L’attore venezuelano, che vedremo
prossimamente ne La furia dei Titani, è entrato nel cast di Corpus
Christi, film che segnerà il ritorno dietro la macchina da presa
del regista di Donnie Darko a tre anni di distanza da The Box. La
storia, ambientata nel 2014, seguirà le vicende di Paciencia de La
Rosa (Ramirez) un veterano della guerra in Irak, sofferente di
sindrome da stress post-traumatico, che stringe una pericolosa
alleanza con un industriale texano. Kelly ha raccolto le risorse
necessarie a girare il film grazie al contributo di amici come Eli
Roth e Robert Rodriguez, che ha posto il progetto sotto l’ala
protettrice della sua compagnia, la Quick Draw.
Lo stesso Rodriguez ha dichiarato
recentemente che un film come Corpus Christi risponde pienamente
allo scopo per cui è nata la Quick Draw: dare a registi innovativi
la possibilità di realizzare le proprie idee e stupire così il
pubblico. Kelly dovrebbe avviare le riprese il luglio in Texas, ad
Austin e (ovviamente) a Corpus Christi.
L’attore
Edgar Ramirez si è unito a Jennifer
Lawrence nel cast di Joy, il
prossimo film del regista David O. Russell che si
baserà sulla vita di Joy Mangano.
La pellicola si baserà su “Miracle
Mob” la storia vera di JoyMangano(Lawrence) che a parte dal 1990
diventò famosa per essere riuscita a vendere le sue invenzioni
all’Home Shopping Networ. Edgar Ramirez sarà
TonyMiranne
prima marito della Mangano e poi ex perché la coppia divorziò
qualche tempo dopo essersi sposati, matrimonio che diede a Joy tre
figli.
La produzione di
Joy comincerà a febbraio 2015; la
sceneggiatura originale del film è stata scritta da Annie
Mumolo (Le Amiche della Sposa) e
riscritta in un secondo momento da David O.
Russell. John Davis e John Fox della Davis Entertainment
produrranno con Ken Mok.
Tra le numerose collaborazioni di
Mike Flanagan con Netflix
ci sono miniserie horror adattate dal lavoro di Shirley
Jackson (The
Haunting of Hill House) e Henry James
(The
Haunting of Bly Manor). Si tratta sempre di adattamento moderni
di classici del canone letterario. Sembra così molto logico,
consequenziale quasi, che ora Flanagan e Netflix
si siano messi al lavoro su Edgar Allan Poe, che ha avuto una forte
influenza sia su James che su Jackson.
La caduta della casa
Usher infatti è il titolo di un racconto di Poe e in
quella storia, un narratore senza nome viene convocato nella tenuta
del suo vecchio amico, Roderick Usher. La casa è occupata da
Roderick e sua sorella gemella, Madeline, che vivono entrambi in
uno stato di avanzato decadimento mentale e spirituale. La casa
stessa, sospetta il narratore, ha in qualche modo assorbito la loro
malattia. Ma per quello che riguarda l’adattamento Netflix, questo
racconto non è il solo di Edgar Allan Poe a cui si
ispira la serie (sulla piattaforma dal 12 ottobre,
qui la recensione). Ecco di seguito tutti i
riferimenti a Poe che contiene la serie.
1La
serie è piena di riferimenti a Edgar Allan Poe
A
prima vista, nella serie Netflix
ci sono innumerevoli altre allusioni a Poe alcune fondamentali per
la storia, altre solo divertente Easter Egg. Dupin di Carl Lumbly è
un avvocato che tenta di fare giustizia incriminando gli Usher, il
nome completo del suo personaggio è C. Auguste
Dupin, il nome di un detective che appare in tre romanzi
polizieschi di Poe, tra cui I delitti della Rue
Morgue, che condivide il nome con l’episodio 3 della
serie. Dupin, predecessore di Sherlock Holmes, è considerato il
primo detective della letteratura. Si ritiene che Poe abbia
essenzialmente inventato anche questo genere, che chiamò i suoi
“racconti di raziocinio” perché il termine “giallo” non esisteva
ancora. Qui, il personaggio di Dupin è stato fuso insieme a quello
del narratore in La caduta della casa degli Usher.
La
maggior parte dei nomi dei personaggi sono stati chiaramente tratti
dai testi di Poe, ma spesso non c’è alcun collegamento con le
storie da cui sono stati presi in prestito i nomi. Ciascuno dei
nomi dei figli di Roderick deriva dalle opere minori di Poe.
Frederick (Henry Thomas) è un uomo tedesco che
eredita la fortuna della sua famiglia e poi diventa tragicamente
ossessionato da un cavallo nella storia “Metzengerstein“.
Tamerlane (Samantha Sloyan) era un conquistatore
storico su cui Poe scrisse una poesia. Napoleone, Leo nella serie,
(Rahul Kohli) è un uomo vanitoso che rifiuta di
indossare gli occhiali in Gli Occhiali. Camille
(Kate Siegel) è vittima di un orango omicida in
I delitti della Rue Morgue. Victorine
(T’Nia Miller) viene sepolta viva in La
sepoltura prematura. William Wilson (Matt
Biedel), il marito di Tamerlane, è perseguitato dal suo
doppelgänger in “William Wilson”.
Nel 1849 Baltimora è
scossa da una serie di brutali omicidi. Queste morti, però, agli
occhi del Detective Emmett Fields (Luke Evans già visto in Scontro
tra Titani e I tre moschettieri), non sono casuali, ma seguono una
logica e una metodologia ben precisa: il killer uccide seguendo
meticolosamente i passi che descrivono gli assassinii più cruenti
dei racconti di Edgar Allan Poe.
Col senno di poi, è il 2020. La
tagline di Eddington basterebbe da sola a chiarire
l’intento del film di Ari Aster presentato
in concorso a Cannes 78: non solo un ritorno a un anno cruciale, ma
un tentativo di rileggerlo alla luce del presente, con il peso di
ciò che è rimasto, di ciò che è cambiato e di ciò che, troppo
spesso, non abbiamo voluto vedere. Dopo l’esperimento divisivo di
Beau
ha paura, il regista di
Hereditary e Midsommar approda per la prima volta in concorso a
Cannes con un film che abbandona le derive oniriche per affrontare
di petto la realtà, anche se – come vedremo – lo fa con più
ambizione che lucidità.
Un’America a pezzi
Ambientato nell’immaginaria
cittadina di Eddington, nel New Mexico, durante i primi mesi della
pandemia, il film mette in scena lo scontro tra due figure
emblematiche: lo sceriffo Joe Cross (Joaquin
Phoenix), scettico, apatico, emotivamente imploso, e
il sindaco progressista Ted García (Pedro
Pascal), ligio alle regole e determinato a controllare
l’emergenza. Sullo sfondo, una comunità già logorata si frattura
ulteriormente tra paranoie complottiste, estremismi sanitari,
proteste Black Lives Matter e fanatismi religiosi, incarnati anche
dal personaggio interpretato da Austin Butler.
La casa dello sceriffo, dove vivono
sua moglie Louise (Emma
Stone), depressa e dipendente dai guru social, e una
suocera completamente risucchiata dalle teorie cospirazioniste, è
il microcosmo di un’America familiare e inquietante: è lì che Aster
riconduce il suo tema fondante, quello della famiglia come radice
del trauma e specchio di una nazione che implode.
Una costellazione di tensioni
(troppo) note
Eddington non
racconta nulla che non conosciamo già. E in fondo è questo il
punto. Aster non cerca soluzioni, non costruisce visioni
alternative. Non è un film che accompagna lo spettatore alla
comprensione: è una cronaca stonata dell’oggi, una spirale che
confonde invece di chiarire. Come se la realtà – già di per sé
caotica – venisse amplificata fino a farsi caricatura. La satira è
dichiarata, ma il bersaglio resta spesso sfocato. Si deridono tanto
i “woke” e i negazionisti quanto i paladini della correttezza
ideologica. Ma nel tentativo di rappresentare tutti i fronti, si
finisce per svuotare ogni discorso di senso.
Non a caso, verso metà film,
l’ironia cede il passo alla tensione pura, e
Eddington vira verso il thriller psicopolitico:
violenza crescente, paranoia collettiva, e una sequenza – sulle
note di “Firework” di Katy Perry – destinata a
diventare cult, anche se forse troppo calcolata per lasciare il
segno.
Una riflessione fin troppo
disordinata (ma veritiera?)
Ari Aster ha il
merito, raro oggi, di non cercare vie di fuga nel genere. Filma il
presente senza filtri, con telefoni, Zoom, Instagram Live e
notifiche continue che scandiscono la vita dei personaggi. Non c’è
nostalgia, né comfort visivo: la tecnologia è parte integrante
dell’immaginario e dello stile, tanto da diventare quasi invasiva.
Ma in questo caos visivo e narrativo, a tratti insostenibile, si
intravede un’urgenza sincera, anche se irrisolta.
Phoenix regge l’intero film sulle
spalle: il suo Joe Cross, incapace di decidere, sempre in ritardo
sugli eventi, finisce per incarnare l’inefficacia della leadership
contemporanea. A tratti sembra Joker di nuovo, ma privato di scopo
sociale: solo un uomo annientato dal fallimento personale e
collettivo. Emma Stone e Austin Butler sono invece relegati a ruoli
troppo sacrificati per emergere davvero. Ed è un peccato,
considerando quanto entrambi abbiano dimostrato altrove di saper
restituire sfumature in personaggi borderline.
Il confronto mancato con The
Curse (con protagonista Emma Stone)
Nel tentativo di mettere in scena
un’America divisa, nevrotica, post-pandemica,
Eddington sembra avvicinarsi a quella che è,
finora, l’opera più lucida e spietata sull’argomento: The
Curse. La serie ideata da Nathan Fielder
e Benny Safdie e in cui, curiosamente, recita
proprio Emma Stone, riesce là dove il film di Aster
fallisce: prendere un contesto riconoscibile e costruirci sopra un
linguaggio nuovo, capace di raccontare le dinamiche del privilegio,
dell’incomunicabilità e della manipolazione con chirurgica
precisione. A confronto, Eddington appare come una
costosa elaborazione collettiva del trauma, senza la distanza
analitica e la forza formale necessarie per trasformarlo in
racconto. Dove The Curse spinge lo spettatore a mettersi
in discussione, Eddington si limita a riproporre
il caos da cui tenta di emergere.
Diagnosi senza cura
Eddington non è una
grande riflessione sul nostro tempo. Non è nemmeno un film
pienamente riuscito. È piuttosto una constatazione impotente, quasi
disperata, del fatto che la frattura è ormai insanabile. Come dice
una battuta di Sirat, notevole titolo del concorso di
questa Cannes: «È la fine del mondo già da tanto tempo».
Oliver Laxe, tuttavia, sa incorniciare quella fine
con poesia e chiarezza. Ari Aster, invece, finisce
per confonderla ancora di più.
Ma forse anche questo ha un senso.
Forse Eddington va accettato per quello che è: un
film spartiacque, uno dei primi a cercare di raccontare l’America
post-COVID per ciò che è, senza finzioni, senza nostalgia, e senza
alcuna illusione di salvezza. Solo caos, paura e un lungo,
inevitabile silenzio.
Il prossimo film di
Ari
Aster, Eddington,
ha completato il cast principale con l’aggiunta di quattro nuovi
membri.
Secondo un recente rapporto
di Deadline,
William Belleau (Killers of the Flower
Moon), Cameron Mann (Mare of
Easttown), Matt Gomez Hidaka (Silo)
e Amélie Hoeferle (The Hunger Games:
The Ballad of Songbirds & Snakes) hanno tutti si è unito al
film.
Belleau è meglio conosciuto
per il suo recente ruolo di Henry Roan, il primo marito di
Mollie (Lily Gladstone) in Killers
of the Flower Moon di Martin Scorsese. È apparso anche in progetti
come Fresh, Echo e altri. Il ruolo più importante di
Mann è stato la serie tv drammatica di successo
della HBO Omicidio
a Easttown. Hidaka ha recentemente recitato in Silo di Apple
TV+, mentre Hoeferle ha recitato in Night
Swim di Blumhouse.
Cosa sappiamo
dell’Eddington di Ari Aster?
Ari Aster ha
scritto la sceneggiatura di Eddington, che “è
incentrato su uno sceriffo di una piccola città del New Mexico con
nobili aspirazioni”. Ari Aster sta anche
producendo il film insieme a Lars
Knudsen.
Ulteriori dettagli sulla
trama di Eddington sono tenuti nascosti in questo
momento. A24 sta finanziando e producendo il film. Aster ha
lavorato con A24 in tutti e tre i suoi film precedenti: che hanno
prodotto e distribuito i tre film precedenti di Aster –
Hereditary,
Midsommar e Beau ha Paura – altre a Dream Scenario e l’imminente Death
of a Unicorno.L’Eddington di Aster non
ha ancora una data di uscita ufficiale da A24.
20th Century Fox ha rilasciato
online una manciata di nuove immagini di Eddie the
Eagle, film a sfondo sportivo tratto dalla storia
vera di Michael Edwards. Michael è stato il primo atleta olimpico
inglese di salto con gli sci, e guadagnò fama ed ammirazione
nonostante l’ultimo posto raggiunto in entrambi i salti da 90 e 70
metri alle Olimpiadi Invernali del 1988.
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Seguendo la scia di film come
Cool Runnings – Quattro sotto zero, il
regista Dexter Fletcher ha presentato il film ieri
alla maratona di 24 ore Butt-Numb-a-Thon, ottenendo un buon
riscontro tra il pubblico. Michael Edwards è interpretato da
Taron Egerton, mentre la star Hugh
Jackman interpreta il suo allenatore. Insomma, ci
sono tutti gli elementi per far pensare che Eddie The
Eagle possa essere un simpatico prodotto da tenere
d’occhio, in attesa della sua uscita nelle sale il 26 Febbraio del
prossimo anno.
Ecco una nuova featurette da
Eddie the Eagle, film che vede
protagonisti Hugh Jackman e Taron
Egerton, già visto in Kingsman the Secret
Service. Il film racconta la storia sportiva della
leggenda Eddie Edwards e nel video potete vedere
un focus sul personaggio di Sadie D’Agostino,
chiamata ora Sadie the Eagle, che non ha permesso
alla sua diversità di impedirle di sognare e arrivare alle
Olimpiadi invernali.
Seguendo la scia di film come
Cool Runnings – Quattro sotto zero, il
regista Dexter Fletcher ha presentato il film alla
maratona di 24 ore Butt-Numb-a-Thon, ottenendo un buon riscontro
tra il pubblico. Michael Edwards è
interpretato da Taron Egerton, mentre la star
Hugh Jackman interpreta il suo allenatore.
Insomma, ci sono tutti gli elementi per far pensare che
Eddie The Eagle possa essere un simpatico
prodotto da tenere d’occhio, in attesa della sua uscita nelle sale
il 26 Febbraio del prossimo anno.
Sono molti i casi in cui cinema e
sport hanno incrociato il loro percorso, e il più delle volte è
stato per raccontare le vite di alcuni dei più grandi atleti di
sempre. Personalità che con le loro capacità hanno scritto pagine
importanti della storia dello sport. Da Race – Il colore della
vittoria a Tonya, si può ritrovare
in quest’elenco anche il recente Eddie the Eagle – Il
coraggio della follia, film diretto nel 2016 da
Dexter Fletcher. La storia in questo narrata è
quella di Eddie Edwards, il primo atleta a rappresentare il Regno
Unito alle Olimpiadi nella disciplina del salto con gli sci. Una
vicenda vera, qui affrontata con un misto di commedia e grandi
sentimenti.
Prodotto dalla 20th Century Fox, il
film celebra così tale episodio avvalendosi di grandi attori,
location mozzafiato e una grande colonna sonora. Presentato al
Sundance Film Festival, Eddie the Eagle ha guadagnato
buone recensioni, per un promettente incasso in sala. Questo si è
in realtà rivelato piuttosto modesto, con un risultato globale di
circa 46 milioni a fronte di un budget di 23. Questo ha però
ricevuto l’approvazione del vero Edwards, il quale si è dimostrato
soddisfatto del risultato e dell’interpretazione data di lui.
Eddie the Eagle è oggi un
film da riscoprire, il titolo giusto per una visione spensierata ma
in cerca di buon intrattenimento. Prima di intraprendere questa,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative al film. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia di Edwards. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo, grazie a cui sarà
possibile fruire del film.
Eddie the Eagle: la trama del
film
La storia è quella di Eddie
Edwards, il quale sin da bambino sogna di diventare un
atleta olimpico. Nel corso della sua crescita si vedrà supportato
dalla madre e osteggiato dal padre, arrivando infine a voler
gareggiare ai Giochi olimpici invernali nella categoria del salto
con gli sci. Il Regno Unito non partecipa a questa disciplina da
oltre 60 anni, e Eddie vuole interrompere tale mancanza. Per
riuscire nel suo intento, però, dovrà allenarsi duramente e
acquisire capacità a lui ancora sconosciute. Ad aiutarlo ci sarà il
battipista alcolizzato Bronson Peary, il quale era
però un tempo una promessa di quello sport. Con i suoi
incoraggiamenti e insegnamenti, Eddie si sentirà sempre più vicino
al realizzare il suo sogno.
Eddie the Eagle: il cast del
film
Per dar vita ad Eddie Edwards gli
autori del film ricercarono un attore in grado di poter sostenere
sia scene comiche che scene dal maggior impegno fisico. La scelta
ricadde sul giovane Taron Egerton,
il quale aveva già dimostrato tali capacità nel film Kingsman –
Secret Service. Per dare vita al personaggio, egli dimostrò
qui anche di essere un abile trasformista, acquisendo peso,
modificando il proprio accento e sfoggiando tutte le particolarità
fisiche del vero Edwards. Egli incontrò inoltre il vero sciatore,
ricevendo da lui diversi consigli su come affrontare alcune delle
scene più emotivamente complesse. Fondamentale per Egerton fu anche
imparare realmente a sciare, così da poter personalmente
interpretare alcune delle scene in cui tale attività è
prevista.
Il personaggio di Bronson Peary ha
invece il volto e il corpo di Hugh Jackman. Questi
non è ispirato ad una persona realmente esistita, e così l’attore
ebbe modo di costruire la personalità di Peary a proprio
piacimento. Ad attrarlo fu proprio la possibilità di dar vita ad un
personaggio cinico ed emotivamente complesso. Il premio Oscar
Christopher Walken interpreta qui Warren Sharp,
celebre campione e allenatore della disciplina qui trattata. Per
l’occasione, egli si è sottoposto anche ad un ringiovanimento in
CGI, dettaglio richiesto per alcune scene ambientate nel passato
del personaggio. Jim Broadbent è presente nei
panni di un commentatore della BBC, mentre Iris
Berben dà vita a Petra, la donna che gestisce il bar del
centro sportivo e che aiuterà Eddie nella sua impresa.
Eddie the Eagle: la vera storia
dietro il film
Quando il vero Edwards fu informato
della realizzazione di un film sulla sua storia, fu anche avvisato
che questo avrebbe raccontato solo in minima parte la realtà degli
eventi. La sua vera storia ha inizio nel momento in cui, per poter
realizzare il suo sogno di competere alle Olimpiadi, decise di
allenarsi nel salto con gli sci. Appassionato sciatore, egli sapeva
infatti che tale disciplina gli avrebbe garantito una più facile
qualificazione, dal momento che da oltre 60 anni non vi era nessun
saltatore britannico in attività. Sfruttando i regolamenti del
Comitato Olimpico Internazionale, che in quel periodo garantivano a
ogni Paese la possibilità di iscrivere almeno un rappresentante in
ogni gara, Edwards apprese i rudimenti della disciplina e si allenò
per due anni, in vista dei giochi di Calgary del 1988.
Egli partiva però svantaggiato dal
suo peso corporeo eccessivo, dalla mancanza di un sostegno
economico e dalla sua grave ipermetropia, che lo costringeva ad
indossare occhiali dotati di lenti molto spesse. Ottenuta la
convocazione olimpica, egli poté prendere parte alla gara del
trampolino normale K70, con mezzi ricevuti in dono dalle altre
squadre gareggianti. Eddie realizzò due salti da 55 metri,
classificandosi all’ultimo posto con un punteggio di 69,2. L’atleta
prima di lui ottenne un punteggio di 140,4. Il suo caso destò però
particolare curiosità, e la mancanza di successo nonostante avesse
concretizzato il suo sogno commesse il pubblico di tutto il mondo.
Fu in questa occasione che si guadagno il soprannome di “Eagle”
(aquila). In seguito, però, le regole di qualificazione vennero
inasprite, impedendo dunque che si presentassero degli
emulatori.
Eddie the Eagle: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.Eddie the
Eagle è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno sabato 4
dicembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Arriverà il 2 giugno in Italia
Eddie the Eagle, film che vede
protagonisti Hugh Jackman e il giovane
Taron Edgerton, già visto in Kingsman
the Secret Service.
Seguendo la scia di film come
Cool Runnings – Quattro sotto zero, il
regista Dexter Fletcher ha presentato il film alla
maratona di 24 ore Butt-Numb-a-Thon, ottenendo un buon riscontro
tra il pubblico. Michael Edwards è interpretato da Taron
Egerton, mentre la star Hugh Jackman
interpreta il suo allenatore. Insomma, ci sono tutti gli
elementi per far pensare che Eddie The
Eagle possa essere un simpatico prodotto da tenere
d’occhio, in attesa della sua uscita nelle sale il 26 Febbraio del
prossimo anno.
Arriverà nel 2015 sui nostri
schermi con La Teoria del Tutto, intanto
però Eddie Redmayne si prepara a far parlare di sè
durante la prossima season award a Hollywood per la straordinaria
(a quanto si dice) interpretazione che ha offerto di
Stephen Hawking nel film che racconta la sua vita.
Di seguito vi mostriamo lo spotlight che gli ha dedicato il sito
Just Jared, con tanto
di intervista.
Meglio noto per la sua
partecipazione a Marilyn e a
Les Misérables, Eddie è anche un ottimo
attore di teatro, tanto che nel 2010 ha vinto un Tony Award per il
suo ruolo nella piece Red.
Qual è il tuo ricordo
preferito della tua esperienza in La Teoria del
Tutto?
Eddie
Redmayne:“La prima cosa che mi ha
emozionato tantissimo è stata incontrare Hawking in persona. E’
divertente in maniera geniale.”
La SLA è un argomento molto
caldo, soprattutto dopo la catena estiva degli Ice Bucket
Challenge. Pensi che il film accenderà una ulteriore luce sul
problema?
Eddie Redmayne:“L’Ice Bucket
Challenge ha portato un sacco di soldi alla ricerca e molta più
attenzione alla malattia. Questa brutale malattia circola da 100
anni e si cerca ancora di combatterla con delle cure, cosa che si
riesce a perseguire anche grazie ai fondi. Spero che il film
aiuterà a mostrare gli effetti della malattia e tutte le sofferenze
che porta, al malato e alla famiglia.”Per un attore il
tuo è un ruolo davvero impegnativo. Qual è il tuo ruolo dei
sogni?Eddie
Redmayne: “Sinceramente non ho mai avuto un ruolo
specifico a cui aspirare. Non avrei mai sognato di interpretare
Stephen Hawking. Nemmeno in un milione di anni.”
Qual è stato il tuo primo
ruolo da attore prima delle cose davvero importanti che hai fatto
di recente?
Eddie Redmayne:“Il bambino numero 43 in una produzione di Oliver.”
A parte il tuo film, c’è
stato quest’anno un film che ti ha conquistato?
Eddie Redmayne: “Due giorni una notte.
Penso che Marion Cotillard sia da togliere il fiato. In
tutto.”Fonte: JJ
L’attore Eddie
Redmayne ha costruito film dopo film una carriera di
successo, arrivando ad ottenere alcuni dei maggiori riconoscimenti
dell’industria hollywoodiana. L’interprete si è poi legato anche a
film mainstream, che gli hanno permesso di ottenere una sempre più
ampia popolarità, che lo rende tra gli attori più richiesti del
momento.
2. Ha recitato per la
televisione. All’inizio della sua carriera Redmayne
partecipa ad alcune serie TV come Doctors (2003) e
Elizabeth I (2005). Ottiene in seguito il ruolo di Angel
Clare nella miniserie Tess dei D’Urberville (2008), con
protagonista l’attrice Gemma
Arterton. È poi Jack in I pilastri della
terra (2010), con Rufus
Sewell e Matthew
Macfadyen.
Eddie Redmayne, la moglie Hannah
Bagshawe e i figli Iris Mary e Luke Richard
3. È sposato. Nel
maggio 2014 l’attore annuncia di essersi fidanzato ufficialmente
con Hannah Bagshawe, con cui si frequentava dal
2012. La coppia si sposa poi nel dicembre dello stesso anno,
mantenendo una certa riservatezza a riguardo. I due hanno infatti
raramente reso pubblica la propria vita privata, facendolo solo per
annunciare la nascita dei figli, rispettivamente nel 2016
per Iris Mary Redmayne, e nel 2018 per
Luke Richard Bagshawe. Come si può notare,
Redmayne e la moglie hanno deciso di non dare ad entrambi i figli
il cognome Redmayne, facendo utilizzare anche quello della
madre.
Eddie Redmayne e gli Oscar
4. Ha vinto l’ambito
premio. Per il suo ruolo nel film La teoria del
tutto, dove interpreta il fisico Stephen Hawking, l’attore
ha ricevuto la sua prima nomination ai premi Oscar come miglior
attore. Nel corso della serata Redmayne ha poi vinto il prestigioso
premio, divenendo uno dei più giovani ad ottenere tale
riconoscimento.
5. È stato candidato una
seconda volta. L’anno dopo aver vinto il premio, Redmayne
è nuovamente tra i candidati al miglior attore per il film The
Danish Girl, dove interpreta il ruolo del primo uomo ad
essersi sottoposto ad un’operazione per il cambio di sesso. A
vincere il premio quell’anno fu tuttavia Leonardo
DiCaprio per il suo ruolo in The
Revenant.
Eddie Redmayne in La teoria del
tutto
6. Ha lavorato molto sulla
fisicità del personaggio. Per prepararsi al ruolo l’attore
ha studiato a lungo la vita del celebre scienziato, e si è dedicato
per molte ore al giorno al lavoro sul corpo, cercando di riprodurre
il degenerare della disabilità attraverso un processo di controllo
totale dei suoi muscoli. Girando in ordine non cronologico, la vera
sfida è stata per lui cercare di gestire le varie fasi della
malattia in base alle riprese previste.
7. Ha ottenuto le lodi di
Hawking. Nel vedere il film, lo scienziato Stephen Hawking
ammise che in certe scene gli sembrava di vedere sé stesso. Egli
lodò infatti la performance di Redmayne, affermando che l’attore
aveva saputo dar vita in modo estremamente preciso alle
particolarità della malattia e delle sue conseguenze sul corpo.
Eddie Redmayne in Animali
fantastici
8. Non ha dovuto sostenere
alcun provino. Forte della fama datagli dal film La
teoria del tutto, l’attore ottenne il ruolo di Newt Scamander,
protagonista del film Animali fantastici, senza bisogno di
dover sostenere alcun provino. Per la scrittrice, J. K.
Rowling, l’attore aveva infatti già dato prova di essere
perfetto per la parte con i suoi precedenti ruoli.
9. Ha avuto accesso a
dettagli segreti. Prima di intraprendere le riprese del
film, l’attore ha passato del tempo in compagnia della Rowling, la
quale gli ha rivelato dettagli particolarmente segreti e privati
della vita di Newt Scamander, al fine di permettere all’attore di
calarsi meglio nel ruolo. Redmayne ha affermato che non rivelerà
mai cosa gli fu detto.
Eddie Redmayne: età e altezza
10. Eddie Redmayne è nato a
Londra, Inghilterra, il 6 gennaio 1982. L’attore è alto
complessivamente 184 centimetri.
Eddie Redmayne sarà
il protagonista assoluto del nuovo ciclo di avventure nel mondo
magico di Harry Potter con Animali
Fantastici e Dove Trovarli, tuttavia l’attore premio Oscar
ha confessato, durante il press tour del film, che questa non è la
sua prima volta alle prese con bacchette e incantesimi.
Eddie Redmayne
voleva essere Tom Riddle
Oltre a essere stato un bambino che
ha sempre giocato a fare il mago, come lui stesso ha raccontato,
Redmayne ha svelato anche che all’epoca di
Harry Potter, lui stesso ha provato ad entrare nel
cast del franchise sostenendo un provino per interpretare
Tom Riddle, ovvero il giovane
Voldemort. Supponiamo che questo provino sia stato
sostenuto per Harry Potter e il Principe
Mezzosangue, in cui Riddle appare all’età di 16-17
anni nei ricordi del professor Lumacorno (Jim Broadbent). Tuttavia nessuno lo
richiamò, ma lui non si avvilì e provò comunque a entrare nel
progetto nei panni di uno dei Weasley, Bill per l’esattezza, parte
andata poi a Domhnall Gleeson.
È stato decisamente vero per lui il
detto che “se si chiude una porta si apre un portone”, dal
momento che adesso sarà il vero protagonista di questo nuovo ciclo
magico, almeno fino a quando non scenderà in campo il giovane Silente!
Animali Fantastici e Dove
Trovarli uscirà il 17 novembre 2016, e avrà come
protagonista Newt Scamandro, autore
de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà
esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni
prima delle vicende di Harry
Potter. Nel cast Eddie Redmayne,
Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan Folger e
Alison Sudol.
Ecco gli scatti rubati dal set di
The Danish Girl, in cui il premio Oscar
Eddie Redmayne interpreta Einar Wegener, l’uomo
che decise di diventare il primo tansgenders della storia con il
nome di Lili Elbe.
Ecco le foto: [nggallery id=1556]
La pellicola, in cui Eddie Redmayne
interpretata proprio la Wegener, nata uomo e diventata donna dopo
essersi sottoposta, nei primi decenni del ‘900, ad una serie di
interventi chirurgici, è ispirato al romanzo The Danish
Girl di David Ebershoff (edito in Italia
col titolo La Danese), e sarà diretto da
Tom Hooper, che aveva già lavorato con Redmayne in
Les Misérables. Nel cast ci saranno anche Alicia
Vikander e Amber Heard. Di seguito la
trama del libro:
“Copenaghen, anni Venti.
Greta è una giovane americana iscritta all’Accademia delle Belle
Arti. Lì conosce Einar, il suo timido e taciturno insegnante, di
cui si invaghisce. I due giovani si sposano e dedicano la loro vita
comune alla pittura. Greta si specializza nei ritratti e quando una
sua amica non può posare per gli ultimi ritocchi, Einar si presta
come modello. Indossati gli abiti femminili, il pittore finisce per
immedesimarsi a tal punto da assumere un’altra identità e il nome
di Lili. Da quel giorno Lili compare sempre più spesso nella vita
privata e sociale della coppia fino alla decisione definitiva di
Einar di affrontare un’operazione chirurgica per diventare
donna.”
Nuova sfida all’orizzonte per il
giovane e bravo Eddie Redmayne, vincitore
all’ultima edizione degli Oscar come Miglior Attore Protagonista
per La Teoria del Tutto. Dopo aver interpretato il celebre
fisico, astrofisico e cosmologo Stephen Hawking, Redmayne si
prepara a portare sul grande schermo la storia della prima
transessuale della storia, il primo uomo diventato donna,
Einar Wegener, nel film The Danish
Girl. Di seguito potete vedere la prima immagine
dell’attore tratta dal film:
La pellicola, in cui Eddie Redmayne
interpretata proprio la Wegener, nata uomo e diventata donna dopo
essersi sottoposta, nei primi decenni del ‘900, ad una serie di
interventi chirurgici, è ispirato al romanzo The Danish
Girl di David Ebershoff (edito in Italia
col titolo La Danese), e sarà diretto da
Tom Hooper, che aveva già lavorato con Redmayne in
Les Misérables. Nel cast ci saranno anche Alicia
Vikander e Amber Heard. Di seguito la
trama del libro:
“Copenaghen, anni Venti. Greta
è una giovane americana iscritta all’Accademia delle Belle Arti. Lì
conosce Einar, il suo timido e taciturno insegnante, di cui si
invaghisce. I due giovani si sposano e dedicano la loro vita comune
alla pittura. Greta si specializza nei ritratti e quando una sua
amica non può posare per gli ultimi ritocchi, Einar si presta come
modello. Indossati gli abiti femminili, il pittore finisce per
immedesimarsi a tal punto da assumere un’altra identità e il nome
di Lili. Da quel giorno Lili compare sempre più spesso nella vita
privata e sociale della coppia fino alla decisione definitiva di
Einar di affrontare un’operazione chirurgica per diventare
donna.”
Eddie Redmayne sarà
il nuovo volto dell’universo di J.K. Rowling al
cinema, che tornerà sul grande schermo con Animali
Fantastici e Dove Trovarli.
Parlando della prima volta in cui ha
letto la sceneggiatura del film, Redmayne, che interpreta il
prostagonista, il magizoologo Newt Scamandro, ha dichiarato:
“Tutto quello che posso dire è che J.K. Rowling ha scritto
qualcosa di davvero magico, fantastico. Quando l’ho letto mi ha
fatto genuinamente sorridere. Avevo questo enorme sorriso sul volto
mentre leggevo lo script, quindi spero che possiamo rendere
giustizia al suo lavoro con il film”.
Animali fantastici dove
trovarli uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come
protagonista Newt Scamandro, autore
de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà
esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato a New York, 70 anni
prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast Eddie
Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller, Dan
Folger e Alison Sudol.
La sinossi: Newt Scamandro
intendeva fermarsi a New York solamente per poche ore, ma le
circostanze gli imposero di restare…
Gli animali fantastici
dove trovarli vedrà il debutto della scrittrice
stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice,
affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei
film di Harry Potter. Alla
produzione ci sarà David Heyman, mentre
David Yates sarà il regista.
Ospite al Torino Film
Festival, dove è arrivato per presentare il suo ultimo
film, La Teoria del Tutto,Eddie
Redmayne ha avuto modo anche di accennare alla suo recente
esperienza con i fratelli Wachowski, nel loro
ultimo film Jupiter-Il destino
dell’universo.
“È stata un’esperienza fuori da
comune per me, non avevo mai fatto nulla del genere prima – ha
dichiarato Redmayne – Quando leggi una sceneggiatura dei
Wachowski devi continuamente tornare indietro per cercare di capire
chi è chi, e qual è il personaggio di cui stai leggendo. È così
tutto completamente dentro la loro testa, ed è così diverso da
tutto il resto. Devi sono affidare te stesso a Lana e Andy, e darti
alla loro immaginazione. È stato un bellissimo mondo a cui
appartenere per un po’.”
Trama: Jupiter Jones (Mila
Kunis) è nata sotto un cielo notturno, con i segni di un
destino eccezionale. Ormai adulta, Jupiter sogna le stelle, ma la
sua dura realtà è fatta di bagni da pulire e una sequenza infinita
di sfortune. Quando Caine (Channing Tatum), un ex
militare cacciatore di taglie geneticamente modificato, arriva
sulla Terra per rintracciarla, Jupiter inizia a intravedere il
destino che aveva tanto atteso: il suo DNA la indica come
destinataria di una straordinaria eredità che potrebbe alterare
l’equilibrio dell’Universo.
Jupiter Ascending Il
destino dell’universo uscirà in Italia il 28
agosto 2014.
Il ruolo dell’artista transgender
Lili Elbe in
The
Danish Girl è probabilmente uno dei più conosciuti – e
acclamati – della carriera di Eddie Redmayne. Tuttavia, in una recente
intervista con il
Times di Londra, l’attore britannico ha ammesso che, oggi, non
accetterebbe la parte.
All’epoca dell’uscita in sala del
film di Tom Hooper, che valse a Redmayne una
candidata all’Oscar come miglior attore protagonista (l’ambita
statuetta – lo ricordiamo – l’aveva già vinta per il ruolo di
Stephen Hawking ne La
teoria del tutto), la scelta di far interpretare un
personaggio transessuale ad un uomo cisgender venne accolta da
numerose critiche. A quanto pare, oggi Redmayne sembra essere
d’accordo con quelle contestazioni.
“No, adesso non accetterei
quella parte”, ha confessato l’attore. “All’epoca accettai
perché ero mosso dalle migliori intenzioni, ma penso che sia stato
un errore. La discussione riguardo alle frustrazioni sui casting è
dovuta al fatto che molte persone non hanno voce in capitolo. Deve
esserci un livellamento, altrimenti ci saranno sempre dibattiti di
questo tipo.”
Eddie Redmayne in difesa della comunità transgender
Non è la prima volta che Eddie Redmayne si espone in difesa della
comunità transgender: lo scorso anno, infatti, il protagonista
della saga di Animali Fantastici aveva criticato duramente
le dichiarazioni di J.K. Rowling, la celebre
scrittrice britannica nota per aver dato vita al magico mondo
di Harry
Potter, accusata di transfobia.
All’epoca, aveva dichiarato: “Il
rispetto nei confronti delle persone transgender resta un
imperativo culturale. Negli anni anche io ho cercato costantemente
di educare me stesso. Avendo lavorato sia con J.K. Rowling che con
diversi membri della comunità trans, ci tengo a chiarire con
fermezza la mia posizione. Non sono d’accordo con i commenti di Jo!
Le donne trans sono donne! Gli uomini trans sono uomini! Le
identità non-binarie sono valide! So che i miei amici e colleghi
transgender sono stanchi di questa continua messa in discussione
delle loro identità. Vogliono soltanto vivere le loro vite in pace
ed è arrivato il momento di lasciarglielo fare.”
In un’intervista con Variety,
Eddie Redmayne parla del ruolo di Newt
Scamander, il famoso magizoologo creato dalla penna
di J.K. Rowling, che gli spettatori
impareranno a conoscere in Animali Fantastici e
Dove Trovarli e nei film successivi.
Il premio Oscar per La teoria del
tutto ha confessato di non essere preoccupato
all’idea di restare legato al suo personaggio per così tanti
film, che in un primo tempo dovevano essere 4 e che invece saranno
ben 5. “Se come attore il tuo sogno è raccontare storie,
contribuire a far vivere storie nate dall’immaginazione di uno dei
più grandi scrittori al mondo è tutto quello in cui puoi sperare.
Spero che possa continuare a lungo”.
Inoltre Eddie
Redmayne non è tra gli aspiranti successori di
Daniel Craig. “Odierei vedermi interpretare
James Bond. Mi piace vedere la serie e attori
fantastici che ammiro fare grandi cose. Mai dire mai, ma no, non
sarò mai James Bond. Chi mi piacerebbe vedere in questo ruolo, è
tutt’un’altra cosa. Vedrei bene Tom Hardy, in
Inception l’ho visto così disinvolto. Ma lo stanno davvero
cercando? Nessuno lo sa. Amo Daniel
Craig“.
Lo vedremo al prossimo Festival di
Venezia dove presenterà The Danish Girl,
film in cui si mette di nuovo alla prova dopo l’impegnativa
performance nei panni di Stephen Hawking che gli
ha fruttato l’Oscar. Eddie Redmayne è il volto
sulla cover di OUT di settembre. Potete vedere gli scatti,
a seguire alcune dihiarazioni sul suo ruolo e sulla preparazione
che ha dovuto affrontare per interpretare un personaggio storico
così controverso e delicato.
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Sul conflitto tra maschile e
femminile:“Suppongo che dipenda da cosa si intende
per maschile e femminile. Ho lavorato nei musical, a teatro e nel
mondo dell’arte, ma ho fatto anche sport, quindi sento di avere uno
spettro molto ampio. Posso dire con sicurezza che le altre persone
vedono del femminile in me”.
Sui consigli ricevuto da
alcuni membri della comunità transgender per interpretare il ruolo
in The Danish Girl:“Quelle prsone sono state
così generose e gentili con le loro storie, ma anche aperte.
Vitualmente tutti i trans che incontro potrebbero dirmi ‘chiedmi
tutto ciò che vuoi’. Sanno che c’è bisogno di educare gli etero. Mi
sento come se mi fosse stata data questa grande possibilità di
interpretare questa donna, ma con questo ruolo è venuta anche la
responsabilità di educare non solo me stesso, ma anche chi guarderà
il film. Si tratta di una faccenda davvero delicata e
complicata”.
Su cosa gli ha insegnato il
ruolo di Lili Elbe sul gender:“È qualcosa di fluido,
suppongo. E anche qualcosa che non ha bisogno di essere
etichettato. La mia più grande ignoranza quando ho cominciato a
preparare il ruolo è stata pensare che genere e sessualità fossero
legati. E questa è una dei punti chiave su cui voglio insistere:
puoi essere gay o etero, trans uomo o donna, e queste due cose non
saranno mai necessariamente allineate”.
The Danish
Girl racconta la storia vera di Einar
Wegener, l’uomo che decise di diventare il primo
tansgenders della storia con il nome di Lili
Elbe.
La pellicola, in cui Eddie
Redmayne interpretata proprio la Wegener, nata uomo e
diventata donna dopo essersi sottoposta, nei primi decenni del
‘900, ad una serie di interventi chirurgici, è ispirato al romanzo
The Danish Girl di David
Ebershoff (edito in Italia col titolo La
Danese), e sarà diretto da Tom Hooper,
che aveva già lavorato con Redmayne in Les
Misérables. Nel cast ci saranno anche Alicia
Vikander e Amber Heard. Di seguito la
trama del libro:
“Copenaghen, anni Venti.
Greta è una giovane americana iscritta all’Accademia delle Belle
Arti. Lì conosce Einar, il suo timido e taciturno insegnante, di
cui si invaghisce. I due giovani si sposano e dedicano la loro vita
comune alla pittura. Greta si specializza nei ritratti e quando una
sua amica non può posare per gli ultimi ritocchi, Einar si presta
come modello. Indossati gli abiti femminili, il pittore finisce per
immedesimarsi a tal punto da assumere un’altra identità e il nome
di Lili. Da quel giorno Lili compare sempre più spesso nella vita
privata e sociale della coppia fino alla decisione definitiva di
Einar di affrontare un’operazione chirurgica per diventare
donna.”
Il giovane attore inglese Eddie Redmayne , già ammirato in
Les Misérables nel
ruolo di Marius, potrebbe essere il protagonista di
Theory of Everything, biopic sul fisico
teorico Stephen Hawking. Il film, stando alle
informazioni di Deadline, dovrebbe trattare del rapporto
di Hawkins con sua moglie, probabilmente la prima, Jane Wilda, e
non la seconda, Elaine Mason.
Il regista del documentario premio
Oscar Man on Wire, James
Marsh, è incaricato di dirigere il film prodotto dalla
Working Title. Anthony McCarten invece si occupa
della sceneggiatura e la partenza delle riprese è prevista per il
prossimo autunno, quindi a breve si dovrebbe sapere anche chi sarà
la protagonista femminile del film.
Il primo ruolo internazionale
di Eddie Redmayne , lo
ricordiamo, è stato accanto a Michelle Williams in
Marilyn, mentre adesso l’attore è
impegnato nelle riprese di Jupiter Ascending di
Andy e Lana Wachowski.
Hawking, 71 anni, ha interpretato
se stesso diverse volte sul piccolo schermo. In più ha dato la voce
moltissime volte al se stesso animato comparso in
Futurama, nei Simpson, e lo scorso anno è stato
la guest star di un episodio di The Big Bang Theory. Nel
1993 invece ha interpretato un se stesso olografico in una puntata
di Star Trek: The Next Generation.Fonte:
comignsoon.net
Sembra essere davvero un periodo
d’oro questo per il premio Oscar Eddie Redmayne.
In attesa di vederlo a Venezia in The Danish
Girl di Tom Hooper e nell’attesissimo
Fantastic Beasts and Where to Find Them
(primo spin-off della saga di Harry Potter), arriva adesso la
notizia che la star de La Teoria del
Tutto potrebbe entrare a far parte di un altro magico
universo…
Tracking Board, infatti, riporta in
esclusiva che Redmayne sarebbe in trattative per vestire i panni
dello scrittore statunitense Frank L. Baum, autore
del celebre romanzo Il Meraviglioso Mago di Oz,
nel biopic a lui dedicato, dal titolo Road to
Oz.
Il film seguirà la vita del noto
scrittore durante gli anni della stesura del libro che ha ispirato
il capolavoro del 1939 di Victor Fleming, Il Mago di
Oz. La sceneggiatura porterà la firma di Josh
Golden, mentre tra i produttori figurano Nellie
Bellflower e Michael Mislove
(Neverland – Un sogno per la vita).
Protagonista della quarta giornata
di Festival a Venezia 72 con The Danish
Girl, Eddie Redmayne sarà anche il
volto di Newt Scamandro, personaggio principale della trilogia
cinematografica tratta da Animali Fantastici Dove
Trovarli, spin off di Harry
Potter.
Parlando con EW del suo ruolo, l’attore premio Oscar ha
definito l’esperienza “straordinaria“.
“Come molte persone, ho letto i
libri e visto i film e mi sono completamente intossicato con il
mondo della Rowling – ha detto l’attore – L’idea di
entrare in quel mondo è davvero eccitante, spero che sarà una bella
avventura”.
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Stando alle informazioni raccolte da Portus, la scorsa settimana la
Rowling in persona ha visitato il set del
film.
Gli animali fantastici
dove trovarli uscirà il 18 novembre 2016, e avrà come
protagonista Newt Scamandro, autore
de Gli animali fantastici dove trovarli, che avrà
esattamente 23 anni. Il film sarà ambientato
a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry Potter. Nel cast
Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Ezra
Miller, Dan Folger e Alison Sudol.
La sinossi: Newt Scamandro
intendeva fermarsi a New York solamente per poche ore, ma le
circostanze gli imposero di restare…
Gli animali fantastici
dove trovarli vedrà il debutto della scrittrice
stessa, J.K.Rowling, come sceneggiatrice,
affiancata da Steve Kloves, sceneggiatore dei
film di Harry Potter. Alla
produzione ci sarà David Heyman, mentre
David Yates sarà il regista.
Arriva da
Variety la notizia che l’attore premio Oscar
Eddie Redmayne (The Theory Of
Everything) è attualmente il favorito per ottenere il ruolo
principale di Fantastic Beasts And Where To Find
Them, l’annunciato spin-off dal franchise di successo
Harry Potter, e basato dall’omonimo romanzo di Rowling.
Il ruolo dovrebbe essere quello
di Newt Scamandro, un mago zoologo che studia creature
magiche. Al momento confermato alla regia è il regista degli ultimi
film del franchise madre, David Yates.
David Yates ha
diretto gli ultimi quattro capitoli della saga di Harry
Potter. Yates conosce molto bene il mondo della
Rowling e quindi potrebbe essere il giusto operaio che la Warner
cerca per portare sullo schermo un altro prodotto di sicuro impatto
sul pubblico e di facile guadagno.
Fantastic Beasts Where
to Find Them è un libro di testo di Hogwarts, scritto
da Newt Scamandro e che contiene un elenco di tutti gli animali
fantastici presenti sulla Terra, nascosti agli occhi dei babbani,
che hanno ovviamente a che fare conilmondo magico. Di ogni bestia,
Scamandro ha classificato la pericolosità, la rarità e le
caratteristiche corporee, con abitudini, alimentazione e luoghi di
provenienza.
Nel film, che sarà poi una
trilogia, si seguiranno le avventure del fantomatico autore del
libro, Scamandro. Alcuni dei personaggi e alcune creature presenti
nel film potrebbero essere familiari agli spettatori già fans di
Harry Potter e il mondo magico nascosto sarà lo
stesso in cui vivrà il bambino sopravvissuto. La storia sarà
ambientata settant’anni prima delle vicende legate a Harry e
partirà a New York.
La sceneggiatura è stata adattata
per lo schermo dalla stessa JK Rowling partendo da un libretto di
54 pagine.
Il premio Oscar Eddie
Redmayne potrebbe interpretare Newt Scamander nello spin
off di Harry Potter Fantastic Beasts.
Dopo le voci di corridoio susseguitesi negli ultimi mesi, Variety conferma che l’attore
sarebbe ufficialmente in trattative per interpretare il ruolo del
mago appassionato di storia naturale.
Gli animali
fantastici dove trovarli, romanzo di partenza per la
trilogia, sarà la base per la realizzazione di tre film, previsti
per il 2016, 2017 e 2018. La novità resa ufficiale da Kevin
Tsujihara, CEO della WB, è che per realizzare i film tornerà in
campo la squadra creativa degli ultimi quattro film del franchise:
la regia è stata affidata a DavidYates che va a riunirsi alla squadra formata da
David Heyman, J.K. Rowling,
Steve Kloves e Lionel Wigram.
Sky e Peacock
annunciano oggi che Eddie Redmayne (The Good Nurse, Il
processo ai Chicago 7, e La teoria del
tutto), attore pluripremiato, vincitore di un Oscar®, del
Tony Award e del Bafta Award, sarà protagonista (nei panni dello
Sciacallo) e produttore esecutivo della nuova serie Il
giorno dello Sciacallo, ispirata al thriller a sfondo
storico scritto da Frederick Forsyth “Il giorno dello
sciacallo” e all’omonimo adattamento cinematografico del 1973
della Universal Pictures.
Il giorno
dello Sciacallo è un’innovativa rivisitazione
contemporanea del romanzo e del film che pur rimanendo fedele al
DNA dell’opera originale approfondirà il camaleontico “antieroe” al
centro della storia, in un thriller ambientato nel turbolento
panorama geopolitico del nostro tempo, in una internazionale caccia
all’uomo, un gioco del gatto col topo ad alta tensione.
Lo sceneggiatore e
scrittore irlandese Ronan Bennett, creatore e scrittore
dell’acclamato successo mondiale Top Boy, sarà autore
scrittore e showrunner. Fra i lavori di Bennett anche la serie BBC
One Gunpowder con Kit Harington, Face e
Public Enemies con Johnny Depp e Christian Bale. Alla
regia Brian Kirk (Game of Thrones, Luther,
Boardwalk Empire, 21 Bridges).
La serie è prodotta
da Carnival Films (Downton Abbey, The Last Kingdom), parte
di Universal International Studios, una divisione di Universal
Studio Group, ed è stata commissionata da Sky e Peacock.
Gareth
Neame, Managing Director & Executive Producer at Carnival
Films “Siamo entusiasti di dare vita al remake di Ronan Bennett
dell’iconico thriller di Forsyth nel complesso mondo in cui viviamo
oggi e siamo incredibilmente fortunati ad avere un attore del
calibro di Eddie che interpreterà il nostro Sciacallo. La nostra
squadra creativa d’eccellenza si avvale anche della sceneggiatura
di Ronan e della regia di Brian Kirk.”
La produzione della
serie inizierà quest’anno. Gareth Neame e Nigel Marchant sono i
produttori esecutivi per Carnival Films. Frederick Forsyth sarà
consulente di produzione e Christopher Hall produttore. Sam Hoyle è
produttore esecutivo per Sky Studios.
La serie sarà
disponibile su Peacock negli Stati Uniti e su Sky nel Regno Unito,
Irlanda, Italia, Germania, Svizzera e Austria. La distribuzione
internazionale è di NBCUniversal per conto di Sky Studios.
Sappiamo che
l’attuale situazione di Spider-Man al
cinema non è delle migliori. Mentre si cerca di capire quale sarà
il destino del franchise nelle mani della Sony, la Marvel, dal canto suo, sembra stia
facendo carte false per portare l’eroe nel suo Universo Condiviso
in occasione dei prossimi film corali in programma allo Studio.
Dal momento che Andrew
Garfiled è stato appena licenziato e non sarà più l’Uomo
Ragno, la Sony sta cercando presumibilmente un sostituto. E chi ci
potrebbe essere migliore di Eddie Redmayne?
L’attore sulla bocca di tutti per aver appena vinto un Golden
Globes per l’interpretazione di Stephen Hawking
nel film La Teoria del Tutto e per aver
conseguito la sua prima nomination agli Oscar nello stesso ruolo,
ha candidamente confessato di essere un vero nerd.
Ecco cosa ha dichiarato Eddie a The
Sun: “Ho fatto le audizioni per molti ruoli (da supereroe,
ndr). Amo quei film. Sai quando, d’estate, tutti gli studios sono
in competizione per portare avanti il loro blockbuster? Io sono lo
spettatore dei loro sogni, vado a vederli tutti. Non rifiuterei mai
l’opportunità di un ruolo del genere. Anche se non sono sicuro che
le persone mi guardano e pensano ‘è un eroe’, quindi su questo ci
devo lavorare. Non ho mai fatto palestra. Chiaramente non sono Hugh
Jackman!”
Eddie Redmayne era
stato brevemente considerato per interpretare Star Lord in
Guardiani della Galassia, Harry Osborn in
The Amazing Spider-Man 2 e Victor Domashev
nel reboot di Fantastic Four. In compenso
però lo vedremo nello sci-fi del fratelli
Wachowski, Jupiter il Destino
dell’Universo.
Aspettiamo adesso che
arrivi la sua grande occasione nel mondo dei comics, intanto lo
vedremo al Dolby Theatre e durante tutta la stagione dei premi, il
che non è proprio una cosa brutta per la sua carriera di
attore!
E’ sbarcato sotto la mole
l’attore Eddie Redmayne per presentare in
anteprima il suo nuovo film molto atteso, La
Teoria di Tutto, biopic sulla vita e gli studi di
Stephen Hawking, lo scienziato che ha stravolto la
concezione dell’Universo e dell’origine del Mondo.
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La Teoria
di Tutto (The Theory of Eveything) si concentra
sulla relazione romantica che Hawking ha intrecciato all’epoca di
Cambridge con la donna che sarebbe poi diventata sua moglie, Jane
Wilde. La relazione con questa brillante donna portò lo scienziato
ad abbracciare notevli sfide personali e scientifiche, e aprì il
suo mondo, così a sua volta lui fu in grado di aprire il mondo
intero ad una nuova visione ed una nuova prospettiva. Il film
uscirà il 7 novembre 2014.
La
Teoria di Tutto è diretto dal regista premio
Oscar James Marsh (Man on Wire; Doppio
Gioco) ed è basato sulle memorie di Jane
Wilde“Travelling to Infinity: My Life with
Stephen”; la sceneggiatura è di Anthony
McCarten che si occupa anche della produzione con
Lisa Bruce e i soci della Working Title
Tim Bevan e Eric Fellner. Oltre a
Eddie Redmayne e Felicity Jones
nel cast di Theory of Everything ci sono
anche Emily Watson e David
Thewlis.
Peter Schlessel,
CEO della Focus, ha commentato: “Questa straordinaria storia
d’amore tra una delle più grandi menti della storia e sua moglie è
profondamente commovente e d’ispirazione, raccontata con cuore e
humor. Sotto la dinamica regia di James Marsh, Eddie Redmayne e
Felicity Jones ci consegnano due performance di straordinario
impatto emotivo.”
Probabilmente non tutti sanno che
Bilbo Baggins, protagonista de Lo Hobbit, poteva avere il volto di
Eddie Redmayne piuttosto che quello di
Martin Freeman.
Redmayne ha infatti sostenuto il
provino per interpretare lo hobbit più famoso della Terra di Mezzo,
ma il ruolo come ben sappiamo è andato a Martin
Freeman. La possibilità sfumata che poteva rappresentare
per Eddie il definitivo salto nello stardom ha avuto però un
risvolto positivo. L’attore ha infatti dichiarato che se avesse
preso parte alla trilogia dello Hobbit non avrebbe potuto essere
Stephen Hawking in La Teoria del
Tutto, ruolo che potrebbe valergli addirittura un
Oscar, considerando le voci che si stanno rincorrendo nelle ultime
settimane in quel di Hollywood.
“Sono andato
all’audizione, e volevo essere molto preciso, non volevo fare le
solite cose noiose. Quindi sono andato su YouTube e ho trovato Ian
Holm, che ha interpretato Bilbo nel Signore degli Anelli, e ho
provato a copiare il suo personaggio. Sono arrivato e la casting
Director ha acceso la videocamera, così ho cominciato a leggere. Ho
pensato che stavo facendo una cosa coraggiosa, e prima che la
parola Baggins venisse fuori dalla mia bocca, lei disse ‘no, no,
no, con la tua voce’. Non ho mai ricevuto una chiamata.”
A dispetto dei nomi famosi che si
stanno avvicendando nelle classifiche delle migliori
interpretazioni del 2014, un nome, ai più sconosciuto, continua la
sua scalata verso il successo, in maniera così costante e
insistente che potrebbe addirittura arrivare ad insidiare la
leadership di Benedict Cumberbatch che, con
il suo Turing, sembra avere già in pugno i premi di tutta la
stagione.
Parliamo del giovanissimo
Eddie Redmayne, attore britannico che, con la sua
interpretazione di Stephen Hawking in
La Teoria del Tutto, sta facendo sognare
il pubblico di mezzo mondo. Di seguito potete vedere un bel
servizio fotografico per The Mr Porter Post che
vedeprotagonista l’elegante Eddie:
Sull’aver avuto quasi un
collasso prima di cominciare le riprese del film: “La
prima scena era all’inizio del film, la pre-diagnosi. La seconda è
stata quando Stephen usava due stampelle per camminare. Per la
terza scena, era sulla sedia a rotelle. Ero terrorizzato. Era come
se mi avessero chiesto di scrivere una frase con una parola
all’inizio, una a metà e una alla fine. Stavo avendo un collasso.
Erano le quattro del mattino e sarebbero passati a prendermi alle
cinque. Non avevo dormito. Ho pensato che non potevo cominciare
quel lavoro in quelle condizioni.”
Sulle voci relative all’Oscar:“Per favore,
non la predente a male, è una cosa per cui ringrazio molto tutti…
Io però spero solo di aver servito la storia e di averla resa nota
a più persone…”
Sulla reazione di Hawking al film: “L’ho
incontrato di nuovo proprio prima che vedesse il film. Gli ho detto
“Stephen, spero ti piaccia, per favore fammi sapere cosa ne pensi’.
Dopo un paio di minuti che gli ci sono voluti per scrivere con gli
occhi la risposta con il suo software, la sua conosciuta e robotica
voce risponde ‘Ti farò sapere cosa penso, che sia bene o
male’.”