Il Bluff Storia di Truffe e
di Imbroglioni è il film del 1976 di Sergio
Corbucci con protagonisti Anthony Quinn, Adriano
Celentano, Corinne Clèry, Capucine
Trama: Sergio
Corbucci, grande nome della cinematografia italiana, si mette
dietro la macchina da presa per raccontare la storia di un
truffatore italiano, tale Felice Brianza (Adriano
Celentano) che vive di espedienti e trucchetti per
raggirare gli altri. Tutto fila liscio finché incontra sulla sua
strada la biscazziera Belle Duke (Capucine), avida
e temibile, che gli propone di entrare in società, facendo evadere
dal carcere de La Cayenne Philip Bang (Anthony
Quinn) abile truffatore.
Dopo l’evasione, i due uomini
decidono di architettare una stangata ai danni della ex fiamma di
Bang architettando un bluff praticamente perfetto con la
collaborazione della figlia del vecchio truffatore, Charlotte
(Corinne Clèry)… solo che, tra truffatori e
truffati, è sempre più difficile fidarsi degli altri e capire qual
è la verità.
Il Bluff Storia di Truffe e di Imbroglioni, il
film
Analisi: Il cinema
italiano degli anni ’70 avverte la necessità, spasmodica e
inarrestabile, di sperimentare in continuazione adattando stili e
generi tipicamente americani ad una cinematografia ben lontana come
quella nostrana.
Il risultato? Un curioso e riuscito
(anche se a tratti) mash-up dove i registi si sforzano di
utilizzare- e di fondare- un nuovo codice audiovisivo per
raccontare delle storie diverse e lontane. Il Bluff
Storia di Truffe e di Imbroglioni ne è la prova. Pur
essendo sostenuto da un’idea di fondo potenzialmente inaffondabile,
il film purtroppo resta vittima delle sue inesattezze che
trascinano, con inesorabile malinconia, il prodotto fin dentro il
baratro della monotonia e della sciatteria.
Truffe accennate e mai portate fino
in fondo; macchinazioni losche e stangate poggiate sul nulla o su
deboli basi come pure delle assurde trovate della sceneggiatura non
garantiscono la credibilità, rendendo tutto più evanescente anche
per colpa di alcune interpretazioni che, sicuramente, non hanno una
funzione di supporto (come quella proprio del protagonista Adriano
Celentano o della co-protagonista Corinne Clèry); mentre invece se
la cavano bene i “vecchi leoni” come Anthony Quinn (credibile
sempre, perfino in un ruolo minore come questo) e Capucine, ex
modella convertitasi poi al cinema con discreti risultati, e qui
nei panni della ex fiamma nonché socia in affari di Quinn/Bang,
tale Belle Duke.
Eccesso, sfarzo, gags,
ambientazione anni ’20, la Francia tres- chic, azione,
motoscafi in fiamme e baracche sfondate: elementi che
potenzialmente potevano creare un cocktail dirompente ma che,
invece, si perdono diluiti in momenti da “fagioli western” conditi
da macchinazioni- e meccanismi comico/ drammaturgici- poco
credibili e un po’ figli anche del loro tempo.
Sicuramente una pellicola
cult per chi ama il genere Heist Movie/ Stangata
declinato in tutte le salse e per tutti gli spettatori che di
solito focalizzano la loro attenzione sulle pellicole Plot
Oriented trascurando la credibilità della storia e dei
personaggi che si muovono in essa.