianco e nero di una fotografia simile ai reportage
di Walker Evans riesce ad essere un uomo fragile, testardo ma
ingenuamente ironico regalando così un interpretazione
indimenticabile e commovente.
Cinque ritratti, di cui quattro
biografici, che toccano ogni genere e che si legano perfettamente
alla corporeità dell’attore che lo ha interpretato. L’Academy
dimostra per l’ennesima volta di prediligere i “percorsi di vita” e
le trasformazioni dell’anima. Eppure secondo i bookmaker questo
scontro tra talenti si muove sul confronto tra McCounaghey,
che sta vivendo un periodo di grazia, come dimostrano progetti
collaterali quali True Detective e lo stesso The Wolf
Of Wall Street, svestendosi dal macho “da copertina” ed
andando a fondo nel dramma contemporaneo, e LeonardoDiCaprio che seppur non abbia fatto bottino di nessun
premio resta una conferma per tutti i registi con cui ha lavorato,
dimostrando di essere in grado di calarsi in personaggi
anti-americani, interpretando ruoli scomodi, moralmente dubbi e
mentalmente disturbati ma che nel personaggio di Scorsese ha saputo
conciliare la poliedricità artistica con la storia d’autore. In
terza posizione, poco distante dai due contendenti c’è
ChiwetelEjiofor, che ha dimostrato di essere un vero
protagonista dopo tanti film come coprotagonista e pronto alla
rivincita dopo i Golden Globe.
Non ci resta che fare le ore
piccole il 2 marzo e verificare se la spunteranno uno dei
due contendenti oppure ci sarà qualcun altro ad entrare nella
storia della 86° edizione degli Academy Awards.
Uscirà oggi nei nostri cinema
l’attesissimo The Lego Movie e sappiamo
già da tempo che la Warner Bros ne realizzerà
anche un seguito. Quello che non sapevamo, e di cui apprendiamo
solo ora notizia, è che lo spin-off del film, dal titolo
Lego Ninjago, arriverà prima di The
LegoMovie
2.
Secondo le ultime indiscrezioni,
l’accordo tra la ditta danese e la grande major prevede solo un
altro film, ossia il sequel di The Lego Movie. Far uscire
in anticipo Lego Ninjago, quindi, rappresenterebbe un modo per
tenere ancora legata a sé la grande industria danese, creando un
nuovo universo cinematografico, prima dell’uscita al cinema delle
nuove avventure dei famosi mattoncini, basato su Ninjago.
Intervistato da Anne Thompson per
IndieWire, il maestro Hayao Miyazaki ha parlato
del suo ritiro dal mondo del cinema, per dedicarsi alla sua vita e
probabilmente a qualche altro progetto non legato al mondo della
settima arte.
“Mentre lavoravo a Si alza il
vento, non ho mai pensato che quello sarebbe stato il mio ultimo
film. Ho iniziato a pensarci dopo, quando il film era finito. E’
stato allora che forse ho realizzato di volerlo rendere il mio
ultimo lavoro. Sicuramente ci sono tante altre idee da realizzare,
ma ci vorrà tanto tempo prima di vedere qualcosa di concreto. Io,
quasi sicuramente, non farò più film.
L’idea per Si alza il vento mi
è venuta da un manga che avevo disegnato io stesso. Tutti i
personaggi che avevo disegnato avevano il volto di un cinghiale o
di un maiale. Il produttore allora mi ha chiesto se volessi
realizzare un film, e nonostante all’inizio non fossi convinto,
alla fine è nata l’idea di creare un lungometraggio.
Avevo parecchie ansie, perché
in un certo senso di trattava di abbandonare un pubblico composto
da bambini. Poi sono stato rassicurato da uno dei membri dello
Studio, che mi ha detto che i bambini, anche se non subito, un
giorno arriveranno a comprendere il vero significato della
pellicola. Quando abbiamo cominciato a lavorare al film era come se
ci stessimo scavando la nostra stessa tomba. Il risultato finale è
stato buono, ma abbiamo lavorato a questo film con un’ansia
notevole”.
Sul protagonista del film
Si alza il
vento, che è stato presentato a numerosi
festival, tra cui quello di Venezia, e che è attualmente in corsa
per gli Oscar nella categoria Miglior Film d’Animazione., Miyazaki
ha rivelato:
“C’è una certa somiglianza tra
me e lui. Ci somigliamo dal punto di vista lavorativo sicuramente.
Entrambi lavoriamo molto duro e siamo sempre concentrati sui nostri
progetti. Il protagonista è un mix tra l’ingegnere Jiro Horikoshi e
l’autore Tatsuo Hori, vissuti negli anni in cui la mia famiglia
viveva in Giappone. Erano delle persone davvero tranquille e
sincere. Io, personalmente, ho un modo di vivere che forse non è
intelligente come quello del protagonista. Forse siamo simili nel
modo di fumare.
Quando faccio un film penso
sempre a persone molto vicine a me. Per Si alza il vento mi è
venuto in mente un ragazzo. Non posso dirvi chi è perché neanche
lui sa che il film l’ho realizzato ispirandomi a lui. Ha comunque
visto il film e mi ha detto che gli è piaciuto tanto. Ha 14
anni”.
Sempre parlando della lavorazione
di Si alza il vento, il maestro ha detto:
“Era fondamentale ricreare
l’atmosfera di quel periodo in Giappone. Questa è stata la sfida
più grande. La parte più difficile è stata sicuramente disegnare le
scene. Quando si realizza una sequenza con moltissime persone,
bisogna rispettare ogni singolo individuo che poi finirà sul grande
schermo.
Sapevo che il film avrebbe
sollevato alcune polemiche in Giappone. Sapevo che alcuni
giapponesi non avrebbero accettato l’idea di un’ingegnere che
realizza aerei da combattimento. Dall’altra parte, però, sono molto
grato agli Stati Uniti che accolgono sempre molto bene i miei
film”.
In merito agli animatori degli
altri paesi, Miyazaki ha confessato:
“Dopo aver visto Si alza il
vento, Josh Lasseter mi ha detto che il film gli ricordava Il
Dottor Zivago. E’ stato strano, perché è la stessa cosa alla quale
ho pensato io mentre realizzavo il film. E’ stato davvero
divertente quando mi ha fatto questa confessione. Josh è uno degli
animatori che ammiro di più, insieme a Nick Park della Aardman
Animations e a Frederic Back e Yuriy Norshteyn. Sono persone che
vivono sulle nuvole”.
L’intervista si è concluca con un ultimo riferimento al suo
ritiro dalle scene:
“Cerco sempre di mettermi un
po’ in disparte rispetto a tutto ciò che accade all’interno dello
Studio. Penso che il rapporto continuerà più o meno nello stesso
modo. Quando avrò del tempo libero ci ritornerò senza ombra di
dubbio. In questo momento sto lavorando ad alcuni progetti
espositivi per il Museo Ghibli”.
Se pensavate che il genere
peplum fosse morto, vi sbagliavate di grosso. Arriva nelle
sale Pompei(leggi la recensione) di Paul W. S.
Anderson, sulla celebre eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che
fa un largo uso di computer grafica e sullo sfondo della catastrofe
naturale inserisce la storia di due amanti ostacolati: gli infelici
innamorati sono Kit Harington (Jon Snow di Game of
Thrones) e l’australiana Emily Browning (Sleeping
Beauty).
Ecco finalmente, per la gioia di
bambini più o meno cresciuti, l’attesissimo The Lego
Movie(leggi la recensione), regia di Phil
Lord e Chris Miller (Piovono Polpette),
coproduzione U.S.A.-Australia. Emmett, un ordinario pupazzo Lego,
si trova coinvolto in una missione incredibile: salvare l’universo!
Nella versione originale del film, Emmett è doppiato da Chris
Pratt (Everwood), ed il cast comprende celebrità
quali Morgan Freeman e Liam Neeson.
La settimana è
contraddistinta da una buona presenza di commedie, la più attesa
delle quali è sicuramente Saving Mr. Banks(leggi la recensione), diretto da John Lee
Hancock, che narra la vera storia di Pamela Lyndon Travers,
l’autrice di Mary Poppins, e del suo incontro con Walt Disney.
Emma Thompson e Tom Hanks interpretano i
protagonisti, affiancati da Colin Farrell e Paul
Giamatti. Se il film con Julie Andrews è uno dei musical
più famosi della storia del cinema, forse non molti sapevano che la
Travers fu a lungo reticente all’idea di concedere un adattamento
cinematografico del suo libro.
Le altre due commedie della
settimana sono entrambe di produzione italiana. Si parte con
Una domenica notte(leggi la recensione), storia di
un uomo che vuole realizzare un film horror piuttosto economico,
utilizzando come location nientemeno che un cimitero. Il regista,
Giuseppe Marco Albano, ha vinto il nastro d’argento 2012 con
il cortometraggio Stand By Me.
È invece di produzione italo-russa
Amori elementari(leggi la recensione) di Sergio Basso,
con Cristiana Capotondi, che narra quel delicato passaggio
dall’infanzia all’adolescenza, dove i primi amori si alternano alle
prime delusioni.
Farà giustamente
riflettere, come di recente ha fatto The Butler, il
nuovo film del regista inglese Steve McQueen, intitolato
12 anni schiavo(leggi la recensione). Ambientato negli Stati
Uniti nel 1840, è tratto dall’autobiografia di Solomon Northup,
musicista nero che fu strappato con l’inganno dalla propria
famiglia e costretto a dodici anni di schiavitù.
Chiwetel Ejiofor,
l’interprete principale, si è aggiudicato un BAFTA come miglior
attore protagonista ed è candidato per lo stesso titolo sia
all’Oscar che al Golden Globe. Del cast fanno parte anche
Michael Fassbender (300, Bastardi senza
gloria), e Benedict Cumberbatch
(Sherlock).
Due documentari cercano di fare luce
su due realtà diverse e distanti fra loro, ma ugualmente degne di
attenzione. È italiano Solving, di Giovanni
Mazzitelli, giovane regista già sceneggiatore di
Vitriol, thriller del 2012 dell’altrettanto giovane
regista Francesco Afro De Falco. Il documentario mostra uno
degli effetti più devastanti della crisi economica nel nostro
Paese, cioè la disperazione di molti imprenditori.
Il film d’azione della
settimana è Lone Survivor(leggi la recensione), di Peter Berg,
incentrato su quattro Navy SEAL che cercando di sopravvivere ad un
agguato dei talebani in Afghanistan. Protagonista è Mark
Wahlberg, uno dei volti più noti dei film d’azione degli ultimi
anni, oltre che di Ted (da Seth McFarlane,
creatore dei Griffin).
The Square, produzione
Egitto-U.S.A., racconta i difficili giorni vissuti dal popolo
egiziano nel passaggio dalla dittatura di Mubarak alla democrazia,
evidenziandone le speranze e le paure legate a questo evento. Il
film è stato presentato al Sundance Festival del 2013, vincendo il
premio del pubblico della sua categoria.
Alessandra
Mastronardi reciterà al fianco di Sir. Ben
Kingsley nel film Life del
regista Anton Corbijn. Ad annunciarlo è
The Hollywood Reporter che rivela anche
che i due si uniranno ai già confermati Dane
DeHaan e Robert Pattinson che
interpreteranno rispettivamente James Dean (DeHaan) e il
fotoreporter Dennis (Pattinson).
Vi ricordiamo che Alessandra
Mastronardi si è fatta notare ad Hollywood per
il ruolo nel film di Woody
Allen, To Rome with
Love.
Le riprese di
Life si svolgeranno a Toronto e si
baseranno su una sceneggiatura scritta da Luke
Davie. A produrre la pellicola saranno i produttori
Iain Canning , Christina Piovesan ed Emile
Sherman.
Anton Corbijn è è
un fotografo e regista olandese. Nella sua
carriera ha fotografato prevalentemente personaggi del mondo
dello spettacolo per numerose riviste (tra cui Vogue,
Rolling Stone, Details, Harper’s Bazaar, ELLE, Glamour e
Max). Celebri i suoi ritratti di musicisti e attori
(Joy Division, Tom Waits, Depeche Mode, U2, REM, John Lee
Hooker, Bryan Ferry, Rolling Stones, Nick Cave, ecc.). In
tal periodo inizia a girare come regista i suoi primi videoclip (a
tutt’oggi oltre 60) per gli artisti più disparati
(Coldplay, Depeche Mode, New Order, Nirvana, Red Hot Chili
Peppers, Joni Mitchell, Front 242, Henry Rollins, Metallica, Naomi
Campbell, U2, Nick Cave). Arriva al successo con il suo
film Control nel 2007, opera prima,
mentre nel 2010 dirige George Clooney in
The American, girato in Italia.
Il designer ed illustratore
Josh Lane ha sperimentato un qualcosa che, senza
ombra di dubbio, catturerà l’interesse di tutti i cinefili. In un
suo progetto, infatti, intitolato
Hero-Glyphics, ha provato a mescolare le
iconografie antiche con i classici del mondo del cinema, dei
cartoni e dei fumetti; nello specifico, l’artista ha sostituito gli
ideogrammi egizi con i protagonisti di pellicole cult, come
Avengers, Spiderman, X-Men, Star Trek, Tartarughe
Ninja.
E’ ormai un anno che il nome di
Vin Diesel è legato al nuovo progetto di
Breck Eisner, dal titolo The Last
Witch Hunter, ma fino ad ora nulla di entusiasmante
era mai trapelato in rete. Adesso, è proprio Vin Diesel a
stuzzicare la curiosità dei suoi fan (come è solito fare,
d’altronde). L’attore, infatti, ha postato sul suo profilo
Facebook, un’immagine sulla pre-produzione del film, con un
messaggio alquanto criptico: “La mia presenza riempirà tutto in
seguito… ma questo incontro è andato bene”.
Ecco la foto:
The Last Witch
Hunter, nuovo fantasy della Summit
Entertainment tratto da uno script di Cory
Goodman, vedrà Vin Diesel nel ruolo di uno degli ultimi
cacciatori di streghe viventi, una razza che tiene sotto controllo
la popolazione di streghe e stregoni per evitare che si riproducano
in maniera indiscriminata. Non si hanno invece notizie riguardo
all’uscita del film.
Arrivano online, grazie alla 20th
Century Fox, cinque nuove immagini di X-Men Giorni di
un futuro passato. Eccole per voi di seguito.
La trama di X-Men: giorni di un futuro
passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981,
ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in
cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono
confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro
nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal
punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno
di reclusione.
Vi ricordiamo che
nel cast sono
confermatissimi Hugh
Jackman, Ian McKellen, James
McAvoy, Halle Berry, Jason
Flemyng, Jennifer Lawrence, Michael
Fassbender, Nicholas Hoult,Peter
Dinklage e Patrick Stewart.
Il film è ispirato ai fumetti di Chris
Claremont e John Byrne dal
titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142
nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra
scheda: X-Men: giorni di un futuro
passato.Tutte le news
sul film invece sono nel nostro
speciale: X-Men.
La Sony Pictures e la Legendary
Entertainment hanno diffuso online il poster IMAX di
300 l’Alba di un Impero, sequel di
300 e diretto da Noam
Murro.
300 l’Alba di un
Impero basato sui fumetti di Frank
Miller, racconterà la storia del generale greco Temistocle
che guiderà gli ateniesi contro gli invasori persiani, in una
battaglia avvenuta simultaneamente a quella delle
Termopili, vista nel primo film.
Arriva da Variety l’annuncio della
20th Century Fox del cast ufficiale del reboot
dei Fantastic Four. Finalmente possiamo dare
credito o meno alle innumerevoli voci che si sono susseguite
durante questi mesi. La squadra sarà composta da Miles
Teller, Kate Mara, Jamie Bell e Michael B.
Jordan. Non tutti i rumors erano infondati quindi. Il
casting si è concluso dopo una riscrittura finale della
sceneggiatura. Kate Mara ha recentemente chiuso
l’accordo per interpretare Sue Storm / La Donna Invisibile.
Bell dovrebbe essere invece Ben Grimm / La
Cosa. Ma non tutti sono confermati, secondo
Variety Teller non ha ancora accettato il
ruolo di Reid Richards /
Mr. Fantastic, ed è attualmente ancora
in trattative.
Basato sul fumetto “The Ultimate
Fantastic Four”, il nuovo adattamento si concentrerà sui personaggi
più giovani. Josh Trank dirigerà il film basato su
una sceneggiatura Kinberg, Matthew Vaughn e
Gregory Goodman che saranno anche produttori
esecutivi. Ora non resta che aspettare chi sarà il cattivo del
film. Fantastic Four uscirà il 19 Giugno 2015.
Francesco e Claudia sono belli,
giovani e molto amici. Lui è un avvocato, impacciato e spiritoso.
Lei fa la veterinaria, un’anima libera e anticonformista. Tra loro
non ci sono segreti, ma quando nella vita di Claudia arriva
Giovanni e lei decide di sposarlo, Francesco si accorge che
l’amicizia fra uomo e donna è più complicata del previsto.
Equivoci, sentimenti e grandi risate nell’eterno incontro-scontro
tra uomo e donna. Il re del divertimento Fabio De Luigi e la
splendida Laetitia Casta sono destinati a diventare
la nuova coppia d’oro della commedia italiana.
Dopo avervi detto che Jai
Courtney (Jack Reacher, I,Frankenstein) era in
lizza, insieme a Boyd Holbrook (Milk,
The Host) per interpretare Kyle Reese nel prossimo
Terminator Genesis, arriva ora la
conferma da Variety che Courtney ha ottenuto
la parte.
L’attore è fisicamente molto più
prestante e robusto rispetto ad Anton Yelchin che
aveva interpretato la stesso personaggio in Terminator
Salvation e comunque molto diverso rispetto a
Michael Biehn, primo storico interprete del
personaggio per James Cameron.
Il film sarà diretto da
Alan Taylor e prodotto da
Skydance e Annapurna.
Nel cast del film è già stata
confermata Emilia Clarke (Game of
Thrones) nei panni di Sarah Connor, altro personaggio che nel
corso degli anni ha avuto altre incarnazioni cinematografiche e
televisive: da Linda Hamilton in
Terminator, Terminator 2 e Terminator
Salvation e (ironia della sorte) da Lena
Headey, compagna di set di Emilia in Game of
Thrones, nella serie tv Terminator: The Sarah Connor
Chronicles. Per quanto riguarda invece John Connor, sarà
interpretato da Jason Clarke che a sua volta
prenderà il posto di altri predecessori, tra cui l’illustre
Christian Bale in Terminator
Salvation.
In seguito all’inizio delle riprese
di Life, pellicola diretta
da Anton Corbijn ed interpretata
da Robert Pattinson, attualmente in corso a
Toronto, si sono aggiunti al cast anche Ben
Kingsley e l’italiana Alessandra
Mastronardi (che già aveva assaporato le atmosfere del
cinema d’oltre oceano in To Rome With
Lovedi Woody
Allen).
La pellicola, scritta
dall’australiano Luke Davis, racconterà di un
fotografo freelance, Dennis Stock (Robert
Pattinson), impegnato nella realizzazione di un reportage
per conto del magazine Life e della sua amicizia con James Dean
(Dane DeHaan).
Le riprese in una seconda fase si
sposteranno da Toronto a Los Angeles.
Lifeè prodotto
da Ian Canning ed Emile
Sherman per See-Saw Films e
da Christina
Piovesan di First Generation
Films, inoltre sarà co-prodotto da Wolfang
Mueller e Benito
Mueller di Barry Film.
Ancora non si hanno notizie circa
la data di lancio.
Dopo aver aperto la 64esima edizione
del Festival Internazionale del Film di
Berlino ed essersi aggiudicato l’Orso d’argento
Gran Premio della Giuria, The Grand Hotel
Budapest, ultima fatica cinematografica
di Wes Anderson torna a mostrarsi in una
nuova clip che vi proponiamo qui di seguito.
Il film, ambientato sul finire degli
anni ’20, racconta della profonda amicizia tra Gustave H
(Ralph Fiennes), concierge di un famoso Hotel, e
Zero Moustafa (Tony RevolorArticoloi),
giovane apprendista addetto alla lobby. Sullo sfondo avrà luogo,
inoltre, un misterioso delitto con furto di una tela
rinascimentale, avvenimento che scuoterà la tranquillità dell’Hotel
e dei suoi ospiti.
Protagonisti
di The Grand Budapest
Hotel sono Ralph Fiennes, Edward
Norton, Owen Wilson, Tilda Swinton, Jude Law, Bill Murray, Adrien
Brody, Harvey Keitel, Jason Schwartzman, Willem Dafoe, Jeff
Goldblum, Saoirse Ronan, Tom Wilkinson, Mathieu Amalric, F. Murray
Abraham, Bob Balaban e Tony
Revolori. Un cast straordinario per un film che ha il
sapore di una rimpatriata, una riunione di attori che sono uniti al
loro regista non solo da vincoli professionali ma anche, sembra, da
profondi vincoli di amicizia.
The Grand Budapest
Hotelè atteso al debutto nelle sale italiane
per il prossimo 10 aprile.
Ecco la prima immagine di
Rupert Friend sul set di Agent
47. Il sequel di Hitman è
entrato nel pieno della fase di produzione e dalla foto possiamo
vedere Friend abbigliato come un vero super assassino.
Nel film accanto a Rupert
Friend ci sono Zachary Quinto
e Hannah Ware. Agent
47 sarà un sequel di Hitman –
l’Assassino del 2007, con Timothy
Olyphant e Olga Kurylenko, a sua volta
basato sul video game omonimo della Square Enix. Chuck
Gordon, Alex Young e Adrian Askarieh
produrranno con la 20th Century Fox distributing. Daniel
Alter sarà produttore esecutivo.
Hitman –
l’Assassino ha come protagonista un agente-assassino
geneticamente modificato che ha per nome un numero, 47.
Quest’ultimo, sempre ligio nel portare a termine il proprio
compito, risveglierà la propria coscienza grazie all’incontro con
una prostituta russa. Pur rivelando poco di se stesso e trattenendo
al massimo le proprie emozioni, l’agente 47 riesce a trasmettere
fascino, carisma e un profondo senso enigmatico.
Guarda la clip in italiano del
film 47 Ronin di Carl Erik
Rinsch. Keanu Reeves è il
protagonista nella parte di Kai, un emarginato che si unisce ad
Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin.
Insieme cercano la vendetta sul
tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro, bandendo i suoi
seguaci guerrieri. Per restituire l’onore al loro feudo, i
guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove per
distruggere gli ordinari guerrieri.
47 Ronin è diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono).
Ispirato nello stile a diversi maestri come Miyazaki e Hokusai,
Rinsch riuscirà a dar vita a meravigliosi paesaggi e mastodontiche
battaglie, mostrando la storia senza tempo di Ronin alle platee
mondiali in un modo mai visto prima d’ora.
Dal più tramandato racconto
proveniente dall’antico Giappone, è nato l’epico
fantasy-d’avventura 47 Ronin. Keanu Reeves è il
protagonista nella parte di Kai, un emarginato che si unisce ad
Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. Insieme cercano la
vendetta sul tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro,
bandendo i suoi seguaci guerrieri. Per restituire
l’onore al loro feudo, i guerrieri si troveranno ad affrontare
delle dure prove per distruggere gli ordinari
guerrieri. 47 Ronin è diretto dal visionario Carl Erik
Rinsch (Il Dono). Ispirato nello stile a diversi maestri come
Miyazaki e Hokusai, Rinsch riuscirà a dar vita a meravigliosi
paesaggi e mastodontiche battaglie, mostrando la storia senza tempo
di Ronin alle platee mondiali in un modo mai visto prima
d’ora.
Guarda la clip in italiano del
film Pompei di Paul W. S.
Anderson, con Kit Harington, Carrie-Anne
Moss, Emily Browning, Jared Harris e Kiefer
Sutherland, l’epica ricostruzione di una delle
tragedie più sconvolgenti del mondo antico.
Amore, avventura e un disastro
naturale di proporzioni catastrofiche sono gli elementi chiave del
film POMPEI, di Paul W. S. Anderson, epica ricostruzione di una
delle tragedie più sconvolgenti del mondo antico.
Ambientato nel 79 d.C., Pompei
racconta la storia di Milo (Kit Harington), uno schiavo diventato
un invincibile gladiatore che si ritrova a lottare contro il tempo
per salvare la donna che ama, Cassia (Emily Browning), la bella
figlia di un ricco mercante che è stata però promessa a un corrotto
senatore romano. Quando il Vesuvio esplode con un torrente di lava
incandescente, Milo deve riuscire ad abbandonare l’arena e salvare
la sua amata, mentre quella che un tempo era la splendida città di
Pompei gli crolla attorno. Il film è interpretato da Kit
Harington (“Trono di Spade”, The Seventh Son), Carrie-Anne Moss (la
serie Matrix, Memento), Emily Browning (Sucker Punch, Lemony
Snicket’s Una serie di sfortunati eventi), Adewale Akinnuoye-Agbaje
(Thor: The Dark World, “Lost”), Jessica
Lucas (La casa, Cloverfield), con Jared Harris (Shadowhunters –
Città di ossa, “Mad Men”) e Kiefer Sutherland (“24”,
Melancholia).
Il film, una produzione Constantin
Film e Impact Pictures (Pompei), è diretto da Paul W.S. Anderson
(Resident Evil: Retribution, I Tre Moschettieri) da una
sceneggiatura di Janet Scott & Lee Batchler (Batman Forever) e
Michael Robert Johnson (Sherlock Holmes).
Pompei è prodotto da Anderson e dal suo socio in Impact Pictures
Jeremy Bolt, lo stesso team che ha portato al successo la serie di
film di Resident Evil. Robert Kulzer (Shadowhunters – Città di
ossa, Resident Evil: Retribution) è il produttore per Constantin
Film International con Don Carmody (Chicago, Shadowhunters – Città
di ossa). I produttori esecutivi sono Martin Moszkowicz, Peter
Schlessel e Jon Brown. Il direttore della fotografia è Glen
MacPherson ASC, CSC (Resident Evil: Retribution, I Tre
Moschettieri), lo scenografo Paul Denham Austerberry (The Twilight
Saga: Eclipse, I Tre Moschettieri), il montaggio è di Michele
Conroy (Mama, Silent Hill: Revelation 3D), i costumi di Wendy
Partridge (Thor: The Dark World, Resident Evil: Retribution). Il
supervisore degli effetti visivi è Dennis Berardi (Resident Evil:
Retribution, I Tre Moschettieri), mentre gli effetti visivi
digitali sono di Mr. X Inc. Le musiche sono di Clinton Shorter,
mentre il casting è di Ronna Kress, C.S.A., e Deirdre Brown.
Pompei, il film
Pompei
è un’avventura drammatica ambientata nel 79 d.C. Il protagonista è
lo schiavo Milo (Kit
Harington), il cui desiderio più grande è poter un
giorno comprare la propria libertà per poi sposare Cassia
(Emily Browning), figlia del proprio padrone
Lucrezio (Jared
Harris). I due verranno separati quando Milo sarà
venduto ad un signore di Napoli, mentre Cassia, per interesse,
sarà promessa in sposa ad un senatore Romano. I due si ritroveranno
in occasione dell’eruzione del Vesuvio quando il giovane
schiavo deciderà di fare ritorno a Pompei al fine di trarre in
salvo l’amata ed un amico gladiatore (Adewale
Akinnuoye-Agbaje).
In seguito ai nuovi spot rilasciati
nel corso delle recenti Olimpiadi Invernali (qui la notizia) si torna ad
approfondire il ruolo che Vedova Nera, ancora una
volta interpretata da Scarlett Johansson, avrà in
Capitan America: The Winter Soldier,
seconda pellicola dedicata al supereroe a stelle e strisce
interpretato da Chris Evans.
Ecco le recenti dichiarazioni
rilasciate dall’attrice newyorkese a Total
Film:
“Non passerò molto tempo nella
mia cat suit in questo film. Sarò per le strade in una maniera del
tutto diversa […] C’è una sorta di aspetto alla Grande Fratello in
questo film. Tutto ciò che Cap e Vedova Nera pensano essere vero,
tutto ciò di cui si fidano gli sarà strappato via in un modo che
non avevamo mai visto prima […] Tutto non è come sembra. Non è
solamente nero e bianco, bagnato o asciutto, non è bene contro
male. La posta in gioco è molto più alta. E li avvicina sempre di
più perché si trovano entrambi in una situazione vulnerabile e ci
sono dentro insieme.”
La storia si legerà alla fine di
The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato
con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al
momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi
ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro
speciale: Captain America: il soldato
d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda:
Capitan America: The Winter
Soldier.
A poco più di ventiquattrore dal
debutto italiano di Saving Mr
Banksla Disney, attraverso
il proprio canale Youtube, ha pubblicato due nuovi video del film
dedicato alla genesi dell’ormai storico Mary
Poppins.
Ecco i due video in questione:
In Saving Mr
Bankstroveremo i due premi
Oscar Tom Hanks ed Emma
Thompson rispettivamente nei panni di Walt Disney e
dell’autrice del romanzo P.L. Travers.
Diretto da John Lee
Hancock, Saving Mr
Banks racconta l’appassionata e faticosa
avventura cinematografica che anticipò la realizzazione dell’amato
classico Disney Mary Poppins.
Saving Mr
Bankssarà inoltre presente il prossimo 2 marzo
agli 86th Academy Award con la
nomination per la Miglior Colonna Sonora per Thomas
Newman.
Distribuito da The Walt
Disney Company Italia in 220 copie, la pellicola sarà
in programmazione nei cinema del nostro paese a partire
dal 20 febbraio 2014.
CineFix continua a
sfornare delle vere chicche per gli amanti del cinema e oggi arriva
la versione in 8 Bit del film
Inception di Christopher
Nolan con tanto di adattamento della soundtrack di
Hans Zimmer nella stessa modalità. Gustiamoci
quindi Leonardo DiCaprio, Joseph Gondon-Levitt, Ellen Page,
Marion Cotillard e tutti gli altri in 8 Bit:
Finalmente l’attesa è
stata ampiamente ripagata e nella serata di ieri avete potuto
godere del primo trailer in lingua italiana del tanto
atteso Guardians fo TheGalaxy (qualora lo abbiate perso potrete
trovarlo al seguente Link), pellicola
firmata James
Gunned ispirata all’omonima serie a fumetti di
casa Marvel.
Il regista James
Gunn, inoltre, ha rilasciato delle note a margine del
trailer, soffermandosi su alcuni aspetti della pellicola. Qui di
seguito vi proponiamo quanto dichiarato.
Circa l’influenza sul film della
serie dedicata al noto archeologo Indiana
Jones, Gunn si è così
pronunciato:
“Probabilmente non c’è un film
che da bambino mi abbia influenzato, eccitato o abbia amato più de
I Predatori dell’Arca Perduta. Non è una semplice influenza sul mio
modo di intendere Guardians, è un’influenza su come vivo la mia
vita.”
Ancora sui personaggi di Rocket
Raccoon (Bradley Cooper), Groot (Vin
Diesel) e Gamora (Zoe Saldana):
“Abbiamo già registrato gran
parte dei diraloghi di Bradley. Penso che vi aspettiate che vi dica
quanto lui sia fantastico e come la sua interpretazione di Rocket
vi farà impazzire – perciò non credetemi ed aspettate di vederlo
coi vostri occhi. In tutta sincerità abbiamo assunto Bradley perché
è capace di fare sia commedia che drama – è ciò che cerco in gran
parte degli attori nei miei film – e per vendere in maniera
veritiera Rocket – per far sì che crediate che un procione possa
parlare avevamo bisogno di un attore a tuttotondo.”
“Amo Groot davvero molto, a
volte quando penso a lui mi vengono le lacrime agli occhi.
Essenzialmente tutti i Guardiani cominciano il film come dei
cattivi – tranne Groot. Lui è innocente, è al cento per cento
letale ed al cento per cento dolce. È stato coinvolto nella
vita di Rocket.”
“Zoe è quanto di non
intimidatorio possiate immaginare. Entra nella parte nel momento in
cui le macchine da presa iniziano a riprendere – ma prima di ciò è
essenzialmente lei, rumorosa, sfacciata, assolutamente amabile e
goffa. Le è andata bene con il trucco – ci impiega solo circa
quattro ore ad essere pronta, laddove a Dave Bautista e Karen
Gillan ce ne vogliono sei o più. Zoe e Karen interpretano i due
personaggi più duri del film- sono i nostri Clint Eastwood. Dovrebbero prendere di
sorpresa più che un paio di persone.”
Ancora sulla sequenza riguardante il
duo Groot-Rocket:
“Non c’è dubbio che l’apice
della mia carriera sia la sequenza in cui la macchina da presa gira
attorno un procione maniaco che dalla schiena di un albero vivente
spara con una mitragliatrice. E lo posso dire con totale modestia
perché certamente non dipende da me, ma è la mano di Dio che ci
guida mentre realizziamo questo film – ma potrebbe essere l’apice
del cinema in generale. Quando la girammo giravamo in tondo in uno
spazio vuoto di un set gigantesco. Ma penso che tutti noi potevamo
vedere il procione e l’albero nella nostra mente. Avevano già
iniziato a prendere forma. Non vedo l’ora di condividerli con tutti
voi ad agosto.”
Circa le sequenze del trailer
dedicate a Nebula (Karen Gillan),
Star-Lord (Chris Pratt):
“Sapevo che avrei voluto
aggiungere alcune immagini di Nebula in quanto è davvero una tipa
super tosta.”
“A quel punto del film,
Star-Lord ed il gruppo si trovano ad affrontare una flotta di
Necrocraft. Qualcuno è in procinto di precipitare.”
Ancora sulle ambientazioni in
prigione:
“I Guardiani sono criminali,
essenzialmente – un ladro, due teppisti, un assassino ed un
maniaco. Finiscono tutti insieme in prigione. Quando hai queste
personalità in uno spazio ristretto allo stesso tempo puoi
immaginare che uno o due scontri possano iniziare
facilmente.”
Circa invece l’umorismo presente nel
film:
“Il film è ricco di umorismo
tagliente, qualcosa di insolito per un film su di un fumetto.
Ma eravamo incoraggiati dalla Marvel a prenderci dei rischi,
dunque l’abbiamo fatto. Tuttavia, non volevamo che l’umorismo
ostacolasse il divertimento o il cuore emozionale del film – queste
cose vengono prima.”
Infine sui personaggi non presentati
nel trailer:
“È importante aggiungere che
abbiamo lasciato fuori alcuni dei nostri personaggi più cool –
Ronan l’Accusatore di Lee Pace, Yondu diMichael
Rooker e Nova Prime di Glenn Cloes – perché volevamo
conservarceli per il trailer completo che uscirà tra un paio di
mesi.”
A questo punto non ci resta che
attendere questi ulteriori due mesi in attesa di nuove succose
immagini in movimento di Guardians of The
Galaxy.
Dal mondo di
Cars prende il via una nuova avventura: Planes. Un
film di animazione ricco di azione e tanto divertimento. Il
protagonista Dusty è un aereo agricolo con grandi sogni e la
possibilità, unica nella vita, di partecipare alla più grande
competizione della storia insieme agli aerei più veloci del
mondo.
Dusty ha un cuore grande ma anche
due grandi problemi: non è fatto per la velocità e…soffre di
vertigini. Il suo coraggio verrà messo a dura prova quando il
nostro eroe volante cercherà di raggiungere altezze che non
riusciva nemmeno a immaginare. Con un piccolo aiuto dei suoi amici,
Dusty troverà il coraggio di superare sé stesso e spiegare le ali
verso nuove vette.