Ecco una ricca galleria
fotografica di Ralph Spaccatutto, ultimo film Walt Disney
in uscita il prossimo 20 dicembre.
Nel film Ralph è uno spaccatutto dalla
L’uomo in più è il film del 2001 di Paolo Sorrentino con protagonisti nel cast Toni Servillo e Andrea Renzi.
Trama: Due
vite parallele in una Napoli di inizio anni ’80: Antonio Pisapia è
un calciatore all’apice della propria carriera; la sua è una “vita
da mediano”, dentro e fuori il campo: timido, introverso, leale,
scrupoloso. Mentre gli altri calciatori a fine carriera si sporcano
con la vergogna del calcio scommesse per l’incertezza economica del
post-ritiro, lui decide di restarne fuori; distinguendosi ancora
una volta. Antonio “Tony” Pisapia è invece un cantante di musica
leggera; voce “sporca” come la sua anima: cinico, spavaldo,
egocentrico. Ha vissuto sempre “al massimo”, finendo due volte in
carcere per droga. Le loro vite corrono come due treni su binari
paralleli, così diverse e opposte. Ma finiscono entrambi per
deragliare.
L’uomo in più è il primo film scritto e diretto da Paolo Sorrentino nel 2001. La pellicola da l’avvio al fortunato connubio professionale con l’attore casertano Toni Servillo, che apparirà in altri suoi tre film successivi, sempre da protagonista e con ruoli sempre diversi che esaltano le sue grandi doti istrioniche. In questa occasione Servillo interpreta il cantante Tony Pisapia, dandogli magnificamente quel tocco di cinico egoista ricucitogli da Sorrentino. L’altro Pisapia, il calciatore, è invece interpretato da Andrea Renzi, attore romano.
I due protagonisti si ispirano a personaggi reali: il cantante Tony Pisapia al cantautore Franco Califano, mentre il calciatore Antonio Pisapia a Agostino Di Bartolomei, calciatore della Roma suicidatosi nel 1994, il 30 maggio, dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni 1983-1984 persa dalla Roma contro il Liverpool.
Sorrentino racconta le due storie aggiungendoci passaggi di fantasia; in modo più estremo nel caso del cantante (commetterà un omicidio) e ribaltando la realtà nel caso del calciatore (Pisapia vorrebbe allenare ma gli fanno fare il dirigente, mentre Di Bartolomei voleva proprio fare il dirigente).
Oltre ai due protagonisti, ve n’è un terzo ispirato alla realtà: il Molosso – l’allenatore interpretato da Nello Mascia – è ispirato al “Petisso” Bruno Pesaola, allenatore del Napoli, della Fiorentina campione d’Italia nel 1969 e del Bologna.
Le canzoni di Tony Pisapia sono interpretate dallo stesso Toni Servillo e scritte dal fratello Peppe insieme a Paolo Sorrentino. Tutta la colonna sonora consta di 11 tracce non pubblicate, dunque non trovabili.
Devil è il film del 2010 da un’idea di M. Night Shyamalan diretto da John Erick Dowdle e con protagonisti nel cast Chris Messina, Logan Marshall-Green, Jenny O’Hara, Bojana Novakovic, Bokeem Woodbine.
Un gruppo di sconosciuti si ritrova bloccato all’interno di un ascensore. Quando uno di loro viene ritrovato morto dopo un blackout delle luci durato pochi secondi, un poliziotto dovrà far luce sull’accaduto.
Analisi: La storia delle buone idee mal realizzate, affligge il cinema sin dalla sua nascita. Questo Devil, diretto da John Erick Dowdle, è un prodotto potenzialmente affascinante: un’ambientazione claustrofobica, quattro sconosciuti costretti a confrontarsi per salvare la pelle e una cornice soprannaturale a completare il quadro. Niente che non si sia già visto, ma il film fallisce, anche se non miseramente, nel trasmettere quella necessaria dose di angoscia fondamentale a sostenere una sceneggiatura di per sé sì funzionale, ma anche ricca di cliches abusatissimi; la piega soprannaturale è, erroneamente, quasi del tutto palesata all’inizio da una voce fuori campo che narra un’antica leggenda messicana in cui il Diavolo, desideroso di appropriarsi di anime corrotte e perdute, si nasconde tra la gente comune pronto ad uccidere senza remore.
Un espediente, questo,
perfettamente in grado di smorzare la già poca curiosità che
l’intera vicenda sarà in grado di suscitare nello spettatore,
quando invece si sarebbe potuto optare, in fase di scrittura, per
un palesarsi degli eventi più graduale e affascinante. Questo,
forse, è il principale difetto del film, ovvero il suo voler
dichiarare apertamente la sua natura troppo presto (ma c’è da
immaginarsi che fosse necessario farlo, per poterlo pubblicizzare
da subito come la nuova frontiera dell’orrore partorita dalla mente
di M. Night. Shyamalan).
Per quanto
riguarda la regia, ci troviamo dinanzi ad un lavoro svolto con
perizia tecnica ma totalmente privo di qualsiasi guizzo o idea in
grado di donare smalto alle immagini, una debolezza di certo non
aiutata dagli attori, che svolgono decentemente il loro mestiere
senza però strafare. Non manca comunque qualche momento riuscito,
in cui l’assurdità della situazione si fonde con efficacia alla
dimensione demoniaca, ed è da lodare l’uso estremamente sobrio
degli effetti speciali, a favore di un impianto più realistico. Da
dimenticare invece il finale, portatore di un messaggio morale
forzatissimo e fin troppo buonista e accomodante.
Devil è un’esperienza che raggiunge la sufficienza piena ma nulla più , salvato da una buona idea di fondo e da alcune trovate interessanti. Ma, paragonato ad altri thriller soprannaturali di ben altro calibro, finisce inesorabilmente nel dimenticatoio.
In attesa del film ecco a voi il CONTEST di Hunger Games – La Ragazza di Fuoco, il nuovo film di Francis Lawrence in uscita al cinema Giovedì 21 Novembre 2013 con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Philip Seymour Hoffman e Jeffrey Wright, con Stanley Tucci e Donald Sutherland.
Fino al 12 ottobre 2012 avrete la possibilità di vincere un viaggio per 2 persone ad Atlanta con un’esclusiva visita guidata sul set del film. Per partecipare al contest, è sufficiente registrarsi sul sito: http://www.catchingfireconcorso.it/ e inviare un video secondo le modalità ivi indicate, formulando una domanda al cast.
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Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Philip Seymour Hoffman, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.
La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.
Ecco a voi il Trailer di Gambit,
remake dell’omonimo film del 1966 che vedeva protagonisti Shirley
MacLaine e Michael Caine. Il film è sceneggiato
da Ethan e Joel Coen e diretto
da Michael Hoffman, uscirà da noi nel mese di
marzo 2013.
Ecco tante nuove foto dal set di Argo, il film diretto e interpretato da Ben Affleck e presentato all’ultimo Festival di Toronto. Nel cast con Affleck anche John Goodman e
Arriva al cinema il remake Total Recall – Atto di forza diretto da Len Wiseman, con Colin Farrell e Kate Beckinsale distribuito da Sony Pictures Italia.
In principio era Philip Dick con il suo racconto fantascientifico “We Can Remember It for You Wholesale”, poi Arnold Schwarzenegger diede al racconto una consistenza cinematografica, infine Colin Farrell ridà la giovinezza a Douglas Quaid, operaio convinto di essere una persona normale che scopre poi, in maniera rocambolesca, di essere qualcun altro, qualcuno che le autorità vogliono morto. Riuscirà Douglas a fare chiarezza con una moglie che vuole “separarsi” da lui, ed una misteriosa donna che popola i suoi incubi?
Total Recall – Atto di forza nasce come remake del film del 1990, per trasformarsi un action adrenalinico con una sua autonomia senza rinunciare alla spettacolarità che il genere modernamente richiede. Len Wiseman, alla regia del film, conduce benissimo il gioco regalandoci sequenze d’azione di grande forza, senza mai far smarrire lo spettatore, conducendolo nelle viscere delle città futuristiche in cui il film è ambientato. A fare gli onori di casa, come detto, è Colin Farrell, che si assume l’onore di reinterpretare il personaggio che fu di Governator. Nessuna eredità fu mai così pesante, ma Colin riesce a portare a casa una buona interpretazione, la migliore del film, lavorando come sa fare lui, con solidità, attraverso l’utilizzo del corpo, ma soprattutto dello sguardo, senza rifare Schwarzy, ma ricreando un personaggio tutto suo.
Accanto a Farrell due bellissime del cinema hollywoodiano entrambe perfette per il ruolo assegnato loro. Da una parte abbiamo la scattante e quasi aliena Kate Beckinsale, moglie presunta e agilissima saltatrice, darà la caccia al suo uomo fino alla fine. In contrapposizione con l’energia della Beckinsale, Wiseman ha scelta la passionale e atletica Jessica Biel, la donna dei sogni, o meglio degli incubi, che cercherà di far orientare nel mondo il disorientato Quaid.
Parte integrante Total Recall – Atto di forza è la scenografia di Patrick Tatopoulos, fortemente incentrata sull’iconografia collettiva della città futuristica, tanto da ricordare Blade Runner e Minority Report, senza un vero e proprio apporto personale ma con grande perizia e verosimiglianza. E’ difficile orientarsi nel mondo quando non si conosce nemmeno la propria identità, e in questo il film e la recitazione di Farrell, sono bravissimi a far passare il messaggio, tuttavia il film mette anche l’accento sul presente, sulla volontà e sullaforza di ognuno di scegliere giorno per giorno quello che si fa e quello che si è.
Total Recall – Atto di forza – La musica adrenalinica e le sequenze d’azione perfettamente concepite fanno di Total Recall un film di genere molto ben confezionato, concitato al punto giusto e di piacevole visione.
Con L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva ritorna al cinema il simpatico e variegato branco dell’Era Glaciale per una nuova ed esilarante avventura, fra i ghiacci, il mare e le ghiande irresistibili. Questa volta la pellicola è diretta da due giovani registi, Steve Martino e Mike Thurmeier.
La storia di L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva racconta che la forsennata caccia all’inafferrabile ghianda da parte di Scrat, iniziata nella notte dei tempi, ha delle conseguenze sconvolgenti per il mondo intero: un cataclisma continentale che sfocia in un’avventura grandiosa per Manny, Diego e Sid. Durante le loro peripezie, Sid ritrova la bisbetica nonna e il branco incontra una combriccola di pirati assortiti decisi a impedire loro di tornare a casa.
Questo quarto capitolo sin dall’incipit rivela il suo punto di forza, ovvero l’avventura, e da subito il film sembra soddisfare le premesse viste fin dal trailer. Come ogni nuovo capitolo ritornano gli storici elementi che hanno fatto il successo della serie, il senso di appartenenza ad un gruppo/famiglia, le amicizie, gli amori e proprio questi temi ancora una volta catalizzano l’attenzione della narrazione che riesce nell’intento di raccontare una storia avventurosa, romantica e divertente.
Tuttavia seppur riuscito, quest’ultimo capitolo è decisamente un po’ sottotono rispetto ai predecessori e a tratti sembra soffrire ormai lo schema consolidato e per questo motivo non troppo sorprendente. Tuttavia di certo le peripezie di Scrat in quel di Scratlantide faranno certamente la gioia di molti bambini e anche di qualche papà.
Nel 2006 Channing Tatum otteneva uno dei suoi primi successi cinematografici ballando in Step Up. A distanza di sei anni, lui continua a ballare e si spoglia in Magic Mike, mentre il franchise che l’ha lanciato è arrivato al quarto capitolo. Step Up 4 Revolution 3D si conferma, sulla scia dei capitoli precedenti, un film che mostra la danza nelle sue inflessioni più varie e spettacolari.
In Step Up 4 Revolution 3D Sean ed Eddy, amici d’infanzia, lavorano come camerieri nell’elegantissimo Dimont Hotel di Miami, di proprietà del costruttore Bill Anderson. Quando non sono in servizio i due sono a capo di una trasgressiva crew conosciuta come “The Mob”, un gruppo di ballerini, musicisti e artisti d’avanguardia che si sta mettendo in mostra per gli spettacolari flash mob che mette in atto. Le esibizioni dei The Mob attraggono l’attenzione della figlia di Anderson, Emily, anche lei talentuosa ballerina, che decide di unirsi al gruppo. Quando Anderson annuncia un piano per radere al suolo il quartiere dove vivono i ragazzi della crew per costruirci un gigantesco centro residenziale, il gruppo prepara il suo flash mob più coraggioso, costringendo Emily e Sean a scegliere tra i legami di sangue e il loro amore.
Step Up 4 Revolution 3D, nella sua esile trama, rappresenta un costrutto pretestuoso per mettere in scena gli straordinari numeri di ballo, questa volta ambientati per strada, alla ricerca dell’originalità e della forma d’espressione più personale che si possa conoscere oggi.
La differenza principale con gli altri film della serie Step Up, è che qui il ballo non è più visto con uno strumento di rivalsa sociale, ma come un mezzo d’espressione all’inizio e di protesta in un secondo momento, sollevando, forse involontariamente, la questione dell’utilità dell’arte, che però rimane sospesa. A troneggiare su questo gruppo di ballerini professionisti ci sono due giovani attori al loro esordio cinematografico: Ryan Guzman e Kathryn McCormick. Il maggiore limite dei due ragazzi è una scarsa preparazione cinematografica, entrambi non sono a loro agio con la recitazione, tuttavia sulla scena tra loro si crea una particolare e innegabile alchimia che li rende credibili nella parte dei due giovani innamorati.
Il film è fondamentalmente costituito da una serie di momenti musicali trascinanti e straordinari, molto al di là dei limiti dell’hip hop ai quali ci aveva abituato il franchise, che in questo quarto episodio si apre a tutti gli stili di danza. Step Up 4 Revolution 3D è un film senza pretese, molto divertente per chi ama la musica e la danza e senza dubbio pensato in un 3D abbastanza luminoso che rende giustizia alle splendide coreografie grazie ad una regia, firmata da Scott Speed, servizievole e funzionale.
Cristina Cri si definisce la regina dei film romantici e ha lanciato una sfida strappalacrime. Sul suo Blog scrive di cinema ed emozioni direttamente dal suo divano.
Arriva un nuovo poster per Lo Hobbit: un viaggio inaspettato. La locandina mette insieme tutti i Nani che comporranno la compagnia de Lo Hobbit.L’immagine è stata pubblicata da Peter Jackson in persona tramite facebook.
Con l’uscita del Blu-Ray di The Avengers sono iniziate le pubblicazioni di materiale inedito del film e dopo le foto e le scene tagliate arriva anche un video inedito di Tom Hiddleston, insieme ad un po’ di foto
Nel video l’attore si prepara alle riprese:
Il presidente dell’Anica, Riccardo Tozzi, a nome di tutta l’Associazione, esprime il plauso per la candidatura all’Oscar di “Cesare deve morire”.
“E’ un bellissimo
In Amour Anne (Emmanuelle Riva) e Georges (Jean-Louis Trintignant) sono una coppia molto innamorata: entrambi musicisti, entrambi intellettuali, entrambi amanti della musica e della lettura. Un’intera vita insieme, però, non li ha preparati a ciò che la vecchiaia ha in serbo per loro. Anne, dopo un’operazione andata male, resta infatti semi paralizzata e da quel momento in poi per i coniugi inizia un lento e inevitabile declino.
Mentre la donna lotta contro la malattia che, inesorabile, si impossessa del suo corpo, Georges, pur facendo di tutto per accudire la moglie, si trova ogni giorno a combattere contro un nemico più infimo, la sua mente. Egli, infatti, avrà il compito di cercare, dietro a questa nuova Anne che non può più muoversi, che bagna il letto e che non sa più parlare, la sua affascinante e intelligentissima moglie, quella che amava con tutte le sue forze, quella che suonava per lui e che adesso è costretta in un letto, indifesa come un neonato.
In ogni inquadratura lo spettatore, che all’inizio del film si vede riflesso come in uno specchio ed è quasi chiamato direttamente in causa, assiste all’opera della vecchiaia: inchiodato sulla poltrona, come Anne lo è sulla sua sedia a rotelle prima, e sul suo letto poi, chi guarda si rende conto di come la malattia agisca per sottrazione togliendo lucidità, mobilità, intelletto, coscienza e, infine, dignità all’essere umano.
Ogni stadio del morbo è uno stillicidio fatto di lunghe sequenze riprese con la camera fissa, di dialoghi ridotti all’osso e di movimenti lenti intrisi di una fortissima impotenza, ma che hanno però la forza di guardare dritto in faccia uno degli incubi più comuni: il fatto che ogni più alta forma d’arte e ogni più sublime volo dello spirito sono destinati a schiantarsi di fronte all’arrendersi del corpo.
La claustrofobia dell’appartamento della coppia, dove è girato tutto Amour, rende la casa una gabbia, un luogo in cui l’unica via di fuga è seguire il corso dei propri pensieri; ma quali pensieri e quali vite sono possibili per due persone consapevoli del fatto che, arrivate al capolinea, ci sarà la morte per lei e la solitudine per lui?
Haneke, portando questa domanda alle estreme conseguenze, dirige un film duro, al limite del sopportabile e fa scendere il pubblico, gradino per gradino, fino allo stadio più basso dell’esistenza. Il regista impone dunque una reazione e spinge tutti ad interrogarsi sul senso della vita nel suo spegnersi. È vita non poter più disporre del proprio corpo? È vita essere del tutto nelle mani degli altri, senza potere decisionale, senza parole?
Amour, Palma d’oro al Festival di Cannes 2012, risponde senza sconti, spietato, sincero e sonda la vita e la morte, ma anche, come dice il titolo, la natura di un certo tipo di amore, fatto di cura, di rispetto e di tenerezza nonostante le condizioni estreme cui tale amore è chiamato a resistere. Un film che evoca emozioni forti, come dice Trintignant in un dialogo particolarmente riuscito, anche e soprattutto dopo i titoli di coda. Ottimi gli interpreti. Fare un bel respiro prima di entrare in sala.
Torna sugli schermi
Liam
Neeson/Bryan Mills nell’atteso sequel di Io vi
troverò, in arrivo in Italia a ottobre.
Uscito nel 2008, Io vi troverò ha riscosso un certo successo di pubblico nonché al botteghino e, soprattutto, ha costituito una svolta nella carriera del grande Liam Neeson,
Un sapore di ruggine e ossa (De rouille et d’os) è il film del 2012 diretto da Jacques Audiard basato sulla raccolta di racconti Ruggine e ossa (Rust and Bone) di Craig Davidson.
In Un sapore di ruggine e ossa, Alì, giovane arrabbiato senza arte né parte, si ritrova improvvisamente a dover gestire il figlio Sam, che ha solo 5 anni e suo padre lo conosce appena. Senza casa e senza soldi, i due si trasferiscono nella città dove vive la sorella di Alì e dove lui trova un primo lavoro come buttafuori in un locale. È qui che incontra Stéphanie, affascinante ammaestratrice di orche in un parco acquatico. Le loro esistenze, apparentemente inconciliabili, sono destinate a incontrarsi e scontrarsi ancora, in seguito ad un tragico incidente che li costringerà entrambi a fare i conti con sé stessi e a far pace con la vita.
A due anni dall’acclamatissimo Il profeta, Jacques Audiard torna con un altro film denso e coinvolgente, Un sapore di ruggine e ossa (De rouille et d’os), liberamente ispirato a una serie di racconti brevi di Craig Davidson e presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes. Un film “fisico”, in tutto e per tutto. A cominciare dal titolo, così semplice – quasi didascalico – eppure così evocativo.
Due parole che subito si
fanno immagine: l’immagine di qualcosa che è stato trascurato,
abbandonato a sé stesso, e di qualcosa che si rompe, ma che forse
riuscirà a rigenerarsi. Parole che evocano tristezza, dolore, ma
anche speranza, rinascita. “Fisica” è la regia, con la macchina da
presa sempre in movimento, e il fiato sul collo dei protagonisti.
Letteralmente. La macchina gli sta addosso, li segue da vicino, ci
immerge nella loro realtà, rendendoci partecipi fino in fondo dei
loro drammi e delle loro fragilità. Ci sbatte in faccia i loro
corpi e la loro sofferenza, e ci spinge a chiederci cosa faremmo
noi al loro posto…
Ma la “fisicità” sta anche nei rapporti fra i personaggi, soprattutto nel modo in cui Alì (il formidabile Matthias Schoenaerts) si relaziona con le persone attorno a lui. Tanto per iniziare, è fisico il rapporto che ha con se stesso e con la sua vita, un rapporto fatto di rabbia e aggressività repressa, cui darà libero sfogo combattendo negli incontri clandestini di boxe. È fisico il rapporto di Alì col piccolo Sam, con cui l’uomo non riesce a comunicare se non con le maniere forti (non è esattamente un padre amorevole, ecco).
Ed è fisico il suo rapporto con Stéphanie (una Marion Cottilard tormentata e straziante), già dal loro primo incontro. I due, infatti, si vedono per la prima volta al locale dove Alì fa il buttafuori e dove interviene dopo che la ragazza è stata malmenata da un brutto ceffo.
Stéphanie si troverà a vivere una situazione drammatica e all’apparenza irrisolvibile, in cui la dimensione fisica si imporrà con violenza ma “per sottrazione”, mettendo quindi in evidenza tutti i limiti cui sarà costretta la ragazza, e rafforzando inevitabilmente il contrasto con l’esuberanza quasi animalesca di Alì.
Tanta “fisicità” farebbe pensare a un film (Un sapore di ruggine e ossa) ruvido e povero di sentimenti, invece Audiard ci regala ancora una volta un film che è, sì, crudo ed estremamente diretto nel rappresentare la realtà dei suoi personaggi, ma anche ricco di sfumature e di emozioni potenti. E che ti lascia con quel sapore tutto particolare di ruggine e ossa.
Sembra che Quentin Tarantino avrà anche un piccolo ruolo da attore in Django Unchained. A rivelarlo è Rex Linn, attore che interpreta uno dei cattivi del film, che ha recitato in una scena appunto con Tarantino, Jonah Hill e Don Johnson. Ovviamente nessun altro particolare è stato rivelato, non ci resta che attendere l’uscita del film, o magari il Festival di Roma!
Il regista Richard Kelly, famoso per
Donnie Darko presto dirigerà Nicolas Cage nel nuovo dramma dal titolo
Amicus.
In attesa di vedere il sul
ultimo film Trouble with the Curve di Clint Eastwood con
Amy Adams, oggi vi diamo la notizie che Justin Timberlake sarà il
protagonista di The Last
Drop,
Ecco a voi le prime foto dell’atteso cofanetto che unirà tutta la trilogia di Batman di Christophor Nolan. Le foto mostrano il set inglese di The Dark Knight Trilogy collector’s edition in Dvd e Blu-ray che raccoglie Batman Begins, Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno in un unico cofanetto. L’edizione è corredata con tanto di libro in copertina rigida per scoprire nuovi retroscena sulla lavorazione dei film. Inoltre, vi mostriamo anche le immagini del Dvd e Blu-ray singolo del terzo capitolo e un oggetto da collezione la Broken Cowl Edition, con la maschera di Batman frantumata.
The Dark Knight Trilogy approderà sugli scaffali inglesi il 3 dicembre 2012, data d’uscita plausibile anche per la distribuzione italiana.
Comingsoon.net ha scoperto il primo logo ufficiale dell’adattamento di The Mortal Instruments: City of Bones, la pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Cassandra Clare.
Ecco il primo trailer di Stoker, il primo lungometraggio USA diretto dal coreano Park Chan-wook. Nel cast del film Nicole Kidman, Mia Wasikowska e Matthew Goode. La pellicola è scritta da Wentworth Miller ed Erin Cressida Wilson. La storia è quella di una giovane ragazza che, dopo la morte del padre, rimane sola con la madre instabile di mente. A casa sua si trasferisce allora un misterioso ed eccentrico zio, mai incontrato prima. Mentre la giovane si sente intrigata dal personaggio, inizia anche a chiedersi se le concomitanti sparizioni avvenute nella loro cittadina abbiano qualcosa a che fare con lui.
Ecco a voi un nuovo spot di Les
Misérables atteso musical diretto da Tom Hooper con Anne Hathaway, Hugh Jackman e Russel Crowe.