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Megalopolis: Shia LaBeouf si unisce al cast del film di Francis Ford Coppola

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Il nuovo film di Francis Ford Coppola, Megalopolis, aggiunge Shia LaBeouf al suo cast stellato, nonostante le numerose controversie che circondano l’attore. Coppola, il leggendario sceneggiatore e regista dietro la trilogia de Il Padrino e Apocalypse Now, è ampiamente considerato uno dei più grandi registi di tutti i tempi, ma negli ultimi anni egli ha di molto diradato la sua presenza al cinema. Basti pensare che il suo ultimo lungometraggio, Twixt, risale al 2011.

Il regista è però ora pronto a tornare dietro la macchina da presa con Megalopolis, un progetto da lui scritto negli anni ’80 e ambientato in una versione di realtà alternativa di New York chiamata New Rome. La trama del film, ancora segreta, è ad oggi sintetizzata come una “storia epica di ambizione politica, genio e amore conflittuale“. Il cast di Megalopolis include già attori del calibro di Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne e Aubrey Plaza. Ora, con le riprese previste per questo autunno, il film da 100 milioni di dollari di Coppola ha aggiunto un altro grande nome al suo cast.

Non è noto quale ruolo LaBeouf ricoprirà nel film, ma egli viene ad oggi indicato come uno dei principali protagonisti. La scelta dell’attore ha destato non poche sorpresa, viste le controversie che da qualche tempo egli si porta dietro. Nel 2020 egli era infatti stato accusato dall’ex fidanzata di aggressioni di vario tipo, mentre di recente ha fatto discutere il suo tutt’ora non chiarito abbandono del film Don’t Worry Darling e le seguenti discussioni con la regista Olivia Wilde. Nonostante queste ed altre polemiche, LaBeouf sembra pronto per un ritorno in grande stile. Il primo progetto in cui lo si potrà ritrovare sarà il film di Abel Ferrara Padre Pio, che sarà presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.

Fonte: ScreenRant

Megalopolis: recensione del film di Francis Ford Coppola

Megalopolis: recensione del film di Francis Ford Coppola

Ogni regista ha quel personalissimo progetto che tenta disperatamente per anni di realizzare. Per Francis Ford Coppola quel progetto era Megalopolis. Concepito nel 1977 come una reinterpretazione in chiave moderna della congiura contro Catilina, Coppola ha iniziato a svilupparlo solo nel 1983, andando però incontro poi a notevoli ritardi e numerose cancellazioni nel corso degli anni. Ora, però, anche il regista premio Oscar per Il padrino e autore di altri capolavori come La conversazione e Apocalypse Now, ha finalmente trovato il modo di concretizzare questo suo ambizioso progetto, presentandolo poi in concorso al Festival di Cannes.

Festival dove Coppola ha vinto per ben due volte la Palma d’oro (proprio grazie a La conversazione nel 1974 e ad Apocalypse Now nel 1979) e che ha svolto un ruolo importante nel garantire a Megalopolis una distribuzione in sala. Come noto, il regista ha investito all’incirca 120 milioni di dollari del suo patrimonio per realizzare il film, godendo dunque di una libertà artistica inaudita. Al momento di dover trovare chi si occupasse di portare il lungometraggio al cinema, però, sono sorti i problemi. Parallelamente alla presentazione, al Festival, per alcuni territori Europei si sono fatte avanti alcune società e in seguito anche per gli Stati Uniti.

Certo, bisogna ammettere che è facile comprendere quei dirigenti di società di distribuzione che si sono messi le mani nei capelli vedendo il film. Megalopolis è un’opera a dir poco ambiziosa, visionaria, che testimonia una volta di più la profondissima fede di Francis Ford Coppola nel cinema e nelle immagini. Un’opera difficilissima da riassumere e certamente ancor più da vendere, ma non perché sia tremenda, anzi. Certo è che siamo dinanzi a quell’evidente caso di film che o si amano o si odiano e che indubbiamente richiedono ben più di una visione.

Nathalie Emmanuel e Adam Driver in Megalopolis
Nathalie Emmanuel e Adam Driver in Megalopolis. Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

La trama di Megalopolis

Megalopolis ha per protagonista Cesar Catilina (Adam Driver), un architetto idealista con il potere di controllare il tempo, da alcuni considerato un genio, da altri un folle megalomane. Da sempre in conflitto con Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito) il sindaco della città chiamata New Rome (in tutto e per tutto una rivisitazione di New York), Catilina si ritroverà al centro di un ambizioso progetto nel momento in cui una terribile catastrofe distrugge buona parte di questa decadente metropoli. Egli mira infatti ricostruirla come utopia sostenibile ma Cicero gli si oppone. Alle loro spalle, si susseguono una serie di personaggi, incarnazione delle più folli degenerazioni e depravazioni di questa società.

Perdersi per le vie della megalopoli

Con Megalopolis è bene partire dalla consapevolezza che non tutto deve risultare chiaro. Ci si trova piuttosto dinanzi ad un film che più che proporre un racconto coeso e coerente vuole offrire un’esperienza visiva e sensoriale. Coppola gioca allora con le possibilità dell’immagine digitale, adoperando effetti speciali da blockbuster e ricostruzioni sbalorditive. Ci porta all’interno della sua megalopoli senza preoccuparsi minimamente di fornire delle coordinate con cui potersi orientare. Vuole farci sentire smarriti, così come lo sono – più o meno consapevolmente – i protagonisti del film.

Meglio allora mettersi comodi e farsi guidare senza porsi troppe domande, perché per le due ore e un quarto di durata si assiste dunque ad un frenetico susseguirsi di personaggi e situazioni la cui natura o il cui rapporto le une con le altre non viene mai del tutto chiarito. Di base, si assiste alle perversioni di una società dove il divario tra ricchi e poveri è talmente ampio che questi ultimi quasi non vengono mostrati. In questa moderna babilonia (o, meglio ancora, antica Roma nel suo periodo più critico: il passaggio dalla repubblica all’impero) si ribadisce dunque giorno dopo giorno il disgusto per la vita umana e le bellezze che le sono proprie.

LEGGI ANCHE: Megalopolis: la spiegazione del finale del film di Francis Ford Coppola

Giancarlo Esposito in Megalopolis
Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Gli eccessi e le visioni di Francis Ford Coppola

Ma tutto ciò è destinato a crollare rovinosamente, facendo a quel punto emergere quello che sembra essere il messaggio ultimo di Coppola. Progressivamente subentra infatti nel film un discorso legato ai governi populisti e alle dittature che mettono a rischio il futuro della democrazia e del mondo intero. Discorsi che risuonano naturalmente familiari e sembrano voler essere anche un monito in vista delle elezioni per il presidente degli Stati Uniti che si terranno a breve. Certo, nel raccontare tutto ciò Coppola non si pone freni e abusa ripetutamente della sua libertà artistica sfociando spesso e volentieri nell’esagerazione.

Ragion per cui lo spettatore si troverà indubbiamente posto dinanzi ad una sfida, ma è proprio questo ciò che rende appassionante il film. Megalopolis rifugge dalla natura conciliante che tanti, troppi, lungometraggi oggigiorno propongono. Non vuole far stare comodo il suo spettatore, ma anzi porlo dinanzi ad una serie di difficoltà dalle quali o ci si nasconde o le si accoglie, aprendosi così a nuovi stimoli e possibilità. Nello scegliere questa seconda strada, risulta anche difficile non rimanere affascinati dalla capacità di questo regista 85enne di rinunciare a territori sicuri per sperimentare ancora con quest’arte che ha contribuito a rendere grande.

Gli va poi riconosciuto che – oltre ad una serie di scenari esteticamente ammalianti e ad alcune sequenze di estrema bellezza (come quella animata successiva alla “distruzione” di New Rome) – Coppola ha saputo affidare i ruoli principali del film ai giusti interpreti. Adam Driver offre una prova finalmente diversa dalle sue ultime, ma a rubare la scena sono senza dubbio Aubrey Plaza e Shia LaBeouf, alle prese con personaggi tanto folli quanto adorabili. Sta in questa serie di scelte azzeccate e visionarie il genio di Coppola, che non deve in questo caso essere oscurato da quelle meno felici. Una cosa è certa guardando Megalopolis: il film rende l’idea di cosa intendono Coppola e Martin Scorsese quando, rivolgendosi ai cinecomic, parlano del coraggio di correre dei rischi cinematografici.

GUARDA ANCHE: Megalopolis: la video-recensione del film

Megalopolis: quello che c’è da sapere sul nuovo film di Francis Ford Coppola

Il 16 ottobre arriva in sala con Eagle Pictures Megalopolis (qui la recensione) di Francis Ford Coppola. Il film, progetto di passione e vera e propria odissea produttiva, si presenta come un’opera complessa, piena di visioni e di contraddizioni che prendono vita grazie al genio del regista americano, ancora una volta alle prese con un immaginario troppo impegnativo e rischioso per una produzione “normale”. E così, mentre ci si appresta ad andare in sala a vedere il film nel suo luogo di appartenenza, ecco quello che c’è da sapere su Megalopolis.

Qual è la trama di “Megalopolis”?

Ambientato nell’America moderna, Megalopolis (guarda il trailer) ha delle somiglianze con i peplum, questa volta raccontati con un focus sull’America. Secondo Coppola, la storia sarà basata sulla seconda congiura di Catilina, una faida tra il senatore romano Lucio Sergio Catilina e Marco Tullio Cicerone. Catilina escogita un complotto con l’aiuto di alcuni aristocratici romani scontenti per rovesciare Cicerone. Nel contesto di Megalopolis, il funzionario governativo assediato è il sindaco di Nuova Roma, che nel mezzo di una crisi finanziaria affronta una battaglia per mantenere il suo ruolo. 

La trama è incentrata su un architetto la cui visione di una città utopica si scontra con quella di un sindaco corrotto che preferirebbe mantenere lo status quo piuttosto che accettare le idee progressiste degli architetti. Coppola vuole usare questa storia per riportare l’attenzione della società contemporanea sui problemi legati al degrado ambientale, alla scarsa pianificazione urbana e alla disuguaglianza. Coppola crede fermamente che gli stessi problemi che hanno portato al crollo dell’Impero Romano potrebbero facilmente verificarsi se la società moderna non si attrezza di fronte alla realtà dei tempi che cambiano.

Adam Driver, che recita nel film, ha dichiarato che il film è “selvaggio”, aggiungendo: “È così fantasioso, grande ed epico, è audace. Si assume un rischio e non potrei esserne più entusiasta”.

La sinossi ufficiale del film recita:

Megalopolis è una favola epica romana ambientata in un’immaginaria America moderna. La città di New Rome deve cambiare, e questo causa un conflitto tra Cesar Catilina, un artista geniale che cerca di lanciarsi in un futuro utopico e idealistico, e il suo oppositore, il sindaco Franklyn Cicero, che rimane impegnato in uno status quo regressivo, perpetuando avidità, interessi particolari e guerre partigiane. Divisa tra loro c’è la mondana Julia Cicero, la figlia del sindaco, il cui amore per Cesar ha diviso la sua lealtà, costringendola a scoprire ciò che crede veramente che l’umanità meriti.

Da chi è composto il cast di Megalopolis?

MegalopolisMegalopolis promette un cast all-star che includerà uno degli attori più versatili in circolazione; il candidato all’Oscar Adam Driver (Storia di un matrimonio) interpreta il ruolo principale di Cesar Catilina, un architetto brillante e ambizioso che lotta contro l’infedeltà e l’abuso di droga.

Giancarlo Esposito (Better Call Saul) interpreta Franklyn Cicero, il sindaco di New Rome in difficoltà, che si scontra con la visione utopica di Cesar. Il vincitore dell’Oscar Forest Whitaker era stato precedentemente assegnato al ruolo, ma ha abbandonato il progetto per motivi sconosciuti.

Nathalie Emmanuel (Game of Thrones) interpreta Julia Cicero, figlia di Franklyn e amante di Cesar. Il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (The Matrix) interpreta il confidente di Cesar, Fundi Romaine.

Altri membri del cast includono il vincitore del premio Oscar Jon Voight (Un uomo da marciapiede) nel ruolo dello zio di Cesar, Hamilton Crasso III, Aubrey Plaza (Parks & Recreation) nel ruolo dell’eccentrica reporter televisiva Wow Platinum, Jason Schwartzman (Asteroid City) nel ruolo di Jason Zanderz, membro dell’entourage di Franklyn, Shia La Beouf (The Peanut Butter Falcon) nel ruolo del cugino traditore di Cesar, Clodio Pulcher, la candidata all’Oscar Talia Shire (Rocky) nel ruolo della madre di Cesar, Constance Crasso Catilina, Grace VanderWaal (Stargirl della Disney) nel ruolo della popstar vergine Vesta Sweetwater, Kathryn Hunter (Poverissime) nel ruolo della moglie di Franklyn, Tresa Cicero, il vincitore del premio Oscar Dustin Hoffman (Rain Man) nel ruolo del tuttofare di Franklyn Nush “The Fixer” Berman, James Remar (Sex and the City) nel ruolo di Charles Cothope, Chloe Fineman (Saturday Night Live) nel ruolo di Clodia Pulcher, Isabelle Kusman (The Fabelmans) nel ruolo di Claudine Pulcher, D.B. Sweeney (Fire in the Sky) nel ruolo del commissario Stanley Hart, Balthazar Getty (Lost Highway) nel ruolo di Aram Kazanjian, Haley Sims (Dead to Me) nel ruolo di Sunny Hope Catilina, Madeleine Gardella nel ruolo di Claudette Pulcher e Bailey Ives nel ruolo di Huey Wilkes.

Dal momento che è stato in lavorazione per oltre tre decenni, ha senso che Megalopolis abbia subito alcuni importanti cambiamenti nel cast. Nell’agosto 2021, è stato riferito che Oscar Isaac, Zendaya, Cate Blanchett, Michelle Pfeiffer, Jessica Lange e il defunto James Caan erano stati presi in considerazione per i ruoli nel film, ma nessuno si è concretizzato.

Chi ha diretto Megalopolis?

Francis Ford Coppola dirige e produce Megalopolis. Probabilmente uno dei registi più illustri della sua generazione, Coppola ha vinto cinque premi Oscar, è stato insignito due volte della Palma d’oro e ha ricevuto un premio BAFTA. La sua trilogia de Il Padrino è considerata una delle più grandi opere mai realizzate. Altri suoi film includono Apocalypse Now, The Conversation, The Rainmaker, Dracula di Bram Stoker e The Outsiders.

Megalopolis è il progetto di passione di Coppola sin dagli anni ’80. Ha annunciato alla vigilia del suo 80° compleanno che era giunto il momento per lui di imbarcarsi nel progetto dei suoi sogni e forse il più ambizioso dai tempi di Apocalypse Now. Coppola è noto per essere critico nei confronti dell’industria cinematografica e della sua preferenza per il finanziamento di franchise a scapito di altri registi con progetti più personali o non-franchise. Nel corso della sua carriera, Coppola si è visto contrapposto all’establishment di Hollywood con una storia di scontri creativi con produttori e dirigenti di studio la cui ossessione era che il successo commerciale fosse diametralmente opposto alle sue opinioni sulla produzione cinematografica.

Ora 83enne e con una condizione finanziaria abbastanza solida da finanziare i suoi desideri creativi, Coppola è stato disposto a investire gran parte della sua fortuna nella produzione di Megalopolis. Coppola, liberandosi dalle catene di Hollywood, si è detto pronto a fare ciò che ha fatto per la maggior parte di cinque decenni: raccontare la storia a modo suo. Megalopolis è costato 120 milioni di dollari di tasca sua.

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Foto di Phil Caruso/Lionsgate/Phil Caruso/Lionsgate – © 2024 Lionsgate

In un’intervista, Driver ha elogiato la sua esperienza di lavoro con Coppola, proclamando: “Ma è stata una delle migliori – senza esagerare – migliori esperienze di riprese della mia vita. Guardandolo lavorare con quella troupe, quel team di progettazione, ha un tale controllo sul linguaggio cinematografico e un archivio nella sua mente di riprese così belle. E fare qualcosa di così ambizioso, e alle sue condizioni, che penseresti che sarebbe dittatoriale, ma è il regista più accogliente, aperto, premuroso, è semplicemente… Lui davvero – e tutto questo sembra essere molto generico, ma incarna davvero un atteggiamento del tipo, “Stiamo facendo questo esperimento e non ci interessa come esce. Ci interessa il processo di realizzazione”. E inevitabilmente per questo motivo, la cosa che fai, non ha riferimenti cinematografici. Penso che ciò che ha fatto sia così unico e interessante. Non potrei essere più orgoglioso di farne parte.”

Quando e dove è stato girato Megalopolis?

Le riprese di Megalopolis sono iniziate a novembre 2022 presso i Trilith Studios in Georgia. Inizialmente le riprese si sono concluse il 30 marzo 2023, ma ci sono state segnalazioni di problemi di produzione con il film. Inizialmente il film avrebbe dovuto utilizzare la stessa tecnologia di palcoscenico virtuale LED di The Mandalorian, ma quei piani sono stati accantonati per problemi di budget. A quanto si dice, il film ha perso l’intero team degli effetti visivi all’inizio di dicembre e ha perso il suo production designer e il direttore artistico capo supervisore, prima di essere ultimato.

Coppola ha continuato a negare queste voci affermando in un’intervista: “Amo il mio cast, amo quello che ottengo ogni giorno, sono nei tempi previsti e nel budget, e questo è ciò che è importante per me”. 

Megalopolis: Lionsgate ritira il trailer per “citazioni inventate”

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Lionsgate sta ritirando il suo ultimo trailer di Megalopolis di Francis Ford Coppola, che presentava una serie di citazioni inventate di famosi critici cinematografici.

“La Lionsgate sta ritirando il nostro trailer per ‘Megalopolis'”, ha affermato un portavoce della Lionsgate in una dichiarazione fornita a Variety. “Offriamo le nostre sincere scuse ai critici coinvolti e a Francis Ford Coppola e American Zoetrope per questo errore ingiustificabile nel nostro processo di verifica. Abbiamo sbagliato. Siamo spiacenti”.

Megalopolis: le riprese sono ufficialmente terminate

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Megalopolis: le riprese sono ufficialmente terminate

L’account Instagram ufficiale di Megalopolis, il prossimo film di Francis Ford Coppola, ha annunciato che le riprese sono ufficialmente terminate. Dopo diversi decenni e qualche polemica, il progetto di passione di Coppola ha finalmente visto conclusa la sua parte produttiva “fisica”. La prima idea molto ambiziosa per il progetto arriva nel 1980, ma il film richiedeva un finanziamento molto importante, e così è stato davvero difficile metterlo in piedi. Contro ogni previsione, Coppola è però riuscito a far decollare il film e a farlo funzionare, e ora è solo questione di mesi prima che gli spettatori possano assistere a un’esperienza cinematografica che si preannuncia coinvolgente.

Senza uno studio importante disposto ad accettare la visione di Coppola per realizzare Megalopolis, il film è rimasto bloccato in un inferno di sviluppo fino a quando il regista ha deciso di autofinanziarsi il progetto usando i propri soldi. Secondo i report, Francis Ford Coppola è stato in grado di permettersi il budget di $ 100 milioni richiesto dal film vendendo alcuni beni, tra cui famose cantine nella regione della California settentrionale.

Le riprese dell’epopea sono iniziate lo scorso autunno ad Atlanta, in Georgia, ma il film ha dovuto affrontare un ultimo ostacolo quando ha dovuto subire una massiccia revisione nel suo reparto creativo. Tuttavia, i report all’epoca hanno gonfiato la situazione a dismisura affermando che la produzione era in una spirale discendente dopo che il budget originariamente stanziato era insufficiente per coprire le richieste di Coppola, portando il personale creativo chiave ad abbandonare il progetto.

I report hanno anche confermato difficoltà sul set per il cast e la troupe, tuttavia, Coppola e una delle star del film Adam Driver hanno immediatamente smentito le affermazioni. Driver in una dichiarazione disse che le riprese di Megalopolis sono state “una delle migliori esperienze di ripresa che ho avuto”. Ha inoltre commentato; “La nostra troupe è veloce e inventiva, il nostro reparto costumi è perfetto, gli attori sono incredibili e volenterosi, e Francis è una delle persone più perspicaci e premurose con cui lavorare”.

Fanno parte del cast di Megalopolis Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City in un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Megalopolis: la spiegazione del finale del film di Francis Ford Coppola

È un senso di speranza a chiudere Megalopolis di Francis Ford Coppola (qui la nostra recensione). Il film, in lavorazione da decenni, vanta come noto un cast all-star con Adam Driver, Giancarlo EspositoNathalie Emmanuel e altri e sin dalla sua presentazione al Festival di Cannes, le recensioni di Megalopolis sono state contrastanti, con molte di esse che si concentrano proprio sul suo finale, che per quanto criptico lascia appunto emergere un messaggio di speranza per il futuro, nonostante la consapevolezza di un presente quantomai torbido.

La trama di Megalopolis

Megalopolis è un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria. La città di New Rome sta cambiando, causando aspri conflitti tra Cesar Catilina (Adam Driver), geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico, e la sua nemesi, il sindaco Franklyn Cicerone (Giancarlo Esposito), reazionario e legato a uno status quo regressivo, avido e corrotto. Tra i due si inserisce Julia (Nathalie Emmanuel), la figlia del sindaco che, essendo innamorata di Cesar Catilina, si trova a dover scegliere in chi riporre la propria lealtà e a chiedersi cosa merita, davvero, l’umanità.

Cosa succede nel finale del film?

Il film si conclude con Crassus (Jon Voight) che uccide la moglie Wow Platinum (Aubrey Plaza) e spara a Clodio (Shia LaBeouf) con una freccia dopo che questi ha cercato di organizzare un colpo di stato per la sua società. Crasso ambisce ad essere ricordato come un uomo buono, donando tutti i suoi soldi al nipote Cesar. Nel frattempo, Clodio è scioccato quando il popolo di New Rome gli si rivolta contro. Mentre il popolo inizia a inveire anche contro Cesar Catilina e il sindaco Cicerone, questi ultimi, insieme alla figlia Julia e al figlio suo e di Cesar, si danno alla macchia.

Aubrey Plaza in Megalopolis
Aubrey Plaza in Megalopolis. Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Cesar tiene un discorso al popolo di Nuova Roma, che finalmente accetta il suo sogno per la città. La notte di Capodanno, Cesar apre Megalopoli al pubblico, che potrà godere di un’utopia che si evolverà insieme a loro. Cicero fa però promettere a Cesare che costruirà nobilmente e i due si riconciliano. Quando Cesar e Julia fermano il tempo intorno a loro, solo il loro bambino non si blocca, mentre il film finisce. Tutto questo avviene all’interno di un contesto quantomai caotico e sono numerosi gli elementi che necessitano di una spiegazione più approfondita, che proponiamo qui di seguito.

Perché Crassus aiuta Cesar nel finale?

Hamilton Crassus III era il capo della Crassus National Bank. Ha trascorso la maggior parte di Megalopolis a giudicare Clodio perché non era pronto ad assumere il controllo della sua azienda, ma mentre dava sempre fiducia a Cesar, voleva che Clodio gli succedesse. Crassus, che non era considerato l’uomo più gentile in cui imbattersi, alla fine di Megalopolis cerca di ottenere proprio questo effetto. Cedendo i suoi beni e il suo denaro a Cesar, Crassus pensa di essere considerato come un uomo buono, in particolare perché suo nipote è ora amato dalla New Rome.

Suo figlio Clodio, invece, è estremamente odiato dopo il discorso di Cesar e l’apertura di Megalopolis. Crassus pensa dunque innanzitutto alla sua eredità. Se avesse consegnato le redini a Clodio e a Wow, Crassus non sarebbe stato ricordato come una brava persona. In definitiva, il suo ripensamento è stato dettato semplicemente dalla necessità di proteggere la sua reputazione piuttosto che di fare qualcosa per pura bontà d’animo.

Shia LaBeouf in Megalopolis
Shia LaBeouf in Megalopolis. Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Cosa significa l’apertura di Megalopolis per il futuro di Cesar e di New Rome

Dopo tanto tempo, Cesar ha finalmente aperto Megalopolis al pubblico. La città, costruita con Megalon, era come uno scenario da sogno. I cittadini di New Rome potevano godere di Megalopolis a loro piacimento, senza alcun vincolo. L’apertura della città offre inoltre una speranza per New Rome. Le persone possono vivere e lavorare in un luogo che si rivolge a loro senza dover fare affidamento sui funzionari del governo, che – come suggerisce il film – non sempre hanno a cuore gli interessi delle persone. Megalopolis è stata progettata come un’utopia che cresce insieme a loro. Si tratta di un grande cambiamento rispetto alla gestione della vecchia città, dove corruzione, avidità e potere la fanno da padrone.

L’apertura di Megalopolis ha anche consolidato il futuro di Cesar, che probabilmente verrà etichettato come un genio che ha contribuito a salvare le persone negli anni a venire. Ha guadagnato la fiducia della popolazione di New Rome e questo probabilmente lo manterrà in prima linea nella gerarchia della città. Con i soldi di Crassus, il futuro della sua famiglia e della sua azienda, Design Authority, è al sicuro. Anche se non è chiaro come Megalopolis si comporterà in futuro, o come l’ego di Cesar sarà alimentato dopo la sua apertura, l’utopia ha creato un senso di speranza e prosperità per Cesar e per i cittadini di New Rome.

Come Cesar ha creato Megalon e come funziona questo elemento

Cesar ha creato Megalon dopo la morte della moglie. Mentre cercava di salvarla, Cesar fu colpito dal principio di Megalon dopo aver scoperto che era incinta di due gemelli quando morì. Megalon è dunque un’estensione della speranza di Cesar, un modo per creare qualcosa che avrebbe assicurato il mondo alle generazioni future. Sebbene non sia chiaro come Cesar abbia fabbricato Megalon, Megalopolis lo mostra ad un certo punto con in mano il cuore di sua moglie, la cui auto è caduta nel fiume. Megalon è anche apparentemente fuso con un pezzo di capelli della moglie, il che suggerisce che solo la vita può creare la vita.

Giancarlo Esposito in Megalopolis
Courtesy of Lionsgate/Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

La realtà è che Megalon rimane grossomodo un mistero per tutta la durata del film, ma Coppola ne rivela alcune qualità. La sostanza sfuggente può apparentemente causare allucinazioni, in quanto Cesar vede spesso cose che non ci sono. Le gocce di Megalon possono anche guarire le persone, come accade al volto di Cesar dopo che gli hanno sparato. Il materiale è anche ciò di cui è fatta Megalopolis, può trasformarsi in qualsiasi cosa (edifici, passerelle, ecc.) ed è autosufficiente. Megalon può anche controllare il tempo e rendere invisibili le cose a suo piacimento. È una sostanza magica che apparentemente può fare qualsiasi cosa, evolvendosi contemporaneamente agli esseri umani.

Come può Cesar controllare il tempo?

Date queste qualità di questo elemento, Cesar può controllare il tempo a Megalopolis sostanzialmente proprio perché ha creato Megalon, che ha la capacità di piegare il tempo e lo spazio intorno a sé. Ma solo lui può fermarlo e farlo ripartire, probabilmente perché Megalon è una sua esclusiva creazione. Inoltre, sembra che Megalon sia collegato alle emozioni di Cesar: quanto più egli nutre speranze per il futuro di Megalon, tanto più facilmente riusce a controllare il tempo.

Quando questa speranza viene meno per un po’, Cesar smette di essere in grado di fermare il tempo a suo piacimento. Megalon potrebbe dunque essere visto come la manifestazione fisica della speranza di Cesar. Quando Julia inizia a sperare abbastanza per entrambi e crede in ciò che Cesar è in grado di fare per la gente di New Rome con Megalon, la sua capacità di controllare il tempo ritorna e si dimostra più forte che mai.

Nathalie Emmanuel e Adam Driver in Megalopolis
Nathalie Emmanuel e Adam Driver in Megalopolis. Courtesy of Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Perché la bambina di Cesar e Julia non si blocca quando il tempo si ferma?

La bambina di Cesar e Julia è l’unico a non bloccarsi quando i genitori hanno fermato il tempo alla fine del film. Se Megalon era legato alla speranza di Cesar e, per estensione, di Julia, allora ha senso che la loro bambina sia la manifestazione di quella speranza in tutti i sensi. Cesar voleva creare un futuro migliore per la prossima generazione e sua figlia ne fa parte. Il fatto che la bambina non si sia lasciata scoraggiare dall’arresto del tempo suggerisce che il suo controllo su Megalon sia ancora più potente di quello del padre.

È anche possibile che non si sia bloccata perché non ha idea di cosa sia il tempo e di come funzioni. Il tempo per lei è appena iniziato, non sta andando né troppo veloce né troppo lento, è semplicemente così. Di certo, è Cesar che può stare fuori dal tempo mentre questo si ferma, ma ora è sua figlia a poterlo fare, il che significa semplicemente che il padre sembra averle ha trasmesso le sue capacità.

Che fine ha fatto il satellite che cade sulla Terra?

Nella prima metà di Megalopolis, un satellite stava cadendo sulla Terra dallo spazio e si stava preparando a precipitare da qualche parte in Canada. Tuttavia, in seguito è stato rivelato che il satellite abbandonato sarebbe atterrato a New Rome. Non viene mai mostrato completamente cosa sia successo, vengono mostrati solo due pezzi di detriti che cadono dal cielo, suggerendo che il satellite è finalmente caduto nell’atmosfera terrestre portando scompiglio e morte tra la popolazione di New Rome. Tuttavia, i danni sembrano non aver eliminato ogni traccia di vita, che anzi a partire da lì si trasforma.

Il vero significato del finale di Megalopolis

Megalopolis, in ultima analisi, si concentra molto sull’avidità, il potere e il denaro, oltre che sui rapporti tesi tra i ricchi, ma il suo finale è tutto incentrato sulla speranza. Speranza nel futuro, nel cambiamento, nel lavorare insieme nonostante un passato conflittuale e nel costruire qualcosa di duraturo per l’umanità. Il finale del film parla del desiderio di qualcosa di migliore per la prossima generazione e di lavorare per raggiungere questo obiettivo senza distrazioni. Megalopolis sottolinea il valore della speranza in un mondo che ne è apparentemente privo, la volontà di fare a meno dei politici e dell’incuria dei ricchi nei confronti del popolo per creare qualcosa di prezioso e che salvi la vita, cosa che Cesar riesce infine a fare.

Megalopolis: il trailer italiano ufficiale del film

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Megalopolis: il trailer italiano ufficiale del film

Dopo l’annuncio dell’anteprima alla Festa del Film di Roma 2024, ecco il trailer italiano ufficiale di Megalopolis, il nuovo film di Francis Ford Coppola, già presentato in anteprima al Festival di Cannes 77 (qui la recensione).

Il leggendario regista ha sviluppato il film per decenni e l’ha realizzato a costo personale, senza il coinvolgimento di alcuno studio. Guidato da Adam Driver nei panni dell’architetto futuristico Ceaser, il film si presenta come un fantastico viaggio nella memoria, ambientato in una New York distopica, e il trailer ufficiale ce lo mostra.

Cosa sappiamo di Megalopolis

Megalopolis segue Ceaser (Adam Driver), un architetto di New York che vuole ricostruire la città come un’utopia dopo un disastro devastante. Tuttavia, per riuscire nell’impresa, deve passare attraverso il sindaco della città Frank Cicero (Giancarlo Esposito), di cui è innamorato della figlia. La storia ha una struttura lineare, ma sono i temi del film a catturare l’attenzione del pubblico con tutte le potenti immagini che Coppola ha creato. Il regista ha precedentemente rivelato che il tema del film ruota attorno all’amore e alla lealtà,

Megalopolis ha fatto eco a questi sentimenti, in cui l’amore è stato espresso in una complessità quasi cristallina, il nostro pianeta in pericolo e la nostra famiglia umana quasi in un atto di suicidio, fino a diventare un film molto ottimista che ha fiducia nell’essere umano per possedere il genio di guarire qualsiasi problema messo davanti a noi“.

Il film non ha solo il genio di Coppola e anni di ricerche alle spalle, ma anche un ensemble altrettanto impressionante sullo schermo, che comprende Nathalie Emmanuel nel ruolo di Julia Cicero, Aubrey Plaza nel ruolo di Wow Platinum, Shia LaBeouf nel ruolo di Clodio Pulcher, Jon Voight nel ruolo di Hamilton Crassus III e Laurence Fishburne nel ruolo di Fundi Romaine, che è anche la voce narrante del film. Completano il cast Talia Shire nel ruolo di Constance, Jason Schwartzman nel ruolo di Jason, Kathryn Hunter nel ruolo di Teresa, Grace VanderWaal nel ruolo di Vesta, Chloe Fineman, James Remar, D. B. Sweeney, Dustin Hoffman e molti altri.

Megalopolis sarà proiettato nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti e del Canada il 27 settembre.

Megalopolis: il teaser trailer del film di Francis Ford Coppola

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Megalopolis: il teaser trailer del film di Francis Ford Coppola

Il giorno dopo l’annuncio che il suo ultimo film, Megalopolis, ha trovato distribuzione presso diversi mercati europei, Francis Ford Coppola ha diffuso il primo teaser del suo film, atteso nei prossimi giorni al Festival di Cannes, dove gareggia in concorso.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Megalopolis: il progetto di passione di Francis Ford Coppola in cinque curiosità

Megalopolis di Francis Ford Coppola è in sala dal 16 ottobre, distribuito da Eagle Pictures. Il progetto di passione del grande maestro americano è stato preceduto da tantissimi commenti in merito alla sua portata e ambizione e sembra si sia davvero detto tutto sul film, tuttavia ci sono delle curiosità che forse non si sanno ancora su questo affascinante e complesso viaggio nella città immaginata da Coppola. Ecco di seguito quello che forse non sapete su Megalopolis di Francis Ford Coppola.

L’Odissea nella realizzazione

Francis ford coppola Nathalie Emmanuel, Aubrey Plaza al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Nato negli anni ’80 a seguito di suggestioni e letture, Megalopolis fa un po’ fatica a trovare la sua strada. Proprio in quel periodo, a seguito di diversi flop al botteghino, Coppola ha dovuto accantonare l’ambizioso progetto che già solo in nuce era costosissimo. Nel 2001, il regista riprende in mano l’iniziativa e comincia a effettuare delle riprese. Anche questa volta però il progetto fu messo in pausa: alcune scene infatti ricordavano troppo da vicino l’orrore reale dell’attacco alle Torri Gemelle. Nel 2007 Coppola ci riprovò, ma a questo punto furono i produttori a tirarsi indietro, spaventati da un film sulla carta tanto complesso e costoso. Così Coppola ha dovuto decidere: abbandonare per sempre il progetto, oppure realizzarlo con fondi propri. Ovviamente ha scelto la seconda opzione, così, prima nel 2019 e poi nel 2022 ha ripreso a lavorare alla sua idea.

Megalopolis è auto-prodotto

Francis Ford Coppola al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Come anticipato, Coppola ha perso il sostegno dei produttori nel corso dei lunghi anni che lo hanno portato alla realizzazione di Megalopolis, così ha deciso di sborsare di tasca propria la cifra necessaria. Per la precisione 120 milioni di dollari, stando alle dichiarazioni rese pubbliche. La pratica non è certo nuova per Coppola, che aveva già speso soldi suoi per la realizzazione di Apocalypse Now, uno dei film con la realizzazione più travagliata nella storia del cinema, sia per Un sogno lungo un giorno, il film che lo portò nel 1981 sull’orlo della bancarotta.

I protagonisti di Megalopolis

Francis Ford Coppola e Adam Driver
Francis Ford Co al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.itppola e Adam Driver

Quando il film doveva essere girato all’inizio degli anni 2000, Coppola aveva scelto per interpretare il protagonista suo nipote, Nicolas Cage. Anche Russell Crowe era stato per un breve periodo in lizza per la parte, ma il blocco della produzione ha fatto passare il tempo necessario affinché sia Cage che Crowe diventassero troppo vecchi per la parte. Nel 2007 era Leonardo DiCaprio la scelta di Coppola, e nel 2019 fu il turno di Jude Law, ma arrivò la pandemia. Quando la produzione è stata riattivata, Law aveva dei conflitti di programmazione e il regista si è dovuto mettere di nuovo alla ricerca di un volto per il suo film. Dopo la rinuncia di Christian Bale, la scelta è ricaduta, questa volta in maniera definitiva, su Adam Driver, che ha interpretato Cesar Catilina.

Le ispirazioni

Metropolis

Il nome stesso del protagonista dovrebbe darci qualche indicazione. Per Megalopolis, Coppola preso spunto per la trama principale dallo scontro nell’Antica Roma trai senatori Cicerone e Catilina, uno scontro che contrapponeva da una parte la moralità, dall’altra la corruzione che stava corrodendo la Repubblica e che di lì a poco avrebbe lasciato spazio all’Impero. Il regista ri-attualizza quello scontro, guardando a un futuro in cui il mondo cederà completamente al vizio e alla decadenza. Una critica neanche troppo velata alla situazione contemporanea degli Stati Uniti, in vista oltretutto delle elezioni Presidenziali del prossimo 6 novembre.

I problemi sul set

Francis Ford Coppola Adam Driver Megalopolis (2024).jpg
Foto di Phil Caruso/Lionsgate/Phil Caruso/Lionsgate – © 2024 Lionsgate

L’essere arrivato finalmente sul set, non ha rappresentato per Coppola la fine dei suoi problemi per la realizzazione di Megalopolis, anzi! Il regista ha dovuto affrontare una serie di difficoltà, qualche volta causate da lui stesso. Tra differenze creative con parte della troupe che è stata licenziata e sostituita in corso d’opera e cambi improvvisi di sceneggiatura con nuove scene e situazioni da mettere in scena, la lavorazione di Megalopolis non è filata di certo liscia. Oltre a tutti questi intoppi, il film completato poteva anche non essere distribuito, vista la difficoltà per Megalopolis di trovare distributori negli USA e nel mondo intero. L’esordio al Festival di Cannes, con recensioni positive ma anche stroncature, ha contribuito ad accrescere l’interesse intorno al titolo e qualche distributore si è cominciato a fare avanti. Lionsgate ha acquistato il titolo per il Nord America e da noi è distribuito a partire dal 16 ottobre da Eagle Pictures.

Megalopolis: il film ottiene una distribuzione europea!

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Megalopolis: il film ottiene una distribuzione europea!

Megalopolis di Francis Ford Coppola, che fino a qualche settimana fa era del tutto sprovvisto di una distribuzione, è ora stato venduto a importanti acquirenti indipendenti nei cinque principali territori europei. Come riportato da Deadline, in vista dell’attesa anteprima mondiale al Festival di Cannes di questa settimana, il film è infatti stato venduto a Constantin Film per la Germania e tutti i territori di lingua tedesca, comprese Svizzera e Austria; a Tripictures per la Spagna; a Entertainment Film Distributors Limited per il Regno Unito e a Eagle Pictures per l’Italia.

Al momento non è noto quando il film verrà distribuito in Italia, ma intanto debutterà giovedì 16 maggio al Festival di Cannes e se i riscontri dovessero essere positivi e Megalopolis dovesse portarsi a casa qualche premio, è possibile che si voglia sfruttare il successo derivato dal festival per far uscire il film in sala nel preve periodo. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo, potendo intanto gioire del fatto che il film arriverà in sala!

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Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Megalopolis: Francis Ford Coppola, non voleva che il film fosse “considerato una produzione hollywoodiana di lusso”.

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Si dice che nessuna pubblicità è cattiva pubblicità, ma la quantità di stampa negativa che è stata generata dall’epopea fantascientifica del leggendario regista Francis Ford Coppola, Megalopolis, nel periodo che precede la sua uscita potrebbe mettere alla prova questa teoria!

Si era già parlato di disordini dietro le quinte durante la produzione del film, costato oltre 120 milioni di dollari, e dopo un’accoglienza decisamente contrastata dopo l’anteprima a Cannes, sono emerse altre notizie sul preoccupante comportamento di Coppola sul set.

Tra le altre cose, si dice che il regista abbia scelto di starsene seduto nella sua roulotte a fumare erba per ore e ore mentre il cast e la troupe aspettavano di girare. È stato anche accusato di aver attirato sulle sue ginocchia comparse femminili poco vestite o nude e di aver tentato di baciarle per “farle entrare nell’atmosfera” (recenti filmati BTS sembrerebbero confermare questa tesi).

Più recentemente, è stato rilasciato un trailer finale che ha messo in evidenza le recensioni negative, rivelatesi poi generate dall’intelligenza artificiale (il teaser è stato ritirato poco dopo). Ora, Francis Ford Coppola ha continuato a suscitare polemiche grazie ai commenti rilasciati durante un’intervista a Rolling Stone.

Quello che non volevo che accadesse è che fossimo considerati una produzione hollywoodiana snob che si limita a dare lezioni agli spettatori”, ha detto il regista. “Nel cast ci sono persone che sono state cancellate in un momento o nell’altro. Ci sono persone che sono arci-conservatrici e altre che sono estremamente progressiste dal punto di vista politico. Ma stavamo lavorando tutti insieme a un film. È stato interessante, ho pensato”.

Tra gli altri, Coppola si riferisce alla star di Transformers Shia LaBeouf, che è stato accusato – e in seguito ha ammesso – di un’orribile e prolungata aggressione da parte dell’ex fidanzata e star di The Crow FKA twigs.

LEGGI ANCHE: – Megalopolis, la nostra recensione

“Shia [LaBeouf] ci ha preso davvero gusto”, ha aggiunto Coppola. “Non avevo alcuna esperienza di lavoro con lui prima di questo film, ma ha deliberatamente creato una tensione estrema tra lui e il regista. Mi ricorda Dennis Hopper, che faceva qualcosa di simile, e poi gli dicevi: ‘Fai quello che vuoi’, e poi partiva e faceva qualcosa di brillante”.

Megalopolis è attualmente al 53% su Rotten Tomatoes con 68 recensioni. Il film arriverà nelle sale americane il 27 settembre.

“Un incidente distrugge una metropoli simile a New York City già in decadenza. Cesare, un idealista, mira a ricostruire la città come un’utopia sostenibile, mentre il sindaco venale, Frank Cicero, ha altri piani. A frapporsi tra i due uomini e le loro visioni è Julia, la figlia mondana di Frank. Stanca dell’attenzione e del potere con cui è nata, Julia cerca il senso della sua vita”.

Megalopolis affronta il tema del genio umano e della natura

Megalopolis

Megalopolis segue Ceaser (Adam Driver), un architetto di New York che vuole ricostruire la città come un’utopia dopo un disastro devastante. Tuttavia, per riuscire nell’impresa, deve passare attraverso il sindaco della città Frank Cicero (Giancarlo Esposito), di cui è innamorato della figlia. La storia ha una struttura lineare, ma sono i temi del film a catturare l’attenzione del pubblico con tutte le potenti immagini che Coppola ha creato. Il regista ha precedentemente rivelato che il tema del film ruota attorno all’amore e alla lealtà,

Megalopolis ha fatto eco a questi sentimenti, in cui l’amore è stato espresso in una complessità quasi cristallina, il nostro pianeta in pericolo e la nostra famiglia umana quasi in un atto di suicidio, fino a diventare un film molto ottimista che ha fiducia nell’essere umano per possedere il genio di guarire qualsiasi problema messo davanti a noi“.

Il film non ha solo il genio di Coppola e anni di ricerche alle spalle, ma anche un ensemble altrettanto impressionante sullo schermo, che comprende Nathalie Emmanuel nel ruolo di Julia Cicero, Aubrey Plaza nel ruolo di Wow Platinum, Shia LaBeouf nel ruolo di Clodio Pulcher, Jon Voight nel ruolo di Hamilton Crassus III e Laurence Fishburne nel ruolo di Fundi Romaine, che è anche la voce narrante del film. Completano il cast Talia Shire nel ruolo di Constance, Jason Schwartzman nel ruolo di Jason, Kathryn Hunter nel ruolo di Teresa, Grace VanderWaal nel ruolo di Vesta, Chloe Fineman, James Remar, D. B. Sweeney, Dustin Hoffman e molti altri.

Megalopolis: Francis Ford Coppola condivide il logo del film

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Megalopolis: Francis Ford Coppola condivide il logo del film

Tramite il proprio profilo Instagram, il regista Francis Ford Coppola ha condivide il logo del suo atteso nuovo film: Megalopolis. L’immagine condivisa svela infatti il logo-titolo del film, che come anticipato dovrebbe uscire nel corso di quest’anno. Si tratta del primo lungometraggio che Coppola dirige dai tempi di Twixt, del 2011. Megalopolis è dunque un titolo verso cui c’è grande curiosità e attesa, e questa prima immagine sembra annunciare maggiori novità nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, in attesa di poter vedere qualcosa in più prima dell’uscita in sala del film. Di seguito, ecco il post condiviso da Coppola.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Megalopolis: Francis Ford Coppola completa il cast con 5 nuovi attori!

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Secondo Deadline, il regista premio Oscar Francis Ford Coppola ha finalmente terminato il processo di casting per il suo dramma epico Megalopolis. Le riprese dovrebbero iniziare questo autunno in Georgia. A completare il cast stellare ci sono Dustin Hoffman (Il Laureato), Isabelle Kusman (Licorice Pizza), DB Sweeney (Giardini di pietra), Chloe Fineman (Saturday Night Live) e la nuova arrivata Bailey Ives.

Questi cinque nuovi attori si uniranno ad Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Megapolis è il progetto appassionante a cui Coppola sta lavorando sin dagli anni ’80. Ambientato nell’America moderna, è incentrato sulle conseguenze di un disastro devastante, in cui un architetto vuole ricostruire New York City come un’utopia. Il regista 82enne ha confermato che la storia esplorerà temi attuali e allo stesso tempo presenterà influenze epiche romane.

“Il concetto del film è un’epopea romana, nel tradizionale modo di Cecile B. DeMille o  Ben-Hur  , ma raccontata come una controparte moderna incentrata sull’America”, ha spiegato in precedenza Coppola. “È basato su  The Catiline Conspiracy , che ci viene dall’antica Roma. Questo è stato un famoso duello tra una patrizia, Catilina, e quella parte sarà interpretata da Oscar Isaac, e il famoso Cicerone, che sarà Forest Whitaker. Ora è il sindaco assediato di New York durante una crisi finanziaria, vicina a quella che aveva il sindaco Dinkins. Questa storia si svolge in una nuova Roma, un’epopea romana ambientata in tempi moderni. L’orario fissato non è un anno specifico nella New York moderna, è un’impressione della New York moderna, che io chiamo Nuova Roma”.

Ci sono state molte volte in passato in cui Coppola ha cercato di avviare la produzione del progetto. Tuttavia, a causa di alcune immutabili battute d’arresto, inclusi gli obblighi alla regia della trilogia de Il Padrino e gli attacchi dell’11 settembre, trasformare Megalopolis in realtà è diventato davvero un compito difficile per il regista. Nonostante questo, la sua determinazione non ha vacillato nel corso degli anni ed è ancora fiducioso di poter finalmente realizzare il progetto dei suoi sogni.

Megalopolis: emergono nuovi dettagli controversi sulle riprese di “Batshit”.

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Francis Ford Coppola presenterà finalmente Megalopolis al Festival di Cannes la prossima settimana, ma un nuovo rapporto che descrive le eccentricità del leggendario regista sul set potrebbe rendere ancora più difficile il già arduo compito di trovare un distributore per il film nel mercato americano. (Nel frattempo il film si è assicurato la distribuzione in ben 5 territori importanti nell’Unione Europea)

Abbiamo letto alcune storie sui disordini dietro le quinte durante la produzione dell’epopea fantascientifica da oltre 120 milioni di dollari, ma sembra che le riprese possano essere state ancora più caotiche di quanto suggerito dai rapporti precedenti.

Dopo il debutto del trailer, The Guardian ha pubblicato un articolo che descrive nel dettaglio alcuni dei (presunti) comportamenti del regista di Apocalypse Now. Tra le altre cose, si dice che Coppola abbia scelto di stare seduto nella sua roulotte a fumare erba per ore e ore mentre il cast e la troupe aspettavano di girare. È stato anche accusato di aver attirato sulle sue ginocchia comparse femminili poco vestite o nude e di aver tentato di baciarle per “farle entrare nell’atmosfera“.

Un membro della troupe ha dichiarato che era come “guardare un disastro ferroviario giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, e sapere che tutti i presenti avevano fatto del loro meglio per evitare il disastro ferroviario“. Dopo aver dichiarato di aver abbandonato la tecnica del VOLUME in favore del più tradizionale Green Screen, Coppola ha detto: “Non voglio fare un film Marvel“. Un altro membro anonimo della troupe osserva che: “Ma alla fine dei conti, è quello che ha girato“.

Il co-produttore esecutivo Darren Demetre ha risposto a queste accuse. “Conosco e lavoro con Francis e la sua famiglia da oltre 35 anni. Come uno dei primi assistenti alla regia e produttore esecutivo della sua nuova epopea, Megalopolis, ho contribuito a supervisionare e consigliare la produzione e ho diretto la seconda unità. Francis ha prodotto e diretto con successo un enorme film indipendente, prendendo tutte le decisioni difficili per garantire che venisse consegnato nei tempi e nel budget previsti, pur rimanendo fedele alla sua visione creativa. Ci sono stati due giorni in cui abbiamo girato una scena celebrativa in un club in stile Studio 54, in cui Francis ha girato per il set per stabilire lo spirito della scena, dando abbracci gentili e baci sulla guancia al cast e agli attori di contorno. Era il suo modo di contribuire a ispirare e creare l’atmosfera del club, che era così importante per il film. Non sono mai stato a conoscenza di lamentele per molestie o comportamenti scorretti nel corso del progetto“.

Potenziali grattacapi, certo, ma un insider (via Variety) ritiene che l’ulteriore controversia non danneggerà – e potrebbe addirittura aiutare – il film. “Sono sicuro che c’è stato un comportamento antiquato e fuori dalle righe, che non va perdonato. Tuttavia, in questo contesto, il film si reggerà – o cadrà – sui propri meriti“.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Megalopolis, la produzione nel caos, si rischia un secondo Apocalypse Now

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Secondo quanto riferito, il set cinematografico di Megalopolis, prossimo film di Francis Ford Coppola, sta affrontando turbolenze negli ultimi aggiornamenti riguardanti la produzione. Il film è mega un progetto che da anni appassiona e interessa Coppola, regista meglio conosciuto per la trilogia de Il Padrino. Finanziato dallo stesso regista per un ingente budget di 120 milioni di dollari, Megalopolis è anche il primo progetto per cui Coppola firma la regia da Twixt del 2011, criticato dalla critica. Le riprese sono iniziate nel novembre 2022 ad Atlanta e originariamente dovevano concludersi a marzo.

Secondo The Hollywood Reporter, il set di Megalopolis di Coppola è precipitato nel caos, con il futuro della sua produzione ora poco chiaro. Più di recente, la scenografa Beth Mickle e il supervisore alla direzione artistica David Scott hanno lasciato il progetto, seguiti da altri membri del team. Attualmente a metà delle riprese, una fonte ha affermato che Megalopolis non ha più un dipartimento artistico; Francis Ford Coppola sta assumendo nuovo personale questa settimana. Ecco la dichiarazione di un dirigente di produzione: Non c’è una buona risposta qui. [Coppola] spenderà molti più soldi di quanto intendesse. Puoi immaginare quanto ha già investito. Ormai sarebbe un boccone molto amaro non finirlo.”

Il dramma sul set sta iniziando ad assomigliare a quello di Apocalypse Now, che ben si conosce. I 238 giorni di riprese sono stati segnati da disastri su disastri: la sostituzione dell’attore protagonista Harvey Keitel con Martin Sheen, il successivo attacco di cuore di Sheen, la costruzione di set nella giungla filippina e la loro ricostruzione dopo il tifone Olga e varie altre complicazioni hanno reso il set di Apocalypse Now involontariamente leggendario. Anche gli sforzi di post-produzione hanno richiesto quasi due anni e il budget totale è salito a 30 milioni di dollari, una cifra significativa all’epoca. I costi di budget imprevisti, le modifiche al cast e alla troupe e i perni nello sviluppo della produzione si stanno ripetendo tutti nel set di Megalopolis, che oltre a non avere un dipartimento artistico ora, ha anche perso il suo team di effetti visivi a dicembre.

Fanno parte del cast di Megalopolis Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Megalopolis, la prima foto ufficiale di Adam Driver nel film di Francis Ford Coppola

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In esclusiva per Vanity Fair, ecco la prima foto di Adam Driver in Megalopolis di Francis Ford Coppola. Il film, che il regista sognava di realizzare da oltre un decennio, parteciperà in Concorso al prossimo Festival di Cannes 2024.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Megalopolis, il trailer ufficiale del film di Francis Ford Coppola

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Megalopolis, il progetto di passione di Francis Ford Coppola, si presenta come un vero e proprio enigma. Il leggendario regista ha sviluppato il film per decenni e l’ha realizzato a costo personale, senza il coinvolgimento di alcuno studio. Guidato da Adam Driver nei panni dell’architetto futuristico Ceaser, il film si presenta come un fantastico viaggio nella memoria, ambientato in una New York distopica, e il trailer ufficiale ce lo mostra.

Megalopolis, il film

Megalopolis segue Ceaser (Adam Driver), un architetto di New York che vuole ricostruire la città come un’utopia dopo un disastro devastante. Tuttavia, per riuscire nell’impresa, deve passare attraverso il sindaco della città Frank Cicero (Giancarlo Esposito), di cui è innamorato della figlia. La storia ha una struttura lineare, ma sono i temi del film a catturare l’attenzione del pubblico con tutte le potenti immagini che Coppola ha creato. Il regista ha precedentemente rivelato che il tema del film ruota attorno all’amore e alla lealtà,

Megalopolis ha fatto eco a questi sentimenti, in cui l’amore è stato espresso in una complessità quasi cristallina, il nostro pianeta in pericolo e la nostra famiglia umana quasi in un atto di suicidio, fino a diventare un film molto ottimista che ha fiducia nell’essere umano per possedere il genio di guarire qualsiasi problema messo davanti a noi“.

Il film non ha solo il genio di Coppola e anni di ricerche alle spalle, ma anche un ensemble altrettanto impressionante sullo schermo, che comprende Nathalie Emmanuel nel ruolo di Julia Cicero, Aubrey Plaza nel ruolo di Wow Platinum, Shia LaBeouf nel ruolo di Clodio Pulcher, Jon Voight nel ruolo di Hamilton Crassus III e Laurence Fishburne nel ruolo di Fundi Romaine, che è anche la voce narrante del film. Completano il cast Talia Shire nel ruolo di Constance, Jason Schwartzman nel ruolo di Jason, Kathryn Hunter nel ruolo di Teresa, Grace VanderWaal nel ruolo di Vesta, Chloe Fineman, James Remar, D. B. Sweeney, Dustin Hoffman e molti altri.

Megalopolis sarà proiettato nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti e del Canada il 27 settembre.

Megalopolis si guadagna un posto trai film con un voto “terribile” su CinemaScore

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Megalopolis (evento di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma 2024) del regista Francis Ford Coppola è sempre stato difficile da vendere. L’epica utopica autofinanziata è stata presentata in anteprima con recensioni divisive al Festival di Cannes di quest’anno (qui la nostra recensione), dove ha fatto fatica a trovare una distribuzione internazionale.

E una volta che è stato trovato un distributore, il senso generale era che il pubblico mainstream l’avrebbe trovato troppo esoterico per una serata divertente al cinema. Tutte queste preoccupazioni si stanno rivelando vere questo fine settimana, poiché il film debutta in circa 1.800 sedi statunitensi, per gentile concessione di Lionsgate. Non solo sta avendo un rendimento commerciale inferiore alle aspettative, ma sta anche avendo un rapporto difficile con il pubblico, che gli ha assegnato un punteggio CinemaScore D+ tragicamente basso.

Un tragicamente basso D+ su CinemaScore per Megalopolis

In alcuni circoli, questo potrebbe essere considerato un distintivo d’onore, un invito a vivere il film di persona e a vedere quanto sia davvero strano. E certamente, è ciò che tutti alla Lionsgate vorrebbero. Ma per ora, la curiosità non si sta rivelando un fattore abbastanza forte per attrarre il pubblico.

Megalopolis ha guadagnato solo circa 2 milioni di dollari nel giorno di apertura, circa la metà dei quali provenienti dalle anteprime tenutesi mercoledì e giovedì. È destinato a guadagnare meno di 5 milioni di dollari questo fine settimana. È un risultato deludente, soprattutto considerando il budget dichiarato del film di 120 milioni di dollari. Coppola ha notoriamente raccolto i soldi da solo, in parte vendendo una quota del suo impero vinicolo. Megalopolis è stato un progetto di passione per il leggendario regista, che è diventato famoso negli anni ’70 come parte dell’ondata New Hollywood.

Con protagonista Adam Driver, che in precedenza aveva aiutato a realizzare progetti del genere anche per Terry Gilliam e Michael Mann, insieme a un cast eclettico, Megalopolis è ambientato in un immaginario Stati Uniti contemporanei e segue uno scontro tra gladiatori tra un architetto idealista e un politico corrotto.

MegalopolisAltri celebri film con lo stesso punteggio su CinemaScore

Il D+ CinemaScore del film è identico a quello del recente adattamento del videogioco Borderlands, che è crollato terribilmente solo alcune settimane fa con circa 32 milioni di dollari in tutto il mondo contro un budget segnalato di oltre 100 milioni di dollari. Altri film ad aver ricevuto CinemaScore nella stessa gamma sono Madre! di Darren Aronofsky. (F), Ubriaco d’amore di Paul Thomas Anderson (D+), Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick (D-) e Hereditary di Ari Aster (D+).

Tutto sommato, si tratta di un elenco impressionante di film, realizzati da registi piuttosto impressionanti. Megalopolis detiene attualmente un indice di gradimento “marcio” del 49% sul sito web aggregatore Rotten Tomatoes, mentre la risposta del pubblico si attesta su un altrettanto deludente 41%.

Nel cast anche Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace VanderWaal, Kathryn Hunter, Talia Shire, Dustin Hoffman, D.B. Sweeney e Giancarlo Esposito.

Megalopolis presentato in Concorso al Festival di Cannes 2024

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Megalopolis presentato in Concorso al Festival di Cannes 2024

L’appassionato progetto di Francis Ford Coppola, Megalopolis, sarà presentato ufficialmente in anteprima in concorso al Festival di Cannes. A dare la notizia è Variety che come fonte cita “una persona che ha familiarità con il progetto”. Il film debutterà in uno slot di gala il 17 maggio.

Megalopolis vanta un cast stellare, tra cui Shia LaBeouf, Adam Driver, Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, la sorella di Coppola, Talia Shire, Jason Schwartzman (figlio di Shire), Grace VanderWaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Coppola ha scritto la sceneggiatura negli anni ’80 e ha finalmente portato a compimento il film, investendo oltre 100 milioni di dollari di tasca propria per produrlo. “Megalopolis è un progetto che voleva realizzare da tanto tempo e lo ha fatto in modo indipendente, a modo suo, come artista”, ha detto Fremaux giorni fa alla rivista. “Ha costruito la leggenda del Festival di Cannes e sarebbe un onore dargli il bentornato, come regista che viene a presentare il suo nuovo film.”

Le riprese di Megalopolis si sono concluse il 28 marzo, e il film è stato già proiettato per la prima volta davanti a una lista di ospiti composta da direttori di studio, distributori e acquirenti presso l’Universal CityWalk IMAX Theatre di L.A.

Mentre i dettagli della trama del film rimangono vaghi e Coppola che spesso lo definisce un enigma indescrivibile, la trama ufficiale recita: “Il destino di Roma perseguita un mondo moderno incapace di risolvere i propri problemi sociali in questa storia epica di ambizione politica, genio e conflitti”. Secondo quanto riferito, la storia è ambientata in una realtà alternativa di New York chiamata “Nuova Roma”.

L’intera selezione di Cannes sarà rivelata l’11 aprile. I titoli più importanti che debuttano fuori concorso al momento includono Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller, il film epico western di Kevin Costner Horizon: An American Saga e il film di apertura The Second Act, diretto da Quentin Dupieux e interpretato da Léa Seydoux e Vincent Lindon.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Megalopolis non sarà l’ultimo film di Francis Ford Coppola

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Megalopolis non sarà l’ultimo film di Francis Ford Coppola

Francis Ford Coppola ha dichiarato che Megalopolis non sarà il suo ultimo film. Circa 20 anni dopo Francis Ford Coppola torna con Megalopolis che è stato proiettato questa settimana per la prima volta.

Presso l’Universal CityWalk IMAX Theater, l’epico film è stato proiettato per gli acquirenti, con la presenza di tutti i distributori. Erano presenti anche amici di famiglia e registi, tra cui Anjelica Huston, Nicolas Cage, Andy Garcia, Spike Jonze, Al Pacino, Jon Favreau, Colleen Camp, Roger Corman, Darren Aronofsky, Cailee Spaeny e i membri del cast Shia LaBeouf e Talia Shire.

Il film è stato descritto “Il nuovo film di Coppola è ricco di idee che fondono il passato con il futuro, con una favola epica e altamente visiva che si adatta perfettamente a uno schermo IMAX. Copre temi complessi in due ore e 13 minuti, senza contare i titoli di coda. Un incidente provoca la distruzione di una metropoli simile a New York City, che sta comunque decadendo, e porta a visioni contrastanti del futuro. Da una parte c’è un ambizioso idealista dell’architettura, Cesar (Adam Driver). Dall’altra il suo nemico giurato, il sindaco Frank Cicero (Giancarlo Esposito). Il dibattito diventa se abbracciare il futuro e costruire un’utopia con materiali rinnovabili o adottare una strategia di ricostruzione business-as-usual, ricca di cemento, corruzione e intermediazione di potere a spese di un sottoproletariato irrequieto. Nel mezzo della loro lotta c’è la figlia mondana del sindaco, Julia (Nathalie Emmanuel), una giovane donna inquieta cresciuta intorno al potere e stanca di essere un personaggio da tabloid alla ricerca di un significato nella sua vita.”

Parlando con Deadline, Francis Ford Coppola ha confermato che intende fare un altro film dopo Megalopolis:  “Un modo per sapere che Megalopolis è finito è che ho iniziato a lavorare su un nuovo film“, ha detto. “Non sarà assolutamente economico, ma non so se può essere definito ‘un film epico‘”.

Francis Ford Coppola ha esordito alla regia nel 1963 con Dementia 13. Ha poi diretto, tra gli altri, Il padrino del 1972, Il padrino parte II del 1974, Apocalypse Now del 1979, The Outsiders del 1983, Il padrino parte III del 1990 e Dracula di Bram Stoker del 1992. Prima di Megalopolis, il suo film più recente è stato Twixt del 2011.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

La foto di copertina è stata fornita da DepositePhotos

Megalopolis in anteprima a Cinecittà, evento preapertura della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città 2024

Lunedì 14 ottobre gli iconici Studi di Cinecittà, grazie al Ministero della Cultura, ospiteranno l’anteprima italiana di Megalopolis, l’opera più recente del maestro Francis Ford Coppola, il grande regista autore di capolavori come la saga de Il Padrino, Apocalypse Now e Dracula di Bram Stoker.

L’evento è la preapertura della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città 2024. Distribuito in Italia dalla Eagle Pictures di Tarak Ben Ammar, il film sarà introdotto dallo stesso Coppola.

La serata potrà essere seguita in diretta streaming anche nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone per permettere agli accreditati e al pubblico della Festa del Cinema di assistere al lancio della nuova fiaba visionaria immaginata dal regista.

Nel corso della serata a Cinecittà sarà fatto un omaggio speciale al grande regista italoamericano che torna, dopo anni, negli Studi romani che lo hanno visto preparare alcune scene de Il Padrino Parte III.

Il giorno successivo, martedì 15 ottobre, Francis Ford Coppola incontrerà le giurie di Alice nella città, gli studenti delle scuole di cinema e il pubblico presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica: durante l’incontro, organizzato da Alice nella città in collaborazione con la Festa del Cinema, il regista ripercorrerà gli oltre sessant’anni di carriera che l’hanno reso uno dei Maestri più importanti e celebrati della Settima Arte.

Lo stesso giorno, il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, riceverà Coppola in Campidoglio per dedicargli uno speciale tributo della città.

Megalopolis sarà al cinema dal prossimo 16 ottobre distribuito in Italia da Eagle Pictures. Scritto, diretto e prodotto da Francis Ford Coppola, il film è interpretato da Adam DriverForest WhitakerNathalie Emmanuel, Aubrey Plaza, Jon Voight, Laurence Fishburne, Talia Shire, Shia La Beouf Giancarlo Esposito.

La trama del film Megalopolis

Un artista geniale con il potere di fermare il tempo combatte contro un sindaco ultraconservatore per salvare il mondo morente e ispirare speranza. Megalopolis è un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria. La città di New Rome sta cambiando, causando aspri conflitti tra Cesar Catilina, geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico, e la sua nemesi, il sindaco Franklin Cicerone, reazionario e legato a uno status quo regressivo, avido e corrotto. Tra i due si inserisce Julia, la figlia del sindaco che, essendo innamorata di Cesar Catilina, si trova a dover scegliere in chi riporre la propria lealtà e a chiedersi cosa merita, davvero, l’umanità.

Megalopolis di Francis Ford Coppola: ecco il possibile cast, da Oscar Isaac a Zendaya

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Circa vent’anni fa, in occasione del Festival di Cannes, Francis Ford Coppola annunciò l’intenzione di realizzare Megalopolis, film ambientato a New York che racconterà del sogno di un architetto di creare un’utopia. A causa degli attentati dell’11 settembre 2001, Coppola si vide costretto ad accantonare momentaneamente il progetto, nonostante avesse già girato alcune scene di seconda unità.

Ora, come annunciato da un lungo report di Deadline, il celebre regista, classe 1939, non ha alcuna intenzione di rinunciare all’ambizioso progetto: al contrario, sarebbe pronto a finanziarlo in prima persona (il budget dovrebbe aggirarsi tra i 100 e i 120 milioni di dollari) e avrebbe già iniziato a discuterne con alcuni nomi di punta di Hollywood. La fonte spiega, infatti, che Coppola ha discusso di possibili ruoli con Oscar Isaac, Forest Whitaker, Cate Blanchett e Jon Voight, e che tra gli attori che starebbe valutando ci sarebbero anche Zendaya, Michelle Pfeiffer e Jessica Lange.

Inoltre, nel film potrebbe recitare anche James Cann, che tornerebbe così ad essere diretto da Coppola a quasi cinquant’anni dall’uscita de Il padrino, dove ha interpretato il ruolo di Santino “Sonny” Corleone, primogenito di Don Vito Corleone, grazie al quale ottenne una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista. Dopo l’esperienza de Il padrino, Caan venne diretto nuovamente da Coppola in Giardini di pietra del 1987.

Francis Ford Coppola ha descritto Megalopolis come  un’epopea romana simile a Ben-Hur, ma ambientata nella moderna New York City. “Mi sto impegnando per cercare di realizzare questo film. Mi piacerebbe iniziare a girare nell’autunno del 2022”, ha spiegato il regista. “Il cast che vorrei non è ancora stato approvato, soltanto alcuni di loro. Ma sono abbastanza per garantire che sarà un film con un cast davvero emozionante. Costerà tra i 100 milioni e i 120 milioni di dollari. Inutile dire che spero che sia più vicino ai 100 milioni. Sono pronto a finanziarlo di tasca mia.”

Coppola non dirige un film dal 2011, anno di uscita di Twixt con protagonista Val Kilmer. Oltre alla trilogia de Il padrino, il regista di origini italiane è noto anche per altri incredibili film quali La conversazione, Apocalypse Now e Dracula di Bram Stoker. 

Megalopolis di Francis Ford Coppola ha raggiunto un accordo ad Interim con il SAG-AFTRA

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Megalopolis, il tanto atteso progetto di Francis Ford Coppola, è l’ultimo film ad ottenere un accordo ad interim con SAG-AFTRA. La produzione del film è terminata all’inizio di quest’anno, quindi non si sa a cosa servirà l’accordo, ma con la stagione dei festival in accelerazione potrebbe ottenerne uno per essere venduto in uno dei mercati, o potenzialmente per essere proiettato a un festival, e in tal caso sarebbe necessario un accordo a fini pubblicitari.

Il film è apparso sugli aggiornamenti quotidiani di SAG-AFTRA della sua lista di accordi provvisori. Secondo la corporazione, il film ha ottenuto l’accordo mercoledì scorso. Le domande per gli accordi provvisori SAG-AFTRA sono state rese disponibili il primo giorno dello sciopero degli attori, il 14 luglio, e la gilda ha immediatamente ricevuto “centinaia di domande… risponderemo a tutte”, ha dichiarato il direttore esecutivo nazionale e capo negoziatore di SAG-AFTRA. Duncan Crabtree-Ireland ha detto all’epoca che i progetti non possono avere “alcuna impronta AMPTP su di loro” se sperano di ottenere un accordo.

Da allora il processo è stato perfezionato per includere accordi di casting e successivamente ha modificato la sua politica di richiesta per escludere qualsiasi progetto girato negli Stati Uniti coperto dalla WGA. Questa mossa è stata operata in solidarietà con lo sciopero simultaneo degli sceneggiatori che è giunto al suo 122esimo giorno.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City in un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar.

Megalopolis di Francis Ford Coppola fatica a trovare un distributore

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Megalopolis di Francis Ford Coppola fatica a trovare un distributore. Il film drammatico di fantascienza è stato per lungo tempo un progetto di passione per il regista, che ha iniziato a scriverlo già nel 1983, con il risultato che Coppola in persona ha finanziato la produzione con 120 milioni di dollari di tasca propria. Con un cast stellare che include Adam Driver, Giancarlo Esposito e Aubrey Plaza, la storia segue un architetto idealista (Driver) che vuole ricostruire New York come megalopoli dopo un disastro globale.

Secondo un report di The Hollywood Reporter, il 28 marzo si è tenuta una proiezione di Megalopolis per trovare la distribuzione. Erano presenti dirigenti di studi cinematografici tra cui Warner Bros., Disney, Netflix e Paramount. Nonostante l’immensa curiosità per il progetto, i potenziali distributori sono rimasti delusi e disinteressati. A quanto pare, Megalopolis è troppo di nicchia per riscuotere un successo commerciale, ma uno studio più piccolo non sarà in grado di supportare un’ampia spinta di marketing, insieme all’uscita IMAX. Cosa che Coppola aveva previsto.

La riluttanza degli Studios ad accettare di distribuire Megalopolis è la manifestazione di un problema più ampio di Hollywood, ovvero la riluttanza a distribuire progetti che non siano commercialmente sicuri. Il fondatore di un’etichetta specializzata alla proiezione di Megalopolis ha condiviso che “mi è piaciuto enormemente” e che “è un film molto grande” che “ha una vita reale”. …Come definisci commerciale un film? Guardi film come Blade Runner, è diventato molto più commerciale rispetto al fine settimana di apertura.” Blade Runner non è andato bene al botteghino, ed è diventato un film di fantascienza amato e acclamato.

Tuttavia, questa etichetta specializzata non sceglierà Megalopolis, anche se si tratta del prossimo Blade Runner. Un altro partecipante alla proiezione ammette che Megalopolis “vacilla, vaga, va dappertutto? Sì. Ma è davvero fantasioso e dice qualcosa sul nostro tempo”. La produzione cinematografica fantasiosa e l’attualità dei suoi temi rendono il progetto ancora più intrigante, eppure viene ritenuto commercialmente pericoloso.

Sebbene dal punto di vista commerciale la posizione dei distributori è comprensibile, è necessario che si ricrea a Hollywood lo spazio per film “indipendenti”. È inoltre necessario che ci sia spazio per progetti ad alto budget che siano originali e non facciano parte di un franchising consolidato o di una proprietà intellettuale.

Megalopolis di Coppola: Oscar Isaac non sarà più il protagonista!

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Dopo essere stato annunciato dal molto tempo come il protagonista di Megalopolis, il vincitore del Golden Globe Oscar Isaac (Ex MachinaMoon Knight) sarebbe uscito dal cast dell’atteso prossimo film drammatico epico di Francis Ford Coppola, a rivelarlo è stato il sito Showbiz 411. La fonte rileva che la ricerca del casting per un nuovo attore protagonista è attualmente in corso, con Coppola che prevede di iniziare la sua produzione questo settembre a New York.

L’anno scorso, il regista premio Oscar ha rivelato che stava ingaggiando un cast stellare che includeva Forest Whitaker, Cate Blanchett, Jon Voight, Zendaya, Michelle Pfeiffer, Jessica Lange e James Caan per il suo prossimo progetto. Tuttavia, non è ancora chiaro se tutte le trattative sono poi andate a buon fine o meno. Francis Ford Coppola ha anche confermato che sta spendendo i propri soldi in modo che il progetto dei suoi sogni possa raggiungere il budget target di oltre $ 100 milioni di dollari.

Megalopolis è il progetto della vita per Francis Ford Coppola su cui lavora sin dagli anni ’80. Ambientato nell’America moderna, è incentrato sulle conseguenze di un disastro devastante, in cui un architetto vuole ricostruire New York City come un’utopia. Il regista 82enne ha confermato che la storia esplorerà temi attuali, ma conterrà anche influenze epiche romane.

“Il concetto del film è un’epopea romana, nel tradizionale modo di Cecile B. DeMille o  Ben-Hur , ma raccontata come una controparte moderna incentrata sull’America”, ha spiegato Coppola. “È basato su  The Catiline Conspiracy, che ci viene dall’antica Roma. Questo è stato un famoso duello tra una patrizia, Catilina, e quella parte sarà interpretata da Oscar Isaac, e il famoso Cicerone, che sarà Forest Whitaker. Ora è il sindaco assediato di New York, durante una crisi finanziaria, simile a quella affrontata dal sindaco Dinkins. Questa storia si svolge in una nuova Roma, un’epopea romana ambientata in tempi moderni. L’epoca di ambientazione non ha un anno specifico nella New York moderna, è un’impressione della New York moderna, che io chiamo Nuova Roma”.

Mega Man: in arrivo l’adattamento cinematografico

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Mega Man: in arrivo l’adattamento cinematografico

Chi di voi non è cresciuto giocando, almeno una volta, ad uno dei videogame più longevi della storia dell’intrattenimeto videoludico? Esatto stiamo parlando di Mega Man serie creata dalla Capcom nel lontano 1987 e che vede come protagonista un simpatico robot combattente dalla tuta blu.

Ebbene sembrerebbe che la 20th Century Fox sia decisa a sfruttare il buon nome della saga portandolo sul grande schermo in un inedito adattamento cinematografico. A capo del progetto sono stati posti David Ready e Michael Finfer, entrambi artefici del successo del franchise Il Pianeta delle Scimmie.

Purtroppo è ancora presto per potervi fornire ulteriori informazioni, dunque non resta che darci appuntamento in un secondo momento.

Fonte: Comic Book Movie

Meg: Jason Statham sul set del thriller sullo squalo preistorico

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Meg: Jason Statham sul set del thriller sullo squalo preistorico

La Warner Bros ha annunciato che le riprese principali di Meg sono al via in Nuova Zelanda. Jason Statham è il protagonista del film diretto da Jon Turteltaub e con lui ci sarà la star cinese Li Bingbing. Di seguito la prima foto dal set:

meg

La sceneggiatura, messa a punto da Dean Georgaris, si basa sull’omonimo romanzo di Steve Alten Meg (Meg: A Novel of Deep Terror) che racconta il tentativo di due uomini di fermare il gigantesco predatore preistorico – che può arrivare alla lunghezza di 60 piedi – considerato ormai estinto.

Se il libro si svolge sulle coste californiane, il film sposterà l’azione sulla costa cinese. Gravity Pictures co-finanzierà e co-produrrà Meg distribuendolo proprio in Cina. Gli altri produttori in campo sono Apelles Entertainment e Maeday Productions. I diritti del libro di Steve Alten, uscito nel 1997, furono acquistati dalla Disney, ma il film è rimasto nel limbo per anni. Anche Eli Roth si è interessato, come regista, al progetto ma senza sviluppi significativi. Questa sembra essere la volta buona.

Di seguito la sinossi del romanzo: A più di diecimila metri di profondità in un angolo sperduto dell’Oceano Pacifico, grazie alla coincidenza di particolari fattori ambientali è sopravvissuto un killer preistorico. Per milioni di anni in quegli abissi senza luce si è riprodotto uno squalo terrificante: il Megalodon, 20 metri di lunghezza e quasi due tonnellate di peso, progenitore dell’odierno Squalo Bianco. Paleontologo ed esperto di subacquea, Jonas Taylor è da tempo convinto della sopravvivenza del Megalodon, che forse ha già incontrato in una sfortunata spedizione anni prima. Quando Meg riaffiora dalle profondità del tempo portando caos e distruzione, è a lui che verrà chiesto di guidare la caccia al mostro e di tuffarsi nelle acque dell’oceano.

Fonte: CS

Meg Ryan: 10 cose che non sai sull’attrice

Meg Ryan: 10 cose che non sai sull’attrice

Affermatasi negli anni Ottanta e Novanta grazie ai film romantici a cui ha preso parte, l’attrice Meg Ryan è ancora oggi una vera e propria icona, simbolo di storie che hanno fatto sognare generazioni e generazioni di spettatori. Brillante, carismatica e ricca di talento, la Ryan vanta dunque una carriera ricca di successi, che le hanno permesso di collaborare con alcuni dei maggiori attori e registi di Hollywood. Ruolo dopo ruolo, ha consolidato il proprio status all’interno dell’industria, dando vita a personaggi femminili ancora oggi insuperati.

Ecco 10 cose che non sai di Meg Ryan.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Meg Ryan oggi

Meg Ryan: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il film Ricche e famose (1981), per poi ottenere subito grande popolarità grazie a Top Gun (1986), con Tom Cruise, Salto nel buio (1987) e Harry, ti presento Sally… (1989), con cui si consacra agli occhi del pubblico e dell’industria. Da quel momento recita così in popolari titoli come The Doors (1991), Insonnia d’amore (1993), con Tom Hanks, Amarsi (1994), French Kiss (1995), Innamorati cronici (1997), City of Angels – La città degli angeli (1998), con Nicolas Cage, C’è posta per te (1998), Avviso di chiamata (2000), di Diane Keaton, Kate & Leopold (2001), con Hugh Jackman, In the Cut (2003), Il bacio che aspettavo (2007), The Women (2008), con Annette Bening, e Ithaca – L’attesa di un ritorno (2015).

9. È anche regista e produttrice. Nel corso della sua carriera la Ryan ha deciso di non distinguersi soltanto per la sua attività d’interprete, desiderando cimentarsi anche come regista e produttrice. L’occasione di debuttare dietro la macchina da presa arriva nel 2015 con il film Ithaca – L’attesa di un ritorno. Ad oggi si tratta dell’unica attività da regista per la Ryan. Maggiore è invece il numero dei film da lei prodotti, alcuni dei quali la vedono anche come protagonista. Tra questi si annoverano French Kiss, Northern Lights, Lost Souls – La profezia e Prima o poi mi sposo, con Jennifer Lopez.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Con una carriera ricca di successi, l’attrice vanta ad oggi tre nomination ai Golden Globe come miglior attrice per i film Harry, ti presento Sally…, Insonnia d’amore e C’è posta per te. Per il primo di questi titoli è stata inoltre candidata al David di Donatello come miglior attrice straniera. Ha poi ricevuto una nomination anche ai Sag Awards per il film Amarsi, e ai Saturn Awards per City of Angels. Pur non riportando vittorie, la Ryan ha avuto comunque modo di affermarsi come una delle più apprezzate interpreti della sua generazione, e nel 1994 è stata eletta donna dell’anno e votata come una delle 50 persone più belle del mondo dalla rivista People.

Meg Ryan in Top Gun

7. Ha intrapreso una relazione sul set del film. Uno dei primi grandi titoli a cui l’attrice ha partecipato è senza dubbio Top Gun. Qui, nel ruolo di Carole, la Ryan ha intrapreso una relazione con l’attore Anthony Edwards, che nel film interpreta il copilota Nick “Goose” Bradshaw. I due mantennero la loro storia piuttosto riservata e lontana dai riflettori, ma la cosa non durò comunque molto. Dopo solo un anno i due resero noto il fatto di essersi separati, cosa forse causata dall’incontro della Ryan con l’attore Dennis Quaid, poi divenuto suo marito.

Meg Ryan in C’è posta per te

6. Ha lavorato in una vera libreria per prepararsi al ruolo. In uno dei titoli più famosi della sua carriera, C’è posta per te, l’attrice recita nel ruolo di Kathleen Kelly, la quale gestisce una piccola libreria per bambini ereditata dalla madre. Per prepararsi a tale ruolo, l’attrice, su suggerimento della regista Nora Ephron, decise di andare a lavorare in una vera libreria di New York per prendere dimestichezza con il mestiere e potersi calare meglio nei panni del suo personaggio. La libreria, dove la Ryan ha lavorato per circa una settimana, è la Books of Wonder, situata nel cuore di Manhattan.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Meg Ryan Tom Hanks

Meg Ryan e Tom Hanks

5. Hanno recitato insieme più volte. La carriera della Ryan si è più volte incrociata con quella del premio Oscar Tom Hanks, e i due hanno così avuto modo di recitare insieme in alcuni classici degli anni Novanta. Il primo di questi titoli è Joe contro il vulcano, commedia dove i loro personaggi finiscono con l’innamorarsi perdutamente. Cosa molto simile avviene anche in Insonnia d’amore, dove i loro personaggi intraprendono una struggente relazione a distanza. Il loro terzo film è poi C’è posta per te, e anche in questo caso finiscono con il dar vita ad un’insolita coppia.

4. Ha voluto l’attore per il suo primo film da regista. Nel 2015 la Ryan decide di debuttare alla regia del suo primo film, Ithaca. Per l’occasione, l’attrice affermò il desiderio di circondarsi di colleghi che fossero anche amici fidati, con i quali avrebbe potuto sentirsi rassicurata nel corso di quella nuova avventura. Fu così che la Ryan chiamò proprio Hanks, per fargli ricoprire un ruolo di rilievo nel film. I due ebbero così modo di riunirsi dopo più di quindici anni dal loro ultimo film insieme.

Meg Ryan: marito e figlio

3. Era sposata con un noto attore. Sul set del film Salto nel buio, nel 1987, l’attrice ebbe modo di conoscere il collega Dennis Quaid. I due strinsero da subito un profondo legame, intraprendendo una solida relazione sentimentale. Dopo diversi anni, i due sembravano pronti al matrimonio, ma la Ryan affermò che avrebbe sposato l’attore solo se questi si fosse disintossicato da droga e alcol. Per amore, Quaid si sottopose così a tale riabilitazione, e i due arrivarono così a sposarsi il 14 febbraio del 1991. Tuttavia, nel luglio del 2001 la coppia ha annunciato il loro divorzio.

2. Suo figlio ha seguito le sue orme. Dal matrimonio con Quaid l’attrice ha dato alla luce, nell’aprile del 1992, il figlio Jack. Crescendo, questi decise di seguire le orme dei genitori e diventare a sua volta un attore. Debuttò nel 2012 nel film Hunger Games nel ruolo di Marvel. È poi nota anche la sua collaborazione con la madre, la quale l’ha voluto nel suo film d’esordio alla regia, Ithaca, dove gli ha affidato il ruolo di Marcus Macauley.

Meg Ryan: età, altezza e cosa fa oggi

1. Meg Ryan è nata a Faifield, nel Connecticut, Stati Uniti, il 19 novembre del 1961. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri. Recentemente, l’attrice ha confermato la sua intenzione di ritirarsi dalla recitazione, e negli ultimi anni le sue apparizioni si sono infatti di molto diradate. Oggi, la Ryan è principalmente concentrata sulla sua nuova carriera da regista e sceneggiatrice.

Fonte: IMDb

Meet me in Saint Louis

Incontriamoci a Saint Louis: analisi del fim di Vincente Minnelli. Gerald Kaufman la chiama la grotta di Alì Babà , lo studio di Arthur Freed, dove si conservano tutti i documenti della fase di pre-produzione di Meet me in Saint Louis.

Il film nasce su proposta dello stesso Freed, che prende lo spunto da una serie di racconti di Sally Benson. Nel 1941 il New Yorker pubblicò una serie di otto racconti brevi sotto il titolo di 5135 Kensington, firmati appunto dalla Benson. Successivamente la scrittrice aggiunse agli originari otto, altri quattro racconti, ognuno dei quali raccontava un mese dell’anno, il 1903, pubblicando la raccolta The Kensington Stories. Si trattava di racconti autobiografici riguardanti la sua vita al 5135 di Kensington, a Saint Louis, nel Missouri. La M.G.M. acquistò i diritti cinematografici, radiofonici e televisivi del libro per 25.000 $. Dopo numerosi avvicendamenti alla stesura della sceneggiatura tratta dal libro , la Metro si trovò il 16 luglio del 1943 con una sceneggiatura che gli era già costata 86.616 $. La storia si basa su una saga familiare, fu molto importante quindi, in fase di scrittura, tener presente i luoghi dell’ azione. È infatti casa Smith il luogo deputato allo svolgimento dei fatti, se non in maniera esclusiva, almeno in prevalenza.

La famiglia Smith è composta dal padre (Leon Ames) burbero ma di buon cuore che, annunciando un suo possibile trasferimento a New York per motivi di lavoro, muove l’azione e minaccia l’allontanamento dall’amata Saint Louis; dalla dolce madre (Mary Astor ); quattro sorelle, due maggiori (Judy Garlana, e Lucille Bremer), alle prese con amori e proposte di matrimonio, e due minori (Margaret O’Brien e Joan Carroll), che come unico interesse hanno ancora i giochi di bambole ; da un fratello maggiore (Henry H. Daniels Jr.), in procinto di partire per il college; da una governante (Marjorie Main) che, lungi dall’essere una semplice serva, fa parte della famiglia e infine dalla simpatica figura del nonno (Harry Davenport).

Le riprese cominciarono nel dicembre del 1943; Arthur Freed teneva particolarmente a questo progetto, prima di tutto perché la storia risvegliava la sua nostalgia dei tempi passati, e poi perché era cosciente che in un periodo di instabilità, come lo furono gli anni ’40 per il mondo intero , era necessario che il cinema mostrasse agli americani quanto potesse essere bella la vita legata alla propria famiglia. Nell’intensione di Freed, era il valore dell’importanza della famiglia quello che doveva arrivare allo spettatore, e l’interpretazione del film da parte di Minnelli e del cast artistico rese in pieno i suoi intenti.
Per quanto riguarda la splendida colonna sonora, solo quattro brani vennero scritti appositamente per il film. I principali curatori delle musiche furono Hugh Martin e Ralph Blane, che avevano già lavorato per Freed in Best Foot Forward e che per il film scrissero “The Trolley Song”, “Have Yourself a Merry Little Christmas” e “The Boy Next Door”, canzoni diventate veri e propri classici nel repertorio di Judy.

La sceneggiatura subì alcune piccole modifiche a seguito delle correzioni suggerite dai censori dell’ufficio Hays a Louis B. Mayer, e dopo un investimento preventivo di 1.536.971 $ e un piano di lavorazione di 58 giorni le riprese erano pronte per cominciare.
Dopo alcuni problemi legati all’ingaggio degli attori protagonisti, il cast artistico fu completato con l’aggiunta di Tom Drake nella parte del ragazzo della porta accanto, e di Leon Ames, per il ruolo del Signor Smith .

Tuttavia per cause indipendenti  dalla produzione si verificarono sul set dei piccoli ritardi sul piano di lavorazione; tra i tanti problemi ci furono le assenze della piccola Margaret O’Brien per motivi di salute, oppure dai frequenti mal di testa di cui soffriva Judy in quel periodo. Le riprese proseguirono comunque con questi ritardi e terminarono nell’aprile del 1944. Quando il film uscì nelle sale, si classificò al secondo posto  della classifica dei film col maggiore incasso nella storia del cinema americano.

Il film

La prima cosa che colpisce nello sfavillante Tecnicolor di Meet me in Saint Louis è l’opulenza e la meticolosità di ogni singolo fotogramma. Vincente Minnelli alla sua prima prova con il colore si comporta in modo eccellente sfruttando al massimo le potenzialità di questo nuovo mezzo. Costruisce una ricchezza della scena e dell’arredo che può essere paragonata a quella di Visconti, e la sua propensione alla cura del dettaglio fu accolta dalla M.G.M. e da Arthur Freed con fervore.

Ovviamente si tratta di un musical e la regia affidata a Minnelli gli da un’impronta particolare a partire dal rapporto tra numeri musicali e storia. Infatti Saint Louis è uno dei primi musical cinematografici ad avere una continuità diegetica tra le canzoni e la storia, anzi i numeri vengono generati proprio dall’azione dei personaggi, come succede nei musical di Broadway. Minnelli, cresciuto artisticamente a teatro, è da considerarsi il principale fautore di questa coerenza narrativa.

Seguendo lo stile dei racconti originali, il film è diviso in quattro sequenze corrispondenti alle quattro stagioni. Tuttavia la complessità dei racconti della Benson viene appianata scegliendo solo alcuni degli episodi principali, tralasciandone altri di importanza secondaria rispetto all’andamento diegetico.

I quattro segmenti del film sono indicati da altrettanti cartelli, che rappresentano  casa Smith, ognuno dei quali fa riferimento ad una stagione dell’anno e contrassegnati da variazioni cromatiche che si protraggono per tutta la durata del segmento interessato. D’estate è prevalente il rosso e rosa, l’autunno si tinge di arancio, giallo e marrone, quasi a rievocare il colore delle foglie morte, l’inverno diventa blu profondo e la primavera di un bianco abbacinante. Nella parte finale si percepisce una sorta di climax cromatica a partire dalla scena in cui una Tootie sconvolta distrugge gli omini di neve in giardino. Il Signor Smith è vestito di nero, immerso nella profonda oscurità della camera; la bambina corre fuori nella notte (di un blu profondo) e distrugge i pupazzi; una piccola fiammella arancione schizza dal cerino con cui il padre accende la sua pipa; la bambina viene portata dentro e arrivano a poco a poco le lampade ad illuminare il salotto di casa Smith, prima tra tutte quella della domestica. La famiglia al completo è ora nel salotto illuminato, e dalla notizia della decisione del padre di rimanere a Saint Louis scaturisce la luce della gioia familiare , che sfocia nel quarto quadro. Chiude la climax cromatica e tematica la famiglia vestita di bianco sotto al sole primaverile.

Il movimento della mdp è misurato ed attento, mai frenetico, a volte addirittura magico. Basti pensare alla scena del ballo di Natale in cui la macchina sembra attraversare la finestra. Con i travelling digitali concessi dalla tecnologia odierna, questo movimento passa quasi inosservato, ma per il 1944 si tratta di vera abilità nel costruire e montare la scena.
In linea generale il film non è di difficile realizzazione, ma la bravura di Minnelli sta nel rendere in maniera semplice la complessità delle dinamiche interpersonali sulle quale si regge la diegesi. Una scena di difficile esecuzione rende ben chiaro questo concetto. Si tratta del momento finale della festa in onore del figlio maggiore di casa Smith, quando tutti gli invitati vanno via e Esther cerca di ricevere il bacio della buona notte da John Truett, del quale è segretamente innamorata. Il ragazzo aiuta Esther a spegnere le luci a gas della casa e l’azione si svolge quindi attraverso le stanze del piano inferiore. La scena è girata in piano sequenza e la difficoltà della realizzazione non sta solo nel percorso intricato che operatore doveva seguire attraverso la casa, ma soprattutto nel lavoro del direttore della fotografia che doveva confrontarsi con una luce continuamente variabile proprio a causa della diegesi che prevedeva lo spegnimento progressivo delle numerose luci a gas di casa Smith. La scena originale consisteva in cinque pagine di dialogo che Minnelli decise di tagliare lasciando parlare la mdp e gli sguardi imbarazzati degli interpreti.

Tutto il film è costellato da momenti molto divertenti, alternati a momenti di estrema dolcezza. Ad esempio la notizia della minacciosa partenza da Saint Louis interrompe la degustazione di una torta che viene poi ripresa e gustata da Esther e Tootie mentre il padre canta accompagnato al pianoforte dalla madre. Ma prima su tutte si ricorda l’estrema dolcezza della scena in cui Esther tenta di consolare la piccola Tootie cantando “Have Yourself A Merry Little Christmas”. La luce soffusa sfoca i contorni dei volti delle due attrici, dando all’inquadratura una dimensione a sé stante, quasi sospesa.

L’alto costo del film non fu determinato solo dai ritardi nella realizzazione delle riprese, ma la maggior parte del budget fu utilizzato per ricostruire in studio la casa in stile gotico della famiglia Smith . Inoltre la scena del tram fu progettata in maniera tale da necessitare di un veicolo disegnato e costruito appositamente per il numero musicale. Il veicolo doveva essere largo, ampio e resistente abbastanza, da sostenere il peso e i movimenti dei ballerini. Inoltre la struttura doveva essere particolareggiata per permettere una ripresa che variasse angolazioni senza perdere verosimiglianza. Propri questa è una delle più movimentate ed emotivamente coinvolgenti. Il bel ragazzo della porta accanto arriverà o no? Tutti siamo coinvolti dal dolce interrogativo di Esther; allo stesso modo siamo trascinati dal ritmo incalzante di “The Trolley Song”, quando John arriva correndo e sale al volo sul tram.

Minnelli si rivela sapiente nell’intreccio di scene dal ritmo diverso. La scena di apertura scandisce subito le dinamiche familiari, mi riferisco alla preparazione della salsa di pomodoro che dimostra prima di tutto il ruolo della domestica, non una sottoposta, ma un componente della famiglia a tutti gli effetti. La scena da anche quel tocco di quotidianità tanto ricercato da Freed nella sua ferma volontà riguardo a questo progetto.
“You and I”, cantata dai coniugi Smith, ha un particolare tono emotivo dovuto anche alla scelta di Minnelli di non utilizzare il doppiaggio di un cantante professionista, ma la voce di Arthur Freed in persona , che si definì onorato di poter partecipare in questo modo al film.

La sequenza che più aderisce ai racconti originali delle memorie d’infanzia di Sally Benson è quella di Halloween, ed è anche uno dei motivi principali che spinsero Minnelli ad accettare la regia del film. Nei racconti, la bambina coinvolta nello scherzo al vicino è Anges, e non Tootie, perché Agnes in realtà è la Beston. La ripresa della scena durò sei ore e Minnelli dovette combattere contro le reticenze di Freed per includerla nel montaggio finale del film.
Scena dopo scena tutta la narrazione si sviluppa mostrando l’opulenza della messa in scena, sia essa incentrata su ambientazioni scarne come le strade della notte di Halloween, o su sfarzose feste di Natale con accurati ed intelligenti movimenti di macchina.
Nonostante l’ottima performance di tutti gli attori, spicca tra tutti la piccola Margaret O’Brien, attorno alla quale gira l’intera sequenza di Halloween e che vinse un Baby-Oscar per la miglior interpretazione da attrice bambina, la stessa che Judy meritò per Il Mago di Oz.

Tuttavia non bisogna dimenticare che all’epoca Judy aveva diciassette anni, mentre Margaret ne ha solo sette quando interpreta Tootie. Il suo personaggio è costruito su una figura di bambina stravagante, quasi macabra che seppellisce le sue bamboline, dopo che queste sono state, nella sua immaginazione, a lungo malate. Tootie sembra crescere all’interno del film, nell’arco dell’anno dal quale è costituito il tempo diegetico. La sua scena di apertura è quella in cui siede sul carretto dell’uomo dei gelati, e, in maniera speculare in chiusura, guiderà l’intera famiglia alla fiera di Saint Louis seduta sul calesse al fianco del cocchiere.

Se Judy nei panni di Esther finì sulla copertina di Life, Margaret ebbe gli elogi incondizionati di James Agree . Il critico dimenticò quasi di menzionare Judy, osannando la performance della O’Brien, definendola l’unico elemento luminoso in un film dall’andamento prevedibile nel quale non accade nulla. Giudizio duro ed ingiusto per un film che anche se non offre grande mobilità narrativa, espone i moti dell’animo. La minaccia della partenza dalla beneamata Saint Louis non fa altro che rafforzare i legami familiari e sancire definitivamente il solito messaggio che nessun posto è come casa propria. Ancora una volta, ancora per bocca di Judy.

Confrontando le storie di Sally Beston con il film completo è evidente un processo di ‘edulcorazione dell’originale’  operato dagli sceneggiatori. Sono stati eliminati infatti tutti gli episodi che, a giudizio di Freed, avrebbero potuto intaccare l’aura di serena quotidianità familiare che questo film doveva trasmettere. Scartati infatti sia l’episodio della malattia della madre, sia quello, conseguente alla notte di Halloween, in cui il personaggio di Tom Drake viene accusato dal dottore di aver aggredito Tootie. L’intenzione dichiarata di Freed era appunto quella di raccontare una semplice storia il cui messaggio finale dovesse replicare quello di The Wizard of Oz: there’s no place like home.
Il film finisce su un frozen-frame tematico. Più chiaramente, per nessuno dei personaggi è previsto un futuro delineato dopo la scena finale della fiera. L’atmosfera edulcorata di tutto il film riflette la felicità perfetta, presente, perpetua degli abitanti di Saint Louis. La felicità “right here where we live, in Saint Louis” .

Judy

Judy interpreta Esther, la seconda delle quattro sorelle Smith, nel ruolo della quale offre una performance toccante e delicata, soprattutto nel rappresentare il suo candido amore verso il timido ragazzo della porta accanto, John Truett (Tom Drake). Il film rappresenta un punto di svolta nella sua carriera e nella sua vita. Meet me in Saint Louis è uno dei più bei film della Garland, integro nella sua perfezione, una gioia per gli occhi. È paradossale pensare che la stessa Judy non  volesse parteciparvi a causa del ruolo da diciassettenne che le era stato offerto. Il suo film precedente era stato Presenting Lily Mars, nel quale aveva interpretato la prima “donna” della sua carriera. Indossare in panni della giovane Esther sarebbe stato un passo indietro nella sua carriera, tuttavia il personaggio della seconda sorella Smith è costruito in modo tale da rappresentare comunque una bella prova per Judy, oltre a darle la possibilità di interpretare alcune delle più belle canzoni di tutto il suo repertorio. Inoltre il personaggio fu costruito dagli sceneggiatori appositamente intorno a lei.

Tuttavia, forte dell’appoggio di Mayer, la Garland esitava ad accettare il ruolo, tanto che solo l’intervento diretto di Minnelli riuscì a persuaderla ad interpretare Esther.
Nonostante l’età del suo personaggio, Judy riuscì comunque a sviluppare le sue capacità espressive davanti alla mdp. Una tappa apparentemente secondaria per questo tipo di ruolo, ma fondamentale per Judy, fu il suo approccio con il make-up. La sua truccatrice fu Dotty Ponedel, che aveva truccato in passato  Marlene Dietrich. Judy si presentò in sala trucco con delle protesi per naso e denti con l’intenzione di farsele applicare sul viso, ma la Ponedel le disse che era una ragazza carina e che non doveva dar peso al fatto che il suo volto non fosse esattamente simmetrico. Le evidenziò in modo particolare la linea degli occhi e il contorno delle labbra, in modo molto naturale. Judy non era mai stata così bella. Da allora Dotty fu la sua truccatrice per tutti i film che avrebbe interpretato in seguito. La stessa Ponedel disse che truccare Judy per lei divenne difficile in seguito, quando il suo peso cominciò ad aumentare, ed era difficile renderla attraente, ma per Saint Louis “il peso non era un problema, Judy era felice allora” .

I critici non considerano all’unanimità Meet Me in Saint Louis un capolavoro, resta però indiscusso che Minnelli fa del film una lettera d’amore per Judy. Fin dalla prima inquadratura, ogni fotogramma nel quale è ripresa Judy è un quadro nel quale spicca la sua figura, come quando incorniciata da elementi architettonici della casa canta “The Boy Next Door”, oppure quando attorniata da un gruppo di donne nella sequenza del tram, il suo viso spicca tra i merletti dei cappelli che la circondano mentre canta “The Trolley Song”.
Meet me in Saint Louis non è solo il film che ha offerto a Judy una nuova immagine e che ha consacrato Minnelli come grande regista anche al di fuori di Broadway, ma è anche stato set dell’incontro professionale e sentimentale di questi due grandi artisti. Per la fine delle riprese del film, i due già abitavano insieme combattendo contro l’astio di Ethel, madre di Judy, che si opponeva a questa unione. Per Minnelli, Judy accelerò le pratiche del suo divorzio da David Rose. Con Meet Me in Saint Louis, Judy Garland lascia dietro di sé una performance memorabile, una ventata di felicità che non lascia presagire nessuna delle tempeste che purtroppo sarebbero seguite nella sua vita.

Tratto da: Judy Garland: cantando sotto l’arcobaleno

(tesi di laurea triennale di Chiara Guida)

Medusa, la spiegazione del finale: Gabriel è morto?

Medusa, la spiegazione del finale: Gabriel è morto?

La serie originale colombiana di Netflix, Medusa, racconta la storia di Bárbara Hidalgo, la nuova CEO del conglomerato colombiano Medusa. Poco dopo aver assunto la carica, Bárbara rischia di morire quando il suo yacht esplode in mare. Viene salvata da un guaritore locale, che la rimanda dalla sua famiglia affinché possa scoprire chi ha cercato di ucciderla. Ben presto, Bárbara si rende conto di essersi fatta molti nemici e, con l’aiuto del detective Danger e del fidato collega Gabriel, dovrà portare alla luce tutti i segreti oscuri della sua famiglia.

La serie, composta da 12 episodi, si rivela piuttosto prevedibile e, nel finale di Medusa, diventa chiaro chi ha tentato di uccidere Bárbara e perché—una trama che, francamente, non colpisce per originalità. Nell’ultimo episodio, Bárbara viene ingannata e portata a credere che Tatiana, l’amante di suo marito, abbia organizzato l’attentato contro di lei. Tuttavia, questa non è affatto la verità e nulla può essere confermato, dato che Tatiana è già morta. Riuscirà Bárbara a scoprire chi ha veramente cercato di ucciderla? O sarà di nuovo inghiottita dal mare? Scopriamolo insieme.

Come la famiglia si ribella a Damián

Nel finale di Medusa, Bárbara scopre che sua madre non li ha mai abbandonati per un altro uomo, ma che in realtà è stato suo padre, Damián, a costringerla a stare lontana dai figli, facendola internare. Ora, Bárbara porta il fratello minore, Christian, a rivedere la madre, e la famiglia ritrova un equilibrio, almeno in parte.

Nel frattempo, emerge un’altra verità sconvolgente: Damián costringeva le dipendenti della Medusa a concedergli favori sessuali, mentre la madre di Bárbara voleva solo smascherarlo e proteggere quelle donne. Inoltre, Bárbara scopre che suo zio Camilo è un pedofilo e che aveva avuto rapporti con Diego, un uomo che accetta di denunciarlo, quando quest’ultimo aveva solo 14 anni. Bárbara usa queste informazioni per mettere il cugino contro lo zio e, successivamente, espone pubblicamente anche il padre. Questo porta la famiglia a voltargli le spalle e alla sua espulsione dall’azienda.

Alla fine, Bárbara, che ora ha deciso di essere una persona migliore, accetta di lasciare la presidenza della compagnia al fratello minore, mentre lei continuerà a gestire le operazioni dietro le quinte.

Chi ha cercato di uccidere Bárbara e perché?

La verità è che il colpevole è proprio colui che sembrava il suo alleato: Gabriel. Tutto diventa chiaro quando Gabriel dice a Bárbara che una sua vecchia amante è tornata, riferendosi proprio a lei. Nonostante abbia recuperato gran parte dei suoi ricordi per risolvere il mistero, Bárbara non ricorda affatto chi fosse Gabriel, né il fatto che lui le avesse confessato il suo amore dopo aver lavorato segretamente al suo fianco per mesi.

È la classica storia di un uomo frustrato che si innamora di una donna forte e indipendente, già impegnata, e che decide di distruggerla quando capisce che non potrà mai averla. Gabriel pianifica tutto, ma quando Bárbara sopravvive, vede nella sua resurrezione una seconda possibilità. Si insinua di nuovo nella sua vita, cercando di sostenerla in ogni modo, fino a quando non viene ostacolato da Danger, che finisce per conquistare il cuore di Bárbara.

Un dettaglio che rimane poco chiaro è chi fossero le persone che hanno tagliato il dito di Bárbara mentre era in mare. Questo non è opera di Gabriel, quindi potrebbero essere stati semplici ladri, ma la serie non approfondisce questo aspetto, nonostante avrebbe potuto aggiungere un interessante sviluppo alla trama.

Danger ottiene la sua vendetta?

Un’altra grande linea narrativa della serie riguarda Danger, che si sente responsabile per la morte del suo partner Saul, ucciso durante una sparatoria. Danger è convinto di dover eliminare Ciclope, il sicario del cartello che ha ucciso il suo amico. Nell’episodio finale, durante un appostamento, Danger riesce a picchiare Ciclope fino a renderlo inoffensivo, ma l’uomo riesce comunque a estrarre una pistola per sparargli. Fortunatamente, un collega di Danger interviene e uccide Ciclope, dando a Danger la chiusura che cercava.

Gabriel si è davvero suicidato?

Dato che Medusa esplora il tema della guarigione spirituale, si potrebbe interpretare la morte di Gabriel come una sorta di karma. Dopo aver ucciso Tatiana e aver simulato il suo suicidio per scaricare la colpa su di lei, finisce lui stesso morto in circostanze simili. Ma ha davvero scelto di togliersi la vita?

Gabriel si è fatto molti nemici nella famiglia Hidalgo quando ha deciso di schierarsi con Bárbara. Chiunque potrebbe averlo eliminato. Il sospetto principale è Damián, che, dopo essere stato estromesso dall’azienda e aver visto la sua ex moglie riacquistare potere, potrebbe aver cercato vendetta. Anche Jacob potrebbe essere un candidato, visto che la rivelazione dei crimini di suo padre ha portato alla paralisi della madre, vittima dell’odio sociale.

Oppure potrebbe essere stata la stessa Bárbara?

Nel frattempo, la Medusa lancia una nuova linea di funghi allucinogeni per favorire la connessione spirituale, guidata da Eluney, ex amante e amico di Bárbara. Finalmente, Bárbara mantiene la promessa di restituire qualcosa alla comunità, e le mangrovie vengono protette.

Nel finale di Medusa, Gabriel viene trovato morto nella sua cella dopo aver dato segni di squilibrio mentale per un mese. Prima di morire, lascia un messaggio in codice che si traduce in: “Se mi uccidono qui, sarà il demone Hidalgo.”

Questo lascia aperta la possibilità di una seconda stagione, in cui Bárbara e Danger potrebbero indagare su chi sia veramente questo “demone”. Per ora, però, non ci resta che aspettare. E voi, avete teorie su chi abbia davvero ucciso Gabriel?

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