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Namor il Sub Mariner: in arrivo il film?

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Nell’Agosto del 2013, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva rivelato ad Empire che la Universal Pictures avrebbe voluto sviluppare un film dedicato a Namor il Sub Mariner. Ieri, invece, molti sono stati colti di sorpresa quando la stessa Universal ha annunciato di avere in cantiere un progetto misterioso per il 4 Novembre 2016. Il film, annunciato come Untitled 2016 Event Project, sarà co-finanziato dalla Legendary. The Hollywood Reporter dichiara: “Sarà un nuovo film, non un sequel o un remake”.

Oggi, El Mayimbe di Latino Review rivela di sapere di quale film potrebbe trattarsi (dopo aver notato alcune corrispondenze nei piani di produzione delle due compagnie), ossia Namor Il Submariner, il principe degli abissi della Casa delle Idee, personaggio dei fumetti creato da Bill Everett e apparso per la prima volta nel 1939. Al momento, però, nessuna conferma è stata rilasciata, nonostante la Legendary si sia espressa in merito con un semplice: “No comment”. La notizia è dunque da prendere, per adesso, come un rumor.

Fonte

Naked Singularity, il thriller Sky Original con John Boyega in arrivo su SKY

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Arriva in prima tv assoluta il film Sky Original Naked Singularity, mercoledì 20 luglio in esclusiva alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming solo su NOW e disponibile on demand.  Un thriller coinvolgente, basato sull’omonimo romanzo di Sergio De La Pava, che vede il debutto alla regia di Chase Palmer (già sceneggiatore di IT) e ha come protagonista John Boyega, il Finn della saga di Star Wars, nei panni di un avvocato coinvolto in una rapina ad alto rischio. Con lui nel film anche con Olivia Cooke (Ready Player One), Ed Skrein (Deadpool) e Bill Skarsgård (It).

La trama del film

Casi è un giovane e promettente avvocato d’ufficio, ma suo idealismo inizia a vacillare a causa delle ingiustizie generate dallo stesso sistema giudiziario. In crisi con tutto ciò in cui ha sempre creduto, si ritrova suo malgrado implicato in una rapina che coinvolge un SUV sequestrato, contenente eroina per un valore di milioni di dollari.

Najwa Nimri: 10 cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre a livello internazionale grazie ai suoi ruoli più recenti, l’attrice spagnola Najwa Nimri è in realtà attiva da diversi anni, vantando nella propria filmografia titoli di grande rilievo. Eclettica e carismatica, la Nimri ha infatti avuto modo di collaborare con importanti autori, grazie ai quali ha potuto maturare come interprete.

Ecco 10 cose che non sai di Najwa Nimri.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri Bella ciao

Najwa Nimri: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ottiene il suo primo ruolo di rilievo al cinema con il film Morire a San Sebastian (1997), per poi confermare la propria popolarità con titoli come Apri gli occhi (1997), con Penelope Cruz, Gli amanti del circolo polare (1998), Prima che sia notte (200), con Javier Bardem e Johnny Depp, Lucìa y el sexo (2001), Piedras (2002), Agents secrets (2004), 20 centimetri (2005), L’altra verità (2010), Habitaciòn en Roma (2010) e L’albero del sangue (2018), con Úrsula Corbero.

9. È nota per i suoi ruoli cinematografici. L’attrice ottiene una prima popolarità internazionale grazie alla serie Vis a vis – Il prezzo del riscatto (2015-2019), dove interpreta il ruolo di Zulema “Zule” Zahir, recitando accanto all’attrice Alba Flores. Dal 2019 dà invece vita al personaggio di Alicia Sierra nella popolare serie La casa di carta, recitando con gli attori Itziar Ituño, Álvaro Morte e Miguel Herrán. Nel 2020 riprende poi il ruolo di Zulema per lo spin-off Vis a vis – El Oasis.

8. Ha ricevuto importanti nomination. Nel corso degli anni l’attrice è stata nominata per ben cinque volte al premio Goya, considerato l’Oscar spagnolo. In particolar, ha ricevuto candidature come miglior attrice protagonista per Gli amanti del circolo polare, come miglior attrice non protagonista per Lucì y el sexo, e di nuovo come protagonista per Quién te cantara.

Najwa Nimri è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 4,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie che la ritraggono nei panni dei personaggi da lei interpretati, ma anche in momenti di svago in compagnia di amici o colleghi. Non mancano immagini promozionali dei suoi progetti da attrice, come anche piccole curiosità a lei legate.

Najwa Nimri: il marito e il figlio Teo Nabil

6. È stata sposata con un regista. Nel 1995 l’attrice intraprende una relazione con Daniel Calparsoro, regista del film Morire a San Sebastian, nel quale la Nimri ha recitato. I due si sono poi separati nel 2000. Nel 2004, invece, l’attrice ha avuto un figlio chiamato Teo Nabil, mantenendo però segreta l’identità del nuovo compagno. La Nimri è infatti particolarmente restìa a condividere dettagli sulla propria vita privata.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri vis a vis

Najwa Nimri in Vis a vis

5. Ha richiesto di non dover eseguire dei nudi. Per interpretare la criminale Zulema, l’attrice ha espressamente chiesto ai produttori della serie che non venissero previste per il personaggio delle scene di nudo. La Nimri ha infatti dichiarato di non sentirsi a suo agio nel girare tali scene, specialmente davanti a troupe numerose. I produttori acconsentirono alle richieste dell’attrice, che fu così libera di ricoprire il ruolo.

4. Si è ispirata ad un noto personaggio di un film. Per la costruzione del suo personaggio, l’attrice, in collaborazione con gli autori, si è ispirata all’antagonista del film Faster Pussycat, Kill Kill. I due sono infatti estremamente simili, sia nell’acconciatura quanto nella caratterizzazione e nelle tendenze da sociopatica.

3. Aveva un’agguerrita rivale al ruolo. Quello di Zulema è stato un personaggio particolarmente ambito, desiderato da molte attrici. Una delle principali rivali durante i casting era l’attrice Alba Flores, la quale venne però preferita dalla produzione per il personaggio di Saray. Ciò permise alla Nimri di ottenere il ruolo, ritenuta tra tutte maggiormente adatta a ricoprirlo.

Najwa Nimri canta Bella ciao

2. Ha interpretato la celebre canzone italiana. La Nimri, oltre ad essere un’affermata attrice, è anche un’apprezzata cantante. In particolare, la si può sentire eseguire il brano Bella ciao durante i titoli di coda dell’ultima puntata della quarta stagione di La casa di carta. Per l’esecuzione del brano, l’attrice ha puntato su un’atmosfera più soft ed un ritmo più disteso, conferendovi così una nota di malinconia.

Najwa Nimri: età e altezza

1. Najwa Nimri è nata a Pamplona, in Spagna, il 14 febbraio 1972. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Nadja Swarovski: intervista alla produttrice di Romeo e Giulietta

Nadja SwarovskiLa redazione di Cinefilos ha avuto il piacere di incontrare la signora Nadja Swarovski , presidente e produttore esecutivo della Swarovski Entertainment , in occasione della presentazione di Romeo e Giulietta al Festival del Film di Roma. La Swarovski Entertainment ,  fondata nel 2010 , si occupa  di finanziare e produrre film originali e artisticamente compiuti e Romeo  Giulietta di Carlo Carlei è stato il loro primo progetto.

Come mai avete deciso di diventare produttori per questo film e di non partecipare solo con il product placement , come in genere fanno i brand?

Avevamo già preso la decisione di creare la Swarovski Entertainment ed eravamo in cerca di un copione. Julian Fellowes che è un amico di famiglia e del quale ammiriamo il  lavoro è venuto da noi e ci ha proposto Romeo e Giulietta. Ci è piaciuta da subito la storia che è una bellissima storia d’amore: il mondo Swarovskvi è fatto di doni che nascono da pensieri d’amore, quindi questo era il progetto giusto. Con la nostra produzione vorremmo arricchire culturalmente lo spettatore attraverso un messaggio educativo e un classico di Shakespeare era perfetto in questo senso, in particolare per le generazioni più giovani.

 Lei ha detto che Julian Fellowes è un amico di famiglia, anche lei è una fan di Dowtown Abbey?

Certo, chi non lo è! Lui ti fa diventare dipendete da quello show!

 Questo per voi è stato il primo progetto, cosa ci possiamo aspettare in futuro dalla Swarovski Entertainment?

E’ sicuramente solo l’inizio per noi e nei progetti futuri la Swarovski sarà molto coinvolta ad esempio con l’industria della moda, l’architettura e gioielleria ma si tratta soprattutto di rimanere fedeli ai valori in cui noi crediamo e magari scegliere storie con delle morali forti. Alla fine tutti i progetti della Swarovski saranno indirizzati verso l’arricchimento culturale delle persone,nel riuscire ad educarle attraverso i film.

 State già producendo qualcosa di nuovo?

Si abbiamo una storia pronta, non posso rivelarvi troppi dettagli ma sarà sul mondo della moda. Uno sguardo nel dietro le quinte di questo mondo, dove le persone che non ne sono coinvolte non possono e non riescono a capire bene come funzioni. Quindi rimane sempre un progetto educativo ma allo stesso tempo piacevole.

 Riguardo la moda, in Romeo e Giulietta i costumi sono una parte fondamentale e possono essere ammirati per la loro grandiosità e cura nei minimi dettagli – per cui sono stati usati anche cristalli Swarovski. Lei ha partecipato al processo di design suggerendo qualcosa che rispecchiasse il suo gusto?

No per niente. Una scelta importante è stata quella di decidere con quale costumista lavorare e devo ammettere che Carlo Poggioli è stato davvero fantastico. Aveva come consulente Milena Canonero e hanno avuto la possibilità di scegliere i cristalli da utilizzare, ma noi non abbiamo mai interferito con le loro scelte creative. Anche la possibilità di lavorare con le sarte italiane è stato incredibile.Sapete questa arte è nel loro DNA e gli viene naturale. La manodopera e i dettagli sono stupendi,ad esempio nelle giacche ricamate o i vestiti in velluto, assolutamente bellissimi.

 Quali sono le qualità che cercate nei progetti da finanziare e produrre?

Sicuramente l’arricchimento culturale è la qualità numero uno. L’aspirazione al bello, belle scenografie e costumi sono altre.  Ma anche semplicemente la proposta di un copione ben adattato che abbia certe informazioni che lo spettatore può apprendere una volta che è finito il film, sono qualità importanti.  Vogliamo dare un contributo positivo all’industria, perché ci sono talmente tanti film in giro che siamo molto fermi nel voler fare un prodotto informativo che aggiunga valore.

Nadie Nos Mira: recensione del film #Romaff12

A volte la vita ci mette davanti a delle scelte: c’è la strada facile e già scritta, quasi priva di emozioni. E poi c’è la strada impervia, quella piena di imprevisti e senza sicurezze, ma che in cuore senti subito che è quella giusta. O meglio, senti che va provata, non importa quanto la realtà poco dopo ti possa venire a bussare alla porta per chiedere il conto. Anche Nico, protagonista del film di Julia Solomonoff, Nadie Nos Mira, crede nella sua scelta e così finisce a New York.

Star di una soap-opera della televisione argentina, dopo aver messo il suo personaggio in coma e in seguito ad una rottura, Nico (Guillermo Pfening) decide di trasferirsi in America per realizzare il sogno di debuttare nel cinema americano. A causa di un continuo ritardo nella produzione del film che gli era stato promesso da un regista emergente, Nico si ritrova a vivere a New York con il visto scaduto, nessun ruolo perché troppo biondo per essere latino e una vita da clandestino obbligato a fare il cameriere per sopravvivere.

L’unica ancora di salvezza, oltre alla coinquilina (Kerri Sohn) con cui divide un minuscolo appartamento, è la migliore amica Lena (Elena Rogers), insegnate di yoga che ha trovato l’amore in un ricco newyorkese. Da poco mamma, Lena affida a Nico suo figlio Theo ed è proprio con il bambino che l’attore stabilirà un vero legame, unica cosa certa della sua vita e compagno delle sue giornate in una New York che si evolve con il passare delle stagioni. Ma ciò che lo aveva portato alla scelta di prendere e partire tornerà inaspettatamente nella sua vita e lo manderà in confusione.

Nadie Nos Mira

Julia Solomonoff riesce bene nell’impresa di farci entrare in sintonia con il suo personaggio principale, facendoci capire come può essere frustrante la vita  in una città come New York dove davvero, “nessuno ti guarda” e nella quale, anche un attore famoso in patria come Nico, diventa invisibile. Ma la storia di Nico non è solo la sua: quante volte sappiamo di avere le carte in regola per un lavoro, siamo molto vicini alla meta e alla fine, non lo otteniamo? Con grande realismo nel mostrare l’immenso spettro di emozioni che prova Nico, la giovane regista argentina ci regala un film triste, dolce ma allo stesso tempo leggero, dove si ride anche.

Recensione di Nadie Nos Mira – Nobody’s Watching

Guillermo Pfnening, come il suo Nico, ricorda più un attore di origine nordiche che argentine ed è forse per questo che riesce a calarsi bene nella parte del pesce fuor d’acqua, un uomo confuso e perso in una grande città come New York. Costretto a mentire a tutte le persone che gli sono intorno per non mostrare le sue debolezze e vulnerabilità, ma soprattutto fallimenti, la figura di Nico è molto educativa se si guarda il quadro completo, nonostante il suo percorso sia costellato di errori e troppo orgoglio per ammettere di aver sbagliato.

Raccontata dalla Solomonoff con ritmo, ma non troppa fretta, la storia si evolve colpendoci con emozioni piuttosto che spiegazioni. Non è facile vedere sullo schermo i continui errori commessi da quest’uomo, ma è parte della bellezza di questo film, che ci forza a vedere anche la parte brutta dei sogni, ovvero quel momento in cui, non importa quanto fortemente tu ci abbia creduto, non si realizzano.

NAACP Image Awards 2023: è stata la notte di Angela Bassett, tutti i vincitori

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Angela Bassett è stata la prima vincitrice ai NAACP Image Awards e si è aggiudicata il trofeo per Entertainer of the Year. La star aveva già vinto quest’anno come miglior attrice in una serie drammatica per 9-1-1 e come miglior attrice non protagonista in un film per il suo lavoro in Black Panther: Wakanda Forever, che ha vinto il premio come miglior film. Ora l’attrice si dirige spedita verso la notte degli Oscar, passando prima per i SAG che probabilmente la vedranno trionfare.

NAACP Image Awards tutti i vincitori

NIGHT 6 – TELEVISED AWARDS

Entertainer of the Year

Angela Bassett

Outstanding Motion Picture

Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Actress in a Motion Picture

Viola Davis – The Woman King

Outstanding Actor in a Motion Picture

Will Smith – Emancipation

Outstanding Comedy Series

Abbott Elementary

Outstanding Actress in a Drama Series

Angela Bassett – 9-1-1

Outstanding Actor in a Drama Series

Nicco Annan – P-Valley

Jackie Robinson Sports Award

Serena Williams

Chairman’s Award

Congressman Bennie G. Thompson

Social Justice Impact Award

Benjamin Crump

President’s Award

Gabrielle Union and Dwyane Wade

NIGHT 5

Outstanding Actor in a Comedy Series

Cedric The Entertainer – The Neighborhood

Outstanding Actress in a Comedy Series

Quinta Brunson – Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series

Tyler James Williams – Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series

Janelle James – Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actor in a Drama Series

Cliff “Method Man” Smith – Power Book II: Ghost

Outstanding Supporting Actress in a Drama Series

Loretta Devine – P-Valley

Outstanding Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

The Best Man: The Final Chapters

Outstanding Actor in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Morris Chestnut – The Best Man: The Final Chapters

Outstanding Actress in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Niecy Nash-Betts  – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story

Outstanding Talk Series

Sherri

Outstanding New Artist

Coco Jones – ICU

Outstanding Jazz Album – Vocal

Legacy – Adam Blackstone

Outstanding Supporting Actor in a Motion Picture

Tenoch Huerta – Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Supporting Actress in a Motion Picture

Angela Bassett – Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Independent Motion Picture

The Inspection

Outstanding International Motion Picture

Bantú Mama

Outstanding Breakthrough Performance in a Motion Picture

Jalyn Hall – TILL

Outstanding Animated Motion Picture

Wendell & Wild

Outstanding Documentary (Film)

CIVIL

Outstanding Documentary (Television)

Everything’s Gonna be All White

Outstanding Writing in a Motion Picture

Ryan Coogler, Joe Robert Cole  – Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Directing in a Motion Picture

Gina Prince-Bythewood – The Woman King

Outstanding Arts and Entertainment Podcast

Two Funny Mamas

Outstanding Social Media Personality 

Kevon Stage

NIGHT 4

Outstanding Podcast – News and Information

Beyond the Scenes
The Daily Show

Outstanding Podcast – Society and Culture

LeVar Burton Reads

Outstanding Podcast – Lifestyle / Self-Help

Therapy for Black Girls

Outstanding Writing in a Comedy Series

Brittani Nichols
Abbott Elementary – “Student Transfer”

Outstanding Writing in a Drama Series

Marissa Jo Cerar
Women of the Movement – Episode 101

Outstanding Writing in a Television Movie or Special

Scott Mescudi (Story By), Ian Edelman, Maurice Williams
Entergalactic

Outstanding Directing in a Comedy Series

Angela Barnes
Atlanta – “The Homeliest Little Horse”

Outstanding Directing in a Drama Series

Giancarlo Esposito
Better Call Saul – Season 6, Episode 6: “Axe and Grind”

Outstanding Directing in a Television Movie or Special

Anton Cropper
Fantasy Football

Outstanding Directing in a Documentary

Reginald Hudlin
Sidney

Outstanding Hairstyling (Television or Film)

Camille Friend
Black Panther: Wakanda Forever

Outstanding Make-up (Television or Film)

Debi Young, Sandra Linn, Ngozi Olandu Young, Gina Bateman
We Own This City

Outstanding Costume Design (Television or Film)

Ruth Carter
Black Panther: Wakanda Forever

NIGHT 3

Outstanding Short-Form Series – Comedy or Drama

“Between The Scenes”
The Daily Show

Outstanding Short-Form Series or Special – Reality/Nonfiction

Daring Simone Biles

Outstanding Short-Form (Live Action)

Dear Mama…

Outstanding Short-Form (Animated)

More Than I Want To Remember

Outstanding Character Voice-Over Performance – Motion Picture

Keke Palmer
Lightyear

Outstanding Character Voice-Over Performance (Television)

Kyla Pratt
The Proud Family: Louder and Prouder

Outstanding Performance by a Youth (Series, Special, Television Movie or Limited–series)

Ja’Siah Young
Raising Dion

Outstanding Children’s Program

Tab Time

Outstanding Animated Series

The Proud Family: Louder and Prouder

Outstanding Guest Performance

Glynn Turman
Queen Sugar

Outstanding Breakthrough Creative (Motion Picture)

Ericka Nicole Malone
Remember Me The Mahalia Jackson Story

Outstanding Breakthrough Creative (Television)

Quinta Brunson
Abbott Elementary

Outstanding Supporting Actress in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Nia Long
The Best Man: The Final Chapters

Outstanding Supporting Actor in a Television Movie, Limited–Series or Dramatic Special

Keith David
From Scratch

Outstanding Ensemble Cast in a Motion Picture
Black Panther: Wakanda Forever

NIGHT 2

Outstanding Literary Work – Fiction

Take My Hand
Dolen Perkins-Valdez

Outstanding Literary Work – Non-Fiction

Finding Me
Viola Davis

Outstanding Literary Work – Debut Author

Illustrated Black History: Honoring the Iconic and the Unseen
George McCalman

Outstanding Literary Work – Biography/ Autobiography

Scenes from My Life
Michael K. Williams, Jon Sternfeld

Outstanding Literary Work – Instructional

Black Joy: Stories of Resistance, Resilience, and Restoration
Tracey Lewis-Giggetts

Outstanding Literary Work – Poetry

To the Realization of Perfect Helplessness
Robin Coste Lewis

Outstanding Literary Work – Children

Stacey’s Remarkable Books
Stacey Abrams, Kitt Thomas

Outstanding Literary Work – Youth/Teens

Cookies & Milk
Shawn Amos

Outstanding Variety or Game Show (Series or Special)

The Daily Show with Trevor Noah

Outstanding Host in a Reality/Reality Competition, Game Show or Variety (Series or Special) – Individual or Ensemble

Tabitha Brown
Tab Time

Outstanding Reality Program/Reality Competition Series

Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls

Outstanding Host in a Talk or News/Information (Series or Special) – Individual or Ensemble

Jennifer Hudson
The Jennifer Hudson Show

Outstanding News/Information (Series or Special)

ABC News 20/20 Michelle Obama: The Light We Carry, A Conversation with Robin Roberts

NIGHT 1

Outstanding International Song
“No Woman No Cry” – Tems

Outstanding Jazz Album – Instrumental
“JID014 (Jazz is Dead)” – Henry Franklin, Ali Shaheed Muhammad, Adrian Younge

Outstanding Gospel/Christian Song
“Positive” – Erica Campbell

Outstanding Gospel/Christian Album
“Kingdom Book One” – Maverick City Music & Kirk Franklin

Outstanding Duo, Group or Collaboration (Traditional)
Silk Sonic – “Love’s Train”

Outstanding Duo, Group or Collaboration (Contemporary)
Chris Brown feat. Wizkid – “Call Me Every Day”

Outstanding Music Video/Visual Album
“Lift Me Up” – Rihanna

Outstanding Soundtrack/Compilation Album
Black Panther: Wakanda Forever – Music From and Inspired By – Ryan Coogler, Ludwig Göransson, Archie Davis and Dave Jordan

Outstanding Male Artist
Chris Brown – “BREEZY” (Deluxe)

Outstanding Female Artist
Beyoncé – “Renaissance”

Outstanding Soul/R&B Song
Cuff It – “Beyoncé”

Outstanding Hip-Hop/Rap Song
“Hotel Lobby” – Quavo, Takeoff

Outstanding Album
“Renaissance” – Beyoncé

NAACP Image Award è un premio attribuito ogni anno dalla National Association for the Advancement of Colored People come riconoscimento per il lavoro svolto da persone di colore nel mondo dell’arte (cinema, letteratura, musica, teatro e TV).

N.Capace, la conferenza stampa del film di Eleonora Danco

N.Capace, la conferenza stampa del film di Eleonora Danco

Eleonora Danco – autrice, regista, performer, attrice tra teatro e cinema – presenta la sua prima regia per il grande schermo: performance teatrale, arte visiva e “pezzi di vita” si fondono, seguendo il filo di memorie personali ma universali, tra Roma e Terracina. Piano distributivo in elaborazione, come spiega il produttore Angelo Barbagallo: “Questo tipo di film è adatto alla multiprogrammazione, che vogliamo usare per andare ovunque, anche solo per uno spettacolo. Il film parte al Nuovo Sacher il 19 marzo, ma sarà anche alla Cineteca di Bologna, al Gruppo Anteo-Apollo a Milano, al Cinema Massimo di Torino, a Terracina. Credo passerà in tutte le sale di qualità.

Eleonora DancoCom’è stato ideato e montato un film così personale?

Eleonora Danco: “Quando metto in scena un lavoro o lo installo, non è più mio. Essere personali è solo una condizione d’intimità. L’intimità ti permette di essere più universale possibile. Lo sforzo è di pensare sempre allo spettatore, di poterlo far ritrovare in ciò che accade, perché nell’intimità c’è l’uomo in assoluto. Il montaggio è stato complesso, ma molto interessante. Abbiamo girato 35 ore intense, poi abbiamo scelto. Dopo averlo finito, non mi ritrovavo, così l’ho riscritto (al montaggio).

Perché manca l’età di mezzo?

E. D.: “Come personaggi li trovavo meno interessanti: sono vittime dello stress, immersi nel quotidiano. Mi interessava più chi galleggia nella vita. E i due poli estremi: chi ha fatto tutto e chi sta per buttarsi nella vita, entrambi in attesa. In questo passaggio ho pensato fosse la forza del film. C’è anche l’incapacità: la scrittura “N-CAPACE” mi piaceva perché l’essere umano è non capace, ma anche capace. Cercavo intensità e tensione costanti. Perciò ci sono vitalità e angoscia insieme. Se volevo avere tensione nel film, poi, dovevo viverla io stessa: anche la mia visione doveva essere emotiva come quella di una sedicenne, per trasmettere il desiderio di provocazione tipico di quell’età.

È stato difficile trasferire l’approccio fisico del suo teatro al cinema?

E. D.: “Arrivare al cinema non è stata una difficoltà, ma una possibilità, mi ha stimolato molto. L’ho trasferito attraverso le inquadrature. Cercavo costantemente un impatto visivo forte. Ogni volta era come fare un quadro. Era lì che arrivava la tensione, il movimento.

Nomi come Ciprì e Maresco o Rezza-Mastrella hanno in qualche modo influenzato il suo lavoro?

E. D.: “Ciprì e Maresco, forse inconsciamente. Rezza-Mastrella sicuramente no. Stimo molto Rezza, ma non credo di avere nessuna similitudine col suo linguaggio. Il mio è poetico, estremo, ma non riferito a me, si distacca da me. Stimo anche Maresco, ma il mio lavoro non è grottesco, i miei personaggi non così distorti, mi interessava la realtà. Volevo la loro spontaneità, ma in un linguaggio artificiale. Le mie sono provocazioni, alterazioni per arrivare alla loro memoria emotiva.”

Quanto ha contato il rapporto con sua madre?

E. D.: “E’ stato una motivazione forte. Questo film ha un forte rapporto con la memoria, che a volte è distacco.

N.C.I.S. Hawaii 3: Guida al cast e ai personaggi: Chi torna nei nuovi episodi?

Nato come spin-off della serie JAG della metà degli anni ’90, NCIS ha debuttato nel 2003 condividendo molti personaggi e rimanendo all’interno dello stesso universo. È logico che la serie di successo Hawai’i Five-0 sulla CBS e in onda in Italia su RAI 2 abbia ispirato un altro spin-off intitolato NCIS: Hawai’i, arrivando a includere alcuni personaggi familiari di NCIS: Los Angeles che hanno già fatto da ponte con quel crossover.

Giunto alla sua terza stagione, NCIS: Hawai’i rivela un noto ex agente sul campo di Los Angeles, oltre alla continuazione dei ruoli di molti dei personaggi che già conosciamo. Si prevedono molte apparizioni di vittime e sospetti, ma andiamo a scoprire il cast confermato e cosa aspettarci da questa stagione.

Vanessa Lachey è Jane Tennant

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Credit © CBS

Jane Tennant, interpretata da Vanessa Lachey, è l’Agente Speciale incaricato (SAC) e guida la squadra di investigatori a Pearl Harbor. È anche la prima protagonista femminile della serie NCIS , creando un nuovo precedente per il franchise.

Lachey è cresciuta spostandosi a causa del servizio del padre nell’aeronautica, ma alla fine ha iniziato a partecipare a concorsi di bellezza ed è passata alla conduzione televisiva su reti come MTV ed Entertainment Tonight. In seguito, è diventata un punto fermo delle riviste di moda e della televisione, conducendo True Beauty e Wipeout, oltre a fare apparizioni in show come 30 Rock, Psych, Hawai’i Five-0 e How I Met Your Mother. Forse il suo ruolo più noto è quello di co-conduttrice delle serie reality di Netflix Love Is Blind e The Ultimatum, insieme al marito Nick Lachey.

Alex Tarrant è Kai Holman

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Credit © CBS

Alex Tarrant interpreta Kai Holman, un agente che lavora sotto la Tennant come membro della sua squadra. Nuovo nella squadra nelle stagioni precedenti, è diventato prezioso grazie alla sua capacità di non farsi riconoscere nelle sue missioni sotto copertura. Dedito al lavoro e con una vita personale difficile, i fan sperano che la terza stagione presenti a Kai un interesse amoroso, per regalargli una meritata storia d’amore.

Tarrant ha iniziato la sua carriera di attore in Nuova Zelanda e, oltre alla sua ascesa di popolarità grazie a NCIS: Hawai’i, ha interpretato Valandil nella serie Prime Video Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere. Tra i suoi altri ruoli figurano parti in serie televisive come SeaChange, Filthy Rich, 800 Words e Shortland Street e film come Night Raiders e The Other Side of Heaven 2: Fire of Faith.

Noah Mills è Jesse Boone

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Credit © CBS

Noah Mills interpreta Jesse Boone, il secondo in comando della squadra di Tennant. Boone è uno stacanovista, mentre la sua famiglia riceve poche attenzioni, almeno sullo schermo.

Mills, modello e attore canadese, è diventato un volto iconico di Dolce & Gabbana. Mills è passato alla recitazione, apparendo in film come Sex and the City 2 e Me, oltre che in serie televisive come 2 Broke Girls, The Brave, PEN15, The Enemy Within e The Falcon and the Winter Soldier.

Jason Antoon è Ernie Malik

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Credit © CBS

Jason Antoon interpreta Ernie Malik, uno specialista di intelligence informatica della squadra. Le sue abilità al computer lo rendono un personaggio amabile e allo stesso tempo uno degli agenti più importanti, che spesso fa grandi scoperte. Fornisce un sollievo comico e ogni volta che lascia il laboratorio sembra essere catapultato in scenari casuali in cui non ci si aspetterebbe di trovarlo.

Antoon è noto soprattutto per il suo ruolo nel musical Contact, vincitore del Tony Award, ma ha anche sviluppato una notevole carriera sullo schermo. I suoi crediti televisivi includono ruoli in Kings, Modern Family e Claws. Al cinema, forse lo riconoscerete in Minority Report, ma ha partecipato anche a film come The Producers, Celeste e Jesse per sempre, Music and Lyrics, The Rewrite e Noelle. È diventato uno dei personaggi preferiti dell’universo NCIS, tanto che ha fatto il crossover anche in altri episodi al di fuori di NCIS: Hawai’i.

Yasmine Al-Bustami è Lucy Tara

N.C.I.S. Hawaii yasmine al bustami
Credit © CBS

Yasmine Al-Bustami interpreta Lucy Tara, un personaggio che ha iniziato come agente junior nella prima stagione, ma che è diventato un agente a bordo della USS Ronald Reagan nella seconda stagione. Dopo il ritorno da un programma di addestramento tattico alla fine della seconda stagione, il suo rapporto con la fidanzata Kate è diventato difficile. La nuova amicizia tra Kai e Kate potrebbe causare un po’ di gelosia umoristica all’inizio della terza stagione.

Al-Bustami è apparsa per la prima volta in televisione nel 2013 in The Originals, dove ha interpretato Monique Deveraux. Da allora, è apparsa in Nashville, Switched at Birth e The Inspectors. Si è anche cimentata in serie web con ruoli in I Ship It e Nessyane.

Tori Anderson è Kathrine Marie “Kate” Whistler

N.C.I.S. Hawaii tori anderson
Credit © CBS

Tori Anderson interpreta Kathrine Marie “Kate” Whistler, un’agente dell’FBI che sta cercando di risolvere la sua relazione con Lucy Tara. Essendosi avvicinata alla squadra di NCIS: Hawaii, è diventata amica di alcuni membri, tra cui Kai Holman, e spesso lavora al loro fianco su casi con le sue ampie informazioni.

La carriera televisiva della Anderson è iniziata nel 2003 con numerose apparizioni in serie come Tru Calling, Smallville, The 4400, The L.A. Complex e molte altre. Solo intorno al 2015 ha ottenuto maggiori riconoscimenti per il ruolo della dottoressa London Blake in Open Heart, seguito dal ruolo della regina Titania in The Other Kingdom di Nickelodeon. Poco dopo, ha interpretato Evie in No Tomorrow, , oltre a ruoli principali e ricorrenti in show come Blindspot e Caught.

LL Cool J è Sam Hanna

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Credit © CBS

Da NCIS: Los Angeles, Sam Hanna fa di nuovo il salto tra le serie, con LL Cool J che riprende il ruolo preferito dai fan. I mondi di NCIS: Los Angeles e Hawai’i Five-0 si sono incrociati con l’agente speciale senior nel 2012. Nella première della terza stagione, Sam Hanna farà squadra con il capo della squadra di NCIS: Hawai’i Jane Tennant, presumibilmente sulle tracce di un criminale. Non è chiaro quanta autorità abbia nella nuova giurisdizione, ma una cosa è certa: la Tennant è ancora al comando.

LL Cool J ha iniziato a fare il rapper negli anni ’80, ma in seguito ha iniziato a recitare, ottenendo ruoli in film come Halloween H20, Deep Blue Sea, In Too Deep e Any Given Sunday. Ha interpretato l’agente speciale Sam Hanna in NCIS: Los Angeles per 14 stagioni, ma la sua carriera televisiva è molto lunga: ha condotto e partecipato a show come Lip Sync Battle, In the House, 30 Rock, iHeartRadio Music Awards, The Grammy Awards, South by Southwest e Saturday Night Live.

Enver Gjokaj è il Capitano Joe Milius

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Credit © CBS

Capitano della Marina degli Stati Uniti, Joe Milius, interpretato da Enver Gjokaj, è diventato un fidato alleato di Jane Tennant e della squadra di NCIS: Hawai’i all’inizio dell’episodio pilota, quando ha collaborato con lei in un’indagine che si è rivelata una chiamata importante per loro. Dopo aver lasciato Hawa’ii per il Pentagono, Milius è tornato e ha persino scritto una lettera di raccomandazione per il figlio di Jane, Alex Tennant, per l’Accademia Navale.

Gjokaj è noto per i suoi ruoli in The Book of Daniel, Community, NCIS: Los Angeles e per aver interpretato l’agente dell’SSR Daniel Sousa in Agent Carter e nella serie spin-off Agents of S.H.I.E.L.D. È apparso anche in alcuni film importanti come The Avengers, Eagle Eye e Taking Chance. Il suo ultimo ruolo prima di tornare nell’universo NCIS è stato quello di Clark Evans nella serie fantascientifica Invasion .

Altri membri del cast che ritornano nella terza stagione di “NCIS: Hawai’i

N.C.I.S. Hawaii sharif atkins
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Sharif Atkins, noto per i suoi ruoli in ER e White Collar, riprenderà il suo ruolo di Capitano Norman “Boom Boom” Gates, l’esperto di bombe della squadra di NCIS: Hawai’i. AncheSeana Kofoed, nota per Men in Trees, tornerà nel ruolo del Comandante Carla Chase, medico legale della base navale e della squadra.

La famiglia e i figli di Jane Tennant svolgono importanti ruoli di supporto per il suo personaggio nella serie: Kian Talan (The Good Doctor) interpreta il figlio Alex Tennant, Mahina Napoleon (The Walking Dead: Dead City) la figlia Julie Tennant e Anthony Ruivivar (Third Watch) l’ex marito Daniel Tennant.

N-Capace: recensione del film di Eleonora Danco

N-Capace: recensione del film di Eleonora Danco

Scritto, diretto e interpretato dalla drammaturga, performer e attrice Eleonora Danco, N-Capace, sua prima regia cinematografica, N-Capace ha già fatto parlare di sé: molto apprezzato al Torino Film Festival, dove ha ricevuto due Menzioni Speciali, ha convinto anche Nanni Moretti, che lo ospiterà al Nuovo Sacher dal 19 marzo. Il lavoro fonde performance, installazione e vita reale in una forma fluida, dai contorni indefiniti, che rifugge la narrazione e punta sulla forza delle immagini, amplificata da inquadrature fisse. Ma sfrutta anche l’effetto spiazzante della provocazione per dar vita a interviste-performance, con intervistati-personaggi che si mettono in gioco, tra realtà e finzione.

In N-Capace Una donna in pigiama, Anima in pena (Eleonora Danco), e il suo letto vagano tra Terracina e Roma. Lei segue il filo di memorie personali d’infanzia e adolescenza e s’interroga sul mondo circostante, che forse non le si adatta e a cui sembra sentirsi inadeguata. Nel percorso incontra adolescenti e anziani, tra cui suo padre, che invita a parlare dell’infanzia, del rapporto coi genitori e con la famiglia, della morte, del sesso, del futuro.

N-Capace, il film

L’unità del film non è solo visiva – grazie anche al montaggio di Desideria Rayner e Maria Fantastica Valmori – con riferimenti dichiarati alla metafisica di De Chirico e un’attenzione a elementi e colori della natura. È anche nei contenuti: il rapporto conflittuale coi genitori, il corpo, la sessualità, la materia, l’oscillazione perenne tra capacità e incapacità, potenzialità totale e senso d’impotenza, uniscono il personaggio interpretato dalla Danco agli altri, giovani e anziani. Quando Anima in pena è sulla scena, però, l’andamento è lento, la chiave interpretativa scelta è meccanica, e ciò diluisce la tensione abilmente creata nel resto del lavoro, rendendone il ritmo diseguale. La parte più viva e interessante è invece la dialettica tra i poli: opposti ma a volte consonanti, accostamenti azzardati da cui possono scaturire analogie sorprendenti e paradossi. Anche il filo della memoria unisce: lo sguardo un po’ nostalgico della regista sulla vita di provincia, su un’Italia agricola e rurale (quasi) scomparsa, accompagna alla ri-scoperta di Terracina e Roma.

Lo spirito del lavoro appare vicino all’opera di Ciprì e Maresco (Cinico Tv) e a quella di Rezza e Mastrella (film, spettacoli e le interviste di Troppolitani). Con Rezza in particolare sembra condividere la concezione di teatro e cinema come performance corporea e visiva, non narrativa, e la carica provocatoria (pur meno causticamente corrosiva), oltre ad alcune tematiche, sebbene la Danco smentisca consonanze con l’artista. La regista trova la sua originalità nell’eclettismo e in una visione d’insieme poetica più che dissacrante, creando un’opera utile a ravvivare il nostro panorama culturale, con momenti estremamente godibili e spunti di riflessione. Da cercare nelle sale.

Mystify: Michael Hutchence, recensione del film di Richard Lowenstein #RomaFF14

Richard Lowenstein, regista di E morì con un felafel in mano e storico collaboratore degli INXS, per cui realizzò la maggior parte dei video musicali, nonché amico del frontman Michael Hutchence, porta alla Festa del Cinema di Roma nella selezione ufficiale, un intenso docufilm sul cantante.

Il film si concentra sulla parabola esistenziale dell’uomo, mentre ripercorrere a grandi linee la carriera della band, tra le poche australiane ad aver conquistato il pubblico statunitense ed essersi guadagnata fama mondiale, grazie a una preziosa alchimia imperniata sulla figura del leader, sul suo carisma, la sua sensualità, ma anche sulle doti vocali notevoli e le capacità di scrittura, oltre che sull’apporto di validi collaboratori.

Materiali e testimonianze per Mystify: Michael Hutchence

Sono proprio alcuni membri del gruppo – composto oltre che da Hutchence, da Garry Beers, Kirk Pengilly e dai fratelli Tim, Jon e Andrew Farris, co-autore dei brani assieme a Michael –  a parlare di lui. Ci sono i familiari – il padre Kell, i fratelli Tina e Rhett Hutchence– e le sue partner – Michele Bennett, che rimase sempre sua amica e per la quale scrisse Never tear us apart, uno dei brani più famosi della band; Kylie Minogue, che lo conobbe giovanissima; la modella Helena Christensen e Paula Yates, giornalista musicale che per lui lasciò Bob Geldoff e gli diede la sua unica figlia, Tiger.

Infine gli amici, tra cui il leader degli U2 Bono. Sullo schermo brevi sequenze di concerti si alternano a interviste a Michael, accanto a una serie di filmati privati, spesso girati dallo stesso cantante, e foto di famiglia.

La figura di Michael Hutchence

Nato il 22 gennaio del 1960, il film ripercorrere la sua infanzia e adolescenza tra Australia, Hong Kong e Usa, dove segue la madre, Patricia, dopo la separazione dal padre. Vi resterà per più di un anno. Nel ’77 l’incontro con i fratelli Farris, nel 1980 il primo album degli INXS. Michael non sa suonare, ma la sua voce profonda e sensuale è ciò che contraddistingue il gruppo.

I primi anni sono un tour continuo, come racconta la compagna di allora Michele Bennett. Quindi il successo, milioni di copie vendute in America dall’album Kick (1987) in poi, da Mystify e Need you Tonight a Taste it, passando per Suicide Blonde. Alcuni brani sono parte integrante della colonna sonora del film, che regala anche due inediti e conta sulle musiche originali di Warren Ellis, già membro dei Nick Cave and the Bad Seeds.

Assieme agli stadi pieni arrivano i riconoscimenti internazionali e le prime pressioni mediatiche. Intanto, nella vita privata di Michael c’è Kylie Minogue, giovane e bellissima, entrambi sono impegnati in tour, spesso in parti opposte del mondo. I fax che si scambiano testimoniano la loro intensa storia d’amore, dice Minogue, “erano le nostre lettere d’amore”, assieme a filmati privati girati da Michael nei viaggi in Provenza, Italia o a bordo dell’Orient Express.

Emerge così il ritratto toccante di una persona estremamente dolce e timida, accogliente e mite, con un abbraccio o un sorriso sempre pronto a schiudersi. Insomma, l’opposto della rockstar trasgressiva, che distrugge camere d’albergo e manda a monte tour. Al contrario, un gran lavoratore, che porta su di sé il peso del gruppo come frontman, ma anche scrivendo testi e componendo melodie assieme ad Andrew Farris. Un carisma naturale il suo, come ripetono molti degli intervistati, che emergeva dal suo sguardo magnetico, capace di catturare l’attenzione di chiunque fosse in una stanza con lui. Una personalità con le sue fragilità, ma che era riuscita a trovare un equilibrio.

Fino al 1992 e al giorno in cui un incidente, in vacanza a Copenaghen, cambia per sempre la sua vita. La violenta aggressione di un tassista gli causa gravi e irreversibili danni al cervello, di cui non vorrà mai far parola neanche con i membri della band. In un attimo Michael Hutchence perde ciò su cui più di tutto aveva strutturato la sua esistenza: i sensi, l’olfatto e il gusto. Minogue parla di lui come di un essere sensuale, i cui sensi avevano bisogno di stimoli continui, curioso e desideroso di provare tutti i piaceri della vita.

Ora, invece, l’uomo che aveva cantato Taste it  (assaggia), innamorato fin quasi all’ossessione del romanzo Il profumo di Patrick Süskind, non è più in grado di sentire odori e sapori. La seconda parte del documentario mostra un uomo profondamente cambiato, depresso, a volte anche aggressivo e violento, che ha smarrito sé stesso. Quindi, il ricorso più massiccio alle droghe e l’incontro con Paula Yates, la separazione di lei da Geldoff, che dà il via a un’aspra battaglia per la custodia delle figlie – cui Michael  si lega molto.

L’assedio mediatico dei tabloid inglesi, sempre più stretto e destabilizzante per il cantante. L’unica vera gioia di questi anni per lui, che sembra galleggiare in un vuoto sempre più profondo, è la nascita della figlia, Tiger Lily. Alla vigilia del tour australiano del ’97 appare stanco, non vuole allontanarsi da Londra, dalla famiglia. Lontano da casa e dagli affetti, la solitudine e lo smarrimento prevalgono, portandolo a togliersi la vita in un hotel di Sidney il 22 novembre dello stesso anno.

L’approccio di Lowenstein

Il regista non insiste sugli aspetti dissoluti della vita di Hutchence, sull’uso di droghe e sulla dipendenza, pur non nascondendoli affatto. Non è interessato a questo, non è morboso, non ha intenti voyeuristici.

Anzi, il documentario rende giustizia a una figura troppo spesso raccontata in modo parziale e fuorviante dalla stampa. Lowenstein si mantiene alla larga dallo stereotipo trito della rockstar dissoluta e restituisce qualcosa di assai più interessante: il carattere, la personalità di Hutchence con estrema delicatezza, come può fare solo un amico. È sicuramente grazie allo spirito sincero e accorato che permea il lavoro che Lowenstein è riuscito ad ottenere la collaborazione di parenti e amici più stretti, i quali hanno partecipato al film con lo stesso intento. Ed è anche ciò che conquista lo spettatore.

Non si tratta dell’ennesima operazione commerciale creata attorno a leader o band di grandissimo richiamo, di cui già si è detto e scritto tutto il possibile, ridondante e superflua. Al contrario: Mystify è il documentario di cui c’era bisogno per far conoscere l’uomo Hutchence a chi lo ha amato come musicista, ma anche a chi vi si accosta per la prima volta e magari, coinvolto da un racconto dolce e struggente, con ancora negli occhi l’immagine di questo ragazzo mite e gentile, del suo sorriso largo e accogliente, potrà avvicinarsi al suo lavoro d’artista.

Mystic River: libro, trama e cast del film di Clint Eastwood

Mystic River: libro, trama e cast del film di Clint Eastwood

Un monumento vivente del cinema come Clint Eastwood non sembra sbagliare mai un colpo, nemmeno raccontando una storia semplice, e molto americana, come quella di Mystic River. Considerato uno dei suoi maggiori capolavori, il film del 2003 è un cupo thriller incentrato su un difficile caso di omicidio che coinvolge tre personaggi un tempo amici stretti. In un America dove la violenza è all’ordine del giorno, scegliere di chi fidarsi diventa una responsabilità non da poco, e Eastwood porta in scena tutto ciò con il grande gusto che da sempre contraddistingue la sua messa in scena. Il film non è però una storia originale, bensì la trasposizione del romanzo La morte non dimentica.

Scritto da Dennis Lehane, uno dei maggiori romanzieri statunitensi, che con questo libro del 2001 trovò fama mondiale. In questo si ritrova non solo una grande storia noir, ma anche uno studio approfondito di personaggi psicologicamente complessi, ognuno con i suoi lati di luci e tenebre. Arrivato all’attenzione di Eastwood, che vi ritrovò molti dei temi a lui cari, il romanzo venne presto opzionato e trasformato in film. Questo avrebbe dovuto essere girato in Canada, ma il regista insistette affinché le riprese avvenissero a Boston, vera ambientazione della storia. Presentato poi in concorso al Festival di Cannes, Mystic River non ottenne qui alcun riconoscimento se non il plauso della critica.

Arrivato in sala, però, si affermò come un grande successo economico. A fronte di un budget di 30 milioni di dollari, il film arrivò ad incassarne circa 156 in tutto il mondo. Divenne poi uno dei protagonisti della stagione dei premi, ottenendo sei nomination agli Oscar e vincendone due. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il romanzo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mystic River: la trama del film

La storia si apre nel 1975, quando Sean, Jimmy e Dave non sono che tre ragazzini, amici inseparabili proiettati a loro insaputa verso un cupo destino. La loro infanzia termina infatti il giorno in cui Dave viene rapito e abusato sessualmente. Pur riuscendo infine a tornare a casa, nulla sarà più come prima. Venticinque anni dopo, la quiete di Boston viene nuovamente sconvolta dal brutale omicidio di Katie, la figlia di Jimmy. Disperato, questi inizia a cercare una propria personale vendetta, mentre sul caso investiga Sean, ora poliziotto. I loro sospetti finiranno per ricadere proprio su Dave, il quale sembrerebbe poter aver avuto più di un motivo per commettere quel delitto. In un susseguirsi di accuse e sospetti, il sangue chiamerà necessariamente altro sangue e la vendetta troverà infine il modo di compiersi, giusta o meno che sia.

Mystic River film

Mystic River: il cast del film

Ad interpretare il principale protagonista del film, Jimmy Markum, è l’attore Sean Penn. Questi fu da subito la prima scelta di Eastwood per il ruolo, e con la sua performance l’attore arrivò a vincere il suo primo Oscar come miglior attore. Per dar vita a Jimmy, Penn cercò di calarsi quanto più possibile nella mentalità del personaggio e della città di Boston. Il risultato è un’interpretazione struggente e particolarmente complessa per quantità di emozioni manifestate. Il ruolo del poliziotto Sean Devine era originariamente stato affidato a Michael Keaton, il quale aveva anche iniziato a fare diverse ricerche per questo. Un mese prima dell’inizio del set, però, egli lasciò il film a causa di un litigio con Eastwood. Venne allora sostituito da Kevin Bacon, il quale si recò a lavorare in un ufficio di polizia in preparazione al ruolo.

Tim Robbins, celebre per il film Le ali della libertà, interpreta invece il problematico Dave. Un ruolo particolarmente complesso, grazie al quale egli vinse l’Oscar come miglior attore non protagonista. Nel film sono poi presenti altri noti attori come Laurence Fishburne, nei panni del sergente Whitey, collega di Sean. Marcia Gay Harden è invece Celeste Boyle, la moglie di Dave. Anche lei ha ottenuto la candidatura all’Oscar per la sua interpretazione, senza però vincere. Laura Linney, invece, interpreta Annabeth Markum, moglie di Jimmy. È inoltre presente l’attore Eli Wallach, il quale ha un breve cameo nei panni del signor Loonie. Questi, grande amico di Eastwood sin dai tempi di Il buono, il brutto, il cattivo, raccontò di aver girato la propria scena in un’unica ripresa, tanto l’intesa tra lui e l’amico regista era forte e chiara.

Mystic River: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il celebre romanzo si è cercato di rimanere quanto più fedeli possibile alla storia scritta da Lehane. Vi sono però inevitabilmente alcune differenze, che hanno permesso al racconto di acquisire una forma più consona al mezzo cinematografico. Il primo di questi si ritrova nella scoperta di quanto accaduto a Katie, la figlia di Jimmy. Il film lo spettatore viene a conoscenza della sua morte dopo i primi 30 minuti, mentre nel libro la ricerca della ragazza dura molto di più, e permette all’autore di descrivere minuziosamente il contesto della città. Allo stesso modo, anche il personaggio di Dave è particolarmente semplificato. Nel romanzo, questi è estremamente complesso psicologicamente e attanagliato dai traumi della sua infanzia, legati alla pedofilia. Nel film tutto ciò è presente, seppur in maniera meno evidente.

Anche la storia personale del poliziotto Sean è qui in parte tralasciata per favorire la trama principale. Nel romanzo, infatti, il rapporto con la moglie da cui è separato è maggiormente approfondito, mentre nel film questo è lasciato sullo sfondo. Particolarmente diversa è anche la rappresentazione della scena d’apertura del film, legata al rapimento di Dave. I tre amici, infatti, nel film stanno giocando lungo la strada e vengono avvicinati da due estranei, entrambi anziani. Nel romanzo, invece, si trovano vicino la stazione dei treni, e i due sequestratori sono uno giovane e biondo e l’altro anziano. Molti degli aspetti di questo rapimento sono sintetizzati nel film, così da permettere di far rientrare un romanzo di oltre 400 pagine in due ore di racconto.

Mystic River: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mystic River è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 23 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Mystery Girls 1×05: anticipazioni e promo

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Si intitolerà High School Mystery, Mystery Girls 1×05, la quinta puntata della prima stagione della serie televisiva targata ABC Family.

Mystery Girls 1×05In  Mystery Girls 1×05,  il direttore del liceo Mr. Frost assume le Mystery Girls per assicurarsi di non essere sbeffeggiato prima del suo pensionamento; quando le ragazze andranno sotto copertura al West BeverlyHolly si concentra sul suo sogno di vivere l’esperienza del liceo ed è ossessionata dall’essere popolare e Charlie prende troppo seriamente il ruolo di insegnante di ginnastica

Mystery Girls 1×04: anticipazioni e promo

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Si iMystery Girls 1×04ntitolerà Pilot Mystery Girls 1×04, il quarto episodi della nuova serie tv targata  ABC Family che vede riunite Tori Spelling e Jennie Garth.

In questo episodio, Holly e Charlie fanno un tuffo nel passato e ripercorrono i momenti che le hanno portate a reinventarsi completamente e da star della televisione hanno deciso di diventare delle investigatrici private e lo faranno in un’intervista che rilasceranno a Nancy Dell del tabloid Entertainment Tonight, la quale apparirà nei panni di se stessa come guest star.

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Mystery Girls 1×03: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Haunted House Party, Mystery Girls 1×03, il terzo episodi della nuova serie tv targata  ABC Family

Mystery Girls-fotoIn Mystery Girls 1×03, HollyCharlie e Nick vengono ingaggiati e si ritrovano a dover passare la notte in una casa apparentemente stregata per provare che non c’è alcuna presenza soprannaturale; Holly prende molto a cuore il caso, dato che crede fermamente nella presenza degli spiriti, ma Charlie pensa che si tratti solo di uno scherzo, almeno fino a quando cose inspiegabili si verificano durante la notte.

 

Mysterio: le peggiori azioni del villain di Far From Home

Mysterio: le peggiori azioni del villain di Far From Home

Quentin Beck, aka Mysterio, è uno degli antagonisti più celebri dei fumetti sull’Uomo Ragno e debutterà nel Marvel Cinematic Universe in Spider-Man: Far From Home interpretato da Jake Gyllenhaal (del quale abbiamo avuto una prima impressione nel trailer ufficiale diffuso pochi giorni fa).

Illusionista e super criminale, si è fatto notare per una serie di azioni sinistre che potrebbero essere riportate sul grande schermo. Queste le più importanti:

Ha ucciso gli X-Men

La più grande illusione di Mysterio è quella che ha portato a uccidere l’intero gruppo degli X-Men. Siamo nella continuity alternata di “Old Man Logan”, dove Wolverine è tormentato dai suoi peccati: vittima degli inganni di Mysterio, Logan viene trasformato nel suo scagnozzo e costretto ad assassinare i suoi vecchi compagni credendoli dei pericolosi criminali.

Non c’è stato evento più drammatico legato alla storia di questo villain, la vola in cui è riuscito a sconfiggere eroi così importanti in un modo così sadico.

L’assassinio di Karen Page

Mysterio viene generalmente considerato un antagonista di Spider-Man, tuttavia alcuni dei suoi peggiori crimini sono stati commessi contro altri personaggi dell’universo Marvel, come nell’arco della storia di Kevin Smith “Guardian Devil”.

Dopo anni trascorsi a respirare il suo pericoloso gas, Mysterio si ritrova vittima del cancro ma è determinato a uscire di scena da protagonista; così decide di farsi uccidere da Daredevil inventando una delle sue infide trame.

In pratica convince Matt Murdock a credere che gli sarebbe stato consegnato un bambino (da lui, sotto mentite spoglie), che poi si sarebbe rivelato l’Anticristo; lungo la strada Mysterio scopre l’identità segreta di Matt grazie a Kingpin, e successivamente spedisce Bullseye a uccidere l’amore della sua vita, Karen Page.

Tutto questo soltanto per spingere Daredevil a ucciderlo, un piano diabolico che non realizzerà mai lasciando Mysterio a autoinfliggersi la morte.

Ha “spedito” all’inferno J. Jonah Jameson

J. Jonah Jameson non è esattamente il più amabile dei personaggi, ma vale la pena ricordare la sorte che Mysterio architetta per lui durante le storie di “Webspinners: Tales of Spider-Man # 1-3”: qui il villain intrappola JJ in un’illusione, convincendo il magnate del Daily Bugle che si trova intrappolato nell’inferno.

A peggiorare le cose, tutti i demoni assumono il volto di Spider-Man che perseguita il direttore del giornale tramite incubi vari.

Ha fatto “impazzire” Spider-Man

Cosa farebbe per prima cosa un maestro delle illusioni con i suoi poteri? Forse indagare nella mente del suo nemico facendolo impazzire? È esattamente ciò che esperimenta Mysterio su Spider-Man con conseguenze importanti.

Fingendosi un medico, si reca infatti al Daily Bugle per dire al mondo che Spider-Man ha sviluppato una seconda personalità e che questa malattia lo porterà a perdere la testa. Peter crede alle parole del dottore e deve combattere con le allucinazioni che piegano la sua mente a incubi orribili.

Ovviamente si tratta dell’ennesima messa in scena di Mysterio, e se non fosse stato per l’intervento di Jameson, il villain avrebbe convinto Spider-Man a rivelare la sua identità segreta.

Ha inviato un assassino nella scuola di Peter

Dopo gli eventi che porteranno all’omicidio di Kingpin, Mysterio scopre tracce di sangue di Spider-Man e usa la sua tecnologia per smascherare l’identità segreta di Peter Parker. Tuttavia la versione dell’eroe di questo universo alternativo non è altro che un adolescente, rivelazione che sembra non preoccuparlo affatto.

Crea così un killer che rintraccerà Peter grazie al suo DNA e lo ucciderà una volta per tutte. Mysterio non era in cerca di denaro, né voleva migliorare la sua posizione: voleva semplicemente assassinare un ragazzo nella sua stessa scuola.

Ha ucciso Kingpin

Dopo aver fatto ritorno dall’Inferno, Mysterio ricompone i pezzi di una trama che punta a conquistare l’Universo Ultimate; per farlo tenta di inviare una copia di se stesso nell’altro mondo e decide di uccidere Kingpin al solo scopo di “rilevare” la sua impresa criminale.

In questo universo Mysterio commette vari crimini, come simulare la furia di Hulk tra le strade di New York, quasi portando l’Uomo Ragno sull’orlo della morte.

Ha trasformato Spider-Man nel nemico numero uno

Una delle azioni più sinistre e pericolose di Mysterio si rivela essere la prima di una lunga serie, raccontata in “Amazing Spider-Man numero 13″ (che poi è anche la sua prima apparizione nei fumetti Marvel).

In pratica il villain si finge Spider-Man e commette vari crimini, derubando diverse persone in pieno giorno, cosa che stuzzica l’attenzione di J. Jonah Jameson e del suo giornale a tal punto da descrivere Spidey come la nuova minaccia americana e nemico numero uno della sicurezza. Mysterio si fa quindi strada per catturarlo per guadagnare, oltre alla fama di eroe, anche parecchi soldi.

Grim Hunt

“Grim Hunt” è una serie a fumetti di Spider-Man pubblicata tra il 2009 e il 2010, in cui il sacrificio di Peter permette la resurrezione di Sergei Kravinoff dalla tomba e dove Mysterio gioca un ruolo fondamentale, anche se secondario (perché non viene presentato come l’architetto del piano diabolico), nel riportare in vita il suo ex compagno di squadra dei Sinistri Sei.

Reclutato per attirare Spidey con una trappola, Mysterio – insieme a Camaleonte – lo convince ad iniziare un rituale che avrebbe salvato Mattie Franklin (Spider-Woman) dai Kravinoffs. Se non fosse che Camaleonte si rivela essere nient’altro che un’elaborata illusione creata da Mysterio.

Ha convinto Peter a credere nella morte di zia May

Nei fumetti la morte di zia May è un evento ricorrente, e una delle prime occasioni risale al numero 196 di Amazing Spider-Man: il ladro che ha ucciso zio Ben è stato scoperto e si introduce nella casa dei Parker per rubare del denaro destinato a dei criminali mafiosi; per farlo e accedere al conto, Mysterio simula così la morte di May convincendo Peter che quella sia la realtà dei fatti.

Il ladro finisce per morire di infarto alla fine di Amazing Spider-Man 200, mentre Mysterio la fa franca e scompare praticamente da libero senza che l’eroe possa vendicarsi.

Ha tenuto il mondo in ostaggio

Mysterio è prima di tutto uno showman e ama prendersi la scena come quando ha minacciato il mondo scatenando un agente biologico durante gli eventi di “Return of the Sinister Six” (Amazing Spider-Man 334-339): è lì che il Dottor Octopus riunisce i Sinistri Sei per mettere in atto il piano che minaccerà le sorti del pianeta con un veleno globale a meno che i governi dei vari non paghino loro una grossa somma di denaro.

Da una parte abbiamo Doc Ock e la sua iniziativa, dall’altra Mysterio, che tra i criminali reclutati sembra quello più convinto ad agire soltanto per guadagnare soldi extra e che non tornerà mai sui suoi passi.

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, le domande poste dal trailer

Fonte: CBR

Mysterio: le migliori illusioni del villain di Far From Home

Mysterio: le migliori illusioni del villain di Far From Home

Presentato rapidamente nel primo trailer ufficiale del film, Quentin Beck aka Mysterio sarà uno dei principali antagonisti di Spider-Man: Far From Home ed è uno dei villain più celebri dei fumetti sull’Uomo Ragno.

Illusionista e super criminale, viene ricordato per numerose “imprese”. Ecco di seguito le più importanti:

Multiple Mysterio

Questa illusione non è altro che una variazione del classico “Multiple Mysterio“, dove il personaggio si ritrova a fronteggiare il Fantasma Rosso (alter ego di Ivan Kragoff) e le sue super-scimmie, creando una dozzina di copie di se stesso.

Ciò che rende particolare e pericolosa l’azione è il fatto che il vero Mysterio non si trovi nemmeno lì fisicamente, ma che in realtà sta usando solo degli ologrammi godendosi il “meritato riposo” giocando con un videogame.

La morte di zia May

Nei fumetti la morte di zia May è un evento ricorrente, e una delle prime occasioni risale al numero 196 di Amazing Spider-Man: il ladro che ha ucciso zio Ben è stato scoperto e si introduce nella casa dei Parker per rubare del denaro destinato a dei criminali mafiosi; per farlo e accedere al conto, Mysterio simula così la morte di May convincendo Peter che quella sia la realtà dei fatti.

Il ladro finisce per morire di infarto alla fine di Amazing Spider-Man 200, mentre Mysterio la fa franca e scompare praticamente da libero senza che l’eroe possa vendicarsi.

Doctor Mysterio

Cosa farebbe per prima cosa un maestro delle illusioni con i suoi poteri? Forse indagare nella mente del suo nemico facendolo impazzire? È esattamente ciò che esperimenta Mysterio su Spider-Man con conseguenze importanti.

Fingendosi un medico, si reca infatti al Daily Bugle per dire al mondo che Spider-Man ha sviluppato una seconda personalità e che questa malattia lo porterà a perdere la testa. Peter crede alle parole del dottore e deve combattere con le allucinazioni che piegano la sua mente a incubi orribili.

Ovviamente si tratta dell’ennesima messa in scena di Mysterio, e se non fosse stato per l’intervento di Jameson, il villain avrebbe convinto Spider-Man a rivelare la sua identità segreta.

Venom Galactus

Questa rientra di diritto tra le illusioni più incredibili e sopra le righe della storia dell’antagonista nei fumetti: Mysterio fa credere a Spider-Man che alcuni dei suoi più grandi nemici lo stiano seguendo, e soltanto dopo aver sconfitto facilmente Green Goblin e Hobgoblin, Venom appare da una coltre di fumo.

Peter lo colpisce ripetutamente sembra aver mandato al tappeto il simbionte quando questo crolla sul corpo di Galactus e i due si fondono per creare un mostro davvero inquietante ed enorme.

L’incubo di Wolverine

La più grande illusione di Mysterio è quella che ha portato a uccidere l’intero gruppo degli X-Men. Siamo nella continuity alternata di “Old Man Logan”, dove Wolverine è tormentato dai suoi peccati: vittima degli inganni di Mysterio, Logan viene trasformato nel suo scagnozzo e costretto ad assassinare i suoi vecchi compagni credendoli dei pericolosi criminali.

Non c’è stato evento più drammatico legato alla storia di questo villain, la vola in cui è riuscito a sconfiggere eroi così importanti in un modo così sadico.

Il “gigante” di fumo

Un grande classico della storia di Mysterio potrebbe far capolino in Far From Home (o almeno è ciò che suggerisce l’immagine qui sopra tratta dal trailer): l’illusione degli Elementali.

E se queste creature siano semplicemente dei mostri creati dal villain per permettergli di interpretare la parte dell’eroe e ingannare tutti? La bellezza di questa trovata sta nella sua semplicità…

La grande tempesta

Ad un certo punto dei fumetti Spider-Man si ritrova a fronteggiare Mysterio nella parte superiore del World Trade Center, con quest’ultimo che crea una tempesta enorme, praticamente impossibile per qualsiasi illusionista.

Ma sappiamo quanto il villain ami mostrarsi in tutto il suo esibizionismo, e questo trucco ha dimostrato come sia capace di mettersi alla prova con illusioni impensabili.

Gli omicidi di Spider-Man

Una delle azioni più sinistre e pericolose di Mysterio si rivela essere la prima di una lunga serie, raccontata in “Amazing Spider-Man numero 13″ (che poi è anche la sua prima apparizione nei fumetti Marvel).

In pratica il villain si finge Spider-Man e commette vari crimini, derubando diverse persone in pieno giorno, cosa che stuzzica l’attenzione di J. Jonah Jameson e del suo giornale a tal punto da descrivere Spidey come la nuova minaccia americana e nemico numero uno della sicurezza. Mysterio si fa quindi strada per catturarlo per guadagnare, oltre alla fama di eroe, anche parecchi soldi.

CORRELATO – Spider-Man: Far From Home, i segreti di Endgame rivelati dal trailer

Fonte: CBR

Mysterio: le differenze tra film e fumetti del personaggio di Far From Home

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SPIDER-MAN: FAR FROM HOME

Presentato nei trailer come un alleato di Peter Parker nella lotta agli Elementali, Quentin Beck aka Mysterio è uno dei personaggi principali di Spider-Man: Far From Home oltre che uno dei villain più celebri dei fumetti sull’Uomo Ragno.

Ma quali sono stati i cambiamenti apportati dai Marvel Studios per la versione cinematografica interpretata da Jake Gyllenhaal?

Maestro delle illusioni

Inizialmente introdotto come il nuovo eroe di cui il mondo ha disperatamente bisogno dopo la morte di Iron Man, Mysterio si rivela essere più fedele di  quanto pensavamo all’originale dei fumetti ispirandosi alla prima apparizione sulle pagine della Marvel Comics (anche se la spiegazione della realtà alternativa da cui proviene si riferisce alle nuove storie).

La versione Ultimate di Mysterio infatti sta usando un avatar di se stesso in un altro universo e tutte le sue abilità sono semplicemente illusioni. La fonte è diversa (nel film lo spettacolo viene riprodotto grazie a dei droni-proiettori governati a distanza) ma l’effetto finale è molto simile.

Al contrario invece il Mysterio del MCU non ha uno stretto legame con l’industria cinematografica come l’originale, ma appare più come il direttore di una compagnia che lo sostiene e aiuta nel suo piano malvagio.

Il suo passato con Tony Stark

Diversamente dai fumetti, il Quentin Beck di Far From Home non è solo un esperto di effetti speciali che ha sposato il “lato oscuro”, ma uno dei tanti inventori che lavorarono con Tony Stark alla creazione della tecnologia BARF (la cui dimostrazione veniva fornita all’inizio di Captain America: Civil War).

In realtà, ci dice il film, fu proprio Beck a ultimare gli studi sugli ologrammi e non Stark, e il fatto che il Vendicatore si sia preso i meriti di qualcun altro sembra aver scatenato la sua rabbia tanto da essere licenziato per il carattere “instabile”. Da qui il piano escogitato per rubare la gloria di Tony dopo la sua morte in Avengers: Endgame.

Fanno parte di questa crociata anche vecchi personaggi del MCU che in qualche modo hanno incrociato la strada dell’eroe.

Morto per sempre?

Jake Gyllenhaal is Mysterio in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN: ™ FAR FROM HOME.

Nei fumetti Mysterio muore alla fine della trama di Daredevil Guardian Angel, sparandosi alla testa. C’è un riferimento a questo evento anche nel MCU, dove Beck sembra vittima del colpo sparato dai suoi droni, tuttavia l’idea che possa tornare in futuro non è da escludere.

E se anche stavolta avesse finto di morire? Il sistema operativo EDITH (quello degli occhiali di Tony Stark) conferma a Peter che non si tratta di un inganno ma della verità, ma sappiamo anche che, tecnicamente, Beck non ha mai perso i poteri di amministratore del conegno. Magari ha istruito il programma dicendogli di mentire in caso di morte…

Leggi anche – Mysterio: le migliori illusioni del personaggio nei fumetti Marvel

Fonte: CBR

My Week With Marilyn: prima foto di Emma Watson!

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Da My Week With Marilyn dopo aver già visto le foto di Michelle Williams nei panni della celebre icona di Hollywood, oggi arriva una nuova foto del film con l”atra co-protagonista: Emma Watson.

Sarà uno dei suoi primi ruoli slegati dalla saga di Harry Potter. La giovane attrice interpreta un ruolo marginale nel film: è una ragazza che viene sedotta da Colin Clark (Eddie Redmayne).

Fonte: Daily Mail

My Week With Marilyn: il trailer

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My Week With Marilyn: il trailer

Ecco il primo trailer dell’atteso (almeno da Cinefilos) film My Week With Marilyn, che vede una straordinaria Michelle Williams interpretare la divina Marilyn.

My Week with Marilyn: altre foto

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My Week with Marilyn: altre foto
My week with Marilyn uscirà in Italia il prossimo 4 novembre e racconta una particolare settimana della vita della diva

My Time, il corto contro il tabù del sangue mestruale. Intervista alla regista Giulia Gandini

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Si chiama My Time il cortometraggio scritto e diretto da Giulia Gandini, che, basandosi su una storia vera, cerca di mettere sotto ai riflettori la conversazione intorno al sangue mestruale, alle mestruazioni, condannando l’aura di tabù che da sempre ha circondato questo evento perfettamente naturale nel corpo di ogni donna.

Il cortometraggio, idoneo alla selezione per i prossimi Oscar, ha già vinto il premio per il miglior cortometraggio al Chicago Independent Children’s Film Festival, il premio per il miglior cortometraggio al NFFTY di Seattle ed è stato nominato per un XX premio al Underwire Film Festival.

My Time, il corto che vuole abbattere il tabù del sangue mestruale

Abbiamo parlato di My Time con l’autrice stessa, Giulia Gandini, che ha raccontato così la genesi del progetto: “L’idea è venuta da un’esperienza avuta alle medie, in cui ad una mia compagna di classe sono venute le mestruazioni durante la lezione, ha chiesto di andare in bagno, non le è stato permesso perché doveva aspettare la campanella, e quando è finita l’ora, il sangue aveva sporcato i jeans e la sedia. Avevo 12 anni e non avevo ancora avuto il primo mestruo, ed è stata la prima volta che ho visto il sangue mestruale e mi sono resa veramente conto di quanto fosse ritenuto inappropriato che quel sangue fosse visibile. Lei è stata presa in giro per settimane, dopo questo evento. Da allora ho cominciato ad avere paura del mestruo, e questa paura è rimasta con me; ho deciso di fare il cortometraggio per rivivere un’esperienza per me negativa e che trovo ancora ingiusta, per trasformarla in qualcosa di positivo.”

La protagonista del cortometraggio è da subito consapevole di ciò che le sta accadendo e, alla fine, avrà il coraggio di ribellarsi al tabù del sangue mestruale, affrontando a testa alta una situazione che sicuramente metterebbe in imbarazzo anche donne adulte: “Anche nelle donne molto giovani, le bambine, come quella del cortometraggio, c’è la consapevolezza che questo sangue non deve essere visibile, e me ne sono resa conto anche parlando con le donne della troupe – spiega la regista – C’è ancora un senso generale che il mestruo è una cosa da nascondere e sono consapevole che la reazione della mia protagonista, così positiva e coraggiosa, è qualcosa di poco comune, il fatto di avere la forza di reagire positivamente a questa pressione che la società ci mette addosso, questo senso di vergogna che viene instillato su ragazzine e donne. Reagire richiede più maturità, questo dipende dall’aprire una conversazione in merito, dal parlarne apertamente in modo che sia più accettata. Spero che con il tempo più bambine reagiranno come la mia protagonista.”

Clara Read è la protagonista di My Time

Ad interpretare la piccola e coraggiosa protagonista c’è Clara Read, vista in Seven Sisters, giovane professionista che ha da subito catturato l’attenzione della Gandini: “Clara è fantastica, aveva 13 anni quando abbiamo girato e aveva esperienza da attrice e io l’ho trovata su Netflix, in una serie che ho visto lì. È un’attrice professionista e da professionista è stato il suo approccio alla storia e al materiale del corto. È stato interessante vedere come lei si sia approcciata al ruolo, dal momento che non aveva avuto ancora la sua prima mestruazione e mi ha fatto presente, in fase di prove, che non sapeva come ci si sentiva. Quindi abbiamo parlato anche di questo. È stata aperta una conversazione da quel punto vista.”

Come accennato, My Time sta affrontando un importante personrso festivaliero, raccogliendo consensi e riconoscimenti, ma per Giulia Gandini si tratta solo di aver intercettato un argomento del quale si sente la necessità di parlare: “Il progetto è nato perché volevo rivivere la mia esperienza, ma con il passare del tempo mi sono resa conto che avrebbe avuto un riscontro importante, facendo ricerche mi sono resa conto che c’erano un sacco di movimenti per normalizzare il sangue mestruale, ho capito che poteva avere una eco importante. Non ho mai pensato al percorso festivaliero all’inizio, ma lo è diventato durante la produzione. Si è trattato di fortuna, ma anche del fatto che il cortometraggio mi emoziona, e questa rappresenta una scommessa sicura, visto che ci saranno sicuramente altre persone che hanno vissuto la stessa emozione.”

Che questo cortometraggio di 5 minuti possa cambiare le cose e normalizzare la conversazione intorno al sangue mestruale? Non lo sappiamo, ma sicuramente aiuterà: “L’accesso facilitato alle informazioni permette ora alle persone, maschi e femmine, di essere più informate in merito. Si comincia a parlare con più libertà di sangue mestruale, ma anche di tassa sui tamponi, e del senso di vergogna. Spero che questo atteggiamento cambierà e che i piccoli cortometraggi come il mio possano contribuire.”

My Sweet Monster: tre clip dal film d’animazione

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My Sweet Monster: tre clip dal film d’animazione

Plaion Pictures  ha diffuso tre nuove clip in occasione dell’uscita al cinema di My Sweet Monster, film d’animazione per tutta la famiglia ispirato alle più grandi fiabe di sempre e diretto da Viktor Glukhushin, che ha già conquistato nel 2022 il box office italiano con Lo schiaccianoci e il flauto magico.

Divertente viaggio che mescola avventura, magia e amore, il titolo affronta tematiche molto importanti e attuali, senza dimenticare gli elementi che da sempre hanno contribuito a caratterizzare i migliori classici animati: splendide animazioni e canzoni travolgenti completamente adattate in italiano.

Le tre clip ufficiali di My Sweet Monster sono disponibili ora su YouTube:

  • Clip “Madre Natura”:

  • Clip “Sono la principessa Barbara”:

  • Clip “La grande fuga”:

Le clip raccontano in pochi minuti le tematiche cardine attorno a cui ruota il film. “Madre Natura”, infatti, insiste sull’importanza della natura, evidenziando al tempo stesso come spesso gli esseri umani vogliano ingiustamente avere controllo su di essa.

Sono la principessa Barbara”, invece, ritrae il divertente primo incontro fra i protagonisti, presentando le loro irresistibili personalità e spiegando perché la principessa non voglia tornare nel suo palazzo natale, da cui è scappata per sfuggire alle continue imposizioni del padre e a un matrimonio combinato con il perfido Joyce. Che Barbara non sia la solita principessa in attesa del principe azzurro che la salvi, è chiaro anche nella clip “La grande fuga”, un’emozionante sequenza in cui la giovane protagonista e i suoi nuovi amici dimostrano tutto il loro coraggio fuggendo dagli incredibili robot di Joyce.

My Sweet Monster è una fiaba moderna che farà felice tutta la famiglia, regalando risate e tante emozioni, anche grazie alle canzoni travolgenti completamente adattate in italiano, oltre a spunti di riflessione sul mondo che ci circonda. La coraggiosa e romantica principessa Barbara è una protagonista estremamente attuale, in cerca del suo grande amore ma decisa a scrivere da sola il proprio destino senza rimanere intrappolata nella gabbia dorata costruitale dal padre, il Re. A sostenerla in questa avventura troverà due compagni di viaggio inseparabili: un simpatico coniglio parlante, testardo e sbruffone ma sempre pronto ad aiutare i propri amici, e il tenero Bogey, guardiano della foresta additato dagli altri come mostro, ma che dietro all’aspetto peloso cela un cuore d’oro.

Tra omaggi alle fiabe più amate di sempre e intuizioni originali, questa animazione saprà parlare al pubblico di ogni età, divertendo ed emozionando grazie ai suoi personaggi unici e ben caratterizzati. My Sweet Monster, una storia incantevole ispirata alle fiabe ma che grazie alla sua originalità farà breccia nel cuore di tutti, attende grandi e piccini al cinema da oggi, 29 febbraio 2024.

My Spy: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film

My Spy: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film

La sempre più lunga e apprezzabile carriera cinematografica dell’ex wrestler Dave Bautista presenta anche alcuni titoli da protagonista assoluto. Oltre a Final Score, Bushwick e Army of the Dead, si annovera tra questi anche la recente commedia d’azione dal titolo My Spy, diretta nel 2020 da Peter Segal (celebre anche per aver diretto anche film come La famiglia del professore matto, Il grande Match e Ricomincio da me). In questo film Bautista dà nuovamente prova delle sue capacità recitative e in particolare delle sue grandi doti comiche.

Pur passando in sordina per via della pandemia, che lo ha portato ad essere distribuito direttamente in streaming, il film si è piano piano conquistato un proprio pubblico, tanto da meritarsi un sequel. Ad aver entusiasmato gli spettatori, infatti, ci sono stati diversi fattori: la chimica presente tra i protagonisti, le grandi sequenze d’azione, i colpi di scena e, naturalmente, le tante gag presenti e che caratterizzano il film nel suo complesso.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, specialmente alla luce del suo appena uscito seguito. Grazie al suo passaggio televisivo, ciò è ora possibile. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a My Spy. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

My Spy Dave Bautista

La trama di My Spy

Il film è la storia di un agente della CIA di nome JJ, noto per il suo carattere burbero e spietato. Dopo aver fallito in una delicata operazione, la spia viene declassata e gli vengono affidati incarichi più semplici. La nuova missione, che gli viene affidata, è quella di sorvegliare in segreto la famiglia di Sophie, una bambina di circa 9 anni molto sveglia. La piccola, infatti, non impiega molto a capire che JJ è un agente sotto-copertura e che quindi lei e i suoi familiari sono sorvegliati speciali. Sophie è disposta a mantenere il segreto solo a una condizione: JJ deve obbedire a ogni suo ordine (o capriccio).

Il cast del film

Ad interpretare JJ, un agente della CIA incaricato di sorvegliare la madre di Sophie nella speranza di individuare il cognato criminale, vi è Dave Bautista, ex wrestler e oggi attore noto per i film Guardiani della Galassia, Dune e Blade Runner 2049. Nel ruolo di Sophie, la bambina di nove anni che ricatta J.J. affinché la addestri a diventare una spia, vi è invece Chloe Coleman, attrice vista anche in Gunpowder Milkshake, Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri e 65 – Fuga dalla terra.

Ad interpretare Kate, la madre di Sophie, vi è Parisa Fitz-Henley, mentre nel ruolo di Bobbi, l’esperto di tecnologia di J.J. vi è invece Kristen Schaal. Completano il cast Greg Bryk nel ruolo di Victor Marquez, il cognato di Kate, Devere Rogers nel ruolo di Carlos, il vicino di casa gay di Sophie, Noah Danby in quello del suo partner Todd e l’attore Ken Jeong nel ruolo di David Kim, il boss di JJ. Quest’ultimo è meglio nuoto per il ruolo di Leslie Chow nella trilogia di Una notte da leoni.

My Spy sequel

Il finale del film e il suo sequel: My Spy – La città eterna

Nel finale del film, JJ e Kate bloccano l’aereo del trafficante d’armi Victor e JJ inizia una scazzottata con lui. Nel tentativo di fuggire, Sophie mette accidentalmente in moto l’aereo, lasciandolo sospeso sul bordo di una scogliera su una rete metallica. Victor costringe Sophie, che ha nascosto i veri piani, a consegnarli. Prima che possa sparargli, Kate lo colpisce con una mazza sulla recinzione e JJ spinge l’aereo giù dalla scogliera, mandando Victor incontro alla morte. Dopo essere stato reintegrato da Kim per il suo successo, JJ si fa assegnare in modo permanente a Chicago, dove va a vivere con Kate e Sophie.

Nell’agosto 2020 è poi stato annunciato che Amazon e STX erano in trattative per un sequel, con l’intenzione di far tornare il cast di attori protagonisti. Nel gennaio 2023 Bautista ha poi confermato che un sequel dal titolo My Spy – La città eterna era in fase di sviluppo, con riprese che si sono poi svolte in Sud Africa e in Italia, più precisamente a Roma. Distribuito su Prime Video dal 18 luglio del 2024, in questo sequel JJ viene infatti convinto ad accompagnare Sophie nella sua gita scolastica in Italia, dove vengono però coinvolti in un complotto terroristico.

Il trailer di My Spy e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di My Spy grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 20 agosto alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

My Spy La Città Eterna: trailer, poster e immagini

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My Spy La Città Eterna: trailer, poster e immagini

L’attesissimo seguito dell’action-comedy del 2020, My Spy La Città Eterna, riunisce l’amato cast guidato da Dave Bautista e Chloe Coleman in una divertente avventura familiare sullo sfondo di alcune delle destinazioni più famose d’Europa.

My Spy La Città Eterna 2
Prime Video_My Spy_La Citta Eterna_Chloe Coleman as Sophie and Dave Bautista as JJ_Photo GRAHAM BARTHOLOMEW © AMAZON CONTENT SERVICES LLC

Quando il coro del liceo di Sophie (Coleman) viene selezionato per una tournée italiana che culminerà in un’esibizione per il Papa nella Città del Vaticano, JJ (Bautista) vede in questa occasione un’opportunità per legare con la sua nuova figliastra e così si offre volontario per accompagnare il gruppo attraverso i canali veneziani, i famosi ponti di Firenze e i luoghi più iconici di Roma. Inaspettatamente, scoprirà che lui e Sophie sono diventati pedine inconsapevoli di un complotto terroristico che potrebbe porre fine al mondo così come lo conosciamo. Nel cast, a Ken Jeong e Kristen Schaal, che ritornano nei rispettivi ruoli, si aggiungono Anna Faris, Craig Robinson e Flula Borg, in questa nuova action comedy internazionale del regista Pete Segal (Agente Smart – Casino totale, 50 volte il primo bacio).

  • Regia di Pete Segal
  • Soggetto e sceneggiatura di Erich Hoeber, Jon Hoeber e Pete Segal
  • Prodotto da Chris Bender, Pete Segal, Jake Weiner, Robert Simonds, Gigi Pritzker, Dave Bautista, Jonathan Meisner
  • Cast Dave Bautista, Chloe Coleman, Kristen Schaal, Flula Borg, Craig Robinson, Billy Barratt, Taeho K, con Anna Faris e Ken Jeong
  • Durata 111 minuti
  • Rated PG-13
Prime Video_My Spy_La Citta Eterna_Chloe Coleman and Dave Bautista_Photo GRAHAM BARTHOLOMEW © AMAZON CONTENT SERVICES LLC

My Soul to Take – Il cacciatore di anime: tutte le curiosità sul film

Il regista Wes Craven è unanimemente considerato uno dei maestri del genere horror, con film come L’ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi, Nightmare – Dal profondo della notte e la saga di Scream affermatisi come titoli ancora oggi imprescindibili. Proprio prima di dirigere Scream 4, il suo ultimo film, Craven aveva dato vita sul grande schermo ad un nuovo slasher di particolare fascino. Si tratta di My Soul to Take – Il cacciatore di anime, il quale è anche il primo film che Craven scrive e produce dai tempi dell’ultimo capitolo di Nightmare.

All’interno di questo il regista ripropone una situazione classica dello slasher movie, con un mostro assassino di rara forza e un gruppo di adolescenti costretti a doversi confrontare con lui. Naturalmente il regista dà vita ad una serie di risvolti e colpi di scena che rendono questo un film diverso dai suoi simili, dotandolo anche di un’atmosfera quasi fiabesca che dona alla storia un atmosfera nuova. Il titolo, infatti, è tratto dalla conclusione di Now I Lay Me Down to Sleep, una preghiera della buonanotte originaria del XVIII secolo che recita: Se dovessi morire prima di svegliarmi, prego il Signore di prendere la mia anima.

Per tuttti gli amanti del genere e del cinema di Craven, si tratta dunque di un’opera da non perdere, uno degli ultimi regali del maestro dell’orrore ai suoi fan. Pur al netto dei suoi difetti, è infatti un titolo capace di regalare genuini brividi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

My Soul to Take – Il cacciatore di anime: la trama del film

Le vicende del film si svolgono nella cittadina di Riverton, terrorizzata da un assassino psicopatico. Dopo la presunta morte del serial killer, però, il clima di tensione non sembra svanire. Nel paese inizia infatti a circolare una leggenda, secondo la quale il pazzo omicida avrebbe giurato che sarebbe tornato per uccidere i sette bambini nati a Riverton la notte della sua scomparsa. Da quel momento, ogni anno, viene compiuto uno speciale rito che punta ad allontanare il ritorno del mostro. Il gruppo di sette bambini, ora divenuti adolescenti, si accinge dunque a compiere tale sortilegio, ma qualcosa sembra non andare come previsto.

Non passa molto tempo, infatti, che a Riverton cominciano a sparire misteriosamente alcune persone. Bug, uno dei sette ragazzi nati la notte della morte dell’assassino, inizia a soffrire a causa di spaventosi incubi, in cui sogna atroci uccisioni che sembrano quasi reali. Egli si convince dunque del ritorno del mostro e sa di dover fare qualcosa per salvare se stesso e gli altri sei ragazzi da un destino malvagio. Un atroce dubbio inizia però ad insinuarsi nel gruppo: l’assassino di Riverton è sopravvissuto quella tragica notte di sedici anni prima o si è reincarnato in uno dei sette giovani?

My Soul to Take - Il cacciatore di anime cast

My Soul to Take – Il cacciatore di anime: il cast del film

Per dar vita al gruppo dei sette ragazzi protagonisti, Craven si affidò ad attori con esperienze pregresse ma non particolarmente noti. Nel ruolo di Bug, il principale protagonista, vi è ad esempio l’attore Max Thieriot, visto anche in Jumper – Senza confini e nella serie Bates Motel. Originariamente era stato scelto l’attore Henry Hopper, figlio del celebre Dennis, ma dovette rinunciare dopo aver contratto una malattia. Accanto a Thieriot si ritrovano poi John Magaro nel ruolo di Alex Dunkelman e Emily Meade in quelli di Leah “Fang” Hellerman. Denzel Whitaker, noto per Training Day, Warrior e Black Panther, è invece Jerome King.

Nel ruolo di Brandon O’Neil vi è invece Nick Lashaway, promettente attore poi tragicamente deceduto in seguito ad un incidente d’auto nel 2016. Paulina Olszynski e Zena Grey interpretano invece Brittany Cunningham e Penelope Bryte. Nel cast sono poi presenti attori più noti come Frank Grillo, noto in particolare per il personaggio di Leo Barnes nella saga di La notte del giudizio, qui nel ruolo del detective Paterson. L’attrice Danai Gurira, celebre in particolare per essere Michonne nella serie a tema zombi The Walking Dead, è invece Jeanne-Baptiste. L’attore Raul Esparza, visto in serie come Law & Order – Unità vittime speciali e Hannibal, è invece l’assassino Abel Plenkov.

My Soul to Take – Il cacciatore di anime: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente My Soul to Take – Il cacciatore di anime non è presente su nessuna delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 28 ottobre alle ore 21:15 sul canale Italia 2, e di conseguenza anche sulla piattaforma Mediaset Play. Si potrà dunque vederlo in questa occasione, nella speranza che torni in seguito ad essere disponibile anche in streaming.

Fonte: IMDb

My Son, recensione del film con James McAvoy

My Son, recensione del film con James McAvoy

Dopo aver realizzato quattro anni fa Mon garçon con protagonisti Guillaume Canet e Mélanie Laurent, il regista francese Christian Carion ha ripetuto la stessa, stuzzicante formula in questa versione aggiornata in lingua inglese: al protagonista maschile James McAvoy è stata consegnata soltanto l’idea alla base di My Son, ovvero quella di un uomo che viene avvisato dalla moglie della misteriosa scomparsa del figlio quando il bambino si trovava in campeggio. Senza l’apporto di alcuna sceneggiatura l’attore ha quindi dovuto sviluppare l’arco narrativo e le reazioni emotive del proprio personaggio basandosi soltanto sull’improvvisazione e l’apporto sul set dei colleghi, a cui erano stati invece forniti i dialoghi da recitare perché la storia progredisse nella direzione voluta. 

My son, la trama del film

Partendo da tale premessa era impossibile o quasi pensare che questo thriller non si basasse principalmente sulla prova di attore di James McAvoy. Di fronte alla sfida professionale l’interprete fin dalla prima scena abbraccia il personaggio conferendogli la giusta dose di forza emotiva: trattenuto quando ancora non ha ben chiaro sia successo al suo bambino, il personaggio di Edmond Murray viene scandito all’inizio con la necessaria lucidità di un uomo abituato a prendere decisioni sotto pressione. Più di una trama di genere che deve essere necessariamente sviluppata con semplicità, il film trova la sua forza primaria proprio nella rappresentazione psicologica dell’uomo, i cui conflitti interiori insieme ai rimorsi vengono progressivamente in superficie creando una backstory che ben si interseca con il crescendo drammatico. Le azioni che Murray compie per tentare di ritrovare suo figlio sono dettate in larga parte anche dal rimpianto fino a quel momento sopito per essere stato un padre troppo distante, allontanato da un lavoro di grande responsabilità e potenzialmente pericoloso per lui e le persone che gli erano vicine.

McAvoy lavora sulla vita interiore di Murray lasciandola eruttare in superficie senza andare mai sopra le righe, anche nelle scene più drammatiche. Accanto a lui co-protagonista molto efficace troviamo una Claire Foy come sempre credibile e raffinata nell’esplicitare le sfumature della ex-moglie Joan. Christian Carion sviluppa con accuratezza la prima parte del film, la quale intende seminare idee e indizi su chi possa aver rapito il giovane Ethan. Anche il lavoro sulla messa in scena dell’ambientazione principale risulta efficace: la brumosa e malinconica campagna britannica si dimostra una cornice precisa e capace di esprimere con potenza visiva il senso di desolazione che avvolge la vicenda. 

Un film recitato senza copione

Paradossalmente proprio alcuni dei punti di forza di My Son possono però essere visti anche come i suoi limiti intrinseci: se l’idea di un attore che recita senza copione è intrigante, allo stesso modo ci si chiede spesso durante lo svolgimento della storia se il film avrebbe lo stesso spessore drammatico per uno spettatore ignaro dell’esperimento. La risposta è incerta, il che non è propriamente un buon segno. Volendo quindi analizzare l’aspetto strettamente narrativo, My Son si sviluppa con una linearità che certamente non apporta nulla di nuovo la genere. Le evidenti pause nello sviluppo della trama per consentire a McAvoy di costruire il personaggio e orientarsi nella vicenda non contribuiscono al ritmo interno del lungometraggio, il quale in almeno un paio di momenti si insabbia perdendo di forza emotiva. Il film procede in questo modo a strattoni, fino ad arrivare a un finale prevedibile nell’epilogo ma interessante nell’assunto che chiude la storia: nessuno è la di sopra della legge, qualunque sia il motivo che spinge a determinate azioni. 

Sorretto con sicurezza da un James McAvoy a tratti vibrante, My Son ha tra i suoi punti a favore anche il fascino enigmatico dell’ambientazione e un paio di momenti di forte presa emotiva. Con una trama maggiormente articolata ne sarebbe potuto venir fuori un film di genere memorabile, mentre alla fine l’esperimento di far recitare il protagonista senza un copione limita le possibilità narrative dell’operazione stessa. Ed è un peccato, viste le potenzialità soprattutto drammatiche di setting e cast.

My Policeman: trailer del film con Harry Styles

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My Policeman: trailer del film con Harry Styles

Prime Video ha diffuso il trailer di My Policeman il film diretto da Michael Grandage e basato sul romanzo di Bethan Roberts. Protagonisti del film sono Harry Styles, Emma Corrin, Gina McKee, Linus Roache, David Dawson e Rupert Everett.  Scritto da Ron Nyswaner. Prodotto da Greg Berlanti, Sarah Schechter, Robbie Rogers, Cora Palfrey, Philip Herd. Executive Producer:  Michael Grandage, Michael Riley McGrath, Caroline Levy.

La trama del film

La bellissima storia di un amore proibito e del cambiamento delle convenzioni sociali, My Policeman segue tre ragazzi – il poliziotto Tom (Harry Styles), l’insegnante Marion (Emma Corrin) e il curatore di un museo Patrick (David Dawson) – durante un viaggio emozionante nella Gran Bretagna degli anni ’50. Negli anni ’90, Tom (Linus Roache), Marion (Gina McKee) e Patrick (Rupert Everett) sono ancora in preda al desiderio e al rimpianto, ma ora hanno un’ultima possibilità di riparare i danni del passato. Basato sul romanzo di Bethan Roberts, il regista Michael Grandage realizza un ritratto visivamente commovente di tre persone coinvolte nelle mutevoli maree della storia, della libertà e del perdono.

My Policeman: teaser del film Prime Video con Harry Styles

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My Policeman: teaser del film Prime Video con Harry Styles

Prime Video ha diffuso il trailer di My Policeman, l’annunciato film basato sul romanzo di Bethan Roberts, diretto da Michael Grandage e scritto da Ron Nyswaner. Prodotto da Greg Berlanti, Sarah Schechter, Robbie Rogers, Cora Palfrey, Philip Herd. Produttori esecutivi sono Michael Grandage, Michael Riley McGrath, Caroline Levy. Nel cast protagonisti sono Harry Styles, Emma Corrin, Gina McKee, Linus Roache, David Dawson e Rupert Everett.

La trama di My Policeman

La bellissima storia di un amore proibito e del cambiamento delle convenzioni sociali, My Policeman segue tre ragazzi – il poliziotto Tom (Harry Styles), l’insegnante Marion (Emma Corrin) e il curatore di un museo Patrick (David Dawson) – durante un viaggio emozionante nella Gran Bretagna degli anni ’50. Negli anni ’90, Tom (Linus Roache), Marion (Gina McKee) e Patrick (Rupert Everett) sono ancora in preda al desiderio e al rimpianto, ma ora hanno un’ultima possibilità di riparare i danni del passato. Basato sul romanzo di Bethan Roberts, il regista Michael Grandage realizza un ritratto visivamente commovente di tre persone coinvolte nelle mutevoli maree della storia, della libertà e del perdono.

My Policeman: il trailer del film con Harry Styles

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My Policeman: il trailer del film con Harry Styles

Ecco il trailer italiano di My Policeman, diretto da Michael Grandage, scritto da Ron Nyswaner e basato sul romanzo di Bethan Roberts. Il film, prodotto da Greg Berlanti, Sarah Schechter, Robbie Rogers, Cora Palfrey e Philip Herd vede in veste di Executive Producer  Michael Grandage, Michael Riley McGrath, Caroline Levy, mentre nel cast ci sono Harry Styles, Emma Corrin, Gina McKee, Linus Roache, David Dawson e Rupert Everett.

My Policeman, la trama

La bellissima storia di un amore proibito e del cambiamento delle convenzioni sociali, My Policeman segue tre ragazzi – il poliziotto Tom (Harry Styles), l’insegnante Marion (Emma Corrin) e il curatore di un museo Patrick (David Dawson) – durante un viaggio emozionante nella Gran Bretagna degli anni ’50. Negli anni ’90, Tom (Linus Roache), Marion (Gina McKee) e Patrick (Rupert Everett) sono ancora in preda al desiderio e al rimpianto, ma ora hanno un’ultima possibilità di riparare i danni del passato. Basato sul romanzo di Bethan Roberts, il regista Michael Grandage realizza un ritratto visivamente commovente di tre persone coinvolte nelle mutevoli maree della storia, della libertà e del perdono.

My Policeman arriverà su Prime Video il 4 novembre.

My old lady: recensione del film con Maggie Smith

My old lady: recensione del film con Maggie Smith

My old lady è l’adattamento di una fortunata pièce, già diretta dal regista e sceneggiatore Israel Horovitz – alle spalle una lunga e brillante carriera di drammaturgo – che ha voluto farne anche la sua prima regia cinematografica.

In My old lady Mathias Gold (Kevin Kline) è un newyorkese spiantato che eredita dal padre un lussuoso appartamento a Parigi. Parte così per la capitale francese con gli ultimi soldi, determinato a venderlo e ricavarne quanto basta per rifarsi una vita chissà dove. Al suo arrivo, scopre però che si tratta di una nuda proprietà: di aver “ereditato” cioè assieme all’appartamento, anche l’anziana signora che lo abita, Mathilde Girard (Maggie Smith). Mathias potrà vendere la casa solo alla morte della donna, che intanto vive lì assieme alla figlia Chloé (Kristin Scott Thomas) e ha diritto a un cospicuo assegno mensile. Mentre cerca, nonostante tutto, di organizzarne la vendita, Mathias conosce le due donne e scopre con sorpresa di avere in comune con loro ben più di quell’appartamento.

In una sempre affascinante Parigi, ecco un godibile lavoro che parla d’amore, tradimento, responsabilità familiari, vecchiaia. Ma soprattutto, del rapporto genitori-figli, delle conseguenze subite da questi ultimi a causa delle scelte dei primi, di come il sacrificio, il prevalere del senso di responsabilità di padri e madri, che li allontana da ciò che realmente desiderano e li rende infelici, non possa non ripercuotersi sui figli, causando difficoltà nel rapporto con loro. Si cercano le radici di queste difficoltà e mancanze, che hanno minato alle fondamenta le esistenze di Chloé e Mathias, ormai sessantenni, e dell’insicurezza che ne consegue. Ma Horovitz insiste sulla capacità di ciascuno di emanciparsi e sulla necessità di non usare i vuoti affettivi come alibi per la propria rassegnazione.

My old lady

My old lady: dal teatro al cinema

Si tratta però, al tempo stesso, di una commedia brillante, ben costruita, caratterizzata da un raffinato senso dello humour, con echi di Wilde e Beckett, da dialoghi acuti, e sorretta da tre interpreti di prima grandezza: i premi Oscar Maggie Smith (perfetta nel ruolo della scrupolosa e previdente vecchina inglese) e Kevin Kline (nei panni di chi non riesce a liberarsi di un doloroso passato, newyorkese sconfitto, cui si offre una seconda possibilità), e la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas (figlia premurosa, ma donna infelice e frustrata). Il dolce, l’amaro e il comico si fondono abilmente. Una certa prevedibilità sconta però l’intreccio sentimentale che coinvolge Mathias e Chloé.

L’ambientazione parigina è curata e suggestiva, senza essere patinata. La presenza di Dominique Pinon, attore legato ai lavori di Jean-Pierre Jeunet, riporta poi lo spettatore al più estroso Il favoloso mondo di Amélie, complice anche un breve tema musicale vicino alle sonorità di Yann Tiersen.