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Voyagers: la spiegazione del finale del film con Lily-Rose Depp

Voyagers: la spiegazione del finale del film con Lily-Rose Depp

Voyagers, il film di fantascienza con Tye Sheridan e Lily-Rose Depp è, in un certo senso, una sorta di Signore delle mosche ambientato su un’astronave lontana dalla Terra e dalla civiltà umana. Mentre i bambini del romanzo di William Golding finiscono intrappolati su un’isola sperduta, i giovani a bordo di questa astronave (che è più un’arca) sono lì di proposito. In entrambi i casi, l’ensemble di adolescenti deve fare i conti con il caos di un mondo senza regole.

All’apparenza, Voyagers ha una premessa fantascientifica familiare: il tempo della Terra sta per scadere. Richard (Colin Farrell), uno scienziato con un piano, porta un equipaggio di giovani che non hanno mai interagito con il resto del mondo nello spazio, dove vivranno e alla fine alleveranno la prossima generazione di umani. La speranza è che i loro figli arrivino su un nuovo mondo da popolare. Quindi, un’esecuzione piuttosto standard del tropo della nave generazionale.

I protagonisti di Voyagers non vedranno però mai quel nuovo mondo. Sono la generazione intermedia tra gli umani della Terra e i loro figli, che si spera saranno quelli che faranno ripartire la civiltà umana in un posto nuovo. La fine del film e il suo significato sono dunque legati al caos di ciò che accade a bordo di quella nave solitaria nel buio dello spazio. Per cercare di comprendere al meglio il film e i suoi temi, in questo articolo forniamo una spiegazione del finale di Voyagers.

Voyagers
Fionn Whitehead e Lily-Rose Depp in Voyagers. Foto di Lionsgate

Il finale di Voyagers non riguarda il futuro, ma il presente

Il grande piano di Richard, una volta che tutti sono sulla nave, è quello di indurre i ragazzi ad automedicarsi con qualcosa chiamato “Il Blu”, che è essenzialmente un cocktail di anti-androgeni e altri farmaci progettati per mantenere tutti senza sesso e docili. Ma i ragazzi scoprono la natura del farmaco e smettono di prenderlo. Senza “Il Blu”, i ragazzi diventano instabili e questo porta alla morte di Richard, lasciando i giovani a cavarsela da soli.

Questi ragazzi possono non aver vissuto molto della Terra, ma sono ancora umani, con tutto ciò che comporta, quindi fanno esattamente quello che fanno gli umani: si contendono il potere con la violenza e la manipolazione. Creano persino un finto alieno malvagio per spiegare la morte di Richard. Altri membri dell’equipaggio muoiono e, per un po’, sembra che l’intera missione si concluda senza sopravvissuti.

In realtà, il film si conclude con una distensione. I due leader maschili, Christopher (Tye Sheridan) e Zac (Fionn Whitehead), che hanno lottato per il controllo della missione, accettano il compromesso di affidare il comando alla dottoressa Sela (Lily-Rose Depp). Christopher e Zac, in seguito, si dimettono dal loro ruolo e cessano le ostilità, ma accettano che tutti smettano di prendere il Blu. Il film si conclude così mostrando che queste persone invecchiano e procreano. La loro progenie riesce poi a raggiungere un nuovo mondo.

Lou Llobell, Isaac Hempstead Wright, Madison Hu, Chanté Adams, Archie Renaux e Wern Lee in Voyagers
Lou Llobell, Isaac Hempstead Wright, Madison Hu, Chanté Adams, Archie Renaux e Wern Lee in Voyagers. Foto di Lionsgate

La risoluzione di Voyagers, dunque, è un grande contrasto con il resto del caotico e violento terzo atto. Richiede una lettura metaforica della trama del film: la Terra è il nostro vascello e, come l’equipaggio dell’astronave immaginaria, siamo spesso manipolati l’uno dall’altro fino a provocare atti di autolesionismo. Abbiamo questi periodi di volatilità, durante i quali ci chiediamo se la specie umana riuscirà a vedere un altro giorno, ma anche quando i nostri interessi sembrano diametralmente opposti, è il processo di riconciliazione che garantisce il nostro futuro.

Voyagers guarda a questo futuro, ma ci ricorda anche il nostro passato. Ci ricorda che c’è sempre stato un caos causato dall’umanità, che comporta il rischio di estinzione. Siamo sopravvissuti a guerre, abbiamo sopportato genocidi e siamo riusciti a creare armi che distruggono i pianeti. Tutte queste ferite sono autoinflitte, eppure siamo ancora qui. Ciò che il film ci sfida a credere con il suo finale è che non solo continueremo a sopravvivere, ma che prospereremo così a lungo da spingerci nelle zone più lontane della galassia per abitare nuovi mondi. Alla fine, a suo modo, è un film ottimista.

Voyage of Time: trailer del documentario di Terrence Malick

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Voyage of Time: trailer del documentario di Terrence Malick

Ecco finalmente il trailer ufficiale di Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt e durerà 40 minuti (il titolo di questa versione sarà Voyage of Time: The IMAX Experience). Per quanto riguarda invece la versione classica da 90 minuti (dal titolo Voyage of Time: Life’s Journey), in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett.

Potete vedere il trailer di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=YVyWObJY9FQ

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Voyage of Time: prime immagini del nuovo film di Terrence Malick

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Voyage of Time: prime immagini del nuovo film di Terrence Malick

Mentre in Italia ancora aspettiamo Knight of Cups e mentre è stato ufficializzato il suo prossimo Weightless dalla sua collaboratrice di lunga data Sarah Green, Terrence Malick è pronto a mostrarci le prime immagini del suo Voyage of Time, un documentario in IMAX che si presenta come un inno alla Terra.

Ecco le immagini in alta risoluzione:

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, verrà rilasciato nel 2016, probabilmente in due differenti versioni.

Fonte: TFS

Voyage of Time: prime clip dal documentario di Terrence Malick

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Voyage of Time: prime clip dal documentario di Terrence Malick

Arrivano online le prime due clip tratte da Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt e durerà 40 minuti (il titolo di questa versione sarà The IMAX Experience). Per quanto riguarda invece la versione classica da 90 minuti (dal titolo Life’s Journey), in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett.

Potete vedere le clip di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=VS8hvJLmbPc

https://www.youtube.com/watch?v=Px_u0HFNi1A

Voyage of Time Life’s Journey recensione del film di Terrence Malick

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Fonte: Collider

 

Voyage of Time: nuovo trailer del doc di Terrence Malick

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Voyage of Time: nuovo trailer del doc di Terrence Malick

Ecco il secondo trailer ufficiale di Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt e durerà 40 minuti (il titolo di questa versione sarà Voyage of Time: The IMAX Experience). Per quanto riguarda invece la versione classica da 90 minuti (dal titolo Voyage of Time: Life’s Journey), in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett.

Potete vedere il trailer di seguito:

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Fonte: Empire

Voyage of Time: il poster IMAX del documentario di Terrence Malick

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Ecco il nuovo intenso poster di Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt, come chiaramente dice il poster che trovate in gallery. Per quanto riguarda invece la versione classica, in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett.

Nella gallery il poster IMAX:

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Fonte: IndieWire

Voyage of Time: il poetico poster del documentatio di Terrence Malick

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Ecco un nuovo poster ufficiale di Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt e durerà 40 minuti (il titolo di questa versione sarà The IMAX Experience). Per quanto riguarda invece la versione classica da 90 minuti (dal titolo Life’s Journey), in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett. Il poster in questione fa riferimento proprio a quest’ultima versione.

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Voyage of Time: nuovo trailer del doc di Terrence Malick

Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Voyage of Time: ecco quando uscirà il nuovo film di Terrence Malick

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Mentre in Italia ancora aspettiamo Knight of Cups e mentre è stato ufficializzato il suo prossimo Weightless dalla sua collaboratrice di lunga data Sarah Green, Terrence Malick è pronto a mostrarci finalmente il suo Voyage of Time, un documentario in IMAX che si presenta come un inno alla Terra.

Nonostante il film (come in molti avevano predetto) non sarà presentato al prossimo Festival di Cannes, non bisognerà attendere ancora molto per vedere l’ambiziosissimo progetto, la cui colonna sonora sarà curata dal maestro Ennio Morricone: è stata proprio l’IMAX Corporation, infatti, a confermare che il film arriverà nelle sale il 7 ottobre 2016.

Ciò significa che la pellicola potrebbe essere presentata in anteprima alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venzia o al prossimo Toronto International Film Festival.

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad.

Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni Brad Pitt sarà la voce narrante della versione IMAX del film, mentre Cate Blanchett la voce della versione standard.

Voyage of Time 2Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, verrà rilasciato nel 2016 in due differenti versioni.

Fonte

Voyage of Time, dal 3 marzo al cinema il documentario di Terrence Malick

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ll 3 marzo debutterà nelle sale italiane Voyage of Time, documentario diretto dal geniale regista Terrence Malick (La sottile linea rossa, The Tree of Life), con la voce narrante di Cate Blanchett eprodotto da Brad Pitt. Presentato alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film, nella sua grandiosa versione integrale per la sala, è distribuito da Double Line in collaborazione con Lo Scrittoio.

L’opera arriva finalmente sul grande schermo per condurre lo spettatore all’esplorazione del passato planetario e al contempo alla ricerca di una futura collocazione nell’universo per l’umanità. Un inno alla natura e alla vita che si propone di forgiare una nuova, ipnotica storia della stessa vita della Terra, cogliendo la magia espressiva del cosmo non facilmente osservabile, ma del quale siamo partecipi in ogni istante della nostra esistenza.

In Voyage of Time Malick invita lo spettatore a sondare in profondità 14 miliardi di anni tra passato, presente e futuro, ricostruendo la cronologia scientifica della Terra, dalla nascita delle stelle alla comparsa dell’uomo sul pianeta. Nell’arco di diversi anni, Malick con questo lavoro ha voluto creare un nuovo formato sperimentale, al confine tra effetti speciali tradizionali ed effetti digitali all’avanguardia. Dalla microfotografia alle immagini generate da supercomputer, da creature viventi a immagini che somigliano a specie preistoriche, l’interrogativo è: possiamo riprodurre sullo schermo gli eventi cosmologici più immensi e le forme di vita più bizzarre di cui nessuno è mai stato testimone e farlo in modo da consentire alle persone di relazionarsi, valutandone la bellezza, il significato e le conseguenze da un punto di vista personale?

Voyage of Time consente al pubblico di sperimentare in modo diretto ciò che la scienza comprende del nostro mondo, della nostra storia, della nostra esistenza, grazie al potenziale del cinema di documentare e, a volte, simulare la cruda realtà, la capacità della macchina da presa di amplificare e manipolare il tempo. Il mondo invisibile intorno a noi diventa improvvisamente immaginabile, conoscibile, da tutti. A contribuire l’uso di suoni capaci di evocare il vorticoso crescendo dell’energia creativa della vita.

Prima di iniziare la produzione di questo film, Malick si è immerso in studi astronomici, biologici e filosofici, raccogliendo appunti e parlando con professori, ricercatori e innovatori in campi in rapida evoluzione, spaziando dalla fisica all’antropologia. Tale lavoro preparatorio è confluito in un film che sa ritagliarsi una nuova forma espressiva, intersecando scienza e arte.

La bellezza estetica del film non fa che valorizzare la scienza sottostante in uno scambio dinamico, un dare e ricevere, tra il romanticismo dell’arte e il rigore della ricerca scientifica. La scienza è stata erroneamente considerata nemica del mistero e del senso di meraviglia è piuttosto il contrario, in realtà. La conoscenza non diminuisce il senso della bellezza e del mistero; lo accresce. In quanto scienziati, il nostro compito è tuffarci in quel mistero e cercare di formare per consentire la comprensione. Ciò che fa anche Terry con questo film” – Andrew Knoll, Fisher Research Professor di Storia Naturale presso l’Università di Harvard, consulente della NASA e responsabile della veridicità e accuratezza dal punto di vista scientifico della rappresentazione.

Voyage of Time Life’s Journey: recensione del film di Terrence Malick

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Dalle profondità complesse e imperscrutabili della mente di Terrence Malick sono nati alcuni dei grandi film della storia del cinema. Opere sempre raffinate, non per forza capolavori a ogni costo, ma sempre pezzi d’arte di cui discutere, parlare, opere che aiutano ad affrontare la materia cinema con cognizione e approccio critico. Non fa eccezione il suo ultimo lavoro, Voyage of Time: Life’s Journey, documentario naturalistico presentato in concorso alla Mostra di Venezia 2016 e che si colloca esattamente dietro a Tree of Life (Palma d’Oro a Cannes nel 2011).

Venezia 73: Terrence Malick e il suo viaggio nel tempo e nella vita in Voyage of Time Life’s Journey 

L’approccio naturalistico di Malick alla creazione e all’evoluzione del mondo e della vita sulla Terra passa attraverso le immagini colossali di una natura venerata nella sua selvaggia potenza ma anche nella sua intima bellezza e poesia. Con Voyage of Time, Malick chiude quel cerchio cominciato all’inizio della sua carriera, già da La Rabbia Giovane, che vedeva le donne portatrici di senso nelle sue storie. In particolare dopo la Pocahontas di The New World e la madre di Tree of Life, il regista texano riesce a fare il passo ulteriore aggirando le figure intermediarie e rivolgendosi direttamente alla Madre Natura, mai prima d’ora interpellata con questa immediatezza e questa serenità.

Il discorso poetico si fa quindi completo e vivo alla luce di un’intenzione forte che si rispecchia anche nella doppia natura del progetto, diviso tra una formato in IMAX, documentaristico in senso scientifico più stretto, e uno cinematografico, la “versione veneziana”, che si adegua alle esigenze narrative del regista. Con questa esperienza immersiva e nuova, Malick ha voluto mettere in gioco completamente, senza filtri narrativi (per quanto siano ormai diventati sfilacciati), la sua idea cosmologica.

Voyage of Time Life's JourneyVisivamente e musicalmente impeccabile, Voyage of Time Life’s Journey rappresenta una vetta tematica importante per Malick, che sfodera un’altra opera complicata e interessante, che conferma la sua abitudine a fare del grande cinema di cui si discute, che matura e cresce, che lascia traccia di sé nello spettatore e insegnamento ed esempio per chi si approccia all’arte del cinema.

Voyage of Time di Terrence Malick in anteprima a Cannes

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Voyage of Time di Terrence Malick in anteprima a Cannes

La Wild Bunch ha acquistato i diritti internazionali di Voyage of Time, il nuovo progetto di Terrence Malick, e presenterà le prime immagini del film all’imminente Festival di Cannes, per un gruppo selezionato di potenziali acquirenti. Si tratta di un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, verrà rilasciato nel 2016, probabilmente in due differenti versioni.

Fonte

Voyage of Time di Malick avrà la voce di Brad Pitt

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Dopo avervi anticipato alcune indiscrezioni sui prossimi progetti di Terrence Malick ecco arrivare una nuova notizia riguardante i suo documentario IMAX  Voyage of Time.

Vox Lux: recensione del film con Natalie Portman #Venezia75

Vox Lux: recensione del film con Natalie Portman #Venezia75

A inaugurare questo settimo giorno di festival oggi è Brady Corbet, alla sua seconda prova come regista, con Vox Lux, film che vanta una protagonista d’eccellenza, la bella Natalie Portman.

E’ il 1999 quando la piccola Celeste (Raffey Cassidy), di appena quattordici anni, sopravvive a una violenta tragedia. Dopo una lunga e lenta riabilitazione è chiamata a parlare alla commemorazione delle vittime di questa strage e il suo discorso si trasforma in una canzone, scritta a quattro mani con la sorella Eleanor (Stacy Martin). Il momento, ripreso dalle reti televisive, stuzzica la curiosità di un talent manager (Jude Law), che si impegna a trasformare Celeste in una famosa popstar. I due quindi cominciano a lavorare insieme e, mentre gli anni passano, la fama di Celeste cresce a tal punto da trasformare una semplice ragazzina in un’icona della musica pop. Arriviamo al 2017 con una Celeste adulta (Natalie Portman) ormai senza freni che, tra famiglia, lavoro e il suo nuovo tour Vox Lux, non riesce più a gestire lo stress…

leggi anche: Venezia 75: Dragged Across Concrete, recensione del film con Mel Gibson e Vince Vaughn

Dopo aver trionfato nel 2015 a Venezia nella sezione Orizzonti con la sua opera prima, Childhood of a Leader, Brady Corbet porta sul grande schermo della Mostra un nuovo film del tutto diverso dal precedente, complesso, inquietante e psichedelico. Vox Lux, a metà strada tra un biopic e dramma in musica – le canzoni sono tutte originali e scritte da Sia -, racconta l’ascesa al successo della piccola Celeste che, per puro caso, si ritrova a dover gestire una popolarità fin troppo ingombrante. Non a caso, infatti, il regista decide di ambientare la sua storia tra la fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio, periodo prospero della cultura pop.

L’elemento che più attira e sconvolge del film è il paralellismo che Corbet sembra voler tracciare tra l’ossessiva ricerca della fama e la perdita di valori che spesso sfocia in violenza. La storia di Celeste viene spesso interrotta da inserti di cronaca nera degli ultimi venti anni; una sparatoria in una scuola, la tragedia dell’11 settembre a New York, un’altra sparatoria in una spiaggia della Croazia. Questi tragici avvenimenti colpiscono sempre in qualche modo la protagonista che, si trova a dover rivivere il trauma subito e a dover fare i conti con il disturbo da stress post traumatico.

Vox Lux

Vox Lux, in un certo senso punta il dito contro l’industria della musica che, pur di continuare a far soldi, tratta adolescenti come Celeste come carne da macello. Nonostante appaia sin dall’inizio molto calma e sicura di sé, la giovane protagonista, infatti, non ci mette molto a crollare sotto il peso dello stress e delle responsabilità. Passa in breve tempo da ragazzina tutta casa e chiesa a festaiola impazzita amante delle droghe e dell’alcol. Si parla quindi di perdita dei valori e della moralità in favore di una vita più eccitante e di una popolarità travolgente.

La prima parte del film, quella che segue la crescita e la formazione della protagonista, è senza dubbio la più completa e interessante sia dal punto di vista estetico che narrativo. E’ infatti solo nel quarto capitolo, dal titolo Rigenesi, che Vox Lux perde un po’ della sua originalità. Nell’ultima parte del film arriviamo finalmente ai giorni nostri nel 2017 e incontriamo una Celeste ormai cresciuta e formata che risplende della bellezza di una Natalie Portman purtroppo un po’ fuori ruolo. La sua celeste così eccessiva e quasi grottesca risulta in alcuni momenti fin troppo sopra le righe per essere davvero credibile. Ma a deludere più di ogni altra cosa è il finale così approssimativo da lasciare lo spettatore quasi disorientato; all’abbondanza di contenuti e virtuosismi registici della prima parte segue purtroppo un epilogo troppo sbrigativo e inconcludente.

Vox Lux: Natalie Portman e il brano originale di Sia nel nuovo trailer

Presentato in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia, Vox Lux è il secondo film diretto Brady Corbet (dopo L’infanzia di un capo – The Childhood of a Leader) interpretato da Natalie Portman. Nel cast figurano anche Jude Law, Stacy Martin e Raffey Cassidy.

Di seguito trovate il nuovo trailer ufficiale accompagnato dal brano originale di Sia.

Vox Lux, recensione del film con Natalie Portman

La sinossi:

È il 1999 quando la piccola Celeste (Raffey Cassidy), di appena quattordici anni, sopravvive a una violenta tragedia. Dopo una lunga e lenta riabilitazione è chiamata a parlare alla commemorazione delle vittime di questa strage e il suo discorso si trasforma in una canzone, scritta a quattro mani con la sorella Eleanor (Stacy Martin). Il momento, ripreso dalle reti televisive, stuzzica la curiosità di un talent manager (Jude Law), che si impegna a trasformare Celeste in una famosa popstar. I due quindi cominciano a lavorare insieme e, mentre gli anni passano, la fama di Celeste cresce a tal punto da trasformare una semplice ragazzina in un’icona della musica pop. Arriviamo al 2017 con una Celeste adulta (Natalie Portman) ormai senza freni che, tra famiglia, lavoro e il suo nuovo tour Vox Lux, non riesce più a gestire lo stress…

Fonte: NEON

 

Vox Lux: il nuovo trailer del film con Natalie Portman

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Vox Lux: il nuovo trailer del film con Natalie Portman

È stato diffuso un nuovo trailer di Vox Lux, il film diretto da Brady Corbet che vede protagonista Natalie Portman nei panni di una pop-star. Il film è stato presentato in Concorso all’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Ecco il trailer:

Vox Lux, recensione del film con Natalie Portman

Da adolescente, Celeste rimane coinvolta in una sparatoria a scuola. L’evento la scuote nel profondo e per dare sfogo al suo malessere scrive una canzone. Sarà questo il primo passo verso una carriera da pop star, che la lancerà, insieme alla sorella maggiore, nel mondo dello spettacolo.

Fonte: NEON

Vox Lux: disponibile in streaming la colonna sonora del film

Vox Lux: disponibile in streaming la colonna sonora del film

Con l’uscita nelle sale americane di Vox Lux è stata rilasciata anche la colonna sonora del film che si pregia di nove brani originali scritti da Sia e delle musiche composte da Scott Walker (che aveva già lavorato al primo lungometraggio di Brady Corbet, The Childhood of a Leader).

Vox Lux è stato presentato in anteprima e in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia e vede nel cast Natalie PortmanStacy Martin, Jude Law e Raffey Cassidy.

Di seguito potete ascoltare in streaming la soundtrack.

Vox Lux, recensione del film con Natalie Portman

La sinossi:

È il 1999 quando la piccola Celeste (Raffey Cassidy), di appena quattordici anni, sopravvive a una violenta tragedia. Dopo una lunga e lenta riabilitazione è chiamata a parlare alla commemorazione delle vittime di questa strage e il suo discorso si trasforma in una canzone, scritta a quattro mani con la sorella Eleanor (Stacy Martin). Il momento, ripreso dalle reti televisive, stuzzica la curiosità di un talent manager (Jude Law), che si impegna a trasformare Celeste in una famosa popstar. I due quindi cominciano a lavorare insieme e, mentre gli anni passano, la fama di Celeste cresce a tal punto da trasformare una semplice ragazzina in un’icona della musica pop. Arriviamo al 2017 con una Celeste adulta (Natalie Portman) ormai senza freni che, tra famiglia, lavoro e il suo nuovo tour Vox Lux, non riesce più a gestire lo stress…

Vought Rising: le riprese dello spin-off di The Boys inizieranno ad agosto

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La scorsa estate, durante il SDCC, abbiamo saputo che l’universo di The Boys continuerà a espandersi con una terza serie spin-off, e ora – tramite Nexus Point News – è stato rivelato il team creativo di Vought Rising. Oltre allo showrunner Paul Grellong, la writers’ room comprenderà: James Barnes (produttore esecutivo, tra i suoi lavori precedenti figurano The Walking Dead, Timeless e Gotham), Paul Keables (Co-produttore esecutivo, tra i suoi lavori precedenti figurano Spinning Out e Nashville) e Sophia Lopez (produttrice esecutiva, che ha lavorato in precedenza come sceneggiatrice in Hightown).

Ma anche Lauren Greer (produttrice che in precedenza ha lavorato come co-produttrice e story editor esecutivo in Gen V e come scrittrice in Lincoln Rhyme: Hunt for the Bone Collector) e Sheila Wilson (produttrice, in precedenza ha lavorato come story editor e scrittrice in Warrior Nun). Sempre secondo quanto riferito, la produzione dovrebbe iniziare ad agosto, cosa che se confermata permette di prevedere un’uscita della serie su Prime Video nel corso del 2026. Non resta a questo punto che attendere maggiori notizie.

Di cosa parlerà Vought Rising?

Vought Rising sarà una serie prequel ambientata nella New York degli anni ’50, incentrata sulle origini della corporazione onnicomprensiva della serie principale, con Jensen Ackles e Aya Cash che riprenderanno i rispettivi ruoli di Soldier Boy e Stormfront. I fan hanno visto alcuni retroscena della Vought International nelle passate stagioni di The Boys, soprattutto nel contesto dell’ascesa di Soldier Boy, Stormfront e Stan Edgar (Giancarlo Esposito).

Soldier Boy ha recentemente fatto un delizioso cameo nei momenti finali della quarta stagione di The Boys, quando Patriota lo ritrova in un laboratorio. In precedenza, la sua storia è stata elaborata nella terza stagione, dove lo abbiamo visto guidare la squadra di supereroi Payback durante la Seconda Guerra Mondiale e tormentare la sua stessa squadra. Ha anche lavorato con il Macellaio di Karl Urban e con Hughie di Jack Quaid durante il suo incarico in The Boys, aiutando la coppia a distruggere suo figlio, Homelander (Antony Starr).

Ackles ha anche confermato che Solider Boy tornerà come series regular per la quinta e ultima stagione di The Boys, dopo aver fatto una breve apparizione nella scena post-credits del finale della quarta stagione. “Fin dall’inizio ho voluto chiudere la serie con la quinta stagione”, ha dichiarato lo showrunner Eric Kripke. “Puoi avere il tuo momento di calma prima della tempesta, che è un po’ quello che la quarta stagione è per me. Dico calma… sapete cosa intendo. È incentrata sui personaggi e poi si dà il via al climax”.

Vought Rising: due nuovi attori si uniscono al prequel di The Boys

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Due nuovi nomi si aggiungono al cast di Vought Rising, il prequel della serie The Boys. Si tratta dell’attrice Elizabeth Posey, vista nel quarto episodio della prima stagione di Euphoria nel ruolo di Becky e nel ruolo di Tricia nella serie Heels; e di Will Hochman, conosciuto invece per il ruolo di Joe Hill nella serie Blue Bloods. Di entrambi non sono stati forniti dettagli sui personaggi che interpreteranno, che rimangono dunque per ora un segreto. Si attendono dunque maggiori informazioni su questo e altri elementi di questa attesa serie, le cui riprese sono previste ad agosto di quest’anno.

Di cosa parlerà Vought Rising?

Vought Rising sarà una serie prequel ambientata nella New York degli anni ’50, incentrata sulle origini della corporazione onnicomprensiva della serie principale, con Jensen Ackles e Aya Cash che riprenderanno i rispettivi ruoli di Soldier Boy e Stormfront. I fan hanno visto alcuni retroscena della Vought International nelle passate stagioni di The Boys, soprattutto nel contesto dell’ascesa di Soldier Boy, Stormfront e Stan Edgar (Giancarlo Esposito).

Soldier Boy ha recentemente fatto un delizioso cameo nei momenti finali della quarta stagione di The Boys, quando Patriota lo ritrova in un laboratorio. In precedenza, la sua storia è stata elaborata nella terza stagione, dove lo abbiamo visto guidare la squadra di supereroi Payback durante la Seconda Guerra Mondiale e tormentare la sua stessa squadra. Ha anche lavorato con il Macellaio di Karl Urban e con Hughie di Jack Quaid durante il suo incarico in The Boys, aiutando la coppia a distruggere suo figlio, Homelander (Antony Starr).

Ackles ha anche confermato che Solider Boy tornerà come series regular per la quinta e ultima stagione di The Boys, dopo aver fatto una breve apparizione nella scena post-credits del finale della quarta stagione. “Fin dall’inizio ho voluto chiudere la serie con la quinta stagione”, ha dichiarato lo showrunner Eric Kripke. “Puoi avere il tuo momento di calma prima della tempesta, che è un po’ quello che la quarta stagione è per me. Dico calma… sapete cosa intendo. È incentrata sui personaggi e poi si dà il via al climax”.

Vote for Santa, al via le riprese del film con Natasha Henstridge

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Sono iniziate a Roma le riprese del film Vote for Santa, progetto internazionale prodotto da Santo Versace e Gianluca Curti per Minerva Pictures in collaborazione con Iervolino Entertainment, che proseguirà le avventure dei film di Natale precedentemente prodotti dalla società, mescolando sempre live action e animazione.

Tra i protagonisti Lance Henriksen e Natasha Henstridge nei panni di Santa Claus e Jenna, insieme a Leonardo Cecchi (Alex & Co). Si aggiungono al cast Natalie Shinnick, Nicolò Bramante, Jay Paul Bullard e Michael Fitzpatrick. La regia è di Francesco Cinquemani.

“Quando sua sorella Ella si mette in testa di ammodernare la Fabbrica del Natale contro la volontà di Babbo Natale stesso, Mike, che lavora come assistente proprio del vecchio Santa Claus, dovrà decidere da che parte stare. Ad aiutarlo nella scelta e dunque nella sua maturazione come individuo arriveranno i personaggi animati del mondo di Arctic Friends che condurranno la storia in una direzione imprevista”.

La caratteristica del film è il ritorno a quel genere filmico, divenuto cult negli anni ‘90, creato dall’interazione del mondo animato, con quello degli essere umani e la sperimentazione di un linguaggio di cinema per i bambini che alterni una parte di live action, che in questo caso si ispira alla pellicola natalizia Mamma ho perso l’aereo, a quella di vera a propria animazione, dove i protagonisti della storia diventano i personaggi animati della web series Arcitc Friends e Puffins, prodotta da Iervolino Entertainment e già distribuita in 90 paesi su Apple Tv e Amazon Prime.

Gianluca Curti ha commentato: “Siamo alla seconda produzione in collaborazione con IE, e siamo sicuri che sarà un successo…”

Andrea Iervolino ha commentato: “Il mercato dei film di Natale in America è una vera e propria Industry. Ci sono società che producono fino a 30 film a tema natalizio all’anno. Pertanto, per noi che seguiamo un business model in linea con le realtà di produzione hollywoodiane, siamo consapevoli che questo sia un genere da sfruttare sicuramente. Sono felice di aver portato in questi progetti anche un elemento innovativo, dato che il cinema indipendente hollywoodiano non ha ancora sperimentato, per i film natalizi, questo connubio tra live action e animazione che sono certo possa essere un genere molto apprezzato dalle famiglie e non solo.”

Vostro Onore: Stefano Accorsi presenta la nuova serie RAI

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Vostro Onore: Stefano Accorsi presenta la nuova serie RAI

Dopo l’originale Kvodo, israeliana, e l’americana, Your Honor, arriva la versione italiana della serie che si chiede cosa sarebbe disposto a fare un padre per salvare la vita di suo figlio: Vostro Onore.

La co-produzione Rai FictionIndiana Production segna l’esordio sulla sedia di regia di Alessandro Casale, che dopo una massiccia esperienza da aiuto, per cinema e tv, sale in cattedra per questa serie in quattro serate, in onda su Rai Uno, a partire dal 28 febbraio, in prima serata.

“Ringrazio Rai e Indiana per questo incarico, ho avuto la fortuna di affrontare questa sfida – ha esordito Casale – Sono stato messo nelle migliori condizioni per lavorare e, nonostante la mia esperienza, era la prima volta che dirigevo una cosa da solo. Ho visto gli altri adattamenti di questa storia, ma non mi sono lasciato influenzare da nulla. La serie israeliana, originale, è completamente differente, perché nella storia entra la contemporaneità della società in cui è immersa la vicenda. Ho avuto la fortuna di lavorare con un cast incredibile, guidato da Stefano Accorsi, e sono stato molto pignolo sui personaggi, visto che la storia c’era, e si trattava di lavorare con gli attori in maniera attenta per metterla in scena. Sono stato fortunato, grazie alle mie casting director, che mi hanno trovato degli attori che hanno riservato belle sorprese, anche nell’ambito latinos, una novità per il panorama italiano.” 

Sulle principali difficoltà di mettere in scena questo crime drama familiare, Alessandro Casale ha precisato: “Si tratta di un lavoro principalmente psicologico su personaggi messi dentro a una storia che parla di violenza non manifesta. Poi ho raccontato la dinamica padre/figlio, molto complicata ma interessante, che partiva da una situazione in cui i due erano distanti. Spero che siamo riusciti a raggiungere un equilibrio ottimale.”

Sulle differenze tra il lavoro per il cinema e quello per la tv, Casale dichiara: “Ho fatto tanti film da aiuto regista per il cinema e ho capito che alcuni meccanismi del cinema si possono portare in tv, soprattutto per quanto riguarda la cura dei particolari. Ho cercato di mettere in pratica gli insegnamenti dei maestri con cui ho lavorato, con i tempi differenti naturalmente, che in tv in genere sono frenetici, ma in questo caso abbiamo avuto tutto ciò di cui avevamo bisogno, e possibilità di rifinire e fare più riprese anche solo per sicurezza. Poi sono abbastanza audace e mi sono buttato, non mi tiro indietro. Sentivo la responsabilità di fare un adattamento di una serie di successo per la rete ammiraglia del servizio di Stato. Ho cercato di adeguarmi a quello standard, credo sia andata abbastanza bene, ma non devo dirlo io, si intende.”

La sceneggiatura è stato uno sforzo di gruppo, dal momento che da ambientazioni desertiche israeliane si doveva trasportare la storia a Milano. Donatella Diamanti, Mario Cristiano, Gianluca Gloria, Laura Grimaldi e Paolo Piccirillo hanno lavorato per cercare di trasformare la storia senza snaturarne il messaggio.

In merito a questo lavoro, Donatella Diamanti ha dichiarato: “È una trasposizione di una storia molto potente con un tema universale: cosa è disposto a fare un padre per salvare il figlio. Il lavoro di trasposizione è stato tematico e tecnico, dal momento che abbiamo dovuto portare la storia nella nostra Milano. Abbiamo scelto di accostare due criminalità differenti: quella caotica delle gang di strada e quella silente della camorra. Poi abbiamo lavorato molto sulla componente relazionale, siamo tutti cultori del relazionale e abbiamo provato a far sì che questa bomba che esplode nella vita dei protagonisti, deflagrasse andando a toccare anche le vite di quelli che erano nella rete di relazioni degli stessi. Quindi era importante costruire bene queste connessioni, altrimenti l’esplosione non avrebbe toccato nulla intorno ai protagonisti.”

Vostro Onore serie tv 2022Protagonista della storia nei panni del giudice Vittorio Pagani c’è Stefano Accorsi: “Non avevo visto la versione israeliana e quando ho letto la sceneggiatura non era stata ancora mandato in onda la versione USA con Bryan Cranston. Il mio riferimento quindi sono state solo le pagine che mi sono state mandate.” Ha cominciato Accorsi, andando poi a mettere a fuoco il cuore della serie: Cosa è disposto a fare un padre per salvare il figlio? Non credo ci siano più risposte, la risposta è una, è una forza archetipica che fa riferimento alla tragedia greca. Qui si tratta di un padre che è stato padre in assenza, che ha costruito una vita di successo e onore agli occhi della società, ma in un attimo spazza via tutto, per salvare il figlio.”

Nonostante questo tradimento di ciò che è la sua natura e la sua figura pubblica, il suo Vittorio, spiega Accorsi, “non è mai diabolico, perché la sua priorità è una. Questi sono i grandi momenti di verità della vita, perché sono istintivi. La cosa bella della serie è che non cerca nemmeno di dare una risposta, la storia poi è molto coinvolgente e piena di colpi di scena. Da subito, la volontà della produzione era di fare un prodotto diverso, una sfida in un contesto RAI che però non fosse in conflitto con ciò che esiste. Abbiamo provato a rendere questa narrazione condivisibile dal grande pubblico, è una storia naturalmente inclusiva.”

Con Stefano Accorsi, nel cast di Vostro Onore, ci sono anche Matteo Oscar Giuggioli, Barbara Ronchi, Remo GironeFrancesco Colella, Camilla Semino Favro. La serie andrà in onda il 28 febbraio in prima serata su Rai Uno in quattro serate.

Vostro Onore: recensione della serie con Stefano Accorsi

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Vostro Onore: recensione della serie con Stefano Accorsi

Fino a dove è disposto ad arrivare un padre per salvare la vita del figlio? Questa domanda semplice e allo stesso tempo capace di smuovere forze primordiali si trova alla base di Vostro Onore, la nuova serie co-prodotta da Rai Fiction e Indiana Production con protagonista Stefano Accorsi.

La trama di Vostro Onore

Dopo l’originale Kvodo, israeliana, e l’americana, Your Honor con Bryan Cranston, arriva anche la versione italiana di questa serie che ha un concept semplice ma che si presta bene a diversi adattamenti. La storia è quella di un giudice integerrimo, Vittorio Pagani, che ha costruito la sua carriera su un’incrollabile fede nella legge e sulla rettitudine del suo comportamento dentro e fuori dal Palazzo di Giustizia, si trova di fronte a una situazione in cui la vita di suo figlio è in pericolo. Il ragazzo, reduce da un’esame di guida andato male, investe con l’automobile (mentre era senza patente, quindi) un ragazzo in moto, lasciandolo sul ciglio della strada morente.

Quando a casa, in preda allo shock, confessa tutto al padre, lui prende subito la decisione “giusta”: lo accompagna in questura per farlo costituire. Arrivato nella struttura, scopre però che il ragazzo investito da suo figlio, e attualmente in coma, è il figlio del leader di una gang, che certamente non si affiderà alla giustizia, una volta conosciuta l’identità del pirata che ha investito suo figlio. Di fronte all’ineluttabile condanna a morte che aspetta suo figlio, qualora dovesse costituirsi e pagare, come sarebbe giusto, per il suo atto, Vittorio decide di fare qualcosa che non aveva mai fatto prima: scappare, e insabbiare tutto. 

Dalla parte dei colpevoli

Nessuna delle scelte che compiamo è senza conseguenze, e Vostro Onore sembra tenere ben presente questo rapporto di causa ed effetto, tanto che vi fonda la sua dinamica ad altissima tensione. Perché se da una parte la serie diretta da Alessandro Casale è a tutti gli effetti un dramma familiare, abbraccia anche i toni del thriller, dell’assedio, della continua procrastinazione della scoperta di qualcosa che lo spettatore già conosce. Il lavoro di Accorsi, e del giovane Matteo Oscar Giuggioli, è strutturato proprio in questo senso: sono loro ad aver commesso un illecito, ma la storia è raccontata in modo tale da rendere loro le “vittime”, così che lo spettatore starà dalla loro parte, sperando, ad ogni colpo di scena (e ce ne sono molti), che il giudice e suo figlio possano riuscire a farla franca. 

Il lavoro di adattamento per il nostro paese, rispetto al format americano e ancora di più rispetto all’originale israeliano ha ovviamente tenuto conto della città, dell’ambientazione, delle forze chiamate in causa e di tutta una serie di elementi che hanno permesso a Vostro Onore di risultare credibile come storia ambientata in Italia, a Milano. Si tratta di elementi fondamentali per trasportare la stessa storia, la stessa dinamica, lo stesso quesito filosofico alla base della storia che rimane universale, in contesti che sono storicamente e geograficamente differenti, e che sostengono una scala di valori diversa.

Vostro Onore serie tv 2022
Stefano Accorsi – foto di Francesca Cassaro

Stefano Accorsi è il protagonista assoluto

Impietoso potrebbe essere il confronto diretto tra Bryan Cranston e Stefano Accorsi se non fosse che tale confronto non avrebbe alcun senso. I due interpreti sono protagonisti di situazioni e contesti differenti, scritture diverse, modalità produttive diverse che generano la messa in scena di personaggi diversi. Oltretutto è anche inutile, in questo caso ma anche in generale, idolatrare interpreti internazionali “ai danni” di attori italiani che magari hanno un pubblico geograficamente più ristretto.

Anche perché Stefano Accorsi, come più volte ha dimostrato soprattutto negli ultimi anni della sua carriera, è un attore sempre a fuoco, al servizio del ruolo, sempre perfettamente in grado di consegnare al suo pubblico, che sia cinematografico o televisivo, un lavoro eccellente. Dopotutto stiamo parlando di un professionista, così come lo sono gli altri membri del cast, dal giovane ma già esperto Giuggioli, a Barbara Ronchi, Remo Girone, Francesco Colella, Camilla Semino Favro, insieme al gruppo di ispanici esordienti che, fuggendo da ogni macchietta e luogo comune, rappresentano una novità nella televisione italiana, senza dubbio un ampliamento dell’orizzonte.

Vostro Onore è una storia che chiama in causa tutti, che coinvolge più generazioni e contesti socialità e che non trascura l’aspetto dell’intrattenimento, dal momento che è ricco di colpi di scena e svolte impreviste che arricchiscono la storia e la portano in luoghi imprevedibili. Dal 28 febbraio, Vostro Onore arriva su RaiUno, per quattro serate, in prima tv assoluta.

Vorrei Vederti Ballare: recensione del film di Nicola Deorsola

Vorrei Vederti Ballare: recensione del film di Nicola Deorsola

Nicola Deorsola, già aiuto regista di Rubini e Veronesi, esordisce dopo una lunga attesa dovuta alle difficoltà nel reperimento di fondi, e lo fa scegliendo il genere romantico, che mette in scena in maniera classica: nel punto di vista e nello stile registico. Sembra sposare l’ottica adolescenziale dei suoi protagonisti: la psicologia e l’analisi si rivelano quasi del tutto inutili, mentre Ilaria “guarisce” semplicemente grazie all’amore. Il grande amore dei ragazzi, che è più forte della menzogna “a fin di bene”, e anche quello che emergerà dai cuori dei genitori. Vorrei Vederti Ballare si muove tra tono leggero e tono serio, ma l’elemento prevalente è il romanticismo.

La storia d’amore è il fulcro del film. Il resto – l’approccio da commedia e i temi anche forti (il conflitto coi genitori, l’anoressia, l’elaborazione  del lutto) – ruota attorno. Lo dimostra anche lo stile registico: primissimi piani, inquadrature classiche del genere romantico, paesaggi suggestivi di Calabria, dove il film è ambientato, oltre a un montaggio evocativo (a sottolineare romantiche similitudini) e alla colonna sonora in francese curata da Giuseppe Fulcheri – mente  del film di cui è anche soggettista, sceneggiatore e produttore.

In Vorrei Vederti Ballare, Martino (Giulio Forges Davanzati) e Ilaria (Chiara Chiti) sono due ragazzi in conflitto coi genitori: il primo col padre (Alessandro Haber) – uno psicologo rigido e autoritario che vuole organizzargli la vita – mentre la madre è morta da alcuni anni. È iscritto a psicologia, ma studia e frequenta poco; invece, segue le sue passioni: le tartarughe, il cinema e Ilaria, che osserva esercitarsi a danza dalla finestra di casa. Ilaria, dal canto suo, ha una madre (Giuliana De Sio) ex ballerina, con cui si scontra continuamente e che la opprime, scaricandole addosso le sue frustrazioni. Mentre suo padre è del tutto assente. Entrambi i ragazzi chiedono, in fondo, affetto e una reale attenzione. S’incontrano quando Ilaria inizia a soffrire di disturbi alimentari e va in terapia proprio dal padre di Martino. Quest’ultimo, allora, coglie l’occasione: fingendosi un giovane collega del padre, riesce ad avere in cura Ilaria. I due si aiuteranno a vicenda, iniziando un percorso di apertura verso l’altro, di crescita che sfocerà in una storia d’amore e ridisegnerà i loro rapporti coi genitori.

Il regista fa il suo compito, senza rischiare o stupire. Si sbizzarrisce un po’ solo col personaggio di Gastone, interpretato in maniera molto divertente da Gianmarco Tognazzi, che finalmente vediamo in veste comica e con un’espressività meno rigida di quella che ultimamente gli conosciamo. Per il resto, tutto è abbastanza prevedibile, a forte rischio di banalità, forse rassicurante ma non emozionante e non dissimile da altre prove del genere. Il tutto rende il film nel complesso più adatto al salotto di casa che non alla sala cinematografica.

Il cast di Vorrei Vederti Ballare punta sui giovani – Chiara Chiti, già diretta da Matteo Rovere, e Giulio Forges Davanzati, noto soprattutto per aver partecipato ad alcune fiction, offrono buone prove – ma si avvale anche di collaborazioni illustri: i già citati Giuliana De Sio, Alessandro Haber e Gianmarco Tognazzi e anche Paola Barale che in look da diva anni ’50 è una cassiera col sogno del cinema. Prodotto da Falco Produzioni in collaborazione con Rai Cinema, è nelle sale dal 6 dicembre.

Von Trier bandito da Cannes? ecco la sua difesa.

Dopo averne combinato una delle sue Lars Von Trier ieri è stato bandito ufficialmente da Cannes 2011, con tanto di comunicato ufficiale degli organizzatori.

Von Trier a Cannes con la sua ‘Melancholia’

Von Trier a Cannes con la sua ‘Melancholia’

Oggi a Cannes grande fervore per Lars Von Trier, che presenta in concorso Melancholia.

Von Doom: le origini del villain in un fan film – video

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Von Doom: le origini del villain in un fan film – video

Il personaggio di Victor Von Doom è stato rappresentato due volte sul grande schermo, ma in nessuno dei due casi è stata data giustizia al villain dei Fantastici Quattro.

Adesso ci prova un cortometraggio fan made che vi proponiamo di seguito:

La genesi di Victor Von Doom

Doctor Doom (in Italia tradotto come Dottor Destino) il cui vero nome è Victor Von Doom, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee e Jack Kirby esordito nel 1962 sulla testata dedicata ai Fantastici Quattro pubblicata negli Stati Uniti dalla Marvel Comics.

Signore e monarca dell’immaginario paese di Latveria, nell’Europa Centrale, è un supercriminale tra i più potenti e pericolosi, nonché il principale nemico dei Fantastici Quattro ma molto spesso si è scontrato con gli altri supereroi dell’universo Marvel tra cui Spider-Man e i Vendicatori. È il figlio della strega e zingara Cynthia Von Doom, è allo stesso tempo un geniale inventore e uno stregone.

Il Dottor Destino si è classificato al quarto posto nella classifica di Wizard dei 100 supernemici e al terzo posto nella classifica dell’IGN dei più grandi cattivi nella storia dei fumetti dietro a Joker e Magneto e davanti a Lex Luthor e Galactus.

Fonte: Ivan Kander

Voltron: Sterling K. Brown, Rita Ora e John Kim nel cast del live action

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Sterling K. Brown, Rita Ora e John Kim sono stati scelti per il film Voltron di Amazon MGM Studios, unendosi alle star precedentemente annunciate Daniel Quinn-Toye e Henry Cavill. Rawson Marshall Thurber dirigerà il film da una sceneggiatura che ha scritto con Ellen Shanman. Thurber ha recentemente scritto e diretto il film d’azione del 2021 di NetflixRed Notice” con Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Gadot, e “Skyscraper” del 2018, sempre con Johnson protagonista.

Thurber ha condiviso un videomessaggio con i fan di Voltron durante il VoltCon in cui ha detto: “Voglio assicurarmi che rimaniamo fedeli al cuore e allo spirito di Voltron. In questo film, introdurremo una generazione completamente nuova di piloti. Abbiamo reinventato Voltron per il mondo live-action, ma rimarremo fedeli a… quegli elementi iconici che amate, che amo io. E sono così emozionato di condividerlo con voi”.

C’è già una trama disponibile per il live action di Voltron?

I dettagli della trama sono tenuti strettamente riservati in questo momento. I produttori includono Todd Lieberman tramite Hidden Pictures, Bob Koplar, Thurber e David Hoberman di Hobie Films.

5 personaggi che Henry Cavill potrebbe interpretare nel Marvel Cinematic Universe

Voltron: l’anime diventerà un live-action

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Voltron: l’anime diventerà un live-action

Anime prodotto inizialmente a cavallo tra il 1984 ed il 1985, ma giunto in italia solo nel 1986 in seguito alla sua conclusione, Voltron diventerà un live-action prodotto dalla Universal Pictures.

Notizie in merito erano già giunte in passato, quando nel 2010 si era pensato ad una trasposizione cinematografica poi cancellata a favore di una nuova (sfortunata) serie tv.

La pellicola, la cui produzione sarebbe affidata a Tom Engelman (The Lone Ranger) sembrerebbe basarsi su di una sceneggiatura firmata da David Hayter (Watchmen).

Che sia la volta buona per vedere al cinema l’opera di Saburō Yatsude? Non ci resta che attendere l’ufficializzazione per avere una risposto, tuttavia i fan dell’anime possono essere ottimisti anche in virtù degli eccellenti risultati raggiunti al botteghino dalla serie Transformers.

Fonte: Comic Book Movie

Voltron: iniziate le riprese del film live action con Henry Cavill

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Un grande aggiornamento è stato dato per il prossimo adattamento live-action di Voltron. Le riprese del film di fantascienza, interpretato dall’icona di Superman Henry Cavill e dal nuovo attore Daniel Quinn Toye, sono ufficialmente iniziate. Sebbene non sia ancora stata annunciata una data di uscita, il film ha già trovato il suo cast e sarà distribuito da Amazon MGM Studios.

L’annuncio è stato dato su Instagram, tramite l’account ufficiale di Voltron e il produttore Bob Koplar, con una semplice didascalia che recita “Cameras are rolling”. Quando un fan ha chiesto se ci fosse una data di uscita prevista, l’account ufficiale di Voltron ha risposto dicendo che l’avrebbero condivisa quando si sarebbero sentiti pronti, dato che la produzione è appena iniziata e non volevano affrettare le cose. Nel frattempo, Amazon MGM Studios ha risposto al post con “Siamo prontissimi”, insieme a molti fan, alcuni dei quali hanno pensato che il progetto fosse uno scherzo. Secondo Screen Queensland, la produzione avverrà sulla Gold Coast in Australia.

Il film live-action di Voltron sarà diretto da Rawson Marshall Thurber, noto per i suoi lavori in We’re the Millers, Central Intelligence e Red Notice. Nel cast del film figurano anche Alba Baptista (Warrior Nun), Sterling K. Brown (Black Panther), Rita Ora (Descendants: The Rise of Red), John Kim (9-1-1), Laura Gordon (Winners & Losers), Tim Griffin (Missing), Samson Kayo (Our Flag Means Death) e Tharanya Tharan. Al momento in cui scriviamo, non sono ancora stati rivelati tutti i dettagli della trama.

‘Voltron’ non è l’unico progetto a cui Henry Cavill sta lavorando

 

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Cavill è diventato un uomo impegnato, soprattutto da quando non fa più parte del DCU dopo che James Gunn ne ha preso il posto. Non fa più parte nemmeno della serie The Witcher di Netflix. Un progetto di rilievo in cui è coinvolto è un adattamento live-action di Warhammer 40.000, che ha rivelato un accordo tra Amazon e Games Workshop. Non sono ancora stati forniti dettagli sulla data di inizio della produzione e non è ancora stata annunciata una lista ufficiale del cast. Altri film in cui l’attore dovrebbe apparire sono In The Grey di Guy Ritchie, Enola Holmes 3 e Highlander, solo per citarne alcuni.

Il 2024 è stato pieno di sorprese per i fan di Cavill. L’attore è apparso in una manciata di film, come Argylle e The Ministry of Ungentlemanly Warfare. Ma il suo ruolo più importante di quest’anno è stato un cameo a sorpresa in Deadpool & Wolverine, dove ha interpretato una variante di Wolverine, The Cavillrine.

Il film di Voltron non ha ancora annunciato una data di uscita. Fino ad allora, è possibile guardare l’ultima serie animata di Voltron, Voltron: Legendary Defender, in streaming su Netflix.

Voltron viene portato al cinema

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Voltron viene portato al cinema

Al cinema arriva Voltron! La Relativity Media ha infatti ottenuto i diritti per una trasposizione cinematografica dell’anime di moda negli anni ’80.

Volti di attori e registi nei pani di generali russi [Foto]

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La pagina Tumblr Replace Face ha deciso di portare avanti un progetto molto divertente a parer nostro.

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Generali-russi-Leonardo-DiCaprioInfatti la pagina ha rivisitato i ritratti dei generali russi vissuti in epoca napoleonica, sostituendo i volti originali con quelli di famosi attori, registi, musicisti e personaggi di spicco contemporanei.

I ritratti, 329 per l’esattezza, sono tutti stati realizzati dal pittore inglese George Dawe e sono conservati a San Pietroburgo in Russia, nel Palazzo d’Inverno. I risultati sono vari e qualcuno è anche di dubbio gusto, tra il raccapricciante ritratto di Ozzy Osborne, l’inquietante volto di Samuel L. Jackson sulle spalle di un generale russo di fine ‘700 e i fotomontaggi ben riusciti di Robert Downey Jr. e di Bill Murray, ecco la gallery completa:

 

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